Parma Magazine Salute e Benessere n.11

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Parma giugno / luglio 2019

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Salute e Benessere

IN VALIGIA IL KIT FARMACI DA PORTARE IN VACANZA

PSICOLOGIA TINDER, UN FENOMENO TUTTO DA STUDIARE

NEWS FUGA DEI MEDICI. ALL’ESTERO OFFRE L’ITALIA

L’INTERVISTA MAMMOGRAFIA, QUANDO E PERCHÉ FARLA?

AL SOLE COME SCEGLIERE L’OCCHIALE GIUSTO

PREVENZIONE

Testata: il mese Parma n. 216 - GRATUITO

CONSIGLI PER EVITARE LE CADUTE IN CASA

ESTATE... IN SALUTE! F0560619

INFORMA SALUTE: Donare il sangue prima di andare in vacanza. Piano caldo, contro le ondate di calore. Come proteggersi da zanzara tigre e altri insetti.



Sommario

Parma giugno / luglio 2019

agazine

Salute e Benessere

IN VALIGIA IL KIT FARMACI DA PORTARE IN VACANZA

L’INTERVISTA MAMMOGRAFIA, QUANDO E PERCHÉ FARLA?

PSICOLOGIA TINDER, UN FENOMENO TUTTO DA STUDIARE

AL SOLE COME SCEGLIERE L’OCCHIALE GIUSTO

NEWS FUGA DEI MEDICI. ALL’ESTERO OFFRE L’ITALIA

PREVENZIONE

Testata: il mese Parma n. 216 - GRATUITO

CONSIGLI PER EVITARE LE CADUTE IN CASA

ESTATE... IN SALUTE! F0430419

INFORMA SALUTE: Donare il sangue prima di andare in vacanza. Piano caldo, contro le ondate di calore. Come proteggersi da zanzara tigre e altri insetti.

SFOGLIABILE ONLINE SU www.parmareport.it/salute SPECIALE ESTATE 4 Prepariamo la pelle all’esposizione al sole. I consigli dei nutrizionisti

7 L’estate con Giocampus: studi e ricerche per la salute dei bambini

Parma

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Salute e Benessere

Testata: il mese Parma n. 216 - gratuito

8 Per le tue vacanze, cucina gluten free! 9 Come scegliere le lenti da sole? L’ottico consiglia 10 INFORMASALUTE - Scatta il piano caldo, tutte le misure del Distretto di Parma 12 INFORMASALUTE - Prima di partire per le vacanze, vai a donare!

20 La terapia con onde d’urto 21 Impronta dentale digitale: adesso basta un click! 23 Gli impianti dentali, per donare il sorriso subito 24 Centro Cardinal Ferrari, al via le visite dermatologiche 25 Intervento mininvasivo per la stenosi del canale lombare

15 Il kit farmaci da viaggio

NEWS E RUBRICHE 26 Prevenire le cadute in casa SALUTE E WEB: L’app per le mamme

16 INFORMASALUTE - Zanzare, impara a difenderti!

27 VIAGGIO NELLE CASE DELLA SALUTE: Langhirano

14 L’intervista al Presidente provinciale Avis

FOCUS SALUTE 18 Carenza di medici, la campagna ‘Offre l’Italia’

19 Tumore al seno, quando eseguire la mammografia?

28 Da Tinder alla Luna (di miele) A SPASSO CON L’ARTE:

L’enigma di Giorgio De Chirico

29 “Bisognava Provarci”, Parma e la malattia mentale 30 Sindrome pre-mestruale

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Speciale Estate

Siamo quello che mangiamo… NON SOLO LE CREME SOLARI, ANCHE L’ALIMENTAZIONE GIOCA UN RUOLO IMPORTANTE NELLA PROTEZIONE DELLA PELLE. I CONSIGLI DEI NUTRIZIONISTI

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rmai l’estate è alle porte e i consigli per un’adeguata alimentazione contro il caldo afoso e soffocante, non sono mai abbastanza: cosa serve al nostro corpo durante l’estate? E soprattutto possiamo migliorare l’aspetto della nostra pelle anche a tavola? In vista dell’esposizione al sole, la cura della pelle e la scelta dell’alimentazione non sono affatto da considerare separati. LA PELLE Insieme all’apparato digerente è il nostro tramite con l’esterno e necessita di un’esposizione al sole graduale. Essa è formata da vari strati e i melanociti, le cellule che producono la melanina, ovvero il pigmento che “ci rende abbronzati”, si trovano nella parte più profonda. Quindi, per essere stimolati, necessitano di gradualità.

L’ALIMENTAZIONE «Curare l’alimentazione in questo periodo dell’anno in particolare è importante per il benessere della pelle: l’apparato digerente è infatti il nostro tramite con l’esterno spiega la biologa nutrizionista Marianna Bianchi-. Si può migliorare l’aspetto della nostra pelle anche a tavola, selezionando gli alimenti giusti.» Vediamo quali. Le vitamine si rendono nuovamente indispensabili, a partire dalla vitamina A: favorisce la sintesi di sostanze presenti a livello di cute e sottocute. Ed è proprio da queste che dipende l’elasticità e l’idratazione della pelle, nonché il ritardo nella formazione delle rughe. Si ricordi, infatti, che i

PROTEGGERE LA PELLE con le CREME SOLARI La melanina serve a proteggere la nostra pelle dai raggi UV. Questi infatti, possono provocare ustioni (eritemi) e danni alle cellule sottostanti, provocando tumori della pelle. La scottatura si verifica quando non diamo il tempo ai

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melanociti di produrre la giusta quantità di melanina. Ecco perché è fondamentale proteggersi con creme solari. I dermatologi raccomandano di utilizzare un fattore di protezione solare non inferiore a 15 e, generalmente, un fattore di protezione pari a 30 è considerato l’indice più adatto. Una protezione 50+ è indicata alle persone con la carnagione molto chiara. Il sole non è nemico della pelle, basta adottare le adeguate precauzioni per proteggerla: oltre a scegliere una crema protettiva di qualità, si consiglia l’applicazione ogni due ore, evitando le ore di massima irradiazione, tra le 11 e le 14. Le buone abitudini, anche in vacanza, favoriscono la buona salute. E in caso di cattiva esposizione al sole (e ustione)? Tre rimedi efficaci: applicare un panno umido sulla pelle, per un sollievo immediato; usare una crema idratante che rinfresca la pelle; proteggersi dal sole anche con l’abbigliamento adeguato, preferibilmente di cotone e di colore chiaro.


Speciale Estate raggi solari seccano la cute: la presenza della vitamina A svolge una funzione di protezione. Il beta-carotene è un precursore di questa vitamina, quindi possiamo seguire un’alimentazione ricca di carotenoidi: albicocche, anguria, asparagi, carote, cachi, indivia, lattuga, melone, peperoni rossi, pomodori, spinaci, zucca. «Anche la vitamina C gioca un ruolo importantissimo; essa infatti previene l’invecchiamento cellulare e partecipa alla formazione del colla-

PER UNA SANA ALIMENTAZIONE ESTIVA: Cerchiamo di: PREFERIRE VERDURA CRUDA, che mantiene tutte le sue vitamine e minerali, e inserirla ad ogni pasto principale. Assumere 2-3 PORZIONI DI FRUTTA AL GIORNO durante gli spuntini e affiancarla alla frutta secca, come mandorle o noci. BERE ALMENO 2 LITRI D’ACQUA (oltre l’acqua contenuta negli alimenti). MANGIARE PESCE, ricco di acidi grassi omega-3, almeno 2-3 volte a settimana e preferirlo alla carne.

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onostante la mia piccola esperienza- dice il dott. Sequino-, è impressionante notare quanta gente consuma poca acqua durante il giorno. L’acqua deve essere considerata pari a un farmaco: bisogna bere durante tutto il giorno e costantemente, senza attendere la sensazione di sete, in questo caso è troppo tardi.» È la raccomandazione principale di tutti i medici, in qualsiasi periodo dell’anno: bere tanta acqua è considerato un toccasana per la salute del corpo. Cerchiamo di capire,

gene, molecola presente nella nostra pelle, capelli e unghie- continua la dott.ssa Bianchi-. La troviamo negli agrumi, fragole, kiwi, lamponi, mango, papaia, peperoni, pomodori.» A migliorare l’idratazione della pelle e prevenire l’invecchiamento cellulare, interviene anche la vitamina E, conte-

nuta moltissimo nell’olio extravergine d’oliva crudo, ma anche in cereali integrali e frutta secca. Infine le vitamine del gruppo B, insieme a magnesio e calcio, sono utili per darci energia quando ci sentiamo spossati e le troviamo soprattutto in cereali integrali, legumi, uova, semi.

…e beviamo! BERE TANTA ACQUA FA BENE ALLA SALUTE. TUTTI I MEDICI LO CONSIGLIANO IN MODO OSSESSIVO: SPIEGHIAMO PERCHÈ insieme al biologo nutrizionista Gerardo Sequino, come sceglierla e come leggere l’etichetta. Quali sono gli elementi da valutare quando si sceglie l’acqua? Dobbiamo leggere l’etichetta? «Il primo elemento che risalta agli occhi e che ormai tutti guardano è il residuo fisso, ovvero ciò che rimane dopo aver fatto evaporare l’acqua a 180°C. Quello che rimane sono i minerali disciolti all’interno dell’acqua. Il residuo fisso differenzia le acque in minimamente mineralizzate, quando è sotto ai

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Speciale Estate È VERO CHE…? • Chi soffre di ipertensione, deve preferire acqua povera di sodio FALSO, il sodio contenuto nell’acqua è poco in generale, al massimo si potrebbe preferire un’acqua ricca in calcio che potrebbe aiutare nella riduzione della pressione. • È consigliabile non bere durante i pasti VERO, meglio bere prima del pasto e non durante perché in questo modo si rallenta la digestione e la si rende più difficoltosa.

50mg/L, oligominerale quando è sotto i 500mg/L, medio minerale tra 500 e 1000mg/L, ricca di sali minerali sopra i 1000mg/L. Ad eccezione dell’ultima, tutte le acque vanno bene per il consumo in persone sane. In particolare le prime sono quelle utili a chi soffre di ipertensioni o calcolosi renale.» E oltre al residuo fisso? «Le acque si possono poi suddividere a seconda del tipo di sali minerali che contengono e per questo scegliere in base all’effetto che si vuole. Ad esempio in commercio esistono acque “contenenti bicarbonato” HCO3, indicata nell’ipersecrezione gastrica e nelle patologie renali; oppure acqua “solfata”, lievemente lassativa e quindi indicata in caso d’insufficienze digestive; oppure “calcica” Ca++, che agisce a livello dello stomaco e del fegato. È indicata nella crescita e prevenzione dell’osteoporosi e dell’ipertensione.»

L’acqua ha una scadenza? «Si. Infatti le date di scadenza presenti su bottiglie in PET (Polietilenetereftalato) per acqua minerale si riferiscono all’alimento contenuto: oltre alla data indicata è preferibile non consumarla.» Ci sono controindicazioni per l’uso di bottiglie in plastica? «Più che altro, esistono delle raccomandazioni che non tutti conoscono. Innanzitutto è consigliabile conservare le bottiglie con all’interno l’acqua lontano da fonti di calore e di luce in luogo fresco, asciutto e pulito. Ciò perchè la degradazione del PET è favorita dal calore: potrebbe portare alla formazione di acetaldeide e antimonio. Entrambe le sostanze non sono buone per la salute umana.» La bottiglia di plastica è soggetta a usura? «Sì, con il tempo la plastica diventa più fragile e soggetta a migrazione verso il

NATURALE E DISSETANTE: è la bevanda dell’estate Le alte temperature estive sono lo scenario ideale per consumare bibite fresche e dissetanti. Se sono naturali e senza zuccheri diventano anche benefiche. È il caso del Karkadè, o Ibisco, pianta appartenente alla famiglia delle Malvacee, da cui si ricava un infuso dal colore rosso intenso, molto consumato dalla popolazione nordafricana per contrastare il gran caldo. Oltre alle proprietà dissetanti e rinfrescanti, rinforza i vasi sanguigni e aiuta la circolazione. È diuretico e drenante, ottimo alleato contro cellulite e ritenzione idrica. Ha proprietà digestive, antiossidanti e contiene vitamina C. Si trova facilmente in erboristeria come tisana o al supermercato in bustine monouso.

