MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEL MONDO DEI MOTORI Autorama e il Mondo dei Trasporti presentano
YELLOW settimanale televisivo su Odeon TV Direttore responsabile: Paolo Altieri
Jaguar/Al volante della nuova XF
Un oggetto prezioso
VEGA EDITRICE - ANNO 51 - N. 489 - MAGGIO 2008 - Euro 3,00
Peugeot/I punti di forza della 207 CC
Volvo/Prova su strada della nuova XC70
Piacevoli sorprese
L’imponente terza generazione
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䡵 NUOVE INIZIATIVE FIRMATE FIAT
Idee in movimento Arriva sul mercato la Fiat Idea Model Year 2008, che propone interessanti novità, mentre continua l’escalation di eventi che hanno come protagonista la piccola 500, sempre al centro dell’attenzione anche come fenomeno di costume. 䡵 In arrivo sul mercato la nuova Kuga
POSTE ITALIANE SPA -SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART.1, COMMA 1, DCB MILANO
Il Suv secondo Ford A PAGINA 2
Successo per la prima edizione del “C-Design”
Creatività e innovazione con lo stile Citroën A PAGINA 23
ANCHE SUBARU SEDOTTA DAL DIESEL
Arriva a fine maggio la Kuga, il SUV compatto che abbiamo avuto modo di testare in Spagna e che si presenta con una linea originale, una sola motorizzazione diesel, trazione integrale di serie e prezzi più contenuti delle sue compagne di segmento JEREZ DE LA FRONTIERA - Non era pensabile che un marchio come Ford rimanesse ancora a lungo inerte di fronte al fenomeno SUV, un uragano travolgente che ormai da tempo sta macinando numeri di vendita al ritmo di
una schiacciasassi. Il mercato del fuoristrada, da anni in arrestabile ascesa, nell’ultimo periodo ha e vi denziato una preferenza della clientela nei confronti dei SUV medi rispetto a quei bestioni mastodontici che inizialmen-
RENAULT / Sul mercato a giugno la Laguna GT
Magie a gasolio Emozioni sportive
Nuovo propulsore inizialmente per Legacy e Outback
Rispetto alla versione base, la nuova Gran Turismo sfoggia un look più sportivo, ma la vera novità sta sotto la pelle: il telaio a quattro ruote sterzanti Active Drive che regala anche al pilota meno esperto il controllo assoluto della strada. ALTIERI A PAGINA 22
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te avevano raccolto i maggiori consensi ma che sempre più spesso, oltrepassate le mura cittadine, vengono accusati di essere politically scorrect. Se nel primo trimestre 2007 i compatti totalizzavano il 63 per cento del seg-
mento, quest’anno nel medesimo periodo hanno raggiunto il 70 per cento, il che la dice lunga sull’orientamento degli acquirenti. CRISTINA ALTIERI A PAGINA 19
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Torino - La gamma Fiat Idea si rinnova con l’introduzione del Model Year 2008. Diversi gli interventi estetici: si va dalla nuova mascherina con griglia che riprende lo stile Bravo e Croma all’introduzione del logo Fiat rosso, dai nuovi cerchi in lega da 15” a 7 razze alla cornice e al pomello del cambio cromati sugli allestimenti Bla ckEnergy e BlackMotion; e ancora, da due inediti colori esterni (Avorio Familiare e Rosso Ammaliatore) ai tessuti interni rinnovati per sellerie e pannelli di tutti gli allestimenti. Idea Model Year 2008 è offerta anche nella serie speciale BlackStar, che si aggiunge alle versioni BlackLabel, BlackEnergy e BlackMotion. Il nuovo allestimento è caratterizzato da eleganti interni neri con seduta e schienale in alcantara, dal logo vintage Fiat sui sedili anteriori e da uno specifico logo BlackStar sul montante posteriore.
Maggio 2008
䡵 FIAT / Nuove iniziative di un brand al passo con i tempi
“ Idee in movimento
Arriva sul mercato la Fiat Idea Model Year 2008, che propone interessanti novità, mentre continua l’escalation di eventi che hanno come protagonista la piccola 500, sempre al centro dell’attenzione anche come fenomeno di costume.
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Blue&Me per tutte le versioni Tutte le versioni di Fiat Idea MY 2008 possono essere equipaggiate con il Blue&Me, l’innovativo sistema che permette di utilizzare il proprio cellulare e ascoltare la musica preferita mentre si guida, in modo semplice e sicuro. Idea Model Year 2008 è equipaggiata con tre motorizzazioni a benzina (1.2 16v da 80 cv, 1.4 8v da 77 cv e 1.4 16v da 95 cv, que st’ultima disponibile anche con cambio Dualogic) e due turbodiesel Multijet, un 1.3 da 70 cv e un 1.3 16v da 90 cv. C’è un’importante novità per quanto riguarda quest’ultimo propulsore: è stato omologato e le sue e missioni di CO2 raggiungono così il limite dei 120 g/km, con un’ulteriore riduzione dei consumi e la possibilità di incrementare l’incentivo statale per la rottamazione. I prezzi di Fiat Idea Model Year 2008 sono compresi tra i 14.400 euro della versione 1.4 da 77 cv nell’allestimen-
Diversi interventi estetici caratterizzano la Fiat Idea Model Year 2008, proposta con tre motorizzazioni a benzina e due 1.3 turbodiesel Multijet da 70 e 90 cv. Sotto, Sergio Marchionne, Amministratore Delegato di Fiat Group Automobiles.
to BlackStar e i 19.800 euro della 1.3 Multijet 16v 90 cv nell’allestimento BlackMotion. Da sempre molto apprezzata da parte delle giovani mamme che trasportano i loro figli nel traffico cittadino, Fiat Idea, in collaborazione
con www.quimamme.it, promuove l’iniziativa StrisceRosa (www.striscerosa.it) che ha l’obiettivo di aumentare le aree di sosta gratuite dedicate alle donne in gravidanza o con neonati. Questi parcheggi “rosa” verranno si tuati nei punti
della città che più interessano le mamme: vicino a ospedali pediatrici o reparti di maternità, ac canto ai consultori, agli asili e alle scuole materne e anche nei piazzali di centri commerciali e supermercati. Si potranno distinguere dalle altre aree di parcheggio per il colore rosa della striscia che li delimita e per una specifica indicazione. Quimamme.it e Fiat Idea si fanno portavoce di tutte le richieste e le proposte segnalate al sito, impegnandosi a cercare soluzioni concrete per migliorare la qualità di vita di chi ha un bambino. Molte le iniziative che coinvolgono Fiat 500, a ulteriore testimonianza dello spirito giovanile e trendy della piccola di Casa Fiat.
Fiat 500 parteciperà alla Liegi-Brescia-Liegi cinquant’anni anni dopo la grande vittoria. La Casa torinese tornerà con un gruppo di 500 degli anni ’50 nella storica città belga per un evento di dieci giorni dedicato a uno dei rally endurance più importanti di tutti i tempi. La gara del 1958 si snodava su un estenuante percorso di 3.300 km, attraverso insidiosi passi montuosi delle Alpi, delle Dolomiti e della Jugoslavia, tutti brillantemente superati con vetture di cilindrata inferiore a 500 cc. Quest’anno, con la rinascita del rally nell’ambito dei festeggiamenti per il cinquantesimo, Fiat fornirà il proprio supporto con una bisarca carica di nuove Fiat 500, il veicolo in grado di dimostrare
che le auto di piccole dimensioni possono essere divertenti da guidare, garantendo al tempo stesso un consumo di soli 4,7 litri ogni 100 chilometri. Nel caso in cui una delle piccole auto storiche dovesse subire danni impossibili da riparare immediatamente lungo il percorso, potrà essere sostituita con una nuova Fiat 500: in questo modo l’equipaggio potrà continuare a godersi l’evento.
500, piccola ma pratica La Liegi-Brescia-Liegi 2008 rende omaggio a questo pionieristico tentativo di dimostrare la praticità, la resistenza e il facile utilizzo delle auto di piccole dimensioni, spesso riduttivamente definite “citycar”. Nel 1958 presero parte all’evento 36
AUTORAMA Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori fondato nel 1958 Direttore Responsabile: Paolo Altieri Comitato di Direzione: Paolo Altieri, Raffaello Barbaresi, Valerio Oliveto Art Director: Renato Montino Direzione e redazione: Via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza Parco (MI) Tel. 039/49.31.01/49.31.02 - Fax 039/49.31.02 Presidente: Luisella Crobu Direttore Editoriale: Cristina Altieri Amministrazione: Vega Editrice srl, via Ramazzotti 20, 20052 Monza Parco - Italy, tel. 039-49.31.01/49.31.02, fax 039-49.31.02. PUBBLICITÀ: Co.Prom., via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza tel. 039-493101/493103 - fax 039-493102 DIFFUSIONE ABBONAMENTI: MA.FA srl, Cologno Monzese (MI) COMPOSIZIONE E FOTOLITO: Varano Fotocomposizione snc, Busto Garolfo (Milano) STAMPA E LEGATORIA: Graphicscalve spa, Vilminore di Scalve (BG) Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano n. 133 del 3/4/1969. Una copia Euro 3,00; arretrati il doppio. ABBONAMENTO: annuo Euro 30,00, estero Euro 60,00. Versamento su c/c bancario n. 2126.76 - ABI 01030 - CAB 01605 intestato a Vega Editrice Srl (MI). Per eventuale cambiamento d’indirizzo degli abbonati, accludere 0,50 Euro in francobolli. Poste Italiane Spa Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art. 1, comma 1, DCB Milano Manoscritti e fotografie non richiesti non si restituiscono. Tutti i diritti riservati © by AUTORAMA.
Qui sopra, l’interno del “Fiat 500 Pop Up Store”, il primo temporary store dedicato a una vettura che resterà aperto in via De Tocqueville 11 a Milano fino al 31 luglio. Uno spazio d’innovazione e design in cui conoscere l’universo Fiat 500.
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Maggio 2008 renti. La Fiat 500 ha conquistato il premio con 640 punti, precedendo la Kia cee’d (408) e la Peugeot 308 (325). La piccola supercompatta Fiat, che dal lancio a oggi viaggia intorno ai 200mila ordini clienti (nel primo trimestre 2008 le immatricolazioni in Italia sono state quasi 26.000), è la settima vettura del brand Fiat a conquistare il titolo di “Auto Europa”: prima di lei l’avevano vinto la Tipo (1989), la Cinquecento (1993), la Punto (1995), Bravo e Brava (1996), Panda (2004) e Grande Punto (2007). Complessivamente, Fiat Group Automobiles ha collezionato dieci affermazioni, grazie auto, ma solo 13 giunsero a destinazione. Tra queste, tutte e sette le 500 che avevano preso il via al rally, piazzandosi al 1°, 2°, 4°, 6°, 7°, 9° e 13° posto. Un rapporto del 1958 mostra che la cilindrata complessiva delle 13 vetture che giunsero a destinazione era inferiore a quella di una tradizionale auto americana del tempo, e le 13 auto in questione avevano trasportato 26 adulti per 2.000 miglia su terreni accidentati, senza soste per due giorni e tre notti.
Sensibili all’ambiente Questo della rievocazione può essere considerato il primo rally automobilistico sensibile alle tematiche ambientali e l’evento del 2008 si prepara a dimostrare ancora una vol ta che anche
con vetture di piccola cilindrata e ridotti consumi è possibile godersi un viaggio indimenticabile attraverso alcuni dei più bei passi montuosi d’Europa. Con partenza da Liegi l’11 lu glio, il rally copre lo stesso percorso di 3.300 km/2.000 miglia dell’edizione del 1958, compresi i passi montuosi più impegnativi d’Europa: nomi suggestivi, quali lo Stelvio e il Gavia, e meno noti, ma ugualmente stimolanti, qua li il passo del Vrsic in Slovenia. Le soste per la notte saranno le seguenti: 11 luglio Karlsruhe, 12 Monaco, 13 Cortina d’Ampezzo, 14 Lubiana, 15 Bolzano, 16 Brescia, 17 Bolzano, 18 Monaco, 19 Karlsruhe e 20 Liegi. Le auto che avrebbero potuto partecipare all’evento del 1958 gareggeranno per aggiudicarsi i premi nelle classi 250 cc,
350 cc, 425 cc e 500 cc, oltre che nella categoria supplementare ‘“Spirit” per le auto fino a 700 cc e per un modello prodotto fino al 1968, anch’esse suddivise in classi di cilindrata. Il rally è organizzato da ClassicRallyPress Ltd con il supporto della Royal Motor Union di Liegi, che coordinò l’evento del 1958. Intanto, è stato consegnato alla Fiat 500 il premio “Auto Europa 2008” dell’Uiga, l’Unione italiana giornalisti dell’automobile. Lo ha ritirato l’Amministratore Delegato di Fiat Group Automobiles, Sergio Marchionne. “Auto Europa 2008”, istituito nel 1987, è attribuito alla vettura costruita e commercializzata in Europa che - per tecnologia, estetica e prezzo - viene valutata dai giornalisti votanti il miglior mix in favore degli acqui-
anche ai successi di Alfa 164 (1988), Alfa 156 (1998) e Alfa 166 (1999). A Milano, poi, ha da poco aperto i battenti il “Fiat 500 Pop Up Store”, il primo temporary store dedicato a una vettura che resterà aperto fino al 31 luglio. Situato in via De Tocqueville 11, lo spazio sarà luogo d’innovazione e design, in cui conoscere l’universo di Fiat 500 e celebrarne il mito con molteplici eventi e iniziative.
Tutto intorno a Fiat 500 Il Fiat 500 Pop Up Store rappresenta una vera novità per il mondo dell’automobi-
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le. I visitatori potranno sperimentare un’originale esperienza d’acquisto che riguarderà sia il modello Fiat 500 sia molti altri oggetti esposti: dall’abbigliamento agli ac cessori. Dunque, sarà luogo di esposizioni, mostre, trasmissioni radiofoniche e televisive, concerti e prodotti esclusivi, in cui vivere e far vivere la filosofia Fiat 500. Un esempio è la mostra “500 Work Pop by Guzzini”: una selezione di progetti realizzati da 22 giovani designer di fama internazionale che si sono ispirati al mood di Fiat 500 per creare oggetti e accessori inediti e innovativi. Fabio Basilico
Arturo Brunetto e Andrea Frieder, vincitori nel 1958 della Liegi-Brescia-Liegi con una Fiat 500 Sport. Tutte e sette le 500 che presero il via al Rally giunsero gloriosamente a destinazione.
䡵 FIAT AUTOMOBILES / L’impegno nella riduzione delle emissioni di CO2 Il riconoscimento viene dalla società Jato, leader mondiale per la consulenza e ricerca nel campo automotive, che vede il brand Fiat precedere i marchi Peugeot (141,9 g/km), Citroën (142,2 g/km), Renault (146,4 g/km), Toyota (141,9 g/km), Ford (149,1 g/km), Opel/Vauxhall (152,9 g/km), Volkswagen (161,7 g/km), Bmw (176,7 g/km) e Mercedes (188,4 g/km). TORINO - Tra i dieci marchi automobilistici più venduti in Europa, Fiat Automobiles è il brand che nel 2007 ha registrato il valore medio più basso di emissioni di CO2 sulle proprie vetture vendute: 137,3 g/km. Il primato è stato riconosciuto dalla società Jato, leader mondiale per la consulenza e ricerca nel campo automotive nata nel 1984 e presente in oltre 40 Paesi. L’analisi della Jato vede il brand Fiat precedere i marchi Peugeot (141,9 g/km), Citroën (142,2 g/km), Renault (146,4 g/km), Toyota (141,9 g/km), Ford (149,1 g/km), Opel/Vauxhall (152,9 g/km), Volkswagen (161,7 g/km), Bmw (176,7 g/km) e Mercedes (188,4 g/km).
L’impegno dell’Ad Sistino “Il risultato di questa importante analisi - ha dichiarato Lorenzo Sistino, amministratore delegato di Fiat Automobiles - premia l’impegno continuo di Fiat nella ricerca di soluzioni innovative per il contenimento delle
emissioni inquinanti e del livello di CO2. Ma l’impegno di Fiat, sempre mirato a essere vicino alle necessità più reali della gente, non si ferma qui. A prescindere da quelle che saranno le decisioni in sede europea, l’obiettivo è quello di raggiungere, entro il 2012, il più basso livello medio ponderato di emissioni di CO2 per le sue automobili. Fiat intende ottenere questo risultato attraverso l’introduzione di un piano di intervento mirato su motori e trasmissione, oltre all’utilizzo del l’Eco Drive, un’innovativa applicazione sviluppata con Microsoft, che - attraverso la porta USB del versatile sistema Blue&Me - consente di analizzare lo stile di gui da dell’automobilista aiutandolo a ottimizzarne il comportamento in termini di consumi e quindi di emissioni”. Fiat è uno dei marchi automobilistici che meglio sta rispondendo, nel mondo, alla necessità di limitare l’impatto del trasporto sull’ambiente. Per raggiungere questo importante traguardo
Arriva il primato europeo Fiat propone soluzioni concrete che sono alla portata di tutti e sono disponibili oggi. Lo dimostrano i prodotti presenti sul mercato; i piani di ricerca e sviluppo; le iniziative di mobilità sostenibile portate avanti in collaborazione con la Pubblica Amministrazione; e gli investimenti nello sviluppo di nuovi prodotti. Senza dimenticare che Fiat è leader in Europa nella produzione di vetture compatte, che per definizione sono più rispettose dell’ambiente: per esempio, con due anni in anticipo, la Fiat 500 e la Fiat Bravo hanno introdotto i propulsori Euro 5
Ready (ben zina e diesel). Non solo, en tro la fine del 2009, la maggior parte dei motori del l’intera gamma Fiat anticiperanno la normativa Euro 5. In più, Fiat è la prima ad aver realizzato la tecnologia Multijet, che muove tutti i diesel di nuova generazione, ed è leader mondiale nel campo delle vetture OEM a metano (lo scorso anno in Italia ne sono state vendute oltre 50.000). Del resto, Fiat ritiene che la propulsione a metano sia oggi la scelta tecnologica più appropriata e disponibile per risolvere i problemi d’inquinamento
delle aree urbane. Questo perché l’uso del metano presenta una valenza positiva sia sul piano dei benefici ambientali (riduzione di circa il 23 per cento delle emissioni di CO2 e praticamente a 0 le emissioni del PM), sia sotto l’aspetto economico.
Metano-benzina e meno consumi Leader in questa tecnologia, Fiat è il primo costruttore a offrire nella sua linea ecologica “Natural Power” un’ampia gamma di veicoli con doppia alimentazione, metano-benzina, capace di
Lorenzo Sistino, amministratore delegato di Fiat Automobiles.
rispondere alle esigenze di mobilità di una vasta categoria di utenti, compreso il settore professionale: dal Doblò (anche Cargo) alla Punto (anche Van), dalla Multipla alla Panda (anche Van), fino alla Grande Punto che sarà in vendita entro l’anno. Oltre alla ricerca nel l’ambito dei combustibili alternativi, Fiat attua il downsizing delle motorizzazioni diesel e benzina, come dimostrano le nuove famiglie del 1.4 T-Jet e del 1.6 Multijet. In particolare, l’adozione di un turbocompressore di nuova generazione, abbinato a un motore di cilindrata ridotta, consente di esprimere prestazioni confrontabili o migliori a propulsori di cilindrata superiore, ma con consumi ed emissioni inferiori.
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AUTORAMA
M ONZA - Sta scrivendo un nuovo capitolo nel libro che racconta la storia delle coupé e delle cabriolet Peugeot. È la 207 CC che, sostituendo la 206 cc, rappresenta un salto generazionale in termini di tecnologia. Ne è esempio il poliedrico tetto retrattile, che ora si caratterizza per l’azione completamente automatica. Abbiamo provato la 207 CC in uno dei due allestimenti proposti sul mercato: l’alto di gamma Féline (l’al tro è denominato Tecno) con motorizzazione 1.6 16V benzina da 120 cv e cambio ma nuale a cinque marce (l’alternativa è l’automatico a quattro rapporti Tiptronic system Porsche). La gamma mo torizzazioni della 207 CC prevede anche il 1.6 litri 16V benzina THP da 150 cv (cambio manuale) e il 1.6 HDi 16V FAP da 110 cv (cambio manuale).
