/auto10_04

Page 1

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEL MONDO DEI MOTORI

@

Asapress.net l’agenzia dei motori

www.vegaeditrice.it

Direttore responsabile: Paolo Altieri

Mitsubishi/Debutta la nuova Colt

VEGA EDITRICE - ANNO 47 - N. 453 - OTTOBRE 2004 - Euro 2,00

Rinnovamento continuo

L’offensiva Le ambizioni riparte di Modus (a pag. 30)

Citroën/È l’ora della C4

Renault/Nuova compatta innovativa

(a pag. 4)

(a pag. 11)

FIAT / Anche la nuova “4x4” per rafforzare il rinnovato fenomeno Panda

POSTE ITALIANE SPA -SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART.1, COMMA 1, DCB MILANO

Quando la tradizione diventa moda C ASTAGNETO C ARDUCCI - La vincitrice del titolo “Car of theYear 2004” e di altri prestigiosi premi internazionali diventa un piccolo fuoristrada. Nasce Panda 4x4 con cui Fiat punta a superare gli ambiziosi traguardi raggiunti con la prima generazione venduta, in totale, in oltre 400.000 unità. Versatile, robusta e confortevole la Panda 4x4 si propone con uno stile originale e accattivante anche per la clientela femminile. Nel suo Dna sono iscritti i valori del marchio Fiat. “Con Panda 4x4 - ha sottolineato Claudio Sanpedro, responsabile Business Line Fiat - abbiamo creato un’auto per tutti i climi, per tutte le situazioni, per tutti. Panda 4x4 può essere vissuta come un fuoristrada o come una city-car in grado di fronteggiare con abilità il traffico metropolitano”. La Nuova Panda 4x4 debutta sul mercato nel mese di ottobre dopo aver percorso, in fase di sviluppo, oltre un milione di chilometri. “Il piccolo fuoristrada di casa Fiat - ha spiegato Claudio Sanpedro - è stato testato in diverse aree geografiche con lo scopo di valutarne robustezza, comportamento su strada e carattere in situazioni stradali al limite. Panda 4x4 ha percorso le piste

Arriva sul mercato la versione 4x4 della Panda con la quale il marchio torinese punta a superare gli ambiziosi traguardi raggiunti con la prima generazione. ghiacciate della fredda Lapponia dove la temperatura è inferiore ai 40 gradi centigradi, le strade del torrido Sud Africa, le irte salite della Sierra Nevada e le pendici del maestoso Everest di-

mostrando la sua stoffa di esploratrice”. Per realizzare questa vettura i designer Fiat hanno potuto attingere dal grande patrimonio tecnico e progettuale che il costruttore tori-

bustezza fin dal primo sguardo e che offre quel tocco di eleganza necessario per essere considerata una vettura alla moda. Panda 4x4 ha una spiccata personalità che evoca la voglia di viag-

Claudio Sanpedro

giare in completa libertà. “Dal lancio della Nuova Panda a oggi - ha continuato il responsabile Business Line Fiat - abbiamo ricevuto 280.000 ordini. La Nuova Panda è un’auto che piace e i numerosi riconoscimenti internazionali testimoniano l’apprezzamento del pubblico. La Nuova Panda in Italia è seconda per volumi di vendita dopo Punto e, nel segmento delle city car, detiene una quota del 47,5 per cento. E il successo non riguarda esclusivamente il mercato del Bel Paese, Nuova Panda ha registrato ottime performance in numerosi Paesi europei: in Polonia, per esempio, ha contribuito al totale delle vendite del suo segmento con il 73,3 per cenTiziana Altieri

(segue a pag. 2)

FOCUS / Bmw Serie 1

KIA / Dieci donne al volante della Picanto

Il futuro è già arrivato La piccola coreana supera a pieni voti un test arduo e insolito. Dieci donne l’hanno guidata per un giorno analizzandone a fondo pregi e difetti. La Picanto ha saputo conquistarle con le sue tante doti. E c’è anche chi ha scoperto con piacere la trasmissione automatica, che non aveva mai provato prima.

nese ha accumulato negli anni. La Panda 4x4, proposta con il motore 1.2 da 60 cavalli e, a partire dal 2005, anche con il noto 1.3 Multijet, è un’auto dalla doppia anima che comunica simpatia e ro-

(servizio da pag. 7)

Entra nel mondo Bmw

È iniziata in settembre la grande avventura dell’ennesimo nuovo modello che si è aggiunto nella gamma Bmw. Si tratta della Serie 1, la vettura con la quale oggi si può fare il primo passo per accedere nel mondo Bmw. (servizio da pag. 15)


2

AUTORAMA

Ottobre 2004

Al volante della Nuova Panda 4x4

Viaggiare senza confini

Quando la tradizione diventa moda (segue dalla prima pagina) to. Il 52,7 per cento degli acquirenti ha optato per l’allestimento Dynamic, il 18,6 per cento per l’Emotion, il 21,3 per cento per l’Active e il 7,2 per cento per l’Actual. Attualmente il 74 per cento della produzione monta propulsori diesel, ma il numero sembra destinato a crescere nei prossimi mesi soprattutto in Paesi come l’Italia dove la motorizzazione diesel è stata richiesta dal 38 per cento dei clienti. La Nuova Panda è un’auto compatta ma dai contenuti ricchi, che ha conquistato nuove fasce di clientela: un terzo dei suoi acquirenti sono entrati, con questo modello, per la prima volta nel mondo Fiat. Con Panda 4x4 vogliamo continuare a stupire offrendo un’auto piccola nelle dimensioni ma con tutte quelle caratteristiche che oggi giocano un ruolo fondamen-

tale per imporsi sul mercato. La versione 4x4, pratica, robusta e instancabile, è affiancata dalla 4x4 Climbing che si rivolge a quei clienti che vogliono distinguersi e desiderano contenuti di classe superiore. Rispetto alla entry-level la Climbing propone in più il doppio air bag, gli alzacristalli elettrici, la chiusura centralizzata, il pack estetico da fuoristrada che include barre sul tetto, codolini e fasce paracolpi nere, paraurti e mascherina specifici verniciati nella stessa tinta della carrozzeria, e ruote da 14 pollici”. Per personalizzare la propria Panda 4x4 si può scegliere fra 11 colori di carrozzeria e due interni specifici. Inoltre, Fiat propone una linea di accessori che enfatizzano la praticità del modello e rispondono alle esigenze emozionali di ciascun cliente: dal kit composto da minigonne laterali e spoiler

AUTORAMA Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori fondato nel 1958 Direttore Responsabile: Paolo Altieri Comitato di Direzione: Paolo Altieri, Raffaello Barbaresi, Valerio Oliveto Art Director: Renato Montino Relazioni Pubbliche: Luisella Crobu Direzione e redazione: Via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza Parco (MI) Tel. 039/49.31.01/49.31.02 - Fax 039/49.31.02 Amministrazione: Vega Editrice srl, via Ramazzotti 20, 20052 Monza Parco - Italy, tel. 039-49.31.01/49.31.02, fax 039-49.31.02. PUBBLICITÀ: Co.Prom., via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza tel. 039-493101/493103 - fax 039-493102 DIFFUSIONE ABBONAMENTI: Cellofanedit, Cologno Monzese (MI) COMPOSIZIONE E FOTOLITO: Varano Fotocomposizione snc, Busto Garolfo (Milano) STAMPA E LEGATORIA: Ottavio Capriolo spa, Milano Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano n. 133 del 3/4/1969. Una copia Euro 2,00; arretrati il doppio. ABBONAMENTO: annuo Euro 20,00, estero Euro 40,00. Versamento su c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl (MI). Per eventuale cambiamento d’indirizzo degli abbonati, accludere 0,50 Euro in francobolli. Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano Manoscritti e fotografie non richiesti non si restituiscono. Tutti i diritti riservati © by AUTORAMA.

sul portellone posteriore, ai cerchi in lega leggera, dalla pedaliera in alluminio al volante e pomello in pelle fino ai deflettori antiturbolenza e ai sovratappeti interni in gomma o moquette. Vasta anche l’offerta di seggiolini per bambini per una corretta e sicura sistemazione a bordo dei più piccoli. “Stimiamo - ha concluso Claudio Sanpedro - che il modello 4x4 rappresenterà il 10 per cento del totale delle vendite di Panda che si aggireranno fra le 220.000 e le 250.000 unità annue a seconda delle capacità produttive. Per il primo anno di commercializzazione ci attendiamo di venderne tra le 20.000 e le 25.000 unità”. La Panda 4x4 è disponibile sul mercato italiano dal mese di ottobre a partire dai 12.200 euro. Per la 4x4 Climbing sono necessari 750 euro in più. Tiziana Altieri

CASTAGNETO CARDUCCI - È piccola ma non le manca la grinta: è la Nuova Panda 4x4, la versione votata all’off-road del celebre modello targato Fiat. Le linee nette, semplici e pulite caratterizzano il look esterno dove trovano spazio le modanature e le barre che ne accentuano il carattere sportivo. Le doti da fuoristrada sono rafforzate dall’elevato piano di seduta del guidatore, dai paraurti anteriori e posteriori completi di scudi di protezione, dalle fasce paracolpi di grande dimensione coordinate ai codolini del parafanghi e dal riparo sottomotore. Maggiore, rispetto alla versione 2WD, l’altezza da terra, che è di 160 millimetri per la versione base e di 165 millimetri per la Climbing. Nonostante le dimensioni compatte (3.574 millimetri di lunghezza, 1.605 millimetri di larghezza e 1.632 millimetri di altezza nella Climbing) Panda 4x4 può ospitare comodamente da 4 a 5 persone che possono sfruttare uno dei bagagliai più capienti della categoria con 200 litri, che diventano 230 con il sedile posteriore scorrevole. Saliti a bordo della nuova Panda 4x4 si rimane sorpresi dalla sua abitabilità che gli ha permesso di conquistare uno dei migliori coefficienti della classe (68 per cento). Il comfort di guida è assicurato dalla posizione dei principali comandi, dallo spazio a disposizione delle gambe e dalla grande libertà di movimento. Sulla consolle centrale sono sistemati: la leva del cambio nella parte inferiore, i comandi del riscaldatore al centro vicino alle originali bocchette rotonde e la radio integrata nella zona alta. Il design del pannello delle porte è integrato con quello della plancia e propone un mix di soluzioni funzionali e piacevoli a livello estetico. I rivestimenti interni bicolore in tonalità brillanti (grigio-rosso e grigio-arancione) contribuiscono a creare un ambiente luminoso. Fiat Panda 4x4 non si lascia intimorire dai percorsi più difficili, ed è proprio nel fuoristrada che può dimostrare le sue eccezionali doti. L’auto attraversa con agilità anche gli sterrati più impegnativi grazie alla trazione integrale made in Fiat e allo schema delle sospensioni con taratura specifica in grado di regalare comfort assicurando, contemporaneamente, eccellenza nell’off-road. I progettisti per la 4x4 hanno scelto una trasmissione integrale che si avvale di due differenziali e di un giunto viscoso. In situazioni di asfalto normali il 98 per cento della coppia motrice è indirizzata alle ruote anteriori. La coppia viene progressivamente trasferita sull’asse posteriore in caso di perdita di aderenza. Sull’asse anteriore sono state adottate ruote indipendenti di tipo Mc Pherson con ammortizzatori di dimensioni maggiorate, simili a quelle della Panda 2WD. Le vere novità si trovano sull’asse posteriore dove, al posto della sospensione a ruote interconnesse con assale torcente, è stato utilizzato uno schema a

bracci longitudinali tirati con ruote indipendenti. Uno schema che da una parte garantisce il supporto del differenziale posteriore, dall’altra ben si adatta alla presenza di organi di trasmissione posteriori e fornisce alle ruote posteriori l’indipendenza necessaria per destreggiarsi su qualunque asperità. I pneumatici sono stati studiati per rispondere alle esigenze di handling e comfort su strada e massima aderenza su fondi sdrucciolevoli. La versione 4x4 monta pneumatici 165/70R14 con un cerchio ruota in lamiera con canale di calettamento 5.5J. La versione 4x4 Climbing, invece, adotta pneumatici 185/65 R14 con un cerchio ruota in lamiera con canale di calettamento 5.5J, su richiesta in lega. Il sistema sterzante assicura precisione e sicurezza di guida a velocità elevata e maneggevolezza alle basse velocità e nelle manovre di parcheggio. Due le motorizzazioni che può montare la Panda 4x4, entrambe Euro 4. Al momento del lancio sul mercato l’auto è proposta con il già noto 1.2 Fire in grado di sviluppare una potenza massima di 60 cavalli a 5000 giri al minuto e una coppia di 102 Nm a 2.500 giri al minuto. Con questo propulsore la Nuova Panda 4x4 può toccare una velocità massima di 145 chilometri orari e impiega 20 secondi per coprire lo sprint da 0 a 100 chilometri orari. Il rivoluzionario 1.3 16 valvole Multijet, un vero e proprio capolavoro tecnologico, che sviluppa una potenza massima di 70 cavalli a 4000 giri al minuto e una coppia massima di 145 Nm a soli 1.500 giri al minuto, sarà introdotto nel corso del 2005 e consentirà alla 4x4 di distinguersi per le prestazioni ancora più brillanti. Ai due motori è abbinato un cambio meccanico a cinque marce caratterizzato da un ingombro ridotto e da un’eccellente manovrabilità della leva di selezione. Panda 4x4 è anche un’auto sicura. Il piccolo fuoristrada della casa torinese adotta un impianto frenante a due circuiti idraulici indipendenti e incrociati che garantisce spazi di arresto ridotti in ogni situazione. I dischi anteriori sono autoventilanti con pinza a doppia colonnetta e con recupero automatico del gioco per offrire una corsa del pedale ridotta e costante nel tempo, oltre che una frenata maggiormente pronta. I freni posteriori sono a disco, pieni e con pinze posteriori. Panda 4x4 monta di serie, in entrambi gli allestimenti, l’impianto Abs con quattro sensori attivi, quattro canali, una centralina idraulica a otto elettrovalvole, completato dal ripartitore di frenata Electronic Brake Distribution. Sicurezza attiva ma anche passiva. Panda 4x4 è il risultato di 15 mila ore di calcoli, 80 crash test, 70 simulazioni con slitta HyGe e 140 prove su componenti e sottosistemi. La struttura dell’auto è rigida nella parte dell’abitacolo ed è dotata di zone a elevata capacità di assorbimento di energia nelle altre aree.

LA TRASMISSIONE INTEGRALE SECONDO PANDA

Le soluzioni adottate sulla versione 4x4 CASTAGNETO CARDUCCI - La trasmissione integrale scelta per Panda 4x4 si avvale di due differenziali e di un giunto viscoso che è parte integrante del gruppo differenziale posteriore. Il vantaggio che offre questa soluzione è una relativa immediatezza e automaticità di inserimento della trazione integrale per offrire motricità e disimpegno quando le difficoltà del fondo stradale lo richiedono. I giunti viscosi, infatti, contengono una serie di dischi, forati o leggermente alettati, immersi in un liquido che aumenta la sua viscosità con l’innalzarsi della temperatura. Quando i due assi condotti hanno uno slittamento rimescolano il liquido che diventando più viscoso, tende a trascinare insieme i dischi, trasmettendo la coppia motrice sull’asse posteriore. Con questo sistema, che permette una distribuzione di coppia motrice ottimale tra asse anteriore e asse posteriore a seconda del manto stradale, l’inserimento della trazione integrale avviene in modo del tutto automatico, senza alcun intervento da parte dell’autista. Su strada asfaltata il 98 per cento della coppia motrice viene indirizzata alle ruote anteriori; la vettura, in questo caso, offre tutti i

vantaggi di un’auto a trazione anteriore, dai minori consumi di carburante all’inferiore usura dei pneumatici. In caso di fondo stradale scivoloso il giunto viscoso corregge immediatamente la tendenza delle ruote anteriori a pattinare, irrigidendosi e trasmettendo progressivamente al retrotreno una percentuale di coppia motrice crescente. Il trasferimento di coppia non viene percepito dal conducente se non come eccellente capacità della vettura di districarsi anche nelle si-

tuazioni più difficili come su fondi innevati, ghiacciati o fangosi. Fiat Panda 4x4 è dotata anche di un sistema antislittamento in decelerazione che sfrutta le potenzialità del sistema Abs e del controllo elettronico motore per impedire che, in condizioni di scarsa aderenza in discesa e in curva, la coppia frenante motore e la presenza del giunto viscoso causino il bloccaggio del retrotreno per improvvise decelerazioni.


www.hyundai-matrix.it

Consumi (litri x 100 km) ciclo medio combinato: da 6,0 a 8,8. Emissioni CO2 (g/km) da 158 a 211.

ITALIAN BEAUTY

Chi sa resistere al fascino latino? Soprattutto quando racchiude un’anima di pura tecnologia Hyundai. Anima e corpo, questo è Matrix. Un vero connubio di stile e prestazioni, in uno spazio che vi conquisterà. Matrix dispone di motori benzina 1.6 e 1.8; turbodiesel 1.5 CRDi common rail. La sicurezza su strada è garantita da ABS + EBD ed airbag di serie, come il climatizzatore.

Tutti i dettagli presso i Concessionari

Hyundai Automobili Italia - Società del Gruppo “Koelliker SpA”


4

AUTORAMA

Ottobre 2004

È arrivata RENAULT / Debutta in Italia l’ultima nata delle piccole della Casa francese sul mercato Modus, una piccola che riesce a conciliare un’ottima sembrare a prima vista clasampie e una notevole accescar mentre Clio è a suo agio vilège. L - L’ultima nata di sica, eppure essa costituisce sibilità. Quest’ultima è facianche su tragitti più lunghi. Con la nuova Modus Reabitabilità e una casa Renault appartiene alla soluzione più oculata in litata, in particolare, da tre Modus eredita il Dna di ennault amplia la propria ofla categoria delle piccole grande ma fa le cose in grande. Si ferta nei segmenti A e B, che trambe. Da Twingo riprende elementi: un montante del termini di costo (e quindi di prezzo di vendita ai clienti) parabrezza che facilita il il principio della modularirappresentano in Italia più chiama Modus - la parola compattezza con deriva dal latino: misura, del 55 per cento del merca- tà posteriore, che completa passaggio della testa, un e di peso, ma permette, inoltre, di ospitare più facilmenmontante centrale che favoaccogliendo da 2 a 3 passegto, con circa 1.200.000 unità giusta misura - ed è arrivata in più un design in Italia portando con sé la vendute ogni anno; in parti- geri. Da Clio, il comfort e il risce il passaggio delle an- te quattro passeggeri simultaneamente, contrariamente che e, posteriormente, un comportamento su strada, colare il segmento B va cacombinazione di ottima abidalla forte tabilità e grande compattez- ratterizzandosi per un’offer- nonostante una notevole dif- montante centrale che con- ad altre soluzioni, a priori più originali. La larghezza sente il facile movimento de ferenza di altezza. ta maggiormente diversificaza con un design dalla forte delle porte facilita inoltre piedi. “L’adozione di porte Modus deve la sua persopersonalità. personalità. Senza contare ta, che affianca alla classica l’accesso dei passeggeri, in laterali a battente - spiega nalità all’architettura monoberlina anche le monovoluche Modus è al top della siAmpia la curezza nella sua categoria, me compatte. La Casa fran- volume, con una superficie Élisabeth Bougis, responsa- uno spazio laterale ristretto”. bile Prodotto - potrebbe vetrata e una visibilità più cese disporrà quindi di una avendo ottenuto le ambite 5 gamma con stelle ai crash-test dell’Euro triplice proposta sul segmento delle piccole, adatta NCAP (Renault è l’unico codiverse struttore a proporre ben 7 a ogni esigenza di mercato: Renault Modus rappresenmodelli “ a 5 stelle”). La motorizzazioni, gamma è ampia, con diverse terà l’offerta complementare a Twingo e Clio, destinata combinazioni possibili: si tre benzina e due può scegliere, infatti, tra in particolare a tutti quei clienti che desiderano più cinque motorizzazioni, tre turbodiesel, e tre benzina 16V (1.2, 1.4, 16 litri) spazio interno e una maggiore modularità. L’interesse e due turbodiesel (1.5 litri livelli di common rail da 65 e 82 cv) e per le monovolume di casa Renault, Scénic ed Espace, tre livelli di equipaggiamenequipaggiamento to (Pack, Comfort e Luxe) ab- ha trovato un’eco nel segmento B, in particolare a quattro differenti abbinabili a binabili presso clienti multimotorizambienti (Authentique, Exabituati a certe prestapression, Dynamique, Priquattro differenti vilège), per un totale di 26 zati, zioni. Renault, apprezzata per il suo know-how in mateNon va dimenticaambienti, per un versioni. ria di accessibilità, di abitata la possibilità di scelta fra e d’innovazione, ha due trasmissioni, manuale a totale di 26 cinque rapporti e automati- bilità applicato questi valori a Modus. Sapendo che i clienti Proactive a quattro rapversioni. Prezzi ca chiedono abitabilità senza porti. I prezzi vanno dai rinunciare alla com12.650 euro della versione da 12.650 a 1.2 16V 75 cv Pack Authenti- tuttavia Dal punto di vista del design, ancora una volta Renault apre nuove strade, questa volta pattezza, indispensabile nel la Modus. La vettura vanta una linea ricca di grande personalità. A destra, Patrick Le traffico urbano e per il parque ai 16.700 euro della ver16.700 euro. sione 1.5 dCi 82 cv Luxe Pri- cheggio. Twingo è una city con Quément, direttore del Design Industriale di Renault.

Modus vivendi ISBONA


AUTORAMA

Ottobre 2004 “La silhoutte di Modus dice Patrick Le Quément, direttore del Design Industriale di Renault - è assolutamente inusuale, con una parte anteriore estremamente corta, un abitacolo allungato e una parte posteriore verticale, che ricorda altre monovolume della gamma Renault, come Scénic ed Espace. Trasmette anche un’impressione di robustezza e di protezione”. Nell’abitacolo, l’attenzione per i dettagli nonché la qualità delle plastiche e dei materiali sono improntate a criteri di qualità. Tra i segni distintivi di Modus c’è anche il simpatico simbolo dell’onda, che fa pensare al mare, alla fluidità. Lo ritroviamo sulla griglia sotto il parabrezza, sulle modanature di protezione e sulle soglie delle porte. Altro simbolo il cerchio che troviamo nella fanaliera anteriore e posteriore e all’interno, nelle bocchette di ventilazione. Sempre all’interno, l’ergonomia del posto guida è stata particolarmente curata. Innanzitutto il sedile, molto confortevole, offre un buon mantenimento laterale. La sua posizione rialzata consente al conducente una buona visibilità anteriore. La posizione verticale del volante, analoga a quella di Scénic, permette di ottenere un comfort posturale degno di una berlina e una posizione rialzata rispetto alla strada. I comandi sono a portata di mano. Da notare anche la presenza di poggiapiedi, raro nel segmento delle piccole. Per i passeggeri posteriori, Renault ha scartato da subito l’ipotesi dei sedili indipendenti, troppo voluminosi e quindi incompatibili con gli obiettivi di larghezza totale. Il concetto prescelto, quello del divano Triptic, implica un numero minore di componenti, il che consente, tra l’altro, un rilevante alleggerimento della massa totale. Studi compiuti da Renault indicano che i clienti sono molto soddisfatti del divano scorrevole di Twingo: perciò la Casa francese ha capitalizzato il suo know-how, aggiungendo la possibilità di passare in un attimo da due a tre posti. Il portellone è a doppia apertura con la parte inferiore che non si apre in posizione orizzontale: una soluzione che risponde a tre ragioni: innanzitutto, un angolo di

apertura superiore costringerebbe i clienti a chinarsi maggiormente e a piegarsi per accedere al bagagliaio. La scelta è stata quindi principalmente ergonomica. Inoltre, l’adozione di uno scivolo all’interno del vano bagagli consente di introdurre facilmente gli oggetti. In secondo luogo, i progettisti hanno voluto limitare il rischio di danneggiare il portellone in caso di apertura contro un muro o con un’auto parcheggiata immediatamente dietro. Infine, questa apertura garantisce la massima discrezione. Un’apertura limitata consente infatti di non esporre il contenuto del vano bagagli alla vista dei passanti. “Renault Modus - precisa Benoit Marzloff, direttore Strategia e Marketing - è destinata alla clientela del segmento B, che presenta alcune caratteristiche particolari: molto femminile, spesso composta da coppie con o senza figli, questa clientela ha un rapporto molto affettivo con la propria auto. È per questa ragione, d’altronde, che la clientela femminile è stata particolarmente presente per tutto il periodo dello sviluppo, aiutandoci nella definizione delle innovazioni”. Il modello utilizza la piattaforma B, che ha rappresentato il primo sviluppo comune dell’Alleanza Renault Nissan. Si tratta di modelli con capitolati diversi tra loro, con design e dimensioni molto differenti. “Modus è leggermente più cara dell’attuale Clio, ma resta a un livello accessibile per i clienti tradizionali del segmento B - dice Jean-François Simon, direttore Progetto - non è la versione monovolume di Clio, altrimenti il suo prezzo di vendita avrebbe dovuto superare di 1.500 o 2.000 euro quello di Clio, con dimensioni non troppo distanti da quelle di Scénic. Abbiamo chiaramente annunciato che iniziavamo un profondo rinnovamento della nostra gamma delle piccole. Oggi, è prematuro annunciare nei dettagli i futuri prodotti di Renault su questo segmento. Si potrà valutare pienamente la portata della trilogia Modus/futura Clio/futura Twingo quando gli altri due modelli verranno presentati ufficialmente”. Modus viene prodotta nel sito spagnolo di Valladolid, che una capacità di 300.000 unità l’anno.

5

RENAULT/DESTINATA A UN RUOLO DI PRIMO PIANO NEL MERCATO

Modus all’avanguardia dei tempi La parola Modus deriva dal latino e la si può tradurre con “misura, giusta misura”. È un nome che non solo è facile da pronunciare e da comprendere in tutte le lingue; evoca anche adattabilità, abitabilità, spazio condiviso, ma anche modernità e innovazione. Un insieme di concetti che la nuova piccola di Casa Renault intendere racchiudere in un’unica proposta di mobilità. Modus è nello stesso tempo compatta e generosa all’interno, con uno spazio di vita a bordo ampio e luminoso. Suo è anche il concetto di modularità: è un’auto che moltiplica le possibilità e colleziona le novità, come il divano posteriore Triptic, il portellone a doppia apertura e il portabiciclette. Modus risponde dunque ai bisogni di polivalenza della moderna clientela automobilistica. Senza dimenticare gli elementi di modernità che caratterizzano il design. Per Modus il messaggio che Renault cerca di trasmettere è molto chiaro. Non si tratta di un’auto a vocazione pura-

mente urbana, come si potrebbe immaginare per una monovolume del segmento delle piccole, ma di un’autentica stradista, a suo agio su lunghi tragitti e su qualunque tipo di strada. La caratterizzazione dell’auto è diversa da quella della Nissan Micra, anche se la piattaforma è stata sviluppata congiuntamente da Renault e Nissan. Questa piattaforma consente configurazioni diverse:

sportiva, polivalente, urbana... La caratterizzazione di Modus è decisamente polivalente. “Perché Renault Modus potesse essere una vera monovolume innovativa, polivalente, a proprio agio in città e su lunghe distanze - dice Élisabeth Bougis, Responsabile Prodotto - il progetto doveva rispettare tre condizioni. L’auto avrebbe dovuto disporre delle prestazioni fondamentali di Renault, in termini di sicurezza, comfort, comportamento e acustica. Si dovevano anche rispettare le qualità intrinseche delle monovolume: accessibilità, visibilità, abitabilità e modularità. Infine, Modus doveva offrire innovazioni, con un autentico valore aggiunto per l’utente”. Renault ha scelto di commercializzare una nuova auto nel segmento B per tutta una serie di ragioni. Innanzitutto commerciali. La “multicultura” si sta generalizzando presso tutti i costruttori generalisti. Un costruttore non può sperare di essere realmente presente sul segmento delle piccole, il più importante in Europa Occidentale, senza proporre più prodotti ben differenziati tra loro. In secondo luogo, per ragioni che riguardano specificamente Renault. “L’interesse dimostrato per le nostre monovolume, Scénic ed Espace - continua Élisabeth Bougis - ha trovato un’eco nel segmento B, in particolare presso clienti multimotorizzati, abituati a certe prestazioni. Renault è apprezzata per il suo know-how in materia di accessibilità, di abitabilità e d’innovazione. Abbiamo applicato a Renault Modus tutti questi ingredienti. Le indagini evidenziavano una forte aspettativa, che trascendeva la semplice ricerca di una facilità di utilizzo. I clienti chiedono abitabilità, senza

tuttavia rinunciare alla compattezza, indispensabile nel traffico cittadino urbano e per il parcheggio (in tutti i Paesi europei, la maneggevolezza rientra tra le prime tre motivazioni d’acquisto di un’auto del segmento B)”. Un’auto particolare, dunque, questa Modus, che ovviamente non poteva non stimolare la creatività e la fantasia degli esperti di pubblicità di Renault. “Renault Modus spiega Christian Barluet, Direttore della Pubblicità - è un tipo di automobile che non esisteva in precedenza. Una piccola estremamente abitabile, con un enorme spazio interno. Si voleva andar oltre questa semplice constatazione, anche se importante, sviluppando una campagna più orientata sul temperamento di Modus. Siamo stati attirati subito da un’idea, che sottende un claim molto incisivo: “Crescere, ma perché?”. Se siamo giunti così rapidamente a questa idea, è perché la prima lettura di questa frase spinge a chiedersi: “perché cercare di realizzare un’auto più grande, visto che un modello di queste dimensioni offre tutti i vantaggi di una grande?”. Con la proposta “Crescere, ma perché?” ci vogliamo rivolgere, più precisamente, ad adulti che hanno saputo conservare uno spirito giovane, e che sono capaci di vedere la vita in modo positivo e di non considerare la strada come un luogo per esprimere aggressività. È per questo che poniamo questa domanda: “Crescere, a che prezzo?”, “Crescere, ma perché?”. In definitiva, ciò che conta è comunicare che, in ogni caso, quest’auto è capace di cambiare la vita della gente, di spingerla a fare cose diverse e anche a rinnovare il rapporto con l’auto”. In Renault hanno cercato di ritrovare la mentalità positiva che era più diffusa negli anni ’60-’70. “Anni in parte dedicati all’amore e alla gioia di vivere - conclude Christian Barluet - valori che ritornano oggi alla ribalta in un universo più “tecnologico”, che è in sintonia, a mio avviso, con il concetto di Modus, che costituisce una proposta automobilistica ultrapositiva. Il risultato è uno stato d’animo di condivisione, di convivialità, d’innovazione, di divertimento”.

