MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEL MONDO DEI MOTORI
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Citroën/Vendite a gonfie vele
Bmw/La quinta generazione
Renault/La Nuova Laguna
Un altro record
Tutta nuova la Serie 3
Seduzione in più
(a pag. 4)
(a pag. 6)
(a pag. 15)
CONTROVERSIA FIAT / GM
Un maxi bonifico
POSTE ITALIANE SPA -SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART.1, COMMA 1, DCB MILANO
VEGA EDITRICE - ANNO 48 - N. 457 - MARZO 2005 - Euro 2,00
T ORINO - Tanto tuonò che piovve. La Fiat ha ricevuto un maxi-bonifico di due miliardi di dollari, pari a un miliardo e mezzo di euro, e scioglie il master agreement con la General Motors, ridiventando tutta italiana. GM rinuncia alla put option e restituisce alla Fiat il 10 per cento delle azioni di Fiat Auto, che era stato acquistato nel 2000. La Fiat continuerà a vendere il suo supporto ingegneristico alla General Motors per lo sviluppo delle tecnologie relative ai motori diesel, mentre si sciolgono tutte le joint venture esistenti. Il 50 per cento dello stabilimento polacco di Bielsko Biala, che produce motori diesel di 1.300 cc rimane alla GM, che condivide la proprietà tecnologica del motore JTD, ma con dei limiti alla sua importazione nel caso di produzione fuori dall’Europa. Il pagamento non è interamente cash: il cosiddetto “acconto” immediato è stato di un miliardo di euro, mentre per gli altri 550 milioni la GM ha tempo 90 giorni per pagare. Su questa “separazione consensuale” Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat dal 1° giugno 2004, ha detto che “nei mercati di oggi le alleanze globali hanno senso solo se si traducono in una acquisizione”. General Motors aveva fatto capire sin troppo chiaramente nei mesi precedenti che non aveva più alcuna intenzione di acquisire Fiat Auto e così alla fine l’accordo è stato sciolto. Con il divorzio da Gm, Fiat torna libera di guardare al futuro pensando a nuove alleanze “ad hoc” che le consentiranno di gestire meglio i marchi a disposizione e di tornare a crescere. La prospettiva ora sono le alleanze industriali, con un riordino dei diversi marchi. Questa esperienza ha dimostrato che “le alleanze globali non funzionano. Il nostro futuro è verso alleanze industriali ha detto l’amministratore delegato, Sergio Marchionne - cercheremo alleanze industriali per rafforzare non solo l’auto ma tutti i settori del gruppo. Diamo tempo all’auto per rilanciarsi”. Ora “Fiat Auto è tutta Italiana. L’amministratore delegato potrà districare i diversi marchi per posizionarli razionalmente sul mercato”, ha spiegato Montezemolo. In questo quadro Marchionne ha ribadito che “per Alfa Romeo e Maserati c’è la possibilità di lavorare concretamente insieme”. Marchionne ha anche confermato i target per il 2005 che erano stati annunciati a Balocco nel luglio 2004, quando il management aveva indicato a livello di gruppo un risultato netto 2005 ancora in rosso e un utile 2006 di oltre 500 milioni euro: “L’apporto di queste nuove risorse migliora la nostra posizione finanziaria”.
HONDA / Il SUV adotta il diesel 2.2 litri i-CTDi
La CR-V viaggia anche a gasolio Diventato un modello di successo in Europa grazie alla versione benzina 2.0 litri da 150 cv, lo sport utility giapponese si propone ora sul mercato anche con il potente motore diesel 2.2 i-CTDi da 140 cv che già equipaggia l’Accord e che da questa primavera è disponibile anche per il nuovo monovolume FR-V
FOCUS BMW / Il sistema ConnectedDrive
Alleato di chi guida Il futuro è già iniziato. Il sistema ConnectedDrive della Casa bavarese è una vera e propria finestra sul futuro, un prezioso alleato del guidatore che gli può risolvere tutta una serie di problemi che si possono presentare durante il viaggio. La Bmw lo propone sulle Serie 3, 5, 6 e 7 oltre che sulle sport activity X3 e X5. (servizio da pag. 11)
C ASTIGLIONE DELLA P ESCAIA (Gr) - Honda CR-V è diventato uno dei SUV più venduti in Europa proponendosi solo in versione benzina 2.0 litri. Ora raddoppia il suo appeal adottando il motore diesel Honda 2.2 litri i-CTDi dalla coppia elevatissima. Con una potenza massima di 140 cv a 4.000 giri/min e una curva di coppia estremamente uniforme con picco di ben 340 Nm a soli 2.000 giri/min, il nuovo CR-V con motore a gasolio offre prestazioni notevoli rispetto ai principali rivali in tutte le condizioni d’impiego e in particolare in ripresa con quarta e quinta marcia. E a questo abbina consumi assolutamente contenuti - il valore nel ciclo combinato è di soli 6,7 litri/100 km - e
basse emissioni che superano ampiamente le prescrizioni delle norme Euro IV. I valori di velocità massima e di accelerazione 0-100 km/h sono superiori a quelli del motore benzina: 180 km/h e 10,6 secondi. Il performante 2.2 litri i-CTDi ha già dimostrato ampiamente le due doti equipaggiando l’Accord. I livelli di rumorosità all’interno del nuovo CR-V diesel sono addirittura inferiori a quelli della versione a benzina, grazie all’utilizzo di materiali fonoassorbenti supplementari. Alla raffinatezza della vettura contribuisce il cambio manuale a 6 marce con rapporti ravvicinati, che consente sia una maggiore flessibilità che minori consumi, in particolare a velocità di crociera: a 100
km/h in sesta marcia il motore gira a soli 2.070 giri/min. Oltre ad Accord e CRV, il 2.2 i-CTDi sviluppato autonomamente da Honda presto equipaggerà anche il nuovo monovolume compatto FR-V. Peculiarità fondamentali del 4 cilindri sono il doppio albero a camme in testa (DOHC), quattro valvole per cilindro, contralberi di bilanciatura, sistema d’iniezione diretta common rail di seconda generazione, turbocompressore a geometria variabile con intercooler, valvola di controllo della turbolenza a variazione continua, sistema EGR raffreddato ad acqua e valvola EGR ad azionamento elettrico. Il 2.204 cc è totalmente in alluminio. Pur impiegando la stessa tecnologia per le emissioni presente su Accord, per CR-V diesel sono state adottate ulteriori modifiche conseguenti alla maggior resistenza aerodinamica tipica dei SUV. Quindi è stato introdotto un bypass per il raffreddatore EGR alle basse temperature in modo da stabilizzare il processo di combustione, mentre per aumentare ulteriormente l’efficienza della combustione sono stati adottati iniettori dall’orifizio più piccolo e camere di combustione più basse e più larghe. Il bypass riduce particolato e NOx del 36 per cento, le modifiche al sistema di Paolo Altieri
(segue a pag. 2)
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AUTORAMA
Marzo 2005
INTERVISTA/Umberto Furlan, vicepresidente e amministratore delegato Honda Automobili Italia
Dal Giappone con ardore CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (Gr) - È un evento particolarmente importante per Honda quello dell’introduzione del motore 2.2 i-CTDi sulla gamma CR-V, dopo le continue soddisfazioni che la motorizzazione diesel regala su Accord. La presentazione della CR-V i-CTDi è stata l’occasione per fare il punto sull’andamento di Honda nel mondo, alla luce dei risultati conseguiti nel 2004 e delle strategie e degli obiettivi del 2005. “Basandosi sull’impegno che da sempre Honda ha mantenuto nel costruire i prodotti vicino al cliente - spiega Umberto Furlan, vice presidente e amministratore delegato di Honda Automobili Italia - anche in quest’anno appena concluso Honda ha attivamente proseguito nel processo di “localizzazione” della produzione. Negli ultimi tre anni la produzione fuori dal Giappone è infatti aumentata di 500.000 unità, passando da 1.440.000 a 1.940.000. Negli Stati Uniti il costruttore giapponese investirà un totale di 270 milioni di dollari per la produzione di motori creando 600 nuovi posti di lavoro in tre stati. Il piano prevede un nuovo impianto in Georgia e l’estensione degli impianti già esistenti in Alabama e in Ohio. Proprio in quest’ultimo inizierà la produzione del CR-V che attualmente viene importato da Swindon (Gran Bretagna). In Cina, Honda espanderà la produzione fino a raddoppiarla entro il 2006 passando quindi dalle attuali 270.000 unità a 530.000. Oltre a un’importante modello come la Jazz, attualmente prodotta nello stabilimento di Ghuanghzou, in futuro, probabilmente, la produzione cinese includerà anche la Civic. In Europa, l’impianto di Swindon ha raggiunto nel 2004 le 193.000 unità con un aumento del 4,5 per cento rispetto all’anno 2003, fissando un nuovo record. Lo spostamento della produzione di CR-V per gli Usa nello
stabilimento dell’Ohio permetterà a Swindon di concentrarsi sulla produzione per l’Europa in vista dell’incremento della domanda dovuta all’introduzione della versione Diesel. La produzione per il 2005 dovrebbe rimanere costante. In futuro, anche la produzione del motore diesel verrà spostata dal Giappone in Europa. Per quanto riguarda le vendite, il 2004 è stato caratterizzato da risultati positivi rispetto all’anno precedente”. “In Giappone - continua il dottor Furlan - l’anno 2004 si è concluso con 740.000 unità vendute, quindi un 1 per cento in più rispetto all’anno prima. L’obiettivo per il 2005 è di 770.000 unità. Negli Stati Uniti sono state vendute 1.376.000 unità, registrando un +2 per cento rispetto al 2003. Per il 2005 l’obiettivo è fissato a 1.450.000 unità. Nelle regioni dell’Asia Oceania nel 2004 sono state vendute 275.000 unità, con un incremento del 36 per cento rispetto al 2003. Il piano per quest’anno è quello di raggiungere 310.000 unità. In Europa, è stato chiuso il 2004 con 255.721 unità, che rappresenta un record per Honda, registrando ben il 17,6 percento in più rispetto al 2003. Va considerato che solo le vendite di Accord Diesel, introdotta all’inizio del 2004, hanno raggiunto le 20.000 unità incrementando le vendite totali della gamma Accord a 50.000 unità, rispetto alle 35.000 vendute nel 2003. L’obiettivo per il 2005 è di 275.000 unità. A livello mondiale Honda ha chiuso il 2004 con 3.160.000 unità (un incremento del 9 per cento rispetto al 2003) e l’obiettivo fissato per quest’anno è di 3.400.000 unità (+8 per cento)”. Il comparto moto ha chiuso il 2004 con 10.700.000 unità e le previsioni per il 2005 sono di 12.500.000 unità (+17 per cento); i prodotti power hanno registrato un venduto di 5.500.000 unità e si prevede di venderne
La CR-V viaggia anche a gasolio (segue dalla prima pagina) combustione del 26 per cento. Il propulsore ha bassi costi di manutenzione: il cambio olio è previsto ogni 20.000 km oppure una volta all’anno, la sostituzione del filtro aria ogni 40.000 km. Il motore a benzina 2.0 i-VTEC interamente in alluminio abbina consumi ridotti con elevata potenza ed eccellenti caratteristiche di erogazione della coppia a tutti i regimi. Questa unità da 1.998 cc con doppio albero a camme in testa sviluppa 110 kW/150 cv a 6.500 giri/min con una coppia massima di 192 Nm a 4.000 g/min. Ciò si riflette nei 10,8 secondi necessari per passare da 0 a 100 km/h, ma anche in un valore di
consumo nel ciclo combinato che è di soli 9 litri/100 km; il tutto per la versione con cambio manuale (13,1 secondi e 9,3 litri/100 km con l’automatico). La velocità massima è di 177 km/h con cambio manuale e 167 km/h con cambio automatico. Per il MY2005, il motore è diventato conforme alle norme Euro IV, senza significative riduzioni sul piano delle prestazioni. Nei motori Honda iVTEC, il sistema VTEC, che varia fasatura e alzata delle valvole, è affiancato dal VTC (Variable Timing Control, controllo di fasatura variabile) che regola con continuità la fasatura delle camme per adattarsi al meglio al carico corrente del
AUTORAMA Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori fondato nel 1958 Direttore Responsabile: Paolo Altieri Comitato di Direzione: Paolo Altieri, Raffaello Barbaresi, Valerio Oliveto Art Director: Renato Montino Relazioni Pubbliche: Luisella Crobu Direzione e redazione: Via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza Parco (MI) Tel. 039/49.31.01/49.31.02 - Fax 039/49.31.02
motore, più un collettore d’aspirazione a lunghezza variabile per offrire la coppia migliore dai bassi ai medi regimi. CR-V 2.0 litri è disponibile sia con cambio manuale a 5 marce che con cambio automatico a 4 rapporti, mentre il nuovo modello diesel impiega un cambio manuale a 6 marce specificatamente progettato per l’applicazione su una trazione integrale. Con il sistema Real Time 4WD Honda, la trazione integrale entra in azione solo quando è necessario: e lo fa automaticamente, senza richiedere alcun intervento da parte del conducente.
Una linea rinfrescata Nelle normali condizioni di marcia, il sistema si comporta con una convenzionale trazione anteriore, ma non appena le ruote anteriori iniziano a perdere aderenza provvede automaticamente a trasferire parte della potenza alle ruote posteriori per massimizzare la trazione. La linea del CR-V model year 2005 è stata rinfrescata per risultare più personale e per evidenziarne la natura
di vettura robusta ma raffinata e adatta anche all’uso cittadino. Sul frontale spiccano il paraurti più prominente e i nuovi fendinebbia e, sull’allestimento EX, un rivestimento protettivo. Il nuovo gruppo ottico anteriore racchiude tre elementi singoli, mentre la nuova mascherina presenta ora due barre cromate. Un intervento analogo è stato effettuato sul nuovo paraurti posteriore, mentre i personali gruppi ottici alti ora presentano un trasparente chiaro e luci di retromarcia più grandi. Altre modifiche di dettaglio sono la nuova copertura della ruota di scorta, le nuove maniglie porta, i nuovi rivestimenti delle soglie d’accesso all’abitacolo, il nuovo rivestimento dei montanti, i passaruota rinnovati e i paraspruzzi anteriori e posteriori. Per una migliore aerodinamica i modelli diesel sono dotati di spoiler sopra il portellone. Anche gli interni di CR-V sono stati soggetti a cambiamenti con l’inserimento di nuovi materiali di alta qualità per sedili e rivestimenti. Fra le modifiche c’è anche un nuovo volante con i comandi per il regolatore del-
6.000.000 per il 2005 (+9 per cento). Complessivamente, per il 2005 l’obiettivo auto, moto e prodotti power è di 21.900.000 unità. “In Italia - prosegue Umberto Furlan - abbiamo chiuso l’anno con 20.746 unità vendute. Quindi un +10 per cento rispetto al 2003. La Jazz da sola ha totalizzato più di 11.000 unità e la Civic 6.000. Per quest’anno il nostro obiettivo è di raggiungere le 26.000 unità. Questo soprattutto grazie all’estensione della motorizzazione diesel sulla gamma. Oltre alla CR-V, lo stesso motore va ad equipaggiare, da questa primavera, la nuova FR-V, che in soli due mesi dal lancio ha già venduto 500 unità, tra l’altro tutte in versione benzina”. Un risultato che dimostra il feeling immediato tra quest’auto e i clienti.
la velocità di crociera (ove presente) sistemati sulla destra e i comandi dell’impianto audio sulla sinistra, i diversi braccioli delle porte; nuove le nuove maniglie d’appiglio a rientro ammortizzato, i comandi, le cornici dei comandi della climatizzazione e delle bocchette e le maniglie interne delle porte cromate. Per aumentare la visibilità posteriore del conducente, Honda ha introdotto dei poggiatesta posteriori del tipo “a goccia” che non occludono la visuale quando sono in posizione di riposo. Simile a quello dell’Accord, il quadro strumenti principale ora appare come un’uniforme superficie scura a chiave disinserita, per trasformarsi in un brillante display quando si sbloccano le porte, ancor più luminoso quando si attiva il commutatore d’avviamento grazie al sistema di retroilluminazione. Su tutta la gamma è stato aggiornato l’impianto frenante, che è ora dotato di dischi ventilati da 300 mm di diametro all’anteriore e di dischi da 305 mm al posteriore. CR-V offre sempre un abitacolo che è fra i più spaziosi della sua classe; la capacità di carico varia fra 527 e 628 litri, a seconda della posizione del sedile posteriore scorrevole. Quando il sedile posteriore sdoppiato
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Sulla CR-V era molto atteso il diesel, anche perché la versione a benzina non “ama” il Gpl.
60:40 viene ripiegato in avanti, la capacità di carico sale a 948 litri. Con airbag frontali e laterali, cinture di sicurezza anteriori con doppio pretensionatore, tre cinture di sicurezza posteriori a 3 punti, fissaggi Isofix per i seggiolini per bambini (sui sedili posteriori) e sedili anteriori del tipo a protezione dai colpi di frusta, CR-V è uno dei SUV più sicuri sul mercato. Le doti di sicurezza attiva di CR-V sono state migliorate grazie alla disponibilità del sistema VSA (controllo di trazione e stabilità), offerto in opzione sulle versioni LS e presente di serie sugli allestimenti ES e EX. Per la prima volta CR-V può essere equipaggiato con airbag laterali a tendina per i posti anteriori e posteriori. Essi sono forniti a richiesta sull’allestimento LS solo Diesel, e di serie su quelli ES ed EX. Come il nuovo FR-V, anche la gamma CR-V ha un kit Bluetooth installabile come opzione dal concessionario. Tutti i CR-V sono equipaggiati con sistema ABS e, per prestazioni ottimali, di EBD (ripartitore elettronico della forza frenante). Honda CR-V i-CTDi è offerta a partire dai 27.150 euro della versione LS. Si passa poi ai 28.150 euro della LS con VSA, ai 29.500 euro della ES e infine ai 32.700 euro della EX. Introdotta sui principali mercati nel 1997, da allora a oggi CRV ha raggiunto la cifra di 2 milioni di unità vendute in tutto il mondo. E solo con la motorizzazione 2.0 litri benzina. In Italia, nel 1997 ha venduto, in soli otto mesi, 1.533 unità che all’epoca rappresentavano il 13,87 per cento del totale segmento. L’anno successivo è stato registrato il record di vendite di 6.686 unità (28,68 per cento). A oggi il parco circolante nel nostro Paese è di quasi 22.400 unità. La previsione vendite di Honda Automobili Italia per il 2005 è di 6.000 unità complessive, di cui il 70 per cento diesel. Paolo Altieri
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OPEL / Affascinante interpretazione del tema Astra
Lo stile spettacolare della GTC La nuova Gran Turismo Compact è la terza espressione della nuova generazione Astra, dopo la berlina 5 porte e la Station Wagon. Ampia e articolata la gamma motorizzazioni M ARBELLA (Spagna) - Il tema Astra affronta di nuovo la sfida dell’interpretazione e ne nasce la GTC (Gran Turismo Compact), la terza espressione, dopo la berlina 5 porte e la Station Wagon, della nuova generazione Astra nonché la più spettacolare lettura del nuovo linguaggio stilistico Opel. Con una linea che unisce proporzioni da vera sportiva a un profilo slanciato caratterizzato da un tetto molto arcuato e dalla forma allungata del frontale e della coda, le principali caratteristiche estetiche dell’Astra GTC sono le dimensioni sportive (altezza di 1.130 mm, lunghezza di 4.288 mm e larghezza di 2.033 mm), gli sbalzi ridotti, le fiancate possenti e il profilo slanciato. Quest’ultimo è la conseguenza di una carrozzeria che è di 15 mm più bassa di quella della berlina 5 porte (il tetto è 32 mm più basso) che fanno apparire la GTC come se fosse accovacciata e pronta a prendere il balzo. La speciale posizione di GTC all’interno della gamma Astra è sottolineata dal fatto che tutte le parti della sua carrozzeria (fatta eccezione per il cofano motore, i parafanghi anteriori, i fari, le maniglie delle porte e gli specchietti retrovisori) sono inedite. Inoltre, la nuova 3 porte è la prima automobile prodotta in serie dotata di parabrezza Panorama, che si prolunga fino al secondo montante del tetto, creando un nuovo senso di spaziosità e di visibilità. Il frontale e la coda della vettura che si assottigliano decisamente, aggiungono emozione allo stile GTC con un’armoniosa combinazione di superfici tese e linee marcate. Il tetto arcuato e allungato dà, in combinazione con i finestrini che s’inseriscono nella parte posteriore della vettura, ancora maggiore tensione al profilo della carrozzeria. Anche la parte posteriore della vettura ha un aspetto molto spettacolare che è messo in risalto dal tetto, più corto e spiovente di quello della berlina 5 porte, e dalla forma molto particolare dei gruppi ottici posteriori. Questi ultimi avvolgono la carrozzeria estendendosi in avanti e associando su entrambi i lati elementi grafici della coda e delle fiancate con la linea del tetto. L’aspetto sportivo dell’Astra GTC non compromette la funzionalità quotidiana e la spaziosità della vettura. I sedili posti in basso fanno si che l’altezza interna sia solo leggermente inferiore a quella della berlina 5 porte. La vettura ha per di più lo stesso passo (2.610 mm) e la stessa capacità di bagagliaio (380 litri) della berlina. Gli schienali del sedile posteriore, dove possono trovare posto tre adulti, possono essere ripiegati in due sezioni di diversa larghezza (60:40) oppure, a richiesta, in tre (40:20:40), per poter sfruttare in modo più flessibile lo spazio interno. Come nel caso degli altri modelli Astra, gli interni della nuova GTC sono ca-
ratterizzati da forme dinamiche, superfici che trasmettono una sensazione di alta qualità e materiali di ottima fattura. Una nuova sensazione di spaziosità è data dal parabrezza Panorama, disponibile esclusivamente su Astra GTC. Il guidatore e il passeggero anteriore godono di una visuale paragonabile a quella che si ha nella cabina di un aereo da turismo, una libertà quasi illimitata quando si guarda fuori dalla vettura. Questo speciale parabrezza (lungo 1,5 metri e largo 1,16 metri) è realizzato in vetro atermico Solar Protect e si estende senza soluzione di continuità dal cofano fino al secondo montante del tetto senza che alcun elemento trasversale si frapponga alla vista degli occupanti. Di giorno, un sofisticato sistema di ombreggiatura, e il vetro Solar Protect, proteggono gli occupanti dai raggi solari quando questi sono troppi forti. Questo sistema di regolazione progressiva è inserito all’interno del tetto d’acciaio, è molto facile da utilizzare e comprende due alette parasole ripiegabili.
Ampia gamma di motori Opel Astra GTC è disponibile con un’ampia gamma di efficienti e potenti motori Ecotec comprendente cinque propulsori a benzina (da 1.400 a 2.000 cc e da 90 a 200 cavalli) e quattro turbodiesel common-rail (da 1.300 a 1.900 cc con potenze che vanno da 90 a 150 cv). Il 2.0 turbo benzina da 147 kW/200 cv a 5.400 giri/min (coppia massima di 262 Nm a 4.200 giri/min) e il 1.9 CDTI da 110 kW/150 cv a 4.000 giri/min (coppia massima di 320 Nm a 2.000 giri/min), sviluppati da Fiat-GM Powertrain, si adattano perfettamente al temperamento sportivo di Astra GTC. Il 2.0 turbo benzina fa della nuova Astra GTC una delle automobili più veloci del segmento delle compatte: raggiunge una velocità massima di 234 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in appena 7,8 secondi. Il consumo è di 9.3 litri/100 km. La versione 1.9 CDTI è una delle più potenti automobili nel segmento delle compatte; raggiunge una velocità di 208 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 8.9 secondi. Il consumo è di 5,8 li-
tri/100 km. L’innovativa tecnologia Twinport, applicata ai 4 valvole a benzina di 1.400 e 1.600 cc, rappresenta un ulteriore contributo alla salvaguardia dell’ambiente in quanto, in normali condizioni di guida, consente di ridurre il consumo di carburante fino al 10 per cento. Il 1.4 eroga una potenza di 66 kW/90 cv a 5.600 giri/min e una coppia massima di 125 Nm a 4.000 giri/min. Equipaggiata con questo propulsore l’Astra GTC registra una velocità massima di 180 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 13,6 secondi; il consumo è di 6,3 litri/100 km. Il 1.6 ha una potenza di 77 kW/105 cv a 6.000 giri/min con coppia massima di
150 Nm a 3.900 giri/min. La velocità massima è di 187 km/h, l’accelerazione 0-100 km/h avviene in 12,2 secondi (13,2 con cambio automatico) e il consumo è di 6,6 litri/100 km (6,5). Salendo di livello troviamo la versione 1.8 da 92 kW/125 cv a 5.600 giri/min con coppia di 170 Nm a 3.800 giri/min: l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 10,7 secondi (11,7 con cambio automatico) e la velocità massima è di 200 km/h (190); il consumo in ciclo misto è di 7,7 litri/100 km (8,1). L’altra motorizzazione 2.0 litri turbo a benzina eroga 125 kW/170 cv a 5.200 giri/min e una coppia massima di 250 Nm a 1.950 giri/min. In questo caso la velocità massima è di 220 km/h e
l’accelerazione 0-100 km/h avviene in 8,5 secondi; il consumo è di 9 litri/100 km. L’entry level diesel è il 1.3 CDTI da 66 kW/90 cv a 4.000 giri/min e coppia massima di 200 Nm a 1.750 giri/min. Con una velocità massima di 174 km/h e un’accelerazione 0-100 km/h di 13,6 secondi, questo propulsore consuma solo 4,8 litri di gasolio ogni 100 km. Il successivo gradino è occupato dal 1.7 CDTI da 74 kW/101 cv a 4.400 giri/min con coppia massima di 240 Nm a 2.300 giri/min. Velocità massima e accelerazione 0-100 km/h segnano rispettivamente i valori di 182 km/h e 12,2 secondi; il consumo è ancora una volta competitivo con 5 litri/100 km. Accanto al 1.9 CDTI da 150 cv c’è il fratello 1.9 CDTI da 88 kW/120 cv a 4.000 giri/min, con coppia massima di 280 Nm a 2.000 giri/min; questo propulsore è in grado di spingere la GTC da 0 a 100 km/h in 10,5 secondi mentre la velocità massima è di 193 km/h. Il consumo si limita a 5,8 litri/100 km. Tutte le Astra GTC con motori di cilindrata compresa tra 1.400 e 1.800 cc e quelle con motore 1.7 CDTI sono equipaggiate con un cambio manuale a 5 marce, mentre quelle con motore 1.3 CDTI turbodiesel, quelle con motore 1.9 CDTI e le 2.0 Turbo benzina utilizzano un cambio a 6 marce (a richiesta sulla versione 1.7 CDTI). Il cambio manuale automatizza-
to Easytronic a 5 marce e la trasmissione automatica a 4 marce sono ottenibili, a richiesta, rispettivamente sulle versioni con motore a benzina di 1.600 e 1.800 cc. Tutti i motori Ecotec sono omologati Euro 4. Inoltre, sui due più potenti turbodiesel common-rail è disponibile, a richiesta, il filtro DPF del particolato che non richiede alcun tipo di manutenzione.
