Anno 10 - N° 106 Giugno 2016
SPECIALE
il Periodico
Servizio da pag. 66 a pag 77
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Grimaldi: "A Voghera un disastro che dura da vent'anni"
Era da un po’ che non parlava attraverso le pagine del nostro giornale e Caterina Grimaldi, consigliere comunale (sospesa, come tutto il consiglio) ed ex candidata sindaco del Movimento 5 Stelle, torna alla carica, criticando aspramente le ultime amministrazioni... Servizio a pag. 9
terme di salice: qualcuno lo aveva previsto
Terme di Salice, sembrerebbe che il futuro siano le case di riposo. I nuovi dirigenti della società che ha acquisito le Terme di Salice s.r.l., una volta s.p.a., una volta... Oltre al fantasmagorico piano di recupero del grand hotel, e non sarebbero i primi negli ultimi dieci anni e pensiamo neanche gli ultimi a proporre ... Servizio a pagina 18
ELEZIONI COMUNALI: a tu per tu con tutti i candidati sindaci dell'oltrepo pavese Servizio a
interviste nelle pagine interne
MONTALTO PAVESE:
"Stiamo attraversando un momento difficile"
GLI ODORI ESALATI DALLA CASTEGGIO LIEVITI NON DANNO TREGUA
A Casteggio l'aria puzza. I cittadini ormai da anni rassegnati, vivono costantemente con gli odori emanati dalla vicina fabbrica. Un odore pungente, spesso nauseante... Servizio a pagina 31
Per la sua posizione dominante le prime colline sopra Casteggio, il bel castello e per la sua produzione di vino, è chiamata la "regina dell'Oltrepò Pavese", ma l’aria che si respira in Oltrepo non è delle migliori e quanto detto dai commercianti e operatori alberghieri che abbiamo incontrato a Montalto Pavese ne è la conferma... Servizio a pagina 34
LIRIO:
"Siamo uno dei comuni più poveri della provincia" Servizi a pagina 36
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Commento di Antonio La Trippa Da sempre e con sempre più insistenza in questi ultimi mesi, ci giungono articoli preconfezionati o richieste da parte di alcuni politicanti locali, per carità ognuno fa il suo lavoro, capiamo i nostri politici oltrepadani, non tutti, per fortuna, che desiderano esprimere la loro legittima opinione su fatti o concetti che giustamente o ingiustamente ritengono interessanti. Ci giungono anche numerose accuse di favorire una parte politica piuttosto che un altra, la cosa preoccupante sarebbe se le accuse arrivassero da una sola parte, ma arrivano sia da destra che da sinistra, sia dall'alto che dal basso. Siamo inoltre accusati di dar voce a destra e a manca congiuntamente alle accuse che ci vengono rivolte da tutte la parti dimostrando così il fatto che diamo voce a tutti in modo indipendente al di la delle opinioni legittime che ogni parte esprime. Certamente non daremo mai voce alle pretese di alcuni politicanti che abituati a qualche giornalista o pseudo-tale, comprabile con una cena o una bottiglia di vino, che trasforma le veline dei politici in pseudoarticoli. Ci sforziamo ogni mese, non sempre riuscendoci, di proporre interviste "vere" a molti politici dell'Oltrepò, questo perchè la politica e di conseguenza i suoi rappresentanti eletti dovrebbero guidare il presente e il futuro di questa terra, terra che abbonda di risorse non eccezionali, ma certamente buone si. Molto spesso però e sottolineamo non con tutti ci scontriamo con risposte di circostanza... richiamati telefonicamente per chiedere: "Non può essere più chiaro ed esplicito?". Questi pseudo-politici forse male abituati o forse per paura o per convenienza rispondono: "Vuras dil ma pos no" (vorrei dirlo ma non posso). La loro risposta è capibile perchè in politica molto spesso bisogna non dire per dire o meglio bisogna non dire per non esprimere la propri opinione, perchè non si sa mai..., è molto meno capibile dal punto di vista etico, perchè dire la propria opinione è segno di coraggio morale, mancanza di paura e soprattutto dovrebbe essere sentito come un dovere far conoscere e promulgare le proprie idee, nei confronti soprattutto di coloro che ti hanno eletto e non dire solo frasi di circostanza... In buona sostanza aria fritta. Invece molte volte pur di fronte a domande precise riceviamo risposte in politichese paesano che non è nient altro che la caricatura del politichese che si usa a Roma e tutti sappiamo quello che la gente comune pensa dei politici di Roma... Tutto ciò si verifica anche nel caso di temi d'attualità magari scottanti per chi gli ha gestiti, come i sentieri della Comunità Montana. Riceviamo risposte in camera caritatis, ci viene chiesto di denunciare situazioni ritenute ambigue, ma molto spesso il politico di turno che ci suggerisce di essere noi portatori delle sue parole ci chiede nel medesimo momento di non fare il suo nome. Coraggiosi questi ragazzi....ma sono ragazzi.... Riguardo a questo tema abbiamo ricevuto oltre quindici lettere anonime, molte estremamente circostanziate, molte ci dicevano che le autorità stanno indagando, molte dicevano di fatti, misfatti e ruberie connesse a questo argomento ed ad altri relativi. Chiaramente
TERZA PAGINA
SENTIERI COMUNITA' MONTANA, PIROLISI E POLITICI "CONIGLI"
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"Totò con l'onorevole Trombetta... Ma mi faccia il piacere..."
essendo lettere anonime le abbiamo immediatamente cestinate così come non diamo spazio ad alcuni politici che hanno espresso giudizi negativi sulla questione perchè tutti, ripetiamo tutti, ci hanno chiesto di non fare il loro nome e noi non per rispetto, ma in mancanza di dichiarazioni ufficiali non possiamo pubblicare le inenarrabili affermazioni di questi politici sulla vicenda sentieri. Abbiamo anche cercato su questa vicenda di intervistare i diretti interessati, ma la risposta in buona sostanza è stata da parte di tutti questi: "Non possiamo parlare non è il momento". Noi ci chiediamo perchè? Se tutto è stato fatto secondo le regole perchè non rispondere a delle semplici domande? Lasciamo a voi lettori la risposta negativa o positiva qualunque essa sia. Stesso copione in scena per la pirolisi. Al di la delle dichiarazioni di tutti o di quasi tutti, la pirolisi non la vuole nessuno noi per primi, ma certamente all'inizio qualche fraintendimento ci deve essere stato: sarà pur vero che i signori della società che vuol realizzare l'impianto, la I.E.T., sono "brutti e cattivi" per usare un eufemismo, ma a nostro giudizio non sono sprovveduti e se hanno proposto l'impianto nell'area ex Valdata di Retorbido qualcuno a livello politicodirigenziale deve aver detto: "Sì, si può fare". Magari qualcuno che ha partecipazioni in società che hanno un deposito di pneumatici esausti, magari qualcuno che aveva qualche parente da piazzare, magari qualcuno che aveva ricevuto l'ordine dal suo referente-capetto politico, magari qualcuno che non aveva capito, cosa grave, di che progetto si stesse parlando. Anche in questo caso della pirolisi alcuni politici fanno nomi e cognomi, dicono che la colpa è di questo e di quell'altro e dicono anche: "Ma non c'è nessuno che scrive i nomi". Noi rispondiamo sempre: "Noi siamo qua per apposta per scriverlo, facciamo una
bella intervista". La risposta è sempre uguale: "Non posso espormi". Sia per quanto riguarda i sentieri della Comunità Montana sia per la pirolisi stiamo indagando e onde evitare denunce e ci stiamo documentando con atti ufficiali e confidenziali, perchè siamo solo un organo d'informazione, non siamo un autorità investigativa e non siamo nemmeno come quei politici che sanno ma che ti rispondono "pos no dil" o "non posso espormi" manco fossero Renzi. Quando avremo documenti e testimonianze certe, e qualcuna starebbe arrivando, pubblicheremo il tutto, senza se e senza ma, ripeto lo faremo solo quando avremo documenti certi, perchè sono tutti bravi nel dire, dai pubblicate, poi le denunce , non le "becca" chi dice dai pubblicate...In base alla teoria italiana che sono tutti bravi con il ...fondoschiena...degli altri. Quello che ci fa specie sono le risposte in politichese, le risposte del dico e non dico, il desiderio di domande e risposte preconfezionate, l'arrabbiarsi di alcuni, non tutti, se non gli si da spazio, brutta abitudine il cercare di voler imporre la velina politico paesana. Fuori dai denti non siam per niente preoccupati come organo di informazione indipendente siamo invece preoccupati come cittadini dell Oltrepò perchè alcuni, e ripetiamo per dovere di cronaca e onestà intellettuale, non tutti, si incazzano quando non diamo voce alle loro parole.... idee...... sarebbe una parola grossa, che vorrebbero che noi pubblicassimo... Sì... siam preoccupati come cittadini dell'Oltrepo perchè finchè eleggeremo questi politici e finchè avremo questa classe politica l'Oltrepo, la nostra terra, dove viviamo e lavoriamo sarà sempre ben che vada condannata al purgatorio. Va da se che non daremo nessun spazio a questi pseudopolitici paesani per rispetto di questa testata giornalistica, ma soprattutto per rispetto dei nostri lettori. La gente dell'Oltrepò.
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ATTUALITA’
Oggi non mi sembra un successo fare 1.000 clienti con 50 dipendenti
Lallo Rosa: "La Foresta è stata davvero il mio Purosangue"
Giancarlo Rosa, alias "il Lallo" di
Vittoria Pacc i
Giancarlo Rosa, universalmente conosciuto come "Lallo" ed anche "Lallo della Foresta", classe 1950 come Renato Zero, Loredana Bertè ed Adriano Panatta, e come loro, un fuoriclasse nel proprio settore professionale, che da sempre è il Mondo del Divertimento.Lo abbiamo incontrato nel contesto della sua attuale attività: la Trattoria “Da Lina” in San Gaudenzio, Cervesina (PV). Partiamo dagli inizi? "Certamente. Nei primi anni '70 avevo una Ditta a Milano che produceva Bigiotteria ed Articoli Regalo. Una sera due cari amici di Pavia mi propongono di entrare in società con loro ed aprire un locale in centro-città. Io sono titubante: ho tante conoscenze, ma non avevo mai pensato di convogliarle tutte in un locale notturno, anche se la passione per la vita notturna la avvertivo forte fin dall'adolescenza... La frase che mi convinse definitivamente fu molto... come dire, semplicistica... ma vera! (ride): Lallo, sai quante ragazze si conoscono? E' fatta, mi butto anima e corpo in quest'avventura. Nel 1973 nasce il Tannhauser, che si rivela da subito un successo! Ma ahimè non dura molto: disaccordi con alcuni personaggi della notte pavese mi spingono a lasciare, evitando grane certe". E quindi si spinge verso la nativa Voghera? "Esatto. Comincio la ricerca di una location, e mi imbatto in quella che per tanti anni sarà la più bella Discoteca della zona: La Foresta! Trovo, girando in automobile, questa collinetta in Pozzol Groppo, provincia di Alessandria, ma strategicamente di confine con l'Oltrepo' Pavese, e me ne innamoro. E lei di me! Ti dirò dopo il perchè...(ride ancora). Nell'estate 1974 nasce il primo, non posso definirlo altro, capanno: legno, cannette e cellofan come tetto! Con l'aiuto di tanti amici, dato gli scarsi mezzi personali, inizio l'attività. Un lunedì sera di inizio estate stavamo facendo le pulizie finali, e cominciò ad entrare gente... In un'ora avevo 600 persone nel locale! Corsi a casa a prendere dei dischi a caso, e così fecero altri cari collaboratori! Facemmo il tutto-esaurito, dal lunedì al sabato, per tutto il mese di Luglio ed Agosto!". Partenza col botto, come si dice in gergo "Inaspettata ed esaltante, con piccole modifiche ed ampliamenti, La Foresta continua a dare straordinari risultati fino al 1979, quando, dalle autorità Alessandrine (Pozzol Groppo è in Provincia di Alessandria), vengo bloccato ed irretito all'apertura del Locale da un Regio Decreto, sino ad allora mai considerato, che obbligava i Pubblici Esercizi ad avere almeno una struttura portante in cemento armato".
E allora? "Allora, non volendo fermarmi per le insistenti richieste dei miei clienti, affitto dal compianto Bruno Gazzaniga la taverna del suo locale, lo Sporting di Rivanazzano: costruisco una tettoia esterna ed inauguro". Grande successo? "Mamma mia! Mi invento dal nulla un locale che per 12 anni farà il tutto esaurito ogni venerdì e sabato sera invernali". Come invernali? Non era estate quando ha inaugurato? "Si, quel 1979 feci l'estate allo Sporting, avendo la Foresta bloccata e chiusa. Ma, alla fine della stagione, vennero a bussare alla mia porta diversi imprenditori che volevano entrare nel business e diventare miei soci". Una vera storia imprenditoriale, insomma... "Assolutamente. Il successo popolare era veramente enorme ! Dopo diversi incontri, la mia scelta cadde sui fratelli Santinoli, già da anni conosciuti ed esperti professionisti dello stesso settore (Ariston a Voghera, Club House a Salice Terme, etc. etc. n.d.r.). Unimmo le forze, riprendemmo in mano l'amata Foresta e nell'estate 1980 fummo pronti a ripartire. L'idea dell'arredo e dell'immagine generale mi fu fornita da uno splendido locale di Nizza, La Siesta". Da qui, la storia parla da sé, vero? "Certo! Tutti gli inverni lo Sporting Club ci regalava i suoi “tutto esaurito”, e tutte le estati La Foresta si riempiva da scoppiare. Da Giugno a Settembre contavamo, nei week-end, non meno di 5.000 clienti a sera !!! Ma eravamo aperti anche il martedì, il giovedì e la domenica, con mai meno di 2.000 paganti. Insomma, una Super Azienda". E' per questo che cita La Foresta come suo maggior successo? "Non solo... La Foresta è stata davvero il mio Purosangue: quando me ne andai, come dire... anche lei si allontanò dai clienti e dal successo. Molti imprenditori si susseguirono al suo comando, ma nessuno, neanche lontanamente, riuscì a ripetere i miei successi. Un vero Purosangue si lascia condurre solo dal suo Fantino di fiducia. Ancora oggi, talvolta, passo davanti al rudere che è rimasto; senza nostalgia, senza rimpianti. Certo del fatto che non sarà più, mai più, il purosangue che è stata!". Se le venisse proposto di "rimetterla in pista", per usare il suo stesso linguaggio, accetterebbe? "Beh... così, su due piedi... (guarda serio il cielo...) Si, ti dico si. Perchè credo fortemente che se ripartissimo insieme, io e La Foresta, forse qualche soddisfazione ce la potremmo ancora togliere... (sorride di nuovo) Sai, come l'ultimo galoppo del vecchio Fuoriclasse, l'ultimo Grand Prix. Devo anche dirti, al di là del romanticismo, che certamente oggi le cose sono molto cambiate. Pensa che tra gli anni 70, 80 e 90, la scuola era al primo posto della classifica della socializzazione giovanile, e la discoteca era al secondo posto: oggi temo stia finendo negli ultimi posti. I social networks, la crisi economica, reale o per timore del domani, la cultura proprio individualista che è stata ai giovani inculcata renderebbero certo le cose più complicate... ma io spero sempre nel talento ed in una buona dose di fortuna". Perchè parla di talento? In riferimento al modo di lavorare, di gestire? "Esatto. L'unica dote che mi riconosco è stata proprio quella di essere riuscito ad azzeccare sempre la
formula giusta, sia nella comunicazione, nella pubblicità, ma anche, e forse soprattutto, nella formazione e gestione del personale". Lei non hai mai curato il lato economico delle sue Aziende? "No, però adesso seriamente, le devo dire che è l'unico peccato veniale che mi riconosco. Avrei dovuto essere più addentrato anche nei meandri amministrativi. Non mi fraintenda: non sto parlando di onestà, chiariamo bene, massima fiducia nei miei soci l'ho sempre avuta e sempre mi rimarrà un ricordo positivo, in questo senso e mi spiego meglio: la disattenzione amministrativa è stato, il mio peccato veniale, purtroppo però legato a doppio filo al mio peccato capitale, che è quello che più mi rimprovero e cioè la mancanza di perseveranza e decisione nell'affrontare discussioni al fine di migliorie ed investimenti. Quello che ad un certo punto io ritenevo assolutamente necessario, non riuscivo ad imporlo per scarsa conoscenza delle varie situazioni amministrative. Se fossi stato più preparato...". E' quindi un consiglio che possiamo dare ad eventuali giovani che vogliano avvicinarsi al settore? "Assolutamente! Mai come oggi la formazione imprenditoriale, anche nei soggetti preposti alla gestione artistica, chiamiamola così, dev'essere globale. Bisogna aver tutto sotto mano, sotto controllo. Mi piacerebbe molto fare da allenatore ad un giovane talentuoso che volesse iniziare una carriera! Ho 66 anni, ma mi interesso ancora tantissimo alle discoteche: seguo e conosco molto bene la Movida di Ibiza, ad esempio, senza andarci (ride), trovando sul web ed in alcuni programmi televisivi, ad esempio sulla piattaforma Sky, spunti davvero geniali, che tradotti per la vita di provincia, si potrebbero mettere in opera". Cosa trova di differente tra la sua formula gestionale e le attuali che vede? "Non voglio dare giudizi. Posso solo dirle che alla Foresta facevo tutti quei clienti suddetti con 64 dipendenti, il massimo raggiunto mi pare nel 1987. Oggi vedo diversi locali che aprono e chiudono, forse per mancanza di abilità nella visione globale, come dicevamo prima, ed alcuni che lavorano ad un regime non esattamente esaltante, utilizzando comunque decine di unità come personale. Non mi sembra un gran successo fare 1.000 clienti con 40 o 50 dipendenti. La cosa che vedo maggiormente succedere oggi è che il cliente non è al centro del locale: tutti si parlano molto addosso senza curare il vero proprietario della tua azienda del divertimento, che è proprio l'utilizzatore finale". Concludendo, tiriamo il bilancio ad ora ottenuto? "Beh, quello passato, di cui abbiamo detto a lungo, forse troppo? E' certamente un bilancio positivo, straordinariamente positivo! La vita, soprattutto, mi ha regalato sempre la possibilità di correre su terreni professionali a me preferiti, e non è cosa da poco. Nel presente c'è il lavoro del nostro ristorante, che adoro e mi dà grandi soddisfazioni, insieme a mia moglie Simona, il 50% del successo per le sue meravigliose doti culinarie, ed un altro 50% va ovviamente ai miei clienti/amici di una vita e nuovi che ci scelgono assiduamente. Non posso che ringraziarli ed augurarmi restino affezionati a noi. Uso il noi perchè se per La Foresta devo dire grazie a tanti amici, per la Trattoria da Lina sono profondamente grato, oltre a mia moglie ed allo staff, anche ad una parte dei miei familiari, che mi hanno dato l'opportunità di cimentarmi in una nuova avventura".
