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Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori
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Nº 530/giugNo 2012 - € 3,00
pag. 8 e 9
BeLLA DA MoRIRe Con la versione a quattro porte della Serie 6, la BMW stabilisce il nuovo standard di eleganza della sua categoria. E che motori...
LE PROVE
GUIDA ALL’ACQUISTO
ToYoTA YARIS HYBRID LoUNGe pag. 10
MeRCeDeS G 63 AMG HYUNDAI i20 1.1 CRDi 5p SoUND eD. VoLKSWAGeN GoLF CABRIo GTI oPeL zAFIRA ToUReR 1.6 TURBo ecoM MASeRATI GRANTURISMo SPoRT AUDI A3 2.0 TDI AMBITIoN
pag. 17 pag. 18 pag. 19 pag. 20 pag. 20
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LA PROVA
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AUDI S6 AVANT INFINITI FX30d S FoRD RANGeR 3.2 TDCI WILDTRAK
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Peugeot 208: alla ricerca della versione più giusta
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Nuova GLK 220 CDI: Audi e BMW state attente!
Ritorna la Duetto ma questa volta arriva dal Giappone
ALFA
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A UTORAMA 2 Giugno 2012
Alfa Romeo e Mazda
sì, questo matrimonio s’ha da fare La prossima generazione della Mazda MX-5 e l’erede della mitica “Duetto” avranno lo stesso pianale. A trazione posteriore... Fedele alla tradizione, la prossima MX-5 conserverà lo schema meccanico con motore anteriore e trazione posteriore (sopra, il layout della generazione attuale). La base meccanica verrà condivisa con l’Alfa Romeo per il modello che dovrebbe rinverdire i fasti della Duetto
La notizia è tanto sorprendente quanto gradita: l’Alfa Romeo tornerà a produrre una spider a trazione posteriore e lo farà in collaborazione con la Mazda, che fornirà il pianale della prossima generazione della MX-5. Il Gruppo Fiat e il brand giapponese hanno siglato un memorandum d’intesa non vincolante per lo sviluppo e l’assemblaggio (a partire dal 2015 nello stabilimento nipponico di Hiroshima) di due vet-
ture identiche nella base tecnica ma distinte per quanto riguarda il design e la gamma motori. Gli appassionati del Biscione attendevano da tempo una notizia del genere: l’ultima generazione della Duetto ha infatti abbandonato le scene quasi vent’anni fa (nel 1993, per la precisione) e le supersportive RZ (che sulla carta d’identità recita 1992) e 8C Spider, seppur con la trazione sulle ruote dietro, non sono mai riuscite
una ferrari decisamente speciale per eric Clapton Il noto cantante e chitarrista britannico Eric Clapton, come molti altri miti del rock, è un grande appassionato di Ferrari, nonché fedelissimo cliente della Casa di Maranello. La 512 BB è la sua supercar preferita in assoluto (ne ha possedute addirittura tre) e il suo desiderio di guidare un’auto simile a lei ma moderna nei contenuti lo ha spinto a rivolgersi al programma di personalizzazione del Cavallino One Off. La SP12 EC è il risultato del grande lavoro effettuato dal Centro Stile Ferrari in collaborazione con Pininfarina sulla base della 458 Italia, una vettura tecnicamente molto lontana dalla Berlinetta Boxer prodotta dal 1976 al 1984 in poco meno di 2.000 esemplari. Il propulsore dovrebbe essere infatti un 4.500 V8 da 570 CV abbinato ad un cambio automatico/sequenziale a sette rapporti mentre il modello originale montava un 5.000 V12 boxer (ossia a cilindri contrapposti) con potenze comprese tra 340 e 360 CV. Il suo prezzo è ignoto e sarà impossibile vederla prodotta anche solo in piccola serie: è e resta un esemplare unico.
a soddisfare la fame di divertimento degli alfisti in quanto vetture di nicchia riservate ad una clientela facoltosa. Chi pensava che la Casa del Biscione fosse destinata al Gruppo Volkswagen o, peggio, ad una morte lenta e dolorosa è stato smentito, soprattutto dopo quanto affermato dall’amministratore delegato del colosso torinese Sergio Marchionne: «Questo accordo dimostra chiaramente il nostro impegno verso Alfa Romeo e la nostra determinazione nel renderlo un marchio globale». La nuova Alfa Romeo Spider, quindi, debutterà nelle concessionarie fra tre anni, avrà (for-
se) un design simile a quello della concept Pininfarina 2uettottanta (in alto a sinistra, presentata al Salone di Ginevra del 2010 e creata per celebrare gli 80 anni di attività del carrozziere piemontese e il secolo di vita del Biscione) e sarà molto leggera, come tutte le Mazda di ultima generazione. La firma dell’accordo finale è prevista per la seconda metà del 2012 e non è escluso che la collaborazione tra Italia e Giappone possa dare altri frutti: poche settimane fa il Gruppo Fiat Chrysler si è offerto di assemblare modelli del brand nipponico nei suoi stabilimenti presenti nel Nord America.
Benzina e gasolio a 1 euro fino a fine 2015 se compri fiat Fiat combatte il caro carburante: all'acquisto di un’auto nuova, il cliente riceve una card (a lui legata, dunque utilizzabile anche da moglie, marito, figli...) caricata con un ammontare di litri diverso a seconda del modello. Per esempio, con la Bravo Multijet, la carta “regalerà” 2.000 litri, ovvero circa 45.000 km (calcolati sulla base del consumo dichiarato e pari alla percorrenza media di circa due anni e mezzo). La carta è utilizzabile fino al 31-12-2015 e vale solo per la rete IP aderente: 3.700 pompe su 4.200, quelle che già accettano Cartamaxima. La differenza tra l’euro al litro pagato e il prezzo effettivo è assorbita da Fiat. La proposta (alternativa ad altre promozioni) è valida fino al 31-7-2012 e per il momento sono escluse Lancia e Alfa Romeo. Un’idea geniale, da valutare però caso per caso: 2.000 litri di gasolio a 1 euro, di fatto, significano un risparmio di 1.300 euro (con il gasolio a 1,65 euro/l). Una cifra che altre campagne sconti, spesso, superano di slancio.
A UTORAMA n.530/Giugno 2012 Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori fondato nel 1958 Direttore responsabile: Cristina Altieri cristina.altieri@hubcomunicazione.it Direttore eDitoriale: Saverio Villa saverio.villa@hubcomunicazione.it Hanno collaborato: Michele Orfino (grafica), Marco Coletto, Adriano Tosi, Renato Gallo, Massimiliano Campanella, Andrea Rapelli, Mattia Eccheli consulente Di Direzione: Paolo Altieri
reDazione e aMMinistrazione Viale dei Partigiani, 118/c 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.22472162 - Fax 02.700430623 redazione@hubcomunicazione.it seDe leGale Via Stresa, 15 - 20125 Milano Diffusione abbonaMenti GE.MA srl - Cologno Monzese (MI) staMpa e leGatoria Graphicscalve S.p.A.- Vilminore di Scalve (BG)
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AUTORAMA 3 Giugno 2012
sulla nuova volvo v40 debutta l’airbag che protegge il pedone Il prossimo 29 agosto si terrà una nuova sessione di crash test Euro NCAP e se la Volvo V40 dovesse partecipare potrebbe battere il record di punti nell’urto pedone grazie al “Pedestrian Airbag Technology”. Il dispositivo, di serie sull’intera gamma, consiste in un cuscino gonfiabile che fuoriesce dalla base del parabrezza in caso di scontro con un utente debole della strada: questa soluzione, unita al sollevamento della zona del cofano più vicina al vetro anteriore, consente di ridurre i danni al torace e alla testa dell’investito. Questa tecnologia, oltre a garantire una maggiore protezione ai pedoni, permetterà quasi sicuramente alla “segmento C” scandinava di ottenere le cinque stelle e, magari, di diventare l’auto più sicura del mondo.
BmW serie 3 84%
95% Protezione adulti
Protezione bambini
86
78% Protezione pedoni
sicurezza
hyundai i30 90% Protezione adulti
90% Protezione bambini
86
67% Protezione pedoni
sicurezza
mazda CX-5 87%
94% Protezione adulti
Protezione bambini
86
64% Protezione pedoni
sicurezza
Peugeot 208 78%
88% Protezione adulti
Protezione bambini
61% Protezione pedoni
83 sicurezza
Un risultato praticamente perfetto per la tedesca, la seconda auto più sicura in commercio dopo la sorella maggiore serie 5. I passeggeri anteriori potrebbero avere solo qualche problema alle tibie in caso di urto frontale mentre il busto del guidatore non è stato ben protetto nel test del palo. La prova del colpo di frusta è stata superata alla perfezione, così come quella sulla dotazione di sicurezza (manca solo il limitatore di velocità). La disattivazione dell’airbag passeggero è optional e in caso di pedoni investiti la zona del parabrezza può provocare seri danni. Nella prova più importante, quella relativa al crash frontale, sono stati riscontrati problemi alla tibia sinistra del guidatore ma la zona più a rischio è risultata indubbiamente il busto (per entrambi i passeggeri), danneggiato anche in occasione dell’urto laterale e, soprattutto, durante il test del palo. La protezione dei bambini e la dotazione di sicurezza sono state pressoché prive di anomalie (se si esclude l’assenza del limitatore di velocità) mentre per quanto concerne il pedone le zone più a rischio sono state trovate ai lati del cofano motore e in tutta la parte bassa del parabrezza. Appena arrivata sul mercato, ha immediatamente conquistato il premio virtuale di SUV più sicura in circolazione. Nell’urto frontale il passeggero è uscito praticamente indenne mentre il guidatore ha manifestato lesioni alla tibia destra. La 4x4 nipponica ha ottenuto il massimo dei voti nel test del palo, nell’urto laterale e nel colpo di frusta e se l’è cavata egregiamente anche nella protezione bambini e nella dotazione di sicurezza (priva esclusivamente del limitatore di velocità). Il pedone investito rischia danni gravi quando impatta contro la mascherina e il parabrezza. Il busto e (nel caso del guidatore) le tibie sono state le parti del corpo più a rischio nell’urto frontale, in quello laterale e nel test del palo. La piccola francese non se l’è cavata molto bene nella prova del colpo di frusta (il manichino ha avuto seri danni al collo) mentre la dotazione di sicurezza prevede il limitatore di velocità (che però non ha ricevuto il massimo dei voti). Le etichette che spiegano come disattivare l’airbag del passeggero non sono molto chiare e nell’urto pedone sono presenti tante zone a richio: mascherina, parabrezza e i lati del cofano più vicini al vetro.
Euro NCAP
Le 5 steLLe vanno di moda Quattro vetture analizzate, quattro modelli in grado di conquistare il massimo dei voti con le nuove regole. E la BMW Serie 3 diventa la seconda auto più sicura in assoluto Nell’ultima sessione di crash test Euro NCAP - la seconda dall’introduzione delle nuove regole più severe, che danno il massimo dei voti solo a chi eccelle in tutte e quattro le aree di valutazione tutte le vetture analizzate hanno conquistato le ambite cinque stelle. Un netto miglioramento rispetto al mese scorso, quando all’ottimo risultato della Honda Civic si affiancò la deludente prestazione della Jeep Compass (due stelle).
L’automobile più virtuosa è stata senza dubbio la BMW serie 3, che ha confermato quanto sta facendo di buono la Casa bavarese in materia di sicurezza: la “segmento D” tedesca ha infatti conquistato il secondo posto assoluto tra i modelli in commercio, dietro... alla sorella maggiore serie 5. La Hyundai i30 ha ottenuto la stessa media voto della Honda Civic (ma con una valutazione più bassa nel test più importante, quello relativo
alla protezione degli adulti) mentre la Peugeot 208 ha convinto in tutte le voci senza tuttavia svettare particolarmente. La Mazda CX-5 ha invece dimostrato agli automobilisti del Vecchio Continente che anche le Sport Utility possono offrire una sicurezza pari (se non addirittura superiore) a quella delle berline più tradizionali: la sua media voto, identica all’Alfa Romeo Giulietta, alle Honda Civic e CR-Z e alla Hyundai i30, ha
permesso alla SUV nipponica di diventare la più sicura del suo segmento (se si esclude la Ford Ranger, che in realtà è un pick-up) staccando la precedente detentrice del “titolo”, la Subaru XV. I prossimi test si terranno il 29 agosto: ancora non si conoscono le vetture che verranno analizzate ma la presenza della Volvo V40 e del suo airbag per i pedoni è data quasi per certa. Staremo a vedere.
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A UTORAMA 4 Giugno 2012
La serie 1 a tre porte (prima foto) si differenzia per i cristalli laterali privi di cornice. La sportiva M135i (seconda foto) è disponibile anche nella versione dotata di portiere posteriori. La serie 5 (terza foto) ha un cruscotto configurabile in tre modalità diverse: Comfort, Eco Pro e Sport
Saranno tantissime le novità che la BMW lancerà nella seconda metà del 2012, specialmente a luglio. Le più importanti riguardano il modello entry-level della gamma: la Serie 1. La compatta bavarese sarà infatti disponibile anche in una variante a tre porte e con tre nuove motorizzazioni sovralimentate: due a benzina - 1.600 da 102 CV (114i) e 3.000 da 320 CV (M135i) - e un 2.000 a gasolio da 218 CV (125d). Verso la fine dell’anno (si parla di novembre) sarà invece la volta della trazione integrale (al debutto assoluto su una segmento C “made in Monaco”), che sarà abbinata alla M135i e alla 120d. Anche la sorella maggiore Serie 3 sarà finalmente presente in listino con le attesissime varianti xDrive, che rappresentano una buona fetta di mercato: inizialmente saranno vendute esclusivamente con le versioni a benzina 320i, 328i e 335i mentre più avanti toccherà anche alla 320d. La gamma motori della berlina tedesca si arricchirà con altri due propulsori a ciclo Otto: la 316i (con il 1.600 da 136 CV già visto sotto il cofano della Serie 1) e la 320i Efficient Dynamics, un 2.000 da 170 CV in grado di consumare solo 5,2 litri di carburante (naturalmente dichiarati) ogni 100 chilometri. Tante novità in ballo anche per la Serie 5, che monterà su tutta la gamma (esclusa la 520d Efficient Dynamics e l’ibrida Active Hybrid 5) un quadro strumenti interamente digitale - visualizzabile su uno schermo da
bMW Zagato Coupé: la Z4 chic
La BMW Zagato Coupé, presentata al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este, è frutto dell’accordo tra la Casa di Monaco e l’atelier milanese. Un esemplare unico realizzato sulla base della Z4 e immatricolato per l’uso stradale caratterizzato dalla carrozzeria costruita interamente a mano, dal frontale con la griglia composta da tantissime lettere Z, dal tetto con doppio rigonfiamento e dalla coda contraddistinta da un pannello trasparente. Tra le altre peculiarità segnaliamo i cerchi in lega da 19”, la vernice Rosso vivace e gli interni chiari.
Grandi manovre BMW
10,25 pollici - che rimpiazzerà i tradizionali quadranti. Sulla Serie 5 Gran Turismo, invece, il 3.000 turbodiesel passa da 245 a 258 CV, stessa quantità di potenza già presente nei listini della Serie 5 e della Sport Utility X3. Proprio quest’ultima sarà disponibile con un nuovo volante sportivo M e, soprattutto, con la tecnologia BluePerformance che consentirà al motore 2.000 da 184 CV di essere addirittura omologabile Euro 6.
NOVITà dalla baVIera
Nella seconda metà del 2012 la Casa di Monaco lancerà un mare di anteprime. Grande protagonista la Serie 1
serIe 7, TeMPO dI resTylING Dopo quattro anni dal lancio, la BMW Serie 7 si rinnova. Esteticamente la grande ammiraglia bavarese non è troppo diversa dal modello che l’ha preceduta: le novità più rilevanti, che solo un occhio particolarmente allenato può notare, riguardano i gruppi ottici anteriori interamente a led, la mascherina frontale con nove asticelle anziché dodici, gli indicatori di direzione integrati negli specchietti retrovisori e la coda impreziosita da un listello cromato che collega i catadiottri posteriori. Molto più importanti - invece - i cambiamenti che hanno coinvolto la gamma motori, che ora dovrebbero consumare (sempre stando ai dati dichiarati dalla Casa di Monaco) fino al 25% in meno. Tre propulsori a benzina - 3.000 da 320
CV (740i), 4.400 V8 da 449 CV (750i) e 6.000 V12 da 544 CV (760i, l’unico rimasto invariato nella potenza) - e tre 3.000 turbodiesel da 258 (730d), 313 (740d) e 381 CV (750d). Completamente rivoluzionata l’ibrida Active Hybrid 7, che ha abbandonato il 4.400 V8 per passare ad un tre litri sei cilindri in linea
a benzina da 320 CV abbinato ad un’unità elettrica da 55 CV. Una scelta che ha permesso alla tedesca a doppia alimentazione di abbassare notevolmente i consumi rispetto al passato: da 9,4 a 6,8 litri di carburante ogni 100 chilometri. Negli interni spicca il nuovo display della strumentazione Black Panel con contenuti selezionabili liberamente, mentre il display centrale con grafica 3D ad alta definizione contribuisce a dare un tocco “hi-tech” alla plancia. Molto interessante anche il bagagliaio che sfrutta la tecnologia “touchless”: per aprire il cofano è infatti sufficiente passare un piede sotto il paraurti.
