n.4 Prodotti ortofrutticoli
Prodotti, storie e sapori della Sicilia
territori.COOP Dai campi della Sicilia Freschi, sostenibili e di stagione: i prodotti ortofrutticoli della tua terra
La terra liberata Nuova dignitĂ nei terreni di Libera Terra
Modello Ribera Arance in salute senza antinfestanti
Dal 21 luglio
Mangia la Sicilia che ti fa
bene
COOP E I TERRITORI / Tante ragioni in una regione
La Sicilia dà buoni frutti I prodotti ortofrutticoli della Sicilia sono freschi, rigorosamente controllati e rispettano la terra. Ma è solo grazie alla creazione di circuiti virtuosi tra produttori, trasformatori e distribuzione che frutta e verdura trovano riconoscimento sul mercato e producono valore per l’economia della regione. Da fornitori con ragione sociale in Sicilia si acquistano in un anno più di 20 milioni di euro di prodotti ortofrutticoli destinati ai punti vendita di Coop Adriatica, Coop Casarsa, Coop Consumatori Nordest, Coop Estense, Coop Eridana, Coop Reno, Coop Veneto, Ipercoop Sicilia e ai Superstore di Trento e Rovereto. In questo modo Coop aiuta a garantire lavoro e continuità produttiva a 22 aziende del territorio, tra piccole società agricole, organizzazioni di produttori e grandi consorzi cooperativi. Il livello di associazionismo dei singoli produttori è premiante per realizzare efficienze economiche, integrare cicli produttivi e stagionali ed ottenere equa remunerazione: nei territori presidiati dalle Coop elencate, infatti, cooperative e consorzi agricoli consentono a oltre 22.000 aziende associate di fare impresa. Nel settore agricolo Coop ha scelto di agire come un partner attivo nella promozione e nella vendita dei prodotti italiani: lo dimostra il fatto che l’80% dell’ortofrutta venduta nei punti vendita Coop della regione è di produzione ita-
Coop lavora per assicurare filiera corta, prezzi convenienti e sapore di un tempo: un impegno che premia i prodotti e i fornitori locali.
LA TUA REGIONE STAGIONE PER STAGIONE C’è un tempo per seminare, uno per acquistare. Scopri quando la Sicilia esprime il meglio di sé. FRUTTA
Primavera
Estate
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Arance Limoni
Clementine, Mandarini
Autunno
Inverno
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• • Uva I.G.P. • Meloni • Cocomero • Fragole • Pistacchio siciliano • • • Fichidindia D.O.P. • • Pesche Leonforte I.G.P.
Pesche, Nettarine
VERDURA
Primavera
Estate
Pomodori I.G.P.
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Cetrioli
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Carciofi Zucchine Melanzane Peperoni Patate Verdure in foglia
liana. Merito anche della ricerca di sinergie fra la produzione agroalimentare e la distribuzione cooperativa, che produce reciproci benefici e porta alla condivisione dei medesimi obiettivi: valorizzazione del territorio e del-
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Autunno
Inverno
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le sue tipicità, qualità e salubrità garantite fin dal campo, tracciabilità, freschezza, trasparenza dei costi, razionalizzazione dei trasporti, degli imballi e della logistica... La realizzazione di queste buone pratiche – come i progetti
di filiera corta cooperativa o gli accordi a livello nazionale con i produttori che favoriscono l’uso completo del raccolto a un prezzo remunerativo per gli agricoltori e conveniente per i consumatori – è tutta a vantaggio dell’ambiente e dei consumi. L’impatto di Coop sul territorio va oltre il dato economico: i prodotti ortofrutticoli a marchio Coop - che da soli costituiscono il 40% del venduto nei reparti ortofrutta dei punti vendita della regione - sono sicuri, buoni, ecocompatibili, eticamente garantiti e convenienti. Si pensi infatti alla promozione dell’agricoltura integrata o biologica e alle politiche per sostenere le piccole aziende e le produzioni di qualità. O ancora all’abbattimento dei pesticidi nei prodotti a marchio, alla valorizzazione delle varietà locali, oppure all’impegno per frutta e verdura più buone, oltre che sicure. Coop può infatti vantare un controllo rigoroso di tutta la filiera dell’ortofrutta, ovvero la conoscenza di ogni passaggio dal campo alla vendita nel supermercato. Un’attenzione particolare è rivolta ai diritti dei lavoratori: una questione spesso spinosa sul terreno dell’ortofrutta. Dal 1989 e per prima in Italia, Coop è certificata SA8000 e garantisce il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei minori e le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro.
territori. COOP
Una pubblicazione a cura di: Ipercoop Sicilia.
