La principessa tarlo, di Joanne Harris

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La Principessa Tarlo Joanne Harris Illustrazione di copertina di Vincenzo Sanapo


Tanto tempo fa, i principi di due terre confinanti si innamorarono della stessa principessa. Uno era il Principe Termite, intelligente e operoso. Il secondo era il Principe Scarafaggio, battagliero nella sua nera armatura. Entrambi erano belli, entrambi erano ricchi, entrambi erano giovani e ambiziosi.

Entrambi

bramavano

disperatamente

la

ragazza

che

era

conosciuta come la Principessa Tarlo. Il primo perché l'avrebbe resa una bellissima Regina quando il padre fosse morto, il secondo perché il suo rivale la voleva. Entrambi giurarono la loro devozione con degli emissari reali speciali e inviarono doni: gioielli e argento e merletti; fragranze e sete e cioccolato.

Ma la principessa era stata benedetta con più buonsenso del normale, e non restò impressionata dai Principi. I Principi, per sua esperienza, erano spesso egoisti e arroganti, vedevano le ragazze come territori da conquistare, o trofei da collezionare, piuttosto che persone con sentimenti e sogni. Lei rimandò indietro gli emissari reali, dichiarando di preferire i suoi libri, e che avrebbe voluto azioni, piuttosto che vuote parole.

I principi si sentirono sfidati. Decisero di provare il loro valore. Il Principe Scarafaggio dichiarò immediatamente guerra a una terra lontana e partì con una flotta di navi, promettendo una vittoria che avrebbe provato il suo


amore

immortale.

Il Principe

Termite

chiamò

i suoi

tagliapietre

e

commissionò un meraviglioso palazzo per lei, con muri di marmo rosa e torri di vetro, circondato da giardini e frutteti e laghi. Ciascun principe credeva che il proprio magnifico gesto avrebbe conquistato il cuore della Principessa Tarlo, e ognuno tenne il suo rivale sotto stretta sorveglianza tramite una rete segreta di spie, per essere sicuri che nessuno stesse imbrogliando.

La Principessa Tarlo era rammaricata. Sin dal suo sedicesimo compleanno c'era stata una lunga processione di re e principi, tutti che chiedevano la sua mano. Adesso aveva 24 anni, e nessuno di questi re e principi era mai davvero riuscito a toccare il suo cuore.

E quindi lei stava seduta a un cancello sul lato della strada e guardava i suoi spasimanti da lontano e leggeva un libro, mentre il Principe Scarafaggio comandava navi per dirigere i suoi eserciti sui campi di battaglia e il Principe Termite dirigeva i suoi operai per costruire il più superbo palazzo mai realizzato. Entrambi erano assorbiti dai loro lavori; nessuno notò la Principessa.

Poi, un giorno, un giovane uomo arrivò. Non era un Principe, e non aveva idea di chi fosse la ragazza al cancello. Lui, semplicemente, vide che i suoi


occhi erano tristi, quindi si piegò e raccolse un fiore tra i molti che crescevano ai lati della strada e lo diede alla Principessa Tarlo, e disse:

"Cosa stai leggendo?"

La Principessa Tarlo fu molto sorpresa. In tutti gli anni passati a parlare con gli uomini, nessuno le aveva mai chiesto niente che la riguardasse. Lei disse:

"E' un libro di storie."

"Io scrivo storie" disse il giovane.

La Principessa Tarlo lo fissò. "La gente davvero fa questo?" chiese.

"Certo," disse il giovane. "Vieni con me e ti mostrerò come si fa."

La Principessa Tarlo saltò giù dal cancello e lo seguì per di qua e per di là, senza fermarsi a raccogliere le proprie cose, o il suo pony, o le sue scarpe, o i suoi gioielli, e neanche dire a qualcuno che stava partendo. Per quanto riguarda i due principi: il Principe Scarafaggio fece la guerra per dieci anni e ritornò come un famoso Generale, senza un occhio, ma avendo spazzato via il nemico e rasato al suolo le sue città; il Principe Termite spese dieci anni


sovrintendendo alla costruzione del suo palazzo, adesso era un famoso architetto, creatore del più squisito pezzo di maestria di tutti i Nove Mondi.

Entrambi sentivano che i loro risultati meritavano di conquistare la Principessa Tarlo. Ma quando appresero che era andata via da dieci anni, mentre loro costruivano e combattevano e si affaticavano, i due Principi si sentirono oltraggiati.

"Come osa, quell'ingrata!" disse il famoso Generale.

"Dopo tutto quello che abbiamo fatto per lei!" pianse il famoso architetto.

