I racconti della terza c

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I RACCONTI DELLA TERZA C ELENCO DEI PICCOLI AUTORI Abbonato Martina Atzori Niccolò Ben Salah Hamza Boschi Sofia Buruiana Cristian Calzi Emanuele Cancelliere Davide Elio Carli Filippo Cavatorta Ludovico Collura Pietro Daghari Nour De Pace Davide Ferrari Viola Fornaciari Matteo Fortunato Cristina


Fratta Carlotta Fu Yi Qing Iaccarino Gaia Lupo Nicola Massi Lorenzo Melega Maddalena Oliveto Matteo Razouqi Adam Riccardi Andrea Virginio Federico

MAESTRE Cusumano Antonella Ferrari Mara Ventura Angela



UNA BAMBINA CON UN PONI Tanto tempo fa c’era una casa abbandonata con una bambina senza casa e quindi da lontano ha visto tutto quasi marrone e il tettuccio grigio ma non ci abitava nessuno quindi lei andò a vivere lì per tanto tempo. Ma a un certo punto bussò alla porta una signora con il cappuccio nero e poi la vecchietta le disse: «Portami un sacco nero grande». Quando lo ebbe in mano lo ruppe , andò via e distrusse la sua casa, andò via con la sua scopa e la portò al castello dove c’era la regina delle streghe , glielo diede e lei vide delle celle e poi la regina disse: «Portala vicino al poni». Il poni la annusò e lei gli diede la mano. A un certo punto la bambina, con il suo magico potere, che non sapeva di avere, lo usò e vide una collana per terra, la indossò subito e aprì la porta sua e anche quella del poni .Scapparono via nel cielo insieme agli uccelli e ritornarono a casa sua. Usò i suoi poteri e la ricostruì subito e la regina delle streghe disse: «Dov’è quella insolente». Dopo la bambina ricostruì la sua casa con le sue mani ed era molto più grande così ci poteva stare anche il suo amico poni che l’aveva salvata dal pericolo.

MARTINAABBONATO


L’AVVENTURA DI NICCOLÒ Tanto tempo fa in una piccola e graziosa casetta viveva un bambino di nome Niccolò che era basso, intelligente, sveglio e ubbidiente. Un brutto giorno Niccolò venne rapito. Più tardi, in un bosco, il bambino incontrò un’ orco brutto, puzzolente e sporco che lo rinchiuse in un enorme prigione. Niccolò doveva scappare dalla prigione, visto che la prigione era di legno la spaccò e uscì. Dopo esser uscito dalla prigione incontrò l’ orco, per fortuna, nel bosco arrivò un folletto basso e strano che uccise l’orco con un medaglione grande, lungo e luccicante. L’orco finalmente era morto mentre Niccolò era salvo. Il bambino, visto che era scappato dalla prigione, ritornò felice e contento, invece il folletto si fece una casa di legno nel bosco in cui aveva ucciso l’orco e visse lì per sempre. NICCOLÒ ATZORI


IL CANE BUONO E IL CANE CATTIVO C’era una volta una fata bella e gentile che viveva in un bosco naturale ma in quel bosco c ‘era una strega cattiva. Un giorno la fata decise di fare una pozione per rendere tutte le persone felici perchè erano tristi e la fata andò a casa per fare la pozione. Quando andò a casa preparò il contenitore ma arrivò la strega che fermò la fata e la catturò,ma a casa venne un folletto che liberò la fata e la strega disse alla fata: “Se vuoi rendere tutte le persone felici dovrai fare una gara di magia con me” . Allora la andarono a fare e il folletto fece vincere la fata , la strega si arrese e disse: “Ok

puoi fare la pozione

mi arrendo”. La fata fece questa pozione e adesso tutte le persone erano felici e la strega no. La fata disse al folletto: “Grazie sei molto gentile”. Ritornarono a casa e alla fine cenarono. HAMZA BEN SALAH


IL PRINCIPE E LA STREGA CATTIVA Tanto tempo fa in un castello viveva un principe con uno scettro giallo brillante. Il principe era alto e un po’ grassottello, aveva i capelli biondi come il sole d’estate, poi aveva anche un mantello molto elegante. Dopo un po’ il principe andò in un bosco e incontrò una strega. La strega era brutta e cattiva, aveva un grosso neo sul naso, capelli neri scuri, scuri come l’ebano russo e volava su una scopa con il manico marrone e la paglia gialla, gialla. Il principe per liberarsi della strega doveva liberare un cagnolino intrappolato tra liane appiccicose. La strega lo portò dove c’erano le liane appiccicose e, mentre stavano camminando, un folletto vide che il principe era in pericolo e quando la strega lo lasciò davanti alle liane,gli diede un medaglione , lo schiacciò e … tutte le liane scomparvero così poté liberare il cagnolino e la strega morì. Alla fine il principe tornò a casa. Un giorno incontrò una bella principessa e alla fine si innamorò e si sposò. SOFIA BOSCHI


L’AMICIZIA DI TRE PERSONAGGI DIVERSI C’ era una volta una bambina di nome Cappuccetto Rosso che viveva con la mamma. Un giorno doveva andare a casa della nonna che era malata e doveva superare il bosco per arrivare a casa sua. Quando fu dentro il bosco incontrò una strega cattiva che le offrì una mela avvelenata. Cappuccetto Rosso però non aveva fame, così mise la mela nel cestino che aveva e proseguì. Poco dopo il Principe Azzurro, che aveva molta fame, incontrò e Cappuccetto Rosso che gli diede la mela che le aveva dato la strega cattiva. Il Principe Azzurro diede un morso alla mela avvelenata e cadde a terra. La bambina allora partì per cercare aiuto e incontrò una ragazza di nome Biancaneve. Cappuccetto Rosso le spiegò cos’ era successo e Biancaneve si offrì di aiutarla. Allora Biancaneve e Cappuccetto Rosso andarono dal Principe Azzurro. Biancaneve sapeva il rimedio per curare il Principe Azzurro, doveva dargli un bacio e così fece, il Principe Azzurro si risvegliò e sposò Biancaneve, Cappuccetto Rosso diventò la loro migliore amica. CRISTIAN BURUIANA