Sospensioni attentamente tarate L’aspetto dinamico di Opel Astra GTC trova conferma nel comportamento su strada della vettura, grazie all’autotelaio interattivo IDS (Interactive Driving System) e all’assetto ribassato su tutti gli allestimenti. A richiesta, è inoltre disponibile l’autotelaio adattabile IDSPlus con regolazione elettronica degli ammortizzatori CDC (Continuous Damping Control) in tempo reale e collegamento in rete dei sistemi elettronici che sovrintendono al funzionamento dell’autotelaio. Il sistema Dynamic Drive consente inoltre al guidatore di impostare un comportamento di guida più sportivo. Oltre che nell’allestimento Sport, Astra GTC è disponibile anche in versione Enjoy e Cosmo. Prezzi a partire dai 16.350 euro della 1.4 Twinport Enjoy. ar.ri.
INTERVISTA / Cesare Prati, Presidente General Motors Italia
Grandi aspettative MARBELLA (Spagna) - Nel 2005 Opel conta di vendere in Europa circa 55.000 esemplari di Astra GTC, il 13 per cento delle vendite complessive di Astra nel vecchio continente. “Il 10 per cento circa delle Astra GTC dice Cesare Prati, amministratore delegato di General Motors Italia sarà dotato dell’innovativo parabrezza Panorama che farà la sua prima apparizione su una vettura prodotta in serie. La nuova GTC comincerà a circolare sulle strade europee in primavera (da marzo in Italia). Germania e Gran Bretagna dovrebbero essere i due mercati principali di questo modello, rispettivamente con 17.000 e 8.500 esemplari venduti nel 2005. Seguiranno Spagna con 7.000 unità e quindi Francia e Italia con 6.500 vetture ciascuna”. La GTC gioca un ruolo importante nella continuazione del successo della gamma Astra: “Un successo - continua il dottor Prati - che trova conferma nelle cifre: l’anno scorso per rispondere alle richieste abbiamo aumentato i volumi di produzione previsti per la 5 porte da 200.000 a 230.000 unità. Eppure non è stato sufficiente; a fine anno avevamo costruito circa 285.000 Astra 5 porte. La nuova Station Wagon, presentata in autunno, è stata altrettanto un successo: la produzione è stata aumentata dalle 37.000 unità programmate a 48.500 vetture”. Persino nel difficile mercato tedesco, la nuova generazione Astra è stata accolta in modo molto positivo: con 60.500 immatricolazioni, la 5 porte è andata oltre le aspettative di Opel, così come la Station Wagon con 13.000 unità immatricolate. In Italia, Opel ha iniziato il 2005 in controtendenza rispetto al dato negativo di gennaio del mercato nel suo complesso. “Opel - spiega l’amministratore delegato di GM Italia - è stata a gennaio il primo importatore sia nel mercato privati sia nel mercato privati+flotte, con una quota rispettivamente del 9,58 e 8,90 per cento. A gennaio, Astra ha registrato 5.817 immatricolazioni ed è risultata la prima assoluta nel segmento delle compatte (berline+SW) con una quota di segmento del 15,31 per cento. Anche in questo caso, il risultato relativo alle vendite a privati vede una performance ancora migliore con una quota di segmento che arriva al 17,12 per cento. Astra Station Wagon è risultata nuovamente la SW più venduta in Italia”. Per l’anno in corso General Motors Italia prevede di vendere 48.000 Astra, di cui 24.000 station wagon, 17.000 berlina e 7.000 GTC. “Il mix motorizzazioni previsto per Astra GTC - precisa Cesare Prati - è per il 10 per cento appannaggio
delle unità a benzina 1.4, 1.6 e 1.8, per il 5 per cento delle due unità 2.0 turbo, per un altro 10 per cento del 1.3 CDTI, per il 35 per cento del 1.7 CDTI e per il 40 per cento delle due unità 1.9 CDTI. Da subito Astra GTC viene offerta nei tre allestimenti Enjoy, Sport e Cosmo; nella seconda metà dell’anno arriverà sul mercato anche la versione OPC. Il mix previsto di vendita è: 20 per cento Enjoy, 40 per cento Cosmo e 40 per cento Sport. Il parabrezza Panorama costa in optionale 1.400 euro”. A livello europeo, il segmento delle compatte sta cambiando: mentre i tradizionali modelli d’ingresso, progettati secondo la formula delle “5 porte meno 2” stanno perdendo quote di mercato (dal 72 per cento, 764.000 unità, del 1999 al 57 per cento, 420.000 unità, del 2003), il s0ottosegmento delle cosiddette “3 porte moderne” sta costantemente guadagnando popolarità: la quota di questa particolare fascia del mercato europeo delle compatte a 3 porte è passata dal 28 per cento del 1999 al 43 per cento del 2003. Opel prevede che la versione Enjoy sarà la preferita da parte della clientela europea (45 per cento), seguita dalla Cosmo (25 per cento). La tendenza verso versioni maggiormente equipaggiate si rifletterà anche sulle motorizzazioni. I motori a benzina dovrebbero raccogliere il 25 per cento delle preferenze; il 40 per cento circa dei clienti si orienterà verso il 17 CDTI e il 35 per cento verso i due 1.9 CDTI. La nuova Astra GTC è prodotta ad Anversa, in Belgio. Modelli della gamma Astra sono costruiti anche a Bochum (Germania) e Ellesmere Port (Gran Bretagna), due impianti recentemente rinnovati con un investimento complessivo di un miliardo di euro. Nel corso del 2005 Opel prevede di produrre circa 60.000 esemplari della nuova Astra GTC.
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CITROËN / In linea con gli obiettivi il bilancio del 2004
E in Italia è ancora record
Un altro anno si è chiuso con tante novità di prodotto e con risultati commerciali importanti, a conferma di una strategia aziendale assolutamente vincente. Sul mercato italiano vendite in aumento per il terzo anno consecutivo MILANO - Una prima occhiata all’anno appena trascorso in casa Citroën consente di affermare che si è trattato di dodici mesi soddisfacenti e di rinnovamento, nel corso dei quali le vendite mondiali sono state in linea con gli obiettivi prefissati. Un anno chiuso dal lancio della nuova C5 e dall’esordio della C4, che nonostante non possano ancora essere valutate in termini d’impatto sui risultati Citroën, sono entrambe state accolte favorevolmente da stampa e pubblico, a ulteriore conferma della ritrovata originalità della Casa francese, per quanto riguarda stile, innovazione tecnologica e sicurezza passiva e attiva. Citroën si è inoltre aggiudicata il secondo titolo consecutivo di Campione del Mondo Rally e il titolo di Campione del Mondo Piloti con Sebastian Loeb. I risultati 2004 sono stati raggiunti grazie alle quote realizzate nei principali Paesi europei. In particolare in Italia, dove le vendite Citroën sono in costante ascesa da ben tre anni. Ciò ha determinato nel 2004 una quota di mercato vetture del 6,5 per cento, il che colloca la Casa francese alla quinta posizione nel mercato italiano. Per quanto riguarda la Francia, la combinazione di forti riduzioni delle vendite a locatori e il netto incremento delle vendite a privati, ha generato una situazione di leggera crescita, facendo registrare un volume di 332.000 veicoli e una quota del 13,7 per cento. Si è assistito inoltre a un netto miglioramento dell’attività, pari al 67 per cento, verso la fine dell’anno, in concomitanza con l’arrivo sul mercato delle nuove C5 e C4. Quanto alla Spagna, Citroën ha registrato una quota dell’11,3 per cento, segnando tra l’altro il proprio record storico di immatricolazioni, con 163.000 unità, e occupando così la seconda posizione del mercato. C2 e C3 con oltre 66.000 immatricolazioni sono state le vetture di maggior successo del segmento veicoli compatti. In leggera flessione dello 0,6 per cento, il mercato del Regno Unito non ha permesso a Citroën di raggiungere lo stesso risultato del 2003, pur ottenendo un volume di vendite annuali pari a oltre 129.000 unità, 37.000 delle quali relative a Xsara Picasso, che rimane il modello più venduto della gamma. Sul mercato tedesco, Citroën ha ottenuto una quota (vetture e veicoli commerciali) pari all’1,9 per cento, con una flessione dello 0,2 per cento rispetto al 2003. Anche in Germania, tuttavia, il lancio delle nuove C5 e C4 ha fatto registrare una mole superiore di ordini ri-
La C4, appena arrivata in Italia, è già una protagonista nel suo segmento. Qui sopra vediamo la cinque porte, al centro di un simpatico spot con un robot. La C5, sotto in versione Break, è stata oggetto di un restyling soprattutto nel frontale.
spetto allo stesso periodo del 2003, fattore che accanto all’incremento del 15 per cento nel segmento dei veicoli compatti permetterà alla marca di affrontare il 2005 in condizioni soddisfacenti. In Europa centrale e orientale, si è assistito nel corso del 2004 a una fase di contrazione dei mercati dovuta essenzialmente all’ingresso nell’Unione Europea dei Paesi di queste aree. Il crescente timore di una massiccia lievitazione dei prezzi ha determinato fenomeni di acquisti anticipati nella prima metà del 2004, generando una crescita dei mercati circoscritta al primo quadrimestre. La massiccia importazione di veicoli d’occasione, ha ulteriormente limitato le vendite nella seconda parte dell’anno. Si è registrato, per esempio, il crollo del 32 per cento del mercato della Polonia, a partire dal mese di maggio, tale
da determinare per Citroën uno share del 4 per cento contro il 4,6 per cento dell’anno precedente. Ugualmente la Croazia ha registrato una flessione dell’8 per cento per le vetture, e del 12 per cento per i veicoli com-
merciali, legata al sensibile aumento della tassazione sui veicoli importati; ciò non ha comunque impedito a Citroën di raggiungere una quota di mercato dell’8,9 per cento, identica a quella slovena, dove si è registrato un
incremento del 3 per cento, rispetto all’anno precedente. Esaminando i mercati extraeuropei, si può notare che Citroën ha realizzato complessivamente un incremento di vendite dell’1 per cento rispetto al 2003 con
195.000 veicoli consegnati. In Cina si è assistito a un notevole rallentamento della crescita: dopo il 65 e il 70 per cento d’incremento degli ultimi due anni, il 2004 ha consuntivato una crescita “solo” del 16 per cento. Ciò è essenzialmente dovuto a un contesto di mercato particolarmente agguerrito, caratterizzato da una concorrenza sempre più accesa, sia sul piano delle proposte di nuovi modelli sia su quello dei prezzi. In queste condizioni Citroën ha volutamente contenuto le proprie immatricolazioni consegnando solo 78.000 veicoli. Il meno brillante andamento sul mercato cinese, è stato compensato dai risultati in altre aree geografiche. È il caso dell’America Latina, dove una crescente e progressiva integrazione locale di Citroën ha determinato un incremento di vendite del 17 per cento sul mercato brasiliano, del 121 per cento su quello argentino e del 33 per cento su quello cileno. Un 2004 quindi, come si diceva in apertura, di consolidamento dei risultati raggiunti e di obiettivi sostanzialmente realizzati, in attesa dei nuovi lanci 2005, che porteranno le sigle C1 e C6. Federico Grechi
LE NUOVE CITROËN C4 E C5
Non solo un concentrato di tecnologia MILANO - La C5 si ripresenta, dopo qualche anno di servizio, totalmente rivisitata. Linee filanti, altissima tecnologia, elevato comfort e sicurezza attiva e passiva sono le sue caratteristiche vincenti. Rispetto alla serie precedente, la linea è molto più attuale. Decisi interventi di restyling hanno reso il frontale assai slanciato e piacevole e hanno ricostruito la parte posteriore della vettura dando alla C5 una personalità più spiccata. La quantità di tecnologia messa a servizio del cliente, fa della C5 un’“ammiraglia”, dai prezzi però decisamente competitivi come vedremo. Le dotazioni innovative sono il sistema di avviso di superamento involontario della linea di carreggiata (ASL), i fari bixeno a orientamento intelligente, che rendono più chiara la visione notturna, assecondando le direzioni di sterzata, i sensori
di parcheggio anteriori e posteriori, che offrono un’efficace assistenza in manovra. Considerevole è l’attenzione che è stata posta alla sicurezza: 6 airbag, Esp e Asr hanno permesso alla C5 di ottenere 5 punti ai crash test EuroNCAP, un punteggio mai raggiunto in precedenza, decretandola veicolo più sicuro del mercato. Per quanto riguarda i motori, degno di nota è senza dubbio il 2.0HDi 16V, che con i suoi 136 cv, realizza appieno la sintesi tra prestazione e costi di gestione. I prezzi della gamma C5 si configurano come particolarmente aggressivi: si parte dai 18.400 euro per il 1.8 benzina Classique per giungere ai 33.340 del modello 3.0V6 Executive della Station Wagon con cambio automatico. La missione della C4 (anzi “delle” C4) è quella di sostituire Xsara, berlina e coupé in un’ottica completamente nuova. Il design rompe gli schemi del segmento e crea una nuova frontiera di stile: non più la coupé come un derivato passivo della berlina, ma un modello a sé stante con caratteristiche differenti per quanto riguarda linee e target di clientela, ma che mantiene la stessa lunghezza di abitabilità. Le linee delle due nuove arrivate sono assai filanti: il muso, si ispira chiaramente alla sorella maggiore, la C5, e conferisce un look sportivo anche alla più rilassata berlina. Un occhio di riguardo è stato posto alle innovazioni tecnologiche, viste non come divertissement, ma studiate con finalità concrete dal punto di vista della sicurezza: anche le C4 offrono infatti l’ASL, l’assistenza al parcheggio anteriore e posteriore, e i fari bi-xeno a orientamento intelligente, che garantiscono una visione notturna ottimale, assecondando le direzioni di sterzata. È stato inoltre introdotto un nuovo concetto di cruscotto con display fotocromatico, associato a un volante con comandi centrali fissi. Le motorizzazioni spaziano dal più piccolo 1.4 benzina al 2.0HDi passando per la versione contraddistinta da una più spiccata indole prestazionale, cosa che traspare già dal suo look estremamente aggressivo e viene confermata dal suo motore, il 2.0VTS da ben 177 cv, capace di accelerazioni brucianti. Il listino C4 è particolarmente aggressivo e muove dai modelli Coupé Entry (benzina, 1.4 16V) a 13.200 euro e Berlina Classique (stessa motorizzazione) a 14.700 euro.
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103 kW/140 cv a 4.000 giri/min (coppia massima di 340 Nm a soli 2.000 giri/min) ed è stato sviluppato totalmente all’interno di Honda e lanciato a inizio 2004 sulla gamma Accord. È abbinato anch’esso a un cambio manuale a sei marce. La velocità massima è di 187 km/h, l’accelerazione 0-100 km/h avviene in 10,3 secondi e il consumo è di 6,4 litri/100 km. Pur avendo molti componenti del telaio specificamente pensati per FR-V, fra cui gran parte delle sospensioni anteriori e lo sterzo, l’architettura generale delle sospensioni del nuovo monovolume è molto simile a quella di CR-V. Si tratta di un’architettura che dà significativi vantaggi e prevede all’anteriore montanti MacPherson con barra di controllo della convergenza e scatola guida montata in posizione rialzata, mentre al posteriore le sospensioni sono del tipo a doppio braccio oscillante trasversale reatti-
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nel conservare il controllo in curva, in accelerazione e nelle manovre improvvise attraverso l’utilizzo dei freni, secondo necessità, alle ruote di destra o di sinistra e l’intervento sui sistemi di accensione e dell’acceleratore. Tutta la gamma FR-V è inoltre equipaggiata con il sistema ABS e, per prestazioni ottimali, di EBD (ripartitore elettronico della forza frenante) che regola la ripartizione della frenata fra anteriore e posteriore in modo da ottenere le massime prestazioni e stabilità in decelerazione. L’equipaggiamento di sicurezza prevede anche airbag frontali per conducente e passeggero, airbag laterali anteriori e airbag a tendina anteriori e posteriori. Tutti i sei sedili hanno cinture di sicurezza a tre punti, quella in posizione anteriore centrale integrata nel sedile, mentre quella del sedile posteriore centrale è dotata di doppia fibbia e si ritrae nel tetto.
HONDA / Subito un successo la nuova monovolume FR-V
Valida compatta dall’indole sportiva La flessibilità interna è uno dei tratti caratteristici della nuova proposta della Casa giapponese. L’architettura degli interni prevede due file di tre sedili con un innovativo meccanismo a scomparsa. La gamma comprende tre motorizzazioni, due benzina già in commercio e un diesel in arrivo nel 2005 V ERONA - L’ultimo Motor Show di Bologna ha ospitato un’interessante novità targata Honda. Ed è stato subito un successo. Già in gennaio ne erano state consegnate ben 500 unità. Si tratta dell’FR-V, nuovo concorrente nella categoria dei monovolume compatti che si distingue per la flessibilità interna. Con un’architettura che prevede due file di tre sedili unite a un pacchetto intelligente e a un innovativo meccanismo a scomparsa degli stessi, FR-V è in grado di alloggiare fino a sei persone e contemporaneamente di offrire un’ottima capacità di carico (439 litri con i sei passeggeri a bordo). Oltre ai vantaggi di questo tipo di pacchetto, nell’optare per la configurazione 3+3 Honda ha anche riconosciuto l’importanza della convivialità a bordo, visto che questo tipo di architettura assicura una più facile interazione fra i passeggeri. Inoltre, FR-V rompe con il tipico aspetto utilitaristico dei monovolume del segmento C e propone una linea sportiva e dinamica. Il nuovo modello è disponibile con tre diversi motori, fra cui l’apprezzato diesel Honda da 2.2 litri, e con un telaio dalle ampie carreggiate studiato per minimizzare il rollio del corpo vettura, un eccellente comfort di marcia e una maneggevolezza da primato per la categoria.
Tra gli allestimenti proposti: allestimento base con motore 1.7 benzina, Comfort con tutte le motorizzazioni, Executive solo con i motori 2.0 benzina e 2.2 diesel.
Una forte antagonista Nell’arrivare alla definizione finale di FR-V, l’obiettivo di Honda era quello di creare un forte antagonista fra i monovolume compatti che rispondesse alle richieste di avere sei posti su due file ma che non fosse tanto largo da creare problemi di manovrabilità. Con 4.285 mm di lunghezza, FR-V è poco più lungo della media della categoria. Analogamente la larghezza di FR-V (1.810 mm) è molto vicina a quella media. Il passo di 2.680 mm è maggiore di 100 mm rispetto a quello della Civic 5 porte, la berlina Honda del segmento C, di cui propone la stessa lunghezza. Ciò dimostra come le dimensioni dell’abitacolo di FR-V siano state rese le massime possibili. In effetti il suo passo è più lungo di 60 mm rispetto a quello di CR-V, con cui condivide la stessa piattaforma. L’altezza è di 1.610 mm, valore sotto la media che dà un significativo contributo alla dinamicità della vettura e alla personalità della sua linea, pur assicurandogli un ottimo livello sia quanto a spazio per la
testa che come capacità di carico. FR-V ha una forma cuneiforme che esprime una dinamicità sportiva in netta antitesi con la consuetudine dei monovolume del segmento C. L’aggressivo frontale riprende le sue linee caratteristiche dai modelli Honda S2000 e Accord. L’interno è caratterizzato da elevati livelli di comfort, flessibilità e versatilità, e dalla semplicità con cui si può passare da una configurazione all’altra. La multifunzionalità del sedile anteriore centrale è un ulteriore apporto alla comodità e alla piacevolezza dell’abitacolo di FR-V. Entrambi i sedili centrali anteriore e posteriore possono scorrere all’indietro per garantire ai passeggeri un maggiore spazio per le spalle, mentre i rispettivi schienali ripiegabili possono essere impiegati sia come tavolino che come superficie portaoggetti, oppure essere aperti verso l’alto per offrire ulteriori possibilità di carico. Per ottenere la massima area di carico basta solo ripiegare nel pavimento i sedili posteriori a scomparsa, un’operazione semplice per gli standard della classe dei monovolume compatti. La possibilità di scorrere all’indietro assegnata al sedile posteriore centrale aumenta lo spazio per le spalle e per le gambe, specie quando il
sedile anteriore centrale è in posizione arretrata. Tutti e tre i sedili posteriori possono essere reclinati (in due posizioni) tramite l’aggancio posto in cima a ciascun schienale, e il meccanismo aziona anche la funzione di scomparsa del sedile nel pavimento.
Il diesel arriva entro l’anno Presentato per la prima volta al Salone di Parigi 2004, FR-V è stato commercializzato nelle versioni a benzina dalla fine di novembre. Il lancio della versione con motore diesel è fissata per il 2005. Le motorizzazioni a benzina sono due, a quattro cilindri: un 92 kW/125 cv a 6.300 giri/min da 1.7 litri SOHC VTEC (coppia massima di 154 Nm a 4.800 giri/min) abbinato a un cambio manuale a cinque marce, e un 110 kW/150 cv a 6.500 giri/min da 2.0 litri DOHC iVTEC (coppia di 192 Nm a 4.000 giri/min) con cambio manuale a sei marce. Equipaggiato con il 1.7 FR-V raggiunge una velocità massima di 182 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 12,3 secondi. Il consumo nel ciclo combinato è di 7,5 litri/100 km. Con il 2.0 litri, FR-V registra una velocità massima di 195 km/h, un’accelerazione 0-100 km/h in 10,5 secondi e un consumo di 8,9 litri/100 km. Il turbodiesel 2.2 litri eroga
Sei posti su due file da tre: questa è l’offerta della nuova Honda FR-V. Un concetto già visto sulla Fiat Multipla, la cui estetica è molto diversa. In basso, la Honda Jazz modello 2005, rivista nel look dei fari e arricchita nei contenuti.
vo. I modelli 2.0 e 2.2 litri sono equipaggiati con l’esclusivo sistema Honda di assistenza alla stabilità del veicolo (VSA, Vehicle Stability Assist) a 4 canali, destinato ad assistere il conducente
Tutte le tre cinture di sicurezza della fila anteriore sono anche dotate di pretensionatori e limitatori di carico che, per il conducente, è a doppio stadio. Fabio Basilico
ANCHE LA JAZZ HA QUALCOSA DI NUOVO DA DIRE
Al passo con i tempi VERONA - Il 2005 accompagna anche il rinnovamento della Jazz. La piccola Honda propone una gamma più ampia di versioni con motore 1.2 litri, che per i modelli 1.2 S e 1.2 Live mantiene gran parte delle caratteristiche del model year 2004. Jazz ’05 propone una linea rinnovata, nuovi comandi ad alta tecnologia e la strumentazione a scomparsa (il quadro strumenti principale è del tipo autoilluminante). L’innovativa linea a volume unico con il suo frontale corto e i passaruota larghi e muscolosi conferisce a Jazz un aspetto prestante, mentre l’andamento crescente della finestratura laterale e quello progressivamente discendente del tetto richiamano la linea di una coupé. Le modifiche più recenti sono tese a offrire un aspetto ancor più solido, dinamico e di qualità, mentre i rinnovati paraurti anteriore e posteriore sono più avvolgenti e si protendono su ciascun lato. A partire dall’allestimento LS è presente un nuovo volante sportivo con finiture metalliche e comandi audio sulla parte sinistra (i modelli equipaggiati con il cambio CVT-7, la trasmissione a variazione continua di Honda, sono invece dotati di levette al volante anziché di pulsanti).
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BMW / Arriva la quinta generazione della Serie 3
Da trent’anni sempre al vertice Da ben sei lustri è considerata la migliore automobile nella sua categoria. Ma questo non basta. Per ribadire la sua leadership la nuova Serie 3 fa un ulteriore salto tecnologico offrendo una lunga lista di innovazioni SAN DONATO MILANESE - Aria di primavera in casa Bmw. In occasione del Salone dell’Automobile di Ginevra farà la sua anteprima mondiale una star di tutto rispetto: la nuova Serie 3. La quinta generazione del celebre e acclamato modello fa un ulteriore salto tecnologico. Apprezzata da trent’anni come migliore automobile nella sua categoria, la nuova Bmw Serie 3 nasconde un’enorme ricchezza di innovazioni per quanto riguarda il motore, l’autotelaio e il comfort. Essa è l’ultimo tassello della nuova gamma Bmw, che parte dalla Z4 e arriva alla Serie 7. Il discreto alternarsi delle superfici convesse e concave nonché le incisive chiazze di luce e ombra avvicinano la Serie 3 al linguaggio formale, espressivo e incisivo della Z4 e della Serie 1. Allo stesso tempo, la berlina quattro porte si differenzia notevolmente da questi due modelli, ad esempio nella maggiore lunghezza, nel cofano motore più slanciato, nel passo più lungo e in molti altri dettagli. Confrontata con le berline dei segmenti alti del mercato, Serie 5 e 7, si nota come le proporzioni più compatte la rendano più agile e dinamica. Il posizionamento strategico della Serie 3 nel portafoglio prodotti corrisponde perfettamente al suo design: è più sportiva della Serie 5 e più elegante della Z4 e della Serie 1. Elementi caratteristici sono gli sbalzi corti anteriore e posteriore, l’abitacolo arretrato e il cofano motore lungo. La Bmw Serie 3 è cresciuta non solo nelle dimensioni esterne ma anche in quelle interne; l’abitacolo è luminoso e accogliente, in linea con lo stile di vita del target group di riferimento. La Bmw Serie 3 misura 4.520 mm di lunghezza (più 49 mm rispetto al modello precedente), 1.817 millimetri di larghezza (+78 mm), 1.421 millimetri di altezza (+6 mm). Il passo è di 2.760 millimetri (+35 mm). L’abitacolo esprime armonia moderna. L’ampia abitabilità trasmette dinamismo e leggerezza in perfetta sintesi. Gli occupanti possono apprezzare contemporaneamente queste due caratteristiche della Serie 3, che allo stesso tempo è berlina confortevole e auto grintosa dalla guida sportiva. Il cockpit esprime la migliore tradizione Bmw, con il suo design “pulito” e orientato al guidatore. A sinistra si trova la zona guida con tutte le informazioni importanti per il conducente mentre la zona centrale è definita di comfort, facilmente accessibile sia per il guidatore che per il passeggero. La nuova Bmw Serie 3 offre il meglio in quanto a
Chris Bangle, responsabile del Centro stile Bmw, con la nuova Serie 3 ha praticamente completato il rinnovo della gamma della Casa bavarese. Per ora la nuova Serie 3 è disponibile soltanto come berlina a quattro porte, ma sono già in cantiere le versioni derivate: Touring, Coupé e Cabrio.
comandi ed ergonomia. Le funzioni essenziali, come il condizionatore e la radio, sono gestibili con la massima sicurezza e semplicità. I sistemi invece che richiedono maggiori informazioni vengono gestiti dall’iDrive (disponibile come optional), che presuppone la presenza del sistema di navigazione satellitare. L’apposito display è sistemato sotto una palpebra al centro del cruscotto. Sullo schermo sono visualizzate le funzioni dei sistemi di assistenza e comunicazione. Il volante multifunzione consente una ulteriore assistenza alla guida. Oltre alla sua funzione principale, contiene tasti ergonomici per attivare importanti funzioni. Il bagagliaio è cresciuto e ora ha una capienza di 460 litri. Inoltre, per la prima volta in assoluto, Bmw propone un cassetto sotto la cappelliera, facilmente smontabile in caso di maggiore necessità di spazio nel baule.
