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Anno 19, numero 21 (547) - 18/31 ottobre 2014 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
L’Hotel degli immigrati A SAlve.
l’Arca Hotel è una delle sedi nelle quali l’associazione Arci realizza il progetto di prima accoglienza per gli immigrati richiedenti asilo politico in attesa di essere trasferiti nei CARA (Centri di accoglienza per richiedenti asilo): “vengono da tutto il mondo, hanno diverse usanze, culture, religioni e idee, ma si aiutano tra di loro come fratelli, mettono a disposizione il loro tempo per gli altri”
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torna l’ora solare Domenica 26 ottobre lancette indietro di un’ora
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si gioca lunedì 20 ottobre dalle ore 9,30
all’ospedale di Galatina
“Discriminazioni di sangue” La denuncia di un nostro lettore di Depressa di Tricase: “Volevano impedirmi di donare, come se omosessualità facesse per forza rima con promiscuità...”. 3
ottobre in fiera
Il maiale la fa da padrone Nel solco della tradizione, mese dedicato alle Fiere e alla sagra del maiale. Da EXPO 2000 di Miggiano (la campionaria più importante da Bari in giù) alle Fiere di Ortelle e Muro Leccese. E a Martano c’è la Volìa Cazzata...
all’interno
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18/31 ottobre 2014
18/31 ottobre 2014
ora parlo io
“Noi discriminati in ospedale”
A Galatina. “Non possiamo donare? Come se fossimo più a rischio e necessariamente omosessualità facesse rima con promiscuità...”
Mi
chiamo Salvatore Antonio Schimera Ceci, ho 32 anni, sono di Depressa (Tricase) e sono omosessuale. Vi scrivo per raccontarvi come una donazione volontaria di sangue presso il reparto immuno-trasfusionale dell’ospedale S.Caterina Novella di Galatina possa essere diventato per me e per il mio compagno, oggi, un momento di inaspettata umiliazione. Da tempo ormai siamo entrambi donatori e ci sottoponiamo ciclicamente in varie strutture (di recente anche in questa) alle donazioni volontarie di sangue non avendo nessun tipo di patologia che possa impedirci di farlo. Questa volta, dopo il primo colloquio, il responsabile del reparto, comunica che “anche se è increscioso non si può procedere con il prelievo” in quanto sia il mio compagnio e sia il sottoscritto, per lui siamo “soggetti a rischio”. Alquanto sbalorditi e umiliati chiediamo spiegazioni in merito a questa decisione e il dottore ci comunica di aver ricevuto una segnalazione circa la nostra omosessualità e che in quanto omosessuali, “per prudenza”, non si può procedere al prelievo. Esterrefatti e non comprendendo il valore di queste motivazioni, chiediamo di parlare con il direttore sanitario dell’azienda ospedaliera e di visionare la normativa che legifera su questa materia, estromettendo dalle donazioni i soggetti di natura omosessuale. Il Dottor, così, procede a scartabellare impacciato alcuni documenti datati 2001 e 2005 e a sottoporci un opuscolo di circa 100 pagine dove, secondo il suo parere, erano enunciate tutte le motivazioni di questa estromissione. Indignato faccio presente che è pressoché impossibile visionare un simile corpo di documenti nell’immediato, chiedendogli gentilmente di indicarmi il punto preciso dove sono riportati i soggetti su cui grava il divieto di donazione. Di conseguenza ci indica, alquanto incerto, un paragrafo in cui vengono enunciati tra i tanti casi quello che, secondo lui, riassumeva la nostra posizione, ovvero “comportamento sessuale a rischio (candidati donatori il cui comportamento sessuale lo espone ad alto rischio di contrarre gravi malattie infettive trasmissibili con il sangue)”. Come se un omosessuale fosse più a rischio di contrarre malattie infettive di un eterosessuale… come se necessariamente omosessualità facesse rima come promiscuità. Offeso faccio presente al medico la mia indignazione certificando di avere una storia stabile da 11 anni con la stessa persona. Il Dottore si rifiuta di procedere comunque con la donazione, adducendo motivazioni infondate, non certificate, basate sul suo libero arbitrio. Decidiamo di allertare le forze dell’ordine chia-
mando il comando dei Carabinieri di Galatina. Nel frattempo chiediamo ad un’infermiera chi ha segnalato la nostra omosessualità visto che la viviamo apertamente convivendo da 11anni, ma non l’abbiamo mai scritto sul muro dell’ospedale. Capiamo che la segnalazione partiva da lei essendo dello stesso paese del mio compagno. E chiediamo anche le motivazioni reali circa il diniego del medico. Con una certa ingenuità ci dice che vorrebbe risparmiarci il prelievo visto che le volte precedenti il sangue è stato buttato perché, a suo dire, “alcune malattie possono insorgere anche dopo dieci giorni dal prelievo”. Trasecoliamo e allibiti aspettiamo l’arrivo dei carabinieri che una volta arrivati in ospedale parlano con il medico e ci comunicano che neanche loro possono procedere a farci fare il prelievo perché non è loro compito e perché non ravvisano alcun tipo di razzismo e di pregiudizio sessuale. Sempre con garbo, visto che non si può fare nient’altro, chiediamo al medico di certificare su carta le motivazioni per cui la nostra donazione è stata rifiutata. Chiara la risposta delle forze dell’ordine: non è possibile. Se si vuole procedere con una denuncia ci aspettano in caserma. Per fortuna avevamo una registrazione audio della contestazione operata dal dottore nei nostri confronti. Decidiamo allora di chiedere autonomamente al medico un documento che certifichi il suo diniego sulla base delle motivazioni riportateci. Con sorpresa ci dice che ora il prelievo si può fare e che ha ricevuto delucidazioni dagli alti organismi della Regione con cui era al telefono. Ovviamente abbiamo donato. Rimane il fatto che una violazione di sangue spontanea, fatta per donare al prossimo una prospettiva di vita, non possa essere filtrata attraverso il pregiudizio, l’ignoranza e l’inciviltà di certi medici, l’arbitrarietà anticostituzionale dei giudizi di certe persone. Si perde la voglia di dare, si perdono le certezze e aumentano le paure. Morale della favola: anche la biologia e la medicina sono diventate oggi un semplice punto di vista. Salvatore Antonio Schimera Ceci (Depressa, Tricase) Intanto registriamo la presa di posizione, in pratica delle scuse, da parte del direttore generale Valdo Mellone: “Un atto di discriminazione che non può essere accettato. Mi scuso a nome della Asl”.
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Ci maltrattano? Cambiamo negozio
C’
era una volta il cliente che aveva sempre ragione… Probabilmente non è vero che ha sempre ragione, qualche volta è prepotente e maleducato. Sempre più spesso, però, accade che venga trattato male, quasi gli si stesse facendo un piacere senza considerare come il cliente sia anche pagante. E quando in un negozio, un ristorante, un supermercato, ci trattano male, abbiamo una sola arma: non tornarci più! E parlarne con amici e conoscenti, perché se in quel posto hanno trattato male te faranno lo stesso anche con gli altri. Quel che mi è accaduto, ad Alessano, è stato umiliante. Ero in un supermercato del posto, ho preso della frutta e l’ho portata alla pesa. Arrivato alla cassa mi sono sentito dire da un bell’imbusto, ad alta voce e con tono sospettoso ed indagatorio: “Queste dove le hai prese?”. Con calma gli ho spiegato che il prezzo imposto era lo stesso per tutti i tipi di pera. A quel punto, con fare sempre più arrogante, si è rivolto ad un suo collega e, incurante delle tante persone presenti, ha detto: “Ti sembrano queste?”. Intendeva le pere, in riferimento al costo. Ha lasciato tutto ed è andato a controllare… in pratica mi ha dato del ladro davanti a tutti gli altri clienti. Non dico che loro non abbiano il dovere di controllare, ma c’è modo e modo! Io sono anziano e sofferente e per l’arrabbiatura ho anche avuto un malore e sono strato soccorso da un conoscente che ha assistito a tutta la scena. In seguito ho provato a parlare anche con il direttore di quel supermercato ma non mi ha certo dato soddisfazione, anzi. Davanti a questi energumeni siamo indifesi. L’unica cosa che possiamo fare e non tornarci più. Mi rivolgo a tutte le persone oneste come me: se in quel supermercato, ristorante, negozio che sia, ci trattano male, non torniamoci più: i nostri soldi spendiamoli dove ci rispettano. Giuseppe Carluccio (Montesardo, Alessano)
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attualità
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La sEgNaLaziONE
Tricase: quelle grate che cedono sempre...