RENAULT / Una serie speciale con motore 2 litri a 16 valvole

Sportività a prezzo contenuto La Casa francese lancia la serie speciale Clio Sport 2.0 16v “Team”, destinata a coloro che cercano sensazioni sportive. Progettata sulla base della Sport 2.0 16v Génération 2004, questa serie speciale ne riprende le specifiche tecniche, come il telaio e il motore da 182 cavalli. ROMA - Commercializzata nel mese di gennaio di quest’anno con importanti evoluzioni meccaniche, la Renault Clio Sport 2.0 16v “Génération 2004” ha saputo imporsi come riferimento nel segmento delle sportive compatte per le sue performance e il compromesso tra efficacia e comfort. È su questa base che Renault ha sviluppato la serie speciale “Team”, destinata agli appassionati più esigenti. La presentazione, esterna e interna, riflette il carattere di Clio Renault Sport 2.0 16v “Team”. Riferendosi all’équipe Renault Sport campione di Francia Rally nel 2003, la serie speciale adotta un badge “Clio Team”, apposto posteriormente e al di sopra dei ripetitori laterali. La firma “Renault Sport” è presente sulla modanatura della plancia e sulle soglie delle porte.

All’interno, le sellerie “graphic night”, i pannelli delle porte grigio scuro e le cinture di sicurezza grigio metallo, abbinate alla leva del cambio, rivelano una personalità tecnica e sportiva. In linea con lo spirito di questa versione, il volante è rivestito di pelle nera. La Clio “Team” è disponibile in quattro tinte metallizzate (Grigio Argento, Nero Dorato, Blu Artico e Rosso Arancio) e una tinta opaca (Blu Dinamo). La dotazione di serie di questo allestimento comprende airbag conducente e passeggero adattativi, ABS con controllo della stabilità ESP, regolatore-limitatore di velocità, fendinebbia, parafanghi anteriori allargati, cerchi in alluminio Renault Sport da 16’’ e internamente la pedaliera in alluminio, il pomello della leva del cambio metallizzato, come pure

la modanatura della plancia e le maniglie interne. Per quanto riguarda la “qualità della vita” nell’abitacolo, sono di serie il computer di bordo, il climatizzatore manuale con filtro abitacolo, il sedile conducente regolabile in altezza, il divano posteriore ribaltabile, gli alzacristalli elettrici anteriori e i vetri atermici. Per quanto riguarda la guida, spiccano il servosterzo idraulico, il volante rivestito in pelle e i retrovisori esterni a comando elettrico. Due gli optional: le fasce bianche, che ricordano la R8, e che sono abbinate a uno spoiler da competizione, e la radio con CD 4x22W. Il propulsore 2 litri a 16 valvole, che eroga 182 cv a 6.500 g/min e sviluppa una coppia di 200 Nm a 5.250 g/min, è ripreso senza modifiche dalla Renault Clio Sport 2.0 16v, insieme con la

trasmissione. L’auto percorre 400 m con partenza da fermo in 15 sec e 1.000 m, sempre con partenza da fermo, in 27,60 sec. Il sottoscocca è identico a quello della Sport 2.0 16v e assicura precisione di guida, progressività ed omogeneità, rendendo la Clio “Team” particolarmente reattiva e ludica. In vendita già da questo mese di settembre, la Clio “Team” è proposta al prezzo chiavi in mano, di 20mila euro, duemila in meno rispetto alla Sport. Nel 2003, sono state commercializzate 5.407 Renault Clio Sport 2.0 16v in Europa occidentale, di cui 852 in Francia. Lanciata nel gennaio scorso, la Clio Sport 2.0 16v Génération 2004 conferma tale successo con 639 unità vendute in Francia nel primo semestre 2004. In Italia, in totale, ne sono state vendute 551.


6

AUTORAMA

Ottobre 2004

È dai tempi della MERCEDES-BENZ / Originale e innovativa la nuova CLS Rover 3.5 Litre che una Casa non produceva in grande serie una coupé dotata di quattro vere porte. Ciò consente di coniugare l’eleganza e il dinamismo di una sportiva con il comfort e la funzionalità di una berlina. I motori sono un V6 di 3,5 litri e un V8 di 5 litri. E all’inizio del uno studio di Coupé che la namico. Il nuovo V6 della ri/min, fa accelerare la vet- cità massima (autolimitata) ha presenta350 offre 350 Nm di coppia tura da 0 a 100 km/h in 7 sedi 250 km/h. Il consumo menuovo anno Mercedes-Benz to in occasione del Salone di massima già da 2.400 gicondi e consente una velodio di carburante è di 10,1 del 2003. L’endebutta anche la Francoforte tusiasmo dei visitatori per MERCEDES/DA QUALI ESIGENZE È SCATURITA LA CLS sportiva a quattro versione AMG. quell’auto porte ha indotto la Casa di

Coupé dei tempi moderni

R OMA - Due auto in una, o quasi. Un po’ come accadeva negli Anni 60 con la Rover 3,5 Litre Coupé, che era la variante sportiva della berlina inglese. La Mercedes CLS, disponibile nelle due versioni 350 V6 e 500 V8, è infatti basata su di un’originale concezione che per la prima volta coniuga l’eleganza e il dinamismo di una Coupé con il comfort e la funzionalità di una berlina. Abitabilità, volume del bagagliaio e idoneità all’uso quotidiano sono pari a quelli di una berlina, mentre la linea affascina per la valenza emozionale che è tipica di una Coupé. Con questa inedita combinazione, la nuova Classe CLS introduce una nuova generazione di coupé. Avveniristiche sono anche le dotazioni tecnologiche. Oltre agli airbag anteriori a due stadi, sidebag e windowbag, in futuro per la nuova Coupé con la Stella a tre punte sarà disponibile anche il sistema di protezione preventiva degli occupanti denominato Pre-Safe. E si parla pure di una versione diesel, mentre la CLS super sportiva messa a punto dall’AMG è già pronta per il debutto all’inizio del nuovo anno. Il motore V6 della CLS 350 sviluppa 272 cavalli, mentre il V8 della CLS 500 arriva a 306 cv. In entrambi i casi il cambio di serie è un automatico a sette rapporti 7G-Tronic. Di serie su entrambe le versioni è anche il climatizzatore automatico a quattro zone Comfortmatic, mentre sul modello di punta CLS 500, le sospensioni pneumatiche Airmatic DC offrono il tipico comfort delle berline della Classe S. Ad aprire la strada alla nuova Classe CLS è stato

Stoccarda a dare il via alla produzione in serie. Lunga 4,92 metri, larga 1,87, alta solo 1,39 metri e con un passo di 2,85 metri, la CLS consente anche ai passeggeri posteriori di salire e scendere comodamente. I due sedili singoli offrono una notevole libertà di movimento e la distanza di 829 mm da quelli anteriori supera quello di varie berline di questo segmento. Per guidatore e passeggero anteriore sono disponibili nuovi sedili con regolazione elettrica di serie, che a richiesta possono essere dotati di ventilazione attiva e sedile Multicontour adattivo. Con una capacità massima del bagagliaio di 505 litri, anche da questo punto di vista la nuova CLS supera nettamente i valori di altri Coupé e di alcune berline. Entrambi i motori disponibili per la CLS si contraddistinguono per l’eccezionale erogazione della potenza e l’esemplare coppia, e offrono i migliori presupposti per un piacere di guida diMercedes-Benz ha realizzato con la CLS una vera automobile da sogno. Sotto il cofano motori V6 e V8.

litri per 100 km. La dotazione di serie comprende anche l’autoradio con CD, lo sterzo parametrico, il volante in pelle, i cerchi in lega da 17” e pneumatici maggiorati 245/45 R 17. Con il motore V8 da 5 litri la nuova CLS 500 si avvicina alle prestazioni delle sportive di razza, offrendo nel contempo il comfort tipico dell’otto cilindri di una berlina di categoria superiore. Il motore da 306 cavalli conquista per la sua notevole capacità di ripresa grazie alla coppia di 460 Nm, cui contribuisce in misura decisiva anche l’innovativa trasmissione automatica. Per passare da 0 a 100 km/h la CLS 500 V8 impiega solo 6,1 secondi: anche in questo caso la velocità massima è autolimitata a 250 km/h e il consumo medio è di 11.3 litri per 100 km. La CSL 500 ha di serie anche le sospensioni pneumatiche Airmatic DC e i cerchi in lega da 18” con pneumatici maggiorati 245/40 R 18.

Affascinare al primo sguardo

ROMA - Affascinare al primo sguardo: questo era l’obiettivo dei designer che hanno progettato la Classe CLS sfruttando tutte le potenzialità offerte dalla linea di un Coupé, senza porre limiti (o quasi) a fantasia e creatività. L’idea di un Coupé a quattro porte ha offerto diverse possibilità di puntare sull’aspetto emozionale del design creando una vettura dalla personalità del tutto particolare. La coerenza di questa impostazione risulta evidente da qualsiasi punto si osservi la vettura. Ispirandosi a elementi stilistici tipicamente Mercedes-Benz, la linea della carrozzeria coniuga in modo perfetto caratteristiche apparentemente contrastanti, come dinamismo e dimensioni generose, forza ed eleganza, estetica e funzionalità. Il design rispecchia in modo convincente il carattere emozionale della Classe CLS. Il fascino della vettura è dato principalmente dalle singolari proporzioni della carrozzeria: sbalzi dinamici sul frontale e sulla coda allungano elegantemente la carrozzeria e si contrappongono alla dinamicità del tetto tipica dei Coupé di razza. Analogamente, le ampie superfici delle porte e del parafango posteriore si pongono in contrasto con i cristalli laterali privi di telaio dei Coupé e il look ribassato. Il design del frontale è nuovo ma al tempo stesso familiare: nuovo perché i fari imprimono a questa Mercedes tratti inediti e interessanti, familiare per la tipica mascherina a lamelle del radiatore con la stella al centro. Quest’ultima e la marcata punta a freccia del cofano motore e del paraurti sottolineano il temperamento sportivo (forza, slancio e prestazioni elevate) della vettura, ulteriormente rinforzato dai grintosi parafanghi bombati. Le lamelle longitudinali della mascherina accrescono la sensazione di ampiezza ed imponenza. Il moderno design Mercedes si caratterizza per il gioco fra linee precise e superfici morbide e arrotondate. La Classe CLS perfeziona quest’idea di design: l’alta linea di cintura del Coupé, che infonde sicurezza, è messa in risalto dalla linea delle spalle. Questa si sviluppa dalla dinamica forma arrotondata

del passaruota anteriore e si estende lungo tutta la fiancata per confluire nell’elegante gruppo ottico posteriore, che a sua volta ne riprende l’andamento e lo trasmette al paraurti. In questo modo i designer hanno creato un equilibrio di linee e superfici, contribuendo nel contempo a slanciare la carrozzeria sottolineandone l’eleganza sportiva. Ancora più marcata è la linea del tetto che si estende come un arco leggero ma slanciato lungo tutto il corpo della carrozzeria confluendo in un elegante montante posteriore che scende verso la coda e crea una sensazione di morbidezza. Sulla coda, il paraurti allungato verso il basso sottolinea l’ampiezza della carrozzeria e insieme ai due terminali di scarico cromati caratterizza la forte personalità del Coupé. Con il suo design, la Classe CLS evidenzia anche a livello estetico il nuovo piacere di guida ai massimi livelli. Le stesse sensazioni si provano anche nell’abitacolo che fa sentire i passeggeri a loro agio grazie a colori piacevoli e materiali raffinati, come la morbida pelle e il legno pregiato. Rivestimenti dei sedili, volante e leva del cambio automatico sono di serie in pelle. A richiesta sono disponibili due tipi di pelle abbinati al rispettivo colore degli interni: nero, grigio basalto, rosso sunset e beige cachemire. Come la pelle, anche il legno è da sempre un materiale che conferisce all’abitacolo delle Mercedes-Benz particolare eleganza e ricercatezza. Sulla Classe CLS la radica di noce lavorata artigianalmente si estende lungo quasi tutta la plancia. Realizzata con estrema cura, crea un ambiente particolarmente elegante, accentuato dalla verniciatura opaca. In alternativa è disponibile a richiesta il legno scuro “Laurel”, in versione lucida oppure opaca. Le linee flessuose della plancia definiscono anche i passaggi alle porte e verso la parte posteriore, creando una sensazione di spazio ed equilibrio. Consolle centrale e rivestimento del tunnel accentuano questo aspetto formando un’elegante unità che si estende con linee slanciate sino alla zona posteriore dove separa i due sedili singoli. Comodi scomparti sotto il morbido bracciolo rivestito in pelle fra i due sedili anteriori e nella consolle posteriore fungono da portaoggetti e possono ospitare portabicchieri e portabottiglie. La strumentazione abbina elementi classici e moderni. Il grande tachimetro circolare disposto al centro è affiancato da due indicatori più piccoli per regime e ora. Accanto a questi ci sono i display per il livello del carburante e per la temperatura del liquido di raffreddamento. Quadranti neri e modanature in nero con anelli cromati valorizzano il pregiato stile cronometro della strumentazione. L’ergonomia tipicamente Mercedes facilita l’uso dei diversi sistemi e permette al guidatore di concentrarsi solo sulla guida. In particolare, il volante a quattro razze è dotato di tasti illuminati, da premere con il pollice, che consentono di richiamare informazioni o attivare determinate funzioni: autoradio, telefono, sistema di navigazione e altri impianti possono così essere utilizzati con facilità e sicurezza, senza essere motivo di distrazione.


Ottobre 2004

SPECIALE KIA

AUTORAMA

7

DIECI DONNE GIUDICANO LA NUOVA CITY-CAR

PICANTO AL FEMMINILE

La piccola coreana supera a pieni voti un test arduo e insolito. Dieci donne l’hanno guidata per un giorno analizzandone a fondo pregi e difetti. La Picanto ha saputo conquistarle con le sue tante doti. E c’è anche chi ha scoperto con piacere la trasmissione automatica, che non aveva mai provato prima. La linea originale è piaciuta molto, insieme all’abitacolo spazioso e al motore brillante e parsimonioso. MONZA - Prima auto della Kia pensata espressamente per le esigenze del mercato europeo, la Kia Picanto è l’ultima arrivata nel club delle “under 3,5 metri”. La gamma comprende motori a benzina da un litro o da 1.100 cc, tutti a 12 valvole. Più avanti arriverà anche una diesel. Oggetto del nostro test “al femminile”, che ha avuto come protagoniste dieci donne che l’hanno guidata esprimendo un giudizio globale sull’auto e sull’aspetto che di questa city car che le ha colpite di più, era una versione EX Spicy, targata CN581DN, con motore di 1.086 cc da 47,8 kW (65 cv) che la spinge fino a 154 km/h. La “mille” è invece una 999 cc da 45 kW (61 cv) e 150 km/h. La Picanto è lunga 3.495 mm, larga 1.595 mm e alta 1.480 mm. La “mille” negli allestimenti Urban e Spirit è omologata a cinque posti, mentre la 1100 negli allestimenti Light e Air è omologata a quattro posti, e a cinque posti in quelli Fresh e Spicy. Il consumo medio è per entrambi i motori a benzina di 4,9 litri per 100 km. Il cambio automatico è un optional riservato alla versione con motore da 1,1 litri. I prezzi chiavi in mano vanno da 8.600 a 10.900 euro. La Picanto, come tutte le Kia, è garantita tre anni senza alcun limite di chilometraggio. In vendita solo dal mese di maggio di quest’anno, la Picanto è stata acquistata, fino al 31 agosto, da 3.760 nuovi clienti Kia, con una netta prevalenza dell’allestimento EX Fresh, scelto da 1.403 acquirenti. Auto che allarga la clientela Kia a un segmento di mercato in cui la Casa coreana (la più antica produttrice di auto nel suo Paese) non era mai stata presente prima in Italia, la Picanto ha fatto avvicinare molti clienti a questo marchio, ribadendo una volta di più un suo plus caratteristico: l’eccellente rapporto fra qualità e prezzo. “Siamo particolarmente soddisfatti - ha dichiarato Giuseppe Bitti, Presidente e Amministratore delegato

di CRISTINA ALTIERI

di Kia Motors Italia, società del Gruppo Koelliker - di come la Picanto è stata accolta dalla clientela italiana. La vettura, pur nelle sue dimensioni contenute, viene apprezzata per la sua immagine dinamica, per la grande abitabilità e non da ultimo per i suoi contenuti costi d’esercizio. È merito anche della Picanto se alla fine di agosto abbiamo potuto registrare un bilancio più che positivo con un totale di 15.663 immatricolazioni delle quali 14.633 vetture e 1.030 veicoli commerciali. Dopo la Sorento, della quale ne abbiamo consegnate nei primi otto mesi dell’anno 4.027 unità, è proprio la Picanto la Kia oggi preferita dalla clientela italiana, davanti alla Rio, alla Carnival e alla Carens. Intanto, sta per arrivare la nuova Sportage, che debutta al Salone di Parigi e dalla quale ci aspettiamo molte soddisfazioni commerciali”. Stile europeo, funzionalità e prestazioni complessive sono gli atout più percepibili della nuova Kia, anche se non vanno dimenticati i consumi contenuti e il basso livello di emissioni inquinanti. Tra l’altro una curiosità legata alle dimensioni di questo modello è nel fatto che la lunghezza inferiore ai 3,5 metri consente dei benefici fiscali su alcuni mercati orientali, anche se ovviamente un ingombro così contenuto si rivela, alla fine, una carta vincente in termini di funzionalità d’uso e facilità di parcheggio anche nelle sempre più congestionate città del Vecchio Continente. Lo stile della Picanto, che tanto colpisce l’immaginario femminile (e non solo quello), è frutto del lavoro congiunto degli stilisti coreani che fanno capo a Kang Lee e del centro europeo di ricerca e sviluppo situato a Rüsselsheim, in Germania, a pochi chilometri da Francoforte.

Giuseppe Bitti, presidente e amministratore delegato di Kia (a sinistra), insieme a Franco Soldati, presidente dell’Udinese che in questo campionato veste i colori della marca coreana.


SPECIALE KIA

DIECI DONNE AL VOLANTE Monica: “Mi piace Francesca: “È piccola Silvia: “Tenuta di perché è solida” ma scattante” strada da sportiva”

“L’auto è leggera e pratica. Risulta confortevole soprattutto nella posizione di guida e nella gestione del volante che ho agilmente regolato fino a trovare l’altezza più idonea per me. Gli interni sono curati e dal design semplice ma accattivante, capace di mettere in evidenza un grande studio dei vari particolari, cosa che una donna nota subito. Il mio apprezzamento sulla Picanto non si basa però esclusivamente sul suo look: la Picanto è un’auto indubbiamente funzionale, e il feeling con l’auto è immediato grazie ai comandi il cui uso è intuitivo. Non sono abituata a guidare auto con trasmissione automatica, per cui ho trovato scomodo parcheggiare senza un cambio manuale, anche se mi rendo conto che per un’auto da città come questo è un utile optional”. Nome: Monica Petrucci Città: Monza Età: 40 anni Segno Zodiacale: Acquario Stato Civile: Coniugata Figli: Carolina, 5 anni Titolo di studio: Laurea in Lingue e Letterature Straniere Professione: Commerciante (gioielliera) Anno conseguimento della patente: 1982 Chilometri percorsi in media all’anno: 10.000 Cantante preferito: Claudio Baglioni Attore preferito: Dustin Hoffman Squadra del cuore: Milan Piatto preferito: Pasta al pesto Stile di guida: Veloce quando serve Cosa chiede all’auto: Solidità

“Il motore è fluido, e si avverte una sensazione di vettura davvero agile e facile da condurre nel sempre più congestionato traffico urbano di oggi. Una considerazione particolarmente positiva devo farla sull’impianto frenante: la Picanto è l’automobile ideale per una persona distratta come me, spesso costretta a rallentare di colpo l’andatura con un arresto repentino. La posizione di guida è piacevole, piuttosto alta, e offre una corretta e ampia visione della strada, un aspetto importante questo per la sicurezza di chi guida. La vettura stupisce anche per la ripresa scattante, anche con il cambio automatico e con il condizionatore in funzione. E si sa che questi due sono accessori che portano via preziosi cavalli in un’auto dal motore di cilindrata così contenuta”. Nome: Francesca Brambilla Città: Villasanta Età: 31 anni Segno Zodiacale: Ariete Stato Civile: Fidanzata Titolo di studio: Laurea in Giurisprudenza Professione: Training Manager Anno conseguimento della patente: 1992 Chilometri percorsi in media all’anno: 80.000 Cantante preferito: Tiziano Ferro Attore preferito: Andy Garcia Piatto preferito: Pizza Stile di guida: Disattento Cosa chiede all’auto: Brillantezza di guida

“L’auto ha un abitacolo estremamente confortevole, un aspetto questo che secondo me viene esaltato anche dalla conformazione dei sedili, che sono regolabili con facilità e bloccabili in svariate posizioni. Io sono abituata ad auto rifinite con cura nell’abitacolo, e devo dire che sotto questo aspetto la Picanto non mi è piaciuta per i pochi posti dove riporre gli oggetti. Una piacevole scoperta è stata invece la trasmissione automatica, per me che non avevo mai guidato un’auto di questo tipo. Ritengo che un certo tipo di clientela possa apprezzare la presenza delle cinque porte, comode in determinate situazioni, ad esempio quando si devono portare o prendere dei vestiti in tintoria. Ma ripeto, mi ha colpito la sua tenuta di strada quando si guida in modo sportivo”. Nome: Silvia Bianchi Città: Monza: Età: 30 anni Segno Zodiacale: Vergine Stato Civile: Single Titolo di studio: Diploma di Corrispondente in Lingue Estere Professione: Impiegata Anno conseguimento della patente: 1993 Chilometri percorsi in media all’anno: 20.000 Cantante preferito: Elisa Attore preferito: Sean Penn Squadra del cuore: Inter Piatto preferito: Pizza Stile di guida: Brillante Cosa chiede all’auto: Tenuta di strada

Francesca: “Mi dà un Laura: “La praticità senso di sicurezza” la sua arma vincente” “La vettura è agile e pratica da utilizzare, anche per una neomamma come me sempre alle prese con la necessità di gestire il bambino e trasportare passeggino e pacchetti. In questo contesto la Picanto è una preziosa alleata, con l’abitacolo che è modulabile a piacere. Certo, il bagagliaio è un po’ piccolo per fare la spesa al supermarket, ma non si può pretendere tutto da una vettura così piccola, che è lunga 3,5 metri e che proprio per le sue dimensioni è semplice da parcheggiare. Anche la trasmissione automatica è un dispositivo che regala relax nella guida sempre più convulsa che oggi è tipica delle grandi città. I comandi sono facili da usare e intuitivi, e tutto è davvero a portata di dita. Un’auto che piace e che conquista subito, dalla quale si scende quasi a malincuore”.

rTA8OUe 2RtAo0b4M A

“Il design è originale e attraente, e anche il colore piuttosto particolare del modello in prova, un bel blu elettrico, secondo me non risulta stancante, ma al contrario si intona alla forma particolare della vettura. I suoi consumi in città sono contenuti. La vettura inoltre regala ai suoi utilizzatori un’estrema facilità nelle manovre di parcheggio, e questo aspetto, per una persona che come me lavora in pieno centro storico e deve sfruttare anche gli spazi di sosta più ristretti, costituisce un vantaggio tutt’altro che trascurabile. L’unica pecca che ho riscontrato è la ridotta visibilità di cui si gode dallo specchietto retrovisore, limitata in parte dai poggiatesta dei sedili posteriori. Ma è l’unico aspetto negativo della visibilità, che peraltro è buona da tutti gli altri lati”. Nome: Francesca Mangiarotti Città: Bresso Età: 28 anni Segno Zodiacale: Capricorno Stato Civile: Fidanzata Titolo di studio: Laurea in Lettere Professione: Headhunter (Cacciatore di teste) Anno conseguimento della patente: 1994 Chilometri percorsi in media all’anno: 8.000 Cantante preferito: Red Hot Chili Peppers Attore preferito: George Clooney Squadra del cuore: Inter Piatto preferito: Lasagne Stile di guida: Prudente Cosa chiede all’auto: Sicurezza

Nome: Laura Brumgnach Città: Monza Età: 37 anni Segno Zodiacale: Bilancia Stato Civile: Coniugata Figli: Edoardo, 1 anno e mezzo Titolo di studio: Laurea in Giurisprudenza Professione: Avvocato Anno conseguimento della patente: 1987 Chilometri percorsi in media all’anno: 9.000 Cantante preferito: Eminem Attore preferito: Johnny Depp Piatto preferito: Lasagne al forno Stile di guida: Preciso Cosa chiede all’auto: Praticità


SPECIALE KIA

AUTORAMA

9

DELLA PICCOLA COREANA Francesca: “Reagisce bene agli imprevisti”

Elena: “Aiuta a contenere i costi”

Anna: “Climatizzata in modo eccellente”

“La vettura è compatta e semplice da guidare. Ho avuto modo di sperimentare l’ottima tenuta di strada di questa piccola coreana in una situazione del tutto particolare e imprevista. Nel corso della giornata trascorsa al volante della Picanto mi sono ritrovata a percorrere una strada scorrevole alla periferia sud di Milano. Improvvisamente, a poche decine di metri di distanza, ho scorto un’anatra di medie dimensioni che sostava al centro della carreggiata sulla quale stavo viaggiando. Costretta ad affrontare una manovra repentina per evitare l’animale, l’auto ha risposto prontamente alla sterzata senza che io perdessi il controllo della traiettoria. Credo che al volante di altre auto la situazione sarebbe stata ben più difficile da gestire”.

“I consumi sono limitati, e devo dire che la prova della Kia mi ha permesso di registrare un notevole risparmio rispetto a quello che è il mio normale budget di spesa per il carburante. Ammetto di essere stata piuttosto scettica al riguardo, soprattutto quando ho notato che la versione del test aveva la trasmissione automatica e il condizionatore. Invece è stata una piacevole sorpresa. Di questi tempi, con il prezzo della benzina che è alle stelle, un’auto che consuma poco è un’alleata preziosa del bilancio di tante famiglie che devono far quadrare i conti del loro bilancio mensile. Mi hanno detto che fra non molto entrerà a far parte della gamma anche un motore diesel: mi sembra una scelta in linea con le attuali tendenze della clientela. Io comunque credo che tra quelle a benzina la 1100 sia la scelta più equilibrata”.

“La Picanto offre un’ottima visibilità grazie ai vetri e ai grandi specchietti laterali. Ci si sente protagonisti della strada. Pur non essendo abituata a cambiare spesso vettura e quindi a modificare tutte quelle piccole abitudini che caratterizzano un’impostazione di guida, affrontare la strada con questa city car è stato di una semplicità sorprendente. Probabilmente il comfort che ho provato guidando la Picanto è dovuto anche alla perfetta climatizzazione dell’abitacolo, un vantaggio non trascurabile in considerazione del fatto che la mia prova si è svolta in una calda giornata di luglio, con la temperatura sopra i 30 gradi centigradi. In un’auto di colore scuro e con gli interni in pelle ero pronta a... una sauna, invece a bordo ho trovato il benessere”.

Nome: Francesca Pellegrini Città: Milano Età: 28 anni Segno Zodiacale: Toro Stato Civile: Nubile Titolo di studio: Laurea in Lettere - Filosofia (D.A.M.S.) Professione: Consulente di produzione Anno conseguimento della patente: 1997 Chilometri percorsi in media all’anno: 2.000 Cantante preferito: Ben Harper Attore preferito: Jack Nicholson Squadra del cuore: Inter Piatto preferito: Tagliata di polpo con pomodorini, pinoli e rucola Stile di guida: Sportivo Cosa chiede all’auto: Comfort

Nome: Elena Follis Città: Rho Età: 31 anni Segno Zodiacale: Ariete Stato Civile: Fidanzata Titolo di studio: Laurea in Economia e Commercio Professione: Analista Finanziaria Anno conseguimento della patente: 1992 Chilometri percorsi in media all’anno: 20.000 Cantante preferito: Vasco Rossi Attore preferito: Brad Pitt Squadra del cuore: Juventus Piatto preferito: Filetto al pepe verde Stile di guida: Dinamico Cosa chiede all’auto: Bassi consumi

Nome: Anna Montrasio Città: Monza Età: 29 anni Segno Zodiacale: Pesci Stato Civile: Coniugata Titolo di studio: Arredatore d’interni Professione: Commessa Anno conseguimento della patente: 1993 Chilometri percorsi in media all’anno: 12.000 Cantante preferito: Eros Ramazzotti Attore preferito: Hugh Grant Squadra del cuore: Juventus Piatto preferito: Risotto alla milanese Stile di guida: Un tempo spericolato, ora molto controllato Cosa chiede all’auto: Ergonomia

Simona: “Un vero Barbara: “La sua furetto nel traffico” linea mi conquista” “Pur essendo di dimensioni piuttosto ridotte, a bordo l’auto regala ai passeggeri una sensazione di spaziosità. La Picanto ha indubbiamente una spiccata attitudine a essere una protagonista di quelli che io chiamo i circuiti cittadini, le sfide che dobbiamo affrontare tutti i giorni nel traffico urbano. Eppure non avrei timore di sostenere anche un viaggio a bordo di questa vettura, se non fosse per la capacità contenuta del bagagliaio. Una limitazione questa che, comunque, se si è solo in due a bordo, può essere facilmente aggirata reclinando il divano posteriore e liberando così uno spazio considerevole per i bagagli. Un’auto che è una vera trasformista e che sa adattarsi alle situazioni più disparate. E anche dal punto di vista estetico devo dire che la sua linea è originale”. Nome: Simona Cesario Città: Opera Età: 28 anni Segno Zodiacale: Gemelli Stato Civile: Nubile Titolo di studio: Laurea in Architettura Professione: Architetto Anno conseguimento della patente: 1995 Chilometri percorsi in media all’anno: 10.000 Cantante preferito: Vasco Rossi Attore preferito: Brad Pitt Piatto preferito: Risotto Stile di guida: Spedito Cosa chiede all’auto: Spaziosità

“Trovo che tante auto, soprattutto fra le city car, tendano ad assomigliarsi. Nel caso della Picanto devo dire che la Kia ha avuto davvero il coraggio di dire qualche cosa di nuovo. La gamma colori mi ha affascinato: sono tutte tinte vivaci, dall’arancio, che è un po’ il biglietto da visita di questo modello, al rosso Scarlatto, al liquid Silver, il verde Samba, il blu Diamante, il blu Cobalto, il bianco e il prestigioso nero Galaxy. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Quando passa una Picanto, la gente si volta a guardarla e questo a una donna fa sempre piacere, perché di solito se si guarda un’auto si fa caso anche a chi la guida. Ha uno stile personale e giovanile, e un’immagine attraente e direi quasi impertinente. Un’auto che si distingue nel caotico traffico delle grandi città”. Nome: Barbara Bufardeci Città: Nova Milanese Età: 29 anni Segno Zodiacale: Bilancia Stato Civile: Coniugata Titolo di studio: Laurea in Biologia Professione: Informatrice scientifica del farmaco Anno conseguimento della patente: 1994 Chilometri percorsi in media all’anno: 30.000 Cantante preferito: Vasco Rossi Attore preferito: Tom Cruise Squadra del cuore: Milan Piatto preferito: Pasta alla carbonara Stile di guida: Prudente Cosa chiede all’auto: Personalità


Kia Motors consiglia Agip

Grazie 1000. Zero anticipo, Zero rate per un anno, Zero interessi per due anni. EBD 4 freni a disco 5 posti

Prima rata a 12 mesi dall’acquisto, 30 rate con interessi tan max 5,88% - taeg max 6,04% + 24 rate a interessi zero (tan 0% - taeg 0%). Finanziamenti salvo approvazione Findomestic Banca S.p.A. Per tutte le condizioni contrattuali si rinvia ai “Fogli Informativi” a disposizione della clientela presso le concessionarie che aderiscono all’iniziativa. Offerte non cumulabili con altre in corso, valide su tutta la gamma Picanto disponibile in rete.

