IN CLASSE SEPTEMBER 2024

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dalla redazione

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una lingua sul curriculum

In questa edizione di In classe abbiamo esplorato quanto possa essere importante l’italiano nel mondo del lavoro. L’ultimo censimento del 2021 ha evidenziato che l’Australia è un Paese sempre più multilinguo e multiculturale, dimostrando quanto sia utile conoscere almeno una seconda lingua per accedere al mercato del lavoro. Cinque milioni e mezzo di australiani, che corrispondono a un 24,8% della popolazione, parlano, infatti, una seconda lingua e questo li rende sicuramente più competitivi in un mercato sempre più complesso, dove gli idiomi non vengono valutati positivamente solo perché garantiscono la capacità di confrontarsi con specifici mercati e clienti, ma anche perché danno una prospettiva più ampia sul mondo. Ne abbiamo parlato con Irene Guidotti, che anche grazie all’italiano ha fatto un importante percorso di carriera all’Australian Museum di Sydney. Abbiamo ascoltato Laura Mazzatenta, che ha raccontato come si è reinventata, attraverso la sua prima lingua, quando è arrivata a Melbourne, e Joseph Simonetti, che ha investito anni in studio e scrittura producendo ben sei volumi sulla storia della sua famiglia. Abbiamo visitato alcune scuole dove il metodo TCL è stato implementato con grande successo e abbiamo celebrato gli studenti: uno per aver vinto un concorso fotografico e l’altra per aver scritto un articolo originale e molto corretto sulla sua esperienza in una redazione – la nostra. Buona lettura.

la prossima edizione sarà in edicola giovedì 5 settembre 2024

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Le doti personali e un percorso professionale unico hanno portato Irene Guidotti all’Australian

“Le mie radici, un valore aggiunto”

SYDNEY - Era il 2015 quando Irene Guidotti è arrivata a Melbourne da Firenze, grazie a una borsa di studio e con l’obiettivo di conseguire una certificazione che le permettesse di continuare a lavorare in biblioteca. “Il percorso per diventare bibliotecaria in Italia è piuttosto complesso e gestito dalle cooperative che rende l’ingresso di ruolo molto faticoso – ha spiegato Guidotti –. In più, nel mondo anglosassone sono molto avanti in questo settore, motivo che mi ha spinto a volermi specializzare in Australia”, voce gentile e tono determinato.

E così ha iniziato la sua avventura australiana frequentando la Monash University e, contemporaneamente, ottenendo un lavoro part time proprio alla biblioteca dell’università, dove ha potuto mettere in pratica quanto stava imparando in classe. “Inizialmente non ci contavo troppo di essere selezionata – ha ricordato –, però l’esperienza maturata in Italia è stata valutata positivamente. Ho cominciato dalla sezione accademica che, tra i vari ruoli, ha la responsabilità di supportare le diverse facoltà. Viste le mie origini, è stato naturale collaborare con il dipartimento di Italianistica, facendo da ponte tra il nostro gruppo di lavoro e il loro. Ho anche organizzato eventi, cercato risorse adatte e fatto da mediatrice con dei fornitori italiani”.

Dopo sette anni vissuti a Melbourne, nel 2022 Guidotti si è spostata a Sydney per accettare un’offerta di lavoro nella biblioteca del primo museo australiano, l’Australian Museum dove, da qualche mese ha assunto il ruolo di Acting Head delle sezioni di Cultura del mondo, dell’Archivio e della biblioteca. Un’ascesa importante quella di Guidotti che, sebbene inizialmente percepisse il fatto di essere italiana come uno svantaggio, si è poi dovuta ricredere ammettendo come, in realtà, si sia rivelato un valore aggiunto. “L’italiano, infatti, che io non

immaginavo fosse così diffuso, mi è tornato utile, molto più di quanto mi aspettassi. Al museo riceviamo tante richieste dall’Italia, in quanto la nostra collezione include anche una sezione dedicata ai libri antichi e rari. Abbiamo poi molti testi in italiano e in latino medievale, che io capisco facilmente e posso dunque descrivere e promuovere meglio”.

Certo, conoscere una lingua non basta: servono competenze, curiosità, intraprendenza e doti personali, un mix che Irene Guidotti possiede e le ha permesso di convincere i selezionatori capaci, come ha raccontato, “di valutare positivamente anche le mie esperienze pregresse nella digitalizzazione dell’archivio delle biblioteche italiane in cui ho lavorato e in cui mi sono specializzata in manoscritti di viaggiatori e studiosi delle antiche culture”.

È passato poco tempo da quanto ha assunto un incarico di grande

responsabilità, ma la Acting Head si sente a proprio agio in queste vesti, nonostante ci siano spesso decisioni complesse da prendere e il carico di lavoro sia considerevole, visto che solo i dipendenti a tempo pieno sono oltre 300, senza considerare l’esercito di volontari e persone a contratto coinvolte nel museo.

