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Settimanale di informazione e cultura del mondo dei motori
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Nº 604 / 24 - 30 NOVEMBRE 2014
La smart fortwo resta sotto i 2,7 metri di lunghezza ma diventa più larga e abitabile
COPPIA D’ASSI La smart forfour, per 80 cm in più, offre 4 posti, 5 porte e tante soluzioni di carico furbe
ANNIVERSARIO VW GOLF Un successo che dura ininterrottamente da 40 anni NEWS Tutte le novità dei saloni di Los Angeles e Guangzhou
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2 AUTORAMA
NOVEMBRE
2014
NEWS
SPECIALE SALONI
VIDEO
LOS ANGELES A GIUDICARE DALLE ANTEPRIME PIÙ INTERESSANTI VISTE IN OCCASIONE DELLA RASSEGNA CALIFORNIANA SEMBRA PROPRIO CHE LA CRISI, NEGLI USA, SIA SOLO UN RICORDO: SPORTIVITÀ IN PRIMO PIANO CON UN OCCHIO ALLO STILE RICERCATO E UN ALTRO ALL’ECOLOGIA
MAZDA/ CX-3: LA SORELLA MINORE DELLA CX-5 Arriverà in Giappone nella primavera del 2015 e sbarcherà nel nostro Paese pochi mesi più tardi la Mazda CX-3, piccola suv della Casa giapponese (sorella minore della CX-5) che tenterà di rubare clienti a modelli come la Opel Mokka e la neonata Fiat 500X. Lunga 4,27 metri, larga 1,76 metri, alta 1,55 metri, con un passo di 2,57 metri, sarà disponibile a trazione anteriore o integrale e sarà caratterizzata da un design aggressivo e filante ispirato alla “cugina” Mazda2, con cui condivide la base tecnica. La gamma motori al lancio sarà composta da tre unità (la cui potenza non è ancora stata comunicata ufficialmente) - due 2 litri a benzina Skyactiv-G (probabilmente da 120 e 165 CV) e un 1.5 turbodiesel Skyactiv-D (forse da 105 CV) - abbinate ad un cambio manuale a sei marce o ad una trasmissione automatica a sei rapporti. Il listino ufficiale non è ancora stato annun ciato, ma il prezzo della versione “entry-level” non dovrebbe superare i 20.000 euro
CHEVROLET/ UN OMAGGIO A CHAPARRAL PER GRAN TURISMO
LEXUS/ CON QUESTA CONCEPT LA SPORTIVA RC DIVENTA CABRIOLET
C0 La Chevrolet Chaparral 2X Vision Gran Turismo Concept - prototipo che si potrà guidare solo nel videogioco Gran Turismo 6 su PlayStation 3 - è un omaggio alla Chaparral, Marchio automobilistico statunitense che tra gli Anni '60 e '80 realizzò numerose vetture da corsa in collaborazione con General Motors. Le caratteristiche tecniche di questo esercizio di stile puramente virtuale sono fantascientifiche: il motore da 912 CV sfrutta un laser alimentato da batterie agli ioni di litio che permette alla supercar "yankee" di raggiungere una velocità massima di 384 km/h e di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 1,5 secondi. Più simile ad una tuta alare che ad una sportiva tradizionale, si guida sdraiati intervenendo sulle numerose appendici aerodinamiche presenti
AUTORAMA
Saverio Villa
N. 604 /24 - 30 NOVEMBRE 2014 DIRETTORE RESPONSABILE Cristina Altieri cristina.altieri@hubcomunicazione.it DIRETTORE EDITORIALE Saverio Villa saverio.villa@hubcomunicazione.it CONSULENTE DI DIREZIONE Paolo Altieri
Cristina Altieri Paolo Altieri
Michele Orfino REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Viale dei Partigiani, 118/c 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.22472162 - Fax 02.700430623 redazione@hubcomunicazione.it SEDE LEGALE Via Stresa, 15 - 20125 Milano Manoscritti e fotografie non richiesti non si restituiscono. Tutti i diritti riservati © by AUTORAMA.
