Il Periodico News - Maggio 2015

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Anno 9 - N° 91 Maggio 2015

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Retorbido: tutti contro l'impianto di pirolisi

La città di Stradella festeggia i 150 anni

Oltre football al rush finale


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Commento di Antonio La Trippa Mi chiedo, e non senza amarezza, se abbia ancora un senso festeggiare la festa del 1 Maggio… il quesito vale per tutta italia, ma visto che ci viviamo in Oltrepo dobbiamo riflettere soprattutto su questo: (in Oltrepo) • Non c’è da festeggiare perché se è vero che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, allora vuol dire che l’Oltrepo sta affondando e magra consolazione se anche in tutto il resto d’Italia la situazione è drammatica. • Non c’è da festeggiare perché ci sono troppi applausi fatti a tanti, troppi politici che hanno portato, per miopia e molto più spesso, per incapacità, l’Oltrepo ad essere un territorio in crisi. • Non c’è da festeggiare perché dopo 30 anni e più di parole, simposi, seminari ed altre amenità simili, ci sono ancora produttori, imbottigliatori e cantine oltrepadane che vengono trovate con le “mani nella marmellata” per guadagnare due “lire” in più e arrecano un danno di centinaia di migliaia di euro e soprattutto d’immagine a tutti quei produttori che lavorano duramente e correttamente, un Oltrepo dove molti sapevano e ora molti fanno finta di cadere dal pero e dove molti, anche chi doveva o poteva controllare, si nasconde dietro a frasi fatte di omertoso silenzio, in molti casi aspettando ordini dal padrino politico di turno. • Non c’è da festeggiare perché in troppi consigli di amministrazioni delle società pubbliche oltrepadane, in troppe posizioni dirigenziali, in troppi enti ed “affini” dell’Oltrepo, ci sono solo dei “modesti , ma ubbidienti mestieranti” messi lì dai politici di turno, con l’unico risultato che oltre a qualche foto su qualche giornale o su qualche social a livello di risultati ottengono poco o nulla. Oltre naturalmente al loro più o meno lauto stipendio. • Non c’è da festeggiare perché ci sono le frane, crollano i ponti, crollano lavori appena fatti e rifatti e non è mai colpa di nessuno. • Non c’è da festeggiare perché in Oltrepo sempre più spesso si dice che bisogna cambiare e non si cambia. • Non c’è da festeggiare perché chi è politicamente in minoranza e dice di voler cambiare le cose perde troppo tempo a strillare, parlare e apparire, facendo finta di non voler apparire, perde troppo tempo nel fare ostruzionismo e polemica su dettagli e cose inutili ed invece non ha il coraggio o la capacità di denunciare , anche alle autorità competenti, gravi misfatti sotto gli occhi di tutti i cittadini oltrepadani. E soprattutto chi è in minoranza molto spesso si perde in un bicchier d’acqua , non vedendo i misfatti veri ed importanti, non perché non vuole, ma perché proprio non “riesce” a vederli ed è appunto per questo che è in minoranza di una normalmente insufficiente maggioranza. • Non c’è da festeggiare perché ci sono politici, tecnici pubblici, sindaci, assessori e compagnia cantando che continuano a spendere soldi pubblici in opere e progetti senza senso o perlomeno di secondaria importanza, quando invece i problemi da risolvere e le cose da fare sarebbero ben altre, incominciando dalle strade “sgarrupate” che “ornano” l’Oltrepo. • Non c’è da festeggiare, perchè troppi sindaci o assessori, quanto ottengono un finanziamento a fondo perduto dalla regione o dallo stato , affermano che i soldi arrivati sono gratis e non costano nulla al comune che amministrano, come se la regione e lo stato non fossimo tutti noi, quindi anche i cittadini del comune che amministrano , pensano o credono che i soldi arrivati, a volte, molte volte per opere inuti-

li, siano gratis, dimenticandosi invece che sono soldi delle tasse, tante, che pagano i cittadini. • Non c’è da festeggiare perché ci sono politici regionali, provinciali e comunali che dicono che è sereno e invece piove, che hanno parlato e parlano di Expo 2015 come soluzione di molti mali oltrepadani, gente che non ha mai visto un’esposizione universale, molti neanche una fiera, se non quella del proprio paese, e che pontificano dicendo amenità senza senso logico e pratico. • Non c’è da festeggiare perché sempre più spesso i nostri politici, tutti o quasi tutti fanno previsioni che assomigliano alle previsioni del tempo, previsioni che potrei fare anche io, perché indicano "variabile" e se poi piove o c'è il sole dicono sempre che ci hanno indovinato. • Non c’è da festeggiare perché sono convinto che ancora una volta alle prossime elezioni comunali di Voghera non vincerà e non perderà nessuno, tutti troveranno un lato positivo anche nella loro sconfitta. • Non c’è da festeggiare perché i nostri politici locali sono molto spesso bravi a puntare il dito contro qualcun altro o contro i loro predecessori o successori e non si accorgono che mentre lo fanno puntano il dito contro loro stessi. • Non c’è da festeggiare perché quando sono arrivati i rifugiati in Oltrepo ed altri ne arriveranno, in troppi casi molti hanno “a scatola chiusa” contestato, sbraitato, detto facili e qualunquiste sciocchezze, invece di prenderne atto, tanto nulla a livello politico locale si può fare, ed invece non hanno cercato di trasformare questi arrivi, queste presenze in una opportunità, magari magra, ma comunque in una opportunità. • Non c’è da festeggiare perché di solito e purtroppo in Oltrepo, si mettono in politica quelli che non hanno niente da dire o che sarebbe meglio non si cimentassero nel voler governare ed invece restano in silenzio , in disparte senza mettersi in politica persone che hanno troppo da fare per perdere tempo nel mettersi in lista. • Non c’è da festeggiare perché troppi politici oltrepadani hanno fatto della politica un lavoro e del loro lavoro, molto spesso, troppo spesso un impiego pubblico o para pubblico, un hobby…a spese nostre. • Non c’è da festeggiare perché per palese incapacità, per decisioni sbagliate prese 10 anni orsono, perché si sono fatti convincere da qualche “barone” che aveva interessi di bottega, che poi li ha ripagati con forse una piccola elemosina, molti politici da paese hanno svenduto e dilapidato la prima azienda turistica della provincia di Pavia, le Terme di Salice, affossando con altre decisioni o indecisioni tragiche la capitale , ora ex capitale, del turismo dell’Oltrepo,

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1 MAGGIO, OLTREPO MA COSA FESTEGGI?

Salice Terme che era e poteva essere il motore trainante del turismo oltre padano. • Non c’è da festeggiare, perché molti assessori , molti sindaci , molti “capetti” , molti pusillanimi anche e soprattutto da paese , dopo aver fatto, in tanti troppi comuni dell’oltrepo, una serie di “castronerie” che in qualsiasi azienda privata, avrebbero portato al licenziamento per manifesta incapacità, oggi a distanza di anni sono ancora li, alcuni che governano, altri che vorrebbero governare altri che oramai rassegnati sono all’opposizione perenne continuando a pontificare, dicendo e commettendo le stesse “castronerie” da anni….senza neanche il coraggio, non dico di andarsi a nascondere, ma almeno di chiedere scusa. • Non c’è da festeggiare, perché , poche persone, forse nessuna, di buon senso, e con voglia di lavorare, oggi in oltrepo si mette in politica , onde evitare di perder tempo con politici, la cui stragrande maggioranza sono dei “poveri quaquaraquà”…a spese dei cittadini si intende. • Non c’è da festeggiare perché dopo 50 anni, quando un “pellegrino” qualsiasi entra in politica dice le solite frasi “mi è stato chiesto” , “lo faccio per la mia gente”, “lo faccio per il mio paese” ed altre amenità simili, neanche uno che dice lo faccio perchè “voglio apparire, voglio essere qualcuno, voglio guadagnarmi la pagnotta , voglio contare qualche cosa” …molti, quasi tutti che trovano patetiche frasi fatte per giustificare la loro patetica “discesa in campo”. • Non c’è da festeggiare, perchè in Oltrepo, come del resto in tutta Italia, non trovi un politico che parla chiaro , anche chi ha difficolta a parlare l’italiano e sono in tanti, legge sul giornale alcuni frasi che dicono a Roma o a Milano, le studia a memoria …come una poesia e poi le ridice, magari inserendo una parola in inglese, pronunciata in modo “canino” ma che secondo questi politici o politicanti “fa figo”. • Non c’è da festeggiare, perché forse non c’è un politico, un dirigente pubblico, di destra, di centro o di sinistra che riesce a dire concretamente come vorrebbe risolvere un problema , tutti fumosi discorsi programmatici alla Camusso o alla Landini …parole in fila che vogliono dir tutto , ma soprattutto non vogliono dire niente… neanche uno che parla come mangia. • Non c’è da festeggiare, perché anche molti, giornalisti locali, sono dei cerchiobottisti, scrivono dei potenti e poche volte contro i potenti senza dire , stando coperti, perché non si sa mai, perché comunque a sentir loro devono mediare, dove essere mediatore, si intende che prendono la mediazione. Al contrario sono molto più spavaldi, al limite della calunnia, quando devono attaccare chi non può o in quel momento non può difendersi… dimenticando che il conto poi viene presentato sempre e salato sia dai potenti o politici che gli hanno elargito la mediazione magari sotto forma di qualche cena o qualche bottiglia di vino, ma anche da chi ritornato nella possibilità di difendersi gli “chiarisce “ le idee. • Non c’è da festeggiare perché l'Oltrepo non sarà la zona più bella d’Italia, ma non è “malaccio” e non merita di essere ridotto così, non merita una festa a metà. • Non c’è da festeggiare perché non c'è nulla da festeggiare se non possono festeggiare tutti, un Oltrepo Pavese in crisi non può permettersi troppi brindisi perché rischia di cadere a terra ubriaco, magari di vino adulterato.


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ATTUALITA’

IN CAMPO IL CONSIGLIERE REGIONALE DEL PD

Villani: "L'impianto di Retorbido di pirolisi non deve essere realizzato" di Alessandro

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Un ambiente naturalistico splendido, belle comunità, antichi borghi. Eppure la Valle Staffora soffre di problemi infrastrutturali e idrogeologici di non poco conto che portano Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd, a fare un’affermazione forte: “Fatti significativi e profonde trasformazioni determinano l’esigenza di un deciso e rinnovato impegno sulle questioni che riguardano la Valle Staffora e l’Oltrepo. Parlo, ad esempio, dei tagli dei fondi regionali sulla questione di Expo, che riducono una serie di potenzialità nonostante l’impegno di coordinamento di Provincia, Comunità montana e Gal”. Dopo il cedimento del ponte di Salice, cosa ha fatto Regione Lombardia? "Prima un chiarimento dovuto a cittadini, amministratori e categorie economiche, al quale tengo particolarmente perché sono interessato da sempre ad avere un rapporto di grande chiarezza e trasparenza con questo territorio. Certe volte si confondono i ruoli: si parla di Regione come se non esistesse una maggioranza di centrodestra che governa e un’opposizione democratica, quella del Pd, che naturalmente cerca di risolvere i problemi, di costruire azioni condivise con il territorio, ma che ha un ruolo diverso rispetto a chi governa". Cosa è accaduto? "Il mio impegno per la riapertura del ponte di Salice Terme è stato fin dall’inizio totale, ben sapendo l’importanza strategica che riveste per la zona. Escludendo ogni atto demagogico e di pura propaganda, ho lavorato con gli altri consiglieri regionali per arrivare alla soluzione del problema. Da qui è nato l’ordine del giorno che impegnava la Giunta a intervenire, anche dal punto di vista finanziario, individuando pure il settore dove attingere i finanziamenti. Se questo non è ancora avvenuto, è dovuto esclusivamente a chi ha la gestione concreta del bilancio, che naturalmente è in capo alla maggioranza. L’unica cosa che ha fatto Regione Lombardia è stata quella di consentire lo stralcio di 120mila euro che erano destinati ad altre opere in provincia di Pavia, e il sopralluogo, fatto dai tecnici proprio in questi giorni, che potrebbe significare la

Il consigliere regionale Giuseppe Villani

restituzione parziale dei 600mila euro spesi dalla Provincia". In Valle Staffora le frane sono all’ordine del giorno. Cosa suggerisce per rimediare? "Occorre affrontare e risolvere le emergenze e rimuovere le cause strutturali del dissesto, mettendo mano al tipo di sviluppo della zona. Da questo punto di vista, dopo che Regione Lombardia aveva minacciato di tagliare finanziamenti già destinati alla zona, con un emendamento in Commissione Bilancio abbiamo ottenuto il mantenimento dell’impegno. Ora bisognerà superare tutta una serie di ostacoli di carattere burocratico legati al patto di stabilità, anche discutendo con il Governo nazionale che si è già impegnato in tal senso". Che ne pensa dell’impianto di pirolisi di Retorbido? "I tecnici dell’assessorato regionale all’Ambiente stanno avviando la procedura per l’Autorizzazio-

ne integrata ambientale, considerandola un atto dovuto. Ma io non cambio idea: questo impianto non s’ha da fare per il grande impatto ambientale e perché in contrasto con la vocazione naturale del territorio". La Valle Staffora potrebbe dare molto al turismo. Che fare in questa direzione? "Occorre affermare l’assoluta priorità del turismo anche come fatto economico, non solo per la valorizzazione delle nostre bellezze naturali, artistiche, paesaggistiche, dei borghi e delle valli, ma anche per un turismo specifico che diventi occasione di rilancio e di valorizzazione dei nostri prodotti". Sul fronte del commercio, che novità dalla Regione? "I Comuni, singoli e associati, si stanno impegnando molto per i distretti. Credo che alcuni progetti che tengono insieme negozi di vicinato, momento di valorizzazione dei prodotti tipici, collegamento con il turismo, meritino di essere presi in grande considerazione, anche con finanziamenti adeguati". E quali sono le politiche regionali per l’agricoltura di montagna? "In un convegno a Santa Margherita Staffora abbiamo delineato alcuni specifici progetti di supporto allo sviluppo dell’agricoltura di montagna. Ora, stiamo preparando un progetto organico, sull’esempio di altri territori lombardi, che si chiama ‘Aree interne’. Significa che in specifiche zone sono previsti sostegni dedicati in quanto considerate aree particolari". Sul piano dei rapporti istituzionali, come vede quelli con Voghera? "Sicuramente Voghera può svolgere un grande ruolo di traino nell’ambito di un nuovo sviluppo della zona. Al tempo stesso, Voghera ha bisogno di un’integrazione di carattere economico e sociale con le politiche degli altri Comuni e degli altri enti. Mi auguro che questo possa avvenire attraverso un confronto serio". Che nuovo ruolo avranno Comunità montana e Area vasta alla luce della riforma Del Rio? "Per quanto riguarda il territorio della Comunità montana, si dovrà puntare allo strumento dell’Unione dei Comuni. Al tempo stesso questi territori potranno dare un contributo fondamentale nella ridefinizione del ruolo della provincia nel processo di costruzione dell’Area vasta".


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INTERVISTA AL CAPOGRUPPO DELLA LEGA NORD AL SENATO

di Alessandro

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Intervista a 360 gradi con il capogruppo della Lega Nord al Senato, Gian Marco Centinaio, pavese, da sempre attento ai problemi che attanagliano il nostro Oltrepò e la provincia di Pavia. Centinaio, partiamo dalla viabilità in Oltrepò. Le strade sono ridotte a pezzi, il presidente della Provincia Bosone dice che se non arriveranno fondi dallo stato le chiuderà tutte quest’autunno. Cosa proponete voi? "Mi dispiace ma, ancora una volta, il Presidente Bosone ha perso un'occasione per lavorare concretamente per il nostro territorio. Non è chiudendo (o minacciando) le strade che si risolvono i problemi. Bisogna trovare i fondi e lavorare seriamente per trovarli. Dai dati in nostro possesso sappiamo che per sistemare bene tutte le strade della provincia di Pavia servono 15 milioni di Euro. E' la stessa cifra che il Governo Renzi taglierà alla Provincia di Pavia. Compito di Bosone, che tra le varie cose è del PD proprio come Renzi, dovrebbe essere quello di chiedere al Presidente del Consiglio il blocco dei tagli, per un anno, agli enti locali causa dissesto ed emergenza delle strade provinciali di tutta Italia". Frane e dissesti: un problema che attanaglia l’Oltrepò da decenni: cosa fare? "A nostro parere una seria collaborazione con tutti coloro che si occupano di ambiente nel nostro territorio. Iniziando dagli agricoltori (veri conoscitori delle nostre terre) sino ad arrivare alle associazioni di categoria. Da studi in nostro possesso il dissesto idrogeologico si combatte con la prevenzione e con la manutenzione dei territori e dei fiumi. E' interesse di tutti riuscire a prevenire e a salvaguardare il territorio. Anche in questo caso se fossi il Presidente della Provincia aprirei immediatamente un tavolo di confronto con gli operatori in modo da lavorare velocemente e capire dove investire i pochi fondi a disposizione". Ospedale di Varzi: il presidente della Regione, Maroni, ha promesso che non chiuderà. Ci sono sviluppi in merito? "Per ora, dalle informazioni in mio possesso, esiste un accordo in Giunta tra le varie parti politiche per salvare l'ospedale di Varzi. Troppo importante per l'Oltrepò pertanto sono certo che la promessa di Maroni verrà mantenuta". Rilancio turistico dell’Oltrepò: ci sono vie di uscita perché si concretizzi finalmente qualche cosa? "Il rilancio turistico dell'Oltrepò passa necessariamente tramite il giusto mix tra gli operatori del settore e gli enti locali. Bisogna smetterla di pensare al proprio piccolo orticello e iniziare a pensare all'Oltrepò come un unica entità da promuovere. Arte, cultura, natura, enogastronomia. Da persona che lavora quotidianamente nel settore del turismo non posso pensare a questo territorio come una risorsa sprecata. Alcuni punti di forza lo rendono unico: vicino agli aeroporti, a ridosso di grandi centri urbani, servito da buone vie di comunicazione. Ad oggi, però, non vedo uno sforzo reale di rilancio comune se non da parte di alcuni operatori isolati che non hanno raggiunto grandissimi risultati". Elezioni di Voghera: cosa farà la Lega? "La Lega parteciperà con un proprio candidato Sindaco insieme ad alleati che, come noi, hanno preferito lavorare prima sui programmi e poi sui nomi. Non ci è piaciuto il walzer dei nomi che parte del

Gian Marco Centinaio

centrodestra ha inscenato nelle scorse settimane. Inoltre, come dirigenza Lega Nord abbiamo seguito l'idea che proponiamo da sempre: la libertà di scelta da parte delle sezioni Lega sul territorio. E condivido e sostengo le scelte della Lega di Voghera". Immigrazione: una lunga scia di morti e poi di superstiti arrivati anche in Oltrepò. Qual è la vostra opinione? "Anche alla luce di quanto accaduto in queste ore bisogna fermare le partenze dalla Libia. Creare dei centri di identificazione dei richiedenti asilo direttamente in Libia e concedere l'asilo politico a chi ne ha realmente bisogno. Mare Nostrum e Triton hanno permesso agli scafisti di incrementare il traffico di esseri umani e non abbiamo risolto il problema. Inoltre l'italia spende soldi per: pattugliare le coste, trasportare i profughi dal mare a Lampedusa, per identificarli, per mantenerli nei centri d'accoglienza, per trasportarli nei territori ed infine negli alberghi. Tutti soldi che potrebbero essere usati in un altro modo. Impensabile infine che si verifichi

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Centinaio: "Sono scettico su Expo 2015 All'Oltrepò resteranno solo briciole..."

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il caso di vedere gli extracomunitari negli alberghi (anche dell'Oltrepò) e gli italiani senza lavoro che perdono anche la casa. Accoglienza si. Sprechi no". Voghera, Pavia, Vigevano in balia di baby gang ma anche di microcriminalità: c’è una soluzione? "Io dico solo una parola: certezza della pena. Sappiamo tutti che questi giovani compiono reati perchè sanno di essere impuniti. Una volta presi non succede nulla. La proposta è quella di commisurare pene certe e, magari, riabilitative. Mi piacerebbe vedere i giovani della Baby Gang scontare le pene in ospizi per anziani, ad aiutare i ragazzi disabili, ad aiutare i comuni a tener pulite le strade o pulire i parchi (nei casi di reati contro il patrimonio). Inoltre sono convinto che qualche corso ai genitori dovrebbe essere fatto: non si possono sempre tenere gli occhi chiusi quando i propri figli compiono reati". Tornare alle ronde padane? "Le ronde erano l'estrema razio. Anche in questo caso non posso pensare che, a fronte di un aumento della criminalità, il governo tagli i fondi per le forze dell'ordine e depenalizzi alcuni reati. Facendo cosi ci troveremo i cittadini che si faranno giustizia da soli. E sarà troppo tardi. Sono convinto che uno Stato costretto ad usare le ronde per proteggere il territorio è uno Stato fallito che non fa il suo dovere". Expo 2015: una grande opportunità anche per la nostra provincia? "Sono molto scettico su EXPO. Conosco molti Tour Operator che considerano già EXPO un mezzo fallimento. Temo che alla nostra provincia rimarranno le briciole di un evento che presenta molte criticità. Basta chiedere agli alberghi dell'Oltrepò se hanno avuto un incremento di turisti stranieri per il periodo maggio - ottobre. Inoltre mi chiedo cosa abbia fatto la Provincia per promuovere l'Oltrepò ai Tour operator in vista di EXPO 2015".


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L'INTERVISTA X

NE PARLA UN GRANDE EX

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Il calcio in Oltrepò è tutto da rifare Ma la colpa è dei presidenti di

Nilo Combi

Il “ Mister X “ di questo mese è un noto imprenditore, che da appassionato di calcio è stato per anni dirigente di una squadra oltrepadana fino a diventarne presidente. Da alcuni tempi ha lasciato la presidenza ed ogni incarico per dedicarsi più intensamente alla propria famiglia ed al lavoro. In questa intervista emerge una fotografia del calcio in Oltrepò, ma anche del calcio in generale, che deve far

riflettere. Presidente, cosa spinge una persona a diventare presidente di una piccola-media squadra di calcio? "Nel mio caso ed in quello della stragrande maggioranza dei presidenti di squadre dell’Oltrepo Pavese, ma direi di tutta Italia, la molla è la passione. In alcuni casi sono interessi diversi, principalmente legati all’attività di alcuni presidenti con enti pubblici, in questo caso diventano presidenti per poter fare i “loro” lavori e tener calme le acque con la scusa della valenza sociale del calcio. Insomma della squadra di calcio o del calcio non gli importa nulla, in genere finito il business che devono fare si dimettono e la società di calcio in genere sparisce o si trova in difficoltà". Lei ha mai conosciuti in Oltrepo presidenti che lo sono diventati per carriera politica? "Si, in primis il compianto Lavezzari, che divenne presidente del Voghera quando si era messo in politica, ma anche altri. Devo dire comunque che questo genere di operazioni “politiche-pallonare” sono molto più spesso fatte nei settori giovanili, mi spiego meglio: ci sono persone, che vorrebbero essere eletti in comune, che iniziano ad avvicinarsi alle squadre di calcio, dandosi da fare, in modo da farsi amiche le famiglie dei bambini, facendo vedere come si impegnano per il settore giovanile, cercano di crearsi una base elettorale. Il conto è semplice ogni settore giovanile ha circa dai 150 ai 300 bambini, vogliono dire tanti votanti, tra genitori nonni e parenti, riuscire ad avere solamente anche 100 voti, in realtà comunali come le nostre non è poco". Cosa l’ha spinta a smettere? "Se mi guardo indietro non rimpiango nulla delle scelte, anche personali, fatte in questi anni, ma guardando avanti, è naturale chiedersi: “ma per chi e per cosa?” Il ruolo di Presidente di una squadra di calcio è un ruolo scomodo. Prima di tutto per motivi economici, perché a parte pochissime eccezioni dove ci sono due o tre soci appassionati che “tirano fuori” i soldi, nel 99% dei casi è il presidente che deve pagare i costi, soldi che devi togliere alla sua azienda ed alla sua famiglia, poi se tutto va bene nessuno ti dice niente, se qualche cosa sportivamente parlando va male, l’opinione pubblica, specialmente quella di paese, aspetta solo un tuo presunto passo falso per vomitare menzogne e ricostruzioni ad personam, senza nemmeno conoscere i fatti e le verità, col solo fine di denigrarti". Quali sono stati i suoi rapporti con i tanti calciatori “dilettanti” che hanno giocato nella sua squadra? "I calciatori, che nella tua ingenuità vorresti avere come amici, cambiano modo di parlarti e di salutarti solo se ritardi il pagamento di quello che dovrebbe essere un rimborso spese e invece, spesso, è un vero e proprio stipendio. Poco importa se il ritardo è conseguenza di una promessa non adempiuta da un poten-

ziale sponsor o da un semplice ritardo nell’arrivo di un bonifico. Già, sono dilettanti ma ragionano come professionisti e si sentono autorizzati a rilasciare affermazioni, anche i più giovani, come fossero dei piccoli fenomeni del “futbal”. In queste categorie dilettantistiche ci dovrebbe essere solo l’eventuale rimborso spese di viaggio? "Ma non scherziamo, ho incontrato calciatori che hanno costruito la richiesta di un mutuo bancario su questo “presunto rimborso spese”, è un vero e proprio stipendio mascherato con mille sotterfugi e mille paraventi, ci sono calciatori che prima di una partita ti chiedono l’assegno altrimenti non giocano oppure giocano a modo loro. E nessuno di questi, dico nessuno, ti chiede scusa se in allenamento o alla domenica non ci mette l’impegno dovuto per il quale lo hai voluto nella tua squadra. No, per quello c’è sempre una scusa: l’indolenzimento, qualche problema personale, la ragazzina che l’ha lasciato… insomma, diritti e doveri che si dividono gli uni da una parte, gli altri dall’altra". Pensiamo che tutti non saranno così? "E’ chiaro è doveroso dire che non voglio fare di tutta l’erba un fascio. In questi cinque anni ho incontrato ragazzi d’oro e collaboratori instancabili che hanno messo la passione davanti a tutto, ma, ahimè, se facessi una statistica sarebbero una strenua minoranza". Di chi è la colpa di questa situazione? "Penso sia dei genitori dei ragazzi e capisco perché crescono con questa mentalità. Tutti vorrebbero che il proprio figlio diventasse Ronaldo. Il loro non sbaglia mai, nemmeno nelle parole, nei comportamenti, nei commenti denigratori su facebook. Penso a come mi hanno educato i miei genitori: a una parola o una smorfia sbagliata corrispondeva una tirata d’orecchie o, peggio, un calcio nel sedere. Oggi no, difeso a prescindere, pensando, erroneamente, di fare il bene del ragazzo. E ti trovi a dover mediare con gli allenatori o con i responsabili del settore giovanile. Poi crescendo questi ragazzi, non giocano più per passione, ma in base all’educazione ricevuta pensano di essere dei “professionisti” e quindi vogliono essere pagati con il famoso “rimborso spese”. La colpa sarà anche dei presidenti che accettano tutto questo, mica lo ha prescritto il Dottore che bisogna diventare Presidente di una squadra di calcio? "Giustissimo, la colpa in primis è di chi ci mette i soldi, di chi come ho fatto io li mette in questo sistema sbagliato, sono convinto che tanti miei ormai

ex-colleghi presidenti si pongono ogni notte i miei interrogativi. E vanno avanti spinti dalla passione e dall’orgoglio. Ma certamente per primi sbagliano i presidenti". Che soluzioni ci sono? "La soluzione migliore, quella più giusta e con più valore sociale e sportivo è quella di destinare le oramai poche risorse economiche che ci sono, ai settori giovanili. Ritornare a fare le squadre dei giovani, ma con i giovani del paese, non andando a “strappare” ragazzini alle società dei paesi vicini. Gli unici inconvenienti dei settori giovanili sono molti genitori che come detto prima, pensano che il figlio sia il nuovo Messi e che quindi brigano, insultano, litigano per difendere. Dico io diseducare il figlio, affinche giochi etc etc. Il secondo problema sono molti pseudo allenatori, che credendosi Mourinho, vogliono far imparare schemi che hanno visto in televisione o letto sulla Gazzetta dello Sport, se poi i bambini non ci riescono, urlano e sbraitano, a volte gli consigliano atteggiamenti copiati “dai grandi”, tutte cose diseducative. Una volta andavamo all’oratorio, giocavamo senza allenatore, i nostri genitori intervenivano solo alla sera per “riportarci” a casa per cena, eppure tutti giocavano, tutti si divertivano e tanti sono diventati buoni calciatori, certamente di più di adesso e con un livello tecnico superiore. Mi sono chiesto spesso a cosa servano questi pseudo Mourinho del settore giovanile, a mio giudizio a niente. Una volta erano i ragazzi che si autogestivano, facevano la squadra, decidevano loro, tutti insieme dove uno doveva giocare chi in difesa, chi a centrocampo e chi in attacco. Decidevano loro anche le sostituzioni e tutto funzionava e tutti si divertivano". Un giorno questi ragazzi diventeranno “grandi”, dove giocheranno? "Se tutti i calciatori si ricordassero di essere dilettanti e prendessero la loro attività sportiva come hobby e non come seconda, ed a volte prima, attività lavorativa, se “effettivamente” il rimborso spese fosse solo quello della benzina per andare all’allenamento ed alla partita e se gli altri presidenti non strappassero i giocatori delle altre squadre promettendo “rimborsi spese” maggiorati e più alti, tutto ritornerebbe alla “normalità” ed il calcio ritornerebbe ad essere un divertimento ed avere una funzione sociale e non dico tutti ma molti paesi potrebbero avere una “prima” squadra". Quale può essere la soluzione? "A mio giudizio l’unica soluzione è che tutte le società, e sottolineo tutte, magari sotto l’egida della federazione di appartenenza, devono sottoscrivere un codice morale che imponga il rispetto di regole, stile “fair play finanziario”, nella quale esse stesse si impegnano a rispettare dei tetti massimi sui rimborsi ai giocatori. Con un limite massimo di 150 Euro al mese. Questo in tutte le squadre dilettantistiche fino alla serie C esclusa, a quel punto non ci sarebbero più calciatori che arrivano da 200 km di distanza, perché ci rimetterebbero in benzina e ogni squadra di ogni paese per ovvie ragioni sarebbe composta in stragrande maggioranza dai ragazzi usciti dal settore giovanile della squadra di appartenenza e sarebbero in maggioranza e gioco forza ragazzi del paese. Poi se uno è bravo e la Vogherese, ad esempio, lo vuole, per passione, per orgoglio, per voglia di arrivare va a giocare a Voghera, ma sempre con un rimborso spese di 150 euro, poi se è veramente bravo le squadre di serie C, B ed A lo prendono ed allora e solo allora prende uno stipendio".


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PRESENTATA IN COMUNE LA 633° EDIZIONE DELLA SENSIA

di

Serena Simula

Tutto è pronto per la 633° Fiera dell'Ascensione. Curata ne minimi dettagli dall'assessorato alle fiere e ai mercati, si collocherà in linea con il tema di Expo: grande spazio verrà riservato infatti alle produzioni locali all'interno della corte del gusto ma non mancheranno bancarelle, aree espositive, divertimento e intrattenimento. Per farci illustrare meglio il programma di questa Sensia 2015 (che aprirà i battenti il 14 maggio) abbiamo intervistato direttamente l'assessore Alida Battistella, che insieme al presidente del consiglio comunale Nicola Affronti se ne sta occupando sin dall'inizio. Quali saranno le novità? «Accanto all'anima storica della fiera, quella che celebra una tradizione di lunghissima data, quest'anno ci saranno tante e diverse novità. Innanzitutto nuovo è il panorama in cui si inserisce: l'Ascensione comincia tredici giorni dopo l'apertura di Expo e proprio questo sarà il tema ispiratore, il filo rosso di tutta la manifestazione. Noi idealmente e materialmente collegati con loro parleremo di cibo (il 40% degli stand è enogastronomico), che vuol dire arte culinaria, ristorazione ma anche street food e convivialità. Del tutto nuova sarà l'area Fermi che diventa area motori, area sport, area associazioni e area mobilità sostenibile: qui si potrà partire per effettuare delle visite guidate su bicicletta con pedalata assistita. Il calendario di eventi (che comprende anche tutto il palinse-

VOGHERA

Battistella: "La Fiera di Voghera sarà all'insegna di Expo 2015"

La conferenza stampa della Fiera

sto della zona spettacoli) sarà comunque aggiornato in tempo reale sul sito www.fieradellascensione.it». Quale sarà lo slogan di questa fiera? «Noi abbiamo coniato "Fieri della nostra fiera": questo perchè l'obbiettivo che ci poniamo è quello di valorizzare il nostro territorio e il commercio locale, ma soprattutto è quello di rendere davvero la Sensia la fiera dei vogheresi. I nostri concittadini, infatti, attendono tutto l'anno questo momento e non solo da amministratori ma anche da vogheresi vogliamo che le loro aspettative vengano esaudite al 100%». C'è stata tanta partecipazione? «Assolutamente sì, il numero di espositori che ha fatto richiesta è stato molto alto. Questo vuol dire che la città, orgogliosa del suo territorio e di ciò che sa fare,

ha voglia di celebrare la sua identità e i suoi prodotti. Ma vuol dire anche che è una piazza appetibile per l'esterno, richiesta tanto dai limitrofi quanto da coloro che vengono da lontano. E di questi tempi se si riesce ad essere attrattivi vuol dire che viene riconosciuta la qualità del nostro territorio e la bontà delle attività che vi si svolgono». E le attività del centro? «Ai commercianti abbiamo proposto diverse soluzioni per non sentirsi tagliati fuori. Scartata l'idea di mettere ognuno un banchetto davanti al proprio negozio, rimane la possibilità di allungare il percorso delle bancarelle lungo la via Emilia, dove stavamo considerando di aggiungere anche mostre e intrattenimento con artisti di strada».


