AUTORAMA
VEGA EDITRICE - ANNO 53 - N. 506 - Supplemento al N° 186 Gennaio/Febbraio 2010 Il Mondo dei Trasporti
Da marzo a dicembre il venerdì alle ore 20.30
Da marzo a dicembre il venerdì alle ore 20.30
Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori
VOLKSWAGEN / POLO ELETTA AUTO DELL’ANNO 2010
La compatta dei desideri I giurati hanno premiato il completo pacchetto di dotazioni di sicurezza, i motori moderni e parsimoniosi, il prezzo accessibile. Il riconoscimento internazionale corona il successo di mercato della quinta generazione della bestseller Volkswagen. Dalla scorsa estate gli ordini raccolti hanno superato le 130mila unità. Fabio Basilico VERONA - A coronamento di un anno entusiasmante, Volkswagen Polo è stata eletta “Auto dell’Anno 2010”. I 59 giurati provenienti da 23 Paesi hanno così decretato il successo della nuova compatta tedesca. “La nuova Polo - ha dichiarato Martin Winterkorn, Presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Volkswagen - rappresenta in maniera ideale l’abilità ingegneristica tedesca e of fre tecnologie di punta. È un’auto giovanile, “fresca” e adatta a tutti i mercati del mondo. La quinta generazione della nostra bestseller è senza compromessi ancora più orientata alle aspettative dei nostri clienti. Siamo molto contenti per
questo riconoscimento che conferma la bontà del nostro lavoro”. L’elezione dell’Auto dell’Anno è una delle più antiche e rinomate in Europa. Dal 1964 vengono premiate le migliori automobili introdotte ogni anno sul mercato. Nella classifica generale, Fiat guida il gruppo dei costruttori con 9 vittorie, seguita da Renault con 6, Ford con 5, Citroën, Opel e Peugeot con 3, Volkswagen, Alfa Ro meo, Auto Union/Audi, Rover, Simca e Toyota con 2, Lancia, Austin, Nissan, NSU, Mercedes-Benz e Porsche con 1. L’ultima vittoria di una Volkswagen risale al 1992: la Golf terza generazione conquistò il primo posto davanti a Opel Astra e Ci-
Audi / La nuova A8 ammiraglia tedesca all’avanguardia della tecnica a pag. 4 Dacia / Duster lancia la sfida al mercato delle fuoristrada a pag. 14
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Anno 53 N° 506 - Abbinato al N° 186 Gennaio/Febbraio 2010 Il Mondo dei Trasporti
La compatta dei desideri
segue dalla prima pagina troën ZX. I giurati hanno scelto la nuova Polo che, con 347 punti, ha preceduto la Toyota iQ (337) e la nuova Opel Astra (221). Hakan Matson, Presidente della Giuria, in occasione della proclamazione della vincitrice a Madrid, ha dichiarato: “La Polo ci ha convinti specialmente per il suo completo pacchetto di dotazioni di sicurezza e per i motori moderni. Per esempio, con la Polo BlueMotion la gamma propone una vettura molto parsimoniosa e, al tempo stesso, dal prezzo accessibile”. Dopo avere conquistato i pre mi “Migliore auto 2009” della rivista “auto motor und sport”, “Volante Verde” e “Vo-
lante d’Oro” della casa editrice “Springer” e, più di recente, “Au to Trophy” della rivista “Autozeitung”, il titolo di Auto dell’Anno 2010 conclude nel modo migliore l’annus mirabilis della Polo. La Polo non ha convinto soltanto la giuria: dalla sua introduzione sul mercato all’inizio della scorsa estate fino a oggi, so no oltre 130mila gli ordini raccolti per questa vettura punto di riferimento nella propria classe. La Polo è disponibile con la dinamica carrozzeria 3 porte o nella confortevole versione 5 porte. Inoltre, con un consumo di soli 3,3 litri per 100 km, la Polo BlueMotion si distingue nel panorama mondiale come cinque posti economica e amica dell’ambiente.
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AUTO DELL’ANNO: Dal 1964 un premio che fa tendenza ANNO
PRIMA
PUNTI
SECONDA
PUNTI
TERZA
1964 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Rover 2000 Austin 1800 Renault 16 Fiat 124 NSU Ro80 Peugeot 504 Fiat 128 Citroen GS Fiat 127 Auto Union Audi 80 Mercedes-Benz 450 Citroen CX Simca 1307-1308 Rover SD1 Porsche 928 Simca Horizon Lancia Delta Ford Escort Renault 9 Auto Union Audi 100 Fiat Uno Opel Kadett Ford Scorpio Opel Omega Peugeot 405 Fiat Tipo Citroen XM Renault Clio Volkswagen Golf Nissan Micra Ford Mondeo Fiat Punto Fiat Bravo Renault Scenic Alfa Romeo 156 Ford Focus Toyota Yaris Alfa Romeo 147 Peugeot 307 Renault Megane Fiat Panda Toyota Prius Renault Clio Ford S-MAX Fiat 500 Opel Insignia Volkswagen Polo
76 78 98 144 197 119 235 233 239 114 115 229 192 157 261 251 369 326 335 410 346 326 337 275 464 356 390 312 276 338 290 370 378 405 454 444 344 238 286 322 281 406 256 235 385 321 347
Mercedes-Benz 600 Autobianchi Primula Rolls-Royce Silver Shadow Bmw 1600 Fiat 125 Bmw 2500/2800 Autobianchi A112 Volkswagen K70 Renault 15/17 Renault 5 Fiat X1/9 Volkswagen Golf Bmw Serie 3 Auto Union Audi 100 Bmw Serie 7 Fiat Ritmo Opel Kadett Fiat Panda Opel Ascona Ford Sierra Peugeot 205 Renault 25 Lancia Y10 Audi 80 Citroen AX Opel Vectra Mercedes Classe SL Nissan Primera Opel Astra Fiat Cinquecento Citroen Xantia Volkswagen Polo Peugeot 406 Ford Ka Volkswagen Golf Opel Astra Fiat Multipla Ford Mondeo Renault Laguna Mazda 6 Mazda 3 Citroen C4 Volkswagen Passat Opel Corsa Mazda 2 Ford Fiesta Toyota iQ
64 51 81 69 133 77 96 121 107 109 99 164 144 138 231 239 301 308 304 386 325 261 291 238 252 261 215 258 231 304 264 292 363 293 266 269 325 237 244 302 241 267 251 233 325 320 337
Hillman Imp Ford Mustang Oldsmobile Toronado Jensen FF Simca 1100 Alfa Romeo 1750 Renault 12 Citroen SM Mercedes-Benz 350 SL Alfa Romeo Alfetta Honda Civic Auto Union Audi 50 Renault 30 TS Ford Fiesta Ford Granada Auto Union Audi 80 Peugeot 505 Austin Metro Volkswagen Polo Volvo 760 Volkswagen Golf Lancia Thema Mercedes-Benz Classe E Bmw Serie 7 Honda Prelude Volkswagen Passat Ford Fiesta Opel Calibra Citroen ZX Renault Safrane Mercedes-Benz Classe C Opel Omega Audi A4 Volkswagen Passat Audi A6 Peugeot 206 Opel Zafira Toyota Prius Fiat Stilo Citroen C3 Volkswagen Golf Ford Focus Alfa Romeo 159 Citroen C4 Picasso Ford Mondeo Volkswagen Golf Opel Astra
PUNTI 31 18 59 61 94 76 79 105 96 95 90 136 107 135 203 181 199 255 252 157 156 191 273 175 234 194 214 183 213 244 192 272 246 248 265 248 265 229 243 214 241 228 212 222 202 223 221
CITROËN / SULLA C1 STYLE CONTENUTI RICERCATI E RAFFINATI MILANO - La proposta C1 si arricchisce con un’offerta speciale che strizza l’occhio agli estimatori della filosofia giovanile e dinamica e a chi apprezza in un’automobile i dettagli ricercati e raffinati. La serie speciale si chiama C1 Style e Citroën la presenza come moderna, giovane, compatta e attrattiva. Insomma, in perfetta sintonia con lo spirito Créative Tecnologie che oggi identifica la marca del Double Chevron. Particolarmente adatta a una clientela giovane e dinamica, o comunque a tutti coloro che al mondo giovane e dinamico si vogliono rifare, C1 Style stupisce per i suoi eleganti particolari satinati e per il suo rapporto prezzo/dotazione particolarmente competitivo. In versione Airdream tre porte il prezzo di listino chiavi in mano è di 11.430 euro, che diventano 11.780 euro per la cinque porte. La nuova Serie Speciale è allestita partendo dalla versione Perfect, arricchita con numerosi dettagli ricercati e raffinati, come le conchiglie dei retrovisori in color grigio satin e i cerchi in lega 14”. La cura del particolare si riscontra anche negli interni, dove i dettagli satinati donano un tocco di luminosità e modernità, conferendo alla vettura lo stile moderno che la contraddistingue. L’equipaggiamento di intrattenimento di alto livello è il fiore all’occhiello della vettura, impreziosita da un’esclusiva dotazione, che la rende il punto di riferimento della categoria: Radio Alpine di ultima generazione con connettività Bluetooth e sintolettore CD compati-
Stile in movimento
La serie speciale si presenta moderna, giovane, compatta e attrattiva. Insomma, in perfetta sintonia con lo spirito Créative Tecnologie che oggi identifica la marca del Double Chevron. Un mix di eleganza e dinamismo a prezzi particolarmente competitivi.
bile con il formato Mp3 e dotato di ingressi ausiliari USB e AUX IN; Dock iPod che permette di collegare un iPod o un iPhone e prevede un adattatore in dotazione per ogni modello di iPod, compreso il nuovissimo Nano 5g (il dispositivo si controlla tramite la radio, il cui schermo permette al conducente di visualizzare i menù e i titoli dei brani, senza distrarsi dalla guida); coppia di altoparlanti Alpine 180 W con prestazioni audio di alto livello. La motorizzazione benzina 1.0 68 cv della Citroën C1 Style è un riferimento in termini di protezione ambientale, grazie al le sue ridotte emissioni di CO2 (106 g/km). La piccola city car francese si conferma la vet tura con minori emissioni più venduta in Europa, rafforzando l’impegno della Casa d’oltralpe nei confronti del rispetto ambientale.
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Un’auto per tutte le stagioni, capace di garantire un elevato piacere di guida in ogni situazione di marcia. Grazie alle caratteristiche tecniche e funzionali della capote in tessuto con sistema di apertura e chiusura automatico, la Cabriolet della Classe E è un punto di riferimento assoluto nel segmento. Viola d’Irsi STOCCARDA - Accattivante, emozionante, scoperta. È la nuova Classe E Cabriolet, il modello che completa la gamma Classe E proponendo una due posti con la sua classica capote in tessuto. Ma non ci si inganni: questa è un’auto per tutte le stagioni, non solo per le gita estive open air. La possibilità di utilizzare la vettura tutti mesi dell’anno è del resto sempre stata la priorità dei progettisti Mercedes-Benz. Con la nuova Classe E Cabriolet, la stagione per viaggiare open-air non finisce mai. Infatti, mentre molte sue colleghe in autunno scompaiono dalle strade, la Classe E Cabriolet - che è lunga 4.698 mm, larga 1.786 mm e alta 1.402 mm - garantisce il massimo piacere di guida e comfort anche con la capote chiusa. PRODIGI PER IL COMFORT
Quest’ultima si apre e si chiude in modo completamente automatico in 20 secondi, anche in marcia fino a una velocità di 40 km/h. La capote trova posto in un alloggiamento dietro la paratia posteriore. Un avvolgibile orientabile separa l’alloggiamento della capote dal vano bagagli e per poter chiudere il tetto questo elemento deve essere chiuso. Se la vettura rimane scoperta, è possibile far scorrere l’avvolgibile all’indietro: in questo modo, la capacità del bagagliaio aumenta di 90 litri a 390 litri. La nuova Cabriolet è dotata della possibilità di carico passante di serie, così come di un nuovo sistema meccanico per agevolare la salita e la discesa dei passeggeri posteriori, denominato “sistema Ea syEntry”. La capote è a isolamento acustico di serie: ciò vuol dire che anche viaggiando a tetto chiuso, la nuova Classe E Cabriolet risulta una delle vetture più silenziose nel segmento delle decappottabili a quattro posti
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MERCEDES-BENZ / ANCHE LA CABRIOLET PER COMPLETARE LA CLASSE E
Feeling assoluto
con capote in tessuto. Il sistema di insonorizzazione particolarmente sofisticato della capote determina una riduzione dei livelli del suono chiaramente percepibile all’interno dell’abitacolo in confronto alle coperture in tessuto di tipo tradizionale. In questo modo si attutiscono meglio i rumori esterni di altri veicoli e la rumorosità del vento. In sostanza, la differenza è percepibile già a una velocità di 80 km/h circa, quando, ad esempio, si attraversa una galleria o si sorpassa una colonna di veicoli industriali. Alle andature più elevate, la capote con isolamento acustico è in grado di dimostrare ancora più efficacemente i suoi vantaggi, consentendo, per esempio, di conversare senza alzare il tono della voce. Ovviamente, la capote è impermeabile all’acqua e al vento, ed è in grado di affrontare senza problemi qualsiasi impianto di autolavaggio. Infine, con uno spessore complessivo di 23,5 mm vanta un elevato isolamento termico. Mercedes-Benz ha introdotto in anteprima mondiale il frangivento antiturbolenza nel 1989 sui modelli SL. Nel 2004, sul modello SLK, è stato invece introdotto, sempre in anteprima mondiale, il riscaldamento per la zona della testa Airscarf. La Classe E Cabriolet monta l’evoluzione dei due dispositivi. Aircap è un nuovo frangivento automatico che può essere attivato con la pressione di un pulsante e riduce notevolmente le turbolenze nell’abitacolo, creando una bolla d’aria calda all’interno dell’abitacolo. Al tempo stes so, questa soluzione offre notevoli vantaggi in termini di praticità rispetto ai tradizionali frangivento angolari: non occorre più una faticosa installazione, i due sedili singoli posteriori rimangono liberi e la linea del la fiancata della Cabriolet non viene interrotta. Due sono i componenti del sistema Aircap: un’aletta estraibile di circa 6 centimetri con rete nel telaio del parabrezza e uno schermo antiturbolenza tra i sedili poste-
riori. La funzione dei componenti è convogliare il flusso d’aria al disopra dell’abitacolo, limitare attraverso la rete anteriore il fastidioso calo di pressione che solitamente si crea all’interno della vettura e ridurre le correnti di riflusso per mezzo dello schermo antiturbolenza posteriore. Oltre ad aumentare comfort e benessere per gli occupanti, la riduzione delle turbolenze consentita dall’attivazione dell’Aircap (estraibile fi no a 160 km/h e utilizzabile anche alla massima velocità di marcia) contribuisce a ridurre i livelli di rumorosità. UNA SCIARPA INVISIBILE Airscarf funziona come una sciarpa invisibile in grado di riscaldare il collo e la nuca degli occupanti: è integrato negli schienali dei sedili anteriori ed emette aria calda attraverso i poggiatesta. Per Classe E Cabriolet, gli ingegneri Mercedes hanno ulteriormente perfezionato questa esclusiva innovazione: in questo modello, al di là della
regolazione in altezza dei poggiatesta, la bocchetta del sistema di riscaldamento può essere ruotata di 36 gradi verso l’alto o verso il basso, per mezzo di un’apposita manopola. In questo modo, il guidatore e il passeggero anteriore possono sempre provare il piacere di questo esclusivo riscaldamento della zona del collo, a prescindere dalla propria statura. La nuova cabrio è all’avanguardia anche in termini di motorizzazioni: i nuovi propulsori diesel e benzina a iniezione diretta coniugano efficienza elevata e ottimale erogazione della potenza. L’importante riduzione dei consumi di questo modello è stata ottenuta grazie ai nuovi propulsori e a una serie di ulteriori accorgimenti, tra cui la regolazione secondo necessità della pompa del servosterzo e di alimentazione del carburante, l’utilizzo di pneumatici con bassa resistenza al rotolamento, il comando dell’alternatore in base alla situazione di marcia e alla tensione di bordo e l’aerodinamica. Vantando un Cx di 0,28, Classe E Cabriolet stabilisce un nuovo record tra le vet-
ture del segmento, rinnovando la lunga tradizione di successi della gamma Classe E in termini aerodinamici. L’elenco delle versioni e relative motorizzazioni comprende: E 220 CDI BlueEFFICIENCY da 125 kW/170 cv, E 250 CDI BlueEFFICIENCY da 150 kW/204 cv, E 350 CDI BlueEFFICIENCY da 170 kW/231 cv, E 200 CGI BlueEFFICIENCY da 135 kW/184 cv, E 250 CGI BlueEFFICIENCY da 150 kW/204 cv, E 350 CGI BlueEFFICIENCY da 215 kW/292 cv ed E 500 da 285 kW/388 cv. La nuova Cabriolet offre tutta la gamma di innovazioni per la sicurezza firmata MercedesBenz Classe E. Tra le dotazioni specifiche della due porte scoperta figurano, ad esempio, la protezione antiribaltamento, i montanti anteriori rinforzati con due elementi tubolari supplementari e i montanti centrali a innesto. Inoltre, si tratta della prima Cabriolet Mercedes a essere dotata di airbag per la testa. La protezione antiribaltamento consiste di due robuste staffe con un diametro di 35
millimetri rispettivamente, integrate nei poggiatesta posteriori dietro lo schienale del sedile. In base a movimenti di sbandamento estremi o elevate accelerazioni conseguenti a un impatto, un sensore conico di ribaltamento è in grado di determinare un potenziale pericolo per gli occupanti. Non appena il sensore invia un apposito segnale, le molle precaricate dei roll-bar vengono immediatamente attivate. Di conseguenza, entrambi i roll-bar integrati nei poggiatesta fuoriescono e raggiungono in poche frazioni di secondo la posizione di protezione, dove vengono bloccati automaticamente. Insieme con i robusti mon tanti anteriori, le staffe d’ac ciaio rappresentano una protezione antiribaltamento efficace. I montanti centrali “a innesto” vantano un sistema di collegamento particolarmente a prova di crash, poiché affondano nelle soglie laterali. Una base in acciaio ad alta resistenza sostiene il montante posteriore internamente, puntellandolo contro la traversa dei sedili posteriori. PROTEZIONE GARANTITA
La capote della nuova Classe E Cabriolet si apre e si chiude in modo completamente automatico in venti secondi (in alto), anche in marcia fino a una velocità di 40 chilometri orari.
