La piazza dei giovani
Editoriale
Indice
Anche quest’anno, si festeggia il prossimo anno «L’italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro», dicevano i democristiani. No, semmai è «una repubblica democratica di lavoratori», rispondevano i comunisti. Nel lontano biennio 1946 e 1948, i nostri padri costituenti bisticciavano su quale formula fosse più appropriata per il Primo Articolo della nostra Carta Costituzionale. Sciocchezze di forma si indignerebbe qualcuno - sbagliando di grosso! ma a prescindere il dato importante è un altro: sul lavoro, come diritto e dovere, doveva erigersi la neo nata Repubblica Italiana. E fu così che l’articolo 4 lo definì necessario per «concorrere al progresso materiale o spirituale della società» mentre l’articolo 36 lo prescriveva come «sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa». A quasi 80 anni di distanza, a pochi giorni dalla festa del lavoro - tra i salari stagnanti, la disoccupazione giovanile alle stelle, la vergogna dei morti sul lavoro, l’aumento dei working poor - queste parole suonano essenzialmente come «lacrime nella pioggia». Oltre al danno anche la beffa. Perchè intanto, anche quest’anno sebbene con qualche mese di anticipo, si ripropone il sermone di certi imprenditori che accusano
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noi giovani di non aver voglia di lavorare. Sia chiaro: i pigroni abbondano eccome tra noi ragazzi, ma temo che la diagnosi alla Briatore della «poltronite acuta» come connotato generazionale e genetico sia veramente una spiegazione superficiale. A tratti, squallida, lasciatemelo dire. Chissà, forse saranno le condizioni di lavoro a giustificare una così scarsa disponibilità di manodopera? Per non parlare dei salari che spesso ci vengono proposti, solitamente senza alcun contratto regolare. Il problema è strutturale e non può essere liquidato con un infelice pregiudizio, tra l'altro spesso funzionale a mantenere un privilegio e una posizione di forza rispetto ai lavoratori.
4 L’INTERVISTA
Lucia Tilde Ingrosso
MARCIANO
La stagione delle mostre in Torre
7 FOIANO
Tempo di cantieri, la mappa dei lavori
8 CASTIGLION FIORENTINO
Riflessi di bellezza al Maggio
9 CORTONA
Come cambierà Camucia, il piano
10 LUCIGNANO
Il grande ritorno della Maggiolata
11 IL RITORNO DEI TURISTI
Giù le mascherine, tornano i sorrisi
14 INCHIESTA
La piazza dei giovani
Viene da chiedersi, ammetto con un po’ di frustrazione, cosa ci sia da festeggiare veramente ogni Primo Maggio come questo. Guardiamo nel nostro orticello: in provincia, il tasso di occupazione giovanile si ferma al 36% rispetto al 72% come dato generale e la disoccupazione giovanile tocca quasi il 19% più di 10 punti percentuali rispetto al valore globale.
18 CUCINA
Insomma, buona Festa del Lavoro ma anche quest’anno, si festeggia il prossimo anno.
21 AGRICOLTURA
il mensile della valdichiana - n. 49 maggio 2022
Luca Amodio
Luoghi che coccolano il palato
18 CULTURA
Fiori e piante, passione sempre verde
20 AMBIENTE
Nuova infrastruttura da 16 milioni
A Batini l'Oscar green dei giovani
22 ECONOMIA
Meglio che nel resto della Toscana
Segnalazioni per inviarci le segnalazioni:
redazione@sr71.it
a cura della redazione
Quei palazzi incompiuti
Lavoro a Castiglion Fiorentino ormai da molti anni e accanto al mio posto di lavoro, in via Umbro Casentinese ci sono dei palazzi in costruzione mai terminati e lasciati a loro stessi. Questi edifici incompiuti creano numerosi disagi, spesso attirano animali selvatici e rendono la zona poco sicura.
Manca un pub a Terontola
Ci sono diverse cose che potrebbero essere migliorate a Terontola ma una cosa che manca del tutto è un Pub. Un locale di questo tipo permetterebbe a giovani e meno giovani di ritrovarsi, divertirsi e avere dei momenti di condivisione ascoltando della buona musica. Questo potrebbe portare giovani di paesi limitrofe a Terontola a trascorrere delle serate da noi e ripopolare il nostro paese di gioventù.
Poste inaccessibili
Le Poste di Castiglion Fiorentino, nel centro storico del paese, risultano molto comode per chi è residente, ma non si può dire lo stesso per chi vive fuori dalle mura. Infatti, anche per un semplice ritiro allo sportello ATM, si deve comunque parcheggiare l’auto fuori dal paese per via della ZTL. Speriamo di poter contare sullo sportello postale di Manciano, altrimenti i disagi aumenterebbero per gli utenti del servizio pubblico.
Strade da asfaltare
Credo che una fragilità che riguarda il nostro territorio è il mancato asfaltamento di alcune strade secondarie che vengono molto utilizzate da parte della popolazione del comune. Infatti ci sono alcuni punti della strada a Sant’Angelo di Cortona che avrebbero bisogno di manutenzione per fare in modo tale che ci sii una viabilità più sicura.
Un paese «Robbiano»
Foiano possiede, in varie strutture e siti, una quantità e qualità di opere dei Della Robbia per questo sarebbe bello pubblicizzare «Foiano come il paese Robbiano». Si potrebbero fare targhe che indicano i nomi delle vie, piazze e viali, in questo stile usandi i colori blu e bianchi.Lo stesso si potrebbe fare per i numeri civici del paese, in particolare quelli del centro storico e aumentare le visite guidate nel nostro paese per far conoscere maggiormente i Della Robbia.
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L’intervista
Il coraggio di Anna Politkovskaja È uscito il libro di Lucia Tilde Ingrosso sull’icona del giornalismo d’inchiesta. È il nuovo romanzo storico della scrittrice cortonese
«Ho scelto di raccontare una donna-modello per i ragazzi» Dottoressa, lei…. Fra giornalisti ci si da del tu! Da Milano, prima a Perugia poi a Cortona dove trascorri la tua adolescenza diplomandoti al liceo Signorelli. Adesso qual è il tuo legame con la città etrusca e la valdichiana? Mio padre lavorava nel marketing a Milano e dopo aver sentito il boato di Piazza Fontana decise che non era il posto adatto dove crescere una bambina. Allora fu trasferito a Perugia e iniziò a lavorare alla Perugina. Fu così che in un gita domenicale si innamorò di Cortona e decise di comprare una casa nel centro storico. Ed ecco che da quando avevo 3 anni ho vissuto a Cortona, per poi salutarla appena diplomata al liceo Classico Signorelli quando ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Economia Aziendale a Milano. E non è un caso che nei miei romanzi ci sono vari richiami alla città etrusca che mi è rimasta particolarmente nel cuore. Come ci hai detto, sei nata in un humus familiare squisitamente «economicista» e per lo più hai anche una laurea con una tesi sul marketing. Come sei finita a scrivere? Ho sempre avuto questo sogno nel cassetto. Ma d’altra parte sapevo che la professione era alquanto difficile. E quindi mi
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sono preparata un piano B. La Bocconi era già allora un’università prestigiosa, il marketing lo avevo nel DNA e allora ho deciso di intraprendere questa strada. Peccato che quando mi sono laureata, lo scandalo di tangentopoli aveva dato una bella botta alle aziende che avevano praticamente smesso di assumere.
