il cinofilo magazine 3

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C O P E R T I N A

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Le varietà di pelo del Bassotto

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R U B R I C H E

EDITORIALE 4 Il cane ha l’anima? di Umberto Cuomo

D A L L’ A L T O

P A R L I A M O N E 10 Le domande dei lettori di Umberto Cuomo

I Bassotti hanno avuto negli ultimi anni un deciso incremento di soggetti iscritti ai Libri Genealogici italiani, che sono passati dagli 892 del 1990 ai 2.286 del 2008. In questo caso non si deve an-

C I N O F I L I A D ’ A L T R I T E M P I 14 Uno sguardo al passato

dare a cercare la ragione di tanto successo nella moda: i Bassotti non compaiono in film, telefilm,

di Umberto Cuomo

spettacoli televisivi o messaggi pubblicitari di importanti aziende.

I L C A N E E L A L E G G E 80

Non sono nemmeno i compagni di personaggi noti, e qualche Bassotto accanto a divi o politici non s’è ancora visto. A differenza di altre razze che devono la loro notorietà alla loro presenza mediatica, i Bassotti hanno successo solo per le loro doti, che sono molte, a partire dall’aspetto singolare per arrivare al formidabile temperamento, passando per una dignità che fa dimenticare le sue dimensioni a chi lo incontra. Ecco il segreto dell’apprezzamento che sta riscuotendo: il

Cani pericolosi, l’ENPA: inutili le black list Avv. Paola Zanoia

L’ O S P I T E D E L M E S E 91 I furetti

INFORMAZIONE CINOFIL A 105

Bassotto è un cane vero per veri cinofili.

La Pet Therapy R I V I S T A

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della Dottoressa Roberta Piccolo

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Umberto Cuomo Direttore responsabile

Dove sta andando la cinofilia?

Da oltre quarant’anni è studioso di storia delle razze canine: argomento del quale è considerato uno dei massimi conoscitori. Giornalista per professione, grande esperto di Bulldog, dal 1986 collabora con le più importanti riviste di cinofilia. Dal 1989 ha scritto numerosi libri che trattano di cani.

di Umberto Cuomo

G L I

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Mauro De Cillis Consulente Tecnico Scientifico Allevatore dal 1970 di Pastori Tedeschi, e Giudice specialista dal 1977, ha giudicato per sette volte consecutive il Campionato Italiano della razza (record al momento imbattuto). Giornalista, romanziere e collaboratore di riviste di cinofilia, ha pubblicato numerosi libri e monografie sull’argomento.

Siberian Husky & Alaskan Malamute di Mauro De Cillis

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info@umbertocuomoeditore.net Alleva amatorialmente Rottweiler e Labrador Retriever. Operatore commerciale di successo nel campo dei prodotti per animali, nel 2007 ha fondato con l’amico Umberto Cuomo la Umberto Cuomo Editore.

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UN CAFFÈ CON UNO SCONOSCIUTO 95 Riflessioni di Matteo Azzari

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“Il cane s’era spento dolcemente, senza scosse. Nel guardarlo trovavo chiaro fino all’evidenza che un attimo prima da quel corpo era uscito qualcosa d’essenziale: l’anima che se n’era andata, finalmente libera. Il cane era morto esattamente come un uomo.” Piero Scanziani

VANESSA TRAVENZOLLO CHIARA F. ZUCCO

Redazione

Hanno collaborato a questo numero: MATTEO AZZARI VERONICA GIORGI UMBERTO CUOMO MAURO DE CILLIS SILVIA DE CILLIS PAOLA ZANOIA SABRINA DOMINIO

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Il cane ha l’anima? Questa domanda per alcuni apparentemente senza molta importanza ha invece un potere esplosivo. In primo luogo perché una risposta affermativa ammette l’esistenza stessa dell’anima, e v’è chi la nega in assoluto, anche per gli uomini; in secondo luogo perché accettare che il cane, come l’uomo, la possieda darebbe inizio alla ricerca di chi, nell’universo, ne sarebbe al contrario privo. Perché l’uomo e il cane sì e il gatto invece no? E se anche il gatto sì, perché il leone o la gallina o l’aquila o il criceto o tutti gli altri animali, rettili e insetti compresi, no? E allora perché anche i sassi o la luce non potrebbero, come alcuni sostengono, avere un’anima? Come si vede questo semplice quesito ha implicazioni molto importanti, che portano di fatto a doverci confrontare con la nostra coscienza. La risposta apparentemente più semplice è quella di negare completamente l’anima: tutto è frutto del caso, che in circa 15 miliardi di anni di vita del nostro universo ha prodotto materia, galassie, soli, pianeti, sistemi solari e anche la vita. Questa tesi si scontra però con un recente calcolo matematico, che ha dimostrato come le probabilità che ciò che esiste sia frutto della fusione casuale di tutti i componenti del cosmo sono le stesse di ottenere la contemporanea uscita, ininterrotta e costante, del numero uno lanciando sei dadi con sei numeri diversi sulle loro facce per qualcosa come 15000 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi (non s’è inceppata la tastiera, ho scritto sette volte la parola miliardi) di volte: una possibilità, come si vede, remotissima se non impossibile nella realtà, senza contare che in tale ipotesi bisognerebbe stabilire come si sono formati questi componenti. Può sembrare un paradosso, ma è scientificamente più logico ammettere un Creatore e l’esistenza di uno Spirito che tutto pervade che sostenere una “creazione” casuale. D’altra parte anche il grande papa Giovanni Paolo II ha riconosciuto agli animali uno spirito divino: “C’è nell’uomo un soffio, uno spirito che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi”. Se dunque ammettiamo che non solo l’uomo ma anche gli animali hanno un’anima di natura divina, ci troviamo ancor più davanti alle nostre responsabilità quando causiamo loro dispiaceri e sofferenze. Se c’è l’anima vuol dire che c’è qualcosa oltre la materia; e se c’è qualcosa oltre la materia vuol dire che, molto probabilmente, c’è uno Spirito al quale tutti un giorno dovremo rendere conto delle nostre azioni. Se fossi uno di quelli che fanno combattere gli animali o li trasportano e detengono in modo crudele, praticano o incoraggiano la vivisezione, o fanno loro del male, pensando a queste cose comincerei seriamente a preoccuparmi.

Umberto Cuomo

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lafotodel Mese

D - Gentile Redazione, ho avuto per caso l’occasione di leggere il primo numero della vostra rivista che un mio amico ha comperato. L’ho trovata interessante e soprattutto mi ha colpito la competenza con la quale sono stati scritti gli articoli e il modo esauriente delle risposte ai lettori che hanno posto domande. La domanda che vorrei fare può sembrare scontata, ma per me è importante avere una risposta abbastanza approfondita perché la scelta che devo fare è impegnativa. Da molti anni sono interessato al Mastino Napoletano, che ho avuto modo di conoscere a casa di mio nonno che ne possedeva uno. Era un cane meraviglioso, amichevole, paziente, che da noi bambini (eravamo in tre dai sei ai dieci anni) accettava ogni cosa, ma che quando si avvicinava qualche estraneo sorvegliava con attenzione quello che succedeva, e una volta ha anche messo in fuga un uomo che aveva cercato di aprire il cancello della villa senza suonare il campanello. Vengo alla domanda. Mi sono da poco laureato e il prossimo anno per motivi di lavoro andrò a vivere da solo in un appartamento in un paese vicino a Pavia, e potrò finalmente avere un cane, perché ora i miei genitori con i quali vivo non vogliono animali in casa. Naturalmente ho pensato a un Mastino Napoletano, ma non sono certo che possa vivere senza problemi in un appartamento. Ho chiesto a degli amici veterinari ma le risposte non sono state unanimi. Di chiedere agli allevatori non mi va, perché temo diano risposte per vendere il cane, così ho pensato di porre a voi il quesito: un Mastino

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Napoletano può vivere in appartamento, e quante uscite deve fare in questo caso? Un ultima domanda, maschio o femmina? Scusate la lunghezza della lettera e grazie anticipatamente per la risposta. Giovanni Pagani – Cossato (BL) R - Caro Giovanni, nel raccontare una sua esperienza di vita con il Mastino Napoletano di suo nonno lei ha dipinto alla perfezione due degli aspetti del carattere della razza: la paziente bontà verso i bambini e le persone della famiglia e l’intransigente vigilanza che sempre questi mastini dimostrano nel proteggere la proprietà e l’incolumità di chi amano. Veniamo ora al suo quesito. Nella sua lettera lei non specifica il tipo di appartamento nel quale andrà a vivere e quale sarà la sua situazione. Mi spiego meglio e le prospetto le varie possibilità: prenda lei in considerazione quella che più si avvicina alla sua situazione. In primo luogo il Mastino Napoletano non è un cane propriamente indicato per vivere in appartamento, l’ideale sarebbe fargli una cuccia in un giardino, anche di pochi metri quadri, dandogli la possibilità di stare a piacere al sole o all’ombra nei periodi caldi. Per il freddo non c’è problema perché la razza è molto robusta. Se però si vive in un appartamento fornito di un grande terrazzo, meglio ancora se con piante che facciano ombra e che possa ospitare la cuccia va bene ugualmente. Se invece l’appartamento non ha disponibilità di spazi esterni e il cane dovrà vivere al suo

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interno si devono fare altre considerazioni. La prima è che se il cane sta in casa deve essere portato a passeggiare almeno tre o quattro volte al giorno, sia per consentirgli di svuotare vescica e intestino sia per fargli fare una buona quantità di movimento, che è indispensabile non solo per la formazione di muscoli e tessuti, ma anche per mantenere tonico e sano l’animale. E per far questo occorre avere del tempo libero da dedicargli. Le passeggiate andrebbero fatte anche se il cane ha a disposizione un giardino o un terrazzo, perché il movimento deve essere costante e regolare. La seconda considerazione è se vicino a dove si abita c’è qualche giardino o parco dove far camminare il cane o, meglio ancora, la possibilità di fare escursioni o camminate nella natura. Se le due precedenti situazioni esistono, sebbene continuo a sostenere che la sistemazione più idonea

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N O T I Z I E D A L L’A U T H O R I T Y P E R G L I A N I M A L I

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C O N F E S S O Questa estate, in compagnia dei miei Diana e Yobi (setter irlandesi “recuperatiâ€? rispettivamente da un cacciatore e dal canile della “Muratellaâ€? di Roma), ho trascorso un paio di settimane nel Salento, tra Porto Cesareo e Gallipoli: un frammento d’Italia davvero straordinario per la ricchezza dei paesaggi e delle coste che offre, pressochĂŠ selvagge e libere alla frequentazione (assalto) di tutti i vacanzieri in transito. Alla bellezza di tali risorse, si contrappongono, ahimè, l’inciviltĂ regnante tra i turisti/ bagnanti e il contemporaneo abbandono da parte delle AutoritĂ locali, davvero sconcertanti. In veritĂ le AutoritĂ ci sono eccome: multe salatissime in ossequio alle vigenti disposizioni che vietano la balneazione ai nostri amici quadrupedi, ma anche perlustrazioni costiere da parte della locale Capitaneria di Porto, dimostrano che le istituzioni quando vogliono - ci sono‌eccome! E io confesso il mio reato: in orari e zone disertate da altri bagnanti - dotato di sacchetti igienici, teli e acqua dolce - ho portato Diana e Yobi a fare il bagno con me, convinto come sono che: a) il diritto degli animali a godere di spazi naturali è insito nella loro appartenenza al “Regno Animaleâ€?, e pertanto inalienabile; b) a ogni “animale domesticoâ€? deve corrispondere un proprietario civile e RESPONSABILE, ovvero garante delle condizioni di igiene e rispetto cui OGNI CITTADINO deve attenersi. Questo è il punto: in nome di quale principio un Sindaco proibisce a Yobi di tuffarsi in mare da quella stessa spiaggia che - in pieno Agosto - “ospitaâ€? pannolini, escrementi umani, VSD]]DWXUD H ULÂżXWL GL RJQL JHQHUH" 'DOOD /LJXULD DOOD 6LFLOLD da Gallipoli a Trieste il problema è il medesimo: molto piĂš semplice proibire l’accesso a litoranei e acque locali, SLXWWRVWR FKH ÂłJXDUGDUVL GHQWUR´ H ULĂ€HWWHUH VX FKL FRVD inquina e chi no! Aggiungo. Nella stessa zona in cui ho potuto soggiornare, ho riscontrato una massiccia presenza di colonie di cani randagi, moltissimi dei quali dotati di collare, evidente indizio di abbandoni vigliacchi: ma non sarĂ che se la vita di un cane “domesticoâ€? fosse resa piĂš semplice anche per “quelâ€? proprietario disgraziato (garantendo tanto norme “intelligentiâ€?, quanto sanzioni certe e puntuali), magari il fenomeno degli abbandoni, anche al Sud, subirebbe un’inversione di WHQGHQ]D" &UHDUH OÂś$XWKRULW\ SHU JOL $QLPDOL ÂżUPDQGR OD SHWL]LRQH GL Daniela Santanchè, non è solo necessario, ma urgente! Luigi Favali Responsabile Dipartimento Difesa e Tutela dei Diritti degli Animali - Movimento per l’Italia

Info: www.mpli.it/wp/?page_id=2090 Mail: tutela.animali@movimentoperlitalia.it



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BASSOTTI

di Umberto Cuomo

I Bassi Che Ti Dall’Alto Non deve trarre in inganno la mole contenuta dei Bassotti, e nemmeno il loro aspetto curioso per non dire buffo. Questi cani si sono forgiati in secoli di lotta contro animali selvatici ben più grossi: volpi, tassi, faine; e hanno dovuto affrontare e bloccare anche il pericolosissimo cinghiale, che con un solo colpo delle sue zanne avrebbe potuto ucciderli. Oggi molti sono divenuti affettuosi compagni dell’uomo, ma lo spirito indomito degli antenati è ancora presente in loro.


