anno 32 numero 246 S - agosto/settembre 2012 con Golf Digest e Golf World COME GIOCARE / COSA GIOCARE / DOVE GIOCARE
CLAUDIO SCACCINI
IN COPERTINA: Rickie Fowler (servizio a pag. 94)
EDITORIALI 9
VACANZE DI LAVORO Fulvio Golob
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A 60 GIORNI DA MEDINAH Donato di Ponziano AL CUOR NON SI COMANDA Alberto Croze
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E ORA VI PRESENTO IL MIO TEAM ... Edoardo Molinari
SOMMARIO
IL GIORNALE a cura di Carolina Durante
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ATTUALITÀ DAI CIRCOLI
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MARAZZA NASCOSTO
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IL MIRACOLO DI MONTECCHIA SI CHIAMA BERMUDA
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HO VISTO ...
Filippo Motta
Paolo De Chiesa
ATTUALITÀ DAL MONDO Marco Durante
SERVIZI 36
39a RYDER CUP Battaglia di stelle
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94° PGA CHAMPIONSHIP
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BMW ITALIAN OPEN UN GRANDE TORNEO
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Nicola Montanaro
Ron Whitten
Barbara Zonchello
IL MONDO DI DONALD TRUMP David Owen
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Ci vorrebbe una Mulligan
112
MERCEDES-BENZ CLASSE A È nata una stella
RIMPIANTI? QUALCUNO C'È ...
HCP ZERO 49
CRONACHE PRIMA DELLA GARA Giulia Sergas
MATERIALI a cura di Luca Barassi
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UPERATO S Mike Stachura
100 PERCHÈ NON ME LA CAVO BENE DAL TEE Bryan Lebedevitch
ATTUALITÀ &FITNESS
102 2 PAROLE David Leadbetter
NOVITÀ IN CAMPO
106 ECCO PERCHÉ FATE SLICE Hank Haney
a cura di Franca Ghetti
50
HCP ZERO E VARIE Nicola Montanaro
187 0/18 Giuliana Colavito
TECNICA
COVER STORY 94
PRENDETE 18 GREEN Rickie Fowler
143 LE BASI I numeri del golf Peter Morrice
Il Mondo del Golf
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Nella foto qui sopra, Chicco Molinari dopo un bel colpo. Il nostro fuoriclasse sta disputando una stagione di altissimo livello che gli ha già consentito di vincere l'Open di Spagna e di giungere secondo in quelli di Francia e Scozia. Un ruolino di marcia eccezionale, che avrebbe potuto essere anche migliore con un pizzico di fortuna in più. AGOSTO - SETT E MB R E 2 0 12
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134 BOGLIACO 100 anni da festeggiare
VIAGGI & CAMPI 118
CHECK IN a cura di Veronica Pons
136 TERME DI SATURNIA Maremma che campo!
120 I PIÙ BELLI DEL MONDO Royal Birkdale Veronica Pons
138 AUDI IN CITY GOLF A Cortina "grandi firme"
126 MONTEBIANCO Tris d'autore Albert Tamietto
VERONICA PONS
SOMMARIO
RUBRICHE 16 DAI LETTORI 32 AITG 140 MONDO VERDE 150 PORSCHE GREEN CLUB 190 DA GOLFISTA A GOLFISTA 192 BACK TEE Marco Dal Fior
GRANDI SPONSOR E ASSOCIAZIONI
132 HOTEL & RESORT LA MERIDIANA Destinazione Liguria
154 LE GARE PIÙ BELLE Ospiti dei circoli italiani
I più belli del mondo: un bunker del Royal Birkdale (servizio a pag. 120)
è portavoce ufficiale e media partner di: Federazioni e Associazioni Professionali
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EGCOA European Golf Course Owners Association
AIACG Associaz. Italiana Architetti di Campi da Golf
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Business Open
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LOGOS Libera Organizzazione Golfisti Seniores
ITINERA Associazione Italiana Golfisti Itineranti
Eventi, Circuiti e Fondazioni
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EDITORIALE
FULVIO GOLOB
Vacanza di lavoro no. Lo spostamento del BMW Italian g Open a settembre ha modificato tutta l’iEstate molto intensa per il golf italia-
nerzia del calendario, che negli anni scorsi fra maggio e giugno aveva già esaurito l’evento principale. In aggiunta, proprio il giorno dopo la conclusione dell’Open, si apre a Lucca il Golf Business Forum 2012 organizzato da KPMG, nona edizione della più importante conferenza europea sul golf, incentrata soprattutto sugli aspetti economici e gestionali connessi al nostro sport. E, visto che non vogliamo farci mancare proprio nulla, avremo a inizio di settembre anche il seguitissimo European Masters a Crans Montana, l’Open più amato dagli italiani dopo quello di casa nostra, mentre alla fine irromperà con tutto il suo fascino la 39a edizione della Ryder Cup. Poi, per chi ama la politica sportiva, ci saranno in ottobre le elezioni per il rinnovo dei vertici della Federgolf. A tutto questo, noi de Il Mondo del Golf aggiungiamo anche la realizzazione di Golf Power, rivista di grande formato dedicata alla storia, alla cultura e alle tradizioni del nostro