NADLER LARIMER

MARTINELLI

da 7.650,00*€

Nuova Pìcanto 1000. Pìcantissima. www.picanto.it

Kia Motors Italia srl. Una Società del Gruppo “Koelliker SpA.”

*Con sconto incondizionato di 800 euro. I.P.T. esclusa. Versione 1.0 12V LX. Consumo combinato (litri x 100 km) 4,9. Emissioni CO2 (g/km)118. La foto è inserita a titolo di riferimento.

Servosterzo 2 Airbag ABS

Non seguite la moda, guidatela.


AUTORAMA 11

Ottobre 2004

Presentato in CITROËN / Nuova proposta della fascia intermedia della gamma prima mondiale al Salone dell’Auto di Parigi, l’innovativo modello sarà offerto in versione berlina e coupé, due veicoli innovativi sia nello stile che nelle prestazioni. Otto le motorizzazioni: cinque a benzina e tre diesel HDi. Vendite a partire dalla prossima primavera.

C4 per berlina e coupè

PARIGI - C4 è la nuova proposta Citroën della fascia intermedia della gamma. Presentata in prima mondiale al Salone dell’Auto di Parigi e in vendita dalla primavera 2005, C4 è in realtà una doppia proposta, dal momento che si tratta di due veicoli innovativi sia nello stile che nelle prestazioni: una berlina e una coupé. Quasi una vettura su tre tra quelle vendute in Europa e nel mondo appartiene al segmento delle berline della fascia intermedia della gamma. Un mercato di tale portata si fonda su una clientela molto diversificata, dal background più vario. Questo ha indotto Citroën a proporre due veicoli dalle accentuate

caratteristiche di stile. Entrambe vantano uno stile forte e specifico: la berlina privilegia le forme arrotondate, la coupé mostra tratti più aspri. Le silhouette dei due veicoli condividono le linee fluide e slanciate, che accentuano il notevole aerodinamismo, uno dei valori tradizionali di Citroën. I due veicoli beneficiano di un coefficiente di penetrazione nell’aria record nel segmento (Cx=0,28), che contribuisce in modo diretto alla riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2. C4 berlina e coupé vantano inoltre la medesima abitabilità generosa, che contribuisce al comfort dell’abitacolo. Il benessere a

bordo è sempre garantito, grazie soprattutto alla presenza di equipaggiamenti all’avanguardia, studiati per regalare al guidatore una guida confortevole e serena. Il volante con comandi centrali fissi offre a portata di mano le principali funzioni di comfort e aiuto alla guida (limitatore-regolatore di velocità, sistema auto, telefono), in abbinamento a un inedito quadro strumenti, che riporta le informazioni su uno schermo digitale fotocromatico, situato al centro del cruscotto. Grazie alla regolazione del contrasto della visualizzazione in funzione della luminosità, la visibilità è garantita in qualunque circostanza.

L’abitacolo della C4 offre cura dei dettagli, come la presenza di un diffusore integrato di fragranze, perfettamente in stile, o ancora i vetri laterali “stratificati” a garanzia del comfort acustico. Per quanto riguarda l’aiuto alla guida, l’avviso di superamento involontario della linea di carreggiata rappresenta un’innovazione in termini di sicurezza: in autostrada o su vie a scorrimento veloce, il sistema rileva l’involontario superamento delle linee continue o tratteggiate della carreggiata, se non è stato attivato l’indicatore di direzione. Inoltre, la presenza di una parte fissa sul volante consente di integrare un airbag

La nuova Citroën C4 irrompe, nel mercato europeo delle vetture di categoria media, con carrozzeria berlina e coupè, entrambe con caratteristiche di stile molto avanzato e comunque in linea con il resto della produzione. Intanto prosegue il periodico magico di Citroën con successi commerciali su tutti i mercati.

di forma non più rotonda ma perfettamente adattata alla morfologia umana. Su C4 sono anche previsti equipaggiamenti abitualmente riservati ai veicoli dei segmenti superiori, come i fari bixeno a orientamento intelligente a doppia funzione (abbagliante e anabbagliante) che consentono un’illuminazione ottimale in curva. Infine, ed è una rarità sul segmento, il limitatore di velocità e l’allarme pneumatici sgonfi partecipano a rinforzare il comfort di guida. La gamma motorizzazioni è diversificata sin dal lancio. Si articola intorno a cinque motori a benzina da 1.4 a 2.0i, che sviluppano potenze da 90 a 180 cv, e a tre motori diesel HDi di ultima generazione, che vanno da 92 a 138 cv. La maggior parte dei propulsori rispetta finora la norma antinquinamento Euro IV. Inoltre, con C4, Citroën estende l’offerta dei veicoli equipaggiati di filtro antiparticolato (FAP), una tecnologia, già in dotazione a quasi 150.000 veicoli Citroën nel mondo, che completa i vantaggi dei motori HDi in quanto a protezione dell’ambiente. Nel primo semestre 2004, la quota di mercato autovetture+veicoli commerciali Citroën in Europa si è attestata al 6,9 per cento con 607.000 immatricolazioni e una penetrazione equivalente a quella registrata nel 2003. Citroën ha registrato una quota sul mercato auto del 6,4 per cento (501.000 immatricolazioni) contro il 6,7 per cento dello stesso periodo del 2003. Nel mercato dei

veicoli commerciali, la Casa francese ha immatricolato 106.000 veicoli, pari al 10,7 per cento del mercato (+2 per cento). In Italia, Citroën ha aumentato i volumi del 22 per cento nel mercato complessivo vetture e veicoli commerciali, portando la sua quota mercato al 6,8 per cento contro il 5,8 per cento del 2003. In due anni, i volumi di vendita sono raddoppiati da 46.000 del primo semestre 2002 a oltre 95.000. L’aumento dei volumi nel mercato auto è stato del 22,32 per cento a 90.125 unità, pari a una quota del 6,97 per cento. Citroën è la terza marca estera sul nostro mercato e prima tra le francesi. La C2 ha realizzato un’ottima partenza, con 22.000 vetture vendute, mentre il successo di C3 e C3 Pluriel continua a registrare numeri eccezionali, con oltre 48.000 veicoli venduti nel primo semestre 2004. La C3 è risultata la vettura estera più venduta in Italia. Aumento anche per i veicoli commerciali (+13 per cento a 4.926 unità), con quota di mercato passata dal 4 al 4,3 per cento. Ma il dato più interessante è che a metà luglio in Italia è stata consegnata la Citroën numero 100.000 dall’inizio dell’anno. Si tratta di un nuovo record della marca. Per quanto riguarda i risultati conseguiti al di fuori dell’Europa Occidentale, il primo semestre 2004 si è chiuso per Citroën con un totale di oltre 137.000 veicoli venduti, con un incremento del 10,5 per cento rispetto ai primi sei mesi del 2003. Fabio Basilico


12 AUTORAMA

Ottobre 2004

FIAT / Stilo e Multiwagon in versione Uproad, Racing e Schumacher

Votate a chi ama la guida sportiva Tre nuove versioni di Stilo M.Y. 04 confermano il continuo impegno di Fiat per essere sempre più vicina alle esigenze degli automobilisti. Una promessa che si traduce nell’aggiornamento stilistico e di contenuti di un modello “pieno di vita”, come recita il claim pubblicitario. PARIGI - Tre nuove versioni di Stilo M.Y. 04 confermano il continuo impegno Fiat per essere sempre più vicina alle esigenze degli automobilisti. Un impegno che si traduce nell’aggiornamento stilistico e di contenuti di un modello “pieno di vita”, come recita il claim pubblicitario. E non è un caso se lo stesso messaggio è sia la migliore sintesi dello spirito che anima l’intera famiglia di Stilo (berlina a 3 o 5 porte e Multi Wagon) sia il binomio che contraddistingue quanti usano la propria vettura per vivere con dinamismo e ottimismo il tempo libero o quello professionale. Del resto, tutte le versioni del modello vantano straordinarie doti di funzionalità e versatilità che soddisfano la voglia di viaggiare in completa libertà. Un esempio? La nuova Stilo Multi Wagon “Uproad”, pensata e realizzata per quanti desiderano distinguersi e vivere il proprio tempo libero e, in particolare, amano la natura e vogliono appagare il proprio gusto dell’avventura e della sfida.

La Stilo Schumacher Disponibile dal prossimo anno e con due propulsori (1.9 JTD da 115 cv e 1.9 Multijet da 140 cv), la nuova vettura si contraddistingue all’esterno per i cerchi in lega da 17’’ e, soprattutto, per le fasce paracolpi e i paraurti rinforzati di colore nero che contrastano con le due eleganti tinte carrozzeria metallizzate. L’impressione è quella di un modello solido, robusto, di sostanza e pronto a coinvolgere migliaia di appassionati accomunati dallo stesso “spirito libero”. All’interno, poi, la Stilo Multi Wagon “Uproad” offre nuovi colori per la plancia e i tessuti. A Parigi era esposta anche una fiammante Fiat Stilo “M. Schumacher”, una “edizione limitata” che si richiama al famoso pilota della Ferrari e pluricampione del mondo di Formula 1, per un cliente amante delle forti emozioni. Disponibile in circa 3.500 unità, la nuova versione è proposta a 3 porte e con un look aggressivo ed esclusivo. Merito di un Kit Zender (paraurti anteriore e posteriore, minigonne e spoiler posteriore tutti nella stessa tinta della carrozzeria), cerchi in lega da 17’’ specifici, il particolare colore di carrozzeria “Rosso Corsa” (simile al famoso Rosso della Scuderia Ferrari) su cui spicca il logo “M. Schumacher”. Disponibile nelle potenti motorizzazioni 2.4 20v da 170 cv e 1.9 Multijet 16v da 140 cv, all’inter-

no la stessa vocazione sportiva è confermata dall’adozione di pedaliera e batticalcagno dal design sportivo specifico. Di serie, poi, la Fiat Stilo “M. Schumacher” propone i Window Bag e il sistema ESP, oltre al climatizzatore automatico bi-zo-

cv. Tra i contenuti di serie si segnalano: ruote in lega da 17”, spoiler posteriore, minigonne, pedaliera e appoggiapiedi sportivi, comandi radio su volante, radio CD, kit kiron e vernice metallizzata. Inoltre, sempre di serie sono anche il climatizza-

ch’essi con un nuovo disegno interno). Nel complesso, questi due interventi conferiscono al posteriore di Stilo 5 porte un’immagine più raffinata e armoniosa, oltre ad accentuare il senso di solidità. Tutti gli allestimenti disponibili sul “5 porte” of-

frono un tocco di eleganza in più, merito delle modanature laterali e di quelle sui paraurti che sono proposti nella stessa tinta di carrozzeria. Infine, incastonato al centro del portellone (3 e 5 porte), si trova il logo circolare.

Dettagli di stile, dunque, che accentuano ancora di più le differenti anime del modello: una berlina con un solo carattere e due personalità; due vetture a 3 e a 5 porte davvero molto diverse tra loro. La prima, infatti, è improntata all’individualismo, alla prestazionalità e al piacere di guidare. Ecco allora un’auto giovane e “tecnologica” dotata di uno spiccato carattere sportivo e dalle forme aggressive: è, quindi, la soluzione perfetta per chi cerca in una vettura la differenziazione e l’originalità. Idealmente, due parallelepipedi sovrapposti che si saldano nella linea di cintura, dove un forte “muscolo” sottolinea la prevalenza della lamiera sulle superfici vetrate. Comfort in

giusto equilibrio e la migliore sintesi. Da una parte, quindi, l’eleganza stilistica e la maneggevolezza delle versioni Station Wagon, che da sempre richiamano il piacere di viaggiare e la ricerca degli spazi aperti; dall’altra tutta la versatilità e modularità di un MPV che garantiscono spazio e comfort per tutti i passeggeri, sia nei posti anteriori sia in quelli posteriori: dai sedili riconfigurabili al lunotto apribile, da una posizione di guida particolarmente confortevole alla maggiore facilità di accesso. Un risultato, poi, reso ancora più interessante dalle dotazioni e dai dispositivi che fino a poco tempo fa erano esclusivi di vetture appartenenti ai segmenti superiori. Il nuovo modello offre una gamma di propulsori ampia e soprattutto articolata. Sono, infatti, quattro motori a benzina e quattro turbodiesel “Common Rail” (uno dei quali è Multijet) che mostrano doti diverse, tutte sfruttate appieno dall’accoppiamento con cambi a 5 o 6 marce e, nel caso del propulsore 2.4 20v, abbinato anche al sofisticato cambio

primo piano, invece, per la Fiat Stilo M.Y.04 (5 porte), che aggiunge alla formula tradizionale delle due volumi i vantaggi propri del monovolume: è comodo entrarne e uscirne, dentro c’è molto spazio e si guida da una posizione più alta, che assicura un senso di maggior controllo della strada. Quindi, grazie alle sue caratteristiche di progetto e alle numerose soluzioni “intelligenti” inerenti la gestione degli spazi interni, Fiat Stilo 5 porte si propone come l’auto ideale per la famiglia. Le stesse doti vincenti si ritrovano sulla Stilo Multi Wagon M.Y.04, un nome nato da due concetti automobilistici diversi tra loro, ma che nel modello hanno trovato il

robotizzato Selespeed. Tanti motori, dunque, che di volta in volta si segnalano per la loro generosità, per il temperamento brillante o ancora per le alte prestazioni e la tecnologia sofisticata. Tra le doti comuni, invece, la grande affidabilità e il rispetto per l’ambiente. In particolare, la nuova gamma di Fiat Stilo M.Y.04 introduce l’ultimo nato della famiglia Fire: il 1.4 16v abbinato a un cambio manuale a 6 marce che sviluppa una potenza di 70 kW (95 cv) a 5.800 giri/min e una coppia massima di 128 Nm a 4.500 giri/min. La Fiat Stilo 3 porte così equipaggiata raggiunge i 180 km/h di velocità massima (178 per la 5 porte e 176 per la Multi Wagon), accele-

Modello con molte anime

Dall’alto in basso, la Stilo Racing, un’immagine posteriore della Stilo edizione 2004 e la Stilo Schumacher, modelli che esprimono una accentuata sportività e che al recente Salone di Parigi hanno registrato molti consensi da parte dei visitatori. È un modello, la Stilo, dalle molte anime, che nell’edizione 2004 appare molto più competitivo.

na, all’impianto Hi-Fi completo di lettore Cd (compresi i file MP3) e ai comandi radio sul volante. Infine, completano la ricca dotazione della serie speciale “M. Schumacher” il tetto di vetro di grandi dimensioni (sky window). Oltre alla serie speciale “M. Schumacher” è da ricordare una seconda vettura dalla spiccata impronta sportiva. Si chiama Fiat Stilo Racing ed è la risposta ideale per un pubblico giovane e dinamico a un prezzo molto interessante ed accessibile. La Stilo Racing è proposta a 3 porte e nelle motorizzazioni 1.4 16v da 95 cv con cambio a 6 marce, 1.6 16v da 103 cv, 1.9 JTD da 115 cv e 1.9 Multijet 16v da 140

tore manuale, i fendinebbia e il logo “racing” posto sul montante posteriore. All’inizio dell’anno Fiat Stilo si è presentata proponendo alcuni ritocchi estetici e due nuovi motori, un rinnovamento della gamma teso a rafforzare e migliorare l’importante posizione conquistata nei confronti delle numerose concorrenti. Per quanto riguarda lo stile, le modifiche più evidenti hanno interessato la parte posteriore della berlina a 5 porte. Infatti, i designer del Centro Stile Fiat hanno ridisegnato il portellone eliminando l’intaglio nel paraurti e le gemme retronebbia dalla attuale posizione vicino alla targa (ora la funzione è integrata nei proiettori, an-


AUTORAMA 13

Ottobre 2004 ra da 0 a 100 km/h in 12 secondi e copre il chilometro da fermo in 33,8 secondi. I consumi sono tra i migliori del segmento: 8,2 l/100 km nel ciclo urbano, 5,5 l/100 km in quello extraurbano e 6,5 l/100 km nel misto. Per la versione Multi Wagon i valori sono rispettivamente 8,7 l/100 km - 5,8 l/100 km - 6,8 l/100 km, mentre per la versione a 5 porte sono 8,5 l/100 km - 5,7 l/100 km - 6,7 l/100 km. Seconda novità della gamma motori è il potente 1.9 Multijet 16v da 140 cv, il capostipite della seconda generazione dei propulsori “Common Rail” (i JTD a 16 valvole e con tecnologia Multijet) che il Gruppo Fiat ha presentato per la prima volta al mondo nel 2002. Il turbodiesel sviluppa una potenza di 103 kW (140 cv) a 4.000 giri/min e una coppia generosa di 305 Nm a 2.000 giri/min. La Fiat Stilo 1.9 Multijet 140 cv (3 porte) toc-

ca una velocità massima di 203 km/h (200 km/h per la 5 porte e la Multi Wagon), accelera da 0 a 100 km/h in 9,7 secondi e copre il chilometro da fermo in 30,9 secondi. Prestazioni brillanti, dunque, a fronte delle quali i consumi si rivelano contenuti: la berlina fa registrare 7,6 l/100 km nel ciclo urbano, 4,2 l/100 km in quello extraurbano e 5,4 l/100 km nel misto, mentre i valori delle versioni 5 porte e Multi Wagon sono rispettivamente 7,8 l/100 km - 4,4 l/100 km - 5,6 l/100 km.

Un diesel da 100 cavalli Terza novità della gamma motori e prima assoluta è il versatile 1.9 JTD da 100 cv, che si aggiunge alla gamma attuale formata dal 1.9 JTD 80 cv e dal 1.9 JTD 115 cv, diventando il nuovo motore d’attacco della gamma diesel per alcuni mercati Euro-

pei: Italia, Francia, Germania, Spagna, Olanda, Belgio, Danimarca, Polonia e Cekia/Slovacchia. Il turbodiesel sviluppa una potenza di 74 kW (100 cv) a 4.000 giri/min e una coppia generosa di 200 Nm a 2000 giri/min. La Fiat Stilo 1.9 JTD 100 cv (3 porte) tocca una velocità massima di 183 km/h (181 km/h per la 5 porte e la Multi Wagon), accelera da 0 a 100 km/h in 11,6 secondi. Prestazioni rilevanti, dunque, a fronte delle quali i consumi si rivelano contenuti: la berlina fa registrare 7,2 l/100 km nel ciclo urbano, 4,2 l/100 km in quello extraurbano e 5,3 l/100 km nel misto, mentre i valori delle versioni 5 porte e Multi Wagon sono rispettivamente 7,4-7,5 l/100 km - 4,3-4,6 l/100 km - 5,4-5,6 l/100 km. Fiat Stilo M.Y. 04 semplifica la vita a chi la possiede: all’entrata in galleria i fari si accendono automaticamente, attivati dai sensori, e

alle prime gocce di un improvviso acquazzone il tergicristallo entra in funzione su comando del sensore di pioggia. Al momento di posteggiare, poi, le manovre sono facilitate dal sensore di parcheggio. Senza contare che il funzionamento di questi e di altri sistemi può essere personalizzato dal guidatore attraverso il menù del My Car sul quadro di bordo. Inoltre, il modello offre la comodità del servosterzo elettrico e dell’assetto Memory che permette di impostare e richiamare fino a tre impostazioni di guida, dal sedile agli specchi retrovisori. Fiat Stilo M.Y. 04 propone anche CONNECT, l’innovativo sistema infotelematico completo di un telefono GSM Dual Band con accesso Internet WAP, Localizzazione GPS e Navigazione, oltre che di un sistema audio CD capace di riprodurre anche i file musicali MP3. Il siste-

LANCIA / A Parigi molte attenzioni per il marchio torinese

Musa e Ypsilon reginette di vera bellezza PARIGI - Uno stand allestito all’insegna della classe italiana; un ambiente caldo e ricco di fascino come ci si aspetta di trovare in un hotel de charme o in un casale toscano. Luoghi dove l’ospitalità non è mai un’accoglienza formale ma è sem-

bordo i passeggeri come dei veri propri ospiti, curata in ogni particolare per farli sentire sempre a loro agio. Protagonista indiscussa dello stand, la vettura era esposta in due esemplari equipaggiati con i propulsori Multijet: una nella cilin-

come dimostra anche il “Design Award” vinto a Bruxelles, il “concentrato di ammiraglia” della Lancia era ospitato su una pedana ellittica in legno pregiato e su una pavimentazione in marmo. Due le vetture esposte al Salone, entrambe nell’al-

ma può essere gestito da comandi vocali e visualizzato su un display fino a 7” Wide Screen.

Stilo anche con tetto apribile Nella gamma Stilo M.Y. 04 sono anche disponibili: il tetto apribile lamellare Sky Window, con comando elettrico che permette in dieci secondi di aprire e far scorrere le cinque lamelle che lo compongono - sono possibili 5 configurazioni differenti di apertura modulare del tetto dal solo deflettore sino a una superficie di 1 m2 - e regalare così grande luminosità anche ai posti posteriori assicurando a tutti i passeggeri un piacevole effetto cabrio; e l’innovativo sistema Easy Go, disponibile su tutta la gamma, che tramite il possesso di un CID (Customer Identification Device) permette l’apertura della vettura al solo avvici-

narsi e l’accensione del veicolo tramite un pulsante dimenticandosi di chiave e telecomando e all’uscita basterà allontanarsi in possesso del CID perché le portiere si blocchino automaticamente. Infine, a eccezione del nuovo Multijet da 140 cv, su tutte le motorizzazioni diesel di Fiat Stilo M.Y. 04 è disponibile il riscaldatore addizionale a “caldaietta”, capace di riscaldare l’acqua del propulsore e l’abitacolo oltre a sbrinare i cristalli anche con la vettura ferma. In questo modo si facilita l’accensione dell’auto nei climi più freddi, oltre ad avere fin da subito il massimo della capacità riscaldante all’interno dell’abitacolo. Tra l’altro, risulta particolarmente utile la possibilità di programmare la durata dell’accensione e azionarlo a distanza mediante un telecomando.

In un contesto di grande fascino ha fatto passerella l’ultima nata di Casa Lancia: Musa, il monovolume compatto che invita a condividere il piacere di vivere a bordo di una vettura unica nel suo segmento. Apprezzate anche Ypslon e Thesis con carrozzeria bicolore.

ganini”, l’altra spicca per il raffinato “Avorio Paganini Marrone Caravaggio”. Una “livrea” accattivante e di grande fascino che si richiama alle “edizioni uniche” Fuoco, Aria, Terra e Acqua presentate lo scorso anno al Motor Show di Bologna e

Accanto a questi “gioielli automobilistici”, Lancia ha proposto l’ammiraglia del marchio, la prestigiosa Thesis Emblema 2.4 jtd da 175 cv con la carrozzeria “bicolore” nelle tinte Visone e Testa di moro. Una versione particolare, quindi, che assi-

go affascinante e curato in ogni dettaglio, pronto a chiudere il visitatore in un abbraccio protettivo. Dall’altra parte, le immagini ariose e solari di Lancia Musa erano proiettate su uno schermo a led di oltre 9 m2, un oggetto prezioso e dalla

che tanto interesse avevano riscosso tra il pubblico e la stampa internazionale. Lo stesso successo si è ripetuto in estate a Milano, precisamente nell’esclusivo showroom Lancia in corso Como 14 dove sono state esposte in anteprima due esemplari “B-Kini”.

cura ai clienti il piacere di guidare e di essere passeggeri di una vera auto d’élite. Il pubblico ha potuto apprezzarne i raffinati interni realizzati con materiali di assoluto pregio e piacevoli al tatto, scelti non solo in funzione dell’aspetto estetico ma anche delle reazioni sensoriali che sono capaci di creare. Tutto lo stand Lancia era giocato per creare un ambiente caloroso e accogliente con materiali raffinati e di valore che riportano a un lusso elegante e sofisticato, comunque mai ostentato. Da una parte, quindi, la lavorazione artigianale di materiali pregiati come il legno di noce, il marmo e il legno Wengé a sottolineare un luo-

tecnologia sofisticata. Lo stesso calore lo si ritrovava anche all’interno dell’edificio Lancia che, con la sua parete di lamelle di Wengé, faceva da sfondo all’area espositiva delle vetture. La struttura riprendeva la linea tipica di uno yacht ed era ulteriormente ingentilito da una suggestiva cascata d’acqua, tema sempre presente negli stand Lancia. A pian terreno, poi, c’era la boutique Lancia, volutamente lasciata visibile dall’esterno in modo da catturare l’attenzione con oggetti di pura classe italiana. Salendo le scale, infine, si accede alla “terrazza Martini”, riservata e ampia lounge da dove si può godere di una vista privilegiata sullo stand.

Musa, Ypsilon (a destra) e Thesis (sotto) sono ora disponibili anche nell’accattivante soluzione bicolore per la carrozzeria. Musa ha debuttato in maniera molto positiva.

pre un caldo abbraccio fatto di gesti semplici e sinceri. Ecco, in sintesi, lo “spirito” che ha pervaso l’intera area espositiva di Lancia a Parigi. E in questo contesto di grande fascino ha fatto passerella l’ultima nata: Lancia Musa, il monovolume compatto che invita a condividere il piacere di vivere a bordo di una vettura unica nel suo segmento. Certo un prodotto di lusso ma che mai sconfina nell’ostentazione perché è disegnato intorno ai desideri di quanti amano godersi la vita senza rinunciare alla praticità reale. In questo senso, quindi, l’area espositiva Lancia riassume l’essenza della nuova Musa: una vettura italiana studiata per ricevere a

drata 1.9 e una nella motorizzazione 1.3 abbinata all’esclusivo cambio robotizzato D.F.N. (“Dolce Far Niente”). Inoltre, le due Lancia Musa sono dotate di Connect NAV+, Sky-dome e cerchi in lega da 16” e sono proposte nei colori Perla Vasari e Testa di moro, tinte raffinate che si intonano perfettamente con l’elegante pavimento in legno Wengé dell’area espositiva.

La Ypsilon B-Kini esposta a Milano Vicino alla zona riservata a Musa ha poi trovato posto l’altra regina di Casa Lancia: la Ypsilon. Infatti, dopo un anno di successi raccolti tra il pubblico e la critica,

lestimento Argento e dotate dell’esclusivo abbinamento 1.3 Multijet e cambio D.F.N. (“Dolce Far Niente”). Si tratta di due versioni “Serie limitata B-Kini” che si contraddistinguono per la carrozzeria “bicolore”: una è caratterizzata dall’elegante “Rosso Guttuso - Avorio Pa-


14 AUTORAMA

Ottobre 2004

FORD / Motorizzazione TDCi per la gamma Mondeo

Il fascino della potenza Da ottobre sul mercato la Mondeo 2.2 Duratorq TDCi 155 cavalli, l’auto con cui Ford cambia le regole del gioco nel segmento D. Massima potenza, elevata sicurezza e accessibilità per il celebre modello dell’ovale blu. MILANO - Con il mese di ottobre è disponibile sul mercato la nuova Mondeo 2.2 TDCi 155 cavalli con cui Ford ridefinisce le regole del gioco nel segmento D puntando sulla massima potenza, su una grande sicurezza e sull’accessibilità. “Il segmento D nel quale si colloca Mondeo - ha sottolineato Massimo Pasanisi, presidente e amministratore delegato di Ford Italia - contribuisce all’immatricolato complessivo del Bel Paese con una quota dell’8,3 per cento. Questa classe di veicoli negli ultimi anni ha visto un’erosione progressiva, a favore di una crescita del segmento C e, in particolare, dei monovolumi compatti. Coloro che acquistano una vettura del segmento D nel 91 per cento dei casi optano per un propulsore diesel. Una percentuale che, nel caso specifico della gamma Mondeo, è ancora più elevata, arrivando a toccare il 97 per cento del totale (il 67 per cento TDCi 130 cavalli e il 33 per cento TDCi 115 cavalli). È evidente che le motorizzazioni TDCi rappresentano il cuore della gamma ed è su queste che i progettisti Ford continuano a lavorare per migliorare ulteriormente i risultati del marchio sul mercato”.

Chi sono i clienti Mondeo Oggi Mondeo per volumi di vendita si pone al terzo posto nel suo segmento con uno share dell’8,4 per cento, preceduta da Alfa 156 (23,6 per cento) e da Volkswagen Passat (12,7 per cento). “Attraverso un sondaggio - ha continuato Massimo Pasanisi - abbiamo potuto rilevare che gli uomini rappresentano il 96 per cento degli acquirenti di Mondeo. L’età media è di 44,2 anni. Si tratta per lo più di persone sposate (87 per cento) con un reddito

sta soli 750 euro in più. Per l’allestimento Ghia (cerchi in lega da 17 pollici, inserti cromati, luci di cortesia esterne, interni in pelle e volante in pelle e legno) sono richiesti altri 2.000 euro. Infine Mondeo TDCi da 155 cavalli Titanium costa 27.400 euro. Per semplificare la scelta ai clienti con Idea Ford TDCi abbiamo previsto, per tutta la gamma Mondeo, un pari anticipo e uguali rate mensili per 24 mesi alla fine dei quali si potrà riscattare la propria vettura, acquistarne una nuova o restituirla alla concessionaria. In ogni caso è garantito un valore minimo”.

