DIC/GEN
IN COPERTINA: KATE UPTON E ARNOLD PALMER COME, COSA E DOVE GIOCARE / ANNO 33 NUMERO 255 S CON GOLF DIGEST E GOLFWORLD
SOMMARIO
OPINIONI
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L'urlo del moscerino che vuole diventare una mosca
Parla l'uomo che ha denunciato Tiger al Masters con Guy Jocom
DONATO DI PONZIANO
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FRANCESCA COSTI L'Italia si desti!
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MY SHOT: DAVID EGER
LEZIONI
MARCO DURANTE
ALBERTO CROZE
A Santo Domingo ci pensa il governo e da noi?
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PAOLO DE CHIESA
Sport diversi, stesse emozioni
L'albero degli atleti
SERVIZI
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COVER STORY MODEL SWING
Kate Upton e la sua nuova passione per il golf di Arnold Palmer
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SEQUENZA DELLO SWING Ian Poulter
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DAVID LEADBETTER Il segreto di Suzann
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HENRIK STENSON Ferri precisi
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QUALCOSA DI NUOVO NEL TOUR di Ron Kaspriske
EAN FOLEY S Puttare meglio in tre mosse
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ATTACCA I GREEN DAI 150 di Butch Harmon
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IMBUCA I PUTT DA 1 METRO
di Johnson Wagner
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THE BASIC I colpi dei desideri
Kate Upton, modella dell'anno 2013 e neo golfista, ha ottenuto grande apprezzamento da Arnold Palmer.
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COME, COSA E DOVE GIOCARE / ANNO 33 NUMERO 255 S CON GOLF DIGEST E GOLF WORLD
SOMMARIO
La clubhouse di Valderrama (foto di Veronica Pons) THE DIGEST
50 CHARLEY HULL Pensa giovane, gioca duro di Ron Kaspriske
52 'NON CHIEDERE QUANTO HO FATTO'
Tutte le dichiarazioni dei presidenti USA appassionati golfisti di David Owen
53 REGOLE
E adesso dove droppo? a cura di Davide Lantos
54 NUOVI CAMPI:
Royal Park I Roveri: apre il Pramerica Course Un links alla Mandria di Alberto Carpinetti
56 DAL VIDEO
Qualcosa di nuovo di Francesca Piantanida
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57 ANNIVERSARI
I 50 anni del Golf Club Verona
58 FITNESS
Cambia lo swing in palestra di Ron Kaspriske
59 MISTER X
Parla un professionista del tour sotto copertura e vi svela come giocare con Tiger Woods con Max Adler
60 HOT LIST: GPS
88 MAROCCO: MAZAGAN Gioco libero di Alberto Carpinetti
90 SICILIA:
I MONASTERI GOLF RESORT Un ritiro esclusivo di Luca Barassi
92 SLOW GOLF
Sulle tracce di Mastro Duccio di Marco Palomba AGONISMO
Il grande golf digitale di Mike Stachura
96 HCP ZERO
Un arrivederci gourmet!
99 EDOARDO MOLINARI
62 GOLF À LA CARTE VIAGGI E CAMPI
80 SPAGNA: COSTA DEL SOL Alle porte del Mediterraneo testo e foto di Veronica Pons
Le Final series a cura di Nicola Montanaro
102 JUNIOR CLUB
a cura di Giuliana Colavito RUBRICHE
20 DAI LETTORI 104 PROFESSIONE GOLF 108 ASSOCIAZIONI E GRANDI SPONSOR
124 NON SOLO GOLF 127 GLI ANNUNCI
Il Challenge Tour è una tappa, non un punto di arrivo con Andrea Cappelletti
101 GIULIA SERGAS Le luci dell'Est
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Reprinted with permission from Golf Digest © (USA Edition) October 2013. Copyright © 2013. The Golf Digest Companies, which is a subsidiary of Advance Publications, Inc.