Mini Cooper Works: motori più parchi e torna la GP Buone, anzi, ottime notizie per gli amanti della Mini John Cooper Works: nel corso dell’anno verrà lanciata la versione più estrema di sempre, la GP,dedicata agli amanti dei track-day. 2.000 esemplari caratterizzati dall’assenza del divanetto posteriore e dalla presenza di molti elementi (assetto, impianto frenante e pneumatici) derivati direttamente dal mondo delle corse. Esteticamente la GP si distingue dalle altre Mini per le vistose appendici aerodinamiche mentre è ancora ignota la potenza del propulsore 1.600 a benzina sovralimentato. L’unico elemento noto della vettura è il tempo sul giro al Nürburgring: 8 minuti
e 23 secondi (19 secondi meno dell’antenata). Da luglio, in concomitanza con il debutto della suv Countryman JCW da 218 CV, il motore 1.600 da 211 CV delle Mini JCW sarà più parco e potrà essere abbinato al cambio automatico Steptronic a sei rapporti. La berlina e la Coupé consumeranno 6,6 litri di benzina ogni 100 km (invece di 7,1), la Clubman 6,7 anziché 7,2 e le scoperte Cabrio e Roadster 6,8 l/100 km contro i 7,3 della serie precedente. Il merito va ad una serie di soluzioni tecnologiche come il recupero dell’energia in frenata e lo start/stop.
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N E W S solo per l’Italia la Jeep Wrangler Cabrio La Jeep Wrangler Cabrio, variante scoperta a due porte e quattro posti dell’icona “yankee” delle 4x4, è già nei nostri listini ed è disponibile esclusivamente per
Twingo etoile, piccola trendy Vernice Marron Shiny, rivestimenti laterali delle portiere che richiamano il luccichio dei brillanti e sedili in misto tessuto ecopelle marrone con stelle serigrafate: sono queste le caratteristiche della Renault Twingo Etoile, una versione prodotta in edizione limitata (800 esemplari) destinata al pubblico femminile e ispirata alla concept Dzine esposta al museo Macro di Roma. La dotazione di serie comprende il climatizzatore manuale, l’autoradio CD/mp3 con Bluetooth e presa usb, i sedili posteriori indipendenti e scorrevoli e il sedile del guidatore regolabile in altezza. Disponibile con due motorizzazioni da 75 CV (1.200 a benzina e 1.500 dCi), è in commercio dallo scorso 28 maggio ad un prezzo di 12.550 euro per l’unità a ciclo Otto (10.000 nel periodo di lancio) e 14.550 per quella a gasolio. Le prime 100 clienti avranno inoltre in omaggio una pochette.
il mercato italiano. Realizzata sulla base dell’allestimento “entry-level” Sport (che già prevede il climatizzatore automatico, il sedile del guidatore regolabile in altezza, il cruise control e la radio CD/DVD/Mp3), aggiunge alla dotazione di serie i cerchi in lega da 17” e gli airbag laterali anteriori ma si può avere con una sola tinta, la Bright White. Sotto il cofano si trova il già noto 2.800 turbodiesel a quattro cilindri CRD da 200 CV in grado di spingere la vettura fino ad una velocità massima di 172 km/h, di farla accelerare da 0 a 100 km/h in 10,6 secondi e di farle consumare 7,1 litri di gasolio ogni 100 chilometri (8,1 per l’automatica). Il prezzo è di 32.500 euro, che diventano 33.700 se si opta per il cambio automatico a cinque rapporti con riduttore (presente anche in abbinamento alla trasmissione manuale).
AUTORAMA 5 Giugno 2012
dentro la nuova Classe a batterà un cuore renault Cominciano a vedersi i primi frutti dell’accordo tra Daimler e Renault/Nissan. La nuova Mercedes A 180 CDI monterà infatti un 1.500 turbodiesel da 109 CV realizzato con la Casa transalpina. Grazie a questo propulsore, la “A” diventerà la vettura più parca mai prodotta dal brand tedesco: un consumo dichiarato di 3,8 litri di gasolio ogni 100 chilometri ed emissioni di CO2 pari a 98 g/km. La gamma motori della Mercedes classe A comprenderà anche tre unità a benzina (1.600 da 122 e 156 CV, 2.000 da 211 CV) e tre turbodiesel (1.800 da 109 e 136 CV e 2.200 da 170 CV).
Una multispazio “low-cost” da dacia La famiglia Dacia si allarga: dopo il debutto della MPV Lodgy, quest’estate arriverà la multispazio Dokker (contrazione di “dockworker”, termine inglese che definisce i lavoratori portuali), presentata allo scorso Salone di Casablanca. Disponibile in due versioni (passeggeri e furgone), condivide molte componenti con la Renault Kangoo e dovrebbe montare gli stessi propulsori della Lodgy: un 1.600 a benzina da 82 CV e un 1.500 turbodiesel dCi da 90 e 107 CV. I prezzi non sono ancora stati comunicati ma dovrebbero partire da meno di 10.000 euro.
Renault
l’esPaCe sI rINNOVa
L’Espace è la vettura più vecchia tra quelle presenti nel listino Renault e tutti, di conseguenza, pensavano che al prossimo Salone di Parigi (in programma dal 29 settembre al 14 ottobre 2012) sarebbe stato presentato un modello completamente nuovo. Niente di più sbagliato: durante la rassegna transalpina la Casa francese svelerà l’ennesimo restyling
della quarta generazione della sua grande monovolume. Le modifiche estetiche più rilevanti hanno coinvolto il frontale: la parte inferiore del paraurti verniciata in nero contribuisce ad accrescere la sensazione di sportività mentre la mascherina frontale orizzontale riprende gli ultimi stilemi del brand transalpino. Li abbiamo già visti sulla Twingo restyling e non mancheranno di comparire anche sulla nuova serie della Clio (anche lei
verrà svelata a Parigi il prossimo autunno). Gli interni non dovrebbero avere beneficiato di particolari cambiamenti, così come la gamma motori. Il propulsore dovrebbe essere sempre uno: il 2.000 turbodiesel dCi da 175 CV.
La quarta serie della Espace è la generazione più longeva nella storia della grande monovolume Renault: è stata infatti presentata nel lontano 2002
Il rITOrNO della alPINe Per celebrare il mezzo secolo di vita della mitica A110 la Casa francese ha realizzato la concept A110-50, aggressiva e futuristica Molti ricorderanno la Alpine A110, la mitica sportiva francese che nel 1973 si aggiudico il primo Mondiale Marche nella storia del rally con al volante piloti del calibro di Jean-Luc Thérier e Bernard Darniche. Per celebrare i cinquant’anni dalla nascita di una delle coupé transalpine più famose di sempre la Renault ha svelato allo scorso GP di Monte Carlo la concept A110-50: un prototipo focalizzato sul massimo piacere di guida. I designer d’Oltralpe hanno rielaborato in chiave moderna stilemi tipici dell’antenata: i fendinebbia circolari, il lunotto che lascia intravedere il propulsore montato in posizione posteriore centrale e le prese
d’aria laterali: quella di destra raffredda il cambio, quella di sinistra si occupa del motore. La carrozzeria in carbonio (che presenta forme ispirate alla concept DeZir mostrata in anteprima al Salone di Parigi del 2010) è verniciata con una tinta che richiama lo storico blu Alpine mentre le portiere ad ali di gabbiano e i voluminosi cerchi in lega di alluminio da 21” accentuano l’aggressività della vettura. Negli interni - molto essenziali in quanto ispirati alle auto da corsa - spiccano il battitacco in carbonio e la strumentazione, concentrata soprattutto in un display posizionato sul volante. Anche la base tecnica ha origini “racing” visto che
discende direttamente dalla Renault Mégane Trophy, protagonista dell’omonimo monomarca: il motore è un 3.500 V6 da 400 CV abbinato ad una trasmissione sequenziale a sei rapporti montata dietro al motore ed integrata ad un differenziale autobloccante.
Nei prossimi anni il marchio Alpine potrebbe comparire sulle versioni più sportive delle vetture Renault. Un po’ come fa oggi Abarth con Fiat
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A UTORAMA 6 Giugno 2012
Le 10 auto più vendute nel mondo
aNd the WiNNer is...
Le vetture più amate dagli abitanti della Terra nei primi tre mesi del 2012? Giapponesi, americane e tedesche... Ogni mese i mezzi di informazione ci comunicano i dati delle immatricolazioni relativi all’Italia e solo in qualche caso si occupano anche di Europa. Per scoprire le auto più vendute nel mondo nei primi tre mesi del 2012 bisogna invece ringraziare il sito Matt’s Blog (bestsellingcarsblog.com), specializzato in questo settore. Dalla “top ten” che potete vedere a fianco emergono molti dati interessanti: primo su tutti la folta presenza di modelli giapponesi (quattro su dieci). La palma d’oro va indubbiamente alla Toyota, capace di occupare ben tre “caselle”, di cui due sul podio (oltretutto le più pregiate, la prima e la seconda): se la Corolla attira soprattutto gli automobilisti che cercano un prodotto di sostanza ad un prezzo contenuto, il secondo posto della Prius è la dimostrazione concreta di come i veicoli ibridi (specialmente negli USA e nel Sol Levante) stiano diventando sempre più parte integrante del panorama dei veicoli a quattro ruote. Analizzando nel dettaglio la classifica si trovano altri spunti interessanti: primo su tutti il fatto che ben sette modelli su dieci (tutti tranne la Ford Fiesta, la Toyota Camry e la Volkswagen Passat) appartengono al segmento delle compatte. Il “segmento C”, che in Italia raccoglie solo il 13% delle preferenze dei clienti (dietro a piccole, citycar e Sport Utility, rappresenta una fetta importante in nazioni da “grandi numeri” come la Cina. E non è un caso che la Fiat abbia scelto una vettura di questa categoria - la Viaggio - per rientrare nell’importante mercato asiatico.
sono iniziati i test della Porsche 918
Manca ancora molto al lancio della 918: la supercar ibrida della Porsche inizierà infatti ad essere prodotta solo alla fine del 2013 e chi l’ha prenotata potrà guidarla non prima del 2014. Nel frattempo, però, cominciano a girare le prime immagini della vettura scattate durante i test iniziali su strada. Le camuffature, ispirate alla 917 da corsa vincitrice della 24 Ore di Le Mans del 1970, sono ancora estese, ma permettono di farsi un’idea delle sue proporzioni. La 918 Spyder sembra aver superato brillantemente le prime prove e ottimi riscontri sono arrivati dal gruppo motopropulsore, composto da un 3.400 V8 da 500 CV e da due motori elettrici per 770 CV totali. Le prestazioni annunciate sono “da urlo”: 320 km/h, meno di 3,2 secondi sullo 0-100 km/h, ma percorrenze degne di una citycar (oltre 33 km/litro). Il prezzo della 918 in Italia è di 784.939 euro. Che sono un’enormità. Però, almeno, l’allestimento è full optional...
1 toyota corolla
2 toyota Prius
3 ford focus
4 VW Jetta
5 toyota camry
6 ford fiesta
7 VW Golf
8 cheVrolet cruze
9 NissaN Versa
10 VW Passat
Toyota
raV4 eV: la suV Verde La RAV4 EV, realizzata in collaborazione con Tesla Motors, non è la prima SUV Toyota elettrica. Tra il 1997 e il 2003, infatti, la Casa giapponese vendette poco più di 1.400 esemplari di una variante ad emissioni zero della prima generazione della sua Sport Utility più amata. Il modello attuale, che sarà commercializzato esclusivamente in California (nelle aree di Los Angeles, Sacramento, San Diego e San Francisco) ad un prezzo di 49.800 dollari (equivalenti a poco più di 40.000 euro), si differenzia dalla versione di serie per l’assetto ribassato,
il paraurti anteriore modificato, la griglia frontale rivista, gli specchietti retrovisori inediti, lo spoiler posteriore e il sottoscocca carenato. Il propulsore elettrico da 156 CV è alimentato da batterie ricaricabili in sei ore attraverso una presa 240V, che garantiscono un’autonomia di 160 km. Due le modalità di guida: Normal (137 km/h di velocità massima e 0-100 km/h in 7,6 secondi) e Sport (161 km/h e 7 secondi). La Casa giapponese conta di vendere circa 2.600 esemplari di quella che è oltretutto la SUV più aerodinamica del mondo: cX di 0,30.
futuro (quasi) certo per la 500 zagato La decisione definitiva non è ancora stata presa, ma questa volta pare che Sergio Marchionne sia davvero determinato: in un’intervista rilasciata al periodico americano Automobile Magazine, il n°1 del Lingotto ha affermato che la 500 realizzata da Zagato avrà un futuro. Rivale naturale (anche se più piccola) della Mini Coupé, la Zagato completerebbe una gamma che va dalla due porte alla Cabrio, passando per la 500L. Non sono ancora stati decisi, però, il posizionamento della vettura, né il marchio con cui metterla in commercio: Fiat o Abarth.
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N E W S
Giugno 2012
chevrolet trax: la baby suv in salsa “yankee”
Rivoluzione Peugeot: contrariamente a quanto avvenuto finora tutti i modelli del brand del Leone contrassegnati con tre o quattro cifre (la prima, che colloca il segmento del veicolo, seguita da uno o due zeri) manterranno come ultimo numero l’8 senza passare al 9. In poche parole le piccole conserveranno sempre il nome 208 mentre l’erede della citycar 107 si chiamerà 108 e così resterà. Diverso il discorso per i modelli destinati ai mercati emergenti: tutti avranno l’1 come ultima cifra. Esattamente come la compatta “low-cost” 301 svelata recentemente.
la fiat BraVo camBia... poco
Il Model Year 2012 non ha portato grosse modifiche alla Fiat Bravo. La gamma - con prezzi compresi tra 16.750 e 23.250 euro - ora comprende tre versioni (Pop, Easy e Street) e sei motori: tre 1.400 a benzina da 90, 120 e 140 CV, un 1.400 a GPL da 90 CV e due 1.6 turbodiesel MJT da 105 e 120 CV. Accantonato il 2.0 MJT.
forse mustang per l’europa
Anche la Chevrolet entra nel segmento delle piccole Sport Utility con la Trax. Realizzata sullo stesso pianale della Opel Mokka (modello molto simile anche nel design) e caratterizzata da uno stile muscoloso, sarà presentata al prossimo Salone di Parigi e debutterà nelle concessionarie nel 2013, dopo il lancio della Malibu e della Cruze Station Wagon. La gamma motori non è stata ancora comunicata, ma non dovrebbe discostarsi molto da quella della “cugina” Opel: due unità a benzina (1.600 da 115 CV e 1.400 turbo da 140 CV) e un 1.700 turbodiesel da 130 CV. La Chevrolet Trax avrà come obiettivo quello di rubare clienti alle baby-SUV e (vista la lunghezza di circa 4,30 metri) a quelle compatte.
Nuova normativa per i pneumatici
gomme con L’etichetta
Dal prossimo 1 novembre tutti gli pneumatici prodotti dopo l’1 luglio 2012 dovranno essere venduti insieme ad un’etichetta: una specie di “carta d’identità” della gomma composta da tre parametri che permetterà al consumatore di effettuare una scelta più consapevole al momento dell’acquisto. Per i primi due criteri (resistenza al rotolamento e aderenza sul bagnato) saranno previste sette classi di merito (da A, il valore migliore, a G, quello peggiore), simili a quelle già utilizzate per gli elettrodomestici e gli immobili, al fine di valutare l’efficienza energetica. Il terzo elemento, il rumore esterno da rotolamento (espresso in decibel), presenta invece tre classi evidenziate da bande nere (da una,
in Breve
Peugeot dà i numeri per il futuro
AUTORAMA 7
La Range Sport 2013 combatte il superbollo il livello migliore, a tre, il peggiore). L’etichettatura non si applica agli pneumatici moto, a quelli ricostruiti, a quelli di primo equipaggiamento e a quelli destinati all’impiego temporaneo (i ruotini). Per maggiori informazioni cliccate sul sito www.pneumaticisottocontrollo.it
La novità più importante del Model Year 2013 della Land Rover Range Rover Sport si trova sotto il cofano: per venire incontro ai clienti che non vogliono pagare il superbollo il 3.000 turbodiesel SDV6 è stato portato da 256 a 249 CV. Tra le altre modifiche segnaliamo i dischi freno Brembo con pinze rosse per la Supercharged da 510 CV, le cinque nuove vernici metallizzate e gli inserti in fibra di carbonio per gli interni.