Concept, progetto grafico, interviste, redazione dei testi e impaginazione a cura di hicadv
Prodotti, storie e sapori della Sicilia
Con la collaborazione di: Special Fruit, Oranfrizer, Ortfruit Sicilia, O.P. Rossa di Sicilia, Az. Agr. Verzì Liberto, Consorzio Euroagrumi, F.lli Taibi, Gi E Gi Di V. Giuffrida, Consorzio Libera Terra Mediterraneo, I Frutti Della Valle Dei Templi, Coop. Agr. La Montagnola, Consorzio Il Tardivo di Ciaculli.
Foto: Ivano Di Maria, Fabio Fantini, Jacopo Niccoli
N.4 - Prodotti Ortofrutticoli Distribuito gratuitamente
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Stampa: Coptip Industrie Grafiche
ESTATE IN SICILIA Giovani durante un “campo della legalità”. Ne parliamo a pag. 5
100%
Stampa su carta premiata con etichetta ambientale Blue Angel - n. reg. RAL - UZ72, fornita da UPM
territori.COOP - n.4 / Sicilia / Prodotti ortofrutticoli
POMODORI / Pachino IGP
IL POMODORO CHE SUSSURRAVA ALLE VALLI Nel profondo sud della Sicilia, tra Vendicari e Santa Maria del Focallo, si aprono terre benedette dal sole, dove nasce un ortaggio che il mondo ci invidia. Anche se il pomodoro è arrivato dalle Americhe solo nel 1500, quello di Pachino è tra gli ingredienti principe della dieta mediterranea. “Non sarebbe possibile ottenere gli stessi risultati con piante coltivate altrove”, confida Maurizio Brasino, Direzione Qualità Coop Italia. Salinità delle acque, esposizione al sole, temperature miti, conformazione geomorfologica del terreno: grazie a questi fattori, il pomodoro di Pachino è un concentrato di vitamina A, vitamina C e potassio, utili a conservare un buono stato di salute e a sviluppare l’energia adeguata per l’attività fisica e intellettuale. Il sapore marcato e il profumo intenso nascondono un segreto importante: questo frutto è ricco di licopene, che oltre a determinare il colore rosso riduce l’incidenza di tumori e di patologie legate all’apparato cardio-circolatorio (come dimostra una ricerca dell’Università di Palermo). “Le forme e i colori del pomodoro di Pachino non sono sempre uguali”, prosegue Brasina. “Si conoscono quattro tipi di Pachino, perciò bisogna lasciarsi guidare dal marchio”. Il logo IGP mostra il disegno della Sicilia con un cerchio nell’estrema punta, a indicare la zona di produzione. L’attività svol-
ta dal Consorzio di tutela è rivolta ai due estremi della filiera: il produttore (per sorvegliare gli usi non legittimi del nome) e il consumatore (per garantirgli la provenienza geografica e la qualità del prodotto). Mangiare i pomodori di Pachino a marchio Coop è una garanzia per la propria salute, ma anche un TUTELA contributo alla tutela dei Il sigillo del produttori e dei loro diConsorzio di tutela del pendenti. Coop impone ai Pomodoro fornitori uno standard di di Pachino riferimento molto ferreo che include la SA8000 (sia per la coltivazione che per la commercializzazione) e richiede requisiti relativi al lavoro minorile, alla sicurezza e alla salubrità dell’ambiente di lavoro. L’obiettivo è combattere le discriminazioni di qualsiasi tipo (razziali, sessuali, di religione), stigmatizzare le pratiche coercitive e prevedere livelli certi in merito all’orario di lavoro e alle retribuzioni.
LA LINEA FIOR FIORE COOP
IL MEGLIO DELL’ORTOFRUTTA ITALIANA Selezionati perché eccellenti, legati a un territorio caratteristico o a una tradizione gastronomica antica. I prodotti ortofrutticoli Fior Fiore vantano qualità organolettiche particolari che permettono al palato di provare sapori nuovi o particolarmente intensi. Coop li ha scelti per renderli disponibili al grande pubblico. Dieci prodotti, ciascuno con un gusto peculiare: la Cipolla Rossa IGP di Tropea, dal sapore dolce e molto digeribile; la Mela Renetta DOP della Val di Non, madre di tutte le mele; le Nocciole IGP di Giffoni, dalla qualità organolettiche superiori; le Noci di Sorrento, un prodotto in via di estinzione; le Pesche Percoche, tradizionalmente utilizzate per l’industria alimentare e ora riscoperte; i Pomodorini Costoluti, Datterini e Oblunghi Siciliani, che racchiudono il sapore del sole e del Mediterraneo; l’Arancia Washington Navel prodotta ad Agrigento e consumata per tradizione a Palermo, ora disponibile in tutta Italia; infine le Albicocche Pellecchiella e Portici, con frutti di dimensioni medie-piccole ma di sapore particolarmente gradevole.
I QUATTRO VOLTI DEL POMODORO DI PACHINO TIPOLOGIA
CARATTERISTICHE
PERIODO
POMODORO LISCIO POMODORO A GRAPPOLO
Piccolo, rotondo, colore verde scuro, gusto marcato. A grappolo o snocciolato può essere verde o rosso.