Tre milioni di unità prodotte

La nuova Mondeo 2.2 TDCi da 155 cavalli si rivolge ai clienti Ford esigenti in fatto di potenza e prestazioni.

annuo intorno ai 45.400 euro. Il 23 per cento ha un ruolo manageriale e il 21 per cento possiede una laurea. Abbiamo potuto notare che fra le principali motivazioni all’acquisto di Mondeo ci sono l’ottimo rapporto qualità-prezzo (31 per cento), lo stile della vettura (26 per cento) e il suo livello di equipaggiamento (15 per cento). Con l’ultima nata della gamma abbiamo cercato di soddisfare pienamente le aspettative dei nostri clienti”. Dal 2001 a oggi, nel segmento D, la domanda di propulsori di potenza massima inferiore ai 115 cavalli è scesa progressivamente per lasciare spazio a quella di motori dai 116 ai 130 cavalli e oltre i 130 cavalli. “Mondeo 2.2 TDCi da 155 cavalli - ha ricordato il numero uno di Ford Italia - nasce per soddisfare le richieste di un mercato dove la domanda di propulsori diesel dalle elevate prestazioni è in forte crescita. Il nuovo common rail rende accessibile la raffinata tecnologia TDCi e consolida l’esperienza di Ford nel mondo dei diesel”. Attraverso alcune modifiche strutturali del motore 2.0 TDCi da 130 cavalli si sono ottenute performance sorprendenti: una potenza massima di 155 cavalli e una coppia massima di 360 Nm che possono diventare 400 in overboost. “Per celebrare l’introduzione del nuovo propulsore - ha aggiunto Massimo Pasanisi - lanceremo una serie limitata di 300 esemplari, denominata Titanium, dedicata ai clienti più esigenti di questa categoria. Mondeo Titanium vanta un allestimento esclusivo che gli conferisce un look raffinato e dinamico. Il design esterno si caratterizza per il kit sportivo che include paraurti aerodinamici, mini-

gonne, griglia sportiva, fendinebbia speciali e passaruota anteriori marcati, per la griglia superiore e inferiore cromata, per i cerchi in lega da 17 pollici, per le sospensioni sportive (autolivellanti nella wagon), per i vetri oscurati e per la vernice metallizzata. Gli interni si distinguono per i sedili a elevato contenimento laterale, per l’utilizzo di mate-

riali preziosi come la pelle e l’alcantara, per le cromature Titanium e per il pomello cambio in alluminio”. Ulteriore novità nell’universo Mondeo è l’esclusivo sistema BlueTooth che consente un controllo vocale non solo del telefono ma anche dell’impianto audio e navigazione e del climatizzatore per un livello di sicurezza alla guida sempre al

top. I prezzi della Mondeo TDCi da 155 cavalli partono da 24.400 euro. “Abbiamo potuto rilevare - ha dichiarato il presidente di Ford Italia - che i clienti sono disposti a spendere 50 euro in più per ogni cavallo di potenza. Ford ha voluto enfatizzare l’accessibilità alle motorizzazioni diesel e, rispetto alla 130 cavalli, Mondeo TDCi da 155 cavalli co-

“Per le aziende, invece, c’è Ford Business Partner ha proseguito Massimo Pasanisi - che consente di guidare una Ford Mondeo 2.2 TDCi da 155 cavalli Station Wagon con 36 canoni da 503 euro con 90.000 chilometri. Il canone Fbp è comprensivo di tutti i servizi inerenti l’auto: dall’immatricolazione all’assicurazione Rca con massimale illimitato, fino alla manutenzione ordinaria e straordinaria e all’assistenza e al soccorso stradale”. Mondeo, il modello targato Ford che dal 1993, anno del suo debutto sul mercato, a oggi è stato venduto in oltre 3 milioni di unità sembra pronto a conquistare nuove fasce di clienti. “Il nostro obiettivo per il prossimo anno - ha concluso Massimo Pasanisi - è di immatricolare 9.000 Ford Mondeo, ripetendo il risultato con il quale crediamo di chiudere il 2004. Di queste circa 3.000 monteranno la nuova potente motorizzazione”. Beba Tancredi

I SEGRETI DEL NUOVO QUATTRO CILINDRI DIESEL

Brillanti prestazioni nel rispetto dell’ambiente Milano - Debutta a ottobre l’ultima delle creazioni degli ingegneri Ford: il nuovissimo propulsore 2.2 Duratorq TDCi, in grado di erogare una potenza massima di 155 cv e una coppia massima di ben 360 Nm tra i 1.800 e i 2.250 giri al minuto. Con quattro valvole per cilindro e due alberi a camme in testa con le camme montate a caldo, questo propulsore si caratterizza per la sua modernità. Risultato di un aggiornamento strutturale del 2.0 TDCi da 130 cavalli firmato Ford, il più potente 2.2 TDCi si distingue per il sensibile ampliamento della gamma di regimi utili. L’incremento della cilindrata si è ottenuto con un aumento della corsa dei pistoni (da 86 a 94,6 millimetri) che ha richiesto alcune modifiche alle bielle (forgiate-sinterizzate) e ai

pistoni stessi e ha avuto benefici anche in termini di elasticità di funzionamento, rumorosità e vibrazioni. Novità, poi, nel turbocompressore con la turbina a geometria variabile che può raggiungere una velocità massima superiore (225.000 giri al minuto) con effetti positivi sulla coppia, particolarmente elevata anche ai bassi regimi. Altri cambiamenti hanno riguardato il sistema di iniezione del carburante che presenta nuovi ugelli degli iniettori Delphi con diametro dei fori di spruzzo più piccoli (da 180 a 125 micro-metri), geometria del canale di iniezione dalla forma conica e arrotondata, sette fori per iniettore (anziché cinque) e una differente geometria della cavità della camera di combustione. Queste misure costruttive hanno permesso al Team Ford Diesel di ottenere una migliore combustione e una maggiore resistenza strutturale, un’elevata potenza massima e ridotte emissioni di sostanze inquinanti. Il 2.2 TDCi 155 cavalli è un motore ad elevate prestazioni, che si distingue soprattutto in fase di sorpasso grazie al sistema di controllo dell’overboost che, in caso di necessità, garantisce un’erogazione di sovracoppia tra i 360 e i 400 Nm, per un limitato intervallo di tempo. Da sottolineare le performance di Mondeo 2.2 TDCi da 155 cavalli. L’auto può raggiungere una velocità massima di 223 chilometri orari coprendo lo sprint da 0 a 100 chilometri orari in soli 8,7 secondi. Valori che consentono al celebre modello della casa americana di distinguersi dalla concorrenza senza, però, alcuna penalizzazione in termini di consumi: nel ciclo combinato per percorrere 100 chilometri sono necessari 6,1 litri di gasolio, soli 0,3 litri in più rispetto al 130 cavalli. Il motore è stato abbinato al cambio manuale Ford Durashift a sei rapporti che permette al driver di trarre il massimo vantaggio dalla potenza disponibile. Al momento del lancio Mondeo 2.2 TDCi da 155 cavalli sarà disponibile nella versione Euro 3. Per l’Euro 4 bisognerà attendere il 2005.


AUTORAMA

FOCUS

Senza soste l’offensiva di prodotto della Casa di Monaco di Baviera

NUOVI CLIENTI CON LA SERIE 1 È iniziata in settembre la grande avventura dell’ennesimo nuovo modello che si è aggiunto alla gamma Bmw. Si tratta della Serie 1, la vettura con la quale oggi si può fare il primo passo per accedere nel mondo Bmw. Linea accattivante, interni che fanno percepire immediatamente una qualità superiore, motorizzazioni brillanti, l’auto ha tutti i numeri per conquistare una clientela giovane.

G

ià in pieno agosto, sulle strade della Costa Smeralda, abbiamo potuto toccare con mano l’entusiasmo con il quale è stata accolta dai giovani di entrambi i sessi la nuova Bmw Serie 1. Alcuni modelli di questa nuova vettura erano disponibili a San Teodoro per delle prove con l’assistenza di drives della Bmw Italia. Si è registrato un successo di partecipazione che in certi giorni era perfino difficile controllare. E i commenti di quanti hanno avuto la possibilità di provarla erano unanimi: bella, compatta, divertente da guidare. Lo stesso entusiasmo ha accompagnato in settembre l’International Road Show Bmw Serie 1, promossa in Europa dalla Casa di Monaco di Baviera e che ha toccato molte città italiane. E non è nemmeno un caso che la Serie 1 sia stata consacrata come una delle reginette più belle sul palcoscenico del Salone di Parigi, dove si è presentata per la prima volta al pubblico internazionale. Se il buon giorno si vede dal mattino, bisogna proprio dire che in Casa Bmw si è materializzato l’ennesimo nuovo fenomeno. I progettisti di Monaco di Baviera non hanno lasciato nulla di intentato per fare della Serie 1 - oltre che un’autentica Bmw con tutti quei valori, in fatto di stile, comfort, qualità dei materiali, tecnologia, motorizzazioni brillanti che sanno essere anche economiche e rispettose dell’ambiente, che la moderna clientela riconosce all’intera produzione del gruppo automobilistico tedesco un’automobile compatta capace di suscitare l’immediato interesse della cliente giovane, maschi e femmine, con la quale accedere a dei costi contenuti a quel mondo Bmw molto spesso desiderato. “Obiettivo del Gruppo Bmw - sottolinea Marco Saltalamacchia, presidente di Bmw Italia - era quello di realizzare una vettura con la quale arricchire l’offerta di modelli ma anche andare a conquistare spazi in nuovi segmenti di mercato e in nuovi mercati, il tutto in linea con quell’offensiva di prodotto che è stata lanciata già da qualche anno e che ha visto la nascita e l’affermazione di modelli come la X5, la X3, la Z4, la nuova Serie 6 coupé e Cabrio. La Serie 1 ha tutte le qualità per assicurare un altro solido puntello a questa grande offensiva di prodotto, che puntualmente sta dando risultati commerciali e fi-

di GIANNI MIRTO

nanziari estremamente positivi con la costante crescita delle vendite su tutti i mercati, Italia compresa”. Con la Serie 1 inizia una nuova era per il segmento delle compatte, capace com’è di assicurare dinamica, sicurezza, comfort, qualità, innovazione a livelli decisamente sconosciuti finora. Per la prima volta la funzionalità di una cinque porte compatta è stata abbinata a quel piacere di guida attribuito generalmente alle Bmw. Il suo carattere sportivo è fornito da motori a benzina ad alto rendimento con tecnologia Doppio Vanos e Valvetronic, da potenti propulsori diesel Common Rail e da un autotelaio altamente sofisticato. Il segreto alla base della straordinaria esperienza di guida, fornita dalla precisione, dalla fedeltà alla traiettoria e dall’agilità, è la trazione posteriore.

Quattro motorizzazioni e tre tipi di allestimento In Italia la Bmw Serie 1 è disponibile in quattro modelli: “116i” (cilindrata 1,6 litri, potenza 85 kW /115 cv a 6.000 giri/min, coppia massima 150 Nm a 4.300 giri/min, accelerazione 0-100 in 10,8 sec, velocità massima 200 km/h, consumo medio 7,5 litri/100 km), “120i” (cilindrata 2,0 litri, potenza 110 kW/150 cv a 6.200 giri/min, coppia massima 200 Nm a 3.600 giri/min, accelerazione 0-100 in 8,7 sec, velocità massima 217 km/h, consumo medio 7,4 litri/100 km), “118d” (cilindrata 2,0 litri, potenza 90 kW/122 cv a 4.000 giri/min, coppia massima 280 Nm a 2000 giri/min, accelerazione 0-100 in 10,0 sec, velocità massima 201 km/h, consumo medio 5,6 litri/100 km) e “120d” (cilindrata 2,0 litri diesel, potenza 120 kW/163 cv a 4.000 giri/min, coppia massima 340 Nm a 2.000 giri/min, 0-100 in 7,9 sec, velocità massima 220 km/h, consumo 5,7 litri/100 km). Tre i tipi di allestimento: Eletta, Attiva e Futura. Il modello Eletta ha di serie, oltre ai dispositivi sopra elencati, la regolazione dell’altezza di entrambi i sedili anteriori, i fari fendinebbia, il climatizzatore automatico, Radio Business CD, gli alzacristalli elettrici anteriori e

posteriori, le modanature e i particolari esterni in tinta e, per i modelli 120i e 120d i cerchi in lega da 16 pollici (per le altre due motorizzazioni i cerchi sono in acciaio da 16 pollici). I prezzi, a seconda delle motorizzazioni, vanno da 23.700 a 27.900 euro. La Bmw Serie 1 Attiva, con prezzi compresi tra i 25.900 e i 27.900 euro, dispone di serie, oltre all’equipaggiamento previsto per la versione Eletta, di fari allo xeno, impianto lavafari, assetto sportivo, volante sportivo, sedili sportivi e cerchi in lega da 16 pollici per tutte le motorizzazioni. Infine, la Serie 1 Futura comprende in più della Eletta i comandi multifunzione al volante, il Cruise Control, il retrovisore interno autoanabbagliante, il portabevande, il bracciolo anteriore, il park distance control posteriore, il sensore pioggia e il pacchetto luci interne. I prezzi sono compresi tra i 26.400 e i 30.100 euro. La potenza del motore viene trasmessa da un cambio manuale a sei rapporti (nella Bmw 116i cambio manuale a cinque rapporti) oppure, nelle 120i e 120d, da un cambio automatico a sei rapporti con Steptronic. In ogni motorizzazione la Bmw Serie 1 si posiziona al vertice del segmento di appartenenza per prestazioni. Tutte le versioni sono dotate di pneumatici runflat da 16 pollici e cambio sportivo manuale a sei marce (cinque marce per la 116i). Le luci stop a due stadi, montate su tutti i modelli, segnalano, inoltre, se la frenata è eseguita normalmente o con grande intensità. Ricca, infine, la dotazione di serie dei sistemi di sicurezza che comprendono il sistema di controllo dinamico della stabilità (DSC), il sistema di controllo dinamico della trazione (DTC), il Dynamic Brake Control (DBC), che consente il bloccaggio elettronico del differenziale, gli airbag laterali, frontali e quelli per la testa. Con la sua concezione unica, la Bmw Serie 1 è destinata a clienti che hanno sempre apprezzato gli aspetti pratici dei veicoli compatti già in commercio, ma hanno cercato invano, finora, un’automobile che soddisfi la loro accresciuta necessità di personalizzazione e piacere di guidare. Nel soddisfare queste richieste, la Serie 1 si propone anche come un prodotto di alta qualità e dalla grande sostanza, nonché vestito con un design moderno e attraente.


AUTORAMA

FOCUS

SERIE 1 / ABITACOLO SPORTIVO, FUNZIONALE E PERFETTO COME UN ABITO SU MISURA

Un’autentica e divertente Bmw Le prestazioni di guida non lasciano dubbi: innanzitutto è una Bmw. Questo lo si riconosce immediatamente dal concetto di trazione, unico nel suo segmento. La potenza del motore anteriore montato longitudinalmente viene trasmessa alle ruote posteriori. Nella tradizione Bmw, la trazione posteriore è la chiave per ottenere una dinamica di guida affascinante, una trazione eccellente e una maneggevolezza sicura.

G

razie alle sue quattro porte, al grande cofano posteriore e a un abitacolo dalla massima versatilità, la Bmw Serie 1 soddisfa tutti i criteri di funzionalità del segmento di appartenenza. Ma questi vantaggi pratici costituiscono soltanto un aspetto del suo carattere. Le prestazioni di guida non lasciano dubbi: innanzitutto è una Bmw. Questo lo si riconosce immediatamente dal concetto di trazione, unico nel suo segmento. La potenza del motore anteriore montato longitudinalmente viene trasmessa alle ruote posteriori. Nella tradizione Bmw, la trazione posteriore è la chiave per ottenere una dinamica di guida affascinante, una trazione eccellente e una maneggevolezza sicura. Questo concetto è stato applicato in una vettura particolarmente leggera e compatta che vanta inoltre una carrozzeria con uno sbalzo anteriore estremamente corto, una carreggiata larga e il passo più lungo della categoria (2,66 metri). Anche l’aerodinamica 1 segna un record tra le compatte con un Cx di appena 0,29. Una novità è costituita dal retrotreno multilink a cinque bracci che soddisfa le massime esigenze in termini di dinamica di guida, ma anche di comfort di rotolamento. I bracci diritti rea-

lizzati a forma di barra, i bracci di leva corti e le strutture rigide offrono alla costruzione leggera in acciaio una guida delle ruote particolarmente precisa. Il retrotreno multilink a cinque bracci offre le premesse ottimali per una taratura agile della vettura. Unico è anche il principio costruttivo dell’avantreno tipo McPherson a doppio snodo e barra stabilizzatrice. Realizzato in gran parte in alluminio, nonostante il peso contenuto, si distingue per la sua straordinaria rigidità. Entrambe queste caratteristiche concorrono alla eccezionale precisione di guida. Questa combinazione unica di trazione e autotelaio determina una precisione di guida esemplare, delle reazioni spontanee ai comandi dello sterzo e dell’acceleratore ed una impressionante tenuta di strada a tutte le velocità. Nella Serie 1 l’influsso del propulsore sullo sterzo, inevitabile nelle trazioni anteriori, è trascurabile. Il guidatore riceve invece dallo sterzo un feedback preciso sulle condizioni della strada. Anche la ripartizione ideale delle masse di 50:50 su ciascun asse incrementa le qualità dinamiche della nuova compatta. La ripartizione equilibrata delle masse tra gli assali permette un handling ottimale anche nei

cambi improvvisi di direzione. Nelle curve percorse ad alta velocità, le forze centrifughe si distribuiscono in modo equilibrato sulle ruote anteriori e posteriori, determinando un’eccellente stabilità di traiettoria e un’invidiabile agilità. Il nucleo degli elementi di sicurezza passiva è costituito dalle cinture pretensionate a tre punti e dai poggiatesta per tutti i sedili, dagli airbag anteriori a doppio stadio di gonfiaggio, agli airbag laterali anteriori e a tendina per la testa che proteggono dalle lesioni sia i passeggeri anteriori che gli occupanti dei sedili posteriori.

Sicurezza a piene mani L’attivazione e il controllo degli airbag, dei pretensionatori e dei limitatori di ritenuta delle cinture sono gestiti dalla più avanzata tecnologia. A seconda dell’intensità e del tipo di urto, il sistema attiva determinati elementi di protezione. Il controllo individuale garantisce l’attivazione esclusivamente degli elementi di sicurezza veramente necessari. In caso di collisione, il morsetto di sicurezza della batteria interrompe il flusso di corrente. Inoltre, si disattiva automaticamente la pompa del carburante, si

sbloccano le porte e si accendono i lampeggiatori di emergenza e l’illuminazione interna. Anche questo costituisce una novità nel segmento delle compatte: per trasportare in modo sicuro i bambini, nella Serie 1 sono fissabili fino a tre seggiolini con il sistema Isofix. Qualora necessario, l’airbag del passeggero è disattivabile con un interruttore a chiave. Nella Serie 1 la dotazione di sicurezza a controllo intelligente eleva la protezione degli occupanti a un livello esemplare. Grazie alla ricca dotazione di sicurezza, la Bmw Serie 1 vanta le migliori premesse per conquistare cinque stelle nei crash-test Euro NCAP. Oltre a limitare le conseguenze di un incidente per gli occupanti, le misure di prevenzione diventano sempre più importanti. La Serie 1 dimostra lo stato dell’arte in questo ambito nel segmento delle compatte: il sistema di controllo della stabilità (DSC) aiuta a mantenere la traiettoria anche in situazioni difficili, come quando si tenta di evitare un ostacolo imprevisto e improvviso. Un intervento mirato sui freni delle singole ruote previene lo sbandamento della vettura in caso di superamento delle già elevate soglie dinamiche di guida. Il guidatore d’ispira-

zione più sportiva può optare anche per la modalità che interviene più in prossimità di questi limiti (DTC). Il controllo automatico della stabilità (ASC) assicura la trazione in partenza anche su fondo stradale sdrucciolevole; il suo effetto corrisponde a quello di un differenziale autobloccante tradizionale. L’assistenza alla frenata (DBC) e la regolazione della frenata in curva (CBC) e la ripartizione elettronica della forza frenante in funzione del carico sono le ulteriori sottofunzioni dei sistemi di stabilità di guida DSC e ABS. Insieme, costituiscono un pacchetto di sicurezza attiva unico nel segmento delle compatte che non compromette però il divertimento di guida. Gli pneumatici runflat e l’indicatore difettosità pneumatici (RPA) che avvisa per tempo in caso di una pericolosa perdita di pressione garantiscono ulteriori riserve di sicurezza per una guida spensierata. La Serie 1 è la prima automobile compatta che viene offerta sin dalla sua introduzione sul mercato con una luce dei freni a doppio stadio. L’obiettivo dell’innovazione, introdotta con successo da Bmw già in altri modelli e mercati, è di evitare i tamponamenti. Una luce dei freni particolarmente brillante avverte il traffico

che segue dell’imminente pericolo. In situazioni di normali decelerazioni, la luce dei freni ha la luminosità tradizionale. In caso di frenata a fondo o di attivazione del sistema ABS, la superficie luminosa viene aumentata automaticamente. Il segnale luminoso più intenso invita le vetture che seguono a frenare energicamente.

Freni di grande potenza L’impianto frenante della Serie 1 eccelle per potenza ed efficienza. Grandi dischi dei freni sulle ruote anteriori e posteriori permettono i migliori valori di decelerazione della sua categoria. Inoltre, l’indicazione continua dell’usura delle pastiglie dei freni - una novità per il segmento - assicura la massima affidabilità. I sensori rilevano lo stato di usura delle pastiglie e la centralina calcola continuamente, in base allo stile di guida, il chilometraggio restante fino al prossimo cambio delle pastiglie dei freni e lo visualizza al conducente. Il sistema calcola continuamente anche i chilometraggi residui di altri componenti soggetti a usura che sono leggibili sul monitor a colori da 6,5 pollici, posto nella plancia nel campo vi-


AUTORAMA

FOCUS SERIE 1 / GRANDE IMPEGNO PER CONTENERE I COSTI DI GESTIONE

Il piacere di guidare Nella realizzazione della Serie 1 i progettisti di Monaco di Baviera si sono anche preoccupati di garantire ai clienti tutta una serie di vantaggi per semplificare l’utilizzazione della vettura ma anche per contenere al massimo i costi di gestione.

P

sivo diretto del guidatore. Quando la plancia non è equipaggiata con un monitor, l’informazione viene trasmessa dal computer di bordo, montato nel cruscotto tra il tachimetro e il contagiri. Comfort esemplare: a richiesta, iDrive e Voice Control. Il comfort di comando offerto dal concetto iDrive è un atout unico nel segmento. L’iDrive è incluso nella dotazione quando si ordina un sistema di navigazione. Premendo, ruotando e spostando il Controller nella consolle centrale, vengono gestite e avviate tutte le funzioni secondarie e di comfort, così come le impostazioni della macchina. La guida ottimizzata attraverso appositi menù viene riportata nel grande Control Display, inserito nella zona superiore al centro della plancia. Le funzioni utilizzate con maggiore frequenza come il riscaldamento e il climatizzatore sono controllate da interruttori dedicati nella consolle centrale. Le impostazioni importanti per la guida possono essere eseguite con i pulsanti del volante multifunzione (di serie su Futura). La ripartizione chiara del cockpit in una zona guida e una zona comfort, abbinata alla lavorazione perfetta e l’amore per il dettaglio, donano alla Serie 1 un’immagine di qualità che soddisfa tutti i criteri di un’automobile premium. A richiesta, numerose funzioni della macchina sono controllabili anche mediante Voice Control. La Serie 1 offre un elevato comfort a cinque passeggeri. Grazie al suo divano posteriore divisibile separatamente e ad un volume del bagagliaio che varia, a seconda della posizione dei sedili posteriori, da 330 a 1.150 litri, la cinque porte compatta Bmw, è adatta a trasportare anche oggetti di

forma particolare. Lo sbloccaggio avviene tramite il telecomando oppure premendo l’impugnatura del portellone posteriore con il blasone Bmw. Il carico massimo di 500 chilogrammi e l’elevata versatilità del bagagliaio, con i numerosi comparti portaoggetti, il doppio piano di carico e la presa di corrente, ne incrementano la praticità. È anche la prima vettura del suo segmento ad offrire una retina di separazione che previene lo scivolamento in avanti del carico in caso di frenata d’emergenza e quindi eventuali lesioni agli occupanti. I sedili della Serie 1 offrono comfort nei lunghi viaggi e una ritenuta sicura sul misto. Numerose possibilità di regolazione, che tengono conto anche delle esigenze di persone particolarmente alte o basse, contribuiscono a trovare la posizione ideale. Unica tra le compatte è la disposizione del pedale dell’acceleratore, del freno e della frizione. Dato che il motore della BMW è montato longitudinalmente, i pedali sono disposti in posizione centrale rispetto al sedile del guidatore e non disassati leggermente verso destra rispetto alla posizione ideale come succede su vetture con motore trasversale. Così si trova facilmente la posizione ottimale per una guida attiva al volante della BMW Serie 1, senza contratture muscolari anche nei lunghi viaggi. Il Comfort access offre al guidatore la possibilità di avviare la Serie 1 senza dover tirare fuori la chiave dalla tasca. Già nel momento in cui si avvicina alla macchina la chiave emette un segnale di riconoscimento: impugnando la maniglia si sbloccano automaticamente le porte. Premendo sul pulsante Start si avvia il motore.

er lasciare la Bmw Serie 1 il più a lungo possibile a disposizione del suo proprietario, uno degli obiettivi prioritari degli ingegneri era di minimizzare i tempi necessari per i lavori di manutenzione. Nessuna macchina nel segmento delle compatte richiede meno interventi di assistenza. I principali esempi in questo senso sono il motore e la trazione della Bmw Serie 1. Sofisticate soluzioni tecniche rendono superflui numerosi interventi di manutenzione, consentendo a Bmw di primeggiare anche in questo caso nel segmento delle compatte. Sulle Bmw, il comando dell’albero a camme avviene sempre mediante una catena long-life, evitando così la costosa sostituzione della cinghia dentata, un intervento ancora molto diffuso nel segmento delle compatte ogni 60.000-120.000 chilometri. La compensazione idraulica del gioco delle valvole rende superflua la lunga registrazione. L’azionamento dell’alternatore, della pompa idraulica e dell’acqua sulla Bmw Serie 1 avviene attraverso cinghie trapezoidali scanalate che non richiedono sostituzione. Anche il cambio della Bmw Serie 1 è esente da manutenzione. Questo vale sia per il cambio manuale che per la trasmissione automatica a sei rapporti. Tutti i cambi utilizzano olio longlife. Anche l’impianto di scarico è uno dei componenti che in molte macchine richiede regolarmente manutenzione o riparazione. Ma

non per la Bmw: il suo impianto di scarico è interamente in acciaio inox. Bmw ha abolito già dal model year 1982 gli intervalli fissi per la sostituzione delle componenti soggette a usura. Ogni automobile Bmw calcola invece permanentemente, in funzione dello stile di guida del cliente e delle risultanti sollecitazioni, il chilometraggio residuo fino al tagliando successivo e lo comunica al guidatore. La Bmw Serie 1 è stata equipaggiata inoltre del Condition Based Service (CBS), introdotto per la prima volta nel 2001 sulla Serie 7. Al centro del concetto vi è il controllo permanente dei componenti soggetti a usura attraverso sensori e sofisticati algoritmi software.

Tutto sotto controllo Il cliente può visualizzare attraverso il computer di bordo o l’iDrive il chilometraggio residuo fino alla sostituzione dell’olio motore, dei microfiltri, delle pastiglie dei freni anteriori e posteriori, del liquido di raffreddamento, del liquido dei freni e delle candele. Il migliore sfruttamento dei limiti di usura, accompagnato dall’ottimizzazione dei tempi in officina, rappresenta l’inizio di un’epoca nuova nella manutenzione delle automobili. Il CBS ricorda anche al guidatore le scadenze dei controlli di revisione previsti dalla legge. Questo concetto rende il servizio di assistenza più trasparente per il cliente.

Ad esempio, prima di un lungo viaggio si può decidere comodamente se concordare un appuntamento alla vigilia del viaggio o se fissarlo una volta rientrati. L’improvvisa sostituzione delle pastiglie dei freni durante il viaggio diviene facilmente evitabile. Per l’officina, il CBS offre il vantaggio di potersi fare un’idea dei lavori da eseguire già al momento dell’accettazione della macchina. Un “attrezzo” utile al momento della consegna della macchina in officina è il nuovo sistema di chiavi, introdotto per la prima volta sulla Bmw Serie 7. La chiave non assolve solo il compito di chiusura, ma memorizza tutti i dati importanti per gli interventi di assistenza della macchina. Le informazioni che in passato il capo officina raccoglieva attraverso un noioso interrogatorio del cliente, della durata di diversi minuti, sono disponibili adesso in frazioni di secondo. Con il cosiddetto Keyreader, l’accettatore dell’officina legge la chiave e apprende immediatamente dal computer il chilometraggio, il numero di telaio, la data della prima immatricolazione, i codici dei colori, della selleria e dell’allestimento e, naturalmente, la durata residua dei principali componenti soggetti a usura. Un pur leggero urto contro la vettura che precede può generare costi di ripristino spiacevoli. Nella Bmw Serie 1 i paraurti a deformazione reversibile fino a velocità d’impatto di 4 km/h evitano costi superflui. Se inve-

ce la collisione dovesse essere più importante, alcuni elementi deformabili facilmente sostituibili montati dietro i paraurti limitano i costi di riparazione. Questi elementi assorbono tutti i danni alla struttura causati da un urto fino alla velocità di 15 km/h. Nello sviluppo è stata dedicata particolare attenzione alla riparazione economica di danni alla carrozzeria. In Germania, la Bmw Serie 1 risulta ai vertici delle classifiche di merito in tutte le classi assicurative.

Perfezione nei dettagli Bmw ha preso delle contromisure per avviare il motore in caso di mancanza d’energia. Se le utenze dovessero scaricare fortemente la batteria, un sensore intelligente (IBS) li disattiva gradualmente, assicurando così la corrente necessaria per il successivo avviamento del motore. La perfezione fino all’ultimo dettaglio si ritrova anche nella chiave telecomando: a differenza della maggior parte degli altri sistemi diffusi sul mercato, questa funziona senza batteria. L’accumulatore viene caricato permanentemente dal blocchetto di avviamento. Non è più necessario sostituire la costosa batteria ogni due-tre anni. L’impegno profuso per contenere i costi di gestione viene completato da una garanzia di dodici anni contro la corrosione passante. La garanzia per la vernice è di tre anni. La garanzia di mobilità è a vita.

Bella nella vista frontale, stuzzicante in quella posteriore, la Serie 1 già al primo impatto visivo denota una personalità molto spiccata. Gli interni racchiudono un vero salotto dall’intonazione sportiveggiante.


AUTORAMA

FOCUS

SERIE 1 / LA PRODUZIONE AVVIENE NEL MODERNO IMPIANTO DI RATISBONA

Tecnica di costruzione d’avanguardia Nell’ambito dell’avvio produttivo della Bmw Serie 1, è stata migliorata ulteriormente l’ergonomia delle catene di montaggio dello stabilimento. Le innovazioni incrementano l’efficienza della produzione, la tutela dell’ambiente e della salute degli operai e, naturalmente, la qualità delle automobili.

L

a produzione della nuova Bmw Serie 1 avviene nello stabilimento di Regensburg, dove si fabbricano tutte le varianti della Bmw Serie 3, molte delle quali si continueranno a produrre qui anche in futuro. La decisione di produrre nello stabilimento situato nella Baviera dell’Est costituisce anche un atto di fiducia nella Germania. La costruzione della nuova Bmw Serie 1 è stata accompagnata dall’introduzione di numerosi processi produttivi innovativi. La gamma spazia dalla costruzione della scocca alla verniciatura, all’assemblaggio dei singoli componenti. Nell’ambito dell’avvio produttivo della Bmw Serie 1, è stata migliorata ulteriormente l’ergonomia delle catene di montaggio dello stabilimento. Le innovazioni incrementano l’efficienza della produzione, la tutela dell’ambiente e della salute degli operai e, naturalmente, la qualità delle automobili. Nella verniciatura delle vetture, Bmw ha sostituito già da tempo i solventi a base d’idrocarburi con composti a base d’acqua. Il processo di applicazione dell’ultimo strato di vernice è di nuova introduzione. La cosiddetta vernice trasparente costituisce l’ultimo strato funzionale nella verniciatura di un’automobile. Se applicata sotto forma di vernice in polvere, offre una compatibilità ambientale e una brillantezza e profondità di colore insuperabile. L’applicazione non richiede né acqua né solventi. Di conseguenza, non si creano ulteriori acque

di scarto. I detergenti chimici necessari per pulire gli impianti di verniciatura sono superflui. Il grado di utilizzo della polvere è di oltre il 97 percento e, di fatto, non produce quasi nessun rifiuto. “Noi applichiamo il nostro know-how - commenta Norbert Reithofer, responsabile per la produzione - non solo per rendere le nostre auto innovative, ma anche per sviluppare tecnologie di produzione automobilistica estremamente efficaci. L’esempio della vernice in polvere conferma la leadership tecnologica del Bmw Group nella produzione industriale sostenibile e rispettosa delle materie prime”.