La sesta generazione della Ford Mustang, prevista per il 2015, potrebbe arrivare anche in Europa. L’erede della mitica pony-car “yankee” dovrebbe conservare lo stile sexy che ha conquistato milioni di appassionati negli States ma montare propulsori più adatti ai nostri mercati, come dei 2.000 quattro cilindri sovralimentati o, addirittura, dei sei cilindri a V turbodiesel.
La quinta serie della Ford Mustang (sopra) disponibile nelle varianti Coupé e Convertibile - è nata nel 2005 e monta propulsori da 3,7 a 5,8 litri da 305 a 650 CV
toyota gt86 first edition
La GT86 è ufficialmente in listino. Per festeggiare l’evento la Casa ha realizzato una versione speciale, acquistabile esclusivamente via Internet in 86 esemplari, della sua coupé a trazione posteriore. La First Edition, disponibile solo rossa con strisce nere, costa 29.000 euro e offre il navigatore satellitare e gli interni in pelle.
ferrari apre una mostra anche in cina
in austria la fiera della sportività del gruppo VW Il raduno di Wörthersee (Austria), giunto alla 31° edizione e dedicato agli appassionati della Golf GTI, rappresenta da diversi anni una vetrina per il gruppo Volkswagen, che qui ha lanciato anche lo scorso maggio una serie di proposte dal DNA sportivo. La R WRC Street, ad esempio, anticipa le forme della Polo più potente di sempre, che dovrebbe arrivare nel 2013 e montare un 2.000 TSI da 220 CV. La VW ha mostrato anche due varianti della Golf GTI: la Black Dynamic (realizzata da nove fan e caratterizzata dal propulsore 2.000 TSI da 360 CV e dalla carrozzeria dark) e la ConceptWhite bianca opaca. L’Audi ha risposto con la bicicletta a pedalata assistita e-bike: ha una potenza di 3,13 CV, telaio e cerchi in fibra di carbonio e quattro modalità di marcia: Pure (la propulsione è affidata alle gambe), Pedelec (gambe e motore elettrico), eGrip (funziona solo in elettrico) e Wheelie (agevola le impennate). La Seat è stata
La Volkswagen R WRC Street (sopra) anticipa le forme di quella che dovrebbe essere la Polo più potente di sempre, la e-bike (prima foto a sinistra) porta l’Audi a debuttare nelle due ruote, la Skoda Citigo Rally (seconda foto a sinistra) è un esercizio di tuning mentre la Seat Ibiza SC Trophy (terza foto a sinistra) è destinata alla pista
la marca più ricca di anteprime: la Ibiza SC Trophy (destinata ad un campionato monomarca, motore 1.400 turbo ad iniezione diretta di benzina TSI da 180 CV e un prezzo di 31.500 euro tasse escluse) e FR Individual Design (bianca, cerchi da 17” nero/argento), la Leon Supercopa da gara (propulsore 2.000 da 300 CV e un pianale derivato dal modello che corre nel Mondiale Turismo WTCC) e la Mii FR Line contraddistinta dai cerchi in lega da 16” e dalla vernice rossa abbinata ai passaruota neri. Ultima, ma non meno importante, la Skoda: sua l’estrema Citigo Rally, caratterizzata dai cerchi da 18” e dal vistoso paraurti anteriore.
Lo scorso maggio è stata inaugurata presso lo Shanghai Expo Park la mostra “Mito Ferrari”, che rimarrà aperta per tre anni. I visitatori potranno amimirare 5 vetture del Cavallino (348, 275 GTB4, Daytona, 750 Monza e FF) in un esposizione che celebra i 20 anni di presenza della Casa in Cina, nazione che oggi rappresenta per Ferrari il secondo mercato mondiale.
porsche: no alle compatte
La baby-Boxster non si farà. E nemmeno la suv compatta Pajun verrà messa in produzione. In un’intervista al quotidiano tedesco Stuttgarter Zeitung il CEO Porsche Matthias Muller ha dichiarato che modelli più piccoli ed economici non farebbero bene al brand di Zuffenhausen e causerebbero la perdita dei tradizionali clienti.
20 esemplari per celebrare i 20 anni in Cina: la Ferrari 458 Italia Special Edition for China si distingue per i cerchi verniciati in tinta oro
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A UTORAMA 8 Giugno 2012
BMW 640d Gran Coupé Futura
OffreSi ammiragLia COn fiSiCO da atLeta
SCIACCA - Da qualche tempo a questa parte la BMW non sbaglia un colpo dal punto di vista estetico (almeno se si esclude la poco fortunata Serie 5 GT) e questo trend prosegue con la Serie 6 Gran Coupé. La denominazione è suggestiva ma anche dovuta, visto che l’auto è frutto dell’allungamento di 11 centimetri della Serie 6 Coupé e ne conserva lo stile. Però, in più, ci sono le porte posteriori e due posti dietro veri (più un eventuale terzo molto meno sfruttabile). Il risultato finale è una linea decisamente seducente e, tutto sommato, anche più attraente rispetto alla pur elegante Serie 7, che dal punto di vita delle dimensioni e delle proporzioni ha ormai sposato i gusti e le esigenze dei nuovi ricchi dei mercati emergenti e della Cina soprattutto. L’abitabilità posteriore è buona: non al livello di una vera ammiraglia ma sufficiente per garantire un buon comfort a quattro adulti. La Gran Coupé, è omologata per cinque, ma il posto posteriore centrale è molto sacrificato
Linea bassa e sfuggente ma quattro porte e quattro posti comodi. Anche la BMW debutta nel settore delle berline/coupé PERCHÉ valE la PEna di PEnsaRCi PEnsaRCi
Rispetto alla Serie 7 è più elegante, raffinata, maneggevole e costa meno. Se non si ha bisogno di cinque posti...
Pensare che la Gran Coupé, oltre che per Mercedes CLS e Porsche Panamera, possa diventare una concorrente anche per la sorella non è fantamercato: anche se il rapporto tra dimensioni esterne (è lunga più di 5 metri) e abitabilità non è favorevolissimo, in quattro si viaggia comodamente. Magari per varcare le porte posteriori bisogna chinare la testa un po’ più del solito e per infilare i piedi sotto le poltroncine anteriori occorre prendere la mira, ma quando ci si è sistemati a bordo non c’è di che lamentarsi, anche non si è propriamente dei fantini. E lo schienale posteriore abbattibile e sdoppiato consente di caricare più di quanto ci si aspetti, perché la capacità del bagagliaio può salire da 460 litri (vale a dire il medesimo livello fatto segnare dalla
CLS e Panamera ora hanno una nemica Tutto iniziò nei primi anni Duemila dalle parti di Stoccarda. I designer di casa Mercedes stavano mettendo a punto un nuovo concetto di vettura su base Classe E: una berlina con taglio da coupé. Un’idea che prese una forma definitiva nel 2004, anno di debutto
della CLS (a destra la foto della seconda serie). Tetto ad arco e terzo volume discendente - quasi una prosecuzione del tetto stesso - sono i tratti salienti del design, che riscuote un successo indiscutibile, come testimoniano i 170.000 esemplari venduti in meno di sei anni. Auto che vince... si copia. Ad iniziare è la Volkswagen con la Passat CC (ora ribattezzata solo CC), che appartiene però a una categoria inferiore. La prima vera rivale per la CLS arriva nella primavera del 2009, quando la vicina di casa Porsche lancia la Panamera (foto a sinistra). Della coupé ha poco, data la stazza della coda, alta e voluminosa in onore alle proporzioni della mitica 911. Il concetto alla base della proposta è però il medesimo: quattro posti di prima classe dentro una berlina con prestazioni di assoluto livello (garantite da una gamma che va dal motore a benzina aspirato all’ibrido, passando per il diesel e il biturbo). Meno originale, a fine 2010 arriva la
risposta di casa Audi: A7 Sportback. Realizzata sulla base della A6 (rispettando il rapporto Classe E-CLS), è una riproposizione senza tanti complimenti dei concetti espressi dalla Mercedes. Vale a dire tetto arcuato e coda sfuggente, ma con un accento sulla trazione quattro. Dopo aver lanciato la moda delle SUV medie premium con la X3 e delle Sport Utility compatte premium con la X1, nel campo delle berline coupé la BMW è per la prima volta... l’ultima arrivata.
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AUTORAMA 9 Giugno 2012
LA GAMMA 640i Gran Coupé 640i Gran Coupé Futura 640d Gran Coupé 640d Gran Coupé Futura
81.000 87.750 85.300 92.050
€ € € €
BmW 640d gRan CouPÉ futuRa
La vista laterale è quella che premia maggiormente l’eleganza della vettura. Il cofano immenso e le superfici vetrate poco estese limitano un po’ la visibiltà in manovra, ma con sensori di parcheggio e telecamera posteriore il problema è risolto. Come su tutte le BMW di ultima genertazione, la plancia è dominata da un display dimensionato molto generosamente
PREZZO: 92.050 € i numERi MOTORE: biturbodiesel, 6 cilindri in linea CILINDRATA: 2.993 cc POTENZA TOTALE: 230 kW/313 CV COPPIA: 630 Nm CAMBIO: automatico a 8 rapporti TRAZIONE: posteriore LUNG./LARG./ALT.: 5,01/1,89/1,39 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 460/1.265 litri 0/100 KM/H: 5,4 secondi VELOCITÀ: 250 km/h CONSUMO COMBINATO: 5,6 l/100 km EMISSIONI CO2: 149 g/km
Cosa C’è E Cosa si Paga CLIMATIZZATORE QUADRIZONA CRUISE CONTROL ATTIVO FENDINEBBIA LED INTERNI IN PELLE NAVIGATORE SATELLITARE RETROVISORI RIPIEGABILI ELETTR. SENS. DI PARCHEGGIO ANT. E POST. SOSPENSIONI AUTOREGOLABILI TETTUCCIO ELETTR. IN VETRO VERNICE METALLIZZATA
840 € 2.020 € 230 € di serie di serie di serie di serie 1.340 € 1.370 € 1.110 €
Con CHi sE la gioCa Audi A7 Sportback 3.0 TDI 313 CV Mercedes CLS 350 CDI Porsche Panamera Diesel
66.800 € 71.427 € 84.748 €
Serie 7) fino a un massimo di 1265 litri. L’abitacolo è realizzato con la solita cura costruttiva e personalizzabile in mille modi, alcuni dei quali anche troppo “estroversi” per le esigenze europee. Gli occupanti, comunque, si sentono immersi nell’auto, a causa delle fiancate alte e delle superfici vetrate poco estese, e questo piacerà a chi ama gli ambienti sportivi, sebbene la visibilità davanti e dietro non ne tragga vantaggio. Ma, naturalmente, non mancano i sistemi di ausilio al parcheggio che sopperiscono a questa carenza ed evitano costose visite in carrozzeria. La Gran Coupé, in vendita dall’inizio di giugno, arriva sul mercato con due sei cilindri turbo di 3 litri: a benzina da 320 CV per la 640i e a gasolio da 313 CV per la 640d (in questo secondo caso la sovralimentazione è doppia). Ma durante l’estate arriverà la 650i col 4,4 litri V8 biturbobenzina da 450 CV e sarà disponibile anche nella versione xDrive a trazione integrale. Più avanti, inoltre, sarà la volta della M6 da 560 CV e, forse, anche di una variante ibrida.
La Gran Coupé 640i ha un’erogazione assolutamente omogenea e una maggiore predisposizione alla guida sportiva secondo i canoni tradizionali, perché spinge forte anche ai regimi alti, mentre la 640d sorprende per la spinta quasi esplosiva tra i 1.500 e i 2.500 giri, che anche sull’asfalto asciutto può provocare l’intervento dei sistemi di controllo di trazione e stabilità se non si è saggi nel dosare l’acceleratore. E proprio la versione a gasolio, secondo la BMW, è destinata a riscuotere i maggiori consensi nel nostro Paese. Per entrambe, il cambio è l’efficacissimo automatico ZF a 8 rapporti, quasi inarrivabile per l’equilibrio con il quale miscela rapidità e dolcezza. Nonostante le caratteristiche dei due propulsori, però, la Gran Coupé non può essere catalogata come una sportiva a tutto tondo, perché le dimensioni e il peso, ma anche le regolazioni di assetto e sterzo, ne avvicinano il temperamento a quello di un’ammiraglia confortevole, seppure ad altissime prestazioni. Saverio Villa
Coupé e cabrio hanno già la loro “m” Gli appassionati di motociclismo la vedranno a breve come Safety Car della MotoGP. I più fortunati, invece, l’hanno già ordinata, ma dovranno aspettare l’autunno per ritirarla. Stiamo parlando della M6 Coupé (foto), presentata al Salone di Ginevra a marzo e prima “vittima”, tra le serie 6, del reparto sportivo della BMW. La M6 Cabrio si è invece svelata un mese dopo la coupé, ma sarà la prima a entrare nel garage dei fortunati che se la possono permettere; le consegne sono iniziate a giugno. Tetto a parte, le due vetture condividono il 100% della meccanica, stretta parente di quella che ha debuttato sulla M5. Rispetto alla vecchia M6, il motore perde due cilindri (da 10 a 8), 600 cc (da 5.000 a 4.400) ma guadagna due turbine. Risultato: la potenza passa da 507 a 560 CV, mentre la coppia fa un vero e proprio balzo. Da 520 a 680 Nm, di cui 600 disponibili già a 1.500 giri. Il tutto, su strada, si traduce in una spinta inesauribile, anche se meno cattiva rispetto a quella del vecchio V10. Capitolo cambio: gli ingegneri BMW hanno optato per un doppia frizione a sette rapporti M-DCT, utilizzabile anche manualmente in modalità sequenziale. E la M6 Gran Coupé? Alcuni muletti sono stati avvistati già da tempo al Nürburgring, quindi è solo questione di mesi, anche perché la quattro porte monterà la stessa meccanica delle sorelle. Rispetto alle versioni “normali”, si differenzierà per i quattro terminali di scarico, per i cerchi in lega da 20”, per l’impianto frenante potenziato e per l’abitacolo con inserti di carbonio e sedili racing.
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A UTORAMA 10 Giugno 2012
perchÉ vale la pena di pensarci pensarci
Consumi ridotti ai minimi termini, specialmente in città, a un prezzo pari a quello di un diesel. Se poi dovessero arrivare gli incentivi...
Toyota Yaris Hybrid Lounge
arriva l’ibrido per tutti
Esternamente, la Hybrid si distingue per il marchio Toyota su fondo blu, per le luci a led e per la mascherina specifica. Dentro, è invece la cucitura blu sul volante e sui sedili, insieme alla leva del cambio CVT, a differenziarla
AMSTERDAM - Silenziosa come una bicicletta. La scelta della capitale più “bike friendly” d’Europa per il lancio della Yaris ibrida non è certo casuale: da 0 a 50 km/h, e per massimo due chilometri, la giapponese si muove solo con l’energia delle batterie. Senza emissioni allo scarico e nel silenzio totale. è vero, non si tratta di una novità assoluta, dato che già la Prius, l’Auris Hybrid e varie Lexus lo fanno; la Yaris è però la prima auto di segmento B. La rivale Honda Jazz 1.3 Hybrid, infatti, il motore elettrico lo usa solo in supporto a quello a benzina, mai da solo. Differenze non da poco, come testimonia il dato di consumo urbano dichiarato: 3,1 l/100 km la Toyota, 4,6 la Honda. Il bello dell’ibrido, però, non sta soltanto nell’abbattimento di consumi ed emissioni. Affondando il gas si scatta in avanti con piglio insospettabile. Il segreto si chiama coppia a zero giri, quella offerta dal modulo elettrico: 169 Nm subito pronti, che si aggiungono ai 111 fra 3.600 e 4.400 giri erogati dall’1.5 a benzina. Un brio che regala un’agilità cittadina più unica che rara, grazie anche al ridottissimo raggio di sterzata e alle dimensioni compatte della vettura,
ToyoTa yaris hybrid lounge
Proposta allo stesso prezzo della versione diesel, è la prima “full hybrid” del segmento B, cioé può viaggiare anche solo in elettrico, anche se per brevi tratti. Scopriamo come si comporta su strada PREZZO: 17.500 € i numeri MOTORE: benzina, 4 cilindri + elettrico CILINDRATA: 1.497 cc POTENZA: 74 kW/100 CV (totali) COPPIA: 111 Nm (benzina) + 169 Nm (el.) CAMBIO: a variazione continua CVT TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 3,91/1,70/1,51 m CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 286/768 litri 0/100 KM/H: 11,8 secondi VELOCITÀ: 165 km/h CONSUMO COMBINATO: 3,5 l/100 km EMISSIONI CO2: 79 g/km
cosa c’è e cosa si paga 7 AIRBAG CLIMATIZZATORE BIZONA COMANDI AL VOLANTE LUCI DIURNE A LED NAVIGATORE SATELLITARE PULSANTE AVVIAMENTO SEDILI POST. ABBATTIBILI SEPARAT. STEREO CON CD MP3 TELECAMERA POSTERIORE VERNICE METALLIZZATA
di serie di serie di serie di serie optional di serie di serie di serie di serie optional
con chi se la gioca Honda Jazz 1.3 Hybrid Comfort Peugeot 208 1.4 e-HDi 5p Act. Volkswagen Polo 1.2 TDI 89g 5p
19.000 € 17.150 € 17.060 €
operazione downsizing Lo schema meccanico è collaudato: ricalca quello già utilizzato da anni sulla Prius e sulle Lexus. Da veri perfezionisti, però, i giapponesi non si sono accontentati di “travasare” cavi e magneti da un cofano all’altro. Il trapianto della meccanica è stato ben più raffinato. Innanzitutto, si è reso necessario allungare la vettura nella parte anteriore per fare posto ai numerosi componenti del sistema. Una variazione contenuta in soli due centimetri, grazie al minuzioso lavoro di compattamento del modulo ibrido: rispetto alla Prius il propulsore cala da 1,8 a 1,5 litri di cilindrata, mentre il pacchetto comprendente l’unità elettrica e l’inverter è stato rimpicciolito e alleggerito: -42 kg rispetto a quello dell’Auris, pari a un risparmio di peso del 20%. L’operazione downsizing ha coinvolto anche le batterie, che sono alloggiate sotto il sedile posteriore senza rubare un solo litro di capacità ai 286/768 del bagagliaio e nemmeno un centimetro allo spazio di chi siede dietro. L’unico a rimetterci è stato dunque il serbatoio, la cui capienza è stata decurtata da 42 a 36 litri. Poco male, l’autonomia è garantita dalla sobrietà dell’ibrido.