Ed ecco il tuo ingresso nel mondo del giornalismo Esatto, ho deciso di partecipare ad un contest della rivista economica Millionaire che assumeva giornalisti inviati da mandare in cinque paesi per tre mesi. E’ andata bene e alla fine ho passato tre mesi a Budapest. Appena tornata, ho inizia-
L’intervista to a lavorare in redazione e, seppur iniziando con mansioni impiegatizie, sono riuscita seguendo tutto l’iter a diventare giornalista professionista. E da lì a poco arrivano i primi libri. Stavo googlando su di te e vedo che ha scritto molti saggi umoristici. E allora ti chiedo: Assunta di Fresco, di chi è? Riavvolgiamo il nastro. La vita è fatta di incontri. Uno di questi è stato con il selezionatore che mi ha selezionato per Millionaire che, oltre a essere un professionista molto competente, era anche un uomo dal grande spirito. Da lì è nata un’amicizia straordinaria. Arriva allora la mia prima uscita a quattro mani, con lo pseudonimo Assunta di Fresco, intitolato «Curricula ridicula», ovvero una rassegna dei più divertenti errori che si potevano ritrovare nei vari curriculum che venivano inviati in
vista di un colloquio. Ecco perché quello umoristico è stato il mio primo filone. Tu sei anche una giallista con i suoi racconti di Sebastiano Rizzo ambientati a Milano. Manzini, autore di Rocco Schiavone, durante la presentazione del suo ultimo libro ha detto che i gialli non sono più libri di evasione ma sono - semplifico il pretesto per raccontare qualcosa di più profondo. Vichi, autore del commis-
sario Bordelli, li usa come contenitore per raccontare storie. Tu come lo vedi questo genere letterario? Mi sono buttata in questo filone perché ero innamorata di Agatha Christie. E il giallo mi piace per due motivi: in primis, il giallo per il fatto stesso di essere un giallo, da un motivo per essere letto: c’è un mistero da risolvere; il secondo era proprio per unire le mie due anime che nel giallo solitamente si
intrecciano, da una parte quella artistico letterario con la narrativa e la scrittura, e dall’altra quella per così dire ingegneristica che deve rispettare delle regole, mettere false piste, seminare indizi e creare suspance. Per arrivare a risponderti, il giallo può essere sia di evasione ma può essere anche un romanzo sociale, di denuncia, oppure un romanzo storico. A me personalmente piace utilizzarlo per raccontare i rapporti umani. Arriviamo al clou dell’intervista. Per il 10imo anniversario dell’uccisione di Anna Politkovskaja, scrivi «Il Sogno di Anna». Perché hai deciso da raccontare questa vicenda che è anche un po’ in discontinuità rispetto quanto avevi scritto fino allora? Da giornalista amo cambiare qua e là. Inoltre, i miei agenti letterari mi avevano consiglia-
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Intervista to di scrivere biografie di personaggi che potevano diventare modello per i ragazzi. Anna Politkovskaja era il nome giusto tant’è che riuscì a vendere il libro alle case editrici addirittura prima di averlo finito di scrivere. Venendo alla trama, è il racconto di una ragazza di 15 anni che vuole diventare giornalista e, ad un corso di giornalismo che segue, gli assegnano il compito di scrivere una tesina su Politkovskaja. Che ovviamente è un escamotage per parlare di questo personaggio. E proprio da pochi mesi, è in vendita il tuo secondo romanzo sempre sulla giornalista russa misteriosamente uccisa. Anno scorso ho seguito una conferenza della casa editrice Morellini, che ha lanciato una colla-
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na chiamata «Femminile Singolare» ispirata alle figure di grandi donne: romanzi sì ma che siamo veritieri. D’istinto ho proposto la Politkovskaja, l’idea mi è piaciuta e sono stata tutta l’estate al lavoro. Ho scritto cinque versioni proprio perché dovevo cercare il giusto equilibrio tra parte romanzata e parte biografica tant’è che l’uscita è slittata al 3 Marzo scorzo, pochi giorni dopo l’inizio della guerra in Ucraina. L’uscita è stata casuale ma causale non è il nesso tra i crimini commessi tra la guerra attuale e quella in Cecenia di un decennio fa che Anna Politkovskaja denunciava fortemente. Purtroppo, senza essere ascoltata né in Patria né, alla fin fine, in Occidente dove comunque sia i governanti continuavano ad avere rapporti con Putin.
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Due libri portati come come esempio per i giovani aspiranti giornalisti. Ma anche degli scritti dedicati alle donne Ai giovani piace molto. Quando la porto nelle scuole vengono colpiti dalla sua lezione di coraggio e dal suo instancabile impegno nell’usare le parole per combattere l’ingiustizia. Ma anche il tema delle donne, del riscatto femminile, è primario. Basta pensare che Putin è contrario all’aborto e ha depenalizzato la violenza domestica. Anche Ramzan Kadyrov, il dittatore ceceno filo russo possibile mandante della Politkovskaja, il giorno della morte della giornalista disse «Era una donna: doveva stare in cucina». Ecco, allora visto che il romanzo si inserisce ahimè
drammaticamente con la quotidianità di questi giorni, chiedo: cosa può dirci la storia di Politkovskaja su quello che sta succedendo tra Russia e Ucraina? Non si può tollerare un comportamento dittatoriale e autoritario a prescindere. Non si può essere indifferenti o quasi con il massacro che ha subito il popolo ceceno e poi indignarsi con quello che succede in Ucraina solo perché è un Paese più limitrofe all’Europa. Parlo dal punto di vista dei governanti europei non dei cittadini, che troppo a lungo hanno tollerato un paese autoritario con un leader autoritario che ha leso continuamente i diritti del suo popolo e non solo. Sarebbe stato necessario agire per tempo. Luca Amodio
Marciano
La stagione delle mostre in Torre «Corpi di luce», ecco quattro eventi per tutta l’estate
La terza esposizione coinvolgerà il pittore giapponese Testusij Endo che, proprio alla storica battaglia di Scannagallo ha dedicato un’opera. La mostra, intitolata «Orientalismi», verrà inaugurata il 6 agosto e si protrarrà fino al 4 settembre, esponendo le eleganti creazioni in carta invecchiata dell’autore.
Prenderà avvio il prossimo 7 maggio la rassegna «Corpi di luce», un intero ciclo di mostre dedicate all’arte contemporanea e che avrà per protagonista La Rocca di Marciano della Chiana, sede dell’intero ciclo di esposizioni. L’idea di dar vita ad una stagione artistica dedicata alla pittura, alla scultura ed alla fotografia, nasce infatti per volontà dell’intera Amministrazione Comunale e grazie al lavoro di valorizzazione del borgo portato avanti dall’Assessorato alla Cultura di Marciano. La rassegna sarà curata da Lucrezia Lombardo e Josip Miskovic, che hanno all’attivo decine di mostre, in quanto fondatori di Galleria Ambigua. Il filo conduttore che lega le quattro grandi esposizioni che si terranno a Marciano della Chiana è la volontà di proporre l’arte come linguaggio universale, in grado di superare le divisioni, risvegliando l’umanità sommersa nei cuori.
La prima mostra del ciclo espositivo, intitolata «Astracee e malerbe», verrà inaugurata il 7 maggio, alle ore 18.00, presso il Salone principale del Museo della Torre di Marciano e e si concluderà il 5 giugno. L’esposizione avrà per protagoniste le sculture in cartapesta di Grazia Rossi Forbicioni, artista aretina, proveniente dall’ambito della moda, che riesce a dar vita a giardini surreali e orientaleggianti. La seconda mostra, che s’inaugurerà il 18 giugno, alle ore 18 e si protrar-
rà fino al 10 luglio, avrà invece per protagonisti due importanti pittori contemporanei, Franco Onali e Carmelo Lombardo, le cui opere saranno poste in dialogo, unitamente ai bozzetti, dedicati ai ritratti d’autore, realizzati dalla casa editrice Divergenze. Titolo della bipersonale sarà «La sua figura», poiché l’intento principale dell’esposizione sarà quello di ripercorrere l’evoluzione della pittura italiana della seconda metà del ‘900, attraverso le opere dei due grandi maestri.
La rassegna si concluderà con la mostra «Materie leggere», che verrà inaugurata il 10 settembre ed avrà per protagoniste fotografia e pittura, poste in dialogo in maniera originale e coinvolte in un’installazione unica. «Copri di luce» costituisce quindi un momento unico, nel quale l’arte contemporanea diverrà protagonista assoluta di un ciclo di eventi aperti all’intera cittadinanza e realizzati con lo scopo di dare la parola alla bellezza della creazione, l’unico linguaggio capace di superare le differenze e le divisioni.