UNA POZIONE MAGICA Un giorno una fata gentile, che viveva un bosco, con i capelli biondi, dei sandali, gli occhi azzurri e la bocca rossa, si riposò sotto il suo albero preferito, una quercia. La fata si accorse che c’era un volantino con scritto che sotto il grande pino c’era una gara, si iscrisse però notò che c’era anche la strega dei rami secchi che si era iscritta. Di sera la fata creò una pozione che faceva diventare le persone tristi persone felici, invece la strega fece un incantesimo nascosta da un cespuglio allora la pozione fece l’ effetto contrario ! Un folletto passò e vide tutta la scena, svegliò la fatina che fece un contro incantesimo e la pozione diventò come prima. Il giorno della gara la fata fece vedere la pozione a tutti e la strega, visto che non aveva niente, scappò via così la fata vinse. EMANUELE CALZI


LA FATA E LA STREGA C’era una volta una fata gentile con un cappello a punta e una bacchetta magica.Un giorno decise di fare una gara di magia. Ma la strega cattiva ,vestita di nero, sentì la notizia e si mise a preparare una pozione che faceva diventare le persone cattive. La fata buona scoprì cosa stesse tramando , ma non sapeva come spezzare quell’incantesimo. Ad un certo punto vide un folletto , che le disse come rompere l’incantesimo ma , per farlo, doveva prendere le bacche gialle ,così la fata

si mise a cercarle tra i cespugli

e infine le trovò.Poi si

misero al

lavoro,mescolando le bacche. Intanto che la fata mescolava il folletto prese il materiale occorrente per la gara e organizzò anche un parco per divertirsi. La strega cattiva continuò a fare pozioni e ad esercitarsi per la gara di magia, il folletto invece finì di allestire. Le due concorrenti si incontrarono, tirarono fuori le bacchette magiche e iniziò la gara: la strega lanciò un incantesimo sul villaggio e la fata la bloccò, poi la fata diede il colpo decisivo e la mandò via. Alla fine vinse la fata e vissero tutti felici e contenti. DAVIDE ELIO CANCELLIERE


UN BUON RE E IL SUO CAVALLO ALATO C’era una volta un re con lo scettro magico,il mantello rosso e il vestito blu,che viveva in un bel castello. Un giorno venne rapito da una strega che lo portò nelle prigioni della sua casa perchè voleva tutte le sue ricchezze. Dopo un po’ venne a salvarlo il suo cavallo alato che aprì la porta della sua cella. Di seguito gli portò un cappello magico e così,grazie al cappello magico,riuscì a buttare giù la strega dalla sua scopa con la forza del pensiero. Alla fine la strega fu sconfitta e il re riuscì a proteggere le sue ricchezze. CARLI FILIPPO


LA PRINCIPESSA DI MALTA C’era una volta una principessa di Malta che non sapeva chi sposare. Allora chiamò tre principi: il principe Blu quello Rosso e quello Giallo, disse che dovevano portarle un dono. Il principe Blu prese la strada per Victoria e, in una prateria, uccise un cinghiale.Dopo un mese e mezzo i tre principi tornarono. Il principe Blu portò un cinghiale, quello Giallo portò tre lepri e quello Rosso arrivò a mani vuote. La principessa non ci pensò due volte e prese in sposo il principe Rosso perché non poteva sopportare di vivere con chi uccideva gli animali perché a lei piacevano molto. LUDOVICO CAVATORTA


UNA GARA DIFFICILE Un giorno di primavera in un bosco una fata si svegliò, era vestita di verde e la sua pelle era gialla. Andò in paese e seppe che si sarebbe svolta una gara di magia,anche la strega l’aveva saputo. Mentre stavano gareggiando, la strega aveva messo un sacco di ostacoli, la fata li vidi così fece una pozione in modo che tutti quelli tristi sarebbero diventati felici. Ma subito dopo la strega aveva maledetto la pozione allora tutti quelli del villaggio diventarono schiavi. Un folletto, vestito tutto di verde con la sua bacchetta magica andò al villaggio e rifece diventare gli abitanti normali. Alla fine la fata e il folletto fecero un incantesimo insieme e la strega scomparve per sempre così vissero tutti felici e contenti. COLLURA PIETRO


LA FATA BUONA C’era una volta una fata molto gentile di nome gentilezza . Gentilezza era una fata molto azzurra, infatti aveva il vestito azzurrissimo. La fata stava camminando nel bosco con attorno dei bellissimi alberi, mentre camminava incontrò una strega malvagia con il capello , la bacchetta magica e il suo orribile vestito nero. Mentre loro parlavano e si conoscevano, arrivò un folletto , si misero d’accordo con lo scopo era di fare una pozione per far felici i bambini tristi, così iniziarono; la fata mise dentro alla pozione delle foglie e tutta la sua gentilezza, la strega mise dentro la sua rabbia, infine il folletto mise la piuma. La strega cattiva versò un po’ della pozione su una foglia e la diede ai bambini tristi ma diventarono cattivi come lei e allora la fata e il folletto fecero bere la loro pozione e gli abitanti diventano felici. Il folletto lanciò una polvera magica e la strega svenne, gli abitanti furono così felici che festeggiarono. Infine tutti vissero contenti e felici. NOUR DAGHARI


IL PRINCIPE CONTRO IL DRAGO C’era una volta un principe di nome Giovanni che viveva in un

grigio

castello,aveva uno scettro, un mantello e un vestito tutto blu. Un giorno venne un drago, che si chiamava Francesco e viveva sotto terra che andò ad attaccare il castello del principe Giovanni. Sputò dalla bocca del fuoco e incenerì il castello,il principe pianse un sacco. Il drago aveva rinchiuso il principe, ma a un certo punto

venne

un

cavallo

volante che lo aiutò a liberarsi. Il cavallo aveva una collana magica, rinchiuse il drago dentro la terra e così morì. Vissero felice contenti. DAVIDE DE PACE


ANNA E IL BASTONE MAGICO C’era una volta una bambina di nome Anna, era povera e viveva con il suo gattino, che si chiamava Lilli, in una casa di campagna. Un giorno di primavera, mentre stava facendo colazione con il suo gattino, vide

una

strega

brutta

che

lanciò

un

incantesimo contro Lilli , cioè

farla

arrivare in un posto dove la sua padrona non l’ avrebbe mai trovata. Anna aveva capito l’ incantesimo che aveva fatto la strega, allora decise di andare a cercarla. Camminava, camminava ma non la trovava. Ad un certo punto incontrò un folletto di nome Puf, Anna gli chiese: «Hai visto un gattino?». E lui rispose:«Sii!». Allora lei si fece dire dove l’avesse visto ma, siccome era un po’ difficile spiegarlo, il folletto decise di accompagnarla. Quando furono arrivati, dovevano attraversare le piante carnivore. Con molta fatica le attraversarono. Arrivarono davanti alla gabbia dove era rinchiusa Lilli ma era troppo in alto, allora il folletto diede un bastone magico ad Anna e lei disse:“Questo bastone non funziona con i vecchi quindi dovrai usarlo tu”. Alla fine la bambina riuscì a tirare giù la tornarono a casa felici e contenti. VIOLA FERRARI

