DAILY LUXURY • n.2 marzo 2010 by DAILY LUXURY

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02 Fondato da Luciano Parisini

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COSMOPROF 43

Così Bologna diventa Capitale della Bellezza INCONTRO

Pattinson superstar una infatuazione collettiva CULTURA

Dalla “Fuga in Egitto” del Caravaggio ai paesaggi “SPECIALE”

Poesia del Bergamotto gioiello di Calabria

Julia Roberts

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) Citando Dostoevskij

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Mir spasët krasotà: il mondo salverà

la bellezza. Dopo essermi… flagellato rileggendo Dostoevskij ad anni luce ormai dalla visione di quella trasposizione filmata de “L’Idiota” (il capolavoro interminabile, 4 ore e poi ridotto a 2 e 30, di Akira Kurosawa del 1951), ho scoperto che il principe protagonista del romanzone del grande Fedor Michajlovic inverte in russo la più adusa delle affermazioni: la bellezza salverà il mondo.

Che poi non è un affermazione, se è vero com’è vero, che nel romanzane è chiesto al principe Miškin: “è vero che una volta avete detto che il mondo sarà salvato dalla bellezza?”. Insomma è la bellezza che salverà il mondo, secondo l’headline, il motto, scelto da questo Cosmoprof oppure (mi piace di più...) è il mondo che salverà la bellezza? Perché nel secondo caso di questa mia affaticata elucubrazione dostoevskijana, significherei l’encomiabile scelta del Cosmoprof di

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salvare la bellezza attraverso un “mondo” di esperti, espertissimi, dei diversi settori della “fierissima” di Bologna: i “visionary man” (anche woman), che spezzeranno il pane (azimo?...) della loro scienza nei diversi workshop in programma nella impegnata kermesse bellezza che va dal 15 al 19 aprile. Certo, a Bologna, Capitale della Bellezza, come più avanti sostiene il nostro folder puntualmente “dedicato” da tre numeri di Daily Luxury. Un mondo di personaggi d’eccezione che con la loro esperienza specifica daranno impulso al rinverdire di una bellezza (meno filosofica, certo, e ci scusi, signor Dostoevskij…) che ha soprattutto bisogno di dialogo, di “agora” di un “centro” dove il confronto faccia verità, stimoli idee, susciti e risolva interrogativi. Ho sempre sostenuto, sin da quando ho visto nascere il “gioiello” di So.Ge.Cos. e Fiera Bologna, che una rassegna bellezza non deve esprimere soltanto business affannoso, seppur giustificato specie in tempi come questi, ma anche filosofia, intelligenza, cultura (pratica) della bellezza. Ecco perché mi piace citare quel “Mir spasët krasotà”; che mi dice, seppur attraverso… L’Idiota principe Miškin che il mondo, anche questo “mondo” del Cosmoprof può salvare la bellezza. 

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QUESTE PRIME PAGINE SONO… ULTIME.

SUGGESTIONE ACQUA DI PARMA

Acqua di Parma

in costante “espressione” artistica. Patricia Urquiola, famosa designer, crea un originale sistema di sedute per Moroso, il prestigioso showroom di via Pontaccio a Milano che a sua volta “mostra” il nuovo catalogo della collezione autdoor. Nella “fantastica” atmosfera, Acqua di Parma entra con il suo Profumo d’Ambiente alla Colonia disseminando negli spazi dello showroom le candele profumate della Home Collection creando l’atmosfera più suggestiva per un evento di eleganza nella qualità dell’artigianalità.

ULTIMA II EVENTO A NAPOLI

Palazzo San Teodoro

a Napoli: cornice stupenda per un evento - “Flash Gold” - che coinvolge Ultima II. Tema della serata la fotografia, con la presenza di Fashionaires (movimento londinese di moda e fotografia), esibizione di una acclamatissima soprano, un concorso fotografico aperto a tutti (distribuite macchine usa e getta), modelle londinesi intervenute con il fotografo Oliver Morris creatore del Fashionaires e truccate in maniera particolare dalla make-up artist di Ultima II: spettacolo nello spettacolo per una vera folla di trecento invitati.

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COMPLIMENTI PAOLA!

Davvero complimenti

a Paola Caccia sorella di Luisa, già Presidente e ora in Consiglio Direttivo del Gruppo Ethos Profumerie, che lascia l’attività dopo quarant’anni d’impegno costante (e brillante). Contemporaneamente entra in società “Caccia Profumerie” il figlio di Luisa, Mattia, cui va il nostro augurio per un futuro degno di tanta madre. A Paola, ancora le più sincere congratulazioni per quegli otto lustri di meritato encomio.

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ENTRANO INFATTI IN ROTATIVA QUANDO LE ALTRE SONO GIÀ STAMPATE E RACCOLGONO LE NOTIZIE DELL’ULTIMA ORA.

GIGANTESCO CAMURATI

Bastano le foto

che pubblichiamo per definire “gigantesca” la nuova opera “profumata” dell’inarrestabile Camurati, uno dei personaggi simbolo della profumeria italiana di lungo corso? Crediamo bastino. E basta anche quell’insegna che avvolge lo stabile di San Mauro in Piemonte - “Centro Commerciale Europeo della Profumeria” - per confermare l’attività spesso geniale di Camurati: tra passione e business ma comunque per dedizione assoluta all’universo profumeria.

L’ORÉAL PER CINQUE DONNE DI GENIO

Cinque donne

di eccezionale genio che contribuiscono al presente della scienza per il futuro dell’umanità: le ha premiate - una per Continente - “L’Oréal-UNESCO For Women in Science” edizione 2010 per il loro impegno e per i risultati raggiunti nel campo delle scienze biologiche. A ciascuna un riconoscimento di 100mila dollari. Così, con dodici anni di efficacia “L’Oréal-UNESCO For Woman in Science” ha premiato 62 laureate assegnando 864 borse di studio, alternando motivazione: Scienze Biologiche e Scienze Fisiche. I premi 2010, consegnati a Parigi da una giuria presieduta dal Nobel 1999 per la medicina

Gunter Blobel, hanno “magnificato” Rashika El Ridi per Africa e Stati Arabi; Lourdes J. Cruz per Asia Pacifico; Elaine Fuchs per il Nord America; Anne Dejean Assémat per l’Europa; Alejandra Bravo per l’America Latina.

per i motori. Basta infatti, fino al 4 aprile, acquistare nei punti vendita Ethos aderenti l’iniziativa, un profumo Giorgio Armani, conservare lo scontrino d’acquisto, collegarsi al sito www.quattroruote.it e partecipare all’estrazione di tre corsi di guida sulla pista di Vairano (Pv) nonché a 100 abbonamenti semestrali a Quattroruote.

ETHOS ANCORA… IN PISTA

Passione per i motori:

ci ha pensato Ethos, il Gruppo di Profumerie sempre in attività promozionale, rendendo efficace un originale concorso che ha già coinvolto la trascorsa Festa del Papà ma che continua ad interessare chi appunto ha gran passione

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MARZO

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CARAVAGGIO dalla “fuga” al paesaggio

stile

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Diego DALLA PALMA

dalla francia Silvia MANZONI

ULTIME LE NOTIZIE giunte a rivista in macchina

PECIALE

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COSMOPROF l’edizione 43, in anteprima

ACQUA DI PARMA PECIALE scoprire il bergamotto

ROBERT PATTINSON una “superstar” idolo delle teen agers

C ULTURA

I NCONTRO

E DITORIALE

LE CONSIDERAZIONI di Luciano Parisini

Rubriche

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s o m m ario

Sommario giallo OK

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dagli USA

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Carole HALLAC

Mensile di High Publisher Editoriale • Direttore responsabile: Luciano Parisini • Direttore generale: Diana Baravelli Caporedattore: Marina Santin • Caposervizio coordinamento redazionale: Lucia Parisini • Redazione: Lucio Chiari, Giulia Zoni, Paola Cardona. Segreteria: Francesca Mingarelli • Progetto grafico: Denni Poletti • Fotografi: Graziano Ferrari • Collaborano: Diego Dalla Palma (STILE) Rebecca Belize (FOOD) Lorena Poletti (DESIGN) Supplementi: Lucia Parisini (Daily Accessories) • Estero: Silvia Manzoni (FRANCIA), Carole Hallac (USA) Autorizzazione del Tribunale Bologna n° 7396 in data 15/01/2004.

Associazione Nazionale Editoria Periodica Specializzata

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N°

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VERSUS VERSACE jus d’energia

OOK

LE NOVITÀ dell’universo “beauty”

KEEP YOUR SEAT protagonista la sedia

Rubriche

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cinetime

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Annarosa SETTELLI

MODA E ACCESSORI di tendenza

ACQUA

ENESSERE DEGNA SPA

wellness al castello

OOD

B ELLEZZA

S PECIALE

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D ESIGN

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Sommario giallo OK

PARIS DE CHEF coppie “d’autore” in cucina

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Sede: via Santo Stefano, 42, 40125 Bologna • Tel. +39 051 5878850 • Fax +39 051 235662 • e-mail: info@high-publisher.it • info@dailyluxury.it Abbonamento annuo per l’Italia: 20 € da effettuarsi con bonifico bancario a: Credem - ABI: 03032 - CAB: 02400 - c/c: 010000009830 - CIN: M IBAN: IT 03 M 030 3202 4000 1000 000 9830; o sul c/c postale n° 50673359 intestato a: High Publisher, via Santo Stefano, 42, 40125 Bologna. Sped. in abb. post. - Pubblicità inferiore al 45%. Stampa: Grafiche Mazzucchelli Roto-offset S.p.A., via IV Novembre 50, 20019 - Fraz. Seguro, Settimo Milanese. Egregio abbonato, ai sensi dell’art. 10 della legge 675/96, La informiamo che i Suoi dati sono conservati nel nostro archivio informatico, vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. La informiamo, inoltre che, ai sensi dell’art. 13 della legge, Lei ha il diritto di conoscere, aggiornare, rettificare i Suoi dati o opporsi all’utilizzo degli stessi, se trattati in violazione della legge.

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Malika, la semplicità

Dai fasti di Sanremo, ripercorrendo la carriera artistica di MALIKA AYANE, scopriamo che ha cantato per cinque anni nel coro delle voci bianche del Teatro alla Scala, ha sperimentato vari generi passando dal blues al jazz, al gospel. Molte delle sue canzoni sono diventate delle hit e hanno dato notorietà a questa bella ragazza di origine marocchina e rinforzato la credibilità nelle sue doti.Piace molto, soprattutto ai più giovani perché si presenta in modo estremamente semplice. La sua immagine pacata, composta, quasi rarefatta, la dice lunga sul suo modo di essere. Il suo stile scevro, senza orpelli, poco trucco, solo per valorizzare il bellissimo taglio di occhi, il taglio corto e l’abbigliamento minimale ispirano immediata simpatia e fanno di lei un personaggio disinvolto, un’artista interessante, una donna sincera e significativa.

con i polpastrelli: solo con qualche tocco di colore come rosa vivo o viola lilla. Gli ombretti sfoggiano effetti cangianti invisibili nei toni di polverosi e metallici pastello; il bianco ed i neutri sostituiscono le cromie cupe; ed i punti luce si arricchiscono di venature. Le ciglia sono naturali. Le labbra pallide e opache e “nude”. Le unghie bianche quasi porcellanate o trasparenti. Toni scuri per un trend dedicato al Sudamerica. Un mondo di colori vibranti messi in risalto da basi bianche che accentuano contrasto e luminosità di toni cupi e toni vivaci, apparentemente difficili e poco abbinabili ma portabilissimi grazie a sapienti sfumature. La pelle è perfetta, priva di imperfezioni ma naturale. Gli occhi sono delineati e scelgono una palette multicolor: verdi blu, verdi freschi e delicati uniti a rosa arancio, albicocca, pesca, un po’ metallici e un po’ matte. Il mascara è quasi una lacca. Le labbra, sfoggiano rossetti cremosi, coprenti, satinati prevalentemente rossi, nelle tonalità più sanguigne. Sulle mani smalti rosa o corallo.

IL CORPO IN FORMA Contro mal di testa e mal di schiena, perfetta la digitopressione. Ecco un semplice esercizio: togliete le scarpe e fate scorrere la pianta dei piedi su una pallina da golf o su un birillo appoggiati sul pavimento, esercitando una certa pressione. È sufficiente un quarto d’ora, la sensazione di rilassamento salirà dalla pianta dei piedi e arriverà a distendere tutto il corpo procurando un benessere generale.

LE REGOLE D’ORO: IL TREND PRIMAVERA-ESTATE Toni chiari per il trend dedicato alla purezza. Il volto si veste di candore poudré ravvivato dal fard rosato o mattone pallido, mentre lo sguardo, privo di matita o eye liner, sembra truccato

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IL MIO PENSIERO Se vuoi migliorare il tuo stato d’animo o l’umore, Marzia, devi concedere alla tua giornata il giusto ritmo. Insomma, sarà il tuo atteggiamento a diffondere il senso di tranquillità e di pace di cui hai bisogno. Quando ti alzi, muoviti lentamente, ascolta musica a volume moderato, fai una doccia tiepida e prosegui con una colazione “colorata” ed energetica, per esempio con la frutta, magari frullata e con miele o cioccolata. Scegli abiti comodi in toni delicati o vivaci, a seconda di come ti senti. Affronta ogni gesto assaporandolo e concentrati sul momento presente, su semplici particolari, ascoltando i suoni, guardando i colori, senza pensare a tutto ciò che dovrai “fare” durante la giornata. Ti accorgerai che tutto può essere davvero semplice.

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ll a francia Silvia MANZONI

Chanel sceglie Scorsese

Martin Scorsese, Gaspard Ulliel e... Chanel. La Maison della rue Cambon ha chiesto al grande regista americano di realizzare la pubblicità del suo nuovo profumo maschile, che uscirà alla fine di quest’anno, il cui testimonial è, appunto, Ulliel. Il film è stato girato a New York “la città che ha una parte importante nel vocabolario cinematografico di Scorsese” come ha spiegato Andrea d’Avack, presidente del settore Parfum e Beauty di Chanel. Della fragranza non si sa ancora nulla. Ma queste primizie mettono già l’acquolina in bocca...

VAN CLEEF & ARPELS: Dopo il film in omaggio a Serge Gainsbourg, ecco il profumo. Il gioielliere ripropone la sua fragranza Pour Homme, creata nel 1978 (due anni prima del best-seller della Maison, First) da Louis Monnet e dagli accenti di legni e di cuoio, con un nuovo packaging, ribattezzandola Homage à Serge Gainsbourg, che ne era un fedele utilizzatore. Il grande compositore scomparso nel 1991 è oggi nuovamente oggetto di venerazione grazie all’uscita di un film che ripropone la sua vita e la sua poliedrica personalità.

SIX SENSES: È la Spa di cui tutta Parigi parla. Ha aperto qualche settimana fa in rue Castiglione. Al posto delle tradizionali cabine, dei “bozzoli” in legno di quercia, nei quali rifugiarsi per avvalersi di trattamenti ispirati dalla filosofia olistica. In queste capsule ecologiche si potrà osservare il movimento delle nuvole, visto che su una delle pareti è proiettata l’immagine del vicino giardino delle Tuileries in tempo reale grazie a telecamere installate sul tetto dell’istituto. L’agenda degli appuntamenti è già piena. Spa Six Senses, 3 rue Castiglione, tel. 01.43161010.

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L’ORÉAL: Siete in aeroporto e volete comprarvi un profumo? La Casa introdurrà tra qualche settimana nelle profumerie dei principali scali il Perfume Coach, una sorta di gioco high-tech che, in qualche clic, aiuterà il consumatore nelle sue scelte. Studiato come un psicotest (utilizzando immagini di paesaggi, oggetti ed ambienti), questo nuovo strumento suggerisce le fragranze più affini al carattere della persona. DERMALOGICA: Arriva in Francia una delle marche preferite dalle americane. Creato nel 1986 a Los Angeles da Jane Wurwand, il brand si caratterizza per l’assenza, nelle formule, di oli minerali, lanolina, alcool, coloranti o profumi sintetici.Adottata a Parigi negli istituti Ethnicia, Dermalogica propone un Face Mapping con analisi della pelle attraverso 14 zone-chiave. Un metodo che permette di adattare la cura alle esigenze delle clienti con una precisione millimetrica. I prodotti proposti potranno essere provati in diretta allo Skin Bar, sotto l’occhio attento dell’estetista che darà consigli su come utilizzarli nel quotidiano.

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Madonna e la moda

Tra le tante celebrities che firmano una linea di moda, mancava solo lei: MADONNA, la più grande icona del pop, già testimonial di campagne pubblicitarie per case come Louis Vuitton, Versace e Dolce & Gabbana. A rimediare ci ha pensato Macy’s, la celebre catena di grandi magazzini statunitensi, che si è aggiudicata la diva per la creazione di una collezione donna da vendere in esclusiva nei suoi store. La linea non ha ancora un nome ma in lizza ci sono “Material Girl” e “Truth o Dare”,il titolo del documentario girato dietro alle quinte della tournée “Blonde Ambition”. FASHION WEEK: La settimana della moda di New York saluta le strutture di Bryant Park che l’hanno accolta fino ad ora. Dalla prossima stagione ad ospitarla sarà il Lincoln Center. SERENA WILLIAMS: La grande campionessa del tennis appende al chiodo la racchetta per diventare una manicurista. Lei adora farsi le mani ed i piedi, perché quindi non sfruttare questa passione ed iscriversi ad un corso. Nel suo blog scrive ai fans: “Non sorprendetevi se diventa un lavoro part-time”. ORLANE: Per il lancio della linea Anagènese 25+, la Casa ha invitato le giornaliste della bellezza a concedersi un break durante le sfilate in una suite del Bryant Park Hotel. Ispirandosi al concetto di prevenzione alla base della gamma, ha fatto di una cartomante e delle sue consulenze l’attrazione principale dell’evento. BEYONCÉ: Grande festa per il lancio del suo nuovo profumo, Heat, realizzato con Coty. Al party, che si è svolto due giorni dopo i Grammys, in cui la diva ha conquistato ben sei statuette, hanno partecipato tutti i suoi amici-vip: Usher, Michelle Williams e, naturalmente, la sua dolce metà Jay Z.

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J CREW: La popolare marca di casualwear preppy fino ad ora disponibile solo nel Nord America e in Giappone, fa il suo debutto sul web Net-APorter.com, lanciandosi così sul mercato internazionale. Il sito infatti, serve ben 170 paesi. SFILATE DA STAR: Nessuna celebrities in prima fila al defilé di Marc Jacobs, lo stilista ha infatti affermato che “lo annoiano” e che questa stagione ha preferito concentrarsi sugli abiti per donne vere. Un nuovo trend? Forse, ma per il momento i vip non demordono: Donald Trump e Michael Douglas erano da Michael Kors; Demi Moore, Brooke Shields e Susan Sarandon da Donna Karan; Kate Bosworth e Naomi Watts da Calvin Klein; Kristen Dunst e Natalie Portman da Rodarte; e Ellen Barkin e Mick Jagger da L’Wren Scott.

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Cinema poi: Commedie, film drammatici, thriller… Al debutto prossimamente sul grande schermo, un ricco carnet di pellicole, perfetto per soddisfare le attese di ogni tipo di pubblico.

LEAP YEAR di Anand Tucker iamo in Irlanda. Anna aspetta con ansia che il suo fidanzato chieda la sua mano, ma lui non si decide mai. Così, dopo aver saputo dell'usanza per cui ogni 29 febbraio le donne possono, senza possibilità di essere deluse, fare la proposta ai propri fidanzati, prende una decisione: chiederà lei al suo Jeremy di sposarlo. Ma lui è a Dublino per lavoro e il viaggio da New York all'Irlanda sarà pieno di sorprese. Con Amy Adams, Matthew Goode, John Lithgow, Adam Scott. • COMMEDIA

ROMANTICA

È COMPLICATO di Nancy Meyers ane, madre di tre ragazzi, gestisce un ristorante di successo a Santa Barbara. Dopo dieci anni di divorzio, ha una relazione d'amicizia con il suo ex marito, l'avvocato Jake. Ma Jake si é risposato con la giovanissima Agness e Jane si ritrova ad essere l'amante dell’ex. Nel bel mezzo della loro ritrovata passione c'é Adam, un architetto che si innamora di Jane, ma è solo parte di un triangolo amoroso. Cosa faranno Jane e Jake? È complicato! Con Meryl Streep, Alec Baldwin, Steve Martin. • COMMEDIA

IL PICCOLO NICOLAS E I SUOI GENITORI di Laurent Tirard icolas é un bambino fortunato: i genitori lo riempiono di attenzioni, ha tanti amici e una vita molto divertente. Ma un giorno, sentendo certi discorsi dei genitori, intuisce che la mamma aspetta un bambino. Angosciato dal pensiero che un fratellino potrebbe cambiare completamente la sua vita, si convince della possibilità di essere abbandonato nel bosco come Pollicino. Con Maxime Godart, Valérie Lemercier, Kad Merad. • COMMEDIA

CHLOE - TRA SEDUZIONE E INGANNO di Atom Egoyam na storia di gelosia e presunta infedeltà che porterà la protagonista, Catherine, a servirsi di una escort, Chloe, per scoprire l’infedeltà del marito David. Questo stratagemma si rivela una trappola basata sul desiderio sessuale e un grande rischio per la famiglia. Con Liam Neeson, Julienne Moore. • DRAMMATICO

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APRILE EVERYBODY’S FINE di Kirk Jones opo avere lavorato sodo tutta la vita per assicurare il benessere della famiglia, Frank Goode ormai in pensione, decide che è giunto il momento di dedicare tempo e cure ai suoi cari. Invita i figli per un barbecue nel week-end, ma nessuno di loro è disponibile, così Frank, deciso a riallacciare un solido rapporto, si mette in viaggio per andarli a trovare uno ad uno. Con Robert De Niro, Drew Barrymore, Kate Beckinsale, Sam Rockwell. • COMMEDIA DRAMMATICA

MINE VAGANTI di Ferzan Ozpetek olpi di scena, divertenti equivoci e rivelazioni sorprendenti in questa storia che si snoda nell'intimità di una grande e bizzarra famiglia pugliese. Al centro i protagonisti: Tommaso e Antonio. Tornato a casa Tommaso ritrova il suo numeroso “clan” che da anni gestisce una pasticceria. Avrebbe dovuto restare per un breve periodo, ma il susseguirsi degli eventi lo inducono a prolungare la sua visita. Con Riccardo Scamarcio, Carolina Crescentini, Alessandro Preziosi. • COMMEDIA

HAPPY FAMILY di Gabriele Salvatores ue ragazzi quindicenni che hanno deciso di sposarsi finiscono per intrecciare il destino dei loro familiari. Ezio, il protagonista, viene catapultato nel complesso microcosmo che sta per formarsi e resta vittima di un innocuo incidente che lo mette in mezzo tra le due famiglie. Con Margherita Buy, Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio, Fabio De Luigi. • COMMEDIA

IO SONO L’AMORE di Luca Guadagnino resentato alla Mostra del Cinema di Venezia, il film fotografa la vita di una famiglia dell’alta borghesia milanese: Emma Recchi, moglie straniera di Tancredi. Legati in un matrimonio senza amore, Emma e Tancredi vivono tra agi e ipocrisie in una grande villa insieme ai loro tre figli finché, improvvisamente, lei viene travolta dalla passione per il giovane cuoco di casa. Con Tilda Swinton, Alba Rohrwacher, Pippo Delbono, Marisa Berenson. • DRAMMATICO

L’UOMO NELL’OMBRA di Roman Polanski dam Lang, ex primo ministro britannico, sta scrivendo le sue memorie nella solitudine di un'isola sulla costa orientale statunitense. Ma un processo per crimini di guerra e un fosco segreto che riemerge dal passato, minacciano il suo futuro. Con Ewan McGregor, Pierce Brosnam, Kim Cattral. • DRAMMATICO, THRILLER

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incontro Silvia Bizio

Da vampiro sexy e dal cuore d’oro a giovane newyorkese arrabbiato, confuso e sofferente. Questo il percorso sullo schermo di Robert Pattinson, divenuto all’improvviso superstar corteggiata da Hollywood e idolo delle adolescenti “Non mi sarai mai aspettato un successo simile - confessa a volte mi sembra di affogare in questa mareggiata d'infatuazione collettiva".