“Credo che la mia italianità mi abbia anche aiutato nelle relazioni con i colleghi – ha sottolineato –. In generale, riusciamo a scaldare un po’ l’ambiente e a mettere gli altri a proprio agio. E poi l’Italia affascina tutti. Sono curiosi di sentire la mia storia”. E, tra le storie che può raccontare Guidotti, c’è anche quella di essere una delle allenatrici della Empoli Academy di Sydney. La sezione in cui le piace spesso passeggiare, anche durante la pausa pranzo, è quella dedicata ai dinosauri, una passione che la accompagna fin da piccola: "Perché penso sia importante continuare a studiare le origini

Research Library del

del mondo – ha raccontato –. Far parte di questo museo mi ha aiutato ad apprezzare a pieno la rilevanza della ricerca legata agli ambiti scientifici”. All’Australian Museum esiste, infatti, una sezione interamente dedicata alla ricerca: la AMRI (Australian Museum Research Institute), dove un centinaio di persone, tra ricercatori e scienziati, sono impegnate in diversi ambiti, dal cambiamento climatico alla biodiversità fino allo studio della storia naturale”. E proprio l’archivio storico, che raccoglie testi di importanti naturalisti e scienziati dell‘800, che descrivono per la prima volta alcune specie di animali australiani, sono di particolare interesse per Guidotti. Il suo obiettivo è di rendere accessibile queste informazioni a quanti più ricercatori possibile, tramite la digitalizzazione dell’archivio storico, perché “la ricerca avanza anche da collezioni che sono vecchie 200 anni”.

BARBARA MANZINI

L’italiano e il lavoro in un mercato globale

Un articolo di John Hajek Professore di Italianistica presso la Melbourne University

Per gli studenti australiani imparare l’italiano ha un grande valore, con vantaggi culturali, economici e professionali. La ricca storia del Bel Paese, la sua economia dinamica e i suoi importanti contributi culturali rendono l’italiano una risorsa inestimabile nel mondo globalizzato del lavoro.

L’Italia è famosa per il suo profondo impatto sull’arte, la letteratura, la musica e la moda. Imparare l’italiano apre le porte alla comprensione di questi tesori culturali nella loro lingua originale. Gli studenti australiani che conoscono l’italiano possono accedere a un’ampia gamma di conoscenze, dall’arte rinascimentale alla musica classica, dal design contemporaneo alla cucina. Il sapere non solo arricchisce a livello personale, ma può aiutare lo studente nel mercato del lavoro globale, in particolare in settori come il turismo, la ristorazione e le arti.

L’Italia è anche l’ottava economia del mondo e le sue industrie sono diverse e spaziano dal settore automobilistico e manifatturiero, al design, alla moda e alla produzione alimentare. Esporta in maniera importante a livello globale e ha legami commerciali in tutto il mondo. La conoscenza dell’italiano può quindi rappresentare un vantaggio significativo per gli studenti

australiani. Aziende italiane come FIAT, Ferragamo, Ferrero e Prada sono presenti ovunque e spesso cercano dipendenti in grado di superare le barriere linguistiche e, nel caso australiano, di lavorare in un contesto italo-australiano interculturale. Sono infatti centinaia le aziende italiane presenti in Australia, in un’ampia gamma di settori economici, quali le macchine agricole (ad esempio, ARAG di Reggio Emilia e Celli di Forlì) alla logistica (AVION di Milano) e all’elettronica (URMET di Torino). Molte di queste aziende non sono conglomerati globali come ENI, ENEL e FIAT, ma svolgono un ruolo importante nell’economia italiana di esportazione e offrono opportunità agli australiani che desiderano utilizzare le loro competenze linguistiche

in un ambiente internazionale di lavoro in Australia o che sono interessati a lavorare in Italia. Inoltre, l’Italia è membro dell’Unione Europea e offre accesso a un vasto mercato di oltre 500 milioni di persone. La conoscenza dell’italiano può facilitare l’ingresso in questo mercato, soprattutto per le aziende e gli imprenditori australiani che desiderano espandere le proprie attività a livello internazionale. La comprensione dell’italiano può essere utile per negoziare accordi, comprendere documenti legali e costruire relazioni commerciali più solide in Europa. Ci sono poi molte aziende australiane che fanno affari con l’Italia: anche loro hanno bisogno di dipendenti che conoscano bene la lingua. Nel 2023 le esportazioni australiane in

Italia hanno raggiunto un valore di 12,4 miliardi di dollari. In più, alcune aziende australiane hanno anche importanti investimenti in Italia, tra cui Lendlease e Macquarie.

Per gli studenti interessati alla carriera diplomatica, nel diritto internazionale o nelle ONG globali, l’italiano è una lingua preziosa, poiché l’Italia ospita numerose organizzazioni internazionali, tra cui, a Roma, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), dove la conoscenza dell’italiano è molto utile.

L’italiano conta nel mondo del lavoro e apre le porte a nuove opportunità in Australia, in Italia, in Europa, in tutto il mondo.

L’edizione di In classe è accessibile a tutti, facilmente, dal nostro sito web. Le scuole non ricevono più la versione cartacea, una scelta ecologica e di praticità: tutte le edizioni, anche passate, saranno infatti consultabili con un solo click, gratuitamente, dal link ilglobonewspaper.com. au/publications

A destra: Irene Guidotti nella stanza della lettura della Research Library
dell’Australian Museum, mentre sfoglia una famosa pubblicazione del 1848: The Birds of Australia: in seven volumes di John Gould. Di fianco: Guidotti nella sezione dei libri rari della
Museo
Foto di Campaign Creators da Unsplash

L’introduzione del metodo TCL ha fatto una grande differenza per gli studenti della scuola St Gregory the Great

Insegnare l’italiano per comunicare

MELBOURNE – “Quando sono arrivata alla scuola elementare St Gregory the Great in qualità di nuova preside, gli studenti partecipavano a una lezione settimanale di italiano di quaranta minuti, ma, avendo fatto molta ricerca nell’area linguistica, sapevo che questo non era il modo migliore”. Così, Michelle Verna, preside da sette anni della St Gregory the Great, di Doncaster, nel raccontare il percorso intrapreso dalla scuola primaria per passare dal classico approccio, che prevede di insegnare la lingua durante una lezione settimanale, al metodo ‘Teachers as Co-Learners’ – TCL –, che prevede che l’insegnante in classe allochi quotidianamente del tempo alla lingua, che impara insieme agli alunni.