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PARLA IL PRESIDENTE DELL'ASM DI VOGHERA

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Serena Simula

Un bilancio positivo, un'azienda efficiente, tanti progetti sviluppati e ancora altrettanti su cui lavorare: Asm è cresciuta ancora nell'ultimo anno grazie anche all'acquisizione di Asmt Tortona e si prepara in questi giorni al lancio di una nuova sfida in centro e nel quartiere sud della città con l'attivazione della raccolta differenziata porta a porta della carta. Il nuovo servizio interesserà una zona in cui risiedono 17 mila vogheresi, presso i quali l'azienda si è già assicurata di svolgere delle indagini accurate. Di questo e di altri argomenti abbiamo parlato con il presidente di Asm Sergio Bariani. A che punto siamo con l'organizzazione della raccolta differenziata della carta? «Abbiamo appena concluso le indagini preliminari e ci siamo fatti un'idea precisa della volumetria che dovremo raccogliere settimanalmente e del numero dei contenitori necessari per dare inizio al nuovo servizio. In base alla dimensione dell'abitazione verranno distribuiti diversi tipi di kit (si va da quello minimo da 50 litri per le utenze mono-familiari a quello da 660 litri per i condomini) per un totale di 3595 contenitori. Verosimilmente la distribuzione avverrà entro la fine di maggio ed entro giugno partiremo ufficialmente». In generale siete soddisfatti di come sta procedendo la raccolta differenziata a Voghera? «Non ancora, per la verità. Al momento nella zona del centro dove si effettua il porta a porta siamo riusciti a coinvolgere il 40% degli abitanti ma il nostro

VOGHERA

Bariani: «La raccolta differenziata? Miglioriamo giorno dopo giorno»

Sergio Bariani

obbiettivo è superare abbondantemente il 50%. La decisione di partire con il porta a porta della carta è stata presa proprio con lo scopo di potenziare e sviluppare ulteriormente un servizio che per funzionare ha bisogno della totale collaborazione dei cittadini: senza un po' di senso civico, infatti, la raccolta differenziata è molto difficile da portare avanti con successo». I vogheresi fanno fatica ad abituarsi alla novità? «Questo è il classico servizio che ha bisogno dell'efficienza dell'azienda e della piena disponibilità del fruitore: da parte nostra stiamo facendo il massimo e

giorno dopo giorno riscontriamo che anche i vogheresi si stanno adeguando. Certo come tutte le novità è un po' difficile da assimilare ma sono certo che riusciremo a migliorare tutti insieme». Che progetti avete in programma? «Il settore in cui stiamo investendo molto al momento è quello dell'energia rinnovabile e del teleriscaldamento. Per la verità, però, in ogni settore in cui operiamo portiamo avanti progetti nuovi ogni giorno: al momento, per esempio, è in corso una trattativa con l'azienda ospedaliera vogherese per la realizzazione di un nuovo parcheggio».

LA PAROLA AL VICE PRESIDENTE CHE TRACCIA UN BILANCIO

Affronti: «Con Asm siamo da oltre un secolo al servizio dell'Oltrepò pavese» di

Serena Simula

Espansione continua e controllo degli sprechi: sono queste le due linee di azione che hanno permesso ad Asm di registrare ottimi utili anche quest'anno, rafforzando il suo ruolo di azienda leader nell'erogazione di servizi sul territorio. A parlarne con noi è stato il vicepresidente Paolo Affronti, il quale ha ricordato la lunga storia dell'azienda partecipata e il suo essere sempre a servizio dei cittadini oltrepadani. Come sta Asm oggi? «Asm è una delle poche aziende municipalizzate che registrano attivi non solo nella holding ma anche in tutte le società partecipate. Questo è un indicatore assolutamente positivo, frutto di quanto abbiamo ereditato ma anche della buona conduzione degli ultimi anni. Noi abbiamo cercato di sviluppare l'azienda creando nuovi interessi e nuove attrattive, per esempio acquisendo Asm Tortona. Ma non solo, abbiamo consolidato la rete di trentotto comuni che fanno parte della nostra società per azioni e che godono dei nostri servizi, confermandoci un'azienda del territorio, sentita tale da chi partecipa e dai suoi abitanti». Un radicamento che non è una novità dell'ultimo periodo.. «Certo che no: Asm ha una storia di 125 anni alle spalle e questo è un numero sul quale si può fare affidamento, che indica una realtà solida e ben inserita

Paolo Affronti

nella realtà oltrepadana. Da oltre un secolo Asm non solo fornisce servizi fondamentali ai cittadini del territorio ma continua a rinnovarsi, espandendo i propri campi d'azione e sviluppando nuovi progetti. Nata come azienda erogatrice di gas ed elettricità oggi è

una società multiservizi che sta al passo coi tempi, di condizioni considerevoli anche per il mercato italiano». Un bilancio positivo che si fonda anche sui tagli agli sprechi: avete dovuto ridurre anche il personale? «Sviluppando nuovi servizi e quindi ottenendo maggiori introiti noi siamo riusciti a ridurre i costi tenendo lo stesso numero di persone. La riduzione delle spese è però un processo costante che accompagna Asm da molti anni: non abbiamo ad esempio auto blu, i rimborsi spesa del consiglio d'amministrazione sono minimi e si cerca di operare sempre con coscienza e senso di responsabilità. L'azienda è pubblica, i soldi sono dei cittadini e vanno gestiti in modo corretto». Che ruolo ha Asm nell'amministrazione comunale di Voghera? «Asm è un'azienda pubblica e partecipata di cui il comune di Voghera è socio di maggioranza. E' fondamentale quindi che non solo quella di palazzo Gounela ma anche tutte le altre amministrazioni continuino a credere nella nostra azienda, punto di riferimento per l'erogazione di servizi di qualità in grado di dare utili che vengono reinvestiti poi per lo sviluppo di ulteriori servizi per i cittadini. È importante dunque proseguire questa storia ultracentenaria perchè i risultati sono sotto gli occhi di tutti».


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INSIEME ALLA COMUNITA' MONTANA DELL'OLTREPO' PAVESE

Voghera, Casteggio, Broni, Stradella, Rivanazzano: "Tutti uniti verso Expo" di

Serena Simula

Tutti uniti in vista di Expo: i comuni di Voghera, Casteggio, Broni, Stradella e Rivanazzano Terme insieme alla comunità montana hanno firmato nei giorni scorsi a Palazzo Gounela un protocollo d'intesa che si propone di creare un calendario di manifestazioni condiviso, superando almeno per i sei mesi dell'esposizione universale campanilismi e rivalità. Ad annunciarlo in conferenza stampa i sindaci Carlo Barbieri, Lorenzo Callegari, Luigi Paroni, Piergiorgio Maggi, Romano Ferrari e Gianfranco Alberti (il quale oltre ad essere primo cittadino di Varzi è anche presidente della comunità montana), i quali hanno firmato ufficialmente l'accordo davanti ai fotografi. Secondo quanto stabilito, le varie iniziative che si svolgeranno dal primo maggio fino al 31 dicembre verranno scansionate in modo da non accavallarsi le une con le altre, metodo che consentirebbe anche ai turisti di avere ogni weekend qualche cosa da fare: «Negli ultimi mesi - ha commentato Barbieri - si è lavorato in modo congiunto e sinergico con le principali realtà locali dell'Oltrepò per arrivare a quello che è un grande risultato: trovare un percorso comune per un territorio come il nostro è un punto di partenza e forse l'unica vera salvezza per guardare al futuro sia dal punto di vista economico e turistico che, io spero, occupazionale». Altrettanto soddisfatti gli altri sindaci del ter-

Ferrari, Callegari, Paroni, Barbieri, Maggi, Alberti

ritorio, i quali hanno però ricordato come un progetto più ampio non si sia potuto realizzare a causa del mancato ascolto da parte della provincia: «Toccava al nostro ente di riferimento - ha attaccato Romano Ferrari - mettere a disposizione delle risorse con cui portare a termine il progetto a cui lavoravamo da tanto tempo ma da Pavia non è arrivato alcun sostegno. Purtroppo solitamente con piccoli progetti si ottengono piccoli risultati ma da parte nostra la volontà di collaborare c'è e noi faremo del nostro meglio per far funzionare le cose». Ad alimentare le polemiche ci

si è messo anche Callegari, che ha rilanciato con una frecciatina destinata ai comuni più piccoli: «Quando parlo alla necessità di abbandonare i campanili - ha detto - io mi riferisco soprattutto a quelli di dimensioni più ridotte, che spesso rifiutano di farsi guidare dalle realtà più grandi. Un appunto che faccio non per una qualche volontà egemonica ma perchè mi rendo conto che spesso non hanno nemmeno le strutture e i mezzi necessari per portare avanti i loro progetti e nonostante questo non vogliono appoggiarsi a noi che potremmo dar loro una mano».

I FONDI RISALGONO AL PERIODO COMPRESO TRA IL 2001 E IL 2012

Salerno: «Non ci hanno dato 355 mila euro, ecco perchè faccio causa allo Stato» di

Serena Simula

Un accavallarsi di norme complicate, una divergenza nell'interpretazione e un buco di 355 mila euro: sono questi gli ingredienti della vicenda che vede protagonista in questi giorni l'assessore al bilancio del comune di Voghera Daniele Salerno, il quale ha deciso di rivolgersi al giudice per stabilire se lo Stato avrebbe dovuto o meno versare quella cifra nelle casse di palazzo Gounela. Difficile da spiegare senza delle precise nozioni in campo tributario, la questione è delle più complesse e a spiegarcela è stato proprio l'assessore Salerno. Assessore, che cosa è successo? «In pratica riteniamo che in un periodo di tempo piuttosto ampio (dal 2001 al 2012) lo Stato non abbia dato al comune di Voghera ciò che era corretto in materia tributaria, con particolare riferimento all'Ici (quell'imposta che, come tutti ricorderanno, doveva essere pagata sulla casa e che è stata sostituita dalla Tasi e dall'Imu). Nello specifico per un calcolo matematico che sarebbe impossibile riassumere in poche parole siamo arrivati alla conclusione che lo Stato debba ancora al comune di Voghera 355 mila euro. E visto che siamo in uno stato di diritto e che il mio compito primario è quello di tenere conto delle esigenze dei cittadini di Voghera ritengo che a loro

Daniele Salerno

debba essere data questa somma». E quindi come ha deciso di agire? «Come ci si comporterebbe se il debito lo avesse contratto un qualunque altro soggetto: abbiamo inviato una diffida ad adempiere allo Stato in cui abbiamo richiesto il pagamento di questa somma e qualora non venisse erogata andremo di fronte a un giudice.

In questo anno abbiamo avuto delle riduzioni enormi (intorno ai 12 milioni di euro) della nostra possibilità finanziaria e nonostante questo siamo riusciti a diminuire il debito pubblico in maniera sostanziale (il 30% in meno), riuscendo nel frattempo a non far pagare la Tasi a chi è in affitto e a chi ha un'attività commerciale, abbassando anche del 15% la tassa sulla spazzatura: noi le cose le abbiamo fatte e pretendiamo che anche gli altri le facciano». Anche lo Stato. «Chiunque deve farle. Qualunque soggetto, Stato incluso. Abbiamo calcolato una diminuzione non corretta del denaro che doveva arrivarci dallo Stato e glielo abbiamo chiesto». Ma come mai questi soldi non sono arrivati? «Perchè secondo alcuni dirigenti questi soldi non dovevano essere erogati ad alcuni comuni, tra cui anche Voghera. Secondo noi la loro interpretazione è sbagliata e vediamo chi avrà ragione: per il momento ce li hanno presi e noi li chiediamo perchè possano essere utilizzati a Voghera, in favore dei suoi cittadini». Ci sono quindi altri comuni nella stessa situazione? «Assolutamente sì. Noi siamo stati tra i primi ad inviare la diffida ma nei prossimi giorni non è da escludere che altri comuni ci seguiranno su questa strada».


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IL SINDACO USCENTE TENTA LA SCALATA AL SUO SECONDO MANDATO

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Serena Simula

Carlo Barbieri lo conosciamo: 50 anni, sindaco uscente della città di Voghera, correrà nuovamente per Forza Italia alle prossime elezioni. Con lui anche Udc, Ncd-centristi, Voghera Lombarda (con i dissidenti leghisti di Giuseppe Fiocchi), Alleanza democratica per Voghera e «Voghera attiva». A Voghera tanti furti e poca sicurezza. Cosa intende fare per risolvere la situazione? «Abbiamo approvato un imponente progetto Sicurezza che prevede l’aumento delle telecamere da 25 a 60 e altre ne posizioneremo agli accessi della città per individuare i veicoli rubati e senza assicurazione, installando un sistema altamente tecnologico di controllo in diverse zone della città. Tutto questo consentirà di rendere Voghera molto più sicura». Cosa intende fare per il miglioramento e il mantenimento del decoro urbano? «Grazie a Voghera Città Pulita abbiamo iniziato a cancellare i graffiti dai muri degli edifici pubblici e sui segnali stradali. Cercheremo di estendere questi servizi anche agli edifici privati, alle scuole e a tutti coloro che ne faranno richiesta. Serve poi una cultura del decoro urbano da insegnare nelle scuole, per mantenere una città più pulita e nel contempo punire coloro che sporcano». I vogheresi lamentano che ci sono tante figure espressione dei partiti politici nelle società partecipate. Come invertire questa tendenza?

«Io sono stato il primo sindaco ad aver nominato alla presidenza di Asm un tecnico e non un politico. Sergio Bariani è infatti un manager che in Asm ha una ventennale esperienza nel settore energetico. Il mio modus operandi è anzitutto quello di valutare il curriculum e le capacità della persona». I negozi sono in crisi. Come aiutarli? «Il primo bando per l’assegnazione dei negozi sotto il municipio ha visto partecipare otto concorrenti. Questo è stato possibile grazie ad un canone di locazione fissato a base d’asta e quindi più contenuto. Significa che a condizioni concorrenziali c’è ancora chi vuole investire nella nostra Città». È favorevole all'apertura di nuovi centri commerciali? Anche se un nuovo punto vendita desse lavoro a cento vogheresi? «Un’attività che dovesse assumere cento lavoratori vogheresi oggi sarebbe senz’altro ben accetta. Diverso è il discorso dell’apertura di centri commerciali: serve una politica territoriale, è inutile che Voghera dica no se poi i Comuni vicini dicono si». Teatro Sociale: sembra che il traguardo sia ormai imminente. Quali sono i suoi programmi per una eventuale riapertura? «E’ un impegno e una promessa. Il Teatro Sociale sarà ristrutturato, riaperto e riconsegnato alla Città. Ad accompagnarci in questo cammino ci sarà l’Associazione Amici della Società del Teatro Sociale». Cosa intende fare per attirare nuove aziende e nuove realtà imprenditoriali a Voghera?

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Barbieri: "Nei primi cento giorni del nuovo mandato ridurrò le tasse ai vogheresi"

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Carlo Barbieri

«Il programma elettorale dei prossimi cinque anni ha dei grandi progetti mirati a incentivare e facilitare le start-up in collaborazione con l’Università degli Studi di Pavia. Un progetto ambizioso in cui Voghera avrà un ruolo da protagonista». Cosa farebbe nei suoi primi 100 giorni da sindaco? «Nei primi cento giorni del prossimo mandato il mio impegno principale sarà quello di approvare un bilancio che preveda la riduzione delle tasse per tutti i Cittadini Vogheresi». Si definisca dal punto di vista politico in dieci parole. «Prima di tutto un cittadino. Corretto, equilibrato, concreto, lungimirante, onesto, disponibile, responsabile, semplice e anche ambizioso».


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ECCO IL CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA CHE PUNTA A FARE IL SINDACO

Pier Ezio Ghezzi: «Abbiamo idee chiare su come amministrare» di

Serena Simula

Pier Ezio Ghezzi è il candidato sindaco del centrosinistra. Con lui non solo la lista "Ghezzi sindaco" ma anche quella del Partito Democratico. Ingegnere, 60 anni, crede nel rilancio della città attraverso la valorizzazione dei suoi tanti punti di forza. A Voghera tanti furti e poca sicurezza. Cosa intende fare per risolvere la situazione? «Vogliamo varare programmi di prevenzione anticrimine tra cui: mantenimento caserma dei carabinieri; costituzione di un'unica stazione di polizia nazionale e locale per consentire un maggior presidio del territorio; vigili di quartiere; installazione di ulteriori telecamere in grado di leggere le targhe; assistenza ai cittadini da parte delle forze dell’ordine con misure anti furto». Cosa intende fare per il miglioramento e il mantenimento del decoro urbano? «L’arredo urbano va rivisto e rinnovato recuperando le aree verdi, aumentando le piste ciclabili, sensibilizzando i cittadini nella cura dello spazio pubblico, rivedendo il piano della viabilità e facendo manutenzione in strade quartieri». I vogheresi lamentano che ci sono tante figure espressione dei partiti politici nelle società partecipate. Come invertire questa tendenza? «Citando Renzi noi metteremo nei posti di respon-

Pier Ezio Ghezzi

sabilità coloro che sanno fare le cose e non coloro che conoscono qualcuno. Le decisioni devono essere trasparenti, pubbliche, così i cittadini potranno controllare». I negozi sono in crisi. Come aiutarli? «Centro di una zona di produzione agricola interessante, di mercati frequentati, è stata città di sarti, di moda, di cultura. Occorre trovare delle formule di rilancio del piccolo commercio in collaborazione con le categoria interessate, ripensare la fiera dell’Ascensione, coordinare gli assessorati al commercio e alla cultura». È favorevole all'apertura di nuovi centri commerciali? Anche se un nuovo punto vendita desse lavoro a cento vogheresi? «La pressione commerciale sulla città è oltre ogni limite. Aggiungere licenze significa penalizzare ulteriormente il commercio e non favorire le condizioni

di spesa dei cittadini. Ci opporremo ad ogni ulteriore insediamento commerciale». Teatro Sociale: sembra che il traguardo sia ormai imminente. Quali sono i suoi programmi per una eventuale riapertura? «La riapertura dipenderà dal reperimento dei fondi e da quanto tempo occorrerà per i lavori di ristrutturazione. Per quanto riguarda la gestione ci si dovrà collegare con altri teatri della zona per programmi comuni con riduzione delle spese. La gestione economica non dovrà pesare sul bilancio comunale: la ricerca di un partner privato è fondamentale». Cosa intende fare per attirare nuove aziende e nuove realtà imprenditoriali a Voghera? «Nei primi cento giorni convocheremo gli “stati generali dell’economia cittadina e oltrepadana”, con cui vogliamo trovare misure che invertano l’andamento negativo dell’economia cittadina, mettendo a punto un nuovo modello di sviluppo che comprende imprese ma anche conoscenza, innovazione, legalità, cooperazione, tutela dell’ambiente». Cosa farebbe nei suoi primi 100 giorni da sindaco? «Come dicevo prima prenderei subito decisioni importanti evitando lungaggini. Abbiamo idee chiare su come amministrare e di conseguenza ci metteremo al lavoro immediatamente». Si definisca dal punto di vista politico in dieci parole. «Disponibile all’ascolto, concreto, razionale e affezionato a Voghera, il luogo più importante della mia vita».


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L'EX SINDACO DI VOGHERA TORNA DI NUOVO IN CAMPO

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Aurelio Torriani è tornato in pista. Da sempre dell'area di centrodestra, l'ex sindaco di Voghera (alle spalle due mandati dal 2000 al 2010) ha deciso di correre questa volta con Lega Nord, Fratelli d'Italia e la lista di Giancarlo Gabba abbandonando la compagine di Forza Italia che sosterrà invece Carlo Barbieri. Sicurezza, semplificazione, viabilità, vivibilità e attenzione per giovani e anziani sono i punti su cui costruirà il suo programma. A Voghera tanti furti e poca sicurezza. Cosa intende fare per risolvere la situazione? «La mia azione politico amministrativa sarà finalizzata ad evitare che altre presenze istituzionali quali il Tribunale e poi la Compagnia Carabinieri possano essere trasferite. Inoltre cercherò di riunire i vertici delle varie Forze dell’Ordine presenti a Voghera per proporre l’istituzione di una centrale decisionale integrata per l’attività di controllo del territorio». Cosa intende fare per il miglioramento e il mantenimento del decoro urbano? «Una città è più vivibile con un miglioramento del decoro urbano e con una mobilità sostenibile ed efficiente. In particolare penso a sensi unici più scorrevoli, a un piano parcheggi con nuove aree di sosta e al potenziamento del servizio bus a richiesta». I vogheresi lamentano che ci sono tante figure espressione dei partiti politici nelle società partecipate. Come invertire questa tendenza? «Sono assolutamente d'accordo con loro e per questo

Aurelio Torriani

ho preparato una lista civica lontana dai partiti e con la massiccia presenza della società civile». I negozi sono in crisi. Come aiutarli? «Una migliore viabilità è amica del commerciante ma la desertificazione dei centri storici dipende soprattutto dalla tassazione esagerata posta in essere dai governi che si sono succeduti dal 2011 in avanti. Per quello che concerne il comune, quindi, farò attenzione all'aspetto tributario». È favorevole all'apertura di nuovi centri commerciali? Anche se un nuovo punto vendita desse lavo-

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Torriani: "Più attenzione a giovani e anziani oltre che alla sicurezza"

ro a cento vogheresi? «Fermare la grande distribuzione è quasi impossibile ma personalmente preferisco rilanciare il centro di Voghera: gli stessi cento posti di lavoro che può offrire un supermercato li possono offrire infatti anche altrettanti nuovi negozi aperti in città». Teatro Sociale: sembra che il traguardo sia ormai imminente. Quali sono i suoi programmi per una eventuale riapertura? «Bisogna trovare il finanziamento di 5 milioni di euro necessario per terminare il progetto di riapertura del Teatro Sociale, inserito durante i miei due precedenti mandati nel grande Progetto Asse Culturale Atrezzato». Cosa intende fare per attirare nuove aziende e nuove realtà imprenditoriali a Voghera? «Ove possibile sgravi fiscali per le nuove imprese, creazione di un portale Voghera Oltrepo per la pubblicizzazione e diffusione dei prodotti tipici del territorio ma anche organizzazione di incontri, convegni, fiere e mercati dedicati». Cosa farebbe nei suoi primi 100 giorni da sindaco? «La priorità di Voghera è sicuramente la sicurezza, quindi mi impegnerei concretamente in questo senso» Si definisca dal punto di vista politico in dieci parole. «Un cittadino vogherese che vuol fare della sua città un buon posto dove vivere».

UN'ALLEANZA PER CERCARE DI BATTERE CARLO BARBIERI E PIER EZIO GHEZZI

Lega, Gabba e Fratelli d'Italia: "Con Torriani vinceremo le elezioni"

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Serena Simula

Lega Nord, Fratelli d'Italia e lista Gabba appoggeranno il candidato sindaco Aurelio Torriani alle prossime elezioni vogheresi. Si ufficializza così la spaccatura all'interno del centrodestra cittadino, resa ormai irreparabile dalle reciproche dichiarazioni di guerra. «La nostra coalizione - ha detto durante la conferenza stampa l'avvocato Antonio Rossi - esprime la vera anima del centrodestra vogherese, quella che si ribella alle decisioni prese dall'alto e alle imposizioni dei vertici di partito. Candidando nuovamente Carlo Barbieri Forza Italia ha ignorato il volere degli elettori e noi non potevamo esimerci dallo scendere in campo per rispondere alle loro aspettative». Seduti uno di fianco all'altro alla presentazione ufficiale i rappresentanti di tutte le liste coinvolte (oltre ad Aurelio Torriani la candidata vicesindaco Emanuela Pastore, il segretario leghista Filippo Musti, Vincenzo Giugliano di fratelli d'Italia e Giancarlo Gabba) i quali hanno espresso soddisfazione ed ottimismo per l'accordo raggiunto: «Noi della Lega - ha commentato Musti - avevamo già scelto la nostra candidata ma non abbiamo esitato a fare un passo indietro per decidere di sostenere Torriani, convinti che la sua esperienza possa coniugarsi perfettamente con l'entusiasmo e la visione moderna di Emanuela: per questo motivo abbiamo deciso di proporre in coppia sindaco e vicesindaco, un po' come si fa in America».

Un momento della conferenza stampa di presentazione

Nel suo discorso, Torriani ha sottolineato come la priorità della città sia quella di recuperare il lustro che questi ultimi cinque anni di amministrazione Barbieri le hanno tolto, a cominciare dalle periferie: «Oltre al riscatto delle aree più degradate - ha detto - ci sono poi un'altra serie di punti su cui lavorare: sicurezza e legalità, semplificazione della burocrazia, attenzione per giovani e anziani, vivibilità. Si tratta di argomenti a cui l'attuale giunta non ha prestato la dovuta attenzione ma che noi riporteremo all'ordine del giorno». Quanto alle possibilità di vittoria, Torriani non ha dubbi: «Sono abituato a vincere al primo turno - ha

dichiarato - e anche questa volta corro con in mente quell'obbiettivo. Non mi interessa battere Barbieri, non è certo la mia ossessione». Il nome del sindaco, però, è stato fatto anche dall'ex assessore alla sicurezza Vincenzo Giugliano: «Il vero centrodestra è quello che si è riunito qui stasera e che ha trovato un accordo sul programma e non sulla spartizione delle poltrone. Noi siamo stati coerenti e voglio vedere come altri (penso a Fiocchi, ad Albini e a Roffi, tutti espulsi dai precedenti partiti) spiegheranno ai loro elettori cosa ci fanno con il Nuovo Centro Destra».


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L'UDC PRESENTA LA LISTA CHE APPOGGERA' IL SINDACO USCENTE

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Alla presentazione della lista dell'Udc, i vertici del partito hanno voluto anche il sindaco Carlo Barbieri. Il giorno dopo la presentazione della coalizione guidata da Torriani, lo hanno voluto seduto a destra di Paolo Affronti, di fianco al capolista (e presidente del consiglio comunale) Nicola Affronti e all'assessore Alida Battistella. Lo hanno voluto lì per dare un segnale forte agli elettori e soprattutto a Forza Italia, un modo per ribadire ancora una volta pubblicamente che il percorso fatto insieme negli ultimi cinque anni non è certo finito, ma anzi è da portare avanti insieme a tanti volti nuovi. Abbiamo intervistato Nicola Affronti per parlare di questa lista e, soprattutto, di questa intesa rinnovata. Nicola, ha definito questa lista come una delle più belle che abbiate mai presentato... «Sicuramente sì, una lista con tanti giovani e con tante persone che vengono dalla società civile. Persone che gravitavano attorno al nostro partito ma che vengono dai quartieri e dal mondo del lavoro. Abbiamo candidati che svolgono le più diverse funzioni nella società civile (dalla caposala al commercialista, dall'avvocato all'ex carabiniere, dall'imprenditore all'insegnante) e tutti hanno una gran voglia di impegnarsi in prima persona per continuare ciò che è stato fatto negli ultimi cinque anni di amministrazione».

Nicola Affronti

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Nicola Affronti: "Ancora una volta l'Udc si schiera al fianco di Barbieri"

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Un'amministrazione in cui avete avuto un ruolo centrale. «Assolutamente, un ruolo importante a sostegno del sindaco e soprattutto della nostra città. Con la nostra serietà e la nostra passione abbiamo dato un grande contributo riuscendo a realizzare per altro il 95% del programma». Insomma ancora al fianco di Barbieri a differenza di altri... «Esatto, a differenza di altri noi ci rimaniamo perchè non siamo coloro i quali se ne vanno se non gli viene concessa una poltrona. Noi ci confrontiamo sul programma dei prossimi cinque anni per decidere chi sarà il nostro candidato e dal momento che le nostre idee e quelle di Carlo Barbieri coincidono non possiamo che sostenerlo». Quali punti vi accomunano? «Sicuramente sicurezza, sanità, lavoro, trasporti e valorizzazione del territorio. Sotto questi punti rientrano il mantenimento della caserma dei carabinieri, la creazione di una stroke unit, la volontà di favorire il dialogo per la creazione di nuovi posti di lavoro, il miglioramento dei mezzi pubblici e la crescita dei servizi commerciali nella nostra città. Questo solo per fare alcuni esempi ma il programma (che sarà molto più corposo) verrà presentato nella sua interezza solo più avanti».


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E' LA CANDIDATA DELLA LiSTA TSIPRAS - L'ALTRA VOGHERA

Bottini: "Il lavoro sarà la mia priorità, oltre a ecologia e partecipazione"

Antonietta Bottini

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Ultima ad essersi inserita tra i candidati sindaci è Antonietta Bottini della lista Tsipras-l’Altra Voghera. Occupazione, ecologia e partecipazione sono le sue parole d'ordine. A Voghera tanti furti e poca sicurezza. Cosa intende fare per risolvere la situazione? «Credo che le paure crescano insieme al senso di precarietà che opprime le famiglie quando il lavoro non è più sicuro, quando i giovani vengono sballottati tra lavoretti precari e tirocini gratuiti, quando le pensioni non assicurano più una vecchiaia serena. Per

quanto concerne i furti nelle abitazioni, il deterrente più efficace è quello del buon vicinato». Cosa intende fare per il miglioramento e il mantenimento del decoro urbano? «Accoglierei idee e suggerimenti di professionisti e giovani architetti. Penso siano da coinvolgere direttamente i residenti, gli amministratori di condominio, i commercianti per condividere un piano di miglioramento». I vogheresi lamentano che ci sono tante figure espressione dei partiti politici nelle società partecipate. Come invertire questa tendenza? « I servizi comunali vanno gestiti mediante azienda di diritto pubblico che opera in ambito strettamente territoriale. In questo modo si superano i pretesti di decisionismo, di tempi stretti, di competenze speciali che favoriscono nomine e incarichi affidati agli amici anziché attraverso selezioni pubbliche». I negozi sono in crisi. Come aiutarli? «I negozi sono in crisi perché le famiglie vogheresi non dispongono più di un reddito adeguato per fare acquisti. È necessario che il comune ponga grande attenzione alle richieste, ai progetti, alle proposte che vengono formulate dalle associazioni». È favorevole all'apertura di nuovi centri commerciali? Anche se un nuovo punto vendita desse lavoro a cento vogheresi? «Il comune deve intervenire con una strategia finalizzata a soddisfare esigenze reali: non c’è affatto l’esigenza di nuovi centri commerciali, quindi l’ipotesi di assumere 100 vogheresi sarebbe del tutto aleatoria».

Teatro Sociale: sembra che il traguardo sia ormai imminente. Quali sono i suoi programmi per una eventuale riapertura? «Non vedo come imminente il recupero del Teatro Sociale. Credo si debba definire giuridicamente la proprietà dell’immobile (che deve essere in capo al comune) e a seguire si potrà coinvolgere la città a partire da progettazione e preventivazione per far ricorso magari a qualche forma di finanziamento diffuso e popolare». Cosa intende fare per attirare nuove aziende e nuove realtà imprenditoriali a Voghera? «Si può trovare risposte pensando alle energie rinnovabili: il comune deve aprire uno sportello energetico dando garanzie al credito per questi interventi e facendo gratuitamente le verifiche di certificazione energetica per favorire la riqualificazione degli edifici. Il tutto si può quantificare anche sul piano occupazionale e si può immaginare un riuso a fini produttivi dei capannoni ora abbandonati nella filiera delle fonti rinnovabili». Cosa farebbe nei suoi primi 100 giorni da sindaco? «Mi dedicherei ad ascoltare chi si occupa da sempre dei problemi della città, chi ci vive e ci lavora. Cercherei di raccogliere idee e progetti che possono essere messi in atto e mi muoverei per la ripubblicizzazione dei servizi comunali». Si definisca dal punto di vista politico in dieci parole. «Sono una donna ottimista, femminista e comunista, legata al sogno di una futura umanità di uguali».


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fra le proposte anche la riduzione della pressione fiscale

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Serena Simula

Dopo essersi candidato alla Presidenza della Repubblica, Diego Di Pierro è ora pronto a fare il sindaco di Voghera. Liberale da sempre, si propone di ridurre al minimo la pressione fiscale e di coinvolgere attivamente gli abitanti nella vita della città. A Voghera tanti furti e poca sicurezza. Cosa intende fare per risolvere la situazione? «Ho un progetto molto concreto e di immediata realizzazione che vedrà da un lato una revisione radicale delle funzioni della polizia municipale e dall'altro i cittadini stessi protagonisti della tutela della propria sicurezza». Cosa intende fare per il miglioramento e il mantenimento del decoro urbano? «In un tempo di crisi economica come quello che stiamo vivendo credo che chi può debba fare la sua parte. La mia idea è che chiunque si impegnerà nella manutenzione delle aree verdi e delle panchine dovrà ottenere sconti sui servizi erogati dalle aziende municipalizzate». I vogheresi lamentano che ci sono tante figure espressione dei partiti politici nelle società partecipate. Come invertire questa tendenza? «Da anni le solite facce amministrano la città con favoritismi personali mentre le opposizioni non fanno il loro lavoro: per questo la mia è una squadra di volti completamente nuovi. La stessa cosa intendo fare per le società partecipate: assoluta trasparenza nei con-

sigli di amministrazione». I negozi sono in crisi. Come aiutarli? «Il commercio è in crisi non solo per la riduzione delle vendite imputabile alla crisi economica ma anche e soprattutto per la quantità esorbitante di tasse che opprimono gli esercenti e per i troppo restrittivi regolamenti ai quali devono sottostare: per loro prevedo la riduzione della tassazione comunale e la concessione di maggiori libertà». È favorevole all'apertura di nuovi centri commerciali? Anche se un nuovo punto vendita desse lavoro a cento vogheresi? «Ogni iniziativa che produca nuovi posti di lavoro è una buona iniziativa: direi certamente di sì ma affiancando alle nuove aperture norme precise a tutela dei piccoli commercianti». Teatro Sociale: sembra che il traguardo sia ormai imminente. Quali sono i suoi programmi per una eventuale riapertura? «Credo sia possibile riaprire il Teatro Sociale entro l'8 dicembre 2016: con l'Assessorato alla cultura e le associazioni culturali renderei questo gioiello un luogo di elevata cultura, un punto di riferimento per tutta la provincia e non solo». Cosa intende fare per attirare nuove aziende e nuove realtà imprenditoriali a Voghera? «Ridurre l'imposizione fiscale per i nuovi insediamenti e aumentare il livello di sicurezza sul territorio. Intendo anche coinvolgere i comuni limitrofi in un rapporto di proficua e virtuosa collaborazione in

VOGHERA

Di Pierro: "Più sicurezza e maggiore libertà ai commercianti"

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Diego Di Pierro

progetti per far crescere non solo la nostra città ma anche tutto l'Oltrepò». Cosa farebbe nei suoi primi 100 giorni da sindaco? «Mi piacerebbe che ogni punto del mio programma si potesse realizzare entro i primi tre mesi ma quello che certamente potrei fare in questo lasso di tempo è l'avvio del mio progetto sulla sicurezza in città, la concessione di maggior libertà alle attività commerciali e il ripristino del decoro urbano». Si definisca dal punto di vista politico in dieci parole. «In realtà me ne bastano cinque: credibile, onesto, coerente, pragmatico e liberale».