Maggio 2008
䡵 PEUGEOT / Su strada con la 207 CC 1.6 da 120 cv
Dinamismo innato
Un design al passo con i tempi Disegnata dal Centro Stile Peugeot, la forma compatta della 207 CC esprime un dinamismo naturale, sia nella configurazione coupé sia in quella cabriolet. Ciò che è iscritto nel Dna Peugeot, con le coupé e le cabriolet che hanno rappresentato tappe fondamentali dell’avventura automobilistica del marchio, trova nuova conferma in questa vettura che si fa apprezzare fin dal primo sguardo. Il profilo slanciato della coupé ha linee nette e tese. La curva pronunciata del montante anteriore e stende e prolunga visivamente il tetto, mentre l’evoluzione della linea di carrozzeria sfiora il retrovisore, sottolinea il lunotto in modo originale, per poi disegnare la linea verticale del bagagliaio. Nella parte bassa, la conformazione a scendente della fiancata, che arriva fin davanti alla ruota posteriore, conferisce alla 207 CC un aspetto piacevolmente aggressivo. Posteriormente, la coda lievemente muscolosa, che ripropone i gruppi ottici e i paraurti della berlina, evidenzia la sua appartenenza alla famiglia 207, mentre l’ampio lunotto si prolunga verso il cofano del bagagliaio ed è contornato da un elemento estetico color metallo satinato che riduce visivamente l’importanza della coda. Nella configurazione
cabriolet, si notano i poggiatesta e, soprattutto, gli archetti cromati dei roll-bar estraibili. I cerchi in alluminio esaltano il dinamismo. Dopo il 1.6 litri THP da 150 cv, il 1.6 16V da 120 cv a 6.000 giri/min è il secondo propulsore frutto della collaborazione con Bmw presentato su una Peugeot. È un 4 cilindri aspirato di 1.598 cc, a iniezione diretta. La coppia, il cui valore massimo di 160 Nm viene raggiun-
bar attivi: montati dietro i sedili posteriori, i due archi cromati non solo contribuiscono allo stile dinamico della 207 CC, ma svolgono anche il ruolo di “guardie del corpo”. Quando il sensore di rilevazione delle velocità angolare e di rotazione individuano una situazione critica, un’apposita centralina elettronica invia al sistema pirotecnico l’ordine di liberare le molle che trattengono i roll-bar. Questi ultimi fuoriescono in 175 millesimi di secondi, risalendo lungo un’altezza di 200 mm. Una traversa centrale in acciaio blocca i roll bar in posizione aperta. Dei tubi di rinforzo dei montanti del telaio in acciaio ad altissimo limite elastico, con diametro esterno di 50 mm e spessore di 3,5 mm, solidamente ancorati ai rinforzi dei montanti anteriori, formano un appoggio anteriore e completano l’azione di protezione dei roll bar attivi, creando una cellula di sicurezza anti-intrusione.
Cinque airbag sicurezza al top
Vera 2+2, la coupé-cabriolet del Leone, riserva piacevoli sorprese ai suoi passeggeri. A cominciare dal tecnologico tetto retrattile con funzionamento completamente automatico. L’abbiamo provata in versione 1.6 16V con potenza di 120 cv e cambio manuale a cinque marce. to a 4.250 giri/min, è disponibile in modo omogeneo sia ai bassi regimi (il motore eroga 140 Nm già a 2.000 giri/min) sia a quelli alti (sempre 140 Nm a 6.000 giri/min). Grazie all’ampia gamma di regime sfruttabile, questo 1.6 litri offre piacevolezza di guida ai massimi livelli, con il vantaggio di consumi ridotti. La velocità massima è di 200 km/h. La distribuzione è dotata di fasatura variabile continua sull’albero a camme di aspirazione e su quello di scarico nonché di tecnologia dell’alzata variabile delle valvole (una vera novità in questo livello della gamma). La fasatura variabile continua (denominata anche VVT, Variable Valve Timing) degli alberi a camme
di aspirazione e di scarico (su angolazioni rispettive di 70 e 60 gradi) ottimizza la potenza e la coppia, associandole a valori di consumi e di emissioni molto favorevoli. Il sistema VVT agisce sull’inizio e la fine dell’apertura delle valvole, regolandola continuamente in funzione della sollecitazione. In aggiunta a questa regolazione d’inizio e fine apertura delle valvole, la loro corsa e durata dell’alzata sono anch’esse
La 207 CC è anche dotata di cinque airbag (due frontali adattativi da 60 litri per il conducente e da 90 litri per il passeggero, due laterali “te sta-torace” con un volume unitario di 22 litri, posizionati nello spigolo esterno degli schienali dei sedili anteriori, uno del piantone dello sterzo di 20 litri di capacità, destinato alla protezione degli arti inferiori del conducente, me-
totalmente variabili. La tecnologia di alzata variabile delle valvole deriva dal concetto Valvetronic di Bmw: permette di regolare l’alzata massima delle valvole al momento di ogni singola apertura. L’o biettivo è lasciare entrare la quantità esatta di miscela necessaria alla combustione durante il ciclo.
Cinematica non più manuale La vettura è lunga 4,037 m, larga 1,750 m e ha un passo di 2,540 m. L’altezza arriva a 1,397 m, un valore contenuto che esalta l’aspetto coupé. Il tetto retrattile automatico è frutto dell’esperienza di Peugeot nella costruzione di coupé-cabriolet. La cinematica del tetto, derivata da quella della 206 CC, si differenzia sensibilmente dalla precedente, in termini di comfort di utilizzo, per il funzionamento completamente automatico, senza alcun tipo di intervento manuale. Il guidatore deve solo premere un pulsante per circa 25 secondi, durante i quali si effettua il ciclo di apertura o di chiusura, dopo aver abbassato automaticamente i quattro vetri. La manovra si può eseguire con il veicolo in movimento fino a una velocità di 10 km/h. L’abbassamento di ognuno dei quattro vetri è sequenziale: durante la “trasformazione” a cabriolet, un interruttore centrale permette di abbassarli contemporaneamente per velocizzare l’operazione. Come sulle altre coupé-cabriolet del marchio francese, anche in questo caso una tendina
La nuova cinematica del tetto è una delle carte vincenti della 207 CC. Derivata da quella della 206 CC è caratterizzata dal funzionamento completamente automatico, senza alcun intervento di tipo manuale. Basta infatti premere un pulsante per circa 25 secondi.
flessibile dotata di sensore di posizione delimita, nella configurazione cabriolet, lo spazio destinato ai bagagli e quello riservato al tetto ripiegato. Per Peugeot è stato di fondamentale importanza assicurarsi che, aperta o chiusa, la 207 CC avesse un comportamento stradale pressoché simile. Il piacere di guidare una cabriolet dipende dalla rigidità del telaio e per tale ragione quello della 207 CC è stato oggetto di particolare cura. La vettura condivide con le altre varianti della 207 la piattaforma 1 del gruppo PSA Peugeot Citroën. Le prestazioni proprie di questa piattaforma e la struttura estremamente rigida del la berlina di derivazione han no dato alla 207 CC una solida base di partenza, successivamente rielaborata in vista delle
caratteristiche specifiche di una coupé-cabriolet. Le sospensioni si compongono di avantreno pseudo McPherson con barra antirollio da 21 mm, nella cui messa a punto è stata data priorità al controllo del rollio, e retrotreno a traversa deformabile con funzione di barra antirollio integrata, la cui rigidità è stata adattata per ottenere efficacia e com fort; l’impianto frenante è a quattro freni a disco, con gli anteriori di 283 x 26 mm e i posteriori di 249 x 9 mm. L’Esp integra le funzioni Abs, ripartitore elettronico, antipattinamento, controllo dell’angolo d’imbardata, assistenza alla frenata d’emergenza. Per la sicurezza, la 207 CC garantisce interventi anche sul fronte del ribaltamento, una prestazione inedita a questo livello della gamma. Ci sono dunque roll
diante la riduzione degli sforzi dovuti a un urto). Anteriormente, la 207 CC, vera 2+2, ha sedili sportivi, la cui altezza della seduta di 265 mm offre una posizione di guida più bassa rispetto alla berlina (-10 mm), rispondendo così alle attese degli utilizzatori delle coupé-cabriolet. I posti posteriori propongono una maggiore altezza rispetto a quella dei passeggeri anteriori. Il bagagliaio si presenta come un cubo regolare e ospita il ruotino di scorta nell’alloggiamento apposito. Nella configurazione coupé ha un volume di 370 decimetri cubi, 100 decimetri cubi in più rispetto a quello della berlina 207. Si scende a 145 decimetri cubi in configurazione cabriolet, sotto la tendina avvolgibile che delimita l’alloggiamento del tetto. Michele S. Altieri
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Maggio 2008 B OLOGNA - Nel 2007, Volvo Car ha venduto nel mondo un totale di 458.323 vetture, il 7,1 per cento in più rispetto al 2006. Di queste, 263.528 sono state consegnate in Europa (+9) e 20.290 in Italia (+15,6). Risultati positivi che accompagnano nel migliore dei modi l’arrivo sul mercato, previsto per il prossimo autunno in Europa e nei primi mesi del 2009 in Nord America, della nuova XC60, che entra con forti ambizioni in quello che è il segmento automobilistico in più rapida crescita al mondo, quello delle “Small Premium Utility”. In pochi anni, gli acquirenti avranno almeno dieci modelli di crossover tra cui scegliere ed entro il 2009 si prevede che questo segmento si ampli del 75 per cento, raggiungendo le 443mila auto vendute. XC60 propone un’emozionante miscela che unisce la solida versatilità della XC al carisma sportivo di una coupè. Come indica chiaramente il nome del segmento al quale appartiene que st’auto, la nuova crossover di Volvo Cars racchiude il meglio di due tipi di vettura. Nella parte inferiore, gli inconfondibili e potenti muscoli della XC si tendono per dare forma a un corpo tonico e atletico, caratterizzato da una notevole altezza da terra e ruote larghe. Nella parte superiore, le linee filanti richiamano il carisma sportivo di una coupè. I contorni arcigni dei fari e la forma tesa all’indietro dei parafanghi anteriori enfatizzano il classico profilo a
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mentare ulteriormente la sicurezza e contribuire a ridurre il rischio di lesioni, il sensore laser interagisce con il resto della tecnologia a bordo e controlla gli airbag e i limitatori di carico delle cinture di sicurezza, per adeguarsi all’entità della collisione. Questa tecnologia è nota come PRS (PrePrepared Restraints, sistemi di ritenuta pre-preparati) ed è in fase di introduzione insieme alla nuova Volvo XC60. Il PRS è attivo a tutte le velocità, diversamente dal City Safety che funziona solo fino a 30 km/h.
Più stabile nel traino
La sportiva XC60, crossover dalle dimensioni compatte, propone un’emozionante miscela che unisce la solida versatilità della XC al carisma sportivo di una coupé. Carattere deciso anche per gli interni dove la comodità è di casa.
V del cofano, dando al muso una forma dinamica, cuneiforme. Questo ingrediente del DNA è ulteriormente rafforzato dai nuovi ed e sclusivi fari che caratterizzano la parte anteriore del veicolo, affiancando la griglia ed enfatizzando la forma verticale a V del muso della XC60. Le ruote larghe, i passaruota marcati e la livrea più scura della parte bassa della carrozzeria accentuano ancora di più la sensazione muscolosa delle XC, mentre le linee dinamiche e fluide dell’abitacolo
combinate al contorno audace del tettuccio conferiscono un aspetto sportivo, da coupè, alla parte superiore della vettura.
Look forte che si distingue Dietro, le spalle muscolose sono enfatizzate dal caratteristico set di luci Led nei gruppi ottici di coda. Per la prima volta in una Volvo, anche le luci di posizione posteriori raddoppiano come le luci di arresto: questo significa che tutto l’insieme
delle luci laterali s’illumina in caso di frenata, dando alla XC60 un look ancora più forte e distintivo. La terza luce di arresto diventa una forma distintiva dello spoiler sul tettuccio. La XC60 mostra un carattere deciso anche negli interni. La comodità è garantita per tutti gli occupanti, grazie ai nuovi sedili (i due laterali possono essere dotati degli stessi cuscini rialzati a due altezze per bambini introdotti con le V70 e XC70 nel 2007), ma è ovviamente il conducente a essere prota-
䡵 VOLVO CAR / In autunno sul mercato la sportiva XC60
Sprint compatto
gonista assoluto. L’ormai caratteristica console centrale ha un nuovo design, con uno schermo integrato dal disegno tutto nuovo, ed è leggermente inclinata verso il conducente. Il nuovo tetto panoramico in vetro stratificato ha un’apertura di carico che è la maggiore del segmento. Il vano portabagagli ha una capienza di 480 litri. Come nelle V70 e XC70, il sedile posteriore è costituito da un’unità abbattibile divisa in tre sezioni (40/20/40). Ogni sezione si ripiega facilmente per creare un vano completamente piatto per i bagagli, in funzione della massima flessibilità. Per garantire ai passeggeri che soffrono di intolleranze allergiche l’ambiente più neutro e salubre possibile all’interno dell’abitacolo, la nuova Volvo XC60 può essere dotata di Clean Zone Interior, un sistema basato sull’ECC (Electronic Climate Control) e l’IAQS (Interior Air Quality System). Quando si apre l’auto con il telecomando, l’abitacolo viene aerato per circa un minuto se la temperatura esterna è maggiore di 10°C.
Più sicura nel traffico
Brillante e dalle dimensioni contenute, la nuova crossover XC60 si presenta sfoderando un appeal da vera sportiva e contenuti tecnologici all’avanguardia, soprattutto in fatto di sicurezza. Tre le motorizzazioni disponibili al lancio: 3.0 litri benzina da 285 cv e due turbodiesel cinque cilindri da 185 e 163 cv. Una quarta prevista per il 2009.
Quando si parla di Volvo, è d’obbligo fare riferimento ai criteri di sicurezza tipici della filosofia costruttiva della Casa svedese. Grande novità è City Safety, un sistema esclusivo in grado di aiutare il conducente a evitare o ridurre gli effetti degli impatti a basse velocità, frequenti nel traffico cittadino e in coda. Se l’auto sta per urtare il veicolo davanti a sé e il conducente non reagisce in tempo, l’auto frena da sola. In questo modo, si può evitare del tutto la collisione o, se ciò non è possibile, si riduce il danno ad auto e persone. City Safety, che funziona fino a una velocità di 30 Km/h, vigila sul traffico davanti all’auto grazie a un sensore laser integrato nella parte alta del parabrezza, all’altezza dello specchietto retrovisore. È in grado di rilevare veicoli e altri oggetti fino a 10 metri di distanza rispetto al paraurti anteriore dell’auto. Al fine di incre-
La funzione DSTC (Dynamic Stability and Traction Control) di Volvo è stata ulteriormente sviluppata nella nuova XC60 al fine di fornire una stabilità dinamica ancora maggiore. Il DSTC registra le deviazioni tra la direzione che il conducente intende prendere e quella effettivamente intrapresa dall’auto. In più, la funzione DSTC migliorata registra anche la velocità di rollio dell’auto, consentendo di rilevare gli sbandamenti di tipo lento e progressivo. Importante è anche il nuovo Trailer Stability Assist (TSA), che offre un maggiore controllo quando si traina un rimorchio. Lo scopo di questa nuova funzione è di attenuare la tendenza alle oscillazioni che talvolta si può verificare quando si traina un rimorchio o un caravan. La nuova Volvo XC60 è dotata di All Wheel Drive con Instant Traction di se rie, per garantire la migliore tenuta di strada in qualsiasi situazione. Con l’ausilio di una frizione controllata in modo elettronico, il sistema AWD distribuisce automaticamente la trazione tra le ruote anteriori e quelle posteriori. La funzione Instant Traction trasferisce la potenza dalle ruote anteriori a quelle posteriori velocemente, ad esempio quando si effettua la partenza da fermi su superfici sdrucciolevoli o non compatte. All’inizio, la XC60 sarà offerta con il sei cilindri T6 3.0 litri da 285 cavalli e con due turbodiesel cinque cilindri, il D5 da 185 cv e il 2.4D da 163 cv. Durante il 2009, Volvo offrirà una versione a trazione anteriore con motore diesel 2.4 Euro 5 da 163 cv ed emissioni intorno a 170 g/km. I motori della nuova Volvo XC60 sono abbinati a un cambio a sei rapporti, manuale o automatico di tipo Geartronic. La versione T6 ha anche una modalità sportiva. Il Geartronic consente di cambiare manualmente i rapporti qualora il conducente opti per uno stile di guida più sportivo o desideri rimanere sempre nella stessa marcia. Il target di vendita per la nuova XC60 è 67.000 auto all’anno. La distribuzione tra Europa e Nord America è omogenea: circa il 40 per cento ciascuna. Il restante 20 per cento è destinato al resto del mondo. I cinque maggiori mercati durante l’anno-picco 2010 saranno Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, Russia e Cina. Lino Sinari
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Maggio 2008
䡵 VOLVO CARS / Prova su strada della XC70
“ Anima avventurosa
Elegante e imponente, la terza generazione della XC70 mantiene il suo ruolo di auto più sportiva ed efficiente tra i modelli della famiglia XC. Capace di distinguersi in mezzo al traffico, unisce il gusto per le prestazioni a una vantaggiosa ricchezza di moderni contenuti tecnologici.
“
Monza - Raffinata per le occasioni squisitamente “ur ban way of life”, ma anche con la voglia di concedersi alle avventure più impegnative. È la nuova Volvo XC70, la terza generazione, che presenta alcune modifiche rispetto al modello precedente. Per esempio, i grandi pannelli di plastica scura del precedente modello sono stati sostituiti in gran parte da superfici in tinta. Questo, in abbinamento con linee e contorni affinati, e a una sezione posteriore più dinamica, donano alla nuova XC70 un nuovo aspetto, più elegante e più lussuoso. Ma attenzione a non farsi ingannare: la XC70 mantiene il suo ruolo di auto più sportiva ed efficiente tra i modelli XC. Osservando la nuova Volvo XC70 più da vicino, si nota che sul davanti è stato abbandonato il caratteristico anteriore scuro, sostituito da un nuovo, esclusivo anteriore “morbido”. I proiettori e la griglia sono più grandi e ora hanno la stessa forma trapezoidale che è stato possibile ammirare per la prima volta sulla XC60 Concept a Detroit, all’inizio del 2007. Per mantenere l’aspetto robusto, i pannelli in plastica laterali sono stati enfatizzati attorno alle prese d’aria del paraurti, che sono più pronunciate. Sulle fiancate, agli elementi protettivi in contrasto è stato aggiunto un listello cromato sotto la portiera, per enfatizzare le caratteristiche di un’auto alta e spaziosa, con linee eleganti e muscoli scattanti. Le barre sul tetto sono integrate nel montante ad A. La
nuova XC70 mette in luce un anteriore arrotondato e sportivo e un posteriore spazioso da vera station wagon. E sempre a proposito del posteriore, questo ha un aspetto più dinamico e scolpito, con il design esagonale ereditato dal portellone in vetro della nuova Volvo C30. Anche il lunotto posteriore si allunga oltre i finestrini laterali per fornire una migliore visuale. Con l’aiuto dell’intelligente portellone sovrapposto, con i fanali posteriori che lo seguono quando lo si apre, lo spazio all’interno dell’auto è maggiore ed è più semplice caricare i bagagli. Salendo a bordo, il design scandinavo rivela la sua essenza: linee pulite e funzionalità intelligente. I posti a sedere anteriori sono confortevoli e gli strumenti ergonomici. La nuova Volvo XC70 è contemporaneamente più spaziosa e più comoda della sua precorritrice. La distanza tra i passeggeri davanti e quelli dietro è stata aumentata di 21 millimetri e nella parte posteriore lo spazio per le gambe è stato ampliato di 48 millimetri e quello per le ginocchia di 21 millimetri. Gli automobilisti e i passeggeri più robusti saranno felici di notare che la larghezza a livello delle spalle è stata incrementata di 30 millimetri nei sedili anteriori. I sedili posteriori sono divisi in 40/20/40, con due posti a sedere comodi e un pratico bracciolo centrale che può essere piegato per lasciare spazio agli oggetti lunghi che sporgono dal bagagliaio oppure sollevato per ottenere un terzo
posto a sedere. Gli schienali sono abbattibili singolarmente per formare un vano di carico più ampio con un pavimento completamente piano. Grazie allo schienale pieghevole del sedile passeggero anteriore, vi sono ancora più possibilità di combinazione.