una delle poche, nella propria categoria, a essere rimasta sotto i 4 metri di lunghezza. Da 50 km/h in su, invece, la brillantezza si spegne un po’: il contributo del motore elettrico è meno determinante e il quattro cilindri a ciclo Atkinson (una particolare gestione delle valvole che aumenta l’efficienza del propulsore) non riesce a imprimere accelerazioni decise alla vettura. Non solo: il cambio a variazione continua CVT lo tiene sempre a un regime piuttosto alto, generando una rumorosità abbastanza elevata e tipica da scooter. Per il resto, l’installazione di cavi, magneti e batterie non ha inficiato l’equilibrio della vettura. Le maglie strettissime dei controlli di velocità olandesi non hanno permesso di azzardare nella guida, ma la sensazione è che il comportamento della Hybrid sia sicuro e dinamico come quello delle Yaris “normali”. L’assetto è un buon compromesso tra assorbimento delle asperità e sportività, mentre lo sterzo è abbastanza rapido e preciso. Capitolo costi: la parsimonia della Yaris non è limitata alla sete di benzina, ma si estende anche al listino: la versione Lounge è proposta allo stesso prezzo del diesel, 17.500 euro. Un risparmio netto, rispetto alla rivale diretta, la Jazz, di 1.500 euro. Il tutto a fronte di una dotazione certo non francescana. Di serie sono previsti, tra gli altri, il volante in pelle con comandi multifuzione, il pulsante di avviamento, lo stereo con lettore CD MP3 e ingressi iPod, aux e USB, il vivavoce Bluetooth, il climatizzatore bizona, la telecamera posteriore, le luci anteriori diurne e posteriori a led. In tema di costi, non dispiacerà sapere che la Yaris ibrida è un vero passpartout in varie città d’Italia: si entra gratis, per esempio, nell’area C di Milano (fino al 31-12-2012) e nella Z.T.L. di Bologna. A Roma, invece, le ibride non pagano i parcheggi nelle strisce blu.Il bollo, infine, si paga solo sulla potenza del motore a benzina. Adriano Tosi
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GUIDA ALL’ACQUISTO
AUTORAMA 11 Giugno 2012
Peugeot 208
METTE TUTTI D’ACCORDO La piccola del Leone, erede della 207, è già un successo: merito del design, dell’abitabilità e di una gamma motori completissima. Scopriamo quale versione scegliere
LA GAMMA 3 PORTE
Inutile chiedersi se la Peugeot 208 sarà un successo: lo è già. In occasione della prima fase di lancio - che ha riguardato dieci paesi europei, Italia compresa - la piccola del Leone ha raccolto ben 35.000 ordini, un valore superiore del 15% rispetto agli obiettivi prefissati. Ma non è tutto: il primo mese completo di presenza nei listini francesi ha visto l’erede della 207 piazzarsi già nella “top ten” delle immatricolazioni. La “segmento B” del Leone rappresenta un grande passo in avanti rispetto al modello precedente: è più piccola fuori ma più spaziosa dentro, più elegante nelle linee e meglio rifinita pur mantenendo praticamente invariati i prezzi e monta propulsori più parchi che soddisferanno sicuramente i clienti preoccupati dal crescente incremento dei prezzi dei carburanti. Nei prossimi mesi - oltretutto - arriveranno sul mercato le varianti più potenti, che dovranno raccogliere l’eredità di modelli che hanno fatto la storia del rally come la 205 (quattro Mondiali conquistati e due Dakar), la 206 (cinque titoli WRC) e la 207 (una delle più vincenti nelle categorie minori nonché una delle più amate da chi si vuole cimentare in questo sport). Basta dare un’occhiata alla tabella a destra per capire come la gamma della Peugeot 208 sia già particolarmente ricca pur non essendo anco-
ra completa. La guida all’acquisto di questo mese serve proprio ad aiutarvi nella scelta: cominceremo col capire se conviene spendere qualche euro in più per beneficiare della praticità delle cinque porte, proseguiremo con un’analisi dettagliata dei quattro allestimenti disponibili (Access, Active, Business e Allure) e concluderemo consigliandovi il motore più adatto alle vostre esigenze tra tutti quelli disponibili al momento: tre unità a benzina (1.200 da 82 CV, 1.400 da 95 CV e 1.600 da 120 CV) e tre turbodiesel HDi (1.400 da 68 CV e 1.600 da 92 e 114 CV). Senza dimenticare le indicazioni sugli optional più utili da acquistare e una breve spiegazione riguardante il funzionamento degli accessori tecnologici presenti a bordo. Infine, siccome la gamma della Peugeot 208 è in costante evoluzione, vi anticiperemo le prossime mosse della Casa del Leone: sullo stesso pianale della piccola verranno infatti realizzate una Sport Utility e, forse, la nuova generazione della coupé/cabriolet CC. Scopriamo insieme tutti i dettagli dell’auto del momento. Marco Coletto
più sexy la 3 porte, più saggia la 5 porte Stete giovani? Viaggiate spesso in coppia e per la maggior parte del tempo sfruttate i sedili posteriori solo come deposito per le giacche? Il consiglio è quello di optare per la versione a tre porte: oltre a costare meno della configurazione a cinque porte (700 euro, solo 500 per l’allestimento più lussuoso Allure) ha una linea a nostro avviso più gradevole, caratterizzata dal vistoso inserto in plastica o cromato sul montante posteriore (omaggio a quello che montavano le 205 a tre porte). La configurazione a cinque porte è invece rivolta alla maggioranza della clientela (il 78% secondo le previsioni della Casa di Sochaux), cioè a tutti quelli che non possono rinunciare alla maggiore versatilità offerta dalla presenza di due portiere aggiuntive e a chi intende usare questa vettura come prima auto. I due modelli differiscono esteticamente solo se si osserva la loro fiancata: il profilo dei finestrini della tre porte è più sportivo (merito della linea di cintura che tende a salire verso il tetto, soluzione già utilizzata da tutte le 205, 206 e 207) mentre la cinque porte si distingue per forme più tradizionali caratterizzate da un terzo vetro laterale tondeggiante che oltretutto contribuisce a garantire una migliore visibilità di tre quarti posteriore (utilissima nei posteggi e quando ci si deve immettere da una strada secondaria in una via principale).
Modello
Prezzo Potenza Velocità Accelerazione Consumo Emissioni (euro) (CV/kW) (km/h) da 0 a 100 km/h combinato CO2 (g/km) (secondi) (l/100 km)
1.2 Access 1.2 Active 1.2 Allure 1.4 Active 1.4 Allure 1.6 Allure 1.4 HDi Access 1.4 HDi Active 1.4 HDi Allure 1.4 e-HDi Active 1.6 e-HDi 92 CV Active 1.6 e-HDi 92 CV Allure 1.6 e-HDi 114 CV Allure
12.400 13.800 15.500 14.250 15.950 17.000 13.850 15.250 16.950 16.450 16.100 17.800 18.650
82/60 82/60 82/60 95/70 95/70 120/88 68/50 68/50 68/50 68/50 92/68 92/68 114/84
175 175 175 188 188 190 163 163 163 165 185 185 190
12,2 12,2 12,2 10,5 10,5 9,9 13,5 13,5 13,5 16,2 10,9 10,9 9,7
4,5 4,5 4,5 5,6 5,6 5,8 3,8 3,8 3,8 3,4 3,8 3,8 3,8
104 104 104 129 129 134 98 98 98 87 98 98 99
LA GAMMA 5 PORTE Modello
Prezzo Potenza Velocità Accelerazione Consumo Emissioni (euro) (CV/kW) (km/h) da 0 a 100 km/h combinato CO2 (g/km) (secondi) (l/100 km)
1.2 Access 13.100 82/60 1.2 Active 14.500 82/60 1.2 Allure 16.000 82/60 1.4 Active 14.950 95/70 1.4 Allure 16.450 95/70 1.6 Allure 17.500 120/88 1.4 HDi Access 14.550 68/50 1.4 HDi Active 15.950 68/50 1.4 HDi Business 16.350 68/50 1.4 HDi Allure 17.450 68/50 1.4 e-HDi Active 17.150 68/50 1.6 e-HDi 92 CV Active 16.800 92/68 1.6 e-HDi 92 CV Allure 18.300 92/68 1.6 e-HDi 114 CV Allure 19.150 114/84 In rosso le motorizzazioni diesel
175 175 175 188 188 190 163 163 163 163 165 185 185 190
12,2 12,2 12,2 10,5 10,5 9,9 13,5 13,5 13,5 13,5 16,2 10,9 10,9 9,7
4,5 4,5 4,5 5,6 5,6 5,8 3,8 3,8 3,8 3,8 3,4 3,8 3,8 3,8
104 104 104 129 129 134 98 98 98 98 87 98 98 99
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A UTORAMA 12 Giugno 2012
GUIDA ALL’ACQUISTO
Piccola fuori, grandissima dentro
Business, per le flotte 3p 5p A 720 B 874 B1 1.675 C 611 D 882 E 818 F 861 G 478 H 230 I 447 J 697 J1 509 J2 1.042 K 1.413 1.408 L 1.360 M 1.408 1.380 N 1.292 1.335
La Peugeot 207 era una delle “segmento B” più grandi in circolazione ma curiosamente non ha mai brillato alla voce “abitabilità”. Nonostante la 208 conservi lo stesso pianale dell’antenata e sia più corta di sei centimetri (3,97 metri di lunghezza contro 4,03) e più bassa di uno gli ingegneri transalpini sono riusciti a ricavare un abitacolo molto più spazioso. Un lavoro da dieci e lode che ha inoltre permesso alla vettura di essere più leggera e meno assetata. Le differenze si notano soprattutto nella zona del divano posteriore, che ora offre molti più centimetri alle spalle degli occupanti, ma chi si accomoda dietro avverte più spazio anche nella zona della testa e delle gambe. Contrariamente a quello che si può immaginare la tre porte se la cava (leggermente) meglio della sorella a cinque: la variante più sportiva offre uno spazio più ampio in larghezza alle gambe dei passeggeri mentre quella più pratica prevale (sempre per quanto concerne la larghezza) alla voce “spalle”.
Access: l’economica versione entry-level
misure in mm
L’allestimento Business è destinato principalmente alle flotte e dovrebbe raccogliere l’1% delle preferenze. Alla dotazione di serie della variante Active aggiunge l’appoggiagomito centrale anteriore, la cornice cromata della leva del cambio, i fendinebbia e la plafoniera anteriore con illuminazione a led. L’unico motore disponibile con questo allestimento il 1.400 HDi a 5 porte - costa 16.350 euro: una via di mezzo tra l’economica Ford Fiesta 1.4 TDCi e le costose Fiat Punto Evo e Punto 1.3 MJT 75 CV.
Active: la più amata dagli italiani Quasi la metà dei clienti italiani della 208 (il 49% secondo le stime Peugeot) opterà per questo allestimento decisamente più ricco del “base” Access (climatizzatore manuale, cruise control, retrovisori regolabili e riscaldabili elettricamente e maniglie in tinta con la carrozzeria, sedile posteriore sdoppiato, touch-screen da 7” e vano portaoggetti refrigerato e illuminato). Passiamo al capitolo prezzi: quelli della 1.200 (da 13.800 a 14.500 euro) sono nella media del segmento (Citroën C3 1.4 73 CV, Fiat Punto Evo 1.4, Fiat Punto 0.9, Ford Fiesta 1.2 82 CV, Lancia Ypsilon 5 porte 0.9). La 1.400 5 porte ha invece un listino concorrenziale (14.950 euro) visto che costa meno di tutte le rivali dirette (Fiat Punto Evo e Punto 1.4 MultiAir, Lancia Ypsilon 5 porte 0.9) e la tre porte (14.250 euro) si porta a casa con la stessa cifra necessaria per acquistare la Renault Clio 1.2 TCE. Per quanto riguarda i diesel HDi, la 1.400 a cinque porte (15.950 euro) si difende bene contro Citroën C3 1.4 HDi, Fiat Punto Evo e Punto 1.3 Mjt 75 CV e la tre porte (15.250 euro) costa come una Fiat Punto 1.3 MJT 75 CV. Interessante la 1.400 e-HDi con cambio robotizzato (da 16.450 a 17.150 euro), meno cara delle Citroën C3 e DS3 dotate dello stesso motore. La 1.600 e-HDi da 92 CV (da 16.100 a 16.800 euro) convince soprattutto a tre porte: le sue concorrenti (Fiat Punto Evo e Punto 1.3 MJT 95 CV, Ford Fiesta 1.6 TDCi) costano di più.
Sei airbag (frontali, laterali e a tendina), attacchi Isofix posteriori, ESP, sedile del guidatore regolabile in altezza e volante regolabile anche in profondità. L’essenziale dotazione di serie della versione “base” Access - che, secondo Peugeot, dovrebbe attirare il 10% dei clienti in Italia è rivolta a chi vuole risparmiare il più possibile. I prezzi, infatti, sono molto interessanti. La 1.200 a cinque porte (13.100 euro), ad esempio, si porta a casa con cifre inferiori a quelle necessarie per acquistare le varianti “entry-level” delle rivali dirette (Citroën C3 1.4 73 CV Seduction, Fiat Punto Evo Active e Punto Pop 1.4, Ford Fiesta 1.2 82 CV Ikon, Lancia Ypsilon 0.9 Silver e VW Polo 1.4 Comfortline) e la tre porte (12.400 euro) costa come una Fiat Punto 1.4 Pop. Diverso il discorso per il 1.400 HDi: in questo caso i prezzi (13.850 euro, 14.550 per la 5p) sono una via di mezzo tra le più economiche Citroën C3 1.4 HDi Attraction e Fiat Punto 1.3 MJT 75 CV Pop e le più costose Fiat Punto Evo 1.3 Mjt 75 CV Active, Ford Fiesta 1.4 TDCi Ikon e Lancia Ypsilon 1.3 MJT Unyca 3 porte.
Allure: per chi non si accontenta L’allestimento più lussuoso Allure (l’unico disponibile con tutti i motori) che dovrebbe attirare il 40% della clientela del nostro Paese - è dedicato a chi vuole il massimo: cerchi in lega da 16”, climatizzatore bizona, scarico cromato, sedili anteriori sportivi (di cui quello per il passeggero regolabile in altezza) e il Pack visibilità, che comprende l’accensione automatica dei proiettori e dei tergicristalli. I prezzi delle versioni a benzina sono in linea con la concorrenza: la 1.200 (da 15.500 a 16.000 euro) se la gioca con Fiat Punto Evo 1.4, Fiat Punto 0.9 e Lancia Ypsilon 5 porte 0.9; i listini della 1.400 (da 15.950 a 16.450 euro) sono in linea con quelli di Fiat Punto Evo e Punto 1.4 MultiAir e Lancia Ypsilon 5 porte 0.9 mentre la 1.6 (da 17.000 a 17.500 euro) si trova contro Fiat Punto Evo e Punto 1.4 MultiAir e Ford Fiesta 1.6. La 1.400
turbodiesel HDi (16.950 e 17.450 euro) è invece più cara delle concorrenti (Citroën C3 1.4 HDi, Fiat Punto Evo e Punto 1.3 MJT 75 CV). Nella norma le cifre necessarie ad acquistare una 1.600 e-HDi da 92 CV (17.800 e 18.300 euro, prezzi simili a quelli delle Fiat Punto, Punto Evo e della Lancia Ypsilon 5 porte dotate del 1.3 MJT da 95 CV) o una 1.600 e-HDi da 114 CV (da 18.650 a 19.150 euro). Anche in questo caso i listini combaciano abbastanza con quelli di Fiat Punto Evo, Punto e Lancia Ypsilon 1.3 MJT da 95 CV.
