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GIRAMONDO - CINA

di Aurorǘ Gori

Questo mese, rimanendo nell’affascinante ed immenso mondo orientale, partiamo insieme per la Cina. Ho scovato un ragazzo, Yuri Bini, frequentante l’istituto Ginori Conte, che è stato entusiasta di condividere con noi la sua avventura… Che per essere precisi è durata meno del previsto! È partito alla fine di Agosto dell’anno scorso e il programma prevedeva il rientro in Italia a Giugno di quest’anno, ma all’inizio di Febbraio, Yuri era già tornato a casa: il Coronavirus lo ha rispedito indietro senza dargli il tempo di portare a termine il suo viaggio. Con la speranza di poter tornare in Cina al più presto, Yuri ci ha descritto ciò che ha avuto modo di imparare e vedere. E ricordatevi che per qualsiasi domanda potete scrivere al nostro account Instagram e posteremo un video-risposta. Per ora...Buon viaggio!

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1. Quella di viaggiare è una tua passione o è stato il brivido di un momento?

Sì, viaggiare è sempre stata una mia grande passione. Era il mio sogno nel cassetto e in futuro mi piacerebbe visitare tanti paesi diversi, per imparare a conoscere e comprendere le varie culture diverse dalla mia.

2. Da dov’è nata l’idea di andare in Cina?

Era uno dei paesi che avevo indicato come preferenza programmando il viaggio con Intercultura: ero molto curioso di scoprire la differenza che c’è tra la loro cultura e la nostra. E poi sono da sempre affascinato dalla scrittura in caratteri cinesi!

3. La città/paese in cui hai soggiornato com’era?

Ho soggiornato a Daqing, una città-prefettura nel nord-est della Cina. È una città piccola per gli standard cinesi ma veramente enorme per i nostri. Ci sono tantissimi laghi, anche se non ho potuto farci il bagno perché quando sono arrivato la temperatura era molto bassa. Uno era vicino alla mia scuola e lo vedevo anche da casa. In realtà avevamo una specie di piccolo lago anche a scuola, dove d’inverno, quando si ghiacciava, si poteva pattinare. In città ci sono grandissimi mercati dove è venduta una straordinaria varietà di prodotti. Il periodo in cui la città mi è piaciuta di più è stato quando è nevicato, e i tetti dei grattacieli si sono imbiancati scintillando alla luce del sole. Mi hanno detto che a primavera la scuola sarebbe stata molto bella per la fioritura dei fiori… Purtroppo come ben sai, non ho avuto il tempo di vederla!

4. Hai avuto problemi con la lingua?

Il cinese non è una lingua facile, ma ci sono diversi aspetti da considerare: la pronuncia e la scrittura erano molto complicati ma in compenso la grammatica era veramente elementare. Facevamo tutti i giorni nove ore di cinese a scuola, quindi alla fine qualcosa, anche per sbaglio, l’ho imparata per forza!

5. Quello dei cinesi è uno stile di vita molto diverso dal nostro?

Sì, lo stile di vita cinese è molto diverso. Contrariamente a quanto si possa pensare, la vita in Cina non è per niente frenetica. A differenza dell’Italia, la Cina ha una gerarchia sociale ben definita, per questo ovunque posassi lo sguardo, si notava in ognuno un comportamento diverso, come se tutti sapessero bene qual era il proprio posto, ecco.

6. Ci descrivi un po' il sistema scolastico cinese?

Il sistema scolastico cinese è molto differente dal nostro, dato che agli studenti è richiesto di frequentare l’aula dall’inizio della mattina fino all’ora di pranzo, per poi avere una pausa per mangiare in mensa e riposarsi, prima di rientrare in aula. Le lezioni pomeridiane durano fino

all’ora di cena, quando gli studenti hanno nuovamente una pausa per mangiare e riposarsi prima di tornare in aula per lo studio individuale. Inoltre ogni settimana hanno un giorno fisso nel quale svolgono dei piccoli test, prima delle delle vacanze per il Capodanno hanno un test per ogni materia su tutti gli argomenti svolti fino a quel momento e alla fine dell’anno hanno appunto un test finale per ogni materia. Le materie che studiano sono le stesse che studiamo noi, con la differenza che le fanno molto in relazione al proprio paese.

7. La cosa che ti ha colpito di più dei cinesi.

Sicuramente mi ha colpito molto la loro abitudine di stare tutti insieme durante i pasti. Danno un grande valore al legame della famiglia, cosa che sinceramente, oggi come oggi, vedo in pochissime persone.

8. La persona più stravagante che hai incontrato.

La persona più stravagante che ho incontrato era la mia coordinatrice di classe: per come si vestiva e per come si relazionava con noi, in modo molto aperto. Utilizzava una VPN per poter accedere ai siti web e social network internazionali, come Google, Youtube ecc…

9. Il cibo più buono e quello più disgustoso che hai mangiato.

Le torte della luna sono sicuramente il piatto più buono che ho mai mangiato. Sono dolcetti tradizionali, con un ripieno molto pastoso composto di solito da pasta di semi di loto e tuorli di uova d’anatra. Sono molto spesso accompagnati al tè. Invece non ricordo di aver mangiato cibi cattivi.

10. Un’esperienza nuova che hai fatto.

Sono convinto che se avessi portato a termine il mio viaggio avrei sicuramente potuto imbattermi in esperienze indimenticabili. Ho comunque avuto la fortuna di poter visitare la Grande Muraglia Cinese, ed è stata una di quelle esperienze che ti porti dentro per il resto della vita, non so se mi spiego!

11. Consiglieresti anche a noi di partire per la Cina?

Assolutamente sì. Scoprire una nuova cultura, una religione diversa da quella in usa nel paese d’origine, un diverso stile di vita, delle diverse abitudini; soprattutto per ragazzi della nostra età penso sia importante. Ci aiuta a maturare, a fare nuove esperienze e a dipendere un po' meno dalle persone che ci stanno vicino.

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