Marco Coletto
Mattia Eccheli
Andrea Rapelli
Adriano Tosi
La Lexus LF-C2 Concept non è altro che un prototipo che anticipa le forme della futura versione cabriolet della sportiva RC, il cui arrivo è previsto per il 2015. La concept car nipponica 2+2 - lunga 4,72 metri - è caratterizzata dall'assenza del tetto, dalla vernice dorata e dai vistosi cerchi in lega da 20"
BENTLEY/ MULSANNE SPEED: SI SCOPRE E DIVENTA GRAND CONVERTIBLE La Grand Convertible, anteprima mondiale Bentley al Salone di Los Angeles 2014, non è altro che una cabriolet realizzata sulla stessa base della Mulsanne Speed e dotata dello stesso motore 6.750 V8 da 537 CV e 1.100 Nm di coppia. Per il momento è solo una concept ma la versione di serie - che sarà realizzata in pochi esemplari - debutterà il prossimo anno. All'esterno spiccano la livrea Sequin Blue (colore ottenuto a partire da una singola paillette di un abito da sera di alta sartoria) impreziosita da una finitura argento applicata al cofano e alla cornice del parabrezza e il tonneau realizzato con un intero pezzo di radica arricchito da linee parallele di acciaio cromato. Dentro troviamo invece 14 rivestimenti in pelle conciata al naturale, trapuntature a rombi e cuciture incrociate realizzate a mano
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QOROS 3 CITY SUV
VIDEO
GUANGZHOU
VOLKSWAGEN/ GOLF SPORTWAGEN HYMOTION, LA VARIANT A IDROGENO Il suo nome ufficiale è Volkswagen Golf SportWagen HyMotion ma per rendere più riconoscibili le sue caratteristiche sarebbe meglio chiamarla semplicemente Golf Variant a idrogeno. Questo prototipo - basato sulla versione familiare della compatta più amata
dagli italiani - sfrutta la tecnologia delle celle a combustibile (idrogeno e ossigeno insieme per produrre energia rilasciando solo vapore acqueo) che a breve vedremo su alcuni modelli di serie della Casa di Wolfsburg. Dotata di trazione anteriore, ha una potenza
di 136 CV, un'autonomia di 499 km e impiega dieci secondi per accelerare da 0 a 100 km/h. Bastano solo tre minuti per riempire i quattro serbatoi. Ora resta "solo" da creare una rete capillare di distributori. Un’impresa tutt’altro che semplice
AUDI/ IBRIDO PLUG-IN E IDROGENO PER LA A7 La concept Audi A7 h-tron unisce la tecnologia ibrida plug-in (ricaricabile attraverso una presa di corrente) all'alimentazione a idrogeno. Raggiunge una velocità massima di 180 km/h, scatta da 0 a 100 chilometri orari in 7,9 secondi, consuma un chilogrammo di idrogeno ogni 100 km e ha un'autonomia di 500 km. Il tutto ad emissioni zero. Dotata di trazione integrale quattro elettrica, monta nella parte anteriore una cella a combustibile. All'anodo viene fornito idrogeno, che viene scomposto in protoni ed elettroni. I primi migrano attraverso la membrana verso il catodo dove reagiscono con l'ossigeno presente nell'aria producendo vapore acqueo mentre i secondi forniscono energoia elettrica. L'Audi A7 h-tron è anche dotata di una batteria agli ioni di litio (posizionata sotto il vano bagagli) - ricaricabile
La famiglia della Qoros 3 - convincente compatta cinese, la prima (e fino a questo momento unica) “pechinese” ad aver conquistato cinque stelle nei crash test Euro NCAP - si allarga: dopo le versioni Sedan (a quattro porte) e Hatch (a cinque porte) è ora la volta della City Suv, variante rialzata (+ 6,7 cm) della berlina a 2 volumi. Dotata di un motore 1.6 turbo a benzina da 156 CV che le permette di raggiungere una velocità massima di 205 km/h (208 con il cambio automatico a doppia frizione a sei rapporti), di accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 10,1 secondi (10,8) e di dichiarare consumi pari a 6,8 l/100 km, debutterà in Cina alla fine del 2014 mentre bisognerà aspettare il 2015 per vederla da noi. La dotazione di serie, molto ricca, comprenderà fin dalla versione “entry-level” (prezzi non comunicati ma comunque sotto i 20.000 euro) i cerchi in lega, il Bluetooth, il climatizzatore e l’avviamento senza chiave