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ECCO LA CANDIDATA DEL MOVIMENTO 5 STELLE

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Serena Simula

Alla guida del Movimento 5 Stelle vogherese per le prossime elezioni c'è Caterina Grimaldi. Architetto residente a Santa Giuletta, ha 57 anni e nel suo programma punta su sicurezza, vivibilità e vivacità. A Voghera tanti furti e poca sicurezza. Cosa intende fare per risolvere la situazione? «Attuando nuove strategie di prevenzione e controllo: polizia locale maggiormente presente sul territorio in base a una mappatura della criminalità, priorità al progetto “Quartieri Sicuri” nelle zone della Stazione Ferroviaria e di Piazza San Bovo». Cosa intende fare per il miglioramento e il mantenimento del decoro urbano? «Istituire “Laboratori di Quartiere” partecipati dai cittadini, dando priorità al monitoraggio di problemi di degrado relativo a rifiuti e deiezioni animali, dissesto stradale, zone verdi, affissioni abusive, segnaletica, vandalismo ed incuria per effettuarne la tempestiva risoluzione». I vogheresi lamentano che ci sono tante figure espressione dei partiti politici nelle società partecipate. Come invertire questa tendenza? «Con una revisione dei metodi di nomina dei Consigli di Amministrazione ed esclusione di nominati affiliati a partiti politici. Le nomine saranno sottoposte a un comitato tecnico consultivo che valuti i curricula dei candidati, inserendo nel CdA anche dipendenti dell’azienda e la figura del “Cittadino Controllore».

I negozi sono in crisi. Come aiutarli? «Perseguendo politiche per regolamentare le attività, favorire l’apertura di negozi, sviluppare la vendita di prodotti alimentari e artigianali tipici del territorio a “filiera corta” e avviare un programma innovativo di iniziative turistico-commerciali». È favorevole all'apertura di nuovi centri commerciali? Anche se un nuovo punto vendita desse lavoro a cento vogheresi? «Sono assolutamente contraria. La città è già stata saturata dalla costruzione del Centro Voghera Est e con la costruzione in corso della nuova Coop nell’area ex Parco Baratta. Il settore della Grande Distribuzione Organizzata in Lombardia ha perso nell'ultimo anno 1400 posti di lavoro quindi è inverosimile che ne possa offrire cento ai vogheresi». Teatro Sociale: sembra che il traguardo sia ormai imminente. Quali sono i suoi programmi per una eventuale riapertura? «Il Teatro potrà essere riaperto dopo la ristrutturazione che potrà avere inizio dopo il reperimento di circa 5 milioni di euro. Potremmo valutare forme innovative di finanziamento dal basso come il Crowdfunding». Cosa intende fare per attirare nuove aziende e nuove realtà imprenditoriali a Voghera? «Puntare sulle aree strategiche per accedere ai Fondi Strutturali Europei 2014-2020, vale a dire chimica verde, agrifood, aerospazio, scienze della vita, energia, tecnologie per smart communities, mezzi e siste-

VOGHERA

Caterina Grimaldi: "Puntiamo su trasparenza e partecipazione"

Caterina Grimaldi

mi per la mobilità, tecnologie per gli ambienti di vita, fabbriche intelligenti». Cosa farebbe nei suoi primi 100 giorni da sindaco? «Approvazione da parte del consiglio comunale del Codice Etico per la Buona Politica ad integrazione delle leggi antimafia e anticorruzione. Studio del bilancio comunale ed eliminazione di tutti gli sprechi. Attivazione di progetti per la sicurezza. Supporto alle imprese con l’attivazione dello sportello per l’accesso ai Fondi Strutturali Europei 2014-2020». Si definisca dal punto di vista politico in dieci parole. «Normale cittadina prestata alla politica. Incensurata. Ancorata a solidi principi di onestà, etica e responsabilità».

E' ALLA GUIDA DELLA LISTA CIVICA 'L'ITALIA DEL RISPETTO'

Aquilini: "Non sono un politico, punto al riordino della città nel giro di tre mesi" di

Serena Simula

Il suo obbiettivo è quello di destituire i partititi tradizionali e consegnare le chiavi della città in mano ai suoi abitanti: Fabio Aquilini, candidato sindaco della lista civica "L'Italia del rispetto" accusa la politica vogherese di aver causato il degrado economico, culturale e sociale della capitale dell'Oltrepò. Opponendosi fermamente allo scambio di poltrone e di favori, propone una politica trasparente nel segno del rispetto. A Voghera tanti furti e poca sicurezza. Cosa intende fare per risolvere questa situazione? «L'obiettivo da raggiungere in tre mesi è il riordino della città e il rispetto delle regole per una buona convivenza sociale. Per riuscirci è necessaria una razionalizzazione dei servizi di polizia locale e la collaborazione con altri attori della sicurezza, attraverso un percorso partecipativo tra forze di polizia ed organismi associativi». Cosa intende fare per il miglioramento e il mantenimento del decoro urbano? «Investire in opere di manutenzione e di ristrutturazione della città, in particolare per quanto riguarda l'edilizia scolastica». I vogheresi lamentano che ci sono tante figure espressione dei partiti politici nelle società partecipate. Come invertire questa tendenza? «Per abbattere il sistema clientelare partitocratico è necessario un approccio meritocratico alle istituzioni, in quanto la meritocrazia è una conseguenza

Fabio Aquilini

diretta di un' interazione tra individui fondata sul rispetto». I negozi sono in crisi. Cosa aiutarli? «Promuoverò i settori del commercio e dell' artigianato riducendo la pressione fiscale per quella parte di competenza comunale e tratterò con i proprietari dei locali per una riduzione degli affitti. Infine avvierò con urgenza un piano commerciale». È favorevole all'apertura di nuovi centri commer-

ciali? Anche se un nuovo punto vendita desse lavoro a cento vogheresi? «In quanto commerciante credo che la grande distribuzione abbia distrutto il tessuto commerciale di Voghera e direi che il saldo tra cento nuovi posti di lavoro e le chiusure dei negozi che ne conseguirebbero sarebbe nettamente negativo per la città. Il mio quindi è un no tassativo». Teatro Sociale: sembra che il traguardo sia ormai imminente. Quali sono i suoi programmi per una eventuale riapertura? «Il mio programma si basa su punti orientati alla creazione di nuovi posti di lavoro e non credo che la riapertura del teatro sociale apporti benefici in questa direzione. Ritengo più opportuno investire fondi per incentivare nuove assunzioni». Cosa intende fare per attirare nuove aziende e nuove realtà imprenditoriali a Voghera? «Apportare sul territorio comunale una completa e ampia ristrutturazione del piano industriale. Ridurre i costi di produzione attraverso una defiscalizzazione e un abbattimento del costo dell'energia e incentivare l' insediamento di nuove industrie riducendo gli oneri urbanistici» Cosa farebbe nei suoi primi 100 giorni da sindaco? «Io credo che il cittadino vogherese di questi tempi viva nella paura: per questo nei primi 100 giorni investirei sulla sicurezza». Si definisca dal punto di vista politico in dieci parole. «Se questa è la politica, io non sono un politico».


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Ecco le linee guida utilizzate per la variante semplificata del PGT di Alessandro

Disperati

"Il Comune di Rivanazzano Terme, inserito in quel contesto ecologico ambientale così eccezionale com’è l’Oltrepò Pavese, sa quanto il suolo inedificato sia un bene comune e che, in quanto tale, sia necessario limitarne il più possibile il “consumo”, valorizzando il ruolo degli spazi aperti e non edificati sia per il ruolo ecologico che essi hanno sia per il ruolo decongestionante che assumono all'interno dell'edificato, rappresentando inoltre una fondamentale risorsa, non solo per lo sfruttamento agricolo, ma anche laddove sono semplici spazi a verde attrezzati, per il miglioramento della qualità della vita". Così si esprime il presidente del consiglio comunale Luca Schavi. Per il nuovo Pgt cosa avete fatto? "Anche la situazione economica ed edilizia attuale ha poi portato alla decisione di accogliere le molte domande di cittadini che chiedevano lo stralcio delle loro aree delle zone edificabili". Quali sono gli obiettivi da raggiungere? "Il secondo obiettivo verte sull’incanalamento degli investimenti immobiliari nella riqualificazione del tessuto urbano consolidato che a Rivanazzano Terme, comincia a presentare dismissioni e abbandono molecolari e porzione di diffuso degrado fisico edilizio (Vedasi l’edificio situato in piazza Papa Giovanni, ormai da anni in stato di abbandono e degrado). Il contenimento del consumo di suolo, pertanto non costituisce solo la premessa per la valorizzazione ecologica, paesistica fruitiva degli spazi aperti residui, ma anche una mossa essenziale per evitare che in futuro nuovi edifici magari con elevati standard energetici e prestazionali si affianchino a edifici abbandonati pericolosamente trasformati in macerie e rovine". Su cosa puntare quindi? "La domanda, per quanto ridimensionata dopo gli anni di crescita estensiva e quantitativa, quando riprenderà vigore dopo questa stagione di crisi dovrà indirizzarsi sul già ricostruito favorendo la sua riqualificazione.Ulteriore obiettivo è quello di rimettere al centro delle trasformazioni del territorio le ragioni del lavoro, anziché quelle esclusive del settore immobiliare. Innanzitutto le attività produttive insediate nel comune di Rivanazzano Terme, devono essere tutelate e valorizzate, restituendogli la facoltà di ampliamenti e migliorie - a meno di reali incompatibilità ambientali che dovranno tuttavia essere affrontate favorendo il passaggio ad attività produttive compatibili ovvero l’adeguamento degli impianti. In un momento storico quale quello attuale che vede il settore produttivo subire forti pressioni, la politica urbanistica ha il dovere di tutelare e valorizzare gli spazi del lavoro". Schiavi, quali sono stati gli elementi oggetto di discussione? "In particolare che per l’edificio di Piazza Papa Giovanni XXIII non è previsto un aumento delle altezze, ma la possibilità di modificare le sagome da valutare attraverso un Piano Integrato di Intervento da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale, in relazione alla modifica dell’area Eckart fa presente che sono cambiate le condizioni rispetto all’approvazione del PGT ed all’epoca la previsione del tracciato della tangenziale era obbligatoria.

Sottolinea che oggi la situazione è mutata e la possibilità di realizzazione della tangenziale, stante la situazione di finanza pubblica, è molto remota. Con riferimento all’ex area Zella rileva che non è stata accettata alcuna osservazione che richiedesse la possibilità di realizzare una media struttura commerciale di tipo alimentare e che la richiesta presentata è stata bocciata. Per i parcheggi la scelta operata è stata quella di prevedere dei permessi di costruire convenzionati con obbligo a carico dei privati di realizzare e cedere nuove aree di sosta".

RIVANAZZANO TERME

LE ILLUSTRA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, LUCA SCHIAVI

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PARLA IL SINDACO DI RIVANAZZANO TERME

"Il comune sempre più penalizzato dai tagli"

Il nuovo sistema di calcolo delle risorse per gli enti locali, previsto dal governo centrale, comporterà, per il comune di Rivanazzano Terme nel corso del 2015, la necessità di dover recuperare ulteriori risorse per oltre 200.000 Euro. Questo sarà necessario per mantenere gli stessi servizi dello scorso anno. Il sindaco Romano Ferrari spiega: ”Facciamo parte di una fascia di comuni penalizzata dal nuovo sistema di calcolo delle risorse per gli enti locali. Non ci sembra equo che il Comune di Rivanazzano Terme sia trattato come un Comune della Riviera Ligure che usufruisce di ben altre entrate. Ricordo remo i salti mortali e riusciremo a far quadrare il che i Rivanazzanesi danno allo Stato, con l’IMU, bilancio di previsione che voteremo in consiglio sommando anche i fabbricati D versati direttamente comunale entro il 31 maggio. Però non è assolutamente giusto che noi Sindaci dobbiamo fare gli allo Stato, oltre 1.500.000,00 euro". esattori delle tasse per conto dello Stato e fare anE quindi? “Ad esempio, da qualche tempo, è stato istituito il che la figura di quelli che a livello locale aumentano Fondo di solidarietà comunale (FSC). E' un fondo le tasse. Purtroppo i soldi dei nostri concittadini, che viene alimentato con una parte del gettito IMU con questi sistemi di calcolo, vanno a finire altrove di competenza dei Comuni, ripartita con modalità e noi dobbiamo far quadrare il bilancio in maniera fissate da un Decreto del Presidente del Consiglio. Il sempre più difficoltosa". Fondo dovrebbe limitare le disuguaglianze IN PROGRAMMA IL 30-31 MAGGIO tra i Comuni, per questo motivo la redistribuzione delle quote dovrebbe essere effettuata in maniera equa. I sindaci alimentano e versano nel Fondo il 38,23% dell’Imu geSabato 30 maggio si alzerà il sipario, a partire dalle 10,30 della quarta edizione nerata dall’aliquota della Fiera del Libro che si terrà a Rivanazzano Terme. Alle 11,30 è previsto il standard, dando modo taglio del nastro e l'apertura degli stand e poi per due giorni i libri la faranno di raccogliere 4,7 mida padrona nella località termale con la possibilità oltre che di poter vedere liardi di euro". numerose bancarelle con editori locali che proporranno i loro libri anche una Concludendo? serie innumerevoli di presentazioni di nuovi volumi. Saranno presenti: Ales"Nel caso del nostro sandro Disperati Editore; Altravista Editore; CEO Cooperativa Editoriale OlComune, secondo una trepò; EDO Edizioni Oltrepò; Guardamagna Editore; Ibis Edizioni; Iperpress stima fatta dallo Stato Editore; Primula Edizioni; Publicenter Editore; Ticinum Editore; Todaro Edial 15 aprile, non solo tore; La Ricotta edizioni. La Fiera del libro rivanazzanese si configura ormai non ci sarà ridistribucome un appuntamento fisso per l’editoria provinciale e non solo: un mozione a nostro favore mento di incontro e di confronto tra autori, editori e, ovviamente, lettori. Sarà di quote, ma lo Stato offerto un grande spazio all’esposizione di materiale librario e multimediale tratterrà un’ulterioda parte delle numerose case editrici invitate. Non mancheranno incontri con re parte degli incassi gli autori, laboratori ed iniziative dedicate ai più piccoli, conferenze e dibattiIMU, che andrà a beti, momenti di piacevole intrattenimento. Quest’anno la manifestazione assuneficio di altri comuni. me un’importanza ancora maggiore vista la concomitanza con EXPO 2015. Ancora una volta fa-

A Rivanazzano ecco la 'Fiera del Libro'


GODIASCO SALICE T.

il Periodico

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PARLA IL VICE SINDACO DI GODIASCO SALICE TERME, ARESU

"Sul ponte di Salice c'è stato un atto vergognoso e strumentale contro di noi"

Il vice sindaco Pier Andrea Aresu di

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Stefania Bertonazzi

Da quasi un anno al servizio del cittadino, incontriamo il vice sindaco di Godiasco Salice Terme, Pier Andrea Aresu. Come ci si sente dopo questi primi mesi di operato? "Ho deciso di dare il mio contributo e con un gruppo affiatato e coeso, capeggiato da Gabriele Barbieri, attraverso la lista civica “Rinnovamento e Progresso”: l’esito delle votazioni è noto a tutti! Si è detto e scritto che la nuova Amministrazione Comunale nei primi sette/otto mesi di vita ha prodotto poco o nulla, dimenticando che negli ultimi cinque anni il quantum dei predecessori, pur avendo avuto maggiori risorse a disposizione, è stato quello di produrre un bel “buco” nelle casse comunali: “buco” di centinaia di migliaia di euro; “buco” che ha messo in forse l’ordinario funzionamento degli uffici e l’assicurazione degli stipendi al personale comunale; “buco” trattato ampiamente nell’ultimo Consiglio Comunale; “buco” che morde tuttora con il perdurare della crisi generalizzata anche per i Comuni, chiamati ad amministrare con sempre minori fondi, causa i mancati trasferimenti di risorse da parte del Governo centrale". Quasi alla prima candelina, un bilancio? "A fronte di tale situazione l’input che ci siamo dati un anno fa è stato quello di dovere e volere realizzare cose utili nell’immediato e nel futuro e così: è stato garantito il servizio “sgombero neve” (fortunatamente le uscite degli automezzi sono state minime); è stato istituito lo sportello IMU-Tasi, un servizio, un aiuto offerto gratuitamente (grazie alla disponibilità del geom. F. Rolandi) a tutti i cittadini (Godiasco e Salice) per la compilazione sia del mod. F24-Tasi, sia per il calcolo del contributo IMU da versare al Comune. E’ stata, altresì, attivata la distribuzione dei buoni pasto, per le scuole di Infanzia, Primaria e Secondaria, presso l’ufficio comunale di Salice Terme; è’ stata assegnata ed inaugurata la nuova sede della Protezione Civile, fiore all’occhiello di tutto l’Oltrepò Pavese, con il suo Centro Operativo Comunale (COC) che, all’abbisogna, diventa intercomunale. Ma non solo, aggiunge Aresu, è stato implementato il sistema di video sorveglianza, tenuto “cieco” inspiegabilmente da anni ed attualmente tutta la rete è visibile da postazione remota. Grazie alla lungimiranza del Sindaco è stato raggiunto un accordo con la Caritas Diocesana e la cooperativa AGAPE. Inizialmente, sulla riuscita della iniziativa, tutti o quasi erano pessimisti; Gabriele Barbieri ci ha sempre creduto ed oggi possiamo vedere con i nostri

occhi cosa stanno realizzando, su base volontaria, i ragazzi profughi ospitati a Salice Terme, un esempio tangibile per facilitare la tolleranza e l’integrazione di questi ragazzi; è stato istituito uno sportello per facilitare le prenotazioni presso le strutture ospedaliere di accertamenti clinici e strumentali prescritti dai medici di famiglia. Tra le altre cose, infine, grazie alla donazione di un anonimo benefattore, saranno installati prossimamente due defibrillatori, a Godiasco e Salice Terme". In programma? "A breve, a beneficio, soprattutto, dei cittadini con difficolta di autonomia, ci sarà la possibilità di effettuare il prelievo del sangue a Godiasco e a Salice Terme presso gli ambulatori rispettivamente della dottoressa M.E. Baiardi e del dottor P. Barbieri; sul fronte Reticolo Idrico Minore sono emerse criticità, che sono state rimosse per consentire il coerente convogliamento delle acque nella rete fognaria o nel torrente Staffora; il dissesto idrogeologico ci ha impegnati e ci impegna tuttora, per ripristinare percorsi stradali occlusi da smottamenti ed in taluni casi l’intervento è stato preventivo per evitare il peggioramento dell’evento medesimo; a ridosso della primavera è stata la volta delle potature, siepi ed alberi, iniziativa che ha riscosso apprezzamento nonostante lo scetticismo iniziale di alcune persone. In campo edilizio, il settore langue ormai da anni, stiamo lavorando con l’obiettivo di stimolare le richieste di interventi edilizi, in tal senso gli strumenti che disciplinano la materia non aiutano, sono da revisionare (P.G.T. e R.E.). A tale proposito, a breve indiremo un incontro con gli operatori del settore e con chiunque fosse interessato per un confronto aperto, costruttivo e trasparente; stiamo programmando di attrezzare due aree per la sosta dei Camper, a Godiasco e Salice Terme. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) nell’ambito del “Sblocca Italia”, hanno in programma di finanziare progetti ai Comuni sotto i 5.000 ab.; se ciò accadesse, ci faremo trovare preparati, soprattutto con la “firma digitale”. Per il territorio? Vogliamo promuovere, valorizzare, far conoscere il nostro territorio, grazie anche ad una collaborazione fattiva con le Associazioni locali ed iniziative lodevoli di cittadini, con eventi volti ad attrarre turisti, visitatori o semplici curiosi. E’ in programma a maggio, il mese della prevenzione sanitaria, quattro serate di venerdì 08 - 15 - 22 - 29 ore 21.00 presso il Teatro Cagnoni a Godiasco. Grazie ad amministratori volenterosi e parte attiva nell’organizzazione, a giugno, in sinergia con l’ACI, riproporremo il Rally quattro Regioni a Salice Terme. In calendario, inoltre, tra luglio e settembre a Salice Terme si inaugurerà il “Salice Musica Festival 2015”. In quest’ambito ci saranno importanti manifestazioni: al Diviani il 03 luglio concerto del tenore Giorgio Trucco; il 04 agosto “Concerto per piano forte e violino” con i maestri Roberto Moretti e Paolo Morena; per concludere con il clou l’08 settembre, in occasione della festa patronale di Salice Terme, un “Recital” del notissimo baritono Ambrogio Maestri". Tasto dolente: ponte di Salice Terme? "Sono contento di questa domanda perché il tema ponte è per me molto importante e ci tengo particolarmente parlarne. Partiamo da tre dati oggettivi: 1) il proprietario del ponte è la Provincia; 2) il manufatto insiste sul territorio di Rivanazzano Terme; 3) la

manutenzione dell’alveo del torrente spetta allo Ster. Questa premessa non vuole essere una presa di distanza dal problema, anzi, noi siamo ben consapevoli del disagio per la mobilità dei cittadini e per certi versi del danno economico arrecato ai commercianti ed agli operatori turistici allocati al di là del ponte interdetto. Ma quello che si è letto e sentito, da metà novembre scorso nei confronti dell’Amministrazione comunale, è stato semplicemente vergognoso, strumentale e speculazione di piccolo cabotaggio. Il Sindaco ha subito una campagna denigratoria pregiudiziale e patetica per un’assenza ben motivata, come se la Sua presenza, o di chiunque d’altro, alla famosa Cabina di Regia c/o lo STER di Pavia (22/12/2014) avesse potuto modificare il destino delle cose". Da parte vostra che cosa avete fatto? "Il Sindaco si è sempre prodigato per arrivare alla soluzione del problema il prima possibile, anzi, in tempi non sospetti, quando il ponte era ancora percorribile, chiese un intervento di verifica strutturale del manufatto, ma la richiesta venne disattesa. Subito dopo l’evento disastroso, capendo come le cose si erano indirizzate all’interno degli Enti coinvolti, propose una alternativa provvisoria, il ponte Bailey, ripreso successivamente in considerazione anche dalla Provincia, però subito accantonato perché il costo del realizzo era equivalente alla ricostruzione della pila collassata. Ciò nonostante, non abbiamo mai desistito dal sollecitare, pungolare, tenere contatti anche informali per non far cadere l’attenzione sul ponte di Salice. Durante la Cabina di Regia del 27/01/2015 ventilammo anche la possibilità di effettuare un atto dimostrativo eclatante “bloccare la strada provinciale per il Penice”. E per rimarcare l’attenzione specifica sul ponte, sono state ottime le 3000 firme raccolte dal Comitato Pro ponte, e l’intervento di Striscia che ha contribuito sicuramente ad incastonare un altro tassello nel mosaico". Ma Salice è in attesa di un rilancio... "Io sono convinto che un Centro Termale come Salice Terme non può e non deve essere trattato marginalmente; è forse il più importante della Provincia e credo che gli Enti preposti al reperimento dei fondi abbiamo capito, nonostante le difficolta intrinseche ai medesimi, che avrebbero soltanto da perderci nel non ottemperare il ripristino dell’esercizio del ponte, accesso principale al Centro Termale di riferimento per un vasto bacino d’utenza. Ho sempre avuto fiducia nelle persone che si stanno adoperando in un “mare” di difficoltà, ognuna per le proprie competenze, per il raggiungimento dell’obiettivo finale che non era e non è l’abbandono del Ponte di Salice Terme, bensì il recupero dello stesso entro giugno 2015. Conferma, che il ponte sarà fruibile entro giugno, l’ho avuta durante una diretta televisiva presso gli studi a Vigevano di TelePavia dall’Assessore provinciale alla mobilità e questo è un ulteriore motivo per crederci". Un messaggio per gli elettori? "E’ d’obbligo fare una riflessione su quanto accaduto, al di là della spicciola speculazione e di qualche bassezza intellettuale; ho visto il tessuto sociale produttivo di riferimento in fermento ed attento alle dinamiche createsi in un momento storico e di difficoltà come l’attuale, ho visto esseri umani al quale stava a cuore, a prescindere di chi fossero i meriti, la sorte di Salice Terme tout court, lavorare per il raggiungimento della meta comune, ecco, spero di vedere coesione sociale e spirito collaborativo anche dopo giugno 2015".


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"Entro il mese di giugno il ponte di Salice Terme verrà riaperto al traffico" di Alessandro

Disperati

Con l'assessore ai trasporti e mobilità della Provincia di Pavia, Paolo Gramigna facciamo il punto sui lavori del ponte di Salice Terme, chiuso ormai da mesi. Come stanno andando i lavori per il ripristino del ponte di Salice Terme? "Attualmente sono terminati i lavori di consolidamento di due pile e della spalla del ponte. Questi lavori hanno avuto un costo di circa 200.000 euro, totalmente a carico della Provincia. Con i predetti consolidamenti si è potuto riaprire il ponte al transito pedonale a fine marzo, rispettando l’impegno che ci si era presi con la popolazione. Ora, si è provveduto a predisporre un progetto per il consolidamento della terza pila del ponte del valore di 120.000 euro e sono in corso le procedure di gara d’appalto. Intanto lo STER sta provvedendo ad ultimare i lavori di terrapieno del greto e difese spondali dello Staffora". Quando si prevede la riapertura? "Il cronoprogramma dei lavori di consolidamento della terza pila dovrebbe consentire la riapertura al traffico autoveicolare entro il mese di giugno. Un plauso va senza dubbio all'Assessore Maurizio Visponetti, ai tecnici della Provincia ed alle imprese che con abnegazione hanno lavorato in questo periodo". Si poteva fare di meglio? "Certamente è sempre possibile fare di meglio. Se consideriamo l’attuale situazione economico finanziaria degli Enti locali, riuscire a riaprire un ponte al limite del crollo in soli sei mesi credo sia un risultato

GODIASCO SALICE T.

INTERVISTA ALL'ASSESSORE PROVINCIALE PAOLO GRAMIGNA

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Il ponte di Salice e Paolo Gramigna

notevole". Ci può confermare che anche la greenway tra Rivanazzano Terme e Salice Terme verrà ripristinata ed asfaltata? "Certamente si. Il progetto esecutivo del ripristino è stato approvato negli scorsi giorni e a breve partiranno i lavori. Il 14 di giugno prossimo è in programma la mezza maratona Rivanazzano Terme - Voghera, con la family run che si svolgerà tra Rivanazzano Terme e Salice Terme. Per tale data confidiamo che il tracciato possa essere ripristinato". L’otto maggio prossimo il circolo del PD di Rivanazzano Terme organizzerà un dibattito sullo sviluppo dell’Oltrepò pavese. Come mai proprio in questo momento?

"Essenzialmente per due motivi. Perché siamo all’inizio del ciclo di programmazione di spesa dei fondi strutturali Europei e per l’attuale momento di trasformazione Istituzionale cui gli Enti Locali sono sottoposti. Per quanto i fondi strutturali europei, soprattutto il Piano di sviluppo rurale (PSR) ed il Fondo regionale di sviluppo regionale (FESR) sono interessanti per comuni ed imprenditori del nostro territorio. Altro tema caldo riteniamo essere la trasformazione istituzionale con la quale il prossimo anno la provincia di Pavia si trasformerà in Ente di secondo livello e come superare l’attuale momento di finanza degli Enti locali. L’invito alla partecipazione al dibattito è rivolto a tutti gli imprenditori ed amministratori pubblici dell’Oltrepò pavese".


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LA LOTTA ALLA REALIZZAZIONE DELL'IMPIANTO DI PIROLISI PROSEGUE

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Valentina Villani

Nei mesi passati abbiamo parlato in maniera dettagliata del grosso problema che da tempo sta attanagliando il Comune di Retorbido. La società Italiana Energetica Tire S.r.l.. ha presentato un progetto per la realizzazione di un impianto industriale per il recupero ed il trattamento di pneumatici fuori uso, in sostanza vorrebbero avviare un'attività industriale basata sulla pirolisi. L’area su cui si prevede di realizzare questo impianto attualmente é occupata dalla fornace “ex-Valdata” per la produzione di argilla espansa della ditta Laterite S.p.A., che, tra l’altro, è inattiva da almeno cinque anni. Inutile asserire nuovamente quanto quest'impianto potrebbe nuocere in primis al nostro territorio, poiché verrebbe realizzato all'interno di un contesto oltrepadano naturalistico, in terre prevalentemente vitivinicole ed agricole. Inoltre, è bene ricordare che il trattamento termico di pneumatici non è sicuramente salutare, vi saranno delle emissioni in atmosfera che saranno davvero notevoli se rapportate al quantitativo di pneumatici che verrebbero trattati, potrebbe impattare negativamente sulla salute dei residenti, anche perché, non sono state chiaramente esplicitate la qualità e quantità delle emissioni. Certo è che questa società non ha nessuna intenzione di lasciar perdere il suddetto progetto e la battaglia contro la realizzazione dell'impianto di Pirolisi sembra non avere fine. Nei mesi passati, la Regione Lombardia, aveva presentato notizia di preavviso di rigetto del progetto per motivi tecnici, alla società Italiana Energetica Tire S.r.l., in quanto la recinzione dell'impianto si sarebbe dovuta spostare di pochi metri, poiché obbligatorio rispettare le distanze dal torrente Rile e per escludere le aree a destinazione agricola. La suddetta società, ha risposto con le controdeduzioni dei proponenti, presentando le modifiche richieste con una nuova perimetrazione dell’impianto che esclude le aree di cui sopra, al fine della risoluzione dei motivi ostativi evidenziati. Purtroppo, la ditta proponente è riuscita a rientrare nelle richieste da parte della Regione che non ha potuto far altro che ritenere superati i motivi ostativi presentati. La Società Italiana Energetica Tire potrà quindi proseguire con l’iter necessario all’ottenimento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Abbiamo incontrato il Sindaco di Retorbido, Isabella Cebrelli, per avere un suo parere alla luce degli ultimi fatti trascorsi. Sindaco, un suo commento in merito agli ultimi fatti avvenuti? “Posso solo asserire che il superamento da parte della Società Energetica Tire dei motivi ostativi era ovviamente prevedibile. La Regione ha chiesto alla ditta due integrazioni non sul progetto, bensì su quanto richiesto dai soli tecnici e, allo stato attuale, non ha dato nessun “via libera”come invece si vocifera da qualche giorno. Puntualizzo inoltre che questi non erano due punti di vitale importanza, e che sostanzialmente è come se fossimo ancora fermi al punto di partenza. La Regione si è presa ora 180 giorni di tempo per esprimersi nuovamente e dare ulteriori giudizi. Questo continuare a parlarne non credo serva a qualcosa ma anzi porta solo della gran confusione che, in un momento delicato come questo, è tutt'altro che costruttiva. Noi andremo avanti per la strada intrapresa facendo possibile ed impossibile per impedire la realizzazione di quest'impianto”.

VALLE STAFFORA

“Il superamento dei motivi ostativi era prevedibile, ma nessun via libera"

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di Rivanazzano Terme. La tempistica istruttoria quindi riparte, ed ora, i Tecnici della Regione, dovranno necessariamente entrare nel merito del progetto, passando per le diverse fasi delle procedure stesse in merito a richieste di integrazioni, acquisizione pareri enti e commissione VIA (Valutazione Impatto Ambientale), inoltre la valutazione delle osservazioni pervenute e la formulazione delle valutazioni VIA e AIA. Crediamo che ci sarà ancora parecchio da lavorare e che contrastare la realizzazione dell'impianto non sarà una passeggiata di salute, continueremo quindi ad operare per predisporre delle valide osservazioni da sottoporre al vaglio della Regione. Non é più il tempo di tergiversare ma di agire. La battaglia continua”.

Il sindaco di Retorbido, Isabella Cebrelli

Ma sentiamo anche cosa ne pensa il comitato rispettiamo e valorizziamo il territorio, che si batte da tempo per contrastare la realizzazione di quest'impianto, abbiamo incontrato il portavoce: Marco Dapiaggi. Dapiaggi, cosa pensa il comitato di questi ultimi accadimenti? “Innanzitutto ci teniamo comunque a precisare che questo primo “ok regionale” è relativo esclusivamente alla valutazione degli elementi ostativi dell'Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale). Vorremmo inoltre ribadire che risulta ancora mancante il necessario parere dell'Ente Nazionale per l'aviazione Civile (ENAC ), competente per il vicino aeroporto

SCENDONO IN CAMPO I CITTADINI RETORBIDESI

Un no secco degli abitanti contro questo progetto Nei giorni scorsi presso il teatro comunale a Retorbido si è svolta una riunione pubblica riguardante il progetto di smaltimento pneumatici fuori uso tramite pirolisi. Tale proposta è tuttora al vaglio delle commissioni tecniche e ambientali regionali. Promotori di questa serata sono stati i cittadini retorbidesi che sensibilizzando associazioni e forze politiche sono riuscite nell'intento di riempire la sala teatro e di avviare un vivace dibattito che ha coinvolto tutti i presenti sull'argomento. Il progetto in atto, che si andrebbe ad insidiare nell'area ex Valdata, interesserebbe non solo il comune di Retorbido ma, oltre ai comuni limitrofi, anche l'intero territorio oltrepadano già segnato in passato da insediamenti a rischio come la Fibronit di Broni e la discarica di pneumatici di Castelletto di Branduzzo. Molto alta quindi l'attenzione di tutti soprattutto per le incognite che ricadrebbero sul territorio oltrepadano con l'istallazione di un simile inceneritore. Tale progetto avrebbe conseguenze economiche molto negative insediandosi in un territorio vocato per i suoi pregiati vigneti e per i suoi molteplici prodotti enogastronomici provocando sicuramente un danno rilevante a livello economico e di immagine alle numerose aziende presenti in loco. Numerosi

gli interventi anche sulla garanzia che i prodotti di scarto e i fumi incidano negativamente sulle falde acquifere, sulla qualità dell'aria e sulla salute dei cittadini. La provincia di Pavia detiene a livello regionale il triste primato della maggior percentuale di malattie tumorali. Per questo lo scopo della serata è stato quello di sensibilizzare il più possibile ognuno dei presenti: un NO deciso all'impianto è stato espresso da tutti i presenti cittadini e politici. E' stata quindi proposta una manifestazione pacifica di protesta che si terrà il 24 maggio 2015; per le ore 15 si partirà dal centro sportivo di Retorbido dirigendosi verso la pista ciclabile, con l'adesione di tutte le associazioni territoriali e di tutte le forze politiche a cui, ci si auspica, intervenga il maggior numero possibile di cittadini. Prima di tale data però non mancheranno altre iniziative, una su tutte, la presenza di uno stand nell’area fieristica dell’Ascensione di Voghera in cui si daranno informazioni, si raccoglieranno firme e si darà visibilità alla manifestazione del 24. Per domenica 3 maggio sempre in teatro a Retorbido alle 21 incontro per distribuire i volantini e per fare il punto della situazione su cosa è stato prodotto in questa settimana e su cosa i vari politici presenti in sala hanno deciso di fare.


