/autorama-2011-12

Page 1

01.Autorama525 COVERCRI def XP8:Layout 1 21/12/11 18:58 Pagina 1

AUTORAMA Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori

hubcomuNicazioNe

in onDA tutti i VenerDÌ ALLe 21.15 su oDeon24 Digitale terrestre: canale 177 satellite: canale 914 sKY

asapress.net LA primA AgenziA stAmpA AutomobiListicA itALiAnA

a

Nº 525/dicembRe 2011- € 3,00

BMW SERIE 3 fInE Anno Col Botto Cresce nelle dimensioni e nei contenuti e torna a uno stile classico, destinato a durare nel tempo. Il comfort è quello di un’ammiraglia, così come i contenuti tecnologici, che ormai sono al livello delle sorelle di categoria superiore. Abbiamo provato la 320d e la 328i alle pagg. 16 e 17

NOVITÀ

Panda: ritorno a casa

la terza generazione dell’auto più amata dagli italiani è più grande rispetto alla serie precedente. E a differenza di quest’ultima viene prodotta in Italia, a Pomigliano d’Arco La Fiat Panda, l’automobile più venduta in Italia, si rinnova. La terza generazione della citycar torinese è cresciuta e, rispetto alla serie precedente, viene prodotta nel nostro Paese (a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli) anziché in Polonia. Le misure esterne sono aumentate - lunga 3,65 metri (+ 11 cm), larga 1,64 m (lo stesso valore della Skoda Fabia) e alta come una Chevrolet Spark (1,55 metri) - e il passo di 2,30 metri è invece rimasto invariato. Più ampio il bagagliaio che ora ha una capienza variabile tra 225 litri (come una Hyundai i10) e 870 litri (identica a quella della Kia Picanto). Tre le versioni al lancio: la “base” Pop offre quattro airbag (due frontali e due a tendina), l’intermedia Easy aggiunge gli appoggiatesta posteriori, le barre portapacchi e la radio CD/Mp3, mentre la lussuosa Lounge si presenta con il climatizzatore manuale, i fendinebbia e i retrovisori in tinta. I motori al lancio sono tre - due a benzina (1.200 da 69 CV e 900 TwinAir da 85 CV) e un 1.300 turbodiesel MJT da 75 CV - mentre nei prossimi mesi vedremo un’unità 1.200 da 69 CV a GPL e una 900 da 80 CV a metano. La nuova Panda è già ordinabile e ha un prezzo di partenza di 10.200 euro: il mese prossimo troverete la prova completa.

NOVITÀ twingo: riparte a muso duro La piccola della Renault si ripresenta con un look rinnovato e sportivo che, finalmente, le restituisce quella personalità che mancava alla serie precedente. I motori sono tutti ottimizzati per quanto riguarda consumi ed emissioni e la gamma delle personalizzazioni è sterminata: secondo la Renault sono ben 30 mila le configurazioni ottenibili “giocando” con l’elenco degli optional. La prova completa sul prossimo numero di Autorama.

I PREZZI DELLA PANDA 1.2 Pop 1.2 Easy 1.2 Lounge 900 Twinair Easy 900 Twinair Lounge 1.3 Mutijet Twinair Pop 1.3 Mutijet Twinair Easy 1.3 Mutijet Twinair Lounge

10.200 € 10.950 € 12.200 € 12.450 € 13.700 € 12.400 € 13.150 € 14.400 €

I PREZZI DELLA TWINGO

Live 1.2 Aut.

12.700 €

Wave 1.2

10.950 €

Live 1.5 dCi

13.700 €

Wave 1.5 dCi

12.950 €

Energy 1.2 Energy

12.200 €

Live 1.2

11.700 €

GT Gordini 1.2 TCe

13.950 €

SPECIALE

SALONE DI TOKYO

con fluence e kangoo inizia l’era elettrica di renault

festival di concept per dimenticare tsunami e crisi di mercato

alle pagg. 11, 12, 13 e 14

alle pagg. 4, 5 e 6


02-03.Autorama 525-Auguri MiniCRI def:Layout 1 21/12/11 17:13 Pagina 1

e che Il 2012 SIa un anno MIglIore Il 2011 è stato un pessimo anno per il mercato dell’auto e il 2012 non si preannuncia confortante, almeno per l’Italia. Ma nel mondo - e non parliamo solo degli scalpitanti Paesi emergenti qualcosa di buono sta già accadendo. Speriamo che questo rinnovato trend positivo contagi presto anche noi. è questo il nostro augurio

A UTORAMA n.525/Dicembre 2011 Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori fondato nel 1958 Direttore responsabile: Cristina Altieri cristina.altieri@hubcomunicazione.it Direttore eDitoriale: Saverio Villa saverio.villa@hubcomunicazione.it Hanno collaborato: Michele Orfino (grafica), Marco Coletto, Adriano Tosi, Renato Gallo, Massimiliano Campanella, Andrea Rapelli, Andrea Giusti consulente Di Direzione: Paolo Altieri

reDazione e aMMinistrazione Viale dei Partigiani, 118/c 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.22472162 - Fax 02.700430623 redazione@hubcomunicazione.it seDe leGale Via Stresa, 15 - 20125 Milano Diffusione abbonaMenti GE.MA srl - Cologno Monzese (MI) staMpa e leGatoria Graphicscalve S.p.A.- Vilminore di Scalve (BG)

Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano n. 133 del 3/4/1969. Una copia Euro 3,00; arretrati Euro 6,00. ABBONAMENTO: annuo Euro 30,00, estero Euro 60,00. Versamento su c/c bancario IBAN IT74 I030 6920 7051 0000 0001 415 intestato a Hub Comunicazione Srl. Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art.1, comma 1, DCB-Milano. Manoscritti e fotografie non richiesti non si restituiscono. Tutti i diritti riservati © by AUTORAMA.


02-03.Autorama 525-Auguri MiniCRI def:Layout 1 21/12/11 17:13 Pagina 2

dodici mesi in pillole GENNAIO In Usa la crisi sembra essere finita: il mercato fa segnare una crescita dell’11,5% rispetto al 2010. Il Gruppo Hyundai-Kia annuncia addirittura l’intenzione di aumentare la produzione del 10% rispetto all’anno appena terminato. Viene presentata la Chrysler 300, destinata a diventare la Lancia Thema in Europa e la Fiat aumenta dal 20 al 25% la sua quota nella Chrysler. Il Rally di Montecarlo compie 100 anni. La Daimler festeggia 125 anni di vita.

FEBBRAIO

il 2020 l’India sarà il terzo mercato automobilistico mondiale dopo Cina e Usa. Gruppo PSA, Daimler e Piaggio annunciano l’espansione delle loro attività in Cina, mentre la VW punta sulla Russia.

LUGLIO In Italia una nuova tassa colpisce le vetture con potenza di oltre 225 kW (306 CV): 10 euro per ogni kW che eccede il limite. Il marchio Jeep compie 70 anni e la Fiat arriva a detenere il 53,5% del Gruppo Chrysler.

AGOSTO

In Europa sbarca il primo lotto di Nissan Leaf, la prima berlina elettrica destinata alla normale commercializzazione. La Commissione Europea rende obbligatorie le luci di marcia diurne che si accendono automaticamente quando il motore viene messo in moto. La BMW comunica ufficialmente la nascita della famiglia “i” di modelli ecologici. Bosch festeggia i 75 anni del primo sistema di iniezione per motori diesel. Il Gruppo VW annuncia che il bilancio del 2010 è il migliore della sua storia.

La BMW presenta i prototipi dei suoi primi due modelli ecologici: la i3 e la i8, destinati ad arrivare sul mercato nel 2013 e 2014

MARZO

La Fiat annuncia di voler uscire da Confindustria nel 2012. DR Group annuncia di voler investire 110 milioni di euro nello stabilimento di Termini Imerese, in provincia di Palermo, che sta per essere dismesso da Fiat. Pininfarina interrompe la produzione e avvia la procedura di mobilità

Il Salone di Ginevra apre i battenti in un clima di ottimismo. Il Giappone è colpito da un terremoto e uno tsunami devastanti che provocano migliaia di vittime, danneggiano la centrale nucleare di Fukushima e causano anche la sospensione della produzione automobilistica. Porsche apre le prenotazioni della 918 Spyder, la prima supercar ibrida. Riparte il mondiale di F1, ancora all’insegna di Vettel e della Red Bull.

SETTEMBRE Si apre il Salone di Francoforte, all’insegna delle auto elettriche, ibride o, comunque, politicamente corrette: tra queste ultime debuttano la VW up! e la nuova Fiat Panda. La Suzuki annuncia di voler rompere il matrimonio con la VW celebrato nel 2009, mentre la Saab arriva a un passo dal fallimento. La leggendaria Jaguar E-Type compie 50 anni.

OTTOBRE

per i suoi dipendenti. Audi, BMW, Daimler, Ford, General Motors e VW si accordano per un tipo di connessione standard per la ricarica delle auto elettriche. La Saab ufficializza un protocollo di intesa per passare nella mani di due aziende cinesi (Pangda e Youngman). La Chevrolet festeggia 100 anni di vita.

NOVEMBRE La Nissan annuncia il prezzo italiano della Leaf (37.990 euro, batterie incluse). Apre H2Roma Energy&Mobility Show, il più grande evento nazionale dedicato alla mobilità sostenibile. BMW e Toyota si accordano per lo scambio di motori diesel e lo sviluppo di batterie per veicoli elettrici e ibridi. Sebastian Vettel si conferma campione del mondo di F1 per il secondo anno consecutivo.

DICEMBRE L’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE) stima che il mercato si chiuderà con una flessione del 9,7% rispetto al 2010. La General Motors riconquista il primato nelle vendite mondiali. Il Governo Monti appesantisce ulteriormente la tassa sulle auto di lusso per tutti i veicoli con meno di tre anni di vita: 20 euro per ogni kW eccedente il limite di 185 (252 CV). Aumentano anche le accise sui carburanti: 13,6 centesimi al litro per il gasolio, 9,9 per la benzina e 2,6 per il gpl.

VENDITE DI AUTO IN ITALIA 2.600.000

2.500.000

2.400.000

APRILE I dati di mercato relativi all’anno fiscale 2010/ 2011 mostrano che il mercato indiano è quello con il maggior tasso di crescita: +30%. Aprono in contemporanea i saloni di Shanghai e New York, dove la Fiat lancia la 500 per gli Usa.

MAGGIO BMW annuncia di voler investire un miliardo di euro per aumentare la produzione nei suoi stabilimenti cinesi.

2.300.000

2.200.000

2.100.000

2.000.000

1.900.000

1.800.000

1.700.000

GIUGNO La Kia Motors Europe assume il controllo dell’attività italiana rilevandola dal Gruppo Koelliker. Da uno studio di JD Power emerge che entro

1.600.000

1.500.000 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Previsione in caso di fallimento dei provvedimenti governativi

Previsione in caso di ripresa del mercato dell’auto


04-07.Autorama 525-Tokyo+News SavCRI XP8:Layout 1 22/12/11 16:21 Pagina 1

To K YO Salone di

A UTORAMA 4 Dicembre 2011

Il futuro dell’auto visto dall’esposizione giapponese

Un SALone per DIMenTICAre “Re Born”, ovvero rinascita. Il “leit-motiv” utilizzato dalla Toyota per identificare il suo stand al Salone di Tokyo, tenutosi all’inizio del mese di dicembre, potrebbe essere considerato anche lo slogan dell’intera esposizione. Il 2011, infatti, è stato un anno terribile per il Giappone, sconvolto nel mese di marzo dallo tsunami (col conseguente incidente nella centrale nucleare di Fukushima) e dall'inondazione in Thailandia, dove i costruttori automobilistici locali hanno impianti e fornitori strategici. E per rinascere, l’industria del Sol Levante ha scelto di guardare avanti. Non solo di un paio d’anni: possiamo dire che la rassegna - anche con qualche contributo europeo - ha offerto anticipazioni più che plausibili di ciò che vedremo nel 2020 e dintorni e di una mobilità contraddistinta dalle auspicate emissioni zero e da soluzioni ingegnose e finalmente a misura d’uomo.

AUDI / A1 Sportback alla conquista di due mondi

La versione a cinque porte dell’A1 ha debuttato in contemporanea al Salone di Tokyo e al Motorshow di Bologna. La linea è quasi identica a quella della tre porte, rispetto alla quale la Sportback ha le medesime dimensioni, un peso leggermente superiore (+25 kg) e costa, a parità di motorizzazione e allestimento, circa 1.000 euro in più.

al tramonto

BMW / Con l’ActiveHybrid 5 a Monaco ingranano la terza

La terza BMW ibrida monta un 3.0 litri biturbobenzina da 306 CV e un motore elettrico da 55 CV alimentato da batterie al litio. Il cambio è automatico con funzione sequenziale e 8 marce. La vettura scatta da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi e tocca i 250 km/h. In elettrico viaggia fino a 60 km/h, per 4 km, consumando tra 6,4 e 7 l/100 km nel ciclo combinato.

DAIHATSU / L’importante è non smettere di giocare

La D-X è una piccola concept sportiva da utilizzare “in modo ordinario o straordinario". Lo stile è aggressivo, gli interni spartani. La carrozzeria in resina permette una moltitudine di varianti. Potrebbe essere l’erede della Copen.

Se ne dovevano vendere 1.000 all’anno e, invece, il bilancio dice solo 3.000 esemplari dal 2002 a oggi. Così la Mercedes ha deciso di sopprimere il marchio superlussuoso Maybach nel 2013. Al Salone però la superammiraglia tedesca, da 400 mila euro e più, era regolarmente presente nella speranza di piazzare qualche ultimo colpo e per ricevere l’onore delle armi. Chissà se la rivedremo a Ginevra... La FC Sho Case è una strana monovolume con motore elettrico alimentato da fuel cell. Tutta la parte meccanica è integrata nel telaio e il design è caratterizzato da linee squadratissime, con un’unica portiera ad ala di gabbiano.

La Pico è un quadriciclo elettrico con due posti in tandem e portiere molto ampie per facilitare l’accesso anche a persone anziane, con qualche problema di mobilità. Propone un curioso sistema di messaggistica tramite i pannelli laterali.


04-07.Autorama 525-Tokyo+News SavCRI XP8:Layout 1 22/12/11 16:23 Pagina 2

To K YO Salone di

AUTORAMA 5 Dicembre 2011

La RC-E è una futuristica moto sportiva elettrica ma con un look ispirato a quello della moto da corsa degli Anni ‘60. Ha dimensioni raccolte e le prestazioni sarebbero simili a quelle di una 600 a benzina.

HonDA/ Dalla motocicletta alla spider, basta che ci sia un motore elettrico

L’AC-X è una grande berlina ibrida plug in con due modalità di guida: l’”automatic drive mode” per viaggi rilassati su lunghe distanze con il massimo risparmio energetico, l’“engine drive mode” per ottenere le prestazioni massime.

La Micro Commuter Concept è un’elettrica tascabile sviluppata con la divisione moto. Contiene un micro scooter a batterie e ha i doppi comandi così entrambi gli occupanti possono guidare.

La EV-Ster è un prototipo di sportiva elettrica trazione posteriore da 160 km/h e con 160 km di autonomia. La Honda ha ammesso che la vettura avrà un futuro come auto di serie, anche con motorizzazioni convenzionali. Al posto del volante ci sono due leve.

KoBoT / Tutta una famiglia a emissioni zero

MAZDA / Si legge Takeri ma si pronuncia Mazda6

MITSUBISHI / Due mosse per il futuro prossimo

La joint venture giapponse Kowa Tmsuk ha presentato i Kobot Nu e Beta (a sinistra nella foto), due bizzarri scooter elettrici a tre ruote interamente in carbonio, e il Kobot II, un quadriciclo biposto, sempre a emissioni zero. Progettati per l’uso esclusivamente urbano, raggiungono i 30 all’ora.

Questa concept preannuncia l’imminente nuova Mazda6, che debutterà verso la fine del 2012. Molto filante e aggressiva, la vettura misura 4,85 metri e monta un turbodiesel di 2.2 litri che, grazie alla tecnologia Skyactiv, promette consumi bassissimi e un’autonomia di 1.500 km con un pieno.

La PX-MiEV II è un’ibrida plug-in a sette posti dalla quale deriverà la prossima Outlander. Il 2 litri a benzina da 105 CV è abbinato a due motori elettrici da 80 CV ciascuno e la trazione integrale è quella della Lancer Evolution. 800 km di autonomia totale e circa 50 km in modalità solo elettrica.

nISSAn / L’impegno è su due fronti: sportività ed emissioni zero La Nissan ha colto l’occasione per annunciare il progetto di promuovere il marchio sportivo Nismo e farlo diventare il suo “braccio armato”, come fanno, ad esempio, Mercedes con AMG e Fiat con Abarth. Al salone era già esposta quaesta Juke Nismo Concept, con sospensioni e aerodinamica modificate e cerchi da 19 pollici.

La Mirage è una berlina compatta dalla quale nascerà la Colt a fine 2012. Misura 3,71 metri di lunghezza e sotto il cofano c’è un 1.000 tre cilindri a benzina, con cambio automatico CVT e sistema start&stop che promette consumi di 3,0 l/100 km.

SUBArU / La SW del futuro e, finalmente, la coupé

E per confermare questa scelta, alla rassegna nipponica compariva l’interpretazione Nismo anche della elettrica Leaf, con kit aerodinamico, cerchi da 18 pollici e assetto ribassato. Il motore, invece, è quello di serie. L’Advanced Tourer Concept ha le dimensioni dell’attuale Legacy e ne prefigura l’evoluzione stilistica. Il volante integra un monitor che visualizza le informazioni di viaggio e il 1.600 boxer turbo abbinato a un motore elettrico.

La Pivo III ha le quattro ruote sterzanti (ciascuna col proprio motore elettrico), un aspetto più “normale” rispetto alle versioni precedenti e può parcheggiare e mettersi in carica “da sola” se le viene ordinato tramite smartphone.

Già presentata lo scorso anno al Salone di Parigi, la Townpod è una proposta di veicolo commerciale elettrico adatto anche all’uso per diporto. Si propone di coniugare aspetto aggressivo e massima versatilità di carico.

La coupé BRZ è apparsa in forma pressoché definitiva. Leggera (1.220 kg), con trazione posteriore e 2 litri boxer aspirato da 200 CV dovrebbe garantire un comportamento molto divertente. In futuro ci sarà anche una versione turbo.


04-07.Autorama 525-Tokyo+News SavCRI:Layout 1 21/12/11 17:50 Pagina 3

A UTORAMA 6 Dicembre 2011

SUZUKI / Tanta tecnologia in scala ridotta

To K YO Salone di

TOYOTA / Gioca con i display ma è molto seria con l’ecologia Anche la Toyota ha presentato la versione definitiva al 99% della sua coupé, sviluppata congiuntamente alla Subaru. Le caratteristiche sono le stesse della BRZ, ma il nome, in questo caso, è FT-86. La Toyota, inoltre, non ha in programma un’evoluzione in chiave turbo.