MERCEDES-MAYBACH CLASSE S
in due ore (con una presa di tipo industriale, 380 Volt) o quattro ore (presa domestica, 230 Volt) tramite un cavo - che garantisce percorrenze fino a 50 km ad “emissioni zero” e di due motori elettrici che erogano una potenza complessiva di 231 CV (310 per brevi periodi quando la tensione viene aumentata)
AUDI/ IL FUTURO DEI QUATTRO ANELLI È LA PROLOGUE
Il marchio Maybach non è morto: verrà usato dalla Mercedes come sottobrand (Mercedes-Maybach) destinato alle versioni più esclusive dei suoi modelli. La prima vettura a beneficiare di questo trattamento - la classe S - arriverà a febbraio 2015 (prezzi non comunicati). Più grande (+ 20 cm alle voci "lunghezza" e "passo") della già maestosa variante "Lunga", presenta un ingombro longitudinale di 5,45 metri e una distanza tra le ruote di ben 3,37 metri. Inoltre c’è tutto quello che serve per coccolare i passeggeri: legno, pelle e cromature, due poltrone singole, climatizzatore quadrizona, orologio IWC e un amplificatore che consente di migliorare la comunicazione con gli occupanti del sedili anteriori. La Mercedes-Maybach classe S si distingue esteticamente dalla "Lunga" per la portiera posteriore più corta di 6,6 cm (per avere un design più armonioso) e per la zona del finestrino laterale più vicina alla coda integrata nel montante posteriore. La gamma dell'ammiraglia più lussuosa della Stella - che raggiunge i 250 km/h e accelera da 0 a 100 chilometri orari in 5 secondi netti - è composta da due versioni. La 500 anche a trazione integrale - monta un motore 4.7 V8 da 455 CV e 700 Nm abbinato ad un cambio automatico a nove rapporti, mentre la 600 risponde con un 6.0 V12 da 530 CV e 830 Nm di coppia e con una trasmissione, sempre automatica, a sette rapporti
INFINITI QX50 RESTYLING
Le Audi dei prossimi anni avranno un design molto simile a quello della concept Prologue. Questo prototipo - realizzato dal nuovo responsabile del Centro Stile dei quattro anelli Marc Lichte - anticipa le forme della futura A9, un'elegante coupé a quattro porte realizzata
sulla base dell'ammiraglia A8 che dovrebbe sbarcare nelle concessionarie nel 2015 o nel 2016. Lunga 5,10 metri e con un passo di 2,94 metri, monta un cattivissimo motore 4.0 TFSI biturbo ad iniezione diretta di benzina che genera una potenza di 605 CV e una coppia di
750 Nm e permette alla versatile sportiva di Ingolstadt di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 3,7 secondi. Alla voce "consumi dichiarati", la scheda tecnica recita 8,6 l/100 km e il piacere di guida è garantito dalla trazione integrale e dalle quattro ruote sterzanti
Dopo sei anni dal lancio la Infiniti QX50 si rinnova: la suv “entry-level” del brand di lusso Nissan ha approfittato della rassegna cinese per mostrare tutte le modifiche di cui ha beneficiato in occasione del restyling. La novità più importante riguarda l’aumento del passo di 8 centimetri (che permette di offrire più spazio alle gambe dei passeggeri posteriori). Non vanno sottovalutati, però, i cambiamenti estetici che hanno portato alla rivisitazione della mascherina e dei paraurti e all’introduzione di gruppi ottici a LED. La Infiniti QX50 restyling sarà commercializzata dal 2015 solo in Asia (con un motore 2.5 sei cilindri a benzina da 235 CV) ma non si esclude in futuro lo sbarco in Europa, magari con un diesel
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4 AUTORAMA
VI DEO
NOVEMBRE
2014
LaPROVA it.smart.com
Smart fortwo 90 e forfour 70
SDOPPIAMENTO DI PERSONALITÁ
L'elemento strutturale (e in seconda battuta di design) di spicco continua a essere la cellula Tridion ad alta resistenza, che per i due esemplari in foto è in nero. A proposito di design: il muso alto è necessario per le normative di sicurezza per i pedoni