Propulsori Highlight Al momento del lancio commerciale saranno disponibili per la Bmw Serie 3 quattro motori: tre benzina e un diesel. Migliorati in materia di potenza, rotondità ed economia, ognuno di essi rappresenta un highlight. Il motore a sei cilindri in linea del modello Bmw 330i, al vertice della gamma, eroga 190 kW/258 cv, superando così il modello precedente di 20 kW/27 cv. La cop-
pia massima di 300 Nm è continuamente disponibile tra 2.500 e 4.000 giri/min. È il motore a sei cilindri più potente e più leggero del seg-
mento di appartenenza. Per ridurre il peso della vettura, Bmw usa per la prima volta nella produzione di serie il magnesio, che è il 30 per
cento più leggero dell’alluminio. Questo materiale viene usato per il basamento, i supporti di banco e la testata cilindri. Un’altra novità
del sei cilindri è il sistema Valvetronic che, a seconda della posizione dell’acceleratore, varia progressivamente la durata di apertura
BMW/LA STORIA DELLA SERIE 3
I fasti di una protagonista All’inizio dell’estate 1975 l’unica cosa abbastanza certa a proposito della nuova Bmw prossima al debutto è la denominazione. Dopo la berlina Serie 5 la successiva cifra sarebbe stata il 3 o il 4. Vince il 3. Il debutto del nuovo modello si svolge nello stadio olimpico di Monaco di Baviera. La Casa tedesca presenta in luglio una Serie completamente nuova: nella parte frontale predomina lo scudetto che risalta plasticamente sulla calandra e che prosegue sotto forma di leggero rilievo lungo il cofano del motore fino al parabrezza. La parentela con la Serie 5 è chiara. Nuovo e caratteristico è però il profilo cuneiforme della due porte, da cui risulta una coda insolitamente alta. Una linea che incontra delle perplessità, per cui poco dopo la parte fra i due gruppi ottici posteriori viene “stabilizzata” con l’applicazione di una mascherina in materiale sintetico nero. La nuova Serie riscontra successo fin dall’inizio. E quasi sei anni dopo l’inizio della produzione esce nel maggio 1981 il milionesimo esemplare. L’anno successivo Bmw presenta la seconda generazione, interamente rivisitata. Poi nell’autunno del 1983 arriva la Serie 3 a quattro porte che consente un accesso più agevole ai sedili posteriori. Nell’agosto del 1987 è la volta della Serie 3 in versione touring. Nessuno ha mai pensato a una Serie 3 con portellone posteriore, le station wagon dell’epoca sono ancora in odore di veicoli commerciali. Ma la touring è un’altra cosa: spigliata, sportiva e bella. La cinque porte viene fornita a partire dall’inizio del 1988. Con il debutto della touring Bmw pensa di rivisitare leggermente la berlina, che nella versione 324td viene dotata del potente turbodiesel da 115 cv, che avvia una nuova era nella tecnologia dei diesel. Gli anni 80 non passano senza lasciare tracce nella Serie 3. La forma liscia e tutta spigoli ha ormai la patina della veterana; occorrono novità, una Serie 3 veramente nuova: una carrozzeria slanciata con una linea elegante appare ai giornalisti alla fine dell’ottobre 1990 sul percorso prove Bmw di Miramas nella Francia meridionale. Oltre alla sua silhouette completamente diversa, salta subito all’occhio il frontale completamente
liscio di questa nuova vettura: i due fari doppi sono coperti ognuno da un vetro diffusore comune, e fra loro si estende un largo scudetto. Contrariamente a quella precedente, la nuova berlina debutta con quattro porte e, benché le dimensioni esterne siano aumentate di poco, offre più spazio e comfort agli occupanti. La nuova berlina non rimane a lungo sola. Ovviamente, Bmw pretende anche quelle versioni di carrozzeria che hanno dischiuso ai modelli precedenti una vasta cerchia di acquirenti. La due porte che si presenta al pubblico all’inizio del 1992 non è più una berlina, bensì un’elegantissima Coupé. Poi, senza concedersi un attimo di respiro, Bmw presenta due novità di spicco basate sulla Serie 3: la Cabrio e la nuova M3. Anche il 1994 porta delle novità: la versione “compact” che si presenta sul mercato in due versioni, 316i e 318is. L’anno successivo entra nella seconda generazione la touring. Diretta parente della berlina come nell’edizione precedente, i fan della touring ricevono un’automobile dotata di tutte le attrattive tecniche ed estetiche della Serie 3. Nel maggio 1998 debutta la quarta generazione della Serie 3, ancora più confortevole, ancora più sicura e ancora più efficiente, anche questa volta in un primo tempo come berlina a quattro porte. Con la 320d debutta anche la prima Bmw con motore diesel a iniezione diretta con potenza di 100 kW/136 cv. La Serie 3 è rimasta fedele alle proprie dimensioni: quella nuova cresce in lunghezza e larghezza di circa quattro centimetri rispetto alla Serie precedente; in confronto alla prima Serie 3 del 1975 è aumentata di soli dodici centimetri. Ora il doppio scudetto è integrato nel cofano del motore e, assieme ai doppi fari rotondi coperti da un vetro diffusore trasparente, conferisce al volto della nuova vettura un carattere molto marcato. Nell’aprile del 1999 appare la seconda versione Coupé, seguita in ottobre dalla touring. Poi, nella primavera del 2000 Bmw presenta la nuova Cabrio e nel 2001 l’ultima varante mancante, la compact. Gianni Mirto
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Marzo 2005 e l’alzata delle valvole di aspirazione. Con questa soluzione viene sfruttato meglio il carburante e il motore reagisce in modo più spontaneo. Il sistema è abbinato alla regolazione variabile degli alberi a camme “doppio Vanos” sul lato aspirazione e scarico. La Bmw 330i accelera in 6,3 secondi da 0 a 100 km/h. La velocità massima è bloccata a 250 km/h; il consumo è
di 8,7 litri/100 km. Sarà disponibile anche la sei cilindri 325i: 160 kW/218 cv di potenza a 6.500 giri/min; 250 Nm di coppia massima tra 2.750 e 4.250 giri/min; la cilindrata è di 2,5 litri. In questo caso la velocità massima è di 245 km/h, l’accelerazione 0-100 km/h avviene in 7 secondi e il consumo è di 8,4 litri/100 km. Sotto il cofano della Bmw 320i si nasconde il più potente propulsore
della famiglia dei quattro cilindri. Il motore è basato sul duemila a quattro cilindri in linea, in precedenza usato dalla Bmw 318i. Anche questo motore è dotato di Valvetronic e regolazione variabile degli alberi a camme doppio Vanos. Eroga 110 kW/150 cv a 6.200 giri/min e la coppia massima è di 200 Nm a 3.600 giri/min. Con questa potenza la Bmw 320i accelera in 9 secondi da 0 a 100 km
orari. La velocità massima raggiunta è di 220 km/h, il consumo è di 7,4 litri/100 km. La gamma dei motori a ciclo Otto destinati alla Bmw Serie 3 verrà ampliata nel tempo. A partire dall’autunno 2005, infatti, verrà proposto un modello di ingresso con motore quattro cilindri. Il diesel della 320d è sinonimo di dinamismo puro. I quattro cilindri dotati di tecnologia common rail del-
la seconda generazione nonché di turbocharger con turbina a geometria variabile sviluppano l’impressionante potenza di 120 kW/163 cv e un’eccellente coppia di 340 Nm a 2.000 giri/min; questi valori sono i migliori del segmento. L’accelerazione è anche sportiva: da 0 a 100 in 8,3 secondi. La velocità massima è di 225 km/h e il consumo di 5,7 litri/100 km. Tutti i modelli proposti saranno equipaggiati di serie di cambio manuale a sei marce oppure, a richiesta, di cambio automatico a sei velocità. Una novità assoluta nel segmento D è rappresentata dal tasto per avviare in totale comfort il motore. Innovazione per il segmento D è anche il fatto che il cliente potrà ordinare come optional lo sterzo attivo Bmw per i modelli a sei cilindri della nuova Serie 3. Alle basse velocità la trasmissione è diretta, mentre alle alte velocità diventa man mano più indiretta, eliminando in maniera ideale la conflittualità tra agilità, stabilità e comfort, tipica delle scatole guida tradizionali.
Elevati contenuti tecnologici Per aumentare la sicurezza, la nuova Serie 3 è dotata del controllo di stabilità DSC, di recente generazione. I modelli a sei cilindri hanno un sistema DSC maggiorato di alcune funzionalità molto utili, come l’asciugatura dei dischi umidi con sensibili interventi frenanti
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oppure l’avvicinamento delle pastiglie al disco in previsione dell’imminente frenata. Il sistema impedisce anche la retrocessione della vettura nelle partenze in salita e il beccheggio del veicolo nelle frenate moderate. L’Active Cruise Control (ACC) non è solo un regolatore di velocità; esso considera anche la situazione istantanea del traffico. Attraverso un sensore radar di distanza, il regolatore capta la distanza rispetto al veicolo che precede, adattando l’andatura e la distanza in intervalli liberamente definibili. Oltre alle cinture ottimizzate, il sistema di protezione degli occupanti comprende di serie sei airbag. Oltre ai doppi fari con luce alogena di serie, il cliente può ordinare come optional proiettori bi-xeno con o senza fari orientabili. I fari bixeno, con luce adattativa in curva, si adattano continuamente al percorso stradale, illuminando perfettamente la carreggiata. In caso di frenata d’emergenza oppure quando viene attivato l’ABS, le luci di stop a due livelli d’intensità, di serie, hanno una superficie luminosa maggiore. In questo modo, l’automobilista che segue ha la possibilità di frenare più intensamente e guadagnare in distanza di arresto. La nuova Bmw Serie 3 monta di serie pneumatici runflat che, in caso di panne, possono essere utilizzati per un massimo di 250 chilometri, tenendo una velocità di 80 km/h. Fabio Basilico
BMW / Un’offensiva di prodotto che non conosce tregua
Con la Serie 7 primavera di lusso L’ammiraglia tedesca si presenta per la seconda metà del ciclo di vita del modello. Dinamica e sportività più marcate, design ed equipaggiamenti più sofisticati contraddistinguono le novità della Serie 7 di maggior successo nella storia Bmw MONACO DI BAVIERA - C’è aria di primavera in casa Bmw. La Serie 7 di maggiore successo nella storia della Casa tedesca si presenta per la seconda metà del ciclo di vita del modello e definisce nuovamente i parametri di riferimento nella classe delle ammiraglie di lusso. Le novità riguardano l’aumento sensibile delle prestazioni mantenendo costanti i consumi o, in parte, riducendoli, le ottimizzazioni dell’autotelaio e del sistema di comando iDrive, gli equipaggiamenti. Grazie alla rivisitazione raffinata del design anche l’immagine dell’automobile esprime maggior dinamismo e sportività. A eccezione del propulsore top di gamma V12 della Bmw 760i/Li, a partire dalla primavera 2005 la Bmw Serie 7 viene dotata di una famiglia di motori quasi interamente nuova. Nei modelli con motore a benzina otto cilindri le Bmw 750i/Li e 740i/Li sostituiscono i modelli 745i/Li e 735i/Li. La Bmw 740d lascia il posto alla Bmw 745d con nuovo motore diesel otto cilindri a V. Il motore diesel sei cilindri in linea della
Bmw 730d è stato completamente rivisitato. Il modello di base Bmw 730i/Li sarà equipaggiato con il motore a benzina sei cilindri in linea della Bmw 630i con basamento in magnesio/alluminio. I modelli montano di serie un cambio automatico a sei rapporti con Steptronic.
Propulsori da primato I propulsori principali dell’ammiraglia Bmw, con i quali sono equipaggiate su scala mondiale oltre il 60 per cento delle Serie 7 - i motori otto cilindri a benzina che equipaggiano le 750i/Li e 740i/Li e che sono caratterizzati dalla loro rotondità e silenziosità di funzionamento con regolazione interamente variabile delle valvole Valvetronic - sono stati sottoposti a un aumento di cilindrata ed erogano una potenza di 270 kW/ 367 cv a 6.300 giri/min (750i/Li) e 225 kW/306 cv a 6.300 giri/min e una coppia massima di 490 Nm a 3.400 giri/min e 390 Nm a 3.500 giri/min. No-
(segue a pag. 8)
Era difficile arricchire ulteriormente i contenuti di un’ammiraglia come la Bmw Serie 7. Esserci riusciti torna a merito dei vertici e dei tecnici della Casa bavarese, anche perché nel top di gamma la battaglia per primeggiare è accanita.
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Marzo 2005 BMW/LA STORIA DELLA SERIE 7
I numeri di un grande successo Quasi 160.000 automobili consegnate ai clienti di tutto il mondo fanno della quarta generazione della Bmw Serie 7 l’ammiraglia di lusso Bmw di maggiore successo in assoluto. Dopo 38 mesi di presenza sul mercato, l’attuale Serie 7 supera i successi della Serie precedente di quasi l’8 per cento. Nel 2003 sono state vendute su scala mondiale 57.899 Serie 7, marcando l’anno migliore di vendite e un aumento del 14 per cento rispetto al migliore anno del modello precedente (1997). Nel 2004 la Bmw Serie 7 ha conquistato in Germania la prima posizione nella categoria delle ammiraglie di lusso. Significativa è anche la crescita di volume della Bmw Serie 7 nella regio-
(segue da pag. 7) nostante l’aumento della performance e il netto miglioramento delle prestazioni dinamiche (velocità massima di 250 km/h e accelerazione 0-100 km/h in 5,9 e 6,8 secondi), il consumo resta praticamente invariato: 11,4 litri/100 km e 11,2 litri/100 km. L’introduzione del basamento interamente in alluminio, del common-rail 3 con tecnica d’iniezione piezoelettrica e della norma Euro 4 con filtro del particolato di serie marca un importante salto tecnologico nei propulsori diesel. L’otto cilindri della Bmw 745d è stato sviluppato completamente ex novo e definisce, con i suoi 220 kW/300 cv a 4.000 giri/min e una coppia massima di 700 Nm a 1.7502.500 giri/min, il nuovo parametro di riferimento nella classe delle ammiraglie di lusso con motore diesel V8. Il consumo è di 9,5 litri/100 km, la velocità massima di 250 km/h, l’accelerazione 0100 km/h avviene in 6,8 secondi. Il sei cilindri in linea dalla coppia elevata della Bmw 730d, completamente rivisitato, eroga adesso 170 kW/231 cv a 4.000 giri/min e una coppia massima di 520 Nm a 2.000-2.750 giri/min. La velocità massima è di 238 km/h, l’accelerazione 0-100 km/h avviene in 7,8 secondi e i consumi sono di 8,2 litri/100km. Grazie al basamento realizzato interamente in alluminio, il peso del motore delle Bmw 745d e 730d è calato di rispettivamente 30/25 kg. I due modelli diesel raggiungono così un livello di agilità e dinamica completamente nuovo nella categoria delle berline di lusso a propulsione diesel. Il nuovo sei cilindri in linea con basamento bimetallico in lega di magnesio e lega di alluminio e distribuzione a regolazione interamente variabile delle valvole Valvetronic presentato per la prima volta nella Bmw 630i è disponibile adesso anche nella Serie 7. Il propulsore offre alla 730i/Li la massima potenza specifica, posizionandosi così come motore a benzina più innovativo prodotto in grande serie. Il sei cilindri in linea, alleggerito di 10 kg rispetto al modello precedente, eroga 190 kW/258 cv a 6.600 giri/min e una coppia massima di 300 Nm a 2.5004.000 giri/min e consuma, nonostante l’aumento di potenza del 12 per cento, il 4,7 per cento di carburante in meno
rispetto all’attuale Bmw 730i (cioè 10,1 litri/100 km). La velocità massima è di 244 km/h e l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 7,8 secondi. Infine abbiamo il motore dodici cilindri: introdotto appena nel 2003 nella Bmw 760i/Li è invariato, eroga 327 kW/445 cv a 6.000 giri/min e una coppia massima di 600 Nm a 3.950 giri/min. La combinazione di tecnica quattro valvole per cilindro, Valvetronic, Doppia Vanos e iniezione diretta di benzina conferisce alla 760i/Li una posizione di assoluta esclusività sul mercato mondiale. La velocità massima è di 250 km/h, l’accelerazione 0-100 km/h richiede 5,5 secondi e il consumo è di 13,4 litri/100 km.
Eccellenza motoristica L’attuale offensiva modelli portata avanti da Bmw è accompagnata da un’offensiva motori con la quale il costruttore bavarese sottolinea la propria “core competence” nella costruzione di propulsori potenti e tecnologicamente innovativi. A titolo d’esempio, va citato il nuovo motore a benzina 3.0 litri sei cilindri in linea con basamento bimetallico in lega di magnesio e lega di alluminio, con tecnologia Twin Turbo variabile, intro-
dotto l’anno scorso nella Bmw 535d e il motore a regimi elevati 5.0 litri V10 della Bmw M5. Nello sviluppo di un nuovo propulsore Bmw vengono valutati criticamente tutti i componenti, parametri e principi costruttivi del passato. La risposta sono materiali innovativi, nuovi processi di lavorazione e produzione. Il cliente Bmw ottiene dei propulsori molto più potenti, più leggeri, ottimizzati a livello di consumi ed emissioni. “Dinamica efficiente” è il leitmotiv di tutti i progetti e le innovazioni Bmw, naturalmente anche nella motoristica. Ciò porta alla separazione di potenza e consumi, l’aumento di agilità e spontaneità e l’incremento della dinamica percepita dal cliente. “Dinamica efficiente” significa la risoluzione dei conflitti che accompagnano il lavoro di sviluppo: infatti, di norma un aumento di potenza comporta anche consumi superiori, maggiore comfort significa peso supplementare e, di conseguenza, aumento dei consumi, ecc. Soprattutto nelle ammiraglie come la Serie 7 la risoluzione di questi conflitti costituisce un compito alquanto impegnativo. Bmw spezza questo circolo vizioso utilizzando dei materiali e delle soluzioni intelligenti, come l’al-
luminio che conferisce allo chassis della Serie 7 la propria leggerezza. Oppure attraverso l’utilizzo del magnesio, nettamente più leggero dell’alluminio, nel basamento dell’innovativo motore a benzina 3.0 litri, disponibile adesso anche nella Serie 7. Ma anche i progetti di ricerca sulla propulsione a idrogeno, promossi da Bmw da decenni, sono parte del concetto di “Dinamica efficiente”; nei prossimi anni sarà introdotta sul mercato una Serie 7 di serie alimentata con questo carburante ecologico. La Serie 7 con autotelaio in alluminio si distingue per la sua elevata precisione di sterzo, un’estrema spontaneità delle reazioni e ottime prestazioni. Nello chassis della Serie 7 Bmw ha abbinato un’elevata agilità e sportività a un comfort sovrano. L’allargamento della carreggiata posteriore di 14 mm e l’ottimizzazione della cinematica degli assi contribuiscono a migliorare le qualità dinamiche; inoltre, Bmw ha riorganizzato l’offerta di pacchetti di assetto. In futuro, la gamma comprenderà un assetto di serie e due pacchetti di assetto a tarature differenti: l’assetto di serie rivisitato e ottimizzato offre il tipico equilibrio Bmw tra dinamica e comfort; l’assetto high-end “A-
ne “Asia, Medio Oriente, Europa orientale, Oceania e Africa”: rispetto al modello precedente in 38 mesi le vendite dell’attuale Serie 7 sono più che raddoppiate. Con l’introduzione dell’attuale Serie 7, Bmw è riuscita ad affermarsi nel segmento di lusso di questa regione e a raggiungere i volumi dei mercati in cui la Bmw Serie 7 detiene tradizionalmente una posizione forte, in particolare Europa e Nordamerica. Su scala mondiale, la Bmw 745i/Li con il potente motore V8 (ora sostituita dalla 750i/Li) costituisce il modello più venduto (oltre il 50 per cento). La versione lunga rappresenta oltre la metà delle Bmw Serie 7 vendute.
daptive Drive” è composto da “Dynamic Drive” e il controllo degli ammortizzatori a regolazione continua “EDCK”: una sintesi mai raggiunta in passato di dinamica ottimizzata e massimo comfort. Grazie a stabilizzatori interamente variabili dell’asse anteriore e posteriore, “Dynamic Drive” sopprime quasi interamente il coricamento laterale in curva, migliorando ulteriormente il comportamento autosterzante. L’EDC-K adatta permanentemente le caratteristiche degli ammortizzatori alle variazioni del fondo stradale, dello stile di guida e di carico, da confortevole a sportivo; il pacchetto Sport invece è focalizzato sulla dinamica sportiva e propone una combinazione di taratura sportiva dello chassis e “Dynamic Drive”.
Design distintivo L’aumento di sportività e dinamica dei nuovi motori si riflette anche nel design. Il modulo anteriore è stato accentuato da un nuovo e marcato powerdome e, inoltre, sono stati leggermente rivisitati i reni, i gruppi ottici e lo spoiler. La sezione posteriore è caratterizzata da superfici incisive con un nuovo listello in cromo, proiettori e spoiler posteriori mo-
Il nuovo design dei cerchi e l’adozione di pneumatici superibassati conferiscono ulteriore grinta a un modello elegante e raffinato come la Serie 7, particolarmente apprezzata nel nostro Paese con i potenti motori turbodiesel.
dificati. Le fiancate riflettono la maggiore sportività e dinamicità della Bmw Serie 7. Complessiva-mente, l’ammiraglia conserva il proprio volto espressivo e si distingue nelle strade per l’immagine carismatica, elegante e originale. All’interno una raffinata selezione di materiali e colori accentua ulteriormente l’ambiente lussuoso e rilassato. I comandi riprendono le linee principali della plancia, così da donare all’arredamento interno della Serie 7 un’atmosfera ancora più lussuosa. L’innovativo concetto di comando iDrive, introdotto da Bmw nel 2001, è stato perfezionato nei dettagli ed è ancora più ergonomico. La pratica combinazione di controller e monitor incassato centralmente nella plancia è stata ulteriormente migliorata. Nessun sistema offerto sul mercato consente al guidatore di concentrarsi meglio sulla guida del sistema di comando iDrive di Bmw. La guida a menu ottimizzata del Control Display, la rappresentazione perfezionata dei menu e l’accesso diretto alle funzioni Entertainment - in particolare la selezione diretta della fonte audio e della banda di frequenza radio - costituiscono gli elementi principali dell’update del sistema iDrive nella Serie 7. Bmw ha mantenuto la consolidata strategia delle versioni Eletta, Attiva, Futura ed Eccelsa (solo 760i/iL), leggermente riviste e completate nei contenuti per rispondere al meglio alle differenti esigenze dei clienti top. È così che la Serie 7 si presenta con un equipaggiamento di serie ancora più ricco e nuove proposte di personalizzazione, come i gruppi ottici allo xeno e impianto lavafari di serie in tutti i modelli (Adaptive Light Control disponibile come optional), i lampeggiatori bianchi di serie, le luci dei freni a due stadi (in caso di forti frenate i veicoli che seguono sono avvisati dalla maggiore luminosità e superficie delle luci), un ricevitore DVB-T che consente la ricezione di emittenti televisive che trasmettono in analogico o digitale, il CDchanger (optional) anche con funzionalità MP3, “Bmw Assist” e “Bmw Online” (due dei nuovi servizi previsti dall’offerta ConnectedDrive, appena lanciata nel mercato italiano. Beba Tancredi
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Marzo 2005
DAIHATSU / Tutta nuova la Sirion “Model Year 2005”
Una compatta che si fa amare Moderna, funzionale e accogliente, la nuova Sirion offre cinque comodi posti e un ampio spazio per il carico. Due le motorizzazioni: 1.0 e 1.3 a benzina. Quattro le versioni chiamate con nomi femminili giapponesi. Prezzi a partire da 10.340 euro VAPRIO D’ADDA (Mi) - Si è presentata alla stampa alla Villa Castelbarco di Vaprio d’Adda (Mi) la Daihatsu Sirion “model year 2005” che in realtà è una Sirion tutta nuova, grazie allo styling, ai nomi che identificano i modelli (tutti nomi di donna giapponesi), al comfort, alle dotazioni per una vera e comoda “cinque posti”. Compatta, moderna, funzionale, accogliente. Così è la nuova Daihatsu Sirion, che misura 3.600 mm in lunghezza, 1.665 mm in larghezza e 1.550 mm in altezza. Il design è aggressivo e con una ben caratterizzata personalità. Le linee, dal cofano raccolto alla coda consistente, alle ruote spostate alle estremità, assieme al passo lungo (2.430 mm) e alle ampie carreggiate, esprimono un senso di agilità e di dinamismo, oltre che di rassicurante stabilità. Gli interni, all’insegna di un’elegante sobrietà, danno sin dal primo momento il senso del comfort e dell’ac-
coglienza. Notevole l’abitabilità per i passeggeri, con cinque comodi posti, grazie al passo lungo e alla equilibrata larghezza. Ben dimensionato anche lo spazio bagagli che può arrivare a contenere da 225 sino 630 litri, grazie al sedile posteriore ripiegabile, parzialmente o totalmente, senza dover rimuovere i poggiatesta. Un abitacolo all’insegna della praticità e della funzionalità, dove spicca la particolare collocazione del tachimetro, strumento essenziale, non più situato nell’usuale pannello, ma sistemato sul piantone dello sterzo. Così il tachimetro segue i movimenti del piantone regolabile e rimane sempre nella più corretta posizione “di lettura” da parte del guidatore. Il guidatore, qualunque sia la sua statura, può contare su una posizione sempre corretta grazie alla possibilità di regolare il volante, il sedile (sia in lunghezza che in altezza), nonché l’attacco della cintura di sicurezza. I tecnici Daihatsu hanno inoltre dedicato molte attenzioni a tutti i passeggeri con diversi spazi utili: dal compar-
Nonostante le dimensioni compatte la nuova Daihatsu Sirion è spaziosa e funzionale. E il bagagliaio non è minimo.
timento portaoggetti (con portaguanti integrato) al grande ripiano sotto il cruscotto, al cassettino nella consolle centrale, ai portalattine, alle tasche rigide sulle portiere, alle tasche porta riviste dietro i sedili anteriori, alla cappelliera che protegge lo spazio bagagli da sguardi indiscreti, e altro ancora.