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Rocca: "sicuramente vince la nostra coalizione"
di
Giacomo Braghieri
Intervista a Giampiero Rocca sul prato della seconda manifestazione "No Pirolisi". Rocca è consigliere provinciale per FI ed è segretario cittadino del partito a Voghera. Il suo impegno è quello di un moderato che ha saputo attraversare venti anni di politica locale con grande coerenza. Fra le qualità politiche che gli sono riconosciute ci sono il pragmatismo e la conoscenza del territorio. È uno dei pochi rimasti a difendere il valore della disciplina di partito in questioni politiche nazionali. Lei Rocca èra sotto il palco un anno fa ed ora è tornato, come mai il centrodestra sta sul prato? "Da subito, conosciuto il progetto, io, Carlo Barbieri e tutti gli amici del centrodestra locale ci siamo espressi contro". Il centrodestra è sempre stato pro industria, pro "fare", è cambiato qualcosa? "Sono discorsi diversi. Ci siamo sempre opposti come FI cittadino ad impianti di questo tipo. Quando ero presidente di ASM ci siamo opposti all'inceneritore che si voleva fare nell'area dell'ex cartiera di Voghera. Come partito del fare siamo qui a sostenere l'industria agrolimentare e turistica. Abbiamo un ambiente unico da difendere e valorizzare". A 30 km da qui, a Sannazzaro, c'è un petrolchimico, come mai a nessuno è venuto in mente di collocare l'impianto lì, dove l'ambiente è già compromesso e ci sono le maestranze per eventuali emergenze? "Quella zona è già stata penalizzata dalla discarica di amianto deliberata di recente a Ferrera Erbognone. Mi sembra che tutto l'Oltrepò e la provincia di Pavia abbiano
già dato". Si può dire che ci siano due industrie, smaltimento rifiuti e agroalimentare, che si contrappongono? "Si certo, vede noi non siamo contro ad impianti di smaltimento rifiuti o allo sviluppo di tecnologie innovative per lo smaltimento. Ma non ha una logica industriale fare smaltimento all'interno di zone con produzioni agricole di pregio. I prodotti dell'Oltrepò stanno ottenendo il gradimento dei mercati internazionali e malgrado le vicissitudini delle cantine sociali la domanda di vino è in aumento". Lei conosce la politica, perchè non si sbloccano le cose, visto che siete tutti qui sul prato a sostenere il no? "Questa è una domanda che mi fanno in molti, anche in famiglia. La provincia si è espressa con un no, è probabile che in regione non ci sia abbastanza coraggio per dire un no definitivo a questo progetto". Le sembra che la giunta regionale non voglia prendersi la responsabilità? "Se è vero che tutto è riconducibile alla politica io sono per quella che quando prende una decisione mette in campo tutto quello chè possibile fare per sostenere le sua posizione, in questo caso è il no". Parliamo di elezioni comunali, chi vince al ballottaggio bis a Voghera? "Sicuramente vince la nostra coalizione. Naturalmente è importante l'aiuto degli amici che in un primo momento hanno sostenuto un candidato non condiviso dal partito. Parlo anche per la Lega, con cui siamo disposti a fare un ragionamento sincero dopo che si è divisa su due candidati. Abbiamo le porte aperte perché sappiamo che solo uniti
Gianpiero Rocca
VOGHERA
"Area vasta, mi sembra un pasticcio"
si vince. La coalizione di centrodestra può dare alla città una giunta stabile, con una maggioranza solida e non risicata. Lo ripeto, disperdere i voti o scegliere il disimpegno, fa male a tutto il centrodestra, locale e nazionale". Lei voterà si o no al referendum costituzionale? "Io sono per il no come detta la linea del partito. Queste riforme, le abbiamo sollecitate da sempre ma non sono condivise come dovrebbero,il fronte del no è vasto e politicamente eterogeneo, una ragione ci sarà. Vedo amici a Pavia e Casteggio che sono per il si, mi spiace ma quella non è la linea del partito". Togliere le provincie è un bene o un male? "Lo dico da diretto interssato, togliere un'istituzione democratica per sostituirla con qualcosa di ancora indefinito, come le provincie di secondo livello e l'area vasta, mi sembra un pasticcio. Il risparmio presunto che si genera con l'abolizione delle Provincie non vale il vulnus democratico e la confusione amministrativa che si crea. Se si vuole risparmiare lo si può fare in mille altri modi". Quanto tempo ci vorrà secondo lei per vedere un partito di centrodestra competitivo a livello nazionale? "Ci vorrano due o tre anni prima che i moderati si rendano conto che il loro impegno è determinante e salutare per l'Italia. Dobbiamo muoverci nel solco dei grandi partiti laici e cattolici del dopoguerra e impare a non disperderci".
PIROLISI: "QUESTO IMPIANTO NON è INNOVATIVO"
Nanni:"E' chiaro, chi decide in Regione non ha compreso il territorio" di
Giacomo Braghieri
Incontriamo Iolanda Nanni, consigliere regionale pavese per il Movimento 5 Stelle sul prato della seconda manifestazione No Pirolisi. La Nanni intervenne dal palco della prima manifestazione suscitando l'entusiasmo dei partecipanti per la passione con cui snocciolò informazioni scientifiche e politiche contro la creazione dell'impianto. Tagliente e parecchio efficace nell'individuare le responsabilità politiche dell'accaduto, scesa dal palco ci furono attimi di tensione con i militanti della Lega certo contrariati dal suo intervento. Lei si è occupata di questo problema fin dall'inizio... "A partire dal gennaio 2015 il Movimento 5 Stelle si è battuto in sede regionale per fermare questo impianto. Le dico come dovrebbe chiudersi,visto che in Regione siamo all'opposizione e non ho la sfera di cristallo per comprendere come si muoverà la Lega che governa la maggioranza della giunta. Il progetto per noi dovrebbe essere completamente rigettato". In base a quali argomenti? "Ci sono già quattro vincoli ostativi esistenti: la tecnologia della pirolisi è al bando in tutta Europa, l'unico impianto esistente è in Giappone ed è collocato all'interno di una acciaieria grande cinque volte l'ILVA di Taranto di cui sappiamo nulla. Questo impianto è collocato all'interno della rete ecologica regionale, esistono leggi, ed in particolare una delibera regionale, che vietano l'insediamento di siti industriali impattanti per l'ambiente come questo. L'assessore Terzi non ha bisogno di promuovere
nuove delibere di giunta, le leggi ci sono già". Gli altri due vincoli? "Questo impianto non è innovativo come vorrebbe farlo passare Regione Lombardia, ma è sperimentale". Che significa? "Che si devono fare impianti pilota di piccole dimensioni, studiarli e solo dopo puntuali verifiche sull'impatto ecologico e sanitario si può valutare l'insediamento di grossi siti produttivi. L'ultimo punto è l'interrogazione che ho presentato da poco per far chiarezza sulla relezione dell'IRCCS Mario Negri riguardante l'impatto sulla salute degli inquinanti che verrebbero generati". Chi l'ha commissionata? "La IET ha commissionato l'analisi dell'impatto ma l'Istituto Negri dichiara che ha solo potuto fare un'analisi parziale delle emissioni pericolose, e che lo studio andrebbe approfondito alla luce di nuove ipotesi d'inquinamento. I termini per presentare documentazione da parte della ditta sono scaduti per legge". Come può un privato mettere sotto scacco un territorio in cui vivono 60-70 mila persone? "Questo tipo di società ci provano, hanno capitali sociali di qualche migliaio di euro e propongono investimenti milionari, solo questo fatto dovrebbe mettere prudenza al decisore politico. La IET ci ha già provato due anni fa a Casalino in provincia di Novara. La ci hanno messo un anno per rigettare il progetto, e le motivazioni si sono basate su leggi nazionali: "la pirolisi è contraria all'ordinamento nazionale sulla salute e sull'ambiente". Me lo lasci dire, l'Oltrepò andrebbe valorizzato perchè è una
zona meravigliosa dal punto di vista enogastronomico paesaggistico ed ambientale, questo impianto porterebbe ad una perdita di potenzialità" Iolanda Nanni E se lo progettassero vicino all'Eni a Sannazzaro? "In provincia di Pavia abbiamo la raffineria più grande d'Europa, a cui Regione Lombardia ha affiancato da poco la discarica d'amianto più grande d'Italia. A Cava Manara si sta deliberando per farne un'altra. Abbiamo due incenitori uno da poco potenziato a Corteolona e l'altro a Parona; ci sono impianti a biomasse in numero spropositato, logistiche, terreni inquinati da diossina con valori venticinque volte il consentito. Stiamo diventando la pattumiera della lombardia. Poi se pensiamo alla questione dell'amianto, come territorio viviamo ancora ora una tragedia. È chiaro, chi decide in Regione non ha compreso il territorio". Ma gli pneumatici vanno comunque smaltiti.... "Ci sono tecniche a freddo per lo smaltimento ed il riutilizzo dello scarto per migliorare gli asfalti. Noi chiediamo alla Regione di occuparsi e sperimentare questo tipo di tecnologie di smaltimento".
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VOGHERA
elezioni bis:TORRIANI INCASSA LA SENTENZA SFAVOREVOLE E CONTRATTACCA
"Situazione poco chiara, aspetto il Consiglio di Stato"
Aurelio Torriani di
Christian Draghi
E’ deluso ma non si arrende, Aurelio Torriani. Il Tar ha respinto la sua richiesta di invalidare per irregolarità il primo turno delle scorse elezioni comunali, ma lui resta alla finestra e attende sviluppi. Il ricorso dell’ex sindaco, alle scorse elezioni in corsa con il centrodestra "alternativo" a Barbieri (quello “ufficiale” di Forza Italia), era articolato in due parti. Nella prima chiedeva la proclamazione diretta a sindaco oppure l’annullamento del voto e la ripetizione in toto delle elezioni. La seconda si riferiva al turno di ballottaggio, dove Torriani uscì battuto di misura per sole 11 preferenze e chiedeva un riconteggio dei voti. Il tribunale amministrativo per ora ha preso in esame la prima parte del ricorso e lo ha respinto. Non ci sarebbero certezze sulle presunte irregolarità denunciate (foto nei seggi, compravendita di voti, pasticci
nella raccolta firme per presentare le liste) e «i fatti – recita la sentenza - non appaiono tali da poter inficiare, quand’anche verificatisi, il risultato elettorale». Torriani, il Tar ha bocciato la prima parte del suo ricorso. Come l'ha presa? "Certamente non mi aspettavo che venissero presi in considerazione gli aspetti penali del ricorso sui quali deve pronunciarsi un tribunale ordinario, ma speravo almeno in un giudizio simile al ricorso di Ghezzi dove è stato ordinato un riconteggio dei voti. Gli elettori vogheresi sono sempre disorientati ed esattamente non si sa ancora come è andata per esempio al seggio 28, dove sono scomparsi 8 voti in mio favore e nessuno sa dire dove siano finiti. La sentenza del TAR non ha risolto i dubbi sul risultato finale". Cosa farà adesso? Qual è lo scenario che si prospetta? "Aspetterò che il Consiglio di Stato si pronunci sulla vertenza Barbieri-Ghezzi". I ricorsi suo e di Ghezzi hanno contribuito a portare Voghera al commissariamento. Come giudica l'operato di Sergio Pomponio dopo questi primi mesi? "Il commissario prefettizio è un tecnico e come tale si comporta. E’ una persona competente e molto presente e giudico positivamente il suo operato fino ad ora". Eppure i numerosi "tagli" da lui apportati sono stati molto criticati. Un esempio su tutti, la Fiera dell’Ascensione. Da ex sindaco crede che sacrificare la Sensia sia stato uno sbaglio?
rizzi: "in oltrepo il pendolarismo criminale"
"Una sola volante per tutto il territorio" di
Christian Draghi
Carenza di organico e un territorio ampio da presidiare, con nuove tipologie di reato come le truffe su internet in costante crescita. Il compito del Commissariato di Polizia di Voghera si fa sempre più arduo nonostante l’impegno si confermi costante sul territorio. Dino Rizzi, agente della questura di Pavia, è da poco stato eletto segretario provinciale della Siap, il Sindacato degli Appartenenti agli organi di Polizia. Lo abbiamo incontrato a margine del convegno sulle "insicurezze dei territori" e con lui abbiamo discusso dei problemi della realtà vogherese. Rizzi, possiamo dire in linea generale che l’Oltrepò è un territorio sicuro oppure no? "Possiamo dire che Voghera resta tutto sommato una cittadina tranquilla, con problematiche che potrebbero essere tenute a bada non fosse che a causa della carenza di organico siamo costretti a fare sforzi notevoli. Basti dire che al momento riusciamo a far uscire di pattuglia una sola volante per tutto il territorio". Quanto è ampia la zona che dovete sorvegliare? "E’ un territorio abbastanza vasto considerando che ci sono anche tanti piccoli comuni. La nostra zona di competenza si estende da Voghera a Lungavilla poi, sempre mantenendo Voghera come riferimento, si arriva ad est fino all’ingresso di Casteggio e, nella zona ovest, fino all’ingresso dell’autostrada Milano-
Genova. Essendoci una sola auto di pattuglia è facile capire come, una volta che questa venga chiamata per un’emergenza, il resto del territorio resti di fatto scoperto". Quanti uomini sono impiegati nel commissariato di Voghera? E di quanti in più ci sarebbe bisogno? "Diciamo che gli agenti a Voghera sono una quarantina, mentre per poter garantire la massima efficienza ne sarebbero necessari 55 se non 60". Sono in programma nuove assunzioni? "Esiste un piano per rinforzare l’organico, ci sono dei corsi che attualmente interessano circa 1500 persone l’anno, ma è difficile aspettarsi dei risultati prima di un paio d’anni. Tra pensionamenti e trasferimenti, sanare il deficit dell’organico non sarà così semplice, per un po’ ci sarà ancora da soffrire e farsi in quattro". Facciamo il punto della situazione. Ha detto che Voghera è una cittadina tranquilla, ma quali sono i tipi di reato che vanno per la maggiore? "Se facciamo riferimento agli ultimi dati disponibili a livello provinciale, riguardanti il periodo che va dal maggio del 2015 allo scorso aprile, si evince che c’è stata una diminuzione delle rapine del 10% rispetto all’anno precedente e dei furti del 9%, mentre si segnala un aumento significativo, quasi del 18%, dei cosiddetti delitti informatici, ossia i crimini legati al commercio su internet. Focalizzandosi su Voghera possiamo dire i problemi principali sono legati
"Io Credo che il compito del Commissario non sia quello di cercare tra le pieghe di bilancio le risorse per le feste effimere, ma quello di assicurare i servizi ai cittadini e soprattutto la stabilità economica del Comune". Se si andasse al ballottaggio tra Ghezzi e Barbieri lei con chi si schiererebbe? "E’ una domanda prematura, prima bisogna verificare se le elezioni sono state regolari e su questo punto ho forti dubbi". Con chi dei due ha il rapporto migliore? "Ho rapporti amichevoli con entrambi, ma la politica non si basa solo sull’amicizia". La Lega del dopo Musti è ancora sua alleata? Si è parlato di un accordo in vista con Barbieri, come la vede? "E’ una fase molto complicata, come si può notare analizzando il periodo pre-elettorale delle amministrative delle grandi città. Io ho creato un movimento civico, tenendo conto della sfiducia della maggior parte degli elettori nei partiti tradizionali in particolare a Voghera e ho raccolto molti consensi. Credo che questo movimento possa avere un importante ruolo nel futuro della politica vogherese". Si andrà al voto in autunno? Oppure spera ancora di poter essere proclamato sindaco dopo il riconteggio dei voti (ammesso che si arrivi a quella fase)? "Se si arriverà a quella fase il TAR non potrà fare a meno di ordinare un riconteggio di almeno 11 dei 39 seggi, e a quel punto vedremo".
allo spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone centrali e, purtroppo, le truffe agli anziani che vanno ora per la maggiore. Se parliamo dell’Oltrepò in generale c’è però un altro elemento significativo da considerare". E sarebbe? Dino Rizzi "Si tratta del cosiddetto pendolarismo criminale. Ci sono bande organizzate, in gergo chiamate batterie, che vengono in città dall’esterno, vi restano per una settimana o dieci giorni e in quel lasso di tempo pianificano i loro reati (come rapine o appunto truffe agli anziani), spesso con l’appoggio di qualcuno del luogo, per poi ritornare nelle loro città d’origine". Rizzi, ci incontriamo a margine di un convegno che tratta di insicurezze sui territori ma che ha come principale argomento la pirolisi e la possibilità che a Retorbido venga realizzato un inceneritore. Qual è il legame tra la Polizia e un’emergenza ambientale? "Innanzitutto volevamo dare alla cittadinanza un segnale importante, ovvero che le forze dell’ordine sono vicine alla popolazione in un momento così delicato. Poi bisogna considerare che l’operato della Polizia in questi casi è mirato anche a garantire che ad esempio non ci siano infiltrazioni mafiose o altri illeciti che possono sempre verificarsi quando ci sono appalti di grossi livelli".
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LA SERGETARIA DEL PD VOGHERESE tra ballottaggio e commissariamento
di
Christian Draghi
"Il commissariamento lo avremmo voluto noi? Questo non è assolutamente vero". Il Pd vogherese non ci sta e risponde alle accuse lanciate dall’ex senatore Udc Paolo Affronti sulle pagine del nostro giornale. A parlare è Alessandra Bazardi, dallo scorso dicembre segretario della sezione iriense del partito, subentrata nella direzione a Enzo Garofoli. Renziana e vogherese doc, la Bazardi rappresenta la nuova linea del Pd cittadino. Bazardi cosa non le va giù di quanto affermato da Affronti? "Non mi sta bene che si voglia far pensare che Voghera sia una città commissariata - per non dire avviata al declino - per volere di Pier Ezio Ghezzi, nostro candidato sindaco, e del suo ricorso avanzato dopo le scorse elezioni. Siamo stati esclusi dal ballottaggio per soli tre voti e abbiamo ravvisato delle irregolarità nel conteggio di due seggi. Il ricorso era più che legittimo, anche solo nei confronti dei nostri elettori: appurare che il risultato delle urne fosse o meno legittimo rientra nei principi della democrazia, per garantire che la volontà dei cittadini fosse rispettata e il riconteggio delle schede alla fine ci ha anche dato ragione. Non credo che, nei nostri panni, chi ci critica avrebbe agito diversamente". E’ pur vero che il vostro ricorso ha scatenato la serie di eventi che hanno portato al commissariamento… "Sì, ma va sottolineato che ci sono stati diversi altri ricorsi in questa vicenda, quello di Torriani e i controricorsi di Carlo Barbieri culminati con il suo appello al Consiglio di Stato. Una serie di vicende burocratiche intricate e complesse. Quello che mi sembra è che il commissariamento, casomai, lo abbiamo voluto un po’ tutti". Auspicavate una fine diversa per questa vicenda? "La nostra volontà era bloccare il ballottaggio e riconteggiare i voti subito, ma è anche vero che la macchina burocratica ha le sue regole e i suoi tempi.
