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AUTORAMA Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori
huBcomuNicazioNE
novItà
LA primA AgenziA stAmpA AutomobiListicA itALiAnA
a
Il salone del nuovo mondo
Sopra, il Cancelliere tedesco Angela Merkel ammira la nuova Panda in compagnia di John Elkann, Presidente della Fiat. A sinistra Günther Oettinger, Commissario Europeo per l’energia, con l’Audi R8 e-tron. Al salone tedesco molti personaggi politici hanno voluto tastare il polso all’industria dell’auto: certo è un buon auspicio
Citroën Tubik
asapress.net
Nº 523/oTToBRE 2011- € 3,00
Il messaggio arrivato da Francoforte è chiaro: il mercato va cambiato
83
in onDA tutti i VenerDÌ ALLe 20.45 su oDeon24 Digitale terrestre: canale 177 satellite: canale 864 sky
Ford Evos
Il Salone tedesco, che si è chiuso lo scorso 25 settembre, è stato preso d’assalto da oltre 900 mila visitatori, circa il 10% in più rispetto all’edizione precedente. È, ovviamente, un segnale positivo: un successo non solo per le casse del-
Land Rover Defender DC100
Maserati Kubang
Volkswagen up!
l’ente organizzatore, ma anche per il mercato in generale. Matthias Wissmann, presidente dell’associazione tedesca dei costruttori di auto (VDA), durante la conferenza stampa di continua a pag. 2
Mercedes F125!
Peugeot HX1
alFa Romeo: la RIvoluzIone LA CARICA DEI CLONI comInceRà nel 2013 citroën c4 aicross e Peugeot 4008
In concomitanza con 2010 2011 2012 2013 2014 MiTo il Salone di Francoforte, MiTo 5 porte Harald Wester, A.D. di Alfa Romeo, ha illustrato 147 i piani futuri della Casa del Giulietta Biscione. Le Giulia berlina GT e station wagon, 159 inizialmente attese per Giulia Berlina l’anno prossimo, Giulia SW arriveranno invece nel 2014, probabilmente a Berlina causa delle perplessità di Brera Sergio Marchionne che ha Spider fermato il progetto. 4C Nel 2012, poi, avrebbe Nuova Spider dovuto essere presentata C-SUV la sport utility compatta C-Suv, basata sulla piattaforma destinata alla stessa Giulia e alle future Fiat Bravo e Jeep Compass/Cherokee, ma anche questo lancio è stato spostato al 2013, così come quello della futura spider, che arriverà nel 2014. La sportivissima coupé 4C a motore posteriore, con la quale l’Alfa tornerà all’assalto del mercato americano, debutterà nel 2013 e, nello stesso anno, ci sarà il restyling di mezza età della MiTo, che adotterà alcuni tratti stilistici della Giulietta e si arricchirà della variante a cinque porte. La stessa Giulietta, poi, verrà ritoccata nel design nel 2014. La 159 continuerà ad essere prodotta per tutto il 2012, dopodiché l’Alfa resterà senza una vera ammiraglia in listino almeno fino alla fine del 2014, quando presenterà una berlina di grandi dimensioni destinata a raccogliere l’eredità della 166 e, si spera, a rinverdire i fasti della 164. Infine, è stato cancellato il programma della sport utility di grandi dimensioni, annunciato lo scorso anno.
LE pROvE
mini coupé sd: Il divertimento si fa diesel a pag. 15
mercedes sls Roadster: si apre ma non si calma a pag. 16
Ferrari 458 spider: emozione senza confronto a pag. 17
Dalla suv Mitsubishi ASX, già in commercio, deriveranno la Citroën C4 Aircross e la Peugeot 4007, che debutteranno al Salone di Ginevra (8/18 marzo 2012). La Aircross ha un frontale meno elaborato, con i led diurni verticali e gruppi ottici posteriori allungati verso il basso, oltre al terzo finestrino laterale a “pinna di squalo capovolta”. La 4008 ha invece un muso ispirato a quello della 508. Misurano 4,34 metri in lunghezza e il bagagliaio ha una capacità di 442 litri. Per evitare sovrapposizioni, la Aircross sarà offerta anche con la sola trazione anteriore, oltre che con l’integrale, e avrà un prezzo di ingresso più contenuto. Monterà anche un 1.600 a benzina da 116 CV, oltre a due diesel di 1.600 e 1.800 cc da 112 e 150 CV. I cambi saranno a 5 marce per il benzina e a sei marce – manuale o automatico – per i diesel. La versione Peugeot, invece, arriverà probabilmente solo con i due turbodiesel e con le quattro ruote motrici. Sia la 4008 che la C4 Aircross saranno commercializzate a metà del prossimo anno. I prezzi saranno compresi tra 19 e 30 mila euro.
seat mii e skoda citigo Sono le cugine della VW up! La Mii ha i proiettori molto sagomati, mentre la Citigo propone una mascherina più larga ed una differente presa d’aria inferiore. A differenza della up! la linea di cintura è rettilinea e non si impenna nella zona posteriore. Finiture e allestimenti sono simili alla VW. La lunghezza supera di poco i 3,5 metri, avranno 3 o 5 porte, uno spazio interno ottimo in rapporto alle dimensioni esterne e un bagagliaio da 251 a 951 litri. Inizialmente sarà offerto solo un tre cilindri a benzina di 1.000 cc da 60 e 75 CV con cambio a cinque marce. Poi arriveranno le versioni ecologiche, a metano e elettriche. La Mii verrà venduta in Spagna dalla fine di quest’anno e nel corso del 2012 nel resto d’Europa, come la Citigo. I prezzi dovrebbero essere leggermente più contenuti rispetto a quelli della Up!, che partirà da meno di 10 mila euro.
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Salone di
FRANCO
A UTORAMA 2 Ottobre 2011
aBartH 1 695 COMPETIZIONE Il “cinquino” dello Scorpione non è mai stato così cattivo: due posti secchi (i sedili posteriori sono stati rimpiazzati da un roll bar) e motore 1.400 Turbo T-Jet da 180 CV (lo stesso della “Tributo Ferrari”) abbinato ad un cambio meccanico elettroattuato a cinque rapporti. Può circolare su strada, ma il suo habitat naturale è la pista: lo dimostrano i dischi freno scomponibili, lo scarico Record Monza “dual mode” a contropressione variabile (che esalta il sound del propulsore oltre i 3.000 giri) e alcuni dettagli racing come, ad esempio, la plancia in carbonio.
tanto realismo e poche fanta-auto
2 500 CABRIO ITALIA
segue da pag. 1
chiusura, ha sottolineato come quest’anno il ruolo del salone come piattaforma di dialogo tra politica e industria dell’auto sia stato più importante che mai. E infatti, oltre al Cancelliere tedesco Angela Merkel, hanno visitato il salone numerosi membri di altri governi e anche Günther Oettinger, Commissario Europeo per l’Energia. «La gente chiede auto innovative ha ribadito Wissmann - con Internet e tutto quanto facilita la mobilità individuale. Gli automobilisti vogliono veicoli efficienti ma che incontrino le loro esigenze in fatto di sicurezza, comfort, qualità e design. Il tutto, ovviamente, a prezzi che rimangano affrontabili». E tutto questo, a Francoforte, c’è stato davvero, in un’edizione che aveva uno slogan molto pertinente come “Il futuro diventa di serie”. All’esterno, lungo i viali che correvano tra i padiglioni, circolavano stuoli di vetture a emissioni “zero” o quasi, utilizzate come shuttle per i visitatori, fornendo una visione piuttosto realistica di quello che potrebbe diventare il traffico cittadino nel giro di qualche anno. E all’interno del salone, c’erano decine e decine di proposte completamente nuove che raggiungeranno progressivamente il mercato nei prossimi mesi, rivoluzionando il panorama attuale. Vetture - per lo più - razionali, ricche di contenuti ma senza sprechi. Regine assolute, secondo questa chiave di lettura, sono state la nuova Panda e la VW up!, ma quasi tutte le novità esposte, proporzionalmente agli standard dei relativi segmenti, sono state estrememente pragmatiche. Perfino la maggioranza delle cosiddette concept car esposte era costituita da proposte plausibili, niente affatto fantascientifiche. Insomma, il Salone di Francoforte del 2011 è stato il manifesto della volontà dei costruttori di riconquistare la stima del pubblico a colpi di concretezza e di dimostrare a chi governa che l’industria dell’auto ha vinto le proprie inerzie e può approcciare in modo realistico e funzionale la questione della mobilità.
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Vernice Blu Abu Dhabi con capote nera e cristalli posteriori oscurati, sedili “Abarth Corsa by Sabelt” in cuoio con retro-schienale in fibra di carbonio e cerchi da 17” a razze doppie con effetto diamantato. Sono le caratteristiche principali della versione speciale della scoperta dello Scorpione, realizzata in 150 esemplari per celebrare l'anniversario dell’Unità del nostro Paese. Sotto il cofano troviamo il 1.400 Turbo T-Jet da 160 CV (collegato ad un cambio manuale a cinque rapporti) in grado di far raggiungere alla vettura i 209 km/h e di farla accelerare da 0 a 100 km/h in 7,4 secondi.
3 PUNTO SUPERSPORT
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alfa romeo
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Facile distinguere questo allestimento dalle altre varianti pepate della Punto Evo: merito della livrea Grigio Campovolo arricchita con adesivi e della verniciatura nera opaca usata per tetto, cofano e cerchi in lega da 18”. Questo modello dello Scorpione è interessante anche sotto il profilo tecnico: motore 1.400 Multiair da 180 CV (216 km/h di velocità massima e 7,5 secondi per passare da 0 a 100 km/h) e kit “Esseesse Abarth Koni” di serie, che comprende molle specifiche ribassate, freni a disco anteriori flottanti, forati e autoventilanti con pinze rosse maggiorate a quattro pistoncini e dischi posteriori forati.
concept
4 4C È stata confermata la produzione dal 2013. Per il resto il prototipo esposto era lo stesso visto a Ginevra, ma con il colore virato dal rosso all’argento. Lunga solo 4 metri, la 4C ha il motore centrale, la trazione posteriore, il telaio in fibra di carbonio (con la parte anteriore in alluminio per ragioni di sicurezza), pesa solo 850 kg e ha un rapporto peso potenza di circa 4 kg/CV. Il 1.750 Tbi da 235 CV viene abbinato al cambio a doppia frizione TCT, mentre il selettore Alfa Dna permette di modificare i principali parametri della gestione elettronica di turbo, sterzo e cambio. L’Alfa promette oltre 250 km/h e meno di 5 secondi per accelerare da 0 a 100. 5
Saverio Villa
5 MITO TWINAIR Fa un certo effetto parlare di un’Alfa bicilindrica, per di più con un motore che viene dalla 500, ma è proprio così: la gamma MiTo si arricchisce di una versione con il TwinAir Turbo di 900 cc da 85 CV utilizzato anche da Panda, Punto e Ypsilon. Ma siccome è pur sempre un’Alfa, conserva il manettino del Dna per la regolazione dell’elettronica di bordo, seppure con due sole posizioni: Dynamic, per ottenere le massime prestazioni, e Natural, per contenere consumi ed emissioni attraverso la riduzione della coppia massima da 145 a 110 Nm.
aston martin 6 V12 ZAGATO Nonostante non fosse un’anteprima mondiale (aveva già debuttato al Concorso d’Eleganza di Villa d'Este, vincendolo) l’ultima creazione del brand inglese e realizzata in collaborazione con l’atelier milanese ha catturato gli sguardi del pubblico di Francoforte. 150 esemplari in vendita dall’estate del 2012 ad un prezzo di 350.000 sterline (oltre 370.000 euro al cambio attuale) dotati di un motore 5.900 V12 da 517 CV (lo stesso montato dalla Vantage) e di un’affascinante carrozzeria in alluminio e fibra di carbonio.
A UTORAMA n.523/09-2011
Coletto, Adriano Tosi, Mattia Eccheli, Renato Gallo, Massimiliano Campanella, Andrea Rapelli
Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori fondato nel 1958
consulente Di Direzione: Paolo Altieri
Direttore responsabile Cristina Altieri/cristina.altieri@hubcomunicazione.it Direttore eDitoriale Saverio Villa/saverio.villa@hubcomunicazione.it Hanno collaborato: Michele Orfino (grafica), Marco
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F O R T E
AUTORAMA 3 Ottobre 2011
a cura di Marco Coletto, Cristina Altieri e Saverio Villa
audi 7 URBAN Il futuro delle citycar secondo il brand di Ingolstadt: 1+1 posti (uno in più della cugina monoposto firmata Volkswagen, la Nils), due motori elettrici alimentati da una batteria agli ioni di litio, estrema leggerezza (il cockpit è realizzato in CFRP, fibra di carbonio rinforzata), ruote scoperte da 21 pollici e un abitacolo a cui si accede facendo scorrere all’indietro le porte e il tetto, integrati in un unico elemento. Lo stile (a nostro avviso riuscito) unisce elementi provenienti dal mondo delle corse, dalle spider e dalle utilitarie.
8 R8 E-TRON In occasione della rassegna tedesca il brand dei quattro anelli ha svelato l’ennesima evoluzione della propria supercar ad emissioni zero. Motore elettrico da 313 CV, 4.500 Nm (!) di coppia, 200 chilometri orari di velocità massima limitati, 4,8 secondi per raggiungere i 100 km/h partendo da ferma e un pacchetto di batterie al litio ricaricabili in circa sette ore.
9 A2 Il prototipo che anticipa la seconda generazione della piccola monovolume punta sull’ecologia. Il motore elettrico anteriore offre 116 CV di potenza di picco (82 di potenza permanente) ed è alimentato da batterie agli ioni di litio collocate sotto il pianale e ricaricabili in un’ora e mezza usando una corrente trifase a 400 Volt (quattro ore con una normale corrente a 230 Volt). La scocca, con componenti in alluminio e parti annesse in CFRP (materiale plastico rinforzato con fibra di carbonio), ha consentito di ottimizzare le
concept
prestazioni - 9,3 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h e 150 km/h di velocità massima autolimitata - e i “consumi”: l’autonomia è di ben 200 chilometri.
10 S6 Sotto il segno del downsizing. La variante aggressiva dell’ammiraglia abbandona il motore 5.200 V10 per passare ad un più efficiente V8 4.000 TFSI (biturbo ad iniezione diretta di benzina) da 420 CV che consente alla vettura di raggiungere i 250 km/h di velocità massima (autolimitata), di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi (4,9 per la Avant) e di consumare solo 9,7 litri ogni 100 chilometri (9,8 la variante familiare). Il merito di queste prestazioni “ecologicamente corrette” va anche al sistema start&stop e al dispositivo “cylinder on demand”, che in fase di carico parziale disattiva quattro cilindri. 7
11 S7 SPORTBACK Arriverà nella primavera 2012 la versione racing della coupé a cinque porte “made in Ingolstadt”. Il motore 4.000 TFSI V8 da 420 CV - lo stesso adottato dalla S6 - regala prestazioni esaltanti (250 km/h di velocità massima, “0-100” in 4,9 secondi) senza chiedere troppo carburante in cambio (9,7 litri ogni 100 10
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chilometri). Tra gli optional più esclusivi segnaliamo le modanature interne in carbonio e i freni carboceramici.
12 S8 Quando l’eleganza incontra l’emozione. Grazie al motore V8 4.000 TFSI da 520 CV abbinato al cambio tiptronic a otto rapporti, l’ingombrante ammiraglia di Ingolstadt (è lunga 5,15 metri) si trasforma in una supercar a tutti gli effetti. Impiega solo 4,2 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h (meglio di una R8 V8), dichiara una velocità massima (autolimitata) di 250 km/h e grazie al sistema di recupero di energia consuma solo 10,2 litri ogni cento chilometri.
