IL PERIODICO NEWS LUGLIO 2015

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Anno 9 - N° 94

il Periodico

Luglio 2015

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Nostro sondaggio web sul caso pirolisi "Politici, non ci fidiamo più di voi..." Politica a Voghera: vincitori e vinti a confronto


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Non ci sono dubbi, le elezioni comunali di Voghera non le ha perse nessuno. Chi ha ottenuto più voti ha vinto, in questo caso Carlo Barbieri ma chi ne ha ottenuti meno non ha perso. Questo un po’ è vero, perchè ci sono due ricorsi in ballo, uno presentato da Pier Ezio Ghezzi ed uno da Aurelio Torriani, entrambi hanno perso per un “pelo”, Pier Ezio Ghezzi non è andato al ballottaggio con Barbieri per soli 3 voti, Torriani non ha vinto il ballottaggio con Barbieri per soli 11 voti. 3 e 11 voti sono obiettivamente pochi, anzi pochissimi, il riconteggio anche a me sembra oltre che un atto dovuto, una cosa giusta. Ad oggi il risultato è chiaro: ha vinto Carlo Barbieri, per poco …si per poco, ma per un punto Martin perse la cappa. In queste settimane a Voghera questa frase si è sentita più volte, l’hanno spesso pronunciata con fare beffardo, come ovvio che sia, i componenti ed i supporter della lista vincitrice. E’ un notissimo modo di dire proverbiale usato per esprimere che una minuzia, un dettaglio, un piccolissimo particolare trascurato possono causare gravi perdite e danni. L’origine di questo motto è dibattutissima: c’è chi afferma che il punto sia quello che si conta nei giochi di dadi o di carte, altri dicono che il punto sia quello fatto con ago e filo nella stoffa, un cavalier Martin ordinò una cappa ad un sarto, volendo però che la cucisse in fretta. Il sarto obbedì, ma proprio a causa della fretta si dimenticò di mettere il “punto” di chiusura del filo che teneva insieme il mantello, così Martin, dopo una breve galoppata, per colpa delle sue impazienti pretese perse la cappa. Infine, ed è questa l’ipotesi più accreditata, si intende come “punto” il segno di scrittura, frate Martin, priore di un importate monastero, ricevette dai superiori l’incarico di scrivere sul portone d’ingresso la frase ospitale “Porta patens esto. Nulli claudatur honesto”, ossia, “La porta sia aperta. A nessuno onesto si chiuda”. Ma per distrazione Martin spostò il punto e così la frase risultò “Porta patens esto nulli. Claudatur honesto” cioè “La porta sia aperta a nessuno. Si chiuda all’onesto”.Ovviamente i suoi superiori si offesero a morte per via di quella frase ingiuriosa, che andava contro ogni forma di carità cristiana e cacciarono Martin dall’ordine obbligandolo, per colpa di quel “punto”, ad abbandonare la “cappa”, cioè il mantello simbolo della sua carica. Ecco il “punto” , il “dettaglio”….i 3 e gli 11 voti…Io non so se il riconteggio cambierà le carte in tavola, ma se cio’ accadrà il nuovo conteggio le cambierà, penso con logica certezza, di pochi voti, quindi potrebbe risultare che Ghezzi doveva andare al ballottaggio per 5 o 10 voti e che Torriani non aveva perso ma aveva vinto per 5 o 10 voti. Comunque la si giri, riconfermato questo esito del voto oppure che lo stesso venga cambiato durante il ballottaggio, i voti di differenza saranno sempre pochi. Pochissimi. Ma alcune personali e quindi opinabili considerazioni dopo questa tornata elettorale desidero farle: • La prima considerazione è certamente che i vogheresi di andare a votare non ne hanno voglia oppure lo ritengono una perdita di tempo, tant’e’ che al ballottaggio hanno votato 4 vogheresi su 10. Questo dovrebbe far riflettere i vari candidati sia chi ha perso sia chi ha vinto, la gente si sta disinnamorando della politica, almeno 6 vogheresi su 10 sono rimasti a casa o hanno preferito far altro invece che andare a votare. Ecco sembra che a questi vogheresi di chi governa la città non importi un fico secco. In democrazia questa è una brutta cosa, i politici vogheresi di tutti gli schieramenti dovrebbero interrogarsi del perché le loro promesse, le loro azioni, i loro programmi e le loro parole non risultino interessanti alla maggioranza della gente, appunto

a 6 cittadini su 10….La colpa di questa situazione non può certamente essere data alla gente…almeno penso. • La seconda considerazione è che Voghera è una città di centro destra: al ballottaggio sono andati Carlo Barbieri ed Aurelio Torriani, entrambi espressione in un modo o nell’altro di Forza Italia, entrambi appoggiati da liste di centro destra, anche in queste elezioni c’è stata la conferma che la sinistra a Voghera è in minoranza, tutti si aspettavano che al ballottaggio ci andasse Ghezzi, come espressione della sinistra contro uno tra Barbieri e Torriani. Se anche nel riconteggio dei voti Ghezzi dovesse aver ragione, sarebbe comunque andato al ballottaggio per pochissimi voti, troppo pochi alla luce delle aspettative che la sinistra aveva, anche se in termini assoluti il PD a Voghera rimane il primo partito seguito da Forza Italia e Lega Nord • La terza considerazione è che la Lega Nord ha confermato le aspettative, Filippo Musti ha fatto una scelta rischiosa rompendo il patto con Barbieri, una scelta controcorrente rispetto alle alleanze passate e presenti ed a quanto sembra future, dove la Lega in Italia è quasi sempre alleata con Forza Italia. Musti ha scelto di schierarsi contro Barbieri e di appoggiare Torriani, è vero ha perso, ma ha perso per pochissimo. La Lega ha fatto una campagna molto aggressiva, sono venuti a Voghera i “boss” leghisti più importanti da Salvini a Maroni. Lo sforzo è stato imponente, nonostante qualche errore di percorso, come le dichiarazioni “interpretabili” di Maroni sull’inceneritore di Retorbido, dichiarazioni che hanno costretto la Lega Vogherese ad una serie di distinguo e di precisazioni che certamente non hanno giovato, come certamente non ha giovato la comparsata televisiva sulla rete Mediaset del 14 Maggio….dove i concetti espressi o come sono stati espressi da qualcuno degli intervistati a mio parere non hanno certamente portato…nuovi voti … alla causa leghista. Ma detto questo, Musti ha tirato la volata a Torriani in modo efficace. E’ di questi giorni la notizia che Musti si è dimesso, anche se io penso che “de facto” Musti rimane e rimarrà il “boss” della Lega in Oltrepò, molti hanno interpretato queste dimissioni come il pedaggio da pagare per aver perso le elezioni, io non penso questo perché a mio modesto giudizio più di così Musti non poteva fare…. A lui va certamente concesso l’onore delle armi…e la possibilità se ne avrà voglia, di riprovarci • La quarta considerazione è che se Paolo Affronti fosse a capo del UDC nazionale, questo partito avrebbe certamente un altro peso politico, chiaramente questa è una provocazione scherzosa. Paolo Affronti e non l’UDC, a Voghera è una potenza. Ha condotto suo figlio Nicola ad ottenere il maggior numero di preferenze, la sua lista ha raccolto un numero veramente alto di voti. Chiaramente Nicola Affronti ha ottenuto tutte queste preferenze, non solo per il lavoro del padre ma anche e soprattutto per meriti e per il lavoro politico svolto direttamente in tutti questi anni come Presidente del Consiglio Comunale. Detto questo il “buon Paoli-

TERZA PAGINA

PER UN PUNTO MARTIN PERSE LA CAPPA… 10 CONSIDERAZIONI SULLE ELEZIONI DI VOGHERA C A L T

no” ha dimostrato a molti come si fa, in questa campagna elettorale mai una parola sopra le righe, nessuna polemica eclatante ed i voti sono arrivati. • La quinta considerazione è cha Marina Azzaretti non è più solo “la figlia di Azzaretti”, ma grazie ad buon lavoro ed ad un impegno ed una presenza costante, i vogheresi le hanno attribuito un grande numero di preferenze. Ora Marina Azzaretti è certamente la “primadonna” della politica vogherese • La sesta considerazione è che Giovanni Alpeggiani si è dimostrato un buon “consigliori” e chi ha visto il film “Il Padrino” sa quanto importante sia “il consigliori”. Ha “fatto fare” una serie di liste di appoggio che prese singolarmente non hanno raccolto tanti voti, ma nel complesso hanno portato a Barbieri un bel gruzzoletto di voti • La settima considerazione è che il Movimento 5 Stelle pur ottenendo un buon risultato, a Voghera deve lavorare ancora molto per radicarsi. Hanno impostato una campagna elettorale sui social ed a mio giudizio si sono un pochino avvitati proprio sui social, dove chi dibatteva, chi interveniva erano sempre i soliti con il risultato che le opinioni emerse sono rimaste circoscritte ad una nicchia di persone e non hanno fatto presa sul “grande pubblico dei votanti”. • L’ottava considerazioni è che ci sono stati alcuni candidati che hanno ottenuto pochi, anzi pochissimi voti, qualcuno perché ha tenuto un atteggiamento di bassissimo profilo ed ha fatto la campagna elettorale su temi che evidentemente ai vogheresi interessano marginalmente, altri perché si sono proposti in un modo talmente invasivo, talmente farcito di dichiarazioni roboanti, proponendosi come il “certamente vincente sindaco in pectore” atteggiamento che i vogheresi hanno giudicato più da “macchietta” che da candidato sindaco. • La nona considerazione è che molti, soprattutto i perdenti, hanno detto e ridetto che i loro voti erano i voti dell’onestà, della trasparenza, delle persone giuste e probe ….dicendo questo hanno implicitamente etichettato la gente che non ha votato per loro come persone disoneste, ingiuste, etc etc. Queste dichiarazioni sono palesemente “fuori dal mondo” e mi chiedo con che titolo un candidato può dare giudizi di questo tipo a quei votanti che non lo hanno votato. Sarà anche “normale” in politica dire certe scemenze, ma a me pare veramente eccessivo. • La decima considerazione è relativa ad alcuni piccati interventi di “osservatori neutrali” che sui blog e su alcuni giornali, hanno “bollato” la riconferma di Barbieri, usando frasi del tipo: “Voghera non vuole il cambiamento “ ed altre amenità simili. Il tutto farcito da una falsa veste di indipendenza ed una falsa veste di essere “super partes”. Io non mi permetterei mai di giudicare, di “bollare” e di disprezzare il voto dei vogheresi, sia che votino bianco, rosso, verde, nero o arcobaleno. Per essere “osservatori” indipendenti e super partes non bisogna commentare il voto in base alle proprie convinzioni (interessi) politiche, ma bisogna commentarlo esattamente per quello che è, chiunque venga eletto. Ora il Sindaco è Carlo Barbieri, che per un punto ha vinto la cappa , vedremo nei prossimi mesi se gli organi competenti autorizzeranno il riconteggio e se da questo riconteggio il voto verrà confermato o si dovranno indire nuove elezioni…anche in questo caso qualcuno come Martin per un punto perderà la cappa….


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ATTUALITA’

IL NOSTRO SONDAGGIO SU WWW.ILPERIODICONEWS.IT

No inceneritore: l'85,5% pensa che le promesse dei politici siano un 'bluff' di

Nilo Combi

La fiducia è una cosa seria ….così diceva una pubblicità di Carosello e in effetti una buona parte della politica oltrepadana, ma anche italiana negli ultimi tempi non sembra godere della fiducia della gente! La gente troppe volte, tantissime volte ha ascoltato le promesse dei politici e poi per un motivo o per un altro …queste promesse sono state disattese…. Il Nostro giornale ha lanciato un sondaggio on line su un tema molto sentito in Oltrepo, la realizzazione dell’impianto di pirolisi a Retorbido. L’idea della gente oltrepadana è chiara, questo impianto non si deve fare. Giusto o sbagliato che sia questa sembra la volontà popolare. Diciamo sembra perché per dire “è” bisognerebbe che venisse effettuato un referendum ufficiale. Ma se le manifestazioni e la partecipazione alle stesse ed i commenti sui giornali e sui social sono indicativi ….beh…è chiarissimo che l’impianto pirolisi non si deve fare. Molte delle manifestazioni “No Inceneritore” si sono svolte durante lo scorso turno elettorale inerente al Comune di Voghera. Tutti i partiti, chi per convinzione, chi forse per tattica elettorale si sono schierati per il “NO”. Ogni giorno, sui giornali, sui media in ogni dove, i vari politici, tutti, ma proprio tutti si ergevano come paladini del “No”. Ogni partito ha portato a Voghera qualche importante politico di caratura nazionale per supportare la propria lista ….e

tutti questi politici hanno detto “No inceneritore” e tutti si sono prodigati nell’affermare che faranno.. disferanno..si batteranno per far sì che l’impianto pirolisi non si realizzi….Mah…c’è un problema…. la stragrande maggioranza della gente …ben 85,5 % non crede alla parole dei politici….pensano che le parole spese e le promesse dei politici siano un “Bluff”, solamente il 12,2% crede alle promesse politiche fatte, mentre il 2,3% è indeciso…. Al sondaggio on line lanciato dal nostro giornale

"NO INCENERITORE": PROMESSE DEI POLITICI... VERITA' O BLUFF?, iniziato il giorno 11 Giugno e conclusosi il giorno 30 Giugno, hanno votato in totale 6.554 persone, di queste 5.603 non credono alla promesse dei politici e ritengo che quanto promesso sia un “BLUFF”, 799 persone credono alle promesse, mentre 152 sono indecise. Il dato che emerge ….almeno per quanto riguarda la vicenda dell’impianto pirolisi, sulla credibilità che la gente dà alle promesse ed alle parole dei politici è….imbarazzante…per i politici….. e questo dovrebbe far riflettere tutti, non solo i politici. Noi ci auguriamo che questo nostro sondaggio venga smentito dai fatti, ci auguriamo che i politici dimostrino concretamente di dar seguito alle loro promesse….e secondo noi c’è un solo modo per far cambiare la percezione che la gente ha della politica: mantenere le promesse fatte con azioni concrete e che quindi l’impianto di pirolisi non venga realizzato…questo è quello che tutti i politici intervenuti sulla vicenda hanno detto …vediamo se con la loro concreta azione riusciranno a far cambiare opinione alla gente. Sarebbe un bene per tutti…anche per i politici.


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INTERVISTA AL SINDACO DI RETORBIDO, ISABELLA CEBRELLI

di Alessandro

Disperati

Inceneritore: no grazie. Il sindaco di Retorbido, Isabella Cebrelli, scende in campo per ribadire il proprio dissenso alla realizzazione di un impianto di pirolisi che dovrebbe sorgere nell'ex area della Valdata. Sindaco, l'ingegnere Arrivabene della Società Italiana Energeti ha affermato che voi in sostanza all'inizio eravate d'accordo con il progetto: cosa risponde? "In merito alle dichiarazioni dell’ing. Arrivabene socio dell’Italiana Energica Tire e riportate sul Periodico nel numero di giugno, voglio precisare alcune questioni partendo dalla più importante: la Società Italiana Energetica nel mese di giugno è venuta a parlare con l’amministrazione comunale e con l’ufficio tecnico di un progetto di green economy in accordo con Lega Ambiente che doveva recuperare un’area malmessa e che tutt’ora necessita di una bonifica da parte della società Laterlite proprietaria della suddetta area". Ma vi hanno spiegato che si trattava di pirolisi? "Non si è parlato assolutamente di pirolisi ne è stata fatta alcuna valutazione sull’ipotesi prospettata dalla società proponente in mancanza sia delle necessarie informazioni, sia della relativa documentazione tecnica". Un progetto simile era stato proposto e... bocciato... a Novara: lo sapevate? "Siamo venuti a conoscenza che nell’anno 2013 un progetto analogo era stato presentato a Casalino in provincia di Novara e siamo andati di persona dal sindaco a verificare la tipologia del progetto che è risultato poi del tutto simile a quello presentato successivamente a retorbido". Qual è il vostro pensiero in merito a questo pro-

isabella Cebrelli

getto? "Non voglio addentrarmi in questioni tecniche per le quali abbiamo incaricato un consulente, voglio solo precisare che il progetto che ci è stato presentato il 3 novembre 2014 non si coniuga con il nostro territorio turistico, prettamente agricolo e quindi votato all’enogastronomia ed alla viticoltura". Tra l'altro voi puntate sul turismo... "Il nostro Comune, con la Provincia ed i Comuni di Voghera e Rivanazzano Terme ha investito risorse

ATTUALITA’

"Ci hanno proposto un progetto di green economy in accordo con Lega Ambiente"

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sulla green way, vicino all’area dove dovrebbe sorgere l’impianto c’è il centro abitato, a pochi metri scorre il Torrente Staffora, confiniamo con le località termali di Rivanazzano Terme e Salice Terme, siamo ad un passo dall’aeroporto di Rivanazzano, siamo ai piedi della Valle Staffora nel territorio dell’Oltrepò pavese". Quali sono le vostre preoccupazioni principali? "Ci preoccupa il fatto che questo impianto esiste solo in giappone e non abbiamo alcun riscontro in termini di rumore, odore e soprattutto emissioni di polveri in atmosfera". Voi state portando avanti una grande battaglia... "Il 24 maggio insieme al comitato del no, che ringrazio personalmente per la collaborazione e per l’impegno profuso in questa comune battaglia, abbiamo organizzato una manifestazione contro l’impianto di pirolisi alla quale hanno partecipato circa 5000 persone, numerosi esponenti politici regionali e provinciali e sindaci dell’Oltrepò pavese. E' stata una manifestazione pacifica dove bambini, mamme, papà e nonni erano uniti per ribadire il proprio dissenso alla realizzazione dell’impianto. Il 13 luglio siamo onorati di avere ospite nel nostro comune l’assessore all’ambiente della Regione Lombardia avv. Claudia Terzi la quale incontrerà in Comune i sindaci, gli esponenti politici regionali e provinciali e successivamente una delegazione del comitato e delle associazioni di categoria. Un momento molto importante durante il quale esporremo all’assessore tutti i nostri dubbi e le nostre perplessità circa la realizzazione dell’impianto".

OSPITE DEL COMUNE ROSSANO ERCOLINI

Ferrari: "Anche la Comunità di Montesegale è schierata per un no secco" di

Stefania Bertonazzi

Inceneritore... Se ne è parlato anche a Montesegale durante un incontro con Rossano Ercolini, vincitore del Goldman Environmental Prize 2013, prestigioso premio ambientale. Ne parliamo con il sindaco di Montesegale, Carlo Ferrari. Sindaco, una giornata dal tema letteralmente "caldo" legata all'inceneritore... “La questione inceneritore è ormai un argomento su cui nessuno vuole e può stare indifferente. Riguarda il territorio, riguarda ciascuno di noi e soprattutto, forse è questa la vera ragione di tanto impegno, ci riguarda davvero da vicino. Come spesso accade fino a quando non siamo davvero noi i diretti interessati, non siamo mai veramente interessati a quanto ci accade intorno, ma questa volta è una cosa troppo grande, è davvero troppo anche per noi. Firme, iniziative, manifestazioni, tante sono le forme di protesta a questa folle idea di impossessarsi di un territorio ed anche noi come piccola Comunità di Montesegale, abbiamo voluto fare la nostra parte”.

A Montesegale è andato in scena un incontro con presenze illustri e idee chiare? “Rossano Ercolini si è schierato con fermezza e decisione a favore del Comitato no inceneritore di Retorbido. L'incontro è stato promosso dal Comune di Montesegale con l’obiettivo di sensibilizzare tra i cittadini il tema della raccolta differenziata e per informare la comunità dei rischi ambientali dell’incenerimento proponendo strategie alternative. Erano presenti il primo cittadino di Predappio Giorgio Frassinetti (Borghi Autentici d’Italia), molti amministratori e Sindaci della Comunità Montana Oltrepò Pavese, il Sindaco di Monticelli Pavese e una numerosa delegazione del Comitato no inceneritore di Retorbido. Ha moderato l’incontro Antonio Morra del Corriere della Sera”. Presentiamo meglio Rossano Ercolini? “Rossano Ercolini, maestro elementare toscano, vincitore del Goldman Environmental Prize 2013, prestigioso premio ambientale che non veniva assegnato a un italiano dal 1998, ha dedicato gran parte della vita e della sua energia alla ricerca di alterna-

tive possibili all’attuale sistema di gestione e smaltimento dei rifiuti e oggi è presidente dell’associazione Zero Waste Europe, per la diffusione della strategia Rifiuti Zero, a cui oggi aderiscono più di 200 Comuni. E' stato il principale promotore, insieme a Paul Connett della rete italiana per Rifiuti Zero”. 'Non bruciamo il futuro', un libro il cui titolo ormai è uno slogan d’effetto? “Il suo libro “Non bruciamo il futuro” è la testimonianza fiera e coinvolgente di una battaglia decennale vinta contro poteri fortissimi. È la dimostrazione chiara e diretta delle enormi possibilità di un modo di fare politica nuovo e capace di organizzarsi dal basso. È anche uno straordinario manifesto educativo: in tutti questi anni l'autore non ha infatti mai smesso di insegnare. Rossano Ercolini è oggi il simbolo di un ambientalismo capace di incidere in maniera efficace nello sviluppo di un territorio, andando oltre le ideologie e gli schieramenti. Perché è solo con l'impegno di tutti a prendere parte al cambiamento che la democrazia respira e, con essa, prende vita la speranza di un futuro migliore”.


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L'INTERVISTA X

NE PARLA UN DIRIGENTE DI UNA CATENA ALIMENTARE ITALIANA

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Doc, Docg, Dop, Igp, Dom: ma quanti marchi e sigle che creano confusione... di

Nilo Combi

Il Mister “X” di questo mese è un dirigente di una delle più importanti catene alimentari italiane, radicata in tutta Italia con un gran numero di supermercati, si occupa di acquisti e vive da orami 20 anni in Oltrepò, pur non essendo oltrepadano. Oltrepo: terra di vini, salumi e di tanti ottimi prodotti alimentari, molti con marchi che certificano e garantiscono questi prodotti.

Troppi? “Guardi non solo in Oltrepò ma in tutt’Italia c’è la corsa alle varie sigle e marchi Doc, Docg, Dop, Igp ecc. anzi sembra che tutte queste sigle non bastino più ora c’è anche il Dom, ossia denominazione di origine municipale! Fra poco, se si procede così, il consumatore dovrà fare gli acquisti con il dizionario delle sigle”. Quando Lei acquista un prodotto “certificato” per l’azienda per cui lavora, se un prodotto possiede uno di questi marchi ha un valore aggiunto? “Si ha un valore aggiunto, ma meno molto meno che in passato, le sigle di certificazione sono troppe, molte volte in realtà certificano ben poco, il vero valore è la bontà del prodotto ed il prezzo e se è un prodotto di largo consumo quanto è pubblicizzato…. tutto il resto conta poco”. Perché questi marchi hanno perso valore? “Il motivo principale è che sono troppi, c’è confusione, il consumatore medio al momento dell’acquisto non riesce a capire e spesso non conosce la differenza che c’è tra Doc, Docg, Dop, Dom etc etc… il secondo motivo è che spesso gli scandali alimentari di prodotti che si fregiano di questi marchi fa perdere valore agli stessi. Il ragionamento del consumatore è semplice, “tutti marchi che garantiscono… ma poi magari anche questo che sto comprando è un prodotto adulterato….” Noi vediamo sempre più spesso che al momento dell’acquisto il cliente presta sempre meno attenzione a queste sigle. Di questo ne dobbiamo tener conto anche noi, come centrale d’acquisto, quindi anche noi diamo meno importanza a queste sigle e marchi” . Qual è una caratteristica di un marchio che in questo momento può fare la differenza? “Oggi il consumatore si “fida” e “guarda” se su una confezione c’è scritto 100% Italiano, purtroppo anche questo sta perdendo valore, lo vediamo ogni giorno con le statistiche d’acquisto dell’olio extravergine di oliva. Fino a qualche mese fa notavamo e le vendite lo confermavano che il consumatore cercava Olio 100% italiano, ora molto meno, gli scandali dell’olio, prodotti spacciati per italiani che in realtà italiani non erano, hanno influito…il consumatore ha perso fiducia”. Il marchio bio può essere un valore aggiunto? “E’ un mercato in crescita, cresce di circa il 50% ogni anno, ma rappresenta solo una nicchia di mercato, circa il 2% degli acquisti alimentari, quindi è ancora poco, abbiamo inoltre notato che spesso chi compra bio lo fa per curiosità, poi circa la metà non ricompra bio. E’ un segmento di mercato interessante che avrà, penso un buon sviluppo”. In Oltrepò esistono numerosi vini che vantano marchi e sigle che li certificano. Cosa ne pensa?

“In tutta Italia ci sono vini “certificati”, ma per noi che acquistiamo vino sia in Italia, per circa il 90% e per il restante 10% all’estero, ogni scandalo alimentare legato ad un territorio di produzione di un determinato vino, è un campanello d’allarme. Il consumatore, come dicevo prima, ci fa caso a queste cose, quando è emerso lo scandalo della mozzarella blu proveniente dalla Germania, gli acquisti di formaggi e prodotti tedeschi è crollato. Per i vini dell’Oltrepo dopo i recenti fatti nei quali si prospettano adulterazioni, a dire il vero non c’è stato un grande contraccolpo, almeno per quanto riguarda le vendite al dettaglio nei nostri supermercati, anche se noi come “compratori” prestiamo attenzione alla vicenda, e non solo a questa emersa sui giornali, sono convinto che ne scopriranno delle altre e non solo in Oltrepò”. Negli ultimi mesi c’è stato uno “scossone” all’interno del mondo dei vini dell’Oltrepo, un consistente numero di produttori si è staccato dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese aderendo al Distretto del Vino di Qualità dell'Oltrepò Pavese, perchè? “Si ho letto, conosco anche alcune persone in entrambi gli schieramenti, devo dire che ho seguito la vicenda di sfuggita. Per ora, per il mio lavoro,

quanto successo non è significativo. Nel momento in cui noi acquistiamo una determinata quantità di vino non chiediamo nè ci importa se quel fornitore fa parte del Consorzio o del Distretto. Sono altri come ho detto prima i criteri che ci fanno decidere. Personalmente seguo con interesse l’attività del Consorzio mi sembra che vogliono puntare su una maggior qualità e su controlli più severi. Mi sembra la strada giusta. Ma ripeto questa vicenda Consorzio e Distretto al momento non interessa nulla al mercato, interessa agli stretti addetti ai lavori per il suo aspetto politico, con tutti i risvolti che ne conseguono”. Cantina La Versa… “Era un grande marchio, può ritornare con il nuovo management ad essere un grande marchio, me lo auguro, lo spero, l’Oltrepò ha bisogno di un grande marchio vinicolo per rilanciarsi, ne beneficerebbero tutti i vini dell’Oltrepò, del resto La Versa è ancora il marchio vinicolo più famoso dell’Oltrepò”. Un altro grande prodotto dell’Oltrepò... il Salame di Varzi… “Non sono, pur vivendoci, oltrepadano, però quando sono a cena con amici dell’Oltrepò tutti dicono “non c’è più il salame di una volta”, ecco io non so com’era una volta il salame di Varzi, quello di oggi è uguale per prezzo e qualità a tanti altri salumi italiani. Con un piccolo problema, che in Italia ci sono salami più famosi e / o meglio pubblicizzati, come ad esempio il salame di Felino, quindi a parità di “bontà” e con prezzi simili il consumatore italiano compra Felino e non il salame di Varzi. Questo in tutti i nostri e non solo nei nostri punti vendita disseminati in Italia. Ad eccezione di quello situato in Oltrepò ovviamente, perché in Oltrepò il salame di Varzi è ancora il preferito”. Cosa fare per rilanciare il Salame di Varzi? “Premesso che mi occupo d’acquisti e non di vendite, quindi il giudizio è su questo tema molto personale e non professionale, però qualche volta i miei amici mi hanno fatto assaggiare alcuni salami buoni, veramente buoni dell’Oltrepò, mi dicono che sono difficili da trovare…ecco se io fossi un produttore punterei di più, molto di più, sulla qualità per offrire al mercato un prodotto molto più buono e molto diverso rispetto a quelli che oggi si trovano in commercio. I miei amici dicono “un salame come si faceva una volta” ecco forse proporrei quello. Oggi come detto prima, il salame di Varzi è percepito come uguale a tanti altri salami prodotti in Italia… non ha valore aggiunto”. EXPO 2015 un’opportunità per i prodotti alimentari dell’Oltrepò? “Expo 2015 è una bufala per i produttori italiani e quindi anche per quelli dell’Oltrepò, è un business solamente per i ristoranti e bar che sono all’interno, un luna park del cibo. Quando EXPO 2015 chiuderà i battenti lascerà solo macerie e l’amaro in bocca ai tanti, non tantissimi a dir il vero, che hanno creduto alle favole pseudo commerciali raccontate dai politici che dipingevano EXPO come una vetrina per i prodotti alimentari italiani. EXPO è servita solo ad Eatitaly ed a pochi altri. Anche in Oltrepò ho sentivo tanti che magnificavano EXPO, sentivo …ora sento pochi che dicono ancora questo, ancora qualche dirigente di qualche carrozzone pubblico o para pubblico che insiste nel concetto…forse non avendo altri concetti da esprimere”.


