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I Grandi ViniVini I Grandi
Caronte, Mr. Kee e l’articolo 21: gli spauracchi del vino italiano L’autunno sarà quindi di nuovo caldo. Anche sul fronte delle trattative europee per i diritti d’impianto. Nei giorni scorsi a Palermo il Commissario Ue Dacian Ciolos, confermando la marcia indietro sulla liberalizzazione dei diritti di rempianto che era prevista dalla Ocm per il 2015 (scelta condivisa tra Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia, Bulgaria, Austria e Grecia), ha proposto un importante pacchetto di riforme per il futuro “Vigneto Europa”. Si va dal mantenimento di una supervisione degli impianti della Ue ad un dispositivo applicabile ai vini Dop, Igp e Vsig (Vini senza indicazione geografica) per arrivare ad un’armonizzazione delle regole di gestione della produzione vinicola a livello comunitario e al mantenimento dell’attuale dispositivo di esenzione della normativa sui diritti di impianto per gli stati membri interessati (ovvero i piccoli produttori). La direzione sembrerebbe quella di una deregulation controllata, capace di comprendere nuovi impianti ma secondo un limite fissato a livello comunitario e con gli Stati membri che avrebbero in mano il pallino del gioco, in virtù del principio cardine della sussidiarietà. Una strada tutta da definire e ci cui aspetti sono da chiarire meglio: per questo la filiera si è mostrata finora scettica alle ipotesi avanzate da Ciolos e dalla Commissione Europea (ritenute insufficienti). Le prossime tappe saranno quelle del 20 ottobre, data entro la quale Ciolos attende una risposta scritta da parte di tutti gli stati membri, prima della dead line fissata al 23 novembre prossimo. Intanto godiamoci gli ultimi giorni di vendemmia, nella speranza che possano prendere forma ancora grandi vini in grado di tenere alta la bandiera del made in Italy nel mondo. •
Giovanni Pellicci Direttore Responsabile
I Grandi Vini I Grandi Vini
ed un numero. Il primo si chiama Micheal Kee ed è arrivato nelle scorse settimane a Roma dal Fiscal Afffair Departments del Fmi come consulente del Governo e del ministro Grilli. Il secondo è l’articolo 21 del decreto della “spending review”. Per evitare l’aumento dell’Iva (dal 21% al 23%), nel 2013 sarà infatti indispensabile rivedere 720 voci che danno vita a “trattamenti speciali”, di cui una buona parte caratterizzano il regime fiscale “agevolato” applicato all’agricoltura e fatto di esenzioni, detrazioni e deduzioni. Tanto per fare alcuni esempi, la riforma potrebbe portare all’abolizione dell’esenzione dal pagamento Imu per i vigneti di collina (attualmente il 55% dei quelli in collina e in montagna non la paga), dallo stop al regime agevolato dell’Iva agricola (fissata al 12,3%) e alla revisione del calcolo del reddito d’impresa, oggi basato su valori catastali fermi al 1996. Ma è davvero questa la strada da perseguire? E’ l’auspicio è che le mosse siano ponderate bene dal Governo dei tecnici guidato da Monti, il quale dice di “vedere la luce” ma, in questo modo, rischia di colpire duramente un settore chiave e che proprio in questa crisi economica sembra, tra i pochi, in grado di aprire nuovi orizzonti, specie per le generazioni più giovani. Confagri, Coldiretti e Cia sono già pronti a trattare ma non sarà facile spuntarla. Il tutto senza dimenticare la burocrazia asfissiante che colpisce i produttori (le recenti riforme introdotte dal Ministero del Lavoro sono tornate a complicare l’iter per assumere “lavoratori stagionali” durante la vendemmia). Proprio per questi motivi, in questo numero ci soffermeremo, in particolare, sullo spauracchio-Imu, sentendo il punto di vista di alcuni stakeholder.
EDITORIALE
U
na delle vendemmie più scarse degli ultimi anni e l’inizio di una stagione decisamente difficile per il vino italiano, presto chiamato a confrontarsi con riforme fiscali e nuove normative. Sono queste le notizie agrodolci che porta in dote l’autunno. I bilanci – quasi definitivi – sul raccolto di uva 2012 parlano di un robusto calo quantitativo registrato in quasi tutta la Penisola in seguito al caldo record e al deficit di piogge che ha caratterizzato la scorsa primavera e l’estate. Interpellando gli addetti ai lavori, si ha però la sensazione che una minore produzione possa fare soltanto bene al settore vitivinicolo italiano, agevolando lo smaltimento delle giacenze, che tante cantine hanno accumulato nei mesi scorsi, e favorendo un ritocco verso l’alto del prezzo delle uve. Che, se visto dal punto di vista di un consumatore alle prese con una crisi epocale può essere letta coma una brutta notizia, è invece una good news per i vignaioli che devono remunerare nel migliore dei modi il loro faticoso lavoro. Si, perché se l’export tiene botta come confermato dai positivi dati del primo semestre 2012, è il mercato interno a far disperare gli addetti ai lavori, vista l’emorragia di consumi. La vendemmia che sta per andare in archivio in quasi tutta Italia – nelle prossime pagine potrete leggere gli approfondimenti con il parere di Giuseppe Martelli di Assoenologi e il report dalle principali regioni italiane – è quindi quella ideale, anche perché la qualità, seppur non eccellente, è comunque medio-alta per la maggioranza delle denominazioni italiane. D’ora in avanti, a far tremare gli attori della filiera, più che gli anticicloni estivi, saranno un esperto fiscalista
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I Grandi Vini Tour • La Sardegna
sommario
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Il Veneto
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TINAZZI • ITALIANS INSIDE
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SCELTI PER VOI (i vini)
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KORALIS DI BERTAGNOLLI. UNA CORALITÀ DI PROFUMI EVERGREEN
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BOLLICINE NEWS
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A TUTTA BIRRA
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EXTRAVERGINE NEWS
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FOOD & BEVERAGENDA
L’EDITORIALE di Giovanni Pellicci
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OLTREPÒ PAVESE: UN’OTTIMA ANNATA
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PELLICOLE DI GUSTO
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IL GUTTURNIO AL CASTELLO DI LUZZANO
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IL VINO NEL BRIC • (Sudafrica)
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RENATO KEBER, RACCONTI DI TERROIR FRIULANO
CALICI IN CINA
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VINONLINE
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I GRANDI VINI TOUR • MOLISE
NEWS BIO & GREEN
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IL LIBRO DEL MESE
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FACCIA @ FACCIA CON… GIUSEPPE MARTELLI
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VALERIO: VITICOLTURA MOLISANA, PIÙ UNICA CHE RARA
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G.R. Gamberini le – vere impolveratrici pneumatiche
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ULTIME DAL MONDO DEL VINO
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SPECIALE VIGNA & CANTINA
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PIEMONTE • COL GAVI, LA CLASSE NON È ACQUA
LA POLITICA NEL VINO
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GAVI DAL 972 RACCONTA…
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ITALIANI SI NASCE • IL GRILLO
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L’INCHIESTA IMU AGRICOLA: CHI COME E PERCHÉ
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I GRANDI VINI TOUR • SARDEGNA
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VIVAI RAUSCEDO. UNA COOPERATIVA CHE ESPORTA PIÙ DELL’INTERA FRANCIA
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CHEF • GABRIELE FERRON
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ANTINORI A BOLGHERI, SOGNANDO LA CALIFORNIA
CANTINE S. RITA, il vino che viene dal mare
COLOMBARDO PRESENTA LA TRIVELLA IDRAULICA VERSATILE
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LI SEDDI • DOVE LA VITE INCONTRA IL MARE
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CANTINE SAN GIORGIO VINI NOBILI DEL SALENTO
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FRA TERRA E MARE, FRA VINO E RELAX AZIENDA AGRICOLA TE.MA
SCOTTON • L’ELEGANZA AL SERVIZIO DEL VINO
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LA TOSCANA TERRA FELICE INTERVISTA A CARLO CAMBI
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GIUSEPPE LECIS • AZIENDA ANTICA, ANIMO GIOVANE
QUINTI • QUANDO IL PRODOTTO È CUCITO ADDOSSO AL CLIENTE
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OROPACK • FATEVI RICONOSCERE
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POGGIO DEGLI ULIVI UN BRUNELLO ALL’ALTEZZA DELLE ASPETTATIVE
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FARNETO DEL PRINCIPE • SAPORE DI CALABRIA
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LABORATORIO POLO, VINO FRA SCIENZA E NATURA
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NON SOLO VITICOLTURA. STILE DI VITA TENUTA DELLO SCOMPIGLIO
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NELLA VALLE (D’AOSTA) DOVE C’È TANTO DI BUONO
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GUTMANN, VIVAISTI PER PASSIONE
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I GRANDI VINI TOUR • ALTO ADIGE
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L’IMPORTANZA DELL’ALVEARE • SEPARATORI IN CARTONE
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ARUNDA • METODO CLASSICO D’ALTA QUOTA
LA SOURCE: LA CERTEZZA DELLA QUALITÀ VALDOSTANA
ROTTENSTEINER • UN SOGNO NATO DA UN MASO
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PROGETTI E PREVISIONI ALLA CANTINA LE CIMATE
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P.E.P.I. • L’ETICHETTIFICIO CHE NON TI ASPETTAVI
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LA TIEPIDA BREZZA DEL LAGO DI CALDARO
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VENETO. VENDEMMIA 2012 • UN FERMENTO
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BELBO SUGHERI • MANIACI DEL CONTROLLO, COLLEZIONISTI DI GARANZIE
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QUALITÀ IN BIANCO • CANTINA VALLE ISARCO
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L’ETICA DELL’ETICHETTA • ROTOCEL
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LIGURIA • CALO DELLE QUANTITÀ MA OTTIMA QUALITÀ
“CARPANÈ” SCRIANI • LA VALPOLICELLA IN PUREZZA
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UMBRALABEL • “LA VOSTRA SODDISFAZIONE È IL NOSTRO OBIETTIVO”
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AZIENDA BIO VIO GIOBATTA • QUALITÀ CHE NASCE NEL VIGNETO
AZIENDA AGRICOLA ROENO Alla scoperta del vitigno Enantio francodipiede
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NEWS TECNICHE DALLE AZIENDE
I Grandi Vini I Grandi Vini
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PELLICOLE DI GUSTO ( di Lorenzo Bianciardi - lorenzo@igrandivini.com )
Estômago, una storia gastronomica
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lavapiatti eopera poi come chef, intento ad osservare «Il gorgonzola uesto mese è il parliamo formaggio del più antico film italiano della storia»: Il pranzo come di ferragosto, la piccolo preparazione del “pastel”. Lo spettatore può comincia primacosì, da regista con una di Gianni voce fuori Di Gregorio campo, il (2008). film Un e delizioso apprendere la ricetta Estômago affresco (2007), sulla terza operaetàprima che cidiracconta Marcos ilJorge. gusto nascosto tra le righe del- direttamente con lui, grazie ai primi piani svuotata che il regista Jorge regala delle varie la quotidianità. Una storia Il gastronomica, film è riasto come con il recita ritmo monotono il sottotitolodell’estate romana fasi, inquadrando nele dettaglio la farina, le uova, di gente. italiano, Fino che alèpranzo ambientata finale, in il Brasile, giornoma di che ferragosto: in realtà Gianni sbuccia le patate al mattarello, fino al momento cucina è fortemente le trote appena intrisa di pescate cucina dalle e sapori acque italiani. del Tevere, conl’impasto la solita passato delicatezza dell’immersione in padella. e passione. Raimundo Nonato, detto “Rosmarino”, è il protagonista È la cucinainnamorate al centro di tutta la storia: prima quella “Vivadi questo una vicenda pranzo i cui tanto ingredienti buono”, base diranno sono le alla passioni fine le commensali, del bar signor Zulmiro, poi quella del ristorante a talforti: punto cibo, daamore, rimandare sesso,la violenza, partenzavendetta. e chiedere, Un film al momento deldelcongedo, di rimanere a tinteancora. fosche, Potere che ricorda di uno il Greenaway chef che ha di Ilcucinato cuoco, il con “Boccaccio” amore, e didiunGiovanni, gusto chef italiano e proprietario abile a riconoscere del talento nei piatti cucinati da semplice, ladro, fatto sua moglie di piccoli e l’amante gesti quotidiani. e che racconta la storia finire, quella Ma “stasera, di un vagabondo signore,inperò fugafacciamo dal Sertao, unalacosa regione leggera: più un Nonato. brodinoPer vegetale”, è della cella in cui si ritroverà prestoGrazia… il nostro Rosmarino, lasciando al finale, con un l’ultima povera battuta del Brasile, di Gianni. per “Col cercarparmigiano”, fortuna nellaperò, grande puntualizza minimo di suspense, il compito di rivelare il motivo città di Curitiba. della prigionia. Ad accoglierlo troverà Zulmiro, l’oste di un bar «La cucina è un’arte, come dipingere, come cantare. pieno di mosche e ubriachi, che grazie al talento in Bisogna sapere come mescolare i sapori. E i cucina del protagonista, si riempirà presto anche di condimenti sono i nostri colori», dice Giovanni, che ottime “coxinhas”, le tipiche crocchette di pollo fritte. spiega con pazienza a Nonato perché custodisce Sì, perché dalla casualità di un pasto non pagato, gelosamente la bottiglia di Sassicaia in posizione Nonato sarà costretto a cimentarsi in cucina, prima
(Il vino nel Bric) Sudafrica
( di Cristiano Magi )
I Grandi ViniVini I Grandi
In Sudafrica, alle origini del Pinotage
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Il Sudafrica è l’unico tra i paesi BRICS ad avere una lunga storia legata al vino. E’ infatti datata 1659 la prima produzione fatta nel paese a opera di Jan Van Riebeeck. Il colonizzatore olandese, senza nessuna conoscenza specifica e dopo diversi tentativi, riuscì a creare il suo vino anche con l’idea di rifornire la Compagnia delle Indie Olandesi durante le soste delle loro navi. I risultati non furono esaltanti e il vino veniva spesso rifiutato anche dalla madre patria, ma il primo seme era stato gettato. Così scriveva infatti nel proprio diario: “Oggi, sia lodato il Signore, per la prima volta è stato spremuto vino dalle uve del Capo [...]”. La storia del vino in Sudafrica prosegue a fasi alterne fino all’inizio del ‘900, quando cominciano ad affermarsi le grandi cooperative agricole. La produzione vinicola è ancora oggi fortemente legata a cooperative ma a partire dalla metà degli anni ‘80 nuovi produttori sono entrati nel mercato, puntando su vini di qualità. Le uve coltivate in Sudafrica sono principalmente di origine francese ma si è affermato nel tempo un vitigno creato localmente, il Pinotage: un incrocio fra Pinot Nero e Cinsaut, oggi un segno di riconoscimento del vino del paese, tanto che la
coltivazione si è diffusa anche in alcune aree della California e della Nuova Zelanda. Tra le uve a bacca bianca troviamo lo Chenin Blanc noto come Steen, lo Chardonnay, il Sauvignon Blanc, e il Moscato d’Alessandria. Fra quelle a bacca rossa ci sono Cabernet Sauvignon, Syrah qui chiamato Shiraz e il Merlot. La vera svolta si è avuta però solo agli inizi degli anni ‘90, quando la fine dell’Apartheid ha consentito al paese di crescere in molti settori economici, grazie soprattutto alla fine degli embarghi internazionali. I Mondiali di calcio del 2010 hanno contribuito ulteriormente alla diffusione del nome Sudafrica, anche se molti si erano aspettati un ritorno economico maggiore e più duraturo. Ma come si posiziona il vino italiano in Sudafrica? Il made in Italy è generalmente apprezzato, soprattutto in campi come il design e nel concetto più ampio del saper vivere. La penetrazione dell’alimentare italiano è però ancora su livelli bassi rispetto alle potenzialità. Nel paese è presente infatti poca varietà di prodotti e capita spesso di trovare sul mercato alimenti venduti come italiani anche se in realtà sono stati prodotti altrove. Le preferenze di gusto nel vino sono orientate sui bianchi
orizzontale («perché il sughero non si asciughi»). E poi prosegue insegnando l’arte del cuocere la pasta al punto giusto senza assaggiarla, o quella del far la spesa al mercato, guardando negli occhi tutti i commercianti, perché «l’arte culinaria inizia con la scelta degli ingredienti». Tutti segreti che Nonato fa propri e che, con ingenuità, restituisce ai compagni di sventura in prigione, usando una sana dose di pazzia ed invenzione (memorabile la preparazione delle formiche fritte, idea presa a prestito dalla cucina colombiana). Estômago insegna molto sul gusto, ma anche su alcune comunità brasiliane di oggi, dominate in molte circostanze da contraddizioni violente. Quella che emerge è un’analisi disincantata dei sapori di una società, che può suscitare in noi sensazioni che vanno dall’ironia alla paura, dalla gioia alla compassione, dalla malinconia al disprezzo. «La cucina semplice è come il quadro di Picasso: semplice ma intenso». Proprio come questo film…
ottenuti da vitigni internazionali, sui prosecchi e sui vini da aperitivo, una consuetudine ormai affermata nei centri urbani del Sudafrica. Il vino italiano viene principalmente consumato nei ristoranti italiani, abbinato al cibo del nostro paese. Il consumatore compra però vino sudafricano. Quello italiano ha infatti prezzi troppo elevati per buona parte della popolazione e rimane interesse di una nicchia ristretta di consumatori, molto attenti e con grossa capacità di spesa. Le importazioni di vino in Sudafrica restano molto basse: viene consumato principalmente ciò che viene prodotto nel paese. Tra i maggiori esportatori ci sono la Francia, con circa l’80% in valore, l’Italia e il Portogallo. Anche se le importazioni sono basse è necessario ricordare che il Sudafrica è quasi sempre tra il sesto e l’ottavo posto al mondo come produttore di vino ed è quindi un paese da tenere sempre sotto osservazione. I mercati ai quali si rivolge l’esportazione sudafricana sono aumentati negli ultimi anni e alla Gran Bretagna e Olanda si sono aggiunti Svezia, Danimarca, Germania, Stati Uniti e Canada. Il principale paese cliente in termini di volume e valore è il Regno Unito, anche se è da segnalare il brusco calo del 2011, quando le importazioni sono scese del 22%. L’export sudafricano si sta rapidamente spostando anche per questo motivo dai vini imbottigliati a quelli sfusi. Una notizia positiva arriva però dai dati dell’ultima vendemmia: il raccolto è stato infatti particolarmente promettente, sia per qualità che per volume. La vendemmia dovrebbe superare dell’8% quella del 2011 e considerata la qualità complessiva si attendono ottimi vini nel 2012.
I Grandi Vini I Grandi Vini
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I Grandi ViniVini I Grandi
Merano WineFestival, an exclusive event for gourmets. 10-11-12 Novembre 2012 Il Merano WineFestival rappresenta l’evento più esclusivo per appassionati wine lover e raffinati gourmand. Nell’elegante Kurhaus si potrà degustare il meglio della produzione enologica nazionale e internazionale e una gustosa selezione di tipicità. Una curata rassegna di vini biologici e biodinamici aprirà il Festival il
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Cina, osservata speciale per la promozione del vino italiano Le ultime notizie dal paese asiatico
di Cristiano Magi
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vini dei paesi emergenti ed è possibile che tra questi, prima o poi, ci sia anche qualche bottiglia proveniente dalla Cina. Dal punto di vista promozionale l’attività italiana nel paese asiatico non si ferma. Vinitaly sta lanciando il progetto Vinitaly Tour (www.vinitalytour. com). E’ interessante notare quanto l’ente stia puntando sui nuovi mezzi di comunicazione, in particolare sui social media. Per il mercato cinese si concentreranno su Weibo, social cinese con 300 milioni di utenti registrati, non bloccato da filtri informatici cinesi a differenza di Twitter, Facebook, Youtube e Flickr. In più stanno investendo anche in applicazioni dedicate multipiattaforma, installabili sia su iPad che su altri device: Vinitaly Interactive Tasting è pensata infatti da VeronaFiere per permettere a consumatori ed espositori di interagire durante gli incontri dal vivo ma soprattutto come mezzo per mantenere il contatto anche dopo gli eventi. I dati raccolti attraverso questo canale potranno essere poi analizzati per capire meglio i gusti dei vari
mercati, quello cinese in testa. La stessa piattaforma dovrebbe essere utilizzata per arricchire le conoscenze dei consumatori sul vino italiano, facendo quindi parte di quel pacchetto di attività volte alla creazione di una cultura del vino del nostro paese in Asia. Il periodo è positivo per il vino italiano in Cina ed è bene proseguire il lavoro di marketing con serietà guardando al lungo periodo. Secondo i dati ufficiali della dogana cinese le bollicine italiane hanno quasi raggiunto la quantità di esportazione dei vini francesi. Nei primi 6 mesi del 2012 le importazioni di Prosecco e vini frizzanti italiani sono cresciute infatti del 87%, mentre quelle francesi solo, si fa per dire, del 40%. Le bollicine piacciono davvero molto in Cina, in particolare modo gli spumanti fruttati e aromatici: l’import cinese di Champagne, Prosecchi e affini è cresciuto infatti nel 2011 del 55% mentre quello dei vini fermi del 13%. La storia è però sempre la stessa: se si considera il valore delle esportazioni vediamo che siamo lontani dai francesi. Spesso nel mercato
cinese sono proprio i francesi a guadagnare dai vini italiani: molti importatori sono infatti d’oltralpe e alcune catene francesi stanno aprendo nel paese ristoranti italiani. Il made in Italy funziona e guadagna chi è più strutturato e forte. Comunque il Sistema Italia si sta muovendo, per coordinarsi meglio e agire sinergicamente: ricordiamo a proposito che da giugno 2012 il Padiglione Italiano dell’Expo di Shanghai, il più visitato dopo quello dei padroni di casa, è diventato permanente e ha riaperto come Italian Center. Della sezione vino si occupa Enoteca Italiana, insieme a Yishang Wine Consulting Company. Le cifre del centro sono incoraggianti: circa 3.000 visitatori al giorno possono entrare in contatto diretto con prodotti dell’export italiano, dal design alla moda passando appunto per l’alimentare. Da segnalare inoltre il progetto con Restaurant Review, rivista autorevole in Cina: un riconoscimento per i migliori ristoranti cinesi di alto livello capaci di abbinare vini italiani a cibi della cucina cinese. •
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a Cina continua a essere il paese sul quale rimangono puntati gli occhi di tutto il mondo, anche quelli dell’enologia. Non passa infatti giorno senza una notizia che abbia una qualche relazione con il vino nel paese asiatico. Abbiamo raccolto tra le ultime quelle più emblematiche e utili per avere il polso del mercato e cercare di intuirne i possibili sviluppi. In precedenti articoli abbiamo evidenziato come la Cina non sia solo un mercato di riferimento per l’export, ma anche come stia puntando seriamente a diventare uno dei maggiori produttori al mondo. Ecco un segnale eloquente: Waitrose, catena di grande distribuzione del Regno Unito, ha annunciato il lancio imminente di vini cinesi nei propri negozi. L’etichetta scelta per l’operazione è della Changyu Wine: Changyu Cabernet Gernischt. Recentemente la stessa Waitrose aveva cominciato a vendere vini provenienti dall’India, altro paese BRICS. Probabilmente qualche catena anche in Italia potrebbe pensare di presentare presto
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e-mail INFORMATIVA ESSENZIALE ai sensi del Dlgs nr. 196 del 30/06/2003 “CODICE DELLA PRIVACY”, Art. 13. i dati da Lei forniti vengono utilizzati da Fiera Bolzano SpA, con sede a Bolzano in Piazza Fiera 1, titolare del trattamento, per fini amministrativi e statistici. L’informativa completa relativa al trattamento dei dati personali, che integra la presente informativa essenziale, come anche tutti i diritti dell’interessato sono consultabili sul nostro sito web all’indirizzo www.fierabolzano.it/privacy-i.htm. CONSENSO FACOLTATIVO PER ATTIVITÀ PROMOZIONALI ai sensi del Dlgs nr. 196 del 30/06/2003 “CODICE DELLA PRIVACY”, Art. 23. il sottoscritto acconsente che i dati personali forniti vengano utilizzati da Fiera Bolzano SpA per finalità informative, marketing, pubblicità e rilevazione del grado di soddisfazione della clientela, compreso l’invio di materiale illustrativo relativo alla fiera in oggetto, anche mediante strumenti telematici.
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Legislazione sul biologico Dal 1 luglio 2012 è diventato operativo il nuovo Regolamento europeo sulle importazioni di prodotti biologici dai Paesi Terzi. La nuova norma permette di saltare le verifiche e le autorizzazioni alle importazioni dei prodotti biologici, attualmente di competenza delle Autorità pubbliche degli Stati membri, laddove,
nel Paese che esporta verso l’Unione Europea, è presente un organismo di controllo anche locale che è stato riconosciuto dalla Commissione europea e il cui elenco è stato pubblicato il 21 giugno scorso. Un regime di “equivalenza” che si pone come obiettivo quello di facilitare un mercato in crescita.
Entrate in vigore le nuove regole sull’importazione dei prodotti biologici
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L’evento Bio&dinamica inaugura il Merano Wine Festival, venerdì 9 novembre
riportare in etichetta la certificazione sul prodotto e non solo sull’uva, come avveniva prima della nuova normativa. L’unica eccezione è rappresentata dall’Italia, dove Decreto ministeriale contenente le disposizioni applicative è stato pubblicato solo il 31 luglio, causando delle lungag-
gini burocratiche. Inoltre, secondo il Ministero agricolo, gli organismi di controllo avrebbero dovuto interrompere, dallo scorso giugno, i controlli sulle cantine, in attesa di una specifica autorizzazione su procedure e personale ispettivo.
Quella in corso è la prima raccolta che porterà al primo vino biologico certificato
I Grandi Vini I Grandi Vini
Le manifestazioni con i vini naturali hanno sempre più successo. Lo sanno bene gli organizzatori del Merano Wine Festival che, ormai dal 2008, inaugurano la kermesse più elegante del mondo del vino, ospitando le eccellenze che seguono la filosofia dell’agricoltura biodinamica. Anche quest’anno, saranno le aziende “bio”ad aprire i battenti della 21° edizione del Merano Wine Festival, che si svolgerà dal 10 al 12 novembre, nella splendida sede del Kurhaus della città altoatesina, in provincia di Bolzano. 80 aziende vitivinicole, italiane ed estere, che lavorano la vigna in modo sostenibile, proporranno in degustazione i loro prodotti all’interno del Pavillon des Fleurs, dalle ore 10 alle ore 18. www.meranowinefestival.com
foto di Linda Frosini
novembre
Dopo circa 20 anni di attesa, lo scorso febbraio era stata approvata la normativa europea sul vino biologico, entrata in vigore il 1° agosto. La vendemmia 2012 sarà quindi la prima in Europa in cui i processi saranno totalmente garantiti da delle normative, in modo che i vini possano
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Anno VIII • Numero 68 • Settembre/Ottobre 2012 www.igrandivini.com In copertina Allegra Antinori foto di Linda Frosini
Editore Cluster Editori Registrazione Tribunale di Grosseto n° 9 del 02/11/2005 Direzione e Redazione Via dei Termini 72a – 53100 – Siena Tel. 057745561 – Fax 0577270815 info@igrandivini.com Direttore Responsabile Giovanni Pellicci Direttore Editoriale Fabrizio Barbagli Coordinamento Editoriale Stefania Abbattista Segretaria di Redazione Claudia Cataldo Traduzioni a cura di Mariavera Speciale Hanno collaborato a questo numero Stefania Abbattista, Elisa Berti, Lorenzo Bianciardi, Max Brod, Claudia Cataldo, Marina Ciancaglini, Irene Graziotto, Cristiano Magi, Marta Mecatti, Laura Morelli, Donatella Russo, Mariavera Speciale Art Director Linda Frosini Stampa Petruzzi – Via Venturelli, 7 Città di Castello (PG)
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Giuseppe Martelli
Direttore Generale Assoenologi
Una vendemmia così scarsa non si vedeva dal 1950
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Le bizze del meteo si ripercuotono sulla quantità del raccolto di uve 2012 ma la qualità è tendenzialmente alta: l’analisi (e le proposte) di Giuseppe Martelli atto, come si sente di rispondere alla provocazione che, in fondo, sarà più facile vendere meno vino? “Al di là del sarcasmo, va detto che le categorie del settore vitivinicolo riunite al Dicastero dell’agricoltura sono state tutte d’accordo nell’affermare che ci troviamo di fronte alla vendemmia più scarsa dal 1950. Così come sono d’accordo nell’affermare che, allo stato attuale delle cose, la produzione di vino oscillerà intorno ai 40 milioni di ettolitri con tendenza al ribasso e con prezzi all’ingrosso in fibrillazione. Sarebbe bastata qualche pioggia estiva e meno caldo per siglare un’annata assai degna di considerazione sia quantitativamente che qualitativamente. Ci avrebbe fatto veramente comodo, visto che le nostre esportazioni, nonostante il periodo congiunturale, sono sempre in crescita. Gli ultimi dati disponibili delle vendite di vino italiano all’estero, elaborati da Assoenologi su rilevazioni Istat,
confermano infatti il trend degli ultimi mesi con un’accelerazione in valore rispetto al giugno 2011 che sfiora il 10%, a fronte di una flessione dei volumi dell’11,8%: il che vuol dire che anche in giugno abbiamo mandato all’estero meno prodotto ma, dato che la flessione quantitativa riguardava principalmente lo sfuso ed i vini di più bassa fascia, abbiamo guadagnato di più”. @ Alla luce del cambiamento climatico ormai in atto negli ultimi anni, quali proposte operative suggerisce Assoenologi per arginare le bizze sempre più frequenti del meteo? “A questo argomento Assoenologi ha dedicato una sessione del suo recente Congresso nazionale celebrato a metà giugno sulla Costa Atlantica. Occorrerebbe un’intera rivista per elencare le proposte operative scaturite per il vigneto e per la cantina. Sta di fatto che la vite è una pianta “robusta” e come tale adattabile ai mutamen-
ti climatici. Prova ne è che in un anno difficile come questo ne ha risentito assai meno rispetto ad altre importanti colture. Con questo non voglio dire che non siamo preoccupati, ma nella convinzione che solo studiando la situazione si possono nel tempo trovare i necessari rimedi, trasformando una criticità in un’opportunità. E a tale proposito vale più che mai quanto in diverse occasioni asserito, ossia che il vino senza tecnologia solo casualmente può essere di qualità. E quando si parla di tecnologia si parla di tecnici, nel nostro settore di enologi ed enotecnici, ossia di coloro che nonostante le bizzarrie del tempo anche quest’anno sono riusciti a “parere il colpo” difendendo il difendibile”. @ Quale idea lancia a favore favore del vino italiano? “Inviterei il settore vitivinicolo italiano a valutare l’opportunità e la possibilità di fare una campagna promozionale istituzionale comune, non a vantaggio di una tipologia di vino o di una denominazione, bensì dell’intero comparto. Basterebbe imputare mezzo centesimo di euro a bottiglia per avere un budget consistente. In un periodo come l’attuale, i cui consumi interni sono ai minimi storici, sarebbe più che mai utile”. •
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n compagnia di Giuseppe Martelli, Direttore Generale dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani nonché Presidente del Comitato nazionale vini del Ministero delle Politiche agricole tracciamo un quadro complessivo della vendemmia italiana 2012. @ A causa di 7 anticicloni africani e di scarsissime piogge durante tutto l’anno, si sta concludendo la vendemmia più scarsa dal 1950 ad oggi. Qual è il giudizio complessivo? “Siamo quasi al 70% della vendemmia (al 25 settembre, ndr) e possiamo dire che per le uve a bacca bianca ormai i giochi sono fatti, visto che sono state le prime ad essere conferite e anche a sopportare le difficoltà che il grande caldo e l’assenza di precipitazioni del periodo estivo hanno causato. Le uve da Bolzano a Pantelleria sono sanissime. Da esse avremo vini buoni ma senza picchi di particolare spicco. Per i vini rossi i giochi sono ancora aperti, considerato che il mese di settembre ci ha finalmente regalato temperature adeguate, giuste precipitazioni e forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. Il recupero quindi si sta verificando e gli aspetti qualitativi salendo”. @ Vista la crisi economica in
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Ultime dal mondo del Vino di Giovanni Pellicci
film
Vinodentro, il primo winemovie italiano fa ciak in Trentino Si intitola Vinodentro, il primo film italiano dedicato al vino le cui riprese sono in corso in Trentino. Fino al 6 ottobre negli spazi della Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all’Adige ed in altre suggestive location regionali, il regista, sceneggiatore e produttore Ferdinando Vicentini Orgnani (regista, tra gli altri, di Mare Largo e Ilaria Alpi - Il più crudele dei giorni) realizzerà le riprese della nuova pellicola che vedrà protagonisti Vincenzo Amato (Respiro, Nuovomondo), Giovanna Mezzogiorno (La finestra di fronte, Vincere, Basilicata coast to coast), Pietro Sermonti (Boris - il film, Un medico in famiglia, Amore bugie e calcetto), Lambert Wilson (Matrix Reloaded, Matrix Revolutions, Uomini di Dio), Daniela Virgilio (Romanzo criminale - la serie, Good As You - Tutti i colori dell’amore, Immaturi), Erika Blanc e Gioele Dix. Liberamente ispirato al romanzo Vino Dentro di Fabio
Marcotto, il film è sceneggiato dallo stesso regista e da Heidrun Schleef (tra le sue sceneggiature: Preferisco il rumore del mare, La stanza del figlio, Ricordati di me). Paolo Fresu curerà le musiche originali del film. Si tratta di una storia faustiana, tra il noir e la commedia, in cui i vini trentini saranno i protagonisti accanto agli attori. Un film italiano che gravita intorno al mondo del vino e alla sua affascinante ritualità, lontano dagli stereotipi e dalle imprecisioni che spesso il cinema ha usato avvicinandosi a questo tema.
Fino al 6 ottobre le riprese della nuova pellicola di Ferdinando Vicentini Orgnani ispirata al romanzo di Fabio Marcotto premi
Al Sindaco Maria Carmela Lanzetta il Casato Prime Donne 2012
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A Montalcino premiato il coraggio e l’impegno civile della prima cittadina calabrese, capace di resistere alle minacce in nome della legalità
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Il Premio Casato Prime Donne 2012 è stato assegnato al sindaco calabrese Maria Carmela Lanzetta come esempio di nuova femminilità e di impegno civile capace di creare coinvolgimento. La prima cittadina di Monasterace, nella primavera scorsa, ha subito l’incendio della farmacia di famiglia, spari sulla sua auto
e altre minacce ma ha accettato di rimanere al suo posto in difesa della legalità e dei suoi concittadini. Proprio per questo grande coraggio ed impegno civile, le giurate del Premio “Casato Prime Donne” - Francesca Cinelli Colombini, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione – hanno scelto lei dopo la stilista Carla Fendi, l’astronauta Samantha Cristoforetti, l’olimpionica Josefa Idem, la scienziata Ilaria Capua, tutte nell’albo d’oro del Premio Casato Prime Donne. “I nostri occhi stupefatti dai colori del mare del paese natio / e
dai cipressi che veleggiano sulle armoniose onde delle colline/ toscane. Viaggiare / nella loro prospettiva infinita / e pensare alla Bellezza del Paesaggio da tutelare / e alle Donne da proteggere dalla violenza quotidiana”. E’ questo il testo del messaggio che Maria Carmela Lanzetta ha scritto in occasione del premio e che rispecchia la sua personalità positiva, la sua costante dedizione al prossimo e il suo amore per la Calabria e la Toscana. Il messaggio rimarrà nei vigneti di Brunello del Casato Prime Donne la cantina che organizza il premio e che, prima in Italia, si avvale di un team interamente femminile.
AD OGNI VINO, MECCANISMI PERFETTI.
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GRUPPI FRIGORIFERI - CENTRALI TERMICHE - STAZIONI DI POMPAGGIO - AUTOMAZIONE PROCESSI - LINEE IDRAULICHE CLIMATIZZAZIONE AMBIENTI - IMPIANTI DI APPASSIMENTO - ASSISTENZA TECNICA
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Ultime dal mondo del Vino di Giovanni Pellicci
premi concorsi
Al via la sfida per il concorso enologico di Vinitaly Fino al 20 ottobre aperte le iscrizioni alla nuova formula della più selettiva competizione enologica del mondo
Protagonisti di alto profilo nella XXXI^ edizione del premio consegnato in Valpolicella
Kuki Gallmann, Andrea Battistoni, Giovanni Radossi, Gian Antonio Stella e l’Institute of Masters of Wine. Sono i nomi dei cinque vincitori del Premio Masi consegnato il 29 settembre in Valpolicella per l’edizione n° 31. Quest’anno la botte di Amarone, che come da tradizione custodirà le firme dei vincitori, unirà simbolicamente anche cinque diverse specialità culturali nelle quali si sono distinti i premiati: dal giornalismo all’ambiente, dal vino alla musica, alla lingua. Altro fil rouge determinante nelle scelte dei giurati della Fondazione Masi presieduta da Isabella Bossi Fedrigotti, è stato quest’anno il ruolo fondamentale della cultura in termini di impegno civile e di risposta all’avvitamento dell’economia
mondiale. “Oggi più che mai – ha detto Isabella Bossi Fedrigotti - la cultura può generare un nuovo scatto di orgoglio, in grado di alimentare l’ingegno, l’estro creativo e le attitudini di cui siamo ancora capaci”.
eventi
Vitignoitalia festeggia le etichette premiate nel 2012 Venerdì 26 ottobre 2012, il Grand Hotel Santa Lucia sul lungomare di Napoli accoglie la grande serata di degustazione organizzata da Vitignoitalia per festeggiare le aziende vincitrici dell’VIII concorso enologico di Vitignoitalia. Qualità, cultura del territorio e nuove idee uniscono con un filo ideale tutte le aziende e i vini premiati nel maggio scorso nell’ambito dell’ottavo Salone dei vini e dei territori vitivinicoli
italiani. Da Nord a Sud disegnano l’Italia del buon bere, del fare viticoltura in modo sano e innovativo: sono aziende importanti e piccole realtà in crescita, grandi nomi nazionali e produttori di nicchia. Alla serata di venerdì 26 ottobre interverranno i produttori e sui banchi da degustazione ci saranno tutte le etichette premiate: rossi, bianchi, rosati, bollicine e passiti. Dal Testamatta 2009 dell’azienda agricola Bibi Graetz di Fiesole, speciale Miglior rosso assoluto 2012, al Ben Rye 2009 di Donnafugata Gran Medaglia d’oro ex aequo con Franciacorta Docg Riserva
Francesco Iacono 2004 dei Fratelli Muratori. La serata nasce per celebrare il nuovo concorso enologico di Vitignoitalia che alla sua VIII edizione è stato completamente rivisto e arricchito: abbandonata l’idea del premio assegnato per vitigno, che inevitabilmente portava all’esclusione di vini di grandissimo livello, ma non da monovitigno, il nuovo concorso ha visto una diversa classificazione in funzione esclusivamente della tipologia.
Per info: www.vitignoitalia.it
Il 26 ottobre appuntamento con una degustazione esclusiva al Grand Hotel Santa Lucia di Napoli
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C’è tempo fino al prossimo 20 ottobre per le iscrizioni al Concorso Enologico Internazionale di Vinitaly, in programma dal 12 al 16 novembre a Verona. La ventesima edizione della più partecipata e selettiva competizione al mondo per i vini si presenta con molte novità. La prima, già annunciata nel marzo scorso, riguarda il cambio di data: da evento immediatamente pre-Vinitaly il concorso è stato spostato a novembre per dare maggiore visibilità ai lavori e per offrire alle aziende vincitrici una finestra promozionale più ampia in vista dell’appuntamento primaverile con Vinitaly (in programma nel 2013 dal 7 al 10 aprile). Allo scopo, i vincitori di medaglia (Gran Medaglia d’Oro, Medaglia d’Oro, Medaglia d’Argento e Medaglia di Bronzo) potranno richiedere, entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione di assegnazione del premio, l’autorizzazione a stampare un numero di etichette o bollini riportanti la distinzione “Concorso Enologico Internazionale 2012” pari alla quantità della partita da applicare sulle bottiglie contenenti il vino vincitore. I vini premiati, inoltre, saranno protagonisti di una serie di azioni promozionali per tutto il 2013. Altra novità è il Premio Speciale “Denominazione di origine”, che verrà assegnato al vino di ogni denominazione di origine italiana con il miglior punteggio, purché superiore a 82/100 e a patto per ogni denominazione di origine abbiano partecipato almeno 40 campioni. Il concorso vedrà la presenza dei più importanti giornalisti internazionali di settore, che lavoreranno nei panel di degustazione a fianco dei più qualificati enologi internazionali e italiani, per un totale di almeno 105 giurati, tanti sono stati quelli dell’edizione 2011 che hanno valutato 3.720 campioni provenienti da 1.000 aziende di 30 Paesi. Per info: www.vinitaly.it
Il Premio Masi sposa la cultura
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ricerca
Ultime dal mondo del Vino di Giovanni Pellicci
Rapporto tra ossigeno e vino, cresce la ricerca scientifica di Nomacorc
Cresce la ricerca di Nomacorc, il più grande produttore mondiale di chiusure sintetiche per vini fermi. Sono recentemente iniziati, infatti, tre nuovi progetti di ricerca con altrettante istituzioni accademiche di fama mondiale. Si tratta del Centro Ricerca e Innovazione (CRI) in Italia, DLR Rheinpfalz in Germania e l’Università di Saragozza in Spagna, con i quali sarà possibile contribuire ad ampliare la banca dati, in continua crescita, che Nomacorc ha realizzato al fine di valutare il ruolo dell’ossigeno nello sviluppo del vino e dei processi di vinificazione. Con questi nuovi programmi si prevede di ampliare le conoscenze sulle interazioni tra vino e ossigeno già in possesso di Nomacorc grazie alla collaborazione nelle attività di ricerca in corso al Geisenheim Institute in Germania e alla Pontifica Universidad Católica in Cile. “Con l’implementazione di questi istituti di ricerca nella nostra straordinaria rete, continueremo a sviluppare la nostra conoscenza delle relazioni tra ossigeno, chimica del vino
Al via tre nuovi progetti in collaborazione con istituzioni accademiche di fama mondiale
e caratteristiche sensoriali del vino - spiega Maurizio Ugliano, responsabile della ricerca enologica per Nomacorc - Questa conoscenza viene sfruttata nello sviluppo dei prodotti, nelle nostre partnership con i produttori di vino, e in ultima analisi, contribuisce a migliorare il controllo dell’enologo nello sviluppo del vino e nella qualità del post-imbottigliamento”. Nomacorc ha inoltre recentemente pubblicato la relazione sulla responsabilità sociale d’impresa (CSR, Corporate Social Responsibility) descrivendo nel dettaglio i propri impegni ambientali, economici e sociali. Si tratta della prima relazione CSR in cui vengono illustrati gli obiettivi sociali in essere e gli obiettivi futuri che l’azienda intende porsi in un’ottica di miglioramento continuo.
lettura
Presentato a Napoli il libro su Riccardo Cotarella Si intitola “Riccardo Cotarella. Quasi un ritratto”, il libro di Nino d’Antonio (con prefazione di Luigi Moio) dedicato al famoso winemaker. La biografia, edita da CiVin, intreccia le vicende private del noto enologo con la sua carriera e con la nascita dei grandi vini campani, come il Montevetrano e il Terra di Lavoro, che hanno segnato la sua carriera e il riscatto della Campania nel settore enologico. Il volume si compone di quattro sezioni, “Cotarella si racconta”, dedicata alle esperienze personali dell’enologo, quella che ripercorre la storia della vite “dal Sud alla Sicilia”, quella intitolata “Uomini e Vini”, dedicata alla cantine con le quali Cotarella intrattiene rapporti di amicizia e di collaborazione ed infine quella dedicata ai vitigni
La biografia sul noto enologo ripercorre a ritroso la storia del vino, italiano e soprattutto Campano, nell’ultimo mezzo secolo italiani più rappresentativi. Il libro è il primo di una collana dedicata ai grandi enologi d’Italia.
