Come sarà il 2016?

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52 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA

DOMENICA 20 DICEMBRE 2015

Percorsi Nuove generazioni L’iniziativa con gli studenti

Pace, clima, genitori Ipotesi di 2016 nei temi dei ragazzi di ANTONELLA DE GREGORIO

Post it

di Stefano Righi

I

nghiottiti da Facebook, intrappolati dentro WhatsApp, chiusi in uno slang che chi ha passato i vent’anni fatica a decifrare. Ma poi, nel raccontare le loro speranze e le paure, anche entusiasti e fragili, ottimisti e scoraggiati. Sono ragazzi di scuole di ogni parte d’Italia, che hanno accettato di raccontare per «la Lettura» come immaginano il 2016. Un anno da inventare, il loro. Lo hanno descritto senza ricevere indicazioni (al di là di un generico: «Come sarà il 2016, secondo voi?») e senza vincoli. Potevano declinarlo con uno sguardo

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Costruire ecosistemi, non prodotti Se volete raggiungere il successo, costruite piattaforme ed ecosistemi, non solamente prodotti. La regola è la più originale tra le cinque che David B. Yoffie e Michael A. Cusumano elencano nel loro Lezioni di strategia (traduzione

soggettivo, o con attenzione al mondo che c’è fuori. Ne è uscito l’anno che si aspettano, che attende la loro famiglia, il mondo, l’umanità. A leggere tutti gli scritti, in fila, sembra di vederli lì, pronti a prendere il volo sul trampolino della vita. Il bambino che adesso ha sette anni e tra un anno diventerà grande perché ne avrà otto e quello che sogna che nel 2016 uno scienziato inventi una medicina per curare tutte le malattie. L’undicenne emozionata per l’inizio della prima media, le lezioni di coding (la capacità di programmare) e il saggio di hip hop;

di Ilaria Katerinov, Hoepli, pp. 242, e 19,90), che parla del business di oggi ma si conclude con una serie di lezioni per la prossima generazione. Il successo si difende anche erigendo barriere all’ingresso e fidelizzando i clienti.

e i ragazzini che vogliono «la pace nel mondo». Chi sogna un anno libero, rivoluzionario. Chi ringhia di dolore, messo in crisi da una traccia «più stupida di quelle delle elementari», ma intanto apre il suo mondo di non detti, racconta pensieri, aspirazioni e paure. E tanti che si interrogano sul senso di parole che hanno sconvolto le loro giornate quiete: terrorismo, immigrazione, riscaldamento globale. Non c’è un filo conduttore, ma molti. Una coperta multicolore, come la lingua multipla che oggi si parla nelle classi italiane, dove gli Yuri e

Scuola elementare «Calvino», Reggio Emilia

Sarà bellissimo perché ho 7 anni ma poi ne avrò 8 e sarò grande Il maestro Giuseppe Caliceti, insegnante e autore di libri per bambini, ha «intervistato» i piccoli allievi della sua classe, una seconda, di una scuola primaria di Reggio Emilia. Ha registrato le loro risposte e le ha trascritte. I bambini hanno sei e sette anni. Come sarà, secondo voi, il 2016? «Allegro, perché io ho voglia di divertirmi». «Io spero che non ci sia la guerra. Perché in tv ho visto che ci sono dei terroristi che vogliono fare la guerra in tutto il mondo». «Per me e gli altri bambini del mondo il 2016 sarà un anno bellissimo, per me, perché adesso io ho sette anni e nel 2016, quando compirò gli anni, avrò otto anni e diventerò più grande. Invece per i grandi, per i vecchi, sarà un anno più brutto perché diventeranno tutti più vecchi». «Per me sarà un anno uguale a quest’anno perché poi tutti gli anni sono uguali: prima c’è l’Inverno, dopo la Primavera, poi l’Estate e poi l’Autunno». «Secondo me, se il Napoli vincerà lo scudetto, sarà un anno bellissimo perché io e mio papà e mia mamma, anche se abitiamo qui, siamo di Napoli e tifiamo Napoli». «La cosa che mi piacerebbe di più per il 2016, per me, è avere un cagnolino perché io spero che i miei genitori me lo prendono da tanti anni». «Spero che nel 2016 non ci sono più i ladri e gli assassini perché sono cattivi e fanno male alla gente». «Per me non ci dovevano più essere le armi, i carri armati, i fucili, così nessuno ammazza più gli uomini e gli animali e tutti vivono più tranquilli e sono più felici». Mi state dicendo soprattutto cose che sperate non ci saranno. Facciamo così: adesso mi dite altre cose che nel 2016 sperate che non ci saranno, non accadranno, non vorreste più, poi però mi dite quello che sperate ci sarà. Va bene? «Io spero che non venga troppo vento perché dopo può arrivare anche la tempesta che ti leva il tetto dalla casa e ti piove dentro». «Io non vorrei più che ci sono delle guerre». «Io non vorrei più che i miei genitori sono divorziati, nel 2016, perché vorrei che loro si mettono ancora insieme così io vado a dormire in una sola casa, non in due case diverse». «Io spero di non ingrassare». «Non vorrei vedere più nessuno che uccide gli animali e neppure che li mangia, perché sono anche loro esseri viventi. Vorrei che nessuno al mondo li mangia più. Nessuno mangia più la loro carne. Io penso che sarebbe meglio perché loro resterebbero vivi e poi noi umani possiamo sempre mangiare delle altre cose». «Nel 2016 e anche negli anni dopo mi piacerebbe che nessuno si ammala più». «Spero che in tv non fanno vedere più i telegiornali perché non mi piacciono». «Non vorrei più vedere che ci sono dei laghi e dei fiumi e dei mari inquinati, perché quest’an-