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AUTORAMA 13 Giugno 2012
Propulsori per tutti i gusti, tutte le esigenze e tutte le tasche Difficile trovare in commercio un’auto che, come la Peugeot 4 Alternatore reversibile 1 e-Booster 208, offre fin dal momento del lancio una così vasta scelta 5 Motore HDi 1a Elettronica di potenza 1b Supercondensatore 5V -- Linea di controllo di motori. La gamma dei propulsori a benzina - che dovrebbe -- Linea di potenza 2 Batteria 12 V 70Ah sedurre il 44,8% degli acquirenti italiani (sempre secondo 3 Centralina Start&Stop le stime della Casa del Leone) - è composta al momento da tre unità: un 1.200 a tre cilindri da 82 CV (175 km/h di velocità massima, 12,2 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h e un consumo pari a 4,5 l/100 km), un 1.400 da 95 CV (188 km/h, 10,5 secondi sullo “0-100” e 5,6 l/100 km) e un 1.600 da 120 CV (190 km/h, uno “0-100” da 9,9 secondi e un consumo di 5,8 l/100 km). Entro la fine dell’anno questi propulsori verranno affiancati da un economico 1.000 a tre cilindri da 68 CV, che promette consumi pari a 4,3 litri di benzina ogni 100 chilometri, e dallo sportivo (e già noto in quanto presente sotto il cofano della 207) 1.600 da 156 CV. I propulsori turbodiesel sono già invece quasi tutti acquistabili: il 1.400 HDi da 68 CV (che sarà presumibilmente il secondo più richiesto dai clienti del brand di Sochaux dietro il 1.200 a benzina da 82 CV: 28,4% delle richieste contro 30,3) permette alla transalpina di raggiungere i 163 km/h di velocità massima, di accelerare da 0 a 100 km/h in 13,5 secondi e di consumare 3,8 litri di gasolio ogni 100 chilometri. La versione e-HDi (sovrapprezzo di 1.200 euro a parità di allestimento) abbinata obbligatoriamente ad una trasmissione robotizzata a cinque rapporti con palette al volante prevede una serie di soluzioni per ridurre al minimo l’impatto ambientale e gli incontri con il benzinaio: pneumatici a basso coefficiente di rotolamento, spoiler posteriore nero e copriruota specifici per migliorare l’aerodinamica e, soprattutto, un sistema Start&Stop evoluto con l’alternatore che funziona anche da motorino d’avviamento e un dispositivo che spegne il motore sotto i 20 km/h (a patto che il cambio sia in folle). I consumi ci guadagnano (3,4 l/100 km), le prestazioni (16,2 secondi sullo “0-100”) no. I propulsori 1.600 a gasolio e-HDi da 92 e 114 CV sfruttano la stessa tecnologia start/stop vista sulla 1.4 ma montano il cambio manuale e sono adatti a chi necessita di un’auto in grado di cavarsela egregiamente anche durante i lunghi viaggi autostradali. La configurazione meno potente dichiara una velocità massima di 185 km/h, un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 10,9 secondi e un consumo di 3,8 l/100 km, lo stesso offerto dalla variante più “spinta”, che però è più rapida (190 km/h) e più scattante (“0-100” in 9,7 secondi). La gamma delle unità a gasolio si arricchirà alla fine del 2012 con l’ingresso della variante dotata di cambio robotizzato del 1.600 e-HDi da 92 CV: un abbinamento già sperimentato su altre vetture del Leone come la multispazio Partner Tepee che sarà utile per chi viaggia spesso in città. Se è vero che i consumi medi saranno identici alla variante manuale e leggermente più alti nell’extraurbano, è altrettanto vero che nel ciclo urbano saranno più contenuti.
Il pianale della Peugeot 208 ha molti elementi in comune con quello adottato dall’antenata 207 ed è lo stesso utilizzato, con opportune modifiche, dalla piccola monovolume Citroën C3 Picasso
Nel suo futuro ci sono una suv e una sportiva Il 2013 sarà un anno molto importante per la 208: nei primi mesi debutterà infatti nelle concessionarie l’attesissima variante sportiva GTi, che sarà presumibilmente presentata al Salone di Parigi. Avrà un design molto simile (praticamente identico) alla concept mostrata allo scorso Salone di Ginevra e monterà molto probabilmente il propulsore 1.600 turbo ad iniezione diretta di benzina da 207 CV già visto sotto il cofano della Citroën DS3 Racing e - con qualche cavallo in meno - delle varianti aggressive della compatta 308 e della coupé RCZ. La novità più rilevante, però, sarà la piccola SUV disponibile a trazione anteriore o integrale realizzata sulla base della “segmento B” del Leone: il suo nome sarà quasi sicuramente 2008 e le sue forme ricorderanno quelle della concept Urban Crossover vista qualche mese fa in occasione del Salone di Pechino. Quando arriverà sul mercato (si parla di un lancio ufficiale a Parigi e di un porte aperte negli showroom il prossimo inverno) farà concorrenza a best-seller del calibro di Nissan Juke, Mini Countryman e Fiat Sedici: il suo punto di forza sarà indubbiamente il propulsore 1.600 HDi, al debutto assoluto (dopo anni di onorata carriera) nel segmento delle piccole Sport Utility. Ultima, ma non meno importante, la compatta a quattro porte 301: lunga 4,44 metri e basata sul pianale della 208, ha una gamma motori che comprende due unità a benzina (1.200 da 71 CV e 1.600 da 115 CV) e un 1.600 turbodiesel HDi da 92 CV. Questa vettura non arriverà in Italia: è rivolta ai mercati emergenti. Il prototipo Urban Crossover (sopra) presentato allo scorso Salone di Pechino anticipa le forme della futura piccola Sport Utility del Leone. La GTi Concept (a lato) è molto simile all’imminente versione sportiva della 208 mentre la compatta 301 (foto a destra) è realizzata sullo stesso pianale della 208 ma è un prodotto “low-cost” destinato ai mercati emergenti come la Cina
NO ALLA SW, SÌ (FORSE) ALLA CABRIOLET
Ancora in dubbio l’erede della coupé/cabriolet 207 CC (sopra): il progetto esiste ma non ha ancora ricevuto l’ok dalla dirigenza per il via alla produzione in serie. Entro la fine dell’anno potremo darvi maggiori informazioni sulla scoperta transalpina. La Peugeot 208 SW, invece, non si farà: le famiiari piccole non attirano abbastanza clienti e per questo motivo il posto della 207 SW verrà preso dalla piccola SUV 2008
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A UTORAMA 14 Giugno 2012
GUIDA ALL’ACQUISTO
Tecnologia e optional a non finire L’elemento che salta maggiormente all’occhio quando ci si accomoda a bordo della Peugeot 208 è senza dubbio la strumentazione rialzata: una soluzione che consente al guidatore di non distogliere mai lo sguardo dalla strada. Sulla versione Access il cruscotto presenta un display centrale monocromatico bianco, la retroilluminazione bianca, le lancette rosse e i profili neri, la Active e la Business rispondono con i profili cromati mentre la lussuosa Allure si distingue per le lancette bianche, i contorni cromo-satinati e l’illuminazione d’ambiente blu. Tra le altre “chicche” della piccola transalpina troviamo (tranne che sulla “base” Access) anche il vistoso touch-screen da 7” posizionato in alto sulla plancia: sulla Active e la Allure permette di comandare attraverso i pulsanti sul volante la radio, il Bluetooth e tutti i dispositivi collegati attraverso le prese jack e USB mentre l’allestimento di serie Business offre in più il Peugeot Connect SOS. In caso di scoppio degli airbag o dell’entrata in funzione dei pretensionatori delle cinture di sicurezza il dispositivo - attivo in 11 Paesi europei tra cui l’Italia - effettua automaticamente una chiamata d’emergenza e permette la localizzazione del veicolo per facilitare l’invio dei soccorsi. Il sistema “hill assist”, l’assistente per le partenze in salita, è abbinato esclusivamente al 1.400 turbodiesel e-HDi mentre il parabrezza ad isolamento acustico (che migliora il comfort) si trova solo sulla 1.600 e-HDi da 114 CV. Tra gli optional più interessanti segnaliamo il fondamentale climatizzatore manuale (860 euro) per la variante Access, la vernice metallizzata (535 euro), il navigatore (490 euro sulla Active e sulla Allure) e il pacchetto Urban Active (disponibile solo per quell’allestimento). Costa 450 euro e offre i sensori di parcheggio posteriori, i fendinebbia e gli specchietti retrovisori esterni ripiegabili elettricamente.
LA PREFERITA DI AUTORAMA
Chi acquista una Peugeot 208 dotata di navigatore satellitare (a lato) riceve in omaggio una presa usb supplementare (foto a destra). Chi opta per la variante Active beneficia inoltre dello stesso quadro strumenti della lussuosa Allure (foto in alto a destra), contraddistinto da lancette bianche, profili cromo-satinati e da un’elegante illuminazione d’ambiente blu
1.2 Active ideale per la città e non solo
La 1.200 Active 5 porte è, a nostro avviso, la versione più intrigante per il mercato italiano e anche le previsioni della Peugeot la indicano come possibile bestseller nel nostro Paese. Costa 14.500 euro (una cifra più che ragionevole per un prodotto di questo tipo) e offre, tra le altre cose, l’autoradio, il climatizzatore e il cruise control. Il propulsore a tre cilindri garantisce consumi interessanti (4,5 litri di benzina ogni 100 chilometri) e prestazioni nella media della categoria: 175 km/h di velocità massima e 12,2 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari. Anche noi ci sentiamo di consigliare questa versione: versatile, economica da gestire e adatta ad affrontare percorsi cittadini, non delude nemmeno nelle gite fuoriporta (a patto che non siano troppo lunghe). Prima di procedere con la firma del contratto, però, suggeriamo di integrare la dotazione di serie con accessori a nostro avviso importanti: il precedentemente citato pacchetto Urban Active da 450 euro (sensori di parcheggio posteriori, fendinebbia e retrovisori ripiegabili elettricamente), la vernice metallizzata (535 euro) e, se non potete rinunciare ad un pizzico di sportività, i cerchi in lega da 15” (510 euro). La 1.400 turbodiesel HDi è invece adatta a chi percorre tanti chilometri nel traffico urbano (il punto di pareggio con la 1.200 a benzina si raggiunge dopo oltre 86.000 chilometri). Per chi pensa di utilizzare la piccola del Leone come auto per tutti i giorni e tutte le esigenze (e non ha un budget limitato a disposizione) consigliamo di salire di livello e di acquistare la 1.600 turbodiesel HDi da 92 CV, sempre nell’allestimento Active. Si porta a casa con 16.800 euro (2.300 euro di
sovrapprezzo rispetto alla 1.200, punto di pareggio fissato a quasi 140.000 chilometri) ma è decisamente più sfruttabile nei tratti extraurbani e in tutte le occasioni che richiedono una vettura “tuttofare”. Raggiunge i 185 km/h di velocità massima, accelera da 0 a 100 km/h in 10,9 secondi e, soprattutto, consuma esattamente come la meno potente 1.400 HDi (3,8 litri di gasolio ogni 100 chilometri). Chi viaggia spesso in autostrada, invece, potrebbe preferire la 1.600 turbodiesel e-HDi da 114 CV, l’unica (per il momento) con cambio a sei marce, nonché la sola nella gamma a combinare alla perfezione prestazioni paragonabili a quelle di una piccola sportiva (velocità massima di 190 km/h e 9,7 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) a consumi di carburante bassissimi (anche in questo caso 3,8 litri ogni 100 km). L’unico allestimento disponibile con questo propulsore è il pregiato Allure, che offre ad un prezzo che rimane entro la soglia psicologica dei 20.000 euro (19.150 per la precisione) i cerchi in lega da 16”, i fendinebbia e un elenco degli optional chilometrico dove chiunque può trovare l’accessorio giusto per sentirsi coccolato. Volete qualche esempio? Cominciamo con il Pack Pelle Claudia (1.265 euro), che comprende i sedili anteriori riscaldabili, il battitacco in alluminio, gli alzacristalli posteriori elettrici e i retrovisori ripiegabili elettricamente. Non è sufficiente? Proseguiamo allora con i tanto eleganti quanto aggressivi cerchi in lega da 17” (da 360 a 465 euro a seconda del modello) e con il tetto panoramico in cristallo con tendina manuale, venduto oltretutto ad un prezzo non eccessivo (480 euro). Gli incontentabili non potranno rinunciare, infine, ai vetri posteriori oscurati (155 euro) e al pack hi-fi JBL: quattro woofer, quattro tweeter e un subwoofer a 500 euro.
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LaPROVA
A UTORAMA 16 Giugno 2012
Mercedes GLK 220 CDI Bluefficiency 4matic
vuole vincere con la seduzione PERCHÉvalElaPEnadiPEnsaRCi valElaPEnadiPEnsaRCi
Comoda e confortevole su strada, si comporta benone anche quando l'asfalto finisce. In più, è pure spaziosa
La suv della Stella a tre punte si rifà il trucco e affina la tecnologia. Per combattere ad armi pari con le proposte di Audi e BMW
I tratti salienti della plancia, sopra, rimangono quelli della versione precedente. Dallo schermo del Comand Online si può visualizzare la telecamera perimetrale
Per farti sentire tranquillo, ti assiste in tutto Come da tradizione, sulla GLK è prevista una serie di angeli custodi elettronici: l’Active Lane Keep Assist si preoccupa di mantenere l’auto nella giusta corsia attraverso piccole vibrazioni sul volante, mentre l’Active Blind Spot Assist individua eventuali veicoli nell’angolo cieco degli specchi retrovisori esterni e li segnala tramite una spia luminosa e sonora. Il Distronic Plus fa le veci del tradizionale cruise control ma può frenare, a differenza di quest’ultimo, fino all’arresto completo del veicolo. Tutti e tre in pacchetto, questi optional valgono ben 2.595 euro. Infine, qualora il controllo elettronico di stabilità rilevi una sbandata, al volante viene applicata una forza per invitare il guidatore a correggere la traiettoria nella direzione opportuna.
Telecamera a 360 gradi Sistema di rilevazione sonnolenza Cruise control adattivo BAS PLUS PRE-SAFE-Brake
Fari adattivi
che il vano bagagli non rispecchi la generosità dello spazio interno: la capacità appare solo discreta, con la disponibilità di centimetri in altezza piuttosto risicata. Regolati (millimetricamente) volante e sedile, è arrivato il momento di partire. Già dall’avviamento, il 2,1 litri CDI non vibra e si mostra rispettoso delle orecchie degli occupanti. Già, il comfort acustico, forse il pregio principale della GLK, che consente viaggi da mille e una notte. I grossi PZero da 19” possono anche dipingerla da sportiva ma la suv tedesca, fra le curve, dimostra di volersela prendere comoda. Il forzuto 4 cilindri sarebbe anche ben felice di spingere – senza esagerare, s’intende – mERCEdEsglk220CdibluEffiCiEnCy4matiC
LA CLUSAZ - Restare al passo con i tempi non è facile. Soprattutto se hai una stella a tre punte sul cofano e devi offrire eleganza, classe, tecnologia e comfort. Contro rivali del calibro di Audi Q5 e BMW X3. Ecco perché la Mercedes GLK ha fatto un salto dal chirurgo estetico. Che si è occupato di aggiornare lo sguardo, per prima cosa: in un insieme stilisticamente duro, i proiettori anteriori si fanno più gentili, così come i tratti dei fascioni, senza stonare con il resto della carrozzeria. All’esterno il quadro è completato dai gruppi ottici posteriori a led ma è nell’abitacolo che si sono concentrati maggiormente gli sforzi dei tecnici. Perché ad assemblaggi pressoché perfetti, così come i materiali, si aggiunge una generosa fascia in alluminio (o legno, volendo) che percorre tutta la plancia, costellata da bocchette d’aria in stile SLS, di realizzazione certosina. Il navigatore Comand Online può “surfare” sul web tramite alcune App, e il duo volante-strumentazione si uniforma a quelli delle Mercedes più recenti. Nella sezione pregi va annotata pure l’abitabilità: se davanti non c’è nessun problema, dietro neppure tre giocatori di pallacanestro staranno scomodi, pure viaggiando a pieno carico. Peccato solo
PREZZO: 43.441 € inumERi MOTORE: turbodiesel, 4 cilindri in linea CILINDRATA: 2.193 cc POTENZA: 125 kW/170 CV COPPIA: 400 Nm CAMBIO: automatico a 7 rapporti TRAZIONE: integrale LUNG./LARG./ALT.: 4,54/1,84/1,67 mt CAPACITÀ BAG.: 450/1.550 litri 0/100 KM/H: 8,8 secondi VELOCITÀ: 205 km/h CONSUMO COMBINATO: 6,1 l/100 km EMISSIONI CO2: 159 g/km
CosaC’èECosasiPaga 6 AIRBAG ASSETTO SPORTIVO CERCHI IN LEGA CLIMA AUTOMATICO IMPIANTO STEREO INTERNI IN PELLE NAVIGATORE SATELLITARE SEDILE POST. ABBATTIBILE STERZO DIRETTO VERNICE METALLIZZATA
Visualizzatore limiti di velocità
ConCHisElagioCa
Sistema di controsterzo assistito Sistema attivo di mantenimento corsia Telecamera “angolo cieco”
di serie 460 € di serie di serie di serie 2.432 € 908 € di serie di serie 932 €
Dispositivo di parcheggio automatico
Audi Q5 BMW X3 Volvo XC60
da 40.140 € da 42.000 € da 38.220 €
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LaPROVA
AUTORAMA 17 Giugno 2012
PERCHÉvalElaPEnadiPEnsaRCi PERCHÉvalElaPEnadiPEnsaRCi
Regala accelerazioni da dragster e suona come una Mercedes SLS. Se questo vi sembra poco...