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UN SUCCESSO MERITATO... Le ragioni dell’interesse che sempre più persone stanno dimostrando verso il Bassotto si spiegano con il fascino che suscita la sua poliedrica personalità. Un Bassotto può passare una tranquilla esistenza accanto al suo padrone, riempiendone la vita di amore e allegria; ma può anche cimentarsi nell’attività che da sempre lo ha visto primeggiare: la caccia. Inoltre vi sono Bassotti che oltre a essere piacevoli membri della famiglia nella quale vivono partecipano anche alle prove in tana artificiale con eccellenti risultati. Amore, fedeltà, coraggio: ecco gli ingredienti che spiegano tanto successo.

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Le origini I Bassotti hanno origini molto antiche, tanto che di loro si hanno notizie fin dall’antico Egitto e sappiamo che in alcuni papiri della Seconda Dinastia si parla di piccoli cani, ben diversi dai cosiddetti cani dei faraoni di tipo levrieroide più somiglianti al Cirneco dell’Etna o, appunto, al Pharaon Hound. Addirittura qualcuno aveva ipotizzato che la parola teckel (nome con il quale la razza è chiamata in Germania) derivasse da teckal, che in egiziano significa coraggioso, ardito, ma questa ipotesi - per quanto suggestiva - va scartata a priori perché la lettura del termine sopraccitato è tqru, che nulla ha a che vedere con la parola teckel. Saltando secoli e nazioni, possiamo ricordare gli Agasei, di cui Senofonte (lo storico greco, discepolo di Socrate) parla nel suo libro Cynegeticon, ossia, della caccia: “Avvi di cani cacciatori razza valente, piccioletta, ma ben degna di gran canto: allevata di britanni dipinti il tergo da selvagge genti. Ma per cognome nomangli Agasei. Di questi la grandezza è somigliante ai da nulla, ghiottoni, casalinghi mensarii cani; razza curva, scarna moltissimo, villosa, d’occhio tardo, ma di forti unghie armata i piè, e di folti canini denti veneati chiusa; ma per le nari assai assai squisito è l’agaseo, e ottimo per traccia; ché fortemente è savio a ritrovare l’orme dei camminanti per la terra: ma ancor perito d’accennare appunto l’aerio odore. E alcun de’ cacciatori cani bramando di fare prova, avante delle porte sublimi, o morta, o viva, porta lepre con mani, serpeggiando davante”.


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Dallo sguardo del Bassotto, di qualsiasi varietà esso sia, traspare la sua natura. È uno sguardo deciso ma non cattivo; dolce ma non sottomesso; intelligente ma non presuntuoso; furbo ma non falso; che guarda e capisce ma non giudica. Molti potrebbero dire: “uno sguardo umano”. Ma quando mai un uomo ha avuto uno sguardo tanto espressivo?



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il disegno dello standard

NOVE AMICI PER UNA RAZZA

Il Bassotto, pur rappresentando una razza sola, si presenta in nove varietà diverse di pelo e di taglia. Per le dimensioni abbiamo il Bassotto Standard, il Nano e il Kaninchen, mentre per il pelo troviamo il Bassotto a pelo corto, a pelo duro e a pelo lungo. Tutte e nove le varietà possiedono però il medesimo carattere fiero e coraggioso, e la stessa predisposizione alla caccia.

Il Bassotto è un cane con arti corti, allungato ma di figura compatta, molto muscoloso, con portamento fiero della testa. Nonostante gli arti corti, rapportati alla lunghezza del corpo, è molto agile e svelto. La distanza dello sterno da terra è circa un terzo dell’altezza al garrese; la lunghezza del corpo deve rimanere in un rapporto armonico con l’altezza al garrese, circa 1: 1, 7 sino a 1: 1, 8.

Testa allungata; vista dall’alto e di profilo si restringe uniformemente fino al tartufo, senza terminare a punta. Il cranio deve essere piuttosto piatto, si unisce armonicamente alla canna nasale, che è leggermente arcuata. Stop solamente accennato.

La linea del profilo superiore discende armoniosamente dalla nuca fino alla groppa leggermente inclinata. Petto con sterno ben pronunciato e così sporgente che si vedano, da entrambi i lati, leggere rientranze. La cassa toracica, vista dal davanti, è ovale; vista dall’alto e di lato, è ampia in modo da garantire pieno sviluppo al cuore e ai polmoni.

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In Germania era consuetudine incrociare tra loro la varietà a pelo liscio con quella a pelo lungo e solo nel 1924 la cosa fu proibita. Da quanto fin qui scritto possiamo ben capire quale importante lavoro di selezione sia stato fatto dai tedeschi, veri creatori della razza. Durante tutto l’Ottocento in Germania si continuò a operare affinché il Bassotto fosse realmente adatto al tipo di caccia che si faceva all’epoca, ma fu solo nel 1888 che un piccolo gruppo di appassionati pose le basi del moderno allevamento, creando il DTK, ovvero Deutschen Teckel Klub.

Insieme a loro Paul Selchow, grande selezionatore di Bassotti a pelo corto, Ferdinand Marquardt e Arthur Stephan con i peli lunghi, Bernhard Siekmann e Robert Bandel con i ruvidi, gettarono veramente le basi per una selezione ottimale, alternandosi anche alla Presidenza del DTK. Il Dottor Bandel, che fu presidente dal 1953 fino al 1977 fu anche l’autore di uno dei maggiori testi cinofili sull’argomento che, non a caso si intitola Der Dachshund e al quale ancora la moderna cinofilia attinge, spesso colpita dell’attualità e lungimiranza dell’autore. Il primo standard di razza venne redatto nel 1913 e poi pubblicato lo stesso anno sul Teckel Stammbuch, edito dal Teckel Klub. Da Nascita del Deutschen Teckel Klub (DTK) Nel giugno del 1888 in Germania accadde qualcosa di assai allora in poi si è continuata in Germania una attenta selezione importante: alcuni veri e propri pionieri della razza diede- per conservare nel Bassotto le attitudini alla caccia sia in tana ro inizio a una grande avventura,che forse nemmeno loro che sopra il terreno e, mentre in Italia la razza non è utilizzata pensavano divenisse così importante. Il Maggiore Emil Il- molto di sovente, i tedeschi lo usano comunemente a caccia. gner fondò assieme al conte Klaus Hahn il Deutschen Teckel Le genealogie e le linee di sangue vennero attentamente stuKlub, che come abbiamo detto è la prima società specializzata diate, con un certosino lavoro di vera passione cinofila e già i che si incaricò di tutelare la razza, eliminando difetti geneti- primi pedigree, che nel tempo hanno subito variazioni grafici e migliorandone progressivamente morfologia e carattere. che, mostrano la cura con cui la selezione aveva luogo. 29


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La piĂš antica associazione per l’allevamento dei Bassotti è il

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mento equilibrato. Cane da caccia appassionato, perseverante,

DEUTSCHER TECKEL KLUB e V. (Club Tedesco del Bassotto), fondata nel 1888. Il Bassotto è allevato da decenni in tre diverse taglie (normale, nano e kaninchen) e in tre diversi tipi di pelo (corto, duro e lungo) .

svelto e dotato di fine olfatto. TESTA R5 &&/(! . 650#-. 5 &&] &.)5 5 #5*,)Ĺ€&)65-#5, -.,#(! 5/(# ),' mente fino al tartufo, senza terminare a punta. Arcate sopraccigliari ben sviluppate. Cartilagini e canna nasale lunghe e ASPETTO GENERALE strette. R55 --)65 !&#5 ,.#5 ),.#65 &&/(! .)65 ' 5 #5 Ĺ€!/, 5 )'* .. 65 REGIONE DEL CRANIO molto muscoloso, con portamento fiero della testa ed espres- R5 , (#)95*#/..)-.)5*# ..)65-#5/(#- 5 ,')(# ' (. 5 && 5 (( 5 sione vigile del muso. Il suo aspetto generale è tipico del sesso nasale, leggermente arcuata. d’appartenenza. Nonostante gli arti corti, rapportati alla lun- R5 .)*595-)& ' (. 5 (( .)5 ghezza del corpo, è molto agile e svelto. REGIONE FACCIALE PROPORZIONI IMPORTANTI R5 ,./ )95 (5-0#&/** .)5 R5 5 #-. (4 5 &&)5-. ,()5 5. ,, 5ĂŽ5 #, 5/(5. ,4)5 &&] &. 44 5 al garrese; la lunghezza del corpo deve rimanere in un rapporto armonico con l’altezza al garrese, circa 1: 1, 7 sino a 1: 1, 8. COMPORTAMENTO, CARATTERE (INDOLE) R5 #5( ./, 5 Äż #& 65(ĂŻ5* /,)-)5(ĂŻ5 !!, --#0)65 )(5. '* , -

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R5 /-)95&/(!)65-/Ĺƒ # (. ' (. 5& ,!)5 5,) /-.)65 )(5/(] * ,tura ampia che giunge all’altezza degli occhi R5 ( # )& 5 5 (.#95 (5-0#&/** . 5&] , . 5' - && , 5 5&] ,cata mandibolare. Chiusura a forbice, che chiuda in modo regolare e perfetto. Nel caso ideale, dentatura completa con


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LA SALUTE

Occhio alla schiena! Il Bassotto è esposto a una patologia chiamata discopatia, che lo può colpire all’improvviso, in particolar modo, ma non esclusivamente, i soggetti piĂš lunghi di rene, e si manifesta con dolorabilitĂ sempre piĂš intensa ďŹ no ad arrivare al blocco completo del treno posteriore. Spesso si riesce a intervenire con dei farmaci che sďŹ ammino il disco o i dischi coinvolti, ridando motilitĂ alla colonna vertebrale. Il soggetto in cura dovrĂ anche osservare un riposo strettissimo.

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vertebre toraciche con linea orizzontale o leggermente inclinata verso il posteriore con muscolatura solida e buona. R5 !#)( 5&)' , 95 (5'/- )&)- 65-/Ĺƒ # (. ' (. 5&/(! 85 R5 ,)** 95& ,! 5 5-/Ĺƒ # (. ' (. 5&/(! 65& !! ,' (. 5#( &#( . 5 R5 ..)95&)5-. ,()5 0 5 -- , 5 (5*,)(/( # .)5 5 )-ø5-*),! (. 5 " 5-#5 vedano, da entrambi i lati, leggere rientranze. La cassa toracica, vista dal davanti, è ovale; vista dall’alto e di lato, è ampia in modo da garantire pieno sviluppo al cuore e ai polmoni; è ben estesa all’indietro. Se la spalla e l’omero hanno la giusta lunghezza e angolatura, l’arto anteriore, visto di lato, copre il punto piĂš basso della linea del petto. R5 ,)Ĺ€&)5#( ,#), 5 50 (., 95& !! ,' (. 5, ., ..)855 CODA Attaccatura non troppo alta, portata in linea con il profilo dorsale. Nell’ultimo terzo della coda è ammessa una lieve curvatura. ARTI Treno anteriore R5 (5! ( , & 95 ),. ' (. 5'/- )&)-)650#-.)5 &5 0 (.#5 (. ,#),#5 #,#..#5 e asciutti, di buona ossatura, con piedi diretti in avanti. R5 * && 95*& -.# ' (. 5'/- )&)- 65- *)& 5&/(! 5 5) &#+/ 65 , (. 5 alla cassa toracica. R5 ' ,)95 && 5-. -- 5&/(!" 44 5 && 5- *)& 65*)-.)5+/ -#5* ,* ( #colarmente a questa. Di forte ossatura e ben muscoloso, aderente alle costole, ma libero nel movimento. R5 )'#.)95(ĂŻ5 0# .)5 &&]#(. ,()65(ĂŻ5 &&] -. ,()855 R5 0 ' , #)95 ),.)65./.. 0# 5&/(!)5. (.)5 " 5& 5 #-. (4 5 5. ,, 5 del soggetto risulti circa un terzo della sua altezza al garrese. Possibilmente diritto. R5 ,.# )& 4#)(#5 &5 ,*)95& !! ,' (. 5*#Ä™5, 00# #( . 5,#-* ..)5 && 5 articolazioni della spalla. R5 . ,*)950#-.)5 #5& .)5()(5 0] -- , 5(ĂŻ5.,)**)5 #,#..)5(ĂŻ5' , tamente inclinato in avanti. R5 # 5 (. ,#), 95 #. 5*)-. 5')&.)50# #( 65 (5 , / . 65 )(5 /scinetti plantari forti, resistenti e ben consistenti e con unghie corte e robuste. Il quinto dito non ha nessuna funzione ma non dev’essere tolto. Treno posteriore R5 (5! ( , & 95 (5'/- )&)-)65 (5*,)*),4#)( .)5,#-* ..)5 &5., ()5 (teriore. Ginocchia e garretti fortemente angolati; gli arti posteriori sono tra loro paralleli, posizionati nĂŠ troppo vicini nĂŠ troppo lontani fra loro. R5 )- # 95 0 5 -- , 5 #5 /)( 5&/(!" 44 5 5 (5'/- )&)- 85


R5 ,.# )& 4#)( 5 &5!#() "#)95& ,! 5 5,) /-. 65 )(5 (!)& ./, 5 MANTELLO *,)(/( # . 85 g85Pelo corto55 R5 ' 95 ),. 65*, --) "ï5 5 (!)&)5, ..)5 )(5#&5 '), 65 /)- R5 (. &&)95 ),.)65Å€..)65 ,#&& (. 65&#- #)5 5 , (. 5 &5 ),*)65 ( 5'/- )& ./, 85 ),. 5 5 /,)65()(5*, - (. 54)( 5*,#0 5 #5* &)85 R5 ,.# )& 4#)( 5.# #)575. ,-# 95,) /-. 65( , ),/. 5 5 - #/.. 85 R5 ) 95-)..#& 65 )* ,. 5 #5* &)5' 5()(5#(5') )5.,)**)5 R5 . . ,-)95, & .#0 ' (. 5&/(!)65')0#' (.)5 )(5 #, 4#)( 5 )( (. 85 )(5, **, - (. 5/(5 # ..)5/( 5&/(!" 44 5' ! )(., ,# 5 && 5 *)-#4#)( 5 && 5 ! ' 65 & !! ,' (. 5 #( &#( .)5 !#), 5 &5* &)5( && 5* ,. 5#( ,#), 5 && 5 ) 85 #(5 0 (.#85 R5 )&), 955 R5 # 5*)-. ,#), 95+/ ..,)5 #. 5')&.)5, 00# #( . 65 (5 , / . 85 C55 )!! ..#5/(# )&), 95 /&0)65 /&0)7!# &&)65!# &&)65#(5./..#5#5 -#5 #5 **)!!# 5-/&&]#(. ,)5,) /-.)5 /- #( ..)5*& (. , 85 )(5)5- (4 5* &#5( ,#5 , ''#-.#85¦5*, ,# #& 5/(5 )&), 5*/&#.)5 ANDATURA555555555 5#&5 )&), 5 /&0)5 0 5 )(-# , ,-#5*#Ä™5*, !# .)5 &5 /&0)7!# &&)5