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VALLE STAFFORA

PARLA GIUDICE, dell'associazione ghinaglia

"Non basta dire di no Agire contro l'impianto" di Alessandro

Disperati

"Partita tutta da giocare per l'inceneritore e aumenta la mobilitazione dei cittadini... camminata di protesta sulla greenway il 24 e incontro a riva l'8 maggio sono solo le prime 2 iniziative in calendario a difesa dello sviluppo economico dell'Oltrepo fondato sulla qualità dei nostri prodotti e sul rilancio del turismo": così si esprime Vincenzo Giudice, presidente dell'Associazione Ghinaglia di Rivanazzano Terme. Giudice, partiamo da un concetto... la nostra collina rischia il collassamento? "Viviamo un momento di passaggio dove l’assetto sociale del nostro territorio di bassa collina e pianura è arrivato a un punto di svolta. Il sistema fondato sul pendolarismo non si regge più a causa della crisi economico-finanziaria e per dare un futuro alle nuove generazioni gli sforzi andrebbero indirizzati a mantenere il capitale umano nella nostra Valle Staffora. È un concetto importante, fatto suo dalla Provincia di Pavia ad esempio che ha iniziato a lavorare in questo senso con progetti volti a rilanciare la sostenibilità del nostro sistema economico, fondato sull’agricoltura di qualità". Qual'è il patrimonio più importante per la Valle Staffora? "Credo di essere diventato noioso a continuare a ripetere che il nostro più importante conto in banca è il panorama naturale delle colline, sono i colori e i sapori che ci circondano, e non può che farmi piacere constatare come l’amministrazione di Rivanazzano Terme abbia intrapreso la strada di valorizzare queste specificità". La strada da percorrere è lunga... "Certo, la strada è lunga, ma bisogna pure iniziare da qualche parte perché a leggere certi numeri ci si può anche arrabbiare: in Italia si sono registrati, dal 2002 al 2014 oltre 2.000 eventi alluvionali che hanno causato circa 300 morti e ingenti danni economici. In

Italia circa 6 milioni di persone vivono o lavorano in un territorio ad elevato rischio idrogeologico e 6.633 Comuni hanno almeno parte del territorio a rischio frane e alluvioni, anche per la mancanza di una adeguata pianificazione territoriale". Perché dice questo? "Perché pochi mesi fa abbiamo constatato con mano la forza dell’acqua. E non si parla di alluvione, ma di una semplice piena dello Staffora che ha fatto crollare il ponte di Salice Terme. Cosa potrebbe succedere all’inceneritore di Retorbido dopo una esondazione del vicino Staffora o anche del piccolo Rile per non parlare di una scossa di terremoto? È del tutto incomprensibile la logica che permetterebbe di installare un inceneritore in piena campagna a Retorbido proprio quando le amministrazioni locali hanno iniziato a pensare e ad avviare progetti di valorizzazione del nostro ambiente naturale". Ma la ditta dice che ormai è quasi fatta... "Sgombriamo il campo dagli equivoci. I toni trionfalistici usati dall’Italiana Energetica Tire, la società che vuole ricavare oli combustibili dall’incenerimento dei pneumatici usati a Retorbido, dopo la prima valutazione dei tecnici dell’assessorato Ambiente di Regione Lombardia sono quanto mai fuori luogo e fuori tempo. Cantino pure vittoria lor signori, che come sempre cercano di gettare fumo negli occhi di noi poveri oltrepadani, considerati alla stregua di un manipolo di zoticoni e analfabeti, ma va ricordato che l’atto della scorsa settimana non significa proprio nulla. Tantomeno l’approvazione del progetto". Ma la Regione ha dato l'ok... "Avremmo tutti preferito che i tecnici avessero fatto scattare il semaforo rosso, ma tant’è. Siamo ormai abituati a vivere in questo strano Paese dove non si sa mai quando arriva un giudizio definitivo su un progetto, e soprattutto da chi. I tecnici con il loro parere hanno solamente dato l’avvio preliminare del procedimento? Bene, i cittadini continueranno la loro battaglia per dire no a questo progetto assurdo che non ha eguali in Europa. Conclusa la verifica delle condizioni minime di fattività del progetto da parte

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dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) relativamente al superamento degli elementi ostativi evidenziati, la partita vera si gioca ora sulla verifica ambientale. Come si sapeva fin dall’inizio, nessuna sorpresa quindi". Cosa intendete fare per fermare il progetto? "Adesso è arrivato il momento di farsi sentire. E questo vale per i cittadini, gli imprenditori locali, gli amministratori e i politici. Tutti si dicono contro questo progetto devastante, ora bisogna passare ai fatti. Dire un semplice NO, non basta. È necessario farsi vedere, confrontarsi e coinvolgere più persone possibili perché la forza del numero è dalla nostra parte e dobbiamo far capire che “da qui non si passa”, e impianti come questi non vanno fatti a Retorbido e in nessun altro luogo. È curioso che dopo diversi mesi siamo ancora qui a parlare di un progetto che ha incassato parere negativo da tutti i Comuni circostanti Retorbido (persino la dormiente amministrazione di Voghera dopo aver inizialmente snobbato la questione, spero solo per insipienza, ha dovuto prendere posizione. Forse per le pressioni esterne, ma va bene lo stesso)". Voi farete un incontro per parlare di questo... "Venerdì prossimo, 8 maggio, alle ore 18.00, presso la biblioteca civica Migliora di Rivanazzano Terme, il circolo locale del PD e l’Associazione culturale Ferruccio Ghinaglia organizzano un’assemblea pubblica dedicata allo sviluppo dell’Oltrepò dove si parlerà anche dell’inceneritore di Retorbido, mentre domenica 24 maggio si terrà a Retorbido una camminata sulla greenway per protestare contro il progetto della ex Valdata. Certo fa veramente ridere che all’Italiana Energetica Tire sia bastato spostare di qualche metro i confini dell’impianto per azzerare i motivi ostativi che avevano portato al preavviso di diniego dei tecnici. Una recinzione spostata di pochi metri non cambia il problema". Cosa significa pirolisi? "Pirolisi significa bruciare materiale ad altissima temperatura in mancanza di ossigeno, creando del gas di sintesi (syngas) altamente tossico (essenzialmente monossido di carbonio e idrogeno) e del carbone, con una grande dispersione di fumi. Se però l’ossigeno entra in contatto con il materiale l’intero processo fallisce. E stiamo parlando di materiali altamente tossici, trattati a temperature elevatissime con un alto rischio di incendi. Una potenziale bomba ambientale in grado di uccidere ogni idea di “nuovo” sviluppo economico".


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INTERVISTA AL SINDACO DI ZAVATTARELLO, SIMONE TIGLIO

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di Alessandro

Disperati

Abbiamo incontrato Simone Tiglio, sindaco di Zavattarello per un’intervista a 360 gradi. Non solo sulle problematiche e sulle iniziative di uno dei borghi più belli d’Italia ma anche per capire le aspettative del paese in vista di Expo. Tiglio, partiamo dal patto di stabilità. A differenza di tanti altri comuni voi avete sforato, perchè? “Come ho già detto in altre occasioni, siamo orgogliosi di aver sforato il patto di stabilità. Perché sforarlo ha significato riuscire ad onorare i debiti verso i propri fornitori. È vero che il nostro è uno dei pochi nel nord Italia che ha sforato il patto. Avevamo un obiettivo abbastanza difficile da raggiungere, duecentoundicimila euro, e molti investimenti già fatti, da pagare alle imprese. Per raggiungere l’obiettivo di finanza pubblica avremmo potuto fare come tanti enti, e cioè evitare di pagare i fornitori. Invece abbiamo preferito onorare gli impegni ed evitare di mandare le nostre imprese in crisi di liquidità”. Quando eravate entrati nel patto di stabilità? “Siamo entrati nel patto nel 2013, cioè nell’anno in cui abbiamo attivato il maggior numero di investimenti della scorsa tornata amministrativa e non ci sembrava giusto mettere in difficoltà e tutte le imprese che sono state coinvolte. Prima di giudicare, rispetto al mancato rispetto del patto di stabilità, un’amministrazione, bisognerebbe innanzi tutto sapere come funziona il patto, sapere che cosa è: io ho come l’impressione che la maggior parte di quelli che parlano di sforamento, non sono neanche capaci di calcolarlo questo patto di stabilità”. Economicamente in che condizioni si trova il comune di Zavattarello? “La nostra pressione finanziaria fiscale rimane, rispetto ai servizi erogati, bassa, e come ha dimostrato una ricerca compiuta dal Ministero degli Interni, il comune di Zavattarello è ancora oggi il comune che con quattromila euro di spesa procapite eroga il maggior numero di servizi ai cittadini, in provincia di Pavia, pur non essendo quello che fa pagare più tasse. Questo significa che la nostra gestione è stata virtuosa. Lo stesso Premier Renzi aveva più volte definito il ‘patto di stabilità’ un ‘patto di stupidità’. Quindi, il fatto di non aver rispettato il ‘patto di stupidità’ non è un peccato capitale; soprattutto se si considera che il rischio era calcolato, in quanto già dall’anno prossimo non saremo più soggetti al patto, stando alla vigente legislazione". Il comune di Zavattarello negli ultimi cinque anni è riuscito a realizzare opere per due milioni e mezzo di euro… “Si, in realtà siamo già oltre i due milioni e mezzo perché è già trascorso un anno da quel conteggio. Abbiamo fatto diversi investimenti, nella maggior parte dei casi finanziati al cento per cento a fondo perduto e si è trattato di un risultato record, tenendo conto della tendenza degli ultimi anni, verso la riduzione degli investimenti delle pubbliche amministrazioni a tutti i livelli. Oltre ad aver asfaltato undici chilometri di strade comunali, abbiamo realizzato una nuova palestra scolastica, nuovi marciapiedi, abbiamo riqualificato completamente il borgo medioevale di Zavattarello, abbiamo fatto diversi lavori di manutenzione straordinaria e di riqualificazione del territorio, risanamento di versanti franosi, regimazione idraulica di diversi fossi e corsi di acqua. Oltre a tutto questo abbiamo rilanciato l’immagine di Zavattarello attraverso tutta una serie di iniziative, di manifestazioni nel campo del turismo e della cultura che hanno fatto si che in cinque anni il numero di visitatori paganti al castello triplicasse, passando dai 2.700 del 2009 ai quasi 7.000 del 2014”. Opere invece in programma in futuro? “Attualmente abbiamo in corso di realizzazione un pro-

getto di valorizzazione del castello e del museo di arte che prevede il potenziamento dell’illuminazione, degli allestimenti, delle sale del museo, la realizzazione di nuovi pannelli informativi in sei lingue all’interno del museo, la fornitura e la posa di nuovi cartelli stradali che indichino il castello di Zavattarello e il suo museo lungo le direttrici principali della provincia di Pavia e di quelle limitrofe e la realizzazione di un punto di ristoro attrezzato che costituirà il completamento necessario della gamma di servizi di accoglienza già attivi presso il castello. Si tratterà di un punto ristoro, gestito da privati, che si collocherà in una fascia di mercato e di prezzo più elevata rispetto a quella coperta dagli altri esercizi pubblici presenti nel nostro paese, per due ragioni: perché è necessario qualificare l’offerta del castello dal punto di vista turistico, mettendolo allo stesso livello degli altri principali centri di cultura e complessi monumentali italiani, con un servizio di ristorazione di qualità, e perché collocandoli in una fascia superiore, da questo punto di vista, significa anche non fare diretta concorrenza a tutti gli altri ristoratori locali”. Proprio sulla questione del nuovo punto di ristoro, la minoranza vi ha attaccato dicendo che andate a snaturare quella che è la naturalezza del castello. “Non so che cosa intenda la minoranza con snaturare il castello. L’opposizione, che è stata maggioranza per trent’anni, aveva sostenuto che l’accettazione della donazione del castello da parte dei conti Dal Verme era e sarebbe stato un grosso errore politico e amministrativo. Ci fa piacere che oggi abbiano cambiato idea e che si elevino a difensori della purezza del castello come luogo di cultura. Quello che posso dire è che nell’atto di donazione è previsto che il maniero possa essere destinato a finalità culturali ma anche turistiche; e tra le finalità turistiche chiaramente rientra anche un’attività di ristorazione. Su questo punto specifico è stato interpellato direttamente il conte Dal Verme, il quale non solo ha espresso il proprio parere favorevole, ma ha anche promosso la realizzazione di questa nuova attività. Per il resto non ritengo di commentare l’articolo apparso sullo scorso numero del Periodico a firma del capogruppo di opposizione perché non ritengo necessario replicare a critiche dal tenore così basso. Al nulla non si replica…”. Parliamo di viabilità tra frane e dissesti. Proprio in questi giorni il presidente della Provincia Bosone ha sottolineato che se non arriveranno fondi dalla Regione o dallo Stato per risanare le strade, molte di queste ultime verranno addirittura chiuse entro l’autunno. “Ho presente la dichiarazione del presidente della Provincia, noi in effetti ci troviamo in una condizione critica perché tre delle quattro strade provinciali che collegano il nostro territorio al resto della Provincia risultano interrotte o semi-interrotte almeno in un punto. Se non cambia nulla è altamente probabile che entro l’autunno le strade vengano chiuse per forza di cose e il nostro comune rimanga isolato su tre lati e possa accedere alla pianura soltanto passando attraverso la Val Tidone, la 412". E quindi? “A questo proposito dovremmo anche valutare la possibilità di annessione all’Emilia Romagna e quindi indire un referendum in quella direzione perché ci riteniamo completamente abbandonati dalle istituzioni lombarde, le quali anziché preoccuparsi delle cose prioritarie, tra cui rientra la manutenzione e il decoroso mantenimento delle strade esistenti, spesso si rendono protagonisti di spreco di denaro pubblico o di opere mastodontiche che non hanno nessun beneficio tangibile alla popolazione. Per quanto riguarda la posizione della Provincia io capisco perfettamente le difficoltà in cui versa l’ente e quindi anche le dichiarazioni del presidente Bosone; ritengo che però un maggiore coraggio da parte anche

VAL TIDONE

"Con queste condizioni valutiamo la possibilità di passare con l'Emilia..."

degli organi di rappresentanza della Provincia sarebbe necessario: in altre parole, bisognerebbe utilizzare le poche risorse che ci sono, anche sforando il patto, affinché la permanenza in carica del Presidente e della Giunta continui ad avere un senso. Se non danno risposte, che cosa stanno lì a fare?”. Expo 2015: quale opportunità? “Expo rappresentava sicuramente una grossa opportunità per l’Italia, non solo per l’Oltrepò. Come sempre accade le grandi opportunità vengono dal nostro paese colte e sfruttate solo parzialmente. In sette anni, cioè dal 2008, anno in cui a Milano si è aggiudicato l’onere e l’onore di organizzare questa manifestazione mondiale, si è fatto di tutto per perdere del tempo, per non prepararsi adeguatamente all’evento e prova ne è il fatto che la maggior parte dei lavori ormai in fase di conclusione e i lavori secondari ma utili legati alla viabilità, legati all’offerta di servizi di parcheggio sono in ritardo, e lo stesso commissario del Governo, Sala ha sostenuto che una parte delle opere secondarie non verranno concluse entro l’inizio della Manifestazione; e ci sono dubbi anche sul fatto che lo stesso padiglione Italia possa essere completato entro il primo maggio”. E per quanto riguarda l’Oltrepò? “Per quanto riguarda l’Oltrepo e la provincia di Pavia è di questi giorni la notizia che Regione Lombardia, rimangiandosi quanto aveva detto fino ad un mese fa, non finanzierà più nella stessa misura il progetto di valorizzazione del territorio in vista di Expo. Le risorse sono state tagliate inspiegabilmente di quasi l’80%. Con le pochissime risorse a disposizione penso che sarà estremamente difficile fare qualcosa di incisivo, se non sforzarsi di realizzare una comunicazione integrata del territorio. Spero a questo proposito che venga portata avanti almeno la mia proposta, sostenuta anche da molti altri sindaci, di allestire una vetrina dell’Oltrepo in centro a Milano". Provincia e Regione sembra che si stiano un po’ dimenticando dell’Oltrepò montano, dimenticandosi di rilanciare il territorio e soprattutto di mantenere i servizi come può essere l’ospedale di Varzi. Tante promesse ma alla fine pochi fatti. “La situazione non è sicuramente delle migliori. Le istituzioni sono assenti, ma questo ormai da anni: il problema è che la debolezza delle istituzioni non è una novità dell’oggi, ma uno dei mali cronici della nostra nazione. Questa debolezza era compensata, fino a qualche decennio fa, dalla forza dei partiti politici tradizionali e successivamente, fino a tre, quattro anni fa, dal carisma personale di alcuni leader politici o notabili locali, che sono stati in grado di fare da raccordo fra le istanze del territorio e le istituzioni regionali e nazionali. Ora non è più così. Siamo in una fase di crisi perché le risorse si sono ridotte drasticamente, le istituzioni hanno rivelato tutta la loro debolezza e contemporaneamente i leader politici locali, che hanno garantito negli ultimi anni un ruolo alla provincia di Pavia, hanno smarrito gran parte della loro forza politica. E chi sta tentando di prenderne il posto, non è attrezzato per riuscire nell’intento".


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DA UN'INDAGINE COMPIUTA A STRADELLA

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di

Gaia Martini

Lo ricorda costantemente l'informazione, lo chiariscono i numeri, ma basta uno sguardo, anche distratto, per scoprire che il fantasma della crisi economica è diventato uno scomodo compagno di viaggio per un numero sempre maggiore di famiglie. Vive tra noi, spesso nascosta a causa di una vergogna senza colpa, e a contatto con la vita quotidiana, quel concetto astratto che infarcisce la retorica, diventa una realtà spesso difficile da fronteggiare. Sono oltre 30 i volontari che mensilmente distribuiscono viveri a 300 famiglie circa: “Ma la nostra attività – spiega Marisa Guarnaschelli, responsabile del gruppo caritatevole Il pane quotidiano di Stradella - non si limita a questo. Alla distribuzione mensile si è aggiunta da qualche anno anche quella a cadenza settimanale, ogni mercoledì e venerdì, del fresco: pane, frutta e verdura e questo grazie ad accordi con i negozianti, aziende e centri di grande distribuzione. Sono tra le 70 e le 90 le famiglie che usufruiscono di questo ulteriore aiuto”. Se dovesse fotografare i beneficiari degli aiuti, che immagine userebbe? “Fino a qualche anno fa si trattava in prevalenza di extracomunitari, ma oggi, complice la crisi, sono molti gli italiani a rivolgersi a noi: anziani, ma anche giovani, famiglie monoreddito o con più figli a carico: il disagio, come è noto, è diffuso e le risorse non bastano mai, soprattutto da quando il banco alimentare ha ridotto le donazioni”. Non è sempre possibile soddisfare tutte le richieste? “Esattamente; a volte a mancare è persino la pasta: se un tempo era il banco alimentare la nostra più importante risorsa, oggi sono le donazioni da parte di aziende e privati a permetterci di aiutare chi realmente ha bisogno. Fortunatamente c'è stata un'inversione di tendenza; rispetto al passato registriamo un'accresciuta sensibilità da parte delle aziende rispetto agli sprechi alimentari e questo si traduce per noi in una maggiore disponibilità in termini di risorse”. Di cosa avreste maggiormente bisogno; cosa potrebbe donare chi è nelle disponibilità di farlo? “A mancare sono olio, pasta e riso, ma anche formaggio, zucchero, caffè, biscotti e scatolame: insomma ogni forma d'aiuto è ben accetta”.

OLTREPO

Caritas: oltre 300 le famiglie che ricevono aiuti, crescono gli italiani

Il gruppo Il Pane quotidiano di Stradella

l'appuntamento al castello di san gaudenzio

Il 9 e 10 maggio va in scena Bollicine in Castello Sabato 9 e domenica 10 maggio torna in grande stile in Oltrepò Pavese “Bollicine in Castello”, per la sua seconda edizione. L’evento sarà a cura di FQ-Communication/Mabedo e Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese con l’obiettivo di valorizzare le grandi produzioni spumantistiche in una cornice storica inedita. Il teatro dell’imperdibile due giorni sarà l’esclusivo Castello di San Gaudenzio a Cervesina (PV), a poca distanza dalle colline del Pinot nero dell’Oltrepò Pavese. Il programma della manifestazione prevede l’apertura al pubblico di winelovers e addetti ai lavori il sabato pomeriggio, dalle ore 15 alle 19; domenica, dalle ore 11 alle 19. Inoltre sarà portato in scena un grande spettacolo che legherà la cultura del tango e l’identità delle grandi bollicine: sabato 9 maggio, alle ore 21, il Castello di San Gaudenzio ospiterà Luis Castro e Claudia Mendoza, star internazionali del tango, per una notte di grandi emozioni, affidata alla direzione artistica di Laura Boatti. Nel corso della giornata di domenica 10 maggio,

invece, la cantante californiana Sherrita Duran regalerà al pubblico una sua performance canora ad impreziosire il pomeriggio d’incontri e degustazioni. La due giorni sarà arricchita dalla possibilità di beneficiare dell’ottima ristorazione del Castello di San Gaudenzio, tra sfiziosità “finger food” e grandi piatti della tradizione. A testimonianza dell’alta valenza culturale di “Bollicine in Castello”, l’artista pavese Stefano Bressani, ideatore delle “Sculture Vestite”, ha sentito di donare alla manifestazione un nuovo logo, frutto della sua creatività, che sarà un’altra delle sorprese di quest’anno. E’ possibile richiedere il biglietto di ingresso scontato via mail all’indirizzo mabedo.mabedo@gmail.com. Si pagherà così 15 euro anziché 20. Sabato 9 maggio alle ore 21 sarà la volta della cena di gala con l’esibizione di Tango argentino dei maestri Luis Osvaldo Castro e Claudia Mendoza. La prenotazione è obbligatoria, e da effettuarsi entro il 30 aprile via mail a mabedo.mabedo@ gmail.com o al numero 320 699 0692. Il costo della cena è di 35 euro a persona, vini inclusi.


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VALLE STAFFORA

SODDISFATTO IL SINDACO CARLO FERRARI

"La certificazione di borgo autentico contribuisce allo sviluppo del territorio" di Alessandro

Disperati

Il Comune di Montesegale si conferma un Comune pioniere, questa volta non solo dell’Oltrepò Pavese, ma nel panorama nazionale, acquisendo per primo la Certificazione realizzata e promossa da Borghi Autentici d’Italia "Borgo Autentico Certificato". La cerimonia di consegna della certificazione si è svolta nei giorni scorsi, nella splendida cornice della sala Convegni del Castello di Montesegale alla presenza di numerosi Sindaci della Comunità Montana Oltrepò Pavese, di vari amministratori locali, del Consigliere Regionale Giuseppe Villani, di Sandro Bruni in rappresentanza dell’Assessore Regionale Melazzini, dell’Assessore Provinciale Paolo Gramigna, del Presidente del Consiglio provinciale Vittorio Poma, degli Assessori della Comunità Montana Gianni Andrini e Ivan Elfi, di Elio Berogno in rappresentanza della Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia, di Annibale Bigoni in rappresentanza del Consorzio di Tutela del Salame di Varzi Dop e di Ruggiero Iannuzzelli, proprietario del Castello di Montesegale e Presidente del Museo d’Arte Contemporanea Castello di Montesegale. L’ottenimento della certificazione ha generato grande interesse tra i numerosi cittadini presenti e tra i rappresentanti delle istituzioni presenti che hanno partecipato all’incontro intervenendo a supporto della validità del percorso e della necessità di avviare anche nel territorio della Comunità Montana Oltrepò Pavese, progetti a rete tra Comuni, che valorizzino le peculiarità del territorio, lo rendano sempre più “smart” da un punto di vista ambientale ed energetico, oltre che migliorare la qualità di vita per le comunità locali. Sono intervenuti inoltre Daniele La Regina – Certification Manager di DEKRA, Ivan Stomeo – Presidente Borghi Autentici d’Italia, Antonio Cardelli – assitenza tecnica Borghi Autentici e redattore del Piano di Miglioramento di Montesegale, Marina Castaldini – consigliere del Comitato di

Alcuni momenti della certificazione

Gestione del Marchio “Borgo Autentico Certificato”. Sindaco come si è arrivati alla certificazione? “Fondamentale è stata la collaborazione e il coinvolgimento di tutta la cittadinanza e dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia. Ognuno di noi ha in mano un tassello per comporre uno splendido mosaico e così contribuire al bene comune. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per riscoprire e ricostruire la rete umana e civile dell’identità locale e proseguire nel nostro originale percorso di sviluppo. Si tratta di un progetto di forte impatto innovativo capace di migliorare la governance locale e di ristabilire, fra Amministrazione e cittadini, un rapporto aperto, trasparente e di prospettiva condivisa che potrà giovare alle dinamiche della democrazia locale”.

Ai fini pratici, a cosa serve questo riconoscimento? “Il percorso Borgo Autentico Certificato contribuisce allo sviluppo del territorio rispettando comunque l’ambiente, l’energia, la ruralità stessa del territorio, quale fattore di riconoscimento della comunità” ha spiegato Daniele La Regina – Certification Manager DEKRA. “Con Borgo Autentico Certificato, andiamo a certificare la buona politica di un’amministrazione che si sta mettendo in gioco e che chiede a un Ente terzo internazionale di certificare il proprio mandato politico, che nel presente periodo storico rappresenta sicuramente un valore aggiunto e un fattore di riconoscimento” ha spiegato Ivan Stomeo – Presidente dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia.


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PROGETTO SCUOLE A CASTEGGIO: PARLA L'ASSESSORE ANDREA MUSSI

di

Valentina Villani

L'amminstrazione Comunale di Casteggio sta facendo i salti mortali nell'intento di riuscire ad arginare il problema dei plessi scolastici ereditato dalla passata amministrazione Manfra e nello scopo di realizzare dei plessi idonei al regolare svolgimento delle lezioni dei suoi ragazzi, in virtù di una struttura più moderna, sicura ed innovativa. “La giunta Callegari tiene particolarmente al tema istruzione e contestualmente ai suoi cittadini, il possibile possiamo dire di averlo già fatto, ora non ci resta che passare all'impossibile, resta chiaro ovviamente che noi non ci fermeremo”. Parole chiare e decise quelle dell'assessore alla programmazione territoriale, opere pubbliche e manutenzione dei beni patrimoniali, Andrea Mussi che noi abbiamo incontrato per analizzare la questione più da vicino... Assessore Mussi, perché l'amministrazione comunale di Casteggio ha ritenuto fosse opportuna la realizzazione di un nuovo plesso scolastico? “Si è arrivati a dover effettuare una scelta simile poiché, dopo attente verifiche, si è riscontrata la necessità della realizzazione di una nuova scuola dell’infanzia in quanto l'edificio l’attuale non può più assolvere ai parametri fissati dal D.M. 18/12/1975, poiché realizzato con criteri ormai superati, in base anche al numero degli occupanti”. Ci parli del progetto che si vuole realizzare... “Abbiamo partecipato ad un bando specifico, pubblicato dalla Regione Lombardia, e destinato a finanziare interventi di edilizia scolastica che andava in scadenza il 10 aprile ultimo scorso. E' stato così presentato il nostro progetto preliminare, relativo alla costruzione di una nuova scuola per l’infanzia in Via Montebello, costituita da n. 6 sezioni. L’area individuata è frutto di un’analisi compiuta nell’ambito del programma integrato di intervento (P.I.I.) esistente, nel quale si è scelto di intervenire insediando il nuovo edificio scolastico con annessa palestra, mantenendo la viabilità esistente ed ampliando l’offerta sportiva e per il tempo libero, prevedendo la realizzazione di un’area verde attrezzata con pista ciclabile e campo pratica per il calcio, il tutto per migliorare ed implementare la dotazione funzionale del comparto. Attualmente siamo in attesa di risposte da parte della Regione, sperando che ci venga concesso questo finanziamento. In caso di esito positivo, saranno quindi compiti dell’aggiudicatario, tutte le attività di progettazione definitiva ed esecutiva, oltre alla direzione dei lavori, la contabilizzazione delle opere, i collaudi, la sicurezza in cantiere, l’ottenimento di tutti i pareri e autorizzazioni necessarie”. Come sarà strutturato questo complesso scolastico? “Il nuovo corpo di fabbrica proposto avrà superficie in pianta pari a circa mq. 1720 comprendendo, ai sensi del D.M. 1975, n° 6 sezioni con spazi per attività ordinate, per attività speciali e per attività libere, oltre che locali destinati a refettorio. L’ingresso avverrà da Via Montebello, nell’ambito di un’ipotesi di riqualificazione dell’area comunale, attualmente adibita a parcheggio. L’area è inserita nel P.G.T. (piano governo territoriale) vigente, con destinazione a “servizi” ed è già di proprietà del Comune di Casteggio”. E per quanto riguarda i costi per gli interventi? “Il costo totale dell’intervento in progetto ammonta

CASTEGGIO

“La giunta Callegari ha ereditato dal sindaco Manfra una pesante situazione”

Andrea Mussi

ad € 1.704.788,80 complessivamente calcolato tra lavori a base d’asta e spese accessorie, finanziato, come già asserito, mediante richiesta di contributo regionale in conto capitale a fondo perduto, ai sensi della D.G.R.- Regione Lombardia per l’80% dell’investimento, ed il restante 20% mediante il reperimento di risorse comunali derivanti dall’alienazione di beni immobili”. Sappiamo che sono ormai diversi anni che la vostra amministrazione comunale ha espresso la volotà di voler sistemare la questione scuole ma, volenti o nolenti, non siete ancora riusciti a portare a termine i progetti tanto desiderati. Ci illustri questo cammino... “Purtroppo, la giunta Callegari ha ereditato dall’Amministrazione Manfra una pesante situazione che riguarda il complesso edilizio scolastico di Via Montebello: nell’anno 2006 il Comune di Casteggio autorizzò la costruzione di un edificio scolastico e di una palestra, nell’ambito di un programma integrato di intervento (P.I.I.), sottoscrivendo una convenzione urbanistica che vincola i rapporti tra le parti (Comune e Lottizzante). Questi vincoli attestano che il Comune sarà obbligato nel corrispondere un canone di locazione annuo alla suddetta ditta: gravissimo errore di valutazione che oggi rischia di pesare sulle casse comunali con un debito pesantissimo, che andrà crescendo negli anni e contestualmente metterà in seria difficoltà il Comune di Casteggio”. Come pensate di procedere a riguardo? “L’attuale Amministrazione sta valutando la possibilità di acquisire dette strutture al patrimonio comunale, anziché corrispondere, come asserito precedentemente, un canone di locazione annuo previsto dalla convenzione. L’unica via di uscita da questo “impas-

se”, che assicuri e garantisca il più efficace perseguimento dell'interesse pubblico, è appunto l’acquisizione di dette strutture al patrimonio comunale, per trasferirvi le scuole primarie e, in caso di finanziamento da parte di Regione Lombardia, realizzarvi la nuova sede della scuola dell’infanzia, trasferendo il plesso scolastico di Via Fermi/Via Duca d’Aosta in un‘area dotata di attrezzature sportive già presenti, che potranno essere implementate con la realizzazione di un nuovo campo pratica per il calcio e ulteriori spazi attrezzati per lo sport in genere”. Il patto di stabilità però potrebbe rischiare di frenarvi nella realizzazione del vostro progetto? “Esattamente. Quest'operazione prevede spese importanti per il nostro Comune, per cui, dovendo far fronte ai vincoli finanziari dettati dal patto di stabilità, la fonte di finanziamento per ottenere il reperimento delle risorse necessarie al trasferimento della proprietà degli immobili interessati non può che essere la cessione o permuta di aree comunali e l’eventuale accantonamento di proventi derivanti da alienazioni ed eventualmente di oneri di urbanizzazione”. Assessore, mi pare di capire che quella da lei citata sia l'unica alternativa possibile per provvedere a sistemare questa spiacevole situazione, è esatto? “La soluzione di trasferire la scuola primaria è senza ombra di dubbio una scelta obbligata, ma anche di responsabilità e buon senso, finalizzata alla risoluzione di un problema che si trascina ormai da troppo tempo e che potrebbe addirittura compromettere la sana ed oculata gestione delle nostre casse comunali. Ritengo opportuno rassicurare la collettività però che a tutt’oggi, la nostra Amministrazione Comunale, non ha assunto alcuna determinazione in merito che comporti impegni economici/finanziari”.


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Una fiera nel segno dei produttori locali Per dare un'immagine nuova a Varzi di Alessandro

Disperati

Quella che andrà in scena venerdì primo maggio a Varzi sarà una fiera all'insegna della novità. Una fiera che punta a valorizzare i produttori e gli operatori locali danno un taglio netto non solo al passato ma anche a banchetti di bigiotteria, di cinesui e di prodotti etnici. "Ma non certo perchè siamo razzisti - tende subito a sottolineare il vice presidente della Nuova Pro Loco di Varzi, Giorgio Rizzotto - ma perchè vogliamo che la Fiera di Varzi sia la vetrina dei prodotti e delle eccellenze della Valle Staffora". Grande spazio al mercato dei prodotti del territorio, il salame ovviamente la farà da padrone ma non solo: è stato sottoposto ad accurata selezione confermandone e sottolineandone gli elementi “veramente” territoriali. Si aggiungeranno nuovi banchi di artigianato e prodotti particolari non alimentari: si è voluto questo per aumentare le dimensioni dell’evento, per diversificarlo e per proporre anche in questo caso prodotti selezionati e originali. Come ogni anno protagonisti saranno gli animali: nel centro storico ci sarà l’esposizione degli animali da cortile mentre in Piazza della Fiera cavalli, mucche della razza varzese e altri animali, la faranno da padroni. Alle ore 11, sul ponte dello Staffora, ci sarà il ritorno delle vacche Varzesi sui pascoli dell’alto appennino. Un evento importante per il rilancio di una razza che fa parte della storia delle colline e che ha sfamato per secoli i contadini di quattro regioni del nostro Appennino: Pavese, Alessandrino, Ligure e Piacentino. Per questa occasione è bandito un concorso fotografico: verrà premiata la migliore immagine che colga le peculiarità dell’evento. La Nuova Pro Loco di Varzi, guidata dal presidente Giogio Pagani, vuole davvero trasformare la fiera e fare le cose in grande dando slancio alle attività legate prettamente al territorio. "Il nostro intento - sottolinea ancora il vice presidente Giorgio Rizzotto - è quello di dare una scossa a Varzi. Con un motto ben preciso: "Per Varzi fiori e colori' legato anche ad un concorso che andrà a premiare i migliori balconi e giardini

fioriti perchè vogliamo che la nostra località diventi un piccolo gioiello dell'Oltrepò pavave. La Fiera dunque vedrà banconieri del territorio, produttori locali che lavorano la terra. Artigiani del legno ma comunque setrattamente legati alla Valle Staffora. Uno spazio sarà dedicato alla solidarietà perchè a questo teniamo in modo particolare. Infatti la fiera ospietrà Carla dei bomboloni di Savona. Lei vende bomboloni

e i fondi raccolti li devolverà ad un centro oncologico che cura i bambini malati. Perchè credo che fare del bene sia sempre una cosa bella. Abbiamo invertito la tendenza rispetto al passato. Speriamo che la gente, i visitatori ed i turisti apprezzino questo nostro sforzo di rilanciare la Fiera di Varzi".

