ParmaMagazine Salute e Benessere n.4

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Parma aprile / maggio 2018

agazine

Salute e Benessere Benessere

Testata: il mese Parma n. 209 - € 1,00

Russare notturno, come curarsi alle Terme di Tabiano

Alimentazione Quando il sovrappeso non è solo questione di metabolismo

Tenersi in forma Dal piloga al crossfit, le tendenze del momento

Tempo libero “Il teatro ci fa sentire vivi”. Intervista a Emanuela Dall’Aglio

PARCHI... DA VIVERE! Tutti gli itinerari per giornate ed escursioni all’aria aperta

E0830418

INFORMASALUTE: Consigli per invecchiare bene. Gioco d’azzardo, una malattia che si può curare. Focus sull’Ospedale di Borgotaro



Sommario Parma aprile / maggio 2018

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Salute e Benessere

Salute, benessere, alimentazione, tenersi in forma e tempo libero. Le anime di Parma Magazine, sezioni che si arricchiscono sempre più di PARCHI... DA VIVERE! contenuti e contributi. Tutti gli itinerari per giornate ed escursioni all’aria aperta Un giornale che cresce accompagnato anche da una pagina web sul quotidiano online ParmaReport www.parmareport.it/salute per rimanere aggiornati costantemente sui temi del buon vivere. News, interviste, rubriche, grazie all’aiuto di professionisti seri e di realtà attente alla qualità della vita della nostra città. Il Magazine è sfogliabile anche online e per chi vuole riceverlo via mail basta scrivere a salute@parmareport.it Benessere

Testata: il mese Parma n. 209 - € 1,00

Russare notturno, come curarsi alle Terme di Tabiano

Alimentazione

Quando il sovrappeso non è solo questione di metabolismo

Tenersi in forma

Dal piloga al crossfit, le tendenze del momento

Tempo libero

“Il teatro ci fa sentire vivi”. Intervista a Emanuela Dall’Aglio

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INFORMASALUTE: Consigli per invecchiare bene. Gioco d’azzardo, una malattia che si può curare. Focus sull’Ospedale di Borgotaro

Salute

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Mindfulness e crescita personale

Gioco d’azzardo, una dipendenza pericolosa per la salute

Acer, il buon vivere in condominio

Liberiamoci dalla violenza, un percorso per aiutare gli uomini a cambiare Invecchiare bene, l’importanza dell’attività fisica per gli anziani

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Parchi del Ducato, quando la natura è benessere I volti dell’amicizia nell’era di Facebook Perchè la coppia entra in crisi? Camminare con Uisp

Parma

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Salute e Benessere

Testata: il mese Parma n. 209 - € 1,00

Aut. tribunale di Parma N.16 del 22.4.99 Editore Edicta p.s.c.r.l. via Torrente Termina, 3/b - PARMA N° iscrizione al ROC: 9980 Registrazione ISSN: 1592-6230

Redazione via Torrente Termina, 3/b PARMA

Tel. 0521251848 - Fax 0521907857 salute@parmareport.it

Direttore responsabile

Simone Simonazzi • simonazzi@edicta.net Progetto grafico e impaginazione

Davide Pescini • pescini@edicta.net

Coordinamento editoriale

Rosaria Frisina • salute@parmareport.it

Ufficio commerciale

Cambio vita, da trader a oste Russare notturno, come curarsi con le Terme

Focus Santa Maria di Borgotaro

Tenersi in forma

Faccette, come avere un bel sorriso in due mosse

Le ultime tendenze, tra terra e acqua

Risonanza Magnetica Cardiaca, un esame non invasivo

Bodybuilding in rosa raccontato da chi lo pratica

Pressione arteriosa, controllarla per prevenire

Il metodo Figurella

Parto in acqua, intervista al dott. Giuseppe Crovini

Alimentazione

La diagnosi dei traumi sportivi

Quando a cena l’ospite è celiaco

Tempo Libero

Acufene, oggi può essere gestito

Bike family, pedalare in famiglia

Poliamori, più partner aiutano ad essere felici?

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Come fare a consumare meno acqua

Brain foods, i cibi per il cervello

Benessere

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I segreti della cucina naturale

Dal mal di schiena ai problemi posturali, i consigli della fisioterapista

In Primo Piano

Depressione, come affrontarla

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A spasso con l’arte a cura di Stefano Roffi direttore della Magnani Rocca Teatropoli: intervista a Emanuela Dall’Aglio

Parma Magazine Salute e Benessere è anche un quotidiano online News, rubriche, approfondimenti e la possibilità di sfogliare l’ultimo numero della rivista in formato elettronico

Lina Carollo • carollo@edicta.net Collaboratori

Mattia Bottazzi, Stefano Cacciani, Francesca Ferrari, Martina Milano, Daniele Paterlini

www.parmareport.it/salute

Parma

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in Primo Piano

Parchi del Ducato, quando

Foto Marco Rossi

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aesaggi agricoli, piccoli borghi, specie animali rare e preziose, ambienti fluviali, boschi e foreste. I Parchi del Ducato sono uno straordinario e variegato mosaico di habitat, paesaggi, culture e storie; dalla pianura alla media collina fino alla montagna, nelle province di Parma e Piacenza. Un sistema ambientale sul quale si innestano le specificità delle singole Aree Naturali protette, ben cinque Parchi regionali (Boschi di Carrega, Cento

I PARCHI

Foto Marco Rossi

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Parma

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Laghi, Stirone e Piacenziano, Fluviale del Taro, Fluviale del Trebbia), e quattro Riserve (Torrile e Trecasali, dei Ghirardi, Monte Prinzera, Parma Morta). Queste aree verdi rappresentano una straordinaria occasione per svolgere attività all’aria aperta in un ambiente in cui la natura regna sovrana. Come confermano il presidente ed il responsabile del Turismo e della Comunicazione dei Parchi del Ducato Agostino Maggiali e Marco Rossi, che ci hanno raccontato

Parco del Taro Il Parco del Taro tutela il tratto di fiume tra Fornovo e Pontetaro (si estende per circa 3000 ha se si include l’area contigua) per salvaguardare questo importante corridoio naturale, in cui convivono luoghi ad elevata naturalità, aree agricole e altre profondamente modificate dall’uomo. È molto importante come rotta di migrazione e sito di nidificazione di diverse specie di uccelli e rappresenta un luogo ideale per il turismo verde e l’educazione ambientale. Cuore pulsante del Parco è la Corte di Giarola (Collecchio) antica Corte agricola dove il Parco, negli ultimi 20 anni, ha realizzato

Foto Arch. Parchi del Ducato

gli uffici e sede amministrativa dell’Ente, una sala-auditorium da 100 posti, un Centro Visite/Museo del Parco, un Teatro, il Museo del Pomodoro e il Museo della Pasta, un Ristorante, il ripristino funzionale dei portici, il recupero strutturale dell’ex Caseificio.


la natura è benessere…

Per gli SPORTIVI

PASSEGGIATE A PIEDI E A CAVALLO, TREKKING, BICICLETTATE, ESCURSIONI, GIORNATE DA PASSARE ALL’APERTO IN FAMIGLIA. ECCO LE TANTE OPPORTUNITÀ CHE OFFRE IL NOSTRO TERRITORIO

Foto Antonio Armanno

i modi migliori per vivere i parchi: «Il rapporto positivo che c’è tra attività all’aperto in contatto con la natura e benessere psicofisico è sempre più chiaro, non solo dal punto di vista delle evidenze medico-scientifiche, ma anche e soprattutto nelle coscienze e nei comportamenti di ognuno. Il desiderio di vivere esperienze di soggiorno, permanenza, esercizio fisico e relax in aree ad

Parco dei Boschi di Carrega Il Parco Boschi di Carrega, istituito nel 1982, è stato il primo Parco della Regione Emilia

elevato pregio naturalistico e paesaggistico è sempre di più al centro delle nostre scelte in tema di vacanze e turismo, ma anche della routine quotidiana. Dal punto di vista della fruizione en plein air rispettosa dell’ambiente, direi che si possono svolgere praticamente tutte le attività, a seconda delle caratteristiche specifiche del Parco in cui ci si trova. Passeggiate, trekking, nordic walking, biciclettate ed escursioni mtb, equiturismo, orienteering, trail running, ciaspolate e sci (da discesa e alpinismo) in inverno. Per i meno dinamici ci sono aree attrezzate per la sosta, possibilità di visitare Musei e Centri Visita tematici. La cosa importante è rispettare le norme del Parco ed essere consapevoli che ci si trova comunque in ambienti naturali protetti, con le loro fragilità e

Romagna. Si estende fra il fiume Taro e il torrente Baganza su una superficie di circa 2600 ha e tutela un’area boschiva collinare di grande interesse naturalistico e storico-culturale. L’elegante paesaggio mostra un alternarsi di boschi, prati stabili e seminativi solcati da numerosi ruscelli e piccoli specchi d’acqua artificiali, creati a scopo paesaggistico ed irriguo tra la fine ‘800 e i primi del ‘900. Per gli amanti della storia e dell’arte il Parco custodisce anche alcuni preziosi gioielli architettonici, come il complesso del Casino de’ Boschi e dell’attiguo giardino monumentale.

Le attività sono per tutti, ma proprio per tutti, dagli sportivi per cui la scelta dipende solo da quale sport si intende praticare e a che livello. Per l’escursionismo in ambiente montano (sia estivo che invernale) la meta ideale è il Parco dei Cento Laghi sull’Appennino parmense, con le sue centinaia di km di percorsi pedonali e ciclabili segnalati. In inverno si possono praticare anche lo sci da discesa (a Schia e Prato Spilla), lo sci alpinismo e le ciaspolate. Sul Monte Caio c’è anche un’area attrezzata per il decollo in volo libero. Lunghe passeggiate e nordic walking possono essere fatte anche nei Parchi fluviali (Taro e Trebbia) e di collina (Boschi di Carrega, Stirone-Piacenziano) già dalle prime tiepide giornate di inizio primavera o con i magnifici colori autunnali.

Parco dei Cento Laghi Il Parco dei Cento Laghi, nato nel 1995 come Parco di Crinale dell’Alta Val Parma e Cedra,

Foto Marco Rossi

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Parma

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in Primo Piano ricchezze». Per chi invece volesse passare qualche ora di spensieratezza e allegria con la propria famiglia, c’è solo l’imbarazzo della scelta. La decisione di dove andare dipende solo dalle proprie preferenze, come ad esempio vicinanza o meno a città, tipologia di

E per gli amanti del BIRDWATCHING...

paesaggi, stagione, clima… ognuna delle 9 Aree Protette prevede itinerari e attività adatte alle famiglie con bambini. C’è poi una miriade di percorsi più circoscritti, che rappresentano e offrono un’infinita possibilità di conoscere habitat, paesaggi e tesori

I Parchi del Ducato sono anche sinonimo di attività naturalistiche e luoghi di interesse storico-culturale. Possibilità di questo tipo si ritrovano nell’osservazione degli animali dal vivo (birdwatching). Non si può perdere una visita alla Riserva Regionale di Torrile-Trecasali o nell’area naturalistica Le Chiesuole, nel Parco Fluviale del Taro. Per gli appassionati di preistoria e paleontologia, invece il Parco dello Stirone e del Piacenziano rappresenta senza dubbio uno scrigno di scoperte sorprendenti e un vero e proprio museo all’aperto.

ITINERARI che vale la pena percorrere All’interno dei Parchi del Ducato è possibile, inoltre, ricercare dei percorsi prestabiliti che permettono agli appassionati di attraversare le aree nella loro interezza senza perdersi alcuna bellezza. Tutti i parchi, infatti, sono attraversati e coinvolti in “grandi itinerari” di respiro nazionale e internazionale, come ad esempio: • L’Alta Via dei Parchi. Questo itinerario escursionistico collega, lungo 500 km e 27 tappe sul crinale tosco-romagnolo e tosco-emiliano, Berceto con la Verna, attraversando due Parchi nazionali, cinque regionali e uno

interregionale e permette di scoprire il meglio che le montagne appenniniche sanno offrire. • Le Ciclovie dei Parchi fanno parte di un sistema di piste ciclabili a scala regionale e, nelle nostre aree protette ci sono ben 4 dei 10 itinerari individuati e precisamente nei Parchi Boschi di Carrega, Taro, Stirone e Trebbia. • I grandi Cammini storico-religiosi interessano i Parchi. Esempi sono la Via Francigena, che tocca i Parchi Carrega, Stirone, Taro e la Riserva Parma Morta.

Foto Renato Carini

Foto Marco Rossi

dopo l’istituzione (2001) e l’ampliamento (2010) del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, ora tutela e valorizza il paesaggio rurale di media montagna, che con le diverse fasce altimetriche (dai 400 ai 1650 m s.l.m.) garantisce una notevole varietà di ambienti e un elevato grado di biodiversità, oltre che di agricoltura, prodotti tipici, cultura e turismo.

Parco dello Stirone e del Piacenziano LIl Parco dello Stirone e del Piacenziano è nato alla fine del 2011 tra le province

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Parma

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naturali molto diversi tra loro. Percorsi che è possibile affrontare anche con una guida turistica: «Il ricorso alla professionalità delle Guide Ambientali Escursionistiche è senza dubbio una delle esperienze di fruizione più interessanti che si possano fare nei Parchi.- aggiunge Maggiali -. Non solo per ragioni, pur importanti, di sicurezza, ma soprattutto per la possibilità di conoscere le caratteristiche ambienta-

Foto Arch. Parchi del Ducato

Centro nevralgico è il Podere Millepioppi, bene confiscato alla criminalità che il Comune di Salsomaggiore ha dato in comodato al Parco e che ora ospita gli uffici dell’Ente.

Parco Regionale Fluviale del Trebbia di Parma e Piacenza. Il Parco riveste una straordinaria importanza dal punto di vista paleontologico, grazie alla notevole presenza di reperti fossiliferi dell’era Terziaria e Quaternaria.

Il Parco Regionale Fluviale del Trebbia tutela una trentina di chilometri del corso d’acqua omonimo, da Rivergaro sino alla confluenza nel Po, ai margini occidentali dell’area urbana di Piacenza, e comprende, a monte della confluenza, circa cinque chilometri della riva piacentina del Po. Il paesaggio è


li, naturalistiche e storico-culturali dei territori che si attraversano». Proprio per questo motivo, spiega Rossi: «abbiamo realizzato l’iniziativa “Cam-

dominato dalle ampie zone di greto del Trebbia, di notevole importanza per l’avifauna migratoria, e dai terrazzi fluviali dove praterie e arbusteti si alternano a colture agricole tradizionali e a zone ancora soggette ad attività estrattive.

Foto Arch. Parchi del Ducato

Foto Arch. Parchi del Ducato

minaparchi 2018-2019” un calendario di ben 90 escursioni guidate a piedi, a cavallo e in bicicletta nei nostri Parchi e Riserve, da aprile 2018 ad aprile 2019. Quattro stagioni di opportunità per tutti, dalle facili passeggiate per famiglie con bambini, alle escursioni più impegnative di più giorni. Dai Parchi di pianura a quello di montagna, passando per quelli fluviali e collinari.