] ( ./, 5 0 5 -- , 5 '*# 65- #)&. 5 5 ( ,!# 65 )(5 /)(5 5 &5!# &&)85 ( " 5#5 (#5 )(5')&.)5* &)5( ,)5 , ''#-.)5 * &&/(!)5, (. 65 )(5 ),. 5-*#(. 5 5/( 5., -'#--#)( 5& !! ,- * ,. (!)()5 5+/ -. 50 ,# .à 5 5()(5 5/(5 &.,)5 )&), 85 &5 # ( )5 ' (. 5 ')&& !!# (. 5 -/&& 5 &#( 5 ),- & 85 5 ) 5 0 5 -. , 5 ()(5î5 -# , #& 65' 5#-)& . 5*# )& 5' "# 5()(5*),. ()5 ,')(#)- ' (. 5#(5&#( 5 )(5& 5&#( 5 ),- & 65*),. . 5& !! ,- && 5-+/ &#Å€ 85 -)5 5/(!"# 5( , :5î5 '' --)5 ( " 5#&5,)--)7 ' (. 5 - (. 85 &5')0#' (.)5#&5., ()5 (. ,#), 5 5+/ &&)5 ,/()5' 5()(5î5 -# , #& 85 *)-. ,#), 5-#5 0)()5'/)0 , 5-/5*# (#5* , && &#85 C55 )!! ..#5 # )&),#95( ,)5 /*)5)5' ,,)( 65#(5 (., ' #5#5 -#5 PELLE )&.)5 , (. 8

)(5- !(#5 #5 )&), 5,/!!#( 5)5!# &&#5B ) ./, C5-)*, 5!&#5) "#65 #5& .#5 && 5' - && 5 5 &5& ,)5#( ,#), 65-/&5' ,!#( 5#(. ,()5 && 5), "# 65-/&5* ..)65( && 5* ,. 5#(. ,( 5 5*)-. ,#), 5 !&#5

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h855Bassotto a pelo duro R5 &)5')&& 65-# 5&/(!)5-# 5 ),.)5 R5 &)5&/(!)5 ,,/Ä¿ .)5 R5 &)5,# #/.)5)5)( /& .)5 R5 &)5')&& 5-/&& 5. -. 5 R5 ) 5 , (!# . 5 R5 ( (4 5 #5 , 5 R5 ( (4 5 #5-)..)* &)5 R5 &)5 ),.)5 i85Bassotto a pelo lungo R5 (. &&)5 #5&/(!" 44 5/!/ & 5-/5./..)5#&5 ),*)5 R5 &)5)( /& .)5)5 ,,/Ä¿ .)5 R5 ( (4 5 #5 , (!# 5-/&& 5 ) 5 R5 ( (4 5 #5* &)5 )( (. 5-/&& 5), "# 5 R5 &)5 ),.)5 R5 ),. 5- ,#'#( ./, 5 &5* &)5-/&5 ),-)5 R5 &)5.,)**)5&/(!)5 , 5& 5 #. 5 #5*# #5 DIFETTI ELIMINATORI5 R5 ( )& 5')&.)5* /,)- 5)5 !!, --#0 5 R5 ()!( .#-')65*,)!( .#-')65 , . 5#( #-#0 5 0# . 5B "#/-/, 5 #( ,) # . C55

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5* ,-)( &#.à 5 &5 --)..)5î5-),*, ( (. 65+/ &/(+/ 5-# 5& 5 . !&# 5)5#&5' (. &&)8 #0 #--#')5 5-#'* .# )65* , 5()(5,#- (.#, 5 Ä¿ ..)5 && 5-/ 5 ! ' 5 ),. 65 " 5&)5 (()5 -- , 5+/ -#5- '*, 5^*#Ä™5 --)_5 !&#5 &.,#65 5()(5 #')-., 5 & /(5 )'*& --)85 -# , 5 (4#65 )(5 39


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Umberto Cuomo Editore

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L’ingresso in ospedale è concesso esclusivamente ai cani sterilizzati... M. De Cillis


caĂľ de agua

Alleviamo e selezioniamo dogue de bordeaux e cao de agua il nostro allevamento è a livello amatoriale e di piccole dimensioni, si richiede la prenotazione dei cuccioli dato che abbiamo una cucciolata all’anno per ogni razza e sempre con fattrici diverse .

Allevamento amatoriale montalbano via monte albano 23 bologna tel 0514399129 cell. 3205626086 telefonare per visite su appuntamento o per informazioni sito web : www.allevamentomontalbano.it email : info@allevamentomontalbano.com


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ALASKAN

HUSKY MALAMUTE di Mauro De Cillis

Tra i carnivori, il lupo costituisce la miglior realizzazione naturale per morfologia, intelligenza e organizzazione sociale. Queste qualità gli hanno permesso di colonizzare ogni angolo della Terra, ma lo hanno anche posto in concorrenza con una specie molto più aggressiva di lui, l’uomo, che lo ha quasi completamente sterminato. Ma il lupo ha perduto solo apparentemente la sua battaglia ed è riuscito a sopravvivere trasformandosi in cane. Talvolta questo travestimento è proprio insospettabile, come nel caso del Bassett Hound o del Barboncino, ma col cane nordico si fa trasparente ed è una scena ormai consueta vedere i due vecchi nemici passeggiare insieme in mezzo al traffico cittadino. Come mai l’uomo contemporaneo avverte sempre di più il fascino enigmatico del cane nordico, così diverso, nel suo modo di fare sereno, nobile e distaccato, da quello espansivo e un po’ invadente di altri cani più “civilizzati”? Probabilmente perché risveglia in lui il ricordo ancestrale di un antico sodalizio, quando un cane era ancora “il cane” e un uomo “l’uomo”. Ieri, con la sua presenza vigile accanto alle braci del bivacco, rendendo meno paurose le sue nottate e meno faticose le sue marce, oggi aiutandolo ad affrontare il disagio della civiltà, ricordandogli di essere ancora un mammifero a sangue caldo e non un insetto annidato nella sua pur confortevole nicchia del formicaio urbano. Il Siberian Husky e l’Alaskan Malamute sono, fra le varie razze nordiche, quelle più diffuse, meglio selezionate e forse anche le più belle. Il loro impiego come cani d’utilità è stato, e in parte è ancora, di fondamentale importanza nelle rispettive terre d’origine, attualmente affiancato dal diffondersi delle competizioni sportive che guadagnano alla propria causa ogni giorno nuovi appassionati in tutto il mondo.

Siberian Husky

Coppia di Alaskan Malamute 52


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QUALCHE NOTIZIA SULLA RAZZA Il Siberian Husky è un cane di taglia media (da 53 a 59 cm al

Grazie a loro Roald Amundsen riuscì a conquistare il Polo, mentre

garrese per un peso da 16 a 27 kg) molto ben proporzionato,

Scott, che aveva utilizzato i pony, perì nell’impresa.

solido, asciutto, veloce e resistente, di struttura abbastanza si-

Infatti, rispetto ai pony, i cani avevano bisogno di un’alimentazione

mile a quella del lupo, alquanto ingentilita nell’espressione della

meno voluminosa e facilmente trasportabile.

testa e dello sguardo. Si è formato alla dura scuola dei Chucky,

E quando le scorte finirono, gli individui più deboli o azzoppati

un popolo nomade della Siberia Nord-orientale che lo adoperava

vennero soppressi e dati da mangiare agli altri, cosa ovviamente im-

per il traino e la caccia. In nessuna circostanza il cane è stato

possibile da fare con i pony! La legge del profondo nord era spie-

forse così cruciale per la sopravvivenza dell’uomo, strettamente

tata, ma almeno seguiva una certa logica, al contrario di quella

compenetrato in ogni aspetto della sua vita sociale.

“civilizzata”, dove la scelta di una razza piuttosto che di un’altra

Viveva con lui, mangiava con lui, dormiva con lui. Per gli eschi-

dipende quasi sempre da fattori irrazionali quali, per esempio, il

mesi una notte fredda era una notte “da due cani”, una freddissima,

colore degli occhi o del mantello! Come accadde con gli Husky

“da tre” e così via! Cani da slitta simili agli Husky furono protagoni-

e i loro famosi “occhi di ghiaccio” che furono il motivo principa-

sti di pagine gloriose nella storia delle esplorazioni polari.

le del loro travolgente quanto effimero successo.

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HUSKY MALAMUTE

Preoccupazioni estranee a certi cinofili “della domenica”, sempre in cerca di nuove stranezze per distinguersi dalla massa che si precipitarono ad acquistare un Husky, a patto, ovviamente, che avesse gli occhi azzurri! Fu un disastro! I nordici sono cani primitivi dagli istinti ancora integri. Accettano di buon grado la compagnia dell’uomo senza per questo soggiacere al ricatto affettivo ma esigendo coerenza e rispetto. Non sopportano imposizioni e condizionamenti estranei alla loro natura. Intelligentissimi, imparano rapidamente gli esercizi

si ritenevano liberi di andarsene per i fatti propri seguendo il

d’addestramento (seduto, terra, resta, etc.) ma, se non periodicamente

loro istinto di cacciatori, scalando qualsiasi recinzione si frap-

ribaditi, li dimenticano con altrettanta facilità.

ponesse alla libertà.

Un Husky non può esser trattato e valutato con gli stessi criteri di un

Nel giro di qualche anno, i canili cittadini si riempirono di Hu-

Labrador o di un Pastore Tedesco.

sky sfuggiti al controllo dei proprietari e le iscrizioni, che nel

Li separano millenni di evoluzione (o involuzione?) che ha sviluppa-

1997 avevano raggiunto e superato le 4.000 unità, subirono un

to in questi ultimi una forte dipendenza dal padrone e dal territorio.

rapido tracollo che le portò alle appena 204 del 2004.

Gli Husky, al contrario, non avevano un padrone e, essendo no-

Attualmente sono leggermente risalite (396 nel 2007) in segui-

madi, neppure un territorio da difendere.

to al diffondersi delle competizioni di sled-dog.

Li teneva assieme un forte senso del branco, in assenza del quale

ALASKAN MALAMUTE: IL TITANO DELL’ALASKA Diverso destino toccò all’altra grande razza nordica: l’Alaskan Malamute. Non legato a fattori di moda come era capitato all’incolpevole Husky, la sua diffusione in Europa e in Italia rimase 56


circoscritta a un numero limitato di amatori, ben consapevoli

disegnata, occhio scuro, espressione fiera e sicura di sé.

della sua natura, stabilizzandosi attorno alle 300 iscrizioni annue

Meno veloce e agile dell’Husky, è altrettanto resistente e parti-

(329 nel 2007). Deve il nome alle tribù indiane dei Mahlemuts,

colarmente adatto al traino pesante.

che abitavano l’Alaska.

Il campione americano, sempre imbattuto in questa specialità,

A seconda del diverso sistema di vita (ve ne erano di stanziali,

Tundra Boy of Sugar River detiene due record davvero ecce-

di marinare e fluviali che vivevano di pesca e di nomadi che si

zionali: sulla neve ha spostato 800 kg, sulla terra una Chevro-

spostavano da una regione all’altra per cacciare) le varie tribù

let pick-up! L’ Alaskan moderno è frutto della fusione di due

usavano i loro cani per gli impieghi più disparati.

differenti tipologie facenti capo alle linee di sangue Kotzebue,

Per questo motivo l’Alaskan è meno specializzato e nettamente

tarchiata, massiccia, con arti relativamente corti, e M’ Loot, con

più “addomesticabile” dell’Husky.

arti decisamente più lunghi e proporzioni più armoniose.

Più grande e massiccio (taglia ideale 65 cm per 40-45 kg di

In ogni caso un vero Alaskan non dovrebbe mai essere troppo

peso) muscoloso, potente, ben proporzionato, esprime un’an-

alto perchè ciò andrebbe a discapito dell’armonia e dell’attitu-

datura tranquilla e bilanciata, la coda alta a mo’ di “piuma on-

dine al traino.

deggiante”. Testa forte ed espressiva, con maschera chiara ben

In Italia, in particolare per merito di Giuseppe Biagiotti, titolare 57


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e di iniziativa. Spesso i ruoli di leader e di cane timone conflui-

sto dalla neve fresca. Ringraziai mentalmente la mia cagna e

scono nel medesimo individuo.

promisi a me stesso che, dall’ora in poi, avrei sempre dato retta

Un bravo musher deve sempre essere in sintonia col cane timo-

ai suoi suggerimenti senza discuterli!”

ne e, soprattutto, fidarsi di lui.

Guidata dal cane timone, rassicurata dal leader e stimolata dal

Un musher mi ha raccontato la seguente storia: “Una volta la

musher, la muta si lancia all’inseguimento di una preda imma-

mia cagna-timone si bloccò improvvisamente, in prossimità di

ginaria che non verrà mai raggiunta!

un dosso, accucciandosi a terra, subito imitata dal resto della

Ma ne è egualmente gratificata perché, nell’uomo come nel

muta, e non ci fu verso di farla procedere. Dovetti allora scen-

cane, ciò che conta non è tanto il raggiungimento dell’obbiet-

dere dalla slitta per rendermi meglio conto di quello che stava

tivo quanto la consapevolezza di potersi realizzare in un’azione

succedendo. Superato che ebbi a piedi il dosso, mi accorsi con

consona alla propria natura!

sgomento della presenza di un profondo crepaccio, seminasco-

MAURO DE CILLIS

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All’inizio degli anni ‘90 scoppiò un’accanita contesa tra i fautori dell’occhio scuro e quelli dell’occhio azzurro nell’Husky e nel Bobtail. I primi, illustri esponenti della cinofilia “classica” sostenevano che l’occhio azzurro o, peggio ancora, gazzuolo era un sintomo degenerativo, spesso legato a tare più gravi, i secondi, giovani promesse “emergenti” ribattevano che si trattava di un mero pregiudizio non supportato da serie argomentazioni scientifiche. La disputa si fece sempre più accesa, addirittura feroce, al punto da indurmi a entrare nella mischia con questo mio breve intervento cinopoetico, pubblicato sulla rivista Cinologia.