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Foiano
Tempo di cantieri: la mappa dei lavori
Asfaltature e manutenzioni, i nuovi marciapiedi a Pozzo Con il ritorno della bella stagione hanno preso il via numerosi interventi volti al miglioramento della qualità urbana e stradale sia del centro città che del territorio. In queste settimane si è conclusa la riqualificazione del marciapiede via G. Di Vittorio e via Redditi, la messa in sicurezza del tratto stradale di via Ponte al Ramo a Pozzo con installazione di zanella volta ad eliminare il pericolo a bordo carreggiata, ed è prevista riasfaltatura intero tratto nelle prossime settimane. Terminate anche alcune asfaltature di tratti stradali tra via del Cimitero, via del Novellare e via Repubblica; in ultimo ricordiamo che si sono conclusi i lavori di riqualificazione della facciata del Palazzo Comunale. Questi lavori sono stati completati grazie ad impegni interni con proprio personale
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e affidamenti esterni per un totale di oltre 50mila euro. L’intervento più importante di questo periodo è il lavoro di riqualificazione di Viale Santa Vittoria a Pozzo della Chiana che prevede la manutenzione straordinaria con il rifacimento completo di entrambi i marciapiedi laterali attraverso la demolizione dell’esistente e la posa di nuova pavimentazione e nuovi cordonati,
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consentirà una riqualificazione anche e soprattutto dal punto di vista estetico e del decoro del viale di accesso al centro storico di Pozzo della Chiana. Questi lavori interamente finanziati dal Comune hanno un importo di circa €120mila euro, a meno di imprevisti, si concluderanno in 90 giorni. In vista della bella stagione e della ripresa delle attività
all’aperto sono in programma importanti interventi di manutenzione per uno dei percorsi naturalistici più amati ovvero il Sentiero di San Francesco e S.Stefano alla Vittoria che si snoda tra il centro città di Foiano e loc. Pozzo della Chiana. Un percorso naturalistico della lunghezza di circa 5 Km, che offre l’opportunità di penetrare nel cuore del nostro territorio ed è collegato con il Sentiero della Bonifica del Canale Maestro della Chiana. L’Amministrazione Comunale desidera ringraziare il personale dell’ufficio tecnico e gli operai comunali per la professionalità e la disponibilità dimostrata in questi intensi mesi di lavoro che preannunciano un programma altrettanto ambizioso di miglioramento del nostro territorio.
Castiglion F.no
Riflessi di bellezza, il Maggio è tornato Un gioco di specchi per dare risalto al paese, le iniziative #riflessidibellezza. È questo l’hashtag dell’edizione 2022 del «Maggio Castiglionese». «Si riparte con un triplo entusiasmo per tutti noi che aspettavamo la ripartenza con tanto entusiasmo» afferma il sottosegretario del Lavoro e delle Politiche Sociali, Tiziana Nisini, che ha aggiunto «si deve ripartire dal lavoro è un momento di difficoltà per tutti, il governo sta lavorando per mettere in atto misure equilibrate a favore delle famiglie e delle imprese». #MaggioCastiglionese, la storica rassegna di eventi primaverili a Castiglion Fiorentino in programma fino al 31 maggio, e che accompagneranno gli oltre 30 eventi dal taglio culturale e folkloristico. «Oggi è una primavera anche per le imprese, sapere che questa voglia di ripartenza
è in tutti noi è un segnale davvero confortante» afferma Massimo Guasconi, Presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena. «Dopo due anni fermi abbiamo deciso di ripartire in maniera forte puntando sulle attività economiche ma anche sulle nostre tradizioni con l’ortoflorovivaismo e con una occhio di riguardo anche alle nostre bellezze grazie anche al
progetto nato in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione Superiore «Giovanni da Castiglione» spiega il vice sindaco, Devis Milighetti. «Immagina una piazza» utilizzando i sensi ma anche l’immaginazione. Non semplici parole ma vere sollecitazioni che invitano il visitatore a guardare la bellezza che lo circonda. Per tutto il mese di maggio, infatti, nel borgo si sviluppa un itinerario che è un dialogo tra il visitato-
re, il paesaggio e la bellezza di Castiglion Fiorentino. Cinque istallazioni complete di lettering e specchi rifletteranno la bellezza del centro storico di Castiglion Fiorentino valorizzando i principali luoghi di interesse del borgo (Porta Fiorentina, Piazza del Municipio, Torre del Cassero, Logge del Vasari, Palazzo comunale, Collegiata di San Giuliano). Un percorso, appunto, tra i #Riflessidibellezza. «Castiglion Fiorentino è tornato, vorremmo ri-proseguire la nostra crescita da dove l’avevamo un po’ interrotta ringraziando, non solo gli operatori economici locali di Castiglion Fiorentino ma anche chi viene da altre realtà come gli artistici, espositori che arricchiranno questo mese di Maggio» conclude il sindaco Mario Agnelli.
A lezione per combattere lo spreco di cibo
Debutta «Che faccio, lo butto?», il progetto che coinvolge i rioni castiglionesi Rioni a lezione con Zero Spreco Alimentare. Dopo la presentazione del progetto «Che faccio lo butto», nato in collaborazione con Aisa Impianti e che nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tematica dello spreco alimentare, hanno preso il via gli incontri con la popolazione. Ecco che i rappresentanti dei 3 rioni hanno partecipato alla prima «lezione» contro lo spreco alimentare ma soprattutto a favore della tutela ambientale presso l’impianto di Aisa a San Zeno. Ad attenderli c’erano lo chef Shady e Barbara Lapini, dietista ed esperta di educa-
zione alimentare, insostituibili collaboratori dei progetti educativi di Zero Spreco. Secondo i dati più recenti ogni famiglia italiana spreca più 600 euro di cibo all’anno, cibo che passa direttamente dal frigo al gestore del servizio di nettezza urbana e con conseguenze negative sotto il profilo economico
e ambientale: il cibo gettato via è un costo sia all’acquisto sia nella fase di trattamento come rifiuto ambientale laddove separare la frazione organica ha sempre un impatto energetico. «Il progetto ‘Che faccio lo Butto?’ è finalizzato alla sensibilizzazione e alla promozione di buone
pratiche che producono effetti positivi tra i cittadini castiglionesi. Con queste iniziative siamo passati dalla teoria alla pratica informando, in questo caso i rioni castiglionesi, su cosa bisogna fare e come ci dobbiamo comportare quando siamo davanti ai fornelli. Da sempre in prima linea a favore di tutte le iniziative che vogliono incentivare politiche ambientaliste e promuove attività educative soprattutto nei confronti dei più giovani, sempre molto sensibili sui temi ambientali che hanno risvolti economici, etici e sociali» conclude l’assessore all’Ambiente, Francesca Sebastiani.
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Cortona
Come cambierà Camucia: il piano Grande interesse per la riqualificazione del centro urbano «Grazie a tutti i cittadini, alle associazioni e alle forze politiche che hanno partecipato e portato contributi al progetto di riqualificazione di Camucia», così il sindaco di Cortona Luciano Meoni dopo la presentazione pubblica avvenuta lo scorso 12 aprile nella sala civica di via Sacco e Vanzetti. «C’è grande attenzione per questa novità - dichiara il primo cittadino - riscontriamo notevole interesse fra la popolazione e ha fatto piacere vedere una sala così piena di gente. Gli interventi potranno partire dal prossimo autunno, indipendentemente dalla disponibilità di fondi Pnrr il progetto di riqualificazione sarà realizzato. Altro discorso per il polo educativo 0-6 e per il palazzetto dello
sport, queste due opere ha spiegato Meoni - sono legate invece al recepimento dei fondi». L’impegno è di 3 milioni di cui 800mila già ricevuti dal Pnrr e c’è attesa per l’esito dei prossimi bandi. Sono sei le aree di intervento, i primi cantieri riguarderanno piazza Sergardi che sarà pedonalizzata e avrà nuove alberature e quindi via Laureta-
na con la trasformazione dei parcheggi a spiga. Successivamente saranno interessati viale Regina Elena (anche qui più parcheggi), via Gandhi con un nuovo parco, via Fratelli Cervi e Largo Gobetti. Oltre a questo rientrano nella complessiva riqualificazione di Camucia manutenzioni speciali su via Matteotti, via dell’Esse e un progetto per via Sandrelli a valle del nuovo parco Petri.
