ARTèNSILE 2013 CONCORSO PER GIOVANI ARTISTI UNDER 40
ARTE E FERRAMENTA
LA SPEZIA-BERGAMO
Introduzione Non ho mai concepito l’azienda come una realtà unicamente rivolta al profitto. Ho sempre pensato che ogni gruppo di persone sia un microcosmo con le sue regole e la sua filosofia che regge un’architettura di relazioni interne ma, inevitabilmente e necessariamente, si rivolge verso l’esterno. L’azienda non vive di luce propria ma attraverso un sistema complesso fatto di territorio, relazioni umane, cultura, ambiente, economia, politica e comunicazione; racconta una sua storia alla comunità in cui è inserita ed al cliente al quale si rivolge.L’azienda prospera se prospera il territorio in cui vive. L’arte, per me, è tra le altre declinazioni, un processo creativo di una o più persone che danno forma e narrazione ad un’idea, sublimandola nella forma e nel contenuto. La cultura è il tratto distintivo di un territorio con le sue tradizioni, di un paese con le storie e con le opere che lo raccontano. Perché allora questi mondi: arte, cultura, impresa, non possono incontrarsi? Ecco nascere l’operazione Artènsile. La ferramenta è quanto di più basico e rozzo si possa pensare nel nostro immaginario commerciale mentre l’arte è quanto di più sublime, elaborato e sofisticato l’uomo possa raggiungere. Provate a pensare un mondo senza viti, dadi e bulloni. Tutto è fissato, ancorato ai muri ed a terra con oggetti che provengono dalla ferramenta. Le più belle architetture non sono concepibili senza ferramenta. Non si può appendere un quadro senza ferramenta. Arte e ferramenta sono quanto di più lontano e vicino si possa pensare.
La società CANESE DANTE SRL distribuzione ferramenta e sicurezza, nasce nel 1959 a La Spezia. Nel corso degli anni, la dinamicità della proprietà, la voglia di miglioramento, la ricerca della qualità, hanno portato l’azienda a crescere ed a raggiungere ad oggi un livello organizzativo all’avanguardia. La clientela servita è composta, prevalentemente , da rivendite di ferramenta e specialisti in sicurezza. E’ nel settore della sicurezza che negli ultimi 10 anni, l’azienda ha investito moltissime risorse:assortimento, formazione tecnica, addetti alle vendite e clientela. La strategia aziendale punta a soddisfare al massimo le richieste di servizio alla clientela, per esempio la consegna delle merci ordinate, entro e non oltre le 48 ore dall’ordine, tramite corrieri superceleri capaci di coprire l’intero territorio nazionale. A garanzia di questo servizio sono stati modellati, costantemente, tutti i processi interni di trattamento delle merci sia in entrata che in uscita, utilizzando tutte le metodologie moderne che la logistica offre. Alla clientela l’azienda mette a disposizione un catalogo a colori di 640 pagine, diviso perfettamente tra sicurezza e ferramenta ed un sito internet, in continua evoluzione, con area riservata per la consultazione di promozioni, listini ed ogni tipo di novità inserite.
Con la ferramenta si costruiscono opere d’arte ed attraverso l’arte si permea di poesia il lavoro. Ferramenta e cultura. Così lontano e così vicino. Sabrina Canese
Artènsile Il progetto Artènsile nasce nel 2012 per volontà di Sabrina Canese, che propone alla sua azienda, la ferramenta Canese Dante srl, di farsi promotrice di un’indagine artistica nel settore della ferramenta. L’idea nasce a Parigi quando Sabrina vede una foto dell’artista Berenice Abbott che ritrae chiavi a pappagallo in un movimento ondulatorio. Si decide di lanciare un concorso alla ricerca della miglior foto artistica legata alla ferramenta, da poter utilizzare a fini di marketing e pubblicità. Nasce così Artènsile, un progetto con diversi obiettivi: trovare nuovi canali di comunicazione e forme di marketing pubblicitario che privilegino la creatività artistica nel settore tradizionale della ferramenta, sensibilizzando fornitori e rivenditori all’utilizzo dell’arte e del bello come strumento commerciale. Stimolare giovani non addetti ai lavori ad avvicinarsi al settore della ferramenta impegnandosi a trovare combinazioni ed usi diversi al prodotto tradizionale. Contribuire con un incentivo economico, allo sviluppo della creatività e dell’ingegno dei giovani.