Motori, un “mille” e un “milletre” Sono sempre un “mille” e un “milletre” i propulsori Daihatsu della nuova Sirion,
anche se la sostanza tecnologica è stata ampiamente rivoluzionata. Il tre cilindri di 1.0 litri è un motore concettualmente nuovo. Ora ha una cilindrata di 998 cc, aumentata rispetto ai 989 cc della precedente versione e, soprattutto, mette a disposizione una più consistente potenza con 51 kW/69,34 cv a 6.000 giri (9 kW in più) oltre a una migliorata disponibilità di coppia motrice con 94 Nm a 3.600 giri (in precedenza erano 91 Nm a 4.000 giri). L’importante miglioramento scaturisce da un rivoluzionamento progettuale che ha
interessato vari aspetti del propulsore. Il blocco motore è ora in alluminio (molto resistente ma leggero), così come in alluminio è la coppa dell’olio. La testata, sempre in lega leggera, propone le quattro valvole per cilindro, il doppio albero a camme in testa e il sistema di fasatura variabile DVVT, con un’aspirazione ottimizzata. Tra le caratteristiche salienti di questa nuova unità figurano anche l’albero motore disassato, i pistoni rivestiti in resina e con fasce a bassa elasticità, per ridurre
le resistenze all’interno dei cilindri. Totalmente nuova anche la mappatura della centralina. Il risultato finale è un propulsore di grande elasticità, brioso, che permette buone accelerazioni nell’uso cittadino, che sopporta al meglio lo “stop & go” urbano, ma si rivela anche prestazionale nell’utilizzo extraurbano e autostradale. La velocità massima è di 160 km/h e il consumo di 5 litri/100 km. Anche il quattro cilindri di 1.3 litri è stato ampiamente rinnovato. La sostanza tecnologica è basata sulla configurazione a corsa lunga, 4 valvole per cilindro (16 valvole totali), doppio albero a camme in testa, fasatura variabile DVVT, cilindrata di 1.298 cc, potenza di 64 kW/87,01 cv a 6.000 giri e coppia motrice di 120 Nm a 3.200 giri, ampiamente disponibile già dai regimi più bassi. Un dato, quello della coppia, molto significativo sul piano delle doti di elasticità e agilità del motore. Il propulsore di 1.0 litri è disponibile unicamente abbinato al cambio manuale a 5 marce, mentre il 4 cilindri “milletre” offre l’alternativa tra il manuale a 5 marce e una trasmissione automatica a 4 rapporti, gestita elettronicamente, che rappresenta un altro importante elemento di qualificazione della tecnologia Daihatsu. Con cambio manuale la Sirion 1.3 raggiunge una velocità massima di 170 km/h e registra un consumo di 5,8 litri/100 km. I valori corrispondenti con cambio automatico sono di 165 km/h e 6,4 litri/100 km.
I MOTORI DELLA SIRION
Risorse “nanotecnologiche” VAPRIO D’ADDA - Entrambi i propulsori adottano il nuovo catalizzatore Daihatsu: un componente “intelligente”, con una tecnologia rivoluzionaria, che ne mantiene stabili le prestazioni in un arco di tempo molto più ampio. Un catalizzatore dalla vita “più lunga”, con la caratteristica di autorigenerare le particelle di metallo prezioso che ne sono l’elemento fondamentale. Il catalizzatore Daihatsu, utilizzando la nanotecnologia, incorpora ioni di Palladio (il più sensibile al calore dei metalli “nobili”) nel contesto di cristalli di Perovskite. In atmosfera rarefatta, ad alta temperatura, gli ioni di Palladio fuoriescono dai cristalli di Perovskite, diventano particelle metalliche attive e, in atmosfera ossidata, rientrano nuovamente all’interno dei cristalli. Si realizza in tal modo il processo di rigenerazione che consente di mantenere una capacità di pulizia e catalizzazione eccellenti, per un periodo molto superiore rispetto ai catalizzatori convenzionali. Altro elemento fondamentale del nuovo catalizzatore Daihatsu è la sua capacità di raggiungere in tempi brevissimi la temperatura d’esercizio a tutto vantaggio dell’abbattimento dei fattori inquinanti sin dalla partenza. La carrozzeria di Sirion, realizzata in lamiera d’acciaio ad alta resistenza, è del tipo a scocca portante. Una struttura studiata con una cellula molto protettiva nei confronti degli occupanti e con zone, ad assorbimento d’urto programmato, per ridurre le conseguenze in caso d’incidente. Le sospensioni seguono lo schema classico Daihatsu, ma sono state riprogettate e adeguate in funzione delle nuove caratteristiche della vettura, per garantire un’ottima tenuta di strada e un comfort di livello superiore su ogni tipo di percorso. Anteriormente la configurazione è a ruote indipendenti di tipo McPherson, con molle elicoidali e ammortizzatori. Al retrotreno, invece, è previsto un ponte semi indipendente, sempre con molle e ammortizzatori. L’impianto frenante, servoassistito e generosamente dimensionato, è ora con dischi anteriori ventilati e tamburi posteriori, con ABS ed EBD di serie. Lo sterzo ha la servoassistenza elettrica (EPS). Le dotazioni di sicurezza comprendono anche gli airbag anteriori SRS, gli airbag laterali e quelli a tendina (optional) per le teste dei passeggeri an-
teriori e posteriori. Si aggiungono i poggiatesta regolabili e le cinture di sicurezza con pretensionatori calibrati (le anteriori regolabili in altezza). Sirion si avvale anche del DUS (Door Unlocking System), un esclusivo sistema Daihatsu che, in caso di impatto, sblocca le serrature delle portiere e accende le luci interne per facilitare la rapida uscita dalla vettura, ma anche per agevolare l’intervento di eventuali soccorritori. Il DUS attiva anche il lampeggio d’emergenza sulle frecce direzionali, per richiamare l’attenzione dei soccorritori. Inoltre, un interruttore inerziale provvede a interrompere sia l’afflusso di carburante sia l’accensione per prevenire il pericolo d’incendio. Daihatsu Sirion è offerta in quattro versioni: Aki 1.0 (10.340 euro), Mio 1.0 (11.830 euro), Mio 1.3 (12.630 euro) e Kaori 1.3 (13.100 euro). I nomi femminili giapponesi suggeriscono la ricchezza della natura, la sua varietà e i suoi colori (“Aki”, “Stagione d’autunno”), evocano l’armonia tra i principi vitali, riassumendo nei due ideogrammi “Mi” e “O” le parole “bellezza” e “vitalità” (“Mio”) o ancora il calore e la serenità che si possono trovare solo in un ambiente familiare (“Kaori”, “Aria di casa”, da “Kao” e “Ri”, “profumo” e “casa”). Già nell’allestimento Aki 1.0 (un “entry level” decisamente ricco) sono previsti impianto frenante servoassistito con ABS ed EBD, air bag anteriori e laterali, alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata con comando a distanza, cinture di sicurezza con pretensionatori e regolabili in altezza, correttore assetto fari, sistema di sicurezza DUS, fari alogeni, antifurto immobilizer, lunotto termico e tergilunotto, radio con antenna e due altoparlanti, consolle porta bicchieri, retronebbia, piantone sterzo regolabile, alette parasole con doppio specchietto di cortesia, avvisatore acustico chiavi inserite, sedile posteriore sdoppiato abbattibile separatamente, servosterzo EPS e altro ancora. Salendo nei livelli di allestimento si aggiungono poi, secondo le versioni, il climatizzatore manuale, il contagiri, i retrovisori esterni elettrici, i paraspruzzi, l’impianto radio con quattro altoparlanti e antenna, ecc.. Tra gli optional la vernice metalizzata, i cerchi in lega e gli airbag a tendina per le teste dei passeggeri anteriori e posteriori.
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FOCUS
Per la prima volta una gamma completa di servizi telematici integrati per la propria auto
Bmw guida il futuro con ConnectedDrive Un insieme di servizi basati sull’integrazione di infrastrutture telematiche, centrali operative, sistemi informativi e servizi di assistenza collegati con i dispositivi presenti sulla vettura. Tre le famiglie di prodotti offerti: Bmw Assist, Bmw Online e Bmw Tracking SAN DONATO MILANESE - Il futuro è già iniziato. Sembra uno slogan pubblicitario di qualche nuovo film di fantascienza e invece è qualcosa di reale che ha per protagonista il mondo dell’automobile, da sempre avanguardia delle nuove frontiere tecnologiche. Mai in passato si erano avute tante possibilità di rendere la guida più sicura e confortevole. La parola chiave è informazioni, messe a disposizione da sensori, diffuse da sistemi di comunicazione ed elaborate da reti intelligenti. Più informazioni il guidatore è in grado di delegare, più sicuro, rilassato e confortevole è il suo viaggio. Il gruppo Bmw è un pioniere nel collegamento in rete di sistemi d’informazione, comunicazione e assistenza, sia all’interno che all’esterno dell’automobile. Il nome di questo avveniristico ma anche concreto progetto è Bmw ConnectedDrive. Al primo livello c’è la comunicazione tra automobile e guidatore. Dal tachimetro classico al sistema di navigazione, introdotto in Europa proprio da Bmw nel 1994, la strada percorsa è stata lunga. Era la prima volta che si mettevano a disposizione del guidatore delle informazioni integrate provenienti dall’esterno. La filosofia ConnectedDrive di Bmw amplia il livello comunicativo e collega guidatore, automobile e ambiente esterno in una rete intelligente. Mentre in passato l’interazione dei tre elementi guidatore, automobile e ambiente esterno dipendeva esclusivamente dalla capacità di adattamento individuale dell’uomo, Bmw ConnectedDrive libera il guidatore dal suo isolamento, offrendogli la propria assistenza. Il tutto è comparabile a un passegge-
di FABIO BASILICO
ro virtuale, una specie di “settimo senso” che rende la macchina più intelligente e personalizzata. Bmw ConnectedDrive collega il sistema automobile con il mondo esterno e il traffico, fornendo il più alto numero d’informazioni utili al guidatore, nel modo più personalizzato ed ergonomico possibile, informazioni provenienti dai servizi telematici e online e dai sistemi di assistenza. La fusione tra sistemi elettronici e meccanici porta a un’assistenza del guidatore impensabile alcuni anni fa. I sistemi di assistenza guidatore sviluppati nell’ambito di Bmw ConnectedDrive assicurano una guida “pre-vedente” con un numero di interventi minimo del guidatore. ConnectedDrive è dunque un un insieme di servizi basati sull’integrazione di infrastrutture telematiche, centrali operative, sistemi informativi e servizi di assistenza collegati con i dispositivi presenti sulla vettura. Un concetto di mobilità intelligente che offre una nuova sicurezza e un nuovo piacere di guidare, insieme a una nuova sensazione di indipendenza. Attraverso Bmw ConnectedDrive vengono offerte tre famiglie di prodotti: Bmw Assist, Bmw Online e Bmw Tracking, con svariati servizi. Bmw è la prima casa automobilistica in Italia a fornire una gamma completa e articolata di servizi telematici integrati sulle proprie vetture. La gamma non offre semplicemente delle funzioni supplementari al guidatore, ma arriva per la prima volta a proporre l’accesso a servizi che si riflettono in veri e propri “stili di vita” a bordo dell’auto. La telematica, connubio tra il mondo delle
telecomunicazioni e dell’informatica, ha fatto negli ultimi anni grandi passi avanti. Il risultato per il mondo dell’auto è appunto Bmw ConnectedDrive. È possibile visualizzare informazioni direttamente da un portale Bmw dedicato, ricevere e spedire e-mail dalla propria vettura (senza allegato) e avere a disposizione un gruppo di esperti, disponibile 24 ore su 24, per ogni evenienza, in caso di furto, incidente o emergenza. Bmw Assist e Bmw Online richiedono per il loro funzionamento un telefono Bmw e un sistema di navigazione; Bmw Tracking richiede, per la sua attivazione, la presenza dell’antifurto. I principali partner di Bmw ConnectedDrive sono ViaMichelin, Ansa e il gruppo Seat Pagine Gialle. ViaMichelin è un compagno di viaggio ideale con la Guida Michelin e La Guida Verde con le note categorie Michelin. L’agenzia stampa Ansa produce oltre 2.000 notizie e 200 foto al giorno e le distribuisce a tutti i media italiani, alle istituzioni centrali e periferiche, agli organismi internazionali, alle organizzazioni di categoria e al mondo politico e sindacale. L’informazione multimediale è redatta dalla media company Ansaweb che progetta e realizza prodotti informativi audio/video per internet, Tv satellitare, telefonia mobile e PDA. Il gruppo Seat Pagine Gialle è leader europeo e uno dei principali operatori a livello mondiale nel settore delle directories telefoniche multimediali e multipiattaforma. Con una rete commerciale di 2.000 persone e un database di 20 milioni di famiglie e 3 milioni di operatori economici, le Pagine Gialle mettono in contatto esigenze e soluzioni a casa e in ufficio e favoriscono inoltre scambi economici.
AUTORAMA
FOCUS COME FUNZIONA E COME È ARTICOLATO IL NUOVO SISTEMA CONNECTEDDRIVE
Un “salto nel futuro” Con il sistema ConnectedDrive è come se il guidatore di una Bmw, dalla Serie 1 alla X5 avesse sempre accanto un amico invisibile che lo assiste in tutte le situazioni che si possono presentare durante l’ultizzo quotidiano della sua auto SAN DONATO MILANESE Da oggi chi sceglie un modello della gamma Bmw non sceglie più soltanto un’auto con un determinato allestimento, ma gli accessori, il motore che più gli aggrada, il cambio automatico o manuale e la trazione posteriore o integrale. Il grande “plus” della gamma Bmw è costituito dalla possibilità di disporre come optional del nuovo sistema ConnectedDrive che stabilisce un nuovo rapporto tra l’automobile e il suo guidatore. Vediamo in sintesi tutte le possibilità che questo sistema è in grado di offrire a chi guida una Bmw. B MW A SSIST - In caso di guasto meccanico, d’incidente o di una semplice richiesta di informazioni, Bmw Assist interviene in aiuto del guidatore, che ha a disposizione per qualunque tipo d’emergenza o di richiesta specifica una Centrale Operativa dedicata, attiva 24 ore su 24, sette giorni su sette. Chiamata di emergenza manuale, chiamata di emergenza in automatico, chiamata di assistenza, servizio di cortesia e Le mie Info sono i
Chiamata d’emergenza manuale - Attraverso un tasto, o un’icona presente sul proprio display 16:9, è possibile attivare la chiamata d’emergenza manuale, stabilire una connessione con la Centrale Operativa Bmw e richiedere l’assistenza necessaria. Le informazioni sulla posizione della vettura sono inviate in automatico alla centrale nel momento in cui viene stabilita la connessione. Il conducente può richiedere così, se necessario, l’intervento di un’ambulanza o di un mezzo di soccorso che provvederà a dare l’assistenza necessaria.
splay del navigatore è possibile effettuare una chiamata di assistenza, con cui segnalare la posizione del veicolo in panne e trasmettere, in automatico, alla centrale di assistenza i principali dati della vettura, come per esempio il livello del carburante o lo stato della batteria. La Centrale Operativa stabilirà un contatto con la vettura definendo l’intervento più opportuno ed eventualmente il recupero della stessa. Le mie Info - Attraverso un portale dedicato al clien-
LE OFFERTE
Packages convenienti SAN DONATO MILANESE - Il sistema Bmw denominato ConnectedDrive è anche un insieme di pacchetti convenienti per esigenze individuali. Si tratta di proposte che consentono al potenziale cliente di scegliere quella più vicina alle sue reali esigenze. Il Bmw Safety Package (1.100 euro più il costo dell’hardware e del servizio il primo anno, 320 euro dal secondo anno) offre Bmw Assist e Bmw Tracking. Il Bmw Safety and Convenience Package mette a disposizione tutti i servizi Bmw ConnectedDrive per 1.100 euro (più costo hardware e servizio) il primo anno. Dopo il primo anno, il costo annuo è di 390 euro.
BMW TRACKING / LE FUNZIONI
Un bene da proteggere SAN DONATO MILANESE - Bmw Tracking è un modo sicuro ed efficace per proteggere la propria auto, con una vantaggiosa ricaduta sui costi di assicurazione. Bmw Tracking è infatti stato riconosciuto dal Ministero delle Attività Produttive e dal Cestar (Centro Studi Auto Riparazioni) come piattaforma capace di aumentare la sicurezza stradale e, in accordo con le principali compagnie di assicurazione, come sistema in grado di offrire, a seconda della provincia di appartenenza, riduzioni sulle polizze furto e incendio e RC Auto. Il sistema è sviluppato sulla base di un contatore satellitare che non effettua la sola localizzazione, come sui convenzionali sistemi di antifurto satellitare, ma grazie a una serie di servizi telematici integrati e all’ausilio di centrali operative dedicate offre altre innovative funzionalità. In caso di allarme viene automaticamente inviata una segnalazione a una Centrale Operativa che si occuperà di seguire l’auto e
avvertire il cliente con il riferimento del luogo e dell’indirizzo della posizione della vettura. La Centrale Operativa a sua volta attiverà la ricerca della vettura attraverso le forze dell’ordine pubbliche e private. Il servizio è realizzato tramite l’ausilio del sistema satellitare che è collegato all’impianto antifurto Bmw montato sulla vettura. Il tutto viene effettuato in automatico e non richiede alcuna autenticazione manuale (come per esempio l’inserimento della password). Il sistema è basato sulla sinergia tra centro servizi e il terminale montato sulla vettura. Il centro servizi si occupa dei rapporti con le compagnie assicurative, di ricostruire la dinamica di eventuali incidenti, della localizzazione della vettura e dei furti. Bmw Tracking è disponibile a 1.100 euro più il costo dell’hardware e del servizio. Dal secondo anno la spesa è ridotta a 190 euro.
Bmw Assist offre mezzi eccezionali di comunicazione sia all’interno che all’esterno della vettura. Il servizio “Le mie Info” permette di ricevere messaggi direttamente nella propria vettura da un qualsiasi personal computer. È possibile, ad esempio, stabilire una comunicazione con la propria auto in qualsiasi momento attraverso il proprio PC di casa. L’eccezionale quantità di informazioni offerte da Bmw Assist è un’altra caratteristica senza uguali. Il servizio “Info Plus”, ad esempio, è in grado di indirizzarvi a uno dei milioni di indirizzi disponibili con Bmw Assist, molti dati in più di
nuovi servizi che Bmw Assist mette a disposizione sulle vetture Bmw. Per poter usufruire di tali servizi le vetture devono essere equipaggiate con un telefono Bmw e un navigatore di tipo Professional o Business. Bmw Assist è gratuito per il primo anno. La tariffa annua dopo il primo anno è di 175 euro (iva inclusa), più le spese di telefono dal proprio cellulare per chiamare la linea nazionale Bmw Assist.
BMW ONLINE
Continuamente informati Bmw Online comprende una serie di servizi basati sul portale esclusivo Bmw a cui è possibile accedere utilizzando lo schermo 16:9 della propria vettura dotata di sistema di navigazione. Come in un vero portale vengono resi disponibili oltre ad alcuni contenuti presenti anche su internet - come notiziari, ricerca di numeri telefonici e indirizzi o consigli su hotel e ristoranti - anche altri interessanti servizi come la gestione della posta elettronica. È ora possibile infatti con il servizio Funzioni Ufficio inviare e ricevere e-mail di solo testo, senza allegati, direttamente dalla propria vettura o semplicemente consultare e aggiornare la propria rubrica. Ecco alcuni dei servizi disponibili sul portale Bmw Online: Notiziario Ansa online, per accedere alle ultime notizie su politica, borsa, sport, meteo e spettacolo; Pagine Gialle e Pagine Bianche, per la ricerca di indirizzi e numeri telefonici; Guida “Rossa” Michelin, con i consigli e i commenti su hotel o ristoranti della zona; Posizione dei concessionari Bmw con relativo indirizzo; Guida “Verde” Michelin, con la possibilità di avere sul proprio schermo informazioni relative al patrimonio storico, religioso e artistico della località scelta. I servizi e i contenuti sono disponibili 24 ore su 24 e in futuro è prevista l’attivazione di nuove funzionalità, che permetteranno una connessione ulteriormente migliorata fra i veicoli e i servizi della propria città. Dopo il primo anno a costo zero, Bmw Online viene offerto dal secondo anno a 175 euro (250 euro in abbinamento a Bmw Assist).
Chiamata d’emergenza in automatico - La chiamata d’emergenza in automatico parte invece direttamente quando si attiva l’airbag. In automatico viene stabilita una connessione con la centrale operativa Bmw che riceve la posizione della vettura e cerca di stabilire una connessione vocale con l’abitacolo e, in caso di mancata risposta del conducente, attiva direttamente la procedura per il soccorso immediato (118). Chiamata di assistenza Attraverso un tasto sul di-
te Bmw è disponibile il servizio Le mie Info, con il quale è possibile inviare alla propria vettura dotata di telefono e sistema di navigazione, messaggi e dati come indirizzi stradali e numeri di telefono. I dati inviati andranno ad aggiornare la rubrica e la lista degli indirizzi salvati nel sistema di navigazione. Info Plus - Si tratta di un Call Center a 360° a cui chiedere informazioni su hotel, ristoranti o qualunque punto di interesse richiesto dal cliente Bmw. La Centra-
le Operativa è in grado di inviare alla vettura gli indirizzi richiesti e il numero di telefono relativo alla località richiesta. Il facile e diretto accesso ai servizi di assistenza è solo uno degli aspetti che fa di Bmw Assist un servizio telematico diverso dagli altri. La chiamata di emergenza e di assistenza fanno risparmiare tempo in situazioni in cui è di assoluta importanza che il servizio giunga in tempi rapidi, ad esempio in situazioni in cui potrebbe essere a rischio la vita dei propri cari. Inoltre,
ciò che può assorbire la memoria di qualsiasi sistema di navigazione. Diversamente da dati salvati su supporti (ad esempio sul DVD del navigatore) usati da altri servizi, i dati Bmw Assist vengono costantemente aggiornati fornendo così sempre informazioni attualizzate e “up to date”. Come si può intuire, è come se il guidatore di una Bmw dotata di questo dispositivo avesse un computer decisamente evoluto posizionato sotto il cruscotto e che può usare senza distrarsi dalla guida.
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FOCUS cipale: la rilevazione del traffico non richiede un’infrastruttura supplementare. Da qualsiasi punto della rete stradale digitalizzata è possibile raccogliere ed elaborare informazioni anonime sul flusso del traffico”. Le automobili trasmettono automaticamente le informazioni sulla viabilità raccolte dalla rete di bordo Bmw ConnectedDrive a un pool che confronta i dati con quelli trasmessi da altre automobili e con altre informazioni sul traffico, le elabora e inoltra immediatamente per SMS attraverso il telefono veicolare al sistema di navigazione delle Bmw equipaggiate con Bmw Assist. Se sul percorso programmato vi dovessero essere dei rallentamenti, il computer di navigazione seleziona immediatamente un percorso alternativo e lo propone al guidatore. Le automobili Bmw dotate di
S. D ONATO M ILANESE - Il principio elementare del concetto Bmw ConnectedDrive è di avvisare invece d’intervenire: il guidatore resta sempre responsabile della sua automobile. “Soprattutto nelle decisioni complesse - ci dice Paolo Magnani, marketing specialist, responsabile del Progetto ConnectedDrive del Bmw Group Italia l’uomo è insostituibile, perché agisce anche in base a principi etici, una cosa che oggi non è in grado di fare nemmeno il computer più potente. Per esempio, un computer non sa che una manovra per evitare un ostacolo sulla strada minaccia forse un’automobile che si avvicina in senso contrario o un passante e che in questo caso un danno alla macchina costituisce la decisione giusta. Il guidatore resta l’elemento irrinunciabile quando ci si orienta, come Bmw Group,
PAOLO MAGNANI Marketing specialist, responsabile del progetto ConnectedDrive Bmw Group Italia
“Una tecnologia intelligente” all’ideale della guida senza infortuni”. Bmw ConnectedDrive unisce quindi i punti forti dell’uomo a quelli della tecnica automobilistica. “In questo Bmw ConnectedDrive persegue una divisione razionale e puntuale dei compiti - continua il dottor Magnani - sia guidatore che tecnica dovrebbero fare quello che sanno fare meglio. Mentre in passato l’interazione tra i tre campi guidatore, automobile e ambiente esterno dipendeva essenzialmente dall’uomo e la sua capacità di adattamento, Bmw ConnectedDrive opera in modo diverso: l’obiettivo è di mettere a disposizione del guidatore le informazioni richieste e necessarie nel modo più personalizzato ed ergonomico possibile. Il guidatore viene assistito e aumentano sicurezza e comfort. Ma il guidatore resta al centro di tutte le azioni e conserva la piena responsabilità di tutte le manovre di guida”.
