settembre-ottobre | 2 0 1 0
COVER STORY
Il notebook compie 25 anni Intervista a Rossella Destino, Country Manager per l’Italia della divisione Computer Systems di Toshiba, l’azienda che per prima ha “staccato i fili” al computer
OSSERVATORI
La gestione dei progetti di Mobility in azienda Un'analisi del Politecnico di Milano su 25 casi reali evidenzia gli aspetti organizzativi rilevanti per un’implementazione di successo
FOCUS CIO
L’ICT che sostiene il mito della Nutella www.wireless4innovation.it
Intervista a Enzo Bertolini, CIO di Ferrero Group
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ooo&egZql&al
SOMMARIO 17 | 2010
EDITORIALE 05 Le esperienze eccellenti fanno scuola
di Alessandro Perego
cover story 08 il notebook spegne 25 candeline
di Manuela Gianni
approfondimenti 30 FOCUS CIO
L’ICT che sostiene il mito della Nutella
di Manuela Gianni
36 mobile broadband
WiMax aiuta a colmare il Digital Divide
38 osservatori
La gestione dei progetti Mobile & Wireless Business
di Paolo Catti e Christian Mondini
Comitato Scientifico Presidente: Alessandro Perego (Politecnico di Milano) Cesare Alippi (Politecnico di Milano), Federico Barilli (Assinform), Luigi Battezzati (Politecnico di Milano), Ugo Biader Ceipidor (Università La Sapienza), Massimo Bolchini (Indicod-Ecr), Carlo Alberto Carnevale Maffè (Università Bocconi), Carlo Maria Medaglia (Università La Sapienza), Massimo Merlino (Università di Bergamo), Stefano Novaresi (Gruppo Comifar - Consorzio Dafne), Emilio Paolucci (Politecnico di Torino), Andrea Rangone (Politecnico di Milano), Francesco Sacco (Università dell’Insubria-SDA Bocconi) Hanno collaborato a questo numero Romina Arata, Paolo Catti, Paola Capoferro Ronchetta, Laura Cavallaro, Andrea Ferretti, Damiano Frosi, Walter Garizio, Angela Malanchini, Christian Mondini, Giorgio Nani, Stefano Novaresi, Emanuela Pala, Marco Planzi, Marta Valsecchi Direttore responsabile Manuela Gianni manuela.gianni@wireless4innovation.it
42 supply chain
La Home Delivery come base di differenziazione nella logistica distributiva
Per inviare comunicati stampa: redazione@wireless4innovation.it
di Walter Garizio
pubblicità mara.perego@wireless4innovation.it
46 mobile marketing
Il Mobile Marketing a supporto della ripresa economica
di Giorgio Nani
wireless4innovation è una testata di ICT and Strategy S.r.l. Via Schiaffino, 25 - 20158 Milano Rivista bimestrale distribuita in abbonamento Copyright © 2000.
48 supply chain
Collaborare, una scelta vincente
Testi e disegni: riproduzione vietata.
di Stefano Novaresi
Registrazione presso il Tribunale di Milano. Autorizzazione N° 55 del 23-01-2008
rubriche
publiredazionali
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Ricerche dal mondo Wireless Supply Chain RFId e NFC Mobile Content & Internet Mobile Marketing & Service Mobile Force e Mobile Workspace Eventi e formazione Cambio di poltrone
Auriga Opticon Ubiquity Ericsson
Iscrizione presso il R.O.C. Registro degli Operatori di Comunicazione al n. 16446 Grafica e impaginazione ADM Studio Sas - Cologno Monzese (MI) Stampa Arti Grafiche Amilcare Pizzi Spa - Cinisello B. (MI) Immagini: copyright Thinkstock Associato a
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editoriale di alessandro perego Presidente Comitato Scientifico Wireless4innovation
Le esperienze eccellenti fanno scuola
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nche quest’anno Smau ospita il Premio Innovazione ICT, l’iniziativa mirata a valorizzare le esperienze d’eccellenza di imprese e pubbliche amministrazioni del nostro Paese che hanno con successo scommesso sulle tecnologie digitali come leva per competere sul mercato. La numerosità dei progetti analizzati dalla giuria nell’arco di un intero anno, che ha portato a selezionare oltre 100 finalisti suddivisi in aree tematiche differenti, appare come una concreta testimonianza del fatto che anche in Italia si continua a fare innovazione, anno dopo anno e malgrado tutte le difficoltà congiunturali. Le storie di queste organizzazioni, tutte concluse positivamente con il conseguimento di vantaggi di business (in misura più o meno grande o monetizzabile), rappresentato, infatti, un importante patrimonio di esperienze da divulgare e condividere, per creare un volano di conoscenza in grado di accelerare l’adozione delle nuove tecnologie. Obiettivo analogo è quello del laboratorio dedicato alla Mobility che la School of Management del Politecnico di Milano mette a disposizione delle imprese durante la tre giorni milanese di Smau. Da sei anni, infatti, la School ha all’attivo un’area di Ricerca specifica sui temi del Mobile & Wireless (M&W) Business, che ha analizzato decine di applicazioni a supporto dei processi e basati sulle varie tecnologie, quali WiFi, Reti Cellulari, Reti Satellitari, RFId e via dicendo. Nello specifico, sono stati realizzati, tramite interviste dirette ai CIO e ai Manager di Line, oltre 500 studi di caso per quasi 2000 applicazioni in molteplici settori verticali: Beni
di Largo Consumo, Farmaceutico, Bancario, Sanità, Utility, Trasporti e Logistica, Trasporto Pubblico Locale. In 25 casi reali, inoltre, sono stati quantificati i benefici e la redditività delle applicazioni Mobile & Wireless. Sulla scorta di questa esperienza, il laboratorio vuole fornire esempi concreti di introduzione di applicazioni M&W a supporto dei processi aziendali, “mettendo a nudo” i benefici ottenuti e quantificando la redditività degli investimenti. Si tratta anche in questo caso, di un’iniziativa culturale per diffondere la consapevolezza dei benefici associati a queste tecnologie, supportandone una sempre più piena adozione da parte delle organizzazioni italiane. Imparare dalle esperienze degli altri, evitando di ripetere gli stessi errori, è la via più sicura e diretta verso l’innovazione, in particolare quella della Mobility. Per accelerare un trend che è già molto evidente: sono sempre più, infatti, le attività svolte in mobilità all’interno delle organizzazioni, dalla gestione della produzione alla movimentazione del magazzino, dal supporto delle flotte di trasporto al presidio dei clienti sul territorio, dall’assistenza dei malati a domicilio al giro visite al letto dei pazienti nei reparti di degenza, dal supporto alle squadre di manutenzione sul campo alla lettura dei contatori.
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Ricerche dal mondo
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Volano le vendite di smartphone più evoluti ed innovativi ad un prezzo accessibile. Ad oggi le sottoscrizioni di contratti mobile a banda larga rappresentano il solo 10% del mercato, ma le previsioni di crescita sono più che rosee. La domanda di connettività è sempre più alta e i dati trasmessi sulle reti mobile mondiali sono quasi triplicati nel corso del solo ultimo anno, raggiungendo la quota 225.000 terabytes al mese nel secondo trimestre 2010, secondo dati Ericsson. I nuovi modelli sfornati in tempi sempre più brevi dalle case produttrici esercitano un appeal crescente sui consumatori, come è avveuto negli ultimi mesi da parte di Nokia col nuovo N8, di RIM con Blackberry Torch, di HTC con EVO 4G e naturalmente di Apple con l’iPhone 4G. Nokia, seppur perdendo terreno, rimane leader del segmento smartphone in termini di dispositivi venduti, con una quota del 39%, seguita da RIM (20%), Apple in forte crescita col 16%, HTC (5%) e Motorola (4%), secondo le stime IDC di maggio. Anche il mercato dei sistemi operativi è in continuo rinnovamento, con i tradizionali e longevi Blackberry, Symbian e Windows Mobile che si affrettano a rilasciare nuove versioni e aggiornamenti delle loro piattaforme (Apple iOS 4, BlackBerry Os 6, Symbian 3 e 4 e Windows Phone 7) per tenere testa ai nuovi entrati Android e iOS, che,
IDC prevede per il 2010 un aumento del 55%, mentre il traffico dati mobile registra una crescita record dalla loro comparsa, hanno eroso consistenti quote di mercato ai concorrenti e contribuito a spingere il settore verso lo sviluppo. Gli analisti prevedono un forte successo nel prossimo futuro per Android, che ha già sorpassato iOS e che sempre più incontra il favore degli utenti e di un numero crescente di produttori di device che decidono di adottarlo per i propri prodotti, da ultimi Dell, Kyocera, LG e Samsung. La prospettiva è che
iOS 15% +7%
-22% Windows mobile 7%
Android 16% +433%
Android cresca arrivando a conquistare il 24% del mercato per il 2013, erodendo ampia quota soprattutto a Symbian, che però manterrà la posizione di primato. Contemporaneamente, Windows Mobile riguadagnerà parte della quota persa nel corso degli ultimi due anni e Blackberry si manterrà relativamente stabile, mentre iOS inizierà a perdere punti percentuali. Andrea Ferretti
Altri 4% Symbian 40% -20%
BlackBerry OS 18% +20%
Quote di mercato SO smartphone 2010 rispetto al 2009
Fonte: elaborazione su dati IDC
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na ricerca IDC pubblicata a settembre e relativa al mercato mondiale degli smartphone ha rivisto al rialzo le già positive previsioni formulate nel corso del primo quadrimentre di quest’anno. Secondo gli analisti, le vendite cresceranno infatti del 55% rispetto all’anno passato, il 10% in più rispetto alla precedente stima. Il volume delle vendite della prima metà del 2010 è stato di 119,4 milioni di unità e si prevede che raggiungerà a fine anno i 269,6 milioni di terminali. Le previsioni degli analisti si spingono fino al 2014, con un nuovo anno di forte crescita nel 2011, pari al 24%, e una frenata verso la fine del periodo, attestandosi intorno ad un tasso del 13%. I driver di questa crescita sono da un lato l’entusiasmo degli utenti, affascinati dai servizi e dalle funzionalità accessibili con le nuove generazioni di device, dall’altro lato l’innovazione continua dei produttori di dispositivi e sistemi operativi che, contendendosi un mercato dalle prospettive quanto mai aperte, presentano sul mercato prodotti sempre
Le semestrali delle Telco italiane confermano il trend di crescita del traffico dati
I
l Mobile Internet italiano è l’Eldorado del momento per le Telco. L’analisi sui risultati semestrali degli operatori dà la misura della crescita. Dai dati forniti da Telecom Italia risulta che la società ha realizzato sui servizi a valore aggiunto (VAS) ricavi totali pari a 1.022 milioni di euro, registrando un incremento del 5,5% rispetto al corrispondente periodo del 2009. Tale crescita è principalmente attribuibile ai VAS interattivi, che hanno guadagnato il 18,6%, in particolare grazie all’apporto dei ricavi da browsing (+28,9%). Un ruolo importante è stato giocato dalla crescente diffusione
dei device smartphone e delle formule di connessione in mobilità “tutto compreso”. Anche Wind è cresciuta, sia per quanto riguarda la telefonia mobile, con 19,3 milioni di sottoscrizioni raggiunte nel mese di giugno (858 mila attivazione nette nel corso del primo semestre), sia per quanto riguarda i ricavi derivanti dai servizi dati, che nel corso del primo semestre hanno registrato un +24,5%. Tale incremento è dovuto sia ai servizi Mobile Internet (+57,4% rispetto allo scorso anno) sia alla buona performance dei servizi dati tradizionali,
con un +8,4% rispetto al primo semestre 2009. Vodafone Italia, dal canto suo, ha chiuso il primo trimestre lo scorso giugno con una contrazione dei ricavi derivanti da servizi a valore aggiunto rispetto all’anno precedente (-2,5%), ma in crescita per quanto riguarda i ricavi da banda larga mobile e fissa e da servizi per le Aziende. Crescono significativamente i ricavi da banda larga mobile e multimedia (+22,1%), spinti dai costanti investimenti sui servizi, sulla qualità della rete e sulla copertura. In aumento anche la diffusione di smartphone brandizzati e di Vodafone Internet Key, grazie al continuo miglioramento delle prestazioni e al lancio di promozioni e iniziative commerciali dedicate. Anche H3G registra una crescita per quanto riguarda il segmento dati, con 1,4 milioni di clienti abilitati alla connessione Internet in banda larga mobile attraverso le Internet Key (+69% rispetto al primo semestre del 2009). Il traffico dati sulla rete di 3 Italia aumenta a ritmi vertiginosi: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si è osservata una crescita del 216% e nel mese di luglio si è toccato il picco dei 80 Terabyte di dati giornalieri. Nel corso del semestre, inoltre, il lancio di nuovi abbonamenti all-inclusive e delle chiavette Internet con traffico incluso ha permesso di incrementare il numero di clienti ad alto valore. Marta Valsecchi
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Internet è sempre più Mobile
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cover story
Il notebook spegne 25 candeline Compie 25 anni lo strumento di lavoro più utilizzato dei nostri tempi, il personal computer portatile. Ad inventarlo fu Toshiba, da allora pioniere del mercato e artefice di innovazioni che ne hanno segnato, e continuano a segnarne, la storia
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a storia della divisione Computer Systems di Toshiba è anche quella del pc portatile. Fu la casa giapponese, infatti, la prima a intuire - 25 anni fa - che la via del successo nel mercato dei computer fosse quella della Mobility, convogliando in quella direzione tutti gli sforzi della ricerca e sviluppo. Fu così che il personal computer perse i fili e si infilò in una valigetta, muovendo i primi passi di un cammino di innovazione che continua ancora ai giorni nostri, verso livelli sempre superiori di potenza e leggerezza, dimensioni ridotte e nuove funzionalità. Ripercorriamo questo cammino con Rossella Destino, da pochi mesi nominata Country Manager della divisione Computer Systems di Toshiba Italia, che ha voluto festeggiare i 25 anni di vita del notebook organizzando una serie di incontri, in varie città italiane, con i propri rivenditori, dedicandoli proprio al tema dell’innovazione.
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Toshiba è da 25 anni protagonista del settore dei notebook e ne ha guidato l’evoluzione. Quali sono state le tappe più significative dell’innovazione tecnologica in questo ambito e in che modo avete contribuito? Toshiba è senza dubbio pioniere nella Mobility a livello mondiale. Siamo stati i primi, nel 1985, a introdurre il vero concetto di mobilità nei computer, produ-
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di Manuela Gianni
Rossella Destino Country Manager della divisione Computer Systems di Toshiba Italia
Il gruppo Toshiba nel mondo
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Toshiba Italia è parte del gruppo Toshiba Corporation, multinazionale giapponese con sede a Tokio fondata nel 1875, che nell’ultimo anno fiscale ha realizzato un fatturato di 56 miliardi di euro. Il gruppo gestisce una rete di oltre 740 imprese nel mondo, in cui sono impiegati 204.000 dipendenti. L’azienda opera globalmente in quattro distinte aree di business: i prodotti digitali, che comprendono smartphone, televisori e notebook, realizzano il 34% del fatturato totale; i dispositivi elettronici, come semiconduttori ottici e display a cristalli liquidi, ne costituiscono il 19%; le infrastrutture, come sistemi di produzione di energia nucleare, termica e idroelettrica, (34%), e gli elettrodomestici per la casa (8% del fatturato) In mercato più importante è quello asiatico: il 66% del fatturato è realizzato in quest’area, ed in particolare in Giappone (45%), mentre il Nord America e l’Europa concorrono rispettivamente al 18% ed al 13% del ricavo complessivo.
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cover story di vista risponde molto bene alle proposte. Un’esperienza molto positiva, che ci ha permesso di conoscere meglio i clienti e capire le richieste.
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cendo il primo notebook dotato di batteria ricaricabile e quindi staccando i fili. Il successo è stato decisamente superiore alle aspettative iniziali: prima infatti, c’era stato solo qualche tentativo di portabilità. Da allora la storia dell’azienda è stata sempre all’insegna dell’innovazione di questo mercato. Nel 2001 abbiamo per la prima volta integrato il wireless e nel 2004 abbiamo prodotto l’hard disk più piccolo del mondo, pari a 0.85 pollici. Con il modello R500, abbiamo introdotto sul mercato il notebook più leggero mai prodotto, meno di 1 chilo. Continuiamo a lavorare sulla miniaturizzazione, ma anche su form factor innovativi: ne sono un esempio il nuovo notebook Libretto, con schermo dualscreen, e il Portégé R700, che ha un’autonomia della batteria di un giorno lavorativo. L’impegno sull’innovazione è costante: Toshiba investe il 6% del fatturato in ricerca e sviluppo. Di recente, per esempio, sono stati presentati i prototipi di un’innovativa tecnologia per le batterie che, oltre ad avere una lunga durata, consente di ricaricarle in tempi
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brevissimi: in solo 10 minuti si ottiene il 90% dell’autonomia. Inoltre, sono batterie che hanno un ciclo di vita molto superiore a quelle attuali, e questo per ridurre l’impatto ambientale dovuto alla sostituzione. Abbiamo voluto festeggiare questa lunga storia di successi an-
Uno degli argomenti più dibattuti degli ultimi anni è quello del Green computing. L’attenzione alle tematiche ambientali è molto alta in Toshiba. Qual è in dettaglio l’impegno della corporation? Toshiba è da tempo impegnata in un programma di riduzione dell’impatto ambientale che riguarda la produzione, la distribuzione e lo smaltimento dei nostri prodotti. Rispetto al 2000, abbiamo già ridotto dell’89% l’utilizzo di sostanze pericolose, come per esempio il PVC, del 16% il volume degli imballaggi e di 6 milioni di tonnellate all’anno le emissioni di Co2. A testimonianza del fatto che si tratta di un impegno concreto e costante, Toshiba ha definito degli obiettivi precisi, misurati attraverso un indice definito appositamente, chiamato “Fattore T” che tiene conto di vari fattori legati all’impatto relativo all’intero ciclo di vita di un prodotto. Lo scorso anno, è stato superato di molto il valore che Toshiba si era data come obiettivo. La corporation, inoltre, ha stabilito un
A breve saranno lanciati prodotti con batterie di nuova generazione, che si ricaricano a tempo di record: in 10 minuti si potrà ottenere il 90% dell’autonomia che in Italia: a ottobre abbiamo organizzato, in collaborazione con Intel e Microsoft, un ciclo di incontri sul territorio, che abbiamo proprio chiamato Pionieri Tour 2010 e che ci ha portato a incontrare i nostri rivenditori a Catania, Napoli, Firenze, Padova e Milano. È stata un’occasione per presentare la strategia e i programmi di canale e confrontarci sulle opportunità del mercato IT, che dal nostro punto
programma di continuo miglioramento dell’ecosostenibilità che si spinge fino al 2050. Personalmente sono molto sensibile a queste tematiche e penso che ognuno debba fare la sua parte. Nel nostro ufficio di Milano ci siamo dati regole di comportamento precise: spegnere la luce e i pc quando non sono utilizzati, riciclare la carta, ridurre gli sprechi nel lavoro quotidiano e via dicendo.