“Quando arrivi in un ambiente nuovo però –ha proseguito Verna – non puoi essere irrispettoso verso gli insegnanti, che stanno facendo il proprio lavoro al meglio delle loro possibilità. Per cambiare la cultura nella comunità scolastica, ho capito che avrei dovuto lavorare con i docenti, educarli rispetto a quelle che sono le buone pratiche per l’insegnamento delle lingue”. E così la preside, insieme ai colleghi, ha cominciato un percorso di confronto e crescita, guardando alle ricerche, alle azioni necessarie per coinvolgere al massimo gli studenti e a come raggiungere l’obiettivo di far apprendere ai ragazzi una seconda lingua.

“Circa tre anni fa sono stata invitata dalla MACS – Melbourne Archdiocese Catholic Schools – per far parte del programma TCL, di cui avevo sentito parlare, ma non conoscevo nel dettaglio. Al tempo, a scuola stavamo cercando di cambiare approccio e, con Renee Scarmozzino, che in quel momento era la nostra insegnante di italiano, abbiamo chiesto alla comunità scolastica se volesse mantenere l’insegnamento dell’italiano. Una volta ricevuta risposta positiva, abbiamo creato un gruppo di lavoro dedicato alle lingue”. Quel gruppo, con il tempo, è cresciuto includendo altri insegnanti, alcuni di origini italiane, altri senza alcuna conoscenza della lingua, la cui esperienza ha aiutato a immedesimarsi con gli studenti senza competenza linguistica. L’inizio è stato, come è ovvio, abbastanza lento: venivano proposti dei

QUEENSLAND

video, alcune parole venivano accompagnate dai gesti e poi, a poco a poco “ci siamo accorti che gli alunni non solo erano interessati a imparare la lingua, ma volevano comunicare”, ha fatto notare la preside.

La realizzazione di quanto fosse potente questo metodo ha convinto anche gli insegnanti più scettici, tanto che alla scuola l’italiano ha cominciato a essere incorporato nella quotidianità, non solo nelle classi, ma anche, ad esempio, quando vengono fatti gli annunci al microfono.

“È stato un processo interessante, perché i colleghi mi dicevano spesso di essere preoccupati di fare degli errori. Ma io ripetevo loro che era importante che facessero degli errori, perché, in questo modo, i bambini potevano capire che era normale commetterli”.

Dopo che Renee Scarmozzino ha espresso il desiderio di rientrare in classe come insegnante, la preside Verna ha cominciato a valutare l’opzione di cercare un assistente di lingua italiana, e il destino ha voluto che, proprio in quei giorni, Drusilla Galelli avesse inviato la sua candidatura per una posizione di Learning Support Officer. “Una milanese che aveva vissuto

all’estero per moltissimi anni, con cui l’intesa è stata immediata”, ha ricordato Verna. Con il coinvolgimento di Galelli e di Cathy O’Brien, la Director of Learning and Teaching, si è arrivati alla configurazione attuale, che prevede che gli insegnanti dedichino almeno quindici minuti al giorno all’italiano. Possono esercitarsi con le parole nuove e nuove frasi, “grazie anche al supporto di Renee che mette a loro disposizione le presentazioni e il materiale necessario, per agevolare gli insegnanti e non caricarli di altro lavoro”, come ha sottolineato O’Brien.

Inoltre, in occasione delle riunioni del personale scolastico, si dedicano sempre almeno dieci minuti alla pratica del TCL: per ripassare la pronuncia di alcune parole e parlare di quali canzoni o giochi proporre in classe per coinvolgere i ragazzi.

Se, inizialmente, le parole erano accompagnate dai gesti, con il tempo e con ricerche specifiche si è capito che il movimento delle mani, anziché aiutare l’apprendimento, lo rendeva più complicato. “Abbiamo quindi definito una regola per cui tutti i bambini, dall’Anno Prep all’Anno 6, debbano concentrarsi settima-

nalmente su un numero che varia tra le cinque e le otto parole o frasi”, ha chiarito Renee Scarmozzino. Attraverso la pratica giornaliera e l’utilizzo di piccoli giochi e attività, i bambini sono in grado di ricordare e di comunicare correttamente in italiano.

“È bello vedere che ogni insegnante dedica del tempo all’italiano”, ha sottolineato Drusilla Galelli, che aiuta i colleghi, tra le altre cose, anche con la pronuncia, che rappresenta uno scoglio per molti di loro.

Gli studenti sono così abituati a sentire ripetere certe frasi, che le usano spontaneamente in classe o anche fra di loro. Questo denota l’importanza per gli alunni di capire che l’italiano è uno strumento di comunicazione e non semplicemente qualcosa di legato alla cucina, ai festival o a una bandiera. Diventa rilevante perché “ha uno scopo”, fa notare Scarmozzino. Il successo dell’approccio di questo gruppo di insegnanti appassionati è sicuramente testimoniato dall’entusiasmo dei ragazzi, talmente contagioso, che ora anche le famiglie vorrebbero avvicinarsi allo studio della lingua e della cultura italiana.

