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In giro per i Fjordi dell’Ovest

In giro per l’Islanda con Iceland Travel

In giro per i Fiordi dell’Ovest

I fiordi dell’Ovest sono spettacolari. Essi tagliano montagne ripide dalle imponenti scogliere. I Fiordi dell’Ovest sono il rifugio per una ricca varietà di uccelli, e un tempo erano famosi per la stregoneria, gli stregoni e i maghi. Geologicamente parlando, i Fiordi dell’Ovest contengono alcune delle parti più antiche dell’Islanda, con formazioni rocciose che raggiungono un’età anche di 14 milioni di anni.

Escludendo gli altopiani, i Fiordi Occidentali sono la parte più disabitata d’Islanda. Nel corso dei secoli, il popolo dei Fiordi Occidentali ha combattuto gli elementi per sfruttare le molte risorse dell’oceano. Ci sono molti piccoli villaggi di pescatori addossati alle montagne a picco, ma ci sono anche ampie zone dei fiordi completamente disabitate.

I Fiordi Occidentali offrono ai visitatori l’opportunità di vedere gli uccelli marini nei loro nidi abbarbicati sulle scogliere a picco sul mare, le volpi arti-che nelle loro tane sui prati erbosi, e foche nel profondo blu del loro ambiente naturale d’acqua. Nel punto più occidentale dei Fiordi Occidentali c’è Látrabjarg, uno delle più grandi scogliere di uccelli d’Europa.

Attenzione però! Le condizioni delle strade in generale nei Fiordi Occidentali non sono buone come nel resto del paese, quindi per favore guidate con prudenza, pensando soprattutto alla sicura, soprattutto sulle strade sterrate. Alcuni tratti di strada sono a quota elevate e senza guard rail.

LA LEGGE ISLANDESE SUI MIRTILLI I mirtilli selvatici islandesi non sono affatto una specialità dei Fiordi Occidentali, ma è qui che sembrano più accessibili. I viaggiatori che si fermano al lato della strada per controllare la mappa sono noti per guardare anche in giro in cerca di un gustoso spuntino (il miglior raccolto è a fine estate). E se qualcuno chiede loro che cosa stiano facendo nel muschio con le dita macchiate di blu, si potrà osservare che stanno semplicemente attenendosi alla legge. Esiste infatti una legge islandese che dichiara che su suolo pubblico chiunque può raccogliere mirtilli per uso privato. Buon appetito!

La costa di Strandir

La costa di Strandir, lungo il limite orientale dei Fiordi dell’Ovest, è rinomata per la sua ‘aspra bellezza’ un’espressione questa assai in voga ma in questo caso è più che appropriato.

Spiagge piene di tronchi, foche che oziano in mare aperto, uccelli in abbondanza e una strada che, se percorsa tutta in direzione nord, termina semplicemente ai margini di un vasto deserto desolato, regno della volpe artica e dei più selvaggi mirtilli selvatici del paese.

Alcune parti di questa zona sono accessibili solo durante l’estate e all’inizio dell’autunno. Anche gli spostamenti via mare in certi periodi possono essere impossibili, con questo lontano fiordo del nord chiuso dalla banchisa polare a volte fino a primavera inoltrata.

Hornstrandir è la penisola più settentrionale dei Fiordi d’Ovest e una splendida riserva naturale che offre una natura selvaggia. Un tempo era popolata, ma ora è regno incontrastato della natura. Vari fattori sono alla base del diradamento della popolazione, che nel XX secolo scese ad una quarantina di persone: una manciata di famiglie contadine che tennero una riunione e decisero di comune accordo di abbandonare la loro terra. Questo territorio da volpe artica è ora caratterizzato in estate da idilliaci prati coperti di fiori, e maestose scogliere brulicanti di uccelli marini. La riserva naturale di Hornstrandir è un vero paradiso per tutti gli amanti della natura. Una volta abbandonata dai contadini, la terra è stata liberata dall’azione distruttiva delle pecore e quindi piante e fauna selvatica prosperano in una maniera sconosciuta al resto del paese. In alcune aree, come ad esempio nella baia di Aðalvík, è possibile camminare a mezza gamba in prati di fiori selvatici fecondati dal guano degli innumerevoli uccelli marini.