Il notebook spegne 25 candeline Su cosa si focalizzano oggi le richieste dei clienti nella scelta di un notebook? Sono molteplici, e noi le indirizziamo con una gamma di prodotti ampia, che va dal consumer all’utenza business delle piccole e grandi aziende. Crediamo che sia fondamentale offrire al cliente un prodotto ad alta tecnologia e di qualità. Abbiamo un failure rate veramente basso, pari allo 0,13% sui prodotti business, poichè l’attenzione alla qualità in fase di produzione è massima. Siamo stati i primi a installare hard disk resistenti all’urto, e tutti i nostri prodotti vengono sottoposti a test per verificare la robustezza. Un aspetto critico soprattutto per l’utenza business è quello della sicurezza del dato, in caso di smarrimento, furto o caduta del notebook. Abbiamo predisposto una console, chiamata Easy Guard, che integra soluzioni sia hardware sia software a supporto della protezione del notebook e delle informazioni sensibili che vi risiedono. La soluzione comprende, tra l’altro, un sistema di riconoscimento dell’impronta digitale e una tecnologia specifica per la salvaguardia dell’hardware del PC in caso di cadute. Il servizio riveste un ruolo sempre più importante. Qual è il vostro approccio all’assistenza? Abbiamo un prodotto di grande qualità, ma è importantissimo anche offrire al cliente un interlocutore in caso di problemi. Ci siamo molto impegnati su questo fronte e dall’inizio dello scorso anno abbiamo avviato un programma che ci ha portato ad avere 31 centri specializzati in tutta Italia, con la possibilità, per chi non ha un centro vicino, di usufruire gratuitamente di un servizio di pick up &return offerto in partnership con DHL. In più, tutti i prodotti vengono venduti con un’assicurazione gratuita che copre i monitor LCD, perchè sappiamo che è la parte più delicata, con maggiori probabilità di rompersi, e ce ne assumiamo il rischio.
25 anni di innovazione dei notebook: le tappe principali Nel 1985 Toshiba lancia il primo esempio di PC portatile al mondo, il T1100, che presentava diverse caratteristiche del tutto innovative per l’epoca. Pesa “solo” 4 chili, contro gli almeno 10 chilogrammi dei computer trasportabili del tempo, ma soprattutto, nonostate il prezzo proibitivo, è il primo, vero computer portatile consumer. Cinque le caratteristiche distintive che lo resero un prodotto innovativo in netto anticipo sui tempi: lo schermo LCD, le batterie ricaricabili interne, un sistema di memorizzazione integrato (il lettore di floppy disk da 3,5 pollici), la compatibilità con la piattaforma Ibm e la possibilità, opzionale e a caro prezzo, di connetterlo ad internet tramite un modem integrato. Da allora, incessanti progressi compiuti in questa direzione hanno reso la storia di Toshiba ricca di primati. Nel 1986 debutta il primo PC portatile dotato di hard disk interno e sette anni più tardi il primo che alloggia una batteria agli ioni di litio, di durata nettamente superiore alle precedenti tecnologie impiegate, mentre è del 1994 il primo computer basato su processore Intel Pentium. Nel 2001 fu sempre Toshiba il primo produttore a cogliere l’importanza del tema della connessione in mobilità, producendo il primo portatile dotato di un dispositivo di connessione wireless integrato. È invece del 2004 e sempre di Toshiba l’hard disk più piccolo mai realizzato, mentre del 2006 il primo notebook con lettore DVD integrato. La lunga fila di primati continua anche ai giorni nostri. È di quest’anno infatti il lancio del primo notebook dual screen, basato su piattaforma Windows 7 (Libretto W100), del laptop full-function più sottile e leggero del mercato europeo (Portègè R700) e del portatile dotato della batteria a più lunga durata (oltre 8 ore per l’AC700).
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L’anno scorso è stato particolarmente difficile per l’IT e in Italia il mercato dei pc è calato dell’8%. Ciononostante, la divisione Toshiba Computer Systems che lei guida da maggio ha ottenuto risultati molto positivi, crescendo quasi del 3%. Quali sono gli ingredienti di questo successo e cosa vi aspettate quest’anno? Abbiamo messo in pratica scelte strategiche che si sono rivelate esatte e che ci hanno fatto ottenere, nell’anno fiscale chiuso al 31 marzo, un fatturato di 110 milioni di euro, in crescita del 2,7% rispetto all’anno precedente. Ci siamo dati un obiettivo ancora superiore per quest’anno, ovvero di crescere del 5%, in una situazione di mercato migliore dell’anno scorso ma sempre negativa, stimata dagli analisti in un -2%. I risultati del primo semestre sono molto incoraggianti: abbiamo superato la metà del budget annuale, che è di 116 milioni. Fra i fattori di successo c’è sicuramente la scelta di non scommettere sui net pc, come hanno fatto molti nostri competitor, che si è rivelata vincente perchè si tratta di un mercato che ha avuto un boom lo scorso anno ma che ora è in calo. Per noi è un’area che vale solo il 15% del business. Un altro elemento decisivo è la presenza del brand Toshiba fra quelli che fanno parte dell’offerta Impresa Semplice di Telecom Italia. Credo che sia anche positivo il giusto equilibrio che abbiamo stabilito fra le vendite al mercato business e quelle al consumer, con la scelta strategica di focalizzarci sul B2B. Anche l’area DLPS (Digital Lifestyle Products Service) che inizialmente includeva solo l’elettronica di consumo ma che ora si sta ampliando ad altri prodotti complementari, come gli hard disk esterni, le camcorder e gli home multimedia tablet, sta ottenendo risultati molto positivi e ci ha permesso di aprire il mercato a nuovi canali, come per esempio quello della grande distribuzione.
a cura di Marco Planzi
Wireless Supply Chain
Nel 2010 il mercato mondiale dei terminali industriali cresce oltre le aspettative
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e il 2009 è stato un anno nero per le vendite di terminali industriali, nel primo quadrimestre del 2010 i risultati positivi hanno largamente superato le attese degli analisti, che registrano un aumento di circa l’8% rispetto allo stesso periodo del 2009. Secondo VDC Research, la contrazione ha raggiunto punte del 30% in alcuni mercati geografici, in particolare in Europa. Complessivamente, nel 2010 si prevede una crescita del valore del mercato mondiale di terminali industriali dell’8,6%, corrispondenti a 2,1 miliardi di dollari e 2,6 milioni di unità vendute. Il trend positivo dovrebbe continuare fino al 2014 con una crescita annuale di circa l’8%. Diversi fattori hanno contribuito alla crescita della prima parte del 2010. In particolare, le imprese del settore Retail hanno ripreso ad investire in soluzioni a supporto delle attività in negozio oltre alle tradizionali applicazioni di gestione del magazzino. Inoltre, le vendite dirette da parte dei Vendor a clienti di grandi dimensioni sono aumentate in modo consistente e tali accordi quadro per la fornitura diretta di un elevato numero di terminali sono ora maggiormente diffusi anche al di fuori dei confini statunitensi. Sebbene le performance del settore in termini di crescita siano molto positive, è aumentata la pressione competitiva sui
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prezzi di vendita con una diminuzione del 10% nel corso del 2010, la più alta dal biennio 2006/2007. Se le imprese clienti non hanno motivo di lamentarsi, una intensa guerra dei prezzi può concretamente deteriorare la redditività dei produttori di terminali industriali e dei loro partner di canale. Un’altra importante sfida riguarda la maggior competizione dei terminali industriali con gli Smartphone, specialmente per le applicazioni di Field e Sales Force Automation. Sebbene gli Smartphone non abbia-
no lo stessa capacità di acquisire e trasmettere dati e non offrano la stessa solidità dei terminali industriali, la loro maggiore diffusione e i minori costi di adozione li rendono una valida alternativa per supportare applicazioni Business. Peraltro, lo sviluppo di applicazioni Mobile&Wireless è sempre più condizionato dalle aspettative dei consumatori/utenti, fortemente influenzate dalle intuitive interfacce e dalla migliore User Experience che offrono gli Smartphone già utilizzati quotidianamente.
Porte e finestre di qualità grazie ai tag RFId 3elle è un’azienda del distretto industriale imolese che opera nel settore della produzione di infissi in legno e derivati del legno. Con oltre 100 anni di storia il portafoglio prodotti dell’azienda si compone di finestre, porte finestre, porte per interni, oscuramenti ecc. 3elle ha realizzato un progetto per conseguire una migliore tracciabilità dei prodotti finiti in tutte le fasi produttive fino alla spedizione. Il progetto ha previsto la referenziazione di ogni singolo componente degli infissi per supportare le operazioni di identificazione. Secondariamente, il nuovo sistema di identificazione doveva integrarsi con il sistema SCADA che governa le linee produttive. Nello specifico, il processo produttivo da tracciare prevede, oltre ad una serie di lavorazioni meccaniche, fasi di verniciatura ed es-
siccazioni in forno che distruggerebbero etichette barcode tradizionali. La soluzione adottata è basata su tag RFId HF in formato cartaceo a perdere, sui quali, nella fase di assemblaggio, viene stampato in chiaro un barcode. Lo stesso dato è contenuto nella memoria del tag. A fine lavorazione, quando i prodotti vengono messi sui carrelli per essere completati nelle finiture, i dati vengono letti con appositi lettori Bluetooth. Il tag applicato consente un controllo efficace di tutte le fasi di lavorazione, superando anche la verniciatura, dopo la quale la tracciabilità non poteva essere garantita dal solo barcode. È inoltre tangibile il miglioramento dell’efficienza del processo produttivo dovuto all’integrazione con il sistema di gestione della produzione.
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n seguito all’attentato alle Twin Towers di New York, è aumentata la sensibilità delle amministrazioni pubbliche riguardo la sicurezza delle aree di transito. Un nuovo sistema radar portuale consente alla Capitaneria del Porto di Miami in Florida di avere una maggiore consapevolezza della reale situazione di traffico e sicurezza nell’area portuale, una delle più trafficate degli Stati Uniti e particolarmente estesa. Il Porto di Miami, attraverso il quale transitano 4 milioni di passeggeri e oltre 800 mila container l’anno, ha quindi adottato il sistema Honeywell Radar Video Surveillance (RVS) che integra una rete di radar tradizionali con le tecnologie GPS, Automatic Identification System (AIS) e la video-comunicazione. Le informazioni radar e video raccolte dalla rete di disposi-
tivi nell’area portuale vengono trasmesse in tempo reale al centro di controllo attraverso reti Wireless ed in fibra ottica. Il personale di sicurezza visualizza le informazioni proiettate su una mappa geospaziale che riassume ed evidenzia possibili situazioni di pericolo. Il sistema è in grado di segnalare tali situazioni attraverso la rete Wireless direttamente alle navi soccorso più vicine, equipaggiate con un notebook, a garanzia di un intervento tempestivo. Grazie all’integrazione con la tecnologia AIS, il software di sorveglianza è in grado di identificare automaticamente potenziali minacce monitorando i parametri di navigazione delle navi come, ad esempio, l’ingresso in zone proibite, l’arrivo o la partenza in orari diversi da quanto pianificato, la velocità e la direzione delle navi.
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Il Porto di Miami migliora la sicurezza dell’area aeroportuale grazie alle tecnologie Wireless
Wireless Supply Chain
Spedizioni di fiori freschi più precise e veloci grazie ad un’applicazione Mobile
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loraHolland è una delle maggiori aziende di commercializzazione di fiori del mondo e detiene 13 sale d’asta, con un fatturato annuo di 4 miliardi di Euro e oltre 4.500 dipendenti. Per gestire in modo veloce e preciso le ordinazioni di fiori freschissimi effettuate dalle imprese partecipanti alle aste, FloraHolland ha adottato presso il sito logistico e commerciale di Aalsmeer, in Olanda, un’applicazione basata su 110 terminali portatili Casio DT-X7 con scanner di codice a barre. FloraHolland utilizza un sistema informativo centrale che gestisce tutte le transazioni commerciali. I terminali Casio si connettono al sistema gestionale attraverso la rete Wi-Fi di magazzino e scannerizzano le etichette con codici a barre sui carrelli dei clienti e sui prodotti venduti. Il sistema così stabilisce automaticamente la corrispondenza tra la merce, l’ordine ed il cliente destinatario. I benefici portati dai terminali Casio non si limitano alla scansione efficace dei prodotti nell’area distribuzione. Infatti, è ora possibile misurare anche la produttività degli operatori di magazzino in funzione della complessità delle merci da preparare, allo scopo di garantire che i fiori vengano spediti ai clienti in modo esatto e nel minor tempo possibile, preservandone la freschezza.
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Farmacentro utilizza il Voice Picking per il proprio magazzino La cooperativa umbra di distribuzione farmaceutica Farmacentro Servizi e Logistica utilizza una soluzione di Voice Picking implemenata grazie alla collaborazione con InFarma, software house specializzata nel settore farmaceutico. La cooperativa utilizza il software vo-CE di Itworks per ottimizzare la gestione del magazzino. Ciascun operatore di magazzino è stato dotato di un terminali industriale wireless LXE MX8, in grado di supportare sia il tradizionale scanning manuale, sia le
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funzioni vocali, grazie agli accessori in dotazione (custodia a marsupio per indossare il terminale alla cintura, cuffia, microfono, lettore di codici a barre indossabile LXE 8650). L’inserimento vocale dei dati (lotti, scadenze e quantità) in sostituzione alla digitazione su tastiera, insieme alla possibilità di lavorare a mani libere, rendono il sistema vocale particolarmente utile nella fase di ingresso della merce in magazzino data la necessità di movimentare anche pesi e volumi considerevoli.
RFId & Social media
un binomio ideale per eventi di nuova concezione
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ombinare l’RFId e il mondo dei social network. È questo il tema di fondo di due progetti recenti che sfruttano le caratteristiche delle tecnologie di riconoscimento in radiofrequenza per la raccolta e la condivisione di dati tra utenti, legando profili online ed eventi offline per lo sviluppo di nuovi servizi e di originali iniziative di social media marketing. Un esempio è il Coca Cola Village, evento completamente organizzato su
Facebook da Coca Cola Israele, consistente in 10 festival di 3 giorni l’uno, lo scorso agosto, nella regione di Netanya. Ad ogni visitatore, principalmente teenager, è stato dato un braccialetto LF a 125 kHz contenente un ID univoco associato al singolo account di Facebook tramite il quale condividere i dettagli della propria giornata. Grazie alla presenza di diverse “Like-Machine” all’interno del parco i partecipanti potevano, avvici-
nando il braccialetto, condividere direttamente sul social network i loro like per una determinata area del parco nel formato “A nome-utente piace nomearea al Coca Cola Village”. Analogamente un fotografo dotato di reader portatile offriva la possibilità ai ragazzi di auto-taggarsi nelle foto appena scattate. Visto il grande successo dell’iniziativa (oltre 35.000 aggiornamenti su Facebook al giorno ed un’enorme risonanza in Rete) Coca Cola
Smart Mug
la tazza intelligente che rispetta l’ambiente
L’abitudine di consumare grandi tazze di caffè, cappuccino, caffellatte (e varianti sul tema) passeggiando per le città, o in macchina, o in ufficio, tanto diffusa nel mondo quanto sconosciuta in Italia, ha come effetto collaterale il consumo stimato di 58 miliardi di tazze di cartone (non riciclate) e relativo coperchietto di plastica l’anno. Da qui nasce l’idea di “Smug” (smart mug), la tazza intelligente riutilizzabile che permette agli avventori di pagare la consumazione ed usufruire di sconti e promozioni, riducendo il consumo di quelle usa e getta. Si tratta si una tazza di plastica dotata di tag RFId passivo HF a 13,56 MHz, posto in un’intercapedine tra rivestimento esterno ed interno, contenente un identificativo univoco che punta all’account del cliente nel sistema del negozio. Su tale account,
a cui potrà a breve accedere il cliente stesso via web, sono registrati il credito ricaricabile residuo e informazioni quali le ordinazioni effettuate, gli sconti maturati ed eventuali punti fedeltà accumulati. Per pagare è quindi sufficiente avvicinare Smug ad un reader collegato al PC del negozio, posto tipicamente sul bancone, aggiornando il credito. Il sistema offre la possibilità, visualizzando i dati del cliente, di memorizzare più facilmente il nome dei clienti abituali e gli permette di ordinare, ad esempio, “il solito” o “quello che ho preso la volta scorsa”, aumentando il livello del servizio offerto. La soluzione, ideata da Chris Hallberg quando era uno studente caffeinomane alla Marquette University (Milwaukee, Wisconsin) e sviluppata con Stone Creek Coffee, catena di caffè del Wisconsin, è attualmente in sperimentazione in 4 caffè dove sta ricevendo feedback positivi anche se spesso viene percepita solo come “una simpatica trovata”.
Israele ha intenzione di ripetere l’iniziativa il prossimo anno, arricchendola con nuove funzionalità. Sarà invece inaugurato con la nuova stagione sciistica EpicMix, social network per appassionati sciatori lanciato da Vail Resorts, gruppo di resort americani montani di lusso, nei cui impianti gli skipass verranno utilizzati, oltre che per accedere alle strutture, per monitorare le proprie prestazioni sulle piste, condividerle e connettersi con altri utenti. Il gruppo utilizza skipass contenenti un tag UHF Gen 2 il cui identificativo univoco è legato al codice dell’abbonamento emesso, che può essere stagionale, giornaliero o multigiornaliero. I pass plastificati, chiamati “Peaks” possono inoltre essere riutilizzati la stagione seguente. Tramite il passaggio in una serie di varchi posti all’inizio degli impianti di risalita il sistema rende disponibili allo sciatore sul sito EpicMix, accessibile via web o tramite cellulare, i dati della giornata, come il numero di piste o il totale di metri sciati, che concorrono al raggiungimento di diverse “medaglie virtuali” a seconda delle soglie superate. I risultati ottenuti, così come la propria posizione all’interno dell’impianto, possono poi essere condivisi su Facebook e Twitter. I visitatori con pass multiresort possono inoltre visualizzare i risultati sia in forma aggregata che per singolo luogo.