Durante la serata, oltre alla descrizione delle opere fatta dal sindaco, i tecnici dell’Amministrazione hanno illustrato alcuni dettagli dei progetti. Grazie alla nuova disposizione degli stalli di sosta, nonostante la cancellazione di 50 posti auto in piazza Sergardi, Camucia complessivamente potrà contare su 18 posti auto in più. «Il primo lavoro che stiamo portando avanti dichiara il sindaco - è quello del completamento degli espropri, infatti numerose particelle dei marciapiedi in passato non erano state acquisite e questo è un ostacolo. Il risultato complessivo porterà più verde, maggiore decoro e vivibilità, ovvero le condizioni essenziali per il rilancio sociale ed economico di Camucia».
Informazioni turistiche, servizio rinnovato Mappe, sistemazioni e eventi: la nuova gestione dello sportello dedicato ai visitatori Il sistema del turismo cortonese ha un nuovo punto di riferimento, per i prossimi cinque anni il servizio di «Infopoint» di piazza Signorelli sarà curato da «Together in Tuscany», tour operator attivo dal 2006 nella città etrusca.
per la vacanza nel nostro territorio è molto alto dichiara Denyse Perathoner di Together in Tuscany - i mercati americani e nord europei mostrano buoni segnali, mentre il mercato italiano si sta affacciando per la primavera».
Guide, pubblicazioni, mappe, gadget, informazioni sugli eventi, ecco tutto quello che è possibile trovare all’infopoint che è anche una vetrina per le aziende del territorio. I locali sono sempre quelli di piazza Signorelli, a fianco del Maec, lo sportello è aperto ogni giorno dalle 10 alle 19.
«Cortona si conferma realtà di primo piano nei servizi ai visitatori - dichiarano il sindaco di Cortona Luciano Meoni e l’assessore al Turismo Francesco Attesti - c’è da sottolineare come l’ufficio informazioni turistiche operi in stretta sinergia con l’Amministrazione comunale e con i canali di promozione del territorio. Sarà anche punto di riferimento per la partecipazioni ad eventi e spettacoli».
Lo sportello comunica online attraverso le pagine
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Instagram e Facebook «Visit Cortona», condivise con l’Amministrazione comunale, risponde al numero di telefono 0575 637274 e alla email infocortona@ comune.cortona.ar.it Il servizio è condotto dall’agenzia di Denyse Perathoner che si avvale di 4 collaboratrici esperte. Together in Tuscany è specializzata
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in affitti di strutture extra alberghiere e in pacchetti turistici di promozione del territorio per operatori nazionali e internazionali, realizza servizi personalizzati con piccole aziende locali per valorizzare le attività artigiane del posto e far conoscere le realtà delle nostre zone. «Sicuramente
l’interesse
Lucignano
Il grande ritorno della Maggiolata
L’organizzazione scalda i motori: debutto il 22 maggio È con grande piacere ed emozione - dichiara il sindaco Roberta Casini che possiamo annunciare il ritorno della Maggiolata Lucignanese, l’appuntamento più importante e sentito dell’anno per la nostra comunità e non solo». Un evento la cui origine si perde nella notte dei tempi, «identitario per Lucignano - continua il sindaco - e la cui assenza per due anni consecutivi si è fatta molto sentire, soprattutto in termini di mancata socializzazione e di ricaduta di presenze di visitatori e turisti. Un ringraziamento al comitato maggiolata ed ai cantieristi per la tenacia e volontà di tornare a sfilare per le vie del Borgo». Un rito collettivo, l’omaggio di Lucignano alla primavera, con i colori e il profumo dei fiori, i suoni della festa
all’insegna del piacevole divertimento, il tutto incastonato nello scrigno di bellezza della «perla della Valdichiana», che si riproporrà domenica 22 maggio, poi martedì 24 nell’edizione in notturna, domenica 29 e il gran finale di mercoledì 1 giugno ancora in notturna. Ad annunciare le novità dell’edizione del ritorno, l’assessore alla promozione turistica del Comune di Lucignano, Stefano Cresti: «Un tema unico per i carri
dei quattro rioni, un filo conduttore dedicato all’arte contemporanea e attuale, che è un invito a guardare con forza, fiducia e ottimismo al presente. Le rappresentazioni saranno declinate infatti sulla contemporaneità, in particolare omaggeremo un grande artista del calibro di Jeff Koons, lo statunitense icona dello stile neo-pop». È alle sue creazioni che saranno ispirati i carri fioriti dei bianconeri di Porta San Giusto, dei giallover-
di di Porta San Giovanni, i giallorossi di Via dell’Amore e dei rossoblu di Porta Murata. «E attenzione continua Cresti - per questa 83^ Maggiolata vogliamo che a trionfare sia Lucignano nel suo complesso. Infatti, a differenza delle precedenti edizioni, non vi sarà alcuna competizione: vinceranno tutti i protagonisti dell’indimenticabile parata di carri allegorici, bande musicali e gruppi folcloristici provenienti da ogni parte d’Italia. Il presidente dell’Associazione Maggiolata Massimo Casini, di concerto con l’amministrazione e con i presidenti dei quattro rioni Mattia Barbieri, Elena Lucaroni, Desy Bardelli e Elena Goti, sta approntando e programmando con rinnovato slancio tutti gli aspetti.
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Il ritorno dei turisti, scene dei nuovi
Da Lucignano a Castiglion Fiorentino, fino a Cortona: giù le mascher Con l’arrivo della bella stagione, la Val di Chiana si risveglia piena di colori e pronta ad accogliere tanti turisti e habituè. Infatti, girellando per i nostri borghi, è stato bello scoprire che il turismo in Val di Chiana è finalmente tornato. Per questo, è il caso di conoscere un po’ meglio il turista che decide di avventurarsi nel nostro territorio.
Nel fiorito borgo di Lucignano si è prestata ai nostri microfoni un’intera famiglia tedesca, per la precisione originaria della Baviera che, godendosi la bella giornata e un buon gelato ci hanno raccontato il perché hanno scelto proprio Lucignano e da dove nasce il loro amore per la Toscana «Amiamo questa città. Ci veniamo almeno una volta l’anno. Passiamo del tempo in famiglia e visto che viaggiamo sempre in 20 persone, ogni volta prendiamo una casa qui, per poi goderci non solo la bellezza di Lucignano, ma anche le zone vicine». Infatti, il bello della Val di Chiana è proprio questo, ovvero la possibilità di visitare più borghi anche nella stessa giornata o nello stesso fine settimana. Ecco un altro simpatico turista che ci racconta la sua avventura in camper «Sono toscano e per questo dico che la Toscana va visitata tutta quanta! Con mia moglie ed i nostri tre cani stiamo facendo il giro dell’aretino in camper. Con queste giornate di sole sarebbe stato un peccato non approfittarne!». Effettivamente non è il solo a pensarla così! Passeggiando per il corso di Lucignano, un signore inglese con un gelato alla frutta in mano, è rimasto incuriosito dai nostri microfoni e ci ha raccontato la sua idea di viaggio precisando «Adoro
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l’antico. Passeggiare in questi antichi borghi mi dà la sensazione di ripercorrere la storia. Dovete amare veramente tanto quello che il vostro territorio ha da offrire. Sono qui con la mia famiglia e nei prossimi giorni visiteremo Castiglion Fiorentino e Cortona».