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Piccoli e medi Comuni: Poggiardo a Roma per il Salento Al Ministero. Il sindaco Colafati invitato dal Ministro Lanzetta
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pett. Redazione, vorrei porre alla vostra attenzione, e a quella dei lettori, il problema delle grate o tombini che dir si voglia, installati sulle vie cittadine in senso trasversale rispetto alla carreggiata e, purtroppo, periodicamente divelte o, peggio, affossate, dagli automezzi, specie quelli pesanti. Da pochi giorni in via Pirandello, o prima in via Siena, e poi ancora in altre zone della città, si ripete lo stesso inconveniente. I pochi operai addetti alla manutenzione non riescono a starci dietro ed i risultati si vedono nella pericolosità nel percorrere, specie con bici e motorini, quelle strade; le auto ci rimettono gli ammortizzatori e le nostre povere schiene le cartilagini! Intanto, continuano a metterne di nuove ed alla stessa maniera. Ho constatato che in molte città del nord le acque vengono convogliate nelle bocche di lupo aperte lungo i marciapiedi per poi essere canalizzate nelle condotte sotterranee: da noi non si puo? Grazie per l’ospitalità. Saluti A. Panarese
“Incontrarsi e confrontarsi con chi è ignificativo riconoscimento I Sindaci dei Comuni medi e piccoli sul territorio”, ha affermato il sindaco per Poggiardo e motivo di dal Ministro Maria Carmela Lanzetta Colafati, “è sempre un momento di soddisfazione per il primo citcrescita e il Ministro Lanzetta, che è tadino Giuseppe Colafati, stato Sindaco, ne è consapevole più di unico in tutta la Puglia ad esaltri. L’incontro che ha organizzato ha sere invitato all’incontro tra il Ministro costituito pertanto un’opportunità preper gli Affari regionali e le autonomie ziosa per noi Sindaci di piccoli e medi Maria Carmela Lanzetta e un ristretcomuni di rappresentare, dal basso, la tissimo gruppo di 14 Sindaci di Comuni nostra visione della situazione e di piccoli e medi provenienti da tutto il suggerire al contempo quelle che, territorio italiano che si è svolto nella sulla base della nostra esperienza, possede di Palazzo della Stamperia a sono essere delle soluzioni ad alcuni Roma. I temi al centro dell’incontro dei problemi che rendono complicata sono stati quelli della semplificazione, dello snellimento delle procedure amministrative e dei rapporti fra il e poco efficiente la Pubblica Amministrazione. In quella sede, tra le governo centrale e il territorio ed ha rappresentato un’occasione utile altre, ho offerto ai colleghi Sindaci e al Ministro alcune riflessioni per confrontarsi su idee e proposte concrete con l’obiettivo di agevo- sulla normativa, sui servizi telematici in grado di favorire maggiore lare la vita delle amministrazioni semplificando e velocizzando l’in- accesso ai cittadini e per dematerializzare, sugli acquisti in rete, sul sieme delle procedure amministrative quotidiane. Il Ministro Lanzetta, decreto sblocca Italia, sul Patto di stabilità e sulle molteplici impliche per circa sette anni è stata Sindaco del piccolo Comune di Mona- cazioni che ne conseguono, sulle forme associative dei Comuni e sterace, in provincia di Reggio Calabria, subendo peraltro anche delle sul ruolo dei segretari Comunali, frutto del quotidiano vissuto negli pesanti intimidazioni da parte della ‘ndrangheta, è particolarmente Uffici comunali e dei tanti confronti con i colleghi amministratori”. sensibile alle difficoltà con le quali hanno a che fare i Sindaci che rappresentano il primo presidio sul territorio e il cui lavoro è fondamen- In generale i suggerimenti che sono stati recepiti dal Ministro sono tale, soprattutto oggigiorno che hanno a che fare con delle difficoltà andati tutti nella direzione della necessità di allentare i vincoli della oggettive fino a qualche anno fa inesistenti. I vincoli sempre più strin- burocrazia e del Patto di stabilità che impedisce ai Comuni di spengenti della burocrazia, la nuova normativa del bilancio del 2015 che dere e che li condanna a reggere ai tagli impedendo loro di continuare costituirà ulteriore elemento di criticità, il famigerato Patto di stabi- a dare servizi. lità che soffoca gli enti locali (che ad esempio non hanno più nem- Questa è la sfida che si deve vincere e che il Ministro proveniente da meno possibilità di accendere mutui o di destinare delle risorse a un piccolo Comune e che ha dunque adeguata competenza e capacità qualche intervento importante per la comunità) e che ha delle rica- di lettura dei bisogni ha recepito promettendo il massimo impegno dute sulle imprese locali del nostro tessuto sociale che operano anche per individuare soluzioni concrete ai temi e alle problematiche emerse nel pubblico, rappresentano un freno non indifferente per le Ammini- nell’incontro. strazioni, soprattutto quelle di realtà medio piccole, tanto che ora i A tale scopo ha anticipato che intavolerà al più presto un dialogo con Sindaci vengono scambiati loro malgrado quasi per degli esattori per i comuni favorendo incontri ad hoc sui territori. conto dello Stato (si pensi alla TASI, all’IMU e ad altri balzelli). Carlo Quaranta
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I posti in ospedale? Li decidono i partiti! Altro che Archimede! Se a decidere sono i partiti e quindi i capigruppo, facciamo a meno di tutti: dai Comitati che si impegnano, ai Dirigenti sanitari che esprimono pareri ai Sindaci che si incazzano…
C’
era una volta, qualche anno fa, la sanità pugliese. Certo, con tutti i suoi limiti, tutte le sue inefficienze e soprattutto tutti i suoi sprechi. Una soluzione andava sicuramente trovata e l’allora Governatore Fitto cercò di prenderla con una riforma forse potenzialmente efficace ma di sicuro talmente impopolare da contribuire in maniera decisiva alla sua mancata rielezione alla guida della Regione. L’arrivo di Vendola, nonostante i proclami pre-elettorali, non avrebbe certo potuto cambiare le cose, soprattutto perché i conti della sanità erano sempre più in rosso. Fu così che, dopo aver cambiato un po’ di punteggiatura e la veste grafica della riforma Fitto, giusto per far vedere di essersi impegnato un po’ e di non aver solo copiato, anche Vendola comincia con i suoi tagli che alla fine si sono rivelati essere ancora più incisivi e dolorosi di quelli solo ipotizzati dal suo predecessore. Riconducendo il discorso a Casarano, si è assistito ad una lenta ma inesorabile “spogliazione” dei Reparti e delle specificità del Ferrari, con un trend che diveniva sempre più preoccupante. L’ultima “vittima” predestinata sembrava essere l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia. “Non ci sono i numeri”, veniva ripetuto come un mantra dagli “esperti” della Regione. Il primo passo è stato far fuggire il primario titolare e non averne nominato nessuno in sostituzione (con indubbie ripercussioni negative sulla fiducia delle future puerpere nel reparto
Casaranese e quindi un fisiologico calo dei numeri stessi). Il tutto, infatti, sembrava ruotare su questo benedetto numero dei nati che (a loro dire) era esiguo per giustificare il mantenimento in vita del punto nascita casaranese. Il ballottaggio sembrava giocarsi con il nosocomio di Gallipoli (a parte alcune folli pensate che prevedevano la chiusura di entrambe, con la conseguenza di tornare a far partorire in casa come durante la guerra). I sedicenti esperti della Regione hanno cominciato quindi a dirci che, per decidere, avrebbero dovuto studiare i numeri, i grafici, le percentuali e scegliere la soluzione tecnicamente più vantaggiosa, cercando magari di compensare la struttura ospedaliera che avrebbe perduto il proprio punto nascita, con la salvaguardia di qualche altra Unità Operativa. Ed io me li immagino questi sedicenti esperti, quasi come se fossero degli Archimede, l’inventore di Paperopoli, persi nei loro calcoli e nei loro grafici. Ebbene… cazzate! Al termine delle loro valutazioni, infatti, Casarano vedeva fatto salvo il proprio punto nascita a discapito del reparto di ortopedia che sarebbe invece passato a Gallipoli. Erano così sicuri dei propri calcoli e dei propri risultati che hanno mandato l’assessore Pentassuglia a fare la parata dei consensi e ad illustrare il Piano di Riordino Sanitario che la Giunta Regionale intendeva approvare nel mese di novembre. C’erano tutti,
come nelle grandi occasioni: Consiglieri regionali, Sindaci dei Comuni sede di distretto sanitario, Organizzazioni sindacali, Direttori sanitari. Sembrava la fine della telenovela durata anni. Ma la politica è fatta di parole, tante parole, e segue strade imperscrutabili che si possono riassumere così: gli interessi e l’opportunismo prima di tutto! Sono bastati, infatti, solo tre giorni ed una miserrima riunione dei capigruppo regionali di maggioranza per cambiare tutte le carte e stravolgere gli studi seri e meticolosi degli Archimede Pitagorici, i loro grafici e le loro proiezioni. La notizia: i punti nascita di Scorrano e Gallipoli rimarranno aperti; abbiamo scherzato! E quindi la prima domanda: chi chiuderà quindi? Casarano? La telenovela di conseguenza non è finita. Ora facciamo insieme una considerazione: i capigruppo fanno dei lavori più svariati nella loro vita privata, ma più di tutto sono dei mestieranti della politica; dimostrando estrema disinvoltura tanto che scelgano i responsabili della monnezza, tanto che individuino i primari da nominare o, come in questo caso, l’apertura o meno di un punto nascita. Ed allora, visto che ormai è universalmente risaputo che a decidere sono i partiti e di conseguenza i capigruppo, facciamo a meno di tutte le altre Istituzioni: dagli Archimede ai Comitati che si impegnano, dai Dirigenti Sanitari che esprimono pareri ai Sindaci che si incazzano. Facciamo a meno di tutti; ci bastano i capigruppo di maggioranza, le loro logiche di partito. E se si continuerà a nascere a Casarano, il merito o la colpa sarà degli stessi che scelgono i responsabili della monnezza. Antonio Memmi
La Missione diplomatica del Cardinale Panico
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ubblicato a cura della Pia Fondazione di Culto e Religione “Card. Giovanni Panico”, il nuovo libro di Salvatore Coppola permette di conoscere aspetti nuovi e interessanti della missione diplomatica del cardinale Giovanni Panico negli anni del pontificato di Pio XI. L'autore analizza in modo puntuale e documentato le tappe della carriera diplomatica di Panico tra il 1923 e il 1935, anni in cui il nostro illustre concittadino ha servito la Santa Sede in Colombia, Argentina, Cecoslovacchia, Baviera e Saar. Di particolare interesse risultano soprattutto le esperienze maturate a Praga e a Monaco di Baviera, in anni difficili e tormentati per la storia europea tra le due guerre.
