il cinofilo magazine 2

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Cinofilo

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Mensile di cultura e informazione

il

Cinofilo

N u m e r o

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A n n o

DOGUE DE BORDEAUX Il Mastino dei Celti

STAFFORDSHIRE BULL TERRIER Gladiatore dal cuore d’oro

CANE DA PASTORE TEDESCO

E d i t o r e

Analisi della razza

DOG PARADE

U m b e r t o

C u o m o

in Europa

La razza del mese CHIHUAHUA

IL PICCOLO GRANDE CANE U m b e r t o

C u o m o

E d i t o r e



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CINÒSCOPO

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Intervista a Paco Zanoia 86

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A R T I C O L I

Umberto Cuomo

D O G U E D E B O R D E A U X 50

Direttore responsabile

Il mastino dei Celti di Umberto Cuomo

Da oltre quarant’anni studioso di storia delle razze canine. Giornalista per professione, grande esperto di Bulldog, dal 1986 collabora con le più importanti riviste di cinofilia. Dal 1989 è autore di numerosi libri che trattano di cani.

C O L P O G O B B O 82 Perché i pastori tedeschi sono diventati gobbi? di Mauro De Cillis

S I R S TA F FO R D V A L B E N E U N A P I N T A 96

Mauro De Cillis Consulente Tecnico Scientifico

Riflessioni di Matteo Azzari

Allevatore dal 1970 di Pastori Tedeschi, e Giudice specialista dal 1977, ha giudicato per sette volte consecutive il Campionato Italiano della razza (record al momento imbattuto). Giornalista, romanziere e collaboratore di riviste di cinofilia, ha pubblicato numerosi libri e monografie sull’argomento.

contatti

Alessandro Giuliani Vice Direttore

SERVIZIO ABBONAMENTI info@umbertocuomoeditore.net

Alleva amatorialmente Rottweiler e Labrador Retriever. Operatore commerciale di successo nel campo dei prodotti per animali, nel 2007 ha fondato con l’amico Umberto Cuomo la Umberto Cuomo Editore.

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ARRETRATI info@umbertocuomoeditore.net

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A U T H O R I T Y P E R G L I A N I M A L I : V O L O N T Ă€ E C H I A R E Z Z A Accolgo con piacere l’invito ad illustrare la petizione promossa dal Movimento per l’Italia di Daniela Santanchè, volta ad istituire l’Authority per gli Animali. Non bastasse il rito degli abbandoni, le cronache ricordano quotidianamente quanto vantiamo in fatto di maltrattamento e abuso ai danni degli animali: manifestazioni di inciviltĂ , spesso “radicataâ€? nella stessa cultura locale. Una lista lunghissima: dalla carenza strutturale dei canili (e la conseguente “piaga nazionaleâ€? dei rifugi/lager sovvenzionati dalle P.P.A.A. felici di risolvere il problema-randagismo indicendo gare al ribasso!), alla “chimeraâ€? dell’anagrafe canina o la proibizione alla “balneazioneâ€? lungo i nostri litoranei. Per non parlare poi di fenomeni come l’importazione clandestina, la mancanza di ispezioni capillari, la precarietĂ del volontariato e l’ignoranza circa il ruolo assistenziale che il cane potrebbe avere QHOOD VRFLHWj HWF 1RQ HVLWR D GHÂżQLUH OD VLQWHVL GHOOÂśDWWXDOH FRQGL]LRQH Âł*5$9( 67$72 ', (0(5*(1=$´ RYH OD JUDYLWj q ULIHULWD QRQ VROR DO GLVDJLR ÂłHPR]LRQDOH´ che viviamo costantemente, ma anche al danno economico (c.a. 400MIO â‚Ź/anno) proGRWWR GD XQ PL[ GL ,*125$1=$ ,1&,9,/7$Âś H &211,9(1=$ &5,0,1$/( 3HUFKp XQ $XWKRULW\" /Âś$XWKRULW\ q LO JLRFDWRUH GL VFDFFKL FKH VL VLHGH DO WDYROR H GDOOÂśDOWR ULHVFH D JLRFDUH JRGHQGR GL XQD 9,6,21( &203/(7$ ( ,1 7(032 5($/( '(//2 6&(1$5,2 FRRUGLQDQGR RJQL SH]]R VLD HVVR XQ ÂłFDQLOH´ SXEEOLFR SULYDWR FKH XQD ÂłULVRUVD XPDQD´ R JOL VWHVVL DSSDUDWL SXEEOLFL /Âś $XWKRULW\ QRQ q XQR 6&(5,))2 VRSUD R FRQWUR QHVVXQD GHOOH ULVRUVH DWWXDOL PD XQ WDYROR Âł&21´ H ´ $ )$925(´ FKLDPDWR D ULVSRQGHUH DG XQ SUHFLVR PDQGDWR LVWLWX]LRQDOH FRRUGLQDUH H VYLOXSSDUH forze, norme e strutture preposte alla tutela dei diritti degli animali. Della certezza della pena, Daniela Santanchè ha fatto uno dei principi prevalenti del suo impegno politico: sappiamo anche come l’applicazione delle leggi vigenti in tema di maltrattamento animale (a prescindere da miglioramenti propri di ogni norma), sia un’aspettativa presVRFKp GLVDWWHVD (FFR SHUFKp LO VDQ]LRQDPHQWR GHOOH SHQH SUHYLVWH GLYLHQH XQR GHL SULPDUL RELHWWLYL GHOOÂś$XWKRULW\ 0LJOLDLD GL FLWWDGLQL KDQQR JLj VRWWRVFULWWR OD QRVWUD SURSRVWD JUD]LH DOOÂśLPSHJQR H DOOD FROODERUD]LRQH GL 9HWHULQDUL $VVRFLD]LRQL 3HW 6KRS HWF XQ LQFHQWLYR SHU QRL SURPRWRUL FKH FRQWLQXLDPR DG LQFRQWUDUH 2UJDQL]]D]LRQL )HGHUD]LRQL (QWL HG 8IÂżFL 3XEEOLFL ULEDGHQGR FKH q JLXQWD OÂśRUD GL FUHDUH XQ WDYROR FRPXQH DO FXL FHQWUR QRQ FL VLD TXHsto o quell’interesse “di categoriaâ€?, ma l’unico vero protagonista e ragione dell’impegno comune: l’amico Animale. /XLJL )DYDOL 5HVSRQVDELOH 'LSDUWLPHQWR 'LIHVD H 7XWHOD GHL 'LULWWL GHJOL $QLPDOL Âą 0RYLPHQWR SHU OÂś ,WDOLD &R DXWRUH GHOOD 0R]LRQH DVVLHPH DOOÂś $YY 0RQLFD 0RURQL

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COMPLETATE LA VOSTRA COLLEZIONE!

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Direttore Responsabile

UMBERTO CUOMO

Vice Direttore

ALESSANDRO GIULIANI

Consulenza Scientifica

MAURO DE CILLIS

Editing

IMAGINE

Editor

ARMANDO LORENZINI

Art Directors

MARCO COTTI

Sono sempre disponibili i numeri arretrati per valorizzare la vostra biblioteca

VANESSA TRAVENZOLLO Redazione

CHIARA F. ZUCCO Hanno collaborato a questo numero: MATTEO AZZARI UMBERTO CUOMO MAURO DE CILLIS SILVIA DE CILLIS PAOLA ZANOIA

PUBBLICITA’ Umberto Cuomo Editore srl - via Malpensata 12

per chi acquista i nostri CD e i Grandi Libri della Umberto Cuomo Editore, c’è una speciale offerta anche per gli arretrati!

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Registrazione Tribunale di Verbania n°7 del 16.10.2008

Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta o memorizzata in sistemi d’archivio o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo elettronico, meccanico, registrazione o altri, senza preventiva autorizzzazione scritta da parte dell’Editore, ad eccezione di brevi passaggi per recensioni. Per quanto riguarda i diritti di riproduzione, l’Editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per quelle immagini di cui non sia stato possibile reperire la fonte.

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A nn nn oo A

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“Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali” Mahatma Gandhi La parola cinofilia deriva dal greco ed è composta da due vocaboli: kýōn (cane) e phillía (amore): quindi, “amore per i cani”. Purtroppo, spesso i fatti non danno ragione alle parole, e vi sono notizie di qualche tempo fa che riguardano un commerciante senza scrupoli che ha importato da Paesi dell’Est europeo centinaia di cuccioli. Dopo essere stati trasportati in condizioni indicibili per centinaia di chilometri su mezzi inadeguati, i sopravvissuti sono stai messi in vendita. Per evitare l’identificazione è stato loro tolto con un’operazione (fatta come?) il microcip originario e ne è stato applicato un altro. Si tratta di un caso venuto fortuitamente alla luce, ma sono molti i miserabili che senza nessuno scrupolo comprano e poi rivendono cani e altri animali importandoli da Paesi, specialmente quelli dell’Europa Orientale; e molti di questi Paesi non sono in grado di dare alcuna garanzia né circa la veridicità dei pedigree né riguardo le condizioni di salute e igienico sanitarie dei cuccioli. La conseguenza è che un numero sempre maggiore di cani malati o dalla salute gracile giungono in Italia e vengono venduti a sprovveduti acquirenti, convinti di comprare soggetti di razza, allettati dai prezzi concorrenziali. Si ritroveranno invece padroni di cani che costeranno in cure veterinarie molto più di quanto è stao speso per il loro acquisto, e che spesso moriranno precocemente. Senza contare che per un gran numero di questi cuccioli il pedigree non arriverà mai. L’unico modo per stroncare un simile infame commercio è quello di comprare solo cani provenienti da allevatori seri, conosciuti e stimati nel mondo cinofilo, o da commercianti conosciuti, integerrimi e che sono notoriamente amanti degli animali, che diano tutte le garanzie necessarie, indicando l’allevamento di provenienza o i privati che hanno affidato a loro la vendita. Così facendo si toglierà a questi disonesti squallidi e criminali commercianti di animali l’interesse economico, che è l’unica ragione dei loro inqualificabili traffici. La nostra e vostra rivista sarà sempre in prima linea per denunciare qualsiasi azione che possa recare disagi o sofferenze ai nostri amici, perché noi, come voi, siamo veramente dei cinofili.

Umberto Cuomo

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LA NUOVA GENERAZIONE GOLOSA Golosi Dry Food si rinnova proiettandosi in una nuova cultura dell’alimentazione del cibo secco, Golosi Food Generation appunto, un innovativo concetto di alimentazione che ha come unico obiettivo la salute e il benessere dell’animale. I benefici dati dal NUTRACEUTICALS FORMULA ovvero l’utilizzo di Nutraceutici specifici per ogni prodotto con funzioni benefiche sulla salute, sono indici ben chiari di quanto i formulisti Zoodiaco hanno posto attenzione nello sviluppo della linea, cercando di dare risposte concrete sulla nutrizione del cane e del gatto in base all’età, al livello di attività ed allo stato fisiologico. Nutraceutico infatti, è un neologismo coniato dal dr Stephen L.DeFelice nel 1990 unendo i termini “nutrizione” e “farmaceutica” e si riferisce allo studio di alimenti, o parti di alimenti, che hanno una funzione benefica sulla salute sia in termini di prevenzione che direttamente terapeutici: è per questo che la nuova linea Golosi Food Generation ha introdotto su tutte le formule della gamma l’utilizzo di queste innovative sostanze naturali con l’obiettivo di assicurare un perfetto stato di benessere all’animale. Un’ ampia linea composta da ben 9 referenze riservate al Cane e 8 per il Gatto in grado di rispondere a tutte

co, migliorano la qualità delle feci, INTEGRAZIONE VITAMINICO MINERALE AI MASSIMI LIVELLI > Consente di creare un effetto barriera contro le principali malattie grazie ad un efficiente sistema immunitario per un animale in splendida forma. Elementi che si vanno a combinare al vasto elenco di ingredienti nutraceutici innovativi specifici per ogni alimento tra cui, Estratto di Rosmarino (Antiossidante naturale, combatte i radicali liberi), Pappa Reale (favorisce la crescita, oltre a stimolare le difese immunitarie), Papaia Fermentata (per una crescita armonica oltre a svolgere un’azione antiossidante e di stimolazione del sistema immunitario), Malva (regolatore intestinale e antinfiammatorio naturale), Rododendro (eccellente antinfiammatorio articolare e antiossidante naturale), Ortica (azione digestiva, antinfiammatoria, diuretica e depurativa), Calendula (disinfettante, antinfiammatoria, ottimizza l’assimilazione dell’alimento), Rosa Canina (antiallergico, antiossidante e antinfiammatorio naturale), Origano (antisettico e tonico naturale, stimola la digestione) Spirulina (fortifica e reintegra l’organismo) per i prodotti dedicati al benessere del cane, e le associazioni The verde e Calendula (eccellenti antiossidanti, im-

le esigenze, dal cucciolo di taglia piccola, allo sportivo o in attività per il cane e da sfiziose combinazioni di gusti fino a quelli per Indoor e Outdoor dedicati al gatto, tutte contraddistinte da 4 elevate caratteristiche nutrizionali comuni quali: CARNE IN PRIMA VOCE > Su tutte le formule la carne è la prima fonte di proteine (inserita al primo posto della lista ingredienti) in grado di rispettare la vera natura dell’animale. L’elevata percentuale di carne consente un’elevata appetibilità e digeribilità dell’alimento, NO CONSERVANTI, COLORANTI E APPETIZZANTI ARTIFICIALI > Linea completamente Naturale, compresa la conservazione dell’alimento ottenuta grazie alla sinergia di molti elementi che svolgono nell’organismo attività antiossidante impedendo l’irrancidimento dei grassi oltre a contrastare i radicali liberi, PROBIOTICI F.O.S. (frutto-oligo-saccaridi) > Molto importanti per l’equilibrio digestivo: sviluppano la flora batterica intestinale benigna, limitano lo sviluppo dei batteri patogeni,migliorano le difese immunitarie del tratto gastroenteri-

munostimolanti e antinfiammatori), Tarassaco e Calendula (stimolano la digestione, depurativi, disintossicanti), Ortica e Calendula (stimolano la digestione e l’azione diuretica dell’organismo), Rosa canina e Calendula (per una forte azione antiallergica, antiossidante e disintossicante), Cardo mariano e Calendula (azione tonica e rigenerante, disintossicante e depurativa), Ribes nero e Calendula (regolatori intestinali, azione diuretica e disintossicante), Yucca e Calendula (controllo degli odori delle feci e delle urine, azione diuretica e disintossicante) Ortica e Finocchio (stimolano la digestione oltre a svolgere un’azione diuretica e disintossicante) per il Gatto in splendida forma e scattante. I prodotti Golosi Food Generation vengono presentati in accattivanti e innovativi Pack salvafreschezza in formati da 3 kg e 15 Kg per il cane e 1,5 e 15 kg per il gatto. Golosi Food Generation...la qualità concreta.