Qui nella tranquillità dei fiordi al tramonto è possibile ascoltare la musica della natura: il suono dell’acqua, gli uccelli marini e, se siete molto fortunati, l’ossessivo abbaiare della volpe artica. Questa ormai è una zona escursionistica sempre più popolare, ma offre ancora la possibilità di essere soli con la natura.

Carte escursionistiche di Hornstrandir sono generalmente disponibili presso i centri di informazione turistica di Hólmavík e Ísafjörður. Info Centre di Hólmavík, holmavik.is/info Info Centre di Ísafjörður, westfjords.is

Hólmavík

Hólmavík (Strada n. 61) è la città principale lungo la magica costa di Strandir. È un piccolo villaggio nel fiordo di Steingrímsfjörður e un luogo di pace, tranquillità e di spettacolare natura. Il villaggio dispone di tutti i principali servizi, tra cui negozi, banca, ambulatorio medico, diverse possibilità di alloggio e un centro di informazioni turistiche. Attività possibili sono, tra le altre cose, vari percorsi per camminate ed escursioni di trekking, una nuova piscina, un campo da golf e altro ancora. Hólmavík è spesso definita

come la patria della stregoneria e della magia in Islanda, e quindi non c’è da sorprendersi che questa sia anche la sede del Museo islandese della magia e della stregoneria. Il museo illustra ai visitatori la storia della magia e della stregoneria nella zona di Strandir nel XVII secolo e il mondo della caccia alle streghe e della magia in Islanda più in generale. Höfðagata 8, galdrasyning.is

L’alto passo della brughiera di Steingrímsfjarðarheiði (Strada n. 61) ci porta dalla regione di Strandir a quella spettacolare di Ísafjarðardjúp.

La città di Ísafjörður

Il fiordo di Ísafjörður è il primo fiordo che si incontra dopo aver attraversato la brughiera di Steingrímsfjarðarheiði ed essere quindi sul tratto di mare denominato Ísafjarðardjúp. Ma attenzione, il fiordo di Ísafjörður non è il fiordo in cui si trova la città di Ísafjörður! Nell’ Ísafjarðardjúp vedrete un sacco di bellissima costa lungo vari fiordi prima di arrivare alla città di Ísafjörður. In realtà anche l’Ísafjarðardjúp (letteralmente “profondità del fiordo del ghiaccio”) può essere considerato un grande fiordo, il più grande dei Fiordi dell’Ovest. Sulla sua costa meridionale l’Ísafjarðardjúp è tagliato perpendicolarmente da otto insenature lunghe e strette, mentre sulla costa nord-orientale ha solo un’importante insenatura. Sulla sua costa settentrionale particolarmente magici sono i Jökulfirðir (‘fiordi glaciali “), chiamato così a causa del ghiacciaio di Drangjökull che sovrasta questo gruppo di fiordi. La bellissima città di Ísafjörður, il capoluogo della regione dei Fiordi Occidentali e il suo centro principale di cultura, commercio e servizi, si trova all’interno del fiordo di Skutulsfjörður, sulla costa meridionale dell’Ísafjarðardjúp. Ísafjörður vanta un bel centro storico con alcune delle più belle e meglio restaurate case di legno di tutta l’Islanda. Alcuni di questi edifici storici fanno ora parte della Neðstikaupstaður, il Museo del Patrimonio dei Fiordi Occidentali (Westfjords Heritage Museum). Ísafjörður è uno dei più antichi insediamenti in Islanda e il museo gioca un ruolo importante nel raccontare la storia della città.