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MAURO DE CILLIS


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Di tanto in tanto la nostra rivista proporrà degli articoli di straordinaria levatura tecnica e scientifica, scritti dai maggiori esperti esistenti. Questa volta a trattare un argomento delicato e di attualità è Mauro De Cillis.

Mauro De Cillis Cinologo Il cane da pastore è usato per due impieghi diversi: la custodia e la conduzione del gregge. Di questi, il primo è di gran lunga il più antico. Il compito del cane da custodia consiste nel difendere il gregge dai predatori i quali, fino a qualche secolo fa, erano diffusi in ogni luogo della Terra. In tempi molto più recenti, quando lupi e orsi vennero in gran parte sterminati e, in contemporanea, si sviluppò l’agricoltura, i cani custodi furono gradualmente sostituiti dai cani conduttori, il cui compito era quello di guidare e tenere raggruppato il gregge nei suoi spostamenti, impedendogli di sconfinare nei campi coltivati. Ciò non toglie che i cani guardiani abbiano tuttora un ruolo indispensabile in alcune regioni aspre e montuose quali il Caucaso, i Carpazi e l’Abruzzo, soprattutto oggi che, alla minaccia del lupo e dell’orso, ormai ridotti ad un modesto numero di esemplari, è subentrata quella, altrettanto se non addirittura più grave dei cani rinselvatichiti, sempre più numerosi per colpa dell’incuria e dell’incoscienza umana! Le due specializzazioni sono dunque molto diverse, per non dire opposte, e presuppongono, di conseguenza, un diverso aspetto e comportamento.

IL CANE GUARDIANO

MIMETISMO ORDINARIO E MIMETISMO BATESIANO

A differenza dell’etologia che, negli ultimi decenni, ha compiuto passi da gigante, la cinofilia resta legata a una visione antropocentrica del cane che impedisce qualsiasi progresso, sconfinando sovente nella metafisica e nel sillogismo. Così, a distanza di oltre un millennio, c’è chi dà ancora per buona la teoria dello studioso latino Columella, il quale sostiene che il cane da custodia del gregge debba essere bianco, per consentire al pastore di poterlo distinguere, soprattutto di notte, dal lupo! In base a questo ragionamento, i cani che custodiscono le renne in Lapponia dovrebbero essere neri o comunque molto scuri, visto che i lupi polari sono bianchi!

R i v i s t a

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C u l t u r a

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Eccettuati i maschi di alcuni uccelli e pesci tropicali dalle sgargianti livree (a fini di richiamo sessuale o possesso territoriale), la quasi totalità degli animali ha evoluto un certo mimetismo ambientale. Orsi, lupi, volpi, lepri presentano un mantello che varia dallo scuro al candido a seconda dell’habitat e delle stagioni dell’anno. Il camaleonte e il polpo sono addirittura capaci di cambiare colore in pochi secondi adeguandolo a quello dell’ambiente. Ma, accanto al normale mimetismo che serve tanto alle prede che ai predatori per passare inosservati, ve ne è un altro, il cosid-

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Cane da montagna dei Pirenei; cane da custodia Ma seppur travestito ed educato da pecora, il nostro resta pur sempre, nel profondo del suo essere, un cane ...e che razza di cane! Come qualsiasi malintenzionato, uomo o animale, sarà costretto a sperimentare a sue spese! Immaginatevi un po’ lo sconcerto di un lupo che, di punto in bianco, si veda spuntar fuori dal gregge una strana creatura che assomiglia a una pecora, odora di pecora, ma lo fronteggia come un cane, ringhia come un cane, sfoggia una più che rispettabile dentatura di cane! Di fronte a una simile diavoleria, anche il lupo più determinato ha tutte le ragioni per confondersi e battere in ritirata!

R i v i s t a

d i

C u l t u r a

e

ISTINTO PREDATORIO E ISTINTO DI AUTODIFESA Tutti gli esperti di Maremmani da me interpellati sono concordi nell’affermare che questo cane possiede un forte istinto di autodifesa e scarso o nullo istinto predatorio. Convive tranquillamente non solo con le pecore ma anche con qualsiasi animale da cortile, polli, conigli, gatti e tacchini. “La mia Maremmana” racconta Elettra Grassi, autrice di un eccellente trattato sull’allevamento del cane di razza, “divideva la sua cuccia con due galline, un coniglio e un gatto”. Al di fuori dal contesto familiare e territoriale il Maremmano (ma ciò vale per quasi tutti i grandi cani guardiani) si comporta I n f o r m a z i o n e

C i n o f i l a 63


in modo amichevole ed equilibrato e non reagisce quasi mai alle provocazioni degli altri cani. Dolce e tollerante con quelli che considera i suoi conspecifici (il gregge, il nucleo umano che lo ha adottato) diventa terribile nei confronti degli intrusi, anche della propria specie, che commettano l’imprudenza di avvicinarsi oltre una certa soglia critica. Coppinger, che dallo studio dei cani guardiani derivò la celebre teoria neotenica (permanenza di caratteristiche morfocaratteriali infantili nell’individuo adulto) compì vari esperimenti in proposito. Facendo avvicinare al gregge un Border Collie, il più “predatorio” tra i cani da conduzione, registrò reazioni assai differenti con il Pastore del Caucaso e col Maremmano. Mentre il primo, dopo qualche esitazione, riconosceva il Border come conspecifico invitandolo al gioco, il secondo lo azzannava alla gola senza alcun preavviso. Come spiegare questa differenza di comportamento? Premesso che l’etologia non è una scienza esatta perchè manca della ripetibilità dell’esperimento, dato che le circostanze non

sono mai identiche, possiamo ipotizzare nel secondo una ben più alta soglia dell’istinto dell’autodifesa, in grado di scattare al sopraggiungere del minimo elemento esterno inteso come minaccia al branco o a se stesso. Il Maremmano si identifica a tal punto col gregge da condividerne con trasporto ogni situazione. Un maremmano di nome Velino rimase due giorni ad assistere una pecora in procinto di partorire, ritornando poi tutto contento con lei e il suo piccolo all’ovile! D’altra parte un atteggiamento aggressivo nei confronti dell’estraneo, anche appartenente alla sua stessa specie o affine (sciacallo, coyote) è presente anche nel lupo (e nell’uomo) e risponde a precise esigenze di difesa del branco. I ruoli di cane guardiano e di cane conduttore restano dunque ben distinti e in nessun modo intercambiabili. Tant’è vero che in Abruzzo i pastori, al Maremmano affiancano un cane conduttore (Border, Pastore Tedesco, Meticcio), il cui compito non è quello di difendere, ma di guidare il gregge.

Border Collie; cane conduttore

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Attività in conflitto tra loro, basta vedere come andò a finire! Ancor oggi, tra contadini e pastori scoppiano di tanto in tanto risse memorabili, quando i greggi dei secondi invadono le coltivazioni dei primi. Non è da escludere che l’impiego del cane da conduzione sia nato proprio allo scopo di evitare questo genere di inconvenienti. Ma se gli schemi istintivi del cane conduttore sono gli stessi del lupo a caccia, trovandosi a lavorare da solo o al massimo in coppia, il poveretto deve compiere il lavoro di un intero branco! Gli schemi adottati sono i seguenti: 1) Posizionarsi attorno alla preda (il gregge) secondo i comandi del pastore capobranco. 2) Lasciare un adeguato intervallo tra un cacciatore e l’altro (disposizione a ventaglio).

3) Prepararsi all’imboscata attendendo acquattato e immobile ma pronto allo scatto che il resto del branco sospinga la preda verso di lui. 4) Guidare il gregge verso il luogo stabilito per la mattanza finale (i lupi della Mongolia sospingevano le antilopi attraverso angusti canaloni dove la neve accumulatasi durante l’inverno tendeva a impacciare i loro movimenti. Altrettanto facevano con i branchi di cavalli, spingendoli verso le sponde di laghi coperti da una superficie di ghiaccio sottile incapace di reggerne il peso!). Custodia e conduzione del gregge: due classici esempi di mimetismo batesiano dove il cane si traveste da pecora oppure da lupo a seconda delle necessità! MAURO DE CILLIS

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Mauro De Cillis

IL CANE IN OCCIDENTE SECONDA PUNTATA

“Il cane è lo specchio in cui l’uomo si riflette per ritrovare la sua anima.” Il tipo di rapporto con il cane rivela la mentalità e le tradizioni di ciascun popolo. Nei paesi anglosassoni esso è vissuto come parte integrante della famiglia e della società. I capi di stato trovano del tutto naturale farsi accompagnare ovunque dal proprio cane, in vacanza, come nelle cerimonie ufficiali. Tutti abbiamo conosciuto in televisione i Corgy della Regina d’Inghilterra, il Labrador di Clinton, gli Scottish di Bush e ora il Cao de Agua Portugues di Obama, mentre non sappiamo neppure se Sarkozy, Napolitano o Angela Merkel posseggano un cane! Nei paesi dell’Europa continentale, specie in quelli latini, il cane è considerato più come accessorio che come compagno di vita. Destinato a fare la guardia in giardino o, nel migliore dei casi, a soddisfare le ambizioni sportive del padrone. Per quanto amato e rispettato, il cane resta pur sempre “una bestia” che, in quanto tale, deve rassegnarsi a “stare al suo posto” e non azzardarsi a profanare con la sua inopportuna presenza la sacralità della casa o dell’automobile.

LE DUE DIFFERENTI CONCEZIONI DEL RAPPORTO UOMO-CANE SI RIFLETTONO NELLA SCELTA DELLE RAZZE (FERMA RESTANTE LA PRESENZA DI TALUNE RAZZE AUTOCTONE BEN RADICATE NEL TERRITORIO)

Infatti, se in Inghilterra e negli Stati Uniti è il Labrador a farla da padrone, nei paesi dell’Europa Continentale dominano il Pastore Tedesco e i cani da caccia. Naturalmente, a questa distinzione di massima, vanno aggiunte situazioni intermedie rappresentate dai vari “cagnolini d’affezione” ai quali, opportunamente toelettati e “sterilizzati” (non necessariamente in senso metaforico), è affidato il ruolo di surrogato affettivo (“pet”). Ciò premesso, passiamo a commentare le Top Ten relative alle singole 6 nazioni.


1°

STATI UNITI: IL MONDO DI MARLEY

Tra i tanti primati detenuti dagli USA c’è anche quello di ospitare la piĂš numerosa popolazione canina del globo, stimata, tra puri e Bastardi, attorno agli 80 milioni! Ogni anno vengono iscritti al Kennel Club americano circa 900.000 cani, piĂš di quanti ne vengono iscritti in Inghilterra, Francia, Italia, Spagna e Germania messi assieme! Al primo posto, con ben 123.760 iscrizioni nel 2007, c’è il labrador. Per comprendere come mai questa razza sia tanto amata dagli americani e dagli inglesi bisogna leggere Io & Marley il bel libro di Grogan dal quale è stato recentemente tratto un ďŹ lm di successo. Marley è un grosso Labrador giallo, acquistato da due giovani giornalisti appena sposati che non si sentono ancora pronti ad avere bambini. In attesa di un passo tanto importante, decidono di mettersi alla prova con un cane. E Marley li mette alla prova, eccome! Entra come un ciclone nella loro quieta esistenza, distruggendo mobili, sventrando divani, ingoiando gioielli di famiglia, sconvolgendo ogni precedente certezza e convinzione. Ma, in cambio, insegna ad amare, a ridere, a piangere, a comprendere che la vita sfugge a qualsiasi schema precostituito. Con la sua prorompente ďŹ sicitĂ , li sloggia dal loro rassicurante quanto insipido mondo virtuale, trasformandoli per sempre. Impareranno ad accettare la realtĂ , a fare bambini, a diventare una famiglia felice. Se avete letto il libro o visto almeno il ďŹ lm, dovrete convenire come, nel ruolo di Marley, non poteva che esserci un Labrador. Un Pastore Tedesco sarebbe stato troppo serio e marziale, uno Yorkshire troppo frivolo, un Golden troppo romantico. Ci voleva un allegro, goffo, esuberante pasticcione dall’aria eternamente infantile! In seconda posizione (48.346 iscrizioni) c’è il minuscolo e battagliero Yorkshire, ideale per chi, vivendo in appartamento, non vuole privarsi della compagnia di un cane sveglio e intelligente. Al terzo posto (43.575) il classico Pastore Tedesco, afďŹ dabile come una Volkswagen. Seguono il Golden (stretto cugino del Labrador), il giocoso Beagle (che ispirò a Schultz il bracchetto Snoopy), il prode Bassotto, lo scultoreo Boxer, l’intelligente Barboncino, il leggiadro Shi Tzu, e il grintoso Schnautzer nano. Nessuna razza locale ďŹ gura nella Top Ten. Come con le altre forme di cultura, piuttosto che inventare nuove razze, gli americani hanno preferito lavorare su quelle giĂ selezionate in Europa, interpretandole però a modo loro. I cani di allevamento americano infatti, presentano uno stile particolare che li differenzia nettamente da quelli europei: di solito sono piĂš grandi e massicci con caratteristiche di tipicitĂ alquanto esasperate. Prevalenza delle razze di taglia piccola (6 su 10).

TOP TEN AMERICANA 2007 ‡

razze di origine inglese: 4

‡ ‡ ‡ ‡ ‡ ‡

1°

‡

‡ LABRADOR ‡ YORKSHIRE ‡ PASTORE TEDESCO ‡ GOLDEN ‡ BEAGLE ‡ BASSOTTO ‡ BOXER ‡ BARBONCINO ‡ SHI TZU

‡ SCHNAUTZER NANO

INGHILTERRA: MARLEY COLPISCE ANCORA Con 272.000 iscrizioni nel 2007, l’Inghilterra si conferma, in rapporto a popolazione e territorio, la nazione a piĂš alta densitĂ cinoďŹ la. Anche qui vince il Labrador con distacco (45.079) nĂŠ potrebbe essere diversamente visto che si tratta di una razza autoctona, orgoglio della cinoďŹ lia britannica (lo stesso re Giorgio VI era titolare di un allevamento, con l’afďŹ sso “Sandringhamâ€?). Come si vede dalla Top Ten, i cinoďŹ li inglesi sono piuttosto nazionalisti (ben 8 razze su 10 di origine locale.) Prevalgono cani di taglia piccola o medio piccola (6 su 10), indice di quanto il cane sia presente anche in cittĂ .