gabbia, tirò fuori Lilli e


LA PERFIDA BIANCANEVE C’era una volta un regno in cui viveva una fanciulla di nome Biancaneve. Biancaneve era antipatica, viziata e faceva i dispetti a tutti, con lei viveva la matrigna, una regina buona e dolce che cercava in tutti i modi di accontentarla. Ma un giorno Biancaneve scacciò la regina buona perché il giorno prima lei le aveva chiesto cento sesterzi, ma la regina gliene aveva portati solo novantanove , allora la cacciò. La regina triste e sconsolata incontrò gli 007 nani mandati da Biancaneve. Gli 007 nani erano delle spie, i nani la stavano spiando . A un certo punto arrivò un cacciatore che mandò via inani, elaborarono un piano ... Decisero di andare nel castello della cattiva Biancaneve e riuscirono a sgridarla per bene. Alla fine la regina ringraziò il cacciatore, lo ricompensò e gli disse che se fosse tornato in quel regno sarebbe stato il benvenuto. Biancaneve imparò a essere brava e generosa. MATTEO FORNACIARI


GARA DI MAGIA C’ era una volta una fata con gli occhi azzurri e il vestito rosso . Un giorno è andata a fare un giro dentro al un bosco dove facevano le gare di magia a la fata disse se poteva anche lei gareggiare alla gara di magia e poi fece una pozione magica e allora ha fatto una pozione per le persone tristi per farle felici e in quella gara aveva vinto lei e la strega decise di fare delle trappole. La strega

diede alla fata una mela avvelenata e subito

svenne sul pavimento. Quando si svegliò non sapeva più fare la magia, la fata si trovò a casa della strega e disse :“Lasciami stare”. E la strega disse:“No, mai!”. La strega va a fare un giro e viene il folletto che le tolse le manette e scappò via. La strega disse: “Dov’è la fata?” . Poi la strega andò in prigione perché la fata aveva chiamato la polizia e la fata disse al folletto che non aveva la magia ma il folletto bevve questa pozione e erano molto tristi, la fata disse: “Faccio una pozione per voi bambini”. I bambini furono felici e il folletto si trasformò in un principe e la fata disse: “Vuoi essere il mio ragazzo, folletto?” Lui disse sì così tutti furono felici e contenti. CRISTINA FORTUNATO


CLOTILDE E L’ UCCELLO MAGICO C ‘ era una volta una bambina che si chiamava Clotilde e viveva in una casetta nel bosco, ma un giorno una strega le distrusse la casa e lei diventò povera. Clotilde era una bambina con i capelli gialli, gli occhi azzurri e aveva un vestito di pezza. Un giorno Clotilde decise di andare nel bosco e catturare la strega per poi obbligarla a darle l’ oggetto magico, che era un cappello da strega nero con le stelline luminose. Clotilde andò nel bosco e incontrò un uccello magico, le sue piume erano arancioni, un po’ rosse e un po’ gialle. L’ uccello magico aiutò Clotilde a trovare la strega e a darle il cappello. Clotilde e l’ uccello girarono per tutto il bosco in cerca della strega e , ad un certo punto , dietro ad un cespuglio, c’ era la strega che stava raccogliendo delle bacche velenose per fare una pozione. Clotilde e l’ uccello magico andarono dalla strega e le chiesero il cappello magico. La strega disse a Clotilde che se voleva il cappello doveva portarle acqua del lago e altre bacche rosse del lago . Clotilde e l’ uccello andarono al laghetto del bosco dove c’era l’acqua meravigliosa e lì le bacche erano splendenti . Allora Clotilde decise di prendere una caraffa d’ acqua e qualche bacca rossa . La strega le diede il cappello magico così poteva ricostruirsi la casa . Infine Clotilde, col cappello magico, si ricostruì la casetta nel bosco e decise di adottare l’ uccello magico così non si sentiva più sola e vissero tutti felici e contenti . CARLOTTA FRATTA


LA GARA DI MAGIA C ‘era una volta una fata gentile che si chiama Vittoria. Aveva i cappelli marroncini e lunghi e gli occhi neri . Aveva un carattere gentile e aiutava le persone che avevano bisogno. Un giorno la fata chiese ai responsabilidel bosco se si faceva una gara di magia e il capitanoha risposto di sì .Una strega malvagia ha sentito che c’era una gara di magia e la fata volle creare una pozione che rende felice le persone. Quindi la strega vuole creare un problema alla fata . Oggiè il giorno della gara ed è venuta anche la strega, inizia la gara di magia . Prima toccava al folletto fare la magia di far crescere tanti alberi . La strega inizia a dare a tutti la merenda e diedealla fata quella che la faceva trasformare in lumaca, quando fatta sta per magiare il folletto disse : “N on mangiare,ti puoi trasformare in una lumaca”. La fata fermò e poi ringraziò il folletto, poi il folletto usò la magia per diventare vapore e la fata iniziò a usare la magie, creò una pozione che rendeva felici le persone tristi; la magia è servita. Adesso tutte le persone diventarono felici, poi il capitano ha detto: “Il vincitore sono la fata e il folletto”. Alla fine tutti vissero felici insieme e la strega sparì. YI QING FU


SISSI E IL MEDAGLIONE C’era una volta una bambina di nome Sissi . Un giorno la bambina trovò un medaglione nel bosco e lo prese, più tardi incontrò una strega di nome Mal, ci fece amicizia ma la madre non voleva , così la mandò in prigione. Il medaglione chiamò un cavallo alato per cercare la sua famiglia. Così salirono sul cavallo e volarono. Incontrarono un ragazzo di cui la ragazza si innamorò. Si sposarono e vissero felici e contenti. GAIA IACCARINO


LA CASA STREGATA C’era una volta in un bosco una fata che si chiamava Lusinda, stava andando aduna gara di magia, la sua idea era creare una pozione per rendere felici le persone tristi. Dentro la pozione aveva messo cinque fogli di lattuga, due pezzi di formaggio, quattro gatti ben cotti e infine dieci funghi. Poi, senza farsi notare , arrivò una strega malvagia che portò anche lei una pozione , ma la sua non serviva a rendere felici le persone tristi, faceva il contrario, rendeva tristi le persone felici. Poi arrivò il re, alto e robusto, che era venuto per vedere le due pozioni, prima provò quella della fata, poi quella della strega; quando il re assaggiò la pozione della strega svenne. La strega scappò, un folletto la inseguì ma non si erano ancora accorti che era svenuta anche la fata e soltanto un’altra fata poteva svegliarli. Dopo un po’ passò di lì un’altra fata che vide Lusinda, svegliò il re e la fata , la strega morì e vissero tutti felici e contenti. LORENZO MASSI