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Bentley 13 CONTINENTAL GTC La seconda generazione di una delle scoperte più amate dai VIP si evolve: il design è più aggressivo, c'è più spazio per le gambe di chi si accomoda dietro e la trazione integrale ha una ripartizione della coppia 40:60 (invece di 50:50) per ridurre il sottosterzo durante le curve più impegnative. Sotto il cofano troviamo un motore 6.000 W12 da 575 CV (che può viaggiare anche a etanolo) che spinge la scoperta british fino a 314 km/h e la fa accelerare da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi.
Bmw
km/h di velocità massima (optando per l’M Driver’s Package è possibile innalzare questo limite a 305 km/h), 4,4 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari e un consumo di 9,9 litri ogni 100 km.
16-17 i3 E i8 14 SERIE 1 Più spaziosa, più piacevole da guidare ma soprattutto più evoluta tecnicamente grazie alla presenza di motori tutti sovralimentati. La gamma dei propulsori comprende due unità 1.600 a benzina (116i da 136 CV e 118i da 170 CV) e tre 2.000 turbodiesel (116d da 116 CV, 118d da 143 CV e 120d da 184 CV). I prezzi sono compresi tra 26.800 e 33.850 euro. In futuro arriveranno le versioni a tre e quattro porte e le sportive Coupé e Cabrio.
15 M5 Anche l'ammiraglia sportiva di Monaco, così come la rivale Audi S6, punta sul downsizing. Addio al motore 5.000 V10 e un grande benvenuto al 4.400 V8 da 560 CV sovralimentato ad iniezione diretta di benzina e abbinato ad un cambio a doppia frizione a sette rapporti. 250
La i3 (17) è una piccola monovolume elettrica adatta alla città: ha quattro porte (quelle posteriori si aprono in opposizione al senso di
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concept
marcia) e monta un propulsore da 170 CV che permette alla baby MPV bavarese di raggiungere i 150 km/h di velocità e di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 8 secondi. Decisamente più sportiva la coupé ibrida plug-in a trazione integrale i8 (16), che sotto il cofano ospita un motore 1.500 turbo tre cilindri a benzina da 223 CV abbinato ad un’unità elettrica. Il risultato? 250 km/h di velocità massima, meno di cinque secondi sullo 0-100 e un consumo inferiore ai 3 litri ogni cento chilometri.
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La versione più parca della supercar bavarese monta un 3.0 turbodiesel a sei cilindri in linea da 313 CV che permette alla vettura di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi (5,6 la Cabrio) e di consumare solo 5,4 litri (5,6 la variante scoperta) di gasolio ogni cento chilometri. Merito soprattutto del dispositivo Eco Pro, che quando viene attivato determina una variazione dei parametri di funzionamento del pedale dell’acceleratore e del setup di cambiata della trasmissione automatica, oltre a ottimizzare il comportamento del climatizzatore.
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FRANCOFORte
A UTORAMA 4 Ottobre 2011
cadillac
bugatti 19 VEYRON L'OR BLANC
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Un unico esemplare, oltretutto già venduto, caratterizzato da un prezzo stratosferico: 1,65 milioni di euro. La carrozzeria verniciata in bianco e blu è impreziosita da alcune parti in porcellana (come ad esempio il tappo del serbatoio), materiale utilizzato anche per guarnire gli interni.
È una gigantesca cabrio di 5,17 metri, con quattro porte ad apertura ad armadio e quattro posti, che non verrà mai prodotta in serie ma anticipa lo stile Cadillac del futuro prossimo. L’abitacolo sontuoso impiega grandi quantità di legno d’ulivo massello italiano, alluminio lavorato e pelle finita a mano. C’è anche una coperta estraibile di cachemire per coccolare i passeggeri quando si viaggia a capote aperta. La propulsione è ibrida, con un V6 biturbo a iniezione diretta di 3.8 litri e un motore elettrico (alimentato da batterie al litio) che generano complessivamente 425 CV. La trazione è integrale.
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chevrolet 21 MALIBU La spaziosa (il passo ha una lunghezza di 2,74 metri) berlina premium americana proverà a sedurre i clienti europei con un design aggressivo: i fari posteriori ricordano quelli della supercar Camaro mentre il cruscotto sdoppiato si ispira addirittura alla Corvette. Il pubblico potrà scegliere tra due motorizzazioni a quattro cilindri (2.400 benzina da 169 CV e 2.000 turbodiesel da 164 CV) e tra un cambio manuale e uno automatico.
22 COLORADO RALLY Questo pick-up ispirato al mondo delle competizioni monta un propulsore 2.8 turbodiesel e adotta soluzioni create appositamente per la guida in fuoristrada. Qualche esempio? Gli ammortizzatori Fox Racing Shox (con una corsa di 14 cm), le sospensioni regolabili in altezza fino a 5 cm, due verricelli con capacità di traino pari a 4 tonnellate e pneumatici specifici per i terreni fangosi. Il sistema “air boost”, inoltre, ripulisce l’abitacolo rapidamente dopo che il veicolo è entrato in una nube di polvere.
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23 MIRAY La sportiva del futuro secondo il brand “yankee”: design che ricorda i moderni caccia e un motore 1.500 turbo a quattro cilindri montato dietro il posto guida unito a due unità elettriche anteriori da 20 CV alimentate da una batteria agli ioni di litio che si carica attraverso l’energia sviluppata in fase di frenata. Per questa concept, che anticipa lo stile del futuri modelli della Chevy, la rassegna di Francoforte è stata l’anteprima europea, visto che l’avevamo già vista lo scorso marzo al Salone di Seoul.
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24 DS5 La crossover francese, già svelata al Salone di Shanghai ma non ancora presentata in Europa, è perfetta per chi cerca versatilità ed ecologia ma non vuole rinunciare all'eleganza. Ha un abitacolo e un bagagliaio spaziosi, presenta interni rifiniti come quelli di un'ammiraglia e sotto il cofano monta un propulsore 2.000 turbodiesel HDi da 163 CV unito ad un motore elettrico da 37. Un'ibrida a gasolio a trazione integrale che arriverà entro la fine dell’anno nei nostri listini, anche con motorizzazioni più convenzionali.
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Bisognerà attendere il 2012 per la versione più lussuosa della piccola francese. All’esterno la vettura si distingue per gli specchietti retrovisori bruniti, per i cerchi in lega da 17” diamantati e per la decorazione sul tetto che richiama il logo DS. Nel realizzare gli interni gli stilisti transalpini hanno puntato sul bianco, tinta utilizzata per la strumentazione, i sedili in pelle e le rifiniture delle portiere e del bracciolo centrale.
Il concetto americano di van sembra prendere piede anche in Europa. Questo esercizio di stile, ispirato nella parte anteriore al veicolo commerciale Type H nato alla fine degli Anni ’40, vorrebbe far riscoprire il piacere del viaggio al guidatore e agli occupanti. Nove posti a sedere variamente configurabili, maxischermo interno, ampie superfici vetrate e due grandi porte (di cui una, a destra, con apertura ad ala di gabbiano). La tecnologia Hybrid4 - motore turbodiesel anteriore abbinato ad un’unità elettrica posteriore per 200 CV totali - permette di ottenere emissioni di CO2 paragonabili a quelle di una berlina. Le sospensioni sono le famose idrattive Citroën.
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La più grossa delusione di Francoforte arriva da questa Porsche Cayenne elaborata da un brand inglese che l’aveva spacciata, prima del salone, per un modello completamente inedito. Il motore 4.800 V8, grazie alla doppia sovralimentazione, è stato portato da 500 a 630 CV mentre il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 175.000 euro.
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NISSAN LEAF. LA PRIMA AUTO DELL’ANNO 100% ELETTRICA.
Zero emissioni di CO2 (dato riferito esclusivamente alla fase di guida).
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Salone di
FRANCO
A UTORAMA 6 Ottobre 2011
ferrari 28 458 SPIDER La variante scoperta della 458 Italia non poteva certo essere una roadster come tutte le altre e così ha scelto di diventare la prima scoperta con motore posteriore/centrale (lo stesso 4.5 V8 da 570 CV della coupé) a montare un tetto rigido ripiegabile. Questa copertura in alluminio, che permette di risparmiare 25 kg rispetto ad una tradizionale capote in tela, ha un tempo di apertura o chiusura di soli 14 secondi. Grande il lavoro aerodinamico svolto, che prevede anche un frangivento in vetro regolabile in altezza. Ma se volete saperne di più, leggete la nostra prova a pagina 17, 28
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PANDA La citycar più amata d’Europa è cresciuta, non solo nelle dimensioni. Oltre ad aver guadagnato una decina di centimetri in lunghezza (ora sono 365 in totale) la baby torinese, la cui produzione comincerà a fine 2011 nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, è diventata più versatile e più ricca di tecnologia. La parte destra della plancia è occupata da un tascone portaoggetti che ricorda quello della prima generazione degli Anni ‘80 e il bagagliaio è più grande e può essere ulteriormente ampliato abbattendo anche lo schienale del sedile anteriore destro. Sotto il cofano, oltre ai già noti propulsori 1.200 a benzina da 69 CV e 1.300 turbodiesel Multijet da 75 CV, c’è il bicilindrico TwinAir di 900 cc in versione aspirata da 65 CV e turbo da 85 CV. Poi arriveranno le versioni a Gpl (1.200 da 69 CV) e metano (900 da 80 CV). Nei prossimi mesi sarà disponibile a richiesta anche un sistema che, quando si viaggia sotto i 30 km/h, rileva gli ostacoli a distanza ravvicinata e frena automaticamente l’auto.
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31 SURF Dopo la Karma, la Casa yankee, specializzata in veicoli ibridi con range extender plug-in, ha svelato un modello più pratico realizzato sullo stesso pianale. Cinque porte, un bagagliaio capiente e due motori elettrici combinati con un 2.000 turbobenzina da 260 CV (sono 403 i CV totali) che si occupa di ricaricare le batterie e di aumentare l’autonomia fino a 500 chilometri.
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ford 32 FIESTA ST ED ECONETIC Nei prossimi mesi vedremo nelle concessionarie due versioni della Fiesta molto diverse fra loro. La ECOnetic, dedicata a chi vuole risparmiare, monta un 1.600 turbodiesel TDCi da 95 CV che promette consumi pari a 3,3 litri ogni 100 km. La ST Concept, che potete vedere nelle foto pubblicata, invece, svela le forme del modello stradale “cattivo” che sfrutterà commercialmente l’immagine sportiva della vettura che gareggia nei rally 32 internazionali, e accoglie sotto il cofano un 1.600 EcoBoost sovralimentato a benzina da 180 CV, capace di proiettarla da 0 a 100 km/h in meno di sette secondi. Si distingue dalle Fiesta normali per il frontale ispirato alla Focus ST e il grande estrattore posteriore.
33 EVOS Il futuro della Ford passa anche attraverso questo prototipo ibrido plug-in (la meccanica è simile a quella della concept C-Max Energi) a quattro porte e quattro posti. Lo stile anticipa le forme delle prossime generazioni di Fiesta, Focus e Mondeo, mentre la tecnologia è stata finalizzata alle esigenze di guidatore e passeggeri: attraverso l’analisi delle abitudini degli occupanti, ad esempio, il “cervello” della Evos può impostare la temperatura dell’abitacolo prima della partenza e addirittura comunicare con i dispositivi elettronici presenti nell’abitazione del proprietario. Questo sistema comparirà presto sui futuri modelli Ford.
34 FOCUS 1.0 ECOBOOST E ST SW Come la Fiesta, la gamma della “world car” Ford si arricchisce nella parte bassa e in quella alta. Da una parte esordisce la 1.0 34
Ora è quasi una suv. Merito della trazione integrale - abbinata esclusivamente ai motori 3.600 V6 da 280 CV e 2.000 turbodiesel da 170 CV - che si attiva automaticamente a seconda delle condizioni della strada. La sette posti torinese è ora ordinabile anche nell’allestimento lussuoso All Included, che comprende sedili in pelle, cerchi in lega da 19", navigatore, telecamera posteriore e barre longitudinali cromate sul tetto.
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EcoBoost, che vedete nella foto), con un inedito propulsore supercompatto a tre cilindri di soli 1.000 cc, disponibile in due livelli di potenza (100 e 120 CV), che promette consumi bassissimi grazie alla sovralimentazione e all’iniezione diretta. Dall’altra arriva la versione più sportiva della gamma station wagon: sotto il cofano ha un 2 litri turbo da 250 CV mentre la dotazione comprende l’assetto sportivo, i sedili Recaro e sugli allestimenti più lussuosi - i fari bi-xeno.
35 FOCUS ST Anche la ST berlina, dalla quale deriva la station wagon di cui sopra, monta un motore 2.000 turbo ad iniezione diretta di benzina EcoBoost da 250 CV abbinato ad un cambio manuale a sei marce, ammortizzatori ribassati di 10 mm, cerchi da 18” montati su pneumatici Goodyear Eagle F1 Asymmetric 2 235/40, nuova griglia trapezoidale anteriore, minigonne, spoiler e scarico integrato nel diffusore: sono queste le caratteristiche 35 principali della variante aggressiva della compatta dell’Ovale Blu, prevista per il 2012. Tre gli allestimenti: ST1 (sedili Recaro in tessuto e accensione senza chiave), ST2 (sedili Recaro parzialmente in pelle e clima automatico) e ST3 (sedili Recaro riscaldabili in pelle e fari bi-xeno).
36 FORMULA FORD Da 44 anni questo campionato organizzato dalla Ford rappresenta il trampolino di lancio per molti piloti destinati ad approdare alle categorie superiori: nel trofeo hanno corso (e vinto) driver del calibro di Ayrton Senna e Jenson Button. L’ultima evoluzione della monoposto realizzata specificamente per queste competizioni, che vedremo sulle piste di tutto il mondo a partire dal 2012, è dotata di un motore 1.600 36 EcoBoost da 165 CV e di un cambio sequenziale a sei marce.
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AUTORAMA 7 Ottobre 2011
HYUNdai
HoNda 37 CIVIC La nona generazione della compatta nipponica, che sarà nelle concessionarie a partire dal prossimo anno, ha conservato molti elementi stilistici della generazione precedente: le uniche differenze davvero evidenti sono i fanali posteriori (raccordati da uno spoiler che contiene la terza luce di stop) e il vistoso inserto in plastica sul frontale. La gamma motori comprende tre unità: due a benzina (1.400 da 100 CV e 1.800 da 142 CV) e il rinnovato 2.200 turbodiesel i-DTEC da 150 CV, che emette solo 110 g/km di CO2.
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38 i30 Dopo soli quattro anni dal lancio, la berlina coreana di segmento C si rinnova completamente. Per rubare clienti perfino alla VW Golf, punta su un design originale e innovativo - con due frontali diversi secondo l’allestimento - e su una gamma motori piuttosto vasta: tre benzina (1.400 da 100 CV, 1.600 da 120 o 135 CV) e tre turbodiesel CRDi (1.400 da 90 CV, 1.600 da 110 e 128 CV. Tra gli optional c’è il sistema “Flex Steer” che permette di configurare lo sterzo (modalità Comfort, Normal o Sport) secondo le esigenze di chi guida.
