Parma febbraio / marzo 2018
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Salute e Benessere Benessere
Testata: il mese Parma n. 208 - € 1,00
Come essere felici e in forma con lo Yoga della Risata
Salute Cordone ombelicale, tra donazione e conservazione
Alimentazione Primavera, stagione di depurazione si o no?
Tempo libero A caccia di grandi mostre, da mettere in agenda
STAR BENE CON LA SETTIMA ARTE E0750218
INFORMASALUTE: dall’Ospedale di Vaio al Santa Maria di Borgotaro, tra novità in arrivo ed eccellenze sanitarie
Sommario Parma febbraio / marzo 2018
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Salute e Benessere
Non solo un giornale, anche una sezione salute sul quotidiano online ParmaReport ed una pagina facebook dedicata. Parma Magazine Salute e STAR BENE CON Benessere arriva al LA SETTIMA ARTE terzo numero con sempre più contenuti e rubriche dedicate al buon vivere, al mondo del benessere, alla salute, all’alimentazione, alla sostenibilità e al tempo libero di qualità. Approfondimenti con gli esperti, news ed interviste, grazie all’aiuto di professionisti seri e di realtà attente alla qualità della vita della nostra città. Il Magazine è sfogliabile anche online su parmareport.it/salute, per chi vuole riceverlo via mail basta scrivere a salute@parmareport.it Benessere
Rubrica. Pillole di sostenibilità, a cura di Legambiente Parma
Cosmesi naturale, non solo una moda
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Come essere felici e in forma con lo Yoga della Risata
Salute
Cordone ombelicale, tra donazione e conservazione
Salute
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Alimentazione
Primavera, stagione di depurazione si o no?
Tempo libero
A caccia di grandi mostre, da mettere in agenda
E0750218
INFORMASALUTE: dall’Ospedale di Vaio al Santa Maria di Borgotaro, tra novità in arrivo ed eccellenze sanitarie
In Primo Piano
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L’amore per gli asini tra yoga e benessere
Rubrica. Viaggio nelle Case della Salute
Rubrica. Malattia mentale, a cura di Itaca Parma
Informasalute. Focus sugli Ospedali di Vaio e Borgotaro Cellule staminali. Intervista al prof. Franco Aversa Rimuovere i tumori gastrointestinali senza bisturi
Testata: il mese Parma n. 208 - € 1,00 Aut. tribunale di Parma N.16 del 22.4.99 Editore Edicta p.s.c.r.l. via Torrente Termina, 3/b - PARMA N° iscrizione al ROC: 9980 Registrazione ISSN: 1592-6230
Redazione via Torrente Termina, 3/b PARMA
Tel. 0521251848 - Fax 0521907857 salute@parmareport.it
Direttore responsabile
Simone Simonazzi • simonazzi@edicta.net Progetto grafico e impaginazione
Davide Pescini • pescini@edicta.net
Coordinamento editoriale
Rosaria Frisina • salute@parmareport.it
Ufficio commerciale
Vertigini e instabilità, come comportarsi in caso di disturbi
Come trattare l’occhio pigro
Il metodo Figurella
Rubrica. Curiamo la disinformazione
Alimentazione
Ortopantomografia, a cosa serve? Anche l’odontoiatria al Poliambulatorio Dalla Rosa Prati
Muscoli in salute ad ogni età
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La sedazione cosciente dal dentista
Sogno agriturismo, Parma tra i territori con più aziende
Salute e Benessere
Tenersi in forma
Rubrica. Bici e salute, a cura di Fiab Parma
L’ipoacusia, un problema da non sottovalutare
Parma
Rubrica. Viaggi Verdi, a cura di Ecobnb
Fascicolo sanitario elettronico, perchè attivarlo?
Cinematherapy: libera dall’ansia e allevia la percezione del dolore
Meno plastica per diminuire il rischio di alimenti contaminati
Rubrica. Amori 4.0, a cura di Lidap Parma Onlus
Benessere I segreti dello Yoga della Risata
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Prodotti di stagione. Il broccolo Rubrica. Il Punto di vista di Paolo Conti Celiachia un problema anche sociale
Tempo Libero 30
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A caccia di grandi mostre... Rubrica. Teatropoli, intervista a Patrizia Mattioli
Parma Magazine Salute e Benessere è anche un quotidiano online News, rubriche, approfondimenti e la possibilità di sfogliare l’ultimo numero della rivista in formato elettronico
Lina Carollo • carollo@edicta.net Collaboratori
Mattia Bottazzi, Stefano Cacciani, Sara Esposito, Francesca Ferrari, Francesca Maestri, Giovanna Triolo
www.parmareport.it/salute
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in Primo Piano
Cinematherapy: l’effetto pausa che libera dall’ansia e allevia la percezione del dolore
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no dovrebbe andare in farmacia e prendere cinque milligrammi di Otto e Mezzo, due bustine della Dolce Vita, quindici gocce del Gattopardo”. La celebrazione della Settima Arte che Roberto Benigni ha recitato con enfasi durante una recente cerimonia di consegna dei David di Donatello è, di per sé, una dimostrazione di come il cinema faccia bene alla salute: divertirsi e alleggerire la mente è un metodo valido per le normali condizioni di vita, quando i problemi del quotidiano possono facilmente compromettere l’umore e com-
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VALE ANCHE PER LA VITA QUOTIDIANA IL METODO TERAPEUTICO PROMOSSO DALL’ASSOCIAZIONE MEDICINEMA ALL’INTERNO DI STRUTTURE OSPEDALIERE
La la land
primere i pensieri, ma è anche un percorso consigliabile per situazioni di sofferenza e degenza ospedaliera. «La visione di un film crea un effetto pausa che consente di alleviare la percezione del dolore, diminuisce l’ansia, lo stress e migliora lo stato psico-fisico di un malato, aiutando i tempi di guarigione e facilitando la necessaria terapia medica. Una sorta di anestetico naturale» spiega Fulvia Salvi, Presidente e fondatrice di MediCinema Italia Onlus, associazione che dal 2013 ha portato anche in Italia all’interno di strutture ospedaliere la cinematherapy, un programma terapeutico attivo nel Regno Unito dal 1996. Che si tratti di struggenti storie d’amore accompagnate da una colonna sonora carica di Jazz come in La La Land, oppure di quella gioia per la vita che i vicini di casa interpretati da Robert Redford e Jane Fonda, ormai entrati nella terza età, ritrovano in Le nostre anime di notte, la ricetta non cambia: l’allontanarsi per un lasso di tempo dal contingente raschiare del quotidiano e approdare ad una analgesica parentesi narrativa fatta di immagini e suoni è una salutare pratica terapeutica. «I test svolti hanno voluto misurare alcuni indicatori - prosegue Salvi -. Si attesta un’importante riduzione dell’ansia e dello stress in pazienti
Amici miei
minori e adulti che frequentano il programma (fino al 45%), un miglioramento dello stato psico-fisico (fino al 50%), il miglioramento dell’umore (55%) e una progressiva riduzione della percezione del dolore (19%)». La cinica risata del classico e amaro Amici Miei, il percorso di emarginazione e redenzione in Wonder, lo stupore infantile per specie impossibili che la nostra dimenticata fantasia da bambini riscopre in Valerian e la città dei mille mondi: queste opere, rientranti o meno in quella categoria
dei feel-good movies cui è dedicato un omonimo festival ad Hollywood, così come le pillole di storia del Cinema citate da Benigni, non faranno miracoli e non hanno poteri taumaturgici, ma un certo tipo di film è in grado di alleviare la sofferenza e di lasciare sensazioni positive. Da non sottovalutare come piccolo rimedio quotidiano. di Stefano Cacciani
Le nostre anime di notte
Valerian e la città dei mille mondi
Wonder
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in Primo Piano
La “ricetta”: nove film da assumere per via oculare
UNA SALUTARE “RASSEGNA FAI DA TE”, PELLICOLE PER UN TOCCASANA CASALINGO. DAL CENTRO CINEMA LINO VENTURA ALLE BIBLIOTECHE GUANDA E ALPI, ALCUNI CONSIGLI DI VIDEO DA PRENDERE IN PRESTITO GRATUITO PER SERATE CINEMATOGRAFICHE CON AMICI O IN FAMIGLIA
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i sono film ad alto tasso di divertimento? Certo, ma i consigli che il personale del centro cinema Lino Ventura e della biblioteca Internazionale Alpi-biblioteca Guanda ci ha gentilmente fornito vanno oltre: rottura delle convenzioni, amicizie rinvigorenti, viaggi alla scoperta di sé. Il cinema che “fa bene” non è solo commedia, è un percorso di vita.
CENTRO CINEMA LINO VENTURA Quasi amici, commedia francese del 2011 dove l’amicizia tra i due protagonisti, molto distanti tra loro per estrazione sociale, permette di mettere in secondo piano i problemi fisici e la disaffezione per la vita; Patch Adams, del 1998, è liberamente ispirato all’autobiografia La buona salute è una questione di risate di Hunter Adams che, scardinate le tra-
Quasi amici
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dizionali pratiche mediche, introduce la risoterapia praticata da clown ospedalieri; Mamma mia! del 2008 è la celebrazione di un matrimonio con sorpresa, un feel-good movie adattamento cinematografico dell’omonimo musical dove le musiche degli ABBA immergono nei colori dell’isola greca di Kalokairi; Il favoloso mondo di Amelie, del 2001, è un film altrettanto colorato e improntato al gioco,
Patch Adams
Pioggia di ricordi
Alla ricerca di Nemo
ambientato in una Parigi “favolosa”; “Qualcosa è cambiato” del 1997, è la storia del misantropo interpretato da Jack Nicholson che grazie all’incontro con un amore difficile da gestire è portato ad affrontare tutte le proprie ossessioni. BIBLIOTECA ILARIA ALPI BIBLIOTECA GUANDA Marigold Hotel, film inglese del 2012, è un viaggio in India dove i personaggi sono chiamati a confrontarsi con i sogni e con i desideri di sistemare le proprie vite; Ricomincio da capo, commedia del 1993 con un Bill Murray costretto a rivivere sempre la
stessa giornata, vanta un meccanismo narrativo declinato poi in numerosi altri film e in diversi generi che impone al protagonista di imparare dai propri sbagli; Alla ricerca di Nemo, film di animazione del 2003 della Pixar Animation Studios, ormai un classico, narra le avventure di un piccolo pesce pagliaccio con una pinna atrofica che attraverso mari e fogne dovrà ritrovare una parte di sé; Pioggia di ricordi è un anime, ovvero un film di animazione giapponese del 1991, dove l’opposizione tra due mondi, quello della metropoli e quello di campagna, diventa la riscoperta dell’infanzia e dei æsogni dimenticati. [S.C.]
Ricomincio da capo
Marigold Hotel
Mamma mia!
Il favoloso mondo di Amelie
Qualcosa è cambiato
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in Primo Piano
Sogno agriturismo, il nostro t MAZZA DI COLDIRETTI: “SONO SEMPRE DI PIÙ I GIOVANI CHE DECIDONO DI RITORNARE ALLA TERRA E AD UNA VITA A CONTATTO CON LA NATURA”
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elle ultime festività natalizie in Emilia Romagna si è registrato un vero e proprio boom degli agriturismi. Le persone, stanche dei ritmi frenetici e dell’inquinamento della città, pensano sempre di più alle scampagnate fuori porta dove vivere la pace e la tranquillità della campagna. «C’è un andamento costante nelle aperture e nella crescita degli agriturismi, dai dati del 31 dicembre 2016 si evince che le aziende iscritte siano 1.150, di cui 169 solo a Parma, che è la quarta provincia in Regione dietro
L’AGRITURISMO. L’Alba del Borgo, dal frutteto antico alla beauty farm Un esempio di chi ha deciso di dedicare il proprio tempo e la propria vita ad un agriturismo è quello di Andrea Bambozzi, proprietario ed inventore dell’agriturismo “Alba del Borgo”, che si trova sul primo Appennino Fidentino in località Cogolonchio. Dopo una laurea ed alcune esperienze all’estero, Bambozzi ha deciso di realizzare un’oasi di pace, tranquillità e ristoro nelle campagna di Fidenza. In mezzo alla natura, troviamo infatti un’area di circa 72 ettari coltivata a frumento e altri ortaggi e un frutteto con frutti antichi, oltre ad un allevamento
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e un piccolo laghetto. I prodotti sono forniti interamente dalle produzioni della struttura, per cui gli alimenti che ogni sera e ogni giorno si trovano in tavola sono prodotti direttamente in casa. Oltre alla possibilità di pernottamento e al servizio ristorazione, è presente anche una beauty farm, dove i clienti possono rigenerarsi e godersi attimi di puro relax. Il successo della struttura è anche il suo contesto turistico e naturalistico, i clienti cercano di scoprire la storia della zona, trovandosi l’agriturismo a due passi dalla via Francigena.
erritorio tra quelli con più aziende solo a Bologna, Forlì-Cesena e Piacenza - afferma Gianfranco Mazza responsabile settore agriturismo di Coldiretti Parma -. Il punto forte di questo tipo di strutture è anche il servizio di ristorazione, attraverso cui le aziende offrono infatti i loro prodotti, i quali sono molto graditi
ai clienti che possono così, oltre a pernottare in mezzo alla natura, anche godere di un ottimo e genuino menu. Parma, ad esempio, ha offerto circa 463.000 pasti nell’ultimo anno, piazzandosi al sesto posto a livello regionale». Gli agriturismi si trovano sia nella prima periferia
BOOM DI VACANZE IN AGRITURISMI, 30 mila gli ospiti che hanno scelto di festeggiare Natale e Capodanno in campagna Sono stati oltre 30 mila gli ospiti che tra Natale e Capodanno si sono seduti a tavola negli agriturismi dell’Emilia Romagna. È quanto stima Coldiretti Emilia Romagna sulla base dei dati degli agriturismi di Terranostra e Campagna Amica. Quasi la metà di coloro che hanno fatto il pranzo di Natale o il cenone di Capodanno in campagna ha anche pernottato, preferendo il contatto con la natura e la voglia di stare insieme e nel silenzio della campagna rispetto al chiasso massivo delle città. Il richiamo principale negli agriturismi – secondo Coldiretti Emilia Romagna – resta comunque sempre l’offerta enogastronomica che negli agriturismi si basa sulle consolidate tradizioni dei piatti locali. Con gli arrivi degli ultimi tre mesi le presenze nei 1.150 agriturismi dell’Emilia Romagna nel 2018 sono cresciute del 7% rispetto all’anno precedente, confermando che nella nostra regione il 2017 è stato un anno di grazia per il turismo.