Assemblaggio automatizzato Unica al mondo è la tecnica di fissaggio automatico del cambio al blocco motore tramite un robot. Per applicarla alla produzione della Bmw Serie 1, in sei mesi è stato sviluppato un apposito impianto. Questa fase di assemblaggio automatizzata genera un vero miglioramento della qualità, perché il collegamento tra motore e cambio è assai complesso. Un elemento importante nell’avvitamento automatico è l’elaborazione di immagini. Sei videocamere, di cui tre montate lungo il braccio del robot, rilevano la posizione dei singoli componenti. Il robot unisce motore e cambio con la massima precisione. Con una tolleranza di appena 0,15 millimetri, il nuovo processo è estremamente preciso.

Un’ulteriore novità introdotta con la produzione della Bmw Serie 1 è il montaggio robotizzato del cockpit preassemblato; Bmw Group è la prima casa costruttrice di automobili a introdurre questo processo. Nella fase di preassemblaggio, vengono assemblati manualmente i componenti del cockpit, come la plancia, gli elementi di comando o il climatizzatore. Il modulo completo viene controllato e misurato prima di essere montato nell’automobile in una fase unica dal robot. I principali vantaggi dell’automazione sono l’efficienza del processo, che necessita scorte limitate sulla linea, e la riduzione delle fasi di lavoro. Molto interessante è anche il concetto di costruzione della scocca “Mobi-Cell”, acronimo di “Mobile Standard Fertigungszelle - Cellula di produzione standard mobile” che costituisce uno sviluppo interno di Bmw Group. Il sistema permette lo spostamento rapido ed economico di componenti della scocca. Le singole cellule sono combinabili, così da comporre stazioni di produzione più grandi e complesse. Questo migliora la flessibilità in caso di oscillazioni della domanda o di potenziamenti delle capacità produttive. Contemporaneamente è stata ottimizzata l’ergonomia delle linee di assemblaggio delle automobili Bmw Serie 1 e Serie 3, in modo da offrire agli operai le migliori condizioni di lavoro possibili. Le aree di assemblaggio sono equipaggiate con nastri sincronizzati regolabili in altezza e adattabili alla fisio-

nomia del personale addetto all’assemblaggio. Gli operai si muovono alla stessa velocità dell’automobile, possono lavorare in posizione eretta e orientare la macchina nella posizione più conveniente. La produzione di automobili nello stabilimento di Regensburg è iniziata nel novembre del 1986. Nel 1995 la

produzione ammontava già a un milione di automobili. Nel 1997 è stato costruito un reparto di stampaggio lamiere, nel 1998 è stata posata la prima pietra del Parco d’innovazioni di Wackersdorf. Lo stesso anno fu assunto l’ottomillesimo dipendente nello stabilimento di Regensburg, e nel 2001 fu prodotta la Bmw numero duemila. Nel-

l’area dello stabilimento di 140 ettari lavorano attualmente 10.000 persone di cui 300 apprendisti. Regensburg è uno dei tre centri produttivi di automobili Bmw in Germania; nel 2003 sono state costruite oltre 237.000 automobili rendendolo il secondo stabilimento a livello mondiale del sistema di produzione Bmw Group.

TANTI VANTAGGI CON L’ORDINE ONLINE

Un’opera d’arte logistica La Bmw Serie 1 è unica in tutti i sensi. E ogni singola automobile della Bmw Serie 1 è speciale. Grazie a una varietà straordinaria di possibili allestimenti e colori, di sellerie e allestimenti interni, il cliente può comporre la “sua” Bmw Serie 1 in base alle sue specifiche preferenze personali. Probabilmente non succederà mai che escano dalla fabbrica due Bmw Serie 1 identiche nell’arco di un anno. Nonostante la ricchezza dell’offerta, sono garantiti tempi di consegna brevi ed affidabili. Per evadere in tempi brevi e con precisione ogni ordine, Bmw ha sviluppato il “Processo di distribuzione e produzione orientato al cliente “Kundenorientierte Vertriebs- und Produktionsprozess” (KOVP). Grazie a questo processo, che include nella pianificazione logistica anche i fornitori, è possibile tenere conto di richieste di modifica anche otto giorni prima dell’inizio dell’assemblaggio. I motori, la vernice, l’allestimento interno, la selleria, le dimensioni delle ruote e numerosi altri optional: mai in passato un’automobile compatta poteva vantare tanti attraenti dettagli di allestimento; le possibilità di personalizzazione della Bmw Serie 1 sembrano essere illimitate. Il cliente ha l’imbarazzo della scelta. Bmw offre ai propri clienti più spazio per prendere delle decisioni spontanee. Preferisce un tetto apribile in vetro? O il sistema di navigazione con guida dinamica alla destinazione? E se il colore ideale non dovesse essere più il nero, ma l’argento? La configurazione definitiva di un’automobile ordinata può avvenire molto più tardi che in passato. La cosiddetta “flessibilità di modifica” richiedeva in passato quasi sei settima-

ne di anticipo. Grazie al processo di distribuzione e produzione orientato al cliente (KOVP), questo tempo si riduce a otto giorni prima dell’inizio dell’assemblaggio. Per rendere possibili questi processi così convenienti per il cliente, è necessario un altissimo livello di coordinamento. Un esempio per eccellenza è la produzione dei sedili secondo il principio Just-in-Sequence (JIS) presso il fornitore Lear nello stabilimento di Wackersdorf. I sedili richiesti dal cliente vengono ordinati poco prima dell’inizio della produzione dell’automobile. Il tempo è sufficiente per gestire il processo produttivo. Solo i processi a valle hanno dei tempi veramente stretti: il tempo tra la produzione dei sedili a Wackersdorf e il loro montaggio nello stabilimento di Regensburg è di appena cinque-sei ore. Nella BmwSerie 1, 21 cosiddette famiglie di componenti sono prodotte e fornite secondo il processo JIS. Questo processo richiede una precisione logistica continua. Inoltre, i fornitori possono adattare al massimo la loro produzione e sfruttare in modo più efficiente le capacità di trasporto. Un ulteriore vantaggio per concessionari e clienti: il processo KOVP offre anche i vantaggi dell’ordine online. In futuro, oltre alla configurazione dell’automobile al PC e una trasmissione online dei dati dell’ordine allo stabilimento produttivo, grazie al KOVP, i concessionari e i clienti potranno ottenere informazioni online sullo stato di esecuzione dell’ordine in qualsiasi momento e aumentare così la voglia di ricevere la propria Bmw Serie 1. Il cliente sarà informato sui giorni ancora a disposizione per definire i dettagli della propria macchina.


AUTORAMA 19

Ottobre 2004

MINI / Attesa finita per la gamma Cabrio

Agilità senza confini Finalmente disponibili in tutti i mercati dell’Europa Occidentale, le tre versioni Cabrio - One da 90 cv, Cooper da 115 cv e Cooper S da 170 cv sono subito riconoscibili come autentiche Mini, sia scoperte che con capote chiusa. Prezzi a partire da 19.700 euro. SAN DONATO MILANESE - L’attesa è finita. Le agili Mini della gamma Cabrio sono disponibili in tutti i mercati dell’Europa Occidentale, Italia compresa. Tre le versioni disponibili: Mini One da 66 kW/90 cv (offerta a partire da 19.700 euro), Mini Cooper da 85 kW/115 cv (a partire da 21.750 euro) e, al top della gamma, Mini Cooper S Cabrio da 125 kW/170 cv (26.100 euro). Mini Cabrio è una vera quattro posti, subito riconoscibile come un’autentica Mini, sia scoperta che a capote chiusa. La linea di cintura leggermente a cuneo è sottolineata da un fregio cromato che si estende, senza soluzione di continuità, lungo tutto il perimetro sotto la fascia vetrata. Il parabrezza molto verticale, l’assenza del secondo montante, i roll bar in alluminio altamente resistente sopra lo schienale posteriore e la compatta capote sono i tratti caratteristici di una cabriolet classica. Per godere al più presto il piacere di viaggiare all’aria aperta, la capote si apre automaticamente in soli 15 secondi. Premendo un pulsante, si apre prima il tettuccio scorrevole integrato (sunroof) e, successivamente, l’intera capote. Mentre il tetto pieghevole scorre indietro, i montanti del tetto vengono arretrati automaticamente e nel contempo abbassati i finestrini laterali posteriori. Grazie all’ingegnosa piegatura a Z, la capote si adagia compatta dietro i sedili posteriori, con il lato esterno verso l’alto, rendendo inutile una copertura del relativo vano. La parte scorre-

vole integrata nella capote può essere aperta progressivamente fino a un massimo di 40 cm, e questo è possibile anche durante la marcia fino a 120 km/h. È questa una soluzione finora unica nel segmento delle vetture scoperte. Nella capote è integrato il lunotto termico di vetro che assicura la piena visibilità anche in caso di maltempo. Il cofano posteriore può essere girato verso il basso dove viene trattenuto da due cavi in acciaio con sistema ritraente molleggiato. In questo modo, il cofano con le cerniere applicate all’esterno può essere utilizzato come pratico piano di carico in grado di sopportare fino a 80 chilogrammi.

Soluzioni intelligenti A capote chiusa Mini Cabrio ha una capienza del bagagliaio di 165 litri (che può essere portato addirittura a 605 litri se si abbatte lo schienale del divano posteriore), a capote ripiegata si arriva comunque a un volume di 120 litri. Per migliorare il carico-scarico della nuova Mini Cabrio è presente l’easy-load, un sistema utile al trasporto di oggetti ingombranti: a capote chiusa è sufficiente azionare due levette nel baule per sollevare e bloccare in posizione la porzione inferiore della capote. Abbassando allo stesso tempo anche il cofano posteriore si ottiene un grande e comodo accesso al bagagliaio. Come tutte le altre Mini, nella vista frontale anche la nuova Cabrio vanta un’estetica di forte personalità. Il cofano motore leggermente bombato e i fari circolari suscitano simpatia. Il modulo anteriore della Cabrio è caratterizzato dal nuovo paraurti, dalla nuova estetica dei gruppi ottici e dalla mascherina con superfici più lisce. Gli elementi cromati

inseriti nel paraurti e i fendinebbia integrati ne sottolineano l’eleganza. A capote chiusa il modulo posteriore è poderoso, potente e allo stesso tempo agile. L’impressione è sottolineata dallo sbalzo corto, dai fascioni laterali a sviluppo verticale e dagli archi passaruota neri. A capote aperta, anche nella vista posteriore, questa compatta Cabrio esprime uno spirito ludico e non nasconde di essere un’automobile particolarmente agile e versatile. Un elemento tipico cabriolet è la terza luce di stop con led integrata nel profilo cromato nel bordo della finestra. All’interno, la riuscita integrazione degli slanciati roll bar trasmette alla quattro posti le sembianze di una roadster. Con la capote chiusa la Cabrio sembra più bassa, ma all’interno è rimasta praticamente invariata la generosa abitabilità e la libertà di movimento per le teste. Da una Cabrio lunga 3,63 metri nessuno si aspetta uno spazio infinito; nonostante ciò, tecnici e designer Mini sono riusciti a creare una quattro posti decappottabile che offre comodamente spazio a quattro adulti. L’accesso ai sedili posteriori è confortevole, non solo perché le portiere hanno un ampio angolo d’apertura, ma anche perché i sedili anteriori sono ribaltabili in avanti e hanno la funzione memoria. I due sedili posteriori ergonomici hanno cinture a tre punti, con i poggiatesta integrati nel doppio roll bar. In caso di ribaltamento i roll bar, in tubolare d’alluminio altamente resistente, proteggono sia gli occupanti anteriori che quelli posteriori. Mini Cabrio è dotata di serie di quattro airbag: oltre che da due airbag frontali intelligenti, i passeggeri sui sedili anteriori vengono protetti da due airbag laterali. Alla sicurezza attiva provvedono sistemi elettronici per la regolazione dei

freni e della stabilità, che garantiscono il mantenimento della traiettoria e la stabilità di marcia anche in situazioni esasperate. L’ABS a quattro condotti è di serie mentre a richiesta sono disponibili l’antipattinamento in accelerazione con controllo disinseribile

17’’, gli pneumatici sono automaticamente del tipo run flat con proprietà antidetallonaggio.

Due livelli di potenza Per quanto riguarda le motorizzazioni, le versioni

cambio manuale a sei rapporti di serie, la generosa potenza conferisce prestazioni di guida davvero emozionanti. La coppia massima di 220 Nm a 4.000 giri/min garantisce una spinta generosa nelle accelerazioni e un costante divertimento di guida. Lo scatto 0-100 km/h avviene in soli 7,4 secondi, la velocità massima è di 215 km/h e il consumo misto è di 8,8 litri/100 km. Con questo nuovo modello, Mini si rivolge a un nuovo target group conquistando quei clienti per cui viaggiare all’aria aperta fa parte di una filosofia di vita alla quale non intendono rinunciare. Il settore di mercato in cui si posiziona la Mini Cabrio ha registrato un notevole incremento negli ultimi anni. Infatti, su scala mondiale, le cifre di vendita nel settore delle Cabrio compatte si sono più che triplicate negli ultimi quattro anni. Nella cerchia allargata dei concorrenti della Mini Cabrio rientra anche il settore delle roadster compatte. Mini debutta in entrambi i settori con un prodotto di alta qualità che dimostra che, anche nel segmento delle cabriolet e roadster, la qualità premium non è più definita dalle dimensioni di un’automobile. Si tratta tutt’al più di un’unione tra l’emotività generata dal design tipicamente Mini e il divertimento della guida open air nonché la funzionalità delle tecnologie adottate. Accanto a Bmw e RollsRoyce, Mini è il terzo mar-

Con il debutto della versione Cabrio, Mini si propone alla clientela con una gamma di versioni ancora più ricca. Bastano solo 15 secondi per aprire o chiudere la capote di Mini Cabrio.

della trazione (ASC+T), che è standard sulle Cooper e Cooper S, oppure il controllo dinamico dell’assetto DSC, di serie sulla Cooper S. Il ripartitore elettronico della forza frenante (EBD) regola la distribuzione dell’intensità della frenata fra le ruote anteriori e posteriori. Viene attivato automaticamente, molto prima che intervenga l’ABS e non può essere disinserito dal conducente. Variando l’entità delle pressioni di frenatura, il Cornering Brake Control (CBC) impedisce che, frenando in curva, la vettura perda stabilità a causa dello spostamento del carico sulle ruote. Con la segnalazione foratura pneumatico (RPA) il conducente ha la possibilità di reagire allo sgonfiaggio di uno pneumatico prima che questo vanga danneggiato e causi una situazione pericolosa. Se la Mini Cabrio monta ruota da 16’’ o

Mini One Cabrio e Mini Cooper Cabrio montano un motore quattro cilindri di 1.6 litri, che sotto il cofano della One eroga 66 kW/90 cavalli a 5.500 giri/min e sotto quello della Cooper 85 W/115 cv a 6.000 giri/min. La coppia massima di 140 Nm e 150 Nm è raggiunta già a 3.000 giri/min e 4.500 giri/min. Di serie le due versioni sono equipaggiate con cambio manuale a cinque marce. La One raggiunge una velocità massima di 175 km/h e, con partenza da ferma, taglia il traguardo dei 100 km/h dopo 11,8 secondi. Il consumo misto per 100 km è di 7,2 litri. La velocità massima per la Cooper è di 193 km/h e l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 9,8 secondi. Il consumo misto è di 7,3 litri/100 km. Il 1.6 litri della Cooper S eroga, con l’aiuto di un compressore e di un intercooler, 125 kW/170 cv a 6.000 giri/min. Insieme al

chio premium indipendente di Bmw Group. Le Mini vengono sviluppate, prodotte e commercializzate in base ai principi della strategia di Bmw Group per marchi premium. Come tutti i modelli Mini, anche la Mini Cabrio viene costruita interamente nello stabilimento di Oxford, dove attualmente circa 4.500 dipendenti producono 3.500 vetture alla settimana secondo le richieste dei clienti. Nel solo 2003 sono uscite dalla fabbrica inglese ben oltre 170.000 Mini. Specialmente nella fase di decollo, lo stabilimento di Oxford è ricorso all’esperienza e al know-how acquisiti in tutto il mondo dalla rete di produzione e sviluppo di Bmw Group. Specialisti addestrati, processi perfezionati e modernissimi impianti garantiscono l’alta qualità che il cliente si aspetta da un prodotto premium. Fabio Basilico


20 AUTORAMA

Ottobre 2004

SSANGYONG / Con la Rexton sulle strade della Costa Smeralda

Elegante e inarrestabile Oltre a scoprire le strade più famose della costa siamo andati con questa bella fuoristrada coreana alla scoperta di angoli meno noti della stupenda isola, confortati dal fatto di essere al volante di un 4x4 che si è rivelato davvero divertente e sicuro in ogni situazione. MARINELEDDA - Questa storia ha inizio all’alba di un giorno di fine luglio, con il traghetto che sta ultimando la traversata da Genova alla Sardegna e che si appresta a scaricare dalla stiva la nostra imponente Ssangyong Rexton RX270 Xdi. La nave si mette a vibrare leggermente avvicinandosi al porto di Golfo Aranci. Sopra di noi, nel cielo, nubi alte come torri, mentre arrivano alle narici odori di tutti i tipi: vernice, ruggine, salsedine e terra. Terra di Sardegna. Inizia così la nostra vacanza in Sardegna con la nuova Rexton, un 4x4 coreano dell’ultima generazione che vanta sotto il cofano un motore di derivazione Mercedes. Si tratta di un inedito 5 cilindri di 2,7 litri con distribuzione bialbero e 4 valvole per cilindro, caratterizzato dal sistema di alimentazione a iniezione diretta con controllo elettronico, tipo common rail. Con l’applicazione del motore 270Xdi da 165 cavalli il rinnovato Rexton si pone ai vertici della categoria per potenza, prestazioni e raffinatezza negli equipaggiamenti; in questo modo alle straordinarie potenzialità in fuoristrada si aggiungono doti di comfort, funzioni e caratteristiche di marcia su strada di livello superiore, che rendono questo modello competitivo, non soltanto sul piano del prezzo, nei confronti dei più affermati SUV/fuoristrada di classe superiore.

Basta seguire il nuovo Rexton nel traffico per apprezzare il colpo d’occhio della parte posteriore, impreziosita dalla grande scritta d’identificazione. Ma non è tutto: la nuova griglia a tre linee orizzontali, i gruppi ottici ultramoderni, i cerchi in lega leggera, i profili cromati sulle fiancate e le guide sul tetto satinate, sono gli altri elementi significativi della nuova versione Rexton, che su strada esprime tutto il suo carattere di veicolo pronto a tutti i percorsi e, assieme, di SUV di lusso.

A suo agio ovunque Appena fuori dalla nave, ci fermiamo in un bar per una veloce colazione e intanto un sottile piacere si impossessa di noi al pensiero che sta per iniziare un’altra vacanza in Sardegna. Il sole ogni tanto buca le nuvole mentre alcuni gabbiani Con la Ssangyong Rexton 270 Xdi abbiamo girato la Sardegna in lungo e largo. Apprezzabile il suo comportamento su ogni tipo di strada e specialmente nel fuoristrada.

faceva parte, nel dodicesimo secolo, di un’abbazia camaldolese di cui si vedono ancora le rovine, e che provvide alla colonizzazione della zona circostante.

Marcia silenziosa

Una linea sofisticata Nella gamma Ssangyong il Rexton RX270 Xdi affianca l’affermata versione RX290, venendo così a comporre un ventaglio di alternative caratterizzate dalle differenti vocazioni d’uso e dal diverso equilibrio nel rapporto costo/prestazioni/praticità, al fine di soddisfare il cliente più orientato al fuoristrada professionale oppure quello più attento alle prestazioni stradali e al prestigio. Il design della carrozzeria del Rexton, creato con la collaborazione dell’Italdesign di Giorgetto Giugiaro, ha incontrato immediatamente il gusto del pubblico per l’eleganza, la modernità e l’equilibrato mix di lusso e aggressività. Con la nuova serie la linea è stata ulteriormente evoluta, tanto da apparire ancora più sofisticata e riconoscibile; sono bastati pochi interventi e l’aspetto già caratteristico ha subito un ulteriore salto di qualità immediatamente percepibile.

planano controvoglia. E ci assale il ricordo di quando accanto alla grande nave c’era l’automotrice, la “littorina” color Isabella, delle Ferrovie dello Stato per Sassari, pronta a partire. Oggi la stazione è più lontana, la “razionalizzazione” delle linee ferroviarie ha purtroppo cancellato quella presenza romantica. Peccato. Allo stesso bar si sono fermati altri vacanzieri e quando ci rimettiamo al volante, c’è lì un giovane che sta guardando con grande interesse la nostra fuoristrada coreana. Lo sentiamo mormorare alla sua ragazza: “Guarda... è la nuova Ssangyong Rexton. Con quella calandra, se avesse sul cofano la stella a tre punte si potrebbe benissimo scambiar-

la per una Mercedes. Che bella che è!”. Per un attimo, mentre stiamo per avviare il motore, abbiamo la sensazione che voglia chiederci qualche informazione più dettagliata. Ma non c’è tempo, è ora di andare. Dobbiamo raggiungere la nostra destinazione, il Villaggio Marineledda, situato poco distante nel Golfo di Marinella. Partiamo. La Rexton si muove agile e leggiadra, si trova perfettamente a suo agio sul tracciato sinuoso che da Golfo Aranci porta al Golfo di Marinella. Il climatizzatore rinfresca in un attimo l’abitacolo e lo porta alla giusta temperatura. L’atmosfera che troviamo al villaggio è quella di sempre. Non ci vuole molto a scoprire

che quasi tutti gli amici delle vacanze sono già sul posto ad attenderci. E quest’anno la solita compagnia si arricchisce di un nuovo elemento, il mio compagno di liceo Gabrio, oltretutto alla sua prima esperienza “sarda”.

Prestazioni superiori Già il giorno dopo decidiamo di fare un bel giro all’interno della Sardegna soprattutto per farla conoscere allo scatenato Gabrio ma anche per provare la Rexton in un ambiente che sembra affatto apposta per esaltare le sue caratteristiche. Puntiamo verso Sassari. Viaggiamo tra le “praterie” sarde, con i nuraghe che ogni tanto fanno capolino in mez-

zo alla campagna. Nel capoluogo della Gallura ci concediamo una visita alla chiesa della Santissima Trinità di Saccargia, stupendo esempio di architettura romanico-pisana, sperduta in mezzo alla campagna, poco lontano da Sassari, la “città dei Presidenti” Segni e Cossiga, ma anche di Berlinguer e dell’attuale Ministro degli Interni Pisanu. Preceduta da un portico a tre archi e con un campanile quadrato, la chiesa alterna nel suo esterno la lava basaltica e il calcare, un contrasto di fasce bianche e nere che la rende stupenda e che ci fa ricordare la basilica, altrettanto stupenda, di San Salvatore dei Fieschi, situata in Liguria, nei pressi di Chiavari. La chiesa sarda

Su uno dei capitelli del portico è scolpita sui quattro lati una mucca: vuole ricordare una leggenda cui sarebbe legata l’origine della chiesa. L’animale infatti si vedeva salire sul poggio ove oggi sorge la costruzione, per poi inginocchiarsi quasi a voler offrire il suo latte ai monaci, in una sorta di rustico prodigio pastorale. E in effetti il nome Saccargia potrebbe derivare da “s’acca sargia”, un’espressione dialettale sarda la cui traduzione in italiano è appunto quella di “mucca pezzata”. Muovendoci silenziosamente, grazie all’ottima insonorizzazione del propulsore della Rexton, tra lentischi e olivastri, abbiamo anche modo di sottoporre i freni a un insolito quanto efficace test: dobbiamo frenare con decisione per non travolgere un cinghiale che attraversa la strada grufolando, sulla via del ritorno verso Olbia. Ci fermiamo per un breve pasto al “Pomodoro”, uno dei pochi locali della zona dove pranzare non costa una


AUTORAMA 21

Ottobre 2004 tutti i più sofisticati sistemi di sicurezza come la ripartizione elettronica dello sforzo frenante fra avantreno e retrotreno (EBD), il controllo dinamico della stabilità (ESP) e il dispositivo per l’assistenza alla frenata d’emergenza (BAS).

fortuna. La nostra Rexton è circondata da un capannello di ragazzi che guardano dentro e che quando vedono che ci stiamo avvicinando per salire ci subissano di domande alle quali rispondiamo volentieri. Spieghiamo che il nuovo motore 2,7 litri colloca il Rexton RX270 Xdi in una posizione di superiorità rispetto alla concorrenza per potenza e prestazioni, realizzando una nuova sintesi fra l’esperienza specifica di SsangYong nel settore fuoristrada e le esigenze del pubblico che guarda con attenzione anche alle caratte-

stinata alla marcia in piena sicurezza sui terreni particolarmente scivolosi. Il sistema T-Tronic, invece, consente la selezione manuale delle marce, che avviene in modo sequenziale, semplicemente spostando lateralmente la leva selettrice. Ricordiamo che anche il cambio manuale a cinque rapporti è stato modificato, con l’adozione di un volano bimassa che riduce le vibrazioni e rende ancora più fluido il funzionamento del motore. La tecnologia di base del Rexton è il frutto dell’esperienza di una Casa, co-

Ovviamente anche il Rexton RX270 Xdi dispone del sistema di trazione integrale classico di tutti i fuoristrada Ssangyong, con trazione posteriore fissa, rapporti ridot-

ristiche di marcia stradali. A chi ci chiede potenza e velocità massima spieghiamo che i 165 cavalli di questo potente turbodiesel a iniezione diretta forniscono la spinta necessaria a raggiungere la velocità massima di 177 km/h e per accelerare da 0 a 100 km/h in poco più di 13 secondi; la sua elasticità consente poi di ottenere doti di ripresa particolarmente brillanti, che sono alla base della piacevolezza di marcia nel traffico. Il consumo medio è di 8,6 litri per 100 km per la versione con cambio manuale, contro 9,4 litri di quella con la trasmissione automatica. La Rexton è lunga 4,72 metri, larga 1,87 e alta 1,83 con un passo di 2,82 metri. Il peso della versione con cambio manuale è di 1.848 kg contro i 1.897 kg di quella automatica.

me la Ssangyong, che si è sempre dedicata esclusivamente allo studio e alla produzione di veicoli fuoristrada; questa esperienza ha creato negli anni una specifica cultura di azienda che non consente di scendere a compromessi quanto a robustezza e capacità di operare in qualsiasi condizione e su qualsiasi percorso. Il robustissimo telaio a triplo spessore del Rexton rappresenta la migliore struttura di base per realizzare un veicolo di peso contenuto, perfettamente adeguato ai terreni più difficili e capace di adattarsi alla marcia su asfalto con doti elevate di comfort. Con questa soluzione la carrozzeria autoportante contribuisce alla rigidità della struttura ma non è direttamente collegata alle sospensioni e questo contribuisce a isolare le vibrazioni e le rumorosità generate dal rotolamento dei pneumatici e dalle asperità del fondo stradale. Le sospensioni utilizzano molle elicoidali per entrambi gli assali; all’avantreno è presente lo schema a quadrilateri con doppi bracci sovrapposti, al retrotreno il ponte rigido è ancorato attraverso 5 puntoni che mantengono la migliore geometria delle ruote, sia nella marcia in rettilineo su asfalto regolare sia nelle grandi escursioni tipiche della marcia sui terreni sconnessi. I freni sono a disco sulle quattro ruote, con diametri rispettivamente di 294 e 276 mm, quelli anteriori sono autoventilanti e utilizzano pinze a due pistoncini; il circuito frenante comprende

ti e trazione anteriore inseribile, che rappresenta la soluzione ideale per conciliare la guidabilità su strada con il minimo dispendio di potenza (nella condizione 4x2) e la massima efficacia nei percorsi più difficili ad alta o a bassa velocità (nella condizione 4x4). Qualche giorno dopo organizziamo una seconda spedizione, questa volta verso Nuoro. La costa tirrenica, a levante di Olbia, è di una bellezza che ci toglie il fiato, mentre apprezziamo il comfort delle sospensioni (in verità sono un po’ troppo morbide e non certo ideali nei tornanti veloci) mentre la risposta del motore della nostra Rexton non ammette mai incertezze. Da Olbia a Posada, e poi proseguendo verso Nuoro, scorrono davanti ai nostri occhi promontori, anfratti, punte rocciose e massi granitici erosi dal vento in modo bizzarro. Assumono infatti le forme di orsi, dinosauri, animali mitici e fantastici. Qua e là i segni di incendi recenti ci danno una sensazione di struggimento per le ferite che hanno aperto nel bosco e che sappiamo che si rimargineranno solo fra qualche anno. Posada, alta sulla piana litoranea, è posta quasi a scaglioni sulla roccia coronata dal castello della Fava. Siniscola è invece un borgo chiuso dai monti e aperto solo a est verso il mare. Il leccio, i grandi corbezzoli e il frusciare delle foglie degli olivi ci accompagnano in questo viaggio, mentre sparsi ginepri contorti ci ricordano che queste zone sono la tipica dimora

Cambio automatico della Stella E proprio da questo punto di vista una novità fondamentale è rappresentata dal nuovo cambio automatico Mercedes-Benz, che costituisce la risposta più moderna ed efficiente alla guida su strada e in fuoristrada. Si tratta di una trasmissione a 5 rapporti, a gestione elettronica, che può essere utilizzata in modo completamente automatico, oppure sfruttando il sistema T-Tronic. Nel primo caso è possibile impostare (agendo sull’apposito selettore collocato accanto alla leva) differenti strategie di cambiata: una programmata per la guida veloce e sportiva, mentre l’altra è specificamente de-

Trazione integrale inseribile

del muflone e del gatto selvatico. A volte, di notte, può persino capitare di incontrare qualche volpe. La superstrada sfila veloce sotto le ruote della nostra Ssangyong mentre il traffico dopo Siniscola si va diradando sempre più sebbene questo viaggio si stia svolgendo in pieno agosto. Ecco all’orizzonte il promontorio su cui sorge Nuoro, una città dove si respira il senso delle tradizioni e della cultura tipiche della Sardegna interna: qui vale infatti la pena di visitare il suggestivo museo dedicato alla vita isolana e

alle sue tradizioni popolari. Fedele compagna di questa “cavalcata sarda”, la Rexton grazie alla sua trazione integrale ci ha consentito di lasciare l’asfalto senza problemi, andando alla scoperta di angoli suggestivi e sconosciuti, certi di poter contare sull’affidabilità di un’auto che sfrutta tutto il know how di Ssangyong da una parte e di MercedesBenz dall’altra. Un prodotto che si può acquistare a prezzi chiavi in mano che vanno dai 28.200 euro chiavi in mano della 2.7 Xdi Plus ai 34.500 euro della versione a benzina, la 3.2 24v automatica Premium. Cinque versioni nei cui confronti non si prova altro imbarazzo che quello della scelta, che sarà comunque vincente.