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dalla prima pagina
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A Salve c’è un’Arca per gli immigrati Arca Hotel. Il nostro reportage in una delle sedi nelle quali l’associazione Arci realizza
di Luca Borrello
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il progetto di prima accoglienza per gli immigrati richiedenti asilo politico
ragazzi hanno appena terminato di studiare. Mi vedono arrivare, mi stringono la mano e sorridono. Sorridono sempre, è il loro modo per comunicare, per dirti che sono contenti di essere qui. Michele Contaldi, tre lauree magistrali, uno dei tre operatori dell’Arci, l’associazione che gestisce il progetto, parla con loro: “Non è un avvocato! State tranquilli! Interview is not for Commission but for the newspaper! Ti hanno scambiato per l’avvocato”, mi dice, “sono tutti richiedenti asilo politico e sono in attesa che la Commissione territoriale riconosca loro lo status di rifugiato. I tempi di attesa tuttavia superano di gran lunga quelli previsti dalla legge, prolungando così l’emergenza”. Arriva un ragazzo nigeriano che s’era perso il discorso e baldanzoso, dritto dritto, fa quello che avevano fatto gli altri: mi dà la mano e mi saluta. E tutti a ridere. Un suo amico in italiano lo richiama: “Ehi! Muntari, che fai? Vieni qui!” Lo chiamano come il giocatore del Milan. In effetti sembra il fratello minore.
l’accoglienza e l’integrazione
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Arca hotel di salve è una delle sedi nelle quali l’associazione Arci realizza il progetto di prima accoglienza per gli immigrati richiedenti asilo politico in attesa di essere trasferiti nei CARA. Il progetto è stato assegnato con bando dalla Prefettura di Lecce. “I ragazzi arrivano qui accompagnati dalla polizia, non hanno nulla se non un documento con i loro dati”, ci racconta Agnese riso, anche lei operatrice Arci con una laurea in sociologia. Continua: “Noi ci occupiamo di tutto: dai vestiti alle prime necessità, li fotosegnaliamo se non è stato già fatto. La priorità è l’assistenza sanitaria: le cure ospedaliere per i cittadini irregolari privi di risorse economiche viene assicurata tramite il rilascio di un tesserino STP (Stranieri Temporaneamente Presenti). Poi richiediamo anche la tessera sanitaria. Inizia così la loro permanenza nel centro. Molti di loro ci restano per mesi. Vogliamo che si integrino con il territorio che li ospita. Ogni mattina io e Michele facciamo lezioni di italiano presso la sala conferenze che l’Amministrazione comunale ci ha messo a disposizione. Imparare la lingua è il primo passo per l’integrazione. E’ importante per loro uscire, lasciare l’albergo per andare a scuola. Lo fanno volentieri e si aiutano tra di loro e devo dire che danno una grossa mano anche a noi!”.
I RIFUGIATI IN ITALIA.
La definizione di rifugiato è contenuta nella Convenzione di Ginevra, firmata da 147 Stati nel 1951, che descrive come rifugiato colui che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese”. Il rifugiato è una persona costretta a chiedere protezione in un Paese straniero, perchè abbandonare il proprio Paese è l’unico modo in cui può salvare la propria vita o libertà. Il diritto di asilo e di chiedere protezione è garantito anche dall’art. 10 comma 3 della Costituzione italiana: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”. In Italia vivono 58mila rifugiati: un numero contenuto rispetto ad altri Paesi dell’Ue, basti pensare ai 571.000 rifugiati che vivono in Germania o ai 193.500 del Regno Unito (fonte UNHCR).
I costi dell’accoglienza
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Foto di gruppo: gli operatori dell’ARCI, Rino, Michele e Agnese con Shobhan, Muddasar e Charles ospiti dell’Arca Hotel
Il calcio, il vero motore
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ragazzi nel pomeriggio si allenano con gli Amatori Calcio di Marciano e patù. “Lo sport è una grande opportunità”, dice rino Letizia, il terzo operatore Arci, uno che lì dentro, se non ci fosse, lo si dovrebbe inventare. Comunica con i ragazzi come se parlasse ad un suo amico, con amore e gentilezza ma anche con decisione: “Andate a studiare che di questo passo l’italiano non lo imparate!”. Loro sorridono e prendono il quaderno tra le mani. Una sana dose di praticità e realtà che rende sincero il rapporto. “Giocare a calcio è un modo per stare insieme agli altri: e sono pure bravi!”, continua rino. Poi si ferma un attimo e guarda Muddasar, un ragazzo Pakistano: “Insomma… mica tutti. Lui non è proprio un campione” e giù una risata. Ride pure Muddasar. “Ma è bravissimo a costruire i muri in pietra. Il migliore. I ragazzi hanno fatto un corso di formazione professionale per diventare esperti in costruzione di muretti a secco ed hanno rifatto i muri di alcune strade di Salve”. Michele ci tiene a sottolineare che “vengono da tutto il mondo, hanno diverse usanze, culture, religioni e idee, ma si aiutano tra di loro come fratelli, mettono a disposizione il loro tempo per gli altri. Di recente ci sono stati dei nuovi arrivi. Tutti hanno dato una mano, senza risparmiarsi”. Paesi Ue, area Schengen Incidenza migranti entrati sul totale del 2012
le porte dell’europa principali rotte via terra e mare dei migranti
LE VITTIME
19.142 1988-2013 6.707 2003-2013
rifugiati costano allo Stato 30 euro più Iva al giorno. A fronte di tale corrispettivo giornaliero all’immigrato si devono garantire il servizio di assistenza alla persona e di mediazione culturale, la fornitura di beni, servizi di gestione amministrativa, assistenza sanitaria, pulizia e igiene ambientale, l’erogazione dei pasti, e un pocket money di 2,50 euro. “Questo è un aspetto importante”, insiste Agnese, “qualcuno crede che ai ragazzi vengano dati trenta euro al giorno. Non è così: hanno a disposizione 2,50 euro per le piccole necessità. È’ bene che si sappia. Se hanno avuto un diniego dalla Commissione la polizia fornisce loro un permesso di lavoro temporaneo e possono dunque lavorare. Lavorare sarebbe il massimo per completare il processo di integrazione”. “Si parla tanto dei costi dei centri di accoglienza”, dice Anna Caputo presidente provinciale dell’associazione Arci, “ma il problema è legato ai tempi di permanenza dei richiedenti asilo politico che restano nel centro tanto, troppo tempo, in attesa della sentenza delle Commissione che, per problemi burocratici, tarda ad arrivare: sei, otto mesi, anche un anno. Per ridurre la spesa basterebbe accorciare i tempi dell’iter. Lo Stato investe su questi ragazzi, insegna loro la lingua, li accoglie, fa di tutto per integrarli e poi? Poi lo status di rifugiato per la maggior parte di loro resta un sogno perché non ci sono i presupposti. Sicuramente porteranno con loro quello che hanno imparato ma non c’è alcun ritorno dell’investimento fatto. Riducendo i tempi si ridurrebbero i costi e tutto il processo avrebbe un significato”.
e la notte tutto ritorna
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ueste persone lasciano una terra che non gli appartiene più”, racconta roberta Micali, la psicologa che segue i ragazzi, “cercando di integrarsi in un’altra, che spesso non hanno scelto, definita da una lingua, norme culturali, abitudini e degli stili di vita spesso completamente diversi dalle proprie, nella quale, non vi è calore ma spesso lunghi periodi di “inesistenza”, discriminazione, emarginazione e giudizio costante. Gli orrori vissuti, sono tenuti faticosamente a bada di giorno, mentre, di notte, si ripresentano con forza raddoppiata. Nella solitudine della veglia, le urla, il rumore delle bombe, riecheggiano nelle loro orecchie, nei sogni terrifici e negli incubi. Il calore e l’accoglienza della popolazione ospitante potrebbe costituire un fattore di protezione da ulteriori stress per la loro salute psichica”. Ed il territorio? “E’ da qualche anno che l’hotel ospita immigrati”, spiega il sindaco di Salve, Vincenzo passaseo, “L’Amministrazione è vicina a questi ragazzi cercando di soddisfare le eventuali richieste e mettendo a disposizione le proprie strutture, come la sala conferenze per le lezioni ed il campo sportivo. Siamo a disposizione per ogni tipo di necessità”. Sono ragazzi giovani, senza famiglia, senza nulla, con tanta nostalgia ed una dignità immensa. Oggi vorrebbero restare, domani andare e poi tornare. Lavorare, più semplicemente vivere. Prendere il treno ed andare via, chissà dove. Forse a casa. Ma non possono. Sono profughi di guerra o persone in cerca di una vita migliore. E che differenza c’è? Nessuna. Credo proprio che la cosa sia del tutto indifferente. Del tutto indifferente.
