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“Disegnare per i bambini fa crescere anche me”
sentando l’età d’oro della vignetta. Con l’evoluzione della stampa di opinione e i miglioramenti tecnici nel campo della stampa, dal 1870 al 1940, la vignetta è ovunque. Il vignettista, artista o giornalista, ha il compito di rispecchiare la realtà tramite le illustrazioni per avere un maggior impatto visivo, rivelare, commentare, spiegare, denunciare, criticare e far reagire chi le guarda. Il loro punto di forza, pertanto, è la componente visiva ed un linguaggio molto più vicino ai ragazzi rispetto ad un semplice testo scritto.
di Erika Corso
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Gianluca Foglia, in arte Fogliazza, ci parla della sua passione per il disegno e come esso sia capace di parlare a tutti, persino ai più piccoli
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Come nasce la sua passione
per la vignetta e cosa è per lei?
«Nasce per il piacere di disegnare – afferma Gianluca Foglia, in arte Fogliazza, disegnatore satirico, illustratore, fumettista, autore e interprete teatrale -, poi per l’ammirazione per chi, in pochissimo spazio, riesce a dire (quasi) tutto e comunque a far riflettere, perché la buona vignetta è quella che attiva una riflessione, altrimenti è solo una battuta. Il privilegio del disegno è evocare la realtà, catturare all’istante e rallentare, perché ti fa “vedere” e questo induce a capire».
Si occupa solo di questo genere di disegno?
«Per far sì che il disegno sia il mio mestiere l’ho inventato nel modo più trasversale: laboratorio, illustrazione, fumetto, campagne informative e didattica. Inoltre, da più di dieci anni disegno negli spettacoli di narrazione civile, che scrivo e interpreto, spesso dal vivo accompagnato sempre dal mio chitarrista Emanuele Cappa. Il disegno cattura chiunque: è suggestione; è magia che si mostra».
La vignetta ha un forte impatto sulle persone, ma in che modo può essere utilizzata per comunicare con i ragazzi?
«Può comunicare in tanti modi, a patto che abbia contenuto: se il disegno è solo bello finisce quando l’hai visto, se invece trasmette... quello è solo l’inizio – precisa Fogliazza -. A tutti, fin da bambini piace disegnare, poi moltissimi perdono questo istinto. La capacità di trasmettere agendo sull’emozione si realizza trasformando un foglio o una parete in quello che non riusciamo a dire ma che di colpo possiamo vedere. Il disegno può anche fare a meno delle parole e poi ti spiega che quello che noi chiamiamo “contorno” non è un confine che divide l’uno dall’altro, ma un qualcosa che invece unisce».
Si occupa anche di vignette e/o fumetti per ragazzi?
«Quando disegno voglio tentare sempre di parlare ai piccoli – precisa Fogliazza -, perché le loro prospettive insegnano molto più di quanto accettiamo dal nostro piedistallo di sedicente maturità noi adulti. Disegnare per una fascia d’età più bassa vuol dire scendere da ogni palcoscenico e confonderti con loro perché se vuoi parlargli devi starci in mezzo. Disegnare per i bambini fa crescere anche me e mi ricorda che sono fortunato e che è giusto trasmettere passione perché in loro c’è il segreto della vita». di Ludovica Sarais
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