Regina della Costa Fedele compagna per tutto il mese di agosto, la Rexton ci ha concesso parecchie “scorribande” in Sardegna, come quando ci siamo spinti fino a Oristano, sulle alture di Neoneli, e poi anche a Cagliari senza mai denunciare un minimo di incertezza nel suo comportamento stradale. E nelle occasioni in cui per un motivo o per l’altro ci accompagnava a Portorotondo o a Porto Cervo, tutti i giovani volevano “toccare con mano” la simbiosi di potenza ed eleganza tipica di un’auto raffinata come questa nostra compagna di viaggio, perfettamente a suo agio anche in quei luoghi che si affacciano su un mare che è d’incanto. Michele S. Altieri

PORSCHE / Da novembre in Europa

Fenomeno Boxster STOCCARDA - Più sportive, potenti e sicure: sono le nuove Porsche Boxster e Boxster S, che saranno commercializzate in Europa a partire dal 27 novembre e sul mercato americano dal 15 gennaio 2005. La versione da 2.7 litri con motore a 6 cilindri avrà una potenza di 176 kW/240 cv, 8 kW/12 cv in più del modello precedente. Le prestazioni della Boxster S, che sarà lanciata contemporaneamente, sono state ulteriormente migliorate: la potenza è stata infatti portata da 191 kW/260 cv a 206 kW/280 cv, mentre la cilindrata è rimasta a 3.2 litri. La Boxster passa da 0 a 100 km/h in soli 6,2 secondi, la Boxster S in 5,5 secondi. La velocità massima raggiunta dal modello base è di 256 km/h e il consumo di carburante è di 9,6 litri per 100 km. La Boxster S raggiunge invece la velocità massima di 268 km/h e il consumo è di 10,4 litri per 100 km. La Boxster intende rafforzare la propria posizione principale nel

La nuova Porsche Boxter ha una grinta ancora più accentuata sia dal punto di vista stilistico sia soprattutto da quello delle prestazioni.

segmento delle roadster, offrendo un più grande piacere di guida e al tempo stesso una maggiore sicurezza attiva e passiva. Le ruote più grandi e una carreggiata più ampia fanno risaltare al meglio il nuovo body della Boxster e simboleggiano l’incremento di prestazioni dei due modelli. Il nuovo frontale con i fanali rotondi non nasconde il richiamo alla nuova serie 911, ma al tempo stesso caratterizza la tipicità della Boxster evidenziata anche dai fari fendinebbia separati dal gruppo ottico principale e integrati nel paraurti anteriore. Guardando di lato la nuova Boxster, balzano immediatamente all’occhio le più grandi prese d’aria posizionate appena prima dell’asse posteriore, i finestrini più ampi, i nuovi profili e i nuovi specchietti retrovisori esterni. La versione 2.7 litri, inoltre, monta di serie cerchi da 17 pollici, mentre la Boxster S monta cerchi da 18 pollici. Nella nuova Boxster il cambio è stato rivisto ed è a cinque marce, mentre è nuova la scatola del cambio a sei marce della versione S. In entrambe le Boxster il cambio è comunque stato modificato nella corsa che ora è molto più corta. Entrambe le versioni possono essere equipaggiate, a richiesta, con il Tiptronic S a cinque velocità. La Boxster è la prima roadster al mondo che assicura ai suoi passeggeri la protezione dagli impatti laterali grazie all’adozione di appositi air bag posti sulla portiera che assicurano un’elevata protezione alla testa in combinazione con quelli frontali che proteggono il torace. In Italia Boxster sarà commercializzata a 37.652 euro (iva esclusa), che diventano 44.752 euro per la Boxster S. Fabio Basilico


22 AUTORAMA

Ottobre 2004

BMW M5 / Il non plus ultra delle berline sportive

Stratosferica

È la Serie 5 più potente mai esistita: cinque litri di cilindrata, dieci cilindri, 373 kW/507 cv di potenza, 520 Nm di coppia e regimi motore oltre la soglia degli 8.000 giri/min. La M5 della quarta generazione annulla in un colpo solo la distinzione fra automobile di tutti i giorni e sportiva purosangue. P ARIGI - Per un guidatore Bmw le emozioni non finiscono mai. E se è vero che “the show must go on”, perché non spingersi sempre più in là, alla ricerca di nuove forme e declinazioni di quel concetto “piacere di guidare” tanto caro alla Casa tedesca? Detto, fatto... Ecco il non plus ultra in fatto di berline sportive: si chiama M5 ed è la Serie 5 più potente mai esistita: cinque litri di cilindrata, dieci cilindri, 373 kW/507 cv di potenza, 520 Nm di coppia e regimi motore oltre la soglia degli 8.000 giri/min (8.250 giri/min). Come dire: valori che annullano come mai prima d’ora la distinzione fra automobile di tutti i giorni e sportiva purosangue. Con le sue prestazioni, la M5 della quarta generazione torna a essere un punto di riferimento nel segmento delle potenti berline sportive, una categoria di automobili fondata nel 1984 proprio dalla M5, allora alla prima generazione. Sono passati venti anni, un periodo in cui la prima M5 e le sue successive generazioni hanno determinato ogni volta i parametri di riferimento per una perfetta sintesi fra berlina confortevole ed elegante per l’uso quotidiano e la sovrabbondanza di prestazioni di un motore potente da cui traeva la sua eccezionale sportività. Il principio vincente prestazioni eccezionali sen-

za ostentazione - ha fatto centro anche in termini economici: sono oltre 20.000 le M5 vendute finora. Con il nuovo modello prodotto da Bmw M questo principio conosce un nuovo apice: contraddistinta esternamente con molta discrezione come “sportiva ai massimi livelli”, la forza apparentemente inesauribile del motore dieci cilindri a elevato regime di rotazione, abbinato al cambio SMG a sette marce, agevola il guidatore come mai prima d’ora. In poche parole: nel segmento delle vetture al top, la M5 possiede un propulsore con la più innovativa concezione, con il migliore rapporto peso/potenza, con una maneggevolezza senza confronti oltre a essere un’auto perfetta nell’uso quotidiano.

Un V10 da primato Una berlina per l’uso di tutti i giorni con un cuore da sportiva. L’M5 soddisfa appieno entrambe le esigenze e dischiude nel contempo nuove dimensioni di guida senza stress. Vent’anni dopo la creazione da parte della prima Bmw M5 del segmento delle berline super sportive, il nuovo motore della M5 rappresenta ancora una volta un punto di riferimento in questa fascia di mercato ed è l’unico propulsore a elevati regimi di rotazione monta-

to su una berlina di serie. Con 8.250 giri/min di regime massimo questo dieci cilindri aspirato entra in una ristretta cerchia, fino a poco tempo fa riservata alle vetture da corsa. Eroga 373 kW/507 cv a 7.750 giri/min contro i 294 kW/400 cv a 6.600 giri/min del V8 della M5 precedente (che limitava elettronicamente il regime a 7.000 giri/min); l’aumento di potenza è dunque superiore al 25 per cento. In questo modo, la M5 supera addirittura il magico limite dei 100 cv/litro. Pertanto, la sua potenza specifica è chiaramente di livello agonistico. Per quanto riguarda la coppia, 520 Nm sono dispo-

nibili a 6.100 giri/min. Il variatore di fase doppio VANOS assicura un ricambio perfettamente adeguato della carica. In questo modo si possono ottenere tempi di variazione estremamente contenuti. In pratica ciò significa: maggiore potenza, migliore erogazione della coppia, ottima risposta, minori consumi ed emissioni e quindi minore inquinamento. Come succede per i motori da competizione, ogni cilindro ha una propria farfalla; queste sono comandate elettronicamente selettivamente per ciascuna bancata. L’impianto di scarico è a due condotti in acciaio legato senza saldatura fino alle

marmitte, mentre alla fine, i gas di scarico escono attraverso i quattro terminali caratteristici di tutte le vetture M. Le emissioni soddisfano la normativa europea Euro4 nonché quella statunitense LEV 2. La centralina motore MS S65 è responsabile delle eccellenti prestazioni ed emissioni del V10. Nessun’altra centralina di gestione motore presenta una simile densità di elementi come questa con i suoi oltre 1.000 componenti. Con l’SMG a sette rapporti si dispone di quel cambio ideale in grado di trasferire in modo ottimale la potenza del motore V10 alle ruote attraverso la catena cinemati-

ca. Bmw M è la prima Casa al mondo a offrire un cambio a comando sequenziale con sette rapporti e funzione “drivelogic”. In misura maggiore del precedente cambio a sei rapporti, l’SMG a sette rapporti consente sia una selezione manuale della marcia con tempi di cambiata estremamente brevi, sia una guida confortevole grazie alla selezione automatica dei rapporti.

L’SMG a sette rapporti Grazie al rapporto addizionale i salti di regime e di coppia sono ridotti al minimo. Il cambio SMG a sette rapporti viene comandato sia tramite la leva posta sulla consolle centrale, sia tramite i bilancieri sul volante. Rispetto al precedente cambio SMG, quello della nuova generazione esegue le cambiate con una velocità superiore del 20 per cento. Non era mai stato possibile finora cambiare più velocemente con un cambio di questo tipo. Grazie alla funzione “drivelogic” dell’SMG, il conducente può scegliere fra un totale di undici opzioni di cambiata per adattare le caratteristiche di funzionamento dell’SMG al modo di guidare desiderato. Sei di questi programmi di marcia sono preselezionabili nella funzione sequenziale manuale (modalità S), e vanno


AUTORAMA 23

Ottobre 2004 da una guida dinamica equilibrata a una molto sportiva. Nella modalità S il guidatore cambia sempre manualmente. Invece, nella funzione “launch control” il “drivelogic” dell’SMG cambia autonomamente al momento ottimale poco prima di raggiungere il relativo regime massimo e con slittamento regolato nel migliore dei modi, finché la M5 non raggiunge la sua velocità massima.

Un grande salto in avanti In modalità automatica D (drive), il cambio innesta sempre autonomamente i sette rapporti. Ciò avviene in funzione del programma di guida selezionato, delle condizioni di marcia, della velocità e della posizione del pedale dell’acceleratore. Il cambio SMG a sette rapporti non assiste solo il conducente nel raggiungere le massime prestazioni sportive, ma offre anche numerosi elementi di sicurezza. Per esempio, in situazioni critiche - come scalando su strada ghiacciata - apre rapidissimamente la frizione per evitare che, in caso si presenti un eccessivo momento d’inerzia del motore, la M5 non sbandi con le ruote motrici. Altre funzioni speciali sono, l’assistenza in salita che consente una partenza su un piano inclinato senza arretramento della vettura per breve tempo, nonché il riconoscimento di pendenze, che in salita e in discesa permette di spostare nel tempo il momento di ogni

Nella vista frontale e posteriore, la nuova Bmw M5 denota immediatamente il suo straordinario temperamento dovuto ad un propulsore che è un vero e proprio inno alla potenza. Anche nell’abitacolo si respira un’atmosfera da vera automobile sportiva.

cambiata. Si evitano così ripetute e fastidiose cambiate in salita. Rispetto a quella precedente, la nuova M5 è superiore su tutti i fronti, sia in termini di prestazioni sia in quanto a divertimento: l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in meno di cinque secondi, dopo circa 15 secondi la lancetta del tachimetro oltrepassa i 200 km/h. A 250 chilometri orari la limitazione elettronica pone fine all’irresistibile slancio. Il tachimetro lascia supporre fin dove arriverebbe la spinta apparentemente senza limiti di questo concentrato di potenza se non vi fosse questa limitazione: la

sua scala arriva fino a 330 km/h. Sia l’assetto della nuova M5, sia i sistemi che lo assistono sono completamente nuovi, nettamente modificati o adattati alle particolari performance M. Per esempio, l’assetto della M5 non è solo un assetto della Serie 5 ribassato, bensì una struttura autonoma ottimizzata. Anche i sistemi di assistenza che in parte portano lo stesso nome, sono stati adattati a questa macchina. La M5 monta un differenziale autobloccante che varia il bloccaggio a seconda del regime di rotazione del motore conferendo alla vettura una notevole stabilità di marcia e una trazione otti-

male, soprattutto nell’uscita di curva. Una nuova generazione del controllo dinamico della stabilità (DSC) è stata sviluppata appositamente per la M5. E il controllo elettronico delle sospensioni EDC, con i suoi tre programmi selezionabili comfort, normale e sport, permette al guidatore di scegliere un assetto con taratura sportivamente rigida, intermedio e confortevole. Spesso però al guidatore non occorre tutta la potenza e la massima agilità della M5, per esempio quando si circola in città. Pertanto, all’avviamento si inserisce automaticamente il programma di potenza P400 netta-

mente confortevole, che richiede al motore una potenza massima di 400 cv. Ma basta che il guidatore prema il cosiddetto tasto “Power” perché il dieci cilindri gli metta a disposizione tutta la sua potenza. In questo modo, la curva di coppia del V10 viene sfruttata appieno nel programma P500 e dà il via al piacere di guidare sportivo, mentre nel programma P500-Sport permette di godere una guida da competizione senza compromessi. La M5 ha anche a disposizione un impianto frenante generosamente dimensionato, con dischi compositi forati, particolarmente ottimizzati nel peso. Con le pinze in alluminio a doppi pistoncini, ottimizzate nel peso e nella rigidità (analoghe a quelle della Bmw Serie 7), la M5 ottiene eccellenti spazi di frenata per una vettura sportiva: da una velocità di 100 km/h si ferma in meno di 36 metri, mentre da una velocità di 200 km/h lo spazio di frenata è inferiore a 140 metri.

Sportività in ogni dettaglio La Serie 5 appare già sportiva, elegante e potente. La M5 si differenzia dal modello base in numerosi dettagli visibili e nascosti, grazie ai quali appare ancora più robusta, sportiva e dinamica. L’aspetto della M5 è quindi molto più simile a quello di una sportiva in doppio petto. Esteriormente, le differenze rispetto al modello base della Serie 5

sono discrete ma coerenti, per cui la M5 si presenta con sembianze molto più autonome di quanto ci si aspetterebbe, senza però nascondere la propria parentela con la Serie Bmw di appartenenza. Si notano subito i fascioni anteriore e posteriore modificati rispetto al modello base, ai quali si aggiungono i nuovi sottoporta e i passaruota più sporgenti. Come è tradizione, la M si differenzia dalla Bmw “normale” anche per il disegno esclusivo dei retrovisori esterni, dei quattro tubi di scarico anch’essi ormai un marchio di fabbrica - nonché il design esclusivo delle ruote. Per la prima volta, una M5 è munita di feritoie esteticamente molto attraenti, nelle fiancate anteriori. Rispetto al modello base, già riccamente accessoriato, la M5 ha rivestimenti interni in pelle ancora più pregiata disponibile in tre diversi colori, oppure - con sovrapprezzo - interni integralmente in pelle che non lasciano più nulla da desiderare. Tra le altre importanti differenze rispetto al modello base della Serie 5 ci sono la strumentazione combinata, l’head-up-display fornibile come optional, anch’esso adattato alle specifiche M, e la console centrale ridisegnata. Sei airbag si accompagnano a limitatori della ritenuta delle cinture di sicurezza, elettronica intelligente di sicurezza e chiamata di soccorso automatica o manuale tramite la funzione Bmw Assist. Armin Rieck

BMW M5/AVANGUARDIA TECNOLOGICA PER IL NUOVO V10

Un capolavoro dell’ingegneria automobilistica PARIGI - Ciò che finora era riservato allo sport agonistico o a singoli modelli esotici, diventa per la prima volta il propulsore a elevato regime di una berlina di serie. All’orecchio di un appassionato di automobili sportive il nuovo V10 appare come un concerto sinfonico all’orecchio di un amante della musica. Non si può evitare di notare la somiglianza con il suono del motore da competizione della Bmw Williams F1. Con questo propulsore di Formula 1 il V10 della M5 non ha in comune solo il numero di cilindri, ma anche il concetto di funzionamento a elevati regimi di rotazione. Questo principio genera un’enorme spinta ai regimi elevati ed è prerogativa di tutti i motori aspirati a elevate prestazioni che escono dalla Bmw M. Abbinandolo ai dieci cilindri, risulta un suono di timbro orchestrale, come lo si ode altrimenti solo sui circuiti. Alla minima pressione sul pedale dell’acceleratore, questo propulsore aspirato mostra di essere un tipico motore sportivo. Ma si adegua senza problemi all’impiego nel traffico quotidiano. Il motore è stato interamente riprogettato dai tecnici di Bmw Motorsport che si sono lasciati ispirare dal motore Bmw Williams F1, riconosciuto da tutti come il più potente propulsore alla griglia di partenza della classe regina dell’automobilismo. Dall’altro canto, il V10 della M5 adotta tutte le peculiarità dei motori M impiegate nelle precedenti automobili di serie, come per esempio il doppio VANOS, una farfalla per cilindro e l’elettronica sviluppata in proprio e attualmente forse la più potente nella gestione di un motore, oltre ad un’alimentazione dell’olio con getti trasversali ad alta pressione. Chi vuole seguire le “orme” della precedente M5 con motore V8 da 400 cv, deve offrire soprattutto una cosa: ancora più potenza. Nella produzione di motori, questo può avvenire attraverso tre accorgimenti: incrementando la cilindrata, ottenendo così una maggiore coppia, un aumento della potenza con la sovralimentazione tramite turbocompressore, oppure aumento del regime di rotazione del motore adottando un’apposita impostazione. Ma la potenza non è tutto; importante è piuttosto l’accelerazione e quindi la dinamica di marcia, che a sua volta dipende dalla spinta effettivamente generata dal motore e dal peso della vettura. La spinta alle ruote motrici risulta dalla coppia motrice e dal rapporto del cambio. La propulsione a regimi elevati consente rapporti ottimali del cambio e quindi la realizzazione di una spinta impressionante. La soluzione adottata dai tecnici Bmw M è stata quella di un motore aspirato compatto, ad elevato regime di funzionamento. La scelta è stata dunque quella di aumentare la potenza incrementando il regime di rotazione del motore. Anche se non bisogna dimenticare che il concetto di funzionamento a regimi elevati è tecnologicamente molto più sofisticato e quindi altrettanto più difficile da realizzare. Non è un caso che con la nuova M5 il marchio Bmw è il primo costruttore al mondo ad adottare un motore V10 a regimi elevati nel segmento delle berline supersportive di serie. Il nuovo V10 eroga 373 kW/507 cv a 7.750 giri/min, mentre il V8 raggiungeva 294 kW/400 cv a 6.600 giri/min. Ma nonostante ciò, con i suoi 240 chilogrammi il nuovo motore a dieci cilindri ha quasi lo stesso peso del suo predecessore a otto cilindri. Dal punto di vista della potenza, il nuovo dieci cilindri è quindi un peso piuma. Ma si rivela un fuoriclasse in termini di potenza specifica: supera il magico limite dei 100 cv per litro di cilindrata, la sua potenza specifica è quindi al livello delle macchine da corsa. In termini di coppia, ben 520 Nm sono disponibili a 6.100 giri/min, e già a 3.500 giri/min sono disponibili 450 Nm. Inoltre, l’80 per cento della coppia massima può essere sfruttata lungo una fascia di regimi di rotazione ampia 5.500 giri/min (notevole per un motore sportivo). Bmw deve la sua leadership fra i costruttori di motori, principalmente ai suoi motori a cilindri in linea. Nel nuovo motore a dieci cilindri, i tecnici hanno creato un gruppo compatto con due file di cinque cilindri disposti a V con un angolo di 90 gradi ed uno sfasamento di 17 mm fra le bancate. L’angolo di 90 gradi è stato scelto perché offre un’equilibratura delle masse orientata al conte-

nimento delle vibrazioni e al comfort. Come risultato, questa geometria risolve nel migliore dei modi le esigenze contrastanti di avere poche vibrazioni e componenti resistenti. I regimi, le pressioni di combustione e le temperature elevate sollecitano fortemente il basamento. Di conseguenza, i progettisti lo hanno strutturato come una cosiddetta “bedplate” molto compatta ed estremamente resistente alle torsioni, come avviene per i motori da corsa. Con il nuovo motore della M5, Bmw adotta per la prima volta una simile struttura “bedplate” in un motore a V di serie. Il variatore di fase a doppio VANOS, che nel 1995 debuttava a livello mondiale sulla M3 e che è stato ulteriormente perfezionato per l’attuale modello M3, assicura anche nel nuovo motore della M5 un perfetto ricambio della carica. In questo modo si possono ottenere variazioni di fase estremamente rapide. Ciò significa una maggiore potenza, una migliore erogazione della coppia, un’ottima reattività al pedale dell’acceleratore, minor consumo ed emissioni meno inquinanti. La principale responsabile degli eccellenti valori prestazionali e delle emissioni del V10 è la centralina MS S65, che consente un coordinamento ottimale di tutte le funzioni del motore con le diverse centraline della vettura, specialmente con quella del cambio sequenziale SMG. Questa innovativa centralina è la prima al mondo prevista per un motore di serie: nessun’altro sistema di gestione del motore presenta una simile densità di elementi come questo con i suoi oltre 1.000 componenti. Pezzo forte della centralina del motore è la tecnologia a corrente ionica per riconoscere il battito in testa, le mancate accensioni e combustioni. Con questa tecnologia è possibile, tramite la candela di ciascun cilindro, non solo rilevare eventuali battiti in testa ed effettuare le necessarie regolazioni, ma anche controllare la corretta accensione e riconoscere eventuali mancate accensioni. Pertanto, la candela funge da attuatore - per l’accensione - e da sensore per il monitoraggio del processo di combustione.


24 AUTORAMA

Ottobre 2004

PEUGEOT / Sul mercato la variante SW

La 407 stupisce anche in lungo Come anticipato alla presentazione della berlina, la gamma 407 si amplia con l’arrivo della variante Station Wagon che propone la forma di carrozzeria preferita dai clienti del segmento M2. Quattro i livelli di allestimento, cinque le motorizzazioni, tra cui due HDi FAP, e quattro diversi tipi di cambio. Prezzi a partire da 21.900 euro. PARIGI - Peugeot 407 raddoppia. Come anticipato alla presentazione della berlina, la gamma si amplia con l’introduzione sul mercato della variante Station Wagon che propone la forma di carrozzeria preferita dai clienti del segmento M2. Per conoscere da vicino il nuovo modello del Leone siamo andati a Parigi, dove Peugeot ha predisposto un percorso di prova che ci ha permesso di apprezzare al meglio le caratteristiche e le doti della 407 SW. “La nuova 407 SW ha dichiarato durante la conferenza stampa Christophe Bergerand, amministratore delegato di Peugeot Automobili Italia - è destinata ad un target dinamico, d’età media sui 40 anni e con uno stile di vita moderno e sportivo. Con la berlina condivide non solo i contenuti tecnologici in fatto di sicurezza, guidabilità, comfort, ma anche la composizione della gamma, sempre articolata in quattro livelli di allestimento (Comfort, Sport, Sport Pack Tecno,

Executive), tre motorizzazioni benzina (1.8 16V, 2.2 16V, 3.0 V6 24V), due motorizzazioni turbodiesel HDi FAP (1.6 16V e 2.0 16V) con overboost, quattro diversi tipi di cambio (manuale a cinque o sei marce, automatico e sequenziale del tipo Tiptronic System Porsche, a quattro o sei rapporti). I prezzi partono dai 21.900 euro della versione 1.8 16V Comfort”. Identica alla berlina anche la gamma colori e gli ambienti interni: Diamante, Titanio, Cobalto, Ebano e Avorio.

Differenze che qualificano La nuova 407 SW è lunga 4,76 metri e alta 1,49 metri, rispettivamente 87 e 41 mm in più rispetto alla berlina. L’incremento dell’altezza complessiva è determinato sia dal diverso disegno del padiglione sia dalla presenza delle barre portatutto sul tetto, mentre l’aumento della lunghezza è dovuto al maggior sbalzo posteriore

PEUGEOT 407/PROVA SU STRADA NELLA REGIONE PARIGINA

Un diesel dallo scatto felino Parigi - Per provare la nuova Peugeot 407 SW è stato predisposto un percorso misto che dalla regione di Parigi ha portato la carovana di giornalisti verso nord-est. A disposizione degli operatori della stampa c’erano vetture equipaggiate con le prestanti motorizzazioni turbodiesel HDi FAP di 1.6 16V e 2.0 16V. Vista dall’esterno la nuova vettura mette subito in risalto la sua natura station wagon ricamata intorno a un design moderno e dinamico. Saliti a bordo, il comfort di guida e di viaggio regala le prime positive sensazioni. Il sedile e il volante regolabile consentono di personalizzare la guida, i comandi sono ergonomici e tutti a portata di mano (a cominciare dall’utile computer di bordo), lo spazio non manca, proprio come si addice a una wagon che si rispetti. Il portellone posteriore e il lunotto possono aprirsi indipendentemente l’uno dall’altro, a tutto vantaggio della praticità. Ad esempio, l’apertura del solo lunotto permette di accedere comodamente al vano di carico anche in un parcheggio stretto o con vettura parcheggiata vicino a un muro. La possibilità di reclinare completamente il sedile del passeggero anteriore consente di trasportare oggetti particolarmente lunghi oppure di ricavare un utile tavolino da lavoro. Il tappeto del bagagliaio, amovibile, è dotato di una cinghia di sollevamento con relativo gancio per l’accesso alla ruota di scorta (di misura normale), posizionata nell’apposito alloggiamento ricavato nel vano bagagli. Nelle pareti di quest’ultimo, rivestite di moquette, sono stati ricavati due vani con coperchi termoformati. Sul lato destro, adiacenti al vano di carico, possono essere inseriti un caricatore per sei CD e una cassa per i suoni bassi JBL. Un’utilissima rete di contenimento del carico può essere fissata sul pavimento mediante quattro punti di ancoraggio. Infine, una tenda rigida, ricoperta di moquette e composta da una zona piatta seguita da due elementi pieghevoli e poi da un’aletta con maniglia centrale, protegge da sguardi indiscreti il contenuto del bagagliaio. Viaggiare a bordo della nuova 407 SW vuol dire avere a disposizione una visione dell’esterno particolarmente completa. All’abbondante superficie vetrata della vettura contribuisce infatti il tetto panoramico in cristallo atermico, opportunamente stratificato. Il cristallo stratificato consente una trasmissione luminosa nell’ordine del 20 per cento, ma un filtro delle radiazioni che sono contenute al 12 per cento. La SW dispone di serie di un tergilavalunotto che entra in funzione automaticamente quando s’inserisce la retromarcia e sono in funzione i tergicristalli. In optional, a partire dall’allestimento Sport, ci sono a disposizione i vetri laterali in seconda fila oscurati. Su strada la 2.0 16V HDi FAP (quella da noi direttamente

provata) non tradisce le aspettative: sia nei tratti extraurbani che in quelli autostradali, mette in campo le sue doti di grandi stradista. Il cambio automatico e sequenziale autoadattivo tipo “Tiptronic System Porsche” a quattro rapporti (su questa versione è anche disponibile il cambio meccanico a sei marce) consente al guidatore di avere sempre tutto sotto controllo, senza sbavature e con prestazioni di tutto rispetto. L’avantreno a doppio triangolo con perno disaccoppiato assicura la massima tenuta di strada, specialmente nelle curve affrontate a una discreta velocità, e contribuisce alla precisione dello sterzo. gia.mir.

La nuova Peugeot 407 SW è destinata a una clientela dinamica, con uno stile di vita moderno e sportivo ma anche attento alla funzionalità dell’auto che guida.

(1.009 mm anziché 922 mm), per facilitare l’accesso al vano bagagli. Oltre che per la capienza di 455 decimetri cubi, il bagagliaio si fa apprezzare per la sua forma “a parallelepipedo”, ottenuta grazie alla particolare geometria del retrotreno, che lo rende pienamente sfruttabile e ne incrementa la funzionalità d’uso. Dalla 307 SW la nuova proposta della gamma 407 ha ripreso il concetto

del tetto panoramico in cristallo atermico (un’autentica novità per il segmento M2), opportunamente stratificato per renderlo infrangibile, insonorizzato e migliorare la protezione contro i raggi UV del sole. Il tutto integrato da una tendina ad azionamento elettrico, con dispositivo antipizzicamento. Grazie a questo tetto di 1,6 metri quadrati e al parabrezza di 1,4, la superficie vetrata complessivamente a disposizione della nuova variante della 407 è di quasi 5 metri quadrati. La meccanica riprende integralmente quella della versione berlina. Quindi, l’avantreno è a doppio triangolo con perno disaccoppiato che assicura la massima tenuta di strada e contribuisce alla precisione dello sterzo. Il retrotreno, a bracci multipli per un controllo rigoroso e continuo del movimento di ciascuna ruota, permette, grazie alla posizione inclinata dei suoi ammortizzatori, di sfruttare al meglio la larghezza del bagagliaio, di ben 1.100 mm. La versione V6 dispone di una sospensione con ammortizzatore variabile secondo nove leggi diverse, e di uno sterzo con servoassistenza a valvola pilotata. Al pari della berlina, la SW ha cerchi da 16’’, abbinati a pneumatici 205/60 R 16, o da 17’’ per gomme 215/55 R 17. I freni hanno dischi da 330 mm di diametro. Il sistema Esp di nuova generazione, proposto di serie su tutte le versioni,


AUTORAMA 25

Ottobre 2004 assicura una gestione molto accurata della correzione dei fenomeni di “sottosterzo” e “sovrasterzo”. La gamma motori è la stessa proposta per la sorella berlina. La versione base dei propulsori a benzina è il 1.8 16V con valvola a farfalla motorizzata: sviluppa 85 kW/117 cv e ha una coppia di 160 Nm. È abbinato a un cambio manuale a cinque marce. La velocità massima è di 195 km/h e l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 13,5 secondi. Il consumo in ciclo misto è pari a 8,1 litri/100 km. Segue il 2.2 16V, anch’esso con valvola a farfalla motorizzata, che eroga 116 kW/160 cv e una coppia di 217 Nm. È associato a un cambio meccanico a sei marce o a un cambio automatico e sequenziale autoadattivo a quattro rapporti con comando tipo “Tiptronic System Porsche”. La velocità massima sale a 216 km/h (205 con cambio automatico) e l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 10,4 secondi (12,7). Il consumo è di 9 litri/100 km (9,6).