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il reportage
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I centri per l’immigrazione (Fonte Ministero dell’Interno) Le strutture che accolgono e assistono gli immigrati irregolari sono distinguibili in tre tipologie. Centri Di priMo soCCorso e ACCoGLienzA (CpsA) sono strutture allestite nei luoghi di maggiore sbarco, dove gli stranieri vengono accolti e ricevono le prime cure mediche, vengono fotosegnalati, viene accertata l’eventuale intenzione di richiedere protezione internazionale e vengono smistati verso altri centri. Centri Di ACCoGLienzA (CDA) sono strutture destinate a garantire una prima accoglienza allo straniero irregolare. L’accoglienza nel centro è limitata al tempo strettamente necessario per stabilire l’identità e la legittimità della sua permanenza sul territorio o per disporne l’allontanamento. Centri Di ACCoGLienzA per riChieDenti AsiLo (CArA) sono strutture nelle quali viene inviato e ospitato lo straniero richiedente asilo privo di documenti di riconoscimento o che si è sottratto al controllo di frontiera, per consentire l’identificazione o la definizione della procedura di riconoscimento dello status di rifugiato. Centri Di iDentifiCAzione eD espuLsione (Cie) tali centri si propongono di evitare la dispersione degli immigrati irregolari sul territorio e di consentire la materiale esecuzione, da parte delle forze dell’ordine, dei provvedimenti di espulsione emessi nei confronti degli irregolari. il Decreto-Legge n. 89 del 23 giugno 2011, convertito in legge n. 129/2011, ha fissato il termine massimo di permanenza degli stranieri in tali centri a 18 mesi complessivi.
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Muddasar: “In Pakistan mi hanno portato via la terra con la forza”
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uddasar ha 26 anni e viene dal Pakistan. È arrivato in Italia nel febbraio del 2014 ed è il più “anziano” del centro. La commissione ha già rigettato la sua domanda di asilo ed ora spera nel ricorso con l’aiuto di un avvocato. “Sono scappato dal Pakistan ed era l’ultima cosa che avrei voluto fare. Mio padre ha lavorato in Germania per molti anni ma nel 2000 è venuta a mancare mia madre e così è ritornato a casa. Siamo stati perseguitati da chi ha voluto in tutti i modi portarci via la nostra terra. In Pakistan la corruzione è ovunque, sopratutto negli organi che dovrebbero essere preposti a proteggerci e a tutelarci. La mia colpa? Non voler cedere ai
ricatti. Ci hanno costretto con la forza, con aggressioni, a privarci di quello che avevamo. Mio padre mi ha detto di andare via e di ritrovare la mia libertà. Sono partito ormai da 8 anni. Ho passato 6 mesi in Turchia e sette anni in Grecia dove ho lavorato come cuoco in un ristorante. Lì un avvocato mi ha chiesto tremila euro per aiutarmi ad avere l’asilo politico, ma non mi hanno dato nulla. Non era più possibile stare in Grecia anche perchè i militanti di destra più volte mi hanno aggredito. Allora per duemila euro ho fatto la traversata in barca a vela dalla Grecia qui in Italia. Sto bene a Salve con gli altri ragazzi. Mi piacerebbe lavorare in un ristorante”.
Charles: “Sono cristiano e in Nigeria... Il mio sogno? Peace!”
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harles viene dalla Nigeria ed ha 25 anni. E’ in hotel dallo scorso giugno. Parla solo inglese, Michele ed Agnese mi danno una mano. Sembra il più smaliziato dei tre, con un sorriso contagioso. Ha un braccio rotto e lo mostra soddisfatto: “E’ successo giocando a calcio. Mi alleno a patù con gli Amatori Calcio”. “È bravino!”, scherza Michele, “forse lo tesserano per il campionato”. E lui: “Forza Lazio!”. Ed io: “Perché la Lazio?” Ride: “Ci gioca Onazi, nigeriano come me!”. Quello che ci racconta è difficile da credere. Il sorriso non c’è più: “Ho attraversato il Niger ed il Mali fino ad arrivare in Libia, a piedi ed in autobus. Economicamente in Nigeria non stavo male: studiavo e lavoravo come com-
messo in un super market. Ma appartengo ad una famiglia cristiana e da noi la maggioranza sono musulmani. Persecuzioni religiose e scontri politici mi hanno costretto ad andare via dal mio Paese, dove la guerra non è mai finita ed è sempre lì, in agguato”. Non dice altro, resta in silenzio. E prima che gli potessimo chiedere altro cambia discorso: “Lo sapete che suono le percussioni ed il basso. Mi piacerebbe suonare ancora!”. “Allora mettiamo su una band con gli altri ragazzi!”, lo stuzzica Agnese. E lui a ridere ancora senza nascondere un po’ di imbarazzo. E quando gli chiedo qual è il suo sogno non esita un secondo: “Peace!” E non c’è bisogno di interprete…
shobhan: “Nel mio Paese ero al primo anno di Medicina”
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hobhan viene dal Bangladesh, ha 22 anni ed è a Salve da agosto. E’ il più piccolo dei tre, lo si vede. Timido e silenzioso. Si accarezza la barba, mi dice che è fiero di portarla. Gli chiedo di che fede è. È musulmano. “Ma non studio il corano”, si affretta a precisare, “ho la barba come un Imam ma non lo sono. Studiavo me-
dicina, ero al primo anno. Nel mio Paese ho cinque sorelle e quattro fratelli, mia madre è morta. È difficile pensare a loro così lontani. Io sono giovane e cerco di guardare avanti. Vorrei restare qui in Italia e lavorare. Poi anche riprendere i miei studi ma per ora spero che mi ascoltino e che io possa rimanere in Italia”.
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attualità
18/31 ottobre 2014
Cose dell’altro mondo GAL Capo di Leuca: “Mai, l'Australia sara casa tua” trionfa il buon cibo Campagna shock contro i rifugiati
Alla fiera di Miggiano. Il GAL rilancia la dieta
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tabilirsi in Australia in qualsiasi circostanza è impossibile. La campagna shock in Australia viene portata avanti dal Governo per enfatizzare questo punto, con campagna costosa, compresi video e radio. Riporta una foto del generale Angus Campbell, che ha un espressione severa con cui guarda la telecamera. Vuole che il messaggio sia chiaro in modo da dare ancora più enfasi. Barca clandestine nel suo Paese? “Se si arriva in nave da noi senza visto, non dovete rimanere in Australia”. Questo annuncio vale per tutti anche per le famiglie, donne, anziani e bambini. Il fatto che l'Australia è tra i Paesi con le leggi più severe sull'immigrazione, sottolinea il video con il generale Campbell, nel suo testo di “Operation Sovereign Laws”. Il mare intorno l'Australia è la sua area operativa. Secondo i dati del governo australiano nel 2013 più di 20.000 clandestini immigrati sono arrivati dal mare. Poster, radio e video di YouTube sono parte del programma per spaventare i potenziali rifugiati prima del tempo e per chiarire: senza un visto, non hai nessuna possibilità. Per estendere il messaggio a tutti chiaro e forte, il governo ha messo a punto una campagna in 17 lingue, tra cui il Nepalese ed il Somalo. Il video è disponibile in diverse lingue. Il quotidiano The Sydney Morning Heald ha riferito che il costo complessivo della campagna pubblicitaria è di circa 15,7 milioni di euro che non è ben visto dagli australiani.
mediterranea con show-cooking e prodotti tipici
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«No way». Traduzione letterale: “Non c’è modo” che l’Australia diventi la vostra casa
Sarah Hanson-Young, portavoce della politica di migrazione del partito dei Verdi australiani ha aspramente criticato l'iniziativa governativa: “È osceno spendere i soldi dei contribuenti in una tale campagna di paura” Per Giovanni D'Agata, presidente dello “sportello dei Diritti” questa campagna pubblicitaria suscita sgomento poichè istiga al razzismo. È un dato di fatto che un governo di un paese civile come l'Australia abbia costruito delle campagne discriminatorie contro gli immigrati extracomunitari speculando sulle paure dei cittadini. Per tali ragioni si aspetta una dura condanna da parte di tutti per poter isolare queste iniziative deplorevoli.