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39 C-X16 Il prototipo che anticipa le forme della futura coupé compatta (è lunga meno di quattro metri e mezzo) è stato tra le novità più apprezzate a Francoforte. L’anti-Porsche Cayman in salsa british monta un 3 litri sovralimentato da 380 CV abbinato ad un cambio automatico a otto rapporti e a un motore elettrico che fornisce un surplus di 95 CV per circa 10 secondi. Merito delle batterie al litio posizionate dietro i sedili anteriori, che vengono caricate tramite un sistema ispirato al KERS delle monoposto di F1. Le prestazioni annunciate sono eccezionali - 300 km/h di velocità massima e 4,4 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h - ma i consumi non sono da meno: 5,7 l/100 km nel ciclo combinato e la possibilità di viaggiare fino a 80 km/h ad emissioni zero. Lussuosi, come sempre quando si parla di vetture del brand inglese, gli interni: fibra di carbonio utilizzata per il cruscotto e i sedili, Alcantara e pelle Poltrona Frau a profusione. Bello e suggestivo il lunotto apribile incernierato lateralmente, come quello della leggendaria E-Type.
40 GRAND CHEROKEE SRT8 La Jeep più potente di sempre, senza se e senza ma. Il motore 6.400 V8 da 470 CV permette alla grande suv “yankee” di raggiungere i 255 km/h di velocità massima e di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi. Il piacere di guida è garantito dall’assetto ribassato di 3 cm, dai freni Brembo e dalle nuove sospensioni con ammortizzatori attivi, la carrozzeria è caratterizzata da inediti passaruota e battitacco e da due vistose prese d’aria sul cofano mentre negli interni spiccano il volante riscaldato con leva del cambio (che si aggiunge a quella presente sulla consolle centrale), i sedili in pelle Nappa con inserti in camoscio, la plancia con finiture in carbonio e il tetto panoramico. La vedremo nel primo trimestre 2012.
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LaMBorGHiNi
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42MaiGALLARDO SUPER TROFEO STRADALE una Gallardo è stata così estrema. Basata sulle
41 GT La Casa coreana punta in alto con un ambizioso prototipo di coupé a quattro porte che vorrebbe rappresentare un’alternativa più economica e compatta (è lunga “solo” 4,69 metri) alla Mercedes CLS. Gli amanti della guida sportiva, però, non potranno non apprezzare la presenza della trazione posteriore e di un motore 3.300 V6 turbo ad iniezione diretta di benzina da ben 395 CV abbinato ad un cambio automatico a otto rapporti.
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vetture da corsa impegnate nel monomarca Blancpain e prodotta in soli 150 esemplari, monta lo stesso motore 5.200 V10 da 570 CV della versione Superleggera ma si distingue per l’ala posteriore maggiorata (regolabile in due posizioni per ottimizzare le prestazioni in funzione delle caratteristiche del tracciato), per il cofano motore asportabile con sistema di sgancio rapido e per i colori nero e rosso utilizzati per la carrozzeria e per gli interni.
LaNCia 43 FLAVIA CABRIO
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Dopo 44 anni (Flavia Convertibile Vignale, 1967) la Casa torinese torna a proporre una scoperta a quattro posti, basata sulla Chrysler 200 Convertible. I suoi punti di forza sono due: lo spazio e l’eleganza. È lunga 4,90 metri, ha un passo di 2,76 metri e una dotazione di serie che comprende tra le altre cose i cerchi in lega da 18”, gli interni in pelle e il navigatore satellitare. Il motore è un 2.400 a benzina da 175 CV abbinato ad un cambio automatico a sei rapporti.
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LaNd roVer 44-45 DC100 E DC100 SPORT L’erede della mitica Defender arriverà solo nel 2015 ma il suo stile dovrebbe avere molto in comune con questo prototipo (foto 44) dotato di un 2 litri turbodiesel con sistema start/stop abbinato a un cambio automatico a otto rapporti. L’aspetto, per la verità, è un po’ lezioso per una vettura che dovrebbe essere progettate per assolvere compiti “impossibili”, ma la 4x4 britannica è anche ricca di soluzioni da fuoristrada del terzo millennio, come il verricello integrato nel paraurti, uno scanner in grado di analizzare il terreno e un sonar che misura la profondità dell’acqua (secondo la Casa, la DC100 può superare guadi fino a 75 cm). Anche l’ecocompatibilità è stata tenuta in grande considerazione, come dimostrano il tetto dotato di pannelli solari e la speciale vernice argentata che riflette i raggi del sole per ridurre l’utilizzo del climatizzatore. A Francoforte è stata presentata anche la variante scoperta Sport (foto 45), con parabrezza abbattibile, che si differenzia dalla versione chiusa per il motore 2 litri a benzina, che in futuro potrebbe anche diventare parte di un sistema ibrido plug-in.
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A UTORAMA 8 Ottobre 2011
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46 GS 450H La seconda generazione dell’ammiraglia ibrida giapponese monta un motore 3.500 V6 a benzina da 290 CV che, abbinato a due propulsori elettrici, offre una potenza complessiva di 343 CV. Prestazioni interessanti (250 km/h di velocità massima e 5,9 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) e consumi contenuti (6,3 litri ogni 100 chilometri). La berlinona nipponica può viaggiare per dieci chilometri ad emissioni zero (a patto che non si superino i 60 km/h) e ha anche le ruote posteriori sterzanti.
47 LOTUS EXIGE S Grazie al compressore volumetrico il motore 3.500 V6 della coupé inglese genera ben 350 CV. Questo, unito al peso contenuto (poco più di 1.000 kg), consente di ottenere prestazioni incredibili: 275 km/h di velocità massima e 3,8 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h. Il prezzo di questo gioiello? Superiore (ma non di molto) a 70.000 euro.
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48 KUBANG La prima SUV del Tridente ha un obiettivo più che evidente: rubare clienti alla Porsche Cayenne. Lo stile aggressivo è stato realizzato dal Centro Stile Maserati e il pianale, seppure basato su quello della Jeep Grand Cherokee, si differenzia per interventi specifici alle sospensioni e ai freni per ottenere un carattere più stradale e sportivo. I motori saranno rigorosamente “made in Italy”: il V8 a benzina, in particolare, sarà “made in Maranello”, mentre sul fronte diesel ci sarà il 3.000 V6 costruito dalla VM. Il cambio sarà automatico a 8 rapporti. Arriverà nel 2013.
49 CX-5 La prima suv compatta del marchio giapponese ha un solo obiettivo: scalzare dal trono la regina Nissan Qashqai. I suoi punti di forza: un design gradevole, un pianale leggero, un grande spazio per le gambe dei passeggeri posteriori e una gamma propulsori più efficiente che mai. Un 2.000 a benzina da 165 CV (160 per la versione a trazione integrale) e un 2.200 turbodiesel da 150 e 175 CV. La vedremo sul mercato nei primi mesi del 2012.
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mercedes 50 CLASSE B La seconda generazione della monovolume compatta della Stella, che arriverà nelle concessionarie a novembre, guadagna una linea più filante e aerodinamica (merito dell'altezza diminuita di ben cinque centimetri) ma non trascura affatto la versatilità. La gamma dei propulsori comprende due unità 1.600 a benzina (da 122 CV e 156 CV) e due 2.000 turbodiesel CDI (da 109 CV e 136 CV). Tra le novità tecniche più importanti segnaliamo il debutto del cambio automatico a doppia frizione.
51 F 125! La concept creata per celebrare i 125 anni di vita dell’automobile anticipa il futuro delle ammiraglie Mercedes. Ha due grandi porte ad ala di gabbiano e un motore elettrico per ogni ruota, con una potenza totale continuativa di 231 CV (313 di picco), batterie al litio/zolfo, celle a combustibile plugin hybrid e un serbatoio di idrogeno integrato nella struttura della carrozzeria che non penalizza l’abitabilità. 220 km/h di velocità massima, 4,9 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h e un consumo di 0,79 kg di idrogeno (equivalenti a 2,7 litri di gasolio) ogni cento km.
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Per la prima volta la spider di Stoccarda è disponibile anche diesel. Il propulsore 2.100 a quattro cilindri da 204 CV abbinato ad un cambio automatico a sette rapporti (la trasmissione manuale debutterà nel secondo trimestre 2012) consente alla roadster tedesca di raggiungere i 243 km/h di velocità massima e di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,7 secondi. Il tutto con consumi degni di un’utilitaria: 4,9 litri di gasolio ogni 100 chilometri. Il prezzo: 41.829 euro.
La supercar della Mercedes perde le ali del gabbiano e il tetto rigido ma diventa ancora più esclusiva della Coupé, oltre ad essere più pesante di 40 chilogrammi. La capote in tessuto si apre e si chiude in undici secondi e può essere azionata fino a 50 km/h, mentre i dati tecnici (motore 6.300 V8 da 571 CV e cambio a doppia frizione), le prestazioni (317 km/h e 3,8 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) e i consumi (13,2 litri ogni 100 km) sono rimasti invariati.
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opel 54 ZAFIRA TOURER La terza generazione della monovolume compatta tedesca affianca in listino (prezzi a partire da 23.450 euro) - e non sostituisce, per il momento - la precedente serie. Offre sette posti singoli, un bagagliaio capiente, una linea aggressiva (soprattutto nel frontale, ispirato alla Ampera) e una gamma motori completa: un 1.400 a benzina da 115 e 120 CV e un 2.000 turbodiesel CDTI declinato in tre potenze (110, 130 e 165 CV). Ma non è tutto: all'inizio del prossimo anno debutterà infatti un 1.600 turbo a metano da 150 CV.
55 ASTRA GTC La versione coupé della compatta di Rüsselsheim è più aggressiva della sorella a cinque porte ma non ha perso un briciolo di praticità, visto che la capienza del bagagliaio è rimasta la stessa. La gamma motori (tutti sovralimentati) comprende tre unità a benzina - 1.400 da 120 e 140 CV, 1.600 da 180 CV - e tre diesel CDTI (1.700 da 110 e 130 CV e 2.000 da 165 CV).
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56 COMBO La gemella della Fiat Doblò - disponibile nelle versioni passeggeri e van con due diversi passi e due differenti altezze - ha una gamma propulsori molto ricca. Un 1.400 a benzina da 95 CV, un 1.400 a metano da 120 CV e quattro turbodiesel CDTI: 1.300 da 90 CV, 1.600 da 90 e 105 CV e 2.000 da 135 CV. Il debutto sul mercato è previsto per febbraio 2012
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57 RAK E Si presenta come la rivale diretta della Renault Twizy. Monta un motore elettrico da 14 CV di potenza (che, secondo la Opel, permette di percorrere ben 100 chilometri con un solo euro di spesa) e ha due posti in tandem. Raggiunge una velocità massima di 120 km/h. È la soluzione ideale per spostarsi in città in modo ecologico.
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58 508 RXH Ha la trazione integrale e un aspetto simile ad una suv ma sotto la pelle la versione al top della station wagon del Leone nasconde una tecnologia d’avanguardia. Il motore 2.000 turbodiesel HDi da 163 CV è abbinato ad un’unità elettrica da 37 CV che permette di ottenere consumi inferiori a 4,2 litri ogni 100 chilometri. La vedremo nelle concessionarie nel 2012
59 HX1 Sembra una grande coupé è invece è quasi una monovolume, con due posti davanti e due dietro fissi, più due centrali a scomparsa. Le porte ad apertura contrapposta si sollevano con un movimento simile alle ali di un gabbiano e danno accesso a un abitacolo che miscela legno di quercia, pelle, fibre ottiche e touchscreen. Nei cerchi, sul frontale e sulle fiancate ci sono flap che si angolano in base alla velocità e abbassano il Cx a 0,28. La propulsione è ibrida, con un 2.2 turbodiesel da 204 CV che muove le ruote anteriori e un motore elettrico da 95 CV per le posteriori. L’autonomia elettrica è di 30 km e le batterie possono essere ricaricate tramite la rete di casa.
L’icona della sportività “made in Zuffenhausen” si rinnova per la sesta volta in 48 anni. Fuori il design è più moderno (specialmente nella zona posteriore) e aerodinamico mentre per quanto riguarda la tecnica segnaliamo il passo allungato di 10 cm e la carrozzeria alleggerita. Due le versioni, per ora: la Carrera (87.212 euro) con il 3.400 da 350 CV e la Carrera S (100.412 euro) con il 3.800 da 400 CV
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61 TWINGO Un nuovo frontale (che caratterizzerà le prossime vetture della Renault), due colori inediti (Fucsia e Blu Bermude) e un portellone posteriore che ora incorpora due gruppi ottici. Queste le modifiche principali che hanno riguardato la compatta transalpina. Nella gamma motori l’unica novità è il 1.500 turbodiesel dCi da 85 CV.
62 KOLEOS La suv prodotta in Corea del Sud e dotata di trazione integrale Nissan si rinnova. Il frontale sfoggia i fari ridisegnati e la calandra cromata, gli specchietti retrovisori hanno gli indicatori di direzione integrati mentre l’unica modifica rilevante nell’abitacolo (migliorato nelle finiture) riguarda il look del contagiri. 62
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A UTORAMA 10 Ottobre 2011
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63 EXEO La “media” della Seat, strettamente imparentata con la vecchia generazione dell’Audi A4 e disponibile sia come berlina che come station wagon, presenta modifiche soprattutto al frontale, che è stato ridisegnato intorno alla nuova calandra a nido d’ape. Cambia anche il design dei gruppi ottici, ora a led, mentre a richiesta sono disponibili i proiettori bi-xeno. Il 2 litri turbodiesel, che è il motore di punta della gamma, emette 7 g/km in meno di CO2 in tutte le sue varianti (120, 143 e 170 CV). La Exeo restyling verrà commercializzata a breve poi, dai primi mesi del 2012, disporrà anche del sistema start&stop.
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Alcuni anni fa sembrava che la VW volesse trasformare la Seat in una sorta di Alfa Romeo iberica ma il progetto sembrava essersi congelato. Quel discorso sembra invece riprendere con la berlina sportiva IBL, caratterizzata da dimensioni abbondanti (4,67 metri di lunghezza), stile filante e sportivo, cerchi da 20 pollici e propulsione ibrida plug-in. La plancia è orientata verso il conducente e la strumentazione completamente digitale fornisce “pacchetti” di informazioni diversi secondo il tipo di guida che si vuole adottare: “Travel”, “Sport” o “Efficiency”. Tutti i sistemi di infotainment sono comandati attraverso un touchpad integrato nel volante.
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SkOdA
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65 MISSION L È la prefigurazione della berlina media che debutterà sul mercato indiano già alla fine di quest’anno, per poi sbarcare in Europa e Russia nel 2012. Insomma una sorta di “world car”, caratterizzata da un ottimo rapporto qualità/prezzo, sulla quale la Skoda punta molto per raggiungere l’obiettivo del raddoppio delle vendite entro il 2018. Lunga 4,5 metri, dovrebbe collocarsi tra la Fabia e la Octavia, ma non è azzardato pensare che finirà per sostituire quest’ultima. La calandra a listelli verticali, il nuovo logo e il trattamento dei gruppi ottici anticipano le tendenze stilistiche future della Casa ceca.
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66 FORVISION Anticipa lo stile della Smart III, attesa per il 2012, e mostra l’uso che in futuro si farà dei materiali sintetici. Non a caso è stata realizzata con la Basf, che è il maggior fornitore mondiale di prodotti chimici per l’auto. Il tetto è costituito da pannelli solari che alimentano il sistema multimediale e l’impianto di ventilazione, i sedili sono rivestiti in tessuto ad elevata capacità di trasmissione del calore e pellicole speciali isolano termicamente e acusticamente l’abitacolo. Ciascun cerchio in plastica pesa tre chilogrammi in meno rispetto a una ruota tradizionale e la cellula di sicurezza e le porte sono in resina epossidica rinforzata con fibre di carbonio, che pesa oltre il 50% in meno dell’acciaio e il 30% in meno dell’alluminio. La meccanica della forvision deriva da quella della fortwo electric drive.