La Regina Concept mostra una ricerca aerodinamica estrema e pesa pochissimo (730 kg). Utilizza un 800 turbo a iniezione diretta con start&stop e sistema di frenata rigenerativa, consuma 3 l/100 km ed emette solo 70 g/km di CO2. La FCV-R è una grande berlina che prefigura un modello ecologico atteso nel 2015. Il motore elettrico è alimentato da fuel-cell e l’idrogeno è contenuto in un serbatoio pressurizzato. Autonomia complessiva di circa 700 km.

La Q-Concept elettrica è una proposta simile alla Nissan Pivo 3 per la sua evidente vocazione urbana. L’accessibilità è pensata anche per un pubblico anziano o con capacità motorie ridotte. Ha due posti in tandem.

L’Aqua non arriverà in Europa, ma il suo sistema ibrido è quello della Yaris HSD attesa a maggio. Il 1.400 a benzina eroga 76 CV, mentre il motore elettrico ne sviluppa 63. 102 CV complessivi e 2,85 l/100 km.

La FT-EV III non è altro che la iQ elettrica. Ha le batterie agli ioni di litio e un’autonomia di circa 105 km. La versione definitiva potrebbe apparire nel 2012.

La Toyota definisce la sua Fun-Vii Concept “uno smartphone su ruote”, dal momento che la carrozzeria e gli interni sono dei mega-display: la livrea degli esterni e dell’abitacolo, afferma la casa nipponica, può essere cambiata “con la stessa facilità con cui si scarica un’applicazione”.

La Swift ibrida potrebbe debuttare nel 2013 col restyling del modello. La trazione è garantita da un motore elettrico da 74 CV che offre 30 km di autonomia a emissioni zero. Poi c’è un piccolo motore a benzina in funzione di range extender.

A Tokyo la Suzuki ha portato anche il prototipo di Burgman a idrogeno, con motore elettrico, fuel cell e batteria secondaria agli ioni di litio. Secondo la Casa, l’autonomia è di 350 km viaggiando a velocità costante di 30 km/h.

VOLKSWAGEN / L’importante è che siano integrali La concept Cross Coupé sottintende l’intenzione della VW di entrare nel settore delle suv sportive. Impiega un motore turbo a benzina e due unità elettriche, una anteriore e una posteriore, per un totale di 265 CV. Con la sola propulsione elettrica raggiunge i 120 km/h e ha un’autonomia di 40 km. Il modello definitivo potrebbe arrivare nel 2014.

La Passat Alltrack si ispira alle versioni allroad della cugina Audi. Ha la trazione integrale, l’assetto rialzato di 30 mm, protezioni di tipo fuoristradistico e motori turbobenzina di 1.8 e 2 litri e turbodiesel di 2 litri. La commercializzazione italiana inizierà a maggio.


04-07.Autorama 525-Tokyo+News SavCRI:Layout 1 21/12/11 17:50 Pagina 4

N E W S

AUTORAMA 7 Dicembre 2011

BMW Serie 6 Gran Coupé

LA cOUpé SI fA IN qUATTrO (pIù UNO) È l’ultima arrivata tra le cosiddette coupé a quattro porte (segmento finora monopolizzato da Mercedes CLS e Audi A7 Sportback). La BMW Serie 6 Gran Coupé, variante ancora più sfruttabile della già versatile sportiva bavarese, è infatti l’unica della sua categoria ad offrire cinque posti (la denominazione corretta, secondo i responsabili del brand tedesco, sarebbe “4+1”) e sotto la pelle nasconde contenuti di altissimo livello. Il passo è lo stesso della Serie 5 (2,97 metri) ma è più lunga (5,01 metri di ingombro longitudinale) e ha un design più filante. È anche più lunga di 11 centimetri ri-

spetto alla Coupé a due porte e la differenza è tutta sfruttata a vantaggio di chi si accomoda dietro. La capienza minima del bagagliaio (460 litri) resta invece invariata, mentre abbattendo il divano il volume utile arriva a 1.265 litri. A parte la presenza delle due portiere aggiuntive e della microscopica scritta “Gran Coupé” applicata su uno sfondo a rombi nella parte più arretrata del cristallo laterale - la vettura offre un colpo d’occhio molto simile a quello della Coupé: il frontale e, soprattutto, la coda conservano quel mix azzeccato di sportività ed eleganza che sta

Pur essendo lunga oltre 5 metri, la Serie 6 Gran Coupé non è troppo pesante: merito delle porte e del cofano motore in alluminio, delle fiancate anteriori in materiale termoplastico e del cofano del bagagliaio in fibra di vetro. Gli interni e la coda, a sinistra, non mostrano grosse differenze rispetto alle già note Coupé e Cabrio

conquistando molti clienti in tutto il mondo. La gamma motori ha beneficiato solo di qualche modifica di dettaglio: sotto il cofano troviamo due unità a benzina - la 640i con il 3.0 sei cilindri in linea da 320 CV e la 650i con il 4.4 V8 da 450 CV, disponibile anche in abbinamento alla trazione integrale - e la 640d, equipaggiata con un 3.0 turbodiesel a sei cilindri in linea da 313 CV,

Tra le anteprime mondiali presenti allo scorso Motor Show di Bologna, la Blowcar è stata indubbiamente tra le più originali. Questa microcar lunga poco più di tre metri realizzata dall’architetto Dario Di Camillo (ex designer Fiat) si distingue per la carrozzeria “pneumatica”. In poche parole: tutti i pannelli metallici che solitamente rivestono una vettura sono stati rimpiazzati da elementi gonfiati con aria e realizzati in un materiale sintetico morbido, simile a quello degli scivoli degli aeroplani, . Questa soluzione innovativa è di aiuto nei piccoli urti ma consente anche di ridurre il peso del veicolo e di ottenere così prestazioni più vivaci e consumi più contenuti. La Blowcar, che verrà assemblata in Abruzzo, sarà commercializzata a partire dalla seconda metà del 2012 con prezzi compresi tra 11.770 e 16.500 euro. Due le configurazioni disponibili (quadriciclo leggero a due posti con una velocità massima di 45 km/h guidabile con il patentino o pesante 2+2 in grado di raggiungere i 100 km/h). Tre i motori disponibili al lancio: un diesel Landini da 6 cavalli (11,5 per il quadriciclo pesante), un ibrido con una potenza complessiva di 8 CV (20 sulla variante destinata ai maggiorenni) e consumi dichiarati di 2,0 l/100 km e un elettrico da 6 CV (16 per il 2+2). Autonomia variabile da 160 a 600 km a seconda del propulsore.

In Breve

Sicura e superleggera: per forza, è “gonfiata”...

capace di spingere la vettura fino a 250 orari di velocità massima, di garantire uno spunto a 100 km/h in 5,4 secondi e un consumo sulla carta di 5,5 litri di gasolio ogni 100 chilometri. La Grand Coupé verrà svelata nel mese di gennaio al Salone di Detroit e arriverà sul mercato verso la metà del 2012. I prezzi non sono ancora noti.

La Blowcar è un’auto completamente personalizzabile. Merito dei pannelli morbidi in tessuto e gomma intercambiabili che rimpiazzano quasi tutte le parti della carrozzeria

citroËn: ds3 trÈs chic

Si chiama Ultra Prestige la versione più lussuosa presente nella gamma della Citroën DS3. La ricca dotazione di serie comprende sedili e plancia rivestiti in pelle, spoiler sportivo, vetri posteriori oscurati, cerchi da 17” diamantati, navigatore e sedili anteriori riscaldabili. Tre motori 1.600 (un THP a benzina da 155 CV e due turbodiesel HDi da 90 e 110 CV) e prezzi a partire da 24.850 euro.

Mercedes SL

ALLA rEGINA OccOrrEVA UNA dIETA La grande spider della Stella si rinnova puntando sulla leggerezza: una scelta ormai obbligata per realizzare un'auto con prestazioni esaltanti ma anche consumi contenuti. La scocca è realizzata quasi interamente in alluminio (ma per ragioni di sicurezza nei montanti anteriori ci sono elementi in acciaio ad alta resistenza) e pesa 110 kg in meno rispetto all’attuale. Alcune Il design della nuova Mercedes SL ricorda molto quello della sorella minore SLK, specialmente nel frontale e nella coda

componenti (come la copertura a valle del serbatoio e la struttura del tetto) sono addirittura in magnesio, materiale ancora più leggero. La nuova SL vuole unire sportività e comfort ai massimi livelli: la lunghezza aumentata di 5 cm ha permesso di ottenere un abitacolo più spazioso, mentre l’aerodinamica ottimizzata (il Cx dichiarato di 0,27 è il migliore nel segmento) ha consen-

tito di ridurre la rumorosità. Il tetto rigido ripiegabile si apre e si chiude in meno di 20 secondi ed è disponibile in tre varianti: verniciato, in vetro semplice o Panorama. Quest’ultimo adotta la tecnologia Magic Sky Control, già vista sulla SLK, che permette di modificare la trasparenza del vetro. Tra le altre innovazioni segnaliamo il sistema “frontbass”, che sfrutta lo spazio libero nelle cavità a monte del vano per i piedi come cassa di risonanza per i woofer, il Magic Vision Control (che ottimizza gli spruzzi d’acqua del tergilavacristalli) e l’HandsFree-Access, che consente di aprire e chiudere il bagagliaio muovendo semplicemente il piede in corrispondenza del paraurti posteriore. Due i motori al lancio, entrambi a benzina e abbinati ad un cambio automatico a sette rapporti: 350 (3.500 V6 da 306 CV, “0-100” in 5,9 secondi e consumi di 6,8 l/100 km) e 500 (4.700 V8 da 435 CV, “0-100” in 4,6 secondi). La commercializzazione è imminente.

cadillac ats: che motore!

Sarà un 2.000 turbo quattro cilindri a benzina da ben 273 CV il propulsore che, dall’estate 2012, equipaggerà la Cadillac ATS. La nuova berlina media a stelle e strisce, che proverà a rubare clienti alla BMW Serie 3 e alla Mercedes Classe C, debutta ufficialmente al salone statunitense di Detroit.

accordo tra toyota e bmw All’inizio dello scorso mese di dicembre Toyota e BMW hanno siglato un accordo finalizzato allo sviluppo di batterie di nuova generazione destinate a vetture elettriche e ibride. Ma non è tutto: a partire dal 2014 la Casa bavarese fornirà al brand nipponico motori a gasolio da 1,6 e 2 litri e non si escludono altre collaborazioni in futuro.


08-09.Autorama 525-AbarthMCSavCRI:Layout 1 21/12/11 17:55 Pagina 1

N E W S

A UTORAMA 8 Dicembre 2011

Cresce la famiglia dell’Abarth

Una Punto Evo riveduta e corretta in chiave invernale, con tanto di snowboard personalizzato, e tre variazioni sul tema della 500 (elegante, sportiva e da pista): quattro “premiere” mondiali che hanno permesso alla Casa dello Scorpione di essere la protagonista assoluta del Motorshow di Bologna e di dare lustro ad un Salone lontano dai fasti passati. Ma sarebbe limitativo considerare il brand torinese come una semplice azienda specializzata in elaborazioni, perché il suo passato è ricco di innovazioni e successi

Punto Scorpione

piCCoLe ma moLto speCiaLi

La sportiva che viene dal freddo Un’auto sportiva realizzata per affrontare senza problemi le strade di montagna innevate non si era mai vista prima d’ora. Per celebrare la creazione della tavola da snowboard “Nitro powered by Abarth” con un cuore in pioppo, nata dalla collaborazione della Casa dello Scorpione con il brand americano specializzato in sport invernali, l’Abarth ha realizzato un’edizione limitata in soli 99 esemplari della Punto Evo. Vernice bicolore (nera lucida con tetto e cofano motore neri opachi caratterizzati da grafiche personalizzate ispirate a quelle impresse sul fondo della tavola) e il motore 1.400 Multiair a benzina sovralimentato portato da 165 a 180 CV (216 chilometri orari di velocità massima e 7,5 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) e con 270 Nm di coppia a 2.500 giri anziché 250 a 2.250 giri. Per quanto riguarda la tecnica segnaliamo la presenza dei freni a disco forati (anteriori flottanti e autoventilanti) con pinze gialle maggiorate a quattro pistoncini, degli scarichi più grandi nel tratto centrale (identici a quelli montati sul kit “esseesse”) e degli ammortizzatori Koni con valvola FSD (Frequency Selective Dumping) e molle specifiche ribassate. Nell’abitacolo spiccano invece i sedili sportivi omologati e alleggeriti in tessuto nero “Abarth Corsa by Sabelt” con retro-schienale nero opaco e cuciture di colore rosso e giallo usate anche per il volante in pelle, il batticalcagno in alluminio laserato

con grafica specifica, la pedaliera in inox con scudo Abarth e il quadrante con strumentazione sportiva firmata Jaeger (storico brand ora appartenente alla Magneti Marelli). Con la vettura è anche disponibile il winter kit “Abarth Nitro” dedicato agli amanti della neve: cerchi in lega da 17 pollici con pneumatici invernali, tavola da snowboard e porta tavola per auto ad aggancio magnetico. Questo pacchetto di accessori sarà disponibile su tutte le vetture dello Scorpione: sulla 500, però, i cerchi in lamiera offerti saranno più piccoli (da 16”).

C’è un austriaco dietro quello scorpione Nato a Vienna il 15 novembre 1908, Karl Abarth è stato l’artefice di un successo quasi senza precedenti nel campo dell’automobilismo sportivo, frutto di una dedizione assoluta ai motori e a un talento, una passione e un gusto per l’innovazione davvero prodigiosi. Monopattino, bicicletta, motocicletta e sidecar: qualsiasi mezzo va bene per il giovane Karl. L’importante è poterlo smontare, riparare o migliorarne le prestazioni. Basti pensare che ad appena 11 anni elabora un monopattino per vincere e 9 anni dopo coglie già i primi successi in sella a una Motor Thun: ormai la passione precoce per i motori segna la strada per il futuro. E naturalmente c’è la guida, l’ebbrezza della velocità, la ricerca del confronto.

Monza, 19-20 marzo 1966: quattro 1000 TC guidate da Giancarlo Baghetti, Ed Swart, Klaus Steinmetz e Achille Marzi chiudono ai primi quattro posti nella Divisione 1 della 4 ore del Jolly Club. Una delle vittorie più importanti per l’Abarth

Un’attitudine alla corsa che ben presto sarà accompagnata dalla sua innata capacità costruttiva: infatti, nel 1930 produce la sua prima motocicletta personalizzata con il marchio Abarth. Purtroppo un grave incidente, durante una competizione a Linz, lo costringe ad abbandonare le moto, ma non perde la voglia di sfidare se stesso e i propri limiti, continuando a gareggiare con i sidecar, mezzo che proprio lui porta all’apice della fama grazie a imprese come la sfida con il treno Orient Express (vinta naturalmente da Abarth) nel 1932. Un secondo grave incidente nel 1939 lo obbliga tuttavia ad abbandonare le competizioni. Iniziano qui la seconda vita di Abarth e il mito vero e proprio. Nel 1945 si trasferisce a Merano e diventa cittadino italiano a tutti gli effetti. Poi, l’anno successivo, con la collaborazione di Ferdinand Porsche, costituisce la squadra corse di Cisitalia con Tazio Nuvolari. Conclusasi l’esperienza in Cisitalia, nel 1949 Karl fonda la sua azienda con il pilota Guido Scagliarini. La prima vettura prodotta è una 204 A Roadster, derivata da una Fiat 1100, che vince immediatamente il campionato italiano 1100 Sport e quello di Formula 2. Contemporaneamente, Abarth ha l’intuizione geniale di affiancare all’attività corse l’attenzione per il grande pubblico e inizia a realizzare i famosi kit di elaborazione per vetture di serie, che aumentano potenza, velocità massima e accelerazione. Il primo “storico” prodotto è il kit di elaborazione del comando cambio della Topolino (1949). Ma il vero successo arriva con gli impianti di scarico che, nel corso degli

Siamo nel 1965 e Karl Abarth è seduto insieme ad alcune delle sue vetture più significative. In quello stesso anno l’imprenditore austriaco naturalizzato italiano dimagrisce volontariamente di 30 kg per entrate nell’abitacolo di uno dei suoi prototipi per stabilire un nuovo record

anni, diventeranno una vera propria icona dello “stile Abarth”. Grazie all’esperienza appresa anni prima sulle moto, le marmitte Abarth diventano un prodotto tecnologicamente all’avanguardia (non solo per le vetture come dimostra, nel 1953, l’adozione della marmitta Abarth sulla motocicletta Gilera Saturno). I primi prototipi prevedono un tubo centrale di sezione costante, passaggi laterali nella lana di vetro ed eliminazione di tutti i diaframmi per contenere al massimo la compressione dei gas. Un sistema semplice ma innovativo, che dà ai suoi prodotti un chiaro vantaggio prestazionale e un inconfondibile rumore sordo e pieno. In pochi anni l’Abarth cresce in modo impressionante: nel 1962 produce 257.000 marmitte, con uno staff di 375 persone, e il 65% della produzione è destinato all’esportazione. Sono due gli elementi di fondamentale

importanza che determinano il successo dei componenti e dei kit Abarth: un’abile campagna pubblicitaria e le competizioni. Infatti, Karl Abarth introduce tecniche di marketing e comunicazione ancora oggi attuali. Basti dire che per convincere gli automobilisti a rimuovere la marmitta di serie e a installarne una Abarth, escogita un’abile campagna pubblicitaria, centrata su un’elegante presentazione del prodotto. Reclamizzata con linguaggio nuovo e rivoluzionario sulle maggiori testate giornalistiche, la marmitta viene presentata in versione nero opaco con terminali cromati e offerta a un prezzo di gran lunga superiore rispetto a quello della concorrenza (4.500 lire contro un massimo di 2.000 lire). Ma i suoi collaboratori, inizialmente scettici nei confronti della strategia, devono prontamente ricredersi, perché il successo è immediato e straordinario.


08-09.Autorama 525-AbarthMCSavCRI:Layout 1 21/12/11 17:56 Pagina 2

N E W S

Non tutti gli appassionati del brand dello Scorpione sono degli smanettoni: questa versione speciale del “cinquino” con eleganti cerchi in lega da 17” in colore titanio è dedicata a loro. Sotto il cofano c’è un motore 1.400 turbo T-Jet da 160 CV e 230 Nm di coppia a 3.000 giri (un netto passo in avanti rispetto ai 135 CV e ai 206 Nm del modello “base”) abbinato ad un cambio meccanico elettroattuato con comandi al volante che permette alla citycar torinese di raggiungere i 211 km/h di velocità massima e di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 7,4 secondi mentre la carrozzeria si distingue per una serie di “chicche”. La livrea bicolore (Grigio Pista Metallizzato sopra, Rosso officina con liner bianco sotto), la tonalità grigio titanio utilizzata per la griglia paraurti anteriore e per l’estrattore posteriore e i loghi “595” e “turismo” in alluminio posizionati sulla fiancata e sul portellone. Anche gli interni sono particolarmente raffinati; il volante sportivo in pelle nera presenta orecchie traforate rosse, i sedili sportivi sono in pelle rossa e il tunnel centrale e la plancia hanno beneficiato di uno speciale trattamento di floccatura (effetto velluto). Ma non solo: la pedaliera, i battitacco e la mostrina del cambio sono in Alutex, un tessuto di vetro alluminizzato.