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La Russia entra nella Wto per relazioni commerciali più agevoli ma vara una severa campagna contro i consumi di alcool vietando la pubblicità sui media. Veronafiere e lo storico Ente di promozione italiano lanciano la Campagna di Russia di Giovanni Pellicci
Vinitaly ed Enoteca Italiana
vogliono far cambiare idea a Putin
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commentato il Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue, Paolo De Castro, tramite una nota diffusa da Fieragricola-Veronafiere – perché significa che finalmente i russi accetteranno di sottostare ad un sistema di regole sul commercio riconosciute ed accettate a livello internazionale, ma anche poter affrontare con la forza del diritto tutte le controversie in atto fra Ue e Russia, che sono moltissime”. Il riferimento dell’ex Ministro delle Politiche Agricole italiano va alle accise e ai sistemi di tassazione particolari finora applicati dal governo russo che hanno frenato il buon trend delle importazioni italiane ed europee. “Ora sarà più facile – ha aggiunto De Castro – specie per il vino italiano, raggiungere Mosca”. Infatti, grazie all’ingresso nella Wto, saranno ridotte dal 10,3 al 7,1% le tariffe sull’importazione in Russia, agevolando non solo i vini ma anche gli altri prodotti dell’agroalimentare italiano. Fin qua le notizie positive. Quelle negative, iniziano con l’analisi del netto calo delle
performance dell’export italiano in Russia nel primo scorcio del 2012 (si parla del -48% rispetto al 2011 secondo i dati resi noti da Assologistica) e si concludono con una clamorosa novità voluta da Putin. Per combattere la piaga dell’alcolismo che colpisce un gran numero di russi, il n°1 della Federazione Russa ha vietato la pubblicità di ogni tipo di bevanda alcolica su tutti i media russi, ovvero tv, radio, web e perfino mezzi pubblici e spazi all’aperto. Non solo: a partire dal 1° gennaio 2013 il divieto sarà esteso anche alla carta stampata. Una vera e propria mazzata per coloro che speravano di utilizzare i canali della comunicazione per contribuire alla crescita della cultura sul vino, oggi ancora piuttosto carente. La beffa, inoltre, è che il diktat di Putin arrivi proprio nel momento in cui i dialoghi commerciali con la Russia stiano diventando più agevoli. In questo contesto saranno quanto mai importanti due missioni già messe in agenda da Veronafiere e da Enoteca Italiana. Vinitaly Tour sarà
a Mosca dal 29 al 30 ottobre mentre lo storico Ente di promozione del vino italiano che ha sede a Siena, fino all’8 gennaio 2013, sbarcherà in Russia con “Eccellenze italiane d’oggi” su incarico della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si tratta di un evento composto da degustazioni, incontri b2b, workshop e master class rivolte a professionisti e principianti. Protagonisti della “Campagna di Russia” saranno le migliori espressioni del vitigno Italia negli spazi del complesso di Krasny Oktyabr, nell’Ambasciata d’Italia e nei principali ristoranti di Mosca. Partner in loco di Enoteca Italiana sarà SIMPLE, uno dei principali operatori sul mercato russo, con il quale saranno organizzate attività di formazione. Numerose le etichette, di relative aziende, che saranno protagoniste di importanti incontri con operatori e giornalisti di settore e con i responsabili food and beverage dei maggiori ristoranti. Il tutto, nella speranza che le missioni made in Italy possano contribuire a far cambiare idea a Putin.•
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rrivano notizie contrastanti dalla Russia, mercato sempre più strategico per l’export del vino con una crescita del 554% negli ultimi 11 anni. Dopo che in primavera avevano tenuto banco informazioni relative a facoltosi imprenditori russi che hanno deciso di investire robusti capitali nell’acquisto di storici brand della nostra enologia (è il caso di Gancia, la cui maggioranza è stata rilevata dal fondo Russian Standard Corporation), adesso arrivano una notizie positiva e una decisamente meno. Nelle ultime settimane, infatti, si è assistito all’ingresso della Russia all’interno del Wto (Organizzazione Mondiale del commercio) per favorire i dialoghi commerciali con il resto del mondo e, contemporaneamente o quasi, al lancio di una severissima campagna proibizionistica. voluta da Putin. per combattere i casi di alcolismo, vietando ogni forma di pubblicità di vini e co. su tutti i media. “L’ingresso della Russia nella Wto è importantissimo – ha
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L’INCHIESTA imu
di Claudia Cataldo
IMU agricola: chi, come e perchè Prima era ICI, adesso IMU. Ma se prima il settore agricolo veniva appena toccato, adesso si devono fare i conti con un’imposta che ha fatto discutere
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na questione spinosa, quella dell’Imu, sopratutto se collegata al comparto agricolo. Perchè l’agricoltura è troppo spesso un settore bistrattato, a cui forse sarebbe necessario concedere maggiori agevolazioni o comunque qualche tregua fiscale. E invece l’Imu, almeno nella sua forma embrionale, si sarebbe dovuta abbattere sul primario con un impatto notevole, che ha assunto toni meno apocalittici nella sua versione attuativa. Per prima cosa si è previsto un
moltiplicatore ridotto, pari a 110, diverso da quello ordinario, pari a 130, “per i terreni agricoli, nonché per quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola”. In più viene ripristinata la franchigia, al di sotto della quale non è dovuta l’imposta (solo per Iap e Cd). Altra questione da risolvere nel corso dell’iter normativo è stata quella dei fabbricati rurali e della loro iscrizione al catasto terreni. Entro il 30
novembre 2012 tutti questi fabbricati dovranno essere iscritti al catasto edilizio urbano, con successive conseguenze tributarie. Visto che l’acconto del 30% sull’Imu è stato versato alla scadenza del 18 giugno, per avere il quadro completo sarà opportuno attendere ancora qualche mese: si avrà una prima stima del gettito, il processo di accatastamento si sarà concluso e saranno stabilite le aliquote definitive (con eventuale conguaglio). Un punto caldo della questione è l’esenzione di alcuni co-
muni dal pagamento dell’Imu sia sui terreni agricoli che sui fabbricati rurali strumentali, in base all’inserimento nella circolare 9/E del 14/06/93 e all’elenco ISTAT (dove il Comune deve essere indicato come “totalmente montano” o “parzialmente montano”). Questo se da una parte è stato accolto con favore, dall’altra ha aperto la strada a polemiche e malumori, con zone “paganti” che denunciano ingiustizie in relazione ad altre
– magari più ricche e blasonate - “non paganti”. Si può parlare di equità fiscale? Procediamo con il parere di Giuseppe Politi, Presidente CIA e le parole dell’Assessore dell’Agricoltura della Regione Sardegna Oscar Cherchi, che ha richiesto l’esenzione per quasi tutti i comuni sardi, andando ad applicare un criterio basato sulla reddivitià dei terreni oltre che il criterio storico relativo all’altitudine. •
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Giuseppe Politi, Presidente CIA Giuseppe Politi, Presidente CIA
va imposta? Quali sono le sostanziali differenze (sempre parlando di settore agricolo) con la precedente Ici? “L’Imposta municipale propria, la cui applicazione è stata anticipata al 2012 dal Governo Monti, colpisce i possessori di fabbricati, di terreni agricoli e di aree edificabili. Le differenze con l’Imposta comunale sugli immobili (ICI) sono in generale significative, sostanziali rispetto al settore agricolo. Infatti fino al 2011 gli agricoltori erano sottoposti ad Ici limitatamente ai terreni agricoli ricadenti in aree di pianura ad alle aree edificabili; quindi l’Ici non colpiva i fabbricati rurali abitativi e strumentali in quanto il loro valore già ricompreso nel reddito dominicale dei terreni. Con l’avvento dell’Imu è stata superata questa condizione e gli agricoltori possessori di terreni e fabbricati rurali sono chiamati al pagamento del nuovo tributo analogamente alla generalità dei contribuenti; vengono comunque previste delle esenzioni oggettive sui terreni agricoli e sui fabbricati rurali ubicati in territori classificati montani, parzialmente montani e di collina, e delle riduzioni soggettive a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previden-
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Che impatto ha e avrà l’Imu sul settore agricolo? “Il settore agricolo è fortemente coinvolto da questa nuova imposta; i risultati dell’acconto di giugno offrono un quadro assolutamente parziale dell’impatto sugli agricoltori, in quanto ancora non si è in possesso del gettito Imu sui terreni e non si dispone del dato puntuale dell’ammontare dell’imposta riferita ai fabbricati rurali ad uso abitativo. L’unico dato disponibile è quello riferito ai fabbricati rurali strumentali, anch’esso fortemente condizionato dal gran numero di immobili rurali della stessa tipologia che dovranno essere accatastati entro il 30 novembre, il cui impatto si avrà quindi con il saldo di dicembre, e da tutti quei fabbricati rurali ubicati nella aree terremotate della pianura padana per cui è stato previsto il rinvio del pagamento IMU. Comunque le proiezioni dell’impatto sul settore agricolo, anche dopo l’esenzione a favore dei fabbricati rurali strumentali ubicati in comuni montani o parzialmente montani, confermano che complessivamente, sommando i terreni, i fabbricati rurali abitativi e gli strumentali, il prelievo sul settore agricolo sarà attorno al miliardo di euro”. In che cosa consiste, in breve, la nuo-
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za agricola”. Dopo l’intensa attività di concertazione portata avanti negli ultimi mesi, ci si può definire soddisfatti degli impegni presi al tavolo fiscale? C’è un’equa ripartizione degli oneri fiscali? “Il lavoro svolto al tavolo fiscale ha certamente aiutato i rappresentanti del Governo ad avere un quadro di riferimento più chiaro del settore agricolo e le Organizzazioni di rappresentanza ad acquisire elementi di analisi e di scenario più completi. Il risultato può essere considerato assolutamente positivo per entrambi, per il Governo che ha comunque assicurato il gettito che aveva stimato sui terreni agricoli e sui fabbricati rurali strumentali, per le Organizzazioni agricole e con esse tutto il settore primario, perché questo metodo di lavoro ha assicurato una riduzione sostanziale del prelievo, escludendo da imposizione le aree marginali e meno produttive del nostro territorio e prevedendo l’introduzione di una clausola di salvaguardia che eviterà, come settore, di dover pagare di più di quello che il MEF ha quantificato. I prossimi mesi, anche dopo aver verificato l’entità dei fabbricati accatastati al Catasto Edilizio Urbano, serviranno a valutare ulteriori interventi tesi ad evitare un eccessivo ed insostenibile carico impositivo verso quegli agricoltori che sono sottoposti al pagamenti dell’Imu su tutte le tipologie di immobili”. Le stime di associazioni di categoria e quelle emesse dal Ministero sono piuttosto divergenti in merito al gettito previsto. Al 30 giugno è stata versata la prima rata del tributo (ed è scaduto il termine per le domande di variazione catastale): se ne può già trarre qualche conclusione? “Senza dubbio le stime della prima ora proposte dalle Associazioni di categoria vanno riviste al ribasso, in quanto esse tenevano conto della totalità dei fabbricati rurali strumentali, mentre con la revisione di alcune condizioni, i fabbricati rurali strumentali ubicati in comuni montani o parzialmente montani sono stati dichiarati esenti; si tratta, dati alla mano, di oltre la metà dei comuni italiani dove, quindi, per questa tipologia di immobili l’Imu non è dovuta. Comunque, anche considerando la condizione dei fabbricati rurali abitativi per lo più appartenenti al titolare dell’azienda agricola e utilizzati dai propri familiari, riteniamo che il gettito Imu complessivo che
il settore agricolo è chiamato a sopportare non si discosti molto dal miliardo di euro”. Quali sono le agevolazioni per il settore (Comuni montani o parzialmente montani, terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e Iap, zone terremotate...)? “L’Imu prevede delle esenzioni territoriali che interessano sia i terreni che i fabbricati rurali strumentali: i primi non sono sottoposti ad Imu se ubicati in aree montate e svantaggiate, alla stregua di quello che prevedeva la disciplina Ici, mentre i secondi sono esenti da Imu se ricadenti in comuni classificati dall’ISTAT montani o parzialmente montani. Vengono inoltre previste delle agevolazioni a favore dei Cd e degli Iap (in questo caso con estensione anche alle società agricole Iap) iscritti ai fini previdenziali: per essi è previsto un moltiplicatore sui terreni ridotto a 110, anziché 135 previsto per la generalità dei possessori di terreni, e delle franchigie di esenzione e di riduzione, suppur di entità fortemente ridotta rispetto al recente passato. Analogamente a quanto previsto ai fini Ici è riconosciuto alle stesse figure professionali di pagare Imu sui terreni edificabili ancora destinati ad attività agricola, secondo le regole previste per i terreni agricoli”. In che misura i provvedimenti “Salva Italia” sono anche provvedimenti “Salva agricoltura”? In questo senso, cosa si auspica la Cia per il futuro del comparto agricolo? “Il settore agricolo, consapevole della grave situazione che ha colpito il nostro Paese, si è posto con grande senso di responsabilità a sostegno del bene comune, per assicurare un presente e un futuro non soltanto all’agricoltura ma all’intero Paese e soprattutto alle future generazioni. Sostenere questo Paese è una priorità e come tale il contenuto del decreto Salva Italia rappresenta una condizione imprescindibile anche per il settore agricolo. Occorre certamente risanare e per farlo ognuno è chiamato a dare il proprio contribuito, anche in termini di maggiori sacrifici; ma l’agricoltura attende anche misure strutturali di rilancio del settore primario che comunque continua a rappresentare una sentinella insostituibile a presidio della Sovranità di uno Stato e veicolo imprescindibile per affermare il marchio italiano nel mondo”. •
Il caso >> La Sardegna Oscar Cherchi, Assessore all’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale della Regione Sardegna
termini di ricavi e guadagni. Gli imprenditori del settore combattono una battaglia quotidiana con tenacia, ma sono troppi quelli costretti a rinunciare e a lasciare le campagne quando i sacrifici superano i ritorni economici. In un contesto così delicato, quindi, l’Imu rischia di diventare la goccia che fa traboccare il vaso e la conseguenza sarebbe un’accentuazione dell’abbandono delle campagne”. Cosa si dovrebbe fare a livello governativo per favorire il settore agricolo, nazionale e regionale, tutelandone anche le funzioni di mantenimento ambientale e paesaggistico? “La Pac e il PSR (Programma di sviluppo rurale) sono ottimi strumenti da gestire con oculatezza e lungimiranza. La Regione Sardegna ha identificato diversi punti deboli dell’economia agricola isolana e con gli strumenti a propria disposizione sta cercando di affrontare i problemi, in molti casi atavici. Basti pensare alla scarsa propensione dei sardi all’aggregazione e alla cooperazione. Con legge regionale siamo intervenuti per concedere agevolazioni e contributi alle imprese che si associano per ridurre i costi di produzione ed essere maggiormente competitive sul mercato, anche quello interno. Tutti i provvedimenti adottati dalla Giunta per aumentare la redditività delle imprese agricole hanno come obiettivo quello di impedire l’abbandono delle campagne. Anche perché gli stessi agricoltori, così come gli allevatori, oltre a contribuire al PIL interno svolgono anche una funzione di tutela ambientale, per esempio nella prevenzione degli incendi, altra grande piaga delle campagne sarde”.•
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Intorno a metà luglio, è stato firmato il decreto che individua, oltre a quelli svantaggiati già esentati dal governo, altri 45 comuni sardi destinati a non pagare l’Imu. Di fatto lo status di svantaggiato viene esteso a tutti i comuni, ad eccezione di Cagliari. Quali sono le motivazioni? “La Sardegna, a causa delle caratteristiche del proprio territorio, parte sfavorita nel confronto con le altre regioni d’Italia. Riconoscere il diritto all’esenzione dal pagamento dell’Imu agricola, come nel passato è successo per l’Ici, usando come parametro di riferimento per essere considerati territori svantaggiati solo il dato dell’altitudine, appare anacronistico e iniquo. Con il decreto firmato poche settimane fa vengono identificate, a seguito di attente ed obbiettive analisi delle caratteristiche dei territori, altre zone depresse che potrebbero non sopportare un ulteriore aggravio dell’imposizione fiscale”. Che impatto potrebbe avere il pagamento dell’Imu sul settore agricolo della Sardegna? In che misura può essere considerato più gravoso rispetto ad altre zone d’Italia? “Nei piani della Giunta regionale sarda c’è la chiara intenzione di rilanciare l’agricoltura attraverso gli strumenti e le procedure stabilite dalla Pac e dal Programma di sviluppo rurale. Qualche passo in avanti è stato fatto, i risultati del lavoro di questi anni si vedranno nel medio e lungo periodo ma, attualmente, l’agricoltura e l’allevamento in Sardegna sono settori delicatissimi. A un mestiere spesso molto duro non corrisponde un’adeguata contropartita in
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Chef
di Marina Ciancaglini
Gabriele Ferron, il mago del riso
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Lo chef veronese racconta l’importanza del chicco più diffuso al mondo e ci svela i segreti per preparare un ottimo risotto….
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Settembre è il mese non solo della vendemmia ma anche della raccolta di uno degli alimenti più antichi al mondo: il riso. Impossibile parlare di questo cereale senza interpellare Gabriele Ferron, chef veronese di fama internazionale, il cui cognome è legato da ben cinque generazioni all’Antica Riseria Ferron, una delle più grandi produttrici del riso Vialone Nano, al cui interno ha la sede il ristorante
Pila Vecia, dal nome dell’antico strumento di lavorazione del riso . Gabriele, oltre a proporre un menù a tutto riso nel suo locale a Isola della Scala, si dedica a corsi di cucina in Europa, Usa, Canada, Giappone e Thailandia, oltre ad essere consacrato come ambasciatore di questo cereale nel mondo. Come è arrivato al mondo della ristorazione? “La domenica, nella mia fami-
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glia, era consuetudine che mio nonno paterno Marcello preparasse il pranzo. Io, incuriosito da questo comportamento, lo seguivo per capire perché la domenica fosse lui a cucinare. Con mio nonno però era sempre una “guerra” nel senso che nei discorsi importanti lui mi diceva sempre di stare zitto e di fare quello che diceva lui. A 14 anni stanco di sentirmi ripetere questa frase e sentendomi un
po’ escluso dagli affari, “scappai” di casa e la prima cosa che feci per potermi mantenere fu di lavorare in un ristorante, cominciando a fare le piccole cose come pulire le verdure, lavare le pentole e, in seguito, l’approccio con qualche piccola cottura. Tutto cominciò da lì”. Il riso è un alimento che accomuna tante parti del mondo. Quali sono i suoi punti di forza? “Indubbiamente il riso è il cereale più conosciuto e consumato al mondo: nutre circa i trequarti della popolazione mondiale. Una cosa importante è sapere che il sistema di cottura del riso definito “risotto” è una paternità italiana. Il ragù, condimento o Ristorante Pila Vecia Via Saccovener 9, Isola della Scala (Verona) www.risoferron.com
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La storia del piatto Risotto all’isolana deriva dal Risotto alla Pilota che risale al 1700, piatto tipico dei “Piloti”. Già nel lontano XVII secolo, le Riserie venivano chiamate Pile e il Piloto era l’artigiano, depositario di sapere antico e profondo conoscitore della lavorazione del Riso. Prima il “Piloto” era alle dipendenze dei proprietari terrieri , poi diventò proprietario della Pila. Vicino alla Pila c’era un piccolo appezzamento di terreno dove si coltivavano foraggi per le vacche, mentre lo scarto del riso serviva per alimentare i maiali. Durante l’inverno quando venivano uccisi i maiali e conciate le carni per fare salami e soppresse, a fine giornata per festeggiare l’evento i piloti cucinavano il risotto lavorato nell’antica pila e condito con il ragù detto “Tastasal”, termine dialettale per chiedere ad un altro se l’impasto della carne andava bene con il sale. Negli anni ’70 a Isola della Scala si è ripristinata quella definita la “garzega” per festeggiare la raccolta e da lì è nata l’attuale Fiera del Riso.
sapore che si voglia dare al riso sono infiniti. Sta sempre nell’abilità di chi cucina saper dosare in modo equilibrato gli ingredienti per avere un risultato gustoso, delicato e nello stesso tempo digeribile. Questo è il punto di forza della nostra cucina italiana”. Qual è il segreto per preparare un ottimo risotto? “Riso di altissima qualità, ingredienti freschissimi e amore per la cucina”. Un errore, invece, da evitare? “Non usare mai un riso che non sia Ferron. Ovviamente sto scherzando! Gli errori possono essere molteplici, come una tostatura con fiamma troppo violenta, l’aggiunta di liquido freddo dopo la tostatura o mantecare
Risotto all’isolana
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Ricetta per 4 persone 320 g Riso Vialone Nano 7 dl brodo di carne 150 g lombata di maiale 150 g vitello magro 40 g burro 50 g grana grattugiato cannella in polvere 1 rametto di rosmarino vino bianco sale e pepe q.b. Mettete a fuoco lento 30 g di burro con un piccolo rametto di rosmarino. Quando il burro sarà dorato, togliete il rosmarino, mettete la carne tagliata a pezzetti e alzate il fuoco. Rosolate la carne e insaporite con pepe, sale e una spruzzatina vino bianco, quindi abbassate il fuoco e completate la cottura. Mettete la pentola con il brodo a fuoco sostenuto sul fornello e portate a ebollizione; versate il riso e con un mestolo di legno muovetelo dal fondo, quindi coprite la pentola. Quando l’ebollizione riprende, rimuovete ancora delicatamente il riso, abbassate il fuoco al minimo, ricoprite la pentola per 15 minuti; unite a questo punto circa metà ragù, date una mescolata e coprite fino a cottura ultimata. Levate la pentola dal fuoco, unite il rimanente ragù, il grana (spolverato di cannella) e il burro rimasto a fiocchetti. Mescolate il tutto con estrema delicatezza. Servite in pirofila o piatto singolo con qualche rametto di rosmarino.
Quando il riso è protagonista 46° Fiera del riso. Da quasi 50 anni la Fiera del riso, con protagonista il Vialone Nano Veronese Igp, propone ottimi risotti, accompagnati da un calice di vino. Tra gli eventi in programma, il 24 e 25 settembre, il concorso internazionale Il Chicco d’Oro, riservato ai cuochi professionisti. Dal 12 settembre a 7 ottobre a Isola della Scala (Verona). www.fieradelriso.it Risate e Risotti La
manifestazione
comico-culinaria,
giunta ormai alla 6° edizione, ha come formula quella di unire un menù a base mici. La rassegna, nata nella cittadina di Orvieto, e ospite durante la prossima Fiera del Riso, riprenderà il suo tour da febbraio 2013, con delle tappe a Orvieto e in alcune città italiane. www.risaterisotti.it
per la preparazione del risotto. Ogni chef, con la sua sensibilità, riesce a realizzare dei risotti eccellenti con entrambe le tipologie”. C’è un riso estero che preferisce? “Ho cucinato il riso di tutto il mondo con varie tecniche e sistemi di cottura. Fra le 4000 varietà non c’è un riso cattivo. Tutti sono buoni e legati alla tradizione e al territorio di provenienza”.
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di riso all’intrattenimento di famosi co-
il risotto ancor prima della cottura definitiva”. Per il risotto c’è la “scuola” del Vialone Nano e quello del Carnaroli. Inutile chiederle a quale appartiene... “Il mio territorio è conosciuto principalmente per il Vialone Nano. Io amo la mia terra e i prodotti che ne derivano sotto il profilo culinario. C’è da specificare che il Vialone Nano e il Carnaroli sono i numeri uno al mondo
Nel suo ruolo di ambasciatore mondiale del riso, qual è l’aspetto più importante da comunicare? “L’amore per il territorio ma soprattutto la conoscenza di quello che il riso può dare in cucina”. Ha mai preso, durante i suoi viaggi, degli spunti o delle tecniche che poi ha portato in Italia? “Sempre. In ogni viaggio penso a quanto posso apprendere dai popoli dove sono ospite. Non aver mai la presunzione di dover solo insegnare e aver imparato tutto dalla vita”. •
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Tra le vigne di Guado al Tasso, Allegra Antinori divide le sue grandi passioni tra Supertuscan e promettenti cavalli purosangue di Giovanni Pellicci foto di Linda Frosini
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N
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A Bolgheri,
ell’ampio e frastagliato ventaglio produttivo di Antinori, Guado al Tasso a Bolgheri riveste da sempre un ruolo molto particolare. Non solo per l’aspetto enologico. Nella storia plurisecolare di una delle famiglie simbolo del made in Italy nel mondo, la Tenuta che sorge a pochi chilometri dal mar Tirreno e dalla terra di origine del “fenomeno” Supertuscan, è sempre stata tappa di ritrovo e familiarietà nei fine settimana. Un posto magico, in cui si entra in punta di piedi, scorgendo la misteriosa Macchia del
sognando
la California Bruciato e le sterminate vigne che danno vita al Guado al Tasso e non solo. Qui Allegra Antinori, la seconda figlia del Marchese Piero Antinori (le altre sono Albiera e Alessia, la più piccola), si divide tra le sue grandi pas-
sioni: il vino, la toscanità a tavola e i cavalli. Si, perché proprio al cuore della Tenuta, trova posto un centro equestre curato personalmente da Allegra e composto da promettenti purosangue da galoppo che un giorno sognano di
ripercorrere le gesta di Ribot, il mitico cavallo che sbalordì l’ippica mondiale tra gli anno 60’ e 70’. “Se dovessi rappresentare le mie figlie con un vino – scrive Piero Antinori nell’incipit del suo libro Il Profumo del Chianti – sceglierei un Montenisa. Uno spumante. Un Franciacorta Brut Rosé”. Incontrando Allegra Antinori tra vigne e cavalli si ha in effetti una sensazione di effervescenza, grazie alla sua contaminante energia, solarità ed esuberanza. Tra le tre sorelle eredi del Marchese, lei è quella più propensa alle pubbliche relazioni che, dopo aver
Il Matarocchio, a base di uve Cabernet Franc in purezza, è l’ultimo nato di casa Antinori
maturato importanti esperienze in giro per il mondo, ha messo le radici in Toscana giusto il tempo di dare alla luce i figli Niccolò e Vivia ma oggi è pronta a ripartire per portare avanti i suoi progetti di ristorazione legati al brand di famiglia nel mondo. “Noi Antinori siamo abituati a fissare quotidianamente delle sfide – spiega Allegra Antinori – e dopo aver fatto diventare realtà il sogno della nuova cantina di famiglia a Bargino e aver completato i lavori per quella della tenuta Le Mortelle a Castiglione della Pescaia, tra poco sarà la volta della nuova cantina qui a Guado al Tasso. I lavori prenderanno il via nel 2013
per un completo raddoppio degli spazi attuali e una nuova barriccaia da 1500 metri quadri”. “Nel frattempo – continua Allegra - voglio ampliare il progetto delle Cantinette Antinori che contribuiscono ad esportare lo stile Antinori a Mosca, Vienna e Zurigo. Presto ne apriremo una nuova ad Amsterdam con l’ambizione di averne 10 entro il 2020. Intendo inoltre lavorare al
progetto di ristorazione toscana in chiave moderna che prende il nome di Peppoli, come la nostra storica tenuta chiantigiana. Tra poco ripartirò per il mondo, facendo base in California dove voglio far studiare i miei figli, dando anche libero sfogo al mio spirito nomade”. <<...verso cosa non sapevo... ma lo respiravo, sembrava cielo...>> come canta Gianna Nannini...•
Dreaming California... in Bolgheri Allegra Antinori cultivates her passion for Supertuscan and thoroughbred horses among the vineyards of Guado al Tasso The estate of Guado al Tasso in Bolgheri plays a peculiar role in Antinori’s variegated production, and not only from an oenological point of view. In the age-old history of a family that represents “made in Italy” in the world, the estate that raises few steps far from the Tyrrhenian Sea and from the origin land of the Supertuscan phenomenon has always been a place for reunions and intimacy. It’s a magic place that one should enter on the tip of his/her toes, discovering step by step the mysterious Macchia del Bruciato and the immense vineyards that produce Guado al Tasso beside other buttonhole labels by Antinori. Here, Allegra Antinori, Marquise Piero Antinori’s second-born daugh-
tenisa, a sparkling wine, a Franciacorta Brut Rosé”. When I meet Allegra Antinori among her vineyards and horses, I feel immediately her “sparkling” character. She is the most inclined to public relations of the three Antinori sisters. After many experiences around the world she settled down in Tuscany where she has had her two children, Niccolò and Vivia, and now she is ready to start a new adventure, a project of restoration connected with the brand Antinori. “We are used to always new challenges – says Allegra – and after realizing the new family cellar in Bargino and once completed the one for the estate Le Mortelle in Castiglione della Pescaia, it’s time to build a new cellar here in Guado al Tasso too. Works will start in 2013. We have planned to enlarge the actual rooms and to create a new 1,500 square metres cellar for our barriques”. “In the meanwhile – Allegra goes on – I would like to widen the project of An-
tinori Wine Bars in the world. After Moscow, Wien and Zurich, we will open a new one in Amsterdam and we hope to have 10 wine bars around the world in 2020. Also, I want to start a project connected to Tuscan restoration reinterpreted in modern style, called Peppoli, the name of our historical estate in Chianti. Soon I will go abroad again, to California, I want my children to study there. I need to give free play to my nomadic spirit”. As Gianna Nannini sings “... to something that I didn’t know...that I could breath, that seemed the sky”.
I cavalli che rientrano dopo l’allenamento mattutino, nello splendido scenario della Tenuta
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ter (the other two are Albiera and Alessia), cultivates her great passions: wine, Tuscan lifestyle, food and horses. In fact, in the heart of the estate, Allegra manages a horse breeding where promising thoroughbred make her to dream about the deeds of Ribot, the horse that surprised the world of horseracing in the 60s-70s. “If I should identify my daughters with a wine – writes Piero Antinori in the opening of his book “The scent of Chianti” – I would choose a Mon-
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ANTINORI Soc. Agricola a r.l. TENUTA GUADO AL TASSO Località Scalabrone 57024 Donoratico – Livorno – Italia - www.antinori.it
APPUNTI DI DEGUSTAZIONE
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Condotta dal giovane e promettente enologo Marco Ferrarese, la visita a Guado al Tasso è stata caratterizzata da una dettagliata degustazione di 5 prodotti dell’azienda si estende per mille ettari complessivi di cui 300 vitati. Dopo le annate 2011 di Vermentino (prodotto dal 1996
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da 45 ettari di vigna che rappresentano il 95% della Doc Bolgheri Vermentino) e del rosato Scalabrone (per il 40% da uve Cabernet Sauvignon, 30% Merlot e 30% Syrah), è stata la volta del Bruciato 2010 (50% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot e 20% Syrah per il vino che ripor-
ta in etichetta una foto originale della macchia che confina con la proprietà e scattata dal Marchese Niccolò Antinori). Quello del Bruciato è un progetto nato nel 2004, in seguito ad un’annata di Guado al Tasso (la 2002) non perfettamente in linea con gli alti standard aziendali. Di Guado al Tasso abbiamo assaggiato la promettente annata 2008 (65% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot, 12% Cabernet Franc e 3% Petit Verdot) che presenta note di acidità e freschezza in grado di prevedere un grande invecchiamento. Infine, spazio anche per l’ultimo nato della Tenuta di Bolgheri, ovvero il Matarocchio 2007 (primo anno di vendemmia), uno straordinario Cabernet Franc in purezza che rappresenta il desiderio della famiglia Antinori di dare vita ad un vino in grado di rappresentare una singola parcella di vigneto, proprio quella che dà nome al neonato vino che si candida a nuovo Supertuscan.
Tasting notes Leaded by the young and promising oenologist Marco Ferrarese, our visit at Guado al Tasso has been characterized by a tasting of five labels by Antinori. The estate consists of 1,000 hectares of land, 300 of which are vineyards. After 2011 Year of Vermentino (produced since 1996 by 45 hectares of vineyards that represent a 95% of Doc Bolgheri Vermentino) and Scalabrone rosè (40% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot, 30% Syrah), we have tasted Bruciato 2012 (50% Cabernet Sauvignon, 30% Merlot and 20% Syrah – on the label of this wine is reproduced an original Niccolò Antinori’s photograph of the maquis that surrounds the estate). The project of Bruciato started in 2004, after a year of Guado al Tasso (2002) not perfectly in line with the standards of the winery. Then, we have tasted Guado al Tasso 2008, a powerful year (65% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot, 12% Cabernet Franc, 3% Petit Verdot): it reveals acid and fresh inklings that make foresee a great potential for ageing. The last born at Tenuta di Bolgheri is Matarocchio 2007 (first harvest) an extraordinary Cabernet Franc in purity that mirrors the Antinori family’s wish to create a wine that could represent a peculiar part of a vineyard, the one that gives its name to this wine, a potential new Supertuscan.
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Cantine San Giorgio: vini nobili del Salento
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ealtà storica del Salento, fondata nei primi anni 60 a San Giorgio Jonico, l’azienda Cantine San Giorgio è stata rilevata nel 2011 dalla famiglia Tinazzi, titolare della Casa Vitivinicola Tinazzi di Verona, che ha intrapreso una strada di rinnovamento con lo scopo di produrre vini salentini di altissima qualità e di far percepire al consumatore il forte legame del vino pugliese con la terra e le tradizioni da cui è nato.
Cuore dell’azienda è l’imponente torre in cemento armato dove sorge la cantina, concepita, dal punto di vista progettuale, dall’enologo Emilio Sernagiotto e basata sul concetto di concentrare le utenze e razionalizzare il lavoro secondo il principio del “condominio”. Una costruzione molto particolare, quasi scultorea, dalla cui terrazza si gode di un bellissimo panorama sui vigneti del Primitivo di Manduria, del Negroamaro e della Malvasia. A guidare la famiglia Tinazzi nel lavoro di rilancio delle Cantine San Giorgio è stato sin dall’inizio il desiderio di mettere in risalto il connubio tra il vino e la storia, tanto che ai vini prodotti nella cantina salentina sono stati dati i nomi di poeti e storiografi che hanno esaltato la bellezza della Puglia e il calore della gente che la vive: sono stati così scelti “Diodoro” per il Primi-
Cantine San Giorgio: the noble wines of Salento In San Giorgio Jonica the Tinazzi family has relaunched its winery in the name of the best Apulian tradition and based on the concentration of the work according to the so called condominium principle. It’s a peculiar building, like a sculpture. From its terrace one can enjoy a wonderful view on the vineyards of Primitivo di Manduria, Negramaro and Malvasia. Since the very beginning, the philosophy that has led this family’s work has been the wish to promote the combination of wine and history. In fact, the
labels of San Giorgio take the names of poets and historians that have exalted the beauty of Apuliae and its people’s warmth: Diodoro is the Primitivo di Manduria Dop (medaglia d’oro Mundus Vini 2012 e medaglia d’argento Decanter 2012), Lattanzio is Negramaro del Salento Igt, Pausania for Malvasia del Salento Igt and Strabone for Primitivo del Salento Igp. The Tinazzi’s family work at Cantine San Giorgio has just started but we can already see its excellent results. And we are sure it will continue growing. •
CANTINE SAN GIORGIO S.S. 7 Appia – Loc. Serro - 74027 San Giorgio Jonico (TA) - Tel. 099 5924445 - Fax 099 5910368 info@cantinesangiorgio.it - www.cantinesangiorgio.it
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Cantine San Giorgio was founded at the beginning of the 60s in San Giorgio Jonico. In 2011 the Tinazzi family took over the brand and started its project of renewal: to produce highquality wines that could express at best the character of Salento and communicate to the tasters its deep bond with its land and traditions. The heart of the winery is the stately cement tower, the cellar projected by the oenologist Emilio Sernagiotto
tivo di Manduria Dop (medaglia d’oro Mundus Vini 2012 e medaglia d’argento Decanter 2012), “Lattanzio” per il Negroamaro del Salento Igp, “Pausania” per la Malvasia del Salento Igp e “Strabone” per il Primitivo del Salento Igp. Il lavoro della famiglia Tinazzi alle Cantine San Giorgio è appena iniziato, ma già ha portato i suoi primi risultati intraprendendo una via di ascesa e crescita. (l.m.)•
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Toscana
La Toscana terra felice di Claudia Cataldo
“Scacciare i mercanti dal tempio, abbattere superflue segmentazioni, enfatizzare le cucine e i sapori locali (ma occhio al falso tipico)”: parola di Carlo Cambi
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toscano, Carlo Cambi. Giornalista enogastronomico fra i più autorevoli del panorama nazionale, grande conoscitore degli ingranaggi turistici ed enoturistici (che insegna all’Università di Macerata), amante della buona tavola, quella genuina e priva di sofisticazioni che viene celebrata nel suo “Mangiarozzo”. In Toscana è nato e vissuto, almeno il tempo utile di incamerare quei tratti esuberanti che compongono l’identikit di questo popolo. Con simpatia. A lui rivolgiamo qualche domanda per parlare di questa regione con l’occhio esperto di un professionista e il cuore di un natio. Ne emerge un quadro a tratti tecnico e a tratti passionale: potenzialità incredibili e una forte identità – come vino ma anche come territorio (e non solo terroir) – che
però troppo spesso sono scese a compromessi con la ricerca di un facile successo commerciale. Carlo Cambi, toscano di nascita, cultura e formazione. Come descriverebbe, in maniera sintetica, la Toscana del vino? “Lo dico senza sciovinismo: è il migliore territorio del vino al mondo. E pongo l’accento sul territorio che è concetto completamente diverso dal terroir alla francese. È l’unico luogo al mondo dove la civiltà rurale ha totale dignità sociale ed economica e dove il vino è uno e trino: perché ha la terra che lo genera, ha l’uomo che gli forma il carattere, ha il complesso geo-antropico che gli dà l’imprinting culturale. La Toscana è la terra dove si fa agriCultura. In più è terra mutevole, complessa e composita. Il mio maestro – Giacomo Tachis
– mi ha sempre raccomandato nell’osservare una terra da vino di considerare la luce, di valutare lo spessore di civiltà che si esprime anche nelle dotazioni architettoniche e storiche, di osservare il paesaggio in un’accezione romantica e cioè d’interazione tra uomo e creato. La Toscana è terra di paesaggio artefatto: cioè fatto ad arte, perché è la terra di Marsilio Ficino dove l’anima, o spirito creativo, è la copula mundi, dove la materia non ha forza di produrre forme se non incontra l’anima, dove esiste una magia del naturale e la bellezza è lode al Creato. E la Toscana è la terra di Galileo Galilei per il quale il vino è un composto di umore e luce. E infine la Toscana è la terra di Leonardo da Vinci che ebbe a dire et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i
vini boni. La Toscana è una terra felice” Facciamo un gioco. Lei è il giornalista de I Grandi Vini e io Carlo Cambi: che domanda farebbe al noto giornalista enogastronomico, se volesse mettere in luce qualche aspetto ancora poco esplorato della produzione enologica regionale? “Gli domanderei: perché la Toscana che è unica, spesso si omologa? Perché la Toscana che ha enormi valori spesso li vanifica con furbizie commerciali? Perché la Toscana che ha la forza di essere se stessa spesso diventa un come tu mi vuoi tradendosi? E se torno a essere Carlo Cambi che deve rispondere a queste domande rispondo che la Toscana per troppo tempo ha trasformato il suo orgoglio in spocchia e ha barattato una leadership che le
Toscana appartiene in termini di qualità, capacità produttiva, identità con facili successi commerciali. Ma sono convinto che oggi sia venuto il momento di ripigliare in mano il valore della Toscana, di comunicarlo al meglio e di scacciare un po’ di mercanti dal tempio”. Parliamo di brand. Quali sono le caratteristiche del brand Toscana? Al suo interno, qual è un territorio o una denominazione che, pur avendone le potenzialità, si deve ancora esprimere da questo punto di vista? “Le caratteristiche del brand Toscana sono in larga misura quelle che ho illustrato nella prima risposta. Aggiungo che tutte le ricerche di marketing territoriale sono concordi nel ritenere che Tuscany sia il solo brand che è più forte del brand Italia. Vorrei solo considerare che Firenze che era una minima signoria ha influenzato l’economia del mondo per due secoli e mezzo buoni e ha avuto una sorta di pri-
mato culturale che si può stimare da metà del ‘400 a metà dell’800. Vorrà pur dire qualcosa. I territori che devono fare un salto in avanti sono sicuramente la Lunigiana, la Garfagnana, le Colline Pisane e il Casentino. Che peraltro sono territori di fascino assoluto”. La Toscana, e così un po’ tutta l’Italia, si distingue per una notevole frammentazione di denominazioni e produzioni. Crede che siano necessarie misure di aggregazione e strategie comuni? “Assolutamente sì. Stando al vino sono da sempre convinto che servirebbe un Igt (ora dovremmo chiamarla Igp) Toscana abolendo una serie di piccole Doc e che dovrebbe nascere una Doc Maremma e una Doc Toscana centrale lasciando alle Docg il ruolo di essere i vertici della piramide. Con una sola eccezione: i vini delle isole che vanno rivalutati e rinvigoriti. Sono perle rare. Questo dovrebbe servire a convincere la Toscana a rappresentarsi coesa
e non frazionata ed uscire da una schema di fazioni e di eccessive frazioni municipali”. Un consiglio sullo stile de “Il Mangiarozzo” per scoprire i piatti della vera cucina e tradizione toscana? “Evitare il falso tipico. E avere molta attenzione ai riferimenti territoriali. Come sono convinto che per il vino sarebbe buona cosa avere degli aggregati più ampi sono invece convinto che per la cucina vada massimamente enfatizzata l’identità territoriale. Una scottiglia non è la stessa cosa di una sorra di Chianina, un abbucciato aretino non è la stessa cosa di un pecorino di Pienza, un olio di Olivastra Seggianese non è la stessa cosa di un olio di Leccino di Montecarlo. Ma la cosa che serve di più è tornare a formare cuochi e cuoche sulla cucina di territorio. E anche sulla capacità di comunicare il valore di questa cucina. In questo senso il progetto che sta portando avanti l’assessorato all’agricoltu-
ra della Regione è molto convincente. Perché la cucina – per dirla con Brillat Savarin – prevede che ci sia l’exactitude. Cioè una capacità di fare e di degustare e di comprendere il valore di un piatto che deve appartenere tanto a chi cucina quanto a chi quella cucina la fruisce. Ecco che la comunicazione dei valori di una gastronomia al cliente diventa indispensabile. Ma bisogna che i cucinieri sappiano comunicare”. Se Carlo Cambi fosse un vino (ovviamente Toscano) sarebbe... “Un Sangiovese Grosso di Toscana in purezza. Vendemmiato tardi, affinato a lungo in botte grande. Giustamente acido, abbastanza profondo, di spalla larga, con tannini dolci, ma presenti, che ha confidenza col tempo, ma non si piega alle mode. Se fossi un vino vorrei essere un Brunello di Montalcino di Franco Biondi Santi. Oppure, se vi pare troppo, un Chianti di Castell’in Villa o di Castello di Ama”. •
Focus sulla vendemmia toscana L’inizio del 2012 ha registrato un andamento stagionale nella norma, seguito da una primavera mite e piovosa, ma dopo le piogge di inizio maggio l’acqua è sparita e le temperature salite. La fioritura è risultata leggermente anticipata mentre l’allegagione irregolare ha provocato una diffusa acinellatura. La vendemmia delle uve precoci (Chardonnay, Pinot e Sauvignon) è iniziata dopo Ferragosto
in Maremma e poi nelle altre zone, per continuare a fine mese con il Merlot. A seguire: uve di Bolgheri e del Morellino di Scansano, uve a bacca bianca della Vernaccia, poi Chianti, Carmignano, Nobile di Montepulciano e Brunello di Montalcino. Si stima una quantità complessiva di 2 milioni di ettolitri, con una diminuzione del 20% circa rispetto allo scorso anno. Nell’area del Gallo Nero si prevede un calo
quantitativo di circa il 15%, ma per quanto riguarda la qualità c’è ottimismo: il Sangiovese infatti grazie alla sua adattabilità a condizioni termiche più difficili sembra aver retto molto bene gli scompensi climatici. La vendemmia nella terra del Brunello, invece, è iniziata dopo il quindici di settembre: anche qui la produzione è in calo, ma la il quadro qualitativo è buono.