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67 XIV-1 La Range Rover Evoque sta conquistando il pubblico modaiolo? Ecco quindi una coreana che, fatte le debite proporzioni, si ispira al carattere della trendsetter britannica e lo declina in chiave un po’ più nazionalpopolare. Le dimensioni di questo prototipo sono più o meno quelle della Nissan Qashqai e il motore è un 1.600 a benzina. Le porte si aprono ad armadio e i sedili ruotano e si spostano a piacere per permettere di giocare con lo spazio. All’interno, largo a connettività e multimedialità, con le principali funzioni che possono essere governate tramite uno smartphone.
68 SUT-1 L’ingombrante (è lungo 4,99 metri) pick-up coreano disponibile a trazione posteriore o integrale - ha cinque posti e offre un piano di carico di due metri quadrati. Il motore è solo uno - un 2.200 turbodiesel da 155 CV abbinabile ad un cambio manuale o automatico entrambi a sei rapporti - e la dotazione di serie è completa (telecamera posteriore, interni in pelle, tetto apribile e altro ancora).
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SubAru 69 XV La variante crossover della Impreza, giunta alla seconda generazione, ha ovviamente la trazione integrale e una gamma di propulsori boxer composta da due unità a benzina (1.6 e 2.0) e da un 2.0 turbodiesel, tutte impreziosite dal sistema start&stop di serie. La trasmissione può essere manuale o automatica CVT. La commercializzazione è imminente.
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La piccola pepata giapponese è dedicata a chi cerca prestazioni briose e un pizzico di vivacità anche nel design. Fuori si distingue per le minigonne, lo scarico sportivo, i cerchi in lega da 17” e i fari allo xeno, mentre nell’abitacolo spiccano i sedili “racing”, la strumentazione a cinque quadranti e il volante in pelle. Sotto il cofano troviamo invece un propulsore 1.600 da 136 CV abbinato ad un cambio manuale a sei marce. 70
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tOYOtA 71 PRIUS+ La famiglia dell’ibrida nipponica si allarga con una versione monovolume. I sette posti sono stati ottenuti grazie all’aumento della lunghezza (+ 16 cm) e del passo (+ 8 centimetri) e al diverso posizionamento delle batterie, che ora sono al litio e collocate tra i due sedili anteriori e non più nella zona del bagagliaio.
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Grazie alla possibilità di ricaricare la batteria attraverso una normale presa di corrente, l’ultima evoluzione della jap a doppia alimentazione benzina/elettrica può viaggiare per 20 chilometri ad emissioni zero (fino ad una velocità di 100 km/h) e consuma solo 2,2 litri ogni 100 chilometri. Ma non è tutto: per la prima volta i guidatori della Prius possono scegliere quando viaggiare esclusivamente a emissioni zero.
73 AVENSIS A soli due anni dal lancio, la berlina giapponese si rinnova. Nello stile (più sportivo, specialmente nel frontale) e sotto la pelle: la dotazione di serie è più completa (navigatore standard su tutta la gamma) e la gamma motori (praticamente identica a prima) ha beneficiato di miglioramenti per quanto riguarda i consumi.
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Non è ancora la versione di serie della coupé a trazione posteriore realizzata in colaborazione con Subaru, bensì l’ennesimo prototipo che anticipa il modello che vedremo a Ginevra in marzo. Il motore sarà un 2.000 boxer aspirato.
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vOlkSwAGeN 75 UP! La nuova citycar - che arriverà sul mercato a dicembre, inizialmente solo nella versione a tre porte offre in poco più di tre metri e mezzo di lunghezza uno spazio insospettabile ai passeggeri posteriori e ai bagagli. Sotto il cofano della vettura, disegnata da Walter de Silva, c’è un inedito 1.000 tre cilindri a benzina (60 e 75 CV) o a metano (68 CV), i freni a disco anteriori sono autoventilanti (una raffinatezza per la categoria) e tra gli optional c’è perfino la frenata automatica di emergenza.
76/81 CONCEPT UP! Sullo stesso pianale della up! sono state realizzate anche sei interessanti
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concept, svelate in occasione della rassegna tedesca: la buggy up! (biposto scoperta con carrozzeria in acciaio leggero e due roll-bar posizionati dietro i sedili); la up! azzurra (senza porte, senza tetto, con sedili in pelle bianca e blu, plancia in mogano con inserti in acero e superfici rivestite in resina sintetica); la sportiva GT up! (motore da 100 CV per soli 900 kg di peso, frontale ispirato alla Golf GTI, minigonne, specchietti neri, cerchi da 17”, spoiler posteriore e doppi scarichi); la e-up! elettrica da 82 CV e la eco up! a metano, con due bombole da 11 kg posizionate nel sottoscocca e nella vasca della ruota di scorta. C’era infine la cross up!, prefigurazione della versione a cinque porte, ispirata al mondo “off-road” (altezza dal suolo aumentata di 15 mm, con protezione sottoscocca color argento e modanature laterali paracolpi nere),
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Una originalissima monoposto elettrica studiata per i pendolari: 130 km/h di velocità massima, autonomia di 65 km e un tempo di ricarica di sole due ore. Il propulsore da 20 CV continuativi (34 CV di potenza massima) è alimentato da una batteria al litio mentre la carrozzeria, che è lunga poco più di tre metri, punta sulla leggerezza.
buggy up!
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e-up!
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up! Azzurra
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cross up!
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GT up!
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vOlvO La Concept Universe, presentata in aprile a Shanghai, è solo un ricordo, perché la futura ammiraglia svedese destinata ai mercati di tutto il mondo somiglierà a questo prototipo. Il design ricorda le forme di una coupé e gli interni sono rivestiti da materiali pregiati come la pelle e il legno di noce. Tra le originalità: i paddles al volante in vetro e alluminio e lo schermo collocato nella parte superiore della consolle che si attiva esclusivamente quando il conducente lo consulta. La piattaforma e il motore a quattro cilindri sono modulari e anticipano la filosofia costruttiva delle Volvo delle prossime generazioni.
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eco up!
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attualità BRUXELLES - Nel 2011, afferma la relazione della Commissione europea (l’analisi riguarda i listini dei mesi di gennaio di quest’anno confrontati con quelli dello stesso periodo del 2010), i prezzi reali delle auto sono calati mediamente del 2,5% rispetto all’anno precedente. Ma non in Italia, paese in cui la situazione è stata definita “stabile”, malgrado sia stata contabilizzata una crescita, seppur leggera, dello 0,2%, esattamente come a Malta. «L’indice UE dei prezzi delle automobili (che riflette i prezzi nominali pagati dai consumatori, compresi sconti, Iva e tasse di immatricolazione) - informa una nota della stessa Commissione - è aumentato solo dello 0,3%, a fronte di un aumento del 2,8% dei prezzi al consumo complessivi, che si traduce in una forte diminuzione dei prezzi reali delle automobili (-2,5%)». Nei fatti, quindi, il costo delle auto è “semplicemente” cresciuto meno dell’inflazione complessiva in un momento di crisi generalizzata che, negli ultimi mesi, si è fatta ancora più dura, soprattutto nel Belpaese: in momenti così l’acquisto di beni durevoli, come le automobili, viene generalmente penalizzato.
AUTORAMA 13 Ottobre 2011
Mercato dell’auto
Prezzi: giù in euroPa ma non in italia VARIAZIONE DEI PREZZI DELLE AUTO TRA IL 2010 E IL 2011 Paesi dell’area euro Austria Belgio Cipro Estonia Finlandia Francia Germania Grecia Irlanda Italia Lussemburgo Malta Paesi Bassi Portogallo Slovacchia Slovenia Spagna Area dell’euro Paesi fuori dall’area euro Bulgaria Repubblica ceca Danimarca Estonia Ungheria Lettonia Lituania Polonia Romania Svezia Regno Unito UE
Il commissario Almunia: «Benefici per i consumatori»
Tuttavia, Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione europea e responsabile delle politiche sulla concorrenza, il 26 luglio scorso, accompagnando l’ufficializzazione dei dati, si era espresso in modo quasi entusiastico: «Sono lieto di constatare che i consumatori europei beneficiano della concorrenza sui mercati delle automobili nuove e di una forte e costante diminuzione dei prezzi in termini reali. L’ulteriore diminuzione delle differenze di prezzo tra gli Stati membri è un indicatore positivo della concorrenza transfrontaliera». Oltre alla (presunta) riduzione dei prezzi, Almunia rilevava anche «una lieve convergenza dei prezzi di listino per le nuove automobili». Significa che le differenze di prezzo tra i listini dei vari paesi si è leggermente uniformato, anche se continuano a persistere differenze tra stati che superano il 40%. Tanto che il Centro Europeo Consumatori di Bolzano (che opera su “delega” della stessa Commissione) ha perfino predisposto un opuscolo sull’acquisto di vetture fuori dai confini nazionali. Le insidie, per chi acquista oltre confine, non mancano, dato che oltre alle spese per gli spostamenti vanno conteggiate, tra le altre cose, quelle per l’adeguamento dei documenti (come traduzioni ed immatricolazioni). Senza contare la tassazione, l’Iva in particolare (appena ritoccata al 21% dal Governo nonostante le promesse di non mettere le mani nelle tasche degli italiani): «Purtroppo fanno sapere dal Centro ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti di Trento - non sono solo i consumatori ad avere dubbi ed incertezze sulla questione della tassazione nel paese di origine piuttosto che in quello di destinazione, ma anche le autorità non applicano la normativa in modo uniforme; con la conseguenza che nei casi peggiori si verificano degli episodi di doppia imposizione». Ma l’uniformità del trattamento fiscale (non solo indiretto, ma anche diretto) è uno di quegli obiettivi sul quale gli stati membri non sembrano porre troppa attenzione. Differenze enormi per Punto, Clio e 207
Le differenze tra i listini restano significative. Tanto che per una Renault Clio, a gennaio di quest’anno, continuava ad esserci una “forchetta” del 39,5%. Il primato spet-
Prezzi nominali 0,9 0,7 -1,6 -0,1 1,2 1,1 0,1 1,1 -5,5 2,1 0,9 3,5 -1,7 6,2 -14,2 -9,3 1,4 0,8 Prezzi nominali -9,2 -7,1 -1,0 -0,1 -2,5 -2,6 -4,4 -2,1 4,7 0,3 0,3 Prezzi nominali delle auto 0,3
Inflazione media 2,5 3,7 3,0 5,1 3,1 2,0 2,0 4,9 0,2 1,9 3,4 3,3 2,0 3,6 3,2 2,3 3,0 2,3 Inflazione media 4,3 1,9 2,6 5,1 4,0 3,5 2,8 3,6 7,0 1,4 4,0 Inflazione media 2,8
Prezzi reali -3,4 -3,0 -4,5 -5,2 -1,9 -0,9 -1,9 -3,8 -5,7 0,2 -2,5 0,2 -3,7 2,6 -17,4 -11,6 -1,6 -1,5 Prezzi reali -13,5 -9,0 -3,6 -5,2 -6,5 -6,1 -7,2 -5,6 -2,3 -1,1 -3,7 Prezzi reali delle auto -2,5
Fonte: Eurostat
Gli esborsi reali, cioé considerati in base all’inflazione, sono diminuiti mediamente del 2,5 %, mentre nel nostro Paese sono cresciuti, seppure di poco ta però alla Fiat Punto con un divario massimo del 44,3%. Le differenze si attenuano con l’aumentare del segmento (D, E, F): per una BMW 320d le variazioni di listino non variano oltre l’8,7%. Il commissario Almunia si compiaceva anche del fatto che «per la prima volta in dieci anni, i prezzi reali a livello di UE dei servizi di riparazione e manutenzione abbiano smesso di aumentare, segno che il settore ha capito le nuove regole del gioco», grazie anche alle nuove norme sulla trasparenza e sulla regolamentazione del settore postvendita. «È diventato più semplice lottare contro pratiche quali il rifiuto di fornire informazioni tecniche ai riparatori indipendenti o l’utilizzo improprio delle garanzie», chiariva la Commissione. Si tratta di provvedimenti, in vigore dal 2010, che permettono peraltro ai costruttori «la massima libertà nell’organizzazione delle loro reti di vendita, poiché l’esperienza insegna che la concorrenza tra le diverse marche è parti-
colarmente intensa.» In 24 paesi dell’Europa unita è stata contabilizzata la diminuzione dei prezzi reali delle auto che è stata particolarmente significativa soprattutto nei paesi dell’Est e con valuta propria: in Bulgaria (-13,5%), Repubblica ceca (-9%), Lituania (-7,2%) Ungheria (-6,5%). In realtà hanno gioito parecchio anche i polacchi che, nelle concessionarie, hanno potuto fare i conti con cali medi del 5,6%. Sui grandi mercati, la contrazione più importante ha riguardato il Regno Unito, che ha beneficiato anche dell’apprezzamento della sterlina (-3,7%). In Germania, Spagna e Francia le riduzioni di prezzo sono state più modeste: rispettivamente dell’1,9%, 1,6% e -0,9%. I più felici in assoluto, però, sono sicuramente slovacchi e sloveni dove la sforbiciata ai listini (in euro) è stata addirittura in doppia cifra: 17,4% e -11,6%.
Differenze di prezzo per alcuni dei modelli più venduti Le differenze sono espresse in percentuale e calcolate sui prezzi in euro al lordo delle tasse. Il confronto è tra il paese più caro e quello meno caro sul mercato dell’area dell’euro al 1° gennaio 2011. Segmenti A e B Fiat Grande Punto/Punto 44,3% Renault Clio 39,5% Peugeot 207 36,9% VW Polo 34,4% Ford Fiesta 25,4% Segmento C Peugeot 308 36,1% Renault Megane 30,3% VW Golf 24,4% Ford Focus 23,8% Audi A3 23,4% Segmenti D, E, F VW Passat 31,8% Mercedes C 17,3% Audi A4 14,0% BMW 320d 8,7% Fonte: listini dei produttori
Italia in controtendenza, come Malta...
In controtendenza Malta e Italia (+0,2%), dove gli allarmi per la tenuta dei conti dei concessionari sono stati ripetuti con i rappresentanti di Volvo in testa alla classifica di
gradimento della rete di vendita e Hyundai, per stessa ammissione del direttore generale Fabrizio Longo, nella felice posizione di poter selezionare le richieste di mandato. Nel Belpaese i listini sono cresciuti del 2,1% e l’inflazione (teorica) solo dell’1,9%. Solo che il mercato “frana” e l’Unrae stima volumi a fine anno a quota 1,760 milioni di auto immatricolate. E secondo il suo presidente «non ci sono segnali che facciano pensare ad un andamento diverso nel 2012» . L’unico paese in cui la rilevazione ha fotografato un aumento è il Portogallo dove, però, l’incremento reale dei prezzi del 2,6% ha assorbito solo in parte il forte calo (superiore alla media) registrato nel 2009: -6,7%. Secondo la Commissione «il calo generalizzato dei prezzi reali delle automobili nell’UE, che conferma una tendenza osservata da più di dieci anni, dimostra che la concorrenza tra costruttori automobilistici sul mercato delle auto nuove sta funzionando. I prezzi dei servizi di riparazione e manutenzione, che nell’ultimo decennio erano saliti al di sopra dei livelli generali dell’inflazione, sono rimasti invariati nel 2010». L’analisi sui prezzi delle automobili rientra nell’opera di controllo della Commissione nel settore dei trasporti e riassume i listino degli 89 modelli più venduti e “sfornati” da 26 costruttori in tutta Europa. L’obiettivo è quello di consentire «ai consumatori di confrontare i prezzi» e di «trarre vantaggio dalle opportunità del mercato unico». Mattia Eccheli Tra i modelli di auto presi in considerazione dalla ricerca, che ha sondato tutti i mercati europei, la Fiat Punto è quella che ha fatto registrare il maggiore differenziale di prezzo tra il Paese dove è risultata più conveniente e quello dove invece ha toccato i prezzi più elevati. Al secondo e al perzo posto ci sono la Renault Clio (39,5%) e la Peugeot 207 (36,9%)
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Quattro gior g giorni rni da brivido. iivid ido.