LA BAMBINA POVERA In un tempo lontano lontano, in una casa viveva una ragazza povera, molto magra. Un giorno arrivò un drago che occupò la casa della bambina, era l’unica casa che aveva . Lei si mise a camminare nel bosco,dopo qualche ora voleva tornare a casa e provare a sconfiggerlo ma si era persa. Era troppo stanca per cercare di tornare a casa, cosìsi sdraiò nell’erba soffice e molto verde e cominciò a dormire . Successivamente arrivò un cavallo alato e la svegliò; la ragazza povera fu stupita di incontrare un cavallo alato . Lei gli raccontò del drago e della sua casa,allora il cavallo alato le diede una piuma delle sue ali magiche e luccicanti e le disse che quella le avrebbe indicato il sentiero e che, se la metteva addosso al drago, lui sarebbe volato e tornato nella sua grotta . Le indicò il sentiero e il drago volò via. Oltre che riavere la sua casa, incontrò la sua cara madre che non vedeva da quando era piccola. Così la mamma visse per sempre con la sua figlia e tutte due vissero felici e contente. MADDALENA MELEGA


CHI È BULGHRAT? C’era una volta un bambino che aveva un debole per i cani con gli occhi marroni come il tronco dell’albero, e viveva in un castello. Suo papà era il re e sua mamma era la regina. Un giorno il bambino venne rapito dall’orco Bulghrat. Portò il bambino all’interno di un tronco e lo rinchiuse in una prigione buia come una caverna. L’orco Bulghrat voleva conquistare il mondo e rapire tutti quelli che glielo volevano impedire. Di notte, mentre l’orco dormiva, arrivò il folletto e diede al bambino una collana magica. Il folletto disse al bambino che gli sarebbe servito a far sparire l’orco che subito dopo sparì. Il giorno dopo Bulghrat morì e vissero tutti felici e contenti. MATTEO OLIVETO


IL DONO PREZIOSO C’era una volta un regno con una regina che aveva 30 anni. Nel villaggio c’erano tre principi che amavano la regina. Un giorno arrivarono insieme dalla regina che dovette decidere chi sposare. La regina decise che dovevano portare qualcosa di prezioso . I tre cavalieri si misero in cammino, andarono in giro per il regno. Il cavaliere Nero trovò una botte piena d’oro, il cavaliere Verde trovò un sacchetto di monete ,il cavaliere Blu trovò una statuina .Tutti e tre portarono gli oggetti alla regina e, mentre glieli facevano vedere ,lei decise di sposare il cavaliere Nero e vissero felici e contenti . ADAM RAZOUQI


LA GARA DI MAGIA C’ era una volta una fata buona e gentile che viveva in un bosco. Un giorno incontrò una strega malvagia che decise di sfidarla a una gara di magia e la fata accettò. Alla gara la fata fece una pozione che faceva diventare felici le persone tristi. Ma la strega capovolse la pozione e le persone felici diventarono tristi. Poco dopo arrivò un folletto che aveva visto tutto ,aiutò la fata a fare un’ altra pozione per sconfiggere la strega e far tornare normali le persone. Quando finirono la pozione, la lanciarono alle persone e alla strega. La strega , dopo che la fata e il folletto lanciarono la pozione, scomparve e vissero tutti felici e contenti. ANDREA RICCARDI


IL FIASCO DELLA STREGA C’era una volta nel bosco una casa piccolissima e dentro a quella casa c’era una fata che gareggiava sempre alla gara di magia. Questa fata era gentile e bella con un vestito azzurro. Un giorno incontrò una strega che era molto brava, era difficile batterla, ma la fata disse al suo mister: «Abbiamo tutte le carte in tavola» .Però la strega mandò una scimmia alata a spiare la fata e il folletto. La scimmia vide che stavano facendo una pozione che rendeva tutti felici, quindi lei fece una pozione che faceva il contrario. Era il giorno della gara, la fata lanciò la sua pozione ma anche la strega lo fece , continuarono così ma, dopo un po’, la fata buona chiamò la polizia e la strega andò in prigione. FEDERCO VIRGINIO



I DUE LITIGANTI E IL CAGNOLINO Un giorno un cagnolino si trovò di fronte a un osso e gli veniva l’ acquolina in bocca. Purtroppo arrivò un cane che era grande il doppio di lui,gli prese l’osso, ma per fortuna arrivò un’ altro cane enorme che gli saltò addosso. Infine,mentre i due cani litigavano fra loro, il cagnolino prese l’osso e se lo gustò per bene. Morale: : tra i due litiganti il terzo gode. NICCOLO’ ATZORI


IL CANE BUONO E IL CANE CATTIVO Un giorno un cane era molto affamato, camminava nel prato e vide un osso, era così felice! Ma dopo un po’arrivò un altro cane gigante e molto forte. Arrivò un altro cane e gli disse : “ Sei molto cattivo!”. Incominciarono litigare e l’altro cane si mangiò in pace l’osso. Morale: Tra i due litiganti il terzo gode . HAMZA BEN SALH


IL CAGNOLINO FURBO Un giorno c’era un cagnolino che aveva trovato un osso per strada, lo andò a prendere, e gli venne l’acquolina in bocca. A un certo punto arrivò un cane di taglia più grossa che mise le sue zampe possenti sull’ osso come per dire: «E’ mio». Dopo un po’ arrivò un altro cane , della stessa taglia, che cominciò a litigare e l’osso era rimasto incustodito. Il cagnolino si prese l’osso e finalmente poté gustarselo. MORALE:Tra i due litiganti il terzo gode. SOFIA BOSCHI


LA FORTUNA DEL CAGNOLINO Una volta un cagnolino vide un osso e voleva mangiarlo. A un certo punto arrivò un cane molto più grande di lui che disse:”Non lo toccare, quell’ osso è mio!” Il cagnolino, impaurito, glielo lasciò. Subito dopo arrivò un altro cane della stessa taglia dell’ altro e i due iniziarono a litigare per l’osso. Il cagnolino così ne approfittò per prendere l’osso e se ne andò. MORALE: tra i due litiganti, il terzo gode. CRISTIAN BURUIANA


