Un’esperienza entusiasmante «Sulle rive del Nilo»
Il Nilo, detto el-Bahr, «il Fiume»: un corso lunghissimo, un bacino immenso e complesso, che da sempre ha affascinato e stupito gli uomini, tanto da considerarlo una divinità e il padre dell’Egitto. Lo risaliamo sulle nostre imbarcazioni tra monumenti millenari.
Il deserto è terra sterile, ma nella stagione delle piogge l’arrivo improvviso di tanta acqua provocava le famose piene del Nilo, cioè quelle inondazioni che irrigavano i terreni ai lati del fiume e li rendevano fertili…
«La piena è passata e sul fondo è rimasto il limo… Ora immaginiamo di essere il grano che cresce allungandosi verso il sole e l’uva che matura….»
«Con il grano l’uomo faceva il pane e con l’uva faceva il vino: pane e uva sono alla base della DIETA MEDITERRANEA. Gli uomini egizi si nutrivano bene e questo li rendeva UOMINI INTELLIGENTI. Progettarono, costruirono, dipinsero… opere maestose»
«Era il faraone il capo del grande popolo d’Egitto. E quando il faraone moriva il suo popolo piangeva»
«Gli imbalsamatori, protetti dal dio Anubi, dovevano preparare il corpo del Faraone all’Aldilà… Ma ogni corpo di persona e anche animale veniva imbalsamato»
«Nel corpo abbiamo due mantici… i polmoni, una macina… lo stomaco e un tubo lungo lungo anche 10 metri: l’intestino. Tutto questo e altro ancora veniva messo in 4 vasi detti canopi. Il cuore no: è la casa della vita e doveva rimanere nel corpo.»
«Conclusa la cerimonia dell’imbalsamazione la mummia doveva essere messa nel sarcofago che in greco antico significa mangia-carne e con una cerimonia solenne veniva introdotta nella piramide»
«Oh Faraone Joshua, figlio di Ha e di Ra, il tuo popolo ti augura buon viaggio. Ogni volta che tu lo vorrai potrai tornare a navigare con noi nella bella valle del fiume Nilo.» «Ank-Ugia-Seneb: vita-prosperitàsalute!»
Ramses II fu il più celebre dei Faraoni, fu anche il più longevo (regnò per 67 anni) e quello a cui sono legati il maggior numero di opere, colossi, oggetti d’arte, monumenti, templi, come quello celeberrimo di Abu Simbel: dalle sue numerose mogli ebbe centocinquanta figli, tra maschi e femmine, fatto questo di cui era molto orgoglioso al punto da lasciarci in uno dei molti templi da lui costruiti le loro immagini e i loro nomi.
Ma quali parole d’amore si potevano scambiare due innamorati egizi?
Poesia d’amore
A queste bellissime parole i ragazzi rispondevano:
«Non m’importa più come mi pettino, ma se tu mi ami ancora mi farò i riccioli per essere pronta in qualsiasi momento»
«Il tuo amore mi aspetta al di là del fiume ma io per te camminerò sull’acqua e le onde sotto i miei piedi saranno salde come la terra, è il tuo amore a rendermi forte»
Ed infine… … appuntamento al 10 maggio per la prossima uscita didattica: MUSEO EGIZIO DI TORINO!!!