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LaPROVA Ennesima prova di fantasia per il marchio Mini, che lancia proprio in questi giorni la sua ultima novità: una sportiva a due posti “secchi” con carattere da vendere
AUTORAMA 15 Ottobre 2011
Mini Coupé Cooper SD
EVASIONE PER DUE
perchè vale la pena di pensarci pensarci
CREMONA - Ogni volta l'ultima proposta Mini sembra piovere dal cielo e ti domandi: «ma che cosa si sono inventati ancora? ce n’era davvero bisogno?». Quesiti che lasciano il tempo che trovano perché, innanzitutto, fino ad ora il marchio anglo tedesco non ha sbagliato un colpo. In secondo luogo perché spesso c’è il precedente storico a legittimare la bontà dell’idea. Succede anche oggi con la nuova Coupé, la due posti secchi che ancora mancava all’appello, anche se in questo caso l’amarcord è da intenditore: parliamo di elaborazioni come la Mini Marcos e la Mini Midas che negli anni ’60-’70 cavalcarono con grande inventiva il successo della piccola inglese. Oggi invece siamo a raccontare una vettura di serie che, per quanto espressamente dedicata ai più spregiudicati cultori del marchio e ad esigenze specialissime e capricciose - di pochi, insomma - ha dalla sua quel tanto che basta per fornire a molti l’alibi per l’acquisto. Mini Coupé dunque, la quinta carrozzeria dopo berlina, cabrio, Clubman e Countryman. In attesa della Roadster e della Paceman (la suv-coupé) che arriveranno il prossimo anno, oggi è la nostra a guadagnarsi il titolo della più sportiva del reame. E parliamo di look e assetto, perché i motori sono gli stessi che spingono il resto della famiglia. A definirne lo stile ci sono il tetto con colore in contrasto, l’altezza da terra ridotta di 5 cm e il parabrezza più inclinato, il tutto completato da un “lato B” inedito, con il terzo volume chiuso dal suo bravo portellone: da qui, tramite comando o automaticamente oltre gli 80 orari, fuoriesce uno spoiler deputato ad ottimizzare i flussi d’aria alle alte velocità. All’interno nessuna sorpresa: solita posizione di guida ben trattenuta (ma quanta difficoltà nel gestire le leve dei sedili!), stessi motivi circolari - uno su tutti il grande tachimetro centrale - medesime plastiche di discreta qualità. Nuovo è il vano passante che collega l’abitacolo al portabagagli, che, grazie alla soppressione della seconda fila di sedili, si scopre più capiente di quello di una Clubman. Quattro i motori: partendo dal top di gamma, si schierano innanzitutto i tre benzina 1.6:
Anche lei tra poco perderà la testa
mini coupe’ cooper sd
Una vera catalizzatrice di sguardi: per chi ama il marchio e vuol tornare a farsi notare l’occasione è irresistibile
28.989,58 € i numeri MOTORE: turbodiesel 4 cilindri CILINDRATA: 1.995 cc POTENZA: 105 kW/143 CV COPPIA: 305 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 3,73/1,68/1,38 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 280 litri 0/100 KM/H: 8,2 secondi VELOCITÀ: 206 km/h CONSUMO COMBINATO: 5,3 l/100 km EMISSIONI CO2: 139 g/km
cosa c’è e cosa si paga CAMBIO AUTOMATICO 1.664 € CERCHI IN LEGA 17’’ di serie CLIMATIZZATORE AUTOMATICO di serie DOPPIO SCARICO CROMATO di serie DSC III E DTC di serie NAVIGATORE 605 € SEDILI IN PELLE da 1.130 € SENSORI PARCHEGGIO POSTERIORI di serie SPOILER POSTERIORE AUT. di serie SPORT STRIPES 202 €
con chi se la gioca Mazda MX-5 Coupé Lotus Elise
sulla versione John Cooper Works da 211 CV, sulla Cooper S da 184 e sulla Cooper da 122. Per questa prova abbiamo scelto l’unico turbodiesel, il nuovissimo 2 litri da 143 CV della Cooper SD: la più risparmiosa in termini di consumi ma - Cooper a parte - anche la più placida nel carattere (e il cambio automatico la ammorbidisce
ancora di più). La SD, però, fornisce una certificazione attendibile di quelle che sono le potenzialità della vettura: grazie all’assetto dedicato e all’irrigidimento del telaio, si dimostra più attaccata all’asfalto che mai. Il propulsore è vigoroso e il peso supplementare sull’avantreno acuisce la direzionalità, a garanzia di grande divertimento per gli
da 25.600 € da 36.756 €
animi più racing. E il percorso sul quale abbiamo provato l’auto, generoso nel regalare asfalti dissestati, ha messo in luce le qualità delle sospensioni: ottime. La tecnologia fa la sua parte: di serie, ci sono il controllo dinamico della stabilità e quello di trazione. Ma l’appagamento che si prova nel gestire questa Mini è merito anche delle risposte sempre pertinenti date del cambio automatico a sei marce e dallo sterzo, capace di contrastare il giusto e di dare a chi guida la costante certezza di avere sempre il totale controllo della situazione.
Sopra, il vano passante che collega abitacolo e bagagliaio. Al centro una delle “chicche” tecnologiche offerte dalla nuova Coupé: la possibilità di connettere l’iPhone alla vettura per usufruire di tutta una serie di funzioni, dalla web radio alla navigazione con Google Search. In basso, lo spoiler posteriore: esce agli 80 orari e rientra ai 60.
Cristina Altieri
Ora che la Mini Coupé è stata finalmente lanciata sul mercato, attendiamo l’arrivo della sua derivata Roadster, già presentata nelle vesti di prototipo al Salone di Francoforte del 2009 e tenuta finora nel cassetto solamente per una decisione del marketing. Il debutto della versione con la capote in tela è stato fissato per il Salone di Ginevra del prossimo mese di marzo, con allestimenti e motori identici a quelli della Coupé. Rispetto alla concept del 2009, la linea della Roadster definitiva dovrebbe cambiare solo in pochi dettatgli: in pratica aumenteranno l’altezza e, quindi, l’impatto estetico dei rollbar posteriori, che sul prototipo erano appena accennati, per privilegiare la pulizia dello stile. Certo che l’arrivo di questa nuova e ancora più esclusiva versione scoperta non gioverà alle vendite della “normale” Mini Cabrio, in listino oramai già dal 2004, che potrebbe accusare la concorrenza della sorella più sfiziosa.
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LaPROVA
A UTORAMA 16 Ottobre 2011
Mercedes SLS AMG Roadster
PERDE LE ALI, NON IL CUORE
Oltre al tetto, spariscono le spettacolari porte ad “ala di gabbiano”, ma la versione spider della SLS conserva le prestazioni mostruose della coupé ed è più esclusiva
AMG e Ducati: scene da un matrimonio
PERCHè valE la PEna di PEnsaRCi PEnsaRCi
mERCEdEs sls amg RoadsTER
Nonostante sia una supersportiva, la SLS Roadster mantiene inalterate tutte le prerogative delle Merecedes più lussuose. Anche il livello di assorbimento delle sospensioni, che pure sono regolate per mantere la vettura saldamente ancorata a terra anche a oltre 300 km/h, rimane piuttosto buono. Rispetto alla coupé, il prezzo aumenta di circa 8.000 euro, che non sono neppure molti in questa categoria
NIZZA - Abbandonare le epiche porte ad “ala di gabbiano” non è una rinuncia facile. Al loro posto, però, c’è un tetto in tela a triplo strato che si ripiega nel bagagliaio in soli 11 secondi, anche in velocità (fino a 50 km/h). Una volta fatto l'occhio, vi si aprirà un mondo. Pieno di sensazioni, odori, profumi... E degli straordinari gorgheggi dell’8 cilindri a V capace di 571 CV, lo stesso della coupé. Come tutte le roadster “derivate”, anche la SLS è ingrassata: la buona notizia è che i tecnici AMG hanno contenuto il surplus in soli 40 kg, sparsi qua e là a causa dei rinforzi strutturali del telaio. Le premesse possono bastare: è ora di mettere le ruote su strada. Prima, però, meglio ripiegare la capote. Solo così, infatti, si può apprezzare il V8 mentre dà il buongiorno con la sua voce cupa e baritonale. In modalità Comfort, il cambio a doppia frizione a 7 marce se la prende comoda: l'acceleratore è un filo pigro, le cambiate vengono snocciolate dolcemente. L’unico limite, alle basse velocità, è costituito dalle misure esterne, specie nelle strette stradine della Costa Azzurra, dove si è svolto il nostro test. Per fortuna lo sterzo rapido e, in manovra, la telecamera posteriore semplificano un po’ le cose, mentre il motore se ne sta lì, sornione, in attesa di scatenarsi. Le curve arrivano in men che non si dica. Cambio su Sport+ (se volete divertirvi con i paddle al volante c’è anche la modalità M) e via, in un toboga da mozzare il fiato. La SLS affronta il misto stretto con discreta facilità,
PREZZO: 199.400 €
La cattiveria della coupé è intatta e la sparizione del tetto permette di godere a fondo la voce sensuale e tonante del motore
i numERi MOTORE: benzina aspirato, 8 cilindri a V CILINDRATA: 6.208 cc POTENZA: 420 kW/571 CV COPPIA: 650 Nm CAMBIO: automatico a 7 rapporti TRAZIONE: posteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,64/1,94/1,26 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 173 litri 0/100 KM/H: 3,8 secondi VELOCITÀ: 317 km/h CONSUMO COMBINATO: 13,2 l/100 km EMISSIONI CO2: 308 g/km
Cosa C’è E Cosa si Paga 7 AIRBAG di serie ASSETTO REGOLABILE 2.360 € CERCHI IN LEGA di serie ESP CON SPORT MODE di serie FRENI CARBOCERAMICI 11.530 € IMPIANTO STEREO di serie INTERNI IN PELLE di serie NAVIGATORE SATELLITARE di serie RIVESTIMENTO MOTORE IN CARBONIO 4.850 € SEDILI REG. ELETTRICAMENTE 1.518 €
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anche se queste non sono certo le strade a lei più congeniali. Perché, complici massa e dimensioni notevoli, la roadster della Stella richiede una certa perizia nell’inserimento in curva, offrendo comunque una tenuta stratosferica nella fase di percorrenza e una riserva di potenza infinita in uscita. Condita con strepiti, gorgheggi e ululati provenienti dai quattro scarichi posteriori che fanno tremare le montagne. Le differenze rispetto alla coupé? Infinitesimali: lo sterzo è sempre ricco d’informazioni e le sospensioni svolgono bene il loro compito – anche se i 1.660 kg si sentono tutti, specie sull’asfalto sconnesso. E, nei tornanti, bisogna agire con cautela sul gas, pena grossi interventi da parte dell’elettronica. Volendo, c’è lo Sport Mode dell’ESP - che attenua la sorverglianza del controllo di trazione - per divertirsi senza rischiare. Magari anche in pista, dove potrete visualizzare lo stato di salute della meccanica sullo schermo del navigatore grazie alla funzione AMG Performance Media (3.570 euro). Andrea Rapelli
Prima ancora di essere presentata ufficialmente al grande pubblico, la SLS Roadster ha fatto la sua apparizione al lancio ufficiale della Ducati Streetfighter 848, una moto “naked” destinata al divertimento puro e ultima nata della Casa di Borgo Panigale. Dal 2010, infatti, tra l’AMG e la Ducati esiste un rapporto di partnership che, tra l’altro, ha già generato anche una motocicletta in serie speciale: la Diavel AMG, che sarà disponibile nel 2012 a 25.950 euro. Le aziende intendono avviare una strategia di marketing congiunta per valorizzare i due marchi. I concessionari Mercedes AMG nel mondo, ad esempio, esporranno, faranno provare e venderanno le Ducati siglate AMG. I partecipanti agli eventi AMG in pista potranno anche provare le motociclette bolognesi e, viceversa, chi frequenterà le manifestazioni Ducati in circuito potrà cimentarsi anche con le quattro ruote. Questo accordo, nel recente passato, ha alimentato anche voci di un interesse della Mercedes all’acquisto della Ducati che, però, sono state seccamente smentite di vertici delle due aziende.