ANCORA PIÙ FURBA GRAZIE ALLA DECLINAZIONE A PASSO CORTO E LUNGO, CON DUE E QUATTRO POSTI, LA SMART PUNTA A CONFERMARSI COME REGINA DELLE CITYCAR, MA CON UN TELAIO PIÙ RAFFINATO SI COMPORTA BENE SU OGNI TERRENO barcellona (spagna) - Vista in pianta la nuova smart fortwo pare diventata ancora più quadrata, perché la lunghezza è rimasta sotto il limite dei 2,7 metri, ma la larghezza è cresciuta di 10 cm, arrivando a 1,66 metri. E la nuova forfour a quattro porte aggiunge un passo maggiorato da 1,87 a 2,49 metri per sembrare appoggiata ancora più solidamente alla strada. E provando le due versioni, abbiamo avuto la dimostrazione che la dinamica è migliorata fino al punto di dimostrarsi
PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI
La fortwo è più unica che rara per praticità urbana e adesso sa anche convincere quanto a doti stradali. La forfour offre invece il look modaiolo della sorellina, ma è un'alternativa valida per le mamme con più di un figlio divertente. Lo sterzo è sempre piuttosto leggero, ma le sospensioni limitano il rollio pur senza essere rigide come in passato. In più c’è anche un nuovo cambio manuale a cinque marce che rispetto al precedente robotizzato dà una sensazione di controllo molto maggiore ed è anche più
confortevole, anche se nel traffico obbliga a qualche impegno in più. Detto questo, a gennaio arriverà l’automatico a doppia frizione con sei rapporti (1.000 euro un più), immensamente più fluido rispetto al robotizzato di cui sopra e
LA SCHEDA
PREZZO da 12.750 euro vedi il listino completo ALIMENTAZIONE turbobenzina MOTORE 3 cilindri in linea CILINDRATA 898 cc POTENZA 66 kW/90 CV COPPIA 135 Nm CAMBIO munuale a 5 marce TRAZIONE posteriore DIMENSIONI 2,69/1,66/1,56 metri VOLUME BAGAGLIAIO 260/350 litri 0/100 KM/H 10,4 secondi VELOCITÀ 155 km/h CONSUMO COMBINATO 4,2 l/100 km EMISSIONI CO2 97 g/km
anche abbastanza rapido (più in salita che in scalata, per la verità). Volendo, potrà avere anche le leve al volante. I motori sono inizialmente due: 1.0 aspirato da 70 CV e 900 turbo da 90 CV (per la forfour, però, il più potente sarà disponibile solo da fine anno), mentre non ci sarà mai la diesel. Il primo è regolare e va benissimo per la città, però va stimolato col cambio se ci si vuole muovere in modo spedito; sul secondo si sente l’effetto del turbo, che influisce un po’ sulla regolarità di marcia, ma regala una bella vivacità, soprattutto alla fortwo che pesa
CON CHI SE LA GIOCA* SMART FORTWO da 12.750 euro TOYOTA IQ da 12.450 euro *PREZZI D’INGRESSO ALLA GAMMA
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LA SCHEDA
PREZZO da 13.400 euro vedi il listino completo ALIMENTAZIONE benzina MOTORE 3 cilindri in linea CILINDRATA 999 cc POTENZA 52 kW/71 CV COPPIA 91 Nm CAMBIO manuale a 5 marce TRAZIONE posteriore DIMENSIONI 3,50/1,66/1,55 metri VOLUME BAGAGLIAIO 185/975 litri 0/100 KM/H 15,9 secondi VELOCITÀ 151 km/h CONSUMO COMBINATO 4,2 l/100 km EMISSIONI CO2 97 g/km
CON CHI SE LA GIOCA* SMART FORFOUR da 13.400 euro FIAT PANDA da 10.610 euro RENAULT TWINGO da 9.950 euro VOLKWAGEN UP! da 10.375 euro *PREZZI D’INGRESSO ALLA GAMMA
85 kg in meno. Tornando al comportamento in curva, il controllo di stabilità niente affatto permissivo e non disattivabile, non permette di divertirsi con la trazione posteriore, ma si tratta di una scelta saggia, visto quello che sarà il pubblico di riferimento della vettura. Ma le cose potrebbero cambiare un po’ con la versione Brabus, che arriverà nel 2016 insieme con l’elettrica. Nei primi mesi del 2015, poi, debutterà versione da 60 CV del motore aspirato che sarà dedicata ai neopatentati. Dal punto di vista della praticità bisogna segnalare innanzitutto l’eccezionale manovrabilità negli spazi stretti: la fortwo inverte il senso di marcia in 6,95 metri, quindi ancora meglio rispetto al passato (la quota ufficiale era di 7,3