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Salve a tutti, sono Marco Lucani, un cinofilo e appassionato di Bulldog. Vent’anni fa, in occasione del mio 14° compleanno, mi venne regalato un bellissimo cucciolo di Bulldog, che mi fece compagna per dieci anni, fino a quando, ormai anziano, morì tra le mie braccia. Con il mio Bulldog frequentai molte esposizioni, conobbi molti allevatori italiani e stranieri e Giudici esperti, ma il mio massimo desiderio fin da quando avevo otto anni

era di conoscere il grande Piero Scanziani. Realizzai il mio sogno quando avevo 18 anni, e Scanziani mi regalò il suo famoso libro “300 razze di cani”. Devo a lui e ai suoi scritti l’idea che mi sono fatto di come si do-

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vrebbe giudicare un cane sotto ogni profilo e non solo per l’aspetto. In vent’anni di riflessioni sul Bulldog la domanda ricorrente è: “Perché questa razza respira così male?” Molti pensano a causa della canna nasale corta. Io ritengo invece che la principale causa di questo grave problema della razza sia che molti Bulldog hanno colli troppo corti, e ciò compromette le funzioni respiratorie. Non sono pochi i Bulldog operati alla gola, ma per quanto il veterinario sia bravo nell’operare il palato, di certo il collo non glielo può allungare. In questo ventennio ho viso molti superbi campioni con colli di giusta lunghezza (e a volte anche un po’ lunghi, per quanto possa essere lungo il collo di un Bulldog) e quello c che ho notato è che se il cane è comunque forte di ossatura e di muscolatura, sarà ugualmente un esemplare possente e darà l’impressione di forza. Altro problema che ho notato, che va di pari passo con quello del collo, riguarda gli arti troppo corti. Ci sono Bulldog che sembrano dei Basset Hound e si muovono in modo faticoso e legato. Purtroppo lo standard non precisa l’altezza al garrese del Bulldog ma solo il peso, e da questo nasce l’equivoco! Infatti si richiede che il peso del maschio sia di 24/25 chili e quello della femmina di 22/23; ma un maschio dal peso corretto quanto dovrà essere alto al garrese per apparire forte e possente? L’esperienza mi induce a ritenere che per risultare armonioso e possente potrà essere alto al massimo 37/38 centimetri al garrese, perché se più alto sembrerà troppo longilineo e leggero.

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Ma un Bulldog di 37/38 centimetri al garrese e di 25 chili di peso per apparire armonioso non potrà avere un collo di giusta lunghezza, intendo dire lungo quanto basta per assicurargli una giusta respirazione. Per avere un collo giustamente lungo che gli permetta una corretta respirazione e delle zampe di adeguata lunghezza, che gli assicurino un buon movimento, un Bulldog per me deve essere alto al garrese 43/45 centimetri se maschio e 40/42 se femmina. Naturalmente con simili proporzioni per apparire forte possente e armonioso il peso del Bulldog dovrà essere maggiore di quello richiesto dallo standard. Ho visto splendidi Campioni maschi di 43/45 centimetri di altezza al garrese, ben proporzionati, con ottima respirazione: e il loro peso era tra i 30 e i 33 chili, di muscoli! Spero che queste poche righe siano utili al miglioramento della razza, soprattutto per quanto riguarda la sua salute. Torniamo quindi al Bulldog gladiatore, non per combattere nelle arene, ma per giocare felice con noi su un bel prato, senza il timore di vederlo collassate dopo poco tempo. Marco Lucani Caro Lucani, prima di tutto mi scuso con lei perché ho dovuto leggermente accorciare il suo scritto per ragioni di spazio a disposizione, ma i concetti sono stati riportati esattamente e con le sue precise parole. Inoltre la ringrazio per i due bei disegni di Bulldog che pubblico volentieri. Veniamo alla sua lettera.

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P P A A R R L L I I A A MM O O N N E E

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antenati lottatori. Il peso ri-

Inghilterra il Kennel Club ha chiesto alle società

chiesto di 25 chili era quindi

specializzate di modificare gli standard di alcu-

quello di un cane da combatti-

ne razze con caratteristiche esagerate al fine

mento che non aveva un filo di grasso

di prevenire i problemi di salute e migliorare la

e una muscolatura molto sviluppa

qualità della via di questi cani. Tra le razze c’è

e asciutta; pertanto i 25 chili erano

anche quella del Bulldog. Per quanto riguarda le

un peso ideale adatto allo scopo per il

sue riflessioni circa il rapporto tra lunghezza del

quale la razza era stata creata. Non scordi nem-

collo e problemi di respirazioni nel Bulldog, non

meno che il Bulldog Club inglese è stato fondato

credo che le conclusioni alle quali lei è giunto

da un buon numero di appassionati della razza

siano esatte.

nel 1875 proprio per contrastare la tendenza ad

Certamente il collo del Bulldog, come quello di

aumentare eccessivamente la taglia e il peso del-

qualsiasi altro cane, deve essere di lunghezza

la razza, e salvare così l’originario tipo, il cui peso

adeguata alla struttura e deve permettere il cor-

era di 55 libbre (25 chili circa) in condizioni adat-

retto movimento: un collo troppo corto non è fun-

te al combattimento. Oggi il peso del Bulldog è

zionale al movimento oltre che antiestetico, e tra-

ancora indicato dallo standard in 55 libbre, ma in

sforma il soggetto in una ridicola caricatura, che

realtà molti soggetti lo superano.

di “possente” ha ben poco, ma non è mai stato

Una modifica allo standard è entrata in vigore e

dimostrato che la sua lunghezza possa incidere

resterà valida fino a giugno, per poi essere sosti-

sulle capacità respiratorie dell’animale.

tuita da una versione rielaborata con calma con

Recenti studi veterinari sembrano avere indi-

la partecipazione di tutte le organizzazioni cinofi-

viduato in una patologia congenita del palato il

le inglesi. Vedremo cosa decideranno.

problema della respirazione, che forse con una

Un’ultima osservazione riguarda i Bulldog in

operazione di plastica sarà eliminata, mentre

esposizione. Se i Giudici avessero osservato

un’accurata selezione che elimini dalla ripro-

alla lettera lo standard del 2004, e avessero pe-

duzione i soggetti che presentano anomalie

nalizzato e quindi sconsigliato per l’uso in ripro-

respiratorie potrà ridurre drasticamente la sua

duzione quei soggetti che mostravano evidenti

incidenza. D’altra parte già l’ultimo standard del

difficoltà di respirazione o non erano armonio-

2004 citava: “I cani che mostrano difficoltà di re-

samente costruiti, senza alcun eccesso, oppure

spirazione sono molto indesiderati”. Concordo

avevano caratteristiche tanto esasperate da in-

con lei che gli arti troppo bassi, che non di rado si

terferire con la possibilità di una vita normale e

vedono nei Bulldog, interferiscono in modo gra-

sana e con la libertà di movimento, probabilmen-

ve con le possibilità di movimento dell’animale e

te la razza avrebbe preso una strada diversa.

ne deturpano la simmetria e l’armonia dell’insie-

Più difficile e impegnativa per gli allevatori, cer-

me, che sono le qualità richieste fin dalle prime

to, ma indirizzata verso l’ottenimento di un Bul-

righe dello standard che dice: “Nessuna caratte-

ldog tipico ma armonioso, libero nei movimenti,

ristica deve essere tanto esagerata in rapporto

sano e longevo.

2

dell’epoca erano molto simili agli

certo che alcune cose sono cambiate, e che in

n u m e r o

Dal momento nel quale ci ha scritto a oggi saprà

alle altre da distruggere la simmetria generale, o far apparire il cane deforme, o da interferire con le sue capacità di movimento”: più chiaro di così non si può. Circa l’altezza e il peso del Bulldog ci sono due osservazioni da fare. Innanzitutto quando il primo standard ufficiale della razza è stato scritto, nel 1976, erano trascorsi solo 31 anni dalla proibizione in Inghilterra dei combattimenti tra animali, e i Bulldog

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Vintage - Pubblicità 1907

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U N O S G UA R D O A L PA S S ATO

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di Umberto Cuomo

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CINOFILIA D’ALTRI TEMPI


CINOFILIA D’ALTRI TEMPI

Solo conoscendo il passato può essere interpretato il presente e programmato il futuro. È un principio valido in tutti i settori, compresa la cinofilia; ecco perché in ogni numero della rivista proporremo un piccolo salto indietro nel tempo.

Anche questo mese proponiamo ai nostri lettori la copertina e alcuni articoli della rivista CANI di tutte le razze del febbraio 1953.

Sulla copertina sono raffigurati tre Fox Terrier dell’epoca, mentre negli articoli appaiono Bouledogue Francesi, Schnauzer e Cani da Pastore Tedeschi. Risalta in modo evidente come queste razze, specie i Terrier e i Pastori Tedeschi, siano mutate in sessant’anni di selezione.

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ECCO COSA SCRIVEVANO I PIÙ GRADI CINOLOGHI DEL ‘900 CANI di tutte le razze trattava non solo delle razze canine più diffuse in quegli anni, ma anche di quelle meno note, di quelle in fase di recupero, di quelle in via d’estinzione, auspicandone il salvataggio, trattando anche della storia passata e delle prospettive future della cinofilia.

Vintage - Pubblicità Americana anni 50’

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CINOFILIA D’ALTRI TEMPI

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Umberto Cuomo Editore

Se siete interessati alla rivista completa potete contattare il servizio arretrati a: simo.cle@gmail.com


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M E S E

CHIHUAHUA

di Umberto Cuomo

IL PICCOLO GR

“Chi osserva un Chihuahua per la prima volta e in modo superficiale ha l’impressione di trovarsi di fronte a un cane piccolo, esile, gracile, forse malaticcio e un po’ timoroso. Niente di più falso. Il Chihuahua è molto robusto, per niente delicato e dotato di grande salute. La razza è mediamene molto longeva con soggetti che raggiungono i 15-16 anni d’età; alcuni hanno anche festeggiato il diciottesimo e perfino il ventesimo compleanno. Per non parlare del coraggio, che nel Chihuahua a volte rasenta l’incoscienza.


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RANDE CANE


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UNA RAZZA DI GRANDE SUCCESSO... Il Chihuahua negli ultimi anni sta vivendo un periodo di grande successo, grazie anche al fatto che sempre più persone conosciute al grande pubblico ne possiedono uno o più esemplari e hanno pubblicizzato la razza. La simpatia, la facilità di gestione, l’affetto profondo per il padrone e per tutti i membri della famiglia, mai disgiunto però da un comportamento dignitoso e indipendente, l’affascinante miscela di dolcezza e coraggio hanno poi contribuito alla sua diffusione tra i cinofili di tutta Europa. Per questo, imitando quanto è accaduto negli Stati Uniti, dove il Chihuahua è tra le razze più diffuse, anche nel nostro continente questi straordinari “piccoli grandi” cani si stanno diffondendo sempre più.

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Le origini Il Chihuahua è uno Stato posto a nord del Messico che ha per capoluogo l’omonima città. La razza prende quindi il nome da questa vasta regione. Pare che le sue origini siano precolombiane e si possano far risalire all’epoca degli Aztechi: la tribù Nahua che si stabilì nel Messico prima del XIV secolo. I primi abitanti del Messico, i Maya, pare avessero già dei piccoli cani che, benché fossero molto più grandi dei Chihuahua attuali, potrebbero veramente essere considerati i progenitori di questa razza dalle origini avvolte nel mistero. I Maya chiamavano i loro amici a quattro zampe con un nome affascinante e musicale: Techichi. Questi Techichi venivano descritti semplicemente dalle cronache dell’epoca come “cani di piccola mole, grassi e bassi”; certo non è molto, ma è pur sempre un primo indizio. Si pensava anche che questi piccoli Techichi avessero poteri magici, una sorta di aura mistica. Ecco da dove trae il suo fascino il nostro piccolo grande amico: c’è di mezzo addirittura la magia! Pare che gli antenati degli odierni Chihuahua fossero custoditi nei templi, con mille attenzioni, perché venivano loro attribuiti poteri di chiaroveggenza e addirittura la capacità di trasferire le energie negative da una persona all’altra o di assorbirle essi stessi. Venerati, ma anche sacrificati. Infatti, poiché si pensava che i Techichi, soprattutto se di colore rosso, riuscissero a traghettare le anime dei defunti oltre il fiume che


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Non bisogna farsi ingannare dall’aspetto del Chihuahua. Non è per nulla debole e bisognoso di cure particolari, e anzi ha bisogno di fare molto moto, in modo da smaltire le sostanze assimilate con il cibo, scaricando nel contempo le sue grandi energie nervose. Moto regolare, pasti sostanziosi, ma non abbondanti, e un bel coinvolgimento nella vita della famiglia sono gli ingredienti per garantire a questi deliziosi rompiscatole una vita sana e lunga.

Xavier Cugat e Abbe Lane con i loro Chihuahua


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il disegno dello standard

UNA PERSONALITÀ VARIEGATA L’indole fiera, dignitosa e un po’ arrogante del Chihuahua, che si manifesta in un atteggiamento disinvolto deciso e gioioso, fa ben presto dimenticare le sue ridotte dimensioni a chi lo incontra. In famiglia tutti gli esemplari della razza sono dolci e molto affettuosi con tutti, e talvolta l’amore per il padrone sconfina in atteggiamenti di attaccamento esclusivo e morboso, tuttavia continueranno a mantenere il temperamento indipendente vivace e giocherellone che è uno degli aspetti più accattivanti di questa razza.

Il tronco del Chihuahua deve superare leggermente l’altezza al garrese; e per quanto possibile esso è ricercato quasi quadrato, specialmente nei maschi. Nelle femmine, per la loro funzione di riproduzione, il tronco leggermente più lungo è accettato. Peso ideale tra 1,5 e 3,0 chilogrammi. Soggetti tra 500 gr e 1,5 chili sono accettati. Di grande importanza è considerata la caratteristica del cranio a forma di mela. Importante anche il portamento della coda, che deve essere di moderata lunghezza, alta e ricurva a forma di semicerchio, con l’estremità in direzione della regione renale. Il muso deve essere corto, dritto visto di profilo, largo alla base, si assottiglia verso la punta. Altri elementi caratteristici sono: orecchie grandi, erette, molto aperte, larghe alla base, che si restringono gradualmente, arrotondandosi leggermente verso la punta. Occhi larghi, di forma arrotondata, molto espressivi, non protuberanti, ben scuri (occhi chiari sono ammessi ma non desiderati). Carattere sveglio, vigile, vivace e molto coraggioso.