L’App farmersforyou Nel 2017 è cresciuta anche l’App farmersforyou, in versione italiana e inglese, che permette di scegliere gli agriturismi e anche i mercati di Campagna Amica, le fattorie e le botteghe dove poter comprare il vero made in Italy agroalimentare.
della città che nelle zone collinari e montane della provincia. «Il trend è solitamente quello di spostarsi dalle aree urbane sia per assaggiare le produzioni tipiche e culinarie sia per allontanarsi dal rumore cittadino». Ma non solo, le aziende agrituristiche rappresentano oggi anche un’opportunità di impresa: «Sono sempre di più i giovani under 35 che decidono di tornare al lavoro agricolo, a contatto con la natura e la terra. Un dato positivo, perchè l’innesto di forze giovani dà un forte impulso ad un settore strategico per l’economia locale. In particolare, si registra in maniera molto importante la volontà di garantire una forte impronta di sostenibilità nelle produzioni e favorire un sistema alimentare più equo e a km 0». di Mattia Bottazzi
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Meno plastica per diminuire il rischio di alimenti “contaminati” DA GENNAIO È ENTRATA IN VIGORE LA NORMA CHE IMPONE SACCHETTI BIODEGRADABILI A PAGAMENTO IN FARMACIE E SUPERMERCATI
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rutta, verdura, carne, pesce, affettati e medicinali. Cosa accomuna questi prodotti? Che d’ora in avanti devono essere imbustati e venduti utilizzando sacchetti biodegradabili e compostabili. La normativa entrata in vigore il primo gennaio si inserisce in quella lotta all’inquinamento da plastica che l’Italia sta portando avanti dal 2011 e che ora impone a supermercati e farmacie di utilizzare buste bio a pagamento, inserendo nello scontrino il prezzo. «Quello che è cambiato è il divieto di utilizzare la plastica anche per i sacchetti più piccoli, come già da qualche anno accade per gli shopper - spiega Lorenzo Frattini, presidente regionale di Legambiente. «L’uso di quel tipo di sacchetti è calato del 60 %, dato che molti di noi ora non è stata data la possibilità di un conteniper fare la spesa utilizzano la tela. Il senso è tore riutilizzabile, come è invece accaduto lo stesso: ti faccio vedere che paghi qualcoper gli shopper: se nelle farmacie la gente sa, anche se poco, per disincentivare l’usa e si è resa conto che spesso si può far senza getta». borsina, dato che il prodotto è facilmente Si tratta di una normativa trasportabile, la cosa è impossibile nei Lorenzo Frattini completa e sufficiente? Presidente regionale di Legambiente supermercati perché al momento non è «È incompleta, perché al consumatore prevista l’eventualità di mettere la frutta e la verdura in qualcosa che mi sono portato da casa, dato che manca l’indicazione del Ministero della Sanità». Come fornire questa ulteriore possibilità al consumatore? «L’ulteriore passaggio potrebbe essere l’introduzione di una retina di materiale resistente sulla quale attaccare di volta in volta l’etichetta che indica il prezzo e il peso della merce, per poi staccarla a casa e riutilizzare lo stesso contenitore la volta successiva». In termini di salute, cosa significa diminuire l’inquinamento da plastica? «La destinazione finale quasi sempre è il mare. La FAO dice che nel 2050 il peso della plastica potrebbe equivalere al peso del pesce che vi abita. Le possibili conseguenze sono che i pezzi più grossi dei sacchetti di
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plastica vengano ingeriti da delfini, albatros o tartarughe; in più, con l’effetto del sole, che si spezzettino ed entrino così nel ciclo alimentare». Si tratta di cambiamenti che necessitano, per essere efficaci, di un coordinamento internazionale... «La considerazione è che si tratta di una goccia nel mare ma in tutte le grandi trasformazioni si parte con un piccolo passo: sul bacino del Mediterraneo, ad esempio, tanti paesi si stanno muovendo in questo senso, ognuno con regole diverse. L’Italia è quella che ha fatto le norme più complete ed è partita prima. Del resto c’è un indirizzo europeo sull’economia circolare che prevede la riduzione nei prossimi anni dell’uso e getta con politiche mirate alle plastiche, che sono tante, di diverso tipo e in buona parte non vengono
riciclate ma incenerite per produrre energia». Ad esempio quali ulteriori azioni potranno essere intraprese? «Uno dei provvedimenti, ma ce ne
PILLOLE DI SOSTENIBILITÀ
saranno anche altri, riguarda i pezzi di riparazione degli elettrodomestici che oggi vengono buttati. Si dovrà invece andare verso un aumento della vita dei prodotti». di Stefano Cacciani
a cura di Legambiente Parma
Lunga vita ai CELLULARI! Alla base delle buone pratiche per vivere sostenibile vi sono le famose 3R (ridurre, riutilizzare, riciclare): Nel caso dei cellulari, ridurre e riutilizzare sono sinonimi di riparare invece dell’acquisto di nuovi modelli, mentre il riciclo riguarda lo smaltimento tramite appositi canali (isole ecologiche, raggruppamenti R4 dei centri RAEE e rivenditori di telefoni). Dalla fusione di queste azioni nascono i cellulari rigenerati. Cosa sono i cellulari rigenerati o ricondizionati? Sono cellulari che vengono riportati in condizioni pari al nuovo tramite un meticoloso processo di lavorazione e verifica delle caratteristiche tecniche, estetiche, informatiche e funzionali. Quanto costano e dove si possono acquistare? Il prezzo medio risulta di circa il 1530% in meno rispetto ai nuovi dello stesso modello. Si possono acquistare molto facilmente online su piattaforme come ebay, Amazon o BlackMarket (startup francese che vende solo prodotti ricondi-
zionati), facendo comunque attenzione al periodo di garanzia proposto. Perché risulta più sostenibile scegliere un cellulare ricondizionato? All’interno di un cellulare trovi una vera e propria miniera di materiali preziosi (rame, ferro, oro, argento e terre rare) estratti principalmente in Sud America e Africa. Questo implica forti impatti a livello ambientale
e anche sfruttamento di manodopera a basso costo. Il tasso di riciclo di un cellulare si attesta ad oltre il 96%, quindi la maggior parte dei materiali che lo compongono possono essere recuperati, comportando vantaggi economici, ambientali e sociali. In Italia, ogni anno, vengono prodotti in media circa 16kg/abitante di RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e solo una piccolissima parte (circa 4kg/ab) viene conferita nei centri di raccolta adeguati. Per questo motivo incentivare un’economia circolare in questo senso è fondamentale per un cambio di rotta.
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Fascicolo sanitario el SI PUÒ ACCEDERE DA COMPUTER, TABLET O SMARTPHONE, A TANTI SERVIZI, COME: RICEVERE I REFERTI, PAGARE IL TICKET, MA ANCHE PRENOTARE, RINVIARE E DISDIRE UNA VISITA O UN ESAME
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l Fascicolo sanitario elettronico è una ‘carta d’identità della salute’ nella quale è scritta la propria storia clinica e sanitaria: i referti delle visite specialistiche, le lettere di dimissione dall’ospedale, i verbali del Pronto soccorso, le prescrizioni farmaceutiche, le immagini radiografiche e persino i certificati vaccinali. Ma è soprattutto uno strumento che permette di accedere con un semplice clic, da computer, tablet o smartphone, a tanti servizi, come il pagamento del ticket, ma anche la prenotazione, lo spostamento e la disdetta di una visita o di un esame. Il Fascicolo sanitario elettronico rappresenta un’opportunità per tutti ed è gratuito. COME ATTIVARLO? Attivarlo è semplicissimo! Occorre solo essere maggiorenni e assistiti da un medico di famiglia o da un pediatra
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di libera scelta della regione Emilia Romagna e avere una casella di posta elettronica personale. Per ottenere le credenziali, nel rispetto della privacy, basta rivolgersi ad uno degli oltre 40 sportelli dedicati della Azienda Usl, e non solo, l’elenco completo delle sedi e degli orari è consultabile online sul sito dell’Ausl di Parma www.ausl.pr.it. Ma è possibile anche utilizzare il Sistema pubblico di
Un VIDEO per capire meglio Sul sito dell’Ausl di Parma www.ausl.pr.it è possibile guardare la puntata di Informasalute dedicata al Fascicolo Sanitario elettronico.
ettronico, ecco perché attivarlo Alcuni numeri • 418.539 FSE attivati in E-R di cui nella provincia di Parma 43.757 (pari a poco più del 10% degli abitanti; a febbraio 2015 eravamo a 6002 FSE pari all’1,56% della popolazione). • Oltre il 51% dei FSE è attivato da cittadini con un’età tra i 30 e i 59 anni (con una prevalenza netta per la fascia 45-59). Più che triplicate, nell’ultimo anno, le operazioni di prenotazione e pagamento online. L’84% dei cittadini che hanno il FSE ha dato il consenso per ricevere online i referti degli esami.
identità digitale (Spid), senza doversi presentare allo sportello. Una volta attivato si può accedere, utilizzando le proprie credenziali dal sito www. fascicolo-sanitario.it e consultare in modo protetto e riservato tutta la documentazione sanitaria che nel tempo va a costituire la tua storia clinica. È possibile recuperare tutte le informazioni a partire dal 2008. Lo stesso titolare potrà aggiungere in autonomia altre informazioni, come diete o documenti sanitari provenienti da strutture private. Si può essere delegati ad aprire o gestire il Fascicolo sanitario anche da un’altra persona, ad esempio un genitore anziano, e aprirlo per un figlio minorenne associandolo al proprio o a quello dell’altro genitore, fino al compimento dei 18 anni del bambino. COSA SI PUÒ FARE ATTIVANDO IL FASCICOLO ELETTRONICO? • pagare i ticket sanitari • prenotare, spostare o disdire visite
o esami specialistici • consultare e ricevere, con possibilità di stamparli, i referti di visite ed esami eseguiti nelle strutture del Servizio sanitario dell’Emilia-Romagna, compresi i referti di pronto soccorso, lettere di dimissioni da ricoveri in ospedali pubblici • consultare il certificato vaccinale • inserire altri documenti sanitari cartacei - come referti di visite o esami effettuati in strutture private • consultare i tempi di attesa delle visite specialistiche.
VIAGGIO NELLE CASE DELLA SALUTE Un luogo per garantire ai cittadini L’ACCESSO ALLE CURE PRIMARIE Con il primo numero del 2018 di Parma Magazine inizia un viaggio all’interno delle Case della Salute dell’Azienda USL di Parma, con l’obiettivo di far conoscere i numerosi servizi presenti e il loro funzionamento. Le Case della Salute sono nate per garantire ai cittadini l’accesso alle cure primarie. Sono un luogo in cui si concretizza sia l’accoglienza e l’orientamento ai servizi, che la continuità dell’assistenza, la gestione delle patologie croniche ed il completamento dei principali percorsi diagnostici che non necessitano di ricorso all’ospedale. Sono quindi un innovativo modello organizzativo che la Regione Emilia-Romagna sta realizzando su tutto il territorio. Un unico luogo, vicino e abituale, dove essere assistiti, dove si concentrano tutti i professionisti e
i servizi. Nelle Case della Salute l’assistenza avviene attraverso l’azione congiunta dei medici di famiglia, dei pediatri, dei medici specialisti, degli infermieri, delle ostetriche, degli operatori socio assistenziali, del personale di sportello...Nella provincia di Parma, le Case della Salute attive sono 17. A regime saranno 27: 8 nel Distretto di Parma, 6 nei Distretti Fidenza e Valli Taro / Ceno, 7 nel Distretto Sud Est. Nel Distretto di Parma, che comprende i Comuni di Colorno, Mezzani, Parma, Sorbolo e Torrile, sono aperte, in città, le Case della Salute “Parma centro”, in largo Natale Palli n. 1, “Pintor-Molinetto”, in via Pintor n. 8, “Montanara”, in via Carmignani n. 13 e la Casa della Salute “Colorno-Torrile”, in via Suor Maria n. 3, Colorno.
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Ospedale di Vaio, nel 20 RIPRESI I LAVORI PER REALIZZARE IL NUOVO EDIFICIO CON UNA SUPERFICIE DI OLTRE 7.500 METRI QUADRATI. CONTINUANO GLI INVESTIMENTI TECNOLOGICI, I PERCORSI DI INTEGRAZIONE CON IL SANTA MARIA DI BORGOTARO E IL MAGGIORE DI PARMA. IN PROGRAMMA L’AVVIO DEL POLO DI OTORINOLARINGOIATRIA PROVINCIALE
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Ospedale di Vaio inizia il 2018 con una buona notizia: la riapertura del cantiere per la costruzione della nuova ala. Con la consegna delle attrezzature da parte di Unieco a Edificanda Srl, sono ripresi i lavori per realizzare entro febbraio 2019 il nuovo edificio con una superficie di oltre 7.500 metri quadrati.E l’inizio del 2018 è anche l’occasione per fare un bilancio dell’anno appena concluso e per annunciare i principali impegni da realizzare nei prossimi 365 giorni. «Il 2017, per l’Ospedale di Vaio, è stato un anno importante per gli investimenti tecnologici, primo fra tutti, l’acquisizione della risonanza magnetica da 1,5 tesla, entrata in funzione in autunno», afferma Elena Saccenti, direttore generale dell’AUSL di Parma. Con una spesa di oltre 1 milione di euro, la nuova attrez-
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zatura è adatta ad ogni esigenza diagnostica avanzata, sia in campo neurologico che per applicazioni body, angiografiche, cardiache oltre che per studi ortopedici ad altissima risoluzione. In particolare, questa risonanza consente di indagare la funzionalità del cuore ed è anche utile per rilevare tumori maligni, come i mielomi e i linfomi. «Gli investimenti non sono terminati – continua il direttore -. Sono già stanziati 600mila euro per l’acquisto della TAC destinata alla radiologia d’urgenza e della nuova diagnostica raggi X». AUMENTO DEL PERSONALE Il 2017 ha visto anche un leggero aumento del personale che ha consentito di far fronte ai diversi pensionamenti già registrati anche nel 2016. “Dal giugno scorso – spiega
19 l’inaugurazione di una nuova ala Saccenti - è stato conferito l’incarico di direzione dell’Unità operativa complessa di Neurologia a Stefano Jann, che ha preso servizio dal primo settembre. Mentre nei primi mesi di quest’anno saranno assegnati gli incarichi di direzione di Cardiologia-Terapica intensiva coronarica attualmente affidata a Emilia Buia e di Ortopedia e Traumatologia, ora affidata a Galeazzo Concari». Più in generale, i dati di attività del 2017 – primi novi mesi – confermano come l’Ospedale di Vaio sia un punto qualificante della rete ospedaliera provinciale, struttura in grado di rispondere ai bisogni di salute del distretto di Fidenza e della provincia, ma capace anche di richiamare pazienti dalle province vicine, in primis Piacenza con 915 casi, e di tutta Italia, dal nord al sud comprese le isole, con 334 casi, di cui 134 dalla sola Lombardia. I RICOVERI Nei primi 9 mesi del 2017, si contano 6.683 ricoveri di degenza ordinaria e 1.261 di day hospital, a cui si aggiungono 1.281.525 prestazioni ambulatoriali
(di cui poco meno della metà assicurate a persone ricoverate), in aumento di circa il 5% rispetto allo stesso periodo del 2016. «Per quanto riguarda i ricoveri – prosegue Saccenti – nel corso dell’anno 2017 è stata posta particolare attenzione all’appropriatezza. Impegno anche per il 2018 è che il setting assistenziale scelto sia quello più adeguato e rispondente alle esigenze del cittadino. Il ricorso al ricovero deve essere fatto solo quando e se necessario». Tra gli impegni per l’anno in corso, c’è anche l’ulteriore sviluppo di alcune attività. «Vogliamo incrementare, in particolare, gli interventi di chirurgia mininvasiva dell’anca e della chirurgia ambulatoriale del piede, consolidare l’attività della procreazione medicalmente assistita, ripresa nel 2017, implementare il percorso di presa in carico delle persone con problemi alla prostata ed avviare specifici percorsi per il trattamento delle lesioni preneoplastiche e neoplastiche del tubo digerente. Inoltre, verrà potenziata la telecardiologia per la refertazione e il monitoraggio da remoto dei defibrillatori, svilup-
pata ulteriormente la coronarografia in collaborazione con il Maggiore, e migliorata la gestione dei pazienti in terapia anticoagulante e non anticoagulante orale con nuovi spazi e personale dedicato». Parola d’ordine per il 2018 - come già lo è stata per il 2017 – è integrazione tra i professionisti di tutte le strutture parte del sistema dell’assistenza ospedaliera provinciale, quindi dell’Ospedale di Vaio, del Santa Maria di Borgotaro e del Maggiore di Parma. Ad esempio, come già avvenuto con il polo neurologico, è in programma l’avvio del polo di otorinolaringoiatria provinciale, che vedrà un particolare impegno dei professionisti di Vaio. «Non si può fare rete senza integrazione. Ognuno con le proprie finalità e caratteristiche – l’Azienda Ospedaliero-Universitaria come centro di secondo livello – il Presidio Ospedaliero dell’AUSL, con gli ospedali di Vaio e Borgotaro, come centri di primo livello, insieme alle strutture del privato accreditato – contribuisce a qualificare e ad accrescere il sistema» conclude il direttore generale AUSL.