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Toscana Poggio degli ulivi: a Brunello up to the expectations A winery that respects the story of the nectar of Montalcino and that privileges a genuine goodness in spite of quantity
Un’azienda rispettosa della storia del nettare di Montalcino, che non punta alla quantità ma alla bontà senza artifici
Tenuta Poggio degli Ulivi. Un Brunello all’altezza delle aspettative
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rodurre vino non sempre significa cedere alle leggi del mercato, non sempre significa accontentare il consumatore creando solo un prodotto da smerciare, a volte dedicarsi al mondo enologico vuol dire avere passione e amore, ma soprattutto rispetto per chi il vino lo ama, non solo consumandolo ma anche gustandolo. E’ questo il fil rouge che guida il lavoro della Tenuta Poggio degli Ulivi, produttrice storica di Brunello di Montalcino. Di proprietà della famiglia Ciacci Bellocci da generazioni, l’azienda è oggi gestita dalle sorelle Nicla e Grazia Bellocci, che con forte dedizione portano avanti la loro filosofia aziendale nel nome del Brunello vero e autentico. Questo permette loro di
offrire ad un mercato di nicchia, di veri intenditori, un vino senza artifici che sia veramente all’altezza del nome stampato sulla sua etichetta. Si tratta insomma di una vera missione, portata avanti con orgoglio ma anche con la massima serietà, sapendosi tirare indietro nei momenti più difficili e decidendo di non imbottigliare affatto se l’uva non ha raggiunto le qualità richieste. Da un terreno vitato di circa 11 ettari, dove è presente solo il Sangiovese Grosso, vitigno peculiare della zona, non nascono etichette diverse e con caratteristiche diverse, nasce solo il Brunello, che in determinate annate è destinato a Riserva; un vino senza fratelli né sorelle, che come ogni figlio unico è coccolato, protetto ed amato. Un
prodotto unico, attento alla natura, perciò curato solo con trattamenti biologici, al quale non servono particolari captationes benevolentiae, il vero Brunello, uno dei migliori vini italiani. (l.m.)•
A wine-maker is not always forced to submit his work to the market laws and to please his customers creating an “easy” product. Sometimes, to devote one’s life to oenology means to make wine with passion and love but most of all with respect for those who want to taste a genuine product. That’s the philosophy of Poggio degli Ulivi, the historic winery that produces Brunello di Montalcino. Owned by the Ciacci Bellocci family for generations, the winery is now managed by Nicla and Grazia Bellocci, the two sisters who carry out their family tradition with devotion and care. Their aim is to produce the true, authentic Brunello di Montalcino, addressed to a niche market of experts and connoisseurs. Their Brunello is a genuine wine, up to the name on its label, and these two sister’s work is a mission carried out with pride and seriousness. For this reason in particular years, when the grapes don’t reach high quality standards, they take the most difficult decision and refuse to bottle their wine. The winery consists of about 11 hectares of vineyards where grows only Sangiovese Grosso. The Bellocci sisters don’t produce different labels with different characteristics: they produce only Brunello, and some special years they preserve it to make a Riserva. This Brunello is an “only-child”, loved and cared as well as a child that can enjoy all the attention of his parents. A unique wine, produces according to nature, that is, caring every detail and using only with organic manure: the result is the only and true Brunello. • TENUTA POGGIO DEGLI ULIVI Via Spagni, 37 - Montalcino (Si) Tel./Fax 0577 331524 - Cel.347 7908924 poggiodegliulivi@gmail.com www.tenutapoggiodegliulivi.it
Toscana
Non solo viticoltura. Stile di vita
L’attività vitivinicola della Tenuta Dello Scompiglio segue le procedure biodinamiche alla ricerca del connubio qualità/naturalità
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a Tenuta Dello Scompiglio, nel comune di Capannori, alle porte di Lucca, oltre ad essere un’Azienda Agricola è un Progetto organico che si sviluppa in maniera armonica a partire dal rispetto della terra e del patrimonio florofaunistico del luogo. Questo significa andare ad abbracciare anche altri settori che non necessariamente si palesano di stretta correlazione con l’ambito vitivinicolo, ma anche concepire il lavoro agricolo come un ciclo
autonomo che parte dalle energie rinnovabili e alternative fino ad arrivare alla tavola. L’imminente vendemmia ripercorrerà le scelte della vendemmia 2011, quando con l’enologo Claudio Gori si è deciso di sperimentare un metodo diverso di vinificazione, portando all’estremo la concezione di vino naturale: vinificare senza l’utilizzo dell’anidride solforosa e senza l’ausilio di lieviti esogeni, né aggiunta di sali, tannini, enzimi o attivanti. Nei 5 ettari aziendali si coltivano varietà autocto-
ne - Syrah, Sangiovese, Colorino e Canaiolo - alcune da vigneti recuperati con opere di viticoltura archeologica: sono varietà di provenienza massale, non clonale, di immenso valore storico e vitivinicolo. Oltre alla produzione enoica, nella Tenuta coesistono anche un’Osteria, un’Associazione Culturale e uno Spazio Performatico ed Espositivo che sarà inaugurato nel prossimo autunno. E il loro vino – biologico/biodinamico – riflette tutto questo. (c.c.)•
Tenuta Dello Scompiglio Via di Vorno, 67 - 55012, loc. Vorno, Capannori (LU) - Tel. 0583971438 - Fax 0583971661 - debora@delloscompiglio.org - www.delloscompiglio.org
Not just vine-growing. Lifestyle Tenuta dello Scompiglio makes its wine according to bio-dynamic methods, searching for quality and naturalness and also how to exploit alternative and renewable energies to follow the natural cycle of agriculture, in order to guarantee to its customers a natural product. The next harvest will be a confirmation of the decision taken in 2011, when the oenologist Claudio Gori has tried to experiment a new vinification method that excludes from the processing
sulphurous anhydride, exogenous yearns, added salts, tannins, enzymes or activators. In the five hectares of vineyards owned by the winery grow autochthonous grape varieties such as Syrah, Sangiovese, Colorino and Canaiolo beside other ancient ones recovered after a careful work of archeological vine-growing. These grape varieties are not the
result of clonal propagation, as in modern vineyards, but massale selected and for this reason they have an immense historical and natural value. Beside the wine production the estate offers an “osteria” (typical restaurant), a cultural association and a room for expositions and performances that will be opened next autumn. Its wine mirrors all this. •
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Tenuta dello Scompiglio rises in the municipality of Capannori, few steps far from Lucca. It’s not only a winery but an organized project that develops harmonically starting from the respect for the land and for the natural patrimony of its area. In fact, the winery knows well how to deal with other fields that apparently are not directly connected to wine-making,
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Alto Adige
Promosso con lode testo e foto di Marina Ciancaglini
L’Alto Adige si dimostra un territorio capace di stupire non solo con la bellezza dei paesaggi ma anche con servizi integrati che puntano all’eccellenza. E il vino è la punta di diamante…
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e immagini più evocative che rimangono impresse nell’iride quando si visita l’Alto Adige sono i vigneti e i meleti. E poi ancora castelli, vallate, montagne, borghi, laghi e tanto altro ancora, perché questa splendida regione non si può certo raccontare in due parole. Sicuramente qui nulla è lasciato al caso: alla bellezza intrinseca di un paesaggio che riesce ad apparire incontaminato anche laddove la mano dell’uomo è presente, si unisce una capacità quasi “manageriale” di esaltare
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tale bellezza. In Alto Adige il turismo si può definire integrato, per la quantità e la diversità di servizi che vengono offerti. Qui non c’è un solo tipo di turismo ma c’è quello enogastronomico, naturalistico, sportivo, di relax, culturale, per famiglie, coppie, giovani e anziani, il tutto con un’altissima qualità. La strada del vino dell’Alto Adige* L’Alto Adige è rinomato per l’eccellenza dei suoi prodotti, primo su tutti il vino, con bianchi profumati e aromatici e rossi eleganti e strutturati, di cui il
Focus vendemmia La vendemmia 2012 ha generato non poche ansie tra gli adetti ai lavori, a fronte di una forte siccità estiva che ha creato problemi per la maturazione degli acini. In Alto Adige la situazione è stata sicuramente complessa ma meno problematica che in altre regioni, complice l’altitudine media delle vigne, con una vendemmia iniziata in anticipo di circa 1 settimana, rispetto alla norma. La qualità dell’annata 2012 si manterrà, quindi, elevata con una perdita quantitativa non particolarmente alta, registrata intorno al 15%.
98% della produzione è iscritto alla Doc. Per chi ha voglia di conoscere meglio sia le aziende vinicole che i luoghi del gusto, un ottimo modo è sfruttare i servizi della Strada del Vino. Da due anni è in carica un giovane e propositivo Presidente, Manfred Vescoli, che racconta così l’associazione: “La nostra Strada del Vino è pensata per essere al servizio anche dei turisti più esigenti, con una forte attenzione ai loro bisogni. Ad esempio, visto l’amore per lo sport e, in particolare, la presenza di molti ciclisti abbiamo creato Vino
& Bici, una serie di itinerari ciclo-enogastronomici per gustarsi il paesaggio in sella a una bicicletta. Il motivo principale del successo della nostra Strada è la forte coesione al territorio da parte di tutti gli attori locali e questa è una cosa che ci connota fortemente, oltre a un ottimo rapporto qualità/prezzo dell’offerta”. Molte altre le iniziative della Strada, come VinoSafari, un vero e proprio viaggio di una giornata, alla scoperta del vino, dei sapori e dei luoghi, organizzato il primo venerdì di ogni mese, o Vino in Festa, un
Alto Adige
Consigli
di
Gusto
Dove dormire
intero mese dedicato al nettare di Bacco, con tante proposte enogastronomiche, che si conclude con la Notte delle Cantine, durante la quale le aziende vinicole aprono le porte per delle suggestive
degustazioni in notturna. Il prossimo appuntamento è dal 11 maggio all’8 giugno 2013. Ovviamente, sono molte anche le iniziative durante la vendemmia e l’autunno. www.suedtiroler-weinstrasse.it
Da visitare
Il museo provinciale del vino
Il museo, situato nel centro storico di Caldaro, propone un viaggio nella storia e la tradizione del vino del Sud Tirolo, che in quest’area risale, probabilmente a 3.000 anni fa. Nei locali del museo sono esposti molti oggetti legati alla viticoltura, tra i quali i più antichi sono dei vinaccioli risalenti al 500 A.C. e un tralcio di vite del 100 A.C.. La parte originaria del museo è costituita da una cantina risalente al 1600. Nel lato posteriore si trova il giardino, dove sono coltivati dei filari di vitigni autoctoni, molti dei quali quasi scomparsi e ora in via di recupero; a settembre c’è la possibilità di assaggiare i chicchi d’uva, nel pieno della maturazione, cogliendone tutte le differenze di sapore. I visitatori, dopo la visita al museo possono degustare un bicchiere di vino, nella suggestiva cantina sotterranea. Il museo è aperto da aprile fino a novembre.
www.museo-del-vino.it
Vino e tecnologia: APP Strada del Vino dell’Alto Adige
E’ nata l’applicazione ufficiale, per iPhone e Android, che permette di esplorare e conoscere la Strada del Vino dell’Alto Adige. Permette di avere informazioni sui posti dove mangiare e dormire, le cantine da visitare, gli eventi, oltre a una galleria di immagini con le foto. L’applicazione è scaricabile gratuitamente direttamente dal sito web.
In questo piccolo hotel, poco fuori Appiano, verrete calorosamente accolti dalla giovane Kathrin Pichler, che con entusiasmo e professionalità gestisce l’attività che un tempo era la casa di famiglia del nonno. Negli anni l’albergo è stato sapientemente ristrutturato e, oggi, ospita in nove camere, con una splendida vista. Una menzione particolare merita la cucina, basata su piatti tradizionali, come i finferli e i canederli, cucinati in modo creativo e ben
presentati. La carta dei vini è ampia, centrata sul territorio, con un’attenzione particolare ai piccoli produttori. Consigliato se: si ha voglia di sentirsi come a casa.
Ristorante Ritterhof
nale, con la pasta fatta in casa e l’uso di ingredienti rigorosamente naturali. Tra i piatti da assaggiare, consigliamo il carpaccio di Grigia Alpina, gli gnocchi di patate al ragù di capriolo con porcini e parmigiano, oltre alle selezioni di formaggi e di speck di varie stagionature. Durante la bella stagione si può mangiare sulla terrazza, che guarda al lago di Caldaro. Consigliato se: si ha voglia di assaporare i piatti della tradizione.
a parola d’ordine di questo ristorante, appena fuori dal centro storico di Caldaro, è la qualità dei prodotti, molti dei quali sono Présidi Slow Food. Il menù è tradizio-
www.kreuzstein.com
www.restaurant-ritterhof.it
Dove mangiare
Enoteca Pillhoff A Frangarto, sulla strada che da Bolzano porta ad Appiano, si trova questo elegante ristorante con enoteca, situata all’interno di una tenuta del XV secolo. Qui non vi aspettate calorici piatti di montagna ma raffinate pietanze con ingredienti anche della tradizione ma rivisitate oppure creativi e leggeri piatti a base di pesce. La carta dei vini è molto ampia, qui è possibile venire anche semplicemente per l’aperitivo o per bere un bicchiere di vino, con una forte
presenza di cantine altoatesine ma anche italiane ed estere. Consigliato per: una serata romantica.
www.pillhof.com
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Landgasthof Kreuzstein
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Alto Adige Arunda: classic method at high altitude Sometimes it’s necessary to go against the mainstream to fulfill a dream…and to proof that it is possible to produce excellent sparkling wines in Alto Adige
ARUNDA SNC Via Prof. Josefschwarz n. 18 39010 Meltina (BZ) TEL. 0471 668033 FAX 0471 668229 info@arundavivaldi.it www.arundavivaldi.it
Arunda, metodo
classico d’alta quota
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osef Reiterer ha intrapreso, ormai più di 30 anni fa, una sfida difficile, ossia produrre dei vini spumante, in un territorio vocato ai vini fermi e quando ancora le cosiddette “bollicine “ non erano una moda. A oggi, Arunda, che Josef conduce insieme alla moglie Marianne, alla quale è dedicata
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anche una speciale cuvèe, e al figlio Michael, è conosciuta da critica e appassionati per la produzione di una gamma di metodo classico di qualità, ottenuta con uve Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco. La cantina, che in origine era una cascina del 16° secolo, si trova a Meltina, piccolo comune montano altoatesino, a pochi chilometri da Terlano, e le vigne, situate a circa 600 metri di altezza, possono beneficiare di una grande escursione termica. Sono queste particolari condizioni climatiche che danno ai vini freschezza, aromaticità e che permettono di usare un basso dosaggio di zucchero, al fine di esaltare tutta la tipicità del territorio. Nella piccola cantina, tutte le
A volte bisogna andare controcorrente per realizzare i propri sogni…e dimostrare che in Alto Adige non si fanno solo eccellenti vini fermi
fasi della spumantizzazione sono seguite scrupolosamente, compreso il remuage che è svolto rigorosamente a mano per ogni singola bottiglia. Anche il tempo gioca un ruolo fondamentale nella qualità dei prodotti. L’affinamento sui lieviti, infatti, è molto lungo, variando da un tempo minimo di 24 mesi fino ad arrivare ai 5 anni per le Riserve. •
30 years ago, Josef Reiterer threw himself into a hard challenge: to produce sparkling wines in an area always suited for still wines, when “bubbles” weren’t in fashion yet. Nowadays, Arunda, the winery that Josef manages with his wife Marianne (to her he has dedicated a special cuvee) and his son Michael, is well-known by wine-lovers and connoisseurs for its high quality classic method sparkling wines, made of Chardonnay, Pinot Nero and Pinot Bianco. The winery, a XVI century farm, rises in Meltina, a small mountain village of Alto Adige, few kilometers far from Terlano. Its vineyards grow 600 meters above the sea level and enjoy a high temperature range. These peculiar conditions give these wines freshness and aromatic inklings and let the wine-makers use a low quantity of sugar that exalts the typical taste of this area. In the small cellar every phase is followed with the utmost care and remuage is made manually for every bottle. Time plays an important role too: in fact the refining on the yeasts is very long, from 24 months up to 5 years for the Riserva labels. •
Alto Adige Rottensteiner: a dream that was born in a farm of Alto Adige In one of the most suited areas for wine-maiking, Rottensteiner produces quality wines that combines typicalness and easyto-drink character
Passion and tradition is what you feel talking with Hannes, the last generation of the Rottensteiner family. With his father Tony, he carries out his grandfather’s dream, born in the farm of Reiterhof where nowadays the family’s vineyards grow. We are in the heart of Val Sarentino, at the gates of Bolzano. Some other vineyards owned by the Rottensteiner family grow in Santa Maddalena Classico, another very important area for wine-making. The chosen grape varieties are the typical ones of Alto Adige: Pinot Bianco, Gewürztraminer and Pinot Nero, but the true kings of this area are Schiava and Lagrein. These two last varieties, so different but so peculiar (the first one is elegant and light coloured and the second one is structured and tannic) produce great wines with a strong personality, thanks to their special exposure to the sun. In the cellar the staff follows every phase with the utmost care, to get elegant and easy-todrink wines from this extremely suited terroir. Here every barrique is tasted to guarantee an excellent quality and keep wine ageing under control. Rottensteiner proposes three lines of labels: a classic one, made of fresh and easyto-drink wines, a cru, with labels from different farms, and Select, a special line made of the best selection from the family’s vineyards. •
Rottensteiner,
un sogno nato da un maso
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assione e tradizione. Ecco cosa emerge parlando con Hannes, la nuova generazione della cantina a conduzione familiare Rottensteiner, il quale insieme al padre Toni, porta avanti il sogno nato, più di mezzo secolo fa, dal nonno disceso dal maso Reiterhof, dove tutt’ora sono coltivate delle vigne. Siamo all’entrata della Val Sarentino, alle por-
assaggiata annualmente, in modo da averne sempre sotto controllo l’evoluzione. La produzione aziendale è composta da tre linee. Una linea classica, con vini freschi e pronti da bere, una Cru, dove ciascun vino proviene da un maso diverso e la linea Select, ottenuta dalle migliori vigne. •
In una delle zone più importanti per la produzione vinicola dell’Alto Adige, nascono vini nei quali la facilità di beva si incontra con l’autenticità
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te di Bolzano, con una parte di vitigni che crescono nella vocata zona del Santa Maddalena Classico. Le varietà coltivate sono quelle tipiche dell’Alto Adige, come il Pinot Bianco, il Gewürztraminer e il Pinot Nero ma, qui, i veri “re” sono la Schiava e il Lagrein. Questi due vitigni, seppur così diversi, elegante e di colore scarico il primo, strutturato e tannico il secondo, per la particolare esposizione al sole, riescono a dare vini di grande carattere. L’attenzione alla qualità, finalizzata a ottenere vini eleganti e facili da bere, è facilitata dal terroir ma è portata avanti scrupolosamente in cantina, dove ciascuna barrique viene
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Alto Adige
In una delle zone più fortunate per la produzione del vino, la cantina Kellerei Kaltern – Caldaro lavora per conservare l’unicità del frutto
KELLEREI KALTERN - CALDARO Via Cantine 12 39052 Caldaro (BZ) Tel. 0471 963149 Fax 0471 964454 info@kellereikaltern.com - www.kellereikaltern.com
foto di Kellerei Kaltern
La tiepida brezza del lago di Caldaro
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a zona di Caldaro si può definire a tutti gli effetti una “conca d’oro” per la varietà di microclimi presenti, ne sono stati individuati ben 85, data dalla vicinanza dell’omonimo lago,
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foto di Kellerei Kaltern
per l’eterogeneità dei terreni e per la particolare esposizione ai raggi del sole, che creano la base per vini rossi di grande caratura e per bianchi freschi ed eleganti. Proprio alle porte del paese di Caldaro si trova Kellerei Kaltern - Caldaro, una delle più importanti aziende vinicole dell’Alto Adige, nata dall’unione di due antiche cantine, risalenti all’inizio del ‘900. La cantina riceve le uve da 440 soci selezionati, appartenenti a famiglie che da sempre coltivano le vigne. Il team tecnico segue scrupolosamente tutte le fasi della produzione, sia controllando personalmente le vigne di tutti i soci, sia in cantina, dotata di tutte le più moderne tecnologie; vini prodotti rispecchiano
fedelmente il concetto di cru e ogni singolo prodotto conserva la sua unicità. La filosofia aziendale, anche in virtù del fatto che la maggior parte dei vigneti si trovano proprio intorno al lago, è rappresentata dalla Doc Lago di Caldaro, della quale la Schiava ne costituisce l’essenza. Proprio quest’uva, una delle autoctone altoatesine di maggiore tradizione, conferisce, al vino Pfarrhof Lago di Caldaro Scelto Classico Superiore Doc, eleganza, un colore scarico e una grande bevibilità. Queste caratteristiche lo rendono un vino da bersi giovane e un compagno perfetto sia per i piatti di salumi e formaggi tirolesi ma anche con i tradizionali piatti della cucina mediterranea. •
The warm breeze of Caldaro lake In one of the most suited areas for wine-making, Kellerei Kaltern – Caldaro works to protect the unique taste of its fruits The area of Caldaro can be called a “golden valley”, due to its variegated microclimates (85, to be precise), the closeness to the lake, the heterogeneity of soils and the peculiar exposure to the sun, that create the basis for the production of great red wines and fresh and elegant white wines. Kellerei Kaltern – Caldaro rises right at the gates of Caldaro. It’s one of the most important wineries of Alto Adige and it was created merging two ancient wineries. The winery processes the grapes of 440 selected partners, all families of vinegrowers from generations. The technical team follows scrupulously every phase of the production, controlling personally all partners’ vineyards and processing their grapes in the modern equipped cellar. The produced wines mirror the idea of cru and every single product preserves its uniqueness. The greatest part of the vineyards grow around the lake and for this reason the purest expression of the winery is Doc Lago di Caldaro, and its main grape variety Schiava. This traditional autochthonous variety give elegance, a pale colour and an easy-todrink character to the wine Pfarrhof Lago di Caldaro Scelto Classico Superiore Doc. This peculiarities make it a perfect companion for salami, typical cheeses and cuisine of Tirol. foto di Hertha Hurnaus
Alto Adige
White quality Cantina Valle Isarco distinguishes itself for its selection of white wines, thanks to a special combination of climate, soil and exposure Alto Adige is a land of white wines. But if there’s an area particularly suited it’s Valle Isarco, with its fresh nights and warm days, and a good winnowing give this wine mineral inklings and fruity aromas. One of the most important wineries of the area takes its names from this valley. It’s Cantina Valle Isarco, a winery that processes the grapes of 130 selected partners from the best vine-growing areas. The production is concentrated almost exclusively on white varieties: Sylvaner and Kerner, the top range, but also Müller Thurgau, Gewürztraminer, Grüner Veltliner, Pinot Bianco and Pinot Grigio, Riesling and Chardonnay. The produced red berries varieties are typical of this area too: Lagrein, Schiava and Pinot Nero, beside an Austrian grape variety called Zweigelt. The buttonhole lines of Cantina Valle Isarco are Aristos, a selection of white wines and Sabbiona, the excellence line that takes its name from the monastery where the vines of Sylvaner and Kerner grow on a sweet slope. A special terroir, combined with the peculiarities of these varieties create wines with unique characteristics. CANTINA VALLE ISARCO Via Coste n. 50 - 39043 Chiusa (BZ) Tel. 0472 847553 - Fax 0472 847521 info@cantinavalleisarco.it www.cantinavalleisarco.it
Qualità in bianco
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’Alto Adige è una terra da vini bianchi ma se c’è una zona dove questa vocazione si fa sentire ancora più forte, questa è la Valle Isarco, dove le notti fresche, i giorni caldi e la buona ventilazione contribuiscono a conferire al vino mineralità e un aroma fruttato. Una delle realtà vinicole più importanti e storiche dell’area prende il nome proprio da questa vallata, la Cantina Valle Isarco, le cui uve arrivano dai 130 selezionati soci, provenienti dalle zone vinicole migliori, e
sono lavorate con un controllo agronomico costante. La produzione è concentrata quasi interamente sui bianchi, con il Sylvaner e il Kerner, ai vertici della qualità, e con il Müller Thurgau, il Gewürztraminer, il Grüner Veltliner, il Pinot Bianco e Grigio, il Riesling e lo Chardonnay. Anche le uve a bacca rossa sono all’insegna della tipicità, ossia il Lagrein, la Schiava e il Pinot Nero e come novitá degli ultimi anni lo Zweigelt, un’uva tipica dell’Austria. Sono due le punte di diamante della gamma di Cantina Valle Isarco. La prima
è costituita dalla linea Aristos, alla quale appartengono vini bianchi ottenuti da una speciale selezione già in vigna. Ma l’eccellenza è raggiunta dalla linea Sabiona, che prende il nome dal monastero dove si trovano le vigne, poste su un declivio, degli unici due vini qui prodotti, il Sylvaner e il Kerner. Lo speciale terroir, unito al ceppo di provenienza dei singoli vigneti, danno a questi due vini, delle caratteristiche uniche. •
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La Cantina Valle Isarco si contraddistingue da anni per una selezione di vini bianchi, grazie alla speciale interazione di clima, terreno ed esposizione solare
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Liguria
In Liguria calo delle quantità, ma ottima qualità
Il punto della situazione sulla vendemmia in Liguria affidato a Coldiretti Liguria. Previsto un calo quantitativo dal 5 al 25%. Le cause sono siccità, vento forte e iodio di Laura Morelli
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’ Germano Gadina, presidente di Coldiretti Liguria, affiancato dai presidenti provinciali, a tracciare un quadro dei vigneti e della vendemmia nelle principali zone enologiche liguri, partendo dalle Cinque Terre, territorio da tenere particolarmente sotto osservazione vista la situazione critica in cui si è ritrovato lo scorso autunno, e passando poi per tutti gli altri territori. Iniziamo dalle Cinque Terre e dalla provincia di La Spezia, già danneggiate profondamente dall’alluvione dell’ottobre scorso. Come hanno reagito e qual è la situazione attuale? “Per le Doc Colline di Levanto e Cinque Terre si parla di un calo produttivo di circa il 25% rispetto alla media dell’ultimo quinquennio. La causa non è solo la siccità ma anche l’oidio che con le alte e persistenti temperature si è sviluppato in modo parti-
colare. Si prevede una qualità elevata, anche se alcuni dubbi permangono a causa di una maturazione forzata dell’acino causata da una “stretta” per siccità e temperatura. Per la Doc Colli di Luni non si riscontrano invece grandi attacchi di oidio, ma la stagione ha creato le condizioni per diminuire i trattamenti. Il calo di produzione rispetto all’anno precedente sarà dal 5 al 10%”. E per quanto riguarda le altre zone enologiche della regione? E’ possibile fare il punto della situazione a oggi? “Per quanto riguarda il Levante Ligure, da Portofino a Moneglia compreso tutto l’entroterra, al caldo e alle scarse piogge si è aggiunto il vento forte nel mese di luglio che ha parzialmente compromesso la produzione causando un marcato defogliamento dei vitigni, che porta oggi due problematiche: la scarsa maturazione degli acini e lo sfregamento dei grappoli sui tralci. Nella provincia di Imperia si stima un calo del 20%, ma si prevede un’ottima qualità delle uve prodotte e quindi una buona annata
vinicola, così come nella provincia di Savona dove i dati che si stanno registrando sul monitoraggio delle uve confermano una grande qualità espressa in gradi babo e acidità”. Le piogge e l’abbassamento delle temperatura dell’inizio di settembre hanno cambiato qualcosa o la situazione è rimasta più o meno invariata? “Nello spezzino, nella zona di Savona e nella riviera di Levante
le piogge e l’abbassamento delle temperature hanno avuto un ruolo fondamentale per ricreare quelle condizioni che favoriscono una maturazione lenta e graduale. Per quanto riguarda invece la provincia di Imperia le piogge non hanno modificato di molto la situazione”. Quali saranno secondo lei i prodotti più penalizzati da questa situazione e quali invece quelli più valorizzati? “Sicuramente quei produttori che puntano sulla tipicità e sulla qualità avranno dei vantaggi, in quanto un’annata di relativa produzione bassa va a vantaggio di una buona qualità del prodotto”. Un’ultima domanda sugli eventi e le manifestazioni che vi vedranno protagonisti nei prossimi mesi… “Sicuramente la grande manifestazione “Cibi D’Italia”, che si terrà dal 27 al 30 settembre a Roma, nella prestigiosa cornice del Circo Massimo, dove i vini liguri saranno posti in assoluta evidenza”. •
Presto in vendita lo spumante degli Abissi
Sarà presentata a novembre l’annata 2010 dello spumante Metodo Classico Sono state recuperate alla fine di luglio e saranno messe in vendita nei prossimi mesi, le 13 mila bottiglie di spumante “Abissi”, rimasto per oltre un anno sui fondali del mare di Portofino a ben sessanta metri di profondità. Il progetto è nato dieci anni fa dall’idea di Piero Lugano, proprietario dell’Azienda Bisson, che si è fatto ispirare dal fatto che negli antichi relitti dei galeoni in fondo al mare, più volte sono stati trovati prodotti alimentari, quali il vino, perfettamente conservati e dalle caratteristiche organolettiche intatte. Così ogni anno, partire dal 2009, un numero sempre maggiore di bottiglia matura nel fondale marino in località “Cala degli Inglesi”, nel Parco Marino di Portofino. Fatte riemergere dopo circa diciotto mesi, le bottiglie vengono poi immesse sul mercato, comprese di quelle colonie dell’habitat marino che si sono formate negli abis si e che, per scelta dell’azienda, non vengono rimosse. Con questo particolare progetto l’azienda si è aggiudicata la selezione regionale dell’Oscar Green.
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AZIENDA AGRICOLA BIOLOGICA VIO GIOBATTA Via Crociata, 24 17031 Bastia D’Albenga (Sv) Tel. 0182 21856 Fax 0182 20538 giobatta.vio@alice.it www.biovio.it
La nostra qualità nasce nel vigneto!
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todologie d’antan, è risultato il Miglior Bianco 2012 presente sulla Guida ai Vini d’Italia Bio 2012 edita da Tecniche Nuove. Elegante e affidabile si presenta anche l’Aimone (Premio Douja D’Or 2012 e Tre Bicchieri Guida Vini d’Italia 2013), vermentino in purezza, così come acquisiscono personalità sempre più spiccata i due vini rossi dell’azienda: U Bastiò, un fragrante Rossese in purezza ed un sorprendente uvaggio di Granaccia e Rossese che porta il simpatico nome di Bacilò. Così i vini della tradizione ligure firmati Bio Vio hanno raggiunto un livello di qualità tale da essere premiati dalle più importanti guide settoriali nazionali. (l.m.)•
Ad Albenga l’Azienda Bio Vio si è ritagliata uno spazio importante nella viticoltura di qualità
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Il nostro progetto principale è il continuo investimento per migliorare sempre di più il livello qualitativo delle uve, moderando la produzione per ceppo, poichè è nostra ferma convinzione che la qualità del vino si ottiene nel vigneto, e poi si migliora in cantina”; è così che Giobatta Vio, titolare dell’azienda Bio Vio descrive la sua produzione vinicola, che nasce dalla passione sua e della moglie Chiara, supportata dalla consulenza enologica della figlia Caterina. Attualmente le maggiori attenzioni della proprietà si stanno concentrando sul vitigno Pigato, proposto in due versioni, una di pronta beva chiamata Marenè (Oscar Douja D’Or 2012) ed una più strutturata che porta il nome di Bon in da bon, traducibile dal dialetto ligure in “buono davvero”. Quest’ultimo vino, creato con uve di un cru particolare raccolte tardivamente e vinificate con le me-
The quality of our wines begins in our vineyards Bio Vio, the winery from Albenga, has carved out an important space for itself in the quality oenological survey “Our project is based on continuous investments to improve the quality level of our grapes and reduce the yield per vine, because we know well that a high-quality wine begins in the vineyard and then depends on the work in the cellar”. With these words full of passion Giobatta Vio, the owner of Bio Vio, describes his production. In his work he is helped by his wife Chiara and by his daughter Caterina’s oenological advices. Nowadays all the attentions of Bio Vio are focused on Pigato, a grape varitety that the winery proposes in two versions, an easy-to-drink one called Marenè (Oscar Douja D’Or 2012) and a more structured one called Bon in da bon, a phrase that means “very good” in the local dialect. This last wine is made of cru grapes harvested later than usual and vinified with d’antan methods. The result is the best wine of 2012 according to the guidebook Guida ai Vini d’Italia Bio 2012 published by Tecniche Nuove. Bio Vio proposes also Aimone (Premio Douja D’Or 2012 and Tre Bicchieri Guida Vini d’Italia 2013), an elegant and honest Vermentino in purity, and two red wines that are getting more and more personality: U Bastiò is a fragrant Rossese in purity and Bacilò is a surprising blend of Granaccia and Rossese. The traditional wines of Liguria produced by Bio Vio have got a high quality level and have received many acknowledgements by the most important international guidebooks. •
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Lombardia
In Oltrepò Pavese è un’ottima annata di Laura Morelli
L’analisi della vendemmia in compagnia di Paolo Massone, Presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese. Alta qualità per le uve Pinot Neto e Croatina. I prezzi si annunciano in salita
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iconfermato Presidente del Consorzio Vini Oltrepò Pavese nello scorso mese di maggio, Paolo Massone lavora ogni giorno al rafforzamento e alla valorizzazione del territorio dell’Oltrepò, ponendosi come punto di riferimento per le aziende e per i viticoltori della zona e come guida per una filiera che fa qualità. Con lui tracciamo un quadro preliminare della vendemmia, quando la raccolta delle uve destinate agli spumanti è già in pieno svolgimento e quella delle uve rosse è imminente. Nell’Oltrepò Pavese la vendemmia è in pieno svolgimento, con la raccolta di Pinot Nero e uve bianche
destinate alla produzione di spumanti. Il caldo record e la siccità quanto hanno compromesso queste varietà? “Le aziende hanno dovuto dar fondo a tutte le loro possibilità sia per la raccolta che per la trasformazione in cantina, con grande uso di tecnologia per il raffreddamento. In vigna si è lavorato soprattutto nelle ore più fresche, con la raccolta a mano in cassetta. Sono stati fatti tanti sforzi per salvaguardare l’acidità e il ph ottimali per le basi spumante del nostro Pinot Nero. Le fermentazioni sono ormai ultimate e la qualità fotografata da agronomi ed enologi si conferma alta”. E per quanto riguarda gli
altri vitigni qual è la situazione e quali sono le previsioni? “La perturbazione di inizio settembre, che ha portato sul territorio un po’ di pioggia, ha rinverdito le viti e fatto riprendere ai grappoli un normale decorso fisiologico delle dinamiche di acidi, zuccheri e aromi. Stiamo controllando le curve di maturazione per dare avvio alla raccolta delle uve rosse nelle vigne più giovani e nelle zone più precoci. E poi, via via, sul resto del territorio”. La particolare situazione di quest’anno come influirà secondo lei sulla qualità? E sui prezzi del vino? “La qualità è in linea con le ultime annate. Si preannuncia un
2012 ottimo. Avendo riscontrato un leggero calo di produzione come resa ettaro si arriverà probabilmente a un aumento del costo del vino”. Quale sarà secondo lei il prodotto che risentirà meno di questa vendemmia difficile e che ne uscirà anzi più forte? “Per l’attento lavoro svolto dai viticoltori e dalle cantine per preservare le uve, siamo convinti che sia il Metodo Classico Pinot Nero che il nostro Bonarda, che nasce dalla Croatina, saranno di ottima qualità”. Quali sono gli eventi in agenda nelle prossime settimane per promuovere il territorio e la produzione vinicola dell’Oltrepò Pavese?
Lombardia “Dopo l’appuntamento del 16 settembre che ci ha visto di scena al Millebolle sul Ponte Coperto di Pavia, all’inizio di ottobre saremo a Palazzo Espo-
sizioni di Pavia con la nostra Camera di Commercio per il tradizionale Autunno Pavese, che celebra vino e gusto del territorio”.•
Autunno Pavese in memoria di Gianni Brera La sessantesima edizione della rassegna si terrà dal 5 all’8 ottobre
Vendemmia in calo del 15%. Buoni risultati dalla Valtellina
Il quadro della raccolta delle uve secondo le stime di Assoenologi Secondo le previsioni dell’Associazione Enologi e Enotecnici Italiani, in Lombardia si prevede una produzione inferiore del 15% rispetto alla scorsa vendemmia, a causa delle alte temperature che hanno determinato acini più piccoli e una minore resa uva/ vino. Lo stato sanitario si preannuncia invece ottimo. In particolare la raccolta delle uve Chardonnay e Pinot è iniziata il 7 agosto sia in Franciacorta, sia nell’Oltrepò Pavese, raggiungendo qui il pieno il 20 agosto, mentre in Franciacorta nello stesso periodo era stato rac-
eventi e a laboratori per bambini. L’edizione di quest’anno sarà dedicata a Gianni Brera che verrà ricordato con una mostra fotografica e con interventi di personaggi sportivi e di persone amiche. Ogni sera inoltre il concorso “Sapori Pavesi in Sfida” vedrà una diversa scuola alberghiera proporre una cena con piatti ispirati alla ricerca culinaria del grande scrittore e giornalista. Da non perdere, nell’area degustazione, la proposta di abbinamenti particolari come il Salame di Varzi e il Cruasè, ultimo nato dell’Oltrepò.
In Trentino, in un territorio unico per posizione e clima, moltiplichiamo più di 120 varietà da vino e 20 varietà da tavola che danno origine con un’ampia gamma di selezioni clonali innestate sui principali portinnesti, ad oltre 500 combinazioni per ogni esigenza. Dall’impegno, dal lavoro e dalla grande esperienza dei soci dei Vivai Cooperativi di Padergnone vengono moltiplicate le barbatelle che contribuiscono alla nascita dei migliori vini italiani. Soc. Coop. Agr.
Socio AFLOVIT Sezione AVIT
Via Barbazan, 13 - 38070 Padergnone (TN) Tel. 0461 864142 Fax 0461 864699 www.vicopad.it - info@vicopad.it
I Grandi Vini I Grandi Vini
Barbatelle di qualità per un prodotto di qualità
colto il 50% del prodotto. In corso le operazioni per quanto riguarda le uve rosse. Decorso positivo per la Valtellina, dove si sono avute precipitazioni regolari e si è potuto recuperare un iniziale ritardo del ciclo vegetativo, dovuto ai freddi dei primi mesi dell’anno. Qui, rispetto al resto della regione, l’invaiatura delle uve a bacca rossa è stata completata a fine agosto, le poche uve bianche sono già state raccolte, mentre per le prime uve rosse si dovrà attendere gli ultimi giorni di settembre e per il Nebbiolo i primi giorni di ottobre.