Un concetto dinamico Bmw ConnectedDrive è un concetto dinamico. “Lo sviluppo permanente dei servizi - spiega Paolo Magnani - offre un crescente comfort di informazioni e mobilità. Attualmente, Bmw ConnectedDrive include i prodotti Bmw Assist, Bmw Online e Bmw Tracking. Tutti questi prodotti sono delle proposte al guidatore, egli può farne uso ma non ne è obbligato. A richiesta, egli può definire personalmente i servizi che desidera utilizzare: oggi viaggiare comodamente in automobile e richiedere tutte le informazioni, anche
quelle turistiche, e domani selezionare solo le informazioni utili per incrementare la sicurezza e godersi il puro divertimento di guida con tachimetro e contagiri. Bmw ConnectedDrive rende ancora più intenso il piacere di guidare”. Il concetto di dinamismo insito nel Dna del progetto Bmw apre le porte al domani. Il futuro prossimo di Bmw ConnectedDrive si traduce in nuovi sistemi di assistenza che renderanno la guida ancora più sicura e confortevole. “Solo colui che riceve le informazioni giuste presentate nel modo giusto, nel posto giusto e al momento giusto - prosegue il responsabile del Progetto Bmw ConnectedDrive - è in grado di erogare delle prestazioni ottimali. Una delle funzioni di base di Bmw ConnectedDrive è di raccogliere informazioni, di elaborarle e di trasmettere nel formato adatto ai sistemi dell’automobile o al guidatore, di assisterlo”. Un tale sistema di assistenza disponibile di serie è l’Active Cruise Control (ACC) che regola la velocità in dipendenza della velocità e distanza del veicolo che precede e assiste così il guidatore nella regolazione della velocità e della distanza su autostrade e superstrade. L’attuale ACC diviene attivo a partire da circa 30 km/h. Nel prossimo futuro il sistema di assistenza sarà utilizzato anche per velocità inferiori: il cosiddetto assistente Stop&Go per le code e il traffico di città contribuirà a prevenire i tamponamenti. ACC Stop&Go è uno sviluppo della regolazione attiva della velocità ACC, disponibile già per la Bmw Serie 5, 6 e 7 e il qua-
le sarà offerto a partire dalla primavera 2005 anche per la nuova Serie 3. Gli ingegneri di Bmw Group stanno elaborando l’introduzione di una funzione Stop&Go di serie che estende il campo di velocità ACC verso il basso fino all’arresto dell’automobile.
Aiuta a stare nelle corsie Ma il concetto di assistenza di Bmw ConnectedDrive non si limita all’assistenza in direzione di guida, ma anche nella guida trasversale. Ad esempio, è stato concluso lo stadio di ricerca di un sistema che avvisa il guidatore quando esce dalla corsia. La base è costituita da una videocamera che osserva la carreggiata e che consente di riconoscere, attraverso un sofisticato software, eventuali situazioni di pericolo. Gli ingegneri del gruppo Bmw stanno sviluppando un sistema di rilevazione del cambio corsia che attualmente è in grado di sorvegliare via radar il traffico che segue. Quando il guidatore attiva il lampeggiatore direzionale e il sistema riconosce un veicolo che si avvicina da dietro a una velocità superiore, emette un avviso: la leva del lampeggiatore inizia a vibrare e delle spie si accendono nei retrovisori esterni. L’assistente potrà essere un aiuto prezioso per il guidatore soprattutto di notte quando è più difficile stimare la velocità dei veicoli che seguono. “Un grande aiuto sarà in futuro anche - aggiunge Paolo Magnani - il cosiddetto Assistente di parcheggio. Gli ingegneri di Bmw Group hanno svilup-
pato un assistente semiautomatico che consente, attraverso sensori a ultrasuoni e Active Steering, di entrare comodamente e sicuramente anche nei parcheggi più stretti. Durante il passaggio davanti a un posto libero un sensore ne misura la larghezza e lunghezza. L’Assistente segnala al guidatore se il posto ha le dimensioni sufficienti. Il guidatore può fermarsi, inserire la retromarcia e attivare l’Assistente di parcheggio che si assume attraverso un elettromotore l’intera manovra di parcheggio. Il guidatore è responsabile per l’accelerazione e la decelerazione, mentre l’Assistente di parcheggio si occupa autonomamente di girare lo sterzo nel punto ottimale, così da parcheggiare l’automobile lungo la linea ideale. Quando il Park-DistanceControl (PDC) segnala la fine dello spazio di parcheggio, il guidatore arresta la macchina. L’Assistente di parcheggio gira il volante e le ruote anteriori e parcheggia la macchina con la marcia in avanti in posizione centrale. Il guidatore può togliere le mani dal volante durante l’intera manovra e concentrarsi sulla zona circostante”. La raccolta di più informazioni spinge sempre più in là le potenzialità del ConnectedDrive: in futuro, i sensori attualmente montati in una macchina saranno completati da nuovi componenti che rileveranno soprattutto la zona circostante. A questo scopo saranno sviluppati nuovi concetti di sensori basati su tecnologie ultrasuoni, radar, laser e di elaborazione immagini. Ad esempio, i sensori lidar che mi-
surano la distanza attraverso la luce, sono ideali per misurare gli angoli. Ma attualmente il loro raggio è limitato. Le termocamere invece creano le basi per la ricognizione di essere umani di notte ma richiedono un sofisticato software di elaborazione. I ricercatori di Bmw Group lavorano inoltre sulla fusione dati dei sensori. I dati di sensori diversi vengono utilizzati per valutare una situazione con maggiore precisione. Gli attuali sviluppi e programmi di ricerca offrono a Bmw ConnectedDrive un futuro ancora più sofisticato.
Per rilevare il traffico “La Casa tedesca - dice il dottor Magnani - sta sviluppando un metodo di rilevazione del traffico che utilizza le automobili come sensori mobili. Già a partire dal settembre 2001 tutte le automobili Bmw equipaggiate di Bmw Assist partecipano al cosiddetto Floating Car Data System (FCD) - qualora desiderato dal guidatore. Le automobili su strada non sono solo dei ricevitori ma assumono anche la funzione di raccolta e trasmissione di informazioni sulla viabilità. I dati trasmessi - naturalmente anonimamente riguardano la posizione e la velocità di crociera e consentono un calcolo relativamente affidabile della situazione momentanea del traffico. I guidatori Bmw che partecipano al sistema FCD donano e ricevono gratuitamente delle informazioni sul traffico che non vengono rilevate dai sensori autostradali. È questo è il vantaggio prin-
FCD possono generare delle informazioni sul traffico di autostrade e strade statali e di centri abitati senza richiedere dei sensori supplementari. La velocità e il percorso selezionato costituiscono solo dei dati rudimentali per valutare in dettaglio la situazione del traffico e il suo sviluppo. Il gruppo Bmw sta sviluppando una raccolta dati sul traffico ampliata, generata in automobile (Extended Floating Car Data, XFCD), che consentirà di ricevere delle informazioni molto più precise sul traffico. Analogamente alla rilevazione FCD, i dati sul traffico ampliati (XFCD) vengono elaborati nell’automobile per generare dei messaggi sulla situazione momentanea del traffico e della strada. Questo consente di prevedere situazioni pericolose come forti piogge, aquaplaning, ghiaccio, visibilità limitata o nebbia. La vasta gamma di Bmw ConnctedDrive non prevede solo la comunicazione tra guidatore, automobile e un’infrastruttura stazionaria. In futuro è ipotizzabile anche una comunicazione diretta tra le automobili - senza passare attraverso una centrale operativa. Le automobili di ricerca Bmw ConnectedDrive sono già in grado di scambiare informazioni sul traffico tra di loro - velocemente e direttamente attraverso la tecnologia WirelessLAN. Queste informazioni completeranno i servizi telematici del futuro e li collegheranno in cosiddette reti ad hoc. Se una macchina si troverà in coda, trasmetterà in frazioni di secondo delle informazioni a tutte le macchine in zona.
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FOCUS UNO SCHIERAMENTO DI VETTURE CHE FANNO DEL DINAMISMO IL SEGRETO DEL SUCCESSO
Una scelta comunque vincente I modelli di riferimento per le applicazioni integrate di Bmw ConnectedDrive sono la Serie 3 (dall’avvio della commercializzazione), la Serie 5, 6, 7 e la Serie 1 dal prossimo settembre. Su X3, X5 e Z4 è possibile usufruire separatamente di Bmw Assist, Bmw Tracking e Bmw Safety Package SAN DONATO MILANESE - In pratica tutti i modelli dell’ultima generazione della gamma Bmw possono disporre del sistema ConnectedDrive, vediamo in sintesi i modelli che costituiscono un ventaglio di offerte particolarmente ampio, dalla compatta Serie 1 alla sportiva Serie 6, senza dimenticare le sport activity X3 e X5. SERIE 1 - Con la Serie 1 inizia una nuova era per il segmento delle compatte. Per la prima volta la funzionalità di una cinque porte compatta è stata abbinata a quel piacere di guida attribuito generalmente alle Bmw. Il suo carattere sportivo è fornito da motori a benzina ad alto rendimento con tecnologia Doppio Vanos e Valvetronic, da potenti propulsori diesel Common Rail e da un autotelaio altamente sofisticato. In Italia la Bmw Serie 1, che è a trazione posteriore, è disponibile in quattro modelli: 116i (cilindrata 1.6 litri, potenza 85 kW /115 cv), 120i (cilindrata 2.0 litri, potenza 110 kW/150 cv), 118d (cilindrata 2.0 litri, potenza 90 kW/122 cv e 120d (cilindrata 2.0 litri diesel, potenza 120 kW/163 Cv). Tre i tipi di allestimento: Eletta, Attiva e Futura. La potenza del motore viene trasmessa da un cambio manuale a sei rapporti (nella Bmw 116i cambio manuale a cinque rapporti) oppure, nelle 120i e 120d, da un cambio automatico a sei rapporti con Steptronic. Tutte le versioni sono dotate di pneumatici runflat da 16 pollici. Le luci stop a due stadi, montate su tutti i modelli, segnalano se la frenata è eseguita normalmente o con grande intensità. Ricca, infine, la dotazione di serie dei sistemi di sicurezza che comprendono il sistema di controllo dinamico della stabilità (DSC), il sistema di controllo dinamico della trazione (DTC), il Dynamic Brake Control (DBC), che consente il bloccaggio elettronico del differenziale, gli airbag laterali, frontali e quelli per la testa. SERIE 3 - La nuova Serie 3 fa il suo debutto in occasione del Salone dell’Automobile di Ginevra. La quinta generazione, lunga 4.520 mm, larga 1.817 mm e alta 1.421 mm, è al centro della moderna gamma stilistica Bmw.
I sistemi che comportano una grande densità di informazioni sono comandati con l’opzionale iDrive, che presuppone la presenza del sistema di navigazione. L’apposito display è sistemato sotto una palpebra al centro del cruscotto. Il Controller serve a selezionare la funzionalità desiderata e a navigare all’interno dei menu. I sistemi d’informazione e intrattenimento proposti per la nuova Bmw Serie 3 sono derivati dalle Bmw di segmento superiore. Il cliente può scegliere tra gli opzionali sistemi di navigazione Business oppure Professional basati su DVD. Al momento del lancio commerciale, la Bmw Serie 3 sarà disponibile con tre motorizzazioni a benzina e una diesel. Le motorizzazioni benzina comprendono, al vertice della gamma, la Bmw 330i dotata di un motore sei cilindri in linea in grado di erogare 190 kW/258 cv. Segue la Bmw 325i dotata di un motore da 2.5 litri in grado di sviluppare 160 kW/ 218 cv. Ultima motorizzazione a benzina è il quattro cilindri della Bmw 320i da 110 kW/150 cv. Il motore diesel della 320d, infine, grazie alla tecnologia common rail di seconda generazione, è in grado di sviluppare una potenza di 120 kW/163 cv. Tutti i modelli proposti saranno equipaggiati di serie con cambio manuale a sei marce oppure, a richiesta, con cambio automatico a sei velocità. Novità assoluta nel segmento D è il tasto di accensione: basta schiacciare brevemente l’apposito bottone per avviare in totale comfort il motore. Altra innovazione per il segmento D è lo sterzo attivo. Il cliente potrà ordinare l’opzionale sterzo attivo Bmw per i modelli a sei cilindri della nuova Serie 3. Per garantire una maggiore sicurezza la Serie 3 adotta la più recente generazione del DSC, il controllo elettronico della stabilità. Il sistema di protezione degli occupanti comprende sei airbag di serie. Oltre ai doppi fari a luce alogena di serie, il cliente può ordinare i proiettori bi-xeno con o senza fari orientabili (ALC). SERIE 5 - La nuova Serie 5 è ai vertici della Business-Class di Bmw. La nuova berlina ha una dinamica frutto di un sofistica-
to concetto tecnico che include un’innovativa costruzione leggera della carrozzeria, realizzata con un sapiente mix di acciaio e alluminio. Proposta inizialmente in tre varianti di motorizzazione a sei cilindri in linea - 520i da 125 kW/170 cv, 530i da 170 kW/231 cv e 530d da 160 kW/218 cv - ha visto arrivare successivamente la 520iA, la 525i da 141 kW/192 cv e la 545i V8 di 4.4 litri da 245 kW/333 cv. L’arricchimento della gamma propulsori è poi continuata con il 535d da 200 kW/272 cv, nuovo gioiello della tecnologia diesel. La nuova berlina si presenta più grande e spaziosa del modello precedente, ma non si è appesantita: anzi, a seconda del modello, risulta fino a 75 kg più leggera. Lo sterzo attivo, proposto come optional, permette di raggiungere un livello completamente nuovo di comfort, di sicurezza e di piacere di guidare. Lo sterzo attivo è collegato al programma di stabilità di guida DSC (Controllo Dinamico della Stabilità). A disposizione della Serie 5 ci sono anche la luce adattiva in curva e il sistema automatico di regolazione della distanza ACC. Con un equipaggiamento del cockpit secondo la filosofia iDrive Bmw, la nuova Serie 5 assume il ruolo di pioniere nell’ergonomia di guida nella sua classe: le principali funzioni di guida sono attivabili nella zona che circonda il volante, mentre le funzioni primarie di comfort sono disponibili nella console centrale. Tutti gli altri comandi e servizi sono accessibili dal guidatore o dal passeggero attraverso il Controller e il Control Display, appositamente modificati per la Serie 5. Un contributo alla sicurezza attiva lo dà l’HeadUp Display, che visualizza le informazioni importanti per la guida direttamente nel campo visivo del guidatore. La terza generazione della Touring completa la gamma della Bmw Serie 5. Questa versione è stata inizialmente lanciata nelle versioni 525i e 545i nonché 525d e 530d. A parte il ben noto sei cilindri in linea benzina di 2.5 litri della 525i, le altre tre motorizzazioni sono nuove per la Serie 5 Touring. Si tratta di varianti con valori di potenza, coppia e rendimento decisamente migliori. Nella
primavera del 2005 arriveranno la 520i e la 530i. Il nuovissimo diesel sei cilindri in linea 2.5 litri, con turbocompressore VNT e iniezione common rail dell’ultima generazione, sviluppa 130 kW/177 cv. Il potentissimo diesel sei cilindri di tre litri già in dotazione alla Serie 5 berlina e alla Serie 7 vanta 160 kW/218 cv. Al cuore della gamma motori Bmw si trova il sei cilindri benzina di 2.5 litri con 192 cv. Il non plus ultra tra i propulsori disponibili è il motore otto cilindri in alluminio di 4.4 litri da 333 cv. Come la berlina, la Touring propone anche il 535d da 200 kW/272 cv. Tutti i nuovi modelli Touring hanno di serie, come le versioni berlina, il cambio manuale a sei marce. A richiesta sono disponibili per tutti i modelli cambi automatici con Steptronic e sei rapporti che hanno gli stessi vantaggi di rendimento e consumo. A richiesta è disponibile per la 545i e 525i Touring il cambio sportivo SMG a sei rapporti, completo dei comandi al volante (paddles) come in Formula 1. Il Controllo Dinamico della Stabilità (DSC) con il Controllo Dinamico di Trazione (DTC) integrato, il Controllo Dinamico dei Freni (DBC) e il Cornering Brake Control (CBC) completano l’elevato standard di sicurezza del telaio della Serie 5. La nuova Serie 5 Touring, come la Serie 5 berlina, è equipaggiata dell’innovativo sistema di comando iDrive. SERIE 6 - La prestigiosa linea a sviluppo marcatamente slanciato sottolinea l’appartenenza della nuova Serie 6 alla categoria delle coupé classiche, sportive ed eleganti. Insieme alle straordinarie sospensioni, l’innovativo sterzo attivo (Active Steering) e i modernissimi sistemi di assistenza alla guida (come l’antirollio Dynamic Drive e il controllo dinamico dell’assetto DSC), il motore a otto cilindri regala esperienze di guida convincenti sia in materia di grinta che di prestigio. Pur esprimendo il meglio della sportività, questa purosangue non penalizza il comfort di marcia. La 645Ci è una coupé 2+2 che offre un massimo di abitabilità, comfort e lusso godibili appieno da quattro passeggeri in un ambiente oltremodo elegante. Un aspetto pra-
tico della 645Ci è la notevole capienza del baule di ben 450 litri. In esso trova spazio un kit di valigie (una grande, una media, una piccola) con gusci ad alta resistenza oppure una valigia grande e due sacche da golf di 46 pollici. Una soluzione del tutto particolare è il grande tettuccio panoramico (a sollevamento) che sottolinea la generosa abitabilità dell’abitacolo. La nuova Serie 6 provoca emozioni pure non solo attraverso la sua estetica. Anche il sensazionale otto cilindri di 4.4 litri solletica la passione degli amanti di motori prestigiosi. La potenza di 245 kW/333 cv e la coppia massima di 450 Nm non lasciano spazio a discussioni sul rendimento e sulla rotondità del motore della 645Ci. Grazie alla regolazione progressiva di quasi tutti i parametri del motore, ovvero fasatura (Bi-Vanos), alzata valvole (Valvetronic) e geometria del collettore di aspirazione, l’otto cilindri si adatta perfettamente a qualsiasi situazione di funzionamento. Quando è equipaggiata del cambio manuale di serie a sei marce oppure dell’opzionale cambio SMG a sei rapporti, la Bmw 645Ci ottiene rendimenti pareggiati soltanto da pochissime altre sportive di razza pura. Lo dimostrano la velocità massima (bloccata elettronicamente) di 250 km/h e lo sprint da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi. La 645Ci accelera in soli 5,8 secondi da 0 a 100 km/h. Dotata dei modernissimi sistemi Bmw, il guidatore della nuova Bmw Coupé gode dei maggiori sistemi Bmw di ausilio alla guida che migliorano la meccanica già eccellente della 645Ci. Si tratta da un canto del Dynamic Stability Control (DSC) che, frenando singole ruote in modo dedicato su fondi viscidi, lavora in sintonia con l’antibloccaggio ABS e dell’antisbandamento Cornering Brake Control (CBC). Dall’altro del sistema “intelligente” Dynamic Drive che compensa quasi completamente la tendenza della scocca di coricarsi in curva. Su un’area davanti al parabrezza, cioè direttamente nel campo visivo del guidatore, l’innovativo Head-Up Display visualizza dati selezionati. Come l’Head-Up Display anche
l’innovativo sistema di comandi vocali della 645Ci amplia la filosofia Bmw iDrive per aumentare il comfort e la sicurezza. Bmw ha ampliato la gamma della Serie 6 con l’affascinante versione Cabrio. Elemento caratterizzante della sua estetica è la capote “a pinne” con elementi che si presentano come dei larghi terzi montanti che conferiscono l’esclusività di una coupé. E a capote abbassata, l’auto evidenzia con maestria tutto il suo carattere indipendente, quel “quid” che la distingue immediatamente da tutte le altre “scoperte” oggi sul mercato. L’eleganza dinamica della Serie 6 Coupé qui si ritrova intatta, con in più tutto l’appeal che solo una versione Cabriolet sa dare. La 645i Cabrio ha sotto il cofano il potente motore V8 di 4.4 litri da 333 cv. Chi guida una 645i Cabrio dispone della massima potenza. A questo propulsore può essere abbinato, a scelta, uno dei tre cambi a sei rapporti, tra i quali spicca l’SMG. Ed è anche grazie a trasmissioni così performanti che la 645i Cabrio può raggiungere prestazioni che ben poche automobili sportive oggi possono vantare: le bastano 6,1 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h con il cambio manuale, e 6,2 con la trasmissione automatica. In ogni caso, la velocità massima è autolimitata elettronicamente a 250 km/h. SERIE 7 - A partire dalla prossima primavera, la Serie 7 viene dotata di una gamma di motori quasi interamente nuovi. Rimane il top di gamma V12 della Bmw 760i/Li. Nei modelli con motore a benzina otto cilindri le Bmw 750i/Li e 740i/Li sostituiscono i modelli 745i/Li e 735i/Li. La Bmw 740d lascia il posto alla Bmw 745d con nuovo motore diesel otto cilindri a V. Il motore diesel sei cilindri in linea della Bmw 730d è stato completamente rivisitato. Il modello di base Bmw 730i/Li sarà equipaggiato con il motore a benzina sei cilindri in linea della Bmw 630i con basamento in magnesio/alluminio. Per le 750i/Li e 740i/Li sono a disposizione propulsori otto cilindri benzina che erogano 367 e 306 cv. Il diesel otto cilindri della 745d eroga 220 kW/300 cv, quello sei cilindri della 730d 170 kW/231 cv. Il sei cilindri benzina della 730i/Li sviluppa una potenza di 190 kW/258 cv. C’è poi la 760i/Li con il dodici cilindri che combina iniezione diretta di benzina e Valvetronic: la sua potenza è di 327 kW/445 cv. I modelli montano di serie un cambio automatico a sei rapporti con Steptronic. Lo chassis della Serie 7 è stato rivisitato e ottimizzato. L’allargamento della carreggiata posteriore di 14 mm e l’ottimizzazione della cinematica degli assi contribuiscono a migliorare le qualità dinamiche; inoltre, Bmw ha riorganizzato l’offerta di pacchetti di assetto. In futuro, la gamma comprenderà un assetto di serie e due pacchetti di assetto a tarature differenti.
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Interessante RENAULT / La Nuova Laguna non è una semplice evoluzione stilistica proposta del segmento D, l’auto ha beneficiato di un sonoro per cintura passeggero non allacciata, di airbag approfondito che coprono una gamma più estesa di configurazioni lavoro sulla d’urto e di poggiatesta anteriori di nuova generazione, qualità reale con regolazioni integrate. La particolarità di questi ultimi è di avere aste di mantee percepita, nimento che scorrono all’indietro del poggiatesta e non e si avvale nella parte superiore dello schienale. Questi nuovi didi nuove spositivi, inoltre, migliorano la posizione della schiena, il tecnologie a mantenimento e il comfort della testa. Per la sicurezza vantaggio del dei bambini, i posti laterali posteriori possono essere comfort. La equipaggiati con un poggiatesta convertibile per bambini: in posizione chiusa, è gamma si simile a un poggiatesta standard per adulti; aperto, crea arricchisce di un bozzolo protettivo per la testa di un bambino quando una versione è seduto sul supporto “rialzato”. Il controllo elettronigranturismo co della stabilità ESP, con
La grande seduttrice
PARIGI - Renault lo ha detto a chiare lettere: la Nuova Laguna, presentata al 54° Salone di Amsterdam, non è una semplice evoluzione stilistica, quanto una proposta ricca di novità e in grado di sedurre i clienti del segmento D. L’auto ha beneficiato di un approfondito lavoro sulla qualità reale e percepita, e si avvale di nuove tecnologie a vantaggio del comfort. Nuova Laguna propone numerose modifiche tecniche. Inoltre, la gamma di arricchisce di una versione granturismo, battezzata Laguna GT. I designer e gli ingegneri di Renault si sono focalizzati sulla qualità percepita e sul dinamismo delle forme. Il nuovo frontale adotta l’identità visuale degli altri modelli della marca, con un elemento monoblocco, che integra al tempo stesso lo scudo e la calandra. Il cofano motore è accorciato e bombato, i nuovi gruppi ottici anteriori si allungano verso le fiancate, mentre il logo Renault adotta una posizione più verticale. L’aspetto dinamico è rafforzato dalla presa d’aria inferiore, a forma di V. I profili cromati sottolineano con eleganza l’insieme delle evoluzioni. A bordo, le finiture sono state particolarmente curate. La Nuova Laguna accoglie i passeggeri in un’atmosfera sobria e raffinata. La qualità reale e quella percepita sono state oggetto di particolari attenzioni, dal nuovo design ai nuovi materiali utilizzati per la plancia, fino agli accostamenti e all’integrazione di innovazioni tecnologiche. La nuova plancia seduce per le doti di ergonomia: la parte centrale è stata completamente modificata, favorendo una netta riduzione dei giochi e facilitando l’accesso ai comandi. Un’inedita modanatura sottolinea la parte superiore della plancia e partecipa alla flui-
dità e alla qualità delle finiture dell’abitacolo. Nuova Laguna adotta sellerie più attuali. Il velluto cede il posto a tessuti in microfibre, morbidi al tatto. In funzione dell’ambiente, l’auto propone una o due armonie interne: Grigio scuro o Grigio chiaro.
