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Sommario 08-09/14

Miguel Angel Jiménez con la moglie Susanne Styblo 36

Opinioni 8

Francesca Costi Fenomeni paranormali

10

Alberto Croze Lo swing più bello

12

Donato Di Ponziano Un calcio alla pallina

14

Marco Durante Provare ad innamorarsi

106

Servizi 54

Puro Duf Il vincitore del Pga Championship ci parla di amore, lealtà, fantasmi, brutti rimbalzi e del perché non vede l’ora di ritrovare i vecchi compagni del liceo di jason dufner con Guy yocom

66

Passione doppia Graeme Baxter: dipingere il golf di luca barassi

72

Viaggi: Scozia Gleneagles e gli altri di veronica pons

80

Slow Golf: Verona Il genio del “troppo bello” di marco palomba

Gioca al meglio 17

Il Ryo Show Ryo Ishikawa Un semplice copione: tira la palla in green di peter morrice

22

Jack Nicklaus Strategia Pianifica il percorso da fare prima di partire

24

Butch Harmon Una sola cosa Il segreto sta nell’esplosione

Rory McIlroy con la Claret Jug



Sommario 08-09/14

Colori accesi anche in autunno 138

66 26

Sean Foley Quello che i professionisti sanno Centrala più spesso

28

David Leadbetter Passo dopo passo Prendi un po’ di terreno

30

Tom Stickney Il drivomane La cicatrice

32

34

36

Vita da golfista 42 Panorama: Trump Golf

Links at Ferry Point Festa nel Bronx? NY spera di poter brindare sul sito di una vecchia discarica di ron WHitten

44

Tom Watson Le scorciatoie Stai coi piedi per terra Hot list: grip Spiamo i migliori nuovi modelli della stagione di Kelly levins Miguel Angel Jiménez La mia sacca di francesca costi con stepHen Hennessey

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Attrezzatura Nuovi ferri e wedge di miKe stacHura

60

Colpo di frusta! Ottenere una potente accelerazione all’impatto come i professionsiti di miKe bender

64

Il Pga Cenenary Course di Gleneagles, sede della Ryder Cup, in un dipinto di Graeme Baxter.

Bubba golf Colpi col wedge: 3 trucchi per stamparla in bandiera di bubba Watson

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47

48

Il diario di Dodo Aspettando l’Open con andrea cappelletti Fitness Ruota e piega. Se non riesci a passare questo test stai perdendo distanza di ron KasprisKe Che stress Gestire uno studio in diretta può generare un alto tasso di ansia nel conduttore di francesca piantanida Regole Mi sembra di aver sentito che... Avrete di certo già sentito certi termini ma cosa significano realmente? a cura di davide lantos

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Colpi di testa Vincere di testa di armando pintus

50

Golf à la carte Cena stellata nel cuore delle Dolomiti di norbert niederKofler

Il nordirlandese eguaglia il primato di Jack Nicklaus e Tiger Woods vincendo il terzo major a meno di 26 anni di nicola montanaro 108 Varie dai Tour

di nicola montanaro

110 Junior Club

Le Gare 86

Anteprima Pga Championship, Open d’Italia e Ryder Cup serviZi di luca barassi, carolina durante e ron WHitten

100 Un’estate tutta in rosa

di carolina durante

106 Tanta Italia nell’Open

di McIroy

di Giuliana colavito

114 Associazioni

e Grandi Sponsor

Rubriche 134 Professione golf 138 Non solo golf 144 Da golfista a golfista

Gli annunci

100


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Gioca al meglio La mia sacca MIGUEL ANGEL JIMENEZ

residenza Vienna, Austria

Reprinted with permission from Golf Digest © (USA Edition june 2014. Copyright © 2014. The Golf Digest Companies, which is a subsidiary of Advance Publications, Inc.