Mercedes G 63 AMG
auGuri GelandeWaGen La classicissima fuoristrada della Stella compie 33 anni: per l’occasione si rifà il trucco e accoglie i potentissimi biturbo della famiglia AMG. Con prestazioni super
LA GAMMA MODELLO PREZZO 350 Sport 50.927 € 350 Premium 58.550 € 200 CDI Sport 35.730 € 200 CDI Premium 43.862 € 220 CDI 2WD Sport 38.920 € 220 CDI 2WD Premium 47.051 € 220 CDI 4Matic Sport 43.441 € 220 CDI 4Matic Premium 51.064 € 220 CDI BlueTEC Sport 44.340 € 220 CDI BlueTEC Premium 51.963 € 250 CDI Sport 46.301€ 250 CDI Premium 54.432 € 350 CDI Sport 50.542 € 350 CDI Premium 58.165 € in rosso le motorizzazioni diesel
per la sicurezza, come la telecamera a 360° intorno alla vettura (da 702 euro), l’Attention Assist (di serie) e il pacchetto sicurezza, che comprende Active Blind Spot Assist, Active Lane Keep Assist e Distronic Plus (2.595 euro). Non mancano portellone apribile elettricamente, keyless go, navigatore Comand Online... Il tutto, purtroppo, a pagamento. Questo, infatti, è il difetto più grande: la dotazione di base appare discreta, ma la mano al portafoglio va messa quasi certamente. Con il timore, insieme, di vedere crescere a dismisura la cifra reale. Mica poi tanto remota come possibilità... Andrea Rapelli
LA CLUSAZ - Trentatré anni non sono uno scherzo per un essere umano, figurarsi per un’automobile. Eppure lei è lì, stilisticamente ruvida come non mai, a brillare sotto il sole delle Alpi francesi. E a dimostrare che, quando un progetto viene bene, accantonarlo è difficile. La Classe G, in effetti, sente tutte le sue primavere nella linea: squadrata, tozza, rustica. Che i designer della Stella hanno cercato di affinare, con due minuscole file di Led sotto i fari anteriori e una mascherina lievemente rivista. Se l’interno cambia in misura maggiore, grazie a innesti tecnologici come il navigatore Comand Online (di serie) e la plancia rivista nel design, basta soffermarsi su alcuni dettagli per capire che questa è una G un po’ particolare: paraurti con voragini al posto delle prese d’aria, cerchi ciclopici, scarichi laterali... Già, è proprio la AMG! Lasciato da parte il raziocinio, ad Affalterbach hanno pensato che una Gelandewagen spinta dal V8 biturbo capace di 544 CV non ci sarebbe poi stata male. In fin dei conti l’otto cilindri entra senza problemi nel vano motore e la trazione integrale regala motricità a palate. Mettersi al volante incute un filo di timore,
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tuttavia lo sterzo a rapporto variabile difetta in precisione ai piccoli angoli e, inoltre, è pure un po’ demoltiplicato, costringendo a sbracciarsi parecchio fra le curve strette. Se a tutto ciò aggiungete le sospensioni tarate piuttosto morbidamente vi renderete conto dell’indole di questa Mercedes, votata soprattutto ai lunghi viaggi. Ma non solo: il percorso fuoristrada allestito sulle Alpi Francesi ci ha dato la possibilità di sperimentare l’anima sporca della GLK. La cosa che dovete ricordare è quella di ordinare, al momento dell’acquisto, il Pacchetto Tecnico Offroad, offerto a 714 euro. Così, basta premere un tasto per farsi aiutare da una serie di dispositivi utilissimi sullo sterrato: il cambio automatico, per esempio, adotta una logica di cambiata particolare mentre il DSR (Downhill Speed Regulation) frena automaticamente in discesa, mantenendovi a velocità comprese tra i 4 e i 18 km/h e l’ABS si setta su una modalità specifica. Non mancano un assetto rialzato di 30 mm, estese protezioni sottoscocca e proiettori allo xeno capaci di ruotare di 6 gradi verso l’esterno, per illuminare al meglio, quando fuori è buio pesto, la strada da seguire. Così equipaggiata, con il plus di gomme più tassellate, la GLK vi porta con inaspettata nonchalance fra tratturi e guadi, neppure un po’ spaventata da twist e passaggi iper stretti. Forte di angoli d’attacco e uscita da fuoristrada pura (23 gradi davanti, 25 dietro) la gita in baita è salva, pure se imperversa una fitta nevicata. A far da contorno, naturalmente, la trazione integrale 4Matic che, di norma, demanda alle ruote posteriori il 55% della coppia: percentuale variabile in ogni momento grazie al differenziale centrale e alla frizione a lamelle. Ma questa GLK porta in dote anche alcune chicche tecnologiche
PREZZO: 141.076 € inumERi MOTORE: benzina, biturbo, 8 cilindri a V CILINDRATA: 5.461 cc POTENZA: 400 kW/544 CV COPPIA: 760 Nm CAMBIO: automatico a 7 rapporti TRAZIONE: integrale LUNG./LARG./ALT.: 4,66/1,76/1,95) CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 480/2.250 litri 0-100 KM/H: 5,4 secondi VELOCITÀ.: 210 km/h (autolimitati) CONSUMO COMBINATO: 13,8 l/100 km EMISSIONI CO2: 322 g/km
La struttura della plancia rimane identica ma cambiano quadro strumenti, volante e console centrale. I principali comandi sono tutti a portata di mano. I materiali sono robusti e piacevoli al tatto
tuttavia, una volta seduti, si scopre un posto guida alto, rassicurante per visibilità. L’esperienza continua con l’accensione del V8, seguita dal latrato dei 4 scarichi laterali che suonano quasi come quelli di un’SLS. In D, il 7G-Tronic snocciola i rapporti con dolcezza, il sound appare corposo e sempre presente e il comfort accettabile, se si esclude la risposta granitica dei grossi pneumatici da 20”. Ma è il primo rettilineo a mostrare di che pasta è fatta la G 63 AMG. Premendo l’acceleratore le vertebre si schiacciano al sedile, la musica dei quattro scarichi aumenta e, in un attimo, si arriva a velocità da ritiro patente. I problemi, tuttavia, giungono insieme alle curve: affrontandole in modo brillante è l’ESP a guidare, con frenate ben assestate in ingresso curva, per limitare la spiccata tendenza a ignorare le svolte strette. In questo senso lo sterzo, estremamente demoltiplicato e poco preciso, aiuta. Sul gas, inoltre, potete tornare solo a ruote dritte, pena la mannaia del controllo di trazione... Insomma, c’è da tenere presente la massa (circa 2.500 kg in ordine di marcia). Ciò detto, l’unico altro limite della classe G è il listino: nonostante la carta d’identità riporti 33 primavere, questa grossa Mercedes si vende ancora bene e la Casa della Stella non lesina sui prezzi: per la 63 bisogna mettere sul piatto più di 141.000 euro, che diventano quasi 270 se si opta per la 65, forte del mastodontico V12 biturbo da 612 CV e 1.000 Nm di coppia. Più in basso le 350 BlueTEC a gasolio e la 500 a benzina. A.R.
CON TRE DIFFERENZIALI BLOCCABILI ARRIVA PROPRIO DAPPERTUTTO
La trazione integrale permanente 4ETS ha una ripartizione del 50/50 fra i due assi e indirizza automaticamente la maggior parte della coppia dove serve. Volendo, si possono bloccare (separatamente) i tre differenziali, anteriore, centrale e posteriore, con i tasti che vedete in foto. Classe G è l’unica fuoristrada a poter abbinare al bloccaggio elettrico dei differenziali al 100% il cambio automatico. Inoltre può essere attivato il rapporto fuoristrada, premendo il tasto Low Range. Per affrontare in sicurezza situazioni impervie come pendenze fino all’80%, guadi con profondità massima di 60 cm...
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A UTORAMA 18 Giugno 2012
LaPROVA
Hyundai i20 1.1 CRDi 5p Sound Edition
Vuol FarSi largo a ColPi di muSo
perchÉ vale la pena di pensarci pensarci
Consuma e inquina pochissimo senza penalizzare le prestazioni, è comoda e, soprattutto, ha un prezzo giusto Il design interno non è cambiato, però sono stati migliorati materiali e rivestimenti. Tra le poche lacune, segnaliamo la mancanza di una trasmissione automatica efficace, perché quella offerta a richiesta sulla 1400 a benzina ha solo quattro marce ed è un po’ lenta
Sfida “impossibile” a Punto, Fiesta e C3 Il compito della Hyundai i20 restyling - riuscire a conquistare più clienti possibili nel segmento più amato dagli italiani (quello delle piccole, che rappresenta il 35% delle immatricolazioni totali) - non è semplice. L’ultima nata della Casa coreana non dovrà semplicemente mostrare al pubblico le proprie qualità - che, come abbiamo visto, non mancano - ma anche dimostrare di essere superiore alle vetture europee più blasonate, appartenenti a marchi che hanno una solida tradizione nella realizzazione di quelle che una volta venivano chiamate “utilitarie”. Le più pericolose, nonché quelle più vendute, rispondono ai nomi di Citroën C3, Fiat Punto Evo, Fiat Punto (nella foto) e Ford Fiesta. Il prezzo della Hyundai i20 1.1 CRDi Sound Edition 5p. da noi testata - una vettura dalla dotazione di serie decisamente ricca, considerando che offre accessori di un certo peso come il climatizzatore manuale e il navigatore satellitare - è in linea con quello delle rivali nel loro allestimento “base”: la piccola coreana si posiziona infatti a metà strada tra il duo formato da Citroën C3 1.4 HDi Attraction (14.350 euro) e Fiat Punto 1.3 MJT 75 CV Pop 5p. (14.450 euro) e la coppia Fiat Punto Evo 1.3 Mjt 75 CV Active 5p. (15.690 euro) e Ford Fiesta 1.4 TDCi Ikon 5p. (14.750 euro). I punti di forza, oltretutto, sono parecchi: la garanzia di cinque anni a chilometraggio illimitato, i consumi bassissimi, la cilindrata contenuta (interessante per risparmiare sull’assicurazione) e il grande spazio a disposizione dei passeggeri posteriori.
ISTANBUL - Nella prima parte del 2012 la Hyundai ha aumentato le vendite in Italia dell’8% circa, a fronte di una contrazione generale del mercato del 20%. Il segreto di questo risultato non è affatto imperscrutabile: le Hyundai hanno prezzi ragionevolissimi, un buon livello qualitativo e allestimenti che, per lo più, soddisfano le aspettative della clientela senza richiedere integrazioni costose. In più c’è una garanzia appetitosa di 5 anni senza limitazioni di chilometraggio, che comprende anche i controlli in officina e l’assistenza stradale. Lo stile non è ancora una motivazione d’acquisto forte, ma alla Hyundai ci stanno lavorando sodo, rivolgendosi a designer europei per ottenere quella riconoscibilità che, per ora, manca, se si eccettuano i modelli di presentazione più recente come i40 e Veloster. In quest’ottica rientra il restyling della i20, la berlina compatta di segmento B, a soli tre anni dal lancio. Gli interventi estetici sono stati concentrati nella parte anteriore (con nuovi proiettori, paraurti e cofano), ma qualche miglioria è stata apportata anche alla fanaleria posteriore e all’abitacolo, dove la plancia è rivestita in materiale più soffice e gradevole e la console centrale risulta maggiormente curata nei dettagli. In termini di dotazione c’è da segnalare l’adozione dell’ESP di serie su tutta la gamma, una condizione “sine qua non” per ottenere nuovamente le cinque stelle EuroNCAP (la versione precedente le aveva già conseguite) dopo l’inasprimento dei criteri di valutazione della sicurezza. Ci sono poi novità sul fronte motori, perché la gamma è stata adeguata a quella della cugina Kia Rio, con la quale la i20 condivide la base meccanica. Il 1.200 a benzina guadagna 7 CV (da 78 a 85), il turbodiesel 1.400 CRDi cresce addirittura
di 15 CV (da 75 a 90) e poi c’è il nuovo 1.1 CRDi da 75 CV. In più, solo per la Hyundai, arriva un 1.400 a benzina da 100 CV, offerto anche con cambio automatico. In Italia, nel segmento B, il motore a benzina viene preferito nel 60% dei casi, ma la situazione potrebbe cambiare con l’arrivo del piccolo tre cilindri a gasolio di 1.120 cc che, a parità di allestimento, fa crescere il prezzo di 1.500 euro rispetto al 1.200 a benzina (abbinato però a un cambio a cinque marce, non a sei). Questo tre cilindri si dimostra più silenzioso e uniforme nell’erogazione rispetto alla media dei motori con la stessa architettura. Oltretutto ha un un tiro deciso in basso che, nell’uso normale, permette prestazioni non molto distanti quelle del 1400 CRDi a quattro cilindri. E sviluppa anche un allungo più che accettabile. Oltre che nella versione standard, sarà disponibile anche in quella “eco”, denominata Blue Drive, che è dotata di start&stop, pneumatici a bassa resistenza al rotolamento e gestione ottimizzata dell’alternatore per contenere consumo ed emissioni. A questo proposito, i dati ufficiali parlano di 26,3 km/litro e 99 g/km di CO2 nel ciclo combinato e di 27,8 km/litro e 93 g/km per la Blue Drive. La i20 è regolata per privilegiare il confort, ha un assetto abbastanza morbido ed è anche molto silenziosa (più le diesel, per la verità). In aggiunta offre un’abitabilità posteriore e una sensazione generale di solidità e accuratezza di montaggio ai vertici della categoria. I prezzi partono da 11.250 euro (110 in più della vecchia gamma) ma quelli della 1.1 CRDi cominciano da 12.750 euro, con la Blue Drive posizionata a 14.000 euro. Le versioni a cinque porte costano 500 euro più delle tre porte. Saverio Villa
hyundai i20 1.1 crdi 5p sound edition
È stata ritoccata nella parte anteriore e rinnovata nella gamma motori. Ora c’è anche un 1.100 turbodiesel a tre cilindri, con poca sete di gasolio e una brillantezza che sorprende
PREZZO: 14.500 € i numeri MOTORE: turbodiesel, 3 cilindri in linea CILINDRATA: 1.120 cc POTENZA: 55 kW/75 CV COPPIA: 180 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,00/1,71/1,49 m CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 295/1.060 litri 0/100 KM/H: 15,7 secondi VELOCITÀ: 160 km/h CONSUMO COMBINATO: 3,8 l/100 km EMISSIONI CO2: 99 g/km
cosa c’è e cosa si paga 6 AIRBAG BLUETOOTH CERCHI IN LEGA DA 15” CLIMATIZZATORE MANUALE CAVO IPOD ESP FENDINEBBIA NAVIGATORE SATELLITARE RADIO CD/MP3 VERNICE METALLIZZATA
di serie di serie 350 € di serie di serie di serie di serie di serie di serie 400 €
con chi se la gioca Citroën C3 1.4 HDi Fiat Punto 1.3 MJT 75 CV 5p. Ford Fiesta 1.4 TDCi 5p.
da 14.350 € da 14.450 € da 14.750 €
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LaPROVA
AUTORAMA 19 Giugno 2012
VW Golf Cabrio GTI
aPriti Cielo! è il momento della gti
MONACO DI BAVIERA - La settima gene-
razione della Golf è ormai alle porte sarà esposta in anteprima al Salone di Parigi del prossimo autunno - ma la gamma attuale della compatta tedesca ha ancora molto da dire e una carta tutta speciale da giocare: un bel regalino ad appassionati di sigle eloquenti e di “estate sulla pelle” che stanno per venire accontentati in un colpo solo con l’arrivo della prima Golf Cabrio GTI della storia. Esteticamente sono i richiami di colore rosso a dare carattere al modello, con i fili che incorniciano e interrompono la presa d’aria anteriore e le pinze dei freni che occhieggiano dietro i cerchi in lega specifici da 17 pollici. La capote è in tela a movimento elettrico e compie la sua parabola fino ai 30 orari in 9 secondi per aprire l’abitacolo al cielo, in 11 per isolarlo. Interni sobri, con volante a tre razze con comandi integrati, grande schermo al centro della consolle per il navigatore e le altre funzioni di infotainment e un gustoso tocco retrò dato dal tessuto a quadretti che riveste i sedili, lo stesso della prima GTI. Il bagagliaio è abbastanza capiente per una cabrio, con un volume che rimane immutato quale che sia la configurazione di utilizzo. E a proposito di utilizzo, chiariamo subito che l’essersi levata il cappello non ha pregiudicato in alcun modo le già note doti dinamiche della GTI. I tecnici di Wolfsburg hanno infatti svolto un opportuno lavoro per bilanciare la perdita di peso nella metà superiore della vettura: “ciò che rimane” è stato irrobustito ed è in grado da solo di bilanciare perfettamente le forze torsionali che agiscono sull’auto in movimento.