TRA I DUE CHE LITIGANO IL TERZO GODE Un giorno un cane con un pò di” barbetta”, trovò un osso , il cane si avvicinò era pronto per morderlo quando vide una zampa di un cane più grande sull’osso che lo guardava male . Successivamente arrivò un altro cane i due cani grandi si misero a litigare . Mentre i due litigavano l'altro cane ne approfittò. Morale: tra i due che litigano il terzo gode. EMANUELE CALZI


IL CANE FURBO Un giorno un cagnolino trovò un osso molto grande e non vedeva l ‘ora di mangiarselo ma arrivò un cane più grande di lui che si voleva mangiare quell’osso . Ad un certo punto arrivò un altro cane che voleva anche lui mangiare l ‘osso ,così i due cani più grandi si azzuffarono, il cane più piccolo entrò in quel bordello, tirò fuori l’osso e se lo mangiò. MORALE: tra i due litiganti il terzo gode. DAVIDE ELIO CANCELLIERE


IL CANE PICCOLO Un giorno un cagnolino si voleva mangiare un osso, ma un altro cane, molto più grande, glielo rubò; di seguito arrivò un altro cane grande come lui che voleva l’osso. I due più grandi si azzuffarono lasciando perdere l’osso che prese quello più piccolo. MORALE: trai due litiganti il terzo gode FILIPPO CARLI


UN CANE FORTUNATO Un giorno un cane, molto affamato si stava per mangiare un osso. Un altro cane però glielo rubò. Anche un terzo cane voleva l’ osso così cominciarono a discutere. Il primo cane, ancora affamato, prese l’osso e se lo andò a mangiare. MORALE fra i due litiganti il terzo gode LUDOVICO CAVATORTA


UNA LOTTA IN GIARDINO C’era una volta, in un giardino,un Golden RETRIVER che stava per prendere un osso,ma arrivò un cane più grande che lo voleva. Dopo arrivò un altro cane, un Pastore Tedesco, che era grande come quello di prima,litigarono e il Golden RETRIVER se ne andò via con l’osso. Morale:TRA I DUE LITIGANTI IL TERZO GODE. PIETRO COLLURA


IL CANE E IL CAGNONE Una volta un cagnolino stava camminando su un bel prato e vide un osso. Ma dopo un po’ di minuti arrivò un grande cagnone che gli rubò l’osso, dietro al cagnone c’era un altro cane della stessa taglia e iniziarono a litigare. Mentre litigavano il cagnolino si prese l’osso e andò via. NOUR DAGHARI


I TRE CANI Un giorno, un piccolo cane trovò tra il prato un osso. Decise di portarselo a casa, quando. . . Un altro cane, molto più grande, arrivò e se lo prese. Successivamente arrivò un altro cane e anche lui volle quell’ osso. Ad un certo punto i due iniziarono a litigare e continuarono per qualche minuto. Alla fine il cagnolino più piccolo, mentre gli altri litigavano, si prese l’ osso e se lo portò via. Morale: tra i due litiganti il terzo gode. VIOLA FERRARI


IL CAGNOLINO Un giorno c’era un cagnolino che aveva visto un osso e gli veniva voglia di mangiarlo, così il cagnolino disse: “Me lo mangerò a merenda”. Arrivò un cane più grande di lui e disse :“Questo è mio!” .Poi arrivò un atro cagnolino che aveva la sua altezza e cominciarono a litigare. E il piccolo si mangiò l’osso. MORALE: tra i due litiganti il terzo gode CRISTINAFORTUNATO

I TRE CANI Un giorno un cagnolino , in un giardino , trovò un grande osso e decise di prenderlo . Ma ad un certo punto arrivò un grosso cane che prese al cagnolino l’ osso. Dopo un po’ arrivò nel giardino un altro cane della stessa taglia del secondo e i due cani iniziarono a litigare per l’ osso. Intanto che i due cani continuavano a litigare, il cagnolino vide l’ osso, lo prese e se ne andò con l’ osso in bocca. MORALE:tra i due litiganti il terzo gode . CARLOTTA FRATTA


TRE CANI E UN OSSO Un giorno c’era un cagnolino che voleva mangiare il suo osso. Stava per mangiare quando arrivò un cane grosso che gli disse che era il suo OSSO! Il cagnolino si spaventò. Poi arrivò un altro cane grosso e gli disse che invece era suo! I due cani si arrabbiarono e iniziarono a discutere e a rotolarsi sul prato, alla fine il cagnolino prese l’osso e se ne andò via. Morale : tra i due litiganti il terza gode. YI QING FU


I DUE CANI Un giorno un bel cagnolino stava passeggiando tranquillo , dopo un po’ vide un osso. Dopo un po’ arrivò un cagnolone e glielo rubò . Arrivò un atro cagnolone e così litigarono .Il cagnolino riprese l’osso. Morale: tra i due litiganti il terzo gode. GAIA IACCARINO


IL CAGNOLINO FORTUNATO Un giorno un cagnolino andò in un prato e trovò un osso, quando lo vide gli vanne l’acquolina in bocca. Poi arrivò un altro cane più grosso che voleva prendersi l’osso. Sentendo ,il fratello del piccolo cane ,scese per proteggerlo e, durante i litigi, il cane piccolo prese l’osso e se lo portò via Morale :tra i due litiganti il terzo gode. LORENZO MASSI


CANI CATTIVI Una volta in un parco, un cagnolino molto piccolo, si trovò un osso davanti e aveva l’acquolina in bocca. Successivamente arrivò un cane dalle misure molto più grandi , gli prese l’ osso e gli disse che era suo. Dopo arrivò un altro cane della stessa misura dell’altro cagnolone, abbaiarono e ognuno balzò sull’ altro, intanto il cagnolino prese l’osso, se ne andò e se lo gustò per bene. MORALE: tra i due litiganti il terzo gode MADDALENA MELEGA


I TRE CANI Un giorno c’era un cane che vide un osso e lo voleva, ma tutto a un tratto spuntò un altro cane che gli prese l’osso. Un altro cane che passò di lì vide la scena e corse davanti all’altro cane e ringhiò, si picchiarono la lasciando l’osso, all’altro cane che prese l’osso e se ne andò via. MORALE: TRA I DUE LITIGANTI IL TERZO GODE. MATTEO OLIVETO