Motori potenti ed ecocompatibili La XC70 oggetto della nostra prova è equipaggiata con motore diesel D5 cinque cilindri di seconda generazione, prodotto da Volvo. Si tratta di un turbodiesel e stremamente potente - eroga 185 cv a 4.000 giri/min e una coppia massima di 400 Nm tra 2.000 e 2.750 giri/min - e facile da guidare. Abbinato c’è un cambio a sei rapporti automatico con Geartronic (la gamma XC70 propone anche il manuale a sei marce),
progettato per gestire l’e strema potenza di questo motore. E di potenza davvero si tratta, abbinata a una grande elasticità e fluidità di marcia sia in ripresa che in velocità. La velocità massima della XC70 2.4 D5 è di 205 km/h (210 con cambio manuale) e l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 9,9 secondi (9,3 secondi con cambio manuale). Con Geartronic è anche possibile utilizzare il cambio manuale. Rispetto alla prima generazione, il nuovo motore D5 è stato ulteriormente sviluppato e migliorato sotto tutti i punti di vista: è dotato di un nuovo turbocompressore controllato elettronicamente, tecnologia d’iniezione multipoint avanzata e un sistema di gestione particolarmente efficace. Grazie a questi perfezionamenti, l’esperienza di guida risulta completamente nuova, con
prestazioni nettamente superiori e una migliorata guidabilità. Allo stesso tempo, le emissioni sono notevolmente inferiori, arrivando a 219 g/km di CO2 (193 con cambio manuale). Il consumo in ciclo combinato è di 8,3 litri/100 km (7,3 con cambio manuale). Un filtro a particelle che non necessita di manutenzione, fornito in dotazione, rende il D5 un’al-
Sia su strada che off-road, la nuova Volvo XC70 sfodera tutto il suo carattere. Le eleganti modifiche estetiche si uniscono a moderni e prestazionali contenuti tecnologici.
ternativa altamente ecocompatibile. Per la prima volta, Volvo offre sulla gamma XC70 un motore a sei cilindri. Si tratta di un’unità in linea trasversale, estremamente compatta, in alluminio, lanciata insieme all’ultimo modello di Volvo S80. La cilindrata è di 3.2 litri. Il motore sei cilindri, normalmente aspirato, da 238 cv e 320 Nm di coppia massima, offre un’esperienza di guida di tutto rispetto. Il propulsore ha un sistema avanzato di valvole dotato di profili a doppia camma sul lato di aspirazione. Con il cosiddetto sistema CPS (Cam Profile Switching), le valvole di a spirazione possono essere alzate a due altezze diverse, a seconda delle variazioni di regime di rotazione e di carico del motore. Durante la guida consueta, con accelerazioni normali e bassi regimi di giri, il consumo di carburante è ridotto al minimo anche se la coppia fornita dal motore è più che sufficiente a garantire una soddisfacente guidabilità dell’auto. In caso di guida più sportiva, con il pedale del l’ac-
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Maggio 2008 bambini, il perfezionamento del sistema Sips (Side Impact Protection System) con una struttura rinforzata della carrozzeria, airbag a tendina più ampi e un cuscino rialzato integrato nel sedile posteriore: quest’ultimo rappresenta un’innovazione mondiale. Per aiutare il conducente a mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che lo precede, Volvo Cars ha sviluppato il sistema di controllo della velocità Adaptive Cruise Control (ACC). Questo sistema va considerato innanzitutto come un comfort, ma contribuisce anche a una guida più controllata se il ritmo del traffico è irregolare. La celeratore spinto fino in fondo e regimi di giri elevati, il motore risponde istantaneamente all’accelerazione e si rivela potente sia a bassa che ad alta velocità. Inoltre, il motore è dotato di VIS (Variable Intake System), un sistema che dispone di due valvole a farfalla che regolano il volume convogliato nel collettore di aspirazione, in modo da adeguarlo alle situazioni di guida e ottenere il massimo dal motore, a qualsiasi regime. Sia il D5 che il motore a benzina sono dotati di quattro valvole per cilindro e doppi alberi a camme in testa, che migliorano le reazioni in caso d’emergenza e le proprietà a velocità elevate. La nuova XC70 propone il sistema All Wheel Drive di Vol vo. Grazie all’utilizzo della frizione controllata i-
draulicamente, il sistema AWD distribuisce la trazione tra le ruote anteriori e quelle posteriori per garantire la migliore tenuta di strada in tutte le situazioni.
Una lunga lista di tecnologie Il sistema è provvisto di Instant Traction, che distribuisce la trazione dalle ruote anteriori a quelle posteriori in caso di partenza in salita o su superfici sdrucciolevoli. E mentre alcune fuoristrada hanno una marcia ridotta per viaggiare a velocità molto basse, Volvo ha a dottato una soluzione più sofisticata che meglio si adatta al concetto di XC. Si chiama Hill Descendent Control (Hdc) e rende più semplice percorrere le discese particolarmente ripide utilizzando il rapporto
più basso. U tilizzando i freni e la coppia motrice dell’auto, l’Hdc controlla la velocità della vettura e la mantiene costante a circa 10 km/h. L’Hdc viene attivata utilizzando un pulsante sul cruscotto e funziona anche in retromarcia: può quindi essere molto utile quando si cala in acqua un’imbarcazione lungo lo scivolo di alaggio. Il sistema funziona sia con il cambio manuale che con quello automatico. Ma la lista dei sistemi di cui è dotata la XC70 è davvero lunga. Il Dtsc (Dynamic Stability and Traction Control) è un sistema di miglioramento della stabilità che, se necessario, riduce la coppia del motore e applica un grado di frenatura accuratamente calcolato per evitare il rischio di slittamento. La sicurezza è a 360 gradi, prevedendo, per esempio per i
nuova XC70 è inoltre dotata di BLIS (Blind Spot Information System) e IDIS (Intelligent Driver Information System), due sistemi in grado di aiutare il conducente a mantenere un maggiore controllo sulla situazione di guida. Utilizzando le telecamere integrate negli specchietti delle portiere, il sistema BLIS registra la presenza di altri veicoli nell’angolo cieco dell’auto. Qualora vi sia un’auto, una luce si accende sul rispettivo specchietto per avvisare il conducente far sì che le sue possibilità e di agire in modo corretto aumentino. IDIS è un sistema d’informazione e lettronico utile per
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evitare che, in situazioni di traffico intenso, il conducente sia distratto da informazioni poco importanti. Grazie a un costante monitoraggio delle funzioni dell’auto, come i movimenti del volante e del pedale dell’acceleratore, l’uso delle frecce e l’impiego dei freni, IDIS è in grado di valutare la complessità della situazione. Le informazioni vengono analizzate e quando si raggiunge un cer to livello di complessità, tutte le informazioni non necessarie alla sicurezza vengono posticipate: è il caso del le chiamate entranti sul cel lulare o dei messaggi SMS. Fabio Basilico
Bella fuori e dentro: la nuova XC70 ha personalità da vendere, con i suoi ricchi contenuti che rendono la guida una piacevole esperienza all’insegna del comfort e della funzionalità.
䡵 MAHINDRA / Sempre più decisa l’offensiva in Europa Il mandato alla Daru Car di Sofia è stato affidato da Mahindra Europe con sede in Italia ad Ariccia, che ha come obiettivo la presenza dei prodotti Mahindra in tutti i mercati d’Europa. SOFIA - Nei prossimi mesi i fuoristrada e i pick-up prodotti in India dal gruppo Mahindra saranno distribuiti anche in Bulgaria. Un accordo in tal senso è stato raggiunto di recente da Mahindra Europe Srl di Ariccia (Roma) con la società Daru Car AD di Sofia. Si allarga così la presenza di Ma hindra sul mercato europeo: oltre che in Italia, il costruttore indiano è già presente in Francia, Spagna, Portogallo, Ungheria e in tutti i Paesi della penisola balcanica.
Obiettivo: l’intera Europa “Il nostro obiettivo - ha ricordato Angelantonio Molfetta, amministratore delegato di Mahindra Europe - è quello di essere presenti a breve termine in tutti i mercati europei. La presenza Mahindra in mercati in via di sviluppo e con grandi potenzialità commerciali come quello bulgaro rappresenta un’importante opportunità per noi e per i nostri clienti perché riteniamo di poter proporre prodotti e servizi molto competitivi non solo
per il pubblico, ma anche per tutte le aziende collegate alla Pubblica Amministrazione”. La società Daru Car AD è stata costituita nel 1992 a Sofia dove ha un impianto principale di 13.000 mq e un secondo di 3.000 mq attualmente in via di ristrutturazione. Da allora si occupa di importazione, distribuzione e assistenza tecnica in campo automobilistico. Ha rappresentato il marchio Bmw fino a quando, nel 2004, la Casa di Monaco ha insediato una propria rappresentanza in Bulgaria, così come i marchi Rover e Land Rover fino a quando non sono stati ceduti a nuovi proprietari. Zdravko Kostov e Dimitar Dimitrov sono rispettivamente direttore generale e direttore esecutivo di Daru Car AD. Mahindra Europe, invece, è dal 2002 importatore ufficiale dei veicoli Mahindra in Europa, dove opera tramite distributori nazionali, occupandosi dell’importazione e dell’omologazione dei pick up e dei fuoristrada prodotti in India da Mahindra & Mahindra, nonché dell’organiz-
Anche la Bulgaria terra di conquista zazione dell’assistenza postvendita. Sul mercato italiano la società si occupa, oltre che dell’importazione e del post-vendita, anche della distribuzione diretta alla rete dei concessionari. Mahindra è uno dei dieci maggiori gruppi industriali indiani e l’unica impresa indiana inserita tra i dieci maggiori produttori mondiali di trattori agricoli. La di-
visione Farm Equipment di Mahindra è l’unica al mondo a essersi aggiudicata la Japan Quality Medal e il Deming Prize. Sul mercato automobilistico indiano - dove è prima nel segmento dei veicoli multi-utility - Mahindra è entrata recentemente con il modello Logan. Il gruppo ha una presenza importante in settori chiave dell’economia indiana come
Due modelli firmati dal gruppo indiano Mahindra: la Goa GLX (qui sopra) e la Goa Pick Up Doppia Cabina (a destra).
quelli dei servizi finanziari, della logistica, della componentistica per auto, dell’informatica e delle infrastrutture.
Moderni impianti in India e Cina Il gruppo Mahindra dà attualmente lavoro a oltre 50mila persone e conta su una serie di moderni impianti in India e all’estero. Ha una fabbrica di trattori agricoli in Cina, tre negli Stati Uniti e uno in Australia. Negli ultimi anni Mahindra & Mahindra ha fatto una serie di acquisizioni strategiche in varie parti nel mondo come quelle di Stokes
Forgings (Gran Bretagna), Jeco Holding AG (Germania) e Schoneweiss & Co GmbH (Germania). Ha consociate all’estero come Mahindra Europe Srl (Italia), Mahindra Usa Inc. e Mahindra South Africa. M&M ha inoltre avviato collaborazioni con società internazionali come la francese Renault SA e la statunitense International Truck and Engine Corporation. Forbes ha inserito Mahindra nell’elenco delle 200 Maggiori Società del Mondo e nella Top 10 delle Maggiori Società Indiane. Mahindra ha ricevuto il Bombay Chamber Good Corporate Citizen Award per il biennio 2006-07.
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䡵 JAGUAR / Al volante della nuova XF che manda in pensione la S-Type
La nuova berlina, firmata dal marchio di Coventry, rappresenta uno straordinario passo in avanti rispetto alla S-Type che l’ha preceduta. Styling giovane e con un pizzico di personalità, interni raffinati a garanzia di un elevato comfort, contenuti tecnologici di assoluta avanguardia, fanno della XF l’ingresso nel futuro Jaguar.
Nelle mani degli indiani Praiano - Non poteva capitare in un momento migliore della recente storia di Jaguar il passaggio delle consegne del marchio di Coventry dal le mani di Ford a quelle dell’indiana Tata, che peraltro ha rilevato anche la proprietà di Land Rover. Questo mo mento è rappresentato dal debutto della nuova XF, l’automobile che segna una profonda svolta nell’orientamento stilistico e concettuale di un modello Jaguar, esattamente come è avvenuto negli anni Novanta con la S-Type che ora cede il passo al nuovo modello. Il team dei progettisti, guidati da Mick Mohan e quello degli stilisti con a capo Ian Callum, hanno fatto un lavoro eccezionale, mossi da un unico intento: proseguire la strada aperta con le sportive XK e XKR, quella di proporre alla clientela vetture dal design originale e contemporaneo insieme a prestazioni sportive e potenti. E che la XF sia inquadrata perfettamente nel futuro Jaguar, lo si deduce da una ricca quantità di elementi che vanno dalla definizione della linea esterna alla realizzazione di un abitacolo estremamente confortevole, dal l’utilizzazione di materiali talvolta di ottima fattura artigianale combinati con elementi di assoluta modernità fino al-
l’immissione sotto e dentro l’elegantissimo ve stito di una quantità industriale di tecnologia d’avanguardia, che in alcuni casi ap pare per la prima volta su un’automobile di elevata categoria. “Abbiamo voluto - dicono in Jaguar Cars - sfidare le convenzioni e fissare nuove regole, fondendo lo stile e le prestazioni di una coupé sportiva con la raffinatezza, lo spazio e la perfezione di una berlina di lusso”.
Al volante verso Positano Ci sono riusciti? Per avere una possibilità di conferma diretta, siamo stati invitati a provare la nuova Jaguar XF. Non c’è documentazione o cartella stampa che tenga se non si ha poi il modo di mettersi al volante, toccare con mano ogni dettaglio, guidarla per qualche centinaio di chilometri e sentire le sensazioni che ti attraversano in ogni momento del test. Che è avvenuto sulle strade della Costiera Amalfitana che da Napoli portano a Praiano subito dopo la più famosa Positano. Ebbene, la XF sa essere convincente circa le sue dichiarate ambizioni sotto mol ti punti di vista. Partiamo dallo stile della carrozzeria. Indubbiamente denuncia
un’evoluzione importante rispetto alla S-Type che va a sostituire. Più morbidosa, più classica, più “pesante” quest’ultima, più scol pita, più filante, più “leg gera”, più aggressiva senza arrivare a sembrare del tutto una coupé la nuova XF, che alla fine si fa apprezzare per una più accentuata moderna personalità. Significa anche che la nuova impostazione stilistica farà sicuramente scendere di alcuni anni l’età media della clientela rispetto alla S-Type. Se poi passiamo all’esame degli interni nel suo complesso, ci si convince ancora di più dell’eccezionale potenziale della XF, che per tanti aspetti riesce addirittura a entusiasmare e a sorprendere piacevolmente. Qui anzitutto troviamo materiali di lusso lavorati a mano, strumentazioni sofisticate, luci d’ambiente rilassanti, il tutto esaltato dall’uso intelligente della tecnologia, come i semplici comandi dello schermo a sfioramento che sono lì a definire nuovi riferimenti di comfort e facilità d’uso. Tutti i modelli utilizzano la tecnologia “shift-by-wire” e montano il cambio sequenziale Jaguar, utilizzato per la prima volta in una berlina e già apprezzato dai clienti della XK. La tecnologia “shift-by-wire”
La ricca dotazione interna e il design più sportivo rispetto alla precedente S-Type, rendono la nuova Jaguar XF una preda ambita anche dalla clientela più giovane.
sostituisce i collegamenti meccanici del cambio manuale con comandi elettronici, assicurando innesti rapidi e morbidi, con tempi di passaggio-marcia minori di quelli del cambio della XK. Grazie al cambio sequenziale Jaguar, il guidatore può usufruire del controllo manuale one-touch azionando i comandi al volante. Lo JaguarDrive Control, in virtù del quale si può scegliere fra 21 modalità del cambio, comprese la Dynamic e la Winter, combina la progres-
siva apertura del corpo farfallato, le soglie del controllo della stabilità dinamica (DSC) e la strategia di utilizzo del cambio in base allo stile di guida e alle condizioni della strada.
High-tech entusiasmante Tuttavia, la funzione più entusiasmante di comando del cambio della XF è il nuovissimo JaguarDrive Selector, il selettore rotativo delle modalità automatiche,
utilizzato per la prima volta nell’industria automobilistica, che combina un controllo preciso e intuitivo a un risparmio dello spazio interno. Le bocchette dell’aria condizionata, a filo con il cruscotto a quadro spento, si aprono ruotando con un movimento morbido al momento dell’accensione. Lo JaguarSense consente l’operatività delle luci interne del padiglione e l’apertura del cassettino portaoggetti grazie all’azione di sensori che rilevano il tocco o la vici-
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Maggio 2008 RIORGANIZZAZIONE
Con la nuova XF importante rilancio di Jaguar in Italia
Jaguar e Land Rover Italia
Maver: “Si apre un nuovo capitolo nella nostra storia”
Cambiamenti nella squadra di Daniele Maver ROMA - Cambiamenti al vertice dell’organizzazione di Land Rover Italia. Da oggi la carica di Marketing Manager di Land Rover Italia viene assunta da Arturo Frixa, attuale Sales Operations Manager. Dalla stessa data Luca Dal Chiele assume la carica di Sales Manager, attuale Network Development Manager. La nuova carica di Network Development Manager per i marchi Jaguar e Land Rover viene assunta da Claudio Marcolongo, attuale Marketing Manager di Jaguar Italia. Sempre nella stessa data Luciano Caloro, Marketing Director Land Rover Italia, assume l’incarico di Marketing Director di Jaguar Italia. nanza dell’operatore. Ogni versione dell’impianto audio è provvista di almeno otto altoparlanti e sui modelli di punta della XF è previsto un sistema di altissima qualità studiato in collaborazione con Bowers & Wilkins, specialisti di fama mondiale nel campo dell’alta fedeltà. Le funzioni radio includono il sistema DAB (Digital Audio Broadcasting) di ricezione digitale. La XF, inoltre, può contare sul sistema Bluetooth, sulla possibilità di collegare lettori iPod e MP3 con il controllo di tutte le loro funzioni attraverso lo schermo a sfioramento, nonché su una porta ausiliaria per il collegamento di altri dispositivi audio portatili. Fra le altre funzioni disponibili,
peso, assicurando alla XF livelli superlativi di prestazioni, raffinatezza ed efficienza nell’intera gamma di motori V6 e V8. Fra questi propulsori, spiccano la versione diesel più silenziosa della sua categoria e un V8 sovralimentato dalle prestazioni straordinarie. La nuova XF vanta la migliore rigidità torsionale della sua classe e ha una carreggiata larga, peculiarità che ne esaltano la maneggevolezza e che sono alla base di quel carattere dinamico studiato per il guidatore, pur senza compromettere minimamente il comfort e la raffinatezza. Come le sue linee preannunciano, la nuova XF eccelle sotto ogni punto di vista, come vettura sportiva o per percorrere lunghe di-
PRAIANO - In attesa che si definiscono tutti i dettagli dell’operazione che ha portato Jaguar e Land Rover sotto la bandiera di Tata Motors, a Roma dove ha sede JaguarLand Rover Italia si lavora alacremente per mantenere e potenziare le posizioni sul nostro mercato. La nuova XF viene considerata da Daniele Maver, presidente della società, una carta fondamentale per le fortune dell’azienda. Daniele Maver, presidente “La XF - afferma il manadi Jaguar-Land Rover Italia. ger di Jaguar-Land Rover Italia - ha tutte le carte in regola per darci soddisfazioni ancora maggiori di quante - e sono state tante - ci ha ha dato la S-Type che in Italia ha trovato nel corso della sua carriera oltre 15mila estimatori. La XF è stata pensata, progettata e
lari, per una gamma che si distingue con sole sei varianti principali. Il V6 diesel twin turbo da 2.7 litri a 24 valvole, Euro 4, vanta un rendimento elevato, alte prestazioni (229 km l’ora la velocità massima) e un’elasticità ai vertici della categoria, riassumibili in valori caratteristici di livello assoluto quali una potenza di 207 cv, una coppia di 435 Nm, consumi estremamente contenuti (7,5 litri per 100
Il V8 da 4.2 litri è prodotto nelle versione aspirata e sovralimentata. Nella versione aspirata, eroga una potenza di 298 cv e una coppia di 411 Nm e permette una velocità massima autolimitata di 250 km orari. La versione sovralimentata, che presenta un compressore a rotore dal rendimento elevato, azionato con trasmissione a cinghia dall’albero motore, sviluppa invece una potenza di 416 cv e una coppia di 560
realizzata da un team giovanissimo di ingegneri e tecnici, con un’età media che non supera i 32 anni, che hanno trasferito in questo modello un entusiasmo senza precedenti. Quest’anno la produzione complessiva della XF è dimensionata sulle 40mila unità su un totale di oltre 60mila Jaguar. La quota riservata all’Italia è di 2.200 unità. È un obiettivo di vendita che dovremmo raggiungere facilmente, tenuto anche conto che già prima di essere commercializzata abbiamo avuto quasi 800 ordini da clienti che si sono innamorati della vettura semplicemente dalle foto o dopo averla ammirata ai Saloni dell’Automobile di Francoforte o al Motor Show di Bologna lo scorso anno o in questo inizio d’anno alle rassegne di Detroit e di Ginevra. Tre i livelli di allestimento della XF: Luxury (con i motori V6 diesel e a benzina), Premium Luxury (con i motori V6 diesel e a benzina o con il V8 aspirato) e lo SV8 (con il V8 a benzina sovralimentato)”. I prezzi della XF partono dai 51mila euro delle versioni Diesel 2.7 e benzina 3 litri, che sono poi i modelli che saranno richiesti per la quasi totalità dalla clientela. Si tratta di prezzi più o meno allineati alla più diretta concorrenza. Oltre alle 2.200 XF, l’obiettivo Jaguar per l’intero 2008 sul mercato italiano è di 3.500 vetture (2.058 nel 2007) con il contributo di 200 XJ, 800 X-Type e 400 unità del modello XK.
il senso di spaziosità, al quale contribuiscono anche la posizione dei sedili sia del conducente sia dei passeggeri, le aree fra sedili e cristalli, nonché il volume e la versatilità dei vani portaoggetti. Il design di nuova concezione dei sedili (quelli anteriori volutamente più scolpiti e di dimensioni minori, ma non meno comodi) crea spazio e facilita, inoltre, l’accesso. La linea del padiglione della XF richiama il
un oggetto prezioso spiccano il controllo JaguarVoice per i comandi dell’impianto audio e del telefono, il monitor delle aree cieche, il sistema di controllo per il parcheggio anteriore e posteriore e la telecamera posteriore per il parcheggio, il controllo adattativo della velocità, il limitatore automatico di velocità, il sistema di controllo della pressione degli pneumatici, il freno di stazionamento elettronico e altro ancora. L’avanzata struttura della scocca, realizzata con materiali altamente tecnologici e tecniche progettuali di nuova generazione, ha consentito di aumentare la resistenza e di ridurre al minimo il
stanze in un ambiente lussuoso. Quattro le motorizzazioni previste per la XF: V6 turbodiesel da 2.7 litri, V6 a benzina da 3.0 litri, V8 a benzina aspirato da 4.2 litri e V8 a benzina sovralimentato da 4.2 litri. Tutti questi propulsori condividono la classica combinazione di potenza ed elasticità che contraddistingue le vetture Jaguar. Le versioni a benzina e diesel del motore V6 sono proposte nei modelli con allestimento Luxury e Premium Luxury; il V8 aspirato sarà disponibile unicamente per il livello Premium Luxury, infine il modello SV8 sovralimentato vanta specifiche sue partico-
km nel ciclo combinato) ed emissioni di CO2 di soli 199 g/km. Il motore V6 a benzina da 3.0 litri presenta anch’esso un’architettura compatta, leggera e interamente in alluminio, con quattro alberi a camme in testa, quattro valvole per cilindro, la fasatura variabile continua degli alberi a camme (VCP) e prese d’aria a geometria variabile. Eroga una potenza di 238 cv e una coppia massima di 293 Nm, della quale ol tre l’80 per cento è disponibile da valori minori di 1.500 giri/min fino al regime massimo di 6.800 giri/min e consente una velocità massima di 237 km l’ora.