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a cura di Emanuela Pala
RFId e NFC
RFId e NFC
Soluzioni EPC/RFId
di nuova generazione per l’anticontraffazione e il controllo dei mercati paralleli
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n molteplici settori il tema della tracciabilità ha assunto negli ultimi anni un ruolo rilevante, sia per la necessità di rispettare vincoli normativi sempre più stringenti sia in risposta all’esigenza da parte dei consumatori di avere garanzie sull’autenticità dei prodotti. Molte aziende si trovano ad affrontare problematiche che riguardano la tracciabilità dei prodotti e il contrasto ai fenomeni del mercato nero e mercato parallelo, che è possibile con la memorizzazione e la gestione delle principali informazioni sul prodotto e l’adeguata rilevazione, interpretazione e gestione delle “tracce” lasciate lungo il percorso, tracce che ne costituiscono la storia. L’implementazione di un simile sistema non è tuttavia un’impresa semplice, tanto che troppo spesso manca la visibilità sui luoghi di giacenza dei prodotti, sul loro percorso logistico e sulle tempistiche di movimentazione reali. Le stesse tecnologie di tracciatura (codici stampati, barcode 2D) non rappresentano sempre una barriera invalicabile per i contraffattori: i codici spesso sono facilmente clonabili, anche in caso di tag RFId EPC, e non c’è modo per il cliente finale, con le attuali soluzioni, di discriminare tra un prodotto clone “di qualità” ed un prodotto originale. Analogamente, pochi sistemi di controllo della catena logistica sono in gra-
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do di contrastare realmente il fenomeno del mercato parallelo. In un simile contesto le tecnologie RFId, dati gli ultimi sviluppi, possono
rappresentare, una valida alternativa a disposizione delle aziende operanti in settori quali l’alimentare e il tessile-moda dove la garanzia di originalità, autenticità e genuinità del prodotto gioca un ruolo cruciale per
la responsabilità sociale e il successo dell’impresa. Di questo si è parlato durante un recente evento promossa da Indicod-Ecr e dalla School of Management del Politecnico di Milano ed ospitato presso l’RFId Solution Center e il Lab di IndicodEcr. La risposta è data dai chip di nuova generazione, che contengono uno spazio di memoria non riscrivibile contenente un codice identificativo univoco, programmato dal produttore del chip all’atto della costruzione, denominato TID (Tag IDentification). La presenza del TID limita notevolmente la possibilità di clonare un tag. L’associazione TID – codice EPC per l’identificazione automatica dei prodotti all’interno di
un sistema di tracciatura che presenti uno standard di condivisione delle informazioni, come l’EPCIS, e che permetta la raccolta ed elaborazione di un elevato numero di informazioni relative al prodotto nonché la generazione e gestione degli allarmi del sistema di tracciatura, rende quindi robusto il meccanismo di anticontraffazione. Il sistema EPCIS, tramite la condivisione di quattro informazioni – cosa (EPC), dove, quando e stato di processo – permette quindi di verificare non solo la genuinità del prodotto ma anche la correttezza degli spostamenti e le relative tempistiche, rendendo disponibile l’informazione al cliente tramite l’installazione di un supporto presso il punto vendita.
Al via in Francia
il passaporto turistico elettronico basato su NFC Il primo di luglio a Montélimar, nel dipartimento francese de la Drôme, è stato presentato OTIpass, “passaporto turistico” francese basato su tecnologia NFC, che può presentarsi sotto diverse forme: carta contactless personalizzabile in base al dipartimento/ ente emettitore, telefono cellulare o persino come chiavetta USB. Il nuovo passaporto turistico elettronico identificherà il turista e i suoi compagni di
viaggio, grazie alla memorizzazione di informazioni quali il percorso di viaggio, le prenotazioni effettuate, sconti e biglietti prepagati. L’utente avrà quindi a disposizione su un unico supporto tutti i coupon e i dati necessari per la fruizione dei servizi turistici nonché la possibilità di accedere a sconti e servizi personalizzati. OTIpass è attualmente oggetto di test nel comune di Montélimar.
a cura di Marta Valsecchi
Mobile Content & Internet
Sempre più numerosi gli store di applicazioni Mobile
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quasi un anno dal lancio di Vodafone 360 - l’Application store creato da Vodafone - anche Tim sceglie di entrare nel mondo delle applicazioni, creando il proprio Tim store, mentre quest’estate ha aperto i battenti il nuovo “negozio” di LG e RIM ha rinnovato in chiave 2.0 il servizio. Accedendo da cellulare o da Web, nello store di Tim è possibile vedere tutte le applicazioni disponibili per il proprio telefono cellulare. Le applicazioni sono suddivise in varie categorie: dalle Utilità ai Social Network, dall’Informazione allo Svago. Per scaricare un’applicazione è necessario essere un cliente Tim. I costi per le singole applicazioni sono specificati accanto ad ognuna, e l’addebito avviene sul conto telefonico del singolo utente, senza la necessità di registrare la carta di credito. Il traffico per scaricare l’applicazione è già incluso nel costo del contenuto, mentre si paga il traffico dati per accedere ai contenuti. Non solo gli operatori, ma sempre più anche i produttori di terminali aprono o rinnovano i propri Application store. A luglio, ad esempio, è stata la volta di LG Electronics: sul proprio sito sono così già disponibili molteplici applicazioni per smartphone con piattaforma Windows Mobile, e, per la fine dell’anno, saranno create anche applicazioni ad hoc per An-
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droid. La strategia attuale del gruppo è quella di fornire tutte le applicazioni gratuite, con eventuali costi di connessione per chi utilizza la rete 3G. Ad agosto è stato, inoltre, lanciato il nuovo BlackBerry App World 2.0, una versione aggiornata dell’Application store di Research In Motion (RIM). Tra le novità apportate, con l’obiettivo di avvicinarsi sempre più alla user experience dell’App Store, si registrano nuove soglie di prezzo minimo - fissate a 99 centesimi di dollaro - e diverse opzioni di pagamento. Oltre alla possibilità di utilizzare PayPal, App World 2.0 introduce, infatti, il pagamento tramite le più diffuse carte di credito - Visa, MasterCard e AmericanExpress - nonché con il credito telefonico (opportunità riservata attualmente al solo pubblico americano). È stato, inoltre, introdotto un nuovo sistema di identi-
ficazione, chiamato BlackBerry ID, una sorta di account univoco e personale che permette il controllo dello stesso, dei pagamenti e il ripristino delle applicazioni installate. Un’altra importante funzionalità che Rim ha creato per il suo negozio virtuale è il miglioramento della ricerca delle applicazioni nello store, resa più immediata e veloce rispetto alla precedente versione. La rincorsa della società canadese a Apple e Google avviene anche sul fronte
della raccolta pubblicitaria: secondo indiscrezioni rilasciate dal Wall Street Journal, infatti, RIM starebbe cercando di acquisire un network di Mobile Advertising. L’obiettivo della società sembra essere Millennial Media, attualmente il più grande network pubblicitario indipendente sul mercato, anche se l’elevato costo dell’operazione - che si aggira tra i 400 e i 500 milioni di dollari - frena (sempre stando alle indiscrezioni) i vertici di RIM.
I giornali su iPad, nuova frontiera per l’editoria Dopo il lancio di siti ottimizzati e applicazioni Mobile per leggere le notizie anche in mobilità, basati su modelli di business differenti (sia advertising based che freemium), tutti i principali editori stanno ora puntando sul lancio della versione del quotidiano cartaceo per iPad. Per ora la scelta degli editori è quella principalmente della mera pubblicazione delle pagine pdf del giornale cartaceo, arricchite talvolta di contenuti multimediali - come video, fotogallery e link al sito web - e della possibilità di archiviare le copie scaricate per poterle consultare in modalità offline. Ma la strada - già parzialmente intrapresa da La Stampa e dalle principali testate americane - è quella di ridisegnare il layout appositamente per l’iPad e arricchire la versione con contenuti extra interattivi. Il costo della copia risulta inferiore rispetto al prezzo del quotidiano in edicola ed esistono molteplici modalità di acquisto: vi è, infatti, la possibilità di scaricare la singola copia al costo di 0,79 euro oppure di scegliere tra diversi tipi di abbonamento - settimanale, mensile o annuale - con costi che vanno mediamente da 4,99 euro a 239,99 euro. Non solo i quotidiani nazionali, ma anche alcune testate locali hanno predisposto una versione per iPad, come L’Eco di Bergamo e La provincia di Como, i quali però, per ora, hanno puntato su modelli free, offrendo gratuitamente la copia giornaliera del quotidiano. Ulteriore passo avanti fatto dal Gruppo Editoriale l’Espresso è stato il lancio di un’offerta multicanale dal
nome Repubblica Plus, che permette agli utenti di accedere alla copia dell’omonimo quotidiano da molteplici piattaforme - iPhone, iPad e Pc - attraverso un unico account e un unico pagamento. L’ingresso su iPad con un modello a pagamento è una delle modalità con cui gli editori stanno affrontando il mondo digitale per contrastare, almeno in parte, il declino della diffusione dei quotidiani cartacei. L’ultimo rapporto Ocse rileva, infatti, una diminuzione - tra il 2007 e il 2009 - del mercato dei quotidiani in Italia pari al 18%, e un declino rispettivamente pari al 30% e al 21% per USA e UK.
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a crescente diffusione di utenti Internet dal cellulare ha portato ad un nuovo intervento dell’Agcom, volto a tutelare il consumatore dal rischio di tariffe troppo elevate, in particolare con riferimento alle tariffe a consumo (che vengono applicate, ad esempio, una volta superati i limiti di ore o megabyte previsti dai piani tariffari flat). Con la nuova delibera 326/10/ Cons l’Agcom obbliga le Telco, entro la fine dell’anno, ad indicare al cliente varie soglie di consumo tra le quali optare. All’approssimarsi della soglia prescelta, la Telco avvertirà l’utente, ad esempio attraverso un
Sms, che sta raggiungendo il tetto di spesa massimo prefissato e interromperà la connessione dati se tale soglia verrà superata (a meno di indicazioni diverse date dall’utente). Gli Operatori dovranno anche rendere disponibili gratuitamente a tutti gli utenti sistemi per il controllo in tempo reale della spesa e per accedere a tutte le informazioni relative al consumo accumulato (in termini di volume di traffico, tempo trascorso o importo speso per i servizi di traffico dati), nonché un servizio supplementare gratuito per abilitare o disabilitare la propria utenza al traffico dati.
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Agcom tutela gli utenti del Mobile Internet
a cura di Laura Cavallaro
Mobile Marketing & Service
iPhone domina il mercato del Mobile Marketing negli USA
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illenial Media, un’agenzia pubblicitaria nordamericana, ha pubblicato i risultati di una ricerca che ha investigato il mercato statunitense del Mobile Marketing e scomposto per piattaforma le impression pubblicitarie visualizzate sui terminali smartphone degli utenti nel mese di luglio. Più della metà dei contenuti pubblicitari, il
59%, sono stati visualizzati su iPhone, in netto vantaggio sulle piattaforme concorrenti, che vedono Android a un lontano 19% (nonostante il considerevole successo di vendite di terminali che lo ha portato a conquistare il 16% del mercato), Blackberry RIM al 16% e Windows Mobile al 4%, mentre la somma dei rimanenti sistemi operativi raggiunge il 6%.
Il mercato pubblicitario ha dimostrato di preferire Apple ed ha accettato di adattarsi alla scelta della casa produttrice di non supportare la tecnologia Flash, in cui erano precedentemente realizzati la maggioranza dei banner promozionali, pur di non perdere una visibilità assolutamente necessaria garantita dalla diffusione mirata dell’iPhone.
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Il free-press Look porta i QR Code all’Heineken Jammin Festival e al Festival del cinema di Venezia Look, free press di moda e tendenza distribuito nelle principali città italiane e in occasione di eventi, ha adottato i QR Code in occasione di due grandi manifestazioni artistiche italiane degli scorsi mesi. A luglio in occasione dell’Heineken Jammin Festival, un grande evento tra i più attesi nel panorama musicale italiano e con un grande coinvolgimento di pubblico, ha reso disponibili sulle pagine della testata una serie di codici QR. Gli utenti, utilizzando uno smartphone, potevano consultare le pagine dedicate agli artisti partecipanti alla kermesse, accedendo a informazioni e videoclip musicali. Visto il positivo riscontro, a settembre la stessa iniziativa è stata ripetuta in occasione del Festival del Cinema di Venezia, pubblicando sulle pagine di Look dei codici QR con i quali gli utenti, tramite il proprio telefono cellulare, potevano accedere ai trailer dei film in concorso e ottenere informazioni utili sull’evento. Le iniziative sono state pianificate e realizzate in collaborazione con Quarkode, un’azienda italiana specializzata in questo tipo di servizi, e hanno rappresentato la prima applicazione in ambito nazionale della tecnologia Qr code per eventi di così grande importanza e affluenza di pubblico, registrando un notevole successo.
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Campagne di Mobile Advertising per Ducato Fiat e Mini Fin dagli esordi del Mobile Advertising il mondo dell’automotive si è sempre contraddistinto come tra i più interessati e propensi a sperimentare soluzioni innovative. Da ultima Fiat Professional, la divisione del gruppo Fiat che si occupa della linea di veicoli commerciali, ha realizzato questo luglio, in collaborazione con Digitouch, una campagna di Mobile display advertising per la promozione di Ducato, il suo prodotto di punta. L’iniziativa si rivolge a un target contraddistinto da una clientela business in mobilità, quindi maggiormente predisposta alla navigazione da cellulare. Il progetto ha previsto la realizzazione di una serie di banner e di una landing page che descrivono la promozione e offrono agli interessati la possibilità di prenotare una prova su strada online. Gli spazi pubblicitari coperti prevedono sia impression su applicazioni mobile che banner su alcuni siti off-portal. Di qualche mese precedente è invece la campagna di Mini, pianificata in collaborazione con Buongiorno Digital per il lancio del suo ultimo modello, Mini Ray. Identificando il target della vettura in un pubblico prevalentemente giovane (è la versione più essenziale ed economica dell’automobile) si è pensato di impostare la campagna con una
componente di display advertising, con banner ospitati sui mobile site di Repubblica e di Radio Deejay, una landing page di accesso e un’applicazione scaricabile. L’applicazione consiste in un gioco in cui gli utenti devono guidare una Mini Ray all’interno di una città virtuale e raggiungere un punto nel minor tempo possibile, passando per una serie di elementi disseminati per il percorso. Il gioco prevede anche di poter sfidare altri giocatori online.
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eat Pagine Gialle ha rilasciato lo scorso giugno una nuova versione della sua applicazione per iPhone che permette di accedere ai servizi di Pagine Gialle in mobilità. Individuando tramite semplici ricerche esercizi commerciali come hotel e ristoranti, è possibile accedere a una scheda che mostra le informazioni disponibili e che permette di localizzarne la posizione su una mappa. La novità della nuova versione è l’introduzione di una innovativa funzione basata sulla
“Augmented Reality” realtà aumentata, disponibile per i soli possessori dell’iPhone 3GS. Il sistema mostra tutti i punti di interesse presenti nello spazio intorno agli utenti, come hotel, ristoranti, cinema o supermercati. Alla visione dell’ambiente circostante, catturata dall’utente con la fotocamera dell’iPhone, si sovrappongono dei pannelli
informativi che forniscono utili informazioni circa gli esercizi e le attrazioni presenti nei dintorni. Premendo su uno dei pannelli si accede ai dettagli disponibili per ciascun punto di interesse individuato, come per esempio il numero di telefono, l’indirizzo di posta elettronica e il link al sito Web, che possono essere immediata-
mente utilizzati con un click per mettersi in contatto. Nel caso, poi, si cerchi un negozio già conosciuto o un altro luogo definito, l’applicazione permette di attivare la funzione di realtà aumentata direttamente dal risultato individuato, mostrando, in questo modo, la direzione per arrivarci e la distanza da percorrere direttamente sul display del cellulare. La funzione è inoltre utilizzabile, oltre che per cercare aziende e servizi, anche per trovare utenti privati e dirigersi all’indirizzo registrato.
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Realtà “aumentata” nell’App di Seat Pagine Gialle per il nuovo iPhone
PUBLIREDAZIONALE
Lo sviluppo del Mobile Banking cresce con Auriga
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o sviluppo del mobile banking corre velocemente e trova nel mercato italiano un bacino di utenti sempre più attenti alle potenzialità di utilizzo di quella che viene definita “la banca in tasca”. L’Italia è notoriamente uno dei paesi con la più alta penetrazione degli smartphone, più alta anche rispetto a nazioni come Usa, Gran Bretagna, Francia e Germania. Ed è proprio grazie all’evoluzione tecnologica degli smartphone che il canale del mobile banking sta continuando a crescere. L’attenta analisi di questo costante sviluppo ha portato Auriga ad essere una delle prime aziende ad investire strategicamente sul mercato del mobile banking. SimplyMobile e il suo spin-off SimplyPad, consentono una portabilità seamless perfetta, da un dispositivo all’altro, da un iPhone ad un comune smartphone, da un iPad ad un tablet, garantendo un’ampia gamma di funzioni per la gestione del proprio account di internet banking, che supera, in numero e qualità, di gran lunga quelle rilasciate dai maggiori fornitori di strumenti di mobile banking in Italia. Applicazione leggera, adattabile, veloce, semplice, ma anche bella, accattivante e soprattutto sicura. La summa tecnologica di più di una decade di esperienza nell’ambito dell’Internet Banking, dei suoi vantaggi, della minimizzazione dei rischi e contemporaneamente dell’innovazione delle nuove tecnologie, delle connessioni veloci, il cutting edge della tecnologia, e forse a breve la killer application del mobile banking. Rivolgendosi al bacino dei 500.000 utenti internet ad oggi attivi ai quali offre una completa e perfetta integrazione nell’ambito della piattaforma Auriga per la banca multicanale, SimplyMobile permette, oltre
SimplyMobile consente una portabilità seamless perfetta, da un dispositivo all’altro, garantendo un’ampia gamma di funzioni per il banking alle funzionalità standard e a quelle più evolute, anche pagamenti istantanei tra tutti gli appartenenti a questo fortunato entourage, mediante la funzionalità PlainPay, che, con la veloce scansione di un QR Code e un’applicazione web sicura, consente l’invio di pagamenti da un utente SimplyMobile all’altro, o da un acquirente ad un esercente, nella massima sicurezza, velocità e trasparenza. La
conferma che la strategia impostata da Auriga sul mobile banking fosse quella giusta viene direttamente dall’ABI, secondo cui nel 2008 i conti correnti attivi via smartphone erano 3,4 milioni, mentre quelli abilitati ad operare sul canale mobile sono 4,8 milioni, pari al 15% del totale dei conti correnti delle famiglie. Oggi il canale del mobile banking è cresciuto ancora di più, portando sempre più persone a ricercare nelle soluzioni di Auriga la massima comodità di utilizzo delle principali funzionalità bancarie. Nuove ed innovative sono le funzionalità che permettono di controllare la posizione globale, con il saldo di tutti i conti dell’utente in un’unica funzione, la situazione del mutuo e dei titoli, lo storico dei bonifici e dei giroconti, fino allo storico delle ricariche cellulari e ad altre di natura informativa. Infine, di grande interesse dal punto di vista dispositivo è la funzione di “autorizzazione disposizioni”, si tratta di disposizioni predisposte da altri che vengono poi autorizzate da un utente “privilegiato”. Queste funzionalità più innovative vanno ad aggiungersi e ad integrarsi con quelle già consolidate, che vanno dall’estratto conto al bonifico singolo con causale e esito configurabili, dal giroconto alla ricarica telefonica, dalla ricarica della carta prepagata fino al cambio password di accesso e password dispositiva. Con Auriga il canale del mobile banking sviluppa le sue massime potenzialità e configura un futuro all’insegna della migliore innovazione.