sport, di cui stiamo preparando il numero unico del 2012. La presenteremo ufficialmente a Torino, in occasione dell’Open, ma voi potete fin d’ora prenotarla andando sul nostro sito o utilizzando il coupon che trovate nell’ultima pagina dell’inserto a battente. Un programmino niente male per una bella estate di lavoro, che su questo numero cerchiamo di presentarvi nel migliore dei modi. Purtroppo, per ineludibili esigenze tipografiche, non abbiamo potuto attendere l’esito dell’Open Championship (sto scrivendo queste note il primo giorno della gara delle gare), che ritroverete sul prossimo numero, ma soprattutto di cui vi parleremo su ilmondodelgolf.com. Per gli appuntamenti che verranno partiamo con l’agosto americano e il PGA Championship, che quest’anno si svolge sul “malfamato” percorso di Kiawah Island, nella Carolina del Sud. La splendida opera di Pete Dye viene considerata il più difficile campo degli Stati Uniti e inoltre stavolta stabilirà il record di campo più lungo mai utilizzato in un major. Un eccellente servizio di Ron Whitten, tratto da Golf Digest, vi presenta il PGA Championship con un’intervista esclusiva a Pete Dye. Per quanto riguarda il BMW Italian Open presented by CartaSi, appunta-
mento dal 13 al 16 settembre. Vi introduce al nostro evento di maggior spicco Barbara Zonchello, da anni preziosa collaboratrice de Il Mondo del Golf e da poco tempo presidente del Comitato Organizzatore dell’Open, in sostituzione di Donato Di Ponziano. Chi meglio di lei quindi può quindi parlarvi delle molte novità in cantiere per il torneo in programma a Torino, sui vellutati fairway del Trent Jones, uno dei due percorsi del Royal Park – I Roveri? A proposito del campo dell’Open, vi abbiamo preparato un servizio speciale in collaborazione con BMW, che vi propone una per una le 18 buche, con la descrizione “da pro” di Edo Molinari. Altro servizio super quello sulla Ryder Cup, curato con la solita professionalità da Nicola Montanaro. Vi propone più o meno tutto quello che può aiutarvi a seguire l’appuntamento più importante dell’anno. Per la composizione dei due team, vi rimandiamo invece ancora una volta al nostro sito, dove troverete la composizione definitiva delle squadre. Gli americani utilizzeranno l’elenco degli otto giocatori usciti dalla loro classifica al termine del PGA Championship (12 agosto), mentre le quattro wild card del capitano Davis Love III arriveranno in settembre. Per la squadra europea, tutto invece sarà chiarito dopo domenica 26 agosto, al termine del Johnnie Walker a Gleneagles. Dieci saranno i giocatori qualificati automaticamente (fra questi, incrociamo le dita, dovrebbe esserci quasi sicuramente il nostro Chicco Molinari, superlativo secondo agli Open di Francia e Scozia), mentre solo due saranno le scelte del capitano José Maria Olazábal. siness Forum di KPMG, di cui Il g Mondo del Golf è il media partner italia-
Per quanto riguarda il Golf Bu-
no, come dicevamo si svolgerà vicino a Lucca, a Bargna, nel rinnovatissimo resort Renaissance Tuscany Il Ciocco che ora fa parte del gruppo Marriott. Le date sono quelle dal 17 al 19 settembre e in dettaglio vi presentiamo la conferenza nelle pagine di Mondo Verde. Grandi novità le presenze di Sir Nick Faldo, vincitore di sei major e oggi affermato architetto di golf, e di Gil Hanse, grande progettista americano da pochi mesi investito dell’onore di realizzare il campo per le Olimpiadi di Rio 2016 e di rivi-
sitare in toto il celebre Blue Monster del Doral di Miami. Per tutti gli addetti ai lavori, un’occasione irripetibile per orientarsi sulle future tendenze del settore e per ascoltare le relazioni di un eccezionale panel di esperti. Noi ci saremo e speriamo di incontrare numerosi volti noti del golf italiano. quello di un’indagine realizzata da g HSBC, uno dei maggiori gruppi bancari e Tema analogo e molto interessante
finanziari del mondo. L’obiettivo era quello di fotografare il golf come potrà essere nel 2020. La ricerca, realizzata dall’agenzia The Futures Company, ha coinvolto esperti delle maggiori aziende del settore e campioni quali Harrington, Montgomerie, Player e Annika Sorenstam. In base ai risultati, a fine decennio i giocatori asiatici rappresenteranno il 30 per cento del ranking mondiale, raggiungendo una sostanziale parità con europei e americani. Sul versante della diffusione del gioco, si vedranno nuovi campi low cost vicino alle maggiori città, soprattutto nelle aree dei mercati emergenti. Indice puntato inoltre sulla funzione ecologica dei circoli di golf, che potranno addirittura essere a “impatto positivo” nei confronti della produzione di anidride carbonica. In altre parole, vere e proprio centrali “verdi” che contribuiranno a migliorare l’aria che ci circonda. E crescerà la tendenza a realizzare un maggior numero di percorsi a sei e nove buche, per consentire tempi minori di gioco. Come del resto dovrebbe evidenziarsi anche il trend di club sempre più “familiari” e aperti, per assecondare l’abitudine di uomini e donne a passare sempre più il tempo libero insieme e per accogliere meglio giovani e giovanissimi. Sul versante dell’attrezzatura arriveranno bastoni “digitali”, capaci di memorizzare grip e swing del loro proprietario, permettendogli così di analizzare in dettaglio il suo gioco. Fantascienza? Forse meno di quanto possiamo pensare. Con questo, a tutti buona vacanza e buon gioco. E arrivederci ad ottobre.
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Fulvio Golob direttoremdg@scode.it
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/ 3 9 a RY D E R CU P / 28 -30 s e t te m b r e / MED IN AH CC , CHI C AG O /
BATTAGLIA
DI STELLE Sono quelle delle due bandiere, americana ed europea, e dei 24 fuoriclasse che scenderanno in campo fra poco per contendersi la vittoria nella pi첫 affascinante gara del golf mondiale
di Nicola Montanaro
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A sinistra, l’inconfondibile clubhouse moresca del Medinah Country Club, collocato in un sobborgo a nord ovest di Chicago. Qui sopra i magnifici 12 del team europeo 2012, dopo la vittoria al Celtic Manor. Al centro, il capitano Colin Montgomerie.
L
a sconfitta maturata nel 2010 al Celtic Manor Resort, in Galles, ancora brucia sulla pelle degli statunitensi che a poche buche dalla fine pensavano di potersene tornare a casa con il trofeo istituito da Samuel Ryder nel 1927. Invece il finale si è tinto dei colori europei quando Edoardo Molinari ha pareggiato con Rickie Fowler lasciando a Graeme McDowell il compito di cogliere il punto decisivo contro Hunter Mahan. Il risultato è stato di 14,5 a 13,5 con tanta gioia continentale e una gran sete di rivincita americana. E al Medinah Country Club di Chicago, nell’Illinois, la 39ª edizione della Ryder Cup (28-30 settembre) si preannuncia difficile per la formazione affidata allo spagnolo José Maria Olazabal, che ha sostituito lo scozzese Colin Montgomerie, capitano vittorioso a Newport. Le difficoltà non riguarderanno molto probabilmente l’aspetto tecnico, perché poco o nulla è cambiato sulle due sponde in fatto di uomini, ma saranno di natura ambientale. Il pubblico americano non è molto tenero quando si tratta di Ryder Cup, con un tifo che sfocia nel nazionalismo. Negli anni passati ci sono stati numerosi episodi per i quali poi sono arrivate delle scuse ufficiali, ma a bocce ferme e con il trofeo in tasca sono facili e contano poco. Ne sa qualcosa lo stesso Olazabal, che dopo un putt chilometrico imbucato da Justin Leonard nel 1999, riuscì ad eseguire il suo colpo solo dopo un’ignobile corsa su tutta la circonferenza del green da parte dello stesso Leo-
nard, inseguito dai compagni d’avventura, e un’invasione di campo per conto del pubblico. Quando fu riportata la calma la concentrazione dello spagnolo era tornata già in Europa con anticipo sulla squadra beffata. Con questo non si afferma che i fans europei siano migliori, però sono più... sonori che invadenti. Anche gli statunitensi hanno cambiato condottiero e lo sconfitto Corey Pavin ha lasciato spazio a Davis Love III, al quale è stata demandata la vendetta sportiva. Il bilancio è nettamente favorevole agli statunitensi i quali hanno riportato la Ryder Cup 26 volte (25 successi e un pari da detentori) contro le 12 dell’Europa (11 vittorie e un pari da detentrice), ma i conti veri sono quelli che partono dal 1979, perché su quanto accaduto precedentemente grava l’enorme squilibrio in cui si sono svolti i confronti, quando i britannici ritenevano di essere il “verbo” assoluto nel mondo del golf. Per fortuna hanno capito, magari un po’ tardi, che dovevano cambiare atteggiamento e con l’ingresso in squadra dei giocatori del resto d’Europa le cose sono cambiate: in questa seconda fase i continentali vantano nove vittorie (8 piene e un pari da detentori) contro sette degli americani. Inoltre negli ultimi otto match gli europei si sono imposti per ben sei volte. I criteri di qualifica europei prevedono dieci giocatori selezionati automaticamente, cinque dalla classifica che si basa sui risultati nel tour di casa e cinque da quella che proviene dal World ranking, con due wild card
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Reprinted with permission from Golf Digest © (USA Edition) august 2012. Copyright © 2012. The Golf Digest Companies, which is a subsidiary of Advance Publications, Inc.