È un vampiro sexy

e dal cuore d'oro, Edward Cullen, nella saga "Twilight", di cui presto uscirà il terzo capitolo ("Eclypse"). Ed ora è anche un giovane newyorchese arrabbiato, confuso e sofferente (a ragione, si vedrà), che s'innamora di una ragazza altrettanto sbalestrata in "Remember Me", un dramma romantico sul cui sfondo aleggia lo spettro dell'11 settembre (il film, presto nei cinema, è infatti ambientato a Manhattan nei giorni antecedenti l'attacco terroristico del 2001). Due personaggi in cerca di se stessi e di un briciolo di felicità, interpretati da un attore divenuto all'improvviso superstar e idolo assoluto delle adolescenti: l'inglese Robert (Rob per gli amici) Pattinson, sconosciuto fino a due anni fa, quando il primo "Twilight" sfondò a sorpresa sugli schermi di tutto il mondo. Londinese, 23 anni, alto, magro, capelli scuri e forti sopracciglia alla Matt Dillon e qualcosa di Colin Farrell, Rob è il nuovo "bello e dannato" del cinema, un fenomeno di idolatria pubblica come non avveniva dai tempi di Leonardo Di Caprio con ››

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incontro

›› "Titanic". Il primo a sorprendersi di questa popolarità è lui

stesso: "Non mi sarei mai aspettato un successo simile” dice, confessando un misto di imbarazzo, senso di colpa e un pizzico di orgoglio - “mi sento travolto dall'adulazione delle tredicenni per Edward e indirettamente per me. A volte mi sembra di affogare in questa mareggiata d'infatuazione collettiva". Che potrebbe addirittura aumentare con l'imminente uscita di "Remember Me”. Anche Hollywood l’ha preso d'assalto: l'attore è ora impegnato nelle riprese di "Bel Ami", dal romanzo di Guy de Maupassant, nel ruolo dell'eroe Georges Duroy. Pattinson, che dopo un inizio in televisione nella sua Inghilterra si era fatto notare a livello internazionale in "Harry Potter and the Goblet of Fire" (2007), nel ruolo breve, ma consistente, di Cedric Diggory, stenta a mantenere un briciolo di privacy, e si rifiuta di commentare sulla sua presunta relazione con Kristen Stewart, la sua controparte femminile e oggetto di desiderio nella saga "Twilight". Confessa di essere un "nerd", un intellettuale, altro che sex-symbol: porta sempre un libro con sè ed ascolta musica classica. E considera la recitazione un'arte, non un'esibizione fine a se stessa. Lo abbiamo incontrato a New York per il lancio di "Remember Me", in cui recita appunto un giovane arrabbiato e sofferente in seguito a una tragedia familiare e un difficile rapporto col padre (Pierce Brosnan) che incontra una ragazza altrettanto incasinata (Emilie de Ravin) nell'estate del 2001, a New York. I due si innamorano, mentre un'altra tragedia incombe sulla città. n Rob, tra il suo vampiro di "Twilight" e questo ruolo in "Remember Me" non sembra proprio trovar pace. Cosa ne pensa? “Come attore mi interessa unicamente rendere il personaggio credibile. C'è tanta confusione e sofferenza tra noi giovani. Mi sembra giusto descrivere con genuina sincerità questa dimensione. Non credo che la commedia mi si addica. La superficialità mi dà i nervi”. n Parlando di “Remember Me”, cosa ricorda dell’11 settembre del 2001? “Ero impegnato con gli esami a scuola, a Londra, e la professoressa entrò in classe trafelata dicendoci di interromperci e andare a guardare la televisione. Ricordo che aggiunse: “Le vostre vite cambieranno radicalmente da oggi!”. Credo avesse ragione. La mia generazione è cre-

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sciuta nel mezzo di questa tragedia e tutto quello che ne è conseguito”. n L'anno scorso ha girato anche "Little Ashes", piccolo film sulla relazione tra Salvador Dalì e il poeta Federico Garcia Lorca. “Un'altra storia d'amore! (ride, ndr). Interpreto Dalì, e non ho avuto nessun problema a ritrarre un gay, o meglio bisex, sperando di prendere in contropiede le attese del pubblico su di me”. n Cosa prova ad essere al centro di tanta attenzione? “A volte mi spaventa. Sono stato assalito più di una volta da gruppi di ragazzine che si erano fatte dei taglietti sul collo e sulle braccia, che mi imploravano di succhiare il sangue che colava fresco dalle loro ferite. Una pazzia! C’è anche chi mi ha chiesto di morderle il collo o di carezzarle i capelli. Io non so proprio cosa fare in questi casi, a parte darmela a gambe levate”. n Dunque non si sente rubacuori e sex-symbol? “Macchè. Non avevo mai recitato il ruolo di quello che seduce prima di “Twilight”. Non avevo termini di paragone. È tutto nuovo per me. Due anni fa non ero nessuno, ero un ragazzo qualunque. Adesso quando scendo in strada devo

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Come attore mi interessa unicamente rendere il personaggio credibile. C’è tanta confusione e sofferenza tra noi giovani. Mi sembra giusto descrivere con sincerità questa dimensione

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alzare il bavero, abbassare la visiera del cappelletto e inforcare occhiali da sole se voglio fare due passi indisturbato”. n Vi sostenete a vicenda con Kristen Stewart, diventata anche lei famosissima? “Kristen è diventata la mia migliore amica. L’essere veri amici secondo me è il segreto del successo di “Twilight” e del rapporto tra Edward e Bella. Perchè ci capiamo al volo, perchè si vede l’affinità che c’è tra noi due. Spesso dico che Kristen è la polizza assicurativa della mia credibilità sullo schermo perché Edward se non ci fosse lei davanti a me sul set dei film, non sarebbe lo stesso Edward. Magari sarebbe un castello di carte pronto a crollare al minimo soffio”. n Cosa le piace di più di Edward Cullen? “La sua confusione esistenziale ed affettiva. In "New Moon" decide di lasciare Bella perchè teme di poterle fare del male, ma poi si pente, sente che non può stare senza di lei e combina dei casini assurdi. Tutto per un grande amo amore alla “Via col vento”… come Cary Grant (i cui film tra l’altro non mi sono mai piaciuti), altro che vampiri! Ed infatti, recito Edward come un fuoriposto alla Holden Caufield, un esaurito che alla fine vuole bene a tutti”. 

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Primavera d’arte Appuntamenti con l’arte, lo spettacolo e la magia della natura, festeggiano l’arrivo della primavera.

PASSARIANO DI CODROIPO

ipercorre l’intera vicenda artistica dei tre fratelli, dagli esordi comuni alla maturità, attraverso circa centosettanta opere alcune delle quali mai esposte al pubblico “I Basaldella. Dino, Mirko, Afro”. Villa Manin, dal 27 marzo al 29 agosto 2010. Info: www.villamanin-eventi.it.

ALESSANDRIA

acconta la storia degli anni del boom italiano attraverso dipinti, musica, fotografie, video, sequenze di film e disegni, “Roma Sessanta”, percorso interdisciplinare diviso in otto sedi espositive nella città e provincia. Sedi varie, dal 20 marzo al 4 luglio 2010. Info: Tel. 0131.3171147, www.palazzodelmonferrato.it.

BASSANO DEL GRAPPA

elebra il talento di uno dei più originali e potenti interpreti del rinnovamento della pittura veneta del

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secondo ‘500, in occasione dei cinquecento anni dalla nascita “Jacopo Bassano e lo stupendo inganno dell’occhio”. Museo Civico, fino al 13 giugno 2010. Info: Tel. 800189802, bassano500anni@comune.bassano.vi.it, www.bassano500.it.

ANCONA

avvero d’eccezione la mostra “L’epoca d’oro delle icone ucraine”, che espone per la prima volta in Italia una selezione di questi capolavori datati tra il XVI e XVIII secolo affiancata da una raccolta di paramenti liturgici ed oggetti per il rito eucaristico. Mole Vanvitelliana, fino al 9 maggio 2010. Info: Tel. 06.98260930, info@artifexarte.it.

TORINO

ropone una selezione di circa 150 opere offrendo una panoramica degli stili e dei temi iconografici della produzione pittorica su carta che si sviluppò nell’area nord-occidentale e centrale del sub-continente indiano tra il XVII e XIX secolo, “Miniature indiane della Collezione Ducrot”. Museo d’Arte Orientale, fino al 6 giugno 2010. Info: Tel. 011.4436927. www.maotorino.it.

Locarno in fiore

un omaggio floreale alla primavera, Locarno Camelie, la più importante esposizione dedicata a questo fiore d’origine orientale giunta ormai alla tredicesima edizione. Ospitata nell’omonimo Parco delle Camelie della cittadina svizzera affacciata sulle rive del Lago Maggiore, dal 24 al 28 marzo 2010, permetterà di ammirare oltre 300 varietà suddivise in diverse specie, ibridi e cultivar. Ma non solo. Oltre a visitare lo splendido parco si potrà scegliere tra un ricco calendario di eventi collaterali che spaziano dalla mostra di bonsai all’esposizione di foto d’epoca, dallo stand per le consulenze, ai concerti fino a vari momenti di intrattenimento. Info: Tel. 0041.91.7910091, www.ascona-locarno.com.

VENEZIA

ermette di riscoprire e rivalutare il grande artista, protagonista indiscusso del ‘900, ripercorrendone l’intero percorso artistico attraverso 90 opere, la rassegna “Felice Carena”. Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, dal 27 marzo all’11 luglio 2010. Info: Tel. 041.2407711.

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carnet

GALLARATE

vento inaugurale della nuova sede del MAGa, il Museo d’Arte della cittadina, la mostra “Amedeo Modigliani” rende omaggio al grande artista di cui quest’anno ricorrono i 90 anni dalla morte attraverso tele, disegni e documenti originali. MAGa, dal 19 marzo al 19 giugno 2010. Info: www.gam.gallarate.va.it.

FIRENZE

unta l’accento sul collezionismo di gemme antiche e moderne mettendo in scena la prestigiosa raccolta dei Medici, “Pregio e bellezza. Cammei ed intagli

SHOW “MITICI”

usical e grande spettacolo in scena al Teatro Europauditorium di Bologna.

1 APRILE - Davvero unico, “Welcome to the Machine”, Tribute Show dedicato ai Pink Floyd che rende omaggio alla band che ha fatto la storia della musica rock internazionale. Lo spettacolo, racconta attraverso musiche suonate dal vivo da un cast di 18 artisti ditetto da

dei Medici”, efficace testimonianza di come questi piccoli oggetti interagissero con le arti maggiori. Museo degli Argenti, Palazzo Pitti, dal 25 marzo al 27 giugno 2010. Info: Tel. 055.2654321.

MANTOVA

resenta una selezione di 34 autentici capolavori, appartenuti ai signori di Mantova, quasi tutti realizzati nelle Fiandre o in Italia ad opera di arazzieri d’origine fiamminga, “Gli arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento. Da Mantegna a Raffaello e Giulio Romano”. Palazzo Te, fino al 27 giugno 2010. Info: Tel. 199199111, www.palazzote.it.

Massimiliano Spiani, la vicenda di Syd, una giovane rockstar, dagli esordi, al successo fino al declino ed al crollo che lo condurranno alla pazzia. Diretto da Emiliano Galigani, ambientato negli anni ’60 e liberamente ispirato alla storia di Syd Barrett, primo leader dei Pink Floyd, è un autentico concerto-spettacolo che mixa musica, ballo, recitazione e grafica 3D.

30 APRILE – 2 MAGGIO - Perfetto per tutta la famiglia, più che mai per i fans della dolcissima gattina, “Hello Kitty - The Show”, commedia brillante stile musical che, ironica, giovane e fresca, racconta le avventure di tre ragazze moderne e cool con altrettanti desideri ed una sola chance di realizzarli. Ma far sì che ciò accada non sarà facile e tra momenti magici e attimi di sconforto le giovani protagoniste scopriranno di non essere sole perchè al loro fianco c’è sempre Hello Kitty che, per la prima volta, interagisce con personaggi in carne ed ossa interpretando il ruolo di se stessa muovendosi in un mondo tutto rosa dove la danza la fa da padrona tra coreografie in stile modern e jazz e hip hop, break dance e new style.

SIENA

irca trecento opere di scultura, pittura, oreficeria, manoscritti e manufatti tessili per “Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le arti a Siena nel primo Rinascimento” che illustra il legame tra la creazione e la cultura che l’ha prodotta in questa città che nel ‘400 visse una straordinaria stagione artistica. Complesso Museale di Santa Maria della Scala, dal 26 marzo all’11 luglio 2010. Info: Tel. 0577.224811, infoscala@comune.siena.it, www.santamariadellascala.com.

Info: Tel. 051.372540, www.teatroeuropa.it, info@teatroeuropa.it.

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anteprima Luciano Parisini

Il Cosmoprof BOULEVARD BOULEVARD La via, il “boulevard del profumo” che conduce all’”agora”, nel plastico di una delle realizzazioni più efficaci del Cosmoprof 43. Come un’arteria fondamentale al cuore di una Fiera che fa davvero Bologna Capitale della Bellezza. The street, the “perfume boulevard” leading to the “agora”, in the model of one of the most effective landmarks of Cosmoprof 43. Like an essential artery to the heart of a trade fair that truly makes Bologna a Beauty Capital.

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che da una tempesta mediatica così frequente, e spesso banale nell’Italia delle polemiche, sorga l’arcobaleno di un’idea felice. Che poi non sia solo un’idea ma piuttosto una constatazione da rendere... mediatica. Veniamo al dunque e cioè: Bologna Capitale della Bellezza; e con tutte le maiuscole come si addice ad una definizione di prestigio. La bellezza intesa come immagine, come cultura, come ambizione di vita. E Bologna dentro e fuori possiede ogni connotato per arrogarsi il diritto di Capitale. “Fuori”, cioè nello spazio della sua planimetria, può ››

WITH COSMOPROF... BOLOGNA… A

It often happens that a media storm – so frequent and often trivial in the Italy of controversies – produces the rainbow of a great idea. Which is not only an idea but rather an observation to be turned into... a media event. In this case, Bologna the Beauty Capital – in capital letters, as is fitting for such a prestigious definition. Beauty seen as an image, as culture, as a life ambition. And Bologna – both inside and out – has every characteristic entitling it to be considered a Capital. “Externally”, in the way it is laid out, it boasts a true, captivating, fascinating structural and monumental beauty. An attentive look at the labyrinth of a huge, all-encompassing arcade with columns topped by capitals in every style reveals to visitors a structural beauty beyond compare anywhere in the world. Over 38 kilometres of splendid vaults, in the historic centre alone, as if forming a huge area of theatre “wings” looking onto the stage of an “inner” Bologna of rare charm: gardens, courtyards, and cloisters, as backdrops and scenery in a continuous stage set. A Bologna that is splendid “outwardly” because it is also splendid “inwardly”, in its artistic, commercial, and human aspects... thus providing the bases for indelible memories for every visitor. Beauty described in writing by authors of all languages, often as the setting for a novel, and even more often as a teaching tool. Bologna as an example, both inside and out, in its wealth of extraordinary art, prestigious history, and a population that is often exemplary, also and most of all for the “savoir vivre” which is the essence of a Bolognese way of being, a cultural ››

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intanto per questa Capitale della Bellezza, il Cosmoprof 43 aggiunge eventi ad eventi così da rendere davvero eccezionale una programmazione che prevede conferenze, workshop, atelier di particolari contenuti che coinvolgeranno ogni area espositiva, chiamando in causa, operatori, stampa, aziende e nientemeno (prima volta del Cosmoprof) il pubblico che potrà partecipare al Beauty Day, sabato 17 il giorno dopo l’apertura, che avrà, come annunciato, il grande impatto della cerimonia di consegna del Premio Internazionale Accademia del Profumo, nella stupenda sede della GAM, Galleria d’Arte Moderna, prospiciente l’ingresso Costituzione della Fiera. E’ qui che l’Accademia esporrà, con un sontuoso sistema architettonico, i profumi finalisti

“lasciandoli” al pubblico il giorno seguente, Beauty Day, con in evidenza i vincitori. E accanto ai profumi d’Accademia, il meglio per onorare la memoria di Elena Melik, regina della cosmoprofumeria, in una mostra partecipata da noti interpreti dell’arte figurativa. Che farà da cornice alla consegna del premio letterario a Lei intitolato e voluto da Unipro, l’associazione delle aziende italiane della bellezza. Continua insomma a gonfiarsi il gran carnet degli eventi preposti anche a ciascun area del Cosmoprof; che avrà partecipazione e protagonismo di personaggi illustri dell’internazionale-bellezza, i “Visionary Man”. Così l’area profumeria avrà il genio di Christine Nagel e di Elie Papiernik, il packaging di Joël Desgrippes, l’area green di Horst Rechelbacher,

quella dei capelli di John Nollet, l’area Nail di Deborah Lippmann, lo spazio Spa&Beauty di Andrew Gibson e, come moderatore delle conferenze, l’icona Thibault Ponroy. Ciascun “Visionary Man” vanta curriculum davvero eccezionali. Così come la… Visionary Woman (davvero… visione, percezione del futuro) Aureliana De Sanctis. Amministratore delegato di So.Ge.Cos; come a dire la signora delle capitalibellezza, Bologna anzitutto, cui So.Ge. Cos. aggiunge Hong Kong, Las Vegas, Canton e Istanbul…

fragrances, “leaving” them for the public of the following day, Beauty Day, highlighting the winners. And alongside the Academy fragrances, paying tribute to the memory of Elena Melik, queen of cosmetics and perfumery, will be an exhibit featuring the works of a number of well-known figurative artists. This show will be the backdrop for the awarding of the literary prize bearing her name, which is promoted by Unipro, the association of Italian beauty product manufacturers. In short, the list of the events devoted to each area of Cosmoprof also keeps growing, events that will feature the participation of leading representatives of the international beauty circles: the “Visionary Men”. The perfumery sector will feature the genius of

Christine Nagel and Elie Papiernik; packaging will have Joel Desgrippes; the green sector, Horst Rechelbacher; the hair sector, John Nollet; the nail sector, Deborah Lippmann; the spa & beauty sector, Andrew Gibson; and, as conference moderator, icon Thibault Ponroy. Each “Visionary Man” (and Woman) boasts a truly exceptional curriculum. As does the Visionary Woman (truly… in her vision, her perception of the future) Aureliana De Sanctis, Managing Director of So.Ge.Cos and Grande Dame of the beauty capitals: Bologna first and foremost, to which So.Ge.Cos. has added Hong Kong, Las Vegas, Canton, and Istanbul…

nd in the meantime, for this Beauty Capital, Cosmoprof 43 adds events upon events, producing a truly exceptional programme that includes conferences, workshops, and seminars on special topics which will involve every exhibition area and operators, media, companies, and (a first for Cosmoprof) the general public, which will be able to take part in the Beauty Day, on Saturday the 17th, the day after the opening. As announced, it will have its climax in the ceremony for the International Award of the Accademia del Profumo; the awesome venue of the event will be the GAM (Gallery of Modern Art), across from the Fair’s “Costituzione” entrance. Here, with a sumptuous architectural system, the Academy will exhibit the short-listed

›› vantare la più vera, accattivante, affascinante bellez-

za strutturale, monumentale. Basta vagare con occhio attento nel dedalo di un immenso, totale, porticato che sfoggia colonnati a capitelli d’ogni arte, per rendersi conto di una bellezza strutturale che non ha eguali al mondo. Ben 38 i chilometri di volte meravigliose, solo nel centro storico, come a sostegno di un’immensa quinta che guarda al teatro di una Bologna “interna” di raro fascino: giardini, cortili, chiostri, come fondali di una scenografia senza soluzione di continuità. Una Bologna meravigliosa “fuori” perchè anche meravigliosa “dentro”, nei suoi contenuti artistici, commerciali, umani... Che ogni “straniero” illustre, e non, recepisce e conserva poi nelle caselle di un ricordo indelebile. Bellezza

scritta da autori d’ogni idioma, spesso a sfondo narrativo, ancor più sovente a strumento didattico. Bologna, come esempio, “fuori”; ma anche “dentro”, nella ricchezza di contenuti d’arte straordinaria, di storia prestigiosa, di umanità spesso esemplare, anche e soprattutto per un saper vivere che fa bolognesità, bolognesità culturale. E tutto questo anche se un divenire di umori contrastanti ha spesso un negativo sopravvento, scalfendo una bellezza fuori e dentro che ha comunque forza di reazione, la voglia di rifarsi il maquillage che le è più consono. Soprattutto “dentro” nel cuore pulsante di una Fiera che da 43 edizioni di Cosmoprof fa davvero Bologna Capitale della Bellezza. Alla fonte del quale viene attingere, da sempre, chi la bellezza rincorre e che a

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BECOMES… ›› Bolognese trait. And this is all true

Bologna trova “spezzata” in mille pani di scienza. Perchè questo è il Cosmoprof: la scuola, l’università della bellezza, coniugato com’è, come deve essere, con la globalizzazione del nuovo, del diverso, ma sempre a sfondo culturale. Questo il grande pregio dell’ultimo Cosmoprof: che non fa soltanto vetrina di profumi e balocchi per un business da taglia- ››

in spite of waves of contrasting moods that often negatively take the upper hand, scratching an external and internal beauty which, however, has the strength to react, the desire to touch up her makeup and put on her most appropriate face. Especially “inside” the throbbing heart of a Trade Fair which, after 43 editions of Cosmoprof, makes Bologna a true Beauty Capital. From whose spring those seeking beauty have always drawn, finding it “broken up” into a thousand different segments of science. Because this is Cosmoprof: the school, the university of beauty, which features the globalization of new and different trends, but always with a strong cultural background. This is the great asset of the last A CONFERMA Cosmoprof, which is not CONFIRMATION only a showcase of Questa doppia pagina de “La Repubblica” fragrances and luxury con un’approfondita inchiesta di Laura items for a business to be Laurenzi sul momento cosmoprofumato, chiama in causa il Cosmoprof 43. cut up into large slices Una indiretta conferma dell’immagine like a cake for a few, i.e. di Bologna Capitale della Bellezza. for a business interested This double page spread from “La Repubblica”, with an in-depth only in profit at all costs, report by Laura Laurenzi on the current to be compared with the cosmetics and perfume vogue, past as if in a spasmodic mentions Cosmoprof 43. An indirect confirmation of the image of Bologna contest aiming to achieve ›› the Beauty Capital.