“Niente cade dal cielo, a parte l’acqua” – proprio quella che per pochi minuti ha disturbato lo shooting fotografico programmato con Miguel Angel Jiménez a Monticello in occasione di una tappa del circuito Audemars Piguet – come a dire, se anche mi vedete con il sigaro in bocca e un bicchiere di vino in mano, non potrei essere quello che sono se non facessi una vita d’atleta: “Più invecchi e più devi darci dentro in palestra per compensare la perdita di elasticità e di forza muscolare. Sarò anche vecchio, ma così continuo a sentirmi giovane”. E ci credo! Lo spagnolo, 21 vittorie sullo European Tour, arriva a Monticello da un periodo che farebbe camminare chiunque a un metro da terra: quarto posto al Masters in aprile, seguito dalla vittoria nel suo debutto sul Champions Tour (il Senior americano) la settimana successiva, dal matrimonio agli inizi di maggio con Susanna Styblo e dalla conquista dell’Open di Spagna. Cosa si può volere di più? “Prenderò per buono tutto quello che verrà, non mi dispiacerebbe vincere il Senior British Open e assicurarmi la settima partecipazione alla Ryder Cup … ho tutto il mese di agosto per provarci”. Già, uno con la sua

Che anno! Mi è andata bene nella prima metà del 2014: sono finito 4° al Masters, ho vinto sul circuito senior, ho sposato la mia splendida fidanzata Susanna Styblo in Spagna e vinto il mio Open nazionale.

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Un vento del passato Alcune cose, come questo copribastone, sembrano vecchie come me. Ho cominciato quando giocavano grandi come Seve Ballesteros, e sono ancora competitivo con i ragazzi di oggi. Il mio obiettivo? Solo divertirmi. Il successo è divertimento, ma è più facile raggiungerlo se apprezzi la vita.

attrezzatura: walter iooss jr. – jimenez: cl audio scaccini matrimonio: europa press via getty images • disegno: l aurent cilluffo

età 50

esperienza (ha partecipato quattro volte come giocatore, due come vice capitano) e con il suo carattere positivo farebbe proprio bene alla squadra e visto che siamo in tema, non perdiamo l’occasione di stuzzicarlo con qualche domanda sulla grande sfida. “Gli Stati Uniti sono una nazione, l’Europa no, ma nel nostro team c’è molto più cameratismo, un punto guadagnato è guadagnato dalla squadra, non da tizio o caio. Ci conosciamo tutti, si viaggia spesso insieme, la voglia di fare squadra non manca di sicuro”. Non lo dice, ma lascia capire che tra gli americani non è esattamente così e chissà se nel dirlo sta pensando in particolare a Tiger. A proposito, Tiger è rientrato sul tour, se lei fosse il capitano del team USA lo chiamerebbe in squadra? “Io sono europeo – non vuole sbilanciarsi – certo bisognerà vedere come si è ripreso dall’intervento, ma Tiger in squadra lo vorrebbero tutti”. E i nostri? “Francesco (Molinari ndr) ce la può fare, oltre a essere molto forte tecnicamente ha una bella mentalità, mi piace! Edoardo è stato sfortunato con tutti i guai alla mano, ma si riprenderà. E Manny ha un lungo futuro davanti a sé, non mancherà l’occasione di vederlo in Ryder Cup”. Matteo non sta attraversando un bel periodo, c’è chi pensa che la vittoria nel Pga Championship lo scorso anno sia arrivata troppo presto. “Balle! Aveva già vinto altri tornei e ne vincerà tantissimi altri. Matteo sta crescendo, sta cambiando fisicamente, ma, credetemi, diventerà la prossima grande star del tour, dategli tempo!”. —di francesca costi, con stephen hennessey


LEGNI

DRIVER

caratteristiche Ping i25 (3, 5 e 7), shaft Aldila Tour Blue 65 X-flex, peso dinamico D-3

caratteristiche Ping i25, loft 9.5°, shaft Oban Gold 65 X-flex, 46 pollici accorciato di uno, peso dinamico D-5

Quel che cerco sono bastoni che possa colpire bene con costanza: questi la fanno volare con facilità. Ho giocato un legno 7 (non fotografato) per la maggior parte di questa stagione.

Negli anni ho giocato diversi driver, ma questo si adatta davvero al mio movimento: posso tirare facilmente un draw od un fade, il che è importante per me che sono quel che si definisce un giocatore di tocco. PUTTER

FERRI caratteristiche Ping S55s (4-PW), shaft Dynamic Gold Superlite S300 con tecnologia SensiCore, 1° flat Gioco questi ferri dall’anno scorso: gli shaft vanno bene per la mia tendinite. Spesso pratico con più di 14 bastoni per capire quali siano i più adatti a gestire le condizioni della settimana.

caratteristiche Ping Scottsdale Pickemup, 34 pollici, loft 3°, 1° upright Per me, devi avere un putter di cui hai fiducia: se non pensi che imbucherai tutti i putt, che senso ha? Vario fra questo, un prototipo di Ping Ketsch, ed un Ping Karsten TR Pal.