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a cura di Paola Capoferro Ronchetta
Mobile Force & Mobile Workspace
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entre in Italia e nel mondo da tempo si dibatte della necessità di dotare il Paese di un’infrastruttura di rete capillare in fibra ottica per collegare tutti gli utenti, (ovvero di tipo FTTH, Fiber to the Home) e dell’esigenza di lottare contro le reticenze degli operatori telefonici e le lungaggini burocratiche, uno studio che analizza il destino di questo mercato per le Telco nei prossimi 5 anni ribalta completamente la prospettiva, sostenendo che il futuro sarà dominato dalle tecnologie wireless e dalla valorizzazione delle attuali reti in rame. Lo studio è stato pubblicato da Analysys Mason, società di consulenza inglese specializzata in telecomunicazioni, tecnologia e media che opera a livello internazionale. Gli analisti affermano che l’attenzione dei consumatori è per le tecnologie di connessione in mobilità, spinta dalla costante innovazione dei dispositivi e dei servizi accessibili, e che questa convoglierà la maggior parte della loro spesa. Un segnale di questa tendenza è lo scarso interesse dimostrato dai consumatori in alcune aree del mondo in cui la cablatura è parzialmente già avvenuta (Nord America e in parte del nord est Europeo), ma in cui le adesioni degli utenti non si sono dimostrate all’altezza delle aspettative e degli investimenti sostenuti. Dell’FTTH si è spesso affermato che sia l’unica tecnologia a prova di futuro, ma finchè il mercato non proporrà prodotti e servizi innovativi accessibili unicamente tramite questo standard difficilmente saranno appetibili per un numero economicamente
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Una ricerca inglese alimenta il dibattito sul futuro delle reti di accesso profittevole di consumatori. Nell’immediato passato la maggiore richiesta di banda è stata dettata dalla crescita esponenziale dello streming video portata da siti come Youtube, e forse il VDSL non sarà sufficiente per accontentarla, ma il collasso della rete in rame è ancora una prospettiva remota. Gli analisti calcolano che il costo per raggiungere le abitazioni degli utenti con la fibra ottica è più di tre volte superiore a quello necessario per la tecnologia VDSL su rame, una spesa non giustificabile soprat-
tutto in un contesto economico in cui gli aiuti economici statali risultano indispensabili per smuovere interessi privati ed in cui i governi si trovano a do-
ver fare i conti con una riduzione dell’indebitamento tramite tagli alla spesa pubblica. Il futuro e l’interesse dei consumatori sembrano dirigersi sempre più ver-
Nella capitale il telesoccorso tiene sotto controllo la salute Quest’estate presso il VI Municipio di Roma, con il supporto dell’associazione Concreta-Mente, è stata avviata la sperimentazione di un sistema di telesoccorso per offrire assistenza agli anziani. Il progetto pilota, primo nato nella capitale, prevede l’utilizzo di un braccialetto della dimensione di un orologio che registra i parametri biometrici degli utenti collegati (ad esempio la temperatura, la frequenza cardiaca, ecc.), rileva l’attività fisica e in caso di anomalie e problematiche prevede l’invio automatico di messaggi a un centro servizi che attiva la chiamata al 118 e ai familiari. L’idea è nata per rispondere alla necessità di dare un’adeguata assistenza nei mesi caldi alle persone meno forti, che oltre a soffrire per le alte temperature spes-
so rimangono a casa da sole senza i familiari che vanno in vacanza. Il progetto è stato proposto ed attivato dall’Associazione non profit ConcretaMente che ne ha coordinato la realizzazione attraverso il contributo di Italtel, system integrator per la parte dei sistemi di telecomunicazione, e di ADitetch, che ha messo a disposizione il braccialetto con i sensori “Mocawatch”. La sperimentazione, partita a luglio per una durata di due mesi, prevede ora l’analisi dei dati raccolti e la presentazione in un seminario a cui partecipano anche le Università partner del progetto. E chissà se i risultati delle rilevazioni effettuate non spingeranno il comune di Roma ad attivare in via definitiva il servizio per tutto l’anno: non ci resta che vedere.
Più veloce ed efficace la comunicazione di LeasePlan
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easePlan, gruppo che opera nel settore del noleggio a lungo termine e nella gestione delle flotte aziendali, ha adottato una soluzione di Unified Communication per veicolare sul medesimo canale tutte le informazioni generate a livello aziendale. Il trasferimento degli uffici nella nuova sede romana si è così trasformato nell’occasione per rivisitare i processi interni e progettare una nuova infrastruttura che rispondesse maggiormente alle nuove strategie di Unified Communication dell’azienda: semplificare e rendere più efficienti le comunicazioni tra dipendenti, clienti e fornitori. Con il sostegno del partner tecnologico Dimension Data, dopo
cinque mesi – gran parte dei quali dedicati alla fase progettuale – LeasePlan ha abbandonato un sistema ormai obsoleto, che prevedeva componenti voce, dati e di videoconferenza completamente separate e comunicazioni che viaggiavano su reti digitali al consumo, trasformando l’infrastruttura proprietaria esistente in un network convergente di Unified Communication marcato Cisco. La centralizzazione dei servizi voce, video e dati ha consentito all’azienda di registrare una considerevole riduzione dei costi di gestione e di amministrare in modo ancora più veloce ed efficace le relazioni con i propri utenti, in particolare per quanto riguarda il Con-
tact Centre che vede impegnati oltre 100 dipendenti e riceve ogni giorno migliaia di telefonate da parte di clienti e fornitori. Inoltre con l’implementazione di servizi di Move-Add-and-Change (MAC) telefonici i dipendenti, grazie alla telefonia IP e VoIP, possono cambiare postazione senza la necessità di spostare fisicamente il telefono. Le nuove tecnologie di comunicazione introdotte anche permesso di valorizzare la collaborazione tra le due sedi principali di Roma e Milano e quindi tra attori dislocati in aree geografiche diverse che oggi possono entrare agevolmente in contatto tra loro riducendo sensibilmente le spese di viaggio e di trasferta.
Il Wi-Fi migliora la qualità delle cure ai pazienti Alla Casa di Cura Beato Palazzoli di Bergamo con l’introduzione una nuova rete WiFi i medici potranno consultare lastre, esami e cartelle cliniche dal computer portatile o dallo smartphone. La struttura, che dispone di 148 posti letto, ha visto la rivisitazione e il potenziamento della rete di telecomunicazione preesistente con un cablaggio di una dorsale in fibra 10 G – realizzata da Alcatel-Lucent in collaborazione il Business Partner Com.Tel – che riesce a supportare anche elevati volumi di traffico. La nuova infrastruttura consente una da un lato una maggiore mobilità del personale sanitario nello svolgere le proprie attività di rilevazione e consul-
tazione dei dati dei pazienti e dall’altro rende possibile, con la visione in video streaming degli interventi, la formazione del personale medico che partecipa virtualmente a interventi ritenuti esemplari per la complessità e le peculiarità. Secondo la visione del direttore generale della Casa di Cura, Edoardo Manzoni, «Il tratto distintivo del personale del Beato Palazzolo è la tensione verso il miglioramento. Per migliorare ci impegniamo ad abbattere barriere e ostacoli - fisici e simbolici - che possano impedirci di elevare costantemente il livello di professionalità e di cura che vogliamo garantire ai nostri pazienti».
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so le tecnologie wireless, come le nuove reti LTE (Long Term Evolution) o Super3G, un’evoluzione dell’attuale rete 3G derivata dallo standard UMTS. L’LTE garantirebbe una velocità teorica di 100 Mbps in download e 50 Mbps in upload, a cui si aggiunge un’efficienza nettamente superiore nella trasmissione dei dati all’interno delle celle. Telecom Italia ha già condotto una serie di test LTE nella città di Torino, dotandola di 17 antenne basate su questa tecnologia e riuscendo lo scorso mese, con chiavette e dispositivi appositamente prodotti da partner come Alcatel-Lucent, Ericsson e Huawei, a raggiungere una velocità di download di oltre 140 Mbps, 10 volte superiore a quella delle attuali connessioni in mobilità disponibili. Il punto cruciale per lo sviluppo dell’LTE è la disponibilità di nuove frequenze per gli operatori. Una spinta in questa direzione potrebbe ora venire dal passaggio alla televisione digitale, che permetterà di liberare uno spettro di frequenze destinato all’introduzione di servizi wireless, come da proposta della Commissione Europea. In Italia si è a lungo discusso sulla questione ed è emersa la possibilità di destinare parte delle frequenze ai servizi broadcast televisivi in alta definizione, una prospettiva non condivisa dalle autorità europee.
Information Security Hospital
Mostra Convegno sulla sicurezza nel trattamento del dato informatico sanitario
ROMA
30 novembre 2010 ATA HOTEL Villa Pamphili Via della Nocetta, 105
Mattina
Sessione plenaria Pomeriggio
Sicurezza e Privacy
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ICT: Innovazione e Sicurezza per la SanitĂ
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PUBLIREDAZIONALE
Le soluzioni Opticon per il mondo Apple
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pticon annuncia la compatibilità del suo Data Collector programmabile OPN2002 con i dispositivi iPhone 3Gs, iPhone 4 e iPad di Apple. Il collegamento Bluetooth tra il mini Data Collector Cordless OPN-2002 e iPhone e iPad, molto semplice e intuitivo, rende la soluzione Opticon perfetta per le applicazioni di lettura barcode basate su sistemi Apple. Grazie all’interfaccia H.I.D. “Plug & Play” integrata del lettore OPN-2002, è possibile ricevere in tempo reale sui iPhone e iPad le letture dei Codici a Barre effettuate, esattamente come se fossero inserite da tastiera. La combinazione tra l’OPN-2002 e iPhone o iPad, oltre ad essere un perfetto abbinamento in termini di estetica e design, è anche la soluzione ideale, grazie al ridottissimo peso di 28 grammi, come companion scanner per applicazioni in attività di vendita e pre-vendita (order entry), per la gestione dei punti vendita, l’aggiornamento delle vendite effettua-
Con lo scanner OPN-2002 le letture dei Codici a Barre arrivano in tempo reale su iPhone o iPad te, la pianificazione di attività, reportistica e negli inventari. A dimostrazione dell’efficacia della soluzione, Opticon si pregia di comunicare che è stata recentemente acquisita una importante referenza nell’ambito del settore Fashion, inerente la gestione dei punti vendita Outlet, avvenuta grazie alla collaborazione con un Integratore specializzato Apple, società ITACA, che ha realizzato il software per l’iPhone a sua volta interfacciato all’OPN-2002. A completamento della linea OPN2000 si merita una menzione il data collector batch OPN-2001, dispositivo che ha riscosso enorme successo nell’ambito delle applicazioni di controllo accessi, guadagnando numerose referenze tra i principali enti fieristici nazionali e internazionali. Lo scanner in oggetto è utilizzato in ambito fieristico non solo per il semplice controllo accessi, ma anche per dare modo al personale del singolo stand di verificare a fine evento le informazioni sia statistiche che dettagliate relative ai visitatori dello stand. Gli scanner della linea OPN-2000 si distinguono per le dimensioni ridottissime, il vantaggioso rapporto prezzo/
prestazioni, l’orologio/datario integrato, l’ampia memoria, il performante processore a 32 bit, le alte performance di lettura, la facilità d’uso, le semplici procedure di configurazione e la flessibilità data dalla completa programmabilità in linguaggio C mediante kit di sviluppo scaricabile gratuitamente dal sito web www.opticon.com. Al fine di consentire un utilizzo immediato dei suoi scanner e Data Collector, Opticon mette a disposizione da sempre diverse applicazioni demo gratuite che consentono di coprire gran parte delle possibili esigenze applicative nell’ambito dell’identificazione automatica: applicativi codice/quantità per gestione inventario, per controllo accessi, per gestione ronde, ecc. Infine Opticon è lieta di comunicare che dal mese di Settembre 2010 gli uffici e il magazzino della sede Italiana si trasferiranno nella nuova e più ampia sede di Villanova di Castenaso in provincia di Bologna, il supporto sarà ancora più efficace grazie alle nuove infrastrutture telefoniche e informatiche all’avanguardia, volte a migliorare sempre più il servizio alla clientela Italiana.
Per ulteriori informazioni Opticon Srl - Via Tosarelli 340/E 40055 Villanova di Castenaso (Bo) tel. 051/6321800 opticon@opticonitalia.it www.opticon.com
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focus cio
Lâ&#x20AC;&#x2122;ICT che sostiene il mito della
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Enzo Bertolini CIO del Gruppo Ferrero
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di Manuela Gianni
Nutella
Come è organizzata la Direzione Sistemi Informativi di Gruppo di Ferrero? La direzione Sistemi è una struttura di Gruppo che opera a livello internazionale, con cinque principali strutture di line. Il coordinamento geografico delle singole realtà di paese, organizzato secondo una mappatura che ricalca il perimetro delle aree di business, ed alle quali riporta-
Le tecnologie come leva irrinunciabile di accelerazione e di integrazione dei processi di business, sempre più complessi ed estesi a livello internazionale. Intervista a Enzo Bertolini, CIO del Gruppo Ferrero, che da Alba coordina uno staff di 300 professionisti che operano a livello internazionale no gerarchicamente le singole IT locali. La struttura di Gruppo centrale del PMO, (Project Management Office) deputata al coordinamento ed alla conduzione dei progetti che si dispiegano sulle varie funzioni/geografie. Il SAP Solution Center, che opera centralmente come struttura che ha in carico gli interventi tecnici sulle istanze centrali del Sistema La struttura dei Process Accounts, che gestiscono la domanda ed intervengono nella macro pianificazione dei bisogni informativi espressi dalle Direzioni Centrali e si preoccupano di presidiare l’omogeneità dei processi e delle soluzioni adottate. Infine, la struttura tecnica del Chief Technology Officer a presidio del settore più strettamente tecnologico, afferente ai due hub di calcolo di Gruppo, alle reti, alle telecomunicazioni, al workstation management e più in generale ai servizi tecnologici di base. In base alla sua esperienza, come è cambiato in questi anni il ruolo dell’ICT, e come è evoluta, di con-
seguenza, la responsabilità della figura del CIO? La nostra storia di questi anni mi porta a pensare al ruolo dell’ICT come a quello di una leva di accelerazione e di integrazione dei processi di business, che in modo sempre più rapido vanno estendendosi in termini di complessità, sia a livello di vastità geografica sia a livello di complessità della interazione del network, in un ecosistema economico che vede sempre più attività “non core” gestite da un ecosistema, che integra a monte e a valle, le attività proprie della Compagnia. In questo senso, le tecnologie ICT rappresentano un abilitatore fondamentale ed irrinunciabile. Per altro verso, la necessità sempre più marcata di una capacità di lettura dei fenomeni di business e delle performance del gruppo a livello global, richiede che l’IT si assuma responsabilità di “normazione e standardizzazione” del patrimonio di informazioni, tali da consentire una crescita della trasparenza e della capacità di lettura dei fenomeni
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opo aver lavorato per vent’anni nel settore della consulenza e dello sviluppo di sistemi informativi, Enzo Bertolini entra in Ferrero nel 1992, come responsabile dello Sviluppo Applicazioni. In seguito assume ruoli di crescente responsabilità, diventando prima Direttore dei Sistemi informativi per Ferrero Italia e in seguito Chief Information Officer, in concomitanza con la creazione della Direzione Sistemi Informativi di Gruppo, che oggi conta circa trecento professionisti IT a livello globale e comprende una serie di servizi affidati a terzi. La Direzione è nata nel 2003 nell’ambito di un processo più generale teso a costituire un riporto centrale, a livello Gruppo, delle diverse Direzioni aziendali che ha favorito la trasformazione della Ferrero da una confederazione di imprese nazionali ad un Gruppo con visione multinazionale.
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focus cio Il sapore italiano che ha conquistato il mondo
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La storia comincia ad Alba, nel 1942, dove la Ferrero ha ancora oggi il suo più grande stabilimento. Pietro Ferrero apre un laboratorio in via Rattizzi, in cui inizia a fare esperimenti e a inventare golosità. La moglie Piera gestisce la rinomata pasticceria Biffi di via Maestra È il 1946, dal laboratorio esce il primo prodotto Ferrero: la pasta gianduia o giandujot, a base di nocciole, avvolta in carta stagnola che si taglia e si mette sul pane, un prodotto buono che costa poco. La pasta gianduia incontra i favori del pubblico oltre ogni aspettativa. Quell’anno nasce ufficialmente la Ferrero. Intanto, Michele, figlio di Pietro, che con voglia di fare e di creare nuovi prodotti, con idee all’avanguardia, è il primo industriale italiano del dopoguerra ad aprire stabilimenti e sedi operative all’estero, facendo dell’azienda un Gruppo veramente internazionale. Ad Alba si guarda lontano, all’Europa, alla Germania. A 150km da Francoforte, nascono la Ferrero GmbH e il primo stabilimento estero, che per molto tempo resterà l’unico esempio di una realtà dolciaria veramente internazionale. Negli anni 60 - 70 Ferrero continua la sua espansione nel vecchio continente. La Francia diventa la seconda sede fuori dai confini italiani; seguono Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Svizzera e Gran Bretagna USA, Centro America, Sud Est asiatico, Australia, Est europeo (Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca) e Sud America (Argentina e Brasile) sino ad arrivare al mese di ottobre 2009 quando nasce Ferrero Russia, nuovo stabilimento di Vladimir situato a 160 Km a nord-est di Mosca, realizzato in soli 18 mesi. Attualmente l’intera organizzazione possiede 38 società operative, diversi centri di ricerca e sviluppo, 18
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stabilimenti industriali nel mondo e circa 21.500 dipendenti. Queste realtà hanno operato in piena autonomia per quasi cinquant’anni. La tattica locale ha permesso di comprendere al meglio le peculiarità dei singoli mercati, prima europei e successivamente extraeuropei. Localmente, quindi, si sono messe in campo le strategie più adeguate per incontrare gli specifici gusti dei consumatori, le tecniche di comunicazione che meglio si adattavano alle caratteristiche culturali del paese, al fine di studiare le modalità di rapporto con la distribuzione più consone al grado di maturità dello specifico mercato. Dai primi anni 2000, Ferrero ha avviato un processo di integrazione a livello globale delle diverse realtà includendo sia aspetti industriali e di Business sia aspetti legati alle Funzioni di Management Services e dell’ICT. La sua peculiarità è il suo essere “GLOCAL” (pensare globale, agire locale), cioè una azienda insieme globale e locale, attenta allo sviluppo internazionale, ma anche al suo rapporto con il territorio , che interpreta i valori specifici del prodotto ma altresì, in evoluzione rispetto al passato, i metodi ed i criteri di gestione per processi. Questo modello valorizza le peculiarità di approccio al mercato, ma all’interno di una gestione più fortemente integrata e coesa.
aziendali su scala internazionale. In questo senso, quindi, il ruolo si va estendendo anche ad un compito di Information Management che afferisce il “contenuto” più ancora che il “media” che rende fruibili le informazioni in azienda. In una congiuntura difficile come quella attuale, molte aziende si trovano ad affrontare una riduzione del budget ICT. E’ stato così anche per Ferrero? Negli scorsi anni, predisponendoci ad affrontare tempi potenzialmente turbolenti, abbiamo messo a punto un modello per la valutazione degli investimenti, non solo quelli relativi all’Information Technology, ma in generale a tutto il portafoglio investimenti di Gruppo, che ci ha consentito di assumere le decisioni relative alle priorità di “financing” dei vari progetti in un contesto di collegialità della struttura di Management Committee. È stato posto in luce come prioritario, in questa fase, il tempo di ritorno degli investimenti stessi e la priorità ai progetti assegnata in base al valore generato ed alla velocità di rientro. Questo ha consentito di affrontare, in modo collegiale e mirato, un prudenziale contenimento della massa di capitale investito.