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LaPROVA
AUTORAMA 17 Ottobre 2011
Ferrari 458 Spider
CONvERtIbILE E INEsAURIbILE Sparisce il tradizionale tetto in tela a favore di una capote ripiegabile in alluminio che isola meglio l’abitacolo e fa perfino risparmiare peso. Ne guadagna anche la linea e le prestazioni sono spaventose tanto quanto quelle della berlinetta Italia bido e far lavorare i pneumatici nella maniera più conveniente. Il cambio è a sette marce e con doppia frizione è spaventosamente veloce nell’uso manuale, ma riesce ad entusiasmare anche quando lo si usa in configurazione automatica (una situazione certo più frequente su una convertibile), perché sembra leggere nella mente del conducente, anticipandone i desideri e permettendo andature fERRaRi 458 sPidER
REGGIO EMILIA - A due anni dalla presentazione della 458 Italia, ecco l’inevitabile versione spider. Parliamo di inevitabilità perché gran parte della leggenda di Maranello è stata costruita proprio sui modelli decappottabili, ma forse la definizione di spider va un po’ stretta a questa prima declinazione della 458. La novità rispetto alla versione omologa della vecchia 430 è rappresentata del tetto apribile in alluminio, che per la prima volta viene adottato su un’auto a motore posteriore centrale e ne fa una reale alternativa alla coupé. La capote rigida in due pezzi, realizzata in collaborazione con la tedesca Webasto (una garanzia in questo settore), sigilla l’abitacolo in modo eccellente e rende la vettura utilizzabile tanto quanto la versione chiusa conferendole, però, un’ulteriore dose di fascino, ammesso che se ne sentisse il bisogno. A capote chiusa la linea diventa addirittura più compatta e aggressiva, anche se la riconfigurazione della coda ha imposto di rinunciare al suggestivo lunotto trasparente che permetteva di ammirare il poderoso V8 da 570 CV. Il peso della Spider è superiore solo di 50 kg a quello della Italia e il divario è inferiore rispetto a quello, già contenuto, tra la precedente 430 aperta e quella chiusa (70 kg) perché il tetto in alluminio pesa circa 25 kg in meno rispetto a quello precedente in tela. Ovviamente, a causa della sparizione del tetto fisso, la rigidità torsionale e flessionale della scocca in alluminio è minore rispetto a quella della coupé ma, nell’uso stradale, le differenze sono davvero minime e si traducono in qualche leggero scuotimento in più sul volante su certe irregolarità dell’asfalto e, più che altro, sulle giunzioni lunghe dell’asfalto in autostrada. Non è da escludere che in un confronto in circuito la Spider possa risultare un po’ svantaggiata rispetto alla coupé, ma sul misto ha praticamente la stessa cattiveria, la stessa agilità e la stessa precisione chirurgica. E quando la superficie stradale diventa meno levigata, basta disaccoppiare la regolazione degli ammortizzatori dalle tarature predeterminate regolabili col “manettino” per rendere l’assetto leggermente più mor-
PREZZO: 226.800 € i numERi MOTORE: benzina, 8 cilindri a V CILINDRATA: 4.499 cc POTENZA: 425 kW/570 CV COPPIA: 540 Nm CAMBIO: aut. 7 rapporti e doppia frizione TRAZIONE: posteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,53/1,94/1,21 metri CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 210 litri 0/100 KM/H: 3,4 secondi VELOCITÀ: 320 km/h CONSUMO COMBINATO: 11,8 l/100 km EMISSIONI CO2: 275 g/km
Cosa C’è E Cosa si Paga AIRBAG FRONTALI E LATERALI CERCHI IN LEGA DA 20” CLIMATIZZATORE BIZONA FARI BIXENO FRENI CARBOCERAMICI INTERNI IN PELLE BICOLORE PNEUMATICI RUN FLAT SEDILE RACING IN CARBONIO SENSORI DI PARCHEGGIO POST. SOSPENSIONI ADATTIVE
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Chiusa isola e ripara quanto la coupé. Aperta offre sensazioni ed emozioni che sono fuori portata per ogni altra spider
pazzesche anche sui percorsi molto guidati. Il comfort è notevole per un’auto di queste caratteristiche. A capote aperta (l’operazione richiede solo 14 secondi) i turbini nell’abitacolo risultano ridotti grazie anche alla presenza del frangivento in cristallo collocato tra le due pinne posteriori. Quest’ultimo si alza e si abbassa elettricamente in modo automatico in funzione della posizione del tetto, ma a capote chiusa può essere mantenuto aperto per incrementare la ventilazione dell’abitacolo. Viaggiando a tetto aperto, fino a 140/150 all’ora i due occupanti parlano agevolmente tra loro, ma la comunicazione può continuare senza troppi problemi anche fino a 200 km/h e oltre. La voce roca ed entusiasmante del V8, naturalmente, entra nell’abitacolo forte e chiara a ogni accelerata (per calibrare questo risultato è stata modificata anche la linea di scarico rispetto a quella della coupé), ma a velocità costante il motore sa anche essere discreto. Tra le note negative, possiamo segnalare solo l’impossibilità di aprire/chiudere il tetto con la vettura in movimento e, a capote aperta, la scarsa visibilità di alcuni strumenti e spie quando la luminosità esterna è molto intensa. Il prezzo di quest’auto è di 226.800 euro, ovvero circa 30 mila euro più della coupé. Come sempre, però, si tratta di una cifra indicativa, vista la quantità e il prezzo delle personalizzazioni possibili, molte delle quali sono virtualmente obbligatorie su un’auto così. Contemporaneamente all’introduzione sul mercato della Spider, la coupé viene dotata di un “pacchetto” standard comprendente tarature più sportive per il software della sospensioni magnetoreologiche e anche per i sistemi di gestione del cambio e della trazione quando il “manettino” è in posizione “Race”. Vista l’efficacia della versione aperta, è chiaro l’intendimento della Ferrari di dare alla coupé una connotazione ancora più aggressiva per definire meglio il suo ruolo all’interno della gamma agli occhi di chi cerca una sportività più vicina ai limiti del racing. Saverio Villa
Tra le originalità della 458 Spider c’è il frangivento in cristallo montato tra le due pinne posteriori. Quando la capote è aperta, questa paratia si colloca in una posizione intermedia che, secondo le prove effettuate nella galleria del vento, è la più efficace per ridurre i turbini nell’abitacolo. Volendo, però, lo si può anche abbassare totalmente. Questo è possibile anche a capote chiusa, per migliorare la ventilazione interna e sentire meglio l’ululato lacerante dell’8 cilindri.
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LaPROVA
A UTORAMA 18 Ottobre 2011
Peugeot 3008 HYbrid4
CROSSOVER A DUE FACCE Dopo aver fatto assaggiare la versione di preserie, la Peugeot mette finalmente in strada la 3008 ibrida in versione definitiva, che arriverà nelle concessionarie a fine gennaio. L’inedita accoppiata motore diesel/elettrico abbatte i consumi ma non penalizza il divertimento di guida
DINARD - Nella gara a chi sta dipingendo del verde più brillante le sue auto, Peugeot si è resa protagonista finora di un ottimo parziale, ma tutto fa pensare che le carte migliori le abbia ancora in serbo. Parlando di risultati, intanto, il marchio francese è stato capace di ridurre le emissioni di CO2 della sua gamma dai 155 g/km del 2001 ai 129,9 di oggi. Ma se le vetture termiche del Leone sono sempre più “ecologicallycorrect”, è ormai opinione largamente condivisa che il futuro debba passare anche attraverso l’elettrico: argomento che in casa Peugeot è già stato precisato da tempo grazie alla iOn a zero emissioni ereditata dall’accordo con Mitsubishi. E poi c’è l’ibrido. Tema arcinoto, che in questi anni molti costruttori hanno sviluppato, tutti sperimentando però diverse varianti di una sola e, finora, indiscutibile accoppiata: motore a benzina e propulsore elettrico. Ma perché – deve aver riflettuto il Gruppo PSA – disponendo di una tecnologia diesel all’avanguardia, particolarmente giudiziosa e al tempo stesso esaltante nei valori, non
Sopra, la disposizione degli organi meccanici sulla HYbrid4. A destra, il selettore di trazione: in Auto la vettura decide che modalità adottare, in Sport i due motori danno il meglio dal punto di vista dinamico, in 4WD si dispone costantemente della trazione integrale, in ZEV la trazione è solo elettrica, purché si resti sotto i 60 km/h
Perchè vAle lA PenA di PensArci PensArci
La 3008 termica è già una vettura completa, ma in versione ibrida guadagna punti di forma e sostanza abbinarle i vantaggi delle zero emissioni? Un’intuizione ottima e coraggiosa. Più scontata invece la scelta dell’auto chiamata ad inaugurare il sistema: impossibile optare diversamente da quella 3008 che, lanciata due anni e mezzo fa, ha convinto quasi 270.000 clienti, in un crescendo arginato soltanto dai limiti produttivi di Sochaux. Ecco dunque completata la formula. E gli obiettivi per il futuro sono ambiziosi: il propulsore ibrido che, tanto per cominciare, dovrebbe accaparrarsi il 10% delle vendite della gamma, verrà montato il prossimo anno anche sulla 508, la RHX prima e la berlina poi. Ma torniamo alla nostra 3008 H4. La curiosità di provare la versione definitiva (dopo l’assaggio raccontato su Autorama dello scorso aprile) è tanta. Quan-
do si sale e bordo e si preme il pulsante di avviamento, la spia verde avverte “Ready” sul cruscotto, e la vettura ha solo bisogno che il cambio venga messo in posizione e di un filo di gas, e parte in elettrico. Inutile quindi armeggiare intorno allo start: l’auto, nel suo composto mutismo, sta aspettando da tempo. Il selettore di trazione, il grande burattinaio che ha preso il posto del Grip Control della 3008 termica, è già impostato su Auto: è una delle quattro possibilità a disposizione del conducente, quella che lascia al sistema il compito di scegliere il settaggio più adatto all’occasione. Così, per i primi 3, 4 chilometri si viaggia a zero emissioni in un silenzioso comfort, a patto che si mantenga il piede leggero e mai e poi mai si superino i sessanta all’ora. Terminata la carica della batteria entra in funzione il diesel ed è tutta un’altra musica. Soprattutto se, già dimentichi dei virtuosismi ecologici dei primi chilometri, si avverta la necessità di testare le capacità dinamiche della vettura: premendo a fondo l’acceleratore il sistema mette al lavoro entrambi i
Intervista a Olivier Mornet
COn l’ibRiDO nOn Ci FERmEREmO CERtO qUi
Lo schema montato sulla 3008 è un turbodiesel 2.0 da 163 CV abbinato ad un elettrico da 37 per 200 CV totali: equipaggia la 508 e si dice in futuro anche la RCZ. Ma la filosofia ibrida verrà declinata anche in modo diverso? Il prototipo
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Oggi i clienti chiedono una vettura che non imponga una scelta di guida univoca
HX1 affianca all’elettrico un 2.2 da 204 CV. Avete intenzione di lavorare su altre cilindrate anche nella produzione di serie? Sì certo, l’HX1 per ora è solo un prototipo, ma anticipa una monovolume di serie plug-in che arriverà nel 2014. Tra l’altro siamo aperti anche agli ibridi a benzina: la nostra tecnologia permette un ventaglio di applicazioni diverse, le svilupperemo quando ci saranno le condizioni. Per ora vogliamo concentrarci su quella che è la nostra scelta, ma in futuro chissà... Per Peugeot l’ibrido è un passo intermedio sulla strada dell’elettrico puro? È quello il traguardo finale? Il gruppo PSA è stato chiaro su questo argomento, stiamo percorrendo due strade parallele e continueremo a farlo. Abbiamo iniziato con le elettriche, la iOn è uscita tempo fa, adesso lanciamo l’ibrido, in futuro si parlerà ancora di elettrico. Oggi la 3008 H4 è quello
che chiedono i clienti, una vettura che non impone una scelta univoca: si guida in modo sportivo, si può optare per la modalità ecologica o ancora affrontare il fuoristrada grazie alle quattro ruote motrici. Una flessibilità totale che l’elettrico non permette, le zero emissioni oggi sono interessanti solo per il contesto cittadino: insomma, i prodotti non sono gli stessi e non avranno il medesimo sviluppo. Rimaniamo sull’elettrico: contate di fare qualcosa in proprio o continuerete a sviluppare la joint venture con Mitsubishi? Lavoreremo ancora sulla base dell’accordo stretto con i giapponesi. La prossima vettura elettrica che produrremo insieme sarà il Partner, lo attendiamo sul mercato per la fine del 2012. Come sta andando il mercato della iOn? C’è richiesta o è solo curiosità? La risposta è lenta, ma era tutto previsto. Le elettriche sono
olivier mornet
Siamo qui a provare la 3008 Hybrid4, e quindi iniziamo a parlare proprio di questo, dell’insolita accoppiata propulsione elettrica e diesel: qual’è l’origine di questa idea innovativa? È stata una scelta che ha voluto tenere conto della necessità di ridurre i consumi senza rinunciare al divertimento di guida. Abbiamo
quindi deciso di abbinare all’elettrico - strada che Peugeot percorre già da tempo, se consideriamo la versione a zero emissioni della 106 lanciata nel 1995 - un diesel performante. Senza contare che il gasolio negli ultimi dieci anni è cresciuto in Europa di venti punti percentuali, e noi abbiamo voluto tener conto di quanto segnalatoci dal mercato.
“
Olivier Mornet prende posto lo scorso mese di aprile sulla prima poltrona di Peugeot Italia. Il nuovo amministratore delegato arriva dalla filiale olandese e prima ancora era il numero uno di quella austriaca. Ma sembra che la sfida italiana gli vada particolarmente a genio. Sarà che nel nostro Paese la Casa transalpina è protagonista da tempo di un trend più che positivo: nel 2010 ha registrato la quota record del 5,6%. Senza parlare dei veicoli commerciali: Peugeot è il secondo marchio più venduto e il primo importato, con una fetta di mercato dell'8%.
lA schedA DATA DI NASCITA 30 aprile 1967 PROVENIENZA
Parigi
SPOSATO
con Alexandra
FIGLI
quattro: Andrea, Pauline, Luca e Pierre
HOBBY
Lettura, cinema e cucina
AUTO
Peugeot 807, la più pratica
MOTO
no, mountain bike
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AUTORAMA 19 Ottobre 2011
Peugeot 3008 hYBrid4
Ehi, l’idea è buona! lo dice anche Audi...
PREZZO: 36.800 € i numeri MOTORE: turbodiesel 4 cilindri di 1.997 cc + elettrico sincrono a magneti permanenti POTENZA TOTALE: 147 kW/200 CV COPPIA: 300 + 200 Nm CAMBIO: robotizzato a 6 rapporti TRAZIONE: integrale a inserimento autom. LUNG./LARG./ALT.: 4,36/1,84/1,64 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 300/600 litri 0/100 KM/H: 8,5 secondi VELOCITÀ: 191 km/h CONSUMO COMBINATO: 4,0 l/100 km EMISSIONI CO2: 104 g/km
cosA c’è e cosA si PAgA FARI DIURNI LED HEAD UP DISPLAY NAVI, BLUETOOTH, TEL, DVD PALETTE CAMBIO AL VOLANTE RILEVATORE OSTACOLI POSTERIORE SCHERMI APPOGGIATESTA ANT. SELETTORE HYBRID4 TETTO CIEL VETRI POST + LUNOTTO SCURI VERNICE MADREPERLA
di serie di serie 1.545 € di serie di serie 605 € di serie 505 € di serie 595 €
con chi se lA giocA
un’esperienza totalmente nuova per il pubblico, e quindi in attesa che i tempi maturino preferiamo concentrarci sulle flotte e sulle amministrazioni. La disponibilità è per ora ancora limitata ad un numero ristretto di concessionarie che individuiamo insieme alla rete.
anteriore e ancora di più a quattro ruote motrici, l’auto, con le carreggiate più larghe e l’assetto irrigidito, offre una stabilità superiore rispetto alla 3008 base, tanto in frenata quanto nella gestione dei rettilinei, e si dimostra più sicura nell’affrontare le curve: in poche parole è più piacevole da guidare.
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da 38.000 € da 34.500 € da 31.000 €
Se poi si è in vena di divertimento, la 3008 ibrida asseconda con entusiasmo l’idea: basta posizionare il comando in posizione Sport ed ecco il cambio robotizzato snocciolare le marce in sequenza
più rapida e a regimi del motore superiori, mentre un effetto boost amplifica le risposte del doppio propulsore. Ritornare alle zero emissioni con l’opzione ZEV una volta che sia trascorso il tempo di ricarica della batteria è una questione di coscienza, ma lasciando fare al sistema (che smette diligentemente di fumare appena può), Peugeot assicura la possibilità, su un viaggio da 900 km, di percorrerne fino a 280 in elettrico: un bel risparmio. La quarta anima della 3008 H4 è quella sporca di fango: selezionando la modalità 4WD i due propulsori tornano a spingere di nuovo all’unisono realizzando, di fatto, una trazione integrale in grado di cavarsela anche sui terreni più insidiosi. La H4 è riconoscibile dalla calandra con il doppio listello cromato, dai led all’interno dei proiettori, dai loghi e dallo spoiler al posteriore. In Italia le vendite partiranno a fine gennaio. Due le versioni: da 35.000 e da 36.800 euro. Quest’ultima, equipaggiata più riccamente, alza le emissioni da 99 a 104 g/km.
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propulsori per sfruttare la cavalleria totale, che tocca quota 200. Il full-hybrid parallelo disallineato può infatti spingere alternativamente o congiuntamente con i due motori che, lo ricordiamo, sono il diesel 2.0 HDI FAP da 163 CV sull’avantreno, e l’elettrico da 37 CV sulle ruote posteriori. Che viaggi a trazione
Audi Q3 2.0 TD 177 CV BMW X1 2.0 TD 177 CV Ford Kuga 2.5 200 CV
La logica alla base del sistema HYbrid4 di Peugeot, cioè l’ottenimento della trazione integrale tramite l’abbinamento di un motore anteriore termico collegato all’avantreno e uno posteriore elettrico che agisce sul retrotreno è piaciuta molto anche all’Audi, che in tema di quattro ruote motrici non è certo seconda a nessuno. E, infatti, ora anche i tedeschi stanno lavorando su questa soluzione per sviluppare il sistema e-tron quattro (già presentato su una A5 prototipo, sopra) che debutterà sulla prossima generazione della A4 attesa nel 2015. L’Audi potrebbe montare anche batterie al litio, che dovrebbero consentire un’autonomia fino a 60 km con la trazione elettrica.