E’ giunta ormai alla Sessantesima edizione la manifestazio- ne Autunno Pavese, mostra mercato dei prodotti e dei produttori della provincia di Pavia, organizzata dalla Camera di Commercio e dalla sua azienda speciale Pavisviluppo. Nel Palazzo delle Esposizioni di Pavia, ai visitatori, dal 5 all’8 ottobre, sarà possibile degustare, conoscere e acquistare le eccellenze enogastronomiche della zona, dal salame di Varzi alla zucca di Dorno, passando per le bollicine e il vivace Bonarda, ma anche partecipare a
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Di gran classe
Allegro
Seducente
Lombardia
Il Gutturnio del Castello di Luzzano I Grandi ViniVini I Grandi
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Un po’ di cultura non fa mai male, ma il latino chi lo studia o se lo ricorda più?”, dice ridendo la proprietaria del Castello di Luzzano mentre ci spiega il nome del vino Gutturnio, di cui la sua azienda è un’ottima produttrice. “Il Gutturnium era una coppa d’argento usata per servire il vino più pregiato versandolo goccia a goccia (gutta) al termine dei banchetti nella Roma antica. I vignaioli Piacentini scelsero questo nome nei lontani anni quaranta per rappresentare il vino più diffuso e apprezzato della zona”, ci racconta e subito passa a parlare della sua produzione di Gutturnio, derivato da un 60% di Barbera e da un 40% di Bonarda, varietà
coltivate nei vigneti aziendali. “E’ un blend felice - aggiunge Giovannella Fugazza - perché all’eleganza del Barbera si unisce il profumo fruttato del Bonarda in un equilibrio perfetto. Ne nasce un vino piacevolissimo, ottimo bevuto giovane, ma veramente stupendo dopo un moderato invecchiamento in botte. Un vino molto versatile”. E proprio a rappresentare la versatilità del Gutturnio, raro e forse unico caso in Italia in cui un vino con lo stesso nome può essere proposto in modo così diverso, sono i tre tipi prodotti da Giovannella Fugazza ,il frizzante “Due Strade”, il classico superiore “Vena Rossa” e il classico riserva “Romeo”. L’azien-
The Gutturnio by Castello di Luzzano Due Strade, Vena Rossa and Romeo: one is sparkling, the other one seductive and the third one a high-class wine “Some culture won’t do any harm, but Latin… who remembers it anymore?” says laughing Giovannella Fugazza, the owner of Castello di Luzzano, while she explains us the origin of the name “Gutturnio”. “Gutturnium was a silver cup where Romans used to serve the most precious wine, pouring it drop by drop (gutta) at the end of a banquet. Wine-makers of Piacenza chose this name in the 40s to identify the most representative wine of their land” she says and then goes on talking about her Gutturnio, a 60% of Barbera and a 40% of Bonarda, produced in her own vineyards. “It’s a good blend because it combines the elegance of Barbera with the fruity perfumes of Bonarda, creating a perfect balance. The result is a very pleasant wine, excellent when young but superlative after a moderate ageing in wood. It’s a very versatile wine”. As a proof of the incredible versatility of this wine, Giovannella Fugazza produces three different versions of Gutturnio, the sparkling “Due Strade”, the classic superior “Vena Rossa” and the classic vintage “Romeo”. In fact, the winery pays homage to the tradition of Gutturnio, offering different expressions of this wine. The first one is young, pulpy and refreshing, the second one is characterized by an expressive sweetness and the third version is one of the most appreciated wines also abroad (R. Parker has awarded it with 92+ points). If Romeo, one of the historical wine-makers of the winery, was still alive, he would appreciate it too and he would be very proud of the many acknowledgments related to his name. • da ha infatti voluto rispettare la tradizionalità del Gutturnio che veniva portato sulla tavola nella tipologia più gradita. Così il primo è giovane, polposo e dissetante, il secondo è caratterizzato da una grande dolcezza espressiva, il terzo è uno dei vini più pregiati e lodati anche a livello internazionale (R. Parker lo premia con 92+), tanto che Romeo, uno dei vignaioli storici dell’azienda a cui è dedicato, se vivesse ancora, si vanterebbe sicuramente dei riconoscimenti legati al suo nome. • CASTELLO DI LUZZANO Loc. Luzzano - 27040 Rovescala (Pv) Tel. 0523 863277 - Fax 0523 865909 info@castelloluzzano.it - www.castelloluzzano.it
Friuli
Az. Agr. Renato Keber Loc. Zegla, 15 34071 Cormons (GO) Tel 0481 639844 renatokeber@libero.it www.renatokeber.com
Renato Keber, tales from Friuli The winery prepares itself for the harvest with great expectations. Then, it’s ready for Merano Wine Festival, the Gotha of national oenology
Renato Keber,
racconti di terroir friulano
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la valorizzazione delle peculiarità legate alla zona del Collio. Un vino in cui la minerale sapidità di queste terre si esprime a pieno, molto digeribile e che lentamente si apre e si presenta. Anche gli altri vini della gamma aziendale non abbandonano il feeling con il terroir, tavolta incrociandosi con scelte di gusto più internazionale come il “taglio bordolese” del Collio Rosso. E i pronostici per la vendemmia che è ormai alle porte? Renato è ottimista: le aspettative sono buone, e meno male, dopo un 2011 non proprio idilliaco. L’azienda sarà presente, come da anni, alla prossima edizione del Merano WineFestival. (c.c)•
L’azienda si prepara alla vendemmia e le aspettative sono buone. Poi partenza verso il Merano Wine Festival, nel gotha dell’enologia nazionale
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na storia lunga, di matrice familiare, quella della Renato Keber, che oggi porta il nome dell’ultimo Keber alla guida dell’azienda. Una produzione media annua di circa 60.000 bottiglie, di cui almeno un terzo destinato all’export, da 15 ettari vitati tenuti a Pinot Bianco, Ribolla Gialla, Pinot Grigio, Friulano, Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Sono i vini stessi a raccontare l’azienda, laddove l’espressione al bicchiere vale più di tante parole. Il Friulano, ad esempio, è forse il vino che più rappresenta la filosofia produttiva Keber, la costante ricerca della territorialità e del-
A long family history takes the last Keber at the head of the famous winery of Merano that every year produces about 60,000 bottles of wine – a third of which are addressed to the international markets – and owns 15 hectares of vineyards where grow Pinot Bianco, Ribolla Gialla, Pinot Grigio, Friulano, Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc and Cabernet Sauvignon. These wines tell the philosophy of this winery better than any word. Maybe it’s Friulano the most representative label of Keber, due to its peculiar bond with its territory. In fact, research of typicalness and exploitation of the rich territory of Collio are the strength points of this winery and Friulano is a wine that expresses at best the typical sapid and mineral inklings of this area. The other labels by Keber have a special feeling with their territory too, even when they meet the international taste like, for instance, the Bordeaux blend of Collio Rosso. What about the expectations for the next harvest? Renato is optimistic. Expectations are good even if 2012 has been a difficult year. The winery will be at next Merano Wine Festival. •
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Molise
Il Molise
che non ti aspetti di Stefania Abbattista foto di Marina Ciancaglini
Tra natura selvaggia e piccolissimi borghi, la cosa più bella che può capitare a un viaggiatore è perdersi
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artelli stradali ce ne sono, ma non troppi, e mai ruffiani. La strada e le origini spesso devi cercartele da solo, scavando nella storia di questa regione inconsueta. Siamo fuori dalle rotte turistiche, fuori dalle conclamate “Strade” e “Vie” che altrove abbondano e sono pronte a classificare qualunque cosa. Qui se hai una curiosità puoi sempre ricorrere a google. Ma è meglio spegnere il navigatore, bussare alla porta di una signora del posto e chiedere a lei quali sono le rotte. In Molise si viene per un’esperienza autentica, che poco ha di commerciale e ancor meno di preconfezionato. Il bello è proprio questo, tant’è che qui – pur sapendo perfettamente quanto preziosi siano i visitatori - si augurano però che non siano mai troppi. Nel silenzio di roccia, sotto una tipica morgia (un enorme ammasso di calcare che anticamente veniva sfruttato per costruirci vere abitazioni, e che
oggi è parte integrante del paesaggio), puoi toccare le tracce modellanti dei millenni, del vento e dell’acqua che sono passati da qui. Percorrendo le strade della transumanza, i verdi e antichissimi tratturi (480 chilometri di strade d’erba, tutte larghe 111 metri, attraverso cui nel Medioevo si spostavano qualcosa come 5 milioni di pecore, dalla montagna alla pianura e ritorno), puoi accorgerti facilmente che qui è la natura che comanda e detta il tempo. Ci sono i calanchi di argilla, imponenti. C’è un un museo ornitologico all’aperto. E ritrovarti testa all’insù a guardare un falco pellegrino o un nibbio reale non è cosa rara. Questo è un paese agricolo, per lo più si coltivano cereali. Non per una mancata attitudine del terreno, ma per mancanza di azzardo da parte di chi lo abita. Due province, Isernia e Campobasso, tanta ruralità e senso di ospitalità familiare. Poco marketing e poca
capacità di “vendersi”. Qui arrivano da tutto il mondo – con un forte passaparola che corre anche attraverso il filo social della Rete - i cultori dello sport all’aperto, della bike e dell’arrampicata, della speleologia, per muoversi in un territorio che in Italia ancora fatica a trovare una propria identità. Quattro chiacchiere con Giulio Sansone aiutano a capire meglio. Giulio ha trascorso molto tempo tra Londra, New York e Milano per lavorare in banca. Poi ha mollato tutto e ha deciso che voleva tornare alle origini, e fare qualcosa per il suo Molise. Oggi a S. Angelo Limosano, in provincia di Campobasso, lo conoscono tutti. Nel borgo, 900 metri di altezza dal mare, si può sentire ancora l’odore dei camini. Giulio qui gestisce un albergo diffuso, messo in piedi grazie all’attento restauro di strutture antiche in pietra. Dal 2008 è anche il Presidente dell’Associazione Turistica Molisana. I
soci sono albergatori, ristoratori, agenti di viaggi, ciascuno con la sua realtà da valorizzare. L’anno scorso – a forza di progetti, fiere, promozione - qui c’è stato un incremento dei turisti pari al 26 %. Il fatturato è in crescita, un fatto insolito. “Non dico che il merito sia tutto nostro, ma qualcosa certo abbiamo fatto”, sottolinea orgoglioso Sansone. Poi continua: “Il problema è che il Molise non lo conosce nessuno. Ciò che più ci manca è l’identità. Qui abbiamo il 48 % della produzione nazionale di tartufo, ma nessuno lo sa”. E l’uva? La coltivano in pochi. In provincia di Isernia c’è solo un produttore, mentre a Campobasso si contano poco più di una quindicina di aziende. Iniziativa cocciuta di recupero delle vecchie viti e impianto di nuove. Però se assaggi un bicchiere di Tintilia passeggiando per i vicoli in pietra a strapiombo sulle montagne, ha il sapore di una conquista che non ti aspettavi. •
Molise Appunti di Viaggio
Dove dormire A S. Angelo Limosano, l’albergo diffuso “Per Bacco” merita la sosta. All’interno c’è un ristorante con menù alla carta e una piccola ma nuovissima spa. Le camere sono 8, arredate con gran gusto. La pietra è spesso lasciata a vista, a creare una raffinata suggestione d’altri tempi. Il legno scelto per i mobili, i particolari che richiamano l’esotico, il gusto moderno dell’insieme, fanno il resto. Non è un caso se qui vengono da tutta Europa. Ottimo punto di partenza per tour ed escursioni, l’atmosfera coccola con discrezione. Consigliato se: si cerca una vacanza a contatto con la natura senza rinunciare allo charme.
www.xbacco.net
Dove mangiare “La Cantina dei Compari” a Ripalimosani. Qui si mangia locale, la pasta è fatta in casa, l’atmosfera informale e molto accogliente. Sergio Colombo propone un menù fisso che consente di assaggiare tutte le tipicità del luogo. Non mancano: i friarielli (qui sono peperoni verdi dolci) con patate, le bruschettine coi pomodori dell’orto, i peperoni ripieni di mollica di pane, capperi e alici. Qui è possibile trovare i nodini di fiordilatte di Boiano e i fiori di zucca dell’orto fritti in pastella. Sorprendentemente leggeri. Tra i primi, segnaliamo le pantacce (una pasta fresca di forma quadrata tipica della zona) con ceci, baccalà e scorza di limone. Come secondo, gli immancabili arrosticini cotti rigorosamente alla brace. Carta dei vini molto varia, include i bianchi abruzzesi, i rossi di Puglia, il locale Tintilia ma anche il Chianti e l’Amarone. Genuinità delle materie prime e porzioni generose: visitarlo solo se affamati.
Cosa fare
Per prenotazioni: 338 7885435
Non si può soggiornare in Molise senza sperimentare un’escursione in fuoristrada. I percorsi da scegliere sono vari, e qualcosa si può sempre improvvisare, con buona certezza che alla fine riuscirà alla perfezione. La bellezza è che in certi punti puoi arrivare solo con un 4x4. Alessandro Colombo ne ha fatto la sua attività, conosce ogni metro della zona e gestisce le escursioni. Ci si può avventurare in Jeep Tour, arrampicate, trekking, mountain bike, sport estremi ed esperienze outdoor. Non c’è (quasi) niente che non si possa fare con Molise Explorer. Esperienze immersive e a strettissimo contatto con l’ambiente naturale. Noi siamo saliti sul Land Rover che in alcune discese ripidissime sfidava la forza di gravità: il giro è emozionante, da provare.
www.moliseexplorer.com
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I Grandi ViniVini I Grandi
Molise The unique wine-making tradition of Molise The history of Valerio from Isernia: the knowledge of the past reinterprets the present
Viticoltura molisana,
più unica che rara
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adici, recupero della storia nei tralci nodosi, senso del nuovo, capacità di stare connesso col mondo. Tutte qualità che – se di mestiere fai il produttore di vino – possono fare la differenza. Arrivando a Monteroduni da Valerio, si capisce che queste virtù ci sono tutte, concentrate in una realtà aziendale moderna e gestita con gusto. An-
tonio Valerio ne è alla guida dal 2004. Ci porta a vedere da vicino i filari e gli brillano gli occhi: qui è l’unico viticoltore e questo accresce enormemente il carattere identitario dei suoi vini. Il Pentro (una chicca per cultori), due Rosso del Molise, una Falanghina in purezza. Per Vinitaly 2013 sarà pronto anche un ambizioso Metodo Classico, ottenuto con uve Falanghina. Si defi-
nisce “un architetto prestato al vino”, ma oggi Valerio del suo vecchio lavoro si è quasi dimenticato. Mentre spiega le sue vigne, Falanghina, Trebbiano, Montepulciano, Tintilia, ti trasmette l’amore assoluto per una terra aspra, selvatica, senza compromesso. A lui si deve il recupero della Doc Pentro, un vero salvataggio di tecnica e tenacia. Oggi è il solo a produrla, in 10.000 bottiglie. La regia è di Riccardo Cotarella. In tutte le etichette c’è la sintesi armoniosa “della contemporaneità che cattura la ruralità, la racconta, la valorizza e la porta fuori”. Dal Molise, nel mondo. Utopia? Forse no. (s.a.)•
A Isernia, la storia di Valerio: la lezione del passato per interpretare il presente
and life. While he explains that in his vineyards grow Falanghina, Trebiano, Montepulciano and Tintilia, we feel his complete devotion to such a difficult and wild land. Thanks to his commitment, its technique and its stubbornness, the Doc Pentro has been recovered and rescued, and nowadays he is the only producer of this label: 10,000 bottles every year. The “director” of this masterpiece is Riccardo Coratella. Every label by Cantina Valerio is a harmonic synthesis of “a contemporariness that captures tradition and exploits it to tell its essence to the world”. From Molise to the world… is it a utopia? Maybe not. •
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CANTINA VALERIO Località Selvotta 86075 Monteroduni (IS) Tel. 0865 493043 - Fax 0865 491454 info@valeriovini.it - www.valeriovini.it
Roots, history recovered in gnarled vines, sense of novelty, ability to stay connected to the world. All these qualities make the difference for a winemaker. When we arrive at Cantina Valerio, in Monteroduni, we feel immediately that all these virtues are the basis of this modern and well-managed reality. Antonio Valerio has been managing it since 2004. He takes us to see his vineyards and his eyes sparkles with joy when he talks about them. He is the only vine-grower of this area and this peculiarity makes his wines really special. Pentro is a true rarity for connoisseurs, and also his two Rosso del Molise and his Falanghina in purity are very interesting labels. At Vinitaly 2013 he will present also a new and ambitious classic method sparkling wine made of Falanghina. He says he is “an architect who has become a wine-maker for chance” but nowadays he has almost forgotten his former work
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Piemonte
In Piemonte,
la classe non è acqua di Stefania Abbattista
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erra di Piemonte, terra di grandi rossi strutturati che invecchiano bene, e fanno la storia dell’enologia italiana. Pensiamo al Barolo su tutti. Il Piemonte però è ricco anche di perle in bianco, che reggono bene il confronto perché hanno personalità e struttura. Se si cerca un valido contrappunto bianco al Barolo, lo si può trovare nel Gavi Docg. CARTA D’IDENTITÀ Il “Cortese di Gavi”, chiamato così perché a metà ‘800 l’aristocrazia ligure elesse il vitigno a bacca di corte, è prodotto in 3 tipologie: fermo, frizzante, spumante. Questo bianco è di un giallo paglierino più o meno carico, talvolta ha riflessi verdognoli. Profuma di frutta fresca e fiori bianchi, ma è anche arricchito da note di agrume e di mandorle amare. Invecchiando acquista complessità, insieme ai profumi minerali che arrivano dai venti del Mar Ligure. In tempi recentissimi, dalla vendemmia 2010-2011, il nuovo Disciplinare di Produzione ha introdotto due nuove tipologie: il Riserva e il Riserva Spumante metodo classico. Due prodotti che interpretano l’esigenza di “lasciar invecchiare” il Gavi, seguendo una naturale attitudine di questo vino, che regge il tempo in maniera eccellente; robusto, fresco, giustamente secco e di grande finezza aromatica. La prova dell’assaggio dice che Gavi di 5 o 10 anni si sono conservati benissimo, acquistando in proprietà organolettiche. Le note citrine e immediate, col tempo, vengono bilanciate da profumi più complessi, di frutti maturi e dolci. Il Gavi è perfetto gustato da solo,
Non è un caso che si chiami Cortese di Gavi. Viaggio dentro un vino dalle origini nobiliari
come aperitivo, ma è anche compagno ideale di piatti a base di pesce, antipasti saporiti e delle tipiche “tajarin” al tartufo. Spostandoci sul dolce, è ottimo abbinato all’amaretto di Gavi. VENDEMMIA 2012: IL PARERE DELL’ESPERTO La raccolta delle uve a Gavi storicamente inizia con la metà settembre: il Cortese è una varietà medio-tardiva. Al momento di andare in stampa, la vendemmia vera è appena iniziata. Difficile perciò dare un riferimento preciso e fare previsioni con scientifica certezza. Ma l’aria che si respira tra i filari nel gaviese, quella si, l’abbiamo chiesta a Davide Ferrarese, agrotecnico che segue da vicino le operazioni di vendemmia del Cortese atto a Gavi. Ci racconta a che punto siamo, e che annata sarà. “È difficile parlare già di risultati, ad oggi è stata raccolta una piccola percentuale delle uve – precisa
subito Ferrarese – di sicuro non siamo davanti a un’annata anticipata come ci volevano far credere. Come tempistiche quest’anno siamo un pò indietro rispetto alla media, nel 2011 la vendemmia era già partita intorno al 10 di settembre, mentre oggi l’accumulo zuccherino giusto per poter raccogliere l’uva si fa attendere”. L’ andamento meteo è stato anomalo e la viticoltura non poteva non risentirne. Se gli chiediamo di fare previsioni Ferrarese si esprime con cautela, ma riesce comunque a sbilanciarsi: “In molti avevano previsto un’annata spettacolare grazie al caldo straordinario avuto quest’estate. Io dico che spettacolare non sarà: le condizioni metereologiche particolari che si sono verificate hanno sconvolto la viticoltura, come del resto tutta l’agricoltura. Il caldo estivo e la siccità hanno messo a dura prova i vigneti, causando sofferenza specie a
quelli più giovani. L’anno scorso nel mese di luglio abbiamo avuto piogge che quest’anno sono mancate. Il grado alcolico sarà leggermente inferiore rispetto al 2011, comunque questo non andrà a compromettere la qualità generale, che sarà buona, di buon livello, e non mancheranno punte di eccellenza”. E la quantità? “Ci potrà essere un leggero calo generale, specie per gli impianti più giovani, non eccessivo comunque. Si parla di qualche punto percentuale. Ad ogni modo con un’annata così anomala anche i produttori stessi non riescono ancora ad offrire dati certi, si respira un po’ di confusione ed è difficile fare esatte previsioni”. Non rimane che attendere l’autunno inoltrato, quando tutte le operazioni di raccolta saranno concluse. OGGI Il Gavi Docg è la prima e principale fonte di reddito di questo lembo del Piemonte. È nato per le corti, apprezzato dai palati nobili: non ha mai tradito la sua vocazione naturale alla qualità e all’eleganza. Una qualità che, se da un lato è frutto della natura e quindi fortunata coincidenza di più fattori morfologici, dall’altro passa anche per la ricerca e la tecnica dell’uomo. Il “Centro di Miglioramento della Vite” del C.N.R, di Torino ha infatti realizzato un “Progetto di selezione clonale” che ha portato all’omologazione di nuovi cloni di Cortese. I produttori possono contare oggi su barbatelle autoctone, selezionate tra quelle più antiche del territorio compreso tra gli 11 comuni del Gavi. •
Piemonte
Gavi dal 972 N
ell’ambito delle attività del Consorzio Tutela del Gavi, è nato il progetto “Gavi dal 972 - Storia del grande Bianco piemontese”, per promuovere e valorizzare il territorio e le sue eccellenze. Per la prima volta in questa zona, sono coinvolti tutti i produttori
Continuano le iniziative di promozione del grande Bianco piemontese degli 11 comuni della Denominazione che vogliono “comunicare” il Gavi Docg, la sua storia millenaria e le infinite risorse di una terra di confine dal grande fascino.
Il progetto pluriennale di valorizzazione del territorio si concretizza in una serie di azioni specifiche di promozione. La prima in ordine di tempo è stata l’organizzazione, insieme al Consorzio “Piemonte Land of Perfection”, del primo incoming internazionale di giornalisti, buyer e preparatori dalla Cina e dagli USA che si è svolto il 20 e 21 settembre 2012 scorsi. Per l’occasione sono stati coinvolti anche alcuni giornalisti della stampa italiana, chiamati a vivere il territorio e l’esperienza della vendemmia insieme ai colleghi stranieri. A questa attività si aggiunge
la realizzazione della piattaforma digitale www.gavi972.it, con sezioni dedicate ai social, che ha l’obiettivo di veicolare online le grandi potenzialità del Gavi, capace di esaltare le proprie caratteristiche anche nell’invecchiamento. Gavi non è solo sinonimo di vino; molte sono le eccellenze che caratterizzano questo angolo inesplorato del Piemonte sud orientale, così vicino a Genova: i castelli, il più imponente dei quali è il Forte di Gavi, le Chiese e gli oratori, l’arte antica e la cucina. Celebri i ravioli, per cui è nata anche una confraternita di tutela, il locale sugo di carne chiamato “tocco”, la focaccia, gli amaretti e la “testa in cassetta”, presidio Slow Food, solo per citarne alcuni. (s.a.) •
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Consorzio Tutela del Gavi Corte Zerbo 27 15066 Gavi (AL) Tel. 0143 645068 - Fax 0143 682814 info@consorziogavi.com www.consorziogavi.com
racconta…
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Sardegna
Per uscire dall’isola(mento) di Clauda Cataldo foto di Pamela Bralia
Grandi potenzialità, una storia della vite antichissima, una varietà ampelografica unica. I vini della Sardegna hanno solo bisogno di fare più squadra per guardare lontano
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la SS131: e non sarà la route 66, la famosa highway statunitense, ma rappresenta concretamente e spiritualmente - la spina dorsale della Sardegna. Una terra unica, generosa, vocata alla viticoltura - quella di qualità - e che ha incuriosito e incuriosisce grandi nomi dello star system dell’enologia (per fare un nome: Giacomo Tachis). Una regione che fra tutte quelle italiane ha un’anima a se stante:
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Gigi Picciau, presidente del Consorzio di tutela vini Doc di Sardegna
lo sanno bene i suoi abitanti e anche i suoi vini. Descrivere e raccontare la Sardegna del vino appare più difficile di altre imprese analoghe, almeno per tre validi motivi. Il primo è che il patrimonio ampelografico della regione è estremamente variegato, fatto di vitigni portabandiera e di uvaggi minori: per dare qualche numero, la produzione si distingue in 15 Igt, 19 Doc e una Docg, il Vermentino di Gallura. Il secon-
do motivo è che la storia della vite ha qui radici antichissime, che si perdono fra i tempi del periodo prenuragico, quando si assistette ad un processo di domesticazione della vite selvatica. Il Cannonau, ad esempio, è riconosciuto come uno dei vini più antichi del Mediterraneo. La produzione vitivinicola, oltre che datata, ha inoltre sempre rivestito un ruolo centrale per l’economia dell’isola, che mantiene anche tutt’oggi accanto al comparto ortofrutticolo e lattiero-caseario. Basti pensare alla Carta de Logu di Eleonora d’Arborea che, nel XIV secolo, promulgò questa raccolta di leggi - una sorta di codice rurale - per tutelare e potenziare la viticoltura isolana, prevedendo addirittura il taglio della mano per chi avesse incendiato o estirpato furtivamente una vite e il sequestro dei terreni a L’attuale presidente del Consorzio dei vini di Cagliari Sandro Murgia
chi non fosse capace di portare avanti questo tipo di coltivazione. Terzo - forse non ultimo - motivo è invece il forte campanilismo che caratterizza l’isola e che per esempio comporta un vuoto di istituzioni, consorzi e enti di promozione comune che negli ultimi anni si sta cercando di colmare. Nel 2007 nascono su volontà di Gigi Picciau 4 consorzi di tutela. Gigi è un volto noto nel cagliaritano e in tutta l’isola: enologo, produttore di vino da tre generazioni, membro di giunta della Camera di Commercio del capoluogo sardo, presidente del laboratorio di analisi chimiche della Camera di Commercio, fra i vari progetti sta lavorando ad un ente di certificazione alimentare che attende solo l’accreditamento. “Se ho un merito, è quello di aver dato vita a questi quattro consorzi: Consorzio di
Sardegna
tutela vini Doc di Sardegna (di cui è il presidente ndr), Consorzio dei vini di Cagliari, Consorzio del Carignano del Sulcis e Consorzio delle Doc Alghero. Tutto nasce da un progetto più ampio – racconta Gigi Picciau - che parte dai vini per poi arrivare ad una valorizzazione collettiva del nostro territorio. È stato necessario raggruppare le denominazioni in etichette più estese, per fare gruppo e non disperdersi in una miriade di piccole realtà, ognuna con i suoi affiliati e i suoi obiettivi. Avere una gestione il più unitaria possibile rende tutto più semplice e di maggiore efficacia”. Il Consorzio vini di Sardegna comprende Vermentino di Sar-
degna, Cannonau di Sardegna, Monica di Sardegna, Moscato di Sardegna; il Consorzio vini di Cagliari invece rappresenta Girò, Nuragus, Malvasia, Moscato e Nasco. Sono due consorzi che condividono molto, sia in termini di aziende aderenti che di azioni. Alla domanda “C’è da parte vostra volontà di fare sistema?” risponde Sandro Murgia, presidente del Consorzio vini di Cagliari e presidente di Cantine Dolianova, azienda fondata nel 1949, con più di 400 conferitori e una produzione di 4 milioni di bottiglie all’anno. La realtà produttiva più grande dell’isola, in termini di bottiglie vendute e di ettari vitati, che investe tanto sulla qualità dei vini, la ricerca e il recupero di varietà piano piano accantonate, sotto la guida tecnica dell’enologo Ercole Iannone. “Da parte nostra sì - afferma Murgia - ma è una volontà che nasce più dal basso, da noi produttori, che dall’alto. Sarebbe necessario un maggior appoggio da parte della classe politica”. Murgia parla anche del progetto di recupero del Nuragus, un vitigno oggi trascurato e bistrattato ma che ha contribuito a far grande la Sardegna. “La sua principale qualità è quella di essere neutro. Per questo già gli antichi - che non erano istruiti ma non erano fessi - intervallavano ai filari del Nuragus la Malvasia, il Nasco e il Semidano”, aggiunge Picciau. Anche il Nasco meriterebbe maggiore attenzione. La chiacchierata termina con una bella carrellata di progetti per il futuro: in cantiere, come ci racconta Murgia, c’è di investire sempre più sulla promozione e sulla comunicazione. E riportare
Si inizia dallo Chardonnay e passando per i vari vitigni si arriva al Cannonau, poi Nasco e Malvasia per i vini da dessert. Le previsioni per la vendemmia sono molto buone, sia in termini di qualità che quantità. Non ci si aspetta flessioni quantitative particolari, ipoteticamente solo in alcune zone. La qualità appare cresciuta e si è assistito ad un crollo di acidità. Gli acini hanno una grande concentrazione di zuccheri, dovuto alla scarsità delle piogge. Il match si concluderà solo al termine della raccolta, quindi occorre aspettare quali bizzarrie potrebbe riservare il tempo. E quando scende un po’ di pioggerellina, si sente esclamare: “Questo è tutto Cannonau”.
porare l’atmosfera locale, con un piatto di spaghetti alla bottarga e un calice di Vernaccia di Oristano (del 2000!). Arrivando a Valledoria, affacciati sul golfo dell’Asinara, con un mare infuriato dal vento, lo spettacolo offerto è superbo: Fabrizio e Pasquale, di Cantine Santa Rita, coltivano praticamente sulla spiaggia il loro Vermentino. Si coltiva a piede franco, perché il terreno sabbioso rende le viti SEGUE
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Vendemmiare in Sardegna
l’attenzione sui prodotti di questa terra, mettendo da parte quei vini nati per venire incontro al gusto internazionale. Dal cagliarese al sassaritano, la strada è proprio la SS131, che si snoda nel brullo entroterra sardo accarezzando paesini “di colore”, come San Sperate, patria del pittore Sciola e famoso per i suoi murales e le sue pesche. Una sosta è d’obbligo a Oristano e nella vicina Cabras, dove il BlogBar (Corso Italia, 32) è il posto perfetto per assa-
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Sardegna
immuni dalla fillossera. Fabrizio e Pasquale sanno bene che c’è bisogno di investire su un progetto comune, ma sanno altrettanto bene quanto questo sia difficile. Da parte loro c’è la vo-
lontà di puntare all’enoturismo e alla diffusione di una maggiore cultura del vino. Il cambio generazionale è sicuramente un balsamo per la situazione vitivinicola della regione:
l’isolamento spesso non è con l’esterno, ma è proprio all’interno dell’isola, e adesso ci se ne rende conto. Per chi viene qui e non vorrebbe più ripartire, l’unico vero modo di portarsi a casa il
mare della Sardegna, con i suoi sentori di salmastro, è proprio una bottiglia di vino di questa generosa isola, che ha solo bisogno di incrociare le spade al motto di “l’unione fa la forza”. •
Dove dormire e mangiare
Luigi Pomata Il ristorante che porta il suo nome si trova nel cuore di Cagliari, affacciato su Via Regina Margherita. Entrando ci troviamo in un ambiente moderno, minimal, divertente ma allo stesso tempo sofisticato e accogliente. Il bancone scuro del sushi e oyster bar dà un tocco in più, con un cuoco che prepara a vista le portate di pesce, di volta in volta diverse in base al mercato. Iniziamo con una selezione di ostriche francesi, accompagnate da un Brut Chardonnay; proseguiamo
con fregola al ragù di pesce con burrata (indimenticabile!), bistecca di tonno con verdure alla griglia e concludiamo con un dessert goloso, un tortino di cioccolata dal cuore fuso con gelato al pistacchio. La cucina si distingue per un tocco di originalità e colore che va ad arricchire la tradizione, mai comunque accantonata. La carta dei vini è ricca, con proposte locali, nazionali ed estere, più un’interessante selezione di birre artigianali. E i prezzi? Assolutamente popolari.
www.luigipomata.com
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Albergo residenziale La Ciaccia
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La struttura residenziale La Ciaccia si trova a Valledoria, nel Golfo dell’Asinara. Si compone di 18 camere e 14 appartamentini: le camere sono graziose e pulite, decorate con murales e arredamento locale; gli appartamenti luminosi, di circa 50 metri quadri, e dotati di ogni comfort. Sia gli appartamenti che le camere si affacciano sulla piscina, con veranda, vero gioiello dell’intera struttura. L’albergo dispone anche di una piccola palestra riservata ai suoi ospiti. La spiaggia, attrezzata con lettini e
ombrelloni, si trova a soli 500 metri ed è quindi ben raggiungibile a piedi. La Ciaccia è anche ristorante: lo chef Sandrino Pani fa una cucina mediterranea, fresca, semplice, ben digeribile, a base di carne o di pesce. Il servizio è impeccabile. Consigliamo un mix di antipasti di mare (con mare caldo e mare freddo) e una bella grigliata di pesce (freschissimo!). Da gustare nella grande e accogliente sala oppure a bordo piscina.
www.laciaccia.it
Hotel Mediterraneo Una struttura importante e storica, che mantiene l’atmosfera da grand hotel di un tempo. 140 camere di cui 12 junior suite con balconcino vista mare. L’hotel Mediterraneo gode di una posizione ottimale sia per il mare che per visitare la città di Cagliari, come punto di appoggio per il turista ma anche per meeting d’affari. L’anima business si concretizza nel Centro Congressi, una grande sala polifunzionale con 800 metri
quadri, a cui si aggiungono altre 6 salette a disposizione della clientela, con ogni tipo di attrezzatura per gestire dalla piccola riunione d’affari al grande congresso, fino alla possibilità di organizzare banchetti e cerimonie. Le camere sono confortevoli e ben accessoriate. La colazione servita nel salone è ricca e spazia dalle proposte dolci a quelle salate (non mancano uova e bacon): il modo giusto per iniziare la giornata nella bella Cagliari.
www.hotelmediterrano.net
Sardegna
Cantine Santa Rita: the wine that comes from the sea A young but ambitious project, driven by passion: vineyards on the beach and perfumes of Mediterranean maquis for two red wines, two white wines and a Passito, that talk about their homeland Fabrizio Pirina and Pasquale Pischedda have started this adventure one year ago. Both had a good experience in the wine sector: the first one was a cork producer, the second one a vinegrower. Combining their know-how they founded Cantine Santa Rita. Their first step has been to plant Vermentino, Cannonau, Sangiovese, Merlot and Syrah, beside an ancient Sardinian grape variety called Bovale (Carigagiola in the local dialect). The greatest part of the vineyards grows on sandy soils overlooking the sea. And the sea is the true protagonist at Cantine Santa Rita: we can taste its perfumes and tastes combined with the Mediterranean maquis aromas. As the two partners like to remember, here winemaking begins in the vineyard. Then, the other details: a winning packaging and the many events that the winery organizes to promote its wines. Few words with these two entrepreneurs are enough to understand that passion drives their choices. The winery will propose five labels: a Cannonau Riserva, an Igt red wine, a basic Vermentino, a Vermentino Riserva and a Passito made of Moscato. The two Vermentino (Marà and L’altrubiancu, both Vermentino di Sardegna Doc) stand out for a pleasant sapid inkling: important wines, with a good alcohol content and juniper perfume, that spring from vineyards where there is a low yield per hectare. The buttonhole of the winery is its Passito, with sweet perfumes of candy fruits and raisins: a wine that requires great care but that rewards all efforts.
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abrizio Pirina e Pasquale Pischedda hanno intrapreso questa avventura vitivinicola lo scorso anno, tutt’altro che nuovi al settore: produttore di tappi il primo e viticoltore il secondo, hanno unito i know how e le forze nel progetto di Cantine Santa Rita. Hanno iniziato impiantando Vermentino, Cannonau, Sangiovese, Merlot e Syrah, più un vitigno antico sardo, il Bovale, (in dialetto Carigagiola). Gran parte delle vigne sono coltivate a piede franco, su terreni sabbiosi affacciati sul mare. Il mare è il grande protagonista dei vini di Cantine Santa Rita: lo ritroviamo nei profumi e nei sapori, accanto ai sentori di macchia mediterranea. Come ripetono più volte i due soci, qui il vino si fa in vigna. Poi viene tutto il resto, come il design accattivante delle bottiglie e le iniziative volte a promuoversi. È sufficiente scambiare qualche parola con loro per rendersi conto che il vero motore è la passione. I vini che l’azienda metterà in commercio sono cinque: un Cannonau riserva e un Igt rosso, non ancora pronti,
Cantine Santa Rita, il vino che viene dal mare
Un progetto giovane ma ambizioso, mosso da passione. Vigneti sulla spiaggia e profumi di macchia mediterranea, per due rossi, due bianchi e un passito che raccontano questa terra un Vermentino base, un Vermentino riserva e un Passito da uve Moscato. Nei due vermentini (Marà e L’altubiancu) - entrambi Vermentino di Sardegna Doc - spicca la piacevole componente sapida: sono vini di spessore, con una notevole grada-
zione alcolica, profumati di ginepro, da vigne con bassa resa per ettaro. Fiore all’occhiello dell’azienda è il passito, al naso dolce e con note di frutta candita e uva passa: un vino che richiede grandi cure, sopratutto in vigna, ma che le ripaga tutte. (c.c.)
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Cantine Santa Rita Azienda vitivinicola La Marina Golfo dell’Asinara Srl Via Tempio, s.n.c. 07039 Valledoria (SS) Tel. 079 584284 Mobile 392 2483598 - 337 719773 Fax 079 584284 cantinesantarita@tiscali.it www.cantinesantarita.it
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Sardegna
Li Seddi, dove
la vite incontra il mare
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er chi ama la Sardegna
di Giordana Gugliotta famosa per le sue bel-
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lezze naturali e i paesaggi incontaminata, Badesi – sulla costa del nord e rinomata per la lunga spiaggia di sabbia bianca – è il posto giusto. Li Seddi, qui ubicata, è cantina ma anche struttura ricettiva, un complesso turistico con unità residenziali a schiera su due o tre livelli dotato di ogni servizio. La cantina coniuga tradizione e innovazione e lavora su vitigni tradizionali quali Vermentino, Cannonau, Muristeddu, Monica e Girò, esposti alla benevola brezza marina e con una bassa
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Cantina Li Seddi punta alla valorizzazione del patrimonio enoico locale, salvaguardando tradizione e tipicità. Anche nell’ospitalità resa per ettaro. Le scelte in vigna e cantina sono rivolte alla massima espressione della tipi-
cità, con un’occhio di riguardo alla tradizione tramandata in famiglia dagli anni ‘60 – anni in cui l’attività ha preso inizio – fino ad oggi. I vigneti sono coltivati a Piede Franco, allevati ad Alberello e circondati dai profumi della macchia mediterranea. Enologia di valorizzazione, attenzione alle peculiarità espressione di questo territorio, ma anche mare, spiaggia candida e finissima, acque dalle cangianti sfumature azzurre. Questa è Cantina Li Seddi e questa è la Sardegna di Badesi, dove recarsi per un soggiorno di relax sospesi fra mare e cantina. (c.c.)•
Li Seddi, where the vineyards meet the sea Cantina Li Seddi bets on local oenological patrimony, protecting its tradition and typicalness Badesi – a well-known resort on the north coast of Sardinia – is the ideal place for everyone who loves natural beauties, untouched landscapes and white beaches. Here rises Li Seddi, a winery but also an agritourism that can offer terraced apartments equipped with every comfort. In the cellar tradition meet innovation and create excellent wines made of Vermentino, Cannonau, Muristeddu, Monica and Girò. The vineyards enjoy the sea breeze and the yield for hectare is kept low, in order to guarantee a high quality. Every choice made at Li Seddi is oriented towards typicalness and family tradition. The winery was founded in the 60’ and its tradition has been handed on until our days. The vines grow in small trees surrounded by the perfumes of the maquis. Cantina Li Seddi means typical oenology, attention to the expression of this territory but also sea, white and fine beaches, and crystal blue waters. That’s the soul of Saridnia, a place to enjoy, ideal for a relaxing vacation between the sea and the vineyards. Cantina Li Seddi Via Mare, 29 - 07030 Badesi (OT) Tel. 079 683052 - Fax 079683247 amministrazione@cantinaliseddi.it www.cantinaliseddi.it
Sardegna
Land, seaside, wine and relax Te.Ma produces typical Sardinian wines and proposes comfortable vacations plunged into an untouched nature Te.Ma means land (terra) and sea (mare). It’s a corner of Sardinia that represents well the spirit of this island. The winery, with its 11 hectares, rises on the west coast of Sardinia, in the ancient territory of Eftas di Cuglieri. This rich and perfumed land meets the sea and creates unique colours and landscapes. Te.Ma wines mirror this untouched landscape: Silbanis is a sapid and fine Vermentino and Orassale is a powerful Cannonau with a definite taste. The story of this winery is tinged with romance: everything started from the passion of two women, a mother and her daughter, who decided to leave their job in the city to devote their life to the project of a modern and multifunctional farm. Nowadays Te.Ma is also a horse centre, an agritourism and a Spa: the resort offers 11 rooms equipped with every comfort, with independent entry and a view over the sea. Also, there is a wonderful swimming pool and a restaurant where it’s possible to taste the typical cuisine of Sardinia with a glass of Silbanis or Orassale
TE.MA. è azienda agricola e produce vini che profumano di Sardegna. Ma è anche resort, immerso nella natura e con ogni comfort
Fra terra e mare,
fra vino e relax T
E.MA, acronimo di terra e mare, è un angolo di Sardegna che ben rappresenta questa regione. L’azienda vitivinicola, con i suoi 11 ettari, si affaccia sulla costa occidentale della Sardegna nell’antico territorio della bonifica ex Etfas di Cuglieri. La terra, ricca e profumata di macchia mediterranea, incontra il mare, che qui assume colori e scenari unici: dal connubio prendono vita il Silbanis, un vermentino sapido e di grande finezza e l’Orassale, imponente cannonau dal sapore deciso. La storia qua si tinteggia di rosa: tutto inizia infatti dalla pas-
11 camere, tutte a piano terra, con ingresso indipendente, dotate di ogni comfort e naturalmente vista mare, una splendida piscina e una zona ristorante dove provare i sapori della cucina tipica. Con in mano un bicchiere di Silbanis od Orassale. (c.c.)
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Azienda Agricola TE.MA Srl Podere n. 1 ex Etfas di Santa Caterina di Pittinuri 09073 Cuglieri (OR) Tel. 3474662990 - Fax 0785 851696 temagricola@libero.it www.caponieddu.it
sione di due donne, mamma e figlia, che un giorno decidono di lasciare città e occupazione per dedicarsi al progetto di un’azienda multifunzionale di ispirazione moderna. E così è stato. Oggi TE.MA. è anche centro ippico, agriturismo e spa: il resort si compone di
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Sardegna Giuseppe Lecis, an ancient winery with a young spirit A 40-years winery lives a new era of enthusiasm and wish to stand out
Giuseppe Lecis, azienda antica, animo giovane
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iuseppe Lecis è un ragazzone di poco più di trent’anni che ha studiato enologia e ha preso le redini dell’azienda vitivinicola di famiglia, a Soleminis, piccola frazione nel cagliaritano. L’azienda, che porta il suo nome e cognome, vive una fase di transizione: Giuseppe ha avviato la riconversione vinicola, espiantato parte del Nuragus e impiantato più varietà, iniziato a produrre vini in bottiglia, fatto costruire una nuova cantina, adottato nuovi macchinari per la lavorazione della vigna. Insomma, ha portato all’azienda un know how moderno e grinta. Siamo a 300/350 metri, i terreni sono scisto-argillosi, poveri, scarsi nelle rese ma forieri di grande qualità. I vigneti vengono irrigati quotidianamente, con un’irrigazione di sostentamento qua necessaria. Per ora i vini in produzione sono cannonau e vermentino. Il primo, il Sole Minoi, è un rosso in-
Giuseppe Lecis is a thirty-years-old “big boy” who has studied oenology to carry out the family winery in Soleminis, a small village in the province of Cagliari. It’s a transition period for the Lecis’ winery: Giuseppe has started an important transformation in the vineyards, explanting part of Nuragus vines and replanting different grape varieties. Also, he has started to bottle his wine, has built a new cellar and has bought new machineries for vine-growing. In short, he has given a new drive to his winery with a modern know-how. We are 300-350 metres above the sea level. Here soils are clayey, poor and give low yields but it guarantees high quality products. Vineyards are irrigated every day and when necessary. Nowadays the winery produces Cannonau and Vermentino. Sol Minoi is an interesting red wine that represents its terroir: winy, sapid, with liquorice and red fruits perfume and an intense blackberry aroma. After a passage in steel and cement, this wine – 2010 harvest – seems very promising and after a short refining in bottle it will certainly develop a pleasant and round taste, with evident tannins. Vermentino Sedha is a young, fruity but also toasted white wine. In addition to all this Lecis propose an excellent quality/price ratio. Giuseppe has great plans for the future of his winery and he is betting on his land and its potential. Step after step he is walking on the right path.