Da ottobre a giugno.
POMODORO COSTOLUTO
Grandi dimensioni, dalle coste marcate, colore verde scuro e brillante.
Da dicembre a maggio.
POMODORO CILIEGINO
Caratteristico per l’aspetto a ciliegia su un grappolo a spina di pesce con frutti tondi, piccoli.
Tutto l’anno.
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Da ottobre a giugno.
10 E LODE Le Mele Renette DOP della Val di Non e la Cipolla Rossa IGP di Tropea. Sono due delle 10 referenze disponibili nella linea Fior Fiore
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COLTURA & CULTURA / Meloni di Libera Terra
Fotografia tratta dal volume “Terre di Libertà”, realizzata dall’ Associazione TerzoTropico, scatti di A. Zanini, I. Adversi, R. Brandoli
LA TERRA LIBERATA “Un giorno, dopo un violento temporale, il mezzo per dissodare il terreno si blocca nel fango”, racconta Gianluca Faraone, Consigliere delegato del Consorzio. “Abbiamo chiesto aiuto ai contadini, ma per un’intera mattina non ci ha aiutato nessuno. Poi, nel primo pomeriggio, alcuni uomini si sono fatti coraggio e sono arrivati in nostro soccorso. Per le persone che subiscono la mafia, anche questo significa reagire”. Pag. 4
Nel 2001 viene costituita la prima cooperativa del progetto Libera Terra, dedicata a Placido Rizzotto. L’approccio etico consiglia di rispettare i principi del metodo di agricoltura biologica, ma l’agricoltura sostenibile ha dei costi che l’agricoltore da solo non può sostenere. In quest’ottica, la cooperazione fa la differenza perchè permette di ripartire gli investimenti. Perché i fatti dimostrano che la confisca produce valore e non è un costo per i contadi-
Un popolo può ritrovare la dignità, quando lavora i terreni confiscati alla mafia. Ecco la storia di Libera Terra e dei suoi prodotti: la Sicilia che vogliamo.
ni locali. Nel 2005 la Cooperativa Placido Rizzotto Libera Terra inizia a coltivare il melone a Paceco in un terreno confiscato alla mafia locale per effetto della legge n. 109/96. Il sito produttivo si trovava lontano da Corleone, sede principale della Cooperativa, e girava voce che non bisognava aiutare i lavoratori di Libera Terra. Da allora sono tanti i contadini che hanno reagito, appropriandosi dei terreni abbandonati o in mano ai mafiosi. territori.COOP - n.4 / Sicilia / Prodotti ortofrutticoli
COLTURA & CULTURA / Meloni di Libera Terra INIZIATIVE
CAMPI ESTIVI CONTRO LA MAFIA “E!State liberi” è un’opportunità di volontariato per dire no alla mafia attraverso una stagione in campagna. Undici campi della legalità sui terreni confiscati, destinati a minori, gruppi organizzati o singoli adulti dall’Italia e dall’estero. L’esperienza prevede la partecipazione al lavoro agricolo o alle attività di ri-sistemazione del bene confiscato, ma anche la formazione civile sui temi della legalità e della giustizia sociale e l’incontro con vari soggetti del territorio per uno scambio interculturale.
E!state Liberi 2011 - campagna proposta da Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie - si realizza attraverso la sinergia e il protagonismo di AIFO, AGESCI, ARCI, Confederazione Italiana Agricoltori, CNGEI, Legambiente e Pax Christi, i coordinamenti territoriali di Libera, le cooperative sociali che aderiscono a Libera e con il patrocinio di Ministero per la Gioventù, Pon Sicurezza, Agenzia per i beni confiscati e sequestrati alle mafie.
Per maggiori informazioni sui Campi di volontariato scrivete a estateliberi@libera.it oppure chiamate allo 06.69770301.
IL CONSORZIO
Libera Terra Mediterraneo Costituito nel 2006, il Consorzo Libera Terra Mediterraneo è un nuovo soggetto imprenditoriale che include cooperative di Libera Terra e altri operatori, per realizzare processi di collaborazione nella direzione e nel coordinamento delle attività. Partecipano al Consorzio Alce Nero Mielizia, Slow Food, Banca Etica, Coopfond e Firma Tour, quale supporto alle attività del settore turismo responsabile. Il consorzio prende le mosse dall’attività congiunta di circa 150 cooperative di produzione: Placido Rizzotto, Pio La Torre, Terre di Puglia, ma anche altre cooperative siciliane (diffuse nell’Altobelice corleonese, a Partinico, Siracusa, Catania, Agrigento e Trapani), pugliesi (presenti a Brindisi), campane (a Caserta).
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9.857 É il numero dei beni immobili confiscati alla criminalità. Il 70,1% già destinato per finalità sociali o istituzionali.