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Santa Maria di Borgotaro, un ospedale in crescita DATI POSITIVI NEL 2017. PROSEGUONO GLI INVESTIMENTI DAL POTENZIAMENTO DEL PERSONALE ALL’ORGANIZZAZIONE DEI REPARTI. UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER GLI ABITANTI DELLA MONTAGNA, UNA STRUTTURA CON ECCELLENZE CHE INTEGRA LA RETE E L’OFFERTA OSPEDALIERA PROVINCIALE
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l Santa Maria di Borgotaro è un ospedale in continua crescita. A confermarlo sono i dati di attività di questi primi 9 mesi del 2017, insieme agli investimenti già programmati e in corso di realizzazione e a numerose novità organizzative. L’ATTIVITA’ 2017: +14% I DIMESSI, +10% LE PRESTAZIONI Da un primo bilancio, i dati a settembre confermano un più 14% del numero di dimessi rispetto allo stesso periodo del 2016: 2.647, contro i 2.319, di cui 1.195 casi chirurgici. In aumento anche le prestazioni ambulatoriali, dove si registra un più 10%: 43.851 contro le 39.833 del medesimo periodo dell’anno scorso, di cui, rispettivamente, 27.896 e 25.994 per esterni, cioè effettuate in regime ambulatoriale, a persone non ricoverate o prese in carico dal Punto di primo
intervento. Ma il Santa Maria non è soltanto l’Ospedale delle Valli Taro e Ceno, punto di riferimento per gli abitanti della montagna, è anche una struttura parte della rete ospedaliera provinciale, insieme
all’Ospedale di Vaio, al Maggiore di Parma e agli Ospedali privati accreditati. “In questo sistema – afferma Elena Saccenti, direttore generale dell’AUSL di Parma – ogni ospedale gioca un ruolo importante e utile a garantire le migliori cure ai cittadini su tutto il territorio
Ricerca scientifica, formazione, collaborazioni qualificate Grande attenzione viene data alla formazione dei professionisti che si concretizza da sempre con rapporti di collaborazione tra AUSL, Azienda Ospedaliera e Università di Parma. Numerosi sono gli specializzandi che fanno esperienza al Santa Maria, ad esempio, nelle discipline di chirurgia generale, igiene e medicina preventiva, malattie dell’apparato respiratorio, medicina d’emergenza-urgenza, medicina fisica e riabilitazione, ortopedia e traumatologia e radiodiagnostica. Inoltre, sono numerose le collaborazioni con professionisti del Maggiore di Parma che prestano attività a Borgotaro, in diverse aree (oncologia, anestesia, dermatologia, odontoiatria, endocrinologia...). A questo si aggiunge che tutti i professionisti delle Unità Operative vantano una costante e importante produzione di
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pubblicazioni scientifiche, numerosi sono i medici che svolgono attività di docenza nelle scuole di specializzazione dell’Ateneo cittadino e in altri Enti, nelle aree di ortopedia, nefrologia e chirurgia laparoscopica. I professionisti partecipano ad importanti società scientifiche italiane ed europee di nefrologia, ortopedia, cure palliative, cardiologia, diabetologia. L’Ospedale di Borgotaro è sede di area di studio delle malattie renali della FADOI Emilia-Romagna. Un’altra referenza nazionale significativa, direttamente collegata con l’Ospedale, è quella del Centro cure palliative “La Valle del Sole” che la sede nazionale dell’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (AISLA) ha riconosciuto polo formativo di riferimento per i professionisti che da tutta Italia collaborano con l’associazione.
provinciale”. Questo sistema si basa sulla differenziazione delle competenze, con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria, centro di secondo livello deputato alla gestione degli interventi di alta complessità e con il Presidio Ospedaliero dell’AUSL (costituito dagli Ospedali di Vaio e Borgotaro),
Nuove tecnologie per la CURA A DISTANZA Se non è sempre possibile la presenza fisica in reparto dei professionisti arriva in aiuto la tecnologia, con la telemedicina, che garantisce assistenza esperta e qualificata. Ecco come. Con la teleradiologia che con un sistema RIS/PACS permette la disponibilità immediata e pluricentrica delle immagini indipendentemente dalla locazione fisica della postazione di lavoro e collega i professionisti dei due ospedali dell’AUSL di Borgotaro e Vaio. Il servizio è attivo tutte le notti dall’aprile 2016. Ad oggi, hanno usufruito di questa opportunità 185 persone. Operativa anche la telecardiologia per far fronte a eventuali problematiche cardiologiche urgenti che si possono presentare all’Ospedale, qualora non fosse presente il cardiologo. Avviene con la trasmissione del tracciato ecg all’U.O. di Cardiologia di Vaio preceduta da una telefonata diretta tra il medico di reparto inviante ed il medico cardiologo di guardia della Cardiologia. Mediamente sono state fatte circa 2-3 teletrasmissioni al mese. L’utilizzo di questa procedura è infatti limitato considerata l’assidua presenza di specialisti cardiologi al Santa Maria e per la competenza dei medici dell’Unità Operativa di Medicina Interna.
che contribuiscono con peculiari aree di eccellenza. Il Santa Maria ha reparti all’avanguardia, in grado di attrarre anche malati provenienti da fuori provincia e fuori regione. Anche in questo caso, i dati sono ben esplicativi. Il trend della mobilità attiva registrata negli ultimi anni è in crescita: con 384 persone nel 2014, 437 nel 2016 e 527 nei primi 10 mesi di quest’anno, di cui 445 provenienti da fuori regione, in primo luogo da Toscana e Liguria. Di questi 527, 188 sono state ricoverate nell’U.O. di Ortopedia. Numeri che dimostrano come il Santa Maria è già protagonista nel sistema di offerta ospedaliera provinciale. EMERGENZE: LA GARANZIA DELLA GESTIONE H24 All’Ospedale di Borgotaro sono presenti medici dell’emergenza territoriale, che assicurano attività di pronto soccorso, guardia medica, emergenza territoriale, oltre che urgenze intra-ospedaliere e trasporti in urgenza verso altre sedi ospedaliere, a cui si possono affiancare cardiologi e rianimatori, in base al quadro clinico del paziente. “Per le sue caratteristiche, il punto di primo intervento dell’Ospedale di Borgotaro è un servizio adeguato per le competenze professionali presenti e l’organizzazione data” – riprende Elena Saccenti. Sono attivi 2 posti, nell’U.O. di Medicina Interna, adibiti a osservazione breve internistica di supporto al punto di primo intervento, per la gestione di
Nuovi investimenti per accelerare la crescita La Regione Emilia-Romagna ha deliberato l’assegnazione di 2 milioni e 692mila euro destinati alla realizzazione di interventi strutturali all’Ospedale di Borgotaro. In particolare, 700mila euro vanno per migliorare l’accessibilità, con questa tempistica: fine progettazione giugno 2018, aggiudicazione lavori ottobre 2018, fine collaudo giugno 2019. Un milione e 500mila euro è stato stanziato per ristrutturare il comparto operatorio e realizzare 2 posti di terapia intensiva post operatoria (TIPO). Si prevede la fine della progettazione a maggio 2018; l’aggiudicazione lavori a ottobre 2018 e la fine degli stessi ad agosto 2019. Per la riorganizzazione del punto di primo intervento, sono pronti 492mila euro. Questa la tempistica dell’intervento: fine progettazione aprile 2018, aggiudicazione lavori ottobre 2018; collaudi e inizio attività gennaio 2019.
pazienti che richiedono un periodo di osservazione (per diagnosi e terapia) non superiore alle 24 ore. Il personale della Medicina Interna, oltre a garantire continuità assistenziale 24 ore su 24 è responsabile dell’allocazione e della gestione dei pazienti critici, in forza della multidisciplinarietà dei suoi componenti, specializzati in medicina interna, nefrologia, cardiologia, medicina d’urgenza, malattie metaboliche. Sono anche attivi 3 letti “monitorati di area critica”, per chi necessita di elevata intensità di cura e monitoraggio, dove è disponibile il sistema di ventilazione meccanica non invasiva e dove sono eventualmente affrontabili le principali emergenze-urgenze, cardiologiche e metaboliche. A questo si aggiunge che lo specialista rianimatore è presente in Ospedale 24 ore su 24. Inoltre, è arrivata dall’Ente nazionale assistenza al volo (Enav) l’autorizzazione all’utilizzo dell’elisuperficie anche di notte permettendo così all’ospedale di essere collegato con l’elicottero del 118 per 24 ore su 24 e sette giorni su sette. LE NUOVE ASSUNZIONI Nel dettaglio, si tratta di 4 dirigenti medici (3 internisti e 1 cardiologo), 1 infermiere e 2 operatori tecnici per l’U.O. di Medicina e sviluppo del PPI (Punto di Primo Intervento), per le cui assunzioni sono in corso di espletamento le procedure necessarie. In linea con la tempistica sopra richiamata per il potenziamento dell’attività chirurgica e la realizzazione di 2 posti di TIPO si prevede l’assunzione di 2 medici anestesisti (1 per l’attività di sala operatoria e 1 per la TIPO) e di 10 infermieri (4 per l’attività di sala operatoria e 6 per la TIPO). Sono previsti, inoltre, ulteriori progetti di potenziamento delle attività dell’Ospedale Santa Maria, nello specifico: l’attivazione della riabilitazione pneumologica, con l’integrazione dell’équipe con 1 medico pneumologo e 3 fisioterapisti entro i primi mesi del 2018 e l’assunzione entro tre mesi di 1 ostetrica, nell’ambito del nuovo percorso nascita.
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Cordone ombelicale, tra donazione e conservazione
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empre più oggetto di studi e di ricerca, le cellule staminali rappresentano oggi la speranza di aprire nuovi orizzonti di cura di diverse malattie. Da qui l’importanza che si dà alla donazione del sangue che resta nei vasi placentari dopo che il cordone ombelicale del neonato è stato reciso. «Le cellule staminali ematopoietiche sono presenti all’interno nel nostro midollo osseo e si possono considerare come una sorta di cellule “madri” in grado sia di autoriprodursi che di differenziarsi - spiega il prof. Franco Aversa dell’unità operativa di Ematologia e Centro trapianti midollo osseo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma-. Le cellule staminali si ritrovano anche all’interno del sangue del cordone ombelicale, in questo caso si chiamano cellule staminali cordonali». La donazione del cordone va sempre a buon fine? «Il destino della donazione del sangue del cordone ombelicale dipende da fattori connessi con la manovra di prelievo, di stoccaggio e trasporto presso la sede della banca accreditata e dall’efficienza del congelamento e del mantenimento nella crio-banca. Ma un cordone seppure prelevato e congelato in maniera perfetta potrebbe non essere utilizzato nel tempo perché ha
LE CELLULE STAMINALI SONO AL CENTRO DI STUDI E RICERCHE. QUALI NUOVE FRONTIERE E PERCHÉ SONO IMPORTANTI?
una bassa conta di cellule “staminali”. A differenza del trapianto da un soggetto volontario non parente in cui il trapianto deve essere eseguito solo se il donatore condivide il massimo grado di compatibilità, per il cordone si può accettare anche un grado di compatibilità minore (i linfociti T del cordone sono meno aggressivi), purché sia adeguata la quantità di cellule congelate, con il vantaggio quindi di poter estendere il trapianto a pazienti in lista di attesa e privi di un donatore
idoneo, incluso un parente aploidentico (ndr compatibile per metà). In alcune condizioni può essere necessario usare una sacca cordonale perché in famiglia ci sono rischi di trasmissione genetica di malattie o di non eleggibilità per malattie intercorrenti, o perché il donatore è figlio adottivo e quindi non può avere famigliari aploidentici disponibili». Quanto è importante la conservazione? «La qualità della conservazione è il
Nuovi scenari sui trapianti La disponibilità di cellule staminali emopoietiche ha reso possibile l’esecuzione su vasta scala dei trapianti autologhi (il donatore e il ricevente sono la stessa persona), allogenici (il donatore è un soggetto sano diverso dal paziente) e cordonali. Il trapianto allogenico è ancora oggi la migliore terapia per molte malattie, maligne e non, del sangue non altrimenti guaribili con la normale chemio-radio-immuno-terapia (per esempio, le leucemie acute ad alto rischio di recidiva), e forse l’unica opzione per pazienti con emopatie maligne chemio-resistenti in fase avanzata di malattia. In questi ultimi anni si è già assistito ad un continuo progresso nel settore del trapianto allogenico. A partire dall’ estensione dell’età trapiantologica (prima 35-40 anni, oggi fissata ai 70-75 anni). Inoltre, la creazione dei Registri dei donatori volontari di midollo osseo e di cellule staminali periferiche e delle banche cordonali hanno consentito un incremento dei trapianti, oggi eseguibili anche nei casi di pazienti privi di donatori identici in famiglia.
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CENTRO TRAPIANTI MIDOLLO OSSEO, inaugurati i nuovi laboratori Taglio del nastro per i laboratori di manipolazione delle cellule staminali dell’unità operativa di Ematologia e Centro trapianti midollo osseo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, diretta dal prof. Franco Aversa. Grazie ad un importante contributo da parte di molte realtà cittadine è stato possibile l’acquisto delle apparecchiature del Centro che si sposta dalla vecchia sede
della Clinica medica al piano terra del padiglione Centrale. «Parma – spiega Aversa - si contraddistingue per un tipo di trapianto eseguito anche tra soggetti non compatibili, grazie a una nostra metodica che induce un meccanismo di tolleranza. In questi laboratori eseguiamo diversi tipi di manipolazione sulle cellule staminali eliminando di fatto i rischi legati al trapianto di midollo osseo».