Un’occasione davvero da non perdere». Un’opportunità per rilassarsi e tuffarsi nella natura protetta, quella dei Parchi del Ducato, soprattutto ora che stanno tornando il sole e le giornate sono più lunghe, per vivere la primavera all’insegna della natura, della salute e del benessere! Per info www.parchidelducato.it di Mattia Bottazzi

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La tua creativitĂ

matura e produce i suoi frutti

Alla fine, si raccoglie

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Camminare con Uisp: divertimento e salute TRE INIZIATIVE PER CONOSCERE IL TERRITORIO E MIGLIORARE IL PROPRIO BENESSERE FISICO

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isp propone una primavera intensa di attività per mantenere un prezioso benessere fisico e approfittarne per approfondire la conoscenza del territorio. Si tratta di “In cammino con Uisp” e “Dalla Bassa alla Collina”, rassegne pensate per scoprire i luoghi segreti della città o per perdersi nella bellezza della natura. Per chi vuole trascorrere qualche ora restando in città, ma facendo attività fisica divertendosi sono in programma tre iniziative: PEDALATA RESISTENTE Pedalata nel giorno del 25 aprile per ricordare i 70 anni di UISP. Da piazza Garibaldi alla Fattoria di Vigheffio (Km 8.00) Ritrovo ore 13.00 in piazza Garibaldi. DOVE SCORREVANO I CANALI DI PARMA Sabato 5 maggio. Ritrovo ore 15.00 nel Parco Bizzozzero. Una camminata di circa 4,5 Km seguendo all’inizio il corso ancora visibile del

canale Comune e arrivo al Parco del Naviglio con merenda finale. ALLA SCOPERTA DEI GIOIELLI DI S. LEONARDO Sabato 12 maggio. Un viaggio nel passato raccontato da ville, parchi, fabbriche abbandonate, testimoni di storie affascinanti. Partenza e ritorno alla sede UISP, in via Testi, dove si tornerà, (6 km). Per chi invece volesse trascorrere una giornata fuori porta l’Uisp ha pensato a delle interessanti escursioni. TRAMONTO SUL TARO Sabato 19 maggio. Ritrovo alle 16.30 alla Corte di Giarola. Camminata nel Parco del Taro, lungo il Corso del Naviglio Taro in direzione Ozzano. 7.5 Km percorso su sterrato e con asperità, indossare scarpe da escursione. L’ORO NERO TRA IL VERDE Sabato 9 giugno escursione guidata alla miniera di Vallezza (Neviano Rossi - Fornovo Taro), alla scoperta dell’an-

LA NOVITÀ: VIAGGIO IN SALENTO: il cuore del Mediterraneo dal 1 al 10 giugno 2018 Uisp, per promuovere le attività di associazionismo e partecipazione, nell’ambito della rassegna “Viaggi e Turismo”, organizza un viaggio indimenticabile nel Salento: il sole, il fascino dell’arte, l’ottima cucina mediterranea sono gli elementi che caratterizzano questa gita pensata per immergersi in un paesaggio da sogno, dalla costa adriatica con le marine di Melendugno, Santa Cesarea Terme e Otranto, allo Ionio che bagna Porto Cesareo, Portoselvaggio e Gallipoli. Si tratta di una proposta inedita, costruita insieme all’organizzatore tecnico Robintur. La quota di partecipazione di 895 euro comprende: pullman GT a disposizione tutta la durata del soggiorno per escursioni programmabili, vitto e alloggio, sistemazione presso l’Hotel Orsa Maggiore**** a Castro Marina per 9 notti in camera doppia con servizi privati, trattamento di mezza pensione, servizio spiaggia, assicurazione medico/bagaglio e annullamento-viaggio. (Supplemento camera singola: € 225). Per informazioni e prenotazioni: Davide Antonelli, tel. 0521 707411 email: d.antonelli@uispparma.it

tico sito petrolifero e della centrale di pompaggio, (10 km), con partenza e ritorno alla chiesa di Neviano Rossi; possibilità di degustazione (dai 5 ai 10 €) nel locale attrezzato vicino alla chiesa. Possibilità di visita ad un’antica acetaia. Ritrovo alle ore 15.00 al parcheggio della Piazza del Mercato di Fornovo Taro, partenza per Neviano Rossi con auto propria. CAMMINATA ESTIVA RISERVA DEI GHIRARDI (BORGOTARO) Domenica 8 luglio 2018. Una passeggiata sui primi rilievi dell’Appennino, nel cuore della Riserva, fra alberi secolari, pascoli e boschi. Per partecipare a queste iniziative è indispensabile essere associati a Uisp. Un’altra importante attività di Uisp è “Benessere in Movimento”, realizzata in collaborazione con A.L.I.Ce Onlus. Dal mese di maggio sono in programma camminate coadiuvate da un tecnico camminatore, della durata di un’ora. Sono stati individuati come paesi per fare le passeggiate: Collecchio, Sala Baganza, Medesano-Felegara-Ramiola, Fontevivo, Sissa-Trecasali, Sorbolo-Mezzani, Noceto e San Secondo, quest’ultimo comune ha già fissato le date di inzio i martedì e i venerdì di maggio dalle 9 alle 10. “La forza del progetto – dice Donato Amadei, Presidente Territoriale di Uisp Parma – è l’eterogeneità dei destinatari: con “Benessere in Movimento” viene dato realmente peso alla persona. L’obiettivo è duplice: psicologico e fisico da una parte, ma anche sociale dall’altra”. Info: www.uisp.it/parma

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in Primo Piano

I volti dell’amicizia nell’era di Facebook PIXEL E BIT CHE VIAGGIANO SULLA RETE HANNO CAMBIATO I RAPPORTI TRA LE PERSONE: COSA SI PERDE E COSA SI GUADAGNA?

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amicizia è in bocca a tanti, ma nel cuore di pochi. Questo aforisma si inserisce alla perfezione nell’era di Facebook: oltre agli amici d’infanzia, di scuola o del bar sono infatti sempre più presenti nella vita di tutti gli amici “social” che spesso non sono gli stessi della vita offline. Ma con i Social cosa si è perso e cosa si è guadagnato nell’amicizia? Lo abbiamo chiesto a Fausto Pagnotta, sociologo e docente dell’Università di Parma, da tempo impegnato nello studio di quei legami interpersonali che la Rete sta modificando. «Spesso sottovalutiamo che nel Web si stanno ridefinendo gli spazi e i tempi della relazione ma pure i significati delle parole che le danno un senso – spiega Pagnotta – La parola amicizia, in Rete può assumere nuove sfumature: ad esempio si può caratterizzare, per citare Bauman, di una forte componente di “liquidità” in

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cui a prevalere è l’elemento quantitativo e momentaneo rispetto a quello qualitativo e duraturo. Si sente spesso dire “ho tanti amici su Facebook!” e questo allevia in molti la paura della solitudine. In realtà bisognerebbe chiedersi quanti sono gli “amici social” a cui prestiamo fiducia». Fiducia, confidenza, reciproco affetto. Tanti significati positivi, da sempre associati alla parola “amicizia”, ma in Rete i legami tra persone possono allo stesso tempo avere intensità diverse, possono essere basati su una frequentazione leggera e saltuaria, magari limitati ad un solo, piacevole, ambito di vita comune, ma pure su rapporti consolidati e profondi. «Si deve considerare infatti che in diversi casi proprio attraverso i “social” si creano o si ritrovano legami che continuano duraturi offline, oppure rapporti che rimangono online e che permettono alle persone di condivide-

re problematiche comuni – prosegue Pagnotta, curatore, tra l’altro, del volume “Ecologia della Rete. Per una sostenibilità delle relazioni online” appena pubblicato dalle Edizioni Erickson – Il vero problema è che l’amicizia che non voglia rimanere in superficie e che desideri essere duratura ha bisogno di ritmi lenti e costanti mentre le tecnologie digitali spesso impongono ritmi accelerati e frammentari. Ma a prescindere dai Social iniziamo a chiederci se siamo ancora disposti ad investire su legami duraturi». Esistono quindi tanti tipi di amicizia, compresi oggi quelli fatti di pixel e di bit che viaggiano sulla Rete, ma in generale quali sono le opportunità dei Social? Quali i pericoli a cui stare attenti? «Sulle opportunità i Social Network consentono di ampliare mai come prima la propria rete di relazioni e di condividere con altri utenti interessi, informazioni ed obiettivi in più ambiti della vita; sui pericoli è opportuno sottolineare che in Rete la privacy rimane un’utopia, quindi bisogna stare attenti a ciò che si pubblica di sé e degli altri perché ogni contenuto può essere modificato e diffuso da chiunque su scala globale in modo arbitrario. Inoltre la Rete può consentire a individui senza scrupoli di creare profili falsi con i quali diffondere fake news e contattare persone per fini illeciti; di questi pericoli si deve sempre tenere conto e parlarne in termini preventivi». di Stefano Cacciani


Perché la coppia entra in crisi? MANTENERE SANO IL RAPPORTO A DUE NON È FACILE. LO PSICOLOGO ARLETTI: “ESSENZIALE ABBANDONARE IL MITO DELLA MEZZA MELA”

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e tematiche che mettono in crisi la coppia oggi sono molteplici. In particolare entrano in gioco aspetti socio-culturali che riguardano la gestione di tutte le forme d’amore attualmente presenti e la difficoltà ad uscire dal personale modo di intendere questo sentimento. «Ci sono molte visioni dell’amore – spiega il dott. Emanuele Arletti, Psicologo e Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale del Centro Quintessenza – ma tendenzialmente si ragiona su di esso in base a pregiudizi e concetti cristallizzati nel tempo oltre che nelle storie personali e familiari: “mi ama-non mi ama”, “mi manca-non mi manca”, “provo sentimenti-non provo più sentimenti”, “mi dà quello che desidero-non mi dà quello che gli/le chiedo”. Provate, ad esempio, a parlare di amore senza dire il termine amore: potrebbero emergere descrizioni plurime, che considerano aspetti variegati del vostro modo di amare. Alcuni esempi: possesso, rinuncia, passione,

aspettative, compromessi». Cosa mette principalmente in crisi la coppia oggi? «Si potrebbe dire che più la coppia si irrigidisce in posizioni difensive del proprio modo di stare in coppia e ne difende le ragioni e la legittimità ancorandosi a sistemi di riferimento ancestrali, più tenderà ad entrare in crisi nei momenti di necessario cambiamento. La coppia incontra fasi che implicano una costante rinegoziazione delle posizioni: dall’innamoramento alla ricontrattazione delle regole, dalla coppia adulta alla coppia genitoriale. Sono momenti in cui occorre ricontrattare il rapporto, passando da un’idea cristallizzata nel tempo dei ruoli maschile e femminile ad un processo nuovo, che abbandona rigidi schemi culturali e mette in gioco nuove possibilità dello stare in coppia in modo costruttivo. È necessario dunque disilludersi rispetto

all’innamoramento seriale e coltivare un processo d’amore consapevole e presente a sé». Cos’altro si può fare per mantenere in salute il rapporto a due? «È essenziale abbandonare il mito della fusione e transitare verso l’interdipendenza, in cui ci sono due persone entrambe riconosciute come competenti e adulte, come “una mela che incontra una mela”, non come “una mezza mela che incontra una mezza mela”. La metafora della “mezza mela” insinua l’idea di non competenza e la ricerca di innamoramento, mentre l’interdipendenza suggerisce il riconoscimento della competenza e delle caratteristiche dell’altro/a, che esiste come persona in quanto tale, non in funzione di cura o dipendenza». Che aiuto può dare la psicoterapia? «La psicoterapia può condurre le coppie verso l’incontro dei bisogni profondi e reciproci, per connettersi in un dialogo costruttivo in cui potersi sentire liberi di esprimere le personali istanze, attraverso una mediazione accogliente e non giudicante. La crisi non è detto che sia negativa: il terapeuta può far generare infatti nuovi movimenti nella coppia così da introdurre nel gioco una nuova danza». di Arianna Torelli

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Salute

Gioco d’azzardo, una SI PUÒ CHIEDERE AIUTO AL SERT PER TROVARE UNA VIA D’USCITA: È UNA MALATTIA CHE SI PUÒ CURARE Alcuni consigli utili • Poniti limiti di tempo e di denaro destinati al gioco • Non giocare quando hai debiti • Non farti prestare denaro per il gioco • Non giocare quando stai vivendo una situazione di stress emotivo • Coltiva altri interessi, fai in modo che il gioco sia solo uno dei tuoi passatempi • Non giocare con chi scommette pesantemente • Non mescolare alcol e droga al gioco • Non giocare perché pensi sia il tuo giorno fortunato: non esistono “macchine fortunate”, “carte fortunate”, “giocate fortunate”, “giri fortunati”.

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ravi problemi di denaro, difficoltà in famiglia e nelle relazioni sociali. Non tutti sono consapevoli dei rischi che il gioco d’azzardo può comportare quando da passatempo si fa dipendenza patologica. Quando il gioco diventa un pensiero fisso, quando non si riesce a smettere e si sviluppa un irresistibile desiderio di

continuare, nella speranza di vincere o di riguadagnare i soldi persi, il gioco non è più un divertimento, ma una dipendenza, fino ad arrivare ad essere una vera e propria malattia. Si investe nel gioco più denaro di quanto ci si possa permettere, ci si indebita, si tralasciano impegni familiari, sociali o lavorativi. Il gioco d’azzardo diventa così un problema,

con conseguenze pesanti non solo per il giocatore, ma anche per la sua famiglia, sul piano economico e psicologico. Se il gioco anziché essere un passatempo crea sofferenza, se la mancanza di soldi a causa del gioco condiziona sempre di più la vita quotidiana, se i familiari e gli amici vengono ingannati, è molto importante chiedere aiuto e rivolgersi ai Sert dell’Azienda USL di Parma, presenti in ogni distretto. Nei Sert, i profes-

VIAGGIO NELLE CASE DELLA SALUTE CASA DELLA SALUTE PINTOR MOLINETTO. Tanti i servizi offerti In questa Casa della Salute si trovano numerosi servizi di cure primarie e specialistiche. Punto di forza è la presenza di medici di medicina generale e specialisti ambulatoriali, che si integrano tra loro nell’erogare assistenza primaria e garantire continuità delle cure. Nella Casa della Salute Pintor-Molinetto sono presenti l’area dei servizi e dell’accoglienza con il Cup, il punto prelievi, l’Ufficio Protesica ed il Punto di Ascolto, e l’area della Medicina Generale e della Speciali-

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Parma

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stica Ambulatoriale. La medicina di gruppo Galeno, con 9 medici di famiglia, è attiva 12 ore diurne, dal lunedì al venerdì. Realizza programmi di prevenzione e promozione della salute, nonché con la collaborazione dei specialisti, percorsi clinico-assistenziali dedicati a chi soffre di malattie croniche, come ad esempio il diabete. Nella Casa della Salute, sono presenti inoltre gli ambulatori specialistici di chirurgia generale, chirurgia vascolare angiologia, medicina interna,

endocrinologia, diabetologia, neurologia, allergologia e immunologia, cardiologia, dermatologia, oculistica, ortopedia, otorinolaringoiatria, pneumologia, urologia. È garantita anche l’attività di diagnostica per immagini, con rx e ecografie e sono presenti l’unità operativa di medicina riabilitativa e il centro dialisi, con 20 posti letto. Maggiori informazioni sono disponibili sempre aggiornate sul sito www.ausl.pr.it, in home page, “Case della Salute”.


dipendenza pericolosa per la salute sionisti assicurano prevalentemente un’assistenza di tipo psicologico, con trattamenti individuali e di gruppo. Il primo passo per guarire è chiedere aiuto, perché il gioco d’azzardo

patologico è una malattia che si può curare. Prima viene diagnosticato il problema, più alte sono le possibilità di liberarsi da questa dipendenza. L’accesso ai Sert dell’AUSL di Parma

è gratuito e diretto: non si paga alcun ticket e non occorre la richiesta del medico. Per informazioni su sedi e orari sul sito www. ausl.pr.it.