orna “Expo 2000” a Miggiano, la Fiera regionale più rinomata del Salento e anche quest’anno il Gruppo di Azione Capo S. Maria di Leuca, parteciperà con le aziende che meglio rappresentano le eccellenze salentine. Presenza a tema per il GAL, dove a fare gli onori di casa saranno cuochi rinomati e genuini prodotti della Dieta Mediterranea; un team che lancia, in modo originale tra eventi e show cooking, un messaggio importante: sensibilizzare le diverse fasce di età dei visitatori verso la “Dieta Mediterranea”, un modello alimentare che appartiene alla tradizione italiana, così come a tutti gli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Un vero e proprio stile di vita, tanto sano ed equilibrato da essere consigliato da medici e nutrizionisti di tutto il mondo e inserito nel 2010 dall’UNESCO tra i beni immateriali dell’Umanità. Doppio valore dunque per la Dieta Mediterranea ambasciatrice della cultura gastronomica di un popolo e segreto di longevità. Per quanti visiteranno lo stand del GAL “Capo S. Maria di Leuca”, il programma è fitto e ricco di eventi. Si inizia venerdì 17 ottobre alle ore 19 con lo show cooking dedicato a “L’alimentazione degli antichi Messapi” in collaborazione con l’ipseo (Istituto Professionale Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera) “Aldo Moro” di santa Cesarea terme. Ad esibirsi ai fornelli saranno lo Chef Biagio russo e il Responsabile di Sala, tommaso Casciaro. Si continua tutta la giornata di sabato 18 ottobre a partire dalle ore 9 con “Lezioni sul mangiar sano” a cura di Arianoa di Lecce, per gli studenti delle Scuole Secondarie di l° grado. Alle ore 20, partirà
il secondo show cooking con lo Chef Giuseppe foscarini su“I prodotti della Dieta Mediterranea” in collaborazione con l’ipsseoA (Istituto Professionale Statale Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera) di otranto. Per concludere, nella mattinata di domenica 19, alle ore 100, si terrà il laboratorio del Gusto dell’olio extravergine d’oliva, “L’oro del Capo di Leuca”, con ospite d’onore rosario Centonze, Presidente dell’Ordine degli Agronomi e dei Forestali di Lecce. “L’evento fieristico, cresciuto notevolmente in questi anni aggiunge valore all’operato del GAL Capo S. Maria di Leuca” conclude il presidente rinaldo rizzo, “sia perché permette di promuovere presso il grande pubblico la propria attività a favore delle aziende presenti sul territorio sia perché consente uno scambio proficuo di buone prassi con altri soggetti”. Tutte le informazioni sul Programma del GAL Capo S. Maria di Leuca presso Expo-2000 Miggiano possono essere reperite sul sito www.galcapodileuca.it.
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la sagra
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Martano: 25 anni di Volìa Cazzata! Dal 1989. L’appuntamento clou dell’autunno griko raggiunge il prestigioso traguardo L’evento si svolgerà in Largo I Maggio, nella Tendocopertura da 2.500 mq
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mese di ottobre segna l’inizio della raccolta delle olive e come ogni anno Martano rispetta l’antica tradizione di augurarsi una buona raccolta per portare in tavola l’olio pregiato che solo il nostro territorio, il Salento, produce per il fabbisogno nazionale ed estero. In questa tradizione non può mancare lo spirito di iniziativa e la sempre crescente attività dell’associazione Culturale “Cosimo Moschettini”, una associazione nata molti anni fa che organizza, con successo, l’evento clou dell’autunno salentino: la sagra de la Volia Cazzata. Peraltro, il venticinquesimo anno della manifestazione coincide con la partecipazione dell’Associazione “C. Moschettini” al salone nazionale delle sagre a Ferrara, tenutosi in aprile scorso. Quella di Martano è stata l’unica sagra del Sud Italia presente alla rinomata kermesse italiana. Ma cos’ è la volia cazzata? Nel mese di ottobre le olive (volie) non ancora mature vengono schiacciate (cazzate) e conservate. La schiacciatura delle olive avviene con un martello di legno o con una pietra piatta. Successivamente le olive vengono messe in acqua fredda, cambiata tutti i giorni per una settimana. Infine, per il condimento si utilizza una coppa con olio, aglio, peperoncino (a discrezione) e sale. L’insieme viene mescolato e conservato in un boccaccio a chiusura ermetica. Questa specialità, tutta salentina, viene esaltata e promossa in grande stile e per il venticinquesimo anno consecutivo, a Martano, nell’ampio spazio coperto di Largo Primo Maggio, dal 16 al 19 ottobre.
La sagra cade ogni anno nella terza settimana di Ottobre, per scelta dell’associazione “Cosimo Moschettini”, composta da un importante numero di volontari, che si dedicano a tempo pieno nelle giornate della festa alla preparazione delle squisite ricette da servire ai visitatori della sagra ed alla organizzazione logistica, da sempre impeccabile, della stessa. I visitatori potranno gustare gratuitamente le volie cazzate, oltre naturalmente ai prodotti della tradizione agroalimentare locale come legumi, cicoreddhe (verdure selvatiche) preparate secondo le tipiche ricette, il bollito di maiale, gli arrosti, i formaggi tipici di alcune aziende casearie della Grecìa Salentina. Le pietanze sono accompagnate dall’ottimo vino dell’enoteca della “volia cazzata”, con la possibilità di assaggiare alcuni dei migliori vini prodotti dalle aziende del territorio martanese e salentino. Si rinnova anche quest’anno la collaborazione con gli amici della festa del risotto di Villimpenta (Mantova), un abbinamento più che consolidato, che specifica ulteriormente l’evento determinando un “unicum”” difficilmente confrontabile con manifestazioni similari. Si potranno così gustare il risotto, la polenta, i salumi mantovani e il rinomato lambrusco. Non mancherà il tradizionale appuntamento con il pranzo di degustazione della domenica che, come ogni anno, si svolgerà presso gli stand della sagra e che sarà aperto a tutti coloro che volessero trascorrere una domenica mezzogiorno in compagnia dello staff della Sagra semplicemente prenotando al numero 388/859 819 3 (chiusura prenotazioni sabato 18 ore 24). Un momento di festa e di gioia, dove si potranno degustare i prodotti della
tradizione locale sia salentina che villimpentese. Per il secondo anno consecutivo la Sagra de la Volia Cazzata conferma e rafforza la collaborazione con ecofesta, un modo certo e sicuro per certificare che la sagra martanese rispetta l’ambiente, come già faceva negli anni scorsi, e sposa un modello ecosostenibile di manifestazioni territoriali. Ecofesta è un laboratorio di buone pratiche di sostenibilità in cui creatività e rispetto dell’ambiente si contaminano per creare modelli virtuosi applicabili agli eventi. Grazie all’opera di questa giovane realtà salentina, infatti, viaggiare e divertirsi nel pieno rispetto dell’ambiente si può grazie a “Ecofesta Puglia”, il marchio regionale realizzato da EMS grazie al quale gli eventi si strutturano in maniera tale da ridurre l’impatto sul territorio. La XXV edizione della Sagra aprirà ufficialmente i battenti giovedì 16 alle 19,30. Nel corso della serata, musica popolare con i folkalore salentino (ore 20) e gli Ariacorte (22). Venerdì 17, invece si esibiranno La rocha (20) e Antonio Castrignanò (22). Sabato 18 sarà la volta di tàkorassia (20) e rewind (22). Domenica 19, alle 13, il pranzo di degustazione. Alle 21 la musica dei riviera salentina. L’evento si svolgerà presso Largo I Maggio, all’interno della Tendocopertura da 2.500 mq che permetterà lo svolgimento della manifestazione anche in caso di pioggia.