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• Il calcio contenuto nell’acqua favorisce la formazione di calcoli renali VERO, meglio bere acqua con residuo fisso basso quando si presenta calcolosi renale, altrimenti va bene qualsiasi acqua. • Il cloro presente nell’acqua del rubinetto fa male alla salute FALSO, serve come protezione microbiologica. • L’acqua in bottiglia di vetro è da preferire rispetto alla plastica FALSO, se la bottiglia di plastica è stata maneggiata correttamente.

contenuto. Le bottiglie di acqua minerale sono contenitori monouso e non dovrebbero essere riutilizzate. Questa precauzione dovrebbe essere adottata ancor più quando la bottiglia presenta segni di usura (tagli, rotture, alterazioni). Da ultimo è bene non utilizzare le bottiglie in modo improprio rispetto a quello cui sono destinate (per scaldare liquidi per esempio o per conservare alimenti a forte potere estraente).» Acqua naturale o frizzante? «Entrambe le acque presentano la stessa capacità di idratazione e apporto calorico simile, ovvero zero. L’acqua frizzante si differenzia dall’acqua naturale perché presenta l’aggiunta di anidride carbonica che la rende per certi versi più palatabile. Quest’acqua però non è utile quando si soffre di distensione addominale o gonfiore, e soprattutto non è utile quando bisogna berne in grandi quantità, in particolare durante l’estate. Quindi in ogni caso, l’acqua naturale è sempre da preferire rispetto alla frizzante, quest’ultima la si può bere ogni tanto magari per aiutare la digestione.» di Felicia Vinciguerra


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Movimento e condivisione, per un’estate di Giocampus! UN PROGETTO CHE VA OLTRE L’ASPETTO LUDICO: DIETRO CI SONO STUDI E RICERCHE SCIENTIFICHE PER LA SALUTE DI BAMBINI E RAGAZZI

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estate è l’occasione per i bambini di stare all’aperto e fare sport. Giocampus ha puntato su questo. Un progetto che unisce educazione motoria, educazione alimentare e sostenibilità, per promuovere il benessere delle future generazioni in età compresa tra i 5 e i 14 anni. Giocampus è un mondo fatto di sport, attività di laboratorio, divertimento, scoperta di cibi e sapori, ma soprattutto condivisione. Per spiegare cosa offre e cosa c’è dietro l’organizzazione di un progetto per piccoli, ma così grande, ne abbiamo parlato con Elio Volta, responsabile di Giocampus. Quest’anno siamo alla 18esima edizione, quali le novità? «Sì, siamo diventati maggio-

renni. La novità di quest’anno è l’attivazione di un programma specifico per i ragazzi dai 13 ai 15 anni, una fascia d’età molto critica, a cui vogliamo dedicare attenzione.» Qual è il lavoro del Comitato Scientifico? «Giocampus vuole provare scientificamente che l’attività proposta fa bene alla salute. Il Comitato Scientifico che governa le attività annovera professionisti della nutrizione, educazione, sport, scienze gastronomiche. Sono tutte figure di monitoraggio, che lavorano per rendere il progetto ancora più funzionale alla crescita sana dei bambini. Abbiamo già numerose pubblicazioni scientifiche, che tutti possono consultare, a dimostrazione che il nostro progetto funziona davvero.»

Per un’estate MENO “DIGITALE” Come si contrasta il fenomeno dei bambini digitali? La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) ha suggerito cinque regole: 1. Favorire il più possibile il movimento, la socializzazione e le attività di gioco non virtuali. 2. Incentivare la permanenza all’aria aperta. 3. Impostare le giornate in maniera regolare, rispettando la durata fisiologica del sonno. 4. Sorvegliare il regime alimentare, sia nella quantità che nella varietà, privilegiando cibi freschi. 5. Regolamentare l’utilizzo di dispositivi elettronici: le vacanze dovrebbero servire ai bambini per ritrovare il piacere di stare insieme e scoprire la natura!

Ci faccia un esempio. «L’anno scorso abbiamo avviato una ricerca scientifica in collaborazione con l’Università di Parma, dal nome Energy Kids, per monitorare il dispendio energetico dei ragazzi prima e dopo Giocampus. Il risultato è stata una differenza enorme nel dispendio calorico, con uno scarto di 300kcal al giorno. Il nostro modello educativo pensato per loro genera nei ragazzi un marcato consumo calorico.» Come vi muovete dal punto di vista alimentare? «Principalmente su due versanti: imparare facendo, attraverso attività laboratoriali giocose, per insegnare ai bambini gli alimenti indispensabili per la crescita, come l’importanza dell’acqua, dei 5 colori; e poi l’esperienza stessa ci ha

permesso di programmare un piano alimentare estivo, con una serie di spuntini, pranzi e merende adatte ai loro bisogni.» Giocampus è anche attento all’ambiente, in che modo? «L’educazione è sia alimentare che ambientale: mangiare bene fa bene a me, ma anche al pianeta. I bambini imparano a rispettare il valore del cibo. La frutta o il pane non consumato viene ritirato dalle associazioni caritatevoli e portato nelle mense per i più bisognosi. Tra i vari laboratori, c’è anche la casa sostenibile, per spiegare ai bambini il corretto consumo dell’acqua e l’importanza della raccolta differenziata. Tutto è proposto attraverso il gioco.» Per informazioni: segreteria@giocampus.it 0521.905568 F.V.

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Speciale Estate

Per le tue vacanze, cucina gluten free! LA RICETTA DELLA TORTA SALATA SENZA GLUTINE, UN’IDEA PRATICA E GUSTOSA DI PRANZO AL SACCO PER UNA GIORNATA DI RELAX

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omodo, pratico e facile da trasportare! Il pranzo al sacco è il pasto ideale da consumare fuori casa, un’alternativa salutare e anche più economica rispetto al ristoran-

te. Soprattutto d’estate, quando si pianifica una bella giornata al mare o in montagna per una fuga dalla città, diventa un vero e proprio salvavita! Oltre a questo, si adatta facilmente

1 Non è necessario essere degli chef esperti, basta scegliere gli ingredienti giusti. Partiamo dalle farine per la pasta brisè, queste le tre proposte che trovi in negozio: • 200 gr farina bi aglut ricetta classica per pane Oppure • 200 gr farina per pasta fresca nutrefree • 100 gr farina di riso finissima certificata

2 Prepara tutti gli altri ingredienti da aggiungere alle farine per la pasta brisè: • 150 gr burro o margarina certificata • 100 ml acqua molto fredda • 1 cucchiaino di sale e per il ripieno: • 500 gr ricotta vaccina • 500 gr erbette o spinaci lessati e tritati • Una noce di burro • 150 gr parmigiano grattugiato • 1 uovo • Noce moscata grattata qb, Sale • Pane grattugiato qb

al proprio regime alimentare: è il caso dei celiaci, che devono selezionare alimenti senza glutine. Allora cosa fare? Ecco i tre consigli di Barbara Battistini, titolare del

3 …E segui questi semplici passaggi! Impastare la farina con il burro a pezzetti e il sale, aggiungere l’acqua fino a formare grosse briciole, quindi continuare a impastare fino ad ottenere una pasta liscia e omogenea. Appiattirla per farla raffreddare meglio e lasciarla riposare in frigo, avvolta da cartaforno, per almeno 1 ora. Foderare una tortiera con la pasta, lasciare il bordo alto tutto intorno, forare il fondo con una forchetta, spolverare con pane grattugiato senza glutine. Preparare il ripieno con la ricotta, le erbette ben strizzate e ripassate in padella con una noce di burro poi raffreddate, l’uovo, il parmigiano, la noce moscata e il sale. Mescolare bene con una forchetta, senza usare il frullatore, metterlo sul fondo della tortiera livellando bene e, dopo averlo spolverizzato con un poco di parmigiano, ricoprire il ripieno con un altro disco di pasta più piccolo di quello del fondo, far combaciare i bordi e forare con una forchetta la superficie, volendo mettere una rosa di pasta nel centro. Pennellare con un po’ di uovo sbattuto e cuocere in forno già caldo a 180 gradi per 40 minuti circa.

Via Adriano Braglia 1/D - Parma (uscita tangenziale sud n. 18 “Strada Budellungo”) Tel. 0521 240554 www.marketgliadinafree.com Market Gliadina Free orari di apertura: 8.30 - 12.30 / 15.30 - 19 Chiuso sabato e martedì pomeriggio (il primo sabato di ogni mese aperto anche il pomeriggio)

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Market Gliadina Free che propone una versione gluten free della TORTA SALATA DI ERBETTE E RICOTTA, buona da consumare anche fredda e perfetta take away.

Addio ai buoni spesa, serve la tessera sanitaria Dal 1° luglio i buoni erogati dall’Ausl per l’acquisto dei prodotti senza glutine non sono più in formato cartaceo, ma elettronico. L’importo viene caricato direttamente sulla tessera sanitaria del celiaco e può essere speso in modo graduale. Il Market Gliadina Free fa parte della rete dei negozi convenzionati: per usufruire dei buoni, porta con te la tessera sanitaria e lo specifico codice PIN celiachia (inviato via posta dall’Ausl o visibile nel proprio fascicolo sanitario elettronico).


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Come scegliere l’occhiale da sole? UN ACCESSORIO DI MODA, MA ATTENZIONE ALLA QUALITÀ DELLE LENTI PROTETTIVE

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a scelta di un occhiale da sole, spesso viene fatta senza pensare all’importanza della qualità delle lenti protettive. Su questo argomento ne parliamo con Giuliano Allodi, laureato in Ottica ed Optometria e titolare di Ottica Allodi. Occhiali da sole, moda o protezione degli occhi? «Ci sono persone che indossano gli occhiali da sole per creare un piccolo mistero attorno a sé. Mi viene in mente la famosa frase: “Con gli occhiali sono Jack Nicholson: senza, sono grasso e ho 60 anni”. L’occhiale da sole è in grado di suscitare carisma e di rispecchiare uno speciale stile di vita. L’importante però è che protegga i nostri occhi dagli effetti dannosi delle radiazioni solari.» Come scegliere quelli giusti? «L’occhiale da sole è considerato un dispositivo di protezione individuale, in base ad uno specifico decreto legislativo. La normativa prevede che

Giuliano Allodi, O.D. (Laureato in Ottica ed Optometria) Riceve su appuntamento presso: OTTICA ALLODI Via Emilio Lepido 22, Parma - Tel. 0521 245095

ad ogni occhiale marcato CE debbano essere allegate le seguenti informazioni (Dichiarazione di conformità UE): • Identificazione del fabbricante o distributore • Categoria dei filtri impiegati • Numero ed anno della norma • Avvertenza in forma di simbolo o testo per eventuali non idoneità alla guida. Come specifica la normativa, l’occhiale da sole non è solo moda, ma un accessorio molto importante per la salute dei nostri occhi. Non bastano delle lenti scure per proteggere gli occhi. Se un occhiale da sole non è corredato da queste informazioni, bisogna dubitarne la qualità. Gli oculisti ci insegnano che un’esposizione pro-

La normativa suddivide gli occhiali da sole in 5 categorie, a seconda del livello di riduzione della luminosità Categoria Tipologia di lente 0 1 2 3 4

Lenti minimamente oscurate. Lenti fotocromatiche allo stato più chiaro. Lenti leggermente oscurate Lenti mediamente oscurate Lenti scure. Lenti fotocromatiche allo stato più scuro. Lenti scurissime

% di luce Utilizzo trasmessa 80-100% Luoghi chiusi, cielo coperto 43-79% 18-42% 8-17%

Luce solare attenuata Luce solare media Luce solare intensa

3-7%

Luce solare estremamente intensa (alta montagna, mare, neve, ghiacciaio nelle ore centrali della giornata). Non idonei alla guida.

lungata al sole con occhiali non adatti favorisce le patologie croniche dell’occhio: maculopatia, cataratta, pinguecola e pterigio sono le più note e frequenti. Tutte queste precauzioni sono ancor più valide quando si parla di bambini. Il cristallino di un bambino lascia passare più luce di quello di un adulto e perciò necessita di maggiore protezione.» Come riconoscere un buon paio di lenti da sole? «Un criterio di qualità importante da considerare nella scelta di un buon paio di lenti da sole è la protezione del 100% dai raggi ultravioletti. Devono inoltre ridurre l’abbagliamento ed assicurare una visione confortevole. In definitiva le lenti devono soddisfare in modo ottimale le esigenze di visione della persona. Oggi abbiamo a disposizione una tale varietà di lenti solari che manca solo l’imbarazzo della scelta. Si passa da semplici filtri da sole fino a lenti fotocromatiche con un colore di base già sfumato che si inscuriscono ulteriormente all’aumentare della luminosità. Ci sono anche lenti polarizzate antiriflesso che permettono di filtrare i riflessi luminosi da superfici riflettenti. Migliorano la visibilità soprattutto per chi ama gli sport come la pesca. Oppure lenti ricoperte da una sottile specchiatura per gli amanti del fashion o per chi utilizza l’occhiale in condizioni di luce estremamente forte, come ad esempio sulla neve o sui ghiacciai.» In definitiva possiamo coniugare lo stile attuale alla protezione visiva? «Direi proprio di si, e da ottico direi… con un “occhio” alla qualità e con l’altro alla tendenza del momento.»