Quali sono i progetti che la vedono impegnata in questo momento e con quali obiettivi?
Sul lato progettuale stiamo completando l’adozione di SAP a livello Gruppo, dopo aver raggiunto livelli di copertura dei principali processi superiore all’ottanta per cento del valore complessivo del venduto o del novanta per cento del volume prodotto. Di questo ultimo periodo la realizzazione del sistema informativo a supporto del nuovo stabilimento realizzato in Russia ed in fase di realizzazione in uno dei principali mercati emergenti. Sul lato dell’innovazione stiamo sostenendo progetti interessanti relativi alla nostra presenza in rete ed alla omogeneizzazione della “Digital Identity Ferrero”, nonché supportan-
L’ICT che sostiene il mito della Nutella
Nello specifico, come utilizzate le tecnologie Mobile & Wireless? Occorre premettere che il nostro business è caratterizzato dalla presenza e dall’attività di una consistente forza di vendita che opera sul territorio. La numerosità degli addetti varia da mercato a mercato in funzione della struttura della “Distribuzione”, specifica della singola realtà (Distribuzione organizzata vs Distribuzione Tradizionale). L’altro dato caratteristico è rappresentato dall’alto numero di visite giornaliere operate dal nostro personale di vendita, sia relativo alle attività di presa ordine sia relativo alle attività di “in store”. Ciò ha storicamente comportato la necessità di dotare gli addetti vendita delle tecnologie informatiche più opportune a sostenere le loro attività di campo, ed a minimizzare le necessità di spostamenti fisici per le azioni di coordinamento e programmazione. Sono state quindi sviluppate negli ultimi anni applicazioni fortemente basate sulle tecnologie “Mobile”, che abilitano questa popolazione ad una interazione con i sistemi aziendali in modalità sia off-line sia on-line, relativamente alle attività di Sales Force Automation propriamente dette, alla gestione della relazione con i Clienti, alla determinazione delle azioni di Trade Promotion. Da segnalare le più recenti implementazioni che consentono all’addetto vendita il trattamento non solo delle informazioni strutturate, ma anche di quelle non strutturate e delle immagini che dal campo risalgono verso la sede o che dalla sede vengono distribuite a supporto delle attività di vendita. Per ciò che concerne le tecnologie wireless, queste costituiscono ormai un asset portante di larga parte delle
L’IT si deve assumere la responsabilità di “normazione e standardizzazione” delle informazioni per aumentare la trasparenza e la capacità di lettura dei fenomeni aziendali su scala internazionale implementazioni di rete sia in ambiente campus sia in ambiente industriale. Particolarmente efficaci si sono dimostrate le soluzioni basate su wi-fi per il supporto ai processi di Logistica distributiva e di predisposizione delle informazioni al picking, sia a fini operativi sia relativamente alle esigenze di tracciabilità dei prodotti. Siete una realtà internazionale con grandi esigenze di comunicazione e collaborazione fra i dipendenti del Gruppo. Quali soluzioni avete adottato? La distribuzione sul territorio delle diverse realtà aziendali, la presenza contemporanea di un notevole numero di “mobile worker”, che si spostano sia a livello nazionale sia a livello internazionale, ci ha spinto ad approfondire ed adottare le tecnologie più innovative relativamente ai dispositivi di videocomunicazione, di accesso alle reti aziendali con modalità più facilitate, economiche e sicure
possibile, alla adozione di tecnologie di telefonia che incidessero significativamente sui costi di gestione. Da queste necessità l’adozione ormai capillare di un sistema di videoconferenza che ad oggi ha più di 200 punti di connessione come sale attrezzate, alle quali possono essere collegati anche utenti remoti via workstation o in modalità call conference, in un sistema stabile ed integrato. Inoltre, l’adozione di soft phone via PC per i gruppi di lavoro internazionali o di modalità di videoconferencing su device mobile, laddove le esigenze qualitative non richiedano livelli più sofisticati di interazione. Per gli addetti ad alta mobilità internazionale sono inoltre state adottate modalità di accesso alla rete tramite operatori che garantiscano un rate fisso di connessione, (modalità di accesso facilitate) e che abbiano la più vasta rete di punti di accesso convenzionati nel mondo. Da tutto ciò abbiamo ricavato un drastico contenimento delle necessità di spostamenti e di viaggi, incidendo in modo sensibile non solo sul conto economico e sulla produttività, ma altresì sulla qualità della vita dei nostri colleghi e collaboratori. E in merito alle tecnologie RFId, qual è la vostra esperienza? Abbiamo portato avanti negli scorsi anni alcuni progetti ed alcune applicazioni su scala sperimentale, per valutare tecnologie e modello di costi/benefici. Al momento non riteniamo sia interessante e remunerativo per noi estenderle a livello industriale.
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do i colleghi del marketing nelle fasi di definizione ed adozione di una strategia relativa alla presenza nei “Social Network” emergenti.
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Smartphone propulsori delle vendite online e in negozio
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l segmento degli Smartphone è ormai integrato con alcuni dei fenomeni attuali più dirompenti del settore digitale: l’e-commerce e i servizi di localizzazione, legati non solo a Facebook o foursquare, ma anche a interessanti casi di social network locali. Questa integrazione è sempre più al centro di strategie aziendali volte a spingere le vendite non solo in un ambiente digitale ma anche in quello fisico. Questa riflessione legata alla centralità del canale mobile – e quindi in ultima analisi del Cliente, ormai inseparabile dal proprio Smartphone – rappresenta per le funzioni Marketing e Vendite un elemento da tenere in considerazione. Ma focalizziamo la nostra attenzione su alcuni dati pubblicati recentemente dalla società di consulenza Casaleggio Associati, in collaborazione con Barclays, a proposito di come il Mobile stia supportando le aziende di e-commerce. Il rapporto cerca di delineare il fenomeno Mobile Commerce, arrivando ad ipotizzare che possa superare di un ordine di grandezza il valore attuale dell’e-commerce entro 5/10 anni. Nel 2015, il valore delle transazioni effettuate da Mobile dovrebbe attestarsi sui 119 miliardi di dollari, con una crescita di quasi 7 volte rispetto ai 18,3 del 2009 (ABI Research, 2010). Tra i principali operatori internazionali che traggono profitto dalle transazioni via Mobile vi sono Taobao del gruppo cinese Alibaba, che fattura 800 milioni di dollari rappresentando il 4,4% del fatturato totale mondiale, eBay con 605 milioni di dollari pari al 3,3% e Amazon 275 milioni di dollari pari all’1,5% delle transazioni (ABI
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Sempre più le transazioni di e-commerce si effettuano da dispositivi mobili, mentre si moltiplicano le iniziative promozionali per attrarre clienti nei punti vendita Research, 2010). Casaleggio Associati ha condotto anche una survey online coinvolgendo 154 aziende italiane sull’utilizzo del Mobile a supporto dell’e-commerce: secondo l’analisi, il 14% delle aziende che in Italia fanno e-commerce sta già attuando una strategia mobile ed il 35% ha in programma di investire in questo ambito tra la fine 2010 e il 2011. Gli obiettivi principali delle aziende sono l’aumento delle vendite (28%) e la fidelizzazione dell’utente (23%). Inoltre, il 17% delle aziende che fanno e-commerce ha realizzato un’applicazione per Smartphone (iPhone o BlackBerry), mentre il 18% ha predisposto il sito per la navigazione da mobile. Di queste circa la metà (42%) permette di consultare il catalogo dei prodotti, mentre un terzo (33%) consente di acquistare direttamente da dispositivo mobile. Un altro fenomeno tutto Mobile, legato alla capacità di portare traffico nei negozi e incrementare le vendite - in questo caso - fisiche, è il check-in fatto da applicazioni mobile scaricate sul proprio Smartphone. Accanto foursquare, social network utilizzato da diverse aziende (McDonald’s, Starbucks, ecc.) per offrire sconti, promozioni e benefici agli utenti che effettuano check-in, si stanno moltiplicando le iniziative di mobile marketing localizzate basate su applicazioni brandizzate o di partner tecnologici che consentono di offrire
PUBLIREDAZIONALE all’utente un’esperienza coinvolgente e ricca di benefici sul punto vendita. Vi segnalo a proposito alcuni casi statunitensi. In Agosto, AT&T e la social game platform SCVNGR hanno lanciato un’iniziativa sui punti vendita AT&T che spingeva i clienti a fare il download dell’Applicazione iPhone e android per fare check-in, fotografare il nuovo Smartphone Samsung nello store, effettuare social check-in (un Check-in di gruppo grazie alla tecnologia BUMP), azioni che permettevano di guadagnare punti e quindi premi digitali e sconti. Un’altra iniziativa basata su un applicativo brandizzato è il caso Pepsi. La multinazionale americana ha fatto realizzare un applicativo iPhone che indica sulle mappe quali ristoranti e bar servono Pepsi, in base alla posizione dell’utente. L’utente presentandosi al ristorante o al bar e facendo check-in può ottenere una bibita gratis o sconti e, dopo un certo numero di check-in, ricevere un omaggio digitale in esclusiva, una canzone prodotta da alcuni famosi cantanti americani. Tra le start-up più interessanti del panorama USA, nazione in cui la sperimentazione di iniziative di in-store marketing basate su mobile e servizi location-based appare molto avanzata, vi segnalo ShopKick, azienda che ha realizzato un applicativo per consentire alle grandi catene di negozi (es. stretti accordi recentemente con Macy’s e Best Buy) di offrire sconti e rewards in maniera istantanea nel momento in cui l’utente entra nel negozio, grazie ad una tecnologia proprietaria che attiva l’applicativo ShopKick solo se l’utente si trova effettivamente nel negozio. Una tecnologia che ha
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l’obiettivo di risolvere il problema dei falsi check-in. I dati e casi riportati sono solo alcuni esempi concreti che testimoniano una tendenza nelle strategie di marketing e vendita ad includere e mettere al centro il Mobile per completare i punti di contatto tra azienda e cliente aprendo nuovi contesti di acquisto, esperienze più coinvolgenti, engagement innovativi. L’Italia può giocare sicuramente una partita importante in questo scenario
visto il suo potenziale legato alla diffusione privilegiata di Smartphone rispetto agli altri paesi del mondo. Sarà interessante nei prossimi mesi assistere a iniziative sul tema. Senza dimenticare che una spinta propulsiva all’adozione del Mobile nelle strategie aziendali deve ancora decollare: il Mobile Payment, tema del nostro prossimo articolo su Wireless4innovation. Riccardo Bosio Marketing Manager Ubiquity
Ubiquity, professionisti dei New Media Ubiquity è un’azienda italiana che opera nel mercato dei new media supportando i propri clienti nella progettazione e realizzazione di strategie digitali multicanale. Ubiquity articola la propria attività su due principali linee di business: Mobile e Web. In ambito Mobile, Ubiquity si focalizza nella gestione di servizi di messaggistica “etici” in qualità di Operatore Telefonico, in particolare per il settore bancario e finanziario in cui vanta una leadership nei servizi di Alerting SMS per i correntisti. La propria offerta include numerazioni premium, servizi Sms Bulk e piattaforme carrier-grade di invio Sms quali, in particolare, UBImessaging, rivolta ad aziende con elevate esigenze di integrazione con i propri sistemi informativi, e UBImarketing, servizio in Software as a Service (SaaS) per gestire via web campagne di Mobile Marketing & Service su proprie liste di clienti. Il portafoglio Mobile è completato dallo sviluppo di M-site e Applicativi per le principali piattaforme Smartphone (iPhone, per il quale Ubiquity è Apple
Registered Developer, Java, BlackBerry, Symbian e Android) e iPad. L’azienda ha, inoltre, maturato significative competenze nell’implementazione di servizi di Mobile Payment, in partnership con il consorzio di esercenti Movincom, e addebito ricorsivo su qualsiasi strumento di pagamento, ad oggi fruibili attraverso la suite di soluzioni UBIpay. In ambito Web, Ubiquity copre l’intera catena del valore, dalla creatività allo sviluppo (siti e servizi di e-commerce), dall’outsourcing delle soluzioni alla capacità di creazione di traffico e visibilità per property online offrendo soluzioni complete e chiavi in mano ai propri clienti, avvalendosi di Kettydo, una delle Digital Agency più innovative sul mercato italiano. Le due società operano sul mercato in qualità di “sister company”. Attualmente, i principali clienti di Ubiquity appartengono al mercato Finance, nel quale l’azienda è leader di mercato per quanto riguarda l’Alerting Sms, e alle aree Telco e Internet, Media e Retailer & FMCG. Ubiquity conta oggi circa 70 professionisti, gestisce oltre 150 milioni di Sms all’anno per i propri clienti, per un giro d’affari di oltre 10 milioni di euro.
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mobile broadband
WiMax aiuta a colmare il Digital Divide Una soluzione alternativa per la larga banda, complementare alle altre e con grandi performance, che in Italia collega circa 20mila utenti
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et neutrality, reti di nuova generazione, digital divide: in Italia si continua dibattere, tra scontri epici che vedono come protagonisti l’operatore incumbent e quelli alternativi, i sostenitori della libertà della rete e quelli degli interessi economici. Perdendo di vista l’esistenza di aree in profondo
divario digitale in cui non esiste la copertura Adsl e che contano più di 7 milioni di cittadini “scollegati” dalla rete. E, come se non bastasse, il Governo ha recentemente fatto un passo indietro in merito allo stanziamento dei fondi (800 milioni di Euro) destinati a spingere i progetti legati alle infrastrutture di telecomunicazioni e a ridurre il digital divide italiano. Come superare questo émpasse? Una via possibile è quella delle reti cellulari, che al momento però soffrono di pesanti limiti di copertura e strutturali e, come ha recentemente sottolineato Corrado Calabrò, presidente dell’AGCom, mal sopportano l’ingente traffico generato dalla diffusione di smartphone, rischiando la saturazione. Si inserisce in questo contesto il WiMax, tecnologia che offre interessanti opportunità cui si potrebbe destinare parte degli investimenti governativi per lo sviluppo delle infrastrutture. Nel mondo, le ultime stime sul mercato WiMax condotte da ABI Research indicano una crescita costante, che dovrebbe raggiungere oltre 59 milioni di utenti entro il 2015 grazie anche all’introduzione della versione Mobile. Attualmente in Italia la copertura delle reti WiMax è a macchia di leopardo e si contano circa 20.000 utenti, dalla Sicilia alla Lombardia. Grazie alla nuova evoluzione della tecnologia i fornitori di connettività WiMax potranno far concorrenza alle reti cellulari: Mandarin e
Retelit, operatori attivi rispettivamente in Sicilia e nel Centro Nord, hanno già iniziato a sperimentare gli accessi mobili su WiMax, con l’obiettivo di testare la qualità del servizio. Purtroppo, però, sembra che il WiMax abbia abbandonato l’idea di porsi come una infrastruttura capillare, alternativa a quella tradizionale. Sempre più, infatti, l’orientamento degli operatori è quello di dare il proprio contributo in zone circoscritte del territorio (tipicamente le cosiddette aree “digital-divise”) o per soddisfare specifiche richieste (ad esempio quelle della pubblica amministrazione). In questo scenario i servizi WiMax Mobile sono destinati a diventare ancora più “esclusivi”, limitati solo alle zone in cui il segnale Umts è assente e laddove la copertura WiMax è molto uniforme, in modo che l’utente possa spostarsi senza perdere il segnale (e, di conseguenza, la connessione alla rete). In ogni caso, l’obiettivo principale è quello di estendere la diffusione della banda larga nel nostro paese: recenti studi della Commissione Europea hanno infatti dimostrato che la disponibilità di accessi broadband ha impatti positivi sulla crescita economica di una nazione. Per recuperare competitività a livello paese il WiMax può quindi giocare un grande ruolo, aiutando a ridurre il digital divide e superando gli attuali limiti delle reti cellulari.
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osservatori
La gestione dei progetti Mobile & Wireless Business
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edizione 2009 della Ricerca dell’Osservatorio Mobile & Wireless Business, un’iniziativa congiunta di Assinform e School of Management del Politecnico di Milano, ha analizzato in profondità 25 casi applicativi particolarmente significativi. Per ciascuno sono stati effettuati incontri, interviste e indagini sul campo che hanno permesso di analizzare gli impatti sui processi, di identificare i benefici – tangibili e intangibili – e di calcolare gli indicatori di redditività finanziaria, che sono risultati molto positivi nella maggioranza degli investimenti presi in considerazione. Nei casi analizzati è stato anche possibile interagire vis-à-vis con i manager che hanno promosso e/o gestito l’implementazione di applicazioni Mobile & Wireless Business e con alcuni degli utenti di queste applicazioni, raccogliendo informazioni preziose in merito alla gestione dei progetti.