L’OSSO DI CHI E’? Un giorno

un bel cane trovò in un giardino un osso , lo stava andando a prendere

quando arrivò un cane molto più grande di lui. A un certo punto arrivò un cane della stessa taglia, i due cani iniziarono a litigare e quello piccolo prese l ‘osso. MORALE : TRA I DUE LITIGANTI IL TERZO GODE. ADAM RAZOUQI


L’ OSSO DEL LITIGIO Un giorno un cane piccolino trovò un osso e, proprio nel momento in cui stava per morderlo, arrivò un cane che gli disse :” “E’ mio”. Poco dopo arrivò un altro cane che voleva l’ osso e il cane grosso gli andò addosso, i due cani grandi si azzuffarono , il cane piccolino prese l’ osso e andò via. MORALE: TRA I DUE LITIGANTI IL TERZO GODE. ANDREA RICCARDI


IL CAGNOLINO FORTUNATO Un giorno un cane di piccole dimensioni trovò un osso delizioso ma arrivò un cagnolone che mise il suo zampone sopra :l’osso e gli disse «È mio!». Dopo un po’ arrivò un altro cane di taglia uguale e si azzuffarono. Intanto il cagnolino prese l’osso e andò via. MORALE: tra i due litiganti il terzo gode FEDERICO VIRGINIO



COME NACQUE LA LUNA Tanto tempo fa,nel mondo, esisteva solo la terra e il Sole, di notte c’era sempre e solo il Sole. Un giorno un dio di nome Okinawù decise di creare una cosa che illuminasse la notte nel mondo meno del Sole. Okinawù prese una roccia enorme, la fece diventare rotonda con le sue potentissime mani,chiese al ragno gigante di avvolgerla con una ragnatela. Okinawù lanciò la roccia nello spazio ma era sempre coperta dal Sole, allora il dio prese una catena di ferro, la agganciò al Sole e lo spostò con una enorme spinta. Okinawù chiamò la sua geniale invenzione «Luna». Di notte non c’era più il Sole ma la Luna. NICCOLÒ ATZORI


COME NACQUE LA LUNA Tanto tempo fa un dio aveva detto che non c’era la luna e non poteva più dormire. Il dio non era molto forte allora pensò a un modo per creare la luna. Chiamò tanti supereroi che

avevano tanti poteri magici, i supereroi avevano

maschere da buoni , i pantaloni verdi e le maglie gialle. Gli dei dissero :“Abracadabra”… e apparve la Luna. Il dio ringraziò gli eroi. Finalmente il dio potè dormire. HAMZA BEN SALAH


COME NACQUE LA LUNA Tanto tempo fa, in una galassia lontana, c’era tanta oscurità e di notte non c’era nemmeno una luce. Allora una dea, di nome Persefone, decise di creare la Luna e le Stelle. La Luna la creò così: prese tutta la polvere e fece una forma, tipo banana, e ci mise una lampadina di colore bianco dentro. Le Stelle le fece così: prese dei frammenti caduti dalle montagne e fece la forma delle Stelle, poi ci mise delle lampadine di colore giallo dentro. Preparato tutto buttò prima la Luna nel cielo, poi le Stelle . Così nel cielo adesso ci sono le Stelle e la Luna , infatti ora la Luna e le Stelle brillano nel cielo. SOFIA BOSCHI


COME NACQUE LA LUNA Tanto tempo fa esisteva solo il Sole ed era sempre giorno. Dal Sole uscì il dio del Sole, Solarium che, non avendo nulla da fare, prese un pezzo di gommapane e lo modellò a forma di sfera. Ora c’era la Luna, ma non era completa. Solarium prese uno stuzzicadenti e cominciò a fare dei buchi sulla Luna e quelli divennero i crateri. Adesso la Luna era completata e,, da quel momento in poi iniziò ad esistere anche la notte. CRISTIAN BURUIANA


COME EBBERO ORIGINE LE MONTAGNE Tanti anni fa, quando la terra fu appena creata, aveva solo mare e cielo, comandati da due dei . Quello del mare era Mediterraneo e quello del cielo si chiamava Himalaya . Un giorno arrivò un dio, che si chiamava Montano, che chiese agli dei se lo potevano Aiutare per fare posto un pò di posto alle montagne. Gli dei risposero di sì . Il dio prese della terra, che aveva appena creato, e fece la terraferma . Dopo quel giorno il dio Montano fece le montagne e le catene montuose. EMANUELE CALZI


COME EBBE ORIGINE L’UOMO Un tempo esistevano solo gli animali. Un giorno un dio ,che si chiamava Kiricù ,voleva creare l’uomo. E così prese una palla e ci mise due palline più piccole per fare gli occhi, prese un corpo e due zampe di una scimmia, gli tolse i peli e mise tutti pezzi insieme. Alla fine lo mise sulla Terra, lo toccò con il suo bastone e li diede la vita. FILIPPO CARLI


COME EBBERO ORIGINE LE MONTAGNE, IL MARE E L’UOMO All’ inizio tutta la Terra era piana, non c’era neanche un rilievo. In un punto sconosciuto stavano combattendo il dio dell’ acqua Cxibo e il dio delle montagne Kasniut. La battaglia durò milioni di anni ma alla fine vinse Kasniut e, con il permesso di Zius, potè creare le montagne. Cxibo era triste e, negli ultimi decenni, non si vide più, Zius, che era triste per lui, creò il mare, ma Ninnus si sentiva solo. Un giorno Ninnus fece un escursione e trovò della creta così, inonore di Zius, creò delle statue. Molti anni dopo Ninnus era vecchio e non si ricordava di aver fatto lui le statue e, sputandoci sopra, le statue presero vita. LUDOVICO CAVATORTA


COME NACQUE LA LUNA Tanto tempo fa, nello spazio, il dio delle stelle voleva creare una luce. Allora una notte fece una pallina bianca,la ingrandì ancora di più e diventò una palla gigantesca. Quando finì di fare la palla,con i suoi poteri,la fece sempre più bianca e boom!!!!!!!!!!!! Era diventata una luce molto grande. Poi,con i suoi occhi, fece un raggio laser e creò tanti crateri nella palla. Alla fine l’intero villaggio si illuminò e il dio delle stelle chiamò questa cosa Luna. PIETRO COLLURA


COME NACQUE LA LUNA In un tempo esisteva solo il dio del Sole, così decise di creare, con dei pezzi gialli, una cosa. Buttò i piccoli frammenti nello spazio e si creò la Luna. Tutti gli dei lo ringraziarono, tutti poterono dormire con un po’ di luce grazie alla Luna. NOUR DAGHARI