L’azienda, di proprietà della famiglia da più di 40 anni, vive oggi una fase nuova. Fatta di entusiasmo e voglia di distinguersi teressante che ben rappresenta il suo terroir: vinoso, sapido, al naso ricorda la liquirizia e i frutti di bosco, fra cui la mora emerge con forza. Dopo il passaggio in acciaio e cemento, il vino - millesimo 2010 - promette molto bene e fa pensare ad un suo ulteriore miglioramento se fatto riposare ancora un po’ in bottiglia, con un tannino già molto piacevole e rotondo che si sta perfezionando. Il Vermentino Sedha, invece, è un vino abbastanza tosto, ma anche
giovane e fruttato. A tutto questo si aggiunge un rapporto qualità/prezzo ottimo. Giuseppe ha grandi progetti per il futuro: vuole giocare con la sua terra e testare le sue potenzialità. Passo dopo passo, ma il piede è sicuramente quello giusto. (c.c.)• Azienda Agricola Lecis Giuseppe Via Dolia, 6 - 09040 Soleminis (CA) Tel./Fax 070 749060 - agrilecis@tiscali.it
Calabria Farneto del Principe, a taste of Calabria In the province of Cosenza, the rediscover of the autochthonous grape varieties becomes the guideline for the production philosophy Farneto del Principe rises at the foot of Altomonte, a wonderful village in the Province of Cosenza, where the sun is almost always shining and the sea breeze blows from the Tirreno to the Ionio seas. The Graziano Paladino’s family run the business basically through the owner Antonella, the agronomic manager Francesco, the sales manager Jessica, the marketing and on-line communication manager Giulio and the agrotechnic manager Giuseppina Marchese, who is also Graziano’s wife. To finish, Emiliano Falsini collaborates with the group. The Farneto del Principe philosophy is mainly based on the value of the authoctonous grape varieties, such as the Magliocco Dolce, Lacrima, Montonico Bianco, Malvasia, Greco Bianco and Guarnaccia, which are famous in the international markets where the company is already in. Specifically, the high quality grapes grow on 70 hectares of organic mixed land and they are handle with expertise before being transferred to the company winery that, although its small dimension, is well equipped with high-tech machines; point that is always overlooked, quality wine starts from the respect for the grape. That is the secret for the success and the reason why the company applies a green policy for the handle of the row materials. Concerning the product supply, Farneto del Principe offers to the customers not only red, white and rosé wines, but also Passito and a superior category olive oil.
AZIENDA AGRICOLA FARNETO DEL PRINCIPE C.da Corvo, 113 - 87042 Altomonte (Cs) - Tel./Fax 0981 946208 - info@farnetodelprincipe.it - www.farnetodelprincipe.it
Farneto del Principe, sapore di Calabria
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iamo ai piedi di Altomonte, splendida cittadina in provincia di Cosenza, baciata perennemente dal sole e dalla dolce brezza che dal Mar Tirreno spira verso il Mar Ionico. E’ qui che sorge l’Azienda Agricola Farneto del Principe, gestita interamente dalla famiglia di Graziano Paladino, in particolare dalla titolare Antonella, da Francesco che si occupa della parte agronomica, da Jessica che cura la parte commerciale, da Giulio che si occupa di marketing e di comunicazione on line e da Giuseppina Marchese, moglie di Graziano e agrotecnico. A coadiuvare il gruppo è poi l’enologo Emiliano Falsini. Alla base del lavoro dell’azienda è la riscoperta e la valorizzazione dei vitigni
autoctoni del cosentino, quali Magliocco Dolce, Lacrima, Montonico Bianco, Malvasia, Greco Bianco e Guarnaccia che sono da sempre stati apprezzati nei vari mercati internazionali nei quali Farneto del Principe esporta i sapori e i profumi della terra di Calabria. I vigneti aziendali, impiantati su terreni con composizione organica molto eterogenea, si estendono per 70 ettari e sono coltivati e lavorati con attenzione e perizia per avere uve di ottima qualità, prima che queste vengano lavorate nella cantina aziendale che, seppur piccola, è stata costruita con metodologie e macchinari particolarmente avanzati. Importante è sottolineare che in cantina le lavorazioni avvengono nel massimo rispet-
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In provincia di Cosenza un’azienda che ha fatto della riscoperta dei vitigni autoctoni la sua filosofia produttiva
to delle materie prime, senza forzature o metodi invasivi, perché è la grande uva l’inizio del gran vino. La gamma firmata Farneto del Principe comprende vini bianchi, rosati, rossi e un Passito, nonché una produzione di Olio Extra Vergine di Oliva di categoria superiore.
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Valle d’Aosta
Nella Valle dove c’è tanto di buono testo e foto di Giovanni Pellicci
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Viaggio in Valle d’Aosta tra vitigni autoctoni, Fontina Dop e altre delizie da scoprire
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Gente scostante che vive in lande semi desolate? Che errore! Visitare la Valle d’Aosta significa scoprire passioni di gente autentica e dinamica e, soprattutto, assaporare un ricchissimo paniere di vini e prodotti agroalimentari di qualità certificata. Con la versione estiva della terza edizione di Saveurs en Musique – festival musical-gastronomico promosso dall’Office Régional du Tourisme della Valle d’Aosta (www. lovevda) - è stato possibile partecipare a cene di degustazione, laboratori di cucina, assaggi e visite guidate nelle aziende del territorio seguendo le rotte tracciate da Saveurs du Val d’Aoste.
La formula
Un veicolo promozionale schietto e genuino (che prevede anche una rassegna invernale, da gennaio a febbraio) per una piccolissima regione (poco più di 3 mila kmq per 127 mila abitanti) che attrae 4 milioni di turisti all’anno (di cui il 70% in inverno) e che, a livello vitivinicolo, già nel 1985 si è dotata di una denominazione che riporta il nome della regione stessa (Valle d’Aosta Doc, appunto). A questa si aggiungono altre 7 Doc: Blanc de Morgex et de la Salle, Chambave, Nus, Arnad Montjovet, Torrette, Donnas e Enfer d’Arvier che prendono forma grazie ad una patrimonio enologi-
co autoctono molto importante che comprende vitigni come il Petit Rouge, il Fumin, il Petit Arvine per allargarsi fino al Gamay, allo Chardonnay, il Pinot Nero e il Nebbiolo. Sono infatti le uve a bacca rossa quelle ad avere tradizioni e storie più lunghe da queste parti, ma la barriera naturale creata da 4 montagne che superano facilmente i 4 mila metri ha originato condizioni naturali ideali anche per l’evoluzione dei vitigni bianchi. Per quanto riguarda il mercato, i vini della Valle d’Aosta si vendono bene anche all’estero (Francia, Stati Uniti, Canada e Giappone) ma, va detto che per un autentico valdaostano vende-
re una bottiglia oltre i propri confini regionali, anche se in Italia, è pur sempre export...
Vendemmia positiva
Contrariamente al resto d’Italia flagellato dai cicloni africani e caratterizzato dalle scarsissime piogge, la Valle d’Aosta ha presentato le caratteristiche meteo di una vendemmia positiva. Uve molto belle e sane, grazie alle molte piogge cadute da maggio a luglio e che hanno favorito una maturazione ottimale per una produzione che si dovrebbe aggirare intorno ai 70/80 quintali per ettaro. A ciò si aggiunge il fattore vento, davvero eccezionale per rinfrescare le uve anche nelle giornate più calde dell’estate, coadiuvando il lavoro dell’irrigazione di soccorso particolarmente praticata in zona. Da segnalare che nella Valle sono numerosi gli esempi di vignaioli indipendenti che portano fedelmente avanti produzioni biologiche.
Itinerari enogastronomici Se vi capita di vistare la zona vale la pena raggiungere Vallepin e visita-
re l’affascinante stabilimento di stagionatura della Fontina (Dop dal 1996) che sorge all’interno di una antica miniera di rame. All’interno trovano posto fino a 60 mila forme del formaggio più pregiato della regione. Adagiata su legno di abete, ad una temperatura che oscilla costantemente tra gli 8 e 10° centigradi e con un livello di umidità del 100%, la Fontina impiega da un minimo di 3 mesi ad un massimo di un anno per raggiungere la stagionatura ideale prevista dal disciplinare produttivo. Circa 200 produttori aderiscono alla cooperativa di produttori: raggiungendo il
centro visite, oltre che agli assaggi della versione estiva o invernale, è possibile scoprire l’affascinante tecnica di conservazione delle forme, le quali vengono spazzolate almeno una volta a settimana con acqua e sale, per poi essere salate ogni fine settimana. Per acquistare i prodotti del territorio, dai formaggi alla frutta, dai salumi tipici alle conserve, Cofruits a St. Pierre è la meta ideale. Si tratta di una cooperativa di produttori fondata nel 1964 per la sola produzione di mele e poi evoluta fino ad un vero e proprio market della filiera locale a km 0. •
* Appunti di Gusto
Tra i vini rossi più tradizionali ci sono lo Chambave, il Nus e il Torrette (disponibile anche nella versione Superiore). Tra i bianchi tengono banco lo Chambave Bianco (Muscat), il Blanc de Morgex e de la Salle e il Petit Arvine. Servono 8 litri di latte di mucca valdaostana (pezzata rossa, nera o castana) per realizzare 1 forma di fontina che ha un peso di 8 kg. La Valle dei formaggi non è solo fontina. Da provare anche il Fromadzo Dop, la Toma di Gressoney, la Brossa e gli altri formaggi vaccini. L’abbinamento ideale è anche con i salumi: Jambon de Bosses Dop, Lard d’Arnad Dop Motsetta. A settembre il paese di Chambave festeggia la sua uva proprio come una volta, dal 27 al 30. In zona sono da provare l’agriturismo La Vrille a Verrayes con la cucina della chef Luciana; e i ristoranti Le Pèlerin Gourmand ad Aosta e la Maison Rosset a Nus.
INFO & ITINERARI SULLA ROUTE DES VINES Ufficio Booking dell’Office Régional du Tourisme della Valle d’Aosta 0165-33352 – booking@turismo.vda.it www.lovevda.it
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Valle d’Aosta
La certezza della qualità valdostana Giovane e dinamica, ma sempre attenta alla tradizione. Questa è La Source
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i nutre della forza della tradizione valdostana e delle conoscenze della famiglia Celi-Cuc che oggi ne è alla guida. Così si distingue l’azienda La Source, nata nove anni fa per volontà di un gruppo di giovani conoscitori del mondo agricolo e vitivinicolo e guidata da Stefano Celi, giovane imprenditore che, diplomatosi presso l’Istituto Salesiano di Lombriasco come perito agrario, da sempre ha seguito la naturale vocazione di viticoltore, supportato anche una lunga tradizione familiare nel settore. Dal 2005 Stefano Celi, dopo aver affiancato alla sua passione altri lavori, si dedica totalmente all’attività di viticoltore, occupandosi direttamente dei 6,5 ettari di terreno investiti a vigneto specializzato Doc e curando personalmente terreni e vigneti. E’, infatti, direttamente lui che cura le viti, scegliendo di volta in volta le migliori tecniche agronomiche al fine di far esprimere al meglio le potenzialità dei diversi vigneti. Così come segue la trasformazione delle uve nella moderna cantina, situata a Saint-Pierre, in località Bussan Dessous, nei pressi di uno dei più suggestivi castelli valdostani. Tra i prodotti di punta dell’azienda La Source il profondo e ben strutturato Torrette, l’intenso e aromatico Gamay, i bianchi ben strutturati e una selezione di grappe e distillati. (e.b.)•
La Source: guaranteed quality from Val D’Aosta A young and dynamic winery with a sincere respect for tradition
La Source takes its strength from the tradition of Val D’Aosta and from the know-how of the Celi-Cuc family that manages it. This winery was founded nine years ago by a group of young experts of agriculture and vine-growing leaded by Stefano Celi, a young entrepreneur who after a degree as land surveyor at the Salesian Institute of Lombriasco has devoted his life to vine-growing. Since 2005 Stefano has been caring personally the 6.5 hectares of Doc vineyard. It’s he who chooses the best techniques to let the different grape varieties to express their best potential. Also, he follows all the phases of the grape processing in the modern cellar of Saint-Pierre, in Bussan Dessous, near one of the most suggestive castles of Val D’Aosta. Among his buttonhole labels, Torrette stands out due to its deep and structured texture. Beside it, the winery proposes the aromatic Gamay, a range of fullbodied white wines and a selection of grappa and distillates. La Source sas Loc. Bussan Dessous, 1 11010 Saint-Pierre (AO) Tel. 0165 904038 Fax 0165 909918 www.lasource.it info@lasource.it
Umbria CANTINA LE CIMATE Loc. Cecapecore, 41 - 06036 Montefalco (Pg) - Tel. 0742 290136 - info@lecimate.it - www.lecimate.it
Projects and forecasts at Cantina Le Cimate In Montefalco, the Bartolini family carries out its project in the name of growth, quality and Umbrian territory We have already introduced Cantina Le Cimate some months ago but we want to talk about it again because now the Umbrian winery prepares for the next harvest and has many interesting new plans to tell. It’s Paolo Bartoloni, the owner of the homonymous winery, who tells us about his new projects. Together with the oenologist Maurilio Chioccia, the cellarer Cesare Toja and the agronomist Tiziano Maschio, he works every day to improve the production of his winery and to let it grow. “Our aim is to get the highest quality – says Bartoloni – for this reason we base our work on few fundamental rules: care for the vineyards, low yields, manual selection, processing of small quantities of grapes with weekly analysis and cutting-edge technologies. Such a careful work lets us to produce wines that are well appreciated also abroad. Our winery, in spite of its young age, is well known in Belgium, Holland, Germany and soon our wines will be marketed in the US and Cina too”. Bartoloni’s production is growing: in 2014 the winery will be able to produce 120,000 bottles. Among its forthcoming labels there is a rosé wine made of Sagrantino and Merlot and a Sagrantino Passito that will enrich the range of Bartoloni’s products. Also, in 2014 a new white wine will be presented. “For what concerns the next harvest, we foresee small quantities, due to the hard weather conditions of this year, but we are sure that it will not influence negatively the structure and quality of our wines”. The excellent wines by Le Cimate can also be tasted in the big tasting room of the winery, on the hills of Umbria, with typical salami and vegetables produced by Bartoloni.
Progetti e previsioni alla Cantina Le Cimate
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na all’avanguardia. Proprio grazie a questa modalità di lavoro, l’azienda può vantare, nonostante la sua giovane età, una presenza consolidata su mercati esteri quali Belgio, Olanda e Germania, nonché progetti importanti in America e Cina a partire da Settembre”. Per quanto riguarda la produzione, oltre al progressivo aumento del numero delle bottiglie che arriverà a 120.000 nel 2014, è importante sottolineare l’ampliamento della gamma delle etichette. Già il prossimo anno saranno infatti presentati un Rosato di Sagrantino e Merlot e un Sagrantino Passito, che andranno ad aggiungersi agli altri vini aziendali, mentre per il 2014 è previsto l’arrivo di un nuovo bianco. “Per quanto riguarda la prossima vendemmia, prevediamo di avere una quantità di prodotto abbastanza ridotta, date
le situazioni atmosferiche non particolarmente favorevoli, ma siamo certi che questo non inciderà sulla qualità e la struttura dei nostri vini”, termina l’enologo. Gli ottimi vini firmati Le Cimate possono essere sorseggiati direttamente nella grande sala degustazione con
vista sulle colline umbre, in abbinamento ai salumi ed agli ortaggi prodotti in azienda. •
A Montefalco, la famiglia Bartoloni porta avanti il suo progetto iniziato recentemente, nel nome della crescita, della qualità e del territorio umbro
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bbiamo già presentato la Cantina Le Cimate qualche mese fa, ma oggi è importante riprendere l’argomento, per parlare dei progetti futuri e delle previsioni per l’ormai prossima vendemmia. A elencarci i punti cardine del programma sono Paolo Bartoloni, proprietario e anima dell’azienda, l’enologo Maurilio Chioccia, il cantiniere Cesare Toja e l’agronomo Tiziano Maschio, che insieme lavorano ogni giorno per far crescere e migliorare la produzione vinicola dell’azienda. “Il nostro obiettivo principale è proteso alla massima qualità del prodotto. - dice Bartoloni - Per questo le nostre parole d’ordine sono la cura della vigna, le basse rese, la selezione manuale e le lavorazioni minime dei mosti con analisi settimanali, il tutto abbinato ad una tecnologia di canti-
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Vendemmia 2012 un fermento M
entre il mosto ancora fermenta, proviamo a tirare le somme di questa vendemmia 2012 che si è rivelata, in linea di massima, regolare dopo anni di notevole instabilità. A tenere in sospeso tutti è stato comunque il periodo di metà-fine agosto, determinante per un’uva dalle ottime prospettive. Fortunatamente le condizioni meteo si sono mantenute secche e prive di temporali, il che ha consentito una buona maturazione dei grappoli, solo leggermente anticipata,
A parlarcene Veneto Agricoltura. Che dispone di un ottimo strumento per prevedere questa e le annate a venire dell’ordine di una-due settimane nonostante la fioritura regolare. Si è iniziato attorno al 20 agosto con i bianchi e le basi spumanti, per proseguire col Prosecco a metà settembre e i rossi a fine mese. La raccolta è stata contrassegnata da rosee previsioni nonostante il generale calo di volume del 5%-10% rispetto al 2011, da ascrivere alla crisi
idrica, cui fortunatamente i vigneti hanno retto bene, anche se non dovunque, e che ha impedito a peronospora e oidio di proliferare, con conseguente buona situazione sanitaria. Danni nella zona di Padova, Rovigo e, in particolare, sui Colli Euganei dove la siccità ha causato perdite sino al 50% con rischio specialmente per il Moscato bianco. Invece, le
uve bianche che sono riuscite a resistere saranno connotate da una timbratura carica di aromi che ricordano la frutta tropicale matura, mentre le uve nere, avvantaggiate dalle piogge di inizio settembre, saranno orientate alla morbidezza con più tannici che alcolici. Così nel veronese dove la vendemmia, iniziata a fine agosto con le varietà precoci, Pinot Grigio e Chardonnay, si è rivelata buona sia qualitativamente che quantitativamente mentre un calo del 20%-30% si è registrato nel vicentino dove la qualità è garantita, grazie a uve
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Consorzio Tutela Vini Valpolicella: una cascata di novità
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Molte le novità che si respirano in Valpolicella assieme all’odore di mosto. Si inizia con l’approvazione dell’erga omnes nello statuto, votato all’unanimità nell’assemblea dei soci lo scorso 25 luglio, che chiama tutti coloro che utilizzano la denominazione a sostenere finanziariamente il lavoro di promozione, vigilanza e tutela affidato dal Mipaaf al Consorzio. Si prosegue con “Vendemmia Sicura 2012”, il programma di controlli che il Dipartimento dell’ICQRF (Ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressione frodi) ha messo in campo in Valpolicella, per verificare la coerenza tra uve e cantina, anche all’interno di ogni zona, in un’annata come la presente, quantitativamente difforme sul territorio. Infine, da gennaio 2013 si completerà il processo di telematizzazione delle procedure di registrazione e invio dei documenti di accompagnamento relativi all’export intracomunitario di vini, con progressiva eliminazione del cartaceo. Una vendemmia carica di novità.
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sanissime e in particolare per i vini rossi che saranno intensi e potenti. Veneto Orientale parimenti contraddistinto da grappoli spargoli che daranno vita a vini in linea con la generale minore gradazione zuccherina e minore acidità. Le previsioni di Veneto Agricoltura si sono dunque rivelate corrette, grazie anche all’innovativo sistema delle stime produttive vendemmiali, frutto di una collaborazione fra Veneto Agricoltura, Regione Veneto, CRA-VIT – il Centro di Ricerca per Viticoltura di Conegliano – e l’Università di Padova. Questo metodo si basa sui sistemi tradizionali, sulle voci di chi vive in vigna, tecnici, consorzi, cantine sociali, che, compilando un mo-
dulo online, possono far pervenire un feedback di quella che è la situazione locale, dal quadro climatico dei mesi precedenti, allo stato fito-sanitario alle previsioni qualiquantitative. I dati raccolti nel triveneto vengono poi elaborati e suddivisi per provincia e varietà di uve, potendo così determinare in modo accurato il peso medio del grappolo attraverso la stima del numero di acini per grappolo. Il documento riassuntivo viene infine presentato nella seconda conferenza del “Trittico Vitivinicolo”, un ciclo di tre incontri scaglionati durante l’anno, che consente di monitorare tutte le diverse fasi del prodotto vitivinicolo, dalla salute del vigneto, alla raccolta
Da Belluno a Padova, da Verona a Venezia, le impressioni sulla raccolta
dell’uva, al marketing. Si inizia a giugno a Conegliano con lo stato vegetativo e fito-sanitario, per proseguire a settembre a Legnaro con le previsioni vendemmiali e a inizio anno nuovo a Lonigo, dove vengono presentati i dati consuntivi dell’ultima vendemmia e analizzate le tendenze del mercato. È emerso così che nel 2011 il veneto ha prodotto 8,68 milioni di hl. di vino, di cui il 41,8% Doc e il 41,1% Igt, e che la quantità venduta all’estero è aumentata del 20% rispetto al 2010, mentre il valore è cresciuto del 14,8% per un fatturato di 1 331 milioni di euro.
L’incremento delle esportazioni è avvenuto, però, a discapito del prezzo di vendita, calato in media del 4,1%. Per quanto riguarda i mercati di destinazione, accanto agli importatori consolidati come Germania, Regno Unito e Stati Uniti, cresce la domanda di Cina, Ungheria e Russia e cresce anche la richiesta di vino spumante e sfuso. Dati importanti, perché relativi ad un settore trainante dell’economia veneta, e che, grazie al “Trittico Vitivinicolo”, consentono al produttore di capire come muoversi nel mare magnum del mercato globale. (i.g.)•
Famiglie dell’Amarone d’Arte Amarone 2012 ricco di profumi e colore
Il caldo di agosto non ha impaurito la Corvina della Valpolicella, lasciando presagire un ottimo Amarone, alla cui qualità e profumi contribuiranno non solo l’esclusivo micro clima collinare ma anche gli eventi atmosferici anomali che hanno segnato la scorsa primavera: il caldo iniziale di marzo, che ha anticipato i germogli sulle viti, seguito dal freddo e dalle piogge di aprile e maggio hanno favorito una selezione naturale in vigna, caratterizzata da grappoli piccoli
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e spargoli, ideali. L’associazione Famiglie dell’Amarone d’Arte (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini, Zenato) da oltre tre anni difende, promuove e valorizza l’eccellenza produttiva e culturale del vino simbolo della Valpolicella di Verona in tutto il mondo anche attraverso un manifesto identitario e una commercializzazione stabile negli ultimi due anni di circa 2,2 milioni di bottiglie di Amarone.
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“Carpanè” Scriani,
la Valpolicella in purezza L’azienda presenta il suo vessillo, ancora più prezioso nella nuova mise
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Carpanè” Scriani nasce solo nelle annate migliori, quando il sole e la pioggia hanno determinato una perfetta maturazione della Corvina, così da lasciar che i singoli acini trasfondano la vera essenza della Valpolicella. Questo vino da monovitigno, Corvina in purezza raccolta a mano grappolo a grappolo, viene fatto maturare un anno in barrique da 350 litri e poi altri dodici mesi in botti da 26 hl di rovere francese piegato a fuoco. Emergono così l’intenso rosso rubino, il profumo di fiori e frutti di bosco, le gradevoli sensazioni erbacee con sapori di spezie e mandorle amare ma anche le caratteristiche delle
diverse annate come l’elegantissimo 2006 e il 2008 carico. Adatto a carni strutturate e a piatti della tradizione veronese, “Carpanè” è anche un ottimo vino da fine pasto, un piacere per il palato e per gli occhi, grazie al nuovo elegante restyling, che la clientela privata e la ristorazione locale si affretta a riservarsi ancora prima che venga imbottigliato. Scriani conferma così la qualità della propria cantina dove potrete degustare in un suggestivo ambiente anche gli altri vini prodotti negli otto ettari di vigneto: il Valpolicella Classico e il Superiore, il Recioto, l’Amarone e, infine, il Ripasso. (i.g.) •
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Carpenè Scriani: Valpolicella in purity The winery presents its buttonhole labels in a new precious packaging
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AZIENDA AGRICOLA I SCRIANI Via Ponte Scrivan, 7 37022 Fumane (VR) Tel 045 6839251 Fax 0456801071 info@scriani.it - www.scriani.it
Scriani produces its Carpanè only in the best years, when sun and rain let Corvina to reach its perfect ripening and to express the true essence of Valpolicella. This mono-variety wine is the result of a careful manual harvest and of a one year ageing in 350 liters barrique, followed by other 12 months in 26 hl French oak barrels. Its characteristics are an intense ruby red color, a flowery and fruity perfume with pleasant herbaceous, spices and bitter almond aromas, and a peculiar elegance that stands out in the 2006 and 2008 years. Ideal with structured meat dishes and with the traditional cuisine of
Verona, Carpanè is also an excellent companion at the end of an important meal. It’s a pleasure for the palate but also for the eyes, due to its new packaging, and the most exclusive restaurants and private customers use to reserve their bottles of Carpanè even before it has been bottled. With this wine, Scriani confirms the quality of its production and invites its estimators to taste its labels in the suggestive environment of its winery: eight hectares of vineyards in the heart of Valpolicella that produce excellent wines such as Valpolicella Classico and Superiore, Recioto, Amarone and Ripasso.
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Alla scoperta del vitigno
Enantio francodipiede Exploring the Francodipiede L’Enantio Riserva dell’Azienda Agricola Roeno leading in Merano
Az. Agr. Roeno di Fugatti R. & C. Via Mama, 5 - 37020 Belluno Veronese (VR) Tel. +39 045 7230110 - Fax +39 045 7270863 info@cantinaroeno.com www.cantinaroeno.com
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e vi capita di trascorrere un week end nei dintorni di Verona, è d’obbligo una sosta all’Azienda Agricola Roeno, fondata oltre 50 anni fa da Rolando e Giuliana Fugatti, che, fin dall’inizio, avevano scommesso sulle potenzialità enologiche della Valdadige Trentina Veronese. Attualmente Roeno (acronimo di Rolando ed enos) è gestita dai tre figli della coppia, Roberta, Cristina e Giuseppe, che, oltre alla coltivazione della vite, si occupano anche di percorsi enoturistici (l’azienda, infatti, è anche agriturismo e locanda). Al Merano Wine Festival presentano un autentico gioiellino frutto del terroir di appartenenza: l’Enantio Riserva, un vitigno antichissimo che può essere definito “senza trucchi”. Il motivo è molto semplice: in questo caso non è stato utilizzato il classico stratagemma impiegato in Europa nei primi anni del ‘900 per debellare la fillossera, ovvero l’innesto della vite europea sulle radici
Non solo Enantio: occhio anche a Cristina, Vendemmia Tardiva 2008, che ha conquistato i “Tre Bicchieri” e il premio speciale “Vino dolce dell’anno” sulla Guida Vini d’Italia Gambero Rosso 2012
americane resistenti all’insetto (in pratica la parte della radice è vite americana sopra la quale, sempre con questo innesto, si “attacca” quella del Vecchio Continente). Per questo motivo, quindi, le viti dell’Enantio sono “francodipiede”, ovvero non innestate con la vite europea, grazie sopratutto alla presenza di silicio nei terreni della Valdadige tra Verona e Trento. In particolare, l’Enantio Riserva 2008 (edizione limitata) si distingue per le 2500 bottiglie numerate, 2000 da 0.75 litri e 500 magnum. Grande patrimonio non solo della viticoltura italiana ma anche
mondiale (le viti hanno compiuto i 100 anni di età), spicca sia per la bellissima tannicità, sia per le sue note speziate e fruttate. Chi desidera degustare i vini dell’Azienda Agricola Roeno può trovarli al Merano Wine Festival in programma dal 10 al 12 novembre 2012. • (m.m.)
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If you will spend a weekend in the Verona hinterland, you cannot miss the Azienda Agricola Roeno. Founded 50 years ago by Rolando and Giuliano Fugatti, the main strengths were, and actually still are, the ValdadigeTrentina Veronese’s oenological resources. Right now, Roeno (acronym of Rolando and enos) is run by the couple’s three sons: Roberta, Cristina and Giuseppe who continuously deal with the grapes grown and the oenotouristic tour (Roeno is both farm and inn at the same time). At the Merano Wine Festival, the proactive Fugatti sisters launched a masterpiece without “any trick and illusion”: the Enantio Riserva. The reasons is that it is no more used the classic technique against phylloxera applied in Europe at the beginning of the ‘900. Practically, the Us root will be “sticked” with the European one. That is why Enantio grapes are “francodipiede”, especially because of the strong presence of silicon in the Valdadige land between Verona and Trento. Markedly, Enantio Riserva 2008 (in limited edition) is available in 2500 bottles, 500 magnum and 2000 in 0.75 liters. Anyway, the ancient rows present such a special grape to us that has special spicy and fruity aroma. An occasion for tasting could be from the 10th to the 12nd November, at the Merano Wine Festival, where the Azienda Agricola Roeno’s wines will be present.
L’Enantio Riserva Terradeiforti Doc 2008 dell’Azienda Agricola Roeno protagonista a Merano Wine Festival
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Novità in casa
Monte Fasolo di Marta Mecatti
Fior d’Arancio Passito e Fior d’Arancio Spumante. La nuova Docg presentata con successo a Vinitaly 2012 interpretata dall’ Azienda padovana
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FATTORIA MONTE FASOLO Via Monte Fasolo, 2 35030 Cinto Euganeo (PD) Tel. 0429 634030 Fax 0429 634800 info@montefasolo.com www.montefasolo.com
onte Fasolo, azienda vinicola che rappresenta, da più di 30 anni, una realtà produttiva di altissimo livello ubicata nel cuore dei Colli Euganei, aggiunge alla sua già ricca collezione di Crus Solone, un Fior d’Arancio Passito, espressione di una “piccola isola tipologica” che non ha nulla da invidiare al “gemello” astigiano. Unico Moscato Giallo Veneto al 100% i cui sentori rievocano i fiori d’arancio e di zagara, Solone si distingue innanzitutto per gli originali processi di raccolta e di vinificazione. L’uva, la cui caratteristica principale risiede nel notevole quantitativo zuccherino, viene infatti vendemmiata utilizzando apposite cassette già predisposte e accuratamente forate per garantire una giusta areazione. Dopo un’attenta cura tra i filari, utilissima per evitare processi di deterioramento, i grappoli vengono deposti nelle singole cassette occupando un solo strato (vietata, quindi, la sovrapposizione). Dopo aver impilato i contenitori uno sopra l’altro,
vengono trasferiti in cantina, in un locale predisposto denominato “fruttaio”, dotato di pale di ventilazione e di deumidificatori che garantiscono una riduzione del contenuto acquoso pari al 50%. Infine, nel mese di gennaio, il Passito viene lavorato e matura in acciaio almeno 18 mesi a contatto con le fecce nobili. Il risultato di questo lungo processo è un vino liquoroso, che ricorda il Passito di Pantelleria, ottimo da solo oppure con biscotti secchi e formaggi erborinati. La “famiglia” dei Fior d’Arancio Monte Fasolo comprende anche uno spumante, dal perlage fine e dolcissimo e dalla bassissima gradazione (non si superano i 5-6° C, quindi va benissimo anche per i quasi astemi). Generalmente si abbina alla torta di compleanno, al panettone e alla colomba per le feste comandate, ma noi de “I Grandi Vini” lo riteniamo perfetto anche per l’happy hour come valida alternativa al Prosecco. In Francia, non a caso, per la sua versatilità di consumo, ha vinto il premio “Miglior Moscato del Mondo”. (m.m.) •
Fior d’Arancio Passito and Fior d’Arancio Spumante: the two new labels by Monte Fasolo The winery interprets with success the new Docg presented at Vinitaly 2012
Monte Fasolo is a high level winery that has been producing excellent wines for more than thirty years in the heart of Colli Euganei. This year the winery has enriched its range of Cru with a new label, Solone Fior d’Arancio Passito, the result of a peculiar grape variety that is able to stand comparison with its “twin” from Asti. This Passito is the only label made of 100% Moscato Giallo Veneto and its perfumes reminds orange and citrus blossoms. But Solone stands out first of all for its peculiar processing. After a careful work in the vineyards in order to avoid any possible worsening, the grapes are manually harvested and stored in small drilled boxes, that guarantee a perfect airing, forming a single layer. Then, the boxes are placed in a peculiar room of the cellar equipped with blades and dehumidifiers to reduce the water content of the grapes. Last, in January the grapes are processed and aged in steel for 18 months with the noble marc. The result is a liquor that reminds the famous Passito of Pantelleria, excellent as meditation wine or with dried confectionery and marbled cheese. The line Fior d’Arancio by Monte Fasolo includes also a sparkling wine with a fine and sweet perlage and a very low alcohol content (about 5-6°C). This wine is ideal with a birthday cake, but also with panettone (Christmas cake) or colomba (Easter cake). Anyway, we suggest to taste it as aperitif, an alternative to Prosecco. In fact, it has been awarded as Best Moscato of the World, due to its versatile character. •
Veneto Tinazzi, Italian style I Grandi Vini presents a preview of the new logo of the winery from Lazise
Tinazzi
Italians Inside In anteprima su I Grandi Vini il nuovo logo dell’azienda di Lazise
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ettembre 2012. È ufficiale lo startup della nuova comunicazione aziendale targata Tinazzi, realtà vitivinicola di Lazise che continua a sorprendere le platee internazionali con i suoi numerosi premi. La vocazione internazionale è infatti da sempre il fiore all’occhiello per l’azienda di Gian Andrea Tinazzi e dei suoi figli,
Giorgio e Francesca. La nuova veste comunicativa parte dal significativo payoff: “Italians Inside” (Italiani Dentro). Questo è quello che l’azienda si sente di trasmettere dal 1968: una forte appartenenza al territorio, alle tradizioni di questo paese, allo stile che contraddistingue il marchio italiano nel mondo. Il progetto comunicativo nasce
CASA VITIVINICOLA TINAZZI Via delle Torbiere, 13 37017 Lazise (Vr) Tel. 045 6470697 Fax 045 647117 info@tinazzi.it www.tinazzi.it
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dall’esigenza di rendere palese quello che finora era scontato: una grande qualità di base dei vini, una visione del mercato e una conoscenza approfondita di quelle che sono le esigenze di mercato di paesi come Svizzera, Germania, Russia e Inghilterra. Il nuovo marchio, presentato qui in anteprima, è il primo step di un percorso entusiasmante che porterà Tinazzi a rinnovare completamente la sua immagine istituzionale entro il 2013, dai supporti di vendita al web, dalle pagine pubblicitarie ai social media. Una bottiglia mosaico campeggia sul nuovo lettering a testimonianza delle molteplici varietà di vini prodotti dalla cantina e della grande capacità di diversificare le attività aziendali. Tinazzi è vino, ma ha l’ambizione di essere apprezzato in tutti gli ambiti dell’essere “italiani dentro”, ogni apparizione mediatica darà lo spunto per raccontare un aspetto dell’italianità: il vino, la cucina, l’arte, la moda, il cinema; sarà un modo per farsi conoscere con pizzico di simpatia e patriottismo. •
September 2012. Tinazzi presents its new promotion campaign. The winery from Lazise surprises again the international oenological survey with its many acknowledgments. The international view has always been a source of pride for Gian Andrea Tinazzi and his children, Giorgio and Francesca. The new image of the winery starts from the pay-off “Italians Inside”. That’s what the winery has been communicating since 1968: a close bond with its territory, its traditions, and the Italian style in the world. This promoting project aims to show what has been always taken for granted: a high quality production, a vision of the market and a deep knowledge of the foreign markets demand, such as Switzerland, Germany, Russia and UK. The new promoting brand, here presented in a preview, is the first step of an exciting path that will lead the winery to renew its image in 2013, from the web pages to the sales area. A mosaic bottle is the symbol of the new lettering, an image of the variegated production of Tinazzi and of its capacity to diversify its business. In fact, Tinazzi means wine but also Italian style and the new promoting campaign will bet on the peculiarities of Italy: wine, food, art, fashion, cinema… a way to promote our country in the world.