Alessandra Bazzardi Certo nessuno ha obbligato Barbieri a ricorrere al Consiglio di Stato, era nei suoi diritti, ma così facendo ha allungato i tempi verso le nuove votazioni". Parliamo del presente. Crede che la città sia danneggiata dalla gestione commissariale, come affermato da Affronti? "Penso che il Commissario Pomponio sia una persona competente e che stia lavorando bene. Il suo ruolo è quello tecnico di garantire la sicurezza, soprattutto economica, della città. Sta impegnandosi su diversi fronti, la Sensia si è svolta seppur in versione ridotta, l’impegno per il recupero del Teatro Sociale è mantenuto, poi ci sono situazioni sulle quali ci troviamo in disaccordo ma credo sia naturale". Si riferisce ad esempio al mancato rifinanziamento del pre e post scuola? "Sì. Stiamo portando avanti un discorso importante per contrastare questa decisione, che penalizza molte famiglie vogheresi".
VOGHERA
Bazzardi: "Il commissariamento lo avremmo voluto noi?"
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Come giudica la politica "dei tagli" portata avanti dal Commissario? Sono eccessivi o no? "Come ho già detto, il Commissario è una figura esterna e fa il suo lavoro insieme alla sua equipe, anche se non è la stesa cosa di un sindaco e di una giunta. Faccio però notare che questa linea del risparmio potrebbe anche facilitare il compito ai prossimi amministratori, che potrebbero trovarsi a disposizione qualche denaro in più". Così come per il presidio in favore della clinica Santa Maria delle Grazie, attualmente chiusa, avete agito insieme all’Italia del Rispetto. C’è in vista un apparentamento con il movimento civico di Fabio Aquilini? "C’è stata una sinergia di intenti ma è prematuro parlare di questo, soprattutto in virtù del fatto che non sappiamo neppure se si rivoterà solo il ballottaggio o se si ripeteranno le intere elezioni". Voi in che cosa sperate? "Beh, nella ripetizione del ballottaggio ovviamente, anche perché è quello che avevamo chiesto con il ricorso". Ancora un passo indietro. E’ vero che la differenza di voti tra Pd e il centrodestra di Torriani è stata minima. Ma è anche vero che il Pd all’epoca poteva contare sull’effetto-Renzi a livello nazionale, e che per un certo periodo a Voghera si dava quasi per scontato che Ghezzi avrebbe vinto a mani basse. Il risultato invece è stato quasi disastroso. Dove avete sbagliato? "A livello locale per vincere bisogna arrivare alla gente e credo che Pier Ezio Ghezzi avrebbe avuto bisogno di più tempo per poter convincere e farsi conoscere. Non era così facile come si pensava fare breccia nel cuore di una città che da 15 anni appartiene al centrodestra. Per questo oggi stiamo puntando il più possibile a stare in mezzo alla gente, ad esempio potenziando l’azione di ascolto nei quartieri. Serve umiltà per farsi conoscere e apprezzare".
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A tu per tu con il responsabile provinciale del Blocco Studentesco
Emanuele Sassoni: "Fuori l'Anpi dalle scuole"
Emanuele Sassoni di
Lorenzo Cafarchio
Politica e giovani. Giovani e politica, quasi tutti i movimenti politici hanno al loro interno associazioni giovanili, anche CasaPound Italia ha la propria associazione, il Blocco Studentesco. Parliamo della branca giovanile di CPI (acronimo delle tartarughe frecciate) che opera nelle scuole superiori e nelle Università. A Voghera, durante l'ultimo anno scolastico, si sono fatti conoscere con la loro propaganda sul territorio oltrepadano, come ci spiega il responsabile provinciale del movimento, Emanuele Sassoni. Sassoni in città è guerra aperta tra voi e l'Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) ? "Come dice Adriano Scianca - scrittore punto di riferimento culturale del movimento - 'non si riesce a capire cosa rappresenta l'Anpi'. Sono un'associazione di reduci? Sono un partito politico? Fatto sta che impongono una visione della storia contorta e influenzano i giovanissimi con un vero e proprio lavaggio del cervello. Ma cosa ben più grave è l'atteggiamento dei professori, che tacciono davanti alla lobotomizzatone dello studente". Lo striscione che avete apposto contro quest'ultimi che recita "Fuori l'Anpi dalle scuole" - al Liceo Galileo Galilei ha fatto infuriare la preside, Daniela Lazzaroni... "Noi abbiamo chiesto che anche gli enti che fanno capo a chi ha combattuto nella Repubblica Sociale Italiana, vengano ospitati nel liceo per un confronto a tutto tondo.
La dott.ssa Lazzaroni parla di scuola come di una 'palestra di idee', condividiamo questa definizione, ma per una volta passiamo dalle parole ai fatti. Applichiamo questa benedetta democrazia. Ai giovani va data l'opportunità di scegliere, di crearsi uno spirito critico in maniera autonoma". La bagarre come procede? "Non abbiamo avuto nessun tipo di risposta. Siamo pronti ad organizzare una conferenza con chi ha vissuto la guerra dalla parte fascista, per non far sopire la memoria storica di chi ha combattuto per il tricolore. Il ricordo di chi si è sacrificato per questo paese non può morire". Il Circolo culturale Salvatore Frisina, che fa capo a Giovanni Bottazzi, vi sta sostenendo nella battaglia contro l'Anpi ? "Hanno appoggiato i comunicati stampa e lo striscione che abbiamo realizzato, specificando sulla propria bacheca comunale che l'Anpi deve, sottolineo deve, stare fuori dalle scuole. Siamo felici che chi fa cultura non conforme a Voghera, da decenni, abbia espresso vicinanza alle nostre battaglie". Ci spiega cos'è realmente il Blocco Studentesco? "E' la federazione giovanile di CasaPound. Il nostro intento è quello di riunire sotto il senso di unità, fratellanza e azione tutti gli studenti italiani. La nostra trincea è fatta con i diritti degli allievi da difendere. Promuoviamo cultura e sopratutto vogliamo far tornare in vita lo spirito guerriero, che per secoli ha caratterizzato gli italiani. Dobbiamo lottare contro l'inedia della droga, il vuoto rumore delle discoteche per tornare ad una vita eroica. Questa è la vera ribellione". Quali altre attività avete svolto in Oltrepò? "Siamo una realtà neonata, in provincia, e nel corso dei mesi abbiamo voluto approfondire la conoscenza con il territorio. Innanzitutto ci siamo presentati nelle scuole vogheresi con volantinaggi mirati sulle tematiche che più stanno a cuore agli studenti. In prima persona ci interessiamo delle problematiche degli alunni e li avviciniamo proprio per risolverle". Avete fatto parecchi volantinaggi contro il contributo volontario ? "Un furto. Denunciamo la natura coercitiva del contribu-
to volontario, non per fare un torto alle dirigenze scolastiche, ma perché non si può estorcere danaro agli scolari. Bisogna trovare altre modalità per reperire la liquidità ed invochiamo un intervento statale. La scuola pubblica si sta trasformando in un'istituzione privata, in cui chi non paga il contributo viene danneggiato e si trova a non poter usufruire di servizi base che dovrebbero essere garantiti a tutti". Sempre al Galilei avete avuto un botta e risposta su questo aspetto con la preside? "Il primo cartellone affisso a Voghera era contro lo scempio del contributo volontario. Ma non ci accaniamo contro le direzioni scolastiche, accusiamo il sistema di aver costretto la scuola in questa condizione di miseria economica e culturale. Il Ministero lede alla dignità della nostra istruzione e mina il futuro della nuove generazioni, disinteressandosi della cosa pubblica". Il vostro futuro in Oltrepò? "Intensificheremo l'attività politica. Voghera è stata in questi mesi fucina per il Blocco Studentesco, parecchi dei nostri militanti e simpatizzanti vivono in riva allo Staffora. Grazie a loro arriveremo in tutte gli istituti della città, sventolando la nostra bandiera, bianca e nera, con il fulmine cerchiato nel mezzo". Sulla Targa per commemorare i fascisti uccisi, apposta davanti al Castello, qual è la vostra opinione? "Il ricordo di quelle vittime è doveroso. Il loro omaggio, sopratutto quello di Luigi Albini, 17 anni, Sergio Montesanto, 21 anni, e Quarto Vanutelli, 16 anni, non deve mai essere sopito. Sono l'esempio da seguire nella lotta politica che tutti i giorni portiamo nelle aule. I giovani d'oggi dovrebbero rispecchiarsi nell'ardire di chi ha donato la vita per l'Italia. Un modello di stile e compostezza che ci guiderà fino alla vittoria. Inoltre ricordo, alle anime belle dell'antifascismo, che i sei italiani assassinati, vennero fucilati senza un regolare processo. Una vera barbarie fatta dai partigiani. Ma l'Anpi tace su questa verità storica". A chi vi dice che siete fascisti cosa rispondete? "Diciamo assolutamente sì. Riportiamo nelle piazze e nella gioventù lo spirito del '19. Il nostro slogan 'Assaltando rideremo' è uno stile di vita".
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il movimento cinque stelle all'attacco della politica vogherese
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Christian Draghi
"La situazione politica di Voghera? Un disastro che dura da vent’anni, cui il Commissariamento potrebbe – il condizionale è d’obbligo - aver posto quantomeno momentaneamente fine". Era da un po’ che non parlava attraverso le pagine del nostro giornale e Caterina Grimaldi, consigliere comunale (sospesa, come tutto il consiglio) ed ex candidata sindaco del Movimento 5 Stelle, torna alla carica, criticando aspramente le ultime amministrazioni. Parla anche di Asm, Grillo e Pizzarotti e spiega le prossime battaglie del Movimento. Grimaldi, perché definisce un "disastro" la gestione della città negli ultimi vent’anni? "Perché le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: si vedono nella trascuratezza dei selciati stradali, dell'arredo urbano e nel degrado del centro e delle periferie. La raccolta differenziata è ancora ai primi passi. Non si intravvede alcun progetto serio per il futuro economico e sociale della città. Tempo fa è stato inaugurato un Info Point turistico, privo di collegamento telefonico e internet, in pratica uno sgabuzzino isolato dal Mondo, posto in una zona ai margini della città, costato ai cittadini Vogheresi ben 50.000 Euro. Questi sono solo alcuni degli esempi di come chi amministra Voghera viva di piccole sceneggiate senza alcun valore, destinate a bruciare soldi pubblici in pura propaganda interna al Comune. Le amministrazioni degli ultimi vent'anni hanno lavorato solo per la propria rielezione". Come valuta l'operato del Commissario Sergio Pomponio? "Positivamente. Sta svolgendo il proprio lavoro nell’ambito delle prerogative assegnate dalla Legge alla sua funzione, gestendo le urgenze per la città e operando senza alcun fine di propaganda personale. Non gli si può chiedere di più". Non crede quindi, come affermato da altri politici, che la gestione commissariale stia penalizzando la città? "Assolutamente no. La città era già penalizzata prima del suo insediamento". Cosa bolle nella pentola del M5s vogherese? Avete in programma iniziative o campagne su temi che ritenete molto importanti? "Dal febbraio scorso siamo molto impegnati nelle campagne referendarie, a partire dal Referendum per il No alle Trivelle, per proseguire in queste settimane con la raccolta firme per il No alla riforma costituzionale e per l’abrogazione dell’Italicum. Poi il nostro impegno proseguirà anche nel 2017 nella campagna per i cosiddetti referendum sociali, uno dei quali contro gli inceneritori. A livello locale - in stretto contatto con i nostri rappresentanti regionali - stiamo seguendo con molta attenzione, tutte le criticità legate alla salvaguardia ambientale del nostro territorio e alla tutela della salute dei nostri cittadini, quali il problema dell’inceneritore di Retorbido e della Centrale di Casei Gerola, dello spandimento dei fanghi sui terreni agricoli, dell’amianto e delle discariche. In parallelo stiamo studiando iniziative sul tema del lavoro, finalizzate ad implementare, anche nel nostro territorio, la terza rivoluzione industriale2. Si discute molto delle regole interne al movi-
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Grimaldi: "Un disastro che dura da vent'anni"
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Caterina Grimaldi
mento e del potere decisionario di Grillo. Si pensi ad esempio al caso Pizzarotti a Parma. Lei condivide la sua sospensione? "Tutti noi abbiamo accettato le regole del Movimento, nel momento in cui vi abbiamo aderito. La sospensione è cautelativa rispetto a questioni che dovranno essere verificate, anche con la collaborazione del Sindaco di Parma. Pizzarotti ha fatto un ottimo lavoro, ma i cittadini di Parma hanno molta fiducia nel Movimento 5 Stelle. Ho visto un sondaggio nel quale la maggioranza dei parmensi vorrebbe che il Sindaco rimanesse nel Movimento 5 Stelle. Questo significa che hanno fiducia che, finché rimarrà nel Movimento 5 Stelle, potrà proseguire il suo lavoro, mentre, se dovesse uscirne, rischierebbe di finire ostaggio di partiti che non hanno a cuore il bene della città". Se da Sindaco ricevesse un avviso di garanzia si dimetterebbe immediatamente? "Non è obbligatorio dimettersi, ma fare chiarezza, in primis nei confronti dei propri cittadini. La cosa più importante per me è operare in buona fede, con la massima trasparenza e nel pieno rispetto della Legge, pertanto, qualora da parte mia non venissero rispettati questi principi basilari, senza alcun dubbio, mi dimetterei". Come giudica la situazione legata a corsi e ricorsi delle scorse elezioni? "Si sono verificati fatti molto gravi che a mio avviso hanno giustificato il ricorso alla Giustizia Amministrativa, soprattutto perché il livello della corruzione nella politica è diventato intollerabile per un Paese democratico e quindi anche nella nostra città è necessario che la legalità venga al più presto ripristinata". In caso di ripetizione del ballottaggio Ghezzi/
Barbieri che posizione prenderete? "Per noi non vi sono differenze. Possono cambiare le promesse elettorali, ma l'operato delle diverse fazioni coincide sempre perfettamente nei fatti. Per noi non vale la logica del meno peggio, quindi lasceremo decidere ai cittadini". Che idea si è fatta del caso ASM (nomine esterne piuttosto discusse, si pensi al nome di Barbara Piermarioli e alla sua situazione giudiziaria)? "Sulla questione ASM, ma più in generale per quanto riguarda tutte le società a partecipazione pubblica, noi abbiamo da sempre una posizione molto chiara: le nomine devono essere individuate esclusivamente in base alle competenze e non per appartenenza politica. Pertanto, valuto positivamente le scelte effettuate dal commissario Pomponio che, tra l’altro, a poche settimane dal suo insediamento, ha istituito un Ufficio Speciale di Staff al Sindaco (ora Commissario Prefettizio), con il compito di curare tutti gli aspetti di organizzazione e di metodo per il controllo delle società partecipate, stante la complessità normativa e giurisprudenziale relativa alle esternalizzazioni dei servizi pubblici. A mio avviso il modello di governance scelto dalle vecchie amministrazioni presenta criticità per quanto attiene l’esercizio del controllo analogo da parte dell’Amministrazione Comunale in materia di ruolo, poteri e competenze degli organi amministrativi. Per quanto riguarda la posizione giudiziaria della Dott.ssa Piermarioli, ritengo che valga quanto da me già dichiarato, pertanto, se la Dott.ssa Piermarioli ha operato in buona fede, con la massima trasparenza e nel pieno rispetto della Legge, non credo che le dimissioni siano obbligatorie".
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CARLO BARBIERI DIFENDE LA BONTà DEL PROGETTO PALAOLTREPO
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Christian Draghi
Non vanno giù a Carlo Barbieri le critiche che l’architetto vogherese Gianfranco Dazzan ha diretto nei confronti del PalaOltrepò. L’ex sindaco (ora sospeso in seguito al commissariamento del Comune) difende la bontà del progetto e sfata un luogo comune in città: quello secondo cui i 6 milioni spesi per realizzarlo si sarebbero potuti impiegare diversamente. L'architetto Dazzan ha espresso delle critiche alla struttura del PalaOltrepò ma anche alla sua scarsa funzionalità. Concorda o meno sul fatto che si tratti di una struttura poco funzionale, "vanitosa" (o provinciale) e in sostanza mal progettata? "Non voglio entrare nel merito dei dettagli tecnici relativi alla progettazione del PalaOltrepo, anche perchè è avvenuta precedentemente alla mia elezione a Sindaco. In generale, non penso che si tratti di una struttura vanitosa, ma al contrario è, dal punto di vista sportivo, un punto di riferimento sia per Voghera, sia per le città limitrofe. Basti pensare all'esempio di Tortona, con la squadra di basket che utilizza la nostra struttura e conferisce prestigio alla nostra città. E' inoltre un punto di riferimento per le scuole, la facoltà di Scienze Motorie e le tante iniziative che vengono organizzate. Certo, se in passato è stato commesso qualche errore progettuale, non significa che questo non possa essere corretto". Perchè crede che all'epoca non si fece un concorso di architettura per affidare il progetto, preferendo una progettazione interna al Comune? "Presumo per due motivi. Da una parte l'amministrazione comunale ha voluto valorizzare le professionalità interne, come peraltro è accaduto molto spesso anche durante il mio mandato, ed ha affidato al settore lavori pubblici la stesura del progetto. In secondo luogo, realizzando questo progetto "in house", si è sicuramente ottenuto un risparmio sui costi di progettazione. Si tenga comunque conto che la struttura appena terminata ha avuto subito tutti i nullaosta necessari per l’apertura (Vigili del Fuoco, Coni, ASL e commissione di pubblico spettacolo)". In città è opinione diffusa che i 6 milioni spesi per il Palazzetto potessero essere impiegati per altro (vedi Teatro Sociale) oppure risparmiati. E' un luogo comune o col senno di poi forse conveniva davvero? "Un amministratore responsabile deve fare delle scelte. Condividendole, ovviamente, con la maggioranza e sottoponendole al voto del consiglio comunale. Anzitutto il Comune ha ottenuto all'epoca un mutuo a tasso agevolato dal Coni, per la realizzazione di strutture sportive. Quindi la cifra non poteva essere utilizzata per opere culturali, stradali o altro, ma solo per strutture sportive, ed evidentemente l'allora maggioranza ha ritenuto che i tassi agevolati proposti dal Coni fossero un'offerta a cui era un peccato rinunciare. Escluderei l'ipotesi teatro Sociale, visto che all'epoca c'erano ancora molti problemi burocratici e legati alla proprietà dei palchi, problemi che io successivamente e non con poca fatica ho provveduto a risolvere. Un Comune non deve poi fare dei grandi avanzi di cassa, ma al contrario garantire servizi e opere alla Cittadinanza. Ovviamente mantenendo il bilancio sano e senza sforare il patto di stabilità ed i vincoli della spending rewiew". E' vero che il progetto ha la paternità dell'amministrazione Torriani e che voi lo avete ereditato. Qual è però la vostra opinione sulla struttura? E'
Carlo Barbieri davvero una cattedrale nel deserto oppure crede che davvero possa contribuire a rilanciare l'immagine della città ? "Io non sarei così pessimista. Oggi il palazzetto dopo diverse gestioni fallimentari è stato assegnato alla società di basket di Voghera Asd Nuova Olympia Basket, una società molto seria che colgo l’occasione di ringraziare per il lavoro che svolgono e con la quale ho sempre tenuto ed ho tuttora ottimi rapporti che è riuscita a valorizzare al massimo la struttura sia per lo sport, sia per iniziative di carattere generale. Consideri che nel corso dell’anno 2015/16 in tutte le ore della settimana il palazzetto era utilizzato". Perchè avete scelto di mettere mano alla struttura del PalaOltrepò a soli sei anni dalla sua inaugurazione? Conviene davvero investire in una struttura che pare costi più di quello che rende? "Il Palaoltrepo per poter essere di massima utilità alla città di Voghera ha due criticità di base: l’acustica e la capienza. L’acustica che non consente di fare concerti o eventi simili, anche se il palazzetto è stato progettato per eventi sportivi, e la capienza che per essere economicamente interessante per lo svolgimento di manifestazioni extra sportive è necessario che arrivi a circa 2000 posti. Nel corso del 2015 ho dato mandato al settore lavori pubblici di verificare la possibilità di porre rimedio al problema della capienza. Lo studio ha dato risultato positivo con la
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"L'intervento di ampliamento del PalaOltrepo costerà 160mila euro"
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possibilità e una spesa relativamente ridotta di risolvere i problemi. Ecco la decisione di stanziare i soldi a bilancio per realizzare nel corso dell’estate 2016 i lavori per l’ampliamento e quindi avere per la fine dall’autunno di quest’anno un palazzetto ancora più efficiente". Può illustrarci l'intervento che sarà eseguito? Qual è il costo dell’operazione? "L'intervento di ampliamento del PalaOltrepo costerà 160 mila euro. La cifra è già stata inserita in bilancio e provvista di copertura finanziaria. I lavori consistono nella ricollocazione dei posti a sedere delle tribune esistenti, la realizzazione di tre nuove tribunette a bordo campo che consentiranno di aumentare la capienza a 1800 posti totali di cui 1509 a sedere, la realizzazione di due nuovi spogliatoi con annesse docce e servizi igienici, nuove uscite di sicurezza resesi necessarie in funzione dell’aumento della capienza". Quali prospettive ci sono per il futuro dopo l'ampliamento? C’è un piano che riguarda il PalaOltrepo? "L'obiettivo principale è quello di riuscire a realizzare da parte di società specializzate eventi che la città di voghera non ha mai potuto ricevere per mancanza di una struttura idonea a partire da importanti concerti e spettacoli così da poter accontentare giovani e meno giovani".