BARBARA MANZINI

Le ragazze della scuola elementare St Columba’s hanno esplorato Kandinsky, la musica e parlato di emozioni

Quando arte e lingua si fondono in colore

BRISBANE - Nel primo semestre 2024 le ragazze dell’Anno 6 della St Columba’s Primary School hanno lavorato con la loro insegnante Isabella Soto a un’unità intitolata ‘Sentiamo il colore’. Soto, con la collaborazione di insegnanti madrelingua dell’Italian Language Centre – chi scrive, insieme a Ornella Roveda e Francesca Cerniglia –, ha adottato per la prima volta alcune strategie usate nella metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), che consiste nell’insegnare una materia utilizzando una lingua straniera. Nel caso della scuola elementare St Columba’s, l’integrazione fra lingua e contenuto è tale che quest’ultimo funge da veicolo per l’insegnamento e l’apprendimento linguistico: una materia non linguistica come l’arte, insegnata in lingua straniera. L’orientamento è linguistico indicando, cioè, che la priorità da inseguire è costituita dagli obiettivi linguistici, dove il contenuto serve a questo scopo.

Le ragazze hanno studiato l’Astrattismo e le opere di Wassily Kandinsky, con particolare attenzione alla sua teoria dei colori.

Hanno sperimentato la sua tecnica multisensoriale, esprimendo in italiano le emozioni suscitate dall’uso delle linee, delle forme e del colore, nonchè dall’ascolto della musica. L’impegno e la dedizione nello studio di questa unità di lavoro risultano evidenti nelle opere di grande impatto realizzate dalle giovani artiste. Con le studentesse, inoltre, abbiamo creato una coreografia per la canzone Supereroi del cantante italiano Mr Rain, un’esperienza che ha aggiunto un’ulteriore sfaccettatura

all’esplorazione dell’astrattismo e alla conoscenza della lingua italiana. La canzone e i movimenti coreografati hanno stimolato una riflessione su cosa significhi essere supereroi nel loro contesto specifico. “Supereroi sono i meravigliosi amici che ci sostengono lungo tutto il percorso scolastico e che rimangono con noi per tutto il resto della vita”, hanno concordato le ragazze. Sabato 27 luglio, durante la School Fete, è stato dato pubblico riconoscimento all’incredibile impegno di questo gruppo di stu -

dentesse e della loro appassionata insegnante. Nell'arco della giornata si sono potute ammirare le opere d’arte esposte insieme alla descrizione - in italiano - del processo creativo. A completamento di un programma già molto ricco di attività, è stata anche presentata la coreografia della canzone Supereroi . La comunità della scuola ha partecipato con grande entusiasmo a questa giornata tutta all’insegna delle arti.

“È stata una gioia immensa nella mia carriera poter lavorare con

questo gruppo di studentesse e non vedo l’ora di continuare la collaborazione con l’intero gruppo di insegnanti dell’Italian Language Centre per assicurare che il programma di italiano alla St Columba’s diventi fonte di ispirazione per altri colleghi che, come me, desiderano insegnare con entusiasmo, creando programmi innovativi capaci di appassionare un numero sempre maggiore di giovani studenti alla bella lingua!”, ha commentato l’insegnante Isabella Soto. GIOVANNA AMATRUDA

Sopra, da sinistra: Drusilla Galelli, la preside Michelle Verna e Renee Scarmozzino. A destra: Renee Scarmozzino in classe durante i quindici minuti di italiano
Sopra: un esempio del lavoro realizzato dalle studentesse. Di fianco, uno dei momenti di lavoro, in classe
VICTORIA

VICTORIA

Laura Mazzatenta accompagna i più piccoli in un percorso di immersione e crescita linguistica e culturale

In biblioteca si legge, si crea e si gioca in italiano

MELBOURNE – Ogni giovedì mattina dalle 10:15 e per un’ora circa, alla libreria di Rowville, i bambini fino ai cinque anni possono partecipare gratuitamente alla Storytime in italiano con Laura Mazzatenta, che si ferma solo durante le vacanze scolastiche. Un ottimo modo per esporre i più piccoli alla lingua, mentre si leggono delle storie, si cantano canzoni, si fanno piccoli lavoretti e si gioca.

Insegnante di inglese e appassionata di teatro quando viveva in Italia, Mazzatenta si è trasferita a Melbourne nel 2012, all'età di 28 anni. In Australia ha poi convertito la lingua di insegnamento, offrendo lezioni di italiano a bambini e adulti e, dal 2018 organizzando sessioni di Storytime in italiano. “La persona che se ne occupava all’epoca mi ha contattata chiedendomi se volessi partecipare e, visto che il mio primo figlio era piccolo, ho colto l’occasione, anche per esporlo alla lingua”, racconta.

Durante gli incontri generalmente si cantano e ballano delle musiche scelte tra il repertorio delle classiche di canzoni italiane, come Ci vuole un fiore Giro giro tondo o La bella lavanderina, ma

si prende spunto anche da brani molto conosciuti in inglese per cantarli in italiano, cosa che i bambini apprezzano molto. “Quando posso, nelle mie sessioni, cerco anche di inserire l’elemento culturale,

A sinistra: Laura Mazzatenta durante uno degli incontri alla biblioteca di Rowville. Di fianco, la locandina dei suoi eventi con gli orari e la mail da contattatre per chi volesse partecipare

magari seguendo il calendario delle feste italiane, come Carnevale o Natale, quando ho modo di introdurre il tema della Befana, ad esempio”. Mazzatenta legge poi dei libri, animando le sto -

rie e aggiungendo elementi tattili, oggetti che servono da richiamo alla fiaba e strumenti musicali, così che i piccoli possano vivere un’esperienza sensoriale completa, mentre sono immersi nella lingua.

Con il tempo gli incontri si sono trasformati in un appuntamento fisso per un gruppo di famiglie, perché è importante, come sottolinea Mazzatenta, “creare delle occasioni sociali che siano continuative, per coltivare il bilinguismo”.