COME NACQUE LO SPAZIO Nella galassia buia non c’era nessuno, allora il dio si stancò a stare da solo. Decise di fare i pianeti e nacque lo Spazio: buttò un blocco di ghiaccio e fece la Luna. Per fare lo Spazio buttò una palla d’aria e, per fare gli altri pianeti, buttò blocchi d’acqua e Terra. Il dio così era in compagnia e visse felice e contento. DAVIDE DE PACE


COME NACQUE LA LUNA All’ inizio in cielo non c’ era niente e il dio del Cielo si sentiva solo. Allora , un giorno, andò alla ricerca di un amico, dopo un po’ trovò una palla di aria, abbastanza grande. Ad un certo punto toccò con la mano la palla e sentì che era molto morbida, ma lui la voleva dura. Allora si mise a pensare. Contemporaneamente iniziò a cadere la pioggia e la palla di aria, dopo che era

piovuto , si

solidificò. Poi

l’

acqua

cadde

sempre

più

forte

e

crearono dei crateri. Alla fine il dio chiamò quella palla Luna, che illuminò tutto lo Spazio. VIOLA FERRARI

si


COME NACQUE LA LUNA E IL MARE Anni or sono, nello spazio, viveva un dio chiamato Karamba che con i suoi esplosivi creava i mondi. Un giorno però, per sbaglio, prese un uovo sacro invece che l’ esplosivo. L’ uovo andò a sbattere contro un pianeta chiamato Terra e si ruppe: il tuorlo andò in cielo intorno alla Terra e diventò la Luna, l’ albume invece diventò il mare. Il dio Karamba era un po’ dispiaciuto di aver rotto l’ uovo sacro ma era contento che ora quel pianeta avesse la Luna e il mare. MATTEO FORNACIARI


COME NACQUERO LA LUNA E LE STELLE Tanto tempo fa c’ era solo l’ oscurità e la dea Habis ,dea del sole , si sentiva molto sola . Un giorno la dea Habis decise di creare la Luna e le Stelle . La dea prese un pezzo di formaggio , fece la forma di una stella, la buttò nel cielo , poi ne fece delle altre e le buttò nel cielo. Ad un certo punto la dea Habis decise di creare anche la Luna , allora prese un blocco di ghiaccio e fece la forma di uno spicchio di Luna e lo buttò nel cielo . La dea Habis voleva fare anche uno spicchio più piccolo, per fare la mezza Luna magra e la Luna piena. Allora certe volte la dea Habis getta nel cielo la Luna magra e la Luna piena . Infine c’era la notte e il giorno e la dea Habis non era più sola . CARLOTTA FRATTA


COME NACQUE LA LUNA E IL MARE Tanti anni fa sulla Terra non c’era ancora la Luna e il mare, nel cieloc’era solo il Sole e sulla Terra non c’erala natura. Lui si sentiva solo poi ,di notte eratutto buio e sulla Terra non c’era l’acqua per fare crescere le piante quindi dio del Sole ha pensato di creare la Luna e il mare. Il dio del Sole è andato a prendere unaroccia magica per creare la Luna,le stelle e il mare. Dopo un settimana aveva creato la Luna,le Stelle e il Mare. YI QING FU


COME EBBERO ORIGINE LE MONTAGNE E IL MARE Un giorno Dio creò la Terra ma aveva bisogno di un aiutante. Così cercò il dio del Mare e gli chiese se lo poteva aiutare. Lui rispose di sì, ma serviva un altro dio che si chiama Waka , era il dio delle montagne . Allora andarono sulla Terra , il dio delle montagne creò le montagne , il dio del mare creò il mare e così si creò la Terra. GAIA IACCARINO


COME EBBE ORIGINE IL MARE Un tempo il dio Kikiriki andò nel mondo oscuro dove era tutto buio e dove c’era soltanto acqua. Prese un tavolo fatto d’ acqua e cominciò a macinare il sale per la sua focaccia al prosciutto. Dopo un po’ il dio Kikiriki si addormentò e il macinino cadde . Lui si svegliò e il macinino non c’era. Kikiriki abbassò il macinino non c’era . Allora Kikiriki lo cercò ad un certo punto lo vide stava scivolando via Andò nel buco che portava alla grande vasca si riempì e si formò il mare. NICOLA LUPO


COME NACQUE LA LUNA In origine non esisteva nulla, soltanto il Sole e la Terra. Di notte sulla Terra non c’era luce si doveva stare al freddo dentro casa. Un giorno, un dio di nome Golàtolà, decise di dare anche di notte luce alla Terra, allora andò su una montagna, chiamata Lunmont, il dio dovette attraversare diversi ostacoli;dopo averli superati tutti ne mancava soltanto uno :il balzo alla tigre. Il dio lo attraversò senza paura e,arrivato in vetta , prese la neve e un raggio di luce, per andare in cielo bastava soltanto un salto perché quella montagna era altissima. Lo fece è arrivò nello spazio, prese una forma a sfera e fece la Luna. Così ,per la prima volta sulla Terra, di notte ci fu la luce. LORENZO MASSI


COME NACQUE LA LUNA Un tempo esisteva solo il Sole .Il dio Caringok si stancò di vedere solo il Sole splendere di giorno e allora, un giorno, il dio Caringok, lanciò un masso di pietre nello spazio, la Luna. Di notte non c’era più l’ oscurità ma una piccola parte di luce c’era, era la luce della Luna. MADDALENA MELEGA

COME EBBE ORIGINE IL SOLE Un giorno la terra era tutta buia finchè un cittadino si stancò, venne chiamato in cielo. La prima cosa che fece fu quella di mettere un occhio di mostro e gli diede

fuoco

e

dopo

prese

triangoli infuocati e creò il sole. MATTEO OLIVETO

dei


COME NACQUE LA LUNA Tanto tempo fa c’era un dio che voleva creare delle Stelle, ne fece miliardi di Stelle in una settimana; ne fece una infuocata e la chiamò Sole. Poi fece degli altri pianeti, uno con degli anelli attorno e lo chiamò Saturno. Ne fece un altro che si chiamava Venere. Si si riposò per alcuni giorni e mangiò una banana, gli venne l ‘ idea di fare una stella a forma di banana e la chiamò Luna. ADAM RAZOUQI


COME NACQUE LA LUNA Un tempo non calava mai la notte. Il dio del Sole stanco di illuminare la Terra prese grandi mucchi di asteroidi e li mise attaccati. Poi prese dei grossi ghiacciai lucenti e li mise sopra gli asteroidi cercando di fare una palla, ma non ci riuscì perché c’erano delle piccole montagnette e quindi chiese al ragno gigante di fare una tela bianca per appiattire le montagnette e infine ci fece dei crateri. La Luna era pronta e per la prima volta sulla Terra calò la notte. ANDREA RICCARDI


COME EBBE ORIGINE L’UOMO Nei tempi antichi non esisteva niente sulla Terra, c’erano solo il dio Luna e il dio Sole che vivevano in pace. Dopo tanti anni si erano stancati di non fare niente; trovarono un cubo, lo aprirono e uscì un mondo, la natura, le montagne e anche l’uomo e si creò il mondo . FEDERICO VIRGINIO



GAIA-CRISTIAN-FEDE-FILIPPO NONSENSE UN ROSPO BEVEVA UN TE’ CON LA CODA NELLA BOCCA DI UN BEBÈ, E INSIEME AD UN GRILLETTO GUARDAVANO UN DIARIETTO.