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blaise pascal: progetto formativo alternanza scuola lavoro
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"Un particolare interesse ed abilità è stato riscontrato nei maschi"
Luciana Rossotti
Di Valentina Villani Il progetto formativo alternanza scuola/lavoro piace ai ragazzi. Al Blaise Pascal ci raccontano dell'importante esperienza formativa vissuta all'interno degli istituti comprensivi vogheresi, dove i ragazzi, ormai da diverso tempo, si dilettano nel progetto di alternanza scuola- lavoro. Un'esperienza diversa da ciò che vivono ogni giorno che li mette in contatto con il mondo, anche aldilà delle mura scolastiche. Il progetto ha interessato le classi terze, quarte e quinte ed è stata un'esperienza assolutamente positiva, tanto che, alcuni di loro, hanno richiesto la possibilità di poter proseguire anche nei mesi estivi, aldilà di quelle che sono le ore curriculari. "I ragazzi han dimostrato mol-
to interesse nell'alternanza scuola-lavoro" – c'informa la preside Luciana Rossotti - "Motivo per cui, alcuni di loro, hanno richiesto di poter proseguire anche nei mesi estivi. Sono contenta di questa notizia, perché significa che i ragazzi hanno apprezzato in maniera più che positiva quest'esperienza. Sono convinta che questo progetto non sia utile solo a livello formativo, ma anche sotto il profilo educativo: hanno vissuto positivamente questi momenti e noi, non possiamo che esserne soddisfatti ed orgogliosi”. Come avete suddiviso i vostri ragazzi all'interno del progetto alternanza scuola-lavoro? "A partire dalle classi terze, fino ad arrivare alle quinte del liceo di scienze umane e della scuola professionale per i servizi socio – sanitari (dove la materia caratterizzante per entrambi i percorsi è quella delle scienze umane), abbiamo incanalato gruppi misti, divisi tra ragazzi e ragazze che, durante l'anno, hanno avuto quest'importante esperienza di tirocinio all'interno degli Istituti Comprensivi presenti nel territorio vogherese, dalla scuola dell'infanzia alla primaria. Un particolare interesse ed abilità è stato in particolar modo riscontrato nei maschi, che si sono rivelati una bella scoperta, nonostante inizialmente in noi insegnanti fosse presente un leggero scetticismo”. Conclude Rossotti: "Obiettivo di questa esperienza è quello di fornire ai nostri giovani, oltre alle conoscenze di base, quelle competenze che sono necessarie per il futuro inserimento nel mercato del lavoro, al fine di superare il gap formativo tra il mondo del lavoro e il mondo accademico, in termini di competenze e preparazione”.
Federica Boccato, docente in scienze umane e filosofia e tutor che segue i ragazzi nel tirocinio: "Quest'esperienza è stata senz'altro molto positiva, ho riscontrato un buon livello di partecipazione da parte dei ragazzi, probabilmente anche grazie al percorso di studi che hanno seguito. All'interno di quest'ambito formativo hanno partecipato a laboratori, progetti e qualcuno ha tenuto anche qualche lezione. Le scuole dove hanno operato hanno riscontrato che la loro presenza è stata una vera e propria
Federica Boccato risorsa, soprattutto per le figure maschili, delle quali c'è estremo bisogno, soprattutto nelle scuole dell'infanzia, in quanto presenza molto apprezzata dai piccoli".
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I PROTAGONISTI DELL'ESPERIENZA FORMATIVA RACCONTANO
Di Valentina Villani I ragazzi dell'Istituto ci parlano della loro esperienza formativa, esperienza tutta positiva, al punto che qualcuno di loro ha richiesto di poter proseguire il tirocinio anche durante le vacanze estive.
Claudia Basini, 19 anni
"Mi è particolarmente piaciuto lavorare con i bambini ed interagire insieme con loro. Ciò che ho potuto riscontrare è stato come i metodi teorizzati in classe possano essere applicabili in diversi casi, anche con bambini problematici. Lavorare con i bambini è fantastico, sono molto trasparenti, non hanno paura di dimostrare il loro affetto e ciò che è stato ancor più bello è il constatare come ciò che trasmetti ad un bambino ritorna sempre".
Claudia Basini
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"Credo che lavorare nel mondo del sociale ti renda una persona migliore"
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un po' particolare, poiché, essendo uno che guarda molto i dettagli, mi sono posto l'obiettivo di guardare ogni aspetto dei bambini con cui ho interagito, quindi sociale e umano, nei miei confronti e in quelli della scuola. Ho vissuto diverse emozioni, tutte positive ovviamente, ma ciò che mi ha colpito in maniera particolare è stato che quando me ne sono andato, alcuni bambini si sono messi a piangere, di conseguenza, penso di avergli trasmesso qualcosa di importante. Anche gli insegnanti ci hanno visto come una figura di aiuto, c'è
Annarita Marinho, 19 anni
"Insieme a Claudia ed altri compagni, ho richiesto di proseguire con il tirocinio anche nel periodo estivo, innanzitutto perché è stata davvero un 'esperienza bellissima e poi perché, se in futuro dovessi lavorare nel mondo del sociale, questo mi sarà davvero utile. Stare a contatto con i bambini di ogni età, in particolar modo con quelli problematici, ti aiuta ad avere una prospettiva di quello che sarà il tuo lavoro. Credo che lavorare nel mondo del sociale ti renda una persona migliore".
Christian Comi, 19 anni
"Nel mio periodo di tirocinio ho operato presso l'Istituto
Annarita Marinho Comprensivo Dante, alle scuole elementari di San Vittore. Il percorso che ho voluto intraprendere diciamo che è
Christian Comi stato un cambiamento importante all'interno delle classi interessate, che sicuramente ha portato beneficio".
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ANORESSIA: l'ASSOCIAZIONE "AMICI DI CHIARA" OPERA A VOGHERA
"Fondamentale arrivarci prima, almeno nell’età primaria o entro le medie" di
Valentina Villani
L’associazione Amici di Chiara – Filo di Vita è stata istituita nell’anno 2003 dalla signora Anna Martelli, in ricordo della figlia Chiara, scomparsa a causa dell’anoressia. La sua perdita è stata così profonda e dolorosa, al punto che la famiglia ha deciso di istituire un'associazione di volontariato che potesse ricordarla ed al tempo stesso aiutare gli altri in umanità e solidarietà. "Mia figlia morì a 23 anni, dopo una vita consumata dal disturbo alimentare. Purtroppo parliamo di quarant'anni fa, quando la malattia non era conosciuta come oggi, per questo motivo il percorso per aiutarla è stato estremamente difficile. I primi veri centri specializzati furono istituiti quando Chiara era adolescente, ma ormai era troppo tardi, lei non collaborava più e noi non siamo arrivati in tempo per salvarla". L'anoressia, grande problema che oggigiorno affligge molti giovani, in base alla sua dolorosa esperienza cosa ci può raccontare sui perchè, sul come e sul dove nasce "Il disturbo alimentare nasce principalmente da un disagio giovanile: studi dimostrano chiaramente di come spesso in un soggetto questo problema può nascere già contestualmente con il parto o dall’infanzia. È un disturbo che però può essere anche incidentale ed avvenire quindi in tarda età, in ogni caso sono comunque sempre presenti delle predisposizioni. Il problema più grande nasce dal fatto che spesso, nell’infanzia, queste problemati-
che non vengono captate dalla famiglia e di conseguenza, trascurate nel tempo". Di cosa vi occupate precisamente? "Prevenzione al disagio giovanile e problemi di disturbo alimentare. Lavoriamo sul territorio vogherese al fine di informare, aiutare e prevenire, specialmente nelle scuole. Il disagio giovanile comprende più categorie al suo interno: anoressia, droga, alcol, gioco d’azzardo, bullismo, dipendenza da computer e telefonini. C’è sempre un motivo per cui un bambino si comporta in un determinato modo, quello che servirebbe è maggiore informazione, magari istituendo piani formativi nelle scuole". In che modo operate con la vostra associazione? "Abbiamo istituito alcuni sportelli di ascolto nelle scuole, organizziamo incontri nelle diverse classi e convegni. Abbiamo uno sportello di ascolto telefonico ed una sede operativa in Voghera città, per poter accogliere casi privati, ai quali offriamo sedute gratuite attraverso psicologi del settore". Quali sono le fasce d’età più colpite? "Riscontriamo moltissimi casi in quarte e quinte superiori sia tra le ragazze ma anche tra ragazzi, dove, oltre a problemi di anoressia incontriamo anche obesità e bulimia, molto diffuso anche l’auto vomito. In questi ragazzi si innesca un comportamento anomalo, che si riversa poi negli studi e nella vita di tutti i giorni, per questo motivo sarebbe fondamentale arrivarci prima, almeno nell’età primaria o entro le medie, attraverso una valida prevenzione, perché poi è più difficile entrare nelle loro menti ormai ingabbiate da questi disturbi".
Anna Martelli Importante dunque sarebbe operare nella scuola primaria, riuscite a raggiungere questa fascia d'età? "Purtroppo oggi riscontriamo ancora grandi difficoltà nel prestare i nostri servizi nelle scuole primarie. Il disagio giovanile spesso non è ben compreso da famiglie e docenti, essi non capiscono la gravità della situazione e di conseguenza, non segnalano diverse situazioni in cui si ritrovano. Nella nostra zona non c’è molto che informi sul disturbo, mentre a Pavia e a Milano esistono diverse realtà già abbastanza consolidate; la scuola è il luogo dove i giovani trascorrono più tempo, di conseguenza, gli insegnanti dovrebbero prestare più attenzione a questi problemi e segnalarli. Il disagio va capito e studiato, oltre all’istruzione dovrebbero esistere prevenzione, educazione ed informazione".
il Periodico
GIUGNO 2016
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ALBERTO MACCARINI LASCIA DOPO UN BIENNO LA PRESIDENZA DEGLI ARTIGIANI
di
Christian Draghi
A due anni dal suo insediamento, Alberto Maccarini lascia la presidenza dell’Associazione Artigiani vogherese, organo che conta circa 600 iscritti. Al suo posto il neoeletto Graziano Marco. Maccarini resta però nel direttivo dell’associazione oltre che nella giunta della Camera di Commercio, e in questa intervista-consuntivo affronta a tutto campo il tema della ripresa economica in città, non le manda a dire alla politica locale, rea di non aver mai supportato in modo significativo le realtà commerciali, parla del Commissariamento del comune e fa il punto della situazione. Maccarini, lei ha guidato gli Artigiani negli ultimi due anni. Com’è il polso della situazione economica vogherese? C’è questa benedetta ripresa o no? "Quella di cui parla Renzi è una ripresa che non esiste, non per noi almeno. L’economia è ancora troppo altalenante e insicura, il carico fiscale è ancora troppo alto per permettere assunzioni e i titolari stanno facendo sforzi enormi, lottando ad armi impari contro l’assedio dei grandi centri commerciali. Rispetto a qualche tempo fa possiamo dire che alcuni iniziano a vedere una luce infondo al tunnel, ma la strada è ancora lunga". Qualcuno che sta meglio c’è dunque? "Possiamo dire che la categoria dei piccoli artigiani che riescono a tradurre la loro manualità direttamente in lavoro, e intendo ad esempio idraulici, elettricisti, edili o parrucchieri, stanno un pochino meglio, o quantomeno mantengono una stabilità pur con grossi sacrifici. L’economia locale sorretta da piccole realtà formate da un titolare e pochissimi dipendenti non sta soffrendo tantissimo, sono le realtà più grandi (aziende che hanno dai 15 dipendenti in su) ad incontrare le difficoltà maggiori. Nella situazione attuale avere già 6 o 7 dipendenti e riuscire a pagarli è da considerarsi un atto eroico. Sono poi sempre le piccole realtà artigianali a tirare la carretta in questo momento: chi guadagna in Voghera poi reinveste in Voghera. Questo fanno gli artigiani eticamente corretti, aiutando
Alberto Maccarini l’economia cittadina a girare". Torniamo ancora sull’argomento Sensia. Lei era andato un po’ controcorrente appoggiando la linea del taglio scelta dal Commissario prefettizio. Conferma anche a posteriori? "Ribadisco, riguardo alla Fiera, che la scelta del Commissario per me è stata giusta considerando quello che l’evento in sé è diventato negli ultimi anni: l’indotto che produceva per il commercio cittadino era ben poca cosa. La mia considerazione è però più ampia: serve ben altro che un evento annuale per aiutare davvero il tessuto economico della città". Che tipo di soluzioni auspica?
VOGHERA
"Non credo serva Einstein per attirare gente e creare un circolo virtuoso"
"Servirebbero molti eventi di richiamo, mensili se non settimanali o quindicinali, perché il problema consiste nel creare affezione nei confronti della città. Abbiamo visto che bastano 200 o 250 bancarelle, di gusto anche opinabile, per portare a Voghera migliaia di visitatori, per cui non credo che serva Einstein per attirare gente e creare un circolo virtuoso". Servirebbe però un luogo dedicato… "Si sono perse diverse occasioni a mio avviso. L’ex caserma di Cavalleria ad esempio, se fosse stata recuperata al meglio oggi potrebbe essere un’area perfetta per questo tipo di progettualità. Ma penso anche al parco Baratta, che si è deciso di dedicare allo sviluppo edilizio di una città che in realtà non ne avrebbe bisogno. Quell’area si prestava a raccogliere gran parte del passaggio pedonale. Invece si è puntato su quello che è un business per pochi, ma non per la collettività". Un’accusa, neanche troppo velata, alle scelte della politica locale. Trova che sia stato fatto abbastanza per aiutare il commercio da parte delle ultime amministrazioni? "A memoria non ricordo un’amministrazione che abbia inciso significativamente in questo senso. Per aiutare veramente il commercio serve la capacità, non solo politica, ma anche tecnica, di capire determinati problemi e onestamente devo dire che negli ultimi anni non ho incontrato persone all’altezza di affrontare questi problemi e risolverli". Lei però la politica l’ha fatta. E’ stato consigliere comunale della Lega per diverso tempo. Oggi che ruolo ha? "Rimango vicino alla Lega ma non ho tessere in tasca e non ricopro alcun ruolo. Non nutro fiducia nella politica attuale, le persone oneste e trasparenti non vanno bene per l’attuale modo di gestire la cosa pubblica e finché non ci sarà un’inversione di tendenza non credo mi riavvicinerò alla politica".
RIVANAZZANO TERME
il Periodico
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IL BUON SENSO PERDUTO PER SALICE TERME
GIUGNO 2016
Ferrari: "Non siamo solo noi a decidere"
di
Nilo Combi
I comuni sono in crisi e tutti i sindaci dell'Oltrepò si lamentano. L'unica possibilità è aggregarsi o fondersi, tutto logico, tutto bello, tutto facile a parole. "Parole… Parole" come il testo della famosa canzone di Mina. Secondo il Presidente della Provincia Bosone le aree omogenee in Oltrepò sarebbero tre: una è la zona del "vogherese", compresa tra il Po e la via Emilia, da Voghera a San Cipriano; la seconda è l'area "vitivinicola", che andrebbe da Rivanazzano a Stradella e la terza formata dal territorio della Comunità Montana. Premesso che ognuno avrà da ridire sulla ripartizione di queste aree omogenee, che anche a nostro giudizio sono per alcuni versi sbagliate, confermando che sul tema ci ritorneremo, una delle prime problematiche che balzano all'occhio è Salice Terme, da sempre divisa tra due comuni, Godiasco e Rivanazzano. Qualsiasi persona dotata di un "minimo di buon senso" direbbe che Godiasco e Rivanazzano dovrebbero fondersi, che poi questa fusione, la si chiami zona omogenea, area omogenea, melassa politica oppure "Pippo", poca importa, la logica dice questo. Logica, parola sconosciuta a molti, soprattutto a molti pseudo-politici di paese, perchè il problema non è la logica o il buon senso ma è: chi comanderà? Perchè se Rivanazzano entrasse nella Comunità Montana dell'Oltrepo, sarebbe il comune con il maggior numero di abitanti e quindi, senza tanti giri di parole, comanderebbe. Perciò gli altri comuni della Comunità... si fa per dire, hanno messo il veto sulla possibilità dell'ingresso nell’area omogenea montana del Comune di Rivanazzano Terme. Quattordici sindaci su diciannove hanno infatti detto "niet" di bolscevica memoria: "Noi restiamo così come siamo e andremo avanti a comandare, noi". Comandare cosa? Un'area che si sta spopolando? Strade dissestate? Manco "comandassero" lo stato italiano, che di per sè non è che sia gli Stati Uniti d'America.