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"NELLA MIA SQUADRA TRE ASSESSORI DONNE"

LUGLIO 2015

di

Serena Simula

Dopo settimane di feroce campagna elettorale, Carlo Barbieri è di nuovo un uomo sereno. Per soli undici voti è riuscito a strappare la carica di sindaco di Voghera all'avversario Aurelio Torriani, incontrato al ballottaggio a seguito di un primo turno dove è successo di tutto, compreso il ricorso al Tar del candidato Pier Ezio Ghezzi. Ora, dalla sua scrivania di palazzo Gounela, si dice pronto ad affrontare ogni sfida, carico per svolgere il suo secondo mandato in maniera più incisiva di quanto fatto finora. Prima di pensare al futuro, commentiamo quello che è successo nelle ultime settimane. È stata una campagna elettorale quanto meno strana... «È stata una campagna elettorale condotta da alcuni in maniera molto aggressiva, certo, ma personalmente non la definirei strana: per quanto mi riguarda, infatti, i risultati sono stati chiarissimi. Se invece ci si riferisce ai presunti episodi di fotografia delle schede denunciati sui giornali, spetterà alle forze dell'ordine capire se sono avvenuti o meno. A me nessuno ha esposto dubbi e non ho avuto percezione che sia accaduto qualcosa di strano». Quando parlava di chi ha condotto una campagna aggressiva si riferiva al suo avversario al ballottaggio? «Torriani ha condotto una campagna elettorale brutta e scorretta, la cui ultima prova è stata la lettera man-

VOGHERA

Barbieri riconfermato sindaco: "Il ricorso di Ghezzi non mi fa paura"

Carlo Barbieri

data da Gabba ai suoi colleghi medici per dire loro di non votarmi. In ogni caso questi mezzi è evidente che non abbiano funzionato e sono contento che la città mi abbia sostenuto in una campagna elettorale in cui ho dovuto lottare contro tutti, nemici ed ex amici». Non la spaventa il ricorso di Ghezzi al Tar? «Dopo aver vinto per undici voti crede davvero che mi spaventi ancora qualcosa? Ghezzi andrà avanti con il suo ricorso e se lo vincerà affronteremo con

tranquillità l'eventuale nuova sfida elettorale». Ora come si procede? «Con continuità ma anche con maggiore fermezza. Dopo l'approvazione del bilancio porteremo avanti i progetti già avviati e realizzeremo quelli in programma con una maggiore decisione: dopo cinque anni a Palazzo Gounela, infatti, ora conosco perfettamente non solo la città, ma anche il funzionamento della macchina comunale e le risorse a disposizione».


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PARLA IL CAPOGRUPPO DI MINORANZA DELLA LISTA LAGATA AL PD

di

Serena Simula

In attesa del riconteggio delle schede richiesto al Tar, il candidato sindaco del centrosinistra alle scorse elezioni comunali Pier Ezio Ghezzi siederà in Consiglio Comunale, come capogruppo del PD. Ancora in fase di elaborazione del lutto per quella manciata di voti che non gli hanno consentito di andare al ballottaggio, Ghezzi è comunque deciso a portare avanti una ferma ma intelligente opposizione all'amministrazione Barbieri. Qual è lo stato d'animo a un mese dalla sconfitta? «Mah, non troppo diverso da quello di un mese fa. I risultati (per quanto provvisori, visto che stiamo attendendo il riconteggio) si accettano e siamo pronti ad affrontare in maniera risoluta e responsabile il nostro ruolo in consiglio. Fin dal principio avevo detto che sarei rimasto a Voghera anche in caso di sconfitta e ora che ho preso residenza a Voghera è esattamente quello che farò». Avrebbe preferito Torriani a Barbieri? «L'uno o l'altro per me non faceva alcuna differenza, nessuno dei due ha gli strumenti per realizzare un piano strategico come quello che abbiamo in mente noi per Voghera». Eppure Barbieri sostiene che il Partito Democratico abbia votato Torriani al ballottaggio... «Credo che barbieri abbia vinto senza nemmeno sapere perchè. Gli elettori di sinistra per lo più non sono andati a votare e i pochi che ci sono andati hanno votato scheda bianca o si sono divisi equamente tra Torriani e Barbieri. Di sicuro non hanno votato in massa Torriani e men che meno hanno ri-

Pier Ezio Ghezzi

cevuto dal partito un'indicazione del genere». Il PD al primo turno ha preso solo il 16% dei voti: gli rimprovera qualcosa? «Sicuramente è un dato che non ci soddisfa, su cui bisogna lavorare. Anche per questo ho deciso di rimanere e di far sentire la nostra voce non solo in consiglio ma in tuta la città, nei quartieri e nei centri di aggregazione: solo essendo presenti e capillari nel tessuto cittadino, infatti, si riconquista la fiducia delle persone».

In questo percorso avrà un ruolo anche la lista civica che l'ha appoggiata durante la campagna elettorale? «Sono lieto di annunciare che la ex "Lista Civica Ghezzi Sindaco" ha deciso di darsi nome "Voghera è" e di dotarsi di una sede e di uno statuto, costituendo una associazione a tutti gli effetti, impegnata per il miglioramento della città. Per cui si, anche se in maniera parallela al PD certamente contribuirà al rilancio del centrosinistra».

IL RICORSO ERA STATO PRESENTATO DAL RAPPRESENTANTE DEL PD, GHEZZI

Fissata la data per il ricorso del Tar Il 24 settembre si ricontano le schede

di Alessandro

Disperati

E’ stata fissata per il 24 settembre davanti ai giudici del Tar di Milano la prima udienza in riferimento al ricorso presentato dal candidato sindaco del Pd di Voghera, Pier Ezio Ghezzi, che chiede il riconteggio delle schede dopo l’esito del voto del 31 maggio, che l’aveva visto escluso di 3 voti rispetto ad Aurelio Torriani. Il giallo dei 3 voti che avevano escluso l’ingegnere vogherese dal ballottaggio del 14 giugno si era dipanato la mattina dell’1 giugno. Il Tar aveva respinto, il 10 giugno, la richiesta di sospensiva di Ghezzi, in attesa dell’esito del ricorso per via ordinaria: e ieri il Tar ha fissato per il 24 settembre, come detto, la prima udienza. Il candidato del Pd chiede il riconteggio di tutte le schede (comprese le oltre 500 dichiarate nulle), sulla scorta di quanto rilevato, all’indomani dello scrutinio, dall’ufficio elettorale centrale, e cioè la differenza tra il dato dei verbali di due seggi e le cifre che risultano dalla somma delle singole tabelle, che assegnerebbero a Ghezzi 19 voti in più. Tra le anomalie ci sarebbe anche un verbale lasciato in bianco che pertanto alimenta ulteriori dubbi sull'esito dello scrutinio.

VOGHERA

Ghezzi: «Attendiamo il riconteggio ma siamo pronti per l'opposizione»

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RICORSO AL TAR E si PARLA DI CLIMA DI “DIFFUSA ILLEGALITA” suLLE ELEZIONI

Torriani: “Un certo 'sistema' mi ha impedito di vincere” di

Christian Draghi

Ci sono partite che non finiscono al 90esimo. Nel caso delle elezioni comunali di Voghera, potrebbero non bastare tempi supplementari e calci di rigore ad oltranza. Carlo Barbieri è stato rieletto sindaco con 11 voti di vantaggio sullo sfidante Aurelio Torriani, che però non si sente sconfitto e anzi, affila le armi e ha già dato mandato ad un noto avvocato milanese di valutare la possibilità di un ricorso al Tar. Torriani, insieme a Ghezzi del Pd lei sarebbe il secondo candidato a presentare ricorso contro l’esito di queste elezioni. Un caso più unico che raro verrebbe da dire. Cosa non la convince? “Un po’ di tutto direi, c’è una sensazione di diffusa illegalità che si muove intorno a queste elezioni. Prima le foto alle schede nelle cabine elettorali, poi le voci riguardanti compravendite di voti e di notevoli pressioni, anche sui luoghi di lavoro. Nulla che possa provare, chiaro, ma di sicuro mi sento di chiedere delle verifiche e degli approfondimenti per capire se effettivamente ci sono state anomalie”. In realtà Carlo Barbieri ha definito Lei come “anomalia” del centrodestra. Un ex sindaco che rema contro il suo stesso (ex) partito… “Io sarei l’anomalia? Direi che è piuttosto un partito

Aurelio Torriani

come Forza Italia che si allea con Ncd e Udc, ovvero i partiti che sostengono il Governo Renzi e quindi il centrosinistra, anziché le forze di centrodestra, a rappresentare qualcosa di strano”. In campagna elettorale aveva dichiarato di sen-

tirsi l’uomo ideale per guidare il centrodestra, il “candidato vincente”. Lo pensa ancora? “Io penso ancora di avere rappresentato il vero schieramento di centrodestra. C’è stato forte astensionismo soprattutto al primo turno, mentre al ballottaggio con la crescita degli elettori sono cresciuti anche i voti in mio favore”. Si dice che al ballottaggio la sinistra abbia votato per Lei… “Al ballottaggio hanno votato per me i cittadini vogheresi che non volevano Carlo Barbieri. Molti di loro al primo turno probabilmente non avevano neppure votato. Credevo di farcela ma non avevo messo in conto di dover fronteggiare un certo ‘sistema’ dall’altra parte”. Cosa intende? “Intendo che per esempio molte liste civiche sono state posizionate ad arte a sostegno di Barbieri pur non avendo nessuna attinenza con il tessuto sociale vogherese. Una mossa politica messa a punto da Alpeggiani che ha dato sicuramente frutti notevoli”. Crede che il ruolo di Alpeggiani sia stato determinante? “Direi che le elezioni le hanno vinte lui ed Affronti”. Che tempistiche si aspetta per il ricorso al Tar? “Ragionevolmente ci vorranno dai sei mesi ad un anno, poi spero si torni a votare”. Nel frattempo che tipo di opposizione sarà la sua? “Decisa e senza sconti”.


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MARINA AZZARETTI FA INCETTA DI DELEGHE. E’ LEI IL SUPER ASSESSORE

di

Christian Draghi

Con le sue 508 preferenze, Marina Azzaretti è la donna più votata di Voghera. Seconda nella classifica generale solo all’Udc Nicola Affronti (596 voti), l’assessore alla cultura uscente (ma subito rientrante) della coalizione Barbieri è una delle vincitrici indiscusse della tornata elettorale. Un successo, il suo, che ha le misure della goleada e che le è valsa non solo la riconferma, ma l’investitura di un ruolo di primo piano nella nuova giunta. E’ lei, grazie all’incetta di deleghe ottenute, il super assessore del Barbieri bis. Marina Azzaretti, oltre alla conferma alla Cultura si è guadagnata anche due assessorati chiave come Lavori pubblici e Commercio. Segno evidente che è lei la donna di punta della nuova amministrazione. Soddisfatta? “Assolutamente, anche se oltre ad essere un grande onore è anche una grandissima responsabilità”. Parliamo un attimo del suo successo personale. E’ raro che un politico uscente da una legislatura raddoppi il numero dei suoi voti (nel 2010 ne aveva presi 256)… “Credo che la città abbia riconosciuto l’impegno profuso in questi cinque anni. Un impegno non solo intellettuale, ma anche fisico e materiale. Sono stata sempre presente sul territorio e ho sostenuto ed affiancato le iniziative di tutte le associazioni ed enti che hanno richiesto il mio aiuto”. In questa campagna elettorale ha fatto tutto da

sola o ha ricevuto l’appoggio politico di qualcuno? “Siamo in una squadra e così abbiamo lavorato. L’unica differenza è che alle scorse elezioni avevo l’appoggio di mio padre (il senatore Giovanni Azzaretti recentemente scomparso, ndr), questa volta sono stata sola. Credo che per me la miglior campagna sia stata il mio lavoro per la città”. Fino a poco prima delle elezioni però non era sicura di schierarsi di nuovo con questa coalizione… “Era un periodo di grande difficoltà sul piano personale e si è fatta anche molta confusione. Tante polemiche sono state montate ad arte. Ringrazio Carlo Barbieri per la fiducia accordatami”. Quindi per altri 5 anni la sentiremo gridare “Viva Voghera!”. Non crede sia uno slogan un po’ kitsch?

VOGHERA

Azzaretti: “Cultura, lavori pubblici e commercio: questa è la mia sfida”

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“Credo invece che sia pieno di simpatia, forza ed espressività. E poi è come dire ‘Voghera viva’, l’obiettivo a cui ho lavorato e per cui lavorerò nei prossimi anni”. Qualcuno pensa però che alcune delle sue iniziative, vedi Voghera’s Got Talent, non siano esattamente di grande “spessore culturale”… “Io non sono amante della nicchia, credo che bisogna far divertire la gente dandogli un motivo per uscire di casa e riscoprire la propria città. A Voghera Sotto le Stelle lo scorso anno ho visto migliaia di persone scendere in strada con il sorriso sulle labbra e questo è quello che mi importa. E comunque ci sono stati anche eventi di alto profilo, come la mostra di De Chirico”. Parliamo delle altre due deleghe che le sono state affidate. Lavori Pubblici e Commercio. Avrà in mano viabilità e il rapporto coi negozianti. Una patata che scotta, no? “Per me è una sfida e darò il massimo mettendomi alla prova. La mia intenzione non sarà calare dall’alto delle decisioni ma confrontarmi con tutte le categorie per capire le necessità di tutti”. D’accordo, però avrà una sua idea di base. Ad esempio: centro storico chiuso alle auto? “Non sono favorevole. Diventerebbe un deserto, soprattutto la sera, anche a scapito della sicurezza”.


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BILANCIO IN ATTIVO PER ASM VOGHERA. PARLA IL PRESIDENTE BARIANI

di

Christian Draghi

Anche se le entrate nelle casse di Asm Voghera nel corso del 2014 sono diminuite di ben quattro milioni di euro, la Spa di via Pozzoni presenta un bilancio in attivo di oltre un milione. Il presidente Sergio Bariani ha di che sorridere. Presidente, l’azienda continua a mostrarsi in salute… “Assolutamente sì, il bilancio 2014 è stato chiuso con un utile di 1.060.566 euro, una lieve diminuzione rispetto all’anno precedente, ma dettata principalmente da una situazione economica non felicissima che va a sommarsi alle normative in continua evoluzione in tema di servizi pubblici locali che un po’ ci penalizza”. Il milione di utili è però la punta dell’iceberg. Sotto, ed è questo il dato che sorprende, c’è la perdita di 4 milioni di euro rispetto al 2013. Come la spiega? “Il motivo principale è il mancato introito derivato dalle forniture di gas. In pratica avendo avuto uno degli inverni più miti del secolo (così dicono le statistiche) le persone hanno utilizzato meno il riscaldamento. Questo si è tradotto in un risparmio per i cittadini, ma ha significato per noi una notevole diminuzione del fatturato”. Eppure si resta in attivo. Buon segno. Come stanno le altre aziende collegate alla holding? “Il fatto che restiamo in attivo è dovuto alla buona gestione dell’ente. Tutte le partecipate, si pensi ad esempio a Voghera Energia e alla Centrale elettrica di Torremenapace, hanno generato utili. Il bilancio consolidato, che è quello che assomma tutte le rendite dell’intero gruppo, ammonta a circa 2 milioni e 600mila euro. La centrale elettrica da sola ha prodotto 6 milioni di utili, il 20% dei quali a beneficio di Asm in quanto uno dei soci”. Asm è una municipalizzata. Una sorta di cassaforte per Palazzo Gounela. Quanto del milione di euro sarà diviso tra i Comuni che fornite? “500 mila euro saranno ripartiti con un dividendo tra i vari soci, che sono appunto i Comuni (Voghera azionista di maggioranza con il 99% ndr), in modo che possano reinvestirli in servizi ai cittadini come meglio credono. Questo penso sia l’aspetto più significativo dell’essere municipalizzata: siamo in grado con il nostro lavoro di aiutare concretamente i comuni in momenti delicati, in cui lo Stato continua a

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"Un milione di euro di utili nonostante il crollo del fatturato"

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Sergio Bariani

imporre tagli”. Significa che ci saranno diminuzioni delle tariffe per i cittadini? “E’ possibile, sì”. 500mila euro invece resteranno in azienda. Che progetti sono in cantiere per il futuro? “Ci attendono sfide importanti. Estenderemo la rete di teleriscaldamento, mentre presto il Comune di Tortona entrerà a far parte di Asmt portando in dote servizi. C’è in ballo la possibilità di fornire di gas ed energia elettrica l’alessandrino, oggi limitata ad acqua e rifiuti. Ma la sfida più importante sarà la gara del gas”.

Ovvero? “Presumibilmente entro fine anno dovrebbe riprendere la gara d’appalto per ottenere in concessione la fornitura di gas su tutto l’Oltrepò. Una sfida importantissima e costosissima, dato che per partecipare occorreranno intorno ai 70 milioni. Per Asm un appuntamento fondamentale per cui stiamo lavorando”. Con la differenziata a che punto siamo? “A breve partirà la raccolta della carta anche nel rione di Pombio. Diciamo che stiamo crescendo, siamo partiti da percentuali molto basse per arrivare oggi intorno al 40%, con l’obiettivo di raggiungere almeno il 50%”.


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PAOLO AFFRONTI E’ SODDISFATTO DEL RISULTATO ELETTORALE DELL’UDC

“Siamo stati decisivi, ora chiederemo spazio per il nostro programma” di

Christian Draghi

Se Forza Italia ha superato le attese con il suo 16%, l’Udc è stato sicuramente il partito rivelazione delle scorse elezioni comunali. Il suo leader Paolo Affronti ne è consapevole, e si gode un successo che porta in dote alla sua compagine un posto di rilievo nella prossima giunta. Paolo Affronti, leader indiscusso dell’Udc cittadina, come valuta la prestazione dei suoi alle ultime elezioni? “Se consideriamo che da questa legislatura il numero dei consiglieri scende da 30 a 24 il fatto che siamo riusciti ad aumentare la nostra rappresentanza da due a tre è un dato che già da solo la dice lunga su come sono andate queste elezioni. L’apporto dell’Udc è stato decisivo, per questo abbiamo il presidente del consiglio comunale e due assessori”. Suo figlio Nicola è stato il primo candidato più votato in tutta Voghera, con 596 voti. Merito anche del nome “Affronti”? “Il nostro è sicuramente un nome noto in città, ma non creda che il trasferimento di voti, anche se da padre a figlio, sia una cosa semplice. Nicola ha lavorato con grande serietà e impegno nei primi 5 anni di esperienza come presidente del consiglio comunale e la gente se ne è accorta. E’ sempre stato presente

nella vita cittadina e vicino ai giovani, quale lui è. I suoi voti sono frutto del suo buon lavoro”. Si dice che queste elezioni Barbieri le abbia vinte grazie a lei e Alpeggiani. Concorda? “Alpeggiani ha fatto il suo, mettendo insieme del-

le liste civiche che hanno portato un bel numero di voti. Noi abbiamo deciso di fare gioco di squadra, restando coerenti con il percorso politico intrapreso in precedenza”. Eppure poco prima delle elezioni eravate lì lì per presentare anche voi una vostra lista con un candidato sindaco indipendente… “Sì, ma era un momento in cui c’era molta confusione nella coalizione, e comunque avremmo presentato un candidato nostro per poi schierarci al ballottaggio. Sarebbe però stata una lista di bandiera. Quando poi abbiamo capito che per la coalizione di Barbieri era fondamentale il nostro apporto per raggiungere il ballottaggio, abbiamo scelto la linea della coerenza. Poi, ed è una cosa che nessuno fa notare, l’alleanza tra Ncd Udc e Forza Italia è fra tre partiti che rientrano nel Partito popolare Europeo”. Ora che il vostro peso specifico è aumentato anche all’interno della coalizione, che tipo di richieste avanzerete in giunta? “Chiederemo che vengano rispettati i punti cardine del nostro programma. La sicurezza, aumentando il servizio di polizia locale, poi la sanità dove per Voghera c’è molto da fare soprattutto per la situazione inerente all’ospedale: bisogna sollecitare l’Azienda Ospedaliera e la Regione per la creazione del nuovo pronto soccorso e per l’attivazione finalmente, della stroke unit. Poi, in collaborazione con Asm, si penserà al nuovo parcheggio per l’ospedale”.


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VARATA LA GIUNTA: QUATTRO CONFERME E TRE NEW ENTRY

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Christian Draghi

Varata la prima giunta del Barbieri bis: frutto di un accordo “a tre” tra il sindaco Carlo Barbieri, il “consigliere” vicino all’Ncd Giovanni Alpeggiani e l’Udc Paolo Affronti, vede quattro conferme, tre nuovi ingressi e un paio di “silurati”. Di chi si tratta? Partendo dalle riconferme, salta all’occhio il nome di Marina Azzaretti (Forza Italia), che fa autentica incetta di deleghe: oltre alla Cultura, assessorato che già presiedeva nel precedente mandato, la figlia dell’ex senatore Giovanni recentemente scomparso ottiene anche Lavori pubblici e Fiere e Commercio. Il vicesindaco rimane Giuseppe Fiocchi (Voghera Lombarda), che si occuperà di bilancio. Resiste in giunta anche Giuseppe Carbone (Forza Italia), che continuerà il lavoro presso Polizia Locale e Sicurezza. Resta in sella anche Alida Battistella (Udc), che si occuperà di turismo ed ecologia. Passando agli esordienti, spunta il nome di Simona Virgilio (Forza Italia), che si occuperà dei servizi sociali; Danilo Mietta (Ncd) esordiente non è, ma compare per la prima volta nella giunta Barbieri: a lui è stata affidata la delega a Urbanistica e patrimonio. Ingresso in giunta anche per Gianfranco Geremondia (Udc), con delega a sport e personale. Gli esclusi “di lusso” sono un paio: Moreno Baggini, assessore “tecnico” ai servizi sociali, cui è stato dato il benservito, ma soprattutto Daniele Salerno, che cessa la sua avventura in giunta dopo 10 anni spesi ad occuparsi di bilancio. Per lui si dovrebbe trattare

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Barbieri bis, Azzaretti in pole position pensando al futuro

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Il Comune di Voghera

però di una sorta di stand by. Dovrebbe mantenere incarichi di partito (Ncd) in attesa di un posto di rilievo in un Ente che dovrebbe essere Asm, che nel 2016 rinnoverà i vertici. L’analisi politica vede Forza Italia fare la voce del leone: oltre ovviamente al sindaco porta a casa tre assessori e, fattore rilevante, le deleghe più importanti, tutte concentrate o quasi nelle mani di Marina Azzaretti. Sarà lei la donna di punta della nuova Amministrazione e nel caso in cui il Tar (in seguito al ricorso di Ghezzi del Pd) dovesse mandare a monte l’esito delle elezioni, non è da escludersi che possa diventare

il nuovo candidato sindaco nel nome di un accordo con la Lega (che ha già dimostrato di non gradire Barbieri). La Lega è la grande sconfitta e resta fuori dai giochi, mantiene Giuseppe Fiocchi che però non è più interno al partito e si è presentato con la lista civica Voghera Lombarda. Chi può sorridere per il posto di rilievo ottenuto è l’Udc di Paolo Affronti, che conferma il figlio Nicola alla presidenza del consiglio comunale e alla Battistella aggiunge Geremondia. Con due assessorati è probabile però che dovrà rinunciare, almeno per un po’, alla lotta per le poltrone negli Enti collegati come la Pezzani e Asm.


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IL GRANDE VECCHIO DIETRO ALLA VITTORIA DI CARLO BARBIERI

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Christian Draghi

Giovanni Alpeggiani, per molti il “grande vecchio” della politica oltrepadana, si gode la vittoria del suo pupillo Carlo Barbieri. Parla di un successo “da manuale della politica”, ottenuto sul filo di lana e per una manciata di voti, ma che dà grande soddisfazione. Alpeggiani, si parla molto della sua influenza in politica ma lei dice di aiutare semplicemente degli amici… credo che però siano davvero molti i politici che oggi vorrebbero un amico come lei. Quanto sente “sua” questa vittoria? “Io ho spinto per candidare Carlo Barbieri 5 anni fa, legato a lui e alla sua famiglia da grande amicizia. Ho fatto tutto quello che potevo per aiutarlo e oggi ci godiamo un successo maturato perché siamo stati in grado di offrire una proposta politica seria e non chiacchiere”. Una vittoria di misura però… “Beh, avevamo contro parte del centrodestra, il Pd e la Lega che ad oggi è una corazzata. Questa vittoria è stata da manuale della politica”. Se lo aspettava alla vigilia? “Alla vigilia ero preoccupato, lo scenario era difficile. Abbiamo tentato il tutto per tutto mettendo in campo l’unico progetto politico che potesse essere fruttuoso e sapevo che al primo turno o saremmo stati primi oppure ultimi. Certo non mi aspettavo un ballottaggio senza il Pd”. Qual è stata la strategia vincente? “Abbiamo scelto di puntare sulle liste civiche che alla fine si sono rivelate decisive. Sapevo che con più candidati sarebbe stato più complicato ottenere molte preferenze, ma immaginavo che il numero dei voti globali sarebbe stato più alto e così è stato”. I vostri avversari, Torriani in testa, hanno parlato di clima di illegalità e anomalie intorno a queste elezioni. Ci sono state schede fotografate e voci di compravendita voti. Cosa ne pensa di queste asserzioni? “Credo che siano la droga dei perdenti. Ci si attacca a tutto per giustificare la propria incapacità di fare politica. Non si vince dileggiando l’avversario”. Se voi siete i vincitori chi sono i grandi sconfitti? “Il fallimento è stato il matrimonio Torriani-Musti perché alla fine è mancato il maschio… Con l’ultimo poi che aveva in mano una corazzata (la Lega, ndr) e non è neppure riuscito a uscire dal porto”.

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Alpeggiani: "Illazioni e ricorsi credo che siano la droga dei perdenti"

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Giovanni Alpeggiani

Del Pd che ci dice? “Dico che probabilmente erano talmente sicuri di vincere che si sono dimenticati di mettere la sveglia”. La vera sorpresa di queste elezioni qual è stata per lei? “Forza Italia ha ottenuto un risultato al di sopra delle aspettative, poi come ho detto le liste civiche a supporto di Barbieri hanno giocato un ruolo fondamentale. Fondamentale anche l’apporto dell’Udc di Affronti”. La delusione maggiore? “Direi che all’interno del nostro schieramento, pur avendo avuto il coraggio di mettere da parte i politici per i tecnici (riferimento a Moreno Baggini, assessore ai servizi sociali che proviene dal mondo Caritas, ndr) non abbiamo avuto il riscontro elettorale atteso da

quella parte. In politica la prima volta è un atto di fiducia, poi però bisogna conquistarsela”. Marina Azzaretti invece ha ottenuto una valanga di preferenze, ma alla vigilia sembrava più una mina vagante che una sicurezza. Alla fine invece si è comportata da bravo soldato… “E’ una donna ambiziosa e ha fatto la scelta giusta. Si è rivelata un cavallo di razza, degna erede del padre”. Sono stati annunciati ricorsi al Tar, sia da parte di Ghezzi che di Torriani. Teme che il risultato delle elezioni possa essere invalidato? “Sono cose che prevedono tempi lunghissimi. Anche noi potremmo fare i nostri ricorsi comunque, e in tal caso magari Voghera potrebbe non avere un governo stabile per molto tempo”.