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Piano caldo, tutte le misure del Distretto di Parma ANCHE QUEST’ANNO SONO STATI PREDISPOSTI SERVIZI DI PROTEZIONE A SOSTEGNO DEGLI ANZIANI. LE INFORMAZIONI E I NUMERI UTILI PER AFFRONTARE LE ONDATE DI CALORE

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catta anche quest’anno il piano caldo del Distretto di Parma, in vista dell’approssimarsi del periodo estivo, per fornire supporto agli anziani e persone in condizioni di fragilità. Il piano prevede numeri utili, attivi 24 ore su 24, per raccogliere le segnalazioni degli anziani; la divulgazione di locandine con tutti i consigli utili per difendersi dal caldo; il monitoraggio degli anziani soli, anche tramite i medici di famiglia; la collaborazione con il volontariato a supporto dei servizi. Il Distretto di Parma, composto dai Comuni di Parma (capofila), Colorno, Sorbolo Mezzani e Torrile e dall’Ausl, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, alza dunque la soglia di atten-

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zione nei confronti degli anziani, che più di altri possono subire gli inconvenienti della stagione estiva. Come ogni anno e in linea con quanto previsto dalla Regione Emilia-Romagna, sono state predisposte una serie di misure, concordate a livello distrettuale, per prevenire e alleviare i disagi che le forti ondate di calore possono causare agli anziani. Si tratta di misure che si aggiungono alla rete dei servizi che, anche nel periodo estivo, proseguono a pieno regime. Sempre in linea con le indicazioni regionali, i Comuni provvederanno, inoltre, a potenziare nel periodo estivo a favore delle persone più fragili i servizi domiciliari già esistenti e le accoglienze temporanee in strutture residenziali protette, come le Case Residenza.


NUMERI UTILI Grazie alla collaborazione dell’Assistenza Pubblica di Parma e di Colorno e della Croce Rossa di Sorbolo, si sono attivati anche quest’anno, fino al 13 settembre, numeri telefonici ai quali gli anziani possono telefonare 24 ore su 24 compresi i giorni festivi. Gli anziani del Comune di Parma hanno a disposizione il numero verde 800.977995, quelli dei Comuni di Colorno, Torrile e il territorio di Mezzani possono

I consigli per difendersi da AFA e CALDO • BEVI MOLTA ACQUA: a temperatura ambiente, anche se non hai sete. Evita bibite gassate e/o contenenti zuccheri e in generale le bevande ghiacciate o fredde, alcool e caffeina. • FAI PASTI LEGGERI: come frutta, verdura, minestre e minestroni non troppo caldi, pasta e pesce, gelato alla frutta e consuma frutta tra un pasto e l’altro. Evita cibi grassi, fritti, troppo elaborati o troppo ricchi di zuccheri. • QUANDO ESCI DI CASA: copriti il capo, usa gli occhiali da sole, evita le ore centrali della giornata (dalle 12 e alle 17), non sostare all’interno di automobili. • FAI ATTENZIONE AI CONDIZIONATORI: fissa la temperatura dell’ambiente con una differenza di non più di 6/7 gradi rispetto alla temperatura esterna e non indirizzare ventilatori direttamente sul corpo. Usa tende per non fare entrare il sole e chiudi le finestre nelle ore più calde. • UTILIZZA VESTITI COMODI, LEGGERI E FRESCHI: indossa abiti di colore chiaro e di fibre naturali come il cotone e/o il lino.

rivolgersi all’Assistenza Pubblica di Colorno al numero 0521.815583, quelli del territorio di Sorbolo alla Croce Rossa di Sorbolo al numero 0521.697019. A questi numeri di riferimento rispondono operatori volontari che provvedono a segnalare ai servizi competenti le singole situazioni o ad attivare, se necessario, un intervento d’urgenza. MATERIALE INFORMATIVO Sono state predisposte locandine

con tutti i consigli utili per evitare i rischi connessi al grande caldo che verranno distribuite ed esposte nei luoghi frequentati dalle persone anziane. MONITORAGGIO ANZIANI SOLI L’Ausl e i Comuni del Distretto richiederanno ai medici di famiglia di segnalare situazioni a loro note di persone sole in condizioni di fragilità per garantire un più completo monitoraggio.

L’aiuto del VOLONTARIATO Anche quest’anno importanti realtà del volontariato (per Parma: Assistenza Pubblica, Auser - Filo d’argento, Coordinamento Provinciale Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti, Centro Sociale Il Tulipano, Servizio Spesa Solidale- San Leonardo, il Qubo - Coordinamento Comitato Anziani trasporti Polo Montanara, Ser.Mo.Sol. e l’Associazione S.E.I.R.S. Croce Gialla Parma, Intercral Parma; per Sorbolo Mezzani: Croce Rossa sezione di Sorbolo, Auser, Centro sociale ricreativo culturale autogestito e il Circolo Arci Capanna Verde; per Colorno e Torrile: Assistenza Pubblica di Colorno, Auser) garantiscono la collaborazione con i Servizi per fornire interventi di supporto agli anziani soli, soprattutto per il disbrigo delle pratiche della vita quotidiana.

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Speciale Estate

Prima di partire per le vacanze,vai a donare! COMPIERE QUESTO GESTO DI SOLIDARIETÀ E ALTRUISMO È IMPORTANTE TUTTO L’ANNO: D’ESTATE ANCORA DI PIÙ. SUPERATA LA QUOTA 139.000 DONATORI NEL 2018

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l sangue è vita. È indispensabile nei servizi di primo soccorso e di emergenza-urgenza, in molti interventi chirurgici, nella cura di malattie. È per molte persone un fattore unico e insostituibile di sopravvivenza: i globuli rossi servono per la cura di diversi tipi di anemia; le piastrine per diverse malattie emorragiche; il plasma, in caso di ustioni, tumori del fegato, carenza dei fattori della coagulazione. Il sangue, però, non è riproducibile artificialmente. La disponibilità di questo bene prezioso dipende da una scelta di solidarietà e civiltà che ognuno di noi può fare. Infatti può essere donato in modo volontario e gratuito. Il sangue è una fonte di vita rinnovabile: lo si può donare regolarmente senza alcun danno, perché l’organismo lo reintegra molto velocemente. CHI PUÒ DONARE Chi ha tra i 18 e i 65 anni può donare sangue intero, mentre per le donazioni di plasma e piastrine occorre avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni. È necessario pesare almeno 50 Kg, essere in buone condizioni di salute e

Da protagonisti a testimonial di #IOTIRACCONTOCHE I donatori sono i nuovi volti della campagna di comunicazione per la donazione di sangue di Regione Emilia-Romagna, Avis e Fidas. Lanciata lo scorso anno, la campagna regionale “Chi dona sangue inizia un nuovo racconto” ha raccolto le testimonianze dei donatori che hanno voluto condividere le proprie esperienze, attraverso l’hastag #IoTiRaccontoChe. Sono proprio loro i protagonisti e testimonial della campagna e i loro volti compaiono nel materiale informativo: locandine, manifesti, cartoline, totem. Il materiale è distribuito alle Aziende sanitarie, al Centro regionale sangue e alle sedi di Avis e Fidas, dove anche quest’anno sono presenti corner informativi nei quali prosegue il racconto dei protagonisti: chi vorrà potrà lasciare il proprio messaggio, fotografarsi

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e condividere l’esperienza sui social. È importante donare anche in estate e i messaggi di #IoTiRaccontoChe ce lo ricordano: “Prima dono, poi parto. C’è sempre bisogno di sangue, anche in estate. Ricordati di prenotare la tua donazione”.


DIVENTARE DONATORE È sufficiente recarsi, possibilmente a digiuno, nei centri di raccolta sangue (info su sedi e orari nei siti www.ausl.pr.it e www.ao.pr.it o al numero verde 800.033.033), per sottoporsi a visita medica e a un prelievo di sangue, necessario ad eseguire gli esami di laboratorio prescritti per accertare l’idoneità al dono. LA DONAZIONE Il giorno prima della donazione, è bene non assumere farmaci occasionali (ad esempio un analgesico). Le donne che hanno in corso la terapia anticoncezionale non devono sospendere l’assunzione quotidiana della pillola contraccettiva. Il mattino della donazione è consigliabile presentarsi a digiuno o dopo aver fatto una colazione leggera, con frutta fresca anche spremuta, tè o caffè poco zuccherati, pane. Prima del prelievo, il medico effettua una valutazione clinica del donatore (battito cardiaco, pressione arteriosa, emoglobina) e un breve colloquio preliminare alla compilazione e firma del modulo di accettazione e consenso alla donazione. Il prelievo dura circa 5-8 minuti. DOPO LA DONAZIONE Dopo il prelievo, al donatore viene offerto un ristoro per reintegrare liquidi, zuccheri e sostanze nutrienti. Ai lavoratori dipendenti viene riconosciuta una giornata di riposo retribuita. Ai lavoratori autonomi, generalmente, è riservato un accesso preferenziale ai centri di raccolta sangue per consentire loro di limitare quanto più possibile l’assenza dal lavoro. LA FREQUENZA L’intervallo minimo tra una donazione

Sangue: i dati 2018 in Emilia-Romagna Grazie innanzitutto a donatori, volontari delle associazioni e a un sistema regionale sangue solido e innovativo, anno dopo anno l’Emilia-Romagna è in grado di mantenere l’autosufficienza e di riuscire anche a fornire unità di sangue alle regioni che più ne hanno bisogno, quest’anno sono 8.763 le unità inviate rispetto alle 6.159 del 2017. Aumentato anche il numero totale di donatori in Emilia-Romagna, che hanno un’età media di 40/42 anni: 139.250 contro i 137.039 del 2017. E sono state 197.194 le unità di sangue trasfuse, a fronte di 213.890 unità raccolte; la diminuzione dell’utilizzo del sangue trasfuso (-2% rispetto alle unità del 2017, che erano state 201.552) è frutto di un impiego sempre più appropriato di questa risorsa in relazione alle necessità e alle condizioni del paziente, di tecniche operatorie all’avanguardia e dell’introduzione di strategie di contenimento della terapia trasfusionale. Donatori Emilia-Romagna per Servizio trasfusionale anni 2017, 2018 e variazione percentuale Piacenza Parma Reggio E. Modena AVEN Bo S. Orsola Bo AUSL Ferrara AVEC Forlì/Cesena Rimini Ravenna AVR TOTALE

Donatori 2017 Donatori 2018 7.211 7.239 16.793 18.637 13.692 14.116 26.895 26.920 64.591 66.912 4.358 4.087 22.262 22.464 10.848 10.864 37.468 37.415 11.718 11.713 9.917 9.800 13.345 13.410 34.980 34.923 137.039 139.250

0% 11% 3% 0% 4% -6% 1% 0% 0% 0% -1% 0% 0% 2%

AVEN: Area vasta Emilia Nord - AVEC: Area vasta Emilia Centro AVR: Area vasta Romagna

e l’altra è di 90 giorni per gli uomini e di 180 giorni per le donne in età fertile. Le donne non possono donare sangue durante il ciclo mestruale o la gravidanza, e per un anno dopo il parto. Di norma, quindi, gli uomini possono donare sangue intero 4 volte l’anno, mentre le donne 2 volte ogni anno. L’AFERESI È un metodo di prelievo del sangue che utilizza apparecchi chiamati separatori cellulari. Grazie ad essi è possibile prelevare al donatore quelle componenti del sangue (plasma, piastrine, globuli bianchi ecc.) che più interessano per una terapia trasfusionale mirata. Questo metodo di prelievo, della durata di circa due ore, richiede al

donatore maggiore collaborazione e disponibilità. Le cellule o il plasma prelevati vengono reintegrati dall’organismo nell’arco di poco tempo.