Le prime 50 unità vengono realizzate per la Fiat “Topolino”. L’ascesa del marchio nell’immaginario degli appassionati di motori è costante, incessante, e con il trascorrere del tempo diventa quasi imperiosa, toccando il proprio apice alla fine degli Anni ’50 e lungo tutti gli Anni ’60. Karl Abarth costruisce il mito dello “scorpione” con una dedizione assoluta e un’attività quasi frenetica, nella quale si intravedono le caratteristiche del genio. Le tappe di questo

La pista è il suo habitat naturale

Cominciamo dalle brutte notizie: questa versione estrema del “cinquino” - erede naturale della 500 Assetto Corse protagonista dei monomarca della Casa dello Scorpione negli ultimi tre anni - non è omologata per circolare su strada ma può essere utilizzata esclusivamente nei circuiti. Basta qualche rapido sguardo per intuirlo: fuori troviamo paraurti allargati con spoiler a profusione (quello dietro è alare), una griglia serigrafata al posto della mascherina in plastica e i ganci fermacofano per tenere a bada i 205 CV provenienti dal motore 1.400 sovralimentato. Da non sottovalutare, inoltre, i cerchi in lega racing da 17” con dischi freno forati (anteriori flottanti e autoventilati), il doppio scarico e il badge Abarth sul portellone. La novità più importante negli interni è il cambio sequenziale Sadev abbinato ad una frizione bidisco metalloceramica: dentro, però, sono anche presenti il rollbar saldato alla scocca, il sedile e il volante racing e la strumentazione con display digitale. Rispetto all’antenata il peso è calato di ben trenta chilogrammi: il merito va al Lexan (un policarbonato infrangibile, trasparente e resistente alle alte temperature), materiale utilizzato per i finestrini laterali. La vettura di serie più simile a questo concetto è la 695 Competizione presentata al Salone di Francoforte.

exploit continuo, di questa storia di successo quasi senza paragoni, si susseguono secondo un ritmo che lascia sbalorditi ancora oggi. Una lunga marcia a suon di record, trionfi, intuizioni epocali che cambiano il modo di vivere le auto sportive. Nel 1955 nasce l’Abarth 750 GT e nel 1956 viene presentata la Fiat Abarth 750 carrozzata Bertone, una vettura straordinaria che nello stesso anno sigla una lunga serie di record di durata e velocità: il 18 giugno, sulla pista di Monza, batte il record delle 24 ore coprendo 3.743 km a una velocità media di 155 km/h. Poi, dal 27 al 29 giugno, sullo stesso circuito lombardo, inanella numerosi record: i 5.000 e i 10.000 km, le 5.000 miglia e anche le 48 e le 72 ore. Il successo è internazionale, addirittura l’autorevole giornale tedesco “Das Auto Moto Und Sport”, nel n°15 del 21 luglio del 1956, dedica la copertina alla Abarth 750. La medesima vettura è carrozzata Zagato in due versioni differenti: la Fiat Abarth 750 Zagato e la Fiat Abarth 750 GT Zagato (entrambe del 1956). L’11 ed il 12 maggio del 1957 alla 24esima Mille Miglia sono presenti ben 20 vetture dello “scorpione” nella classe 750, di queste ben 16 terminano la gara. Il “rombo” di questa straordinaria vettura tocca persino gli Stati Uniti e Franklin Delano Roosvelt Jr., figlio del presidente degli USA, si precipita in Italia per siglare personalmente con Karl Abarth un accordo di esclusiva per la distribuzione di queste automobili. Nel 1958 Abarth compie un vero e proprio capolavoro sulla nuova Fiat 500, trasformando completamente l’utilitaria ed esaltandone al massimo le potenzialità. Nello stesso anno diventa sempre più stretta la partnership con Fiat, che si impegna a riconoscere premi in denaro all’Abarth in base al numero di vittorie e record ottenute dalla scuderia. Un incentivo che sta alla base di un impressionante palmares sportivo: 10 record del mondo, 133 record internazionali e più di 10.000

595 competizione

Dicembre 2011

695 Assetto Corsa

595 Turismo

Quando la grinta incontra l’eleganza

Sopra: la 750 carrozzata Bertone, un’auto capace di conquistare sul circuito di Monza ben cinque record di velocità in soli tre giorni, dal 27 al 29 giugno 1956. Sotto: la 500 personalizzata da Abarth, lanciata nel 1958, solamente un anno dopo la nascita della Fiat 500 originale

AUTORAMA 9

Dedicata a chi ama davvero guidare Questa personalizzazione della 500 è rivolta ai puristi della guida, come dimostra il cambio manuale a cinque marce. All’esterno la vettura è chiaramente riconoscibile: livrea Grigio Record Metallizzato con una tinta titanio opaca usata per le bande laterali e le calotte degli specchietti retrovisori, cerchi in lega da 17” color titanio con pinze freni Brembo gialle e, soprattutto, lo scarico a quattro uscite “Record Monza” che, grazie alla tecnologia “Dual Mode”, regala al propulsore una risposta più pronta a partire dai medi regimi. Dentro spiccano i sedili “Abarth Corsa by Sabelt” in pelle e alcantara di colore cuoio impreziositi dal logo 595 ricamato sui poggiatesta integrati, il pomello del cambio in Ergal e i battitacco, la pedaliera e il batticalcagno in alluminio mentre la plancia e il retro-schienale sono realizzati con elementi che ricordano il metallo. Per quanto riguarda il resto la 595 “competizione” è identica alla “turismo”: motore 1.400 da 160 CV, loghi in alluminio, colore grigio titanio utilizzato per la griglia del paraurti e per l’estrattore posteriore. Su entrambe sono disponibili due kit di elaborazione per assetto (ammortizzatori Koni con valvola FSD e molle rosse specifiche ribassate) e freni (forati, anteriori autoventilanti, pastiglie ad alte prestazioni).

Nel 1965 una 1000 Berlina (derivata dalla 600) prende parte alla Corse de Côte du Col Bayard, una gara in salita disputata nella regione francese della Provenza-Alpi-Costa Azzurra

vittorie su pista. Gli Anni ‘60 sono il decennio d’oro di Abarth. Dire “Abarth” ormai significa dire “coraggio”, “prestazione”, “elaborazione”. E il mito cresce sempre più, entrando persino nel linguaggio comune: al bar non si chiede più un caffè espresso ma un “caffè Abarth”. Solo questo rende l’idea di quanto il marchio sia ormai sinonimo di velocità. Ed è davvero lungo l’elenco delle vetture che scolpiscono il nome Abarth nella storia dell’automobilismo: nel 1961 nascono l’Abarth 850 TC, la Porsche 356 Carrera GTL Abarth e la Fiat Abarth 1000 bialbero coupè gt "Paperino”, tutte vetture straordinarie che si impongono sui circuiti internazionali. Lo stesso fanno la Fiat Abarth 2400 coupè Allemano (1963), l’Abarth Simca 1300 coupè gt (1964), l’Abarth 695 SS Assetto Corsa (1966), la Fiat Abarth 1000 berlina tcr "radiale” (1969) e l’Abarth 1000 bialbero se016 "cuneo” (1969). Nel 1965 Karl Abarth vuole realizzare di persona un primato e il 20 ottobre, sulla pista di Monza con la Fiat Abarth “1000 Monoposto Record” Classe G, potenza 105 CV, sigla il record di accelerazione sul quarto di miglio e sui 500 metri, mentre il giorno successivo, con una monoposto classe E da 2000 cc, ottiene

i medesimi primati per classi superiori. Anche questa volta un aneddoto dice molto della tenacia di quest’uomo, che per poter entrare nell’angusto abitacolo e condurre alla vittoria le sue vetture perde 30 kg di peso all’età di 57 anni. Dal 1971 Abarth diventa a tutti gli effetti di proprietà di Fiat Auto e l’ultima vettura alla cui realizzazione partecipa attivamente il fondatore del marchio è la A112 Abarth. E nel corso degli Anni ‘80 la storia prosegue con vetture celebri quali la Lancia Rally 037, la Lancia Delta S4 Coupé Gr.B, la Fiat 131 Abarth e la Ritmo Abarth. Karl Abarth si spegne il 24 ottobre 1979, sotto lo stesso segno della nascita: quello dello scorpione. Un passato glorioso che si fa presente, una passione vincente ieri come oggi: è questo il concetto che sta guidando il progetto di rilancio del marchio Abarth da parte di Fiat Group Automobiles iniziato nel 2007 per far sognare tutti gli amanti dell’automobilismo sportivo. Per loro sono stati progettati e costruiti i modelli Abarth Grande Punto (2007) e Abarth 500 (2008), oltre ai kit prestazionali per ciascuna vettura e le versioni da gara Abarth Grande Punto Rally Super 2000 e Abarth 500 Assetto Corse.

Questa pubblicità delle marmitte Abarth specifiche per la Fiat 600 risale al 1955. In quegli anni moltissimi giovani automobilisti acquistavano questi accessori per migliorare prestazioni e sonorità della vettura


10-15.Autorama 525-PagVerde-ElettricheRenault-Voyager SavOK:Layout 1 21/12/11 18:06 Pagina 1

ECONEWS

A UTORAMA 10 Dicembre 2011

Audi e-Tron Spyder

ibrido-diesel per la sportiva dei sogni

NOTiZiE VERDi•NOTiZiE VERDi•NOTiZiE VERDi•NOTiZiE VERDi•NOTiZiE•NOTiZiE VERDi

Veloce, sportiva e divertente ma con consumi ed emissioni risibili. L’Audi non vuole rinunciare a coniugare l'inconiugabile e sta provando a capire qual è il modo migliore per riuscirci. Da un lato ci prova con l’elettrico (la R8 a batterie è ormai a un passo dalla produzione in piccola serie), dall’altro con l’ibrido plug-in. Diesel, per di più. Siamo andati in California, a Santa Monica, proprio per provare la e-tron Spyder, il sofisticato prototipo presentato la prima volta allo scorso Salone di Parigi, che ora è finalmente in grado di mettere le ruote su strada dopo un lavoro di costruzione e messa a punto che è costato circa 5 milioni di euro. Le ragioni dell’esistenza di quest’auto sono duplici: da un lato intende sondare le possibilità della propulsione ibrida nel campo delle vetture ad alte prestazioni (e delle ammiraglie, secondo le ambizioni Audi), dall’altro vuole anticipare lo stile della nuova sportiva che arriverà sul mercato al massimo entro un

paio d’anni e andrà a collocarsi sopra la TT e un po’ più sotto la R8. Il pianale deriva proprio da quest’ultima, ma il passo è stato accorciato di 22 cm per portare la larghezza a poco più di 4 metri. La carrozzeria è per gran parte in fibra di carbonio, in modo da contenere il peso a 1450 kg, e in coda è montato un V6 biturbodiesel di 3 litri, derivato da quello della nuova A6, che agisce sulle ruote posteriori. Rispetto alle anticipazioni tecniche fornite a Parigi, però, la potenza è salita da 300 a 313 CV e, soprattutto, il collegamento alle ruote avviene tramite un cambio a variazione continua Multitronic, anziché l’S-tronic a doppia frizione e sette rapporti. Sulle ruote anteriori, invece, agiscono due motori elettrici da 88 CV complessivi, montati al centro e collegati alle ruote attraverso semiassi. Nel cofano anteriore sono collocate anche le batterie al litio da 9,1 kW/h e tutto il sistema elettronico di gestione (circa 200 kg in tutto). Secondo l’Audi, oc-

Mazda i-ELOOP: l'evoluzione della frenata rigenerativa “i-ELOOP” (acronimo di Intelligent Energy Loop) è il primo sistema di recupero di energia che sfrutta un condensatore al posto di una batteria e promette una riduzione dei consumi di circa 10%. Un condensatore è un componente elettrico capace di immagazzinare temporaneamente grossi volumi di energia elettrica e rispetto alle batterie può essere caricato e scaricato velocemente, senza che si deteriori nel tempo. Nei sistemi di recupero dell’energia frenante convenzionali, l’elettricità generata dall‘alternatore si accumula nella batteria. i-ELOOP utilizza un alternatore a voltaggio variabile, un condensatore elettrico a doppio strato a bassa resistenza ed un trasformatore. Quando si solleva il piede dall’acceleratore, l’alternatore genera corrente elettrica e la invia al condensatore, che si ricarica in pochi secondi. Il trasformatore abbassa la tensione a 12V, la distribuisce agli utilizzatori dell’auto e, se necessario, ricarica anche la batteria del veicolo. Il sistema è stato presentato sulla concept Takeri, dalla quale deriverà la nuova Mazda6, che arriverà sul mercato nel corso del 2012.

Honda Fit EV: la Jazz elettrica solo per gli USA Arriverà nell’estate del 2012 - ma solo negli Stati Uniti - la Honda Fit EV, variante ad emissioni zero della Jazz presentata allo scorso Salone di Los Angeles. Il motore elettrico (derivato da quello montato dalla FCX Clarity a idrogeno) è alimentato da una batteria agli ioni di litio da 20 kWh - ricaricabile in sole tre ore da una normale presa di corrente - che garantisce un’autonomia di circa 200 km nel ciclo urbano e di circa 120 nel ciclo misto. Facile distinguere la Fit EV dalla Jazz "normale": esteticamente la piccola ecologica giapponese si riconosce per la fascia anteriore cromata, lo spoiler, la tinta inedita Reflection Blue Pearl e le decalcomanie sulla carrozzeria. I sedili (rivestiti con un tessuto biologico) sono rialzati per poter ospitare gli accumulatori sotto il pianale e la strumentazione cambia colore come sulla coupé ibrida CR-Z (verde. bianco, rosso) a seconda della modalità di guida scelta: Econ, Normal o Sport. La Honda Fit EV avrà un prezzo di 38.675 dollari (poco meno di 30.000 euro), con un contratto di leasing stimato a 399 dollari (circa 300 euro) al mese.

corrono circa 3 ore per ricaricarle tramite una normale presa di corrente, dopodiché garantiscono un’autonomia a emissioni zero di circa 50 km a velocità fino a 60 km/h. Trattandosi di un esemplare unico, non abbiamo potuto effettuare una prova vera e propria. Oltrettutto, per precauzione, la velocità della e-tron Spyder era limitata a 110 km/h, più che sufficienti, comunque, per percepire la spinta energica offerta dalla combinazione dei tre motori. La vettura si avvia molto morbidamente con la sola propulsione elettrica, dopodiché parte il diesel in

Guardate bene lo stile di quest’auto, perché lo ritroverete sulle sportive Audi del prossimo futuro

modo un po’ chiassoso e, soprattutto, quando si affonda il gas, le due turbine soffiano senza pudori come sulle sportive sovralimentate di qualche anno fa. Quando si guida in modo brillante i due motori elettrici hanno un ruolo importante anche nello stabilizzare la vettura, grazie a un effetto di “torque vectoring” che migliora l’inserimento in traiettoria dell’avantreno. Per essere un prototipo, la messa a punto del telaio è già piuttosto affinata (l’avantreno è quello della TT-RS, mentre il retrotreno viene dalla R8) e anche freni e sterzo sembrerebbero in grado di

affrontare situazioni di traffico normale. Non adatto alla circolazione, invece, è il parabrezza basso e avvolgente, come quello delle “barchette” da corsa degli Anni ’50, che è molto suggestivo ma distorce abbondantemente le immagini e non potrebbe garantire la sicurezza sufficiente in caso di ribaltamento. Ma questo elemento sarà sicuramente molto diverso sulla vettura definitiva. Dopo cinque secondi dal momento il cui viene meno la richiesta di potenza elevata, il biturbodiesel si spegne con discrezione, e la e-tron Spider prosegue la sua marcia a “emissioni zero”. Secondo l’Audi, senza le limitazioni elettroniche, la vettura è in grado di raggiungere i 250 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi. Niente male, visto che a fronte di tutto questo, la vettura emetterebbe nel ciclo combinato solo 58 g/km di CO2 e percorrerebbe oltre 45 km con un litro di gasolio. Il sogno di tutti, insomma.

ratterizzata da un solo colore, Electric Silver, e da interni in pelle nera con impunture a contrasto e inserti in legno grigio-blu - arriverà in commercio quest’anno e costerà 57.000 euro: l’80% delle vendite complessive di questo modello, secondo i responsabili del brand nordico, dovrebbe essere rappresentato da auto aziendali. Il 30% della produzione (1.000 unità nel 2013, da 4.000 a 6.000 nel 2014) sarà destinato al mercato scandinavo mentre per Italia, Germania, Svizzera, Belgio, Francia, Paesi

Bassi e Gran Bretagna è prevista una quota individuale fra il 5 e il 15%. Tre le opzioni di guida: in modalità Pure si possono percorrere fino a 50 chilometri in elettrico, premendo sul tasto Hybrid si possono ottenere consumi pari a 1,9 l/100 km, emissioni di anidride carbonica di 49 g ogni 100 km e un’autonomia di 1.000 km mentre la configurazione Power consente di tirare fuori il lato sportivo della vettura. 285 CV di potenza complessiva e 6,2 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h.

Volvo V60 ibrida

il prezzo della prima plug-in turbodiesel Un motore anteriore turbodiesel a cinque cilindri da 2,5 litri e 215 CV abbinato ad un cambio automatico a sei rapporti e un’unità elettrica da 70 CV che aziona l’asse posteriore alimentata da un pacco batteria agli ioni di litio da 11,2 kWh ubicato sotto il piano di carico. Queste sono le caratteristiche tecniche della Volvo V60 ibrida plug-in (ricaricabile in 3 ore a 16 A con una normale presa di corrente 230 V), la prima nella sua categoria dotata di un propulsore a gasolio. La familiare svedese - ca-

Infiniti: la novità in arrivo è una sportiva ecologica Design seducente, prestazioni che si preannunciano interessanti e un grande rispetto dell’ambiente. Al prossimo Salone di Ginevra, in programma dall’8 al 18 marzo 2012, la Infiniti presenterà un prototipo di supercar ecologica: una coupé ibrida con range extender (dati tecnici non sono ancora comunicati) che avrà un propulsore elettrico principale supportato da un’unità termica. Non è la prima volta che il marchio giapponese (brand di lusso del Gruppo Nissan) si cimenta nella realizzazione di vetture “verdi”: in listino è infatti già presente una vettura ibrida - l’ammiraglia M35h - e nei prossimi anni debutterà una berlina completamente elettrica.


10-15.Autorama 525-PagVerde-ElettricheRenault-Voyager SavOK:Layout 1 21/12/11 18:06 Pagina 2

SPECIALE

AUTORAMA 11 Dicembre 2011

le elettriche renault

NieNte fumo, taNto arrosto Una berlina grande e comoda, un commerciale pratico e capiente, un quadriciclo originale e agilissimo, una compatta decisamente bella, oltre che pulita. Comincia alla grande il capitolo elettrico della storia Renault

In occasione del secondo Salone dell’Auto, nel giugno del 1899, sull’Esplanade delle Tuileries, a Parigi, un’auto fa scalpore: è la “Jamais Contente”, letteralmente “Mai Contenta”, del belga Camille Jenatzy. Si tratta di un veicolo elettrico, spinto da due due motori da 50 kW, che ha battuto tutti i record stabiliti fino a quel momento, superando il muro dei 100 km/h e raggiungendo addirittura l’incredibile velocità di 106 km/h. Nel 1904, addirittura, Parigi accoglie già una trentina di vetture elettriche che rientrano in deposito ogni 60 km, per sostituire la batteria. E in quel momento storico i taxi a petrolio sono soltanto una decina… Nonostante questi promettenti inizi, l’industria dell’auto ha poi preferito la soluzione termica, più rapida da sviluppare ed ammortizzare. Nel frattempo, però, l’elettricità è diventata parte integrante delle nostre vite: robot domestici, macchine fotografiche e telecamere, telefoni cellulari, computer, ma anche treni, linee metropolitane e tram, mentre i comparti del trasporto individuale e dell’aeronautica sono gli ultimi consumatori di petrolio come fonte energetica diretta. Ma forse ancora per poco, almeno per quanto riguarda l’automobile.