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Cosmesi e profumeria hanno avuto sin da tempi pionieristici la guida illuminante di un’autentica maestra, regina, della bellezza. Questa è la copertina (e prima doppia pagina) di uno “speciale” dedicato ad Elena Melik in occasione del suo ottantesimo compleanno. Il Cosmoprof (di cui Elena era assidua frequentatrice) ne onora la memoria con un Premio a Lei intitolato. Anche Melik ha sempre considerato Bologna Capitale della Bellezza.. From their earliest pioneering days cosmetics and perfumery have enjoyed the enlightened guidance of an authentic mistress, a queen of beauty. This is the front cover (and first double page spread) of a “special” devoted to Elena Melik on the occasion of her eightieth birthday. Cosmoprof (of which Elena was a regular visitor) pays homage to her memory through a Prize named after her. Melik, too, always considered Bologna a Beauty Capital.

›› rea grandi fette come solita

torta del magnar meglio; del business cioè che ha soltanto la cultura del profitto ad ogni costo, da confrontare con il pregresso come in una spasmodica guerra dell’euro in più a bilancio. Di questo Cosmoprof s’è avuta costante, arrogante, vanitosa escalation fino al recente passato: ma non avrebbe mai fatto Bologna Capitale della Bellezza, come invece cerca di fare da quattro anni a questa parte, con qualche pecca, certo, ma sempre orientato alla cultura della bellezza, più che ad un ossessionante “fatturabile” progredire (che pur viene, eccome! cifre alla mano...). Bologna Capitale della Bellezza: non un marchio commerciale, ma un distintivo di qualità. Quella che “questa” So.Ge.Cos. sta mettendo in atto proiettando riflessi di assoluta positività nel mondo intero, fin nella complessità di una Cina che chiama al suo Cosmoprof 230 mila visitatori, così come av-

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viene in giro per il mondo, Hong Kong, Las Vegas, Istambul, dove Cosmoprof continua a far luce evitando che qualcuno di sotterfugio (e “familiarmente” interessato) tenti di spegnerla. Parola di chi il Cosmoprof l’ha visto nascere e continua a viverlo con immutata, giustificata, appassionata dedizione. Convinto davvero che questa Bologna anche e soprattutto per il Cosmoprof meriti davvero il titolo di Capitale della Bellezza. 

A BEAUTY CAPITAL ›› bigger and bigger figures. Up until the recent past,

Cosmoprof saw a constant, arrogant, and vain escalation in this sense. But it would never have made Bologna a Beauty Capital: something it has, instead, been focusing on over the past four years, obviously with some flaws, but always with a “culture of beauty” approach, more than with an obsessive fixation with increases in sales (something which, looking at the figures, is happening anyway). Bologna, Beauty Capital: not a trademark, but a hallmark of quality. The quality that “this” So.Ge.Cos. is implementing, projecting a totally positive light all over the world – even in such a complex market as China, whose Cosmoprof attracts 230,000 visitors, as is the cases of Hong Kong, Las Vegas, and Istanbul. Places where Cosmoprof continues to shine, avoiding any and all sneaky, self-interested attempts at “turning it off”. You can take the word of someone who saw the birth of Cosmoprof and continues to experience it with unchanged, justified, passionate dedication. Someone who is truly convinced that this Bologna – also and especially thanks to Cosmoprof – really deserves the title of Beauty Capital. 

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speciale Luciano PARISINI

HANNO VOTATO

Chiuse le urne nelle centinaia di profumerie, nei Grandi Magazzini Coin e La Rinascente in cui il pubblico ha votato (sino al 13 marzo) “Il profumo dell’anno” Premio Internazionale Accademia, partecipando al concorso “C’è profumo di fortuna”; concluso anche il voto della “Giuria Speciale” che giudicava le nominations al Premio Accademia per la miglior creazione olfattiva, il miglior packaging, la miglior comunicazione, il miglior profumo di nicchia e del made in Italy, si tirano le somme con una lusinghiera constatazione: la nuova formula del Premio ha ottenuto un largo successo. Oltre quindicimila i consumatori entrati in profumeria per il voto, generando così un fruttifero movimento commerciale, attratti anche dal concorso “C’è profumo di fortuna”, che metteva in palio una Citroen C1, cinque televisori LCD della LG e dieci weekend omaggio negli hotel della catena Boscolo. Quanto mai nutrita di personaggi dello spettacolo e dello sport, la Giuria Speciale (Carlo Ancelotti, Corrado Assenza, Paola Barale, Franco Battiato, Mario Biondi, Paolo Borgomanero, Arturo Brachetta, Cesare Casiraghi, Marella Ferrara, Massimo Ghini, Renato Geraci, Zlatan ed Melena Ibrahimovic, Paolo Sari, Simona Ventura) che annetteva anche tre beauty editor (Angela Croce, Bettina Jacomini, Stefano Roncato) e tre profumieri (Massimo Cavini, Luisa Caccia e Mario Fiore). In atto ora lo spoglio mentre questo Daily Luxury entra in rotativa: nessuna indicazione ovviamente, perché i vincitori saranno svelati soltanto la sera del 16 aprile, giorno d’apertura del Cosmoprof Bologna, durante una fastosa cerimonia condotta da una madrina d’eccezione, alla GAM, Galleria d’Arte Moderna prospiciente l’ingresso Costituzione della Fiera. Scenografia stupenda, apertura alle 18,30 con aperitivo gestito dall’Istituto del Vino Italiano di Qualità-Grandi Marchi (associazione di 17 tra le principali case vinicole italiane in evidenza anche al Vinitaly di Verona); quindi premiazione e, a seguire, grande soirée con dinner esclusivo partecipato da un prestigioso mondo del profumo. Il giorno seguente la GAM verrà aperta al pubblico, così da celebrare i profumi vincitori e tutti i finalisti.

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speciale

I FINALISTI

Li hanno già votati nelle profumerie dell’intero territorio italiano. Il voto si è concluso il 13 marzo, ma il risultato si avrà solo la sera del 16 aprile a Bologna durante una fastosa cerimonia di consegna del Premio Accademia del Profumo. Il vincitore che scaturirà da questi dieci, verrà nominato “Profumo femminile dell’anno”.

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CRISTALLE EAU VERTE

N°2 MARZO 2010

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FEMMINILI ESSENCE NARCISO RODRIGUEZ

FLORA BY GUCCI

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MISS DIOR CHÉRIE L'EAU

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VERSACE VERSENSE

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I FINALISTI M

Anche queste dieci nominations maschili concorrono all’assegnazione del Premio Accademia del Profumo. Il vincitore che scaturirà dallo spoglio delle schede votate dal pubblico nelle profumerie dell’intero territorio nazionale (operazioni di voto concluse il 13 marzo) verrà nominato “Profumo maschile dell’anno”.

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speciale

M HANNO SCELTO L’evoluzione del Premio Internazionale Accademia del Profumo ha fatto registrare un notevole passo avanti nella classificazione delle novità lanciate durante il 2009. Il Premio infatti non si limita alla elezione del “profumo dell’anno” ma (finalmente!) porta in primo piano anche i “fondamentali” di un’immensità fragrante che vanta specifiche di basilare importanza. Ecco allora dopo la ribalta delle pagine precedenti dedicata alle nominations per il profumo dell’anno, un’altra vetrina determinante il meglio “in particolare” della produzione 2009, anch’essa al voto e quindi sottoposta ad una giuria davvero speciale composta da tecnici (tre rappresentanti della stampa e tre profumieri) e da personalità emergenti del mondo consumatori d’élite. Un “parterre” di elettori chiamati a scegliere il profumo a miglior creazione olfattiva, nonchè il packaging più ricercato, la comunicazione di maggior efficacia, eppoi il prodotto più prestigioso del made in Italy, e quello più qualitativo “di nicchia”. Cinque diversificazioni fondamentali del progetto profumo 2009 per il giudizio di una giuria davvero “speciale”: Angela Croce, Bettina Jacomini, Stefano Roncato, quali beauty editor; Massimo Cavini, Luisa Caccia e Mario Fiore, profumieri; e i... VIP, Carlo Ancelotti, Corrado Assenza, Paola Barale, Franco Battiato, Mario Biondi, Paolo Borgomanero, Arturo Brachetti, Cesare Casiraghi, Marella Ferrara, Massimo Ghini, Renato Geraci, Zlatan ed Elena Ibrahimovic, Paolo Sari e Simona Ventura. Anche questa giuria come quella dei consumatolri che ha votato in profumeria, ha già espresso il proprio, fondamentale parere. Che si conoscerà soltanto la sera del 16 aprile nel contesto di una fantastica cerimonia di consegna del Premio Internazionale Accademia del Profumo.

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speciale

MIGLIOR PACKAGING

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ESSENCE NARCISO RODRIGUEZ

DSQUARED2 HE WOOD ROCKY MOUNTAIN WOOD

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N째2 MARZO 2010

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MIGLIOR COMUNICAZIONE

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D&G 1 LE BATELEUR

MISS DIOR CHÉRIE L'EAU

DIESEL ONLY THE BRAVE

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LA NUIT DE L'HOMME YSL

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speciale

MIGLIOR PRODOTTO MADE IN ITALY

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N째2 MARZO 2010

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MIGLIOR PRODOTTO DI NICCHIA

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speciale

LA PREMIAZIONE Chiuse le urne di questo esauriente dossier sul Premio Internazionale Accademia del Profumo, ecco le immagini che sottolineano in parte l’allestimento scenico della location che ospiterà la cerimonia di consegna delle tradizionali prestigiosissime targhe. I profumi in nomination avranno esposizione “artistica” curata dall’architetto Simone Micheli: una specie di mosaico fragrante che la foto di questa pagina rivela solo in parte, lasciando la definizione finale alla serata prevista alla GAM, Galleria d’Arte Moderna prospiciente Costituzione” della Fiera. l’ingresso “Costituzione” Serata che avrà inizio alle 18,30 con il cocktail (Istituto del Vino Italiano di Qualità - Grandi Marchi) dedicato agli invitati alla cerimonia di consegna dei Premi prevista dopo la visita alla mostra (realizzata da prestigiosi autori dell’arte figurativa) dedicata alle più efficaci espressioni della vita “in bellezza” di una vera icona del giornalismo-cosmoprofumo: Elena Melik. Con consegna del Premio “alla comunicazione” voluto da Unipro (Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche) e a lei intitolato. Al termine della cerimonia di premiazione dei profumi condotta dall’attrice, presentatrice televisiva, Victoria Cabello,un dinner-party che coinvolgerà il gotha dell’intellighenzia-bellezza con 80 giornalisti, 55 buyers, 80 profumieri. Il giorno seguente, 17 aprile, i profumi già in nomination e quelli vincitori il Premio Internazionale Accademia, rimarranno esposti e quindi a visita degli operatori Cosmoprof e del pubblico nell’originale Beauty Day, una delle “nuove” efficaci iniziative del programma So.Ge.Cos per il Cosmoprof 43 (cui si deve anche l’organizzazione di quanto previsto alla GAM).

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Dalla fuga aiâ&#x20AC;Ś p Cultura Caravaggio.indd OK.indd 46

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MICHELANGELO MERISI DETTO IL CARAVAGGIO

Riposo durante la fuga in Egitto

“Fuga in Egitto”. È questa l’unica tela del Caravaggio in cui è presente un brano di paesaggio. Ed è da questo suo capolavoro che prende l’avvio una mostra che ripercorre la storia di questo genere di pittura attraverso i dipinti delle prestigiose collezioni della Dinastia Doria Pamphilj.

Marina SANTIN

Artista tra i più celebrati al mondo, Caravaggio, considerato il

… paesaggi

primo grande esponente della scuola barocca, fu anche l’artefice di un grande cambiamento dello stile pittorico della sua epoca. Fino al suo avvento, nella pittura, lo stile che caratterizzava la maggior parte degli artisti era estremamente legato ad un tipo di cultura accademica che si basava prevalentemente sullo studio dell'arte classica, con forti influssi derivati dai grandi protagonisti del periodo d'oro del Rinascimento italiano. ›› N°2 MARZO 2010

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›› La

sua rivoluzione sta nel naturalismo della sua opera, espresso nei soggetti dei suoi dipinti e nelle atmosfere in cui la plasticità delle figure viene evidenziata dalla particolare illuminazione che teatralmente sottolinea i volumi dei corpi che escono improvvisamente dal buio della scena. Per la realizzazione dei suoi quadri egli posizionava nel suo studio delle lanterne in posti specifici per far sì che i modelli venissero illuminati solo in parte, lasciando il resto del corpo nell’oscurità dell’ambiente. Noto per i suoi dipinti che vedono protagonisti soggetti efebici, ragazzi di particolare bellezza intenti a suonare uno strumento o a mangiare un frutto, Caravaggio fu l’autore, soprattutto nelle prime opere, anche di splendidi particolari di nature morte, di cui purtroppo è rimasta una sola testimonianza, la “Canestra di frutta”, e di alcuni ritratti, pochi in verità, di cui ne restano quattro o cinque. Una sola volta si cimentò in una tela dove è presente un brano significativo di paesaggio, la “Fuga in Egitto”, un autentico capolavoro, nato con molta

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“Caravaggio e l'arte della fuga. La pittura di paesaggio nelle Ville Doria Pamphilj” 26 marzo - 26 settembre 2010

Villa del Principe

GENOVA Info: prenotazioni.ge@dopart.it tel. 010/255.509 www.dopart.it

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1 BLOEMEN JAN FRANS VAN,

DETTO L'0RIZZONTE

3 BLOEMEN JAN FRANS VAN,

Paesaggio con temporale 2 HERMAN VAN SWANEWELT Paesaggio con riposo durante la fuga in Egitto e angeli

DETTO L'0RIZZONTE

Paesaggio con temporale 4 JAN DE MOMPER Paesaggio con tre figure in primo piano e torre quadrata nel fondo

probabilità proprio per essere un paesaggio come testimoniano le più recenti ricerche scientifiche che ne hanno messo in luce alcune fasi costruttive. Ed è proprio da questa celeberrima opera che prende l’avvio un evento d’eccezione che vede alla ribalta un binomio a dir poco unico ed inusuale: la riapertura degli interni restaurati e dei giardini della Villa del Principe, la più vasta e sontuosa dimora nobiliare della città di Genova, e l’allestimento di una grande mostra che partendo dalla celeberrima tela “Fuga in Egitto” del Caravaggio presenta, per la prima volta, oltre ottanta dipinti di pittura di paesaggio, tutti tratti dalle collezioni delle diverse dimore della Dinastia Doria Pamphilj, molti dei quali inediti. Era il 1521 quando Andrea Doria, valente ammiraglio e uomo d’armi leggendario, diede il via ai lavori che avrebbero portato alla realizzazione della meravigliosa Villa del Principe, affacciata sul mare di Genova. Luogo di pace dove rifugiarsi al rientro dai numerosi di viaggi e dimora prescelta dai suoi successori, la famiglia Doria Pamphilj, la villa grazie proprio al suo artefice divenne una grande corte rinascimentale di cui fecero parte artisti quali Perino del Vaga, che si occupò della decorazione e degli arredi di molte sale. Ma sarà grazie al successore di Andrea Doria, che la residenza, ampliata e portata al suo massimo splendore, intreccia la sua storia con il Caravaggio. All’artista lombardo infatti, Giovanni Andrea I Doria, durante un breve soggiorno a Genova nell’agosto del 1605, chiese di affrescare una loggia del palazzo in cambio ››

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›› del favoloso compenso di 6000 scudi. Ma il maestro

rifiutò. Oggi la Villa del Principe è un luogo monumentale pieno di tesori nascosti e per riviverne i fasti basta percorrerne le stanze, ammirarne gli splendidi affreschi e gli arazzi, o passeggiare tra le fontane e la vegetazione del giardino cinquecentesco, oggi più che mai affascinati per merito dei lavori di restauro degli ultimi anni. Non c’era quindi sede più indicata per accogliere la rassegna “Caravaggio e l’arte della fuga. La pittura del paesaggio nelle Ville Doria Pamphilj”, opere, in parte mai esposte, che testimoniano come la storia del collezionismo e mecenatismo della celebre dinastia genovese-romana sia stata fortemente caratterizzata, nel corso della sua lunga storia, dalla costruzione e dall’allestimento di magnifiche ville extra-urbane, oggi monumenti nazionali puntando l’accento proprio su come l’allestimento degli edifici sia stato organicamente legato all’iter del genere pittorico del paesaggio. Le collezioni di Roma e di Genova custodiscono meravigliosi capolavori di questo genere, grazie al susseguirsi di venti generazioni di protagonisti della famiglia che hanno saputo guidare il gusto e l’estetica dell’élite culturale italiana attraverso straordinarie scelte di mecenatismo che per qualità e quantità occupano un posto di singolare rilievo nella storia dell’arte europea.

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Paesa

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1 HERMAN VAN SWANEWELT Paesaggio con rovine e viandanti 2 JAN FRANS VAN BLOEMEN DETTO L’ORIZZONTE

Paesaggio con ruderi, ponte e pastore 3 JAN FRANS VAN BLOEMEN DETTO L’ORIZZONTE

Paesaggio con pastore, due contadine e lago nel fondo 4 HERMAN VAN SWANEWELT Paesaggio con Cristo servito dagli angeli

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La mostra esplora un aspetto di questo ideale di vita extra-urbano, raccogliendo per la prima volta quadri di paesaggio un tempo pensati per accompagnare il tempo libero dedicato al piacere ed allo svago. Tra i dipinti, dicevamo, spicca il capolavoro del Caravaggio, ma ad aprire l’esposizione una preziosa sequenza di opere provenienti dalla villa cinquecentesca Centurione Doria di Pegli presso Genova, cui si affiancano cicli pittorici dipinti dagli artisti a partire dalla metà del Seicento appositamente per le diverse ville di famiglia. Così la serie di Momper e Dughet, Grimaldi e Anesi per la Villa del Bel Respiro, che è stata un notevole modello architettonico poiché Camillo Pamphilj, nipote di Papa Innocenzo X, pur curando soprattutto la raccolta di sculture antiche per l’interno e l’estrno della villa, attraverso una straordinaria campagna di ac- ››

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›› quisti ne abbellì con splendidi arredi le sale. In pri-

mo piano anche l’indagine di un aspetto meno noto della Roma papale, atraverso delle opere di un genere del paesaggio tutto particolare, quali marine e tempeste di autori allora molto stimati. Il palazzo di Nettuno ed il casino di Anzio furono poi teatro del mecenatismo di Giovanni Battista, primogenito di Camillo, e soprattutto del nipote. La Villa di Ripa Grande, dimora della celebre Donna Olimpia, era decorata, invece, da una piccola collezione che ne completava il progetto di residenza fluviale per bagni e giardino di delizie lungo il fiume Tevere, accogliendo opere di Francesco da Ponte detto il Bassano e del noto paesaggista olandese Herman van Swanesvelt. La villa d’Albano, oggi ridotta un rudere, fu residenza di campagna splendidamente decorata del Cardinale Benedetto che seppe circondarsi di molteplici capolavori tra cui il ciclo di J. F. van Bloemen, specialista significativamente soprannominato “Orizzonte” che dedicò ai Pamphilj una serie impressionante di opere per la prima volta visibili al pubblico. Una serie di foto d’autore, scattate per un nuovo edificio extraurbano della famiglia, fa da appendice alla mostra, aprendo l’esposizione alla speranza che i modelli antichi d’arte del tempo libero proposti, possano aggiornarsi alle esigenze della contemporaneità.

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La villa montana a Guarcino, detta Rifugio Floridi Doria Pamphilj, posta alla sommità dell’appennino sud a Roma, scelta come residenza di famiglia, al crocevia i quattro percorsi naturali e ristrutturata sull’archetipo dei quattro elementi della natura, è stata immortalata nelle diverse stagioni da Lula Meredith Vula, artista serbo-inglese che ha così rinnovato le tracce di un’esperienza romana che ebbe nei pittori stranieri d’epoca moderna i prota-

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1 ADR Marina di Ceci 2 JAN

BLANC

Marina di Gen 3 JAN

VAN BL

Paesag della M e arcob 4 AGO Paesag con ca e una "

ridi ino a, al rata a, è Lula così che ota-

1 ADRIEN MANGLARD Marina con la tomba di Cecilia Metella 2 JAN THEUNISZ.

BLANCKERHOFF

Marina con la Lanterna di Genova 3 JAN FRANS

VAN BLOEMEN

Paesaggio con cascata della Marmore a Terni, e arcobaleno 4 AGOSTINO TASSI Paesaggio marino con cantiere navale e una "buona fortuna"

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gonisti degli allestimenti delle ville cittadine. La negazione del colore e l’astrazione lunare dei paesaggi di Meredith Vula propongono un paesaggio metafisico che, grazie alla sensibilità dell’artista, vuole porre l’attenzione dell’osservatore sul valore metafisico e morale del paesaggio appenninico, piegando la curva dell’esperienza estetica della famiglia nuovamente verso il divino, agli albori del secondo millennio. 

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B AMMIRATA Gabriella Scarpa, Country General Manager Italia del Gruppo LVMH Parfums et Cosmetiques, nonchè presidente di Acqua di Parma, nel “bosco” di Bergamotto di Calabria che ha reso esaltanti le immagini di questo reportage sulla storia, la coltivazione e l’elaborazione del frutto che da origine e prestigio all’ultima novità della collana Blu Mediterraneo-Acqua di Parma.

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POESIA DEL BERGAMOTTO Luciano PARISINI

Giorni di fascino “fragrante” nel paradiso di una prestigiosa natura italica. Tra colture meraviglia, impegno produttivo, e tecnologia d’avanguardia, ecco “sbocciare” un altro gioiello della collana Blu Mediterraneo, Acqua di Parma: il prezioso, unico, “Bergamotto di Calabria”.

Andar per Bergamotto

abbiamo titolato l’editoriale del numero scorso, frettolosamente citando un fantastico viaggio nell’universo specifico delle fragranze. ››

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Un gioiello di C Scoprire le... fiabesche origini di uno degli elementi di maggior pregio della profumeria, “Saggiandone” il frutto a splendente maturazione nella terra che fu Magna Grecia; assistendone la trasformazione nell’olio essenziale che ha fatto “unico” il “Bergamotto di Calabria”. Blu Mediterraneo, Acqua di Parma. ›› Sì, siamo andati per Bergamotto, quasi giocando a nascondino

tra quell’immensità verde e arancio che la Calabria sfoggia orgogliosa, come dono degli Dei della Magna Grecia di cui Reggio fu capitale. Berg-amudi e cioè “pero del Signore” chiamarono i Turchi quel pomo stupendo per la cui avvenenza e valore se ne disputarono provenienza arabi e spagnoli (pare che Cristoforo Colombo l’abbia portato dalle Canarie). E invece... Invece, mentre in questo silente meriggio dei giardini dell’agriturismo “Il Bergamotto”, tendo la mano al frutto ricavandone sentore, una voce tecnica mi assicura che “il prezioso” ha radici uniche in questa lingua costiera di 140 chilometri che van da Villa San Giovanni, sullo Stretto di Messina a Gioiosa Jonica sul Mar Jonio, per spontanea mutazione di “limetta” o arancia amara; mutazione combinatasi addirittura nel 1600. Un frutto degli Dei insomma; non foss’altro che per la sua origine leggendaria e per quella antesignana coltivazione opera di un antico feudo nel 1750, il “Giunchi” di Nicola Parisi. ››

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i CALABRIA

a”.