Il commitment iniziale
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I progetti analizzati nel corso della Ricerca sono stati sviluppati, in quasi il 60% dei casi (15 su 25), a partire da iniziative dirette del Vertice o dei Responsabili (C-Level) delle funzioni che hanno poi realmente adottato l’applicazione; nel 40% dei casi (10 su 25), invece, lo stimolo al cambiamento è stato introdotto e portato avanti direttamente dal Responsabile dei Sistemi Informativi – CIO. Un elemento fondamentale che determina il successo di un progetto
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I ricercatori del Politecnico di Milano hanno analizzato le esperienze di successo di 25 aziende, per comprendere come va affrontato il change management nell’adozione di nuovi strumenti e processi, ottenendo il consenso delle persone coinvolte Mobile & Wireless è costituito dal modo in cui il commitment viene trasferito, nell’organizzazione, tra CIO e C-Level, fino all’utente finale. Solo una piena condivisone degli obiettivi, infatti, permette di avviare progetti dal profondo impatto organizzativo, che consentono agli attori in gioco, C-Level e CIO, di operare come “partner di business”. In questi casi, i progetti assumono il ruolo di vere e proprie leve per la reingegnerizzazione dei processi. Si riportano di seguito alcuni esempi scelti tra i progetti analizzati, cominciando da quelli nati dal commitment di C-Level o Top management, per poi passare alle iniziative fortemente promosse dai Responsabili IT. Nel caso dell’applicazione a supporto delle attività di replenishment di scaffale allo studio in Bennet, ad esempio, l’idea di dotare una parte del personale di area espositiva di terminali WiFi è stata del Responsabile Vendite, interessato a diminuire il carico di lavoro degli addetti alla cassa centrale. Per poter portare avanti il progetto, la Direzione Sistemi Informativi è stata coinvolta
attivamente fin dalle primissime fasi di impostazione del progetto. In Kone, l’Operations Manager ha spinto l’introduzione della soluzione di Field Force Automation a supporto dei manutentori, coinvolgendo la Direzione Generale, attraverso la predisposizione di un’analisi economica. In Trenitalia Divisione Cargo, il progetto è stato voluto dal Responsabile dei Processi a Terra, che ha introdotto una soluzione per aumentare la qualità e la tempestività delle informazioni gestite; in questo caso la gestione del progetto è stata affidata alla Linea di business e la funzione Sistemi Informativi ha offerto il proprio appoggio identificando un project manager e alcune persone di supporto. Infine, nel caso Dimaf l’idea di far leva sulla radiofrequenza per ottimizzare i processi di magazzino è stata dell’Amministratore Delegato, che ha coinvolto il Responsabile Sistemi Informativi per affidargli direttamente la responsabilità del progetto. Nel caso Frescura, invece, il progetto di Sales Force Automation a supporto degli agenti è stato voluto e ideato dall’IT Manager
di Paolo Catti e Christian Mondini School of Management del Politecnico di Milano
in risposta a un’esigenza del Responsabile Commerciale di cercare un modo per portare efficienza nei processi di back office delle Vendite. Convinto del valore di una soluzione Mobile & Wireless a disposizione degli agenti, l’IT Manager ha sviluppato un case study per quantificare ed evidenziare ex ante i benefici di produttività derivanti dall’adozione dell’applicazione Mobile & Wireless, usando il case study come uno strumento per giustificare il finanziamento del progetto anche verso la proprietà. Analogamente, anche nel caso Tempini l’idea di introdurre una soluzione di Mobile Force Automation è stata dell’IT Manager, in risposta a un’esigenza emersa dal controller preoccupato per i costi di comunicazione tra agenti e tecnici. Nel caso TNT Express Italy, infine, l’idea di introdurre l’applicazione è partita dal Responsabile Processi all’interno della Funzione IT, con l’obiettivo di mappare l’ultimo miglio della distribuzione, l’unica parte di processo non monitorata in tempo reale. Uno Steering Committee tra tutte le prime linee a livello italiano ha approvato il progetto e lo ha proposto alla Funzione IT corporate in UK, la quale, dopo aver valutato la proposta e verificato che nelle altre Country europee
• Agenzia di Vigilanza • Barilla • Bennet • Bosch • Carrefour • Cisco • Comune di Torino • Corofar • Danieli • Dimaf Farmaceutica • Fassa • Frescura
• Icim International • Italtriest • KI Group • Kone • Liquigas • Magneti Marelli • Novartis Farma • SEAT Pagine Gialle • Tempini • TNT Express Italy • Trenitalia Divisione Cargo • Trentino trasporti esercizio
Il ruolo del CIO
Il CIO può dunque giocare un ruolo rilevante nel processo di adozione, in alcuni casi innescando proattivamente i progetti, in altri assumendo un atteggiamento reattivo se non inerziale o addirittura contrario. È dunque lecito chiedersi quali possano essere i motivi alla base di approcci così diversi da parte dei CIO. Una possibile chiave di lettura può emergere dalla matrice che mappa qualitativamente, per
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I casi analizzati nella ricerca
non fossero già presenti iniziative analoghe, ha sviluppato direttamente l’applicazione.
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osservatori
Classificazione delle applicazioni in base all’impatto su organizzazione e processi e sui sistemi informativi
ogni applicazione, l’impatto che questa può avere su “organizzazione e processi” e sui “sistemi informativi”. Incrociando questi due assi è infatti possibile identificare 4 quadranti, a ognuno dei quali corrisponde un insieme di motivazioni che spiegano l’approccio di CIO e C-Level all’adozione delle soluzioni Mobile & Wireless Business. Nel quadrante delle Applicazioni “tattiche” facili da implementare rientrano le soluzioni Mobile & Wireless che permettono di ottenere benefici legati all’ottimizzazione puntuale di alcune specifiche attività. Si tratta spesso di soluzioni tecnologicamente semplici e caratterizzate da costi di implementazione limitati: Sales Force Automation con poche funzionalità a supporto di strumenti cartacei ancora in uso, Field Force Automation che comunicano la lista interventi ma non la aggiornano e non consentono la consuntivazione in tempo reale, sperimentazioni in ambito RFId che non implicano la revisione del processo e finiscono con il confrontare semplicisticamente i costi di un tag con quelli di un barcode, ecc. Questi progetti possono non essere presi in seria considerazione da CIO o da C-Level se, ad esempio, si sottostimano o si ignorano gli impatti, i benefici reali e la rilevantissima redditività degli investimenti in applicazioni Mobile & Wireless Business.
Un elemento fondamentale che determina il successo di un progetto Mobile & Wireless è costituito dal modo in cui il commitment viene trasferito: nell’organizzazione, tra CIO e C-Level, fino all’utente finale Nel quadrante delle Applicazioni “strategiche” facili da implementare sono incluse quelle soluzioni Mobile & Wireless Business che hanno grandi benefici connessi a rilevanti impatti organizzativi. Per gli applicativi che si posizionano in questo quadrante, il CIO può spesso svolgere un ruolo chiave di promotore convinto, a patto, naturalmente, che sappia intravedere i benefici dell’applicazione sui processi di business. In questo caso la difficoltà principale legata allo sviluppo del progetto risiede nel trasferimento del commitment dal CIO verso i C-Level, a meno che non sia già presente nell’organizzazione un “bisogno” più o meno “latente” di miglioramento dei processi. Spetta dunque al CIO, che reputa interessante il progetto, presentare e condividere i benefici attesi con i C-Level, proponendo l’applicazione Mobile & Wireless non come
Impatto sui Sistemi Informativi
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alto Basso
Impatto Organizzativo
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Basso
alto
Applicazioni “strategiche” facili da implementare
Applicazioni “strategiche” di innovazione profonda
Applicazioni “tattiche” facili da implementare
Applicazioni “tattiche” non banali da implementare
un’innovazione tecnologica, ma come una soluzione di supporto al business. Nel quadrante delle Applicazioni “tattiche” non banali da implementare rientrano le soluzioni a impatto locale, in grado di ottimizzare le prestazioni di alcune specifiche aree organizzative. Per implementare questo tipo di applicazioni, però, occorre profondere uno sforzo significativo nell’ottimizzazione e nell’integrazione dei Sistemi Informativi esistenti, che in alcuni casi richiede anche di rivedere significativamente le architetture informatiche, i dati gestiti e le strutture dei repository delle informazioni. Si va da progetti di Sales Force Automation connessi a sistemi di CRM, per dare visibilità all’agente sulle giacenze di magazzino, sulle promozioni ad hoc del marketing o sulle situazioni creditizie dei clienti, ad applicazioni di Field Force Automation che consentono la visualizzazione delle cartografie, l’aggiornamento georeferenziato dei dati sulle reti, ecc. Possono rientrare in questa tipologia di progetti anche applicazioni di Fleet Management integrate con sistemi di tracciatura delle consegne (con applicativi di FFA) o progetti RFId finalizzati a ottimizzare le attività interne di magazzino. Per questo tipo di progetti, il CIO può potenzialmente svolgere un ruolo determinante e condizionarne il successo: in un caso supportandoli, ponendosi come partner di business di altri C-Level e preparandosi a effettuare “operazioni a cuore aperto” sui sistemi - a patto di avere il budget necessario per affrontarli; altrimenti bloccandoli, per mancanza di priorità per-
La gestione dei progetti Mobile & Wireless Business
Il grado di accettazione da parte degli utenti
Il grado di accettazione delle soluzioni Mobile & Wireless si è dimostrato mediamente elevato, a conferma di un trend già in passato evidenziato dall’Osservatorio. Qualche esempio è relativo anche ai casi analizzati nell’ultima Ricerca. In Italtriest la soluzione Mobile & Wireless ha riscosso molto successo, anche perché basata su Smartphone, ovvero su
uno strumento utilizzato quotidianamente da tutti gli utenti e a essi molto familiare. In Kone l’accettazione della soluzione da parte dei tecnici manutentori è stata elevatissima, anche in considerazione di alcuni problemi - legati a una precedente tecnologia - che limitavano la piena operatività degli operatori. In Tempini anche gli agenti più “anziani”, a volte avversi alle innovazioni tecnologiche ma di grande valore date le loro relazioni consolidate coi clienti, hanno accolto con molto favore l’applicazione. In Trenitalia Divisione Cargo gli utenti hanno accettato la soluzione inizialmente con un po’ di riserve (nel passato era stato sperimentato un applicativo analogo, basato su un’architettura meno efficace che non si era dimostrato all’altezza delle aspettative) ma col tempo, e grazie alle iniziative di formazione adottate, il livello di accettazione e adozione dell’applicazione è cresciuto significativamente. Analogamente, anche in KI Group si sono inizialmente verificate alcune difficoltà nella gestione delle eccezioni relative agli ordini, eliminate però nella fase di testing con la modifica delle funzionalità della soluzione, che ha reso più efficace l’applicazione e completa l’accettazione del nuovo strumento. Nel caso Danieli l’introduzione dell’applicazione a supporto dei Capo Officina e dei Programmatori è stata accettata subito di buon grado, data l’elevata facilità di utilizzo del dispositivo (di cui, peraltro, erano già dotati per scelta aziendale) e gli evidenti benefici. Un simile livello di accettazione può essere spiegato con l’immediatezza che caratterizza le applicazioni Mobile & Wireless Business, ma anche – e forse soprattutto – con le iniziative di coinvolgimento e supporto al cambiamento adottate. In Italtriest, ad esempio, la decisione di adottare gli Smartphone è stata preventivamente valutata con attenzione, in modo da introdurre un dispositivo che potesse soddisfare al meglio le esigenze di “rapidità” e facilità di inserimento delle informazioni. Anche in Kone, la scelta del
Commitment del CIO (10 casi 40%)
Commitment del Vertice o del C-level (15 casi 60%)
device è stata effettuata dopo un primo test di verifica delle funzionalità, eseguito con il supporto dei manutentori che avrebbero poi dovuto usare l’applicazione. Analogamente, in Tempini la progettazione della soluzione, è stata il frutto di un’accurata attività di analisi del processo. In Trenitalia Divisione Cargo, per lo studio e l’implementazione del progetto si è istituito un team di sviluppo composto non solo da personale IT, ma anche da alcuni addetti che avrebbero poi dovuto utilizzare l’applicazione e sono state effettuate specifiche sedute di formazione. In KI Group, infine, l’applicazione di Sales Force Automation è stata prima annunciata in diverse riunioni e, in seguito, testata su 5 venditori, che hanno contribuito al miglioramento delle funzionalità e a creare una “aspettativa positiva” tra i colleghi.
I progetti analizzati sono stati sviluppati in quasi il 60% dei casi a partire da niziative dirette del Vertice o dei Responsabili (C-Level) delle funzioni che hanno poi adottato l’applicazione
Il coinvolgimento degli utenti, fin dalle fasi iniziali del processo di adozione, impatta dunque positivamente sul grado di accettazione. Occorre in primo luogo trasferire il commitment condividendo le motivazioni che hanno spinto all’adozione della soluzione e poi pianificare un efficace processo di formazione. In questo modo, nei migliori casi esaminati, si è riusciti a far percepire agli utenti le soluzioni Mobile & Wireless Business come utili e innovativi strumenti per il miglioramento del proprio lavoro.
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cepita o per difficoltà nel comprendere appieno le opportunità di cambiamento connesse al progetto. In diversi casi, per eludere le reali difficoltà di integrazione coi Sistemi esistenti, l’applicazione viene spesso “ridimensionata”, limitandone le funzionalità e, di conseguenza, l’impatto. In questo modo vengono ridotti anche i benefici potenzialmente raggiungibili; tuttavia si ottiene, almeno, di poter cominciare ad adottare una soluzione Mobile & Wireless, che può però rappresentare il primo step di un percorso evolutivo ben preciso. L’opportunità di “cominciare a raccogliere i benefici di una soluzione Mobile & Wireless, per espanderne in un secondo tempo l’area di impatto”, risulta evidente in alcune imprese che stanno già affrontando i primi processi di sostituzione tecnologica: in molti di questi casi, infatti, l’obiettivo che si vuole raggiungere non è solo quello di sostituire l’hardware o il software, quanto piuttosto quello di ampliare l’area organizzativa o le attività del processo supportate dalla soluzione Mobile & Wireless. Nel quadrante delle Applicazioni “strategiche” di innovazione profonda, infine, rientrano gli applicativi che, adottando nuove soluzioni informatiche, abilitano nuovi modelli organizzativi e di processo. Si tratta di progetti che, per la loro natura e portata, richiedono una forte consapevolezza e un elevato grado di commitment in tutta l’organizzazione in quanto sono “difficilmente reversibili” e comportano investimenti e impieghi di risorse decisamente significativi.
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supply chain
La Home Delivery come base di differenziazione nella logistica distributiva
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gni impresa ha a disposizione un’ampia gamma di opportunità per differenziarsi dai concorrenti ed offrire valore aggiunto. Per competere sul mercato l’impresa dovrà quindi decidere quali fra le possibilità di differenziazione possano meglio consentirle di distinguersi e a quali fra queste gli acquirenti assegnino (percepiscano) un valore più alto. Differenziare è un ottimo modo per trasformare le basi della competizione all’interno di un settore, migliorando così la propria posizione competitiva e riducendo la vulnerabilità rispetto ai concorrenti che hanno costi inferiori. Per attuare un’azione che sia coerente (con il proprio business, i propri valori e la propria storia), è necessario mettere in campo un pacchetto di interventi complementari. Nella logistica distributiva il “last mile”, ovvero la distribuzione dell’ultimo miglio, dal magazzino o transit point fino al cliente finale, dispone di una grande potenzialità di espansione. Differenziare con focus sull’ultimo miglio vuol dire investire sulla Customer Satisfaction relativa alla consegna e sulla riduzione dei costi, altrimenti detta “Home Delivery”. Il modello di Home Delivery (HD) vuole integrare attori, flussi informativi, esigenze per la gestione a 360° della consegna del
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Un approccio che, partendo dall’ordine, migliora la Customer Satisfaction relativa alla consegna del prodotto nelle case, risolvendo problemi tipici dei retailer
di Walter Garizio Manager @logistics Reply
I processi del modello coinvolgono tutta la Supply Chain Execution e vengono gestiti in maniera computerizzata, attraverso diversi strumenti volgono tutta la Supply Chain Execution e, nello specifico, riguardano la gestione dell’appuntamento con il destinatario della merce, la tracciabilità della consegna e la sua pianificazione (piano di carico, routing, borderò, …), il prelievo da magazzino centrale, transit point o transit point con scorta, a seconda dei casi. Il modello prevede inoltre l’aggiornamento dei vari attori coinvolti nel processo distributivo, attraverso l’utilizzo dei sistemi informativi aziendali (ERP), la realizzazione di simulazioni per la gestione dei costi e l’aumento degli SLA (Service Level Agreements), che definiscono le metriche di servizio che devono essere rispettate dal fornitore. Il processo di HD viene gestito in maniera computerizzata, attraverso l’utilizzo di diversi strumenti che interagiscono fra loro: il Call Center, il sistema di Proof of Delivery (PoD), il Transportation Management System (TMS) ed il Warehouse Management System (WMS). Il Call Center parla con il cliente finale e si fa carico di concordare l’appuntamento per la consegna o di gestire criticità improvvise con il corriere tecnico. Il Sistema di Proof of Delivery è la soluzione che si occupa di tracciare la consegna, certificandone l’esito finale. Il Transportation Management è necessario per la pianificazione dei percorsi ottimali nel rispetto dei vincoli stabiliti con l’ottimizzazione del piano di carico dato il parco automezzi a disposizione. Il Warehouse Management, infine, soluzione verticale di magazzino utilizzata per la gestione del prelievo; al WMS vengono affidati il magazzino centrale, il
cross docking, i transit point con stock ed il magazzino del punto vendita. L’architettura SOA (Service-Oriented Architecture), che agevola l’interazione tra le diverse realtà aziendali, è l’ideale nel caso si voglia implementare un modello di HD. Questo tipo di architettura è particolarmente adatta per le aziende che presentano una discreta complessità di processi e applicazioni, e permette alle attività di business di sviluppare processi in maniera separata sia in termini di competenze, sia in termini di step di implementazione. In questo modo un’azienda può, ad esempio, partire con l’inserimento del WMS, in seguito passare al TMS, sino alla totale copertura del processo di HD. Un esempio di applicazione di questo approccio innovativo è quello realizzato da @logistics Reply, l’azienda del Gruppo Reply specializzata nella progettazione e nello sviluppo di prodotti integrati per la Supply Execution, che ha già sperimentato l’integrazione dei moduli del modello di Home Delivery attraverso l’utilizzo dell’architettura SOA. L’azienda propone una piattaforma web based su database unico (Oracle) su i più diffusi sistemi operativi, integrando da un lato WMS, TMS, PoD e Call Center, e dall’altro ERP e Applicazioni di Business Intelligence, attraverso l’Universal Link. Vista la crescente attenzione alle evoluzioni, in termini di aspettative, del Cliente è prevedibile che, nel prossimo futuro, il modello di HD, attraverso una crescita della sua diffusione, sarà lo strumento principale nella “capacità di differenziarsi” .