Gli airbag di serie sono sette (frontali, sidebag lato guida e passeggero, kneebag per il guidatore e airbag per la testa), a cui si aggiungono pretensionatori e limitatori della forza di ritenuta su tutti i sedili, come pure poggiatesta attivi per il guidatore e il passeggero anteriore. A richiesta, la vettura può essere dotata anche di sidebag per il vano posteriore. Tra gli altri equipaggiamenti per la sicurezza figurano il sistema di rilevamento dei segni di affaticamento “Attention Assist”, il sistema di protezione preventiva degli occupanti Pre-Safe, la moderna tecnica di illuminazione “Intelligent Light System”, il cofano motore attivo e il Tempomat con regolazione della distanza “Distronic Plus”. Contenuti d’avanguardia che fanno della nuo va cabrio un vero punto di riferimento.
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AUDI / LA NUOVA A8 PROPONE SPORTIVITÀ, TECNOLOGIA INNOVATIVA E COMFORT AL TOP
Dinamica da capogiro Fabio Basilico VERONA - Audi lancia la berlina più sportiva nel segmento lusso. La sportività è certamente l’elemento più caratterizzante la nuova ammiraglia A8. Un concetto che si declina in una serie di elementi identitari che qualificano la ricercata vettura tedesca come un punto di riferimento del mercato. La nuova A8 che sarà disponibile nelle concessionarie dai primi mesi di quest’anno - dimostra l’avanguardia della tecnica che contraddistingue il marchio dei Quattro anelli con la sua leggera carrozzeria in alluminio, i motori potenti e altamente efficienti, il sistema di comando MMI ulteriormente perfezionato (il sistema viene comandato tramite touchpad), i nuovi sistemi di assistenza, i fari completamente in tecnologia LED. A ciò si aggiunge un abitacolo elegante, che raggiunge livelli di accuratezza tipici della lavorazione artigianale. Esternamente, la nuova A8 ha una sagoma omogenea, come se fosse stata modellata da un volume pieno. La linea del tetto tipica di una coupé rende le sue forme filanti. Con 5.137 mm di lunghezza, 2.992 mm di passo, 1.949 mm di larghezza e 1.460 mm di altezza, la berlina vanta dimensioni di rilievo. In lunghezza e larghezza, l’A8 supera nettamente tanto il modello precedente quanto la concorrenza. L’altezza, invece, è ridotta e le proporzioni confermano la dinamicità della linea. L’A8 esibisce il single-frame con orgoglio, un vero tratto distintivo. Incorniciato in un bordo cromato, si presenta con un nuovo look: plastico, tridimensionale e curato nei dettagli. Elemento distintivo sono i fari xeno plus e gli innovativi fari completamente in tecnologia LED, che l’Audi ha introdotto per prima sulla sportiva R8. Come integrazione dei fari xeno plus sono disponibili i fari direzionali adattivi “adaptive light” che comandano i moduli orientabili in modo da garantire sempre l’illuminazione ottimale in corrispondenza degli incroci, o guidando su strade secondarie e in autostrada. Le nuove luci All-weather (luci che si adattano automaticamente alle condizioni meteo), integrate nei fari,
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L’ammiraglia tedesca, che sarà disponibile a breve, dimostra l’avanguardia della tecnica che contraddistingue il marchio dei Quattro anelli. L’abitacolo elegante e avanzato raggiunge livelli di accuratezza tipici della lavorazione artigianale.
sostituiscono i fendinebbia. Nel punto delle prese d’aria in cui generalmente venivano collocati i fendinebbia, invece, sono sistemati ora i sensori ruota dell’“adaptive cruise control” con funzione Stop & Go (a richiesta). Come modulo aggiuntivo, Audi offre la regolazione dinamica della profondità dei fari: un ulteriore sviluppo del controllo automatico degli abbaglianti. Una videocamera davanti al retrovisore interno riconosce gli altri veicoli dalla loro illuminazione. Un computer adatta la luce della vettura in mo do dinamico garantendo sempre un’illuminazione ottimale. Vista di profilo, la nuova A8 appare protesa in avanti. Grandi cerchi, da 17” a 21” di diametro, riempiono i passaruota, protesi verso l’esterno. In coda, il labbro aerodinamico evidenzia la linea slanciata della vettura, accentuata da superfici fortemente plastiche. Una cromatura
sottolinea la larghezza del la vettura. Anche i gruppi ottici posteriori generano un fascio di luce che ha un effetto tridimensionale e incisivo. Anch’essi sono rea lizzati con tecnologia a LED, con 72 diodi luminosi per unità. L’abitacolo è molto più largo, arioso e luminoso del modello precedente e vanta come elemento distintivo il cosiddetto arco “wrap-around”, ampio e av volgente, che costituisce un’elegante plancia di bordo simile a quella di uno yacht. Il tunnel centrale è largo e piano. Plancia di comando ideale dal punto di vista ergonomico, ospita i dispositivi di regolazione del climatizzatore automatico e il terminale del sistema di comando multimediale MMI, che qui si presenta in una nuova versione, con una configurazione chiaramente strutturata in tre zone, una delle quali è riservata all’audio. Il climatizzatore automatico
comfort regola la temperatura all’interno dell’abitacolo in due diverse zone, a richiesta anche in quattro. Inoltre, è possibile scegliere tre modalità di regolazione (intensità bassa, media e alta) con cui cambia anche il tipo di ventilazione. Per l’inverno, infine, è disponibile una quar ta variante che riscalda maggiormente il vano piedi. I sedili anteriori sono regolabili elettricamente di serie in dodici posizioni. Ancora più lusso è garantito dai sedili comfort, regolabili in 22 posizioni, dotati anche di sostegni laterali. Su una grande e lussuosa berlina Gran Turismo come la nuova A8 anche i passeggeri posteriori viaggiano in prima classe. A richiesta, Audi offre il divano posteriore anche con una versatile regolazione elettrica per i sedili esterni. A8 debutta sul mercato con due motori V8, un benzina e un TDI. Il 4.2 FSI ha una potenza di 372 cv e una coppia massima di 445 Nm a 3.500 giri. In 5,7
secondi accelera la A8 fino a 100 km/h e la velocità massima è limitata elettronicamente, come per tutte le motorizzazioni, a 250 km/h. Nel ciclo UE il potente motore a benzina si accontenta di 9,5 litri ogni 100 chilometri, una riduzione di 1,4 litri o del 13 per cento rispetto al modello precedente, con un incremento di potenza di 22 cv. Le emissioni di CO2 sono di soli 219 grammi al chilometro. Il 4.2 TDI eroga 350 cv e sviluppa una coppia di 800 Nm, disponibile già fra 1.750 e 2.750 giri. Per passare da 0 a 100 km/h impiega 5,5 secondi. La potenza erogata è aumentata di 24 cv e la coppia di 150 Nm, mentre i consumi standard sono scesi di 1,8 litri/100 km, una riduzione di ben il 19 per cento. La nuova A8 4.2 TDI consuma appena 7,6 litri ogni 100 chilometri, corrispondenti a emissioni di CO2 di 199 g/km. Per tutti i motori, in fase di frenata, il sistema di recupero converte l’energia cinetica in
energia elettrica che viene temporaneamente accumulata nella batteria. Ai due motori V8 si aggiungerà, poco dopo il lancio sul mercato, il 3.0 V6 TDI: eroga 250 cv e scarica sull’albero motore 550 Nm di coppia a regimi compresi fra 1.500 e 3.000 giri; vale a dire: 17 cv e 100 Nm più di prima. Il V6 diesel accelera la A8 da 0 a 100 km/h in 6,6 secondi. In media si accontenta di soli 6,6 litri/100 km: un miglioramento di 1,9 litri/100 km, equivalenti al 22 per cento. Le emissioni di CO2 sono in media di appena 174 g/km. Il 3.0 TDI è abbinato di serie a un sistema Start & Stop che spegne il motore quando l’A8 si ferma e lo riaccende appena viene rilasciato il pedale del freno. Successivamente, Audi introdurrà una seconda variante del 3.0 V6 TDI da 204 cv, abbinato alla trazione anteriore. Il nuovo motore consuma solo 6 litri/100 km, pari a emissioni di CO2 di 159 g/km. Tutti i propulsori sono dotati di serie del nuovo cambio elettronico tiptronic a otto rapporti e sono abbinati alla trazione integrale permanente quattro. A richiesta è disponibile il differenziale sportivo dinamico, di serie invece per l’A8 4.2 TDI quattro. Il sistema di regolazione modulare “Audi drive select” garantisce un’esperienza di guida as sai gratificante: dalla guida tranquilla ed estremamente confortevole fino a quella sportiva, con un assetto più rigido su percorsi ricchi di curve. Il sistema col lega “adaptive air suspension” (gestione elettronica delle sospensioni pneumatiche), motore, tiptronic a otto rapporti e servotronic. Per quanto riguarda la sicurezza, Audi A8 è dotata del nuovo sistema “Audi pre sense”. Nella versione di serie, “Audi pre sense basic”, il sistema analizza le informazioni dei sensori dell’ESP: se questi rilevano una frenata a fondo o uno sbandamento, la centralina interviene attivando, a seconda della situazione, il lampeggio di emergenza, chiudendo i finestrini laterali e il tettuccio, e ten dendo le cinture dei sedili anteriori. I livelli di estensione del sistema sono denominati “Audi pre sense front”, “Audi pre sense plus” e “Audi pre sense rear”.
Elemento distintivo dalla nuova Audi A8 è il massiccio utilizzo della tecnologia dei fari a LED. L’abitacolo è molto più largo, arioso e luminoso del modello precedente e propone un’elegante plancia.
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AUTORAMA caricate tramite una normale presa elettrica domestica oppure presso speciali stazioni di ricarica a lato della strada. Per caricare completamente la batteria sono necessarie circa otto ore. La velocità massima con un pacco-batteria completamente carico è di circa 130 km/h. L’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in circa 10,5 secondi. Tenendo conto che l’autonomia arriva fino a 150 km, si può affermare che C30 soddisfa le esigenze di trasporto quotidiane di oltre il 90 percento di tutti gli automobilisti in Europa. Il motore elettrico di 82 kW (111 cv) si trova sotto il cofano mentre le batterie (24 kWh) sono installate nel tunnel dell’albero di trasmissione e nello spazio normalmente occupato dal serbatoio del carburante, al di fuori dell‘abitacolo e lontano dalle zone di deformazione.
Marco Chinicò BOLOGNA - Già punto di riferimento per quanto riguarda la sicurezza, Volvo non vuole essere da meno anche nell’attualissimo campo della mobilità sostenibile. La Casa svedese sta portando avanti lo sviluppo delle auto a energia elettrica e C30 ne rappresenta una nuova importante tappa. La C30 elettrica, che ha un’autonomia di 150 km, costituirà una flotta di almeno 30 veicoli di prova che verranno utilizzati nel traffico reale a partire dal 2011. L’Agenzia per l’energia svedese supporta il progetto con un finanziamento pari a 15 milioni di euro. PERFEZIONAMENTO CONTINUO Nel Settembre 2009, Volvo ha presentato un prototipo di auto elettrica guidabile. La C30 esposta al Salone di Detroit questo mese segna un ulteriore passo avanti. È dotata di interni completi e di strumentazione integrale ed è spinta dall’energia prodotta da batterie evolute. “Il primo prototipo ci ha aiutato a individuare le principali sfide tecnologiche, come quelle relative al pacco delle batterie e le questioni relative alla sicurezza.