La cooperazione è una vera alternativa. Anche senza i soldi della mafia. Gianluca Faraone Consigliere Delegato del Consorzio Libera Terra
Nell’Altobelice Corleonese il Consorzio produce e commercializza il melone, così buono che il mercato lo richiede in grandi quantità. Oltre ai 10 ettari in gestione, che impegnano per la raccolta agricoltori locali affiancati nella stagione estiva da volontari italiani e stranieri, il Consorzio collabora con diversi agricoltori del territorio che hanno scelto di conferire la loro produzione. Special Fruit, anch’essa confiscata alla mafia, permette lo smistamento dei prodotti su tutto il territorio siciliano, grazie a un accordo con Coop 25 Aprile e il Comune di Trapani. Tutti i controlli per la qualità richiesti dai protocolli stipulati con Coop sono invece garantiti da enti certificati esterni e da due agronomi impegnati nelle opportune verifiche sui campi e nella piattaforma distributiva. I beni confiscati e la produzione biologica, poi venduta in tutta Italia grazie a Coop, favoriscono la costruzione di una cultura dei diritti. I terreni confiscati rappresentano una chance di lavoro legale, una possibilità di liberazione delle persone vessate dalla criminalità. Per Libera Terra, la qualità del prodotto e i valori di produzione sono tutt’uno.
COOP PER LA SICILIA >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
“TERRITORI”: LA STORIA CONTINUA, ANCHE SUL WEB I prodotti ortofrutticoli della nostra regione si raccontano Per “Territori.coop” è stagione di frutta e verdura. Nel viaggio attraverso le regioni italiane interessate dal progetto abbiamo incontrato i nostri fornitori locali e ascoltato le loro esperienze: la cooperazione fra agricoltori, le politiche per garantire freschezza e sicurezza, l’impegno per coltivazioni sostenibili… Ogni incontro ha dato i suoi frutti, reportage che ricostruiscono il legame fra Coop e il territorio dal punto di vista sociale, culturale ed economico. Tutti i contenuti extra sono disponibili sul sito www. territori.coop.it, un portale dedicato a chi vuole conoscere cosa finisce nel piatto. Potrete ascoltare le nostre storie dalla viva voce dei fornitori, carpire qualche videoconsiglio di chi è del mestiere, oppure fare zapping da un racconto fotografico all’altro. O contribuire al progetto con commenti e la segnalazione di eventi ed esperienze gastronomiche della vostra regione. Il viaggio continua nei 394 punti vendita di Coop Adriatica, Coop Casarsa, Coop Consumatori Nordest, Coop Eridana, Coop Estense, Coop Reno, Coop Veneto, Ipercoop Sicilia e nei Superstore di Trento e Rovereto, in cui mese dopo mese potrete ritrovare i prodotti di stagione raccontati in queste pagine e acquistarli approfittando delle offerte segnalate.
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AGRUMI / Basso impatto ambientale
AGRUMI DI SICILIA FINO A GIUGNO Tecniche all’avanguardia e nuove varietà regalano alle arance Oranfrizer una lunga stagionalità. Con basso impiego di fitofarmaci e nel rispetto dell’ambiente.
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n Sicilia, la famiglia Alba è da mezzo secolo sinonimo di arance. A partire dagli anni Sessanta, ha assistito e contribuito al boom delle coltivazioni ed è stata tra le prime a sbarcare sui mercati del Nord Italia e a intuire il potenziale della grande distribuzione. Da allora è iniziato un rapido processo di crescita, che ha portato all’acquisto nel 1986 di Oranfrizer - la società con lo stabilimento più grande della Sicilia - e poi dell’azienda agricola Carmito, che dispone oggi di ben 160 ettari. Oltre alle Arance Rosse di Sicilia IGP, la produzione comprende anche arance
Che significato ha il marchio IGP nel settore dell’ortofrutta? Lo spieghiamo nel box a pag. 9
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VARIETÀ
LE ROSSE DELL’ETNA Introdotta dagli Arabi durante la loro dominazione, la coltivazione delle arance ha trovato in Sicilia, in particolare nella zona a Sud dell’Etna, un microclima ideale. Le escursioni termiche tra il giorno e la notte stimolano la produzione di antociani, pigmenti naturali che conferiscono ai frutti proprietà antiossidanti e la caratteristica colorazione rossa. La zona pedemontana dell’Etna e la Piana di Catania sono state riconosciute dall’Unione Europea zona di produzione di Arancia Rossa IGP, nelle tre varietà Tarocco, Moro e Sanguinello.