Per informazioni sulla donazione e sul centro o punto di raccolta della propria città è possibile telefonare al numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale

(attivo tutti i giorni feriali dalle 8,30 alle 18 e il sabato dalle 8,30 alle 13) consulta il sito www.donaresangue.it

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Informazioni e immagini tratte dalla Campagna Regionale #IoTiRaccontoChe

condurre uno stile di vita senza comportamenti a rischio.

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Speciale Estate

Donare sangue è una scelta di vita PUNTI PRELIEVO APERTI ANCHE IN AGOSTO. PASINI: «PARMA È IN UNA SITUAZIONE DI AUTOSUFFICIENZA MA PREOCCUPA LA MANCANZA DI RICAMBIO GENERAZIONALE»

Il Presidente provinciale AVIS Roberto Pasini

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opo un periodo di trend negativo, la raccolta sangue in provincia di Parma ha registrato nel 2018 una positiva inversione con 24.123 prelievi, che segnano un pareggio con il 2017, e 1.209 nuovi donatori entrati a far parte dell’Avis. Un dato che il presidente provinciale dell’associazione Roberto Pasini guarda con ottimismo, ma anche con preoccupazione: «Sono numeri che non coprono il ricambio generazionale». Uno dei problemi che Avis sta affrontando è proprio quello, infatti, di reperire giovani volontari per compensare quelli in uscita a causa di problemi di salute o perché troppo anziani. I donatori fedeli e storici che hanno fatto della donazione sangue una scelta di vita.

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Come trasmettere questo valore alle nuove generazioni? «La provincia di Parma è in una situazione di autosufficienza, è anche in grado di soccorrere altre province dell’Emilia Romagna – spiega Pasini -. Ma senza il ricambio generazionale questa autosufficienza è a rischio». Come fare a richiamare l’attenzione dei giovani? «Con diverse azioni. Dai progetti delle scuole, rivolti anche a fasce di età 10-15 anni, alle attività delle sezioni di presidio sul territorio. Dal 2019 poi abbiamo aperto anche due canali social, Facebook e YouTube. Donare sangue è motivo di orgoglio, i giovani devono viverlo proprio come un gesto di solidarietà straordinario da raccontare agli amici. Perché quella donazione salverà una vita, perché garantirà salute a tutti. La sensibilizzazione verso il dono raggiunge spesso il picco in emergenze, come catastrofi e terremoti, ma la raccolta di scorte è il risultato di un impegno costante. Il nostro obiettivo è far acquisire ai ragazzi questa consapevolezza». L’estate è sempre un momento critico per il calo di donazioni... «Sì, la diminuzione delle scorte nel periodo estivo richiede uno sforzo di comunicazione in più. L’invito è quindi quello di donare prima di partire per le vacanze, le città si svuotano e si corre il rischio di trovarsi in situazioni di carenza. È già in corso la campagna di sensibilizzazione della

Regione Emilia-Romagna alla quale aderiamo. Tutti i punti prelievo della provincia sono organizzati per offrire la massima disponibilità, anche in agosto». Quante sezioni sono attive sul nostro territorio? «Le sezioni sono 47, di cui 33 con punto prelievo. Si può dire che in provincia la sezione aperta per donare la si ha sempre sotto casa. Ma in realtà le sezioni con punto prelievo lavorano in circolarità, significa che si può donare ovunque, nella sede che risulta più comoda in base ai propri spostamenti o orari. E da ultimo, va ricordato che sono state avviate sessioni di prelievo anche la domenica e che ai dipendenti è riconosciuto il permesso di assentarsi dal lavoro il giorno in cui devono effettuare la donazione». Insomma non ci sono proprio scuse per non farlo? «Direi di no, l’organizzazione sta andando incontro a tutte le esigenze, ci piacerebbe che la risposta da parte dei cittadini fosse alta. Non va dimenticato che il sangue non può essere prodotto artificialmente e, oltre alla trasfusione, con gli emoderivati si realizzano prodotti e farmaci indispensabili per tantissime malattie e terapie». Per contattare AVIS: telefono: 0521.981385 https://parma.avisemiliaromagna.it/ avisprovincialeparma/ AVIS Provinciale Parma di Rosaria Frisina


Speciale Estate

Quali farmaci metto in valigia?

FARMACI IN VIAGGIO

IL KIT DA VIAGGIO E I CONSIGLI PER CONSERVARE I MEDICINALI DURANTE LA STAGIONE PIÙ CALDA. NE PARLIAMO CON IL FARMACISTA ENRICO BRUSCHI DI PONTE DATTARO

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unture di zanzara, scottature, raffreddori, mal di gola, mal di testa. Quando si è in vacanza e lontano dalle proprie abitazioni, ci sono tantissimi piccoli problemi di salute che si possono risolvere con un comodo e ben organizzato kit di medicinali. Soprattutto quando si raggiungono destinazioni molto calde, quali sono i farmaci indispensabili da mettere in valigia per le situazioni di malessere più frequenti? «Io consiglio sempre prodotti contro scottature, punture di api, punture di zanzara e protezioni per eritemi solari - spiega il farmacista di Ponte Dattaro Enrico Bruschi -, chiedendo per queste ultime i prodotti che non causano discromie cutanee da irraggiamento solare. E poi sarebbe molto importante portare un paio di bustine di ghiaccio secco pronto uso, che serve in moltissime circostanze». Da non dimenticare sono i prodotti legati all’idratazione della cute, da applicare sia prima dell’esposizione al sole che dopo,

«per esempio la protezione solare, che andrebbe rinnovata al più tardi ogni due ore - continua Bruschi -, mentre per i soggetti più sensibili va applicata già in casa, prima di raggiungere la spiaggia». La protezione solare è un potente filtro da usare anche per le macchie cutanee. E per bambini quale kit consigliare? «Sicuramente un collirio decongestionante, molte volte basta anche un tuffo in piscina per avere reazioni al cloro e un collirio può essere utile - aggiunge il farmacista -. E poi una confezione di antistaminico per uso orale, un antifebbrile, idrocortisone in pomata per trattamento di punture di api o calabroni non infette. Per le meduse, invece, si usa lo stesso trattamento per punture di api: per adulti sono stick a base di ammoniaca, per bambini in genere sono prodotti naturali.» Nel caso di specifiche allergie, dovrebbe essere il medico o il farmacista a consigliare quali prodotti scegliere e quali invece evitare. Attenzione ai farmaci a base di ketoprofene durante la stagione estiva. Il ketoprofene è un farmaco antinfiammatorio non steroideo usato per il trattamento del dolore. Gli effetti indesiderati possono riguardare soprattutto la cute e sono principalmente dovuti a fenomeni di fotosensibilizzazione (manifestazioni cutanee come dermatiti, eczemi, ecc.) a seguito dell’esposizione al sole. Oltre a questi consigli pratici è importante leggere sempre con

Nella stagione estiva le alte temperature, l’elevato tasso di umidità e la maggiore intensità dei raggi ultravioletti possono incidere sull’integrità, l’efficacia e la sicurezza dei farmaci e quindi sui loro effetti sull’organismo. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) suggerisce alcuni accorgimenti che contribuiranno a far trascorrere un’estate serena, al riparo da spiacevoli inconvenienti. 1. Non utilizzare lo stesso contenitore per farmaci diversi per risparmiare spazio in valigia: potresti avere poi delle difficoltà a riconoscere la data di scadenza, la tipologia del medicinale e il dosaggio. 2. Se devi affrontare un lungo viaggio in auto, trasporta i farmaci nell’abitacolo condizionato e/o in un contenitore termico. Evita invece il bagagliaio che potrebbe surriscaldarsi eccessivamente. 3. Ricorda che i farmaci a base di insulina vanno conservati in frigorifero. In caso di lunghi viaggi o se hai necessità di tenerli in auto per emergenza, conservali in un contenitore sicuro che li mantenga alla giusta temperatura. 4. Se devi spedire dei medicinali scegli sempre le compresse o comunque forme solide. Le formulazioni liquide sono in genere maggiormente sensibili alle alte temperature.

attenzione il foglio illustrativo e consultare il medico o il farmacista in caso di dubbi o problemi di salute più importanti.

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Speciale Estate

Zanzare e altri insetti, impara a difenderti I CONSIGLI UTILI PER PROTEGGERSI DALLE PUNTURE E CONTRASTARE LA DIFFUSIONE DI QUESTI INSETTI, PORTATORI DI MALATTIE VIRALI PERICOLOSE. QUANDO SI VIAGGIA È IMPORTANTE PARTIRE INFORMATI

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rriva l’estate e puntualmente si presentano ospiti indesiderati e molesti, che possono trasmettere malattie virali anche pericolose: le zanzare (e non solo). Importante sapere come prevenire e contrastarne la diffusione, in che modo proteggersi e cosa fare prima di mettersi in viaggio, soprattutto se in Paesi “a rischio”. Questo lo scopo della campagna informativa della Regione Emilia-Romagna “Zanzara e altri insetti, impara a difenderti”, affiancato dall’invito “Conosci, previeni, proteggi”. A disposizione dei cittadini il materiale cartaceo e multimediale messo a punto dal Servizio sanitario regionale, e il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale: 800 033 033. Una specifica campagna viaggerà anche sulla pagina

Facebook della Regione @RegioneEmiliaRomagna e proseguirà fino a settembre: lo scorso anno ha raggiunto in Emilia-Romagna quasi 689mila persone, con oltre 252mila visualizzazioni del video. Dai dati sulla circolazione dei virus, nel 2018 in Emilia-Romagna i casi confermati di Dengue, tutti importati, sono stati 13, quelli di infezione da West Nile virus, tutti autoctoni,198 (101 forme neuroinvasive, 70 febbri e 27 infezioni asintomatiche), di cui 21 mortali. Non è stato segnalato alcun caso confermato di Chikungunya e Zika virus. Per proteggersi e prevenire, è importante seguire alcune semplici indicazioni di seguito elencate. EVITARE I RISTAGNI D’ACQUA 
 Alle zanzare basta pochissima acqua stagnante per depositare le uova e riprodursi. Per questo è importante eliminare i sottovasi e, dove non è possibile, evitare il ristagno d’acqua al loro inter-

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no. Occorre pulire adeguatamente i tombini dei giardini condominiali e coprirli con una rete zanzariera, evitando che si intasi dopo le piogge. Rimuovere sempre gli sfalci d’erba e tenere il giardino pulito. Non lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura rivolta verso l’alto. Tenere pulite fontane e vasche ornamentali, ed eventualmente introdurvi pesci rossi che sono predatori delle larve di zanzara tigre. PROTEGGERSI DALLE PUNTURE
 La protezione individuale dalle punture è importante per se stessi e per contrastare l’eventuale diffusione dei virus: all’aperto, in zone ricche di vegetazione, è buona abitudine vestirsi sempre con abiti di colore chiaro, indossare capi di abbigliamento a maniche lunghe e non utilizzare profumi. Per proteggersi dalle punture, è consigliabile usare repellenti sulla pelle e sugli abiti (con cautela nei bambini e nelle donne incinte). Per ridurre la presenza delle zanzare all’interno delle abitazioni si consiglia di utilizzare zanzariere, condizionatori e apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine, in quest’ultimo caso sempre con le finestre aperte.