WEDGE caratteristiche Ping Tour Gorge, 52° (peso dinamico D-3) e 59° (D-5), impugnature arrotondate Lamkin Perma-Wrap 58 (per tutti i bastoni) Intorno al green, domina la confidenza. Talvolta aggiungo un altro wedge alla sacca, a seconda del percorso.

“X” marca il punto Marco la mia palla Srixon Z-Star con un pennarello nero, segnando dei punti sul numero e da entrambe le parti del logo Z-Star. Posso far volare la palla come mi serve. Mi piace lo stile pulito di Srixon: indosso anche il loro guanto.

Altre cose che trovi nella mia sacca o nel mio armadietto: Occhiali Oakley Plaintiff, scarpe da golf Nebuloni fatte su misura (ne ordino sei paia prima di ogni stagione), abiti Lacoste e un orologio Audemars Piguet modello Leo Messi.

Tenerlo acceso in campo Sono certo che mi hai visto fumare un sigaro durante un torneo, anche di prima mattina: mi aiuta a rilassarmi. Questo supporto si pianta nel terreno come un tee e regge il mio sigaro. In viaggio, porto sempre con me dei sigari Cohiba: non so mai se li troverò dove sto andando. BASTONE

METRI*

driver

247

legno 3

220

legno 5

210

legno 7

200

ferro 4

182

ferro 5

172

ferro 6

162

ferro 7

151

ferro 8

140

ferro 9

130

pw

120

gw

105

lw

85

*distanza di volo

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Gioca al meglio Attrezzatura di Mike Stachura

Reprinted with permission from Golf Digest © (USA Edition june 2014. Copyright © 2014. The Golf Digest Companies, which is a subsidiary of Advance Publications, Inc.

ginnastica ferrea I nuovi ferri la tirano lunga, ma con che sensazioni? l processo di progettazione dei ferri, più di quello di qualsiasi altro bastone, deve bilanciare con semplicità le sorelle gemelle (spesso estranee) della tecnologia: distanza e sensibilità. Ma anche se diventa sempre più concreta la possibilità che gli odierni ferri 7 la facciano volare più lontana dei ferri 6 di ieri, la scienza della sensibilità continua ad avere la precedenza. “Intraprendendo un nuovo progetto, siamo sempre alla ricerca di alte prestazioni, che aumentino la velocità della palla con distanza più costante su qualsiasi punto della faccia venga colpita”, afferma Bret Wahl, vice presidente del reparto Ricerca & Sviluppo dei ferri in TaylorMade. “Ma il tocco ci ricorda quanto lontano ci possiamo spingere”. Ecco quattro nuovi modi in cui si perpetua l’equilibrio distanza/ sensibilità:

I

1 tAylorMAde Sldr distanza la fessura intagliata nella suola (aperta dall’alto al basso) fornisce elasticità alla faccia. tocco Il polimero contenuto nella fessura della suola e la placca della cavità posteriore riducono le vibrazioni. €899/999 acciaio/grafite

2 cobrA bIo cell+ distanza Una faccia sottile e pesi in tungsteno in tacco e punta della fessura fanno sì che i colpi fuori centro perdano meno distanza. tocco Nei ferri corti, i pesi sono centrati per fornire un controllo simile a quello dei ferri rinforzati. €899 (set di 8 ferri)

3 toUr edge eXotIcS Pro H distanza I ferri dal 2 al 7 sono cavi, con una sottile faccia forgiata che aggiunge distanza alla palla. tocco I ferri corti compatti sono caratterizzati da una placca, nella cavità posteriore, che assorbe le vibrazioni. €80/100 cad

4 MIUrA Mb-001 distanza la suola migliora l’interazione col terreno, in modo che faccia meno resistenza all’impatto. tocco la testa forgiata è un pezzo separato, connesso alla pipetta per fornire una struttura molecolare più uniforme. €250 cad

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Foto di Jeffrey Westbrook


La forma della suola non è meno importante delle scanalature sulla faccia. Il miglior modo per rimediare

ertamente le scanalature dei wedge ricevono tutta l’attenzione, ma è l’arrotondamento (la forma completa della suola e il suo angolo di bounce) che fa sì che un wedge si avvantaggi maggiormente della tecnologia per ottenere i migliori risultati. Roger Cleveland, il maestro dei wedge in Callaway, afferma: “La geometria della suola è fondamentale, perché devi usarla per eseguire bene il colpo”. È importante, specialmente nei wedge con maggior loft, fare attenzione al tacco della suola: “Bisogna avere un arrotondamento nel tacco, in modo che quando si apre la faccia si abbia abbastanza angolo di rimbalzo per permettere alla suola di scivolare come uno sci.”