Nella foto, la dottoressa Chiara Schifano, Maria Giovenzana presidente Adisco, il prof. Franco Aversa
ADISCO finanzia una borsa di studio per trovare il miglior sistema di conservazione delle cellule staminali Conservare nel modo migliore possibile le cellule staminali per preservare la loro duttilità. Questa la ragione della collaborazione tra l’associazione Adisco e l’Unità di Ematologia e Ctmo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria diretta da Franco Aversa. «Adisco – spiega la presidente Maria Giovenzana – è da oltre vent’anni impegnata a promuovere la donazione del cordone ombelicale e sostenere la ricerca scientifica sulle cellule staminali, cellule che potremmo considerare un vero e proprio elisir di lunga vita per l’importanza che rivestono nella cura di molte patologie e nella riuscita dei trapianti». Un impegno che si è tradotto con una raccolta fondi per finanziare una borsa di studio con lo scopo di valutare nuovi protocolli di crioconservazione delle cellule staminali ematopoietiche. Per garantire l’integrità di tali cellule in fase di congelamento vengono utilizzati dei crioprotettori che vanno sotto il nome di dimetilsulfossido (DMSO). Ma il Dmso, a seconda del tempo e della temperatura di congelamento, è un protettore che può risultare tossico per le cellule stesse e indurre effetti collaterali. Scopo dello studio che verrà portato avanti presso il Laboratorio di Manipolazione CSE e Citofluorimetria dell’Unità di Ematologia e CTMO dell’Ospedale di Parma dalla biologa Chiara Schifano è proprio quello di valutare metodi di conservazione che riducano la percentuale di crioconservante nella soluzione di congelamento al fine di preservare al meglio le cellule staminali.
primo fattore che potrebbe inficiare la riuscita di un trapianto in particolare se si considera che già in condizioni ottimali le sacche cordonali non contengono quantità elevate di cellule staminali. I momenti critici per la vitalità delle cellule si hanno durante il passaggio di stato, ovvero le fasi di congelamento e scongelamento, ma altre criticità sono la diffusibilità dell’agente crioprotettivo, il rapporto superficie/ volume, la velocità di congelamento e la temperatura di conservazione. Gli agenti crioprotettivi hanno un ruolo importante in quanto riducono la formazione di cristalli di ghiaccio. Il crioprotettore di elezione è il DMSO (dimetilsulfossido) che però può risultare anche tossico per le cellule se non si tengono in considerazione tempo e temperatura di congelamento. Poiché le sacche cordonali hanno spesso un numero di cellule staminali insufficiente in rapporto al peso del ricevente e per ovviare alla dispersione delle cellule infuse per via ematica in organi quali milza, fegato e polmone, si può ricorrere o alla combinazione di due sacche di cellule cordonali, di differenti donatori e anche di differente compatibilità, o all’infusione delle cellule direttamente nelle ossa piatte, infusione intra-ossea». Per quanto tempo possono o devono essere conservate? «Sebbene non ci sia una reale limitazione alla durata della conservazione delle sacche cordonali, c’è la preferenza a scegliere sacche con tempo di congelamento inferiore ai 15-10 anni». In Italia non è consentito l’uso autologo, cosa ne pensa? «A prescindere dagli aspetti legislativi è necessario ribadire che la probabilità che un bambino utilizzi per trapianto il proprio cordone conservato nei primi 15 anni di vita è talmente remota da essere praticamente virtuale o inutile. Laddove si rendesse necessario un trapianto, il paziente può sempre ricevere il trapianto utilizzando tutte le potenziali sorgenti di cellule staminali compresa la probabilità di ritrovare il suo stesso cordone se la madre l’avesse donato al momento del parto». di Rosaria Frisina
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Strada Montanara 23/b 43124 Parma “Individua uno o più obiettivi e organizza una strategia per raggiungerli” Essere “farmacia” significa condividere un percorso comune, da individuare e fare crescere insieme. Esistono strumenti che oggi ci permettono di conoscere la nostra composizione corporea, distretto per distretto (braccia, gambe, tronco), di determinarne le insufficienze muscolari e le esuberanze adipose, che scoprono tra le cellule infiltrazioni idriche e nelle ossa fragilità impreviste. Ci sono apparecchiature che leggono la composizione del nostro sangue e il ritmo del nostro cuore, o disegnano il grafico quotidiano della nostra pressione sanguigna. C’è molto altro da offrire, in termini di produzione di referti utili alla diagnosi medica, in una farmacia. E c’è il farmacista, c’è il professionista che può trasformare tutto questo in un piccolo tesoro, che può tenere le fila di un discorso che parla della salute di ognuno di noi. Siamo un sistema, non siamo una semplice farmacia: insieme, farmacisti e pubblico, siamo un’organizzazione che punta alla salute in modo strategico. Produrre dati semplici e “nudi” non è la nostra missione: vogliamo che tutto confluisca in un canale di tutela, che punti al medico quando è necessario, che lo supporti quando deve, ma che faccia il possibile perché la maggior parte della nostra vita sia “in salute”. Offriamo servizi di alto profilo, ma soprattutto parliamo di voi, dei vostri dubbi e creiamo insieme un percorso che porti ai vostri obiettivi, in un ambiente accogliente in cui la natura è protagonista: siamo parte del network “Apoteca Natura”, siamo l’unica farmacia di Parma accreditata VeganOK, offriamo il nostro vasto repertorio di cosmesi bio sul sito www.farmacianatura.it ed operiamo nel cuore del quartiere Montanara, nella parte sud di una città da sempre aperta alla consapevolezza dei diritti dell’individuo e dell’ambiente in cui vive.
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Rimuovere tumori gastrointestinali senza bisturi ANCHE A VAIO UNA TECNICA ADOTTATA IN POCHISSIMI OSPEDALI IN ITALIA
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imuovere tumori gastrointestinali senza l’intervento chirurgico. È quanto è stato fatto all’Ospedale di Vaio grazie alla dissezione endoscopica sottomucosa (ESD), una tecnica mininvasiva studiata in Giappone e applicata in pochi ospedali d’Italia. Sono due gli interventi già eseguiti e riusciti. «Una tecnica utilizzabile per asportare tumori precoci dell’esofago, stomaco, intestino- spiega Paolo Orsi, direttore dell’U.O. di Endoscopia digestiva e Gastroenterologia di Vaio -, e che consente di rimuovere lesioni anche di notevoli dimensioni, superiori ai 3 o 4 centimetri, durante una normale gastroscopia o colonscopia». Senza le complicanze eventuali dell’intervento chirurgico. La chirurgia senza bisturi limita infatti la formazione
delle aderenze post operatorie, con la possibilità per il paziente di rientrare a casa in giornata e anche con un miglior risultato estetico. La metodica richiede una formazione specifica poiché i tumori da rimuovere con ESD sono tendenzialmente piatti ed è quindi più
difficile da eseguire rispetto alla rimozione, ad esempio, di semplici polipi. Nel parmense il numero di possibili candidati all’utilizzo della ESD è di circa 100 persone all’anno, destinato ad aumentare grazie all’accuratezza diagnostica delle lesioni in fase precoce.
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Paura del dentista? È di aiuto la sedazione cosciente IL PAZIENTE NON DORME, MA SI RILASSA RESTANDO TOTALMENTE IN GRADO DI INTERAGIRE
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a sedazione cosciente è il sistema indolore per eliminare la “paura del dentista”, utile per adulti e bambini, un metodo sicuro approvato dalla comunità scientifica internazionale. È un trattamento che ha la finalità di rilassare, calmare e tranquillizzare agendo sulle componenti emotive che provocano ansie e paure. L’analgesia sedativa è di veloce induzione ed altrettanto rapida eliminazione. Per ottenere l’effetto di rilassamento si usano basse dosi di protossido miscelate ad alte dosi di ossigeno somministrate con una mascherina nasale. Le fastidiose sedute di igiene dentale possono essere gestite così con questa tecnica da tempo impiegata negli
Stati Uniti ed in nord Europa attraverso la quale è possibile eliminare l’ansia durante la seduta odontoiatrica. Il paziente non dorme, ma resta totalmente in grado di interagire con il dentista durante lo svolgimento delle procedure odontoiatriche. Questo innovativo metodo può essere utilizzato per ogni tipologia di intervento, a partire dalla semplice pulizia dentale, dove le gengive vengono desensibilizzate, fino alla presa delle impronte per eliminare il riflesso del vomito alle estrazioni dentali. Non è necessario eseguire esami di laboratorio preliminari per effettuare la sedazione cosciente, ma è necessaria un’adeguata anamnesi per escludere i soggetti che presentano controindicazioni quali ostruzioni delle vie aeree superiori, malattie acute broncopolmonari.
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Occhio pigro, come trattarlo. Grandi risultati grazie al Retimax UNA TECNOLOGIA INNOVATIVA ADOTTATA AL CENTRO CARDINAL FERRARI. LA DOTTORESSA CHIARI: “È FONDAMENTALE LA DIAGNOSI PRECOCE, MA OGGI È POSSIBILE INTERVENIRE ANCHE IN FASE TARDIVA”
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i manifesta in età pediatrica e rappresenta la principale causa di disabilità visiva tra i bambini. È l’amblopia, più comunemente conosciuta come “occhio pigro”. Un disturbo legato ad un non corretto sviluppo visivo e neuronale, caratterizzato da una ridotta visione in uno degli occhi. «In questi casi se non si interviene stimolando le connessioni nervose col cervello l’occhio diventa pigro, quindi screening ortottici per la diagnosi ed il trattamento precoce sono fondamentali per avere
RETIMAX, come funziona Il paziente è seduto di fronte a un monitor a quadrati bianchi e neri di dimensioni e contrasto variabili. Durante la fissazione di questo stimolo strutturato un segnale bioelettrico viene prodotto nella retina, vie visive e aree corticali. Un segnale acustico aumenterà in altezza guidando il paziente nella sua ricerca di una fissazione, accomodazione e attenzione migliori e insegnandogli a controllare maggiormente tali funzioni. Un grafico misura in termini oggettivi l’ampiezza del potenziale e quindi la conseguente efficacia del trattamento.
La dottoressa Margherita Chiari durante l’utilizzo del Retimax
il maggior margine di recupero, la prima visita oculistica è infatti consigliabile tra i tre e i quattro anni - spiega la dottoressa Margherita Chiari, oculista del Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato, ospedale specializzato nella riabilitazione visiva di adulti e bambini. «Trattare l’ambliopia precocemente significa intervenire entro i sei anni di età con terapie di stimolazione – afferma - un esempio classico: la benda applicata sull’occhio dominante per correggere la visione ridotta dell’occhio più debole». Ma se non si interviene cosa succede? «In passato sembrava impossibile, ma oggi l’occhio pigro può essere trattato anche più tardi e perfino in età adulta, con interventi riabilitativi mirati, al Centro Cardinal Ferrari interveniamo con la tecnologia Retimax Vision Trainer – aggiunge -. Si tratta di tecnica non invasiva applicabile dall’età di otto anni che ha lo scopo di aumentare la funzione visiva, prevede dieci sedute di circa mezz’ora con la possibilità di qualche seduta di richiamo una volta all’anno». Un sistema innovativo in grado
di rilevare il potenziale visivo associato ad un feedback sonoro (vedi box). Il Retimax nasce per l’amblopia, ma è efficace anche nel trattamento di svariate patologie oftalmologiche. L’ospedale di Fontanellato da anni lo utilizza nella riabilitazione delle gravi disabilità visive secondarie a traumi e cerebrolesioni acquisite ottenendo risultati incoraggianti, talvolta addirittura sorprendenti. Un’opportunità che tramite il Poliambulatorio è aperta ora anche agli utenti esterni, non ricoverati, che possono richiedere una visita specialistica per valutare se c’è l’indicazione a questo trattamento. «Oggi non c’è ancora una vera cultura della riabilitazione visiva – conclude la Chiari-, siamo in pochi ad utilizzare il Retimax, nonostante il recupero della visione sia fondamentale per il miglioramento della qualità di vita. Con l’esperienza e grazie anche ai progressi tecnologici possiamo ottenere risultati che fino a pochi anni fa non era possibile raggiungere». Per prenotare una visita chiamare il numero 0521 820211
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Salute CURIAMO LA DISINFORMAZIONE a cura di Stefano Chiesa
Aerosol, cosa sapere prima di acquistarlo I LUOGHI COMUNI DA SFATARE PER FARE LA SCELTA CORRETTA
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olto spesso le cose apparentemente più semplici da utilizzare possono invece risultare le più complesse da sfruttare in tutta la loro efficacia. È quanto accade nel campo degli aerosol. Prima di acquistarne uno è necessario valutare alcuni importanti aspetti considerando anche le varie esigenze: l’aerosol a compressore a casa per esempio, per tutta la famiglia, oppure l’aerosol a mesh o a compressore portatile per gli utilizzi sui bambini o fuori casa o in viaggio. Ecco alcuni consigli utili e anche alcuni luoghi comuni da sfatare: Dove e come voglio utilizzare l’apparecchio. È importante decidere se utilizzerò il dispositivo in modo intensivo (ad esempio perché affetto da sinusite cronica o perché facilmente esposto ad affezioni del tratto respiratorio) oppure sporadico (mi ammalo di rado e di rado faccio aerosol) e se ho la necessità di utilizzarlo anche al di fuori delle mura domestiche (in ufficio, in viaggio, oppure sempre con me per-
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ché ho un bimbo piccolo). Comodità di utilizzo. È importante capire se in base alle proprie esigenze è più opportuno un dispositivo che anche se silenzioso emette comunque un certo livello di rumorosità e se preferisco poter effettuare l’aerosol comodamente seduto sul divano o nel proprio letto senza cavi di connessione alle prese elettriche. Ho necessità di somministrare rapidamente il farmaco o posso prendermi tutto il tempo necessario? Sul mercato sono reperibili aerosol con diverse prestazioni in termini di velocità di nebulizzazione e granulometria (dimensione delle particelle emesse). Nel caso di bambini molto piccoli, la problematica principale è quella di riuscire a tenere fermo il piccolo per un tempo utile a completare l’intero trattamento. Cosa non facile e a cui di solito si abbina l’idea di utilizzare un apparecchio con velocità di nebulizzazione molto alta. Ma in questo caso, molto del farmaco nebulizzato sarà disperso nell’ambiente e non assorbito dal bambino che ha, di fatto, una più limitata portata respiratoria rispetto ad un adulto. Nel caso invece di un adulto con limitata capacità respiratoria (per esempio perché affetto da COPD o da Fibrosi Cistica) una velocità di nebulizzazione più lenta è da preferirsi. Quanto conta il
L’aerosolterapia L’aerosolterapia ha molteplici applicazioni in ambito terapeutico, tutte da eseguire sotto prescrizione medica, e che vanno dalla semplice somministrazione di soluzioni fisiologiche/ ipertroniche nei neonati (al fine di fluidificare e quindi rendere più semplice l’espulsione del muco da raffreddamento), al trattamento di patologie respiratorie “stagionali” come raffreddore, rinite, sinusite, bronchiti, faringiti, tracheiti, broncopolmoniti/polmoniti, sino al trattamento di supporto e sollievo sintomatico nel caso di patologie croniche di varia gravità come la Bronco pneumopatia Cronica Ostruttiva e la Fibrosi Cistica. Con l’avvento delle ultime generazioni di dispositivi portatili e compatti, un loro utilizzo limitato può essere raccomandato anche nella gestione sintomatica dell’Asma Bronchiale.
marchio commerciale? Il concetto di qualità è da sempre di estrema importanza ma lo è ancora di più oggi, dove la globalizzazione ha portato a un esponenziale aumento dell’offerta ma, purtroppo, non altrettanto del rispetto assoluto degli obblighi normativi imposti dalle Direttive Europee. Il marchio apposto su ogni dispositivo è estremamente importante perché un marchio storico, conosciuto e ampiamente distribuito nel tempo, può offrire maggiori garanzie non solo per quanto riguarda le prestazioni, ma per le ancor più importanti caratteristiche di sicurezza con cui l’apparecchio è fabbricato.