Tecnologie per il comfort Dall’ergonomia dei comandi alle tecnologie più innovative, tutto è stato studiato per il piacere di vita a bordo. Nuova Laguna si avvale di nuove tecnologie, dedicate al comfort e al piacere di guida: la card Renault con avviamento senza chiave, il freno di stazionamento automatico e Carminat Navigazione e Comunicazione. Quest’ultimo dispositivo, costituito da un impianto multimediale alto di gamma al miglior livello del mercato, offre comfort di utilizzo ed efficacia, riducendo notevolmente i tempi di risposta e garantendo al tempo stesso la sicurezza dell’utente. Il sistema integra un navigatore alto di gamma di nuova generazione, un impianto stereo Cabasse Tronic 4 x 50 W con caricatore 6 CD in plancia, predisposto per la lettura di CD MP3 e comandi viva voce per l’impianto telefonico Bluetooth. Carminat Navigazione e Comunicazione è gestito da un comando centrale multimediale, particolarmente ergonomico, disposto nell’asse del bracciolo centrale al posto abitualmente occupato dalla leva del freno a mano. Il conducente può utilizzare il sistema senza distogliere lo sguardo dalla strada, grazie ai comandi a rilievo che facilitano il riconoscimento tattile. Intuitivo e semplice da utilizzare, nonostante la ricchezza delle funzionalità, Carminat Navigazione e Comunicazione offre nuove prestazioni, tra
cui il riconoscimento vocale per gestire la navigazione e il telefono, lo zoom automatico in presenza di cambiamenti di direzione, la proposta simultanea di tre itinerari alternativi, la visualizzazione panoramica “birdview” e quella delle intersezioni autostradali “junction view”, con immagini di sintesi. La grande rapidità nel calcolo degli itinerari, nello spostamento e nelle zoomate sulla cartina ne rafforza ulteriormente l’efficacia e la facilità di utilizzo. Il sistema è disponibile in sette lingue (portoghese, olandese, francese, inglese, tedesco, spagnolo e italiano), con un DVD che integra la cartografia di 21 paesi. Oltre al design rinnovato e alle nuove tecnologie a bordo, Nuova Laguna si avvale di importanti evoluzioni tecniche. La gamma prevede due versioni esclusive: Iniziale e la nuova Laguna GT, una granturismo dedicata al piacere di guida, sportiva ma perfettamente a suo agio nella vita quotidiana. Dotata di una nuova motorizzazione 2.0T, che eroga 150 kW/205 cv e una coppia di 300 Nm, Laguna GT si distingue per le performance, le regolazioni del telaio, gli
pneumatici Michelin Pilot Esalto 2 da 17 pollici, specificamente adattati, e la scocca ribassata di 10 mm. Esteticamente, Laguna GT dispone di elementi distintivi: una specifica presa d’aria inferiore, cerchi dal rivestimento in cromo fumé, uno spoiler sulla berlina. A bordo, l’atmosfera è sportiva e al tempo stesso elegante, con interni in cuoio dove i toni grigio scuro sono abbinati al rosso di Cina; il pomello della leva del cambio è in alluminio satinato e la modanatura della plancia in cromo satinato. Le impunture rosse sul volante, i pannelli delle porte, il bracciolo e i sedili in pelle esaltano lo spirito granturismo dell’auto. In funzione dei mercati di commercializzazione di Nuova Laguna, i clienti potranno scegliere tra quattro motorizzazioni a benzina: 1.6 16V, portato a 115 cv, 2.0 16V da 135 cv, 2.0T spinto a 170 cv e V6 3.0 24V da 210 cv. La gamma diesel è costituita dai propulsori 1.9 dCi e 2.2 dCi, con livelli di potenza compresi tra 95 e 150 cv. Il progetto della Nuova Laguna si proponeva di capitalizzare le performance della precedente generazione di Laguna, prima auto
al mondo ad aver ottenuto, nel 2001, il rating massimo di 5 stelle ai test Euro NCAP, per consolidare la propria posizione di riferimento nel segmento D in Europa. Di conseguenza, Nuova Laguna riprende tutte le prestazioni della precedente versione, migliorando ulteriormente il sistema di ritenuta, la tenuta di strada e la frenata, con sistemi elettronici di nuova generazione.
Una GT esclusiva La vettura adotta il Sistema Renault di protezione di terza generazione, che comprende, tra l’altro, otto airbag. Le evoluzioni riguardano l’adozione di un segnale
Con il restyling del frontale la Laguna accentua il suo family feeling con il resto della gamma della Casa francese. Qui sopra vediamo la nuova GT in allestimento Celsium.
controllo del sottosterzo, prende in considerazione l’evoluzione dell’elastocinematica degli assali e l’usura dei pneumatici. Inoltre, una nuova generazione di gruppi ABS/ESP garantisce una migliore reattività del sistema di controllo della traiettoria. Grazie all’insieme dei nuovi dispositivi, Nuova Laguna guadagna in termini di controllo e rapidità di passaggio nei test per evitare gli ostacoli. La funzione antipattinamento ASR completa il controllo elettronico della stabilità SP nella fasi di avviamento e accelerazione, in condizioni di aderenza precaria, e diventa più efficace su fondo asimmetrico, con aderenza su una sola ruota su declivi fino al 15 per cento. Rispetto alla precedente
versione, l’illuminazione è potenziata dai proiettori allo xeno a distanza adattativa. Gli abbaglianti dispongono della funzione “antiabbaglianti rialzati” per rafforzare il flusso luminoso. Inoltre, il fascio è controllato in modo costante grazie a un correttore statico e dinamico, che prende in considerazione l’assetto dell’auto. In città o a bassa velocità, il fascio si adegua e si abbassa, per non abbagliare gli altri utenti della strada. Grazie all’adozione di lenti ellittiche, gli antiabbaglianti dei proiettori allo xeno guadagnano in larghezza, potenza e omogeneità. Fabio Basilico
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CHEVROLET / La nuova Kalos ora è disponibile anche tre porte
Nuove forme di sportività Si è ampliata la gamma del popolare modello prima commercializzato sotto le insegne Daewoo ed ora punta di diamante dell’offensiva Chevrolet. Oltre alla due volumi cinque porte, sul mercato italiano è arrivata la versione tre porte con design ancora più dinamico. Due le motorizzazioni disponibili: 1.2 da 72 cv e 1.4 16V da 94 cavalli D UBROVNIK (Croazia) - La gamma Kalos si amplia. Dopo la presentazione al pubblico al Salone di Parigi, la versione tre porte è arrivata nelle concessionarie Chevrolet a febbraio. A questo punto la gamma comprende tre versioni di carrozzeria, con la due volumi cinque porte e la berlina quattro porte disponibile solo in alcuni mercati (non in Italia). Nei primi dieci mesi del 2004, dei due modelli già in commercio sono stati venduti oltre 60.000 esemplari in Europa, una crescita del 39,13 per cento, che rende Kalos la Chevrolet più venduta. Ma il successo della Kalos è a livello mondiale. Introdotta negli Stati Uniti nel 2003 con il nome di Aveo, alla fine dello scorso ottobre ne erano state immatricolate 43.500 unità conferendo al modello il primato di vendite nel segmento di appartenenza. La nuova tre porte è caratterizzata da un design ancora più dinamico rispetto alla cinque porte. Le dimensioni sono invariate - è lunga 3.880 mm, larga 1.670 mm e alta 1.495 mm - e l’impostazione sportiva è sottolineata da diversi dettagli, come le parti aerodinamiche anteriore e posteriore, i passaruota modificati e i fascioni laterali più pronunciati. Kalos tre porte è disponibile con due motori a benzina che spaziano da un 1.2 con 53 kW/72 cv a un brillante 1.4 16V che sviluppa 69 kW/94 cv. Grazie all’altezza insolita
La nuova Chevrolet Kalos tre porte è stata pensata soprattutto per i giovani.
(1.495 mm) e a un passo (2.480 mm) tra i più elevati della sua categoria, l’interno della Kalos, vivace e accogliente, è molto spazioso. L’altezza di 955 mm dal piano dei sedili anteriori è da record per la categoria, così come la lunghezza (900 mm) disponibile per le gambe di chi viaggia sul divano posteriore. Oltre che sullo spazio elevato, i passeggeri possono contare su sedili molto comodi, che offrono un adeguato supporto alle gambe nei viaggi più lunghi. Sedili e schienali più avvolgenti sono in linea con il carattere sportivo della Kalos tre porte. Per consentire un facile accesso al divano posteriore, il sedile anteriore destro può essere ripiegato e fatto scorrere in avanti con un solo movimento. Una vol-
ta che tutti i passeggeri sono saliti o scesi, il sedile torna alla sua posizione originaria. Grazie alla regolazione dell’inclinazione del volante e dell’altezza del sedile, il posto guida si adatta perfettamente a ogni esigenza. La posizione lievemente rialzata offre al guidatore un buon controllo sul traffico che lo circonda. I poggiatesta posteriori della Kalos tre porte sono stati lievemente ribassati per migliorare ancora la visibilità posteriore. Gli specchi esterni sono regolabili dall’interno e possono essere anche riscaldabili (optional). Non manca lo spazio per oggetti. La dotazione di serie comprende lo schienale del divano posteriore abbattibile in modo asimmetrico, nelle proporzioni 1/3-2/3.
Nel caso serva ancora più spazio, si può ribaltare l’intero sedile, bloccabile contro i sedili anteriori assicurando l’apposita cinghia al poggiatesta di destra. In questa configurazione, la capacità totale raggiunge un valore di tutto rispetto: 980 litri. Con tutti i sedili e la cappelliera al loro posto, il bagagliaio dispone di 220 litri. Il carico massimo ammesso è di 430 kg. La dotazione di serie della Kalos comprende airbag per conducente e passeggero oltre al sistema frenante con ABS a quattro canali. A questa gamma di equipaggiamenti per la sicurezza è possibile aggiungere gli airbag laterali. Tutte le cinque cinture di sicurezza sono a tre punti. Gli equipaggiamenti di sicurezza sono completati dagli
appoggiatesta per tutti e cinque i sedili e dagli ancoraggi Isofix per i seggiolini dei bambini nei sedili posteriori esterni. In Europa Occidentale, il lancio della Kalos tre porte prevede due allestimenti molto ben equipaggiati: S e SE. La versione di base S comprende già un’ampia gamma di dotazioni tra cui volante regolabile, vetri azzurrati, lavatergilunotto e autoradio RDS con monolettore CD e quattro altoparlanti. A seconda dell’allestimento, le dotazioni seguenti sono di serie oppure optional: aria condizionata con filtro antipolline, cerchi in lega leggera, spoiler posteriore, tetto apribile elettrico, chiusura centralizzata con telecomando e caricatore CD (per 5 dischi) con sei altoparlanti. L’entry-level, Kalos 1.2, adotta un motore che si distingue per economia d’esercizio. Questa unità a corsa lunga di 1.150 cc sviluppa 53 kW/72 cv a 5.400 giri/min, con coppia massima di 104 Nm a 4.400 giri. Le otto valvole sono azionate da un albero a camme in testa. Il consumo nel ciclo combinato europeo è di soli 6,6 litri per 100 km, ma il 1.2 non rinuncia alle prestazioni: Kalos con questo motore scatta da 0 a 100 km/h in 13,7 secondi e raggiunge i 157 km/h. Il motore al top di gamma è una brillante unità a benzina da 69 kW/94 cv a 6.200 giri/min e 130 Nm a 3.400 giri/min, perfetto per il temperamento sportivo della Ka-
los tre porte grazie alle 16 valvole azionate da un doppio albero a camme in testa e ai condotti di aspirazione a lunghezza variabile. Quest’ultima soluzione permette di aumentare il riempimento dei cilindri ai bassi regimi, migliorando l’elasticità. La coppia massima di 130 Nm è disponibile a 3.400 giri/min. In diversi mercati, questo motore prevede l’opzione della trasmissione automatica a quattro rapporti che si aggiunge al cambio manuale a cinque marce di serie. Kalos 1.4 16V accelera da 0 a 100 km/h in 11,1 secondi (11,9 s con cambio automatico) e raggiunge una velocità massima di 176 km/h (170 km/h con cambio automatico). Anche questo motore presenta consumi parchi: in media 7 litri/100 km (7,6 con cambio automatico). La tipologia di sospensioni, con montanti anteriori McPherson e ponte semirigido al retrotreno, combinata con valori elevati di passo e carreggiate, assicura sicurezza e comfort. L’impianto frenante adotta dischi ventilati (diametro 236 mm) e tamburi posteriori (diametro 200 mm) per frenare efficacemente Kalos evitando fenomeni di affaticamento. Il sistema antibloccaggio ABS a quattro canali con distribuzione elettronica della forza frenante tra gli assi è di serie così come il servosterzo idraulico con assistenza variabile in funzione della velocità. Lino Sinari
L’INTERVISTA/ERHARD L. SPRANGER, AMMINISTRATORE DELEGATO CHEVROLET EUROPE
Un marchio con forti radici europee Dubrovnik - “Nel 2004 - ha dichiarato Erhard L. Spranger, amministratore delegato di Chevrolet Europe - abbiamo venduto 189.000 veicoli in tutta Europa, raggiungendo una quota di mercato prossima all’1 per cento. Un risultato che rappresenta un incremento di oltre il 42 per cento sul 2003, quando le auto immatricolate furono 133.000 e la quota di mercato dello 0,68 per cento. La crescita nell’Europa Centrale e Orientale, dove abbiamo introdotto il marchio Chevrolet già da tempo, è stata considerevole. In quest’area le vendite sono aumentate di oltre 33.000 unità passando da 17.660 a più di 51.000. Crediamo che oltrepasseremo le 200.000 immatricolazioni il prossimo anno. La commercializzazione attraverso un solo, unico marchio in tutta Europa è la chiave di volta della nostra strategia per una crescita sostenibile e profittevole”. Chevrolet è un marchio con forti radici e reminiscenze europee. A cominciare dal suo fondatore, lo svizzero Louis Chevrolet, che nel 1911 diede vita al marchio che porta il suo nome insieme a Billy Durant, americano, che più tardi fondò la General Motors. Negli anni tra il 1924 e il 1965, quasi 250.000 Chevrolet vennero costruite in vari stabilimenti del Vecchio Continente per clienti europei. Le aziende di produzione avevano sede a Copenhagen, Stoccolma, Anversa, Biel, Varsavia e Berlino. “Oggi, Chevrolet si trova nella situazione otti-
Erhard L. Spranger, amministratore delegato di Chevrolet Europe. male per diventare una marca diffusa a livello globale - ha continuato Erhard L. Spranger - è già presente in oltre 70 Paesi e può contare su più di 3,6 milioni di unità vendute nello scorso anno. Infatti, ogni 16 veicoli acquistati nel mondo uno è Chevrolet. Chevrolet è il terzo marchio per numeri di vendita al mondo dopo Toyota e Ford e ogni 16 secondi una Chevrolet viene
venduta in qualche parte del globo. Per Chevrolet Europe, il marchio fornisce una maggiore interazione con le risorse General Motors e un’ampia gamma di prodotti, nonché un maggiore potere d’acquisto e ulteriori sinergie derivate da azioni comuni di marketing. Inoltre, mentre non possediamo il marchio Daewoo, Chevrolet è al 100 per cento un marchio di proprietà General Motors. E GM è oggi conscia dell’importanza di Chevrolet in quanto marchio globale. L’attuale nuova gamma Chevrolet è studiata appositamente per l’Europa e si rivolge a un target di clienti europei. Le nuove automobili sono costruite in Corea da GM Daewoo Auto & Technology Company, una filiale GM. In futuro, tuttavia, saremo in grado di attingere ad altri veicoli dall’organizzazione produttiva mondiale di Chevrolet, presente in cinque continenti”. È il caso dell’HHR, che potrebbe entrare a far parte della gamma. L’HRR presenta un design originale che riprende elementi stilistici propri della Chevy Suburban del 1949 e della spider SSR. HHR dispone di due motorizzazioni 4 cilindri Ecotec da 2.2 e 2.4 litri per una potenza rispettivamente di 140 e 170 Cv. Un altro prodotto potenziale è il pick-up Chevrolet Montana proveniente da GM Brazil. Un veicolo compatto, con caratteristiche da fuoristrada, adatto per il tempo libero ma anche per il lavoro, che potrebbe soddisfare le necessità di molti clienti europei. Ovviamente, le
nuove Chevrolet prodotte da GM Daewoo Auto and Technology non saranno costruite solo per l’Europa. Auto come la Kalos sono state introdotte con successo in tutto il mondo, a fronte di un normale ampliamento della gamma. Negli Stati Uniti, per esempio, la Chevrolet Aveo (nome commerciale della Kalos in quel mercato) ha riscosso notevole successo. Delle 795.000 auto esportate dalla Corea del Sud lo scorso anno, 338.000, pari al 43 per cento del totale, erano delle Chevrolet destinate a essere commercializzate in mercati come Usa, Canada, Tailandia, Cina, Sud Africa, Polonia e Turchia. Della gamma Chevrolet fanno parte attualmente i modelli Matiz, Kalos, Lacetti, Nubira berlina e station wagon, Tacuma ed Evanda, precedentemente commercializzati sotto le insegne Daewoo. La nuova Kalos tre porte si affianca alle sorelle a quattro e cinque porte, lanciate nell’ottobre 2002 e protagoniste di un ampio successo in molti mercati europei. Sono 236.500 le unità di Kalos vendute in Europa Orientale, Centrale e Occidentale. Con oltre 200.000 unità nel 2004, Kalos è stata l’auto coreana più esportata lo scorso anno. “Kalos tre porte ha aggiunto il dottor Spranger - è stata appositamente progettata per specifici mercati, principalmente europei e sudamericani, prendendo a riferimento clienti giovani, tra i 20 e i 30 anni, alla ricerca di qualcosa di più sportivo e dinamico”.
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Marzo 2005 PADOVA - Elevate prestazioni e pesi bassissimi. Una combinazione vincente per le nuove sportive Porsche 911 Carrera Cabriolet, ovvero la Carrera con il motore Boxer da 3.6 litri e 239 kW/325 cv di potenza (offerta a 73.951 euro + iva) e la Carrera S con il Boxer 3.8 litri da 261 kW/355 cv (82.551 euro + iva). L’accelerazione 0-100 km/h è di 5,2 secondi per la Carrera e 4,9 secondi per la Carrera S. Al top anche la velocità massima, rispettivamente di 285 e 293 km/h. La nuova scoperta prosegue sul percorso progettuale iniziato con la nuova 911 Carrera Coupé. Fin dall’inizio le due varianti di carrozzeria della nuova 911 sono state sviluppate insieme; esse sono costruite sulla stessa base. Tuttavia, si differenziano per quanto attiene alla loro struttura e al loro carattere. La 911 scoperta abbina il piacere della guida “open air” con un pizzico di comfort in più, senza tuttavia rinunciare al suo carattere espressamente sportivo. Questa caratteristica si fa anche sentire: l’inconfondibile sound del motore di un sei cilindri Porsche rende ancora più intenso il divertimento durante il viaggio con la capote aperta. Entrambe le versioni Cabriolet raggiungono le stesse velocità massime delle versioni Coupé, dando quindi prova della loro aerodinamica esemplare. Il valore Cr pari a 0,29, riferito alla vettura con capote chiusa, corrisponde a quello della Carrera S Coupé e rap-
per ottenere un vano di carico di 155 litri in aggiunta al bagagliaio che ricavato nella parte anteriore della vettura (135 litri). Con la capote chiusa, dietro i sedili posteriori si crea un ulteriore bagagliaio dal volume di 70 litri.
Una capote aerodinamica La capote delle nuove 911 scoperte è basata sulla forma e tecnologia già consolidatasi nelle Carrera Cabriolet precedenti, ma presenta dei dettagli nettamente migliorati. Basta premere un tasto ed essa si apre e chiude automaticamente, e dopo essere stata piegata a guisa di zeta viene inserita nel vano capote in modo tale che la sua superficie esterna sia rivolta in alto offrendo protezione al lunotto termico in vetro. Come nel modello precedente, il meccanismo della capote può essere azionato fino alla velocità di 50 km/h. Il tasto per l’automatismo della capote è, invece, stato collocato in una posizione nuova e si trova ora sulla consolle centrale accanto alla leva del freno di stazionamento. In alternativa, la capote può essere aperta e chiusa per mezzo del telecomando a onde radio premendo a lungo il tasto di azionamento sulla chiave della vettura. Una soluzione questa non disponibile su tutti i mercati. La capote, incluso anche l’azionamento dei finestrini, può essere aperta o
to. Un dispositivo leggero in lamiera d’acciaio sostituisce ora i segmenti dentati riducendo il peso di 230 grammi. Grazie all’ulteriore riduzione del peso dei meccanismi di azionamento, è stato possibile realizzare una capote estremamente leggera che garantisce comunque un buon isolamento con basso livello dei rumori all’interno dell’abitacolo. L’hard top, che grazie alla struttura in alluminio pesa soltanto 33 chilogrammi, è disponibile come optional. Con esso Porsche accontenta molti clienti che sono abituati a guidare la loro Carrera Cabriolet con capote in tessuto anche durante la stagione invernale. Come nei modelli precedenti, anche in fase di progettazione della nuova 911 Carrera Cabriolet è stata de-
I roll bar, che per tradizione sono collocati dietro il sedile posteriore, vengono attivati in poche frazioni di secondo dal sensore antiribaltamento di nuova concezione che fa scattare una molla nel caso in cui rilevi una fonte di pericolo. Nel contempo, gli occupanti della vettura vengono legati in modo stretto al rispettivo sedile grazie all’attivazione dei pretensionatori delle cinture di sicurezza. Inoltre, anche le parti del rivestimento dell’abitacolo che sono in grado di assorbire l’energia contribuiscono all’ulteriore riduzione delle sollecitazioni a cui sono esposti gli occupanti della vettura. Il sistema di ritenuta delle nuove 911 Carrera Cabriolet comprende le cinture di sicurezza automatiche a 3
race incorporato nel lato esterno dello schienale del sedile e un airbag per la testa di tipo inedito a livello mondiale che si trova nella porta. Il POSIP è stato precedentemente introdotto nella Coupé e nella nuova Boxster. Naturalmente anche i concept dei sistemi sospensivi delle due nuove versioni scoperte della 911 sono in linea con le strutture estremamente efficienti che sono state presentate nelle versioni Coupé. Mentre la 911 Carrera Cabriolet è dotata di un sistema sospensivo convenzionale ad alto livello, la Carrera S Cabriolet poggia su un sistema sospensivo dotato di ammortizzatori regolati elettronicamente (Porsche Active Suspension Management) e la sua altezza risulta diminuita di 10 mm. Il
Potenza a scelta
PORSCHE / Divertimento garantito con le nuove 911 Cabriolet
Il cielo sulla Carrera Pochi mesi dopo il debutto della nuova 911 Carrera, la Casa tedesca affianca alla Coupé la nuova Cabriolet. Anche la variante aperta viene costruita per la prima volta con due motorizzazioni differenti: 3.6 da 325 cv per la Carrera e 3.8 da 355 cv per la Carrera S presenta il massimo nel contesto della carrozzeria internazionale. Un risultato da attribuire all’ottima integrazione della capote in tela nel concept aerodinamico complessivo che si distingue per il suo rivestimento integrale del sottoscocca. Fa parte dell’assetto specifico della Cabriolet anche lo spoiler posteriore che esce di ulteriori 20 mm rispetto a quello della Coupé. Pertanto anche alle velocità massime l’asse anteriore e quello posteriore sono soggetti a portanze estremamente basse, cosa che si riflette nell’elevatissima sicurezza di marcia. Sia con la capote aperta sia con la capote chiusa emerge in modo inconfondibile l’appartenenza delle Cabriolet alla famiglia delle 911. I clienti possono scegliere i sedili in quattro versioni differenti: sedili di serie regolabili in sei posizioni, sedili elettrici regolabili in dodici posizioni, sedili sportivi, sedili sportivi adattabili. Gli schienali dei due sedili posteriori possono essere ribaltati all’indietro
chiusa nel giro di soli 20 secondi. Lo strato esterno è realizzato in tessuto prezioso che, tra l’altro, è anche protetto contro i raggi UV per non sbiadire. La parte anteriore del tetto situata tra il parabrezza e la prima centina, all’altezza del montante B, è tesa su un telaio in magnesio leggero ma robusto. Tra il tessuto esterno e il celino interno è inserita una lastra in materia plastica che garantisce l’isolamento acustico e termico. Dal momento che c’era poco da migliorare in una struttura consolidatasi negli anni, gli ingegneri Porsche hanno dedicato la loro attenzione ai dettagli specifici, quali, ad esempio, lo scolo dell’acqua attraverso le porte. Ora un delicato profilo conduce l’acqua piovana e ne riduce lo sgocciolamento. Questo profilo confluisce con la guarnizione della porta in prossimità del montante A che conduce l’acqua verso il basso attraverso una cavità. È nuova anche la parte interna del meccanismo di bloccaggio al centro del telaio anteriore del tet-
sponibile in optional il freno Porsche Ceramic Composite Brake (PCCB). I dischi freno in ceramica composita del tipo perforato e autoventilante dal diametro di 350 mm, pesano circa il 50 per cento dei dischi in metallo. La dotazione di serie delle due scoperte comprende il Porsche Stability Management (PSM) della più recente generazione. Esso si differenzia essenzialmente dal sistema precedente per il fatto che alle velocità più basse, fino a 70 km/h, esso interviene più tardi per consentire una guida più agile in curva. Inoltre, il guidatore può spegnere il PSM anche temporaneamente. In tal caso il sistema riattiva la sua funzione di regolazione quando si preme l’apposito tasto oppure se il guidatore interviene con particolare forza sul pedale del freno, nel caso in cui su almeno una ruota anteriore venga superata la soglia prefissata dell’ABS. Ai guidatori di Cabriolet con ambizioni sportive Porsche offre il Pacchetto Sport Crono Plus per entrambe le 911 scoperte. Il pacchetto prevede la messa a punto espressamente sportiva di alcune funzioni della vettura. Viene attivato attraverso il tasto Sport situato sulla consolle centrale e modifica le caratteristiche del sistema di comando del motore e del cambio Tiptronic S (se presente) nonché le impostazioni del PSM e del PASM.