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tutti in fiera
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Miggiano crocevia d
L’evento. Sfolgorio di idee nuove ed occasioni, di odori e s nel coinvolgimento dei visitatori, che hanno modo di v
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rende il via l’evento che è più di una semplice ricorrenza per la città di Miggiano. L’identificazione del riuscitissimo avvenimento con la collettività miggianese, infatti, è così radicata che esso può essere con ogni diritto considerato simbolo distintivo e caratterizzante dell’identità cittadina. Le sue antiche origini rendono la manifestazione fieristica parte dell’importantissimo patrimonio culturale e sociale della città, ovvero, momento di aggregazione che affianca alla vetrina espositiva una vera e propria occasione per riconoscere la qualità e l’innovazione delle esposizioni presenti. Seconda solo alla Fiera del Levante, Expo 2000 detiene nel sud della Puglia una leadership qualitativa e numerica dei prodotti esposti e di visitatori professionali (e non) che vi giungono. Che si tratti di new entry o espositori abituali, tutti quelli che scelgono di partecipare sono consapevoli di avere un’occasione per mettersi in mostra quasi unica nel territorio, dal momento che la manifestazione diventa polo di attrazione ed incontro tra domanda e offerta, a conferma di un trend positivo per l’evento in sé e non solo. Accanto ad una tradizionale vocazione culturale e turistica, la Fiera di Miggiano potrebbe senza dubbio favorire lo sviluppo di una vocazione per il turismo d’affari che potrebbe trovare accoglienza nel nuovo quartiere espositivo. I padiglioni espositivi, infatti, che rappresentano il cuore del quartiere fieristico, sono stati accorpati in modo diverso nell’edizione di quest’anno, così da rispondere alle esigenze della rassegna, sia in termini di visibilità che di superficie espositiva. Questo programma di restyling
renderà lo spazio espositivo molto originale. L’obiettivo di Expo è esprimere al meglio l’ampia e qualificata realtà delle piccole e medie imprese e di essere un appuntamento ineludibile per chi ama gli eventi espositivi e ne percorre i mercati. La Fiera rinnova ed esalta la qualità degli espositori e delle merce esposta e offre loro un contesto di iniziative che contribuiscono a renderla una delle più importanti manifestazioni di mercato locale, ma anche un evento culturale e tradizionale di rilievo. La piacevole atmosfera, il gran numero di visitatori qualificati (e non) e il fascino del folklore tradizionale sono le caratteristiche che hanno decretato da sempre il successo della fiera. Un mix tra innovazione e semplicità, tra novità e riciclo delle esposizioni evergreen, tra passione e curiosità, in grado di riunire attorno allo stesso evento le tipologie più svariate di persone: dai cultori delle kermesse popolari, al pensionato, dai ragazzi con in mano l’iphone ai nonni che accompagnano i nipotini. Perché Expo è anche il luogo in cui vengono riscoperte antiche tradizioni, soprattutto da parte delle nuove generazioni. Tra gli stand è tutto uno sfolgorio di idee nuove e di occasioni, di odori e sapori che fanno da cornice ad un luogo di eccellenza del coinvolgimento dei visitatori, che non si limitano a fare acquisti tra i numerosi stand della ricca parte espositiva. Il visitatore, infatti, è tempestato di stimoli, ma ha anche modo di valutare i migliori prodotti e le novità del mercato. In mostra la più qualificata offerta dell’industria, dell’artigianato e dell’agricoltura locale e non, tra esperienze, progetti, idee, contaminazioni, scambi che si sviluppano e diffondono per strada tra la gente.
Un grande centro di scambi
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xpo2000 si pone anche l’obiettivo di rappresentare un grande centro di scambio commerciale non solo per il Salento ma anche per l’intero bacino regionale e non solo. Il sindaco Giovanni Damiano e l’intera l’Amministrazione comunale sono come ogni anno in prima linea nel mettere in moto la faticosa macchina organizzativa che permette all’evento di essere sempre all’avanguardia nel panorama fieristico regionale e un successo oramai assicurato. Anche quest’anno grandi numeri per superficie espositiva, per numero di espositori e, si spera, visitatori. Lo sforzo è di far compiere un “salto di qualità” ad Expo2000, allargando la tipologia di esposizioni e scongiurando il rischio di rendere la manifestazione sempre più specializzata in specifici settori.
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Expo 2000
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a del commercio
di Donatella Valente
e sapori che fanno da cornice ad un luogo di eccellenza i valutare i migliori prodotti e le novità del mercato
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del centro storico, presso Monna Lisa Home Gallery dell’artista Monica Lisi, si terrà il laboratorio della Maestra d’Arte Stefania Guarascio per l’insegnamento base della cartapesta. Seguiranno live demo nelle botteghe artigiane della città e la partecipazione a Expo 2000 Fiera di Miggiano per conoscere e intervistare gli espositori presenti all’evento. L’occasione di questo terzo meeting europeo è quella di mutuare idee e metodi per progettualità sostenibili e diversificate; espandere le conoscenze e farle circolare tra i Paesi partner; allargare i confine del sapere e far crescere le buone prassi e, non ultimo, utilizzare le arti e i mestieri tradizionali come strumenti per l’auto-imprenditorialità.
Progetto europeo Arti&Mestieri
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er la giornata di venerdì 17, alle 10, presso la sala consiliare è previsto un incontro con giovani imprenditori provenienti da Cipro, Lituania, spagna, turchia e Malta per il progetto europeo di imprenditorialità Arti&Mestieri. L’associazione Europeando ha organizzato, infatti, nell’ambito del programma europeo ex LLP - Grundtvig, il terzo incontro itinerante del Progetto Educating Entrepreneurs in Traditional Crafts and Arts, dopo le tappe a Cipro e in Lituania. Il meeting è dedicato alle eccellenze imprenditoriali del territorio salentino e, nei giorni dal 16 al 18 ottobre, i partner europei incontreranno imprenditori e artigiani dei vari settori e parteciperanno a sessioni di workshop esperenziali per conoscere i mestieri della tradizione locale. Nel cuore
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Il programma dei 4 giorni
naugurazione della Fiera, giovedì 16, alle 19, affidata al sindaco di Lecce, paolo perrone. Alle 19,30 la consegna del premio Miggiano. Venerdì 17, dalle 9,30 alle 12,30, scuola in fiera(anche sabato 18); alle 19, nel padiglione ottagonale, show cooking, “L’alimentazione degli antichi Messapi”, con l’Alberghiero di Santa Cesarea Terme (anche sabato 18); alle 21,30, presso i Giardini Giovanni Paolo II, uccio Aloisi Gruppu; a seguire Djset Marcello Melica con animazione di Max Baccano. Sabato 18, alle 9, nel padiglione ottagonale, Laboratorio della Dieta Mediterranea, “Lezioni sul mangiar sano”, per gli studenti delle scuole secondarie di 1° grado; alle 19,30, apertura della Sagra del Maiale; alle 20, nel padiglione ottagonale, show cooking, “I prodotti della dieta mediterranea”, con l’Alberghiero di Otranto; alle 21,30, ai Giardini Giovanni Paolo II, White Queen (cover band ufficiale dei
Queen) in concerto. Domenica 19, si svolgerà la tradizionale fera de Miscianu; alle 10, nel padiglione ottagonale, Laboratorio del Gusto dell’olio extravergine di oliva; alle 21,30, ai Giardini Giovanni Paolo II, Dove c’è Musica in Tour, scuola di musica di tony frassanito. Nel corso della giornata, infine, dalle 10 alle 18, ottobre rosa, mese della prevenzione del tumore al seno: la campagna di sensibilizzazione sarà promossa con l’illuminazione del theatrum, dove un esperto medico senologo sarà a disposizione e terrà consulenze senologiche, colloqui informativi e risponderà ad ogni quesito. Attesa per l’elicottero (un Robinson 44, 4 posti, pilota più tre passeggeri) e per i voli turistici.
La Comunità di Villa Giulia
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rilevare, infine, la partecipazione alla Fiera della Comunità Villa Giulia con un proprio stand. “Gli utenti hanno il piacere di esporre i propri manufatti artigianali, frutto di un lavoro, che è l’espressione finale di una formazione talvolta anche professionale” spiegano dall’equipe psicoeducativa di Villa Giulia. “I laboratori oltre che supervisionati dalle figure professionali di Villa Giulia”, continuano, “sono supportati da esperti maestri d’arte che prestano il loro lavoro di consulenza. Gli ospiti di Villa Giulia saranno lieti di ricevere i visitatori della fiera, onde illustrare anche tecnicamente il proprio lavoro e ricevere l’eventuale gradimento. Villa Giulia ospiterà nel proprio stand anche alcuni utenti appartenenti al Centro di Salute Mentale di Nardò, che esporranno i propri manufatti”.
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fiere d’autunno
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Castagne e vino Lu Porcu Meu a Muro 17 e 18 ottobre. A farla da padrona nelle due serate a Melendugno di festa sarà la carne di maiale preparata in tutte le salse Dal 24 al 26 ottobre. Gastronomia e buona musica allieteranno le serate
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esta della castagna e del vino salentino”, da venerdì 24 a domenica 26 ottobre, a Melendugno presso il campo sportivo. Sulla scia dell’interesse ottenuto lo scorso anno, la Pro Loco di Melendugno, grazie alla rinnovata amicizia di Rionero in Vulture, ha organizzato la seconda edizione della Festa della castagna abbinandola al vino salentino. La manifestazione della scorsa edizione ha visto partecipe il Circolo Anziani di Rionero in Vulture con uno stand gastronomico che offriva prodotti derivanti dalla castagna; grande effetto per gli abiti d’epoca indossati. La Pro Loco ha ideato questa manifestazione “per destagionalizzare l’offerta turistica, anche se con non pochi rischi collegati al meteo, proponendo un prodotto tipico di eccellenza che nel periodo autunnale l’amata terra salentina ci dona, il vino. La forza per proporre la festa della castagna e del vino salentino anche quest’anno ci è stata data dalle tante persone che lo scorso anno vi hanno partecipato, riconoscendo nella manifestazione clima, odori e profumi originali. Come qualcuno ha detto, una suggestione di altri tempi”.