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Baxter è in grado di annusare il pericolo; David Eger ha naso per le violazioni alle regole
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DECIDERE SULLE REGOLE
Parla David Eger, e ha un sacco di storie da raccontare, oltre al fatto di essere stato lui ad alzare il telefono e segnalare il droppaggio scorretto di Tiger al Masters. CON GUY YOCOM
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O M E I G I O C AT O R I
dicono spesso nelle interviste, ho avuto fortuna. Sono passato professionista nel 1978 e ho giocato per tre anni sul Tour Pga, con scarso successo. Semplicemente non ero abbastanza bravo. Ho ripreso lo status di dilettante e con l’aiuto del mio mentore, il compianto Clyde Mangum, ho trovato lavoro nel Tour Pga come direttore amministrativo del Tour. Da allora ho sempre giocato molto a golf da dilettante. Sono deluso di non aver vinto lo U.S. Amateur, però ho vinto lo U.S. MidAmateur, il North & South Amateur, l’Azalea Invitational e un paio di Crump Cups, oltre ad aver giocato la Walker Cup. Poi ho passato cinque anni a prepararmi per il Champions Tour; è lì che sono dal 2002. Quattro vittorie, il benessere, una splendida moglie, una vita piacevole. H O G I O C AT O A L M A S T E R S , dove ho arbi-
trato parecchie volte. Nel 1987 fui assegnato al par 3 della buca 4 con il leggendario Billy Joe Patton. Alla buca quattro non succede mai niente dal punto di vista delle regole. Dopo che erano passate diverse squadre senza che accadesse nulla, Billy Joe mi disse: “Rendiamo la cosa interessante. Scommettiamo un quarto di dollaro sul tee shot più vicino alla buca”. Gli dissi: “Ci sto”. Dopo un po’ Billy Joe incominciò fare più puntate: il più vicino alla buca uscendo dal bunker, se qualcuno avrebbe fatto due putt, e così via. Ci divertimmo moltissimo. Il responsabile del comitato regole era Ward Foshay. Ex presidente dell’USGA e socio dell’Augusta National, Foshay era una persona veramente perbene. Diede il via ad una riunione dicendo: “È stato segnalato alla nostra attenzione che alcuni membri F OTO G RA F I A D I / B O B C RO S L I N / 1 8 LU G L I O 2 0 1 3 / Q UA I L H O L LO W C LU B / C H A R LOT T E P H OTO G R A P H S B Y / N A M E H E R E
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Splendida veduta d’insieme del percorso de La Reserva, con vista sul Mediterraneo
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ALL’OMBRA DELLO STRETTO DI GIBILTERRA, DOVE SI INCONTRANO IL MEDITERRANEO E L’OCEANO ATLANTICO, IN UNO SCENARIO NATURALE DI SELVAGGIA BELLEZZA CHE SFOGGIA ALCUNI DEI PERCORSI PIÙ IMPORTANTI D’EUROPA TRA CUI VALDERRAMA, SOTOGRANDE, SAN ROQUE E IL PROMETTENTE LA RESERVA TESTO E FOTO DI VERONICA PONS
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A SIENA PER AMMIRARE LA MAESTÀ DI DUCCIO DI BUONINSEGNA E SODDISFARE LA NOSTRA VOGLIA DI GOLF SUL PERCORSO DEL ROYAL GOLF CLUB LA BAGNAIA, IL CAMPO NUOVO PIÙ BELLO D’ITALIA SECONDO LA CLASSIFICA DE IL MONDO DEL GOLF. 92
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SULLE TRACCE DI MASTRO DUCCIO acciamo un salto indietro di qualche secolo. La mattina del 9 giugno 1311 la città di Siena si fermò. Fornai, maniscalchi, falegnami
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chiusero le loro botteghe e si avviarono, silenziosi, verso la piazza. Baroni e contadini, donne con neonati in braccio, bambini, tutti insieme, gomito a gomito, un’intera città in fila. In testa al corteo il vescovo, poi, a seguire, i prelati e i nobili. Facce sporche di fango e facce imbellettate, dame e popolane, nobili e prostitute in marcia silenziosa verso quella che tutti
consideravano la loro nuova casa: il Duomo. Bisogna considerare che a quell’epoca una cattedrale era considerata un patrimonio della comunità e tutti partecipavano alla sua realizzazione portando pietre, scavando fossati, aiutando carpentieri: non esisteva il concetto di un committente, la Chiesa, e di un’impresa edile. Il Duomo era la casa di tutti e oggi, il 9 giugno 1311, tutti dovevano