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Tecnologia e salute. L’Ortopantomografia, a cosa serve? UN ESAME RADIOLOGICO DI GRANDE UTILITÀ MA CHE RICHIEDE ALTA PRECISIONE
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ortopantomografia, nota anche più comunemente come “radiografia panoramica delle arcate dentarie”, è un esame radiologico di estrema importanza nella diagnosi dei problemi che riguardano l’apparato orale. Lo strumento permette di analizzare contemporaneamente i denti, le arcate dentarie e le ossa di mascella e mandibola nei casi di problemi odontoiatrici. Permette di valutare l’osso prima di effettuare impianti, i denti del giudizio pre-estrazione, l’allineamento delle arcate, di rilevare cariosità e malformazioni dentarie (come denti inclusi), di identificare lesioni ossee, infiammazioni, cisti ossee, granulomi o tumori degli alveoli o nella mandibola. In questo ambito, è fondamentale l’alta precisione della tecnologia utilizzata per l’esecuzione dell’esame. Per questa ragione lo Studio di Radiologia del Dr. Pasta si
è dotato di un nuovo ortopantomografo di ultima generazione in linea con l’idea di garantire una sempre co-
stante ricerca della migliore performance diagnostica possibile nell’interesse del paziente. Le caratteristiche
più innovative sono: • LA TECNOLOGIA SHARP LAYER che attraverso l’acquisizione di migliaia di proiezioni durante la singola rotazione attorno al paziente permette, in post-elaborazione, la ricostruzione di una curva panoramica che si adatta alle singole caratteristiche anatomiche del paziente, quindi un’immagine estremamente nitida, non ottenibile con altri apparecchi. • IL SENSORE A CONVERSIONE DIGITALE DIRETTA (DCS) che genera segnali elettrici direttamente dai raggi x eliminando (a differenza della maggior parte degli ortopantomografi dei competitors) la fase intermedia di conversione in luce. Questo comporta una minor perdita di informazioni ed una più elevata riproduzione dei dettagli in relazione alla dose applicata, che è comunque minima.
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Anche l’odontoiatria al Poliambulatorio Dalla Rosa Prati DENTAL CLINIC: DALL’ENDODONZIA ALL’IMPLANTOLOGIA, PRESTAZIONI ALL’AVANGUARDIA PER TUTTA LA FAMIGLIA
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tica e trasparenza, un team medico di professionisti che lavora nel campo dell’odontoiatria da oltre vent’anni, protocolli e attrezzature certificati. Il Poliambulatorio Dalla Rosa Prati si dota di una divisione odontoiatrica all’avanguardia, progettata per offrire prestazioni di altissimo livello sia per adulti che per bambini. I servizi offerti ricoprono l’intero spettro delle specialità odontoiatriche: l’implantologia per ripristinare elementi dentari perduti o mancanti con impianti osteointegrabili e biocompatibili; la chirurgia estrattiva, nei casi necessari come denti inclusi e denti del giudizio; la
radiologia, che dispone di ortopantomografo digitale Cone Bean di ultima generazione; l’igiene dentale con trattamenti laser funzionali alla rigenerazione dei tessuti gengivali; l’odontoiatria conservativa; i trattamenti endodontici; protesi fisse e rimovibili; l’ortodonzia per intercettare il mal posizionamento dei denti nella fase della crescita del bambino e favorire un corretto allineamento nell’adulto (anche con tecnica Invisalign, l’apparecchio trasparente); la parodontologia che si occupa dei tessuti molli (gengiva) e duri (cemento e tessuto osseo alveolare) che circondano e assicurano la stabilità del dente;
Un team completo al servizio del paziente Dental Clinic si avvale di un team completo per mettere in atto tutti i programmi di cura, prevenzione e di igiene: medici, per ottenere tutte le informazioni su terapie, rischi alternative terapeutiche e le istruzioni per il mantenimento dei risultati; personale paramedico: per soddisfare le esigenze del paziente nella pianificazione ideale dei tempi delle terapie; Il personale di accettazione: per la gestione degli appuntamenti e delle formalità amministrative ed economiche; Il personale amministrativo: per gestire i rapporti con i terzi paganti (fondi, enti); Gli odontotecnici: per le informazioni sui manufatti protesici ed ortodontici; La direzione: per comunicare richieste specifiche, analizzare risultati terapeutici, misurare il livello di soddisfazione delle aspettative dei pazienti.
Cosa offre Dental Clinic • Assistenza odontoiatrica in tutte
le specialità secondo i più moderni protocolli • Interventi e terapie con tecniche innovative • Qualità, confort, sicurezza degli ambienti • Staff medico con esperienza diversificata • Personale paramedico dipendente addestrato • Attrezzature elettromedicali e radiologiche moderne e ad alta tecnologia • Comunicazione ai pazienti completa e specifica • Pianificazione delle terapie • Preventivi dettagliati e trasparenti • Finanziamenti e condizioni economiche trasparenti • Convenzioni sanitarie
la gnatologia, grazie ad esami specifici è possibile diagnosticare disturbi posturali derivanti da problemi di mala occlusione (l’ingranaggio tra i denti superiori e quelli inferiori) che si correggono con la progettazione di byte, mascherine, placche prodotte in laboratorio.
Via Emilia Ovest, 12/A - 43126 Parma Tel. 0521.2981 - Fax. 0521.994204 info@dallarosaprati.it www.poliambulatoriodallarosaprati.it
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Salute
L’ipoacusia, un problema da non sottovalutare “IN ITALIA, DIVERSAMENTE DA ALTRI STATI EUROPEI, LA PROTESIZZAZIONE ACUSTICA VIENE ERRONEAMENTE IGNORATA, PORTANDO LE PERSONE A PRENDERE COSCIENZA DEL PROBLEMA QUANDO È GIÀ IN FASE AVANZATA”
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i ipoacusia se ne parla di più negli ultimi anni, ma rimane ancora un argomento poco conosciuto. «Per questo motivo, ancora in tantissimi non sanno che screening uditivi precoci ed eventuali trattamenti riabilitativi possono rallentare notevolmente il fisiologico danneggiamento delle cellule uditive dovute all’avanzare dell’età», spiega Francesca Bertolotti, laureata in Tecniche Audioprotesiche. Chi è la persona ipoacusica? «La persona ipoacusica non è e non deve essere classificata come ‘sorda’. Per intenderci, dal punto di vista quantitativo, la sordità è l’equivalente di cecità ovvero la completa mancanza di funzione del senso a cui ci si riferisce. Con ‘ipoacusia’ invece, intendiamo una capacità inferiore al normale da cui estrapoliamo il grado o la percentuale di entità che va da lieve a profonda. Le cause possono essere varie: congenite, ereditarie, traumatiche, ma tra le più comuni troviamo le ‘presbiacusie’ dovute al fisiologico invecchiamento cellulare». Quando diminuisce l’udito? «La perdita di udito, nella maggior parte dei casi, avviene gradualmente; diminuzioni minori dell’udito sono presenti già dopo i vent’anni. Per questo motivo l’ipoacusia viene anche definita
‘handicap invisibile’, a causa della sua progressione talmente lenta che, almeno all’inizio, rende difficoltosa la presa di coscienza del problema da parte di chi ne soffre. Diventa faticoso anche solo condurre una conversazione o seguire un discorso; si ha la sensazione di sentire ma di non capire, specie in ambienti rumorosi, o semplicemente di non riuscire a sentire le consonanti più deboli o quelle più acute, così da non distinguere le une dalle altre. Tutto questo richiede uno sforzo notevole alla persona, portandola, nei casi più gravi, ad isolarsi». Come si può aiutare l’ipoacusico? «Anche per l’ipoacusia, è meglio prevenire che curare. Il primo passo è sicuramente acquisire consapevolezza del problema per beneficiare al più presto e con più facilità di una riabilitazione adeguata. Occorre sottoporsi agli esami dell’udito già quando si percepiscono i primi segnali, tenendoli monitorati per evitare di intervenire in una fase già avanzata. La riabilitazione richiede tempo e pazienza, il mio compito è di facilitare e rendere il più confortevole possibile questo percorso, che andrà dalla scelta del tipo di ausilio più adeguato all’adattamento protesico specifico per la persona, cercando allo stesso tempo di offrire una soluzione
Dott.sa Francesca Bertolotti laureata in Tecniche Audioprotesiche Riceve su appuntamento presso: ACUSTICA ALLODI Via Emilio Lepido 22, Parma - Tel. 0521 245095 Acustica.allodi@gmail.com
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‘su misura’». Basta un ausilio per migliorare il problema? «Gli ausili da soli spesso non bastano perché richiedono una fase di riabilitazione, é però importante insegnare ad usare gli ausili e, soprattutto, far apprendere all’ipoacusico le strategie necessarie per ottenere i migliori risultati. La riabilitazione è una strada impegnativa che richiede tempo e volontà, ma non è tutto: secondo recenti studi condotti dall’NCOA (National Council On Aging), le persone che soffrono di perdita uditiva, e che non affrontano il problema, hanno maggiori possibilità di sviluppare stati depressivi e ansiosi. L’approccio riabilitativo,soprattutto precoce, ha dimostrato invece di abbassare notevolmente tali probabilità, diminuendo addirittura l’incidenza di insorgenza di Alzheimer».
Muscoli in salute ad ogni età LA SARCOPENIA SI PUÒ PREVENIRE E REVERTIRE CON STRATEGIE ALIMENTARI ACCOMPAGNATE ALL’ESERCIZIO FISICO PIÙ ADEGUATO IN BASE ALL’ETÀ
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l sistema muscolare umano conta più di 750 muscoli che svolgono un ruolo chiave nei processi fisiologici quali la respirazione, la digestione e la circolazione sanguigna oltre che permettere il controllo posturale e il movimento. Il tessuto muscolare, con l’avanzare dell’età, subisce processi di deterioramento che causano la diminuzione della massa muscolare, del numero delle fibre e della loro resistenza, condizione nota come sarcopenia. Al contrario della fragilità, che una volta instaurata si caratterizza per la sua irreversibilità, la sarcopenia si può prevenire e revertire con strategie alimentari accompagnate all’esercizio fisico più adeguato in base all’età. Parma Assistenza 91, da oltre 25 anni impegnata nella cura dell’anziano, porge particolare attenzione alle problematiche caratterizzanti l’età geriatrica, come la condizione sarcopenica. L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento
• GESTIONE DI RESIDENZE PER ANZIANI • PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE • ASSISTENZA DOMICILIARE • ASSISTENZA OSPEDALIERA • PRESTAZIONI FISIOTERAPICHE Reperibilità 24/24 tutti i giorni dell’anno Tel. 0521 988804 / 348 6504994 www.parmaassistenza91.it info@parmassistenza91.it
delle strutture muscolari poiché gli amminoacidi essenziali assunti con la dieta (derivanti da fonti proteiche) costituiscono il principale stimolo per la crescita e il mantenimento del tono del muscolo. Le statistiche mostrano che il 50% della popolazione di età superiore agli 80 anni sostengano un’alimentazione in deficit proteico, poco varia e carente da un punto di vista vitaminico e nutrizionale. Di fondamentale importanza è ristabilire l’adeguato fabbisogno di nutrienti, calibrando le porzioni di proteine da fonti animali (carni bianche, pesce azzurro, uova, latticini) e di origine vegetale (legumi e derivati), associando verdure fresche di stagione, alleati antiossidanti come l’olio extra vergine di oliva e limitando l’ampio consumo di insaccati e formaggi ad alto contenuto di grassi saturi e colesterolo. All’interno delle strutture di Parma Assistenza 91 ogni mattina è inoltre proposta l’attività di risveglio muscolare che viene
I nostri servizi • Assistenza Medica • Servizio Alberghiero • Operatori Socio-Sanitari • Assistenza Infermieristica • Servizio di Animazione • Fisioterapia
guidata dal fisioterapista e dal personale specializzato sia a corpo libero sia utilizzando strumenti come fasce elastiche, piccoli pesi o il gioco della palla in modo da stimolare il muscolo ed evitarne l’indebolimento. di Valentina Bertakis, Biotecnologo Medico - Master in Nutrizione Umana
Sorridi Non dimenticare che il viso umano conta 43 muscoli che possono essere allenati con la ginnastica facciale. L’esercizio più semplice è sorridere, processo che attiva ben 12 muscoli del viso contemporaneamente.
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I segreti dello yoga della risata SIAMO SEMPRE MENO ABITUATI A RIDERE, IMPARARE A FARLO AIUTA A STARE BENE che e Università del mondo» spiega Claudia Politi Persson Floriterapeuta e Naturopata dell’associazione Le Monadi www.lemonadi.it e Leader dello Yoga della Risata, una pratica nata 23 anni fa e che conta oggi migliaia di club in tutto il mondo. In cosa consiste lo Yoga della risata? «Lo yoga della risata è una tecnica corpo-mente per ridere senza motivo. Non necessita di input cognitivi, ad esempio barzellette o gesti comici. La risata nasce da dentro. Si chiama yoga della risata proprio perché unisce le tecniche di liberatoria, rilassante e andrebbe respirazione dello yoga alla giocosità tipica prescritta anche sui luoghi di lavoro dei bambini apportando rapidi e sensibili per smorzare tensioni e abbattere benefici a chi lo pratica. Gli esercizi vengono barriere. Stiamo parlando della risata. «Ridere normalmente eseguiti in gruppi di persone che fa buon sangue, dice un vecchio proverbio, e lasciandosi guidare riescono a sperimentare fa bene al cuore, come confermano ricerche il passaggio da una risata indotta alla risata Claudia Politi Persson scientifiche ormai realizzate in molte Cliniincondizionata». Floriterapeuta e Naturopata
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L’ISPIRAZIONE: la capacità dei bambini di ridere senza motivo Lo Yoga della risata nasce in India nel marzo del 1995 grazie al dottor Madan Kataria, un medico allopatico che stava conducendo una ricerca sui benefici della risata per scrivere un articolo per la sua rivista medica dedicata al benessere. Il dott. Kataria ben presto si rese conto che, per quanto innumerevoli fossero i benefici scientificamente provati dalla letteratura medica sulla risata, noi ridiamo troppo poco. Inizialmente pensò di andare con sua moglie Madhuri, in un parco di Mumbay, città nella quale viveva, e di cercare delle persone che fossero disposte a ridere con loro. Naturalmente, come si può immaginare, trovò solo tre persone disposte a sperimentare. In pochi giorni, però, il gruppo dai soli iniziali 5 crebbe moltissimo, fu un successo, ma ben presto le barzellette e i racconti umoristici iniziarono a terminare e a perdere la loro efficacia, così il dott. Kataria si diede del tempo per cercare una soluzione per poter continuare o per decidere di far terminare l’esperienza. L’intuizione non tardò ad arrivare, nella notte del 13 marzo del 1995 quando le conoscenze scientifiche del dott. Kataria si fusero con il ricordo di come i bambini siano capaci di ridere senza un vero motivo. La giocosità dei bambini, fusa alle scoperte scientifiche che confermavano che fingere di provare una emozione può far si che questa diventi vera, diede vita allo Yoga della Risata che dal mattino successivo il dott. Kataria inizio con enorme successo a diffondere in tutta l’India e poi successivamente nel mondo.
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I benefici della risata in cinque punti Risolleva il morale Lo Yoga della Risata può far cambiare stato d’animo in pochi minuti, perché favorisce il rilascio di endorfine dalle cellule cerebrali. Ci sentiamo subito in buone condizioni e, una volta che siamo di buonumore, possiamo fare qualunque cosa e la faremo bene. Ci sentiremo più leggeri per tutta la giornata. Porta benefici per la salute Lo Yoga della Risata riduce lo stress e rinforza il sistema immunitario. Se questo è forte, non ci si ammala facilmente e, perfino in condizioni di patologia cronica, ridere aiuta a guarire più velocemente. Porta benefici per il lavoro Il nostro cervello ha bisogno del 25% in più di ossigeno perché possa funzionare in maniera ottimale. Gli esercizi di risate possono aumentare l’ossigenazione al corpo e al cervello, cosa che si traduce in un miglioramento dell’efficienza e della prestazione. Ci si sente carichi di energia e molto più produttivi del solito. Funziona da collante sociale La qualità della vita dipende dalla qualità degli amici e delle relazioni che abbiamo. La risata è un vero e proprio collante sociale: facilita la relazione e favorisce la condivisione e l’empatia. Il sorriso è un messaggio sociale interpretato come un’ offerta di amicizia. Aiuta a ridere nelle situazioni difficili Tutti sono in grado di ridere quando le cose vanno bene, ma lo Yoga della Risata insegna a ridere incondizionatamente. È dunque possibile ridere anche nei momenti difficili. Si guadagna forza nelle avversità, si stabilisce un meccanismo che aiuta a mantenere un atteggiamento più positivo.