TOP TEN INGLESE 2007

razze di origine inglese: 8 razze di origine tedesca: 2

‡ ‡ ‡ ‡ ‡ ‡ ‡ ‡ ‡ ‡ ‡

‡ LABRADOR

‡ COCKER ‡ SPRIGER SPANIEL ‡ STAFF. BULL TERRIER

‡ PASTORE TEDESCO ‡ CAV.KING CHARLES ‡ GOLDEN ‡ BORDER TERRIER ‡ W.HIGHLAND TERRIER ‡ BOXER


1°

FRANCIA: REX BATTE MARLEY Con 178.227 iscrizioni nel 2007, la Francia si conferma leader cinoďŹ la dell’Europa Continentale. Come in Italia e (ovviamente) in Germania, anche in Francia il Pastore Tedesco (1°), piĂš congeniale per aspetto e carattere alla mentalitĂ del cinoďŹ lo continentale, prevale sul Labrador. Al secondo posto si piazza il Golden, superando nettamente (unico caso nelle 6 nazioni considerate) il cugino Labrador (4° dietro al Cavalier King). La diffusione dello sport venatorio (poco praticato in America e in Inghilterra) è attestata dalla presenza nella Top Ten di due razze da caccia, il Setter Inglese (7°) e l’Epagneul Breton (8°). Molto apprezzati anche l’American Stafforshire (5°) e il Malinois (10°), quest’ultimo utilizzato, per il suo forte carattere, soprattutto come cane da difesa e da competizione. Per quanto riguarda la taglia, qui i rapporti si invertono: 3 razze di taglia piccola contro 7 di taglia media, a dimostrazione di quanto detto all’inizio, ovvero che nell’Europa Continentale, il cane sta piĂš in giardino che in casa.

TOP TEN FRANCESE 2007 ‡

‡ PASTORE TEDESCO ‡ GOLDEN ‡ CAV.KING CHARLES ‡ LABRADOR ‡ AMERICAN STAFF ‡ YORKSHIRE

‡ ‡ ‡ ‡

razze di origine inglese: 7 razze di origine tedesca: 1 razze di origine francese: 2

1°

‡ SETTER INGLESE ‡ EPAGNEUL BRETON ‡ COCKER ‡ MALINOIS

‡ ‡ ‡ ‡

ITALIA: I MAGNIFICI SETTER Iscrizioni 2007: 127.710. L’Italia è un popolo di eroi, poeti e ...cacciatori. Nessun altro paese ha attribuito tanta importanza allo sport venatorio quanto il nostro. Basta dare un’occhiata alla Top Ten per rendersene conto: ben 5 razze (Setter, Segugio, Epagneul, Kurtzhaar, Pointer) sono specialiste della caccia! PressochĂŠ scomparso nella sua terra d’origine, il Setter Inglese ha trovato in Italia la sua vera patria, attestandosi costantemente ai primi posti in classiďŹ ca, testa a testa col Pastore Tedesco. Analoga sorte è toccata al Pointer, molto piĂš diffuso e ben selezionato da noi che in Inghilterra. Per quanto riguarda le razze “out siderâ€?, le preferenze degli italiani vanno da sempre al Pastore Tedesco, anche se in questi ultimi anni, sull’inuenza anglosassone, si stanno diffondendo Labrador (4°) e Golden (6°). Delle 10 razze presenti nella Top Ten, soltanto una, il Jack Russel (10°) è di piccola taglia a indicare un certo disinteresse del cinoďŹ lo italiano verso il cane d’appartamento, almeno quello di razza pura, a cui spesso preferisce il piĂš economico bastardino.

TOP TEN ITALIANA 2007 ‡ ‡ ‡ ‡ ‡ ‡

razze di origine inglese: 5 razze di origine tedesca: 3

‡ ‡ ‡

‡ PASTORE TEDESCO

‡ SETTER INGLESE ‡ SEGUGIO ITALIANO

‡ LABRADOR ‡ EPAGNEUL BRETON ‡ GOLDEN ‡ BOXER ‡ KURTZHAAR


1°

SPAGNA: LA CARICA DEGLI YORKSHIRE Con le sue 101.980 iscrizioni del 2007, la Spagna scavalca la Germania piazzandosi saldamente al 5° posto. Il dato curioso è che, nella scelta delle razze, il cinoďŹ lo iberico, contrariamente a quanto ci si sarebbe potuto aspettare, mostra gusti molto afďŹ ni a quelli degli anglosassoni. Infatti, inclusa la curiosa passione per lo Yorkshire (1° con distacco sul Pastore Tedesco), le sue preferenze vanno al West Highland, allo Schnautzer Nano e al Cocker (tutti ben piazzati anche nelle Top Ten inglesi e americane). Il successo delle razze di taglia piccola o medio piccola (5 su 10) potrebbe essere collegato all’imponente processo di inurbamento della popolazione spagnola nell’ultimo decennio.

TOP TEN SPAGNOLA 2007 ‡

‡ YORKSHIRE ‡ PASTORE TEDESCO ‡ LABRADOR ‡ GOLDEN

‡ ‡ ‡

‡ SETTER INGLESE ‡ SCHNAUTZER NANO

‡ ‡

razze di origine inglese: 7 razze di origine tedesca: 3

1°

‡ BULLDOG ‡ BOXER ‡ W. HIGHLAND TERRIER

‡ ‡

‡ COCKER

‡

GERMANIA: LA PATRIA DEL COMMISSARIO REX

Alla domanda su chi è stato il tedesco che piĂš d’ogni altro meriti di essere ricordato per il bene che ha fatto alla sua patria risponderei senza esitazione: il capitano di cavalleria Max von Stephanitz. Chi era costui? L’inventore del Pastore Tedesco, alias Rin Tin Tin, alias Commissario Rex! Se il Labrador rappresenta l’archetipo del cane per gli anglosassoni, il Pastore Tedesco lo è per i tedeschi. Affabile, giocherellone, pieno di ďŹ sicitĂ il primo, ardente, romantico, sentimentale il secondo. Nessun cane dipende dal padrone quanto lui. E questo, insieme alla viva intelligenza e al piacevole aspetto sta alla base del suo successo planetario. La sua presenza ci infonde un senso di sicurezza perchĂŠ sappiamo di poter contare su di lui, sul Commissario Rex, in ogni frangente. Chiusa la parentesi, torniamo a occuparci della Top Ten. Sorprende come una nazione popolosa e di grande tradizione cinoďŹ la come quella tedesca si piazzi solo al 6° posto con appena 89.604 iscrizioni nel 2007 e ancor piĂš che, a parte Pastori Tedeschi e Bassotti, annoveri un numero tanto basso di iscritti nelle altre razze. Ăˆ probabile che ciò possa dipendere dalla ďŹ ssazione tipicamente teutonica per leggi e regolamenti, che ha reso sempre piĂš difďŹ cile e complicata la vita agli allevatori. Basti pensare che nel Pastore Tedesco le iscrizioni al Libro Origini si sono quasi dimezzate nel giro degli ultimi dieci anni! Per quel che concerne la taglia, la preferenza va alle razze di taglia media o medio grande (7 su 3).

TOP TEN TEDESCA 2007 ‡ ‡ ‡ ‡ ‡

razze di origine inglese: 6 razze di origine tedesca: 3 razze di origine francese: 1

‡ ‡ ‡ ‡

‡ PASTORE TEDESCO ‡ BASSOTTO ‡ DRATHAAR ‡ LABRADOR ‡ GOLDEN ‡ ALANO ‡ BOXER ‡ BARBONE ‡ ROTTWEILER ‡ COCKER


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ISTRUZIONI PER L’USO Dal punto di vista nutrizionale, la vitamina è “un composto organico, che non viene sintetizzato dall’organismo in quantità sufficienti a garantirne un buon funzionamento e che quindi deve essere somministrato con la dieta”. Ciascuna vitamina ha una sua specifica funzione nell’organismo e può intervenire nei sistemi enzimatici o regolare il metabolismo. Le vitamine vengono suddivise in 2 gruppi: liposolubili (A, D, E e K), miscelabili nei grassi e idrosolubili, che si sciolgono in acqua. Le vitamine che più frequentemente sono soggette a carenza sono quelle idrosolubili, perché non sono in grado di accumularsi nell’organismo e vengono velocemente eliminate con le urine. Al contrario, le vitamine liposolubili sono spesso responsabili dei fenomeni di eccesso, in quanto si accumulano nei depositi di grasso e in alcuni organi, come fegato e rene, senza venire eliminate. L’eccesso di vitamina A, per esempio, si verifica soprattutto nei gatti golosi di fegato, che è ricchissimo di questa sostanza. Si tratta soprattutto di problemi a livello osseo, come malformazioni scheletriche, fratture spontanee ed emorragie interne. Quando è necessario somministrare un integratore vitaminico? Nonostante tutta la buona volontà del proprietario e l’attenzione a inserirvi ingredienti di ottima qualità, creare una dieta casalinga in

grado di soddisfare tutti i fabbisogni vitaminici dell’animale, senza ricorrere agli integratori disponibili in commercio, è difficilissimo. A complicare le cose si aggiunge il problema che le vitamine presenti negli alimenti non sono sempre utilizzabili dall’organismo animale e la maggior parte di esse viene persa durante la cottura della pappa. Al contrario, se normalmente somministrate al vostro animale un mangime commerciale (crocchette o scatolette) che sulla confezione ha la dicitura “completo”, l’aggiunta di integratori vitaminici non solo è inutile, ma può essere molto dannosa, in quanto si rischia l’eccesso. Questi mangimi, infatti, sono formulati per coprire tutti i fabbisogni del vostro animale, tenendo conto del suo stato fisiologico, delle possibili perdite durante la produzione e la conservazione e, nello stesso tempo, evitare l’eccesso. Esistono particolari situazioni in cui le vitamine contenute nella dieta sono sufficienti, ma l’animale, per diversi motivi, non è in grado di assimilarle. Questo avviene in quei soggetti affetti da diarrea o da altri disturbi gastroenterici, che ostacolano l’assorbimento di molte vitamine. Inoltre, in caso di insufficienza renale, diabete e fluidoterapia, l’escrezione delle vitamine idrosolubili aumenta sensibilmente, determinando possibili carenze.

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Il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale stesso.


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stati invece 172; nel terzo sono stati 174. Nonostante sembri che, con l’entrata in vigore della prima ordinanza Sirchia, il numero di casi è diminuito, in realtà la tendenza alla diminuzione dei casi è in atto dal 1986 ed è costante negli anni. Ad ulteriore riprova dell’inutilità di detta misura giova far rilevare che da settembre 2002 ad agosto 2005 i cani autori a Firenze dei 556 casi di morsicatura non appartengono alle circa venti razze dell’ultima ordinanza ministeriale, bensì a 46 razze diverse: inoltre quelle maggiormente coinvolte risultano essere solo 4: Pastore Tedesco (10,1% del totale), Pit Bull (4,5%), Dobermann (4%) e Pastore Maremmano (1,8%); i Meticci sono invece responsabili di 179 morsicature. Nei tre anni presi in esame le caratteristiche dei proprietari, dei lesionati e degli animali coinvolti nelle morsicature sono rimaste invariate. Segno quindi che i provvedimenti legislativi di carattere restrittivo in materia di cani potenzialmente pericolosi non si rivelano efficaci nel contenimento di tale fenomeno e sono anzi del tutti La redazione e l’imposizione di una “black list” di razze peri-

ininfluenti. In questo contesto si inserisce perfettamente la nuo-

colose è inutile: lo ha dimostrato anche uno studio della Asl

va ordinanza che individua la pericolosità non in riferimento

di Firenze attuato in collaborazione con la Facoltà di medicina

all’appartenenza a una particolare razza canina, ma con riguar-

veterinaria dell’Università di Pisa.

do alla gestione dell’animale da parte dei proprietari. Ordinan-

La ricerca ha analizzato l’andamento delle morsicature da par-

za contingibile e urgente concernente la tutela dell’incolumità

te di cani nella città-campione Firenze nel periodo che va dal

pubblica dall’aggressione dei cani.

settembre del 2002 (esattamente un anno prima dell’entrata in vigore dell’Ordinanza Sirchia contenente la prima “black list”)

IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DEL-

fino al 2008.

LE POLITICHE SOCIALI

In detto periodo indicato, le morsicature nel capoluogo toscano

(omissis)

sono state 1.272, valutate su oltre sessanta razze diverse.

Ritenuto di dover sostituire detta Ordinanza eliminando l’al-

L’analisi dei dati del triennio, che va dal settembre del 2002

legato A in quanto non solo non ha ridotto gli episodi di ag-

all’agosto del 2005 consente di capire la situazione prima

gressione ma, come confermato dalla letteratura scientifica di

dell’entrata in vigore dell’Ordinanza Sirchia (il 9 settembre

Medicina Veterinaria, non è possibile stabilire il rischio di una

2003) e dopo. Dal settembre 2002 all’agosto 2005, infatti, nella

maggiore aggressività di un cane sulla base dell’appartenenza ad

città di Firenze i casi di morsicatura sono stati complessivamen-

una razza o ai suoi incroci;

te 556. Nel primo anno i casi sono stati 210; nel secondo sono

(omissis)

R i v i s t a

d i

C u l t u r a

e

I n f o r m a z i o n e

C i n o f i l a 81


ORDINA: Art. 1.