Anche la versione Cabrio della Carrera ha uno spoiler nella griglia del cofano motore.
dicata particolare attenzione al raggiungimento di un’elevata sicurezza antiribaltamento degli occupanti la vettura. Rispetto alle caratteristiche già buone del modello precedente, lo spazio di sopravvivenza è stato ingrandito con l’impiego di tubi in acciaio ad altissima resistenza e dei roll bar a U.
punti su tutti i posti che sono dotate di pretensionatori e limitatori della forza sui sedili anteriori. Una protezione aggiuntiva è garantita dai sei airbag che vengono forniti di serie. Ci sono i due airbag frontali a due stadi e il sistema POSIP (Porsche Side Impact Protection) che comprende l’airbag per il to-
PASM è comunque disponibile, su richiesta, anche per la Carrera Cabriolet. Il PASM permette al conducente di selezionare uno dei due assetti del sistema sospensivo per mezzo del tasto che è collocato sulla consolle centrale: PASM Normal o PASM Sport. Per le due nuove Cabriolet è di-
Il motore Boxer a sei cilindri 3.6 litri da 239 kW/325 cv a 6.800 giri/min raggiunge la coppia massima a 370 Nm e 4.250 giri/min e consuma soltanto 11,2 litri/100 km. Buona parte dello straordinario rendimento energetico del motore Carrera è da attribuirsi al meccanismo della distribuzione VarioCam Plus che comprende il sistema di regolazione degli alberi a camme sul lato dell’aspirazione e il sistema di commutazione dell’alzata delle valvole. Il VarioCam Plus consente da un lato di raggiungere una potenza e una coppia ottimale e dall’altro lato di migliorare il consumo di carburante, le emissioni dei gas di scarico e la qualità di marcia. Il Boxer a sei cilindri 3.8 litri da 261 kW/355 cv a 6.600 giri/min, propulsore ad alto rendimento della 911 Carrera S Cabriolet, è il frutto dell’ulteriore sviluppo a cui è stato sottoposto il motore da 3.6 litri. La coppia massima ha un valore elevato di 400 Nm a 4.600 giri/min e i consumi rimangono ai livelli bassi di 11,6 litri/100 km. Entrambi i modelli sono dotati dello stesso cambio a sei rapporti che è stato sviluppato specificatamente per la nuova serie 911. In alternativa è disponibile il Tiptronic S ulteriormente sviluppato. Per quanto attiene alla sua funzione di base, il cambio automatico a cinque rapporti è rimasto invariato. Nel sistema di comando elettronico del cambio sono memorizzate delle modalità di cambio marcia che variano da un’andatura tranquilla e confortevole alla guida estremamente sportiva.
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R OMA - “Il Coupé Leggero Jaguar di ultima generazione rappresenta l’essenza più vera di Jaguar, il suo vero cuore e la sua vera anima. Fedele al passato del marchio e portavoce di un’interessante futuro. In una vettura la risposta alle curiosità sui futuri orientamenti di Jaguar”. Così si è espresso Joe Greenwell, Presidente e CEO di Jaguar Cars, nel commentare quella che si sta rivelando molto di più di una showcar. Il Coupè Leggero Jaguar di ultima generazione è infatti la personificazione di un’azienda. Come le mitiche Jaguar XK120 ed E-Type che l’hanno preceduta, il Coupè Leggero preannuncia una nuova generazione di sorprendenti coupé e berline, auto che, pur rimanendo fedeli al passato glorioso del Giaguaro, manifestano la fiduciosa intenzione della Casa inglese di guardare al futuro. Creata dall’avanzato team di progettazione Jaguar, sotto la supervisione di Ian Callum, Design Direc-
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JAGUAR / Il coupé leggero di ultima generazione
Guardare avanti
La showcar della Casa inglese preannuncia una nuova generazione di sorprendenti coupé e berline; auto che, pur rimanendo fedeli al passato glorioso del marchio, manifestano la fiduciosa intenzione dell’azienda di guardare al futuro
una sapiente unione di curve evidenziate da dettagli muscolari. La caratteristica forma affusolata del Coupé Leggero, anteriormente come posteriormente, si traduce nell’apparente assenza di sporgenze oltre le ruote, e conferisce alla vettura una presenza incisiva e un senso di estrema potenza. Quando poi ciò si unisce ad affascinanti superfici che avvolgono l’intera scocca, ecco gli ingredienti base di un’auto
tor, la showcar 2+2 dalle elevate prestazioni è indicativa non solo della direzione evolutiva del design Jaguar, ma rappresenta il futuro stesso del marchio. Grazie alla tecnologia dell’architettura della scocca in alluminio leggero, introdotta con la berlina XJ, nella produzione di serie il Coupè Leggero Jaguar sarebbe tanto dinamico e agile quanto desiderabile. La visione di Ian Callum per la prossima generazione di Jaguar è chiaramente espressa nel Coupé Leggero: linee esterne belle ma estremamente potenti,
NUOVO RECORD DI VENDITE NEL 2004
È grande amore tra il giaguaro e gli italiani
Joe Greenwell, Presidente e CEO di Jaguar Cars ritratto accanto a una X-Type wagon in allestimento Sport. Nelle altre immagini l’affascinante “coupé leggero”.
ROMA - Con 6.620 vetture consegnate alla fine dello scorso dicembre 2004, Jaguar Italia ha stabilito il nuovo record di vendite annuali nel nostro Paese. Lo straordinario risultato è in gran parte conseguenza del successo della berlina X-Type 2.0 Diesel, di cui sono state commercializzate 2.910 unità, pari al 44 per cento del totale. Complessivamente, le X-Type vendute sono state 4.716 (71,2 per cento del totale), di cui ben 1.272 Wagon (1.055 diesel), pari al 19,2 per cento del totale. Il totale delle S-Type è stato di 1.501 unità (22,7 per cento del totale), un dato che tiene conto del fatto che soltanto nel mese di aprile sono iniziate le consegne del modello 2004 e che dalla fine di maggio sono iniziate quelle della nuova versione 2.7 V6 bi-turbodiesel, di cui sono state vendute 904 unità. Tra X-Type berlina, XType Wagon e S-Type 2.7D, le Jaguar con motore a gasolio consegnate sono state 4.869,
pari al 73,6 per cento delle vendite totali. Confermano la loro quota di mercato le ammiraglie della serie XJ con 252 unità e la gamma sportive XK con 151 unità. L’Italia rimane per la terza volta consecutiva il terzo mercato mondiale per Jaguar, dopo Stati Uniti e Gran Bretagna. Nella classifica dei primi 20 concessionari Jaguar dell’Europa continentale, nove sono italiani, di cui tre nei primi due posti della prestigiosa graduatoria: Jaguar Firenze è in testa con 414 unità vendute, seguita al secondo posto a pari merito dai due dealer di Roma, Sea Automobili e Jauto Roma, con 379 unità. Al quinto posto Jaguar Torino con 328 unità, al settimo Autorally di Napoli con 281 unità. Di seguito troviamo al sedicesimo posto Jaguar Brescia con 218 unità, al diciassettesimo Jaguar Bari con 210, al diciannovesimo Autosalone Internazionale di Varese con 199 e al ventesimo Jaguar Vicenza con 198.
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Marzo 2005 sportiva, chiaro e preciso esempio dell’orientamento dei modelli Jaguar del futuro.
Design sofisticato Ogni curva della scocca in alluminio e qualsiasi innalzamento o avvallamento delle superfici sono stati discussi, analizzati e calcolati. Niente è stato lasciato al caso nel design del Coupè Leggero, non vi sono rilievi estranei né superfici non necessarie: questi aspetti, secondo Callum, distanzieranno davvero la Jaguar del futuro dalle altre auto. Il Coupé Leggero monta cerchi in lega unici da 21 pollici con pneumatici personalizzati Pirelli, sotto fianchi ampi e sinuosi, soprattutto nella parte posteriore, dove le spalle pronunciate contribuiscono a esagerare le dimensioni delle ruote rispetto alla scocca. Con l’imponente massa visiva della cabina, pure sbilanciata indietro, sembra che la vettura sia proiettata in avanti anche quando è ferma. Anche la griglia della showcar è di estrema importanza, indice del look delle future Jaguar. Disegnata come pura forma geometrica, trae ispirazione dai modelli classici delle Jaguar del passato, come la E-Type. Altre caratteristiche, quali le alette in alluminio cromato, contribuiscono poi a sottolineare la purezza di progettazione, tipica di tutti i modelli Jaguar. Partendo dalla griglia del radiatore, una parte prominente raggiunge la base del parabrezza, rievocando un’idea di effettiva potenza sotto la carrozzeria. Da qui la cabina si distende, creando una linea pulita e spontanea, fino all’estremità posteriore dell’auto, dove si assottiglia bruscamente fino a raggiungere il punto focale di due tubi di scappamento, montati centralmente. I fari si distaccano dalle semplici forme ellittiche tradizionalmente montate sulle Jaguar: un design più contemporaneo, angolare, per conferire un aspetto maggiormente spigoloso ai proiettori del Coupé Leggero e contribuire a fare scivolare l’occhio dell’osservatore sul fianco dell’auto, sulle nuove alette cromate poste dietro le ruote anteriori, aiuto prezioso per il raffreddamento del motore e per una maggiore aerodinamicità dell’aria verso la parte posteriore.
Interni sobri ma di lusso In linea con l’aspetto minimalista e contemporaneo delle più recenti showcar Jaguar, gli interni del Coupé Leggero sono sobri ma innegabilmente di lusso e accoglienti. Il team di design incaricato della progettazione degli interni aveva avuto il compito di realizzare una cabina che non fosse opprimente né eccessivamente ricca di fronzoli. Realizzata secondo la classica disposizione di un’auto sportiva 2+2, la cabina del Coupè è più spaziosa e compatta rispetto alle precedenti Jaguar coupè, con un
incredibile spazio per la testa, sedili anteriori sportivi multidirezionali e sedili posteriori ribaltabili individualmente. Gli interni sono ricoperti di pelle conciata, con cuciture visibili a sottolineare le linee di sportelli e cruscotto. Inserti di alluminio sono sparsi in tutta l’auto, come piccoli gioielli che accentuano la sensazione di contemporaneità della cabina. Punto focale è il nuovo cruscotto centrale, che ospita un moderno display telematico Alpine che genera “impulsi” di feedback quando vengono toccati i pulsanti a sfioramento. Il design del quadro strumenti si adatta alla forma del volante e ospita un display ad alta risoluzione, dove vengono visualizzate altre informazioni e istruzioni tramite il navigatore satellitare. Dietro il volante si trovano i selettori del cambio automatico, applicato per la prima volta in questa posizione su una Jaguar. I comandi sono applicati al volante stesso e non al piantone di guida, in modo che, indipendentemente dalla rotazione, il guidatore possa rimanere concentrato sulla strada senza dovere togliere le mani dal volante. Proprio il tipo di presa che ci si aspetta da quella che è e rimane, prima di tutto, una driver’s car. Se messa su strada, il Coupé Leggero Jaguar sarebbe la più potente 2+2 mai creata dall’azienda. Grazie alla sua architettura in alluminio tecnologicamente avanzata (più leggera del 40 per cento circa e più resistente del 60 per cento rispetto a una normale scocca in acciaio) e alla rinomata catena cinematica V8, il Coupé Leggero potrebbe realizzare prestazioni superlative, raggiungendo i 100 km/h da ferma in meno di cinque secondi e superando i 270 km/h di velocità massima. La serie di tecnologie intuitive di Jaguar, volte a semplificare la guida, non a renderla più complicata, si adatta perfettamente al Coupé Leggero. Supporti dinamici quali le sospensioni CATS (Computer Active Technology Suspension) si affiancano a sistemi di sicurezza quali lo ACC (Adaptive Cruise Control) e l’ARTS (Active Restraint Technology System), già presenti sulle vetture Jaguar in produzione. Analogamente alle berline XJ e S-Type, la pedaliera del Coupè Leggero è regolabile elettricamente, per garantire il massimo comfort del guidatore. “La società ha vissuto numerosi momenti rivoluzionari - ha detto ancora Joe Greenwell - la XK120 ha segnato senza dubbio una rivoluzione, così come la EType e la XJ6 negli anni ’60, che hanno contribuito a modificare il volto dell’industria motoristica. Si è trattato di eventi nella storia del design automobilistico che hanno superato la prova del tempo e fra i quali, un giorno, mi piacerebbe potesse essere annoverato anche il Coupé Leggero Jaguar, che rispetta la nostra tradizione in materia di auto sportive”. Fabio Basilico
Cambio della guardia al vertice di Jaguar Italia
Jonathan Lewis lascia, Enrico Romano è il nuovo presidente ROMA - Jon Lewis, Presidente e Amministratore Delegato di Jaguar Italia, ha annunciato la sua decisione di ritirarsi in pensione, dopo 36 anni di attività nell’industria automobilistica, dei quali gli ultimi 25 con Jaguar, dapprima nel Regno Unito e poi in Germania, Francia e, infine, in Italia. Il periodo trascorso da Jon Lewis al timone della Jaguar Italia, oltre 14 anni, è tra i più lunghi tra quelli mai trascorsi da un dirigente a capo di una filiale di una Casa automobilistica estera in Italia. Nel 1991, anno di nascita di Jaguar Italia, la gamma Jaguar era composta soltanto da due modelli (XJ e XJS), e le vendite annuali erano circa 800 unità. Negli anni seguenti, la gamma dei modelli si è ampliata a quattro (XJ, XK, S-Type e XType), mentre le vendite, nel 2004 hanno raggiunto la cifra record di quasi 7.000 unità. Il numero dei concessionari è salito da 28 a 47, mentre la media-vendite annuali per concessionario è passata da 29 a 150. Alla fine del 2004, ben nove concessionarie italiane figuravano nella classifica delle prime 20 dell’Europa Continentale, di cui tre ai primi tre posti. Nel 1990 l’Italia era l’ottavo mercato mondiale per Jaguar. Dal 2002 è passata stabilmente in terza posizione, dopo USA e Gran Bretagna, sorpassando un mercato ben più grande come quello tedesco e che da allora è al quarto posto.
Insignito dalla Regina Elisabetta II Jon Lewis, che sta per compiere 62 anni, è sposato con Josée: hanno due figli e una nipotina. Nel 2001 è stato insignito da Sua Maestà la Regina Elisabetta II dell’onorificenza di Ufficiale dell’Impero Britannico (OBE). Dal prossimo 1 marzo, l’ingegnere Enrico Romano assumerà le cariche di Presidente e Amministratore Delegato di Jaguar Italia. Enrico Romano ha lavorato in Jaguar Italia sin dalla sua formazione nel 1991, prima come Direttore Post-Vendita e poi, dal 1999, come Direttore Sviluppo Mercato e Processi. È stato, in particolare, responsabile dello sviluppo della rete delle concessionarie Jaguar nel periodo in cui le vendite sono decuplicate. Assume, quindi, le sue nuove responsabilità con una conoscenza più che approfondita del prodotto, della clientela e dei concessionari. Enrico Romano, nato a Roma il 17 aprile 1950, lau-
Enrico Romano, dal 1 marzo Presidente e Amministratore Delegato di Jaguar Italia, ha lavorato in Jaguar Italia sin dalla sua formazione nel 1991, prima come Direttore Post-Vendita e poi, dal 1999, come Direttore Sviluppo Mercato e Processi. Sotto, Jon Lewis.
rea in ingegneria meccanica conseguita all’Università La Sapienza di Roma, sposato, due figli, ha iniziato la sua carriera professionale nel 1976 presso Fiat Veicoli Industriali, prima come ingegnere d’officina, poi nel coordinamento tecnico della
Direzione Vendite Europa. Nel 1978 passava all’Austin Rover Italia come area manager del Dopo Vendita per diventare nel 1980 Technical and Homologation Supervisor e tre anni dopo responsabile dell’Ufficio Tecnico e della Scuola Adde-
stramento. Nel 1984 veniva assunto presso la società Fattori & Montani, allora importatore Jaguar per il Centro-Sud Italia, in qualità di direttore Assistenza e Ricambi, carica che manteneva nel 1991 quando nasceva la Jaguar Italia.
Grazie, Jon! ROMA - L’annuncio che Jon Lewis andava in pensione ha sicuramente colto di sorpresa tutti i giornalisti che hanno avuto il piacere di seguirlo fin dal 1991 da quando è apparso al timone di Jaguar Italia. La sorpresa è dovuta al fatto che un po’ tutti ci eravamo abituati a identificare la sua immagine con quella delle prestigiose vetture Jaguar. Ci mancherà sicuramente un personaggio del suo spessore, una persona con la quale è stato molto piacevole parlare e approfondire le tematiche non solo della Jaguar ma delle belle automobili in generale. Elegante, cordiale, un filo di ironia, appassionato dell’automobile, Jonathan Lewis è l’uomo che ha fatto della Jaguar un successo strepitoso anche in Italia. Abbiamo seguito anno per anno la continua escalation di un marchio che quando Jon è arrivato in Italia veniva considerato sì appetibile, ma anche molto caro e forse anche poco affidabile. Lui ha saputo studiare il mercato italiano, sapeva che in Italia l’amore per le belle automobili è una prerogativa di una schiera infinita di clienti e ha cercato di dare i giusti suggerimenti alla fabbrica di Coventry per far sì che le Jaguar diventassero anche da noi un prodotto abbordabile. È stato, Jon, tra i promotori di una dura battaglia per far sì che avesse termine la grande penalizzazione fiscale che pesava sulle grandi automobili con cilindrata superiore ai 2000 cc per i motori a benzina e ai 2500 cc per le diesel, ma è stato soprattutto il sicuro timoniere della Jaguar, inventandosi innovative strategie di vendita e di marketing affinché i prodotti con la magica statuetta del giaguaro potessero essere alla portata di un pubblico molto più vasto. I numeri hanno premiato Jon Lewis che ha visto crescere l’immatricolato Jaguar
anno dopo anno, segnando record su record. L’ultimo quello segnato nel 2004 con ben 6.727 Jaguar consegnate sul mercato italiano, con un incremento del 31,67 per cento rispetto all’anno precedente. Ora che Jon ha deciso di andare in pensione, avrà sicuramente molto più tempo per le sue scorribande, insieme alla moglie, attraverso l’Italia per conoscere ancora meglio i siti archeologici che sono la sua grande passione. Avrà tempo sicuramente per continuare a seguire, questa volta da spettatore, quel mondo dell’automobile cui ha dedicato tanta parte della sua vita con amore, passione, competenza, entusiasmo. Grazie, Jon, per le attenzioni che hai sempre avuto nei confronti dei giornalisti, per quel tuo signorile modo di proporti nei confronti di tutti, con amicizia e simpatia. pa.al.
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KIA / Una gamma di automobili sempre più ricca e articolata
Dopo lo Sportage ecco la Cerato Nella versione con motore 1.5 CRDi da 102 cv, la Cerato si propone come una comoda e funzionale automobile dal temperamento estremamente brillante cui corrisponde anche un’economicità d’esercizio davvero straordinaria TORINO - Era il 1995 quando la coreana Kia affrontò il suo sbarco sul mercato italiano. Ambizioni tante ma non era facile per la piccola pattuglia di uomini guidata da Nuccio Bitti farsi largo in un mercato difficile come quello italiano, oltretutto con un prodotto del tutto sconosciuto. Il coraggio di Nuccio Bitti veniva quasi subito premiato dalla disponibilità dello Sportage, il primo sport utility compatto che faceva l’apparizione sul mercato italiano. Fu subito un successo che significò anche l’affermazione del marchio Kia in Italia. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti. Infatti, nel frattempo Kia è diventata un satellite importante del Gruppo Hyundai, mentre in Italia la sua importazione e distribuzione è stata rilevata dal Gruppo Koelliker, lo stesso che oggi continua a importare e distribuire anche i prodotti Hyundai, Mitsubishi e dallo scorso anno SsangYong. Si sa... tutto ciò che tocca Luigi Koelliker diventa oro. Anche Kia ha visto negli ultimi anni accelerare decisamente la sua escalation sul mercato italiano tanto che, a distanza di 10 anni dal suo debutto in Italia, si contano già 100mila Kia, diventate compagne inseparabili di altrettanti automobilisti italiani, dei quali 27mila conquistati nell’anno che si è appena chiuso.
Silenziosa e brillante Il successo è certamente dovuto all’abilità di Nuccio Bitti, ancora oggi amministratore delegato di Kia Italia, e della sua dinamica equipe, ma molto si deve anche al progressivo arricchimento della gamma di modelli firmati Kia, che oggi risponde alle esigenze di numerosi segmenti del mercato
e che lo sarà ancora di più nell’immediato futuro grazie al debutto di nuovi modelli. Intanto è già arrivato sul mercato il nuovo Sportage che ha tutta l’aria di voler ripetere le imprese del suo predecessore. Allo Sportage è seguita la Cerato con motore benzina di 1.6 litri alla quale in questi giorni è stata affiancata la “sorella” equipaggiata con il più competitivo motore turbodiesel di 1.5 litri da 102 cavalli e con una coppia di 235 Nm a partire dai 2.000 giri, il tutto a garanzia di un comportamento stradale molto brillante e di un consumo di gasolio estremamente contenuto. La Cerato 1.5 CRDi è la risposta Kia alla travolgente crescita del Diesel in Europa come in Italia dove lo
sere utilizzati in maniera generosa fino a garantire una velocità di punta di 175 km orari e questo in presenza di un consumo medio di gasolio di 6,3 litri per 100 km nel ciclo urbano, di soli 4,1 litri in quello extraurbano e di 4,9 litri nel ciclo combinato.
scorso anno ha raggiunto il 58,54 per cento delle vendite complessive. Non solo, ma è anche la prima berlina a due volumi e mezzo del più antico costruttore coreano, sviluppata, progettata e realizzata sin dall’inizio con motorizzazione a gasolio. Cerato è anche il frutto di 40 mesi di lavoro, con un investimento di 220 milioni di dollari (circa 170 milioni di euro) e nel quest’anno dovrebbe essere costruita in 250mila unità, delle quali 190mila destinate ai mercati di esportazione, con quasi 38mila previste per i mercati dell’Europa Occidentale. Basta mettersi al volante della Cerato turbodiesel, girare la chiavetta di accensione e partire (superando anche il dubbio che il motore
Abitacolo spazioso
Giuseppe “Nuccio” Bitti, amministratore delegato di Kia Italia, è convinto delle possibilità della Cerato di imporsi in un segmento chiave in Italia.
sia davvero accesso, considerata l’estrema silenziosità del suo funzionamento anche a basso numero di giri), per rendersi conto delle straordinarie qualità di questo propulsore, che, infatti, secondo le previsioni di Kia Italia, sarà scelto dal 95 per cento degli acquirenti di Cerato. Brillante, veloce nella risposta, ben gestito dall’ottimo cambio a cinque marce (ma la prima risulta troppo corta il che penalizza la condotta di guida e alla fine anche i consumi), il 1500 CRDi si propone con una personalità e con un’autorità sconosciuta ai vecchi Diesel. I 102 cv sono sempre pronti a es-
Vettura oltremodo dinamica e parsimoniosa, dunque, la Cerato 1.5 CRDi, ma anche una “compatta” del segmento C dalla linea molto gradevole, affinata nella galleria del vento Kia di Namyang in Corea. L’accurato studio delle forme consente una minima resistenza all’aria e riduce la rumorosità aerodinamica, mentre l’esclusiva struttura della parte inferiore del pianale, con quattro rigonfiamenti sotto il pavimento, rafforza il flusso dell’aria e riduce resistenza, rumorosità e vibrazioni generate sotto la vettura. I paraurti sono preformati in plastica di elevata qualità e sono progettati per resistere senza subire deformazioni permanenti a urti sino a 8 km l’ora. L’abitabilità è decisamente superiore a molte concorrenti. La generosa dimensione del passo (2.610 millimetri) assicura ai passeggeri tutto lo spazio necessario per viaggiare e rilassarsi in piena comodità. A questo si deve aggiungere un bagagliaio a capacità variabile compresa fra 538 litri, con cinque persone a bordo, e 1.494 litri, abbattendo e ribaltando schienale e divano posteriore. Gli interni sono ben curati anche nei dettagli, così come è piacevole il
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SAAB/AMPLIATA LA GAMMA
A Ginevra la 9-3 SportHatch
Il nuovo Sportage è già un grande successo
Sulle orme del prestigioso passato TORINO - Dovevo essere un successo... sta mantenendo la promessa: il nuovo Sportage, appena introdotto sul mercato sta già assumendo il carattere di un vero e proprio best-seller, come a dire che è già sulle orme del prestigioso passato che ha caratterizzato il suo predecessore. La prima generazione del pioniere degli sport utility compatti, che debuttò alla fine del 1995, ha fatto la felicità di ben 560mila automobilisti in tutto il mondo, 17mila in Italia. La seconda generazione, totalmente inedita e tecnologicamente assai avanzata, non nasconde ambizioni aggressive. Già quest’anno in Europa se ne venderanno almeno 35mila unità e di queste 6mila in Italia al 95 per cento nella versione turbodiesel. Per il nuovo Sportage tre i motori disponibili e due i livelli di equipaggiamento. Per tutte le versioni, trazione integrale ad inserimento e controllo automatico. In situazioni fuoristradistiche o in presenza di terreno a scarsa aderenza, la trazione integrale può essere bloccata manualmente, 50 per cento all’avantreno e 50 per cento al retrotreno. Il sistema, una volta raggiunti i 40 km orari, ritorna a funzionare in modalità automatica. Più lungo e più largo della media dei SUV compatti, il nuovo Sportage cinque porte e cinque posti offre molto della sofisticazione tecnica e del fascino estetico del fratello maggiore Sorento, ma con ingombri più contenuti. Le generose dimensioni funzionali e il passo importante aumentano lo spazio a disposizione tanto per i passeggeri che per i bagagli, con un abitacolo che risulta essere tra i migliori della categoria sia nello spazio disponibile per testa e spalla in senso verticale e orizzontale che per il carico. I motori a benzina sono il 4 cilindri due litri, 16 valvole, da 141 cavalli e il V6 da 2,7
design della plancia e della strumentazione e di buona qualità i materiali di arredamento. L’abitacolo richiama lo stile tondeggiante dell’esterno, con superfici curve e contorni ben profilati. Il design, semplice e dalle linee pulite, è realizzato con materiali di alta qualità, per creare un ambiente rilassante e insieme elegante. La plancia è suddivisa in senso orizzontale, con la parte superiore scura (per eliminare riflessi fastidiosi) che si raccorda e prosegue nell’alto dei pannelli-porta, dando continuità visiva all’abitacolo. I sedili offrono un notevole sostegno, per ridurre l’affaticamento nei viaggi lunghi, ma anche un positivo supporto laterale in curva. Le loro dimensioni generose permettono di ospitare comodamente passeggeri di ogni taglia e dimensione. Il
sedile di guida ha sei regolazioni ed è regolabile tramite una leva sul lato del sedile stesso. Il telaio si avvale di sospensioni indipendenti, sterzo a pignone, quattro freni a disco con Abs, Ebd e assistenza alle frenate d’emergenza, per ottimizzare le decelerazioni in ogni condizione e anche a pieno carico. Tre i livelli di allestimento: Easy, Life e Sport, ognuno con una precisa configurazione e con uno specifico target di clientela. I prezzi, nell’ordine, sono di 15.150, 16.200 e 17.600 euro. Ma, attenzione, fin dall’inizio anche per questo modello la clientela potrà contare su un immediato incentivo di 1.000 euro, oltre al pacchetto finanziario “Kia Flex”. Il che rende la Cerato 1.5 CRDi un’automobile estremamente competitiva
litri da 175 cavalli, il turbodiesel, invece, è un due litri, 16 valvole, da 112 cavalli e nelle previsioni della Kia è quello che verrà scelto dal 95 per cento degli acquirenti del nuovo Sportage. Che si avvale di sospensioni indipendenti sulle quattro ruote, di freni a disco con dispositivi Abs e Ebd di serie e di ruote in lega da 16 pollici. Disponibili anche i dispositivi Tcs per il controllo della trazione e Esp per il controllo elettronico della stabilità. Due i livelli di equipaggiamento: Active e Active Class, riccamente dotate entrambe. I prezzi spaziano dai 22.570 euro della versione Active, con motore due litri a benzina ai 27.770 euro dell’Active Class con motore V6 di 2,7 litri.