Liberiamoci dalla Violenza, un percorso terapeutico per aiutare gli uomini a cambiare UN SERVIZIO DELL’AUSL ATTIVO ALLA CASA DELLA SALUTE PARMA CENTRO. COLLOQUI INDIVIDUALI E INCONTRI DI GRUPPO PER AFFRONTARE IL PROBLEMA

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n insulto di troppo, uno strattone, uno schiaffo… e la convinzione che sia giusto, normale, perché provocato dagli errori degli altri. Ma la violenza non è mai la soluzione, è il problema. Un problema in continua crescita, soprattutto tra le mura di casa, dove donne e bambini sono le vittime, gli uomini gli artefici. A questi uomini che usano violenza verso le loro mogli e compagne, l’Azienda USL offre la possibilità di cambiare, con un percorso terapeutico guidato, al Centro LDV, Liberiamoci Dalla Violenza, alla Casa della Salute Parma centro (in largo Natale Palli n.1),

Il Centro Antiviolenza di Parma

il mercoledì dalle 14.30 alle 17.30. COME SI ACCEDE È l’uomo a dover contattare direttamente il Centro, perché la motivazione è indispensabile per iniziare il cambiamento. È sufficiente una telefonata al numero 335.6527746. Gli operatori rispondono dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 15, negli altri orari è attiva la segreteria telefonica, dove lasciare un messaggio e il proprio recapito per essere richiamati. È possibile anche scrivere all’indirizzo ldv@ausl.pr.it COSA OFFRE Nella massima riservatezza, sono proposti colloqui individuali e incontri di gruppo. Il trattamento prevede 4 fasi: riconoscere la violenza commessa; assumersi la responsabilità della violenza messa in atto; ripercorrere la propria storia; sapersi porre dal

Fornisce alle donne vittime di violenza, in modo gratuito e nel rispetto dell’anonimato, il necessario supporto per recuperare autostima e autonomia, con colloqui di sostegno, informazioni legali, consulenze psicologiche, ospitalità temporanea. Ha sede in vicolo Grossardi, 8; tel. 0521.238885; e-mail: acavpr@libero.it; sito: www.acavpr.it.

punto di vista delle vittime. I NUMERI DELLA VIOLENZA Una vittima di femminicidio ogni tre giorni è il bilancio del 2017. Negli ultimi dieci anni, le donne uccise in Italia sono state 1.740, di cui 1.251 (il 71,9%) in famiglia. Senza contare le violenze fisiche, gli abusi sessuali e lo stalking. I picchi di violenza sono spesso anticipati da vessazioni psicologiche, uno stato di soggezione che riguarda 4 donne su 10. Se circa un terzo delle donne ha subito nella propria vita una forma di violenza fisica o sessuale, per molte di più la violenza psicologica ha portato a forme di svalorizzazione, controllo fisico, psicologico ed economico.

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Salute

Invecchiare bene, l’import LA SEDENTARIETÀ, PRIMO NEMICO DELLA SALUTE. NON SOLO IL CORPO, ANCHE LA MENTE TRAE BENEFICI DAL MOVIMENTO

“L’

attività fisica promuove il benessere, la salute fisica e mentale, previene le malattie, migliora le relazioni sociali e la qualità della vita, produce benefici economici e contribuisce alla sostenibilità ambientale”. È quanto si legge nella Carta

di Toronto del 2010, che ha sancito in modo categorico l’importanza dell’attività fisica, anche nella terza età. «L’attività fisica è un fattore positivo cosiddetto “indipendente” per la salute dell’uomo: significa che, da sola, è in grado di diminuire il rischio di mortalità per qualsiasi malattia – spiega Giovanni Gelmini, direttore dipartimento cure primarie distretti di Fidenza e Valli Taro e Ceno AUSL di Parma-. La pratica regolare di attività fisica ed un corretto regime alimentare sono infatti gli unici comportamenti in grado di limitare lo sviluppo e la progressione di patologie croniche e di incrementare l’aspettativa di vita». L’attività fisica è: prevenzione, ad esempio delle condizioni fisiche di fragilità e debolezza muscolare, piuttosto frequenti nelle persone anziane, indicative di rischio di non autosufficienza nel breve - medio termine, reversibili grazie ad una corretta ed adeguata attività fisica; terapia, soprattutto nei confronti delle patologie cardiovascolari, come l’ipertensione, e metaboliche, come il diabete mellito, laddove è fondamentale evitare uno stile di vita inattivo e praticare un’ adeguata attività fisica, adattabile in rapporto ad intensità e tipologia ad ogni problematica fisica e patologica esistente, sulla base della valutazione delle

QUALE ATTIVITÀ praticare? Un adulto over 65 anni dovrebbe praticare due tipi di attività fisica, durante la settimana, per ottenere vantaggi sostanziali sul proprio stato di salute: una per aumentare la capacità aerobica ed una per rafforzare la capacità muscolare. Se è affetto da una malattia cronica o se presenta altre condizioni che possano limitare le sue capacità di performance, l’attività fisica deve essere concordata con il medico. L’attività sportiva da preferirsi è quella che si caratterizza in un allenamento metodico, tipico degli sport di fondo, quali podismo, ciclismo, alpinismo, canottaggio, sci di fondo, nuoto. Dedicare almeno mezz’ora o un’ora tre volte alla settimana ad una o più di queste attività è sicuramente una giusta indicazione. Per chi non pratica attività sportiva vanno bene il ballo, corsi di aerobica, il giardinaggio oppure, ed è la cosa più semplice da eseguire, una bella passeggiata di un’ora o tre quarti d’ora, magari in compagnia, almeno tre volte alla settimana, ad un passo tale da permettere di poter chiacchierare tranquillamente con un altro senza ansimare. Volendo stabilire la corretta velocità di cammino sicuramente il miglior passo si

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attesta sui 5 km/h anche se comunque è da ritenersi più che sufficiente una velocità del passo compresa tra i 3 e i 5 km/h. L’attività di rinforzo muscolare dovrebbe essere svolta due o più giorni a settimana, coinvolgendo i più importanti gruppi muscolari (gambe, glutei, dorsali, addominali, pettorali, spalle e braccia) e con circa 8-12 ripetizioni per ogni gruppo muscolare ad incrementarsi in rapporto al progressivo allenamento e miglioramento di performance.


anza dell’attività fisica per gli anziani potenzialità residue di ogni soggetto (attività fisica adattata). I benefici dell’esercizio fisico riguardano la funzione respiratoria e cardiovascolare con miglioramento dell’apporto di sangue al cuore, miglioramento della sua attività muscolare contrattile,

CONSIGLI per iniziare Per gli anziani sedentari o con patologie croniche che iniziano a svolgere attività fisica si consiglia innanzitutto di sentire il parere vincolante del proprio medico di fiducia ed eventualmente di uno specialista (geriatra, fisiatra, cardiologo, medico dello sport, ortopedico, ecc.), che consiglieranno tutte quelle indagini necessarie e fondamentali (es. Ecg da sforzo, ecc.) per ottenere notizie ed indicazioni cliniche indispensabili per organizzare il corretto percorso dell’attività fisica da perseguire.

Questa sicuramente può trarre il maggior beneficio allorché prescritta, programmata e personalizzata (adattata) da un professionista esperto e dedicato quali possono essere fisioterapisti, esperti laureati in scienze motorie, preparatori atletici, conduttori di yoga, pilates, taichi. Una volta stabilito il percorso corretto ovvero fornite le indicazioni anche ad esempio di semplici camminate, l’importante è sempre iniziare in maniera graduale e via via progredire sino al raggiungimento delle massime potenzialità e capacità di performance. È importante anche l’attività di mantenimento da perseguire con continuità e dedizione. Un aspetto che caratterizza i contorni dell’attività fisica, da non dimenticare mai, è quello di effettuare sempre esercizi di stretching al termine della seduta o della camminata.

miglioramento della circolazione con diminuzione della pressione arteriosa e miglioramento dell’ossigenazione dei muscoli con maggior tolleranza alla sforzo ed al lavoro muscolare. L’esercizio fisico migliora inoltre l’attività dei muscoli con incremento della forza e della resistenza muscolare, con miglioramento della coordinazione motoria, importanti insieme al miglioramento delle capacità di equilibrio per contrastare e prevenire le cadute. «Anche le capacità cognitive trovano nell’esercizio fisico un’attività allenante – sottolinea Gelmini - come

ampiamente dimostrato in diverse ricerche sia in soggetti sani che affetti da deterioramento mentale laddove si è evidenziato un parallelismo positivo tra attività fisica e performance o disturbi cognitivo – comportamentali». Infine, l’esercizio fisico aiuta a raggiungere il giusto peso ovvero un adeguato indice di massa corporea compreso tra 19 e 24 nella donna e 20 - 25 nell’uomo, induce un rinforzo delle ossa contrastando l’osteoporosi, induce un miglioramento dell’equilibrio psicologico migliorando l’autostima e favorendo la socializzazione.

Evitare la SEDENTARIETÀ La sedentarietà uccide, è quanto emerge da una recente ricerca apparsa sul Canadian Medical Association Journal che ha coinvolto più di tremila persone. Sedentarietà e fragilità vanno a braccetto e si potenziano negativamente a vicenda. Basta un’attività fisica moderata, in media 150/minuti/settimana, anche una semplice camminata ad una velocità da passeggiata, per azzerare l’incremento di rischio di mortalità. L’ideale sarebbe muoversi ogni giorno, mantenendo quindi una continuità di esercizio. Fragilità, sarcopenia, obesità, deficit dell’equilibrio e rischio di cadute, rigidità articolare, riduzione delle performance cognitive, demotivazione e isolamento sociale sono alcuni degli aspetti che possono caratterizzare chi è sedentario e non svolge attività fisica. Cosi come un più difficile compenso di molte patologie croniche quali il diabete mellito, l’ipertensione, le patologie osteoarticolari.

L’ALIMENTAZIONE CORRETTA per stare bene Corretta alimentazione ed attività fisica, in termini gerontologici, potenziano e favoriscono i cosiddetti “geni protettivi” rendendo maggiormente quiescenti i “geni dannosi” e favorendo la via verso il buon invecchiamento. La dieta, circa 1800 Kcal nell’uomo e 1600 kcal nella donna, deve essere varia, equilibrata, in grado di permettere l’introduzione di tutte quelle sostante (oligoelementi, vitamine, sali minerali) che seppure indispensabili per il nostro metabolismo in tracce, tendono a non essere accumulate dall’organismo stesso necessitando pertanto di una continua introduzione. Pertanto priorità alle sostanze di origine vegetale, con fibre, ai legumi, alla frutta, agli zuccheri complessi (pane e pasta possibilmente integrali, ecc.), ai grassi polinsaturi (olio di oliva, ecc.) ma anche alle proteine perché queste sono indispensabili in tutti e tre i pasti principali per la massa muscolare dell’anziano. Per cui molto bene l’introduzione di proteine, possibilmente di origine vegetale e, più di rado (es. una o due volte la settimana), anche di origine animale, preferibilmente carne bianca, per mantenere forza e vigore.

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Ortopedia di Borgotaro superati i 1.000 interventi nel 2017 TRA LE PRIORITÀ 2018: CONSOLIDAMENTO DEL PERCORSO FAST TRACK PER LE PROTESI DI GINOCCHIO E ANCA

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ltre 1000 interventi nel 2017. Un traguardo importante per l’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Santa Maria di Borgotaro. «È la prima volta che si registra un dato così alto in un anno di lavoro» commenta il direttore del reparto Aldo Guardoli che annuncia già le priorità 2018: l’aumento dell’attività chirurgica mininvasiva di anca, piede (in particolare il trattamento dell’alluce valgo), ginocchio, caviglia e spalla. «Saranno consolidati il percorso “fast track” della chirurgia di protesi di anca e ginocchio iniziato a settembre e dedicato a pazienti con particolari caratteristiche, finalizzato a controllare il dolore post operatorio, ridurre le perdite ematiche e, quindi, consentire una mobilizzazione più rapida – continua-. Particolare attenzione sarà data anche all’ambulatorio dello sportivo, attivo da circa un

IL SITO dedicato Per conoscere l’équipe ed essere sempre aggiornati sull’attività dell’U.O. di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Borgotaro è sufficiente visitare il sito www.ortopediaborgotaro.it

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anno, che vede un percorso facilitato di accesso a visite ed esami per gli atleti che subiscono infortuni. Da ultimo, ma non per importanza - conclude– sarà potenziata la collaborazione tra i due ospedali dell’AUSL – di Borgotaro e di Fidenza – iniziata già nel 2017 e che ha visto impegnata l’équipe ortopedica di Borgotaro in una ventina di interventi su pazienti critici eseguiti all’Ospedale di Vaio, in collaborazione con l’U.O. di Ortopedia del nosocomio fidentino». Importante anche il supporto del volontariato. Grazie ad Insieme per vivere sono state acquistate due colonne ad alta definizione 4K, destinate all’U.O. di Chirurgia generale e all’U.O. di Ortopedia e Traumatologia. In quest’ultima unità, la nuova attrezzatura sarà impiegata in interventi complessi mirati alla ricostruzione capsulo-legamentose delle articolazioni. Il reparto di ortopedia di Borgotaro conta 6 medici ortopedici ed il medico fisiatra,

I numeri del 2017 Solo nei primi nove mesi del 2017, ci sono stati 755 ricoveri, il 42% in più rispetto allo stesso periodo del 2016. In crescita anche gli interventi di protesi d’anca e ginocchio, in tutto sono stati 244, dove si registra un significativo calo dei tempi di attesa. Con il segno più rispetto all’anno scorso anche l’attività specialistica ambulatoriale, con quasi 7.500 prestazioni assicurate nel 2017 dall’équipe che, è bene ricordarlo, è impegnata anche nelle Case della Salute e poliambulatori dell’AUSL presenti sul territorio provinciale. Confermato anche il trend positivo della mobilità attiva. L’U.O. di Ortopedia e Traumatologia del Santa Maria richiama pazienti da fuori provincia e da fuori regione, soprattutto da Liguria e Toscana: erano 145 nel 2014, già 188 nei primi 10 mesi del 2017.

il coordinatore infermieristico, 13 infermieri e 9 operatori socio-sanitari, un fisioterapista dedicato, coadiuvato da una équipe di fisioterapisti. I posti letto di degenza ordinaria sono 16, più 8 di riabilitazione estensiva ortopedica e 4 di day surgery.


Chirurgia laparoscopica e mininvasiva, il Santa Maria di Borgotaro fa scuola in Italia DAL 2018 È INIZIATA ANCHE UNA NUOVA ATTIVITÀ AMBULATORIALE: IL TRATTAMENTO DELLE VARICI CON LA TECNICA LASER

L

a Scuola Speciale ACOI – Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani – di Chirurgia laparoscopica e mininvasiva con sede a Modena, ha riconosciuto l’U.O. di Chirurgia Generale del Santa Maria di Borgotaro dell’Azienda USL di Parma centro di formazione nazionale per la chirurgia laparoscopica e mininvasiva. «Per la prima volta – afferma soddisfatto Ernesto Longinotti, direttore dell’U.O. di Chirurgia Generale – la nostra Unità Operativa è individuata come centro dove i chirurghi corsisti e gli specializzandi possono svolgere il tirocinio pratico, a conclusione del percorso formativo». Un riconoscimento, questo, che arriva grazie all’esperienza maturata dall’équipe dell’Ospedale di Borgotaro. E i numeri lo confermano. Solo nei primi 9 mesi del 2017 sono stati effettuati oltre 700 interventi di chirurgia tradizionale e laparoscopica (con un + 15% rispetto allo stesso periodo del 2016). Da gennaio a settembre, i 15 posti letto disponibili sono stati occupati dai 757 ricoverati (erano 687 nel 2016), a cui si sommano gli 84 ricoveri del day hospital, con 2 posti letto. Stabile l’attività ambulatoriale assicurata dall’équipe della Chirurgia: 6.284 le prestazioni erogate nei primi 9 mesi del 2017 a favore di ricoverati e non. «Un ulteriore dato positivo è la riduzione della degenza media - ricorda Longinotti – che si attesta sui tre giorni, grazie anche al significativo ricorso alla chirurgia

L’EQUIPE dell’U.O. di Chirurgia Generale

Oltre al Direttore, l’U.O. è composta da 6 medici specialisti e 2 medici specializzandi; 13 infermieri e 3 operatori socio-sanitari.

mininvasiva laparoscopica, a garanzia di una guarigione più rapida e, di conseguenza, di dimissioni in tempi brevi. Nel 2017, questa metodica all’avanguardia è stata utilizzata sia per interventi di chirurgia di base che per attività di chirurgia laparoscopica avanzata, cioè più complessa». «È questa un’attività - prosegue il direttore - che intendiamo ulteriormente ampliare nel 2018, grazie anche alla disponibilità di una colonna laparoscopica ad alta definizione 4K donata dall’Associazione Insieme per Vivere, che in Emilia-Romagna è presente nelle strutture sanitarie pubbliche solo al Sant’Orsola di Bologna». «Inoltre – conclude Longinotti – in questi primi mesi del 2018 è iniziata anche una nuova attività ambulatoriale: il trattamento mininvasivo delle varici con la tecnica

laser. Mentre continuerà la preziosa collaborazione con l’Ospedale di Vaio dove già lo scorso anno abbiamo eseguito una decina di interventi di chirurgia tradizionale ad elevata complessità a favore di persone che necessitavano di terapia intensiva postoperatoria». E se nel breve termine l’Unità Operativa è impegnata a dare nuovo impulso alla chirurgia mininvasiva laparoscopica, nel 2019 terminerà la ristrutturazione del comparto operatorio e la realizzazione di 2 posti di terapia intensiva post operatoria (TIPO), a garanzia di un’ulteriore maggiore sicurezza del paziente nel decorso post-operatorio. Per questo progetto sono già stati stanziati dalla Regione Emilia-Romagna 1 milione e 500 mila euro ed è prevista l’assunzione di 2 anestesisti (1 per l’attività di sala operatoria e 1 per la TIPO) e di 10 infermieri (4 per l’attività di sala operatoria e 6 per la TIPO).