L’obiettivo di molti tra i partecipanti, infatti, non si limita alla volontà di esporre i bambini alla lingua e cultura del Bel Paese, ma vogliono farlo in un contesto sociale dove possano ascoltare e praticare l’italiano con coetanei e altri adulti, “per rendersi conto che è una lingua che non si parla solo all’interno del proprio nucleo familiare”, sottolinea Mazzatenta, che per il futuro sta valutando l’ipotesi di aprire nuove sessioni in altre biblioteche della zona.

“La speranza è di coinvolgere nuove famiglie italiane o comunque interessate a conoscere la nostra lingua e cultura con i loro bambini”.

Dieci anni di studio e ricerche sono serviti a Joseph Simonetti per una storia che narra le vicende del XX secolo

Sei volumi per non dimenticare il percorso della propria famiglia

MELBOURNE - Giuseppe (Joseph) Simonetti è arrivato Down Under con il padre Michele nel 1956, all’età di otto anni. Per i cinque anni successivi poi, insieme al papà e allo zio, si è spostato tra le coltivazioni di canna da zucchero del Nord del Queensland e i frutteti della Murray Valley. Nonostante abbia cominciato gli studi tardi, soltanto dalle scuole superiori, Simonetti ha dimostrato una grande propensione accademica, laureandosi in Scienze farmaceutiche e intraprendendo una carriera nel marketing e nelle vendite di strumenti altamente tecnologici per la ricerca e lo sviluppo in campo farmaceutico e scientifico, prima di aprire un’azienda di successo in quest’ambito.

Il trascorrere del tempo ha offerto a Simonetti l’occasione di porsi delle domande, per rispondere alle quali ha trovato riparo nella lettura dei classici e nello studio della storia italiana ed europea, partendo dalle Crociate, nel 1095. Un approfondimento che ha sentito necessario, dopo essersi reso conto che in Australia era stato esposto soltanto alle vicende storiche del Paese e del suo intrecciarsi con quelle del Regno Unito. “Dopo aver letto per 10 anni, dai 60 ai 70 anni, ho cominciato a scrivere”, ha affermato. E, in effetti, Simonetti ha trasformato la sua esperienza personale e quella della sua famiglia in sei volumi che raccontano di tre

generazioni le cui vicende si intrecciano, inevitabilmente, con il contesto storico e sociale in cui si sono svolte. Attraverso una serie di ricerche e di chiacchierate con la nonna, nel 1988 Simonetti ha cominciato a raccogliere materiale per ricostruire l’albero genealogico della sua famiglia, mentre dal 2003 si è appuntato le conversazioni con il padre, con l’obiettivo di capire e riportarne le circostanze vissute durante la sua detenzione come prigioniero di guerra.

I continui approfondimenti hanno portato Simonetti a completare, nell’arco di cinque anni, sei libri che narrano il susseguirsi delle principali vicende storiche europee, dall’ascesa del fascismo alla Seconda guerra mondiale e al dopoguerra, periodo in cui un grande flusso migratorio dal Vecchio Continente ha cominciato a interessare l’Australia, come gli Stati Uniti.

Anche i genitori dell’autore, con l’obiettivo di riuscire a mettere da parte abbastanza denaro da comprare altra terra nella loro città di Francavilla, in Calabria, decidono di dividersi per qualche anno, e il papà, insieme a Joseph, si imbarca alla volta dell’Australia. Un lavoro enorme di ricerca storica e d’archivio, studio e scrittura, è dunque culminato nei sei libri che ora Simonetti vorrebbe pubblicare.

Per chi fosse interessato a saperne di più può visitare il sito web www.italiajoe.com

Sul canale Kids de Il Globo TV avrai accesso a una vasta scelta di programmi per tutte le età che aiuteranno gli studenti a costruire il vocabolario, imparare la grammatica e immergersi nella cultura italiana

Tre generazioni in una foto, dietro da sinistra: Damien, Adam, Michael, il piccolo Leon. Nella fila centrale: Elizabeth, Holly, Joseph Simonetti, la moglie Monika e Tegan. Davanti, i nipoti di Simonetti: Hugo, Xavier, Luca, Reuben, Joseph, Allegra, Eden. Nella foto a destra: Joseph Simonetti e la moglie Monika il giorno del loro matrimonio, ne 1973, con la nonna Maria al centro, venuta in Australia per l'occasione
Michele Simonetti, il padre di Joseph, in un campo di canna da zucchero nel 1957
Joseph Simonetti (a destra) in una foto del 1954, quando aveva sei anni, con la madre, Maria Concetta, la sorella Caterina e il fratellino Aurelio

Un sogno nel cassetto realizzato per Aydin

MELBOURNE – Aydin Yalcin ha vinto il concorso fotografico, Attraverso gli occhi dei giovani: l’Italia e tutte le cose italiane organizzato dal Co.As.It. di Melbourne, presentando una foto che rappresenta quello che, all’epoca dello scatto, era un sogno nel cassetto.

In Italia – si legge nella descrizione che Aydin ha scritto per accompagnare la foto – ci sono molti luoghi meravigliosi da vedere. Personalmente, penso che la Costiera amalfitana sia il posto

migliore – quello che sogno di visitare. Quando ho scattato la foto, in una spiaggia del New South Wales, ho immaginato di bagnarmi i piedi nel mare italiano. Forse un giorno il sogno diventerà realtà. E Aydin, che frequenta l’Anno 5 alla Strathmore Primary School, ha realizzato quel sogno viaggiando proprio in Italia nelle ultime settimane. La sua insegnante, Angela Pane, ha descritto Aydin come uno studente motivato, sempre interessato allo studio della lingua e della cultura italiana.