bionde, clementine, limoni, mandarini e altra frutta come pesche e nettarine, meloni retati e gialletti, angurie, pere e fichidindia. Nel 1996 Oranfrizer è entrata nel mercato delle spremute fresche confezionate, attivando così con la trasformazione l’ultimo anello della sua filiera agrumaria. I costanti investimenti in ricerca e innovazione fanno di Oranfrizer un fiore all’occhiello dell’ortofrutta siciliana, per la sperimentazione di nuove varietà, il controllo rigoroso su tutta la filiera, la tracciabilità delle produzioni e i numerosi standard qualitativi adottati, comprovati da certificazioni. E soprattutto per l’abbattimento quasi totale dell’uso di fitofarmaci nelle coltivazioni, anche grazie al percorso al fianco di Coop iniziato nel 1988 con il marchio “Prodotto con amore”. “Siamo riusciti nella missione impossibile di portare le arance sulle tavole degli italiani fino a giugno, con normali trattamenti post-raccolta”, dichiara con orgoglio Sebastiano Alba, Amministratore Unico dell’azienda. “Il segreto è lavorare il nostro prodotto in quantità industriali, ma con cura artigianale”. territori.COOP - n.4 / Sicilia / Prodotti ortofrutticoli
AGRUMI / Arance e mandarini
MODELLO RIBERA La Sicilia guarda a Ribera, dove le arance crescono in perfetta salute anche senza antinfestanti. E le aziende hanno dimensioni ridotte ma pensano in grande.
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acchiusa da tre fiumi a una manciata di kilometri dal mare, la piana di Ribera gode di condizioni climatiche e ambientali uniche. L’abbondanza e l’ottima qualità delle acque la rendono una zona ottimale per la coltivazione delle arance, all’avanguardia rispetto all’intero territorio siciliano per le avanzate tecniche colturali e l’alta professionalità dei produttori. Facendo leva su queste caratteristiche e su un rapporto consolidatosi neI mandarini di Ciaculli e di Crocegli anni con aziende storiche del terverde Giardina conservano la meritorio, tutte certificate, Ortfruit da moria della Conca d’Oro, l’immenso giardino che era Palermo. Nati ottobre ad aprile porta sulle tavole negli anni ’40 per una mutazione italiane l’arancia di Ribera, in partispontanea, sono dolcissimi, quasi colare la Washington Navel DOP, e tutti biologici, con pochissimi semi da aprile a settembre commercialize la buccia fine. Li coltivano 65 picza anche meloni, gialli e retati. Dal coli agricoltori, che oggi rischia2006 l’azienda ha avviato una colno di abbandonare gli agrumeti laborazione con Coop, che riforniperché scoraggiati dai bassi ricavi. Per dar loro visibilità e salvaguarsce di prodotti a marchio Fior Fiodare quel che resta, è stato creato re. “Siamo partiti con meno di 3000 il Consorzio “Il Tardivo di Ciaculli” quintali e nel giro di cinque o sei an(Slowfood), un progetto della Città ni siamo arrivati a 25.000, pari a un di Palermo finanziato dalla Comuterzo della produzione”, racconta nità Europea. Con il marchio del Vincenzo Pace, titolare dell’azienda Consorzio, i mandarini di Ciacule produttore a sua volta. li finiscono nelle cassette di legno o in scatole di cartoncino. Buona Un successo in termini di organizzazioparte di loro arriverà in pasticceria ne ed efficienza che ha reso Ortfruit un per diventare granita, gelato, sprepunto di riferimento per l’intera regiomuta, liquore o marmellata.Contrassegno Presìdi Slow Food ne.sul“Rispetto ad altre della Tutto ciò che occorre sapere logo. La normativa grafica aree e l’uso del logo.Sicilia, le nostre coltivazioni sono di dimensioni contenute”, prosegue Pace. “La superficie ridotta degli agrumeti ci perUtilizzo del logo a colori su sfondo chiaro mette dicolore ridurre al1405, minimo i trattamenti Rotella: pantone 5825, 5815, 3975, 174, 195, 188, 1665,1595 antinfestanti consentiti dal disciplina36%m+100%y+63%k per stampa in quadricromia: (p.1405), 2%m+87%y+59%k(p.5825), 91%y+79%k (p.5815), re”.100%y+29%k Con notevoli vantaggi per(p.174), la qua(p.3975), 70%m+100%y+36%k (p.195), 97%m+100%y+50%k (p.188), lità100%m+60%y+55%k e la salute delle arance: “Da molti 68%y+100%m (p.1665), 59%m+100%y+5%k (p.1595) anni, tutte le nostre analisi danno una MARCHI DI GARANZIA I contrassegni del Consorzio e del Presidio Scritta Presidio Slow Food: colore nero quantità di residui pari a zero”.
MANDARINO TARDIVO DI CIACULLI
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Utilizzo del logo a colori su sfondo scuro Rotella: colore pantone 1405, 5825, 5815, 3975, 174, 195, 188, 1665,1595 per stampa in quadricromia: 36%m+100%y+63%k (p.1405), 2%m+87%y+59%k(p.5825), 91%y+79%k (p.5815),
FIOR FIORE COOP
BIONDA NATURALE Apprezzata per la polpa bionda non pigmentata, il sapore gradevole e l’assenza di semi, l’Arancia di Ribera (tutelata dal 1993 con il marchio Riberella) prende il nome dalla zona dell’Agrigentino in cui ha avuto origine cent’anni fa. Ricca di vitamine A, B1, B2 e C, di sali minerali e di zuccheri, ha ottime proprietà nutrizionali che la rendono facilmente assimilabile e digeribile. La produzione inizia nella prima decade di novembre con la varietà Navelina e prosegue da dicembre a fine maggio con le varietà Brasiliano e Washington Navel.