A PROVA DI SICUREZZA
Funzionale ed efficiente, la Volvo C30 elettrica è alimentata da batterie litio-ione che possono essere ricaricate anche tramite una normale presa elettrica domestica (sopra) e non solo presso speciali stazioni di ricarica dedicate a lato della strada.
Le batterie sono ben incapsulate e la struttura attorno ad esse è rinforzata. Le auto elettriche rappresentano dunque un’ulteriore interessante sfida nell’ambito dell’impegno Volvo per costruire auto sicure. Una Volvo alimentata a energia elettrica deve essere sicura come tutte le altre Volvo.
VOLVO / C30 PROSEGUE CON SUCCESSO LA STRATEGIA DI MOBILITÀ ELETTRICA Abbiamo affrontato queste sfide senza compromettere la personalità disinvolta e divertente del modello C30. Sono veramente soddisfatto del risultato. La Volvo C30 elettrica di Detroit è un prodotto assai più completo”, ha detto Lennart Stegland, Direttore del dipartimento Special Vehicles di Volvo Cars. Volvo C30 elettrica quattro posti sembra una normale Volvo C30 e offre sicurezza, comfort e spaziosità identici a quelli del modello standard. La differenza più palese all’interno del veicolo è data dai nuovi strumenti che il conducente avrà davanti a sé. La strumentazione e la grafica sono diversi da quelli presenti in una Volvo tradizionale. Lo strumento combinato, intuitivo e alla moda, mostra in linea di principio solo la velocità e il consumo di energia. Tuttavia, presenta anche una serie di nuovi simboli, come un indicatore dello stato di carica della batteria e altre informazioni importanti per questo tipo di veicolo. Anche l’esperienza di guida è diversa da quella vissuta in un’auto tradizionale. Volvo C30
Futuro verde
Comoda e sicura, al pari di tutte le altre Volvo, la C30 elettrica equipaggiata con batterie litio-ione ha un’autonomia di 150 chilometri, accelera da 0 a 100 km/h in circa 10,5 secondi e ha una velocità massima di 130 km/h. elettrica non ha un cambio e la potenza del motore è fornita in modo continuo: tutta la potenza è disponibile immediatamente. Senza contare l’esperienza di viaggiare senza udire virtualmente alcun suono. Un motore elettrico utilizza circa un quarto dell’energia di un motore alimentato con combustibili fossili. Questa efficienza energetica superiore lascia pensare, spiega Volvo, che l’interesse nelle auto elettriche crescerà di pari passo con il prezzo del carburante e con l’inasprirsi delle norme relative alle basse emissioni di CO2. La C30 elettrica è alimentata da batterie litio-ione che possono essere ri-
NISSAN / Leasing del primo veicolo a celle a combustibile in Nord Nmerica
“Bere” senza emissioni Firmato un contratto con la Sacramento Coca-Cola Bottling per il noleggio a lungo termine di un X-Trail FCV. SACRAMENTO - Nissan North America alla fine dell’anno scorso ha firmato un contratto di leasing con la società Sacramento Coca-Cola Bottling per il noleggio a lungo termine di un XTrail FCV (Fuel Cell Vehicle). Nissan, che studia le tecnologie delle celle a combustibile dal 1996, ha già utilizzato i suoi FCV nell’ambito di flotte dimostrative in Giappone e in California tramite la California Fuel Cell Partnership. Ma questo è il primo leasing commerciale di un veicolo Fuel Cell in Nord America. Il leasing di Sacramento Coca-Cola avrà la durata di un anno, con la possibilità di prolungarlo per un altro biennio. “Sacramento - ha dichiarato Eric Noziere, Vicepresidente Corporate Planning di Nissan North America - ha già avviato l’implementazione delle infrastrutture per supportare la circo-
lazione dei veicoli a idrogeno, e Sacramento Coca-Cola da tempo ha scelto di utilizzare veicoli a basso impatto ambientale. Le nostre due aziende hanno quindi in comune una filosofia verde e una predilezione per tutto ciò che porta il marchio zero”. X-Trail FCV a emissioni zero sarà utilizzato in attività di vendita ed eventi pubblici nell’area di Sacramento per promuovere la bevanda Coca-Cola Zero. “È una chiara dimostrazione - ha detto Bob Brown, Vicepresidente esecutivo di Sacramento Coca-Cola - del nostro impegno in favore della sostenibilità ambientale. Il sistema a celle a combustibile apre grandi prospettive per il futuro dell’auto”. Le celle a combustibile sono una delle tecnologie pulite che
Ovviamente, sul piatto della bilancia vanno messe anche le prospettive di mercato di questo genere di automobili. Quando si parla di auto esclusivamente elettriche, sono numerosi i fattori che ne stabiliscono l’attrattiva futura. I consumatori devono percepire che questo tipo di auto è invitante sia da guidare che da possedere. Ecco perché le auto elettriche devono essere altrettanto comode e sicure e offrire gli stessi tipi di prestazioni delle auto alimentate con altre fonti di energia. Dice Paul Gustavsson, Direttore del settore strategia di elettrificazione di Volvo Cars: “Crediamo in questa tecnologia e l’obiettivo delle nostre prove sul campo è dimostrare che le auto elettriche hanno un ampio potenziale di mercato. Tuttavia, offrire un’auto appetibile non basta. Ciò che sarà necessario all’inizio è un sistema di sovvenzioni che renda finanziariamente abbordabile per gli acquirenti la costosa tecnologia a batteria. Speriamo che le autorità e il resto della società seguano Volvo Cars nel suo viaggio verso le emissioni zero”.
Nissan studia nell’ambito di un vasto programma di ricerca e sviluppo che abbraccia FCV, veicoli elettrici, ibridi e motori a combustione interna ottimizzata. Con il piano Nissan Green Program 2010, la Casa nipponica si dedica allo sviluppo di nuove tecnologie, prodotti e servizi incentrati sulla riduzione delle emissioni di CO2, sull’abbattimento di altri inquinanti e sul riciclaggio dei materiali.
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FORD / LA FAMIGLIA IKON APRE L’ANNO DELL’OVALE BIANCO-AZZURRO
Nuove carte da giocare Lino Sinari
ROMA - Se il 2009 della crisi non è stato per Ford un “annus hor ribilis” quanto piuttosto “un anno da ricordare”, il 2010 lascia ben sperare per un ulteriore crescita del marchio dell’ovale bianco-azzurro sul nostro mercato. Già protagoniste del segmento C, con vendite arrivate rispettivamente a quota 42mila e 15mila unità a fine 2009, le Ford Focus e C-Max mantengono alta l’attenzione del pubblico con una nuova interessante pro posta. Si tratta della Ikon family, nuova declinazione di gamma che aggiunge valore all’offerta dei
due modelli con con tenuti d’avanguardia offerti a un prezzo più che ragionevole: il listino Focus parte da 16mila euro, quello C-Max da 19.750 euro. PROPOSTA DI VALORE Due le possibilità: il pacchetto Ikon con computer di bordo, specchietti elettrici e riscaldati, nuovi sedili, alzacristalli elettrici posteriori e dispositivi di sicurezza che comprendono an che sei airbag; oppure l’Ikon Pack con fendinebbia, spoiler in tinta carrozzeria, volante in pelle, clima bizona e cerchi in lega da 16”. La gamma motori
ruota attorno alla cilindrata 1.6, con proposte variegate che partono dal benzina 100 cv, proseguono con il benzina/Gpl da 115 cv e il TDCi da 90 cv per finire al TDCi 110 cv con filtro antiparticolato di serie. L’arrivo della proposta Ikon coincide con una ridefinizione di livello più elevato dell’allestimento Titanium, in assoluto il più gradito dai clienti Ford. La famiglia Ikon è la prima delle quattro novità di prodotto che caratterizzeranno il 2010 di Ford Italia: alle prevendite iniziate lo scorso novembre segue in questo mese un open weekend di lancio il 16 e 17. Nel secondo e terzo quadrimestre del l’anno ver-
La Focus Ikon che, insieme alla sorella C-Max Ikon (in alto a destra), inaugura da protagonista il 2010 di Ford. Un anno che sarà caratterizzato dall’introduzione di importanti novità di prodotto.
ranno presentati due restyling importanti, prima quello di SMax e Galaxy e dopo quello di Mondeo. Nella parte finale del 2010 sarà la vol ta della nuova C-Max. Un ampio programma quello messo in piedi da Ford Italia, che punta a raggiungere il 10 per cento di quota mercato dopo il 7,9 per cento del 2008 e il 9,8 per cento dei primi dieci mesi del 2009. Il consuntivo dell’anno appena concluso lascia ben sperare: 200mila vetture vendute, a cui vanno aggiunti circa 17mila veicoli commerciali. Merito di una gamma che ha saputo conquistare la fiducia degli automobilisti italiani, piazzando nei primi posti della classifica di ogni segmento propri modelli. Tra le piccole, Fiesta è la straniera più venduta nel nostro Paese, con 100mila unità consegnate nel 2009. Prendendo come punto di riferimento i dati riferiti al periodo gennaio-ottobre 2009, all’in ter no del segmento B, Fiesta è risultata detenere una quota mercato del 14,6 per cento, in aumento rispetto al 12,3 per cento del 2008. Fiesta si posiziona immediatamente dopo Fiat Grande Punto, leader di segmento con il 18,9 per cento. Nel segmento A, di fronte a concorrenti agguerriti come Fiat Panda e 500, Ka cresce di quota arrivando al 3,6 per cento del totale. La piccola Ford ha consuntivato lo scorso anno 20mila consegne. Nel segmento C, la buona performance di Focus si è tradotta in una quota salita al 15,8 dal 14,8 per cento del 2008. Focus si è posizionata al secondo posto, dietro la Volkswagen Golf con il 19,4 per cento. Nel sottosegmento CM, C-Max è leader assoluto con il 20 per cento di quota (13,7 per cento
nel 2008). Mondeo, S-Max e Galaxy tra le grandi del segmento D portano a casa più di 10mila contratti: in attesa del restyling, la loro quota si è attestata nel 2009 intorno al 12 per cento (11,7), in leggero calo rispetto al 13,8 per cento del 2008. Kuga è risultato il crossover 4x4 più venduto in Italia con 12mila consegne. Nel segmento JS, Kuga è seconda con un 11,7 per cento di quota, in netto aumento rispetto al 5,8 per cento del 2008. Al primo posto un competitor di tutto rispetto, la popolarissima Nissan Qashqai che nel periodo gennaio-ottobre 2009 ha registrato una quota del 32,3 per cento. GPL STRATEGICO Oltre al prodotto, un altro degli elementi chiave del successo di Ford in Italia è stata la piena adesione alla strategia degli ecoincentivi che il marchio ha messo a disposizione su tutta la gamma e che si sono sommati a quelli statali. L’effetto rottamazione ha fatto sentire i suoi effetti sul mercato generale, con circa 800mila vetture dismesse. E così pure l’impatto dei carburanti alternativi, cresciuti con percentuali di tutto rispetto: le vetture a Gpl immatricolate nei primi dieci mesi del 2009 sono state oltre 250mila, il 331,6 per cento in più rispetto allo stesso periodo di appena un anno pri ma. Il Gpl ha ormai raggiunto un grado elevato di concorrenzialità rispetto ai tradizionali benzina e gasolio. Ford Italia ne è convinta, al punto che il Gpl continuerà a essere strategico nei piani di sviluppo presenti e futuri. In crescita sul mercato italiano
“
Caratterizzata dal successo in tutti i segmenti di riferimento, la gamma Ford rilancia alla grande e per il 2010 propone una serie di novità. Si incomincia con la famiglia Ikon, arricchimento di prestigio di Focus e C-Max.
anche il metano, con un immatricolato che ha segnato un +62,2 per cento da circa 65mila a oltre 105mila unità. Nel buon andamento delle vendite Ford un ruolo di primo piano è quello della rete dei Ford Partner: 126 dealer con un fatturato medio per azienda di 33 milioni di euro e volumi medi di vendita di 1.850 unità all’anno. Nel 2009, la rete italiana Ford è stata premiata per il quarto anno consecutivo con il “Dealer Stat” che attesta la performance dei concessionari del marchio.
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RENAULT SPORT / RIVIVE LO STORICO MARCHIO FRANCESE
Twingo Gordini, per servirvi Torna la leggendaria griffe creata da Amedeo Gordini. Da marzo sarà disponibile sul mercato una versione della Twingo che arricchisce l’offerta Renault Sport con una proposta amante delle prestazioni e dal design distintivo e raffinato.
Pietro Vinci R OMA - A marzo sapremo i prezzi della nuovissima Twingo Gordini Renault Sport, versione chic e sportiva che interpreta in chiave moderna i codici dello storico marchio francese Gordini, conosciuto per le sue vetture sportive. La tinta blu, le fasce bianche e gli interni raffinati in pelle trapuntata sono sempre presenti ma il look è decisamente contemporaneo. Twingo continua la sua ascesa nelle vendite europee del segmento A con un incremento del 20 per cento rispetto al 2008, pari a 140.700 unità vendute da gennaio a fine ottobre 2009. In Italia, con circa 12mila immatricolazioni nel 2009, Twingo è stata tra le poche auto del segmento a segnare un incremento delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: +15 per cento. Le versioni Twingo Renault Sport, leader sul segmento delle piccole sportive, contribuiscono a rendere più dinamica l’immagine della city car della Losanga. In particolare, Twingo Gordini R.S. consentirà di conquistare una nuova clientela, interessata a un prodotto sportivo, dal design distintivo e raffinato. Twingo Gordini R.S. è avvol-
dini, gli inserti in pelle blu nei pannelli delle controporte, il volante in pelle nera e blu che si distingue per le due fasce bianche che inquadrano il “punto 0”, la leva del cambio con soffietto blu e pomello siglato Gordini, il
contagiri blu con contorno bianco e la palpebra del quadro strumenti con impuntura specifica. Dettagli di stile che richiamano il passato senza dimenticare di soddisfare i requisiti del presente. Twingo Gordini R.S. è innanzitutto una Renault Sport e riprende l’insieme delle prestazioni sviluppate dal marchio imponendosi quale degna erede dello spirito “corsaiolo” delle Gordini. Il telaio Sport monta esclusivi cerchi 17 pollici che rendono la vettura fruibile nella vita quotidiana offrendo, al contempo, una tenuta di strada di tutto rispetto. Il propulsore benzina 1.6 da 133 cv, elastico e grintoso, offre una sonorità studiata per garantire il massimo delle sensazioni. Lo sterzo è vivace e preciso ed esalta il piacere di guida. La frenata è potente e resistente. NON MANCA NIENTE
All’interno di Twingo Gordini R.S. il volante in pelle nera e blu si distingue per le due fasce bianche che inquadrano il “punto 0”. ta dai riflessi luminosi di una vernice blu “malte” metallizzata e percorsa dalle due leggendarie fasce bianche. Striature in tinta nero lucido impreziosiscono il paraurti anteriore e quello posteriore, con animazioni bianche che esaltano il contrasto sulle cornici dei fendinebbia, le mascherine dei retrovisori e lo spoiler. PREZIOSE RIFINITURE Ai due lati, il badge Gordini Series ricorda l’indimenticabile coppa Gordini, le cui manche di qualificazione erano chiamate “Se rie”. Il design esclusivo è completato da cerchi in alluminio 17 pollici, il cui profilo presenta sfaccettature nere o blu diamantate. All’interno,spiccano i sedili Renault Sport con profili laterali rinforzati, le sellerie in pelle trapuntata nera e blu firmate Gor-
Twingo Gordini R.S. aggiunge alla versione Renault Sport di Twingo, già particolarmente equipaggiata, alcuni preziosi con tenuti distintivi: oltre alla tinta metallizzata Blu Malta o
Nero Nacré e i cerchi in lega da 17 pollici dal profilo nero diamantato, il climatizzatore automatico, accensione automatica delle luci e sensore di pioggia, regolatore e limitatore di velocità, ESP totalmente escludibile, radio 80 W CD MP3 con di-
splay remoto e satellite di comando al volante, prese RCA per lettore audio (iPod o lettore MP3), vetri scuri laterali e posteriori, sedili posteriori indipendenti e scorrevoli, per un volume del vano bagagli compreso tra 285 e 959 decimetri
cubi. La lista delle dotazioni della piccola sportiva comprende anche: telaio Cup, radio CD Box con kit vivavoce per telefono Bluetooth, airbag a tendina, tetto apribile panoramico, guscio chiavi Gordini e tappetini Gordini.
