Attualità
Sabato 8 Gennaio 2022 Il Galletto
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Segue dalla prima - Marradi
Ha chiuso la Fabbrica dei Marroni del settore, da semplici cittadini sono arrivate espressioni di solidarietà ai lavoratori e rammarico per la chiusura (ci auguriamo non definitiva) di una produzione d’eccellenza. Speranze di riapertura, magari sotto un’altra gestione? Per ora nessuno si sbilancia. Ma l’importanza dello stabilimento per la popolazione e l’economia di un intero paese, l’interessamento dimostrato per i dipendenti, la loro professionalità e l’alta qualità dei prodotti fanno pensare che potrebbe esserci non una fine, ma un nuovo inizio. Pietro Mercatali
Marradi Fabbrica dei Marroni
Donazioni per sostenere il presidio: pubblichiamo l’Iban “Prosegue il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ortofrutticola del Mugello di Marradi davanti ai cancelli della fabbrica. C’è bisogno del sostegno di ognuno di noi con la presenza al presidio e, per chi volesse, da ora è anche possibile fare una donazione che servirà a sostenere le spese necessarie all’avanzamento del presidio. La donazione potrà essere fatta al fondo della Consulta delle Associazioni (che ringraziamo per la disponibilità) con la causale: Presidio Ortofrutticola. Grazie a chi continuerà a sostenere la battaglia a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori per il nostro territorio. IBAN: IT45P0200837941000401384771 Causale: PRESIDIO ORTOFRUTTICOLA”.
Marradi
Chiusura fabbrica dei Marroni. Da tutta la Toscana e dalla Romagna solidarietà ai lavoratori
Un incredibile insieme di attestati di vicinanza si sono manifestati ai lavoratori dopo l’annuncio della chiusura, assieme alla preoccupazione di istituzioni, politici e imprenditori Immediate le reazioni e i commenti di Tommaso Triberti, sindaco di Marradi, e Rodolfo Ridolfi, capogruppo Centrodestra nell’Unione dei Comuni alla notizia che la nuova proprietà dell’Ortofrutticola del Mugello, Italcanditi, vuole chiudere lo stabilimento di Marradi per spostarla a Pedrengo (Bergamo): l’intenzione del Fondo Investindustrial, proprietario al 70% di Italcanditi, è reale. La capitale del Mar-
rone, leader italiano ed europeo anche per i Marrons glacès, passerebbe dall’Alto Mugello alla bergamasca. “Mi sono già mosso con le Istituzioni, ho coinvolto i soggetti interessati non solo in campo politico, e non solo in ambito locale. Ci siamo messi subito in campo per scongiurare questa chiusura, il provvedimento era inaspettato perché il marrone di Marradi è un prodotto radicato nel territorio mugella-
no. L’azienda è sana e questa notizia è stata una mazzata”. A Triberti fa eco Ridolfi: “Le amministrazioni, dal 1984, hanno sempre affrontato con tempestività e professionalità quelle crisi che questa azienda ha avuto negli anni. Per Marradi, l’indotto della castanicoltura è vita. In questi anni ho visto tante famiglie lasciare Marradi per mancanza di servizi, oggi questa decisione è un colpo mortale. Dicono Fai Cisl –
Flai Cgil Firenze: “L’Azienda continua a parlarci di 9 persone, noi gli abbiamo chiarito un concetto per noi imprescindibile: le persone sono un’80ina, poco importa se tecnicamente la procedura prevede l’apertura solo per quelle 9 persone”, tempi indeterminati e stagionali per noi sono la stessa cosa anche se la norma sui trasferimenti/cessazioni aziendali non lo dice. Per Nardella sindaco di Metrocittà: “Sia chiaro che noi non staremo a guardare. Noi rispettiamo la iniziativa economica ma essi devono essere sempre sorretti da motivazioni chiare e non possono derogare ai diritti sociali e alla qualità del lavoro Non possiamo permettere che la comunità di Marradi venga colpita al cuore. “Serve un’immediata mobilitazione dell’ente metropolitano in sostegno di tutti i castanicoltori e le maestranze dell’Italcanditi – ha detto Paolo Gandola, consigliere metropolitano del centrodestra - E’ massima la nostra attenzione sulla vertenza così come è alta la nostra preoccupazione, condivisa con tutti gli eletti azzurri sul territorio del Mugello” “Marradi, lavoratori, le donne della Fabbrica: noi siamo al vostro fianco”. E’ il messaggio condiviso dai sindaci dell’Unione Montana dei Comuni e dal suo presidente Passiatore, dalla segretaria del Pd a Borgo Giorgia Baluganti e il capogruppo Niccolò
Grifoni, dai consiglieri metropolitani di Fratelli d’Italia Claudio Gemelli e Alessandro Scipioni, della Lega, da Cecilia Cappelletti ed Elisa Tozzi consiglieri regionali della Lega, dai consiglieri di Territori Beni Comuni Lorenzo Falchi ed Enrico Carpini, dai circoli mugellani di Rifondazione comunista, da Massimo Capecchi, Presidente della CNA mugellana, da Francesco Torselli capogruppo Fratelli d’Italia nel Consiglio Regionale, dalle liste civiche Cambiamo Insieme di Borgo e Bene Comune di Firenzuola. Sostegno ai lavoratori dell’Ortofrutticola Mugello arriva anche dalla vicina Romagna. “Va trovata una
soluzione alternativa. Questa non deve essere la battaglia di quei lavoratori, non dev’essere nemmeno la battaglia di Marradi e nemmeno la battaglia di tutte le comunità di montagna. - scrivono gli autonomisti romagnoli - Dev’essere la battaglia di tutta la valle del Lamone, la battaglia di tutta la Romagna. Quello che succede oggi a Marradi succederà domani ovunque (sta già succedendo): è ora di alzare la testa. Romagnoli di montagna, romagnoli di pianura: se in voi scorre ancora un po’ del sangue dei nostri avi, unitevi in questa difesa, facciamoci sentire. (P. Mercatali, F. Ciampolillo)