LA LEZIONE D
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E DI PETE DYE 94°
PGA
L’OCEAN COURSE A KIAWAH ISLAND, 9 - 12 AGOSTO NELLA CAROLINA DEL SUD, SARÀ UN TEST DI GRANDE LIVELLO, PROPOSTO DA UNO DEI PIÙ INTERESSANTI ARCHITETTI DI GOLF DEL MONDO
CHAMPIONSHIP
H
L A 17 È S TATA B R U TA L E N E L L A RYDER CUP 1991 D I S P U TATA A KIAWAH ISLAND, CON I SUOI 180 METRI DI LUNGHEZZA. ADESSO I METRI S O N O D I V E N TAT I PIÙ DI 200 E TUTTI DA VOLARE SOPRA L’A C Q U A .
di RON WHITTEN
o incontrato per la prima volta Pete Dye 30 anni fa e conosciuto sua moglie, Alice, poco dopo. Ho giocato con Pete almeno una dozzina dei suoi percorsi migliori e con Alice molti altri (una volta, durante il giro inaugurale a Bulle Rock, nel Maryland, mi ha anche permesso di stabilire il record del campo, salvo poi battermelo subito di due colpi…). Ho anche visto una 500 miglia di Indianapolis insieme ai due Dye, soggiornato in alcune delle loro case e mangiato con loro (più di una volta) guardando insieme la TV. Con Pete ho visitato numerosi campi in costruzione e fra questi anche quello di Kiawah Island, in Carolina del Sud, sede del PGA Championship 2012 dal 9 al 12 agosto prossimi e numero uno nella speciale classifica di Golf Digest fra i campi più difficili degli Stati Uniti. I percorsi disegnati da Pete Dye sono stati o saranno sede di 29 appuntamenti ai massimi livelli, dallo U.S. Amateur del 1984 alla Ryder Cup 2020, in programma a Whistling Straits, nel Wisconsin. Un palmarès incredibile che riflette una straordinaria passione per il suo lavoro, come ho potuto verificare durante un viaggio memorabile con lui all’Old Marsh, a Palm Beach, in Florida. Durante un forte temporale mi aveva mostrato il sistema di irrigazione e poi mi aveva trascinato a una decina di miglia di distanza, per fare un paragone con quello del celebre Seminole Golf Club. Alla fine ci siamo trovati abbracciati alle palme per non farci portare via dalla violenza di Gordon, una robusta tempesta tropicale. Durante gli anni, Alice mi ha inviato molti messaggi di incoraggiamento e Pete mi ha spesso pungolato. La sua stoccata migliore fu quella del 2005. In un’interessante discussione davanti a un’affollata sala, io cercavo di esprimere pareri profondi e Pete rispose: “Vedi, quello che dici dimostra quanto poco sai veramente sul disegno dei campi da golf.” Aveva ragione, naturalmente. Pete Dye, 86 anni, ha spazzolato via dalla sua vecchia divisa color kaki tanta e tanta terra di campi da golf, per accumulare un’esperienza che io nemmeno riesco a immaginare. Però, negli ultimi 30 anni, ho passato tanto tempo a studiare i suoi percorsi, ad ascoltarlo e a imparare. E in questo tempo ho preso qualche appunto…
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