L’usanza di mangiare i Chihuahua la racconta il frate Bernardino di Sahagun, al secolo Bernardino de Ribeira, che nacque a Sahagun, in Messico, nel 1499 e morì nel 1590. Questo personaggio eccentrico anche per l’epoca in cui visse fu un grandissimo antropologo, che svolse la sua opera fra la popolazione azteca. Su questo popolo, come abbiamo visto anche detto Nahua, Frate Bernardino ha scritto varie opere sia in spagnolo che in nahuatl, la lingua originale di quelle genti: lavori che raccontano anche, oltre a mille ancor più sanguinosi avvenimenti, di piccoli cani bassi e cicciotelli, resi maggiormente grassi dall’alimentazione mirata creata appositamente per loro con l’unico scopo di cucinarli poi in molti modi. In alcune parti Bernardino ci racconta come il loro pelo non venisse usato per alcuno scopo (facendoci così capire che le teorie a proposito di fantomatici Chihuahua completamente nudi non sono da considerarsi vere). La carne di questi cani era ritenutea una vera e propria leccornia. C’è chi pensa che in tempi antichi questo cane vivesse libero nella regione di Chihuahua e che sia stato catturato e addomesticato dagli indigeni all’epoca della civilizzazione tolteca. Prediletto dalle principesse azteche, il Chihuahua era con-

siderato sacro, perciò sacrificato e poi anche in questo caso mangiato dai sacerdoti in determinate cerimonie. Non tutti ritengono i Chihuahua originari del Messico, e alcuni ricercatori, tra i quali E. Gooldchild, pensano che il Chihuahua sia giunto in Messico portatovi dai conquistatori spagnoli e che fosse già presente a quell’epoca nel bacino del Mediterraneo, come proverebbe un cane raffigurato in un affresco del Botticelli (1445-1510), quindi in una data precedente alla prima esplorazione del Messico fatta da Francisco Fernández de Córdoba, nel 1517. Inoltre, nell’isola di Malta si narra di cani autoctoni che avevano la fontanella aperta, erano di minime dimensioni e avevano un carattere spavaldo e un po’ selvaggio. Ora, con le dovute distanze sul “selvaggio” a proposito del carattere dei nostri piccoli amici (che a onor del vero tirano fuori una grinta impressionante quando la situazione lo richiede), il Chihuahua è l’unico cane che presenti anche in età adulta una particolarità morfologica davvero strana: la fontanella (cioè la zona di sutura delle ossa del cranio) rimane aperta e, con una delicata palpazione, può essere percepita a livello tattile. In una rivista cinofila del dicembre 1951 un esperto dell’epoca 29


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Qualcuno ha sostenuto che ne esisteva anche un tipo senza pelo, ma uno scritto del Millecinquecento prova che in quel secoli i piccoli cani che vivendo in Messico avevano il pelo corto. La varietà a pelo lungo è stata ottenuta verso la fine del Milleottocento per mezzo di incroci con gli Épagneul nani continentali, allora molto popolari e diffusi. I Chihuahua a pelo corto e quelli a pelo lungo possono essere incrociati tra loro, e nasceranno cuccioli con una o l’altra tipologia di pelo. In esposizione le due varietà gareggiano però separatamente, ed entrambe conquistano i loro certificati di abilitazione al titolo di Campione.

ORIGINARIAMENTE IL CHIHUAHUA ERA A PELO CORTO

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Gli inizi dell’allevamento in Italia Dagli anni Sessanta fino ai Novanta vi fu una figura storica, prima pioniera della selezione della razza: parliamo della Contessa Licia Lanza di Mazzarino e del marito Conte Giovanni. Questa nobile coppia di appassionati cinofili fece conoscere i Chihuahua nel mondo delle esposizioni del nostro Paese, portandone una numerosa schiera a vivere nella loro splendida dimora: Villa Manzoni a Brusuglio di Cormano, in provincia di Milano. Qui, in una atmosfera d’altri tempi pensate che nelle sale non è stata messa neppure la corrente elettrica per non snaturare la favolosa dimora - i due nobili hanno per anni organizzato raduni di Chihuahua e anche di altre razze, tra le quali il Bulldog.

Sempre in prima fila nelle esposizioni, alle premiazioni e in ogni occasione che facesse del bene alla razza, essi furono veramente gli antesignani dell’allevamento nel nostro Paese. Chi ha vissuto il mondo delle esposizioni di quegli anni ricorda certo l’impatto scenico del nugolo di Chihuahua che attorniavano la Contessa Lanza di Mazzarino che li faceva sfilare nel ring per conquistare il podio per il miglior Gruppo: podio che quasi sempre si aggiudicava. A loro seguirono moltissimi altri, fra i quali il Signor Avdon Tondelli (allevamento Del Pasador) e la Signora Marianne Treyvaud (allevamento della Corte di Montezuma), vere e proprie memorie storiche dell’allevamento italiano.

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LA CURA DEL CHIHUAHUA

Pelo lungo o pelo corto? Sotto il profilo del carattere non ci sono grandi differenze, mentre qualche considerazione va fatta riguardo al pelo. Il pelo corto non richiede alcuna cura: un bagno una volta al mese o in caso di particolare sporco; una quotidiana passata con un pettinino a denti fitti e un panno di camoscio per togliere i residui di forfora e per aumentare la lucentezza del manto. I soggetti a pelo lungo hanno bisogno di più bagni, di spazzolature più frequenti e, soprattutto nel caso di soggetti da esposizione, di cure particolari con oli che tendano a non far spezzare il pelo e lo mantengano il più lungo possibile. Se però il nostro Chihuahua a pelo lungo sarà un soggetto da compagnia non ci impegnerà più di tanto.

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Il carattere Le minuscole dimensioni del Chihuahua (il peso oggi desiderato è compreso tra 1,5 e 3 chili, mentre in passato doveva essere di 0,5–2,5 chili, con grave rischio di degenerazioni verso il nanismo, da sempre considerato gravissimo difetto) non devono trarre in inganno. Si tratta di cani fieri e orgogliosi, e nelle loro vene scorre ancora il sangue dei lontani antenati ritenuti sacri dagli Aztechi. Un altro aspetto del carattere del Chihuahua che potrebbe essere sottovalutato è il coraggio indomito che possiede; bisogna quindi prestare molta attenzione quando incontra altri cani, poiché se venisse provocato non esiterebbe un istante ad affrontare e anche aggredire l’animale senza tenere in nessun conto l’eventuale differenza di dimensioni e di mezzi, e questo potrebbe esporlo a rischi anche gravi. L’indole fiera, dignitosa e un po’ arrogante del Chihuahua, che si manifesta in un atteggiamento disinvolto, deciso e gioioso fa ben presto dimenticare le sue ridotte dimensioni a chi lo incontra. Con i bambini di casa il Chihuahua è molto affettuoso oltre che un simpatico e divertente compagno di giochi. Esige però di essere rispettato, e bisogna insegnare ai bimbi più piccoli a non trattarlo mai in modo brusco o senza considerare le dimensioni del cane correndo così il rischio di fargli male e scatenare in questo modo la sua reazione: reazione che non arriverà però mai a causare danni ma si limiterà a essere una brusca e decisa sgridata. Con gli estranei sconosciuti il Chihuahua è molto diffidente e ben difficilmente si lascerà toccare, ma si terrà a debita distanza abbaiando se la persona tenterà di avvicinarlo o, peggio ancora, di prenderlo in braccio. Con gli estranei conosciuti sarà più amichevole e non abbaierà, sempre evitando però di essere preso in braccio. Con le persone amichevoli che incontra frequentemente terrà un comportamento molto più cordiale e permetterà anche a loro di accarezzarlo, dimostrando simpatia e voglia di giocare; senza mai arrivare alle manifestazioni di affetto che riserva solo al padrone e ai membri della famiglia. Questi comportamenti uniti ai sensi molto sviluppati fanno del Chihuahua oltre che un magnifico compagno anche un eccellente guardiano della casa, che avviserà con voce squillante alta e potente del manifestarsi di situazioni insolite, e se si presentasse qualche malintenzionato non esiterebbe anche ad aggredirlo con coraggio e decisione.


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Chihuahua 1950

Chihuahua 1961

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Chihuahua 1960


Nonostante le dimensioni, è un cane molto robusto e sano. La riproduzione per quanto riguarda gli accoppiamenti avviene di solito in modo naturale, mentre il parto richiede un po’ di attenzione e non sono rari i tagli cesarei. Nascono mediamente da uno a cinque cuccioli: normalmente tre, mentre i non frequenti parti con un numero superiore di cinque piccoli possono risultare un po’ più rischiosi. L’alimentazione va curata con attenzione per evitare che il cane ingrassi, poiché ne sarebbero compromessi salute e carattere. Questa razza non deve essere mai magra e con il ventre rientrante, ma nemmeno deve essere grassa: cosa che comprometterebbe seriamente non solo l’estetica ma anche la salute del cane. L’ideale è un corpo pieno, con ossatura forte e muscolatura non evidente ma sviluppata.

Per ottenere questo risultato il cibo deve essere sostanzioso ma non in quantità esagerata o limitata; la giusta forma va mantenuta con adeguato nutrimento e movimento abbondante, anche se fino all’anno d’età non deve essere eccessivo per non compromettere l’ossatura ancora in formazione. Il Chihuahua non va lavato spesso, specie quando è cucciolo o in età avanzata, in questi due casi il bagno va fatto solo quando è indispensabile. Se il clima è freddo bisogna avere cura di asciugare con estrema attenzione il cane per evitare le infreddature, e ugualmente se con il vostro Chihuahua dovrete vivere in luoghi molto freddi bisognerebbe pensare ad un cappottino per le uscite quotidiane, soprattutto se tra la temperatura di casa e quella esterna vi è una grande differenza. Entrambe le varietà di pelo devono essere spazzolate quotidianamente.

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Rapporto con il padrone Anche in questo caso non dobbiamo farci trarre in inganno dalle dimensioni del Chihuahua. Essere il suo padrone è cosa impegnativa e non facile. Come prima cosa si deve tener conto della ossessività del Chihuahua, che si attacca in modo quasi morboso al padrone e non vuole dividerlo con nessuno. Se non possiamo dedicare molto tempo al nostro cane, se saremo costretti a lasciarlo tutti i giorni e per lungo tempo da solo sarà meglio pensarci bene prima di prendere un Chihuahua. Una volta deciso per un soggetto di questa razza, un errore da non commettere è quello di lasciarsi incantare dalla sua travolgente simpatia, che manifesta fin da quando è cucciolo, e cedere a ogni sua richiesta, poiché se così faremo ci ritroveremo ben presto a essere in balia di un delizioso e tenerissimo tiranno, che data la sua testardaggine ci costringerà a fare quello che lui vuole.

Molto amore e tante coccole quindi, ma anche intransigenza nel pretendere il rispetto delle norme di civile convivenza nella famiglia. L’intelligenza acutissima del Chihuahua lo porta infatti a capire il punto debole delle persone e chi è il membro della famiglia più disponibile, e se non faremo comprendere fin dall’inizio che siamo noi a comandare saremo fritti. Basterà infatti una semplice contraddizione; un permettergli una cosa che gli è sempre stata proibita e per una volta magari perché stanchi non abbiamo voglia di impedirla e gliela consentiamo per far capire al cane che, se insiste (e pochi sanno quanto sa insistere un Chihuahua), può ottenere quello che vuole, e inizierà la guerra dei tira e molla. Quindi: tanto amore, ma anche polso fermo. Un’ultima raccomandazione: per far felice il suo Chihuahua il padrone deve portarlo sempre e ovunque con sé.

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Caratteristiche della razza

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Cranio: Bene arrotondato, a mela (una caratteristica della razza), preferibilmente senza fontanella, tollerata se piccola. Origine: Messico Stop: Ben accentuato, profondo e largo. Fronte bombata al Utilizzazione: Cane da compagnia di sopra del muso. Aspetto generale: Il Chihuahua ha un tronco raccolto. Tartufo: Ammessi tutti i colori. Moderatamente corto, rivolDi grande importanza è considerata la caratteristica del crato leggermente verso l’alto. nio che è a forma di mela, insieme al portamento della coda, Muso: Corto, dritto visto di profilo, largo alla base, va assotdi moderata lunghezza, alta e ricurva a forma di un semicertigliandosi verso la punta. chio, con l’estremità in direzione della regione renale. Labbra: Asciutte e bene aderenti. Proporzioni importanti: La lunghezza del tronco supera Guance: Poco sviluppate. leggermente l’altezza al garrese. Per quanto possibile è ricerMascelle/Denti: Chiusura a forbice o a tenaglia. L’enocato un tronco quasi quadrato, specialmente nei maschi. Nelgnatismo, il prognatismo, come tutte le altre anomalie della le femmine, per la loro funzione di riproduzione, il tronco è mascella superiore o inferiore devono essere rigorosamente leggermente più lungo è accettato. penalizzate. Carattere: Rapido, vigile, vivace e molto coraggioso. Occhi: Larghi, di forma arrotondata, molto espressivi, non protuberanti, perfettamente scuri. Gli occhi chiari sono ammessi ma non desiderati.

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ARTI POSTERIORI

PORTAMENTO/MOVIMENTO

Con zampe posteriori ben muscolose, con ossa lunghe, in appiombo e parallele l’una all’altra, con buona angolazione dell’anca e articolazioni del ginocchio, in armonia con l’ angolazione del posteriore. Garretti corti, di buono sviluppo ai tendini di Achille; visti da dietro ben separati, diritti e perpendicolari.

Passo lungo, elastico, energico e sostenuto, con buon allungo e spinta. Visto da dietro, il posteriore dovrebbe muoversi in senso parallelo, così che, le orme dei piedi del posteriore, coprano quelle dei piedi anteriori. Con l’aumento della velocità, gli arti evidenziano una tendenza a convergere verso il centro del punto di gravità (unica orma). Il movimento è lungo ed elastico, senza visibile sforzo, la testa è in alto ed il dorso fermo.

PIEDI

Molto piccoli e ovali con dita ben separate, ma non aperti (né piede da lepre, né piede da gatto). Unghie ben arcuate e di PELLE media lunghezza. Cuscinetti ben sviluppati e molto elastici. Liscia ed elastica su tutto il corpo. Gli speroni devono essere rimossi, ad eccezione di quei Paesi dove la legge lo proibisce.

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COLORE Sono ammessi tutti i colori, in tutte le possibili sfumature e combinazioni.

PESO: In questa razza è soltanto preso il peso in considerazione e non l’altezza. Peso ideale tra 1,5 e 3,0 kg. I soggetti tra 500 gr e 1,5 kg sono accettati. Soggetti oltre i 3 kg saranno squalificati.

N.B. : I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali, completamente discesi nello scroto.

