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HCR-20 V3
K.S. Douglas / S.D. Hart / C.D. Webster / H. Belfrage / Adattamento italiano di V. Caretti / F. Scarpa / S. Ciappi / L. Castelletti / R. Catanesi / F.F. Carabellese / S. Ferracuti / F.A. Nava / G. Nicolò / R. Paterniti / G. Rivellini / A. Schimmenti / 2019 HCR-20V3
Assessing Risk of Violence
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www.hogrefe.it/hcr-20v3
In sintesi
Finalità
Età Valutazione del rischio di recidiva di un crimine violento
18 anni in poi
Formato Checklist/intervista semistrutturata
Composizione 20 item suddivisi in 3 scale
Somministrazione forma: individuale (carta e matita) tempo: ca. 30’ Scoring forma: modulo di codifica tempo: ca. 15’ Campione 236 ss adulti (190 maschi), di cui 181 in strutture carcerarie e 55 in REMS
Qualifica B2 L’HCR-20V3 è tra gli strumenti più diffusi al mondo per la valutazione del rischio di recidiva in popolazioni carcerarie, forensi e cliniche adulte. Si tratta di una checklist basata su un modello di giudizio professionale strutturato, un metodo analitico che viene utilizzato per comprendere e limitare il rischio di violenza interpersonale e recidiva criminale posto dai singoli individui. Tale giudizio mantiene le basi discrezionali della valutazione clinica, ma si fonda su linee guida basate sull’evidenza per sistematizzare l’esercizio della discrezione del professionista.
STRUTTURA
L’HCR-20V3 è costituita da 20 item, ciascuno relativo a un fattore di rischio di violenza, che vengono valutati in relazione alla loro presenza e rilevanza, attribuendo una risposta sulla base delle informazioni raccolte relativamente al soggetto in osservazione, attraverso documentazione ufficiale, interviste e informazioni collaterali. I 20 item includono: • 10 fattori H (Historical), relativi alla storia clinica del soggetto nel passato • 5 fattori C (Clinical), relativi alla condizione clinica del soggetto nel presente • 5 fattori R (Risk), relativi ai fattori di rischio futuro per la condizione del soggetto.
Alle risposte agli item relativi alla presenza della caratteristica indagata, categorialmente indicati come “no”, “probabile” e “sì”, vengono attribuiti rispettivamente i punteggi 0, 1 e 2. Allo stesso modo, alle risposte agli item relativi alla rilevanza della caratteristica indagata, categorialmente indicati come “bassa”, “media” e “alta”, vengono attribuiti rispettivamente i punteggi 0, 1 e 2. Le scale dell’HCR-20V3 possono dunque essere considerate come scale ordinali, in cui punteggi superiori indicano la maggiore presenza e la maggiore rilevanza, rispettivamente, delle caratteristiche. Per agevolare l’interpretazione dei punteggi di presenza e di rilevanza delle caratteristiche del rischio di violenza e favorire dunque il decision making professionale, tali punteggi sono stati trasformati in punti T.
Campione italiano
Il campione di validazione italiano dell’HCR20V3 è composto da 236 soggetti, di cui 190 di sesso maschile (80.5%) e 46 di sesso femminile (19.5%); l’età dei soggetti al momento dell’intervista era compresa tra 20 e 81 anni (M = 44.18; DS = 12.47). Tali soggetti sono stati contattati in 181 casi (76.7%) all’interno di strutture carcerarie e in 55 casi (23.3%) all’interno di REMS.
APPLICAZIONI
Già validata e utilizzata in diversi paesi, l’HCR-20V3 si è mostrata uno strumento di misurazione per il rischio di violenza e di recidiva criminale affidabile e valido nei suoi diversi ambiti di applicazione, fornendo informazioni particolarmente utili per l’inserimento dell’individuo nel contesto detentivo, per la sua rieducazione e l’eventuale attività terapeutica che lo coinvolge, nonché per la programmazione mirata al suo reinserimento in società, quando ciò risulta possibile. L’HCR-20V3 rappresenta quindi uno strumento centrale per il decision making nei contesti carcerari e forensi.
AUTORIZZAZIONE A FOTOCOPIARE
L’HCR-20V3 è distribuita in forma di volume con in appendice il modulo di codifica per la valutazione del soggetto. L’Editore dà autorizzazione alla fotocopia del modulo a chi acquista il volume, esclusivamente per uso professionale.
3 RAGIONI PER USARLA
È uno standard internazionale: l’HCR20V3 applica un modello di valutazione (Structured Professional Judgment) che lo rende lo strumento più affidabile per l’assessment del rischio di comportamento violento e di recidiva di reato.
Aiuta professionisti clinici e forensi ed
istituti a prendere decisioni strutturate su chi pone, per storia personale o dati clinici, un rischio di violenza e a definire quali azioni mettere in atto per il possibile recupero e per tutelare la sicurezza dei soggetti esposti a tale rischio.
La versione italiana è stata validata su soggetti che hanno commesso reati violenti ed in stato di detenzione, garantendo la piena applicabilità anche nel nostro paese.