Cristina Altieri sportiva, tecnologica, un vero coup de coeur.
La mia auto preferita? La RCZ: sportiva, tecnologica, un vero coup de coeur
E un’auto che l’ha delusa perché non ha avuto il successo sperato? La 1007 sicuramente. Peccato perché era innovativa per l’epoca, per la sua funzionalità e il suo stile. Il problema? Non era ben posizionata e non ha trovato il suo mercato.
Siete soddisfatti del riscontro che sta avendo il nuovo linguaggio stilistico di Peugeot? Molto soddisfatti. È stato svolto un bel lavoro, d’altra parte eravamo ad una svolta ed era importante rinnovarsi. È stato rigenerato tutto il brand, non solo le vetture, ma anche la rete, l’immagine del marchio e ve ne accorgerete sempre di più con l’arrivo dei nuovi modelli. Il marchio Peugeot negli ultimi anni ha assunto una personalità sempre più forte, capace anche di virate sportive importanti, e pensiamo alla RCZ: l’auto è stata lanciata un anno e mezzo fa, possiamo trarre qualche conclusione sull’esito ell’operazione? La RCZ ha avuto il successo che speravamo, sopra gli obiettivi. In particolare in Italia la vettura ha avuto un impatto notevole in termini di immagine, certo è un’auto di nicchia, ma le 1.000 unità che
Date la specificità e la versatilità garantita dalle quattro ruote motirici, la 3008 HYbrid4 è sicuramente destinata a diventare un’auto di moda. Per rispondere alle aspettative del pubblico di tendenza, la Peugeot ha avuto cura di prevedere ampie possibilità di personalizzazione, che comprendono anche la TV con schermi inseriti nei poggiatesta anteriori e dedicati a chi siede dietro
Come si lavora in Italia? Arrivo dai Paesi Bassi e la differenza si nota. In Peugeot Italia ho subito avvertito tra i miei collaboratori una volontà impressionante e una grande passione per il marchio. E poi c’è la rete, fedele, molti concessionari sono già arrivati alla terza generazione. È un’aria completamente diversa rispetto a quella che si respira nel Nord Europa.
abbiamo consegnato in questi mesi sono più di quanto volevamo vendere. Quali sono le prossime novità che Peugeot lancerà sul mercato? A marzo arriverà la 107 restyling: questo modello ha sempre
funzionato bene e ci auguriamo che possa fare ancora meglio. Un mese dopo sarà la volta della nuova 207: ci aspettiamo molto da questa vettura, il segmento B è di primaria importanza in Italia, abbiamo costruito la nostra storia su questo
tipo di vetture e continueremo a farlo. L’Italia sarà probabilmente il secondo Paese per la 207. C’è un modello al quale si sente particolarmente affezionato? La RCZ, una vettura stupenda,
Qual’è l’auto dei suoi sogni? I miei sogni coincidono con le mie esigenze: ho una famiglia molto numerosa, la HX1 sarebbe la vettura perfetta: è una familiare ma anche molto di più, non ha niente a che vedere con una monovolume tradizionale, offre funzionalità e tecnologia, è un modello che già sento vicino al mio stile di vita. C. A.
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A UTORAMA 20 Ottobre 2011
Hyundai Veloster 1.6 Sport
3+1 è il numero perfetto
Il tachimetro e il contagiri sono contenuti in due grandi “tubi”. Il volante in pelle offre una presa salda e gradevole. Alla base della console centrale a forma di V c’è, a richiesta, il pulsante per l’avviamento in sostituzione della chiave tradizionale
Oltre alle due porte e al portellone, c’è uno sportello supplementare sul lato destro che ne fa una coupé pratica e comoda PerCHè vale la Pena di PensarCi PensarCi
Ad un prezzo ragionevole, permette di togliersi lo sfizio della coupé senza rinunciare a una versatilità quasi da berlina Hyundai veloster sPort
BARBERINO DEL MUGELLO - La Veloster arriva sul mercato italiano e lancia la sfida a VW Scirocco, Renault Megane Coupé e Opel Astra GTC. Inizialmente, però, il suo raggio d’azione potrebbe venire limitato dalla disponibilità di un solo motore: un 1.600 a benzina a iniezione diretta da 140 CV. Il prezzo d’ingresso della versione Comfort è di 21.900 euro ma si sale a 23.500 per la più aggressiva Sport, con i cerchi da 18 pollici, la pedaliera in alluminio, i sedili in pelle e tessuto e altro ancora. Questa coupé coreana offre quattro posti veri ma il suo asso nella manica è rappresentato dalla porta laterale aggiuntiva sul lato destro, un’asimmetria molto pratica, perché facilita agli adulti l’accesso alla seconda fila. Lo spazio disponibile per le gambe dei passeggeri posteriori è sorprendentemente ampio e anche il bagagliaio è
PREZZO: 23.500 € i numeri MOTORE: benzina, 4 cilindri CILINDRATA: 1.591 cc POTENZA: 103 kW/140 CV COPPIA: 167 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,22/1,79/1,40 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 320/1.015 litri 0/100 KM/H: 9,7 secondi VELOCITÀ: 201 km/h CONSUMO COMBINATO: 6,5 l/100 km EMISSIONI CO2: 148 g/km
piacevolmente capiente: 320 litri che salgono a 1.015 quando si abbattono le poltrone. Davanti si ha una sensazione di notevole abitabilità, però l’impostazione della strumentazione e dei comandi in genere non tradisce le aspirazioni del pubblico sportivo. E i sedili sono anche piuttosto ben conformati e comodi. Il 1.600 a iniezione diretta è sufficientemente reattivo anche ai bassi regimi, prende giri con una buona regolarità e può portare l’auto fino ai 200 all’ora, però rispetto alla migliore concorrenza manca un po’ di vivacità quando gli si chiedono le migliori prestazioni e, soprattutto, in questi frangenti perde la silenziosità che lo contraddistingue alle andature normali diventando un po’ chiassoso. Nell’insieme, quindi, la Veloster 1.6 GDI appare più tranquilla di quanto non fareb-
bero pensare i suoi 140 CV in relazione a un peso complessivo che non è dei più gravosi. Le sospensioni però lavorano bene e garantiscono un’ottima agilità, ben supportate da uno sterzo diretto e preciso anche alle velocità più elevate. A richiesta è disponibile per la Comfort il sistema start&stop che, però, è inserito in un “pacchetto” di accessori che costa 2.300 euro. Chi è interessato alla Veloster può scegliere anche tra un cambio manuale a sei marce (come quello della vettura provata) e uno a doppia frizione con lo stesso numero di rapporti, il cui prezzo si aggira sui1.500 euro. E per il 2012 è già stato annunciato l’arrivo di una variante turbocompressa per la quale si può ipotizzare una potenza intorno ai 200 CV. Renato Gallo
Cadillac CTS-V Wagon
PerCHè vale la Pena di PensarCi PensarCi
Quasi 85 mila euro non sono affatto pochi, ma il rapporto tra prezzo e prestazioni è fuori portata per ogni altra SW
e presto la sfida a BmW Ci sono tre importanti novità “dietro l’angolo” per la Cadillac: la XTS, la ATS e la ELR attese nel 2012. Sono, rispettivamente, una berlina di grandi dimensioni, una più compatta tre volumi dall’impostazione sportiva e una coupé elettrica. La XTS deriverà dal prototipo XTS Platinum ammirata al Salone di Detroit del 2010. Sarà venduta a partire dalla primavera in versione a trazione anteriore oppure integrale. La ATS arriverà in estate e sarà più piccola, ma soprattutto più sportiva della XTS. Sarà disponibile unicamente con la trazione posteriore, esattamente come BMW Serie 3 e Mercedes Classe C che, insieme all’Audi A4, sono nel mirino della ATS. La ELR, infine, sarà una coupé a trazione elettrica con range extender realizzata sulla stessa base meccanica delle Opel La Cadillac ATS di segmento D Ampera e Chevrolet Volt.
BERLINO - La nuova CTS-V Wagon ha dimensioni più che ragionevoli ma sottende una filosofia costruttiva tipicamente yankee. Il motore è un mostruoso V8 di 6.2 litri neppure troppo sofisticato che però, forte della cilindrata improbabile e di un compressore volumetrico Eaton, invia alle ruote posteriori la bellezza di 564 CV (più o meno come una Lamborghini Gallardo) e 76,1 kgm. Tutto questo permette alla CTS-V Wagon di raggiungere i 308 km/h e di essere la station più veloce del mondo. Neanche a dirlo, la messa a punto è stata effettuata sul vecchio Nürburgring e il bello è che la vettura - stavolta alla faccia delle tradizioni americane - nasce con un cambio manuale a sei marce (cosa che né BMW X5, né Mercedes Classe E AMG, né Audi S6 o RS6 si azzardano a fare). Solo a richiesta, ma senza sovtapprezzo, è possibile avere un automatico a sei marce (in questo caso, però, la velocità massima scende a “soli” 282 km/h). La vettura è equipaggiata anche col differenziale autobloccante e le sospensioni attive magnetoreologiche Magnetic Ride Control, nate proprio per la Cadillac nel
CadillaC Cts-v wagon
attenzione: cavalli in grande fermento PREZZO: 84.767 € i numeri MOTORE: turbo benzina, 8 cilindri a V CILINDRATA: 6.162 cc POTENZA: 415 kW/564 CV COPPIA: 747 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: posteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,86/1,84/1,45 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 412/1.484 litri 0/100 KM/H: 4,1 secondi VELOCITÀ: 308 km/h CONSUMO COMBINATO: 15,3 l/100 km EMISSIONI CO2: 365 g/km
L’ultimo periodo stilistico della Cadillac prevede un approccio spigoloso e molto personale
2002 e più tardi adottate anche sulle Ferrari 599 Maranello e 458 Italia. Il motore imprime alle oltre 2 tonnellate della CTS-V una spinta pazzesca, specialmente dai 3000 giri in su. Il classico borbottio del V8 è presente ma sommesso, in compenso al crescere del regime si avverte sempre più distintamente il ronzio del volumetrico. Il sistema di controllo di trazione fatica a tenere a bada eccessi anche minimi di confidenza del conducente perfino nella taratura più restrittiva, figuramoci nella modalità Sport, per non parlare di quella Track, nella quale occorre tanta abilità per tenere dritta questa Cadillac. Le sospensioni lavorano bene e con buona precisione, ma senza diventare mai realmente granitiche e anche lo sterzo resta sempre un po’ filtrato. Il cambio manuale è rapido e preciso, pur non avendo una corsa eccezionalmente corta della leva. S.V.
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AUTORAMA 21 Ottobre 2011
Chevrolet Camaro Coupé 6.2 V8
Supercar loW-coSt Monta un motore da oltre 430 cavalli e costa come una innocua berlina turbodiesel. Vistosa, affascinante, brutale ma anche con qualche peccato veniale PerCHé vale la Pena di PensarCi PensarCi
Ha un eccezionale rapporto prezzo/prestazioni: il motore è elastico in autostrada e brutale quando si cerca il brio
CHevrolet Camaro 6.2 v8
BERNA - Anche le supercar possono essere low-cost: la nuova Chevrolet Camaro ha 432 CV e un prezzo inferiore a 40.000 euro (39.325, per la precisione). Una cifra con cui si acquista un’Audi A5 turbodiesel in allestimento base da 177 CV. Ogni puledro costa poco più di 91 euro: neanche la Dacia Sandero è così conveniente sotto questo punto di vista. La sportiva “yankee” - disponibile nelle varianti Coupé (quella del nostro test) e Cabrio (5.000 euro in più) - è perfetta per chi vuole il massimo del divertimento (il motore è un 6.2 V8) senza svenarsi, ma anche per chi vuole farsi notare. La linea, che riprende in chiave moderna le forme della prima generazione prodotta dal 1966 al 1969, sprigiona aggressività da tutti i pori: il frontale è uno dei più riusciti degli ultimi anni e la coda muscolosa può far desistere da tentativi di sorpasso più di un automobilista. Nonostante le dimensioni esterne ingombranti, i sedili posteriori possono essere solo il regno dei bambini e il bagagliaio ammette solo un paio di borsoni, e preferibilmente morbidi. L’abitacolo è impreziosito dai sedili in pelle nera di serie ma la plancia presenta finiture economiche: le plastiche della plancia sono sempre rigide e qualcuna anche lucida, e la qualità costruttiva non raggiunge i livelli offerti dalla concorrenza europea. Poche le possibilità di personalizzazione: l’elenco degli optional prevede solo la vernice metallizzata o speciale, i sedili
PREZZO: 39.325 € i numeri MOTORE: benzina, 8 cilindri a V CILINDRATA: 6.162 cc POTENZA: 318 kW/432 CV COPPIA: 569 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: posteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,84/1,92/1,36 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 384 litri 0/100 KM/H: 5,2 secondi VELOCITÀ: 250 km/h CONSUMO COMBINATO: 14,1 l/100 km EMISSIONI CO2: 329 g/km
nero/orange e le strisce colorate (altamente consigliate, costano 505 euro) che attraversano la vettura in senso longitudinale. Alla guida la Camaro conserva il Dna tipico delle vetture provenienti da oltreoceano: le sospensioni degli esemplari per l’Europa sono più rigide di quelle dei modelli in vendita negli States ma non abbastanza per evitare qualche accenno di rollio in curva e il motore, che fatica a salire di giri rapidamente, si rivela tanto pacifico in autostrada (a 130 km/h la lancetta del contagiri è inchiodata a quota 1.800) quanto brutale una volta superati i 4.000 giri, soglia oltre la quale il sound comincia a farsi sentire a bordo. Il cambio manuale, poi, non è un prodigio di rapidità, specie in scalata, quindi si può tranquillamente prendere in considerazione la possibilità di spendere 2.000 euro in più per la trasmissione automatica a sei rapporti, anche se questo comporta un calo di potenza (405 CV anziché 432) e di prestazioni (5,4 secondi per accelerare
da 0 a 100 km/h invece di 5,2). Il consumo, inevitabile nota dolente per un motore di cilindrata così elevata, è di 14,1 litri/100 km secondo il dato dichiarato, ma guidando con il piede leggero e sfruttando il cruise control compreso nel prezzo si può scendere a 10 litri in auitostrada. Marco Coletto
Chevrolet Aveo 1.3D 95 CV LTZ
e l’anno prossimo arriverà anche la sportiva
quando Beve gaSolio diventa più Simpatica
CHevrolet aveo 1.3d ltZ
LUCERNA - Dopo anni passati ad ospitare sotto il cofano motori alimentati a benzina o a GPL, per la prima volta una piccola Chevrolet commercializzata in Europa - la Aveo - monta un propulsore turbodiesel. Si tratta di un 1.300 che ha molto in comune con quelli utilizzati da Fiat Punto Evo, Lancia Ypsilon e Opel Corsa (giusto per citare qualche rivale diretta), disponibile in tre varianti: 75 CV (che consuma 3,8 litri di gasolio ogni cento chilometri), 95 CV
PREZZO: 15.280 € i numeri MOTORE: turbodiesel, 4 cilindri CILINDRATA: 1.248 cc POTENZA: 70 kW/95 CV COPPIA: 210 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,04/1,74/1,52 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 290/980 litri 0/100 KM/H: 12,6 secondi VELOCITÀ: 174 km/h CONSUMO COMBINATO: 4,1 l/100 km EMISSIONI CO2: 108 g/km
PerCHé vale la Pena di PensarCi PensarCi
Offre una dotazione di serie completa e una garanzia lunga ad un prezzo contenuto. Non solo: è anche molto spaziosa Eco a cinque marce (3,6 litri/100 km) e 95 CV a sei marce (4,1 litri/100 km, non pochi). Quest’ultima unità, oggetto del nostro test, non è particolarmente sportiva - 12,6 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h sono tanti - ma a differenza del 1.200 a benzina già in commercio è abbastanza pronta ai bassi regimi: il brio è già evidente intorno ai 1.500 giri e prosegue fino a quota 3.500/4.000 giri. La versione con una marcia in meno è più scattante (11,7 secondi sullo “0-100”), più parca e con un listino più abbordabile (14.775 euro anziché 15.280), ma è disponibile esclusivamente nell’allestimento intermedio LT, più essenziale se paragonato al ricco LTZ (che comprende tra le altre cose gli alzacristalli elettrici posteriori, i fari fendinebbia, gli specchietti retrovisori a regolazione elettrica e i
Negli interni spicca il cruscotto blu ghiaccio retroilluminato diviso in due blocchi separati dal computer di bordo DIC (Driver Information Centre): a sinistra troviamo il tachimetro e l’indicatore della temperatura del motore, a destra il contachilometri
La gamma prevede anche un 1.300 turbodiesel da 75 CV, oltre a tre unità a benzina: 1.200 da 69 e 86 CV e 1.400 da 101 CV
sensori di parcheggio posteriori) che caratterizzava l’esemplare provato. Per quanto riguarda il resto, la Aveo turbodiesel conserva gli stessi pregi e difetti delle varianti a benzina attualmente in vendita. Cominciamo dalla voce “funzionalità”: l’abitacolo (realizzato con plastiche rigide ma ben assemblate e dall’aspetto solido) è spaziosissimo (in modo particolare per le gambe di chi si accomoda dietro) mentre il bagagliaio, non eccezionale, ha comunque
una capienza simile a quelle offerte dalla concorrenza. Parcheggiare non è semplice: non tanto per la visibilità (buona) quanto per gli ingombri esterni (4,04 metri di lunghezza non sono da sottovalutare). Il comfort non è il suo punto di forza: il propulsore common rail non brilla per silenziosità e gli ammortizzatori (rigidi, specialmente quelli posteriori, ma senza esagerare) sono stati tarati in modo da privilegiare il piacere di guida. La piccola coreana, in compenso, tiene la strada in modo esemplare ed è supportata da un pacchetto sterzo/cambio/freni che raramente presta il fianco a critiche. Il volante si alleggerisce solo alle alte velocità, la trasmissione manuale non si impunta mai e gli spazi d’arresto sono sempre ridotti. M.C.