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Il Chihuah

ua in Italia

Nel nostro Paese la p rima iscrizi Kennel Clu one di Chih b italiano (p uahua ai L o ibri Genea i d iv enuto E.N.C Ne seguiro logici dell’a .I.) avvenn no due nel llora e n el 1942 e fu 1948 e cin que nel 19 nella prima di sei sogg 50, per un metĂ del M etti. totale di 13 illenovecen esemplari is raggiungere to . In s e g c u i 47 sogge ritti ito le iscrizi tti a pelo lu oni aumen anni si son ngo e i 16 tarono ďŹ no o avuti i se 6 a pelo cort a guenti risu o del 1987 ltati nelle re - 252 sogg . Negli ultim gistrazioni: etti a pelo i corto e 58 a pelo lung - 156 sogg o nel 1990 etti a pelo corto e 48 a pelo lung - 209 sogg o nel 1991 etti a pelo corto e 91 a pelo lung - 201 sogg o nel 1992 etti a pelo corto e 59 a pelo lung - 226 sogg o nel 1993 etti a pelo corto e 76 a pelo lung - 258 sogg o nel 1994 etti a pelo corto e 72 a pelo lung - 260 sogg o nel 1995 etti a pelo corto e 90 a pelo lung - 230 sogg o nel 1996 etti a pelo corto e 13 6 a pelo lu - 297 sogg ngo nel 19 etti a pelo 97 corto e 11 3 a pelo lu - 260 sogg ngo nel 19 etti a pelo 98 corto e 15 3 a pelo lu - 364 sogg ngo nel 19 etti a pelo 99 corto e 19 0 a pelo lu - 418 sogg ngo nel 20 etti a pelo 00 corto e 19 9 a pelo lu - 511 sogg ngo nel 20 etti a pelo 01 corto e 21 5 a pelo lu Da quest’a ngo nel 20 nno i dati s 02 ono forniti sommando 700 nel 20 03 le due varie tĂ di pelo e 989 nel 20 sono stati 04 1110 nel 2 005 1177 nel 2 006 1418 nel 2 007 1388 nel 2 008

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S T O R I E

B E S T I A L I

MAURO DE CILLIS

Il bradipo, detto anche “poltrone” a causa della sua proverbiale

“Va bene, però sbrigati, perchè sto già perdendo la pazienza!”

lentezza, se ne stava appeso al ramo di un alto albero della fore-

“Noi viviamo dentro una...sfera cava la cui superficie, il cielo...

sta. A guardarlo di sfuggita sembrava fermo, ma, osservandolo

ha il... potere di attrarre a sè tutte le... cose. Da essa pendono

con più attenzione, lo si sarebbe visto procedere molto lenta-

gli... alberi e su di essa camminano gli... animali, tranne, ovvia-

mente lungo il ramo, una zampa dai lunghi unghioni ricurvi

mente, i... bradipi”

dopo l’altra. Sul suo mantello intricato e maleodorante alberga-

“Ah sì? E gli uccelli?”

vano muschi, licheni ed ogni sorta di insetti perchè il bradipo,

“Per la... verità anche gli... uccelli e qualche... insetto, provano a

perennemente costretto in quella scomoda posizione, non aveva

vincere la...forza di gravità, però si stancano...presto e, quando sono...stanchi e stanno per

modo di potersi dedicare

Parlava con lentezza esasperante...

venir risucchiati dal... cielo,

Al bradipo occorse un minuto buono per girare il capo verso il suo interlocutore

gli alberi, ma... a testa in giù

alla propria toilette giornaliera. Passò di lì un giaguaro e gli domandò: “Ehi, bradipo, non ti annoi a

si aggrappano ai... rami dee non correttamente, come

stare sempre appeso a testa in

noi... bradipi”

giù? Non ti viene mai voglia

“Ammettendo che le cose stiano

di scendere dal tuo albero e di farti una passeggiatina camminando

veramente come dici tu, sotto di noi cosa ci sarebbe?”

in maniera normale?”

“Il mare! L’immenso... mare azzurro, solcato dalle bianche in-

Al bradipo occorse un minuto buono per girare il capo verso il

crespature delle... onde, dette anche...nuvole.

suo interlocutore e rispondere.

Il mare è troppo...grande, troppo... pesante perchè il cielo ab-

Parlava con lentezza esasperante, lasciando un tale intervallo tra

bia...la forza di attrarlo a sè come fa con le cose...piccole, eccet-

una parola e l’altra che, se non si stava bene attenti, si correva

tuati, naturalmente, i...bradipi...”

il rischio di perdere il filo del discorso. “Ti sbagli...o giaguaro”

“Ma se è davvero così “obbiettò il giaguaro, convinto di aver final-

incominciò“sei tu... che cammini... capovolto...”

mente trovato il punto debole del ragionamento “allora spiegami

“Ma che assurdità vai dicendo?” ribatté il giaguaro“Se quel che dici

perché, di tanto in tanto, piove?”

è vero, allora spiegami perchè te ne stai attaccato a quel ramo peggio

“È semplice:” rispose il bradipo con la sua consueta, esaspe-

del vischio?”

rante lentezza “quando il mare va in ...burrasca, sollevando

“Per non venir... risucchiato in alto, verso il cielo... siamo gente

onde...scure e gigantesche, dal cui... cozzo si sprigionano i...

di carattere noi... bradipi, gli unici a... non essere schiavi della...

lampi, il cielo ne approfitta per attrarre a sè gli spruzzi delle

forza di gravità...”

onde... più alte e una parte di questi... spruzzi resta... impri-

“Che c’entra la forza di gravità adesso?”

gionata sulla sua... superficie, sotto forma di... pozze e laghetti.

“È... semplice, me lo ha... spiegato il nonno, un bradipo molto...

Ma non per... sempre: quando fa caldo, l’acqua si stacca dal cielo

saggio... e ora, se vuoi, io lo spiegherò a...te”

e ritorna nel... mare”

46


A n n o

1

n u m e r o

2


S T O R I E

B E S T I A L I

“Bah” disse il giaguaro“apparentemente il ragionamento non fa una

a vivere per...conto mio...”

grinza, eppure non riesce lo stesso a convincermi...comunque, non ti

“E l’amore? Non ti sei mai innamorato?”

viene voglia, ogni tanto, di lasciarti andare all’attrazione del cielo?

“Sinceramente non ci ho ancora...pensato. Accoppiarsi è una

Non trovi noioso startene sempre lì appeso a un ramo, all’in giù, all’in

cosa molto...impegnativa e molto...rischiosa anche se non...

su o come diavolo preferisci?

escludo a priori di poterci...provare almeno una...volta, prima

Quand’eri piccolo non hai desiderato correre e giocare con quelli della

di morire...”

tua età?”

“Mi hai veramente stancato, sei la creatura più neghittosa e anti-

“Francamente...no. La mia infanzia l’ho...trascorsa aggrappato

patica che abbia mai conosciuto, quasi quasi mi vien voglia di salire

al...mantello di...mamma bradipa e soltanto quando i miei...un-

sul tuo albero, strapparti al tuo maledetto ramo e mangiarti...però, a

ghioni sono diventati abbastanza...robusti per consentirmi di...

giudicare dal lezzo che emani, non devi avere un buon sapore... da

resistere all’attrazione del cielo...lei mi ha...permesso di andare

quanto tempo non ti lavi?”

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Umberto Cuomo Editore

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I L

M A S T I N O

IL DOGUE

D E I

C E L T I

di Umberto Cuomo

DE BORDEAUX Le origini “Il Dogue de Bordeaux sparisce!” Nel 1896 con questo grido d’allarme il dottor Pierre Mégnin, illustre cinologo francese, veterinario e capo redattore della rivista di cinofilia L’Eleveur, sintetizzava la situazione del molosso francese per antonomasia. Nel 1920 due appassionati della razza visitarono tutta la Francia alla ricerca di buoni soggetti e, alla fine del viaggio, dichiararono anche loro sconsolati: “ Il Dogue de Bordeaux sparisce”. Dopo un periodo di ripresa tra le due ultime guerre, lo scoppio del secondo conflitto mondiale inferse un ulteriore colpo al molosso francese: basti pensare che un solo allevatore di Bordeaux fu costretto, per l’impossibilità di nutrirli, ad abbattere ben undici soggetti. La situazione si aggravò di anno in anno, tanto che nel 1946 molti asserivano che il Dogue de Bordeaux era praticamente estinto. Fortunatamente, alcuni esemplari furono salvati da pochi allevatori; non più di mezza dozzina, e da questi cani prese l’avvio il recupero del Dogue de Bordeaux che noi conosciamo.

La vigorosa potenza unita ad un indubbia eleganza del Ch. Mond.Sergent de Domain des Sources Propr. Salvador

50


A n n o 1 n u m e r o

cisore Cazalla, una medaglia raffigurante un

spesso stato quello della poca omogeneità di tipo del Dogue de

cane molto simile all’odierno Dogue de Bor-

Bordeaux, che si presentava in forme e taglie molto differenti.

deaux e recante la scritta “Dogue de Burgos”.

Altro problema della razza fu quello di essere allevata e diffu-

Tra le regioni pireneiche della Spagna e della

sa, prima della Seconda Guerra Mondiale,, anche in Svizzera e

Francia vi fu spesso uno scambio di cani, e

Germania, ma con riproduttori e soggetti non conformi a quan-

quelli francesi erano molto ricercati in Spa-

to considerato ideale in Francia.

gna come combattenti. Nel 1863 venne organizzata a Parigi la

Il Dogue de Bordeaux è un molossoide, discendente dei gran-

prima esposizione canina francese, e vi furono presentati otto

di cani assiri e dell’Epiro, i quali sono i progenitori del Cane

Dogues. Vinse un maschio chiamato Magenta, alto circa 70

d’Aquitania, dal quale molto verosimilmente esso deriva.

centimetri al garrese.

Questi cani giunsero in Europa con ogni probabilità al seguito

Nelle esposizioni seguenti i Dogues non vennero presentati.

dei Celti, una popolazione di origine indoeuropea che li utiliz-

Poiché i Dogues erano particolarmente apprezzati, allevati e

zava nella caccia alla selvaggina pericolosa e grossa, nella custo-

diffusi nella regione di Bordeaux, capoluogo del dipartimento

dia del bestiame, per la guardia e in guerra.

della Gironda, Monsieur Fontan, allevatore della razza, propose

Altro popolo di origine orientale che raggiunse l’Europa, stabi-

negli ultimi decenni del Milleottocento per la prima volta di

lendosi sull’estuario della Gironda, fu quello degli Alani, i quali

chiamarla “Dogue de Bordeaux”: nome che viene ancora oggi

2

Un problema al quale si sono trovati di fronte gli allevatori è

possedevano a loro volta cani di grande taglia utilizzati anch’essi per la caccia, la guardia e la guerra. Fu proprio dal nome di questi nomadi che nacquero i termini alaunt, allan, alant, alan, alaune, ecc., e deriva il vocabolo “alan”, che compare in manoscritti fin dal 1387 e con il quale venivano indicati cani grandi, potenti e feroci. È possibile ritenere che da incroci tra i due ceppi siano nati molti dei molossoidi presenti in Europa, alcuni dei quali, come il Dogue de Bordeaux, giunti fino ai nostri giorni. Si arriva così al XV secolo, quando si hanno le prime notizie abbastanza certe sullo sviluppo delle razze canine. Verso il 1500 vi furono scambi tra molossi allevati in Inghilterra, in Francia e in Spagna: tutti cani che poi vennero utilizzati

usato.

prevalentemente in combattimento contro altri animali.

Dopo quella del 1863, la prima notizia della presenza di un Do-

A questo riguardo va segnalato che in Spagna vi era la con-

gue de Bordeaux in esposizione si ha nel 1883, quando proprio

suetudine di utilizzare possenti mastini nelle corride: o come

il signor Fontan presentò all’esposizione tenutasi, sempre a Pa-

ausiliari del torero, o come veri e propri lottatori, come riporta

rigi, alle Tuilleries, un maschio di nome Bataille, che vinse la

il noto cinologo Angelo Vecchio nel suo libro Il cane del 1904.

manifestazione. Gli allevatori del passato talvolta fecero ricorso

La città di Burgos, a Nord-Est della Spagna, ex capoluogo della

all’immissione di sangue di Mastiff nelle vene dei loro Dogue

Vecchia Castiglia, fu per secoli rinomata per la produzione di

de Bordeaux al fine di aumentarne la taglia, e a questo si deve

bestiame, di tori da corrida e anche di cani da combattimento,

probabilmente la presenza di soggetti con maschera nera oltre a

che venivano comunemente chiamati “perros de presa”, ossia

quelli con la tipica maschera rossa. Per altri studiosi della razza

cani da presa. Proprio in questa città fu coniata nel 1625, dall’in-

l’originale Dogue de Bordeaux aveva la maschera nera, e solo 51


Cinofilo

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NO


possono andare avanti e indietro durante il giorno senza dover

cani da famiglia, guardia e difesa esistenti. La consapevolezza

temere un attacco inaspettato. La notte però, quando è investito

della sua forza rende il Dogue de Bordeaux moderno, calmo,

della responsabilità di dover montare la guardia alla proprietà

equilibrato e molto riflessivo; privo degli eccessi di nervosismo

del padrone, nessuno potrebbe azzardarsi a varcarne la soglia.

che altre razze dimostrano.

Il Dogue de Bordeaux non abbaia dalla cuccia, ma fin da giova-

Pur nel comportamento riservato e poco invadente, questi cani

ne, per istinto e senza alcun addestramento, si aggira nella pro-

sono molto affezionati a tutte le persone di casa. Amano in

prietà in silenzio e fa effettivamente la guardia in modo attivo e

modo particolare i bambini, dai quali accettano senza battere

scrupoloso finché non è certo che tutto sia a posto.

ciglio anche qualche dispetto o un gioco particolarmente rude.

