Progetto Educ 2013/14

Page 1

La città di chi? Un progetto per tante idee Franca Guerra, docente di lettere, referente progetto EDUC

Il progetto EDUC è ormai giunto al termine! Questa esperienza ci ha condotto alla riflessione su alcuni temi integranti della didattica di ogni disciplina e alla realizzazione di percorsi che hanno visto come protagonisti i nostri alunni e la loro creatività. Il tema “Citta di chi?” è stato affrontato da diversi punti di vista. Le CLASSI PRIME hanno affrontato il tema dell’accoglienza in modo originale. Attraverso bellissimi scatti di fotografia, la classe I E ha elaborato un percorso che ha condotto i ragazzi alla conoscenza del sé e dell’altro. Una narrazione interna: la storia di ognuno di questi alunni che intraprendono un nuovo percorso scolastico, fatto di nuove esperienze e conoscenze.

Le classi I A e I D hanno focalizzato l’attenzione sul tema dell’accoglienza attraverso l’arte; riproduzioni artistiche finalizzate al lavoro di gruppo e all’accoglienza, cogliendo le dinamiche che continuamente si creano nella formazione di nuovi gruppi.


La ricerca delle origini e della storia delle parole come coesione, diversità, uguaglianza, ha contribuito a rendere più consapevoli gli alunni della I G, sull’importanza e l’uso che si fa della lingua italiana, una lingua viva ed in continua evoluzione.

La poesia è il tema con cui la classe I B ha realizzato un percorso di scrittura creativa. Attraverso la manipolazione della parola, i ragazzi hanno affrontato il tema dell’amicizia, della paura, dell’angoscia e della gioia.

Sempre ispirati dal progetto EDUC, le CLASSI TERZE hanno, invece, affrontato il tema della convivenza e della partecipazione civica attraverso la lettura di alcuni articoli della nostra Costituzione. Partendo da questo lavoro, la classe III A ha affrontato il tema della solidarietà nelle pagine della Costituzione. Un tema che questi ragazzi conoscono attraverso l’esperienza diretta e la partecipazione alle iniziative della “Scuola in ospedale”.


Piccole sceneggiature e la successiva creazione di fumetti attorno ad alcuni articoli della Costituzione, sono gli ingredienti scelti dagli alunni della classe III E. .Spiegare la costituzione attraverso i fumetti ha permesso ai ragazzi di capirne e apprezzarne i valori, attraverso un testo scorrevole e che – attraverso l’uso delle immagini – rende concetti complessi più espliciti e chiari.


Nella classe terza F, la Costituzione si personifica in un personaggio a cui i ragazzi rivolgono un’intervista e si affrontano alcuni articoli attuali della nostra carta costituzionale.

Proseguiamo con un piglio sempre più creativo! La classe terza D trasforma le aule scolastiche in uno studio televisivo, in cui l’insegnante e i ragazzi improvvisano un programma “l’Eredità” : attraverso la messa in scena i ragazzi dimostrano un’ottima preparazione sui contenuti della nostra Costituzione.


Vorrei concludere questo breve excursus sulla didattica del fare, con un contributo di alcune bravissime alunne della classe terza C: una profonda e attenta riflessione sul tema della Costituzione.

…. Questa era l’Italia dei nostri nonni e dei loro genitori, l’Italia che noi giovani abbiamo forse dimenticato o che, per paura di dover rivivere quella difficile situazione, cerchiamo di scordare. Era l’Italia delle vivide riprese cinematografiche, l’Italia dei comizi che si tenevano per strada, in mezzo alle persone, l’Italia di quei giovani che erano costretti a rifarla. L’Italia, sì, erano costretti a ricostruirsela loro, erano costretti a ricostruire il proprio paese. Ed erano in qualche modo felici che fossero stati fatti passi avanti verso una reale emancipazione, tremendamente contenti di poter urlare le proprie idee, ma anche sorprendentemente afflitti dall’idea di non essere all’altezza dei loro “predecessori”. Era questa l’Italia degli anni ’50, un’Italia che c’era, anche se ridotta a brandelli, che pareva polvere, che sembrava sgretolarsi. Era questa l’Italia degli anni ‘50, quella che cercava in tutti i modi di rinnovarsi. Oggi non abbiamo il diritto di giudicarla con la mentalità attuale o senza considerare attentamente il passato; al contrario dobbiamo sempre ricordare che le persone di quell’epoca hanno reso grande il nostro Paese…. Ed è proprio adesso che davanti ai miei occhi capita l’articolo 22, che mi colpisce per le sue parole, brevi, ma di grande effetto: «Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome». E ora, quando ormai giungo alla fine, comprendo quanto sia stata difficile per me questa “revisione interiore”. I miei occhi fluttuano nel bianco delle pagine che sembrano avere una storia da raccontare, una lunga storia che in pochi hanno voglia di sentire. Mi soffermo in particolare sulla disposizione transitoria XII: «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall'entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista». E proprio nel momento in cui credevo di aver capito tutto, sento un odore amaro che non mi fa allontanare dal triste passato, troppo recente per essere dimenticato. Complimenti a tutti i ragazzi e agli insegnanti che hanno coordinato i lavori e collaborato al progetto.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.