Al Salone di Francoforte del 2009, la Renault ha presentato quattro concept car elettriche, con la promessa di commercializzarle entro il 2012 e da allora si è mossa incessantemente per portare avanti questo progetto ambizioso: ha coinvolto governi, creato partnership, sviluppato i temi specifici legati alla sicurezza delle auto a zero emissioni. E ha posto l’accento anche sulla formazione della sua rete di venditori, tecnici e riparatori, per offrire al cliente un servizio efficiente. Quell’impegno preso nel 2009 viene

confermato oggi, perché la Casa francese ha cominciato a commercializzare questi veicoli, a riprova della sua capacità d’innovare, di investire per un futuro centrato sull’uomo e in un avvenire in cui l’automobile elettrica non rappresenterà più un sogno inaccessibile ma una realtà alla portata di tutti. Il veicolo elettrico è, dunque, l’ambasciatore della politica ambientale Renault eco2, imperniata su una proposta di prodotti e servizi più ecologici ed accessibili a chiunque. E con il suo piano strategico “Renault 2016 - Drive The Change”, il Gruppo Renault si è impegnato a ridurre del 10% le sue emissioni di carbonio a livello mondiale entro il 2013 e di un ulteriore 10% tra il 2013 e il 2016, grazie all’introduzione di nuove tecnologie sulle motorizzazioni termiche e le trasmissioni. Quanto al mercato delle auto a “emissioni zero”, la Renault stima che i veicoli elettrici rappresenteranno, entro il 2020, il 10% del mercato mondiale. L’obiettivo dell’Alleanza RenaultNissan è quello di essere protagonista della nuova mobilità, con un milione e mezzo di veicoli elettrici sulle strade, entro il 2016.

Ciò che è in gioco con il veicolo elettrico per tutti, è una profonda trasformazione della nostra industria: fare in modo che l’auto torni ad essere considerata come un progresso per l’Uomo e per il pianeta. Bisogna integrare meglio l’auto nel suo ambiente, in città e in contesti abitativi più verdi, più silenziosi, più gradevoli da vivere

Carlos Ghosn, grande capo di Renault e Nissan, insieme con le “sue” Fluence Z.E e Leaf

La gamma elettrica di Renault, una volta completata, sarà composta da quattro veicoli: sopra vediamo, da sinistra, la berlina Fluence, il commerciale Kangoo e la compatta Zoe. Sotto al centro, invece, c’è l’originale quadriciclo Twizy

ALLEANZA A ZERO EMISSIONI L’alleanza franco-giapponese composta da Renault e Nissan, dal 2010 ha stretto un rapporto di collaborazione con il Gruppo Daimler (nella foto sopra: Carlos Ghosn, AD di Renault e Nissan, stringe la mano a Dieter Zetsche, Presidente di Mercedes). Questa partnership servirà alla Renault per studiare modelli di categoria elevata avvalendosi dell’esperienza tedesca nel settore e alla Mercedes per realizzare la nuova Smart, sfruttando le competenze francesi in fatto di piccole auto. Ma non è tutto qui, perché l’accordo riguarda anche lo sviluppo di veicoli a zero emissioni: Daimler, infatti, fornirà batterie provenienti dal suo impianto di Kamenz, in Germania, mentre Renault e Nissan metteranno a disposizione motori elettrici ed elettronica di controllo per le Smart e Twingo elettriche che cominceranno ad essere prodotte nel giro di 2/3 anni. Il progetto che originerà le prossime Smart e Twingo darà i suoi primi frutti nel primo trimestre del 2014. La produzione della Smart a due posti avverrà a Hambach, Francia, mentre quella della Smart a quattro posti e della Twingo avrà luogo nella fabbrica Renault di Novo Mesto, Slovenia.


10-15.Autorama 525-PagVerde-ElettricheRenault-Voyager SavOK:Layout 1 21/12/11 18:09 Pagina 3

SPECIALE

A UTORAMA 12 Dicembre 2011

QUANTO COSTANO AL MESE LE BATTERIE DELLA FLUENCE I prezzi sono senza Iva ma comprendono l’ assistenza per la durata del contratto Contratto 12 mesi 18 mesi 24 mesi 30 mesi 36 mesi 48 mesi 60 mesi

10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 km km km km km 102 € 97 € 92 € 87 € 82 € 82 € 82 €

La Fluence viene prodotta anche con motorizzazioni convenzionali che, però, non sono disponibili sul mercato italiano. La versione elettrica ha la coda più voluminosa per ospitare le batterie senza pregiudicare la capacità del bagagliaio

116 € 111 € 106 € 101 € 96 € 96 € 96 €

132 € 127 € 122 € 117 € 112 € 112 € 112 €

148 € 143 € 138 € 133 € 128 € 128 € 128 €

168 € 163 € 158 € 153 € 148 € 148 € 148 €

FLUENCE

Berlina controcorrente

COME È STRANA QUESTA TWIZY La Twizy non somiglia assolutamente a nulla di già visto fino ad oggi. Innanzitutto è omologata come quadriciclo ed esiste sia nella versione per quattordicenni (3,7 kW/5 CV, 455 km/h e prezzi da 6.990 euro + affitto delle batterie da 41 euro al mese), sia in quella per sedicenni (15 kW20 CV, 80 km/h e prezzi da 7.800 euro + affitto batterie da 50 euro mensili). Esiste sia la versione con semiportiere, sia quella completamente aperta. E, come per gli scooter, sono previste anche coperture che proteggono dalle intemperie. Gli interni sono molto spartani e questo è comprensibile, dal momento che la Twizy è a metà strada tra uno scooter e un’auto. Per chi è di alta statura entrare richiede un po’ di agilità, ma una volta che ci si è accomodati all’interno, questo veicolo si rivela piuttosto confortevole. Anche il passeggero posteriore sta comodo, nonostante le sue gambe siano alloggiate lateralmente al sedile del guidatore. I vani portaoggetti sono due, entrambi sotto chiave: uno sulla plancia e l'altro dietro la schiena del passeggero,

in grado di ospitare una borsa per il computer portatile. Abbiamo provato brevemente la Twizy, nella versione più potente, in un’area riservata durante lo scorso Motorshow di Bologna. L'esperienza di guida sullo stretto è quasi corsaiola e talvolta sembra addirtittura di essere su una monoposto. Nonostante la presenza in sottofondo solo di un ronzio sommesso, le sensazioni "da pista" sono confermate dalla pressoché totale assenza di rollio e da uno sterzo diretto e privo di servoassistenza ma sufficientemente leggero anche nelle manovre da fermo, dove la Twizy gira in un fazzoletto. L’unico problema è l’assenza di un lunotto, per cui nei parcheggi è necessario sporgersi e guardare dietro. Il motore elettrico ha uno spunto notevolissimo ma anche un buon allungo e a 60 km/h sembra di muoversi a velocità decisamente superiori. La prima impressione è positiva. La Twizy è brillante, agilissima e divertente, può attenuare il problema della mobilità urbana e rendere meno monotono il tragitto casa-lavoro-casa.

La Fluence è certamente la proposta più coraggiosa, perché in un momento in cui l'avvenire delle auto ad “emissioni zero” è legato a una legge per l'incentivazione che non c'è ancora e, comunque, la maggior parte dei costruttori pensa che la trazione elettrica sia plausibile solo per le citycar specializzate, si presenta con 4,75 metri di lunghezza, cinque posti e caratteristiche da grantourer. A parte, ovviamente, l'autonomia che, rispetto ai 185 km dichiarati, può variare molto in funzione del tipo di guida, del carico e del percorso. I responsabili Renault accennano a un ventaglio che oscilla tra 80 e 200 km. Noi, al termine di una prova di 80 km condotta in condizioni intermedie, avevamo energia residua per altri 37 rimanenti: quindi 117 km in totale prima di dover procedere alla ricarica. Operazione che richiede 6/8 ore. Con “condizioni intermedie” intendiamo che se da un lato il percorso non prevedeva autostrada (lo scenario più penalizzante per le elettriche), dall'altro l'assorbimento di energia di alcuni utilizzatori (climatizzatore e lunotto termico per prevenire l'appannamento e tergicristalli) era alto e costante a causa del maltempo persistente. Senza contare un certo spreco di chilowatt dipendente da una guida spesso troppo disinvolta. Questo potrebbe sembrare un controsenso dato il tipo di vettura ma, in realtà, si tratta di un rischio costante quando si guida la Fluence. Infatti il suo motore da 70 kW (95 CV), al di là della potenza dichiarata niente affatto ridondante, è prontissimo (la coppia massima di 226 Nm, equivalente a quella di un 1.600 turbodiesel piuttosto che di un 2 litri aspirato a benzina, è disponibile già a 400 giri) e fino ai 70 orari permette di guadagnare velocità in modo sorprendente, dopodiché l'accelerazione perde un po' di vigore, ma i 135 km/h sono raggiungibili molto rapidamente. Secondo la Casa la vettura passa da 0 a 100 km/h in 13 secondi ma, soprattutto, da 0 a 50 in 4”1 quando la versione 1.5 dCi turbodiesel, non importata in Italia, ne impiega 5”9. Va da sé che la grossa berlina si muove in mezzo al traffico con maggiore rapidità rispetto alla maggior parte delle auto circostanti e, soprattutto, dà la sensazione di farlo senza il minino sforzo, visto che la rumorosità è limitata al rotolamento dei pneumatici e all'aerodinamica e la fluidità è superiore anche a quella di qualsiasi vettura automatica, dal momento che il cambio non c'è. Il freno motore reso poten-

te dal sistema di recupero di energia in decelerazione, oltretutto, riduce l'uso del pedale del freno, per cui la guida della Fluence appare fin da subito facile e rilassante. L'unica turbativa in questa situazione idilliaca è proprio la lettura degli indicatori del “pieno” e dell'autonomia residua, che sembrano scendere sempre troppo rapidamente rispetto alla distanza che resta da percorrere. Anche l'equilibrio dinamico è piuttosto buono, perché i 280 kg delle batterie sono sistemati in coda (infatti la capacità del bagagliaio è solo di 317 litri) e questo fa sì che la distribuzione del peso (1605 kg) sia ugualmente ripartita tra avantreno e retrotreno. La linea della Fluence è moderna e coerente con il resto della produzione Renault ma non esattamente aggraziata perché, per far posto alle batterie, la coda ha dovuto essere allungata di 13 cm rispetto a quella del modello di partenza, quindi è molto prominente. L'interno è spazioso, dietro si viaggia bene anche in tre, i materiali sono di qualità discreta e l'allestimento è abbastanza completo: climatizzatore bi-

zona, navigatore (con indicazione del raggio d'azione dell'auto e delle colonnine di ricarica più vicine), hi-fi e riscaldamento/rinfrescamento programmabile (si può prevederne l'accensione quando la vettura è in carica, in modo da trovarla già a temperatura confortevole e non sottrarre troppa energia una volta che si è in marcia). La selleria in pelle è a richiesta La Fluence è disponibile solo nell'allestimento Dynamique e costa 28.200 euro, una cifra equiparabile a quella di una turbodiesel di pari caratura, a cui va aggiunto il costo mensile per l'affitto delle batterie: da un minimo di 82 euro per 36/84 mesi e 10 mila km all'anno, a un massimo di 168 euro per 12 mesi e 30 mila km all'anno. La Renault ha scelto la politica del noleggio perché il prezzo delle batterie al litio (almeno 15 mila euro) avrebbe messo i suoi prodotti fuori mercato. Tanto per fare un esempio, la cugina Nissan Leaf, comprensiva di batterie, costa 38 mila euro pur appartenendo a un segmento inferiore rispetto alla Fluence.

Meglio non fidarsi della presa di casa La ricarica può essere effettuata tramite una normale presa di corrente da 16 ampere collegata a un contatore standard da 3 kW, ma per evitare sovraccarichi, lungaggini e altri inconvenienti, Renault sta predisponendo due offerte. Una, in collaborazione con Enel, comprende il noleggio di un dispositivo di sicurezza "wallbox", l’installazione e un contratto flat di fornitura di energia a un prezzo oscillante tra 50 e 60 euro al mese. La seconda è limitata all'acquisto di un "wallbox" Schneider e dovrebbe costare circa 600 euro. Quanto al costo del "pieno", la situazione è complicatissima a causa della giungla delle tariffe dell'energia elettrica ed è impossibile fornire indicazioni precise. Il costo di un kilowatt varia tra 12 e 20 centesimi di euro: questa cifra, da cercare sul proprio contratto, va moltiplicata per la capacità dichiarata delle batterie dell’auto (22 kWh nel caso della Fluence) e al totale bisogna aggiungere un 10% circa legato alle dispersioni del processo di carica.


10-15.Autorama 525-PagVerde-ElettricheRenault-Voyager SavOK:Layout 1 21/12/11 18:09 Pagina 4

SPECIALE

le elettriche renault

Cosa c’è dentro un motore elettrico SCATOLA DI INTERCONNESSIONE

MOTORIDUTTORE

Contiene il distributore di corrente e il relè per l’energia proveniente dal sistema di recupero in frenata

Rimpiazza il cambio e ha il rappoprto di trasmissione fisso

SISTEMA DI CARICA

ZOE: ECOLOGICA E ANCHE BELLA

MOTORE SINCRONO

Trasforma la corrente che arriva dalle batterie di trazione

La Zoe, nelle sue linee generali, è stata mostrata da tempo, però in Italia ha fatto la sua aprima apparizione allo scorso Motorshow di Bologna. La versione defintiva, che nopn dovrebbe differire molto, la si vedrà in primavera, mentre la commercializzazione nel nostro Paese dovrebbe cominciare verso la fine del 2012. Si tratta di berlina compatta a cinque porte, che appartiene alla stessa categoria dimensionale della Clio e contiene numerose soluzioni che la Casa francese ha ideato per rendere la sua vettura più efficiente ed autonoma che mai. Nei suoi 4,09 metri di lunghezza la Zoe ospita un motore elettrico da 60 kW, pari a 80 CV, mentre la coppia arriva a 222 Nm, praticamente tutti già disponibili alla prima accelerata. Il peso della vettura sarà limitato a poco meno di 1.400 kg e questo consentirà alla Zoe di avere prestazioni molto interessanti, non solo nell’ambito dei veicoli elettrici ma anche in assoluto. L’autonomia media annunciata dalla Renault è di 160 km, ma ovviamente sarà molto dipendente dall’uso che si farà dell’auto, mentre l’accelerazione dichiarata di 8,1 secondi da 0 a 100 km/h è degna di una vettura dal carattere sportivo. Al contrario i 135 km/h di velocità massima - gli stessi della Fluence - non sembrerebbero molti in assoluto, però sono più che sufficienti per il tipo d’uso al quale sarà sottoposta questa vettura. Attaccata ad una normale presa di corrente, la Zoe potrà completare la ricarica in 6-8 ore. Ma con un sistema di ricarica veloce sarà in grado di ottenere un’autonomia di 50 km in soli 10 minuti e di arrivare all’80% della capacità della batteria in 30. Sarà equipaggiata anche con il sistema che permette la sosituzione rapida delle batterie esaurite con altre cariche e, quindi, potrà usufruire del servizio Better Place nei Paesi dove è opertativo. Il prezzo della Zoe non è ancora stato definito, ma potrebbe aggirarsi intorno ai 20 mila euro, cifra alla quale, come avviene anche per Fluence, Kangoo e Twizy, andrà aggiunto il canone d’affitto mensile delle batterie

Regime massimo: 12.000 giri/minuto Potenza: da 50 a 70 kW Efficinza: 95%

UNITÀ DI ELETTRONICA DI POTENZA

UNITÀ DI CONTROLLO

Inverter per l’alimentazione del motore e trasformatore per la rete elettrica di bordo

Il motore elettrico è costituito da uno statore che crea un campo magnetico rotativo e induce, a sua volta, la rotazione del rotore sull’asse del motore. Quest’ultimo aziona un riduttore di giri con rapporto di riduzione fisso, per trasmettere la coppia generata alle ruote. Quest’insieme, detto motoriduttore, assicura accelerazioni lineari e senza strappi, non si spegne mai da solo e non ha frizione. Il funzionamento in retromarcia è ottenuto semplicemente invertendo il senso di rotazione del rotore. Il motore elettrico è caratterizzato da un rendimento energetico molto elevato (90%), nettamente superiore al rendimento dei motori termici (da 25% a 40%, secondo la motorizzazione). L’energia elettrica è trasmessa al motoriduttore tramite un’unità elettronica di potenza che comprende un inverter.

Permette all’elettronica del motore di dialogare con le batterie e gli altri sistemi di guida

Quest’ultimo trasforma la corrente continua 400 V immagazzinata in corrente alternata trifase, per alimentare lo statore. Ubicato nella stessa posizione dell’inverter, il trasformatore converte la corrente continua 400 V, stoccata nella batteria di trazione, in corrente continua 12 V, destinata ad alimentare la tradizionale rete di bordo e le funzioni ausiliarie dell’auto (illuminazione interna ed esterna, radio, alzacristalli elettrici, etc). L’unità di interconnessione è la torre di controllo che distribuisce la corrente di potenza destinata all’insieme degli elementi del motore, la batteria, il climatizzatore ed il riscaldamento. La centralina comprende anche il raddrizzatore che trasforma la corrente alternata 220 V della rete in corrente continua 400 V per ricaricare la batteria in caso di decelerazione.