no ho visto che al mare c’erano delle spiagge sporche con anche l’acqua sporca e non ci potevo fare il bagno». «Io non vorrei più vedere nessun bambino che muore. Se vogliono morire, possono uccidersi i grandi, ma i bambini non è giusto, perché poi loro sono appena nati». «Non vorrei, nel 2016, che ci sono quelli che vogliono avere sempre ragione perché mi sono antipatici e poi non è bello giocare con loro». E adesso mi dite cosa ci sarà secondo voi nel 2016. «Per me non sarà tanto bello perché forse ci sarà un terremoto e i terremoti a me fanno paura». «Ma chi te lo ha detto che ci saranno i terremoti?». «Nessuno, ma io dico così perché poi ci sono sempre dei terremoti». «Io spero che venga a nevicare tantissimo, così le macchine non possono più andare e noi andiamo a giocare nelle strade bianche». «Anche io. Perché poi, se nevica moltissimo, chiudono anche le scuole e noi stiamo a casa da scuola». «Io spero di ricevere molti regali anche nel 2016». «Io nel 2016 spero che mia nonna non muore, perché lei è molto vecchia». «Per me nel 2016 ci sarà molto caldo perché mia mamma mi ha detto che più passa il tempo, più passano gli anni, più diventa caldo sulla terra e poi si scioglie anche la neve del Polo Nord e si alza l’acqua del mare e tra tanti anni, non dico nel 2016, ma forse nel 2017 o nel 2018, forse l’acqua può alzarsi e coprire tutta l’Italia». «Una cosa bella che ci sarà nel 2016, per me, è la neve, perché tra poco è Natale e di solito a Natale arriva la neve perché fa molto freddo». «Per me nel 2016, quando ci sarà la festa del primo dell’anno, ci saranno molti botti e molti fuochi di artificio nel cielo». «Io spero che nel 2016 non ci sono più i voti a scuola, così i bambini e le mamme fanno meno confronti e bisticciano meno». «Spero che nessun bambino muore di fame. E anche i grandi, che non muoiono di fame. Perché poi ci può essere da mangiare per tutti, secondo me». «Io spero che i miei genitori mi regalano la Wii». «Spero che nel 2016 uno scienziato inventa una medicina per curare tutte le malattie». «Spero che la nostra scuola è più bella, più colorata, con più giochi e più fiori». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Scuola media «Pascoli», Silvi Marina (Teramo)

Spero che non inizi la terza guerra mondiale I temi dei ragazzi della media abruzzese sono stati selezionati dalle insegnanti Valeria Di Marzio, Giorgia Blasiotti, Grazia Gentile e Silvia Marrone. Il lavoro di Fatema che pubblichiamo è stato scelto per le sue caratteristiche di semplicità e spontaneità.

F

orse sto solo sognando, ma spero che sia vero. Io immagino che il 2016 sarà l’anno in cui la parola guerra sparisca da tutto il mondo e che ci sia la pace. È bello quando inizia il primo giorno di GENNAIO festeggiare Capodanno cioè, l’inizio di un anno nuovo. Tutte le persone sono felici di lascare il passato ed iniziare un periodo tutto pieno di sogni da avverare. «Il 2015 NON È STATO PROPRIO COME LO IMMAGINAVAMO». C’è stato poco lavoro, in alcuni luoghi del mondo le guerre iniziaro-

no invece di finire. Dopo l’attentato che ci fu il 13 novembre a Parigi, la gente ha paura di vivere in ogni angolo del mondo, hanno paura di perdere una famiglia. Io immagino che l’ISIS scompare in questo anno in arrivo e che non inizierà più la TERZA GUERRA MONDIALE. Forse il futuro che ci aspetta ci porti fortuna, forse la crisi sparisce. IO vivendo in bancarella con mio padre e aiutandolo a vendere la merce che vende, ho visto che il lavoro non era come un tempo. La gente aveva paura di comprare anche la merce di 1 euro. Forse dopo che si chiude la scuola, tornerò ad aiutare mio padre e mi troverò un estate che non avevo mai visto. Questo è quello che io penso. Essendo una ragazza musulmana come tanti altri vorrei che nel 2016, ogni persona di ogni religione imparino a rispettarsi a vicenda. Spero con tutto il cuore che ogni mia parola si avveri.

Ali Fatema

(classe III E) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Istituto comprensivo «Robecchi», scuola media «Marconi», Gambolò (Pavia)

La ripresa? Ne sento parlare da quando sono nata Fame, guerra, terrorismo, inquinamento: i pensieri di una ragazza di dodici anni possono essere affollati di toni cupi. E il mondo? «Lo stanno facendo a pezzettini, come se fosse il panettone del cenone di Natale» scrive una sua compagna di terza B, Irene Console.


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