Artènsile fin da subito riscuote interesse, in un primo momento a livello locale, e successivamente, grazie al conseguimento del premio nazionale dei giovani imprenditori di Confcommercio 2012, viene lanciato come concorso nazionale, richiamando l’attenzione di sponsor del settore della ferramenta, di studi di consulenza del lavoro, di patrocini istituzionali ed associativi, di collaborazioni da parte di associazioni artistiche e da collaborazioni professionali di architetti. Artènsile non si esaurisce qui: ha obiettivi di crescita nel settore della ferramenta, è rivolto a quanti vorranno riconoscersi nella bontà del progetto contribuendo alla ricerca, attraverso le forme artistiche che non si esauriscono nella sola fotografia, ma sconfinano nei nuovi canali di comunicazione o in nuove idee. Artènsile può estendere la sua ricerca a tutto quanto è arte e lavoro. Artènsile gode della collaborazione spontanea e gratuita di idee e competenze a servizio della crescita, della creatività e della ricerca di network per poter fare incontrare l’offerta creativa con una domanda non solo di godimento estetico, ma di fruizione aziendale.
Prefazione La creatività non è solo appannaggio degli artisti: bisogna essere creativi per promuovere idee, mettere in moto energie e proporre spunti che altri raccoglieranno. Sabrina è sensibile e creativa: frequentando musei e mostre è sensibile nella misura in cui sa trasformare lo svago culturale in occasione per proporre innovazione aziendale. É creativa perché unisce mondi solo apparentemente opposti e porta alla luce legami inaspettati. Tutto ciò si traduce in generosità nell’offrire stimoli ed occasioni per giovani fotografi, nel circondarsi di collaboratori altrettanto giovani, agendo per uscire dalla palude, senza lamentarsi e delegare ad altri quel rinnovamento tanto invocato da tutti e agito solo da pochi. Da qui inizia il percorso Artènsile: un concorso fotografico under 40, che abbia come oggetto articoli di ferramenta. Ecco, dunque, composizioni formali fortemente allusive a realtà urbane con fuochi ravvicinati in grado di trasformare la consueta percezione degli oggetti; Ecco, dunque, composizioni formali fortemente allusive a realtà urbane con fuochi ravvicinati in grado di trasformare la consueta percezione degli oggetti; inquadrature e punti di vista originali per suggerire ambienti naturali o ricreare situazioni familiari e stranianti allo stesso tempo; giochi di parole che,con un velo di ironia, riportano ad ambientazioni locali o vernacolari, ma raffinatissime nella scelta di colori ed equilibri compositivi; uso inconsueto e inaspettato di materiali in contesti apparentemente inconciliabili; poeticizzazione di articoli di per sé grossolani i quali, combinati magistralmente ed illuminati efficacemente, ci riportano all’epopea dei cavalieri senza macchia.
Alla sua seconda edizione, il concorso fotografico rappresenta un primo passo di un percorso creativo dalle mille potenzialità di sviluppo, aperto alle nuove tecnologie di creazione-elaborazione immagini e di comunicazione, quali l’uso di social network per la diffusione e pubblicizzazione. Non è certamente un caso che Confcommercio Giovani Imprenditori abbia riconosciuto fin da subito l’originalità dell’idea di Sabrina attribuendole, per ben due anni consecutivi, il Premio Nazionale. Nonostante il respiro nazionale che, dall’edizione di quest’anno, Artènsile ha assunto, si è voluto comunque mantenere un forte legame territoriale articolandolo attorno a due centri: gli artisti (come detto di provenienza nazionale) e una rete di rapporti locali ordita da Sabrina, non solo per reperire sponsorizzazioni, ma anche per divulgare la conoscenza dell’iniziativa e delle opere nel contesto cittadino. Ecco, quindi, la selezione di fotografie presentata al Camec (Museo di arte contemporanea), l’esposizione di altre opere in locali e ristoranti, collaborazioni tecniche con fornitori e clienti di ferramenta e, non da ultima, la partecipazione a Ferexpo, fiera nazionale degli articoli di ferramenta, tenutasi a Bergamo nel settembre 2013. La creatività, allora, non si misura solo in termini di prodotti, immagini, manufatti che si producono attraverso oggetti di ferramenta o avendoli come soggetto rielaborato, ma anche attraverso la rete di rapporti che si sanno mettere in piedi e la ricaduta sociale e territoriale che questo porta in termini non meramente e strettamente economici, ma anche potenziali, in un’ottica di sviluppo futuro.