KANGOO

Buona anche subito

QUANTO COSTANO AL MESE LE BATTERIE DELLA KANGOO

La Kangoo, per impostazione e contenuti, ha sicuramente più attrattive agli occhi del pubblico che fa uso di questo genere di mezzi per lavoro. Ha la stessa portata (650 kg) e lo stesso volume utile (tra 2,4 e 4,6 metri cubi) delle versioni convenzionali ed è disponibile nelle versione furgone con passo corto e furgone o combinato a 5 posti con passo lungo. Il motore ha 44 kW (70 CV) e permette una velocità massima di 130 km/h, ma le caratteristiche di erogazione di coppia sono lo stesse della Fluence. L'au-

tonomia media dichiarata è di 170 km però è prevista una funzione Eco che limita percettibilmente lo spunto (infatti si disattiva automaticamente quando si affonda l'acceleratore per un sorpasso) ma aumenta il raggio d'azione del 10%. Ovviamente, trattandosi di un mezzo commerciale, l'allestimento è più essenziale, il comfort è più limitato e anche le prestazioni globali risultano più tranquille, ma il costo bassissimo del “pieno” (come per la Fluence, è variabile in funzione delle mille tariffe dell'energia ma,

I prezzi sono senza Iva ma comprendono l’ assistenza per la durata del contratto Contratto 12 mesi 18 mesi 24 mesi 30 mesi 36 mesi 48 mesi 60 mesi

comunque, difficilmente supera i 3 euro) e il risparmio di almeno il 20% sui costi di manutenzione (il motore elettrico è molto meno esigente in questo senso) possono rappresentare un richiamo forte per gestori di flotte e artigiani. E veniamo ai prezzi: le Kangoo Z.E. costano da 20 a 22 mila euro, Iva esclusa, mentre il contratto di locazione delle batterie

10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 km km km km km 92 € 87 € 82 € 87 € 72 € 72 € 72 €

95 € 90 € 85 € 101 € 75 € 75 € 75 €

109 € 104 € 99 € 117 € 89 € 89 € 89 €

125 € 120 € 138 € 115 € 105 € 105 € 105 €

145 € 140 € 158 € 135 € 125 € 125 € 125 €

spazia da 72 euro per 36/48 mesi e 10 mila km/anno a 158 euro per 24 mesi e 30 mila km/anno. Al netto delle accise, anche in questo caso.

C’è del verde in Danimarca (e in Israele) Il Gruppo Renault Nissan ha anche una partnership con la società californiana Better Place che ha ideato un sistema di vendita delle auto elettriche ma, soprattutto, di sostituzione del pacco batterie scariche con altre cariche in pochi minuti in apposite stazioni automatizzate per evitare lunghe soste alla colonnina pubblica o alla presa di casa. A questo sistema aderiranno altre marche, anche cinesi, ma, per ora, l’unica vettura compatibile è proprio la Fluence. Il progetto è già partito anche in Europa - per la precisione in Danimarca - ma il debutto assoluto è avvenuto in Isarele, patria di Shai Agassi, boss della Better Place. Nei prossi mesi dovrebbero cominciare ad aprire centri attrezzati anche in Australia.

Il motore elettrico richiede una manutenzione ridotta e questo potrebbe far risparmiare il 20% e più sui “tagliandi”: una dote sicuramente essenziale per un veicolo commerciale come la Kangoo Z.E.


10-15.Autorama 525-PagVerde-ElettricheRenault-Voyager SavOK:Layout 1 22/12/11 16:45 Pagina 5

PERSONE elettriche ma non solo a utoRaMa 14 Dicembre 2011

Intervista a Jacques Alain Bousquet

Oltre alla gamma a “emissioni zero”, la Casa francese sta preparando una riscossa anche nei settori tradizionali

Quanto ha investito finora la Renault nel progetto elettrico? Finora 4 miliardi di euro e vi abbiamo dedicato un team di 2.000 persone. Numeri importanti che traducono la volontà di Renault di fare dei veicoli elettrici una soluzione di mobilità diffusa e non un’offerta di nicchia. Parlerei di “democratizzazione” dei veicoli elettrici.

A medio termine l’auto elettrica a batterie arriverà a soddisfare tutte le esigenze o per certi tipi di impiego sarà necessario ricorrere all’ibrido, al range extender o alle fuel cell? L’auto 100% elettrica al momento è un’auto idonea per un utilizzo prevalentemente urbano o comunque correlato ad abitudini di percorrenze non particolarmente elevate. È evidente che ancora per diversi decenni, coesisterà con le altre alimentazioni, da quelle termiche sempre più ecologiche a quelle ibride o range extended, e spetterà a ciascun cliente scegliere la soluzione più coerente con le proprie esigenze e stili di guida.

Come vede l’evoluzione del mercato dell’auto elettrica in Europa? Le nostre stime ci fanno ipotizzare che nel 2020 i veicoli elettrici possano rappresentare il 10% del mercato automobilistico. Non è comunque importante se questa stima verrà rispettata precisamente o meno, bensì il

E come vede il futuro, a breve e medio termine, dei motori convenzionali a benzina e diesel? Come accennavo prima, Renault sta lavorando molto anche su questo fronte, proseguendo nello sviluppo della gamma di propulsori Energy: motorizzazioni “ecologiche”, derivate da un downsizing di nuova generazione con una sensibile riduzione dei consumi di carburante e delle emissioni di CO2. Dopo il lancio dei propulsori Energy dCi 130 e 150, la famiglia Energy si allargherà nel 2012 con due nuove motorizzazioni, che saranno inizialmente montate sulla famiglia Mégane/Scénic ed in seguito estese ad altri modelli: l’Energy TCe 115 (un 1.2 benzina, che sostituirà progressivamente il 1.6 16v 110 cv), e l’Energy

Se potessi, trasformerei in un modello di serie la concept DeZir: una coupé della quale sicuramente gli italiani si innamorerebbero

utilizzo. Ma, oltre a questo, suggerirei al Governo di promuovere la realizzazione di infrastrutture (come le reti di ricarica per veicoli elettrici), che agevolino la scelta da parte degli automobilisti delle nuove tecnologie più ecologiche.

jaques a. bousquet

Autonomia e prezzo: sono questi i principali ostacoli alla diffusione dell’auto elettrica su vasta scala. Come possono essere superati? Le dirò come Renault ha scelto di superarli. La gamma Renault Z.E. ha prezzi accessibili, in linea con quelli dei veicoli diesel di pari segmento, grazie anche ad inedite formule di noleggio della batteria e ad un sistema industriale che si avvale per la sua produzione di siti industriali dove vengono prodotti anche altri modelli Renault termici. Per quanto riguarda l’autonomia, forse è più un ostacolo psicologico che reale. Le inchieste rivelano che il 90% degli automobilisti percorre meno di 60 km al giorno, a fronte di un’autonomia media dei veicoli elettrici di nuova generazione superiore a 160 km. In ogni caso, per garantire la ricarica dei veicoli e la rassicurazione dei clienti, Renault sta collaborando con diverse società (fra cui Enel ed Eni) per la diffusione delle infrastrutture di ricarica sul territorio e per le soluzioni di ricarica domestica.

Renault sta pensando anche soluzioni in questi altri campi? Renault ha compiuto la scelta di promuovere una mobilità 100% elettrica, ritenendola la soluzione in assoluto più efficace per l’ambiente, in virtù delle sue zero emissioni in fase di utilizzo. Ma è evidente che al contempo, la nostra attività di ricerca e di sviluppo si sta concentrando anche sulla riduzione delle emissioni inquinanti sui motori termici e su alimentazioni alternative, come quelle ibride, per riuscire a rispondere al meglio a tutte le domande del mercato.

Nessuno come Renault si è spinto così in avanti sul fronte della propulsione elettrica, non pensa sia un rischio in un panorama così incerto? Le imprese non hanno futuro se non proseguono incessantemente il loro percorso d’innovazione. E questo anche e soprattutto nei periodi di crisi nei quali non ci si può fermare, ma si deve costruire il contesto di mercato del domani. Il bisogno di mobilità del resto non rischia di finire. Potrà cambiare il tipo di mobilità e il modo in cui essa s’integrerà con l’ambiente circostante, con il tessuto urbano e con gli altri sistemi di trasporto. Ed è esattamente quello su cui Renault si sta impegnando.

trend che si vedrà verso scelte di alimentazioni più ecologiche.

Un rischio buttarsi sull’elettrico in un momento di crisi? Le imprese non hanno futuro se non si impegnano nell’innovazione!

Jacques Bousquet è Presidente di Renault Italia dal 2009 e dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri dal 2011. Un interlocutore perfetto, quindi, per parlare anche del mercato in generale, oltre che di quello delle vetture elettriche.

LA SCHEDA DATA DI NASCITA 29 aprile 1960 PROVENIENZA è nato a Rodez (Francia) FIGLI due di 21 e 24 anni HOBBY chitarra AUTO Renault Koleos

dCi 110 (una completa metamorfosi del 1.5 dCi con un consumo di 4 l /100 km). L’auto viene sempre più considerata al pari di un elettrodomestico, ma c’è ancora un po’ di spazio per il piacere di guida? Direi proprio di sì, anche se è il concetto di piacere di guida che si è evoluto negli ultimi anni. Oggi, la sicurezza è giustamente una priorità per tutte le Case e, in particolare, per Renault che ne ha sempre fatto uno dei suoi assi strategici, così come il rispetto dell’ambiente. Al tempo stesso, la tecnologia ha fatto e continua a fare enormi progressi per facilitare la vita del conducente e dei passeggeri a bordo, ad esempio mettendogli a portata di mano tutte le informazioni di cui può aver bisogno e rendendo il viaggio a bordo di un’auto un’esperienza unica. È questa la vera sfida oggi, proporre delle auto sicure, rispettose dell’ambiente ma al tempo stesso in grado di trasmettere emozione e sensazioni sempre nuove. Noi, con la nostra gamma Zero Emissioni, La DeZir, un prototipo elettrico presentato dalla Renault al Salone dell’auto di Parigi del 2010

intendiamo offrire al pubblico un mix riuscito di tutti questi ingredienti. Elettriche a parte, come procederà prossimamente il rinnovamento della gamma Renault? Il 2012 sarà un anno chiave per il Gruppo Renault, con tante novità di prodotto sia per il Brand Renault che Dacia. Cominceremo l’anno proponendo il restyling di Twingo, X-mod e Scénic e dell’intera famiglia Mégane: nuovo look ma soprattutto nuovi motori Energy, più sobri in termini di consumi ed emissioni e più performanti. In primavera, arriverà la monovolume Dacia e, successivamente, la furgonetta, sia in versione auto che veicolo commerciale. Dopo l’estate sarà il momento della city car compatta 100% elettrica Zoe, e quindi della Nuova Clio, un modello totalmente rinnovato sia in termini di design che di tecnologia e motorizzazioni. Come vede il 2012 di Renault e Dacia nel mondo e in Italia? Sia il brand Renault che quello Dacia introdurranno tante novità prodotto, modelli innovativi, seducenti, ingegnosi, e dalle basse emissioni di CO2, grazie anche allo sviluppo della gamma di motori Energy. Quindi vedo il 2012 come un anno di offensiva tecnologica e commerciale, in Italia e nel mondo, per realizzare il nostro piano di crescita Renault 2016 - Drive the Change e per affermare la nostra idea di mobilità sostenibile per tutti. Cosa suggerirebbe al Governo Monti per far ripartire il mercato in Italia? Il Governo Monti ha più volte sottolineato una volontà di promuovere lo sviluppo, oltre alla necessità di politiche stringenti per la gestione della crisi economica del Paese. Suggerirei, quindi, quelle soluzioni che, oltre a far ripartire il mercato dell’auto, possano agire anche come impulso più generale di nuove economie. Mi riferisco ad incentivi che premino le auto più ecologiche, quelle che contribuiscono a ridurre l’inquinamento atmosferico, che oggi rappresenta un costo sociale e in termini di salute per la cittadinanza. E ovviamente, suggerirei di premiare in modo particolare i veicoli totalmente elettrici, gli unici a garantire le zero emissioni in fase di

Con la Red Bull, i motori Renault hanno vinto gli ultimi due mondiali di F1. Questa immagine vincente è ancora spendibile in modo politicamente corretto nella produzione di auto di serie? Ritengo di sì. La Formula 1 e la produzione di serie in fondo hanno in Renault il medesimo obiettivo: la progettazione di meccaniche performanti, affidabili e con consumi di carburante sempre inferiori. La Formula 1 è per Renault un importante banco di prova di tecnologie e di know-how da trasferire sui prodotti di serie: dalle architetture del motore alla termica alla riduzione degli attriti. Non è un caso che siano frequenti i trasferimenti dei nostri ingegneri da Renault Sport F1 verso l’ingegneria meccanica di Renault. E quindi, la produzione di serie beneficia del know-how maturato nella regina delle competizioni sportive automobilistiche, e con essa i nostri clienti. Qual è il modello che le ha dato più soddisfazione da quando è alla guida di Renault Italia? Direi sicuramente Dacia Duster; questo crossover ha riscosso un successo enorme facendo registrare, dal lancio ad oggi, oltre 25.000 ordini e posizionandosi al secondo posto del segmento. Duster è vincente perché fedele al business model Dacia, proponendo robustezza, abitabilità e vere capacità fuoristradistiche ad un prezzo imbattibile sul mercato, se pensiamo che il prezzo medio di vendita è di soli 17.500 euro. Da quale modello, invece, si sarebbe aspettato migliori risultati sul mercato italiano? In questo caso direi la Clio attuale, che ha sofferto, da un lato, il forte calo del segmento B in Italia e, dall’altro, un design che non ha ottenuto fino in fondo il consenso del pubblico. È per questo motivo che puntiamo enormemente sulla Nuova Clio che arriverà il prossimo autunno, perché incarnerà il nuovo design della Marca che la stampa ed il pubblico hanno già avuto modo di apprezzare su Nuova Twingo e su Twizy. La Nuova Clio sarà anche un concentrato di tecnologia on-board innovativa e di propulsori all’avanguardia. Se potesse chiedere alla Casa madre di realizzare un modello appositamente per l’Italia, tralasciando le strategie globali, cosa vorrebbe? Se potessi scegliere, farei del concept car DeZir un modello di serie: una coupé sportiva dal design mozzafiato di cui sicuramente gli italiani si innamorerebbero e, al tempo stesso, un’auto 100% elettrica. Un’auto che esprime appieno, quindi, la passione automobilistica ma nel totale rispetto dell’ambiente. Saverio Villa


10-15.Autorama 525-PagVerde-ElettricheRenault-Voyager SavOK:Layout 1 22/12/11 16:46 Pagina 6

autoRaMa LaPROVA MONOLOCALE PER SETTE Dicembre 2011

15

Lancia Voyager 2.8L Gold

lancia voyageR 2.8l gold

La nuova MPV torinese prende in prestito la tecnologia Chrysler e soddisfa per comfort, lusso e prezzo accessibile. Con una dotazione di serie quasi al top

PREZZO: 39.900 € i nuMeRi MOTORE: turbodiesel, 4 cilindri in linea CILINDRATA: 2.768 cc POTENZA: 120 kW/163 CV COPPIA: 360 Nm CAMBIO: automatico a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 5,22/2,00/1,75 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 934/3.912 litri 0/100 KM/H: 11,9 secondi VELOCITÀ: 193 km/h CONSUMO COMBINATO: 7,9 l/100 km EMISSIONI CO2: 207 g/km

cosa c’è e cosa si paga TORINO - La sensazione di déjà vù, inutile

nasconderlo, è forte. Dove si è già vista questa Lancia? Per i meno informati, è il nome a raccontare qualcosa: Voyager, come anni e anni di monovolume extralarge a stelle e strisce. Dopo la Thema, plasmata sulla base della Chrysler 300C, la cura Marchionne ha concentrato la propria attenzione sulla grande MPV americana. Nuova linfa per un segmento che, almeno nel nostro Paese, stenta a far faville. Perché anche chi ha bisogno di tanto spazio, complice la diminuzione del potere d'acquisto e la crisi, si orienta sempre più spesso su alternative più “strizzate”, sia nelle dimensioni sia nei costi di mantenimento. Insomma la vita, per la nuova Lancia Voyager, sarà tutt’altro che in discesa. I lancisti più fervidi sappiano, tanto per cominciare, che l’intera operazione non si riduce ad una banale sostituzione del Marchio sulla calandra. Per indorare la pillola, infatti, il gruppo Fiat ha lavorato, oltre che sulla linea, soprattutto sugli interni. Già dalle misure esterne s’intuiscono le potenzialità di spazio della MPV italo-americana. Il vano bagagli può fagocitare da 934 fino a quasi 4.000 - sì, avete letto bene - litri di borse e valigie. Oltre alla già citata taglia XL, il merito va ascritto anche all’intelligente sistema Stow’n Go, brevettato da Chrysler, che permette di ripiegare e, all’occorrenza, nascondere nel pavimento i sedili di seconda e terza fila. In questo modo non si è costretti a cimentarsi in laboriose operazioni di smontaggio ed estrazione delle singole poltroncine: con pochi e semplici gesti, in-

peRchè vale la pena di pensaRci pensaRci

Unisce un prezzo interessante a lussi da vera Lancia. Senza dimenticare versatilità, spazio e comfort fatti, si passa da 2 a 7 posti senza fatica. Il posto guida alto, come si conviene ad una monovolume, consente di avere tutti i comandi principali sotto controllo e buone possibilità di regolazione. Senza dimenticare - altro retaggio a stelle e strisce - l’enorme quantità di portaoggetti e portabicchieri per riporre bottigliette, chiavi di casa, portafoglio, telefono cellulare... Per il momento la Voyager è disponibile in Italia con un solo allestimento e un solo motore. Davanti all’abitacolo batte, quindi, un 4 cilindri turbodiesel di 2,8 litri capace di 163 CV, abbinato ad un cambio automatico classico a 6 rapporti. Un binomio piuttosto azzeccato, in grado di mettere in risalto le buone doti di coppia del propulsore. Nel traffico di Torino, teatro della prova, la Voyager fila liscia e sicura, con il piede sinistro libero dalla schiavitù della fri-

6 AIRBAG CERCHI IN LEGA CLIMA AUTOMATICO ESP FARI ALLO XENO IMPIANTO STEREO NAVIGATORE SATELLITARE SEDILE POST. ABBATTIBILE VIVAVOCE BLUETOOTH VERNICE METALLIZZATA

di serie di serie di serie di serie 1.050 € di serie 1.500 € di serie di serie 900 €

con chi se la gioca Citroën C8 Ford Galaxy Volkswagen Sharan

da 33.940 € da 31.500 € da 32.872 €

zione. Il limite principale? Le dimensioni: in città, c’è da stare attenti. Meglio in autostrada, dove la MPV di Chivasso mette in mostra tutta la sua vocazione da cruiser: buona insonorizzazione, assorbimento curato, motore elastico. Ovvio, non dovete pretendere quel piacere di guida più concreto in alcune concorrenti, perché questa grossa Lancia ha tarature di assetto e sterzo prettamente turistiche, votate al comfort. Piuttosto, pensate alla dotazione dell’unico allestimento disponibile, il Gold.

Elettronica al servizio di tutti

Di serie ci sono 7 posti, cruise control, pedaliera regolabile elettricamente, portellone ad apertura assistita e sensori di parcheggio posteriori. D’accordo, i fari allo xeno vanno pagati a parte (1.050 euro) così come il sistema di accesso/avviamento senza chiave (650), ma nei 39.900 euro di listino è compreso pure il cambio automatico. Ergo: anche i più feroci detrattori del “rimarchiamento” hanno qualche motivo in più per ripensarci.

Grande attenzione alla tecnologia: sborsando 1.500 euro si può avere il navigatore UConnect, con prese aux/usb, hard disk da 30 GB per musica e mappe, schermo touch da 9”, telecamera posteriore (una manna in fase di parcheggio) e vivavoce Bluetooth. Gli incontentabili saranno soddisfatti dal DVD Entertainment System, che comprende un doppio schermo da 9 pollici al tetto per i

Che abbiate una famiglia “grandi numeri” oppure hobby impegnagtivi, non preoccupatevi: la MPV Lancia sarà perfettamente in grado di soddisfare le vostre richieste. Sono disponibili come optional perfino le sospensioni posteriori autolivellanti, per caricare di tutto senza patemi.