Rimane il problema Salice Terme, la sempre più disastrata Salice Terme, da sempre mal sopportata da molti sia a Godiasco che a Rivanazzano. Al di la di ogni campanilismo, di ogni piccola voglia di potere di alcuni piccoli "capataz da paese " Salice Terme è una realtà che meriterebbe altra considerazione. I quattordici sindaci che hanno votato contro l'ingresso di Rivanazzano nella Comunità Montana non hanno pensato nè a Salice Terme nè a quanto questa cittadina, ex capitale turistica dell'Oltrepò, può dare all'Oltrepò, tutto. La nostra personale opinione è che molti pensino alla loro povera e paesana seggiola e che i famosi quattordici che hanno votato no all'ingresso nella Comunità Montana nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, nei prossimi anni, diranno che non è esattamente così, inizieranno con i loro distinguo a dire che loro erano... che loro… ma però… che loro... si però... che loro… no però... però la loro seggiola!!! Noi non sappiamo se il sindaco di Rivanazzano tiene alla sua seggiola oppure no, pensiamo di si perchè nessuno è migliore o peggiore degli altri, non ci interessa neanche analizzare se il sindaco di Rivanazzano intende far entrare questo comune e farlo diventare la capitale della Comunità Montana, atteniamoci ai fatti: il sindaco di Rivanazzano che piaccia o no ha espresso proprio su queste pagine il mese scorso la sua opinione politica e logica, della politica, come dimostrano le affluenze elettorali, ormai se ne fregano tutti, della logica un po’ meno o meglio "del buon senso del buon padre di famiglia" nessuno ne può fare a meno e il buon senso dice che Rivanazzano, Godiasco e Salice devono essere una sola cosa. In merito a questo abbiamo voluto fare al sindaco di Rivanazzano ancora alcune domande, alle quali ha risposto alcune volte in modo logico, altre volte le risposte sembrano "viziate" dal politichese, ma certamente la sua posizione ci sembra quella di più buon senso. La provincia ha elaborato una proposta di divisione della futura area vasta in zone omogenee. Cosa ne pensa ? "Credo sia opportuno che le due parti di Salice,
quella di Godiasco e quella di Rivanazzano vengano inserite nella stessa zona omogenea. Se non sono omogenee due zone della stessa località quali altri territori lo possono essere? Ringrazio il presidente Bosone per aver colto al volo questa necessità che gli ho segnalato". Come e' strutturata la proposta della provincia? "Rivanazzano Terme viene staccato da Retorbido e Voghera ed inserito in un ' area insieme ai comuni della comunità montana". Cosa ne pensa di questa possibilità per Rivanazzano? "Per Rivanazzano c’è in questa proposta sia un aspetto negativo che uno positivo. Quello negativo è la separazione da Retorbido e Voghera comuni con i quali da anni abbiamo in essere sinergie importanti. L'aspetto positivo, che per il territorio è di importanza vitale, è' invece che Godiasco e Rivanazzano sarebbero insieme". Tutto deciso allora? "No, non siamo solo noi a decidere. La provincia farà dei tavoli per la discussione della proposta. Credo che in quella sede non si potrà non tener conto dell'esigenza di non dividere ulteriormente Salice. Spero tanto che siano d'accordo anche gli altri. Sono scelte le cui conseguenze si evidenzieranno in futuro. Adesso è il momento per noi di tracciare la strada giusta. Non dobbiamo sbagliare. Non possiamo essere divisi da Salice e allo stesso modo chiederemo di considerare anche la nostra fisiologica vicinanza con Voghera, Retorbido e altri comuni limitrofi" Che fine farà Salice dal punto di vista logico interessa a pochi, dal punto di vista politico interessa a molti, praticamente sarà contesa.....anche in questo caso potrebbe servirebbe il "buon senso del buon padre di famiglia", di fronte all' aut aut che l'unione o la fusione non sarebbe possibile, il comune di più buon senso rinunci alla sua parte di Salice e la ceda all'altro comune. Facile da dirsi, logico da dirsi… Dimenticavamo la seggiola… Una povera seggiola che qualcuno vuole sempre occupare.
il Periodico
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Sartori: "Il problema è che nessuno è andato a controllare" di
Pierfilippo Saviotti
E’ nota la notizia dell’indagine da parte della Forestale di Rivanazzano per quanto riguarda i lavori di pulitura dei detriti nell’alveo del torrente Staffora, nell’area tra Rivanazzano, Godiasco e Salice Terme. L’accusa alla ditta con sede a Santa Maria della Versa e Montalto Pavese è di aver effettuato scavi senza le necessarie autorizzazioni paesaggistiche. Della situazione attuale ne abbiamo parlato con Attilio Sartori, titolare del Punto Pesca Sport di Rivanazzano e per questo diretto interessato dell’evolversi della situazione. Sartori, che cosa ne pensa dell’indagine della Forestale di Rivanazzano nei confronti della ditta che si è occupata degli scavi del torrente Staffora? "L’indagine purtroppo è arrivata troppo tardi, soltanto a lavori finiti. Io non sono un geologo e non ho grandi competenza in questo ambito, ma a mio avviso era visibile a occhio, giorno per giorno che c’era qualcosa che non quadrava negli scavi" L’oggetto dell’accusa sembra essere la mancanza delle necessarie autorizzazioni per il prelevamento della ghiaia. "Hanno portato via un grandissimo numero di camion pieni di ghiaia, in quantità sicuramente maggiore rispetto a quello che erano autorizzati a prelevare, e questo si è notato fin da subito. Il problema è che nessuno è andato a controllare. Se un cittadino comune decide di andare al torrente per prelevare anche soltanto un secchiello per il giardino o per qualsiasi altro uso domestico, non può farlo in alcun modo perché c’è una legge che vieta di toccare anche una minima quantità di ghiaia, e le multe in tal caso sono salatissime. In questo caso hanno mosso quintali di ghiaia, mi spiace che nessuno sia intervenuto in tempo. L’idea di pulire lo Staffora dai detriti di per sé era anche positiva, ma non in questo modo. Adesso pare abbiano chiesto alla ditta di ripristinare il territorio com’era prima dell’inizio dei lavori, ma questo sono sicuro che non succederà. Si limiteranno ad applicare una multa, seppur salata" Questo problema potrebbe portare problemi alla sua attività? "Questo è sicuro. Io sono amareggiato proprio per il fatto
che per le colpe di altri ci devo rimettere io e tutti quelli che lavorano in questo settore. Se distruggono il torrente da qui a Varzi, io perdo una grandissima fetta della mia clientela, perché la gente non va più a pescare o sceglie altri posti, lontani da qui. Infatti ho già parlato con alcuni miei clienti e molti di loro si sono lamentati di questa situazione e mi hanno ribadito il concetto che in questa zona non pescheranno più. Che sia un problema per il mio lavoro lo dimostra anche il fatto che, nel giro di pochi anni, le licenze di pesca sono calate del 50%. Del resto questa è un’attività che interessa a poche persone, forse è per questo motivo che non c’è stato un impegno maggiore nel controllare che i lavori fossero svolti a regola d’arte, nonostante io abbia cercato, nel mio piccolo, di suscitare attenzione pubblicando costantemente su Facebook le foto dei lavori". Tutto ciò potrebbe anche causare problematiche legate alla stabilità dei ponti, soprattutto in caso di maltempo? "Avendo portato via una quantità così ampia di ghiaia, purtroppo il rischio c’è, e non è da sottovalutare. Se si distruggono le dighe in questo modo, il livello della ghiaia si abbassa e così, pian piano, vengono scalzati i piloni, con il rischio che i ponti perdano stabilità. Soprattutto quelli costruiti tanti anni fa come quelli della nostra zona, che quindi non hanno fondamenta e piloni moderni costruiti a grosse profondità. Ma queste sono cose elementari che ti insegnano a scuola da bambino". Secondo lei c’è stato anche un grande danno per quanto riguarda la fauna del torrente? "Assolutamente sì. Hanno distrutto un vero e proprio ecosistema. Da un lato, deviando il corso d’acqua e bloccandolo con i lavori, hanno fatto morire migliaia di pesci. E poi hanno distrutto anche tutto il verde circostante, prima erano presenti molte piante che, come ci hanno insegnato i nostri vecchi, grazie alle loro radici, aiutano a tenere le sponde. Qui invece le hanno sradicate quasi tutte. Ma in questo caso non c’è stato nemmeno un prelievo. Solitamente, in caso di lavori di grossa portata, prima di deviare il corso dell’acqua vengono mandati dei guardiapesca volontari che prelevano i pesci e li spostano in zone limitrofe, evitando così che vengano fatti morire tutti. È un vero e proprio disastro, hanno sconvolto l’ambiente e hanno lasciato il torrente con un corso d’acqua comple-
RIVANAZZANO TERME
torrente STAFFORA: "L'indagine purtroppo è arrivata troppo tardi"
GIUGNO 2016
Attilio Sartori tamente irregolare". Com'è potuta accadere secondo lei una violazione così evidente? "Chiaramente sì, dato che è partita anche un’indagine. Ma le regole evidentemente non sono uguali per tutti. Io quando organizzo l’annuale gara di pesca dei bambini, devo preparare un mappale dettagliato, mandarlo in Comune, il cui geometra lo manda a sua volta alla Regione, la quale lo controlla, lo approva e me lo rimanda con il permesso di occupare e muovere uno spazio piccolissimo, con l’obbligo di ripristinare tutto una volta terminata la manifestazione. Pe organizzare un evento del genere impiego due, tre mesi. In questo caso invece hanno fatto quello che hanno voluto e se ne sono andati lasciando il torrente in questo stato".
GODIASCO SALICE TERME
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GIUGNO 2016
TERME DI SALICE - TRASFORMIAMO IL NUOVO HOTEL IN UNA CASA DI RIPOSO
Qualcuno lo aveva previsto, ora i fatti gli danno ragione di
Nilo Combi
Terme di Salice, sembrerebbe che il futuro siano le case di riposo. I nuovi dirigenti della società che ha acquisito le Terme di Salice s.r.l., una volta s.p.a., una volta... Oltre al fantasmagorico piano di recupero del grand hotel, e non sarebbero i primi negli ultimi dieci anni e pensiamo neanche gli ultimi a proporre interventi di re-
cupero con obiettivi a 5 stelle..., hanno al contrario affermato in una riunione in Regione Lombardia, riunione di per se senza capo ne coda e senza nessun valore, al di la della possibilità di sciacquare la bocca a qualche politicante, che l'ennesimo hotel di Salice il nuovo Hotel Terme potrebbero recuperarlo e renderlo redditizio, forse, trasformandolo in una rsa, residenza sanitaria assistenziale. Al di la delle sigle e parlando come si mangia: una casa di riposo! Casa di riposo di cui Salice Terme non difetta. Innumerevoli sono stati gli errori delle amministrazioni comunali succedutesi dal 2000 in avanti su questo tema, quando venne proposto il cambio di destinazione ed uso di Villa Luisa a casa di riposo, di per sè ancora in stato di abbandonoal di la di ogni nomignolo che si vuole dare ad una casa di riposo perchè quella è, qualcuno, il direttore commerciale delle Terme di Salice, allora disse: "Occhio, state sbagliando Salice è il paese del divertimento e del turismo. Le case di riposo sono inconciliabili". Non si limitò a dirlo, lo scrisse. Esistono lettere a conferma di ciò, ma purtroppo Villa Luisa cambio destinazione d'uso. Tutti non si ricordavano, forse addirittura non conoscevano, la storia del bambino che salvo l'Olanda dall'inondazione: si dice che in una diga olandese, paese per gran parte sotto il livello del mare, si aprì un piccolo buchino e un bambino capito il pericolo mise il suo dito e non permise all'acqua di ingrandire il buco ed impedì così che la diga crollasse. Villa Luisa è stato un piccolo buco, da li in avanti alcuni dei già pochi hotel salicesi hanno cambiato destinazione d'uso, cosa che dal punto di vista tattico è capibile, visti i momenti, ma che, con oscurantismo strategico, hanno portato ad essere Salice quello che è: un paese con troppe cliniche e case di riposo. Ad onor del vero resistono a Salice alcuni locali, molti dei quali gestiti bene, ma che per ovvie ragioni, che capirebbe anche un bambino, sarebbero sempre di più incompatibili con una strategia votata alle case di riposo. La nuova proprietà delle Terme di Salice ha affermato che nei prossimi mesi pagherà i molti stipendi pregressi ai pochi dipendenti rimasti, risulta difficile a molti capire come si possono fare fantasmagorici piani di recupero di Grand hotel a cinque stelle se non si riescono a pagare gli stipendi, ma tutto è possibile. Un ragazzo di Nazareth ha moltiplicato i pani e i pesci... Ma questo non è il punto, il punto è lo "spezzatino" che faranno delle Terme di Salice. Ricetta prevista del resto dall'allora direttore commerciale delle Terme a fine 2004 , che scrisse una lettera al ragioniere di banca, nuovo amministratore delle Terme, che le nuove proprietà avrebbero fatto uno spezzatino delle Terme, cercando di vendere alcune attività commerciali, cercando di cambiare destinazione d'uso ad alcuni immobili, insomma cercando di fare un'operazione palizzanaro-immobiliare,
chiaramente questo è tutto agli atti e tutto scritto. Lo spezzatino ha avuto un rallentamento per la crisi del mercato immobiliare che ha bloccato questo tipo di operazione, ora i tempi sembrano più maturi, o meglio meno acerbi. All'interno delle proprietà delle Terme di Salice, che non sono poche, pur essendo le terme stesse svendute per una cifra ridicola, dove si potrà costruire verranno tentate speculazioni immobiliari ad esempio nell'area vicino alle officine o ex custode, il nuovo Hotel Terme verrà forse trasformato in un ricovero per anziani, il Grand Hotel Terme rimarrà ancora nel limbo per un po, tra qualche anno diranno che un hotel a cinque stelle a Salice di quella capienza non può stare in piedi, niente di nuovo, era già stato detto dopo studi accurati del 2001, al di là delle fantasie di qualche nostalgico, ed anche lì o faranno una speculazione immobiliare o la trasformeranno in una casa di riposo o in una pseudo clinica. Ora sarà interessante vedere come quei politici da cortile o da paese che si erano schierati giustamente ma inconsapevolmente (nel senso che non sapevano quel dicevano, ma dicevano quanto gli dicevano di dire), contro la clinica riabilitativa nel ex Grand Hotel proposta dal tandem Iannuzzelli - Garilli, diranno su questo progetto di trasformazione del Nuovo Hotel Terme in casa di riposo. Rimango meravigliato dai molti che allora si schierarono a mio giudizio giustamente contro la trasformazione del Grand Hotel in un centro di riabilitazione ora tacciono: alcuni tecnici magari vorranno avere un ruolo come responsabile lavori o cose del genere, altri vorranno sperare, magari, di accaparrarsi qualche appalto nelle opere di trasformazione dell'hotel, altri semplicemente hanno qualche parente da mettere a posto... E' forse per questo che difronte alla notizia ufficiale che si intende trasformare il Nuovo Hotel in una casa di riposo, c'è questo silenzio Chi vivrà vedrà, una cosa è certa quello che aveva previsto e scritto l'allora direttore commerciale del 2004, giorno dopo giorno si sta avverando. Questa è la vera sciagura, ed i vari "pistola" che non avevano capito che il progetto sport salute - benessere non avrebbe fatto diventare Salice un paese di case di riposo e di cliniche, ma un paese vivibile e votato al divertimento, ora tacciono. Qualcuno, anche qualche imprenditore salicese, si è schierato contro la dirigenza di quelle terme, ora si è
Salice Terme: Via Fonte Sales schierato, mica allora, quando per alcuni hotel i ritiri delle squadre di calcio e l'organizzazione di tanti eventi sportivi, sempre fatta dalle terme, erano fonte di guadagno Sciaguratamente in quegli anni alcuni non avevano capito cosa stava succedendo, ma oggi, alla luce dei disastri combinati dai tanti manager che negli ultimi dieci anni sono passati dalle Terme di Salice qualcuno incomincia a capire, altri provano pateticamente, del resto è il loro status, a difendere progetti sbagliati, alcuni per interesse alcuni per codardia, altri perchè sono semplicemente dei "pistola".
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Giorgio Brichetti: "Purtroppo questi casi possono succedere in tutto il mondo" di
Vittoria Pacci
Giorgio Brichetti è tornato in Italia, a Salice Terme, per un breve periodo. Come da noi e da altri giornali italiani pronosticato, è stata dimostrata l’assoluta innocenza dall’infamante accusa di “tratta di persone” formulata in mala fede nei suoi confronti. Il Tribunale colombiano ha infatti dichiarato illegale l’arresto del nostro concittadino e la stessa Fiscalia ( l’equivalente del nostro Pubblico Ministero) ha richiesto la “preclusione del caso” (equivale al nostro annullamento perché il caso non sussiste). Giorgio Brichetti tramite lo studio di avvocati Osorio & C di Cartagena, una dei più prestigiosi studi legali colombiani, sta ora procedendo alla richiesta dei danni morali, materiali e biologici per se e per la propria famiglia nei confronti dello stato colombiano. Tutto è bene ciò che finisce bene……purtroppo però l’arresto di Brichetti oltre ad averlo provato gravemente sia fisicamente che moralmente, ha destato grande clamore sia al di là che di qua dell’oceano. La sua immagine sia dal punto di vista umano che professionale è stata fortemente incrinata da questa incredibile vicenda. I Brichetti sono una famiglia particolarmente nota nel panorama imprenditoriale , sia dal punto di vista industriale sia da quello turistico-commerciale, avendo gestito e gestendo attualmente altri membri della
famiglia, attività commerciali. Il ramo familiare materno dei Brichetti sono i Sernagiotto, importante e nobile famiglia, nota a livello industriale nazionale ed internazionale. La famiglia Sernagiotto è stata la fondatrice dell’omonima società per azioni, leader in Italia e nel mondo negli impianti enologici e
GODIASCO SALICE TERME
LA VICENDA BRICHETTI ED IL SUO SCALPORE SONO SEMPRE D’ATTUALITA’
GIUGNO 2016
Giorgio Brichetti con il cugino Marco Sernagiotto
di depurazione acque. L’azienda è cresciuta tanto nel settore acque e depurazione da essere aquisita dal gruppo Ansaldo e successivamente dal gruppo tedesco Siemens, e poi al gruppo americano Evoqua Water Technoligies. Va da sé che quando una persona è accusata di qualsiasi crimine, soprattutto se nota, la risonanza sui media è sempre notevole, e questo è certamente il caso di Giorgio Brichetti, è altrettanto vero che quando, in una fase successiva, la persona viene scagionata, i media non danno lo stesso clamore nei confronti della notizia negativa primaria, che sempre resterà, con beneficio di dubbio, nell’immaginifico sociale…. Quindi, dopo l’arresto assolutamente immotivato, oggi a Giorgio Brichetti ed alla sua famiglia rimane
il danno economico-commerciale e d’immagine che inevitabilmente questa vicenda ha portato. Da noi contattato, l’imprenditore salicese ha dichiarato: “Purtroppo casi di questo genere possono succedere in tutto il mondo, al di là dell’ingiustizia subita, ritengo comunque che la Colombia pur con tutti i problemi interni che sta affrontando, ora valuterà la causa legale che sto portando avanti con la massima imparzialità e attenzione. Questa è la laconica dichiarazione che Giorgio B. ci ha rilasciato, questa causa legale contro lo stato colombiano, che si presume possa avere un iter di circa 2/4 anni, gli potrà apportare un risarcimento economico e morale che comunque sarà certamente inferiore e non sufficiente a ripagare il danno subito.