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La minoranza sbotta: "Diciamo basta all'aumento delle tasse per i cittadini" di Alessandro

Dsperati

La minoranza di Rivanazzano Terme costituita da Marco Bertelegni e Graziella Zelaschi, scende in campo per tracciare un bilancio del primo semestre 2015 della giunta comunale guidata dal sindaco Romano Ferrari. Quali sono le novità di questi primi sei mesi della giunta comunale di Rivanazzano Terme? "L’anno come in molti Comuni è iniziato con un profilo molto basso per i pochi soldi a disposizione e quindi anche i lavori hanno riguardato la normale manutenzione e poi non tutta". Cosa intendete dire? "Quest’anno con il regolamento della Pulizia dei fossi e delle manutenzioni agricole, ci aspettavamo che si iniziasse a fare qualche lavoro per scongiurare i rischi di allagamenti causati da eventuali piogge torrenziali, ma non abbiamo visto nemmeno il piano". Ma questo regolamento non esisteva già? "No, esisteva un documento mai pubblicato e quindi non ufficiale e non utilizzato, di decine di anni fa, che forse era stato pensato per una futura pubblicazione, ma chiuso in un cassetto! Come minoranza abbiamo proposto alcune bozze di regolamento, prendendo spunto da un documento di un anno fa della Provincia di Pavia inviato a tutti i Comuni, e abbiamo cercato di adattarlo, chiedendo un Consiglio Comunale straordinario (come prevede lo Statuto) e abbiamo approvato con la maggioranza quello che dovrebbe rappresentare un piano programmatico in attesa del piano attuativo". Insomma avete lavorato con la maggioranza? "Quando si modificano regolamenti e si predispone un documento che andrà di la negli anni, esiste l’Amministrazione Comunale, e maggioranza e minoranza dovrebbero lavorare insieme trovando proposte comuni. Noi l’abbiamo fatto, non posso dire lo stesso dei regolamenti modificati dalla maggioranza e portati in Consiglio all’ultimo momento!". E adesso? "Bella domanda! Adesso stiamo aspettando da qualche mese un piano con gli interventi monitorati o che avrebbero dovuto monitorare, dando le priorità e contenuti nel piano triennale, che non abbiamo visto nell’ultimo Consiglio Comunale andato in scena nei giorni scorsi". La minoranza cosa farà adesso? "Farà un'interpellanza dove chiederà il piano, gli interventi e le priorità, e qualora non vi fossero, procederà nel segnalare le emergenze, perché se piove veramente tanto siamo nuovamente sott’acqua, ed è inutile il piano!". Ma avete detto che non ci sono soldi, come si fa a fare i lavori? "Abbiamo detto che ci sono pochi soldi e vanno usati bene. Nel regolamento infatti c’è uno strumento che è l’ordinanza a firma del Sindaco, che imporrà ai frontalisti e proprietari ciò di loro spettanza senza spesa da parte del Comune e poi l’Amministrazione ha l’opportunità di chiedere agli agricoltori di fare queste opere a costi contenuti, spendendo il giusto. Quindi non solo richieste e ordini ma anche Euro che possono guadagnare gli agricoltori evitando costosi appalti che non li coinvolgono! Anche questo è un aiuto per gli imprenditori locali! Qualche sacrificio ma anche qualche soldo!". Avete parlato dell'ultimo consiglio comunale: su cosa verteva?

Graziella Zelaschi

"E' stato un Consiglio Comunale fiume con tantissimi punti all’ordine del giorno, e tutti corposi ed importanti: Bilancio previsione 2015, bilancio triennale 2015-2017, IMU, TASI, TARI, Addizionale IRPEF, piano alienazioni immobili e gettoni presenza consiglieri". Com'è stato il vostro comportamento in merito a queste tasse? "Noi siamo stati agguerriti sugli sprechi e la necessità di un maggior risparmio piuttosto che sull’aumento delle imposte: battaglia sull’aumento dell’addizionale Irpef che tocca tutti i lavoratori che è quasi raddoppiata (da 0,4 a 0,7), TASI 2015 dove un aumento di 40.000 Euro è rappresentato da spese per la pulizia della pista ciclabile e non ci sono progetti corposi per la riduzione delle spese dei servizi se non a parole che si ripropongono ogni anno". E per quanto concerne Imu e Tasi cosa avete proposto? "Nella relazione del revisore dei conti le Imposte IMU, TASI, Addizionale Irpef del 2014 ammontavano a 1.689.038,59 Euro e la previsione per il 2015 ammonta a 1.792.833 (in aumento) e le Imposte TOSAP, TARI del 2014 ammontavano a 650.837,96 Euro e la previsione per il 2015 ammonta a 787.000 (in aumento). Ci siamo astenuti anziché votare contro al bilancio per la convergenza della maggioranza sulle priorità degli interventi segnalati: sistemazione buche strada, pulizia fossi con un piano urgente che eviti gli allagamenti, potenziamento luci via C.so Repubblica e Via L. da Vinci (dove esiste una petizione dei residenti), interventi su locali dati agli anziani e esterno biblioteca con rifacimento dei bagni antidiluviani, interventi sul Cimitero, Caserma Carabinieri. Non ci abbiamo creduto fino in fondo ma attendiamo la maggioranza al Conto Consuntivo". Quali sono state le altre vostre richieste? "Come minoranza abbiamo rinunciato al gettone di presenza e chiesto una revisione delle spese per alleggerire le tasse, lamentando una maggiore pulizia delle strade e lavaggio dei cassonetti e chiesto la trasparenza verso i cittadini del piano settimanale di pulizia delle strade, in modo che ci sia un controllo diretto dei servizi. Solo con una maggiore consapevolezza si può arrivare veramente a ridurre le tasse e sopportare questi momenti di pressione e riduzione dei trasferimenti. Non si può sempre e solo chiedere

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SCENDONO IN CAMPO GRAZIELLA ZELASCHI E MARCO BERTELEGNI

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Marco Bertelegni

sacrifici ai cittadini!". Quindi un Consiglio molto animato? "Direi di si! Sono state approvate le varie tasse e imposte, che vanno nuovamente a pesare sui bilanci famigliari e sulle situazioni anche di indigenza. C’è una tassa dei servizi che deve dare anche una percezione positiva per chi la paga, ed è giusto che chi segnala delle carenze venga ascoltato e abbia voce in Consiglio Comunale. Non è che arrivato il periodo delle feste estive che porta sicuramente un pò di allegria e spensieratezza, ci si deve dimenticare di tutto il resto. Ma anzi in questa pausa estiva occorre riflettere sulle azioni da porre in essere in autunno e sul metodo per risparmiare veramente, perché aumentare le tasse non è una soluzione per noi accettabile!".


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PARLA IL SINDACO DI RIVANAZZANO TERME, ROMANO FERRARI

"Il teatro è un punto di riferimento per eventi culturali e non solo" di Alessandro

Disperati

Sta volgendo al termine la stagione teatrale 2014/2015 di Rivanazzano Terme. Anche quest’anno la struttura rivanazzanese è stata gestita da Proscenio s.r.l., con l’allestimento degli spettacoli in calendario. Inoltre si sono tenuti tanti eventi patrocinati dal Comune di Rivanazzano Terme e gestiti da associazioni culturali del territorio e dall’istituto scolastico. Abbiamo incontrato il sindaco di Rivanazzano Terme, Romano Ferrari per fare il punto della situazione su questa importante struttura. Sindaco, parliamo del teatro e della vostra scelta di affidare la gestione a terzi... "Anche quest’anno abbiamo avuto un pieno utilizzo del nostro Teatro. Da tempo come amministrazione abbiamo fatto la scelta di affidare all’esterno la gestione della struttura, riservandoci la possibilità dell’utilizzo del Teatro per eventi o spettacoli che patrociniamo o organizziamo. In questo modo la nostra collettività dispone della possibilità di usufruire di una struttura adeguata". Un bilancio della stagione che si sta ormai per chiudere? "Nel 2014/15 oltre agli eventi messi in calendario da

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Proscenio s.r.l., che voglio ringraziare per l’impegno sempre dimostrato, hanno preso vita nel nostro Teatro conferenze ed incontri organizzati da alcune delle nostre associazioni culturali, spettacoli benefici e serate organizzate dalle scuole. Proprio ultimamente abbiamo potuto apprezzare i nostri ragazzi esibirsi come veri artisti sul palcoscenico". Quanti posti ha il teatro? "Il nostro Teatro dispone di 240 posti a sedere. Presenta un’ottima acustica e un palcoscenico adatto. La struttura era nata come sala della Società Operaia di Mutuo Soccorso. è andato incontro a due ristrutturazioni una al termine degli anni 80 ed una seconda che abbiamo portato a termine nel 2008. In seguito abbiamo dotato la struttura di un parcheggio che abbiamo dedicato al ricordo proprio dei soci fondatori della Società Operaia". Sindaco Ferrari, quali sono gli obiettivi per il futuro? “La nostra intenzione è quella di proseguire sulla strada fin qui percorsa. Riteniamo che l’affidamento della gestione a professionisti sia opportuna e necessaria per poter usufruire di un calendario adeguato di spettacoli nel corso della stagione. Inoltre crediamo nella insostituibile funzione sociale di una struttura teatrale in una località come la nostra. Ci sono spettacoli, come quelli di fine anno scolastico, che vedono protagonisti i ragazzi della scuola che sono ormai un appuntamento irrinunciabile ed a cui non vogliamo assolutamente rinunciare".


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'Amici di Talia': quando l'Unitre racconta e diverte di

Nilo Combi

La compagnia teatrale "Amici di Talia", parte dell’ UNITRE che raggruppa alcuni Comuni della Valle Staffora, da Varzi a Retorbido, a Rivanazzano Terme, a Godiasco Salice Terme. La compagnia ha ormai, 15 anni di vita e in tutto questo tempo ha realizzato spettacoli che vanno da Molière a Boccaccio, da autori della letteratura dialettale ad altri della lingua italiana. I vari teatri locali ma anche il prestigioso teatro Vittorio Gassman di Borgio Verezzi hanno ospitato le loro rappresentazioni, in Liguria hanno partecipato, per sette anni consecutivi, al festival nazionale del teatro UNITRE, riscuotendo sempre importanti consensi. Gli “Amici di Talia" sono un gruppo di uomini e donne che varia per alcuni componenti ma lo "zoccolo duro" è rappresentato, negli anni, da Vittorino Crepaldi, Peppo Bielli, Flavio Gandini, Pietro Martinotti, Pietro Bisio, Luigino Longhi, Angela Tirelli, Giovanna Murgia, Giuliana Ghislieri, Antonietta Stefanelli, Silvana Marchetti, Teresa Guarnier e Anna Rogger. Gli "Amici" si autogestiscono per costumi e scene, autrice dei testi e della sceneggiatura è Anna Corbi che è anche la regista. Abbiamo incontrato Peppo Bielli per chiedergli di questa sua passione come “attore”. Cosa l’ha spinto a far parte della compagnia teatrale "Amici di Talia" dell’ UNITRE? “Ho una storia artistica famigliare alle spalle, mio nonno a Milano era capocomico della compagnia filodrammatici al Teatro delle Stelline, da bambino e da ragazzo ho assistito a diversi spettacoli del nonno, da lì è nata la passione… forse è una questione di DNA”. Quando ha iniziato con le prime “recite”? “Quando avevo 16 anni, io ed il mio amico salicese Rino De Antoni registravamo sul registratore Geloso alcuni brani classici piuttosto che Walter Chiari e Campanini, lo facevamo per divertimento, ma entrambi con tanta passione”. Poi cosa è successo? “Diventanto adulto, il lavoro, la famiglia, i figli… hanno “stoppato” la mia vena artistica”. Quando ha risentito il “sacro fuoco artistico”? “7 anni fa parlando con Vittorino Crepaldi ho saputo che c’era questa bellissima compagnia dell’Unitre e mi ha prospettato questa opportunità e mi ha…convinto… a dir il vero non ci ha messo molto a convincermi… perché ho detto subito di si!”. Cosa l’ha spinto a riprendere?

Il gruppo dell'Unitre di Godiasco Salice Terme

“La tradizione famigliare iniziata da mio nonno e poi continuata anche con mia figlia che ha lavorato in Tv per molti anni, dove è stata fra l’altro una delle principali interpreti della Soap Opera “Vivere”ed ora impegnata come doppiatrice. Come le dicevo recitare e la passione del teatro l’abbiamo nel DNA famigliare”. In ogni compagnia teatrale che si rispetti c’è la figura del Suggeritore, Lei se ne serve? “No perché non rispetto le parole imparate a memoria… come una poesia… ma interpreto la frase magari usando parole mie, mantenendo il senso del discorso, poi se mi suggeriscono mi “incasino”… quindi preferisco di no”. Qual è il vostro repertorio teatrale? “Il nostro repertorio è prevalentemente napoletano ed in particolare del grande Eduardo”. Dove fate le prove? “Al centro Diviani di Salice Terme e qualche volta ai teatri di Godiasco e Rivanazzano”. Quanti mesi provate? “Generalmente iniziamo a Settembre per preparare lo spettacolo che presentiamo a Natale, seguono altri mesi di prova per presentare lo spettacolo di primavera, oppure le prove invernali continuano per perfezionare la commedia presentata a Natale”. Quante volte alla settimana provate? “Normalmente una, quando si avvicina la data del debutto anche due volte alla settimana”. Il suo lavoro intralcia questo suo hobby artistico? “No perché le prove vengono effettuate alla sera ed anche gli spettacoli oppure in giorni festivi”. Questo suo hobby artistico è costoso? “Assolutamente no gli unici costi sono le spese di trasferta e soprattutto le mangiate in compagnia… i costi che sostengo e che sosteniamo ripagano ampiamente

le soddisfazioni che raccogliamo”. Siete mai stati fischiati? “Assolutamente no… anzi spesso abbiamo avuto più “chiamate” per gli applausi finali e spesso ci capita di essere applauditi durante lo spettacolo. Quando questo succede l’applauso del pubblico ci carica ancor di più”. Qual è il prossimo impegno teatrale? “Il prossimo impegno sarà dopo l’estate dove rappresenteremo la commedia “La fortuna con la F maiuscola” in alcuni teatri dell’Oltrepò, ma l’impegno che attendiamo tutti con ansia è il 10 Marzo 2016 al Teatro Nuovo di Milano. Questo famoso e storico teatro milanese ha intrapreso una bellissima iniziativa, infatti in alcuni giorni della settimana organizza spettacoli teatrali pomeridiani con compagnie dilettantistiche. Noi siamo stati chiamati dal Teatro Nuovo per uno spettacolo ed è una soddisfazione incredibile, perchè essere chiamati da un teatro tanto prestigioso è una cosa molto significativa e bella”. In famiglia come hanno “preso” questo suo impegno artistico? “Spesso mi prendono in giro, fanno battute… ma alla fine sono contenti e soddisfatti”. Sua fliglia che è stata attrice in televisione è mai venuta a vedere un suo spettacolo? “Si è venuta e mi ha detto “bravo” è stata per me ulteriore gioia”. La sua più grande soddisfazione? “La voglio dividere con il mio amico Vittorino Crepaldi... Entrambi molto spesso abbiamo l’onore e la soddisfazione di recitare nella veste di interpreti principali”. Mai ricevuto proposte da altre compagnie “concorrenti”? “Si qualcuna è arrivata ma… in tono amichevole, non l’ho neanche presa in considerazione perché non me la sento di abbandonare i compagni e amici di avventura”. La regista, Anna Corbi è severa? “Pretende… parecchio”. Vi capita di sbagliare o dimenticare una battuta? “Si certo è normale e se succede durante le prove ci si stoppa e ci si prende in giro… se succede durante lo spettacolo si cerca di far “di necessità virtù” e di uscire dall’impasse”. Qual è il suo sogno nel cassetto come artista? “Mi piacerebbe interpretare il Detective in una commedia poliziesca”. Lasciamo Peppo Bielli ed il suo sogno di interpretate la parte di Sherlock Holmes. Abbiamo conosciuto una bella realtà, una realtà fatta di passione, una realtà nata per divertirsi e per divertire.

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QUELLA VOGLIA DI INTERPRETARE SHERLOCH HOLMES...

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ARRIVATI I DATI DELL'ARPA CHE DA MESI RACCOGLIEVA DATI

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Il pavè a Salice Terme è rumoroso... Bella scoperta di

Nilo Combi

A Salice Terme per scoprire ed avere la certezza che il pavè è più rumoroso dell’asfalto hanno dovuto chiamare l’Arpa che ha installato per alcune settimane due centraline mobili in Viale delle Terme. Ora sembra sia arrivato il risultato… il pavè è rumoroso… presumo che questa “scoperta” l’abbia firmata Cristoforo Colombo che in tema di scoperte se ne intende. Non c’era bisogno di scomodare e di pagare l’ARPA, anche se qualche politico locale ha immediatamente detto che l’intervento era necessario e che nulla è costato alle casse comunali. Bizzarra idea quella di molti amministratori quando dicono che alle casse comunali non è costato niente… e allora chi paga… sempre e solo i contribuenti che versano tasse sempre maggiori che servono anche a pagare interventi come questo. Il prossimo studio di monitaraggio che potrebbe essere effettuato a Salice, vista anche la vocazione termale, potrebbe essere sull’acqua calda… per vedere se… scotta. Ma al di là di ogni considerazione sull’utilità, sul costo e su chi abbia pagato (i contribuenti sempre e comunque) lo “studio” sulla rumorosità del pavè, oggettivamente il rumore creato dalla circolazione stradale in Viale delle Terme, è un problema. Ritenevamo e riteniamo un errore aver messo il pavè nella via centrale delle Terme, un errore perché nulla centra con la storia architettonica, se storia c’è, e sull’architettura attuale di Salice e di Viale delle Terme. Altri sistemi di asfaltatura potevano essere presi in considerazione, pur non essendo tecnici nè volendo avere la presunzione di esserli, si poteva pensare allo “Street Print” tecnica che nasce in Canada nel 1993 e che consente di creare vari tipi di colorazioni e figure sull’asfalto solitamente piatto e grigio. Per la pista ciclabile, ora in asfalto si poteva pensare al nuovo prodotto dell’Italcementi realizzato per piste ciclabili in grado di restituire in modo naturale la pioggia al terreno, oltre ad avere molte altre caratteristiche. Ritenevamo e riteniamo un errore aver messo il pavè, perché dopo alcuni anni per interventi vari a fogne, tubazioni etc etc, il pavè diventa “maculato” di chiazze di asfalto, perché con la scusa che prima di mettere il pavè, la strada dopo un intervento si deve assestare, dopo un intervento si mette un rattoppo di asfalto e poi… quello rimane per sempre o per molto tempo, è accaduto anche a Salice proprio all’inizio del tratto di pavè ubicato davanti all’ingresso del parco. Visto che comunque era stato deciso di mettere il pavè, ritenevamo e riteniamo un errore non aver posizionato il pavè anche nel tratto di Viale delle Terme che arriva in Piazzetta Taramelli e completare il lavoro mettendo il pavè in Piazzetta Taramelli, invece che continuare per un “tozzo” di strada in Viale delle Terme in direzione dell’ingresso del parco. Riteniamo che la pavimentazione stradale deve svolgere essenzialmente tre funzioni fondamentali: garantire una superficie di rotolamento regolare e poco rumorosa, ripartire sul terreno le azioni statiche e dinamiche dei veicoli in modo tale da non determinare deformazioni permanenti dannose alla sicurezza ed al comfort dei veicoli in transito, proteggere il corpo stradale dagli agenti atmosferici che possono provocare instabilità del piano viabile. Caratteristiche nelle

Il pavè a Salice Terme, di fronte alle Terme di Salice

quali il pavè è deficitario. Ora il pavè c’è, i soldi per metterlo sono stati spesi, bisogna far di necessità virtù e cercare di spendere il meno possibile per rientrare nei parametri di rumorosità. Ritengo che la soluzione sia già stata data dalla polizia locale, infatti in centro a Salice vige il limite dei 30Km orari, se questo limite fosse rispettato il problema della rumorosità non sussisterebbe o comunque sarebbe fortemente limitato. Purtroppo i vigili non possono stare 24 ore su 24 in Viale delle Terme per far rispettare il limite, l’unica soluzione è prevedere dei dissuasori, ogni 100 - 150 mt , dissuasori pensiamo analoghi, se non ci sono controindicazione dettate dal codice della strada a quello che c’è in Via Marconi proprio dove inizia il pavè. In Viale delle Terme forse ne servirebbero tre, ed in questo modo la velocità si ridurrebbe drasticamente con benefici anche sulla rumorosità.

Il tema è fondamentale poiché riguarda interventi nella via principale di Salice Terme, in pieno centro, il salotto del paese. Ritengo sia censurabile qualsiasi atteggiamento superficiale o di «fastidio» nei confronti di un problema importante che comunque riguarda anche la rivitalizzazione della località termale. Credo che la maggior parte dei salicesi siano concordi nel preferire soluzioni esteticamente più gradevoli al nero asfalto. Certo, se si sceglie la strada più comoda non resta che asfaltare il pavè appena messo e pagato dai contribuenti, ma questa sarebbe une decisione da ISIS che mette le bombe nei siti archeologici per cancellare la storia che a loro non va bene. Ecco se a Salice sul pavè venisse messa una colata di asfalto, sarebbe una decisione simile a quella dell’ISIS, in questo caso si metterebbe l’asfalto per cancellare quanto di poco o tanto o di giusto o di sbagliato ha fatto l’amministrazione precedente.


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Terme di Salice, altro cambio di proprietà E' ritornato il vecchio proprietario di

Nilo Combi

La crisi delle Terme di Salice pare avvitarsi in una crisi senza fine, un altro choc per la società salicese, ritornano i vecchi proprietari. E’ di questi giorni la notizia: Fabiani tramite la società AFIN srl è proprietario del 99% dell’Oltrepò Terme Resort Srl, mentre Elio Rosada tramite la sua società “La Dimora srl” è proprietario dell’1%. La Oltrepò Terme Resort Srl è proprietaria del 100% delle Terme di Salice Srl. Nel marzo 2013 c’era stato l’ennesimo squillo di fanfare, veniva annunciato, in pompa magna che la società “Dimora srl”, che faceva capo all’ex assessore comunale vogherese Elio Rosada ed alla “Montebello srl” con sempre a capo Rosada, aveva acquistato per un milione e 87mila euro la Oltrepò Terme Resort srl, che allora deteneva il 53% delle Terme di Salice. L’accordo tra Rosada e Fabiani sembrava prevedere che entro il 30 aprile 2013 la somma pattuita doveva essere versata, pena la restituzione delle quote al precedente proprietario. L’accordo di vendita sembrava inoltre prevedere che l’acquirente, Elio Rosada, si facesse carico anche di estinguere i debiti pregressi, circa 1milione e 200mila Euro. Il mese successivo, nel Maggio 2013, la Oltrepò Terme Resort srl che a quel punto era controllata da Rosada acquistava il restante 47 % delle Terme di Salice, 47% che era di proprietà del Comune di Godiasco. Il Comune di Godiasco era costretto a liberarsi delle quote perché le Terme di Salice avevano chiuso gli ultimi tre bilanci in passivo. La cessione delle quote comunali, che se ne dica e che si sia voluto far credere, è avvenuta pressochè gratis… un pessimo affare per il comune di Godiasco, l’ennesimo pessimo affare legato alla vicenda Terme, una sequela di pessimi affari e di decisioni sbagliate iniziata nel 2004. Sono sotto gli occhi di tutti i difficili e strani passaggi di proprietà attraversati dalle Terme di Salice negli ultimi 10 anni, dalla diminuzione costante di clientela e di fatturato iniziata nel 2004 e mai più fermatasi, alle continue perdite d’esercizio, fino ai continui ed innumerevoli cambiamenti di amministratori delegati, presidenti e dirigenti vari che sono passati in questi ultimi 10 anni alle Terme di Salice. Ora un altro ribaltone: ritorna Fabiani che aveva venduto (forse) a Rosada, Rosada che aveva comperato dal comune, che c’era un piano di rilancio… che c’era una nuova strategia… che tutti erano contenti…

che tutti erano fiduciosi. Vale la pena ricordare che l’avvento di Rosada era stato accolto da molti come una liberazione, l’allora sindaco di Godiasco dichiarava: “Il fatto che il controllo delle Terme passi da un gruppo milanese a un imprenditore locale, mi conforta e mi rende ottimista su sostanziali passi avanti rispetto alla precedente gestione, se Rosada ha acquistato, vuol dire che crede nell’operazione”. Un consigliere di minoranza, che non vale neanche la pena di nominare, visto che ha un peso specifico vicino allo “zero”, dopo aver negli anni precedenti sparato sentenze su persone e fatti e detto cialtronerie su persone e fatti che non conosceva e soprattutto non capiva, dopo la vendita delle Terme a Rosada nel 2013 dichiarava che era la miglior soluzione, la più brillante e si complimentava con il sindaco. Ora siamo a Luglio 2015, sono passati solo due anni da quella vendita… ed ora c’è un’altra vendita, Rosada rimane con l’1% e ritorna Fabiani con il 99%… Qualcosa non quadra, qualcuno non l’ha raccontata giusta nel 2013 e non la racconta giusta adesso, ma raccontare “storielle” sbagliate sulle Terme di Salice è un “gioco” iniziato nel 2004. Le Terme sono sempre più in crisi, dopo la chiusura del Nuovo Hotel Terme, che è in stato d’abbandono, i clienti sono diminuiti in modo significativo, i dipendenti fissi sono oramai solamente 10, più il Direttore generale, Maria Santina Barbieri, che risulta anch’essa assunta. I dipendenti stagionali si sono ridotti a 25 – 30, nei mesi scorsi “girava” per Salice ed era stato

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NUOVA RIVOLUZIONE SOCIALE AI VERTICI DELLO STABILIMENTO SALICESE

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anche alle Terme in alcune occasioni “un nuovo consulente”, chiedeva, si informava, diceva di avere un contratto di consulenza… sparito anche lui… Elio Rosada risulta essere ancora Amministratore Unico delle Terme di Salice Srl, con 1% delle quote… Fabiani è ritornato e possiede il 99% delle quote… alcuni dipendenti si lamentano, per l’ennesima volta in questi ultimi 10 anni, di non ricevere lo stipendio da mesi… Povere Terme di Salice, poverini coloro che nel 2004 hanno creduto alle “balle” che qualcuno aveva messo in giro, dicendo che le Terme stavano fallendo, poverini i salicesi e i godiaschesi che hanno perso un’azienda che solo fino a 10 anni fa era leader in Italia nel termalismo, povera Salice che ha perso la sua locomotiva economica… Non bisogna dimenticare coloro che a partire dal 2004 architettarono la distruzione delle Terme, in modo sistematico e continuato, erano ed alcuni sono ancora politici locali coadiuvati in quest’opera di distruzione da altri amici locali, ecco questi non sono dei poverini… sono dei “poveri cristi” che ogni mattina dovrebbero specchiarsi e chiedere scusa… invece qualcuno di loro è ancora in politica, qualcun altro parla ancora e qualche altro, anche se trombato politicamente, vorrebbe ritornare in politica per dire ancora… la sua. Le Terme di Salice sono sempre più allo sbando, confidiamo che Fabiani questa volta faccia meglio della volta scorsa, per iniziare bene... potrebbe iniziare a pagare gli stipendi arretrati ai dipendenti. Ci sbaglieremo ma potrebbe essere che per tentare l’ennesimo salvataggio delle Terme, Fabiani richieda un aumento della volumetria edificabile… nel 2013 questo aumento richiesto, era stato giustamente negato, ora se ci riprovasse però… per salvare le Terme… cosa dobbiamo fare… siamo obbligati a concederla… insomma il vecchio ritornello... Forse questa nuova richiesta non verrà presentata, magari verrà “condita” in altro modo per renderla più presentabile, ma ci sbaglieremo… questa sospetta “supposta” per i cittadini di Godiasco – Salice Terme… a nostro parere “ronza” nell’aria. Meglio stare con le spalle al muro, le supposte arrivano quando meno le si aspettano…


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A GIORNI LA RIAPERTURA AL TRAFFICO LEGGERO

Anche nel 1935 il ponte di Salice crollò con la piena della Staffora di Alessandro

Disperati

In pochi se lo ricordano, quasi nessuno lo sa... Eppure il ponte di Salice Terme, quello sullo Staffora che dovrebbe riaprire al traffico leggero entro la metà di questo mese, già in passato era crollato sotto la furia della Staffora in piena. Era il mese di dicembre del 1935 e la piena del torrente strappò i gabbioni di protezione che erano stati sistemati sulla sponda idrografcia destra (dove c'è il campo sportivo per intenderci, ndr) e un'arcata del ponte crollò proprio come è accaduto a ottobre dello scorso anno. Il ponte rimase chiuso al traffico per mesi. Nel Corriere delle Terme di Salice del 7 Giugno 1936 si legge infatti: “Dallo scorso Dicembre la nostra tranquilla Staffora, non abitualmente sonnolenta ha iniziato e continuato piene, delle quali alcune impressionanti, tali che da oltre un cinquantennio non si ricordano dai confinanti, recando anche danni non lievi, specialmente in vari

punti della ferrovia Voghera-Varzi. Al nostro ponte, trovando forse un restringimento che noi, profani, riteniamo un poco eccessivo, la corrente ha travolto

le difese che la convogliavano alle arcate del ponte e, demolendo tutta l’arginatura di gabbioni e di pali della riva destra che, nelle intenzioni dell’Azienda Autonoma di cura, doveva diventare un magnifico Campo Sportivo. Intaccò il gran terrapieno che dal ponte portava alla Stazione della Ferrovia Elettrica Voghera-Varzi, e l’ha completamente asportato, provocando una interruzione di oltre 70 metri dal ponte stesso al ciglione dalla strada provinciale”. Il 5 Luglio del 1936 in un altro articolo del Corriere delle Terme di Salice si legge: “Colle belle giornate e la buona volontà della Ditta Fratelli Morone di Voghera i lavori per il ripristino della strada al ponte procedono con grande alacrità e a vista d’occhio si valutano i progressi auspicati. La congiunzione del ponte con la provinciale Voghera-Varzi non può ancora dirsi ultimata, ma già permette il passaggio delle automobili”. Insomma proprio come è accaduto a novembre 2014 con un'arcata del ponte praticamente crollata sotto l'irruenza della Staffora. A Salice si lavora senza sosta: ancora pochi giorni e il ponte verrà riaperto al traffico automobilistico leggero.