Andrea Giusti passeggeri di seconda e terza fila, due cuffie wireless, telecomando e doppio ingresso audio/video per collegare eventuali dispositivi di riproduzione esterni. Il tutto, a 2.000 euro totali. Non mancano neppure i chip orientati alla sicurezza: da segnalare, oltre ai classici sistemi di controllo di trazione/stabilità e i sensori per tenere sott'occhio la pressione dei pneumatici, il Blind Spot & Cross Path Detection (1.050 euro) che, in fase di sorpasso, individua e segnala eventuali veicoli nascosti dall'angolo morto dello specchietto.


16-17.Autorama 525-bmw SavCRI XP8:Layout 1 21/12/11 19:03 Pagina 1

Dicembre 2011

Bmw 320d

tre, numero sempre più perfetto Completamente rinnovata, ma inconfondibilmente Serie 3. Questione di design, ma anche di prestazioni, di piacere di guida - garantito dalla trazione posteriore - e di tecnologia. Audi A4 e Mercedes Classe C sono avvisate...

Come su Serie 5 e Serie 7, la calandra a “doppio rene” conquista sempre più spazio. Il muso della “3”, tuttavia, conserva una sua forte personalità, grazie alla copertura dei fari che si allunga verso il centro del muso. Meno differenziata, invece, la coda: la forma del terzo volume, così come quella dei proiettori, ricalca quella dei modelli sopra citati. I 480 litri di capacità del bagagliaio soddisfano le esigenze di una famiglia di quattro persone

BARCELLONA - La Serie 3, per la BMW, è quello che la Golf rappresenta per la Volkswagen o la Panda per la Fiat: un modello fondamentale per le sorti del Marchio, una parte fondamentale del “core business”, come direbbero quelli che se ne intendono di economia. Ecco perché l’attenzione posta nella fase di progettazione è così elevata, la cura per ogni aspetto praticamente maniacale. Un processo evolutivo che, tuttavia, non dimentica il passato recente e lontano: sono passati trent’anni dalla prima generazione, le forme e la tecnologia hanno fatto progressi inimmaginabili, ma “lei” è sempre uguale a sé stessa, nei principi cardine. Questione di spirito, di schema meccanico e di capacità di far convivere fruibilità quotidiana e piacere di guida. Stilisticamente, i designer hanno

seguito il trend impostato con le ultime Serie 5 e Serie 7, con qualche ammiccamento anche alla Z4 (nel muso soprattutto). Addio agli slanci fin troppo azzardati firmati Chris Bangle, largo a un look moderno ma tipicamente BMW, dinamico ma elegante. Il tutto, inoltre, senza confinare l’identità stilistica della Serie 3 a una riproposizione, in scala ridotta, di quanto già visto sulle altre BMW. L’effetto “fotocopia” che affligge alcuni rivali, dunque, è scongiurato, nonostante l’identità di marca sia molto forte. Nel dettaglio, gli elePERCHè valE la PEna di PEnsaRCi PEnsaRCi

Costa parecchio, ma ripaga in tecnologia e piacere di guida, oltre che con una tenuta del valore al top

Consumi da citycar nonostante i 340 CV In occasione della presentazione della nuova Serie 3 è stato ufficializzato anche l'arrivo della variante ibrida. Il nome scelto è ActiveHybrid 3 e lo schema meccanico è il medesimo già adottato sulla ActiveHybrid 5 presentata al Salone di Tokyo. I tecnici di Monaco hanno preso come base la 335i, spinta dal propulsore 6 cilindri in linea con tecnologia TwinPower Turbo (la turbina viene messa in movimento dai gas di 3 cilindri ai bassi regimi e da quelli degli altri tre agli alti) capace di 306 CV e 400 Nm di coppia, a cui hanno aggiunto un motore elettrico da 55 CV, sempre abbinato al cambio automatico ZF a 8 marce, già apprezzato per rapidità, puntualità e capacità di contenere i consumi di carburante. Sono tutti numeri da sportiva, ad eccezione dei consumi dichiarati, pari a 15,6 km/l: un risultato impressionante se si tiene conto che la potenza massima

complessiva è di ben 340 CV, mentre il picco di coppia ammonta a 447 Nm. Il motore elettrico dà una mano in accelerazione e ripresa e può spingere da solo l’ActiveHybrid 3 per circa 4 km ad una velocità massima di 60 km/h. Anche la guidabilità è da BMW autentica, garantiscono gli ingegneri. L’appuntamento con l’ibrida è per l’autunno 2012.

bmw 320d

LaPROVA

A UTORAMA 16

PREZZO: 37.050 € i numERi MOTORE: turbodiesel 4 cilindri CILINDRATA: 1.995 cc POTENZA TOTALE: 135 kW/184 CV COPPIA: 380 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: posteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,62/1,81/1,43 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 480 litri 0/100 KM/H: 7,5 secondi VELOCITÀ: 235 km/h CONSUMO COMBINATO: 4,6 l/100 km EMISSIONI CO2: 119 g/km

Cosa C’è E Cosa si Paga 6 AIRBAG di serie ASSETTO ADATTIVO M 1.150 € CAMBIO AUTOMATICO 2.250 € CERCHI IN LEGA 17 POLLICI di serie CLIMATIZZATORE AUTOMATICO di serie ECOPRO E SELETTORE MOD. GUIDA di serie NAVIGATORE SATELLITARE da 1.650 € SEDILI RISCALDABILI ANTERIORI 380 € SENSORI PARCHEGGIO ANT. E POST. 810 € SISTEMA KEYLESS-GO di serie

Con CHi sE la gioCa Audi A4 2.0 TDI 170 CV Lexus IS 220d Mercedes C220 CDI

da 34.636 € da 37.568 € da 37.200 €

menti stilistici che saltano maggiormente all’occhio sono il cofano basso e i passaruota larghi scolpiti da numerose nervature, inno alla sportività. Rispetto al modello precedente, la tre volumi di Monaco cresce di 9 centimetri in lunghezza (462 in tutto), tutti a favore di chi siede dietro. A proposito di interni, anche qui l’aria di famiglia è innegabile. I centimetri di cui sopra non hanno modificato radicalmente la situazione: se è vero che lo spazio per le gambe è aumentato, chi supera i 180 cm di statura deve accettare qualche compromesso a livello di ginocchia, ma anche (e soprattutto) a livello della testa. Come già sulla precedente generazione, inoltre, l’ingombrante tunnel della trasmissione e il mobiletto centrale fanno sentire l’eventuale terzo passeggero... l’incomodo di turno. Quanto a qualità, finiture e materiali fanno grandi passi avanti. Piacevole la plastica morbida di pannelli porta e plancia, curati gli accostamenti delle numerose superfici che caratterizzano la plancia. Detto questo, il posto di guida è da manuale di ergonomia: i comandi principali si trovano al posto giusto e regalano la sensazione di controllo totale del veicolo; il presupposto perfetto per mettersi a guidare. Ed è proprio quello che facciamo con la 328i Sport. Sigla che una volta avrebbe identificato un 2.800 ma che oggi indica il due litri turbo a benzina. Un’unità da ben 245 CV, capace di proiettare, in soli 6,1 secondi, la “3” da


16-17.Autorama 525-bmw SavCRI XP8:Layout 1 21/12/11 19:04 Pagina 2

LaPROVA

AUTORAMA 17 Dicembre 2011

PREzzi gamma sERiE 3 328i 328i Sport 328i Modern 328i Luxury 335i 335i Sport 335i Modern 335i Luxury 320d Efficient Dynamics 320d Efficient Dynamics Sport 320d Efficient Dynamics Modern 320d Efficient Dynamics Luxury 320d 320d Sport 320d Modern 320d Luxury

0-100 km/h (col cambio automatico) e fino a 250 km/h. Numeri di rilievo, anche se va detto che il temperamento di questo 4 cilindri non è sportivo. Pronto nelle risposte ad ogni regime, esalta l’agilità del telaio, ma non impressiona in allungo. Si possono “tirare” le marce fin quasi a quota 7.000 giri, ma già prima dei 6.000 viene voglia di passare al rapporto successivo. Da sportiva vera sono invece il cambio, l’assetto e lo sterzo. Il primo, un otto marce automatico classico (ha il convertitore di coppia), è rapidissimo, puntuale e, grazie al sistema di “bloccaggio” del convertitore non è afflitto dall’effetto trascinamento degli automatici di vecchia concezione. Il secondo e il terzo non soffrono di complessi di inferiorità nemmeno su una pista impegnativa come il Circuit de Catalunya, Barcellona. I curvoni veloci e i cambi di direzione ad alta velocità mettono in risalto la bontà del lavoro dei telaisti: l’avantreno è rapido negli inserimenti e offre sempre molto grip, mentre le ruote posteriori seguono senza incertezze o pattinamenti. Per i più smaliziati, il sovrasterzo c’è, ma bisogna andare a cercarselo. Dopo la 328i, è la volta della 320d: anche se a gasolio consente di togliersi parecchie soddisfazioni. Ovvio, in assenza del pacchetto Sport le reazioni sono più filtrate e turistiche e i circa 60 CV in meno si sentono tutti. Tuttavia, i 184 CV (163 per la variante Efficient Dynamics con emissioni e con sumi ridotti) non sono certamente po-

chi e il meglio, la 320d, lo dà ovviamente su strada normale. Brillantezza di risposta ed elasticità si accompagnano a bassi consumi, raggiunti grazie anche allo start&stop di serie, ma dal funzionamento un po’ brusco. I prezzi? Dai 37.050 euro della 320d ai 48.750 delle versioni più lussuose della 335i. Cifre che però sono destinate a crescere esponenzialmente, se ci si lascia prendere la mano dalla lista optional. In listino ci sono cerchi da 19 pollici: 950 euro per la versione Sport. Non mancano gli accessori che supportano il guidatore nei pericoli di tutti i giorni. Il sistema che avvisa quando si esce involontariamente di corsia costa 530 euro; quello che avvisa se c’è un veicolo nell’angolo cieco dei retrovisorio è proposto a 600 euro. Infine, la telecamera che riconosce i segnali con i limiti di velocità e i divieti di sorpasso (riportandoli nel cruscotto) e il radar che rileva il rischio di tamponamento costano 330 e 360 euro. Cifre che però si ripagano anche “solo” con una multa risparmiata o un incidente evitato. Adriano Tosi

38.950 € 40.950 € 41.850 € 41.850 € 45.850 € 47.850 € 48.750 € 48.750 € 37.050 € 39.050 € 39.950 € 39.950 € 37.050 € 39.050 € 39.950 € 39.950 €

tantissima elettronica e personalità multiple Come tutte le ultime vetture della Casa di Monaco, anche la nuova Serie 3 è il regno dei chip. Il controllo della radio, del lettore cd MP3, del computer di bordo e del navigatore (a 1.650 euro) è affidato alla manopola dell’iDrive. Per quanto evoluta, questa soluzione richiede sempre un po' di assuefazione e tende a distrarre dalla guida anche quando la si conosce alla perfezione. Detto questo, copre una varietà di funzioni davvero sterminata, tra le quali la regolazione dell’altezza delle informazioni proiettate sul parabrezza dall’head-up display (990 euro). Un selettore posizionato sul tunnel vicino al cambio, permette invece di scegliere fra quattro modalità di guida. Si parte da Eco Pro, ottimizzata per la riduzione dei consumi: offre una risposta meno diretta ai comandi dell’acceleratore e suggerisce ininterrottamente come ridurre il consumo. C'è poi il setup Comfort: il motore è più reattivo. E lo è maggiormente in Sport. In questo caso,

se ci sono le sospensioni elettroniche (1.150 euro) e lo sterzo attivo del pacchetto Adaptive Drive (810 euro), le risposte di entrambi diventano più dinamiche. Infine è previsto lo Sport+: il controllo di stabilità lascia più margine al guidatore, mettendoci la "pezza" solo prima dell'irreparabile.

Un'onda “anomala” movimenta il design della plancia, mentre un ampio schermo a colori esce sopra le bocchette centrali. La qualità dei rivestimenti è ottima, così come quella dell'assemblaggio. Per la strumentazione è stata adottata la tecnologia black panel, che “prende vita” solo al momento dell'avviamento della vettura. L’eventuale terzo passeggero posteriore potrebbe incontrare problemi di spazio sul posto centrale del sedile che è piuttosto stretto e rigido nell’imbottitura, oltre ad essere condizionato dalla presenza del tunnel della trasmissione


18-19.Autorama 525-Seat Mii-Qashqai-SubariMC SavCRI:Layout 1 21/12/11 18:21 Pagina 1

LaPROVA

A UTORAMA 18 Dicembre 2011

Seat Mii 1.0 60 CV Style

occasione spaGnoLa La versione d’ingresso, denominata Reference, prevede di serie poggiatesta posteriori, copertura vano bagagli e predisposizione radio con due altoparlanti. La più “ricca” Style aggiunge alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata, specchietti e maniglie in tinta con la carrozzeria. Optional in entrambi i casi, il tetto panoramico scorrevole. Due i pacchetti per personalizzare l’auto: Chic e Sport

BARCELLONA - Sarebbe riduttivo liquidare la Seat Mii come una replicante: figlia di un progetto globale che ha dato vita anche alla Volkswagen up! e alla Skoda Citigo, la declinazione spagnola della piccolissima del gruppo serve a rispondere a quanti apprezzano l'idea di un'auto minimale per esigenze urbane, ma la vogliono realizzata in modo meno severo e più economico. Esteticamente il lavoro di personalizzazione coinvolge principalmente il frontale, con calandra di famiglia, prese d'aria, gruppi ottici, tutto un PerChé Vale la Pena di PensarCi PensarCi po' più sportiveggiante rispetto alla up! All'inHa un look più frizzante rispetto terno aumentano le laalla up! e i tagli al listino non miere a vista, ma le corrispondono ad un sacrificio in plastiche restano ben termini di qualità e dotazioni fatte e non abbassano la qualità percepita. Anche sulla posizione di guida nulla di nuovo da segnalare, la si può creare su misura fino ad un certo punto, con il volante regolabile solo in altezza, ma i sedili con poggiatesta integrato sono dimensionati in modo corretto e dotati anche della leva che solleva la seduta. L'estro spagnolo non ha modificato il fastidioso dettaglio dell'alzacristalli destro azionabile

solo col pulsante posizionato sul bracciolo destro: un'occasione persa, ma il contenimento del prezzo detta legge. A questo proposito, anche se il listino non è stato ancora ufficializzato, si sa già che partirà da meno di 9.500 euro, con un risparmio di circa 1.000 euro rispetto alla up!. La Mii inoltre - altro argomento di interesse - arriva in Italia, e lo farà a maggio del prossimo anno, equipaggiata, oltre che con il 75 CV già testato sulla Volkswagen, anche con il 1.0 da 60 CV che invece è stato negato sul nostro mercato alla sorella tedesca. Neanche a dirlo ne abbiamo approfittato scegliendo proprio questo propulsore per la prova. Gestito dal veloce cambio manuale a cinque rapporti, l'unità meno potente della gamma si rivela un po’ restia

seat mii 1.0 60 CV style

Sarà in vendita solo tra qualche mese, ma se piace l’idea di una city car economica e un po’ meno seriosa della sorella VW up! già in dirittura d’arrivo, allora vale la pena aspettare

PREZZO: n.d. i numeri MOTORE: benzina, 3 cilindri CILINDRATA: 999 cc POTENZA: 44 kW/60 CV COPPIA: 95 Nm CAMBIO: manuale a 5 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 3,56/1,64/1,48 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 251 litri 0/100 KM/H: 14,4 secondi VELOCITÀ: 160 km/h CONSUMO COMBINATO: 4,5 l/100 km EMISSIONI CO2: 105 g/km

ai bassi regimi, ma poi in accelerazione fa il suo dovere e si destreggia con agio lungo i percorsi cittadini. Svincolata dalle interruzioni semaforiche, l'auto raggiunge i 140 orari dimostrando alle alte velocità una

buona tenuta di strada: viene quasi voglia di spremerlo un po’, questo tre cilindri, per guadagnare qualche piccola emozione. Peccato per le sospensioni piuttosto rigide, che sui fondi sconnessi potrebbero assorbire meglio. Quanto agli equipaggiamenti tecnologici, di serie figura il display touchscreen da 5’’ che visualizza anche le informazioni del navigatore satellitare, mentre a parte si paga il City Safety Assist che frena l’auto in caso di collisione imminente a velocità tra i 5 e i 30 km/h. La Mii sarà disponibile fin dall’inizio a 3 e 5 porte e con due allestimenti, Reference e Style. Da giugno la versione più potente monterà anche la trasmissione robotizzata sequenziale, e arriverà il propulsore a metano da 68 CV. Paolo Altieri

Nissan Qashqai 1.6 dCi Acenta

con questo motore piace ancora di più PerChé Vale la Pena di PensarCi PensarCi

Il nuovo propulsore è molto più vivace del 1.500 (finora il più venduto nella gamma) ma consuma meno nomia dichiarata di ben 1.327 chilometri. Questi numeri, da soli, probabilmente non basteranno a convincere i potenziali clienti del “vecchio” turbodiesel da 110 CV a mettere in conto un sovrapprezzo di 1.650 euro per fare il salto di qualità (il punto di pareggio tra le due varianti si trova a oltre 300.000 km) ma è sufficiente mettersi alla guida della Qashqai più potente per notare sensibili miglioramenti anche alla voce “piacere di guida”. Tutte le doti già note della sport utility giapponese (tenuta di strada sicura, cambio maneggevole, sospensioni non troppo morbide e freni pronti e potenti) vengono amplificate: solo lo sterzo resta ancora un po’ impreciso alle alte velocità. Il nuovo propulsore è anche particolarmente silenzioso, ma il comfort è penalizzato da qualche fruscio aerodinamico durante la marcia autostradale. Nes-

qashqai 1.6 dCi aCenta

Il dispositivo Around View Monitor (di serie solo sull’allestimento n-tec) consiste in quattro telecamere posizionate sugli specchietti retrovisori, sul cofano e sul portellone e in un sistema che, dopo aver elaborato le immagini, crea una visione virtuale dall’alto. Il motore 1.600 è disponibile anche per la Qashqai a sette posti che costa 2.620 euro in più

MALAGA - Da quattro anni la Nissan Qashqai è costantemente in testa alla classifica delle suv più vendute in Italia e il nuovo motore 1.600 turbodiesel dCi da 131 CV già visto sotto il cofano della monovolume Renault Scénic - contribuirà senza dubbio a mantenere la regina sul trono. Questo propulsore, a nostro avviso una delle migliori unità sotto i due litri presentata negli ultimi anni, si adatta perfettamente alle caratteristiche della vettura nipponica: le sue prestazioni sono nella media della categoria (190 chilometri orari di velocità massima e 10,3 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) mentre a sorprendere è tutto il resto. La spinta possente (merito dei 320 Nm di coppia, valore identico a quello offerto dal più potente 2.0 dCi da 150 CV) inizia a farsi sentire intorno ai 1.500 giri e si esaurisce solo verso quota 4.000. I consumi sono molto interessanti (4,9 litri ogni 100 km, meglio del 1.5 dCi) - addirittura da record (4,1 l/100 km) nel ciclo extraurbano - e chi vuole limitare le visite dal benzinaio non potrà che apprezzare il gigantesco serbatoio da 65 litri che offre un’auto-