Salice Terme visto dagli occhi di un turista
"Quelle di Salice purtroppo sono le terme dei poveri diavoli” di
Valentina Villani
Si dice che il consiglio migliore sia quello di chi vive al di fuori della tua vita, quante volte ci siamo sentiti dire che gli occhi di un esterno vedono meglio di chi ti è vicino? Spesso i "detti" nascondono delle grandi verità e questo, potrebbe essere il caso. Giovanni Roccatagliata, classe 1937, si reca per la prima volta a Salice nel 2002: "Il medico mi consigliò un periodo alle terme ed io, che di terme nella mia vita ne ho visitate, quella volta scelsi Salice. Dicono che quando ti trovi bene in un posto ci ritorni e questo, è stato proprio il mio caso". Come ha trovato le strutture termali? "Mi sono trovato bene sotto ogni punto di vista. Ho scoperto un luogo davvero incantevole, sono rimasto impressionato dall'efficienza del personale, dalla pulizia e dalla professionalità di ognuno. Purtroppo, sono arrivato in un momento infelice per le terme e, a dir la verità, mi sono meravigliato di ascoltare i racconti di chi non sa come e dove si andrà a finire". Perché dice che si è meravigliato? "Gli oltrepadani è un po' come se avessero il petrolio nel sottosuolo, ma ahimè, non lo sanno estrarre, e questo è un fatto grave. Avere le terme in casa è una fortuna e le fortune, si sa, bisogna saperle sfruttare, ma non è questo il caso. Nonostante in Oltrepò abbia trovato luoghi incantevoli, a due passi da Milano, Torino e Genova, mi rendo conto che al suo interno, non esistono strutture d'eccellenza e qui la domanda sorge spontanea: questi
Giovanni Roccatagliata
oltrepadani, come pensano di attirare il turismo? Offrendo servizi limitati? Nella mia vita ho girato il mondo e, anche di terme, ne ho una grande esperienza: Abano, Montegrotto, Chianciano, sono stato nelle meravigliose terme dell'Argentina. Hanno alberghi che sono la fine del mondo, con servizi assolutamente ottimali, a Salice dove pensano di collocare un turista se non hanno le strutture idonee? Quelle di Salice purtroppo sono le terme dei poveri diavoli, che arrivano in pullman con la convenzione asl, ma si sa, le asl pagano poco e spesso in ritardo. Eliminare dunque "il turista giornaliero" delle cure termali? "Non dico che non debba esserci spazio per queste persone, ci mancherebbe, ma non sono loro che portano il turismo, è positivo offrire i servizi anche a chi non se li può permettere, ma per mandare avanti il turismo in un territorio bisogna offrire servizi efficienti, serve una ricettività a quattro
stelle, al fine di favorire anche chi fa girare l'economia nel paese, a vantaggio di tutti. Qui c'è gente che parte ogni giorno per andare a Milano a lavorare, quando il lavoro invece l'avrebbe in casa”. Dal suo punto di vista quindi, cosa andrebbe migliorato? "Servirebbe in primis una rivalorizzazione delle strutture, insieme ad un'opera strategica di marketing, le strutture termali ci sono, e sono entrambe molto valide, se sfruttate in maniera ottimale andrebbero a vantaggio di tutti. Quello che vale per le terme, vale anche per il discorso vino: l'Oltrepò non si sa vendere. Un territorio a dir poco fantastico, ma poco valorizzato sotto alcuni aspetti, qui hanno le cose buone ma non le sanno commercializzare e questo è un gran peccato". Prima parlava di vino, ci può spiegare meglio? "Da turista ho sempre conosciuto l'Oltrepò come terra di bonarda, ma oggi ho scoperto che l'Oltrepò è anche terra di pinot nero, un prodotto fantastico, che nulla ha da invidiare ad altre eccellenze vitivinicole, ma tanta gente non sa nemmeno che esiste il pinot nero in Oltrepò, come tanta gente non sa che qui esistono le terme. L'oltrepadano è un buon lavoratore, onesto, ma gli manca quell'estrosità, quella furbizia che non guasterebbe, così, si ritrova costretto a dare in mano il suo frutto a chi lo sa commercializzare, purtroppo non sempre in maniera corretta. Questa è una zona che potrebbe essere in maniera indiscussa tra le più ricche d'Italia, peccato che l'oltrepadano questo lo ignori e si sposti altrove per cercare lavoro".
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IL SINDACO ROBERTO PASTORMERLO ILLUSTRA IL PROGETTO
di
Christian Draghi
In un futuro non troppo lontano al parco naturale delle Folaghe di Casei Gerola e a quello Palustre di Lungavilla se ne potrebbe aggiungere un terzo nel comune di Codevilla. Il progetto potrebbe prendere forma qualora andasse in porto l’accordo tra l’amministrazione guidata dal sindaco Roberto Pastormerlo e la ditta Monier di Castelletto di Branduzzo per l’escavazione di argilla nei terreni dell’ex Cava Bettaglio lungo la Bressana Salice. Nel frattempo però il comune di Codevilla si trova a fare i conti con un avanzo di bilancio notevole, ma ancora una volta il Patto di Stabilità mette i bastoni tra le ruote a una amministrazione che vorrebbe investire ma non può farlo. Il primo cittadino, in carica dal 2014, vive una situazione che lui stesso definisce "paradossale". Ma andiamo per ordine. Pastormerlo, sei anni fa sembrava che la ex Cava Bettaglio, proprio dietro alla ditta Meta, potesse diventare una discarica di materiali inerti. Oggi pare ci siano prospettive decisamente più…naturalistiche? "E’ un’idea venuta fuori perché la Monier di Castelletto sta cercando un nuovo sito da cui ricavare argilla dopo che il Piano Cave provinciale ha decretato che non ci saranno ulteriori possibilità di escavazione nel comune limitrofo di Torrazza Coste. Loro hanno bisogno di nuovi terreni per continuare a lavorare e a garantire l’occupazione di oltre 70 dipendenti. Noi avremmo bisogno di recuperare quell’area che oggi è un acquitrino fangoso per realizzarvi un’opera importante per la collettività. Credo sia un’occasione per entrambe le parti". In che cosa consiste questo progetto di recupero? "Alla Monier sarebbe concesso di scavare ed estrarre argilla per un determinato periodo di tempo, alla condizione che la ditta stessa provveda alla sistemazione dell’area affinché a lavori terminati vi si possa realizzare un piccolo parco Pisl, ovvero un parco locale a interesse sovraccomunale, sul modello di quelli di Casei Gerola e Lungavilla". E alla ditta sta bene?
"Dopo i primi incontri sembra che le parti siano ben disposte. Uno dei nodi da sciogliere riguardava la qualità dell’argilla presente in quell’area. Doveva essere compatibile con la tipologia ricercata dalla ditta e dopo un primo studio è emerso che, pur non essendo esattamente della qualità esatta, mescolandola a quella già a disposizione nell’altro sito di Torrazza da cui possono ancora estrarre, potrebbe andare bene. In secondo luogo la Monier auspicava un periodo estrattivo più lungo, ma noi crediamo che si tratti di una buona opportunità. Va detto però che l’accordo deve essere siglato tra la ditta e la proprietà dell’area, che è di un’altra ditta privata, la Meta". Nel caso in cui l’accordo andasse in porto quanto ci vorrebbe per vedere il parco realizzato? "Potrebbero volerci quattro o cinque anni. Inutile nascondere che l’eventuale realizzazione di un parco sarebbe un grosso sollievo per tutti: non si potrebbe più ipotizzare l’impiego di quell’area per altri scopi, pensiamo soprattutto a discariche varie". Parliamo di conti. Il comune di Codevilla ha chiuso il bilancio con un avanzo di circa 280mila euro. Va bene risparmiare, ma si tratta di una cifra importante per un comune così piccolo. Come mai questi soldi non sono stati utilizzati invece che essere semplicemente messi da parte? "La questione non è così semplice. In realtà il problema è gestire i conti rispettando il patto di stabilità, che permette di spendere solo una quantità ben definita del denaro disponibile. Non è come gestire il salvadanaio o il portafoglio di casa dove vale la logica del ‘tot soldi ci sono, altrettanti ne posso spendere’. Uno dei paradossi del patto di stabilità è che un Comune come il nostro, pur avendo a tutti gli effetti una cifra elevata da parte, non può spenderla come vorrebbe, perché può impegnare solo una parte di quel denaro, una cifra che viene stabilita in base ad un calcolo in cui si tiene conto delle entrate e delle uscite correnti. Va precisato che l’avanzo ad oggi disponibile si è accumulato nel corso degli anni e non si è generato solo nei due anni della nostra amministrazione". Beh, qualche investimento sarete pur riusciti a far-
CODEVILLA
Al posto della vecchia cava un parco naturale
Roberto Pastormerlo lo… "Per l’anno in corso abbiamo pianificato investimenti per circa 150 mila euro. Il potenziamento dell’impianto di videosorveglianza in paese (tre telecamere con lettura targa sulle vie principali, due in piazza e tre al cimitero), la messa a norma del parco giochi comunale con l’impiego per il fondo di pneumatici usati (tanto per far capire che esistono altre soluzioni che non la pirolisi), l’asfaltatura di diverse strade, l’introduzione di dossi per ridurre la velocità dei veicoli diretti in centro (strategia che preferiamo all’installazione di autovelox) e prenderemo parte a un bando regionale per ottenere i finanziamenti necessari per sistemare il centro sportivo in via Retorbido rendendolo polivalente, con campi da calcetto, basket e pallavolo. C’è poi un’ altra iniziativa a cui abbiamo aderito, un bando per la cittadinanza attiva grazie alla quale sotto la forma di lavoro volontario riusciamo a dare una mano a cittadini in difficoltà, che in cambio di lavoretti per il Comune, come ad esempio la pulizia delle strade, possono ottenere sconti sulle tasse". Delle tasse invece che dice? Col tesoretto che avete da parte siete riusciti a ridurle? "Abbiamo alzato lo scaglione di esenzione per il pagamento dell’addizionale Irpef da 10 a 15mila euro, mentre per i redditi tra i 15 e i 29mila ci sarà una riduzione delle aliquote. Un beneficio di cui circa l’80% dei cittadini godrà. Non credo che molti comuni oggi come oggi possano permettersi di abbassare le tasse".
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al via la i° edizione del concorso miss oltrepo
"Il Periodico Miss Oltrepo nasce per valorizzare il nostro territorio" Di Vittoria Pacci
Il Patron di Stelle della Moda, Marco Campanella, ci spiega le sinergie future tra Il Periodico News e Stella della moda, che daranno vita a partire dal mese di Luglio, al Primo Concorso di bellezza tutto oltrepadano: Miss Oltrepo Stella della Moda, da chi è partita questa idea? "Stella della Moda è un progetto partito due anni fa da una mia idea. Già nei primi anni 2000, insieme a Paolo Torres, mi sono ocupato di spettacolo, moda e bellezza tramite l' genzia Off Limits Agency, attraverso cui ho avuto modo di organizzare numerosi eventi di moda. Attualmente lo staff è composto me, nel ruolo di direttore responsabile, Simona Merli, responsabile casting, Marco Sacchi, fotografo e responsabile marketing e Paolo Torres, art director. Stella della Moda si avvale, altresì, di numerosi collaboratori e partnership, come si può evincere visitando il sito www.stelladellamoda.it". Stella della moda - Il Periodico News , come è nato questo progetto? "Il progetto "Il Periodico Miss Oltrepo" è nato per valorizzare il territorio dell'Oltrepò Pavese attraverso l'organizzazione di vari eventi di moda nei prossimi mesi estivi. Il connubio tra bellezza, moda e territorio porterà sicuramente a fantastici risultati ed ad un incremento della visibilità dell'Oltrepò". Oltrepo terra di eccellenza enogastronomica, potrebbe anche diventare "terra di Miss"? "Sicuramente, l'Oltrepò pavese viene da tutti ricordato come terra legata all'enogastronomia ed ai meravigliosi vini prodotti da questa splendida terra. Il progetto che lega Stella della Moda a Salice Terme vuol cercare di portare anche la moda e la bellezza, e tutto l'indotto che ne consegue, valorizzando ulteriormente il territorio anche in questo modo. La fi-
nale dell'anno scorso, che si è tenuta al Golf Club di Salice Terme il primo agosto, è stato un eccezionale successo di pubblico". Che differenze ci sono tra Miss Oltrepo e Stella della moda? "La principale differenza sta nel fatto che Stella della Moda è un concorso che si svolge in numerose tappe in Piemonte e Lombardia, tra cui ricordiamo quella che si terrà a Salice Terme il prossimo 11 giugno in occasione del Rally delle 4 regioni, a cui possono partecipare ragazze provenienti da tutta Italia, mentre Miss Oltrepò è un concorso via web riguardante le sole ragazze provenienti dall'Oltrepò. I due progetti confluiranno nella finale di Stella della Moda del 3
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settembre, ove ci saranno le premiazioni delle ragazze vincitrici di entrambi i concorsi". Durante le tappa di Salice Terme avete riscontrato la partecipazione di ragazze dell'Oltrepo? "Durante la tappa di Salice già svolta e quella che, invece, è in programma l'11 giugno abbiamo riscontrato la presenza di numerose ragazze dell'Oltrepò". Quante ragazze fanno parte del circuito Stella della Moda e quante parteciperanno a Miss Oltrepo? "Le ragazze iscritte a Stella della Moda sono circa 300, per quanto riguarda Miss Oltrepo abbiamo raggiunto ad oggi le 15 partecipanti e tenendo conto che il concorso non è ancora stato pubblicizzato, direi che siamo sulla buona strada"."
Le ragazze di Stella della moda a Salice Terme
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"Cercheremo un'unione con i comuni"
Chlapanidas: "Anche pochi migranti potrebbero essere un problema" di
Giacomo Braghieri
Brallo di Pregola con i suoi 600 abitanti a 950 metri slm è senza dubbio la più bella e completa località turistica delle "terre alte"; sono pochi i paesi dove dalla piazza principale, nei giorni di cielo lindo, si possono vedere il mare e le alpi. Dopo otto mesi di commissariamento il comune di Brallo di Pregola torna alle urne per decidere chi lo dovrà guidare per i prossimi 5 anni. "Uniti per il Brallo" è la lista capitanata da Christos Chlapanidas classe 56, farmacista, sindaco dimissionato dalla precedente giunta. Qual è la parola chiave del vostro programma elettorale? "Concretezza. I piccoli comuni come il nostro hanno bilanci poveri e il trend degli ultimi anni vede continui tagli ai trasferimenti da parte dello stato. Contiamo di sostenere e condividere le problematiche dei residenti, sostenere le attività che ancora resistono ed ovviamente promuovere territorio e turismo. Sarà importante il dialogo con gli enti sovrastanti (comunità montana, provincia, regione)". Cosa farete subito, entro l'anno dall'elezione? "Tavolo con regione e provincia per lanciare la riserva "Le Torraie", ricerca e partecipazione a bandi che possano finanziare progetti per il territorio. Nei mesi di commissariamento ci sono stati vari bandi ai quali il comune non ha potuto partecipare: progetti che erano in essere non hanno avuto seguito. Per legge, al commissario spetta solo la normale amministrazione, non è nei suoi compiti cercare finanziamenti per il comune". Quali sono i vostri progetti per ampliare e/o difendere l'offerta turistica? "Valorizzare ciò che già funziona: circoli di aggregazione e associazioni, aiutare le realtà che offrono servizi ai turisti, come i bar, gli alberghi ed i ristoranti. Ovviamente il comune non è un ente commerciale e non può intervenire direttamente in questi mercati,
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può solo fornire aiuto contenendo il costo dello smaltimento rifiuti, mantenendo le aliquote minime per la parte di tassazione che compete al comune. Sostenere le attività commerciali creando infrastrutture". Che tipo di presidio sanitario è necessario per garantire il diritto alla salute nelle "terre alte"? "La popolazione anziana ha bisogno di assistenza continua e purtroppo possiamo contare su un basso numero di possibili volontari che si impegnino nel sociale. Come nel passato cercheremo di garantire un servizio di prelievo a domicilio per gli esami del sangue. Per il trasporto nelle strutture ospedaliere continueremo la collaborazione con l’Auser di Varzi e per il per servizio taxibus con la comunità montana". La vostra opinione sull'unione dei comuni. "Già durante la scorsa amministrazione abbiamo iniziato un dialogo con i sindaci dei comuni limitrofi poiché riteniamo che sia fondamentale avere un'unione con comuni con le stesse caratteristiche morfologiche e le stesse problematiche: invecchiamento dei residenti e viabilità. La legge statale impone l’unione
entro il 2016 ed esistono incentivi economici regionali per le spese gestionali e gli investimenti. Con l’unione chiederemo che siano potenziati i servizi a costi inferiori". Tasse e detassazione per la montagna, in sintesi il vostro pensiero. "Cercare finanziamenti per agricoltura, conservazione del territorio e degli immobili. Ovviamente saremmo per la detassazione completa per chi ha attività in zone montane a rischio di spopolamento. Cercheremo di fare sentire la nostra voce insieme a quella delle realtà simili alla nostra, ma i meccanismi che regolano la tassazione in Italia purtroppo non danno potere alle amministrazioni periferiche". Agricoltura, caccia, gestione del patrimonio boschivo e naturalistico, qual è l'orientamento della vostra lista? "Agricoltura, patrimonio boschivo e naturalistico sono un tutt'uno e vanno sostenute. Il consorzio forestale, importante risorsa pubblica e privata, deve cambiare marcia". Visto che fra i comuni della CMOP ci sono problemi simili come vi muoverete per fare sistema? "Cercheremo un'unione con i comuni che per numero di abitanti e morfologia del territorio sono più simili al nostro comune". La montagna e i giovani, quali opportunità per restare? "Purtroppo da molti anni i giovani hanno cercato la loro strada in città e la popolazione residente è prevalentemente anziana. La domanda va posta diversamente: come far tornare i giovani e ripopolare il comune". Centri di accoglienza si o no? "Per l'accoglienza è lasciato campo libero ai privati. Anche pochi migranti potrebbero essere un problema visto l’esiguo numero di residenti". Unioni civili, le celebrerete? "Saremo ligi alla legge". Referendum costituzionale di ottobre, si o no? "Siamo una lista civica: riguardo queste problematiche abbiamo libertà di coscienza".