SE SI VIAGGIA ALL’ESTERO: PARTIRE INFORMATI Se si viaggia in Paesi dove sono diffuse malattie trasmesse da zanzare, è bene documentarsi prima della partenza negli ambulatori di medicina dei viaggiatori delle Aziende Usl. E al rientro, in caso di febbre o disturbi, rivolgersi tempestivamente al proprio medico o a una struttura ospedaliera.

MALATTIE e PAESI A RISCHIO • Dengue, Chikungunya, Zika Virus e Febbre Gialla Sono diffuse nella fascia tropicale dove sono presenti zanzare del genere Aedes, vettori responsabili di queste infezioni. In Francia, Italia e Croazia si sono verificati casi autoctoni di Dengue e/o Chikungunya trasmessi da Aedes albopictus, meglio conosciuta come zanzara tigre.

IL PIANO REGIONALE ARBOVIROSI 2019 
 In Emilia-Romagna il sistema previsto dal “Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi” coinvolge Regione, Aziende sanitarie, Istituto Zooprofilattico e Comuni. Un Piano che nel 2019 si presenta con significative novità: è stata anticipata a maggio, invece che a giugno, la sorveglianza sulle zanzare (tigre e comune) e su Chikungunya, Dengue, Zika, West Nile. Ampliato, inoltre, il periodo di monitoraggio dei casi sospetti, cioè delle persone che potrebbero essere state vittime della trasmissione dei virus: prima era dal 1° giugno al 31 ottobre, quest’anno è già partito lo scorso 1° maggio e sarà operativo fino al 30 novembre. Per rendere possibile tutto questo, la Regione ha aumentato di 200mila euro le risorse che ogni anno assegna ai Comuni per le attività di disinfestazione: un sostegno finanziario che, per il 2019, sale complessivamente a 1,2 milioni.

• Infezione da West Nile Virus È segnalata in numerosi Paesi dell’Africa settentrionale, del Medio Oriente, dell’Europa (Italia compresa) e del Nord America. È trasmessa da zanzare del genere Culex. • Malaria È diffusa in Paesi del Centro e Sud America, Africa, Medio Oriente, Subcontinente Indiano, Sud Est Asiatico e Papua Nuova Guinea. È causata dai Plasmodi, parassiti trasmessi all’uomo dalle punture di zanzare del genere Anopheles. • Leishmaniosi È causata da parassiti, le Leishmanie, trasmessi dalle punture dei flebotomi o pappataci. Ne esistono tre forme cliniche: viscerale, la più grave, cutanea e mucocutanea. I principali Paesi di diffusione sono: Afghanistan, Algeria, Arabia Saudita, Bangladesh, Bolivia, Brasile, Colombia, Etiopia, India, Iran, Pakistan, Perù, Siria, Sudan e Sud Sudan.

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Focus Salute

Carenza di medici, cosa si sta facendo per rimediare? Pierantonio Muzzetto, Presidente Omceo Parma

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a qui al 2025 mancheranno almeno 16.500 medici specialisti. In Emilia-Romagna lavoreranno quasi seicento camici bianchi in meno. «Un problema dovuto ai tanti pensionamenti previsti, ma soprattutto a un imbottigliamento formativo, pochi posti di specializzazioni per numero di laureati», spiega Pierantonio Muzzetto, Presidente dell’Ordine dei medici di Parma e Coordinatore della Consulta Deontologica nazionale Fnomceo. «Il percorso formativo di Medicina è particolare perché, dopo sei anni, non dà sbocchi lavorativi, a meno che non si prosegua con la specializzazione o la frequentazione del corso per la Medicina Generale. Ma in entrambi i casi, l’accesso è per concorso, e i posti sono limitati, in quanto legati alla disponibilità di borse e di contratti. Soprattutto sproporzionatamente al ribasso rispetto ai laureati che ne hanno necessità», spiega Muzzetto. Della necessità di un maggior numero di borse di studio, urgente e non prorogabile, si era fatto promotore proprio l’Ordine di Parma attraverso una mozione inviata in Ministero. «Quello che occorre è una riforma del sistema formativo, per

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MUZZETTO: «UN PROBLEMA DOVUTO AI TANTI PENSIONAMENTI PREVISTI, MA SOPRATTUTTO A UN IMBOTTIGLIAMENTO FORMATIVO, POCHI POSTI DI SPECIALIZZAZIONI PER NUMERO DI LAUREATI» cui a ogni medico che inizia il suo percorso immatricolandosi all’Università sia offerta la possibilità di portarlo a termine sino alla specializzazione o al conseguimento del titolo per la Medicina Generale, senza intoppi. Andrebbe rivalutata la possibilità che un giovane medico, una volta conseguita l’abilitazione professionale, mentre frequenta la scuola di specialità abbia l’opportunità di essere inserito immediatamente a lavoro, per completare sul campo l’iter formativo», continua Muzzetto. Inoltre andrà rivista anche la modalità di assegnazione delle borse

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di studio, con garanzia di territorialità durante il percorso professionalizzante. C’è poi la questione delle borse e dei contratti che ogni anno vanno sprecati, per rinuncia dei vincitori, per “fughe” verso specializzazioni più gradite o per altri motivi: un’emorragia di circa 500 borse l’anno, oggi non riassegnabili. In altre parole: se da un lato ci fosse un correttivo che permetta di recuperare e riassegnare le borse e i contratti rinunciati e dall’altro l’adeguato aumento delle borse di studio, si sarebbe sulla giusta strada per porre un primo argine al problema della carenza dei

medici, sebbene restino da colmare i gap accumulati finora. Rimane poi aperta la questione vocazionale: è necessaria una selettività dei candidati per reale propensione alla professione, d’altro canto serve creare i presupposti per un’adeguata formazione dei selezionati. Le Università per garantire questo devono poter contare su sovvenzioni certe, affinché non debbano basare la propria offerta sulla quantità dei contributi degli studenti. Solo così, con strutture adeguate e corpo insegnante numericamente idoneo si potrà salvaguardare il rapporto ottimale di formazione tra discenti, posti-letto e docenti. «Gli Ordini si stanno attivando – conclude Muzzetto-. Non ci preoccuperemo quindi solo dell’aggiornamento professionale obbligatorio ma cercheremo di contribuire, attraverso la collaborazione con altre istituzioni, allo sblocco di questo ingorgo».

Campagna FNOMCeO sulla fuga dei medici all’estero e la carenza di specialisti


Focus Salute

Mammografia, farla aiuta la diagnosi precoce INTERVENIRE PER TEMPO RIDUCE LA MORTALITÀ. MUSOLINO: “QUANDO ARRIVA LA LETTERA DI INVITO DELL’AUSL, NON SOTTOVALUTATELA. UNA DONNA SU OTTO OGGI RISCHIA DI SVILUPPARE UN TUMORE AL SENO”

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na donna su otto corre il rischio di sviluppare un tumore al seno nell’arco della vita. Per quanto negli ultimi dieci anni l’incidenza si sia stabilizzata, a Parma ogni anno vengono diagnosticati 450 nuovi casi. Parma è sede dal 2016 della Breast Unit, un programma interaziendale Azienda Ospedaliero-Universitaria e Azienda Usl di cui è responsabile il dottor Antonino Musolino, oncologo dell’Ospedale Maggiore di Parma. Dottor Musolino, perché è importante la Breast Unit? «Breast è un approccio multidisciplinare alla patologia, un percorso per la diagnosi ed il trattamento delle neoplasie mammarie che coinvolge tutti gli specialisti, dai medici al radiologo all’infermiere. Si è dimostrato che dove c’è una Breast Unit si riduce la mortalità cancro correlata del 18%. Esistono 60 Breast Unit in Italia, in Emilia Romagna 12 e nel 2018 è nato anche il coordinamento regionale per omogeneizzare attività e programmi.» Si è ridotta la mortalità, come? «Grazie alla diagnosi precoce tramite screening mammografico e grazie ad una migliore efficacia delle cure, sempre più mirate, che affiancano l’intervento chirurgico.» Quando un tumore al seno è “preso in tempo” e si parla quindi di diagnosi precoce? «L’equazione è semplice: più il tumore è piccolo più si ha una buona prognosi. La mammografia è l’unico esame davvero efficace per la diagnosi

precoce e l’invito a tutte le donne è di aderire al programma di screening mammografico.» A che età occorre fare la mammografia? «Dai 45 ai 49 anni, ogni anno. Tra i 50 e i 74 anni, ogni due anni. Le donne sono invitate con una lettera dell’Ausl di Parma ad effettuare gratuitamente la mammografia. L’adesione è sopra il 50%, ma bisogna arrivare almeno al 70%.» Molte donne pensano che la mammografia sia un esame doloroso... «La mammografia non è un esame invasivo. Richiede una compressione, ma serve ad aumentare la sensibilità della tecnica e ridurre l’esposizione alla radiazione. Va messo in conto un leggero fastidio, nulla a fronte dei benefici.» Quando si aggiunge anche l’ecografia? «L’ecografia è un esame che si aggiunge alla mammografia per avere un’indagine più completa ma più che altro per le giovani donne che hanno tessuti più densi e meno visibili ai raggi.» Quando colpisce le donne in tarda età è meno aggressivo? «Sull’aggressività non incide tanto l’età ma altri fattori. Per esempio la dimensione, non averlo preso in tempo, se ha dato metastasi linfonodali. Però si può dire che è una patologia legata all’invecchiamento.» In caso di precedenti in famiglia, bisogna anticipare la

mammografia? «Alle donne sotto i 45 anni, fuori dalla fascia di screening, è sempre raccomandato il controllo con l’autopalpazione. Il tumore mammario è molto frequente ed è inevitabile che si abbiano casi in famiglia. Non bisogna confondere la familiarità con l’ereditarietà. Per eseguire un test genetico ci deve essere un rischio oggettivo. Non è detto che ci sia sempre una mutazione genetica, questa si riscontra in meno del 10% di tutti i casi di tumore.» Si parla molto di personalizzazione delle cure, perchè? «Il percorso deve essere sempre personalizzato. Non bisogna mai dimenticare che non c’è una donna uguale all’altra e che ogni malattia oncologica è diversa dall’altra.» di Rosaria Frisina

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Focus Salute

La terapia con onde d’urto TRATTANO DIVERSE PATOLOGIE E HANNO, FRA GLI ALTRI, UN EFFETTO ANTIDOLORIFICO. A SPIEGARE I CAMPI DI APPLICAZIONE È IL DOTTOR ALBERTO APE DELLA CASA DI CURA CITTÀ DI PARMA Uso delle onde d’urto nel trattamento della disfunzione erettile

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a terapia con onde d’urto, nata inizialmente per il trattamento dei calcoli renali, negli anni ha trovato sempre più campi di applicazione. Per fare il punto sulle patologie che possono beneficiare di questa terapia abbiamo interpellato il dottor Alberto Ape, Fisiatra della Città di Parma, che da tempo si occupa di terapie con onde d’urto. «Le onde d’urto focali compaiono agli inizi degli anni ottanta e vengono impiegate per il trattamento dei calcoli renali, ai primi degli anni novanta iniziano ad essere utilizzate in ortopedia nelle tendinopatie calcifiche.- Spiega Ape- Oggi le affezioni che vengono trattate con le onde d’urto sono molteplici.» In cosa consiste la terapia? «Da un punto di vista fisico sono definite come onde acustiche ad alta energia; sono impulsi pressori della

durata di una frazione di tempo brevissima che generano una forza meccanica allo scopo di trasferire energia sui tessuti superficiali e profondi fino a dieci centimetri. Le onde d’urto hanno come effetti: la stimolazione dell’attività metabolica dei tessuti e dei processi riparativi, l’aumento della vascolarizzazione e la frammentazione delle calcificazioni. Hanno inoltre un effetto antidolorifico.» Quali sono le patologie che generalmente vengono trattate? «Più frequentemente si trattano, per l’arto inferiore, la fascite plantare con o senza sperone, la tendinite di Achille, la tendinite rotulea, la tendinite della zampa d’oca, la trocanterite femorale, la sindrome del piriforme. Per l’arto superiore, si trattano in particolare le tendiniti della spalla calcifiche e non calcifiche, l’epicondi-