Articoli tratti dal Corriere delle Terme di Salice dei mese di giugno e luglio 1936


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MARINI FESTEGGIA 50 ANNI DI SACERDOZIO nella sua VALVERDE

di

Christian Draghi

Per monsignor Piero Marini il ritorno in Oltrepò è un ritorno a casa. Arcivescovo nativo di Valverde, dove venne alla luce il 13 gennaio del 1942, in piena guerra, è stato cerimoniere di Papa Giovanni Paolo II prima e di Benedetto XVI poi. Lo abbiamo incontrato in occasione del suo ritorno in paese per la celebrazione dei 50 anni del suo sacerdozio. Monsignor Marini, qual è il suo ricordo di Valverde? “Il mio primo ricordo risale alla guerra, quando avevo non più di 2 o 3 anni ed ero in braccio a mia madre, nascosti in un sottoscala. Ricordo i giochi nei fienili, la paura dei soldati, ma soprattutto la grande libertà e il contatto con la natura. C’era grande povertà, ma anche grande libertà e dei valori sociali diversi, di comunione e reciproco aiuto che oggi si sono un po’ persi, come quando tutti andando a scuola portavamo il nostro pezzo di legno per la stufa”. Quando ha lasciato il paese? “Nel 1953 all’età di 11 anni, quando entrai in seminario a Bobbio sotto la spinta di mio padre e del parroco di allora. La vocazione (sorride) entra anche con dei mezzi…umani”. Come si avvicinò al Vaticano? “Nel 1965, dopo la mia ordinazione, il vescovo mi mandò a Roma per gli studi di filosofia, e fui chiamato per iniziare a lavorare in Vaticano, quasi 15 anni lavorando alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II”. Poi Giovanni Paolo le affidò il ruolo di cerimoniere, che mantenne per 20 anni, tra il 1987 e il 2007. Può regalarci un suo ricordo di Papa Woytjla? “Il ricordo più bello di lui risale all’ultima volta che l’ho salutato. Mi avvicinai al suo letto e lui non poteva più parlare. Mi salutò con gli occhi e poi mi strinse la mano. Quella stretta di mano ancora mi accompagna nel ricordo e spero continui a guidarmi nella vita”. Di Benedetto XVI invece cosa può dirci? “Ho un bel ricordo del periodo in cui preparammo i

VAL TIDONE

“La società è cambiata, la Chiesa dovrà riflettere seriamente”

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storico parroco di Valverde scomparso lo scorso novembre. Era molto amato in paese, e lei lo conosceva bene… “Don Luigi viveva il suo sevizio nella gioia, con grande dedizione. Era un grande comunicatore, non solo a parole, ma anche con i gesti, la cordialità. E’ stato il parroco più ben voluto per la sua semplicità, il distacco dai soldi. Si dedicava alla parrocchia e credo che anche lui abbia vissuto qui il periodo più bello della sua vita. Era davvero amato e in sintonia con tutta la sua gente”. Oggi ci sono sempre meno preti e le piccole parrocchie, in Valle Staffora ce ne sono molte, soffrono. Come mai secondo lei? “Innanzitutto c’è un fattore: la natalità è decisamente più bassa, quindi meno figli e meno vocazioni. Poi i tempi sono cambiati e oggi sono ancora i preti più anziani che portano avanti le parrocchie. Credo che la Chiesa nei prossimi anni dovrà riflettere seriamente su questo problema”.

Monsignor Pietro Marini

riti del Ministero Petrino, sempre nello spirito della riforma. Caratterialmente è abbastanza timido e un po’ austero, ed è molto legato alle sue idee”. L’ha visto di recente? “Pochi giorni fa. Cammina con difficoltà, vive nel monastero e si dedica alla preghiera”. Parliamo di attualità. Cosa ne pensa del riconoscimento delle unioni per le coppie omosessuali? “Credo che i diritti civili siano universali e siano una necessità per tutti. Due persone che vivono insieme, che siano due uomini o due donne, è giusto che abbiano riconosciuti dei diritti, in caso di malattia, o di successione dei beni. Il problema del matriomonio è che però deve riguardare un uomo e una donna, perché è una questione di natura”. Le chiediamo un ricordo di Don Luigi Cavigioli,

I sindaci di Canevino, Chiesa; Varzi, Alberti; Ruino, Lodigiani; Valverde, Andrini; Val di Nizza, Campetti con monsignor Pietro Marini


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LA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA DA DON CRISTIANO OREZZI

di

Giacomo Braghieri

Si è svolta nelle scorse settimane sotto il patrocinio dell'Anspi ( Associazione Nazionale San Paolo Italia) la manifestazione Mondoratori 2015. Milleduecento ragazzi degli oratori della Diocesi di Tortona coordinati da don Cristiano Orezzi, responsabile diocesano per la pastorale giovanile, con i loro animatori, si sono dati appuntamento a Varzi per passare una giornata insieme. La parrocchia e l'oratorio di San Germano sotto la guida del parroco don Gianluca Vernetti hanno fatto gli onori di casa. Più di venti i pulmanns che li hanno condotti nell'alta valle Staffora. Dopo il concentramento ai giardini, i ragazzi e i bambini hanno sfilato con i loro cappelli colorati, per le vie del paese; Il sindaco Gianfranco Alberti li ha salutati davanti al municipio a nome di tutta la cittadinanza. Di seguito, per le vie del centro storico, si sono diretti in chiesa dove li ha accolti con la benedizione il Vescovo di Tortona Mons. Vittorio Viola. Sua Eccellenza ha tenuto un'omelia trascinante. Ha spiegato un passo del vangelo ed interloquito con loro. La parrocchia stracolma è rimbombata più e più volte al grido gioiso: "Gesù è vivo, vivo vivo". Decine di preti, suore ed educatori a seguire i più piccoli e a scandire i ritmi della manifestazione. Varzi per una giornata è stata invasa da una moltitudine allegra e vitale di giovani ed adolescenti che sono giunti fino qui per incontrarsi, conoscersi e fare festa. Con Don Cristiano Orrezzi, viceparroco di Stradella, responsabile della pastorale giovanile della diocesi, abbiamo analizzato questo evento. Don Cristiano come le è sembrata giornata? "Bellissima". Un consiglio ai bambini ora che arrivano le lunghe giornate estive? "Se hanno la fortuna di avere l'oratorio in parrocchia lo frequentino, perché è divertente ed è un luogo che aiuta a crescere". Don Bosco toglieva i bambini dalle miserie della strada, quali sono secondo lei le nuove miserie?

VALLE STAFFORA

Milleduecento ragazzi a Varzi per dar vita alla festa degli oratori

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Nelle foto tre momenti dell'arrivo dei ragazzi a Varzi

"La solitudine è la principale. Ci sono bambini e ragazzi che sono soli per la lontanza o le difficoltà che hanno i genitori nella vita quotidiana. L'appoggio dell'oratorio e della parrocchia diventa fondamentale per la loro educazione e per i loro benessere". Incontriamo poi Manuela Tagliani, referente del gruppo dell'oratorio di Varzi. Oggi è una gran giornata di lavoro per te... "E' una giornata impegnativa, a Mondoratori siam sempre stati ospiti, quest'anno accogliamo tutti gli altri oratori. Oggi siamo più di 1200, la manifestazione è in crescita è motivo di orgoglio per don Gianluca e per tutti noi".

Da quanto tempo state preparando questo evento? "Noi da circa un mese, don Gianluca da molto prima". Cosa fai nella vita? "Sono una musicista, insegno musica ed anche attraverso la musica si insegna ai bambini a comunicare arricchendo il loro bagaglio culturale". Come educatrice e come mamma quali sono i buoni motivi per frequentare l'oratorio? "Si impara a crescere insieme ed è un'eperienza formativa fare l'animatore. L'oratorio insegna a donare una piccola parte di te agli altri e di questo nella vita ne abbiamo veramente bisogno".


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PARLA L'ASSESSORE DEL COMUNE DI BRESSANA BOTTARONE

di

Gaia Martina

Attiene alla retorica della politica sostenere che la cultura non paghi: salvo vivere nelle idee e nelle promesse elettorali, la cultura è sempre più spesso la cenerentola della vita sociale. Una tendenza rispetto alla quale a Bressana si è scelto di viaggiare in direzione opposta, un proliferare di iniziative che nell'ultimo anno hanno visto l'assessore alla Cultura Gianfranco Ursino tra i protagonisti di questa piccola grande rivoluzione. Bilancio ad un anno dall'insediamento? “Siamo partiti a razzo, per dare un nuovo impulso culturale a Bressana e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il primo anno è stato un susseguirsi di iniziative e proposte culturali portate avanti sull’onda dell’entusiasmo: tè letterari, caffè filosofici, cineforum, laboratori teatrali, concerti di ogni genere, dalla musica classica al rock, incontri con gli autori, giornate interculturali e dibattiti su diverse tematiche. Abbiamo anche portato a Bressana in un solo giorno 20 scrittori pavesi e 5 case editrici del territorio nell’ambito della prima edizione della manifestazione Penne d’Oltrepò”. Rispetto al prima, decisamente un'inversione di tendenza... “I momenti di aggregazione, socializzazione e di promozione culturale non sono mai abbastanza per una comunità. Arricchiscono i cittadini e valorizzano il paese, anche da un punto di vista economico. Abbiamo cercato di coinvolgere e dare spazio alle diverse anime del paese, per cogliere gli spunti di ognuno e andare incontro alle loro sensibilità. Le idee e l’appoggio dell’amministrazione non mancano, ma bisogna fare un ulteriore sforzo per far capire alle diverse realtà che occorre allargare i propri orizzonti e fare più gioco di squadra”. È difficile riabituare le persone a vivere la cultura in paese? Il riferimento ai giovani in partcolare; diffidenti per natura... “Siamo partiti da loro, cercando di dare nuovi stimoli alla Consulta dei giovani. Ma le soddisfazioni

Gianfranco Ursino

maggiori per il momento sono arrivate soprattutto dai giovanissimi: dalla massiccia partecipazione al “Bimbi Creativi Festival” che riproporremo a inizio settembre nell’ambito del “Bressana a Festa”, al laboratorio teatrale sui valori della Costituzione organizzato con l’Anpi. In meno di quattro mesi 15 bambini, dai 6 ai 12 anni, hanno realizzato uno spettacolo che nell’ambito della celebrazione del XXV aprile ha fatto emozionare tutti gli spettatori, non solo i loro familiari. E pensare che a due giorni della partenza del corso c’erano solo tre iscritti e ho dovuto sudare le proverbiali sette camicie in piazza il giorno della Befana per convincere le mamme a concedere questa opportunità ai bambini. Un’esperienza da ripetere, con la speranza di riuscire a coinvolgere ragazzi anche più grandi. Stiamo lavorando per cercare una location adatta in paese per avviare un laboratorio

LUNGO IL PO

Ursino: "Cultura? E' una questione di passione, impegno e fantasia"

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che consenta ai ragazzi di essere i protagonisti di un cortometraggio, non solo come attori ma anche come registi, scenografi, cameramen e tecnici del suono. Non bisogna fermarsi. Rimane ancora tanto da fare e le difficoltà sono sempre dietro l’angolo”. Difficoltà rispetto alla mancanza di fondi? “E' spesso il paravento dietro cui ci si ripara per giustificare le mancanze: con un grande dispendio di energie e di tempo è possibile sopperire alla carenza di fondi. Iniziative come Penne d’Oltrepò e gli Stati Generali del Volontariato in Oltrepò sono state realizzate a costo zero o quasi. Peraltro grazie all’aiuto degli sponsor riusciremo a posizionare in paese tre defibrillatori. Le difficoltà sono altre. Spesso nelle sale comunali ripeto che non chiedo aiuto, ma non createmi ostacoli. Procedure e protocolli vanno rispettati, ma occorre fare tutti gli sforzi possibili per superare le barriere burocratiche. Senza considerare che non c’è un dipendente comunale dedicato a tempo pieno, o quantomeno a mezzo servizio, al settore culturale”. C’è carenza di organico? “Non potendo assumere, occorre fare di necessità virtù. Al nostro insediamento abbiamo subito duplicato gli orari di apertura della biblioteca, anche grazie all’aiuto dei volontari e alla presenza di una ragazza arrivata lo scorso anno con la leva civica regionale. Il periodo di stage è terminato e siamo in attesa che la Regione riapra il bando per il 2015. Soliti ritardi. Abbiamo anche avviato l’iter per poter usufruire del servizio civile, ma dal prossimo anno. Nel frattempo per mantenere certi standard di servizio alla cittadinanza abbiamo deciso, anche a malincuore, di appoggiarci per sei mesi a una cooperativa esterna specializzata, in modo da garantire l’apertura della biblioteca anche nel secondo semestre dell’anno e proseguire nel percorso di iniziative culturali intrapreso in questo primo scorcio di mandato”.


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LUNGO IL PO

SONIA GRAZIOLI E’ IL NUOVO SINDACO DI PIZZALE

Pizzale: “Usciamo da questa Unione dei Comuni, non ci soddisfa più” di

Christian Draghi

Dopo un anno di commissariamento dovuto alle dimissioni del precedente sindaco Simone Maggi, il comune di Pizzale ha finalmente un nuovo primo cittadino. Si tratta di Sonia Grazioli, classe 1975, già assessore nella giunta di Sabina Rossi e vice nella brevissima esperienza Maggi. Eletta con 310 preferenze (64%), ha distanziato Vincenzo Faiello fermatosi a quota 166. Non si può dire che abbia perso tempo: con il primo consiglio comunale ha già fatto approvare due decisioni importanti per il futuro del paese: il non aumento della Tari, tassa sui rifiuti urbani, e l’uscita dall’Unione dei Comuni in atto con Cervesina e Pancarana. Sindaco Grazioli, partiamo da quest’ultima decisione. Come la spiega? “Abbiamo intenzione di migliorare i servizi in paese e all’interno di questa unione non intravvediamo possibilità di crescita. Abbiamo un solo vigile da dividere fra i tre comuni, mentre nel programma abbiamo puntato sul maggiore coinvolgimento delle forze dell’ordine. Poi ci sono altre piccole situazioni da rivedere che al momento si gestiscono in unione ma che così come sono non ci soddisfano appieno, come ad esempio la cura del verde pubblico”. Quindi come vi muoverete? “Per legge fino al 31 dicembre di quest’anno rimar-

Sonia Grazioli

remo nell’Unione in cui siamo, poi dal prossimo anno punteremo su convenzioni con altri comuni”. Una buona notizia per i cittadini, nel frattempo, è il fatto che la Tari non sarà aumentata…

“Esatto. Una decisione non facile da prendere in un momento come questo, in cui abbiamo a che fare con continui tagli da parte dello Stato e fare quadrare il bilancio è tutt’altro che un’impresa semplice. Noi però abbiamo voluto dare ai nostri cittadini un segnale preciso in un momento di crisi. Risolvere i problemi delle entrate aumentando le tasse è una ricetta molto semplice, noi almeno per quest’anno non intendiamo farlo”. Parliamo un attimo di tagli Statali. Si parla di ben 49 milioni di euro di entrate in meno rispetto all’anno precedente. Un nuovo salasso per i piccoli comuni… “I dati presentati ai sindaci dalla provincia di Pavia nell’incontro del 17 aprile scorso parlano di 49,5 milioni in meno. Una situazione che non rende possibile garantire neppure la manutenzione ordinaria delle strade e quindi la sicurezza per gli automobilisti. Se teniamo conto delle condizioni in cui versano molte infrastrutture oggi pensare di dover rimandare ulteriormente gli interventi necessari potrebbe portare ad una situazione ben peggiore in futuro e intervenire allora sarà molto più costoso di quanto lo sia oggi”. Cosa farete quindi? “Abbiamo approvato un ordine del giorno, insieme agli altri comuni del territorio, per la presentazione di un appello a Regione Lombardia e al Governo perché si facciano carico della situazione del territorio pavese e della urgente necessità di destinare risorse alla sicurezza stradale”.

TANTE LE INIZIATIVE

L'INIZIATIVA A BRONI

Mabedo rilancia l'Oltrepo gastronomico con tanti eventi

Al maestro Corbellini una targa per aver affrescatola fondazione Onlus Cella

di

Stefania Bertonazzi

redazionale a pagamento

Mabedo, in collaborazione con le più prestigiose realtà enogastronomiche locali, è da anni al lavoro nella promozione del territorio sia dal punto di vista paesaggistico che di tipicità. Vini, salumi, formaggi, ristoranti , locations e tutto ciò che di bello e di qualità offre l’Oltrepò, questo è Mabedo. Viaggi itineranti tra colline e valli, cene, degustazioni ed assaggi alla scoperta di tutte quelle ricchezze che spesso nemmeno chi ci vive conosce. Partiti con poche realtà, molti sono i produttori, i ristoratori e le aziende agricole che hanno aderito a questo progetto grazie ai successi ottenuti ed alla presa di coscienza di quanta visibilità offra il portale Mabedo. Filippo Quaglini, alla direzione di Fq Comunication ha stretto importanti accordi con Emanuele Bottiroli, con la Provincia e con altre importanti figure che come lui, da anni , si impegnano per dare all’Oltrepò la dignità ed i riconoscimenti che si merita. Si tratta di un territorio che tanto ha da offrire e finalmente qualcosa sta cambiando e i primi risultati sono evidenti. Per saperne di più visitate il sito www.mabedo. it e seguiteci alla pagina facebook: https://www. facebook.com/MangiareBereDormire?fref=ts.

In un clima famigliare e gioioso, nei giorni scorsi, nei saloni della Fondazione Conte Franco Cella di Rivara Onlus di Broni, il Presidente Anna Maria Filighera ha consegnato al maesttro Augusto Corbellini una targa nella quale si esprimeva la riconoscenza di tutti i signori ospiti per aver abbellito corridoi e saloni con grandi affreschi raffiguranti scorci di Broni e con quadri di fiori. E’ da molti mesi infatti che il maestro Corbellini trascorre parte del suo tempo libero nelle strutture di Broni e di Arena Po della Fondazione Cella, dove, sotto gli occhi attenti ed incuriositi degli ospiti e del personale, fa quello che è stata ed è tuttora la sua vita: dipingere. E così, passo dopo passo, pennellata dopo pennellata, gli ambienti della Fondazione sono diven-

tati un atelier permanente dell’arte corbelliniana. Il “maestro” – così da sempre lo chiamano i suoi concittadini – ha fatto rivivere sui muri della struttura di via Emilia alcuni tra gli angoli più suggestivi del “Re dei paesi”: i due campanili, Recoaro, le vie e le piazze. In questa personalissima ed esclusiva collezione non poteva mancare il ritratto del Santo Padre. Il Presidente Anna Maria Filighera, nel consegnargli a nome dei signori ospiti la targa, lo ha ringraziato per la generosità, la disponibilità e l’attenzione che ha voluto riservare alla Fondazione Cella che nutre nei confronti di Corbellini sentimenti di autentica amicizia. “Ti consideriamo uno di noi, uno della nostra famiglia al quale vogliamo un grande bene”, gli ha detto il Presidente.


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LUCIANO ANTONIO CALDERINI E’ IL NUOVO SINDACO DI SILVANO PIETRA

di

Christian Draghi

Luciano Antonio Calderini, pensionato 69enne, è il nuovo sindaco di Silvano Pietra. Alla prima esperienza in politica, è stato eletto lo scorso 31 maggio grazie a 210 preferenze, che gli hanno permesso di superare il concorrente Gianfranco Bensi fermatosi a quota 175. Sindaco Calderini, cosa ci può dire della sua lista? “La nostra lista è civica e si chiama ‘Insieme Per Silvano’. Rappresenta la continuazione del progetto iniziato da Massimo Stringa, mio personale amico e sindaco prematuramente scomparso lo scorso settembre. Per noi è un successo importante che significa poter dare continuità al lavoro da lui iniziato”. Da chi è composta la sua giunta? “Liviana Casini è vicesindaco e assessore ai servizi alla persona, Roberta Leddi si occuperà di cultura, sport e tempo libero”. Quali sono ora le priorità per Silvano? “Si inizierà con l’approvazione del bilancio, poi dovremo concentrarci sui problemi concreti che ha questo paese e che attendono da un po’ una soluzione. Su tutti direi l’acquedotto e la viabilità”. Cosa ci può dire della situazione dell’acquedotto? “E’ un colabrodo, perde acqua ogni due per tre, bisogna trovare l’accordo con Pavia Acque per la sua sistemazione. C’è poi la questione relativa alla torre piezometrica (il cosiddetto “fungo”), che si sta sgretolando e che necessita di interventi urgenti. Bisogna

Luciano Antonio Calderini

prima di tutto dirimere la controversia riguardo alla sua proprietà, capire se è comunale o di Pavia Acque. A quel punto si potrebbe procedere o con la sua demolizione oppure con una messa in sicurezza in vista di un possibile utilizzo come ponte per la banda larga per internet, che è un altro dei nostri progetti per il paese”. Riguardo alla viabilità invece? “La situazione è critica soprattutto lungo la via

LUNGO IL PO

“Sistemazione dell’acquedotto e viabilità sono le priorità del paese”

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Umberto I. La velocità di transito, soprattutto dei veicoli pesanti, è eccessiva e, oltre a costituire un pericolo in sé e per le cattive condizioni del fondo stradale, provoca vibrazioni che incidono negativamente sulla qualità della vita dei cittadini e causa lesioni alle strutture degli edifici. Numerosi cittadini silvanesi hanno chiesto interventi in questo senso. Occorre intervenire, ovviamente in accordo con la Provincia, sotto la cui competenza ricade la strada. Dovremo poi controllare lo stato di conservazione del patrimonio immobiliare di proprietà del Comune e procedere all’accatastamento del centro sportivo polifunzionale, necessario perché si possa realizzare un impianto fotovoltaico sopra le coperture attuali. In questo modo potremmo risparmiare rendendo gli edifici comunali e l’illuminazione pubblica autonomi dal punto di vista energetico”. Tra le liste dei suoi sfidanti ce ne erano un paio, che hanno preso un voto a testa, delle quali una con un nome quantomeno pittoresco, “PILU della Libertà”. Crede sia stata una trovata goliardica o proposta concreta? “Guardi non saprei dirle. Quasi tutti i componenti provenivano da altri paesi, la mia impressione è che si sia trattato di persone mandate espressamente da qualcuno, senza alcun legame con Silvano Pietra”.


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Bilancio, mutui, investimenti; il consigliere Officio fa chiarezza

di

Valentina Villani

L'indomani di provocazioni ed accuse lanciate dai consiglieri di minoranza Giovannetti ed Arnese, in merito a debiti e default da parte del comune casteggiano, la consigliera Elisabetta Officio ci illustra il mondo complicato del bilancio. Consigliere Officio, il bilancio del Comune di Casteggio ultimamente è da sempre in cima alle polemiche: la minoranza parla di buchi, debiti e default, ci chiarisca la situazione. “Il comune di Casteggio, come molti comuni d’Italia, ha acceso negli anni diversi mutui per reaizzare scuole, piazze, fognature e altre opere per la cittadinanza: questo non significa però che si possa parlare di default. Pronunciare frasi apocalittiche quali “se le banche decidessero di revocare i mutui il Comune andrebbe in default” equivale a dire che se un meteorite si schiantasse su Casteggio il comune smetterebbe di esistere, data l’equivalente probabilità che queste situazioni si realizzino. Il Comune di Casteggio, come qualunque azienda, per investire ed eseguire opere pubbliche ha contratto dei mutui, che sta pagando senza alcuna difficoltà, non v’è ragione alcuna che spingerebbe le banche a revocare i mutui. Come funziona dunque l'accensione dei mutui per un comune? “Un comune può contrarre nuovi mutui solo se l’importo annuale degli interessi passivi, sommato a quello dei mutui precedentemente contratti, non supera una determinata percentuale stabilita dallo Stato; attualmente è pari all’8% delle entrate correnti, calcolata sul rendiconto riferito a due anni prima. Casteggio ad oggi ha mutui in essere solo per il 5%, quindi ci sarebbe ancora un margine di disponibilitá del 3% per accendere nuovi mutui. Chi dice pertanto che il Comune di Casteggio ha acceso più mutui di quanto non gli sia concesso per legge dice, più o meno consapevolmente, un’inesattezza. Va detto inoltre che l’accensione della maggior parte dei mutui è piuttosto risalente, si parla di anni novanta”. Parliamo di spese: quali gli impegni maggiori per il bilancio? “Le funzioni più “importanti” dal punto di vista finanziario, sono sicuramente quelle relative alla gestione del territorio e ambiente e la funzione relativa al settore sociale (servizi per l’infanzia e minori, assistenza e beneficienza, servizio necroscopico e cimiteriale)”. Novità sulle spese di investimento? È appena stata approvata la bozza del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 e bilancio pluriennale 2015/2017, nonché l’aggiornamento al piano triennale delle opere per il triennio 2015/2017 e annualità 2015. Sostanzialmente sono state previste opere di manutenzione e conservazione del patrimonio e dei beni di proprietà comunale, come ad esempio la sistemazione della viabilità stradale, interventi di manutenzione presso la scuola media ed elementare, e presso la Certosa Cantù piuttosto che i canali nel palazzo occupato in precedenza dalla Pretura”. Quali sono le opere più importanti che sono prevsite per l'anno in corso? “Le opere più consistenti programmate per il triennio riguardano per il 2015 la sistemazione del muro del sottopasso, a contenimento del torrente Rile - questa opera prevista nel 2014, sarà finanziata con il fondo pluriennale vincolato investimenti e la ristrutturazione dell’edilizia sportiva comunale, si tratta un

Elisabetta Officio

progetto importante di riqualificazione delle aree adibite allo sport: l’idea è quella di creare un’isola sportiva funzionale e ben organizzata con strutture nuove, che sostituiscano quelle ormai vetuste presenti al momento, per dare ai ragazzi uno spazio sicuro dove trascorrere i loro pomeriggi facendo un’attività sana come lo sport”. Officio, un anno di amministrazione e già trovarsi a dover gestire un bilancio, quali sensazioni? “Mi permetto di precisare che non ho alcuna delega al bilancio e che tanto meno lo gestisco. Io sono semplicemente stata eletta (da membri di maggioranza e minoranza) in seno alla Commissione Finanze, Tributi, Patrimonio e Risorse Umane quale presidente della stessa. Il mio ruolo è quindi quello di fare da tramite tra le decisioni e le proposte della Giunta e i membri della commissione che rappresento e viceversa.

CASTEGGIO

“Il Comune ha acceso più mutui di quanto non gli sia concesso? Una bufala!”

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È chiaro peró che le decisioni della Giunta sono espressione di un’amministrazione che, in proporzione al mio incarico, rappresento anche in Commissione. Detto questo approcciarsi ad un bilancio comunale credo che, per dei neofiti come me, non sia mai semplice, tuttavia io ho dalla mia dei maestri molto competenti, primi tra tutti il Sindaco, Lorenzo Callegari, che, prendendomi letteralmente per mano, mi stanno accompagnando in questo processo di crescita”. Che opinione si è fatta sulle azioni compiute dalla minoranza dopo gli ultimi Consigli Comunali e ritiene ci possa essere un punto d’incontro fra le vostre visioni? “Io ho un’idea di politica, forse utopica, ma molto nobile. Chiunque si affacci alla politica, dal piccolo comune al Parlamento, credo debba farlo con il solo fine ultimo del bene della propria comunità e piú in generale del proprio Paese. Questa finalità non ha colore, né è figlia di alcuna maggioranza o minoranza che si avvicendi nel tempo. Questo è l’unico punto d’incontro dal quale costruire un dialogo e solo con chi, all’interno della minoranza, è possibile condividere questa finalità, peraltro molto forte tra i membri della maggioranza, si puó dialogare in modo costruttivo. Tutto ció che invece viene fatto in modo pretestuoso non mi trova disponibile ad un incontro”.