Neðstikaupstaður. La pesca è sempre stata la principale industria di Ísafjörður, che ha ancora oggi un ruolo primario in questo settore dell’economia islandese. La città deve la sua origine al settore della pesca e quindi è naturale che il museo si concentri principalmente sulla storia marittima. Quattro case del XVIII secolo sono state rinnovate a Ísafjörður e il museo si trova in una di quelle case. nedsti.is

Nel museo e nell’area circostante è possibile trovare tutto ciò che riguarda i pesci, la pesca, la storia del settore, comprese vecchie attrezzature un tempo usate in ogni genere di lavoro e attività, dai più semplici ami da pesca fino ad una nave intera. C’è anche una discreta collezione di fisarmoniche.

BUON GUSTO A BASE DI STORIA Il ristorante di pesce Tjöruhúsið, ospitato in un magazzino del pesce risalente al 1781, accanto al Museo del Patrimonio dei Fiordi Occidentali (vedi sopra), è sia un’esperienza culinaria che culturale. Con il bel tempo, i visitatori del museo possono vedere il baccalà steso a terra per essere essiccato un metodo di ‘essiccazione al sole’ che era particolarmente popolare a cavallo tra XIX e XX secolo, durante il periodo di boom dell’industria della salatura del merluzzo di Ísafjörður. Quale modo migliore per concludere la visita andando al ristorante del museo a degustare del baccalà sapientemente essiccato? Il ristorante supera ogni possibile barriera linguistica, fornendo un menù illustrato voi dovete solo puntare il dito alle specie di pesci che volete e dopo un po’ una porzione molto generosa di questo pesce si materializzerà di fronte a voi, sfrigolante in una padella insieme a condimenti deliziosi ... in una parola, anzi due: gnam gnam! Ísafjörður offre tutti i servizi necessari per i viaggiatori e quindi la città con i suoi alberghi, ostelli e campeggi spesso serve come base di partenza per turisti che visitano i multiforme Fiordi dell’Est. Ísafjörður ha anche una vivace vita culturale e la città vanta diversi ristoranti e caffetterie, oltre al Tjöruhúsið (vedi riquadro). Ci sono molte attrazioni e attività da fare nei dintorni di Ísafjörður. Lo spettacolare paesaggio è perfetto per più o meno brevi escursioni. Il paesaggio è dominato da fiordi stretti e da ripide montagne. Molti viaggiatori scelgono di trascorrere giorni semplicemente a guidare attraverso i fiordi e ammirare sul tragitto le montagne, molte delle quali discendono direttamente e scenograficamente in mare. Anche fare gite in barca in giro per il fiordo, con possibilità di viste uniche sui dintorni e che spesso includono anche la visite alle isole vicine, è un’attività molto popolare. Centro informazioni di Ísafjörður, westfjords.is

Vigur è un’isola nell’Ísafjarðardjúp, appena a est di Ísafjörður. È un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Vigur si è guadagnata una grande fama tanto da diventare “must” da vedere per i visitatori della zona, soprattutto durante la stagione di nidificazione. L’isola è la patria di migliaia di uccelli edredoni, anatre, sterne artiche, pulcinelle di mare e altro ancora.

Una piacevole passeggiata intorno all’isola vi dà l’opportunità di vedere una grande varietà di uccelli nel loro ambiente naturale.

Si può prenotare un tour in barca all’isola di Vigur direttamente dall’ applicazione o sul sito icelandtravel.is. Ísafjörður è anche una famosa località sciistica in inverno, mentre in estate i turisti visitano la città per il suo fascino e la sua splendida atmosfera, così come per effettuare i popolari viaggi alla Riserva naturale di Hornstrandir, ai fiordi della Jökulfirðir e all’isola di Vigur.

Bolungarvík

Bolungarvík (Strada n. 61) è il villaggio più settentrionale dei Fiordi Occidentali, sul limite sud dell’imboccatura dell’Ísafjarðardjúp. Il villaggio è un tradizionale porto di pesca: uno dei primi porti di pesca dell’Islanda, risalente addirittura ai tempi della colonizzazione vichinga.

Bolungarvík è circondata da grandi montagne costiere, rendendo la vista dal villaggio veramente spettacolare. Il villaggio è una tappa abituale per il bird-watching, poiché qui le scogliere della montagna e l’isolamento del villaggio creano le condizioni ideali per osservare la ricca varietà di uccelli. La città vanta anche diversi ristoranti, bar, eccellenti piscine termali esterne e un campo da golf a 18 buche.

