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REDWOOD HOUSE

Studio Terpeluk

HERE : Italian landscape designer Monica Viarengo, architect Brett Terpeluk’s wife and long time consultant, designed the outdoor areas at the different levels.

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QUI : Il perimetro della facciata trasparente è segnato da un’area salotto con cuscini imbottiti che si estende fino a un grande camino in mattoni marrone scuro.

HERE : The perimeter of the transparent facade is marked by a sitting area with padded cushions that extends up to a large dark brown brick fireplace.

Sui dolci pendii della Noe Valley, una pittoresca zona di San Francisco nota per le sue strade fiancheggiate da case in stile vittoriano ed edoardiano, lo Studio Terpeluk ha realizzato la ristrutturazione di una residenza su due piani del 1974, originariamente progettata dall’architetto Albert

QUI IN SENSO ORARIO: L’angolo studio; la cucina nei toni del rosa e la zona pranzo.

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CLOCKWISE : The study corner; the kitchen in shades of pink and the dining area.

Lanier e da sua moglie, la scultrice modernista Ruth Asawa. La richiesta del nuovo proprietario è stata quella di aumentarne il volume mantenendo però l’aspetto originale, caratterizzato da geometrie spigolose, interni in legno di sequoia e cortili esterni. Una sfida per gli architetti che, lavorando chirurgicamente, sono riusciti ad ampliarne le dimensioni, da 210 a 299 metri quadrati, aggiungendo una nuova suite per gli ospiti, uno studio, un angolo bar e una stanza multimediale. La facciata della casa e i cortili esterni si presentano rivestiti con tavole irregolari di sequoia dalle sfumature rossastre che creano una continuità visiva che avvolge l’intera proprietà. All’interno, il legno di sequoia è utilizzato per le superfici e gli elementi strutturali, dalle travi inclinate del tetto alle pareti divisorie fino agli eleganti scaffali integrati. La pavimentazione è invece realizzata con assi di abete Douglas dai nodi scuri, ottenute recuperando le palafitte del molo di San Francisco. All’ingresso si viene accolti da un grande living: uno spazio fluido e aperto, dove spicca la scultura rosa dell’artista cinese Wanxin Zhang. Qui l’ambiente è delineato dalle ampie vetrate che si aprono sulla città con il perimetro segnato dalle sedute, scelte nelle sfumature naturali, che seguono l’andamento delle finestre interrotte solo dal camino, di fronte al quale si trova la zona conversazione. A sinistra, invece, la cucina, realizzata nella tonalità del rosa cipria, che si apre sulla zona pranzo; a destra, affacciato sul cortile, è stato ricavato un angolo studio con una scrivania e una biblioteca a parete che raggiunge il soffitto. Uno stile sobrio e minimale che viene scaldato dall’uso sapiente del colore, che passa dal giallo al rosso fino alle sfumature del rosa e dell’azzurro. Tonalità che richiamano anche gli arredi di design della metà del secolo scorso, inseriti dai progettisti, e caratterizzati da un uso audace del colore. Attraverso una scala scultorea, in acciaio annerito, si sale poi al piano superiore: qui si trovano la suite per gli ospiti, con un’area living privata affacciata sul patio, e la camera da letto padronale dotata di un ampio bagno dai toni pastello. Al livello inferiore, invece, trova spazio una sala multimediale e lo studio. Da ogni angolo della casa è visibile il verde, curato dalla paesaggista Monica Viarengo. Un percorso suggestivo che passa da curato a selvaggio e avvolge, a più livelli, la residenza: dalle terrazze posteriori con piante native della California e profumati fiori, alla Rosa banksiae “Lutea” con le sue rose gialle rampicanti che valorizzano la recinzione. E poi ancora, alberi da frutto e i timi che creano un sottobosco profumato. Un paradiso naturale dove potersi rifugiare lasciando fuori dal vialetto i ritmi frenetici della città californiana (dalla relazione degli architetti). H

QUI : Scale scenografiche distribuiscono i diversi spazi della casa . A sinistra, il bagno della camera matrimoniale (sopra).

HERE : Scenic staircases distribute the different spaces in the house . On the left, the bathroom in the master bedroom (above).

On the gentle slopes of Noe Valley, a picturesque area of San Francisco known for its streets lined with Victorian and Edwardian-style houses, Studio Terpeluk has undertaken the renovation of a two-story 1974 residence originally designed by architect Albert Lanier and his wife, modernist sculptor Ruth Asawa. The new owner’s request was to increase its volume while maintaining its original appearance, characterized by angular geometries, redwood interiors and outdoor courtyards.

This was a challenge for the architects who, working surgically, managed to expand its size from 210 to 299 square meters, adding a new guest suite, a study, a bar area, and a media room. The house’s facade and exterior courtyards are clad with irregular reddish-hued redwood planks that create a visual continuity that envelops the entire property. Inside, redwood is used for surfaces and structural elements, from the sloping roof beams to the partitions to the elegant built-in shelves. The flooring, on the other hand, is made of darkly knotted Douglas fir planks, obtained by salvaging the pilings of the San Francisco pier. Upon entering, one is greeted by a large living room: a fluid and open space, where the pink sculpture by Chinese artist Wanxin Zhang stands out. Here the environment is delineated by the large windows that open onto the city with the perimeter marked by the seats, chosen in natural shades, which follow the course of the windows interrupted only by the fireplace, in front of which is the conversation area. To the left, however, is the kitchen, done in shades of powder pink, which opens onto the dining area; to the right, overlooking the courtyard, is a study corner with a desk and a wall-mounted library that reaches the ceiling. An understated, minimalist style that is warmed by the skillful use of color, which goes from yellow to red to shades of pink and light blue. Shades that are also reminiscent of mid-century design- er furniture, inserted by the designers, and characterized by a bold use of color. A sculptural, blackened steel staircase then leads up to the upper level: here is the guest suite, with a private living area overlooking the patio, and the master bedroom equipped with a large bathroom in pastel tones. On the lower level, however, there is a media room and study. From every corner of the house, greenery, curated by landscape architect Monica Viarengo, is visible.

An evocative pathway that goes from manicured to wild and wraps around, on several levels, the residence: from the back terraces with California native plants and fragrant flowers, to the Rosa banksiae “Lutea” with its climbing yellow roses that enhance the fence. Then again, fruit trees and the timi trees that create fragrant undergrowth. A natural paradise where one can take refuge, leaving the hectic pace of the California city outside the driveway (from the architects’ report). H

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