C

1 tItleISt VoKey tVd ▶ I modelli “tour Van design” sono versioni compatte delle forme arrotondate dei modelli “M” e “K” dei wedge SM5. rispetto a questi, il tVd-M ha maggior angolo di bounce, il tVd-K ne offre meno. €150/250

2 tAylorMAde toUr PreFerred ▶ I due modelli ne presentano uno con una nuova suola AtV, ridotta rispetto alle versioni precedenti e disegnata per diverse situazioni di terreno, ed il classic grind (foto), prodotta con un maggior arrotondamento per aiutare nei colpi in cui serve aprire la faccia. €129

3

impostazione stilistica: miako katoh – disegno: al murphy

toUr edge eXotIcS cb Pro S ▶ c’è un maggior arrotondamento in tacco e in punta nella stretta suola del primo wedge forgiato di questa marca. Il generoso angolo di rimbalzo è disegnato per evitare alla faccia di piantarsi nel terreno. € 130/150 acciaio/grafite

4 cAllAWAy MAcK dAddy 2 toUr grINd ▶ c’è un margine anteriore più dritto per un’impostazione facilmente ripetibile. la forma del tacco e della punta della testa forgiata la rendono più giocabile in diverse situazioni di terreno. €129

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Vita da golfista Golf à la carte di Norbert Niederkofler

Orzotto con erbe, burro di capra e gelatine di verbena

Cena stellata nel cuore delle Dolomiti Prosegue a gonfie vele il circuito Ristogolf. Tutti i mesi non solo la cronaca delle gare, ma anche le ricette più esclusive iamo in piena stagione estiva, un pretesto perfetto per viaggiare con la nostra rubrica “Golf à la Carte” fino in montagna, alla ricerca di un clima fresco, di aria buona e di uno chef amante del golf, che insieme a tre stellati colleghi ha fondato l’Associazione Ristoratori Albergatori & Co Golfisti e ideato il circuito Ristogolf, giunto alla terza edizione. Uno chef, che proprio in montagna ha creato un regno dell’alta cucina premiato con due stelle Michelin e che interpreta il territorio con compe-

S

tenza e disinvoltura, proprio come un golfista che si trova in gara sul campo che per anni lo ha ospitato durante l’allenamento. E la montagna lo ripaga di tanto affetto con ingredienti e materie prime d’eccellenza, che lo chef rielabora con maestria. Vi stiamo parlando di Norbert Niederkofler, che al Rosa Alpina Hotel & Spa guida dal 1996 il ristorante St.Hubertus, il cui nome è dedicato al santo protettore dei cacciatori. Un luogo elegante con 9 tavoli, più quello dello chef, ad accogliere i commensali. Nel 2000 ha ottenuto la prima stella Michelin e nel 2007 la seconda, confermata anche nell’ultima edizione della Guida. Il suo stile di cucina tende ad esaltare e celebrare il territorio circostante, come conferma lui stesso: “Quando riesco a far sentire alle persone il profumo e il sapore familiari della mia terra, sono semplicemente felice”. E siamo molto felici anche noi nel ricevere e pubblicare una sua grande ricetta, che siamo certi vi metterà molta curiosità, oltre a un naturale appetito. Si tratta dell’Orzotto con erbe di montagna e verbena al limone.