Il cibo è al centro dell’Italia, ma cosa c’è al centro de Il Globo? Un resoconto dietro le quinte, su cosa rende Il Globo, Il Globo

“Non bevi il caffè?” - Simona

Alla mia seconda conversazione, avevo già scoperto l’essenza di questa azienda: la voglia di aiutare gli altri. Questa è una missione che si manifesta non solo nella pubblicazione del giornale, in radio, e su Il Globo TV, ma anche in tutto il lavoro che succede dietro le quinte.

Sia che si tratti di aiutare i clienti con l’installazione de Il Globo TV o di aiutare altri colleghi con i loro articoli, o regalando i limoni dei loro giardini, tutti sono desiderosi di prestare il proprio tempo e sforzo l’uno per l’altro e per i loro lettori/ spettatori. Si cerca di promuovere un ambiente compassionevole, riflettuto anche sui loro media.

Quindi, non hanno esitato a farmi trovare una cioccolata calda, il minuto dopo aver espresso la mia avversione per caffè. “Devi dire suppòrt non sùpport”Gabriele

Dedizione e precisione sono al centro

Il racconto di Siena Fattore, una studentessa cha ha scelto la nostra redazione per la sua work experience

Al centro de Il Globo

di questa realtà. Se si fondasse solo sul divertimento e sulla simpatia, non riuscirebbe a raggiungere gli alti standard che hanno. Articoli che parlano di se l’ananas dovrebbe essere sulla pizza, per rispondere all’eterno dilemma se corrisponda a un allontanamento dalla tradizione italiana, o piuttosto alle innovazioni di famosi pizzaioli. Sia che

si tratti di scegliere l’immagine perfetta, il dettaglio nella comunicazione con i lettori, o la formattazione della prima pagina, tutti lavorano meticolosamente per fornire il contenuto e supporto migliori.

Prima di sedersi per registrare una pubblicità radiofonica, non ho mai saputo quanto significanti siano piccoli elementi come il tono e l’enfasi sulle parole, come possano essere in grado di raggiungere la risposta desiderata.

“Sei pubblicata” - Ray A Il Globo ci si impegna per rivolgersi a diversi tipi di pubblico: la comunità italiana, quella australiana e tutte le persone che cercano di migliorare la lingua italiana. Per questo, coprono una vasta gamma di storie; da notizie dalla comunità, come la coltivazione di verdure incredibilmente grandi, a quelle internazionali, come il tentato omicidio di Donald Trump. Naturalmente, il loro d’impegno nel condividere le notizie italiane per sostenere gli immigrati in centonovanta Paesi è forte. Capiscono che le comunità di immigrati contano sui loro servizi, non

solo perché sono pubblicati e mandati in onda, ma perché sono per loro un modo per rimanere collegati alle proprie radici culturali.

Sono stata esposta a uno dei tanti aspetti che Il Globo usa per ampliare l’accessibilità a diverse categorie di lettori: la traduzione. Utilizzare applicazioni come Google Translate per fare il lavoro è insufficiente – una cosa che ho imparato quando mi è stata data l’opportunità di tradurre un articolo da pubblicare. Ho scoperto che assicurarsi di rispettare quanto espresso dal giornalista e dagli intervistati nel pezzo originale, anche in altre lingue, è qualcosa che a Il Globo è un imperativo.

“Tu sai cosa vuoi ottenere da questa opportunità” - Mary Malgrado tutti siano molto occupati, soprattutto il giorno prima della pubblicazione, mi hanno dato l’opportunità di imparare e vedere i tanti passaggi necessari ad arrivare alla stampa del giornale. Si sono dati tutti generosamente, permettendomi di ottenere una prospettiva esauriente dell’azienda per trovare risposte alle mie domande nel campo della comunicazione. Il modo in cui mi hanno accolta è un riflesso del fatto che scelgono di mettere persone al centro della loro impresa.

I festeggiamenti tricolore della scuola elementare St Mary’s

Sopra, l'insegnante Gessie Baratta mentre, insieme agli studenti dell'Anno Prep, compone alcune frasi in italiano accompagnando le parole ai gesti. Al centro, Gessie Baratta con uno studente. A destra una classe mostra orgogliosamente la creazione delle proprie pizze altre cose, decorare le maschere veneziane, la loro bandiera italiana, ma anche cimentarsi nell’arte del mosaico e disegnare una personale versione della Torre di Pisa. Pizza e gelato hanno assicurato un alto livello di entusiasmo anche durante il pranzo, prima della sfilata finale che ha dato l’opportunità agli oltre 700 alunni della scuola di

MELBOURNE – Alla scuola elementare St Mary’s di Greensborough si è celebrato quel momento dell’anno atteso da tutti gli studenti, i docenti e lo staff: la Giornata italiana, organizzata dall’insegnante Gessie Baratta. Con un susseguirsi di attività, le ore di scuola sono passate molto più velocemente del solito per i ragazzi, che hanno potuto, fra le

dimostrare la propria creatività. Una menzione particolare va a Sharyn, la persona che accoglie i visitatori della scuola e ogni anno stupisce colleghi e studenti con gli originalissimi abiti che le stessa pensa e cuce. Con il travestimento da Bacio Perugina dello scorso anno aveva stupito, ma quando per quest’ultima edizione si è presentata vestita

da cannolo, ha lasciato ancora una volta tutti a bocca aperta. Gessie Baratta, che lavora alla scuola da cinque anni, ma ha una carriera ventennale alle spalle, ha introdotto alla St Mary’s il metodo TCL – Teachers as Co-Learners –, grazie al quale i bambini vengono immersi nella lingua ogni giorno, anziché avere solo una lezione settimanale.