Non ha mai paura, non si spaventa davanti a nessuno, nemme-

Con i bimbi, anche i più piccoli, sono di una tenerezza infinita

no davanti a un toro infuriato. L’ho visto in azione: ha salvato

e sopportano ogni cosa con estrema pazienza. Ma il Dogue de

il padrone da morte sicura affrontando un toro infuriato e l’ha

Bordeaux non si limita a giocare delicatamente con i suoi piccoli

sconfitto colpendolo nel punto debole, non ha mostrato segni di

amici, poiché è anche un loro formidabile difensore. Guai a chi

nervosismo e ha agito ponderatamente. Trae la calma e l’abilità

osasse minacciarli, guai a chi cercasse di far loro del male, per-

dalla consapevolezza di essere forte”.

ché in questo caso l’istinto alla lotta dell’invincibile combattente

Gli sforzi degli allevatori hanno portato alla razza di oggi, i cui

si risveglierebbe all’istante, e con un’agilità insospettabile in un

soggetti possono certamente essere considerati tra i migliori

simile colosso, il cane affronterebbe il malintenzionato in modo

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M A S T I N O

D E I

C E L T I

IL DOGUE

de Bordeaux

deciso e terribile, e per l’incauto aggressore le cose potrebbero

problemi. Perché questa razza può vivere senza problemi anche

finire veramente molto male. Perché i riflessi sono prontissimi,

in appartamento, gli si dovrà insegnare con pazienza e costanza

lo scatto fulmineo, buona l’agilità, notevole la velocità nelle bre-

a non sporcare il pavimento, ricordando che come molti altri

vi distanze e discreta la resistenza nelle lunghe; tutto ciò rende

molossi il Dogue de Bordeaux è un po’ lento nel processo di ap-

il Dogue de Bordeaux un temibile e formidabile guardiano e

prendimento, e fino a sei-sette mesi d’età potrebbe commettere

difensore. Eppure, nonostante l’aggressività che solo l’amore e

ancora qualche errore. Ma una volta imparato qualcosa questi

l’istinto di protezione verso i padroni e i bambini potrebbe far

cani non la dimenticano più. Il movimento non è fondamen-

scatenare, il Dogue de Bordeaux è un cane tranquillo e molto

tale e anzi fino a quattro-cinque mesi d’età il cucciolo non do-

amichevole verso tutte le persone, e anche se abbastanza riser-

vrà essere fatto camminare troppo e bisogna lasciare che faccia

vato e diffidente, verso chi conosce ed è bene accetto in casa

quello che si sente. In seguito si potrà far camminare il cane per

si dimostra sempre cordiale e affettuoso, pur sorvegliando con

15 minuti fino ai sei mesi; mezz’ora fino ai dieci mesi e un po’

discrezione e attenzione tutto quanto accade. Un’altra delle ca-

più di mezz’ora fino all’anno d’età: questo perché lo scheletro e

ratteristiche che può essere considerata un pregio della razza è

le giunture non sono ancora consolidate. La costruzione impo-

che abbaia raramente e solo se assolutamente necessario: cosa

nente consiglia, se non è assolutamente indispensabile, di non

molto positiva per chi vive vicino ad altre famiglie.

far compiere sforzi eccessivi al cane quando il clima è molto caldo. Per quanto riguarda l’alimentazione non vi sono particolari

Le esigenze

indicazioni se non quella di non far ingrassare il cane, poiché

L’esigenza fondamentale del Dogue de Bordeaux è quella di

in razze già molto pesanti per costituzione i danni sono certo

stare molto vicino al padrone; tanto che relegarlo in un giar-

maggiori, e i pasti, quando il cane sarà adulto (18 mesi), sarebbe

dino senza dargli la possibilità di vivere con la famiglia e con

meglio fossero due al giorno per evitare di sovraccaricare lo sto-

i bambini che adora, non farlo partecipare a tutti gli eventi di

maco con rischio di patologie anche gravi.

casa, non fargli incontrare gli amici di casa e gli ospiti significa privare questo magnifico molosso della possibilità di sviluppare

Il rapporto con il padrone

pienamente tutte le sue doti di carattere.

Possedere un Dogue de Bordeaux è un’esperienza splendida, ma

Il Dogue de Bordeaux deve essere educato fin da quando ha

richiede qualche attenzione. Se il cane vive con voi in casa si af-

tre o quattro mesi d’età a seguire il padrone al guinzaglio senza

fezionerà alla famiglia e diverrà l’incorruttibile guardiano e pro-

tirare, poiché divenuto adulto con la sua mole potrebbe causare

tettore di cose e persone. Se invece il vostro amico dovrà vivere

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Umberto Cuomo Editore

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M A S T I N O

D E I

C E L T I

Ricordo di Eusebio Luraschi Non si può scrivere del Dogue de Bordeaux nel nostro Paese senza citare uno dei suoi più importanti allevatori italiani: Eusebio Luraschi. Nato il 12 settembre del 1932, dal 1984 è stato titolare del leggendario allevamento specialistico “del Capriano”, che ha prodotto una numerosa schiera di campioni e, partecipando assiduamente alle esposizioni, ha fatto conoscere il Dogue de Bordeaux in Italia. Il primo soggetto dell’Allevamento del Capriano fu procurato dal grande appassionato della razza Rolando Balestrieri, che fece acquistare a Luraschi dei soggetti dell’Allevamento “delle Prese” di Giuseppe Novaresio, il primo a selezionare la razza nel nostro Paese, e che ha fornito a Eusebio Luraschi informazioni e insegnamenti su come allevare il Dogue de Bordeaux. Eusebio Luraschi è purtroppo morto il 21 ottobre 2008 e ora continua la sua opera la figlia Elisabetta. Oltre al comprensibile dolore dei membri della sua famiglia, egli lascia anche un grande vuoto nel modo della cinofilia internazionale e in quello del Dogue de Bordeaux in particolare, del quale è stato negli ultimi vent’anni protagonista importante e stimato nel mondo intero. Per questo anche la rivista il Cinofilo desidera rendere omaggio a questo grande personaggio, che per oltre due decenni ha frequentato i ring d’esposizione di tutta Europa facendo conoscere la razza e tenendo alto il nome della cinofilia del nostro Paese.

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P E R

I

L E T T O R I

P I Ù

E S I G E N T I

Di tanto in tanto la nostra rivista proporrà degli articoli di straordinaria levatura tecnica e scientifica, scritti dai maggiori esperti esistenti. Questa volta a trattare un argomento delicato e di attualità è Barbara Gallicchio.

Mauro De Cillis Cinologo

“Razza è quell’insieme di individui appartenenti ad una certa

Rapportando un certo individuo al suo Standard, definiremo

specie, i quali, sotto la pressione selettiva dell’ambiente, svilup-

pregi le caratteristiche che lo avvicinano ad esso, difetti quelle

pano una serie di caratteristiche costanti ed omogenee trasmis-

che lo allontanano.

sibili alla prole.”

PREGI ASSOLUTI E PREGI RELATIVI Per il semplice fatto di esistere, una razza dimostra di essere la miglior risposta possibile della specie cui appartiene a quel

Pregio assoluto è una caratteristica positiva per qualsiasi razza:

particolare tipo d’ambiente.

ad esempio la correttezza degli appiombi, la complessione sana

In natura nulla è lasciato al caso e ogni caratteristica presente in

e robusta, l’equilibrio caratteriale.

una razza risponde esclusivamente ad esigenze funzionali.

Pregio relativo è una caratteristica positiva per una certa razza

Le strisce della tigre, ad esempio, rispondono a un’esigenza mi-

ma che può essere negativa per un’altra: ad esempio il prognati-

metica che moltiplica le loro possibilità di sopravvivenza.

smo, pregio relativo nel Boxer, difetto da squalifica nel Pastore

Le sgargianti livree di certi pesci tropicali, al contrario, costitu-

Tedesco.

iscono un segnale che sconsiglia eventuali intrusi ad invadere il loro territorio. Ma se in natura è la pressione selettiva dell’ambiente a mantenere costanti le caratteristiche razziali, negli animali domestici questo ruolo è affidato all’uomo, che li seleziona

STANDARD A MAGLIA LARGA E STANDARD A MAGLIA STRETTA

in base a criteri di utilità o, talvolta, di semplice estetica. In questo caso, l’insieme delle caratteristiche morfoattitudinali

In cinofilia esistono due scuole: quella anglosassone e quella

che un individuo deve possedere per essere considerato apparte-

continentale.

nente a una determinata razza è riassunto nello Standard.

L’anglosassone, in sintonia con la mentalità pratica che contrad-

R i v i s t a 60

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C u l t u r a

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C i n o f i l a


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NO


C O N O S C E R L I

E

C U R A R L I

IL MODELLO L’allevamento è un’attività artistica e come ogni artista, l’alle-

Modello è dunque l’interpretazione dello Standard da parte del

vatore, pur nel pieno rispetto dello Standard, ha un suo modo

singolo allevatore che contraddistingue in modo inconfondibile

personale di interpretarlo.

i soggetti da lui allevati.

62


A giugno meno cani abbandonati rispetto al 2008 Fortunatamente i cani abbandonati sono diminuiti a giugno, secondo il dato registrato nei primi periodi estivi per quanto riguarda il fenomeno degli abbandoni. A rivelarlo è l'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) che ha esaminato la situazione di 100 canili in tutta Italia e ha osservato una diminuzione di circa 700 unità nel mese di giugno. 1700 i cani abbandonati quest’anno a giugno, contro i 2400 del 2008. Questo fatto secondo l'associazione fa ben sperare anche per i prossimi mesi ed è il risultato dell'introduzione obbligatoria del miKZWKPQX QLMV\QÅKI\Q^W WZI I[[IQ LQNN][W KPM [KWZIOOMZMJJM Q XZWXZQM\IZQ per la certezza di essere rintracciati. "Tutto ciò non deve indurci però ad abbassare la guardia - sostiene l'associazione - in quanto vi sono altri e nuovi fattori che possono contribuire alla decisione di taluni di abbandonare il proprio cane. Il rischio reale - ha sottolineato Lorenzo Croce, presidente nazionale Aidaa - è che pur a fronte di una diminuzione degli abbandoni ci sia un incremento della popolazione di cani randagi, in quanto molti canili specialmente al centro Sud sono al completo". Infatti, ricorda l'associazione, "a Roma da diversi mesi nei canili pubblici vengono accolti solamente cani feriti e morsicatori".

Cani antidroga anche alla Polizia Municipale L’Amministrazione comunale di Parma ha scelto di dotarsi di due cani antidroga per il controllo del territorio, per il cui acquisto stanzierà circa 20mila euro, a cui si aggiungono i costi per l’addestramento degli agenti di Polizia Municipale.

I cani disturbano? Potete chiedere i danni Se il vostro cane abbaia di notte e disturba il sonno dei vicini ne siete responsabili. Lo ha stabilito di recente la Corte di Cassazione esprimendosi nella causa tra una famiglia abitante nella campagna trentina e una signora che accudiva alcuni cani accanto alla loro abitazione. I TI\ZI\Q VW\\]ZVQ LMQ KIVQ LMTTI [QOVWZI ]LQJQTQ ÅVW I UM\ZQ LQ LQ[\IVza, hanno provocato le lamentele della famiglia, che hanno trascinato la signora in Tribunale. Quest’ultima si è difesa dicendo che il suo amore per gli animali l’aveva portata a occuparsi di quei cani, condotti in campagna perché fossero lontani dal centro abitato. La Cassazione, tuttavia, ha respinto il ricorso della signora precisando non soltanto che l’amore per gli animali “non discrimina la condotta”, ma anche che non ha rilevanza il fatto che i cani venissero tenuti in una zona rurale, perché “anche le persone che abitano in campagna hanno diritto al rispetto del riposo.


Mauro De Cillis

IL CANE IN OCCIDENTE PRIMA PUNTATA

“Il cane è lo specchio in cui l’uomo si riette per ritrovare la sua animaâ€? Il grado di civiltĂ e di benessere economico di un Paese può esser misurato anche in termini di cinoďŹ lia. In questa indagine abbiamo considerato le 10 razze piĂš rappresentate negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna e Germania, dapprima compilando una graduatoria generale e successivamente un’altra per ciascuno Stato. Dalla top ten generale si vede quali sono le razze di maggior successo in assoluto, mentre dalle top ten per singoli Stati emergono le preferenze dei diversi popoli verso questa o quella razza canina. Esistono infatti razze “out siderâ€?, molto diffuse in ognuna delle 6 nazioni, come il Labrador o il Pastore Tedesco, e razze “di nicchiaâ€?, popolari in alcune e pressochĂŠ ignorate in altre, come il Setter Inglese, apprezzatissimo in Italia (16.555 iscrizioni nel 2007) e ormai quasi scomparso in Inghilterra (appena 401 iscritti nello stesso anno!).

L’ORIGINE ETNICA DELLE RAZZE I piĂš grandi allevatori di cani (e di qualsiasi altro animale domestico) sono, per antica tradizione, gli inglesi e i tedeschi, tant’è vero che nella nostra Top Ten generale ďŹ gurano ben 6 razze di origine inglese (Labrador, Yorkshire, Golden Retriever, Beagle, Cocker, Bull Dog), 3 di origine tedesca (Pastore Tedesco, Boxer, Bassotto) e 1 di origine francese (Barbone). Nessuna razza italiana, spagnola o statunitense è presente. In generale gli inglesi vivono il cane come amico e compagno di vita, i tedeschi come socio e collaboratore. Le razze inglesi di maggior successo hanno, di conseguenza un aspetto e un comportamento bonario e infantile, con proďŹ li morbidi e arrotondati, (Labrador, Golden Retriever, Cocker), mentre quelle germaniche appaiono piĂš dure e grintose, con proďŹ li spigolosi (Pastore Tedesco, Boxer, Rottweiler). Sia le une che le altre rappresentano in ogni caso la realizzazione di un progetto maturo e consapevole, impostato sulla selezione funzionale. Ciò premesso passiamo ďŹ nalmente alla nostra top ten generale.

TOP TEN NAZIONI ‡ ‡ ‡ ‡ ‡ ‡

‡ STATI UNITI ‡ INGHILTERRA ‡ FRANCIA ‡ ITALIA ‡ SPAGNA ‡ GERMANIA ‡ SVEZIA ‡ FINLANDIA ‡ OLANDA

‡ POLONIA

TOP TEN RAZZE ‡ ‡ ‡ ‡ ‡

‡ LABRADOR ‡ PASTORE TEDESCO ‡ YORKSHIRE ‡ GOLDEN ‡ BOXER ‡ BASSOTTO ‡ BEAGLE ‡ COCKER ‡ BARBONE

‡ BULLDOG


LABRADOR: nato da una durissima selezione come cane da riporto nelle acque gelide e turbolente del Nord America, è stato successivamente adottato in Inghilterra dove ha assunto la forma attuale. Solido, forte, robustissimo, giocherellone, infantile, solare ma non per questo mancante di intelligenza, (7° nella graduatoria dell’intelligenza ubbiditiva secondo Coren) ha conquistato il mondo diventando “il cane” per eccellenza. Con i suoi 188.848 iscritti nel 2007 conduce saldamente la classifica generale.

1) 2) 3) 4) 5) 6)

CANI

PIAZZAMENTO

USA GRAN BRETAGNA ITALIA FRANCIA SPAGNA GERMANIA

123760 45079 6935 6545 4978 2451

1° 1° 4° 4° 3° 4°

PASTORE TEDESCO: la risposta tedesca al Labrador è un cane di taglia media, elegante, atletico, intelligente (3° secondo Coren) sensibile e romantico come tutti gli eroi germanici. Con 111.608 iscritti buon secondo (restando comunque la razza preferita nell’Europa Continentale).

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NAZIONE

NAZIONE

CANI

PIAZZAMENTO

USA GERMANIA ITALIA GRAN BRETAGNA SPAGNA FRANCIA

43575 16868 16172 12116 11169 11138

3° 1° 1° 5° 2° 1°

YORKSHIRE: apprezzatissimo negli Stati Uniti e in Spagna, dove occupa rispettivamente il 2° e il 1° posto, questo grintosissimo Terrier è al contrario abbastanza snobbato in Germania, Italia e Gran Bretagna. Molto vivace e piuttosto intelligente (27° secondo Coren), rappresenta, per la sua mole ridotta, un’ottima soluzione come cane d’appartamento. 74.429 iscritti nel 2007.