5. Detti percorsi formativi sono da considerarsi obbligatori per i

1 Il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere,

proprietari di cani impegnativi. I Comuni in collaborazione con

del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia ci-

i Servizi Veterinari, sulla base dell’Anagrafe canina regionale,

vilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali

decidono nell’ambito del loro compito di tutela dell’incolumità

e cose provocati dall’animale stesso.

pubblica quali proprietari di cani chiamare ad assolvere a tale

2. Chiunque, a qualsiasi titolo, accetti di detenere un cane non

obbligo.

di sua proprietà ne assume la responsabilità per il relativo pe-

6. Le spese riguardanti i percorsi formativi sono a carico del

riodo.

proprietario del cane.

3. Ai fini della prevenzione dei danni o lesioni a persone, anima-

7. Il Medico Veterinario libero professionista informa i proprie-

li o cose il proprietario e il detentore di un cane devono adottare

tari di cani in merito alla disponibilità dei percorsi formativi e,

le seguenti misure:

nell’interesse della salute pubblica, segnala ai Servizi Veterinari

4. Vengono istituiti percorsi formativi per i proprietari di cani

la presenza di cani impegnativi tra i suoi assistiti.

con rilascio di specifica attestazione denominata patentino. Detti percorsi sono organizzati da parte dei Comuni congiuntamente con le Aziende Sanitarie Locali, in collaborazione con gli Ordini professionali dei Medici Veterinari, le Facoltà di Medicina Veterinaria, le Associazioni Veterinarie e le Associazioni di protezione degli animali.

82

Avv. Paola Zanoia


Umberto Cuomo Editore

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A n n o

I

n u m e r o

3

84


A T T E N T I

A L L E

E S A G E R A Z I O N I

Ho trovato molto interessante l’iniziativa di riservare iniziato il percorso sbaragliando i soggetti della sua ai club di tutte le razze uno spazio dove anche il più inesperto avrebbe potuto avvicinarsi ai cani e chiedere qualsiasi tipo di informazione agli amanti di razza. Per darvi un’idea dell’evento, basterebbe elencare che tutti i Bassotti erano 706, Labrador e Golden Retriever in totale erano più di mille, i Whippet 417, Border Collie 415, Cocker Spaniel e Cavalier King superavano i 300, impressionante la presenza degli Staffordshire che giocavano in casa, 397; i più numerosi del Gruppo Due, i Rottweiler, 309! Queste le razze più rappresentate. Ha vinto il Sealyham Terrier Ch Efbe’s Hidalgo at Goodspice, il terrier amato da Alfred Hitchcok. Ne ha fatta di strada per portarsi a casa l’ambito trofeo, ha

razza, circa una quarantina, fino ad arrivare a vincere sui totali ventottomila cani presentati! La riserva è andata al Barbone standard bianco Ch Afterglow The Big Tease. Il corollario ai ring è sempre di tutto rilievo: più di cinquecento gli stand, dai negozi di antiquariato (dove se non sarete prudenti e vi lascerete prendere dalla voglia di acquistare, rischierete di tornare in Italia facendo l’autostop) a tutte le novità alimentari e prodotti di estetica anche per il manto del vostro Maltese! Oltre ai giudizi di bellezza, nei vari ring si susseguono gare di agility, flyball, obidience, freestyle e svariate discipline che mettono in mostra le doti di cani incredibili.

85


Umberto Cuomo Editore

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I N T E R V I S T E

Intervista a Manuel Donadoni, TITOLARE DELL’ALLEVAMENTO “DELLA PERLA MAREMMANA” Allevamento “Della Perla Maremmana”

Manuel Donadoni è un allevatore pieno di entusiasmo che,

la guarda con occhi pieni di affetto e ci ripete più volte: “Le

nonostante la giovane età, ha conseguito ottimi risultati a li-

manca solo la parola!”.

vello nazionale e internazionale con i suoi soggetti e mostra una dedizione singolare per la selezione di questa razza ti-

D: Come mai hai scelto di allevare proprio questa razza? In che mo-

picamente italiana.

mento della tua vita hai deciso di perseguire seriamente questa passione?

Ci accoglie nel giardino della sua villa, alle porte di Ber-

R: Sono sempre stato appassionato di animali, in particola-

gamo, attorniato da splendidi esemplari di Pastore Ma-

re di cani. La mia famiglia possedeva dei Pastori Tedeschi

remmano Abruzzese, che corrono liberi, giocano tra loro

con cui giocavo spesso da bambino, poi, quando avevo

e si rotolano felici nell’erba. La prima a venirci incontro è

sette anni, mio padre decise di regalarmi una cucciola di

una femmina robusta di nome Zingara che ci segue, con

Pastore Maremmano Abruzzese, si chiamava Lady ed era

sguardo attento, per l’intera durata dell’intervista. Manuel

deliziosa! Mi ha accompagnato durante la mia adolescenza, 87


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NO


I N T E R V I S T E Allevamento “Della Perla Maremmana”

che, invece, deve essere ruvido e con folto sottopelo. Per

detto “vreccale” e spesso gli accorciano le orecchie. Pen-

quanto riguarda la displasia, non si tratta di un fenomeno

sa che un mio amico che vive in Abruzzo mi raccontava

diffuso sia perché, trattandosi di una razza che da sempre

di un cane che per proteggere una pecora, persasi in alta

lavora con il gregge, la natura ha messo in atto un processo

montagna, era rimasto tre giorni accanto a lei senza man-

di selezione, sia perché sono molti anni che gli allevatori si

giare, fino a che il pastore non li ha ritrovati.

impegnano allo scopo di evitare tale problema.

Le qualità di guardiano di questa razza sono state apprezzate anche all’estero, esempio per eccellenza quello degli

D: Quali i pregi e quali i difetti di carattere?

Stati Uniti dove è stata impiegata con successo per difen-

R: Si tratta di una cane che non lascia indifferenti, perché

dere le greggi dai coyote.

dotato di un carattere diverso da tutte le altre razze, che lo rende davvero speciale. I pregi principali sono l’indipenden-

D: Spesso si sente dire che si tratta di una razza pericolosa e impre-

za, la dolcezza, l’indole a difendere il territorio in cui vive

vedibile, come spieghi questa nomea negativa?

e le persone che ama, la pulizia. Di difetti non ne trovo…

R: Non è assolutamente vero che si tratti di un cane squili-

forse la testardaggine: vuole sempre fare a modo suo!

brato, anzi è adattissimo alla vita in famiglia. Con i bambini è dolcissimo e protettivo.

D: Come si comporta questa razza nei confronti del gregge?

Naturalmente, ha bisogno di ampi spazi dove poter sfogare

R: Il Pastore Maremmano Abruzzese non conduce il greg-

tutte le sue energie: non si può pensare di allevare un Pa-

ge, bensì lo difende con tenacia e impegno davvero ammi-

store Maremmano Abruzzese in un piccolo appartamento

revoli. Per renderlo meno vulnerabile all’attacco dei lupi, i

di città!

pastori sono soliti dotarlo di uno speciale collare di ferro

La nomea negativa ha radici negli anni Ottanta, quando c’è 89


Allevamento “Della Perla Maremmana” stato il boom della razza e allevatori senza scrupoli hanno

situazione è da attribuirsi ad alcuni privati, improvvisatisi al-

cominciato a cimentarsi in accoppiamenti senza badare alla

levatori, che hanno scelto di esportare solo i loro prodotti

selezione del carattere, pur di produrre tanti cuccioli e ven-

di scarto. Questo comportamento ha nuociuto profonda-

derli a prezzi bassi. Questo comportamento ha nuociuto

mente alla diffusione e all’immagine della razza in altri paesi.

profondamente alla fama della razza. Da dieci anni a questa parte, la selezione si è concentrata essenzialmente sugli

D: Avresti un aneddoto divertente da raccontarci da cui si evince il

aspetti caratteriali, proprio allo scopo di sfatare questo pre-

carattere speciale di questa razza?

giudizio tanto diffuso e oggi ingiustificato.

R: Avevo un Bolognese, qualche anno fa, che viveva con i miei Pastori Maremmani Abruzzesi ed era buffo come una

D: Descrivici il padrone ideale per un Pastore Maremmano Abruz-

femmina lo difendesse e proteggesse con una responsabi-

zese e quello più inadatto…

lità e una cura straordinarie, mostrando l’innata vocazione

R: Chi ama imporre la sua autorità e desidera un cane

della razza: il guardiano.

Silvia De Cillis

sottomesso e remissivo, che esegua ogni suo ordine con automatismo, non deve scegliere questa razza: otterrebbe come reazione indifferenza o addirittura una ribellione violenta. Il padrone ideale è colui che è in grado di apprezzare il carattere fiero e indipendente di questo animale, lasciando che possa esprimersi liberamente senza costrizioni e desidera trovare nel suo cane un amico piuttosto che un subordinato. D: C’è una sostanziale differenza tra Pastore Maremmano e Pastore Abruzzese? R: No, le due varietà sono state unificate dall’ENCI verso la fine degli anni Cinquanta in un’unica razza, dal momento che non vi erano differenze sostanziali. D: Qual è lo stato attuale della razza in Italia e all’estero? R: Direi che in Italia, finalmente, si è raggiunto un buon livello generale sia dal punto di vista morfologico che caratteriale. C’è ancora da lavorare per riuscire a conseguire una maggiore omogeneità, cercando il giusto compromesso tra rusticità ed eleganza. All’estero, invece, troviamo spesso soggetti di basso livello con problemi caratteriali, displasici e privi di tipicità. Gran parte della responsabilità di tale

90

Maremmana”


Le foto dei nostri lettori o oďŹ l Cin nto) l a i c i A de y e N ore m lett p. Jim (pro

a alis tto Gio p. Ann ) ti (pro anzet t r Be

94

Jolie (prop. Giusi e Gianfranco Cotugno)

91


tasso, e da qualche glia dei mustelidi, come la faina la donnola e il fami alla nte rtene appa ale anim atico simp un è Il furetto nostri antenati l’hanno dell’uomo. Per la verità, già in tempi remoti, i agno comp esto richi più re semp un endo diven anno sta viste e portavano maiare i topi, che un tempo facevano razzia di prov cacc nel tà abili sua alla ie graz re fatto nelle tenuto rbo ed è facile da accudire. La amico della famiglia, che non reca molto distu vole piace un uto diven è Oggi . olose peric lattie una simpatia e il carattere affettuoso hanno permesso Uniti buona diffusione nel nostro Paese ma, negli Stati famiglia è iniziata da qualche d’America, dove la sua carriera di animale da ali da compagnia dopo cani decennio, è addirittura al terzo posto tra gli anim Nord, è apprezzato e sempre e gatti, e anche in Europa, specie nei Paesi del più presente nelle case. a seconda del sesso: i maschi Il furetto è più piccolo di un gatto e il peso varia rano di poco il chilo. arrivano a circa due chili, mentre le femmine supe questo se deve restare molto da Questi animali hanno bisogno di compagnia, per coppia, che potrà farsi compagnia. solo in casa sarà meglio pensare di prendere una ti hanno bisogno di stare a contatto Intelligenti, vivacissimi, furbi e sensibili, i furet stare liberi (naturalmente quando con le persone di casa e per questo sarà bene farli lemi. sono presenti i padroni), ma qui iniziano i prob , la capacità di introdursi anche nel Il corpo allungato, la struttura agile e flessuosa i pericoli. Curiosi e coraggiosi questi più piccolo anfratto espongono il furetto a molt , dal tubo della lavatrice agli spazi animali si infilano in ogni più spazio della casa Attenzione anche alle finestre apersotto i mobili, ai condotti dell’aria condizionata. e e a tutti i buchi, compreso quello te, dalle quali il nostro amico potrebbe precipitar sizione materiali o veleni che, se del water; bisogna poi evitare che siano a sua dispo anche la morte. Ecco perché la notte ingoiati, potrebbero causare problemi di salute e sbarre metalliche, con porta chiusa si dovrà chiudere il furetto in una gabbia con non riesca a passare tra di esse. con un lucchetto e sbarre ravvicinate in modo che vi siano correnti d’aria. La gabbia va collocata in un ambiente dove non per alimentarlo si possono usare i mangimi cassetta simile a quella che si usa per i gatti e una in ni bisog suoi i fare a to pres ra impa ale Questo anim cono troppo, si deve controllare lo stato larità, gli vanno tagliate le unghie quando cres rego con o zolat spaz Va . ercio comm in ti pron già per furetti il bagno con un apposito shampoo per furetti. dei denti e una volta al mese gli può essere fatto arie il furetto diverse da quelle di cani e gatti. Per le cure ordin nze esige o hann hé perc ti, furet sui a rienz Il veterinario va scelto tra quelli con espe vanno fate le vaccinazioni necessarie. va fatto visitare almeno una volta all’anno, gli terremoto in casa certo non ci si può annoiare. Nonostante le piccole dimensioni con un simile

I FURETTI



A n n o

R E C E N S I O N I

I n u m e r o 3

Un’inattesa lezione d’amore recensione di Marco Bergamaschi

Ci sono libri che, piĂš di altri, toccano le corde del cuore, che fanno ULĂ HWWHUH H DLXWDQR D ULFRQRVFHUH quanto può essere unica la vita, se vissuta con coraggio e speranza. Susan è una donna dal passato turbolento e doloroso, chiusa nella sua quotidianitĂ ; un giorno decide di adottare una cavalla conĂ€VFDWD D XQ DOOHYDPHQWR SHU PDOWUDWWDPHQWL H OD VXD YLWD FDPELD SHU VHPSUH LO VXR QRPH q /D\ 0H 'RZQ $QFKH VH OD JLXPHQWD q LQ SHVVLPH FRQGL]LRQL Ă€VLFKH H VRIferente per le violenze subite dalOD FUXGHOWj GDOO¡XRPR GLPRVWUD un’indole gentile e affettuosa e FHUFD FRVWDQWHPHQWH OD YLFLQDQ]D e il contatto di chi incontra. Giorno dopo giorno Susan riconosce QHO FDOYDULR GHOO¡DQLPDOH XQ SDUWH GHOOD VXD YLWD RVVHUYDQGR LO FRPSRUWDPHQWR GL /D\ 0H 'RZQ FRPLQFLD OHQWDPHQWH D FRPSUHQGHUH che, trincerarsi in se stessi, non è LO PRGR PLJOLRUH SHU VXSHUDUH L vecchi ricordi e vincere la paura di soffrire. Conquistata dalla sensibilitĂ della cavalla e dal suo coraggio, Susan GHFLGH GL HPXODUOD DSUHQGR QXRYDPHQWH LO VXR FXRUH DOO¡DPRUH GRSR DQQL GL LVRODPHQWR H GL GROR-