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CASTEGGIO

INCHIESTA TRA I COMMERCIANTI DI CASTEGGIO

"Parcheggi free e maggior impegno delle associazioni per rilanciare il paese" di

Valentina Villani

Una nazione in crisi che colpisce duramente tutti i settori, l'economia locale si squarcia anziché crescere. Casse vuote e lavoro in calo portano ad un malcontento generale, trascinando i piccoli negozianti (categoria tra le più colpite) in un baratro, dove oltre alle preoccupazioni si uniscono i disagi: parcheggi, sporcizia, carenza di iniziative. Inoltre, a peggiorare la situazione ci si mettono centri commerciali e supermercati, da cui queste piccole attività sono circondate, dove la parola d'ordine è risparmio; seguita dal comfort che i clienti vi trovano prediligendo un'unica sosta al fine di acquistare tutto quello di cui necessitano senza perdere troppo tempo. Raccogliamo i malumori e le richieste di chi vive quotidianamente la realtà di Casteggio. Nell'elenco delle problematiche qual è la prima della lista? “I parcheggi per noi commercianti sono stati la rovina; siamo in un piccolo paese, la gente si ferma magari una mezz'ora per qualche piccola commissione, se deve pagarla è chiaro che va altrove, o comunque dove il parcheggio è gratuito - dice Aiello Natalina della cartoleria il Punto - Dal mio punto di vista dovrebbero convertirli da sosta a pagamento in disco orario, eliminando così questo grande ostacolo. Un altro disagio è la sporcizia dovuta agli escrementi dei piccioni: spesso e volentieri gli operatori non puliscono come invece dovrebbero, e noi ci ritroviamo in una realtà sporca e mal curata”. Chiediamo al signor Moreno Ponzinibio, titolare dello storico Bar Roma inVia Emilia qual è il suo punto di vista... “Certamente, i parcheggi a pagamento erano da evitare, in particolar modo il sabato e la domenica; cederli in appalto è stato sicuramente un grandissimo errore. Certo, i problemi non sono solo questi; purtroppo c'è una crisi generale, per cui non sarà la soluzione dei parcheggi che risolverà la situazione di noi commercianti”. Più propositivo il signor Fabio Santomero, titolare del punto vendita “Sapori d'Italia”. Che cosa propone per una Casteggio migliore? “Gli eventi del venerdì sera sono tutti incentrati nelle due vie principali e nella piazza. Sono convinto che sarebbe azione ottimale chiudere tutto il quadrato, traslando il traffico per qualche ora sulla tangenziale, così anche i negozi più “decentrati” sarebbero a loro volta coinvolti. Inoltre, sono convinto che ci sia poca attenzione nelle iniziative, al di là dei venerdì di Casteggio non ci sono altri particolari eventi che coinvolgono il paese. Certo, sappiamo che anche il Comune è limitato nelle azioni a causa di questa crisi e, di conseguenza, non può fare i salti mortali, però dare attenzione un po' a tutti non credo sia una manovra così complicata”. Si sente abbandonato dalle istituzioni? “La mia impressione è che non importi a nessuno: anche la stessa Associazione Commercianti non sta muovendo un dito, quest'anno non hanno neanche messo le luminarie, lasciano tutto a libera iniziativa di ogni singolo negoziante, ripeto, sarà un po'

Maria Marzorati

Moreno Ponzinibio

Paola Schiavi

Fabio Santomero

Rossana e Giovanna Vai

Cesare e Rita Valdata

la contingenza del periodo, ma non viene fatto neanche nulla per sgravare un po' i commercianti del peso fiscale, oppure incentivare i cittadini ad uscire oltre se non nei 4 punti centrali”. Non solo istituzioni, le associazioni come stanno lavorando per il paese? Ci rispondono le signore Rossana e Giovanna della panetteria 'Vai': “Gli eventi scarseggiano, i venerdì sera non tirano più come un tempo, chi di dovere potrebbero organizzare qualcosa anche il sabato mattina, un mercatino a tema per esempio, così da invogliare la gente a fermarsi nella nostra città. Inoltre, di fondamentale importanza sarebbe eliminare una volta per tutte i parcheggi a pagamento”. Voi come commercianti come intendete rispondere alla crisi? "L'unione fa la forza", questo è il motto dei fratelli Cesare e Rita Valdata, titolati del Bar Cesare: “La prima azione importante che tutti dovrebbero seguire prima di lamentarsi è sicuramente la collaborazione. Se ci fosse più adesione tra i commercianti e più organizzazione si potrebbe fare qualcosina di più; certo, mettere d'accordo tutti non è facile, ma siamo convinti che se unissimo le forze qualcosa

di concreto riusciremmo a costruire, partendo dal presenziare tutti alle riunioni, ad esempio. I tempi sono quelli che sono, nel nostro piccolo cerchiamo comunque di inventarci sempre qualcosa, ma non è affatto facile; in ogni caso, non bisogna in alcun modo mollare, le iniziative sono buone, dobbiamo solo concentrarci per proseguire su questa strada”. Non tutti sono scontenti, e c'è addirittura chi vive una realtà 'rosea'. Com'è possibile? Ci risponde la signora Paola Schiavi titolare della lavanderia Pozzi Lucia. “Casteggio mi piace così come è, non la cambierei per niente al mondo, eventi e manifestazioni non mancano, non vedo particolari problemi o malesseri da segnalare, il lavoro non manca e la nostra è una bellissima cittadina, per cui non ho nulla di cui lamentarmi”. Fila tutto liscio anche per la signora Maria Marzorati titolare del bar 'Cafè de Paris', nessuna richiesta da fare? ”Abbiamo il nostro buon giro di clienti che ci permette ancora di lavorare dignitosamente, gli eventi ci sono e hanno un buon seguito, Amministrazione Comunale ed Ascom ci vengono incontro laddove c'è bisogno e, nonostante la crisi nazionale, noi andiamo avanti tranquilli”.


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INTERVISTA AL SINDACO DI BRONI, LUIGI PARONI

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di

Gaia Martini

Croce senza delizia per ogni amministrazione, l'approvazione del bilancio consuntivo, rappresenta senza dubbio il momento in cui ogni nodo viene al pettine... o meglio, il momento in cui ogni maggioranza deve fare i conti – in senso proprio e figurato – con oneri ed eventuali dis-onori relativi alla propria gestione. Opposizioni sul piede di guerra a Broni, dopo che l'approvazione dello stesso era slittata, un fatto che aveva suscitato più di qualche preoccupazione nei consiglieri di minoranza. Sindaco Luigi Paroni, il mese scorso c’è stato un po’ di trambusto riguardo all’approvazione del bilancio consuntivo 2014. Ci può spiegare come è andata? “Il conto consuntivo 2014, già approvato dalla Giunta con il parere favorevole del Revisore dei conti allora in carica, non è stato approvato durante il Consiglio comunale del 29 aprile, ma in quello successivo del 29 maggio per ragioni squisitamente tecniche. Contestualmente all’approvazione del rendiconto 2014, infatti, il Decreto legislativo n. 118/2011, modificato dal n. 128/2014, prevede che si debba approvare anche la revisione straordinaria dei residui riferiti al primo gennaio 2015. Visto che alcuni residui risalgono addirittura agli anni novanta, si è ritenuto opportuno far slittare di qualche settimana l’approvazione per permetterne un calcolo preciso e rigoroso e soprattutto per dar tempo al nuovo Revisore dei Conti, entrato in carica lo scorso 1 maggio, di produrre una nuova relazione. In ogni caso abbiamo rispettato il termine del 31 maggio stabilito dalla Prefettura”. Quindi non c’è mai stato nessun rischio dissesto per i conti del Comune? “Nel modo più assoluto: la situazione patrimoniale del Comune è florida, come conferma la relazione del Revisore dei Conti al rendiconto per l’esercizio finanziario 2014 dello scorso 15 maggio depositata agli atti. Il Revisore, dopo aver preso attentamente in esame tutta la documentazione debitamente predisposta dagli uffici comunali, ha constatato che a Broni

Luigi Paroni

“esiste, oltre ad una ordinata contabilità, anche una situazione finanziaria e di cassa complessivamente positiva”.Completata la verifica del conto e della documentazione, viene dato atto della “corrispondenza del conto del Tesoriere con le risultanze della contabilità dell’ente e della regolarità della documentazione prodotta a corredo, per cui ritiene che il conto stesso sia meritevole di approvazione”. E per quanto concerne nello specifico la gestione corrente del bilancio? “Come si legge nel documento, “si registra il pieno equilibrio, risultato spesso disatteso (a posteriori, in

BRONI

“Nessun rischio dissesto: le casse del Comune versano in buono stato”

sede di rendiconto), da molti comuni”. Nel prosieguo della sua relazione, il Revisore inoltre“evidenzia la buona solidità patrimoniale del Comune di Broni; I debiti di finanziamento residui sono pari a circa il 11,60% del patrimonio netto, ammontante a 40.804.995,98 (comprensivo dei conferimenti), e pari a circa euro 500,65 per abitante, valore inferiore al dato medio italiano (per il 2011 pari a circa 1.000 euro per abitante). Continuando nella sua relazione,il Revisore sottolinea inoltre come “Il Comune ha conseguito nell’esercizio 2014 il rispetto del patto di stabilità interno”. E per quanto concerne l'obbligo da parte degli enti sottoposti al patto di stabilità interno di assicurare la riduzione delle spese di personale, garantendo contestualmente il contenimento della dinamica retributiva ed occupazionale? “Anche in questo caso dal controllo della spesa per il personale dipendente effettuato al 31/12/2014, risulta il rispetto della normativa relativamente all’obbligo della riduzione delle spese di personale, in quanto gli impegni di spesa assunti per l’anno 2014 risultano inferiori alla spesa sostenuta allo stesso titolo nell’anno 2013. In conclusione, nel dare il giudizio complessivo, il Revisore osserva che tutto “ciò dimostra una situazione di buon equilibrio finanziario – patrimoniale complessivo del Comune”; dopo aver raccomandato, “in ossequio al principio di prudenza, l’istituzione di un vincolo (volontario) sull’avanzo di amministrazione, pari a 825.252,97, aggiuntivo a quelli previsti dalla legge, al fine di consentire una adeguata copertura dei residui attivi relativi alla gestione della Tariffa di Igiene Ambientale (T.I.A) relativi alle annualità 2010 e 2011, esprime giudizio complessivo favorevole sullo schema di rendiconto dell’esercizio 2014 e della relativa deliberazione, che vengono sottoposti dalla Giunta all’approvazione del Consiglio Comunale”.


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NOSTRA INCHIESTA TRA I COMMERCIANTI DI BRONI

Marco Baldissera

di

Maria Antonia Mosconi

Gaia Martini

Quando la crisi, che nell'eufemismo vive nell'espressione come“periodo di difficile congiuntura economica”, imperat, il ricorso all'ingegno è diventa necessità. Regola aurea per ogni amministrazione comunale costretta a misurarsi con le proprie difficoltà economiche e con quelle di cittadini ed esercenti. Da ormai tre anni i mercoledì sera di Broni si illuminano a giorno per quella che ormai è istituzione- almeno affettiva. Anche quest'anno è infatti tornata la Broni by Night: saracinesche alzate, strade e piazze vestite a festa e molti eventi collaterali a colorare la città di un nuovo entusiasmo. Davvero è tutto oro ciò che luccica? “Credo che manifestazioni di questo tipo non possano che essere d'aiuto – commenta Luigi Cignarelli, che prosegue – é il risultato di uno sforzo collettivo che vede associazioni, amministrazione ed esercenti lavorare insieme per confezionare un prodotto che comunque piace alla gente. Chiaramente i benefici immediati sono appannaggio dei bar, ma anche per le altre attività commerciali è una vetrina di tutto rispetto”. La Broni by night vince davvero o la parola d'ordine tra gli esercenti è convincersene per convincere?. “A prescindere dal bilancio, che rimandiamo alla fine, è bello rivedere la città viva e illuminata - commenta Maria Antonia Mosconi - dopo un periodo per certi versi buio, Broni si sta riappropriando dei suoi spazi. Manifestazione come la Broni By Night portano comunque nuove persone e con queste rinnovate possibilità di far conoscere anche la nostra realtà commerciale”. Alla base l'impressione che pur non essendoci un tornaconto immediato – in questo la cassa emetti scontrini è giudice insindacabile- si decida di tenere aperto perchè è giusto farlo... C'è dunque una vena di – buon – campanilismo nelle intenzioni degli esercenti? Un'impressione che trova riscontro anche nelle parole di Simona Cavazze: “Credo che sia giusto tenere aperto; se nessuno fa nulla, poi non possiamo lamentarci del fatto che le cose non vadano per il verso auspicato. Vi è molta collaborazione tra i commercianti, anche rispetto ad altre realtà in cui le vetrine rimangono spente e le saracinesche abbassate”. (Che il

Debora Chiappetta

BRONI

Broni si conferma il 're di pais'? "Le iniziative incentivano l'economia"

Davide Bolognesi

riferimento sia Stradella? Il dubbio c'è...). Il fatto che le attività siano concentrate nel cuore di Broni non vi rende marginali rispetto alla “festa”? Chiedo e mi chiedo... Ad incaricarsi di risolvere l'arcano Cristina Colombi: “Credo che sia del tutto normale e fisiologico: detto questo mi sembra inutile e sterile cercare la polemica ad ogni costo”. Nemmeno il ricorso nostalgico al passato sembra scalfire l'entusiasmo dei bronesi; quel mondo in cui il capoluogo lombardo era Al re di Pais non esiste più, mi ricordano... calendario alla mano: “Ovunque le cose sono cambiate e Broni non è immune” la risposta unanime che si alza dalle piazze. Sui possibili dubbi, continuano a vincere le certezze. Agli irriducibili della prima ora dell'apertura serale, si alternano i convertiti; quelli cioè che dopo un iniziale sciettiscismo si sono convinti dell'opportunità di rimanere aperti anche durante la fascia serale: accanto a questi resistono comunque quei commercianti, minoranza de facto, che dismettono i panni di imprenditori di se stessi al calar del sole. Se dovesse fare un primo, seppur parziale, bilancio, cosa direbbe?: “L'impatto è più che positivo: si vedono tante persone e soprattutto tanti giovani”. Già i giovani, soggetti nei discorsi dei proclami elettorali, oggetto di scelte che molto spesso non corrispondono alle loro aspet-

tative. Ed è infatti in questa categoria che si consuma il dubbio: come le sembra questa edizione della Broni by Night? Così Erika Passarella, che commenta: “Sono senza dubbio favorevole, ma a mio avviso qualche ulteriore accorgimento andrebbe fatto, magari introducendo qualche novità: ritengo comunque sia importante tenere aperto e per questo lo faccio”. Se gli esercenti sono piuttosto soddisfatti, lo sono a maggior ragione i proprietari dei locali... oppure non è così? Risponde Davide Bolognesi: “Non possiamo che plaudire iniziative di questo tipo: è bello vedere la gente riversarsi in strada e all'interno dei bar”. Nulla da eccepire quindi? “Sicuramente il bilancio è positivo- commenta Marco Baldissera, che prosegue- certo, si potrebbe sempre fare meglio, comunque per chi come me gestisce un locale, la Broni By Night rappresenta senza dubbio un'ottima iniziativa”. Contenta anche Debora Chiappetta: Le prime battute della Broni By Night la convincono? “Per ora, incrociando le dita, bilancio più che positivo: l' impressione, ma è solo un mio pensiero non suffragato da numeri, è che vi sia ancor più gente rispetto all'anno scorso: credo che ormai la manifestazione abbia preso corpo e attecchito nelle abitudini dei cittadini locali e non solo”.

Luigi Cignarelli

Simona Cavazze


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INTERVISTA A ETTORE BRANDOLINI, CAPOGRUPPO D'OPPOSIZIONE

di

Gaia Martini

Previsioni nefaste – per i portafogli sempre più sguarniti dei cittadini – quelle di Ettore Brandolini, capogruppo d'opposizione di Prima Stradella, che non manca di risparmiare – critiche – rispetto alle scelte dell'attuale maggioranza. Rispetto a quali questioni ritiene che l'attuale maggioranza stia infierendo sui contribuenti? “La giunta comunale di Stradella ha approvato lo scorso 15 giugno le nuove tariffe per i parcheggi a pagamento; sostanzialemte si ravvisa un aumento superiore al 60% delle tariffe in vigore: la sosta minima passa infatti da 30 a 50 centesimi; mentre sale a 2 euro la somma necessaria a due ore di parcheggio, quando prima era 1, 20 euro: dal primo agosto insomma l'ingresso in città sarà più caro e questo disincentiverà senz'altro gli accessi, andando così a danneggiare il commercio locale e favorendo per certi versi la grande distribuzione che sorge ai lati della città. Le tariffe entreranno in vigore dal prossimo primo agosto e, se è vero che il comune incasserà il 45% dell'importo rispetto al 35% di prima, è altrettanto vero che questa differenza di entrate non risolverà tutti i problemi finanziari in cui versa Stradella: capisco l'esigenza di fare cassa, ma così si colpiscono cittadini e commercianti di rimando; una direzione opposta rispetto a quella annunciata in campagna elettorale in cui si prometteva sostegno alle attività locali”.

Ritiene insomma il provvedimento inutile e dannoso al contempo? “Come potrebbe non esserlo? Oltretutto non è contemplata nemmeno la possibilità di sottoscrivere abbonamenti; si dice che sia troppo complicato... il tutto in una città che non offre molte alternative al parcheggio a pagamento. La situazione finanziaria in cui versa il comune impone la ricerca di liquidità; venendo meno – rispetto al passato - gli oneri di urbanizzazione, hanno scelto di rifarsi sui cittadini; basti pensare che il 95% delle multe somministrate sono relative ad infrazioni riguardanti i parcheggi”. A luglio ci sarà la presentazione del bilancio; teme conterrà ulteriori brutte soprese? “Esattamente; le prime impressioni è che vi sarà un'inevitabile aumento delle aliquote per quanto concerne la Tasi; dubito infatti resterà al 2,25: mi lascia poi perplesso il fatto che, prevedendo la quadratura del bilancio un incasso pari a 664mila euro, la maggioranza pensi di derivare questa cifra dalla vendita di beni comunali; una strada già tentata nel 2014 che non ha prodotto un solo euro. Temo che a ottobre ci si accorgerà che le previsioni sono state disattese e sarà necessaria un'ulteriore variante di bilancio. Tutto ciò si traduce, in termini pratici, nell'impossibilità di erogare servizi o garantire una manutenzione ordinaria e costante: insomma si pagherà per non avere nulla in cambio”. Fa riferimento a qualche ambito specifico? “Per quanto concerne i servizi, di recente il paga-

STRADELLA

"Stangate in arrivo per i cittadini con l'inevitabile aumento della Tasi"

Ettore Brandolini

mento delle mense scolastiche è stato esteso anche alle fasce meno abbienti, un tempo esonerate: 75 centesimi a pasto. è ridicolo che si chieda a famiglie indigenti di pagare il prezzo dell'incapacità gestionale di questa maggioranza. Penso poi, per quanto riguarda la manutenzione, alla frazione Torre Sacchetti, ma anche al tunnel in località Orzoni per cui basta una pioggia intensa perchè si allaghi; ma questi sono solo alcuni degli esempi che si potrebbero fare; se pensiamo che in campagna elettorale veniva promessa più attenzione alle periferie... chiedo e mi chiedo dove sia tutto questo interesse... parliamo infatti di problemi annosi, non certamente di emergenze improvvise. Non paghi di queste promesse disattese, a fronte di tutte queste mancanze pubbliche, si chiedono sempre più sacrifici ai privati, un assurdo”.


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PARLANO I BARISTI e I COMMERCIANTI DI STRADELLA

Elena Zotti di

Gaia Martini

Nato lo scorso novembre, ma attivo da gennaio, l'Osservatorio sulla Ludopatia accende i riflettori su una piaga sociale che vive come vizio privato sotto lo sguardo pubblico. “La dipendenza da gioco è una vera e propria piaga sociale – spiega Elena Zotti, referente del comitato – Si tratta di una patologia che interessa tutte le fasce anagrafiche ed economiche, ma che colpisce in particolar modo gli anziani. La mancanza di paracaduti sociali, acuita dalla crisi, ha portato molti over 65 a chiudersi in queste isole di solitudine e tentare una fortuna che molto spesso si traduce in una disgrazia, non solo economica”. Quali le azioni promosse dall'osservatorio? “Innanzitutto abbiamo esteso l'appello alla popolazione: è importante che il fenomeno non venga sottovalutato: a livello pratico, su nostro suggerimento, il comune ha bloccato l'accesso ai siti di gioco on line tramite il wi-fi pubblico: il gioco on line è forse ancor più subdolo rispetto alle macchinette e vede nei giovani i soggetti più a rischio. Stiamo inoltre monitorando la situazione; a breve somministreremo un questionario per capire anche qual è la percezione della pericolosità di queste pratiche: i dati verranno poi girati al comitato scientifico di cui ci siamo dotati e proveremo a studiare iniziative volte a sensibilizzare la popolazione”. In questi primi mesi di attività siete stati contattati da persone affette da ludopatia o dai loro familiari? “Anche Stradella come altre realtà conosce il problema: abbiamo creato una rete di associazioni che operano sull'intera provincia e promuoviamo attraverso questi gruppi di autoaiuto: i cittadini di Stradella si recano però a Pavia o Voghera, mentre noi accogliamo quelli di altre realtà: riconoscere la dipendenza non è facile e nemmeno chiedere aiuto: è molto più semplice per chi ne è affetto decontestualizzarsi”. Quella contro la ludopatia è una battaglia insidiosa da combattere? “Assolutamente; il termine stesso rimanda ad un'idea di gioco, che non denuncia così la pericolosità: va poi detto che le leggi statali non aiutano: la deregolamentazione ha portato ad una proliferazione di offerta – che spesso avviene in luoghi neutri: dai bar ai supermercati – un assurdo se pensiamo ad esempio che contestualmente vengono vietati alcuni giochi di carte all'interno di quegli stessi esercizi commerciali

Filippo Savini e il suo staff in cui è possibile giocare alle slot”. Per molti bar comunque le slot rappresentano un'importante fonte di entrate... “E' indubbio: per questo vorremmo proporre attività alternative come disincentivo al possesso delle macchinette: si può riempire quel vuoto economico proponendo alternative meno dannose. Da settembre circa inizieremo a pensare a nuove idee da proporre ai gestori dei locali”. C’è una realtà, quella dei baristi, che per certi versi viaggia in direzione opposta alle buone intenzioni: abbiamo intervistato alcuni esercenti della città di Stradella sul problema: ecco le loro risposte e i loro punti di vista. Inilde Gilari titolare del Bar Roma: “Abbiamo le ‘macchinette’ da oltre 20 anni. Toglierle? Non ci penso nemmeno! se non fosse per le macchinette avrei già chiuso i battenti. Le persone giocano comunque... se non lo fanno nel mio bar, lo fanno in un altro”. Sulla stessa linea anche Massimo Granata, Bar Stazione, che commenta: “Abbiamo le slot da tanto tempo: ogni tanto penso all'opportunità di privarmene, ma è indubbio che, soprattutto di questi tempi, rappresentano un'entrata significativa”. E se vi dessero un incentivo per farne a meno ci pensereste? “Sicuramente – la risposta unanime – al momento co-

STRADELLA

Ludopatia: una piaga sociale che è fonte di reddito

Marco Venditti

munque, viene chiesto ai gestori di locali di rinunciare, senza sottolineare il fatto che lo Stato è il primo a lucrare sul gioco”. Accanto a chi non intende rimuoverle, c'è chi invece l'ha fatto... Chiediamo la motivazione ad alcuni baristi. Filippo Savini, titolare del Neverland, commenta: “Le ho tolte da poco per ragioni di sicurezza: è indubbio che sia una rinuncia in termini economici: nel mio locale ho anche i videogiochi anni '80; mi consolo pensando che questa sia una scelta più bella e più etica. Per me avere le slot era un di più, un contorno: se un esercizio si basa solo su quello il rischio che anche l'immagine, e di rimando l'economia, ne risenta è alto”. Vi è poi la categoria di esercenti, la minoranza forse, che di principio, ha scelto di non averne. Come mai? Marco Venditti, titolare del Concordia spiega: “Non mi interessa averle, sia per una questione di immagine, ma anche per una scelta etica”. E' consapevole del fatto di rinunciare ad una potenziale fonte di reddito? “Certamente le macchinette sono un guadagno che non comporta nessuno sforzo, ma preferisco così: come detto, sin dall'inizio ho scelto di non avere slot all'interno del mio locale e rimango convinto della mia decisione”.


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INTERVISTA A GIANCARLO GORRINI, SINDACO DI CORVINO SAN QUIRICO

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“Le gestioni associate richiedono una spesa maggiore: dov'è il risparmio?” di

Valentina Villani

Giancarlo Gorrini inizia la sua carriera all'interno del Comune di Corvino San Quirico già nel lontano 1975 come vice sindaco. Sempre presente nel corso degli anni all'interno della squadra amministrativa avvalendosi di diverse cariche. Dal 2009 si ricandida in qualità di Sindaco e tutt'oggi è al suo secondo mandato.“Sono nato e vissuto a Corvino, amo lavorare per i miei concittadini. Il Comune? E' un po' come la mia famiglia”. Sindaco Gorrini, ci racconti, come sta il Comune di Corvino? “Corvino sta come stanno gli altri Comuni. I trasferimenti peggiorano di giorno in giorno, e noi ci troviamo in serie difficoltà; per l'anno 2015 avremo ulteriori tagli per 40 mila euro da parte dello Stato. Nel quinquennio precedente, quando i tagli non erano ancora così pesanti, abbiamo progettato un piano opere ma purtroppo, a causa di queste nuove direttive, non so quanto potremmo rispettarlo. Ciò nonostante, nostro primario obiettivo resta il mantenimento dei servizi alla cittadinanza, fornire sostegno necessario alle famiglie, ai bisognosi, ai portatori di handicap e soprattutto ai nostri anziani”. Sindaco, la sfida più grande di questo mandato? “Garantire la qualità dei servizi senza aumentare le tasse. I cittadini hanno già tante spese, almeno noi dobbiamo cercare di avere un occhio di riguardo verso di loro. Altro importante obiettivo sarà riqualificare al spesa pubblica”. Quindi il vostro obiettivo primario sarà non toccare i livelli di tassazione? “Obiettivo fondamentale è e sarà certamente non aumentare in alcun modo le tasse. Inoltre, in quanto comune agricolo, abbiamo cercato di tutelare la nostra principale attività cercando di non gravare sui nostri agricoltori, per i quali abbiamo voluto riservare “un trattamento di rispetto” non aumentando le aliquote,

Gincarlo Gorrini

sebbene obbligati però a mantenere il minimo di tassazione stabilito dal Governo”. La vostra cittadina appartiene all'Unione dei Comuni Lombarda dell'Oltrepò centrale, cosa ci può dire a riguardo? “Esattamente, la nostra unione è formata dai comuni di Corvino, Mornico Losana, Torricella Verzate ed Oliva Gessi. Allo stato attuale è in corso qualche dibattito per un confronto critico tra i Comuni poiché si vuole valutare l'effettiva utilità di quest'unione. Anche in questo ambito i trasferimenti da parte della Regione sono diminuiti e, tutto sommato, stiamo constatando quanto quest'operazione sia effettivamente utile ai nostri Comuni”. Personalmente cosa pensa a riguardo? “Dal 1 gennaio scorso i Comuni fino a 5000 abitanti sono stati obbligati ad “allearsi” per gestire in col-

laborazione associata tutte le funzioni fondamentali. Mi trovo in totale accordo con le proteste già avanzate dai piccoli comuni perché quest'unione in primis viola l'autonomia locale e poi perché l'associazionismo obbligatorio, che doveva essere un obiettivo delle spending review per ridurre le spese, si è rivelato l'esatto opposto. In virtù di questo è stato più volte dimostrato, con precise documentazioni, che le gestioni associate richiedono addirittura una spesa maggiore, e ci parlano di risparmio? Speriamo si decidano in fretta a cambiare le disposizioni fin ora adottate perché allo stato attuale, il nostro “governo all'italiana”, già alla terza o quarta proroga, ha rinviato nuovamente il discorso al 2016, ed annaspa ormai da 5 anni. Sarei favorevole nel lasciare la piena libertà ai Comuni di scelta per le funzioni che essi ritengono valide associare”.