A spingere la Cabriolet è il quattro cilindri TSI turbo a iniezione diretta da 210 CV, che conferma il suo vigore anche in questa applicazione. Parliamo di un propulsore in grado di garantire coppia motrice praticamente ovunque, dai bassi regimi fino al limitatore, senza che si avvertano cadute di tensione o vuoti di spinta. I dati di riferimento infatti collocano la tedesca nel club delle cabrio sportive: in velocità si arriva fino a 237 orari, mentre in 7,3 secondi si scatta da 0 a 100. I valori appena scritti sono quelli relativi alla versione con cambio meccanico a sei marce, preciso e di piacevole utilizzo; il nostro consiglio è però indirizzato senza esitazione alcuna verso il DSG. Il sovrapprezzo è di 1.900 euro e se in velocità di punta perde qualcosina, è bene essere consapevoli del fatto che ci si porta a casa una delle migliori trasmissioni in circolazione, rapida e soprattutto indolore. Se poi si è in vena di spendere allora conviene mettere in lista anche la regolazione dinamica degli ammortizzatori, che mi-
perchÉ vale la pena di pensarci pensarci
L’inedito binomio GTI e cabriolet regala grandi emozioni che, oltrettutto, possono essere condivise in quattro
gliora ulteriormente il comportamento su strada con la possibilità di scegliere tra tre tarature, dalla più confortevole alla più sportiva. Tra le sensazioni che si provano al volante della Cabrio GTI, quella di una guida precisa è la più immediata. La vettura è capace di pennellare le traiettorie e continua a farlo con disinvolutura anche a velocità notevoli. E nessun problema di comfort se - con ogni ragione - si vuole abbinare all’andatura sostenuta un po’ di aria tra i capelli: basta montare la rete frangivento fornita di serie per isolare l’abitacolo da turbolenze e noiosi spifferi. Se poi succede quello che è capitato a noi durante la prova stampa, e cioé imbattersi in un diluvio universale in piena regola, allora verrà subito notata la perfetta impermeabilizzazione della tela, che oltre a non lasciar passare certamente l’acqua, permette anche di udire il compagno di viaggio maledire il meteo bavarese senza che la sua voce venga annullata dal fragore della grandine. Cristina Altieri
Capote in tela per andare sul classico L’incredibile silenziosità che si avverte all’interno dell’abitacolo della Golf Cabrio GTI è dovuta, oltre che alle nuove speciali guarnizioni dei cristalli e delle porte, alla particolare struttura della capote, costituita da elementi della tiranteria, da un rivestimento interno, da un’imbottitura che copre tutta la superficie e da un rivestimento esterno che presenta tra l’altro particolari cuciture longitudinali per lo scolo della pioggia. Fissato al telaio per mezzo di listelli di assemblaggio avvitati e anch’essi rivestiti in tessuto, il tetto in tela non si gonfia nemmeno alle alte velocità, a tutto vantaggio dell’aerodinamica della vettura. L’azionamento della capote avviene mediante un apposito interruttore sulla console centrale: premendolo si attivano due pompe idrauliche che forniscono la pressione necessaria per effettuare il movimento. Che avviene nel massimo silenzio, naturalmente, visto che anche l’unità idraulica è dotata di un rivestimento in materiale isolante. La capote della Golf GTI Cabrio viene bloccata e sbloccata da un sistema di chiusura elettromeccanico completamente automatico, perciò non è necessario alcun intervento manuale per completare l’opera del meccanismo elettroidraulico. Il lunotto termico in cristallo, ampio, assicura una buona visibilità posteriore.
vW golf cabrio gti
Finalmente a trentasei anni alla Golf Cabrio è venuta voglia di divertirsi e per la prima volta si regala la declinazione GTI: reattiva e affidabile, a prova di... tempesta
PREZZO: 32.100 € i numeri MOTORE: benzina, 4 cilindri CILINDRATA: 1.984 cc POTENZA: 155 kW/210 CV COPPIA: 280 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,25/1,78/1,42 m CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 250 litri 0/100 KM/H: 7,3 secondi VELOCITÀ: 237 km/h CONSUMO COMBINATO: 7,6 l/100 km EMISSIONI CO2: 177 g/km
cosa c’è e cosa si paga ASSETTO SPORTIVO RIBASSATO di serie ASSISTENZA PARTENZE IN SALITA di serie CERCHI IN LEGA DA 17” di serie FARI BIXENO ADATTIVI 1.475 € NAVIGATORE da 961 € REGOLATORE VELOCITA’ di serie SENSORI PARCHEGGIO ANT E POST 550 € REGOLAZIONE ADATTIVA ASSETTO 938 € RETE FRANGIVENTO di serie VERNICE METALLIZZATA 550 €
con chi se la gioca Audi A3 Cabrio 1.8 TFSI BMW 120i Cabrio Mini Cooper S Cabrio
da 33.430 € da 35.850 € 29.150 €
Il richiamo al rosso non può mancare neppure all’interno dell’abitacolo. In quello della Cabrio GTI, ben arredato e funzionale, il colore della sportività “cuce” volante, leva del cambio e leva del freno a mano, oltre a dipingere le lancette di contagiri e tachimetro
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Giugno 2012
percHé vale la pena di pensarci pensarci
Se il prezzo di gasolio e benzina rischia di mettere in crisi il bilancio familiare, il metano è la scelta ideale
Opel Zafira Tourer 1.6 Turbo ecoM
a gas conviene
Esteticamente non ci sono differenze e, nonostante serbatoi e bombole (a seconda dell’alimentazione), non ne risentono nemmeno gli spazi. Capacità di carico e abitabilità rimangono infatti immutate
RÜSSELSHEIM - A tutto gas fino a 443 km e con soli 20 euro: poco più della metà di quello che si spenderebbe in benzina. Opel rilancia la gamma a doppia alimentazione benzina/metano con promozioni che, al momento di andare in stampa, sono in fase di definizione. Il fiore all’occhiello della gamma ecoM (gas naturale) è Zafira Tourer, il cui motore turbo benzina da 1,6 litri eroga 150 CV e può venire alimentato anche a biogas, una soluzione che annulla sostanzialmente le emissioni di CO2. Grazie ai nuovi serbatoi in fibra di carbonio (più leggeri, più capienti e più costosi), la MPV ha un’autonomia totale di 680 chilometri, 530 dei quali a metano, statisticamente sufficienti per raggiungere una delle 790 stazioni di servizio presenti
Risparmiare davvero e subito: con la Zafira ecoM (a metano) è possibile, senza rinunciare alle prestazioni. In attesa della versione a gpl in Italia (in aumento del 3,5% nel 2011). A bordo della ecoM il comfort è buono, grazie all’insonorizzazione efficace, mentre le risposte del motore non deludono: quando si preme sull’acceleratore, quasi non ci si accorge della differenza con le motorizzazioni a benzina. Lo scatto non è da “brucia-semafori”, ma è ampiamente soddisfacente per chi impiega la vettura secondo la sua vocazione: la famiglia. Alla doppia alimentazione è conferita “pari dignità” anche dal punto di vista dell’im-
magine, grazie all’indicatore inserito nella consolle centrale. Complice l’impennata dei prezzi dei carburanti, alla brusca frenata delle motorizzazioni tradizionali si contrappone la nuova ascesa di quelle a metano: nel primo quadrimestre del 2012 le immatricolazioni sono crollate in Italia del 20%, ma le consegne di veicoli a gas naturale sono schizzate del 51,7%. In assenza di promozioni, Opel stima che il maggiore costo di acquisto si ammortizzi in 15 mesi. In Ita-
opel zafira tourer ecom
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A UTORAMA 20
PREZZO: 27.700 € i numeri MOTORE: turbo benzina/metano, 4 cilindri CILINDRATA: 1.598 cc POTENZA: 110 kW/150 CV COPPIA: 210 Nm CAMBIO: manuale a 6 rapporti TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,66/1,93/1,68 m CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 152/1.860 litri 0/100 KM/H: 11,2 secondi VELOCITÀ: 204 km/h CONSUMO COMBINATO: 7,2 l/100 km EMISSIONI CO2: 129 g/km
lia, Opel vende l’80% dell’intero parco di auto “convertito” a gas naturale. La revisione delle bombole, per legge, è fissata ogni 4 anni. È previsto un controllo specifico con un costo di 300 euro a carico del cliente per lo smontaggio e il rimontaggio dei serbatoi ed il loro invio al centro specializzato. Circa i prezzi, non esistono certezze: è quasi escluso che venga applicato il listino (27.700 euro) e se venissero riconfermate (come pare) le promozioni di maggio Zafira Tourer ecoM potrebbe avere un prezzo di ingresso di 23.200 euro (addirittura 19.250 per la One, ovvero il modello vecchio). L’offensiva sulle alimentazioni alternative - le conversioni vengono fatte “in casa” dalla controllata Special Vehicles Gmbh, che nel solo 2012 conta di sfornare 50 mila veicoli - verrà potenziata in settembre con la gamma GPL TECH, che in autunno si allargherà anche ad Insignia e Zafira Tourer. Le due auto si aggiungeranno a Corsa a 3 e 5 porte (1.2 da 83 CV), Meriva (1.4, 120 CV) e Astra (5 porte e Sports Tourer, entrambe con l’1.4 da 140 CV). La spesa iniziale dell’impianto viene ripagata in un anno e mezzo, dicono in Opel. La garanzia è di 2 anni. Le emissioni di CO2 calano fino al 15%, mentre quelle di ossido di azoto vengono abbattute anche dell’80%. L’autonomia complessiva grazie al doppio serbatoio, arriva addirittura a toccare i 1.400 km. Mattia Eccheli
Maserati GranTurismo Sport
auto che piace si cambia (poco) percHé vale la pena di pensarci pensarci
Sopra, il profilo posizonato nella parte inferiore del paraurti fa parte del nuovo pacchetto aerodinamico. Rivisti anche i cerchi e le pinze dei freni, ora disponibili in nove tonalità
maserati gt sport
Non ci si deve pensare: si deve lasciare spazio alle emozioni suscitate dal sound del V8 Ferrari e dalle forme sexy
MODENA - Bella e intrigante. Questione di gusti, ma nel caso della GranTurismo i consensi sono praticamente unanimi. Un fascino che scaturisce da proporzioni perfette e curve ben distribuite, rese ancora più seducenti dal restyling: un lavoro di fino su fari, paraurti, minigonne e gruppi ottici posteriori. La mano è stata leggera anche sulla meccanica: la potenza cresce di 20 CV, l’assetto è stato irrigidito del 10%, mentre le trasmissioni (automatica o elettroattuata MC Shift, a scelta) sono state riviste, riducendo fino al 50% tempi di cambiata.
Girata la chiave, il V8 by Ferrari ripaga il ritardo generazionale rispetto alla concorrenza (orientata verso motori turbo, più ricchi di coppia ma “afoni”) con un sound da brividi. Il 4.700 raggiunge il picco di coppia a 4.750 giri, ma già a 3.500 spinge con decisione. E sono soddisfazioni. Il cronometro dà ragione alle rivali turbo, soprattutto in ripresa, ma l’italiana non nasce per correre: il bello è godersela in scioltezza. Così facendo si apprezzano la precisione nel seguire le traiettorie, la sensibilità di sterzo e gli elevati limiti di tenuta. Se invece si pretende di
PREZZO: 126.820 € i numeri MOTORE: benzina, 8 cilindri a V CILINDRATA: 4.691 cc POTENZA TOTALE: 338 kW/460 CV COPPIA TOTALE: 520 Nm CAMBIO: automatico a 6 rapporti TRAZIONE: posteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,88/1,85/1,35 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 260 litri 0/100 KM/H: 4,8 secondi VELOCITÀ: 298 km/h CONSUMO COMBINATO: 15,2 l/100 km EMISSIONI CO2: 354 g/km
più, i 1.880 kg iniziano a... pesare. Le reazioni sono meno composte e il retrotreno tende a scivolare con una certa rapidità. Nulla che non sia gestibile anche da mani poco esperte, ma i tagli dell’ESP si fanno sentire e il piacere di guida risulta penalizzato. Alla luce di questo, la trasmissione più azzeccata è quella automatica tradizionale: i tempi di cambiata si dilatano (2 decimi
contro 1 del robotizzato), ma la fluidità non è paragonabile. Con l’MC Shift c’è un appagante effetto frusta quando si chiamano le marce, in Sport, ma in modalità Normal si innesca un poco piacevole “elastico”. Il restyling ha coinvolto anche l’abitacolo: i sedili sono stati rivisti nell’ergonomia e il volante è piatto nella parte inferiore, ma l’effetto agè rimane. Una sensazione dovuta al navigatore di vecchia generazione e ai coperchi degli airbag sui pannelli porta, spariti anche dalle citycar. Disponibile da luglio, la GranTurismo Sport è proposta a 126.820 euro con l’ automatico, a 132.415 con l’MC Shift. Adriano Tosi
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LaPROVA
AUTORAMA 21 Giugno 2012
percHé vale la pena di pensarci pensarci
Difficile trovare una compatta di tale prestigio. Ovvio, il prezzo è elevato, ma lo sono anche la qualità e la tecnologia
La 3 porte è la prima di una gamma che si completerà nel 2014 e sarà molto ampia. Al debutto, però, la nuova A3 monta solo 3 motori: benzina 1.4 da 122 CV e 1.8 da 160, più il turbodiesel 2.0 da 150 CV che abbiamo provato in anteprima
Audi A3 2.0 TDI Ambition
MALAGA - Da sola, rappresenta circa il 20% delle vendite Audi. L’importanza della A3 è dunque sostanziale per la Casa tedesca, che infatti ha già in programma un intenso sviluppo della gamma: Sportback (la 5 porte) a inizio 2013; Sportlimousine (la berlina) e versione a metano a metà del 2013; cabrio, ibrida, S ed RS dal 2014 in poi. Tornando alla prova, sulle strade spagnole ci siamo concentrati sulla 2.0 TDI da 150 CV, ovvero il 70% delle preferenze degli italiani, almeno fino all’arrivo dell’1.6 TDI previsto per fine anno. Il lavoro degli ingegneri tedeschi non si è limitato all’aumento di potenza (dai 143 CV del vecchio modello ai 150 attuali), ma ha riguardato anche la riduzione della rumorosità e delle vibrazioni. I risultati sono tangibili: il timbro del diesel è appena avvertibile e la fluidità di funzionamento regala un comfort notevole a tutte le andature. L’uso del cambio risulta dunque limitato, con tutti i vantaggi che ne conseguono a livello di relax nella guida. Una souplesse propiziata anche dall’assorbimento delle asperità: solo se si opta per i cerchi più sportivi con pneumatici a spalla ribassata le sconnessioni secche generano qualche scossone in abitacolo. Diversamente, tutti i tipi di irregolarità vengono filtrati in modo ottimale. Una “maturità” di comportamento paragonabile a quella della sorella maggiore A4 anche a livello aerodinamico: a 130 km/h c’è solo un lievissimo fruscio nella zona del montante centrale. Tipicamente Audi il feeling di guida: la percezione di sicurezza è totale, così come la prevedibilità delle reazioni. Rimane parzialmente deluso solo chi ama la guida sportiva. La rivale d’elezione, la BMW Serie 1 (in attesa di guidare la nuova Mercedes Classe A e la Volvo V40), grazie alla trazione posteriore sa essere molto più coinvolgente: una volta
audi a3 2.0 tdi ambition
la primogenita di una famiglia allargata PREZZO: 30.000 € (indicativo) i numeri MOTORE: diesel, 4 cilindri in linea CILINDRATA: 1.968 cc POTENZA: 110 kW/150 CV COPPIA: 320 Nm CAMBIO: manuale a 6 marce TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,24/1,78/1,42 m CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 365/1.100 litri 0/100 KM/H: 8,6 secondi VELOCITÀ: 216 km/h CONSUMO COMBINATO: 4,1 l/100 km EMISSIONI CO2: 106 g/km
cosa c’è e cosa si paga APPOGGIABRACCIA ANTERIORE ASSETTO SPORTIVO CERCHI IN LEGA DA 17” COMPUTER DI BORDO A COLORI CRUISE CONTROL FARI ALLO XENO INSERTI MICROMETALLIC RADIO MMI RADIO BANG&OLUFSEN SOSP. MAGNETIC RIDE
di serie di serie di serie di serie di serie optional di serie di serie optional optional
con cHi se la gioca BMW 118d Sport Mercedes A200 CDI Volvo V40 D3
da 29.750 € n.d. da 27.250 €
che si seleziona la modalità intermedia dell’ESP (quella che lascia un po’ più di libertà di controllo al guidatore) ci si può anche permettere qualche sovrasterzo di potenza. Molto più compassata la A3: anche optando per la mappatura Sport dell’Audi Drive Select (il software che agisce sulla taratura del servosterzo, sulla risposta del pedale del gas e, se presenti, sulla durezza degli ammortizzatori e sul regime di cambiata dell’automatico), le risposte rimangono piuttosto filtrate. Ineccepibile, invece, la qualità degli interni. Il livello della compatta di Ingolstadt è sempre stato elevato, con la terza edizione tocca punti di eccellenza sia per quello che riguarda la selezione e il trattamento delle plastiche, sia per quello che riguarda l’accuratezza del montaggio e delle finiture, persino nei punti più nascosti. Insieme alle “virtù” trova conferma però anche il “vizio”: l’abitabilità posteriore non è generosissima, soprattutto in altezza e, come con tutte le tre porte, per prendere posto dietro sono richieste non poche contorsioni.