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Salute

Faccette, come avere un bel sorriso in due mosse

E

siste un detto: “tutti vogliono andare in paradiso, ma nessuno vuole morire”. Cosi molte persone non sono soddisfatte del colore dei propri denti, ma non vogliono rivestirli con corone/capsule in ceramica per non doverli limare.

Oppure a qualche paziente dà fastidio quell’incisivo un po’ spostato, ma non gli va di mettere l’apparecchio. Gli interventi per cambiare forma, colore in alcuni casi anche la posizione dei denti anteriori e raggiungere il sorriso tanto desiderato fino a qualche tempo

Prima

APPLICATE SULLA SUPERFICIE ESTERNA DEL DENTE NE MODIFICANO FORMA E COLORE fa erano lunghi e costosi. Oggi non è più cosi. Si chiamano faccette in ceramica e sono dei sottili rivestimenti che vengono applicati sulla superficie esterna del dente per modificarne, senza doverlo limare tutto, forma e colore. Con le faccette in ceramica in una settimana e in due appuntamenti dal dentista la bocca può cambiare completamente aspetto. Poiché esistono casi che non sono indicati

per questo tipo di trattamento (ad esempio denti molto inclinati oppure otturazioni estese) e che vanno quindi corretti con altre soluzioni, sarà il dentista a fare un’attenta valutazione per consigliare l’intervento più adatto. Le faccette sono utili in vari casi, ma quelli da cui si ricavano maggiori vantaggi sono: denti scuri o gialli; denti con spazi o fessure; denti storti; denti con smalto consumato.

Dopo

Ecco le domande più frequenti Le faccette rovinano i denti? Ne sostituiscono parte dello smalto, perciò viene eliminato un sottile strato superficiale. Per 3-5 giorni vengono applicate delle fini lamine in resina provvisorie, poi sostituite dalle faccette definitive in ceramica. Tutti possono usare le faccette per cambiare colore ai propri denti? Si applicano su smalto sano, perciò non sono indicate in caso di estese ricostruzioni o capsule. È una soluzione costosa? È una terapia “definitiva” a differenza delle otturazioni o degli sbiancamenti che devono essere rifatti negli anni, le faccette hanno una lunga durata nel tempo, come le corone. In quanto si possono realizzare? Normalmente bastano due sedute dal dentista: nella prima vengono prese le impronte e preparati i denti, nella seconda, a distanza di circa 7 giorni, si completa il lavoro con la cementazione.

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Vicolo Flavio Gioia, 5 - 43125 Parma Tel. 0521.206786 www.studiodentisticopalmia.it


Poliambulatorio Dalla Rosa Prati Risonanza Magnetica Cardiaca UN ESAME NON INVASIVO, CHE NON ESPONE A RADIAZIONI

I

l Poliambulatorio Dalla Rosa Prati ha rinnovato le proprie apparecchiature di Risonanza Magnetica cardiaca dotandosi delle migliori e più recenti implementazioni hardware e software disponibili. Del tutto rinnovata l’acquisizione delle sequenze cardiache, ora ottenibili in pochi minuti, per la quantificazione esatta dei volumi della massa miocardica e della contrattilità del cuore: per queste la RMN rappresenta da anni il Gold Standard riconosciuto. I volumi, massa miocardica e funzione ventricolare sono ancor oggi i migliori indicatori della “salute” del cuore. La loro esatta quantificazione è fondamentale ad esempio: prima e dopo un intervento di cardiochirurgia oppure per decidere se sia necessario l’impianto di Pace Maker defibrillatore in caso di grave insufficienza cardiaca. Ugualmente la RMN cardiaca è la sola metodica in grado di diagnosticare la presenza di cardiomiopatia del ventricolo destro ed il suo grado di infiltrazione adiposa e fibrosa dei ventricoli, così come il grado di estensione dell’ipertrofia nella cardiomiopatia ipertrofica, o la presenza e la sede di miocardio non compatto. Come ulteriore perfezionamento, l’attuale apparecchiatura del Poliambulatorio Dalla Rosa Prati ha introdotto una nuovissima metodica in grado di analizzare le pareti del cuore con un’accuratezza molto vicina a quella dell’analisi istologica. Questa metodica detta T1 - T2 Mapping trova indicazione praticamente in ogni patologia del cuore ed anche nel cuore

normale, per identificare tempestivamente l’insorgere di una patologia. È in grado di quantificare ad esempio: il tessuto fibroso e la percentuale di spazio extracellulare di cui è composta la parete cardiaca, è in grado di visualizzare e quantificare l’edema infiammatorio in corso di miocardite oppure il tessuto adiposo che infiltra le pareti del cuore nella displasia aritmogena. Del tutto rinnovata anche la dotazione per lo studio della perfusione miocardica e della riserva coronarica. La metodica, già presente

nella precedente apparecchiatura, permette in questa nuova versione, una chiarezza di immagine ed un’esattezza nella quantificazione della perfusione, realmente considerevole. Così non soltanto l’analisi visiva del flusso è migliorata, ma anche la sua esatta quantificazione: di quanto cioè possa aumentare il flusso di sangue che percorre le coronarie ed il muscolo cardiaco. Nella determinazione della presenza e del grado di stenosi coronarica, questa metodica è di gran lunga la più sensibile tra quelle non-invasive.

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CURIAMO LA DISINFORMAZIONE a cura di Stefano Chiesa

Pressione arteriosa... controllarla per prevenire ECCO COME COGLIERE PER TEMPO I PRIMI CAMPANELLI DI ALLARME

L’

ipertensione arteriosa è una patologia che oggi colpisce milioni di persone e che, se diagnosticata in tempo, può essere controllata senza alcun specifico disagio, evitando condizioni di estremo pericolo per la salute e in alcuni casi per la vita. Sono tante le possibili cause scatenanti di questo stato che, di fatto, può essere considerato un “killer silenzioso” che spesso nasce e si sviluppa grazie a stili di vita non appropriati (obesità, fumo etc.) o che si manifesta a causa di specifiche predisposizioni genetiche e/o ereditarie. In tutti questi casi è impossibile sapere se e quando ognuno di noi sarà colpito da questa specifica condizione, ma è certo che una adeguata prevenzione,

spendibile in pochi minuti e con facili gesti, è raccomandata ad ognuno di noi, indipendentemente dalla presenza di “famigliarità pregressa” o di specifiche condizioni fisiche o dall’età. Come in tutte le cose, sapere in anticipo di un problema, significa anticiparne il trattamento e la risoluzione, assicurandosi di fatto un futuro migliore per qualità della vita e per minor rischio di “danni imprevisti”. Sfigmomanometro automatico digitale, questo è il dispositivo medico necessario al controllo della propria pressione arteriosa e in base al modello acquistato, anche di altri parametri che possono essere verificati in pochi minuti comodamente seduti

Come scegliere il DISPOSITIVO PIÙ ADATTO? Prima di tutto deve essere semplice e intuitivo e ogni informazione deve apparire chiara e ben leggibile secondo le proprie esigenze. Esistono dispositivi per la misurazione da polso, più idonei al pubblico giovane e a persone che pur viaggiando molto necessitano di tenersi controllati quotidianamente. Un esempio, il dispositivo WSK-1011 dell’azienda Giapponese NISSEI. Esistono poi i dispositivi applicabili al braccio, i più comuni e utilizzati, che oggi sono disponibili anche con la nuova tecnologia inflattiva, ovvero in grado di effettuare la misurazione durante la fase di gonfiaggio del bracciale applicato al braccio. Quest’ultimi sono particolarmente adatti agli anziani o a persone particolarmente ansiose, perché permettono tempi di misurazione più brevi e applicano una costrizione occlusiva (necessaria per la misurazione) molto più lieve rispetto alle tecnologie standard (vedi modello DSK-1011 della ditta Giapponese NISSEI.) È certamente utile prediligere prodotti che siano dotati della funzione di identificazione della aritmia, ma molto utili sono anche i dispositivi che visualizzano il valore di pressione differenziale, indice predittivo importante per la valutazione dello stato di salute del sistema arterioso. DSK-1011 - Tecnologia Giapponese con misurazione inflattiva (direttamente durante la fase di gonfiaggio)

WSK-1011 - Tecnologia Giapponese, primo dispositivo al mondo approvato dalla ESH (Società Europea di Ipertensione) con il più recente protocollo di prova IP2010

a casa o in ufficio. Sono molti oggi i pareri a favore dell’autocontrollo della pressione arteriosa come elemento di prevenzione quotidiana, proprio perché permettono misurazioni a orari specifici e senza influenze psicologiche come la presenza del medico (effetto camice bianco) o fisiologiche (visite post pranzo o dopo un viaggio per recarsi presso l’ambulatorio medico). Un suggerimento importante, in caso il vostro dispositivo visualizzi parametri particolarmente elevati o messaggi di allarme, non fatevi prendere dal panico, restate tranquilli e ripetere la misurazione dopo una decina di minuti. Se anche nelle misurazioni successive dovessero apparire risultati elevati di pressione o messaggi di aritmia rilevata, restate tranquilli e contattate il vostro medico per un controllo e per eventuali successive verifiche.

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Salute

All’Ospedale di Vaio il parto è anche in acqua. Quali i vantaggi? IL DIRETTORE DEL REPARTO DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA CROVINI: «LO CONSIGLIO, NON SOLO È FISIOLOGICO E ALLEVIA IL DOLORE MA È UN’ESPERIENZA UNICA ED EMOZIONANTE PER LA MAMMA ED IL BAMBINO»

«I

l parto in acqua? L’esperienza più bella ed emozionante che una donna possa fare». Ne è convinto il dott. Giuseppe Crovini, direttore dell’unità di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Vaio, mentre racconta con entusiasmo l’ultima nascita in vasca avvenuta in reparto. «È il parto più fisiologico che esista, la donna entra in acqua da sola, è lei a gestire tutto, a decidere come sfruttare i benefici dell’ambiente acquatico – spiega Crovini–, a fianco della partoriente restano sempre sia il marito sia l’ostetrica che l’assiste controllando i parametri, il battito cardiaco del bambino e che il travaglio proceda regolarmente». Quali sono i vantaggi del parto in acqua? «L’acqua calda ha un effetto rilassante sulla muscolatura, libera endorfine creando un effetto benefico, come un oppioide, la percezione del dolore è attenuata. Questo è un primo beneficio. Poi c’è il comfort della vasca anatomica, l’acqua facilita i movimenti riducendo la forza di gravità, la donna è libera, può decidere le posizioni da assumere e cambiarle a seconda delle sue esigenze». Quando e a chi è consigliato? «Non ci sono controindicazioni, possono farlo tutte. Non viene proposto in casi particolari, ad esempio in un parto che deve essere indotto con ossitocina o in caso di presenza di liquido amniotico tinto.

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In realtà, è una modalità di parto del tutto naturale ma non fa parte della nostra cultura. Infatti la percentuale di richieste non è alta, ma il riscontro che abbiamo da parte di chi ha testato il parto in acqua è positivo, le donne che hanno vissuto questa esperienza l’hanno trovata unica». Quali sono i timori? «C’è diffidenza, molte donne hanno timori infondati. La loro principale

paura è che il bimbo possa annegare, ma è un luogo comune da sfatare: non esiste questo rischio. Il bimbo nasce ancora ossigenato, non ha problemi di respirazione e viene posto sul grembo della mamma con il cordone ombelicale ancora attaccato. Essere in vasca non è una condizione irreversibile. Se la donna volesse ad un certo punto uscire per partorire sul lettino può farlo senza problemi». Come si fa a richiedere il parto in acqua a Vaio? «Basta farlo presente in reparto, non occorre una preparazione specifica. Credo che per questa scelta conti soltanto l’aspetto psicologico, il desiderio della mamma di volerlo fare. Le richieste, infatti, arrivano solitamente da donne molto entusiaste, che vivono il parto non in modo passivo ma con piglio sereno e che trovano nell’elemento acqua quella condizione naturale ideale per far nascere una vita». di Rosaria Frisina


Dal mal di schiena ai problemi posturali, come intervenire? PIZZAFERRI FISIOTERAPISTA DEL CENTRO CARDINAL FERRARI: “UN TRATTAMENTO PERSONALIZZATO E QUALIFICATO FA LA DIFFERENZA, MAI TRASCURARE DOLORI CHE POTREBBERO DIVENTARE CRONICI”

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olore alla colonna vertebrale, contratture muscolari, problemi articolari o discali, causati da difetti posturali, sedentarietà, sovraccarico o disallineamento del rachide. Sono tutti disturbi che se non vengono affrontati con terapie e trattamenti adeguati possono diventare nel tempo problematiche più complesse o croniche. «Si tende spesso a sotto-

valutare dolori e fastidi legati alla schiena – spiega Monica Pizzaferri fisioterapista del Centro Cardinal Ferrari, l’ospedale di Fontanellato, centro di eccellenza a livello nazionale per la riabilitazione delle gravi cerebrolesioni acquisite -. Dalla cervicalgia alla lombalgia, sono tanti e diversi i disturbi che riguardano il rachide, la diagnosi precoce aiuta ad

I percorsi proposti dal Centro Cardinal Ferrari in regime ambulatoriale GINNASTICA DOLCE: adatta a persone sedentarie e anziani. Prevede esercizi graduati e mirati di allungamento, rinforzo muscolare in particolare dei muscoli addominali, con distensione della colonna vertebrale per migliorare il movimento riducendo il dolore. I benefici: tonificazione generale del corpo, correzione di posture scorrette, benefici dell’apparato cardio-circolatorio e respiratorio. FISIOPILATES: mira a rafforzare i muscoli, a correggere la postura e a migliorare la fluidità, la precisione dei movimenti, eseguendo movimenti lenti, mantenendo la concentrazione e l’attenzione alla respirazione, per aumentare la consapevolezza del proprio corpo e dei movimenti. Il Pilates mira in modo specifico alla zona addominale, dorsale e lombare, adatto in particolare a chi ha bisogno di correggere la postura. IDROKINESITERAPIA: è un trattamento che sfrutta le caratteristiche dell’acqua che riduce la gravità corporea. La temperatura è a 34 gradi per favorire il rilassamento della muscolatura, facilitando i movimenti e riducendo il dolore. MASSOTERAPIA: massaggi di diverso tipo indicati per contratture muscolari. TECNICHE SPECIFICHE DI FISIOTERAPIA: tecniche manuali di mobilizzazione per ridurre il dolore ed aumentare l’escursione dei movimenti articolari e indurre il rilassamento.