Olivia Cozzani
Luca Angelino Homo Faber Fortunae Suae Di Homo faber fortunae suae si apprezzano l’eleganza e l’accuratezza con cui gli elementi meccanici sono artificialmente assemblati per la creazione di un’immagine autonoma, suggestiva nelle scelte di luce ed equilibrata nella composizione. Ne nasce una rappresentazione fantastica checon un velo di ironia parte dal soggetto di San Giorgio e il drago per creare una possibile riflessione sui vantaggi e pericoli della tecnologia, a sottolineare la responsabilità etica dell’intervento umano e la difficoltàdi gestire con sicurezza le dinamiche messe in moto dal progresso.
Elena Della Rocca Stucco e Pitua Sovrapporre la ferramenta e la cosmesi usando per il titolo un’espressione dialettale per “stucco e pittura” è il primo elemento di intelligente ironia che emerge. Ma anche il dato puramente formale restituisce un’attenta composizione, che unisce la staged photography all’elaborazione digitale, per creare un’immagine di grande equilibri nella distribuzione di forme e luci, con una vena malinconica e autoriflessiva,in questo “mettersi in gioco”, alla lettera, dell’artista.
Oscar Roberto Biassoni Ferramenta L’opera racconta uno spaccato del mondo della ferramenta - la sapiente ironia dell’ autore anima l’immagine rivisitando la tecnica dello “Still life” così da generare nel fruitore un benevolo sorriso nei confronti rondelle, viti, bulloni che, grazie a quest’opera , si animano, dispensando leggerezza e freschezza su ciò che rappresentano come una bibita dissetante, da cui attingere per le piccole e grandi necessità di ogni giorno.
Fabio Baccini Utensilia L’idea di una città di ferramenta è venuta anche ad altri. Ma Fabio Baccini le ha dato un profondo spessore culturale creando una nuova città invisibile di Calvino, descritta nel seguente, felice, modo: Il viaggiatore che giunga ad Utensilia nelle prime ore dell’alba, scoprirà una città ancora deserta, silente, permeata da una calma che succede e precede il lavoro. L’accesso avviene attraverso immensi ponti, piazzati lungo le quattro direzioni cardinali. Naturalmente ci si muove sui larghi viali che portano al centro e da lì si può godere la meraviglia e lo svettare di guglie, pinnacoli, palazzi dalle combinazioni di forme più esotiche.In poco tempo edifici e fabbriche iniziano ad animarsi e a brulicare, apparecchi e velivoli ingombrano strade e cieli: i ritmi implacabili della produzione tornano a riempire le vite dei suoi abitanti. Acciaio, vapori e luci. Quel momento iniziale, unico, fermo nel tempo, resta un ricordo indelebile per lo straniero di passaggio.
Simone Forassiepi Questo vetro segnato dal tempo potrebbe rientrare tra le fotografie informali che hanno tentato di riprendere gli effetti del corrispondente stile pittorico (finendo però per restare su un piano formale). Ma questo vetro lo si riconosce come quello di un luogo di lavoro, l’opera che si è posata sulla superficie è stata materia, fatica, respiro.
Monica Fassi La prospettiva di chiavi inglesi in esposizione può richiamare una via o una scala, in entrambi i casi l’impressione è solidità. Il fuoco dell’immagine toglie importanza al resto, non v’è nulla d’altro di impor- tante intorno. Per dirla con la famosa opera di Klee, una “strada mae- stra”, ma senza quelle secondarie.