DALLA “PELLE” Immagini dello stabilimento Capua con Consorzio del Bergamotto a Reggio Calabria, rispettivamente a proprietà e presidenza di Gianfranco Capua, in primo piano nella foto qui sopra, in “divisa” blu durante la visitastampa per assistere alla elaborata trasformazione della “pelle” del frutto di Bergamotto di Calabria in olio essenziale.

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›› C

gna nie cal qu gh com qu spu cot ch di Ba “m sch be pre ora d’O Ac di po con cat pu ha gen del ne col gan ris ne” nis

”

...un frutto dalla scorza rugosa come quello che sto palpando incidendone con l’unghia del pollice la sottile veste arancio, così come cominciò il Parisi...

”

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›› Che ne apprezzò le varietà, Femminello, Casta-

te doveroso, che dalla poesia di quell’immensità gnaro e Fantastico, quest’ultima la più recente, di verde e arancio nella quale vagavo inebriato di nientemeno che il 70 per cento della produzione suggestioni, finissi nell’alchimie della tecnica, sia calabrese. Un frutto dalla scorza rugosa come pur citandole stringatamente. Ma non cancellerò quello che sto palpando incidendone con l’unmai quell’emozione e nemmeno il sapore agro ghia del pollice la sottile veste arancio, così come che mi veniva dall’unghia del pollice, così come cominciò artigianalmente il Parisi facendo sì che aveva fatto Nicola Parisi, sfregando 200 chili di quell’umidore, quell’essenza venisse raccolta da pomi per averne un chilo di essenza. Lì, in quel spugne naturali posate in rericipienti di terrasentore c’era davvero, in primis, il Bergamotto di cotta. Una manualità costretta al sacrificio perCalabria che inserito nella famiglia dei Blu Mechè è provato che necessitano 200 chilogrammi diterraneo (Cipresso, Mandorlo, Arancia, Fico, di frutti per ottenerne uno di essenza. Ma venne Mirto) porta in profumeria, firmato Acqua di Barillà, Nicola Barillà, che nel 1844 s’inventò la Parma, un mito delle fragranze-natura, “stacca“macchina calabrese” che comprimeva e rato” da quella lingua di humus divino, che mi schiava i frutti, sveltendo un’operosità che avrebpiace rinominare Magna Calabria.  be prodotto essenza di buon pregio. Ma non perfetta com’è ora, la DOP (Denominazione d’Origine Protetta) che “fa” Acqua di Parma - Bergamotto utto “ruota” sinfonicamente attorno al bergamotto D.O.P di Calabria, attraverso la im(Denominazione di Origine Protetta) ponente lavorazione tecnica così da rendere la fragranza una con sistemi di massima sofisticomposizione davvero sublime, catura vanto dall’azienda Cavalorizzata da altrettanto preziosi pua, di Gianfranco Capua che ingredienti naturali. È subito sferzata di energia per il cedro (di Calabria) ha ereditato attraverso quattro esaltante le note verdi e frizzanti del generazioni il genio e l’intuito bergamotto, i cui accenti fruttati e fioriti dell’avo Giovanni, così da ottevanno poi a rivelarsi nel “cuore”, nere oggi l’olio essenziale, derendendo la fragranza più morbida ed colorato, privo di sostanze orintensa. Accenti enfatizzati da raffinate note del legno di cedro e dello zenzero ganiche naturali “che possono rosso. Sinfonia di sentori insomma: che risultare tossiche o foto-mutagescende al “fondo” con un’originale ne”. Era fatale, necessario, croalchimia di vetyver, benzoino e musk. Il nisticamente e scientificamentutto ovviamente armonizzato dalla

Sinfonia T

vivacità del Bergamotto di Calabria e armonicamente contenuto nel packaging caratteristico dell’universo Blu Mediterraneo. Toccato dall’intenso blu del mare, dal giallo caratteristico di Acqua di Parma, dal verdescorza del frutto bergamotto.

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L speciale

Per il suo primo “straordinario” profumo, John Galliano non poteva che affidarsi, seguendo la sua incredibile fantasia, ad una musa immaginata lungo un viaggio olfattivo, di poesia e di sogno. Luciano Parisini

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forg fant trice “sco gi-v gend della Parf giov è la John una nel s vant dell’ sper term nasc solo rilett ma l’”an

uo mo o” o, no he do ile na ta io ia o.

ini

La “Girl” di Galliano

Creare una propria musa,

forgiarla, seguirla nel più incredibile viaggio della fantasia, vestirla del proprio stile, renderla ispiraispiratrice del profumo che porta il proprio nome; “scolpirne” il flacone nel più tattile dei drappeggi-vetro, farne immagine pubblicitaria, avvolgendo la confezione col colore e l’espressione della più drammatica sensualità (l’Eau de Parfum) e del più rosa della spensieratezza giovanile (l’Eau de Toilette): ecco, questa è la filosofia, del capolavoro fragrante di John Galliano. Creato a personalità di una musa davvero plasmata in sogno, nel sogno costante di un couturier che sa vantare il successo, raro, quasi impossibile, dell’immaginazione continua, vagante, dispersa e riacquisita secondo i viaggi, gli interminabili viaggi di una vita-passione che nasce dal nulla, che non ha biografia, ma solo spunti di un effervescente divenire. Ho riletto ancora una volta, secondo uno schema grafico inconsueto ma esauriente, l’”antologia” Galliano: ma più che i passi di

una leggenda in poesia, in fanfan tasia creativa, in geniale trasfortrasfor mismo moda, ho seguito il crearsi, il materializzarsi della “Galliano Girl”, la sua musa, la musa di ogni donna che premerà le iniziali “JG”, a tappo, dell’Eau de Parfum e della Eau de Toilette. E che proverà la diversità fragrante testimoniata da una “Girl” figlia del genio e di una collaborazione, quasi in simbiosi poetica, con il gran “naso” Christine Nagel. Che ha fatto esistere, sostiene lo stesso Galliano, la donna che ha incontrato lungo il suo straordinario, affascinante viaggio olfattivo. Ma che c’è dentro quei flaconi drappeggiati di vetro? quale alchimia ha costruito John Galliano, assieme e per la sua immaginifica Girl? “Ambra, lavanda, bergamotto, rosa, violetta, cedro... qualcosa - dice - che evocasse al tempo stesso seduzione e innocenza. Una contraddizione sexy dentro una confezione molto importante, prima pagina di una storia che suscitasse il desiderio di sapere, di aprire il flacone, di scoprire il profumo...”. 

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rom pur mito co Eter a so “Il t rom vin ogn nity salv re” sere patc nità che te ri to, c in a la si

Si apre una nuova, esaltante epopea di Eternity, il sigillo geniale, fragrante, di un grande stilista. Che ha fatto e rifà la storia del profumo, con immagini di straordinaria efficacia e una novità “maschile” di ulteriore... serenità: Eternity Aqua. Luciano PARISINI

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speciale

Calvin Klein, Eternity:

romanticismo, passione, stile, seduzione, amore, serenità, purezza. È come mischiare tutte le facce di un autentico mito, mirare i riflessi di un magico caleidoscopio. Il magico universo di Calvin Klein, eternamente profuso in... Eternity, come lo stesso stilista di universale prestigio ebbe a sostenere (ed ora a ribadire) con lapidaria convinzione: “Il tempo cambia quasi tutto, ma fino a quando ci saranno romanticismo ed intimità, ci sarà Eternity”. E ci sarà Calvin Klein, con quell’alone di fascino sottile che avvolge ogni sua fragranza e in specie il davvero immortale Eternity, un’infusione avvolgente per quel fresia-mandarinosalvia, trittico di “testa” di una fragranza che ha nel “cuore” mughetto, giglio bianco, calendula, narciso, formula di serenità confluente nella seduzione di “fondo” per patchouly, legno di sandalo, ambra. Un’infusione di serenità ripresa anche dal rilancio di una campagna stampa che già ha fatto epoca e che ora si riaffaccia sapientemente rielaborata all’emozione, al piacere, alla serenità appunto, che può suscitare una fragranza d’alto rango. Unendo in armonioso abbraccio la famosa “musical family” Wood, la signora Tilly e gli adorabili children Arthur e Lola.

Ho ripercorso il sentiero, la strada maestra olfattiva di Eternity “classico” per annunciare, così, come ouverture di una esaltante sinfonia, il prossimo primo piano - sulla scena delle fragranze che fanno storia - di Eternity Aqua, gentile, raffinata interpretazione di Eternity for Men. Una nuova... eternità insomma; che ha la grinta e la sofisticata disinvoltura delle realizzazioni straordinarie, con quella declinazione in Aqua che richiama alla freschezza dell’Oceano e nello stesso tempo alla virilità di un’onda improvvisa di... cetriolo ghiacciato con cui parte un jus che ha in “testa”, oltre al cetriolo ghiacciato, un cocktail di agrumi, il lotus acquatico e foglie verdi umide; per poi esaltarsi in un “cuore” di pepe di Szechuan, di mirabella (pianta grassa del Sud America), di lavanda e cedro bianco. E concludersi con un “fondo” di legno di sandalo, legno di guaiaco, patchouly e muschi. Eternity, Eternity for Men, Eternity Aqua: è di nuovo “epopea” Calvin Klein anche per questa stupenda rivisitazione della campagna stampa e per il lancio di una “espressione” di For Men che ha... l’Aqua della serenità interpretata dal serenissimo fascino di Ben Hill. Secondo accattivante e naturale eleganza Calvin Klein. 

Calvin Klein Eleganza casual chic S

i ispira all’Oceano ed alla limpida freschezza delle sue acque e celebra l’eleganza dell’uomo sicuro di sé, sofisticato, grintoso e dal fascino disinvolto, Eternity Aqua, un jus virile caratterizzato da sentori moderni, acquatici e legnosi. Racchiuso nell’iconico flacone reinterpretato in cristallo azzurro intenso e caratterizzato da un nuovo logo, nasce con accenti briosi di cetriolo ghiacciato, cocktail di agrumi, lotus acquatico e foglie verdi umide che si tuffano in un cuore vibrante che intreccia pepe di Szechuan, mirabella, lavanda e cedro bianco, sfumando in un sillage virile e profondo di legno di sandalo, legno di guaiaco, patchouly e muschi.

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Luciano Parisini

Era come entrare

nei suoi effluvi. Ne venivi immerso, ed era un autentico bagno di voluttà. Se eri uomo diventava subito attrazione fatale; se eri lei, fiera d’orgoglio fragrante, ne subivi presunzione di fascino, di seduzione inevitabile. Opium era così: un’estasi quotidiana sia per lei che per lui. Lasciavi ad esempio che l’ascensore tornasse al tuo piano dopo che lei n’era uscita, per entrarvi d’impeto ad ssenza leggendaria, espressione di inebriarti di quel sentore che femminilità estrema, Opium, silente poi portavi con te durante una invito a fermare il tempo, ad infrangere giornata d’ufficio, recando inviregole e tabù per lasciare libero corso al dia, gelosia, alle colleghe che sogno, al mistero e all’immaginazione, non sapevano la verità, la... reinterpreta il suo mito vestendo il jus di sempre con un nuovo abito. Pervaso da iperbolica verità di un profumo sentori orientali, fioriti e speziati, soltanto rapito ad una cabina declinato in Eau de Parfum ed Eau de d’ascensore vuota. Questo era Toilette, debutta con guizzi di mandarino Opium, così Yves Saint Laurent e bergamotto, per poi affermarsi con aveva stregato un mondo femun’anima che allea gelsomino e minile-maschile, di sensualità, garofano e sfumare in un sillage sensuale d’ambra, vaniglia e patchouly. di orgoglio, di libertà di traA rendere ancor più seducente e sgressione in quel tempo pur conturbante l’Eau de Parfum poi, effluvi soggiogato alle profumazioni di mughetto, assoluto di gelsomino gentili, discrete, timidamente sambac e mirra. provocanti. Opium fu esplosione di desiderio, voglia di librarsi nel piacere, di impennarsi nella trasgressione. Ah! quella fragranza, quel flacone, ad “Inro”, la scatola “rubata” per design ai guerrieri d’Oriente, quel nome, Opium, quasi un viatico alla tentazione... La stessa che ispira questo Opium d’oggi, reinventato con un tocco morbido di classicità nel flacone e nel jus. Tentazione al proibito, al piacere, alla voluttà. L’immagine di queste pagine ne è evidente testimonianza. Entro quel “totem” che lei sfoggia orgogliosa, c’è ancora una pozione di felicità, selezionata, nei particolari, dal box tecnico di Marina Santin, qui accanto al flacone dell’Eau de Parfum, cui s’immerge quel torchon nero pronto ad voluttuoso legame fragrante. 

Mito rinnovato E

Torna, reinventato coi canoni che lo fece il più seduttivo degli oggetti del desiderio. Torna, con la sua vera immagine, uno scrigno prezioso attraversato da un oblò aperto alla tentazione...

la vOluttà n°2 marzo 2010

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Una ninfa dall’ A Speciale Guerlain.indd OK 1.indd 68

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speciale Luciano PARISINI

Alla prestigiosa collezione di Guerlain 2010 (già “Pamplelune”, “Herba Fresca” e “Mandarine Basilic” ecco aggiungersi “Tiaré Mimosa” e Flora Nymphéa, testimoniata dalla splendida Anna Selezneva.

“Questa famiglia

- sostiene il gran naso della Maison, Jean Paul Guerlain- fa oggi parte del nostro patrimonio e mi fa sempre molto piacere immaginare il seguito di questa bella avventura...”. Un avventura che Jean Paul ha affrontato nel 1999 dando vita alla prima delle 22 Acqua Allegoria, collezione straordinaria nella composizione dei jus, sempre declinati in freschezza e toccati da elementi-natura tra i più semplici ma di particolare emozione: petali, agrumi, sensazioni aromatiche per un’alchimia fragrante di vera poesia significata da un flacone che richiama lo storico gioiello dell’Eau de Cologne Imperiale, dedicato nel 1853 all’Imperatrice Eugenia, ornato da 69 api, simbolo del lavoro e dell’immortalità, ora mantenuto sui flaconi di Acqua Allegoria. Un “quintetto” collezione meraviglia, proposto per questo 2010, a più di un decennio dall’idea vincente di Jean Paul Guerlain. Quintetto che annovera il fruttato speziato “Pamplelune”, l’esperidato, aromatico, verde “Herba Fresca”, l’esperidato aromatico “Mandarine Basilic”, e ora, presto in profumeria, il floreale solare “Tiaré Mimosa” (fiori di tiaré, mimosa e baccelli di vaniglia) e... nno alla natura ed in costante divenire, la collezione Aqua Allegoria, testimoniata dal volto splendido, dall’espressione compie 10 anni e festeggia declinandosi in cinque emozioni olfattive sognante della “ninfa” Anna Selezneva (top model (tre best sellers e due novità) e rinnovandosi nel pack. Nuovo TiaréMimosa, luminoso ed esotico, che nasce con accenti di citrus e pepe emergente di rara bellezza) ecco in primo piano rosa, si afferma con un cuore di mimosa e tiaré e sfuma in un’eco di “Flora Nimphéa”, firmata dal nuovo geniale naso vaniglia e vetyver. E nuovo anche Flora Nymphéa, sapiente alchimia di della Maison, Thierry Wasser che si è ispirato alla siringa, fiore d’arancio e miele. Rivisitato, dicevamo, il look di tutte le ninfa Siringa o “Gelsomino dei Poeti”, al fiore essenze: bianco immacolato, tramatura effetto nido d’ape e d’arancio di Calabria, puro, pregiato, scaldato da l’emblematica ape della Maison per la boîte ed etichetta dorata, raffinata e preziosa nello scrigno, immutato nel design. un geniale accordo-miele. 

Nuove emozioni I

ll’ Aqua Allegoria N°2 MARZO 2010

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speciale

Tecnologia. cosmesi-bellezza: è la

Ecco “Force Supreme Re-Builder”: é l’ultima geniale novità Biotherm. Un applicatore, a tre sfere, di efficaci ingredienti per la cura del viso. Un gesto quotidiano, decisamente “maschile”, che ricalca i movimenti del rasoio elettrico. Luciano Parisini

nuova formula vincente di Biotherm, sempre all’avanguardia con la sua linea uomo. Una formula che ha scomposizione davvero straordinaria: tre sfere-tre principi attivi-tre azioni. Nella trilogia di foto piccole il testimonial usa l’applicatore, autentica rivoluzione nel trattamento viso dell’uomo, ruotando con il gesto tipico del rasoio elettrico le tre sfere, ciascuna delle quali stemperante un ingrediente fondamentale anti-age. Ecco quindi: n la prima sfera “rullare” la caffeina per

ridefinire i contorni del viso, riducendo le borse, alleggerendo il doppio mento; n la seconda sfera applicare le proteine della

soia per indurre l’epidermide a nuova tensione, attenuando solchi e rughe; n la terza sfera diffondere la Kréatilane™,

complesso brevettato di oligopeptidi a rivitalizzazione dell’attività cellulare così da rinforzare i tessuti di sostegno della pelle. Con un gesto quotidiano davvero “maschile” ancora una volta Biotherm sollecita l’uomo alla cura del viso rinnovando qualità di prodotto e tecnica di applicazione. C’è da sospettare che tanta praticità induca le donne alla... rapina. Invertendo una tendenza: quella dell’uomo che rovista nel carnet cosmetico femminile per una cura di sotterfugio... 

3 sfere anti-age n°2 marzo 2010

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Col… V

Torna Versus, la griffe che fu tanto cara a Gianni Versace, ora nuovamente di… moda per la collaborazione di Donatella Versace con Christopher Kane. E per questa intensa, seduttiva fragranza femminile: “energia pura”.

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speciale Luciano Parisini

… Versus giusto

ffe aa ra da ne ce ne. a, za e: a”.

“Trasformazione”:

questo, oggi, il tema più consono alla vita di una griffe che Gianni Versace volle nel 1989, definendola “un percorso creativo che sin dal suo nascere sceglie e premia l’innovazione, l’estro, l’alternativa. Versus è un’energia del futuro, che osserva il suo tempo, ne coglie le sfide e ne anticipa i desideri”. E così è stato. L’anima rock di Gianni prese il… Versus giusto con collezioni moda dallo stile forte, deciso, rock; accessori, occhiali, orologi, fragranze. Donatella interpretò l’idea di Gianni nel 1990, un anno dopo la nascita della griffe, e sfilò a Milano, quindi a New York dove - per ribadire il concetto - Versus prese quanto mai il… verso giusto in quel che è sempre stato il panorama

più rock, l’atmosfera dell’intenazionalità musicale, dell’avanguardia autentica. Ed è a New York che Versus va in passerella dal 1995 al 2003, fin quando, nel 2004, con la ristrutturazione della “Gianni Versace”, Versus si concentra in una piccola linea di accessori. Fase interlocutoria quindi, allorchè nello scorso anno Donatella Versace inizia una collaborazione stilistica con il geniale designer inglese Christopher Kane, e quindi Versus riemerge, prima con una linea di accessori e poi con una collezione primavera-estate 2010 di abbigliamento femminile, disegnata dallo stesso Kane in collaborazione con Donatella Versace, andando… verso un accordo di impegno quadriennale. ››

armonia d’opposti I

nterpreta gli opposti oscillando tra romanticismo e passione, vigore e femminilità, Versus, un jus “energia pura”, dedicato alla donna che sa osare. Fiorito, fruttato e boisé, il suo bouquet, che si schiude con accenti di kumquat, star apple e limone per poi affermarsi con un cuore vibrante che intreccia zagara, gelsomino stephanotis e rosa centifolia, e sfumare in un sillage misterioso e sensuale, sapiente alchimia di patchouly, musk e grani d’ambretta. A racchiuderlo, uno scrigno ovale in cristallo viola sfumato illuminato da guizzi d’oro e d’argento ed una boîte decorata con il motivo del labirinto, emblema della griffe. Complemento indispensabile, la collezione bain declinata in Delicate Bath & Shower Gel e Delicate Body Lotion.

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limone kumquat star apple zagara stephanotis rosa centifolia patchouli grani d’ambretta musk ›› Ho

riassunto, ancor prima di soffermarmi su questo Versus fragrante, la nascita, la vita e il… ritorno di una griffe tanto cara a Versace, simpatia, passione anzi, mostratami in uno dei nostri incontri, e in specie in quell’anno di nascita di Versus, quando a Gianni consegnai ancora una volta l’”Occhio d’Oro” di Revlon, premio alla sua collezione, nettamente la migliore in passerella a Milano quello stesso ’89. E mi compiaccio davvero della nascita in anteprima a Cannes, al Tax Free, di questo Versus che Donatella definisce “pura energia” e con immutabile spirito rock, aggiungerei,

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considerando le accattivanti contrapposizioni della fragranza, del colore del flacone, del provocante “labirinto” del pack, della straordinarietà della campagna stampa che, con i quattro volti carpiti all’espressività di Lara Stone dall’obiettivo di Craig McDean, mi ha ispirato più che mai quel “trasformazione” con cui ho aperto, convinto, queste note. Definendo il progetto di particolare seduzione, a conferma anche della tradizionale maestria di Euroitalia. Progetto per i particolari del quale mi rimetto all’esauriente box tecnico di Marina Santin nella pagina precedente. 

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la perfezione del MIELE Il Miele Il dono delle api. Un nettare perfetto ottenuto nel più perfetto dei laboratori. Un concentrato di vitalità. Perfetto anche per la pelle.

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e un corpo semplicemente sublime.

Natural Perfect Unique Il Miele è un vero mosaico biologico. Naturale, perfetto, unico, un concentrato di energia vitale.