94

YLFHQGD YHUD PD VL OHJJH FRPH XQ URPDQ]R H DWWUDYHUVR OH VXH SDUROH HPHUJRQR FRQ VWUDRUGLQDULD YLWDOLWj OD GROFH]]D H O¡XPDQLWj GL FXL TXRWLGLDQDPHQWH GDQQR HVHPSLR JOL DQLPDOL q O¡LQFRQWUR PDJLFR tra due esseri viventi: da una parte /D\ 0H 'RZQ FRQ LO VXR EDJDJOLR LQQDWR GL VSRQWDQHLWj H Ă€GXcia nella vita, e dall’altra Susan, una persona bisognosa di affetto e di trovare una chiave personale SHU ULHQWUDUH QHO PRQGR Ăˆ un libro che si legge tutto d’un Ă€DWR FKH FRPPXRYH H FKH q OD WHVWLPRQLDQ]D GL FRPH SXz FDPbiare la vita dopo averla perduta, UH 3DUDGRVVDOPHQWH q SURSULR /D\ GL FRPH XQ FDYDOOR PDOWUDWWDWR KD 0H 'RZQ D SUHQGHUVL FXUD GL 6X- guarito un cuore ferito. san, riportando in vita parti della donna, che erano sepolte da anni e grazie al suo affetto gentile e alla sua presenza discreta la protagoUn’inattesa QLVWD ULHVFH D VHQWLUVL QXRYDPHQWH lezione d’amore una persona di valore. Un’inatdi Susan Richards tesa lezione d’amore è un’opera FKH FHOHEUD OD IRU]D GL ULFRPLQFLDAutore: Susan Richards re nonostante tutto e insegna che, Editore: TEA anche dalle vicende piĂš dolorose, Pagine: 209 si può trovare il vigore per ricoData pubblicazione: 2008 PLQFLDUH VHQ]D SHUGHUH OD VSHUDQ]D H OD Ă€GXFLD GL JLRUQL IXWXUL SLHQL GL FRORUH /D VWRULD GL 6XVDQ q XQD


R I F L E S S I O N I I N O I S S E L F I R

UN CAFFÉ

Con Uno Sconosciuto Conosciuto di

Matteo Azzari

Nella vita capita alle volte di essere affascinati, quasi rapiti da un incontro e non riuscire a capirne il perché. Questo può succedere incontrando una persona, soffermandosi davanti a un quadro, ascoltando una melodia, o semplicemente osservando un paesaggio. C’è un qualcosa che ti colpisce, rimani felicemente sorpreso dalla sensazione che ti regala quell’ incontro ma, se ti soffermi a cercarne le ragioni, difficilmente le troverai! Questo ti può capitare anche imbattendoti in un Border Terrier! Matteo Azzari

Sarà quello sguardo? Sarà quel pelo ispido? Sarà quella sua

Ho letto di lui su molti libri, l’ho visto ritratto in numerose im-

“barba” che se ne avesse la possibilità si alliscerebbe con le zam-

magini, incontrato nelle esposizioni di bellezza, certamente più

pe per concedersi ancor di più un’aria da pensatore consumato?

all’estero che in Italia ma, e forse queste sono le mie scuse uffi-

Continuate a porvi le vostre domande e quando capirete perché

ciali da cinofilo alla razza, tutte le volte che ho avuto modo di

un Border Terrier vi colpisce, forse l’avrete già in casa.

incontrarlo credo di non essermi soffermato per il tempo neces-


R I F L E S S I O N I I N O I S S E L F I R

sario che meritava e a dire il vero sarebbero bastati pochi minuti.

Allora ho iniziato a raccontarle qualcosa di più con molto piace-

Se mi sono emozionato ancora una volta davanti a un cane, il

re, anche se mi accorgevo che non ero minimamente ascoltato!

Border Terrier appunto, devo dire grazie alla mia compagna!

Un uomo in questa situazione avrebbe dovuto risentirsi! Ma

A marzo insieme eravamo al Crufts, senza dubbio tra le più

come? Prima mi fai una domanda e poi non mi ascolti mini-

importanti manifestazioni cinofile che ci sono al mondo: per me

mamente? In realtà non ho avuto una tale reazione solo perchè

il paese dei balocchi, per lei un mondo completamente nuovo e

sono rimasto felicemente sorpreso nel vederla rapita mentre os-

forse neanche tanto interessante.

servava i Border Terrier presenti.

Lei non è avvezza al mondo della cinofilia e difficilmente rico-

“Quello che hai intuito è corretto! Del Border Terrier un aman-

noscerebbe la differenza tra un Malinois e un Pastore Tedesco,

te della razza disse: Never a better worked in the field, never a

ma è dotata di una grande sensibilità e credo sia stata proprio

better companion by the fireside!

questa a far sì che mi afferrasse la manica della giacca per attira-

La traduzione della frase forse racchiude l’essenza di questo

re la mia attenzione e dirmi: “Ma quello... che razza è?”

cane: non esiste un miglior lavoratore sui campi, non esiste un

“Quello, è un Border Terrier! In Italia ce ne sono veramente

miglior compagno vicino al camino!

pochi, qui come puoi vedere è molto amato!”

Sui campi si intende sui terreni da caccia, come ti ho spiegato

Lei non distogliendo lo sguardo dai cani rispose: “Ma non lo

il termine terrier è un termine latino che tradotto nella nostra

trovi affascinante? Ha uno sguardo molto ricettivo e affettuo-

lingua è: terra.

so, non ha l’aria del classico cane da appartamento, deve essere

Terrier-terra perchè sono stati selezionati per la caccia in tana,

molto calmo, ma secondo me ha del fuoco dentro! Se devo dirla

ma non erano e sono solamente dei validi cacciatori: si sono

tutta è oggettivamente bruttino ma è incredibile, non so! Ha un

sempre contraddistinti per la loro capacità nell’aiutare l’uomo a

qualcosa di intrigante!”

difendere la proprietà dai piccoli predatori che potevano essere

96


CH ANXANUM AL CAPONE TOP DOG 2008 proprietà Allevamento ANXANUM


R I F L E S S I O N I I N O I S S E L F I R un pericolo per gli animali da cortile. Ti sarai resa conto che

di molto affascinante. Dirti quale sia il cocktail di razze che ha

pur facendo parte della grande famiglia dei terrier morfologica-

partecipato a fissarne il tipo è difficile, ci sono teorie che voglio-

mente se ne discosta soprattutto per quanto riguarda la testa, se

no che in esso scorra il sangue del Dandie Dinmont Terrier e

la osservi con attenzione ti apparirà forte e compatta a dispetto

di quello che era il Bedlington Terrier: il Bedlingotn del XVIII

della sua corporatura piuttosto leggera.

secolo, molto diverso da quello che hai visto poco fa nell’altro

Assomiglia alla testa di una lontra e questa similitudine è sot-

ring. Altri invece sostengono che sia da ritenere valida la teoria

tolineata anche nel suo standard. Lo so che in Italia non l’hai

opposta. Il termine Border significa confine, infatti la sua storia

mai visto e non saprei onestamente spiegarti le ragioni per cui

si è sviluppa tra la Scozia e l’Inghilterra.

nel nostro paese la razza non è riuscita a imporsi, questa sarà

Gruppi di appassionati cinofili stavano cercando di selezionare

pure un’esposizione molto importante, ma se ti guardi in giro ti

cani che fossero dei formidabili cacciatori di volpi in tana e ini-

renderai conto che il numero di presenze dei Border è impres-

ziarono a incrociare vari soggetti con spiccate qualità venatorie.

sionante! Ci sono quasi 250 esemplari e anche nell’Europa del

Ti ho spiegato che le razze nascono con un preciso scopo e in

Nord è molto conosciuto e amato. Il Kennel Club l’ha ricono-

questo caso c’era l’esigenza di avere un cacciatore doc.

sciuto nel 1920, ma la razza è veramente antica.

Sì, hai ragione! A primo impatto non riesci a distinguere un

Nella sua lunga storia non è sempre stato chiamato così: Co-

soggetto giovane da un adulto, sarà quel loro pelo ispido e quei

quetdale Terrier, Elterwater, a metà Ottocento aveva un nome

colori che variano molto e che sono sempre un po’ brizzolati a

molto generico: Working Terrier. Questo nome sicuramente ne

ingannarti. Dici che secondo te è quell’aria tranquilla che hanno

voleva valorizzare le attitudini al lavoro.

tutti questi soggetti a non farti distinguere il vecchio dal giova-

È bello vedere che sei rimasta colpita! Solo ora che mi fermo a

ne? Se rifletti bene non può essere tanto tranquillo!

guardarlo con occhio attento trovo anch’io che abbia qualcosa

Tu sai quale determinazione incredibile deve avere un cane per

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NO


R I F L E S S I O N I I N O I S S E L F I R

le esposizioni di bellezza poiché si temeva che questo tipo di

ne senza che questo facesse nulla per meritarlo, ma lo sappiamo:

manifestazioni avrebbe potuto nuocere all’abilità di cacciatore,

i cani amano senza chiedere nulla in cambio. Questa volta è sta-

perché si sarebbe lasciata da parte una selezione funzionale per

to il Border Terrier a colpirmi, è come se negli anni precedenti

far posto a una selezione basata solamente sull’estetica. Ma i

io l’avessi urtato distrattamente per strada e gli avessi chiesto

fatti come puoi vedere hanno dato torto a questa presa di po-

scusa con superficialità.

sizione. Il colpo di fulmine che ti può regalare un cane, capi-

Ora invece mi sono fermato con lui a prendere un caffé e aveva

ta nella vita di un cinofilo molte volte: un Irish Wolfound che

molte cose da dire...

corre sprigionando tutta la sua potenza è uno spettacolo senza

E devo ammettere di essere anche un po’ sollevato: il timore che

eguali, l’eccitazione di una muta da caccia al lavoro ti contagia

la mia compagna fosse rimasta talmente folgorata dall’incontro

e ti fa capire perchè questa scena sia presente in molti quadri e

con il Border Terrier tanto da scappare via con il suo allevatore

stampe dell’Ottocento, il fermo attacco di un molosso durante

si è allontanato...

una prova di lavoro ti blocca il respiro.

Sono riuscito a riportarla con me in Italia con la promessa che,

Personalmente mi è capitato di perdermi semplicemente nello

forse, un giorno anche lei potrà avere al suo fianco un perfetto

sguardo di un cane che era colmo d’amore per il proprio padro-

sconosciuto conosciuto.

Matteo Azzari nasce a Milano il 1 agosto del 1976. Ha da subito un amore innato per tutti gli animali e in età adolescenziale sviluppa la sua passione per il mondo cinofilo. Inizia a studiare in maniera approfondita l’evoluzione delle razze canine, ponendo una maggiore attenzione alla correlazione tra esse e il contesto storico-geocrafico in cui si originano. Frequenta innumerevoli esposizioni di bellezza e prove di lavoro di ogni tipo. Nel 1994 inizia ad allevare amatorialmente, dapprima il Cane Corso e successivamente lo Staffordshire Bull Terrier. Ha collaborato con riviste del settore ed è autore di numerosi scritti su ogni razza. 100


LO SAPEVATE CHE...

a cura di Umberto Cuomo

Spesso i cinofili si chiedono se volendo prendere un cane che deve vivere in casa è preferibile una femmina a un maschio, perché è più pulita. Bisogna sapere che di solito sia i maschi che le femmine se educati correttamente istintivamente non sporcano nel loro spazio vitale; ma vi sono allo stesso tempo maschi e femmine che lo fanno, o per errata educazione o perché cronicamente incontinenti. Naturalmente se vi sono patologie in atto il non riuscire a trattenere l’espulsione di urina e feci è cosa naturale e comprensibile, che va assolutamente scusata e tollerata.

Alcuni pensano che i cani di colore bianco siano più deboli di quelli con il mantello colorato. Questo dipende dalle cause genetiche che causano il colore bianco. Se si tratta di bianco dovuto a una estensione della pezzatura, che diventa invasiva, la pelle non è più pigmentata e il rischio di degenerazioni come sordità o problemi di pelle è elevato. Se invece si tratta di colore bianco del pelo (come ad esempio nel Samoiedo o nel Barbone, così come nel lupo artico e nella volpe nordica) ma la pelle è pigmentata, e il tartufo, le rime delle palpebre degli occhi, le mucose della bocca sono neri, non v’è alcun rischio per la salute.

Sappiamo che vi sono razze che vivono più a lungo di altre. Non è facile stabilire il perché. Nel cane la longevità non è strettamente legata a fattori rintracciabili, ma spesso è bagaglio genetico di una determinata razza. Generalmente i cani di grandi dimensioni vivono meno di quelli più piccoli; ma non si può generalizzare: il Dobermann vive mediamente più del Bulldog. Tra le razze più longeve troviamo il Volpino, i Barboni, l’American Staffordshire Terrier, il Carlino, il Chihuahua e molte razze di piccola taglia. 101



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I N F O R M A Z I O N E

C I N O F I L A

La

Pet Therapy dott.ssa Roberta Piccolo Medico Veterinario

Si sente parlare sempre più spesso di “Pet Therapy”, ma sappiamo veramente che cosa significa? Letteralmente il termine può essere tradotto come “Terapia con gli animali”, ma quali sono gli animali impiegati e come possono interagire con l’uomo? E soprattutto perché fare Pet therapy? Per spiegare il perché è bene fare un salto indietro nel tempo. La Pet Therapy è nata in America nel 1953 da un incontro casuale tra un bambino autistico e il cane dello psichiatra Boris Levinson. In questi incontri, lo psichiatra si rese conto che l’animale forniva al bambino la possibilità di esprimere le proprie emozioni interiori, difficilmente esprimibili, favorendo così uno scambio affettivo e di gioco che rendevano le sedute molto più interessanti. Mi sembra doveroso, a questo punto, fare un piccolo escursus su alcune tappe salienti che hanno portato allo sviluppo di questo tipo di terapia. Già nel 1792 in Inghilterra, a York Retreat, William Tuke, inco-

ma anche nelle relazioni con gli altri.

raggiava i suoi pazienti con disturbi mentali a prendersi cura

Nel 1977 Erika Friedman effettuò uno studio su persone con

degli animali, intuendo l’importante effetto incentivante che

problemi cardiaci osservando una stretta correlazione tra la

questi ultimi avevano sull’autocontrollo dei pazienti stessi.

loro sopravvivenza e il possesso di un animale. Iniziarono

Nel 1875 un medico francese prescrisse l’equitazione a pa-

così le prime ricerche, che verificarono le potenzialità del rap-

zienti con problemi neurologici, ritenendola efficace per miglio-

porto uomo-animale nel ridurre l’ipertensione e il rischio di

rare l’equilibrio, la postura e rafforzare la loro muscolatura.

infarto cardiaco.