Nm sin dai bassi regimi, mentre la velocità di punta è anch’essa limitata a 250 orari. Un raffinatissimo cambio automatico a sei velocità, apprezzato come uno dei migliori al mondo e già montato in altre Jaguar, è stato scelto per tutte le versioni della nuova XF, per la quale non è prevista l’opzione del cambio manuale. Per soddisfare al meglio le esigenze del guidatore, il cambio automatico è controllato dalla nuova funzionalità JaguarDrive Selector, alla quale si aggiunge la possibilità di passare alla selezione manuale tramite il cambio sequenziale Jaguar Sequential Shift. Lo JaguarDrive Selector serve inoltre per passare alla modalità di guida Sport e si avvale della tecnologia “shift-by-wire” adottata per la prima volta sulla XK.
All’interno spazio al top
L’avanzata struttura della scocca della XF, realizzata con materiali altamente tecnologici e tecniche progettuali di nuova generazione, ne esalta la resistenza e ne riduce il peso.
Partiamo da Napoli cercando di apprezzare tutte le qualità che sulla carta la nuova XF denuncia in maniera importante. L’ambiente nel quale ci troviamo è davvero speciale. Lo spazio non manca ed è maggiore di quanto il design da berlina sportiva possa fare intuire. Il design degli interni esalta
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look da coupé, ma lo spazio libero in altezza della parte posteriore dell’abitacolo è decisamente più da berlina di molte vetture concorrenti. Piacevole il rivestimento morbido del cruscotto così come la finitura di alluminio che corre senza interruzioni tra le porte anteriori e quelle posteriori, finalizzata anche a incrementare la sensazione di spaziosità e, soprattutto, a dare la percezione di una maggiore larghezza dai sedili anteriori. La presenza di inserti di vera radica, in misura maggiore rispetto a qualsiasi Jaguar a partire dalla berlina MK II, una vera icona degli anni ’60, sottolinea il lusso degli interni e può contare su impiallacciature di noce americano opaco, di radica di noce, nonché di un rivestimento modernissimo di quercia a fibratura diritta, che si abbina perfettamente ai particolari di alluminio dalla finitura strutturata impiegati in ogni XF per dare risalto al look moderno e tecnicamente avanzato. Nel rispetto dell’autenticità dei materiali, uno dei pilastri della filosofia Jaguar, tutto ciò che ha l’aspetto della radica è realmente radica. Anche il rivestimento interno del padiglione è un passo avanti rispetto ai materiali tradizionali. Avvalendosi di
una tecnica moderna di tessitura, chiamata Morzine, l’intero padiglione e i montanti anteriori sono rivestiti con questa finitura moderna e appariscente.
Pulizia formale degli interni Molte funzionalità restano “nascoste finché non servono” e questo approccio si distacca da quello generalmente adottato dalle case costruttrici, che tendono a mettere in rilievo l’aspetto tecnologico come tema principale degli interni. Le bocchette che ruotano, si chiudono a scomparsa, quando non sono utilizzate; lo schermo a sfioramento comanda molte funzioni, consentendo di raccogliere i pulsanti ad azionamento meccanico in un pannello discreto sotto lo schermo di navigazione. La filosofia del design Jaguar si fonda sulla pulizia formale degli interni, senza elementi che alterino tale ordine; gli interruttori consentono un rapido e facile accesso a funzioni quali la regolazione del volume dell’impianto audio e il controllo della temperatura interna. Come la zona centrale della plancia, che comprende un vano porta-CD, una presa di alimentazione elettrica ausiliaria e un’interfaccia per il collegamento di un lettore portatile iPod o MP3 in base al mercato, la consolle centrale è dotata di due cassetti con sportellini rivestiti di radica. Può contenere un bicchiere gigante da oltre un litro, due tazze di dimensioni più ridotte e altri oggetti vari. Senza i portabicchiere aperti, resta ampio spazio per riporre oggetti quali gli occhiali da sole nella relativa custodia. In ogni portiera e dietro gli schienali dei sedili anteriori, si trovano capienti tasche portaoggetti, inoltre nel bracciolo centrale posteriore sono integrati due portabicchiere. La XF non eccelle tuttavia solo negli spazi in cui riporre gli oggetti di uso quoti-
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Nelle mani degli indiani un oggetto prezioso (segue da pagina 10) diano, come dimostrano gli oltre 500 litri di capacità minima del portabagagli e la possibilità di aumentare lo spazio di carico a seconda che si opti per il ruotino di scorta o per il sistema Jaguar di riparazione delle gomme (Jaguar Tyre Repair System). Con un volume di 540 litri, ovvero al massimo della capacità di carico, il portabagagli della XF eguaglia quelli più spaziosi della categoria, senza considerare che si possono guadagnare altri 420 litri abbattendo gli schienali dei sedili posteriori. Quando si sale su una XF, la luce rossa del pulsante di avviamento di fronte al JaguarDrive Selector comincia a pulsare come un cuore. Premendo questo pulsante, il motore si avvia e lo JaguarDrive Selector in lega si solleva toccando il palmo della mano. Contemporaneamente, il sistema di navigazione si inizializza visualizzando la pagina iniziale e le bocchette ruotano passando dalla posizione a filo del
La XF segna una profonda svolta nell’orientamento stilistico e concettuale di un modello Jaguar, esattamente come è avvenuto negli anni Novanta con la S-Type.
cruscotto a quella aperta di funzionamento. Una volta aperte, le bocchette consentono l’orientamento verticale e orizzontale del deflettore e la piena regolazione del flusso d’aria fino alla sua completa interruzione. Un’altra originale “invenzione” è l’illuminazione blu
fosforo degli interni o la retroilluminazione riproducono l’atmosfera dei ristoranti o dei bar più moderni. È la stessa tecnologia utilizzata nei lettori MP3 e nei cellulari per illuminare le tastiere e i comandi. Per rendere la guida ancora più sicura e rilassante,
la XF si avvale anche di una nuova tecnologia, con la scelta del cruise control tradizionale o del controllo adattativo della velocità Jaguar (ACC). In combinazione con il normale cruise control, un limitatore automatico di velocità (ASL) consente al guidatore di seleziona-
re la velocità massima da non oltrepassare, cosicché la XF semplifica l’impegno del guidatore e rende la guida più sicura. Un nuovo sistema opzionale di monitoraggio delle aree cieche copre a distanza, tramite un radar, le zone che non possono essere viste né direttamente, né attraverso specchietti e per questo si differenzia da sistemi simili che utilizzano una telecamera. La XF è poi provvista di serie dell’assistenza posteriore al parcheggio e, in opzione, di quella anteriore nonché, per la prima volta in una Jaguar, di un sistema con telecamera posteriore di parcheggio che combina una videocamera digitale puntata sul posteriore della vettura con il centro informazioni dello schermo a sfioramento. Quanto ai motori, troviamo sul piano del comportamento stradale tutte le conferme. Il Diesel 2.7 è una garanzia di prestazioni, elasticità di marcia, consumi contenuti ma anche di una silenziosità straordinaria. I
propulsori benzina, sia V6 il 3 litri che il V8 d 4,2 litri aspirato o sovralimentato sono troppo noti per le loro indiscutibili ed eccezionali prestazioni sotto ogni profilo. Contribuisce alla sicurezza della guida tutta una serie di dispositivi come il servofreno elettronico (EBA), il ripartitore elettronico di fre nata (EBD), il sistema ABS, il controllo della stabilità dinamica (DSC), il controllo elettronico della frenata in curva e la regolazione della coppia motore frenante (EDR) e, per la prima volta su una Jaguar, il Controllo logico del sottosterzo (UCL), che comanda la decelerazione della vettura contribuendo a ripristinare l’aderenza delle ruote anteriori secondo necessità. E non è tutto perché ci sono altri strumenti di assistenza al guidatore, fra i quali il monitor delle aree cieche, il sistema di controllo del parcheggio anteriore e posteriore, la telecamera posteriore di parcheggio, il controllo adattativo della velocità (ACC), il limitatore automatico di velocità (ASL) e il sistema di monitoraggio della pressione dei pneumatici (TPMS). Paolo Altieri
䡵 Anche la X-Type si rinnova e diventa più competitiva Finalmente con la motorizzazione diesel di 2,2 litri disponibile un’ottima trasmissione automatica a 6 rapporti e cambio sequenziale Jaguar, mentre l’intera personalità della vettura risulta rafforzata da una serie di importanti interventi stilistici e funzionali. Roma - Anche la Jaguar X-Type ha delle novità da “raccontare” ma soprattutto da proporre a clienti vecchi (340mila nel mondo, 20mila in Italia) e nuovi (quest’anno in Italia se ne dovrebbero contare almeno 750). Si va da un nuovo look esterno e interno alla disponibilità del cambio automatico per il motore Diesel di 2,2 litri, mentre se si volessero contare tutti i nuovi componenti che oggi la distinguono si sfiorerebbe il numero di 500. “Era il 2001 - ricorda Lidia Dainelli, direttore delle Comunicazione di Jaguar e Land Rover Italia - quando debuttava la X-Type, prima vettura Jaguar del segmento premium C/D. Denominata in codice X400, questa berlina sportiva con quattro ruote motrici e con motore V6 possedeva tutti i valori del marchio Jaguar, ovvero lusso e affidabilità, praticità e versatilità, e tale da attirare una nuova e più ampia fascia di clienti, ma anche da rendere l’acquisto di una vettura Jaguar più accessibile nel segmento di mercato più competitivo come quello delle berline premium compatte”. “Sì, la X-Type - prosegue Dainelli - è stato un modello fondamentale per imboccare nuove direzioni. Dopo le prime due iniziali motorizzazioni V6 a benzina, da 2.5 e 3.0 litri, con il sistema integrale Traction-4 permanente di serie, la gamma X-Type si è ampliata nel 2003 con l’introduzione di una motorizzazione diesel, a trazione anteriore, entrambe novità assolute per il marchio Jaguar. Ed è stato proprio il nuovo motore turbo-diesel da 2.0 ad aprire con successo alla X-Type una nuova area di opportunità di vendite. Poi, nel settembre del 2005, la più piccola delle Jaguar è stata resa ancora più appetibile con l’adozione del nuovo motore diesel da 2.2 litri con filtro anti-particolato (DPF), capace di ridurre ulteriormente le emissioni e migliorare, al contempo, le prestazioni”. “Voglio anche ricordare - aggiunge - che nel 2004 la X-Type è stata la prima vettura Jaguar a offrire una versione Wagon di serie, il che ha consentito di attrarre nuovi clienti attenti all’eleganza e allo stile ma anche alla praticità. Da quando, nel gennaio 2005, la vettura numero 250.000 ha lasciato la catena di montaggio dello stabilimento Jaguar di Halewood, un impianto a cui è andato il massimo riconoscimento per la qualità dall’istituto JD Power e dove oggi si produce anche la Land Rover Freelander, la X-Type è entrata con successo in numerosi, nuovi mercati come: Turchia, Corea e Russia”. L’abbiamo avuta in mano per un breve test sull’itinerario che da Ostia si inoltra lungo la litoranea fino a S. Felice Circeo. La linea esterna risulta ritoccata in maniera significativa, con modifiche che riprendono il design delle nuove berline Jaguar e che interessano anche gli interni, che offrono tra l’altro anche una maggiore scelta di allestimenti ed equipaggiamenti. “La revisione delle linee della nuova X-Type - ha osservato di recente Ian Callum, Jaguar Design Director - sono impercettibili, ma il loro effetto è sensazionale, in quanto danno forma a una personalità più forte e più sportiva, sottolineando le sue credenziali di vettura di lusso. La cosa più importante è che la berlina e la wagon conservano ancora la propria, inconfondibile identità visiva”. Il dato più importante è che per la prima volta la X-Type offre la
Ora è anche automatica combinazione della potenza del motore diesel con il cambio automatico, adottando una trasmissione automatica a sei marce e il cambio sequenziale Jaguar con comandi al volante per il passaggio delle marce. E questa nova “combinazione”, peraltro particolarmente attesa dalla clientela, unisce un elevato livello di raffinatezza con prestazioni migliorate e consumi ridotti. Disponibile sia nella versione berlina che wagon, la nuova X-Type 2.2D automatica accelera da 0 a 100 km orari in 9,9 secondi, raggiunge una velocità massima di 208 km l’ora e vanta un consumo di gasolio di 6,2 litri per 100 km, mentre le emissioni di CO2 sono contenute in 184 g/km (per la corrispondente versione con cambio manuale i valori diventano rispettivamente 9,1 secondi, 216 kmh, 6 litri e 159 g/km). Va sottolineato che i rapporti delle sei marce sono stati messi a punto per erogare una raffinata velocità di crociera mantenendo, al contempo, prestazioni sportive. L’avanzato controllo elettronico della nuova trasmissione consente una risposta ai cambi marcia molto rapida e offre una scelta di più modalità operative. Passando dal modo completamente automatico a quello “manuale”, automaticamente si seleziona la modalità “Sport”, che offre dinamiche di cambio più sportive e coinvolgenti, grazie anche alla possibilità di cambiare marcia semplicemente con un tocco delle dita, usando il programma del cambio sequenziale Jaguar. Sotto il profilo stilistico, le superfici esterne sono pulite, lisce ma, soprattutto, moderne. La linea del frontale racchiude una nuova griglia del radiatore lucida a 3D, con una cornice in rilievo e con la parte esterna nel colore della carrozzeria che richiama i temi sia della XJ e della XF. Il paraurti posteriore ridisegnato continua il tema della pulizia delle linee, con superfici lisce e semplici che riducono la massa visiva della parte posteriore.
La nuova forma delle soglie si collega ai ridisegnati paraurti anteriori e posteriori, e visivamente abbassa il centro di gravità della vettura, conferendogli un assetto più sportivo. Il profilo più basso e più sportivo è sottolineato da modanature laterali più moderne e più pulite, e la sostituzione degli indicatori di direzione con i nuovi badge in rilievo Jaguar aggiunge uno straordinario gioiello ai parafanghi anteriori, in linea con il nuovo design Jaguar. Nello Sport Pack, inoltre, è incluso anche uno spoiler posteriore appena accennato, in colore con la carrozzeria, montato sul bagagliaio. Inoltre, i nuovi specchietti retrovisori offrono il massimo della funzionalità (compresa la memoria della posizione e il ripiegamento elettrico, e sono entrambi in colore della carrozzeria o, in alcuni mercati, con coperture cromate. Gli indicatori sono integrati ed è, questa, un’altra caratteristica comune alla XJ e alla XF. Quanto agli interni, sono stati introdotti quattro nuovi tipi di sedili (con regolazione elettrica in quattro direzioni sia per il guidatore che per il passeggero), ognuno con il suo corrispondente allestimento delle portiere. Uno ha bordature di pelle con tessuto sportive al centro del cuscino, oltre a cuciture orizzontali doppie e ben marcate - completate dalle imbottiture della porta che riprendono il colore delle finiture dei due sedili, Champagne o Warm Charcoal. Una seconda opzione offre la regolazione dei sedili anteriori a sei o dieci direzioni, tutti in pelle con cuciture orizzontali doppie, e le finiture delle portiere nel colore di quelle dei sedili con tre cuciture diagonali doppie e l’ulteriore scelta del colore Ivory. I clienti che desiderano interni più sportivi, possono scegliere lo Sport Pack o il Luxury Pack per personalizzare e arricchire ulteriormente la propria XType. Anche il quadro strumenti ha un look più sportivo, simile alla nuova XF, con rivestimenti in argento metallizzato, con nuovi indicatori e una nuova forma delle cornici, oltre alla combinazione della luce verde degli strumenti e la luce bianca delle lancette, come nella XK. Inoltre, sono stati introdotte funzioni elettroniche notevolmente aggiornate, che vanno dal nuovo impianto audio digitale al migliorato sistema Bluetooth, alla quinta generazione del sistema di ausilio al parcheggio. In definitiva, la X-Type si accinge a vivere una seconda vita di successo, perché risulta impreziosita sotto ogni punto di vista. I prezzi per la berlina vanno dai 31.250 euro per la versione 2.0D Luxury ai 42.250 della 3.0 V6 Premium Luxury passando per i 32.750 della 2.2D Luxury, i 36.950 della 2.2D Premium Luxury e i 34.950 della 2.5 V6 Luxury. Intorno ai 2.000 euro La X-Type si accinge a vivere una seconda giovinezza all’insegna del successo. Arricchita in più le corrispondenti X-Type Wagon. sotto ogni punto di vista, propone sul mercato la moderna filosofia automobilistica Jaguar.
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䡵 CHEVROLET / In piena accelerazione lo sviluppo di veicoli elettrici
Una ricerca sempre più spinta WARREN - Il prezzo del petrolio alle stelle e le esigenze sempre più pressanti in tema di difesa dell’ambiente spingono i costruttori di veicoli ad accelerare gli studi in tutte le direzioni che portino al contenimento dei consumi e all’uso di energia pulita. Gli ingegneri che lavorano presso il centro GM dove si collaudano le batterie hanno sviluppato un nuovo algoritmo del computer in grado di accelerare le prove di durata delle moderne batterie agli ioni di litio utilizzate per permettere al prototipo Chevrolet Volt di percorrere 64 chilometri con la sola energia elettrica. Questo moderno programma duplica la velocità ed il carico del veicolo in reali condizioni d’impiego e permette di effettuare nel rapido programma di sviluppo di Volt l’equivalente di dieci anni di prove approfondite sulle batterie.
Una continua attività di ricerca Nel giro di 24 ore l’attrezzatura viene impiegata negli impianti GM di Warren, in Mi chigan (Stati Uniti) e di Ma gonza-Kastel, in Germania, per caricare e scaricare i prototipi delle batterie seguendo un ciclo di utilizzo di circa 64 chilometri ad alimentazione elettrica. I risultati raccolti permettono di prevedere la durata a lungo termine della batteria. “La tempistica legata alla messa in produzione di Volt - ha spiegato Frank Weber, capo-ingegnere responsabile veicoli globali e progetti Chevrolet Volt ed E-Flex - è strettamente collegata alla nostra capacità di prevedere il comportamento di questa batteria durante il ciclo di vita del veicolo. Per noi, la difficoltà consiste nel prevedere dieci anni di funzionamento della batteria nel corso di due soli anni di prove. Il gruppo che lavora sulla batteria può utilizzare risorse umane e tecniche di
Chevrolet sta studiando un veicolo elettrico nel quale una batteria a forma di “T” trova spazio sotto i sedili al centro dell’auto.
tutto il mondo in modo da ridurre i tempi dei collaudi”. I laboratori di ricerca dove si provano le nuove batterie sono un ambiente prevedibile dove è possibile confrontare tecnologie differenti in situazioni controllabili. Le batterie saranno presto montate su speciali veicoli da prova e integrate con altre componenti del sistema E-Flex per effettuare le necessarie prove su strada. “Analisi approfondite all’interno dei nostri laboratori specializzati - ha proseguito Weber - rappresentano una fase importante del collaudo di questa tecnologia. Contiamo di collaudare ulteriormente queste batterie montandole sui veicoli di pro va. Le situazioni che si riscontrano
traverso le simulazioni hanno confermato che l’alloggiamento al centro della struttura protegge maggiormente la batteria. “La batteria - ha spiegato Weber - è mol to più che un semplice fornitore di energia: è una componente strutturale del veicolo e in quanto tale condiziona molti altri aspetti del veicolo stesso. È una parte integrante del veicolo che interagisce con i sistemi termici e di sicurezza del veicolo stesso e con l’autotelaio”. Altre innovazioni tecniche hanno permesso di portare a 64 chilometri l’autonomia di Volt e di ridurre al minimo il ricorso al motore ausiliario a combustione interna. Per alleggerire il veicolo, è stato studiato un serbatoio del carburante di dimensioni relativamente contenute che, se da un lato contribuisce a ridurre il peso di Volt, dall’altro le permette di percorrere oltre 400 miglia senza fare rifornimento. Il particolare posizionamento della batteria ha creato nuove opportunità per la progettazione degli interni che a loro volta hanno portato una serie di creative soluzioni a vantaggio del l’aerodinamica e del
su un veicolo - dove la batteria è esposta a scuotimenti, umidità e frequenti variazioni della temperatura - sono molto più estreme rispetto a quelle che si possono avere nell’ambiente controllato del laboratorio”.