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NAZIONE

CANI

PIAZZAMENTO

USA SPAGNA FRANCIA GRAN BRETAGNA GERMANIA ITALIA

48446 14438 5627 4067 1027 963

2° 1° 6° NC° NC° NC°


GOLDEN RETRIEVER: anche se le sue origini storiche sono diverse, possiamo considerarlo la versione addolcita e illeggiadrita del cugino Labrador. Di carattere allegro, dolce, sensibile, intelligentissimo (4° secondo Coren) resta comunque una delle razze più indovinate in assoluto e, insieme col Labrador e il pastore tedesco, l’unica a figurare nelle top ten di tutti e 6 i paesi. 71.395 iscritti nel 2007.

1) 2) 3) 4) 5) 6)

CANI

PIAZZAMENTO

USA GRAN BRETAGNA FRANCIA ITALIA SPAGNA GERMANIA

42962 9557 8456 4205 4051 2164

4° 7° 2° 6° 4° 5°

BOXER: il più atletico, simpatico, reattivo e meglio selezionato tra i molossoidi, gode di uno zoccolo duro di appassionati in ogni parte del mondo, rimanendo una delle razze che meno ha avvertito i capricci della moda nell’ultimo decennio. Anche se meno portato all’addestramento rispetto al Golden o al Pastore Tedesco (48° secondo Coren) è, in compenso, eccezionalmente equilibrato e sicuro di sè, il che ne fa un ottimo compagno di vita. 54.456 iscritti nel 2007.

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NAZIONE

NAZIONE

CANI

USA GRAN BRETAGNA ITALIA SPAGNA FRANCIA GERMANIA

35388 8191 4084 2604 2325 1864

PIAZZAMENTO 7° (6° nel 2008) 10° 7° 8° NC° 7°

BASSOTTO: la forza del suo carattere è inversamente proporzionale alla sua mole. Creato in Germania per introdursi nelle tane della volpe e del tasso, che affrontava impavido avendone quasi sempre ragione, questo piccolo cane dal grande carattere è riuscito a conquistarsi i favori del grosso pubblico per le sue doti di simpatia e di coraggio. Apprezzatissimo soprattutto in Germania e negli Stati Uniti. (48° secondo Coren). 51.849 iscritti nel 2007.

1) 2) 3) 4) 5) 6)

NAZIONE

CANI

USA GERMANIA FRANCIA ITALIA GRAN BRETAGNA SPAGNA

36033 7120 2667 2468 2112 1449

PIAZZAMENTO 6° (7° nel 2008) 2° NC° NC° NC° NC°


7° 8° 9°

BEAGLE: il simpatico bracchetto che ha ispirato a Schultz il personaggio di Snoopy è in realtĂ un cane da seguita che, per avere successo, è stato costretto ad emigrare in America, dove occupa stabilmente il 5° posto nella top ten. Robustissimo, allegro, vivace e di piacevole aspetto si dimostra tuttavia alquanto riottoso negli esercizi d’obbedienza (72° secondo Coren). 48.599 iscritti nel 2007. 1$=,21(

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COCKER: molto ben caratterizzato nell’aspetto e nel carattere, questo vivace e intelligentissimo Spaniel (20° secondo Coren) ricorda vagamente un Setter “tascabileâ€? e resta una delle razze dall’estetica piĂš indovinata. La sua apparenza tenera e dolce non deve però trarci in inganno, perchĂŠ nelle sue vene corre pur sempre il sangue del cane da caccia che non ama eccessive conďŹ denze o sopraffazioni di sorta. 45.623 iscritti nel 2007. 1$=,21(

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BARBONE: nato come cane da caccia in palude, il Barbone è una delle razze piĂš intelligenti che esistano, come dimostrano le sue regolari apparizioni negli spettacoli dei circhi. Coren lo pone al 2° posto nella classiďŹ ca dell’intelligenza ubbiditiva, addirittura davanti al Pastore Tedesco e secondo solo al Border Collie. Ăˆ forse proprio questo eccesso di intelligenza, insieme a una certa difďŹ coltĂ di toelettatura dovuta al pelo riccio, a limitarne alquanto la diffusione, perchĂŠ non tutti amano i cani troppo intelligenti. 34.604 iscritti nel 2007. 1$=,21(

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10°

BULL DOG: convertitosi da tempo alla causa paciďŹ sta, questo ex gladiatore è diventato il beniamino di chi, nel cane, ama soprattutto la calma, la bonomia, l’ottimismo e il self control. Non ci sono vie di mezzo: o lo si ama e lo si apprezza cosĂŹ com’è o lo si evita. Churchill lo adorava e teneva sempre con sĂŠ un esemplare di questa razza, forse perchĂŠ gli era afďŹ ne nei tratti e nel temperamento. Un temperamento calmo, pensoso e riessivo, alieno da qualsiasi esibizionismo. Non ama l’addestramento (77° secondo Coren) non perchè sia un cane poco intelligente, anzi è vero il contrario, ma perchè lo considera un’inutile spreco di tempo e di energie. 30.057 iscritti nel 2007.

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Fine prima puntata

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1898 di Mauro De Cillis

GOBBO “Perché i pastori tedeschi sono diventati gobbi?” È una domanda che mi sento ripetere sempre più spesso ai bordi del ring e, quel che è peggio, abbastanza fondata. Negli ultimi anni, il Pastore Tedesco “da esposizione” è diventato una strana creatura col posteriore da canguro e il dorso da tapiro, una creatura traballante che sembra fatta di pezzi diversi, in conflitto tra loro.

Ma, non appena inizia la gara e il presentatore lo “piazza”, come d’incanto i pezzi vanno a posto, rivelando una silouhette aerodinamica e il cane incomincia a trottare a velocità forsennata. Sarà anche bello a vedersi, ma onestamente, non vedo cosa c’entri questo trotto volante con l’andatura ela-

1963

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NO


A T T E N T I

A L L E

Più un cane è angolato, più è giocoforza costretto a proiettarsi in avanti. E l’anteriore? L’anteriore è diventato un optional, visto che c’è il guinzaglio a correggerlo e a sostenerlo. Ma l’eccesso di spinta, unito a un pesante allenamento al guinzaglio, sottopone la colonna vertebrale a uno sforzo continuo che, col tempo, finisce per farle perdere elasticità, diventando rigida e cifotica (sinonimo elegante di gobba) Trasformate in vere e proprie macchine da ring, i Pastori Tedeschi “da esposizione” si sono allontanati

E S A G E R A Z I O N I

sempre di più dal modello originale, formando un circuito a sé, completamente separato dalle esigenze dell’utente comune. Un circuito dove i campioni, più o meno gobbi, hanno raggiunto quotazioni da capogiro, come regolarmente avviene negli ambienti agonistici. Ma se i pochi addetti ai lavori ci hanno guadagnato, ci ha perso la razza nel suo complesso. Tant’è vero che negli ultimi anni le iscrizioni al Libro Origini, in Germania, in Italia e in diversi altri paesi, si sono pressoché dimezzate. Un vero e proprio… colpo gobbo, non vi pare?

1990

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A n n o

1

n u m e r o

2

2007

2007

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I N T E R V I S T E

Intervista a Paco Zanoia, Titolare dell’ Allevamento “De Paco XZâ€? Paco Zanoia è uno dei piĂš importanti allevatori di Ameri-

rivano lealtĂ , intelligenza, allegria, decisione, e amore allo

can Staffordshire Terrier, e con i soggetti da lui prodotti

stesso tempo; fui folgorato da quell’Am Staf (si chiamava

ha ottenuto risultati straordinari in esposizione: Cam-

Rocky) e fu amore a prima vista. Nel 1989, assistetti alla

pioni Mondiali, Europei, Internazionali, Italiani. Ăˆ stato il

mia prima National Specialty in america e lĂŹ incontrai John

primo allevatore non americano della razza a vincere i

McCartney con i suoi Fraja E.C., in seguito, John diven-

TITOLI "EST OF 7INNERS "EST OF /PPOSITE 3EX E "EST IN ne un mio grande mentore. Questo incontro fu il secon3HOW NELLE PIĂĄ IMPORTANTI ESPOSIZIONI DELL !MERICAN +EN-

do forte segnale d’amore verso questi cani ed al tempo

NEL #LUB -ONTGOMERY 7ESTMINSTER ETC COMPRESA DAL stesso un’illuminazione su ciò che veramente desideravo ANCHE LA LEGGENDARIA 3 4 # ! .ATIONAL 3PECIALTY dalla “The Grand Old Breedâ€?. Tornato in Italia allevai con Dal 1936, data di istituzione di questa esibizione, è stato

soggetti comperati nel nostro Paese, feci le due cuccio-

il primo e unico non americano ad aver vinto, nel 2001,

late necessarie per ottenere l’afďŹ sso ENCI/FCI, produssi

IN 4EXAS CON $E 0ACO 8: 'OLD .UMBER ANCHE IL "EST anche un Campione Italiano, ma i cani che ottenevo non mi )N 3PECIALTY 3HOW " ) 3 3 CHE CORRISPONDE ALL EUROPEO soddisfacevano. Avevo le idee chiare sul mio programma "EST )N 3HOW " ) 3 POICHĂ? SI TRATTA DI UNA ESPOSIZIONE d’allevamento, sapevo ciò che non volevo mai piĂš vedere riservata agli American Staffordshire Terrier. L’afďŹ sso DE

nei miei futuri Am Staf ma al tempo stesso era il momen-

0!#/ 8: Ă’ ORMAI CONOSCIUTO E RICERCATO DAGLI APPASSIO-

to di dimostrare con i fatti, ovvero con “il cane�, tutte le

nati della razza in tutto il mondo.

mie idee e teorie. Misi in pratica un vecchio motto che

Ecco cosa ci ha detto.

suggerisce di chiedere ‘a Cristoforo Colombo dov’è

D - La prima domanda è scontata, e certo ti sarà stata po-

l’America‌’. Decisi allora di incontrare uno dei piÚ grandi

sta piÚ volte: perchÊ proprio l’American Staffordshire Ter-

allevatori di Am Staf di tutti i tempi: Clifford Ormsby, che

rier, quando è nata la passione, e com’è andata?

con la moglie Alberta selezionava Am Staf ďŹ n dal 1930 e

R - Hai ragione, la domanda mi è stata fatta spesso, ma

ha creato la famosissima stirpe X-Pert. La cosa non fu fa-

rispondo sempre volentieri perchĂŠ pensando alla risposta

cile: Cliff aveva quasi novant’anni e non riceveva piÚ nes-

trovo ogni volta nuove ragioni per amare questa magniďŹ ca

suno. Riuscii dopo qualche insistenza ad avere l’incontro

razza. Il primo incontro fu nel 1985, negli Stati Uniti, a Veni-

e mi recai a Hornell, nello Stato di New York, dove i due

ce Beach, Los Angeles: era un Am Staf molto particolare,

vivevano. Fu un incontro determinante, nel quale Cliff mi

cane attore americano, con uno sguardo dal quale traspa-

diede notizie e suggerimenti per allevare che ancora oggi

86


A n n o

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n u m e r o

2

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Umberto Cuomo Editore

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NO


te, anche se non è prescritto, io faccio fare a tutti i riprodut-

Conoscenza, integrità, incorruttibilità e lucidità dimostrata

tori che utilizzo il controllo della displasia dell’anca, e utilizzo

nei ring fanno di un giudice qualunque il Giudice da prefe-

solo quelli esenti o nei limiti considerati accettabili. Così

rire, e al quale riportare sempre i miei cani per un giudizio.

facendo penso di dimostrare al di là dei risultati espositivi di

D - Concludo chiedendoti un parere sul livello qualitativo

avere a cuore il futuro dell’American Staffordshire Terrier.

dell’American Staffordshire Terrier in Europa...

D - Che tipo di Giudice preferisci: breeder-judge o all-

R - Decisamente alto. Ho assistito ad alcune Specialty Eu-

rounder?

ropee negli scorsi mesi e quello che mi ha colpito è che nei

R - Breeder-judge o all rounder non fa differenza ciò che

soggetti di ogni Stato rappresentato erano presenti alcuni

conta è la preparazione del Giudice e la sua capacità di

esemplari di altissimo livello, che sicuramente hanno grandi

riconoscere il miglior soggetto in base alle qualità che pos-

possibilità di ben figurare e vincere alla STCA National

siede, tenendo conto, oltre al “difetto”, dello scopo per il

Specialty Americana.

quale l’Am Staf e stato selezionato, ponendo così grande attenzione al temperamento e alla funzionalità.

91


to gruppo di pappagalli, molt I parrocchetti australiani costituiscono un nutri . successo sono numerosi. Vediamone i principali

o apprezzati e diffusi tra gli allevatori di tutto il

mondo. I motivi di questo

DESCRIZIONE lasciare indifferenti gli amanti dei e decisamente sgargianti che non possono livre con i talun , pinti vario o molt lli ucce In primo luogo sono pappagalli. più piccoli (PappaLe taglie sono variabili, dai 18-20 cm. dei occhetto Splendido, gallino Ondulato, Parrocchetto Turchese, Parr te in gabbioni da Bourke etc.), che si possono allevare facilmen 40 cm. del Twentycova tipo canarini o inseparabili, agli oltre i necessitano natueight e del Parrocchetto Reale. Questi ultim n’è per tutti i gusti ralmente di alloggiamenti ampi. Come dire: ce e per tutte le disponibilità di spazio. rosi, che possiedono Si tratta per lo più di animali non molto rumo melodiosi, lontani dei fischi variamente modulati e in alcuni casi i due che mi vengono in mente. Anni come il Monaco o il Nanday, per citare i prim , cani meri suda etti occh parr dei e aspr e dalle grida forti i Nanday perché erano una coppia e al rivenditore a malincuore (specialmente ituir rest ti dovu ho li etti occh parr etti sudd i fa, ad esempio, col vicinato… il chiasso che facevano per non avere problemi bellissima) pochi giorni dopo l’acquisto, per australiani da non sottovalutare. Anche questa è una qualità dei parrocchetti ALIMENTAZIONE nell’alimentarli. Sono originari di Un altro vantaggio è costituito dalla facilità sertico e per la sopravvivenza sono un continente per la maggior parte semi-de Sono quindi piuttosto frugali nelle abituati ad una dieta sostanzialmente povera. con una semplice miscela, più o necessità alimentari. Allo stato domestico, il mantenimento e l’allevamento meno varia, di semi secchi si riesce a garantire quello che poi si vuole dare in agdella prole per la maggior parte di essi. Tutto pastoncini vari, osso di seppia, giunta, ad integrazione, come frutta e verdura, libro da lui curato sui pappagalli etc. non guasta di certo. Il Prof. Massa, nel stiche alimentari riguardo la riafricani edito dalla FOI, cita queste caratteri ento dei nidiacei dei pappagalli produzione, indicando che durante l’allevam ntale importanza aumentare il africani, per una buona riuscita, è di fondame di quanto accade per i piccoli tenore proteico nell’alimentazione, al contrario tano di un regime alimentare più spartano. dei parrocchetti australiani, che si acconten