PREZZO: 25.480 € i numeri MOTORE: turbodiesel, 4 cilindri in linea CILINDRATA: 1.598 cc POTENZA: 96 kW/131 CV COPPIA: 320 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,33/1,78/1,61 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 382/1.513 litri 0/100 KM/H: 10,3 secondi VELOCITÀ: 190 km/h CONSUMO COMBINATO: 4,9 l/100 km EMISSIONI CO2: 129 g/km

suna novità, invece, per quanto riguarda gli interni (rifiniti in maniera accurata come sempre), l’abitacolo (in tre dietro si sta stretti e i più alti rischiano di toccare il tetto con la testa) e il bagagliaio (immenso quando si abbattono i sedili posteriori). La Nissan Qashqai 1.6 dCi Acenta ha un buon rapporto qualità/prezzo: con 25.480 euro - una cifra in linea con quella delle rivali dirette Volkswagen Tiguan e Peugeot 3008 - ci si porta a casa un’auto dalla ricca dotazione di serie: oltre ai cerchi in lega e fendinebbia troviamo persino i retrovisori ripiegabili e i sensori di parcheggio posteriori. Ultima, ma non meno importante, la garanzia di tre anni o 100.000 km: non sarà al livello delle coreane ma è sempre più estesa di quella offerta dalle concorrenti europee. Marco Coletto


18-19.Autorama 525-Seat Mii-Qashqai-SubariMC SavCRI XP8:Layout 1 22/12/11 16:26 Pagina 2

LaPROVA

AUTORAMA 19 Dicembre 2011

Subaru XV 2.0D Trend

bentornata crossover subaru XV

Filante, aggressiva e solo con trazione integrale, si inserisce in un segmento dominato dalla Nissan Qashqai

PREZZO: 29.990 € i numeri MOTORE: turbodiesel, 4 cilindri boxer CILINDRATA: 1.998 cc POTENZA: 108 kW/147 CV COPPIA: 350 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: integrale permanente LUNG./LARG./ALT.: 4,45/1,78/1,57 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 310/1.270 litri 0/100 KM/H: 9,3 secondi VELOCITÀ: 198 km/h CONSUMO COMBINATO: 5,6 l/100 km EMISSIONI CO2: 146 g/km

cosa c’è e cosa si paga

FIRENZE - Nel 2008, quando alcune case automobilistiche hanno cominciato a pensare a un’auto più leggera, agile e meno specializzata della suv - e cioé la cosidetta crossover - la Subaru ha presentato la Forester III, ingrandita, alzata e con un look più fuoristradistico rispetto al modello precedente che invece una crossover lo era davvero. La XV, basata sul pianale della quarta generazione dell’Impreza, è dunque una specie di dietro-front obbligato. Rispetto alla Forester, che nel frattempo si è costruita una clientela solida e viaggia al ritmo di 2.000 contratti all’anno in Italia, la XV non è poi tanto più piccola (4,45 metri di lunghezza contro 4,56), però è molto più longilinea, leggera (circa 100 kg in meno a parità di motorizzazione) e meno costosa, visto che i prezzi partono da 22.990 euro anziché 30.650. L’aspetto è quasi da coupé: aggressivo, tagliente e muscoloso, grazie ai copriparafanghi neri in rilievo e ai cerchi vitaminizzati, sempre neri. La linea affilata contrasta con l’altezza elevata da terra (22 cm, come la Forester) che fa presumere buone doti fuoristradistiche. Le quattro portiere laterali hanno un angolo di apertura ampio che favorisce l’accessibilità, mentre una volta dentro si sta comodi in quattro, perché la larghezza posteriore è sufficiente per viaggiare bene soprattutto in due. Anche l’altezza interna è più che ragionevole, considerando l’andamento spiovente del tetto. Il bagagliaio ha una capacità ragionevole - da 380 a 1270 litri - ma la soglia d’accesso è un po’ alta. Come da tradizione Subaru, l’abitacolo ha un design senza fronzoli e utilizza materiali essenziali. In compenso gli allestimenti sono abbastanza completi: fin dal-

AIRBAG ANT, LAT, ALTI, GINOCC CAMBIO AUTOMATICO CERCHI IN LEGA DA 17” CLIMA AUTOMATICO BIZONA CRUISE CONTROL FARI ALLO XENO RADIO/CD BLUETOOTH E USB SEDILI ANTERIORI RISCALDABILI TELECAMERA POSTERIORE VERNICE METALLIZZATA

di serie n.d. di serie di serie di serie di serie di serie di serie di serie 575 €

con chi se la gioca BMW X1 18d xDrive da 34.474 € Hyundai IX35 2.0 CRDi 136 CV 4WD da 25.940 € Nissan Qashqai 2.0 dCi All mode da 28.980 €

l’allestimento base Comfort, ad esempio, ci sono i sedili anteriori riscaldabili. Sul Trend compaiono il clima bizona, la telecamera posteriore, il cruise control e l’hifi premium, mentre sull’Executive si aggiungono il tetto apribile elettrico, i sedili elettrici e il navigatore. I motori sono tre: 1.600 e 2.000 a benzina, rispettivamente con 114 e 150 CV, e 2.000 turbodiesel da 147 CV. Quest’ultimo, ovviamente, costituirà il grosso delle vendite in Italia con almeno il 70% del totale, ritengono alla Subaru Italia. La trazione è solamente integrale e questo, in termini di raffinatezza meccanica, mette la XV un gradino sopra le sue avversarie principali, che sono Nissan Qashqai, Hyundai i35 e Mitsubishi ASX e sono vendute specialmente nelle versioni entry level con la sola trazione anteriore. Il motore a gasolio conserva la raffinata e costosa soluzione dei cilindri contrapposti, ormai “praticata” solo da Porsche e Subaru (tra l’altro è l’unico diesel del mercato così conformato), che ha il pregio di abbassare il baricentro dell’auto. Ai bassi regimi è un po’ rumoroso, ma ha una coppia corposa e anche un bell’allungo, che lo collocano di diritto al top della categoria quanto a caratteristiche di erogazione. Le sospensioni sono piuttosto morbide ma la particolare distribuzione del

perchè Vale la pena di pensarci pensarci

Ha una linea filante e grintosa. Il boxer turbodiesel è una “chicca” e la trazione integrale Subaru una garanzia peso regala alla XV una dinamica e un’agilità da berlina normale - perfino un po’ sportiva - nonostante le sospensioni rialzate. Lo sterzo ci è sembrato preciso e rapido, anche se le vetture della nostra prova erano tutte equipaggiate con pneumatici invernali che facevano perdere un po’ di immediatezza e di rigore. Il cambio manuale a 6 marce è efficace nonostante

la corsa della leva relativamente lunga e, per ora, è l’unica soluzione possibile, perché l’automatico è allo studio. I motori a benzina, invece, possono montare un CVT (+ 2020 euro) che, in combinazione con il 2 litri, ha anche i comandi al volante. La Subaru XV è già prenotabile nelle concessionarie, mentre il weekend “porte aperte”, che darà il via alla commercializzazione, è in calendario il 21 e 22 gennaio. Nel secondo trimestre del 2012, poi, avverrà l’introduzione in gamma delle versioni bi-fuel, con alimentazione a benzina e gpl.

aspettando l’Impreza estiva

La linea affusolata della XV non pregiudica l’abitabilità, che è buona per quattro adulti e ragionevole per cinque, né la capacità di carico. La Subaru sta sviluppando un cambio CVT a variazione continua di rapporto appositamente per la XV turbodiesel, perché la coppia del motore a gasolio è troppo abbondante per la trasmissione offerta a richiesta sulle versioni 1.600 e 2.000 a benzina

Saverio Villa

La XV dovrebbe chiamarsi, in realtà, Impreza XV, perché nasce come l’allestimento “suvizzato” della berlina compatta giapponese, la cui quarta generazione debutterà in Italia in estate. La Subaru, però, per il nostro mercato ha deciso di rinunciare alla prima parte del nome per garantire al nuovo modello un’immagine più autonoma. L’Impreza IV, completamente nuova rispetto all’attuale, sarà disponibile sia con carrozzeria hatchback a cinque porte (nella foto) sia con quella a tre volumi e quattro porte. Monterà, ovviamente, gli stessi motori della XV. In aggiunta, però, ci saranno le versioni sovralimentate del 2 litri a benzina, che dovrebbero erogare 200 CV nella versione “normale” e 270 CV in quella più sportiva destinata alle versioni STi. Tutte le Impreza, nel rispetto della tradizione, monteranno esclusivamente la trazione integrale permanente.


20-21.Autorama 525-Honda-MercedesCls-MercedesSlk SavCRI ok:Layout 1 21/12/11 18:27 Pagina 1

LaPROVA

A UTORAMA 20 Dicembre 2011

Le dimensioni esterne della Civic sono piuttosto abbondanti e questo si ripercuote favorevolmente sulla capacità di carico, abbondante per una berlina. I cuscini del divano possono anche essere sollevati e agganciati allo schienale: in questo modo si caricano oggetti che non potrebbero trovare posto su vetture concorrenti

aspettando il baby diesel Niente rivoluzioni ma solo affinamenti per riconquistare quelle posizioni di mercato che le competono per qualità e contenuti. E per la fine del 2012 è atteso un nuovo turbodiesel 1.600 MALAGA - Fanaleria posteriore raccordata in una sorta di spoiler, lunotto posteriore sdoppiato modificato (e con sbrinatore anche nella parte inferiore) e poco altro: la Civic per il 2012 non è stata stravolta. All’interno rimane l’elaborato cruscotto a più livelli, però comandi e strumentazione sono un po’ più intuitivi, sebbene quest’ultima continui a elargire informazioni in eccesso. La qualità dell’assemblaggio e la scelta dei materiali sono ai vertici del segmento C e lo spazio a bordo è abbondante: in larghezza e lunghezza l’abitacolo è il più esteso della sua classe. Come sulla Civic VIII, poi, il divano offre anche la possibilità di sollevare i cuscini e di agganciarli agli schienali, per liberare uno spazio verticale tra pianale e tetto che consente di alloggiare oggetti particolarmente sviluppati in altezza. Il volume del bagagliaio va da 477 litri (circa 100 più della media della concorrenza) a 1.378, che non sono pochi. Sono state modificate le sospensioni, per garantire un appoggio più stabile a terra e ora l’assale posteriore è quello della vecchia Type R, che, tra l’altro, non avrà un rimpiazzo nella nuova gamma (lo stesso dicasi per la carrozzeria a tre porte). La messa a punto del telaio ha riguardato anche una insonorizzazione più efficace sulle strade sconnesse. Lo sterzo, poi, è di-

PREZZO: 19.990 € i numERi MOTORE: turbodiesel, 4 cilindri CILINDRATA: 1.339 cc POTENZA: 73 kW/100 CV COPPIA: 127 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,28/1,77/1,47 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 477/1.378 litri 0/100 KM/H: 13,4 secondi VELOCITÀ: 187 km/h CONSUMO COMBINATO: 5,4 l/100 km EMISSIONI CO2: 129 g/km

Cosa C’è E Cosa si Paga

PERCHè valE la PEna di PEnsaRCi PEnsaRCi

è probabilmente il modello più originale del suo segmento e anche la versatilità è superiore alla media delle concorrenti ventato più diretto e tutte le versioni offrono di serie lo start&stop e il sistema Eco Assist che, una volta attivato, ottimizza il funzionamento del motore in funzione dell’efficienza e aiuta il guidatore ad mantenere una condotta saggia attraverso segnalazioni nella strumentazione. L’offerta iniziale di motori si basa sulla famiglia precedente: ripropone i due benzina di 1.400 e 1.800 cc da 100 e 142 CV, e il 2.200 turbodiesel, che passa da 140 a

Una nuova generazione di motori e non solo La Honda ha annunciato di voler inaugurare un approccio tecnologico denominato “Earth Dreams Technology” per la progettazione di motori a benzina, diesel ibridi ed elettrici e anche di trasmissioni (cambi a variazione continua o a doppia frizione e trazioni integrali). L’obiettivo dichiarato - molto ambizioso - è quello di diventare il costruttore numero uno nel campo del risparmio di carburante in ogni categoria automobilistica nel giro di tre anni e di ridurre entro il 2020 le emissioni medie di anidride carbonica del 30% rispetto ai valori del 2000. Il primo motore di questa famiglia ad

Honda CiviC 1.4 sPoRt

Honda Civic 1.4 Sport

arrivare in Europa sarà proprio il nuovo turbodiesel destinato alla Civic. Avrà una cilindrata di 1.596 cc, sarà realizzato interamente in alluminio e sarà più leggero di qualsiasi propulsore della sua categoria. Avrà una potenza di 120 CV a 4.000 giri, con una coppia massima di 300 Nm a 2.000 giri, ed emissioni di CO2 inferiori a 100 g/km contro i 110 dell’attuale 2.2 turbodiesel. Sul fronte dei motori a benzina, la Casa giapponese ha in cantiere soluzioni a quattro e sei cilindri con cilindrate che partono addirittura da 660 cc e arrivano a 3,5 litri.

150 CV e riduce le emissioni di anidride carbonica a 110 g/km. I due propuslori più potenti hanno ricevuto una serie di aggiornamenti che ne hanno migliorato l’efficienza rispettivamente del 10 e 20% ma, inizialmente, sarà il 1.400 a rappresentare l’asse portante delle vendite in Italia. Si tratta di un motore fluido e silenzioso, ma non molto vivace, specialmente ai bassi regimi, e richiede un uso frequente del cambio se si vuole ottenere un po’ di brio. La faccenda cambia radicalmente con gli altri due propulsori - e specialmente con il turbodiesel - ma le cilindrate elevate rappresenteranno un ostacolo psicologico per la clientela italiana. Ed è davvero un

AIRBAG ANT, LAT E ALTI CERCHI IN LEGA DA 17” CAMBIO AUTOMATICO CLIMA AUTOMATICO BIZONA CRUISE CONTROL FENDINEBBIA RADIO/CD CON AUX-IN USB START&STOP TELECAMERA POSTERIORE VERNICE METALLIZZATA

di serie di serie di serie n.d. di serie di serie di serie di serie di serie 500 €

Con CHi sE la gioCa Citroën C4 VTi Ford Focus 1.6 Opel Astra 1.4 16V

da 16.733 € da 18.000 € da 17.750 €

peccato, perché gli interventi apportati a sterzo e assetto, fanno della Civic uno dei modelli più reattivi e coinvolgenti nel campo delle berline compatte. Il discorso, però, cambierà radicalmente verso la fine del prossimo anno, quando arriverà il nuovo 1.600 turbodiesel. Con questo motore, maggiormente in linea con le esigenze della clientela italiana, la nuova Civic potrà lanciare una sfida più determinata a Golf e Giulietta. Non è in agenda, invece, una versione con propulsione ibrida, una caratteristica che quindi resterà prerogativa della sola Insight tra i modelli Honda di dimensioni intermedie. Almeno per l’attuale generazione di vetture. Gli allestimenti sono tre - Comfort, Sport ed Exclusive - e il ventaglio di prezzi va dai 18.750 euro della 1.4 Comfort ai 33.050 euro della 2.2 i-DTEC Executive con pacchetto Advanced Safety Pack. Quest’ultimo comprende anche il cruise control adattativo e il sistema di frenata semiautomatico (funziona al di sopra dei 30 km/h) che, al momento, non sono offerti da nessuna concorrente. Saverio Villa


20-21.Autorama 525-Honda-MercedesCls-MercedesSlk SavCRI ok:Layout 1 21/12/11 18:28 Pagina 2

LaPROVA

AUTORAMA 21 Dicembre 2011

Mercedes CLS 350 CDI 4Matic BlueEfficiency

sUlla neVe ma con stile

Ad un anno dal lancio della nuova CLS, Mercedes inserisce in gamma due versioni a quattro ruote motrici. Abbiamo provato la velocissima 3.000 turbodiesel

cabriolet diesel della storia Mercedes si fa perdonare il patto col “diavolo” (leggi gasolio) con una scheda tecnica che è una promessa di dinamismo. Il diesel giusto per una cabrio, del resto, i tedeschi lo avevano in casa già da un pezzo: il 2.2 “dopato” dalla doppia turbina; una per i bassi regimi e un’altra per gli alti. Risultato: basta dare gas per ritrovarsi, in pochi attimi, là dove ci si è prefissati. Il cambio 7G tronic (per il momento è l’unico disponibile ma a breve arriverà anche il manuale a 6 marce) non è peraltro costretto a un super lavoro: l’elasticità del motore assicura sempre riprese brillanti e assai raramente sono richieste scalate. E non è tutto: il CDI ha un allungo entusiasmante fino alla zona 4.200 giri, ben dopo che il motore a gasolio medio ha esalato l’ultimo respiro. Unico prezzo da pagare al risparmio dal distributore è dunque una rombosità evidente. A partire da 2.500 giri i quattro cilindri si fanno sentire in tutta la loro ruvidità, specialmente se il gas è premuto a fondo. Una roadster, però, non può vivere di sole prestazioni. Deve anche garantire un piacere di guida globale. La SLK non delude, soprattutto se equipaggiata col Direct Steering (326 euro) lo sterzo diventa più pesante al crescere della velocità e più diretto dopo i primi angoli di rotazione del volante. Non si avverte la necessità, invece, dell’assetto sportivo. La taratura di base è infatti

Se le dimensioni non spaventano, la CLS è perfetta per la sua linea prestigiosa e l’assoluta sicurezza della trazione integrale

PREZZO: 74.028 € i numERi MOTORE: turbodiesel, 6 cilindri CILINDRATA: 2.987 cc POTENZA: 195 kW/265 CV COPPIA: 620 Nm CAMBIO: automatico a 7 rapporti TRAZIONE: integrale LUNG./LARG./ALT.: 4,94/1,88/1,42 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 520 litri 0/100 KM/H: 6,4 secondi VELOCITÀ: 250 km/h CONSUMO COMBINATO: 6,7 l/100 km EMISSIONI CO2: 177 g/km

ta differenze rispetto alla CLS a trazione posteriore e restano invariati anche l’ambiente lussuoso e un po’ formale dei prodotti di Stoccarda, nonché la buona abitabilità interna, con una posizione di guida regolabile al millimetro grazie al sedile dotato di

comandi numerosi e tutti elettrici. Come funziona il sistema 4Matic? Tre sono i differenziali meccanici a controllo elettronico, di cui quello centrale ripartisce la coppia motrice nella misura del 45/55% tra avantreno e retrotreno con la possibilità di variare questa percentuale sino al 30/70% e 70/30% a seconda della maggiore o minor aderenza. Il sistema aggiunge un peso di circa 60 chili a quello della versione a due ruote motrici - non eccessivo dunque - e lavora insieme al controllo di stabilità e al cambio automatico 7G-Tronic, utilizzabile anche in modalità sequenziale con i paddles al volante. Su strade asciutte il comportamento della 4Matic non si discosta molto

da quello degli altri modelli, con una risposta sempre pronta ed elastica e un’evidente propensione alla dolcezza: la mole è quello che è, e bisogna farci i conti nel disegnare le traiettorie, ma in cambio si può contare su un assetto in grado di metabolizzare ogni imperfezione dell’asfalto, con gli ammortizzatori adattivi che cambiano taratura per assicurare sempre la rigidità ottimale. Su neve e ghiaccio la vettura dà il massimo, migliorando la motricità e la sicurezza di marcia e realizzando percorrenze impegnative senza sbavature e senza perdere un punto alla voce comfort, anche e soprattutto acustico.