Molto più di un fornitore di energia Realizzare un veicolo elettrico sul quale è montata una batteria, che è lunga circa 1,8 metri e pesa più di 170 kg, comporta alcune innovazioni. La batteria a forma di “T” sarà sistemata sotto al tunnel centrale e ai se dili posteriori. Per fare ciò, sarà trattata come una parte della struttura del veicolo. Le informazioni raccolte at-
I moderni e attrezzati laboratori di ricerca dove i tecnici Chevrolet provano le nuove batterie permettono di confrontare tecnologie differenti in situazioni controllabili.
NOVITÀ AI VERTICI DI GM ITALIA
Roberto Matteucci nuovo amministratore delegato
Gli ingegneri che lavorano sulla batteria hanno studiato una nuova procedura di collaudo al computer utilizzando risorse di assoluta avanguardia. Anche l’aerodinamica migliorata per ridurre il consumo energetico.
ROMA - A partire dal 1° maggio il vertice del management di Gm Italia e Chevrolet Italia risulta profondamente cambiato. Nuovo amministratore delegato di GM Italia è stato nominato Roberto Matteucci, già Sales & Marketing Director e che succede a Juan José Lillo, chiamato al vertice della GM in Spagna. Roberto Matteucci è entrato a far parte di GM nel 1996 dopo precedenti esperienze in altra Casa automobilistica. Ha ricoperto in Italia diversi incarichi nelle Vendite e nel Marketing, oltre ad assumere la Direzione Marketing GM per il Nord Europa e successivamente quella di Direttore Commerciale Opel per l’Italia. Roberto Matteucci riporterà a Massi-
mo Berni, Executive Director di GM per il Sud Europa. Inoltre, Louis Carl Vignon, Sales Operations Director di GM per il Sud Europa, sostituisce Roberto Matteucci in qualità di Direttore Commerciale Opel per l’Italia, mentre Stephane Chauville, Opel Sales Manager GM Francia, assume la carica di Direttore Commerciale Saab in sostituzione di Federico Sanguinetti. A quest’ultimo viene anche affidata la carica di nuovo Presidente di Chevrolet Italia in sostituzione di John Passadis, nominato Direttore Vendite per il Middle East con sede in Dubai, in sostituzione di John Moran.
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comfort. “Abbiamo deciso volutamente di concepire Volt - ha osservato Bob Boniface, direttore Design del progetto E-Flex - come un’automobile a 4 posti in modo da tenerne basso il tetto, cosa questa che è fondamentale per migliorare l’aerodinamica. Come progettisti, dobbiamo essere attenti ai vantaggi di efficienza energetica ottenibili ottimizzando l’aerodinamica come all’allestimento interno e all’estetica. Ciò non contribuisce solo a ridurre i consumi di carburante e ad aumentare l’autonomia del veicolo, ma può portare anche alla realizzazione di carrozzerie più belle e di interni innovativi”.
Sfruttando tutto lo spazio interno Sistemando la batteria al centro del veicolo, gli occupanti vengono a trovarsi più vicini alle fiancate della vettura. Di conseguenza, i progettisti hanno dovuto sviluppare in modo originale le sezioni del tetto in modo da garantire la necessaria aero-
dinamica e altezza interna. “Poiché la batteria - ha spiegato Tim Greig, responsabile della progettazione degli interni di Chevrolet Volt - è al centro della vettura, abbiamo dovuto spostare di lato gli occupanti e trovare maggiore spazio per loro. Abbiamo sfruttato tutto lo spazio internamente disponibile, specie in corrispondenza delle porte, per offrire il massimo del comfort e dell’abitabilità. Non abbiamo certo sprecato spazio. Il fatto di lavorare su un veicolo elettrico dove la batteria è alloggiata in basso al centro ha dato opportunità davvero uniche al nostro gruppo di progettazione. Il risultato finale è un design molto creativo e innovativo, molto adatto a un veicolo elettrico”. La penetrazione aerodinamica o la resistenza al vento assorbono il 20 per cento circa dell’energia e incidono direttamente sul consumo di carburante. Al laboratorio di aerodinamica di Warren, in Michigan, fanno capo le conoscenze del gruppo di GM nel campo dell’ot-
Frank Weber, capo-ingegnere responsabile veicoli globali e progetti Chevrolet Volt ed E-Flex. Lo sviluppo in corso su Volt è parte integrante dell’impegno del gruppo GM per eliminare il petrolio e i suoi derivati dall’industria automobilistica.
timizzazione dei flussi di aria. Consumo, autonomia, emissioni e accelerazione del veicolo sono tutti condizionati dalla resistenza aerodinamica. Il raffreddamento di componenti come i freni è anch’esso influenzato dal flusso dell’aria, così come il comportamento in curva, la reazione al vento laterale, la stabilità direzionale e la tenuta di strada. Il laboratorio GM di aerodinamica permette di collaudare e sviluppare ognuna di queste caratteristiche.
Eliminare petrolio e derivati Lo studio dell’aerodinamica comincia con un modello in scala 1:3 dove si definisce la forma generale e le principali caratteristiche del veicolo. Questo modello è molto dettagliato in corrispondenza della parte inferiore della scocca e del vano motore. Il flusso dell’aria che fa raffreddare il radiatore e la parte sotto al
cofano motore viene studiato attraverso modelli di calcolo fluidodinamici. Contemporaneamente, lo sviluppo del calcolo interviene per determinare la resistenza aerodinamica di progetti alternativi. Lo sviluppo prosegue con modelli in scala reale dove la forma del veicolo viene rifinita ed ottimizzata per ridurre la rumorosità dell’aria. Il processo di sviluppo si conclude con la validazione di un prototipo realizzato sul la base delle analisi e delle prove effettuate. “Approfondite prove di aerodinamica condotte su Volt - ha dichiarato Ed Welburn, vice presidente GM responsabile Progettazione Globale - ci di cono che, rispetto al progetto originale, siamo riusciti a ridurne del 30 per cento il coefficiente aerodinamico. Non è stata una cosa facile, ma era una necessità”. Lo sviluppo in corso su Volt è solo una parte del l’impegno del gruppo GM per eliminare il petrolio e i
suoi derivati dall’industria automobilistica ricorrendo a una serie di sistemi di propulsione alternativa. GM è il maggior produttore di autoveicoli biofuel, in grado di utilizzare la miscela E85 a base di bioetanolo. Oggi, negli Stati Uniti, circolano più di 3.000.000 di veicoli di questo tipo. GM si è impegnata a fare in modo che entro il 2012 il 50 per cento delle sue vendite annuali siano costituite da veicoli in grado di funzionare con la miscela E85. Entro la fine del 2008, GM prevede di offrire negli Stati Uniti più veicoli ibridi (otto) di ogni altro costruttore, quali Saturn Vue Green Line, Saturn Aura Green Line e Chevrolet Malibu Hybrid con tecnologia “mild hybrid” GM.
Per ora si punta sull’ibrido bimodale La tecnologia ibrida bimodale GM, disponibile su Chevrolet Tahoe Hybrid e GMC Yukon Hybrid, sarà
adottata nel corso dell’anno su Cadillac Escalade, Chevrolet Silverado Hybrid e GMC Sierra Hybrid, garantendo massima efficienza e grande funzionalità. Si prevede che la versione a trazione anteriore di Saturn Vue Green Line 2 Mode Hybrid (che andrà in produzione a fine anno) sia in grado di dimezzare i consumi di benzina urbani ed extraurbani (calcolati secondo l’attuale normativa federale) rispetto all’attuale Vue XR non-ibrida. Da ricordare anche che all’inizio di que st’anno GM ha lanciato il programma Project Driveway che rappresenta la maggior prova mondiale di veicoli fuel-cell mai effettuata e che vede quotidianamente impegnati 100 Chevrolet Equinox Fuel Cell. Gli ingegneri GM analizzeranno le informazioni dei loro utenti e le utilizzeranno per sviluppare la prossima generazione di veicoli fuel-cell. Pietro Vinci
䡵 CHEVROLET / Della fortunata promozione europea Intanto in Italia le vetture Chevrolet conquistano il primato nel segmento dei veicoli a basso impatto ambientale.
L
o scorso aprile Chevrolet ha dato il via alla seconda edizione di un programma promozionale europeo che quest’anno distribuirà 43 automobili Chevrolet e 500.000 copie del CD in edizione limitata “Chevrolet Legends Vol. 2” ai fortunati vincitori di nove Paesi europei. Le estrazioni nazionali si svolgeranno il prossimo 1° settembre. “Chevrolet - ha ricordato Wayne Brannon, direttore esecutivo di Chevrolet Europe - è ancora un marchio giovane in Europa, dove siamo presenti solo da pochi anni. Anche se le nostre vendite sono aumentate rapidamente anno dopo anno, la nostra gamma non è ancora abbastanza conosciuta presso il grande pubblico. Siamo convinti che quando la gente scoprirà i nostri prodotti e il loro ottimo rapporto prodotto/prezzo, il nostro successo
sarà ancora maggiore. Lo scorso anno abbiamo venduto in Europa oltre 457.000 Chevrolet, un numero che nel 2008 contiamo di migliorare decisamente”. Le attività si concentrano su un gioco cui si può partecipare on-line oppure off-line. I giocatori scelgono i loro tre modelli Chevrolet preferiti e li parcheggiano nello Chevrolet Dream Garage. Il vincitore si aggiudica tutte le vetture preferite. Il secondo e il terzo premio sono rispettivamente il secondo e il terzo modello preferito dal giocatore. Tutti i concorrenti che presentano le loro cartoline hanno la possibilità di ricevere una copia dell’esclusivo CD “Chevrolet Legends Vol. 2”, un volume realizzato in edizione limitata contenente canzoni ispirate dal marchio e dai modelli Chevrolet. Il CD contiene inoltre le nuove
Vinci il tuo Dream Garage! canzoni “Chevy in Drive” di Jaymie Gerard e “Down in Dixie” di David La ne, due giovani promettenti artisti, che hanno partecipato al concorso Chevrolet Song Contest sul sito musicnation.com, insieme a oltre 700 altri concorrenti. I pri mi 15.000 giocatori di ogni nazione che invieranno le loro cartoline riceveranno automaticamente una co pia di “Chevrolet Legends Vol. 2”.
Le cartoline saranno distribuite attraverso importanti testate giornalistiche, guide TV, i maggiori quotidiani e settimanali, nonché dallo staff dei promoter Chevrolet durante i fine settimana presso i grandi centri commerciali, in collaborazione con i concessionari locali che avranno l’opportunità di esporre i modelli Chevrolet. Chi volesse partecipare online può collegarsi al
sito www.dreamgarage.chevrolet.it. Intanto c’è un dato che sottolinea il moderno dinamismo di Chevrolet sul mercato italiano, dove nei primi tre mesi dell’anno è stato registrato un netto progresso delle vendite di automobili a minimo impatto ambientale, superando il 5 per cento del mercato totale. Ebbene, Chevrolet in questo settore ha conquistato il primo po sto tra le Case estere e portato al 20,9 per cento la sua quo ta. Per quanto riguarda la doppia alimentazione benzina/GPL, la Chevrolet è leader assoluta in Italia con 7.367 unità immatricolate pari a una quota del 55,4 per cento. In particolare, 5.240 so no le unità della Matiz Eco Logic e 2.117 quelle del la Kalos Eco Logic. Chevrolet Matiz, quindi, è la vettura benzina/GPL più venduta in Ita-
lia nei primi tre mesi del 2008. Introdotte sul nostro mercato a luglio 2007, Matiz e Kalos Eco Logic si inseriscono in un programma precedentemente avviato da Chevrolet per offrire ai propri clienti l’opportunità di scegliere vetture con un tipo di alimentazione più rispettoso dell’ambiente e, pertanto, in grado di consentire l’utilizzo dell’auto anche nei casi di limitazione del traffico. Il tutto senza scendere a compromessi in fatto di prestazioni, comfort e design e con costi di gestione molto ridotti (il GPL costa la metà della benzina verde). Inoltre, la Matiz e la Kalos Eco Logic godono, in fase di acquisto, dei benefici governativi di 1.500/2.000 euro, che variano in funzione delle emissioni di CO2 inferiori a 120 g/km, e di garanzia estesa a 3 anni.
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䡵 OPEL / La nuova Insignia debutta in luglio a Londra, arriverà in Italia nel prossimo gennaio
Nuovo stile e aerodinamica “Con Insignia - spiega Mark Adams, vice presidente di GM Europe responsabile per il Design - lanciamo un nuovo sofisticato vocabolario stilistico che unisce arte scultoria e precisione tedesca. Il nostro obiettivo era quello di sviluppare un’immagine forte e in grado di trasmettere i contenuti del pro getto Insignia: una vettura che offre un eccezionale comportamento su strada”. Le forme e le superfici in terne, che riprendono quel le della carrozzeria e promettono un’entusiasmante mobilità, sono realizzate con materiali di alta qualità. La plancia si sviluppa dal quadro strumenti verso le porte in modo molto raffina-
La grande svolta “
Linee scolpite e profilo slanciato simile a quello di una coupé, trazione integrale, autotelaio attivo e 5 motori disponibili al momento del lancio in Italia, la nuova Insignia compie un enorme balzo in avanti sulla strada del ringiovanimento del marchio Opel.
La nuova Opel Insignia s’impone all’attenzione con un profilo originale e slanciato, che ricorda quello di una coupé.
to, quasi avvolgendo gli occupanti. Il tema del profilo ad “ala” sarà ripreso in tutti i modelli della gamma Opel, così come le luci interne di colore rosso che trasmettono un’atmosfera calda ed e le gante. Grande cura è stata dedicata anche ai sedili, realizzati secondo i più alti standard di comfort e di sicurezza. Dopo aver precorso i tempi e avere acquisito conoscenze uniche nel campo delle tecniche d’illuminazione, Opel prosegue su questa strada adottando su Insignia un sistema di fari adattabili (AFL) di ultima generazione nel quale il fascio di luce si regola automaticamente in nove modi differenti per soddisfare l’esigenza di adeguarsi alle diverse situazioni riscontrabili nella circolazione ed aumentando la sicurezza e il piacere di guida. Un’altra novità è rappre-
sentata dall’utilizzo di luci a LED che as sorbono una quantità di energia molto inferiore ai convenzionali fari alogeni e che quindi riducono le emissioni di CO2 da 6 g/km a quasi zero. “Come dimostra ogni sua caratteristica, Opel Insignia - aggiunge Hans H. Demant, amministratore delegato di Adam Opel GmbH - è il risultato del nostro desiderio di sviluppare un’automobile che abbia al tempo stesso una linea spettacolare, un ottimo comportamento su strada e importanti contenuti tecnologici”. La nuova Opel Insignia sa rà da subito disponibile sia in versione a trazione anteriore che integrale. La ripartizione istantanea della coppia motrice garantita dal sistema attivo Adaptive 4x4 non assicura solo una trazione ottimale, ma migliora anche la tenuta e il compor-
tamento su strada. L’autotelaio meccanico-elettronico FlexRide con controllo adattabile della tenuta di strada montato sulla versione a tra-
zione integrale aiuta la vettura ad adattarsi alle condizioni di guida prevalente e permette al guidatore di impostare regolazioni che si
“Opel Insignia - sottolinea ulteriormente Alain Visser, Chief Marketing Officer di GM Europe - fissa nuovi standard in fatto di tecnolo-
adattano al suo stato d’animo. FlexRide è ottenibile anche sulla versione a trazione anteriore.
gia e d’innovazione, come sarà evidente fino dal momento del lancio. Noi però abbiamo ancora parecchi assi nella manica in fatto di compatibilità ambientale, piacere di guida e sicurezza, che ci giocheremo più avanti in modo strategico”. Fra le versioni per l’Italia la nuova Insignia a tre volumi debutterà il 22 luglio prossimo in occasione del Sa lone dell’Automobile di Londra per arrivare, a partire dall’inizio del prossimo anno, nelle concessionarie ita liane. La vettura è stata progettata presso il Centro Sviluppo Tecnico di GM Europe a Rüsselsheim in Germania, nei pressi dello stabilimento dove sarà anche prodotta. Lo stabilimento Opel di Rüsselsheim è oggi uno dei più avanzati impianti in assoluto dell’intera industria automobilistica. Michele S. Altieri
Si comincia con 5 propulsori
Con la nuova Insignia GM Europe ritiene di lanciare un nuovo sofisticato vocabolario stilistico che unisce arte scultorea e decisione tedesca. L’obiettivo è stato quello di sviluppare un’immagine forte per i contenuti del progetto Insignia.
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RÜSSELSHEIM - Un nuovo nome, una nuova automobile, una nuova ambizione. Con un design altamente innovativo e sofisticati contenuti tec nologici, la nuova Insignia compie un enorme balzo in avanti sulla strada del ringiovanimento del marchio Opel e rappresenta un’ot tima opportunità per sco prire la marca tedesca del gruppo General Motors. Lo stile di questa nuova automobile a 5 posti lunga 4,83 metri esprime chiaramente la tradizionale politica commerciale Opel tesa a offrire un’avanzata tecnologia e un design attraente a prezzi accessibili. Opel Insignia s’impone all’attenzione con un profilo originale e slanciato, che ricorda quello di una coupé. La forma della carrozzeria è messa in risalto dall’originale mascherina anteriore sulla quale spicca un logo Opel di nuovo disegno. Altri inconfondibili elementi stilistici sono il frontale spiovente, le luci posteriori ad “ala” e la forma a profilo di “lama” presente sulle fiancate, che inizia subito dopo le ruote anteriori per proseguire lungo l’intera fiancata. Tutti questi particolari conferiscono a Insignia un’immagine che esprime allo stes so tempo robustezza e raffinatezza.
In Italia Opel Insignia sarà disponibile con 5 propulsori differenti (3 a benzina e 2 turbodiesel a iniezione diretta), tutti omologati Euro 5 e abbinabili a cambi manuali a 6 marce e con disponibilità anche di cambi automatici a 6 marce. Per i primi si va da un 4 cilindri in linea di 140 cv ad un 4 cilindri di 220 cv; per i secondi di parla di due motori di 2.000 cc di potenza di 130 e 160 cv. In seguito la gamma delle motorizzazioni disponibili su Insignia si arricchirà di un motore EcoFlex a bassissime emissioni di CO2 e di propulsori ancora più potenti.
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䡵 RENAULT / Al volante della Laguna GT, attesa in concessionaria per il mese di giugno
La potenza viaggia sui binari PORTO VECCHIO - Il segmento D è in calo, con una perdita media annuale del 6 per cento, ma Renault conosce la ricetta per uscire indenne dalla crisi del mercato: il segreto è declinare come un’alunna giudiziosa tutti i casi di Laguna. Lanciata alla fine dello scorso anno nella sua versione base, la media d’Oltralpe si è andata arricchendo a gennaio della versione familiare, la SporTour, e ora debutta in configurazione sportiva. I numeri del primo trimestre 2008 danno al marchio francese quella tranquillità per continuare a fare bene: con 638.554 unità, le vendite del Gruppo sono cresciute del 6,5 per cento rispetto ai primi novanta giorni del 2007. In positivo anche il risultato del solo brand Renault che registra consegne in rialzo del 4,7 per cento. E nei prossimi mesi le carte vincenti da giocare non mancheranno, a cominciare dal primo SUV del marchio, il nuovo Koleos, il cui arrivo è previsto per il mese di giugno. Per il momento ci divertiamo con Laguna GT e scopriamo che quello che ha da offrire va ben al di là delle promesse della semplice versione potenziata di una placida berlina.
Nerazzurra ma con stile A prima vista la GT si distingue soprattutto per la tinta specifica blu malta della versione che abbiamo avuto modo di testare lungo il percorso pennellato tra le montagne corse. Il design di Laguna è stato rimaneggiato in senso sportivo, ma evita qualunque ostentazione. Sul frontale si apre un’ampia mascherina nera richiamata nel suo colore dal profilo inferiore del cofano, dal fondo dei gruppi ottici, dalle prese d’aria laterali e dai retrovisori. Sul retro invece luci fumé e terminali di scarico cromati dritti, mentre i cerchi assecondano le necessità delle motorizzazioni: da 18”, sono incastonati in pneuma-
della strada e della volontà del pilota, per una reazione appropriata e istantanea. Due i propulsori specifici sviluppati da Renault per la gamma GT, due le versioni di carrozzeria, berlina e SporTour. Laguna GT propone un benzina 2.0 turbo 16 v da 205 cv, frutto della tecnologia di Mégane Renault Sport, e un diesel 2.0 dCi 16v da 180 cv con filtro antiparticolato. Rispettivamente sono 7,8 e 8,5 i secondi necessari a raggiungere i cento chilometri orari. Il gasolio inoltre assicura un consumo in ciclo misto di 6,5 litri ogni 100 chilometri per un livello di emissioni di 172 grammi di CO2 ogni chilometro percorso.