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Il fatto che un turista possa organizzare un proprio itinerario per visitare la Val di Chiana, è un segno altamente positivo; quindi, perché non andare a vedere di persona se è proprio vero che il turismo ama la Val di Chiana? Per l’appun-
to Castiglion Fiorentino, si presenta con un tocco d’oltralpe e con un po’ di turismo interno «Anche se rimarremo qu pochi giorni - racconta un giovane ragazzo francese sono rimasto meravigliato dall’accoglienza della Città
flussi di primavera nei nostri borghi
rine, tornano i sorrisi dei viaggiatori a spasso fra storia e cose buone
n n o. ui n o à.
Una giovane famiglia italo-inglese, in risposta alla domanda «Quanto rimarrete a Castiglion Fiorentino?» ci ha risposto così «Per forza di cose possiamo rimanere veramente poco nel paese ed è veramente un dispiacere. Ma sicuramente mangeremo qui prima di ripartire». Un’altra caratteristica amata dai turisti che passano per la Val di Chiana è proprio il buon cibo. Non a caso, l’attrazione turistica per eccellenza degli ultimi anni è stato proprio il prodotto tipico locale, che porta il viaggiatore a soffermarsi in un luogo ad assaggiare le specialità che gli vengono offerte. La cosa che però, ha accomunato ancora una volta i viaggiatori intervistati, è stato il desiderio o comunque l’intenzione di soffermarsi, anche se per poco tempo magari, in un altro comune della Val di Chiana: Cortona.
Spero di poter fare ritorno a Castiglion Fiorentino in futuro, visto che il nostro era un viaggio organizzato e questa città non era in programma, ma sono veramente contento di esserci venuto con la mia famiglia».
Nonostante il fine settimana fosse già trascorso, a Cortona è stato comunque possibile incontrare qualche turista di passaggio. «Siamo stati a Sorrento nel fine settimana e, nel viaggio di ritorno, abbiamo deciso di fare una sosta qui a Cortona.» - ci racconta una mamma accompagnata dal marito e dai tre figli – «Abitiamo in Liguria e tutte le volte che visitiamo il sud Italia, nel viaggio di ritorno, ci piace molto visitare antichi borghi storici». Della stessa opinione lo è stata anche una simpatica coppia inglese che si è subito prestata alle nostre domande «Cortona è meravigliosa. Siamo arrivati lunedì ed abbiamo visto quanta gente sia in grado di accogliere questa Città. Non è la prima volta che veniamo a visitarla e sicuramente non sarà l’ultima». Martina Concordi foto di Giulia Barneschi il mensile della valdichiana - n. 49 maggio 2022
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Inchiesta
La piazza dei giovani di Luca Amodio
«Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti», cantava De Andrè in una sua celebre ballata. Chissà se qualcuno dei tanti ragazzi che sono scesi in piazza e nelle strade questi giorni aveva orecchiato mai questi versi. Ma a prescindere c’è una considerazione da fare: l’indifferenza non ha avuto la meglio. Faber oggi non scriverebbe «se la paura di guardare, vi ha fatto chinare il mento». Affermare peren-
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toriamente da che parte della storia collocarsi, schierarsi incondizionatamente a favore della pace, ripudiare ogni forma di violenza come strumento per risolvere le controversie sono stati la bussola delle manifestazioni che ormai da settimane si susseguono in Valdichiana. Ovvio, sono forme di partecipazione simbolica la cui voce, diciamocelo francamente, non farà eco nei giochi diplomatici. D’altron-
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de, non si può pensare che la famigerata società civile possa fare altro per cambiare le cose nello scacchiere internazionale. Non è neppure la prima volta che i giovani scendono in piazza. Nemmeno qui in Provincia. Molti di voi ricorderanno bene le varie mobilitazioni per le strade di Arezzo nell’ambito del Friday for Future e del Black Live Matter che in entrambi i casi hanno collezionato un’ampia adesione proprio
dalla Generazione Z. In ogni caso l’opinione pubblica si è sempre divisa, da una parte si è plaudito l’impegno dei ragazzi che hanno «detto la loro», d’altra parte non sono mancate critiche (e le polemiche) rispetto un impegno vistoso sì ma che, nei fatti, non produce nessun risultato concreto (?). Ma altrimenti cosa possono fare effettivamente i giovani per dire la loro? Procediamo per gradi.
Vediamo per primo il grado più alto: l’impegno politico in senso stretto. Nonostante sia un pregiudizio ben radicato nella nostra cultura, la politica non è necessariamente «roba da grandi». La serietà e l’impegno sono le prerogative ma non sono certo appannaggio di una certa coorte demografica. Anzi, certi dinosauri della politica nostrana smentiscono facilmente tale assunto. Si può, certo, dire che servono competenze per sedere nelle famigerate poltrone ma spesso sono i giovani ad essere le fasce più istruite. E si può controbattere dicendo che serve esperienza, ma - scusate il gioco di parole - l’esperienza si fa con le esperienze. Inoltre, il patto generazionale verso cui dovremmo tendere non può che fondarsi su uno scambio bidimensionale tra giovani ed adulti dove i primi mettono sul piatto innovazione ed energia e senior saggezza ed esperienza. Allora, com’è la situazione in Valdichiana? I giovani (non me ne vogliate ma intendo under 30) titolari di cariche, assessorati, nelle giunte sono assenti sia in tutta la Valdichiana aretina e sia nel consiglio comunale della città capoluogo e sono estremamente sottorappresentati nei consigli comunali. Le eccezioni riguardano soltanto Foiano della Chiana con Eva Rubegni (classe 2000), Lucignano con Alessio Segoni (classe ‘97) e Arezzo con Mattia Delfini (classe ‘95) e Renato Viscovo (‘94). Il quadro che traspare è univoco: i giovani non hanno sempre e sufficienti rappresentanti nei municipi. Ciò, tuttavia, non significa necessariamente che non siano rappresentati, in quanto
ogni giunta cerca di mettere in campo, più o meno a seconda della propria volontà politica, politiche giovanili che, com’è però evidente, sono pensate per i giovani ma non dai giovani. E qui potrebbero sorgere alcuni problemi. Come si fa a capire cosa salta nella mente di noi ragazzi? E qui veniamo ad un secondo livello di impegno politico. Non istituzionale ma, diciamo, pseudo istituzionale. Infatti, da ormai diversi anni, per orientarsi un po’ nello stravagante mondo dei millenials e comprendere meglio i loro interessi, sono nati alcuni consigli comunali formato junior, ovvero dei collegi dove per ogni istituto vengono eletti dei rappresentanti degli studenti. A differenza dei rappresentanti d’istituto questi piccoli consigli hanno come «terreno di competenza» non la propria scuola ma il loro territorio comunale. Il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze di Cortona è un esempio. L’assemblea è presieduta dal Sindaco Jr Edoardo Neri che ha speso belle parole riguardo «è un primo passo per avvicinare i giovani alla politica». Gli assessori della baby giunta hanno proposto come priorità sia la sensibilità ambientale sia lo sport, con una settimana dedicata al calcio, basket e pallavolo. Gli omologhi Castiglionesi si sono invece interessati ad altre questioni. Infatti, durante la prima seduta del consiglio comunale dei ragazzi a Castiglion Fiorentino è stato impostato il lavoro sulle tematiche della «Festa della Donna» del quale si attendono gli elaborati per allestire la mostra in programma il prossimo 28 maggio ed è stata affrontata la questione dell’intitolazione del
I GIOVANI PER GRETA Il friday for future è stato sicuramente l’evento che ha avuto più risonanza tra i giovani negli ultimi anni. Lo sciopero scolastico per il clima, promosso da Greta Thunberg, testimonia come certi sentimenti civici diffusi tra i giovani abbiano una valenza trasversale e transnazionale tale da accomunare i ragazzi di tutto il mondo.