Ci sono diversi musei a Bolungarvík, tra cui il Museo di Storia Naturale, che, quando ha aperto nel 1998, è stato il primo museo del suo genere nei Fiordi dell’Ovest. Il museo offre una

panoramica completa sugli uccelli e i mammiferi presenti nella regione dei Fiordi dell’Ovest. La sua collezione tassidermica comprende uccelli, una foca, una volpe, un visone e un magnifico orso polare. C’è anche una significativa collezione di pietre e minerali, e una serie di pannelli didattici sulla geologia del territorio in relazione alla costruzione del tunnel di Bolungarvíkur, che è stato aperto nel 2010. Museo di Storia Naturale, Vitastígur 3, nabo.is

TIl porto di Bolungarvík è spesso pieno di vita: le barche in arrivo, persone occupate a scaricare il pesce, mentre gabbiani e altri uccelli volano intorno. Il piccolo museo marittimo all’aperto di Ósvör, deviando un po’ dalla Strada n. 61, al margine orientale della cittadina di Bolungarvík, racconta la storia dei primi pescatori in Islanda. A Ósvör c’è una capanna di pescatori restaurata e un essiccatoio per il pesce. È uno dei posti migliori per guardare verso il mare e immaginarsi nei panni di un pescatore islandese dei secoli passati: si può essere colpiti da un senso di semplicità di vita che allora si faceva nella continua incertezza e nel continuo pericolo di vivere in balia di Poseidone e degli elementi della natura.

Flateyri

Flateyri, Strada n. 64, è stato un posto di scambio nei Fiordi dell’Ovest dal 1792, anche se la sua importanza è diminuita nel corso degli anni. Il villaggio era prima di tutto una base per la caccia alle balene e la pesca allo squalo. La stragrande maggioranza della popolazione continua ancora oggi a lavorare nel settore della pesca.

Flateyri offre ai viaggiatori l’opportunità di sperimentare la tranquilla vita e l’atmosfera di un vero villaggio di pescatori e imparare magari un po’ della storia dell’attività di pesca nei musei della cittadina. Il Museo dello Stoccafisso è ospitato in un magazzino del XIX secolo trasferito sul lungomare nel 2011. Flateyri è la base ideale per escursioni in montagna e nei fiordi che circondano il paese.

Þingeyri

Il villaggio di Þingeyri, Strada n. 60, è una vecchia stazione commerciale e la parola “thing” nel nome indica che in questa zona si riuniva l’assemblea di autogoverno primaverile dei contadini liberi di questo angolo d’Islanda. Appena ad est di Þingeyri c’è il Dýrafjarðarbotn, una bellissima zona con una catena montuosa maestosa e ricca di flora. La pesca è la principale fonte di reddito per Þingeyri, ma c’è anche qualche altro commercio e un po’ di agricoltura. La pittoresca area attorno a Þingeyri è caratterizzata da alte montagne e molte persone considerano il Dýrafjörður il fiordo più bello di tutti i Fiordi dell’Ovest infatti è stretto e lungo, accentuando la maestosità delle montagne circostanti. L’area montuosa tra i fiordi di Dýrafjörður e Arnarfjörður, a sud, è spesso indicata come le “Alpi dei Fiordi dell’Ovest”. Kaldbakur, la montagna più alta dei Fiordi Occidentali, è vicina a Þingeyri e una bella camminata alla sua vetta è relativamente facile anche

per gli escursionisti meno esperti. Informazioni turistiche sono disponibili presso Simbahöllin, vicino al porto, dove è possibile anche organizzare passeggiate a cavallo, kayak o gite in bicicletta.

Hrafnseyri

Arnarfjörður è ancora un altro fiordo ricco di meraviglie naturali che sono molto divertenti da esplorare. Hrafnseyri, sulla Strada n. 60, è una fattoria con chiesa nell’Arnarfjörður e il luogo di nascita di Jón Sigurðsson, il leader del movimento secessionista islandese, con un museo dedicato alla sua memoria, il Museo del Patrimonio culturale di Hrafnseyri.