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INTERVIsTA A LORETTA RAVAZZOLI DIRETTRICE DEL MUSEO

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di

Gaia Martini

Come in ogni favola che si rispetti, l'inizio è spesso un tuffo – nostalgico – nel passato. Così anche quella di Santa Giuletta; una fiaba però in cui la realtà scalza la fantasia... o meglio, a farlo è la storia. Era il 1933 infatti quando il destino tra il piccolo comune oltrepadano e quello della bambola si incrociarono, creando un legame che li ha consacrati alla leggenda. A raccontarci l'intreccio e la bellezza di questa storia surreale – uno spazio non sconosciuto al tempo – è Loretta Ravazzoli, direttrice del Museo della Bambola che ha da poco spento le dieci candeline: “Lo stabilimento Fata, di Milano, subì il contraccolpo della grande crisi del '29: due giovani originari di Santa Giuletta l'acquisirono e in breve tempo, siamo nel '39, trasferirono l'intera produzione nel nostro comune. Inizialmente fu quasi una scommessa, ma in poco tempo l'intero paese fu coinvolto nella produzione di bambole”. è forse questa la caratteristica che rende unica la storia di Santa Giuletta e delle bambole... “Esattamente; sorsero in tutto una quindicina di fabbriche: accanto a quelle più grandi – quali ad esempio la già citata Fata e la Liala – ne nacquero di piccole, talvolta piccolissime, a conduzione familiare. Uomini, donne e persino bambini erano impiegati nella produzione: ai primi spettavano le parti “meccaniche”, mentre le donne confezionavano vestiti e accessori. Per quanto concerne il ciclo produttivo

Santa Giuletta, ed è forse un unicum, era completamente autosufficiente: contestualmente a quanto già detto, nel nostro comune si producevano anche parti del corpo, occhi, capelli e le scatole in cui venivano poi imballate e spedite in tutto il mondo”. La bambola oggi è un rimando immediato all'infanzia; allora non erano le sole bambine ad esserne destinatarie... “Proprio così: la damina ad esempio era una bambola molto pregiata che veniva regalata in occasione di grandi eventi, quali ad esempio un matrimonio: non si trattava di giocattoli, ma bensì di oggetti d'arredamento”. Oggi, all'interno del museo, è possibile vedere e scoprire anche le varie fasi di questa storia dal sapore di fiaba... “Già; le prime bambole erano in cartapesta e cartone, ma la produzione si adeguò alle esigenze di un

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Santa Giuletta: nel paese delle bambole ma anche di Topo Gigio

mercato in continua evoluzione. Tra gli anni '50 e '60 la fama di Santa Giuletta aveva superato i confini nazionali ed il nostro paese veniva soprannominato la Norimberga italiana. è con gli anni '60 però che inizia l'nevitabile declino: con la meccanizzazione i laboratori artigianali sono destinati infatti all'estinzione: alcune fabbriche si convertirono alla produzione di pelouches, ma già alla fine degli anni '70 tutte le fabbriche avevano chiuso i battenti”. Prima però di celebrare il necrologio di questa bella favola, è forse il caso di rivendicare alcuni dettagli che probabilmente non tutti conoscono... cosa può dirci a proposito del 1958 ad esempio? “In quell'anno, su concessione della Perego, venne realizzato a Santa Giuletta il primo prototipo di Topo Gigio, tutt'ora presente all'interno del museo. Non fu però l'unica mascotte: venne infatti prodotto anche Misha, la mascotte delle Olimpiadi del 1980 che venne poi donata ai capi di Stato: appartiene inoltre ad un nostro concittadino il brevetto relativo all'introduzione di una voce all'interno delle bambole: come detto la fama, meritata, delle bambole di Santa Giuletta, oltrepassò i confini nazionali e il nostro comune divenne, nel mondo, simbolo della produzione di bambole; un oggetto ancora oggi molto ricercato dai collezionisti”


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INCONTRIAMO TRE ENOLOGI CHE CI SPIEGANO I SEGRETI DELL'UVA

di Alessandro

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Vendemmia dei record se il tempo resterà bello: l'Oltrepò spera Disperati

Mancano due mesi alla vendemmia. Ma abbiamo voluto 'testare' alcuni enologi oltrepadani per capire come sono le aspettative. A Mario Maffi, Marco Bertelegni e Claudio Giorgi abbiamo rivolto le stesse cinque domande. Eccole: previsioni al momento per la vendemmia 2015?; Problematiche riscontrate in questi mesi? Rispetto allo scorso anno cosa si prevede? Il caldo di questi giorni aiuta o meno la vendemmia? Sarà una vendemmia più qualitativa o più quantitativa? Vediamo che cosa ci hanno risposto.

Mario Maffi

Marco Bertelegni

Claudio Giorgi

enologo di Montelio

enologo di Monsupello

enologo

Le premesse direi che sono molto buone. Le viti sono belle e soprattutto, quel che conta, sane e questo lascia bene sperare per una buona vendemmia. Ma ormai utilizziamo, da qualche anno a questa parte un motto: 'finché il vino non è in cantina, non ci sbilanciamo'... Problemi per fortuna non ce ne sono stati. Siamo in anticipo di una settimana con la maturazione dovuto soprattutto ad un inverno che potremmo definire nel complesso mite. Rispetto allo scorso anno? Non ci sono paragoni in considerazione che è stata una vendemmia difficile per via della tanta pioggia caduta durante l'anno. Basta pensare che ancora oggi i terreni, a mezzo metro sotto terra, sono ancora ampiamente bagnati. E per quanto riguarda invece il caldo di questi giorni, non ci sono anche in questo caso problemi. Alcuni tipi di uva, con la siccità restano in una fase di stasi, per poi riprendere più avanti la maturazione. Al momento posso dire che questo sarà un anno dove la qualità dovrebbe essere davvero eccellente per i vini dell'Oltrepò pavese. Ma vi confido che dopo 45 vendemmie, è presto in questo momento dare dei giudizi definitivi. Ho visto almeno 5/6 vendemmie eccezionali andare in fumo negli ultimi 5/10 giorni. Però le aspettative sono davvero buone".

"Al momento si prevede una buona vendemmia, sia dal lato qualitativo, sia per quantità. In alcune zone dell'Oltrepò orientale si sono verificate nei giorni scorsi sporadiche grandinate che hanno localmente creato danni produttivi di media entità, ma nel complesso generale, ad oggi non si sono registrati particolari problemi. Il germogliamento è partito in anticipo rispetto allo scorso anno, con una buona vigoria data dal terreno bagnato ed una forte disponibilità idrica. A maggio si sono verificati effetti clorotici su varietà più sensibili, (foglie gialle su varietà a bacca bianca o foglie rosse su Barbera) dati sempre dal terreno bagnato, che oggi sono quasi totalmente spariti. Il caldo di questi giorni e le previsioni di bel tempo per i prossimi accelerano sicuramente le fasi di chiusura grappolo e di invaiatura, portando ad una stima anticipata sull'epoca di raccolta, specie sui Pinot Nero da spumantizzare. Condizioni di caldo e umidità sono favorevoli in questo periodo agli attacchi di oidio, perciò occorre fare bene attenzione a tenere controllata e protetta la fascia grappolo, con azioni di cimatura e trattamenti a base di zolfo. Detto ciò, l'annata ci sta dando soddisfazioni, si spera di chiuderla in bellezza con una vendemmia poco piovosa, ma nemmeno troppo calda, per avere un'ottimale maturazione tecnologica delle uve".

"Al momento si prospetta una buona vendemmia, buona quantità e uve molto sane. Non vedo grosse problematiche al momento, attendiamo l'andamento di luglio ed agosto sempre decisivi per la qualità del raccolto. Sicuramente rispetto allo scorso anno l'andamento climatico siccitoso aiuta moltissimo la sanità delle uve prerogativa fondamentale per un'ottima vendemmia. Il caldo previsto di questi giorni può rallentare la fase di maturazione, quindi la data presunta della vendemmia (che al momento sembra abbastanza precoce), fondamentale saranno le ultime settimane. Dal mio punto di vista deve essere sempre qualitativa o meglio cercare di raggiungere il giusto equilibrio tra produzione e qualità, visto che ci sono gli strumenti agronomici (potature corte, inerbimento, vendemmia verde, ecc.) per ottenere il risultato desiderato. E' innegabile che sarà una vendemmia con una buona produzione di uva se come dicevo non si metteranno in pratica gli strumenti necessari".


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Michele Rossetti: non daremo più spazio a polemiche inutili

Nuovo presidente e nuovo corso per l'Oltrepò Pavese del vino di

Valentina Villani

Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò è sede ormai di un continuo susseguirsi di rinnovamenti: uscito di scena l'ex presidente Paolo Massone ed eletto il nuovo direttivo mancava solo la nomina del presidente. A contendersi il titolo sarebbero stati Filippo Nevelli, patron della Storica Azienda Agricola Ballabio di Casteggio e Michele Rossetti titolare dell'azienda La Costaiola di Montebello; quest'ultimo uscito poi vincitore dal duello ed ora nuovo Presidente per il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese. Il vento pare stia soffiando nella direzione giusta anche per i dissidenti appartenenti al Distretto che sembrerebbe stiano facendo passi decisi “verso casa”. Emanuele Bottiroli, direttore del Consorzio ci da il suo parere in merito alle passate elezioni. “Il rinnovamento del consiglio d'amministrazione e l'unanimità dei consiglieri nella designazione di presidente e vice sono segnali importanti - spiega Emanuele Bottiroli Direttore del Consorzio - C'è una squadra, professionale e motivata, pronta a guidare il territorio verso nuovi traguardi. Primo su tutti è la serenità, veleni e l'isolamento non aiutano mai a vincere le grandi sfide. Credo che il frutto e l'impegno sincero dell'ex Presidente Paolo Massone siano in buone mani. Massone ha rivestito con energia e senso di responsabilità il suo ruolo, fronteggiando

Michele Rossetti

nel corso di due mandati passaggi delicatissimi nella storia del Consorzio e del territorio - conclude Bottiroli - Guardiamo avanti dicendogli grazie”. Il neo presidente Michele Rossetti ci racconta il “nuovo” Consorzio Tutela Vini. Presidente, è stato eletto in un momento sicuramente non particolar-

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mente roseo per il settore vino, ha già idee per cercare di sanare la situazione? “Non appena finita questa convalescenza (per un piccolo intervento, n.d.r), come primo passo incontrerò tutti gli attori del vino appartenenti al nostro territorio per un confronto. In quella sede vorrei chiarire e discutere i punti prioritari da cui partire; successivamente si lavorerà insieme per arrivare ad un obiettivo comune: riportare i riflettori a puntare sul nostro Oltrepò”. Crede che riuscirà a mettere di nuovo d'accordo tutti? “Sono convinto che mettere d'accordo tutti sia un'impresa impossibile, il nostro Consorzio rappresenta 1700 aziende vitivinicole: un numero piuttosto considerevole per esigere che tutti possano andare d'accordo e nella stessa direzione, non sarò di certo io a pretendere di farlo. Cio nonostante ci si confronterà, si sentiranno i pareri di ognuno, ed insieme si arriverà ad una soluzione ideale e vantaggiosa per tutti. Fondamentale saranno buona volontà e tanto coinvolgimento”. Parliamo ora dei progetti futuri, può già anticiparci qualcosa? “Posso solo dire che i progetti sono tantissimi, uniti ad una forte voglia di innovazione. Per quanto riguarda il resto posso solo dire che non daremo più spazio a polemiche, problemi o discussioni ma ci focalizzeremo su un'unica strada comune: rilanciare il nostro prodotto e dargli finalmente i meriti che gli spettano”.


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PARLANO I COMMERCIANTI DI SANTA MARIA

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di

Virginia Guerra

Abele Lanzanova, un nome sulla bocca di tutti a Santa Maria della Versa: è lui 'l'uomo' a cui è affidato il rilancio della storica Cantina La Versa. Abbiamo raccolto i pareri di chi ha vissuto in prima persona gioie e dolori, vittorie e sconfitte dello storico marchio. Abbiamo chiesto: Cosa ne pensa del piano di risanamento della Cantina La Versa, la vede come una cosa positiva o negativa?; Cosa si aspetta dal rilancio della cantina?; Conosce un dipendente cassaintegrato della cantina? Ecco le loro risposte. Beniamino Sbaraglini, titolare del bar "LES FOLIES". "Sicuramente positiva. L'iniezione di liquidità da parte di Abele Lanzanova, mette tutti d'accordo e da respiro a molti conferitori. Approvata dai soci, ma che dovrà concretizzarsi nei prossimi giorni garantisce continuità aziendale e quindi la speranza di non perdere un'importante realtà produttiva ed un marchio di eccellenza del territorio. Pur non conoscendo nei minimi dettagli il piano aziendale vedo in modo positivo questa scelta, in caso contrario probabilmente i 110 anni di La Versa sarebbero finiti in modo davvero inglorioso. A noi commercianti invece rassi-

cura il fatto di poter portare avanti una grande realtà del territorio. La maggior parte dei bar ha vini "La Versa" e baristi come me, vanno orgogliosi del grande marchio che ci fa conoscere nel mondo. È il primo vino che proponiamo ai nostri clienti, sopratutto a chi passa come turista...".

"Spero che la nuova politica aziendale sia incentrata sulla valorizzazione del marchio e su produzione di eccellenza. Solo così facendo si potrà valorizzare il nostro territorio. Abbiamo bisogno di un marketing rivisitato dando molto spazio al web. Un package nuovo, moderno adatto a clienti di fascia giovane". "Conosco dipendenti in questa situazione ma preferisco non pronunciarmi a nome loro". Andrea Marassi, titolare del bar “Sir Andrew’s”. "Non sono pienamente fiducioso, in quanto chi si troverà a guida della cantina non ha alle spalle una tradizione vinicola legata al territorio. Un dubbio fondato che mi auguro possa essere smentito". Il rilancio della cantina rappresenterebbe il rilancio del paese, dell’Oltrepò. Tutte le attività sono strettamente legate l’una all’altra… “funziona quello, funziona tutto”. "Ne conosco molti, non ho mai parlato dell’argomento nello specifico. Sicuramente tengono le dita incrociate".

Gianfranco Liviero, titolare della pasticceria “Liviero”. "Sicuramente positiva. Non sono sicuro però della scelta di spostare il punto vendita da Santa Maria della Versa". "Mi auguro che il paese possa tornare a “vivere”, mi piacerebbe rivedere il paese di 18 anni fa che mi ha portato ad aprire un attività qui. Ritornando al punto vendita, sono sicuro che se fosse di nuovo a Santa Maria darebbe un nuovo slancio al paese e alle attività di noi commercianti, già afflitti dalla crisi e da questi colossi chiamati “centri commerciali”.

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Nel rilancio della cantina La Versa le speranze di un intero paese

"Si, sono preoccupati, ma fiduciosi. Ci tengo a sottolineare quanto il lavoro sia importante per la nostra dignità e per l’economia del territorio.

Claudia Cavigioli, titolare insieme alla sorella Elena del centro estetico “Beauty Relx”. "È sicuramente una cosa positiva, confido nelle intenzioni di riportare la cantina in una posizione di spicco come era fino a qualche anno fa". "Dal momento che la cantina è sempre stata il fulcro dell’economia di questa zona, dal suo rilancio mi aspetto un miglioramento economico e commerciale anche del paese e di tutta la zona dell’Oltrepò". "I dipendenti cassaintegrati vivono una situazione di forte disagio non sapendo come sarà il loro futuro lavorativo, spero che non si sia costretti a nuovi tagli così da garantire lavoro a tutti i dipendenti".


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ECCO MACCABRUNI, NUOVO RESPONSABILE DI FEDERCONSUMATORI olTREPO

“Sempre più truffe ai danni degli utenti per mano delle compagnie del gas” di

Christian Draghi

Cristiano Maccabruni è il nuovo responsabile della zona Oltrepò di Federconsumatori Pavia. Prende il posto di Mario Spadini, storico presidente dimissionario, rilevando così il suo ruolo nella gestione di una associazione che vanta ben sette sedi su tutto il territorio provinciale e una imponente mole di lavoro. Maccabruni, sta iniziando la sua esperienza alla guida di una delle associazioni di tutela più gettonate d’Oltrepò. Un onore ma anche un onere… “Sicuramente sì, però tenga conto che arrivo dal Movimento Consumatori di Milano, di cui sono stato presidente. La federconsumatori ha davvero una mole di lavoro incredibile, sta diventando una sorta di imbuto dove si riversano richieste di ogni tipo. Ormai le persone si rivolgono a noi anche solo per delle consulenze su quale compagnia telefonica scegliere!” Quali sono i problemi più frequenti nella zona Oltrepò? “Fino a qualche tempo fa le multe per autovelox erano casi tra i più gettonati, oggi invece a creare grande scompiglio sono le politiche delle compagnie del gas, che dopo la liberalizzazione del mercato avvenuta nel 2007 hanno preso la consuetudine di affidare a compagnie esterne il compito di procacciare nuovi

Cristiano Maccabruni

clienti”. Con metodi che, immagino, siano a volte discutibili… “Si capisce che alcuni sono disposti a tutto pur di portare a casa nuovi clienti. Uno dei metodi più gettonati è quello di recarsi in visita a casa degli utenti (spesso anziani) e chiedere loro di poter visionare bollette con la scusa di verificare gli importi. A quel punto copiano il codice del cliente e fanno scattare la truffa, con la creazione di un contratto fasullo con il conseguente passaggio non richiesto ad un’altra azienda. I casi di questo tipo riscontrati a Voghera

sono già 21. Uno dei problemi più frequenti che i nostri clienti presentano diventa quindi quello della bollettazione doppia, ovvero la ricezione di fatture da pagare a due utenze, quella con la quale si ha un regolare contratto e una che spesso non si sa neppure che cosa sia. Altra cosa che capita spesso è che gli utenti si ritrovino senza servizio, in quanto la ditta truffaldina che apre il nuovo contratto provoca la chiusura automatica della fornitura del vecchio servizio senza però erogare il nuovo. A quel punto per il cliente si trova a dover sopportare utleriori costi per la riattivazione e i tempi lunghi ad essi connessi, con un disagio evidente qualora la sospensione del servizio si verifichi nella stagione invernale. Da giugno poi la situazione facilmente peggiorerà”. In che senso? “Dal 30 giugno il Governo ha stabilito l’abolizione del Servizio di Maggior Tutela, ovvero la possibilità di scegliere, nonostante la liberalizzazione del mercato del 2007, una fornitura a costo fisso stabilito dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. Per molti un vero e proprio rifugio nella giungla dettata dalla competizione selvaggia tra le varie compagnie. Prevediamo il caos”. Ci sono altre iniziative a cui state lavorando? “Ne abbiamo una che riguarda il sovraindebitamento di privati cittadini. Si tratta di una procedura nuova e piuttosto complicata, che consiste però in sintesi nell’accompagnare il privato che non può più pagare i propri debiti in un percorso che assomiglia a quello del fallimento per le aziende”.


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FRANCESCA MAZZA, EVA GALBIATI E ILARIA BONO PRESENTANO I PROGETTI

Una giunta giovane, guidata dal sindaco Sergio Lodigiani. Una giunta composta da ragazzi e ragazze di Ruino e delle sue frazioni con una gran voglia di fare. Abbiamo incontrato le tre donne che cercano, insieme al sindaco, di dar vita a sempre maggiori iniziative per il comune: Francesca Mazza, Ilaria Bono e Eva Galbiati, queste giovani che cercano ogni giorno di raggiungere una serie di obiettivi per rispondere alle richieste, sempre più numerose, da parte dei cittadini. Incontriamo per prima Francesca Mazza, assessore al turismo, sport, tempo libero e politiche sociali. Partiamo dall'assistenza alle persone anziane... Cosa state facendo? "Con il nuovo regolamento ISEE è cambiato il sistema di calcolo del reddito per l’attribuzione dei contributi sociali dovuti al sostegno delle persone, in questo modo, l’aiuto è molto limitato. Personalmente offro la mia disponibilità per l’assistenza nelle prenotazioni di visite, esami diagnostici e altro. E’ stato inoltre attivato, dal Sindaco Sergio Lodigiani, il servizio prelievi del sangue, attivo ogni martedì". Per i più giovani invece? "A luglio riparte il centro estivo per i ragazzi, si svolgerà nei 3 Comuni dell’Unione. Ad agosto-settembre riproponiamo “Ruino senza Frontiere” ovvero giochi della gioventù, tornei di calcetto e partite di tennis. Il tutto si svolgerà presso il Centro Sportivo “Ai Campi”. Per il tempo libero “invernale” ci saranno corsi di ballo liscio, Zumba, ginnastica ritmica per bambini ed adulti e danza classica per bambini. Si terranno anche corsi di laboratorio artistico". Lei si occupa anche del gruppo della Protezione civile: ce ne può parlare? "Abbiamo voluto fortemente la creazione del Gruppo di Protezione Civile il quale sarà a breve operativo su tutto il territorio dell'unione dei Comuni. Oltretutto ad agosto invieremo i ragazzi delle scuole medie al campo scuola della Protezione Civile organizzato dalla Provincia di Pavia che si terrà in Alto Oltrepò". A livello culturale invece? "Per lo sviluppo turistico-culturale abbiamo organizzato manifestazioni di vario genere. Ci stiamo impegnando a rendere funzionale l’info-point e la vecchia biblioteca. Personalmente sto collaborando con Alessandro Disperati, autore di un libro sul Comune di Ruino, troverete la storia con “i suoi personaggi”, i monumenti da visitare e le strutture ricettive. Con Alessandro ho in progetto anche la stesura di un libro sulla vita del Conte Luchino dal Verme, il Conte “Maino”. In collaborazione con Tiziano Cai, stiamo raccogliendo testimonianze di soldati, del Comune di Ruino, impegnati delle Guerre Mondiali, per la creazione di un libro storico della Dott.ssa Paola Chiesa". Un giudizio su questo primo anno di assessore? "Il mio giudizio è molto positivo, è una esperienza unica che ti fa crescere dal punto di vista umano e sociale, i continui consigli e gli insegnamenti che vengono dal nostro Sindaco Lodigiani sono per mè fondamentali per poter affrontare questa mia prima esperienza nel migliore dei modi. La sua costanza per mantenere attivi i servizi primari del Comune e la sua tenacia nel rincorrere nuovi “bandi” e nuove “opportunità” è davvero ammirabile". Passiamo al vice sindaco, nonchè assessore all'istruzione, politiche giovanili e attività produttive, Ilaria Bono. Lei è una veterana di questa giunta... "Quest’anno ad aprile sono stati sei anni dal mio

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Dalla protezione civile al rilancio del turismo: tre donne al fianco di Lodigiani

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Il consiglio comunale di Ruino

primo mandato e nonostante le mille difficoltà sono ancora felice della mia scelta. Il nostro è un piccolo comune che come tanti altri è vittima dei tagli indiscriminati da parte dello Stato, la continua diminuzione dei conferimenti fa si che qualsiasi intervento sul territorio risulti difficoltoso. Questo però non ci ferma e anche quest’anno l’amministrazione ha dato prova di essere in grado, non solo di mantenere i servizi primari alla propria popolazione, ma anche di ampliarli". In particolare cosa state facendo? "Una nota di merito va al rilancio del turismo e per questo gran parte dello sforzo è da attribuire alle nuove leve dell’amministrazione che non si sono risparmiate per raggiungere l’obiettivo. Il nostro territorio ha la fortuna di essere ancora incontaminato e di offrire al turista, al costo di una gita fuori porta, un’esperienza unica alla scoperta dei prodotti tipici immersi in paesaggi da cartolina. Per questa ragione oltre a quanto già messo in atto l’obiettivo è quello di migliorare i servizi di accesso al turismo con un sistema di informazione più interattiva e facilmente fruibile, primo tra tutti il nuovo info point che sarà operativo a breve. Sempre nell’ottica di un turismo ecosostenibile, è al vaglio il progetto di sostituzione di tutti i punti luce del territorio Comunale con una illuminazione a led al fine di garantire un notevole risparmio energetico". Soddisfatta del suo impegno in comune a Ruino? "Mettersi in gioco richiede impegno, costanza e anche una buona dose di pazienza. Il tempo non è mai sufficiente e bisogna ritagliarsi spazi a volte a discapito della nostra vita privata, ma la soddisfazione per essersi resi utili alla propria comunità ripaga ampiamente di tutta la fatica". Infine incontriamo Eva Galbiati, consigliere comunale. Qual è il suo ruolo all'interno del consiglio comunale? "Io vedo Ruino come l’insieme di paesaggi magnifici, di storia e di religione, di una cucina eccellente e di persone che, pur con fatica, scelgono ogni giorno di viverci e lavorarci. Quindi, molto banalmente, il mio lavoro è stato quello di valorizzare tutto questo insieme di bellezze". Cosa sta facendo a tal proposito? "Per far sì che si possa godere dei bellissimi scorci delle nostre colline, anche da diversi punti di vista, unendo la passione naturalistica allo sport e al culto religioso, cosa può essere meglio di un percorso lungo la via di San Colombano, da Bobbio fino a Pa-

via? Collaboro da circa un anno con alcuni ragazzi di Zavattarello e dintorni, con cui abbiamo creato un’associazione chiamata “Le Campanelle di San Colombano”. Insieme, abbiamo geo-referenziato il tratto e lo abbiamo percorso in varie tappe, insieme ai primi sostenitori del progetto. Questo progetto ha l’ambizione di portare su questo territorio un grande numero di pellegrini, di amanti della natura, di amanti del buon cibo, di sportivi, che attraverseranno le nostre colline, dormendo e mangiando a prezzi agevolati nelle strutture del territorio. Inoltre, i costi sono nulli e questo tipo di turismo è assolutamente eco-sostenibile. Anzi, prendendosi cura dei propri sentieri periodicamente, si ridurrebbe anche il rischio di smottamenti e frane". Lei sta seguendo da vicino anche la realizzazione dell'info-point: cos'è in sostanza? "Credo sia utile promuovere le attività commerciali e turistiche che abbiamo nel nostro territorio, soprattutto in questo periodo in cui le tasse sembrano sempre più dei guadagni. Per iniziare, ho raccolto materiale per creare un portale turistico del nostro comune che verrà a breve pubblicato sull’info-point installato in piazza a Pometo, in modo che ogni turista o visitatore possa consultarlo autonomamente. Gli agriturismi e i ristoranti presenti nel nostro comune lavorano in modo eccellente, proponendo ai loro clienti piatti più o meno tipici del territorio". E per quanto riguarda eventi e manifestazioni, cosa state facendo in concreto? "Per rendere più piacevole la vita di chi sceglie di vivere o di trascorrere le vacanze estive a Ruino, abbiamo programmato una serie di eventi per la stagione 2015. Dalla fiera degli “Antichi Mestieri e degli Antichi Giochi” a Pometo, nel mese di Maggio, che è stata un vero successo, a varie cene e grigliate benefiche con musica e orchestre che si terranno nel mese di Luglio, fino a “Degustando Ruino” (12 Luglio), che sarà una manifestazione eno-gastronomica itinerante che coinvolge le aziende e i ristoranti che hanno appoggiato la nostra idea e che porterà i partecipanti in giro per il comune assaggiando le bontà proposte e conoscendo da vicino le realtà di ogni azienda o attività. Ogni festa, per piccola che sia, richiede molto tempo e molti sacrifici e sforzi da parte di chi la organizza, e la speranza nostra è quella di trovare un bel gruppo di persone disponibili e volenterose che voglia portare avanti il magnifico lavoro fatto dai ragazzi della “Proloco Giovane di Ruino” negli anni scorsi, per regalare a Ruino la visibilità che merita e ai suoi abitanti il piacere di abitarci".


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Oltrepò: animali al ristorante, così cade un tabu’?

A cura di Elisa Nervetti

Con decreto legge il Ministero della salute in accordo con la Federazione Italiana pubblici esercizi consente libero accesso ai cani nei locali pubblici ed esercizi commerciali in quanto la loro presenza non comporta problemi a livello igienico sanitario (fatta eccezione per i negozi alimentari dove l’accesso è vietato), lasciando ai gestori la libertà di decidere se accettarli o vietarne l’ingresso. Sono in continuo aumento in Italia le strutture “dog friendly” , che non solo accettano cani, ma riservano loro speciali attenzioni e confort. La scelta è innanzitutto dovuta a una maggior sensibilità animalista, ma anche per poter rispondere in modo competitivo alle

non tanto al cane, ma alla difficoltà della persona nel gestirlo. Credo che per il bene del proprio compagno lo si debba educare e preparare per consentirgli di affrontare serenamente un pranzo in un ambiente nuovo con estranei, un buon cane è il commensale ideale di un buon padrone! Disponibile un giardino adiacente alla nostra veranda dove poter passeggiare coi cani tra una portata e l’altra". Debora Rosina De bar di Pontenizza: "Il mio motto è “se può entrare certa gente, possono entrare anche i cani!”. Nel mio bar hanno libero accesso tutti i cani

AMICI A 4 ZAMPE

NOSTRA INCHIESTA TRA I RISTORATORI DELL'OLTREPO' PAVESE

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del cane , abbiamo infatti stanze a piano terra con giardinetto privato e uscita secondaria per rispondere ad eventuali necessità notturne senza infastidire gli altri clienti. Siamo convenzionati con una toelettatura e uno studio veterinario per far fronte a tutte le richieste dei nostri ospiti a quattro zampe!". Camilla Bariani Park Hotel Olimpia di Brallo: "I cani sono parte integrante della vita delle famiglie, anche noi abbiamo una mascotte pelosa che ci fa compagnia in reception, e non potremmo certo negare ai nostri ospiti la possibilità di portare con sé i loro piccoli amici. Il numero di richieste di alloggio con cani è in aumento e rinunciare ad ospitare cani significherebbe rinunciare a una buona

Debora Draghi

Stefano Picchi

richieste del mercato. Sono queste le principali ragioni per cui anche la maggior parte dei bar, ristoranti, agriturismi e hotel dell’Oltrepo sono favorevoli ai cani, con regole e limiti necessari a tutelare il rispetto degli altri clienti e degli animali stessi. Stefano Picchi Agriturismo Circe di Casteggio: "Amo i cani e con piacere li accolgo, consapevole che possano capitare piccoli inconvenienti dovuti

accompagnati da persone responsabili e soprattutto rispettose nei confronti degli altri clienti. In questa stagione calda preferisco accoglierli nel fresco del locale invece di saperli in auto, anche se nei momenti di affollamento sarebbe meglio che i padroni capissero il loro disagio". Debora Draghi Agriturismo La Sorgente di Varzi: "Il nostro agriturismo è very dog friendly!! Libero accesso alla zona ristorazione con area verde recintata dove farli correre liberi. Particolare attenzione rivolta a coloro che pernottano da noi in compagnia

Al bar Vittoria, anche i cani sono 'clienti'

Debora Rosina

Camilla Bariani

fetta di mercato. Al costo della camera viene aggiunto un soprapprezzo in quanto una camera in cui è stato ospitato un animale richiede specifica sanificazione. Nel rispetto degli altri ospiti, prima di accettare una prenotazione ci assicuriamo che i cani siano abituati a viaggiare e a restare in camera da soli". Lin Shuangwei Caffè Vittoria di Casteggio: "Nel bar possono entrare cani limitatamente alla sala principale e al dehor esterno per motivi di spazio, abbiamo abituali clienti a quattro zampe che passano da noi per la colazione! Appare evidente che i gestori sono disposti ad accogliere i nostri cani se pur consapevoli che non tutti i padroni sono rispettosi del locale e degli altri clienti. Sono forse queste le motivazioni per cui alcuni commercianti negano l’accesso agli animali, ma la mia è solo una supposizione in quanto non ho avuto risposte da loro e perciò lascio a voi il compito di scoprirle!".


