La fabbbrica della fnatasia - 1^D

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Istituto Comprensivo “Enrico Toti” di Musile di Piave

Scuola Secondaria di Primo grado

Progetto inserito nel Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2011-2012

Favole scritte e rielaborate dagli alunni della classe 1^D a cura delle prof.sse: Maria Croce Maria Brindisi (lingua Inglese) , Morena Zoccoletto (lingua tedesca) e Enrica Visca


&


di Maria Desiree’Piras

C’era una volta una

volpe che credeva di essere la piĂš furba tra tutti gli animali della foresta.


Così per dimostrare la sua furbizia decise di sfidare gli animali più deboli. Trascorsi un po’ di giorni, incontrò un topo e gli

chiese: “Vorresti fare una gara con me?”.


Il topo rispose:” Si ,ma niente scherzi!”. La volpe allora cominciò a contare:Uno..due..tre..Via! Appena la volpe partì il topo gli saltò sulla groppa.


Ad un certo punto, la volpe certa di arrivare prima si fermò per schiacciare un pisolino.

Il topo invece, scese a terra e velocemente cominciò a correre.


Quando la volpe si svegliò, si rese conto di essere in ritardo, infatti giunta al traguardo, trovò il topo che arrivato da un pezzo, le disse:” Chi dorme non

“” piglia…topi”!


di Chiara Davanzo con la collaborazione di Gianna Ying

In

una dolce giornata estiva, sotto un cielo limpido e azzurrissimo,

un bellissimo cervo dalle lunghe e possenti corna,


si stava abbeverando a una fonte tanto cristallina da riuscire a riflettere la sua immagine.


Ammirando

il suo aspetto, l’animale era orgoglioso di se stesso, le uniche cose però che non gli sembravano degne di tanta bellezza erano le zampe troppo fragili

e delicate.


“ I am so beautiful but not my legs!â€? Mentre il cervo era intento a rimirarsi, un brusco movimento alle sue spalle risvegliò la sua attenzione : un grosso leone


era pronto a balzargli addosso. Il cervo per sfuggire al leone si lanciò in una velocissima fuga verso la salvezza.


Le sue agili zampe

che correvano superando ogni ostacolo, lo portarono cosĂŹ al sicuro.


Quando finalmente fu salvo il cervo potĂŠ fermarsi per riprendere fiato cosi dicendo: “What ridiculous! I have always despised my legs


so weak but they saved my life!�

Che buffo! Io ho sempre disprezzato le mie zampette apparentemente cosi fragili, mentre proprio loro mi hanno salvato la vita!


La bellezza e la forza fisica non sempre sono d’aiuto, mentre ciò che sembra apparentemente piĂš fragile può diventare, nel momento del bisogno, un grande alleato.


di Hodaj Samanta con la collaborazione di Jaham Billal Najmun

hÇ z|ÉÜÇÉ? âÇt utÅu|Çt yxÄ|vx tààÜtäxÜátät vÉÇ Ät ÇÉÇÇt |Ä uÉávÉ vÉÇ âÇ átvvÉ vÉÄÅÉ w| ytz|ÉÄ|? v{x täÜxuuxÜÉ wÉäâàÉ äxÇwxÜx tÄ ÅxÜvtàÉA


_¶ ä|v|ÇÉ t Åxàõ áàÜtwt? áàtÇv{x ÑxÜ |Ä ä|tzz|É á| yxÜÅtÜÉÇÉ áÉààÉ âÇ tÄuxÜÉ ÑxÜ Ü|ÑÉátÜá|A

hÇ koala? v{x tu|àtät áâ| ÜtÅ| w| ÖâxÄÄËtÄuxÜÉ? täxät ä|áàÉ Äx wâx wÉÇÇx áxwxÜá| x wÉÑÉ âÇ ÑÉË twwÉÜÅxÇàtÜá|?