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COOPERATIVE E CONSORZI / Uva bianca e fichidindia
L’UVA DELLA VALLE DEI TEMPLI La varietà di uva di maggior pregio prodotta nell’Agrigentino è l’uva Italia di Canicattì. Quella della Cooperativa “I frutti della Valle dei Templi” beneficia di terreni di ottima qualità, seguiti da esperti agronomi che impongono ricambi precisi. I produttori non fanno uva recisa e non praticano ormonature. Resistente, di bell’aspetto, con grossi acini dorati e croccanti dal profumo intenso, l’uva Italia è disponibile da agosto a dicembre.
UNITI CONTRO LA CRISI Solo mettendo in comune idee e abilità, i frutticoltori possono superare la crisi che ha colpito l’Agrigentino. Nella Valle dei Templi fiorisce la cooperazione.
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el comprensorio di Agrigento la frutticoltura è in pericolo. I produttori sono ostaggio della filiera lunga, di costi di produzione elevati e di una competitività internazionale sempre più incalzante. È a rischio la sopravvivenza di molte imprese. La Cooperativa “I frutti della Valle dei Templi”, associazione di
IMPATTO ZERO (a parte le spine) Le pendici dell’Etna sono zona vocata per la produzione di fichidindia. Frutti preziosi non solo per qualità e sapore, ma anche per l’impatto ambientale nullo delle coltivazioni.
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n Sicilia la parola frutta non è sempre e solo sinonimo di agrumi. Esiste un’altra coltivazione altrettanto tipica del territorio, che trova il suo habitat naturale sui terreni di origine lavica alle pendici dell’Etna. È il ficodindia, esemplare della famiglia delle cactacee capace di sopportare climi aridi e caldi. Una pianta estremamente “ecologica”, che si insedia in terreni inospitali proibitivi per altre coltivazioni,
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territori.COOP - n.4 / Sicilia / Prodotti ortofrutticoli
produttori di uva di qualità, è nata lo scorso anno proprio con l’intento di offrire agli agricoltori ascolto e supporto per far fronte alla crisi. Un impegno per tradurre le capacità dei singoli in riscatto sociale e ritorno economico, attraverso una corrispondenza con la grande distribuzione altrimenti impossibile.
FICHIDINDIA ESTATE E INVERNO Esistono due tipologie di ficodindia: il primo fiore, detto anche agostano, disponibile tra agosto e settembre, e il cosiddetto bastardone, da fine settembre a dicembre. Quest’ultimo si ottiene con un trattamento meccanico: a giugno i frutti, anziché essere sottoposti a sgrappolatura (diradamento) come avviene di norma, vengono eliminati del tutto manualmente con la scozzolatura. Dopo 20 giorni la pianta priva di frutti reagisce con una fioritura ritardata. I nuovi frutti, chiamati bastardoni, sono più grossi del primo fiore e con periodo di maturazione che ci permette di gustarli da ottobre a Natale.
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“Sfatiamo la diceria che i produttori agricoli non possano stare bene insieme”, dichiara Salvatore Licari, Direttore della cooperativa. “Basta organizzarsi, creare supporti tecnici, amministrativi e soprattutto di pensiero”. La scommessa è stata vinta: nel 2010 i 15.000 quintali di uva Italia prodotti dai soci sono sbarcati sui mercati nazionali, compresi i punti vendita Coop, e i riscontri sono stati molto positivi. I soci in un anno sono passati da 23 a 70 e per il 2011 è stata programmata una produzione di 50.000 quintali. “Sul territorio rappresentiamo una causa pilota in cui tutti si riconoscono. Dimostriamo ai produttori che grazie alla cooperazione, alla filiera corta e alla tracciabilità possono stare sul mercato e vivere delle proprie produzioni”.
non ha nemici importanti e non necessita di trattamenti fitosanitari né di particolari concimazioni. Il frutto, dolce e dissetante, ha anche proprietà curative ed è un efficace gastroprotettivo naturale. È proprio il ficodindia dell’Etna DOP – nelle tre varietà bianca (detta muscaredda), gialla o sulfarina e rossa, chiamata anche sanguigna – il fiore all’occhiello del Consorzio Euroagrumi, organizzazione di produttori ortofrutticoli della zona di Biancavilla, in provincia di Catania. Formatosi nel 1986 e dal 2007 fornitore di Coop, il Consorzio è andato crescendo negli anni: da 10 aziende consorziate le unità cooperative sono diventate 35. Gli agricoltori affidano le loro produzioni a Euroagrumi, che ne cura la commercializzazione sui mercati nazionali e su quelli esteri. Oltre ai fichidindia ci sono naturalmente gli agrumi, in particolare le arance cultivar pigmentate (Tarocco, Moro e Sanguinello), e le pesche.