Jón Sigurðsson è l’eroe nazionale in Islanda, spesso detto ‘il presidente’. Nacque a Hrafnseyri e l’anniversario della sua nascita, avvenuta il 17 giugno del 1811, è oggi festa nazionale dell’Islanda, ovvero il giorno in cui si commemora la proclamazione della Repubblica d’Islanda (avvenuta il 17 giugno del 1944). Il museo nella fattoria in cui è nato è diventato una popolare attrazione per i visitatori. Il Museo ricostruisce la casa d’infanzia di Jón Sigurðsson, mentre la vecchio chiesa di Hrafnseyri è ancora quella originale. hrafnseyri.is

Cascata di Dynjandi

La più famosa delle meraviglie naturali dei Fiordi dell’Ovest è probabilmente la cascata di Dynjandi (una cascata di 100 m di altezza di rara bellezza). La cascata di Dynjandi è, nella parte interna del fiordo di Arnarfjörður, raggiungibile deviando dalla strada principale n. 60. È la più grande cascata dei Fiordi dell’Ovest e una delle più impressionanti di tutta l’Islanda. Fedele al suo nome, che significa ‘tuono’, Dynjandi coniuga potenza tonante con naturale eleganza.

Dynjandi in realtà consiste di sette cascate, ciascuna con il proprio nome. Le cascate diventano progressivamente più ampie e sono spesso paragonate a una torta nuziale a più livelli. Si noti che si può camminare dietro ad una delle cascate, la Göngufoss.

Selárdalur

La valle di Selárdalur, Strada n. 619, è la più conosciuta delle valli del gruppo delle Ketildalir, sulla sponda sud del fiordo di Arnarfjörður. Qui infatti c’è la omonima località, con chiesa e canonica, dove un contadino di nome Samúel Jónsson visse fino al 1969, l’anno della sua morte. Artista autodidatta egli divenne noto per le sue singolari sculture e riproduzioni di edifici, realizzate in particolare durante l’ultimo decennio della sua vita. Tra l’altro realizzò una copia della Corte dei leoni del palazzo dell’Alhambra di Granada (Andalusia). Selárdalur è una

destinazione popolare per le persone che desiderano vedere ciò che rimane di queste opere.

CURIOSITÀ CINEMATOGRAFICA A SELÁRDALUR Una delle più grosse storie musicali di successo islandesi è quella della band dei Sigur Rós. Sia che tu sia un fan di questo gruppo, sia che tu non lo abbia mai sentito nominare, ti consigliamo di vedere il loro film Heima, che mostra sia l’Islanda che la loro musica. Se vedete il film, tenete gli occhi aperti in cerca di Selárdalur e di alcune delle opere di Samúel Jónsson.

Bíldudalur e Patreksfjörður

I piccoli villaggi di pescatori di Bíldudalur e Tálknafjörður e il villaggio (più grande) di Patreksfjörður sono gli insediamenti principali della regione più occidentale dei Fiordi Occidentali, di fatto la regione più occidentale d’Europa! Bíldudalur (Strada n. 63) è un grazioso villaggio sulle rive dell’Arnarfjörður con un segreto oscuro e spaventoso: il Museo dei mostri marini in cui si rivelano i dettagli di tutti i casi di avvistamento di mostri marini e si descrive il ruolo dei mostri marini nella storia, cultura popolare e letteratura islandesi. Il fatto che un tale museo si trovi qui è dovuto al fatto che un numero sproporzionato di mostri marini sono stati avvistati in giro per l’Arnarfjörður quindi tenete d’occhio la superficie del fiordo non appena si lascerà la cittadina (ma siete sicuri che fosse solo una foca che si immergeva sparendo alla vostra vista?). E se hai appena guidato tutta la strada da Dynjandi senza aver ancora preso il tè del pomeriggio, il caffè del museo è un bel posto dove fermarsi per un mostruoso spuntino. skrimsli.is Si dice che il Patreksfjörður (“fiordo di Patrizio”) debba questo suo nome ad un vescovo delle isole britanniche che era il padre putativo di Örlygur Hrappsson, il primo colono della zona. Patreksfjörður è il nome sia del fiordo che del villaggio (Strada n. 62). L’attività commerciale nel Patreksfjörður risale al 1570, ed è quindi uno dei centri dediti ai traffici mercantili tra i più antichi dei Fiordi Occidentali. Patreksfjörður è ora la più grande città nella parte meridionale dei Fiordi Occidentali e serve come centro per i commerci e i servizio di tutti coloro che abitano a ovest del distretto del Barðarstrandarsýsla.