Amedeo Gordini: un italiano protagonista della storia dell’automobilismo sportivo
Con le corse nel cuore ROMA - Amedeo Gordini nasce il 23 giugno 1899 a Bazzano, in provincia di Bologna. Meccanico di Tazio Nuvolari, scopritore di Juan Manuel Fangio, creatore di modelli come la Renault Dauphine Gordini o la R8 Gordini nonché artefice di motori per auto da competizione dalle molte vittorie, come le Alpine A110 e la Formula Uno Turbo del 1983, è stato uno dei personaggi di rilievo nella storia dell’automobilismo sportivo del ’900. Amedeo Gordini lavora presso l’ingegner Giuseppe Moschini occupandosi della preparazione di auto stradali e da corsa. In questo contesto conosce un giovane corridore motociclista di Mantova, Tazio Nuvolari. Gordini gli affida, per provarla a Monza, una vettura da corsa che ha realizzato utilizzando un motore Hispano Suiza da 180 cv su autotelaio Scat. L’esito è più che positivo e da allora Nuvolari chiederà a Gordini di assisterlo nella preparazione e nella gestione dei mezzi per le competizioni. Nel 1925, Amedeo Gordini viene attratto dal dinamismo della Ville Lumière e decide di trasferirsi a Pa-
rigi. Grazie all’intervento dell’amico Enzo Ferrari, trova lavoro presso Duval e Cattaneo che rappresentano l’Isotta Fraschini in Francia. Nel 1926, insieme ad Arduino Cipriani, apre un’officina al 120 di Rue de la République e nel 1929 - dopo aver ottenuto la nazionalità francese - diventa agente Fiat. Gordini è sempre affascinato dalle competizioni, ma questa volta decide di mettersi al volante delle auto che prepara: prima una Fiat 514, quindi una Fiat 508 S Balilla “Coppa d’Oro”, con cui sbalordisce alla 24 Ore del Bol d’Or. Dal 1936 al 1952 è un susseguirsi di successi, tra cui quelli che otterranno i suoi piloti Jean-Pierre Vimille, Maurice Trintignant, Raymond Sommer e il principe Bira. Nel 1948, sceglie un giovane pilota locale per una vettura da far correre in Argentina. Inizia così la carriera di Juan Manuel Fangio. Nove anni dopo, nel gennaio 1957, per Amedeo Gordini si apre un nuovo importante capitolo della sua carriera di preparatore e costruttore: quello Renault. La collaborazione porta ad arricchire la gamma Dauphine con una versione Gordini: presentata al Salone di Parigi, sarà prodotta in 10mila unità. Alla Dauphine Gordini R1091 seguono, nel 1961, la Ondine Gordini, nel 1962 la Dauphine Competition R1093 (trionferà al Tour de Corse dello stesso anno con i piloti Pierre Orsini e Jean Canonicci) e, nel 1965, la Dauphine Gordini R1095. Al Salone di Parigi del 1964 viene presentata la R8 Gordini, versione sportiva della berlina Renault cha va a sostituire la Dauphine. Per la prima volta nella storia dell’auto si parla di un modello sportivo di questa categoria destinato a essere utilizzato tutti i giorni dalla famiglia e nei week end per le competizioni. Alla fine del 1968, la società Gordini viene assorbita da Renault e, nel febbraio dell’anno successivo, nasce l’Usine Amedee Gordini a Viry-Chatillon, successivamente sede di Renault Sport. Nel mese di luglio del 1970, sul circuito di Le Castellet, viene presentata la R12 Gordini, prima trazione anteriore sportiva di Renault. Prodotta tra il 1971 e il 1974, la R12 Gordini utilizza un motore di 1.565 cc che eroga una potenza di 125 cv. La vettura raggiunge i 180 km/h e copre i 1.000 metri con partenza da fermo in 32,8 secondi. Alla R12 Gordini che viene prodotta anche in versione station wagon segue, nel 1974, la 17 Gordini, con motore di 1.605 cc e 120 cavalli di potenza. Amedeo Gordini muore il 25 maggio 1979. È sepolto presso il cimitero di Montmartre, a Parigi.
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CALENDARIO PIRELLI 2010 / IN BRASILE CON LA DONNA SOLARE RITRATTA DA TERRY RICHARDSON
Le gioie dell’Eros Luglio
Agosto Settembre
Il fotografo: autentico anticonformista americano
Terry il provocatore LONDRA - Terry Richardson è una celebrità internazionale e uno dei fotografi più prolifici e più interessanti della sua generazione. Famoso per la sua prodigiosa capacità di andare alla cruda essenza di qualsiasi persona che si trovi davanti al suo obiettivo, Richardson ha una visione al tempo stesso spiritosa, tragica, spesso deliziosa, e sempre provocatoria. Nato a New York nel 1965 e cresciuto a Hollywood, Terry ha cominciato a fotografare il suo ambiente quando frequentava la Hollywood High School e suonava in un gruppo punk rock. Da allora non ha mai smesso. È autore di campagne per clienti del calibro di Gucci, Sisley, Miu Miu, Chloe e il suo lavoro redazio-
Ottobre
nale è stato pubblicato su riviste come Vogue Francia, Vogue Gran Bretagna, i-D, GQ, Harper’s Bazaar e Purple; Richardson ha all’attivo un impressionante elenco di soggetti tra cui Daniel Day Lewis, Leonardo Di Caprio, Vincent Gallo, Tom Ford, Jay Z, Kanye West, Johnny Knoxville, Karl Lagerfeld, Pharell Williams e molti altri. Il lavoro di Terry è stato oggetto di numerose mostre in tutto il mondo; il fotografo newyorkese ha inoltre pubblicato una serie di libri che hanno accompagnato tutta la sua carriera fino all’opera più recente, una retrospettiva edita da Taschen e intitolata “Terryworld 25th Anniversary Edition”. Terry Richardson lavora con molti mezzi diversi: ha girato video musicali e spot e sta lavorando al suo primo film. Qualunque sia il mezzo, continua a dimostrare di essere un autentico anticonformista americano. “Un grande fotografo - dichiara Richardson - coglie il momento, per questo fotografo senza apparati e senza assistenti. La mia tecnica è l’assenza di tecnica: l’obiettivo sono i miei occhi, il mio carisma, la mia capacità di catturare attimi di verità, qualunque essa sia”.
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Nelle 30 immagini che scandiscono i dodici mesi c’è il ritorno a un eros giocoso e puro. Attraverso l’obiettivo, Richardson rincorre fantasie, provoca, ma con naturalezza.
Fabio Basilico
LONDRA - Dopo la Cina di Patrick Demarchelier nell’edizione 2008 e il Botswana ritratto da Peter Beard l’anno successivo, il 2010 del Calendario Pirelli sarà ricordato per gli scatti brasiliani del fotografo americano Terry Richardson, noto per il suo stile provocatorio e trasgressivo. Giunto alla sua trentasettesima edizione, The Cal 2010 è stato presentato in anteprima mondiale alla stampa, agli ospiti e ai collezionisti di tutto il mondo a Londra, pres so “Old Billingsgate”, l’antico e suggestivo edificio di fine Ottocento sulle rive del Tamigi che dal 1875 al 1982 è stato se de del mercato del pesce
della capitale inglese. Nelle 30 immagini che scandiscono i mesi dell’anno appena iniziato, Terry Richardson raffigura il ritorno a un eros giocoso e puro. Attraverso il suo obiettivo rincorre fantasie, provoca, ma con una naturalezza che scolpisce e cattura il lato più solare della femminilità. Ritrae una donna accattivante perché semplice, che gioca con gli stereotipi per annullarli, che fa dell’ironia l’unico velo di cui cingersi. È un ritorno alle atmosfere e alle immagini naturali e autentiche degli anni ’60 e ’70. Un chiaro omaggio e richiamo alle origini delle prime edizioni del Calendario firmate da Robert Freeman (1964), Brian Duffy (1965) e Harry
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Le modelle: ironiche, semplici e accattivanti
Segreti in rosa LONDRA - Sono undici le protagoniste femminili del Calendario Pirelli 2010. La brasiliana Ana Beatriz Barros è una delle modelle di maggior successo al mondo. Ha iniziato la sua carriera dopo aver vinto il concorso di Elite Model Look nel Paese in cui è nata. Il suo primo incarico negli Stati Uniti è stato per Guess, seguito poi da campagne per vari altri marchi. La decisione di Victoria’s Secret di sceglierla come protagonista di varie campagne in televisione e sulla carta stampata è culminata nelle sue molte apparizioni nella loro ambitissima sfilata di moda, trasmessa ogni anno in tutto il mondo. Ana Beatriz vive attualmente tra New York e San Paolo e impegna il suo tempo viaggiando e coltivando il suo interesse per l’arte. L’ereditiera del rock Daisy Lowe (figlia della cantante Pearl Lowe e di Gavin Rossdale, frontman dei Bush), inglese, è già stata proclamata “nuova icona di stile della sua generazione” da Vivienne Westwood. Non stupisce che la sua carriera di modella sia stata uno straordinario successo. L’attesissima campagna per Agent Provocateur l’ha definitivamente consacrata nell’olimpo dei corpi più ammirati al mondo. Sua connazionale è Rosie Hungtington-Whiteley, conosciuta soprattutto per il suo lavoro per Victoria’s Secret. Rosie è stata scoperta nel 2003, mentre studiava al Tavistock College, presentandosi per un’esperienza di lavoro come booker all’agenzia di modelle Profile, nel West End di Londra. La Hungtington-Whiteley è stata proclamata Model of the Year all’edizione 2009 degli Elle Style Awards. Terza inglese del gruppo è Lily Cole, scoperta a quattordici anni da un talent scout per le vie di Soho. Il suo grande momento arriva quasi subito, quando Lily attira l’attenzione del fotografo delle star Steven Meisel. Lily Cole è anche impegnata in varie organizzazioni ambientali e umanitarie. Pur essendo sempre richiestissima, la giovane modella continua a dare la massima priorità all’istruzione. Nel 2008 si è iscritta alla prestigiosa Cambridge University. Oltre agli studi e all’attività di modella, ha anche esordito come attrice con un ruolo importante nel film di Terry Gilliam “Parnassus - L’uomo che voleva ingannare il diavolo”. Apparirà anche nel film di prossima uscita “Phantasmagoria: The Visions of Lewis Carroll”. Miranda Kerr è nata e cresciuta in una fattoria di Gunnedah, Australia. Ha aspettato di finire le superiori prima di iniziare a lavorare come modella a tempo pieno; prima di optare per questa carriera ha tuttavia continuato gli studi, seguendo corsi di nutrizione e psicologia salutistica alla Academy of Natural Living. Nel 2008, Miranda è stata scelta da Victoria’s Secret: è stata la prima modella australiana a partecipare a una sfilata della griffe. Miranda Kerr è apparsa nel video musicale di Pharrell e Kanye West “Number 1” e nel video di esordio del gruppo Tamarama, “Everything to Me.” Ha recitato nel ruolo di se stessa in un episodio dell’acclamato programma della CBS, “How I Met Your Mother”. Nata e cresciuta a Belgrado, Georgina Stojilijkovic ha studiato Scienze Politiche all’Università della capitale serba ed è stata la più giovane assistente universitaria della storia del dipartimento di Scienze Politiche. Mentre studiava, Georgina è stata scoperta da un talent scout: da subito è stata catapultata ai vertici della moda. Eniko Mihalik è una modella ungherese salita alla ribalta dopo essersi classificata quarta nel concorso Elite Model Look 2002. La sua carriera è cominciata in passerella. Ha debuttato nella sfilata di alta moda Chanel nel luglio 2006. Dopo aver esordito alla settimana della moda autunno a Rio e San Paolo nel gennaio 2008, la brasiliana Gracie Carvahlo ha richiamato l’attenzione degli agenti di casting: a giugno di quell’anno è diventata la modella più richiesta della Settimana della Moda primavera di Rio, in cui ha partecipato a 35 delle 39 sfilate. Altra australiana è Abbey Lee Kershaw. Dopo essere stata scoperta da un importante agente di Sydney, ha partecipato con riluttanza a un concorso per trovare nuove modelle adolescenti, vincendolo. Dopo la vittoria, la sua stella si è imposta in pochi mesi nel firmamento della moda internazionale. Divide ora il suo tempo tra Williamsburg, Brooklyn e Melbourne, la città in cui è nata. Nativa di Brisbane è invece la connazionale Catherine McNeil, che ha iniziato la carriera di modella dopo aver vinto il concorso Girlfriend/CoverGirl nel suo paese d’origine. Catherine ha conosciuto il successo a livello internazionale dopo l’incontro, nel 2007, con il fotografo Mario Testino. Infine, l’olandese Marloes Horst, scoperta dopo aver inviato delle polaroid a un’agenzia del suo paese d’origine. Marloes ha esordito in passerella sfilando in esclusiva per la collezione Prada Primavera 2009. Marloes, che attualmente abita nell’East Village di Manhattan, nel tempo libero è una grande appassionata di hockey e ballo.