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ITINERARI
SLOW GOLF
GOLF: LA NUOVA CREATURA DI TRENT JONES La nostra visita non potrebbe avere un epilogo migliore: un giro sul campo del Royal Golf La Bagnaia, sulla strada che unisce Siena a Grosseto. Si tratta di un percorso nuovo, progettato da Robert Trent Jones, di grande fascino perché è immerso nella campagna, lontano da strade o villette a schiera. Il percorso è tutt’altro che facile, con i green molto ben difesi da profondi bunker che attirano come calamite le palline dei più audaci che cercano il colpo ad effetto. Ci vuole prudenza e misura per affrontare La Bagnaia, paradiso dei moderati e inferno dei presuntuosi. Abbiamo giocato su questo campo nel mese di settembre, dopo l’arsura dell’estate che qui si è fatta sentire con particolare accanimento, eppure abbiamo trovato i fairway in ottima condizione, segno che lo staff tecnico ha lavorato egregiamente. I green sono particolarmente delicati con pendenze difficilmente interpretabili. Insomma una bella esperienza, anche se La Bagnaia è uno di quei campi che ti riportano alla tua condizione di giocatore amatoriale, con i tuoi limiti e i tuoi difetti. Si può soggiornare all’Hotel Borgo La Bagnaia, cinque stelle direttamente sul campo, dove si può anche mangiare nel ristorante La Voliera. Contatti: labagnaiaresort.com; info@labagnaiaresort,com; tel. 0577 813 000
godersi lo spettacolo. All’alba di quella giornata storica Simone Martini, i fratelli Lorenzetti e gli altri allievi di Duccio di Buoninsegna spalancarono le porte della bottega in via di Stalloreggi e si incamminarono lungo gli stretti vicoli della città. Sulle loro spalle, coperto da un drappo rosso, portavano uno dei capolavori dell’arte medievale destinata ad essere ospitata proprio sulla pala dell’altare del Duomo: la Maestà di Mastro Duccio. La piazza era gremita, si sentiva solo il pianto dei neonati mentre la curiosità era palpabile e si leggeva sulle facce della gente. Quando, accompagnato dal suono delle campane, il portone venne aperto, la folla mosse i primi passi, intimorita dall’imponenza della struttura.
Foto grande: La Maestà di Duccio di Buoninsegna; qui sopra una buca del Royal Golf La Bagnaia; sotto il Duomo di Siena.
Varcata la soglia fu la meraviglia: l’ardita trama delle colonne e delle volte che lo stile gotico era riuscito a concedere agli architetti colpì l’immaginazione e gli animi del pubblico: chi cadde in ginocchio, chi rimase a bocca aperta con il naso all’insù, chi si guardò intorno, smarrito, cercando una risposta alla violazione delle leggi della fisica e della staticità. La Maestà venne posata dietro l’altare e a quel punto persino Duccio ebbe un momento di commozione. Sapeva di aver creato un capolavoro, ci aveva lavorato per più di tre anni, lo sapeva al punto tale che aveva
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DAL SETTORE
A CURA DI / LUCA BARASSI
PROFESSIONE GOLF
RITORNANDO A CASA... M artedì 19 novembre, ore 17: il pulmino dell’Associazione Tecnici di golf ci riporta a casa dopo una due giorni di Conferenza internazionale a Roma, presso il Parco de Medici, che ci ha coinvolto in qualità di organizzatori, ma soprattutto di curiosi e interessati ascoltatori. Alla guida Maurizio Novella, veterano del Consiglio Direttivo e vice Presidente area verde; al suo fianco Mariano Merlano e dietro di loro Renato Tiraboschi, a completare la sezione verde del direttivo; poi alcuni colleghi e Rita, la nostra prossima segretaria. Seduto in fondo al pulmino come facevo quando da ragazzo partecipavo alle gite scolastiche insieme alla mia vecchia e inossidabile chitarra, rifletto assalito dalla stanchezza ma anche felice e soddisfatto del buon esito di questa due giorni.