Motori performanti La terza proposta a benzina è un V6 di tre litri di cilindrata 24V da 155 kW/211 cv, con coppia di 290 Nm. Ha un sistema di distribuzione a variazione continua (VVT) in fase d’aspirazione, che offre accelerazioni più lineari, e un nuovo sistema di scarico bi-mode attivo, che assicura maggiori prestazioni agli alti regimi e una piacevole sonorità associata a un ridotto inquinamento acustico. A questo motore è associato un nuovissimo cambio automatico e sequenziale a sei rapporti, con comando tipo “Tiptronic System Porsche”. La velocità massima è di 229 km/h e l’accelerazione 0-100 km/h richiede 9,6 secondi. Il consumo in ciclo misto è di 9,9 litri/100 km. La 407 propone inoltre due propulsori HDi FAP, entrambi integrati dal filtro attivo antiparticolato di seconda generazione. Uno è il 1.6 16V che eroga 80 kW/110 cv e una coppia di 240 Nm: può raggiungere i 260 Nm grazie all’overboost che aumenta temporaneamente la pressione di sovralimentazione. Dispone, inoltre, di uno scambiatore aria/aria, di un turbocompressore a geometria variabile e di un sistema common rail dell’ultima generazione, con pressione d’iniezione di 1.600 bar. Abbinato a un cambio meccanico a cinque marce, è in linea con le norme Euro 4. La velocità massima è di 189 km/h e l’accelerazione 0-100 km/h avviene in 13,7 secondi. Il consumo in ciclo misto è di 5,6 litri/100 km. Il secondo HDi è il 2.0 litri 16V da 100 kW/136 cv e da 320 Nm, che possono salire a 340 Nm grazie all’overboost. Come il 1.6, ha scambiatore aria/aria, sistema common rail della nuova generazione e turbocompressore a geometria variabile. Viene proposto in abbinamento a un cambio meccanico a sei marce oppure all’automatico e sequenziale “Tiptronic System Porsche” a quattro rapporti. La velocità massima è di 203 km/h (201 con cambio automatico)

parte del concessionario. Peugeot Italia si offre così di ritirare l’auto proposta, ovviamente solo a fronte dell’acquisto di una 407, purché il suo valore minimo commerciale sia almeno di 4.000 euro. Fatto salvo il rispetto di quest’ultimo vincolo, il cliente di una 407 ha la certezza che il suo usato M2 offerto in permuta sia una sorta d’assegno, accettato e quotato correttamente, secondo le indicazioni di professionisti del mercato.

Modello di successo

e l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 11,5 secondi (12,6). Il consumo è di 6 litri/100 km (6,9). Il FAP presente sui due HDi viene sostituito dopo circa 120.000 chilometri, durante le normali operazioni di manutenzione. Incorpora un software che, a prescindere dal tipo di guida e dalle condizioni di circolazione, determina il chilometraggio e anche il momento migliore per effettuare la rigenerazione, che avviene in modo non percepibile dal guidatore. Una spia sul cruscotto informa di un’eventuale anomalia di funzionamento. Per la sicurezza, Peugeot ha equipaggiato la sua 407 SW con ben nove airbag. Quattro airbag proteggono il guidatore: uno frontale e dotato di due generatori di

gas, la cui pressione e il cui volume di apertura (42 o 83 litri) dipendono dalla forza d’impatto e dalla morfologia del conducente, uno di 20 litri sistemato sotto il piantone dello sterzo (questo è collassabile per 80 mm), a protezione di ginocchia e tibie, uno di 10 litri sul lato esterno del sedile, a salvaguardia del torace e dell’addome, in caso d’urto laterale, uno a tendina di 23 litri, condiviso con il passeggero posteriore, per la protezione della testa.

Nove airbag per la sicurezza Anche il passeggero anteriore ha un airbag frontale con due generatori di gas (ma con un unico volume di 120 litri, adattato alla forza

dell’urto), uno laterale di 10 litri e uno a tendina di 23 litri, che condivide con il passeggero posteriore. I passeggeri posteriori possono inoltre essere protetti da due airbag laterali a protezione del torace disponibili in opzione a partire dalla versione Sport. Il guidatore e il passeggero anteriore, infine, hanno a disposizione anche i poggiatesta attivi “anti colpo di frusta” che si aggiungono alle cinture di sicurezza con pretensionatori pirotecnici e limitatori di sforzo, che lavorano abbinati all’airbag frontale. Le cinture sono dotate di doppio allarme di mancato inserimento, uno visivo (tramite una spia inserita nel cruscotto) e uno acustico, che si attiva quando la vettura supera i 15 km orari.

Oltre agli airbag a tendina, i passeggeri posteriori (anche l’eventuale centrale) dispongono di cinture di sicurezza a tre punti di aggancio, con limitatore di sforzo tarato. Come il cliente della berlina, anche quello della nuova 407 SW può usufruire dei vantaggi offerti dalla Piattaforma VO 407, ovvero una procedura di dialogo on line con la rete ideata da Peugeot Italia, che evita che le permute - che sono diffusissime nel segmento M2 all’atto della sostituzione della vettura: sono il 50 per cento per le società e addirittura il 90 per cento per i privati - diventino un ostacolo insormontabile al desiderio d’acquisto di una 407, soprattutto nel caso di modelli di difficile gestione da

“Fin dal suo lancio sul mercato italiano, in versione berlina, avvenuto a fine maggio - ha spiegato il dottor Bergerand - la 407 ha dimostrato di possedere tutte le qualità per diventare un modello di successo, come evidenziano gli oltre mille contratti al mese fin qui siglati. La versione preferita fino a oggi dalla clientela italiana è la Sport Pack Tecno (48 per cento delle richieste) con carrozzeria Grigio Fer (circa 40 per cento degli ordini), motorizzata con il 2.0 16V HDi FAP, preferito da ben l’89 per cento degli acquirenti. Gli equipaggiamenti più richiesti sono i vetri laterali stratificati, l’impianto hi-fi JBL e l’equipaggiamento telematico RT3 (radio, telefono GSM e sistema di navigazione GPS) con schermo a colori: oltre una 407 su tre è equipaggiata con almeno una di queste opzioni”. Gianni Mirto

CITROËN / Con la rinnovata C5 alleanza tra stile, tecnologia e comfort

Stradista intelligente La Casa francese continua sulla strada dell’innovazione di prodotto e, rivolgendosi al segmento superiore, propone le due declinazioni berlina e break della C5. La vettura si distingue per uno stile rinnovato e per il concentrato di tecnologia e innovazione finalizzati al benessere e a un livello di sicurezza esemplare. P ARIGI - Citroën imprime nuovo slancio alla propria dinamica di prodotto rivolgendosi al segmento superiore con la presentazione delle due declinazioni berlina e break della nuova C5, stradista “intelligente” dalle dimensioni generose che offre insieme stile, spazi interni e prestazioni. A prima vista, C5 si distingue per l’eleganza dello stile esterno, che seduce e cattura, e per la silhouette dalle linee pulite e tese, che ne preannunciano le prestazioni. L’anteriore cattura l’attenzione, con i blocchi ottici a forma di boomerang, enfatizzati dalla linea del cofano e della calandra, che identificano l’appartenenza alla marca e ne assicurano lo stile dinamico e l’aspetto determinato. Stile dinamico che continua nella parte posteriore, con le luci dalle forme pulite, a forma di “boomerang”, in linea con il frontale, e con il portellone posteriore strutturato. Di sicuro impatto è l’abbinamento delle linee e dei vari elementi cromati, come i profili del sottoscocca e del paraurti. I particolari cromati o

laccati proseguono anche all’interno, come per esempio il profilo che unisce la parte superiore e inferiore del cruscotto, e che prosegue fino ai pannelli delle porte. La moderna strumentazione del cruscotto e il frontalino della consolle centrale integrano la climatizzazione automatica a due zone a regolazione separata, e un sistema hi-fi di altissimo livello. Il tutto si integra perfettamente grazie all’abbinamento raffinato dei materiali e dei colori. C5 si distingue per uno stile rinnovato e per la proposta di un vero

concentrato di tecnologia e innovazione, finalizzati al benessere e a un livello di sicurezza esemplare. La vettura adotta, in anteprima nella gamma Citroën, nuovi sistemi di assistenza alla guida, moderni ed efficaci, come i fari bi-xeno a orientamento intelligente (per un’illuminazione ottimale in curva), l’assistenza anteriore e posteriore al parcheggio (permette di visualizzare la manovra sullo schermo multifunzione), il limitatore di velocità (che permette di rispettare i limiti di velocità e di guidare in tutta tranquillità) o ancora

un sistema esclusivo di Avviso di superamento involontario della linea di carreggiata (Asl). L’Asl è in grado di rilevare, in autostrada o su vie a scorrimento veloce, con indicatore di direzione non attivato, una deviazione non intenzionale. Il guidatore distratto, ad esempio, viene avvisato da un emettitore di vibrazioni situato nel cuscino del sedile, sul lato che corrisponde al superamento della linea della carreggiata. Per completare la protezione degli occupanti, Citroën C5 dispone anche di ESP di nuova generazione, che corregge in modo preciso ed efficace la traiettoria, sette airbag, tra cui un nuovo airbag sul piantone dello sterzo che garantisce la protezione delle ginocchia e delle tibie del conducente in caso d’urto. C5 è anche equipaggiata di cinture a pretensionatore pirotecnico e limitatore di sforzo, con doppio pretensionamento per la cintura del passeggero anteriore. Alla notevole abitabilità C5 aggiunge la riduzione del livello acustico e delle vibrazio-

ni, per una sensazione ottimale di comfort. La gamma delle motorizzazioni prevede tre unità HDi associate alla tecnologia common rail di ultimissima generazione, con potenze variabili da 110 a 138 cv, quest’ultima abbinata a un nuovo cambio manuale a sei rapporti. I vantaggi dei motori HDi in termini di protezione dell’ambiente sono potenziati dalla presenza del filtro antiparticolato (FAP). I propulsori a benzina sono tre: due quattro cilindri 1.8i 16V e 2.0i 16V da rispettivamente 117 e 143 cv, e un sei cilindri a V da 3 litri e 24 valvole, che integra un sistema di distribuzione con fasatura a variazione costante (VVT), sviluppa 210 cv ed è abbinato a un nuovo cambio automatico a sei rapporti. C5 adotta anche la sospensione Idrattiva 3 autoadattativa che assicura la variazione automatica dell’altezza del veicolo e beneficia della gestione delle due condizioni, comfort o dinamica, secondo il profilo della strada e dello stile di guida.


26 AUTORAMA

Ottobre 2004

Estremamente compatto e in grado di rispettare la normativa anti inquinamento Euro 5, questo 4,4 litri da 315 cavalli sviluppa 440 Nm a 3.900 giri/min ed è abbinato a una trasmissione automatica a sei rapporti. La ll primo otto cilindri a V svedese sulla XC90 trazione integrale AWD è dell’ultima generazione.

classico e affascinante “ruggito” di un motore di questo tipo, anche se in qualche modo è attenuato, secondo la moda europea, rispetto al più tradizionale rombo pieno tipico dei V8 americani. Riteniamo che ciò garantisca un maggior comfort acustico ai passeggeri”. La potenza del nuovo V8 viene trasferita alle ruote attraverso una trasmissione automatica a sei rapporti del tutto inedita e dimensionata ad hoc per sopportare l’elevata coppia tipica di un propulsore di questo tipo. Anche questo elemento ha dimensioni particolarmente compatte per interagire al meglio con gli spazi strutturali dell’auto. La sesta è un vero e proprio overdrive, in grado di assicurare una guida rilassata abbinata a modesti consumi di carburante. In sostanza si tratta di una trasmissione che garantisce un’enorme spinta e allo stes-

La nuova sfida Volvo

PARIGI - La Volvo XC90 rafforza ulteriormente la sua posizione, confermandosi come uno dei SUV di maggior successo attualmente sul mercato. Lo fa proponendo un motore del tutto inedito, un V8 di 4,4 litri abbinato a una trasmissione automatica a sei rapporti e a un sistema AWD dell’ultima generazione. “Stella” nello stand della Volvo al Salone di Parigi, la XC90 con motore V8 segna una svolta nella storia della Volvo. Infatti è il primo V8 prodotto dal costruttore svedese dalla sua fondazione nel 1927. “Un SUV al vertice del segmento - dice Hans Wikman, vice presidente con responsabilità sulla gamma ‘big size’ della Casa svedese - ha bisogno di un motore V8, specialmente sul mercato nordamericano, dove vendiamo il 60 per cento di tutte le XC90 prodotte”. Un requisito imprescindibile per il nuovo motore era la possibilità di essere montato in posizione trasversale nel vano che lo ospita, come avviene del resto per tutti i modelli della Casa svedese. “Il motore trasversale - spiega Wikman serve a mantenere invariate le zone di deformazione frontali della XC90 senza compromettere la sicurezza”. Per questa ragione per il nuovo propulsore erano essenziali dimensioni esterne estremamente compatte. Questo spiega anche la scelta di adottare un angolo di soli 60 gradi tra le due bancate, al posto dei più convenzionali 90 gradi. Lo squilibrio che è naturale conseguenza della configuraziuone a V di 60 gradi è compensato da un albero di equilibratura a rotazione antioraria. Per garantire al motore V8 la compattezza necessaria, tutti gli elementi ausiliari, come l’alternatore, sono integrati al motore, soluzione che evita l’uso di in-

gombranti staffe. Per la stessa ragione, il motorino d’avviamento è fissato sopra la trasmissione. Inoltre gli alberi a camme lato scarico sono comandati da catene secondarie che ruotano fuori dall’albero delle camme d’immissione, consentendo così un ulteriore guadagno di spazio. L’utilizzo di catene di distribuzione al posto delle cinghie significa ridurre le necessità di manutenzione.

Il più compatto del mercato La bancata di sinistra è spostata di mezzo cilindro in avanti rispetto a quella di destra, in contrasto a quella che è la normale pratica nel mondo automobilistico. In questo modo, il motore può rientrare facilmente nella struttura di supporti propria della XC 90, garantendo tutta la sicurezza che serve nel malaugurato caso di una collisione. Wikman fa presente che “questo motore V8 è stato studiato appositamente per la XC90”. Il risultato è un motore dalle dimensioni estremamente contenute: 754 mm di

lunghezza e 635 di larghezza, come dire che è il propulsore più compatto sul mercato a parità di cilindrata. Grazie alle sue dimensioni ridotte e al massiccio uso di fusione di alluminio (utilizzato per il monoblocco e per le teste dei cilindri), questo nuovo V8 pesa solo 190 kg: una caratteristica importante per contenere i consumi di carburante. Inoltre è un motore pulito, che rispetta già la normativa antinquinamento Euro 5: un risultato che nessun altro motore a benzina V8 oggi sul mercato è in grado di ottenere. “Questo è un obiettivo che siamo fieri di aver centrato” ha detto al riguardo Jorgen Svensson, capo della progettazione motori di Volvo Cars. Il rispetto della normativa Euro 5 è stato raggiunto con l’impiego di ben quattro convertitori catalitici, un regime di minimo leggermente più alto rispetto ai valori abituali (1.250 giri/min), un’iniezione ottimizzata per un riscaldamento più veloce del motore e dei convertitori catalitici nell’avviamento a freddo. Il risultato è dato da emissioni particolarmente basse pri-

ma dell’attivazione dei convertitori catalitici, che avviene già 15-20 secondi dopo l’avviamento del motore. “È proprio durante questi 15-20 secondi - spiega Jorgen Svensson - che avviene la maggior parte delle emissioni di sostanza dannose per l’ambiente”. Il motore a quattro valvole per cilindro è caratterizzato anche dalla fasatura variabile della distribuzione (CVVT). Questo sistema regola i tempi di apertura delle valvole, che si adeguano al regime del motore e alle condizioni di utilizzo. In questo modo il motore è usato in maniera più efficiente riducendo il consumo di carburante e le emissioni, migliorando nel contempo le prestazioni”. La coppia massima è la caratteristica più importante di un motore V8: al regime corrispondente a un normale utilizzo della vettura, attorno ai 2.000 giri/min, ci sono ben 370 Nm a disposizione di chi guida. Per aumentare la coppia, la Volvo XC90 è provvista di una valvola nel collettore di aspirazione che si chiude sotto i 3.200 giri: in questo modo il

flusso di aria tra le due bancate di cilindri è bloccato, creando una curva di coppia più ampia e uniforme. “Abbiamo scelto di dare al nostro V8 un fascino sportivo ma al tempo stesso sofisticato, con un’enorme riserva di potenza a disposizione all’aumentare del regine di rotazione” spiega al riguardo Jorgen Svensson. La XC90 V8 passa da 0 a 100 km/h in soli 7” e il consumo medio è di 13 litri di benzina verde ogni 100 km. La velocità massima è limitata a 210 km/h, che scendono a 190 km/h sulle versioni destinate al mercato americano.

Timbro di voce personalissimo La “voce” del propulsore è un dettaglio importante per gli acquirenti di un’auto con motore V8. Per questo la Volvo ha prestato la massima attenzione, nella fase di sviluppo di questa unità, alla definizione del “timbro di voce” del V8. Fattore decisivo in questo senso è la posizione dei collettori di aspirazione. “Il nostro nuovo V8 - dice al riguardo Jorgen Svensson - ha esattamente il

Il nuovo motore V8 per la XC 90 è nato soprattutto per soddisfare le esigenze dei clienti americani.

so tempo conferisce all’auto un’impostazione sportiva. “In curva - spiega Jorgen Svensson - mantiene sempre lo stesso rapporto e non presenta la problematica, peraltro frequente, del fastidioso “salto di marcia” a metà curva, quando si lavora con l’acceleratore”. Il nuovo cambio a sei rapporti della XC90 V8 è di tipo Geartronic, con opzione manuale-sequenziale e con possibilità d’inserimento o disinserimento del blocco del convertitore su tutti i rapporti. Per assicurare un equilibrio ottimale tra caratteristiche dinamiche, prestazioni e consumo di carburante, il motore e la trasmissione vengono gestiti come se fossero una singola unità. Questo è possibile grazie al nuovo software sviluppato da Volvo, denominato CVC (Complete Vehicle Control). Il CVC è parte del pacchetto integrato di software utilizzato sia dalla centralina motore sia da quella del cambio. Tra i molteplici vantaggi di questo approccio è importante sottolineare l’integrazione della sesta marcia di tipo overdrive, che permette comunque di mantenere buone prestazioni di guida regolando funzionalità e coppia per adattarsi a ogni situazione di utilizzo. La terza novità di rilievo della Volvo XC90 V8 è la sofisticata gestione elettronica del sistema AWD. Questa nuova tecnologia, che la Volvo ha introdotta per prima, migliora considerevolmente le partenze veloci e fornisce una notevole trazione su superfici a scarsa aderenza. La trasmissione è stata sviluppata dalla società svedese Haldex. “L’impiego di una speciale valvola che evita lo scarico completo dell’olio idraulico dall’unità - spiega Jorgen Svensson - consente a un software specifico di controllare la coppia di base programmata nel sistema


AUTORAMA 27

Ottobre 2004

Sulla Volvo XC 90 nessun compromesso in fatto di sicurezza

Un sapiente “gioco di squadra” La sicurezza di un’auto, e a maggior ragione quella di un SUV come la Volvo XC90 V8, non si ottiene mai semplicemente integrando e montando una serie di elementi individuali separati fra loro. Ne parliamo con Bob Lonardi, responsabile delle PR di Volvo Italia. PARIGI - “Nel mettere a punto la sicurezza di un veicolo particolare come la XC90, e a maggior ragione in questa nuova e potente versione V8, che in Italia ovviamente svolgerà un ruolo marginale nelle vendite - spiega il responsabile delle pubbliche relazioni di Volvo Italia, Roberto “Bob” Lonardi, con un passato di giornalista specializzato dell’auto - abbiamo ovviamente tenuto conto di tutte le varie esperienze maturate con gli altri modelli facenti parte dell’attuale gamma Volvo. Qui però abbiamo dovuto anche considerare la maggiore altezza

AWD. Nell’avvio a vettura ferma, nel sistema vengono precaricati 80 Nm di coppia. Un accorgimento questo che consente di ridurre lo spin delle ruote di almeno un settimo di giro prima che la potenza venga trasmessa alle ruote posteriori”. Il sistema AWD è stato così aggiornato per gestire la potenza del motore V8. La coppia massima trasferita sulle ruote posteriori è stata aumentata del 50 per cento rispetto alle altre versioni della XC90. Muscoloso senza essere aggressivo, lo stile della XC90 è sostanzialmente invariato in questa nuova versione V8, dove appare un logo specifico sulla calandra e sul portellone. Le altre differenze rispetto al resto della gamma sono costituite dalle nuove ruote da 18”, dalle modanature laterali e dalle maniglie delle portiere nel colore della carrozzeria, dalla griglia anteriore in color grigio grafite, da nuove finiture cromate attorno alla presa d’aria del paraurti e da nuovi scarichi. Gli specialisti del design della Volvo hanno curato attentamente anche l’aspetto del motoreV8: “Nessuno deve avere il minimo dubbio dice Anders Myberg, capo dell’ufficio design motore di Volvo Cars - sul fatto che si tratti di un V8 , e soprattutto di un V8 moderno e all’avanguardia. Per questo abbiamo scelto di non nascondere il motore sotto grandi carter, ma di migliorare la caratteristica configurazione dell’architettura a V”.

da terra, il suo baricentro più alto e i rischi legati a un eventuale cappottamento”. La sicurezza non si ottiene mai semplicemente integrando e montando sull’automobile una serie di elementi individuali e separati: ciò che conta è l’interazione fra tali elementi, una sorta di “gioco di squadra” che poi determina il risultato finale. “Nella Volvo XC90 spiega Lonardi - è stato necessario porre l’attenzione su numerose nuove aree di ricerca e di sviluppo. Una di queste è senza dubbio il problema degli incidenti con cappottamento del veicolo,

Bob Lonardi, responsabile pubbliche relazioni Volvo Italia.

talvolta con più di un urto del tetto contro il terreno”. Per questo è stato messo a punto il ROPS (Roll-Over Protection System) che affronta il problema da due direzioni diverse: adottando un sistema attivo definito RSC (Roll Stability Control) che migliora la stabilità minimizzando all’origine i rischi di capottamento, e aumentando le misure di protezione degli occupanti nel caso in cui il cappottamento, malgrado tutto, si verifichi ugualmente. “Abbiamo cercato di mantenere - aggiun-

ge Lonardi - il baricentro della XC90 il più basso possibile rispetto a quanto si verifica sulla maggior parte delle SUV presenti sul mercato. E in effetti è solo 89 mm più alto rispetto alla V70 XC Cross Country”. Ma come funziona il Roll Stability Control? “Il sistema - spiega Lonardi - utilizza un sensore giroscopico per rilevare la velocità e l’angolo di rollio della vettura. Sulla base di tali informazioni viene calcolato in tempo reale l’angolo terminale e il conseguente rischio

di cappottamento. Se l’angolo calcolato è talmente ampio da significare un evidente rischio di cappottamento del veicolo, viene attivato il sistema anti sbandamento DSTC (Dynamic Stability and Traction Control) di controllo della stabilità. Il DSTC taglia la potenza del motore e frena selettivamente una o più ruote a seconda delle necessità, fino a quando la stabilità non viene recuperata”. Questo ovviamente contribuisce a ridurre il rischio di incidenti con cappottamenti innescati da manovre al limite. Il dispositivo RSC tra l’altro è l’unico sistema attivo di controllo della stabilità presente sul mercato in grado di misurare l’angolo di rollio del veicolo. È stato sviluppato congiuntamente dalla Volvo e dalla Ford. “Nel caso in cui la Volvo XC90 subisca un cappottamento - aggiunge Lonardi - entrano in gioco i sistemi di sicurezza passiva di cui è dotato il veicolo. Lo scopo è quello di ridurre il rischio d’impatto della testa degli occupanti contro il tetto o contro i fianchi della vettura. Parte della struttura del tetto della XC90 è stata rinforzata con elementi in acciaio al boro estremamen-

te resistente, addirittura quattro o cinque volte più del normale acciaio”. Inoltre tutti i sedili sono equipaggiati con cinture di sicurezza dotate di pretensionatore. Al fine di impedire alla testa di sbattere contro i fianchi della vettura, la Volvo XC90 è equipaggiata con i dispositivi IC (Inflatable Curtain). Questo speciale airbag laterale a tendina realizzato dalla Volvo impedisce anche che gli occupanti vengano sbalzati fuori dall’abitacolo in caso d’incidente. La Volvo XC 90 monta una versione del sistema IC adattato specificamente a funzionare anche in caso di cappottamento. Ciò significa che, una volta attivato, il cuscino rimane completamente gonfiato più a lungo, per offrire protezione adeguata anche durante il cappottamento. In aggiunta a ciò, in posizione di riposo la tendina gonfiabile è ripiegata nel suo alloggiamento in modo da gonfiarsi seguendo il contorno del finestrino nel momento in cui viene attivata. Così, se al momento dell’attivazione dei dispositivi IC la testa di uno dei passeggeri si trova in posizione di riposo appoggiata a un finestrino, la tendina scivolerà fra il vetro e la testa per fornire una maggiore protezione. Sulla versione a sette posti (optional per l’Italia) della XC90 tutte e tre le file di sedili possono contare sulla protezione dei dispositivi IC.

COSA SUCCEDE IN UN EVENTUALE URTO CONTRO ALTRE AUTO?

No problem, la XC 90 pensa anche agli altri PARIGI - Il problema della collisione fra un SUV e una normale automobile, la cui altezza da terra è in genere nettamente inferiore, ha costituito una delle priorità per i tecnici Volvo nel corso dello sviluppo della nuova XC90 V8. Proprio a causa della sua maggiore altezza da terra, un SUV presenta i paraurti collocati in posizione piuttosto elevata. Una normale automobile e i suoi occupanti rischiano dunque molto di più in caso d’impatto, dal momento che le strutture di protezione e le zone a deformazione progressiva “scivolano” semplicemente sotto il muso della SUV senza entrare in gioco. Al fine di limitare i danni collegati a questo genere di rischio, il telaietto ausiliario cui sono attaccate le sospensioni anteriori della Volvo XC90 è completato da una traversa inferiore posizionata all’altezza di quella di una normale automobile. Questa barra è integrata nella struttura della XC90 ed è nascosta con cura dietro lo spoiler anteriore. Questa soluzione riduce i rischi di danni o ferite gravi in caso di scontro frontale, impatto laterale e tamponamento. La barra inferiore impatta contro le strutture protettive dell’automobile che sopraggiunge, permettendo alle zone di deformazione di quest’ultima di fare la propria parte, in modo da dare agli occupanti il massimo livello di protezione. Nello sviluppo della nuova XC90 V8 una notevole attenzione è stata dedicata anche alla sicurezza di pedoni, ciclisti e degli altri utenti della strada relativamente più esposti e meno protetti. L’intero frontale della vettura presenta linee pulite e morbide, prive di sporgenze o elementi che si protendono in avanti e sono in grado di provocare ferite particolarmente gravi. Oltre a ciò, anche sulla Volvo XC90 V8, come avviene del resto sulle altre versioni facenti parte della gamma, il motore è installato piuttosto in basso. Di conseguenza il cofano ha circa 80 mm di spazio di deformazione utile verso il basso prima di impattare contro il motore. In altre parole, funziona come un paraurti in grado di assorbire in maniera morbida gli impatti. Vengono in tal modo ridotti i rischi di ferite gravi ai danni di pedoni che dovessero essere eventualmente sbalzati sul cofano, come del resto avviene nella maggior parte dei casi di incidenti di questo tipo. Anche la terza fila di sedili, nella versione a sette posti che come abbiamo detto è optional per l’Italia, fornisce un

elevato livello di sicurezza ai passeggeri che la occupano. Dietro di essa c’è spazio in abbondanza, così che le forze che si sviluppano in caso di collisione posteriore possono essere efficacemente assorbite e dissipate. Gli occupanti dell’ultima fila di sedili siedono proprio sopra l’asse posteriore, vale a dire nella posizione ideale dal punto di vista della sicurezza in caso d’impatto laterale. Questi sedili sono inoltre dotati delle cinture di sicurezza con pretensionatore, di poggiatesta e del dispositivo IC (Inflatable Curtain). Gli airbag frontali sono del tipo Dual Stage, con un sensore che rileva l’intensità delle forze che si sviluppano nella collisione e regola di conseguenza il gonfiaggio del cuscino. Inoltre la XC90 è disponibile con attacchi standardizzati Isofix per i seggiolini dei bambini sia sulla prima che sulla seconda fila di sedili. Del resto, la Volvo alla fine degli anni Cinquanta divenne famosa per la sicurezza delle sue auto. Fu la prima auto al mondo a essere dotata delle cinture di sicurezza (1959, ricordate le Amazon e PV544?). Poi venne il tempo delle Volvo station wagon, le 245, che erano uno status symbol e che nella versione Polar conobbero in Italia e poi in tutta Europa un successo incredibile. E cosa dire delle 760, le auto squadrate e piene di cromature, che piacevano agli americani in quanto auto europee, e agli europei perché sembravano auto americane? In un certo senso, si può dire che la XC90 V8 ha tutti i numeri per gettare il guanto di sfida alle varie Bmw X5, Jeep Grand Cherokee, Lexus RX 300 e Mercedes Classe ML, Porsche Cayenne, Range Rover e Volkswagen Touareg. Basta provare una versione qualunque della gamma XC90 (in attesa di guidare questa V8) per capire il motivo per cui quest’auto si è fatta largo nel sempre più affollato mondo dei SUV, non avendo nulla da invidiare a rivali blasonate. Molti nemici, molto onore. Arrampicandosi come uno stambecco su salite impervie, affrontando in tutta sicurezza discese repentine, la XC90 collabora sempre con estrema disponibilità con il guidatore, infondendo un senso di sicurezza che sicuramente tranquillizza anche i neofiti in materia di SUV (e a quanto pare molti fra i suoi clienti hanno dato in permuta un’auto “normale”, in molti casi proprio una Volvo stradale, per sostituirla con questa “ognistrada”

elegante e raffinata). Poche auto riescono a trasmettere il senso di sicurezza nella guida che riesce a dare la Volvo XC 90, che si dimostra un’auto estremamente polivalente, in grado di marciare velocemente su fondo asciutto e di destreggiarsi bene lontano dall’asfalto. L’unica accortezza da tenere presente riguarda il baricentro piuttosto alto rispetto a una normale vettura, per cui nelle curve a volte l’auto può manifestare un certo rollio. Ma si tratta di situazioni che non preoccupano neppure chi non appare ancora avvezzo alla guida di veicoli di questo genere. La gamma della Volvo XC 90 per il mercato italiano comprende, oltre alla V8 di prossima importazione, le versioni 2.5T, T6 e 2.5 turbodiesel D5. Ovviamente nel nostro Paese la versione più richiesta è quella con il motore a gasolio, che si dimostra alla guida versatile e piuttosto brillante, anche se siamo alquanto lontani dalla vivacità tipica delle versioni mosse dai motori a benzina. I mercati maggiori in Europa relativamente a questo modello della Casa svedese sono la Germania, la Gran Bretagna, l’Italia, la Francia e la Spagna. La Volvo XC90 viene proposta con cambio automatico sequenziale Geartronic oppure cambio manuale. In quest’ultima configurazione il prezzo scende di circa duemila euro. Il primo stock della XC90 era stato interamente destinato al mercato americano (dove peraltro vengono esportate solo le versioni con motore a benzina) e dove ha riscosso un notevole successo. Grazie al motore anteriore montato trasversalmente è stato possibile sviluppare una linea “cab forward”, con posto di guida avanzato, che consente un ampio sfruttamento dello spazio a disposizione nell’abitacolo. In questo caso il vantaggio della cabina avanzata si traduce anche nella possibilità di disporre di un’eventuale terza fila di sedili, che porta a sette il totale dei posti disponibili: una soluzione che è di serie sul mercato americano e optional su alcuni mercati europei, come quello italiano, dove evidentemente su auto di questo tipo si preferisce disporre di soli cinque posti ma disponendo di un ampio bagagliaio. Un altro vantaggio, per chi opta per la versione a sette posti, è costituito dal fatto che ribaltando i sedili posteriori della terza fila si dispone di un vano comunque di forma regolabile e ben sfruttabile.