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INTERVISTA A MARCO SENSALE, SINDACO DI TORRICELLA VERZATE

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“Visitoltrepò sarà la strada giusta verso il cambiamento” di

Valentina Villani

Marco Sensale è Primo Cittadino dal 2011 di Torricella Verzate; una piccola realtà oltrepadana di 850 abitanti che, nonostante i continui tagli governativi, riesce comunque a sopravvivere, pianificare progetti, realizzare qualche opera e fornire i servizi ai suoi cittadini. Sensale, il Comune di Torricella nei mesi passati ha approvato il bilancio consuntivo, cosa ci può dire a riguardo? “Inutile dilungarsi troppo introducendo argomenti di cui siamo tutti quanti a conoscenza: i Comuni ormai si arrabattano come possono, poiché lo Stato ormai ha abbandonato tutti da diverso tempo, insomma, ci si adegua come si può. Tutto sommato devo però asserire che qualche cosa, oltre a fornire i servizi ai cittadini e alle manutenzioni straordinarie, riusciremo comunque a fare. Un punto molto importante che tengo a sottolineare è che per quanto riguarda le tasse ai cittadini tutto resterà invariato, non aumenteremo nulla. Verrà maggiorata una parte di Tasi dall'1 all'1,5%, per le proprietà del centro commerciale al fine di poter attuare il nuovo sistema di illuminazione”. Sindaco, ci parli meglio questo progetto... “Il progetto in questione è un intervento di riqualificazione energetica e verrà effettuato nel contesto della nostra area commerciale, i lavori partiranno a breve e saranno terminati entro la fine dell'estate. Si tratta di un impianto all'avanguardia, qua intorno difficilmente se ne vedranno altri: innanzitutto effettueremo la trasformazione dei lampioni da vapori di sodio a led, e successivamente saranno tutti collegati in Wifi, per cui programmabili singolarmente ed in ogni momento della giornata. Questo ci porterà un risparmio notevole poiché, a seconda delle necessità, potranno essere spenti o abbassati in un solo “click””.

Il presidente dell'Auser e Marco Sensale

Entriamo ora in ambito sociale, ci parli dei progetti in collaborazione con l'Auser Tursela... “L'Auser Tursela è un'associazione no profit che opera a sostegno dei nostri cittadini a 360 gradi, bisognosi e non. Devo ammettere che se non ci fossero questi “angeli” , per piccole realtà come la nostra la vita sarebbe davvero molto dura. Allo stato attuale siamo in attesa della certificazione Onlus da parte della Provincia e ,successivamente, potremo partire con l'acquisto di un secondo veicolo, reso possibile grazie a una donazione. Questo secondo automezzo ci permetterà di estendere i nostri servizi anche alla vicina cittadina di Mornico Losana, operando sinergicamente anche con i loro volontari. Inoltre è stato da poco eletto il nuovo direttivo e contestualmente nominato il neo presidente Franco Depaoli”. Grazie al progetto presentato di Visitoltrepò, Casteggio con Torricella ed Unione Agorà (Verretto, Lungavilla) hanno ricevuto dalla Regione Lombardia un finanziamento pari ad un milione di euro. Voi come intendete sfruttare questa grande opportunità?

“Vorremmo utilizzare questo finanziamento, pari al 50% delle spese, con un progetto di recupero della vecchia pesa pubblica, da tempo dismessa perché vetusta ed obsoleta e già sostituita da una nuova ed automatizzata in Strada Fontana. In sostanza verrà effettuata un'operazione di recupero di questo vecchio stabile, verrà rimossa la piattaforma in ferro, ove realizzeremo una piccola piazza, mentre la struttura verrà riqualificata creando al suo interno un punto di esposizione e vendita di prodotti agricoli a km 0. Chiaramente poiché legato al progetto Visitoltrepò, sarà data priorità ai 4 comuni che hanno beneficiato di questo contributo. Qualora questo progetto dovesse avere un buon impatto, lo allargheremo anche a tutti gli altri produttori dell'Oltrepò Pavese”. Visitoltrepò è sicuramente una grossa opportunità che potrà dar modo al nostro territorio di risollevarsi, lei cosa ne pensa a riguardo? “Credo semplicemente che finalmente abbiamo intrapreso la strada giusta. Si avverte da parte di tutti una gran voglia di rivalorizzazione, di cambiamento, per mostrare al resto del mondo quanto di prezioso possediamo ma che ahimè, fino ad ora, è stato mal gestito e mal presentato: grazie anche a questi finanziamenti ora sarà possibile”. Dopo Visitoltrepò parliamo di Oltrepro... Sensale, ci illustri di che si tratta? “Oltrepro nasce dall'idea di alcuni Amministratori Comunali e Presidenti di Associazioni con l'intento di aggregare le pro loco del territorio Oltrepadano e lavorare sinergicamente condividendo un obiettivo comune: la valorizzazione delle nostre terre. Siamo molto soddisfatti poiché le manifestazioni fino ad ora realizzate hanno riscosso un discreto successo. Vorrei davvero con tutto il cuore che questo progetto prendesse piede, attraverso Oltrepro vorremmo essere un punto di riferimento. Sono felice di poter constatare che siamo in molti a crederci; i tempi stanno cambiando, i nostri bisogni stanno cambiando e contestualmente il campanilismo sta scemando, speriamo che questa sia la volta buona”.

NE PARLIAMO CON IL SINDACO CARLO FERRARI

Da Borgo Autentico a Borgo Culturale: Montesegale presenta i suoi progetti di Alessandro

Disperati

Con la “Giornata della cultura” al Castello di Montesegale si è aperta nei giornsi scorsi la stagione di dibattiti, mostre, convegni, confronti letterari e sull’ambiente che da sempre caratterizzano il centro dell’Oltrepò pavese. Presso il Museo di Arte Contemporanea che ha sede nel medioevale castello di Montesegale sono previste, infatti, la presentazione in prima nazionale del libro di Veronica Delvar “Non è più casa mia. Divagazioni semi(serie) di una malata di cancro” e l’apertura della Mostra Evento “Cannaò Passioni 1985-2015” del pittore e regista teatrale Michele Cannaò. Il sindaco di Montesegale, Carlo Ferrari ci spiega gli obiettivi di questo evento... “Il progetto “Montesegale Borgo d’arte e di Cultura” nasce dall’esigenza di animare la vita del Comune at-

traverso una serie di attività ed eventi coordinati per valorizzare il patrimonio culturale e naturalistico e le potenzialità, anche turistiche, del territorio. L’Amministrazione per preservare e comunicare i valori dell’intera comunità ha individuato tematiche speci-

fiche sulle quali incentrare un complesso di eventi ed interventi volti sia alla cittadinanza sia al turismo per incentivare la rinascita comunale, attraverso processi decisionali partecipati, politiche di crescita sostenibile, momenti di approfondimento culturale”.


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Il dirigente scolastico: "Non ho potuto fare altro che seguire le norme previste" A cura di Virginia Guerra

Gi studenti Martina Giannola, Michele Alletto e Donata Bottero, rappresentanti delle classi 4^IPA e 3^IPA dell’Istituto A. Maragliano di Voghera, hanno inviato una lettera al direttore, pubblicata lo scorso mese, sul nostro giornale esprimendo il loro disagio in quanto ai frequentanti l’indirizzo grafico pubblicitario non è più possibile aver accesso al quinto anno. Abbiamo chiesto alla professoressa Beatrice Tornari, dirigente scolastico dell’Istituto Calvi di Voghera, perché da quest’anno non è più possibile frequentare il 5^ anno del corso grafico pubblicitario? "Ciò dipende dal fatto che, con la riforma Gelmini, è stato soppresso il corso Grafico dell’Istruzione Professionale, permanendo solo il Corso di istruzione e Formazione (Regionale). La conseguenza di tale scelta politica determina quanto segue: il corso, attualmente in essere “Operatore Grafico Multimedia” continuerà ad esistere e consentirà di ottenere, alla fine del terzo anno, previa esami, la Qualifica di Operatore Grafico Multimedia. Tale titolo, valido su tutto il territorio nazionale ed europeo (III livello secondo il quadro EQF), permette di accedere al successivo quarto anno, al termine del quale, previa esami, consentirà di ottenere il Diploma di Tecnico Grafico. Tale titolo ha validità su tutto il territorio nazionale ed europeo (IV livello secondo il quadro EQF)". E quindi? "In sostanza, esistono due canali di Istruzione: L’Istruzione Statale, distinta nei sistemi: Licei, Istituti Tecnici, Istituti Professionali. L’Istruzione e Formazione Professionale, di competenza concorrente regionale (art. 117 Cost.). Quest’ultima, benchè attuata all’interno delle Istituzioni Scolastiche, in regime di sussidiarietà, si ferma al quarto anno. L’accesso al sistema universitario è possibile solo previa un percorso quinquennale. Per tale ragione, essendo diritto di ciascuno poter proseguire negli studi, è consentito frequentare, dopo il quarto anno, il quinto anno di un percorso statale Professionale corrispondente al corso di Istruzione e Formazione Professionale (regionale) frequentato. Il problema è che, con la sopra citata riforma, è stato soppresso proprio il già esistente corso di Grafico, nell’Istruzione Professionale Statale". Perché gli studenti e i genitori sono stati informati solo a fine di quest’anno scolastico? "In verità, ho avvertito i ragazzi e le loro famiglie appena avuta la certezza che non era più possibile attivare il V anno. Il riordino Gelmini è andato a regime l’anno scorso. Tale “riforma” esplicitamente prevedeva la possibilità per gli alunni frequentanti un corso di FP di iscriversi ad una V del corso statale e per l’anno in corso è stato possibile attivare una V vecchio ordinamento. Ora ciò non è più possibile. Appena avuta la certezza di tale situazione (in merito ho avuto contatti con l’Ufficio scolastico di Pavia e Regionale), l’ho comunicato alle famiglie". Al momento dell’iscrizione, agli studenti era stato garantito il 5° anno? "Al momento dell’iscrizione era ancora vigente il vecchio ordinamento e probabilmente è stata prospettata tale possibilità, così come è sempre stata prospettata alla Scuola. Non è certo imputabile alla Scuola né tantomeno a me, che sono Dirigente solo da questo anno scolastico, se l’Amministrazione si è accorta di non poter soddisfare un diritto peraltro previsto".

Beatrice Tornari

Sono state proposte soluzioni alternative da parte dell’Istituto? "Vista l’inesistenza di un corso di “Grafico” nell’Istruzione professionale statale, la proposta che mi sono sentita di avanzare è la possibilità di inserirsi, previa esami integrativi, nel quinto anno del corso di Istruzione Professionale Statale, presente nel nostro Istituto “Servizi Commerciali”. In sostanza? "Per gli alunni che attualmente hanno terminato con successo la classe IV e che volessero conseguire il diploma statale, utile ai fini del proseguimento degli studi, è prevista la possibilità di sostenere esami integrativi, a settembre, prima dell’inizio delle lezioni, in quelle materie o parti di materie, non previste nel loro corso di studi". Quindi che alternative hanno i ragazzi? "La predisposizione di corsi di didattica breve, a pagamento (purtroppo il numero di alunni iscritti non è abbastanza elevato da consentire una spesa pro capite bassa, per cui si è optato per l’inserimento degli alunni nei corsi di recupero già attivi, gratuitamente, e nella predisposizione dei necessari materiali di studio sulla piattaforma Argo), per acquisire i concetti essenziali delle materie assenti nel loro piano di studi, da effettuarsi, non appena terminati gli esami finali; la predisposizione di un corso (gratuito) durante il quinto anno, nelle materie professionali del Grafico, al fine di approfondire e consolidare le competenze acquisite nel corso degli anni". E per gli alunni che hanno terminato la classe terza? "Per gli alunni che hanno terminato con successo la classe III e che avessero intenzione di frequentare nell’anno 16/17 il quinto anno del corso “servizi aziendali”: la possibilità di frequentare i corsi sopra citati di didattica breve, per acquisire i concetti essenziali in quelle materie o parti di materie, non previste nel loro corso di studi, da effettuarsi, non appena terminati gli esami finali; oppure l’accompagnamento durante l’anno scolastico 2015/16, mediante corsi integrativi, nelle materie sopra citate, per consentir loro di acquisire in modo più disteso le necessarie nozioni". Questo problema ha inciso sulle iscrizioni? "Al momento, non pare che ciò abbia influito sulle

IL PERIODICO A SCUOLA

DOPO LA LETTERA DEGLI STUDENTI DEL MARAGLIANO

Donata Bottero e Edoardo Alessi studenti terza IPA

iscrizioni che per il corso “Grafico”, sono andate molto bene". Lei in qualità di dirigente scolastico fino a che punto è potuta intervenire? "Per quanto mi riguarda, non ho potuto far altro che muovermi all’interno delle norme previste. Ho avuto colloqui sia con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Pavia sia con l’USR. Inoltre, mi sono attivata per ricercare Istituti Tecnici (solo nell’Istruzione Tecnica esiste un corso “Grafico”), disposti ad accogliere i miei ragazzi nel quinto anno, sempre previo sostenimento degli esami integrativi: ebbene, non ci crederete, ma non sono riuscita a trovare un corso di Istituto Tecnico Grafico statale attivo in zona!...non ne esistono! Ho perfino inviato due quesiti, uno al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, l’altro al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. La risposta è stata che la proposta da me avanzata agli studenti è l’unica praticabile". Questa situazione di disagio crede abbia aumentato la sfiducia che i ragazzi nutrono nei confronti delle Istituzioni? "Spero di no! Certamente non nell’Istituto che dirigo: credo di aver fatto tutto quello che potevo, ma la normativa attualmente vigente non consente di praticare altre strade". Si sente vicina ai ragazzi? Vuole lanciare un messaggio? "Certo che mi sento vicina ai miei ragazzi!... e sono veramente amareggiata per l’ingiustizia che hanno subito!...Certo, come ricordato sopra, il titolo di Tecnico Grafico, conseguito presso la Sede Associata Maragliano è validissimo e corona un percorso molto curato sotto il profilo professionale e umano (i docenti del corso sono davvero molto bravi e professionalmente di altissimo livello), ma coloro che volessero proseguire gli studi devono ripiegare su un corso che non corrisponde alle loro vocazioni. Anche per questa ragione spero che le Autorità competenti vogliano prendere in seria considerazione la nostra richiesta di poter istituire un corso di Liceo Artistico ad indirizzo Grafico (peraltro inesistente in tutta la Provincia di Pavia e in quella di Alessandria), che potrebbe risolvere il problema, dando l’opportunità sperata a chi volesse proseguire gli studi".


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L'1 E IL 2 AGOSTO ANDRA' IN SCENA LA FESTA MEDIEVALE

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“A Tutta Varzi” è un’associazione nata alcuni anni fa da un gruppo di ragazzi desiderosi di veder rinascere il turismo e la vitalità di un paese dalle potenzialità inespresse, con il proposito di creare eventi ludico-culturali atti a far risaltare la bellezza di Varzi in tutte le sue sfaccettature, valorizzandone le origini antiche e le peculiarità storiche che gli sono proprie. Cavallo di battaglia di “A Tutta Varzi” è la “Festa Medievale”: “Vorremmo diventasse un punto fisso degli eventi annuali dell’Oltrepò” dicono entusiasti i giovani dell’associazione, festa che ogni anno si svolge intorno a un tema diverso, l’anno scorso “abbiamo voluto ricordare una pagina drammatica della storia medievale varzese: i processi per stregoneria, quest’anno il tema sarà molto più gioioso: rievocheremo i festeggiamenti per le nozze del marchese Federico Malaspina, figlio di Azzolino, con la signora Simona Landi”. Varzi si prepara dunque a due giorni di festa l'1 e il 2 agosto. Il primo sarà caratterizzato dal “Palio della sposa”, una gara tra contradaioli “rivali” che a coppie avranno il compito di percorrere di corsa un tratto del centro storico, trasportando la “Sposa” su una portantina in legno. Parteciperanno al Palio le diverse contrade locali, alcune del paese altre delle frazioni limitrofe, tutte abbigliate secondo i colori della propria provenienza contradaiola. Il

Il gruppo a Tutta Varzi

TANTI EVENTI AD AGOSTO

Ecco il Salice Musica Festival, rassegna lirica

redazionale a pagamento

Una serie di interpreti eccezionali, una splendida località turistica e l'atmosfera suggestiva delle sere d'estate: sono questi gli ingredienti del "Salice Musica Festival", la rassegna lirica che il comune di Godiasco-Salice Terme ha voluto organizzare quest'anno nella cittadina termale, offrendo a tutto l'Oltrepò tre serate di grande musica. Cominciata venerdì 3 luglio al Centro Diviani con il tenore Giorgio Trucco (accompagnato al pianoforte da Roberto Moretti e Giampiero Sobrino), continua il 4 agosto all'interno del parco di Salice (sul palco dello storico locale "La buca") con l'esibizione di una leggenda italiana della lirica: sulle note del pianoforte del maestro Enrico Zucca canterà infatti il baritono pavese Ambrogio Maestri. Durante la serata i due musicisti di fama internazionale proporranno musiche di Mozart, Verdi, Pucci e De Curtis. Ultimo appuntamento è quello del 20 agosto nel piazzale della chiesetta di Santa Maria Bambina, dove a suonare per il pubblico saranno Roberto Moretti (pianoforte) e Paolo Morena (violino). «Volevamo proporre ai salicesi qualcosa di nuovo e di diverso,- ha spiegato l'assessore alla cultura Luciana Olivieri- che colmasse un vuoto all'interno della programmazione estiva della nostra cittadina. La grande lirica, un genere raffinato ma di questi tempi non molto remunerativo, mancava da tanto tempo e il comune era l'unico a poterla portare di nuovo qui, nel cuore del nostro Oltrepò». I concerti iniziano alle 21.. Il 4 agosto il costo del biglietto è di 15 euro (le prevendite sono disponibili alla "Nuova libreria Il Delfino" di Pavia), in municipio a Godiasco, all'edicola Camatti di Salice Terme, nel negozio "Stereodisco" di Voghera e all'agenzia di viaggi MaxErre presso il centro commerciale Iper di Montebello della Battaglia). Il 20 agosto l'ingresso è libero. Info e prenotazioni allo 0383941420 o a info@comune.godiascosaliceterme.pv.it.

EVENTI

A Tutta Varzi, un nome che evoca un grido di battaglia

secondo giorno avranno luogo le celebrazioni vere e proprie con la consegna dei doni agli sposi, che avverrà in piazza secondo un rituale scandito da un cerimoniere, e a seguire spettacoli di grande effetto: falconieri, arcieri, duellanti in armatura, mangiafuoco, uno spettacolo animato dai bambini, una recita itinerante da parte della compagnia teatrale. Decine di figuranti in costume si aggireranno per le vie storiche, verranno riaperte le antiche cantine, ci saranno bancarelle a tema con dimostrazioni pratiche di attività medievali, e si potranno gustare i prodotti tipici del territorio. I visitatori potranno seguire le visite guidate del borgo e, per la prima volta, alcuni documenti dell’archivio Malaspina verranno esposti e illustrati al pubblico. I festeggiamenti termineranno con uno spettacolo comico immaginando che i marchesi, volendo estendere la gioia dell’evento, abbiano ospitato “per il gaudio del popolo tutto” una di quelle compagnie ambulanti che portavano in giro spettacoli strampalati come lo sono le farse, che usano il grottesco e l’assurdo per suscitare la risata. Vedremo in scena una autentica farsa medievale, che conserva elementi validi in ogni tempo.


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EVENTI

LA ROCK BAND DI RIVANAZZANO HA APPENA PUBBLICATO L’ULTIMO DISCO

Randy Watson, dall’Italia all’Europa autoproducendosi di

Christian Draghi

Devono il loro nome a un personaggio del film con Eddie Murphy “Il principe cerca moglie”, in cui Randy Watson era il cantante di uno sfortunato gruppo che si esibiva per un pubblico noncurante. Una metafora della musica rock oltrepadana? Difficile dirlo, perché i Randy Watson, gruppo nato a Rivanazzano nel 2006, hanno una storia e un percorso che ha le radici ben piantate in Oltrepò, ma lo sguardo rivolto al futuro, con un disco uscito lo scorso febbraio e un tour europeo all’attivo. Parliamo di loro con il batterista Andrea Marsiglia. Andrea, esistete da quasi 10 anni e non sono pochi per nessuna band. Chi sono i Randy Watson? “La prima line up è stata fondata da Andrea la Fiura (basso) e Marco Rebollini (chitarra e voce) insieme a un altro batterista nel 2006, io mi sono unito a loro nel 2008 e recentemente si è aggiunto un secondo chitarrista, Luca Meriggi”. Come spiegheresti la vostra musica a chi non vi conosce? “Un rock pesante, nato dalla voglia di sperimentare. Oggi da un acid stoner direi che stiamo muovendoci verso una maggiore psichedelia con accenni al prog…Forse nell’intento di diventare un po’ più di-

geribili”. Quali sono i vostri gruppi di riferimento? “Fra i tanti dico Red Fang, Queens of the Stone Age, Faith No More, con una spruzzata di grunge alla Soundgarden direi”. Il vostro ultimo disco si chiama “We’re Talking About You” (Stiamo parlando di te/voi ndr). In che modo si colloca nella vostra storia discografica? “E’ il nostro quarto lavoro. Il secondo full length, dopo un ep del 2006 autoprodotto e un disco, “Out”, pubblicato dalla Andromeda di Firenze, esperienza infelice dopo la quale abbiamo deciso di tornare ad autoprodurci per mantenere intatta la nostra libertà espressiva. Prima di quest’ultimo disco abbiamo

AL BARINO DEL CASTELLO

Successo per il Zava's Got Talent e per Pannocchio di Alessandro

Disperati

Nei giorni scorsi presso il Barino del castello di Zavattarello è andato in scena un simpatico appuntamento con Zava's Got Talent che ha visto la partecipazione di tredici artisti, o presunti tali, che si sono sfidati in vista della finalissima che andrà in scena a Montù Beccaria. Tra i partecipanti hanno riscosso particolare successo Andrea Nofri, Alex Crevani, Irene Cecere e Jacopo Pallavezati che si sono esibiti in una rivisitazione della commedia di Pinocchio. L'evento ha visto la partecipazione di un folto pubblico. Abbiamo incontrato Andrea Nofri per chiedergli come è nata l'idea di partecipare a quest'evento. Perchè avete deciso di partecipare a Zava's Got Talent? "Il nostro scopo era quello di far divertire il pubblico e per questo motivo io, insieme ad alcuni ragazzi di Zavattarello abbiamo deciso di isciverci all'evento". Perchè Pannocchio? "All'inizio avremmo voluto proporre dei brani e cantare ma poi, considerando che alcuni miei amici si sono defilati, abbiamo deciso di rivisitare la storia di Pinocchio con una gogliardia dal nome Pannocchio". Pensavate di andare in finale? "Assolutamente no anche perchè il nostro intento era solo quello di divertire e niente di piu. Siamo soddisfatti che sia la giuria sia il pubblico ha apprezzato la nostra esibizione". E per la finale? "Ci prepareremo al meglio per interpretare nel migliore dei modi la nostra esibizione sempre solo con lo scopo di far divertire".

pubblicato un secondo Ep chiamato “Side B”. Di cosa parla la vostra musica? “Potrei dire di stati emozionali interiori, vicini alla subcoscienza”. Recentemente siete stati in tour in Europa. Berlino, Bielefield, San Gallo, l’Austria… che differenza avete riscontrato tra il pubblico straniero e quello di casa? “Diciamo che qui da noi non esiste un vero e proprio pubblico. Non ci sono neanche più locali per esibirsi a dire la verità. Andare ai concerti è passato di moda, a nessuno interessa più vedere un gruppo che suona dal vivo da queste parti. Ci sono molti musicisti, ma anche molti preconcetti e piccole gelosie. Sono proprio quelli che suonano i primi a non seguire i live, per cui… all’estero il pubblico è più aperto, c’è più curiosità, voglia di ascoltare. E giudicare dopo, casomai. Per questo abbiamo deciso di non suonare in Italia per un po’, vogliamo confrontarci con realtà per noi più stimolanti”. Cosa riserva il futuro dei Randy Watson? “Vogliamo fare qualcosa di diverso da quello che abbiamo fatto finora, musicalmente parlando. Siamo in sala prove a comporre nuovo materiale per un Ep che uscirà probabilmente a fine anno, poi andremo a confrontarci di nuovo con il pubblico europeo per esportare il nostro messaggio”. Sesso droga e rock ‘n roll. Esiste ancora il motto? “Ti dirò, noi ne abbiamo solo sentito parlare!”.