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"In primis rendere la località più accogliente per il turista"
di
Giacomo Braghieri
Brallo di Pregola deve gran parte della sua fortuna turistica alla lungimiranza di un imprenditore, Giovanni Alberti, che ha saputo interpretare il territorio valorizzandolo. Il Centro Federale Tennis, ora sviluppatosi nel centro Turistico Sportivo Brallo è conosciuto ed apprezzato dalla borghesia lombarda, ligure e piemontese èd è un punto di riferimento dello sport pavese. Piergiacomo Gualdana, veterinario, 38 anni, due figli, è alla sua prima candidatura per la poltrona di sindaco. Qual è la parola chiave del vostro programma elettorale? "In realtà sono tre: sobrietà, efficienza e trasparenza. La sintesi di un modo nuovo di intendere l'amministrazione locale che può e deve essere a tutela del cittadino e del territorio". Cosa farete subito, entro l'anno dall'elezione? "Le idee sono molteplici ma la più urgente riguarda quella fetta di popolazione più vulnerabile: gli anziani. Vogliamo istituire un servizio di assistenza capillare per soddisfare le esigenze primarie di questi ultimi che sempre più spesso si sentono abbandonati". Quali sono i vostri progetti per ampliare e/o difendere l'offerta turistica? "In primis rendere il Brallo più accogliente per il turista attraverso la creazione di un Infopoint a cui rivolgersi per conoscere le numerose attrattive già presenti ma poco o nulla pubblicizzate. Di concreto insieme alla Proloco e alle varie associazioni esistenti a livello comunale (Circolo sassi neri, Circolo la Pineta, Associazione Amici di Bralello, Circolo dei Poeti catartici, Ponti Arte....solo per citarne alcune) vogliamo promuovere e incentivare sagre, feste, incontri culturali, percorsi naturalistici e gastronomici per far conoscere al turista e non solo tutte le eccellenze che il nostro comune può offrire". Che tipo di presidio sanitario è necessario per garantire il diritto alla salute nelle "terre alte"? "A mio avviso occorre che le istituzioni, tutte, riconoscano e sostengano l'importanza strategica
Piergiacomo Gualdana dell'Ospedale di Varzi che rappresenta un punto imprescindibile per garantire un servizio di assistenza sanitaria adeguata, vista la sua posizione strategica può servire un bacino d'utenza che comprende la valle Staffora, parti delle valli Trebbia, Tidone e Curone". La vostra opinione sull'unione dei comuni "E' un passaggio fondamentale per garantire una continuità ai servizi che alla luce dei continui tagli alle spese, diventa difficile sostenere soprattutto per comuni piccoli come il Brallo". Tasse e detassazione per la montagna, in sintesi il vostro pensiero "La montagna va tutelata anche e soprattutto incentivando chi la montagna la vive e la custodisce quotidianamente. Sono intenzionato a riprendere la proposta avanzata alla Regione Lombardia per detassare i piccoli negozi di montagna che svolgono una funzione sociale in un territorio difficile". Agricoltura, caccia, gestione del patrimonio boschivo e naturalistico, qual è l'orientamento della vostra lista? "L'agricoltura ha svolto e continua a svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella tutela del territorio, con gli evidenti effetti positivi sull' asset-
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Gualdana: "Detassare i piccoli negozi di montagna"
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to idrogeologico e sulla prevenzione dei disastri ambientali tristemente noti, sarà nostra premura rilanciare le produzioni locali come la patata e incentivare la riconversione a pascolo degli incolti. A mio avviso caccia e gestione del patrimonio naturalistico devono coesistere e diventare sempre più sinergiche nel rispetto delle norme e delle rispettive posizioni. La sinergia tra le due e un'oculata valorizzazione della filiera bosco-legno devono diventare un ulteriore tassello importante nel rilancio dell'economia locale". Visto che fra i comuni della CMOP ci sono problemi simili come vi muoverete per fare sistema? "Nel caso sia il mio gruppo ad amministrare, entreremo a farvi parte in maniera costruttiva e propositiva portando le nostre idee a beneficio di tutti". La montagna e i giovani, quali opportunità per restare? "Investire sulle proprie capacità e passioni per fare reddito, legandosi alla tradizione e aprendosi al mondo sfruttando tutto quello che la moderna tecnologia ci offre". Centri di accoglienza si o no? "Credo che il primo dovere di un sindaco sia di tutelare la propria cittadinanza indi per cui sono disposto a discuterne a patto che non vada a discapito della tranquillità e della sicurezza. Vedrei di buon occhio gruppi familiari piuttosto che gruppi di singoli. Resto comunque aperto ad ogni proposta purchè sensata". Unioni civili, le celebrerete? "Per le unioni civili non c'è molto da dire, se verrò eletto espleterò tutte le funzioni che le norme vigenti attribuiscono al Sindaco". Referendum costituzionale di ottobre, si o no? "Sul referendum sarà mia premura organizzare incontri pubblici per informare la popolazione sui contenuti della riforma evitando strumentalizzazioni politiche e promuovendo una scelta informata e consapevole".
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CASTELLO MALASPINA - Conte odetti e l'idea dell' albergo diffuso
di
Serena Simula
Un'iniziativa culturale, ma anche imprenditoriale. Qualcosa che ha a che fare con il territorio e l'associazionismo, ma anche con il marketing: è difficile definire esattamente il progetto che sta portando avanti all'interno del castello Malaspina di Varzi il Conte Ernesto Odetti di Marcorengo. Tra concerti, mostre, matrimoni e laboratori didattici, tra conferenze, convegni e ogni sorta di evento, il palazzo varzese è infatti tornato alla vita negli ultimi mesi, aprendo al pubblico dopo tre lunghi anni di ristrutturazioni e un cospicuo investimento economico. Ormai ultimato, però, i proprietari non hanno deciso di sfruttarlo al solo scopo commerciale, ma hanno preferito mettere la struttura a disposizione del territorio e delle sue attività. Perchè avete fatto una scelta di questo tipo? "L'Oltrepò è una terra meravigliosa, a cui non manca niente. Ci sono le potenzialità per creare un turismo di qualità basato sul vino, sulla gastronomica, sull'ambiente. In questa zona si può camminare, andare in bicicletta o a cavallo, ci sono le terme e adesso perfino le piste da sci. Quello che manca è la capacità di creare una rete con cui promuovere questa nostra ricchezza. Noi ci proponiamo di aiutare a crearla, di fungere da polo attorno a cui raccogliere associazioni culturali, amministrazioni e persone che abbiano gli stessi nostri obiettivi". Come intendete farlo? "Fin da dicembre, quando il palazzo è stato ufficialmente riaperto dalla mia famiglia, abbiamo ospitato tutta una serie di iniziative e attività, e altre ne ospiteremo nei prossimi mesi. Concerti, visite guidate, reading, presentazioni di libri: abbiamo già un calendario estivo con cui ci mettiamo a disposizione del territorio e tantissime idee per il futuro. Vogliamo che il castello viva con lui, sperando che se gli oltrepadani cominceranno a conoscerlo, saranno poi loro per primi ad esserne fieri". Parlava di altre idee. A cosa stava pensando? "Guardi, di idee ne abbiamo veramente tantissime e per ora non so dire quali realizzeremo prima. Ciò che posso dire è che mi piacerebbe sfruttare la terra che abbiamo per coltivare prodotti locali e realizzare un museo del salame: in questa modo potremmo aggiungere una componente gastronomica alla nostra offerta e celebrare allo stesso tempo un nostro vero e proprio vanto. Ma non ho finito qui, c'è un altro sogno che ho nel cassetto e che prima o poi mi piacerebbe realizzare, un albergo diffuso". Cioè? "All'interno del castello noi abbiamo già realizzato qualche camera che utilizziamo proprio come albergo. Il borgo di Varzi, però, è ormai da molti anni in via di spopolamento e ci sono tante case abbandonate. Quello che mi piacerebbe poter fare è rimetterle a nuovo e metterle a disposizione dei turisti. Il castello farebbe da corpo centrale con i servizi e le case del borgo diventerebbero stanze di quello che si chiama appunto albergo diffuso". Crede che funzionerebbe? "Credo che con un po' di impegno e la giusta pubblicità potrebbe funzionare eccome. da milanese scappato da Milano posso garantire che questo territorio ha molto da offrire a chi vuole fuggire qualche giorno dalla metropoli per respirare un po' d'aria di campagna. È sufficientemente vicino per stare via solo
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"Mi piacerebbe realizzare un museo del salame""
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Ernesto Odetti di Marcorenfo un weekend, sufficientemente ricco di opportunità da non annoiare. Non vedo perchè non dovrebbe funzionare". C'è altro sulla sua lista delle cose da fare? "Sì, assolutamente. Una delle prossime mosse sarà creare un'associazione di "Amici del castello Malaspina" che ci aiuti a raccogliere le idee e a realizzarle, sostenendoci in questo nostro progetto a tutto tondo. Dinamico e in continuo divenire, ha infatti bisogno di un po' di supporto dall'esterno". Da quanto tempo la vostra famiglia possiede questo castello? "Mio padre lo ha ereditato nel 1983. Era molto mal messo, il lavoro di recupero è stato ingente ma oggi è quasi del tutto ultimato e oltre all'ala in cui risiediamo noi (che ospita ancora cimeli e arredi d'epoca, come hanno potuto vedere i 1500 visitatori che abbiamo ospitato durante le Giornate di Primavera del Fai") ospita al suo interno anche degli spazi per cerimonie e convegni. La struttura però è ovviamente molto antica: giusto per dare due cenni storici, parliamo di un primo nucleo che risale alla seconda metà del XIII secolo. Aveva una funzione principal-
mente difensiva e il borgo di Varzi si sviluppò tutto intorno al palazzo grazie anche al fatto che si trovava proprio lungo la via del sale". Parlava di 1500 visitatori per il Fai. In questi primi mesi che risultati vi ha dato il progetto in termini di partecipazione? "Direi discreti. Già la cifra raggiunta grazie al Fai è stata notevole, ma anche gli altri eventi non sono certo andati deserti e in totale credo che avremo raggiunto 3000 o 4000 persone. Quello su cui stiamo lavorando, però, è il tentativo di raggiungere le persone al di fuori del solo territorio pavese, allargandoci quindi sulle Quattro Province. Bobbio o la Val d'Aveto, per esempio, sono vicine. In piccolo, cerco di ragionare come ha fatto il fondatore dell'outlet di Serravalle, che lo ha posizionato in un punto strategico per raccogliere l'enorme bacino di utenza posizionato nei 120-130 chilometri intorno alla struttura. Un bacino che in un certo senso abbiamo anche noi, e che si tratta di riuscire a raggiungere". Una bella sfida. "In effetti, quello della comunicazione è il problema più grosso che abbiamo avuto finora. Il castello è a
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"insieme per la val di nizza" la lista del sindaco uscente campetti
"Abbiamo messo ai primi posti la scuola, il sociale e l'ambiente"
Franco Campetti di Alessandro
Marchesi
Sicurezza e servizi sociali sono la priorità assoluta del programma amministrativo del sindaco uscente Franco Campetti che si propone nuovamente alla cittadinanza chiedendo conferma della fiducia concessagli fino ad ora. Nel caso di sua rielezione a Sindaco quale sarà la prima iniziativa che porrà in essere? "Come Sindaco dell’Amministrazione uscente ed avendo in essere alcuni progetti che considero fondamentali, punto a portare a compimento il prima possibile i lavori di ampliamento del centro sportivo, realizzato grazie al finanziamento pari a 501mila euro ottenuto attraverso il bando "6000 campanili" a totale carico dello Stato. Sforzi come questo comportano un grande impegno, ma come squadra non vogliamo tirarci indietro perché consideriamo queste opportunità elementi indispensabili per la nostra comunità. Pensando al futuro, una priorità assoluta è quella di riqualificare completamente l’impianto di illuminazione pubblica presente sul suolo comunale. E’ nostra intenzione sostituire le vecchie lampade con sistemi di ultima generazioni a led, in modo da poter contenere i costi attraverso la riduzione dei consumi di energia elettrica ed aver anche un minor impatto ambientale; inoltre ci sembra doveroso potenziare questo servizio anche laddove sono da
poco sorte nuove abitazioni o dove questo servizio è carente. Sono iniziative ambiziose che vogliamo portare a termine." Nel programma della vostra Lista quali sono i punti principali che Vi differenziano dai vostri avversari? "Nel redigere il programma elettorale abbiamo messo ai primi posti la scuola, il sociale (bambini, giovani ed anziani in particolare) e l’ambiente. Particolare attenzione è poi dedicata alla sicurezza. La nostra intenzione è stata quella di stilare un programma realizzabile pur essendo consapevoli della crisi che dobbiamo fronteggiare, ma anche delle potenzialità del nostro comune. Proseguendo con i progetti finora realizzati siamo convinti che riusciremo a creare un futuro migliore. Per quanto riguarda il programma della lista a noi avversa, non voglio sbilanciarmi per evitare di dare inizio ad una serie di polemiche sterili che lascerebbero il tempo che trovano. Vorrei solamente precisare che trovo parecchie similitudini con il programma che avevamo presentato nella scorsa legislatura, tanto è vero che alcuni punti del loro programma sono già stati realizzati dall’amministrazione uscente". Oggi il problema della sicurezza è "un grande problema" quali iniziative concrete nel caso di sua elezione metterà in atto per proteggere la tranquillità degli abitanti del suo comune? "La sicurezza è sicuramente il tema centrale della nostra campagna elettorale visti i tempi che corrono. Fino ad ora devo dire che abbiamo fatto un buon lavoro considerata la stretta collaborazione sia con il Comando Stazione dei Carabinieri di Zavattarello, dal quale dipendiamo come zona di competenza, che con le stazioni di Varzi e Godiasco. Tenuto conto della posizione strategica del Comune di Val di Nizza, i Carabinieri stanno facendo un ottimo lavoro in modo tale da garantire ai cittadini una certa tranquillità continuando ad essere presenti sul territorio con pattugliamenti a tutte le ore del giorno. Inoltre abbiamo rafforzato il sistema di video sorveglianza
in alcuni punti che consideriamo nevralgici per la viabilità, in modo da aver sempre sotto controllo la situazione. Con i comuni limitrofi abbiamo partecipato ad un bando Regionale per il potenziamento di questo servizio che spero venga finanziato per darci la possibilità di essere maggiormente efficienti da questo punto di vista". Quali sono le iniziative che intende "portare avanti" per incrementare le manifestazioni e le attività turistiche del suo comune? "Innanzitutto voglio dare merito alla Pro Loco e all’associazione Amici di Poggio Ferrato per tutto quello che hanno fatto fino ad oggi, ottenendo risultati invidiabili in termini di affluenza, dando modo a tutto il comune di essere valorizzato. Mi piace ricordare alcune iniziative: il grest estivo Estate Verde organizzato dal Comune in collaborazione con la Pro Loco che vede iscritti oltre 100 bambini ogni anno; la tradizionale Sagra d’Autunno di Poggio Ferrato che rappresenta ormai un punto di riferimento non solo per l’intera valle, ma che assume importanza a livello sovra provinciale, tant’è che si registra un’affluenza di visitatori ogni anno in crescita, l’ultima edizione ha superato le 5.000 presenze. Oltre a questo, vogliamo puntare al potenziamento del turismo naturalistico visti i numerosi sentieri di cui è dotato il nostro territorio. A questo proposito oltre alle citate associazioni, insieme anche alla Pietra Verde e alla Biblioteca, stiamo portando avanti un progetto che vede protagonisti i ragazzi della scuola di Ponte Nizza, i quali stanno lavorando per far riscoprire le carbonaie dislocate nei nostri boschi. L’intenzione è quella di realizzare alcuni pannelli informativi all’interno dei percorsi sentieristici, in modo tale da attirare turisti amanti del verde e delle passeggiate. Infine non possiamo dimenticare il fantastico Castello di Oramala che rappresenta il fiore all’occhiello di Val di Nizza, sia dal punto di vista storico che promozionale per l’intero territorio. Tutte queste iniziative messe a sistema possono essere elemento di autentico rilancio turistico per il nostro comune".
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"liberi di cambiare": la prima iniziativa riguarda la stagione estiva
di Alessandro
Marchesi
Il desiderio di cambiare è ben radicato nella mente dei ragazzi che hanno dato vita alla lista civica "Liberi di cambiare". Nel caso di sua elezione a Sindaco quale sarà la prima iniziativa che porrà in essere? "Come prima cosa direi che sia urgente iniziare a pensare alla stagione estiva alle porte. Siamo in un comune turistico, come la maggior parte in Oltrepo, di conseguenza dobbiamo cercare di coinvolgere più gente possibile per popolare le vie di Val di Nizza. In quest’ottica risulta molto importante l’organizzazione del grest, ovvero del centro estivo che permetterebbe ai nostri ragazzi di stare insieme mentre le scuole sono chiuse e di divertirsi in modo collettivo". Nel programma della vostra Lista quali sono i punti principali che Vi differenziano dai vostri avversari? "Non parlerei di punti di differenza piuttosto parlerei di ciò che contraddistingue il nostro piano amministrativo. Non sono uno che si sofferma a guardare gli altri. Un’attenzione particolare l’avranno sicuramente la sicurezza sia stradale che pubblica: con i tempi che corrono ci sembra doveroso far sentire alla cittadinanza che noi stiamo facendo la nostra parte. E’ un lavoro che deve partire da noi ma deve coinvolgere tutti i residenti. Inoltre, lavoreremo con tutte le associazioni e gli enti presenti sul territorio di competenza per dare un’immagine migliore di Val
di Nizza. Infine credo indispensabile creare un gruppo amministrativo che stia dalla parte della gente e crei un’armonia tale da garantire correttezza e trasparenza agli occhi dei nostri cittadini-elettori". Oggi il problema della sicurezza è "un grande problema" quali iniziative concrete nel caso di sua elezione metterà in atto per proteggere la tranquillità degli abitanti del suo comune? "Come dicevo tra le priorità assolute, il tema della sicurezza lo ritengo molto delicato e da seguire con particolare attenzione. La nostra volontà è quella, in primo luogo, di potenziare il sistema di videosorveglianza per poter avere sotto controllo chi entra e chi esce da Val di Nizza. In più, vogliamo dare vita ad una stretta collaborazione con le forze dell’ordine per poter garantire un maggior controllo durante tutte le ore del giorno. Ritengo anche di fondamentale importanza dare alla popolazione le informazioni più utili da utilizzare nei casi di emergenza poiché si riesca a trovare soluzioni tempestive per sbrigare questi problemi. Non sarà facile perché il tema è piuttosto scottante ma noi non ci tiriamo indietro e lavoriamo per il bene della collettività". Quali sono le iniziative che intende "portare avanti" per incrementare le manifestazioni e le attività turistiche del suo comune? "Un comune che fa parte di una vallata come questa non può che avere un occhio di riguardo per il turismo. Le cose da fare sono semplici ma fondamentali per svolgere un buon lavoro: occorre lavorare in-
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Culacciati: "Un'attenzione particolare alla sicurezza stradale e pubblica"
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Claudio Culacciati
sieme alle associazioni e presentare il programma degli eventi all’inizio della stagione in modo che si sappia quello che vogliamo fare. Inoltre, vogliamo incentivare le iniziative volte a valorizzare le risorse territoriali di cui siamo dotati. Perché questo accada, è fondamentale rivolgere una certa attenzione alle fasce d’età che più fruiscono di questo tipo di iniziative. Il materiale a nostra disposizione direi che è ben assortito e ci può consentire di fare un ottimo lavoro, ora sta a noi impegnarci".
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gli odori esalati dalla casteggio lieviti non danno tregua
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Valentina Villani
A Casteggio l'aria puzza. I cittadini ormai da anni rassegnati, vivono costantemente con gli odori emanati dalla vicina fabbrica. Un odore pungente, spesso nauseante: da decenni Casteggio è costretta a convivere con le esalazioni provenienti dalla Casteggio Lieviti, importante realtà economica del territorio casteggiano, che rappresenta una delle più importanti industrie dell'Oltrepò Pavese. Conta più di duecento dipendenti e un passato glorioso, oggi l'azienda continua la sua attività in mani straniere e non smette di far parlare di sé, per un aspetto in particolare: gli odori provenienti dai vapori immessi nell'ambiente, risultato delle lavorazioni del lievito, caratteristica ormai inconfondibile, per chi conosce e vive la realtà casteggiana. Ma come sarà vivere costantemente con odori sgradevoli nell'aria? Lo abbiamo chiesto ad alcuni casteggiani che, nonostante l'evidente e fastidioso odore sembrano "abituati" e soprattutto rincuorati dal fatto che gli odori emanati non inquinano, almeno non oltre il limite consentito dalla legge e cosa non secondaria visti i tempi "bui", danno "da mangiare" a circa 200 persone.