Qual è il principio benefico? «Il nostro corpo non sa distinguere tra una risata vera e una indotta: entrambe producono la stessa chimica della felicità. Durante le sedute, gli esercizi di risate, intervallati da respirazioni profonde, oltre a migliorare l’efficienza del sistema cardio-respiratorio, innescano la produzione di endorfine, serotonina ed ossitocina, ovvero gli ormoni della felicità. Questi conferiscono una salutare sensazione di benessere e rafforzano il nostro sistema immunitario. Il corpo si rilassa, si riduce la produ-
zione del cortisolo, l’ormone dello stress, ci si sente carichi di energia fisica e mentale, ci si sente dinamici ottimisti e soprattutto rilassati». Quanto dura una seduta? «Solitamente 60 minuti. Si parte con il riscaldamento, seguono gli esercizi di risata, una sequenza che induce i partecipanti a sempre più spontanee e fragorose risate. Si passa alla meditazione, senza più la necessità di esercizi stimolanti perchè le risate scaturiscono spontanee. Si chiude con il rilassamento guidato che ottimizza i benefici prodotti». È difficile riuscire a ridere senza motivo? «All’inizio la titubanza è naturale, ma il fine è proprio rompere le barriere e lasciarsi andare, è difficile seguendo gli esercizi che non ci si riesca e in una seduta di gruppo c’è anche uno straordinario coinvolgimento reciproco, la risata esplode anche di riflesso». Per chi è indicato lo yoga della risata? «È salutare per tutti, adulti e bambini, ma anche sul lavoro per sciogliere tensioni tra colleghi. Si può ridere anche se non si è di buon umore, anzi aiuta a stimolare l ’attitudine alla felicità. Fa bene a chi soffre di stress
ma viene anche utilizzata come pratica per chi ha problemi respiratori come l’asma». di Rosaria Frisina
Il 6 maggio, la giornata mondiale della risata per la pace nel mondo In India dal 1995 i club della risata ebbero una grande diffusione e nel gennaio del 1998 nell’ippodromo di Mahalaxmi, a Mumbay si riunirono insieme ai club di altre nazioni per ricordare al mondo che bisognava cominciare a riprendere seriamente in considerazione la risata. In quella giornata storica emerse da più voci e striscioni il collegamento tra Pace e Risata; solo due anni dopo, il 9 gennaio del 2000, a Copenhagen in Danimarca venne organizzata la prima Giornata Mondiale della Risata, nella quale si riunirono più di 10.000 persone. Da allora ogni anno nella prima domenica di maggio (6 maggio 2018) in ogni parte del mondo i leader e teacher di yoga della risata organizzano feste, celebrazioni ed eventi per diffondere il messaggio di pace attraverso la risata.
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La cosmesi naturale è più di una semplice moda UN’ARTE ANTICA, LE RICETTE DALLE CREME AI BALSAMI FINO AI PROFUMI PER IL CORPO La ricetta dello SCRUB SOLARE Promuove la circolazione e tonifica favorendo il drenaggio dei liquidi. Dona un immediato senso di leggerezza e tono, lasciando la pelle tonica, fresca e leggermente profumata. 160 gr di sale marino integrale 20 ml di olio di girasole bio spremuto a freddo 10 ml di olio di sesamo “ “ “ 1 cucchiaio di miele 1 cucchiaino di curcuma 7 gocce di OE di arancio 7 gocce di OE di menta 7 gocce di OE di rosmarino
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vitare la sintesi con prodotti green. La cosmesi naturale, oggi tanto di moda, in realtà è un’arte antichissima. «La tendenza a profumarsi, ad avere cura di sé tramite ricette di origine vegetale e minerale fa parte della storia dell’uomo - spiega Lena Tritto, Consulente Alimentare secondo la Medicina Cinese ed insegnante di cosmesi naturale -. Oggi la cosmesi naturale è anche una buona pratica
In una ciotola mettere gli oli di sesamo e girasole e unire gli oli essenziali mescolando bene, amalgamare il miele e la curcuma e da ultimo versare il sale. Mettere lo scrub in vasetti di vetro. Massaggiare sulla pelle umida e risciacquare con acqua tiepida senza usare sapone.
AMORI 4.0: vivere gli affetti ai tempi dei social Chat, internet e social network. Le nuove forme di comunicazione hanno portato alla nascita di nuove forme d’amore, che dal 20 febbraio al 31 marzo 2018 verranno sondate in “Amori 4.0: viaggio intorno al mondo degli affetti nei tempi dei social”. Dall’E-book della Felicità e dall’esperienza Lidap Parma (Lega Italiana contro i Disturbi d’ansia, d’Agorafobia e da attacchi di Panico), parte dunque il volano per una rassegna di incontri, seminari e laboratori che vedrà Parma tra le città protagoniste di un evento diffuso su tutto il territorio nazionale. Un calendario di appuntamenti durante i quali si affronteranno argomenti di grande attualità, quali il narcisismo, amori liquidi, ghosting, poliamoria, amori via chat e sex addiction. Conoscere e capire la disfunzione, la dipendenza affettiva, allontanare l’abuso e la violenza, aprire una finestra sul mondo con vetri puliti e non giudicanti che permetta di osservare cosa oggi ci circonda: ecco alcuni degli obiettivi posti al centro degli eventi organizzati da Psicologi, Psicoterapeuti e altri professionisti aderenti al progetto, che metteranno la loro esperienza e le loro competenze a disposizione di cittadini e colleghi, incontrandoli sui temi delle relazioni 4.0. Un percorso attraverso il modo di vivere, comprendere ed affrontare le relazioni in tutte le loro forme, senza alcuna discriminazione di tipo e di genere. Per altre info: www.amoriquattropuntozero.wordpress.it; www.amaliaprunotto.com; Facebook: Amori 4.0; E-book della Felicità.
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per allegerire la nostra impronta sul pianeta, risponde quindi ad una filosofia di vita». Preparazioni semplici, per sé stessi o da regalare, ma è importante la scelta degli ingredienti. «Oli naturali dermo compatibili, olio di mandorla, olio extravergine e di girasole di qualità ed estratti a freddo, olio di germe di grano, burro di karitè, jojoba – spiega Lena – sono la base di prodotti come unguenti profumati, burro cacao, balsami. Ci sono poi le cera d’api bio e cere vegetali, queste ultime adatte anche ai vegani, per produrre pomate». Attenzione sempre al dosaggio e per le creme alla conser-
vazione. Emulsioni, scrub, olio post epilazione, profumi per il corpo e per i capelli, sono le varie proposte delle ricette di cosmesi naturale. «Sono prodotti spesso realizzati con ingredienti alimentari, non hanno controindicazioni ma è sempre meglio accertarsi di non essere allergici a qualche sostanza. In altri casi invece sono adatti proprio agli allergici, per esempio a chi non tollera i metalli pesanti».
VIAGGI VERDI a cura di Ecobnb Idee insolite per una indimenticabile (e green) FUGA ROMANTICA Certo, lo sappiamo. Osare è difficile, soprattutto in amore, perciò abbiamo deciso di darvi qualche consiglio originale su mete romantiche da proporre al tuo lui o alla tua lei, per una fuga romantica fuori dal comune e condividere un’esperienza indimenticabile. Scegli il tuo nido d’amore eco-sostenibile: casa sull’albero, castello o igloo? Chi di noi non ha mai desiderato passare un intero weekend con la testa tra le nuvole? Sì, letteralmente! Per vostra fortuna, le case sull’albero sono una realtà che sta prendendo sempre più piede in Italia. Accoglienti nidi in legno costruiti sugli alberi, per farvi tornare un po’ bambini e riscoprire il fascino di essere a contatto con il verde. Potete rifugiarvi in un eco B&B sull’albero, dove dormire cullati dal fruscio del vento. Le case sull’albero proposte da ecobnb. it (il sito per trovare alloggi sostenibili) sono diverse: tra i boschi di castagno e le montagne della provincia di Cuneo (in Piemonte), tra i campi di lavanda della Tuscia Viterbese (in Lazio), o nella natura selvaggia del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (in Abruzzo). Qualsiasi sia la scelta, un’esperienza unica, sospesa nella magia della natura vi aspetta. Non c’è niente di più romantico
dell’atmosfera che aleggia tra gli antichi castelli medievali sparsi per l’Italia. Passeggiare tra i corridoi, accarezzando le mura che una volta ospitavano cene e balli di re e regine, e soggiornare nelle stanze delle torri illuminate da tenui luci di candele… Sembra quasi un sogno, ma un sogno che potrete vivere ad occhi aperti alloggiando nelle camere di un castello ricostruito per accogliervi, come quello del B&B eco-sostenibile Torre La Botonta, tra le antiche mura di Castel Ritaldi, in Umbria. Lo propongono in Val Senales (Alto Adige), per le coppie più avventurose, dove prenotando in un rifugio eco-friendly, potrete poi trascorrere la notte in un igloo, coccolati in un sacco a pelo per ripararvi dal freddo. Tuttavia, se vorrete spostarvi più a nord più troverete possibilità di intraprendere questa esperienza anche al di fuori dell’Italia, come in Svizzera, tra saune e piscine circondate da pareti di ghiaccio. Info su ecobnb.it
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Erboristeria professionale, erbe vere, erboristi veri
L’Orto dei Semplici era, in età medievale, il luogo in cui i monaci nei conventi coltivavano i semplici, ovvero le erbe medicinali, con cui successivamente venivano preparati gli erborati per le varie affezioni.
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B.go del Parmigianino 9/A - Tel/Fax 0521.230108 Strada della Repubblica 73/A - Tel/Fax 0521.236542 www.ortodeisemplici.it
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Cambio vita. L’amore per gli asini tra yoga e benessere RALLENTA, RESPIRA, RILASSATI, I “TRE RAGLI” PER VIVERE BENE
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lisa Lorenzani vive da sempre nei Boschi di Carrega. Da vari anni insegna Hatha Yoga presso la sede del Mondo YogaStudio di Talignano, un’associazione che promuove e diffonde la pratica e la conoscenza dello Yoga, con corsi per tutti. Elisa ha un grande amore per gli animali, in particolare per gli asini. Un amore che affonda le sue radici lontano nel tempo, il suo bisnonno Pietro aveva un asino uguale ad uno dei suoi, con la stessa croce sulle spalle, la cosiddetta Croce di Sant’Andrea. Di recente, Elisa ha deciso di trasformare la sua passione per gli asini in un lavoro: dopo essere diventata Coadiutrice dell’Asino negli Interventi Assistiti con Animali, da circa 7 anni è la guida di YogAsino, un modo alquanto alternativo ed innovativo di praticare yoga. I partecipanti, adulti e bambini, camminano e praticano esercizi posando i tappetini di fianco al recinto dei 4 asini che Elisa possiede presso la
tenuta “Asini nel Cuore” di Talignano, vicino ai Boschi di Carrega. Tutti hanno poi l’occasione di avvicinarsi a loro e coccolarli. Ma perché proprio l’asino? Secondo Elisa, tra lo yoga e l’asino c’è una forte analogia: così come lo yoga permette alle persone di rilassarsi, anche l’asino è un animale con un grande potere calmante. YogAsino è un modo per rallentare, una pratica che porta all’essenzialità, che guida le persone verso la loro vera Essenza. Elisa stessa sostiene di aver ritrovato se stessa grazie agli asini, con i quali vive quasi in simbiosi. Da questa pratica, le persone possono trarre un grande beneficio: fa rallentare, respirare e quindi può farti rilassare. Questi sono definiti da Elisa “i tre ragli” dello YogAsino, RALLENTA, RESPIRA e RILASSATI. Animale dolce, curioso e molto intel-
ligente, grazie al suo potere calmante è oggi usato anche a scopo terapeutico, nella pet therapy, per chi ha difficoltà nel comunicare, per aiutare bambini autistici o bambini che sono semplicemente timidi. Estremamente empatico, è in grado di entrare in sintonia co¢n chi ha di fronte, comportandosi di conseguenza. È un “grande saggio mediatore” che percepisce l’agitazione, i disagi e le sofferenze e, secondo Elisa, i loro occhi rispecchiano la nostra essenza. di Francesca Maestri
MALATTIA MENTALE: un aiuto per tornare alla propria vita Depressione, attacchi di panico, ansia, disturbi alimentari, psicosi: patologie difficili da riconoscere e da curare, ma rispetto alle quali si può migliorare, anche di molto, la qualità della vita di chi ne soffre. Questo è il messaggio di Progetto Itaca Parma, l’associazione che dal 2013 offre gratuitamente servizi e iniziative di informazione, prevenzione, supporto e reinserimento alle persone con disturbi della salute mentale e alle loro famiglie. Vediamoli di seguito: “Da Famiglia a Famiglia” è un corso di formazione per i famigliari di persone malate, tenuto da altri famigliari preparati secondo gli standard dell’Associazione National Alliance on Mental Illness. Fornisce informazioni teoriche e consigli concreti sul tema della malattia, trasmessi in modo semplice e comprensibile; Il Gruppo di Auto Aiuto è uno spazio protetto in cui, ogni due settimane, i famigliari possono condividere la propria storia, trovare un conforto e confronto, in un clima di rispetto, non-giudizio e privacy; “A Scuola con Progetto Itaca” è un progetto di prevenzione della salute mentale nelle scuole superiori: un ciclo di incontri – svolti in collaborazione con Ausl Parma – per informare i ragazzi proprio nell’età in cui spesso fa il suo esordio la malattia; Club Itaca Parma è un programma non residenziale per il recupero dell’autonomia socio-lavorativa di persone con una storia di malattia mentale. Chi aderisce diventa socio del Club ed è chiamato, in un clima di collaborazione e amicizia, alla sua gestione (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, pranzo compreso). Progetto Itaca Parma è in borgo Pipa 3/a ed è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18. Info: 0521 508806 - www.progettoitacaparma.org - Facebook “Progetto Itaca Parma – Club Itaca Parma”
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Tenersi in forma
Vertigine e instabilità, co
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ertigine ed instabilità sono disturbi che quando si manifestano generano nelle persone grande agitazione. «La vertigine è un disturbo dell’equilibrio che determina una sensazione di rotazione. Il paziente può vedere ruotare l’ambiente intorno a sè oppure sentire ruotare se stesso – spiega Francesca Coperchini fisioterapista -. L’instabilità è invece quella sensazione di equilibrio precario che colpisce un soggetto mentre si trova in piedi fermo o sta camminando». Cosa fare quando si manifestano questi disturbi? «L’inquadramento diagnostico è fondamentale per capire la causa dei sintomi: patologie otologiche del labirinto, patologie neurologiche del sistema nervoso centrale, patologie cervicali, disturbi della vista». A chi rivolgersi? «La diagnosi viene effettuata nel corso di una visita specialistica otorinolaringoiatrica o terno dell’orecchio interno chiamato labirinto. neurologica e si avvale dell’anamnesi, della visita Si tratta della vertigine più comune, la vertigine clinica e di esami strumentali. parossistica posizionale, comunemente Molto frequentemente la vertigine vera e chiamata “labirintite”, scatenata da alcuni propria è legata ad un deficit mono o bilaFrancesca Coperchini movimenti della testa come ad esempio Fisioterapista cell. 3473307694 terale dell’organo dell’equilibrio posto all’in-
BICI E SALUTE
a cura di Fiab Parma Bicinsieme
Pedalare per tenersi in forma… dieci buoni motivi per farlo Pedalare aiuta a stare bene, soprattutto se un’abitudine quotidiana. Ecco dieci buoni motivi per farlo. 1 Previene e cura le malattie cardiovascolari. Circolare regolarmente in bicicletta anche su distanze molto brevi, riduce di oltre un quarto l’incidenza
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della mortalità cardiaca. 2 Per combattere il colesterolo... Pedalare abbassa il livello di colesterolo totale ed aumenta il colesterolo “buono” (HDL). 3 Prevenire il diabete. Si migliora l’assimilazione degli zuccheri da parte dell’organismo e si previene il rischio di diabete. 4 Per muoversi senza fatica e affanno. 30 minuti di bicicletta al giorno aumentano la resistenza durante l’esercizio fisico, diminuendo così fatica e affanno. 5 La bici regala fitness. Andare al lavoro in bici è come fare 30 minuti di palestra. Gratis, tutti i giorni! 6 Benefici per la testa. Andare in bici migliora il tono dell’umore ed é un buon antitodo alla depressione e alla vecchiaia precoce.