IGP: GEOGRAFIA DELL’ORTOFRUTTA Il marchio IGP (indicazione geografica protetta) per frutta e verdura è associato a quei prodotti agricoli le cui qualità sono strettamente legate a una determinata area geografica. La produzione, trasformazione o elaborazione devono quindi avvenire in uno spazio territoriale limitato e seguire un disciplinare riconosciuto a livello europeo che regola in modo tassativo le modalità di produzione. Le varietà che ottengono questa certificazione sono tutelate da Consorzi specifici controllati da Enti terzi.
DOP: COSÌ PARLA IL TERRITORIO La Denominazione di Origine Protetta (DOP) è un marchio rilasciato dall’Unione Europea per quei prodotti le cui caratteristiche dipendono da un determinato territorio. Per ambiente geografico, nel caso di questo marchio, si intendono sia il clima (l’ambiente naturale) sia le tecniche di lavorazione (la cultura e il saper fare legato al prodotto). I prodotti ortofrutticoli ottengono questa certificazione e sono tutelati da Consorzi specifici controllati da Enti terzi solo se la loro produzione, trasformazione ed elaborazione avvengono in una determinata area geografica. Il marchio DOP offre garanzie sulla tracciabilità del prodotto (le materie prime provengono da un’area limitata), sulla tipicità (rispetto del metodo di lavorazione tradizionale) e sul legame con il territorio (che conferisce al prodotto qualità uniche).
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SALUMI / Oggi GARANZIE / Ortofrutta come ieria marchio Coop
Servizio di Controllo Coop certificato da Bureau Veritas Italia (cert. n° 198/001) e CSQA (cert. n° 4507 DTS 007)
COOP garantisce la migliore qualità al miglior prezzo
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Il marchio COOP sull’ortofrutta fresca garantisce:
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Le garanzie sono all’ordine del giorno nei prodotti a marchio Coop. Tracciabilità, scelta dei terreni vocati e produzione integrata: così vi assicuriamo frutta e verdura gustose e salutari.
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simbolo del quadrifoglio sulle confezioni a marchio indica che i prodotti sono stati sottoposti a controlli rigorosi e costanti da parte degli ispettori di Coop Italia. Nel 2010 sono state effettuate oltre 193 verifiche ispettive su tutta la filiera. “Sicurezza è una parola chiave per l’ortofrutta a marchio Coop”, afferma Maurizio Brasina, Responsabile Qualità della filiera Ortofrutta per Coop. Significa anzitutto rintracciabilità dei prodotti, ognuno dei quali porta un’etichetta con il codice dell’azienda agricola di provenienza. Ma anche miglioramento qualitativo, come nel caso delle albicocche: ciascuna varietà deve superare un test (anche organolettico) prima di poter essere confezionata nella linea a marchio Coop. I prodotti ortofrutticoli a marchio Coop – frutta e verdura fresca, secca e di quarta gamma (confezionata e pronta all’uso) – rispettano chi li produce e chi li consuma. Attraverso l’applicazione della produzione integrata, metodo di coltivazione più naturale rispetto alle produzioni convenzionali, si è riusciti ad abbattere del 70% i residui di fitofarmaci: per raggiungere questo risultato, solo nel 2010 Coop e i fornitori hanno effettuato ben 71.974 determinazioni analitiche. Il rispetto dei territori spinge a preferire le zone vocate, dove i prodotti crescono più gustosi e le tradizioni locali sono sostenute e valorizzate. Gli agricoltori che adottano la produzione integrata utilizzano tutte le conoscenze a disposizione, da quelle biologiche a quelle agronomiche e varietali. Il ricorso ai fitofarmaci è effettuato come l’ultima delle soluzioni: i trattamenti sono applicati solo se strettamente
QUADRIFOGLIO QUOTIDIANO
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La provenienza da produzione integrata, metodo di coltivazione più naturale rispetto alle produzioni convenzionali. Residui chimici molto inferiori ai limiti stabiliti dalla legge (-70%).
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L’assenza di qualsiasi trattamento successivo alla raccolta. La conservazione è garantita dalle basse temperature senza alcun uso di sostanze chimiche.
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La conoscenza ed il controllo di tutta la filiera produttiva - dal campo alla vendita - e delle caratteristiche igienico-sanitarie del prodotto.
territori.COOP - n.4 / Sicilia / Prodotti ortofrutticoli
BIOLOGICO / Vivi Verde CHE FREDDO FA?
QUESTA CATENA NON SI SPEZZA La catena del freddo costituisce un fattore determinante per il mantenimento della qualità dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma (alimenti confezionati e pronti all’uso), dal produttore al consumatore. Coop ha implementato da tempo i controlli della temperatura nell‘intera filiera - dallo stabilimento di confezionamento, ai trasporti, alle piattaforme di distribuzione ai punti vendita - adottando miglioramenti nelle fasi critiche.