Emozioni
Cosa rimane da portare a casa quando ti confronti con professionisti di livello altissimo e che rappresentano il meglio di quello che ci si può aspettare in quanto a preparazione nell’accoglienza e nell’organizzazione sportiva e agronomica di un evento? Prima di tutto l’entusiasmo, la voglia di mettere in pratica quello che hai ascoltato, il desiderio di parlarne con i colleghi….con i Soci più ricettivi e che senti più vicini. Poi alcune frasi che ti hanno colpito ... e in quel momento mi ricordo la similitudine con i bambini: un bambino che si diverte a fare qualcosa lo fa meglio degli altri, è assolutamente veritiero, inequivocabile; lo stesso vale per noi, dobbiamo “divertirci” lavorando, dobbiamo riuscire a dare il meglio di noi stessi e arrivare al cliente con il sorriso,
Fabrizio Pagliettini, presidente AITG, durante l’affollato meeting annuale dei tecnici, riunitisi quest’anno a Roma.
con la disponibilità all’ascolto. Questo in fondo, penso, è il mio credo da sempre ma quanto è difficile; e se lo è per me, quanto lo è per un giovane direttore o segretario, o greenkeeper e
I SEGRETI DEL GREEN PERFETTO
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erence Mohammed ha lasciato senza dispiacere le temperature polari di Montreal (anche meno 35 in inverno) per trasferirsi al caldo di Mazagan. E dire che in patria, lui di professione greenkeeper, ne aveva fatta di strada. Una carriera culminata con la partecipazione alla President Cup del 2007 al Royal Montreal Golf Club in qualità di responsabile del percorso. “È stato un evento fantastico racconta Terence durante un incontro avuto con lui a Mazagan - in particolare quando il nostro canadese Mike Weir ha sconfitto sull’ultimo green il Tiger imbattibile di allora. La preoccupazione principale
cui pensammo nel preparare i green fu il rispetto delle linee guida della PGA che prevedono non tanto una elevata velocità, quanto la sua costanza su tutti i green e la capacità degli stessi di tenere al meglio la linea del putt. Per indirizzare il primo requisito si lavora soprattutto nei giorni di gara con un team che verifica giornalmente la velocità tutte e 18 le velocità. Se qualcuna è diversa dalla media del tour (10,5/11 piedi rilevati con lo stimpmeter) si interviene sul momento con un ulteriore taglio (per velocizzare) o bagnando (per rallentare). Questo spiega come mai nel Tour americano sembra che ci siano i puttatori migliori: è facile quando si ha sempre, in
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tutte le giornate di gara e su qualunque campo, la stessa velocità di gioco! Invece, per garantire la precisione della linea del putt bisogna intervenire nel tempo. Sono le piccole imperfezioni del terreno che minano la regolarità del rotolo. Per questo una volta alla settimana sabbiamo e rulliamo. La sabbia, eliminata quella in eccesso, livella le irregolarità ed il gioco è fatto. Anche se aumentano, e non di poco, i costi di manutenzione perché così le lame delle tagliaerba sono maggiormente soggette ad abrasione. Queste stesse attenzioni le faccio applicare regolarmente sui green di Mazagan.” Alberto Carpinetti
superintendent che si deve confrontare con un periodo delicato, con un Consiglio che fatica a far quadrare i bilanci, con il personale che gestisce terrorizzato dall’andamento quotidiano.