Colori compositi

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Non solo il jus ma soprattutto il design distinguono un nuovo femminile e un nuovo maschile in edizione limitata della Collezione Ephemeral: Infusion de Tubéreuse al femminile e Infusion de Vétiver al maschile. Luciano Parisini

Contrapposizione Contrap

Accanto alla costante

di uno stemma araldico che ha origine nel 1919, primo le stampe di un archivio che non finisce di sorprendere per florealità e geometria. Così, come in un’atmosfera di pura reminiscenza, di revival prestigioso, ecco due nuove fragranze in colleedizione limitata da aggiungere alla colle zione Ephemeral Infusions di Prada. La cui immagine induce al ricordo dell’anno pri primo di un marchio del made in Italy che ha origine nel 1913 quando Mario Prada, il Milanonno di Miuccia apre un negozio a Mila Emano nella prestigiosa Galleria Vittorio Ema nuele II, arricchendone lo stile, l’eleganza e il lusso con pezzi pregiati di oggettistica e di accessori. Tanto da fregiarsi nel 1919 del titolo di Fornitore Ufficiale della Casa Reale Italiana con relativo stemma araldico e nodi della stessa casa reale sabauda. Un mix accod’immagine, di revival, di prestigio per acco tradiziomunare in queste pagine i valori di tradizio

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919, e di e in ival in llecui prie ha a, il ilamaza e e di del eale nodi mix cozio-

Prada ne e d’alta qualità di due nuove profumazioni: il femminile Infusion de Tubéreuse e il maschile Infusion de Vétiver, l’uno con la stampa floreale di tuberosa e l’altro con la stampa geometrica. Due immagini contrastanti, per due fragranze contrapposte: quasi una simbologia, anzi la costante simbologia di contrapposizione che fa la forza, il valore, la distinzione di questa esclusiva collezione, vita fragrante, anno per anno del prestigio Prada. Cosa sublima il jus dell’Infusion di Tubéreuse? la tuberosa d’India, l’arancia amara, l’arancia sanguinella d’Italia, il diamone. E cosa l’Infusion di Vétiver? il dragoncello, il pepe del Madagascar e lo zen-zero viola. Due fragranze, due confezioni a design contrastanti, due flaconi in ovvia sintonia con la collezione Ephemeral Infu-sions, stesso “vetro” di foggia “altri tempi” con la targhetta dello stemma Prada, color argento, leggermente scentrata.  n°2 marzo 2010

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L’allegria, lo stile, la sottile sensualità che viene dalla moda Naf Naf: ecco una fragranza golosamente affascinante, per un disinvolto mix di fiori e frutti racchiusi in un flacone cui appoggiare la spensieratezza... Luciano Parisini

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C’ C’è allegria

anche sul pack, per quelle tre silhouettes che sembrano entrare e uscire, come aggirassero la... passerella. E c’è allegria, spensieratezza, disinvoltura nell’immagine advertising. Questo è davvero Fashion Instinct, con eleganza, tendenza, glamour, libertà, gourmand, sexy, come recita un piccolo libretto, il “libretto” di una sinfonia “Spécial Mode” per una lei che alla spensieratezza coniuga l’audacia di essere davvero libera, glamour, sexy, ma elegante, in movimenti da sfilata, defilé sulla passerella della giovinezza, colorata, affascinante ma con stile. Così è Naf Naf, così è questa fragranza che ha i frutti e i fiori della gioia di essere sempre in primo piano, a volte inciampando nelle flessioni d’umore, poi reggendosi con l’appoggio di un flacone d’emozione fragrante, come si regge ridendoci su, lei dell’immagine che sovrasta queste pagine di humor, di disinvolto... Fashion Instinct. Naf Naf secondo tradizione insomma, stavolta meno impegnato, ma sempre in passerella. Con un bouquet inebriante i cui fiori e frutti han riassunto tecnico nel box di Marina Santin qui accanto. 

stile fragrante L

ei, Parigina branchée, si riconosce immediatamente. Così come il suo look, sapiente mix di stili e colori dal glamour poliedrico. E come il suo profumo, Fashion Instinct, una fragranza “Spécial Mode” creata per accompagnarla da mattino a notte fonda. Florientale fruttato, racchiuso in uno scrigno in cristallo viola porpora che gioca sul rigore geometrico e sulla semplicità grafica per tratteggiare un lusso atemporale, il suo bouquet si schiude con guizzi di arancia e mela verde soffusi da sentori di mandorla amara rubati agli amaretti, per poi rivelare un cuore elegante di petali di gelsomino, essenza di rosa e frutti rossi (ribes e lampone) ed un sillage seducente che intreccia note muschiate e vaniglia, gourmande e pralinata. Accanto all’essenza, la collezione bain, le cui formule si avvalgono di altea, dalle spiccate proprietà addolcenti ed idratanti.

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speciale Luciano Parisini

Versione… sportiva di Burberry, sia per lui che per lei, in due diverse declinazioni per fragranza e pack. Volute dal direttore creativo della marca Christopher Bailey, il cui totale talento a favore di Burberry ha meritato l’alto riconoscimento dalla Regina Elisabetta.

Esattamente da 153 anni,

Burberry assiste, coi suoi capi funzionali e resistenti, uomini di “profondo” sport come gli esploratori britannici, ai quali aggiungere certo avventurieri e sportivi autentici di tutto il mondo. Ecco quindi pienamente giustificata questa declinazione sportiva di un classico dell’universo fragrante “… perché - sostiene Christopher Bailey direttore creativo della griffe - lo sport è un’estensione naturale di ciò che siamo. Abbiamo così voluto esplorare il lato sportivo, tecnico e funzionale del patrimonio Burberry e fondere ogni elemento in un design moderno e innovativo”. Christopher è il creativo “totale” della marca, guidandola ad ogni livello: pubblicitario (è sua l’immagine-comunicazione di queste pagine con la modella Lily Donaldson e l’attore Douglas Boot ad esaltazione dello spirito sportivo della fragranza) eppoi artistico, disegnando tutte le collezioni, anche accessori, comprese le boutique dislocate nelle zone nevralgiche del mondo. Il capolavoro è nella Horseferry House a Londra, nuova sede di Burberry: 15 mila metri quadrati, superiore in spazio ma non esteticamente alla favolosa sede americana, 6 mila metri quadrati nella prestigiosa Madison Avenue. Questa nuova fragranza in doppia versione maschile e femminile (di cui al box tecnico di

Bailey l’ha Speciale Burberry.indd OK.indd 80

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Marina Santin in queste pagine) mi offre dunque l’occasione di “riassumere” l’universo Burberry e non solo per i valori di tradizione e prestigio gran vanto della griffe, ma anche per il lato culturale che lo stesso Bailey, in sintonia con il presidente Angela Ahrendts, ha voluto, accentuandoli dal 2008 con una Foundation dedicata a sviluppare il potenziale dei giovani creativi. Anche per questo e certo soprattutto per i suoi indiscutibili meriti artistici, Christopher Bailey lo scorso anno ha ricevuto il MBE (Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico) dalla Regina Elisabetta per tanto talento asservito all’industria della moda. 

spirito sportivo C

atturano l’energia, lo stile e lo spirito dell’omonima collezione moda, ispirandosi anche all’eredità del marchio ed ai paesaggi inglesi, i jus per lui e lei Burberry Sport. Racchiusi in un pack moderno, grafico ed essenziale che elegge ad icona il rosso, il bianco ed il nero, si rivelano due essenze fresche, pulite che rievocano i sentori della natura e il ricordo di una giornata trascorsa all’aria aperta. Brioso, agrumato e floreale, il bouquet femminile, che nasce con guizzi di mandarino e zenzero valorizzati da un accordo fresco di sale marino per poi affermarsi con un cuore di magnolia, caprifoglio e petit grain, e sfumare in un’eco vibrante dalla sensualità raffinata che intreccia muschi, legno di cedro e nuances solari. Energizzante, legnoso e agrumato, l’aroma maschile, che, dopo un debutto di zenzero ghiacciato, pompelmo e wheatgrass, conquista con un carattere inedito che allea zenzero rosso, bacche di ginepro ed un accordo di brezza marina, e con un sillage virile e sensuale, mélange di note ambrate e boisées dominate dal legno di cedro e da soffici muschi.

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Korres

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Distribuita in Italia da Pa.Co.Dis ecco in profumeria la linea “Wild Rose” (rosa selvaggia), basata sulla profonda ricerca Korres, un successo mondiale in cosmesi “naturale” che nasce in Grecia dall’esperienza farmaceutica.

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“miracolo”rosa

Ormai 15 anni fa

nell’isola di Nasso, nella profonda Grecia. Gli abitanti di quella meravi meraviglia dell’Arcipelago eran soliti affidarsi al signor Korres che preparava per loro una specie di pozione per la gola, uno sciroppo a base di erbe aromatiche con aggiunta di miele e semi di anice, certamemte ispirato dal “Rakomelon”, un composto riscaldante a base di liquore e miele. Quel rimedio miracoloso fece la fortuna, la fama della prima farmacia omeopatica che Korres gestiva ad Atene. E la fece a dismisura, portando il marchio Korres ad un successo eccezionale per una qualità d’altissima efficacia, gradualmente identificata in un carnet di 400 prodotti naturali e biologici diffusi in 30 mercati mondiali. Korres è infatti disponibile nei negozi monomarca, oltre una trentina, nelle metropoli del mondo, Atene, New York, Parigi, Madrid, Singapore e in Grandi Magazzini esclusivi di Tokio, Los Angeles, Milano, Berlino, Sydney, Hong Kong, ma anche in oltre 5500 farmacie nella terra natia, la Grecia. Per supportare tanto successo, Korres ha acceso partnership con agricoltori e associazioni biologiche, le più famose e produttive al mondo. Il Korres Research & Development Lab è

costantemente impegnato in progetti di ricerca in collaborazione con Università di prestigio: insomma un successo che nasce dalla sostanza, dalla ricerca, dalla natura, dalla qualità. Cura della pelle, del corpo, dei capelli, make-up, solari: un autentico universobellezza-benessere basato su una trasparenza davvero assoluta anche per quella tabella analitica presente sul pack dei prodotti con dichiarazione di tutti gli elementi presenti nelle formule, quanto mai semplici da decifrare. Tra le innovazioni di clamoroso successo mondiale ecco Wild Rose nel 1996, Yoghurt Cooling nel 2003, Querceting & Oak nel 2009, primo cosmetico al mondo basato sulla scoperta di un Premio Nobel (Proteasoma), crema anti età d’alta efficacia. Korres ha distribuzione italiana in Pa.Co.Dis. che presenta in punti vendita selezionati, la gamma Wild Rose, crema 24 ore idratante, illuminante per capelli da normali a secchi Spf 6, maschera istantanea illuminante per tutti i tipi di pelle e siero illuminante viso e occhi per tutti i tipi di pelle. Ciascuno basato sull’olio di rosa selvatica, ricco di acido linoleico con proprietà rigenerative, emollienti e idratanti. Una pellicola protettiva che favorisce la rigenerazione cellulare migliorando la grana della pelle. Anche perchè il frutto della rosa selvatica ha un alto contenuto di vitamina C, proprietà riparatrici a contrasto di rughe e colorito spento. 

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Conoscere “dentro” Jean-Pierre Caslety, guida autorevole di Coty Prestige Italia; e non solo attraverso uno spiritoso doppio “decalogo”. Conoscerne l’umano e il professionale; registrando anche un prossimo futuro di... quattro nuove fragranze.

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Luciano PArisini

Caslety

geniale simpatia

Se nel grosso volume

dei miei incontri, un vero universo di personaggi d’ogni cultura, d’ogni origine, volessi cercare il dottor JeanPierre Caslety, sfoglierei d’impeto il capitolo della geniale-semplicità. Dove il cocktail del vivere spuma di simpatia immediata, di serenità assoluta, di estroversione costante. Trasmessa con ovvietà, con disarmate ovvietà, e appena scintillata da sottile ironia. Il giorno che il dottore si è presentato ad una platea di imprenditori di bellezza (Gruppo Ethos, cui partecipavo) vivamente incuriositi da quell’omone di mezza età, gli occhiali sullo sguardo della spontaneità, un foglietto piccolo tra mani grandi, ho “sentito” davvero a quale capitolo del mio... libro appartenesse Jean-Pierre Caslety. Mi compiaccio

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di “catalogarlo”, anche per l’umano valore di quel foglietto declamato in un italiano di primo, approssimativo impatto, che nella colonna di ciò che “mi piace” finiva con un ammirevole e ammirato “mia moglie”. Lo riproduco quel foglietto perché le due colonne sono praticamente le risposte alle domande più ovvie. E potrei chiudere con loro la stesura del mio incontro-colloquio se in queste pagine non affiorasse prepotentemente simpatica la foto più imprevedibile, ma più vera, autenticamente sincera di Jean-Pierre Caslety, dottore in storia demografica del Seicento, accanto a Marie-Jo, moglie più giovane di appena 18 mesi. “Insieme da quarant’anni, e non abbiamo figli perché Marie-Jo dice che il marito è solo per lei…”.

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DECALOGO Jean-Pierre Caslety, al vertice di Coty Prestige Italia, qui con la signora Marie-Jo, inseparabile consorte. A destra, la... geniale simpatia di JeanPierre affiora subito, a pochi mesi di età. E si concretizza anche al suo esordio in Italia, nero su bianco, nel decalogo, in originale, aperto qui sopra.

Comincia così il nostro colloquio, guardando quella foto; anzi, “quelle” foto, perchè alla coppia sulla sessantina si aggiunge il neonato Jean-Pierre che ad appena 12 anni raggiungerà “il primo guadagno”, mi dice, per una piccola parte nel contesto di un film. “Primo guadagno” cui si aggiungeranno altri, stravaganti ma non troppo, quale annunciatore ad esempio, così per mantenersi agli studi universitari. “A Parigi dove mi laureo, in storia. Che poi vado ad insegnare in Niger durante il servizio militare...”. Una vita in movimento costante e di mestieri diversi. “Se vuoi denaro, guadagnalo! Ritornato in Belgio faccio il giornalista per un anno, Scrivo su una rivista di cinema”. È quel suo idioma apparentemente stentato che fa simpatia e il colloquio diventa di cordialità e di amicizia. E di cronistoria-lavoro: quattordici gli anni in Elizabeth

Arden tra Belgio e Francia (e un anno a New York) con un inserimento di quattro a collaborazione effettiva con la Zotos, azienda americana di dedizione capelli, sotto l’ombrello Shiseido. ammini “Nel ’94, ecco Lancaster: sedici anni, amministratore delegato in Francia”. Lancaster, lo sento era, ed è, il suo destino. Dopo la Francia infatti, viene la Germania, la Svizzera e dallo scorso luglio questa Italia per Coty Prestige che di Lancaster è madre. Una vita di solo lavoro? insinuo ironicamente, certa perchè in quella simpatia “endemica” c’è certamente qualcosa di più. E infatti... “C’è mia moglie Marie-Jo, essere con lei, giocare insieme a carte, giocare al Casino, anche se c’è pericolo per il portafoglio, vedere lo sport su Sky, leggere la Gazzetta, ma so soprattutto scommettere, scommettere sempre, anche sulle questioni di casa”. Si sono incontrati nel 71, a giugno per un futuro insieme, dovunque, e sempre coerenti con i modi del luogo. Così ad esempio, fare il tifo per la squadra locale, il Milan (“perchè Scannavini, il presidente mondiale di Coty Prestige è interista...”), ma essere belga quando gioca il Belgio... Non lo fermo più. E allora... ritorno al futuro: cosa ci sarà in questa stagio stagione di un Coty Prestige Italia che ha Ch “Lola” in gran successo, che ha Chloé in più 24 per cento, che ha Calvin Klein da riportare a meritevoli fulgori? “Quattro lanci. Due fragranze maschili, Jacobs for Men e Davidoff; e due femminili, Calvin Klein e Chloé. Ma soprattutto riaccendere il prestigio, la fama, i valori di Calvin Klein”. Adesso il sorriso di un lungo spiritoso, piacevolissimo colloquio si spegne nella seriosità dell’impegno profondo. Jean-Pierre Caslety è qui per questo: se n’è già rimboccate le maniche, anzi la sue braccia possenti anche in ufficio hanno solo il conforto, possente, di una t-shirt. Rigorosamente fumo di Londra. 

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La carica dei 101...

… e quell’1 si riferisce al maestoso Flagship Store di Milano, il primo di Sephora in Italia, fragorosamente inaugurato in Corso Vittorio Emanuele, così da allungare una catena di 100 punti vendita destinati presto a 103 con l’apertura a Roma, via del Tritone, e a Torino, Stazione Porta Nuova. 86 | DailyLuxury |

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speciale Luciano PARISINI

Esco davvero a fatica

dall’immane afflusso che sembra soffocare l’evento. Esco dalla “cattedrale” di Corso Vittorio Emanuele a Milano, esco dal Flagship store Sephora, appena inaugurato e controllo i miei appunti: - 1200 metri quadrati su tre piani; - piano 0: il make up, i servizi beauty bar Sephora, la make up school by Make Up For Ever; - piano -1: il trattamento, il Brow Bar by Benefit, le fragranze, 700 metri quadrati che possono... rispondere ad ogni richiesta sulla cosmesi di maggior prestigio, sul profumo di selettività, con marchi di trattamento esclusivi, lo spazio-uomo, quello dedicato ai teenagers, tutto, davvero tutto; e, salendo una maestosa scala in cristallo, ecco il “mezzanino” per le attività di presentazione prodotti, di mostre d’arte, di Temporary Spa. Appunti e appunti con i nomi dei marchi in esclusiva, con quelli dei servizi, l’Urban Decay che presenta il Glitter Bar e il Lash Bar, spazi per “giocare” con gli strumenti della bellezza. Incontro Laura Schiatti, direttore marketing Sephora, che legge il mio sguardo: della sorpresa, dell’incredulità. E mi risponde senza che io le abbia fatto domamda: “Dopo cinque anni dedicati al restyling dei negozi, Sephora torna ad investire in maniera massiccia in Italia, suo secondo mercato di riferimento. Dopo ciò che hai visto qui, avrai ancora da sorprenderti in via del Tritone a Roma e alla Stazione Porta Nuova a Torino”. � E faranno 103 in Italia se non vado errato... “Così da raggiungere la cifra di oltre mille Sephora nel mondo”. Certo da quel lontano 1979 l’escalation di Sephora ha davvero dell’incredibile. La scintilla si accese per un’idea di Dominique Mandonnaud con l’apertura di una profumeria a Limoges. Una profumeria “diversa” con lo spazio per osservare, toccare, scoprire, dove il libero ingresso era prerogativa fondamentale per saggiare ogni prodotto di rango conosciuto ma anche di assoluta novità. Fu successo e Dominique aprì nientemeno che una decina di nuovi punti vendita ad insegna “Shop 8” e nel 1988 tentò l’impresa dell’apertura a Parigi. Cinque anni dopo la società britannica Boots che già gestiva 38 negozi Sephora recepì il successo delle “Shop 8” e ne acquistò 11 aprendo così le porte del lusso a tutti, coltivando un sogno che si chiamerà “Mille et un Parfums” a Belle-Epine, davvero chic, lussuoso, sobrio. Un anno dopo, Sephora diventa simbolo di eleganza, allegria, libertà in bellezza... � Ma quel nome, Laura... “Sephora è il nome della seconda moglie di Mosè, donna giovane, bellissima, intelligente, libera. Un nome in sintonia con l’immagine di moderna creatività dei negozi Sephora”. Che ora vanno alla conquista del mondo facendo seguito a questa cronistoria: nel ’96 a Parigi, sui ChampsElysées Sephora vanta la più grande profumeria in assoluto, 1000 metri quadrati, apertura sette giorni su sette fino a mezzanotte. “L’anno dopo - interviene Laura - Sephora entra a far parte del gruppo LVMH incorporando l’insegna Marie-Jeanne Godard. E subito, nel 1998, viene inaugurato il piano di sviluppo internazionale con l’apertura a New York, a Soho, 450 metri quadrati in open space per 12mila referenze” Laura Schiatti ora mi aggiunge appunti ad appunti e il crescendo di Sephora si identifica nelle tappe più prestigiose: 1999, acquisto in Italia di tre catene di profumerie; 2004, inizio “sephorizzazione” dei punti vendita acquisiti; 2007, apertura a Roma in via del Corso; 2008, fine della “sephorizzazione” in Italia; 2009: ora son oltre 1000 i negozi nel mondo, dall’Europa al Nord America, all’Asia, 100 in Italia; 2010, 24 febbraio, apertura del primo flagship store italiano in Corso Vittorio Emanuele a Milano, sette giorni su sette, dalle 9,30 alle 22. E come sopra scritto, non finisce qui… 

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Diana Baravelli

... Anche perchè questo “miracoloso” accappatoio “Spaziale Splendy” ora si avvale di un testimonial, campionissimo di sport e di vita: il pluriolimpionico Antonio Rossi.

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Scegliere un campionissimo,

dalla personalità d’eccezione, dedicata anche e soprattutto al sociale (eletto nel 2005 “Angelo dell’an dell’anno”) come Antonio Rossi, significa davvero assurgere alla più efficace espressione comunicativa. Campionissimo a fior d’acqua il bell’Antonio: per le quattro meda medaglie olimpiche nel canottaggio-canoa (bronzo nel '92, doppio oro nel '96, oro nel 2000, argento nel 2004 e chissà nel 2008...); e campionissimo per un autentico... campione d’accappatoio, la nuova generazione “sportiva” di Spaziale Splendy (complimenti presidente Mina, della sempre, in crescendo, “GIL srl”!) che si av avvale di uno straordinario tessuto, il Texwinner, brevetto della ricerca Spaziale Splendy. Tessuto che attraverso una doppia azione, assorbe istantaneamente l’acqua rilasciandola in superficie, così da trasformarsi, per nano-tecnologia, in vapore, poi disper disperso nell’ambiente per una completa asciugatura dell’accappatoio stesso che, con la sua liscia superficie interna, dona alla pelle autentica sensazione di freschezza. Antonio Rossi conferma; e testimonia anche la facilità di indossare e sfilare questo “miracolo” di tecnologia tessile che occupa il minimo spazio. E che si aggiunge alla stupenda, inarrestabile collezione Spa Spaziale Splendy, presentata anche a Firenze ad “Immagine Italia & Co.”. In queste pagine, dominate dal primo piano quanto mai prestigioso di Antonio Rossi vestito di medaglie olimpiche e dell’accappatoio della linea sportiva, sfilano le top model di Spaziale Splendy (con Antonio Rossi a Firenze c’era Miss Mosca 2009, Julya Obraztsova) indossando i capi delle tre collezioni: Africa, Pacific e Sport. 

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e CON rOSSi! r OSSii! OSS Nella pagina di sinistra, su alcune immagini di Spaziale Splendy a “Immagine Italia & Co.” di Firenze, la nuova linea di accappatoi sportivi con il brevettato tessuto Texwinner, indossato anche (in alto) dal pluriolimpionico Antonio Rossi, ora testimonial di Spaziale Splendy; che a centro pagina presenta le neo Africa Collection e, qui accanto, Pacific Collection. Spaziale Splendy è distribuito in profumeria da Italart.

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Lâ&#x20AC;&#x2122;arte della simplixitĂŠ Speciale Francia.indd OK.indd 90

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Silvia Manzoni

Così Ora Ïto definisce il suo stile, mix perfetto di semplicità e complessità. Designer tanto giovane quanto geniale, impegnato su tutti i fronti della creazione e conteso dalle grandi Maison della tradizione, inventa… long-sellers, oggetti moderni, dall’elegante insolenza, svincolati dalle tendenze e dal tempo. Come i capolavori realizzati per Guerlain.