Nel 1973 un veterinario francese, Ange Condoret, applicò

In tutti questi anni si sono fatti studi, ricerche, sono nate di-

con successo la terapia con gli animali nei bambini con diffi-

verse associazioni che basano le loro attività sul profondo

coltà di linguaggio e di comunicazione.

legame che unisce l’uomo con gli animali. La Delta Society

Condoret notò che il cane, il gatto e il coniglio da lui utilizzati

ne è un esempio: nata nel 1981 a Washington studia proprio

divennero i confidenti, gli amici, i compagni di gioco di questi

quest’interazione e i relativi effetti terapeutici.

bimbi, stimolandoli non soltanto nell’articolazione delle frasi

In Italia la Pet Therapy è arrivata nel 1987, circa dieci anni

105


dopo presso la Fondazione Robert Hollman di Cannero Riviera (Verbania), centro di intervento precoce per i bambini con deficit visivo e plurihandicap aggiuntivi, si è avviato un’importante progetto di Pet Therapy che ha visto, tra l’altro, il nascere del metodo “Elide del Negro” (metodo naturale di stimolazioni sensoriali). Questo metodo “naturale” d’intervento consente di utilizzare gli animali domestici al fine di migliorare la qualità della vita degli utenti attraverso il vissuto di esperienze piacevoli e al tempo stesso terapeutiche per il loro benessere psicofisico. Alla base del metodo vi è l’interazione spontanea, e quindi il rispetto delle attitudini, delle tempistiche e delle modalità relazionali sia dell’utente che del co-terapeuta. In Italia altre due importanti realtà fanno di questo metodo la base dei loro interventi, l’Istituto David Chiossone a Genova (centro di riabilitazione visiva per ciechi e ipovedenti) e Villa Maria a Trento (cooperativa che si occupa di disabili psicofisici). Se facciamo una piccola analisi sul rapporto che lega l’uomo con l’animale ci rendiamo conto di come si è evoluto nel tempo, siamo passati da una fase in cui gli animali venivano venerati come degli dèi, basti pensare all’antico Egitto, a fasi in cui venivano sfruttati solo a livello economico e funzionale. Oggi si può dire che stiamo vivendo una fase in cui gli animali vengono definiti “amici a quattro zampe”, e che sempre più spesso diventano parte integrante della nostra famiglia. Ma che cosa ricerca l’uomo da questo “magico” legame? Gli animali sono in grado di donare all’uomo un affetto sincero, incondizionato, gratuito, un importante senso di protezione, un conforto emotivo, un concreto contatto fisico. L’uomo riesce così a tirar fuori tutte le sue emozioni più nascoste in quanto non si sente giudicato. L’animale può, inoltre, assumere la funzione di catalizzatore sociale, favorire la relazione con gli altri diventando uno spunto di conversazione, un’occasione per sorridere, insomma un aiuto per l’uomo nei rapporti interpersonali. Questi sono solo alcuni punti su cui si basa un intervento di terapia con l’ausilio di animali. Parlando di Pet Therapy ci si imbatte, spesso, in sigle come AAA e AAT. Con la prima 106


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DOVE STA ANDANDO LA CINOFILIA? Chi segue con attenzione gli eventi del mondo cinofilo non può

e questi scopi, come il Dobermann che - anche grazie (o per

non essersi accorto che negli ultimi anni qualcosa sta cambian-

colpa) di certi filmetti di poco valore che presentavano la razza

do in modo importante.

come ferocissima - raggiunse le 5.139 iscrizioni nel 1998, e il

I cambiamenti più significativi sono due e riguardano sia la

Rottweiler, addirittura 8.080, contro le 14 dei 52 anni presi pri-

scelta delle razze preferite dagli appassionati sia l’evoluzione

ma in esame. Un po’ la psicosi, un po’ la moda avevano portato a

dell’aspetto sportivo delle manifestazioni cinofile.

una simile diffusione. Per detenere e gestire cani con tempera-

Circa i mutamenti che coinvolgono le razze più richieste v’è

menti tanto dominanti è necessario però avere una buona pre-

stato un profondo cambiamento nel corso del secolo passato:

parazione cinofila e molti si trovarono così in casa animali non

cambiamento che si riflette anche su questo primo decennio del

facili e che creavano seri problemi. Senza contare che la grande

nuovo millennio.

richiesta di una razza ha sempre come conseguenza il fenomeno

Dal 1898 al 1950 sono stati iscritti ai Libri Genealogici italiano

dell’aumento degli allevatori incompetenti e, accanto agli storici

oltre 16.000 Pointer e più di 15.000 Setter. I Pastori Tedeschi

amanti della razza, che selezionano per passione, si moltiplica-

sono stati 10.717. Seguivano con 6.146 iscritti il Boxer e con

no gli improvvisati che vogliono solo sfruttare la richiesta del

5.210 il Bracco Italiano. Tutte le altre razze erano molto al di

momento per fare soldi, senza avere alcuna esperienza. Questo

sotto di tali numeri; in ogni caso nel periodo delle due guerre le

porta fatalmente al declino della razza di successo a causa dei

razze da difesa subirono una grande impennata delle richieste

problemi di salute e di carattere che sempre si accompagnano

a motivo dell’insicurezza del momento. Questo significa che in

alla cattiva selezione. Negli anni ’90 s’è avuto il fenomeno della

52 anni i soggetti registrati nel nostro Paese per le razze più dif-

diffusione di razze e varietà di cani pericolosi, alcuni usati nei

fuse sono stati più o meno quanti ne vengono iscritti oggi ogni

combattimenti clandestini tra cani, e la loro cattiva fama ha at-

anno; e alcune razze ora abbastanza presenti erano rarissime. I

tirato molte persone desiderose di possedere cani temuti e mal-

più diffusi nella prima metà del secolo scorso erano i cani da

famati, mentre altre, convinte anche dalla cattiva informazione

caccia, seguiti da quelli allora chiamati “da utilità”.

che giornalisti e cosiddetti “esperti” diffondevano dicendo che:

Nel secondo dopoguerra continuarono a essere molto diffusi i

“non esistono cani problematici, dipende solo da come si tirano

cani da caccia, e quelli da compagnia cominciarono ad aumen-

su”, pensando di redimere i poveri animali denigrati hanno vo-

tare le loro presenze.

luto prenderne uno per compagno. È stato un disastro. Si sono

Dagli anni ’70, probabilmente a causa del clima di paura che

avute molte aggressioni da parte di questi soggetti particolar-

s’era instaurato in Italia a causa del terrorismo e del dilagare

mente aggressivi e che non erano riusciti a inserirsi in famiglia

della delinquenza, sempre più persone vollero avere in famiglia

perché posseduti da gente inesperta, e ne sono seguite leggi re-

cani capaci di difendere le persone e di custodire la proprietà.

strittive. La conseguenza è stata ancora una volta una gran con-

Vi fu un vertiginoso incremento di razze particolarmente adatte

fusione, che ha portato però al fenomeno attuale: sempre più i


Per detenere e gestire cani con temperamenti tanto dominanti è necessario però avere una buona preparazione cinofila, e molti si trovarono in casa animali non facili e che creavano seri problemi.

cinofili si indirizzano verso cani che non danno problemi, come

sto può portare a conseguenze dannose che a volte giungono a

i Golden o i Labrador Retriever, e c’è un incremento importante

influire sulla salute dei cani, sulla loro possibilità di movimento,

nel numero di iscrizioni di razze di piccole dimensioni o docili,

di condurre un’esistenza normale e sulla loro aspettativa di vita.

a scapito di quelle più grandi o pericolose. Unico a resistere con

Per non parlare del tipico carattere, che in alcune razze si sta

un buon numero di iscrizioni nonostante abbia subito un calo

perdendo. Il rimedio a questa situazioni sarebbe l’intervento

non indifferente è il Boxer, forse perché è una razza che riunisce

dei Giudici, che non dovrebbero premiare quegli esemplari che

caratteristiche di utilità per la guardia e la difesa a un’assoluta e

hanno caratteristiche esasperate o carattere inaffidabile e non

rassicurante affidabilità in famiglia e con gli estranei.

tipico; ma per fare questo dovrebbero essere autorevoli cono-

In sostanza s’è capito che con la moderna tecnologia e contro

scitori della razza che stanno giudicando, e non tutti i giudici

una delinquenza sempre più feroce anche un soggetto colossale

si trovano sempre in questa condizione. Per riassumere questa

non può molto, ed è più efficace un piccolo cane in casa, che

lunga disquisizione si può dire che nei cinofili italiani sta dimi-

abbaia al minimo rumore mettendo in allarme, che un gigan-

nuendo la propensione a prendere cani di difficile gestione e au-

tesco guardiano in giardino che può essere facilmente debella-

menta invece la preferenza per quelli piccoli e docili. Per quanto

to. Poi c’è la moda, ovunque sovrana, che in questo momento

riguarda invece l’evoluzione delle razze crediamo sia giunto il

sta mostrando molte persone dello spettacolo e del modo del

momento di frenare gli eccessi e tornare al concetto sempre va-

pettegolezzo con Chihuahua, Bouledogue Francesi e altri cani

lido di “bellezza funzionale” richiesto dai primi cinofili riuniti

piccoli e curiosi, come il Chinese Crested Dog. Non ultimo il

dal 1882 nel Kennel Club italiano.

fattore costo: mantenere un Jack Russell Terrier costa meno che mantenere un Mastino Napoletano. Ma veniamo alle manifestazioni. Le gare dove viene premiata la capacità del cane, come quelle di Agility, di Obedience o le prove di lavoro per cani da difesa portano a una selezione funzionale, e le razze impiegate devono avere caratteristiche che permettano prestazioni fisiche elevate. Speso però queste caratteristiche contrastano con quanto richiesto dagli standard che vengono presi come modello per il giudizio nelle esposizioni di bellezza. Per esempio il Cane da Pastore Belga Malinois, che primeggia nelle prove di difesa, è diverso da quello che vince nelle esposizioni di bellezza: il primo è più lungo e non quadrato come il cane da show; ha testa più potente con muscoli delle guance (masseteri) più sviluppati, per aumentare la potenza del morso, ed è più massiccio. Sostanzialmente si può affermare che i cani presentati alle esposizioni di bellezza mostrano con sempre maggiore frequenza alcune caratteristiche di tipicità della propria razza esasperate, e que112

Umberto Cuomo


R E D A Z I O N A L I

All’ultima moda I cappottini Boutique Record, assicurano il cliente di vestire sempre all’ultimo grido il proprio amico a quattro zampe. Stiamo parlando delle ultime novitĂ dei modelli Record per la collezione canina autunno-inverno 2009. Quanto appare sul catalogo è sicuramente disponibile, pronto per arrivare subito dall’azienda direttamente alla vetrina del negoziante. Con l’approssimarsi dell’autunno, momento in cui tutti i negozi di abbigliamento sono ai blocchi per presentare i capi della nuova stagione, il negoziante deve essere pronto. Questo è infatti il momento giusto per spingere gli acquisti offrendo al cliente qualcosa di nuovo per il suo animaletto per affrontare opportunamente i rigori dell’inverno. Con le proposte del catalogo Record per la moda canina 2009-2010, ogni desiderio sarĂ esaudito. Per la Rinaldo Franco è infatti un piacevole imperativo ampliare la collezione ogni anno, favorendo anche il rivenditore: i modelli piĂš datati sono sempre presenti nell’assortimento proposto, in modo da permettere al petshop di rinnovare gli ordini delle taglie o dei capi esauriti mantenendo sempre la collezione completa . Ancora una volta sono soprattutto le novitĂ a prevalere,ovvero la nuova serie di cappottini e impermeabili di produzione italiana. Il valore del made-in-Italy si riconoscerĂ non appena il cliente potrĂ testare la qualitĂ dei tessuti e del design di modelli studiati dagli stilisti della moda canina su ordine della Rinaldo Franco. Per facilitare l’acquisto al cliente da quest’anno i prodotti riporteranno una foto sulla confezione che illustra il capo indossato dal cane. Inoltre, gli articoli sono presentati in confezione chiusa con un gancino, facile da aprire e richiudere, cosĂŹ da poter far misurare facilmente il capo all’animale. Il restyling della confezione dell’intera linea è solo l’aspetto estetico che caratterizza e valorizza la ollezione Record che, nel tempo, è an-

data sempre piĂš consolidandosi per la qualitĂ dell’articolo realizzato nei laboratori Rinaldo Franco secondo i canoni della moda italiana, tanto famosa nel mondo per preziositĂ dei tessuti, originalitĂ dei motivi, perfezione nelle ULĂ€QLWXUH La gamma dei modelli è varia: si va dalle magliette e dai pile che richiamano nelle scritte il look che piace ai giovani, ai morbidi maglion-

cini in lana a righe o in tinta unita, dagli impermeabili con e senza cappuccio in materiali colorati o trasparenti, agli eleganti cappottini OHRSDUGDWL FRQ UHYHUVH LQ WLQWD R VWUDVV SHU Ă€nire con il pratico impermeabile a cui si può

agganciare il guinzaglio. Tutti i capi sono disponibili in varie misure per vestire taglie piccole e grandi, e sono realizzati con attenzione alla qualitĂ , in materiali H WHVVXWL GL SUHJLR H FRQ ULĂ€QLWXUH DFFXUDWH LQ modo da offrire prodotti pratici e funzionali che garantiscono al cane di non bagnarsi mantenendolo al contempo caldo e protetto.

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