intervenire in modo efficace. È necessario pertanto, rivolgersi ad uno specialista per una diagnosi corretta il prima possibile, mentre sono tanti i casi in cui ci si rivolge ad una figura esperta tardi, in stato di dolore cronico generato dalla diffusa abitudine di trascinarsi il mal di schiena per mesi nell’illusione che sparisca». Quando è consigliata una visita? «Quando si ha dolore costante da più di una settimana è consigliabile un controllo, per individuare la causa del dolore ed intervenire in modo tempestivo». Come si interviene? «I trattamenti sono diversi a seconda dei casi, noi proponiamo sia percorsi in acqua nella nostra piscina, con personale

formato in idrokinesiterapia, sia sedute in palestra, con programmi individuali e di gruppo. Dalla ginnastica dolce al fisiopilates fino alla massoterapia». Ci si può rivolgere al Poliambulatorio del Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato per prestazioni specialistiche. Per accedere ai programmi di fisioterapia occorre presentarsi con una prescrizione medica o richiedere una visita specialistica al Medico Fisiatra del Centro per valutare ed inquadrare il problema. Il Centro è in grado anche di effettuare diagnosi tramite ecografia o radiografia con valutazione del referto. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0521 820211

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Riconoscere i dettagli I vostri occhiali da vicino non bastano più? Chi desidera vedere i dettagli più piccoli sul lavoro o per hobby potrà ricorrere ad ausili visivi per ritrovare il corretto comfort visivo. Si spazia da lenti di ingrandimento illuminate ultrapiatte, grandi quanto una carta di credito, sino a sistemi ingrandenti decisamente più complessi. Oggi prenderemo in esame le cose più semplici

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Traumi sportivi, la precisione della diagnosi significa recupero ottimale L’ESECUZIONE DI ESAMI CON ECOGRAFI E TECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA PERMETTE DI VALUTARE LESIONI ANCORA IN STADIO INIZIALE MA POTENZIALMENTE PERICOLOSE

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el campo dello sport agonistico una delle necessità fondamentali è che la diagnosi dei traumi sia veloce e precisa, per permettere all’atleta un recupero ottimale nel minor tempo possibile. Per questo lo Studio Pasta offre al mondo dello sport un servizio di diagnostica immediato ad altissimo livello, con macchinari all’avanguardia e specialisti di riconosciuta esperienza. Grazie ad un importante periodo di formazione negli Stati Uniti presso l’Hospital for Special Surgery a New York, seguito da alcuni tra i più grandi esperti mondiali di diagnostica muscolo-scheletrica, il dr. Giulio Pasta si è specializzato nella diagnostica dei traumi sportivi. Dottor Pasta, qual è l’iter diagnostico da

seguire una volta verificatosi un trauma? «Se si tratta di un trauma a livello osseo o articolare si deve partire dall’rx tradizionale associato o meno alla risonanza magnetica nel caso in cui si sospettino microfratture non visibili all’rx o alterazioni a carico di strutture non studiabili con rx, come menischi, legamenti, capsula o cartilagine. Nel caso di trauma muscolare l’esame gold standard è sicuramente l’ecografia, si ricorre alla rmn solo in casi particolari». Quali sono le indicazioni di risonanza magnetica? «In campo articolare è importante per lo studio di legamenti, capsula, cartilagine e fibrocartilagini. Nelle lesioni muscolari si ricorre alla rmn in caso di necessità di diagnosi precoce (perché nelle prima 24-36 ore l’ecografia può non essere

attendibile) oppure per studiare muscoli nascosti e non studiabili con ecografia (come in alcuni casi i muscoli del bacino) oppure quando si sospettano alterazioni muscolari molto lievi che non sono visibili all’esame ecografico». Quanto è importante il rapporto tra consulente radiologo, società e atleta? «È molto importante una stretta collaborazione tra il medico di campo, il radiologo e lo staff di preparatori e fisioterapisti perché solo così si riesce a salvaguardare la salute dell’atleta nell’interesse della squadra». Perché sono cruciali i controlli durante il periodo di recupero? «È utile valutare sia l’evoluzione delle fratture per vedere come procede la guarigione ossea sia l’evoluzione delle lesioni muscolari per capire quando una lesione è in fase di avanzata cicatrizzazione e ridurre così la possibilità di re-

cidiva, già molto frequente in generale». Cosa è fondamentale per valutare al meglio un trauma sportivo? «L’esecuzione di esami con ecografi e altri macchinari all’avanguardia che permettono di valutare lesioni ancora in stadio iniziale ma potenzialmente pericolose, la conoscenza maturata in ambito sportivo tramite l’esame di casi articolati su atleti professionisti di diversi sport, l’aggiornamento continuo oltre che con lo studio delle ultime pubblicazioni anche mediante la visita ai più importanti centri sportivi europei, la partecipazione a convegni sportivi a contatto con i maggiori esperti ortopedici e con le figure societarie e medico-sanitarie più coinvolte nella gestione dell’infortunio dell’atleta. Tutto questo, unito alla fiducia nel medico, crea le basi per un recupero ottimale volto al reinserimento dell’atleta alle massime condizioni».

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Salute

Brain foods: i cibi per il cervello LA RICERCA, NEGLI ULTIMI DIECI ANNI, HA MESSO IN LUCE L’ENORME IMPATTO CHE ALCUNI ALIMENTI E MICRONUTRIENTI HANNO SUL CERVELLO E SULLE FUNZIONI COGNITIVE. QUINDI COSA INCLUDERE NEL MENU?

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iamo soliti pensare al cibo associandolo al concetto di forma fisica, dimenticando che la dieta nutre anche il cervello e ne favorisce il perfetto funzionamento. Le innumerevoli prove della correlazione tra molecole contenute nei cibi e la funzionalità cerebrale sono sempre più frequentemente esposte su riviste di fama mondiale quali Nature Reviews Neuroscience da cui possiamo trarre utili informazioni circa le molecole da introdurre nella propria dieta per ottimizzare e preservare la funzionalità cerebrale. ACIDI GRASSI OMEGA-3 Tra i più importanti il DHA, principale componente della membrana delle cellule nervose. Nutriente essenziale, in quanto non sintetizzato dall’organismo, si trova in abbondanza in salmone, sgombro, acciughe, sardine. Tra gli omega-3 di origine vegetale ricordiamo l’acido linoleico con-

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nente dell’estratto di Gingko biloba.

tenuto nei semi di chia, semi di kiwi, semi di lino, semi di mirtillo rosso, olio di canapa e noci. FLAVONOIDI La famiglia dei flavonoidi conta più di 5000 composti dalla spiccata azione antiossidante. Ne sono ricchi il tè verde, il polline fresco, le fave di cacao, la frutta di stagione ed il grano saraceno. Tra i flavonodi che più spiccatamente hanno dimostrato effetti positivi su memoria ed apprendimento troviamo la quercetina, principale compo-

VITAMINE DEL GRUPPO B In particolare la vitamina B6 che ritroviamo in verdure, legumi, uova, noci, semi, cereali integrali e frutta di stagione; e la vitamina B12 di cui sono ricchi il fegato di bue, il cuore di maiale, la carne di bovino, l’aringa, lo sgombro ed il merluzzo. VITAMINA D La vitamina D3 è contenuta principalmente in alimenti di origine animale tra i quali l’olio di fegato di merluzzo su tutti, l’aringa e il salmone. Tra le carni è contenuta in tracce nel fegato; mentre tra i vegetali la troviamo nell’erba medica, nei funghi e nella crusca. di Valentina Bertakis, Biotecnologo Medico - Master in Nutrizione Umana

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Acufene, oggi può essere gestito NON È UNA MALATTIA, MA UN SINTOMO DERIVANTE DA UNA SERIE DI CAUSE

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essun altro può sentirlo – ma tu lo percepisci continuamente. È simile ad un ronzio, a un sibilo, a un rumore fastidioso che senti nelle orecchie e che ti esaspera. Quel fastidioso ronzio o trillo che percepisci a livello delle orecchie si chiama acufene e, oggi, per fortuna può essere gestito. L’acufene può essere causato da molti fattori diversi, alcuni dei quali esulano dal nostro controllo, come, ad esempio, l’invecchiamento. L’acufene può essere associato anche alle infezioni dell’orecchio, al cerume e ai disturbi del nervo sensoriale. Più frequentemente, l’acufene è causato dall’eccessiva esposizione ai rumori di forti intensità. L’acufene, spesso, è accompagnato da una serie di

Widex Zen Therapy La WZT offre linee guida ben strutturate per il trattamento dell’acufene avvalendosi di un programma integrato in grado di rispondere a tre principali aspetti del problema acufenico: quelli audiologici, quelli relativi all’attenzione ed alla sfera emotiva. La WZT include diversi elementi che possono essere utilizzati singolarmente oppure abbinati tra loro, in base alle esigenze specifiche del paziente acufenico. Le persone che soffrono di acufene, ma che hanno reazioni minime o comunque non negative al problema, possono aver bisogno soltanto di alcuni elementi di questa terapia.

Apparecchi acustici Molte delle persone che soffrono di acufene hanno anche una perdita uditiva, pertanto i suoni generati dal loro sistema nervoso, ovvero i ronzii o i cosiddetti fischi dell’acufene, sembrano particolarmente fastidiosi e rumorosi. Quando si ha una perdita della capacità uditiva, il cervello a volte tende a “sovracompensare” i suoni che non riesce più a sentire, creando un rumore di fondo’. Alcune forme di acufene possono essere correlate anche a movimenti muscolari in prossimità dell’orecchio oppure a problemi con il flusso sanguigno del viso o del collo. Tuttavia, di per sé, l’acufene non è segno di un qualche grave problema o patologia clinica. Gli apparecchi acustici sono un valido aiuto in quanto, amplificando i suoni ambientali naturali e quelli della natura, rendono meno evidenti e fastidiosi i rumori acufenici. Gli apparecchi acustici non eliminano l’acufene, tuttavia la maggior parte dei pazienti conferma di ottenere una diminuzione del volume ed una minor percezione del problema acufenico.

difficoltà piuttosto comuni: insonnia; irritabilità, incapacità di rilassarsi; disperazione e frustrazione; problemi nel concentrarsi sul parlato; difficoltà di concentrazione. L’acufene peggiora la qualità della vita quotidiana ed in alcuni giorni sembra peggiore di altri. Questo potrebbe accadere perché si è stanchi, stressati, oppure perché il nostro fisico è debilitato a causa di altri

fattori come le malattie. Fumare, bere alcol o caffè può anche provocare un peggioramento del problema acufenico. Come si può gestire l’acufene? «La cosa da fare è sottoporti ad una visita specialistica – spiega il dott. Simone Calandra di Udisens -. Le sedute di counselling con un audioprotesista qualificato, che abbia seguito una formazio-

ne specifica nel trattamento dell’acufene, aumentano le probabilità di successo e di poter riconquistare una qualità di vita. Spesso gli effetti ed il fastidio dell’acufene possono essere notevolmente ridotti abbinando al counselling una terapia con stimolazione sonora appropriata – e concludepresso il nostro centro si effettua la Widex Zen Therapy la quale può aiutare a ridurre gli effetti negativi più comuni dell’acufene, come ad esempio, i disturbi del sonno e lo stress. L’efficacia è comprovata, come dimostrato da numerosi studi clinici che l’hanno indicato come uno strumento molto promettente per la gestione dell’acufene».

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Benessere

Poliamoria, più partner affettivi e sessuali per essere felici? LA SESSUOLOGA: A PARMA LE PERSONE CHE PRATICANO QUESTO LEGAME SONO COPPIE TRA I 40 E I 50 ANNI che una persona possa sviluppare diverse e ulteriori parti di sé con gli altri partner, aspetti ed esigenze che il compagno “primario” non sempre è in grado di vedere, capire o accettare. I diversi equilibri che necessariamente sottostanno a questo tipo di relazione sono più difficili da mantenere nel lungo periodo o possono rinsaldare legami difficili? l poliamore consiste in una scelta «Per quanto riguarda la nostra cultura non siamo consapevole, da parte dei partner, di ancora, almeno formalmente, pronti a vivere “creare” legami affettivi e/o sessuali queste esperienze serenamente... risultano quindi multipli. Ciò che viene a mancare in queste difficili da gestire!». coppie è l’esclusività. Stiamo parlando di una Vi sono sentimenti o criticità particopratica di vita che sta prendendo piede anche lari legati al poliamore? Antonietta Albano in Italia, certamente non alla luce del sole, «Attualmente nessuno studio lo ha riscontrato». Psicologa, Psicoterapeuta soprattutto considerando come il poliaUna coppia che, per un periodo più e Sessuologa more implichi la categoria della “normalità” o meno lungo, decide di dedicarsi al all’interno dell’ambito sessuale, un tema sul quale non ci si poliamore vi è portata da eventuali problemi è di certo risparmiati nell’arco dei secoli, sia in termini di letrelazionali? Quali sono le sue esperienze rispetteratura che di pensiero filosofico. Abbiamo provato ad apto a persone che segue o ha seguito? profondire l’argomento grazie al contributo della dottoressa «Sono state poche, nel senso che qualcuno si è recato in Antonietta Albano, Psicologa, Psicoterapeuta e Sessuologa. studio solo per chiedermi “siamo normali secondo lei”? PoEsiste una stima di quante persone praticano il che, perché qualcuno, solitamente è la figura femminile della poliamore a Parma? «Esistono diversi rapporti di questo tipo, anche se noi siamo abituati a pensare il contrario. Sono quasi tutte coppie tra i 40 e i 50 anni». È una pratica di vita sempre esistita o, nel presente, si è prodotto uno scarto rispetto al passato? «Sembra sia sempre esistita... sicuramente gli USA rappresentano la nazione più “libera” da questo punto di vista. Cosa li caratterizza? L’eccitazione e la “velocità”, sì perché ci si sente “assetati” di vivere fino in fondo ogni istante». Chi sceglie di calarsi in una relazione poliamorosa, praticamente sinonimo di “coppia aperta”, non va assimilato a chi pratica lo scambismo; la poliamoria include infatti la sfera affettiva, oltre a quella sessuale, e parte dal presupposto

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coppia, viene a chiedermi aiuto su come fermare l’altro, poiché non regge più il ritmo. Ma a loro dire sono veramente tante le coppie che, sulla base dell’insoddisfazione principalmente, come ad esempio aspettative di vita più alta, elevate percentuali di divorzi, espansione di internet, vivono questo tipo di relazioni». Una coppia che decida di condividere rapporti sessuali esterni dovrà gestire, nel tentativo di superarle, difficoltà come l’iniziale gelosia, l’allargamento e la creazione di nuovi confini di fiducia, una comunicazione diversa sia per quanto riguarda la sfera sessuale che quella emotiva. Proprio la comunicazione potrebbe essere l’ambito fondamentale per una coppia poliamorosa, quello strumento che divide l’adulterio e l’insoddisfazione dall’ampliamento delle esperienze vissute e dalla soddisfazione delle reciproche esigenze. di Stefano Cacciani

DEPRESSIONE: quando in casa entra il buio. Storia di Giorgia Irene, 25 anni, lotta con la depressione dal 2014. Giorgia, sua mamma, è volontaria di Progetto Itaca Parma. Quando le chiediamo “Cosa diresti a chi è appena entrato nel “tunnel” in cui la tua famiglia sta vivendo da tre anni?” risponde senza esitazione: «Racconterei la mia storia. Gli direi che all’inizio è un shock; che si piomba in un universo buio, in cui l’unica certezza è che qualcosa di terribile è accaduto. Io ho reagito rifiutando il problema: ho sperato e pensato con tutte le mie forze “È un periodo, passerà”. Avevo solo bisogno di essere accolta e ascoltata. Senza ricevere consigli che non ero pronta a capire, giudizi. A Itaca, il primo giorno, ho trovato chi l’ha fatto. Poi - prosegue Giorgia - dopo il primo ricovero, è arrivata la consapevolezza. Insieme a lei una pena indicibile (ho pianto per giorni il lutto per la perdita della mia figlia “di prima”, della mia vita di prima), la rabbia (“Perché diavolo non si fa aiutare da me?”) e con questa il senso di colpa. Ma anche una grande urgenza di capire, di documentarmi: pensavo “Ci deve pur essere qualcosa che posso fare!!”. Così - racconta ancora Giorgia - ho frequentato il corso Famiglia a Famiglia di Itaca. Ho imparato ad accettare che ciò che è successo non è colpa di nessuno, a non aver paura di fare domande ai medici; ad accettare ciò che non posso cambiare; a comprendere la sofferenza di Irene e a comunicare meglio con lei. Ho trovato altre persone con cui posso fare qualcosa per migliorare le cose. Di poco, magari… ma quel poco che basta per sentirmi di nuovo padrona della mia vita». Progetto Itaca Parma, tel. 0521 508806 - www.progettoitacaparma.org