Amate lo stile e i contenuti della Aveo ma desiderate più brio, un elemento che finora è mancato alla piccola coreana? Non disperate. Nel 2012 arriverà la sportiva, dotata di un 1.4 turbo a benzina da 140 CV. L’unità, già montata da diverse Opel (Astra, Insignia e Meriva), è già in commercio negli USA (dove la vettura si chiama Sonic) e da noi sarà probabilmente abbinata ad un allestimento tanto grintoso quanto personalizzabile. Come la linea di accessori ZSpec: spoiler, minigonne, scarichi, pedaliere, cerchi e pacchetto di adesivi “Color Out”.
22-23.Autorama 523-Toyota Yaris Sav OK8:Layout 1 10/10/11 14:38 Pagina 1
LaPROVA
A UTORAMA 22 Ottobre 2011
Toyota Yaris 1.3 Style 5 porte
è venuto il momento di fare sul serio
Diventa più rigorosa nella linea e austera nelle finiture, ma anche più attenta al piacere di guida e alla multimedialità. Altra piacevole sorpresa: i prezzi invariati rispetto alla generazione precedente
Su tutte le Yaris, a parte quelle in allestimento entry level, sono di serie il sistema multimediale comprendente anche un grande display da 6,1 pollici e la telecamera posteriore di ausilio al parcheggio. Con 550 euro in più lo si può arricchire con il navigatore e una serie di applicazioni evolute, inconsuete per una vettura di questa categoria
COPENAGHEN - Entro il 2013 in Europa la Toyota vuole raggiungere il milione di auto vendute all’anno (erano circa 600 mila nel 2010) e per farlo deve puntare necessariamente su modelli a larga diffusione. Il segmento B, cioè quello della Yaris, è numericamente il più consistente, però, nelle prime due generazioni, la piccola Toyota era un’auto quasi di nicchia, evoluta nel design, nei contenuti e nella tecnica, strizzava l’occhio soprattutto al pubblico femminile ed era costosa. In Italia, che è da sempre il suo mercato europeo di riferimento, la penetrazione della piccola Toyota non è andata oltre il 7% del segmento nel suo anno migliore dal punto di vista delle vendite (2001). Questa premessa è necessaria per capire la svolta filosofica del “piccolo genio”, la cui terza generazione debutterà nei concessionari italiani nel weekend del 15 e 16 ottobre. La Yaris III ha guadagnato una linea squadrata, spigolosa, con l’andamento laterale spiccatamente a cuneo, il muso a freccia e un’aria sportiveggiante. Inoltre riesce a rispettare le prescrizioni per la sicurezza dei pedoni in caso di impatto senza ricorrere a un “musone” lungo e massiccio come molte delle sue concorrenti. L’interno è diventato molto più tradizionale, specie nella plancia, visto che la strumentazione non è più al centro ma davanti al conducente, in posizione classica. In compenso il 90% delle Yaris (tut-
te tranne quelle in allestimento base) avrà di serie il sistema multimediale Touch, costituito da display touch screen da 6,1 pollici, radio, lettore CD/MP3, connettività Bluetooth per sincronizzarsi con le varie funzioni dei telefoni cellulari e porta USB per la connessione di lettori musicali (prevede anche la visualizzazione delle copertine degli album scaricati dal web). Il monitor visualizza pure le informazioni su distanze e consumi e le immagini della telecamera posteriore (sempre di serie) durante la retromarcia. Con un supplemento invitante (550 euro) si può poi avere l’upgrade Touch&Go, completo di navigatore con funzioni evolute (localizzazioni autovelox, condizioni del traffico, percorsi con il minore impatto ambientale, connessione a Google Local Search e Google Maps, invio e ricezione di sms, visualizzazione di fotografie e altre applicazioni che verranno sviluppate da qui alla fine dell’anno). PERCHè valE la PEna di PEnsaRCi PEnsaRCi
è sicuramente la vettura più “multimediale” del segmento e, pur non essendo sportiva, ha un temperamento divertente
Le finiture, però, sono diventate meno lezione e più essenziali, solide ma dall’aspetto forse un po’ troppo austero, e manca il divano scorrevole, che era uno degli atout delle Yaris passate. Lo spazio è ampio davanti e discreto dietro, dove due adulti viaggiano comodamente e anche il terzo gode di una sistemazione centrale abbastanza accogliente. Dei tre motori disponibili inizialmente, tutti derivati da quelli della Yaris II, in Italia sarà il 1.000 a tre cilindri da 69 CV a fare la parte del leone (50% delle vendite), seguito dal 1.300 a quattro cilindri da 99 CV (30%) e dal 1.400 turbodiesel da 90 CV (20%). Il più piccolo dei tre motori è piuttosto pronto, brillante e, specialmente se lo si mantiene tra i 2.000 e i 4.000 giri, sembra poter offrire tutto ciò che serve anche in termini di comfort. Oltre questo regime, però diventa più rumoroso e anche un po’ ruvido. I vantaggi prestazionali del 1.300 emergono soprattutto quando si viaggia a pieno carico o si guida con piglio più sportivo, perché in caso contrario è difficile percepire i 30 CV di differenza. E questo nonostante il motore di maggior cubatura disponga anche del cambio a sei rapporti contro i cinque del 1.000. Il diesel è brillante, ricco di coppia e anche piuttosto silenzioso. I due motori di maggiore cilindrata possono essere abbinati anche al cambio automatico che, nel caso del benzina, è un CVT con sette rapporti preselezionati utilizzabili nell’uso manuale (ci sono i paddles dietro il volante); il diesel, invece, adotta un robotizzato a sei rapporti. A metà del 2012, poi, arriverà la variante ibrida, con motore a benzina di 1.500 cc che, secondo quanto anticipato dalla Toyota, sarà proposta a prezzi che la renderanno concorrenziale con le vetture convenzionali del segmento.
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LaPROVA
AUTORAMA 23 Ottobre 2011
ritratto Di Famiglia
3 porte 11.000 € 13.350 € 14.300 € 14.200 € 15.400 € 15.150 € 16.350 € 15.900 € 16.700 € 16.850 € 17.650 €
5 porte 11.650 € 14.000 € 14.950 € 14.850 € 16.050 € 15.800 € 17.000 € 16.550 € 17.350 € 17.500 € 18.300 €
La calandra a V è ormai diventata una nota distintiva delle Toyota di ultima generazione, a cominciare dalla Prius. Per la prima volta su una Yaris è stato adottato il tergicristallo monobraccio
PREZZO: 15.800 € i numeri MOTORE: benzina, 4 cilindri CILINDRATA: 1.329 cc POTENZA: 73 kW/99 CV COPPIA: 125 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 3,88/1,69/1,46 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 286/768 litri 0/100 KM/H: 11,7 secondi VELOCITÀ: 175 km/h CONSUMO COMBINATO: 4,5 l/100 km EMISSIONI CO2: 123 g/km
cosa c’è e cosa si paga ABS/ESP AIRBAG ANT., LAT., ALTI, GINOCCHIA CAMBIO AUTOMATICO CVT CERCHI IN LEGA DA 16 POLLICI CLIMATIZZATORE AUTOM. BIZONA NAVIGATORE SATELLITARE RADIO CD/MP3 SEDILI RISC.+TETTO PANORAMICO TELECAMERA POSTERIORE VERNICE METALLIZZATA
di serie di serie 1.200 € di serie di serie 550 € di serie 800 € di serie 500 €
con chi se la gioca Fiat Punto Evo 1.4 Multiair 5p Peugeot 207 1.4 VTi 5p VW Polo 1.4 5p
da 13.550 € da 15.425 € da 14.900 €
Le sospensioni sono confortevoli ma non eccessivamente soffici e lo sterzo è più diretto della media della categoria. Questo, in effetti, offre una sensazione quasi di sportività e regala una maneggevolezza e una rapidità di reazione superiori alla media delle concorrenti. Purtroppo, però, questa caratteristica non sarà sottolinata da un motore più “cattivo” di quelli attualmente in gamma, perché non è prevista la vendita in Europa della versione con motore 1.800 da circa 150 CV che, invece, è disponibile in Giappone. Insomma la nuova Yaris sembra voler uscire dal cerchio ristretto del pubblico di tendenza per rivolgersi, più che in passato, a una clientela più generalista e con una maggiore componente maschile. Saverio Villa
La Yaris II continua, però ora si chiama Charade Anche se la terza generazione della Yaris è già in vendita, la vecchia continua ad essere commercializzata col marchio Daihatsu (appartenente comunque alla galassia della Casa nipponica) e il nome Charade. Però è disponibile esclusivamente a cinque porte, con il 1.300 a benzina da 100 CV e con un solo allestimento, non molto ricco: i cerchi in lega e i fari fendinebbia, ad esempio, non si possono avere nemmeno a pagamento e il climatizzatore si comanda manualmente. Malgrado queste limitazioni questa vettura può rappresentare un mezzo ideale per chi è rimasto affezionato al design originale (al cruscotto centrale soprattutto) e alla grande versatilità data dal divanetto posteriore scorrevole della seconda generazione della piccola
giapponese, nata nel 2005. Ma non solo: pur essendo meno evoluta dell’ultima Yaris, la Charade prevale ancora sotto molti altri aspetti. Si parcheggia più facilmente perché è più corta (3,79 metri di lunghezza anziché 3,89) e perché regala una maggiore visibilità, offre più spazio per la testa di chi si accomoda dietro, presenta assemblaggi più curati (i materiali utilizzati per la plancia, invece, sono più economici) e monta un propulsore leggermente più vispo (ma non troppo, bisogna comunque schiacciare a fondo sul pedale dell’acceleratore per ottenere riprese brillanti) ai bassi regimi. E poi c’è il prezzo di 13.600 euro, inferiore di ben 1.250 euro a quello della Yaris 1.300 più economica in listino (la Active), che comprende comunque tanti
accessori utili per la sicurezza come l’ESP e gli airbag frontali, laterali, a tendina e per le ginocchia del conducente. Nonostante i sei anni di carriera sulle spalle, il “piccolo genio” atto secondo presenta ancora oggi contenuti moderni, in grado di dare del filo da torcere alle concorrenti più giovani: poche rivali, infatti, offrono un “milletre” con questa potenza e sono ancora meno le vetture che abbinano a tutto questo un eccellente cambio a sei marce. Il comfort è di altissimo livello: la posizione di guida rialzata consente di dominare la strada quasi come se ci si trovasse su una piccola monovolume, le sospensioni - pur essendo esageratamente morbide - non sono mai fastidiose e l’abitacolo è ben insonorizzato. Gli ingegneri del brand nipponico non hanno però trascurato il piacere di guida: elemento fondamentale per un veicolo che ha tutte le carte in regola per diventare l’unica auto di molte famiglie. Oltre alla già citata ottima manovrabilità del cambio, non si può non tenere conto dello sterzo sempre pronto, anche se, quando si esagera con la velocità, tende a perdere un po’ di reattività. La tenuta di strada è discreta, supportata parecchio dagli interventi dei controlli elettronici di stabilità e trazione, mentre è ancora oggi difficile trovare delle “utilitarie” con un impianto frenante così potente ed incisivo. Ultimi, ma non meno importanti, i consumi: 5,4 litri ogni 100 km. Buoni, anche se non esattamente da primato. Marco Coletto
Daihatsu charaDe
toyota yaris 1.3 style 5 porte
1.0 1.0 Active 1.0 Lounge 1.3 Active 1.3 Active CVT Stop&Start 1.3 Lounge/Style 1.3 Lounge/Style CVT Stop&Start 1.4 D-4D Active 1.4 D-4D Active M-MT 1.4 D-4D Lounge/Style 1.4 D-4D Lounge/Style M-MT
PREZZO: 13.600 € i numeri MOTORE: benzina, 4 cilindri CILINDRATA: 1.329 cc POTENZA: 74 kW/100 CV COPPIA: 132 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 3,79/1,70/1,53 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 250/1.000 litri 0/100 KM/H: 11,7 secondi VELOCITÀ: 175 km/h CONSUMO COMBINATO: 5,4 l/100 km EMISSIONI CO2: 125 g/km
cosa c’è e cosa si paga ALZACRISTALLI ELETTRICI POST. AUTORADIO CD/MP3 CAMBIO A SEI MARCE CERCHI IN LEGA CLIMATIZZATORE MANUALE CRUISE CONTROL INTERNI IN PELLE SENSORI DI PARCHEGGIO TETTO APRIBILE VERNICE METALLIZZATA
n.d. di serie di serie n.d. di serie n.d. n.d. n.d. n.d. 250 €
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