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Inchiesta parco di zona Villa Lovari dove il 23 maggio del 2019, nella Giornata della Legalità fu messa a dimora la «Pianta della Legalità». Anche io da studente ne feci parte nel 2018 nell’ambito dei progetti del Comune di Arezzo, ma non posso che constatare che furono iniziative che si andarono ad esaurire con il termine conferenza stampa risultando una mera e passerella. Tuttavia, non bisogna di certo fare di tutta l’erba un fascio: questi piccoli collegi ad hoc sono certamente un laboratorio interessante, almeno come bussola per comprendere dove tiri l’aria e quale sia il sentimento della fasce giovanili. Ciò che li renderà utili o meno, sarà se l’attività di coordinamento si rivelerà effettivamente costante, sia nella fase di dialogo che in quella di attuazione, con le amministrazioni comunali. Pena, avere soltanto un faldone di carta straccia. Per cercare di saziare lacune e incertezze rispetto a questa discrasia tra istituzioni e popolazione giovanile ritengo un’ importante contributo il report della
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Dott.ssa Lucia Moretti che ha condotto una ricerca sui gusti dei Millennials nel Comune di Cortona. Nel dettaglio è stato somministrato a 707 studenti un questionario on line finalizzato a creare un data base utile per la progettazioni di eventi nel territorio, grazie alla raccolta di informazione sui gusti artistici e musicali dei teenagers (dalle medie alle scuole superiori, dagli 11 ai 19 anni circa). Sebbene la ricerca fosse circoscritta alle tendenze culturali dei ragazzi, possiamo estrapolare un’importante chiave di lettura anche per la nostra analisi. «Alla domanda «A quali eventi culturali ti piacerebbe partecipare nel tuo territorio?» È emerso uno spiccato interesse verso gli eventi musicali e sportivi. Verso Ecologia quasi 0», ci dice Moretti. E questo francamente mi stupisce. Dunque, su cosa dovrebbero puntare le amministrazioni e le varie associazioni ed enti sul territorio per coinvolgere le nuove generazioni? «Il primo dato fondamentale da sottolineare è il forte senso di appartenenza
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nella misura in cui costoro danno una forte importanza ad amici e famiglia, ma anche alla scuola». E’ una constatazione cruciale a mio avviso, mi permetto di aggiungere: sentirsi parte di qualcosa, che sia la comunità scolastica, che sia il gruppo dei pari, è la premessa per ogni forma di partecipazione, sia civile che politica. Nonostante i social network consentano a ognuno di noi di partecipare al discorso pubblico autonomamente, con un tweet con una instagram story o con un post su facebook, è impensabile pensare che certe forme di partecipazione politica vengano poste in essere in forma autonoma e individuale. «Proprio a questo proposito i progetti che dovrebbero essere promossi sono quelli che hanno come pietra angolare proprio la condivisione, il mettere in comune esperienze e coltivare così una consapevolezza culturale e geografica. Nella fattispecie piacerebbe agli intervistati dei laboratori di teatro, di musica ed espressivi». Per certi aspetti, sacche di apatia e disinteresse verso
la cosa pubblica sono comunque esplicitabili, parafraso io, nel claim «i giovani non si occupano di politica perché la politica non si occupa dei giovani», infatti Moretti dice «fermo restando le difficoltà indubbie degli ultimi due anni, privare i giovani di certi percorsi relazionali ostacola lo svilupparsi di fenomeni di attivismo». La scuola, in quanto agenzia di socializzazione primaria, dovrebbe portare avanti questa campagna come gonfaloniere «Gli istituti stanno facendo molto, sono molto propositivi rispetto certe iniziative: c’è un’autentica comunità educante ma come succede nelle grandi città dovremmo creare delle vere e proprie reti pedagogiche, come dei centri culturali, per creare una consapevolezza individuale, politica e civica». Effettivamente i due anni di pandemia hanno precarizzato una società già liquida, rendendo precarie non solo le condizioni di salute, nostre e dei nostri cari, ma anche i rapporti interpersonali e la possibilità di collezionare esperienze (quanti
viaggi abbiamo disdetto?). Ciononostante, sempre per citare il sociologo polacco, si avverte come reazione una spiccata «voglia di comunità» dalle nuove generazioni: forse proprio per compensare le incertezze di questa cesura storica. Una «voglia» che spesso si traduce in autentico impegno civile se non propriamente politico. Ma come abbiamo visto, lo spazio a disposizione che hanno i giovani è assai modesto e spesso privo di un effettivo «potere» necessario per trasformare le «parole» in «fatti». Almeno dentro le istituzioni politiche. Stesso discorso, potremmo fare per le altre organizzazioni economiche, culturali, sanitarie ecc. dove tra l’altro si scala al vertice per curriculum e non attraverso le urne. Insomma, quel che resta ai giovani -almeno alla maggior parte - è tutto ciò che sta fuori dal palazzo. Calandosi nel dettaglio, fatta salva una sparuta minoranza che si da all’attivismo all’interno di un partito, possiamo definire l’impegno politico dei giovani piuttosto che legato ad un’ideologia, o più semplicemente a un’idea, legato a tematiche ben precise: dall’ambiente, alle disuguaglianze sociali, al razzismo, ecc ecc… per testimoniarlo i più impegnati si riuniscono in associazioni, come quelle studentesche ad esempio, gli altri seguono un po’ la logica di quello che gli esperti chiamano «cittadino vigile»: ovvero sia un cittadino che, seppur paia apolitico e disinteressato, invero si mobilita e si attiva nel momento in cui una determinata problematica lo tange sia interiormente che pragmaticamente. Attenzione: non significa affatto che i giovani siano disinteressati alla cosa pubblica in tutti
gli altri momenti. Infatti, se non in maniera manifesta e vistosa, non possiamo non considerare una forma di partecipazione l’attività che viene fatta da noi ragazzi sui social network quando condividiamo, commentiamo una notizia socialmente rilevante affermando il nostro disinteresse o meno. Per non parlare di quando partecipiamo ad una discussione on line. Udite udite, questa è un’ arricchimento del dibattito pubblico, per quanto con modalità diverse rispetto al secolo scorso. La differenza oltre che nel «come» sta in uno slittamento semantico a mio avviso: da un impegno politico si passa ad un impegno civico o pubblico, ma non per questo politicamente irrilevante. E ora arrivano i «ma». Come, ho già scritto in un editoriale qualche mese fa, noi giovani siamo probabilmente il motore della politica ma ciò non ci deve sottrarsi dal fare fare mea culpa per rivalutare criticamente la nostra modalità di partecipazione. Il nostro «dire la nostra» troppo spesso è assimilabile ad un’indignazione fine a se stessa, immatura e puerile. Dovrebbe invece diventare più pragmatica e consapevole, senza perdere quell’energia che caratterizza la giovinezza. Diciamolo papale papale: a volte siamo troppo superficiali. E, per primo, dedico a chi è dietro queste righe questo ammonimento. Concludendo, noi giovani partecipiamo (eccome!) ma spesso servirebbe dare una maggiore profondità per rendere effettivamente costruttivi i nostri «j’accuse». Altrimenti, per concludere con un altro cantautore che abuso a citare, questo «scambio di barbe, di baffi e di kimoni non fa più male a nessuno «perché «quando è moda è moda».
DUE CONSIGLI COMUNALI DEI RAGAZZI Dopo quelleo di Cortona guidato da Edoardo Neri, anche nella città del Cassero si è insediato un parlamentino junior. Il sindaco del Consiglio Comunale dei ragazzi di Castiglion Fiorentino, si chiama Edoardo Ceccarelli, della terza B della scuola media “Dante Alighieri”. La squadra di governo junior si compone di 5 assessori: Filippo Tocci che ha la delega all’Ambiente, Eva Cau delega alla Scuola, Tommaso Baroncini delega alla Sicurezza, Giuseppe Ordile delega alla Salute e Prevenzione, e Alberto Bichi delega alla Cultura.
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Cucina
Luoghi che coccolano il palato
Vizi e virtù, lo chef Massimo Pascucci apre a Monte San Savino
Omen nomen dicevano i nostri antenati: «Il nome è un presagio». Effettivamente, la locuzione latina è confermata appena si entra nel nuovo ristorante savinese «Vizi e Virtù».
tà del nostro territorio», ci racconta il Cuoco.