Mindfulness e crescita personale I CONSIGLI DEL COACH, INTERVISTA AL DOTTOR ANDREA GIUFFREDI

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on una storia di 2.500 anni alle spalle, la Mindfulness è uno strumento di benessere che può far aumentare la consapevolezza di sé. «Si tratta di un insieme di pratiche meditative – spiega il coach Andrea Giuffredi – che aiutano a rimanere nel qui ed ora e si basa sull’osservazione del respiro. Tra i benefici di questa pratica vi sono la diminuzione di stress, ansia e stati mentali negativi, lo sviluppo di una maggiore capacità di autocontrollo e il miglioramento di attenzione, concentrazione e forza di volontà». Quali sono le sue origini? «Affonda le radici nelle tradizioni contemplative buddiste, anche se è laica e non è una religione. Il suo creatore è il biologo molecolare statunitense Jon Kabat-Zinn, che la definisce: “Porre attenzione in un modo particolare: inten-

zionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”». Che cos’è invece il coaching? «È una metodologia di crescita personale che nasce negli anni ‘70 negli USA. Fonda i propri studi sulla filosofia, l’antropologia e la psicologia. È un percorso che, attraverso lo sviluppo delle potenzialità individuali e sociali, permette di dare il meglio di sé, per vivere felici. Come coach, punto a valorizzare il potenziale umano lavorando su quegli ostacoli mentali e culturali verso il miglioramento e cambiamento». In che modo il coaching può migliorare l’autostima? «Per migliorare la considerazione che una persona ha di sé, utilizzo il mio modello dei Tre pilastri dell’Autostima, agendo su tre dimensioni: l’amore per sé (e per gli altri), la fiducia in sé

e l’immagine di sé. Quest’ultimo è il pilastro più importante, sul quale poggia la visione di noi stessi, delle nostre potenzialità ed il senso del nostro valore in riferimento all’ambiente e alle persone con cui interagiamo. Per chi fosse interessato, partirà il 4 giugno un mio corso base di Mindfulness di 4 incontri a Parma». di Arianna Torelli

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Benessere

Strada Montanara 23/b 43124 Parma “Individua uno o più obiettivi e organizza una strategia per raggiungerli” Essere “farmacia” significa condividere un percorso comune, da individuare e fare crescere insieme. Esistono strumenti che oggi ci permettono di conoscere la nostra composizione corporea, distretto per distretto (braccia, gambe, tronco), di determinarne le insufficienze muscolari e le esuberanze adipose, che scoprono tra le cellule infiltrazioni idriche e nelle ossa fragilità impreviste. Ci sono apparecchiature che leggono la composizione del nostro sangue e il ritmo del nostro cuore, o disegnano il grafico quotidiano della nostra pressione sanguigna. C’è molto altro da offrire, in termini di produzione di referti utili alla diagnosi medica, in una farmacia. E c’è il farmacista, c’è il professionista che può trasformare tutto questo in un piccolo tesoro, che può tenere le fila di un discorso che parla della salute di ognuno di noi. Siamo un sistema, non siamo una semplice farmacia: insieme, farmacisti e pubblico, siamo un’organizzazione che punta alla salute in modo strategico. Produrre dati semplici e “nudi” non è la nostra missione: vogliamo che tutto confluisca in un canale di tutela, che punti al medico quando è necessario, che lo supporti quando deve, ma che faccia il possibile perché la maggior parte della nostra vita sia “in salute”. Offriamo servizi di alto profilo, ma soprattutto parliamo di voi, dei vostri dubbi e creiamo insieme un percorso che porti ai vostri obiettivi, in un ambiente accogliente in cui la natura è protagonista: siamo parte del network “Apoteca Natura”, siamo l’unica farmacia di Parma accreditata VeganOK, offriamo il nostro vasto repertorio di cosmesi bio sul sito www.farmacianatura.it ed operiamo nel cuore del quartiere Montanara, nella parte sud di una città da sempre aperta alla consapevolezza dei diritti dell’individuo e dell’ambiente in cui vive.

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Il terzo Doposcuola Acer: spazi comuni per fare i compiti e giocare IL PRESIDENTE MAMBRIANI: “FARE MANUTENZIONE DEGLI EDIFICI NON È PIÙ SUFFICIENTE, BISOGNA OCCUPARSI DELLE PERSONE CHE VI ABITANO E DEL LORO BUON VIVERE”

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l benessere di una famiglia passa anche dal benessere dei propri figli, così come il sentirsi a proprio agio nel mondo passa dallo stare bene nella casa dove si abita. Con questo spirito Acer (Azienda Casa Emilia-Romagna) Parma ha attivato l’iniziativa dei Doposcuola, che prosegue l’esperienza di “R-Estate in cortile”, spazi comuni per studiare e stare insieme destinati a bambini e ragazzi tra i 6 e i 14 anni residenti con le proprie famiglie negli alloggi. “Fare manutenzione degli edifici, uno dei compiti di Acer, non è più sufficiente, bisogna occuparsi delle persone che vi abitano e del loro buon vivere: con questi Doposcuola, che rientrano nel progetto “Una casa non è solo 4 mura”, vogliamo parlare con i ragazzi e con le loro famiglie

dedicando tempo all’educazione dei più piccoli e offrire un posto sotto casa dove socializzare e fare i compiti, perché lo studio e la lettura sono la strada maestra per migliorare la condizione di vita dei ragazzi” spiega il Presidente di Acer Parma Bruno Mambriani. Dopo le esperienze positive di via Zilioli e via Spadolini, che stanno coinvolgendo una cinquantina di bambini, sta per prendere l’avvio a Parma il terzo Doposcuola Acer, in via dei Bersaglieri, dove gli alloggi sono 180 e lo spazio comune destinato a questa attività non è certo piccolo, 100 metri quadrati, mentre a Fidenza bisognerà attendere che la palazzina in via di costruzione venga terminata.

I Doposcuola Acer sono realizzati grazie alla collaborazione dei Servizi educativi del Comune di Parma, Coop Alleanza 3.0, che ha consentito di acquisire il materiale didattico grazie ad una donazione, e di Edu.Iren che accompagna i ragazzi in un percorso educativo che riguarda i rifiuti.

CAMBIO VITA a cura di Stefano Cacciani Da trader nella Milano dell’alta finanza ad oste nell’enoteca di via Carducci “La mia decisione nasce dalla passione per un certo tipo di prodotti, e soprattutto per il vino, che può essere letta anche come un modo di concepire il mondo”. Così Luca Parise, 43 anni, residente in Oltretorrente, ha deciso di cambiare vita: da trader nella Milano dell’alta finanza, dove ha lavorato dal 2002 fino a ieri, all’apertura della “Piricucca” prevista per maggio, un’enoteca in via Carducci dove far amare i vini e le tipicità scoperte attraverso l’Italia. “Mettere alle spalle il pendolarismo con Milano non mi dispiace proprio per niente, ma in realtà il vecchio lavoro andava benissimo – spiega Luca - Il pensiero di un cambiamento così drastico è maturato lentamente, nell’arco degli anni, partendo proprio dalla passione per il vino. Poi, al ritorno dalle ultime vacanze estive, quel pensiero che covava da parecchio tempo è maturato tutto d’un colpo”. Ora Luca è im-

pegnato ad ultimare i lavori di rifacimento del proprio locale, con l’idea di proporre non solo la mescita ma anche la vendita di vini selezionati che si rifanno a quella tradizione portata avanti da vignaioli impegnati a custodire la terra, ad arricchirla con il loro lavoro anziché depauperarla, a fornire al mercato prodotti sani e digeribili senza artifizi o contraffazioni. “L’ambizione è quella di diventare un oste capace di dare un volto ad ogni cosa: se mangio un salume o un formaggio voglio sapere chi l’ha fatto, con quale metodo artigianale. Infatti voglio proseguire nella ricerca di prodotti di eccellenza da proporre nel mio locale, magari anche solo per brevi periodi, come ad esempio le bresaole di Bormio e le porchette di Treviso. Lo stesso discorso vale per ciò che bevo: considero il vino una ricchezza, il frutto di un ecosistema equilibrato e rispettoso della biodiversità”.

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Benessere

Russare notturno? Come curarsi con le Terme L’APNEA OSTRUTTIVA NEL SONNO, UNO DEI DISTURBI RESPIRATORI PIÙ DIFFUSI, PORTA A DEFICIT DI CONCENTRAZIONE

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e il tuo partner o il tuo bambino russano, oltre all’aspetto “relazionale” di imbarazzo o disturbo, il rischio reale è quello che si producano gravi problemi, in particolare a carico del sistema cardiocircolatorio ed endocrino. Il russare notturno e l’Apnea ostruttiva nel sonno (OSAS: Obstructive Sleep Apnoea Syndrome) sono infatti fra i disturbi respiratori più diffusi: in particolare il 2% delle donne e il 4% degli uomini tra i 30 e i 60 anni, oltre a produrre lo sgradevole rumore del russamento, vanno anche in apnea, cioè interrompono il respiro per molti secondi; questo problema riguarda tutte le fasce di età, bambini compresi. A COSA È DOVUTO IL RUSSARE? Nella maggior parte dei casi ad un conflitto tra la lingua e le strutture molli del retrobocca, ed al fatto che l’aria inspirata dalla bocca, e non dal naso come sarebbe auspicabile, trova uno stretto passaggio tra il palato stesso e la lingua. L’accelerato passaggio dell’aria inspirata in questa strettoia fa vibrare il palato molle producendo così il rumore che tutti conosciamo. L’apnea ostruttiva si verifica

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quando la via di transito dell’aria si chiude completamente: la persona in questi casi compie degli sforzi inspiratori resi inefficaci dall’ostruzione, che possono durare parecchi secondi, e che sono solitamente visti con una certa angoscia dai genitori o dal partner. COSA COMPORTA IL RUSSARE? Il sonno disturbato da frequenti e prolungati episodi di


anche ad un dentista esperto, risulta spesso agevole, incruenta ed è solitamente ben accetta al paziente, anche se valutata nel lungo periodo. Come aspetto non trascurabile, migliorerà la propria salute oltre alla qualità del sonno anche del proprio partner.

apnea comporta sonnolenza diurna e deficit neurocognitivo, con ovvie ripercussioni sulla efficienza lavorativa, sul rendimento scolastico, ma anche sulla sicurezza alla guida. A questo proposito, anche l’Italia ha provveduto con il Decreto Ministeriale del 22 dicembre 2015 ad adeguarsi alla normativa europea che prevede che “il richiedente o il conducente in cui si sospetti una sindrome da apnea ostruttiva notturna moderata o grave deve essere sottoposto a un consulto medico approfondito prima dell’emissione o del rinnovo della patente di guida”. In pratica, i pazienti che risultassero affetti da OSAS mediomoderata o grave, per ottenere il rilascio o il rinnovo della

patente di guida, devono dimostrare di seguire una terapia efficace, pena il non rilascio o rinnovo della patente. COME COMPORTARSI PER RISOLVERE IL PROBLEMA? Nell’Apnea ostruttiva nel sonno si è dimostrata efficace l’applicazione di dispositivi intraorali, abitualmente chiamati Oral Device che, indossati la notte, riposizionano la mandibola e allontanano la lingua dalla parete faringea ristretta. In questa terapia, l’avanzamento mandibolare fa avanzare anche la base della lingua, e allarga così il calibro delle alte vie respiratorie, ripristinandone la normale pervietà. Tale opzione terapeutica, per la quale è necessario rivolgersi

ALLE TERME DI TABIANO LO SCREENING ORTODONTICO È GRATUITO. Le Terme di Tabiano offrono una visita gratuita a cura del Dr. Edoardo Bernkopf e della Dr.ssa Vanna Broia, specialisti in odontostomatologia ed esperti in disturbi nel sonno, al fine di individuare i pazienti russatori abituali, e proporre la diagnosi delle caratteristiche patologiche del russare con esame polisonnografico (monitoraggio cardiorespiratorio nel sonno), e la terapia più adatta. Chi fosse interessato, potrà fissare un appuntamento gratuito con gli specialisti rivolgendosi ai contatti riportati in pagina, oppure è possibile comunicarlo anche direttamente presso le Terme al personale paramedico presente in sala d’attesa, che provvederà ad esaudire le richieste dei pazienti riportando le loro esigenze agli specialisti. Informazioni: Accettazione Sanitaria Terme Respighi tel. 0524 564 123

Tra le acque più ricche di idrogeno solforato e di sali minerali in Italia Le Terme di Tabiano, a soli 5 km da Salsomaggiore, sono conosciute per le acque termali sulfuree tra le più ricche di idrogeno solforato in Italia e in Europa. L’acqua termale di Tabiano è utilizzata proficuamente per la cura e la prevenzione delle malattie di bronchi, orecchio, naso, gola e pelle. L’alto contenuto in sali minerali quali solfati, calcio, bicarbonati e magnesio la rende particolarmente indicata per il trattamento delle affezioni delle vie respiratorie, e con ottimi risultati, anche in molte malattie della pelle e negli esiti di ustione. Sono convenzionate con il SSN e si accede con la ricetta del medico di famiglia pagando solo il ticket sanitario. Terme di Salsomaggiore e di Tabiano Via Roma 9 - 43039 Salsomaggiore (PR) Tel. +39 0524 582 611 www.termeditabiano.it info@termest.it

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Tenersi in forma

Remise en forme, ultime te

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ome ogni anno con l’accendersi dei primi caldi, sorge un problema: il rimettersi in forma. Ecco una panoramica sulle ultime tendenze che si possono trovare tra piscine e palestre, senza dimenticare che non tutti hanno gli stessi gusti o le stesse esigenze. Ad esempio, ci sono attività più dolci, che permettono di raggiungere una remise en forme e una tonificazione generale del corpo, come quelle acquatiche: i corsi di AquaWalk e di Hydro Bike che propone la Metropolitan Level di via Zarotto sono pensati per un pubblico che va dai ragazzi fino a persone più mature. AquaWalk consiste nel continuo spostamento in varie direzioni all’interno della piscina con speciali stivali dotati di una fascia di velcro che favoriscono un maggior circolo venoso e linfatico ed un effetto anti-cellulite e anti-ritenzione idrica; l’HydroBike è invece consigliata per chi presenta problemi di sovrappeso, dato che con l’attività aerobica in acqua si ottiene un buon consumo di calorie senza sforzare le articolazioni. Una tendenza fusion che guarda all’Oriente, proposta dallo Sport Center Ercole Negri al Campus, è il Piloga: a metà strada tra Pilates e Yoga, unisce la parte più fisica del primo con quella più mentale del secondo. Il Piloga si basa sul controllo del corpo e della respirazione, agendo a livello muscolare, anche in questo caso senza caricare in modo eccessivo le articolazioni; il fine è di unire le posizioni statiche dello Yoga (Asana) e gli esercizi più fisici del Pilates. Sempre allo Sport Center si

può trovare l’Xtempo, attività un po’ più impegnativa, quindi con la necessità di non essere del tutto digiuni da allenamenti: si utilizza la musica aumentandone progressivamente la velocità, da una canzone all’altra e all’interno delle tracce musicali stesse, di pari passo all’aumento della velocità di esecuzione dei movimenti, e di conseguenza della loro intensità. Si consumano calorie durante l’allenamento ma anche nelle fasi di recupero, così da migliorare, in generale, le performance del corpo. Stesso obiettivo del Crossfit, programma di allenamento ampio, che ha come obbiettivo quello di migliorare e ottimizzare le competenze psicofisiche. Viene proposto, tra gli altri, da Crossfit Parma in strada Martinella, ad Alberi, adatto sia per sedentari che per atleti: movimenti funzionali costantemente variati ma