Peccinotti (1968 e 1969). Come i suoi illustri predecessori, Richardson sceglie una fotografia semplice, senza ritocchi, dove la naturalezza prevale sulla tecnica e diventa la chia ve per spogliare la donna dai sofisticati modelli oggi alla moda. RITMO E ARMONIA Il gallo, la sciabola, i getti d’acqua e i vecchi copertoni diventano la punteggiatura che dà ritmo e armonia al racconto del fotografo newyorkese dove le suggestioni della Pop Art, che aveva già ispirato alcune edizioni dei primi Calendari, si fondono con quello che è un tratto tipico dell’artista americano, quell’eros, che
nel Cal 2010 è appena evocato con allusioni attraverso le quali Richardson sbeffeggia le convenzioni dando forma e carnalità ai tabù. Terry Richardson ritrae figure senza orpelli, fuori dai complicati e artificiali contesti di tendenza. Anche l’ambientazione è priva di sfondi e artifici scenografici, all’insegna della semplicità e dell’essenziale. Le modelle ritratte sono undici: le australiane Catherine McNeil, Abbey Lee Kershaw e Miranda Kerr, l’unghe rese Eniko Mihalik, l’o landese Marloes Horst, le britanniche Lily Cole, Daisy Lowe, Rosie Huntington, la serba Georgina Stojiljtoric e le brasiliane Gracie Carvalho e Ana Beatriz Barros.
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LAND ROVER / DISCOVERY SEMPRE PIÙ ACCATTIVANTE E ANCORA SULLA CRESTA DELL’ONDA
Vent’anni e non sentirli “ Massimiliano Campanella ROMA - Chiuso l’anno del ventesimo anniversario della Land Rover Discovery, il costruttore inglese inizia il 2010 con una gamma rinnovata, ovvero con un rilancio dei suoi “tre moschettieri”: Discovery 4, Ranger Rover Sport e Range Rover MY
2010. Oggi i tre cavalli di battaglia della Land Rover mantengono la loro aggressivi tà, soprattutto racchiusa nei propulsori, ma nell’estetica si presentano più affinati. Quasi un invito al conducente a scoprirne le potenzialità, a metterli alla prova, ovviamente fuoristrada, nelle missioni più difficili e impegnative. Come a dire: essere
belli, fuori e dentro, non vuol dire non essere pronti a tutto. GRANDE ESCALATION La Discovery tre porte venne lanciata nel 1989, la cinque porte l’anno successivo. Il 1994 è stato l’anno della Facelift e dell’introduzione sul mercato
statunitense. Nel 1998 il lancio della Discovery Serie II, nel 2004 la presentazione della Discovery 3, proclamata da “What Car?” Auto dell’anno. L’anno scorso il lancio della Discovery 4. A oggi, siamo a circa un milione di unità vendute. Un successo che si spiega con il deciso apprezzamento delle novità che Discovery in-
troduceva per la prima volta: una 4x4 che pensava anche alla sicurezza, ad esempio proponendo due airbag; un’evoluzione anche nel design, con interni basati su concetti disegnati dal rinomato Conran Design Studio. Ma com’è che nasce la Discovery? Tutto ha inizio alla metà degli anni Ottanta, quando Land
La quarta generazione della popolare Land Rover Discovery rappresenta la giusta evoluzione di un concetto automobilistico di successo.
L’anno per la Casa inglese inizia con la gamma rinnovata nel design e nei propulsori. Restano l’aggressività e lo spirito del Suv nato per essere un fuoristrada, ma si affinano gli elementi di eleganza e comfort, all’esterno e negli interni, maggiormente curati e che possono essere ulteriormente arricchiti con pacchetti ad hoc.
11 Rover cominciò a prendere in considerazione l’idea di un veicolo posizionato al di sotto della Range Rover, visto che quest’ultima si era gradualmente portata verso l’alto di gamma. Nacque così il “Project Jay” nome in codice del progetto originale derivante da “Jay”, dall’inglese “Ghiandaia” - genericamente basato sulla Range Rover, ma con una nuova scocca capace di accogliere sette passeggeri e interni totalmente nuovi. Nell’agosto 1987 il progetto ottiene il via libera e la da ta di lancio fissata per il 1989. Intanto si pensava all’estetica, quindi alla progettazione degli interni basata sulle nuove tendenze del design, e ai propulsori: il potente V8 andava bene, ma occorreva un’alternativa più economica. Ecco arrivare il nuovo 2.5 turbodiesel con intercooler a iniezione diretta, il 200 TDi. Versatile e pratica, Discovery deve il suo successo alla combinazione di praticità e abilità nell’affrontare qualsiasi terreno. Nel 2004 arriva il Terrain Response, un dispositivo esclusivo che permette al guidatore di ottimizzare tutti i sistemi del veicolo, compresi motore, sospensioni e regolazioni dei controlli della trazione, per affrontare praticamente qualsiasi situazione, dalla guida urbana ai sentieri più selvaggi. Oggi, nel 2010, Discovery 4 propone la stessa aggressività, le stesse prestazioni unite alla comodità interna, allo spazio e alla versatilità. Due i propulsori disponibili: un 2.7 TdV6 e un 3.0 TdV6, entrambi 24 valvole. Arrivano fino a 180 km/h senza problemi. Da 0 a 100 km/h in
11,66 secondi col 2.7 e cambio manuale, in 12,7 con cambio automatico, in 9,6 col 3.0, che utilizza unicamente il cambio automatico. I consumi sono contenuti se si sceglie il 2.7 con cambio manuale (11,1 l/100 km nel ciclo urbano, 8,1 in quello extraurbano, 9,2 nel combinato) o il 3.0 con cambio automatico (siamo rispettivamente a 11,2, a 8,3 e a 9,3 l/100 km), decisamente meno contenuti nella versione da 2.7 con cambio automatico (siamo a quota 13,1, a 8,5 e a 10,2 l/100 km). NEL NOME DELLA TRAZIONE INTEGRALE
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Cinque versioni eleganti e accessoriate per la Range Rover edizione 2010
Il Suv di lusso diventa più dinamico ROMA - Rivisitata secondo il tradizionale gusto britannico, la Range Rover MY 2010 conferma l’atout di fuoristrada di lusso, di veicolo più entusiasmante e dinamico della gamma Land Rover. Fatta eccezione per il 3.0TdV6, la propulsione disponibile è la stessa della Range Rover Sport. Di serie ovviamente la trazione integrale permanente, ma anche ABS, HDC, ETC, DSC. Le sospensioni sono pneumatiche Macpherson con doppi bracci oscillanti. Cinque le versioni disponibili. Quella base, la HSE, ha alette parasole doppie, allarme perimetrico con immobilizzatore motore, attacco per USB e I-Pod. Il cambio è automatico con modalità sequenziale a sei rapporti. Per una visione completa di cosa c’è intorno al veicolo abbiamo telecamera posteriore, specchietto interno fotocromatico, specchietti retrovisori elettrici, riscaldabili e
ripiegabili. Il comfort è garantito da sedili anteriori elettrici riscaldabili e quello del lato guida ha la funzione di memoria. Il sistema telefonico bluetooth è integrato e abbiamo anche la predisposizione analogica e digitale per la televisione. Da segnalare la versione Vogue, caratterizzata da inserti in legno da 12 pezzi, con possibilità di scelta tra ciliegio, radica e nero lucido. Per chi vuole il massimo della sportività associata ad eleganza c’è la versione Autobiography, con plancia completamente rivestita in pelle Belgravia, tappetini bordati in pelle e pedali in acciaio anodizzato con pedale freno di tipo sportivo. Ovviamente il massimo va pagato, tant’è che se il prezzo della versione diesel HSE è di 85.700 euro, per l’Autobiography a benzina si arriva a 126.600 euro.
La trazione integrale è permanente con differenziale centrale bloccabile. Quello posteriore bloccabile è disponibile solo con sospensioni pneumatiche (opzionali nel 2.7) e Terrain Response. La trasmissione è garantita dal sistema ZF S6-53 nel 2.7 manuale, in quello automatico è ZF HP26, nel 3.0 ZF HP28. Le sospensioni sono indipendenti a molle elicoidali nella versione 2.7, pneumatiche nel 3.0, con doppi bracci oscillanti. Ricca la dotazione di serie sia nel design (maniglie esterne di colore nero ad esempio) sia nel comfort (chiusura centralizzata, alzacristalli elettrici, cd singolo con sei altoparlanti) sia nella sicurezza (freno di stazionamento azionato elettricamente, sensore antitrasporto forzato), ma i pacchetti optional accontentano gusti e tendenze praticamente in modo universale. Quanto ai pressi, chiavi in mano si parte da 40.920 euro per il 2.7 TdV6 HDVH fino ai 57.940 del 3.0 TdV6 HSE.
Tre motori per Range Rover Sport
INFINITI / Berlina di lusso ad alte prestazioni
Ancora più carisma
M come Magnificient
ROMA - Il Suv sportivo per eccellenza, la Nuova Range Rover Sport, presenta nuovi colori e una carrozzeria modificata nella sostanza per accrescerne il carisma e l’appeal. Rinvigorisce la sua identità già così unica con un assetto decisamente grintoso, ma anche affinamenti estetici e un look più dinamico. Ma la sua forza, il rinnovato vigore sportivo sta tutto nei propulsori. È possibile scegliere tra un 3.0TdV6 24 valvole, che con una cilindrata da 2.993 cc consente di raggiungere i 193 km/h e arriva da 0 a 100 km/h in 9,3 secondi. È un turbodiesel che garantisce discrete economie, visto che nel ciclo combinato consuma 9,2 l/100 km, che nell’utilizzo extraurbano scendono a 8,1. Per chi ai consumi di carburante non bada e preferisce tutta la potenza del propulsore a benzina c’è il V8 Supercharged 5.0 32 valvole. Raggiunge i 225 km/h e passa da 0 a 100 km/h in soli 6,2 secondi. Ma nel ciclo combinato siamo a 14,9 l/100 km, in quello extraurbano a 10,7. Una via di mezzo è rappresentata dal terzo propulsore, ovvero dal 3.6TdV8: fa i 209 km/h e passa da 0 a 100 km/h in 9,2 secondi. Nel combinato consuma 11,1 l/100 km che nell’extraurbano scendono a 9. Da vero SUV che non teme confronti e che per sua natura è fuoristrada sempre e comunque, Range Rover Sport ha trazione integrale permanente con differenziale centrale bloccabile e il pluricollaudato sistema Terrain Response Land Rover. Di massimo comfort il cambio, automatico a sei velocità con modalità sequenziale, mentre gli specchietti esterni sono riscaldabili, regolabili elettricamente e con inserto in tinta con la carrozzeria. Quanto ai prezzi, chiavi in mano si parte dai 63.800 euro della versione 3.0 TdV6 SE fino agli 83.700 euro del benzina 5.0 V8 Supercharged.
Dopo la commercializzazione negli Usa in primavera, la nuova linea M arriverà a settembre in Europa. Due i motori, benzina e diesel, con l’opzione ibrida dal 2011. ROLLE - Dal prossimo settembre, la gamma europea di Infiniti si arricchirà di una nuova berlina ad alte prestazioni dallo stile nuovo. Allora, il più nuovo tra i marchi di auto di lusso del mondo si confronterà per la prima volta con la gerarchia tradizionale delle vetture executive. Potenza, prestazioni e tecnologia si riuniscono all’insegna della sofisticatezza tipica di Infiniti nella linea M, che ha già debuttato negli Stati Uniti come terza generazione in vendita dalla prossima primavera. Si tratta del primo modello della serie M a essere disponibile in tutti i 34 mercati in cui la Casa giapponese è presente, inclusa appunto l’Europa occidentale. Due le opzioni di motorizzazione - V6 benzina e diesel - che saranno integrate da un innovativo motore ibrido benzina-elettrico nel 2011. La linea M eleva gli alti standard dell’attuale berlina presente nella gamma europea, la G37, dal punto di vista degli interni, della carrozzeria e delle prestazioni. A trazione posteriore, lunga 4.945 mm, larga 1.844 mm, alta 1.501 mm e con un passo di 2.900 mm, M presenta i sinuosi profili ispirati alla concept car Essence la concept car presentata al Motor Show di Ginevra all’inizio del 2009. Alle qualità che hanno reso la serie così amata negli Stati Uniti, la nuova serie M unisce, ora, le elevate prestazioni necessarie per competere sul mercato europeo, uno dei più esigenti del mondo in fatto di vetture executive. Il design è caratterizzato da curve sottili e superfici complesse che conferiscono una carica emotiva che non ha nulla di austero. La curvatura sotto la linea dei vetri è la più evidente delle molte allusioni al design della Essence. Il coefficiente di resistenza aerodinamica è di appena 0,27. Come su altri modelli Infiniti, portiere, cofano e portellone del bagagliaio sono in alluminio leggero e anche il motore V6 è completamente in lega. Le sospensioni anteriori sono a doppio braccio oscillante e quelle posteriori multi-link, accompagnate da barre antirollio anteriori e posteriori. La dimensione standard delle ruote è 18”, ma per le versioni più sportive sono disponibili ruote da 20 pollici, nuovi ammortizzatori a doppio pistone, speciali impostazioni delle sospensioni, freni a quattro pistoni e sterzo attivo sulle quattro ruote (4WAS, ovvero 4-Wheel Active Steering). Gli interni sono realizzati con accuratezza, con dettagli di lusso e comfort. L’interasse della M, con i suoi 2.900 mm, è più lungo di quello delle altre vetture di questa classe e si traduce in un abitacolo che ospita comodamente cinque adulti. M si avvale del motore a benzina VVEL (variazione alzata valvole) V6 da 3.7 litri impiegato sugli altri modelli della gamma Infiniti in Europa e che sviluppa 320 cv e 360 Nm di coppia. Di serie su ogni M è il cambio automa-
tico controllato elettronicamente a sette marce, provvisto di sincronizzazione a scalare (DRM - Downshift Rev Matching) e modalità di guida sportiva (DS) per il pieno controllo manuale grazie alle palette in magnesio dietro al volante. Più avanti nel corso dell’anno saranno fornite informazioni anche sulla versione Diesel. Prezzi, struttura della gamma e caratteristiche di serie per il mercato europeo sono in via di definizione, ma è certo che la gamma M, come i modelli G, EX e FX, offrirà allestimenti di serie del massimo livello. Tra questi, la piattaforma multimediale completa Connectiviti+ con touch-screen VGA a colori da 8 pollici con Guida Michelin incorporata per avere informazioni su monumenti, musei, hotel, ristoranti e itinerari panoramici. Tante le novità tecnologiche che Infiniti M offrirà ai clienti europei. La tecnologia BSI (Blind Spot Intervention) è un un vero passo avanti nel campo della gestione dei punti ciechi. Il sistema, infatti, non si limita a rilevare (attraverso un radar) e segnalare la presenza di un veicolo in avvicinamento e in un punto cieco per il guidatore, ma interviene attivamente. Infatti, se il conducente ignora i segnali visivi e acustici e si dirige nella traiettoria del veicolo che sopraggiunge, il sistema BSI corregge automaticamente la direzione. L’intervento è operato applicando selettivamente una lieve frenata sul lato della vettura interessato al fine di creare un effetto di “rotazione” che riporta l’auto nella sua corsia originale.