ROMA - La nuova Saab 9-3 SportHatch, al debutto in occasione del Salone di Ginevra, introduce per la prima volta la Casa svedese del gruppo General Motors nel segmento delle station wagon di classe medio-superiore con una vettura caratterizzata da una linea molto personale e da un comportamento su strada sportivo e che rappresenta una valida alternativa alla station wagon tradizionali. Linee decise e compatte, ma al tempo stesso sportive e versatili, sono una precisa riaffermazione del tradizionale stile Saab. Lo stile coesivo da vettura a 5 porte e l’aspetto imponente ed unitario danno alla nuova 9-3 SportHatch una precisa identità che la differenzia all’interno della gamma 9-3. L’inizio della commercializzazione di questo nuovo modello Saab è previsto per il prossimo mese di settembre e la vettura si rivolge in modo particolare a tutte quelle persone che cercano la versatilità di una station wagon (come, ad esempio, intelligenti soluzioni per il carico e ampio vano bagagli) senza scendere a compromessi in fatto di piacere di guida. Lo scorso anno il segmento europeo delle station wagon di classe-medio superiore è valso circa 250.000 unità (il 70 per cento delle quali rappresentate da modelli Diesel). La fama di cui gode Saab come costruttore d’automobili sportive e versatili e di valide motorizzazioni a gasolio mette la nuova 9-3 SportHatch nelle migliori condizioni per aprire nuove opportunità commerciali alla Casa svedese. La versione Aero ad alte prestazioni monta un motore da 250 cv ed è l’unica vettura del segmento equipaggiata con un 6 cilindri turbo benzina. Questo propulsore è la motorizzazione di vertice di una gamma che comprende 6 propulsori a benzina e 2 turbodiesel common-rail omologati Euro 4.
MITSUBISHI/INTERESSANTE PROTOTIPO
Coupé-cabriolet su base Colt
soprattutto nei confronti della Toyota Corolla che è la sua avversaria più immediata. Anche Cerato, ovviamente, come tutti i prodotti Kia, dispone della garanzia internazionale valida tre anni, senza limitazioni di chilometraggio e del pacchetto Mobilità Europ Assistance. “Grazie alla nuova gamma Cerato, al nuovo Sportage, alla piena disponibilità della Picanto, ormai auto di grande successo, e agli altri nuovi prodotti che debutteranno nel corso dell’anno ha precisato Nuccio Bitti contiamo quest’anno di raggiungere un volume di 40mila immatricolazioni delle quali almeno 3.500 Cerato. Il 2005 sarà anche l’anno che vedrà Kia impegnata in tutti i segmenti di mercato, in A con la Picanto, in B con la nuova Rio in arrivo, in C con la Cerato, in D con la Magen-
tis, in E con l’Opirus, nel segmento MPV con la Carens e con la Carnival, nei SUV con il nuovo Sportage. Con questo ricco schieramento di vetture, alle quali sono da aggiungere i veicoli commerciali K2500 e Previo, contiamo entro il 2006-2007 di portare il nostro volume d’immatricolato a 70mila unità, come a dire che qui in Italia daremo un importante contributo alle ambizioni del Gruppo Hyundai-Kia di conquistare entro il 2010 il quinto posto nella classifica dei costruttori mondiali, immediatamente alle spalle di General Motors, Toyota, Ford e DaimlerChrysler e davanti ai Gruppi Volkswagen e Psa nonché Honda, e questo grazie anche alla produzione che Kia avvierà già a partire dal 2006 nello stabilito di Zilina in Slovacchia”. Paolo Altieri
MILANO - In un contesto economico, di mercato e aziendale di grande competitività, Mitsubishi Motors Europe (nota anche con la sigla di MME) prosegue nel rinnovamento della gamma. Al Salone di ginevra, che ha aperto i battenti mentre questo numero di autorama andava in stampa, è ststo esposto un prototipo di coupé-cabriolet su base Colt. La vettura riecheggia il primo modello da salone in assoluto di Mitsubishi Motors - la Colt 600 Convertible del 1962, anch’essa esposta nello stand - e costituisce un’anticipazione delle vettura sviluppata congiuntamente a Pininfarina che verrà prodotta a Torino (Italia) dall’inizio del 2006. Basata sul pianale della Colt 5 porte anzichè su quella della più corta Colt 3 porte per ragioni di allestimento, deriva le sue forme dalla apprezzata CZ2 Cabriolet concept del 2003. Compatta (3,89 m) e ben salda a terra con il suo passo lungo, le ampie carreggiate ed i cerchi da 18”, offre un aspetto basso e possente, corrispondente alle prestazioni proposte dal suo motore 1.5 litri MIVEC turbocompresso da 150 CV. Presentata in tonalità calde, questa sportiva 2+2 convertibile beneficia dell’architettura della Nuova Colt e, in particolare, del suo ampio e slanciato parabrezza che protegge i passeggeri dalle turbolenze. Al vertice fra gli MPV dal suo lancio nell’aprile 2004 - con la sola motorizzazione a benzina in alcuni Paesi Europei (5.325 unità vendute nei mesi che vanno da aprile a dicembre dello scorso anno) - con la sua linea attraente, la raffinatezza dinamica e l’intelligente sistema per la flessibilità dei sedili “Hide&Seat”, Grandis si proporrà nel cuore del mercato dei grandi MPV con l’inedita versione a motore diesel, che si aggiunge all’esistente 2.4 MIVEC. Presentata per la prima volta al Salone di Ginevra 2005 e sviluppata specificatamente per l’Europa, Grandis DI-D è spinta da un motore turbodiesel 2.0 litri di provenienza Volkswagen AG. Dotato di sistema iniettore-pompa, questa unità sviluppa 100kW / 136 cv a 4.000 g/min e 310 Nm (± 5 per cento) a 1.750 g/min (tutti dati soggetti ad omologazione finale). Questo modernissimo motore assicurerà a Grandis DI-D prestazioni al vertice assoluto della categoria, con una velocità massima di 197 km/h, accelerazione 0-100 km/h in 10”8 e consumi contenuti (ciclo combinato) di 6,8litri per 100km (tutti dati soggetti a omologazione finale). Il Grandis Diesel verrà commercializzato nel corso del terzo trimestre del 2005.
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Marzo 2005
AUDI / Dopo la berlina ora l’A6 anche in versione Avant
Un’altra magia firmata de’ Silva La Casa di Ingolstadt aggiunge un’ulteriore splendente pagina al glorioso capitolo che ha le Avant come protagoniste. La nuova Audi A6 Avant si presenta come un felice connubio di dinamismo e design, di piacere di guida e funzionalità. Grazie alle numerose innovazioni, all’eccellente comfort e ai lussuosi equipaggiamenti, l’Audi A6 Avant è già votata al successo TARRAGONA - Sono le strade che da Barcellona portano a Tarragona a segnare il battesimo della nuova Audi A6 Avant, ennesima creazione della mano felice del nostro Walter de’ Silva, completata dal lavoro dei progettisti di Ingolstadt che non hanno certo lasciato nulla di intentato per conferire alla A6 Avant contenuti tecnologici davvero degni di una grandissima automobile. Già i potenti propulsori Turbodiesel e benzina (fino a otto i cilindri, con una potenza che tocca i 246 kW/335 cv) danno la misura della classe della nuova A6 Avant, mentre la trazione anteriore e la trazione integrale permanente quattro fanno sì che la potenza dei motori si traduca sempre in maniera ottimale e sicura in spinta propulsiva. La vettura, completata da un telaio altamente evoluto e da una scocca a elevata rigidità, proietta così chi sta al volante in una nuova dimensione di puro dinamismo.
Affascinante anche da ferma La nuova Audi A6 Avant lunga 4,93 m, larga 1,86 m e alta 1,46 m - affascina fin da subito per le armoniose proporzioni della sua carrozzeria. Linee sapientemente condotte tracciano, nella chiara architettura tipica del marchio Audi, gli elementi chiave del nuovo design della Casa dei quattro anelli. La struttura complessiva della Audi Avant - un classico nel suo genere, con fascia finestrini snella e curvatura del tetto in pretto stile coupé - è come percorsa da nuova energia. Alla curva descritta dalla pronunciata linea delle spalle fa da contrappunto lo slancio della linea dinamica al di sopra del brancardo: si crea così un gioco di linee che dinamizza il corpo vettura proiettandolo in avanti. E la parte centrale del cofano motore, per la sua pronunciata arcuatura, si tramuta nel simbolo stesso della potenza dei propulsori della nuova Audi A6 Avant. Sul davanti, poi, il trapezio del single frame della griglia del radiatore qualifica la A6 Avant come un corifeo dell’ultimissima generazione Audi. Dietro i coprifari trasparenti dei gruppi ottici anteriori sono sistemati dei proiettori allo stato dell’arte: la nuova A6 Avant monta su richiesta luci di svolta dinamiche con potenti gruppi luminosi Xenon plus e luci diurne. Anche nell’abitacolo basta un colpo d’occhio per comprendere come la nuova
La nuova Audi A6 Avant colpisce per le armoniose proporzioni della linea e per la curvatura del tetto che ricorda nella forma quella tipica delle vetture sportive. Nel frontale spicca la griglia “single frame”, che contraddistingue l’ultima generazione dei modelli prodotti dalla Casa di Ingoldstadt.
A6 Avant segni un cambio generazionale. L’ampia e spaziosa consolle centrale, i cui comandi sono raggiungibili in modo ottimale, contribuisce a evidenziare l’impostazione dell’architettura complessiva del cockpit: sportiva e articolata in modo tale da “avvolgere” il conducente. Pronunciato temperamento sportivo e perfezione ergonomica, questi gli obiettivi perseguiti nella progettazione del posto guida. Un’unica palpebra unisce la plancia portastrumenti principale e la parte superiore della consolle centrale leggermente inclinata verso il guidatore.
La strumentazione si presenta con un design a goccia che raccoglie, accanto ai grandi quadranti dalla forma circolare di contagiri e tachimetro, rispettivamente l’indicatore di temperatura e l’indicatore di livello carburante con scale che sono, anch’esse, tonde. Anche la nuova A6 Avant è dotata dei volanti Audi dell’ultima generazione. Il contrassegno estetico dei volanti, disponibili a tre e a quattro razze, è la citazione grafica, sulla calotta che copre la sede di alloggio dell’airbag, della forma trapezoidale del singleframe con i quattro anelli. La stessa
calotta dell’airbag, per altro, riprende nella sua geometria la forma del singleframe. Prestigio e innovazione caratterizzano anche il vano bagagli della nuova A6 Avant. Un raffinato sistema di fissaggio con molteplici soluzioni pratiche ed intelligenti fa sì che la funzionalità e la versatilità del vano bagagli siano semplicemente straordinarie. La qualità dei materiali e lavorazione accurata sono eccellenti come è tipico per gli interni Audi. Anche nell’abitacolo è facile riconoscere il pronunciato temperamento sportivo e la perfetta ergonomia di ogni componente; l’archi-
tettura complessiva del cockpit, dal canto suo, è articolata in modo tale da “avvolgere” il conducente.
La scelta è fra sei motori La nuova Audi A6 Avant sarà disponibile in sei differenti motorizzazioni. Sia i tre motori a benzina che i tre TDI sono montati longitudinalmente. I propulsori hanno in comune anche la caratteristica di vantare, nella loro categoria, un convincente rapporto tra prestazioni e coppia. Tutti i motori soddisfano i valori limite imposti dalla normativa
sulle emissioni allo scarico EU 4. Per i motori TDI sarà possibile ordinare un filtro antiparticolato opzionale. I due sei cilindri TDI possono essere richiesti in combinazione con il filtro fin dall’inizio della commercializzazione. I motori a sei e a otto cilindri fanno parte della nuova famiglia di propulsori a V Audi. Guidandola, l’A6 Avant, ci si rende immediatamente conto del grande lavoro fatto dai tecnici perché potesse davvero sorprendere positivamente sotto ogni punto di vista. I valori relativi alla rigidità torsionale hanno subito un incremento superiore al 25 per cento: l’entità di questo progresso rispetto alla carrozzeria del modello precedente - pure spesso e da più parti lodato per la sua estrema robustezza esprime al meglio quali siano da questo punto di vista le qualità della nuova A6 Avant. Qualità di cui si avvantaggiano notevolmente sia la dinamica di marcia della vettura, sia il comfort di guida, accresciuto dalla riduzione delle vibrazioni. Un chiaro indizio della notevolissima solidità della carrozzeria è costituito dal fatto che l’ampiezza delle oscillazioni è stata ridotta al minimo. E questa circostanza, a sua volta, è la premessa decisiva - quanto alle leggi della fisica - per disporre di un’eccellente acustica all’interno dell’abitacolo. La rigidità della scocca in acciaio è il risultato di tecniche di giunzione apposita-
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Marzo 2005 A RICHIESTA TUTTE LE DOTAZIONI PIÙ INNOVATIVE
Un pieno di comfort e sicurezza
mente sviluppate e dell’ottimizzazione nella disposizione dei profili. Il miglioramento del comportamento vibrazionale della vettura, ottenuto con tutta una serie di migliorie nella messa a punto dei dettagli, ha reso possibile una taratura del telaio armonica e sportiva. Una simile carrozzeria, nonché la connessione diretta ed estremamente stabile del piantone dello sterzo alla traversa modulare, sono le caratteristiche tecniche che rendono l’handling della A6 Avant particolarmente preciso. La scocca dinamica Audi della nuova A6 Avant punta su una tecnologia che già ha dato ottimi risultati nelle competizioni sportive e ricorre, sia nelle versioni a trazione anteriore, sia in quelle a trazione quattro, all’avantreno a quattro bracci tipico della Audi e all’asse posteriore a bracci trapezoidali con controllo direzionale, noto per essere stato utilizzato anche sull’Audi A6 berlina e sull’Audi A8. Risultato: il comportamento su strada, in fatto di dinamica, non teme alcun confronto.
Sospensioni pneumatiche Per la nuova A6 Avant così come anche per l’A6 berlina - sarà possibile avere su richiesta le sospensioni pneumatiche adattative (adaptive air suspension). L’azione comune delle sospensioni pneumatiche e del sistema di ammortizzatori a regolazione elettronica permette di ottenere, in una perfetta sintesi, sia una stabilità di marcia di impronta dichiaratamente sportiva sia uno straordinario comfort di molleggio. La nuova
A6 si accinge così, grazie alle sue qualità, a seguire le orme dell’A8 accolta al debutto dall’unanime plauso della stampa specializzata. Proprio come l’A8, anche l’A6 Avant si impone per altro come l’auto più sportiva del suo segmento. Un primato raggiunto anche grazie alla dotazione di serie del servotronic ad azione variabile in funzione della velocità. La già affidabilissima maneggevolezza della nuova A6 Avant viene così completata da uno sterzo più preciso e più pronto che mai.
Ha grandi ambizioni La nuova Audi A6 Avant si presenta già nella versione base con tutta una serie di equipaggiamenti che, perfino nel segmento di lusso, sono tutt’altro che scontati. Le sue grandi ambizioni sono rese riconoscibili già dall’eccellente qualità dei materiali utilizzati e dall’accuratezza della loro lavorazione. Non trova alcun riscontro nelle offerte della concorrenza, inoltre, il Multi Media Interface MMI basic che, oltre a un display monocromo di 6,5 pollici, dispone anche di una radio con lettore CD e quattro diffusori. Di serie su tutti i modelli A6 Avant inoltre - e anche questa è una circostanza nient’affatto scontata, perfino in questo segmento - c’è il climatizzatore automatico comfort adefficacia maggiorata e con acustica ottimizzata. Di serie a bordo si trovano anche il freno di stazionamento elettromeccanico e il sensore luci e pioggia. Anche il concetto globale alla base dei dispositivi di sicurezza della nuova A6 Avant è esemplare. La sicu-
T ARRAGONA - Qualora si desideri arricchire ulteriormente l’equipaggiamento della nuova Audi A6 Avant, non vi è desiderio che non possa essere esaudito dalla gamma di optional a disposizione. I colori carrozzeria in catalogo sono ben 15. Chi guiderà la nuova Audi A6 solo molto raramente dovrà stringere tra le dita le chiavi della vettura: il sistema elettronico di accesso e di abilitazione all’avviamento, così come già sull’Audi A8, è costituito infatti dall’“advanced key”, ottenibile su richiesta. Nella chiave è alloggiato un generatore elettronico di impulsi il cui segnale viene registrato e verificato da un sensore. Se la fonte dei segnali viene riconosciuta, quando il conducente afferra la maniglia delle portiere, queste vengono automaticamente sbloccate. Il sistema advanced key provvede elettronicamente anche a sbloccare lo sterzo e ad autorizzare l’accensione. Per mettere in moto non resta poi che premere il pulsante Start sulla consolle centrale. Per gli interni è disponibile una vasta gamma di prestigiosi equipaggiamenti opzionali. Pelli e stoffe di grande eleganza nonché inserti e finiture in legno fanno sì che ogni A6 Avant possa essere arredata in modo tale da diventare un’auto unica e inconfondibile. Il sistema MMI basic montato di serie, a richiesta può essere integrato e trasformarsi così in MMI basic plus e MMI. Quest’ultimo comprende, tra l’altro, un display a colori da 7 pollici. Il sistema può essere dotato anche di ulteriori componenti, ad esempio del sintonizzatore TV e del navigatore DVD. Come l’impianto audio, anche il sistema di navigazione DVD può essere gestito con il terminale MMI. Si rivela poi un autentico piacere per i sensi il sistema surround sound BOSE di nuovissima concezione: cinque canali amplificati distribuiscono il suono come in una sala da concerto tutt’intorno all’ascoltatore - una qualità d’ascolto che statuisce nuovi parametri anche nelle automobili del segmento di lusso. Inoltre il sistema BOSE offre un adeguamento elettronico del suono che tiene conto dei rumori di fondo specifici della vettura. Chi desidera isolare l’abitacolo della vettura dai rumori esterni può esaudire questo desiderio ricorrendo ai cristalli fonoassorbenti che consentono, inoltre, di contenere il surriscaldamento della vettura e migliorano la protezione contro le effrazioni. Per la prima volta sulla nuova A6 Avant sarà disponibile un telefono veicolare con vivavoce e ricevitore senza fili. La cosiddetta tecnologia Bluetooth rende possibile non solo che la comunicazione tra ricevitore e unità telefonica fissa avvenga senza fili. Tutte le principali funzioni del telefono sono attivabili sia dal ricevitore, sia dal terminale MMI. Il sistema dei comandi vocali per numerose funzioni di Infotainment amplia ulteriormente il comfort ergonomico dell’MMI. Per ottenere il massimo comfort sui lunghi percorsi e un perfetto appoggio laterale si può ricorrere ai sedili sportivi (optional), che offrono numerose possibilità di regolazione individuale: dell’inclinazione di schienale e sedili, del supporto femorale e della posizione in lunghezza ed altezza (disponibile, a richiesta, la regolazione elettrica delle impostazioni). A rendere ancora più piacevole la permanenza a bordo di conducente e passeggeri vi è il climatizzatore automatico comfort plus. Questo climatizzatore consente al conducente e al passeggero di gestire due distinti flussi d’aria, di impostare due temperature di riferimento, di giovarsi di una ventilazione indiretta priva di direzionalità aggressiva. Il climatizzatore comprende anche le bocchette centrali a regolazione separata e i sensori di umidità. Ulteriori funzioni disponibili: utilizzo del calore motore residuo, sistema automatico di ricircolo aria e ventilazione ad hoc della parte posteriore dell’abitacolo attraverso i montanti delle portiere. Volanti sportivi multifunzionali in pelle a 3 razze sono disponibili a richiesta così come i volanti in pelle multifunzionali a 4 razze. Questi volanti prevedono la possibilità di essere inte-
grati con ulteriori dispositivi come, ad esempio, i bilancieri al volante o il riscaldamento della corona. Un’alternativa particolarmente attraente dal punto di vista estetico è costituita dal volante multifunzionale sportivo in legno a tre razze, con corona in radica di noce. Nelle vetture con cambio automatico anche questo volante può essere integrato con i bilancieri del cambio. Disponibile in legno anche il pomello della leva del cambio o della leva selettrice. Anche la versatilità del vano bagagli e la funzionalità del sistema di binari integrato in esso possono essere sfruttati in modo ancora più individuale ricorrendo a degli optional: un’asta telescopica, se innestata in entrambi i binari, permette di suddividere il bagagliaio in diagonale o in orizzontale così da fissare in modo ottimale gli oggetti che vengono trasportati. Un’ulteriore possibilità di fissaggio è ottenibile mediante una cintura di ancoraggio che, se inserita in uno dei binari con entrambi i capi, si tende - al solo premere un pulsante - contro le pareti laterali del bagagliaio e, se boccata invece ad entrambi i binari, suddivide il vano bagagli in modo trasversale ed ancora efficacemente valige o altri oggetti, anche di grandi dimensioni. È stato poi messo a punto, specificamente per la A6 Avant, un sistema per il trasporto di biciclette che viene applicato, anch’esso, ai binari e nell’area del doppio fondo e permette di trasportare in modo sicuro due mountain bike. Ad offrire una particolare versatilità vi è infine il grande box portaoggetti per il vano bagagli. Può essere sistemato, una volta arretrati gli anelli di ancoraggio nei binari, in due posizioni. Con l’apertura verso dietro serve a deporre valige di dimensioni contenute e come tramezzo che suddivide il reparto bagagli. Se poi l’apertura del box è rivolta in avanti e il box stesso viene accostato al divano posteriore, si accede ad esso attraverso il dispositivo di carico passante dello schienale e il box si trasforma così in uno scomparto portaoggetti protetto da sguardi indiscreti. Un’ulteriore novità, di particolare interesse soprattutto per gli amanti degli sport invernali, è costituita dalla sacca estraibile per sci e tavole da snowboard. Tutto ciò di cui si ha bisogno per praticare gli sport invernali può essere riposto nell’apposita sacca già fuori la vettura. La sacca stessa viene poi sistemata nel vano bagagli senza bagnarlo con neve o gocce d’acqua. Per la prima volta su una Audi il cofano del vano bagagli vanta una chiusura automatica che si attiva premendo un pulsante. Oppure, attivando il telecomando disposto sulla chiave di guida. L’angolo del cofano, ovvero l’altezza a cui il cofano si arresta dopo l’apertura, è programmabile e può essere impostato a proprio piacimento. Condizioni di visibilità ancora migliori sono garantite dalle luci adattive con tecnologia Xenon plus. Le luci di svolta dinamiche illuminano con i loro proiettori orientabili, a partire da una velocità di 12 km/h, i tratti resi difficoltosi dalle numerose curve con una intensità notevolmente maggiore di quella tradizionale. Ai fari Xenon plus fanno da pendant, di serie, le luci diurne e gli stop con tecnologia LED. Il conducente della nuova Audi A6 Avant viene efficacemente assistito dal dispositivo di controllo radar della distanza adaptive cruise control. Questo sistema integra le funzioni del regolatore di velocità, anch’esso optional, e aumenta notevolmente il comfort di marcia: la velocità della vettura viene regolata automaticamente in modo tale che la distanza che si è scelto di mantenere rispetto alla vettura da cui si è preceduti resti costante. Chi a bordo dell’A6 Avant desidera vivere emozioni ancora più intense può scegliere la versione con telaio a sospensioni pneumatiche adaptive air suspension. Su richiesta è disponibile il telaio sportivo con carrozzeria ribassata di 20 mm. E, per migliorare ulteriormente la dinamica di marcia e sottolineare l’estetica sportiva della vettura, sono disponibili numerosi modelli di cerchi in lega leggera di dimensioni fino a 18 pollici. rezza attiva si avvantaggia di un programma elettronico di controllo della stabilizzazione (ESP) dell’ultima generazione dalle funzioni ampliate che comprendono, tra l’altro, un intervento ottimizzato per il controllo del sottosterzo, la segnalazione di frenata d’emergenza e il sistema di stabilizzazione del rimorchio.
Nuove funzioni per l’ESP Anche sull’A6 berlina l’ESP sarà dotato di queste nuove funzioni. Quanto sia alto il livello di sicurezza passiva nelle A6 della nuova generazione è testimoniato dall’eccellente valutazione ottenuta dalla A6 berlina (ben cinque stelle) nel test Euro NCAP. Queste qualità ovviamente vanno a beneficio anche dei passeggeri
della nuova A6 Avant. In caso d’incidente la robusta struttura della carrozzeria, con curve di deformazione ben precise e con un abitacolo estremamente stabile, li protegge con grande efficacia. Il raffinato sistema di protezione per la tutela di conducente e passeggeri è completato da airbag frontali e laterali e, ancora, dall’interazione tra le cinture di sicurezza e il sistema airbag per la testa sideguard. I due airbag anteriori fullsize sono a fase doppia, ovvero con due distinti tipi di funzionalità a seconda della violenza dell’impatto. I passeggeri, in caso di tamponamenti, vengono protetti anche dagli appoggiatesta anteriori attivi che fanno parte della dotazione di serie. Come dire che nulla è stato lasciato al caso. Paolo Altieri