Qui, le nostre papille gustative vengono per l’appunto viziate dalle virtù gastronomiche dal noto Chef e proprietario Massimo Pascucci, che alle spalle ha una indubbia esperienza nel settore della ristorazione che ha deciso di capitalizzare mettendosi in proprio.
Una sfida impegnativa in un momento buio e difficile come questo ma che testimonia l’intraprendenza e la tenacia di chi sceglie di portare avanti la propria passione a prescindere dal resto.
«Proponiamo cucina toscana sia con i grandi classici sia con alcune mie rivisitazioni ma sempre rimanendo sulle speciali-
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Ma nel menù sono previsti anche piatti appositamente per celiaci e vegetariani, dall’antipasto al dolce.
Audacia apprezzata sia dal Sindaco di Monte San Savino, Margherita Scarpellini, lieta che ci sia una carta in più ad arricchire l’offerta enogastronomica del territorio, sia dalla prima cittadina di Marciano della Chiana, Maria de Palma, contigua
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di Pascucci, che ci scherza su «peccato che non abbia aperto nel nostro Comune, ma lo verremo comunque a trovare!».
Il ristorante Vizi e Virtù è in via Zannetti 4 nel centro di Monte San Savino. Telefono 3383466280
Cultura
Fiori e piante, passione sempre verde
Tutta la Valdichiana celebra questo grande dono della natura
Quanta poesia si cela dietro al mito greco della nascita della primavera con lo sbocciare dei suoi fiori, simbolo di amore tra Zefiro, vento di ponente, e Clori. Fiori che annualmente abbelliscono le nostre casa, i giardini e balconi. Fiori che da sempre ispirano poeti, musicisti e pittori. Fiori capaci di diventare gradiose opere d'arte, se manipolati da mani esperte. Fiori che in questa primavera, tornano ad essere i protagonisti indiscussi degli eventi culturali in Valdichiana. Se a Cortona, Foiano e Castiglion Fiorentino i fiori rendono più colorate le piazze, a Lucignano diventano abiti con i quali adornare i maestosi carri della Maggiolata che, dopo due anni di stop, tornano a sfilare tra
le strade cittadine. Colori e profumi prendono il sopravvento al grigiore che ci siamo portati dietro in questi anni e così rose, violette e mughetto ci invitano a brindare a questa primavera di rinascita, travolgendoci con pot pourri di colori e di profumi. A Foiano i fiori si uniscono ai prodotti tipici del territorio quali il ciambellino, dolce foianese del
periodo Pasquale, mentre a Cortona è il rame e l'artigianato locale a fare da cornice alla "Fiera del fiore" dove sculture floreali si accostano e si fondono con quelle di metallo. Sono invece quadri, sculture, libri e prodotti enogastonomici ad accompagnare il fiore lungo le strade di Castiglion Fiorentino, in questo Maggio così carico di eventi dove il fiore non
è soltanto un semplice elemento decorativo ma un simbolo di rinascita e comunicazione. Con un fiore, infatti, si può dire tanto, basti pensare al fatto che in epoca vittoriana questi erano lo strumento per dialogare attraverso un linguaggio segreto; la comunicazione avveniva per mezzo della florigrafia, una sfumatura del linguaggio ad oggi quasi dimenticata. I fiori possiedono tante sfaccettature quante i petali che li compongono, allora perché non riscoprire queste pieghe nascoste mentre ci si incammina lungo il "Green" di Castiglion Fiorentino o ci si sofferma davanti ad una scultura di rame e fiori a Cortona, o mentre ci spostiamo tra i giganti della "Maggiolata"? Francesca Scartoni
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Ambiente
Nuova infrastruttura da 16 milioni Con Adr e Nuove Acque: la risorsa idrica in tutta la Valdichiana
Dalla sinergia tra AdF, Regione Toscana e Nuove Acque nasce il grande progetto del cosiddetto «Anello senese», una nuova infrastruttura per l ’a p p r o v v i g i o n a m e n t o idrico delle Crete Senesi, della Val d’Arbia, della Val di Chiana e del comune di Rapolano Terme. Si tratta di un’opera di valenza strategica, creando «quell’autostrada dell’acqua» tanto attesa dai nostri territori, la quale, amplierà e diversificherà le fonti di approvvigionamento dei territori interessati risolvendone i deficit idrici e ponendosi come base per realizzare un «anello» idraulico per l’autosufficienza diversificata del comune di Siena e dei comuni contermini. Sarà così possibile mitigare su ampia scala gli effetti delle crisi idriche che si sono ripetute negli ultimi anni, garantendo il rispetto dei livelli di servizio attraverso l’integrazione delle risorse locali e l’interconnessione di sistemi adduttori alimentati da fonti differenti. L’imponente progetto, suddivi-
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so in due lotti, prevede un investimento complessivo di quasi 16 milioni di euro, di cui 5 milioni finanziati dal PNRR, 4 milioni e 400mila euro dalla Regione Toscana, 3 milioni e 900mila euro dal Piano Nazionale Invasi e il restante da tariffa. Le due aziende hanno presentato il 19 aprile il primo lotto del progetto, i cui lavori sono stati avviati in questi giorni, e dovrebbero concludersi salvo imprevisti per la fine dell’anno. In questa parte dell’intervento viene realizzata la condotta che collegherà il Laghetto 23 fatto dall’Ente Acque Umbre Toscane a Pozzo della Chiana (AR), dove sono raccolte le acque provenienti dall’invaso di Montedoglio, e i territori gestiti da AdF, arrivando fino all’impianto di potabilizzazione in località Quercioni, nel comune di Rapolano Terme. Sulla nuova condotta sarà inoltre realizzato uno stacco per la fornitura di acqua al potabilizzatore che si trova in località Comuno, nel comune di Lucignano Val di Chiana,
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di competenza di Nuove Acque, e che servirà i comuni di Lucignano e Sinalunga. «Esprimiamo entusiasmo e soddisfazione per il proseguimento di un progetto tanto atteso – commenta il Presidente di AdF Roberto Renai, che proprio alla luce dei cambiamenti climatici sempre più radicali, renderà più autosufficiente il nostro territorio a livello idrico. «Prosegue il nostro impegno– spiega Paolo Nannini, Presidente di Nuove Acque – per offrire in tutto il territorio un servizio sempre più valido in termini sia qualitativi che quantitativi. Questo intervento, realizzato in collaborazione con l’Acquedotto del Fiora, è un ulteriore passo avanti che garantirà approvvigionamento continuo di cui potranno beneficiare tutti i cittadini dei Comuni di Lucignano e Sinalunga e che conferma l’impegno di Nuove Acque nel trovare le migliori soluzioni, in collaborazione con
enti e istituzioni locali, per andare incontro alle esigenze dei territori». «Siamo contenti di questa opera – ha dichiarato Francesca Menabuoni, Amministratore Delegato di Nuove Acque – realizzata in sinergia con l’Acquedotto del Fiora grazie al quale riusciremo a fornire ai cittadini un servizio sempre più efficiente anche nei periodi di maggiore siccità. È un intervento complesso che permetterà l’approvvigionamento di acqua da più risorse assicurando continuità nel servizio e acqua di qualità». Per questo primo lotto primo stralcio, l’investimento complessivo è di oltre 4 milioni e 300mila euro, di cui 4 milioni a carico di AdF e oltre 193mila euro a carico di Nuove Acque: la lunghezza totale della condotta che verrà realizzata è di 8,5 chilometri e quattro saranno i comuni interessati: Foiano della Chiana e Lucignano in provincia di Arezzo, e Sinalunga e Rapolano Terme in provincia di Siena.