A VILLA ERBA L’IGTM 2014
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nizia il conto alla rovescia per l’edizione 2014 dell’International Golf Travel Market (IGTM), che fra meno di dodici mesi si terrà per la prima volta in Italia, sul lago di Como. Si è appena conclusa l’edizione 2013 in Spagna, sulla Costa Daurada, registrando un successo di partecipazione con oltre 1200 rappresentanti di campi da golf da ogni parte del mondo, inclusa una nutrita presenza in rappresentanza dei distretti golfistici italiani, che in questa occasione entrano in contatto con buyer e tour operator. Per il nostro paese l’IGTM 2014 sarà un’occasione unica per far conoscere l’Italia
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IL PROGRAMMA
I protagonisti E poi la mente ritorna al meeting, a Jerry Kilby, a Bill Sanderson, a Jeremy Pern, a Mike Leemhuis, a Jason Koenigsfeld, a quel vulcano di Gregg Patterson e a Helen Bennett; di tutti mi rimarrà il ricordo di intense relazioni da cui emerge non solo conoscenza ma passione, amore per ciò che si fa; ritengo che questo sia il messaggio più importante oltre alle nozioni e ai consigli che ci sono arrivati. La conferenza ha avuto come oggetto proprio l’analisi delle opportunità e delle possibilità che ci vengono date per affrontare il periodo di negatività e risollevarsi dalla crisi. È stata preziosa e ricca di contenuti, il problema adesso è riportare quanto appreso nel nostro lavoro di tutti i giorni; è un impegno arduo ma possiamo farcela anche perché la Federazione, presente al meeting con grande soddisfazione di tutti, ci è vicina e possiamo lavorare insieme, provarci insieme. Intanto seguo i ragazzi che sono con me sul pulmino; due di loro sono rimasti senza come destinazione turistica a una platea internazionale. La fiera si terrà dal 27 al 30 ottobre a Villa Erba nel bellissimo centro fieristico costruito nel 1988 dal famoso architetto Mario Bellini. Nel corso della presentazione, Jean-Marc Droulers, presidente di Villa Erba Spa, ha detto: “In Italia non esiste un vero e proprio progetto per promuovere il golf turistico nonostante i quasi 400 campi, dei quali ben 69 in Lombardia, una concentrazione paragonabile alla tanto pubblicizzata Andalusia in Spagna. Siamo convinti che per il futuro del golf italiano i circoli, le associazioni e i resort debbano unire le forze e promuovere l’incoming golfistico approfittando anche della grande spinta promozionale data dai risultati di Matteo
lavoro pur avendo una esperienza ventennale e una formazione di primissimo piano; inevitabilmente sono assalito dal peso della responsabilità di rappresentare una associazione che ha il dovere di tutelare maggiormente la dignità lavorativa del singolo e mentre Maurizio Novella lascia il posto di guida a Renato Tiraboschi, prima di lasciarmi andare ad un sonnellino ristoratore e penso meritato, rinnovo a me stesso l’impegno a ripartire immediatamente verso nuovi passi di crescita dell’AITG, contando sull’apporto, oltre che dei miei “amici del verde”, di Riccardo Tirotti, Tiziana Panizzolo e Marco Antonangeli che, in viaggio verso altri lidi, sento comunque vicini nel perseguire la nostra mission. Fabrizio Pagliettini
Associazione Italiana Tecnici di Golf c/o Golf Club Punta Ala, via del Golf 1 Punta Ala (Gr), tel. 06 92936155 segreteria@aitg.it, www.aitg.it
Manassero e dei fratelli Molinari”. Parole sante, che ci auguriamo vengano ascoltate e si traducano in un impegno concreto per dare finalmente una svolta all’affermazione dell’Italia come vera destinazione golfistica agli occhi del grande pubblico internazionale. Al momento la promozione è infatti affidata alle singole Regioni o ad iniziative dei singoli Golf Club che si consorziano per dividersi i costi di promozione e partecipazione alle Fiere internazionali; manca però una vera e propria spinta centrale da parte delle istituzioni, senza la quale i sistema del turismo golfistico italiano non può decollare. Speriamo che l’IGTM 2014 sia il trampolino di lancio di una strategia vincente e non diventi l’ennesima buona occasione sprecata. Graziano Semiani
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