IN CIFRE I numeri della produzione ortofrutticola a marchio Coop (anno 2010) In nero i dati del comparto ortofrutta, in verde quelli riferiti ai prodotti da agricoltura biologica
TIPOLOGIA PRODOTTI
37 34
VARIETÀ
113 68 IMPRESE COINVOLTE FORNITORI
99 14 AZIENDE AGRICOLE
12.034 1.591
necessari e utilizzano i prodotti meno tossici per l’uomo e l’ambiente. Per difendere i frutteti da attacchi di insetti dannosi, molti agricoltori su diverse colture applicano un sistema biologico innovativo, detto “confusione sessuale” (che impedisce al maschio di individuare la femmina, evitando così l’accoppiamento), oppure interventi agronomici che permettono il deflusso delle acque in modo da non creare ristagni favorevoli alla deposizione delle uova. L’ortofrutta a marchio Coop, oltre ad essere sicura, è anche prodotta nel rispetto della responsabilità sociale. Coop Italia, prima impresa in Europa a ottenere la certificazione etica secondo lo standard SA 8000, ha richiesto il rispetto dei requisiti previsti a tutta la filiera produttiva, relativi a lavoro minorile, lavoro coatto, discriminazione, stipendi e orari di lavoro, norme per la salute e la sicurezza, condizioni dell’ambiente di lavoro e libertà di associazione. Per Coop la qualità del lavoro è una prerogativa importante. Con la recente stesura della “Linea guida per la sicurezza dei lavoratori nelle aziende agricole” si sta procedendo all’implementazione dei requisiti richiesti da parte dei fornitori, in particolare per la sicurezza nelle aziende agricole.
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VIVI VERDE, PIÙ BIOLOGICO PER TUTTI Cosa rende il bio Coop così sostenibile e genuino? Quali garanzie offre a chi lo sceglie? Ne parliamo con Maurizio Brasina, Direzione Generale Qualità Coop Italia. Terra, aria, acqua e biodiversità sono risorse fondamentali nell’agricoltura biologica. “Il biologico”, ci spiega Maurizio Brasina, Responsabile Qualità Ortofrutta di Coop Italia, “è un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato su questi principi: l’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e una produzione confacente alle preferenze di alcuni consumatori per i cibi ottenuti con sostanze e procedimenti naturali e OGM free”. La linea Vivi Verde è stata creata da Coop per condividere questo approccio con i consumatori. Il biologico in Coop è presente dal 1992 e vuole essere accessibile a tutti, non solo a quelli che hanno fatto del bio una scelta di vita. Nella sostanza, produrre bio significa abbracciare delle pratiche di coltivazione più sostenibili. Ad esempio abolire i pesticidi e i concimi chimici, scegliere varietà resistenti e adatte al territorio, utilizzare insetti utili per contrastare i parassiti o, nei casi più difficili, sostanze di origine naturale o minerale. Per stimolare la fer-
tilità dei terreni vengono per lo più adottate tecniche agronomiche (rotazione delle colture, interramento di apposite piante) o fertilizzanti di origine naturale o minerale. Per favorire la biodiversità e dare rifugio a insetti o altri piccoli animali utili, si provvede alla piantumazione di siepi e alberi e si inseriscono coltivazioni sgradite ai parassiti. Conforme a quanto previsto dalla legge comunitaria, Vivi Verde offre le stesse garanzie dell’ortofrutta da produzione integrata. “Per assicurare il rispetto delle regole imposte da Coop”, illustra Maurizio Brasina, “abbiamo eseguito oltre 14.000 determinazioni sui residui di fitofarmaci in collaborazione con i nostri fornitori. Inoltre vengono condotte analisi di tipo chimico, fisico e organolettico per verificare la qualità sensoriale dei prodotti”. Il tema della sicurezza, fondamentale in un settore come quello ortofrutticolo, Coop lo persegue sull’intera filiera produttiva “dal campo alla tavola”, coinvolgendo aziende agricole, stabilimenti di stoccaggio, lavorazione, confezionamento, trasporti, piattaforme di distribuzione e punti vendita. Gli stessi fornitori, prima di essere accettati, sono sottoposti a una rigorosa procedura di ingresso.
LE VERIFICHE SUI PRODOTTI L’ortofrutta Vivi Verde è prodotta seguendo le disposizioni del Regolamento CE 834/2007: assenza di utilizzo di prodotti chimici di sintesi (come fitofarmaci o fertilizzanti), divieto di OGM, impiego della naturale fertilità della terra e obblighi in termini di etichettatura. L’intera filiera e i singoli prodotti - oltre ad essere sottoposti ai controlli e alle verifiche effettuati dagli Enti ufficialmente riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - sono sottoposti a un ulteriore sistema di controllo effettuato direttamente da Coop.
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