I PARROCCHETTI AUSTRALIANI

AVICOLTURA età e non sono poche le gior parte di loro è fertile già a 12 mesi di mag la nte, olme agev za stan abba tutti i In cattività si riproducono quas ilità sul mercato di incremento numerico ed è buona la disponib loro il ita facil to Ques . ione stag per ta cova specie che effettuano più di una di uccelli autoctoni è governo australiano, qualunque esportazione dal icata appl ismo ezion prot tto stre di ica individui allevati. Per una polit cattura, neppure i Uniti, attualmente in circolazione individui di Stat e pa Euro in no alme , fatto di ono, esist non bandita da qualche decennio e e quello europeo o occhetti da così lontano fino a dei mercati com parr ti ques re anda rabb cont nte enie conv illegali. Non è economicamente consentirebbero lauti guadagni. statunitense, con prezzi che, in definitiva, non ità umane, ma si può all’alterazione dell’ambiente causate dalle attiv te dovu oltà diffic ndo ntra inco no stan atico Alcune specie allo stato selv

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in cattività hanno popoaffermare che molte di queste specie presenti con un numero di individui lazioni numericamente ampie, in taluni casi atico (Massa & Venuto) e probabilmente maggiore che allo stato selv le non presenti in cattivinon corrono alcun rischio di rarefazione. Quel questo teorema risulta che tà sono invece più a rischio di estinzione. Da di parrocchetti australiani non è colpa degli allevatori se alcune specie ente. sono in pericolo. Un esempio su tutti è il segu a) nel suo areale di diIl Parrocchetto Splendido (Neophema splendid come “non comune” (Arstribuzione naturale ha uno status definito atori europei, dove tra ndt), ma è abbondante nelle voliere degli allev colore ben stabilizzate. Il l’altro ha dato luogo anche a mutazioni di la) è anch’esso definito Parrocchetto delle Rocce (Neophema petrophi icamente sconosciuto agli raro allo stato selvatico, ma purtroppo è prat di non si può imputare la allevatori europei ed americani, ai quali quin ra di questi ultimi anni. responsabilità del suo declino numerico in natu LE SPECIE cui stiamo trattando. Vediamo di seguito, brevemente, le specie di ie (M. undulatus) ed è il ÝÛ Genere Melopsittacus. Ha una sola spec te del suo Genere, la sua Pappagallino Ondulato. Unico rappresentan o ornamentale è seconda diffusione planetaria come uccello domestic solo a quella al Canarino. . Non aggiungerei altro, tanta è la sua notorietà discolor) chiamata ParÝ Genere Lathamus. Con una sola specie (L. iderato il collegamento rocchetto Veloce, per il suo volo rapido. È cons ivori e quelli nettarivori, evolutivo tra i parrocchetti australiani gran vale a dire i Lori e i Lorichetti. a parrocchetti minuti, ÝÛ Genere Neophema. Questo Genere raggrupp e i parrocchetti australiani con taglia che si aggira sui 20 cm. Sono fors essiva umidità ambienpiù delicati, poiché soffrono talvolta per l’ecc are al chiuso con luce, tale. Data la taglia, si possono tuttavia allev temperatura ed umidità controllate. Alcune specie hanno mutazioni di colore. (N. bourkii). È il ParrocÝÛGenere Neopsephotus. Ha una sola specie alcuni Autori è Neophema chetto di Bourke, affine ai Neophema (per mutazione rosa salmobourkii). È abbondantemente allevato, con una ne molto suggestiva. sciuti ed allevati, di taÝÛGenere Psephotus. Parrocchetti molto cono ritenuti l’anello di conglia superiore ai precedenti (25-30 cm.). Sono Platycercus (Prin). Il più giunzione tra il Genere Neophema ed il Genere la sua buona attitudine noto è il Parrocchetto dal Groppone Rosso, per e come balia; questi ha all’allevamento e per questo usato spesso anch


colore. Una specie è molto anche dato luogo in cattività a mutazioni di dissimilis) ma è recente rara in Australia (Psephotus chrysopterygius ato A del CITES, per il (gennaio 2004) la sua derubricazione dall’alleg cattività, ed è ora inserifatto di essere discretamente numeroso in il gruppo dei parrocchetti to nell’allegato VIII. Secondo alcuni Autori, Genere Northiella (quinchiamati Blu Bonnet apparterrebbe, invece, al s haematogaster ssp.). di Northiella haematogaster ssp. e non Psephotu etti comunemente chiaÝÛGenere Platycercus. Comprende i parrocch cattività, hanno livree vamati Roselle. Molto diffusi sia in natura sia in da voliera. Alcuni hanno riopinte e sono molto apprezzati come uccelli colore. La più piccola è la dato origine in cattività a diverse mutazioni di in natura sta avendo una Rosella di Stanley (Platycercus icterotis), che orrenza con i più grossi flessione numerica. Soffre, infatti, della conc ituiti da cavità nei tronchi Port Lincoln per i siti per la nidificazione, cost di grossi alberi, che stanno diminuendo. nel genere precedente, al ÝÛGenere Barnardius. Un tempo compresi a robusta e più massicci quale sono affini, sono parrocchetti di tagli caratterizzano per avere delle Roselle. Le varie specie e sottospecie si ati, a volte, come “aututte un collarino giallo e per questo sono indic australiani). stralian ringneck” (parrocchetti dal collare coda molto lunga, dal porÝGenere Polytelis. Sono parrocchetti dalla specie (P. alexandrae) ha tamento elegante e di indole calma. Solo una dato origine in cattività a mutazioni di colore. caso con una sola specie ÝGenere Purpureicephalus. Anche in questo a di una grossa Rosel(P. spurius). Uccello molto variopinto, della tagli noi (in Australia invece è la, ma non di facile reperibilità in cattività da ca alle colture). abbondante e perseguitato per i danni che arre nte dimorfismo sessuale, ÝGenere Aprosmictus. Pappagalli con evide olmente di altri Parrocmolto belli e ricercati, si riproducono meno agev chetti australiani. australiano di maggior ÝGenere Alisterus. Si tratta del parrocchetto a di oltre 40 cm. Anche taglia, con coda lunga e larga, per una lunghezz ato ed è considerato tasin questo caso il dimorfismo sessuale è marc sonomicamente affine al genere precedente.

Roberto Giani

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97


R I F L E S S I O N I I N O I S S E L F I R

SIR STAFFORD

Val Bene Una Pinta di

Matteo Azzari

Matteo Azzari

Ogni razza canina ha nella sua

George Smokerooster quella sera uscì dalla locanda e prese la

storia evolutiva l’impegno di uomi-

via di casa con un incredibile sorriso stampato sul viso.

ni che con grande dedizione hanno

A pensarci bene era meglio cancellare quel sorriso, erano quasi

contribuito alla sua nascita, al suo

le dieci di sera e a casa l’attendeva sua moglie che non l’avrebbe

sviluppo o alla sua salvaguardia. Il

accolto a braccia aperte.

Dobermann, per esempio, deve il suo

George accelerò il passo.

nome a Frederic Louis Dobermann,

La sua giornata era iniziata come ogni mattina all’alba, si era

il Jack Russel all’omonimo reveren-

alzato dal letto ed era corso nel cortile per dare le prime cure

do; ma non sempre l’impegno è profuso da un’unica persona: alle

agli animali e poi di corsa in miniera.

volte l’amore per la razza fa aggregare uomini in gruppi, club di

George lavorava da anni in una miniera di carbone come gran

appassionati che si prodigano per tutelarla.

parte degli abitanti della sua contea: lo Staffordshire.

Arrivare a chiamarsi Staffordshire Bull Terrier non capita per caso.

Finito il suo turno di duro lavoro e con la faccia ancora sporca, era corso alla locanda di Joe Mallen, un tipo molto eccentrico e con

Cradley Heath 1932 Inghilterra

una passione straordinaria per i cani. Si assomigliavano per questo.

!3("5,, / 3(%! !4 !.8!.5- proprietà Allevamento ANXANUM

#( !.8!.5- !, #!0/.% 4/0 $/' proprietà Allevamento ANXANUM

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R I F L E S S I O N I

Erano più di tre anni che ogni sera George insieme ad altri

Poco veniva capita la passione e poco servivano tutte le parole

amici si ritrovava alla locanda The Old Cross Guns e qui, men-

che George usava per convincere che i suoi cani avevano un

tre tutti scolavano pinte di birra dialogando di sport e problemi

cuore d’angelo su un corpo da diavolo.

lavorativi, lui e il suo gruppo parlavano solo di cani!

George si era sempre rifiutato di far combattere i suoi cani, de-

Quella sera però aveva un sapore particolare: qualche settimana

testava quello “spettacolo”, illegale dal 1835, ma ancora pratica-

prima George aveva portato il suo cane Trent a Joe Mallen per

to clandestinamente.

averne un giudizio. Joe ne era rimasto entusiasta tanto che quel-

Qualche volta li aveva fatti partecipare a combattimenti ancora

la sera stessa gli disse: “George, hai un gran cane per le mani e

legali: il rat-killing.

ne ho parlato con Joseph Dunn, spiegandogli che sei un gran

Il combattimento che aveva la funzione di selezionare i più abili

conoscitore dei nostri cani e mi ha detto che vorrebbe conoscer-

deratizzatori si svolgeva così: venivano messi in un ring moltis-

ti.” Per molti che stavano seduti davanti al bancone della lo-

simi topi e successivamente veniva liberato il cane che doveva

canda sapere che un tale Joeseph Dunn avrebbe avuto il piacere

ucciderli nel minor tempo possibile.

di conoscerli, non avrebbe sortito molto interesse e avrebbero

Per eccellere in questa disciplina i cani dovevano essere mol-

continuato a sorseggiare birra, per George era diverso: era un

to reattivi e veloci nell’esecuzione: cani di tipo terrier, veloci e

sogno che si realizzava.

arditi, erano da preferirsi. Da quando frequentava la locanda,

Joseph Dunn stava cercando di radunare tutti gli appassionati

finalmente George aveva trovato dei veri amanti di quel tipo di

di cani come Trent per avviare un processo di riconoscimento

cane come lo era lui, lo amavano infatti non per le sue doti di

ufficiale come razza.

combattente, ma per il suo essere unico.

George ora correva a casa con l’entusiasmo che lo pervadeva e

Aprì la porta di casa tutto eccitato, nel tragitto aveva pensato di

mentre correva cercava di trovare una scusa plausibile per Rose,

non dire nulla alla moglie che non avrebbe capito e di tenersi

sua moglie.

per sé la notizia, ma la sua faccia faceva trasparire tutto.

Lei continuava a non capire e ad ostacolare la passione per quei

Rose lo apostrofò: “ Ti sei visto ancora con quei fanatici, vero?”,

cani che a suo dire erano solamente una spesa che gravava sui

Gorge annuì.

conti di famiglia ed erano anche pericolosi!

“Dovevi sistemare il recinto dei maiali e mettere mano a quelle 97


R I F L E S S I O N I I N O I S S E L F I R tegole rotte sul tetto! Invece che fai? Vai alla locanda a bere birra

re i piedi in testa da nessuno. Lui invece era un tipo remissivo al

e a parlare di quegli stupidi cani?”

lavoro e a casa; se solo avesse avuto un po’ di quel carattere tutto

Gorge rimase in silenzio ed evitò il confronto.

sarebbe stato diverso!

Pensava solo all’incontro che avrebbe avuto l’indomani con Mallen, Dunn, Jack Barnard e con gli allevatori più famosi del-

L’indomani George si svegliò di buon ora, accudì le bestie, sa-

la contea. George possedeva tre cani, due storici: Coal e Mine

lutò i cani e corse al lavoro. Per tutto l’intero giorno lavorò assi-

e la sua speranza, figlio dei primi due, Trent, come il fiume che

duamente, ma la testa era tutta concentrata a quell’incontro alla

solca tutta la regione da nord a sud. Trent sembrava essere cesel-

locanda con tutti i suoi amici “fanatici”, come li chiamava sua

lato nel marmo con un massetere molto potente e una struttura

moglie. Finito il suo turno si diresse alla locanda. Sulla porta di

solidissima, il suo era un carattere incredibile: indomito, corag-

ingresso c’era appeso un cartello: “La locanda aprirà dopo le ore

gioso, leale, focoso al punto giusto.

24.00”, Gorge bussò e fu proprio il proprietario Joe Mallen ad

Mentre sua moglie continuava a brontolare contro di lui e la sua

aprirgli la porta: “Ben arrivato, ti stavamo aspettando!”

passione, George uscì in giardino e si diresse al di là del pollaio

La riunione che iniziò con una trentina di allevatori aveva uno

dove venivano tenuti i tre cani, lui li avrebbe voluti tutti in casa

scopo ben preciso: la fondazione di un club dedicato al cane

ma Rose non era dello stesso avviso.

che loro tanto amavano. Dopo qualche minuto Dunn prese la

Come ogni giorno, appena aperto il recinto fu caricato dall’ir-

parola: “Amici, la strada per regalare ai nostri cani un riconosci-

ruenza di tutti e tre che facevano a gara per saltare più in alto

mento ufficiale come razza è già in salita, ho avuto notizia che il

per riuscire ad accaparrarsi una carezza in più.

nome di razza che avevamo scelto è già stato utilizzato da James

Erano loro la sua forza. Quando stava con loro dimenticava tut-

Hinks che ha battezzato i suoi cani Bull Terrier!” Un mormorio

to, il lavoro faticoso, la durezza della vita e anche gli scontri con

di delusione si levò per tutta la locanda: tutti quanti avevano

Rose: amava i suoi cani e provava un po’ di invidia nei confronti

mesi prima partecipato a un “referendum” per scegliere il nome

del loro carattere indomito, che non si sarebbe mai fatto mette-

della razza ed era stato scelto proprio il nome “Bull Terrier”.

The Old Cross Guns tavern

Joe Mallen

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R I F L E S S I O N I I N O I S S E L F I R C’era molto sconforto, ormai tutti si erano abituati a quel nome,

difendermi dai loro attacchi, ho sentito un rumore provenire

ed era tutto pronto per far conoscere i loro cani al grande pub-

dal canile e d’improvviso un fulmine si è precipitato contro le

blico. George si guardava intorno sbigottito e tutto a un tratto

volpi. Era Trent! Ha sfondato la porta del box e si è avventato

prese la parola davanti a tutte quelle persone: “Signori, calma-

contro le volpi facendone fuggire una e combattendo con la più

tevi! Il nome è sotto i nostri occhi, questi cani sono il nostro

grossa fino a quando non l’ha fermata!

orgoglio e noi siamo per prima cosa fieri di essere Inglesi ma

È stato incredibilmente coraggioso! Ora sta bene, ha solo qual-

anche molto fieri di essere cittadini di questa bellissima regione!

che ferita che ho già medicato.