E quindi, siccome la lunga campagna del Generale l'aveva lasciato praticamente senza un soldo, e la ricerca di un marmo raro da parte dell'architetto aveva portato il suo paese sull'orlo del collasso economico, decisero di mettere insieme le loro risorse e vivere nel palazzo rosa, abbandonando la ricerca dell'amore per piaceri più mascolini.

In quanto alla Principessa Tarlo, nessuno sa con sicurezza dove sia andata col giovane uomo. Alcuni dicono che fosse uno del Popolo di Seta, e che la portò con sé nel suo covo sotterraneo. Altri dicono che se ne andò da sola, e che ha avuto innumerevoli avventure. Alcuni dicono anche di averla vista,


spesso al tramonto, nella foresta: una figura spettrale, scalza, in bianco, inghirlandata di fiori.

Ma erano solo storie, ovviamente. Nessuno davvero ci credeva.

***

The Bookworm Princess

Once, the princes of two neighbouring lands both fell in love with the same princess. One was the Termite Prince; clever and industrious. The second was the Cockroach Prince; warlike in his black armour. Both were handsome; both were rich; both were young and ambitious. Both were desperate to have the girl – who was known as the Bookworm Princess – the first because she would make him a beautiful Queen when his father died; the second, because his rival wanted her. Both swore their devotion by special royal envoy, and sent deliveries of gifts – jewelry and silver and lace; scents and silks and chocolates.

But the Princess was blessed with more sense than most, and was unimpressed by Princes. Princes, in her experience, were often selfish and arrogant, viewing girls as territories to be won, or trophies to be collected, rather than people with feelings and dreams. She sent the royal envoys


away, declaring that she preferred her books, and would rather have actions than empty words.

The princes sensed a challenge. They decided to prove their worth. The Cockroach Prince immediately declared war on a far-off land and sailed off in a fleet of ships, promising a victory that would prove to her his undying love. The Termite Prince called his stonemasons and commissioned a wonderful palace for her, with walls of pink marble and towers of glass, surrounded by gardens and orchards and lakes.

Each prince believed

that his magnificent gesture would win the heart of the Bookworm Princess – and each kept his rival under close supervision via a secret network of spies, to make sure that neither was cheating.

The Bookworm Princess was disappointed. Since her sixteenth birthday there had been a long procession of princes and kings, all of them asking for her hand. Now she was twenty-four, and not one of those kings or princes had ever really touched her heart.

And so she sat on a gate by the side of the road and watched her suitors from afar and read a book, as the Cockroach Prince directed ships to sail his armies to the battlefield and the Termite Prince directed his workmen to


build the grandest palace ever built. Both were absorbed in their chosen task; neither noticed the Princess.

Then, one day, a young man came along. He wasn’t a Prince, and he had no idea who the girl on the gatepost was. He only saw that her eyes were sad; and so he bent down and picked her a flower from the many that grew by the side of the road, and gave it to the Bookworm Princess, and said:

“What’s that you’re reading?”

The Bookworm Princess was very surprised. In all her years of talking with men, no-one had ever asked her anything about herself. She said: “It’s a book of stories.”

“I write stories,” said the young man.

The Bookworm Princess stared at him. “People really do that?” she said.

“Of course,” said the young man. “Come with me and I’ll show you exactly how it’s done.”


So the Bookworm Princess jumped off the gate and followed him, right there, right then: without stopping to collect her belongings, or her pony, or her shoes, or her jewelry, or even to tell anyone that she was leaving. As for the two princes; the Cockroach Prince waged war for ten years and returned a famous General, missing an eye, but having wiped out the enemy and razed his cities to the ground; and the Termite Prince, having spent ten years overseeing the construction of his palace, was now a famous architect, creator of the most exquisite piece of craftsmanship in Nine Worlds.

Both felt that their achievements deserved to win them the Bookworm Princess. But when they learnt that she had been gone ten years, while they built and fought and struggled, the two princes were outraged.

“How dare she, the ungrateful jade!” said the famous General.

“After all we’ve done for her!” wailed the famous architect.

And so, because the General’s long campaign had left him virtually penniless, and the architect’s quest for rare marble had brought his country to the brink of economic collapse, they decided to pool their resources and live together in the pink palace, abandoning the pursuit of love for more manly pleasures.


As for the Bookworm Princess, no-one knows for sure where she went with her young man. Some say he was one of the Silken Folk, and took her away to his underground lair. Some say she went off alone, and had countless adventures. Some even said they’d seen her, often at dusk, in the forest; a ghostly figure, barefoot, in white, garlanded with flowers.

But they were only stories, of course. No-one really believed them.


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