Una sola parola

esce di bocca a Ora Ïto quando gli si chiede di definire il suo stile: “Simplixité”. Un vocabolo che ha lui stesso coniato per indicare il suo modo di lavorare, incrociando due concetti solitamente opposti: la semplicità e la complessità. Figlio d’arte (suo padre è lo stilista Pascal Morabito), cullato sin dalla più tenera età dalla moda e dall’arte, ha fatto irruzione giovanissimo nel mondo del design, imponendo uno stile personalissimo e iconoclasta che ha affascinato subito le grandi marche che cercavano un’immagine più moderna ed avanguardista. Passo dopo passo, Ïto ha ritoccato il suo percorso, restando fedele ai suoi principi, ma diventando meno impertinente e più attento alla realtà, senza rinunciare però ad una certa elegante insolenza. Conteso dalle grandi Maison di tradizione, oggi è entrato nel firmamento di questa disciplina come una stella decisa a brillare a lungo. Impegnato su molteplici fronti, tutti diversissimi, dai divani Steiner alla recente collezione Arborescence di Christofle (gioielli, posate e dei candelieri statuari), ha iniziato l’anno scorso una prestigiosa collaborazione nel mondo del Beauty con una griffe leggendaria, Guerlain, per la quale ha disegnato il flacone a forma di goccia dell’ultima fragranza femminile, Idylle, e gli astucci della prossima collezione di make-up Terracotta. n Cosa significa per lei lavorare per Guerlain? “Sono molto fiero e felice di questa collaborazione che rappresenta un momento importante nella mia carriera di designer. Perchè Guerlain è una marca che ha una vera legittimità e, per me, è la più grande griffe di fragranze al mondo. Ha scritto la storia del profumo, è un simbolo non solo per la mia generazione ma anche per quella precedente e per quella prima ancora... E sicuramente lo sarà per quelle future”. n È rimasto sorpreso che Guerlain si sia rivolto a lei? “Il fatto che mi abbiano contattato mi ha effettivamente sorpreso perchè il mio lavoro è molto moderno e questa Maison ha un’immagine più tradizionale. Ma credo che sia proprio questa la chiave che spiega tutto. Mi sono immerso nella storia di aspet Guerlain per capire come proiettarla più in avanti, nella modernità. È quello che si aspettano da me, penso. Io comunque faccio solo quello che mi piace, ma non tradisco mai i codici del marchio per il quale lavoro”. n Quali sono i codici di Guerlain? “La femminilità, la forza ed un’eleganza eccezionale. Ho prestato grande attenzione alla gestualità associata all’oggetto perchè per questa Maison è un elemento decisivo ed esprime la sua essenza”. n Qual è stata la sua ispirazione per gli astucci di Terracotta? “Volevo offrire all’oggetto qualcosa di vivo, di sensuale, ho fatto molta attenzione alla luce, riprendendo i colori affascinanti e caldi di Marrakech”. ››

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›› n Quali sono gli elementi essenziali che un designer deve

rispettare quando lavora per una marca celebre come Guerlain? “Personalmente ho approcci diversi a seconda della Maison con cui collaboro. Ogni esperienza è diversa. L’importante è essere in sintonia con la propria epoca. Ormai non cerco più di moltiplicare all’infinito i progetti, ma mi concentro su quelli che mi sembrano più forti”. n C’è una marca per la quale sogna di lavorare? “Nella profumeria non mi vedo lavorare per nessun altro visto che sono già arrivato al top. Adoro lavorare con marche che hanno una forte personalità, che nel loro campo sono simboliche e rappresentative”. n Essere giovani è un vantaggio o un handicap? “Talvolta è un fattore che può innervosire un interlocutore, se non apprezza trovarsi di fronte qualcuno che ha molti meno anni di lui, ma complessivamente direi è piuttosto un vantaggio”. n Il rispetto dell’ambiente rientra tra le sue preoccupazioni quando crea? “Il concetto di “ecologico” ha sempre fatto parte della mia filosofia di creazione. Non possiamo oggi imporre alle fabbriche il 100% ecologico, ma i designers hanno una vera responsabilità: possono studiare il

Biografia di un enfant prodige N

una bottiglia in alluminio ato nel 1977, Ora Ïto disegnata per Heineken, nel entra prepotentemente 2004, il Red Dot Design per la nel mondo molto soft del lampada One Line. Una serie design a 19 anni lanciando continua di successi e di prima una marca virtuale, e, prestigiose collaborazioni subito dopo, simulando dei costellano il cammino di prodotti in 3D di grandi questo giovanissimo virtuoso. marche come Vuitton, Apple o Tra la realizzazioni più famose, Nike. Oggetti inesistenti che il il night-club alla moda Cab, pubblico però adora al punto sulla piazza di Palais Royal, il che questo “scherzo” gli vale negozio flagship di Toyota un’enorme popolarità e sugli Champs Elysées o ancora l’interesse delle grandi lo show-room del brand Maison. Nel 2000, apre il sportivo Nike. proprio studio ed alla sua porta subito iniziano a bussare Nel Beauty, oltre alle ultime creazioni per Guerlain, ha clienti importanti. Nel 2002, creato 2010 nel 2001 il flacone del riceve delLuxury design per 92 l’Oscar | Daily | n°2 marzo

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modo di ridurre l’utilizzo di materiali, di minimizzare i volumi, di scegliere quelli che hanno meno impatti negativi sull’ambiente, che non vengono da troppo lontano, che non inquinano”. n Come definirebbe il suo stile, la sua “impronta”? “Io creo degli oggetti atemporali. Cerco di staccarli dalla loro epoca. Non faccio mai attenzione alle tendenze, talvolta possono sembrare più antichi o troppo avanguardisti. Forse per questo i miei prodotti talvolta fanno fatica ad avere subito successo. Sono dei long-sellers piuttosto che dei best-sellers. Philippe Starck ha la dote di trovare il prodotto giusto che funziona subito. Ma io resto fedele alla mia filosofia di simplixité, semplifico tutto, anche quando sono su registri barocchi e complicati. Quello che mi interessa è fare nuovi prodotti, nuovi incontri, andare sempre avanti”. n Perchè il design è diventato così importante nella nostra epoca? “Perchè la nostra società ha capito l'importanza della dimensione estetica. Vuole circondarsi di oggetti belli, ed il pubblico premia con la sua fedeltà le marche che l'hanno capito. Il prodotto "design" è quello che attraversa le epoche, non quello che resta bloccato nel suo tempo e nei suoi schemi”. 

profumo Adidas che aveva ricevuto 5 premi di design e, oggi, firma l’originale kit di maquillage smontabile di Fred Farrugia. In Italia, recentemente ha presentato alla scorsa edizione del Salone del mobile di Milano delle collezioni di arredi per Zeritalia, Zanotta e Artelano.

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Il cammino per emergere nel mondo della moda spesso è lungo e faticoso. Non per Rodarte, autentico fenomeno fashion statunitense che in pochissimi anni ha conquistato fama e successo. A testimoniarlo, copertine, premi e mostre nei musei più prestigiosi. 94 | DailyLuxury |

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speciale

in mostra

Fondata dalle sorelle

californiane Kate e Laura Mulleavy nel 2005, la griffe-fashion Rodarte ha ottenuto in pochissimi anni il rispetto sia dell’industria della moda che del mondo dell’arte. Tanto che di recente, in occasione della settimana della moda di New York, è stata protagonista della mostra “Quicktake: Rodarte” al prestigio prestigioso museo del design Cooper Hewitt di New York e che alcune sue creazioni fanno già parte della collezione permanente del Costume Institute del Metropolitan Museum di New York. Le sue collezioni mostrano i riferimenti e le ispirazioni più disparati, dalla costruzione e distruzione di case, ai condor californiani, ai film di orrore giapponesi; ogni sua proposta è il risultato di complesse manipolazioni di materiali diversi e di tecniche che evocano l’Haute Couture; e, nei suoi abiti romantici, nessun dettaglio è lasciato al caso, dalle intricate cuciture a mano all’intreccio di tessuti ora delicati ora rigidi, come l’organza e lo chiffon ed il broccato. Le sorelle Mulleavy non hanno avuto una formazione stilistica tradizionale. Kate ha studiato storia dell’arte, in particolare quella del XIX e XX secolo, Laura si è focalizzata sulla letteratura del romanzo moderno. Dopo gli studi, le inseparabili sorelle si sono riunite a casa dei genitori e, vendendo la collezione di dischi vintage di jazz e rock, l’una, e mettendo da parte le mance guadagnate come cameriera, l’altra, racimolano ventimila dollari per lanciare la loro casa di moda. Con soli dieci pezzi in valigia partono per New York dove riescono con determinazione ad incontrare le giornaliste “vip” aggiudicandosi redazionali su WWD e Vogue. Alla

Accanto ad alcune delle creazioni Rodarte esposte al prestigioso museo del design Cooper Hewitt, un'immagine della collezione moda autunno-inverno 2010-11 del brand (foto piccola qui accanto).

riceloro prima sfilata, rice entusiavono critiche entusia ste da parte della stampa e dei buyers, e Rodarte diventa un top brand emergente. Oggi, sono già apparse in copertina su una ventina di testate, dell’Ansono state elette dal CFDA nel 2009, Miglior Stilista dell’An no, e sono state la prima casa di moda americana a ricevere il prestigioso Swiss Textiles Award. Le collezioni Rodarte sono in vendita da Barneys, Bergdorf Goodman e nei punti vendita internazionali più esclusivi, incluso Corso Como 10 a Milano, e di recente, anche Target, il popolare grande magazzino americano gli ha commissionato un collezione più economica, in edizione limitata, lanciata lo scorso dicembre. Griffe amata dalle star del cinema, è stata indossata da dive del calibro di Cate Blanchett, Natalie Portman, Keira Knightley, Kirsten Dunst, Reese Whitherspoon, Chloe Sevigny, Tilda Swinton e Dita von Teese, nonchè dalla First Lady Michelle Obama in occasione del suo incontro con Rania di Giordania, conosciuta per il suo gusto impeccabile. Per il prossimo autunno-inverno, le due sorelle hanno presentato una collezione ispirata ad un viaggio fatto per esplorare le loro radici messicane da El Paso fino a Marfa in Texas. In una città di confine, osservando i lavoratori che, nella notte, si recano a lavorare in fabbrica, traggono ispirazione per il tema del “nottambulismo” che si mixa con modelli patchwork di pizzo vintage, velluti vissuti, chiffon floreali, delicati abiti bianchi e maglioni intricati con frange di lana.  n°2 marzo 2010

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Marina Santin

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sogno di

primavera

Se Shakespeare sognava una notte di mezza estate, noi per il momento ci accontentiamo di sognare la primavera. E lo facciamo ad occhi aperti per cogliere i segnali di stile e le tendenze che firmano il look di stagione. Un mood che punta l’accento sulla creatività e sulla personalizzazione offrendo molteplici suggestioni ma invitando a non seguire gli schemi ma piuttosto a mixare, rielaborare e reinterpretare i diktat per scoprire il piacere di una moda nuova che conquista lady global chic e power girl, guerriere metropolitane e neo-romantiche convinte, moderne lolite e modaiole rock oriented tra denim, lingerie da esibire, citazioni vintage, army look, best sellers atemporali e sporty dress. 

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1> Occhiali fascianti, Prada by Luxottica. 2> Orologio digitale multifunzionale, cassa in acciaio e cinturino in nylon con chiusura velcro, dotato di molteplici funzioni avanzate, Emporio Armani. 3> Décolleté in tessuto con zeppe in gomma, Guess. 4> Scarpa ginnica in camoscio con tacco, Paciotti 4US. 5> Creata in occasione dei Mondiali, la Shopping football in rete tecno e nylon, Gilli. 6> Ballerina con suola in gomma, Pirelli PZero. 7> Décolleté multicolor con zip e gancetto elastico, Alberto Guardiani. 8> Borsa in gomma, Pirelli PZero. 9> Sandali in tessuto con plateau, Les Tropeziennes. 10> Scarpa ginnica con tacco, in pelle, gomma e retina, Miss Sixty.

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Chanel rivisita il suo rossetto-icona e crea Rouge Coco. Dedicato alle donne della generazione gloss che hanno paura del rossetto, permetterĂ loro di riconciliarsi con il piĂš femminile dei gesti assicurando al tempo stesso comfort e benessere alle labbra. Marina Santin

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Mito rinnovato

“Poiché gli occhi sono lo specchio dell’anima, perché non ammettere

che la bocca è l’interprete del cuore?”. Lo ripeteva spesso Mademoiselle Chanel, ed in effetti per lei il rossetto è sempre stato una passione, tanto che nel 1954 creò un suo stick vellutato racchiuso in uno scrigno rettangolare che riproduceva il vaporizzatore del N° 5, riservandogli addirittura un apposito spazio all’interno della borsa matelassée 2.55. Un “classico” del suo universo quindi, che non ha mai smesso di evolvere per avvalersi delle innovazioni tecnologiche e per perfezionarsi ed essere sempre al passo con i tempi, rimanendo però fedele a quei codici che l’hanno reso un mito. Conosciuto fino ad ora come Rouge Hydrabase, questo indispensabile accessorio femminile è stato interamente rivisitato da Peter Philips, direttore internazionale della Creazione Maquillage Chanel, ed oggi diventa Rouge Coco. “È il prêt-à-porter” del rossetto - dichiara il suo creatore - basta una sola passata per colorare le labbra e idratarle con un balsamo fondente. Mi piace l’idea che le donne della generazione gloss che hanno paura del rossetto, grazie a Rouge Coco possano riconciliarsi con un gesto essenzialmente femminile”. Ma cosa lo rende così unico e speciale? Il packaging, innanzitutto. In metallo più pesante e lussuoso, capace di raffreddarsi molto rapidamente per offrire una sempre sensazione di freschezza al tatto, lievemente ridi-

segnato nella silhouette ed impreziosito da una cifra segreta: la doppia C incisa si cela all’interno del tappo, mentre sullo stick ammicca la firma della Maison. Eppoi, il profumo, lievemente rivisto, che si rivela un bouquet di rose fresche esaltato da un accordo fruttato al lampone su un sillage cipriato e iridato, appena vanigliato. Ma soprattutto la formula che mette la tecnologia al servizio del comfort per il benessere e la bellezza del sorriso. Si avvale infatti del complesso Hydratendre, che garantisce l’idratazione ottimale grazie alla sinergia di tre attivi: derivato dell’olio di Meadowfoam, che crea uno strato protettivo sulla superficie delle labbra migliorandone la capacità di trattenere l’acqua e mantenendole idratate per otto ore; esteri naturali, componenti dell’NMF, il fattore naturale d’idratazione, che agiscono come micro-spugne in superficie per trattenere l’acqua e umettarle istantaneamente; e fitoceramidi, che imitando il naturale funzionamento della barriera cutanea, si fondono con l’epidermide assicurando protezione, elasticità e morbidezza. Ulteriore plus, pigmenti finissimi studiati appositamente per non appesantire la formula, non seccare le labbra e regalare colori luminosi. Completa la gamma delle tonalità, declinata in quattro “famiglie” (I Rosa, I Marroni, I Berige ed I Rossi) che propone le nuances-icona della griffe come Sari Doré, nato con il primo lancio del 1954, o Rouge Noir, del ’96, ma anche sottili variazioni e mezzi toni nelle differenti armonie. 

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Guerlain SEMPLICEMENTE L’EAU

Chanel PER PELLI SECCHE

opo Hydra Max + Active, la linea di trattamento che conserva la quantità d’acqua ottimale nel cuore delle cellule grazie al concetto di Idratazione Fisio-Attiva, Chanel va oltre e crea Hydramax + Active Nutrition, due soins specifici per le pelli secche. Alla base della loro efficacia, ancora la Ceratonia PFA, attivo estratto dal carrubo tramite polifrazionamento che stimola i meccanismi naturali dell’idratazione, cui si affianca l’Hydrabarrier System, che favorisce la sintesi delle proteine “impermeabilizzanti”, rafforza la barriera cutanea e limita la disidratazione. Per un’azione mirata nutritiva e riparatrice le novità si avvalgono poi di liposomi di rosmarino, che aumentano la produzione di lipidi essenziali rinforzando la barriera e le difese naturali dell’epidermide, e cera di rose, che forma un velo protettivo vegetale che tutela dalle aggressioni ambientali e limita la perdita d’acqua. Due, dicevamo i prodotti: Crème Nourrissante Peaux Sèches, da applicare sul volto mattino e sera, e Baume Lèvres, balsamo per le labbra con estratto di olio di semi di cotone che, ricco di ceramidi, ripara i lipidi protettori.

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n sorso d’acqua fresca profumata di erbe pungenti, capace di fare rabbrividire la pelle con una sensazione ghiacciata. Così, avevamo descritto al suo debutto Guerlain Homme, il virile jus della Maison che, esperidato, fresco e boisé, cattura l’essenza stessa della freschezza. Dopo essersi affermato come Eau de Toilette ed Eau de Parfum, più intensa e vibrante, oggi diventa semplicemente L’Eau, un aroma fresco e vivace, persistente ma leggero che, fedele alla fragranza originale, ne reinterpreta il caratteristico accordo moijto (limette, menta, rhum e rabarbaro) che lo pervade in tutta la struttura olfattiva intensificando il cocktail di agrumi, puntando l’accento sul duo bergamotto-pompelmo ed alleggerendo la presenza dei legni. Riflesso dell’originale e sempre firmato Pininfarina, lo scrigno, ma più semplice nelle linee ed essenziale nella forma, realizzato interamente in cristallo.

Armani IDOLO LIEVE E LEGGERO

dole d’Armani si reinventa e, nel rispetto dello charme addictive, singolare ed attraente che ha determinato il successo dell’essenza originaria, si offre un nuovo volto più leggero e scintillante. Così, dopo l’Eau de Parfum, debutta l’Eau de Toilette, due essenze che convivono in perfetta armonia da indossare da sole o sovrapposte, in cui alle note di sempre si affiancano nuances nuove ed inedite. Così la brezza rinfrescante di arancia amara, zenzero e davana che ne sigla l’avvio si intensifica e diventa più verde, tonificante e rinfrescante, elettrizzata a tocchi acquatici costruiti attorno al calone; il cuore si veste di splendore poiché la rosa loukoum si rivela croccante e ghiacciata, l’assoluta di gelsomino si fa più solare e lo zafferano si alleggerisce; e il sillage di styrax e patchouly appare meno impudico e fumé accogliendo la sensualità evanescente dei legni chiari quali vetyver e cedro bianco. A racchiuderla l’inconfondibile scrigno Art Déco ma impreziosito dal cap-lingotto in oro bianco.

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Guerlain COME PETALI SULLA PELLE

S Kenzo ACQUA DI PRIMAVERA

ata dall’incontro tra un fiore, o meglio tra le corolle che sbocciano sui rami degli alberi giapponesi ed un creatore di profumi, la collezione delle Eau de Fleur di Kenzo si arricchisce con un nuovo sigillo. Dopo l’Eau de Fleur de Magnolia, floreale, esperidato e luminoso; l’Eau de Fleur de Thé, fiorito, verde e muschiato; e l’Eau de Fleur de Soie, floreale, fruttato e tenero, debutta l’Eau de Fleur de Prunier, una scia olfattiva che racchiude i sentori di questo tenero bocciolo che si schiude appena i rigori del’inverno cedono il passo alla primavera. Catturata dal nez Francis Kurdjian e scritta a quattro mani con Jean Jacques, si rivela un’essenza floreale poudrée soffusa da sentori di mandorla.

ogno d’amore fragrante, Idylle di Guerlain si offre in una nuova “dimensione” olfattiva. Floreale e chypré, il suo bouquet, che vede protagoniste le rose bulgare e la rosa Le Plessis Robinson, punteggiate di patchouly, muschi bianchi, fresia, mughetto, lillà e gelsomino, pervade infatti la raffinata collezione bain, che, prezioso complemento della mise en beauté femminile, scivola sul corpo come una pioggia di petali. Tre i prodotti, racchiusi in flaconi che rievocano la silhouette morbida e sinuosa dello scrigno dell’essenza: Gel Idéal pour la Douche, che illanguidisce in una schiuma soffice e vellutata per detergere l’epidermide in tutta delicatezza; Lait Idéal pour le Corps, che dona sericità e comfort vestendo il corpo con un impalpabile velo di profumo; e Déodorant Parfumé, dalla formula fresca e delicata, specifico per garantire una sicurezza duratura.

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Dior GLOSS “COUTURE”

spirato al backstage delle sfilate della Maison, debutta Dior Addict UltraGloss che assicura alle labbra brillantezza spettacolare e volume oversize vestendole con un make-up dalle nuances raffinate e couture. A renderlo unico, molteplici plus. La texture innanzitutto, che, leggerissima ed arricchita da un complesso di oli gelificati cristallini, si fonde sulle labbra formando una rete tridimensionale flessibile che ne segue i movimenti ed offre comfort, éclat e tenuta. Accanto, il Complesso Spotlight Shine, un’associazione di microperle di vetro avvolte in un elisir dall’elevato potere di rifrazione che moltiplica il riverbero della luce in profondità assicurando lucentezza infinita e che, giocando con luce e materia con effetto simile a un trompe-l’oeil, esalta il colore e garantisce un risultato volumizzante estremo. Non ultimi, il packaging, elegantissimo, trasparente dotato di un’applicatore che offre precisione e sensorialità assolute, e la gamma di tonalità, 18 sfumature couture create da Tyen, direttore artistico del maquillage, ispirate ai defilés e caratterizzate da tre finish: Glow, cromie “nude” leggere ed evanescenti con paillettes impercettibili; Pearls, sfumature fresche con sfaccettature iridate; e Flash, colori audaci e vibranti.

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Sisley PIÙ PURA, IN 5 MINUTI

ombatte incarnato spento, colorito terreo e pelle asfittica, restituendo al volto luminosità, freschezza ed un aspetto sano e levigato, Masque Eclat Express Nettoyant à l’Argile Rouge di Sisley, formula intensiva che agisce in soli 5 minuti. Alla base della sua efficacia, un pool di attivi purificanti, idratanti e rigeneranti: argilla bianca ed argilla rossa, che assorbono il sebo ed eliminano le impurità; oli essenziali di camomilla e rosmarino, addolcenti, purificanti e stimolanti; estratto di cinorrodo, tonificante; carota, umettante e remineralizzante; vite rossa, che tonifica e dona éclat all’epidermide; e glicerina vegetale, idratante.

Dior

Lancôme

SOIN E BENESSERE

MITO… INNAMORATO

ato 20 anni fa, Trésor di Lancôme reinventa il suo mito e diventa Trésor in Love per raccontare una nuova storia d’amore che, a Parigi, vede protonista una giovane eroina, radiosa, spensierata, elegante e dalla spontaneità disarmante, pronta a cogliere un amore che non può attendere oltre e a vivere liberamente ogni momento. Reinterpretato quindi il bouquet, che, fedele al suo cuore di rosa, diventa più fruttato, luminoso e moderno. Si annuncia infatti con accenti di nettarina, bergamotto, pera, pepe rosa, pesca e violetta che ricamano un’anima di gelsomino ed essenza di rosa turca, sfumando in un’eco che intreccia legno di cedro e muschio. Restyling anche per lo scrigno, più affusolato e sottile, impreziosito da una rosa di satin nero realizzata a mano.

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opo Dior Svelte Reversal™, il primo trattamento che rimodella il corpo regalando una silhouette soda ed affusolata, la Maison declina l’efficacia della formula in due nuovi gesti che associano soin e benessere. Entrambi si avvalgono ancora dell’esclusivo Complexe Reversal™, che avvalendosi di Viniferine™, di un trio vegetale e di pentamide 6, agisce a due livelli: svuota le cellule adipose, fa sì che accumulino meno grasso e restituisce loro le proprietà contrattili; e trasforma in pre-adipociti che potrebbero diventare cellule adipose in cellule “rassodanti”. Due, dicevamo i prodotti: Crème Confort Créatrice de Fermeté, che idrata, nutre e tonifica grazie anche a estratto di salicornia, burro di cupuaçu e di karitè e centella; e Huile Satinante Créatrice de Fermeté, olio secco che rende serica e satinata l’epidermide e libera le gambe dalla sensazione di fatica e pesantezza per merito dell’Epaline ed ancora dell’estratto di salicornia.

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Clinique

PENSATO PER LUI

SE È IMPURA

ormulato espressamente per l’epidermide maschile e frutto delle più avanzate ricerche della Casa, debutta Génific HD, il primo trattamento attivatore di giovinezza che va ad arricchire la linea Lancôme Men. Creato per contrastare i danni delle aggressioni quotidiane, prima fra tutte la rasatura, e per rigenerare e rinforzare la pelle, idratandola, levigandola e restituendole vitalità e freschezza, si avvale dell’esclusivo complesso brevettato Génifique (Fitosfingosina SLC e BioLysat) associato ad un estratto di erba della tigre (centella asiatica), per rilanciare la produzione delle proteine di riparazione espressione dell’attività dei geni. Ulteriore plus, la profumazione agrumata e boisé che enfatizza la sensazione di benessere e rigenerazione.