28 AUTORAMA CATANIA - Sulla scena internazionale da oltre mezzo secolo, il glorioso Nissan Patrol arriva sul mercato in una nuova versione completamente aggiornata nel look e negli allestimenti interni, con un elevato grado di comfort abbinato a una spiccata versatilità in qualsiasi condizione d’utilizzo su strada e, soprattutto, nelle situazioni off-road più impegnative Per il debutto internazionale del nuovo Model Year 2005 la Nissan Europe (dopo l’anteprima mondiale in Val D’Isere) ha scelto la suggestiva cornice fornita dal maggiore vulcano europeo per presentare il nuovo veicolo alla stampa specializzata proveniente dai vari Paesi europei che, tra la fine di agosto e la prima settimana di settembre, è accorsa alle falde dell’Etna per testare in anteprima il nuovo Patrol. Giunto nel 1998 alla quinta generazione, e successivamente perfezionato nel 2000 con la radicale svolta nell’adozione del propulsore di 3.0 litri a quattro cilindri, il nuovo Patrol si distingue dal precedente modello per l’accurato restyling che ha interessato l’intera fisionomia del veicolo. Seguendo una tendenza sempre più diffusa tra le aziende produttrici di 4x4, anche la Nissan ha voluto allineare la fisionomia del Patrol a quello che comunemente viene definito come il “family look” del marchio, per cui il design del veicolo si ricollega ora (soprattutto nel frontale) a quello dell’X-Trail e del Pick-Up. L’intera operazione di restyling (oltre 50 milioni di euro di budget) ha conferito al nuovo Patrol un look più moderno e aggressivo, grazie alla nuova mascherina anteriore affiancata dai gruppi ottici che integrano i fari, le luci di posizione e gli indicatori di direzione. Completamente ridisegnati sono anche il cofano e il paraurti che accoglie i fendinebbia, collo-

Ottobre 2004

NISSAN / L’ennesima nuova generazione del Patrol

The off-road King Giunto nel 1998 alla quinta generazione, e successivamente perfezionato nel 2000 con la radicale svolta nell’adozione del propulsore di 3.0 litri a quattro cilindri, il nuovo Patrol si distingue dal precedente modello per l’accurato restyling che ha interessato l’intera fisionomia del veicolo.

cati in posizione leggermente arretrata per assicurare un’adeguata protezione nell’utilizzo off-road. Anche il design della parte posteriore è stato rinnovato, pur mantenendo la tradizionale configurazione delle due porte asimmetriche, con l’adozione di nuove luci e paraurti, oltre al copriruota di scorta rigido.

Una linea più slanciata Il nuovo Patrol si presenta ora decisamente più filante e slanciato, nonché estremamente elegante (gra-

zie anche ai nuovi cerchi in lega da 17”) e particolarmente rifinito negli interni. L’abitacolo presenta una nuova plancia, il quadro strumenti a quattro elementi e il navigatore satellitare integrato (disponibile a richiesta, è fornito di serie sulla versione Elegance). Il tutto, naturalmente, senza penalizzare in alcun modo le innate doti fuoristradistiche del Patrol che (pur senza la profusione di elettronica che equipaggia ormai la maggior parte della concorrenza), consente prestazioni eccezionali in qualsiasi condizioni d’utilizzo gra-

Oltre agli interventi sulla carrozzeria e agli interni, dove spicca la nuova plancia, il nuovo Nissan Patrol registra modifiche anche per quanto riguarda il propulsore, con un aumento della coppia dell’8 per cento e con un incremento della potenza che passa da 158 a 160 cavalli.

zie al robusto telaio a longheroni, alla notevole distanza da terra (abbinata ad angoli di attacco e di uscita ottimali), e alla trazione integrale inseribile. Per quanto riguarda la motorizzazione, il propulsore del nuovo Patrol è stato ulteriormente migliorato, con un aumento della coppia dell’8 per cento (dal 354 a 380 Nm) riscontrabile già a partire da 1.500 giri, oltre a un lieve incremento di potenza (passata da 158 a 160 cv). Il passaggio di trazione dalle due ruote alla trazione integrale con marce ridotte può avvenire anche ad andatura limitata, a velocità inferiori a 40 Km/h, mentre per disinserire la barra stabilizzatrice (operazione che consente una maggiore articolazione degli assi nelle situazioni off-road più impegnative) non bisogna superare i 24 Km/h. Da segnalare inoltre un’altra importante caratteristica 4x4 che equipaggia il nuovo Nissan Patrol, rappresentata dai mozzi anteriori automatici (si bloccano automaticamente con l’inserimento della trazione integrale) che riducono la resistenza al rollio durante la marcia a due ruote motrici, realizzando al tempo stesso una sensibile riduzione nei consumi e nell’usura meccanica. Giorgio Rosato

NASCE NEL 1951 SU COMMISSIONE DELL’ESERCITO GIAPPONESE

Una storia di successi

C ATANIA - La gloriosa storia del Patrol ha inizio nel lontano 1951 quando l’Esercito giapponese si rivolse alla Nissan per commissionare lo sviluppo di un veicolo robusto e resistente in grado di muoversi con la massima versatilità su qualsiasi tipo di veicolo. La Nissan firmò allora un contratto di licenza con la Jeep per la costruzione di un veicolo derivante da quello americano, ma già nella realizzazione del primo modello del Patrol, battezzato 4W60, si notava qualcosa di nuovo. Diversamente dalla Jeep (che montava un quattro cilindri a benzina con 65 cv), il primo Patrol veniva infatti equipaggiato con un più potente sei cilindri che sviluppava 85 cv. Nel corso degli anni successivi venne introdotta una versione station wagon a otto posti e venne prodotto un motore a sei cilindri di 4.0 litri, inizialmente in grado di erogare 92 cv che sarebbero passati ben presto a 105 per

raggiungere, con l’introduzione delle valvole in testa, i 125 cavalli. Nel 1960 debutta il leggendario Patrol Serie 60, nel 1980 arriva il Patrol della terza generazione e, nel 1983 viene avviata la produzione in Spagna con la Serie 160. Con l’introduzione del modello di quarta generazione, il Patrol GR del 1989, la Nissan compie il primo gran balzo in avanti, grazie al propulsore turbodiesel a sei cilindri di 2.8 litri e al motore a benzina di 4.2 litri. Nel 1988 debutta il Patrol di quinta generazione, completamente rinnovato nella linea ma equipaggiato sempre con il turbodiesel a 6 cilindri, per arrivare infine alla primavera del 2000 quando debutta la nuova versione; quest’ultima, abbandonando il precedente schema a sei cilindri, viene equipaggiata con il nuovo turbodiesel ad iniezione diretta di 3.0 litri a quattro cilindri che sviluppa 158 cavalli.


AUTORAMA 29

Ottobre 2004 T ARRAGONA - A pochissimi mesi dalla presentazione del prototipo al Salone dell’Automobile di Madrid, la nuova Toledo è già realtà. Con il nuovo modello Seat intende ridefinire il concetto di berlina offrendo disponibilità di spazio, praticità e funzionalità senza precedenti in questo segmento. Quella che arriverà tra poco sul mercato è la terza generazione della Toledo: essa propone l’essenza delle versioni che l’hanno preceduta e unisce il concetto a tre volumi dell’attuale evoluzione (lanciata nel 1998) con la soluzione del portellone posteriore della prima versione (che debuttò nel 1991). Ovviamente senza dimenticare una delle caratteristiche della Toledo da sempre molto apprezzata: il bagagliaio eccezionalmente ampio. L’ultima evoluzione del modello spagnolo viene presentata ufficialmente al Salone dell’Automobile di Parigi mentre il lancio sul mercato avverrà nel corso del mese di dicembre. Già definiti i prezzi: da 18.800 a 24.000 euro le versioni benzina, da 20.700 a 25.350 euro quelle con motore Diesel le quali, secondo le previsioni dei responsabili dell’Autogerma, dovrebbero costituire in Italia il 96 per cento del totale delle vendite. Per l’ultimo scorcio dell’anno si prevede anche di consegnarne alla clientela 500 unità, per passare alle 2.000 unità nel corso del 2005. In virtù delle sue dimensioni (lunghezza di 4,5 metri, larghezza di 1,77 metri e altezza di 1,57 metri), delle caratteristiche tecniche e della versatilità, la si può intendere come la prima vettura da famiglia del nuovo corso Seat: una berlina piacevole e molto ampia all’interno, che sfrutta nel migliore dei modi la lunghezza della carrozzeria ottenendo un abitacolo dove lo spazio è abbondante e un bagagliaio con doppio fondo dalla generosa capacità (500 litri). Dopo Altea, Toledo è il secondo prodotto della nuova generazione di automobili Seat. Concepita dalla Casa spagnola, propone immagine e caratteristiche che ne definiscono i modelli di oggi e di domani: la nuova vettura spicca per il suo innovativo e attraente design. In particolare, si notano il taglio delle porte posteriori, la grande calandra anteriore, gli espressivi gruppi ottici anteriori e, nella fiancata, la linea dinamica che nasce dal passaruota anteriore, percorre la superficie delle

SEAT / La nuova Toledo disponibile sul finire dell’anno

È una bella realtà

Dopo la presentazione a livello di prototipo al Salone di Madrid, la Toledo della terza generazione è pronta a raccogliere la sfida del mercato. È una vettura che ridefinisce il concetto di berlina offrendo disponibilità di spazio, praticità e funzionalità senza precedenti. Quattro le motorizzazioni e diverse le innovazioni tecnologiche proposte.

ca anche proposta di innovazioni, come la tecnologia Bluetooth che permette la comunicazione senza fili tra due apparati mobili. Il principale vantaggio nell’applicazione in auto, è che non è richiesto alcun collegamento fisico tra il telefono portatile e la vettura, potendo così sfruttare un sistema il cui utilizzo lascia sempre libere le mani. In particolare, con la più importante funzione del sistema - Voice recognition - è possibile con il solo utilizzo della voce “ordinare” l’invio di una telefonata indicando un numero o un nome compreso nella memoria, salvare nomi o numeri in rubrica e così via. Il tutto mantenendo le mani sul volante che, disponendo dei comandi specifici, permette in alternativa la gestione manuale dell’impianto di comunicazione. L’impianto audio della Toledo, perfettamente integrato al centro della plancia, è dotato di lettore CD in grado di leggere anche i file MP3. Su strada la nuova Toledo, che abbiamo provato nei dintorni di Tarragona, sulla costa orientale spagnola, dimostra tutta la sua personalità e il suo carattere di vettura capace di soddisfare anche l’automobilista più esigente. Ad un’estetica della carrozzeria sicuramente accattivante, corrisponde un abitacolo all’interno del quale tutto è stato studiato e realizzato per garantire al conducente e agli eventuali passeggeri una qualità della vita all’insegna della sicurezza e del comfort. Poco rumorosa, ben pian-

porte con un andamento morbido, e si spegne sul passaruota posteriore. Toledo è disponibile con quattro motorizzazioni: due benzina - 2.0 FSI da 110 kW/150 cv e 1.6 da 75 kW/102 cv - e due turbodiesel - 2.0 TDI da 103 kW/140 cv e 1.9 TDI da 77 kW/105 cv. I due propulsori più potenti, i 2.0 FSI e TDI, sono abbinati a un cambio manuale a sei rapporti. A richiesta il primo può essere accoppiato al Tiptronic sei marce, il secondo all’innovativo DSG con doppia frizione anch’esso con sei rapporti. La nuova vettura del marchio iberico offre un alto livello di sicurezza. Lo sterzo di nuova concezione con servoassistenza elettromeccanica, la sospensione posteriore multilink e la taratura dell’assetto secondo l’ormai noto concetto Agile Chassis, garantiscono stabilità e comportamento dinamico. In agLa nuova Toledo è disponibile con quattro motorizzazioni, due benzina e due turbodiesel, assolutamente brillanti e prestazionali. Sono abbinati a un cambio manuale a sei rapporti.

giunta, anche l’elettronica svolge la sua parte per mezzo di un pacchetto di sistemi che comprende ABS, TCS ed ESP, oltre all’EBA che interviene nelle frenate di emergenza facendo in modo che tutto il potenziale dell’impianto frenante venga sfruttato. Per la sicurezza passiva Toledo offre sei airbag: frontali e laterali per guidatore e passeggero anteriore oltre a quelli a tendina per la testa. Tutti i sedili hanno le cinture di sicurezza a tre punti con pretensionatori pirotecnici (per i sedili an-

teriori), mentre gli attacchi Isofix per fissare i seggiolini per i bambini sono integrati nei sedili posteriori. Due i livelli di equipaggiamento: Reference e Stylance, già molto ricco il primo, decisamente più completo il secondo vantando anche il climatronic, i cerchi in lega da 16”, il computer di bordo, il retrovisore interno elettrocromatico, l’antifurto volumetrico con allarme. Ma la nuova Toledo, che viene costruita nella fabbrica di Martorell alle porte di Barcellona, signifi-

tata sull’asfalto anche quando la guida si fa impegnativa, un ottimo cambio pronto a esaltare la generosità dei propulsori sia benzina che Diesel ma anche la loro economicità, la Toledo della nuova generazione ha davvero le carte in regola per sottolineare il salto di qualità della produzione Seat e per dimostrare che i suoi progettisti non hanno davvero lasciato nulla di intentato per fare di quest’automobile una sicura protagonista del mercato. Cristina Altieri


30 AUTORAMA

Ottobre 2004

Disponibile sul mercato italiano in versione cinque porte, alla quale si aggiungerà a partire dai primi mesi del 2005 la coupé tre porte, la nuova Colt è una vera e propria novità che si differenzia sensibilmente dal modello precedente. Soprattutto è la prima vettura Mitsubishi a entrare nel combattutissimo segmento B in Europa. Prezzi a partire da 11.650 euro.

MITSUBISHI / Con la nuova Colt riparte l’offensiva della Casa nipponica

Una vera auto europea CASTELLANETA MARINA (Ta) La Colt versione 2004 non è un semplice restyiling. Mitsubishi la propone sul mercato come vettura del tutto nuova. E con diverse ragioni da vendere: la sua architettura e il concept che vi sta alla base sono completamente diversi dalla versione precedente, la Colt MkV; la nuova Colt, poi, è stata concepita confrontandosi con i maggiori concorrenti europei e non solo con prodotti giapponesi come accadeva in passato; inoltre, la nuova Colt è la prima vettura nella storia della Mitsubishi a entrare nel segmento B in Europa. Entrando in questo segmento (il secondo in Europa, con 4,3 milioni di unità vendute), la nuova Colt diventerà il best seller della Mitsubishi Motors Europe, con un volume che raggiungerà le 100.000 unità all’anno. Destinata specificamente a clienti europei, la nuova Colt è sostanzialmente diversa dalla Colt venduta in Giappone fin dal novembre 2002 e le maggiori differenze si riscontrano nei motori, nei cambi, nelle impostazioni dell’autotelaio, nell’ESP, nei cerchi da 16’’, nel design del muso, negli interni e nella plancia, completamente nuovi, nonché nella flessibilità della disposizione dei sedili. La nuova vettura si in-

serisce perfettamente nella nuova generazione di vetture prodotte da Mitsubishi Motors, nelle quali le prestazioni annunciate dal design si riflettono realmente nella guida: Lancer berlina e station wagon, Grandis, Lancer Evolution VIII. Viste le 800.000 Colt vendute in Europa dal 1978, era logico che Mitsubishi Motors scegliesse il nome “Colt” per debuttare nel segmento B in Europa. Come la maggior parte dei segmenti, anche il B europeo sta vivendo un processo di frammentazione, creando nuove categorie per soddisfare le esigenze e le richieste dei clienti. Invece di riprendere il modello della tipica compatta da segmento B o dei mini MPV, i progettisti della Casa giapponese hanno optato per un formato che fosse una via di mezzo tra i due modelli: una compatta alta, dalla struttura intelligente, caratterizzata da una grande spaziosità, ma senza compromessi dal punto di vista del design o delle prestazioni di guida. L’architettura doveva consentire di sviluppare ulteriori varianti e la confezione finale doveva far percepire un livello di qualità superiore rispetto a quello tradizionale del segmento. Lunga 3.870 mm, larga 1.695 mm e alta 1.550 mm, la nuova Colt

a cinque porte (nei primi mesi del 2005 arriverà il coupé a tre porte) è una compatta alta che si presenta come autovettura ben proporzionata e non un mini MPV, posizionandosi sulla linea sottile che divide questi ultimi dalle compatte. Il nuovo modello è nato in seno al Mitsubishi Design Europe, con sede a Trebur, nei pressi di Francoforte, sotto la direzione di Akinori Nakanishi, il designer che ha dato vita a uno dei modelli giapponesi di maggior successo degli ultimi vent’anni, l’elegante Colt/Mirage Mk IV del 1991.

Il ricordo del Concept CZ2 Pur non avendo praticamente nulla di materiale in comune, la nuova Colt e il concept CZ2 del 2001 condividono gli stessi elementi di design, indicatori di freschezza e di un certo atteggiamento della vettura. Tra questi il frontale, il cofano motore smussato su entrambi i lati, il passo lungo (250 cm) e le ampie carreggiate, la pulizia complessiva delle linee, l’ampio parabrezza (1,06 metri quadri), i dettagli raffinati dei proiettori e gli indicatori di direzione a forma di freccia, l’originalità con la quale gli ampi proiettori collegano il cofano motore smussato e i parafanghi anteriori, l’elegante semplicità del portellone posteriore. Come tutte le vetture dell’ultima generazione Mitsubishi, la nuova Colt non si mette in mostra. Non ostenta cioè un design eccessivo, né si presenta come una vet-


AUTORAMA 31

Ottobre 2004 sedile anteriore unico con sedili singoli, più adatti a fornire un maggiore supporto agli occupanti nell’ambiente di guida europeo, è stata imposta anche dalla scelta, per il mercato europeo, di un cambio manuale a cinque marce o di un cambio manuale automatizzato sempre a cinque marce. In questo caso, la leva del cambio, piuttosto corta, è fermamente ancorata al pianale, come si conviene in un’autovettura. L’altezza della vettura risulta subito evidente nel momento in cui si sale a bordo: la nuova Colt offre non soltanto lo spazio per la testa che ci si aspetta, ma qualcosa in più, che deriva dalla sua larghezza di 169,5 cm e dalla lunghezza del suo abitacolo (1.705 m), il più lungo del segmento. Lo spazio anteriore per la testa è di 931 mm, quello posteriore di 862

Il dinamismo della Colt è supportato da una nuova famiglia di motori all’avanguardia. I propulsori della gamma benzina sono stati sviluppati da Mitsubishi per la joint venture creata da Mitsubishi Motors Corporation e DaimlerChrysler e, dallo scorso dicembre, sono

marce a funzionamento automatico a un costo decisamente inferiore rispetto ad un cambio completamente automatico e con un consumo di carburante inferiore. Questo cambio è inoltre dotato di una pratica funzione di scorrimento Drive, riservata normalmente ai cambi automatici. La nuova Colt è equipaggiata anche di altri sofisticati sistemi, come il servosterzo a gestione completamente elettronica che offre diversi benefici rispetto alle soluzioni più tradizionali: minori consumi (2,5 per cento in meno rispetto a un servosterzo idraulico), migliore maneggevolezza, maggiore facilità di manutenzione. I conducenti della Colt possono anche apprezzare i freni anteriori a disco e posteriori a tamburo che garantiscono uno spazio di frenata di 38 metri. L’Abs e

prodotti a Kölleda (Germania). Questo stabilimento è stato costruito dalla joint venture MDC Power GmbH, costituita al 50 per cento da Mitsubishi Motors e al 50 per cento da DaimlerChrysler, utilizzando processi produttivi DaimlerChrysler. Sono tre i motori a benzina, tutti con quattro valvole per cilindro e sistema di fasatura variabile Mivec: 1.124 12V cc da 55 kW/75 cv a 6.000 giri/min e coppia massima di 100 Nm a 3.500 giri/min (velocità massima di 165 km/h, 13,4 secondi da 0 a 100 km/h, consumo combinato di 5,5 litri/100 km); 1.332 cc 16V da 70 kW/95 cv a 6.000 giri/min e coppia massima di 125 Nm a 4.000 giri/min (velocità massima di 180 km/h, 0-100 km/h in 11,1 secondi, consumo di 5,8 litri o 5,6 litri con cambio automatico); 1.499 cc 16V da 80 kW/109 cv a 6.000 giri/min e coppia massima di 145 Nm a 4.000 giri/min (velocità massima 190 km/h, 0-100 km/h in 10 secondi, consumo di 6,2 o 5,9 litri/100 km). Le due motorizzazioni diesel, tre cilindri, 12 valvole, sono entrambe di 1.493 cc: quella attualmente disponibile eroga 70 kW/95 cv a 4.000 giri/min e una coppia massima di 210 Nm a 1.800 giri/min (velocità massima 180 km/h, 0-100 km/h in 11,1 secondi, consumo di 4,6 o 4,4 litri/100 km); dai primi mesi del 2005 sarà commercializzata anche la versione da 68 cv e 160 Nm. Tutti i motori (tranne il 1.1 benzina e il futuro 1.5 diesel da 68 cv) possono essere abbinati a un cambio manuale automatizzato a sei velocità, detto AllShift, che offre i benefici di un cambio

l’Ebd sono di serie e l’Abs è dotato di un nuovissimo sensore attivo di rilevamento della velocità della ruota. Il sistema di controllo della stabilità Mitsubishi, detto Masc (Mitsubishi Active Stability Control), è disponibile come optional in un Safety Pack che comprende anche gli airbag a tendina, il controllo della trazione Matc (Mitsubishi Active Traction Control) e i freni a disco posteriori. Alla sicurezza della Colt contribuiscono anche l’airbag conducente e passeggero di serie, gli airbag laterali per i sedili anteriori (di serie a partire dall’allestimento Invite). Le sospensioni di tipo sportivo (a ruote indipendenti, con molle elicoidali e barra stabilizzatrice all’avantreno e con barra di torsione e molle elicoidali al retrotreno), unite al passo lungo (2.500 mm) e alle ampie carreggiate (anteriore da 1.460 mm e posteriore da 1.445 mm), garantiscono stabilità e un ottimo comportamento in curva, oltre a una guida molto confortevole. Costruita nello stabilimento NedCar della Mitsubishi Motors Corporation a Born (Paesi Bassi), la nuova Colt è stata presentata all’edizione 2004 del Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra. Il lancio nelle concessionarie è iniziato lo scorso maggio. In Italia la nuova Colt è disponibile da giugno con le motorizzazioni 1.1 12V, 1.3 16V e 1.5 16V benzina e 1.5 diesel. Tre gli allestimenti: Inform, Invite e Instyle. I prezzi partono da 11.650 euro fino a un massimo di 16.800 euro. Lino Sinari

mm. Unica tra le compatte del segmento B, la nuova Colt aggiunge alla sua spaziosità una disposizione dei sedili, di serie, estremamente versatile, grazie alla quale i sedili posteriori sdoppiati (60/40) possono scorrere in avanti e possono inoltre essere reclinati, abbattuti, ripiegati o totalmente rimossi, assicurando una capacità di carico di 645 litri.

Motori all’avanguardia

La nuova Mitsubishi Colt è stata pensata, progettata e realizzata per venire incontro ai gusti e alle esigenze del pubblico in Europa, dove oltretutto la vettura viene anche costruita. Elegante nella linea, confortevole nell’abitacolo, vanta anche motori piuttosto brillanti.

tura leziosa: è una sportiva elegante e sobria. Con un coefficiente di resistenza aerodinamica pari a 0,32, la nuova Colt è una forma in movimento, come dimostrano alcuni elementi: la linea del cofano, che rappresenta l’elemento di continuità con il diedro della calandra; le linee di grande carattere che dai lati del parabrezza arrivano ai parafanghi anteriori e avvolgono il paraurti; l’angolazione di 27° del parabrezza, che contrasta con il lunotto posteriore quasi verticale, per conferire un

effetto di spinta; il tetto, affusolato nella parte posteriore; i passaruota aperti e avvolgenti; la linea che divide i cristalli laterali dalla parte inferiore delle porte, che sale verso l’alto nella parte posteriore; i gruppi ottici posteriori, compatti, dalla forma a losanga sui lati e orientati in avanti; gli indicatori di direzione a forma di freccia; i cerchi da 16’’.

Spazio e comfort nell’abitacolo Per adeguare una vettura

esistente ad un nuovo mercato generalmente ci si limita a modificarne i colori e i rivestimenti, ma in questo caso era necessario cambiare totalmente, per poter creare l’immagine giusta della vettura in Europa e per soddisfare le esigenze e le richieste della clientela locale. Così sono stati eliminati i tessuti di colore beige chiaro, gli inserti in radica e il sedile anteriore unico della Colt destinata al mercato giapponese, a favore di colori più scuri e materiali traslucidi. La sostituzione del

MITSUBISHI/PARLA GUGLIELMO CONSONNI, DIRETTORE GENERALE E AMMINISTRATORE DELEGATO DI MM AUTOMOBILI ITALIA

Avanti tutta!

C ASTELLANETA M ARINA (Ta) – Nell’aprile del 2004 DaimlerChrysler annunciò la decisione di non sottoscrivere l’aumento di capitale in Mitsubishi Motors Corporation. Per far fronte alla situazione fu istituito il Mitsubishi Motor Corporation Revitalization Plan, con un team di 40 specialisti che collaborano con le tre società che si sono impegnate a supportare la Casa automobilistica giapponese, ovvero la Mitsubishi Corporation, la Mitsubishi Heavy Industries e la Bank of Tokyo-Mitsubishi. Gli azionisti di riferimento del piano sono, tra gli altri, Phoenix Capital con il 33 per cento, DaimlerChrsyler con il 25 per cento e il gruppo Mitsubishi con il 17 per cento. “Le strategie di prodotto del Revitalization Plan – dice Guglielmo Consonni, direttore generale e amministratore delegato di MM Automobili Italia – prevedono la commercializzazione di molti modelli nuovi o in sostituzione nel triennio 2004-2007: 10 in Giappone, 10 in Europa, 7 in Nord America e 11 in Cina. Di particolare importanza sono le strategie in Europa, dove il management capitanato dal nuovo presidente Tim Tozer ha come obiettivo la vendita di ben 254.000 auto nel 2006”. Nel piano per l’Europa, Mitsubishi ha riconosciuto la necessità di avere una buona rete di concessionarie, anche grazie ai cambiamenti introdotti con l’entrata in vigore del Block Exemption Regulation nel 2003. Mitsubishi ha così adeguato la sua rete di 2.950 concessionarie alle nuove norme e ai nuovi standard, in linea con il nuovo posizionamento del marchio e con il rinnovamento della gamma di modelli. Dalla formazione all’identità aziendale, dalla gestione professionale a più canali (autosalone, venditori, internet, manifestazioni all’aperto, ecc.) ai programmi di gestione dei rapporti con i clienti, Mitsubishi Motors Europe si sta dotando degli strumenti giusti per creare l’ambiente più adatto per il marchio e per il prodotto e per stabilire, nel tempo, un nuovo legame emotivo tra i clienti, il marchio e il prodotto, che accompagnerà e sosterrà il riposizionamento sul mercato. Mitsubishi ha avuto di che festeggiare in Europa nel 2004: primo incremento nelle vendite dal 1999 (208.000 unità contro le 203.000 del 2002) e pareggio nell’anno finanziario 2003, con un anno di anticipo rispetto al previsto, generazione di un profitto per la prima volta nella storia aziendale e, in più, 30° anniversario delle attività dell’azienda a livello regionale. All’interno del vecchio continente, l’Italia si qualifica come mercato strategico per il marchio dei tre anelli. “Da gennaio a luglio 2004 – prosegue il dottor Consonni – l’Ita-

lia si è classificata al quinto posto nelle vendite europee con il 7 per cento del totale Mitsubishi. Al primo posto si è classificata la Gran Bretagna con il 16 per cento, al secondo la Germania con il 15 per cento, al terzo la Russia con il 12 per cento e al quarto la Spagna con il 9 per cento. Nel nostro Paese Mitsubishi prevede di immatricolare nel 2004 un totale di 19.250 veicoli, pari a una quota di mercato dello 0,8 per cento, leggermente superiore allo 0,7 per cento del 2003, quando furono immatricolati 17.101 veicoli. Nel mix volumi per modello, MM Automobili Italia nel 2003 ha venduto il 46 per cento del suo totale come veicoli fuoriGuglielmo Consonni, strada, il 31 per cento stradali e direttore generale e il 23 per cento pick up”. Nel amministratore delegato di mercato italiano, i costruttori giapponesi occupano nel comMM Automobili Italia. plesso il 12,1 per cento del totale, contro il 66 per cento dei concorrenti di origine europea, il 18,3 per cento statunitense e il 3,9 per cento coreana. “La nuova Colt – spiega il direttore generale e amministratore delegato di MM Automobili Italia – ha delle ottime possibilità di successo: si posiziona infatti all’interno del segmento più rappresentativo del mercato, con il 36,2 per cento di quota e un immatricolato che alla fine del 2004 sarà di 825.000 unità su un totale di 2.280.000 unità. Inoltre, delle 825.000 unità del 2004, il 60,2 per cento, cioè 497.000 unità, è appannaggio della carrozzeria a cinque porte. Interessanti sono anche i dati riferiti alle motorizzazioni diesel: nel mercato generale, il diesel occuperà a fine 2004 il 63 per cento del totale immatricolato, pari a 1.436.000 unità. All’interno del segmento B la quota delle motorizzazioni a gasolio sarà del 55 per cento a fine 2004, quindi 454.000 unità su 825.000”.


Consumo carburante l/100 km: urbano da 7,2 a 14,6; extraurbano da 4,7 a 7,1; combinato da 5,6 a 9,9; emissioni CO2 g/km: da148 a 236.

EURO RSCG

TORNIAMO A PARLARE DI AUTOMOBILI.

www.peugeot407.it

NUOVA PEUGEOT 407. MAGNETIQUE. ORA ANCHE SW. Parliamo di confort: tetto in vetro panoramico, parabrezza Wide Screen, sospensioni in alluminio anteriori a doppio triangolo e posteriori Multilink. Parliamo di sicurezza: fino a 9 airbag, ESP con ripartitore elettronico di frenata, ABS con assistenza alla frenata di emergenza. Parliamo di motori: Euro 4 da 110 a 211 CV, benzina e Diesel HDi con overboost e FAP ÂŽ, Filtro Attivo Antiparticolato, il Diesel piĂš pulito al mondo. Servizio Informazioni Clienti 800 800 407 Pronto Peugeot

PEUGEOT FINANZIARIA. Finanzia i tuoi desideri.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.