metri), mentre per la forfour il diametro di sterzata è di 8,65 metri, quindi anche in questo caso ci troviamo di fronte a un ottimo “animale” da città. All’interno l’aumento della larghezza è molto percepibile e non si ha affatto la sensazione di essere su una “supermini”. Questo, oltretutto, ha comportato un aumento della capacità del vano di carico della fortwo, che ora va da 260 a 350 litri. Il bagagliaio della forfour (che come dice il nome è omologata per quattro posti) va da 185 a 975 litri ma la flessibilità dell’abitacolo è esaltata anche da un sistema molto furbo che permette con una sola mano di ruotare i cuscini del divanetto di 180° e di abbassarli a livello del pianale in modo da potere caricare attraverso le portiere posteriori (che peraltro si aprono
quasi ad angolo retto) anche oggetti molto ingombranti. Le nuove smart fortwo e forfour sono già in vendita. I prezzi partono da 12.750 euro, ma ne occorrono 650 in più per la quattro porte, a parità di motore e allestimento. Non è poco, ma già l'allestimento base youngster comprende climatizzatore, infotainment con streaming audio e integrazione con Android e iOS), servosterzo, cruise con-
I designer della smart forfour e della Renault Twingo (che sono praticamente la stessa auto, a parte il livello di allestimento) hanno svolto un ottimo lavoro di differenziazione delle linee, anche se la forma generale della carrozzeria è, inevitabilmente, quasi identica. L'abitacolo, a sinistra, non è solo colorato e attento al look, ma anche funzionale e ben assemblato. I posti posteriori sono generosi soprattutto trol, cerchi in lega, airbag anin lunghezza che per le ginocchia del cone altezza. ducente e sistema di correzioIl dopio tetto ne della traiettoria in caso di panoramico vento laterale.E come offerta lancio, per tutti c’è un anno di si paga a parte RCA gratuita, mentre per chi sostituisce una smart vecchia con una nuova, c’è una supervalutazione dell’usato proporzionale alla percorrenza segnata sul contachilometri: 1 centesimo per ogni km. Saverio Villa (@saveriovilla)
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6 AUTORAMA
VI DEO
NOVEMBRE
2014
ANNIVERSARI www.volkswagen.it
i primi 40 anni della Volkswagen Golf
LA STORIA INFINITA
1974
1983 Se la Golf II è un'evoluzione della prima generazione, la Golf III è la prima vera evoluzione di stile, che dalle linee squadrate passa a forme decisamente più arrotondate. Un'impostazione stilistica che continua ancora oggi
verona - Il nome Golf evoca inesorabilmente una cosa: la due volumi compatta più famosa e venduta d'Europa. Suoi punti di forza, da sempre, sono la linea rassicurante ma non per questo scontata o banale, la fama di affidabilità a prova di bomba, la qualità e il valore assicurato nel tempo. Tutto vero, ma Golf significa un sacco di altre cose. Cinque carrozzerie diverse, per esempio: 3 e 5 porte, Variant (la station wagon), Cabrio e Sportsvan, ovvero la MPV dal taglio un po' più sportivo rispetto alla Touran. A proposito di sport: GTI ed R lo fanno sul serio. Ma non è finita, perché ci sono anche le declinazioni ecologiche: la Golf TGI che va a metano e benzina, la e-Golf che funziona a batterie e la Golf GTE ibrida plug-in. Da non dimenticare la Alltrack,
LA GOLF COMPIE 40 ANNI MA NON NE VUOLE SAPERE DI ABDICARE DAL RUOLO DI LEADER DEL MERCATO EUROPEO. CHE DOMINA DA SEMPRE, DA SETTE GENERAZIONI, GRAZIE A UN MIX DI TRADIZIONE E INNOVAZIONE, TECNOLOGIA E FORZA DEL MARCHIO
1991
derivazione simil-suv della Variant lanciata da pochissimo e studiata per presidiare anche la più piccola nicchia del segmento C. Ma facciamo un passo indietro, anzi quaranta come gli anni della Golf, che nasce nel 1974. La musica si ascolta su dischi in vinile, la televisione è un grande “scatolone” e un litro di benzina costa circa 200 lire. In tutto ciò, il mondo del-
l'auto si appresta a salutare, almeno in Europa, il Maggiolino: Volkswagen ha affidato a Giugiaro il design della sua erede, la Golf. Dalle linee tonde del Maggiolino/Maggiolone si passa agli spigoli e alle linee rette della Golf, da motore e trazione posteriori si passa al “tuttoavanti”, mentre il raffreddamento del propulsore si evolve dall'aria al liquido. Risultato: in 9 anni, la Golf I