Come per molti altri villaggi dei Fiordi Occidentali, Patreksfjörður offre molte possibilità di interessanti escursioni. È un buon posto per chiunque sia interessato a provare la pace e il silenzio di un tipico villaggio di pescatori, così come le bellezze naturali che caratterizzano l’area.

Dall’altra parte del fiordo di Patreksfjörður c’è un piccolo museo, il Museo di Egill Ólafsson a Hnjótur, a Örlygshöfn, che include alcuni pezzi notevoli della storia dell’aviazione dell’Islanda oltre ad altri oggetti di interesse storico. Qui vale la pena di fermarsi anche per la buona caffetteria. hnjoturtravel.is

Látrabjarg

Le scogliere di Látrabjarg, alla fine della Strada n. 612, segnano il punto più occidentale dell’Islanda e quindi (convenzionalmente) d’Europa. Látrabjarg è lunga 14 chilometri e ha un’altezza massima di 444 metri ed è ricca di diverse specie di uccelli marini che vi nidificano. Le colonie di urie nere e gazze marine a Látrabjarg sono tra le più grandi del mondo. Le scogliere sono occupate da milioni di pulcinelle di mare, sule, urie, gazze marine.

Látrabjarg una volta era una delle principali fonti di cibo locale. Per secoli, generazioni e generazioni di contadini si sono recati qui per catturare gli uccelli e raccogliere le uova, rischiando la vita in quanto dovevano sporgersi pericolosamente dalla cima della scogliera.

Le uova vengono ancora oggi raccolte sulla scogliera, in parte per mantenere viva questa tradizione e in parte a scopo di ricerca. Godetevi questa questa indimenticabile sco-gliera di uccelli sul bordo del mondo, con spiagge di sabbia bianca sotto e il ghiacciaio dello Snæfellsjökull in lontananza. Nella vicina Baia di Breiðavík, possono essere spesso individuate tra le onde che si infrangono delle foche. Si prega di fare attenzione a Látrabjarg, dove non ci sono delimitazioni di sicurezza: il terreno può essere scivoloso vicino ai bordi e può essere anche difficile vedere dove finisce realmente l’instabile bordo della scogliera.

COME UN SALVATAGGIO MOZZAFIATO DIVENNE UN FINALE MOZZAFIATO DI UN FILM Una delle operazioni di soccorso più coraggiose della storia dell’Islanda fu intrapresa sotto Látrabjarg, quando nel dicembre del 1947 il maltempo vi ci buttò il peschereccio britannico Dhoon. In quell’occasione i contadini locali salvarono la vita a 14 membri dell’equipaggio calandosi lungo i 200 m della scogliera di Bæjarbjarg in condizioni estreme di pericolo e gelo. Successivamente un membro della improvvisata squadra di soccorso, Þórður Jónsson, suggerì che venisse realizzato un documentario su quel drammatico salvataggio. Mentre il regista Óskar Gíslason stava filmando a Látrabjarg, un altro pescareccio britannico (il “Sargon”) si arenò nelle vicinanze di Patreksfjörður. Le persone coinvolte nelle riprese, tra cui Jónsson, accorsero sul posto, e il cameramen riuscì ad immortalare questo secondo salvataggio, così da migliorare il filmato sulla storia del Dhoon (Salvataggio a Látrabjarg, pubblicato 1949).