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GOVERNI E ISTITUZIONI OPERINO CON LA STESSA RESPONSABILITÀ DEL MONDO DELL’AUTO
Così l’auto si difende dal flop Mattia Eccheli
COPENAGHEN - Nella (quasi) blindata capitale danese campeggiano i manifesti con il nome modificato della città, diventato “Hopenhagen”: un inno alla speranza per un accordo sul clima che, alla fine, non c’è stato. Un compromesso al ribasso che, di fatto, maltratta quella saggia osservazione dei pellerossa che, scrivendo al Grande capo bianco di Washington, già allora, sostenevano che “il mon do non l’abbiamo avuto in eredità dai nostri genitori, ma in prestito dai nostri figli”. Tant’è vero
Il summit che “grandi e piccoli” della Terra hanno tenuto di recente nella capitale danese ancora una volta non ha dato i risultati sperati e soprattutto non ha portato ad alcuna decisione unanime per cominciare a operare seriamente in difesa dell’ambiente. Ma l’industria dell’auto ha dimostrato che, pur in assenza di normative certe, da tempo fa responsabilmente la sua parte per ridurre consumi ed emissioni. che i molti costruttori di veicoli che hanno deciso di sottolineare i propri sforzi in favore dell’ambiente e della sostenibilità hanno ricordato una cosa su tutte: “Non possiamo fare da soli”. È un ritornello già sentito e che, di fatto, azzoppa qualsiasi
politica in tema non solo di riduzione delle emissioni, ma anche di strategia futura. Perché le Case automobilistiche stanno cercando di fare la loro parte. Ma servono precise indicazioni sovranazionali e chiare direttive statali e occorrono anche scelte strategiche da
parte dei produttori di energia elettrica e, naturalmente, l’impegno coerente dei cittadini. La stessa riduzione media di CO2 registrate in Italia dall’Un rae (il sindacato dei costruttori esteri) è, secondo il presidente Loris Casadei, un dato da prendere con le molle:
“Se l’avessimo registrato in un periodo di espansione del mercato sarebbe positivo”, ha avvertito a Milano. Invece, potrebbe trattarsi so lamente di una semplice minore disponibilità economica degli italiani che hanno così optato per vetture più piccole (ma verosimil-
mente anche più insicure, risparmiando su alcuni “accessori”, che le Case potrebbero tuttavia pensare di offrire di serie…) e anche per chilometraggi più ridotti. La realtà è che si proceda ancora in “ordine sparso”. Perché da mezzo secolo viene
LA STRATEGIA DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE IN DIFESA DELL’AMBIENTE
I
PEUGEOT
RENAULT e NISSAN
VOLVO
Una risposta precisa alla mobilità sostenibile
L’Alleanza a passi veloci sulla strada dell’elettrico
La prima elettrica già quest’anno con la C30
l costruttore transalpino rivendica già oggi un “primato”: “Con il 50 per cento delle sue vendite di vetture in Europa con emissioni inferiori a 130 grammi di CO2 per chilometro, nei primi nove mesi del 2009, e il 47,5 per cento di quelle mondiali con emissioni inferiori a 140, Peugeot è uno dei leader mondiali del settore automobilistico in materia di controllo dell’impatto ambientale dei suoi prodotti”, assicura il portavoce Bocqué. Che ha annunciato la commercializzazione a breve termine (entro la fine del 2010) di “i0n” (sviluppata in collaborazione con Mitsubishi che ha presentato la sua iMiev), la vettura elettrica. Poi arriveranno numerosi modelli Stop & Start e saranno resi disponibili in grandi quantità sui veicoli nel cuore della gamma. Non saranno veicoli “dimostrazione”, bensì tecnologie per il grande pubblico, a costi competitivi, che consentono una riduzione dei consumi e delle emissione dall’8 al 15 per cento in situazioni di utilizzo reale, in base alle condizioni del traffico. Nel 2011 toccherà alla 3008 HYbrid4 (con l’abbinamento del propulsore elettrico a quello termico a gasolio per consentire un’ampia autonomia per i tragitti extraurbani) e nel 2012 arriverà pure la 3008 plug-in HYbrid4, riservata inizialmente alle flotte automobilistiche. Ma Peugeot punta anche alla mobilità individuale o familiare che ha definito ”à la carte”, con soluzioni di noleggio nell’ambito della formula “Mu by Peugeot”, la cui fase di sperimentazione è ormai conclusa e viene ora adottato in Francia, prima di essere sviluppato in altre cinque capitali europee. È un’offerta di mobilità integrale che, sulla base di una carta prepagata, permette ad alcuni clienti, proprietari o meno di veicoli Peugeot, proprietari o meno di un’automobile, di accedere a una gamma di servizi quali il noleggio di un’auto su misura per un fine settimana, di scooter o di biciclette Peugeot oppure a prestazioni più specifiche (noleggio di veicoli commerciali leggeri, offerta di un seggiolino per bambino per un periodo limitato, o delle barre al tetto per andare a sciare…). Il marchio del leone ha anche già pronto il modello BB1 (già in passerella a Milano assieme a Miss Italia), una city car elettrica giovanile e anticonvenzionale che beneficerà anche dell’installazione di alcuni pannelli solari nel tetto dell’abitacolo che serviranno a far funzionare alcuni meccanismi elettronici.
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L
le necessità immediate) e una sostituzione veloce, ovvero il cosiddetto servizio di “quick drop” già sperimentato in Israele e che richiede fra i 3 e i 5 minuti. Nissan lavora sulle batterie, in collaborazione con Nec, già da anni (17 per la precisione), e le autonomie annunciate arrivano fino a 160 chilometri. La flotta è già pronta ed è articolata su due versioni elettriche di veicoli già esistenti (la berlina media Fluence e la furgonetta Kangoo) e altri due nuovi (Twizy e Zoe). Tutti i veicoli elettrici sono “griffati” Z.E. I primi tre debutteranno sul mercato nel 2011, mentre il quarto arriverà l’anno successivo. Anche Renault, che ha già avviato numerosi progetti di collaborazione pure in Italia, sollecita politiche chiare da parte delle pubbliche amministrazioni. Le linee guida per incentivare la diffusione dei veicoli elettrici sono tre: infrastrutture per la ricarica, incentivi fiscali all’acquisto e politiche locali di mobilità elettrica. I benefici economici (oltre che ambientali, naturalmente) per i clienti andrebbero ricercati nel minor costo di utilizzo e manutenzione. Il prezzo superiore di acquisto verrebbe ammortizzato grazie al diverso corso del carburante/energia e ai bonus pubblici. Il costruttore dà per scontato anche un dimezzamento dei costi di manutenzione. Mentre circa la batteria, il cui acquisto sarebbe ancora dispendioso, potrebbe intervenire una sorta di noleggio di medio lungo termine. Ma questi sono “dettagli” ancora in via di definizione. Nissan, dal canto suo, ha appena siglato una partnership con l’agenzia di sviluppo regionale One North East per lo sviluppo di una mobilità a emissioni zero nel Nord-Est dell’Inghilterra. L’accordo definitivo stabilisce un piano per l’implementazione dei veicoli elettrici e della relativa infrastruttura. L’intesa ribadisce l’impegno a introdurre piani di incentivazione per i conducenti e iniziative di educazione e dimostrazione, che verranno lanciate nel corso del 2010 e del 2011. One North East si impegna a installare almeno 619 stazioni di ricarica “future-proof”, disponibili al pubblico, entro il 1° gennaio 2011. L’elettricità verrà fornita gratuitamente fino al 31 marzo 2012.
di fuori dell’abitacolo e lontano dalle zone di deformazione. “I consumatori devono percepire che questo tipo di auto è invitante sia da guidare che da possedere. Ecco perché le auto elettriche devono essere altrettanto comode e sicure e offrire gli stessi tipi di prestazioni delle auto alimentate con altre fonti di energia”, dichiara Paul Gustavsson, direttore del settore strategia di elettrificazione di Volvo Cars. “Crediamo in questa tecnologia - insiste il manager Volvo - e l’obiettivo delle nostre prove sul campo è dimostrare che le auto elettriche hanno un ampio potenziale di mercato. Sarà necessario all’inizio è un sistema di sovvenzioni che renda finanziariamente abbordabile per gli acquirenti la costosa tecnologia a batteria. Speriamo che le autorità e il resto della società seguano Volvo Cars nel suo viaggio verso le emissioni zero”.
enault lavora a una proposta di mobilità urbana a emissioni zero. Ha già pronte alcune ipotesi per quello che è considerato uno dei fattori che hanno finora limitato la diffusione dei veicoli elettrici. In attesa di una capillare rete distributiva di ricarica, il marchio della Losanga offre tre modalità di ricarica: una normale completa (6-8 ore), una rapida (20-30 minuti, per soddisfare almeno
a prima auto elettrica dello storico costruttore svedese è C30. Nel 2010 la produzione di questo modello, così alimentato, avverrà in serie, ma nel frattempo alcuni utenti selezionati guideranno il parco di cento veicoli di prova nel corso di un periodo di collaudo di due anni, per fornire a Volvo Cars un’esperienza “valutabile”. Non solo dal punto di vista tecnico ma anche “comportamentale”. L’Agenzia per l’energia svedese supporta il progetto con un finanziamento pari a 15 milioni di euro. “La nostra flotta potrà essere di grande aiuto nell’ambito dello sviluppo delle auto elettriche di Volvo Cars. Inoltre, darà un input fondamentale per i progettisti delle infrastrutture e aiuterà a stabilire quali servizi siano necessari per rendere le auto ricaricabili l’alternativa più percorribile per il futuro”, afferma Lennart Stegland. Volvo C30 elettrica sembra una vettura normale, con analoghi standard di comfort e guidabilità. La differenza più palese all’interno del veicolo è data dai nuovi strumenti che il conducente avrà davanti a sé. Un motore elettrico utilizza circa un quarto dell’energia di un motore alimentato con combustibili fossili. Questa efficienza energetica superiore lascia pensare che l’interesse nelle auto elettriche crescerà di pari passo con il prezzo del carburante e con l’inasprirsi delle norme relative alle basse emissioni di CO2. La velocità massima con un pacco-batteria completamente carico è di circa 130 chilometri orari. L’accelerazione da 0 a 100 avviene in circa 10,5 secondi. L’autonomia del veicolo arriva fino a 150 km. Il motore elettrico si trova sotto il cofano mentre le batterie (24 kWh per un totale di 280 chilogrammi di peso e 8 ore di tempo di ricarica) sono installate nel tunnel dell’albero di trasmissione e nello spazio normalmente occupato dal serbatoio del carburante, al
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di Copenaghen detto che il petrolio si va esaurendo (almeno le scorte “tradizionali”, ma con i picchi del prezzo del greggio sembra essere tornato conveniente investire in nuove prospezioni), ma nessuna fonte alternativa è stata nel frattempo individuata. E, grazie all’emergen za ambientale, la propulsione elettrica sembra aver accelerato rispetto alle soluzioni ibride e a idrogeno. Il futuro è più elettrico perché le analisi numeriche dicono che nel 2050 il 70 per cento della popolazione risiederà in aree urbane. E già oggi l’87 per cento degli spostamenti quotidiani è inferiore ai 60
chilometri. Di più: il 70 per cento non supera i 30 e addirittura il 40 per cento si aggira attorno ai 5. Significa che l’alimentazione elettrica - perfino con la ancora “rudimentale” tecnologica di accumulazione attuale che non riesce a garantire grandi autonomie ai veicoli - risulterebbe largamente in grado di soddisfare le esigenze reali degli automobilisti. Le nuove generazioni di batterie (adesso al litio, ma in futuro, chissà…), il cui prezzo verrà dimezzato nel giro del prossimo lustro prevede Marc Bocqué, responsabile globale della comunicazione di Peuge-
ot, però potrebbero offrire soluzioni ancora più interessanti. Le statistiche dicono inoltre che, in media, il 92 per cento del proprio ciclo di vita un’auto la trascorre parcheggiata. Il problema - e su questo terreno i costruttori non sembrano aver gran voce in capitolo sarà semmai come procurarsi l’energia necessaria a soddisfare la nuova colossale richiesta. Soprattutto in Italia, che dipende in larga parte dal termoelettrico (per il nucleare, ancora “contestato” e dai costi comunque da valutare, perché per lo smaltimento delle scorie servono cifre esorbitanti), che non solo è largamente ineffi-
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ciente ma presenta gli stessi problemi di emissioni del traffico automobilistico. In Danimarca, invece, il 20 per cento del fabbisogno viene garantito dall’eolico. Ma è solo un esempio. Anche perché l’Italia è uno dei Paesi con il più alto tasso di motorizzazione del pianeta (60 per cento): va anche ricordato che il trasporto su gom ma è responsabile “solo” del 20 per cento delle emissioni di CO2. Tuttavia, il trasporto è il comparto più “energivoro” del Belpease con il 44,4 per cento della “bolletta” nazionale, il 90 per cento è ascrivibile proprio al trasporto su gomma. Oltre all’energia serve poi anche una necessaria rete distributiva la cui realizzazione ha dei costi considerevoli. Per rendere appetibile l’alternativa elettrica serve pertanto un percorso congiunto e condiviso: “Non possiamo fare da soli”, conferma a più riprese Bocqué. Di seguito, ecco alcuni esempi “virtuosi” da parte di alcune Case automobilistiche.