viene consegnata a 6.307.145 clienti. Ma la vera forza della VW e della Golf non sta “solo” nell'aver creato un modello di successo, ma nell'aver saputo rinnovarsi ed essersi mantenuti al vertice nell'arco di moltissimi anni. Già, ma quali sono i trucchi di tanta longevità da leader? Uno spot del 1983 - “Golf, c'è da fidarsi” - ne esaltava uno: la solidità. Gli altri sono il design (che si è sempre evoluto senza mai – volutamente stupire), la sicurezza (attiva e passiva), il valore nel tempo (da sempre la Golf è molto richiesta anche di seconda mano) e, non ultima, la facilità di guida (preferita al divertimento offerto da alcune sue concorrenti). Non solo: la Golf si è spesso dimostrata capace di anticipare i tempi. Nel 1984,
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NOVEMBRE
2014
AUTORAMA 7
1997
GOLF GTI I - II - III
AMA ANDARE DI CORSA
2003
2008
Mito nel mito, la Golf GTI nasce nel 1976 e, ancora una volta, mostra quanto i tedeschi ci vedano lungo. Accreditata di 110 CV e di una velocità massima di 181 km/h, offre prestazioni che, lette GOLF R32 IV oggi, fanno quasi tenerezza, ma che all'epoca regalarono parecchie emozioni a giovani e meno giovani di tutto il Vecchio Continente, grazie soprattutto ai soli 860 kg di peso. La GTI di oggi ha 230 CV, tocca i 250 km/h e brucia lo 0-100 km/h in 6,4 secondi, ma certe tradizioni le rispetta. Una su GOLF R VI tutte: il rivestimento dei sedili con tessuto scozzese bianco/rosso. Non solo: dalla Golf III in poi esiste anche una versione “estrema”, ancora più potente. Si chiama VR6 con la Golf III (2.8 V6, trazione anteriore), poi R32 (3.2 V6 4WD) e, dalla Golf VI, si chiama R (2.0 turbo a 4 cilindri 4WD). Ben prima, però, ovvero con la Golf II, gli appassionati delle GOLF GTI VIII sportive trovano soddisfazione nelle Rallye e G60, sovralimentate tramite compressore volumetrico e capaci di 160 CV. E che dire della GTD? Il diesel si veste di sportivo: una vera e propria intuizione (che nel 1990 sembra un azzardo fine a sé stesso) destinata a fare scuola e attuale oggi più che mai. Il motore si arricchisce del turbo e dell'intercooler e, grazie ai suoi 70 CV, insidia sempre più da vicino i benzina. Il botto, però, anche se solo "platonico" (non si va mai oltre lo stato di prototipo), arriva nel maggio del 2007 con la W12 bi-turbo 6.0 da 650 CV, 750 Nm di coppia e capace di 325 km/h e 3,7 secondi nello scatto da 0 a 100 km/h.
2013
GOLF W12 BI-TURBO V
per esempio, la Golf II è stata la prima auto del segmento C ad offrire il catalizzatore e, nel 1986, l'ABS. Nel 1992, con la Golf III, ecco gli airbag frontali e, nel 1996, è il turno dell'ABS di serie su tutte le versioni a listino. Nel 1997 debutta la Golf IV e nel 1999, in anticipo di 15 anni sulle normative europee, VW offre l'ESP di serie su tutta la gamma Golf. Della Golf V non si può non ricorda-
re il primo motore a doppia sovralimentazione (turbo + volumetrico) venduto in larga scala (la prima ad averlo fu la Lancia Delta S4, da gara che da strada). Ancora, la Golf VI ha segnato il debutto delle sospensioni elettroniche: una delle poche auto ad offrirle nel segmento C. Quanto alla Golf VII, ciò che colpisce è la vastità della gamma. Ci sono 5 alimentazioni: benzina, gaso-
lio, benzina/metano, elettrico, ibrido plug-in. E poi si può scegliere una carrozzeria per ogni esigenza: 3 e 5 porte, Variant (la SW), Cabrio e Sportsvan. Non è un caso, quindi, se la Golf raccoglie il 29% degli acquisti fra privati, ottenendo in Italia più del doppio delle preferenze rispetto alla seconda, l'Alfa Romeo Giulietta, che si ferma al 13%. Adriano Tosi (@adrtosi)
Nella colonna di sinistra vedete il frontale delle generazioni IV – V – VI – VII. I detrattori dicono che la Golf è sempre troppo uguale a sé stessa, ma i fatti dimostrano che la Golf è la regina quasi incontrastata del su segmento e la versione che è piaciuta meno, non a caso, è proprio la V del 2003, cioé quella che si è discostata di più dalla tradizione, soprattutto nelle proporzioni, che la fanno apparire alta e stretta