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per l’orzotto 200g di orzo perlato 500g di brodo vegetale 160g di burro di capra 80g di burro vaccino 200g di parmigiano reggiano 24 mesi 4g di trifoglio di montagna 4g di timo limone 2g di foglie di pepe di montagna 2g di melissa a julienne

2g di verbena a julienne 4 rami di trifoglio sfogliati per la GelatiNa Di melissa e verbeNa 400 gr di acqua 17 gr di melissa 17 gr di verbena 2 gr di agar-agar 2 fogli di gelatina sale q.b.

proCeDimeNto Tostare l’orzo, bagnare con brodo caldo, lasciare evaporare a fuoco lento fino a ultimare la cottura (ca. 35/40 min.). Togliere dal fuoco, mantecare con burro vaccino, caprino e parmigiano reggiano. Aggiustare di sapore, sale e pepe. A mantecatura ultimata, aggiungere le erbe tritate grossolanamente. Frullare velocemente e a freddo in un mixer acqua, melissa e verbena, filtrare allo chinoise, aggiungere l’agaragar a freddo. Portare a ebollizione una parte del fondo, al bollore togliere dal fuoco.

Aggiungere la gelatina precedentemente ammollata in acqua fredda e il resto del fondo. Mettere in stampi tondi a forma di cerchio ad arrivare a un’altezza di circa 3 mm. Lasciare gelificare in frigorifero per circa 1 ora. Fare una julienne sottile di melissa e verbena poco prima dell’impiattamento. Versare un mestolo di orzo nel piatto senza stenderlo. Appoggiare la julienne di melissa e verbena e adagiare la gelatina sopra l’orzo. Decorare con il ramo del trifoglio, adagiandolo sopra la gelatina.

Norbert Niederkofler ★★ Michelin, Ristorante ‘St. Hubertus – Rosa Alpina’. Nove tavoli, oltre a quello dello chef, con vista sulle candide vette dolomitiche. Foto di MyChef.tv


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OLPODIFRUSTA

OTTENERE UNA POTENTE ACCELERAZIONE ALL’ImPATTO— COmE FANNO I PROFESSIONISTI DI mIkE bENDER ▶ moLtI goLfIstI pensano che la potenza derivi dal ruotare violentemente il corpo nel movimento di discesa, in modo da trascinare braccia e bastone attraverso l’impatto: questo, in verità, è il modo più debole per colpire la palla. La maniera più potente è far cominciare a scendere le braccia e far fermare il corpo per creare un effetto fionda all’impatto: io lo chiamo colpo di frusta. Questo non è un concetto nuovo: le mosse più veloci che si fanno nella vita quotidiana sfruttano la velocità di mani e braccia. Il corpo è potente, ma non accelera rapidamente. Nel golf la distanza deriva dalla velocità, non dalla forza. Il corpo di un professionista ruota da 11 a 19 chilometri all’ora nel momento in cui fa scendere il bastone: se confidi nella rotazione del corpo per far muovere velocemente il bastone, la palla non andrà da nessuna parte. Il corpo deve frenare durante il downswing, in modo che l’energia creata si trasferisca al bastone. Considera qualche esempio di accelerazione: per frustare una salvietta freni bruscamente le mani, addirittura tirandole indietro, il che convoglia la velocità alla punta dell’asciugamano. Per lanciare un Frisbee, muovi il braccio fino ad uno stop repentino e frusti il polso. Immagina un test in cui un’auto vada a sbattere contro un muro di cemento ed i manichini vengano proiettati attraverso il parabrezza. In tutte queste situazioni, avviene una forte decelerazione: è quello che trasferisce l’energia all’oggetto. Se tutto continuasse a muoversi in avanti, non ci sarebbe trasferimento di velocità e nessun colpo di frusta: è così che tanti golfisti eseguono il movimento. Zach Johnson, con cui lavoro dal 2000, è un grande esempio di colpo di frusta. Non è potentissimo, ma è nei primi 10 del circuito in una statistica chiamata efficienza sulla distanza totale: significa che riesce ad ottimizzare la sua velocità al momento dell’impatto. Se vuoi fare più distanza, devi frustarla come Zach. —CoN Peter morrICe


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Passione doppia DI LUCA BARASSI

DIPINGERE IL MONDO DEL GOLF. UN’ARTE NATA DALLA PASSIONE PER IL NOSTRO MERAVIGLIOSO SPORT CON CUI GRAEME BAXTER È DIVENUTO UN MITO, SIA TRA GLI APPASSIONATI GOLFISTI CHE TRA I CULTORI DELLA PITTURA agosto/settembre 2014 | ilmondodelgolf.com