A bordo della CLS non manca certo lo spazio per i passeggeri anteriori, mentre quelli che si accomodano dietro possono risentire del padiglione basso. Da segnalare la strumentazione digitale, con nuovo dispay 3D. Il lunotto piccolo puotrebbe dare qualche problema in manovra, ma la ricca dotazione comprende, oltre al famoso Attention Assist, anche l’Active Parking

Cristina Altieri

Mercedes SLK 250 CDI Sport

diVeRtiRsi consUmando poco

PERCHé valE la PEna di PEnsaRCi PEnsaRCi

Tutto il piacere di guida e la sicurezza della SLK, con costi di gestione contenuti. E prestazioni al top già un buon mix tra handling e assorbimento: la scelta più adatta allo spirito della SLK. Insomma siamo al cospetto di una due posti dinamica ma non estrema, che con i suoi 1.600 kg di peso e una lista di accessori da ammiraglia vuole essere una spider per tutti i giorni. Il “corredo” prevede il tetto metallico ripiegabile elettricamente. Inoltre si apprezza la buona protezione aerodinamica, che di-

venta eccellente grazie all’Airguide (339 euro), il frangivento trasparente che annulla i vortici d’aria anche a velocità sostenuta. Ci sono poi il Magic Sky Control che, tramite un sistema elettromagnetico, è in grado di variare la trasparenza del tetto: si potrà così godere dell’effetto cabrio anche a capote chiusa. Non mancano l’Air Scarf (la “sciarpa” d’aria calda che protegge dai dolori cervicali), il navigatore con schermo a colori, i sedili regolabili elettricamente... Maniacale, infine, l’attenzione per la sicurezza. La SLK offre il cruise control attivo con Pre Safe, Attention Assist, poggiatesta attivi contro il colpo di frusta e roll-bar. Adriano Tosi

mERCEds slk 250 Cdi sPoRt

ROMA - Biturbo da oltre 200 CV: la prima

PERCHé valE la PEna di PEnsaRCi PEnsaRCi

mERCEdEs Cls 350 Cdi 4matiC

TORINO - Lasciare uscire la sua elegante coupé a quattro porte durante la stagione fredda senza il conforto della trazione integrale forse pareva una scortesia a Mercedes che, appena le giornate hanno iniziato a perdere qualche minuto di luce, ha prontamente innestato nella gamma CLS non una ma ben due robuste versioni 4Matic. Una scelta tra l’altro, quella delle quattro ruote motrici, che sta prendendo sempre più piede tra i sostenitori del marchio tedesco, e non solo, com’è naturale che sia, nell’acquisto delle suv della gamma, ma perfino sulla tipologia più raffinata di tutte, quella coupé appunto. Tra il V6 turbodiesel di 3 litri della CLS 350 CDI e il V8 a benzina di 4663 cm3 da 408 CV della CLS 500, abbiamo scelto di mettere le mani sulla proposta gasolio, la versione di maggior interesse per il mercato italiano, non solo per il minor prezzo d’acquisto ma anche per gli oneri di gestione più abbordabili e la maggiore autonomia di marcia: il propulsore riesce infatti a contenere egregiamente consumi ed emissioni, come l’appellativo BlueEfficiency impone. Esteticamente la 4Matic non presen-

PREZZO: 43.114 € i numERi MOTORE: turbodiesel 4 cilindri CILINDRATA: 2.143 cc POTENZA: 150 kW/204 CV COPPIA: 500 Nm CAMBIO: automatico a 7 rapporti TRAZIONE: posteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,13/1,81/1,30 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 225 litri 0/100 KM/H: 6,7 secondi VELOCITÀ: 243 km/h CONSUMO COMBINATO: 4,9 l/100 km EMISSIONI CO2: 128 g/km

Bocchette in stile aeronautico, console in alluminio: l’abitacolo della roadster tedesca trae chiaramente ispirazione da quello della SLS, la supersportiva by AMG. Di impronta pistaiola è anche la posizione di guida: le ampie regolazioni del volante e del sedile permettono a guidatori di tutte le taglie di avere il volante vicino e le ginocchia flesse al punto giusto. Di serie i comandi sulle razze.


22-23.Autorama 525-CruzeMC-Swift-Astra SavCRI:Layout 1 21/12/11 18:36 Pagina 1

LaPROVA

A UTORAMA 22 Dicembre 2011

Chevrolet Cruze 2.0D LTZ 5 porte

IL pORTELLONE AdESSO C’é A due anni dal lancio la berlina coreana è finalmente disponibile anche in versione hatchback. Costa come la sorella “con la coda” ma ha un bagagliaio più sfruttabile LUCERNA - Scommettiamo che la nuova Chevrolet Cruze hatchback attirerà parecchi clienti? Dal 2009 ad oggi la berlina coreana ha conquistato molti automobilisti, nonostante fosse disponibile solo con la carrozzeria a tre volumi, poco amata nel nostro Paese e l’arrivo della cinque porte non potrà che aumentare ulteriormente le immatricolazioni. La lunghezza ridotta di nove centimetri (4,51 metri invece di 4,60) aiuta in fase di parcheggio (merito anche delle ampie superfici vetrate e, soprattutto, dei sensori compresi percHé vaLe La pena Di penSarci penSarci nella dotazione stanUna delle auto in commercio con il dard) e il bagagliaio, migliore rapporto qualità/prezzo: seppure leggermente costa meno di 20.000 euro e offre meno capiente (413 litri anziché 450), risulta un potente motore turbodiesel decisamente più sfruttabile: abbattendo il divano posteriore si arriva infatti a quota 1.200 litri. Il punto di forza anche di questa Cruze resta, però, il prezzo contenuto: 19.815 euro sono pochi per un’auto così potente (motore 2.000 turbodiesel da ben 163 CV) e così ben dotata (oltre ai sensori di parcheggio già citati ricordiamo i cerchi in lega da 17 pollici e il cruise control). Potremmo addi-

rittura considerare quest’auto un’alternativa low-cost alla Opel Astra, che utilizza il medesimo pianale ma costa circa 5.000 euro in più a parità di dotazione e con una “cavalleria” simile. Per quanto riguarda il resto, la Cruze con il portellone ha conservato pregi e difetti della sorella con la coda: un abitacolo non eccezionalmente spazioso per i passeggeri posteriori (gambe e testa non hanno molti centimetri a disposizione) a dispetto delle dimensioni esterne ingombranti, ammortizzatori tarati in modo da combinare alla perfezione comfort e sportività e una grande silenziosità, che rende questa vettura adatta ad affrontare senza difficoltà lunghi viaggi autostradali. Il propulsore è parecchio vivace (205 chilo-

cruze 5 porte 2.0 D Ltz 5p

La zona posteriore della nuova Chevrolet Cruze a cinque porte (l’unico elemento modificato rispetto alla berlina) ha uno stile gradevole, pur non essendo particolarmente originale. Lo spostamento della targa in basso sul paraurti ha contribuito a svecchiare la linea della coda

PREZZO: 19.815 € i numeri MOTORE: turbodiesel, 4 cilindri CILINDRATA: 1.998 cc POTENZA: 120 kW/163 CV COPPIA: 360 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,51/1,80/1,48 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 413/1.200 litri 0/100 KM/H: 8,5 secondi VELOCITÀ: 205 km/h CONSUMO COMBINATO: 5,6 l/100 km EMISSIONI CO2: 147 g/km

metri orari di velocità massima e 8,5 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h), è già pronto intorno ai 1.500 giri e offre consumi interessanti pari a 5,6 litri di gasolio ogni cento chilometri. Lo sterzo, invece,

non convince del tutto quando si guida con il coltello tra i denti, il cambio manuale a sei marce è abbinato ad un pedale della frizione un po’ troppo duro e la tenuta di strada è rassicurante, mentre i freni potrebbero essere più incisivi. L’ultima nata del brand “yankee”/coreano potrebbe deludere gli irriducibili amanti della personalizzazione a tutti i costi: l’elenco degli optional dell’allestimento più lussuoso LTZ (l’unico disponibile con questo motore) è un po’ striminzito e comprende la trasmissione automatica a sei rapporti (1.410 euro) che porta ad un peggioramento dei consumi (6,3 l/100 km), il navigatore satellitare (1.010 euro) e la vernice metallizzata (455 euro). M.C.

Suzuki Swift 1.6 Sport

GRAN TURISMO IN CONFEZIONE SMALL percHé vaLe La pena Di penSarci penSarci

Ha prezzo contenuto e dotazione completissima. Non bastasse, su strada diverte senza essere stancante. ciso passo avanti in termini di qualità degli interni, con plastiche rigide sì ma completamente esenti da scricchiolii fastidiosi. D’accordo, la posizione di guida è ancora un po’ alta per una sportiva, tuttavia potete consolarvi con una dotazione di serie che più completa di così non si può. Nei 17.900 euro del prezzo di listino, infatti, sono compresi clima automatico, radio con presa usb e vivavoce Bluetooth, specchi ripiegabili elettricamente, fari allo xeno, vernice metallizzata e cruise control. Assolutamente benvenuto perché ora, a 130 km/h, il motore ronza a circa 3.400 giri e, complice il buon isolamento da aria e asfalto, si può conversare senza troppe difficoltà con i compagni di viaggio. Nonostante questo, ci interessa però sapere se almeno un pizzico di grinta della vecchia Sport è stata mantenuta. Le stradine intorno a Barcello-

Suzuki Swift 1.6 Sport

La plancia è costruita davvero bene, senza sbavature. Ben leggibile il quadro strumenti, anche se non offre nessuna informazione sul liquido lubrificante. I generosi scarichi posteriori sono fin troppo silenziosi e dal punto di vista delllo stile si ispirano a quelli della Renault Clio RS

BARCELLONA - I lettori più attenti se ne ricorderanno. Era il 2006 e alla Suzuki decisero che la piccola Swift, concorrente di Punto&C., doveva avere una versione Sport. Convinti della bontà del progetto iniziale, i tecnici calarono sotto il cofano un 1.6 da 125 CV e lo accoppiarono ad un cambio dai rapporti corti, per ottenere accelerazioni e grinta da piccola “hot hatch”. Il risultato fu quasi strabiliante: caratterino tutto pepe, telaio ben studiato, coda agile per aiutare l’inserimento in curva. Tuttavia, ben presto i clienti più... comodi cominciarono a criticare la mancanza della sesta marcia (a 130 km/h si viaggiava già abbondantemente sopra i 4.000 giri) e, più in generale, un comfort piuttosto scarso. Ecco perché, per la nuova Swift Sport, alla Suzuki annunciano di aver posto l’accento anche sulla comodità. Con uno schema meccanico fedele alla prima versione: il 4 cilindri 1.600 guadagna qualche cavallo e raggiunge quota 136 mentre la trasmissione conquista la sesta. Poi, naturalmente, non mancano una linea frizzante, qualche elemento sportivo sparso qua e là e un de-

PREZZO: 17.900 € i numeri MOTORE: benzina, 4 cilindri in linea CILINDRATA: 1.586 cc POTENZA: 100 kW/136 CV COPPIA: 160 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 3,89/1,70/1,51 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 211/512 litri 0/100 KM/H: 8,7 secondi VELOCITÀ: 195 km/h CONSUMO COMBINATO: 6,4 l/100 km EMISSIONI CO2: 147 g/km

na mettono in luce la vocazione di questa Suzuki a tre porte: brillante e divertente sempre, racing mai. Perché le sensazioni che arrivano da sterzo e assetto appagano molto se non si va oltre una guida brillante. Se, invece, siete amanti della guida da “prova speciale”, farete ben presto conoscenza con sospensioni non troppo rigide e uno sterzo che non dà informazioni dettagliate ai polpastrelli come si vorrebbe. Il motore, inoltre, complici i rapporti del cambio allungati, non sembra pimpante come il vecchio. Ecco perché la Swift Sport va goduta senza esagerare, anche sui tornanti di montagna o sul misto veloce: qui il cambio ben manovrabile, i freni consistenti e l’assetto facile, che segue ottimamente le traiettorie impostate, faranno spuntare un sorriso sulle labbra. Andrea Rapelli


22-23.Autorama 525-CruzeMC-Swift-Astra SavCRI:Layout 1 21/12/11 18:37 Pagina 2

LaPROVA

AUTORAMA 23 Dicembre 2011

Opel Astra GTC 2.0 CDTI Cosmo S

COUpé dALLE bUONE MANIERE

Con un aspetto aggressivo e proporzioni perfette, la versione a tre porte dell'Astra punta sull'emozione e sulla versatilità. E su sospensioni insolitamente raffinate

A marzo la sorella cattiva

percHè vaLe La pena Di penSarci penSarci

Ha una linea molto seducente e un’ottima tenuta di strada, costa poco più della berlina ed è molto versatile A richiesta c’è una quantità di elettronica raffinata difficilmente riscontrabile su vetture di questa classe: avviso di cambio corsia, riconoscimento della segnaletica stradale, abbaglianti automatici e misurazione della distanza dal veicolo che precede. E sempre in opzione è offerto il parabrezza Panorama, che si estende quasi fino alla metà del tetto e dà agli occupanti la sensazione di essere nel cockpit di un jet. Le sospensioni anteriori, completamente diverse da quelle della berlina, hanno un cinematismo denominato HiPerStrut, mutuato dalla Insignia, che controlla meglio le ruote in presenza di sollecitazioni forti e dà all’avantreno una fermezza superiore a quella della maggior parte delle vetture concorrenti. Ne beneficia anche lo sterzo, così la GTC

Oltre che per le

I motori attuali della GTC, per quanto prestazioni esuberanti, brillanti, non valorizzano a fondo le l’Astra OPC si distinguerà raffinate sospensioni anteriori, ma la per un trattamento situazione cambierà radicalmente a estetico particolarmente marzo, con la presentazione al Salone di aggressivo dell’esterno Ginevra della sportivissima OPC, e dell’abitacolo equipaggiata con un poderoso 2 litri turbocompresso da 280 CV. La OPC si distinguerà nell’aspetto per il frontale specifico, le minigonne laterali e lo spoiler posteriore più profilati e due terminali di scarico di forma trapezoidale, mentre l’abitacolo avrà sedili ancora più sportivi, il volante firmato OPC ed un quadro strumenti dedicato. Per gestire l’esuberanza del motore ci saranno anche differenziale autobloccante, impianto frenante Brembo e regolazione elettronica delle sospensioni con modalità rigida. La velocità massima sarà autolimitata a 250 km/h.

opeL aStra gtc 2.0 cDti coSmo S

PALMA DI MAIORCA - La variante a tre porte dell’Astra si presenta con una linea affusolata, carreggiate larghe, grandi pneumatici ma anche quattro posti comodi (e l’omologazione è per cinque) e un bagagliaio vero (da 380 a 1.165 litri). Sarà commercializzata dall’inizio del 2012 e avrà prezzi che vanno dai 19.850 euro della 1.4 turbo da 120 CV in allestimento base ai 26.350 della 2.000 turbodiesel Cosmo S. Non dovendo lavorare su spazi ridotti (la lunghezza è di 4,47 metri) i designer della Opel hanno potuto tracciare linee morbide e sportive, all’insegna di un gusto classico e il risultato è una delle Opel più eleganti e aggraziate di sempre. L’accessibilità non è proprio la stessa di quella della sorella a cinque porte, ma certo la GTC può adattarsi alle esigenze di una famiglia di tre o quattro persone. L’interno è molto simile a quello della berlina, accurato nelle finiture e nella scelta dei materiali e con una plancia densa di comandi che, all’inizio, impone un po’ di ambientamento.

PREZZO: 26.350 € i numeri MOTORE: turbodiesel, 4 cilindri CILINDRATA: 1.956 cc POTENZA: 121 kW/165 CV COPPIA: 350 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,47/1,84/1,48 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 370/1.235 litri 0/100 KM/H: 8,7 secondi VELOCITÀ: 220 km/h CONSUMO COMBINATO: 4,9 l/100 km EMISSIONI CO2: 129 g/km

coSa c’è e coSa Si paga CERCHI IN LEGA DA 19” di serie CERCHI IN LEGA DA 20” 375 € CLIMA AUTOMATICO BIZONA di serie NAVIGATORE SATELLITARE da 855 € RADIO/CD di serie PRESA USB 250 € SEDILI ANTERIORI SPORTIVI di serie SENSORI DI PARCHEGGIO ANT/POST 525 € SOSPENSIONI ELETTRONICHE di serie VERNICE METALLIZZATA 700 €

con cHi Se La gioca Citroën DS4 2.0 HDi Renault Megane Coupé 2.0 dCI VW Scirocco 2.0 TDI Edition

da 27.320 € 26.200 € 30.451 €

si inserisce in curva molto rapidamente e mantiene con solidità la traiettoria e la trazione anche quando l’asfalto è irregolare o si esagera con l’acceleratore. Tutto questo senza ricorrere a un assetto rigido in conflitto con il comfort. Di serie sulle versioni più potenti, o a richiesta sulle altre, ci sono anche le sospensioni elettroniche FlexRide, con tre posizioni: standard, Tour per viaggiare nel massimo comfort possibile e Sport. I motori, tutti sovralimentati, sono un 1.400 da 120 o 140 CV, un 1.600 da 180 CV e un 2.000 turbodiesel da 165 CV. Poco dopo il debutto si aggiungerà un 1.700 turbodiesel da 110 o 130 CV che probabilmente diventerà il più gettonato sul nostro mercato. A conti fatti questa Opel permette di divertirsi parecchio sui percorsi misti grazie all’assetto sempre composto, specialmente nella versione Cosmo S, che offre di serie le sospensioni elettroniche FlexRide (a richiesta a 875 euro sulle versioni Cosmo) e che abbiamo provato combinato con le due motorizzazioni più potenti. Il sistema agisce su taratura degli ammortizzatori, risposta del volante e erogazione del motore e invoglia a tenere sempre attiva la modalità “Sport”. Soprattutto nel caso del 1.800 turbo: pronto, corposo nel’allungo e anche con una bella sonorità. Il 2.000 turbodiesel, però, si distingue per la grande coppia che aiuta molto in fase di uscita dalle curve. Si rivela ben insonorizzato anche alle velocità autostradali e, in definitiva, sembra essere il miglior compromesso per una coupé ad ampio raggio d’azione come la GTC. S.V.

Come la sorella a cinque porte, anche l’Astra GTC può montare sistemi elettronici molto avanzati per la sicurezza, come la telecamera che legge la segnaletica stradale, i proiettori autoadattativi, l’avviso di cambio corsia, il rilevatore della distanza di sicurezza e altro ancora. A richiesta (1.200 euro) c’è anche il tetto panoramico in cristallo (a sinistra) che si estende quasi fino alla zona posteriore dell’abitacolo


24.Autorama 523-PubblicitĂ 8:Layout 1 10/10/11 14:41 Pagina 1


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.