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( SCELTI PER VOI ) sorrentino vini 76
Sorrentino Vini
Liedholm 77 CAVO VALENTINO
DòRè Lacryma Christi del Vesuvio Spumante Doc
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ARUNDA78 ROTTENSTEINER78 KELLEREI KALTERN 79 CANTINA VALLE ISARCO 79 Vio Giobatta 80
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Farneto del Principe 80 Cantine Santa Rita 81 Cantina Li Seddi 81 Giuseppe Lecis 82 tema 82 PASSOCANNONE 83 poggio degli ulivi 83 Tenuta Dello Scompiglio 84 cantina le cimate 84 la source 85 Cantine san giorgio 85
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I SCRIANI 86 Casa Vitivinicola Tinazzi 86 monte fasolo 87 sparici landini 87 tedeschi 88 roeno 88
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Renato Keber 89 Cantina Valerio 89
Zona di produzione: Vesuvio – Boscotrecase Uvaggio: 80% Coda di Volpe – 20% Falanghina Altitudine: 500 m s.l.m. Sistema di allevamento: guyot Periodo di vendemmia: seconda metà di settembre Maturazione: in acciaio, presa di spuma in autoclave per 5 mesi Affinamento: in bottiglia 60 giorni Colore: giallo paglierino con riflessi verdognoli Olfatto: intenso, ampio, fine, complesso e consistente. Offre sentori fruttati con spiccate note di pera e mela verde Gusto: corposo, piacevole ed elegante, secco e persistente. Equilibrato e armonico per le sensazioni di freschezza e di sapidità in equilibrio con quelle di morbidezza Temperatura di servizio: 10°C Gradazione alcolica: 12 % vol. Abbinamenti consigliati: antipasti e primi a base di frutti di mare e pesce, frittura di pesce, salumi e formaggi freschi
Production area: Vesuvio – Boscotrecase Grape variety: 80% Coda di Volpe – 20% Falanghina Altitude: 500 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: third ten days of September Wine making: in steel, foaming in vats for 5 months Refining: 60 days in bottle Colour: straw yellow with greenish reflexes Bouquet: intense, ample, fine, complex and consistent. Fruity perfumes with pear and green apple inklings Taste: full-bodied, pleasant, elegant, dry and persistent, well-balanced and harmonic, fresh and sapid inklings well-balanced with softness Serving temperature: 10° C - Alcohol: 12% by vol. Best with: appetizers, first courses based on seafood and fish, fried fish, salami, fresh cheese AZIENDA VINICOLA SORRENTINO Via Casciello, 5 - 80042 Boscotrecase (Na) - Tel./Fax 081 8584963 info@sorrentinovini.com - www.sorrentinovini.com
( SCELTI PER VOI ) Liedholm
CAVO VALENTINO
Grignolino del Monferrato Casalese Doc
Valentino Colli Tortonesi Doc Rosso
2011
®
2010 Zona di produzione: Colli Tortonesi (AL) Uvaggio: 90% Cabernet Sauvignon Altitudine: 250 m s.l.m. Sistema di allevamento: guyot Periodo di vendemmia: settembre Vinificazione: con pigiadiraspatrice con vasche a temperatura controllata Affinamento: in barrique per circa 12 mesi Colore: rosso vivo Olfatto: profumo erbaceo Gusto: carico speziato Temperatura di servizio: 22°C Gradazione alcolica: 13,5% vol. Abbinamenti consigliati: piatti a base di stufati, brasati, cacciagione, formaggi stagionati e anche da bersi a fine pasto “con lieto conversare”
Production area: Monferrato Casalese (AL) Grape variety: 100% Grignolino Altitude: 220 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: first week of September Wine making: traditional Refining: in steel Colour: ruby red Bouquet: spicy with black pepper aromas Taste: lightly tannic, red wild berries inklings Serving temperature: 14-18° C Alcohol: 13.5% by vol. Best with: salami, fish soups, fat fishes like salmon and eel, white meat, like chicken and rabbit
Production area: Colli Tortonesi (AL) Grape variety: 90% Cabernet Sauvignon Altitude: 250 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: September Wine making: in vats at controlled temperature Refining: 12 months in barrique Colour: bright red Bouquet: herbaceous perfumes Taste: sharp and spicy Serving temperature: 22° C Alcohol: 13.5% by vol. Best with: stewed meat, game, seasoned cheese. Ideal also at the end of a meal as conversation wine
Liedholm Nils di Liedholm Carlo e Paolo Erik S.S. Villa Boemia, 4 - 15040 Cuccaro Monferrato (AL) - Tel. 0131 771916 Fax 0131 771090 - c.liedholm@liedholm.com - www.liedholm.com
AZIENDA AGRICOLA DEL CERABINO DI CAVO MARCO Strada Cascinetta, 8 - 15057 Tortona (AL) - Tel. + 39 0131 866395 Fax + 39 0131 890253 - info@cavovalentino.it - www.cavovalentino.it
I Grandi Vini I Grandi Vini
Zona di produzione: Monferrato Casalese (AL) Uvaggio: 100% Grignolino Altitudine: 220 m s.l.m. Sistema di allevamento: Guyot Periodo di vendemmia: prima settimana di settembre Vinificazione: tradizionale Affinamento: acciaio Colore: rosso rubino Olfatto: speziato con sentori di pepe nero Gusto: leggermente tannico, frutti di bosco rossi Temperatura di servizio: dai 14°C ai 18°C Gradazione alcolica: 13,5% vol. Abbinamenti consigliati: salumi, zuppe di pesce, pesci grassi come salmone e anguilla, carni bianche come pollo e coniglio
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( SCELTI PER VOI ) ARUNDA Cuvee Marianna Alto Adige Talento Doc
I Grandi ViniVini I Grandi
2011
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ROTTENSTEINER Lagrein Grieser Riserva Select
2009
Zona di produzione: Terlano Salorno Uvaggio: Chardonnay 80 %, Pinot Nero 20 % Altitudine: 300-600 m s.l.m. Sistema di allevamento: pergola filare Periodo di vendemmia: prima decade di settembre Maturazione: in vasche di acciaio inox Affinamento: lo chardonnay affina in barrique Colore: giallo paglierino con riflessi verdognoli Olfatto: sfumature di vaniglia e frutta esotica Gusto: ben bilanciato fra corpo e acidità con un finale gradevole Temperatura di servizio: 8-10°C Gradazione alcolica: 13% vol. Abbinamenti consigliati: ottimo con il pesce
Zona di produzione: Bolzano Uvaggio: Lagrein 100% Altitudine: 260 m s.l.m. Sistema di allevamento: pergola Periodo di vendemmia: inizio ottobre Vinificazione: in vasche di acciaio a temperatura controllata Affinamento: 12 mesi in barrique e 6 mesi in bottiglia Colore: rosso rubino scuro Olfatto: viola, ciliegia, spezie dolci come la vaniglia e il cioccolato Gusto: pieno, tannino vellutato, persistente, con un lungo retrogusto di cioccolato Temperatura di servizio: 18-20°C Gradazione alcolica: 13 % Abbinamenti consigliati: in particolare carni rosse e selvaggina
Production area: Terlano Salorno Grape variety: Chardonnay 80 %, Pinot Nero 20 % Altitude: 300-600 m a.s.l. Training system: pergola, row Harvest period: first ten days of September Wine making: in stainless steel vats Refining: Chardonnay in barrique Colour: straw yellow with greenish reflexes Bouquet: vanilla and exotic fruits perfumes Taste: well-balanced body and acidity, pleasant ending Serving temperature: 8-10° C Alcohol: 13% by vol. Best with: excellent with fish
Production area: Bolzano Grape variety: 100% Lagrein Altitude: 260 m a.s.l. Training system: pergola Harvest period: beginning of October Wine making: in stainless steel vats at controlled temperature Refining: 12 months in barrique and 6 months in bottle Colour: dark ruby red Bouquet: violet, cherry, sweet spices like vanilla and chocolate Taste: full-bodied, velvety tannins, persistent, long chocolate aftertaste Serving temperature: 18-20° C Alcohol: 13% by vol. Best with: red meat and game
ARUNDA SNC Via Prof. Josefschwarz n. 18 - 39010 Meltina (BZ) Tel. 0471 668033 Fax0471 668229 info@arundavivaldi.it - www.arundavivaldi.it
CANTINA VINI ROTTENSTEINER HANS S.R.L Via Sarentino 1/A - 39100 Bolzano - Tel. 0471 282015 Fax 0471 407154 - info@rottensteiner-weine.com - www.rottensteiner-weine.com
( SCELTI PER VOI ) KELLEREI KALTERN Pfarrhof Lago di Caldaro Scelto classico superiore Doc
2011
CANTINA VALLE ISARCO SylvanerAristos Alto Adige Valle Isarco Doc
2011 Zona di produzione: Chiusa, Velturno Uvaggio: 100% Sylvaner Altitudine: 550 m s.l.m. Sistema di allevamento: Guyot Periodo di vendemmia: inizio ottobre Maturazione: vinificazione in vasche di acciaio inox Affinamento: 5 mesi in botti di legno di acacia Colore: da giallo verdognolo a giallo chiaro Olfatto: fruttato con sentore di pesca e di mela verde Gusto: secco, robusto, persistente, fresco Temperatura di servizio: 10-12°C Gradazione alcolica: 14 % vol. Abbinamenti consigliati: antipasti, tutti i piatti di pesce, asparagi, carni bianche, ideale anche come aperitivo
Production area: Pfarrhof Grape variety: Schiava 95%, Lagrein 5% Altitude: 240 m a.s.l. Training system: traditional pergola Harvest period: end of September Wine making: fermentation in red, maceration on the marc for 10 days at 25°C, malolactic fermentation and ageing on the fine marc for 6 months Refining: 5 months in big wood barrels and 2 months in bottle Colour: bright ruby red Bouquet: cherry, raspberry and strawberry fruity perfumes, light almond inklings Taste: full-bodied, sapid, soft tannins give to the wine roundness and persistence, fruity ending Serving temperature: 14-16° C - Alcohol: 13% by vol. Best with: speck, salami, white meat, fresh cheese. Ideal also as meditation wine
Production area: Chiusa, Velturno Grape variety: 100% Sylvaner Altitude: 550 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: beginning of October Wine making: in steel vats Refining: 5 months in acacia wood barrels Colour: from yellow-greenish to pale yellow Bouquet: fruity with peach and green apple perfumes Taste: dry, strong, persistent and fresh Serving temperature: 10-12° C Alcohol: 14% by vol. Best with: appetizers, fish dishes, asparagus, white meat, ideal also as aperitif
KELLEREI KALTERN - CALDARO Via Cantine 12 - 39052 Caldaro (BZ) Tel. 0471 963149 Fax 0471 964454 info@kellereikaltern.com - www.kellereikaltern.com
CANTINA VALLE ISARCO Via Coste n. 50 - 39043 Chiusa (BZ) - Tel. 0472 847553 - Fax 0472 847521 info@cantinavalleisarco.it - www.cantinavalleisarco.it
I Grandi Vini I Grandi Vini
Zona di produzione: Pfarrhof Uvaggio: Schiava 95%, Lagrein 5% Altitudine: 240 m. s.l.m. Sistema di allevamento: pergola tradizionale Periodo di vendemmia: fine settembre Maturazione: fermentazione in rosso con macerazione sulle bucce di 10 giorni a 25°C, fermentazione malolattica e maturazione sulle fecce fini per 6 mesi Affinamento: 5 mesi in botti di legno grandi, 2 mesi in bottiglia Colore: rosso rubino brillante Olfatto: fruttato con aromi di ciliegia, lampone e fragola, leggeri sentori di mandorla Gusto: pieno e sapido, tannini morbidi danno al vino rotondità e persistenza, finale fruttato Temperatura di servizio: 14-16°C Gradazione alcolica: 13% vol. Abbinamenti consigliati: si accompagna bene a speck e affettati, ma anche a carni bianche e formaggi freschi. Vino anche da fuori pasto
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( SCELTI PER VOI ) Vio Giobatta Bon in da bon Pigato Doc
I Grandi ViniVini I Grandi
2011
80
Farneto del Principe Ricupo Igt Calabria
2009
Zona di produzione: Reg. Marixe – Bastia d’Albenga Uvaggio: 100% Pigato Altitudine: 100 m s.l.m. Sistema di allevamento: a filare – potatura cordone speronato Periodo di vendemmia: fine ottobre Maturazione: 6 mesi Affinamento: 2 mesi in bottiglia Colore: giallo paglierino carico Olfatto: ampio con sentori aromatici e mandorlati Gusto: secco, intenso, persistente, con richiami ai profumi aromatici Temperatura di servizio: 13-14° C stappando al momento Gradazione alcolica: 13,5 % vol. Abbinamenti consigliati: primi ai frutti di mare, pesce al sale, zuppa di pesce
Zona di produzione: provincia di Cosenza Uvaggio: 65% Magliocco, 15% Guarnaccia, 20% Lacrima Altitudine: 350 m s.l.m. Sistema di allevamento: a spalliera Periodo di vendemmia: ottobre Maturazione: vinificazione in acciaio, maturazione in rovere francese 18+12 Affinamento: in bottiglia 6-18 mesi Colore: rosso intenso Olfatto: intenso, fruttato con sentori speziati Gusto: tessitura suadente con trama tannica fitta di grande pregio Temperatura di servizio: 18-20°C Gradazione alcolica: 14% vol. Abbinamenti consigliati: carne di grande importanza, formaggi stagionati. Ottimo come vino da conversazione.
Production area: Reg. Marixe – Bastia d’Albenga Grape variety: 100% Pigato Altitude: 100 m a.s.l. Training system: row, spurred cordon Harvest period: end of October Ageing: 6 months
Production area: Province of Cosenza Grape Variety: 65% Magliocco, 15% Guarnaccia, 20% Lacrima Altitude: 350 m a.s.l. Training system: espalier Harvest period: October Wine making: in steel Refining: 6-18 months in bottle Colour: intense red Bouquet: intense, fruity and spicy perfumes Taste: inviting flavor with a dense tannic structure Serving temperature: 18-20°C Alcohol: 14% vol. Best with: structured meat dishes, seasoned cheese. Excellent also for chatting
Refining: 2 months in bottle Colour: bright straw yellow Bouquet: ample, with almond aromas Taste: dry, intense, persistent with aromatic inklings that reminds the bouquet Serving temperature: 13-14° C Alcohol: 13.5% by vol. Best with: seafood first courses, fish, fish soup AZIENDA AGRICOLA BIOLOGICA VIO GIOBATTA Via Crociata, 24 - 17031 Bastia D’Albenga (Sv) - Tel. 0182 21856 Fax 0182 20538 - giobatta.vio@alice.it - www.biovio.it
AZIENDA AGRICOLA FARNETO DEL PRINCIPE C.da Corvo, 113 - 87042 Altomonte (Cs) - Tel./Fax 0981 946208 info@farnetodelprincipe.it - www.farnetodelprincipe.it
( SCELTI PER VOI ) Cantine Santa Rita
Cantina Li Seddi
Marà Vermentino di Sardegna Doc
Li Pastini Vermentino di Gallura Superiore Docg
2011
2011 Zona di produzione: Badesi (OT) - Zona S.I.C. Uvaggio: Vermentino 100% Altitudine: 5m s.l.m. Sistema di allevamento: Piede Franco - Alberello Periodo di vendemmia: fine settembre Vinificazione: vinificazione in bianco con cisterne d’acciaio a temperatura controllata Affinamento: periodo di riposo ed ulteriore affinamento in bottiglia Colore: giallo paglierino con riflessi verdognoli Olfatto: ricco di profumi ed aromi tipici del ginepro e della macchia mediterranea Gusto:delicatamente aromatico con caratteristico retrogusto amarognolo Temperatura di servizio:12°C Gradazione alcolica: 15,5% Abbinamenti consigliati: antipasti e primi piatti a base di pesce, secondi di pesce alla griglia, formaggi stagionati come il pecorino sardo
Production area: Coghinas valley Grape variety: 100% Vermentino Altitude: 10-50 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: third ten days of September Wine making: in white Refining: in stainless steel Colour: straw yellow Bouquet: hawthorn, ripe fruit and juniper perfumes Taste: sapid,full-bodied, warm, persistent Serving temperature: 10-12° C Alcohol: 15.5% by vol. Best with: shellfish, grilled fish, white meat
Production area: Badesi (OT) - S.I.C. area Grape variety: 100% Vermentino Altitude: 5 m a.s.l. Training system: Piede Franco – small tree Harvest period: end of September Wine making: vinification in white in stainless steel vats at controlled temperature Refining: in bottle, after a period of rest Colour: straw yellow with greenish reflexes Bouquet: rich of typical perfumes and aromas of maquis Taste: delicate aromatic, typical bitterish aftertaste Serving temperature: 12° C Alcohol: 15.5% by vol. Best with: appetizers, first dishes based on fish, grilled fish, seasoned cheese like pecorino
Cantine Santa Rita Azienda vitivinicola La Marina Golfo dell’Asinara Srl Via Tempio, s.n.c. - 07039 Valledoria (SS) - Tel. 079 584284 - Fax 079 584284 cantinesantarita@tiscali.it - www.cantinesantarita.it
Cantina Li Seddi Via Mare, 29 - 07030 Badesi (OT) - Tel. 079 683052 - Fax 079683247 amministrazione@cantinaliseddi.it - www.cantinaliseddi.it
I Grandi Vini I Grandi Vini
Zona di produzione: bassa valle del fiume Coghinas Uvaggio: Vermentino 100% Altitudine: 10 - 50 m s.l.m. Sistema di allevamento: guyot Periodo di vendemmia: terza decade di settembre Vinificazione: in bianco Affinamento: acciaio inox Colore: giallo paglierino Olfatto: note di biancospino, frutta matura, note piacevoli di bacche di ginepro Gusto: sapido, pieno e caldo, di grande persistenza Temperatura di servizio: 10 -12° C Gradazione alcolica: 15,5% vol Abbinamenti consigliati: crostacei, grigliate di pesce e carni bianche
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( SCELTI PER VOI ) Giuseppe Lecis Sole Minoi Cannonau di Sardegna Doc
I Grandi ViniVini I Grandi
2010
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TEMA Silbanis Vermentino di Sardegna Doc
2011
Zona di produzione: Soleminis (CA) Uvaggio: Cannonau 100% Altitudine: 350 m s.l.m. Sistema di allevamento: cordone speronato Periodo di vendemmia: prima quindicina di ottobre Vinificazione: macerazione per 10/15 giorni in acciaio, passaggio in cemento, barrique per un paio di mesi, poi di nuovo cemento Affinamento: in bottiglia Colore: rosso rubino carico con riflessi violacei Olfatto: profumo fruttato che ricorda la frutta matura e la confettura di frutti rossi Gusto: sapore deciso, alcolico, vinoso, rotondo con evidente percezione del tannino, elevata acidità che regala un’equilibrata freschezza. Retrogusto duraturo ma non invadente Temperatura di servizio: 15 - 16°C Gradazione alcolica: 14% vol Abbinamenti consigliati: arrosti decisi, cacciagione, formaggi stagionati e leggermente piccanti
Zona di produzione: Santa Caterina di Pittinuri – Cuglieri (OR) Uvaggio: Vermentino di Sardegna 100% Altitudine: 40 m s.l.m. Sistema di allevamento: a guyot Periodo di vendemmia: metà settembre Vinificazione: fermentazione a temperatura controllata (18-20°C) con lieviti selezionati e parziale fermentazione malolattica Colore: giallo paglierino brillante Olfatto: bouquet lungo che ricorda i fiori della macchia mediterranea, di particolare finezza Gusto: ampio, vellutato con retrogusto lungo e avvolgente Temperatura di servizio: 4 - 5°C Gradazione alcolica: 13,5% vol Abbinamenti consigliati: ideale come aperitivo, e perfetto con la cucina di mare, i formaggi non stagionati, fino ai dolci al cucchiaio e la frutta
Production area: Soleminis (CA) Grape variety: 100% Cannonau Altitude: 350 m a.s.l. Training system: spurred cordon Harvest period: first 15 days of October Wine making: 10-15 days of maceration in steel, passage in cement vats, then 2 months in barrique and other passage in cement Refining: in bottle Colour: bright ruby red with purple reflexes Bouquet: fruity perfume, ripe fruit and red fruit marmalade Taste: sharp, winy, alcoholic, with evident tannins and high acidity that give it a well-balanced freshness, persistent but not pervading aftertaste Serving temperature: 15-16° C Alcohol: 14% by vol. Best with: roast meat, game, seasoned and spicy cheese
Production area: Santa Caterina di Pittinuri – Cuglieri (OR) Grape variety: 100% Vermentino di Sardegna Altitude: 40 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: mid September Wine making: fermentation at controlled temperature (18-20°C) with selected yearns and partial malolactic fermentation Colour: bright straw yellow Bouquet: long, with Mediterranean maquis flowers, particularly fine Taste: ample, velvety, with long and enveloping aftertaste Serving temperature: 4-5° C Alcohol: 13.5% by vol. Best with: ideal as aperitif, with typical seaside cuisine, not too seasoned cheese, creams and fruits
Azienda Agricola Lecis Giuseppe Via Dolia, 6 - 09040 Soleminis (CA) - Tel./Fax 070 749060 agrilecis@tiscali.it
Azienda Agricola TEMA Srl Podere n. 1 ex Etfas di Santa Caterina di Pittinuri 09073 Cuglieri (OR) - Tel. 3474662990 - Fax 0785 851696 temagricola@libero.it - www.caponieddu.it
( SCELTI PER VOI ) PASSOCANNONE
Poggio degli Ulivi
Passocannone Igt
Poggio degli Ulivi Brunello di Montalcino Docg
2010
2004 Zona di produzione: zona sud-ovest di Montalcino (SI), che gode di un ottimo microclima e di una massima esposizione al sole durante tutto il giorno Uvaggio: Sangiovese Grosso Altitudine: 330 m s.l.m. Sistema di allevamento: cordone speronato con basse cariche di gemme; le operazioni colturali sulla pianta vengono effettuate manualmente Periodo di vendemmia: fine settembre Maturazione: in vasche di acciaio di ridotta capacità per 23 – 25 giorni Affinamento: 3 anni in botti di rovere da 25 hl e circa un anno in bottiglia Colore: rosso rubino intenso con riflessi aranciati Olfatto: fruttato e intenso Gusto: armonioso e vellutato Temperatura di servizio: 18° - 20°C Gradazione alcolica: 14,5 vol. Abbinamenti consigliati: carni arrostite, cacciagione, formaggi stagionati
Production area: Etna Nord, Passopisciaro (CT), Contrada Passocannone Grape variety: 100% : Nerello Mascalese, Doc certified variety Altitude: 700 m a.s.l. Training system: low rows (35 cm) spurred cordon and guyot Harvest period: October 10th -15th Wine making: in steel Refining: cold refrigeration (-4°C) before bottling Colour: intense ruby red Bouquet: flowery perfumes, rosemary and eucalypt aromas Taste: delicate Serving temperature: 18° C - Alcohol: 13.5-14% by vol. Best with: spicy appetizers, Parma ham, Auricchio cheese, Sicilian pecorino cheese, sour black olives, roast, grilled or stewed meat, codfish, fish soups, grilled fish Recommended to wine collectors
Production area: south-west of Montalcino (SI) Grape variety: Sangiovese Grosso Altitude: 3300 m a.s.l. Training system: spurred cordon with few gems per vine; exclusively manual intervention on the vines Harvest period: end of September Ageing: 23-25 days in small steel vats Refining: 3 years in 25hl oak barrels and 1 year more in bottle Colour: intense ruby red with orange reflexes Bouquet: fruity and intense Taste: harmonic and velvety Serving temperature: 18-20° C Alcohol: 14.5% by vol. Best with: roast meat, game, seasoned cheese
PASSOCANNONE Via Nazionale, 2 – Strada Statale 120 dell’Etna e delle Madonie km 193,5 95012 Passopisciaro (CT) - Sede legale: Piazza Giolitti, 6 - 20133 MILANO Tel. 329 0299014; 335 6476635 Fax 02 93664525 passocannonesrl@yahoo.it - www.passocannone.it
Azienda Aricola Poggio degli Ulivi s.s. Via Spagni, 37 - 53024 Montalcino (SI) - Tel./Fax 0577 331524 Cel. 347 7908924 - poggiodegliulivi@gmail.com - www.tenutapoggiodegliulivi.it
I Grandi Vini I Grandi Vini
Zona di produzione: Etna Nord, Passopisciaro (CT), Contrada Passocannone Uvaggio: 100% Nerello Mascalese autoctono, vigneto certificato Doc Altitudine: 700 m. s.l.m. - Sistema di allevamento: coltivazione a filare di viti basse (35 cm), cordone speronato e Guyot Periodo di vendemmia: dal 10 al 15 Ottobre Vinificazione: in acciaio Affinamento: sistema di refrigerazione a freddo a - 4°C prima dell’imbottigliamento nella nostra cantina ristrutturata nel 2011 Colore: rosso rubino intenso Olfatto: profumi di fiori autunnali, di eucalipto e di rosmarino Gusto: delicato Temperatura di servizio: 18°C - Gradazione alcolica: 13,5-14% vol. Abbinamenti consigliati per le degustazioni: antipasti speziati e piccanti, prosciutto di Parma, Auricchio, pecorino pepato siciliano, olive nere amare, olive schiacciate etc. Pasti abbinabili: carni arrosto, alla griglia e in umido, stoccafisso alla messinese, zuppe di pesce, grigliate di pesce. Particolarmente raccomandato ai collezionisti di vino.
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( SCELTI PER VOI ) Tenuta Dello Scompiglio Lavandaia Madre Igt Toscana Rosso
I Grandi ViniVini I Grandi
2009
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Cantina Le Cimate Montefalco Sagrantino Docg
2008
Zona di produzione: località Vorno, Comune di Capannori (LU) Uvaggio: Prevalenza Sangiovese, Canaiolo e Colorino Altitudine: 80 m s.l.m. Sistema di allevamento: guyot Periodo di vendemmia: seconda settimana di ottobre Vinificazione: 18 mesi, di cui 12 mesi in barriques di rovere francese Affinamento: in bottiglia per 6 mesi Colore: rosso rubino intenso Olfatto: esprime la fragranza prorompente della marasca matura, con sentori di ribes nero e una leggera confettura di mora, appena si fa presente il delicato legno, piacevole e amalgamato nella frutta rossa Gusto: entra avvolgente, con una ottima concentrazione fusa fra uva, vino e legno che dà un equilibrio molto interessante Temperatura di servizio: 18° C Gradazione alcolica: 13,5 % vol Abbinamenti consigliati: carni rosse, formaggi ben stagionati
Zona di produzione: Montefalco Uvaggio: Sagrantino Altitudine: 360 m s.l.m. Sistema di allevamento: cordone speronato Periodo di vendemmia: prima settimana di ottobre Vinificazione: dopo la diraspa-pigiatura, il vino viene fatto macerare sulle bucce per 20 gg con tre rimontaggi al giorno. Fatta la chiarifica e la filtrazione viene imbottigliato Affinamento: 36 mesi di cui 12 in barriques, 4 in botte grande e 8 in bottiglia Colore: colore fitto, di buona luminosità Olfatto: particolarmente ricco di note fruttate che richiamano confettura di ribes nero, liquirizia ed erbe officinali Gusto: strutturato, avvolgente, di lunga persistenza Temperatura di servizio: 15-17°C Gradazione alcolica: 15,5 % vol. Abbinamenti consigliati: cacciagione, stufati, lepre in salmì e carne di cervo
Production area: Vorno, municipality of Capannori (LU) Grape variety: Sangiovese, Canaiolo e Colorino Altitude: 80 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: second week of October Wine making: 18 months, 12 of which in French oak barrique Refining: 6 months in bottle Colour: intense ruby red Bouquet: ripe morel cherry, with black currant, light blackberry marmalade, delicate wood inkling, pleasant and well-balanced with red fruits Taste: enveloping, excellent concentration of grape, wine and wood that create an interesting balance Serving temperature: 18° C Alcohol: 13.5% by vol. Best with: red meat, seasoned cheese
Production area: Montefalco Grape variety: 100% Sagrantino Altitude: 360 m a.s.l. Training system: spurred cordon Harvest period: first week of October Wine making: destemming, maceration on the marc for 20 days with three pump-over per day. Clarification, filtering and bottling Refining: 36 months, 12 in barrique, 4 in big barrels and 8 in bottles Colour: thick and bright Bouquet: rich of flowery perfumes that reminds blackcurrant marmalade, liquorice and medical herbs Taste: enveloping, structured, persistent Serving temperature: 15-17° C Alcohol: 15.5% by vol. Best with: game, stewed meat, jugged hare and venison
Tenuta Dello Scompiglio Via di Vorno, 67 - 55012, loc. Vorno, Capannori (LU) - Tel. 0583971438 Fax 0583971661 - debora@delloscompiglio.org - www.delloscompiglio.org
CANTINA LE CIMATE Loc. Cecapecore, 41 - 06036 Montefalco (Pg) - Tel. 0742 290136 info@lecimate.it - www.lecimate.it
( SCELTI PER VOI ) LA SOURCE
Cantine San Giorgio
Petite Arvine Doc
Diodoro Primitivo di Manduria Dop
2010
2008 Zona di produzione: Manduria Uvaggio: Primitivo di Manduria 100% Altitudine: 200 m s.l.m. Sistema di allevamento: guyot Periodo di vendemmia: fine agosto – inizio settembre Vinificazione: pigiatura soffice con diraspatura delle uve. Temperatura di fermentazione 22/26°C, macerazione di 8 – 12 giorni Affinamento: in bottiglia Colore: rubino brillante Olfatto: frutti di rovo e aromi speziati Gusto: pieno, armonico Temperatura di servizio: 18°C Gradazione alcolica: 15% vol. Abbinamenti consigliati: piatti saporiti, formaggi stagionati, primi piatti a base di carne
Production area: Saint-Pierre (AO) Grape variety: Petite Arvine 100% Altitude: 700-750 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: second ten days of October Wine making: soft pressing, cold static decanting, alcoholic fermentation in stainless steel vats at controlled temperature (18°C) Refining: some months on the marc before filtering and bottling Colour: gold yellow with greenish reflexes Bouquet: white flowers and apple perfumes Taste: dry, soft, well-structured Serving temperature: 16° C Alcohol: 12.5% by vol. Best with: appetizers, light first courses, salami, cheese
Production area: Manduria Grape variety: Primitivo di Manduria 100% Altitude: 200 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: end of August – beginning of September Wine making: soft pressing, destemming, 8-12 maceration, fermentation at controlled temperature (22-26°C) Refining: in bottle Colour: bright ruby red Bouquet: wild small fruits and spicy aromas Taste: full and harmonic Serving temperature: 18° C Alcohol: 15% by vol. Best with: savoury dishes, seasoned cheese, first dishes based on meat
La Source sas Loc. Bussan Dessous, 1 - 11010 Saint-Pierre (AO) - Tel. 0165 904038 Fax 0165 909918 www.lasource.it - info@lasource.it
CANTINE SAN GIORGIO S.S. 7 Appia – Loc. Serro - 74027 San Giorgio Jonico (TA) - Tel. 099 5924445 Fax 099 5910368 - info@cantinesangiorgio.it - www.cantinesangiorgio.it
I Grandi Vini I Grandi Vini
Zona di produzione: Saint-Pierre (AO) Uvaggio: Petite Arvine 100% Altitudine:700-750 mt. s.l.m. Sistema di allevamento: guyot Periodo di vendemmia: seconda decade di Ottobre Vinificazione: l’uva arriva in cantina raccolta in cassette, integra; si procede con una pressatura soffice seguita da decantazione statica a freddo. La fermentazione alcolica è condotta a 18°C in recipienti di acciaio. Affinamento: il vino viene agitato sulle fecce fini per qualche mese prima di essere filtrato e preparato per l’imbottigliamento. Colore: giallo dorato con riflessi verdolini, molto fini Olfatto: sentori di fiori bianchi e mela Gusto: secco, morbido e di buona struttura Temperatura di servizio: 16°C Gradazione alcolica: 12.5 % Abbinamenti consigliati: antipasti, primi leggeri, insaccati, formaggi
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( SCELTI PER VOI ) I SCRIANI Carpanè Igt Veronese
I Grandi ViniVini I Grandi
2008
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Casa Vitivinicola Tinazzi Monterè Valpolicella Doc Superiore Ripasso
2010
Zona di produzione: Valpolicella Classica Uvaggio: Corvina 100% Altitudine: 400 m s.l.m. Sistema di allevamento: pergola veronese Periodo di vendemmia: metà ottobre, raccolta manuale Vinificazione: dopo un periodo di surmaturazione naturale in fruttaio di circa 30 giorni, la fermentazione avviene in botti troncoconiche di rovere da 50hl, per ca. 25 giorni Affinamento: in barriques per ca. 12 mesi, in botti grandi di rovere per ca. altri 12 mesi e in bottiglia per 6 mesi Colore: rosso rubino deciso Olfatto: profumo di fiori e frutti di bosco Gusto: al palato offre gradevoli sensazioni erbacee con sapori di spezie e mandorle amare Temperatura di servizio: 18-20° C Gradazione alcolica: 14.5 % vol Abbinamenti consigliati: piatti di carni rosse e formaggi a lunga stagionatura
Zona di produzione: Valpolicella Uvaggio: 80% Corvina, 15% Rondinella, 5% Molinara Altitudine: 150 – 300 m s.l.m. Sistema di allevamento: guyot Periodo di vendemmia: inizio ottobre Vinificazione: macerazione per 10 giorni. A fine febbraio il vino viene ripassato sulle vinacce dell’Amarone per acquisire più corpo e complessità Affinamento: in botti di rovere di Slavonia da 5, 10, 20 hl per un periodo di 12/18 mesi Colore: rosso rubino carico e luminoso Olfatto: sentori di amarena e prugna Gusto: sapore deciso. Tannino bilanciato e morbido. Persistente Temperatura di servizio: 18 – 20°C Gradazione alcolica: 14 % vol Abbinamenti consigliati: risotti, piatti di carne arrosto, stufati
Production area: Valpolicella Classica Grape variety: 100% Corvina Altitude: 400 m a.s.l. Training system: Veronese pergola Harvest period: manual, mid October Wine making: natural over-ripening for 30 days, fermentation in 50 hl oak barrels for 25 days Refining: 12 months in barrique and 12 months in big oak barrels, 6 months in bottle Colour: intense ruby red Bouquet: flowery and wild berries perfumes Taste: herbaceous inklings, spices and bitter almond aromas Serving temperature: 18-20° C Alcohol: 14.5% by vol. Best with: red meat, seasoned cheese
Production area: Valpolicella Grape variety: 80% Corvina, 15% Rondinella, 5% Molinara Altitude: 150 – 300 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: beginning of October Wine making: 10 days maceration. At the end of February wine is again posed on the marc of Amarone to get structure and complexity Refining: 12-18 months in 5, 10, 20 hl Slavonia oak barrels Colour: bright ruby red Bouquet: sour black cherry and plum perfumes Taste: definite, soft and well-balanced tannins, persistent Serving temperature: 18-20° C Alcohol: 14% by vol. Best with: risotto, roast and stewed meat
AZIENDA AGRICOLA I SCRIANI Via Ponte Scrivan, 7 37022 Fumane (VR) Tel 045 6839251 Fax 0456801071 info@scriani.it www.scriani.it
CASA VITIVINICOLA TINAZZI Via delle Torbiere, 13 - 37017 Lazise (Vr) - Tel. 045 6470697 Fax 045 6471117 - info@tinazzi.it - www.tinazzi.it
( SCELTI PER VOI ) Monte Fasolo
SPARICI LANDINI
Solone Doc Fior d’Arancio Colli Euganei Passito
Remo Igt
2006
2003 Zona di produzione: collina della zona di Montecorno, Sona (VR) Uvaggio: Cabernet, Sauvignon, Merlot, Sangiovese, Barbera Altitudine: 130 m. s.l.m. Sistema di allevamento: Guyot Periodo di vendemmia: prima decade di ottobre Vinificazione: raccolta manuale dei grappoli scrupolosamente selezionati, diradamento finale degli acini con vendemmia verde; 20 giorni di macerazione a temperatura controllata Affinamento: 18-24 mesi in barriques Colore: rosso rubino con riflessi rosso mattone Olfatto: pieno, avvolgente, vellutato con armoniose note finali Gusto: avvolgente con sentori di frutti rossi Temperatura di servizio: 18/20°C Gradazione alcolica: 13.5% vol. Abbinamenti consigliati: eccellente con le carni rosse, piatti a base di selvaggina e formaggi. È un gran vino da meditazione.
Production area: Colli Euganei (PD) Grape variety: 100% : Moscato Giallo Altitude: 300 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: second ten days of September Wine making: drying in racks at controlled temperature and humidity, pressing, three days maceration on the marc, fermentation at low temperature for 30 days Refining: 1 year in steel with noble marc Colour: gold yellow Bouquet: intense fruity perfumes, ripe date, citrus and tropical fruits perfumes, light vanilla inkling Taste: aromatic, peculiar, sweet but not too much Serving temperature: 14° C - Alcohol: 12.5% by vol. Best with: dry confectionery, marbled or seasoned cheese, ideal as meditation wine
Production area: Montecorno hill, Sona (VR) Grape variety: Cabernet, Sauvignon, Merlot, Sangiovese, Barbera Altitude: 130 m a.s.l. Training system: Guyot Harvest period: first ten days of October Wine making: manual harvest with grapes selection and eventually with crop thinning with green harvest; maceration for 20 days at thermo-controlled temperature Refining: 18/24 months in barriques Colour: ruby red with brick red reflections Bouquet: velvety full body ending into an harmonious and prestigious conclusion Taste: enveloping with red fruit aromas Serving temperature: 18/20°C Alcohol degree: 13.5% by vol. Best with: excellent accompaniment to red meat, game dishes and cheeses. It is a great wine for meditation
FATTORIA MONTE FASOLO Via Monte Fasolo, 2 - 35030 Cinto Euganeo (PD) - Tel. 0429 634030 Fax 0429 634800 - info@montefasolo.com - www.montefasolo.com
AZIENDA AGRICOLA SPARICI LANDINI Via Montecorno, 10/3 - 37060 Sona (VR) - Tel. e Fax 045 6081778 vlandini@sparicilandini.it - www.sparicilandini.it
I Grandi Vini I Grandi Vini
Zona di produzione: Colli Euganei (PD) Uvaggio: 100% Moscato Giallo - Altitudine: 300 m s.l.m. Sistema di allevamento: Guyot Periodo di vendemmia: seconda decade di Settembre Vinificazione: l’uva vendemmiata a mano viene messa in appassimento in appositi graticci in fruttaio a temperatura ed umidità controllate. Quando raggiunge l’appassimento voluto viene pigiata, lasciata macerare tre giorni nelle bucce, poi svinata e fatta fermentare a bassa temperatura per circa trenta giorni. Affinamento: alla fine della lavorazione viene conservato per almeno un anno in acciaio a contatto con le fecce nobili. - Colore: giallo oro Olfatto: note fruttate, molto intense, di dattero, di fiori di agrumi e di frutta tropicale matura, con una piacevole nota vanigliata di contorno Gusto: in bocca si presenta intenso, aromatico, di grande personalità, con un finale dolce ma non stucchevole. Temperatura di servizio: 14° C - Gradazione alcolica: 12,5% vol. Abbinamenti consigliati: dolci secchi, formaggi erborinati e stagionati oppure da solo come vino da meditazione
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( SCELTI PER VOI ) Tedeschi Capitel Monte Olmi Amarone della Valpolicella Doc
I Grandi ViniVini I Grandi
2007
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roeno Enantio Riserva Terradeiforti, Doc
2008
Zona di produzione: Valpolicella Classica Uvaggio: 30% Corvina, 30% Corvinone, 30% Rondinella, 10% Oseleta, Negrara, Dindarella, Croatina e Forselina Altitudine: 200 m s.l.m. - Sistema di allevamento: pergola trentina Periodo di vendemmia: fine settembre, inizio ottobre Vinificazione: appassimento uve in fruttaio con controllo umidità. Pigiatura soffice, senza diraspatura. Fermentazione alcolica e macerazione: 45 giorni/ temperatura massima 18° C Affinamento: in botti di Rovere di Slavonia da 30 hl per circa 3 anni; in bottiglia per minimo 6 mesi - Colore: rubino intenso. Limpido e trasparente Olfatto: note di ciliegia, lampone e ribes rosso insieme a note di cioccolato, balsamiche e minerali Gusto: molto intenso e ricco, con una trama tannica elegante e una buona acidità. Note balsamiche, di confettura, sottobosco, pepe e spezie. Finale persistente Temperatura di servizio: 16-18° C - Gradazione alcolica: 16% vol Abbinamenti consigliati: selvaggina e carni rosse, brasati, formaggi stagionati
Zona di produzione: Valdadige Terradeiforti Uva:100% Enantio - Altitudine:130 m s.l.m. Sistema di allevamento: pergola Periodo di vendemmia: ultima decade di ottobre Vinificazione: l’uva viene delicatamente diraspata e pigiata, segue poi la fermentazione alcoolica in acciaio a temperatura controllata compresa tra i 28-30° C Affinamento: 36 mesi in botti legno da 1.000 litri ove avviene la fermentazione malo lattica e successivi 6 mesi in acciaio Colore: rosso granato intenso Profumo: ampio, di grande complessità con spiccate note speziate e fruttate Sapore: elegante, persistente, con una fibra tannica importante e ben evoluta accompagnata da ottima freschezza Temperatura di servizio: 18°C Gradazione alcolica: 15% vol. Abbinamenti consigliati: selvaggina, formaggi di lunga stagionatura, arrosti. Ottimo anche da solo
Production area: Valpolicella Classica Grape variety: 30% Corvina, 30% Corvinone, 30% Rondinella, 10% Oseleta, Negrara, Dindarella, Croatina e Forselina Altitude: 200 m a.s.l. - Training system: Trentine pergola Harvest period: end of September – beginning of October Wine making: withering in rooms at controlled humidity, soft pressing without destemming, alcoholic fermentation and maceration for 45 days at 18°C Refining: 3 years in 30 hl Slavonia oak barrels, 6 months in bottle Colour: clean and transparent ruby red Bouquet: cherry, raspberry, redcurrant, ripe fruits perfumes, chocolate aromas, mineral note Taste: intense and rich, with elegant tannins, good acidity and balsamic inklings, marmalade, underbrush, pepper and spicy aromas, persistent ending Serving temperature: 16-18° C - Alcohol: 16% by vol. Best with: game, red meat, braised meat, seasoned cheese, spicy food
Production area: Valdadige Terradeiforti Grape Variety: 100% Enantio Altitude: 130 m a.s.l. Training system: pergola Harvest period: end of October Wine making: soft pressing of the grapes, then spontaneous fermentation in steel at controlled temperature (between 28° and 30° C) Refining: 36 months in wood barrels of 1000 lt, where the malolactic fermentation happens, then 6 months in steel Colour: intense garnet red Bouquet: intense, persistent, complex, with fruity and spicy aromas Taste: tannic importance but delicate, fresh and evolved aroma Serving temperature: 18°C Alcohol: 15% vol Best with: game, seasoned cheese, roast meat. Excellent also alone
Agricola F.lli Tedeschi Srl - Via Verdi, 4/A – Fraz. Pedemonte 37029 San Pietro in Cariano (VR) - Tel. 045 7701487 - Fax 045 7704239 tedeschi@tedeschiwines.com - www.tedeschiwines.com
Nella foto Enantio. Enantio Riserva, ancora in fase di preparazione, sarà presentato al Merano Wine Festival 2012
AZIENDA AGRICOLA ROENO DI FUGATTI R. & C. Via Mama, 5 - 37020 Belluno Veronese (VR) Tel. + 39 045 7230110 Fax + 39 045 7270863 info@cantinaroeno.com - www.cantinaroeno.com
( SCELTI PER VOI ) Renato Keber
Cantina Valerio
Zio Romi Friulano Doc Collio riserva
Sannazzaro Rosso del Molise Doc
2009
2010 Zona di produzione: Monteroduni (IS) Uvaggio: 100 % Montepulciano Altitudine: 273 mt s.l.m. Sistema di allevamento: spalliera a cordone speronato Periodo di vendemmia: metà ottobre Vinificazione: in acciaio inox Affinamento: in barriques Allier e Troncais nuove per 4 mesi Colore: rosso rubino intenso Olfatto: bouquet intenso con sentori di ribes, amarena, frutti rossi e prugna matura Delicate note di vaniglia e sfumature vegetali Gusto: deciso, caldo su fondo morbido e avvolgente. Tannini dolci e rotondi in un corpo di ottima struttura. Ottimo equilibrio e persistenza aromatica Temperatura di servizio: 18 °C Gradazione alcolica: 14 % vol. Abbinamenti consigliati: carni rosse con bella succulenza, piatti importanti e strutturati, con buona untuosità
Production area: Zegla di Cormons, Doc Collio Grape variety: 100% Friulano Altitude: 100 m a.s.l. Training system: guyot Harvest period: second ten days of September Wine making: natural, autochthonous yearns, steel Refining: 24 months Colour: straw yellow Bouquet: fruity, pear and apricot perfumes, herbs and aromatic spices Taste: dry, sweet almond and balsamic herbs inklings Serving temperature: 12-14° C Alcohol: 13.5% by vol. Best with: appetizers, salami, soups, white meat
Production area: Monteroduni (IS) Grape variety: 100% Montepulciano Altitude: 273 m a.s.l. Training system: espalier, spurred cordon Harvest period: mid October Wine making: in stainless steel Refining: 4 months in Allier and Troncais new barriques Colour: intense ruby red Bouquet: intense, with ripe blueberry, sour black cherry, red fruits and plum perfumes, vanilla aromas and vegetal inklings Taste: definite, warm, soft and enveloping. Sweet and round tannins, well-structured body, excellent balance and aromatic persistence Serving temperature: 18° C Alcohol: 14% by vol. Best with: red meat, structured dishes, with a good greasiness
Az. Agr. Renato Keber Loc. Zegla, 15 - 34071 Cormons (GO) - Tel 0481 639844 renatokeber@libero.it - www.renatokeber.com
CANTINA VALERIO Località Selvotta - 86075 Monteroduni (IS) - Tel. 0865 493043 - Fax 0865 491454 info@valeriovini.it - www.valeriovini.it
I Grandi Vini I Grandi Vini
Zona di produzione: Zegla di Cormons, Doc Collio Uvaggio: Friulano 100% Altitudine: 100 m s.l.m. Sistema di allevamento: gujot Periodo di vendemmia: II decade di settembre Vinificazione: naturale, lieviti indigeni, acciaio Affinamento: 24 mesi Colore: giallo paglierino Olfatto: fruttato con pera e albicocca, erbe e spezie aromatiche Gusto: asciutto, nota di mandorla dolce erbe balsamiche Temperatura di servizio: 12/14 °C Gradazione alcolica: 13,50% vol Abbinamenti consigliati: antipasti con insaccati, zuppe alle carni bianche e rosate
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QUALCHE NOTA IN PILLOLE Per la celebrazione del 2 giugno l’Ambasciatore italiano a Praga ha celebrato la festa della Repubblica con una degustazione di prodotti Bertagnolli, alla quale ha partecipato anche il Presidente Ceco Vaclav Klaus. L’Azienda è stata insignita del Premio “Città d’Impresa” 2012 assegnato per il contributo concreto allo sviluppo economico del Paese. E’ stata l’unica distilleria italiana che ha aperto un temporary shop a Milano in Corso Garibaldi. Noi de “I Grandi Vini” (e non solo) attendiamo con ansia il bis. Distilleria Bertagnolli Via del Teroldego, 11/13 38016 Mezzocorona (TN) Tel. 0461 603800 Fax 0461 605580 info@bertagnolli.it www.bertagnolli.it
Koralis di Bertagnolli, una “coralità” di profumi evergreen Continua il successo della distilleria trentina, tra importanti riconoscimenti, conferme e novità
I Grandi ViniVini I Grandi
B
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io, bio e ancora bio: la tendenza green contagia anche il mondo della grappa. Un esempio su tutti? Bio Grappa e Bio Grappa Barrique di Bertagnolli, dedicate ad un target di consumatori responsabili che privilegiano la salvaguardia dell’ambiente nei propri comportamenti d’acquisto. Ecologici anche nel packaging, i due nuovi prodotti si distinguono anche per l’uso di carta riciclata e inchiostri ad acqua in etichetta. La presenza di vinacce di Teroldego e Ama-
rone provenienti da due aziende biologiche, Foradori e Trabucchi d’Illasi, ha dato origine ad un blend davvero sorprendente, con sentori di frutti di bosco, mirtilli e una lieve sfumatura di passito, ottenuta proprio grazie all’Amarone. La differenza tra i due distillati “quasi gemelli” si nota nella maggiore rotondità e morbidezza della barricata, che si differenzia anche grazie alle note di vaniglia, risultando simile a Koralis, altro distillato “evergreen” di Bertagnolli. Vincitrice del premio “Grappa dell’anno 2008”
e dell’ “ISW Gold 2012”, Koralis rappresenta un mix ben riuscito di Teroldego, Gewurztraminer e Chardonnay invecchiate per due anni in piccole barrique francesi di Limousine, Troncais e Allier. Destinata soprattutto al canale horeca, ha conquistato anche il gentil sesso e una larga fetta di consumatori dell’Italia centro meridionale, che privilegiano le grappe invecchiate e più “facili da bere” rispetto a quelli del Nord che, invece, per tradizione, preferiscono le classiche “bianche”. (m.m.)•
Koralis by Bertagnolli, a combination of evergreen perfumes The distillery of Trentine confirms its success with new important acknowledgments and interesting new labels The organic trend infects the world of grappa too. Bertagnolli proposes its new Bio Grappa and Bio Grappa Barrique to those customers who care for the environment and chose organic products responsibly. These organic grappa have also an ecological packaging, made of recycled paper printed with water inks. The fresh marc of Teroldego and Amarone that comes from two organic farms, Foradori and Trabucchi d’Illasi, give life to a surprising blend, with blueberry perfumes combined with the typical light “passito” aroma of Amarone. The main difference between these two distillates is that the aged in barrique one has a rounder and softer taste, and also it’s characterized by a vanilla aroma that makes it akin to Koralis. This last one, a good mix of Teroldego, Gewurztraminer and Chardonnay aged two years in small French Limousine, Troncais and Allier barrique, has been awarded as the best Grappa of 2008 and in 2012 with the ISW Gold medal. Its taste has conquered the tasters of south-centre Italy who prefers aged and easyto-drink grappa instead of the traditional white ones. Information in pills: On the occasion of the celebrations of the Italian Republic anniversary, the Italian Ambassador in Prague has chosen Bertagnolli grappa for a special tasting. The president of Czechoslovak has participated and appreciated too. The distillery has been awarded with the prize “Città d’Impresa” 2012 for its important contribution to the economical development of Italy. Bertagnolli has been the only Italian distillery that has opened a temporary shop in Corso Garibaldi, in Milan.