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Associazione Ricreativa Pastorella, come ogni anno ripropone l’appuntamento con la sagra De Lu porcu Meu (31ma edizione) a Muro Leccese. A farla da padrona nelle due serate di festa sarà ovviamente la carne di maiale ‘ndillissata ed insaporita con sale e pepe, oltre al gustosissimo piatto di “cecore a minestra” preparato con cecore reste (cicorielle selvatiche) o la più famosa
cicoria all’acqua otrantina, con costine di maiale e pomodori a serbo giallo (pummitoru a pennula). Nei numerosi stand gastronomici allestiti per l’occasione nel rione “La Pastorella” (da cui prende il nome l’Associazione) per la vendita e la degustazione sul posto della carne di maiale, oltre alla minestra di cicorie e carne lessa, ci saranno anche i fornelli pronti per l’arrosto di scorsette, salsiccia, capo-
Sannicola: Fiera e gusto
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Nel periodo estivo cittadini della Basilicata hanno trascorso le ferie nelle nostre marine (invogliati da amici e parenti che hanno partecipato alla manifestazione), “un elemento importante che ci fa capire quant’è importante organizzare eventi di qualità e favorire lo scambio culturale con paesi che hanno caratteristiche diverse dal nostro”. Stand gastronomici e tanta buona musica allieteranno le tre giornate della festa: venerdì 24, gli scazzicapieti; sabato 25, Li scianari; domenica 26, i riviera salentina.
la Fiera che tradizionalmente decreta la fine dell’autunno: il 28 e 29 ottobre l’ennesimo appuntamento di una storia centenaria. A Sannicola, in Piazza della Repubblica e vie limitrofe (con il crescente successo di espositori e visitatori dal 2010 l’evento è stato spostato dalla frazione San Simone al capoluogo Sannicola), ancora una volta sarà possibile trovare di tutto: abbigliamento, artigianato, bestiame, attrezzi per la casa, ecc. La rassegna sarà aperta sin dalle prime luci dell’alba di martedì 28 e fino al tardo pomeriggio di mercoledì 29; non mancheranno iniziative collaterali, sempre a cura dell’Amministrazione Comunale: su tutte il mercatino enogastronomico meglio noto come la fiera del Gusto in piazza Repubblica dove si potranno gustare e acquistare i buoni prodotti salentini e non solo: saranno in Fiera, infatti, i prodotti regionali della puglia (taralli baresi, salumi di Altamura, olio e vino, formaggi, ecc.), della Calabria, dell’umbria (con i salumi di Norcia) e Sicilia (dolci e prodotti caratteristici). Sempre in Piazza della Repubblica si terrà la fiera dell’Artigianato e del libero ingegno: saranno esposti prodotti in pietra leccese, ricami, lavori eseguiti all’uncinetto, al tombolo, argilla, pittura, scul-
ture in legno d’ulivo, country painting, mosaici di complemento, silk ribbon, riciclo ricreativo. “La novità di questa area”, anticipa l’assessore Marzio Molle, “è che molti espositori lavoreranno in diretta il loro prodotto; l’artista stefano Garrisi, ad asempio, oltre ad esporre le proprie opere d’arte in pietra leccese si diletterà a scolpire direttamente in fiera; l’artigiano pietro Coroneo eseguirà delle sculture in argilla; Antonio Bisconti si diletterà con il tornio. Ci saranno anche artisti dell’arte del riciclo, artisti della pittura su tessuto, del silk ribbon, maestre di ricamo che si esibiranno con l’arte del tombolo. In questo angolo di Fiera”, aggiunge l’assessore Molle, “abbiamo messo in risalto i vecchi mestieri e le ricchezze dell’artigianato locale”. Ci saranno anche l’angolo della carta pesta, dedicato ai maestri cartapestai. E sempre in piazza Repubblica si terrà, come l’anno scorso, il Mercatino Vintage. Inoltre lunedi 13 ottobre si svolgerà la proclamazione del vincitore del concorso di idee per la creazione del logo “fiera di san simone”. “Si tratta della Borsa di Studio “Giovani idee cambiano il nostro paese”, spiega Marzio Molle, “bandita da questa Amministrazione ed assegnata all’alunna federica Minerva”.
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tutti in fiera
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doMeNICA 19. La fiera-mercato
“Porcu Meu”, con espositori del settore dell’agricoltura e dell’artigianato, alimentaristi e venditori di articoli casalinghi
collo di maiale. Sabato 18 ottobre, alle 21, l’intrattenimetno sarà affidato a treble (Lu Professore) & Boundless ska projet, special guest Giorgio “Rockhand” Pierri; a seguire djset a cura di Cleopatra sound. Durante la mattinata di domenica 19, si svolgerà la fiera-mercato “Porcu Meu”, con espositori del settore dell’agricoltura e dell’artigianato insieme ad alimentaristi e venditori di articoli casalinghi. Nel pomeriggio, alle 17, l’annuale appuntamento con la Cuccagna: iscrizione gratuita; per la squadra vincitrice ci sarà un premio in denaro. Protagonisti musicali della serata i Mascarimiri e pathos.
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Ortelle al ballo di San Vito Fiera regionale. Protagonista indiscussa è la carne suina Or.Vi. prodotta da animali allevati nel territorio di Ortelle e Vignacastrisi
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tradizionale Fiera di San Vito, uno degli eventi più attesi e frequentati del Salento e dell’intera regione, tornerà a sedurre con le sue tante attrazioni dal 23 al 26 ottobre. La manifestazione, che si fregia del riconoscimento di “Manifestazione fiera regionale” ed è annoverata tra le Fiere più antiche del sud Italia, è divenuta nel tempo un appuntamento imperdibile per espositori, produttori e, soprattutto, estimatori del maiale la cui carne viene preparata e servita in svariate modalità, dalle più tradizionali alle più originali, che ne valorizzano sapore e proprietà. Protagonista indiscussa è quindi la carne suina Or.Vi. prodotta da animali allevati nel territorio di ortelle e Vignacastrisi (da cui l’acronimo) con antiche tecniche di allevamento secondo un disciplinare a cui aderiscono l’Associazione degli allevatori di Ortelle, il Comune di Ortelle, la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo e la ASL di Maglie. Punto di forza e di garanzia per il consumatore è la filiera controllata per la produzione del maiale Or.Vi., che inizia dall’identificazione del capo e dall’accertamento dell’alimentazione utilizzata nei vari allevamenti e si conclude sul luogo di degustazione del prodotto finito. Anche quest’anno alla gastronomia la fiera di San Vito abbina un mix di eventi di grande interesse. La giornata inaugurale, giovedì 23 ottobre, sarà aperta dagli sbandieratori e musici di oria (ore 18,30) a cui seguirà, nel nuovo padiglione istituzionale, il Convegno “Gusto e territorio nel GAL terra d’Otranto” organizzato dal GAL Terra d’Otranto. Venerdì 24 alle
19, sempre nel nuovo padiglione istituzionale sarà presentato il volume “Pittura tardogotica nel Salento” di sergio ortese (Congedo Editore); seguirà, dalle 20,30, il Djset di Mondoradio tutti i frutti. La solenne processione con la statua di San Vito aprirà, alle ore 17, il programma di sabato 25; seguirà, alle 18,30, nel padiglione istituzionale, la presentazione dei risultati del progetto di cittadinanza attiva racconti preliminari di comunità “Cuntame Mò”. Domenica 26, come da tradizione, la Fiera aprirà i battenti alle 6,30 in contemporanea alla Messa nella cappella di San Vito per poi proseguire tutto il giorno e fino a sera con artisti di strada e la musica itinerante degli Amanti di Bacco. Ricco il programma espositivo che i visitatori potranno ammirare nel nuovo padiglione istituzionale con due mostre fotografiche di grande interesse: quella di Antonio Chiarello, che racconta la trasformazione della Fiera dal 1939 al 2013, e la mostra documentaria itinerante “I territori sono narrazioni” (della Summer School di arti performative e community care - Edizione 2014 di Unisalento) che a Ortelle verrà di fatto inaugurata. Molto atteso è anche quest’anno il 5° Concorso fotografico fiera di san Vito “Luigi Martano”, aperto agli amanti della fotografia che, entro le ore 13 di domenica 26 ottobre presso il padiglione istituzionale, dovranno consegnare le proprie foto scattate nei quattro giorni di Fiera. Alle 18,30 sarà effettuata la premiazione. La foto vincitrice riceverà un premio di € 150 (info 329.3173865 e infofiera@comune.ortelle.le.it). La Fiera di San Vito è organizzata con la collaborazione di Mercatini nel Salento.