PER IMPARARE I NUMERI FINO A 10 CON L’ UNO VADO A BELLUNO, CON IL DUE VADO DAL BUE, CON IL TRE BEVO IL TÈ, CON IL QUATTRO DIVENTO MATTO, CON IL CINQUE SI VINCE, CON IL SEI MANCA POCO E CI SEI, CON IL SETTE LA SMETTE, CON L’ OTTO SON COTTO, CON IL NOVE ABBIAMO FATTO LE PROVE, CON IL DIECI MANGIO I CECI.


DAVIDE ELIO - MADDALENA -ADAM -ANDREA NONSENSE: UN LUCCIO COMPRA UN ASTUCCIO, VA A SCUOLA BEVENDO LA COCA COLA, SI RIPARA IN UN CANTUCCIO AL CALDUCCIO.

CONTA: TOCCA A ME, TOCCA A TE, CONTO INSIEME A TE. LA PECORA FA BEEEEEEEE E MI BEVO UN TE’ INSIEME A TE.


MATTEO O. -YICING-LORENZO-HAMZA-MATTEO F. NONSENSE: UN ROSPO BEVEVA UN TÈ CON LA MANO NEL CAFFÈ. UNA GAMBA NELLA LAVATRICE SULLA FACCIA UNA CICATRICE. L’ALTRA GAMBA NEL LAVANDINO E IL GIORNO DOPO DAL VICINO. UN GIORNO GUARDERÒ UNA CORNICE E SPUNTERÀ FUORI UNA FENICE. UN GIORNO SULLA TESTA ORGANIZZERÒ UNA FESTA.

PER IMPARARE I NUMERI FINO A 10: CON L’UNO VADO A BELLUNO, COL DUE VEDO IL BUE, COL TRE GUARDO UN RE , CON IL QUATTRO DIVENTO MATTO, CON IL CINQUE FRA POCO SI VINCE, CON IL SEI PREGO GLI DEI, CON IL SETTE MANGIO LE FETTE, CON L’OTTO HO UN CAGNOLOTTO , COL NOVE VISITO GIOVE , CON IL DIECI MANGIO I CECI.


DAVIDE D. –PIETRO –CARLOTTA - NOUR NONSENSE UN ROSPO BEVEVA UN TÈ CON LA PANCIA NEL CAFFÈ , IL SUO AMICO GLIELO RUBÒ E LUI DISSE OHIBÒ.

CONTA TOCCA A ME O TOCCA A TE, METTO LE MANI NEL CAFFÈ ORA CONTA ANCHE TE, FINORA HAI GIOCATO SOLO TE, CONTO FINO A TRE 1,2,3.

Scioglilingua LO SCIATORE SCIA SULLA PISTA E LASCIA UNA SCIA, IN TUTTA FRETTA SE NE VA VIA, E LA SCIARPA VOLA VIA, LO SCIATORE VOLA VIA ATTACCATO ALLA FUNIVIA.


I NUMERI FINO A DIECI CON L’UNO VADO A BELLUNO, CON IL DUE VADO DAL BUE, CON IL TRE VADO DAL RE, CON IL QUATTRO VADO DAL RATTO, CON IL CINQUE VADO DAL CENTOCINQUE, CON IL SEI TRA POCO CI SEI, CON IL SETTE FAI LE CROCETTE, CON L’OTTO VADO AL TROTTO, CON IL NOVE VAI DA GIOVE, CON IL DIECI SE VUOI CI RIESCI.


VIOLA, NICCOLÒ, MARTINA E NICOLA NONSENSE: UN ROSPO BEVEVA UN TÈ CON LA MANO NEL CAFFÈ. POI ANDÒ A MILANO E PERSE IL DIVANO.

PER IMPARARE I NUMERI FINO A 10: CON L’ UNO VADO A BELLUNO, CON IL DUE VADO SUL BUE, CON IL TRE VADO DAL RE, CON IL QUATTRO VADO DAL GATTO, CON IL CINQUE FRA POCO SI VINCE, CON IL SEI VADO DAGLI DEI, CON IL SETTE FACCIAMO LE CASETTE, CON L’ OTTO VADO AL TROTTO, CON IL NOVE FACCIO LE PROVE, CON IL DIECI CUCINO I CECI.

SCIOGLILINGUA CON SCI: LO SCIATORE SCIA SULLA PISTA E LASCIA UNA STRISCIA. ALLO SCIMMIONE REGALÒ UNO SCIARPONE. LA SCINTILLA SCIVOLÒ SULLO SCIALLE DELLA SCIMMIA.


LUDOVICO, SOFIA, EMANUELE, CRISTINA NONSENSE: UN ROSPO BEVEVA UN TÈ CON LA PANCIA NEL CAFFÈ MA IL TÈ LO BEVEVA UNA MUCCA TUTTA NERA.

PER IMPARARE I NUMERI FINO A 10: CON L’ UNO VADO A BELLUNO CON IL DUE VADO DAL BUE CON IL TRE VENGO DA TE CON IL QUATTRO FACCIO UN PATTO CON IL CINQUE VADO FINO A MILLE CON IL SEI VADO A POMPEI CON IL SETTE FACCIO LE LINEE RETTE CON L’OTTO VADO AL TROTTO CON IL NOVE FUORI PIOVE CON IL DIECI MANGIO PASTA E CECI.

SCIOGLILINGUA: LO SCIATORE SCIA SULLA PISTA E LASCIA UNA STRISCIA SCIANDO DI QUA E DI LA SCIOGLIENDO LA NEVE SE NE VA.


CONTA: TOCCA A ME O TOCCA A TE CONTO FINO A TRE VAI DI QUA VAI DI LA LA FORTUNA APPARIRÀ.


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