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Foto di Claudio Scaccini

a n t e p r i m a / ry d e r c u p / 2 0 1 4


Sarà

la RydeR deLLa SteLLa? ▶▶▶

La squadra del Vecchio continente arriva a Gleneagles in veste di detentrice della Coppa, vinta nelle ultime due edizioni, e forte di un palmarès positivo dal 1979 a oggi: nove successi, sette sconfitte e un pareggio. Soltanto alla fine dell’Open d’Italia sapremo se ci sarà un azzurro nel team 2014, ma fin d’ora è sicura una cosa: sarà grande spettacolo. ▶ ▶ ▶ di Carolina Durante

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Associazioni ristogolf

Il Circuito più goloso d’Italia debutta sul campo dell’Open a torino con lo chef morelli Lo showcooking strega tutti i partecipanti della 2^tappa rendete un campo tra i più belli d’Italia, aggiungete il fatto che sarà proprio questo campo ad ospitare il prossimo Open d’Italia e inserite lungo il percorso alcune buvette gourmet pronte a prendere per la gola i giocatori. Sommate questi tre “plus” e cosa ottenete? La seconda tappa del Circuito 2014 di Ristogolf, la gara sportiva gourmet organizzata dall’Associazione Ristoratori, Albergatori & Co Golfisti. Immaginatevi sul campo, siete pronti alla partenza e venite subito conquistati da una degustazione di fragole e ciliegie. Poi il primo tee shot, il primo putt e il sorriso stampato sul volto di giocatori (amatori e appassionati). In un istante siete già alla buca due, dove vi aspetta polenta bianca con baccalà, in abbinamento a un calice di Champagne Veuve Clicquot. Un sogno, se non fosse per le difficoltà che incontrate su un campo di rara bellezza, in grado di mettere alla prova qualunque golfista. Tranquilli, la terza buvette gourmet è pronta a ristorarvi con un assaggio di straordinari cavatelli di grano arso alla pugliese, con un calice di Sicilia Insolia Principi di Butera. E poi via d’un fiato fino alla buca sette, dove lo chef Giorgio Garino vi accoglie con leccornie tali da rendere difficile la scelta se proseguire o fermarvi e fare un secondo assaggio. Non vi lasciate indurre nuovamente in tentazione

P

e proseguite fino alla undici, dove gustate un sincero Pà e Strinù accompagnato da un ottimo Nero d’Avola Principi di Butera. Di nuovo sosta alla quindici per una focaccia alla piastra accompagnata da Birra Moretti Radler. Per chiudere in dolcezza, alla buca diciassette, tiramisù con spuma al caffè Lavazza e Moscato d’Asti Castello del Poggio. Ora non vi resta che affrontare nel migliore dei modi la diciotto del Golf Club Torino La Mandria per concludere un giro che difficilmente dimenticherete. Se vi siete immedesimati in questo nostro percorso tra lo sport e il gourmet, allora non potrete mancare alla prossima tappa, in calendario il 31 luglio al Golf Club Argentario. Lì avrete la fortuna di assaggiare anche le prelibatezze di due chef ospiti dell’Associazione Ristoratori, Albergatori & Co Golfisti: Antonio Guida (Ristorante Il Pellicano**) ed Emiliano Lombardelli (ristorante Dama Dama, dell’Argentario Golf Resort & Spa). Tornando alla tappa piemontese, proseguiamo il nostro racconto passando al dopo-gara, quando giocatori, sponsor e simpatizzanti di Ristogolf hanno assistito allo showcooking dello chef stellato Michelin Giancarlo Morelli, tra i fondatori dell’Associazione, insieme a Enrico Cerea, Davide Scabin e Norbert Niederkofler. A seguire le premiazioni per i migliori di giornata, con premi messi in palio dai prestigiosi sponsor che affiancano il circuito in questa terza edizione, e un gustoso party gourmet per salutare il Piemonte e focalizzarsi già sul prossimo appuntamento all’Argentario. Noi di certo seguiremo e vi racconteremo anche la prossima tappa, ma il nostro consiglio è di partecipare e di gustarvi in prima persona questa inedita gara.

il gusto del golf. in alto da sinistra, una delle golose buvette gourmet situate su tutto il percorso di gioco. al centro una vista della Clubhouse, a destra una mousse con crema al caffè by lavazza. Centro, da sinistra un dolce preparato dallo chef Giancarlo morelli durante lo showcooking, a destra alcuni partecipanti. Sotto, alcuni dei premiati di giornata, che voleranno alla finale dal 14 al 16 novembre al Golf donnafugata in Sicilia.

Foto di MyChef.tv

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