Caseificio Trilat a Tricase: l’amore per il latte
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elezionare latte di alta qualità per trasformarlo con amore! Questo è il sogno del Caseificio Trilat che sceglie solo il latte migliore per fare un buon prodotto. Infatti, per fare un prodotto caseario di qualità è necessario utilizzare, latte genuino fresco e controllato, che unito all’esperienza e alla passione di chi lo lavora, fa di quel sogno una realtà! Ecco perché ogni giorno nel Caseificio Trilat trovate personalmente chi segue tutti i dettagli della produzione. La nostra vera passione è il latte delle nostre stalle, invece il nostro obiettivo è trasmettere a voi la bontà del nostro prodotto, la freschezza del nostro latte e il calore della nostra terra. Venite a trovarci per degustare insieme a Tricase in Via Galvani (strada per Montesano). Siamo aperti tutti i giorni dalle 7,30 alle 15,45 e dalle 16,30 alle 20,30.
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Sport
il Gallo (547) - 18/31 ottobre 2014 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it
The italian goal machine Orgoglio salentino. Graziano Pellè da Monteroni: in piena maturità calcistica ha la grande occasione di consacrarsi definitivamente nel panorama internazionale. E con il leccese Antonio Conte in panchina...
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suo arrivo in Premier League la stampa inglese lo ha soprannominato The italian goal machine. I giornalisti d’oltremanica si chiedevano anche come il calcio italiano poteva ignorare un attaccante che in due anni ha realizzato la bellezza di 50 reti in 57 partite. E in effetti Graziano pellé da Monteroni non è stato profeta in patria in quanto il momento migliore della carriera lo sta vivendo da due anni a questa parte. Prima nell’Eredivisie (il campionato olandese) dove nelle file del Feyenoord ha realizzato un’impressionante sequenza di goal, e adesso nella massima divisione inglese dove, con la maglia del Southampton, ha già messo a segno 4 centri in 7 gare ufficiali. Dopo aver tirato i primi calci nel Copertino, giunge la trafila nelle giovanili del Lecce dove, sotto la guida di roberto
Graziano Pellè: per gli inglesi è The italian goal machine
rizzo, vince due scudetti e una Coppa Italia Primavera, realizzando una valanga di reti e guadagnandosi la convocazione nella Nazionale Under 21. Dopo vari pellegrinaggi nella serie cadetta tra Catania, Crotone e Cesena, nel 2007 approda in Olanda nel AZ Alkmaar, fortemente voluto dall’allenatore Louis Van Gaal. In quattro anni non riesce ad esprimere tutte le sue potenzialità e, nonostante la vittoria di un campionato e di una supercoppa olandese, fa ritorno in Italia dove si alterna tra
Parma e Sampdoria, collezionando però poche presenze e un magro bottino di reti. Nel 2012 il ritorno in Olanda e l’esplosione che lo porta alla ribalta delle cronache internazionali tanto da non sfuggire all’attenzione del Commissario Tecnico della Nazionale, Antonio Conte, salentino come Pellé, che lo ha convocato per gli impegni delle qualificazioni al Campionato Europeo 2016. Finalmente il coronamento di un sogno: esordio contro Malta e gol vittoria al 23’ del primo tempo. Va bene che Malta non è il Brasile ma chi ha il gol nel sangue lo fa sempre perché è quello che sa fare meglio. “Io sono contento di esserci arrivato in nazionale”, ha detto Pellé , “anche se a 29 anni. Ho fatto un gol e ne avrei potuto segnare un altro. Però so anche essere molto critico con me stesso e che posso fare di più. In Olanda ho fatto 50 reti, alcune anche belle. Sapevo di meritare la considerazione del Ct, ma confesso che non mi aspettavo la convocazione”. Ora, nel momento della sua maturità calcistica, la grande occasione di consacrarsi definitivamente nel panorama internazionale. Massimo Alligri
tempo libero
18/31 ottobre 2014
ilgallo.it
mazione m a r g o r p in bre dal 16 otto LECCE - MULTISALA MASSIMO TEL. 0832/307433 Sala 1
18,10 - 20,45
Sala 2
Solo immigrati buoni chè quello di
18,50 - 20,40 - 22,30
essere stronzi è un privilegio riservato agli italiani
... e fuori nevica Sala 3
18,30 - 20,35 - 22,30
tutto può cambiare Sala 4
Al cinema
Un sorriso on line vignette sul web
il giovane favoloso
15
GALLIPOLI - CINEMA ITALIA TEL. 0833/568653 Sala 1
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…e fuori nevica! Sala 2 18,45: Walter il delfino 2 20,45 - 22,45: Annabelle Sala 3
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GALLIPOLI - CINEMA SCHIPA TEL. 0833/568653
18,15 - 20,45
the equalizer - il vendicatore
17,45 – 20,15 – 22,45
the equalizer - il vendicatore SURBO - THE SPACE CINEMA TEL. 0832/812111
l o dicon o le st el l e di eugenio Musarò (www.eugeniomusaro.it)
dal 18 al 31 014 ottobre 2
non pervenuto
GALATINA - CINEMA TARTARO TEL. 0836/568653
non pervenuto
17,30: Pongo, il cane milionario 19,30 - 21,30: Lucy
non pervenuto
CALIMERA - CINEMA ELIO TEL. 0832/875283 (lunedì chiuso)
non pervenuto
Leone
Quelli della prima decade, frenati da Nettuno, dovrebbero vagliare bene le proprie scelte. gli altri, favoriti da Urano, sono più liberi di muoversi.
saturno continua ad infastidire la terza decade: rimandate decisioni importanti. gli altri più liberi di muoversi, grazie allo splendido trigono di Urano.
Plutone e saturno sempre favorevoli: portate avanti i progetti con fiducia. La prima decade, però, è sempre bloccata dall’opposizione di Nettuno.
Bilancia
Scorpione
Sagittario
giove vi è favorevole, ma Plutone e Urano continuano a frenare i vostri progetti. Non è il momento adatto per prendere iniziative importanti.
Nettuno, Plutone e saturno sempre in posizione favorevole. Transiti molto efficaci di cui dovreste approfittare: il momento giusto per i cambiamenti.
il potente trigono di Urano continua a portare grandi cambiamenti a molti di voi. La prima decade, però, deve fare i conti con la quadratura di Nettuno.
17,30 (sab, dom e merc)-19,30-21,30
(rassegna ad ingresso libero) 21
tutto molto bello
MAGLIE - MULTISALA CINEMA MODERNO TEL. 0836/484100
non pervenuto
TRICASE - CINEMA AURORA TEL. 0833/545855 19 - 21,30
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non pervenuto non pervenuto
non pervenuto
non pervenuto
non pervenuto
the equalizer - il vendicatore TRICASE - CINEMA PARADISO TEL. 0833/545386 17,30 (sab, dom e merc)-19,30-21,30
Annabelle
- settegiorni
Vergine
Nettuno e saturno sempre favorevoli ma i nati nella seconda decade, devono prestare attenzione alla quadratura di Urano e all’opposizione di Plutone.
TRICASE - CINEMA MODERNO TEL. 0833/545855
non pervenuto
sabato 18 domenica 19 lunedì 20 martedì 21 mercoledì 22 giovedì 23 venerdì 24 mattina
Cancro
a parte i nati alla fine della seconda decade, ostacolati da saturno in opposizione, gli altri possono usufruire dei benefici di Plutone e Nettuno.
non pervenuto
è stato il figlio
Gemelli
pomeriggio
giove in trigono e Urano congiunto vi danno una mano, ma Plutone e Marte sono sempre negativi. Pertanto, ponderate bene le vostre scelte.
Toro
sera
Ariete
CASARANO - CINEMA MANZONI TEL. 0833/505270
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i
GalleTTi,
il reGolamenTo
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Si gioca lunedì 20 ottobre dalle ore 9,30 Capricorno
Acquario
Nettuno, saturno e Plutone sempre favorevoli, ma dovete fare i conti anche con la quadratura di Urano, che riguarda solo la seconda decade.
Urano (vostro pianeta guida), continua a stimolarvi positivamente. Quelli della terza decade, però, dovranno subire la frenante quadratura di saturno.
Pesci il vostro segno è oggetto di transiti eclatanti e continua ad essere uno dei più favoriti. Fidatevi del vostro spiccato intuito e datevi da fare.
in palio i biGlieTTi per i cinema; una pizza marGheriTa offerta da planeT pizza, in largo convento a cursi; 1/2 kg di miGnon offerti dalla pasticceria DolcemenTe di Tricase; corneTTo e cappuccino offerto dal caffè pisanelli Di Tricase; corneTTo e cappuccino offerto dal bar levanTe di Tricase; Due aperiTivi al menamè di Tricase porTo; Due aperiTivi al bar mal Glef a miGGiano; Due aperiTivi presso Dolci fanTasie di san cassiano; buono sconTo di euro 50 da applicare sull’acquisto di occhiali da sole o da vista presso oTTica morciano di Tricase, anDrano, TiGGiano e casTro; 2 bottiglie da un litro di vino da le viGne Del salenTo di salve e Tricase. NON SONO AMMESSI GLI STESSI VINCITORI PER ALMENO 3 CONCORSI CONSECUTIVI. NON SI ACCETTANO NOMINATIVI DELLA STESSA FAMIGLIA
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Siamo in fiera a Miggiano
18/31 ottobre 2014