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SI PUNTA SUI PRODOTTI DELLA TERRA, SALUMI E ARTIGIANATO LOCALE

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Due foto delle passate edizioni della fiera. (foto di Antonio Di Tomaso) Sotto una vecchia cartolina di Varzi


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ECCO IL PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE

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"Varzi in fiera": il primo maggio sarà grande festa tra le vie del borgo antico

Torna la tradizionale fiera varzese del 1° Maggio, giunta alla sua 20° edizione. Alle ore 9 l’effettivo inizio con l’apertura della fiera e del mercato nel borgo, alle 9.30 il saluto delle autorità. Dalle ore 10 presso il “Casone” attività ludico ricreative (a cura di “I giochi del cortile”), degustazione guidata di prodotti tipici (in collaborazione con Slow Food Oltrepò pavese), mostre fotografiche diffuse a cura dell’associazione “Varzi viva”, concorso fotografico: il ritorno della razza varzese, musiche e canti delle terre alte, rappresentazione di antichi mestieri e tanto altro ancora. Alle ore 11.30 è prevista la sfilata di un primo gruppo di cavalieri medievali, un secondo gruppo sfilerà alle ore 15.30. Alle ore 16 si susseguiranno la presentazione delle razze con dimostrazioni di lavoro, lo spettacolo equestre dei cavalieri e la presentazione della razza varzese. Inoltre durante tutta la giornata sarà possibile intrattenersi, sia in Piazza della Fiera che lungo le vie del borgo, con: mostra mercato dei prodotti locali, mostra mercato degli animali da cortile, esposizione animali della montagna, rassegna gestione ungulati della Provincia di Pavia con esposizione trofei. La Nuova Pro Loco Varzi in concomitanza con la manifestazione «Varzi in Fiera» presenterà “Esposizione Trattori d’Epoca e rievocazione trebbiatura”, inoltre è stata organizzata una mostra, presso la casa dei servizi delle terre alte, dei Pittori Alberta Ruffolo, Pia Bernini e Giorgio Pietrella. Alle ore 20 la tradizionale polentata sull’aia (casa servizi terre alte) e per concludere la giornata dalle ore 21.00 alle 21.30 dimostrazione di ballo tango argentino coi Maestri Cinzia Sottile e Guido Crivellente, Campioni Italiani FIDS danze argentine 2010/2011, e dalle ore 22.00 serata danzante con musiche popolari del duo: Faravelli & Burrone. Un evento da non perdere e che richiamerà come sempre tanti visitatori e turisti.

Una foto di Antonio Di Tomaso di una vecchia edizione della fiera


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INTERVISTA AL SINDACO DI CASTEGGIO, LORENZO CALLEGARI

di

Giacomo Braghieri

Intervista a Lorenzo Callegari, medico, sindaco di Casteggio nella prima e nella seconda repubblica. Nel 2009 mise d'accordo Pdl e Lega e fu sindaco per la terza volta a Casteggio con il 55% di preferenze, nel 2014 con il 61% dei voti. Dopo un anno a 20 km di distanza, sulla via Emilia, a Voghera, nell'ex Pdl è il far west cosa ne pensa? "La situazione del centrodestra di Voghera rivela la mancanza assoluta di cultura politica, l'area ex pentapartito si è sfaldata. A Voghera l'assenza di linea politica ha portato a una battaglia fra "potentati". Il commissario di FI, l'on Bocciardo, ha espresso una linea di partito, ma molti alimentano il populismo che nega ai partiti il ruolo fondamentale d'indirizzo democratico. Amministrare un comune significa gestire tagli al bilancio quotidiani, emergenze viabilistiche ed industriali, solo un partito strutturato può garantire contatti istituzionali certi e chiari. Altrimenti si affida la gestione di quella che amo pensare la res pubblica a gruppi di potere che somigliano a lobbies. Per quanto riguardo la Lega è tornata ad essere un movimento populista, come alle origini, e il populismo è una pietra che da monte scende a valle travolgendo tutto. Per essere chiaro la modernità è togliere le regioni a statuto speciale e non farne un altra come vorrebbe la Lega di Salvini. Il mio sostegno va a Barbieri, che è un ottimo amministratore e con cui ho lavorato per la valorizzazione dell'Oltrepo insieme al sindaco di Broni. Ripartire da capo richiede tempo e comporterebbe la perdita di occasioni di sviluppo". Il lobbismo è una pratica non normata, è un bene o un male? "Il lavoro di lobby deve essere normato perchè è una fonte di finanziamento dei partiti. In caso contrario le lobbies si rivolgono ai singoli e il "particulare" diventa la linea del partito, in fondo siamo la patria del Macchiavelli. Ma a livello locale fanno più danni i personalismi, la vanità e l'incapacità di fare un passo indietro a favore del partito. In questo modo rischiamo seriamente di perdere il comune di Voghera e anche a Vigevano sarà una sfida durissima. Spero e lavoro come posso perchè non accada". Un politico di lungo corso nato negli anni '30 mi ha detto che il rilancio di Voghera come città riferimento dell'Oltrepo è stato un fallimento. Lei aveva 20 anni nel '68 cosa ne pensa? "Voghera è una città con una forte connotazione piemontese. E' laboriosa chiusa ed austera. Non si può pensare che sia tutta colpa della politica il fatto che non sia riuscita a mantenere una forte presenza industriale o che non abbia sfruttato il fatto di essere stata per anni uno degli snodi ferroviari più importanti del nord Italia. Voghera offre tutti i servizi indispensabili per le famiglie e collegamenti con Milano eccellenti eppure non riesce ad essere attrattiva come l'area dell'hinterland milanese. E' rimasta una città di provincia nonostante abbia dato i natali a personaggi come Valentino Garavani o Alberto Arbasino. Più che una questione politica è una questione di mentalità, c'è e c'è stata una mancanza di visione. Pensi a cosa potrebbe essere oggi se a Salice accanto alle terme ci fosse un casinò. Se ne discusse a lungo e poi non se ne fece nulla, ora abbiamo slot machines in tutti bar sotto casa". I suoi riferimenti politici. "A vent'anni ero iscritto all'MSI e di quella stagione, di quella destra ho un buon ricordo. Dopo la laurea in

Il sindaco di Categgio, Callegari

medicina per anni ho rifiutato proposte perchè amavo e amo ancora il mio mestiere e volevo crescere professionalmente. Affrancatomi come professionista ho ceduto alle lusinghe dell'On. Mario Campagnoli che spesso passava a trovarmi in ambulatorio, come ultimo paziente, per parlare di politica e per convincermi a seguirlo nella Dc. Nel frattempo strinsi un legame di amicizia con un giovane e dinamico consigliere regionale Dc di Broni, Giancarlo Abelli, e lo seguii nella corrente "Forze Nuove" di Carlo Donat-Cattin che insieme al socialista Gino Giugni aveva creato lo statuto dei lavoratori. Ad Abelli riconosco un attaccamento vero e fattivo al suo territorio; in questo marasma è l'unico che ancora ha la lucidità politica di tenere la barra dritta e porre la questione della disciplina di partito. Infine voglio ricordare l'amico Renzo Guarnaschelli, "Mimino", che ha inventato la rassegna dei vini di Casteggio e per anni mi ha dato preziosi consigli per amministrare il comune. Ora che è un anno che ci ha lasciati la sua mancanza si sente più forte". I suoi riferimenti storici. "Ho una cultura classica, più che a personaggi storici sono legato a concetti della classicità come "res publica" o "pater familias", sono concetti che si evolvono pur tenendoci legati alle nostre radici. Se proprio devo dire un personaggio, in questo momento mi sento come Virdumaro re dei Gesati che nella battaglia di Casteggio nel 222 a.C. condusse i galli insubri contro i romani e fu sconfitto e ucciso per mano del console Marcello Claudio che ne prese l'armatura e la portò in trionfo a Roma". Torniamo a Voghera: il ruolo di ASM in una giunta di centrodestra? "L'ASM dovrebbe essere meno votata alla gestione delle utenze e più progettuale. Ha la possibilità e la capacità tecnica per progettare soluzioni innovative per la gestione e per lo smaltimento dei rifiuti, così come per l'approvigionamento delle acque. E' gestita bene ma non riesce ad essere volano di crescita per il territorio". Il ruolo dell'ospedale di Voghera dopo un investimento di 300.000€ in stroke unit e dopo il depoten-

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"Nel centrodestra manca una cultura politica: appoggio Carlo Barbieri"

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ziamento dell'ospedale di Tortona. "L'ospedale di Voghera deve diventare un ottimo presidio di II livello. Per fare questo ha bisogno di personale adeguato. Potrebbe diventare un riferimento per parte della provincia di Tortona se si risolvesse la questione della dissimetria del valore dei drg fra Lombardia e Piemonte". Lei è uno dei pochi politici ed amministratori di lungo corso nel centrodestra a non essere mai stato coinvolto nel "mondo di mezzo" è ora che tenga un master o è un caso? "Sa come definisce la democrazia di oggi un mio caro?". No, ci dica... "E' il permesso che si dà alle pulci di mangiarsi il cane"; forse perchè amo dormire sonni tranquilli, forse la militanza giovanile nell'MSI, sicuro perchè non mi sento una pulce, sono sempre stato lontano dall'idea di amministrare la cosa pubblica per mio tornaconto personale. Lo faccio e l'ho sempre fatto per passione. Mi dimisi dal consiglio d'amministrazione del S. Matteo quando capii che ero un figurante, le decisioni venivano prese altrove e noi dovevamo ratificarle in modo acritico. La filiera del vino in Oltrepò, è cronaca, vive un momento di crisi, Voghera e la provincia di Pavia sono state segnate dalla crisi industriale tuttora in atto, sono fenomeni connessi o differenti? "Sono fenomeni connessi nel senso che la filiera del vino che significa anche salumi e formaggi deve essere considerata una filiera industriale. Senza un'ottica che tiene insieme la produzione di eccellenza, la quantità e la commercializzazione dei prodotti in nuovi mercati la filiera del vino va in crisi. E qui ci mettiamo del nostro a dividerci e a litigare invece di fare squadra. La rassegna dei vini è nata prima di Vinitaly, siamo stati i primi ad adottare il metodo champenoise grazie ad enologi come Angelo Ballabio, a imprenditori come Odero o come il duca Denari che fece una operazione di marketing straordinaria per l'epoca. Io nel mio piccolo ho cercato di legare la cultura e la storia dei luoghi con l'enogastronomia. Il risultato è che in piena crisi, per questioni di pollaio, abbiamo fatto scappare un imprenditore come Zonin, e grazie anche alla Provincia che non ha creduto nei nostri progetti avremo una visibilità minima all'Expo. Nessuno ricorda che la Franciacorta è diventata come la conosciamo ora grazie a investimenti fatti con un ottica industriale". Lei è medico di base, ha un modello di spending review per la sanità nel suo settore? "Non servono rivoluzioni, basterebbe che l'appropiatezza dei drg fosse meglio curata. Non si possono riempire le corsie di degenti affetti da influenza. Come non si possono prescrivere esami diagnostici a ogni piè sospinto magari per la paura di incorrere in errori di valutazione. Vero è che i pazienti non ci riconoscono più l'autorevolezza di un tempo e hanno la denuncia facile". Cosa dovrebbe fare subito il Sindaco di Voghera? "Se rieletto, Barbieri sa già cosa fare, non ha bisogno di consigli, per quanto mi riguarda continueremo a collaborare per migliorare la situazione economica dell'Oltrepo. Ripartire da capo sarebbe un'ulteriore perdita di tempo".


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CASTEGGIO

INTERVISTA ALL'ASSESSORE DEL COMUNE DI CASTEGGIO

di

Guerci: "Cosa mi spinge? Rispondo con una sola parola... la passione!"

Valentina Villani

Milena Guerci: casteggiana d'origine, da parecchi anni importante figura all'interno dell'amministrazione comunale e, dallo scorso maggio, assessore all'agricoltura, all'ambiente ed ecologia, al personale ed alla polizia locale. Siamo andati ad intervistarla per avere qualche notizia delle sue cariche più da vicino.... Guerci, sono diversi anni che l'amministrazione comunale di Casteggio conta sulla sua presenza. Passione? Dovere? Cosa la spinge da anni a continuare questo suo cammino? “Sono ormai più di dieci anni che collaboro con l'amministrazione casteggiana. Ho iniziato, come tutti del resto, dalla gavetta, successivamente sono diventata consigliere ed in seguito assessore. Cosa mi spinge? Rispondo con una sola parola: la passione! Questo è prima di tutto un impegno, un grande impegno, ma quello che mi da gioia è il prodigarmi per il mio paese, per i miei concittadini. Ho iniziato con un'amministrazione totalmente diversa rispetto a quella di oggi, sempre della stessa corrente politica ovviamente, sono sempre andata d'accordo con tutti, ma devo ammettere che con questo gruppo mi trovo davvero molto bene: tra colleghi ci si consiglia, ci si confronta, ci si aiuta, siamo prima di tutto una squadra”. Assessore, ci stili un punto sulla sicurezza. “La sicurezza è ormai divenuta cruciale per quella che è la vita di un paese, di una città. Ormai viviamo in un mondo dove ogni giorno bisogna ingegnarsi per combattere e contrastare la microcriminalità: furti, borseggi, accattonaggio. Purtroppo, a causa delle leggi che

non ci lasciano buon margine per iniziative personali, ci troviamo con le mani legate, ciononostante portiamo avanti i nostri progetti come meglio possiamo”. Quali progetti? Ci dica qualcosa di più... “Per quanto concerne la sicurezza mi riferisco al potenziamento della videosorveglianza. Nei mesi passati abbiamo partecipato ad un bando: a breve riceveremo i finanziamenti che ci permetteranno di incrementare i sistemi di videosorveglianza, già presenti nella nostra cittadina. Ci stiamo già muovendo in questa direzione e posso quindi affermare che a breve i lavori saranno terminati. Ammetto che questo è un mezzo di sicurezza passivo, nel senso che non fornisce una sicurezza immediata, però ha altre utilità: in primis il territorio è video sorvegliato, per cui questo è sicuramente un buon metodo per disincentivare eventuali malavitosi e, nel caso in cui l'atto di criminalità fosse stato compiuto, sarà uno strumento in più per aiutare le forze dell'ordine in eventuali indagini”. Si parla di una nuova piazzola ecologica dedicata alla raccolta rifiuti, ci spieghi l'utilizzo di questo nuovo servizio alla cittadinanza. “Tra gli obiettivi primari che ci siamo prefissati c'è anche quello di aumentare la percentuale della raccolta differenziata dei rifiuti. Il centro di multi raccolta sta per essere terminato, dovrebbe essere già operativo tra maggio e giugno. E' nostra intenzione poi, chiedere un incontro ad Asm per collaborare, nell'intento di potenziare la raccolta differenziata, sia per quello che riguarda i conferimenti per il centro di multi raccolta ma anche per una differenziata più mirata all'interno del paese. Un'altra cosa davvero molto importante è la sensibilizzazione della cittadinanza (in particolar modo ai giovani) all'educazione della civiltà: una città pulita e in ordine è sicuramente più vivibile, ospitale, piacevole”. Un altro assessorato molto importante per il nostro territorio e che rientra tra le sue cariche è quello che riguarda l'agricoltura... “A Casteggio, se escludiamo ovviamente appezzamenti di terreno nei dintorni, abbiamo più che altro una monocultura: la vite. Purtroppo questo è un periodo molto particolare per quello che riguarda la viticoltura, specialmente nella nostra zona: c'è una crisi latente

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nel settore per chi non esporta che è davvero grave. Aggiungiamo a questo gli ultimi fatti di cronaca che certamente non aiutano, anzi....”. E lei, cosa pensa delle ultime vicende? “Credo che l'Oltrepò si stava in qualche modo risollevando e questi “scandali vitivinicoli” hanno rallentato il grande processo di svolta che era in atto: le aziende stavano facendo grossi sforzi per poter dare un'immagine diversa del nostro territorio da quella hanno avuto fin ora, purtroppo con questo hanno subito una frenata. Il consiglio che mi sento di dare ai viticoltori però è che questa frenata non devono vederla come un rallentamento, bensì come una grande spinta: dobbiamo far capire a tutti che l'Oltrepò non è quello degli ultimi fatti di cronaca, l'Oltrepò è una terra sana e fatta di persone che lavorano in modo serio ed onesto. Su Casteggio posso puntualizzare che negli ultimi anni abbiamo applicato il regolamento di pulizia rurale: ha dato e da' tutt'ora una grossa mano, sia ai cittadini che agli agricoltori, nel tenere in considerazione il territorio dal punto di vista agronomico. Ne sono l'esempio la pulizia dei fossi, dei canali di scolo, che aiutano a conservare il nostro territorio. Abbiamo inoltre a disposizione un agronomo che lavora per l'ufficio ambiente, posso con grande orgoglio affermare che Casteggio di grossi problemi come sversamenti di fanghi o simili non ne ha mai avuti ringraziando questo regolamento, sono ormai 8 anni che è applicato, dà ed ha sempre dato ottimi frutti”. Un commento sui “comportamenti” della minoranza? “Personalmente mi ritegno un po' amareggiata a causa di questo atteggiamento sempre critico e oserei dire poco costruttivo. Questo andare sempre a cercare il negativo, dove poi non c'è, non aiuta certo a risolvere i problemi. La nostra amministrazione cerca di dare il massimo e si prodiga affinché la cittadina sia funzionale, non abbiamo altri interessi all'infuori di quelli del buon andamento del paese. Purtroppo però, queste persone credono sia necessario continuare con un inutile “caccia al lupo”, bisognerebbe avere un atteggiamento un po' meno critico e un po' più costruttivo e risolvere insieme i problemi della cittadinanza. Non si può vedere sempre nero dappertutto”.


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Intervista a Pierluigi Bruni, sindaco di PoRtalbera

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di

Francesca Ragazzi

Il sindaco di Poltalbera Pierluigi Bruni ogni giorno combatte per facilitare la vita dei suoi cittadini dopo i tagli apportati dallo Stato. Da quanti anni è in carica? "Sono ormai 4 anni che sono in carica; sono stato eletto il 5 maggio 2011". Di quale lista fa parte? "È una lista civica, che si chiama “Una nuova Poltalbera”; ci siamo riuniti per il bene del paese senza parlare mai di politica". In questi anni sono stati apportati miglioramenti al paese? "Si, abbiamo iniziato ad installare per il paese i LED, già l’ 80% del comune ne è avvantaggiato e si lavora per raggiungere il 100%; grazie a questa tecnologia si avrà un risparmio sull’energia, e il centro sarà piú illuminato, ed è una bella cosa dato che prima Poltalbera era scura". Giovedì 9 Ottobre 2014 vi è stata una riunione sul problema dell’amianto; da quel giorno le cose sono migliorate? "La sitiazione è in continuo miglioramento. Vi sono utenti, famiglie o aziende, che quasi tutti i mesi s’incaricano di rimuovere le lastre d’amianto sostituendole; c’è ne sono ancora ma a piccoli passi si spera di toglierle tutte. Negli edifici comunali non ne abbiamo più: li ho tolti tutti io il primo anno del mio mandato".

Vi sono o ci sono state attività comunali che hanno reso partecipe il paese? "Vi sono associazioni come ad esempio la proloco che coinvolge tutto il paese, dai bambini agli anziani. Ad inizio anno vi è il pranzo degli anziani, vi è una festa a carnevale che coinvolge tutti i bambini e durante l’anno vi sono feste per le vie e le pazze del paese, a turno, che coinvolgono tutti i cittadini in pranzi, musica e danze". Vi sono progetti che agevolano la vita degli anziani? "Insieme alla Caritas cerchiamo d’individuare famiglie economicamente deboli, con debolezze o con handicap; cerchiamo di aiutarli per esempio favorendo il trasporto. Un’altra forma d’aiuto per i cittadini è il Miotaxi: un servizio di taxi a chiamata che garantisce trasporti veloci, quando è necessario; questo servizio è rivolto ad anziani e cittadini rientranti in categorie protette. Collaboriamo anche con il Punto Rosa di Stradella per aiutare chi ha problemi, anche legali". Quali sono i suoi progetti futuri? Pensa di realizzarli? "Vogliamo rimettere in sicurezza le scuole elementari ma riusciremo a realizzare questo progetto solo se abbiamo i finanziamenti necessari. In collaborazione con Aipo vogliamo sistemare il reticolo minore intorno al paese; è un’opera grande perché si cerca di fermare le acque che vengono dalla collina di Stradella; per realizzare questi progetti bisogna avere dei fondi

LUNGO IL PO

Bruni: "Cerchiamo di fare il possibile per mantenere vivo il nostro paese"

Il sindaco Pierluigi Bruni

che sono stati tagliati ai Comuni; per aiutare il mio paese mi sono decurtato lo stipendio. Sto aiutando dei ragazzi a trovare lavoro; due stanno lavorando per il comune, facendo per esempio le pulizie del paese per 150 euro al mese. Ho firmato una convenzione con i tribunali di Voghera e di Pavia per permettere ai ragazzi che hanno preso multe di pagare attraverso servizi sociali: mi sono trovato benissimo e loro sono stati contenti perché non avevano un’ orario rigido ma basato sui loro impegni professionali".


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PARLA LA SINDACA DI BRESSANA BOTTARONE, MARIA TERESA TORRETTA

di

Valentina Villani

Maria Teresa Torretta, 5 anni di presenza all'interno del Comune di Bressana Bottarone come consigliere di minoranza, lo scorso maggio si candida alle elezioni e diviene primo cittadino. “Cosa ama di più del suo mestiere? Amo dedicare il mio tempo ad incontrare la mia gente, ad ascoltarla, spesso purtroppo non accontentando tutti, anche perché sarebbe impossibile; amo risolvere i loro problemi e contestualmente quelli all'interno della mia cittadina, cercando di trovare la miglior soluzione al problema in questione”. Noi siamo andati ad incontrarla, come si definisce lei, la sindaca “al femminile” di Bressana Bottarone, comune di 3.552 abitanti che sorge nella pianura dell'Oltrepò Pavese, alla destra del fiume Po. Sindaca Torretta, ci stili un bilancio all'interno del suo Comune. “Il Comune di Bressana, tutto sommato è sempre stato piuttosto ricco. Il perchè è presto detto... Abbiamo, già dall'amministrazione precedente, delle entrate extra tributarie, che sarebbero poi tradotte in gergo “naturale” le famose multe e diciamo che concorrono ad occupare un buon posto all'interno del bilancio, ma questo però cosa significa? Vuol dire che una parte dei nostri servizi vengono proprio pagati da queste multe. Detto in tutta franchezza devo asserire che non mi piace molto l'idea che il bilancio sia fatto prevalentemente su entrate extra tributarie poiché incerte. Il problema è che ormai tutto l'impianto dei servizi fino ad oggi è stato costruito così e, di conseguenza, per eliminare il discorso multe dovrei togliere il discorso servizi. In virtù di questo stiamo lavorando in modo da modificare tutta l'attività della tassazione in maniera diversa”. Vuole spiegarci meglio di cosa si tratta? “Abbiamo cominciato a ragionare su quello che sono le tasse comunali, modulandole secondo il reddito: anziché applicare un'aliquota unica moduliamo le tasse in 4/5 fasce di reddito, compreso l'intervento sull'irpef. Stessa cosa sull'imu per le case: abbiamo deciso di suddividerle tra sfitte ed affittate, sembrerebbe un paradosso ma abbiamo aumentato l'imu su quelle sfitte, questo per un semplice motivo: quelle affittate contribuiscono a mantenere vivo il paese, per cui noi incentiviamo chi vuole far rivivere la nostra cittadina. Abbiamo perseguito un duro lavoro con queste manovre, ci siamo impegnati di più e sicuramente abbiamo speso molto più tempo, però è cosa certa che il nostro Comune quest'anno vedrà un avanzo di amministrazione molto alto rispetto a quello dell'anno passato, grazie a questo cambiamento radicale del sistema di contabilità. Abbiamo tante idee, tante innovazioni, per questo motivo abbiamo battezzato il 2015 come: anno del progetto”. E' il caso di dire: un nome un programma... ci illustri quest'anno del progetto... “Abbiamo fatto un po' un repulisti generale di tutte le opere che ci trascinavamo dietro da tempo e mai effettuate negli anni precedenti che però erano state messe a bilancio. Quest'anno avremo la possibilità di mettere in campo tutta la progettazione di ciò che volevamo fare, e anche di ciò che mai è stato fatto. Innanzitutto verrà sistemata la strada principale, che in passato è sempre stata provinciale, abbiamo in primis fatto richiesta per il declassamento dalla Provincia a Comune, con successiva progettazione

LUNGO IL PO

“Abbiamo tante idee, per questo abbiamo battezzato il 2015 anno del progetto”

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La sindaca di Bressana Bottarone Maria Teresa Torretta

degli interventi, ed il prossimo anno la messa in opera dei primi tratti. Altro importante progetto è la riqualificazione della frazione di Argine, e con l'anno prossimo, patto di stabilità permettendo, partiremo con i lavori". Altre idee? “Verranno inoltre riqualificate le nostre 2 stazioni, dalle quali faremo partire dei percorsi ciclo pedonali, per andare sia incontro ai pendolari che vogliono spostarsi su 2 ruote, ma anche per chi abbia semplicemente voglia di farsi una pedalata all'interno dei percorsi natura che creeremo all'interno di quel contesto. Stiamo partecipando a tutti i bandi possibili ed immaginabili, ne stiamo preparando 2 molto impegnativi, ed altri 2 li abbiamo appena portati a casa uno sulla questione sicurezza, e l'altro per l'integrazione. Nostro intento è collaborare con gli altri Comuni alla ricerca di bandi a cui poter partecipare per portare a casa finanziamenti utili alla realizzazione di opere necessarie alla nostra cittadina. Di “cose” ne stiamo mettendo in atto parecchie e siamo solo al primo anno”. Per quanto riguarda l'ambito sociale invece come avete intenzione di muovervi? “Abbiamo mantenuto tutti i servizi sociali, ed inoltre stiamo incrementando agevolazioni per i nostri cittadini attraverso convenzioni con case di riposo e centri diurni. E' stato messo in atto il progetto di Leva Civica attivando un percorso di dare/avere, che interesserà soggetti già aiutati dal Comune o che si sono trovati ad avere problemi economici causati dalla crisi, alle quali in cambio di un minimo di ore di manodopera daremo un contributo. Allo stato attuale è attivo un percorso per 18 persone che restituirà un po' di dignità a quello che è l'obolo caritatevole. Noi non siamo solo degli amministratori, lavoriamo anche fisicamente per tutto ciò che c'è bisogno di fare all'interno del nostro Comune, ci preme riqualifica-

re questo paese, rivitalizzarlo e per farlo ci stiamo mettendo anima e corpo, ci vorrà solo del tempo ma siamo certi che la strada è quella giusta”. Torretta, cosa pensa delle ultime manovre dello stato verso i Comuni? “Sono una sindaca che va un po' controcorrente, nel senso che non amo i piccoli Comuni, li ritengo troppo inefficienti rispetto al bisogno della popolazione, credo che il Governo dovrebbe trovare il coraggio non solo di incentivare ma coordinare un accorpamento. Sono fermamente convinta che ormai sia giunto il momento di fare un passo verso la collettività e lasciar perdere in maniera definitiva il campanilismo. Inoltre sono totalmente contraria alle unioni fra Comuni fatte e stabilite come e quando decide il Governo; se io Comune devo dare un servizio alla comunità voglio poter decidere quando, come e dove farlo, e che non mi vengano a parlare di local tax per l'anno prossimo. Compito di noi sindaci è quello di vedere un po' più in là rispetto alla quotidianità, abbiamo bisogno di servizi che coprano tutti i bisogni emergenti e lavoriamo per cercare di rendere tutto questo un po' migliore”. Cosa vorrebbe per la sua cittadina? “Vorrei che i miei concittadini l'amassero di più, purtroppo, troppo spesso mi accorgo che il singolo cittadino pulisce davanti al proprio marciapiede ma non pensa al suo territorio come ad un'unica grande casa. Stiamo mirando soprattutto ai giovani, perché crescano con un senso di comunità più intenso, e devo ammettere che ultimamente molti stanno entrando in quest'ottica, i cittadini ma anche gli stessi i commercianti. Vorrei che Bressana fosse un paese unito, che dia un senso di collettività perché ognuno deve amare la comunità in cui vive, partecipare agli eventi che si propongono ed aiutarsi l'uno con l'altro, i miei cittadini devono imparare a riprendersi il proprio territorio”.


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LUNGO IL PO

INTERVISTA A CLAUDIO SEGNI, SINDACO DI REA PO

“Con la mia squadra abbiamo creato un clima meno conflittuale e più costruttivo”

Claudio Segni sindaco di Rea Po di

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Valentina Villani

Claudio Segni vanta la sua presenza all'interno dell'amministrazione comunale di Rea Po dal 1980, attualmente è primo cittadino, alla sua quinta legislatura, nella sua piccola realtà di 438 abitanti che sorge sulla destra del fiume Po. “Quando nasce la sua passione politica? “Nasce con Claudio Segni, da sempre, fin dai tempi della scuola: ricordo la mia generazione, fin da giovani per noi la politica era all'ordine del giorno”. Sindaco, parliamo del Comune di Rea Po... “Allo stato attuale c'è proprio poco di cui parlare purtroppo. Nella situazione in cui versiamo noi comuni diciamo che è già tanto se riusciamo a mantenere i servizi ai cittadini e le strutture attive con un minimo di manutenzione ordinaria, cercando in ogni modo di non far degradare tutto il lavoro fatto fino ad ora: purtroppo dobbiamo prendere atto che l'era dei grandi progetti è finita. Noi andiamo avanti, è chiaro che in un comune così piccolo questo mestiere o lo si fa per passione o si lascia perdere, e a noi comunque questa passione, fortunatamente, non è mai mancata”. Quindi di progetti in cantiere non se ne parla? “I progetti sarebbero sempre tanti, la questione principale è che è diventato quasi del tutto impossibile reperire le risorse: più si va avanti e più la situazione si complica, ci sono sempre meno soldi e questo è un grave problema. Purtroppo non abbiamo in cantiere molti progetti, anche se sarebbe bello poterle dire che abbiamo approvato un bilancio dove sono previsti 4milioni di opere, che faremo strade, sistemeremo piazze; ma questa sarebbe solo una cosa strumentale perché è chiaro che non abbiamo la possibilità di realizzarle. Cerchiamo in ogni caso di tener viva la nostra cittadina, grazie anche alla collaborazione della pro loco, che ogni anno mette in cantiere tante manifestazioni, e all'auser che fornisce un grosso aiuto ai nostri anziani; in una piccola realtà come la nostra questo è davvero molto importante. Un progetto però ci sarebbe, ormai lo stiamo portando avanti da diversi anni, è la riqualificazione dell'area ex depuratore. Innanzitutto sarebbe da bonificare e successivamente riqualificare: l'idea è realizzarvi una piazzola ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti, ci sta particolarmente a cuore, sono anni che ci lavoriamo e, finanze permettendo, porteremo a termine questo progetto tanto desiderato”. Sindaco, lei che mastica politica già dagli anni '80, cosa pensa sia cambiato nel tempo all'interno delle amministrazioni comunali?

“C'era disponibilità economica, per cui l'amministratore riusciva a realizzare nuove opere, a mettere in pratica progetti ed idee. La differenza è che oggi non si possono fare cose nuove e non se ne possono mettere in cantiere: in sostanza diciamo che è già tanto riuscire a mantenere i servizi che ci sono. Una volta c'erano fin troppe risorse economiche, bastava avere un po' di fantasia e tanta voglia di realizzare e di cose se ne riuscivano a fare, eccome se si riusciva! Dobbiamo anche ammettere che forse in quei momenti “buoni” abbiamo fin esagerato un po' con le opere, i progetti, le spese; ora però lo Stato ci sta esasperando, ci tolgono anche il pane quotidiano e la situazione è veramente tragica, a maggior ragione per i piccoli comuni come il nostro che hanno economie di scala diverse dalle grandi amministrazioni e che, volenti o nolenti, dobbiamo comunque rispettare”. Segni, l'unione con Verrua Po come procede? “L'unione è sicuramente ciò che ci ha dato la possibilità di realizzare qualcosa, di poter dare qualche servizio in più. Quest'unione ci ha fornito la possibilità, da un lato di avere comunque dei risparmi di gestione e dall'altro di accedere più agevolmente ai pochi contributi che ci sono ancora, perché è chiaro e scontato che ormai da anni l'orientamento della Regione è finanziare unioni di comuni o progetti sovra comunali anziché le tradizionali richieste di contributo presentate dal singolo Comune. Vorrei precisare che già almeno da 20 anni, insieme a Verrua Po, abbiamo diversi servizi gestiti in convenzione, ovviamente in diverse forme e tipologie che sono state poi riviste nel tempo, attualmente proseguiamo con l'unione”. Quindi un suo parere: accorpamento o unione dei comuni? E perché? “Secondo me il discorso dell'accorpamento sarebbe senza ombra di dubbio più razionale, darebbe più risultati ed anche maggior economia di gestione. Teniamo presente però che la cosa non è cosi semplice: i Comuni possono fare richiesta di accorpamento però poi c'è un referendum da votare e, esempio ne sono fatti precedentemente accaduti, nella maggior parte dei casi alla fine la gente ha votato contro. Resta chiaro che i piccoli comuni più si va avanti ed è chiaro che non potranno più amministrarsi da loro, l'era del campanilismo è giunta al capolinea, e forse questo è anche un bene. I piccoli comuni non hanno più risorse ne tanto meno strumenti per andare avanti e l'accorpamento dei comuni penso sarà necessario

per il futuro”. La sua cittadina in passato ha già vissuto quest'esperienza, ciò significa che già nelle epoche precedenti si pensava ad unificare i piccoli comuni, perché si è tornati ancora indietro? “Nel 1929, il comune di Rea fu soppresso ed unito a quello di Verrua Po, successivamente, nel 1954, ci fu referendum che ci fece separare nuovamente. Probabilmente quella fu una decisione imposta e non sentita da nessuno, dimostrazione del fatto che poi si è voluti tornare nuovamente indietro, l'imposizione non è mai redditizia e questo ne è stato un chiaro esempio. Ciononostante abbiamo sempre collaborato per un fine comune: il bene delle nostre cittadine. Ci vorrà del tempo perché la gente entri nell'ottica dell'accorpamento e sicuramente avrà luogo quando anche tra i cittadini sarà maturata questa volontà”. Qual è la cosa più importante che ritiene sia alla base per una corretta gestione amministrativa? “Due parole: unione e collaborazione. Ne è un chiaro esempio la mia squadra costantemente unita: siamo gli stessi di sempre, salvo qualcuno perso nel corso degli anni ovviamente. Nel tempo siamo riusciti ad abbandonare un clima di conflittualità e, nel 1990 abbiamo fatto questa scommessa presentandoci con una lista civica che andava aldilà di partiti politici, abbiamo portato avanti i nostri ideali creando un clima meno conflittuale e più costruttivo. Questa è sicuramente l'azione che ha portato maggior positività all'interno della nostra cittadina e dovrebbe essere così in tutte le altre realtà amministrative”.