Doppia motorizzazione doppia carrozzeria
Rispetto alla versione base, la nuova Gran Turismo sfoggia un look più sportivo, ma la vera novità sta sotto la pelle: il telaio a quattro ruote sterzanti Active Drive che regala anche al pilota meno esperto il controllo assoluto della strada. tici Bridgestone Potenza 225/45. Tre le tinte previste per Laguna GT, tra cui la colorazione tutt’altro che discreta delle auto testate, imposta però dalla necessaria segnalazione di una natura aggressiva. Internamente spazio per il logo GT sui sedili anteriori, pelle e alcantara bicolore per tutte le poltrone, pedaliera in alluminio, leva del cambio in acciaio, volante a tre razze dalla presa ergonomica e aghi rossi per la strumentazione.
L’abito non fa il monaco Che non sia sempre l’abito a fare il monaco si sa, ma raramente il proverbio è stato scomodato tanto a proposito. Quello che fa davvero
A bordo non mancano tutto lo spazio e il comfort che contraddistinguono l’ultima generazione di Laguna. I passeggeri sono viziati, oltre che da uno stile interno decisamente curato, da un ottimo livello di insonorizzazione e dal climatizzatore automatico che capisce addirittura, grazie al sensore di tossicità, quando sia il caso di attivare il ricircolo. Tra i
la differenza su questa Laguna GT è il telaio Active Drive a quattro ruote sterzanti, che rende l’auto maneggevole alle basse velocità e affidabile quando si decide di premere l’acceleratore. Sotto i sessanta chilometri orari le ruote posteriori girano in senso opposto a quelle anteriori, e ciò assicura un diametro di sterzata ridotto del 10 per cento rispetto alla Laguna a due ruote motrici, e quindi un minor numero di giri del volante in caso di manovra. Sopra tale velocità, le ruote al retrotreno si muovono all’unisono con le gemelle in prima fila, per contrastare la forza centrifuga e agganciare Laguna GT all’asfalto. Le curve si raddrizzano magicamente, come se si stesse Il design della Laguna Gran Turismo è stato rimaneggiato in senso sportivo. In alto, la versione berlina, qui sopra, la SporTour. A fine anno è previsto l’arrivo della Laguna Coupé.
viaggiando su due rotaie. Un guadagno anche in termini di sicurezza e di comfort di marcia, per il guidatore e il passeggero. Nonostante il percorso potesse conciliare malesseri d’auto, nei tratti in cui si è reso necessario svolgere il compito del navigatore con l’occhio fisso sul road book, Laguna con il suo controllo perfetto del rollio ha scongiurato l’insorgere di qualunque fastidio. Guidando lungo i tornanti e seguendo gli archi disegnati dalle strade di montagna dell’isola della bellezza, mai una volta è stato necessario ricorrere al controsterzo per correggere una traiettoria. Come spiegato dal management Renault, il paragone più calzante tra le auto
sprovviste di telaio sterzante e Laguna GT, è quello tra un principiante che affronta una discesa con gli sci tradizionali e uno armato di carving. Con i carving completare una curva o scendere tracciando una serpentina richiede il minimo sforzo e una leggera infarinatura tecnica. Allo stesso modo affrontare strade impegnative con Laguna GT risulta semplice anche per i piloti meno esperti. A far funzionare il sistema alla perfezione, sensori posizionati sullo sterzo inviano informazioni alla centralina, che li elabora insieme ai dati forniti dal sistema ESP/ABS. In questo modo la sterzata delle ruote posteriori è sempre rapportata alla situazione reale
pochi equipaggiamenti e sclusi dalla dotazione di serie, il tetto in vetro panoramico elettrico con tendina parasole, ordinabile a 1.000 euro. Il porte aperte è stato fissato per il 14 e 15 giugno. Il listino prezzi parla di 31.000 euro per la versione a benzina e 33.000 per quella diesel; per la SporTour occorre sborsare 1.000 euro in più. Renault Italia ritiene di consegnare sui dodici mesi circa 300 vetture, il 3 per cento sul totale della gamma Laguna. Per fine anno è previsto l’arrivo dell’attesissima Laguna Coupé, che monterà anch’essa il telaio Active Drive a quattro ruote sterzanti. Cristina Altieri
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䡵 CITROËN AUTOMOBILES / Nell’anniversario della 2 CV
Una spettacolare mostra alla Cité des sciences et de l’industrie di Parigi, aperta fino al 30 ottobre, ricorda il prestigioso cammino della popolarissima vetturetta francese, ma sottolinea anche l’ideale collegamento con la produzione attuale come la C-Cactus, anche questa una sfida nei tempi moderni.
Double Chevron festeggia 60 PARIGI - Grandi festeggiamenti in casa Citroën per ricordare i 60 anni della 2 CV, una delle automobili che hanno fatto la storia non solo del marchio del Double Chevron ma dell’intera industria delle quattro ruote. “Ma - dicono in Citroën Automobiles - non lasciamoci trarre in inganno: dietro alle note nostalgiche di questo omaggio alla nostra vecchia 2 cavalli, abbiamo voluto festeggiare soprattutto il suo spirito all’avanguardia. Uno spirito scritto nei geni di Citroën, come testimonia il recente concept car C-Cactus, invitato a condividere il manifesto della mostra accanto alla 2 CV. 2 CV e C-Cactus, due epoche di sfide sociali, economiche e ambientali molto diverse, ma unite dalla stessa preoccupazione: come fare di più con meno risorse?” Indubbiamente, l’esplorazione di nuove vie di concezione (ottimizzazione del numero di pezzi, del peso, dei consumi, del prezzo) permette di proporre un veicolo accessibile ai più, fondato sui valori essenziali co me qualità, stile e abitabilità. Con una differenza: attualmente la principale preoccupazione non è “attraversare un campo arato con un cestino di uova appoggiato sul sedile, senza romperle”, ma piuttosto guidare consumando meno possibile e rispet-
tando l’ambiente. E in effetti tutta la gamma Citroën è pervasa da questa tradizione di innovazione. Da C1 a C6, passando dalle recenti Citroën C-Crosser, C4 Picasso e C5, la marca parigina dispone oggi della gamma più moderna e più ricca della sua storia. Ricca, in termini di risposta alle esigenze sempre più diversificate della clientela. Moderna, per la capacità di adattarsi alle evoluzioni del mondo dell’auto, in particolare in materia di sicurezza e rispetto dell’ambiente. Grazie a una politica volutamente concentrata sulla protezione dell’ambiente, Citroën è oggi uno dei costruttori
ERA LA RISPOSTA ALLA FIAT TOPOLINO
Così nacque la “toute petite voiture” PARIGI - A metà degli anni Trenta, Front populaire oblige, l’auto popolare è ormai nell’aria. Nel segreto degli uffici progettazione si lavora sull’idea di un veicolo leggero ed economico, un’auto diversa per concezione e realizzazione, meno costosa delle vetture dell’epoca. Presso Citroën, è Pierre Boulanger che riflette sul progetto di TPV (“toute petite voiture”, auto piccolissima). La marca sogna un veicolo più economico possibile in termini di produzione, utilizzo e manutenzione, e che possa essere venduto a un prezzo che non tema concorrenti. E con i requisiti minimi richiesti a un’auto: quattro posti, 50 km all’ora, 100 km con cinque litri, produzione e manutenzione poco costose. Fiat ha appena lanciato la 500 Topolino. Bisogna sbrigarsi. L’omologazione ufficiale presso il Service des Mines avviene il 23 agosto 1939, e la vettura prende il nome di 2 CV A. Ma pochi giorni dopo, la dichiarazione
di guerra del 3 settembre 1939 pone bruscamente fine al progetto. La 2 CV A viene nascosta, in particolare agli invasori tedeschi che stavano mettendo a punto il loro veicolo popolare (il Maggiolino). È così ben nascosta che viene ritrovata solo per caso, nel 1968, in occasione di lavori presso il centro collaudi Citroën a La Ferté Vidame. Questa 2 CV non è però un prototipo, ma un modello di serie. Dei cento esemplari entrati in circolazione, quattro sono giunti fino a noi e sono oggi conservati nella collezione Citroën. Bisogna aspettare 10 anni e il Salone dell’auto di Parigi del 1948 perché Citroën presenti ufficialmente al pubblico la 2 CV. Molte le ragioni di questa scelta: la guerra, la carenza di materie prime, ma anche i macchinari ormai datati e le disposizioni del governo, che impone a ogni costruttore una categoria specifica di veicoli da fabbricare. Il 1948 è l’anno del vero calcio d’inizio della 2 CV: nonostante i commenti ironici dei giornalisti, che dubitano delle sue prestazioni e ridono delle finiture spartane e del colore grigio uniforme, il grande pubblico del dopo guerra è talmente entusiasta di questa piccola vettura che i tempi di consegna arrivano anche a 5 anni. Nel 1951 esce la 2 CV furgone (tipo AU) e nel 1956 arriva la 2 CV AZL, versione lusso della 2 CV, con ampio lunotto rettangolare e capote in tessuto. Nel 1966 esce la 2 CV AZAM, una versione ancora migliorata della già lussuosa AZL. È il top della gamma. Nel 1970 la gamma si arricchisce della 2 CV4 e della 2 CV6, due modelli che superano i 100 km/h. Sulla scia del successo vengono organizzati rally raid, come il famoso Parigi-Kabul. Nel 1981 viene creata la Charleston, la più famosa delle “vedette”, quella che tutti ricordano. Ma le normative di legge, le norme antinquinamento, i crash test e le altre disposizioni in materia di sicurezza hanno segnato la fine della 2 CV. Nel febbraio del 1989 la catena di produzione francese della 2 CV si ferma e il 27 luglio 1990, alle 16, l’ultima 2 CV della storia esce dallo stabilimento di Mangualde, in Portogallo. In totale, le 2 CV fabbricate nel mondo saranno ben 5.114.959.
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Maggio 2008 più all’avanguardia in questo ambito. Attualmente in Europa, 1 veicolo su 4 venduti da Citroën emette 120 g o quantità inferiori di CO2/km e 1 su 2 emette 140 g o quantità inferiori di CO2/km. Citroën domina anche, per il quinto anno consecutivo, la classifica delle marche più performanti per media di emissioni di CO2 al km. Citroën deve questa leadership principalmente all’uso di tecnologie di altissimo livello, orientate alla pro tezione dell’ambiente: sistema di microibridazione Stop & Start, motorizzazioni compatibili con biocarburanti, motorizzazioni HDi, filtro antiparticolato, veicoli alimentati a gas metano. Inoltre, la Casa francese ha fondato il marchio ambientale Airdream, che permette di identificare i veicoli della gamma più rispettosi dell’ambiente. L’anniversario della “duecavalli”, ricordata con una bellissima mostra alla Cité des sciences et de l’industrie di Parigi, è l’occasione per rendere omaggio a una toute petite voiture tecnicamente molto innovativa, che ha saputo anticipare i bisogni di numerose generazioni di utilizzatori. Era il 1948 quando Citroën presentava la sua 2 CV A al Salone dell’auto di Parigi. Che shock! Stampa sbigottita ma pubblico affascinato da questa vettura così pratica, poco costosa e talmente innovativa. Conosciamo il seguito della storia: oltre 5 milioni di modelli prodotti da Citroën in 42 anni di produzione;
Al traguardo dei 120 anni
Le tappe più significative della storia Citroën 1889
Il progetto della 2 CV ha origine a metà degli anni Trenta, ma per il calcio d’inizio occorre attendere il 1948 e il Salone dell’Auto di Parigi. Molte le ragioni di questa scelta: la guerra, la carenza di materie prime, ma anche i macchinari ormai datati e le disposizioni del governo che impone a ogni costruttore una categoria specifica di veicoli da fabbricare.
rendere onore ai modelli storici, una collezione di modellini in miniatura, filmati d’archivio, documentari, spot pubblicitari dell’e-
poca e testimonianze di ingegneri e designer. In questa mostra dall’allestimento modernissimo, modelli di serie e esemplari limitati svelano
ai più curiosi il segreto della loro innovazione. I più sentimentali potranno cullarsi al suono caratteristico del motore, mentre i più en-
anni d’innovazione tusiasti faranno a gara per sedersi sui sedili posteriori del veicolo dimostratore. A chiudere lo show è chiamato un invitato speciale: il concept-car C-Cactus, presentato per la prima volta al pubblico alla Cité des sciences. La sua presenza in una mostra dedicata alla 2 CV deriva dalla straordinaria analogia delle sue caratteristiche con quelle del l’augusto antenato. Per questo concept-car scaltro, economico e innovativo il futuro si presenta roseo. Le carte vincenti del 2008 rispetto al 1948? Il rispetto dell’ambiente, naturalmente, e sicuramente il design. Michele S. Altieri una leggenda che ha girato tutto il mondo, su strade non asfaltate come su set cinematografici; un veicolo che lascia un ricordo commosso a generazioni successive di contadini, donne emancipate, hippy, proletari, globetrotter e borghesi, che hanno rappresentato la schiera degli utilizzatori. In occasione del sessantesimo anniversario, la Cité des sciences et de l’industrie, in collaborazione con Citroën, regala alla Duecavalli una mostra spettacolare (sarà aperta fino al 30 novembre di quest’anno): auto sospese al soffitto del mu seo, sfilata dei modelli più emblematici, piedestalli per
Viene creata a Clermont-Ferrand la società Michelin et Cie. I fratelli Edouard e André Michelin rilevano l’azienda di pattini per freni di biciclette fondata dal nonno. 1898 Louis Renault costruisce la sua prima auto, la Voiturette, e ne dimostra l’efficienza risalendo rue Lepic, a Montmartre. 1908 Il primo Model T esce dalle officine Ford Motor Company di Detroit, fondata nel 1903 da Henry Ford, con l’obiettivo di costruire in serie un veicolo destinato al grande pubblico. Tra il 1908 e il 1927 saranno costruiti più di 15 milioni di Ford Model T: solo la Volkswagen Maggiolino batterà questo record. 1919 André Citroën, diplomato dell’Ecole Polytechnique di Parigi, converte la propria fabbrica di granate e munizioni in fabbrica di automobili. Lancio della Type A, prima auto costruita in serie. 1922 Il produttore di pneumatici Michelin lancia l’Indagine nazionale dell’auto popolare. Si tratta di cinque domande specifiche su prezzo, numero di posti, cosa deve poter trasportare e la velocità su strada in buone condizioni di una piccola auto economica. 1922 Prima traversata del Sahara in automobile. 1924-25 Crociera Nera, una spedizione Citroën da Colomb-Béchard, in Algeria, fino al Madagascar passando da Niger, Ciad, Nyassa, Victoria. 1932-32 Crociera Gialla, spedizione da Beirut a Pechino. 1934 André Citroën presenta l’ultima auto uscita dal quai de Javel: la “Traction Avant”. Ideata in un anno dall’ingegnere André Lefebvre, la “Traction” sarà accolta con favore unanime dai francesi per il comfort e la tenuta di strada. 1935 Michelin assume il controllo di Citroën. Consapevole che per vendere più pneumatici è necessario vendere più automobili, fin dall’inizio degli anni Venti è sostenitore di un’auto popolare a basso costo e prodotta in serie. Mentre l’azienda si trova ancora in difficoltà, Pierre Michelin si occupa del costo di un nuovo modello. Le specifiche tecniche del progetto TPV (Toute Petite Voiture) tiene conto delle informazioni raccolte durante l’indagine del 1922. 1936 Citroën studia la prima TPV, adottando la tecnologia cara alla marca, la trazione anteriore. Lancio del Maggiolino. 1939 Omologazione della 2 CV A. 1946 Renault presenta la sua auto popolare: la 4 CV. 1948 Citroën presenta la 2 CV al Salone dell’auto di Parigi. 1955 Presentazione della DS al Salone di Parigi. Disegnata da Flaminio Bertoni con attenzione all’aerodinamica, il suo design rappresenta un radicale punto di rottura con l’auto che è chiamata a sostituire: la Traction. 1951 Esce la 2 CV furgone. 1956 Esce la 2 CV AZL, versione di lusso della 2 CV. 1957 Lancio della piccola Fiat 500. 1961 Esce l’Ami 6. 1963 Esce la 2 CV AZAM, versione migliorata dell’AZL 1967 Esce la Dyane. 1970 Citroën presenta il suo nuovo modello di lusso, la SM. La crisi energetica metterà rapidamente un freno a quest’auto sportiva prodotta in 12920 esemplari tra il 1970 e il 1975. 1974 Lancio della CX, che sostituisce la DS. 1976 Fusione di Citroën SA e Peugeot SA nella holding PSA Peugeot Citroën sotto la spinta di Michelin, azionista di maggioranza di Citroën. 1980 Esce la 2 CV 6 Charleston. 1982 Citroën presenta la BX. 1989 Lancio della XM. 1990 L’ultima 2 CV esce dallo stabilimento di Mandalgue in Portogallo. 2001 Inaugurazione del Conservatoire della Marca a Aulnay/Bois. 2007 Presentazione di C-Cactus al Salone di Francoforte. 2008 La 2 CV compie 60 anni.
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Grande appeal di una star Una marcia in più dunque per incrementare i già positivi risultati che Mini sta ottenendo sul nostro mercato. Con 6.129 immatricolazioni, Mini ha chiuso il primo trimestre 2008 con un +55,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2007. Appare perciò sempre più realistico l’obiettivo di 24-25.000 unità immatricolate complessive entro fine 2008 nel Belpaese, insieme a una quota di mercato dell’1 per cento. Buon andamento an che a livello europeo, dove Mini ha registrato 40.713 contratti di acquisto contro i 31.008 dello
䡵 MINI / Le inedite versioni Abbey Road e Trigger
“ Nuove tentazioni
scorso anno, per un aumento del 31,3 per cento. Come tutti gli attuali modelli Mini a tetto rigido, anche le nuove Abbey Road e Trigger offrono notevoli prestazioni in fatto di efficienza, grazie a una serie di misure di riduzione dei consumi e delle emissioni. Entrambe sono equipaggiate di serie con componenti hightech nei gruppi secondari capaci di ridurre il consumo di carburante e incrementare ulteriormente il divertimento di guida. Il pacchetto di interventi composto dal recupero dell’energia frenante, dalla funzione automatica start/ stop e dall’indicatore del punto ottimale di cambiata consente alla Mini Ab bey Road e alla Mini Trigger di realizzare un ottimo rapporto tra divertimento di guida e consumo. Il motore quattro cilindri 1.4 litri a benzina vanta una potenza di 95 cv e una coppia massima di 140 Nm; è capace di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 10,9 secondi, per una ve locità massima di 185 km/h. Le emissioni di CO2 sono pari a 128 g/km e il consumo medio di carburante è di 5,3 litri per 100 chilometri. Lo spiegamento di potenza e l’efficienza del propulsore vengono influenzati soprattutto dal comando valvole interamente variabile che è stato sviluppato sulla base della tecnologia Valvetronic, un’esclusività Bmw Group. Il sistema adatta in frazioni di secondo l’alzata e la durata di apertura delle valvole alla potenza del motore. Il comando valvole viene regolato dalla pressione esercitata sul pedale del l’acceleratore. Una pressione leggera determina una piccola apertura delle valvole, una pressione più forte un’apertura più grande. Questa innovazione tecnica non comporta solo una prontezza di risposta più sportiva: la combustione ottimale riduce anche il consumo e le emissioni.
Per gli appassionati del brand inglese sono disponibili due interessanti proposte che aumentano il piacere della distinzione tipica di Mini. Abbey Road esalta il carattere chic, la Trigger quello sportivo. Entrambe sono equipaggiate con il motore prestazionale quattro cilindri 1.4 litri benzina da 95 cv. Prezzo chiavi in mano di 19.900 euro.
“
SAN DONATO MILANESE - Mini non smette di sorprendere. La già ampia gamma di proposte e soluzioni oggi disponibili viene ulteriormente arricchita con l’arrivo di due inedite versioni che esaltano l’una il carattere chic e l’altra quello sportivo tipici del brand inglese appartenente al gruppo Bmw. Protagoniste negli showroom Mini nel weekend del 10 e 11 maggio, proposte sul mercato nella brillante motorizzazione della Mini One equipaggiata con gli stessi componenti high-tech del propulsore della Mini Cooper, la nuova Mini Abbey Road e la nuova Mini Trigger sono due nuove versioni espressamente realizzate per andare incontro alle richieste di una clientela esigente e altrettanto diversificata. Niente è stato lasciato al caso. Se di “fashion appeal” si deve parlare, ecco che la vocazione chic della prima versione è ben testimoniata dal suo nome: Abbey Road richiama tanto il penultimo disco ufficiale dei Beatles quanto la via dell’aristocratico quartiere di Londra, il St. John’s Wood; per quanto riguarda la seconda versione, il nome Trigger (ovvero “grilletto”) comunica in maniera figurata la sua innegabile vocazione sportiva. Le due nuove Mini sono disponibili solo in Italia, a un prezzo chiavi in mano di 19.900 euro, estremamente conveniente perché - considerati le dotazioni e gli optional inclusi - assicura un risparmio di oltre il 35 per cento.