7 Benefici per il corpo. Il peso corporeo è mantenuto: le articolazioni possono lavorare senza carico eccessivo con maggiore agilità e flessibilità. L’uso della bici tutti i giorni aiuta a combattere sovrappeso, obesità e pigrizia. 8 Per esser belli senza sforzo. Posso tonificare la mia muscolatura: nei giovani la massa muscolare aumenta (per gli anziani il deperimento muscolare è rallentato). 9 Per uno sviluppo sano e responsabile. Per i bambini, la sicurezza nel sapersi muovere è importante per uno sviluppo psicofisico adeguato. 10 Con la bicicletta il rischio di cancro è ridotto. Si riduce il rischio di tumore al colon (23%) al seno e all’utero. L’inattività è responsabile di molte tipologie di cancro.
me comportarsi in caso di disturbi? DALLA LABIRINTITE ALLE PATOLOGIE CERVICALI, IMPORTANTI LA DIAGNOSI E LA CURA PRECOCE PER EVITARE FATTORI DI CRONICITÀ alzarsi e sdraiarsi nel letto, girarsi a letto, piegarsi per prendere qualcosa da terra o guardare in alto; in genere dura pochi secondi ed è associata a nausea, vomito o sudorazione». Quale terapia è indicata? «In caso di “labirintite”, la terapia si avvale prevalentemente di manovre liberatorie eseguite dallo specialista, a cui segue un programma riabilitativo mirato che permette, tramite l’esecuzione di specifici esercizi, di ridurre l’intensità della vertigine. Se invece la causa del sintomo è di
origine cervicale, la terapia manuale fisioterapica, osteopatica favorisce la riduzione del dolore, il recupero dei movimenti articolari e il ripristino di un normale tono muscolare. Infine, in caso di patologie neurologiche, il paziente viene preso in carico da un’equipe di specialisti che lo seguiranno nel progetto terapeutico multidisciplinare». Consigli utili? «È necessario ricordare l’importanza di una diagnosi e cura precoce, tramite un corretto stile di vita ed un rapporto diretto con il medico curan-
te, per evitare l’instaurarsi di fattori di cronicità, tali da alterare le normali funzioni fisiologiche e rendere più complessa la risoluzione dei sintomi nel tempo».
Rivolgersi ad un personal trainer in palestra: si o no?
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are sport con un personal trainer, si o no? Una figura che è presente in ogni palestra ma di cui molti ignorano l’utilità per tenersi in forma in modo corretto. «Il preparatore atletico non è imposto necessariamente dalle palestre, tuttavia è una figura consigliata per tutti, in particolare per chi inizia ad avvicinarsi al mondo dello sport – spiega Alessandra Bonati, giovanissima personal trainer di Parma, laureata in Scienze Motorie -. Lo scopo è quello di avviare una sessione di personal training affinché coloro che si vogliono cimentare nel fitness svolgano correttamente gli esercizi, soprattutto per quanto
LO VOGLIONO TUTTI MA SOLO ULTIMAMENTE QUESTA FIGURA STA PRENDENDO PIEDE. PERCHÉ AFFIDARSI AD UN PREPARATORE ATLETICO E PER QUALI CATEGORIE DI PERSONE È PIÙ INDICATO? riguarda i meno esperti. È utile infatti per apprendere la coordinazione del movimento, per prendere coscienza del proprio corpo e per non farsi del male svolgendo gli esercizi in maniera errata, recando solo danni al proprio fisico invece che i benefici sperati». E per chi è già esperto? «Può essere uno stimolo per chi vuole osare e spingersi oltre i propri limiti: è utile per chi è già pratico di alcuni macchinari ed esercizi, ma non ha le conoscenze adatte, in modo da fare qualcosa di diverso dal solito» spiega Alessandra che lo consiglia anche a chi ha delle
patologie e necessità di sostegno e aiuto specifici nel compiere determinati movimenti». «Nel mondo del lavoro il personal trainer è un ruolo che comincia adesso a prendere piede, in particolar modo per le persone di mezza età le quali, grazie al contributo di una figura preparata nell’ambito sportivo e del fitness, iniziano a vedere i primi risultati – continua-. Tutto prende il via da un passaparola, il feeling è importante, fondamentale affidarsi ad una figura preparata e formata ponendosi obiettivi a breve e a lungo termine».
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Tenersi in forma
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Alimentazione
Verdure di stagione, è tempo di broccoli RAFFORZANO IL SISTEMA IMMUNITARIO MA NON SOLO... strone. Per non buttare via il gambo possiamo procedere nello stesso modo cuocendolo oppure possiamo tagliare la parte più esterna, dura, e lasciare il cuore più tenero che può essere anche consumato in pinzimonio o affettato nelle insalate. l broccolo, chiamato anche cavolo brocMa perchè il broccolo fa bene? colo, è la varietà italica di Brassica ole1) Ricostituisce le riserve minerali racea. Come accade per il cavolfiore e I più importanti composti minerali contenuti altri ortaggi invernali, del broccolo mangiamo sono zolfo, calcio, fosforo, iodio, selenio e perlopiù le infiorescenze non ancora mature, magnesio. Grazie alla grande quantità di microlasciando le foglie fresche che spesso appaiono nutrienti contenuti, ha la capacità di ricostituire coriacee. Con la cottura possiamo però le riserve minerali dell’organismo. Inoltre i ovviare a questo problema, mettendole cavoli (soprattutto se freschi), sono ricchi A cura di Marianna Bianchi, per esempio in una buona zuppa o minebiologa nutrizionista, cell. 340 7835871 di vitamine, soprattutto A, B1 e C:
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MERCATIAMO, un calendario di incontri fino a giugno tra alimentazione sana e benessere MercaTiAmo, unico mercato coperto a Parma di produttori locali, bio o autocertificati, oltre al consueto mercato (ogni venerdì dalle ore 16.00), offre opportunità di incontro ai cittadini che scelgono una spesa consapevole e condividono stili di vita sostenibili. Un ricco calendario di eventi: prodotti biologici, alimentazione sana, benessere e tempo libero a contatto con la natura che si tengono ogni 2° e 4° venerdì del mese dalle 18:30 alle 20, fino a giugno 2018. Il mercato e gli eventi si svolgono all’interno del WoPa “Workout Pasubio” in Via Palermo 6, Parma. La partecipazione agli incontri è gratuita e in occasione degli eventi si potrà gustare un aperitivo sostenibile con i prodotti delle aziende che partecipano al mercato, in collaborazione con il bar WoPa.
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CALENDARIO EVENTI PRIMO SEMESTRE 2018 09/03/2018 - M&I - FATTORIA DI FAMIGLIA: QUERZOLA - Frutta e prodotti biologici di montagna. Il contatto con il cliente è fondamentale per vendere anche quello che non si vede. 23/03/2018 - M&A - SPORT AID FOR MALAWI - I progetti di cambio vita “riusciti” dei fratelli Bovi: Marco, dalle palestre alla creazione di un centro sportivo in Africa, Maurizio da informatico ad agricoltore in Val Noveglia, a Bardi. 13/04/2018 - M&I - BUONE NUOVE DAL BIRRIFICIO FARNESE - Presentazione di 2 birre certificate Bio (vegan OK) e una birra Gluten Free. Una blond ale Bio ispirata alla ricetta della Chica, la Calumet-bio e una Hoppy Lager Gluten Free. 04/05/2018 - M&A - LIBERAMENTE PER NOI - LiberaMente, piccola libreria di Langhirano, ha scelto per noi libri
che parlano di temi cari a Mercatiamo. 11/05/2018 - M&I - LA BIODIVERSITÀ DEL PODERE STUARD - Dal Pomodoro Riccio di Parma al Melone Moscatello: una lunga storia ed il recupero di antiche varietà. 25/05/2018 - M&A - YOGASINO - Rel-Azione Yogica con Asinelli. Ce ne parla Elisa Lorenzani, istruttrice yoga e coadiutrice dell’Asino nella tenuta Asini nel Cuore di Talignano. 08/06/2018 - M&I - VERDURE ESTIVE AL VIA! - Alimentazione sana con Alessia Comastri, nutrizionista. La meraviglia delle verdure estive e tanti consigli per cucinarle al meglio. 22/06/2018 - M&A - LA COLLEZIONE ELENA SAMPERI - Dipinti dal V&A di Londra al Parco dei Cento Laghi a Corniglio. Le impronte di una pittrice cittadina del mondo. A cura dell’Associazione Amici di Elena Samperi.
Perché i cavoli hanno un cattivo odore quando li cuociamo? Quando vengono cotti, tutti i cavoli emanano un cattivo odore perché sono ricchi di composti di zolfo, che vengono liberati dalla cottura. I solfuri, in gran parte isotiocianato di metile, svaniscono al 90% dopo 8 minuti di cottura, totalmente dopo 16 minuti. Tuttavia tali sostanze prevengono i tumori quindi molti ricercatori consigliano una cottura in pentola a pressione, in modo da ridurre sia il tempo di cottura sia la perdita di tali sostanze, ottenendo anche una minor diffusione di cattivi odori. È molto utile, nei casi in cui è possibile usare anche i broccoli crudi, dato che essi contengono sostanze utili (anche composti dello zolfo), e vitamine. Alcune vitamine, infatti, come la vitamina C, si degradano con la cottura. Un buon compromesso è una breve cottura al vapore, la quale riduce quasi a zero le perdite di nutrienti, mantenendo colore e aroma.
anche le riserve vitaminiche, quindi, si arricchiscono. 2) Rafforza il sistema immunitario Le vitamine contenute hanno anche un’azione benefica e di rafforzamento
verso il sistema immunitario. Nella stagione invernale è importante dare al nostro corpo tutto ciò che gli serve per proteggerci da infiammazioni e infezioni che sono all’origine di diversi tipi di patologie. Inoltre i minerali presenti hanno azione antiossidante, hanno quindi la capacità di contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi, causa di stress ossidativo e invecchiamento cellulare. 3) Stimola i movimenti intestinali I broccoli, pur non avendo un alto contenuto di macronutrienti, sono ricchi di fibre: hanno quindi un elevato potere saziante e, se unito a legumi o carboidrati, crea un pasto molto nutriente. Inoltre l’elevato contenuto di fibre stimola i movimenti peristaltici dell’intestino, contrastando la stipsi. 4) Previene il cancro I broccoli hanno la capacità di prevenire i tumori grazie alla grande quantità di vitamine e minerali contenuti in essi; inoltre l’alto contenuto di fibre, promotrici del movimento intestinale, svolge azione preventiva di molti tumori, soprattutto intestinali.
IL FRUTTETO INSOLITO
Più nello specifico, nei cavoli si riconosce l’indolo 3 carbinolo, un micronutriente che contribuisce ad aumentare la produzione di metaboliti anti-tumorali. Un altro potente alleato della nostra salute che ritroviamo nei cavoli è il sulforafano che agisce più nello specifico nella prevenzione dei tumori all’apparato digerente; questa sostanza non solo previene la crescita di cellule cancerogene ma ne impedisce anche il processo di divisione cellulare con conseguente apoptosi (morte cellulare). Inoltre il sulforafano ha azione antinfiammatoria, antiossidante e antibatterica. 5) Ha azione cardiovasculoprotettiva Diversi studi hanno dimostrato una dieta ricca di broccoli, soprattutto grazie all’azione del sulforafano, ci protegge da patologie cardiovascolari. Per via delle sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti migliora il profilo lipidico e riduce la pressione arteriosa. Infine il sulforafano stimola la produzione di una proteina che protegge le arterie dalle placche responsabili dell’arteriosclerosi.
a cura di Daniele Paterlini
PAWPAW, un esploratore tropicale Pawpaw, un nome misterioso, per una pianta frutto particolare, che però può facilmente crescere nel giardino di casa. Il suo nome latino, quello con cui la troverete in vivaio, è Asimina Triloba. Appartiene alla famiglia delle Annonacee, che comprende tutte piante tropicali. Tranne una, l’Asimina, che adattandosi al clima continentale e utilizzando la megafauna del Pleistocene per diffondersi, è riuscita a colonizzare il Nordamerica, in particolare l’area tra il Mississippi e i monti Appalachi. Il pawpaw produce bacche molto gustose con un sapore che è un giusto un mix tra mango e banana. Il frutto è dimensioni medie (una bacca allungata di 10/12 cm per 3), può arrivare anche 400 grammi, la buccia è verde o gialla a seconda delle varietà, la pasta cremosa gialla o arancione, con alcuni grandi semi neri facilmente eliminabili. Ricco di zuccheri, vitamine e minerali, ha una dotazione proteica decisamente elevata per un frutto. Matura a settembre ed è adatta al consumo fresco. La pianta non sfigura in giardino, anzi. Può arrivare ad un’altezza di cinque metri, ha un naturale portamento piramidale, foglie grandi ovali e pendenti, che in autunno si colorano di un giallo dorato intenso, prima di cadere. Non richiede potature, ma produce molti polloni che non possono
essere trapiantati e quindi conviene eliminarli. Ma allora, perché non si trova sugli scaffali del supermercato? Perché l’Asimina è una pianta un po’ particolare, non può essere impiantata a radice nuda e la maturazione dei frutti è a scalare in un mese. La sua domesticazione, seppur iniziata a fine XIX secolo, solo da pochi anni è riuscita ad ottenere varietà autofertili (come Sunflower o 1216), ma non ancora frutti adatti ad essere conservati in frigo e dalla buccia meno delicata e adatta alla raccolta meccanica. Peccato, perché la pianta è inattaccabile dagli insetti e quindi non richiede trattamenti.