Io dico che i nostri cani sono nostri, e quindi sono semplice-

Questo cane dovrà sempre stare in casa e anche gli altri due che

mente: Staffordshire Bull Terrier!”

non sono riusciti a uscire dal loro recinto solo perché più solido,

Finite queste parole Gorge si sedette nuovamente, il cuore gli

ma sentivo che cercavano di abbatterlo per venirmi ad aiutare!

batteva forte, ma aveva un sorriso velato sulle labbra. Finalmen-

Ah dimenticavo, ora abbiamo anche una volpe in giardino da

te aveva avuto un po’ di quel carattere che tanto invidiava ai

sistemare!” Da quel giorno, come disse Rose, i cani rimasero in

suoi cani. Dapprima fu il silenzio totale, interrotto solamente

casa e non solo, Rose si dedicò insieme a George a cercare di

dal rumore di boccali di birra che si poggiano sui tavoli, poi il

far conoscere sempre più la straordinarietà degli Staffordshire

tripudio: urla, fischi, abbracci, applausi e suoni di bicchieri che

Bull Terrier: la cui razza venne finalmente riconosciuta qualche

si scontrano in segno di approvazione!

anno dopo, nel 1935. Marito e moglie iniziarono ad allevare

Era nato lo Staffordshire Bull Terrier!

gli Staffordshire Bull Terrier e ad ogni esposizione o raduno di

La serata continuò con idee di iniziative future per far cono-

club, Rose si presentava vestita di tutto punto indossando un

scere lo Staffordshire Bull Terrier in tutta l’Inghilterra e con-

cappotto beige con un vistoso collo in pelliccia di volpe!

siderazioni su come procedere per il riconoscimento ufficiale.

Questa storia romanzata è servita per raccontarvi che il bene delle

Naturalmente ogni buona idea veniva bagnata da litri di birra e

razze e la loro fortuna è in mano all’uomo che grazie al suo operato

fu Dunn a impegnarsi per seguire dettagliatamente tutto il pro-

può deciderne il futuro. Il personaggio di Gorge, frutto della mia

cesso di riconoscimento. Ormai era notte fonda quando Gorge

fantasia , è il racconto di un uomo che aveva una grande passione e

si decise di tornare a casa La strada di casa oggi era molto

la voglia di coltivare un sogno.

più lunga del solito, colpa della birra in corpo, ma la felicità per essere stato presente al battesimo della razza lo faceva correre a più non posso. Spalancò la porta d’ingresso e in un attimo capì che avrebbe avuto l’ennesimo scontro con Rose e invece... invece trovò Trent in casa! Rimase sbalordito anche perché Trent era sulle gambe di Rose che lo stava coccolando. Non fece a tempo a chiedere spiegazioni che Rose iniziò: “Questa sera ho sentito i cani che abbaiavano e si udivano dei rumori provenienti dal pollaio. Sono uscita per controllare e mi sono imbattuta in due volpi che stavano facendo incetta di galline! Ho iniziato a urlare per farle scappare ma niente, le volpi continuavano nella loro caccia. Allora ho preso in mano un bastone per scoraggiarle e quelle si sono rivoltate contro di me con grande foga. Mentre cercavo di 99


Umberto Cuomo Editore

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V° RADUNO NAZIONALE FILA BRASILEIRO 9DOLGR DL ÀQL GHO &DPSLRQDWR ,WDOLDQR GL %HOOH]]D & $ & *LXGLFH G VVD 3DROD 0LFDUD :DWWHQ '20(1,&$ 6(77(0%5( 3UHVVR LO ´&HQWUR &LQRWHFQLFR 8PEURµ /RF 6DQW·$QJHOR GL &HOOH ² 'HUXWD 3*

2UJDQL]]D]LRQH D FXUD GHOOD 6H]LRQH )LOD %UDVLOHLUR ² & , 0 3UHVLGHQ]D H LQIR %LDQFKHWWL 6LOYDQD FHOO PDLO ÀODPLYLGD#JPDLO FRP 'HWWDJOL H SURJUDPPD VX ZZZ ÀODEUDVLOHLURLWDOLD FRP ,O )LOD %UDVLOHLUR SUREDELOPHQWH GLVFHQGH GDL PRORVVL JLXQWL LQ %UD VLOH QHO ;9,, VHFROR FRQ L FRORQL]]DWRUL HXURSHL FKH OL XWLOL]]DYDQR LQ JXHUUD H SHU OD JXDUGLD 8Q·DOWUD WHRULD OR YRUUHEEH QDWR LQ (XUR SD QHO 0LOOHRWWRFHQWR GD LQFURFL WUD %XOOGRJ 0DVWLII H %ORRGKRXQG /H FDUDWWHULVWLFKH ÀVLFKH H GL WHPSHUDPHQWR FRQIHUPDQR O·LSRWHVL FKH LQ RJQL FDVR %XOOGRJ 0DVWLII H %ORRGKRXQG KDQQR IRUQLWR PROH FRUDJJLR H ÀXWR H LQ VHJXLWR O·LPPLVVLRQH GL VDQJXH GL FDQL GD FDFFLD SRUWRJKHVL H )R[KRXQG KD DXPHQWDWR YHORFLWj H DJLOLWj ,O )LOD q VHPSUH VWDWR HG q DQFRUD RJJL XQ HFFHOOHQWH JXDUGLDQR H XQ SRVVHQWH H LQGRPLWR GLIHQVRUH /D UD]]D q VWDWD ULFRQRVFLXWD XIÀFLDOPHQWH QHO


LO SAPEVATE CHE...

È vero che se una femmina di razza pura viene coperta da un meticcio avrà in seguito problemi a produrre cani di razza? a cura di Umberto Cuomo

Curiosità cinofile 102

Non è assolutamente vero. È una diceria popolare senza alcun valore scientifico. Una femmina di razza pura fecondata da un meticcio, in un secondo tempo, se coperta da un maschio della sa razza partorirà cuccioli di razza pura.

È vero che il Dobermann è un cane pericoloso perché a una certa età impazzisce a causa del cervello che cresce troppo e viene schiacciato dalla scatola cranica? No, si tratta di una leggenda metropolitana infondata. Il Dobermann è un cane intelligentissimo ed equilibrato, e non impazzisce mai. La causa di alcuni problemi di comportamento riscontrati negli anni Ottanta del secolo scorso era dovuta ad errori di selezione fatti da improvvisati allevatori che hanno selezionato in quegli anni la razza solo per fare soldi, ma senza nessuna competenza.

È vero che i cani non di razza pura sono più sani e intelligenti di quelli di razza? Se i cani di razza sono allevati da persone competenti questa affermazione non è vera. Se invece sono allevatori improvvisati e solo attenti al guadagno che possono avere nel selezionare i loro soggetti certo avranno dei problemi. Il cane non di razza pura invece deve sottostare alla legge della natura, che vuole che solo i più forti sopravvivano. È stato così per millenni, un tempo lunghissimo che ha portato a una rigida selezione naturale.





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I N F O R M A Z I O N E

C I N O F I L A

La scelta Dove e come acquistare il cucciolo Umberto Cuomo

Il primo passo, il più importane, quando si decide di avere per

estetici o, peggio ancora, sulla scia di suggestioni dettate

compagno un cane è decidere dove andare a prenderlo.

dalla moda, ma deve essere il frutto della valutazione delle

Se si opta per un cane non di razza pura le possibilità sono

nostre esigenze, di quelle del cane e della realistica situa-

solo la scelta tra un cucciolo nato in casa di persone cono-

zione logistica. Un cane destinato a vivere in appartamen-

sciute o presentate, l’adozione di un piccolo offerto negli

to non dovrà avere eccessive necessità di movimento; un

annunci che compaiono numerosi in più posti: negozi di ani-

cane che vivrà all’aperto non può essere troppo sensibile

mali, studi veterinari, rubriche varie su riviste e giornali, etc.;

alla situazione climatica e atmosferica; uno che dovrà se-

oppure recandosi in qualche canile, dove sono moltissime

guire il suo padrone nei viaggi non è bene sia troppo delica-

le offerte di cuccioli ma ancor più di esemplari adulti, magari

to per quanto riguarda lo stare in macchina o resistere agli

con qualche problema di salute, che i cinofili più sensibili

sbalzi climatici; uno che dovrà svolgere il ruolo di guardiano

accetteranno di accogliere nella loro famiglia.

o difensore è necessario appartenga a una razza notoria-

Un po’ più complicato è il discorso se parliamo di soggetti

mente adatta a tale compito.

appartenenti a razze pure.

Scelta con criterio la razza giusta per noi (torneremo sull’ar-

In primo luogo c’è la scelta della razza.

gomento), dovremo pensare a come procurarci un cucciolo.

Tale decisione non deve essere presa solo in base a criteri

Non dobbiamo assolutamente avere fretta. Si tratta di una decisione importante, che ci porterà per molti anni (mediamente 10-14) a vivere con il nostro nuovo amico, accettando gli impegni che tale convivenza porterà, e anche i costi (vaccinazioni, cibo, eventuali cure veterinarie, etc). Il suggerimento che possiamo dare è quello di frequentare prima dell’acquisto qualche importante esposizione cinofila, nella quale potremo incontrare e parlare con gli allevatori della razza che ci interessa. È sbagliato comperare un cucciolo solo perché lo abbiamo visto da qualche commerciante, perché il rischio di acquistare qualche povero cane importato dai Paesi dell’Est, senza alcuna garanzia sotto il profilo della salute e anche della genealogia è altissimo. Senza contare che questi cuccioli, sopravvissuti a un viaggio in condizioni terribili e spesso poco sani e portatori di malattie terribili che ne minano la salute, in molti casi sono privi di pedigree, che nonostante le promesse del commerciante il più delle volte non arriverà mai, e questo significa

108


che per la cinofilia ufficiale questi cani non sono considerati di razza pura e quindi non potranno fare cucciolate riconosciute e nemmeno partecipare alle esposizioni. La decisione migliore è quindi quella di acquistare il cucciolo da un buon allevatore, che dimostri con le parole e con i risultati dei cani

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da lui prodotti (ottimi piazzamenti in esposizione, campioni che provengano dall’allevamento, notorietà e buona reputazione, etc.) la sua capacità e la sua competenza.

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Non è facile, ma nemmeno impossibile: basta non avere fretta, informarsi da chi già possiede soggetti di quella razza, magari acquistati

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dallo stesso allevatore, leggere il maggior numero di pubblicazioni dove si parla della razza. Se saremo prudenti e pazienti la probabilità di acquistare un cane sano e che ci darà molte soddisfazioni per tanti anni sarà certo elevata.

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ATTUALITĂ€

Cani che mordono e informazione


1 n u m e r o

può veramente causare gravi danni, e quindi è bene fare chiarezza sul fatto.

A n n o

L’incompetenza di chi propone le notizie

Terrier da parte dell’American Kennel Club

testa, hanno dato la notizia di un bambino di Piombino mor-

(la Federazione Cinologica Internazionale

sicato dal cane di casa: un American Staffordshire Terrier. Già

ha accettato la razza solo nel 1985), provando

dal modo in cui è stato pronunciato il nome della razza ha fatto

così l’estraneità dei loro cani da strani incroci.

capire a chi di cani s’intende la competenza delle notizie che

I migliori allevatori mondiali (e tra i migliori

sarebbero state date; e infatti essa è stata presentata come “cane

al mondo alcuni sono in Italia) possono mostrare tutti gli ante-

che un tempo combatteva”; “varietà di Pit Bull”; “estremamen-

nati dei loro soggetti fino al riconoscimento della razza, molti

te aggressivo”; “molto geloso del padrone e per questo a volte

altri no.

mordace”. Tutte baggianate che riportano alla mente le notizie

Questo è il motivo per il quale l’American Staffordshire Terrier

che negli anni Settanta i “soliti incompetenti” diffondevano con

– ma non solo lui – deve essere acquistato da allevatori seri e

sussiego attraverso stampa e televisione circa la pericolosità del

competenti. Troppi Am Staf di dubbia provenienza e incerta

Dobermann, che secondo loro a una certa età impazziva perché

genealogia sono arrivati in Europa fin dal 1985: soggetti fatti

il cervello cresceva più della scatola cranica. Una fesseria che

riconoscere nel nostro Continente da Giudici che allora co-

ancora oggi alcuni credono vera: la realtà è che la grande richie-

noscevano poco la razza, che non ne avevano mai visti prima

sta di Dobermann dovuta a un’improvvisa notorietà portò molti

ma davano ugualmente l’attestazione di appartenenza; per non

improvvisati ad allevare la razza, e questo causò il suo decadi-

parlare dei Paesi dell’Est, nei quali in materia cinofila tutto è

mento fisico e caratteriale.

possibile. Anche oggi che l’American Staffordshire Terrier è

L’incompetenza di chi propone le notizie può veramente causa-

riconosciuto e noto, vi sono Giudici che in esposizione non

re gravi danni, e quindi è bene fare chiarezza sul fatto.

tengono conto di segnali importanti. L’autorevole commento

In primo luogo, ammesso che il cane coinvolto sia realmente un

ufficiale allo standard del Club di razza americano, oltre a de-

VERO Am Staf (cosa che forse non è) bisogna ricordare che,

scrivere l’aspetto fisico, dà precise indicazioni circa il carattere,

da quando nel 1985 i primi Am Staf sono giunti in Italia ad

e specifica che un soggetto che si dimostri aggressivo verso gli

oggi, sono solo due i casi di aggressioni da parte di American

uomini deve essere severamente penalizzato; ma questo spesso

Staffordshire Terrier a persone. Le aggressioni non dovrebbero

non avviene. Il coraggio della razza è leggendario, è vero, ma il

mai esserci, ma l’Am Staf con due eventi (e ripetiamo il dubbio

coraggio non ha nulla a che vedere con l’aggressività immotiva-

sul caso di Piombino) in oltre vent’anni è veramente tra i cani

ta. Un’informazione corretta avrebbe dovuto evidenziare questi

meno coinvolti che esistano in episodi del genere.

fatti, e far sapere che i VERI Am Staf sono stati selezionati fin

Un’informazione corretta avrebbe dovuto prima accertarsi se il

dagli anni Trenta per essere fidati e sicuri cani da famiglia, e mai

cane artefice del fatto fosse un VERO American Stafordshire

un esemplare corretto farebbe del male a una persona innocua,

Terrier, perché non sono pochi i proprietari di meticci somi-

tanto meno a un bambino.

2

Il 24 febbraio scorso gli organi di informazione, telegiornali in

glianti che dichiarano di possedere un esemplare della razza. L’unico modo per essere certi di avere un American Staffordshire Terrier è che il cane abbia un pedigree che attesti che veram-

Umberto Cuomo

nete lo è. Non solo: gli allevatori seri devono dimostrare di poter risalire attraverso gli antenati dei soggetti da loro prodotti fino al 1936, data del riconoscimento dell’American Staffordshire 111


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