Con la primavera una ginnastica dolce, magari al parco, per neo mamme: i consigli di FIT FOR LADY La remise en forme per le neo mamme è spesso legata alla richiesta di poter “rientrare dentro ai vestiti di prima”, un’attività di allenamenti e ginnastica assolutamente consigliata che con la bella stagione è possibile svolgere anche all’aperto assieme al proprio bebé. Lo dicono le specialiste di Fit for Lady, palestra di Parma la cui missione è proprio il “muoversi al femminile” e che alle donne in gravidanza e in post gravidanza dedica attività mirate, con l’obiettivo di semplificare la vita aiutando a fare movimento senza rinunce, sensi di colpa e stress. Dopo lo spostamento del baricentro durante la fase di gravidanza, è infatti

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consigliato di rinforzare la muscolatura paravertebrale sia per la schiena che per gli addominali. Per le neo mamme, il consiglio è dunque quello di fare un tipo ginnastica che fino alla fase dell’allattamento dovrà essere graduata per non comportare sforzi eccessivi e, soprattutto, assolutamente controllata. Esistono tempi e protocolli da rispettare: dopo la visita ginecologica, è ad esempio necessario attendere 40 giorni per il parto naturale, mentre dopo un cesareo il recupero sarà un po’ più lungo, dettato dal tempo con cui gli addominali potranno tornare in assetto e l’utero della propria dimensione. È infine molto positiva, e va

incontro all’esigenza di una neo mamma, l’impostazione di un lavoro fisico condiviso con il proprio bambino, che con l’arrivo della primavera e dei primi piacevoli caldi, può essere svolto anche al parco. [S. C.] FIT FOR LADY, via G. Callani 20 a Parma, telefono 0521.494945 mail: info@fitforlady.it Orari di apertura: da lunedì a venerdì 8.30 -21.00, sabato 9.00 - 14.00.


ndenze tra mondi di terra e di acqua DAL PILOGA AL CROSSFIT: ALCUNI CONSIGLI PER RIPRENDERE O PER INCREMENTARE L’ATTIVITÀ FISICA IN PALESTRA O PISCINA sempre ad alta intensità, articolati su tre famiglie di esercizi, a corpo libero, con pesistica e monostrutturali, ad esempio con l’utilizzo del rower, una

sorta di vogatore. In base alle capacità di ognuno è possibile “spingere” di più o di meno durante l’ora di esercizi che prevede la fase di riscaldamento,

l’attività vera e propria e il cooldown finale. I primi caldi si stanno accendendo, la remise en forme chiama! di Stefano Cacciani

Il Bodybuilding delle donne NINA E GLORIA: UNO SPORT ANCHE PER DONNE CHE NON DIMINUISCE LA FEMMINILITÀ

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l bodybuilding ha da sempre contato su un gruppo di appassionati ristretto, questo è ancor più vero se parliamo di donne: poche sono le protagoniste femminili di questo sport, e ancor meno coloro che lo seguono. Un luogo comune da sfatare che guarda alla cultura fisica e al mondo della pesistica come a un ambito prettamente maschile. La conferma arriva da Gloria Conforti, 31 anni che si allena alla NCG di Parma: “Quando ho accennato ad alcuni allenatori la mia intenzione di fare gare di culturismo, mi hanno praticamente riso in faccia dicendomi che una crescita muscolare significativa sarebbe stata impossibile in una donna e la stessa reazione l’ho avuta anche con le persone che frequento fuori dalla palestra”. “Con il bodybuilding, noi diventiamo scultori di noi stessi e possiamo migliorarci dove e quando vogliamo. Siamo i progettisti del nostro corpo” ci dice Nina Sulainis, 27 anni, residente a Parma. Gloria e Nina hanno iniziato ad allenarsi 4 anni fa, un mondo fatto di passione, costanza, alimentazione e duro lavoro, questo è il bodybuilding al femminile. La dieta è dunque la colonna portante, come ci spiegano le nostre atlete: entrambe fanno 5 pasti al giorno, conteggiando calorie e macronutrienti. Una dieta ricca di proteine, a base vegetale con quorn (un fungo per hamburger vegetali), tofu e legumi per quanto riguarda Nina, e una dieta a base animale per Gloria, con pollo, pesce e uova. Ma anche tanti carboidrati come patate, riso, avena, pane integrale, gallette e verdure a volontà. La voglia di sfidare i propri limiti, di

mettersi alla prova ha portato Gloria alle porte della prima gara. “Ho scelto di gareggiare nella federazione AINBB perché prima delle gare effettuano sempre il test antidoping, cosa che non avviene in molte gare”. Come in ogni altro sport, esiste infatti il controverso tema dell’utilizzo di doping, ancor più controverso se pensiamo al fatto che gli steroidi includono molti rischi per le donne. “Il motivo principale che mi ha sempre spinta a non usare doping – spiega Nina - è che questo limita la fertilità con il rischio di non potere avere figli. Non c’è solo questo, il mio primo obiettivo è la salute e non la metterei mai a rischio”. Ma la domanda che molti si pongono è: lavorando con i pesi, dove va a finire la femminilità? “Credo che siano gli eccessi a causare problemi in questo senso, ovvero donne eccessivamente magre o eccessivamente grasse. Questo perché in tutte le cose serve equilibrio” afferma Gloria. Nina è della stessa idea: “Molte donne si lamentano per gli inestetismi della cellulite oppure vorrebbero gambe e glutei più sodi. L’unica soluzione è l’allenamento con i pesi e l’adozione di una dieta sana. Sono gli esercizi con sovraccarico a sottolineare i nostri punti forti. Molte pensano di diventare grosse, ma questo non è possibile, perché l’assetto ormonale e fisico di una donna è nettamente diverso rispetto a quello dell’uomo.” di Martina Milano

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Tenersi in forma

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iamo ad aprile, solo due mesi ci separano dalla tanto temuta prova costume… cosa fare? Per raggiungere un risultato invidiabile è necessario agire su tre pilastri cardine di una vita sana ed equilibrata: alimentazione, attività fisica e trattamenti specifici. Il nostro centro polifunzionale ti accompagnerà nel tuo percorso di trasformazione in ciascuno di questi aspetti. Non è sempre sufficiente seguire una dieta corretta e allenarsi per raggiungere i risultati desiderati. Inestetismi come la PEFS (pannicolopatia edemato fibro sclerotica), meglio conosciuta come cellulite, in alcuni casi, necessitano di trattamenti specifici. Come capiamo se questo inestetismo ha colpito anche noi? Spieghiamo brevemente cosa accade al tessuto in caso di cellulite. La nostra pelle è formata da tre strati: EPIDERMIDE il più superficiale, formato da cellule

CELLULITE EDEMATOSA: accumulo di liquidi

dette cheratinociti e altre a carattere immunitario; DERMA composto da fibroblasti che producono le fibre collagene e fibre elastiche, essenziali per la struttura della pelle, immerse in una sostanza composta da acqua, acido ialuronico e mucopolisaccaridi, che conferisce idratazione alla pelle; il più profondo, formato da adipociti

IPODERMA e fibre. La sclerosi degli adipociti provoca cellulite. In un corpo molto intossicato, lo scorrimento della linfa e dei capillari venosi è rallentato. Questa stasi linfatica crea peso sul derma, le cui fibre di sostegno vengono “schiacciate” nell’ipoderma, incastrandosi tra gli spazi interstiziali degli adipociti. La struttura originale di queste cellule si deforma, creando il così detto aspetto “a buccia d’arancia”. La cellulite non è tutta uguale. Esistono diversi “STADI”:

CELLULITE FIBROSA: presenza micronoduli, le fibre collagene ostacolano il normale funzionamento degli adipociti

CELLULITE SCLEROTICA: presenza macronoduli, ingabbiati dalle fibre indurite e danneggiate. Tessuto freddo e dolente

Per capire quale stadio di cellulite è presente su una zona corporea si utilizzano delle LASTRE TERMOGRAFICHE, composte da cristalli liquidi microincapsulati. In base alla temperatura rilevata a contatto con il tessuto, indicano le condizioni di circolazione e l’inestetismo presente. Questa procedura è il punto cardine del nostro BODY CHECK: dopo un’accurata anamnesi, le lastre rendono certa la diagnosi ipotizzata. In base alla problematica rilevata si consigliano trattamenti estetici accompagnati da tecnologie avanzate come LPG Endermologie, radiofrequenza e SLIM LIPOTHERM. Quest’ultimo macchinario presenta fasce a infrarossi che creano calore endogeno, riattivando il metabolismo cellulare, e svolge un’azione di drenaggio profondo con effetto snellente e detossinante.

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Alimentazione

Consumare meno acqua, ridurre gli sprechi e risparmiare COME PROMUOVERE UN USO PIÙ CONSAPEVOLE DELLA RISORSA IDRICA

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n Italia, rispetto ad altri Paesi, le difficoltà legate alla disponibilità di acqua sono meno evidenti grazie alle grandi riserve alle quali abbiamo attinto fino ad ora. I cambiamenti climatici, però, si fanno sentire anche da noi, modificando non tanto la quantità delle precipitazioni, ma la loro distribuzione temporale. Assistiamo così a quei fenomeni problematici, ormai noti anche a Parma e dintorni, conosciuti come “bombe d’acqua”, alternati a lunghi periodi di siccità acuta che causano crisi nei settori agricoli e zootecnici. La risposta a questi problemi non può essere immediata, ma si pone in un’ottica di lungimiranza delle politiche locali e non solo, oltre ad una corretta gestione delle risorse e della salvaguardia del territorio.

Basti pensare che in Italia si consuma circa il 25% in più d’acqua rispetto ad ogni altro Paese europeo. Nel nostro piccolo però, ogni cittadino può adottare delle buone pratiche che sommate possono fare la differenza. Per esempio, applicare i frangigetto ai nostri rubinetti permette di risparmiare 6.000 litri d’acqua a famiglia per anno; azionare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico permette di risparmiare 8.200 litri, oltre a ridurre gli sprechi nei consumi di energia elettrica; nel lavaggio dei piatti, o per l’igiene personale, non lasciar scorrere l’acqua senza utilizzarla permette il risparmio di circa 2.500 litri a persona all’anno. Altre buone pratiche domesti-

che riguardano il riutilizzo dell’acqua di lavaggio di frutta e verdura per innaffiare fiori e piante. Non dimentichiamo inoltre di rivolgere una particolare attenzione all’acquisto di prodotti che abbiano una bassa impronta idrica nel loro ciclo di produzione, tema al quale non si è soliti pensare, ma che influenza molto il consumo di acqua. A cura di Legambiente Parma

IL FRUTTETO INSOLITO a cura di Daniele Paterlini ARONIA: la bacca anti-age che fece il giro del mondo I nutrizionisti da alcuni anni hanno cominciato a suggerire sempre più spesso il consumo di una bacca curiosa, dal gusto molto astringente, l’Aronia. Piccola, quasi un centimetro, di colore nero, l’aronia nasconde tante qualità e una storia particolare: è il frutto di un arbusto appartenente alla famiglia delle Rosaceae, il cui nome scientifico è Aronia melanocarpa, originario del Nordamerica, dove è conosciuto come chokeberry, la sua diffusione nel mondo è però opera di uno studioso russo, Ivan Vladimirovic Michurin. Nel suo frutteto sperimentale, a partire dal 1875, Michurin iniziò a selezionare ibridi seguendo le teorie lamarckiane, cioè quelle che stabiliscono la prevalenza della pressione climatica e ambientale nell’evoluzione; con la Rivoluzione Russa le sue ricerche uscirono dai confini provinciali e fu lo stesso Lenin ad interessarsene, nel tentativo

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di lanciare la produzione frutticola nel paese in crisi. E tra le ricerche di Michurin c’erano quelle dedicate all’Aronia. La piccola e fino ad allora anonima bacca si era rivelata essere un concentrato di proprietà. Contiene infatti Vitamina C, Vitamina K, sali minerali, ma soprattutto una dose massiccia di antociani e polifenoli, flavonoidi in particolare, che contribuiscono a contenere la formazione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare. L’Aronia si è così, lentamente ma inesorabilmente, affermata nel circuito medico e farmaceutico, prima in Urss, poi nelle Repubbliche Popolari, infine grazie all’emigrazione di migliaia di ucraini e polacchi anche in Italia. Coltivarla è facile, non teme certo il freddo, non richiede un terreno particolare, ma solo innaffiature frequenti i primi anni. È rustica e non è attaccata da funghi o insetti, per cui non richiede trattamenti chimici. Preferisce una posizione soleggiata e una pianta di sette anni ripaga l’appassionato con alcuni chili di bacche.


La Cucina Naturale per Noi: la riscoperta consapevole di gusti sopiti “

È naturale che tutti sviluppiamo convinzioni sulla base dell’esperienza, che queste convinzioni generino pregiudizi e che questi pregiudizi generino arroganza, ma l’arroganza ci impedisce di crescere nella conoscenza. Se veramente vogliamo imparare dobbiamo ammettere di non sapere, solo così potremo scegliere liberamente tra le nostre amate convinzioni e le informazioni che potrebbero farle crollare. (Cit. Dr. F. Berrino)

LE TECNICHE DI PREPARAZIONE MANTENGONO INALTERATA L’ESSENZA DI OGNI ALIMENTO

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ucinare naturale significa riscoprire il potere e le energie di ingredienti che molti di noi non sono più abituati a riconoscere, perché nel corso degli anni l’alimentazione è cambiata, discostandosi dalle diete tradizionali. Cibi e alimenti che venivano mangiati solo occasionalmente sono diventati un nutrimento quotidiano, sovvertendo un equilibrio di gusti e sapori che nel tempo si sono persi

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nell’accelerazione della modernità. La scelta di cucinare in modo naturale è dettata dalla volontà di ritrovare e riscoprire sensi assopiti. Combinare essenze e miscelare sapori in modo consapevole implica la sapienza di conoscere il prodotto e la pazienza di scoprirlo fino in fondo, senza stravolgere la sua natura. Scegliere alimenti coltivati con cura e attenzione, senza l’utilizzo di prodotti dannosi o che possano influire sul sapore, partendo dal riconoscere l’importanza del luogo in cui il prodotto viene coltivato e della terra che lo nutre. Prima di arrivare sulla tavola, l’alimento non deve passare attraverso una complicata elaborazione, può semplicemente incontrare la creatività di chi riesce a potenziarne l’essenza, senza stravolgerla, solo con l’attenzione e il gusto di mettere la propria impronta personale che si rispecchierà nel piatto finito. Divertirsi a sperimentare ricette che non escludono il piacere di mangiare, al contrario incentivano la qualità

e sottolineano il valore di un’alimentazione che sceglie come materia prima cibi naturali e biologici, che nutrono con soddisfazione e sostengono un equilibrio sano e possono essere assemblati in modi gustosi e colorati. Nella cucina naturale i sapori si incontrano, si mescolano tra loro, vengono accostati per gusto, colore o contrasto creando armonia e soddisfazione. Rispetto del proprio corpo, del modo di nutrirlo e rispetto del ciclo delle stagioni e delle colture, dei prodotti che crescono il più possibile vicino alla cucina in cui vengono preparati.

Quella cucina in cui si vive ricercando ogni giorno la ricchezza della diversità e delle varietà, con la conoscenza approfondita delle tecniche di preparazione e metodi di cottura volti a mantenere inalterate le proprietà e il gusto di ogni ingrediente. Ed infine, il rispetto della scelta di ognuno di noi di cosa, come e quando mangiare, perché “alimentarsi secondo natura” è espressione di una libertà che si riflette sulle nostre decisioni in merito al cibo e alla natura stessa.