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Marino Scabini, di Golferenzo, 38 anni, geometra, Responsabile dell'Ufficio Protezione Civile e Difesa del Suolo dell'Amministrazione Provinciale di Pavia è da circa un anno Presidente dell'ACI di Pavia. L'ACI di Pavia ha avuto un grande presidente, il Professor Siro Pietro Quaroni, un presidente che aveva portato il nostro ACI provinciale agli onori della cronoca nazionale e ad avere un peso politico importante, il mitico Professor Quaroni aveva puntato tanto sullo sport e sui rally in particolare, era stato il creatore del Rally 4 Regioni. Un giorno il professor Quaroni non venne rieletto ed iniziò l'oblio dell'ACI di Pavia. Ora in carica c'è Marino Scabini ed oggettivamente pur in mezzo alle difficoltà del momento, le cose stanno lentamente cambiando. Scabini ha iniziato, con grande entusiasmo, un'opera di rinnovamento e ricostruzione dell'ACI provinciale. Certamente sta tentando di ridare all'ACI un ruolo attivo per rivitalizzare lo sport dei motori nella nostra provincia. Abbiamo voluto porgli alcune domande. Cosa l’ha spinta a candidarsi a Presidente dell’ACI di Pavia? "Erano troppi anni che l’ACI Provinciale era “spento” e non faceva più nulla per lo sport motoristico pavese, io ed il mio gruppo ci siamo detti: Proviamoci! E cosi siamo arrivati a “guidare” questo ente con le speranze di farlo ripartire". Una volta eletto Presidente in che situazione ha trovato l’ACI provinciale? "Be… la situazione potete anche immaginarla… un decennio di stallo completo non può che compromettere i bilanci dell’ente". Lei è un grande appassionato di motorsport ed in particolare di Rally quando nasce questa sua passione? "Sin da piccolo… le auto e i motori mi hanno sempre affascinato e negli anni ho coltivato questa mia passione". Cosa state facendo come ACI provinciale per la sicurezza stradale? "Per noi la sicurezza stradale è al primo punto! Stiamo studiando un progetto per avvicinare i giovani alla guida sin da piccoli per far si che prendano confidenza con le quattro ruote per poi arrivare alla patente già pronti e sicuri alla guida! Ma non solo questo… stiamo studiando e valutando punti critici e pericolosi della viabilità in provincia di Pavia per poi discuterne e cercare di trovare una soluzione migliorativa". L’ACI di Pavia ha avuto molti presidenti, uno storico e’ stato, il professor Siro Pietro Quaroni, persona che ha portato la provincia di Pavia ed in particolare l’Oltrepò ai vertici del rallysmo nazionale ed internazionale. E’ ancora possibile ripetere, oggi, le sue gesta nel mondo del motorsport? "Sono tempi molto diversi e credo che non sia possibile ripetere oggi quello fatto in passato, ma credo che sia possibile riportare lo sport nel nostro territorio adeguandolo ai tempi e al periodo". Con la sua presidenza è innegabile che c’è stato un risveglio dell’attività sportiva in provincia di Pavia, cosa aveva frenato questo impulso negli anni scorsi? "Se alla giuda di un ente che deve promuovere l’automobilismo e il motorsport in generale si posizionano persone che di automobilismo e motorsport non hanno nulla di che condividere il risultato è ovvio". In Oltrepò esistono ben tre circuiti, due a Castelletto di Branduzzo ed uno a Cervesina, quali iniziative concrete pensa si possano mettere in atto per

avvicinare i giovani al mondo dei motori sfruttando questa “abbondanza” si circuiti in Oltrepò? "Sono impianti progettualmente tutti e tre diversi ma ognuno studiato alla perfezione per la propria tipologia e che insieme possono dare davvero una svolta allo sportmotoristico non solo oltrepadano ma anche a livello Nazionale, facendo conoscere il nostro territorio oltre i confini della Provincia. Le iniziative che abbiamo in cantiere per ognuno di questi impianti sono molto ambiziosi, io credo che una volta trovato il feeling giusto e perfezionando le idee si arrivi davvero alla svolta sia per l’automobilclub che per gli impianti stessi. Nei prossimi mesi prenderemo contatti con i responsabili degli impianti per mettere a punto le nostre proposte". Il recente Rally 4 Regioni Storico è stato seguitissimo da tutti gli appassionati, dopo questo primo anno “sotto la sua gestione” dove è possibile miglioralo dal punto di vista organizzativo a 360°? "È stato un grande sforzo non solo economico ma anche fisico e mentale, ora possiamo dire che abbiamo le idee chiare e i margini di miglioramento sono ampi, questo ci stimola molto perché il risultato potrà essere migliore con uno sforzo inferiore". In Oltrepò terra di grandi rally, partendo dal Rally 4 Regioni per finire al Beta Rally Oltrepò, ora manca un grande rally di caratura nazionale ed internazionale, pensa sia possibile nei prossimi due anni tornare ad organizzare un rally di questo tipo e soprattutto come è possibile? "Io penso che tutto si possa fare! Ma la cosa fondamentale è che ci sia collaborazione a 360° gradi a partire dalle istituzioni sino ad arrivare agli appassionati, tutti dobbiamo dare un “contributo” e non come si è fatto negli anni precedenti (ma anche non tanto precedenti….!)". Il Rally 4 Regioni non si svolse più per la mancanza di un budget economico necessario all’organizzazione di un evento di quella levatura. Ritiene che in Oltrepò ci siano le risorse economiche e soprattutto le aziende pronte ad investire, per reperire un budget importante per organizzare un grande rally con auto moderne, a caratura nazionale? "Come ho già detto il periodo non è dei migliori, ma io credo che si possa riportare un grande Rally nella nostra Provincia e il budget non per forza deve essere grande… possono anche essere tanti medio/piccoli budget!". Il Beta Rally Oltrepò, non si svolse più per la scelta dell’ACI Nazionale di declassarlo contro ogni logica sportiva a favore del Rally di Taormina, scelta che mise fine alla partnership tra Scuderia Alberto Alberti e la società salicese che la promuoveva. Solamente moltissimi piloti oltrepadani e nazionali gridarono allo scandalo… ma nessuna figura istituzionale… per vari motivi mosse “un dito”. Se oggi si dovesse ripresentare una situazione come quella, Lei come Presidente ACI cosa farebbe? "Farei di tutto per far si che queste cose non accadano, coinvolgendo non solo le istituzioni quali Comuni, Provincia, ecc, ma anche e soprattutto chi vive e lavora, per il nostro territorio è stata una grossa perdita". Il Beta Rally Oltrepò, è stato precursore in Italia e non solo, di abbinare sport e spettacolo, coniugando eventi mondani alla passione rallystica. Furono molte le critiche da parte dei puristi del rally, qual è la sua opinione al proposito, era la strada giusta o era quella sbagliata?

MOTORI

Marino Scabini, presidente dell'Aci Pavia: la speranza che qualcosa cambi nel motorsport pavese

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Marino Scabini

"Per mè è l’unica strada da percorrere! E chi allora aveva pensato a quello vedeva avanti! Ormai questo sport sta perdendo appassionati, tutti i giorni… allora noi dobbiamo saperlo “Vendere” in altri modi e se a qualcuno non piace questa idea, mi spiace, ma è fuori tempo massimo!". Oggi è certamente più facile ottenere per un rally una titolazione internazionale che ottenere una titolazione italiana, in parole semplici è più facile far parte del campionato europeo che del Campionato Italiano rally. Per organizzare una gara dell’Europeo serve un budget che varia tra 500 e 600 mila Euro, ritiene possibile in Provincia di Pavia, reperire queste risorse tra enti pubblici e imprenditori privati? "Si è vero, ma escluderei in primis gli enti pubblici, i quali non hanno neanche più le risorse per poter gestire i servizi essenziali e per quanto riguarda gli imprenditori non per forza devono essere della Provincia visto che il Rally potrebbe essere a livello europeo…". Fino a non molti anni orsono c’erano i piloti “personaggi” non solo a livello nazionale ma anche in Oltrepò, basti pensare al sano ma mediatico dualismo tra Musti Filippo e Buscone. Dualismo che alimentava la passione rallystica. Oggi i piloti sono, meno, molto meno personaggi, e rifuggono la sana polemica sportiva e le critiche di ogni sorta, molte volte indispettendosi. Ritiene che un ritorno all’antico possa essere utile per vivacizzare il nostro rallysmo… anche quello Oltrepadano? "Tutto può essere utile, i piloti più giovani secondo me non è vero che sono più schivi e meno “gogliardici”, forse sono descritti dai media o addirittura più delle volte per niente descritti e dunque abbiamo solo l’occasione di conoscerli sul campo di gara magari in un momento non proprio di svago così che i giudizi personali posso risultare falsati dal loro vero carattere". Tutti indicano Giacomo Scattolon, come il giovane più promettente del rallysmo oltrepadano, come e cosa può fare concretamente l’ACI di Pavia per aiutarlo a sfondare a livello nazionale ed internazionale? "Concordo pienamente, ma vorrei dire anche che Giacomo è il giovane del rallysmo oltrepadano, il “promettente” e penso che ha già dimostrato quello che sa fare senza se e senza ma!. Cosa può fare L’Aci Pavia? E Come? Stiamo provando a fare e vi faremo sapere…". Dopo circa un anno da Presidente dell’ACI… rifarebbe la scelta di candidarsi? "Si lo rifarei! Subito, però tra 4 anni ci penserò… se qualcosa sarà cambiato in Provincia di Pavia riproveremo a fare un’altra tornata… soprattutto se gli sportivi vorranno, ma se nulla sarà cambiato getteremo la spugna!".


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SPORT

PARLA IL PRESIDENTE DEL TEAM, GIANCARLO FRANCHINI

Adolescere Rivanazzano: il volley è di casa qui con tantissimi giovani e la B2 di Alessandro

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La B2 nel cassetto e il sogno di far crescere sempre un maggior numero di talenti: l'Adolescere Rivanazzano Volley vuole consolidare la propria tradizione nel mondo della pallavolo arruolando nelle proprie squadre sempre più giovani. Incontriamo il presidente dell'Adolescere Rivanazzano, Giancarlo Franchini. Franchini, cominciamo con un bilancio della stagione... "Abbiamo vinto la serie C e siamo passati in B2 nazionale con la prima squadra targata Cester & co, costruita in sintonia con Adolescere. Poi abbiamo vinto con le più giovani il campionato di seconda divisione e siamo stati promossi in prima divisione. Bilancio più che positivo direi". Quali sono gli obiettivi per la nuova stagione? "Per l'anno prossimo puntiamo alla salvezza con la serie B. Abbiamo confermato in blocco tutte le atlete che hanno vinto la serie C, nel rispetto di quello che è l'accordo consolidato con Adolescere che è quello di crescere le ragazze del territorio. Abbiamo fatto solo un paio di innesti con un'atleta con esperienza da anni in B che è Valentina Castellotti, ed il ritorno di una nostra tesserata Alessandra Massa dopo un anno di prestito per farsi le ossa. L'obiettivo è comunque la salvezza per poi gradatamente innestare le giovani che stanno crescendo in serie D". Quante squadre avete? "Per il prossimo anno le due squadre di punta di Adolescere Rivanazzano saranno la serie B e la serie D". Il settore giovanile sarà ampliato? Com'è attualmente composto? "Il settore giovanile sarà rappresentato dal minivolley che sarà seguito da John Porri e Marco Maspero (in tutto 30 ragazze), poi il super minivolley sarà seguito da Valeria Sala e Francesca Raiola (20 atlete), quindi l'under 12 allenata da Ilaria Barbieri (14 atlete),

under 13 e under 14 allenate da Antonio Morabito e Francesca Raiola (20 ragazze), under 16 che farà la seconda divisione e sarà allenata da Giulia Castelli e Valeria Sala (15 ragazze), e poi avremo l'under 18 composta principalmente dalle ragazze che giocano in serie D Adolescere Rivanazzano guidata da Antonio Morabito. Avremo poi una prima divisione allenata da Luca Ceccarelli". In B2 che ruolo intendete avere? "Per quanto riguarda la B2 l'obiettivo è strutturarci in modo da poter affrontare e mantenere un campio-

nato Nazionale che sarà molto impegnato, e ci vedrà scorrazzare per tutta la Liguria, per tutto il Piemonte e parte della Lombardia. Faremo in modo di consolidare sempre di più la sinergia con Adolescere che in questi anni si è dimostrata vincente anche per la gestione fra persone che non si spaventano quando c'e da alzarsi le maniche e lavorare per il bene del movimento e per il benessere e la crescita delle ragazze. Noi non invidiamo le società che per fare una serie B spendono 70-80 mila euro: noi siamo una società pane e salame".


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saranno premiati i giocatori e gli allenatori di oltrefootball

Finalmente i voti dei giudici e i voti della nostra pagina Facebook hanno portato i finalisti dell’OLTREFOOTBALL: in redazione si contano gli ultimi voti e l'11 luglio verranno annunciati i vincitori. La premiazione si svolgerà sabato 11 luglio dalle ore 24 presso la “RIVE GAUCHE” noto locale di Varzi

che da anni fa divertire i giovani. Dopo 9 mesi di dure battaglie finalmente abbiamo i finalisti: per la categoria “BEST PLAYER PRIMA CATEGORIA” concorreranno Averaimo (Casteggio), Guidi (ex Varzi prossima stagione Bastida) e Ruben Rebolini (in partenza da Varzi), una sfida che ha visto l’attaccante Averaimo essere in testa per tutto l'anno, il giocatore di Casteggio riuscirà a mantenere la vetta e a vincere? Nella categoria “BEST PLAYER SECONDA CATEGORIA” i finalisti sono Castagna (Portalberese), Nobili (Zavattarello) e Montagna (APOS Stradella), fin dall’inizio il giocatore piu votato è stato Carbone (Giussago) che con una caterva di gol ha impressionato

SPORT

Ecco i finalisti: vieni a scoprire i vincitori l'11 luglio alla Rive Gauche di Varzi

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DIVERTIMENTO

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i nostri giudici allenatori, ma non è bastato. Infatti alla lunga sono usciti i giocatori che da molto più tempo giocano in Oltrepò. Nella categoria “BEST COACH PRIMA CATEGORIA” abbiamo i due allenatori che forse hanno mostrato il miglior calcio della Prima categoria: Landini (Varzi) e Poma (Lomello). Sul campo ha vinto l’allenatore della squadra della Valle Staffora sarà cosi anche nell’OLTREFOOTBALL? Infine nella categoria “BEST COACH SECONDA CATEGORIA” abbiamo avuto sin dall’inizio l'impressione che Bissacco (APOS Stradella) avesse la bravura per stracciare tutti i suoi avversari, ma alla lunga Mister Cavo (Retorbido) ha avuto molti consensi dalla giuria popolare di Facebook, sarà riuscito Mister Bissacco a mantenere le distanze? Be' che dire, tanti dubbi che finalmente verranno svelati l’11 Luglio alla discoteca Rive Gauce di Varzi, dove conosceremo i vincitori dell’OLTREFOOTBALL.


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ABELI CONTRO PERINETTI CHE VUOL FAR RINASCERE LA VOGHERESE

Servizio di Christian Draghi

Franco Abeli

Chiusa la stagione con un ottavo posto che andava al di là delle aspettative, considerato che per un certo periodo si era anche pensato di poter vincere il campionato, l’OltrepoVoghera guarda al futuro con rinnovato entusiasmo e nuovi progetti. Ne abbiamo parlato con il presidente Franco Abeli, per cui quella alle porte sarà la seconda stagione alla guida della società. Presidente Abeli, facciamo un passo indietro. Qual è il bilancio della stagione appena conclusa? “E’ stata una stagione tranquilla, come da programmi, e di buon livello tecnico. Fino a un certo punto si era anche pensato di poter vincere il campionato, ma non siamo ancora pronti per gestire un salto di categoria, prima di tutto a livello societario”. In che modo state programmando la nuova stagione? Cosa devono aspettarsi i tifosi? “Credo che anche il prossimo anno sarà per così dire di assestamento, serve ancora un anno per poter pensare davvero alla promozione in Lega Pro, anche se noi miriamo senz’altro alle prime tre posizioni della classifica. Punteremo molto sui giovani, e in forza di un accordo maturato con il Carpi avremo in prestito giovani di qualità. Inoltre abbiamo da poco acquisito l’Accademia Verde, l’ex team Anni Verdi, che con i piccoli calciatori che porterà in dote accrescerà il nostro organico societario a 500 unità, 600 se si tiene conto degli addetti ai lavori. Nel 2016 dovrebbe poi esserci la svolta del modello societario con la creazione di una Srl”. E’ stato presentato anche il nuovo allenatore, Alexandro Dossena. Un “giovane” anche lui… “Ha 39 anni ma già una discreta esperienza come allenatore, essendo stato vice in Lega Pro e poi primo allenatore in D. Ci è piaciuto il suo carattere e la sua voglia di fare, abbiamo bisogno di gente che abbia fame, giocatori e allenatori. Mancano e bisogna costruirseli in casa”. L’OltreVoghe non gode del supporto degli ultras, che non si sono mai identificati in questo progetto non sentendolo davvero “vogherese”. Il suo rapporto con la tifoseria com’è? “Posso dire che conosco alcuni degli ultras, e non posso farci nulla se la pensano così. Si tratta di avere di fronte un muro di gomma, c’è poco da fare. Personalmente sono convinto che il sindaco di Voghera Carlo Barbieri e quello di Stradella Piergiorgio Maggi abbiano fatto una grande cosa nel tenere vivo il calcio a Voghera. Abbiamo avuto 180 abbonati la scorsa stagione, ovvio che mi aspetterei qualcosa in più, ma Voghera è una piazza difficile e che conosco bene”. Da poco è nata una nuova società, chiamata Asd Voghera, che si propone in città come “vera” erede del defunto Ac Voghera. In che rapporto siete con loro? “Noi giochiamo in serie D, loro partiranno dalla prima categoria, siamo due realtà totalmente diverse. Dipenderà da loro più che altro come porsi nei nostri confronti”. Gli concedereste di giocare nello stesso stadio? “Il terreno del Parisi non può sopportare troppe partite, subirebbe gravi danni. E poi se proprio dovessimo concedere la possibilità a un’altra squadra lo faremmo più volentieri con la nostra juniores nazionale. Fino al 2020 il contratto affida a noi l’utilizzo di questo stadio e così credo sarà”.

SPORT

Voghera vs OltrepoVoghera: la sfida è aperta per la conquista dei tifosi

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Giulio Perinetti

Creare una società di calcio di nome “Voghera”, a Voghera, di questi tempi più che una sfida è una responsabilità. Forse una spada di damocle. Lo sa bene il presidente Giulio Perinetti, da poco a capo del nuovo sodalizio che, nato dalla fusione di tre realtà locali: Nord Voghera, Torrevillese e Orione, debutterà nel prossimo campionato di prima categoria. Presidente, da quando la “Voghe” ha cessato di esistere, in molti si sono chiesti se qualcuno avrebbe mai accettato la sfida di raccoglierne l’eredità. E’ questo il vostro intento? “Andiamoci piano, non bisogna fare paragoni impropri. La Voghe è una società gloriosa con cent’anni o quasi di storia. Noi non abbiamo rilevato il suo titolo sportivo, che resta vacante. Ci chiamiamo Asd (Associazione Sportiva Dilettantistica) Voghera e ci consideriamo semplicemente una nuova realtà cittadina che vuole crescere”. Com’è nata l’idea di questa fusione? “Con la Torrevillese se ne era già parlato mesi fa, in un secondo tempo se ne è parlato con l’Orione, che poi di fatto è stata la prima società a fondersi. L’intento è quello di unire le forze per fare qualcosa di importante per la città”. Parte della tifoseria della vecchia Voghe, soprattutto la componente Ultras, non si riconosce nel progetto dell’OltrepoVoghera. Voi godrete del loro appoggio? “Ci sono stati dei contatti con gli Ultras, e a loro farebbe piacere potersi attaccare a questa nuova squadra. Il loro interesse e il loro entusiasmo non può che farci piacere, spero che ci seguiranno, l’unica cosa che mi auguro è che non ci mettano in difficoltà con il loro comportamento, perché si rischiano multe salate e per una piccola società sarebbero un peso difficile da sostenere”. Partirete dalla prima categoria. La strada verso la “gloria” sarà lunga… “Come ho già detto noi non siamo la “Voghe” e le nostre ambizioni sono molto più che realiste al momento”. Obiettivi nell’immediato? “Per l’anno prossimo puntiamo a salire in Promozione, potenziando il settore giovanile”. Questione stadio. Dove giocherete? “Dal prossimo anno a Codevilla, perché è l’unico campo omologato per la prima categoria ad eccezione del Parisi, ovviamente”. Avete chiesto all’OltreVoghe di poter giocare nello stadio cittadino? “Sì, ma non abbiamo ottenuto risposte positive. Nonostante tutto ci auguriamo che il rapporto con loro possa mantenersi positivo, non è nostra intenzione creare scompiglio”. Da chi sarà composta la dirigenza? “Timide Sebastiano dell’Orione sarà vicepresidente, Andrea Canepa della Torrevillese direttore generale mentre il direttore sportivo sarà Gianluca Chiellini, un nome particolarmente amato dai tifosi della vecchia Voghe, che ne hanno già ammirato le gesta in campo”. Insomma, che non vogliate riproporvi come nuova “Voghe” è comprensibile, ma è innegabile che questa squadra sia dotata di una notevole “voghersità”. Che colori sociali adotterete? “La tifoseria ovviamente preme perché si opti per i colori rossoneri, che sono quelli della tradizione, ma la decisione non è ancora presa. Ci sono anche i colori di Torrevillese, gialloblu, e Orione, bianco, da rispettare”.


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ENDURO: il VOGHERESE FA PARTE DEL MOTO CLUB VARZI

Paolo Buscone la promessa dell'Oltrepò: è quarto nella Coppa Italia a Fabbrica di Alessandro

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Paolo Buscone, 20 anni vogherese è una delle promesse nel mondo dell'enduro: fa parte del Moto Club Varzi ed è una delle punte di diamante di questa specialità. Lo abbiamo incontrato per capire obiettivi ed ambizioni. Quali sono state le ultime gare a cui hai preso parte? "Domenica scorsa a Fabbrica Curone si sono svolti gli Assoluti d'Italia e la Coppa Italia". Che risultati hai ottenuto? "Sono arrivato quarto nella mia categoria junior e decimo assoluto in sella a una TM 250 4 T". Sei soddisfatto? "Direi molto soddisfatto anche perché non mi aspettavo questo risultato". Altre gare a cui hai preso parte? "Ho partecipato al Campionato Regionale Lombardo, che è stato organizzato dal Moto Club Pavia al Brallo di Pregola nelle scorse settimane e sono arrivato al sesto posto nella mia categoria. Di questo risultato però non sono per niente soddisfatto". E all'Italiano Under 23 senior a Pistoia... Com'è andata? "Bene direi, ho ottenuto il 67esimo posto assoluto e sono contento". Prossimi appuntamenti a cui prenderai parte? "Il 5 luglio c'è una gara a Cervesina, il Regionale Major, che organizza il Moto Club Valli d'Oltrepo".

Tu quando sarai di nuovo in pista? "A metà luglio a Montegioco parteciperò da ospite al Campionato Regionale Piemontese e a fine luglio ci sarà il grande appuntamento con l'Italiano Under e Senior a Varzi, che sarà organizzato dai tre Moto Club più importanti della zona: Moto Club Pavia, Moto Club Varzi e Valli Oltrepò". Obiettivo della stagione? "Cercare di salire almeno una volta sul podio ed in particolare ai Campionati Italiani che si terranno a Varzi e a Re di Puglia, ultimo appuntamento dell'anno. E infine a Zavattarello a settembre cercherò di fare bene". Da quanti anni corri? "Ho iniziato nel settembre del 2011, con il Trofeo Husqvarna a Pianello Val Tidone". Vuoi ringraziare qualcuno? "Il Moto Club Varzi e tutti coloro che ci danno una mano: dal presidente Alessandro Ricci a tutti i ragazzi che si impegnano durante le gare e non solo".

CON IL NAVIGATORE BARBIERI

Non solo Buscone: anche Berisonzi al Montecarlo

AL RALLY 4 REGIONI

Per Celadin-Bono un grande risultato

C'è grande soddisfazione in ambito oltrepadano per il Rally 4 Regioni che è andato in scena nelle scorse settimane in Oltrepò. Infatti l'equipaggio Claudio Celadin - Daniele Bono nella categoria rally regolarità sport hanno ottenuto un ottimo secondo assoluto e primi di classe. "Per noi è stata una grande soddisfazione - raccontano pilota e navigatore - E ottenere questpo risultato ci da un'immensa felicità".

"Mi scuso per aver avuto la 'presunzione' di essere stato l'unico pilota dell'Oltrepò pavese ad aver concluso un Rally di Montecarlo. Anzi oggi sono felice di condividere al 50 per cento questa esperienza con un altro grande pilota, un grande amico e che stimo in modo particolare: Maurizio Berisonzi con il navigatore Luigi Barbieri". Sono le parole del pilota oltrepadano Giorgio Buscone che dopo aver scoperto che Maurizio Berisonzi, rivanazzanese doc, ha partecipato e concluso più di un rally di Montecarlo, si congratula e si scusa per avere peccato di ... presunzione. Buscone conlclude: "Sono felice di condividere con questo grandissimo pilota l'esperienza di aver preso parte ad una gara meravigliosa".


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Grandi opere a Menconico? No, grazie! Abbiamo già dato. E anche abbondantemente. Da dove vogliamo cominciare? Area camper: un fallimento sotto gli occhi di tutti. Il campo di calcio, trasformato in area camper, è solo un parcheggio per i frequentatori delle feste estive organizzate dalla Pro Loco. Di camper neanche l’ombra. Soldi pubblici spesi malissimo. Che dovrebbero essere restituiti! Centro polifunzionale: il Comune ha ancora diversi mutui accesi per questo centro che ci è costato una enormità e resta praticamente chiuso tutto l’anno. Il Sindaco poteva cogliere l’occasione del conferimento delle civiche benemerenze per aprirlo al pubblico; ha preferito conferirle in chiesa! Il centro sorge su terreni non di proprietà: i contribuenti sono quindi chiamati ogni anno a pagare l’affitto. Perché lo si è costruito? Centro turistico “La pernice rossa”: il Comune non incasserà un Euro prima del 2034 ma deve pagare l’assicurazione annuale

sugli immobili. Sono state acquistate 230 pertiche di terreni: cosa rendono al Comune? Nulla. Dopo 15 anni quali sono i vantaggi per i contribuenti del Comune? Nessuno. Con questa costellazione di insuccessi e di sprechi clamorosi di denaro pubblico, respingiamo l’idea di avventurarci ancora in altre opere colossali che poi si risolveranno in nuovi fallimenti e sprechi: diciamo no al museo mulino Spalla con sala convegni (?), no alla centrale a cippato, no ad altre infrastrutture nel centro turistico, no all’ampliamento della casa di riposo (da 40 a 70 posti con nessuna lista di attesa!). Chiediamo invece che venga posta la massima attenzione alla risoluzione dei problemi delle varie frazioni, vorremmo che il turista che visita il nostro territorio trovi motivo per restare o per tornare e magari investire. Oggi le nostre frazioni versano in un grave stato di degrado: basta andare a Varsaia, la più disastrata, oppure a Carpeneto, Vigomarito, Riva,

Molino di San Pietro ecc. Non si fa nulla per migliorarne l’aspetto. Immaginate cosa può provare un visitatore che scende dal passo della Scaparina verso Menconico e, dopo alcune curve, impatta in un capannone tramezzato di mattoni senza intonaco. Penserà forse di trovarsi nel territorio di un Comune all’avanguardia nella cura del territorio, dove l’impatto ambientale è curato con estrema attenzione. Oppure tirerà diritto per il fondo valle scrollando la testa e si allontanerà guardandosi bene dal farvi ritorno.

DAI LETTORI

Grandi opere a Menconico? No, grazie Callegari torna all'attacco della giunta

Alessandro Callegari consigliere comunale

Cestini dei rifiuti stracolmi la domenica mattina Non è un bel biglietto da visita per Salice Com’è possibile che in una località turistica o pseudo turistica come Salice Terme la domenica mattina a mezzogiorno i cestini dei rifiuti in centro storico siano stracolmi di rifiuti abbandonati dal popolo della notte il sabato precedente ed i cassonetti siano circondati di scatole, scatoloni e borse varie?. La domanda più che legittima me l’ha rivolta mia figlia, venuta a trovarmi col mio adorato nipotino per trascorrere una piacevole giornata a Salice Terme. Stavolta non è il solito social network a lamentare una mancanza

di decoro urbano, ma una turista non certo qualsiasi, perché proviene da una terra, il Trentino, perchè mia figlia vive lì, dove il rigore è di casa. Ma quel che lamenta lei già altre volte é balzato agli onori della cronaca, ma sinora pare sia impossibile trovarvi rimedio. Ebbene una considerazione s’impone: o i cestini per i rifiuti sono insufficienti, tant’è che spesso lattine e bottigliette di vetro sono per terra o davvero non si vuol trovare una soluzione apparentemente semplice, quella cioè che al mattino, nel fine settimana in

modo particolare, qualcuno provveda ad assicurare il decoro, che si deve ai turisti, ma anche ai residenti? Un’ultima osservazione: le erbacce, che accompagnano ogni passeggiata in ogni via di Salice Terme, non sono certo belle a vedersi ed anche in questo caso sarebbe opportuno intervenire tempestivamente. Personalmente ci terrei che la nostra bella Salice Terme potesse sempre apparire più bella che mai" Lettera Firmata

Perchè utilizzare Piazza del Duomo per eventi e spettacoli invece di altre aree? Egregio direttore, mi sorprende più che mai la scelta del Comune di Voghera di effettuare in piazza Duomo vari spettacoli durante il periodo estivo, quando esistono luoghi certamente più indicati, il Castello o la Caserma di Cavalleria, per esempio. Affermare che questa scelta corrisponde alla volontà dei cittadini di Voghera mi pare un’affermazione ingiusta, illogica e assolutamente non provata, dato che non mi risulta che il

Comune abbia fatto qualsiasi inchiesta, di qualsiasi tipo (per telefono, tramite email o tramite la posta) per interrogare i cittadini di Voghera. Ritengo che, se si fosse fatta o si facesse tale sorta di censimento o di referendum, non ci sarebbe alcun dubbio che la maggioranza dei cittadini di Voghera sarebbe decisamente contraria a tale scelta. Affermare il contrario, ossia che la maggioranza «è favorevole» o «sarebbe favorevole» o «si è dichiarata favorevole» risulta un’af-

Dove sono finiti i voti fissi? Mi chiedo dove siano finiti i voti "fissi" quelli che ad esempio dei comitati e dei circoli dei partiti, dai quali si potevano avere sondaggi quasi sicuri. Se in un piccolo paese di 1400 elettori in un appuntamento di primarie votano ad esempio 110 elettori, si possono fare alcune proiezioni, quei voti saranno certi per quel partito alle elezioni vere. Per quale motivo dunque c'è ancora così tanto trasbordo di voti? I cosiddetti elettori

"mobili"? Coloro i quali ad esempio potrebbero cambiare idea dopo aver ascoltato un segretario nazionale che viene a propagandare il proprio credo in quel paese o quella città'? E' ancora utile credere ai voti certi degli iscritti? O forse nelle ultime elezioni anche qualcuno di loro ha disertato forse perchè, certo che in quella città o regione il suo partito avrebbe vinto comunque? Sergio Barbieri, Montebello della Battglia

fermazione assolutamente «non provata» per non dire «sbagliata» mi sembra il minimo che si possa dire. Io nel frattempo mi iscrivo nella lista dei cittadini «sfavorevoli» a tale scelta, sperando che questa lista «si incrementi» e sia fatta o verificata in tempo. Nel frattempo il sottoscritto si iscrive nella lista dei «contrari» a tale scelta. Antonio Brandolini

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LUGLIO 2015


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