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IL CONSIGLIERE MATTEO CALIOGNA ILLUSTRA I PROGRAMMI

di

Gaia Martini

Se a livello istituzionale Expo viene venduto come panacea di ogni crisi, la manifestazione milanese ha senza dubbio stimolato le amministrazioni locali, che, sospinte dall'entusiasmo di un semestre che si attende da anni, non si sono di certo risparmiate – in termini di energie mentali e nonostante le ristrettezze economiche in cui sono costrette – al fine di offrire una valida alternativa al grigio che domina Milano. In contrapposizione infatti, un arcobaleno di colori che spazia dal rosso del vino – simbolo indiscusso dell'Oltrepò – al verde delle colline, senza dimenticare le sfumature che rendono reale un contesto altrimenti relegato al cliché. Per Broni si preannuncia un semestre ricco di eventi ed iniziative, varie e variegate nei contenuti, pronte ad accogliere quanto più pubblico possibile: accantonati gli abiti dismessi del quotidiano, la cittadina oltrepadana ha tutte le intenzioni di indossare l'abito di gala. A disegnare il ricco calendario, il Consigliere Matteo Caliogna. A proposito di eventi organizzati a Broni, può anticiparci alcuni degli appuntamenti che si svolgeranno nei prossimi mesi? “Il calendario di quest’anno è particolarmente ricco e variegato; abbiamo fatto uno sforzo maggiore per sfruttare il volano rappresentato dalla concomitanza con l’Expo, organizzando iniziative di livello per attrarre in città turisti e semplici curiosi. Si inizia il 9 e 10 maggio, con il motogiro dei vigneti e dei punti di ristoro della valle Scuropasso, in collaborazione con i comuni dell’itinerario turistico e la manifestazione ‘artisti di strada’, organizzata dalla Nuova Pro Loco. Si continua sabato 6 giugno con la terza edizione della Festa dello sport, che quest’anno vedrà il coinvolgimento delle scuole elementari e medie della città. Il secondo week end del mese di giugno ci sarà l’evento clou di tutto il programma, l’inaugurazione ufficiale della prima Enoteca regionale lombarda nella splendida cornice di Cassino Po. Ricordo che il 3 giugno partirà “Broni by night”, consueto appuntamento che ogni mercoledì accompagnerà le serate

Matteo Caliogna

estive a cura di Ascom, Nuova pro loco e degli esercenti dei bar del centro, che, visto il successo delle scorse edizioni, arriverà fino al 26 agosto. Le iniziative di luglio, che partiranno il 10 e termineranno il 12, consistono in un concerto di musica leggera organizzato dall’Associazione Vivoltrepò, la tradizionale pesciolata, a cura della Nuova pro loco e la Festa del volontariato". Ma il programma degli eventi è molto lungo... "Il primo agosto ci sarà un concerto del circuito

BRONI

Il semestre bronese in risposta ad Expo: oltre all'enoteca regionale c'è molto di più

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“Borghi e valli”, in collaborazione con la parrocchia e l’associazione Amici della musica di Casteggio. Il secondo week end di agosto ci sarà l’iniziativa ‘Stelle e bollicine al Monte” e la festa “Sapori di birra”, a cura delle associazioni Amici della birra e Vivoltrepò. Il mese di agosto si concluderà il 29, 30 e 31 con la festa patronale di San Contardo, il luna park, la fiera di merci varie, lo “gnocco fritto” a cura della Nuova pro loco. L’ 11,12 e 13 settembre sarà la volta dell’attesissimo ‘Oltrepo Wine Festival’, organizzato in collaborazione con l’Enoteca Regionale Lombarda di Cassino Po e i Comuni dell’itinerario turistico della valle Scuropasso. Il 10 e 11 ottobre si svolgerà “Oltregusto”, a cura della Strada dei vini e dei sapori in collaborazione con i comuni dell’itinerario turistico della valle Scuropasso. Il 14 e 15 novembre si terrà la ‘giornata europea dell’enoturismo’ e la festa del Vino novello, a cura di Terre d’Oltrepò. Le iniziative si concluderanno il 12 e il 13 dicembre con il mercatino degli hobby e ‘Natale sotto i portici’. Tutte le iniziative di ogni secondo week end del mese saranno arricchite nella giornata dal mercatino dell’antiquariato”. Non sarà sicuramente semplice organizzare tutte queste iniziative... “Non è facile né dal punto di vista organizzativo né da quello economico. Riguardo al primo aspetto, grazie alla vivacità delle associazioni di promozione, alla collaborazione di quelle di categoria ed alla disponibilità dei commercianti e degli esercenti dei locali pubblici siamo riusciti a creare una macchina organizzativa ben collaudata. Dal punto di vista economico, invece, stiamo facendo i salti mortali: visto che il calendario degli eventi di quest’anno costituisce un'eccellente vetrina mediatica per le aziende che intendono sostenerlo economicamente, se c’è qualcuno che vuole dare una mano tramite un accordo di sponsorizzazione è il benvenuto”.


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INTERVISTA AL VICE SINDACO DI BRONI, ANTONIO RIVIEZZI

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di

Gaia Martini

Il ricorso al termine territorio appare talvolta essere un artificio ormai logoro nella dialettica politica, buone intenzioni che si arenano e sfumano all'atto pratico, spesso contaminato da piccoli egoismi locali che assurgono ad ostacoli insormontabili. Questa la regola, tutta retorica e pochi contenuti, ma, talvolta, è la storia ad imporsi sulla tradizione-negativa- e a riscrivere le sorti di un destino che sembrava ormai inciso nei secoli dei secoli. Già perchè può succedere, ed è successo, che la volontà si imponga sulla contingenza e che stravolga lo status quo. A raccontare le specifiche di questa rivoluzione copernicana in terra padana, il Vicesindaco di Broni Antonio Riviezzi. Eppur si muove, diceva Galilei... sbaglio o qualcosa si è smosso anche in Oltrepò? “Proprio così... lo scorso 22 aprile, nella prestigiosa cornice della sala della Battaglia di Palazzo Gounela a Voghera, il Sindaco Luigi Paroni, insieme ai colleghi Carlo Barbieri di Voghera, Piergiorgio Maggi di Stradella, Lorenzo Callegari di Casteggio, Romano Ferrari di Rivanazzano Terme e Gianfranco Alberti di Varzi e Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese, hanno sottoscritto il Patto territoriale sul Calendario unico degli eventi. E’ stato un primo, storico passo verso l’unità d’intenti dei Comuni dell’Oltrepò pavese che supera la vecchia logica del campanilismo: è solo facendo gioco di squadra e superando gli indi-

vidualismi che si riesce a portare a casa il risultato”. Come nasce l'accordo? “Negli ultimi anni i maggiori Comuni dell’Oltrepò hanno sviluppato una particolare sensibilità verso la promozione e la realizzazione di modelli di turismo sostenibile per la valorizzazione del comune patrimonio ambientale, culturale ed enogastronomico. Siamo convinti che il turismo e la valorizzazione delle ricchezze del territorio abbiano da sempre suscitato particolare attenzione e attrazione di rimando. Quest’anno si è deciso di rafforzare la strada della collaborazione tra i comuni dell’Oltrepò proprio per quanto concerne la valorizzazione e la promozione del territorio, formalizzando un vero e proprio protocollo d’intesa per la condivisione di un calendario unico degli eventi del territorio”. Quali sono gli obiettivi del protocollo? “L’obiettivo principale è, come detto, quello di valorizzare in modo coordinato e sinergico tutte le fiere e le manifestazioni organizzate dai comuni aderenti, evitando così controproducenti sovrapposizioni attraverso la condivisione di un programma unitario di eventi. Il programma comune prevede che le manifestazioni organizzate a Stradella e nei comuni della valle Versa si svolgano il primo week end di ogni mese; quelle svolte a Broni e nei comuni della Vallescuropasso il secondo fine settimana; quelle previste a Casteggio e nei comuni della Valle Coppa il terzo week end mentre le iniziative progettate a Voghera,

BRONI

“L'unione fa la forza: siglato il patto territoriale sul calendario condiviso”

Antonio Riviezzi

nei comuni della Valle Staffora, di Rivanazzano e nel territorio della Comunità montana il quarto fine settimana”. Va bene il politically correct, ma un minimo di rivalità è insita del dna, non crede? Che ora la “guerra” si consumi sui contenuti... chi insomma sarà in grado di organizzare al meglio gli eventi? “Credo che sia una guerra che vale la pena di combattere; un conflitto senza vinti, ma nel quale vinceranno tutti, il pubblico in primis... la “sfida è aperta”.


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OLTREPO

PARLA Simone Verni del Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi

Il destino dei pendolari dopo Expo: "Si parla già di nuovi tagli al servizio" di

Gaia Martini

Novello Ulisse contemporaneo, il pendolare nostrano è costretto ad infinite odissee, scandite da ritardi, guasti e disservizi di vario genere e natura. Stando alla storia recente e non solo, sembrerebbe appartenere al DNA stesso del viaggiatore quotidiano questo naufragare che di dolce ha ben poco: treni talvolta sporchi, ritardi a cadenza regolare, carrozze insufficienti rispetto al numero di persone che ne usufruiscono: la tratta che unisce Stradella - passando per Broni - a Pavia e Milano è una croce senza delizia per i tanti che quotidianamente giocano a dadi con la sorte. Quale la situazione attuale? “Noi rappresentanti dei Viaggiatori alla Conferenza Regionale TPL siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo al servizio ferroviario – commenta Simone Verni (del Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi) –. A seguito del terzo incontro con l'assessore regionale Alessandro Sorte, abbiamo diramato un comunicato stampa, fatto una nuova richiesta e-mail specifica all'Assessore e scritto una lettera al Consiglio Regionale”. Quali le specifiche? “I problemi riguardano in generale tutta la tratta

L'odissea dei pendolari

provinciale, ma, come è facilmente immaginabile, in quelle “secondarie” si hanno ripercussioni ancor più pesanti. Parliamo del Servizio Ferroviario Regionale all'indomani di Expo, anche a seguito dell'incontro che abbiamo avuto con l'Assessore Sorte. Si parla dei tagli al servizio pubblico annunciati negli scorsi mesi: a fronte di un aumento di un circa 800.000 km di servizi ferroviari per il periodo di Expo (dal 26/04

al 31/10) si attuerà un taglio a tutto il sistema ferroviario regionale di circa 380.000 km (concentrati principalmente ad Agosto e nei week-end). Per chi ha scelto i mezzi pubblici rappresenta senza dubbio un disincentivo al loro utilizzo”. Già in passato sono stati promossi diversi incontri, anche alla presenza dei consiglieri regionali M5S, PD e Patto Civico, per discutere la precaria condizione del servizio ferroviario. “Esattamente; riteniamo che Regione Lombardia debba tutelare gli interessi pubblici dei cittadini che già pagano - a caro prezzo - un servizio spesso scadente: a fronte di questo ci chiediamo infatti quale coerenza stia dietro la scelta di consegnare il servizio lombardo per i prossimi sei anni ad un Azienda che manifesta di non essere in grado di gestire la totalità dell'offerta di cui la Lombardia necessita e che, a dirla tutta, necessiterebbe di un continuo incremento, vista la costante crescita della domanda e l'auspicabile raggiungimento ad un servizio sempre più in linea agli standard europei. A maggior ragione, comunque, ci risulta incomprensibile la scelta di Regione Lombardia di avallare un piano di tagli al servizio che erano stati giustificati da Trenord proprio con la necessità di alzare i livelli di puntualità del servizio”. Volendo sdrammatizzare, si potrebbe dire che il pendolare oltrepadano non rischia di annoiarsi... “Questo è sicuro; gli inconvenienti sono talvolta regola più che eccezione”.


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IL SINDAco illustra i programmi per festeggiare questo traguardo

di

Gaia Martini

Non tutti i comuni possono vantare una data di compleanno, diversamente Stradella, che il prossimo 25 maggio, spegnerà le 150 candeline. Risale infatti al 25 maggio 1865 il decreto del Re Vittorio Emanuele II che conferì all'antico borgo medievale il titolo di città. Un numero che, a discapito dell'anagrafe, non suona come una condanna, ma anzi, come un: se gli anni sono tanti infatti, lo spirito è lo stesso che ne sancì la promozione: “Stradella - commenta il Primo Cittadino PierGiorgio Maggi - oggi come allora è una città viva e vivace; lo è nonostante i problemi e le contingenze. Un mix di natura e cultura che si è consolidato nella storia”. Le celebrazioni di questo importante traguardo sono già inziate, e non sono mancate le prime sorprese... “Esattamente: abbiamo cominciato con la presentazione del libro “1766 a Stradella, un trattato di pace” di Ettore Cantù che rivela un fatto sinora sconosciuto: Stradella fu fede della rettifica di un accordo internazionale di definizione dei confini tra il Ducato di Parma ed il Regno di Sardegna, l'accordo fu siglato a Palazzo Isimbardi il 10 marzo 1766. Quegli stessi confini sono tutt'ora praticamente immutati; se per la storia avevamo una data, ora anche la geografia di Stradella può vantare un compleanno”. Quali altre iniziative in programma? “Per il 25 abbiamo indetto un consiglio comunale straordinario proprio per ripercorrere la storia di

Stradella; relatori saranno lo stesso Cantù e Pierangelo Lombardi, che per l'occasione svestirà i panni strettamente istituzionali ed indosserà quelli che per vocazione gli appartengono, quelli dello storico. Inutile comunque negare che le celebrazioni dei 150 anni si intrecciano con Expo: il cibo infatti non è solo il tema principe della manifestazione milanese, ma è nel dna e nell'identità degli Stradellini. Il 2-3 maggio, ad esempio, con Terre a Confronto si è realizzata l'intenzione di valorizzare le produzioni locali mettendole a confronto con quelle di una realtà diversa dalla nostra, quella ligure nello specifico: anche questo è un modo per promuovere le nostre eccellenze”. Stradella nella storia si è raccontata anche attraverso le sue eccellenze; cosa ne è di quelle; mera nostalgia o qualcosa di più? “Innanzitutto un vanto ed un orgoglio: per quanto concerne le moto, la storia delle nostre tre aziende locali - Ardito, Alpino e Trespidi - vive grazie al Motoclub che vanta la presenza dei protagonisti di quella stessa storia. Vi è poi la fisarmonica, il cui nome e la cui fama si sono irrimediabilmente e nel mondo intrecciate con la nostra città”. Quale invece il destino della fisarmonica? “Attualmente a Stradella vi sono ancora quattro produttori di fisarmoniche; è nostra intenzione riallacciare il discorso in modo più sistematico di quanto non sia stato fatto sinora: la fisarmonica non rappresenta solo un simbolo per la nostra città, ma un vero e proprio patrimonio: storico, culturale e potenzialmente economico in senso ampio”.

STRADELLA

Maggi: “A distanza di 150 anni, Stradella continua ad essere viva e vivace

PierGiorgio Maggi

Vi sono poi i personaggi simbolo... “Uno su tutti Agostino Depretis: tra settembre e ottobre è nostra intenzione omaggiare questa figura di primaria importanza nella vita di Stradella; anche attraverso il lavoro di Siro Brondoni, il nostro compianto concittadino da poco scomparso, che alla figura di Depretis ha dedicato molti studi”. A distanza di 150 anni: com'era e com'è Stradella? “Credo che vi sia un filo rosso che la collega alla sua storia: oggi come allora Stradella è un centro vivo e vivace da tutti i punti di vista, e lo è nonostante il periodo difficile. Alla luce di questo a chi, e immagino siano pochi, dice “Stradella è morta”, non posso che rispondere “Viva Stradella”!”.

DALL'ANNO MILLE AI GIORNI NOSTRI ECCO LA STORIA DELLA CITTA'

Stradella: storia e geografia nei secoli

di

Gaia Martini

Parte di quella storia che si è costruita nel tempo sopravvive nelle geografie della città, che, nonostante i secoli sedimentati, continuano a raccontarsi e raccontare. Come spesso accade, comunque, la storia non si lascia conoscere, ma solo intuire: per scovare le prime notizie relative a Stradella, il cui nome rimanda ad un suono antico -stricta via- probabilmente di origini romane, occorre un balzo temporale di svariati secoli: le prime notizie risalgono a prima dell'anno 1000, ma la prima fonte documentale è datata 1029 dove il nome di Stradella, citata come Stratella, viene accostato a quello di Montalino. A parlare di quest'ultima località persino il Barbarossa: il nome infatti compare in un documento redatto nell'XI secolo. Entrambe appartenenti al vescovato di Pavia, costituivano il centro pulsante della signoria stessa, probabilmente anche in virtù di una posizione geografica strategica. A quell'epoca era però la località Montalino il centro più importante; nei secoli i ruoli tra i due centri si invertirono: bisogna però attendere il 1300 per assistere al passaggio- nel frattempo, 1164,Stradella e Montalino passarono con l'Oltrepò sotto la giurisdizione pavese . Nel 1300 Stradella appare come cinta di mura, ma la Rocca di Montalino, grazie alla sua posizione che domina la pianura sottostante, ricopre comunque un ruolo strategico di primaria importanza: a far da cornice a questa geografia in evoluzione i continui scontri tra Pavia e Piacenza. Nel corso dei

secoli Stradella fu saccheggiata, distrutta ed incendiata, ma come un'araba fenice, fu in grado di risorgere dalle proprie ceneri: lo fece in tre occasioni, nel 1214 e 1216, e in seguito nel 1373 quando fu bersaglio di Giovanni Acuto. Mentre la storia con la S maiuscola continuava a farsi, parallelamente, quella intima della città andava costruendosi: nel 1220 nacque quello che oggi è istituzione consumata, quella del mercato, mentre nel 1419 il vescovo Pietro Grassi diede a Stradella gli statuti comunali. Il vescovato cessò con l'abolizione del feudalesimo, 1797, ma furono diversi gli attori che si susseguirono alla “proprietà” di Stradella: passò infatti sotto i Visconti e gli Sforza, fu poi il turno di francesi, spagnoli ed austriaci che si imposero in Lombardia. Attorno all'800 fu possedimento della casa di Savoia che, dopo la definitiva sconfitta di Napoleone, riprese ad amministrare il borgo. Nel frattempo Stradella era già il secondo comune dell'Oltrepò per numero di abitanti, una realtà economicamente, socialmente e culturalmente vivace; tanto da conquistarsi il titolo di città nel 1865. Di quella storia che si è costruita ne sono testimonianza anche gli edifici tutt'ora presenti in città; squarci di un passato che si rivela, nonostante l'occhio assuefatto dall'abitudine: dalla Rocca

di Montalino alla Torre civica, unica testimonianza diretta dell'antica città forte, fino al seicentesco Palazzo Isimbardi , oggi sede del Municipio, senza poi dimenticare la Basilica di Montalino, edificata nel XII secolo. Se il destino italiano di Stradella è sicuramente legato ad un nome, quello di Agostino Depretis, che tra le altre cose favorì la costruzione della prima linea ferroviaria Tortona-Stradella nel 1854, la fama internazionale del comune oltrepadano è sicuramente legata a due elementi che oggi assurgono a simboli della città: le moto- Stradella vantava tre aziende, Ardito, Alpino e Trespidi, ma soprattutto la fisarmonica, un nome che rimanda immediatamente all'uomo simbolo di questo strumento, Mariano Dallapé, che nel 1876 costruì proprio a Stradella una delle prime fisarmoniche.


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INTERVISTA A FABIO MOLINARI, SINDACO DI BORGORATTO MORMOROLO

di

Valentina Villani

Dalla tornata elettorale di maggio Borgoratto Mormorolo, comune immerso nelle colline oltrepadane, ha un nuovo primo cittadino: parliamo di Fabio Molinari classe 1965, da sempre attivo presso Pro loco e Comune, complice la passione per questo mestiere così “emozionante ma talvolta anche molto complicato”... Sindaco Molinari, a quasi un anno dalla sua nomina di primo cittadino parliamo delle sue impressioni... “Innanzitutto vorrei asserire che il mestiere di Sindaco è davvero appassionante ed entusiasmante ma ahimè al tempo stesso molto cervellotico. Sapevo più o meno a cosa sarei andato incontro, poiché già presente all'interno dell'amministrazione negli anni passati, ma non credevo fosse così dura: la nostra è una piccola realtà di 425 abitanti ma, nonostante tutto, c'è sempre parecchio lavoro da svolgere; aggiungiamo inoltre tutti i vari ostacoli che ci mette davanti uno Stato che pare neanche lui sappia dove vuole andare a parare con i suoi repentini cambi di regolamenti ad esempio, o la confusione creata dalle continue nuove disposizioni, e queste sono solo alcune delle difficoltà causate da chi “ci obbliga” ad utilizzare metodi poco chiari portandoci gravi difficoltà ad amministrare invece come vorremmo”. Da dove nasce la sua idea di candidarsi come Sindaco? “Come già accennato prima, ho sempre avuto un senso di appartenenza alla comunità, collaboro da anni con associazioni e Comune, spinto da un senso civico

unito alla passione per la mia gente. L'anno passato, un gruppo di consiglieri della vecchia amministrazione ha lavorato per la creazione di una nuova lista civica, successivamente mi è stato comunicato che in me era stata vista la figura adatta alla candidatura di Sindaco, così, (non lo nascondo tormentato dai dubbi), ho deciso di provarci. Devo ammettere che sono felice di aver accettato, ripeto, gli ostacoli sono parecchi, ma noi andiamo avanti per la nostra strada anche se il futuro purtroppo appare tutt'altro che roseo....”. Molinari, parliamo ora di bilancio... “Allo stato attuale il bilancio si è chiuso positivamente e di questo andiamo molto fieri considerati i tempi in cui versiamo. Resta inteso che di grandi progetti ovviamente non se ne possono fare, le idee sono tante, forse troppe, però dobbiamo tenere i piedi per terra e concentrarci prima di tutto sulle priorità, quali i lavori ordinari ad esempio, e tenere da parte gli “avanzi di bilancio” in vista di possibili frane, non dimenticandoci mai la cosa più importante: i servizi ai cittadini”. Per i servizi ai cittadini cosa intende? “Sicuramente la prima cosa importante ed essenziale è l'assistenza: siamo un piccolo comune, la maggior parte della popolazione è composta da persone anziane che hanno bisogno giornalmente di sostegno: dall'aiuto nelle faccende “burocratiche” al trasporto per visite mediche, a volte anche solo con qualche parola di conforto. La cosa importante è che sappiano che noi ci siamo e dove non riusciamo ad arrivare, abbiamo i piani di zona a cui appoggiarci in caso di bisogno”.

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“Il bilancio si è chiuso positivamente, non ci sono fondi per grandi progetti”

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Per poter dare i servizi però bisogna anche far quadrare i bilanci, con le tasse come vi siete comportati? “Purtroppo non possiamo vantarci di avere le tasse più basse, le aliquote sono a livello medio-alto, ovviamente l'intento sarebbe quello di abbassarle ma considerato che il Comune non ha altri introiti e che lo Stato in ogni caso questi soldi li vuole, al momento questa è stata l'unica soluzione possibile”. Sindaco, cosa sogna per il suo paese? “Mi piacerebbe che Borgoratto venisse finalmente considerato per come merita. Il nostro è un piccolo paese collinare ma molto ricco di paesaggi, che nulla hanno da invidiare a mete più conosciute. Abbiamo un patrimonio naturalistico eccellente, non solo nella nostra piccola realtà ma anche nei paesi limitrofi, purtroppo però siamo ancora poco considerati dai turisti. Inoltre la nostra cittadina presenta una singolare particolarità naturalistica della zona: le orchidee selvatiche. A tal proposito è stato creato un percorso, proprio per valorizzare questo fiore, da percorrere rigorosamente a piedi e in aperta campagna all'insegna di escursioni naturalistiche. Il cammino sarà lungo ed il lavoro altrettanto ma l'importante è riuscire un giorno a compiere una manovra di rilancio del turismo paesaggistico, enogastronomico, storico e culturale del nostro paese”.


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INTERVISTA A MARCO DAPIAGGI, CONSIGLIERE DI MINORANZA DI CODEVILLA

di

Valentina Villani

All'interno del Comune di Codevilla da diverso tempo si vive una situazione anomala: la minoranza si comporta come fosse al governo del paese, poiché “da parte della maggioranza non vi è" - secondo l'opposizione - "una valida gestione amministrativa". L'opposizione presenta innumerevoli proposte, al fine di poter costruire qualcosa di valido per la gestione della cittadina, ma anche in questo ambito la maggioranza non sempre pare ci senta. Abbiamo incontrato Marco Dapiaggi, consigliere di minoranza per avere un quadro più chiaro della situazione. Dapiaggi, innanzitutto partiamo con i problemi presenti all'interno del consiglio comunale... “Anzitutto devo partire con questa premessa: con le elezioni dello scorso anno, il consiglio Comunale si è rinnovato e metà dei consiglieri sono alla loro prima esperienza. Contrariamente a quanto avviene in altri Comuni, la nostra compagine (Risposta Civica per Codevilla), seppur di minoranza, ha da subito cercato di tener fede agli impegni programmatici espressi nel corso della campagna elettorale, mantenendo un corretto dialogo con il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri di maggioranza e rendendosi parte attiva della vita amministrativa, suggerendo altresì innumerevoli iniziative nell’interesse esclusivo dei cittadini di Codevilla". E la maggioranza? "Le accuse che noi muoviamo alla maggioranza sono dati di fatto: non è propositiva, non si “mette in gioco”, purtroppo troppo spesso è inesistente dal punto di vista di iniziative e progetti. I Consigli all'interno del Comune di Codevilla sono lunghi e dibattuti, come mai successo prima d'ora, e spesso terminano dopo la mezzanotte, svolgendosi nel reciproco rispetto dei ruoli, ed a onor del vero, si concretizzano quasi sempre in una presa d’atto della bontà delle nostre iniziative che all’unanimità, vengono poi adottate. Inoltre, essendo pubblici, sono molto partecipati dai residenti che ascoltano volentieri gli interventi dei consiglieri della nostra compagine; interessati dalle nostre iniziative stanno acquisendo quella mentalità partecipativa che

nell’ultimo decennio di gestione Marchesotti (il precedente Sindaco) si era persa”. Ci spieghi meglio, di che iniziative parla? "Innanzitutto vorrei precisare, come testimoniato anche dal Sindaco Roberto Pastormerlo, che le iniziative intraprese nel corso dell’ultimo anno sono ascrivibili unicamente a proposte di Risposta Civica per Codevilla e cito in tal caso la modifica del Regolamento di Polizia Rurale ad esempio, oppure il conferimento della Cittadinanza Onoraria a Valeria Mondello che ha salvato la vita ad un ragazzo di Codevilla caduto in moto, proseguendo con la rinunzia ai gettoni di presenza degli Assessori e Consiglieri Comunali, con contestuale destinazione di quanto avrebbero dovuto incamerare a favore dell’Auser Antonietta di Codevilla. Proseguirei citando altresì un'altra nostra proposta di adozione del progetto “Cittadinanza Attiva” che consentirà al Comune, a fronte di uno sconto su TASI e TARI, di poter beneficiare di lavori di pubblica utilità, attraverso i progetto Leva Civica, da parte di cittadini residenti che versano in stato di bisogno essendo disoccupati o inoccupati, ed a fronte di un servizio reso alla collettività abbiamo impegnato il Comune a riconoscere loro un emolumento per sostenerli economicamente, asserisco inoltre generando rilevanti risparmi sui costi che invece l’affido a ditte avrebbe comportato”. Quali sono i contrasti tra le parti che ritiene importante evidenziare? “Attesa l’inerzia della maggioranza, non possono sorgere contrasti anzi, le critiche che facciamo sono proprio in ordine alla diversa visione del verbo “fare”; per noi si tratta di realizzare concretamente qualcosa per il paese, per loro solo gestire l’ordinaria amministratore, cullandosi nella constatazione che sino al 2019 saranno al governo della nostra cittadina”. Per quel riguarda il sistema di videosorveglianza, vi siete battuti mettendo in piedi anche un convegno, nell'intento di riuscire a spingere verso la realizzazione di un sistema per combattere il grande problema della criminalità, ce ne vuol parlare? “E' da oltre un anno che ci attanaglia il problema della sicurezza, da dicembre ad oggi sono oltre 50 le case che sono state “visitate” dai ladri. Abbiamo richiesto

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"L'amministrazione comunale si sta scordando di chi li ha votati"

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insistentemente di dotare il paese di Codevilla di un impianto di videosorveglianza, nel tentativo di contrastare i numerosi episodi di microcriminalità, che in maniera esponenziale stanno interessando il paese. Il convegno è stato organizzato proprio per sollecitare iniziative da parte dell’amministrazione comunale, che purtroppo, debbo rilevare essere assolutamente inerte al riguardo, tanto che abbiamo iniziato una raccolta firme per impegnare la giunta ad adottare provvedimenti. Recentemente abbiamo addirittura richiesto un consiglio Comunale Aperto, proprio per mettere il Sindaco di fronte alle domande dirette dei cittadini che a gran voce chiedono interventi per tutelare il paese. La maggioranza ad oggi ha solo fatto proclami ma di concreto nulla, trincerandosi dietro l’alibi della mancanza di soldi. Abbiamo anche sottoposto all’attenzione del Sindaco un progetto che prevede l’installazione di 5 telecamere poste ai 5 ingressi del paese, la cui spesa prevista ammonta a meno di 28.000 euro, cifra assolutamente spendibile per tutelare la sicurezza dei Codevillesi”. C'è qualcosa che vorrebbe dire alla maggioranza? “La maggioranza dovrebbe prendere atto che la vecchia oligarchia, che ancora siede tra i banchi del consiglio comunale, sta remando contro. Auspichiamo che le forze giovani della maggioranza prendano atto di questo marginalizzando le “cariatidi” che in tanti anni di governo poco o nulla hanno fatto ma che ,con arroganza, pretendono ancora di mantenere la guida, che se non fosse per le tante nostre iniziative sarebbe da bocciare. Speriamo che il Sindaco ne prenda atto”.


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AMICI A 4 ZAMPE

ANCHE IN ITALIA STA PRENDENDO PIEDE QUESTA NUOVA CURA

Quando gli animali scendono in campo per le terapie a favore delle persone A cura di Elisa Nervetti

'Non si cura di chiedersi se abbiate torto o ragione; non gli interessa se abbiate fortuna o no, se siete ricco o povero, istruito o ignorante, santo o peccatore. Siete il suo compagno e ciò basta. Egli sarà accanto a voi per confortarvi, proteggervi e dare la sua vita per salvarvi. Egli vi sarà fedele nella fortuna come nella miseria. Egli è il cane! j.k. Jerome' Nel 1953 lo psichiatra infantile Boris Levinson, grazie a un evento fortuito, osservò come i suoi pazienti miglioravano incontrando il suo cane Jingle durante le sedute. In particolare osservò come risultasse più semplice ai piccoli pazienti interagire con l'animale piuttosto che con lui e ne dedusse che il cane, con il suo aspetto e la sua impossibilità di giudicare, invogliasse le persone a interagirci. Decise così di coinvolgere Jingle nel suo lavoro dandogli il ruolo di coterapeuta, nacque ufficialmente il primo progetto di pet-therapy. Nei successivi anni molti specialisti si approcciarono a questa co-terapia coinvolgendo pazienti con problemi diversi a livello psichico e motorio, di ogni fascia d'età e con situazioni traumatiche dovute a eventi come abbandono, perdite di cari, violenze, guerre, detenzione. Nella quasi totalità dei casi i miglioramenti erano confermati scientificamente ed evidenti soprattutto sull'umore dei pazienti. La pettherapy coinvolge animali preparati per poter sopportare il lavoro richiestogli senza arrecare danni ne alle persone ne a se stessi e prevede diverse tipologie di intervento. La terapia assistita da animale Il coinvolgimento di animali per le terapie nei Paesi anglosassoni e negli Stati Uniti è una pratica diffusa, l'Italia sta iniziando ora ad approcciarcisi. Generalmente questo tipo di programma è consigliato per pazienti che hanno problemi a livello psichico, psichiatrico o motorio e viene abbinato alle terapie già in atto;per lo più vengono coinvolti nelle sedute

soprattutto cani e cavalli in quanto hanno un impatto più forte sull'uomo grazie alla storia millenaria che ci lega. Le loro doti abbattono barriere che i professionisti non sempre riescono a superare: ci sono studi in diversi campi che provano ciò in casi di autismo, depressione, tetraplegia, reduci di guerra, orfani, vittime di violenze e molto altro. Ad esempio per persone che hanno problemi a fidarsi dei simili, relazionari, tollerare il contatto fisico, risulta più facile approcciarsi a un animale perchè ha il potere di sciogliere nodi e paure grazie al suo aspetto, al suo comunicare con il corpo e i movimenti, alla capacità di coinvolgere, di stare vicino senza voler nulla in cambio, dare fiducia. Le attività di gruppo assistite Le attività di gruppo con animali si rivolgono in particolare ad anziani ricoverati in case di riposo, carcerati, malati ospedalizzati da lungo tempo, bambini in centri di accoglienza e situazioni simili. In questi casi la possibilità di rompere la routine di una vita istituzionalizzata, che porta a lungo andare alla perdita di ogni interesse verso se stessi, gli altri e il mondo esterno, con l’inserimento di un animale si hanno risultati visibili nell’immediato sul loro benessere: si spezzano i ritmi donando ore di distrazione e divertimento, riportando il buon umore, risvegliando emozioni positive, rimettendo voglia di fare e farsi coinvolgere. Nel caso degli anziani ricoverati, l’animale arricchisce la qualità di queste persone spesso fragili e predisposte a sentimenti di rassegnazione e depressione, apatia e perdita di fiducia in sé stessi. In questa situazione il gioco e l’accudimento diventano importanti canali di interazione tra uomo e pet promuovendo comportamenti e abitudini che migliorano anche il rapporto quotidiano con le altre persone. La semplice presenza dell’animale riempie tanti vuoti, la sua funzione di catalizzatore sociale agevola e invoglia i partecipanti a essere coinvolti in attività che normalmente non svolgerebbero o svolgerebbero con meno interesse. A chi poi si sente relegato in una posizione marginale, un altro essere vivente da accudire offre l’opportunità di riprendere un ruolo utile. Le attività educative

Questo tipo di intervento si svolge nelle scuole coinvolgendo studenti dall’asilo nido all’università! Questa attività prende il nome di zoo antropologia didattica ed ha innanzitutto una funzione di apprendimento, impartendo agli alunni informazioni riguardanti il mondo animale. Grazie al coinvolgimento diretto degli animali durante questo tipo di lezione, gli alunni apprendono anche principi come il rispetto per tutte le creature e la convivenza con essi. Ci sono benefici didattici: unisce gioco a studio aumentando l’interesse per certe materie; migliora il livello di attenzione e partecipazione; rende comprensibili concetti e valori altrimenti leggibili solo sui libri. Benefici formativi: il rispetto per le creature diverse dall’uomo e di conseguenza per le persone diverse, sviluppo della sensibilità, capacità di collaborare coi compagni e motivazione a mettersi in gioco. Visto il continuo aumento di casi di bullismo nelle scuole italiane si stanno studiando programmi di zoo antropologia didattica che possano portare miglioramenti all’interno delle dinamiche tra studenti facendo leva sulla capacità degli animali di creare clima positivo e facilitare la cooperazione. La pet therapy è una pratica messa in opera da professionisti per migliorare la qualità della vita delle persone, ma nasce dalla semplice osservazione di come la vita dell’uomo sia migliore se trascorsa in compagnia di un animale, qualunque esso sia sarà sempre in grado di portarci benefici e darci affetto. Quante persone prendono un cane per avere compagnia, un micino da coccolare o un pesce rosso per aver qualcuno di cui occuparsi? anche questa è pet - therpay!