Piazza Athos Maestri, 43123 Parma • Tel. 0521 249611 - Fax 0521 493474 web: www.clinicacdp.it • mail: info@clinicacdp.it

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«Le onde d’urto vengono impiegate nella prevenzione nei pazienti con segni iniziali di disfunzione erettile per evitare peggioramento o necessità di ricorrere all’uso di farmaci e anche in pazienti che assumono già farmaci per ridurre il dosaggio o sospendere la terapia farmacologica. Possono essere utilizzate anche nei pazienti sottoposti a prostatectomia radicale, mono o bilaterale,- spiega il dott. Ape- dove si sono dimostrate efficaci nell’accelerare il recupero funzionale in termini di erezione, associati alla riabilitazione farmacologica. Le maggiori evidenze scientifiche in ambito urologico si basano su protocolli di trattamento di 4/8 sedute a cadenza settimanale.»

lite omerale superiore ed inferiore, la tendinite di De Quervain, il Morbo di Dupuytren e il dito a scatto. Viene poi impiegata questa terapia anche per le pseudoartrosi e gli ematomi calcifici. I recenti campi di applicazione vedono le onde d’urto impiegate per la cura delle ferite, nelle cicatrici e per la cellulite. - Spiega Ape- In campo urologico oggi si usano con ottimi risultati sulla disfunzione erettile con esiti duraturi nel tempo, a differenza dei farmaci comunemente utilizzati.»


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Impronta dentale digitale: adesso basta un click! UNO SCANNER INNOVATIVO, NON INVASIVO E RIDUCE I TEMPI DI ATTESA

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razie alla tecnologia, ora c’è un nuovo strumento per la rilevazione delle impronte dentali: LO SCANNER INTRAORALE, uno strumento innovativo che evita la fastidiosa impronta. Non è altro che un computer touch screen dotato di un manipolo che ha una COPERTURA STERILE MONOUSO (usa e getta) con cui viene introdotto in bocca. Le impronte dentali tradizionali vengono sostituite da immagini digitali estremamente accurate acquisite con lo scanner, che non emette alcun tipo di radiazioni e non richiede l’uso di sostanze chimiche. Il procedimento non è invasivo e non genera traumatismo sulle mucose. Lo scanner dentale digitale, ha un lettore ottico nel suo manipolo che viene inserito in bocca e appoggiato ai denti e permette di prendere impronte senza più utilizzare materiali che spesso inducono la nausea, bensì facendo migliaia di fotografie al secondo ai

denti. Il software riproduce l’immagine tridimensionale fedele dei denti, immediatamente esaminabile sullo schermo del computer. I vantaggi per il paziente sono tanti: • Non c’è necessità dell’utilizzo di portimpronta voluminosi e il paziente non avverte alcun senso di vomito e soffocamento. • L’impronta rilevata con lo scanner digitale non comporta alcun costo aggiuntivo. • I tempi di lavoro sono ridotti, quindi il paziente ha un impegno minore presso lo studio. Oltre che per un utilizzo protesico per corone, ponti e impianti, lo scanner intraorale utilizzato nel nostro studio è certificato INVISALIGN: con un click e senza impronte, il paziente può vedere come saranno i suoi denti allineati in tempo reale e può e nel contempo avere mascherine trasparenti che raddrizzano i denti per raggiungere il risultato visualizzato. La tecnica delle mascherine

trasparenti per allineare i denti è ormai utilizzata da anni in tutto il mondo. Le sue caratteristiche principali sono l’aspetto estetico e il comfort: le mascherine sono trasparenti, non invasive, sono leggere e lisce; vengono inserite sui denti e disinserite con estrema facilità. Con l’utilizzo dello scanner intraorale il paziente e l’ortodonzista possono visualizzare il modello 3D della bocca in tempo reale alla poltrona. Inoltre in pochi secondi permette al clinico di fare una prima simulazione dell’ipotetico

trattamento ortodontico e di visualizzarne i risultati virtuali. Il paziente ha già così la possibilità durante la prima seduta di capire e di visualizzare in che modo il suo problema ortodontico possa essere risolto. Una elaborazione successiva consente anche di prevedere i tempi di cura ed i relativi costi. Questa terapia quindi è bene che venga seguita da un professionista esperto in ortodonzia che con costante periodicità cambierà le mascherine e controllerà che la terapia proceda come da programma.

Vicolo Flavio Gioia, 5 - 43125 Parma Tel. 0521.206786 www.studiodentisticopalmia.it

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NOLEGGIO (CYCLETTE, CARROZZINE, LETTI) SANITARI (CALZE TERAPEUTICHE, CALZATURE FISIOLOGICHE, AEROSOL, TERMOFORI, SFIGMOMANOMETRI) ORTOPEDIA CON LABORATORIO (BUSTI, PLANTARI SU MISURA,TUTORI, COLLARI, GINOCCHIERE) PROFESSIONALE (ARREDO AMBULATORIALE, DIAGNOSTICI, MONOUSO, PRONTO SOCCORSO, FERRI CHIRURGICI) TERZA ETÀ (AUSILI INVALIDI, LETTI A MANOVELLA, LETTI ELETTRICI, CARROZZELLE, POLTRONE ELETTRICHE, DEAMBULATORI, STAMPELLE, CONVENZIONATO AUSL)


Focus Salute

Il sorriso subito DONARE IL SORRISO AL PAZIENTE PARZIALMENTE O TOTALMENTE EDENTULO CON IMPIANTI. VERITÀ E FALSE CREDENZE A cura del Dottor Stefano Maria Rizzi, Direttore Sanitario Odontoiatria - Dental Clinic, Poliambulatorio Dalla Rosa Prati

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ggi sempre di più c’è l’esigenza da parte dei nostri pazienti di ottenere il massimo dell’estetica nel minor tempo possibile. Queste richieste a volte obbligano il dentista a dei compromessi che possono essere nella maggior parte dei casi controproducenti per un risultato ottimale. Esistono dei tempi fisiologici che vanno rispettati. È sicuramente possibile ottenere un sorriso fantastico in 24 ore, ma perché questo avvenga, si dovrà seguire un protocollo scrupoloso, attraverso una visita specialistica accurata, supportata da una diagnostica per immagini precisa e confacente al tipo di intervento che andremo a programmare (rx endorali, ortopantomografia e cone beam). Grazie a questo, potremo sviluppare un flusso di lavoro che ci permetta di ottenere il massimo del risultato nel minor tempo possibile, mantenendo il paziente al centro del nostro interesse. Oggi tra le terapie riabilitative più richieste dai pazienti parzialmente o totalmente edentuli (cioè senza denti o a cui dovranno essere estratti gli elementi dentali residui ormai compromessi), è il cosiddetto carico immediato (protesizzazione immediata con carico differito), con inserimento di uno o più impianti ed il ripristino protesico del sorriso in qualche ora fino ad un massimo di 72 ore. Maggiore sarà il numero di impianti utilizzato in funzione del numero di denti da sostituire, e maggiormente bisognerà intervenire sull’appoggio tra le due arcate in modo da diminuirne

il carico e così la sollecitazione sugli impianti stessi. Proprio per questo motivo verrà confezionato un provvisorio che dovrà rispettare anatomia e funzione replicando quello che dopo 4/6/8 mesi diventerà il definitivo. Le uniche ma fondamentali accortezze saranno come detto in precedenza un diminuito appoggio masticatorio (nel caso di impianti singoli a carico immediato l’appoggio sarà inesistente), una riabilitazione senza elementi dentali in estensione ed un’anatomia occlusale poco accentuata con appoggi puntiformi. Per quello che riguarda il paziente, dovrà adottare un’alimentazione liquida o semiliquida per i primi 15 giorni, per poi passare ad un’alimentazione morbida fino al quarantesimo giorno (consigliato fino a fine del secondo mese). Fondamentale è che il paziente

venga motivato, in maniera tale che possa gestire la riabilitazione nel migliore dei modi e cioè seguendo scrupolosamente le indicazioni che le verranno fornite dallo specialista ivi comprese tutte quelle manovre igieniche obbligatorie perchè venga mantenuto uno stato di salute ottimale. Diagnosi, rispetto dei protocolli e un’adeguata igiene orale domiciliare sono il fondamento per il successo del nostro sorriso. Per contatti: 0521 298188 odontoiatria@dallarosaprati.it

Via Emilia Ovest, 12/A - 43126 Parma Tel. 0521.2981 - Fax. 0521.994204 info@dallarosaprati.it www.poliambulatoriodallarosaprati.it

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Poliambulatorio Centro Cardinal Ferrari, visite dermatologiche per adulti e bambini V

isite dermatologiche in regime ambulatoriale per adulti e bambini/ ragazzi (da 0 a 18 anni). Il Poliambulatorio del Centro Cardinal Ferrari arricchisce l’offerta delle prestazioni introducendo anche la Dermatologia. Ad effettuare le visite in regime libero professionale è la dottoressa Francesca Besagni, dermatologa specializzata anche in dermatologia pediatrica. Quali prestazioni sono richiedibili? «L’ambulatorio ha le strumentazioni per diagnosticare in generale le patologie dermatologiche di adulti e bambini. Dalla valutazione delle lesioni melanocitarie (nevi) alle lesioni infiammatorie, vascolari, virali ed epiteliomatose. È possibile trattare in sede di visita lesioni

QUALI SONO LE PATOLOGIE PIÙ FREQUENTI? QUANDO FARE UN CONTROLLO DEI NEI? NE PARLIAMO CON LA DOTTORESSA FRANCESCA BESAGNI cheratosiche e verrucose mediante Crioterapia». Quali sono le patologie più frequenti? «Le patologie più frequentemente riscontrate sono: dermatite atopica, esantemi virali, acne giovanile e lesioni virali (verruche e molluschi contagiosi) nell’età pediatrica; psoriasi, vitiligine, dermatiti professionali ed allergiche, lesioni tumorali nell’età adulta». In cosa consiste la visita dermatologica? «Si divide in due momenti: l’anamnesi del paziente, cioè la raccolta di tutte le informazioni riguardanti la storia e lo stile di vita

Per informazioni e appuntamenti: Centro Cardinal Ferrari tel. 0521 820211 - via IV novembre 21, Fontanellato (PR) www.centrocardinalferrari.it

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e la patologia (comparsa e durata della manifestazione, caratteristiche dei sintomi); la valutazione da parte dello specialista delle manifestazioni cutanee che hanno spinto il paziente a sottoporsi alla visita. In caso di dubbio sulla diagnosi, si potranno richiedere esami strumentali - come test allergologici, tampone cutaneo e biopsia cutanea - e/o del sangue, in quanto molto spesso una lesione della cute può essere un sintomo di una malattia sistemica. Ciò accade, ad esempio, nell’ambito di malattie di natura autoimmune o reumatologica. L’esempio più conosciuto è quello della psoriasi cutanea che in un 20% dei casi si associa ad artrite. Anche altre malattie autoimmuni gravi e sistemiche, tuttavia, come lupus, dermatomiosite, sclerodermia, e vasculiti sono precedute o si accompagnano a specifiche lesioni cutanee.» Quanto è importante il controllo dei nei? «È fondamentale per una prevenzione precoce del melanoma e di eventuali lesioni pigmentate (nevi) a rischio. In particolare,

Dott.ssa Francesca Besagni Dermatologa specializzata in dermatologia pediatrica

è importante valutare i nevi congeniti (nevi che si presentano dalla nascita o entro il primo anno di vita) e tutti gli eventuali nevi acquisiti con caratteristiche atipiche. Infine, il controllo dei nevi deve essere fatto lontano dal tipico periodo di esposizione solare». Estate. Consigli per proteggere la pelle dal sole? «È necessario applicare creme solari con un ampio spettro protettivo (SPF 50+). Da ricordare: i solari non proteggono dal tumore della pelle se non correttamente usati e associati ad adeguate misure di comportamento al sole, quali ad esempio, astensione nelle ore centrali della giornata».