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Le nuove Mini Abbey Road (in alto) e Mini Trigger, due versioni inedite espressamente dedicate a una clientela esigente, amante delle suggestioni trendy e sportive.
L’Abbey Road si propone all’insegna dello “understatement”, con il logo discretamente collocato sul montante centrale. Il suo nome ha il potere di evocare le atmosfere trendy della Londra dei Fab Four e di quella del terzo millennio. Dotata di un look raffinato, è pensata per i Mini driver più attenti alle tendenze contemporanee. Nella sua eleganza evidenzia il tocco british dello stile. Il carattere comfortchic che la distingue si nota fin dal primo colpo d’occhio grazie alla carrozzeria in tre varianti di colore, Pepper White, Sparkling Silver e British Racing Green. L’effetto di queste vernici è ulteriormente esaltato dalla
chrome line esterna, che si estende alle calotte cromate degli specchietti retrovisori esterni, dagli indicatori di direzione bianchi corredati dall’inserimento del motivo Union Jack in bianco e nero, e dai cerchi in lega leggera da 16 pollici Bridge Spoke. La plancia e l’ellissi della portiera “piano black”, la colour line coordinata con i sedili in stoffa e pelle cream white, il volante sportivo in pelle a tre razze con comandi multifunzione e Cruise Control ma anche la radio e l’interfaccia iPod e USB, si armonizzano in un look decisamente esclusivo. Dedicata a chi ama divertirsi al volante con uno stile di guida particolarmente vi-
vace, la Mini Trigger costituisce una nuova, autentica interpretazione del carattere sportivo di Mini. I cerchi in lega leggera da 17 pollici con design Flame Spoke, i fari supplementari anteriori cromati, le strisce bianche che percorrono longitudinalmente tutta la carrozzeria, per la quale è possibile scegliere fra tre varianti colore (Lightning Blue, Astro Black e Chili Red), il décor a scacchi bianchi e neri ispirato al mondo delle corse che appare accanto agli altrettanto insoliti indicatori di direzione bianchi posti sulla fiancata anteriore, lo spoiler posteriore e il terminale di scarico sportivo cromato accentuano la grinta e la spor-
tività. All’interno, la plancia in alluminio spazzolato e il volante in pelle a tre razze con comandi multifunzione e Cruise Control, la radio e l’interfaccia iPod e USB, sono altrettanti elementi che sottolineano il suo carattere unico. I sei airbag e le cinture di sicurezza a tre punti per tut ti i quattro posti di Abbey Road e Trigger garantiscono la protezione degli occupanti, senza dimenticare il ricco programma di equipaggiamento di sicurezza attiva di serie che prevede l’ultima generazione del sistema ABS, l’assistente di frenata in curva CBC e la distribuzione elettronica della forza frenante EBD. Fabio Basilico
MINI / Anche la Cina contribuisce al successo della piccola premium car SAN DONATO MILANESE - Anche il mercato cinese contribuisce sempre di più alla storia di successo della Mini (223mila unità vendute in tutto il mondo l’anno scorso, il 18 per cento in più dell’anno precedente). Nel 2007, per la seconda volta consecutiva, Mini ha potuto più che raddoppiare le vendite in Cina. Le vetture consegnate sono state più di 2.200, il 108 per cento in più rispetto all’esercizio precedente. E anche il 2008, l’anno delle Olimpiadi, è iniziato in modo molto promettente per Mini. Al Salone Auto China 2008 di Pechino, Mini ha presentato un ulteriore ampliamento del portafoglio modelli. Dal 22 al 28 aprile il pubblico ha potuto ammirare per la prima volta la nuova Mini Cooper Clubman. Il nuovo modello combina il divertimento di guida tipico di una Mini con un design innovativo e nuove possibilità di sfruttamento degli interni. Il propulsore 1.6 litri a quattro cilindri eroga 120 cv a 6.000 giri/min e una coppia massima di 160 Nm a 4.250 giri/min. La vettura equipaggiata in Cina di serie con un cambio automatico a sei rapporti accelera da 0 a 100 km/h in soli 10,9 secondi, mentre la velocità massima è di 195 km/h. Con un consumo medio di carburante di 6,8 litri per 100 chilometri e un valore di CO2 di 163 grammi per chilometro il nuovo modello definisce dei parametri di riferimento nuovi nei valori di consumo e delle emissioni. Al Salone Auto China 2008, Mini ha presentato anche la nuova Mini John Cooper Works Challenge, protagonista del Mini Challenge che si svolgerà in Europa, Nuova Zelanda e Australia. La maggiora-
La grande offensiva
zione della potenza del motore a quattro cilindri con turbocompressore Twin Scroll e iniezione diretta di benzina, realizzata apposta per soddisfare le esigenze delle competizioni, produce adesso un valore massimo di 211 cv a 6.000 giri/min. Grazie a questo valore, abbinato all’ottimizzazione delle caratteristiche del motore e a una coppia massima potenziabile con l’Overboost
da 260 a 280 Nm, il 1.6 offre tutte le garanzie per migliorare ulteriormente la performance. A questi interventi si aggiungono l’alleggerimento del peso di partenza di 30 kg rispetto alla vettura attuale per un totale di 1.170 kg, pilota incluso, un’aerodinamica ottimizzata e una serie di modifiche apportate all’autotelaio. La Mini John Cooper Works Challenge accelera da 0 a 100 km/h in soli 6,1 secondi e richiede solo 3,1 secondi per la decelerazione sicura da 100 km/h all’arresto. Ciò grazie all’impianto frenante speciale da competizione. La velocità massima della macchina da corsa è di 240 km/h. Basandosi sul motore della Mini John Cooper Works Challenge, sono state approntate anche le nuove John Cooper Works e John Cooper Works Clubman, due nuove varianti presentate all’ultimo Salone di Ginevra e le prime introdotte da Mini con il marchio Mini John Cooper Works. Le due vetture erogano 211 cv e una coppia massima di 260 Nm tra 1.850 e 5.700 giri/min, che può arrivare temporaneamente con l’overboost a 280 Nm. La John Cooper Works accelera da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi mentre la John Cooper Works Clubman richiede 0,3 secondi in più. Entrambi i modelli raggiungono una velocità massima di 238 km/h. Il consumo combinato è di 6,9 litri/100 km per la John Cooper Works e di 7,1 litri per la John Cooper Works Clubman. I rispettivi valori di CO2 sono 165 e 169 g/km. Disponibili in Germania dal prossimo agosto, la Mini John Cooper Works sarà offerta a 27.700 euro, mentre la Clubman costerà 29.500 euro.
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nuova taratura del telaio e alle sospensioni, McPherson all’anteriore e multilink al posteriore, che assecondano qualunque terreno. Esperienza di guida incantevole, conciliata anche da un ambiente interno pieno di luce (ancora di più con il tetto panoramico disponibile in optional), confortevole e ottimamente insonorizzato, dotato di una posizione di guida rialzata e sofficissima, che ben contiene i movimenti di guida. Tra le particolarità offerte dal crossover americano, la possibilità di una presa da 230 volt sulla parte posteriore della consolle centrale per mettere in carica anche il pc, il sistema d’avviamento key free con pulsante Ford Power, e il rifornimento intelligente Ford Easy Fuel, che scongiura l’immissione del carburante sbagliato nel serbatoio.
Disposta a tutto
䡵 FORD / Al volante della Kuga primo crossover del marchio americano
Ritardataria a chi? JEREZ DE LA FRONTIERA Non era pensabile che un marchio come Ford rimanesse ancora a lungo inerte di fronte al fenomeno SUV, un uragano travolgente che ormai da tempo sta macinando numeri di vendita al ritmo di una schiacciasassi. Il mercato del fuoristrada, da anni in arrestabile ascesa, nell’ultimo periodo ha evidenziato una preferenza della clientela nei confronti dei SUV medi rispetto a quei bestioni mastodontici che inizialmente avevano raccolto i maggiori consensi ma che sempre più spesso, oltrepassate le mura cittadine, vengono accusati di essere politically scorrect. Se nel primo trimestre 2007 i compatti totalizzavano il 63 per cento del segmento, quest’anno nel medesimo periodo hanno raggiunto il 70 per cento, il che la dice lunga sull’orientamento degli acquirenti. Metabolizzato l’entusiasmo iniziale del “più grande è meglio è”, il pubblico considera oggi attentamente anche altri valori: la maneggevolezza, il rispetto degli altri, i consumi e le emissioni. Ecco dunque in quale contesto cade la scelta di Ford che, sia pure con un certo ritardo giustificato dal necessario assestarsi del nuovo corso, lancia la prima crossover di Casa, la Kuga, un SUV compatto che solo con la sua presenza scenica si fa perdonare di essere entrata alla seconda ora. Il marchio americano fa dunque il suo ingresso nel mondo dei medi, ma senza correre il rischio di confondersi con i numerosissimi compe-
titors che affollano il segmento, anzi. È stata forse proprio l’attesa e lo studio delle realtà già collaudate che ha messo il costruttore nella condizione di poter individuare meglio le esigenze della clientela, proponendo sul suo modello elementi che fanno la differenza. E dopo aver provato Kuga non si può che riconoscerli e rimanerne entusiasti.
Dinamica e con stile A cominciare dal look, una versione matura di quel design in movimento che caratterizza gli ultimi modelli del brand americano. Kuga sembra muoversi anche da ferma: le differenze con il concept Iosis X che ne preannunciava l’arrivo due anni fa al Salone di Parigi non sono molte. Claudio Messale, Chief Designer Ford Europa, è giustamente orgoglioso della sua creazione, e ci tiene a sottolineare quanto poco sia stato modificato nella traduzione del prototipo in auto di serie. Kuga non si impone per linee squadrate e tese, ma sa conciliare con somma grazia l’idea di fondo dello sport utility vehicle, maschio, robusto, affidabile, con linee aggraziate, come quella del tetto che va
affusolandosi lungo un profilo slanciato e filante. La parte alta è più aerodinamica, mentre quella inferiore ribadisce l’appartenenza al segmento. Il frontale è dominato da due griglie trapezoidali nere: quella di grandi dimensioni posta in basso trova il suo elegante contrappunto nella più piccola sovrastante. Le luci avvolgenti sfiorano i passaruota, dalla corposità accentuata, che incorniciano i grandi pneumatici montati su cerchi in lega da 17 o 18”, a seconda della versione. Il cofano rialzato è percorso da nervature che confluiscono sui veloci montanti. Sul posteriore terminano le linee orizzontali che dominano la fiancata. Il bagagliaio offre spazio a volontà con una capacità di carico di 360 litri, e offre in esclusiva il portellone frazionato con lunotto apribile separatamente per caricare gli oggetti più piccoli. Il tutto espresso in dimensioni ultra compatte: la vettura è lunga solo 4,63 metri e, grazie al passo di 2,69 metri, ha dalla sua un’impronta a terra analoga a quella di una vettura media. Parlando di prestazioni, l’idea di fondo è stata quella di non pregiudicare la maneggevolezza e la guidabilità su strada pur di dotare
Kuga si segnala per il livello delle sue emissioni, che si attestano a 169 g/km, battendo molte blasonate concorrenti, e per un equipaggiamento di sicurezza al gran completo che annovera 6 airbag, ESP con EBA, sistema antiribaltamento integrato e sistema di recupero della sbandata. Anche quando si parla di prezzi Kuga vuole continuare a stupire, ultima arrivata che sbaraglia tutti. Il modello si distingue per la semplicità dell’architettura delle sue versioni e per un listino
Design in movimento e interni eleganti. La nuova Kuga non presenta sostanziali differenze rispetto al concept Iosis X che ne preannunciava l’arrivo due anni fa al Salone di Parigi.
Kuga di tutte le caratteristiche off road che si attendono i fan del genere. Il risultato è stato centrato in pieno. Kuga è equipaggiata con un 2.0 TDCi da 136 cv con filtro antiparticolato di serie, abbinato a un cambio manuale a sei marce, e di serie, con la trazione integrale intelligente AWD della Haldex. Intelligente perché ripartisce la coppia motrice tra le ruote anteriori e quelle posteriori (fino al 50:50) a seconda dell’aderenza al fondo stradale e della dina-
mica di guida. La scelta dell’unica motorizzazione e della trazione quattro per quattro non è casuale, ma motivata dal mix di vendita che contraddistingue il segmento: l’84 per cento dei suvvisti opta per un gasolio, mentre ben l’86 per cento è per l’integrale. La somma di queste componenti rende Kuga confortevole in autostrada e reattiva sui percorsi tortuosi. Quando il fondo si fa sterrato, il SUV esegue al meglio qualunque compito le venga affidato, grazie anche alla
Arriva a fine maggio la Kuga, il SUV compatto che abbiamo avuto modo di testare in Spagna e che si presenta con una linea originale, una sola motorizzazione diesel, trazione integrale di serie e prezzi più contenuti delle sue compagne di segmento
estremamente competitivo: la Plus è offerta a 28.250 euro, per la Titanium si parla di 29.500 euro. Il porte aperte è fissato per il 24 e 25 maggio, anche se per questo debutto tanto atteso, la festa è anticipata e programmata in grande stile: durante la finale di Champions League, Kuga verrà svelata al pubblico di tutto il mondo con un filmato che precederà la partita. “Gli obiettivi di vendita - ha spiegato Gaetano Thorel, Presidente e AD Ford Italia - sono di realizzare 7.500 consegne quest’anno, e di attestarsi sulle 15.000 dall’anno prossimo, con i dodici mesi a disposizione”. Entro la fine dell’anno è previsto l’arrivo della versione a trazione anteriore, e del motore benzina 2.5 da 200 cavalli con cambio automatico. Cristina Altieri
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䡵 MERCEDES-BENZ / Facelift di sostanza per Classe A e Classe B
Largo alle nuove generazioni
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Sull’onda del successo, Mercedes-Benz aumenta l’appeal di Classe A e Classe B proponendo sul mercato due nuovi modelli denominati New Generation, esteticamente più attraenti e tecnologicamente più avanzati. Grandi sorprese per le versioni berlina e coupé della Classe A e per la popolare Sports Tourer con il marchio della Stella.
S TOCCARDA - Sono le Nuove Generazioni e ci tengono a sottolinearlo. Il facelift che ha cambiato le fisionomie di Mercedes-Benz Classe A e Classe B non vuole passare inosservato, ricco com’è di novità interessanti per i due modelli. Dal suo lancio nel 1997, la Classe A ha entusiasmato oltre due milioni di automobilisti in tutto il mondo. La Nuova Generazione raccoglie l’eredità del modello precedente e si presenta completamente rinnovata in entrambe le versioni (berlina e coupé). Il frontale appare più giovane e al tempo stesso ancora più elegante. I nuovi proiettori dalla linea slanciata raccordano armonicamente frontale e fiancata, sottolineando l’unità formale di questi due elementi. Inoltre, il nuovo paraurti e la presa d’aria inferiore di maggiori dimensioni fanno apparire la carrozzeria più larga. La calandra si presenta con un nuovo design che evidenzia il carattere ancora più dinamico della vettura. Posteriormente, spiccano il nuovo paraurti e i nuovi gruppi ottici particolarmente avvolgenti. Questi nuovi elementi fanno apparire la carrozzeria ancora più possente.
mo spazzolato donano un tocco di personalità agli interni dell’Avantgarde, mentre sull’Elegance spiccano le modanature in legno, che evidenziano l’atmosfera elegante. Tutte le versioni hanno in comune il generoso vano portaoggetti sulla consolle e il nuovo portabevande tra i sedili anteriori. Per l’A 150 BlueEfficiency e l’A 170 BlueEfficiency, sarà disponibile dall’autunno 2008 la comoda funzione Eco start/stop, che consente di ridurre i consumi di benzina fino al 9 per cento nel
ciclo urbano. L’Eco start/ stop è un dispositivo che spegne automaticamente il motore quando il guidatore mette il cambio in folle a velocità ridotta, azionando contemporaneamente il pedale del freno. Se esistono i presupposti per lo spegnimento automatico del motore, il guidatore viene informato con una speciale segnalazione visualizzata sul display della strumentazione. Il motore si riaccende in una frazione di secondo, e quasi impercettibilmente, non appena viene premuto il
pedale della frizione o si rilascia il freno.
Feeling con l’ambiente II pacchetto BlueEfficiency disponibile dal prossimo autunno anche per l’A 160 CDI Coupé con cambio manuale permette di ridurre i consumi ad appena 4,5 litri per 100 chilometri, migliorando sensibilmente il rendimento del motore, l’aerodinamica, la resistenza al rotolamento, la gestione energetica e il peso. Va anche
detto che la Classe A è la prima compatta al mondo a ricevere la Certificazione Ambientale internazionale rilasciata da enti indipendenti, a testimonianza degli enormi progressi raggiunti sul fronte della tutela ambientale. Classe A Nuova Generazione si presenta rinnovata anche in termini di sicurezza e comfort. In presenza di una frenata d’emergenza da velocità superiori ai 50 km/h, le luci di stop adattive iniziano a lampeggiare velocemente per avvertire i gui-
Voglia di raffinatezza Anche per quel che riguarda gli interni, i designer Mercedes hanno puntato a rendere più raffinato l’abitacolo scegliendo, tra l’altro, tessuti di rivestimento per sedili e pannelli delle porte di prima qualità. I nuovi inserti in alluminio grigio fu-
Dal suo lancio nel 1997, la Classe A ha entusiasmato oltre due milioni di automobilisti in tutto il mondo. La Nuova Generazione raccoglie l’eredità dal modello precedente e si presenta completamente rinnovata.
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Il nuovo linguaggio stilistico di Mercedes-Benz Classe B New Generation rende il frontale visivamente ancora più largo e sportivo. I già accoglienti interni sono stati ulteriormente valorizzati con nuovi rivestimenti e un nuovo design dei tessuti.
datori che seguono della situazione di potenziale pericolo, in modo che questi possano reagire più rapidamente ed evitare così il tamponamento. In termini di protezione dei passeggeri, Classe A è dotata di airbag anteriori a doppio stadio di attivazione, pretensionatori sulle cinture anteriori e posteriori esterne, limitatori della forza di ritenuta, poggiatesta attivi anteriori e sidebag anteriori per testa e torace, stabilendo così nuovi parametri di riferimento nella categoria. La ricca gamma di e-
quipaggiamenti per la sicurezza è stata arricchita dell’illuminazione interna d’emergenza, che si accende automaticamente dopo un incidente di una determinata gravità per facilitare l’orientamento agli occupanti e le operazioni di soccorso.
Parcheggiare è il mio mestiere Interessante è il Park Assist, di serie su Classe A Elegance. Con l’ausilio di nuovi sensori ad ultrasuoni laterali, questo sistema è in grado di individuare e di se-
gnalare con un apposito display la presenza di un posto auto di dimensioni adeguate a Classe A su entrambi i lati della carreggiata mentre la vettura avanza. Una volta trovata una possibilità di parcheggio, sul display compare una freccia che indica al guidatore su quale lato della carreggiata si trova il posto auto. In caso il guidatore inserisca la retromarcia, confermando di voler parcheggiare, il Park Assist attivo effettua autonomamente tutte le manovre e parcheggia la vettura in linea con la carreggiata. Il guidatore non deve fare altro che azionare acceleratore e freno. I sensori a ultrasuoni del Parktronic assistono il sistema durante il parcheggio indicando la distanza di Classe A dalle vetture parcheggiate davanti e dietro. Perché il sistema possa effettuare autonomamente le manovre di parcheggio, il posto auto deve essere appena 1,30 metri più lungo di Classe A, tanto è precisa la tecnica di cui si avvale. Date le dimensioni particolarmente compatte di Classe A, il posto auto deve essere lungo appena 5,19 metri:
nessuna vettura al mondo oggi è in grado di parcheggiare autonomamente in un posto auto così piccolo. Gli ingegneri Mercedes hanno inoltre integrato nell’Electronic Stability Program una nuova funzione: l’ausilio alla partenza in salita, che impedisce l’arretramento involontario di Classe A in fase di spunto in salita. E dopo tre anni di successi, anche la Classe B si rinnova nel design e nella tecnica, migliorando ulteriormente le proprie caratteristiche in termini di compatibilità ambientale, parsimonia nei consumi e comfort. Dal suo debutto mondiale sul mercato, nell’estate del 2005, Classe B è diventato il modello di riferimento per un nuovo segmento che coniuga in sé i vantaggi di diversi concetti di veicolo: la quattro porte possiede, infatti, il design dinamico di una berlina sportiva, le dimensioni esterne di una vettura compatta, l’abitabilità di una station-wagon, la versatilità di un monovolume e la tipica sicurezza Mercedes-Benz. Da metà 2005, in tutto il mondo più di 325.000 clienti hanno scelto la
Sports Tourer della Stella. In Italia, sono oltre 30.000 le unità di Classe B immatricolate dal lancio sul mercato. Il nuovo linguaggio stilistico di Classe B rende il frontale visivamente ancora più largo e sportivo. Potenza, agilità e prontezza allo scatto vengono sottolineate attraverso una forma a “V” ancora più incisiva di cofano motore, calandra e paraurti. L’intero frontale sembra proteso in avanti: un elemento stilistico espressivo che fa parte dell’attuale linguaggio formale Mercedes-Benz. Anche nella vista laterale Classe B presenta i tipici elementi che contraddistinguono l’attuale stile Mercedes-Benz: un appassionante alternarsi di forme morbide e linee dal taglio deciso. Il flusso di linee dinamiche di frontale e fiancata trova il suo naturale completamento nel design della coda. A rafforzare l’effetto ottico di raccordo provvedono i gruppi ottici posteriori, i cui bordi superiori de finiscono con perizia la linea laterale. Le trasparenze delle luci, con un nuovo look brillante, attirano lo sguardo verso il grande portellone posteriore che presenta un’impugnatura cromata ulteriormente perfezionata dal punto di vista ergonomico. Anche il paraurti si presenta rinnovato e oggi, sulla parte superiore, possiede un inserto in materiale sintetico o in acciaio legato lucido per le versioni Chrome e Sport che funge da protezione del bordo di carico. I già accoglienti interni sono stati ulteriormente valorizzati con nuovi rivestimenti e un nuovo design dei tessuti per i sedili. Anche i rivestimenti interni delle porte sono stati dotati di un nuovo tipo di tessuto.