MERCEDES-BENZ
PIAGGIO
Il futuro è l’elettromobilità sostenibile
Anche i piccoli credono nell’elettrico
M
ercedes-benz è stata… veloce, dal nome della sua tascabile da città, Smart, lanciando il progetto e-mobilityitaly.it per selezionare i primi cento “guidatori elettrici” nell’ambito di un’operazione avviata con Enel per una mobilità sostenibile a emissioni zero. Le vetture del progetto e-mobility Italy (rese disponibili ad un canone mensile straordinario di 400 euro più Iva che comprende noleggio, manutenzione ordinaria e garanzia per i 48 mesi di durata del progetto) sono le Smart fortwo electric drive, con motore elettrico a “zero emissioni” da 41 cavalli, equipaggiate con la batteria agli ioni di litio di Tesla Motors inc. che garantiscono una percorrenza di almeno 135 km. La velocità massima è di 100 chilometri orari. La casa della Stella ha però debuttato con vetture elettriche anche a Montecarlo e, assieme a Rwe ha avviato in Germania la seconda fase del grande progetto congiunto “e-mobility Berlin” per l’elettromobilità sostenibile. Daimler è la prima Casa automobilistica europea a offrire sul mercato auto elettriche idonee all’uso quotidiano grazie alla rete di infrastrutture di ricarica elettrica Rwe entrata ufficialmente in funzione nella capitale tedesca. Per “e-mobility Berlin”, Rwe mette a disposizione una capillare catena distributiva “intelligente” con circa 500 punti di ricarica: la stessa elettricità messa a disposizione degli utenti sarà “verde” perché prodotta esclusivamente “da fonti rinnovabili” ha assicurato Jürgen Großmann, presidente del Consiglio direttivo di Rwe Ag. “Abbiamo sviluppato un concetto globale che comprende infrastrutture di ricarica su misura, intelligenti e confortevoli a casa, sul posto di lavoro e negli spazi pubblici. In questo modo, la nostra tecnologia crea le basi per una protezione ancora maggiore del clima nel
futuro, e uno sfruttamento più intelligente delle energie rinnovabili”, ha aggiunto il manager. Il “pacchetto” include Smart electric drive con contratto FullService, box di ricarica intelligente RWE a domicilio e fornitura di energia elettrica “verde” gratuita per 18 mesi. Le prime auto sono state consegnate nell’ambito di un contratto di noleggio FullService, a clienti aziendali, privati e proprietari di flotte selezionati. Nel corso del progetto, la flotta berlinese sarà potenziata con l’introduzione di vetture Mercedes-Benz Classe A E-CELL. In totale, per l’avveniristica iniziativa “e-mobility Berlin” Daimler metterà a disposizione oltre 100 vetture elettriche a batteria Mercedes-Benz e smart, provvedendo all’assistenza e alla manutenzione dei veicoli.
A
nche l’Italia prova a dire la sua nel campo delle tecnologie eco-compatibili. Fiat, naturalmente, che ha ridotto sensibilmente consumi ed emissioni della sua gamma di modelli, siano essi Fiat come Alfa Romeo o Lancia. Ma sulla strada ecologica è da tempo impegnata anche la piccola Piaggio, marchio specializzato nelle due ruote, ma che sta esplorando nuove fette di del
mercato a 3 e 4, anche con nuovi propulsori a gasolio sviluppati nei mercati emergenti. Tra i due fiori all’occhiello della casa di Pontedera ci sono MP3 Hybrid, il primo scooter a propulsione ibrida al mondo, e Ape Calessino Electric Lithium, un’autentica icona di stile a zero emissioni. Il rivoluzionario scooter a tre ruote garantisce il pieno rispetto dell’ambiente, a costi d’esercizio addirittura ridotti e riprende le dotazioni d’innovazione, sicurezza e divertimento nella guida che hanno decretato successo di Piaggio MP3. La sinergia dei due motori, ottenuta attraverso la gestione elettronica integrata, consente migliori prestazioni e una riduzione dei consumi di benzina (percorrenza fino a 60 km/l) e delle emissioni di CO2, che scendono a soli 40 g/km (utilizzo 65 per cento ibrido e 35 elettrico). E in modalità “solo elettrico” MP3 Hybrid può accedere alle ZTL e alle zone contraddistinte dall’obbligo di “emissioni zero”. Ape Calessino, invece, è l’originale veicolo Piaggio che reinterpreta il mitico design degli anni ‘60 declinato anche in versione elettrica e capace di proporre un’idea di mobilità letteralmente alternativa. Calessino Electric Lithium è a “emissioni zero” e dotato di propulsione elettrica alimentata da batterie al litio di ultima generazione: un mezzo pulito, silenzioso e versatile.
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HYUNDAI / PRIMO MOTORE BENZINA A INIEZIONE DIRETTA
Codice Theta Perseguendo l’intento di essere designata tra gli “eco leader” dell’industria automobilistica, la Casa coreana ha presentato il 2.4 Theta II GDI. Hyundai si pone all’avanguardia nello sviluppo dei motori raggiungendo nello stesso tempo tre obiettivi apparentemente incompatibili: riduzione delle emissioni di CO2, aumento della potenza e miglioramento dei consumi. MILANO - Hyundai ha sviluppato il suo primo motore benzina a iniezione diretta. Lo ha fatto mettendoci dentro tutto il suo knowhow e tenendo ben presenti i concetti che oggi sovrintendono più di altri l’ingegneria motoristica: riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti. Perseguendo l’intento di essere designata tra gli “eco leader” dell’industria automobilistica, la Casa coreana ha presentato il suo primo propulsore benzina a iniezione diretta denominato 2.4 Theta II GDI. Grazie a questo nuovo sistema d’iniezione diretta GDI Hyundai si pone all’avanguardia nello sviluppo dei motori raggiungendo nello stesso tempo tre obiettivi apparentemente incompatibili: riduzione delle emissioni di CO2, aumento della potenza e miglioramento dei consumi. Il propulsore Theta II GDI, attualmente configurato per il mercato coreano, eroga 201 cv e 25,5 kgm a 4.250 giri/min con un rapporto di compressione di 11.3:1. Costato circa 98 milioni di euro, il 2.4 Theta II GDI ha richiesto un impegno di 46 mesi. Da quest’anno sarà utilizzato sulla nuova Sonica e in futuro anche su altri modelli. Attraverso questo nuovo sistema Hyundai è determinata ad affermarsi nel segmento delle berline di media cilindrata. Una delle maggiori limitazioni dei motori benzina a iniezione convenzionale è che all’aumentare del numero di giri del motore, il tempo di apertura e chiusura delle valvole si riduce progressivamente, diminuendo così il tempo disponibile per iniettare carburante. Il sistema GDI evita questo problema attraverso il posizionamento dell’iniettore in un punto ottimale, direttamente dentro la camera di combustione, per offrire precisione senza paragoni. Una pompa ad alta pressione inietta quantità precise di carburante a intervalli regolari e pressione fino a 150 bar. L’iniezione è divisa in due fasi per ottenere la migliore combustione: nella prima fase, viene fatta un’iniezione/accensione per spingere il pistone in basso. Quindi, nella fase principale d’iniezione, durante la discesa del pistone, viene iniettato più carburante. Questa tecnica a più fasi contribuisce a ridurre il carico sul convertitore catalitico e aiuta a ridurre le emissioni. Ciò è di particolare beneficio durante gli avviamenti a freddo quando le emissioni sono alte perché il convertitore catalitico non ha raggiunto la temperatura d’esercizio ottimale. L’iniezione a più fasi aiuta il convertitore catalitico a raggiungere la temperatura di esercizio più rapidamente riducendo le emissioni del 25 per cento durante gli avviamenti a freddo e permettendo di soddisfare gli standard ULEV-2 e PZEV del California Air Resources Board’s . Inoltre, il GDI garantisce migliori performance e consumi. Comparato a un propulsore convenzionale, fornisce il 7 per cento di coppia in più a un basso numero di giri e il 12 per cento di coppia in più agli alti regimi per migliori partenze e prestazioni. Una vettura equipaggiata di motore GDI è in grado di incrementare del 10 per cento l’autonomia di percorrenza rispetto a un’auto con sistema di iniezione multi-point. Il GDI è stato applicato alla seconda generazione del motore Theta: tra le migliorie apportate al Theta II rispetto al suo predecessore va riconosciuta l’applicazione di un sistema di aspirazione a due fasi (Variable Induction System - VIS) che migliora il “respiro” del motore, adeguando automaticamente il volume dell’aria aspirata nella camera di combustione per ottimizzare la miscela aria-carburante. Ulteriori vantaggi sono stati ottenuti attraverso il dispositivo Dual CVVT (posizionato sui due alberi a camme, regola la fasatura delle valvole in aspirazione e scarico) che migliora il sistema di aspirazione consentendo una riduzione delle emissioni di CO2 e un notevole risparmio nei consumi di carburante. Il DCVVT è governato da una nuova catena in acciaio con un innovativo cilindro dentato ideato per garantire silenziosità e durevolezza. Mentre il DCVVT e il VIS migliorano la potenza, gli ingegneri hanno anche ideato innovazioni per ridurre il peso. Grande attenzione è stata dedicata alla paratia, l’area di alluminio del blocco cilindro che accumula i più elevati stress: il rinforzo ha reso il blocco più rigido senza penalizzare il peso. Alla riduzione dei pesi ha contribuito anche un nuovo disegno dell’albero motore. Anche il convertitore catalitico è più leggero, grazie a un nuovo processo di produzione che ha permesso l’utilizzo di acciai di minore spessore e ha richiesto un numero inferiore di saldature.
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DACIA / CON DUSTER IL MARCHIO DEL GRUPPO RENAULT ENTRA NEL MERCATO 4X4 Marco Chinicò
R OMA - Logan, Sandero, Logan MCV, Logan furgovan e pick-up. L’escalation di Dacia è in ar restabile. La marca rumena del Gruppo Renault sbarca ora nel segmento 4x4 con la proposta Duster, veicolo robusto, affidabile e facile da utilizzare. Dacia ha sviluppato un veicolo fuoristrada destinato in primo luogo ai mercati in crescita ma senza dimenticare le esigenze dei clienti europei. Nei Paesi in via di sviluppo Duster intende intercettare le e si genze delle fasce sociali medie che aspirano ad acquistare veicoli moderni e resistenti (per l’utilizzo anche su percorsi spesso tortuosi) a un prezzo accessibile rispetto ai Suv tradizionali. Ritorna dunque la filosofia sottesa al lancio e alla diffusione della Logan, l’auto low cost che ha dimostrato di avere un pubblico consistente anche in Europa. Nel Vecchio Continente, infatti, il successo di Dacia ha provato l’esistenza di una clientela alla ricerca di veicoli moderni, affidabili e appunto maggiormente accessibili.
Fuoristrada per tutti Sesto modello della gamma Dacia, Duster è un mezzo robusto, affidabile, facile da utilizzare e con un prezzo accessibile. Auto globale sulla scia del successo della Logan, sarà disponibile dalla prossima primavera in versione 4x2 e 4x4.
ABITABILITÀ PER TUTTI
IMMAGINE FORTE Il frontale si distingue per l’impressione di robustezza: parafanghi allargati, imponente fascia cromata sulla calandra e paraurti di protezione che non lasciano dubbi sul Dna da 4x4 di Duster. Con una lunghezza di 4,31 m e una larghezza di 1,82 m, Duster si caratterizza per dimensioni compatte. Auto globale, il nuovo 4x4 Dacia sarà disponibile in tutti i Paesi di commercializzazione in versione semi-integrale 4x2 e fuoristrada 4x4. Il modello sarà lanciato progressivamente nelle diverse regioni del mondo, analogamente a Logan e Sandero. Arriverà in primavera in Europa, Turchia e nel Maghreb (Algeria e Marocco), andando a completare la gamma Dacia, in crescita sulla maggior parte di questi mercati. Oltre ai tre modelli destinati a clienti privali, Logan, Logan MCV e Sandero, Dacia si è imposta anche nel segmento dei veicoli commerciali con Logan furgovan e Logan pick-up. A giugno, sarà la volta di Ucraina, Medio Oriente (Israele, Giordania, Siria, Libano), Egitto e in altri Paesi dell’Africa. Lo stabilimento rumeno di Pitesti rifornirà
è trasmessa esclusivamente alla ruota anteriore; in caso di perdita di motricità o in condizioni di aderenza precaria, una parte della coppia viene trasferita al retrotreno mentre, in condizioni estreme, la coppia è suddivisa al 50 per cento tra i due assali. Questa distribuzione è garantita da un giunto elettromagnetico di origine Nissan. In modalità Lock, il conducente blocca elettronicamente la modalità 4x4 e trasferisce costantemente il 50 per cento della coppia al retrotreno. In modalità 4x2, la trasmissione è bloccata in configurazione 2 ruote motrici. Duster presenta un’altezza libera dal suolo elevata (superiore a 200 mm) e valori significativi per gli angoli di superamento ostacoli (30° per l’angolo di attacco, oltre 35° per l’angolo di uscita).
tutti questi mercati, con marchio Dacia e Renault. Grazie a una capacità di 350mila unità/anno, Pitesti continuerà a produrre anche gli altri modelli Dacia. Duster continuerà
il suo viaggio nel 2011 con la distribuzione negli Emirati Arabi, sempre a partire dallo stabilimento di Pitesti. In Bra sile, sarà prodotto, accanto a Lo gan, Sandero e
Sandero Stepway, nel sito di Curitiba e distribuito in Brasile, Argentina, Messico e Cile. Duster sarà poi industrializzato e prodotto in Russia, nello stabilimento di Avtoframos
Il nuovo 4x4 di Dacia sarà lanciato progressivamente nelle diverse regioni del mondo, analogamente a quanto succede per Logan e Sandero. Tra pochi mesi toccherà a Europa, Turchia e Maghreb.
Dacia con una ricca gamma protagonista sui mercati internazionali
Marca di livello globale ROMA - L’ampliamento della gamma consente a Dacia di sostenere ulteriormente la crescita registrata sui mercati internazionali. Nei primi dieci mesi del 2009, sono state consegnati 435mila veicoli, di cui 254.500 con marchio Dacia e 180.500 con marchio Renault. Con la firma Dacia sono state immatricolate circa 119mila Logan e 120mila Sandero, a cui vanno aggiunti 14mila veicoli commerciali Logan. Abbinate al logo Renault sono state vendute circa 121mila Logan e 59mila Sandero. Nel 2004, le unità totali vendute ammontavano a poco meno di 23mila (interamente firmate Dacia), mentre l’anno suc-
cessivo si era già passati a quasi 150.000 veicoli. Nel 2008, sono state commercializzate oltre 300mila Logan, più di 100mila Logan MCV, oltre 85mila Sandero, poco più di 6.200 Logan furgovan, circa 4.500 Logan pick-up per un totale di quasi 510mila unità. Il primo mercato di riferimento è la Romania, dove sono state registrate vendite con marchio Dacia per circa 84mila unità nel 2008. Segue il Brasile, dove con marchio Renault sono state immatricolate più di 76mila unità, la Russia con oltre 74mila (Renault), l’Iran con oltre 54mila (Renault) e infine la Francia con quasi 44mila (Dacia).