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GIACOMO BRUNI PATRIARCA DI UNA NUMEROSA FAMIGLIA

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di

Giulia Vanarri

L’ambiente famigliare, la stufa accesa e il sorriso di “Rosetta” descrivono a pieno l’atmosfera di Perducco, piccola frazione di Zavattarello. Seduto comodo sul divano Arturo, partigiano e testimone di quanto avvenne a Dongo il 28 Aprile 1945. Lei è diventato partigiano perché costretto dai terribili eventi di quegli anni o per convinzione politica? "I lunghi anni di guerra mi hanno spinto ad unirmi alla resistenza per liberare il mio paese dalla dittatura fascista. Inutile dire che non saremmo mai riusciti nell’intento se non fossimo stati guidati dagl’ideali di libertà e giustizia". I partigiani erano di due matrici politiche diverse i "bianchi " ed i "rossi" lei di quale delle fazioni era? "Io non appartenevo a nessuna fazione. Mi sono unito alla resistenza per mettere fine alla guerra, l’idea comune era quella di liberare il nostro paese". Tra i partigiani delle due fazioni c'era collaborazione andavate d'accordo? "Eravamo tutti uniti al fine di perseguire i nostri obiettivi". Avete continuato a frequentarvi anche dopo la fine della guerra? "Sono rimasto in contatto con molti dei miei compagni, l’affrontare la guerra insieme ci ha uniti molto ed è un legame che è durato nel tempo". E' mai successo che qualche partigiano abbia approfittato del fatto di essere armato? "Anche noi avevamo qualche testa calda da tenere a bada, ma fortunatamente erano casi sporadici". In Oltrepò molti erano i fascisti e molti i partigiani, dopo la guerra, le è mai capitato di incontrare un fascista contro il quale ha combattuto? "Quelli che si erano esposti maggiormente dopo la guerra sono scappati. È capitato di incontrare membri appartenenti a frange più moderate, ma la fine della guerra si era portata via anche l’astio".

Il partigiano Giacomo Bruni con la moglie Rosetta Arbusti

Quando nel dopoguerra incontrava un fascista che Lei aveva combattuto che sentimento provava? "Ripeto la guerra era finita, nessun astio, quello era scomparso con la fine del conflitto. Prevaleva la voglia di ricostruire l’Italia". Lei è stato uno dei grandi testimoni di un momento storico molto importate per l'Italia, l'uccisione di Mussolini, secondo lei ha avuto un giusto “processo” o la sua uccisione è stata affrettata? "Facevo parte della formazione partigiana che aveva l’incarico di processare i più importanti gerarchi fascisti, a Dongo sul lago di Como. Non ho assistito personalmente alla esecuzione del duce, ma c’erano i miei compagni, i miei superiori, avevo e ho fiducia in loro". I fascisti insieme ai nazisti, sono stati autori di enormi barbarie, l'esposizione di Mussolini in piazza Lotto in quel momento lo ha ritenuta una cosa giusta? "L’esposizione di Mussolini pur riconoscendo che è

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'Arturo', l'ultimo di Dongo: "Unito alla resistenza per liberare il mio paese"

stato un gesto barbaro era, in quel momento, la cosa giusta da fare e non mi sento di poterlo minimamente paragonare alle molte crudeltà e barbarie compiute dai fascisti e dai nazisti". Oggi dopo 60 anni ritiene ancora che esporre Mussolini in Piazzale Loreto sia stata una cosa giusta? "Oggi riteniamo l’esposizione di un cadavere al pubblico un atto esecrabile, ma allora… Uscivamo da 5 anni di guerra sanguinosa, lo stato d’animo della gente era bene diverso da quello attuale. Ci tengo a sottolineare che con l’aiuto dei vigili del fuoco abbiamo impedito che le salme venissero oltraggiate dalla folla". Nel dopoguerra ha mai avuto il desiderio di andare a visitare l'Unione Sovietica? "Nel gennaio del 1942 fui chiamato alle armi. A causa di gravi problemi di salute, fortunatamente, non fui inviato al fronte russo, ma mio fratello Cesare dovette partire e non fece più ritorno. Mi avrebbe fatto piacere portare un fiore a mio fratello". I partigiani hanno combattuto per degli ideali in tutti questi anni non ha mai pensato che alcuni di questi ideali sono stati traditi dai politici? "Si la nostra storia ha tradito ampiamente quegli ideali, la classe politica nel corso degli ultimi 70 anni si è dimostrata indegna dell’Italia che noi gli abbiamo consegnato". A Voghera è stata esposta una lapide per i morti fascisti , lei ritiene sia una cosa giusta o ingiusta? "Ritengo sia un atto irrispettoso". Oggi la sinistra è rappresentata dal PD e da Renzi, lei si riconosce ancora in questa sinistra? "Assolutamente no, è una cosa molto differente". Di tutti i grandi uomini politici italiani di sinistra qual è quello che secondo Lei ha incarnato meglio i suoi ideali di partigiano? "Alessandro Pertini".


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“SPACCATA” CONSORZIO/DISTRETTO: PARLA IL DIRETTORE DEL CONSORZIO

di

Valentina Villani

Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un progressivo inasprimento del confronto tra Consorzio Tutela Vini e parte del Distretto del Vino di qualità... il “bubbone”, neanche a dirlo, è scoppiato ad un mese dall'insediamento del nuovo consiglio d'amministrazione del Consorzio: noi abbiamo incontrato il direttore Emanuele Bottiroli, per far luce sulla situazione più da vicino... Direttore, i riflettori sono tutti sulla notizia del mese, ovvero lo strappo tra Consorzio e parte delle cantine facenti capo al Distretto... “Innanzitutto vorrei partire illustrando un concetto: il nostro è un Consorzio erga omnes; e cosa significa questo? Il dispositivo erga omnes viene concesso dal Ministero solo ai consorzi di tutela più importanti e rappresentativi d'Italia. Questo strumento attribuisce la facoltà al consorzio di emettere, in base ai dati di produzione di uva e di vino, delle quote: in sostanza, le aziende godono dell'attività di promozione che il consorzio attua sui loro prodotti a denominazione Oltrepò e, contestualmente, viene richiesto alle aziende del territorio di contribuire a quest'attività; resta chiaro che più uva e vino si produce più si sarà chiamati a contribuire. Il nostro consorzio rappresenta 1700 aziende vitivinicole, siamo una famiglia molto numerosa e, come tutte le famiglie numerose, è del tutto normale che si sviluppino discussioni e certe volte anche contrasti; il confronto tra le aziende è parte fondamentale del cuore di un Consorzio come il nostro: e dove sta allora il problema? Il problema nasce dal fatto che le questioni potevano essere affrontate non sui giornali ma all'interno degli organismi preposti, già diversi anni fa, con ordini del giorno e richieste formali. Non dimentichiamo poi che il nostro Consiglio d'Amministrazione è formato da 15 consiglieri e 5 di questi sono anche rappresentanti di aziende del Distretto del Vino”. Quali passi ha fatto fino ad ora il Consorzio nel tentativo di “ricucire”? “Sicuramente il punto fondamentale sul quale abbiamo voluto spingere l'acceleratore è il dialogo, poiché questa è l'unica possibilità e senza, non si va da nessuna parte. Abbiamo convocato degli incontri per ascoltare tutte le campane così da poter trovare una squadra e cercare di uscire da questa spiacevole situazione. Il primo passo è stata una riunione con l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Fava, il Consorzio, il Distretto e le cooperative. Il Distretto ha presentato un documento con richieste perentorie e ultimative, in primis la variazione della legge elettorale del Consorzio. Immediatamente dopo, solo perché si è detto che occorreva tempo e un iter formale, è partita la diaspora. Il Consorzio non è mai stato governato a suon di colpi di mano. I cambiamenti cruciali degli ultimi vent'anni sono passati in assemblea con voto pressoché unanime della base sociale”. Bottiroli, sono state fatte altre proposte ai consiglieri per ulteriori confronti? “Sì. Successivamente sono stati organizzati altri due incontri: sono state invitate le aziende del Distretto per un ulteriore percorso di dialogo e confronto con il nostro consiglio d'amministrazione, ed in seguito, non essendo ciò sufficiente, abbiamo invitato nuovamente tutte le aziende, questa volta sia del Consorzio che del Distretto, per un nuovo appuntamento qui a Riccagioia. Ma ahimè, tutta questa voglia di fare proposte per il cambiamento non è coincisa con una

Emanuele Bottiroli

grande partecipazione da parte delle aziende del Distretto che hanno preferito non partecipare, ritenendo forse di aver già detto tutto su giornali e televisioni”. Come pensate di muovervi per il futuro? “Innanzitutto è assolutamente essenziale arginare questa litigiosità: questa situazione pone inevitabilmente degli argomenti di riflessione. Infatti se noi guardiamo ad altri Consorzi, rappresentativi di altri territori, notiamo come problemi e discussioni, che sono inevitabili, vengono trattati e risolti “in casa”, così da comunicare un'immagine sempre forte e compatta del territorio e del prodotto vitivinicolo. Il ruolo del Consorzio può essere ancora più decisivo, se la sua azione di promozione si sposa con piani aziendali importanti: questa sinergia dev'essere cercata e trovata tramite il rapporto con le aziende che sono le protagoniste del territorio. Non esiste una risposta unica ai problemi di tutti. Ogni impresa merita ascolto e i problemi di ciascuno approfondimenti. Per il futuro sarà fondamentale compito del Consorzio riportare tutte le cantine ad un confronto interno e costruttivo; oggi viviamo un momento di importante crisi economica a cui si danno risposte solo se si agisce uniti e compatti. E' con questo spirito che stiamo attivando il nostro Ufficio Studi e Osservatorio Marketing con l'Università di Pavia e che abbiamo avviato una collaborazione con il laboratorio di Neuromarketing dello Iulm. La Fondazione Bussolera Branca, dal canto suo, metterà presto a disposizione un'indagine scientifica molto interessante da cui partire. Noi abbiamo il dovere di parlare a tutte le aziende, piccole, medie e grandi, ascoltando i loro problemi ed i loro desideri: solo così un Consorzio importante come il nostro può dare ad ogni interlocutore delle riposte concrete. Da queste risposte passa il futuro del nostro territorio, dalla possibilità di incrementare gli standard qualitativi, aumentare la quota di export, oggi ferma ad un 15% che non fa onore alle nostre possibilità e capacità. Questa è la strada per tornare a dare reddito alle imprese e agli agricoltori dell'Oltrepò. Come Consorzio di tutela e promozione siamo impegnati quotidianamente con azioni concrete che pensiamo avranno un buona ricaduta sul territorio”. Immagino che delle azioni di cui parlate facciano anche parte i progetti legati ad Expo? “Esattamente, la presenza dell'Oltrepò ad Expo sarà forte e chiara, avremo modo di farci conoscere all'interno del padiglione di Regione Lombardia, ci sarà inoltre un punto degustazione e vendita accanto

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Bottiroli: “Abbiamo spinto l'acceleratore sul dialogo: è l'unica possibilità che abbiamo”

alla Lake Arena. Un'altra azione che siamo certi potrà avere una buona ricaduta sul territorio è il primo canale e-commerce consortile per i vini dell'Oltrepò Pavese ed uno spazio enoteca in centro a Milano, in zona Missori. Stiamo lavorando anche allo sviluppo di rapporti con l'estero e con importanti mercati di riferimento come Stati uniti, Russia, Cina e Svizzera tramite un progetto di internazionalizzazione del valore di circa 680.000 euro a cura del Consorzio. Tutto ovviamente senza mai dimenticare il nostro territorio: dal link con la rinata Strada dei Vini alla sempre e costante presenza in iniziative, eventi e manifestazioni, dagli eventi nei castelli, ai tour con le auto 4x4 e le biciclette a pedalata assistita”. L'assessore Fava ha dichiarato che il Consorzio rimane naturale interlocutore per la Regione, quali saranno i prossimi passi che farete per diventare il naturale interlocutore per l'Oltrepò? “Tengo a precisare che l'assessore Fava non ci ha benedetto, ci ha responsabilizzato. Se è vero che i successi del nostro territorio passano anche da un Consorzio forte, allora è necessario che questo debba rappresentare un territorio unito. Per fare 10 passi avanti spesso è necessario farne uno indietro: ci aspettiamo questo atteggiamento da parte di tutti. Anche affrontare la questione della rappresentatività nel cda del Consorzio rappresenta un'assunzione di responsabilità: in Oltrepò ha sede la più grande cantina cooperativa della Lombardia, Terre d'Oltrepò, che ha 900 soci, 50 dipendenti, un fatturato oltre i 43 milioni di euro l'anno e che pigia ogni anno 500mila quintali d'uva. E' naturale che il suo potere elettorale sia importante. E' però altrettanto vero che, nonostante la posizione dominante, mai nessuno ha impedito ad altri di proporre o portare all'attenzione idee. Il nuovo consiglio d'amministrazione che s'insedierà avrà sulle spalle quella responsabilità che arriva dalla Regione e dal territorio oltrepadano che necessita non di liti ma di risposte. Il Consorzio Tutela Vini non è una proprietà privata, ma è di tutto l'Oltrepò, è parte fondamentale della sua identità. Una struttura così importante ha bisogno di opinioni, di confronti e di iniziative per rispondere alle legittime esigenze di tutti, che vanno messe a sintesi”. Consorzio e territorio: la vostra azione di promozione sul prodotto vino può essere uno dei motori della promozione del territorio. Quali sono i legami ed i rapporti con le realtà locali? “I legami sono da sempre forti e vanno intensificandosi. Oltre ai Comuni, oggi abbiamo un nuovo attore sul territorio, la Strada del Vino e dei Sapori, il nostro partner naturale nella promozione turistica del territorio. Dobbiamo lavorare forte su progetti di iniziative di accoglienza dove il vino è il principe, ma il territorio è il vero prodotto commerciale da promuovere e vendere. Qui facciamo il 65% del vino della Lombardia, significa che c'è veramente tanto da vendere, da proporre; però ci serve anche un nuovo pubblico, dobbiamo dialogare diversamente con i giovani, dobbiamo usare degli strumenti di comunicazione innovativi. Abbiamo un paradiso a 40 minuti da Milano, ricco di paesaggi, storia, cultura e sapori, una terra unica: ora l'unica cosa sulla quale dobbiamo puntare è lavorare sinergicamente, farci conoscere nel mondo e renderle il giusto merito”.


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HA VINTO NEL 2010 IL TITOLO NELLA PARACANOA

I ragazzi del Faravelli hanno incontrato il campione mondiale Marchesini A cura di Virginia Guerra

Gli studenti dell'Istituto Faravelli di Stradella hanno incontrato Riccardo Marchesini campione mondiale di paracanoa nel 2010 e testimonial di Amref. Ecco i resoconti dei ragazzi. Una mattina davvero speciale

Marchesini è un campione paraolimpionico di canoa per disabili. Il motivo per cui ha cominciato a praticare questo sport è che da adolescente fece un incidente in moto perdendo dopo un anno di ospedale una gamba. Con l'aiuto dei suoi più cari amici riuscì a superare quel tempo poco felice per lui. Alcune persone lo ostacolavano, consigliandogli di non fare quello sport perché con una gamba non sarebbe mai riuscito ad andare in canoa, ma lui seguì il suo istinto e, con tanto lavoro e voglia di arrivare ad un obiettivo, riuscì a vincere ben 7 titoli regionali, ed arrivare terzo nel 2008 con le persone che non sono disabili come lui. Per lui significò tanto: si sentì presente, anche essendo disabile. Quando vinse per la prima volta rimase sconvolto perché non ci credeva: aveva gareggiato e proprio lui con una sola gamba era riuscito a vincere. Arrivò anche tra 9 più forti al mondo in canoa. Adesso è anche istruttore di canoa per disabili, perché vuole far provare il piacere della libertà e della natura e tutti, aiutare chi ha una disabilità a superare la tristezza che lui ha provato dentro di sé prima di loro. Da ragazzo aveva tanti sogni da realizzare, ad esempio voleva fare il paracadutista o lavorare nei reparti speciali: certo non li realizzò, ma tanti altri sì! Per arrivare a tutto ciò che si vuole bisogna lottare fino alla fine, avere un preciso obiettivo da superare di volta in volta e organizzarsi bene nella vita. Il suo è stato duro lavoro e lo è ancora: tutti i giorni si allena due o tre nei fiumi, alzandosi la mattina presto prima di andare al lavoro. Oltre all'esperienza sportiva in questo incontro ci ha parlato di altro, della sua famiglia, dei suoi figli e del viaggio compiuto in Kenia come testimonial di AMREF. Raccontò che lì, tra i poveri delle baraccopoli ha ricevuto tanto rispetto, a volte è stato trattato meglio che in Italia perché quelle persone hanno sentito come lui si sente. Adesso, il 20 giugno 2015, ha organizzato una sfida: fare 250 km in meno di 30 ore suddivise in tappe da Ostia alla Sardegna e il ricava-

Riccardo Marchesini

I ragazzi della classe 1BFP dell'Istituto Faravelli con Riccardo Marchesini

to di questa gara sarà devoluto ad AMREF. Grazie, Riccardo per ciò che ci hai insegnato e grazie Amref per l'invito. JAWAD HANNOUCH Altre impressioni dei ragazzi riguardo l'incontro E' stato molto bello, ci ha raccontato cosa ha passato quando era un ragazzo come noi, di come è diventato campione paraolimpico dopo l’incidente e di come ha affrontato la sua vita dovendo reinventare il suo modo di vivere. Alla fine ci ha descritto il progetto di fare un percorso di 250km via mare da Ostia alla Sardegna che solo quattro persone al mondo sono riuscite a fare e lui sarebbe il primo al mondo con una protesi alla gamba. I fondi raccolti andranno ad Amref e quindi è anche un progetto di grande generosità. Adesso è diventato istruttore di canoa anche per quelli che hanno una disabilità. Altro grande segno di generosità. Giuseppe Bruno Mi è piaciuto molto, in particolare mi ha colpito la grinta che ci ha messo dopo l’incidente e il suo amore per la canoa per cui a volte ha dovuto sacrificare altri impegni o momenti di piacere. Riccardo Oliviero E' stato importante perché abbiamo imparato molto. La sua esperienza e la sua vita hanno avuto alti e bassi, però, come abbiamo visto, la voglia di combattere e vivere è tanta. Per me perdere una gamba sarebbe davvero brutto, però ci ha spiegato di non arrendersi e provare anche se non si riesce, questo è fondamentale. Ciò che conta è porsi degli obiettivi nella vita e voler realizzare il proprio sogno. Denis Raduica E' stato molto sorprendente. Il fatto che lui pur avendo perso una gamba non ha mai smesso di lottare e sognare cose che gl’altri pensavano impossibili per un uomo con un handicap è bellissimo. dopo l’incidente che ha avuto, quando era giovane, doveva dimagrire, quindi provò quasi tutti gli sport ma nessuno era adatto al suo handicap. Un giorno i suoi amici lo invitarono in canoa e così iniziò l’avventura. Andando sempre più volte cominciò a fare le gare e a vincere diverse medaglie fino alle vittorie mondiali. Alcune persone vedendolo gli danno del pazzo, ma

la verità è che se loro non riescono a farlo non vuol dire che un altro non riesce anche se con un handicap. Le sue frasi mi sono entrate nel cuore, sono vere e toccano ciascuno in modo diverso. La prima frase è quella che “nessuno puo dirmi cosa posso fare o che non posso fare”. La seconda frase è quella che “un uomo, pur essendo povero, da il suo poco anche a un altro”. Lui diceva che non importa se una persona è bella, brutta, ricca, povera, solo il cuore conta. Costantin Surlin Riccardo Marchesini è un uomo fantastico che benché abbia perso la gamba lotta ogni giorno per fare ciò che gli piace e trova tempo per la famiglia nonostante tutto. Ha saputo superare momenti cruciali della sua vita e grazie agli amici e alle persone più care che gli sono state vicine e gli hanno sempre detto in tutto quello che faceva che ce l’avrebbe fatta. Riccardo non si è mai fatto dire cosa fare da nessuno perché nessuno sa cosa ciascuno di noi può fare e vuole raggiungere. Andrey Duluman Anche Riccardo Marchesini, è voluto intervenire: “Beh, gli occhi sono lucidi, le parole dei ragazzi mi hanno commosso. Mi hanno fatto capire quanto sono attenti a quanto noi adulti diciamo, sono commosso perché hanno recepito esattamente quello che volevo trasmettere loro, ed ho capito ancora una volta, che la conoscenza, intesa come conoscere i problemi degli altri, e la positività, possono cambiare il mondo, come l'amore per il prossimo. Hanno recepito esattamente il mio pensiero, e lo hanno fatto loro, ognuno di loro è un vincente, quanta sensibilità nelle loro parole. Dobbiamo sempre essere positivi, propositivi, ed aprire il nostro cuore, loro lo capiscono, lo fanno loro con molta facilità, è tutto molto semplice: se trasmettiamo loro forza diventeranno uomini forti, se trasmettiamo loro messaggi negativi, diventeranno uomini e donne negativi. Era già stata per me un esperienza stupenda interagire con loro, ma dopo queste parole, spero si possa ripetere molte altre volte ancora. Se ho trasmesso loro questo, allora l'obiettivo è raggiunto. Grazie a tutti voi, Non mollate mai, inseguite i vostri sogni nel rispetto altrui, e quando vi diranno non puoi farcela, dimostrate loro che si sbagliano. Un Abbraccio Riki


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L’istituto di Rivanazzano è un esempio di eccellenza nel panorama scolastico A cura di Virginia Guerra

L’istituto comprensivo di Rivanazzano Terme per migliorare e ampliare l’offerta formativa promuove progetti che consentono agli studenti di imparare “facendo”, senza sacrificare, per questo, le ore di insegnamento. La sede di Rivanazzano è uno dei pochi a poter vantare un aula interamente dedicata alle attività musicali. La scuola ha acquisito 26 tastiere funzionali al laboratorio di musica, in collaborazione con Yamaha. L’insegnante Emiliana Galante, referente del progetto, si dice entusiasta del lavoro del Maestro Cristiano Heredia che rende l’apprendimento della musica facile, immediato e divertente. Il 27 e il 28 maggio, presso il teatro di Rivanazzano terme alle ore 21:00, gli alunni terranno un saggio di fine corso. La maestra Galante è stata referente di un altro progetto, in collaborazione con Volfango Rizzi la scuola ha organizzato un corso di scacchi della durata di 11 lezioni. alla fine del quale i ragazzi sono stati iscritti ad un concorso nazionale riuscendo ad accedere alle regionali. L’istituto è inoltre impegnato nei progetti “adotta un prodotto” e “orto in condotta”: Adotta un prodotto: rivolto ai ragazzi delle scuole pavesi, promosso dal Comitato Pavia per Expo 2015, al fine di sostenere i prodotti dell’agricoltura del territorio pavese. La mostra finale si terrà in una struttura della regione Lombardia, Riccagioia (comune di Torrazza Coste). Orto in condotta: L'Orto in condotta è un progetto di durata triennale, promosso da Slow Food, che prevede attività di educazione alimentare e del gusto e di educazione ambientale. L'orto rappresenta uno strumento didattico per conoscere il territorio, anche i nonni degli studenti sono intervenuti per insegnare come ci si prende cura dell’orto. Rita Raciti, insegnante di inglese presso l’istituto, referente del Pof (piano dell’offerta formativa) e del progetto triennale “Orto in condotta” ha dichiarato che i ragazzi sono molto motivati e chiedono loro stessi di partecipare ai vari progetti, ottenendo ottimi risultati come ad esempio il primo premio per la “casa ecologia” presentata al concorso indetto dal gal “valle Staffora sostenibile”. Altro fiore all’occhiello dell’istituto, come ha voluto

Ecco i vincitori del Torneo di Scacchi di Rivanazzano Terme che hanno avuto accesso alle fasi regionali

sottolineare l’insegnante Maurizia Assanelli, è l’importanza dei metodi e dei fini della didattica ottenuti attraverso due progetti dei quali è referente: L’Autovalutazione d’istituto e il Labtalento. L’autovalutazione d’istituto: l’USR, ufficio scolastico regionale, per la regione Lombardia promuove il miglioramento del Sistema d’Istruzione. Gli insegnanti che si occupano del progetto, sulla base del modello CAF, devono fornire una scheda di valutazione delle azioni volte al miglioramento del sistema d’istruzione. Il presupposto è che è sempre possibile apportare miglioramenti che vanno individuati attraverso un analisi oggettiva del lavoro svolto. La scuola di Rivanazzano crede fortemente in questo progetto ed ha ottenuto un alto punteggio a seguito di un controllo esterno effettuato dall’ispettorato di Roma. Lab Talento: Promotrice del progetto è la professoressa Zanetti M.A. dell’Università degli studi di Pavia. Il Laboratorio accreditato dal miur è nato per aiutare i ragazzi, dotati di elevate capacità cognitive o in possesso di

IL PERIODICO A SCUOLA

IL PERIODICO ENTRA NELL'ISTITUTO COMPRENSIVO DI RIVANAZZANO TERME

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un talento ed un abilità specifica, a sviluppare il loro potenziale. Secondo i risultati dei test, effettuati l’anno scorso, sono risultati bambini dall’alto potenziale. “Questo progetto apre le porte a un nuovo modo di fare didattica, introduce la scuola in una dimensione che rispecchia la persona. È necessario un nuovo approccio all’insegnamento e la scuola di Rivanazzano sta lavorando in questa direzione. Bisogna aiutare i ragazzi a sfruttare al meglio le loro capacità individuali. Il rendimento scolastico non è tutto”. L’insegnante Giovanna Draghi, responsabile delle scuole primarie di primo grado e referente scolastica dell’organizzazione della Fiera d’Aprile, ha inoltre spiegato che la maggior parte dei progetti realizzati sono finalizzati all’insegnamento del rispetto del territorio e alla valorizzazione delle sue bellezze. Inoltre ha affermato che il successo e i risultati ottenuti sono il risultato della sinergia e collaborazione tra istituzione scolastica, famiglie e comune. L’istituto di Rivanazzano Terme è sicuramente un esempio di eccellenza nel panorama scolastico italiano e un vanto del nostro territorio.


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TANTI APPUNTAMENTI ORGANIZZATI DALL'ASSESSORATO ALLA CULTURA

Serena Simula e Alessandro Disperati

di

Tantissime sorprese attendono i vogheresi nei prossimi due mesi, quando tra il castello e le vie della città andrà in scena "Iria Festival", la rassegna organizzata dall'assessore alla cultura Marina Azzaretti per i mesi primaverili. Realizzata in parte grazie ai contributi regionali per Expo e in parte con un finanziamento della Fondazione Cariplo, la kermesse conta nel suo programma venticinque eventi diversi in cui verrà dato spazio non solo alle mostre e a tante realtà locali ma anche a grandi ospiti e rappresentazioni. Tra gli appuntamenti più importanti la visita guidata al Teatro Sociale (9 maggio ore 16.30), il concerto di Ivana Spagna in piazza Duomo (21 maggio ore 21) e l'allestimento de "La Boheme" e "La Traviata" (rispettivamente in castello il 9 maggio alle 21 e in piazza Duomo il 25 giugno alla stessa ora). «La nostra idea ha spiegato la Azzaretti - è quella di riuscire un passo alla volta a tenere il castello aperto quasi tutto l'anno con eventi sempre nuovi e diversi. Nel 2010 abbiamo cominciato con tre giorni di "Porte Aperte", l'anno scorso siamo arrivati a due mesi e da qui a dicembre ho in programma di raggiungere i 120 giorni. Per ovvi motivi il calendario arriva momentaneamente fino al 25 giugno ma le idee con cui proseguire non mancano di certo». Presente alla conferenza stampa di presentazione anche il sindaco Carlo Barbieri: «Sono lieto - ha detto- che il nostro assessorato alla

cultura riesca a reperire fondi esterni che il comune non potrebbe permettersi di stanziare, consentendo così ai nostri monumenti di vivere e di essere vissuti dai cittadini. Tenere aperto il castello è uno sforzo notevole per noi ma come sempre il programma stilato è fantastico e sono sicuro che sarà ancora una volta un grande successo». Il programma completo è disponibile sulla pagina facebook "Iria Castle Festival".

EVENTI

Dall'Iria Festival al viaggio nei quartieri: un maggio nella cultura a Voghera

MAGGIO 2015

Il viaggio nei quartieri Il 10 maggio alle 15.00 presso il cortile dell'asilo di Torremenapace e alle ore 16.30 presso il giardino dell'opera Pia Don Guanella di Campoferro si svolgeranno due momenti di festa con musica, una mostra di foto d'epoca, racconti della storia passata e merenda per tutti, piccoli e grandi. Questi due incontri sono il proseguimento del viaggio alla scoperta della storia dei quartieri vogheresi fortemente voluto dall'assessore alla cultura Marina Azzaretti che così spiega : "" Voghera ieri e oggi", finanziato dalla Fondazione Cariplo, punta alla valorizzazione della città di Voghera e delle sue peculiarità: gli anziani vengono intervistati da esperti di storia locale della cooperativa Progetti, con la partecipazione dell'Unitre e degli studenti del Maragliano, per raccogliere le testimonianze su come fossero quei luoghi nella meta' del Novecento; dalle antiche botteghe, alle vecchie costruzioni, dal periodo della guerra ai divertimenti di una volta, ai possedimenti delle famiglie nobili. Accompagna la interviste

Marina Azzaretti

una raccolta di fotografie d'epoca, provenienti dagli archivi familiari, che confluirà in una mostra curata da Spazio 53 ". Torremenapace e Campoferro sono le tappe finali di questo percorso iniziato a febbraio., che ha coinvolto Medassino, Oriolo, Valle, Pombio e San Vittore. "Sono molto soddisfatta - continua l'assessore Azzaretti - dell' esito del progetto . I cittadini più anziani sono diventati protagonisti; abbiamo intervistato anche persone di oltre 90 anni; abbiamo unito le generazioni coinvolgendo gli alunni del Maragliano che con grande entusiasmo hanno incontrato coloro che avrebbero potuto essere nonni o bisnonni. E ' un'iniziativa di cui vado fiera perché è viva come deve essere la nostra città !".

INIZIA LA STAGIONE DELLE MOSTRE

L’incantesimo femminile di Stefano Gatti Allo Spazio 53 di Voghera acquarelli estrosi di

Bruna Spalla Lozza

Per la stagione espositiva 2015 la galleria Spazio 53 di Voghera ha messo in calendario mostre dal forte impatto emotivo. Nel mese di marzo si è svolta quella di Stefano Gatti, acquarellista brillante e spiritoso. “L’incantesimo femminile nelle pagine nascoste” ha avuto il patrocinio del Comune di Voghera e dell’UNICEF e la presentazione degli Assessori Daniele Salerno e Marina Azzaretti, del presidente dello Spazio 53 Arnaldo Calanca, con la collaborazione per le riprese di Pierpaolo Cigagna. Dopo alcune mostre nel territorio pavese, inclusa un’esposizione alla Sala Pagano nel 2012, Gatti è tornato ad esporre a Voghera presentando quaranta opere, attestanti un percorso in crescita della sua espressione artistica. Già in età scolare, il noto artista Dino Grassi lo aveva spronato a realizzare il suo sogno, a estrapolare l’insolito e l’inedito nelle cose e nelle esperienze di tutti i giorni. C’era curiosità tra i visitatori, a cominciare dal titolo. «Sono un bibliofilo che gira tra i personaggi dei mercatini: ecco dove si trovano le pagine nascoste. Riguardo all’incantesimo femminile mi rifaccio al Taoismo, religione cinese, secondo cui la natura è formata da due forze che hanno come simboli Yang, elemento mascolino, e Yin quello femminile, nascosto dallo squilibrio di questo millennio. Di qui è nato il mio desiderio di sondare l’universo della donna». Le

parole del pittore creano un’atmosfera magica, sono il filo che conduce alle immagini, di una bellezza poetica anche grazie ad un uso speciale dell’acquarello. «L’ho scelto perché mi piace più dell’acrilico, della tempera, della tecnica mista. A volte arrivo a un mix di tempera e acquarello. Crea maggiori emozioni, alternanza di precisione e elementi cromatici. Il mio acquarello si ispira alla tradizione inglese. Io mescolo le tecniche del bagnato e dell’asciutto ottenendone una più vicina all’illustrazione». I quadri di Gatti non sono semplicemente opere mirabili per gli occhi, ma offrono alla mente un percorso onirico attraverso leggende, fiabe, simboli e anche realtà dei costumi contemporanei. E nel simbolismo, nello stile Art Nouveau si trova la rilettura dell’autore che ha saputo trovare le giuste fonti ispiratrici, che non si è fossilizzato nello stile Liberty o nel movimento Arts and Crafts, che si è incontrato anche

con i grandi illustratori coloristi della prima metà del Novecento come Rackham e Dulac, senza tralasciare fumetti e attualità. Ne ha avuto alternativa il banale quotidiano, il carattere dell’artista con un’apertura alle emozioni, al mondo. Chi osserva riesce a entrare in contatto con la donna, al centro delle opere, a comprenderne la vitalità, la grazia, la sensualità, la capacità di trovare in se stessa risorse residue, interprete dei ruoli più differenti: dalla casalinga alla maniaca dello shopping, dalla seduttrice alla mistica eroina. Si comprende l’intento dell’artista: quello di reinterpretare e riformare ruoli scolpiti nei secoli in un’atmosfera tra fantasia e realtà. L’universo femminile viene sondato in particolare «nella sua leggerezza e capacità anche di non prendersi troppo sul serio» in opposizione al materialismo dilagante e alla follia contemporanea. Le pareti della galleria sembravano ai visitatori essere addirittura illuminate dai cromatismi – da accesi e setosi a trasparenti e vetrificati – dei quadri. La locandina, nella riproduzione dell’opera “Danza sul piccolo vulcano” raccontava la leggerezza della donna che si distacca dalla materialità del mondo. Il quadro “Regno promesso” riprodotto sugli inviti personali lasciava spazio alla fantasia del singolo che mai smette di sognare, seppur legato da catene invisibili alla quotidianità. Così andava a realizzarsi quel che vorrebbe il pittore «Guardate, scoprite, immaginate, seguite la strada indicata dalla vostra personalità».