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Alimentazione IL PUNTO DI VISTA a cura di Paolo Conti
Primavera, stagione di depurazione... O no? UN MENU DISINTOSSICANTE È SEMPRE CONSIGLIATO. MA SENZA ALLARMISMI
È
abbastanza intuitivo che una corretta alimentazione svolga un ruolo centrale nell’aiutare la funzionalità dei principali organi emuntori (fegato e reni) e quindi una più efficace “pulizia” interiore. Ma come fare per avere un’alimentazione dall’effetto disintossicante? È semplice, basta abbandonare gli alimenti ricchi di lipidi e di zuccheri (carni grasse e salumi, fritture, dolci e snack industriali ecc.) e rivolgersi alla natura: frutta e verdura fresche, cereali integrali, legumi possibilmente freschi, noci e semi. Tutti sono ricchi di sostanze antiossidanti – come le vitamine C, E e il betacarotene, precursore della vitamina A – essenziali per proteggere le cellule del nostro organismo dagli attacchi dei radicali liberi, provocati dall’eccesso dei grassi “invernali” ancora in circolo. In più,
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svariati ortaggi (carciofi, bietole, carote, cavoli) contengono composti cosiddetti lipotropi, che svolgono un’azione decongestionante sul fegato e migliorano lo smaltimento delle sostanze grasse. In generale, un menù disintossicante che non affatichi l’organismo prevede una colazione a base di cereali - ad esempio un muesli - spuntini a metà mattina e al pomeriggio di frutta, un primo di cereali con un’insalata a pranzo e una minestra di legumi con un secondo di verdure miste a cena. Volendo si possono aggiungere lo yogurt magro, per il benefico effetto sulla flora intestinale e per il contenuto di vitamine del gruppo B, utili al corretto metabolismo di grassi e zuccheri, e la ricotta magra, cibo molto digeribile e nutriente... (tratto da www.gem-nutrivita.it) Questo è più o meno l’argomento trattato che si può trovare su diverse fonti di informazione (riviste, internet, ecc.) in occasione della ‘’classica’’ depurazione primaverile dell’organismo. Nulla di sbagliato, per carità, anzi ne approfitto per fare i complimenti ai miei colleghi che hanno scritto questo esauriente articolo. Ma se un comune mortale non seguisse questi consigli cosa mai potrebbe succedergli? Riuscirebbe a sopravvivere con tutte quelle tossine accumulate in corpo durante l’inverno? Io penso proprio di sì! L’uomo, dal punto di vista organico, è un animale e come tutti gli animali segue i ritmi della natura (alternanza
sonno/veglia, caldo/freddo, umido/ secco, ecc.). Il fisico, frutto di un’evoluzione di migliaia di anni, riconosce queste variazioni ed è in grado di adattarsi al meglio. Avviene tutto in modo istintivo e naturale. Un’alimentazione adeguata e in questo caso ‘’disintossicante” di certo non guasta, anzi, ben venga. È sicuramente un valido aiuto all’organismo. Tuttavia l’uomo sopravviverebbe comunque (e qui vi rimando alla lettura dell’articolo su Parma Magazine di ottobre/novembre), perché le risorse del nostro corpo sono veramente tante e noi ne conosciamo solo una minima parte...
La celiachia, un problema anche sociale BARBARA BATTISTINI DI GLIADINA FREE: “L’IDEA DI UN MARKET SPECIALIZZATO È NATA PROPRIO PER OFFRIRE UNO SPAZIO TUTTO DEDICATO A CHI È INTOLLERANTE AL GLUTINE”
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itrovarsi a dover mangiare senza glutine dopo una diagnosi di celiachia non significa solo rivedere il proprio regime alimentare ma anche riadattare abitudini familiari e sociali. «La reazione comune delle persone alle quali è stata appena diagnosticata la celiachia è quella di disorientamento e panico, soprattutto quando si tratta di mamme che scoprono che il proprio bimbo è celiaco – spiega Barbara Battistini titolare di Gliadina Free -. È comprensibile, dalla colazione alla merenda, dal pranzo a scuola o al lavoro, occorre riorganizzare tutto». Quali consigli dare? «Noi cerchiamo sempre di far capire che non bisogna farsi prendere dall’ansia. Dai ristoranti alle gelaterie, oggi c’è molta più sensibilità di un tempo nei confronti della celiachia, basti pensare che nelle mense scolastiche deve essere previsto per legge un menu gluten free e che oggi a chi ha una diagnosi di celiachia vengono riconosciuti dei buoni spesa. Sono passi in avanti importanti, l’idea di Gliadina Free è nata nel 2011 proprio perché volevamo fare qualcosa di utile in un momento in cui c’era molta ignoranza rispetto a questa malattia. Ricordo che chi ne soffriva aveva grandi difficoltà pratiche nella vita sociale, ad esempio la figlia di una mia amica più di una volta fu costretta a rinunciare alle gite scolastiche o ai
compleanni. Da qui è nata la nostra cooperativa per sensibilizzare e non far sì che celiachia significhi esclusione». Non solo market quindi? «Esatto, promuoviamo incontri serali con i
medici, azioni di sensibilizzazione sulla malattia, degustazioni e perfino corsi di cucina per insegnare come si lavorano le farine, ne abbiamo due in programma a marzo, il 3 ed Barbara Battistini il 14. Il market non è solo un titolare di Gliadina Free negozio, serviva un posto per fare la spesa ma anche un luogo di incontro tra persone che condividono lo stesso problema e si confrontano». Come orientarsi tra gli scaffali? «La caratteristica di un negozio specializzato come il nostro è la quantità di prodotti che si trovano, se i supermercati offrono 6 tipi di biscotti senza glutine a Gliadina ne trovi 25. Il cliente ha una gamma di prodotti a disposizione tutti senza glutine, non c’è la confusione del supermercato. Questo è già un elemento che rassicura. Tendenzialmente le persone cercano di trovare cibi simili a quelli che mangiavano prima della diagnosi, dai cereali con il miele a quelli senza miele, per esempio, in versione gluten free. La varietà dell’offerta quindi aiuta, ma noi cerchiamo di far testare anche prodotti nuovi organizzando degustazioni, anche perché tutte le grandi aziende hanno creato linee gluten free, un altro fattore positivo che denota la sensibilità crescente verso la celiachia».
Via Adriano Braglia 1/D - Parma (uscita tangenziale sud n. 18 “Strada Budellungo”) Tel. 0521 240554 www.marketgliadinafree.com - Market Gliadina Free orari di apertura: 8.30 - 12.30 / 15.30 - 19.00 Chiuso sabato e martedì pomeriggio (il primo sabato di ogni mese aperto anche il pomeriggio)
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Tempo libero
A caccia di grandi mostre UN 2018 ALL’INSEGNA DELL’ARTE. I 10 APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
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arà un anno all’insegna dell’arte, in tutta Italia. Nel 2018 ci si potrà spostare da Bologna a Roma, da Milano a Genova, passando per diverse altre città, per ammirare le opere di numerosi artisti internazionali. Ecco le 10 mostre da non perdere, fra dipinti, oggetti ed esperienze interattive. 1. Frida Kahlo. Oltre il mito Dall’1 febbraio al 3 giugno al MuDeC Milano. Un viaggio fra oltre 100 opere dell’artista messicana;
2. Boccioni, Modigliani, Carrà, De Chirico, Pistoletto, Fontana Dal 23 marzo all’1 luglio al Castello
Sforzesco di Milano. Per tutti gli amanti dell’arte del Novecento Italiano;
3. Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni Dal 3 marzo al 10 giugno al Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Viaggio artistico e scientifico sulla complessa e affascinante psiche umana; 4. Picasso Fino al 6 maggio al palazzo Ducale di Genova. Un mix di opere e fotografie dell’artista, ritratto accanto ad esse, nei suoi diversi atelier;
5. Antonio Ligabue Dal 3 marzo al 1° luglio 2018 a Palazzo Ducale di Genova. Un percorso fra le più rilevanti opere di uno dei “geni” dell’arte italiana naïf.
6. Van Gogh. Tra il grano e il cielo Fino all’8 aprile nella Basilica Palladiana di Vicenza. Un’eccezionale esposizione di 43 dipinti e 86 disegni dell’artista olandese; 7. Monet Experience e gli impressionisti Fino all’1 maggio nella Chiesa di
A marzo la nuova mostra della Fondazione Magnani Rocca LA VILLA DEI CAPOLAVORI RIAPRE CON UN’ESPOSIZIONE DEDICATA AD ALBERTO PASINI. DAL 17 MARZO ALL’1 LUGLIO
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uando la prima traduzione delle Mille una Notte si diffonde in Europa all’inizio del Settecento nasce una nuova corrente di gusto che diventerà presto una vera moda per tutto ciò che viene da Turchia, Persia ed Egitto e che vedrà in Alberto Pasini (Busseto 1826 – Cavoretto 1899), pittore e viaggiatore, uno dei suoi interpreti più raffinati in
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tutta Europa. La Fondazione Magnani-Rocca dedica proprio a Pasini la sua mostra di primavera Suggestioni di terre lontane. Alberto Pasini in dialogo con l’Oriente (a Mamiano di Traversetolo, presso Parma, 17 marzo – 1 luglio 2018) a cura di Paolo Serafini e Stefano Roffi. La sua attività di pittore di atmosfere orientaliste, mai presentata al pubblico
in una Mostra con questa angolazione e questo taglio interpretativo, ha inizio con un avvenimento, che segnerà tutta la sua carriera artistica: siamo nel 1855 quando Pasini, da poco arrivato a Parigi, viene chiamato a far parte di una delicatissima missione diplomatica francese, incaricata di venire a patti con lo Sciah di Persia, per sottrarlo alla influenza russa.
Santo Stefano al Ponte a Firenze Un percorso virtuale d’immagini e sonorità accompagneranno lo spettatore alla scoperta delle opere dei maggiori interpreti dell’Impressionismo; 8. The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains Fino all’1 luglio presso il MACRO di Roma. Un’interessante raccolta di oggetti inediti che hanno fatto la storia della band.
10. Revolutija: da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky Fno al 13 maggio al Museo d’Arte Moderna di Bologna. Un appuntamento incentrato sull’arte russa tra i primi del Novecento e la fine degli anni ’30, con opere provenienti direttamente da San Pietroburgo.
9. Auguste Rodin Dal 24 febbraio al 3 giugno presso il Museo di Santa Caterina di Treviso. Un’esposizione che celebra il primo centenario della morte dell’artista; L’omaggio al regno dell’arte continuerà anche nel mese di settembre 2018. Il 22 settembre, nella vicina Ferrara, sarà il turno di “Courbet e la natura” a Palazzo Diamanti, mentre il Palazzo Albergati di Bologna darà spazio alla pop art, a partire dal 28 settembre, con “Andy Warhol e New York Anni ’80”. di Giovanna Triolo
In Mostra viene presentata la serie completa dei 40 disegni realizzati in Persia; la serie completa delle dodici incisioni pubblicate su “l’Illustration, Journal Universel” e accompagnate dagli articoli di Barbierde Meynard e Paulin; e i grandi dipinti, tra i rarissimi esempi di opere di grandi dimensioni
realizzate dall’artista. La Mostra prosegue con una seconda sezione dedicata alle opere realizzate a Istanbul, che diverrà il luogo principale raffigurato dall’artista negli anni a seguire, e che Pasini declinerà in decine di varianti e soluzioni, a partire dalla grande veduta della Moschea di Yeni Djami, che Goupil venderà al Museo di Nantes nel 1872, fino alle numerose e rumorosamente affollate Scene di Mercato, delle quali realizzerà nel corso degli anni più di 30 versioni, tutte differenti e tutte con una atmosfera unica e irripetibile. Una successiva sezione viene dedicata alle scene raffiguranti usi e costumi dell’Oriente. Un’ultima sezione è riservata ai dipinti di atmosfera e di paesaggio, che porteranno nei decenni successivi tanti altri artisti a realizzare opere di simile tenore. Info: www.magnanirocca.it
Prosegue la mostra di Ettore Sottsass allo Csac È stata prorogata fino al 20 maggio 2018 la chiusura della mostra Ettore Sottsass. Oltre il design, prodotta e organizzata dallo CSAC dell’Università di Parma e curata in stretta collaborazione con un gruppo di lavoro composto da storici dell’architettura, del design e dell’arte contemporanea, designer e archivisti.Nel 1979 Ettore Sottsass donò allo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione oltre 14.000 materiali progettuali (schizzi, bozzetti e disegni) e 24 sculture. Nel centenario della nascita dell’autore, proprio a partire da questa preziosa donazione, lo CSAC ha promosso un importante progetto espositivo ed editoriale con il patrocinio del Comune di Parma.L’esposizione è costituita da circa 1000 pezzi selezionati all’interno dell’archivio e allestiti secondo una struttura narrativa cronologica (a partire da un disegno infantile del 1922), che fa emergere alcune costanti visive e metodologiche dell’autore interpretando il percorso espositivo dell’Archivio-Museo CSAC. Il titolo della mostra rimanda infatti alla pratica di lavoro propria di Sottsass, che travalica la specificità della sua attività di designer verso una visione più allargata, in cui il disegno ha una centralità assoluta, come strumento di progettazione ma prima e soprattutto come momento di riflessione e di verifica formale. Info su www.csacparma.it
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Tempo libero “TEATROPOLI, la città del teatro” a cura di Francesca Ferrari
Patrizia Mattioli: ”Il benessere della musica a teatro” PERCHÈ IL TEATRO FA BENE? PERCHÉ L’ESPERIENZA TEATRALE PUÒ REGALARE BENESSERE? SI PARLA TANTO DI WELFARE CULTURALE: IN CHE MODO SI PUÒ REALIZZARE UNA CIVILTÀ DEL BEN-ESSERE FONDATA SU PRINCIPI ARTISTICI? QUESTA È LA RIFLESSIONE DI PATRIZIA MATTIOLI, COMPOSITRICE, MUSICISTA E PERFORMER PER LA SCENA.
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e per benessere s’intende uno stato che coinvolge tutti gli aspetti dell’Essere Umano e ne caratterizza la qualità di vita penso che l’Arte e il Teatro possano avere, senz’ombra di dubbio, un ruolo di primo piano. Nella mia personale esperienza di artista, la musica ha rappresentato la risorsa elettiva del mio processo evolutivo interiore. Mi ha permesso di esplorare me stessa, la realtà concreta e l’”Ideale” per tentare, poi, attraverso la composizione musicale di raccontare,
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sottolineare, evocare… “la musica esprime l’inesprimibile all’infinito” diceva Claude Debussy. Costruire il tessuto sonoro per la scena mi ha dato la possibilità d’incontrare l’Altro, di aprirmi alla conoscenza e al dialogo, veicolandoli proprio attraverso la grande forza emotiva generata dalla musica. La ricerca del benessere passa anche dalle soluzioni espressive prescelte: esplosione della voce, elevazione ipnotica del suono, raffiche e dilatazioni, mantra. Nelle performance artistiche amo soprattutto l’improvvi-
sazione perché “improvvisare” è come andare in “estasi”, stupirsi, astrarsi dalla materialità, raggiungere uno “stato modificato di coscienza” attraverso il quale instaurare un incredibile contatto con il corpo, la parola e la musica stessa. La mia esperienza di musicista mi ha portato anche a questa considerazione: le arti vengono troppo spesso considerate selettive ed elitarie, incapaci di penetrare in modo significativo la vita delle persone comuni. Questa è una idea sbagliata e ne ho avuto prova lavorando all’estero, ma ancora di più nei laboratori di teatro che ho condotto. Basti pensare che un recente studio sociologico ha dimostrato come nei quartieri poveri delle grandi città, gli abitanti con maggiori interessi culturali siano più sani e godano di maggiore sicurezza. Resta, tuttavia, difficile parlare di welfare culturale: occorrerebbe che le associazioni, le aziende sanitarie, le amministrazioni locali, i centri di assistenza e cura accogliessero progetti culturali, orchestrandoli veramente in comunione con gli artisti. Se questa cooperazione funzionasse si potrebbe migliorare di molto la partecipazione culturale dei cittadini, stimolando innovazione e creatività. Lo stesso varrebbe se gli artisti venissero maggiormente coinvolti nelle scuole per partecipare in forma creativa ai processi educativi.”
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