Distillati & Co
( SCELTI PER VOI )
di Giovanni Pellicci
Distilleria Bertagnolli Bio Grappa
••• Vitigni: Teroldego e Amarone Provenienza delle vinacce: Azienda Agricola Foradori e Azienda Agricola Trabucchi d’Illasi Distillazione: bagnomaria discontinuo alimentato a vapore Affinamento: nessuno Colore: brillante e trasparente Profumo: intenso, con spiccate note fruttate Gusto: piacevole, deciso, leggermente vinoso, armonico Temperatura di servizio: 18° C Tenore alcolico: 40% vol. Abbinamenti consigliati: formaggio fresco e saporito di malga
Grapperie aperte tra alambicchi e degustazioni Domenica 7 ottobre torna l’appuntamento con Grapperie Aperte, evento promosso dall’Istituto Nazionale Grappa e giunto alla nona edizione. “Per un’intera giornata si apriranno le porte delle distillerie al grande pubblico per far conoscere non solo i prodotti ma anche i segreti su come nasce il distillato di bandiera del Belpaese. – spiega Cesare Mazzetti dell’Istituto Nazionale Grappa - Sempre di più i consumatori sono interessati a conoscere di persona come nasce un prodotto, la storia e la cultura che lo ha tramandato fino a noi. Infatti il turismo esperienziale, è quello che ha registrato una notevole crescita anche in un periodi di crisi economica. L’emozione del ‘toccar con mano’ ciò che tu assaggi, riporta a ricordi ancestrali. Si
tratta anche di una esperienza storica e culturale: la maggior parte delle 136 grapperie italiane funziona ancora con alambicchi antichi, e sono tutti diversi l’uno dall’altro. E’ per questo motivo che Grapperie Aperte che ogni anno porta nelle nostre distillerie migliaia di visitatori. Domenica 7 ottobre, non ci saranno però solo le degustazioni e le visite guidate ad attendere i visitatori, ma anche una serie di eventi collaterali che ogni grapperia sta mettendo a punto per rendere ancora più piacevole la sosta di chi deciderà di trascorrere qualche ora in loro compagnia. Per info: www.istitutograppa.org
Domenica 7 ottobre torna l’appuntamento per entrare in contatto con il mondo della distillazione italiana
Elvio Bonollo alla guida dell’Istituto Nazionale Grappa fino al 2015 L’imprenditore veneto raccoglie il testimone da Cesare Mazzetti
Grape variety: Teroldego and Amarone Origin of the marc: Azienda Agricola Foradori and Azienda Agricola Trabucchi d’Illasi Distillation method: discontinuous steam bain-marie alembic Refining: no Colour: transparent and bright Bouquet: intense and fruity Taste: pleasant, sharp, light winy, harmonic Serving temperature: 18° C Alcohol: 40% by vol. Best with: fresh and savoury malga cheese
I Grandi Vini I Grandi Vini
Distilleria Bertagnolli Via del Teroldego 11/13 - 38016 Mezzocorona (TN) - Tel. +39 0461 603800 Fax +39 0461 605580 - info@bertagnolli.it - www.bertagnolli.it
Cambio della guardia per l’Istituto Nazionale Grappa. Dopo due mandati consecutivi, Cesare Mazzetti lascia la carica di presidente a Elvio Bonollo, l’imprenditore veneto della quarta generazione della famiglia che dal 1908 guida le Distillerie Bonollo Umberto di Mestrino, in provincia di Padova. Bonollo, già vicepresidente durante la presidenza di Mazzetti il quale a sua volta resterà vicepresidente, sarà in carica per il triennio 2012-2015. “Sono veramente onorato di poter presiedere l’Istituto in cui assieme ai tenaci colleghi abbiamo condotto continue attività dirette alla difesa e valorizzazione della nostra acquavite più preziosa - ha commentato il neo eletto Presidente - Col sostegno di tutto il consiglio porrò il massimo impegno nello sviluppo delle iniziative di tutela e promozione della nostra acquavite di bandiera”. Nominati, inoltre, i consiglieri referenti per i sei istituti regionali: Paolo Covi (Valle d’Aosta), Alessandro Revel Chion e Alessandro Frantoli (Piemonte), Riccardo Ottina (Lombardia), Beppe Bertagnolli e Bruno Pilzer (Trentino), Werner Psenner (Alto Adige) e Alessandro Maschio e Giovanni Brunello (Veneto). In rappresentanza degli aderenti singoli sono stati eletti anche Maria Carla Bonollo, Luigi Gozio e Andreas Roner, mentre entrano in consiglio come membri di diritto Luigi Odello, Sergio Moser e Antonio Emaldi.
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Bollicine News di Giovanni Pellicci
Il Prosecco Superiore ha la tempra anti-caldo Un esempio concreto della capacità di promuover un territorio facendo sistema è arrivata dalla 17^ edizione della Primavera del Prosecco, promossa dall’omonima Strada in collaborazione con un fitto gruppo di partner pubblici e privati. In tempi di crisi e di ridotte risorse a disposizione, gli operatori dell’area Docg del Prosecco hanno fatto squadra, allestendo un ricco calendario di eventi (da febbraio fino a giugno), capace di attrarre esperti ed appassionati di enoturismo (ben 130 mila nell’edizione 2011). Dettagliato e molto interessante il tour che ha permesso di andare alla scoperta del centro storico di Conegliano, di una delle primissime Scuole
Enologiche d’Italia (la fondazione di quella di Conegliano risale al 1876) nonché degli storici stabilimenti produttivi della casa spumantistica Carpenè Malvolti, nata nel 1868 e giunta oggi alla quinta generazione. All’interno del programma della Primavera, seppur con un’organizzazione diversa e affidata al Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, si è svolta anche la 15^ edizione di Vino in Villa, dal 20 al 22 maggio scorsi. Il Festival Internazionale ha richiamato nello splendido scenario del Castello di San Salvatore a Susegana (provincia di Treviso) gli amanti delle bollicine per assaggiare le versioni Brut, Extra Dry e Dry
dell’annata 2011 proposte dalle 69 aziende aderenti. Quelli del Prosecco sono numeri in grande ascesa e destinati a crescere ulteriormente. Nel 2011 sono stati 68 i milioni di bottiglie prodotte, di queste circa il 40% va all’estero, con Germania e Svizzera mercati storici e quello Usa in grande crescita. Oltre ai calici, spazio anche al gusto con la presenza dello chef danese Klaus Styrbaek nell’ambito di “Autoctono Cosmopolita” realizzato in collaborazione con Vittorio Castellani, alias chef Kumalè. A conferma della vocazione verso l’estero delle bollicine di Prosecco, il cuoco ha presentato il menù “Primavera di Fionia” con piatti realizzati con prodotti arrivati direttamente dalla regione della Danimarca in cui si trova la città di Odense.
I Grandi ViniVini I Grandi
Il 15 ottobre il Simposio della Confraternita di Valdobbiadene sulla ristorazione del futuro
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In Franciacorta scende la quantità ma sale la qualità In seguito alle disposizioni varate dal Consorzio quest’anno un ettaro darà al massimo 7.600 bottiglie Buone sensazioni dalla raccolta delle Uve in Franciacorta, regione che ha inaugurato la stagione vendemmiale in Italia. “Possiamo dire di aver visto una primavera singolare, dal punto di vista climatico, con alternanza di caldo e freddo seguito da caldo asciutto, patologie praticamente assenti ed anticipo del Pinot Nero con cui siamo partiti quest’anno” afferma Silvano Brescianini, vicepresidente del Consorzio Franciacorta con delega tecnica. I tecnici del consorzio riferiscono che lo stato fitosanitario delle uve è eccellente. I primi riscontri analitici confermano la qualità dell’uva e dei mosti con un ottimale equilibrio zuccheri/acidità e pH sufficientemente bassi. A causa di qualche brusco abbassamento di temperature durante la delicata fase della fioritura primaverile, sono stati stimati carichi medi di 80-90 quintali per ettaro di uva vendemmiata atta a Franciacorta (Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero). Registreremo una sensibile diminuzione rispetto al 2011 che potrà portare ad un incremento della qualità, grazie anche alla riduzione delle rese di trasformazione delle uve in vino da 65 a 60 ettolitri per ettaro. “Per effetto della riduzione delle rese di trasformazione delle uve in vino votata dall’assemblea dei soci del Consorzio, un ettaro di Franciacorta quest’anno darà al massimo 7.600 bottiglie, rispetto alle 8.600 degli scorsi anni - continua Silvano Brescianini. La pressatura ancora più soffice consentirà di ottenere vini base eleganti e complessi, potenzialmente più longevi, che potranno portare il Franciacorta ad un livello qualitativo ancor superiore. E’ comunque presto per parlare di qualità. Dovremo aspettare almeno 25 mesi dalla vendemmia, anche se credo ne varrà la pena”.
A tutta Birra di Giovanni Pellicci
COMUNICAZIONE
Il Beck’s Art Labels sbarca anche in Italia
COMPLEANNO
Pilsner Urquelle festeggia 170 anni di vita Pilsner Urquell, lo storico marchio made in Repubblica Ceca, si appresta a festeggiare i 170 anni dalla prima cotta, avvenuta ad opera del mastro birraio bavarese Josef Groll, il 5 ottobre 1842 a Pilsen, a circa 100 km da Praga. Nella città di Pilsen, dove ha sede lo storico birrificio e ancora oggi unico luogo di produzione dell’autentica Pilsner Urquell, è in programma un brindisi speciale proprio nella giornata del 5 ottobre per festeggiare il prestigioso anniversario. Numerosi anche gli appuntamenti previsti in Italia negli oltre 160 punti vendita selezionati, dove ci saranno attività e gadget firmati Pilsner Urquell, per arrivare, proprio al 5 ottobre, alle feste organizzate a Milano e a Roma nelle quali si potrà degustare la Pilsner Urquell non filtrata e non pastorizzata, in un simbolico abbraccio con la storica cittadina boema e sarà un po’ come sentirsi nelle suggestive gallerie del birrificio. Per l’occasione sarà realizzata una bottiglia celebrativa, la Limited Edition 170, in pochissimi e preziosi pezzi per i veri collezionisti.
La prima cotta risale al 5 ottobre 1842 quando a Pilsen la realizzò il mastro birraio Josef Groll
L’arte arriva sulle etichette di uno dei più famosi brand mondiale della birra con la prima edizione di Beck’s Art Labels italiana. Musicisti e artisti poliedrici di fama internazionale si sono infatti divertiti a colorare le etichette delle bottiglie Beck’s. Artisti del calibro di M.I.A, Bloc Party, Seeed, Boys Noize&Paul Snowden e Anton Corbijn hanno liberato la fantasia su circa 30 milioni di bottiglie in vendita in Italia in queste settimane. Le cinque Art Labels andranno a sostituire le tradizionali etichette e su tutte le bottiglie Beck’s
e Beck’s Next comparirà una delle cinque opere d’autore. L’obiettivo è dare visibilità e voce a qualsiasi tipo di arte o musica. “Con le Art Labels abbiamo fatto un ulteriore passo avanti donando le nostre etichette ad artisti internazionali come se si trattasse di una vera e propria tela bianca – spiega Oliver Bartelt, Beck’s Communication Manager - permettendo loro di trasmettere la stessa ispirazione a milioni di persone”. In Gran Bretagna le etichette Beck’s dedicate all’arte hanno già alle spalle ol-
tre 25 anni di successi. Grandi personalità come Damien Hirst, Andy Warhol, Yoko Ono e Jeff Koons hanno presentato le loro creazioni sulle bottiglie inglesi di Beck’s, prima di diventare icone cult.
In circolazione oltre 30 milioni di bottiglie di birra destinate a diventare oggetti da collezione
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ExtravergineNews
Numeri Extravergine
di Giovanni Pellicci
220 milioni di litri di olio venduti a giugno 2012 in Italia 860 milioni di euro il valore del venduto nel primo semestre dell’anno +2% l’incremento delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2011 + 8% la crescita delle vendite registrate a luglio 2011 in Italia 73% del fatturato comprende olii extravergine 14% è invece la percentuale di olio di oliva 11% l’olio con il marchio 100% italiano
L’olio 2012 sarà meno profumato
ma ricco di antiossidanti
C
osì come per il vino, anche l’olio il falso d’autore!”, organizzato dal Consorzio targato 2012 subirà le conseguen- Olivicolo Italiano e da Coldiretti, nell’ambito della 76/ma edizione delze del bizzarro meAnche la Fiera del Levante di Bari. teo di questi mesi. l’extravergine “Complici le alte temperaAnalisi più dettagliate da un ture – ha confermato Maupunto di vista qualitativo e made in Italy rizio Servili, dell’Università quantitativo del raccolto olerisentirà delle degli Studi di Perugia – ario italiano saranno tracciate l’extravergine made in Italy tra qualche settimana ma le conseguenze della campagna 2012/2013 sensazioni sono già piuttosto delle bizzarrie avrà meno aromi ma sarà chiare. “Non sarà un’annata meteorologiche ricco di sostanze fenoliche a cinque stelle per l’olio exbioattive. Avrà cioé più travergine di oliva ma gli italiani, nel 2012, faranno il pieno di salute” antiossidanti”. Il trend dell’olio di qualità è quanto affermato da Massimo Gargano, made in Italy è decisamente positivo come Presidente di Unaprol – Consorzio Olivicolo confermano i dati relative alle vendite nel Italiano - durante il convegno “Olio, bandito primo semestre 2012. •
bio
Nella Piana di Sibari il frantoio bio più antico d’Italia
L’oleificio Gabro, fondato nel 1909, ha ottenuto la certificazione biologica in Italia nel 1990
tide (Grossa di Cassano e Tondino) e sono, appunto, tutte bio. La filiera di produzione Gabro parte dagli uliveti che circondano l’azienda. Le olive raccolte vengono conferite al frantoio e lavorate entro le 24 ore. Tre le linee di produzione con una capacità massima di 60 mila Kg di olive al giorno; uno l’impianto di imbottigliamento, completamente automatizzato, in grado di raggiungere 3 mila bottiglie l’ora.
. La 15^ edizione Serano e Subasio bre em dic delle 9 al tutto il territorio Dal 1° novembre de- coinvolgerà va ati n sei izi co l’in i, rni ert Te ce di Perugia e torna Frantoi Ap dell’Olio provin ne. e rgi ion ve az tra izz ’ex lor all va dicata alla ek-end dedicati we ta za liz rea no ata e vento saran le DOP Umbria, ide Protagonisti dell’e io, Ol ll’ de DOP a rad St giose zone della dall’Associazione io cinque presti orz ns o, i Co en il n sim co Tra e l in collaborazion mbria: i Colli de lli e Comu- dell’U Co i lio ni, ll’O eri de Am lli ttà Ci di Tutela, Colli Orvietani, i Co ni rta Ma ni. nti rta i Mo e i Colli Ma nità Montana de di Assisi - Spoleto ting con pregiate tas a mm In progra tivi, convivium e degustazioni, aperi re in compagnia de banchetti per go enogastronomici i fum di tutti i pro è possibile sedel territorio. Inoltre istici ad hoc penguire gli itinerari tur ione e dedicati taz sati per la manifes castelli medievali, ai piccoli teatri, ai aniche, ai palazzi alle chiesette rom i. e agli ulivi secolar Per info: et www.frantoiaperti.n mbria.it pu do lio ao ad www.str Dal 1° novembre al 9 dicembre 6 week end dedicati alle 5 DOP umbre
I Grandi Vini I Grandi Vini
Negli itinerari enogastronomici d’autunno, vale la pena fare una tappa per assaggiare le produzioni dell’Oleificio Gabro, che si trova a Lauropoli, nella Piana di Sibari, in provincia di Cosenza. Si tratta di una zona baciata dal mar Jonio e protetta dalle montagne del Pollino. L’oleificio Gabro è stato fondato nel 1909 e da tre generazioni porta avanti una produzione basata sulla costante ricerca della qualità. Questo percorso si è tradotto, già nel 1990, nel diventare il primo frantoio d’Italia con olive che presentano la certificazione da agricoltura biologica. Le olive utilizzate rientrano nelle zone di produzione e nelle cultivar utilizzate per il DOP Bruzio Sibari-
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pali organizzazion i di categoria, con sorzi di tuteun nuovo grande appuntamento fier giornamento profes istico e di agsionale per gli op eratori e i produtto ri delle filiere del vin Si tratta di EnoliE xpo Adriatica, che o e dell’olio. dal 18 al 20 genn aio 2013 sarà osp metri quadrati de itata nei 6 mila l Fermo Forum. Un a rassegna fortem ente innovativa, che caratterizzarsi ne ll’esposizione di ma ha scelto di cchinari, attrezzat ure, prodotti e ser di un territorio spe vizi in funzione cifico: la dorsale Ad riatica, nella dopp ia cornice della spo e di quella balcanic nda italiana a. Un’ampia esposi zione che si caratt non territoriale o erizza per un filo settoriale, piuttosto conduttore per le peculiarità pedoclimatiche e raccolta e lavorazio le modalità di ne che accomunan o piccole, medie in Romagna, March e grandi imprese che operano e, Umbria, Abruz zo, Molise e Puglia fica anche come . EnoliExpo Adria una ricca occasion tica si qualie di confronto att raverso corsi di for gestioni agronom iche di vigneti e oliv mazione su eti, processi di lav orazione in cantina imbottigliamento e commercializzazi e nei frantoi, one, sulle strategie pubblici, sulle oppo di marketing, sui finanziamenti rtunità di nuovi me rcati. www.enoliexpo.c om la, enti camerali e
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Union des Grands Crus de Bordeaux Vini Buoni d’Italia 2013 - Mario Busso (Touring Club Italiano) Degustazione Guidata GIULIO FERRARI - CANTINA FERRARI Degustazione Guidata MASSETO - TENUTA DELL’ORNELLAIA Degustazione Guidata BERNCASTELER DOCTOR RIESLING AUSLESE Union des Grands Crus de Bordeaux Degustazione Guidata RANGEN E BRAND GRAND CRU RIESLING Degustazione Guidata CHARMES E MAZOYÉRES-CHAMBERTIN GRAND CRUS Degustazione Guidata AMARONE - ROMANO DAL FORNO Degustazione verticale GRAPPA e UE® ACQUAVITI D’UVA NONINO MONOVITIGNO® e RISERVA D’ECCEZIONE
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VinOnline
di Claudia Cataldo
{ Le strade che portano alla Sardegna enogastronomica Lestradedelvino.com è un portale tematico sul mondo dell’enogastronomia sarda, punto di riferimento per appassionati, addetti del settore o semplici curiosi. Nasce dalla voglia di far conoscere il vino sardo e i prodotti regionali, raccontandone le origini e la storia. L’intento è quello di puntare i riflettori su realtà che riescono a creare vini di assoluta eccellenza, ma rimangono poco conosciute o confinate all’interno dell’isola. Un contenitore che riunisce numerose azienze vitivinicole, distillerie, liquorifici, oleifici e microbirrifici, spaziando dal grande produttore a quello di nicchia, ricorrendo a pareri di esperti quali giornalisti, sommelier, enologi e produttori. Un sito ricco e completo, con articoli aggiornati, notizie, segnalazioni di eventi enogastronomici, con un’ordinata suddivisione per aree tematiche che rende la fruizione semplice e piacevole. Per gli amanti della buona tavola, non manca una sfiziosa sezione di ricette locali. www.lestradedelvino.com
Il Libro
di Mariavera Speciale
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I consigli di Adua Villa per un abbinamento perfetto
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Esce in questi giorni il libro di Adua Villa, sommelier, curatrice di rubriche enogastronomiche per Libero e per altre testate italiane, voce femminile di Decanter su Radio2 e volto noto della tv. Quando si parla di vino la chiarezza è fondamentale, parte del piacere di un vino sta nel sapere che cos’è, da dove viene, com’è stato fatto e con quali cibi va abbinato. Con gusto, amore e piacere Adua Villa guida i lettori alla scoperta di uno dei più grandi piaceri della vita, il vino, svelandone tutti i segreti. Dalla semplice lettura di un’etichetta a come va aperta una bottiglia e servito un vino, passando per una panoramica dei migliori vitigni italiani. E
poi l’analisi sensoriale e le più sorprendenti combinazioni dei cocktail a base di vino. L’autrice spiega come entrare nel modo giusto meraviglioso mondo del vino per saperne apprezzare la convivialità e i piaceri con responsabilità e divertimento. Un itinerario ricco di sorprese e consigli utili che forse potrebbe finire per appassionare anche gli astemi. Adua Villa Una sommelier per amica Sonzogno In uscita a settembre
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Winewomenwant: il vino visto dalle donne! Nasce in un giorno particolare, che già la dice lunga sui suoi intenti: l’8 marzo. Infatti winewomenwant.it è un sito dinamico e giovane che guarda al mondo del vino con uno sguardo nuovo, al femminile. Winewomenwant è prima di tutto un sito internet che parla di enologia nelle sue diverse sfaccettature, attraverso vezzose e civettuole lenti rosa. “L’idea del progetto nasce dalla voglia di raccontare quel legame che condividono il vino e le donne. Perché il vino è capace di donare emozione, sensibilità e passione, tutti aspetti che ritroviamo in diversa misura anche nell’universo femminile”. Sono proprio le donne, infatti, a raccontare, con un approccio sensibile ma tagliente, preciso ma frizzante, storie, personaggi ed etichette. Sono giornaliste, sommelier , blogger e produttrici: insomma, wine lovers, che danno il loro contributo in tre rubriche principali – Un sorso con, Degustibus, Enovagando. A queste si aggiungono anche altre sezioni dedicate a “Stile”, “Tendenze”, “Cultura”, “Benessere” e anche “Eros”. www.winewomenwant.it
G.R. Gamberini le – vere - impolveratrici pneumatiche
N
ata alla fine degli anni Sessanta, la G.R. di Gamberini Remo si è costantemente consolidata all’interno del panorama della meccanizzazione agricola Made in Italy, sempre proiettata verso l’applicazione di nuove tecnologie al servizio dell’agricoltura. Oggi G.R. Gamberini esporta in tutti e cinque i continenti, grazie a consolidate relazioni costruite nel tempo con i suoi concessionari e importatori esteri. Fiore all’occhiello della produzione aziendale sono le impolveratrici pneumatiche, a cui si affiancano gli atomizzatori, i nebulizzatori a basso volume e le soluzioni tecnologicamente avanzate per il diserbo. “Le nostre impolveratrici pneumatiche sono quelle vere” – amano affermare alla G.R. Gamberini – cioè quelle che aspirano lo zolfo: qui si producono fin dai primi anni Settanta e sono valse significa-
Una gamma di modelli che offre soluzioni ad hoc per ogni esigenza nel vigneto. Oltre quarant’anni di esperienza nel settore
G.R. Gamberini Srl Via Pederzana, 9 – Villanova - 40055 Castenaso (BO) Tel. 051 6053121 - Fax 051 6053234 www.impolveratori.it
I Grandi Vini I Grandi Vini
tivi riconoscimenti da parte di istituzioni e tecnici. Le impolveratrici pneumatiche si distinguono per alta qualità ed elevate performances: partendo dalla capacità di 25 kg fino ad arrivare a 600 kg (780 litri), la gamma firmata G.R. Gamberini si dimostra la più completa presente sul mercato, anche in virtù della disponibilità di testate per i diversi tipi di trattamento. GR20 – GR50 – GR75: due uscite orientabili per spalliera e tendone, sistema di distribuzione penumatico, con aspirazione dello zolfo dall’alto che consente un’erogazione costante del prodotto. GR100 – GR 200 – GR400 – GR600: la polvere viene dosata con il sistema di miscelazione aria/polvere in aspirazione, con erogazione costante del prodotto; testate intercambiabili. Lo zolfo è un prezioso alleato nella lotta all’oidio della vite e G.R. Gamberini lo sa bene. Ha un forte potere anticrittogamico ed è efficace per trattamenti polverulenti nella lotta preventiva all’oidio, in quanto esercita un’azione disidratante sul micelio del fungo. Rispetto ai trattamenti con zolfo bagnabile, i trattamenti polverulenti esercitati dall’azienda garantiscono una migliore penetrazione all’interno della massa verde. •
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Asciatura
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È
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tempo di crisi e di risparmio per il mondo del vino, i grandi capitali da investire sono un lusso di pochi e si ritorna ad un’ enologia economica: quella col miglior rapporto qualità-prezzo. È il caso dei legni di cantina: con la crisi diminuiscono le vendite ed aumentano le rigenerazioni o “asciature”. L’operazione prende il nome dallo strumento una volta usato per farla, una piccola “ascia”, e consiste nell’asportare dai 4 agli 8 millimetri di legno interno della botte. I motivi per cui si rigenera sono molteplici. Lo si fa per asportare i tartrati, che impediscono il passaggio di ossigeno e composti del legno; per eliminare la muffa profonda di una vecchia botte, oppure per debellare il terrore di ogni cantiniere: il Brettanomyces, sperando che l’asciatura sia sufficiente. Il lavoro attualmente si fa con dei “pialletti” elettrici, in mano ad uno o due operatori, che entrano nel tino dalla portella inferiore, dotati di maschere e aspiratore per sottrarre i vapori dell’alcol e la polvere di legno prodotta. Successivamente alla piallatura si può smerigliare il tino, di solito solo la metà inferiore: quella a contatto con la maggior quantità di depositi del vino. Nel caso in cui sia
La crisi non ferma il mondo del vino, ma ne aguzza l’ingegno: rigenerare una botte può essere la soluzione giusta per risparmiare, senza perdere il gusto di un vino passato in legno. una barrique a necessitare della rigenerazione invece, i millimetri asportati si riducono a massimo 4 e si deve aprirla prima per lavorarla. I tempi La durata dell’asciatura dipende anche dal tipo di legno che si lavora (le vecchie botti in quercia sono le più dure), oltre che dalla capienza della botte e dalla quantità di legno da asportare.
dell’asciatura non sono in genere eccessivi: per un tino da 50 Hl ci vogliono circa 4 ore, con gli strumenti moderni. La difficoltà è piuttosto nel decidere il numero di asciature. C’è chi ne suggerisce al massimo una, e chi ne opera, su richiesta, fino a 3 nell’arco della vita del tino. La prima si fa solitamente dopo un minimo di 5 anni di utilizzo del tino (è il caso di
una botte un po’ trascurata), gli anni si allungano a 10 se il tino è tenuto bene: ovvero senza presenza massiccia di tartrati. Per quanto riguarda la barrique dopo i primi 30 mesi si apre e si ascia, riutilizzandola per altrettanti mesi; ma c’è anche chi aspetta fino a 4 anni prima di rigenerarla. Infine i costi, che si calcolano in base agli ettolitri di capienza della botte da lavorare. Difficile fare una stima “Italiana”: il costo al Sud varia dai 15 ai 50 euro ad ettolitro, che in media raddoppiano al Nord. Come tutti i mestieri “di una volta” quella dell’asciatore è una professione che va perdendosi e si sente la mancanza di giovani: troppa fatica, troppo tempo per imparare, probabilmente un guadagno dignitoso ma modesto. E allora chissà che con questa famosa crisi, qualcuno dei tanti laureati disoccupati, invece di “buttarsi via” nell’aspettativa, non si “rigeneri” nell’attività del mastro asciatore! • Alcune ditte forniscono, per le barriques, la possibilità di tostatarle dopo la lavorazione, al fine di rinnovare l’intensità delle cessioni organolettiche
Risponde Marco Graziano, asciatore professionista Quali sono le principali difficoltà del suo lavoro? “Quelle legate all’ambiente di lavoro, che è principalmente l’interno delle botti. Una botte troppo asciutta è svantaggiosa per la produzione elevata di polvere, quella appena svuotata ha il problema dei vapori di alcol, altre volte invece è stata sanitizzata con la solforosa e bisogna aspettare mezza giornata prima di entrarci”. Perché mancano i giovani nel suo settore? “Credo non sia ben conosciuta la possibilità di questo tipo di lavoro. Rispetto al mondo del vino rappresenta una piccola percentuale dell’offerta lavorativa, ma con senza dubbio è un’attività con la quale si può dignitosamente sostentarsi”. Come vede il futuro del settore? “Essendo legata all’utilizzo del legno in cantina, la storia ci insegna che ci sono alti e bassi. Ma credo che finché ci saranno botti e barriques ci sarà bisogno del nostro lavoro”.
Ingegneria agraria
Meccanizzazione
ecosostenibile e..di qualità!
Il prof. Vieri dell’Università di Firenze ci
I Grandi Vini I Grandi Vini
racconta lo stato dell’arte dell’ingegneria agraria, tra innovazione, ambiente e le solite problematiche “all’italiana” Gli studi sulle meccanizzazioni del vigneto fanno notevoli passi avanti, convergendo su obbiettivi di eco-sostenibilità e qualità della produzione. Ma le sfide europee vedono l’Italia fanalino di coda nell’adempimento dei suoi doveri: inadempienza che non aiuta la già difficile
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I Grandi ViniVini I Grandi
situazione del settore vitivinicolo. Di questo ed altro parliamo con il Professor Marco Vieri, presidente del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia di Firenze, docente di Ingegneria delle Produzioni Vitivinicole e responsabile di numerose ricerche nel campo dell’ingegneria agraria.
Via Europa, 11 - 43022 Basilicagoiano - Parma (Italy) - Tel. + 39.0521.687125 - Fax +39.0521.687101 E-mail: info@ferrarigroup.com - Web: www.ferrarigroup.com 102
Professore, a che punto è la ricerca nel campo della meccanizzazione viticola? “La ricerca è abbastanza avanzata, sia per lo sviluppo di tecnologie nella meccanizzazione delle aziende leader, sia nella meccanizzazione delle realtà di viticoltura conservativa (le aree marginali)”. Quali sono i principali settori di sviluppo? “Sono principalmente la “meccanica pura”: dove abbiamo lo sviluppo di dispositivi sempre più efficienti e piccoli, come i quad trak (quad semicingolati); e il campo delle VRA (applicazione a rate variabile) con altrettanti sviluppi. Uno di questi riguarda la concimazione: attraverso gli strumenti di geomatica (informatica che usa dati georeferenziali), si creano “mappature di prescrizione” che come mappe del navigatore possono essere lette da un piccolissimo computer, e comandare automaticamente la macchina per distribuire, a seconda dello stato agronomico del vigneto, diverse quantità di prodotto a diverse concentrazioni. Cosa non è ancora meccanizzabile nel vigneto? “Sicuramente la vendemmia verde. Ci sono ricerche avanzatissime sulla potatura, ma ancora non esistono in commercio macchine in grado di operare una potatura di qualità”. Quali sono le innovazioni più importanti del settore? La telemetria, ovvero la capacità di monitorare la macchina, vedere dov’è e cosa fa via web; ed il Web gis: l’archiviazione e la gestione web di tutti i dati, raccolti nello spazio e nel tempo, che consente un knowhow aziendale senza pari. È costoso meccanizzare? “Molte volte non è il costo, il problema, ma la capacità degli utilizzatori di gestire quella risorsa. A causa di ciò le macchine hanno poche ore di utilizzo annuo, i tempi di ammortamento si allungano e così i tempi necessari al rinnovo parco macchine”. Ci sono vantaggi ambientali nella meccanizzazione? “Assolutamente sì. Basti pensare che, ad esempio, nelle concimazioni si distribuisce
solo ciò che serve e dove serve. L’utilizzo delle macchine rende possibile il progetto europeo di riduzione del 50% dell’utilizzo di pesticidi”. Meccanizzazione vuol dire sempre minor qualità? “Dipende dalla appropriatezza degli interventi. L’utensile necessario all’operazione, che sia usato dall’uomo o dalla macchina, è sempre lo stesso, la differenza sta nella qualità del lavoro, che con la macchina è più difficile da ottenere. Va detto però, ad esempio, che la distribuzione di un concime con la georeferenziazione è molto più accurata e precisa di quella a mano, quindi tutto dipende dal tipo di operazione che si vuole
Meccanizzazione dell’opera di legatura
meccanizzare”. Qual è la problematica più impellente per l’Italia dei viticoltori? “Una delle emergenze nella viticoltura italiana è l’inadempienza rispetto alle direttive europee, in merito al D.L. del 14 agosto 2012, che recepisce la Direttiva Europea 128/2009 che impone il controllo delle macchine per la distribuzione dei prodotti chimici. La negligenza è tale che, chi vende alla grande distribuzione organizzata, è costretto a cercarsi enti certificatori per vendere il proprio prodotto. A causa di ciò l’Italia, da nazione leader nel campo della ricerca, è diventata il fanalino di coda europeo, e la Toscana è il fanalino di coda italiano”.
Le ore ad ettaro spese su un vigneto sono in media 250 ma con una meccanizzazione di massa si può arrivare a 50.
Vigneto ad elevata meccanizzazione
I Grandi Vini I Grandi Vini
Nei paesi in via di sviluppo la meccanizzazione può essere un problema socio economico di rilievo, infatti per una macchina agricola acquistata, si licenziano fino a 400 operai.
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C’era una volta….
RICETTA I Grandi ViniVini I Grandi
GRILL
GR
O
2012
Il canto delle vigne di Sicilia l’ossidazione, il Grillo è in grado di regalare vini bianchi secchi di grande personalità e con un corredo aromatico intenso e molto interessante: ortica, pepe verde e gelsomino, sentori agrumati e profumi vegetali di fieno e origano, note minerali, sapidità, morbidezza. Compagno ideale per piatti di pesce, crostacei e fritture, si distingue per eleganza e freschezza, e rivela una buona attitudine all’invecchiamento regalando note più dolci che
Purpicieddi murati
(Polpi affogati al pomodoro) TIngredienti per 4 persone: 800 g di polpetti di scoglio molto piccoli, 400 g di pomodoro pelato, 1 spicchio d’aglio, prezzemolo, menta, peperoncino rosso, ½ bicchiere di Grillo Preparazione: in un tegame, meglio se di coccio, rosolare in olio l’aglio, il peperoncino e il prezzemolo, unire i polpi e dopo qualche minuto bagnare con il Grillo. Lasciare evaporare e aggiungere i pomodori pelati e la menta. Coprire e cuocere per 40 minuti a fuoco lento. Prima di servire, decorare con foglie di menta.
O GRIL
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prendone l’incredibile potenziale espressivo. Vendemmiato nei tempi giusti e vinificato con le necessarie precauzioni per evitare
L IL
l Grillo, u Riddu, come lo chiamano i vignaioli siciliani, è una varietà a bacca bianca coltivata nell’area di Trapani e Marsala. C’è chi vuole le sue origini in Puglia, o forse, come suggerisce Attilio Scienza, in un antico incrocio naturale tra Carricante e Zibibbo. La sua presenza è ben documentata in ampie aree della Sicilia occidentale nell’Ottocento, dopo l’invasione della fillossera, dimostrandosi una varietà resistente alle malattie, alle alte temperature e alle avversità climatiche in genere. Intorno agli anni Trenta del Novecento il Grillo rappresentava il 60% della produzione isolana, ma da quel momento la quota si riduce progressivamente. Oggi pur essendo uno dei vitigni più rappresentativi dell’isola (concorre a ben nove denominazioni tra Doc e Docg), è coltivato in un’area geografica limitatissima che abbraccia la zona costiera fra Trapani e Marsala, la Valle del Belice e la strada dell’Alcamo. Per via delle sue caratteristiche naturali, alta alcolicità e buona attitudine all’ossidazione, il Grillo è tradizionalmente associato alla produzione del Marsala, contendendosi il primato con Cataratto e Inzolia. La primavera del vino siciliano degli anni Novanta farà nascere negli agricoltori il desiderio di sperimentare nuovi orizzonti per il Grillo sco-
LO
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il Grillo
GRIL
di Mariavera Speciale
La rubrica dedicata alle antiche varietà autoctone italiane meno conosciute che grazie al lavoro di viticoltori coraggiosi e amanti del loro territorio mettono in luce la grande varietà e ricchezza della nostra enologia
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i taliani si nasce!
ricordano il miele. Un vino evocativo, che custodisce in sé l’immaginario della sua isola, aspra e dolce a un tempo, e ricca di profumi. Le scelte per il futuro del Grillo si compiono già in vigna: irrigazione abbondante per le uve da vino secco, onde evitare un eccessivo accumulo di zuccheri nella fase della maturazione, e surmaturazione, quasi appassimento sulla pianta, per le uve destinate alla produzione del Marsala. Al tradizionale sistema di allevamento ad alberello oggi si preferisce la spalliera per le viti più giovani, per favorirne la naturale vigoria. C’è ancora molto da scoprire nel canto del Grillo. Le prove più recenti lasciano presagire che non si tratti soltanto di una moda passeggera ma che possiamo aspettarci altre piacevoli sorprese da questo grande vitigno siciliano.•
Carta d’identità: GRILLO Nome: Grillo (Riddu) Origine: Sicilia occidentale Foglia: media, pentagonale o quasi orbicolare, pentalobata o quasi intera Grappolo: medio, cilindrico o conico, a volte alato, spargolo o mediamente compatto Acino: medio o grosso, di forma sferoidale, buccia leggermente pruinosa, consistente e spessa, trasparente, di colore giallo dorato con chiazze color ruggine; polpa carnosa, dolce e croccante Segni particolari: grande vigoria, alta alcolicità, facile ossidazione Vino: secco, aromatico, elegante, note floreali, sentori agrumati e profumi vegetali, nell’invecchiamento assume note dolci e marsalate Denominazioni: Marsala (Oro), Alcamo, Contea di Sclafani, Contessa Entellina, Erice, Delia Nivolelli, Mamertino di Milazzo, Monreale, Sambuca di Sicilia
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media partner
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Eugenio Sartori
Una sola Cooperativa che esporta
più dell’intera Francia? A Rauscedo si può!
I Grandi ViniVini I Grandi
T
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utto incominciò dall’esperienza di un ufficiale dell’esercito che, dopo la Grande Guerra, insegnò la tecnica dell’”innesto al tavolo” ai contadini di Rauscedo. La comunità del posto poi, sfruttando i terreni leggeri - per l’impianto degli innesti-talea - e quelli ricchi - per l’impianto delle viti - si è moltiplicata di numero e competenze, dai primi 20 soci, fino ai 250 vivaisti che compongono l’attuale Vivai Cooperativi Rauscedo (VCR). I soci si tramandano la tecnica di padre in figlio: un sistema che ha funzionato, vista la crescita esponenziale dagli iniziali 600.000 innesti degli anni ’30, fino alle attuali 60 mln di barbatelle: di cui 26 mln esportate (una cifra superiore
VCR - VIVAI COOPERATIVI RAUSCEDO Scarl Via Udine, 39 - 33090 rauscedo (PN) www.vivairauscedo.com vcr@vivairauscedo.com
al dato dell’intera Francia). Ma VCR non è solo numeri e fatturato, non è solo 1000 Ha a vivaio e 4000 combinazioni diverse di innesti: dal 1965 si fa ricerca e si programma il futuro della Cooperativa nel Centro Sperimentale di VCR che da allora ha iscritto più di 350 nuovi cloni al Registro Nazionale delle Varietà di Vite. “Il nostro punto forte è il fatto di
occuparci del prodotto dall’inizio alla fine: dalla selezione ai controlli la responsabilità è nostra, dunque non possiamo permetterci errori” ci spiega il Dott. Sartori, che continua: “Esportando in 30 paesi differenti subiamo 30 controlli sanitari di Stato sulle nostre barbatelle: anche questa è una garanzia non da poco”. A concludere il panorama d’avan-
guardia, la recente collaborazione con l’Istituto di Genomica Applicata di Udine, per studiare gli ibridi di quarta generazione: obbiettivo? Produrre cloni resistenti alla peronospora dalle qualità enologiche competitive; e se la storia di VCR ci insegna qualcosa, c’è da fare affidamento che anche questo obbiettivo verrà raggiunto con successo! •
I dettagli di una comunità che fa storia a sé: numeri da capogiro che danno grande lustro al made in Italy nel mondo Le qualità enologiche dei cloni Rauscedo sono messe alla prova da periodiche degustazioni; partecipano all’evento esperti del settore, enologigiornalisti e Unione Italiana Vini.
STUDIO FABBRO – 08-2012
un grande Sangiovese “ Per ricco di colore e quadro
polifenolico di elevato profilo qualitativo vi consiglio i seguenti cloni: Sangiovese VCR 5, VCR 23, VCR 102, VCR 105, VCR 106, VCR 109, VCR 207, VCR 235
”
DAVID BAMBINI AGRONOMO, CAPO AREA VCR DAL 2003
Dal 1969 ad oggi i Vivai Cooperativi Rauscedo hanno selezionato un gran numero di cloni di Sangiovese nei diversi areali di coltivazione: Montalcino, Chianti, Scansano, Todi e Colline della Romagna. Fra gli oltre 20 cloni selezionati alcuni sono particolarmente ricchi di colore e dotati di un quadro polifenolico stabile e di alto pregio. Un patrimonio unico per i viticoltori!
SANGIOVESE VCR 5
( Biotipo Brunello) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ
MEDIA
VCR 106
( Biotipo Romagnolo) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ
MEDIA
VCR 109
( Biotipo Prugnolo) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ
MEDIA
( Biotipo Morellino)
VCR 207
MEDIA
Potenziale enologico: per vini con ottima struttura, dotati di tannini dolci, rotondi. Interessante il taglio con il VCR 106. Molto accentuate le componenti speziato-fenolico e fruttato.