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Stenosi del canale lombare LA PATOLOGIA SI MANIFESTA CON FORTI DOLORI ALLE GAMBE. L’INTERVENTO NEUROCHIRURGICO MININVASIVO SPIEGATO DAL DOTTOR INCERTI DEL CENTRO HOPE

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a stenosi del canale lombare è una patologia frequente nei pazienti sopra i 50 anni e consiste nella chiusura e conseguente compressione delle radici nervose lombari; quasi sempre il paziente lamenta dolore intenso o “bruciori” o formicolii agli arti inferiori, con dolore alle gambe e limitazione ingravescente della deambulazione. Il paziente riferisce di poter camminare per 50100 o 200mt, poi doversi sedere e poter riprendere una deambulazione sempre con lo stesso limite. L’esame diagnostico per eccellenza è la Risonanza Magnetica Nucleare del rachide Lombosacrale, che evidenzia quasi sempre una compressione delle radici dovuta sia ad una ipertrofia di natura artrosica, ma anche spesso una ipertrofia del legamento giallo, con compressione e scomparsa delle radici lombari. Le possibilità curative del malato sono nella stragrande maggioranza dei casi l’intervento neurochirurgico in microchirurgia di allargamento del canale lombare, con conseguente decompressione delle radici lombari, nella minoranza dei casi si ottiene un miglioramento dei sintomi o un’infil-

trazione epidurale e fisiocinesiterapia seguente, come sostenuto dalla letteratura scientifica mondiale. L’intervento neurochirurgico in microchirurgia di allargamento e decompressione del canale lombare è spesso l’unica scelta curativa. La neurochirurgia moderna permette in alcune situazioni di effettuare un intervento completamente miniinvasivo, effettuando una decompressione in microchirurgia e una stabilizzazione vertebrale in Percutanea, che consente di stabilizzare le vertebre interessate dalla stenosi senza l’incisione cutanea standard ma attraverso piccoli tagli sulla pelle e senza traumatismo sulla muscolatura paravertebrale, con

A cura del Dott. Michele Incerti Neurochirurgo presso il Centro Hope - diagnosi e cura del dolore

minima perdita ematica. L’intervento consiste quindi in una decompressione delle radici lombari, e in una necessaria stabilizzazione mediante viti del tratto interessato, che attualmente può essere effettuata senza l’invalidità chirurgica degli anni passati, mediante questa tecnica e le nuove tecnologie. La ripresa neurologica, ma soprattutto la scomparsa del dolore alle gambe è molto rapida, con un’immediata ripresa della deambulazione; inoltre il miglioramento clinico e neurologico sono un segno di una liberazione delle radici nervose, che, da non dimenticare, non possono essere lasciate compresse per molto tempo, non solo perché la patologia è ingravescente, ma anche per la possibile comparsa di danni neurologici motori agli arti inferiori.

PER MAGGIORI INFORMAZIONI: collegarsi al sito www.hope-hpf.it rivolgersi alla segreteria del Centro chiamando lo 0521 917720

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Prevenire le cadute in casa LE CAUSE SONO DIVERSE, RINTRACCIABILI TRA FATTORI PERSONALI E AMBIENTALI. QUESTI ULTIMI INCIDONO PER IL 50% DEI CASI

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e cadute sono tra gli incidenti domestici più frequenti e in molti casi vengono sottovalutate le conseguenze. La buona notizia è che si può fare prevenzione: infatti la Regione Emilia-Romagna ha predisposto un progetto di prevenzione indirizzato alle persone anziane (sopra i 65 anni), con consigli pratici su come rendere la casa un luogo sicuro. Le persone anziane hanno un’andatura più rigida e meno coordinata rispetto ai più giovani. Invecchiando, inoltre, si perde l’abilità di autocorreggersi per prevenire

SALUTE E WEB Mamma in salute, l’app per le donne in maternità “Mamma in salute” è l’app per smartphone che Il Ministero della Salute ha presentato in occasione della Festa della mamma 2019. Disponibile gratuitamente negli store, l’applicazione è articolata in tre sezioni informative: prima della gravidanza, gravidanza e parto, dopo il parto e allattamento e consente alla donna, che ha in programma una gravidanza, di trovare consigli ed informazioni utili. Il collegamento con la mappa dei Centri per la procreazione medicalmente assistita, i riferimenti dei consultori familiari su tutto il territorio nazionale, cosa sono e dove si possono trovare le banche del latte, sono solo alcuni dei servizi a favore e a sostegno della maternità che il ministero mette a disposizione in un unico strumento. Con la mappa dei punti nascita sarà possibile localizzare le strutture assistenziali dove una donna può partorire, con informazioni dettagliate sul numero di culle, la presenza dell’unità di neonatologia e di terapia intensiva neonatale, il pronto soccorso pediatrico, il volume di

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parti effettuati nella struttura. Informazioni che possono rappresentare un utile supporto alla donna per scegliere dove partorire. Nel Diario della gravidanza personalizzato sarà possibile registrare i risultati delle indagini diagnostiche-strumentali effettuate e delle visite ginecologiche. L’agenda, che si connette automaticamente a quella del proprio smartphone, ricorderà gli appuntamenti più importanti per tutti i nove mesi di gestazione. L’utilizzo della App consente la tutela della privacy ed è privo di messaggi di natura commerciale.

CONSIGLI PER VIVERE IN UN AMBIENTE PRATICO E SENZA PERICOLI QUANDO VAI A LETTO: • L’interruttore della luce deve essere vicino al letto • Se durante la notte ti alzi, non muoverti al buio, ma accendi sempre la luce e indossa pantofole chiuse • Tieni a portata di mano gli oggetti che utilizzi di più (es. occhiali, telefono, bottiglia d’acqua) • Utilizza i punti luce notturni • In caso di difficoltà a raggiungere il bagno, usa la comoda o il pappagallo, da tenere vicino al letto E QUANDO TI ALZI: • Non alzarti subito dal letto: rimani seduto per qualche secondo e alzati lentamente • Accendi la luce • Indossa pantofole chiuse • Metti gli occhiali DA UNA STANZA ALL’ALTRA • Illumina sempre le stanze • Cammina con calma, e utilizza, se consigliati, il bastone o il deambulatore • Libera i pavimenti da ostacoli o intralci per non inciampare • Fai attenzione ai tappeti. Toglili oppure fissali con la retina antiscivolo • Se provi malessere o vertigini, siediti subito. Se hai difficoltà a camminare, fai delle tappe lungo il percorso • Non salire su scale o sedie ...E IN BAGNO • Usa i tappetini antiscivolo dentro e fuori la vasca o la doccia • Installa i maniglioni anti-caduta accanto ai sanitari e utilizzali sempre • Non camminare con i piedi bagnati • Fai attenzione a non bagnare il pavimento perché diventa scivoloso • Se hai problemi a stare in piedi, siediti davanti allo specchio quando ti lavi o ti prepari


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la caduta. «Una caduta è causata da un’interazione complessa di disturbi individuali (o fattori intrinseci) e pericoli ambientali (o fattori estrinseci)», spiega la dott.ssa Sara Gambretti, Dir. Medico Fisiatra UOS Medicina Riabilitativa del Distretto di Parma Ausl. Quali sono i disturbi individuali? «Comprendono le alterazioni fisiologiche legate all’età e le patologie che colpiscono le funzioni necessarie

al mantenimento dell’equilibrio. Poi anche la terapia farmacologica e alcuni comportamenti che gli anziani mettono in atto, senza considerare i possibili rischi.» Esempi di comportamenti rischiosi per gli anziani? «La resistenza ai cambiamenti negli arredi, nell’utilizzo di utensili e apparecchiature, nella cura della casa; o ancora l’utilizzo fai da te della terapia farmacologica talvolta senza consultazione del medico, isolamen-

to o tendenza a non cercare aiuto pensando di essere di peso, riduzione progressiva dell’attività fisica e funzionale, depressione e apatia.» Quali sono i pericoli ambientali? «Per esempio l’illuminazione non regolare, la mancanza di corrimano nelle scale, letto non regolabile in altezza o materasso troppo soffice, uso non corretto di bastoni o stampelle, pavimentazione scivolosa, assenza di supporti per sollevarsi dal wc o per fare la doccia. Poi ancora: calzature inadeguate, vestaglie o pantaloni troppo lunghi; il mobilio ingombrante, poltrone troppo alte, sedie senza braccioli. Sono questi i fattori implicati nel 50% dei casi di caduta.» Un problema sottovalutato? «Vengono sottovalutate le conseguenze della caduta e gli strumenti per prevenire.» Dove si cade di più? «In percentuale, gli ambienti a maggior rischio sono: la cucina (25%) la camera da letto (22%) le scale interne ed esterne (20%) il bagno (13%).»

VIAGGIO NELLE CASE DELLA SALUTE CASA DELLA SALUTE DI LANGHIRANO Inaugurata nel 2011, alla Casa della Salute di via Roma, a Langhirano sono operativi: la medicina di gruppo, la pediatria di gruppo, l’ambulatorio infermieristico, gli ambulatori specialistici, la salute donna, il punto prelievi, gli ambulatori per le attività di screening, la pediatria di comunità, gli ambulatori di igiene pubblica, del servizio veterinario e del servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro, il centro di salute mentale, la neuropsichiatria, il servizio per le dipendenze patologiche e le attività riabilitative. Sono inoltre presenti altre attività quali il servizio dialisi, il coordinamento dell’assistenza domiciliare, l’unità di valutazione multidimensionale anziani e disabili, la distribuzione di ausili protesici. Competenza e appropriatezza sono le coordinate che guidano quest’ampia

offerta di prestazioni e servizi, dove i professionisti assicurano una presa in carico degli assistiti, con un percorso qualificato, flessibile e vicino alle esigenze di salute, in particolare, dei cittadini con malattie croniche. Parte integrante della Casa della salute, in sede adiacente, è il Centro Cure Progressive “Pietro Coruzzi”, struttura residenziale sanitaria ad alta intensità assistenziale dell’Azienda USL. Il Centro, a direzione infermieristica e responsabilità clinica in capo ai medici di medicina generale, pienamente integrato nella rete provinciale ed in grado di dare una risposta flessibile alle diverse necessità clinico assistenziali, dispone di 28 posti letto a diversa tipologia: 10 Hospice, 12 per persone con gravi disabilità acquisite, 6 di cure intermedie.

Questi ultimi sono destinati a soddisfare i bisogni di salute sia di pazienti in dimissione ospedaliera, ma non ancora in grado di tornare al proprio domicilio, che di soggetti di provenienza territoriale per i quali il ricovero ospedaliero sarebbe inappropriato.