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Saint Laurent EYE EVENT

ris di novità dedicato allo sguardo per l’universo del make-up Yves Saint Laurent. Primo debutto, Ombre Solo, ombretto mono, dalla texture sensoriale e vellutata, dalla tenuta duratura e dal finish sfumabile, trasparente e luminoso, grazie ad una formula che si avvale di polveri di silicone sferiche, polveri metalliche, mica sintetica, derivato di aminoacidi e di un attivo ad azione fissativa. Si declina in 12 nuance Couture capaci di regalare un look smoky sexy, naturale o in tecnicolor. Inedite anche le matite occhi Dessin du Regard, ideali come khôl, eyeliner o ombretto (6 toni per illuminare, 6 per sottolineare) e il Mascara Volume Effet Faux Cils nella versione Noir Radical, nero intenso e vibrante, che dona alle ciglia volume, curvatura eccezionale ed un maquillage a lunga tenuta grazie al Triple Film Complex.

tudiata per le pelli impure e soggette ad eruzioni cutanee, la linea AntiBlemish Solutions di Clinique si amplia con Liquid Makeup, fondotinta efficace che assicura comfort e freschezza grazie ad attivi riequilbranti che riducono l’oleosità senza inaridire; offre un maquillage dalla copertura modulabile che nasconde i brufoli; neutralizza l’arrossamento visibile e minimizza l’aspetto dei pori dilatati senza occluderli; e garantisce un finish impeccabile, serico e vellutato per 8 ore. Disponibile in 6 nuances, la sua formula si avvale delle tecnologia a quattro azioni sincrone già alla base della gamma: esfoliazione per eliminare le cellule morte (acido salicilico); controllo dell’oleosità, per un effetto riequilibrante e purificante nel rispetto dell’idratazione (estratto di Laminaria Saccarina); attività antibatterica per controllare gli agenti scatenanti la proliferazione dei brufoli (acido Hydroxydecanoic); e azione antinfiammatoria per ridurre i rossori, calmare e lenire (caffeina).

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Miyake DALL’ACQUA E DAL LEGNO

i ispira alla continua ricerca del couturier volta a scoprire nuovi materiali per i suoi abiti, la storia olfattiva di primavera di Issey Miyake, che racconta l’incontro tra l’acqua ed il legno. Il femminile L’Eau d’Issey, diventa Fleur de Bois, offrendo una variazione inedita del suo bouquet. Vestito da uno scrigno rivestito in legno invecchiato dai toni grigio-rosati suggellato dal tappo metallizzato bianco mat, nasce con guizzi di ribes nero e mandarino che si tuffano in un’acqua profumata di essenza di rosa, mimosa assoluta di Grasse e fresia, soffusa da effluvi vibranti di cedro della Virginia e legno d’ambra. Il virile l’Eau d’Issey pour Homme, invece, è… Edition Bois, ovvero, immutato nel jus (yuzu, salvia e coriandolo al debutto, seguiti da noce moscata e cannella, da un cuore di ninfea e geranio e da un’eco di vetyver, sandalo ed ambra), ma racchiuso in un flacone abbracciato dai toni bruni del legno naturale illuminati dal cap argentato.

Rodriguez PROFUMO E BELLEZZA

ell’universo di Narciso Rodriguez l’aria di primavera profuma di bellezza. Debutta innanzitutto The Scent of Beauty, un kit in edizione limitata che racchiude il bouquet dell’Eau de Parfum for Her o Essence da 50 ml, il “vapo” da 10 ml ricaricabile ed una beauty palette con un blush opacizzante in crema ed un balsamo labbra. Per festeggiare la bella stagione, arrivano anche For Her ed Essence in versione Eau de Parfum Irisée, dimensione olfattiva più fresca e leggera dei jus di sempre, ancora in edizione effimera, perfette per avvolgere la silhouette con un velo impalpabile di fragranza e di luce poiché sono arricchite da paillettes iridate. For Her, sublima il muschio con una sinfonia floreale e con nuances d’ambra e di legno; Essence, allea al muschio moderno e radioso, note di polvere d’iris, petali di rosa, e balsamo di benzoino.

Lancôme ATTIVATORE NOTTURNO

opo Génifique, attivatore di giovinezza per il volto in grado di rilanciare la produzione di proteine tipiche di una pelle giovane, espressione dell’attività dei geni, Lancôme lancia oggi Génifique RepairSC, crema notte attivatrice di giovinezza, un trattamento hi-tech dotato di un complesso di attivi capaci di rilanciare l’attività dei geni coinvolti nella riparazione della funzione barriera della pelle stimolando la produzione di proteine essenziali. Alla base della sua efficacia, ancora il complesso brevettato Génifique (Fitosfingosina SLC e Bio-Lysat), associato all’R-Lysat specifico per promuovere l’attività dei geni di riparazione durante il sonno. Dopo una sola notte, l’epidermide appare, al risveglio, più riposata e, nel tempo, i segni della stanchezza e del tempo visibilmente attenuati.

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Saint Laurent COPPIA “SEGRETA”

Chloé EAUX FLOREALI

ende omaggio ai fiori, presenza costante negli abiti e nei profumi della griffe, la collezione Chloé Eau de Fleurs, interpretazione originale delle Eau de Cologne caratterizzata dalla struttura di una vera fragranza e dalla sensualità tangibile. Tre i bouquet, femminili, protetti da un cubo di cristallo, espressione di semplicità, raffinatezza, lusso ed eleganza. Eau de Fleur Lavande, fresca ed elegante, dal cuore di lavanda e concreta d’iris e dal sillage di cedro, vetyver, cashmeran ed ambra grigia; Eau de Fleur Capucine, ispirata al nasturzio, intrigante e moderna di essenza ed assoluta di rosa, gelsomino e mughetto velati di ambroxan e muschi; ed Eau de Fleur Néroli, fresca e solare, dal jus floreale e boisé di neroli, petali di peonia e salvia sclarea intrisi di muschi bianchi, fava tonka, ambra e legno di cedro.

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a Linea Top Secret di Yves Saint Laurent, declinata in trattamenti innovativi ed efficaci ispirati ai segreti ed alle tecniche dei make-up artists, si amplia con due nuovi gesti. Protegge il volto dalle aggressioni esterne e lo prepara al maquillage assicurando un incarnato fresco per tutto il giorno, Base de Teint Protection Urbane Spf 30, base make-up custodita in un praticissimo pack dotato di pennello applicatore, la cui fomula grazie a filtri UV, alghe marine coralline e ad un flavonoide estratto dal larice, neutralizza i danni delle radiazioni solari ed i radicali liberi combattendo l’invecchiamento precoce e la comparsa di macchie pigmentarie. Specifico per lo sguardo, invece, racchiuso in un roll-on che ne ottimizza l’efficacia offrendo un massaggio drenante e levigante, Touche Express Soin Défatigant Yeux, che cancella i segni di stanchezza, distende il contorno occhi, attenua borse, occhiaie e gonfiori, idrata, minimizza le piccole rughe e illumina le zone d’ombra avvalendosi di un complesso vegetale ricco di arnica, estratto di gemme di tiglio argentato e pigmenti correttori di colore rosa.

Lancôme EFFETTO 360°

onsapevole che all’origine dei cuscinetti non c’è solo lo stoccaggio dei grassi negli adipociti ma anche la loro moltiplicazione e migrazione verso la superficie, Lancôme ha creato Slimissime 360°, attivatore concentrato ad effetto snellente che combatte gli inestetismi della cellulite e ne previene la comparsa ridisegnando la silhouette. Si avvale infatti del complesso 360° che limita lo stoccaggio dei grassi, aiuta la lipolisi, rallenta il reclutamento degli adipociti, lotta contro la destrutturazione del tessuto di sostegno, assicurando al tempo stesso un azione rimodellante, rassodante e levigante rendendo l’epidermide morbida, setosa e luminosa grazie a particelle di micro-perle. Ulteriore plus, la manualità specifica d’applicazione messa a punto dagli esperti della Casa che ne ottimizza i risultati.

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La Prairie EFFETTO FILLER

ssicura un immediato effetto riempitivo e liftante simile a quello delle tecniche di medicina estetica, Anti-Aging Anti-Wrinkle Eye Line Filler de La Prairie, specifico per il contorno occhi. La sua formula, che si avvale di una tecnologia “a vettori” dal meccanismo simile a quello di un’iniezione, riempie e leviga istantaneamente linee e rughe incrementando il volume dei tessuti e diffondendo la luce (Commiphora Mukul, Polymethylmetacrilate, siliconi); supporta i livelli ottimali di collagene proteggendolo anche dagli enzimi che lo danneggiano e attiva le proprietà di rassodamento naturali della pelle (Tri-functional Peptide Complex, estratto di Spilanthes Acmela, Glicine Palmitol); idrata, ristruttura, tonifica (Kopara Ecosystem, lievito fermentato); e neutralizza i radicali liberi stimolando il processo di rigenerazione cutanea (estratto di Acai e di corteccia di magnolia, acetato di vitamina E, Complesso Cellulare Esclusivo La Prairie).

Dior Lancôme COMPLEANNO IN BLUE

roma, la collezione di acque di trattamento di Lancôme compie 10 anni e per festeggiare si amplia con una nuova gamma: Aroma Blue, le cui formule offrono benessere e vitalità grazie all’associazione di oli essenziali naturali e minerali. Per un effetto aromaterapico, quindi, un benefico profumo floreale bianco basato su tre accordi: la freschezza rinvigorente degli oli essenziali di mandarino e zenzero, stimolanti e rivitalizzanti; la purezza e la femmnilità della peonia e dell’osmanthus; e la sensualità del cedro e del muschio bianco. Per un’azione trattante, invece, l’elisir minerale, connubio di magnesio e potassio che dinamizzano l’epidermide, rafforzano la funzione barriera e migliorano il livello d’idratazione. Accanto all’acqua, due “complici” di benessere: il Gel Douche, che deterge eliminando impurità e cellule morte, ed il Lait, emulsione idratante, addolcente e nutriente.

ESSENZA DI PRIMAVERA

opo l’Eau de Parfum, intensamente chypré, e l’Eau, dall’eleganza fresca, Dior firma una nuova declinazione di Miss Dior Chérie, l’Eau de Toilette, che conserva il carattere Couture ed il tema olfattivo dell’essenza originale, ma gli dona vivacità e brio con un tocco fruttato e gli regala uno spirito primaverile per trasmettere gioia di vivere. Il primo incontro è pervaso d’arancia sanguigna e neroli che ricamano un cuore floreale di rosa turca, gardenia, gelsomino ed ylang ylang, soffuso da un sillage di patchouly puro di cui è stato conservata solo l’anima verde. A racchiuderla, lo scrigno di sempre impreziosito dal raffinato nastro che, per l’occasione, si reinventa in versione trasparente.

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Revlon

Clarins

PER SGUARDO E LABBRA

DETERSIONE “SU MISURA”

iflettori puntati su sguardo e labbra per il make-up di Revlon che propone due nuovi “gioielli”. Debutta Double Twist Mascara, che regala ciglia 5 volte più spesse e più lunghe dell’80% grazie alla sinergia di applicatore e formula. Il primo, associa setole tradizionali e quattro pettinini preformati in lattice che assicurano massimo volume e definizione in un’unica passata; la seconda, alleando cere, acacia, olio di oliva e glicoli, infoltisce, nutre, leviga e protegge. Inedito anche Colorburst Lipstick, per vestire le labbra con un look intenso e vibrante. Si basa infatti sulla tecnologia Elasticolor che posa un film elastico che segue l’epidermide in tutti i movimenti assicurando il massimo comfort ed una diffusione omogenea dei pigmenti per un risultato dalle cromie sature e pure. Ulteriore plus, la massima scorrevolezza, la tenuta duratura e l’azione trattante, emolliente ed antiossidante.

Dsquared2 DALLE MONTAGNE ALL’OCEANO

reata per celebrare il legno nei suoi ambienti più spettacolari, “Nature Always Wins” The Supercollection, la linea di fragranze firmata Dsquared2 si amplia con due nuove creazioni, vestite ancora di… legno e nate da un percorso olfattivo che dalle montagne rocciose e dalle foreste si snoda tra le acque cristalline dei ruscelli canadesi ed approda all’Oceano. Per lui, He Wood Ocean Wet Wood, legnoso, acquatico e vetyver, costruito su tre accordi olfattivi: Ocean Notes, carattere maschile (ambra grigia, artemisia, accordo trasparente marino); Wet Notes, sofisticata freschezza (foglie di violetta, musk, violetta); Wood Notes, presenza costante e materia (vetyver, patchouly, legno di cedro, fava tonka). Per lei, She Wood Crystal Creek Wood, fiorito, acquatico e boisé, anch’esso basato su tre armonie: Crystal Notes, estrema femminilità (biancospino, petali di gelsomino, musk); Creek Notes, ricercata freschezza (foglie di violetta, violetta, accordo d’acqua dolce e cristallina); Wood Notes, materia e sensualità (vetyver, ambra vegetale, legno bianco, sandalo).

n perenne evoluzione l’universo della detersione Clarins: riveduto un grande classico e creata una nuova gamma. Rivisitato, innanzitutto, il Savon Doux Nettoyant, sapone per viso e corpo con certificazione biologica Ecocert (99,9% di ingredienti di origine naturale e 83,5% biologici). Ad una base lavante associa burro di karitè, nutriente, olio di nocciola biologico, anti-disidratante, ed oli essenziali d’agrumi per un aroma inebriante. Nuova, invece, la linea dei Soins Exfoliants Visage, tre formule esfolianti per altrettante esigenze. Doux Exfoliant Lotion de Clarté, lozione con acidi di frutta di estratto di tamarindo e lamio bianco, rimuove le cellule morte rompendo i legami intercellulari; Doux Peeling Crème Gommante, con estratto di primula ed argilla dolce, assorbe le impurità e rimuove le cellule cheratinizzate agendo come una “gomma cosmetica”; Doux Polissant Crème à Micrograns, con microgranuli di cellulosa e nylon di dimensioni differenti, “scolla” le cellule morte e leviga.

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Azzaro FRESCHEZZA ENERGIZZANTE spirato alla complicità che lega padre e figlio e dedicato ai momenti autentici e di evasione, Azzaro Chrome, espressione di una freschezza acquatica e boisée, oggi le offre un nuovo carattere tonificante ed energizzante e diventa Chrome Sport esplorando i codici di una freschezza vivificante. Annunciato da uno scrigno in cristallo brinato, conquista i sensi con un accordo esperidato di cedro, arancia amara, mandarino, pompelmo ed essenza di bergamotto; si afferma con un carattere che intreccia note verdi ed acquatiche e zenzero; e indugia in un sillage sensuale ed elegante, alchimia di muschio bianco e di sentori boisés ed ambrati.

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Biagiotti UN NUOVO UOMO rande classico della profumeria maschile, Roma Uomo di Laura Biagiotti non è più solo. Gli si affianca Mistero di Roma Uomo, un jus originale e moderno, che interpreta la personalità misteriosa di un uomo seducente, che ama il bello e coglie il fascino dell’arte, ma che è anche dinamico, curioso, alla ricerca di nuovi orizzonti. Fedele al carattere dell’uomoRoma, si rivela un orientale-fougère dalla virilità elegante e sensuale. Si schiude con guizzi freschi di pompelmo, bergamotto e mandarino; si afferma con un cuore di eliotropio, ginepro e musk; e sfuma in un’eco d’ambra, patchouly, legno di cedro e di sandalo. A racchiuderlo, un astuccio decorato ad effetto marmo nei toni del blu e un flacone che riprende la silhouette a “tempio” del suo predecessore ma scandita da opacità e trasparenze differenti e da una aromaticità che evoca la notte. Novità anche per Roma Uomo, che si veste con un nuovo pack: una boîte lavorata con un motivo ispirato al marmo ma in verde scuro ed argento.

Bellezza OK

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Lancôme HUILE “MITICO” ddolcente, lenitiva, nutriente, la crema per il corpo Nutrix è, fin dal 1936, l’anno in cui è stata lanciata, uno dei best sellers del soin Lancôme. Che non ha mai smesso di rinnovarsi ed attualizzarsi per soddisfare le esigenze di bellezza di tutte le donne. Ecco perché oggi diventa Nutrix Royal Body e si trasforma in un olio secco ultra-fine e setoso, la cui formula di avvale di un’associazione esclusiva di 10 oli vegetali (rosa muschiata, camelia, fiore della passione, noce di macadamia, jojoba, albicocca, ribes nero…) per nutrire istantaneamente l’epidermide, assicurarle immediato comfort, donarle sollievo e benessere, offrirle morbidezza e luminosità, anche in caso di particolare aridità o secchezza. Ulteriore plus, la possibilità di utilizzare il prodotto usufruendo delle sue virtù anche su volto e capelli.

Yardley EREDITÀ FLOREALI apiente alchimia di tradizione, modernità, stile inglese ed eleganza senza tempo, Yardley London presenta Yardley Heritage, tre nuove fragranze dal carattere floreale e raffinato, perfette da indossare con l’arrivo della bella stagione per essere trasportate immediatamente nel cuore di un giardino in fiore. Geranium, dal fascino vittoriano, cattura i sentori dei gerani appena sbocciati tra l’erba fresca ed i muschi; Hycinth, valorizza il giacinto con gocce d’agrumi e nuances boisées; Orange Blossom, rende omaggio ai fiori d’arancio sublimandoli con effluvi di muschio e guizzi di lavanda inglese.

Zileri FRAGRANZE PRIVATE rascrive in chiave olfattiva l’eleganza classica e dallo stile tipicamente italiano della moda maschile della griffe, la Collezione Privata di Pal Zileri, quattro fragranze maschili, annunciate da un look dalle suggestioni d’altri tempi rivisitate in chiave moderna e completo di pochette e fazzolettino da taschino. Colonia Purissima, dopo guizzi d’agrumi rivela un cuore di fiori bianchi, fiori d’arancio e geranio, soffuso di vetyver, legni, muschi ed ambra; Blu di Provenza, allea alle note della lavanda e del fiore di cristallo nuances boisées, d’ambra e di muschi; Viaggio d’Africa, intreccia ad iris e gelsomino sentori di legni, fava tonka e vetyver; e Cashmere e Ambra, mixa accenti floreali e di noce moscata, chiodi di garofano, zenzero e gelsomino con effluvi di tabacco, patchouly, ambra grigia e vetyver.

benessere

Autentico

Marina Santin

Il vero benessere, quello che ritempra il corpo e solleva lo spirito, nasce dalla perfetta armonia di esperienza, professionalità, ospitalità, savoir-faire ed esclusività. Per concederselo, perfetta una pausa all’Acqua Degna Spa del Castello di Montignano. Artefice “Paolo Caschera Beauty & Wellness”. 142 | DailyLuxury |

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Quando si decide

atoutS Esperienza, professionalità, esclusività... questi gli atouts dell'Acqua Degna Spa. CAStEllo Di MontignAno RElAiS & SpA loc. Montignano 6 06056 Massa Martana (pg) tel. 075.8856113 www.paolocaschera.com www.montignano.com

di concedersi una pausa di benessere, che sia una vera vacanza, un long week end o semplicemente un giorno, i desideri quoti sono gli stessi: staccare dalla frenesia dei ritmi quotidiani; liberare la mente; essere “coccolati” lasciando rega che per una volta siano gli altri a pensare a tutto; regaapprofittar larsi magici istanti di piacere e bellezza; ed approfittarne per avvalersi di una remise en forme d’eccezione che coinvolge sia il corpo che lo spirito. Ma tanta… perfezione può essere trovata solo se ci si rivolge al professio “top” del settore, in grado di coniugare professionalità, esperienza, consapevolezza del proprio ruolo, savoir-faire, vocazione all’internazionalità e capacità di personalizzazione ed ascolto. Come il prestigioso brand “Paolo Caschera Beauty & Wellness”, partner specializzato nella gestione di Spa e centri benessere all’interno di alberghi e resort di lusso. Avvalendosi di professionisti e di esperti del bien-être realizza infatti progetti esclusivi, strutture dall’elevato standard qualitativo che coniugano armonia, ospitalità e competenza in un contesto accogliente che trasmette fin dal primo istante una sensazione di serenità e di profondo benessere. Ma non solo. ››

bien-être

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benessere

›› Si occupa direttamente dell’organizzazione del lavoro, della

selezione del personale e di tutti gli aspetti che concorrono a creare un luogo rilassante dove affidarsi ad un’équipe attenta alle esigenze della clientela. Esempio ne sia il suo più recente “gioiello”, incastonato nella cornice suggestiva del Castello di Montignano, che sorge sulla cima dell’omonimo colle e ne domina la valle sottostante, affacciato sul paesaggio di Massa Martana, oggi residenza d’epoca con terrazze panoramiche, saloni interni, piscine, parco di 6.000 metri, giardino interno, wine bar e, fiore all’occhiello, centro benessere. Ed è proprio all’Acqua Degna Spa, creata secondo gli standard del Gruppo ed alimentata con tecniche di bio-edilizia tramite fotovoltaico e geotermia, che si potrà toccare con mano il concetto di benessere del brand, frutto dell’unione tra la filosofia delle Spa occidentali ed orientali (ayurveda, in primis) e costantemente aggiornato secondo le tendenze più evolute nazionali ed internazionali. Dalla fusione di queste realtà nasce l’Aequabilitas, ovvero il centro come luogo di riscoperta del proprio essere, dove recuperare il proprio equilibrio, la cura di sé e la vitalità necessarie per affrontare la vita di tutti i giorni,: M non è tutto. Dove trovare anche trattamenti nuovi ed inediti creati “ad hoc” per la location e linee naturali di prodotti in sintonia con il territorio, e non ultimi, menù a basso contenuto calorico e ricchi di fibre messi a punto con esperti nutrizionisti. Tornando all’Acqua Degna Spa, il cui nome si ispira a Santa Degna, protettrice di Todi, che agli albori del Cristianesimo trovo in Montignano pace dagli affanni e beatitudine dello spirito, per scoprirla bisogna scendere nelle segrete del castello, dove inizia il viaggio alla conquista del benessere. Ad accoglierci il percorso romano declinato in Thermarium, dove in un’antica vasca per la raccolta è stata ricavata la piscina idromassaggio; Tepidarium, dove la temperatura raggiunge i 37°; Calidarium, la zona più calda, e Frigidarium, dove la temperatura corporea viene riportata alla normalità. Accanto, nel chiostro, lo spazio relax dove ritemprarsi e rilassarsi. Poi, guidati dal suseguirsi di materiali preziosi, profumi inebrianti e colori inaspettati, si giunge alla “beauty” dove il personale (formato e costantemente preparato da medici e terapisti ayurvedi) identificherà il percorso ottimale, costruendolo in base alle esignze personali. Da provare, la vinoterapia nei nei tini di legno, i soin alle erbe locali, le proposte dedicate alla bellezza del viso e del corpo, i rituali ayurvedici e i numerosi “pacchetti” Signature Rituals. 