L’austerità delle generazioni passate lascia posto ad accostamenti cromatici più intriganti (optional), a bocchette d’aerazione in stile aeronautico e a uno schermo a scomparsa molto hi-tech
Adriano Tosi
porta al debutto il nuovo pianale “tuttofare” VARIABILE
VARIABILE
FISSO
VARIABILE
VARIABILE
Efficienza, energie alternative e rinnovabili, auto eco compatibili anche per i Paesi emergenti: attorno a questi tre pilastri il Gruppo Volkwagen ha messo a punto il nuovo pianale MQB per le auto a motore trasversale. Al debutto sulla nuova Audi A3, l’MQB sarà la base delle vetture dei segmenti B, C e D: dalla Polo alla Passat, per intenderci. Ma come si conciliano le esigenze di auto così differenti? Attraverso l’omogeneità di alcune quote tecniche - quali ad esempio la distanza tra l’acceleratore e il centro della ruota anteriore - unità alla variabilità di altre: il passo, le carreggiate e le dimensioni delle ruote. Altra peculiarità del nuovo pianale è la possibilità di ospitare schemi meccanici molto vari: benzina, diesel, elettrico, metano e GPL. Ultimo ma non meno importante, MQB consentirà di ridurre le varianti di propulsore e cambio dell’88% (riducendo i costi di produzione) e di tagliare mediamente il peso di ogni modello di circa 40 kg, grazie all’utilizzo di materiali evoluti.
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LaPROVA
A UTORAMA 22 Giugno 2012
Audi S6 Avant
Sportive ma con tatto Berlina e Sportback nel gioco dei volumi
PERCHÉ valE la PEna di PEnsaRCi PEnsaRCi
L’interno è nel tipico design Audi ma l’abbondanza di dettagli in acciaio lucido e alluminio rende la plancia molto appariscente. Ma, del resto, la spettacolarità è molto richiesta nei cosiddetti mercati emergenti, ai quali le nuove S6 ed S7 si rivolgono. Le finiture, come sempre, sono al di là di ogni critica
MONACO - Le nuove sportive S6 ed S7 hanno tantissimo in comune ma i loro destini dovrebbero essere differenti: secondo le previsioni Audi, la S6 berlina piacerà soprattutto agli americani, la S6 Avant agli europei e la S7 Sportback ai cinesi. Tutte montano il nuovo V8 biturbo di 4 litri a iniezione diretta di benzina. La potenza è leggermente inferiore a quella del V10 aspirato di 5,5 litri “by Lamborghini” della vecchia S6 (420 cv anziché 435), ma è più efficiente e ha un erogazione di coppia
ben più favorevole (56,1 kgm a 1700 giri contro 55 a 3000): ne conseguono uno scatto ancora più deciso (4,6 secondi da 0 a 100 km/h contro 5,2 per la S6 Avant) e una percorrenza media dichiarata di 10,4 km/litro invece di 7,9. La velocità - autolimitata - resta fissata a 250 km/h. La trazione integrale prevede il differenziale centrale autobloccante che, in condizioni normali, invia il 60% di coppia al retrotreno e, a richiesta, c’è il differenziale posteriore sportivo. Le sospensioni pneumati-
audi s6 avant
Il nuovo e potentissimo V8 biturbo assicura prestazioni eccezionali a tutti i regimi e in pieno comfort ma anche una notevole efficienza
Le prestazioni sono elevatissime, ma la comodità e la facilità di guida sono degne di un’ammiraglia
PREZZO: 80.950 € i numERi MOTORE: biturbobenzina, 8 cilindri a V CILINDRATA: 3.993 cc POTENZA: 309 kW/420 CV COPPIA: 550 Nm CAMBIO: a doppia frizione, 7 rapporti TRAZIONE: integrale LUNG./LARG./ALT.: 4,93/1,87/1,45 m CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 565/1.680 litri 0/100 KM/H: 4,7 secondi VELOCITÀ: 250 km/h CONSUMO COMBINATO: 9,7 l/100 km EMISSIONI CO2: 226 g/km
che, con controllo elettronico e altezza variabile, possono essere regolate in base al tipo di guida. Altra novità è il sistema “cylinder on demand”, che esclude 4 cilindri quando la richiesta di potenza è bassa per ridurre i consumi (fino al 5% nel ciclo misto, il 10% a 100 all’ora, secondo la Casa). Ma quando
Motori, sospensioni e pianale sono identici per S6 berlina, S6 Avant e S7 Sportback. Cambiano invece i prezzi e, anche se solo marginalmente, le prestazioni a causa del peso e dell’aerodinamica differenti. La S6 berlina pesa una cinquantina di kg in meno rispetto alla Avant e questo le permette di scattare da 0 a 100 km/h in 4”6, mentre il prezzo è di 78.550 euro. La S7 Sportback a due volumi, invece, pesa quanto la Avant e, infatti, offre la medesima accelerazione. L’allestimento, però, è un po’ più raffinato, specialmente a livello di cerchi, e questo fa lievitare il prezzo a 89.650 euro.
si verifica il “taglio” il motore produce un suono più ruvido, quindi si attiva l’Active Noise Control che, attraverso gli altoparlanti del sistema audio, emette una controfrequenza che si somma a quella del motore stesso e rende inavvertibile la variazione di sonorità. In aggiunta, i supporti motore attivi isolano la scocca dalle vibrazioni a bassa frequenza. Le prestazioni sono eccezionali, non brutali. Il motore romba in modo avvertibile ma ovattato e spinge in modo straordinario senza sforzo sia in basso che in alto, con la potenza massima raggiunta a 6.400 giri. Il peso dei tre modelli è prossimo alle due tonnellate e si sente, ma la prontezza di sterzo, le sospensioni “ferme” anche se non troppo rigide e l’impianto frenante dimensionato generosamente (a richiesta ci sono i dischi carboceramici) contribuiscono all’agilità. Il cambio a sette marce con doppia frizione è straordinariamente rapido e morbido, ma questa non è una novità. Saverio Villa
Infiniti FX30d S
non Si direbbe, eppure Si è rinnovata MONACO - Incrociarla fa sempre un certo effetto, con quel “musone” sconfinato e la coda da coupé. Un design che ha conquistato molti, in periodi meno difficili dal punto di vista economico (e fiscale), e che continua a piacere. Tuttavia, con un’offerta motori limitata a un 3.000 diesel, a un 3.700 V6 e a un 5.000 V8 benzina, trovare clienti è diventato assai impegnativo. Detto questo, Infiniti ha messo mano alla FX, aggiornando la linea e gli interni. La prima è stata interessata da una rivisitazione della mascherina, ispirata a quella della concept Essence presentata al Salone di Ginevra del 2009. I secondi confermano la buona qualità di materiali e assemblaggio e vantano ora accostamenti cromatici inediti e una differente illuminazione. Differenze che solo un occhio molto esperto può cogliere. Non ci sono aggiornamenti, invece, dal punto di vista meccanico: il 3.000 V6 diesel, nonostante 238 CV e 550 Nm di
PERCHÉ valE la PEna di PEnsaRCi PEnsaRCi
Detto che non è il momento per questa tipologia di vetture, la FX offre tecnologia, qualità e una forte capacità distintiva infiniti fx 30d s
Le novità introdotte col restyling sono marginali e si concentrano nel frontale (la calandra cambia leggermente ai lati), mentre nell’abitacolo sono stati introdotti inediti accostamenti di colore
PREZZO: 64.730 € i numERi MOTORE: diesel, 6 cilindri a V CILINDRATA: 2.993 cc POTENZA TOTALE: 175 kW/238 CV COPPIA TOTALE: 550 Nm CAMBIO: automatico a 6 rapporti TRAZIONE: integrale LUNG./LARG./ALT.: 4,86/1,92/1,68 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 410/1.305 litri 0/100 KM/H: 8,3 secondi VELOCITÀ: 212 km/h CONSUMO COMBINATO: 9 l/100 km EMISSIONI CO2: 238 g/km
coppia, non riesce a imprimere accelerazioni e riprese particolarmente brillanti, causa i 2.175 kg di peso e la lentezza del cambio automatico a 6 rapporti, caratterizzato anche da una sensibile inerzia nell’eseguire i
comandi impartiti manualmente. Quanto al comfort, l’abitacolo sembra una vera e propria “bolla” isolata dal mondo esterno. Le sospensioni isolano con efficacia rara dalle irregolarità di tutti i generi e solo l’insonorizzazione presta il fianco a qualche critica. In accelerazione, infatti, la voce del V6 è sempre un po’ troppo invadente. Sorprende il comportamento in curva: la massa da peso massimo di cui sopra svanisce nel nulla, grazie all’assetto regolabile e al retrotreno a ruote sterzanti (di serie sulla S). Adriano Tosi
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LaPROVA
AUTORAMA 23 Giugno 2012
Ford Ranger 3.2 TDCI Wildtrak
per faticare ma anche per l’happy hour
Indistruttibile e anche inarrestabile, grazie alla trazione integrale e al riduttore, arriva sul mercato in una veste rinnovata che ha un occhio di riguardo anche per il comfort e lo stile CV. L’unità da 150 CV è già sufficiente per assicurare prestazioni brillanti (175 km/h e 11,6 secondi da 0 a 100 km/h), mentre quella di maggiore cilindrata non offre una brillantezza proporzionalmente più elevata (stessa velocità e 10,4 secondi per lo 0-100). Il tutto con consumi medi dichiarati che oscillano tra i 7,3 e i 10,4 l/100 km e non sono proibitivi, anche perché in condizioni normali si può usare la sola trazione posteriore, riducendo l’assorbimento di energia. Quando la strada è normalmente regolare le sospensioni assicurano un comfort notevole e anche l’insonorizzazione è quasi al livello di un’auto normale. Sullo sconnesso l’assorbimento diventa un po’ meno efficace, ma tenuta e maneggevolezza rimangono inaspettatamente buone per un veicolo così. Il cambio manuale a sei marce e la relativa frizione richiedono un po’ di energia, mentre l’automatico con lo stesso numero di rapporti e possibilità di selezione anche manuale è morbido e rapido. E le prestazioni fuoristrada sono ottime, grazie alla presenza del riduttore e all’altezza libera da terra di oltre 231 mm, mentre la capacità di guado raggiunge addirittura gli 800 mm. S.V.
Affronta senza problemi qualsiasi superficie ed è ben accessoriata. Ma non è tutto: è anche una delle auto più sicure del mondo foRd RangER 3.2 tdCi WildtRak
BRESCIA - I pick-up sono mezzi polivalenti, robustissimi, affascinanti nella loro “americanità” e, quando hanno la trazione integrale, diventano praticamente inarrestabili. In questo caso, tra l’altro, possono diventare pericolosi concorrenti delle grandi fuoristrada classiche grazie ai loro prezzi stuzzicanti. Purtroppo, però, la normativa italiana che ne regolamenta la circolazione è controversa e non allineata al resto d’Europa: devono essere omologati come autocarri e il loro utilizzo al di fuori di ambiti professionali può essere sanzionato e, soprattutto, può comportare problemi assicurativi per quanto riguarda l’eventuale risarcimento delle persone presenti a bordo che non siano il conducente o il proprietario del veicolo stesso. Questo, naturalmente, ne limita molto la diffusione. Lo scorso anno nel nostro Paese ne sono stati venduti solo 8.000 circa, mentre altrove la situazione è ben diversa, con il caso limite degli USA, dove i Ford della serie F occupano da anni il primo posto delle classifiche assolute di vendita, restando davanti anche a berline, suv e van. E proprio la Ford presenta ora il rinnovato Ranger 4x4, per migliorare la sua penetrazione in un mercato dominato da Nissan, Mitsubishi e Toyota, ma in cui, più recentemente, si sono affacciate anche VW e Tata. Le dimensioni sono “extralarge” e l’aspetto è diventato più aggressivo e, nel contempo, imponente, mentre l’abitacolo ha un livello di finitura che ha poco da invidiare a quello di una normale berlina come la Mondeo, per restare in famiglia. Senza contare che l’allestimento può comprendere cambio automatico, interni in pelle, navigatore, telecamera posteriore, sedili elettrici e cerchi in lega da 18 pollici. Nelle versioni con cabina doppia e quattro porte, poi, si viaggia davvero comodi in cinque. I motori sono ovviamente turbodiesel: un 2.200 a quattro cilindri da 125 o 150 CV e un 3.200 a cinque cilindri da 200
PERCHÉ valE la PEna di PEnsaRCi PEnsaRCi
PREZZO: 31.000 € (iva escl.) i numERi MOTORE: turbodiesel, 5 cilindri in linea CILINDRATA: 3.198 cc POTENZA: 147 kW/200 CV COPPIA: 470 Nm CAMBIO: autom. a 6 rapporti, riduttore TRAZIONE: integrale LUNG./LARG./ALT.: 5,36/1,85/1,81 m CAPACITÀ DI CARICO: 1.117 kg 0/100 KM/H: 10,4 secondi VELOCITÀ: 175 km/h CONSUMO COMBINATO: 10,4 l/100 km EMISSIONI CO2: 274 g/km
Cosa C’è E Cosa si Paga CAMBIO AUTOMATICO di serie CERCHI DA 18” di serie CLIMATIZZATORE AUTOM BIZONA di serie NAVIGATORE 500 € (iva escl) RADIO/CD, BLUETOOTH di serie RIDUTTORE di serie SEDILE GUIDA REG. ELETTR. di serie SEDILI ANTERIORI RISCALDABILI di serie TELECAMERA E SENSORI POST. di serie TRAZIONE INTEGRALE di serie
Con CHi sE la gioCa Mitsubishi L200 2.5 DI-D 178 CV aut. 31.959 € Nissan Navara 2.5 D. Cab dCi LE aut. 29.256 € Toyota Hilux 3.0 D-4D aut. 29.959 €
pick-up pericolosi ? ma chi l’ha detto ?
Pick-up vuol dire sicurezza. Questo, almeno, si potrebbe essere portati a pensare, data la robustezza dei veicoli adatti al lavoro. In realtà, il concetto è sempre stato smentito dai crash test: il telaio rialzato aiuta se lo scontro avviene con un’altra auto. Il discorso cambia se l’incidente si verifica contro un ostacolo fisso. I pick-up hanno sempre sofferto a causa di una struttura troppo “grezza”, poco adatta ad assorbire le forze d’urto. Forze che si scaricano sugli occupanti, generando lesioni di non poco conto. Storia passata, nel caso del Ford Ranger, quarta auto più sicura del mondo dopo le BMW Serie 5 e Serie 3 e la Volvo V60. Un risultato frutto di un progetto accurato: nella protezione per gli adulti, il Ranger porta a casa un 96% di valutazione (cellula di sicurezza intatta: tibie e femori dei passeggeri anteriori sono fuori pericolo), mentre 86% è il voto per la tutela dei bambini (si è verificato solo un lieve spostamento del manichino nell’impatto). 81% va alla salvaguardia del pedone, 71% ai sistemi di assistenza. Il controllo di stabilità è sempre di serie, non disponibile il limitatore di velocità.
L’allestimento Wildtrak è il più ricco e vistoso ed è disponibile solo col motore 3200 e il cambio automatico. Nella gamma italiana, però, c’è anche la versione Limited, che ha comunque ha una dotazione molto generosa, la cabina in configurazione estesa e viene offerta anche col 2200 TDCI da 150 CV. I prezzi del Ranger Limited partono da 26.500 euro, sempre iva esclusa
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