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Da Tinder alla Luna (di miele) SULLA APP DI DATING ONLINE PIÙ FAMOSA SI RIMORCHIA DAVVERO? LA PSICOLOGA PRUNOTTO: «NE PARLIAMO A PARMA, DOVE NASCE L’OSSERVATORIO SULLE RELAZIONI IN TEMPI DIGITALI»

L’

unica certezza è che è solo di passaggio. Chi si iscrive a Tinder e alle altre app di dating online vi rimane per un tempo indefinito, per poi arrivare al giorno in cui decide di eliminare l’account. Per due motivi: ha avuto troppe delusioni oppure ha trovato l’anima gemella. Nel frattempo, viaggia. Spesso rimanendo comodamente seduto in poltrona, magari sfogliando vademecum per scegliere la foto perfetta da pubblicare nel profilo oppure libri come “Da Instagram all’altare” della psicologa “DottoressadelCuore” Gaia Parenti: un compendio di consigli ed esercizi pratici, per costruire relazioni stabili. O ancora “Tinder and the

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City” di Marvi Santamaria, che narra come possano emergere le solitudini e le insicurezze, nel momento in cui si incontra dal vivo la persona conosciuta in chat e questa non corrisponde alle proprie aspettative. Già nel 2005 il dottor Paolo Migone - condirettore della rivista Psicoterapia e Scienze Umane - scrisse il lungimirante testo dal titolo “Dipendenza dalle chat, amore su Internet, e altri strani fenomeni”. «Il rapporto interpersonale – spiegava Migone – che si instaura in una chat, a causa del fatto che non risente delle limitazioni dovute alla conoscenza diretta (aspetto fisico, mimica, tono di voce, ecc.), permette una grande liberazione della fantasia». Ed è partendo proprio dall’articolo del dottor Migone che prende vita all’Università di Parma – nell’ambito della prima edizione della manifestazione “The Future. Next stop Parma - Il Futuro ferma a Parma” – l’“Osservatorio sulle relazioni in tempi digitali”, ideato in seno al progetto nazionale Amori 4.0 di Amalia Prunotto, psicologa-psicoterapeuta e consulente LIDAP Onlus (Lega Italiana contro i Disturbi d’ansia, d’Agorafobia e da attacchi di Panico). «In vista di Parma 2020 pensiamo ad una Cultura dell’Amore sano. Le app di dating sono positive per fare nuovi incontri – commenta Prunotto – ma bisogna riconoscere i limiti di questi mezzi e cautelarsi dai falsi profili. Ci si innamora talvolta dell’indossatore di

sogni quindi, come dicevano le nostre nonne, non confondiamo un giro di valzer con una marcia nuziale!». Ma come saranno le relazioni nel 2029? Quali sono le maggiori problematiche amorose di oggi e quali saranno quelle di domani? «Per rispondere a questi quesiti – spiega la dottoressa Prunotto – si è creato un fitto gruppo di psicologi, psicoterapeuti, insieme ad operatori del sociale, del mondo legislativo, ricercatori e giornalisti che operano su tutto il territorio nazionale e che hanno dato vita ad una rete di

A SPASSO CON L’ARTE…


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“BISOGNAVA PROVARCI”. La storia dell’ospedale psichiatrico di Colorno nei racconti di chi lo ha vissuto

Federica (@ukulelevillain_): Ora mi scarico Tinder e nella bio metto “astenersi non interessati a ordinare cibo greco a domicilio almeno una volta alla settimana” così inizio già a selezionare chi potrò sposare e chi merita le fiamme dell’inferno.

“Bisognava provarci” è la storia di Giordana, che al manicomio di Colorno ci è nata; di Mauro, che lì ha fatto l’infermiere e ora è la sua famiglia; è la storia di Stefano, che per evitare un TSO una notte ricoverò una Moto Morini; e di Carla, che ancora oggi ricorda i sorrisi sdentati del suo Luciano…“Bisognava provarci” è la storia dell’Ospedale Psichiatrico di Colorno e della città che seppe chiuderlo. Immaginandosi una risposta diversa alla malattia mentale, su cui ancora oggi si interroga. “Bisognava provarci. Parma e la malattia mentale: dal manicomio ai servizi territoriali” è il titolo del volume promosso da Progetto Itaca Parma: realizzato dall’associazione in collaborazione con il Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL di Parma e con il patrocinio di numerose istituzioni del territorio, è un’appassionante ricerca storico-antropologica sul ruolo della città emiliana nel movimento che a livello nazionale ha portato alla legge 180 e alla nascita dei servizi territoriali per la salute mentale, con numerose interviste ai protagonisti e un contributo inedito di Antonio Slavich. Il libro è disponibile presso la sede di Progetto Itaca Parma, in borgo Pipa 3/a. Info: 0521 508806, www.progettoitacaparma.org o info@progettoitacaparma.org

Chiara (@SailorNuzz): Match, due chiacchiere, mi chiede di uscire (oggi). Sparito nel nulla, gli scrivo così per sapere e mi ritrovo bloccata. Voi tutto bene su Tinder? Alessandro (@Depaninaris): Sto pranzando (solo) e al tavolo affianco, due festeggiano il mesiversario di fidanzamento grazie a Tinder. Mi chiedo 1) dove ho sbagliato? 2) mi consigliate un nickname figo? Anima Blues (@takaperfect): Lascia perdere e vai avanti per la tua strada. Un botto di gente che conosco utilizza Tinder. Ormai gli incontri casuali non esistono più. Tutto e subito.

collaborazioni, scambio, confronto e buone prassi sui temi delle dinamiche affettive. Con l’obiettivo di sostenere le persone, le coppie ed i gruppi familiari nel superare la solitudine di non essere amati e di non amare, disorientati da esperienze e situazioni nuove per cui ancora non c’è narrazione esperienziale». Ne è già nata anche una prima pubblicazione dal titolo

“Amori 4.0: viaggio nel mondo delle relazioni”, edita da Alpes a giugno 2019, con l’intenzione di ampliare il gruppo di professionisti che possano essere punti di riferimento per chi vive tali disagi. Per altre info: 3382795278 amalia.prunotto@gmail.com www.amaliaprunotto.com di Arianna Torelli

L’ENIGMA DI GIORGIO DE CHIRICO Nell’arcano Enigma della partenza di Giorgio de Chirico – datato 1914 dall’autore - ricorrono alcuni dei temi di maggior significato nella teoria dechirichiana: l’enigma, il mistero che la lettura dei filosofi aveva insegnato a scorgere dietro le apparenze, e la partenza, il momento mitico per eccellenza, quello che trasforma l’uomo in eroe, in errante, in esploratore dell’ignoto. E proprio alla scoperta dell’ignoto, del senso nascosto delle cose mirava la ricerca intrapresa dall’artista, teso a cogliere l’identità profonda della realtà circostante che solo si rivela a uno sguardo nuovo, metafisico, ossia capace di andare al di là della realtà fisica. L’ombra generata da un personaggio che non vediamo accresce l’atmosfera di straniante

inquietudine della scena, accentuata dal tormentato rapporto fra esterno e interno della casa sulla destra, simbolo dell’inconciliabilità fra realtà e inconscio. Dal nero cupo dell’interno – l’abisso dell’interiorità – si passa allo squarcio liberatorio della vela sul mare, dove la mente si libera in un viaggio che è partenza ma non necessariamente è meta. Una figura misteriosa scruta la scena dall’alto custodendone il segreto nella propria stanza. Nel quadro, uno dei più significativi della mostra “De Chirico e Savinio. Una mitologia moderna” alla Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano fino al 30 giugno, vela e mare sono simboli nietzschiani, metafore delle avventure della mente e di un itinerario dello spirito tra

gli enigmi dell’esistenza; non a caso, gli ultimi Biglietti della follia del filosofo Friedrich Nietzsche costituirono uno dei temi letterari preferiti da de Chirico. Troviamo anche una tipica ciminiera della periferia parigina, quelle che, come cantava Apollinaire in Alcools nel 1913, “levavano al cielo le loro virilità a ingravidare le nubi”, simbolo del polo dionisiaco maschile, fattore imprescindibile della creazione artistica: nella risoluzione del dualismo di Arianna e Dioniso, cioè nell’unione di anima intuitiva e potenza creativa/generante, risiedeva per de Chirico, come per Nietzsche, il segreto dell’arte. Per info www.magnanirocca.it di Stefano Roffi, direttore della Fondazione Magnani Rocca

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Sintomi e cause della Sindrome pre-mestruale UN DISTURBO DI NATURA FISIO-PATOLOGICA E NON PSICHIATRICA, COME SI È SOLITI PENSARE. IL LAVORO DI ITA PMS PER COMBATTERE I LUOGHI COMUNI SUL PROBLEMA roneamente al campo della psicologia o della psichiatria. Uno degli obiettivi dell’Associazione Nazionale Sindrome Premestruale “ITA-PMS”, nata nel novembre 2018, è quello di riportare tutte le forme di sindrome premestruale, anche le più severe, nelle mani del medico che più dovrebbe occuparsene: il ginecologo.

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uante di voi prima dell’arrivo del ciclo si sentono “diverse”? Più stanche, più irritabili, avvertono mal di testa, gonfiori, dormono troppo o troppo poco, mangiano più del solito e notano variazioni dell’appetito, lieve aumento della temperatura corporea e altri lievi inconvenienti? Probabilmente l’80%. Quante si sentono in preda a sbalzi d’umore, inadeguate, arrabbiate con il mondo, nervose, ansiose, che faticano a concentrarsi? Un buon 30% di voi, secondo le stime. Quando si parla di Sindrome Premestruale spesso ci si limita a definirla un “normale” disturbo che la maggior parte delle donne è inevitabilmente destinata a subire. In realtà questa patologia può manifestarsi a tre livelli: lieve, moderata e severa. In quest’ultimo caso, si tende a definirla come “Disturbo Disforico Premestruale, o della Fase Luteale”. Nel sistema sanitario corrente, questa nomenclatura di origine americana fa sì che la sua diagnosi e il suo trattamento venga delegato esclusivamente ed er-

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CAUSE Le normalissime fluttuazioni ormonali cicliche svolgono un ruolo essenziale nella genesi dei sintomi. Le variazioni dei livelli di progesterone ed estradiolo durante la fase luteinica del ciclo determinano l’insorgere dei sintomi. In particolare, il progesterone e i suoi metaboliti modulano l’attività di diversi neurotrasmettitori quali l’acido gamma-amino butirrico (GABA), un importante regolatore dello stress, ansietà e irritabilità, la serotonina, la dopamina e il glutammato. Ciò provoca una alterata risposta a normali livelli degli ormoni. L’estradiolo, inoltre, esercita potenti effetti sui neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione dell’umore, del sonno, assunzione di cibo e altri aspetti cognitivi e comportamentali. COME SI DIAGNOSTICA? La prima cosa da fare è una semplicissima auto-diagnosi. Occorre monitorare i sintomi su un diario per tre mesi e verificarne la durata e l’intensità. ITA-PMS fornisce il “Diario Rosa” scaricabile dal suo sito e una app. Se i sintomi si verificano nei giorni o le settimane prima del ciclo e tendono a

COME SI MANIFESTA La Sindrome pre-mestruale è una condizione fisio-patologica, non di natura psichiatrica, caratterizzata da sintomi fisici, psicologici e comportamentali che ricorrono regolarmente durante la fase luteale del ciclo mestruale (dal momento dell’ovulazione) e che spariscono o diminuiscono drasticamente con l’arrivo del flusso mestruale. Ecco i sintomi più comuni: SINTOMI FISICI Mal di testa, gonfiore addominale, esaurimento fisico, tensione/dolori mammari, variazioni dell’appetito e del sonno, stanchezza marcata, acne, pruriti vaginali, alterazioni della libido. SINTOMI PSICO-COMPORTAMENTALI Irritabilità, sbalzi d’umore, rabbia, aggressività, sensazione di perdita di controllo, ansia, confusione mentale, dimenticanze, diminuita capacità decisionale, difficoltà di concentrazione (“foggy head”), crisi di pianto, episodi depressivi. Nelle forme più severe, autolesionismo, pensieri suicidi. scomparire con il suo arrivo è altamente probabile tu soffra di PMS. L’intensità dei sintomi ne definirà il livello L/M/ o S. Attenzione! Un errore diagnostico molto grave è spesso quello della depressione bipolare. Molti medici, non associando i sintomi al ciclo mestruale, diagnosticano depressione o depressione bipolare commettendo un errore che porta la paziente a seguire terapie errate, inadeguate e inefficaci (come per esempio l’uso di anti-depressivi che non risolvono affatto il problema). A cura di ITA-PMS Associazione Nazionale Sindrome Premestruale www.itapms.org



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info e contatti: 0521.8648 | www.valparmahospital.it


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