Questo approccio richiede il coinvolgimento di tutti gli insegnanti, che a loro volta imparano mentre insegnano alla classe. Baratta accompagna le parole italiane con dei gesti, uno stratagemma che aiuta gli studenti a memorizzare e ha permesso anche ai più piccoli, i Preps, di comporre intere frasi, con grande orgoglio dell'insegnante.

Siena Fattore
A sinistra: la foto con cui Aydin Yalcin ha vinto il concorso fotografico. Al centro lo studente con il suo scatto. Di fianco, Aydin il giorno della premiazione

Attività PER LA SCUOLA PRimARiA

Tipologia: Spunti per attività in classe Livello: Prep - Anno 6 Tematica: L'italiano e il mondo del lavoro

Attività 1 A cosA serve impArAre l’itAliAno? (Anni 5 e 6)

Ecco dei buoni motivi per imparare l’italiano. Collega l’italiano con l’inglese. impariamo a parlare italiano per:

a cura del co.as.it. di

Gli

Attività 3 che lAvoro fAnno? (Anni 1 e 2)

L’amore Working in Italy

Ascoltate bambini.

Lavorare in Italia Understanding the culture

Apri la bocca.

La cultura Watching films in Italian

Le proprie radici For love

Cosa desidera?

La cucina For the food

La moda Understanding music and songs

Come si chiama il tuo cane?

Vivere in Italia Discovering literature

Il cinema For fashion

Dove ti fa male?

La musica Living in Italy

La letteratura Discovering your Italian origins

Attività 2 le professioni in cui è utile conoscere lA linguA itAliAnA (Anni 5 e 6)

La lingua italiana in Australia potrebbe essere utile per certe professioni. insieme a un compagno o una compagna di classe leggete i seguenti dialoghi:

Assistente agli anziani

Assistente agli anziani: Buongiorno, Dora. Come va?

Dora: Buongiorno, Lisa. Sto così così; mi fa male la gamba.

Assistente agli anziani: Ti aiuto ad alzarti, ok?

Dora: Grazie, Lisa.

Assistente agli anziani: Dove vuoi andare?

Dora: Voglio andare in giardino.

Pizzaiolo

Davide: Salve! Fate la pizza con l’ananas?

Pizzaiolo: Buongiorno! Sì, la facciamo ma non è proprio una pizza italiana!

Davide: Sì, lo so, ma mi piace l’ananas sulla pizza.

Pizzaiolo: Va bene. Ci vuoi anche il pomodoro e il formaggio?

Davide: Sì, grazie.

Guida turistica

Guida turistica: Buongiorno e benvenuti a Melbourne. Ci troviamo davanti alla stazione centrale di Melbourne. Si chiama Flinders Street Station.

marta: Che bella facciata! Ma gli orologi funzionano?

Guida turistica: Sì, sì! Funzionano, e come!

Donato: Ma ci fermiamo per la colazione?

Guida turistica: No, mi dispiace ma non è prevista una pausa in questa gita nel centro di Melbourne.

Cameriera/cameriere

Cameriera: Buongiorno! Desidera?

Cristian: Buongiorno. Come primo piatto vorrei il risotto ai funghi e per secondo il pollo arrosto con le patate.

Cameriera: Va bene. E da bere?

Cristian: Da bere, un vino rosso e un’acqua minerale gassata.

Cameriera: Basta così?

Cristian: Sì, basta così, grazie.

Sono dieci euro grazie.

Attività 4 riordinA le pArole (Anni 3 e 4)

esercizi in formato A4 sono disponibili sul sito educationhq.com
MelBourNe
Leggi i fumetti e collegali con le professioni a cui appartengono.
commessa
dottoressa il veterinario
Riordina le parole per comporre una frase corretta. Poi scrivi il nome del mestiere scegliendo dall’elenco qui sotto.

Attività 5 Che lavoro fanno mamma e papà? (anni prep)

Disegna tuo papà e tua mamma al lavoro. Che lavoro fanno? Puoi anche disegnare e scrivere del lavoro che fanno gli zii e i nonni.

Esempio: Questa è mia mamma. Fa la veterinaria.

Attività 6 lo sapevi Che Ci sono dei lavori uniCi in italia e in vatiCano? (anni 4 – 6)

Below is a list of unique jobs that can be found in Italy. Do some research on these unique jobs. Write the Italian words in the ovals that correspond to the particular job in the table.

Gondolier, Renaissance flag thrower, Swiss guard, Olive oil police, Cheese whisperer.

Il gondoliere Lo sbandieratore rinascimentale La guardia svizzera L’agente contro l’olio contraffato

Questa è mia mamma. Fa ____________________________

Questo è mio papà. Fa _______________________________

blu, rosso, arancione oliva

Vaticano

gondola

Rinascimento

Fonte: www.regencyforexpats.or g

forma corretta

Venezia

bandiera

olio extravergine

qualità

Il controllore del formaggio Parmigiano Reggiano

frode

l’uniforme

divisa a strisce bianche e blu

spettacolo

formaggio

L’italiano per il lavoro

Attività PER LA SCUOLA SECONDARiA

Tipologia: Spunti per attività in classe

Livello: Anni 9 - 12 Tematica: L'italiano nel mondo del lavoro

L'Australia è un Paese con tante culture diverse. Gli italiani hanno dato un grande contributo a questa diversità. Fin dal 1800, molti italiani sono venuti a vivere in Australia e anche per questo la lingua italiana è importante in Australia. Molte persone parlano italiano, non solo nelle comunità italiane, ma anche nelle scuole, dove è una delle lingue straniere più studiate. Questo mostra quanto gli australiani apprezzino la cultura italiana e riconoscano il valore degli italiani. Ci sono molti centri culturali italiani in Australia, luoghi che aiutano a mantenere viva la lingua e le tradizioni italiane per le nuove generazioni. Inoltre, Italia e Australia lavorano insieme in molti settori, come la scuola, il commercio e la ricerca, dimostrando l'importanza della lingua italiana nel mondo del lavoro.