Anche il metano protagonista Classe B è disponibile con sei motorizzazioni: due diesel a iniezione diretta (109 cv e 140 cv) e quattro benzina con una potenza massima fino a 193 cv. Mercedes ha operato degli opportuni perfezionamenti: il
consumo combinato di B 180 CDI e B 200 CDI è stato ridotto del 7 per cento e per i quattro motori benzina si misurano consumi compresi fra 6,6 e 8,1 litri per 100 chilometri. Ancora più parsimoniosi sono i modelli BlueEfficiency B 150 e B 170, disponibili - come abbiamo già visto per la Classe A - a partire dall’autunno 2008 con l’innovativa funzione Eco start/stop. Un’ulteriore novità nella gamma di Classe B porta la sigla “NGT” sul lato destro del portellone posteriore. Questa sigla significa “Natural Gas Technology” e contraddistingue una versione particolarmente parsimoniosa ed ecologica grazie al sistema di trazione bivalente: infatti, la B 170 NGT BlueEfficiency, mantenendo invariata la potenza (116 cv), può essere alimentata sia a gas metano che a benzina. Oltre al serbatoio di benzina, a bordo del la vettura sono alloggiati cinque serbatoi supplementari per il metano con una capacità complessiva di 16 chilogrammi, sufficienti per percorrere più di 300 chilometri. Con un consumo combinato pari a 7,3 litri e 4,9 chilogrammi di gas metano per 100 chilometri, la nuova B 170 NGT BlueEfficiency vanta un’autonomia complessiva di oltre 1.000 chilometri. Se si calcola il consumo della nuova B 170 NGT BlueEfficiency pari a 4,9 chilogrammi di gas metano per 100 chilometri (7,5 m 3 /100 km) convertendolo con l’equivalente energetico della benzina, il prezzo a chilometro risulta inferiore di circa il 50 per cento rispetto ai costi del carburante di un viaggio con motore benzina. Al pari del primato di Classe A, Mercedes-Benz è l’unica Casa automobilistica al mondo ad avere ricevuto la Certificazione Ambientale per la Classe B, in cui ha una parte rilevante proprio il bilancio ambientale per l’alimentazione a gas. Infine, anche per Classe B valgono le stesse considerazioni in merito alla sicurezza che contraddistinguono la sorella Classe A. Fabio Basilico
䡵 Debutta la compatta Yuedong, variante della nuova Elantra Il costo del nuovo stabilimento è stato di 790 milioni di dollari. L’impianto, che verrà completato entro 24 mesi, includerà un Centro Tecnico dedicato alle esigenze del mercato cinese, dove Hyundai conta di raggiungere una produzione di 600mila vetture entro il 2010. PECHINO - Hyundai Motor Company, che quest’anno prevede di incrementare le vendite in Cina del 65 per cento, ha ufficialmente inaugurato, l’8 aprile scorso, il suo secondo stabilimento di produzione nel Paese. Nel nuovo complesso, costato 790 milioni di dollari e che verrà ultimato entro 24 me si, verrà prodotta Yuedong, una variante della nuova Elantra, modificata per adeguarsi ai gusti e alle richieste dei clienti cinesi. Il nuovo stabilimento, la cui capacità produttiva annua iniziale sarà pari a 200.000 unità, è di proprietà di Beijing
Hyundai Motor Co. (BHMC), una joint venture 50-50 tra Hyundai Motor Company e Beijing Automotive Industry Holding Company. Con la realizzazione di questo complesso, la capacità produttiva annua di BHMC raggiungerà le 500.000 unità. Con l’arrivo di ulteriori nuovi modelli che arricchiranno la gamma di prodotti BHMC, la produzione del secondo stabilimento aumenterà fino a 300.000 unità entro il 2010, portando così la capacità totale del marchio cinese a 600.000 unità all’anno e raggiungendo una quota di mercato attorno
Nuovo stabilimento Hyundai in Cina all’8 per cento. Il Presidente di Hyundai, Mong-Koo Chung, insieme ad altri 600 dirigenti della società, il sindaco di Pechino, Guo Jin Long, importanti membri del governo, fornitori automotive e giornalisti hanno presenziato alla cerimonia ufficiale di inaugurazione. “Con il raggiungimento di una capacità produttiva pari a 600.000 unità all’anno, Beijing Hyundai - ha commentato il Presidente Chung - si distinguerà senza dubbio come il maggior produttore automobilistico del la Cina. Iniziando con Yuedong
Elantra, continueremo a introdurre una serie di nuove vetture progettate su misura per la Cina, che rifletteranno i gusti e le preferenze dei nostri clienti cinesi”. “Con l’apertura del nuovo centro tecnico, la presenza del nostro marchio - ha proseguito - sarà rafforzata, così come la competitività dei prezzi. Nonostante dovremo attenderci molti cambiamenti nel panorama automobilistico cinese, sono convinto che Beijing Hyundai crescerà costantemente fino a diventare il miglior costruttore automobilistico in
Cina, grazie alla collaborazione tra Hyundai Motor Company e Beijing Automotive Industry Holdings”. Il nuovo stabilimento, che sarà in grado di produrre contemporaneamente quattro modelli diversi sulla stessa linea, è la sintesi delle più moderne tecnologie e dell’esperienza Hyundai. Produrrà inizialmente solo Yuedong, mentre altri nuovi modelli verranno gradualmente introdotti entro il 2010. Il primo impianto Hyundai in Cina produce attualmente cinque modelli: EF Sonata, NF Sonata, Elantra, Tucson e
Accent. L’area, situata nelle vicinanze del primo stabilimento, si estende su 1,15 milioni di metri quadri, di cui 240.000 occupati dalla costruzione. La posa della prima pietra è avvenuta nell’aprile del 2006. Il centro tecnico si sviluppa su 165.000 metri quadri e include un centro di design, un centro prove motori ed un terreno per prove su strada. Si occuperà soprattutto dello sviluppo di modelli strategici per il mercato cinese, concentrandosi anche sul miglioramento della competitività dei prezzi e della qualità.
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Insieme al debutto del Boxer Diesel, ampliata la sede di Subaru Italia
Sacchiero: “Una grande svolta nella storia della nostra azienda” ALA DI TRENTO - C’è una convinta consapevolezza in Subaru Italia che il 2008 possa rappresentare l’anno di una vera e propria svolta nella storia dell’azienda con il marchio delle Pleiadi. Mario Sacchiero, che nella sua qualità di amministratore delegato della società di Ala di Trento mantiene comunque i piedi per terra tenendo soprattutto presente le difficoltà dell’economia che “in Italia - dice - non hanno ancora toccato il fondo”, si dice comunque fiducioso sulle nuove opportunità che il marchio Subaru può sfruttare per dare una maggiore consistenza alla sua crescita sul mercato. “Intanto, disponiamo - afferma - di una gamma di modelli che, dalla Forester alla Impreza, dalla Legacy alla Outback per finire alla Tribeca, tutti nuovi o profondamente rinnovati e sempre più rispondenti alle esigenze degli automobilisti italiani ed europei con l’esclusività di una concezione tecnica, che non è rappresentata solo da una trazione integrale d’avanguardia, che è solo nel DNA di Subaru. Se a questa realtà aggiungiamo la novità del Boxer Diesel, dobbiamo per forza credere che oggi Subaru ha molte carte vincenti da giocare sul mercato”. “Il nostro obiettivo più ravvicinato - prosegue - è quello di raggiungere nel prossimo anno un volume di vendite di 10.000 vetture su un totale europeo di 100.000 unità. Voglio anche ri-
cordare che le competenze di Subaru Italia non sono limitate solo al nostro mercato, ma abbracciano anche i mercati di Austria, Slovacchia, Croazia e Slovenia, dove quest’anno dovremmo poter consegnare complessivamente più di 2.200 vetture. Si tratta di mercati n crescita importante, soprattutto la Croazia, dove le nostre vetture rappresentano intelligenti risposte ai bisogni di mobilità individuale”. Intanto Mario Sacchiero si gode il nuovo gioiello, il Boxer Diesel, che dal Giappone finalmente gli hanno messo a disposizione. “Non disporre di un motore Diesel - osserva - in un mercato come quello italiano ma in generale anche europeo, è stata finora una grande penalizzazione per noi, alla quale per abbiamo cercato di sopperire, e l’abbiamo fatto molto bene e con un grande successo, con l’offerta della motorizzazione a metano realizzata già in fabbrica, che la clientela ha dimostrato di apprezzare notevolmente. Oggi con il Boxer Diesel allarghiamo sicuramente il nostro raggio d’azione, oltretutto con un motore diesel davvero innovativo, esclusivo, unico dal quale ci aspettiamo grandi soddisfazioni non appena sarà disponibile sull’intera gamma di modelli Subaru. Cominciamo intanto con Legacy e Outback con motore Boxer Diesel. Contiamo quest’anno di venderne 1.500 unità”. Insieme al debutto del Boxer Diesel, si registra ad Ala di Trento anche l’inaugurazione del nuovo centro logistico, realizzato con il prolungamento della struttura che finora ha ospitato uffici e magazzino di Subaru Italia. “Il progetto - sottolinea Mario Sacchiero - nasce dalla volontà di rimanere radicati al territorio trentino. Questo significa molto per i 61 dipendenti dell’azienda. La nuova struttura non è stata di semplice realizzazione in termini burocratici e pratici. Il nuovo stabile è
Il nuovo centro logistico di Subaru Italia nasce dal prolungamento della struttura che finora ha ospitato uffici e magazzino della società trentina, di cui è amministratore delegato Mario Sacchiero (a sinistra).
sorto infatti all’interno di una superficie compresa tra l’Autostrada del Brennero e la Ferrovia con tutte le problematiche inerenti alla locazione. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta, con un investimento complessivo di 7,5 milioni euro”.
䡵 SUBARU / Finalmente anche la marca delle Pleiadi ha il motore a gasolio
Il primato del Boxer Diesel A LA DI T RENTO - Centocinquant’anni fa nasceva a Parigi (era il 18 marzo 1858) Rudolf Diesel che poi, il 29 settembre 1913, sarebbe scomparso in circostanze tragiche mai accertate durante una traversata del Canale della Manica. È l’uomo che, con la sua invenzione di un motore al quale basta l’alta pressione del gasolio per accendersi, ha segnato una tappa fondamentale nella storia dell’automobile. Era il 1900 quando il primo motore Diesel automobilistico venne presentato a Parigi in occasione dell’Esposizione Universale e da allora la sua spettacolare evoluzione ha registrato e continua a registrare risultati sempre più importanti sulla strada dell’affidabilità, delle prestazioni, dei bassi consumi, delle emissioni contenute oltre che della silenziosità di funzionamento. Probabilmente mai a vrebbe immaginato, il figlio di un rinomato artigiano di cuoio e di una governante, che il suo motore sarebbe stato prodotto in milioni e milioni di esemplari da tutti i costruttori di vetture e veicoli industriali in ogni angolo del mondo. Con una eccezione, fino a ieri, la nipponica Subaru i cui progettisti, però, cinque anni fa si sono messi di buzzo buono per realizzare, anche se buoni ultimi, un propulsore Diesel che avesse una assoluta esclusività rispetto a tutti i motori a gasolio già in circolazione. Il capolavoro “firmato” Subaru porta il nome di “Boxer Diesel” e debutta sui modelli Legacy (berlina al prezzo di 30.980 euro, e
Montato inizialmente sui modelli Legacy e Outback, il nuovo propulsore è destinato progressivamente a equipaggiare l’intera gamma Subaru. Le sue caratteristiche progettuali lo rendono unico nel panorama dei motori Diesel.
Il Boxer Diesel è un quattro cilindri di 2 litri in lega leggera, un po’ più corto del corrispondente motore a benzina.
wagon 31.980) e Outback (34.980 euro). Vediamolo da vicino questo primo Diesel boxer di cui sicuramente sarebbe stato orgoglioso anche l’ingegnere franco-tedesco. Si tratta di un quattro cilindri boxer di 2 litri in lega leggera di dimensioni ridotte, un po’ più corto del corrispondente motore a benzina di pari cilindrata. È anzitutto un motore quadro (alesaggio e corsa sono identiche) e an-
che questo è un primato visto che non esistono motori turbodiesel di tali caratteristiche. La sua compattezza gioca a tutto vantaggio del contenimento delle vibrazioni e soprattutto di una silenziosità funzionale senza confronti sia quando è al minimo di giri, sia quando gli viene richiesto di esprimere la sua massima potenza che è di 150 cavalli. Anche l’erogazione della coppia massima, fino al valore di 350 Nm
già a 1.800 giri, si mantiene elevata fino al regime massimo di 3.600 giri, il che garantisce una spinta costante e regolare fino alla velocità di punta di 203 km l’ora. L’alimentazione del Bo xer Diesel è affidata a un sistema a iniezione elettronica Common Rail ad alta pressione (1.800 bar) realizzata con una pompa ad alta pressione e quattro iniettori elettromagnetici. La combustione è particolarmente pu-
lita, al punto che i gas di scarico sono trattati da un sistema di ricircolo dei gas con valvola EGR e raffreddati a liquido per l’abbattimento degli NOX e da un catalizzatore ossidante per l’annullamento degli HC e del CO oltre che da un filtro antiparticolato aperto per il trattamento e l’abbattimento del particolato. Assolutamente particolare il feeling che questo propulsore Diesel di nuova con-
cezione sa trasferire alla Legacy o alla Outback che abbiamo provato sulle strade che da Verona portano ad Ala di Trento dove sorge la rinnovata e ampliata sede di Subaru Italia. Il nuovo Boxer Diesel, veloce e silenzioso, con una spinta eccellente in basso, si apprezza piacevolmente nei percorsi misti di montagna o quando si affonda il piede sull’acceleratore per un sorpasso. Ma è anche molto fluido nell’allungo in piena velocità, quando si sente solo il fruscio aerodinamico. Se a questo particolare motore si somma poi il sistema Subaru Symmetrical AWD e il telaio DC3, che caratterizzano la più recente produzione Subaru e per primi i modelli Legacy e Outback, si può immaginare il livello di trazione, motricità, sicurezza attiva e piacere di guida che queste automobili sono in grado di offrire. Con un altro dettaglio importante: il consumo medio di gasolio si mantiene al di sotto dei 5,6 litri per 100 km. C’è ancora da aggiungere che Legacy e Outback con il nuovo Boxer Diesel propongono anche un nuovo servosterzo elettrico e uno speciale cambio manuale (in attesa che si renda disponibile anche quello automatico) Anche le sospensioni anteriori sono state sottoposte a una speciale taratura per adeguarle al diverso carico sull’assale anteriore legato all’adozione del motore Diesel e del servosterzo e lettrico. Paolo Altieri
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䡵 CITROËN ITALIA / Consegnati i premi del C-Design al Grattacielo Pirelli
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Più di 1.200 artisti hanno partecipato nel mondo alla prima edizione del “C-Design” con idee e realizzazioni di assoluto valore, attingendo fra 100 componenti di vetture Citroën. Primo assoluto è risultato il bulgaro Ognyan Bozhilov autore dell’originale slitta Citroën Sledge.
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MILANO - È giunto al termine il premio internazionale di idee C-Design: Combine, Connect, Create, promosso da Citroën, prestigioso marchio francese del settore automotive, con la selezione dei tre progetti vincitori (ma i partecipanti in tutto il mondo sono stati più di 1.200 a conferma del grande successo dell’iniziativa partita dalla filiale italiana di Citroën Automobiles), premiati nella splendida cornice del 31° piano del Grattacielo Pirelli sede della Regione Lombardia, importante opera architettonica del razionalismo italiano. Dovendo reinterpretare e combinare tra loro 100 pezzi che formano la meccanica e la carrozzeria delle auto Citroën, trasformandoli in oggetti di uso quotidiano, i progettisti hanno proposto idee evolutive, innovative e
Originalità e innovazione nella tradizione Citroën
Il progetto vincitore della prima edizione di C-Design, la slitta Citroën Sledge disegnata dal bulgaro Ognyan Bozhilov.
di grande impatto visivo. Sono queste le motivazioni che hanno portato la giuria, presieduta da Ferruccio Laviani, a premiare, tra i 10 finalisti selezionati nella prima fase, il bulgaro Ognyan Bozhilov, l’austriaco Roland Kaufmann e l’italiano Valerio Stramaccioni.
Oggetto visionario ma funzionale L’originale slitta Citroën Sledge, disegnata da O gnyan Bozhilov, è il progetto 1° classificato, a cui è stato assegnato un premio di 10.000 euro. Un oggetto visionario, ma anche funzionale, che u tilizza diversi componenti del le auto Citroën, dalle portiere della C3 Pluriel ai sedili posteriori della C4 Picasso. La giuria ha selezionato questa idea come un “rea dy ma -
de”, che ricorda un prototipo di seduta-macchina di Achille Castiglioni o una poltrona-seggiovia di Franco Albini. La valorizzazione dell’arredo urbano è, invece, al centro del progetto di Roland Kaufmann, 2° classificato, con un premio di 6.000 euro. Un prodotto già esistente, un semplice ma funzionale tombino, è stato reinterpretato sulla ba se del pattern grafico del marchio Citroën utilizzando il cerchio della C4. Citroën Drain rappresenta un dialogo nuovo fra ruota e strada capace di enfatizzare quanto il design sia importante all’interno delle nostre città. L’italiano Valerio Stramaccioni ha invece conquistato il 3° posto, e un premio di 4.000 euro, con un progetto completo e funzionale: il ç-parè, un modo originale e ironico di filtrare e
scomporre lo spazio. Un valido elemento architettonico, sia per ambienti interni che esterni, realizzato riciclando i vetri delle auto.
L’idea è quella di ottenere dei filtri che generino effetti ottici particolari grazie all’utilizzo di speciali pellicole.
Alcuni progetti premiati nell’ambito del premio internazionale di idee C-Design promosso da Citroën. Grande il successo dell’iniziativa: i partecipanti in tutto il mondo sono stati oltre 1.200.
Una menzione speciale è stata assegnata anche ad altri due progetti. Si tratta della particolarissima Citronette, una baguette, ridisegnata dalla mano di Francesco Costacurta, che ha proposto il famoso simbolo culinario francese riprendendo la forma del logo Citroën. E una menzione speciale anche per il secondo progetto presentato da Roland Kaufmann: Citroën Kite. Il linguaggio Citroën applicato a un giocattolo semplice e allegro come l’aquilone: leggerezza, dinamismo, innovazione e creatività. Entrambe le proposte, benché non coerenti con l’obiettivo dell’e-competition, hanno attirato l’attenzione dei giurati per il loro potere di comunicazione, che sintetizza in maniera straordinaria molti dei valori e del vissuto del marchio. Per tutta la settimana dedicata al Salone del Mobile, una mostra, aperta al pubblico, ha ospitato in anteprima assoluta i prototipi di alcuni dei progetti finali-
sti. Citroën, sin dagli anni ’20, si è distinta nell’ambito del design e dell’innovazione grazie alla sua capacità di guardare avanti e di superare ogni limite proponendo progetti ambiziosi e innovativi, che superassero i confini del design automobilistico. Il premio C-Design: Combine, Connect, Create è stato lanciato con l’obiettivo di portare l’auto al centro del pensiero e del lavoro di progettazione, proponendosi co me sfida all’innovazione e alla creatività dei designer, che hanno stravolto il tradizionale ordine di fattori. L’iniziativa si è così dimostrata per Citroën un vero momento d’indagine e confronto con nuove idee, volte a ripensare i piccoli e grandi oggetti di design, in linea con la filosofia che da sempre contraddistingue il marchio Citroën. Michele S. Altieri