P E R U LT E R I O R I I N F O R M A Z I O N I T E C N I C H E V I S I TA I L S I T O
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( Biotipo Todi) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ
MEDIA
MEDIA
Potenziale enologico: per vini con ottimo contenuto in antociani, di buona struttura, speziati, per lungo invecchiamento in taglio con VCR 23 e/o R 24.
VCR 235
( Biotipo Chianti) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ
MEDIA
I Grandi Vini I Grandi Vini
VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ
Potenziale enologico: per vini fruttato-floreali da breve–medio invecchiamento. Evidenti sono anche le note speziate. Discreta la struttura.
Potenziale enologico: per vini di elevati sentori speziati da medio-lungo invecchiamento: è il classico Prugnolo.
VCR 105
( Biotipo Morellino) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ
Potenziale enologico: per vini da lungo invecchiamento, speziati, ricchi in colore; ottimo il taglio con il VCR 5 e il VCR 103.
VCR 102
MEDIA
Potenziale enologico: per vini speziato-fruttati di corpo, sapidi, da prolungato invecchiamento. Evidenti le note di floreale (viola) e speziato-fenolico.
Potenziale enologico: per vini ricchi in antociani, fruttati, di ottima struttura, da medio-lungo invecchiamento; tannini particolarmente morbidi e rotondi.
VCR 23
( Biotipo Morellino) VIGORIA GRAPPOLO ACINO PRODUTTIVITÀ
Potenziale enologico: per vini con buon contenuto in antociani, strutturati, speziato-fenolici. Indicato il taglio con VCR 209 per vini da lungo invecchiamento.
VCR: IL NUMERO 1 AL MONDO DEL VIVAISMO VITICOLO
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presenta la trivella idraulica versatile
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I Grandi ViniVini I Grandi
L
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a trivella idraulica versatile può essere posizionata sia posteriormente sul sollevatore idraulico universale che anteriormente (su apposita staffa) ad una trattrice anche se sprovvista di sollevatore idraulico. Dispone di pistone profondità, sollevamento, spostamento laterale e inclinazione flottante dell’utensile (punta). Di serie viene equipaggiata di punta elicoidale ø 130 mm (altri diametri a richiesta); come optional,
la stessa può essere corredata di punta speciale fresatrice per estirpo piante e preparazione del terreno per la rimessa manuale della barbatella (diametro di lavoro c.ca 0,40/0,50 mt); altre dimensioni di punte elicoidali a richiesta. La trivella idraulica può essere dotata di accessorio “pinza idraulica” per l’estrazione dei pali di sostegno usurati o rotti e di speciale utensile utile per avvitare ancoraggi ad elica, per il sostegno della palizzata dei filari.
La novità tecnica è sicuramente la versatilità dell’attrezzo, con possibilità di montaggio sulla parte anteriore della trattrice che permette così all’operatore di procedere con estrema sicurezza e comodità, senza dover assumere posture scomode, faticose e con notevole beneficio della visibilità. •
Scotton L’eleganza a servizio del vino
A
merosi formati di scatole per tutte le esigenze, l’azienda brevetta spesso i suoi prodotti innovativi. Il vasto assortimento di colori e formati consente di spaziare, per quanto riguarda i contenitori rivolti al mondo del vino, dalla classica valigetta, fino al modello “steso”. Ma Scotton non si limita alla varietà di prodotti, completi per tipologia e prezzo: la ricerca rimane un punto forte del gruppo. Lo dimostra la nuova idea: la linea Pelle. Una trovata particolare e molto richiesta, che oltre ai colori marrone, bianco, rosso e grigio, quest’anno lancia due vere novità: l’oro e il nero, scatole eleganti per prodotti di qualità. La
scatola Pelle Oro è resa lucida e brillante da uno strato di polipropilene accoppiato al cartone, successivamente goffrato. La scatola Pelle Nera, che sta andando fortissimo all’estero, rappresenta il top dell’eleganza, stampata anche all’interno: per dare un valore aggiunto di qualità, a ciò che contiene. Grazie poi, al magazzino robotizzato, che garantisce una rapida evasione degli ordini, ed allo staff ad alta preparazione - in grado di produrre articoli su misura e per ogni tipologia di prodotto - Scotton diventa la risposta sicura ad ogni esigenza per il packaging del mondo vitivinicolo. (m.b.)•
Scotton sarà presente all’edizione 2013 del Vinitaly sempre con l’originalità del made in Italy
SCOTTON S.p.a Via Vallina Orticella, 1 31030 BORSO DEL GRAPPA TREVISO (TV) Tel. 0423 913300 Fax 0423 913399 www.scotton.it scotton@scotton.it
I Grandi Vini I Grandi Vini
zienda con esperienza quarantennale, grande creatività degli addetti ai lavori ed esportazioni in tutto il mondo, e se aggiungiamo la conduzione familiare, sembra il tipico profilo della genialità italiana, sempre più spesso però, con sede all’estero. Ed invece no! La famiglia Scotton, da sempre legata alla terra Veneta, nel 2011 inaugura il nuovo stabilimento di produzione, a Borso del Grappa, dando continuità all’altra grande caratteristica aziendale: il made in Italy. Dotata di tutti i migliori macchinari per accoppiare, goffrare, stampare e lavorare i nu-
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Quinti è molto competente anche nel settore dell’olio. La EASY LINE SISTEM versione olio infatti, è una macchina con caratteristiche tecniche che si rivelano ad hoc per circa l’80% dei produttori.
Quinti unisce esperienza e modernità nella produzione di imbottigliatrici per i produttori di vino birra e olio
Quando il prodotto è “cucito addosso al cliente”!
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I Grandi ViniVini I Grandi
a produzione artigianale a produzione industriale senza cambiare l’affidabilità del servizio e la qualità dei prodotti? Con Quinti si può! Basti pensare che la sua storia parte nel 1840 nella zona di Arezzo, come bottega artigiana nel settore della meccanica. Ne sono passati di anni da allora, e adesso Quinti produce macchine per la tappatura e l’imbottigliamento con la stessa precisione di una volta,
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ma su una scala decisamente più grande. Si chiama “EASY LINE” la linea di tappatrici, divisa in tre categorie: Little, Basic e Bigger a seconda delle esigenze del cliente. La EASY LINE SISTEM invece, è l’imbottigliatrice top di gamma, nelle versioni vino, olio e birra: una macchina con elevato rapporto qualità prezzo. A dimostrazione della professionalità di Quinti, i suoi progetti sono promossi alle principali fiere nazionali ed in-
ternazionali, ed è presente in Stati Uniti, Europa ed Asia. Al SIMEI 2011 ha presentato la nuova macchina imbottigliatrice compatta, per vino e birra, con sistema isobarico di riempimento in assenza di ossigeno: la EASY LINE SYSTEM WINE e BEER; sviluppata con un sistema di riempimento di qualità che può essere utilizzato per il vino in “assenza di ossigeno” e per la birra “isobarico”. “Cuciamo addosso al cliente i nostri
prodotti, è questo il nostro punto forte” ci spiega lo Staff dirigenziale Quinti., a dimostrazione che l’ufficio tecnico dell’azienda è pronto a soddisfare qualsiasi necessità. Ma quinti si contraddistingue anche per un’altra caratteristica: la prontezza e l’affidabilità nell’assistenza ai clienti, e chi ha a che fare con le pratiche di imbottigliamento sa bene che, questa garanzia, vale anche da sola la scelta del fornitore giusto! •
Fatevi riconoscere! Oropack, un modo semplice ed economico per farsi riconoscere e ricordare
L
a Oropack Snc è una azienda giovane e dinamica, che mette la sua professionalità al servizio del cliente, per rispondere a tutte le sue esigenze. L’azienda si distingue per una spiccata specializzazione nella commercializzazione e nella personalizzazione di
buste in carta o plastica, scatole per bottiglie di vino, shoppers e sacchetti regalo per negozi di varia natura, gioiellerie e profumerie. La filosofia aziendale si basa su tre cardini: tecniche di stampa all’avanguardia, esperienza nella selezione dei prodotti e tanta passione. Il risultato finale sono
prodotti di straordinaria eleganza e bellezza, ma anche e soprattutto qualità. L’azienda lavora su grandi – ma anche piccole – quantità: permettere al cliente di ordinare anche piccoli quantitativi è un modo per evitargli le giacenze di magazzino. La linea wine si compone di numerose soluzioni, di volta in volta personalizzabili in base alla scelta dei modelli, dei colori, del tipo di carta. Ogni bag o scatola può essere ulteriormente arricchita con stampe a caldo o ad
inchiostro, con il logo dell’azienda, i suoi recapiti o quello che si desidera. Sul sito è possibile visionare i vari cataloghi e richiedere un preventivo senza impegno. Per i lettori de I Grandi Vini la Oropack Snc ha pensato a un’offerta in esclusiva, nella versione silver e gold, di cui beneficiare fino al 31 ottobre. Se è vero che quello che c’è nella bottiglia è importante, è altrettanto vero che anche la busta (in carta o plastica che sia)...vuole la sua parte. (c.c.)•
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Alla salute! La nostra. I Grandi ViniVini I Grandi
Di chi vuole produrre e bere vino di qualità senza residui di pesticidi.
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Il Laboratorio Polo rappresenta la più avanzata realtà tecnologica rivolta all’eliminazione dei residui di pesticidi nel vino. Grazie ad una strumentazione all’avanguardia, unica a livello mondiale nel settore enologico, il Laboratorio Polo è in grado di effettuare precise analisi multiresiduali dei pesticidi, individuando sino a 200 principi attivi potenzialmente presenti che, grazie ai continui progressi, saliranno in breve tempo a 350. Ma non basta: grazie alla sua divisione di ricerca, il Laboratorio Polo fornisce l’indicazione di tecniche agronomiche ed enologiche rivolte all’abbattimento, anche totale, sia delle tracce dannose alla salute, sia dei fenomeni di arresto della fermentazione e di rifermentazione indesiderata. Per queste ragioni e per questo impegno costantemente teso all’ultima frontiera della ricerca, il Laboratorio Polo ha ricevuto riconoscimenti dell’Unione Europea, del Ministero della Ricerca e della Regione del Veneto. Pololab è l’avanguardia della naturalità.
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durante le fermentazioni dei vini. La vite e l’uva assorbono queste sostanze che possono, in diversa misura, essere trasferite nel mosto e successivamente nel vino. Grazie ad una dotazione di strumenti analitici altamente
all’avanguardia ed estremamente sensibili alla rilevazione delle molecole ricercate, è possibile individuarne anche la presenza in minime tracce. Mettere in relazione questi residui con gli arresti di fermentazione è uno
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studio assolutamente innovativo, che permetterà di risolvere delle problematiche non legate alle tecniche di vinificazione, ma a molecole di fitofarmaci apportate dalle uve e presenti nel mosto. Si parla di una nuova “idea” di enologia, a metà fra la scienza e la naturalità. Fra i vari traguardi raggiunti dal Laboratorio Polo negli anni di attività si elencano il metodo per vinificare senza l’aggiunta di anidride solforosa, peraltro ottenendo vini – bianchi e rossi – di grande longevità, e lo studio sull’annosa questione dell’odore di tappo, di cui il Laboratorio Polo è stato il primo in Europa a determinare la gamma di metaboliti che ne sono l’origine. Precisione, sicurezza, tecnologia si sposano con la ricerca di un equilibrio naturale, con un approccio biotecnologico a soluzioni che tendono la mano prima di tutto ai processi biochimici vitali. •
I Grandi Vini I Grandi Vini
l Laboratorio Polo è il più avanzato centro di ricerca, consulenza e produzione in campo enologico del panorama italiano. L’esperienza accumulata sfiora la soglia dei trent’anni. Il Laboratorio vanta i più importanti accreditamenti del settore tra i quali ACCREDIA e MIUR e l’autorizzazione MIPAAF per il rilascio di certificati ufficiali nel settore vitivinicolo, per il territorio nazionale e per l’esportazione. La peculiarità Polo è la continua ricerca dell’innovazione, in tutti gli aspetti che interessano il settore vitivinicolo: dai tappi all’analisi delle acque impiegate nel ciclo produttivo. Fra i vari progetti e studi, il Laboratorio Polo lavora da un anno ad una ricerca co-finanziata dalla Regione e con fondi UE per il monitoraggio di pesticidi chimici e coformulanti in relazione a possibili anomalie osservate
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di Marta Mecatti
Dopo quelle tradizionali, la Società altoatesina implementa la produzione dei “barbatelloni”
I Grandi ViniVini I Grandi
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n’Azienda a conduzione familiare che vanta ben 50 anni di esperienza nel settore del vivaismo. Il cuore è in Trentino Alto Adige, in provincia di Bolzano, ma l’esperienza e la professionalità di Alois Gutmann & Figli non si ferma ai confini regionali. I produttori vinicoli che lo hanno scelto, infatti, non sono ubicati solamente in Italia, ma anche in Germania e in Austria, Paesi dove l’Azienda è in continua crescita. Gutmann è una società specializzata nella produzione e commercializzazione di barbatelle tradizionali di tutti
i tipi, alle quali, da tre anni, si sono aggiunte quelle “giganti” alte 80 cm, perfette sia per i rimpiazzi, sia per i nuovi impianti. Il vantaggio, per le cantine che le utilizzano, è la tempistica decisamente ridotta del lavoro in vigna. Dopo una iniziale diffidenza da parte dei produttori italiani
nei confronti di questi “barbatelloni” (molto utilizzati, invece, dai loro colleghi tedeschi che li hanno scoperti già da qualche anno), anche nella nostra penisola stanno avendo in questo periodo un vero e proprio boom. Oltre a cinque ettari di vigneti di proprietà, Gutmann si è specializza-
ta nel tempo anche in impianti di legno americano selvatico con tutti i tipi di portainnesti destinati a diverse tipologie di terreno. Nei quaranta ettari ubicati in provincia di Verona si coltivano viti madri sia per portainnesti di tipo tradizionale, sia per quelli di uso internazionale tra cui i modelli 3309, 41B, 161/49, 420A, 101/14 e 1103 Paulsen. Un’altra peculiarità di Alois Gutmann è la creazione di barbatelle in vasetto, un prodotto studiato per soddisfare le esigenze di un altro target di clienti, quelli che decidono di creare un nuovo impianto solo a posteriori. Grazie a questa tipologia di barbatelle il viticoltore riesce a determinare con precisione il numero delle viti desiderate, il clone e il portainnesto. •
Produrre materiale da imballaggio può sembrare cosa semplice, è invece necessaria tecnologia avanzata e flessibilità di progettazione!
L’importanza dell’Alveare
L
’alveare è un elemento indispensabile dell’imballo, preserva i prodotti da rotture e mantiene integra la confezione, l’etichettatura o un’eventuale decorazione. Lo sa bene l’Alveare s.r.l. che è specializzata nella produzione di separatori in cartone ondulato e in cartoncino teso, macchinabili, in quanto forniti di uno speciale gancio fustellato che evita il dissociarsi degli elementi, e di qualsiasi formato e personalizzazione. Riciclabili al 100%,
gli interni prodotti a Campolongo sul Brenta in provincia di Vicenza sono confezionati in comodi palbox con coperchio, che preservano le caratteristiche qualitative e ne rendono pratico l’utilizzo; la tecnologia produttiva è elevata, con ben 20 linee di lavoro all’avanguardia. Grazie alla lunga esperienza dell’Azienda, che l’anno scorso ha festeggiato il ventesimo anno di attività, non è un problema qualsiasi tipo di richiesta del cliente, alla quale l’Alveare andrà senz’altro
incontro. Ma affidarsi all’Alveare significa anche assistenza post vendita, direttamente dal cliente, e consulenza nella progettazione di nuove soluzioni d’imballo. Inoltre la distribuzione della merce con mezzi propri garantirà l’evasione degli ordini in tempi brevi e preserverà la qualità del prodotto sino all’arrivo. Gli alveari sono commercializzati con buoni risultati anche all’estero. Un pacchetto di offerte decisamente competitivo..chiaramente imballato L’Alveare!
20 anni di attività! L’Alveare è riconoscente a tutti i clienti per la collaborazione e la crescita di questi anni e dà un benvenuto a tutti quelli che vorranno avvalersi dell’esperienza acquisita in un ventennio di lavoro.
I separatori in cartoncino teso hanno un ingombro minimo per lo stoccaggio poiché, per merito del basso spessore degli elementi componenti l’alveare, lo spazio di immagazzinaggio si riduce sino a 2/3 rispetto a quello necessario per gli alveari in cartone ondulato.
I Grandi Vini I Grandi Vini 115
P.E.P.I l’etichettificio
che non ti aspettavi Personale specializzato e parco macchine invidiabile al completo servizio del cliente
D
I Grandi ViniVini I Grandi
a più di venti anni nel settore del packaging con clienti in tutta Italia, l’Etichettificio P.E.P.I, non teme molti rivali nel suo campo. Nato a Querceta (Lucca) dalla passione di Gabrielli e Lazzerini, uno perito tecnico con esperienze nel settore sviluppo materiali e tecnologie, l’altro grafico creativo, P.E.P.I. vanta un’attrezzatura a disposizione del cliente comune a pochi etichettifici. Ben sei
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macchine da stampa. Dalla nuova generazione di macchine FLEXO con il controllo di registro automatico, alle tradizionali FLEXO, per arrivare alle semirotative con stampa a caldo. Inoltre, a completare il vasto “parco macchine” la novità del 2012 è la stampa OFF-SET con una macchina di ultima generazione. L’azienda si contraddistingue particolarmente anche per i materiali utilizzati, carte e materiali speciali autoadesivi, tutto di
primissima qualità ed acquistato da cartiere certificate. Il Reparto Grafica e di prestampa è in grado di venire incontro a tutte le esigenze del cliente, realizzando all’interno grazie alla loro competenza, oppure su file del cliente, il prodotto/artwork richiesto. Nello stabilimento è possibile stampare e verniciare, stampare oro a freddo e a caldo, fustellare (mezzo taglio o passante) in un unico passaggio e con registro assoluto. La qualità finale, gestita da un sistema iso 9001, è garantita inoltre da due tavoli di controllo “intelligenti” che si occupano di eliminare eventuali prodotti difettati, e il sistema di ”tolleranza zero” che certifica la corrispondenza colore, la leggibilità dei codici a barre. Garantendo al cliente un servizio rigorosamente in tempi brevi, qualità sicuramente accattivante di una Azienda da tenersi ben stretta.
P.E.P.I. si avvale
della collaborazione di 14 dipendenti formati all’interno, ognuno con un alto grado di specializzazione nelle mansioni assegnate
Uno stabilimento all’avanguardia e in constante crescita nel panorama italiano
Maniaci del controllo e collezionisti di garanzie
P
erché rifornirsi da Belbo Sugheri? Semplice: attenzione maniacale nel controllo dei tappi e garanzie che nessun atro può darvi! Il laboratorio di analisi di Belbo Sugheri - il cuore dell’attività - è in linea con i migliori laboratori d’Italia, strumento fondamentale per verificare che il materiale commercializzato non sia difettoso e rientri nel “disciplinare del sughero”: un patto di qualità recentemente stabilito tra i più importanti produttori di sughero italiani. Il prodotto più innovativo è il tappo tecnico
5, 3 e 2, ciascuno dei quali caratterizzato da una permeabilità all’ ossigeno definita e costante. Ma Belbo Sugheri non si ferma alla commercializzazione, realizza anche tappi in sughero naturale direttamente nel cuore dell’ area produttiva di sughero in Sardegna: Calangianus. “Per noi, lavorare con cifre non troppo elevate è sinonimo di qualità!” ci spiega Jacopo Araldo, direttore aziendale, che continua: “Il tappo in
sughero naturale è controllato soprattutto dal punto di vista organolettico; la produzione, che non punta sui grandi numeri, è perciò accuratissima in ogni passaggio”. Di qualità parlano anche i clienti di Belbo Sugheri, che gli riconoscono l’assistenza rapida e affidabile su tutto il territorio italiano: l’ennesima riprova che si tratta di un fornitore con il quale conviene stringere rapporti duraturi! •
Stabilimento e laboratorio di Belbo Sugheri sono stati recentemente rinnovati, inoltre l’azienda è stata la prima in Piemonte ad ottenere la certificazione di settore CELIÈGE, oltre alla classica ISO 9001
Belbo Sugheri Srl Reg. San Vito, 90 14042 - CALAMANDRANA (AT) TEL. 0141 75793 Fax 0141 75734 www.belbosugheri.it info@belbosugheri.it
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Belbo Sugheri (Gruppo Paolo Araldo) vuol dire qualità nel vero senso della parola e non abbandona mai il cliente, in qualsiasi parte d’Italia si trovi!
DIAMANTE, di tecnologia francese e distribuito in esclusiva in Italia dal Gruppo Paolo Araldo. Il tappo fa il pieno di garanzie: zero rischio del gusto di tappo, estrazione ed eliminazione di oltre 150 molecole deviatrici del gusto e una garanzia (unici a fornirla) per la tenuta del tappo nel tempo. Belbo Sugheri infatti garantisce dieci anni per il DIAMANTE 10, cinque, tre e due anni per i rispettivi DIAMANTE
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L’etica dell’etichetta Etichette di alta qualità con rifiniture in foil a caldo, lucidature, braille, inserimento del dato variabile per piccole, medie e alte tirature. Perchè l’etichetta del vostro prodotto deve trasmettere un’azione vera e propria di marketing.
SPUMANT E Vino Rosso
Pinot Nero
Denominazione di Origine Controllat a
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Tempi di consegna mai superiori ai 10 giorni lavorativi. Assistenza, consulenza professionale, affiancamento grafico, tutti i giorni dalle ore 08,00 alle 18,30 orario continuato.
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Quando si sposa la teoria ETICA dell’ETICHETTA.
ROTOCEL SRL
Via Lombardia, 1/D 40060 - Osteria Grande (BO) Tel. 051/6258484 r.a. - Telefax 051/6255548 118 vendite@rotocel.com - www.rotocel.com
R
OTOCEL SRL viene fondata nel 1980 da Celso Cantelli, componente di una famiglia bolognese che si occupa dal 1930 di stampa ed editoria, che conta oggi 5 stabilimenti produttivi nei diversi ambiti grafici. L’etichetta, come ben sapete, è il “vestito” del Vostro prodotto ed ha il compito importantissimo e difficilissimo di contraddistinguersi e conquistare l’attenzione del consumatore, un’azione vera e propria di marketing, solo così si fa la differenza, sposando la filosofia di concetto packaging = marketing. E’ con queste caratteristiche etiche che Rotocel srl ha investito tutte le sue energie nelle migliori tecnologie, per essere in grado di dare massima libertà di scelta agli studi grafici, e poter raggiungere un risultato di eccellenza, un’elevatissima definizione e personalizzazione.
Grazie alle attrezzature di ultima generazione con tecnologie miste per la realizzazione della piccola-media e alta tiratura, e un continuo e costante aggiornamento sulla preparazione dei nostri collaboratori con corsi specializzati del settore, consentono a ROTOCEL di produrre etichette in carta, materiali plastici e metallizzati, con stampa in offset digitale, flexografica, serigrafica, laminazione a caldo, plastificazione, verniciatura, rilievi a secco e braille, portando attualmente la produzione della Rotocel ad alti livelli di qualità, tali da inserire la società nella “top ten” delle aziende italiane specializzate nel settore.
In questo difficile momento di mercato, dove non è più permesso fare scorte di magazzino e si acquista solo sul venduto, di conseguenza i tempi di consegna diventano sempre più fulminei, noi della Rotocel srl, introducendo un gestionale che consente la pianificazione e il controllo della produzione, siamo in grado di garantire tempi di realizzazione, nella maggior parte dei casi, che non superano i 10 giorni. I nostri uffici sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 18.30 orario continuato, il personale ROTOCEL srl è a completa disposizione per dare supporto e prestare consulenza ad ogni Vostra esigenza. •
La Vostra soddisfazione è il nostro obiettivo
I
n un mondo dove l’apparenza e l’estetica assumono un ruolo primario, l’etichetta diventa il mezzo con cui convincere il cliente all’acquisto. E’ quindi necessario che questa si differenzi dalle altre, che parli del prodotto che rappresenta e dei valori dell’azienda cui si riferisce. Da oltre quindici anni Umbralabel si occupa proprio della progettazione e della stampa di etichette per tutti i settori merceologici, con particolare attenzione all’enologico, all’oleario e al gastronomico di qualità. L’azienda umbra pro-
pone un servizio particolarmente completo, fornendo ai propri clienti una consulenza sia grafica che tecnica, mettendo in primo piano rapidità e flessibilità, ma sempre con un elevato standard di qualità. Le tecnologie di stampa e finitura più avanzate, unite ad una cura artigianale, rendono ogni prodotto firmato Umbralabel unico e prezioso, mentre la fitta rete commerciale ben distribuita sul territorio permette di evadere ogni richiesta del cliente con un alto grado di soddisfazione. L’etichetta è il vostro valore e Umbralabel è il partner ideale per realizzarla! (l.m.)•
Servizio accurato e ottimo rapporto qualità-prezzo caratterizzano Umbralabel e la sua produzione di etichette
I numeri di Umbralabel ine per la 2 macch digitale stampa mpa he di sta 4 tecnic mbinate o c ionale convenz le n il digita anche co nel 2011 ti n 400 clie 12 0 2 l e n e
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NewsTecniche botti in legno Acciaio
Sirio Aliberti: l’innovazione al servizio dell’enologia La Sirio Aliberti è un’impresa produttrice di autoclavi, vinificatori e serbatoi per il settore enologico e alimentare fondata nel 1953. La Società fa parte del Gruppo Della Toffola, una delle maggiori realtà industriali del settore. Il processo costruttivo, adotta le più avanzate tecnologie per garantire prodotti di assoluta affidabilità. Componente fondamentale è la continua innovazione nella progettazione e nell’impiego di nuovi materiali come ad esempio gli acciai inossidabili “duplex” di recente sviluppo nel campo enologico. Il risultato è una gamma completa di prodotti di grande qualità esportati in Europa e in moltissimi Paesi del mondo.
I Grandi ViniVini I Grandi
SIRIO ALIBERTI Srl Fraz. San Vito, 78 14042 - CALAMANDRANA (AT) Tel. 0141 75545 Fax 0141 75303 info@sirioaliberti.com www.sirioaliberti.com
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Marco graziano: bottaio dal 1882! Marco Graziano: bottaio dal 1882. Con questo slogan potrebbe esordire il giovane imprenditore proveniente da una famiglia che si occupa di botti dal 1882. Rappresentante della quarta generazione di appassionati del legno e del vino, quindici anni fa, Marco Graziano prendeva in mano l’attività di famiglia dedicandosi in particolare al settore dell’asciatura e della manutenzione. Da allora ha lavorato con
rinomate cantine in tutta Italia, rigenerando in loco qualsiasi tipo di legno. Abbinata a questa attività, c’è la costruzione e manutenzione di botti dai 2 ai 5 ettolitri nel laboratorio personale. Ultima, ma non per importanza, l’esperienza che lo lega ai migliori fornitori di legno francese in Italia, che si affidano a lui per la manutenzione di botti e barriques direttamente nelle cantine dei clienti.
GRAZIANO M. & A. sas Strada Oriolo, 45 - 27058 VOGHERA (PV) TEL. 0383 366208 CELL. 348 0182380 marco.graziano@tiscali.it
errevi
Perbacco! È arrivato PERBACCO ® e il vino viaggia tranquillo ERREVI S.r.l. azienda leader nella produzione di manufatti in polistirolo espanso sintetizzato (EPS materiale riciclabile al 100 % ) ha lanciato sul mercato PERBACCO ®: un imballo specifico per la spedizione del vino, con marchio registrato e modello depositato, leggero sì, ma particolarmente resistente agli urti (da vedere, in merito, il “Test urto” sul sito), facilmente sigillabile con una reggetta termosaldata e dotato di una losanga interna
per l’inserimento di una pergamena o di un gadget. PERBACCO ®, ormai utilizzato da rinomate cantine italiane, protegge il vino da importanti sbalzi termici, riutilizzabile e personalizzabile con un’esclusiva stampa digitale in quadricromia. E se si rompe una bottiglia? Nessun problema, a differenza del cartone, l’ESP garantisce una impermeabilità che limita i danni e gli eventuali travasi di liquido.
ERREVI S.r.l. Via Biban, 41 31030 CARBONERA (TV) tel. 0422 690711 fax 0422 690796 perbacco@cartoplastica.it www.errevieps.it
NewsTecniche Hinowa Doc Track 37.100
Hinowa presenta il trattorino cingolato realizzato per assolvere ai compiti più gravosi
Hinowa, azienda specializzata nello sviluppo di macchine su cingolatura in gomma, presenta sul mercato il nuovo trattorino cingolato Hinowa Doc Track 37.100, realizzato per assolvere i compiti più gravosi operando in sicurezza, velocemente e con semplicità.
La macchina, una delle più performanti esistenti sul mercato, è ideale per luoghi stretti, pendenti e dissestati. L’operatore è collocato nella cabina o tettuccio omologati antiribaltamento e antischiacciamento e, comodamente seduto, per mezzo di due manipolatori idraulici, controlla perfettamente tutte le funzioni del trattorino, compresa la traslazione. Questa è affidata ad un sistema idrostatico con velocità variabile da 0 a 15 km/h. La presa di forza idraulica frontale, tramite un apposito sgancio rapido, permette di usare accessori omologati Hinowa come trinciaerba con traslatore, tosaerba a lame,
turbina da neve, lama frontale regolabile, mentre la presa di forza posteriore permette di agganciare cassone ribaltabile, atomizzatore, biotrituratore, spargisale, botte antincendio e sollevatore e tre punti con cardano. La cingolatura in gomma è completamente ammortizzata e può essere eseguita la controrotazione dei cingoli. (L.M.) Hinowa S.p.a. Via Fontana - 37054 Nogara (Vr) Tel. 0442 539100 Fax 0442 539075 hinowa@hinowa.it www.hinowa.com
Ciancaglini: al servizio dell’agricoltura
Esperienza, affidabilità e competenza nella costruzione di macchine innovative e all’avanguardia Nata nel 1928 l’Azienda Ciancaglini ha da sempre investito la sua esperienza, la sua affidabilità e la sua competenza, nella progettazione e nella costruzione di macchine competitive e all’avanguardia, che vengono testate su campo e migliorate rispettando le esigente dell’operatore. Dalla specializzazione degli ultimi anni nel campo dei
vigneti e dei frutteti è nato il prodotto di punta dell’azienda, lo scalzatore interfilare, con lama in acciaio trattato, essenziale per praticare il diserbo ecologico. Questo è realizzato con materiali di qualità e ad alta resistenza all’usura e, al posto della lama, si possono applicare in modo semplice e veloce accessori come l’aratrino, la dischiera e il fresino rotante. Lo scalzatore interfilare viene applicato alle macchine aziendali, adattabili a qualsiasi tipo di filare: i modelli Superstar-Dual permettono infatti di lavorare in una sola passata sia la fila centrale che l’interfila, mentre i modelli Gold-Variant lavorano solo l’interfila. L’azienda sarà presente all’ EIMA 2012 che si terrà a Bologna dal 7 all’ 11 Novembre, padiglione 36, stand F8.
SALES SpA rinnova il sito web: la modernità al servizio dei suoi Clienti Il tempo è sempre di meno e la rapidità della ricerca in rete dell’informazione necessaria è vitale: queste sono state le motivazioni alla base del restyling completo del sito web Sales SpA. È uno strumento di consultazione con un’estetica semplice, che offre al visitatore le informazioni che cerca, nel modo più chiaro possibile. Tra i segmenti più interessanti la sezione SOLUZIONI, dove proponiamo i nostri prodotti più innovativi, come le etichette ecocompatibili, gli inchiostri termo cromici o di sicurezza e le soluzioni RFID. Inoltre, in collaborazione con il fornitore Raflatac, nella sezione PROGETTA LA TUA ETICHETTA è possibile effettuare una simulazione della propria etichetta, scegliendo i diversi materiali e potendola vedere in 3D applicata sul contenitore primario scelto. Buona navigazione! Sales SpA Via Chivasso 3/5 - 10098 Rivoli (TO) Tel. +39 011 9571000 Fax. +39 011 9592138 Sito: www.salesspa.com E-mail: info@salesspa.com
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Ciancaglini S.n.c. Viale D. Alighieri, 55 - 66020 Scerni (Ch) Tel. 0873 919300 - Fax 0873 914944 info@ciancaglini.com - www.ciancaglini.com
etichette
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NewsTecniche stoccaggio
Vinplast: un nuovo modo per stoccare il vino, pulito, sicuro e conveniente
La tappatrice Zeus
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Ferrari Group presenta il suo prodotto di punta, forte, versatile, sicuro e italiano!
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Sarà la Tappatrice Zeus, completamente creata, prodotta e assemblata in Italia, uno degli articoli protagonisti dell’edizione 2012 di Eima di Ferrari Group, azienda italiana leader nella produzione di prodotti in materiali plastici alimentari con brevetti internazionali. Questa è completamente realizzata in acciaio Inox, con testata e prismi in acciaio indurito con trattamento termico, fresati a controllo numerico ed ha come caratteristica principale la versatilità. Riesce infatti a tappare bottiglie di dimensioni diverse, da quelle classiche da vino, ai bottiglioni, alle magnum, con altezza massima 65 cm e diametro 21 cm, con qualsiasi tipo di tappo, sia quelli in sughero, sia quelli sintetici, con diametro massimo 40 mm e altezza massima 60 millimetri. I suoi piedini snodati antiscivolo sono adatti ad ogni superficie, la maniglia e le ruote posteriori sono utili per un facile e comodo trasporto e la manutenzione è facilissima. La Tappatrice Zeus sarà visionabile dal 7 all’11 Novembre prossimi ad Eima, padiglione 44, stand B16. FERRARI GROUP S.r.l. Via Europa, 11 - 43022 Basilicagoiano (Parma) Tel. 0521 687125 - Fax 0521 687101 info@ferrarigroup.com - www.ferrarigroup.com
La CMP Srl è un’azienda di portata nazionale, che mette la sua esperienza al servizio di tre settori diversi: si occupa di pallets di plastica e complementi d’imballaggio, di contenitori e di manutenzione in campo enologico, proponendo sistemi funzionali per lo stoccaggio del vino imbottigliato. L’azienda riesce a proporre concrete soluzioni a problemi come l’igienicità del settore alimentare/ farmaceutico, l’export in nazioni con rigide norme d’ingresso, la sicurezza e l’integrità dei prodotti. Innovazione e attenzione sono il cuore della filosofia aziendale. Manifestazione di questa filosofia è Vinplast®, un nuovo sistema per lo stoccaggio del vino, alternativo alle gabbie di metallo e ai paretali in legno: un’interfalda termoformata di materiale plastico con alloggiamenti studiati per
l’accoglimento di bottiglie di vario tipo, come bottiglie champagne, borgognotte, bordolesi sia cilindriche che coniche. I vantaggi in termini di sicurezza, comodità, affidabilità e costi sono evidenti. Le bottiglie non sono a contatto fra loro e per questo rimangono al riparo da qualsiasi scalfittura, protette da polvere e agenti esterni. Inoltre Vinplast® riduce notevolmente lo spazio richiesto e permette di velocizzare l’inventario della cantina; può essere anche facilmente automatizzato, grazie all’impianto di specifiche macchine, rendendo il processo di stoccaggio sempre più veloce, semplice ed economico. Si riducono notevolmente i costi di manodopera e i tempi. Servizio eccellente, tempestività delle consegne, cortesia e professionalità completano il profilo dell’azienda.
Sicurezza, innovazione e attenzione, ma anche risparmio (di denaro e di tempo): questo la filosofia aziendale della CMP
CMP Srl Via Revello, 38 - 12037 Saluzzo (CN) Tel. 0175 217.560/540.102 - Fax 0175 217.552 www.vinplast.it - www.cmp-plast.it www.vinplast.eu vinplast@cmp-plast.it info@cmp-plast.it
NewsTecniche stoccaggio
Vinplast: un nuovo modo per stoccare il vino, pulito, sicuro e conveniente
La tappatrice Zeus
Ferrari Group presenta il suo prodotto di punta, forte, versatile, sicuro e italiano! Sarà la Tappatrice Zeus, completamente creata, prodotta e assemblata in Italia, uno degli articoli protagonisti dell’edizione 2012 di Eima di Ferrari Group, azienda italiana leader nella produzione di prodotti in materiali plastici alimentari con brevetti internazionali. Questa è completamente realizzata in acciaio Inox, con testata e prismi in acciaio indurito con trattamento termico, fresati a controllo numerico ed ha come caratteristica principale la versatilità. Riesce infatti a tappare bottiglie di dimensioni diverse, da quelle classiche da vino, ai bottiglioni, alle magnum, con altezza massima 65 cm e diametro 21 cm, con qualsiasi tipo di tappo, sia quelli in sughero, sia quelli sintetici, con diametro massimo 40 mm e altezza massima 60 millimetri. I suoi piedini snodati antiscivolo sono adatti ad ogni superficie, la maniglia e le ruote posteriori sono utili per un facile e comodo trasporto e la manutenzione è facilissima. La Tappatrice Zeus sarà visionabile dal 7 all’11 Novembre prossimi ad Eima, padiglione 44, stand B16. FERRARI GROUP S.r.l. Via Europa, 11 - 43022 Basilicagoiano (Parma) Tel. 0521 687125 - Fax 0521 687101 info@ferrarigroup.com - www.ferrarigroup.com
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La CMP Srl è un’azienda di portata nazionale, che mette la sua esperienza al servizio di tre settori diversi: si occupa di pallets di plastica e complementi d’imballaggio, di contenitori e di manutenzione in campo enologico, proponendo sistemi funzionali per lo stoccaggio del vino imbottigliato. L’azienda riesce a proporre concrete soluzioni a problemi come l’igienicità del settore alimentare/ farmaceutico, l’export in nazioni con rigide norme d’ingresso, la sicurezza e l’integrità dei prodotti. Innovazione e attenzione sono il cuore della filosofia aziendale. Manifestazione di questa filosofia è Vinplast®, un nuovo sistema per lo stoccaggio del vino, alternativo alle gabbie di metallo e ai paretali in legno: un’interfalda termoformata di materiale plastico con alloggiamenti studiati per
l’accoglimento di bottiglie di vario tipo, come bottiglie champagne, borgognotte, bordolesi sia cilindriche che coniche. I vantaggi in termini di sicurezza, comodità, affidabilità e costi sono evidenti. Le bottiglie non sono a contatto fra loro e per questo rimangono al riparo da qualsiasi scalfittura, protette da polvere e agenti esterni. Inoltre Vinplast® riduce notevolmente lo spazio richiesto e permette di velocizzare l’inventario della cantina; può essere anche facilmente automatizzato, grazie all’impianto di specifiche macchine, rendendo il processo di stoccaggio sempre più veloce, semplice ed economico. Si riducono notevolmente i costi di manodopera e i tempi. Servizio eccellente, tempestività delle consegne, cortesia e professionalità completano il profilo dell’azienda.
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Bologna /
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2012
ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI MACCHINE PER L’AGRICOLTURA E IL GIARDINAGGIO INTERNATIONAL AGRICULTURAL AND GARDENING MACHINERY EXHIBITION
La forza delle idee, per un’edizione da primato. Strength of Ideas, for a Record-Breaking Show. 210.000 mq, 4 saloni tematici, 25.000 modelli, 1600 espositori, 200 convegni e workshop. 210,000 m2, 4 themed salons, 25,000 models,1600 exhibitors, 200 conferences and workshops.
Unacoma Service Italia - 00159 Roma - Via Venafro, 5 Tel. (+39) 06.432.981 - Fax (+39) 06.4076.370 eima@unacoma.it - www.eima.it
www.eima.it Organizzata da UNACOMA SERVICESurl con la collaborazione di BolognaFiere Spa Organized by UNACOMA SERVICE Surl in collaboration with BolognaFiere Spa
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Uno sguardo al futuro EIMA International 2012: sempre più internazionale, grande, specializzata e dinamica
E
IMA International si prepara a un’edizione da record. Rispetto alla superficie raggiunta nel 2010 (105 mila metri quadrati netti), la grande biennale della meccanizzazione per l’agricoltura, il giardinaggio, la cura del verde e la componentistica raggiungerà i 118 mila metri quadrati netti all’interno dei padiglioni, ai quali si aggiungono i circa 20 mila metri quadrati di aree esterne per le prove di mezzi meccanici destinati alle filiere bioenergetiche. Con soddisfazione, questi dati sono stati annunciati durante la conferenza stampa dello scorso luglio, nella quale sono intervenuti Massimo Goldoni, Presidente FederUnacoma e Duccio Campagnoli, Presidente BolognaFiere. Accanto ai consolidati tre Saloni Tematici (EIMA Componenti, EIMA Energy ed EIMA M.i.A), tornerà il settore giardinag-
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gio. Saranno circa 1.700 le industrie espositrici, provenienti da 40 Paesi, mentre per quanto riguarda la partecipazione dei visitatori e degli operatori economici si prevede di superare il risultato di 166.400 unità (di cui oltre 26.000 provenienti dall’estero in rappresentanza di 140 Paesi) ottenuto nell’edizione 2010. “EIMA International si svolge in un momento particolarmente dinamico e interessante per il settore della meccanizzazione - ha spiegato il Presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni nel corso della conferenza - che vede una crescita consistente della domanda da parte dei colossi asiatici, ma anche della Turchia, della Russia e del Brasile, e che registra una ripresa anche sui tradizionali mercati dell’Europa occidentale e degli Stati Uniti”. Il trend del settore è nettamente positivo, con buoni incrementi di vendite che in
alcuni Paesi sono definibili come formidabili. “La ripresa dei mercati internazionali – ha ricordato il Presidente Goldoni – favorisce le esportazioni dell’industria italiana, che dopo il saldo 2011 già molto positivo - con una crescita delle esportazioni di oltre il 14% sia per le trattrici che per le altre tipologie di macchine - mostra un inizio d’anno promettente, con incrementi nei primi quattro mesi - dati Istat - del 18,4% in valore per le trattrici (534 milioni di euro), e dell’8,3% per le altre tipologie di macchine (963 milioni di euro)”. Visto l’apprezzamento ricevuto nelle passate edizioni, l’EIMA riproporrà la suddivisione in 14 settori di specializzazione, per un totale di 1.000 voci merceologiche, con padiglioni tematici che rappresenteranno veri “saloni nel salone”. •
Quando: 7 – 11 novembre 2012 Dove: Bologna, BolognaFiere Orario d’ingresso: dalle 9:00 alle 18:30 Modalità d’accesso: il 7 e l’8 novembre l’ingresso è riservato agli operatori muniti di invito. Il costo del biglietto d’ingresso al pubblico è di 50,00 euro.
Nei rimanenti 3 giorni la manifestazione è aperta al pubblico e il prezzo del biglietto di ingresso è di 15,00 euro.
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