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prodotto nelle case degli acquirenti: partendo dall’ordine effettuato dal Cliente, al trasporto, fino alla consegna. Questo modello coinvolge il trasportatore, che assume in questo caso il ruolo anche di tecnico installatore, nell’intero processo distributivo, lasciando la gestione della relazione al venditore. Tutto questo per offrire al Cliente l’opportunità di beneficiare di un servizio più completo, integrato, tenendo presente anche i vincoli aziendali del retailer. Se si prendono in esame le esigenze del Cliente, il modello di HD andrebbe a risolvere situazioni ricorrenti legate alla consegna dell’ultimo miglio come: lunghe attese, ritardi, scarsezza di informazioni riguardo l’organizzazione e lo stato della consegna, mancata installazione contestualmente alla consegna (ad esempio, nel caso di elettrodomestici), difficoltà a concordare una data per la consegna che soddisfi sia il distributore che il Cliente. Dal punto di vista del retailer, invece, questo modello andrebbe a colmare alcune lacune informative e di procedura: il monitoraggio dei costi di trasporto, in particolare nel caso di una riconsegna, l’allocazione delle risorse per tempo nel caso di consegne last minute, la comunicazione in tempo reale con il destinatario della merce nel caso di variazioni nelle tempistiche e modalità di consegna. Tutto questo alla luce di una domanda che non è costante e, nella maggior parte dei casi, prevedibile con precisione. Il modello di HD si compone di strumenti per incrementare il livello di servizio (allocazione del tempo, informazioni in tempo reale, flessibilità dell’offerta, raccolta ordini, affidabilità) attraverso un’ottimizzazione dei costi (tipo di tragitto, mezzi, routing, skills, riprenotazione) che invece, normalmente, tendono ad alzarsi in presenza di differenziazione. I processi del modello di HD coin-
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L’inarrestabile corsa del Mobile
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e relazioni, la comunicazione, il modo di condurre il business: le nuove tecnologie stanno mettendo in discussione comportamenti consolidati per anni, che riguardano l’ambito privato come quello professionale. Al centro di questa profonda evoluzione ci sono le telecomunicazioni, vero motore dell’innovazione che, trainate dallo sviluppo della banda larga mobile, stanno guidando il cambiamento a livello socio-economico. Il passo della trasformazione negli ultimi due lustri è stato rapidissimo. Il 2000, che ormai sembra lontano nel tempo, ha segnato l’era del .com, caratterizzata da grandi aspettative ma da un mercato delle tlc ancora embrionale, incentrato su voce e
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Il numero di sottoscrizioni nel mondo ha raggiunto i 5 miliardi e il traffico dati su reti mobili è quasi triplicato in un anno; la banda larga viene considerata indispensabile, non soltanto utile. In dieci anni, dal boom delle .com all’era di Facebook sul cellulare, il passo della trasformazione non ha mai smesso di accelerare SMS e su una crescente popolarità delle email. Dieci anni fa gli utenti Internet erano 390 milioni contro gli attuali 1,7 miliardi; The Globe.com, uno dei primi siti di social networking del mondo, contava 5 milioni di utenti mentre oggi sono 400 milioni gli individui che utilizzano Facebook e 100 milioni di questi si
collegano attraverso dispositivi mobili. Sempre nel 2000, si effettuavano ogni giorno 7 milioni di ricerche su Google contro gli attuali 3 miliardi. Questo trend di crescita sarà inarrestabile nei prossimi anni. Si prevede infatti che entro il 2015 le sottoscrizioni per PC mobili cresceranno di sei volte e il traffico generato vedrà un incremento di più di cinquanta volte rispetto alla fine del 2009: è il Mobile Internet, infatti, il servizio che maggiormente beneficia della disponibilità di larga banda mobile. Questo perché la nostra società richiede sempre di più applicazioni innovative che devono poter essere utilizzate anche in mobilità e che possono rendere più semplice ed efficiente la gestione della nostra vita pubblica e privata, la sicurezza domestica, il rapporto amministrativo con le istituzioni e la gestione delle emergenze, per citare alcuni esempi. La banda larga mobile, finora considerata qualcosa di molto utile, è oggi diventata indispensabile. E se in passato decidevamo quando essere online, oggi si tende a vivere sempre online e a desiderare connettività 24 ore su 24, in qualunque posto ci si trovi. Le nuove generazioni sono già abituate ad avere accesso alla banda
PUBLIREDAZIONALE larga mobile sempre e ovunque e ad utilizzare applicazioni che richiedono una grande capacità trasmissiva, interattività e on demand. Questo comportamento dei consumatori, che si sta sempre più radicando nella società, viene confermato anche da una recente ricerca condotta da Ericsson su 4.580 consumatori in sei mercati maturi che mostra come ben l’80% degli utenti di banda larga mobile necessiti di un accesso alla rete in qualsiasi momento della giornata, a prescindere dal luogo in cui si trova, tanto che si può dire che esso sia ormai diventato parte della nostra vita di tutti i giorni. Si è riscontrato, inoltre, che la connessione alla banda larga mobile sta diventando personale come il cellulare perché il 65% dei partecipanti dichiara che non la condividerebbe con nessuno. Un altro importante traguardo è stato raggiunto lo scorso 8 luglio: il numero di sottoscrizioni mobili nel mondo ha toccato la vetta dei 5 miliardi e si muove ad un passo di 2 milioni di nuovi abbonamenti al giorno. Anche in questo caso, studi condotti da Ericsson rilevano che presto l’80% delle persone che accedono ad Internet si connetterà dal proprio dispositivo mobile, a conferma di una vera e propria esplosione del mercato: in poco più di 40 anni siamo arrivati a 5 miliardi di abbonamenti alla telefonia mobile e potrebbero bastarne solo altri 10 per collegare 50 miliardi di persone e cose fra loro. Un segnale che testimonia la crescita esponenziale di questo settore dopo che, lo scorso dicembre, il traffico dati su rete mobile ha per la prima volta superato il volume del traffico voce, facendo registrare dal 2008 una crescita record del 280% annuale. A questo sviluppo contribuiscono in maniera determinante i mercati non ancora saturi, come ad esempio la Cina, che con una penetrazione della rete mobile del 56%, quasi 800 milioni di abbonati alla telefonia mobile, 8,8 milioni di nuovi abbonamenti ogni mese e 380 milioni di persone che navigano su Internet, si conferma una delle economie più dinamiche del mondo con la crescita più rapida a livello globale.
In questo scenario, anche l’introduzione della connettività nei processi aziendali sta trasformando molte industrie in vari settori quali ad esempio l’energia, la gestione delle flotte, il commercio al dettaglio e la sicurezza e diversi operatori dispongono già di reparti dedicati alle comunicazioni machine-to-machine che rappresenteranno un fattore chiave per lo sviluppo del settore mobile. Possibili direzioni di sviluppo in questo senso vedono ad esempio applicazioni nel settore della sanità, per migliorare l’assistenza al paziente attraverso dispositivi per la comunicazione in tempo reale e il monitoraggio da remoto, mentre nei trasporti la connessione tra i veicoli permetterà una maggiore efficienza grazie allo scambio di informazioni relative alla viabilità, individuazione di guasti, monitoraggio, assistenza da re-
moto e chiamate di emergenza attivate dal veicolo stesso. Presto diventerà una realtà anche la diffusione di rilevatori di consumi di energia che dialogheranno con dei processori inclusi negli elettrodomestici attivando così una comunicazione nelle due direzioni e non solo verso l’utente finale, in modo da acquisire informazioni per la profilazione dei consumi ed evidenziare comportamenti poco virtuosi, come ad esempio l’eccessivo consumo di energia quando questa ha costi maggiori. La crescita esponenziale delle applicazioni M2M contribuirà a tradurre in realtà la vision Ericsson di un mondo connesso, dove ogni dispositivo e ogni situazione che può trarre beneficio da una connessione ne avrà una a disposizione, fino a raggiungere il traguardo dei 50 miliardi di dispositivi connessi entro il 2020.
Infrastrutture mobili all’avanguardia per supportare traffico e servizi La mole impressionante di dati che viene generata dai cellulari di utenti sempre più esigenti, in termini di prestazioni e di servizi, necessita di un’adeguata infrastruttura di rete, affidabile, potente ed in grado di supportare i diversi standard di comunicazione che ad oggi convivono.
giungere una velocità di 14,4 Mbps, ma la sfida per il futuro è rappresentata dalle reti a banda larga mobile di quarta generazione, a standard LTE, attualmente in fase di implementazione: nei più importanti progetti in corso nel mondo appare il nome di Ericsson come fornitore.
Ericsson è portavoce e timone di questa corsa che spinge verso tecnologie che supportano una connessione in mobilità sempre più veloce e ricca di servizi. La multinazionale vanta una esperienza ventennale nella fornitura di infrastrutture di rete mobile ai maggiori operatori telefonici del mondo. Nel 2007 l’azienda aveva annunciato di aver raggiunto il traguardo dell’installazione di 1 milione di stazioni radio base, ma sono bastati soli 3 ulteriori anni affinchè questa quota raddoppiasse, raggiungendo i 2 milioni attuali su una base globale installata di 5 milioni. Ericsson è leader nella fornitura di reti basate su tecnologia HSPA, capaci di rag-
Il prodotto che da ultimo ha permesso all’azienda di conseguire questo successo commerciale è RBS6000, una stazione radio base capace di supportare in un unico pacchetto reti di vecchia generazione insieme alle nuove reti LTE, e che riunisce in un concentrato di progresso e ricerca tecnologica una importante serie di miglioramenti. Le dimensioni dell’apparecchio si sono ridotte del 25% rispetto alle infrastrutture di vecchia generazione e l’affinamento delle tecnologie costruttive ha permesso di ottenere notevoli risultati anche sui fronti della capacità di trasmissione, aumentata di 10 volte, e dell’efficienza energetica, ridotta dal 20% al 65%.
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mobile marketing
Il Mobile Marketing a supporto della ripresa economica
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na ripresa economica che fatica a decollare in un contesto che vede ancora un elevato tasso di disoccupazione, che penalizza notevolmente la spesa dei consumatori. È questo lo scenario che affrontano le imprese italiane nel 2010, dopo tutte le difficoltà dei due anni precedenti, e che porta ancora ad adottare un atteggiamento cauto nei confronti di nuovi e onerosi investimenti. La distribuzione della crescita globale vede inoltre le economie emergenti (Cina, India, Australia) e alcuni dei paesi maggiormente industrializzati crescere ad un ritmo superiore rispetto all’Italia e, anche per questo motivo, le aziende nostrane fanno sempre maggiormente leva sulle esportazioni per sostenere il proprio sviluppo. In queste pagine vorremmo spiegare come le soluzioni di Mobile Marketing & Service possano aiutare le imprese italiane a sostenere la ripresa economica del nostro Paese, fornendo anche alcune precisazioni, che derivano anche dalla nostra posizione di “addetti ai lavori”, su determinati aspetti di questo settore, sfatando quelli che potremmo definire “falsi miti”. Ma prima di tutto: perché le soluzioni di Mobile Marketing & Service sono un utile investimento per le aziende nell’attuale fase economica?
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In primo luogo, perché permettono di ottimizzare i costi dell’investimento, favorendo comunque la crescita dei ricavi: tutto ciò incide su entrambe le leve che portano alla crescita del ritorno sull’investimento stesso per l’impresa (quello che viene definito ROI). Il Mobile Marketing è inoltre uno strumento per la ridefinizione delle modalità di concorrenza in settori tradizionali con il duplice obiettivo sia di aumentare i clienti potenziali che di fidelizzare quelli già acquisiti.
mobile permette di raggiungere clienti in tutto il mondo, al tempo stesso ad esempio le 147 nazioni in cui possono essere veicolati gli SMS Mobyt hanno caratteristiche ben differenti tra di loro. Se quindi il fenomeno mobile è globale, il marketing deve invece essere locale, e quindi personalizzato a seconda del mercato nazionale in cui si opera, adattandosi alle differenze economiche, sociali e culturali dello stesso.
Mobile marketing: globale ma non solo…
Se da un lato il mobile marketing farà ancora per molto tempo leva sulle potenzialità degli SMS e MMS, dall’altro lato la forte diffusione degli smartphone e dei device evoluti rivoluzionerà il modo di strutturare le campagne
A ben vedere tuttavia va detto che il Mobile Marketing deve essere sempre tarato in funzione delle esigenze delle varie audience: se infatti l’utilizzo della telefonia
SMS: un futuro sempre luminoso
di giorgio nani Amministratore Delegato Mobyt
pubblicitarie e sarà in grado di catturare una crescente fetta dei budget pubblicitari. Se facciamo ad esempio il confronto con la pubblicità online, diversi studi dimostrano che gli smartphone, grazie agli schermi touch screen e ai sensori di cui sono dotati riescono a catturare meglio il comportamento dell’utente e a migliorare la resa della campagna pubblicitaria utilizzando quella che in gergo viene chiamata la call to action. La diffusione degli smartphone non vuol dire che gli SMS siano in declino: questo è ciò che all’inizio dell’articolo abbiamo definito un falso mito. Il futuro degli SMS è invece senza dubbio roseo se si considera che oltre 740 miliardi di messaggi sono stati inviati soltanto negli Stati Uniti nella prima metà del 2009. Mobyt da sola ha inviato nel corso dello scorso anno 130 milioni di SMS per conto dei propri clienti. Gli SMS garantiscono sempre una velocità di diffusione, unita alla totale certezza di lettura da parte del cliente (un vantaggio notevole questo rispetto all’e-mail, da sempre afflitta dallo spamming). Una prova evidente dell’efficacia degli SMS si ha quando quella che viene definita “call to action” è essenziale nella sua rapidità: nel gennaio del 2010, ad esempio, la Croce Rossa statunitense è riuscita a raccogliere milioni di dollari in tre giorni per le popolazione colpite dal terremoto di Haiti. L’obiettivo è stato facilmente raggiunto permettendo a chiunque
di utilizzare il proprio cellulare e fare la donazione con un semplice SMS.
Europa davanti agli Stati Uniti per l’innovazione
La diffusione della telefonia mobile e dei servizi ad essa correlati rappresentano un primato tecnologico in cui l’Europa ha mostrato da anni di essere avanti in termini tecnologici rispetto a un leader mondiale nell’innovazione come gli Stati Uniti. E l’Italia in questo ambito ha parametri di assoluta eccellenza sia nell’adozione di apparecchi cellulari che nell’utilizzo degli smartphone. Nel nostro paese infatti il numero dei cellulari posseduti ha superato il numero degli abitanti già a partire dall’ormai lontano 2007 (ovvero ogni persona possiede mediamente più di un telefonino). L’Italia è inoltre il primo paese al mondo per il tasso di penetrazione degli smartphone nell’adozione dei telefoni cellulari. L’eccellenza italiana nella telefonia mobile e la passione degli italiani stessi per i cellulari, manifestatasi fin dai primi anni ’90, rende quindi di tutto interesse per le aziende italiane, che intendono stimolare la domanda interna di consumatori e imprese, puntare sul mobile marketing & service, anche per la più semplice misurabilità dell’efficacia della campagna pubblicitaria rispetto a strumenti di comunicazione più tradizionali. I mobile services sono destinati pertanto a una forte crescita
in particolare in Europa, dove gli utenti mobili di banda larga, secondo le previsioni di CCS Insight, raddoppieranno tra fine 2009 e fine 2011 passando da 22 a 43 milioni, mentre i ricavi del settore saliranno da 6 a 11 miliardi di euro.
Una rivoluzione per tutti
È altresì evidente come questa rivoluzione “mobile”, di cui gli smartphone rappresentano soltanto la punta dell’iceberg, sia trasversale rispetto a ogni tipo di settore, non soltanto a quelli che potrebbero, intuitivamente, apparire più interessati. Può infatti sembrare spontaneo associare il Mobile Marketing & Service ad aziende ad alta tecnologia e del settore dei servizi, come quelli bancari e finanziari. L’invio di un SMS come conferma dell’avvenuta ricezione di un ordine di bonifico oppure per il via libera di una pratica di mutuo sono esempi di Mobile Marketing & Service applicati a questa tipologia di settori. Non così immediato può apparire il contributo che può essere fornito a comparti tradizionali (una volta chiamati in inglese Bricks & Mortar) come quello della grande distribuzione, alimentare o industriale. Le potenzialità offerte dai servizi di mobile marketing sono tuttavia enormi, ancora largamente inesplorate e dipendono unicamente dalla fantasia e dalla creatività dell’azienda. Molti settori tradizionali potranno quindi essere rivitalizzati o, addirittura, reinventati grazie al Mobile Marketing & Service. Sul modello di ciò che è accaduto con la diffusione di Internet, che ha ridisegnato settori tradizionali, successivamente chiamati “Bricks and Clicks” (“mattoni e Internet), possiamo ora, a buon diritto, utilizzare la definizione “Bricks and Mobile”, per indicare il fondamentale contributo apportato dalla rivoluzione SMS ai settori economici più tradizionali.
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Le aziende italiane possono trarre vantaggio da queste soluzioni, che consentono di ottimizzare gli investimenti, acquisire nuovi clienti e fidelizzare quelli attuali. L’SMS resta ancora oggi uno degli strumenti di maggiore efficacia comunicativa
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supply chain
Collaborare
una scelta vincente Da un modello competitivo basato sull’indipendenza, le aziende, per avere successo, devono oggi passare a un modello collaborativo
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el contesto competitivo nel quale operiamo, cambiare l’approccio al mercato è un’esigenza centrale per le aziende indipendentemente dal settore in cui operano. Una scelta efficace ri siede nell’instaurare rapporti di collaborazione con i partner della stessa filiera (o una più stretta collaborazione laddove già è prassi consolidata). Da un modello competitivo basato sull’indipendenza, le aziende, per avere successo, devono passare a un modello collaborativo, riconoscendo il valore dell’Interdipendenza come strumento di miglioramento dei risultati gestionali ed economici e, con una visione ancora più ampia, ad un
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Il Gruppo Comifar Il Gruppo Comifar (www.gruppocomifar.it) è il principale operatore della distribuzione farmaceutica italiana, con una quota di mercato pari al 20% ed un fatturato di 2,6 miliardi di euro. Opera oggi attraverso quattro società specializzate (Comifar Distribuzione S.p.A., Difarma S.p.A., Grossfarma Distribuzione S.p.A., Spem S.p.A.) offrendo un servizio di elevata qualità alle oltre 13.000 farmacie clienti. Può contare su 26 unità distributive collocate su tutto il territorio nazionale, oltre 90.000 referenze gestite e circa 2.000 dipendenti.