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Alimentazione IL PUNTO DI VISTA a cura di Paolo Conti

Sovrappeso, non è solo questione di metabolismo lento CI SONO CAUSE CHE VANNO OLTRE, SE IL NUTRIZIONISTA NON LE CONSIDERA NON C’È DIETA CHE TENGA

C’è

il mare mosso. Un’onda più grande delle altre getta un pesce sulla spiaggia. Questo pesce ora si trova fuori dall’acqua, è stordito, ma è ancora vivo. Le sue possibilità di salvarsi sono molto scarse trovandosi esposto ai predatori in un ambiente a lui sconosciuto e ostile. In queste condizioni il suo istinto di sopravvivenza attiva un espediente, quello di trattenere all’interno del suo corpo più liquidi e riserve energtiche possibili in attesa che arrivi l’alta marea che lo riporti in mare aperto. È l’unica possibilità che ha per salvarsi. Infatti, la natura ha escogitato questo stratagemma che dà all’animale una possibilità di sopravvivere in più di fronte a una situazione di emergenza o di pericolo. Si tratta di un tipo

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di emergenza o di pericolo non di morte imminente come potrebbe essere quello di un animale che si trova di fronte a un predatore, ma piuttosto del tipo “non mi trovo più nel mio habitat, mi sento isolato, mi mancano i miei punti di riferimento, ecc.’’, come nell’esempio del pesce sopra riportato. È un programma appartenente al regno animale (nella scala evolutiva almeno dai pesci in su) frutto di migliaia di anni di evoluzione, che si attiva quando l’istinto di sopravvivenza legge una situazione di pericolo. Anche l’uomo, in quanto animale, ha ereditato dai pesci da cui deriva questo programma di sopravvivenza e lo applica ogni qualvolta il suo istinto di sopravvivenza lo ritiene opportuno.

E tutto questo cosa c’entra con l’alimentazione? C’entra eccome! Se una persona viene da me per calare di peso, io, in qualità di nutrizionista, devo capire la causa del suo sovrappeso. D’accordo, molto probabilmente ha il metabolismo rallentato. Ma perché il suo organismo decide di rallentare il metabolismo? Molte volte capita che una persona aumenti di peso nel giro di qualche anno senza un apparente motivo e si dice che ha il metabolismo lento. Ma perché? Se la causa fosse legata a una situazione simile all’esempio del pesce, allora non c’è dieta che tenga. Posso elaborare un piano nutrizionale perfetto, ma se non considero anche quell’aspetto, allora la dieta risulterà sicuramente meno efficace.


E quando meno te lo aspetti arriva un celiaco a cena! Barbara Battistini e Maria Angela Biasotti titolari di Gliadina Free

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na sorpresa gradita ma che necessita le dovute accortezze: per la cena che stai organizzando a casa, vieni a sapere che un ospite speciale, un amico di sempre con cui però non condividi un pasto da qualche tempo, ha scoperto di essere celiaco. Quindi, che cosa fare per gestire al meglio la cena e gli ospiti celiaci che siederanno alla tua tavola? Basta seguire le seguenti, poche e semplici regole. PREPARAZIONE DEGLI ALIMENTI: 1 Separare i cibi del celiaco dagli altri, in modo da non rischiare la contaminazione. 2 Lavare accuratamente tutto ciò che è entrato in contatto con alimenti che contengono glutine, come ad esempio la farina o il pane. 3 Non utilizzare carta da forno o alluminio con le piastre (ad es. quelle dei toast) già contaminate con ciò che contiene glutine. 4 Non utilizzare gli stessi strumenti per preparare gli alimenti (per esempio utilizzare un cucchiaio

ALCUNE SEMPLICI REGOLE PER PREPARARE PASTI ADATTI A TUTTI, A CURA DI MARKET GLIADINA FREE pulito e dedicato solo per la pasta del vostro ospite, oppure non tagliare il pane senza glutine sullo stesso tagliere su cui viene tagliato il pane glutinoso, soprattutto se il tagliere è di legno). 5 Non friggere nello stesso olio in cui precedentemente si è fritto qualcosa di glutinoso, col pangrattato, e così via, ovvero friggere sempre prima le cose senza glutine. 6 Ricordarsi di non utilizzare la farina per addensare salse, composti o altro ancora. 7 Per ogni dubbio è meglio chiedere al diretto interessato.

I cibi consentiti (a grandi linee) I CEREALI IN CHICCHI: riso, mais, miglio, quinoa, grano saraceno, tapioca, sorgo, amaranto, teff. LE BEVANDE: acqua, acqua soda, acqua tonica, tè, caffé, tisane, alcolici e superalcolici puri. LA FRUTTA: fresca, sciroppata e secca. I LEGUMI, LA VERDURA, LA CARNE E I PESCI: tutti come in natura, prima di qualunque trattamento e ovviamente non impanati. I LATTICINI: latte vaccino, burro, panna fresca e UHT, yogurt naturale, mascarpone, formaggi freschi e stagionati. I SALUMI: il prosciutto crudo. Fidarsi o non fidarsi delle affettatrici che sono entrate in contatto con salumi in cui il glutine è presente? Meglio far pulire la macchina e stare attenti attenti alla presenza di eventuali taglieri dove viene affettato il pane nelle vicinanze dell’affettatrice. IL GELATO: meglio affidarsi a produzioni che certificano l’intera filiera.

Seguendo queste regole fornite dalle esperte di Market Gliadina Free, cooperativa sociale onlus specializzata in prodotti naturali e biologici per allergie e intolleranza, i tuoi amici celiaci non avranno alcun tipo di problema e la cena sarà ugualmente gustosa e sana. La scoperta della celiachia è in effetti un grande cambiamento nella vita di una persona, e può anche cambiare il rapporto con il cibo, anche in meglio.

Via Adriano Braglia 1/D - Parma (uscita tangenziale sud n. 18 “Strada Budellungo”) Tel. 0521 240554 www.marketgliadinafree.com - Market Gliadina Free orari di apertura: 8.30 - 12.30 / 15.30 - 19.00 Chiuso sabato e martedì pomeriggio (il primo sabato di ogni mese aperto anche il pomeriggio)

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Tempo libero

Family bike, il piacere di pedalare in famiglia UN PROGRAMMA DI PASSEGGIATE IN BICICLETTA PER IMPARARE A MUOVERSI CON IL RITMO DI CHI VA PIÙ PIANO E STARE INSIEME ALL’ARIA APERTA

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edalare con la famiglia vuol dire prima di tutto andare piano e stare all’aria aperta in compagnia. Andare in famiglia in bicicletta significa aspettarsi, imparare a muoversi con il ritmo di chi va più piano e, allo stesso tempo, spronarsi a superare ogni giorno il proprio limite. Ogni volta sempre un pochettino più in là. Si impara ad essere squadra, a farsi forza davanti a una salita e ridere a perdifiato durante una lunga discesa. Family-Bike è la nuova

proposta di Fiab-Parma Bicinsieme per le famiglie che amano andare in bicicletta con i figli. Le biciclettate di FIAB-PARMA sono tutte gratuite ed è richiesta solo la copertura del

Perchè educare all’uso della bici Incoraggiare l’uso della bicicletta significa: Promuovere la salute degli individui per mezzo dell’attività motoria. Difendere l’ambiente con la lotta all’inquinamento ambientale. Difendere la qualità della vita, diminuendo lo stress, il rumore e la qualità dell’aria. Andare alla riscoperta del centro storico della città: borghi, piazzette, fontane, cortili e giardini interni che solo muovendosi e fermandosi in bici è possibile vedere ed apprezzare.

costo dell’assicurazione pari a € 3,00 a partecipante. Il casco è obbligatorio per i bambini e

A SPASSO CON L’ARTE… a cura di Stefano Roffi ALBERTO PASINI, “La carovana dello Shah di Persia”, 1867 L’orientalismo si traduce nel pittore parmense Alberto Pasini in un originale tentativo, insieme tardo-romantico e verista, di soddisfare il desiderio di scoperta di mondi sconosciuti, di dar valore al sentimento dell’esotico, anche se condotto con la verità, la minuzia, il bello stile, il vivace cromatismo, tipici del suo modo narrativo, combinando elementi apparentemente opposti e dando vita a un personalissimo reportage dall’Ottocento. Nel suo capolavoro - La carovana dello Shah di Persia del 1867 esposto alla Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano fino al 1° luglio - lo spazio che vi si trova racchiuso è immenso, dilaga da ogni parte fino a una lontananza dove nembi di polvere indicano il movimento della sterminata carovana costituita da “figurine” che si muovono in un paesaggio soverchiante; si dilata il deserto, limitato solo dagli aridi monti rocciosi; incombe sulla scena, avvolgendola, il grande cielo nuvoloso. In nessun secolo, come nell’Ottocento, si sono dipinte nuvole, di ogni forma, luce, spessore e bellezza; quelle di Pasini sono tra le più spettacolari. Nella grandiosa costruzione del grandissimo dipinto si avverte il senso dell’ignoto; l’Oriente è la frontiera estrema con cui si confronta l’individuo, frontiera non sovrumana come nella grande pittura romantica ma reale o filtrata dalla mente del pittore. Pasini trattiene dalla tradizione romantica una dimensione epica che coniuga non più col mito, con la religione o la grande storia

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ma con l’esperienza nelle terre d’Oriente, rendendo leggenda il presente. La caratteristica precisione grafica dell’artista, che risente della pratica incisoria, appare evidente nella resa del folto drappello che accompagna lo Shah, quasi un suggerimento della marcia trionfale dell’Aida. Avvolge la scena una luce chiarissima e trasparente in cui si esaltano i colori e si stagliano netti i contorni; come da vulcani primordiali pare si levino le grandi nubi che invadono la tersa luminosità del cielo, di un azzurro senza fine che pare preso dai quadri di Canaletto e Guardi.


il programma di FAMILY BIKE Domenica 22 APRILE PARMA-ORTI NATIVA CASALTONE km 22 Domenica 6 MAGGIO BIMBIMBICI, PEDALATA CITTADINA PARMA - km 13 Sabato 12 MAGGIO FIERA DEGUSTIBUS CASTRIGNANO - km 20 Domenica 17 GIUGNO FESTIVAL DELLA LENTEZZA COLORNO - km 34 Domenica 16 SETTEMBRE PARMAinBICI BICICLETTATA CITTADINA - km 13

fortemente consigliato per gli adulti. Un modo, come raccomanda Fiab, per dare il buon esempio ai figli. Dai 6 anni i bambini potranno pedalare con la loro bicicletta ma starà ai genitori valutare l’effettiva idoneità della distanza da percorrere in base alle capacità del proprio bambino. Si raccomanda di controllare lo stato delle bici, con gomme gonfie e copertoni e freni a posto. La prenotazione

è consigliata (non obbligatoria) alla mail Bicinsieme@yahoo.it Salvo diversa comunicazione, il ritrovo delle uscite sarà sempre alle 9.30 con partenza alle 9.45 dal Parco Bizzozero (Via Bizzozero 15 - Parma). L’iniziativa è realizzata con la collaborazione di ParmaKids e COOP Alleanza 3.0. Tutti gli associati, interessati a proporre nuove iniziative, possono inviare appunti e note via mail all’indi-

Domenica 7 ottobre PARMA-ACQUARIO DI MEZZANI RONDANI - km 36

rizzo dell’associazione (bicinsieme@ yahoo.it). Il Direttivo provvederà all’esame delle proposte ed agli eventuali incontri di approfondimento. Per maggiori informazioni: www.fiabparma.it

Così vinci un WEEKEND GREEN ............................”VIAGGI VERDI” a cura di ECOBNB VIAGGIA, SCATTA E VINCI Racconta con una foto e con una breve descrizione cosa significa per te viaggiare sostenibile, e invia il tutto a contest@ ecobnb.com (oppure online https://goo.gl/4cxgoJ). Se hai visitato una delle duemila strutture eco-friendly del network ecobnb condividi con uno scatto come è stata l’esperienza. Le tre fotografie che riceveranno più “like” e condivisioni, verranno visionate da una giuria di esperti che sceglierà quella vincitrice. In palio: un eco-weekend per due persone con colazione, a scelta tra le possibilità selezionate da Ecobnb. Info:https://ecobnb.it/ blog/2018/02/viaggia-contest-viaggiare-gratis/

ADOTTA UN TURISTA Vai su adottaunturista.org e proponi un’esperienza eco-sostenibile da offrire gratuitamente. Puoi condividere un pranzo o uno spazio nella tua casa, un pic-nic all’aria aperta o un pomeriggio nel tuo orto, un itinerario in bicicletta o un viaggio di più giorni. Le tre proposte più votate tramite “I likes” vinceranno tre soggiorni green per due persone: 2 eco-weekend a scelta tra diverse possibilità in Italia, selezionate da Ecobnb, e un soggiorno di due notti alla scoperta di Napoli e della costiera Sorrentina. I vincitori verranno premiati sabato 26 maggio al Festival del Turismo Responsabile di Bologna.

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Tempo libero “TEATROPOLI, la città del teatro” a cura di Francesca Ferrari

Emanuela Dall’Aglio: “Il Teatro ci fa sentire vivi” PROCEDE LA NOSTRA INDAGINE, TRA GLI ARTISTI TEATRALI LEGATI A PARMA, SUI BENEFICI PSICOFISICI DELL’ESPERIENZA A TEATRO. IN QUESTO NUMERO È EMANUELA DALL’AGLIO, COSTUMISTA, AUTRICE, REGISTA E INTERPRETE, A REGALARE UNA CONVINCENTE RIFLESSIONE

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e penso al teatro come a una fonte di “benessere” psicologico e spirituale, mi torna in mente un mio recente incontro con un gruppo di adolescenti. Ho chiesto loro cosa pensassero del Teatro e la maggior parte ha replicato che è “un luogo dove esprimere se stessi”. Forse, a un primo ascolto, può sembrare una frase retorica, ma se dei tredicenni sentono il Teatro in quel modo e scelgono di viverlo con quella consapevolezza così profonda, allora c’è del vero nella risposta e anche nella convinzione, sempre più diffusa, che il teatro faccia davvero bene. Fa bene in primis a chi

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lo fa perché infonde sicurezza di parola e azione, crea legami forti con i “compagni di viaggio” e produce adrenalina sana; ma l’esperienza teatrale è speciale perché riverbera sensazioni positive anche a chi ne fruisce soltanto, aprendo la mente ad un immaginario nuovo. Il “buon teatro”, fatto con coscienza e preparazione, regala, a chi lo guarda con attenzione, visioni diverse e importanti, tragiche, comiche, ma prima di tutto vive; chi va a teatro vede persone, incontra sguardi, stringe mani e partecipa allo spettacolo, osservandolo e scegliendo

i dettagli da guardare. È un “rito” di aggregazione incomparabile, e questa è sempre stata la più grande forza del Teatro. Se il Teatro è un’ esperienza di benessere, di certo non la è come frequentare una spa ! È senz’altro più faticosa, perché ti costringe ad attivare il cervello, ad emozionarti, a conoscere, osservare, e anche a muoverti. Direi che fa benissimo perché fa stare vivi, ci fa sentire vivi !! Siamo un mondo di individui diversi, ma il teatro ha la capacità di accogliere, interpretare queste differenze come punti di vista tutti importanti e di occuparsene, generando così la sua ineasuribile energia. C’è una frase che ho sentito spesso ripetere in teatro, parlando di un costume, di un oggetto o di un gesto: “se ti causa fastidio, se ti da impedimento, usalo e vedi cosa succede”. Mi sembra una buona filosofia per tante cose. Una civiltà del ben-essere? Non può fondarsi, io credo, sui principi predefiniti del bello, su canoni estetici conformanti. Tanta arte meravigliosa è stata definita “brutta” dai propri coevi, quindi, è una idea che mi spaventa un po’, perché una cosa bella per me non è detto che piaccia ad altri. Penso che il Teatro viva, invece, di questa necessità: custodire le differenze e le fragilità dell’Uomo».

www.teatropoli.it




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