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EVENTI

ABBIAMO INCONTRATO IL PRESIDENTE ANDREA ZANOCCO

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Rinasce la pro loco di Santa Margherita con l'obiettivo di rilanciare il territorio

Lo staff della Pro loco di Santa Margherita

di Alessandro

Disperati

E' rinata, dopo anni di silenzio, la pro loco di Santa Margherita Staffora. Abbiamo incontrato il presidente, Andrea Zanocco. Perché avete deciso di rifondare la Pro loco? "Diciamo che non abbiamo proprio rifondato la Proloco, piuttosto direi che le abbiamo dato una nuova veste. Il direttivo in carica era ormai giunto alla sua scandenza naturale, perciò si è pensato di rinnovare le cariche seguendo un principio di territorialità. Le spiego, nel nostro comune, quasi ogni frazione ha un associazione che si occupa dell'animazione del paese: penso, per quel che riguarda il mio borgo, Cegni, all’Oriundi Club, a Casale Staffora l' "\Associazione Sostenitori di Casale”, a Santa Margherita l'Associazione “Il Sassone”...e via discorrendo...abbiamo quindi pensato, insieme all'Amministrazione Comunale, in una logica di ottimizzazione delle risorse, umane ed economiche, di riunire sotto l'egida della Proloco di Santa Margherita di Staffora, tutte le associazioni che già operano sul territorio, così da poter portare avanti in primis, un calendario manifestazioni ormai consolidato per poi, successivamente, andarlo ad integrare con nuovi eventi, ed in secondo luogo per ridare forza e voce ad una delle associazioni più importanti per la rinascita e la promozione del nostro territorio". Da chi è composta l’associazione? "L'Associazione è composta da una cinquantina di associati, anzi, approfitto del suo Periodico, molto letto dai miei concittadini, per esortare chi non l'avesse ancora fatto, a sottoscrivere la tessera associativa per il modico prezzo di 5 euro! Il direttivo invece è così strutturato: Andrea Zanocco di Cegni, come Presidente, Luigi Masante di Casanova alla Vice-Presidenza. Davide Albertocchi di Bersanino tesoriere, Paola Fossati di Casale Staffora - segretaria ed il Consiglio è formato da Luigi Zanardi (Fego), Matteo Burrone (Negruzzo), Mirella Balletti (Pian del Poggio), Valeria Colombi (Santa Margherita), Moreno Dedomenici (Cignolo), Donatella Muffato (Casanova), Mario Masante (Cignolo)". Quali sono gli obiettivi che vi prefissate? "L'obiettivo principale è quello di promuovere il nostro territorio verso l'esterno, organizzando eventi e manifestazioni capaci di attrarre il turista nel il nostro Comune. Vogliamo che il nostro sia un territorio Family Friendly e pertanto ci impegneremo per organizzare, insieme al Comune e all'Ecomuseo

dell'Appennino Lombardo "Il grano in erba" giornate di festa capaci di attirare verso il nostro territorio comunale grandi e piccini, con la speranza, che come noi, si innamorino di questo bellissimo angolo di paradiso è qui decidano almeno di trascorrere le proprie vacanze". Cosa fare per il territorio per Santa Margherita Staffora? "Come le dicevo prima, la nostra volontà è quella di promuovere il Comune attraverso feste e manifestazioni e rendere il nostro territorio il più accogliente possibile. Per quel che si potrà, con il ricavato delle feste organizzate dalla nostra associazione, ci piacerebbe aiutare il comune nell'abbellimento e la manutenzione delle frazioni, specialmente i parchi gioco e le aree relax, cosa che tra l'altro, le associazioni che operano nei singoli paesini già si prodigano a fare". Quali gli eventi principali che avete in ca-

lendario? "Il primo evento è la Festa della Birra di Casanova il 3, 4 e 5 Luglio poi il 25 Luglio la "Festa di San Giacomo" a Cignolo. Ad Agosto, l’8 la "Bicchierata" a Fego, il 9 la "Raviolata" a Pian del Poggio, il 10 Agosto la "Festa di San Lorenzo" a Casale Staffora, l’11 la "Festa della Fontana" a Santa Margherita, il 16 il "Carnevale Bianco" a Cegni, il 17 la "Festa delle Cantine" a Cignolo, il 22 la "Festa sull'Aia" a Negruzzo ed infine, il 21 Agosto la "Festa della Birra" a Fego. Abbiamo in previsione tante altre manifestazioni…invito i suoi lettori a visitare periodicamente il sito www.santamargheritadistaffora.gov.it alla pagina Pro Loco di Santa Margherita di Staffora o seguirci sulla pagina facebook dell’Associazione così da rimanere costantemente aggiornati sulle manifestazioni in Alta Valle". L’amministrazione comunale vi sostiene? "Certo, ci aiuta e ci sostiene… tutto il consiglio Comunale è socio della Proloco. E’ stato grazie all’Amministrazione, e qui ne approfitto per ringraziarla tutta, dal Sindaco Andrea Gandolfi agli impiegati comunali, se si è riusciti a portare avanti il progetto di integrazione tra le varie associazioni del Comune, progetto che mi auguro risulti vincente e funzionale per far diventare il nostro Comune un luogo di attrazione e divertimento per tutti".


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Il campione Luca Cantamessa, Cantaluka... a 'ruota libera' sul mondo dei rally dell'Oltrepò

motori

Luca Cantamessa, per tutti “Cantaluka,” una carriera sportiva iniziata nel 1997 e non ancora finita, uno dei più forti piloti italiani degli ultimi 15 anni, più di 150 gare disputate in carriera coronate da tantissime vittorie. Nella sua carriera si è confrontato con tutti i piloti italiani più “forti” degli ultimi 20 anni, personaggio schietto ed a volte burbero e polemico, ma personaggio e un pilota “vero”. Imprenditore e pilota di successo, è “salicese d’adozione” avendo corso per anni con i colori di una società di Salice. La sua voglia di fare e di provare nuove esperienze lo ha portato ad essere parte attiva e fattiva dello staff organizzativo del Beta Rally Oltrepo, rally da lui vinto nel 2004. A Cantamessa che conosce molto bene l’Oltrepo, le sue strade, i suoi piloti e i molti appassionati, abbiamo fatto 15 domande secche alle quali, come al solito, ha risposto senza “peli sulla lingua” . Lei ha disputato molti rally in Oltrepo pavese, vincendo nel 2004 il Rally Oltrepò Terme di Salice, qual è stato l'avversario più ostico tra i piloti oltrepadani che ha affrontato durante i vari rally disputati? "Sicuramente Matteo Musti è stato quello più ostico inerente al rally dell’Oltrepo, complice sicuramente la conoscenza anche troppo millimetrica delle prove speciali, invece nell’anno 2000 ricordo con piacere che Michele Tagliani è sempre stato molto competitivo nel trofeo Punto Kit". Brega, Leoni, Musti e Tagliani i 4 piloti che per anni si sono contesi la "palma" del più forte pilota oltrepadano, battaglie sportive senza esclusione di "colpi" ricorda un episodio o un aneddoto divertente del quale lei è stato spettatore? "Quattro piloti dalle caratteristiche sia di guida che personalità ben differenti che nel complessivo hanno sempre dato battaglia nelle gare in cui hanno partecipato. La rivalità al volante è sempre stata argomento ricco di contenuti, anche con la “lingua” non si sono mai risparmiati ma so che comunque sono tutti amici. Aneddoti particolari non ne ricordo ma sono certo di non sbagliare dicendo che Leoni è sempre stato il più “chiaccherone”…". Brega, rallysticamente i suoi punti di forza e punti di debolezza ? "Grinta e determinazione sono da sempre i suoi cavalli di battaglia, arrembante e spettacolare alla guida ma spesso in passato è incappato in errori di troppa esuberanza". Leoni, rallysticamente i suoi punti di forza e punti di debolezza? "Beh… Leoni correva già quando io andavo ancora in bicicletta con ottimi risultati e su macchine meravigliose. Con il passare degli anni e con l’arrivo delle nuove generazioni di piloti che lo mettevano sotto pressione è diventato sempre più un grande amico della franchigia. Nonostante questo anche in tempi recenti ha dimostrato di saper girare un volante, finchè non spegne il cervello". Musti, rallysticamente i suoi punti di forza e punti di debolezza? "Matteo è sempre stato estremamente veloce, pulito, lineare e mai troppo spettacolare. Forse peccava di un po’ di sana e genuina follia per dare più spazio alla sua indole di calcolatore “precisino”. Il suo più grosso difetto è sempre stato quello di consumare le speciali in ricognizione e di non essersi mai messo in gioco nel Cir di quegli anni, ove se imparava a provare meno secondo me poteva anche fare bene, cosa che poi ha fatto nelle storiche". Tagliani, rallysticamente i suoi punti di forza e punti di debolezza?

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Luca Cantamessa

"Michele è un pilota molto particolare. Sa guidare molto bene da anni e ancora la scorsa settimana lo ha dimostrato vincendo il Rally Coppa d’Oro, ma tutto deve girare alla perfezione. Al minimo problema, per esempio alla macchina o alle gomme spesso và in crisi mistica e ci vuole un po’ per farlo riprendere". Lei ha partecipato attivamente come organizzatore di tutte le edizioni del Beta Rally Oltrepò, l'ultimo importante rally organizzato in Provincia di Pavia, perché a suo giudizio questo rally non si è più disputato? "Molto semplicemente perché quando crei qualcosa di innovativo, che supera con grande distacco qualsiasi altro competitor in Italia vince l’invidia e l’ipocrisia. Gli “altri”, a partire dalla federazione stessa, non hanno capito che quello che proponeva il Beta Rally era ciò che serviva per uscire dal baratro comunicativo che i rally stavano e stanno attraversando, in quanto era qualcosa di alternativo, ed invece di adeguarsi ed allinearsi tutti a questo nuovo sistema è stato più facile per loro sopprimerlo". Quando veniva organizzato il Beta Rally Oltrepò, tanti sono stati gli elogi e tante le critiche , queste ultime si concentravano sul fatto che dava troppo spazio allo show extra rally. A posteriori qual è la sua idea e la sua risposta al riguardo? "La risposta precedente credo sia valida anche per questa domanda, il resto erano solo balle colossali di bigotti puristi. Sarei curioso di sapere quale altro evento post Beta Rally, oltre al ritiro della Juventus, ha saputo riempire Salice Terme di gente così come accadeva in quei quatto giorni di evento….Eravamo niente meno di ciò che tutti gli sport motoristici di alto livello sono tutt’oggi. Sport e spettacolo, intrattenimento e competizione. Non c’è altro modo per rendersi interessanti ad investitori se non quello di ampliare le fasce di interesse". Lei conosce bene le strade dell’Oltrepo, come le definirebbe? Dopo aver corso e vinto in tutta italia a quali altre strade assomigliano? "Beh le strade erano molto belle, in alcuni tratti tendevano a “sporcarsi” molto ma niente di così diverso da tante altre gare a cui ho partecipato. In più c’era la possibilità di avere prove anche molto lunghe ed impegnative, cosa che bisogna tornare assolutamente a fare per invertire la rotta di gare sprint sempre più corte ed insignificanti". I rally in Oltrepò sono in crisi, dopo il Beta Rally, nessun altro rally importante è stato più organizzato, secondo lei come mai? "Per fare certe tipologie di gare non basta la passione, ci vogliono anche idee e capacità". Dopo alcuni lodevoli tentativi negli anni scorsi, quest'anno l'ACI di Pavia ha ripreso "in mano"

l'organizzazione del 4 Regioni Storico, a suo giudizio questo può riportare entusiasmo e nuovi fans al rallysmo oltrepadano ed in generale i rally storici sono utile incentivo per rinverdire la passione rallystica fra i giovani? "I rally storici, sebbene regolamenti assurdi li stiano rovinando nella loro vera essenza, attraggono sempre molto interesse. Onestamente vedo più un seguito di pubblico “del ricordo” che di giovani… anche se effettivamente l’età media dei piloti che vi partecipano sta calando". Da pilota, da commentatore ed opinionista rallystico, chi è secondo lei il più promettente pilota giovane oltrepadano, quali sono i suoi punti di forza e sui punti deboli? "Senza ombra di dubbio Giacomo Scattolon, veloce e costante. Sin dal primo anno nel Campionato Italiano Rally ha dimostrato queste qualità. Io lo definisco un “personaggio”, a volte pare sia sulle nuvole e ti sembra un po’ strano, in realtà è il suo bello ed è un bravissimo ragazzo". Lei ha avuto diversi navigatori, anche se il "suo" navigatore è stato Capolongo e negli ultimi anni Lisa Bollito, chi è secondo lei tra i giovani navigatori oltrepadani quello che ha più possibilità di diventare navigatore ad alto livello e perché? "Io ho avuto per mia scelta sempre navigatori molto bravi indipendentemente dal fatto che io abbia influito o meno a migliorare il loro percorso e la loro professionalità. Con tutti sono arrivato alla massima simbiosi e affidabilità. Un giovane che ho seguito sin dai suoi esordi, anche piuttosto rocamboleschi, ma che proprio in questo fine settimana visionandone il camera car mi è piaciuto tantissimo, è Daniele Mangiarotti". Il mondo dei rally è composto oltre che da fans appassionati anche da personaggi "simpaticamente curiosi", questo anche in Oltrepo, chi è secondo lei "il personaggio" dei rally in Oltrepo e perché? "Ehehehhe… l’Oltrepo ha due icone assolute: I “fratelli Buzzi” e il Bruno Bazzini da me sempre amichevolmente chiamato “Bazzo”. I primi sono due pazzi scatenati estremamente coriacei sulle prove speciali. Il Bazzo invece è un personaggio molto conosciuto anche al di fuori dell’Oltrepo in quanto in passato è stato presente in molte gare nazionali ed internazionali in qualità di commissario sportivo". Se le chiedessero nuovamente di "aiutare" ad organizzare un rally in Oltrepo, rifarebbe l'esperienza del Beta Rally, se si perché se no perché? "Si, perché mi piacciono le sfide e perché se all’epoca si scrisse una pagina di rallysmo che ancor oggi è rimpianta da tutti, la si può serenamente riprendere a scrivere".


SPORT

il Periodico

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DE COLOMBI (CERTOSA) E r. REBOLINI (VARZI) ACCORCIANO SUI PRIMI

Giuseppe Averaimo

Nome

Matteo Guidi

Prima Categoria

Categoria

Prima Categoria

Casteggio

Squadra

As Varzi

28 Attaccante

Età Ruolo

25 Difensore

29/19

Presenze/Gol

29/0

425

VOTI

395

"Tempismo, è un leader in difesa".

"I capelli, anzi se vince lui gli lancio la sfida di tagliarsi i capelli a zero". "L'ho visto giocare solo due volte e non ho avuto il piacere di averlo come compagno di squadra quindi non saprei". "9,5! Vincere un campionato è difficile, vincerlo con le pressioni dei favoriti di più, non dico 10 perché si può sempre migliorare".

"Lui ha vinto già il campionato.. facciamo un po’ per uno…".

"Fa sentire dei giocatori dilettanti un po’ piu importanti di quello che sono... Divertente!".

I pregi del suo avversario

SPORT

1° Categoria Best Player: Guidi (Varzi) ha nel mirino Averaimo (Casteggio)

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DIVERTIMENTO

il Periodico

"La magia che riesce a mettere in ogni pallone che tocca, spiazzando sempre il suo diretto avversario". "Non gioca nella mia stessa squadra…".

I difetti del suo avversario

Cosa pensa di avere di più del suo avversario

"I piedi".

Dia un voto da 1 a 10 alla squadra del suo avversario

"Dopo la passata stagione sofferta, in lotta per la salvezza, da quest'anno il Casteggio ha gettato le basi per puntare a traguardi importanti, in una piazza blasonata che ama questo sport e i suoi colori".

Ultimo mese di votazioni: i voti su Facebook valgono doppi, cosa direbbe per farsi votare?

"Di solito questi concorsi li vincono i numeri 10 o i numeri 9, sarebbe una rivincita per i difensori che stanno là dietro a far legna e di cui si parla meno. E dico ad Averaimo che non accetto la sfida perche pur di vedermi tagliare i capelli saboterebbe le votazioni per farmi vincere".

Un aggettivo per definire la nostra iniziativa "IL PERIODICO OLTREFOOTBALL BEST COACH".

"Brillante e innovativa".


il Periodico

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SPORT

MONTAGNA (APOS) SCAVALCA CARBONE (GIUSSAGO) E TENTA IL MIRACOLO

2° Categoria Best Player: CastagnaNobili, 27 voti per un finale da brivido Davide Castagna

Nome

Filippo Nobili

Seconda Categoria

Categoria

Seconda Categoria

Portalberese

Squadra

Zavattarello

34 Attaccante

28

Età Ruolo

Centrocampista

26/18

Presenze/Gol

25/4

423

VOTI

396

"La forza, non molla mai e corre per tre, sprecato per questa categoria".

I pregi del suo avversario

"I cross!!! Non mi ha fatto un assist in 4 anni che abbiamo giocato insieme! Scherzo non ne ha!".

I difetti del suo avversario

"L'età!!! Siamo uguali, vogliamo vincere sempre, anche le partitelle d'allenamento!".

Cosa pensa di avere di più del suo avversario

6,5! Poteva fare meglio. Personalmente a “Zava” ho fatto 4 anni bellissimi, la differenza l'ha sempre fatta il gruppo. In più ha un ds, Marco Castelli, super juventino. Quest’anno poteva fare meglio con Corti, Nobili, Ferrari, Zolo.

Dia un voto da 1 a 10 alla squadra del suo avversario

Che non può vincere un terzino nel caso specifico Nobili.

Ultimo mese di votazioni: i voti su Facebook valgono doppi, cosa direbbe per farsi votare?

Ottima iniziativa, simpatica e ben costruita, complimenti!

Un aggettivo per definire la nostra iniziativa "IL PERIODICO OLTREFOOTBALL BEST COACH".

In seconda categoria dice sempre la sua...una sicurezza che porta sempre gol sicuri. Sta invecchiando. Niente. Giochiamo in 2 ruoli differenti ed ognuno ha le sue caratteristiche. 6! Un campionato simile al nostro dovuto alle squalifiche iniziali e alla situazione non chiara ad inizio anno.

Userei il motto di sempre “Dai Zava dai…”

Bella iniziativa soprattutto perché contribuisce a dare visibilità a molti giocatori.


il Periodico

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MAGGIO 2015

ORBETELI (CERTOSA) E REBECCHI (TORREVILLESE) NON MOLLANO

Matteo Landini

Nome

Prima Categoria

Categoria

Prima Categoria

As Varzi

Squadra

Lomello

Marco Poma

Età

34

52

30/19

Partite/Vittorie

30/16

59/28

Gol fatti/subiti

51/31

635

VOTI

532

"L’esperienza e la preparazione, dovute anche certamente al fatto di aver allenato categorie superiori per circa 10 anni".

I pregi del suo avversario

"8! Le prime 5 squadre avevano un tasso tecnico/tattico di giocatori e allenatori di categoria superiore. Purtroppo in promozione ce ne va una sola e vincere un campionato non è mai facile, arrivare terzi è comunque un buon risultato. 8 perche’ ci hanno messo un po’ ad adattarsi alla categoria, poi hanno fatto un filotto impressionante nel ritorno. Sul finale hanno pagato quello "sforzo". Ripeto: quando parti per vincere e ci sono 5 squadre forti come te e tu arrivi terzo hai fatto un buon campionato".

I difetti del suo avversario "L'età sicuramente, per il resto lascio ad altri la risposta". Cosa pensa di avere di più del suo avversario

"10! Ha vinto con merito anche se mi sarebbe piaciuto avere il mio Lomello al completo come loro nella fase decisiva". Dia un voto da 1 a 10 alla squadra del suo avversario

"Ho vinto il campionato con una squadra poco votata a questo Ultimo mese di votazioni: i voti concorso.. Come si fa a non votarmi?". (Ride, ndr) su Facebook valgono doppi, cosa direbbe per farsi votare? "Bellissima iniziativa".

Due rivanazzanesi al via della 1000 Miglia

"Preparato".

"Non sono io che posso rispondere".

"Trovare un difetto".

"Aver vinto questo campionato (ride ndr). Da un mister cosi esperto e preparato posso solo prendere spunto. Sono giovane ho molto da imparare. Il successo in questo campionato e nel vostro concorso prende ancora più valore".

SPORT

1° Categoria Best Coach: Landini - Poma sfida all'ultimo voto per l'Oltrefootball

Un aggettivo per definire la nostra iniziativa "IL PERIODICO OLTREFOOTBALL BEST COACH".

Due cittadini rivanazzanesi parteciperanno alla 1000 Miglia edizione 2015 che si svolgerà da mercoledì 13 a domenica 17 maggio. Un percorso da Brescia a Roma e poi di nuovo a Brescia per un totale di 1.760,92 KM coniugando sport natura ambiente e storia. Maurizio Berisonzi e Luigi Barbieri questi i nomi dei due rivanazzanesi con una Fiat 600 preserie del 1955 saranno presenti a questa gara così prestigiosa.

"Direi che il Lomello ha fatto un gran campionato nonostante tutti gli infortuni che hanno colpito la squadra negli ultimi 2 mesi". "Ottima iniziativa e ottima organizzazione, lusingato dell’attenzione ricevuta".

IN GARA A CERVESINA

Terzo posto per il Tigo al Rally Event

Andrea 'Tigo' Salviotti ottiene al 1° Rally Event, andato in scena a Cervesina, al Tazio Nuvolari, un terzo posto di classe super 1600 a bordo di una Fiat Punto della Speedrally, navigato da Alessandro Zerbini. "Sono in parte soddisfatto: poteva andare meglio purtroppo qualche minuto perso per delle penalità durante la gara mi hanno tolto nella lotta per la prima posizione. Spero di andare meglio nella prossima gara". Il Tigo sarà al via a metà maggio nel piacentino al Rally Day Valtidone sempre a bordo di una Fiat Punto Super 1600. Il Tigo fa parte della Scuderai piloti Oltrepò.


il Periodico

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MAGGIO 2015

SPORT

GROSSI, CAVO E TAMER SI SFIDANO PER IL SECONDO POSTO

2° Categoria Best Coach: Bissacco, 1000 voti che sanno di trionfo Nome

Carlo Bissacco

Maurizio Cavo

Seconda Categoria

Categoria

Seconda Categoria

Apos Stradella

Squadra

Retorbido

Età

69

54

30/21

Partite/Vittorie

30/10

66/29

Gol fatti/subiti

35/32

1029

VOTI

431

"Un allenatore molto organizzato".

I pregi del suo avversario

"Non ho riscontrato difetti eclatanti, anzi molto bravo".

"La rosa, penso di aver avuto a disposizione dei giocatori fortissimi per il campionato". "8! In base alla rosa a disposizione ha fatto un ottimo campionato, salvandosi anticipatamente e senza problemi".

"Non posso rispondere". I difetti del suo avversario

Cosa pensa di avere di più del suo avversario Dia un voto da 1 a 10 alla squadra del suo avversario

"Io dico solamente di voltare l’allenatore che li ha fatti diver- Ultimo mese di votazioni: i voti tire di piu’ e che ha giocato sempre all’attacco". su Facebook valgono doppi, cosa direbbe per farsi votare? "Bellissima e esclusiva iniziativa, sarà utile anche per il mercato trasferimenti estivo".

"Bravo e vincente. I numeri parlano per lui".

Un aggettivo per definire la nostra iniziativa "IL PERIODICO OLTREFOOTBALL BEST COACH".

"Non lo conosco di persona, da lui posso solo imparare quindi non ho niente più di lui". "10! La miglior squadra, che ha giocato a calcio, vincendo".

"Io direi non votate me, ma allenatori giovani che vivono di entusiasmo".

"Geniale..."premio seminatore d'oro Oltrepò pavese'".

PARLA LA REFERENTE FEDERICA BASADONNE

Quando lo sport diventa solidarietà: una corsa a Voghera contro il parkinson di

Stefania Bertonazzi

Incontriamo Federica Basadonne, referente della sede di Voghera dell'Associazione Parkinson Pavese che ci ha illustrato l'evento. “Run For Parkinson è arrivata alla sua sesta edizione ed ha trionfato in una Voghera solidale, dopo il tam tam del Team RUN sul sito dell’Associazione Parkinson Pavese, sulle pagine facebook di molti Sponsor, amici e simpatizzanti ha risposto molto generosamente, raccogliendo presso l’ex Caserma di Cavalleria prima i professionisti con la gara dei 10 Km omologati FIDAL e poi con l’invasione dei partecipanti alla camminata libera, di 3 Km, raggiungendo la partecipazione straordinaria di 1280 persone totali”. Chi sono stati i veri protagonisti?

“I veri protagonisti: il pubblico, la gente comune, professionisti della corsa competitiva, il Comitato Locale della Croce Rossa di Voghera per l’assistenza alla gara, oltre ai Giovani “trucca bimbi” della C.R.I., i Clown dello staff V.I.P. ONLUS di Pavia ed i Clown dello staff AUSER di Voghera, insieme hanno artisticamente disegnato il nostro logo APP sui palloncini per i bimbi ed invaso le strade di Voghera per far conoscere la nostra Associazione, regalando sorrisi, giochi e simpatia a tutti i presenti dal sindaco Barbieri all'assessore Azzaretti. E poi i dirigenti scolastici e a tutti i genitori hanno sostenuto con grande partecipazione questa giornata, I piccolissimi bimbi dell’Asilo Cairoli che coordinati da Cinzia Alù , hanno disegnato sulle magliette, con l’aiuto delle maestre, il Tulipano simbolo del Parkinson ed assistiti nella corsa breve, dalla simpaticissima Fo-

caccina dolce(Roberta) con tutti i clown VIP,i bimbi dell’Istituto Santa Caterina di Voghera coordinati da Sr. Battistina, Alessandra Corradi, che hanno aiutato i piccoli a disegnare, la maglietta con l’Omino, altro simbolo della corsa ed affidati alla bravissima Polpetta (Chiara) con i Clown Auser.Rin.”. Molta sensibilità su questo tema? “Fondamentali ed indispensabili tutti gli Sponsor che con le loro donazioni hanno permesso la realizzazione di questa giornata. Pazienti, parenti, amici e in generale tutti coloro che hanno portato la loro testimonianza e si sono ritrovati per una giornata di solidarietà e condivisione con i malati di Parkinson e le loro famiglie che la maratona la percorrono tutti i giorni. Dopo le premiazioni della classifica ufficiale Fidal , la coppa per la Scuola più numerosa, è stata vinta dall’Istituto Santa Caterina".


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"Caro funzionario, la nostra vita corre e scorre viaggiando mattina, pomeriggio e sera sul binario Voghera – Pavia - Milano e Milano – Pavia –Voghera. Il treno per andare a scuola o a lavorare noi prendiamo e sempre in ritardo arriviamo, ma non é la puntualità il motivo per cui la lettera le scriviamo. Il treno per noi é una necessità, ci garantisce più velocità, ma non del servizio la qualità. Possiamo sopportare il ritardo, anche se il cuore ci scoppia come un petardo. I vagoni sporchi che Ci fanno diventare orchi, l'acqua che dal tetto del treno scende giù e che ci fa arrabbiare sempre più. Inoltre sopportiamo dei vagoni il calore asfissiante o il freddo penetrante, tutto ingoiamo purché alla meta rapidamente arriviamo. Caro funzionario la presente La inviamo perché

questo che raccomandiamo di fare, non si può più rimandare. Tutti ci preoccupiamo e a casa la paura di non tornare noi abbiamo. Pertanto sollecitamente la invitiamo, con gentilezza ma anche con grande fermezza, ad occuparsi della nostra sicurezza. Di scusarci la preghiamo se quanto proponiamo é già stato fatto e se per cortesia ci inviate l'atto da voi redatto. Cosa le suggeriamo di fare e di verificare? Da quanti anni sono stati costruiti i ponti? Non é il caso di fare un poco i conti? Il ponte può crollare? Facciamolo dal tecnico controllare e se necessario al più presto cantierare. Bisogna rifare la ringhiera, é arrugginita, é troppo bassa, non é più funzionale, provvediamo prima che qualcuno si possa fare male. Il treno si può su di essa rovesciare e sulla statale impattare,

facciamo di tutto perché si possa la disgrazia evitare. La terra frana é certo un' altra grana, ma siamo sicuri che é solo colpa dell' Acqua piovana? Forse c'è una debolezza strutturale bisogna assolutamente indagare, studiare e il peggio scongiurare, prima che il treno posso deragliare e precipitare. Bisogna tutto controllare, ricontrollare e saggiare, per evitare che tutti voi poi, cari funzionari possiate alla memoria tutti noi omaggiare". Luigi Scanarotti, Voghera

DAI LETTORI

Treni sempre in ritardo: le lamentele dei pendolari e degli studenti

MAGGIO 2015

L'inciviltà regna nel cuore di Stradella Passeggiando per la città, scene indescrivibili "Può capitare, passeggiando per il centro d Stradella, di assistere a scene che fanno riflettere... non tanto su comportamenti facilmente etichettabili come incivili, ma sulla presunta capacità di persone apparentemente per bene, di teorizzare e legittimare l'inciviltà. Mi sono imbattuta, dunque, in un concittadino che buttava il vetro nei depositi per i rifiuti organici. Certo potevo far finta di niente, ma quel rumore di bottiglie lanciate con disinvoltura mi è sembrato un gesto consapevole e abituale. E' così che il mio intervento contrariato, molto timido per altro, ha fornito al signore (un ingegnere) l'occasione per giustificare il gesto più o meno con queste parole: "io pago fior di

tasse e l'immondizia la metto dove dico io, non dove vogliono loro". Seguiva un invito perentorio e ripetuto a farmi gli affari miei. Non ho avuto neanche il tempo di ribattere che tutti noi paghiamo le tasse.. e forse per comportamenti come i suoi ne paghiamo di più. Ho solo avuto la possibilità di invitare gli avventori dei numerosi bar lì vicino a indignarsi, ma certi concetti, come quello della cittadinanza attiva, sfugge ai più. Inutile appellarsi al senso di civiltà smarrito, alla legalità negata, alle più elementari norme che dovrebbero essere rispettate in un consorzio umano. La miopia del ragionamento fatto dall'ingegnere coincide con una visione limitata, individuale, egoistica

della vita, al punto di mancare di rispetto a se stesso e soprattutto ai suoi figli che in questa città vivono. E' come se a volte alcuni si guardassero compiaciuti nello specchio delle proprie convinzioni e non riuscissero ad ascoltare nient'altro. Chissà se queste mie parole riusciranno a far riflettere a far elevare il pensiero di questo ingegnere che vola troppo basso… quasi intrappolato dalla pochezza di una certa cultura, anche politica, sotto cui la civiltà sta soccombendo. Mi piacerebbe che l'ingegnere leggesse questa lettera, magari anche solo l'ultima riga, per cambiare le sue idee sulle regole che riguardano l'ambiente!" Luisella Montagna – Stradella

Sicurezza e difesa: due cose da distinguere molto bene Gentile Direttore, nell’ultimo periodo mi è capitato di assistere ad un paio di dibattiti (o risse) televisive aventi per argomento il caso del benzinaio che aveva ucciso un rapinatore. Siccome fra i miei molti difetti non c’è l’ipocrisia, dico subito che non mi dispiace neanche un po’ che un furfante sia stato tolto dalla circolazione; ma quello che mi ha dato soprattutto fastidio era che alcuni dei partecipanti ripetevano come un disco rotto che “si era fatto giustizia da solo”. Io inviterei a distinguere prima di tutto due cose: la sicurezza e la difesa. Nessuno discute che la prima sia compito dello stato, ma relativamente alla seconda ci sono dei momenti in cui non si può aspettare; di solito, sono azioni molto veloci, e se si chiamano le Forze dell’Ordine, c’è il caso che, pur con il massimo impegno, arrivino a cose fatte. E poi, ricordiamo che era in pericolo la vita di un’altra persona, la commessa della gioielleria. Ora, non può benissimo decidere di lasciarsi ammazzare senza reagire, ma non può assolutamen-

te prendere una decisione del genere per conto di un’altra persona. Oppure, doveva uscire fuori e dire ai malandrini “guardate che ho chiamato la Polizia?”. Nel migliore dei casi gli avrebbero riso in faccia, nel peggiore (e notoriamente i bricconi sono sprovvisti di senso dell’umorismo) non oso pensare come sarebbe finita! Qualcuno si è lamentato perché troppa gente, vedendo qualcuno in pericolo, invece di intervenire, “guarda e passa”. Non mi stupirei (anche se spero di sbagliarmi) se in futuro saranno ancora di meno; chi si arrischierà ad aiutare il prossimo, se poi qualche Solone lo accuserà di “essersi fatto giustizia da sé”, o di chissà che altro? Sarà colpa del mio limitato comprendonio, ma tutto questo buonismo e pietismo nei confronti dei malavitosi faccio sempre più fatica a capirlo. Mi può anche andar bene “nessuno tocchi Caino”, ma vorrei proprio sapere perché Abele deve uscire sempre cornuto e mazziato… Luisella Fiocchi Casteggio

LETTERE AL DIRETTORE Questa pagina è a disposizione dei lettori per lettere, suggerimenti o per intervenire sulle questioni dibattute dal nostro giornale. Scrivete una email a: direttore@ilperiodiconews.it. Le lettere non devono superare le 2500 battute! Mi raccomando le 2500 battute e non 5 mila come spesso vengono recapitate in redazione. E devono contenere nome, cognome, indirizzo e numero di telefono che non saranno pubblicati sul giornale ma che ci permetteranno di riconoscere la veridicità del mittente.


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