(Mosca). Dacia Duster è un 4x4 facile da utilizzare, non riservato soltanto agli esperti di fuoristrada. Il peso limitato, di 1.280 kg a vuoto per la 4x4 e di 1.180 kg a vuo to per la 4x2, associato a dimensioni compatte, lo rendono particolarmente agile. Grazie a un comando unico e intuitivo (de rivato da Nissan) situato nell’abitacolo, nella parte inferiore del piantone centrale, il conducente adatta facilmente le capacità del veicolo alle sue esigenze. Questo comando consente di scegliere tra 3 modalità di selezione: Auto, Lock e 4x2. Nel primo caso, la ripartizione della coppia tra avantreno e retrotreno avviene automaticamente in funzione delle condizioni di aderenza. Progettato per garantire una motricità ottimale in qualunque condizione di aderenza, questo dispositivo conferisce a Duster reali capacità 4x4. In condizioni normali, la coppia
Duster può accogliere comodamente fino a 5 adulti, offrendo ai passeggeri dei posti anteriori e posteriori lo stesso livello di abitabilità della berlina Lo gan. La capacità del vano bagagli arriva fino a 475 dmc. Con il divano posteriore ripiegato e il sedile ribaltato, Duster garantisce un volume di carico che può superare i 1.600 dmc. Duster sarà disponibile con motorizzazioni benzina 1.6 16V 110 cv e diesel dCi 85 cv e dCi 105 cv, che hanno dato prova della loro efficacia su numerosi modelli del Gruppo Renault. Associati al peso contenuto di Duster, questi propulsori consentono al 4x4 Dacia consumi ridotti e un bilancio ecosostenibile efficace: le versioni diesel emettono meno di 140 g di CO2/km in versione 4X2 - ricevono dunque la firma Dacia eco? - e meno di 150 g CO2/km in versione 4x4. Duster monta il sistema ABS Bosch 8.1 equipaggiato con ripartitore elettronico della frenata (EBV) e assistenza alla frenata d’emergenza (AFE). Sono di serie fino a due airbag frontali e cinture di sicurezza a 3 punti di ancoraggio con limitatori di carico per i posti anteriori. Secondo le versioni, gli airbag passeggero e conducente sono completati da due airbag laterali tipo testa/torace. I pretensionatori pirotecnici sui posti anteriori arricchiscono il dispositivo di ritenuta. Dacia Duster sarà disponibile sulla maggior parte dei mercati europei con una garanzia di 3 anni o 100.000 km.
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BRIDGESTONE / NUOVO CORSO PER I PNEUMATICI DELLA STAGIONE FREDDA
Invernali di nome e di fatto
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Mauro Zola LIVIGNO - Non più gomme da neve, ma pneumatici invernali. La distinzione potrebbe sembrare esclusivamente semantica, invece presuppone un netto cambio di rotta per i costruttori di pneumatici per la stagione fredda. Un buon esempio in questo senso è rappresentato dalle novità Bridgestone, due linee destinate a usi diversi (e a tipologie di vetture diverse), accomunate dal fatto di funzionare al meglio quando la temperatura scende al di sotto dei 7°. Quello della neve è infatti soltanto uno dei problemi che si presentano nella stagione invernale. Pioggia, umidità, brina e il freddo che non permette ai normali pneumatici di entrare nella giusta temperatura, possono rappresentare un pericolo. In questi casi l’uso di un pneumatico invernale può ridurre gli spazi di arresto dal 15 al 30 per cento. A DISPOSIZIONE DI DIVERSE VETTURE Proprio su questa linea vanno inserite le due novità Bridgestone: i Blizzak LM-30 e LM-35. Nel primo caso di tratta di un pneumatico destinato a berline di classe media oppure a vetture compatte e garantisce un controllo ottimale anche in presenza di neve, come spesso accade nei tragitti urbani ad esempio subito dopo un’improvvisa precipitazione nevosa. LM-35, caratterizzato dal codice di velocità V (fino a 240 km/h), è invece rivolto a vetture di classe superiore. In questo caso l’ambiente ideale di utilizzo è quello autostradale, dove difficilmente si trova neve vera e propria e sono più probabili zone bagnate, ghiacciate e quindi scivolose. Rispetto alle soluzioni precedenti l’ottimizzazione della forma della carcassa e delle cinture ha consentito una riduzione del 16 per cento della resistenza
Il test di guida realizzato sulla pista ghiacciata di Livigno ha rivelato le qualità prestazionali dei nuovi prodotti Bridgestone. del rotolamento. Grazie a ciò il consumo di carburante è diminuito del 2,5 per cento e le emissioni di CO2 fino a 4,5 g/km. A caratterizzare entrambi i modelli è il disegno asimmetrico del battistrada, con un inedito utilizzo delle lamelle, secondo la tecnologia Multiple Siping che incrementa l’area di contatto con il suolo. A questo si aggiunge la rinnovata mescola del battistrada che contiene il polimero RC, grazie a cui è aumentato il legame con il silice, migliorandone la distribuzione. Diretta conseguenza sono le pre stazioni migliorate sul bagnato o più in generale su terre-
ni a scarsa aderenza. E in effetti a un test pratico realizzato sulla pista ghiacciata di Livigno le prestazioni dei due modelli si rivelano ottimali. Su neve e ghiaccio si possono tentare e portare a termine manovre d’emergenza altrimenti impossibili, il tutto senza perdere di vista l’utilizzo su asfalto che non risulta penalizzato dal nuovo design. SOLUZIONE PER 4 RUOTE MOTRICI Chi invece prevede di viaggiare costantemente su strade innevate a bordo di un veicolo a
Il marchio giapponese lancia sul mercato due linee di pneumatici invernali destinate a usi diversi e accomunate dal fatto di funzionare al meglio quando la temperatura scende al di sotto dei 7 gradi centigradi.
quattro ruote motrici, può contare su di un’altra novità del catalogo Bridgestone e cioè il pneumatico Blizzak DM V1, disponibile in una gamma di 30 misure comprese da 15 a 20”. Per ottenere caratteristiche davvero eccezionali il costruttore ha utilizzato l’innovativa mescola Multicell Z, in grado di garantire prestazioni in precedenza riservate ai soli pneumatici chiodati. A rendere unica la mescola, oltre alla miglior distribuzione di silice, sono micro bolle e micro canali che creano volumi vuoti all’interno della gomma, rendendo il composto poroso, in grado quindi di assorbire lo stra-
La postazione Bridgestone allestita presso la pista di Livigno: divertenti e molto utili le prove effettuate presso la località montana dell’Alta Valtellina.
to liquido che si interpone tra il battistrada e la superficie ghiacciata. Con l’usura del pneumatico nuove particelle affiorano sulla superficie del tassello, mantenendo intatta l’aderenza. Completano il DM V1 le lamelle 3D a Z, che abbinate a piccoli tiranti di gomma migliorano la rigidezza dei tasselli, uniformando la distribuzione della pressione. Anche il disegno del battistrada è stato rinnovato rispetto ai modelli precedenti: i quattro solchi longitudinali attuali favoriscono il drenaggio, mentre i tagli trasversali profilati a Z aumentano gli spigoli sui tasselli per un miglior grip. E in effetti le prestazioni di questo modello sono davvero entusiasmanti, e se pure su strada la velocità massima è limitata ai 160 km/h, su fondo ghiacciato si viaggia in totale sicurezza, mantenendo un controllo costante della vettura senza neppure bisogno di essere guidatori particolarmente esperti.
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NISSAN / PRESENTATO IN CALIFORNIA IL PRIMO ESEMPLARE DELL’ELETTRICA LEAF
A passi spediti verso l’emissione zero San Diego Gas & Electric
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an Diego Gas & Electric è un’azienda municipalizzata che offre energia affidabile e sicura a 3,4 milioni di consumatori attraverso 1,4 milioni di contatori elettrici e oltre 840mila contatori di gas naturale installati nella contea di San Diego e nella parte meridionale della contea di Orange. L’area servita dall’azienda copre più di 10.600 chilometri quadrati. In California, all’avanguardia nazionale nell’applicazione delle tecnologie per le energie rinnovabili, SDG&E mira a trasformare la rete elettrica per migliorare la qualità della vita nella regione, sempre continuando a garantire un ottimale servizio ai clienti. SDG&E è una controllata di Sempra Energy, una holding di servizi energetici con sede a San Diego.
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La contea di San Diego è al centro del più grande progetto di elettrificazione dei trasporti nella storia degli Stati Uniti. Fondamentale il ruolo della vettura elettrica a emissioni zero prodotta da Nissan. Le prime mille Leaf saranno consegnate a operatori di flotte commerciali e a selezionati clienti a fine 2010. La commercializzazione su larga scala è prevista per il 2012.
Nils Ricky
SAN DIEGO - San Diego Gas & Electric (SDG&E) e Nissan hanno presentato a San Diego la prima Nissan Leaf, vettura 100 per cento elettrica a emissioni zero. La visita alla sede di SDG&E è stata anche l’occasione per vedere da vicino una delle colonnine di ricarica per veicoli elettrici che saranno installate nell’ambito del più grande progetto di elettrificazione dei trasporti nella storia degli Stati Uniti. Leaf è il primo veicolo elettrico al mondo disponibile per la commercializzazione su vasta scala a livello globale e sarà in vendita in Giappone, Stati Uniti ed Europa verso la fine del 2010. Progettata appositamente attorno a un telaio alimentato a batterie agli ioni di litio, questa berlina di me die dimensioni accoglie comodamente cinque passeggeri adulti e ha un’autonomia di percorrenza di oltre 160 km per rispondere alle reali esigenze dei consumatori. Lo scorso marzo, la SDG&E aveva annunciato che la contea di San Diego sarebbe diventata una delle prime regioni “plug-in ready” del Paese, ossia pronta ad accogliere e supportare la circolazione dei veicoli elettrici grazie
alla partnership siglata con Nissan Motor e l’Alleanza Renault-Nissan. In agosto, il Dipartimento dell’energia USA ha varato uno stanziamento di 99,8 milioni di dollari in favore di Electric Transportation Engineering Corp. (eTec), società in teramente controllata da ECOtality, Inc., per implementare un ambizioso progetto di elettrificazione dei trasporti in cinque mercati, tra cui San Diego. La Commissione energetica della California ha aggiunto altri 8 milioni di dollari per la creazione delle necessarie infrastrutture nell’area di San Diego. Con i due finanziamenti, eTec, che gode dell’appoggio di SDG&E e di altri interlocutori, renderà operative 2.250 stazioni di ricarica, posizionando la regione di San Diego ai vertici na zionali in termini di sviluppo delle infrastrutture per i veicoli elettrici. PROGRAMMA AMBIZIOSO Nissan ha discusso il piano di introduzione dei veicoli elettrici con i responsabili dello sviluppo delle infrastrutture di ricarica; le prime 1.000 Leaf elettriche saranno consegnate a operatori di flotte commerciali e a selezionati clienti a fine 2010, mentre la commercializ-
Nissan Nord America
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n Nord America, Nissan svolge attività di design e progettazione automobilistica, finanziamento a privati e aziende, vendite e marketing, distribuzione e produzione. Nissan ha assunto un preciso impegno ambientale nell’ambito del programma Nissan Green Program 2010, incentrato sulla riduzione delle emissioni di CO2, sull’abbattimento di altri inquinanti e sul riciclaggio dei materiali. L’Alleanza Renault-Nissan è stata fondata nel 1999; con essa, le due aziende partner perseguono l’obiettivo di affermarsi fra le tre principali case automobilistiche a livello mondiale per qualità, tecnologia e redditività.
zazione su larga scala è prevista per il 2012. Per la ricarica delle sofisticate batterie agli ioni di litio occorreranno circa 8 ore da un’alimentazione a 220 V. La ricarica sarà effettuabile anche da una comune presa di corrente a 120 V. Dovrebbe essere prevista una detrazione fiscale di 7.500 dollari per gli acquirenti statunitensi. Nell’ambito della partnership, SDG&E coordinerà a San Diego la creazione di un “parco regionale” di veicoli elettrici, utilizzati quotidianamente da enti locali, università, esercito, dal porto di San Diego, da flotte private e altri utenti. La collaborazione tra settore pubblico e privato porterà a un ulteriore sviluppo e perfezionamento delle infra-
strutture di ricarica, che rappresentano un elemento chiave per la fattibilità commerciale di questa visione. STAZIONI DI RICARICA Nei prossimi sei mesi sarà individuata l’esatta ubicazione delle stazioni di ricarica, la cui installazione dovrebbe cominciare nell’estate del 2010, con la messa in opera finale nella primavera del 2011. Inoltre, SDG&E si è impegnata a ridurre del 15 per cento le emissioni di gas serra dalla flotta aziendale entro il 2012 e per questo introdurrà 15 nuove auto elettriche di Nissan nel proprio parco di 200 veicoli a carburanti alternativi.
Nissan Leaf è il primo veicolo elettrico al mondo disponibile per la commercializzazione su vasta scala a livello globale e sarà in vendita in Giappone, Stati Uniti ed Europa verso la fine del 2010. È stata progettata attorno a un telaio alimentato a batterie agli ioni di litio.
Accordo anche con l’agenzia di sviluppo regionale One North East
Leaf anche in Inghilterra dal 2011 CAPENA - Dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna nel nome della mobilità a emissioni zero. Prosegue senza sosta la strategia ambientalista di Nissan che ha firmato un accordo di partnership anche con One North East, l’agenzia di sviluppo regionale del Nord Est dell’Inghilterra, dedita alla creazione di un’area economica a bassa emissione di carbonio (LCEA) specifica per i veicoli ULC (Ultra Low Carbon) che copre zone di Sunderland, South Tyneside e del distretto di Easington District. L’accordo definitivo riguarda l’implementazione dei veicoli elettrici e della relativa infrastruttura nel Nord-Est dell’Inghilterra e rafforza lo status d’avanguardia della regione, considerata il centro nazionale per lo sviluppo dei veicoli ULC. L’accordo punta a introdurre piani di incentivazione per i conducenti e iniziative di educazione e dimostrazione, che saranno operative nel corso del 2010 e del 2011. One North East si impegna a installare almeno 619 stazioni di ricarica “future-proof”, disponibili al pubblico, entro il 1° gennaio 2011, che supporteranno ricariche da 3 e 7kW e includeranno anche dodici impianti di “ricarica rapida” da 50kW. L’elettricità erogata presso i 619 punti di ricarica verrà fornita gratuitamente
fino al 31 marzo 2012, o finché non sarà disponibile un sistema di fatturazione specifico. Conformemente all’accordo, One North East ha già provveduto all’installazione di due stazioni di ricarica a uso pubblico all’interno dell’area parcheggio della sede principale dell’agenzia a Newburn Riverside, Newcastle. Accettando la collaborazione con One North East, Nissan si impegna a fornire alla regione veicoli elettrici Leaf all’inizio del 2011 e a dare priorità alle richieste di veicoli elettrici per il Regno Unito provenienti dal Nord-Est dell’Inghilterra. Per la produzione delle batterie dei veicoli elettrici è coinvolto lo stabilimento Nissan di Sunderland. One North East si avvarrà della collaborazione di partner regionali per lo sviluppo di piani di incentivazione per i possessori di un veicolo elettrico, tra cui la realizzazione di almeno 200 posti auto pubblici gratuiti entro novembre 2010 e l’introduzione di corsie preferenziali e aree urbane dedicate. L’agenzia sta inoltre collaborando con un team di sviluppatori all’installazione di stazioni di ricarica in edifici di nuova costruzione dotati di aree di parcheggio.