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In ogni momento della vita, nelle occasioni più o meno importanti, negli eventi pubblici o nel privato, c’è un oggetto che ci accompagna, ci abbraccia e ci avvolge costantemente. La sedia. E che sia seggiolone, poltrona presidenziale, sgabello da lavoro, poltroncina da salotto, poco importa, lei c’è. Un binomio inscindibile, questo, che Oliver Mourgue ha sintetizzato magistralmente in Bouloum, del 1986 ed in esposizione alla rassegna, trasformando questo oggetto nella sagoma di un uomo semi-sdraiato in posizione di riposo, con tanto di testa e gambe. E non c’è quindi da stupirsi se “Nella storia, artigiani prima e designers poi non hanno potuto fare a meno di misurarsi con il mobile sedia come se si confrontassero con il potere: evoluzione della panca, una tavolaccia che poggia su due pezzi di legno e accoglie più persone, la sedia, destinata a ospitare un solo individuo, fu inizialmente privilegio di pochi: per molti secoli solo sacerdoti, aristocratici e nobili, per differenziarsi dalla massa, sedevano in disparte, su decoratissimi e giganteschi seggi. Anche ai giorni nostri, nell'economia post-industriale avanzata, non a caso il capo d'azienda è detto “chairman”, dichiara Maria Cristina

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Didero, che ha affiancato Danilo Eccher, curatore della mostra. La storia della sedia è quindi la storia dell’umanità e quella della sedia contemporanea è la nostra, tanto che nelle opere proposte da “Keep your seat: Stai al tuo posto”, si possono rileggere le età, i sentimenti, gli umori degli autori che le hanno ideate, idee e concetti che hanno indotto una trasformazione così radicale da fare di un oggetto banale, scontato e spesso sottovalutato dalla maggior parte delle persone, una vera ossessione per designers e collezionisti. Dal già citato Oliver Mourgue, ad Alexander von Vegesack, direttore del Vitra Design Museum (il prestigioso museo di Weil am Rhein, vicino a Basilea, che ha collaborato alla realizzazione dell’esposizione torinese), la cui ricchissima collezione ha permesso alla mostra di ospitare pezzi di grande prestigio. In realtà il vero obiettivo della rassegna è indagare il rapporto tra arte contemporanea e design, un legame articolato e complesso, sotteso da molteplici implicazioni storiche e sociologiche, che per essere analizzato deve essere circoscritto ad un ambito ››

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1 Joe colombo N° 1005, Elda, 1963 2 ghada amer Le Salon Courbé, 2007

della mastra, Stai enti, ondi-

e 3 Frank o. gehry Bubbles, 1987

gare egaimsere

4 shiro kuramata How High The Moon, 1986 5 gaetano Pesce La Mamma / Donna, 1969

››

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›› tematico, in

questo caso, quello della sedia a cui è stato affidato un compito preciso e definito. Quest’oggetto è esplorato soffermandosi sull’idea di presenza, assenza, solitudine: una scultura dai rimandi infiniti, un luogo fisico dove misurare l’idea di una realtà che non si concede facilmente e che rimanda ad altre verità. Il suo protagonismo infatti, qui è costantemente minacciato dalla sua negazione, la necessità di una presenza funzionale è in realtà la denuncia di un’assenza reale. Il corpo mancante sulla sedia, che nel design rappresenta l’oggetto del suo agire, nell’arte diviene il lato evocativo di un’assenza, di una simbologia esistenziale in cui il corpo dell’opera supplisce e si sovrappone alla mancanza del corpo reale, per questo motivo è la figura assente il vero soggetto di questa mostra. Ma l’appuntamento di Torino ripropone anche attraverso la sedia, o meglio, la seduta, il difficile rapporto tra forma e funzione, lo stesso che percorre e segna la storia dell’architettura.

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La grande maggioranza delle sedie selezionate non a caso sono opere di architetti o designers, che hanno quasi tutti una formazione di matrice tecnico-architettonica. Basti citare il caso emblematico di Thonet (uno dei protagonisti), falegname che la sera studia architettura, la cui sedia n. 14 è considerata l’emblema della produzione industriale in serie “il primo e insuperato caso di industrial design nel campo del mobile”, realizzata com’è con “sei elementi di legno curvato, otto viti, due perni a bulloni, e ne produrrà milioni di esemplari” (De Fusco). La stessa fortuna critica di alcune figure chiave nella storia dell’architettura contemporanea è dovuta principalmente alla produzione di mobili e, in particolare, di sedie, più che alla realizzazione di opere architettoniche. Tra i tanti casi ne citiamo due, quello di Rennie Ma- ››

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1 chen zhen Un Village sans frontières, 2000 2 Fernando

on a nno chionet udia blemo e del gno urrà una chialla più Tra i

e humberto camPana

Favela Chair, 2003 3 marisa merz Senza titolo, 1993 4 massimo iosa ghini

(Produzione memPhis) Otello, 1986 5 armando testa Sedia AT, 1990 6 christoPh büchel Untitled, 1994-2004

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1 charles rennie

mackintosh

Per Willow Tea Rooms, Glasgow, 1903 2 carlo mollino Per casa Cattaneo, 1953

3 alessandro mendini Grano, 1975

4 gebr. thonet, Wien No. 8, 1860-1862 5 gebr. thonet, Wien No. 7500, 1880-1883

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›› ckintosk e di Gerrit Rietveld, le cui sedie sono as-

surte a vere sintesi iconiche del loro lavoro, basti pensare alla sedia “Red and Blue” di Rietveld, riconosciuta dalla storiografia dell’architettura contemporanea come opera-manifesto del movimento olandese d’avanguardia De Stijl. A dare l’avvio a “Keep your seat: Stai al tuo posto”, l’opera di Simon Starling “Four Thousand Seven Hundred and Twenth Five”, dove il giovane artista inglese, attraverso un video in 35 mm, accarezza visi visivamente una sedia del 1959 di Carlo Mollino soffer soffermandosi sui dettagli delle forme sinuose come se stesse abbracciando un corpo femminile. Accanto al video è esposta la sedia originale ed altre opere di Mollino. La correlazione tra interpretazione artistica e utilizzo di precisi lavori del design storico è anche il tema dell’ambiente realizzato con le sedie originali Thonet accostate agli artisti Vedovamazzei, che pre presentano “Isn’t it romantic”, una Thonet rovesciata e imprigionata in una gabbia in plexiglass che perde ogni funzionalità ma acquista una nuova vita intrisa di tragica bellezza. Oppure la storica sedia “Red and Blue” di Rietveld, che abbiamo già citato, trasformata in orribile sedia di costrizione dall’artista Christov Büchel. E ancora la presenza di Adolf Vallazza, un “grande vecchio” della scultura gardenese che favo favoleggia sul leggendario mondo ladino incontrando le fiabe di Sori Yanagi e Charles Renne Mackintosh. Da segnalare poi che accanto ai lavori degli artisti e designers in mostra (Ghada Amer, Cristoph Büchel, Felice Castrati, Giuseppe Gallo, Phillip Lai, Marisa Merz, Tony Oursler, Marc André Robinson, Doris Salcedo, Alberto Sartoris, Simon Starling, Adolf Vallazza, Vedovamazzei, Chen Zhen, i primi; Gae Aulenti, Carlo Bugatti, Fernando e Humberto Campana, Joe Colombo, Martino Gamper, Frank O. Gehry, Coop Himmelblau, Massimo Iosa Ghini, Shiro Kuramata, Charles Rennie Mackintosh, Alessandro Mendini, Carlo Mollino, Jasper Morrison, Olivier Mourgue, Rick Owens, Verner Panton, Gaetano Pesce, Gerrit T. Rietveld, Armando Testa, August Thonet, Herbert Von Thaden, Sori Yanagi, Tokujin Yoshioka, i secondi), sono esposti per la prima volta in un museo i mobili di Rick Owen, famoso fashion designer.  n°2 marzo 2010

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A “Paris de Chefs” la creatività dà spettacolo e diventa protagonista di un evento unico che lega l’universo della gastronomia d’autore e quello del design più innovativo. Principali interpreti, l’originalità, il talento e la passione di inedite “coppie” che condividono idee, valori, filosofia e spirito. Marina SANTIN

Creatività d’ a

Può la cucina,

o meglio la “cucina giovane”, innovativa e disinibita, convivere con il design più originale? Può. Perché hanno una passione comune, quella per la creatività, che spesso portano allo Zenith. Nella loro dimensione più ambiziosa e moderna poi, percorrono spesso strade comuni, frequentando territori già noti ed esplorando campi inediti alla ricerca di nuove soluzioni. E spesso si trovano faccia a faccia, si confrontano, rivaleggiano e si alleano condividendo valori, idee e progetti. Perché quindi non metterli l’uno di fronte all’altro, sullo stesso palcoscenico, facendoli dialogare in assoluta libertà, senza porre limiti alla loro espressione artistica, alla loro genialità, al loro savoir-faire. È quello che ha fatto “Paris des Chefs”, un evento d’eccezione giunto alla seconda edizione, svoltosi a Parigi in contemporanea a Maison & Objet ed organizzato dallo stesso salone internazionale francese, guru indiscusso dell’universo déco,

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Erwan Balança

Andando al suo “Mare aux Oiseaux” si ha l’impressione di arrivare ai confini del mondo, immergendosi in un universo ancora selvaggio ed incontaminato dove è la natura a dettare le regole. Ed infatti la sua cucina è legata alla stagione della caccia e della pesca ma in costante evoluzione perché nutrita anche di viaggi, di scambi, di influenze reciproche. Esempio ne siano la purezza e l’ascetismo dei piatti, eredità delle esperienze in Giappone, capaci di raccontare sempre storie affascinanti e poetiche. Un vero Baudelaire della cucina francese.

Fotografo naturalista professionista specializzato in fauna selvaggia e paesaggi naturali, è capace di stare nascosto in agguato per decine di ore pur di regalarci immagini stupefacenti. “La chiave di una buona fotografia è la pazienza, il tempo trascorso con l’animale, per il resto si tratta di avere la luce giusta, cosa che può prendere giorni, anche settimane”. Per scattare le sue foto gira tutto il mondo, ma si è concesso una pausa, in Brière, per realizzare con Eric Guérin, un’opera estremamente personale “De cette île en Brière, je vois l’horizon” che la coppia a presentato proprio a Paris des Chefs.

CheF, Saint JoaChim

d’ autore

vane”, inale? la creensiostrade campi ovano o conmetterli endoli a loro aire. È ezione emposalone déco,

Eric Guérin

in collaborazione con Omnivore, fucina di idee della cucina mondiale, due realtà apparentemente distanti ma ciascuna a modo suo generatrice di idee, artefice di tendenze, espressione di un particolare concetto di eleganza e di gusto. Così per due giorni si sono alternate sulla scena coppie inedite, formaforma te dai più affermati designer, architetti, fotografi e stilisti e dai migliori chef al mondo che hanno dato vita a dibattiti, dimostrazioni e talk show, raccontando davanti al pubblico ed alle telecamere il loro particolare punto di vista sul legame che esiste tra la moda, l’archittettura ed il décor e la gastronomia, che, al pari, non smette mai di evolversi nella forma (nuovi ristoranti, nuove boutiques e resort) e nella “sostan“sostan za” (nuovi sapori, nuovi metodi di trattare gli alimenti e le materie prime), offrendo l’occasione di scoprire e capire meglio il posto che occupano rispettivamente nella nostra cultura e nel nostro quotidiano. 

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FotograFo

www.erwanbalanca.com

www.mareauxoiseaux.com

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PEr andErs JorGEnsEn FotograFo

GuillaumE dElaGE CheF, Parigi

Dietro l’aria tranquilla da bistrot di quartiere del suo “Jadis”, dietro il discorso rétro-futurista sulla cucina che spicca sul menù (“Il cuoco che conosce bene il passato, lo capisce e si ispira, ma deve essere a sua volta un creatore”, Edouard Nignon), c’è semplicemente uno chef in perfetta sintonia con i tempi, che rifiuta lo stile techno-ispanico così come rifugge dai territori antiquati. A dispetto della sua aria da ragazzino, dietro ai fornelli è di una maturità estrema che merita il massimo rispetto, perché che si tratti di reinterpretazioni o di creazioni inedite si scopre in lui tanta cultura e tecnica quanta generosità.

Bruno BorrionE

PEttEr nillson

Dopo la scuola Boulle e 20 anni passati al fianco di Philippe Starck, dichiara di voler lavorare sugli standard ultraclassici dell’hôtellerie per esplorarne le possibilità. “I legami si rafforzano - dice - il confronto tra materie, forme e colori si fa più sottile”… E le sue variazioni in bianco ed argento interrotte da guizzi improvvisi di tonalità forti, sono l’esempio perfetto del suo stile chic, atemporale ed etereo.

Un’allure da bistrot, l’uno. Un’aria da ragazzino, l’altro. “La Gazzetta” ed il suo chef, ingannano con false apparenze. Il ragazzino è tutto tranne che un cuoco piatto, e la sua tavola non ha nulla di quella dei bistrot. Il loro sodalizio dà vita infatti ad un menù unico dove il dolce si allea con l’acido, la cottura ragionata alla contrapposizione delle textures, il pressoché evanescente all’appena pungente, il tutto all’insegna di una grande eleganza. La cucina, la sua efficacia, la sua capacità di stupire è sempre condizionata dall’apertura, l’intelligenza, la capacità di analisi dello chef, e Nilsson possiede tutto questo e molto di più.

www.borrione.com

www.lagazzetta.fr

arChitetto d’interni

CheF, Parigi

A legare questo “duo” non solo il fatto che sono entrambi svedesi, ma soprattutto una grande amicizia poiché le loro strade si incrociano da oltre quindici anni. Ovvero da quando la celebre rivista “gourmet” ha contattato il fotografo per quel suo stile un po’ iconoclasta che guarda oltre superando gli stereotipi legati alle immagini di food. Che si tratti di ritrarre persone, soggetti inanimati o di collaborare con i più grandi chefs infatti, avvalendosi della sola luce naturale, riesce a realizzare scatti impressionanti che giungono dritti all’anima.

Jadis, 208 rue de la Croix-Nivert, 75015 Paris.

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CheF

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carlo cracco CheF, milano

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FaBricE Biasiolo

Bruno dinEl

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Il suo “Une Auberge en Gascogne” è da circa un decennio un ristorante tra i più originali ed invitanti del paesaggio gastronomico a cui non manca davvero nulla: atmosfera calda ed accogliente e giusta attenzione per l’estetica in primis. Che si scelga il menù “Initiation” o “Créations” l’esperienza sensoriale è identica: l’incontro con puro piacere della cucina. Lo si può scoprire assaggiando l’inedita associazione di cannolicchi e supions dei Paesi Baschi posata su un'ostrica e ricoperta da un intenso jus d’erbe aromatiche, oppure una sogliola rivisitata in salsa armoricane.

A nemmeno 30 anni è l’artefice di una moltitudine di “boulangeries” a Strasburgo e dintorni. Innamorato del pane e della sua professione ha saputo recuperare e rinnovare l’artigianalità di un tempo proponendo pani tradizionali e pure follie come i piccoli panini bianchi al sale che, da assaggiare caldi, fondono in bocca in un equilibrio perfetto tra mollica, leggermente burrosa, e sale di Guérande che scricchiola sotto i denti. Non c’è quindi da stupirsi se è diventato un punto di riferimento internazionale.

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CheF, aStaFFort

Fornaio

Ovvero l’unione della cucina nucleare della grande tradizione italiana e del modernismo concettuale. Conoscete un altro tempio dell’Haute Cuisine, dove dopo un’insalata di mare senza pesce (né alghe o lattuga) ma con polvere di nori per evocare il tè Matcha, vi coccolano con un antipasto di fichi alle ostriche, dove il lattiginoso mollusco sposa un sapore fruttato e zuccherino per scatenare un vero orgasmo gastronomico? La sua cucina, molto arty e rock, è una delle più singolari e celebra non solo il gusto ma anche il piacere delle idee e della teoria perfetta.

sylviE amar

deSigner Di certo non è l’unica designer ad interessarsi di cucina, ma è una delle poche che focalizza la sua attività sul design globale in rapporto alla gastronomia. Osservando i professionisti durante il loro lavoro, immagina oggetti capaci di suscitare negli chefs nuove ispirazioni sia in tema di creazione di nuove ricette, che di gestualità e di approccio al dressage. Concepire un nuovo oggetto, il suo packaging, la sua immagine, è un metodo concettuale che ha origine nella storia del prodotto e del suo produttore ed evolve nel segno del bello e dell’utile. www.sylvieamarstudio.com

www.ristorantecracco.it

www.aupaindemongrandpere.com

www.uneaubergeengascogne.com

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Guy William ledeuil

Daniel Humair

Ha saputo integrare la moda thaï in una cucina dall’inconfondibile stile francese. Il suo Ze Kitchen Galérie (a cui lo scorso anno ha affiancato l’universo KGB, Kitchen Galérie Bis), ormai da parecchio tempo destabilizza i palati parigini con un menù che intreccia acidità, calore delle spezie e purezza.

Definirlo semplicemente musicista sarebbe riduttivo. Non solo infatti è uno dei pilastri del jazz europeo ma è anche un pittore di talento dallo stile espressionista astratto. Jazzman ed artista, quindi, ma anche goloso irriducibile e sensibile, vicino fin dagli esordi culinari a William Ledeuil di cui è amico e partner.

www.zkg.fr

www.danielhumair.com

Chef, Parigi

GréGory marchand

charlottE Brocard

Ha inventato in maniera estremamente consapevole la “mensa” gastronomica di oggi e di domani, un luogo elegante ma senza pretese dove piatti “Haute Couture” vengono proposti a prezzi “prét-à-porter” e la cantina è limitata ma di qualità. “Sono un amatore e non un super-mangione - dichiara - ma so quello che voglio, una certa etica che consenta di avere il top della cucina in una Parigi amorfa, divisa tra bistrot e menù per turisti”. Frenchie, il suo risorante ne è l’esempio.

I suoi studi scientifici non hanno fatto sparire il bambino che c’è in lei, e “On ne joue pas à table”, il suo “atelier” creativo, ne è la prova essendo contemporaneamente campo di design sperimentale e terreno di gioco. Interrogandosi sui nuovi comportamenti alimentari e sulle buone e cattive abitudini a tavola, inventa oggetti, video, giochi inediti che trasformano il pasto in un momento di complicità e convivialità che fa riscoprire il piacere della tavola.

www.frenchie-restaurant.com

www.onnejouepasatable.com

CheF, Parigi

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deSigner

Jazzman, pittore

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www

n°2 marzo 2010

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Guy martin

CheF, Parigi

È l’incarnazione della dimensione contemporanea della cucina: aperta, a tutto tondo e curiosa. Autodidatta, dopo due ristoranti (Granf Véfour e Sensing) e dopo numerosi libri, ha creato il suo Atelier, in cui tiene corsi di cucina e si occupa di formazione. “Si tratta di demistificare la cucina - dichiara - di condividerla diversamente”, e la sua tavola ne è l’esempio, espressione della passione di un uomo capace ancora di stupirsi e che per ispirarsi attinge agli elementi più diversi: ricordi di viaggio, colori, profumi, sensazioni ed emozioni, alla base di ricette classiche ma gioiose e ricche d’inventiva. www.atelierguymartin.com

christoPhE PillEt

deSigner

Diploma in Arti Decorative, Master alla Domus Academy, debutta nell’universo del design nel ’91 firmando mobili particolarissimi. Succesivmente, nel ’93, apre la sua attività e da allora spazia in tutti i campi della creazione: arredo, design di prodotti, architettura d’interni e scenografia. www.christophepillet.com

JEan-François rouquEttE

Frédéric PinEl deSigner

CheF, Parigi

Firma una delle cucine più semplici e raffinate della ville lumière, mettendo in scena un’Haute Gastronomie d’eccezione nella cornice esclusiva e di tendenza del “Pur” all’interno del parigino ParkHyatt. Dalle suggestioni nipponiche, la sua tavola ricerca la purezza delle textures, la densità delle strutture, l’equilibrio sapiente tra acido e zuccherino, senza disdegnare le contaminazioni con l’universo dei fiori per esaltare al meglio i sapori. Così nei suoi piatti, la borragine corteggia le ostriche, la cappuccina invita il pepe e la badiana convoca l’agastache.

Artigiano d’arte, designer e creatore, reinterpreta il lusso alla francese, un savoirfaire unico che sublima i materiali nobili e dà senso al “fatto su misura”. I bauli multifunzione che ha inventato, ad esempio, strizzano l’occhio contemporaneamente ai preziosi sécretaires Luigi XVI, custodi cassettini segreti, ed alle cabine-armadio degli anni ’30, portando così una voce nuova che attualizza il concetto di viaggio.

www.paris.vendome.hyatt.com

www.pineletpinel.com

n°2 marzo 2010

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food

matali crassEt

deSigner

PiErrE PiErr rrE hErmé

PaStiCCiere, Parigi

nuno mEndEs

aGata ruiz dE la Prada

CheF, londra

CreatriCe di moda

Capelli lunghi da rockettaro, è il simbolo di una capitale del food in piena evoluzione culinaria. Dopo aver inaugurato il primo pub gastronomico, aver fatto del suo loft il “must eat” di Londra e, oggi, aver inaugurato il suo ristorante, non smetterà di meravigliarci con la sua cucina che, senza limiti e assolutamente libera, dispenserà ancora per molto tempo piatti stupefacenti come i suoi “Porcini ai pinoli e lardo in chantilly di yogurth e zuppa di carciofi al vino di miele”.

Ha iniziato la sua carriera nell’universo fashion all’inizio degli anni ’80 e da allora non ha mai abbandonato il suo stile inconfondibile, capace imporsi al di là delle mode. È l’artefice di un linguaggio personalissimo che, autentico e rivoluzionario, va contro tutto ciò che è scontato, affermandosi come il riflesso di un punto di vista sentimentale, umoristico e ottimista. A concretizzarlo, forme organiche e colori vivaci che caratterizzano tutte le espressioni del suo lavoro: moda, arredamento, tessuti, infanzia e nuove tecnologie.

www.nunomendes.co.uk

www.agatharuizdelaprada.com

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Celebrato in Francia, Stati Uniti e Giappone, colui che Vogue ha soprannominato “Picasso of Pastry”, ha portato gusto e modernità nel settore della pasticceria, rinnovando continuamente le sue tecniche e realizzando delizie dai decori discreti ed eleganti. Gourmandises per adulti, le sue creazioni si sono liberate dai riferimenti al passato e dai ricordi d’infanzia e sono entrate nel mondo della gastronomia. Nel suo lavoro ha una sola regola “Il piacere come unica guida”, e seguendo questo principio ha saputo inventare un universo di gusti e sensazioni assolutamente originali.

Nasce come designer industriale ed ha elaborato un metodo di lavoro che mette in evidenza i codici che regolano la nostra vita quotidiana per meglio prenderne le distanze e sperimentare. Sviluppa così nuove tipologie articolate attorno a principi quali la modularità, l’appropriazione, la flessibilità, l’ambiente. Le sue creazioni che si sono imposte fin dagli anni ’90, rifiutano le forme pure e sono concepite come un universo in movimento, fatto di ipotesi più che di principi che si tratti di artigianato, musica elettronica, industria tessile, commercio equosolidale, archittettura d’interni, scenografia, arredo o pasticceria. Collabora infatti con Pierre Hermé per la realizzazione di oggetti per questo settore. www.matalicrasset.com

www.pierreherme.com

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