Agricoltura
A Batini l’Oscar Green dei giovani
Ecco la «Lappocam» ideata dall’imprenditore di Coldiretti «La Lappocam, quando il digitale incontra la sostenibilità», con questa storia, Marco Batini, giovane imprenditore agricolo di Lucignano (AR), si è aggiudicato l’ambito premio Oscar Green, categoria «Sostenibilità» nelle finali regionali che si sono svolte nel Salone degli Elementi di Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria a Firenze. Batini sale sul podio tra le innovazioni in campo agroalimentare, con una forte attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e porta in Toscana la sua testimonianza partecipando al Salone delle Sfide con il suo racconto. Marco, classe 1993, Laurea in Ecotossicologia e Sostenibilità Ambientale all’Università degli Studi di Siena, guida La Lappola dal 2020, ha rilevato l’azienda di famiglia nel pieno della pandemia, ed ha intrapreso un progetto di rinnovamento e restauro offrendo un servizio come guida ambientale escursionistica, recuperando ogni singolo oggetto, nel segno del riciclo e della riduzione degli sprechi. Così facendo è stato in grado di trasformare un’azienda agricola tradizionale in una realtà innovativa capace di promuovere l’economia circolare e la tutela dell’ambiente. «Essere qui oggi per me è davvero importante, il riconoscimento che viene dato alle giovani aziende che si impegnano e provano a distinguersi è di grande stimolo – commenta Marco Batini - durante il periodo
di lockdown, subito dopo aver rilevato l’azienda, ho progettato la «Lappocam», un servizio digitale alternativo per promuovere le nuove e numerose attività dell’azienda tra cui anche quelle didattiche. Strumento che è piaciuto fin da subito ad alcuni insegnanti con i quali mi sono trovato a collaborare ed ai turisti che nei mesi estivi del 2020 e poi a seguire, hanno iniziato ad interagire con la mia azienda. Ricevere questo premio fa riflettere sul ruolo cruciale del sistema agroalimentare e delle grandi imprese che noi giovani possiamo portare avanti con il supporto dell’associazione come in questo caso il Comitato Provinciale dei Giovani di Coldiretti Arezzo ed anche con il lavoro degli enti e delle istituzioni che
hanno il compito di sburocratizzare il nostro futuro». E anche di questo è stato discusso attorno al focus «L’Agroalimentare in Europa al tempo della crisi» coordinato dal Direttore di Coldiretti Toscana Angelo Corsetti e aperto dai saluti del Presidente Coldiretti Firenze Prato, Roberto Nocentini, dall’assessore all’urbanistica, ambiente e turismo del Comune di Firenze, Cecilia Del Re e dal Presidente della Camera di Commercio di Firenze, Leonardo Bassilichi, e che ha coinvolto illustri ospiti come relatori a cominciare da Michele Falce (Responsabile Area Produzione e Servizi Agricoli Novamont), Gianluca Lelli (CEO Consorzi Agrari d’Italia), Giuseppe Salvini (Segretario Genera-
le Camera di Commercio di Firenze), Stefano Leporati (Segretario Nazionale Coldiretti Giovani Impresa), Francesca Lombardi (Delegata Regionale Giovani Impresa Coldiretti), Felice Adinolfi (Direttore Centro Studi Divulga), Eugenio Giani (Presidente Regione Toscana), Dario Nardella (Sindaco del Comune di Firenze e Presidente City Social Summit di Eurocities), Stefania Saccardi (vice presidente della giunta regionale della Toscana), Angelo Frascarelli (Presidente Ismea), Veronica Barbati (Delegata Nazionale Giovani Impresa Coldiretti) e Fabrizio Filippi (Presidente Coldiretti Toscana). «La vittoria di Marco Batini è per tutta Ia nostra provincia e per il Comitato di Giovani Impresa Arezzo motivo di grande orgoglio, giovani come Marco sono la testimonianza tangibile che oggi è imprescindibile innovare – spiega Francesca Lombardi – Delegato Coldiretti Giovani Impresa Toscana e Arezzo - durante i lavori abbiamo discusso i temi più urgenti per le nostre aziende: gli effetti della pandemia e della guerra sulle imprese agricole, sulle stalle e sui pescherecci, gli approvvigionamenti delle materie prime ed energetiche dall’estero, la necessità di diminuire rapidamente la nostra dipendenza passando per il nuovo scenario dell’imprenditoria giovanile in Toscana fino alla bio-economia con il progetto «Go-Card» per il recupero dei terreni marginali attraverso la filiera del cardo da seme».
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Economia
Meglio che nel resto della Toscana La provincia ha ripreso prima delle mete storiche del turismo Il miglioramento è evidente ma ancora lontano dal livello pre covid. E’ questa la sentenza inequivocabile dei numeri sul turismo nella provincia di Arezzo. I Dati, raccolti dall'indagine ISTAT «Rilevazione statistica del movimento dei clienti negli esercizi ricettivi" palesano un miglioramento evidente sul 2020, sia sugli arrivi 412 364 (+54,9% nel 2020) che sulle presenze 1 217 305 (+47,1%) ma ancora il recupero del 2019 è incompleto. A pesare è soprattutto la voce del turismo estero che proprio a causa della pandemia e delle relative normative ha subito un netto ridimensionamento, specie per la componente americana su cui hanno inciso le limitazioni del traffico aereo. La componente nazionale ha invece permesso un recupero quasi in toto delle perdite del 2019, soprattutto grazie ai tradizionali tre mercati di riferimento ovvero Toscana, Lombardia e Lazio. facendo una comparazione, gli arrivi e le presenze nella provincia di Arezzo crescono rispetto al 2020 più della media regionale, registrando un +47,1% rispetto al dato toscano che si assesta ad un +42%. «Per il nostro territorio - dichiara il Segretario generale Marco Randellini - un ruolo cardine per la ripresa dei flussi è stato giocato dalla cultura e delle imprese culturali che rappresentano un autentico magnete per i nostri visitatori».
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Interessante poi fare alcune considerazioni fra i diversi tipi di strutture ricettive. Infatti, se i numeri degli arrivi e delle presenze per il ramo extra alberghiero hanno evidenziato un recupero relativo rispetto ai livelli pre covid, per il settore alberghiero il sentiero pare più impervio. Ciononostante, nella provincia di Arezzo nel 2021 si registra una crescita degli esercizi ricettivi rispetto al 2020 seppur al suo interno veda un traino per la componente extra alberghiera e una flessione per quella alberghiera. «Per il 2022 i pronostici sono ancora molto aleatori, «dopo la quarta ondata pandemica, la crisi in Ucraina e gli aumenti dei costi energetici hanno messo un altro punto interrogativo sul settore», afferma Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena. Luca Amodio
Dove sono finiti i lavoratori?
Perché anziché il reddito, tutti cercano il tempo libero Mancano i camerieri ma è pieno di «rider». I «rider» (ovvero i fattorini che consegnano cibo in bicicletta) non vogliono servire ai tavoli. Oggi i giovani preferiscono la libertà al reddito e il tempo a disposizione è più rilevante rispetto ad un contratto nazionale con tanto di ferie, contributi e tutele. Meglio interagire con una app che con un datore di lavoro in carne e ossa, per le nuove generazioni è preferibile avere a che fare con un algoritmo, rispetto ad un imprenditore rompiscatole. La situazione denunciata da molti operatori commerciali del settore della ristorazione («non trovo lavoratori») sarebbe troppo semplice se volessimo associarla ai confortanti concetti del
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tipo: «i giovani non hanno voglia di lavorare», oppure «la gente preferisce il reddito di cittadinanza». I giovani lavorano, ma non gradiscono i lavoretti di una volta e 1300 mensili coi contributi extra, sacrificando sere e weekend, sono meno convenienti di 800 euro tutto incluso lavorati quando uno vuole. L’altra spiegazione non convince allo stesso modo, perché la diffusione del rdc alle nostre latitudini non è tale da «spiegare»
le difficoltà dei datori di lavoro nel reperire dipendenti. Occorrerebbe poi che in molti del settore turistico ricettivo facessero una qualche ammenda per come hanno sfruttato a tutto loro vantaggio certi ammortizzatori sociali. Fra certezze che vanno svanendo e immancabili nostalgie, si comprende solo che i mutamenti sociali sono più veloci dei luoghi comuni. Massimo Pucci
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