Öâ|Çw| tÑÑÜÉy|àà´ wxÄÄt á|àâté|ÉÇx x ávxáx wtÄÄËtÄuxÜÉ ÑxÜ ÜâutÜx âÇt ÅtÇv|tàt w| ytz|ÉÄ|A

cÜxáÉ |Ä uÉàà|ÇÉ? |Ä koala á| tyyÜxàà´ t Ü|átÄ|Üx áâÄÄËtÄuxÜÉ ÑxÜ ÅtÇz|tÜx zÄ| tÑÑxà|àÉá| ytz|ÉÄ|? Åt ÇxÄÄt Ü|átÄ|àt âÇ

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\Ä ~ÉtÄt? Öâ|Çw|? ávxáx w| ÇâÉäÉ ÑxÜ Ü|ÑÜxÇwxÜx |Ä ytz|ÉÄÉ v{x zÄ| xÜt vtwâàÉ? Åt ÇxÄÄt yÜxààt ÑxÜáx tÇv{x zÄ| tÄàÜ|A Così per non Perdere un fagiolo, il koala golosone li perse tutti.


di Marina Perissinotto, Chiara Roder e Camilla Vinale

In

una fattoria viveva un criceto che era innamorato di una paperotta molto bella e buona.


Un giorno arrivo’ in quella fattoria un pavone molto vanitoso che s’’innamoro’ anche lui della paperotta e glielo dichiaro’.


Il criceto e pavone non smettevano litigare,

il la di

allora la paperotta propose loro una gara.


La gara consisteva in una sfilata di moda.

Arrivo’ il grande giorno, il pavone indosso’ una giacca con le paiette e degli occhiali da sole,


mentre il criceto mise solo un cappello da cowboy, che oltretutto gli stava anche grande.


Scuminzia a gara e par primo el criceto, caminando su e zo’ fa proprio a so bea figura, invenze el pavone el era cussi’ sicuro de vinzar che gnanca l’ha varda’ dove che el metea i pie... L’ha fat un rebalton e l’e’ casca’!


Il criceto cosÏ vinse la gara e dopo qualche giorno sposo’ la paperotta.


La morale e’:

Se qualcuno si vanta troppo, la sua vanita’ prima o poi gli andra’ contro!


“If someone has a lot of vanity, first or then his vanity can be against him� The end


di Alice Palatron

Un giorno, una giraffa, che parlava senza mai fermarsi, incontro’ la sua amica tartaruga in un giardino e le disse :


“Sai che sei molto rugosa? Guardami! Io sono tutta bella liscia, tu invece sei piena di rughe, ma ti guardi allo specchio?”

La tartaruga dispiaciuta le rispose:” Come no!


Io mi guardo sempre allo specchio! Ma non mi vedo cosi’ brutta e rugosa come dici tu!” Ma la giraffa continuo’ :” Si che sei rugosa! Adesso, pero’ mi sono stancata di parlare con te!”


Cosi’ la giraffa ando’ via lasciando la tartaruga in lacrime.

Passarono alcuni giorni e la giraffa si trovo’ di nuovo davanti alla tartaruga che come per magia era diventata


molto bella e cosi’ per vendicarsi incomincio’ a dire:” Hai visto come sono diventata carina, mentre tu adesso sei piu’ brutta di

me?” La giraffa stupita non poteva credere ai suoi occhi e scoppio’ a piangere.


Diese Fabel lehrt uns: Tu den anderen nie, was du selbst nicht erleiden willst!

Non fare agli altri cio’ che non vuoi venga fatto a te!


di Marian Alessandro, Perissinotto Gabriele e Chimirri Riccardo

Nella savana, in un giorno piĂš caldo degli altri,

un leopardo stava rincorrendo una preda per divorarla, quando arrivò


una iena, che mettendosi a ringhiare, distrasse il leopardo dal suo proposito.

Il leopardo con un rapido balzo l’afferrò, deciso a sbranarla.


La iena però implorò pietà “Please, help me!” in cambio della libertà, gli sarebbe stata riconoscente per sempre. Poco tempo dopo, il leopardo si trovò in un grosso pericolo: stava per essere aggredito da una

feroce tigre.


La iena udĂŹ i suoi lamenti e accorse in suo aiuto e grazie ai suoi aguzzi artigli mise in fuga la tigre.


If you help your neighbour, you can have the same thing during your life!

Se aiuterai il tuo prossimo, potrai nel corso della vita esserne ricambiato!


di Matilde Dianese

C’era una volta una tartaruga che osò sfidare una lepre nella corsa. <<Bet that I’ll get there first?>>

le disse. <<Are you crazy?>> rispose la lepre ridendo a crepapelle.


<<Don’t you know that I am very fast? There is no one who can beat

me!>> la tartaruga insistette e la gara iniziò. La lepre sapendo bene che in quattro salti poteva arrivare al traguardo, mentre la tartaruga avrebbe impiegato molto più tempo per percorrere il tragitto, decise di riposarsi un po’.