Attività 1 Le aziende itaLiane in austraLia (anni 9-12)

Attività di stimolo. Scansiona il codice QR per aprire la presentazione contenente informazioni sulle aziende italiane in Australia e sulle possibilità di impiego per chi parla la lingua italiana.

Attività 2 Le professioni neLLe aziende itaLiane in austraLia (anni 9-12)

Attività di sintesi. Scansiona il codice QR per accedere al quiz e rispondere alle domande.

Attività 3 the itaLians (anni 9-12)

a cura del co.as.it. di sydney

Gli esercizi in formato A4 sono disponibili sul sito educationhq.com

Attività 4a CarLa zampatti (anni 9-12)

Attività di sintesi. Scansiona il codice QR per accedere all’esercizio di comprensione sul video di Carla Zampatti contenuto nella presentazione The Italians nell’attività precedente.

Attività 4b Lyndon terraCini (anni 9-12)

Attività di sintesi. Scansiona il codice QR per accedere all’esercizio di comprensione sul video di Lyndon Terracini contenuto nella presentazione The Italians.

Attività di analisi. Scansiona il codice QR per ascoltare le interviste. Può essere interessante esplorare il contributo degli italiani in Australia anche con studenti degli Anni 7 e 8, essendo le interviste in lingua inglese.

Attività 4c meLina marChetta (anni 9-12)

Attività di sintesi. Scansiona il codice QR per rispondere alle domande e valutare la comprensione del video di Melina Marchetta contenuto nella presentazione The Italians.

Attività 5 Riflettiamo (anni 11-12)

Attività di sintesi. Scansiona il codice QR per prendere alcuni spunti per riflettere sull’importanza della lingua e della cultura italiana per la carriera lavorativa. Scrivi le tue riflessioni personali.

Attività 6 Una caRRieRa all’oPeRa (anni 9-12)

Attività di ascolto. Scansiona il codice QR per ascoltare il podcast dove Claudio Sgaramella, un tenore di Sydney, racconta come l’italiano ha influenzato la sua carriera.

Attività 7 VeRo o falso? (anni 9-12)

Attività di sintesi. Scansiona il codice QR per rispondere alle domande sul podcast di Claudio Sgaramella.

Attività 7 PRePaRiamoci al mondo del laVoRo (anni 11-12)

Attività di sintesi. Usando tutte le informazioni che hai imparato facendo le attività precedenti scrivi il tuo curriculum spiegando perché sei il candidato ideale.

Per i Più Piccoli Per i Più Piccoli

A cura di Barbara Manzini Livello: Kinder e Prep

ATTiViTÀ 1

Riscrivi le parole, una lettera per ogni spazio.

ATTiViTÀ 2

M AESTRO p OLIZIOTTA M EDICO S CIENZIATA

p ARRUCCHIERA

Dal veterinario: trova le differenze.

G IARDINIERE

Viva la mensa!

Nicoletta Costa

letture da non perdere letture da non perdere

Notes Edizioni (livello Kinder, Prep e Anno 1)

Per tutti i bambini che non amano le verdure

Da una delle più importanti autrici e illustratrici italiane, creatrice del personaggio di Giulio Coniglio, una divertente storia ambientata nella mensa della scuola. Protagonisti i bambini, le maestre e gli odiati e temutissimi… spinaci! Cosa succede quando a pranzo arriva un cibo poco gradito o sconosciuto? Chi si inventa mille storie per non mangiare, chi pasticcia tutto per mimetizzare ciò che ha lasciato nel piatto, chi li nasconde in tasca e chi, addirittura, scoppia a piangere davanti al poco invitante mucchietto verde. Ma c’è anche chi prova ad assaggiarne almeno una forchettata.

Odore di brodo

Cristina Brambilla (illustrazioni di Arianna Bellucci) Terre di Mezzo Editore (livello Anni 2-6)

Tra cucine e sotterranei

Pietrino studia nel più famoso collegio della città. Nei fine settimana, quando gli altri bambini tornano dalle loro famiglie, Pietrino non esce dal convitto. Non ha parenti, a parte un lontano zio sempre in viaggio. Così resta solo con il cuoco Anacleto, che appesta l’aria del collegio con le ricette. È proprio lui a raccontare a Pietrino che, nei sotterranei, vive uno stregone che trasforma i ragazzi in ombre. Il bambino non gli crede e pensa si tratti solo di una leggenda, ma un giorno scende in cantina e ci trova una strana creatura... E se Anacleto avesse ragione? Una storia sul bisogno di amicizia dei bambini e della solitudine in cui a volte sono costretti a vivere.

Soluzione:

A cura di Francesca capelli

Non fate arrabbiare Petra

Riccardo C. Mauri Edizioni Paoline (livello Anni 7-9)

Come affrontare le sfide dell'età adulta

Petra ha 16 anni, vive con il padre, dopo l’abbandono della madre, e si sente insignificante. Tutto precipita quando, alla sua festa di compleanno, il ragazzo di cui è innamorata si prende gioco di lei. Il giorno successivo, per la vergogna Petra non va a scuola e finisce in una palestra di boxe femminile, dove scoprirà nuovi punti di vista, nuovi rapporti e imparerà a fare a pugni. Non con gli altri, ma con le sue paure.

I temi tipici dell’adolescenza: bullismo, primi amori, rapporti familiari, con uno sguardo a una disciplina sportiva poco conosciuta e ingiustamente accusata di essere espressione di violenza.

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