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modello di community. Questo cambio di paradigma è senz’altro facilitato dall’esistenza dei potenti strumenti abilitanti forniti dall’ICT, anche nella declinazione del web2.0, ormai alla portata di tutte le imprese. È questa la strada che il Gruppo Comifar ha scelto di perseguire nella convinzione che la cooperazione sia un fattore chiave per garantire elevati livelli di servizio al cliente ricercando nello stesso tempo vantaggi di costo. Una decisione portata avanti come promotore ed early adopter dei progetti del Consorzio Dafne, l’associazione della filiera farmaceutica storicamente attenta alla tematica. Tra gli altri, come esempio concreto di attuazione delle logiche di collaborazione, va citato il Progetto Logistica Collaborativa, il cui obiettivo di base è lo sviluppo e la diffusione dell’interscambio di informazioni in formato elettronico strutturato, adottando uno dei diversi protocolli supportati dal Consorzio1. Nella pratica, le informazioni a supporto del processo di consegna merce e conferma qualitativa, ovvero i dati contenuti nei documenti Prebolla, Bolla e Notifica di ricevimento merci, vengono veicolate in formato elettronico nel circuito Dafne contestualmente alla loro creazione permettendo così benefici in termini di tempo, costo e sicurezza. Chi sta a valle del processo riesce a migliorare le proprie
politiche di approvvigionamento, ad organizzare al meglio le attività di ricevimento merce e ad effettuare con più facilità i controlli sulla merce. Chi sta a monte ottiene di rimando una veritiera e tempestiva segnalazione utile per la verifica degli SLA stabiliti nel contratto con il proprio vettore. I benefici si ripercuotono su tutta la filiera e si superano così i limiti della gestione cartacea, resi evidenti dal fatto che spesso alcune informazioni, già presenti sui documenti di spedizione o impresse direttamente sulle merci, vengono ricevute dal destinatario in forma destrutturata o non standardizzata e solo contestualmente alla ricezione della merce, anche se sono già presenti molto tempo prima nel sistema informativo di chi organizza la spedizione. Allo stato attuale il progetto vede coinvolte primarie aziende farmaceutiche sia multinazionali che italiane per una copertura maggiore del 30% del mercato farmaceutico a valore, arrivando ad oltre il 40% se si considerano anche gli attori in progress. Fattore chiave per la diffusione su larga scala del progetto è stata l’adesione dei depositari (logistic provider per conto dei produttori) che hanno adeguato il loro sistema informativo per scambiare informazioni su circuito Dafne e che hanno dato una buona risposta in termini di adesione dimostrando forte apertura e disponibilità all’innovazione.
di Stefano Novaresi Direttore Centrale Operations Gruppo Comifar e Vice Presidente Consorzio Dafne
percentuale di pallet letti senza errori al passaggio sotto il varco è stata pari al 85% con una percentuale di colli non letti, nei pallet che hanno presentato problemi di lettura, pari al 6%. La validità della tecnologia RFID ha permesso anche di ristudiare nella fase attuale i processi in ottica RFID compliant portando ad una potenziale riduzione dei tempi di controllo delle merci maggiore del 90%. In una filiera che necessita di velocità ma anche di accuratezza e sicurezza, l’implementazione dei progetti descritti rappresenta una scelta vincente per la singola azienda ed ha ripercussioni positive sull’intero sistema ad essa connesso. Il modello collaborativo che si è venuto a formare nel settore farmaceutico è sicuramente un esempio di successo, in termini sia di adesione sia di risultati ottenuti. Una “best practice” replicabile anche in altri settori. Occasione da non perdere, per chi vuole approfondire le opportunità connesse all’adozione di un modello collaborativo, è il convegno che il Consorzio DAFNE in collaborazione con AILOG sta organizzando a Milano per il 10 novembre 2010 dal titolo
Il Consorzio Dafne Il Consorzio Dafne (www.consorziodafne. com) è il consorzio della filiera farmaceutica cui partecipano aziende di produzione, della distribuzione intermedia (ovvero i grossisti) ed i distributori primari (ovvero i depositari) per una copertura di mercato pari al 90%. È attivo dal 1992 nello sviluppo di progetti di comunicazione elettronica e dematerializzazione mirati alla promozione di partnership tra tutti gli attori della filiera dell’healthcare, attraverso l’integrazione e lo scambio dei flussi informativi con collegamenti telematici diretti, standard e linguaggi condivisi che recentemente si sono rivolti oltreché ai tradizionali ambiti del ciclo commercialelogistico a quelli della fatturazione elettronica ed archiviazione sostitutiva.
“L’efficienza della supply chain sanitaria: innovazione, tecnologie e casi eccellenti”.
1. Dafne ha definito uno standard di comunicazione per lo scambio dati all’interno della filiera, tradotto per l’utilizzo del canale EDI nel formato EDIFACT, di internet in Easydafne e del webservice (evoluzione della comunicazione tramite internet) nella struttura XML.
Il ciclo dell’ordine nei sistemi ERP
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Degna di nota, in tal senso, è la collaborazione che si è instaurata tra Comifar e Neologistica attraverso il Progetto RFID Dafne 2, che rappresenta la declinazione tecnologica di quello Logistica Collaborativa. Con il supporto tecnico del RFID Solution Center del Politecnico di Milano, i due attori hanno verificato “sul campo” l’efficacia di questa promettente tecnologia di identificazione applicando i tag a livello di collo in condizioni reali. La verifica si è svolta alla fine del 2008, come approfondimento di un test di fattibilità effettuato l’anno precedente, e ha avuto come oggetto due distinte attività logistiche: il controllo in spedizione dal Depositario e la fase di verifica in ricezione del Distributore intermedio con l’obiettivo di ricercare efficienza nelle attività di spedizione e ricezione merci e di automatizzare l’identificazione e la conta dei colli in ingresso/uscita dei due depositi. In parallelo si è testato l’invio da Depositario a Grossista di un Flusso Informativo dei dati contenuti nelle bolle di spedizione, utilizzando i tracciati standard previsti dal progetto Logistica Collaborativa. I risultati sono stati incoraggianti: la
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Eventi e Formazione
Nokia Developer Summit 2010 a Londra
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a ExCell di Londra ha ospitato il 14 e 15 settembre scorso il Nokia Developer Summit 2010. Tutti i riflettori erano puntati sul nuovo N8 e sugli altri nuovi modelli pronti alla commercializzazione e la manifestazione ha costituito l’occasione di sentire direttamente dai vertici aziendali le nuove politiche a riguardo di servizi, terminali e piattaforme di sviluppo. L’evento si è strutturato su 3 diversi stream di interventi: due dedicati agli
sviluppatori ed uno al target business. Tra gli argomenti trattati, in ambito software, l’introduzione del nuovo sistema operativo Symbian 3, che comunque non andrà a sostituire MeeGo, ed il nuovo ambiente di sviluppo basato su piattaforma QT 4.7, rilasciata ufficialmente il 21 settembre e disponibile come Candidate Release dal 26 agosto di quest’anno. La piattaforma gode già di un discreto successo in ambiente desktop e l’obiettivo è quello di mettere gli svi-
luppatori in condizione di creare applicazioni compatibili sia con PC che con terminali Mobile Symbian di nuova e vecchia generazione, in nome della massima compatibilità. Ad alcuni interventi più tecnici sono seguite le testimonianze di aziende che hanno già integrato QT nei loro processi produttivi, come ad esempio Futurice, un cui portavoce ha mostrato come le nuove soluzioni proposte possano concretamente contribuire ad abbattere tempi e costi.
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Un ciclo di incontri dedicato alle tecnologie RFid di ultima generazione Lo scorso 22 settembre si è svolto il convegno “RFId e sensoristica per il monitoraggio di persone e oggetti”, parte del ciclo di eventi “RFid Happy Hour” che, a scadenza mensile, si occupa di fornire una fotografia dell’attuale stato della tecnologia RFid e del sue possibili applicazioni. Il focus dell’incontro, che si è tenuto presso l’RFid Solution Center del Politecnico di Milano a Peschiera Borromeo, si è posto sulla misurazione di grandezze fisiche attraverso i tag RFid, a supporto dell’impresa nelle operazioni di monitoraggio dei parametri in tempo reale o a scadenze programmate. I ricercatori dell’Osservatorio, dopo una panoramica introduttiva sugli aspetti più tecnici, hanno illustrato alcuni dei progetti in cui sono attualmente impegnati. Gli ambiti di applicazione di tali tecnologie sono i più disparati e vanno dal controllo della temperatura dei beni nella catena del freddo, all’ambito farmaceutico e biologico, fino al monitoraggio dei parametri vitali e dei movimenti fatti dalle persone, con finalità che possono essere sia di
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natura medica (ad es. telemedicina, riabilitazione, ecc.) che di sicurezza per soggetti a rischio (ad es. anziani, operatori in contesti ostili, ecc.). Alla presentazione sono seguite alcune dimostrazioni pratiche di applicazione delle tecnologie, come il progetto Laura, che, al fine di tutelarne la salute, prevede di localizzare e monitorare i pazienti indigenti degli istituti ospedalieri tramite l’applicazione di appositi tag RFid. Il sistema permette di identificare la posizione di un paziente e, tramite l’utilizzo di appositi sensori, di lanciare un allarme in caso di caduta. Un altro dei progetti presentati, chiamato Virtual Trainer, prevede dei sensori RFid da applicare sulle braccia per eseguire esercizi ginnici con pesi; un apposito software funge da allenatore virtuale controllando la corretta esecuzione dell’esercizio e fornendo consigli all’utente su come migliorarsi. Per maggiori informazioni sui prossimi incontri parte del ciclo: http://www.osservatori.net/rfid_solution_center/eventi
ITN Infrastructure
Telematics & Navigation Si terrà al Lingotto Fiere di Torino l’11 e il 12 Novembre la seconda edizione di ITN - Infrastructure, Telematics & Navigation - l’evento dedicato ai temi presenti e futuri di infomobilità e navigazione satellitare. Organizzato da GL events Italia - Lingotto Fiere Wireless con il supporto di Regione Piemonte, in partnership con la Camera di Commercio di Torino e con il contributo scientifico di Torino Wireless, l’incontro si pone l’obiettivo di creare un ponte tra gli operatori di infrastrutture, le istituzioni e i fornitori di tecnologie telematiche, oltre che di fornire un punto di incontro tra ricercatori, studiosi e operatori del settore. L’evento prevede due giornate di conferenze e workshop informativi, programmi di networking e seminari di alto contenuto -con i contributi dei principali esperti, analisti, Associazioni e Istituzioni di settore e un’ampia area espositiva dedicata a prodotti, servizi e soluzioni di navigazione satellitare e infrastrutture intelligenti, dove poter incontrare i maggiori player del settore. Per ulteriori informazioni e per iscriversi: www.itnexpo.com
OMAT Roma 2010 la gestione elettronica di documenti, informazioni e processi aziendali
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l prossimo 10 e 11 novembre si terrà presso il Crowne Plaza di Roma la 36° edizione di OMAT, la principale mostra-convegno italiana dedicata alla gestione elettronica di documenti, informazioni e processi aziendali. L’evento vedrà il susseguirsi di convegni e tavole rotonde, oltre ad ospitare un’area espositiva. Fine della manifestazione è fornire gli strumenti utili a capire come gestire al meglio il flusso di dati che ogni azienda si ritrova a dover gestire quotidianamente, fatto di fatture, testi, email, certificati, ordini, immagini e video. Tra i temi in agenda, lo sviluppo del sistema paese riguardo le tematiche della digitalizzazione dei processi e dei documenti aziendali, la gestione e sicurezza dei dati informatici, la fatturazione elettronica, la normativa italiana a propostio della gestione dei dati e la gestione dei documenti digitali in ottica 2.0. L’ingresso a OMAT Roma è gratuito previa iscrizione sul sito www.omat360.it/rm10.
Osservatorio eCommerce B2c Politecnico di Milano
Presentazione dei risultati della ricerca specifico, si basa su oltre 100 casi di studio e si è posta gli obiettivi di valutare il mercato italiano dell’eCommerce B2c e di analizzarne le principali evoluzioni strategiche in atto. Un particolare focus è stato posto sulla valutazione dell’esperienza multicanale del cliente nel corso del processo di acquisto e sull’analisi dell’offerta home delivery in Italia a confronto di quella dei principali mercati europei. La presentazione dei ri-
sultati sarà seguita da una Tavola Rotonda durante la quale interverranno alcuni dei principali operatori del settore. Al convegno seguiranno inoltre nel pomeriggio alcune sezioni di approfondimento Premium a pagamento, in cui verranno trattati più nel dettaglio i principali temi inerenti l’eCommerce B2c. Per iscriversi e per ulteriori informazioni visitare il sito: www.osservatori.net/ ecommerce_b2c nella sezione Eventi.
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i terrà il prossimo 11 Novembre presso il campus Bovisa del Politecnico di Milano il convegno di presentazione dei risultati della Ricerca dell’Osservatorio eCommerce B2c. L’Osservatorio, nato nel 1999, nasce con l’intento di studiare in maniera approfondita e critica l’impatto delle nuove tecnologie Internet sui canali di vendita e di interazione diretta tra le imprese e il consumatore finale. La ricerca 2010, nello
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2 giorni di conferenze incontri b2b 3.000 mq di area espositiva
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L’UNICA MANIFESTAZIONE EUROPEA DEDICATA ALLE INFRASTRUTTURE INTELLIGENTI E AI SERVIZI DI INFOMOBILITÀ E NAVIGAZIONE Aree tematiche AVL/AVM Fleet Management AVL/AVM / Fleet/Management
Innovators Innovators ForumForum
Emergency and Safety Emergency and Safety
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and GNSS GalileoGalileo and GNSS
Infrastructures Smart Smart Infrastructures
Mobility GreenGreen Mobility
On-board Telematics andSensors Car Sensors On-board Telematics and Car
4 Mobility & Infrastructure GIS 4 GIS Mobility & Infrastructure
ticketing and parking Smart Smart ticketing and parking
Positioning & Tracking Asset Tracking IndoorIndoor Positioning & Asset
Web & Geocontents Web 2.0 & 2.0 Geocontents
patrocini istituzionali
partner scientifico RFID
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
partner
patrocini
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organizzatore
con il sostegno di
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networking partner
segreteria organizzativa
PARTECIPAZIONE GRATUITA RISERVATA AGLI OPERATORI DEL SETTORE Per maggiori informazioni: Innovability - Tel. +39 02 87156782 - info@itnexpo.com - www. itnexpo.com
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Cambio di poltrone
Luca Giuratrabocchetta
Country Manager Google Enterprise Italia
Vittorio Veltroni Direttore Generale direzione Digital Gruppo Mondadori
Lo scorso settembre è stata costituita la Direzione Digital del Gruppo Mondadori: la nuova area di responsabilità è stata affidata a Vittorio Veltroni, che riporterà direttamente al Vice Presidente e Amministratore Delegato Maurizio Costa. La direzione neo-costituita ha la missione di dare nuovo impulso e sviluppo alle attività digitali di Mondadori. Due le direttrici. Da un lato, la valorizzazione - attraverso la tecnologia, i siti e le nuove piattaforme digitali - degli asset fondanti della casa editrice: brand, contenuti, autori, comunità di lettori, advertiser, in stretto collegamento con le attività tradizionali. Dall’altro, il Direttore Generale dovrà individuare tutte le possibili nuove linee di crescita del business digitale. Vittorio Veltroni, nato a Roma, 40 anni, si laurea in Filosofia alla Columbia University di New York nel 1993; conseguito il master, ottiene poi un dottorato in Scienze Sociali e Politiche all’Università di Cambridge, dove insegna filosofia politica. Nel 2000 Veltroni fonda Goallars, società di cui è stato Amministratore Delegato, attiva nella fornitura di contenuti sportivi a tutte le piattaforme media digitali (mobile, web e radio). Nel 2006 entra in Vodafone e si occupa fino al 2009 di contenuti, di servizi multimediali e dell’accesso a internet in mobilità. Nell’aprile 2010 diviene Direttore di tutti i servizi online di Vodafone Italia.
soluzioni tecnologiche innovative alle imprese. Giuratrabocchetta arriva in Google dopo dieci anni trascorsi in IBM in Italia e Irlanda ricoprendo vari ruoli in ambito di vendite su grandi clienti (nel mondo bancario e del settore pubblico), gestione di team di vendita di prodotti e servizi, relazioni con il canale di vendita indiretto, business development
e lancio di nuovi prodotti e servizi. Una laurea in Economia e Commercio e un MBA conseguito presso l’Henley Management College, in Gran Bretagna, Luca arriva alla guida della divisione Enterprise in un momento chiave per questa organizzazione, che, per il 2010, si pone ambiziosi obiettivi di crescita in termini sia di business sia di staff.
Giancarlo Vergori
Direttore generale, Matrix
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iancarlo Vergori da luglio 2010 ha assunto il ruolo di nuovo Direttore Generale di Matrix, la società del Gruppo Telecom Italia, leader nel panorama dei media digitali e dell’advertising online. A Vergori fanno riferimento le funzioni Digital Media & Advertising - di cui mantiene ad interim la carica di Responsabile, Market Solution, Web Technology e Service Creation. Giancarlo Vergori, 47 anni, da oltre 10 anni si occupa di servizi Internet, è entrato in Matrix nel 2004 come Responsabile Sales e, nel dicembre dello stesso anno, è stato nominato responsabile del portale Virgilio e dell’advertising per continuare a crescere fino all’attuale nomina.
In particolare ha seguito l’evoluzione del portale Virgilio, di Niumidia Adv, la concessionaria di pubblicità del Gruppo Telecom Italia, del 1254 il servizio informazioni del Gruppo Telecom Italia e ha curato la nascita di iopubblicità, la prima offerta integrata di local advertising Internet, voce e mobile di Telecom Italia.
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uca Giuratrabocchetta, 38 anni, ha assunto il ruolo di Country Manager Italia della divisione Enterprise di Google, la struttura dell’azienda dedicata all’offerta di
Cambio di poltrone
Luca Callegari
Responsabile Divisione Mobile Microsoft Italia
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uca Callegari è il nuovo Responsabile della divisione Mobile di Microsoft Italia all’interno della divisione Consumer & Online. Callegari ha la responsabilità di sviluppare le strategie per il mercato mobility, di realizzare iniziative di marketing e comunicazione finalizzate alla diffusione della piattaforma Windows Phone, con particolare focus sulla nuova generazione Windows Phone7, oltre a promuovere, assieme a partner internazionali e locali e agli operatori di telefonia mobile, nuove applicazioni e servizi in grado
di facilitare la comunicazione e il lavoro anche in movimento. Classe 1974, Luca Callegari entra nel 2003 in Samsung Italia dove lavora per 7 anni ricoprendo diversi ruoli nell’area marketing, prima nella divisione budgeting e marketing&communication dove si occupa dei prodotti telefonia Samsung, poi nel ruolo di partner marketing seguendo iniziative di joint-venture con i maggiori operatori di telecomunicazione. Dopo un anno viene promosso al ruolo di Marketing & Communication Manager con la responsa-
Danilo Cattaneo
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Direttore Generale, InfoCert Danilo Cattaneo ha assunto l’incarico di Direttore Generale di InfoCert, Ente Certificatore per la firma digitale in Italia, che progetta e sviluppa soluzioni informatiche per i processi di conservazione sostitutiva dei documenti a norma di legge e per i servizi di Posta Elettronica Certificata. La nomina di Cattaneo, salernitano, 42 anni, fa parte della strategia di rafforzamento manageriale e organizzativo voluta dall’azienda per consolidare e incrementare la leadership nei propri mercati di riferimento. Al nuovo incarico in InfoCert, Danilo Cattaneo approda da Oracle, dove ha trascorso 12 anni con incarichi di responsabilità sempre maggiore: dall’iniziale mansione di Principal Sales Consultant, fino al suo ultimo ruolo di
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Sales Director Business Intelligence per l’Italia. In precedenza, Cattaneo ha operato per alcuni anni nella Consulenza di Direzione e ICT con esperienze in Andersen Consulting (oggi Accenture), Sintel Consulting, Magaldi Ricerche e Brevetti. Laureato con lode in Informatica presso l’Università di Salerno, Danilo Cattaneo ha conseguito un Master in Business Administration presso la School of International Management dell’Ecole Nationale de Ponts et Chaussées di Parigi, un Executive Master in Business Administration presso l’Università di Edimburgo ed è stato, per circa due anni, Ricercatore presso la Middlesex University di Londra. Cattaneo, sposato con tre figli, è appassionato velista e istruttore federale di vela.
bilità di coordinare eventi ed attività ATL, BTL e PR per la divisione telefonia. Negli ultimi due anni assume il ruolo di Marketing Director della divisione mobile di Samsung Italia. Prima di entrare in Samsung, Luca ha lavorato per Telepiù, Bear Stearns (a San Francisco) e Sodaco. Laureato in Economia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con un Master in Finance all’Università di Berkley in California, Callegari è sposato ed ha due bambini, le sue grandi passioni assieme alla pittura ed al calcio.