Avrebbe raggiunto e superato la tartaruga con tutta calma. Passarono i minuti e anche i quarti d’ora.

La lepre si appisolò, cullata dal sole e dal venticello di primavera, quando si accorse che la tartaruga, passo dopo


passo, era giunta vicino al traguardo. Sbadigliando, si alzò pensando che fosse ora di raggiungere la sua avversaria. Troppo tardi!

La placida tartaruga stava giĂ attraversando il traguardo e la lepre


nonostante i suoi lunghi balzi arrivò seconda. Questa storia ci insegna:

Wer Zeit hat, soll sie nicht verschwenden!


di Giorgia Perissinotto

Un giorno una volpe passeggiando incontrò la sua amica cicogna. La volpe invitò la cicogna a cena e le offrì un cibo


liquido contenuto in un piatto molto piccolo. La cicogna, sebbene avesse molto appetito non poté gustare nulla. “I am sorry. You don’t like my soup.” (Mi dispiace, forse la zuppa non è di tuo gradimento),

disse la volpe


e la cicogna rispose: “ Don’t worry!” (Non ti preoccupare). La cicogna, avendo invitato a sua volta la volpe,

preparò un vaso col collo lungo pieno di cibo triturato.


Introducendo il becco, essa si saziava, ma la volpe continuava, sebbene avesse fame, a leccare inutilmente

il collo del vaso.

La cicogna allora le disse:


Ognuno deve sopportare con rassegnazione ciò di cui ha dato l’esempio>>. Fu così che la volpe burlona fu a sua volta presa in giro dalla cicogna. <<

Wie du mir, so ich dir! Chi la fa L’aspetti!


di Michael Mariuzzo e Stefano Poretto

Un corvo aveva rubato da una finestra un pezzo di formaggio e appollaiatosi su un ramo, era pronto a mangiarlo.


Lo vide il leone e gli venne voglia di quel formaggio.

Si precipitò ai suoi piedi e cominciò ad adularlo:


“What brilliant are your feathers! What a noble posture! And what face! If your voice is as beautiful as your feathers… you are the best animal!”


(Come sono luminose le tue piume! Che nobile portamento è il tuo! E che volto! Certo, che se tu avessi anche una bella voce saresti insuperabile!). Allora, il corvo sciocco volendo mostrare al leone di possedere anche una voce bellissima, lasciò cadere il formaggio.


Il leone astuto afferrò il formaggio e lo divorò.


di Alice Scomparin

Una sera, un’ape vagabonda, stava volando in tutta tranquillità quando nel buio vide in lontananza una candela


Subito, drizzò le ali in quella

direzione e quando giunse si mise a ruotarle

agilmente attorno. Non contenta di ammirarla, l’ape si mise in testa di fare


con lei quello che faceva di solito con i fiori profumati: si allontanò e puntò coraggiosamente il volo verso la fiamma, le passò sopra, sfiorandola con le ali.


Si ritrovò stordita ai piedi della candela e guardandosi attorno si rese conto che le punte delle sue ali si erano bruciate. <<Che cosa mi è successo?>> si chiese senza trovare una ragione.


Così, dopo aver ripreso un po’ di forze, con un colpo d’ali si

rimise in volo. Ritornò dalla fiamma, ci si avvicinò, la sfiorò, ma ricadde subito a terra.


La candela nel vedere l’ape in fin di vita le disse:

<< Io sono soltanto una candela, e non il sole come tu ingenuamente credevi>>.


Who can’t use me with prudence is burnt.

Chi non sa usarmi con prudenza si brucia


& di Denis Veza

Un corvo aveva rubato ad un pescatore un bel pesce


e appollaiatosi sulla cima di un albero, era pronto a gustarlo, quando un gatto lo vide.


Non riuscendo a resistere a quel profumino, cominciò ad adulare il corvo:

“ What beautiful and brilliant feathers!


How charming and cute you are!” Il corvo, lusingato dai complimenti, aprì la bocca nel tentativo di ringraziare l’amico,

lasciando così cadere il bel pesce, che…


…il gatto astuto subito divorò. “ Remember, ugly crow, too many compliments are always false” disse il gatto sorridendo e corse via.


“What a lesson! I will never forget it!”

disse triste il corvo. YOU DON’T NEED TO LISTEN TO FALSE COMPLIMENTS!


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