Rauðisandur

Rauðisandur (“sabbie rosse”) è una ampia e sabbiosa area costiera a sud est di Látrabjarg (deviazione dalla strada n. 614). È ideale per passeggiate lungo le sue splendide spiagge bianche, oro e rosso. I colori variano molto a seconda della stagione, l’ora del giorno, e il luogo da cui si osserva la riva. Rauðisandur offre anche una vista spettacolare sul ghiacciaio di Snæfellsjökull, che si trova a sud quasi in linea dritta.

Il traghetto Baldur per Snæfellsnes Brjánslækur (Strada n. 62) è dove il traghetto Baldur parte per Snæfellsnes. Ci vogliono meno di tre ore per attraversare la baia di Breiðafjörður, fermandosi all’isola di Flatey prima di arrivare al villaggio di Stykkishólmur. Le vetture devono essere prenotate in anticipo presso Sæferðir, seatours.is

Reykhólar

Reykhólar (Strada n. 606, deviando dalla Strada n. 607) è un luogo di bellezze naturali e di interesse storico. Ci sono molte sorgenti calde nella zona, che è quindi molto fertile.

L’azienda agricola locale una delle più grandi e più ricche di storia dell’Islanda è stata forse così prospera grazie alla grande diversità delle ricchezze naturali della zona: abbondanza di foche, pesce e cozze, possibilità di raccogliere alghe e piume di edredone. La chiesa di Staður, nelle vicinanze (Strada n. 607), è sotto la protezione del Museo Nazionale d’Islanda. È stata costruita nel 1864 ed ha il primato di essere stata la prima chiesa di legno verniciano e non incatramato ed oggi è abbastanza ben conservata.

Skarðsströnd e Fellsströnd

A sud di Reykhólar, sul lato occidentale di quello che guardando una cartina risulta essere il ‘collo’ dell’Islanda, c’è un tratto di costa (Strada n. 590) assai poco trafficato, nonostante la sua pittoresca posizione e le magnifiche viste oltre il Breiðafjörður, verso le coste meridionali dei Fiordi Occidentali e le coste settentrionali della penisola Snæfellsnes, compreso in una giornata limpida il suo ghiacciaio. Questa zona non è considerata parte dei Fiordi Occidentali, ma la includiamo qui perché è più probabile che sia toccata dal vostro viaggio dopo aver esplorato i Fiordi Occidentali (o Snæfellsnes). In questa zona ci sono molte aziende agricole, tra le quali quella di Skarð, proprietà della medesima famiglia da quasi 1.000 anni. Skarð ha la sua chiesa e un suo porto che una volta era una stazione commerciale di piccole dimensioni.

Klofningsfjall – ‘montagna incrinata’ è alta solo 496 m, ma gli scalatori sono premiati da una splendida vista che raggiunge anche i punti più lontani. Proprio sotto la montagna è la chiesa di Dagverðarnes, abbarbicata precariamente al bordo delle rocce. Hvammur è una chiesa e un importante sito storico (raggiungibile dalla Strada n. 590, deviando a pochi chilometri a ovest dell’incrocio di tale strade con la Strada n. 60). Qui è dove Auður Ketilsdóttir, moglie di Ólafur re di Dublino, si stabilì dopo la morte in battaglia (in Scozia) del suo unico figlio. Hvammur è anche noto per aver dato i natali a Snorri Sturluson, grande figura della storia politica e culturale dell’Islanda medioevale e ritenuto autore di importanti saghe (vedi più avanti Reykholt).

Se si decide di evitare la costa e si preferisce prendere la strada principale (Strada n. 60), si noti che la grande pietra nella Valle di Svínadalur è un altro punto di riferimento significativo legato alle saghe: è qui infatti che Kjartan Ólafsson, l’eroe della famosa Laxdæla Saga (“la saga degli uomini della valle del salmone”), fu ucciso dal fratello adottivo, Bolli Þorleiksson. Può darsi che tu venga in questa zona dopo aver esplorato i Fiordi dell’Ovest o come parte di una gita intorno alla penisola dello Snæfellnes, ma siccome non appartiene a nessuna delle dette regioni, l’abbiamo inserita qui.

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