Alessia Solimes Arti.Gianato Molti sono i modi che ha l’uomo di esprimersi artisticamente, non solo i più comunemente riconosciuti come fini, anche quelli in cui i mezzi pesanti e il contatto con la materia sono l’aspetto principale. A guidare la mano sul legno, sul metallo, e sui tasti di una macchina per scrivere e comunicare, deve sempre essere il pensiero, null’altro.
Mirco Caruso Datemi un Martello...con il Dito Pieghi Solo il Chiodo Carne, ferro e legno, probabilmente pietra sul fondo sfocato. Gli elementi che compongono l’immagine sono un equilibrio di forze in cui l’elemento attivo, l’uomo, non può nulla dal punto di vista meramente fisico senza utilizzare gli altri. Metafora del lavoro e della condizione umana da sempre, come sembrano dire polvere e ragnatela appena visibili.
Alessio Novarelli Una foto conturbante ed efficace, in cui l’inquadratura sghemba e tra- sversale, la seppiatura del colore non fanno che accentuare la misterio- sa (simbolica?) anomalia dei due elementi centrali: la ruota dentata al posto del disco, il guanto al posto della mano.
Florencia Nappa Per Fare una Città Non manca lo sky dietro la line di queste punte di trapano et similia tramutate in città futurista e futuribile. La loro forma, ovvio, calza a pennello; meno ovvia è l’efficacia a rappresentare l’ardimento di salire verso il cielo di oggetti atti a creare buchi, probabilmente è trovarsi nel comune denominatore fallico. Nella odierna Dubai potrebbe funzionare benissimo.
Luca Peghini Il Nobil Lavoro Ne “il nobil lavoro” è un’intelligente ironia a farla da padrone. Nel confezionare abito ed accessori per una damigella d’antan con articoli di ferramenta per esprimere una parafrasi dell’adagio “il lavoro nobilita l’uomo”, ma anche nel tingere di una luce da mare del nord il Golfo della Spezia.
Patrizia Corti Nella Morsa Nell’elegante trasfigurazione ottenuta sbilanciando la luce, gli elementi della morsa sembrano monumentali basamenti di pietra che sostengono l’evidente metafora di un obiettivo fotografico, puntato su un fondo indistinto e allusivo a qualunque soggetto.
Davide Terrana Officina del Buon Artigianato L’ambientazione notturna e la saturazione del colore, che diffonde un alone rossastro sulla scena, sono sufficienti a trasformare una comune parete di strumenti di lavoro in un catalogo di forme sottilmente perverse, quasi dotate di vita propria. Quale film si può girare a partire da questa scena?
Cristian Bonanomi La Pineta La pineta di punte di trapano trova la sua poesia nella calibrazione di diverse messe a fuoco, in un attento amalgama di luci e ombre che riproduce fedelmente l’atmosfera ambiguamente favolosa dove si può perdersi e ritrovarsi.
Andrea Luporini Saharawi Sembra un’officina qualunque, semplice e disadorna. Ma da alcuni particolari (la finestra senza telaio, il tetto di lamiera, forse perfino quella luce) si capisce che non siamo in Europa, ma nel Sahara. E di colpo si registra la fedeltà profonda, anche stilistica, ad una difficile, orgogliosa, silenziosa modalità di sopravvivenza.
Si ringraziano: Comune della Spezia, Cristiano Ruggia, Camec, Confcommercio Imprese per l’Italia - Giovani Imprenditori La Spezia Giovani Imprenditori Confcommercio Nazionale (Premio nazionale 2012 singolo imprenditore, Premio nazionale 2013 sezione gruppi) Sponsor Canese Dante srl, Studio Associato Acerbi, Studio Commerciale Umberto Colombo, Krino spa, Ferramenta 2000, Credem Banca, Ferexpo, Confcommercio La Spezia. Collaborazioni Labocolor, Startè, Enrico Formica, Matteo Sara, Consuelo Cristiana Farina, Oscar Roberto Biassoni, Cristina Rocchi, Olivia Cozzani, Antonella Franciosi, Federico Marconi, Valerie Marchetti, Ferramenta Canese, Locanda Ferrari, Rollandi Arredamenti, Bolle in pentola, Vineria del Bastione, Cabb design, Katia Natella, Giovani imprenditori La Spezia, Sabrina Canese, Francesca Cattoi.