Hystrio 2018 2 aprile-luglio

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la società teatrale

a cura di Roberto Rizzente

Di Palma e Pontremoli: S.O.S. Fus di Roberto Rizzente

T

riennio nuovo, vita nuova: sono state nominate a gennaio le quattro Commissioni Consultive per lo Spettacolo per il triennio 2018/2020: teatro (Guido Di Palma, presidente; Marco Bernardi, Massimo Cecconi, Danila Confalonieri e Ilaria Fabbri); danza (Alessandro Pontremoli, presidente; Giuseppe Distefano, Graziella Gattulli, Paola Marucci e Sergio Trombetta); circhi e spettacolo viaggiante (Valeria Campo, presidente; Leonardo Angelini, Marco Chiriotti, Iones Reverberi e Domenico Siclari); e musica (Valerio Toniolo, presidente; Filippo Bianchi, Anna Menichetti, Pierfrancesco Pacoda e Antonio Princigalli). Le quattro Commissioni si troveranno tuttavia a lavorare con un Fus, per il 2018, decur tato di ben 9 milioni rispet to al 2017 (333.941.798 contro 341.716.856), destinati dal Parlamento con la Legge di Stabilità ad altre iniziative, come i carnevali storici (2 milioni), l’Orchestra Verdi e il Teatro Eliseo di Roma, cui vanno 4 milioni all’anno per due anni. Come si prospetta, dunque, il lavoro delle nuove Commissioni? Ne abbiamo parlato con i presidenti delle Commissioni Teatro e Danza, Guido Di Palma e Alessandro Pontremoli. Per quale motivo avete deciso di candidarvi? DI PALMA: Per curiosità, volevo osservare la situazione del teatro e della cultura teatrale italiana dal versante del sistema produttivo. Purtroppo è successo che hanno creduto alla mia candidatura, e mi hanno pure fatto presidente. Io avrei preferito una

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Un giudizio sulla Commissione che vi ha preceduto? DI PALMA: Devo dire che la Commissione precedente ha fatto un lavoro egregio, barcamenandosi tra le novità del DM, che ha ridisegnato il profilo del sistema teatrale italiano. Il lavoro della nuova Commissione sarà infinitamente più semplice, grazie al solco tracciato da chi ci ha preceduto. PONTREMOLI: È stata una commissione prudente, che ha cercato di essere di supporto al Mibact in una fase di difficile transizione dal vecchio al nuovo sistema, cercando prima di non scombussolare lo storico, e quindi di garantire continuità all’esistente, ma il bilancio è positivo, abbiamo sempre lavorato in armonia, anche dopo le dimissioni di Anna Cremonini e Fiorenzo Alfieri. E sulla Commissione attuale? DI PALMA: Ci siamo riuniti pochi giorni fa e devo dire che si è istaurato un clima ideale di comprensione reciproca e questo faciliterà enormemente il lavoro. Credo ci siano tutti i presupposti per fare un buon lavoro e soprattutto rapido. Infatti, nelle prime due giornate di lavoro abbiamo praticamente licenziato tutti i consuntivi del 2017. La rapidità è il modo migliore e più concreto per dimostrare attenzione verso le persone che lavorano nel mondo dello spettacolo. PONTREMOLI: La trovo ben assortita: certo, i nuovi membri devono acclimatarsi perché il sistema è complesso, ma sono estremamente preparati. Abbiamo già operato delle scelte difficili, lavorando sul pregresso, e abbiamo discusso molto, e questo mi lascia ben sperare per il triennio.

posizione meno esposta, di semplice commissario. Ora, visto che sono in ballo, ballerò. PONTREMOLI: Sono stato in Commissione anche prima del DM 2014, avrei lasciato la palla, ma il Ministero mi ha invitato a ripensarci, perché sarei stato utile come memoria storica. Inoltre, ho incontrato quasi tutte le realtà, quest’anno, anche quelle del Sud, che sono le più difficili da raggiungere e da far circuitare: mi sono sentito quindi relativamente appoggiato dalla base. Quali saranno le linee guida vostro mandato? DI PALMA: Quelle che sono espresse dalla ratio del Decreto Ministeriale nell’articolo 2 dove sono specificati gli “Obiettivi strategici del sostegno allo spettacolo dal vivo”. PONTREMOLI: Prima di conoscere l’esatto ammontare del Fus, e il tetto del +5% a favore di una realtà, da un anno all’altro, la mia intenzione era quella di valorizzare le nuove domande, in particolare le forze più giovani in ambito produttivo e distributivo, a discapito dei soggetti storicamente finanziati, ma inadempienti a chiusura del triennio. Ma poi mi sono reso conto delle difficoltà di improntare una politica culturale per i vincoli del sistema, per esempio il limite del 70% minimo di contributi da garantire a una realtà rispetto all’anno precedente, per cui ho deciso di attenermi alle linee guida del DM, limitandomi a salvaguardare la possibilità di introdurre nuovi soggetti, o di garantire ai migliori questo 5% di aumento.

Quali criticità vi aspettate? DI PALMA: Problemi legati alla disponibilità finanziaria. Però ancora non è detta l’ultima parola: sembra, dagli stanziamenti del 2018, che il Ministro sia ben intenzionato a riequilibrare gli squilibri. Le risorse sono un problema strutturale. Cercheremo comunque di equilibrare e contenere eventuali flessioni attraverso un’accorta strategia con le percentuali di scostamento nello spacchettamento delle risorse sui vari articoli, puntando a una sostanziale tenuta o, se possibile, a una piccola crescita. PONTREMOLI: Innanzitutto i vincoli del sistema, la “macchina”, che restituisce dei “numeri” che non rispecchiano la realtà, rendendo difficile il lavoro correttivo della Commissione. C’è, poi, il problema del Fus: con le correzioni del 2017, il meccanismo di attribuzione dei contributi è buono, ma a patto di avere la benzina per funzionare. Se il Fus è risicato, la macchina crea resistenza e la lotta tra l’uomo e la macchina si fa improba. Che ne pensate del nuovo Codice dello spettacolo? DI PALMA: Credo che possa portare delle buone novità, anche perché impegna il Mibact ad aumentare le risorse. Certo, il problema sarà quello di scrivere i regolamenti applicativi, che richiederanno tempo e concertazione. Mi pare, comunque, di intravedere la possibilità di andare al di là della mera visione quantitativa (biglietti venduti, giornate lavorative,


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