Marco Bernini, operaio
"Purtroppo il problema degli odori sgradevoli nell'aria Casteggio, lo conosce e anche molto bene. Sono ormai moltissimi anni che noi abitanti ci conviviamo, certo, potrei dire che ci siamo abituati, alla fine ci si abitua a tutto, ma poi alla fine non è mai così, perché si vive comunque male. Per arginare il problema non credo sia mai stato fatto nulla d'importante, almeno da quello che ne so e mi riferisco agli ultimi periodi ovviamente”.
sto sicuramente non è un bene, poiché la qualità della vita nella zona circostante si abbassa notevolmente. Quando c'è la bassa pressione poi l'odore si espande anche fino a casa mia. Considerando che viviamo ormai nel 2016, credo che sarebbe buona norma ammodernare l'impianto, magari con tecnologie più innovative, attraverso le quali magari si potrebbe arginare questo grande problema".
Domenico Nalin
Domenico Nalin, pensionato
"E' una vita che abito a Casteggio e da cinquant'anni a questa parte non è cambiato nulla, l'odore c'è e c'è sempre stato, alcuni giorni di più e altri meno, ma c'è e si sente, specialmente quando tira il vento e lo espande ovunque. Non si può dire che per questo a Casteggio si vive male, ma si potrebbe stare meglio. E' un odore molto forte, a tratti fastidioso, ma purtroppo non si può fare nulla per cambiare la situazione, di conseguenza, andiamo avanti come possiamo”.
Cecilia Perduca, studentessa
“Personalmente non riscontro grandi danni a livello ambientale, in quanto l'odore non è sempre presente in paese, piuttosto in alcuni punti precisi. Al tempo stesso posso capire che per chi si trova all'ingresso di Casteggio, questo non è certamente un buon biglietto da visita. Credo che il problema in questione riguardi direttamente la ditta, in quanto le emissioni che si riscontrano sono dovute ai processi di lavorazione. Ciò che credo sia importante è che tali emissioni non vadano ad inquinare a livello ambientale e che restino all'interno degli intervalli di emissioni di gas definiti dalla legge. Gli odori purtroppo ci sono, ci sono sempre stati e sempre ci saranno, personalmente penso che sia difficile ridurre il problema".
Cecilia Perduca
Giorgio Sturla, pensionato
"Ho lavorato per ben trent'anni anni alla ex - Vinal, positivo è il fatto che i controlli ripetutamente fatti indicano che il livello di inquinamento è nella norma, sono odori innocui, resta certamente il fatto che ci sono giorni dove l'odore sgradevole si avverte anche a finestre chiuse. Ma ormai, noi casteggiani siamo abituati a tutto questo".
Daniele Gabbetta, diplomato in lingue
Marco Bernini
"Da vent'anni mi sono trasferito e vivo dall'altra parte del paese, di conseguenza grossi fastidi non ne ho, tuttavia, per ben quindici anni ho abitato in Via Milano e ancora oggi, è come allora: terribile. Il fetore che c'è nell'aria è tremendamente fastidioso, specialmente nelle giornate di bassa pressione. Negli anni sono state fatte diverse verifiche, prove di campionatura dell'aria e non hanno mai dato esito di inquinamento, almeno non oltre i limiti. Resta il fatto che dà fastidio, perché sinceramente, chi ama la puzza? Nessuno credo. Ringrazio di non vivere più in quella zona. C'è un'ultima considerazione però che vorrei fare: considerati i tempi di crisi che stiamo vivendo, credo che comunque sia positivo avere ancora qualche luogo che offra lavoro, quindi a conti fatti, credo che la cosa migliore da fare sia otturarsi un po' di più il naso e passarci sopra".
Giorgio Sturla
Mirko Cacciatori, ingegnere
Daniele Gabbetta
CASTEGGIO
"A conti fatti credo che la cosa migliore da fare sia otturarsi un po' di più il naso"
"La percezione è che negli ultimi anni la situazione a livello di odori sia leggermente peggiorata, non vivo in quella zona ma ci passo quotidianamente, sia la mattina che la sera e posso assicurare che gli odori si sentono ed anche in maniera molto marcata: que-
Mirko Cacciatori
TORRICELLA VERZATE
il Periodico
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SICUREZZA: "STUDIEREMO UN SISTEMA AD HOC DI CONTROLLO"
GIUGNO 2016
Delbò: "Non promettiamo niente che non si possa mettere in atto" di
Valentina Villani
Giovanni Delbò, ex assessore dell'amministrazione Sensale si candida con una lista tutta sua: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo", si presenta così, con un'importante citazione di Mahatma Gandhi. La lista "Torricella per Tutti" presenta ben tre candidati che, non poco tempo fa, erano impegnati ad amministrare la cittadina all' interno dell'amministrazione Sensale e che, per via di alcuni contrasti sorti all'interno del consiglio, si ritrovano ora a sfidare l'attuale sindaco in carica. Nel caso di sua elezione, quale sarà la prima iniziativa che porrà in essere? "Sicuramente punteremo ad azioni concrete, di conseguenza, compatibilmente con le disponibilità economiche dell'amministrazione, valuteremo attentamente le priorità. Sicuramente il primo punto su cui inizieremo a lavorare è legato alla sicurezza, altro punto importante mantenimento e pulizia di verde e fossi”. Nel programma della vostra lista, quali sono i punti principali che vi differenziano dai vostri avversari? "Il nostro programma è un programma sincero, non promettiamo niente che non si possa mettere in atto. Ciò che ci differenzia dagli altri è sicuramente la ridiscussione dall'uscita dall'Unione dei Comuni: fattore che ha scatenato le mie dimissioni, quelle di Vella, Cignoli, la non ricandidatura di Versiglia e di quel-
la di Brandolini nella mia lista. Nel 2014, votammo all'unanimità l'uscita dall'Unione poiché il sindaco ci parlò di "uscita provocatoria", dove promise che durante l'anno avremmo lavorato per sistemare le criticità all'interno di questa, cosa poi mai avvenuta: per questo motivo abbiamo deciso di uscire dall'amministrazione. L'uscita dall'Unione dei Comuni comporterà costi aggiuntivi per il comune, allo stato attuale il sindaco Sensale ha fatto un provvedimento tampone (termine giugno 2016) attraverso il quale sta utilizzando i soldi dei contribuenti per coprire le spese in più, come per i buoni pasto ad esempio, o il pulmino della scuola: questo è il motivo per cui la cittadinanza non ha ancora visto aumenti. Cercheremo di attivare uno sportello bancomat 24 ore su 24, poiché, allo stato attuale, non c'è possibilità di effettuare un prelievo nelle ore serali o nei week-end senza doversi spostare in auto. Acquisto di un defibrillatore e metanizzazione, poiché in paese ci sono ancora alcune abitazioni che non hanno il metano; infine, sfruttare i gettoni di presenza di consiglio e giunta comunale, da cui ricavarne un "piccolo tesoretto" e metterlo poi a disposizione per una delle opere pubbliche indicate nel programma". Oggi il tema sicurezza è "un grande problema": nel caso di sua rielezione, quali iniziative concrete metterà in atto per proteggere la tranquillità degli abitanti del suo comune? "In piccole realtà come la nostra, credo sia assolutamente necessario un valido sistema di videosorveglianza: quindi implemento di telecamere, sia a riconoscimento della persona nei punti più salienti che quello delle targhe alle porte del paese. Crediamo inol-
tre che un altro ottimo deterrente sia il passaparola tra vicinato, studieremo un sistema ad hoc di c o n t ro l l o tra queste figure". Quali sono le iniziative che intende Giovanni Delbò "portare avanti" per incrementare le manifestazioni e le attività turistiche del suo comune? "All'interno del nostro comune ci sono moltissime strade bianche che dovrebbero essere valorizzate per ciclabilità, pedonabilità e perché no anche per le moto da enduro e fuoristrada. Vogliamo cercare risorse per sistemare queste stradine, insieme alle associazioni di paese, coinvolgendo le scuole, attraverso le giornate del verde pulito ad esempio. Dulcis in fundo, il Santuario di Santa Maria della Passione: in Italia è inserito tra i 200 nella lista del circuito Sacri Monti di interesse particolare, vorremmo rivitalizzare tutta la zona e successivamente, programmare visite turistiche, avvalendoci dell'aiuto di privati e piccole imprese".
la prima iniziativa di promozione sarà il punto "Chilometro Zero"
Sensale: "Smaltire l'amianto per i privati a prezzi contenuti" di
Valentina Villani
Anche i cittadini di Torricella Verzate a breve saranno chiamati alle urne per decidere quali tra i candidati prenderà posto presso il palazzo comunale. Le liste presentate sono tre, un numero piuttosto considerevole se si pensa ad una realtà di soli 850 abitanti: tra gli sfidanti l'attuale sindaco in carica, Marco Sensale, con la lista "Torricella anch'io" che intende proseguire nelle iniziative e nelle opere fin qui svolte durante il precedente mandato . Le liste presentate sono tre, un numero piuttosto considerevole se si pensa ad una realtà di soli 850 abitanti: tra gli sfidanti l'attuale sindaco in carica, Marco Sensale, con la lista “"Torricella anch'io". Nel caso di sua rielezione, quale sarà la prima iniziativa che porrà in essere? "Di iniziative ne ho moltissime, come prima sicuramente l'inaugurazione del punto "Chilometro Zero", realizzato grazie al progetto di VisitOltrepò insieme ad altri comuni limitrofi e reso possibile grazie al contributo di Regione Lombardia. Non siamo riusciti ad inaugurarlo nei tempi, per via di alcuni impegni, nel caso di mie rielezione conto di inaugurarlo nel mese di giugno". Nel programma della vostra lista, quali sono i
punti principali che vi differenziano dai vostri avversari? "Un punto che si differenzia in toto e per cui lavoreremo nell'immediatezza sarà quello di cercare aziende, attraverso un bando comunale, che si occupino di smaltire l'amianto per i privati a prezzi contenuti. Altra cosa per noi molto importante sono le imposte, infatti punteremo a mantenerle intatte, sperando di chiudere i prossimi cinque anni con le tasse sempre al minimo, come lo sono oggi del resto". Oggi il tema sicurezza è "un grande problema": nel caso di sua rielezione, quali iniziative concrete metterà in atto per proteggere la tranquillità degli abitanti del suo comune? "Diciamo che il tema sicurezza è ormai un tema abbastanza comune, innanzitutto attraverso un incremento del servizio di videosorveglianza che già abbiamo, purtroppo oggi solo sulle proprietà comunali. L'idea è quella di allargarlo anche alle vie e agli ingressi del comune; inoltre, riuscire ad attuare una convenzione con un comune che abbia un servizio di polizia locale, in modo da avere anche noi questo servizio almeno per qualche ora alla settimana". Quali sono le iniziative che intende "portare avanti" per incrementare le manifestazioni e le attività turistiche del suo comune?
Marco Sensale "Come già anticipato nella prima domanda la prima importante iniziativa di promozione sarà il punto "Chilometro Zero", presso l'ex peso pubblico, che diverrà vetrina di tutti i produttori dell'Oltrepò, dal vino al food, in modo che possano far conoscere i loro prodotti. Sempre parlando di promozione turistica, un'altra idea è quella di realizzare una sorta di mercato, coinvolgendo tutti i nostri produttori e, successivamente riuscire a portarli almeno tre/quattro volte all'anno in varie località turistiche: al mare, al lago o in montagna, creando una sorta di gemellaggio cultural/gastronomico".
il Periodico
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Vercesi: "Trasparenza, il comune dovrà essere una casa di vetro" di
Valentina Villani
Alla prima avventura da candidato sindaco troviamo Claudio Vercesi, che si propone a capo della lista "Insieme per Torricella". Un vero e proprio outsider pronto a rimescolare le carte e le previsioni del voto nel piccolo centro dell'Oltrepò. Nel caso di sua elezione, quale sarà la prima iniziativa che porrà in essere? "Partiremo da subito con la cura del territorio: pulizia ai bordi di strade urbane, vicinali e delle zone incolte. Provvederemo alla pulizia e al decoro di tutte le piazzole dei rifiuti, effettuando la sostituzione dei cassonetti danneggiati, al ripristino della segnaletica stradale danneggiata o mancante. Verificheremo da subito anche lo stato di efficienza dei fossi, per prevenire i danni causati dai temporali improvvisi". Nel programma della vostra lista, quali sono i punti principali che vi differenziano dai vostri avversari? "Punto fondamentale del programma della lista "Insieme per Torricella" è la trasparenza e la partecipazione dei cittadini alle decisioni del comune: da lì, verrà tutto il resto. In caso di vittoria ci sarà un'assoluta rivoluzione, un bilancio partecipativo, che permetterà ai cittadini di decidere e votare le opere più importanti da realizzare. Ogni sei mesi convocheremo un'assemblea aperta dove riferiremo l'attività svolta e risponderemo alle domande che ogni cittadino vorrà porci. Il comune dovrà essere una casa di
vetro, adotteremo una straordinaria opera di trasparenza degli atti pubblici, che oggi si limita agli adempimenti di legge. Altro punto importante è la voglia di ricostruire con i comuni limitrofi, che sono a noi simili per tradizioni ed orografia, una nuova alleanza basata su efficienza economica, prospettive di sviluppo turistico e valorizzazione delle unicità culturali di ciascun comune". Oggi il tema sicurezza è "un grande problema": nel caso di sua rielezione, quali iniziative concrete metterà in atto per proteggere la tranquillità degli abitanti del suo comune? "Installeremo un sistema dissuasivo di videosorveglianza agli ingressi del paese, istituendo un servizio di polizia locale in convenzione o, in alternativa un servizio di pattugliamento notturno privato, nei limiti consentiti dalla legge. La sicurezza per noi sarà anche una maggiore informazione a domicilio contro le truffe. Inoltre, intendiamo creare una rete solidale di controllo sociale tra vicini di casa: esistono molti strumenti per farlo, li valuteremo non appena insediati". Quali sono le iniziative che intende "portare avanti" per incrementare le manifestazioni e le attività turistiche del suo comune? "Il nostro comune oggi può contare solo sul turismo religioso del Santuario della Passione, che va aiutato con la creazione di un parcheggio a valle e con un servizio navetta per il trasporto dei fedeli, che decongestioni il piazzale antistante la chiesa. Per il resto
TORRICELLA VERZATE
"insieme per torricella" partirà da subito con la cura del territorio
GIUGNO 2016
Claudio Vercesi penso che lo sviluppo del turismo passi solo attraverso un miglioramento della qualità del territorio. Interventi isolati come la ristrutturazione della pesa pubblica hanno senso solo se inseriti in progetti più ampi già finanziati, con gli altri comuni e la provincia. Per questo motivo vogliamo collegare Torricella al grande circuito cicloturistico della provincia di Pavia che permetterà al nostro comune di sviluppare attività economiche legate al turismo sostenibile, da affiancare ad una rete di sentieri da progettare insieme ai comuni limitrofi. Questa potrebbe essere un'occasione straordinaria che migliorerà anche la qualità della vita dei Torricellesi".
MONTALTO PAVESE
il Periodico
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"La situazione è critica e questo lo si nota guardandosi in giro"
GIUGNO 2016
"Stiamo attraversando un momento abbastanza difficile"
di Alessandro
Marchesi
Per la sua posizione dominante le prime colline sopra Casteggio, il bel castello e per la sua produzione di vino, è chiamata la "regina dell'Oltrepò Pavese", ma l’aria che si respira in Oltrepo non è delle migliori e quanto detto dai commercianti e operatori alberghieri che abbiamo incontrato a Montalto Pavese ne è la conferma.
I turisti sono sempre meno e la popolazione nativa preferisce trasferirsi nelle città della pianura per poter usufruire più comodamente dei servizi. Ecco alcune opinioni che abbiamo raccolto riguardo i temi di attualità più scottanti 1)Attualmente come è la situazione economica a Montalto Pavese? 2)Cosa manca per vivacizzare il paese? 3)L’amministrazione comunale sta lavorando bene per tenere vivo il paese? 4)La situazione della vicina Cantina di Broni ha danneggiato anche l’economia del vostro paese? Walter Dovati, titolare di un mini market 1)"La situazione è evidentemente critica e questo lo si nota guardandosi in giro. Il dato che lo conferma è il fatto che fino a qualche anno fa, Montalto faceva 3000 abitanti mentre adesso ne fa solamente 900, quindi credo ci sia qualche problema di base. Noi cerchiamo di andare avanti a vivere e a fare le stesse cose che facevamo un tempo però non è facile. Ci auguriamo che le cose possano migliorare". 2)"Non saprei perché siamo senza idee purtroppo. Andrebbe trovata una soluzione che permetta di attrarre la gente dalle città vicine come Pavia e Milano, o meglio, se potessimo farlo, bisognerebbe portare una fetta di Milano qui a Montalto ma non credo sia possibile". 3)"La situazione è piatta anche per loro. Non so quante colpe possano avere, sta di fatto che la situazione è quella che si vede passeggiando per le vie del paese. Forse bisognava pensare di fare qualcosa nei periodi più ricchi in modo tale da costruire basi solide per
Bruno Doria poter lavorare bene. Forse non è più il momento opportuno per investire visti i tempi che corrono". 4)"No, assolutamente. Per lo meno non nel mio settore. Forse non vale lo stesso discorso per le aziende agricole ma, per quanto mi riguarda, non ci sono stati problemi legati alla situazione Cantina di Broni". Bruno Doria, titolare di un'azienda agrittristica 1)"A mio avviso stiamo attraversando un momento abbastanza difficile. La gente che gira per Montalto è sempre meno e le attività del paese fanno fatica ad andare avanti. Non si vede via d’uscita a breve termine perché c’è stato un tracollo dell’economia paesana rispetto a qualche anno addietro. Anche la popolazione residente ha subito una forte diminuzione numerica nel giro di poco tempo e questo potrebbe essere un segnale. Speriamo che le cose cambino in fretta ma non si intravedono grossi spiragli". 2)"Non saprei cosa dire in merito a questo. Posso solo dire che il paese è dotato sia di ricchezza economica che di ricchezza naturalista e paesaggistica e quindi è un peccato che viva questa situazione. Forse andrebbe valorizzato in modo diverso, però le risorse sono sempre meno, anche quelle a disposizione degli enti pubblici. Servirebbe una sterzata drastica ma capisco che non sono tempi facili per nessuno". 3)"Le risorse a loro disposizione sono poche e quindi non hanno vita facile. Magari potrebbero dare maggior risalto a quello che già c’è qui a Montalto". 4)"Per quanto mi riguarda no perché non siamo stati coinvolti direttamente negli scandali che hanno caratterizzato il vino bronese nell’ultimo periodo nonostante fossimo produttori di vino. Magari le aziende che sono state indagate non la pensano come me, però chi ne è rimasto fuori non ha avuto nessuna noia".
cerca di andare avanti nella speranza di un futuro migliore che garantisca al nostro territorio un momento di tranquillità economica". 2)"Stiamo parlando di un paesino in cui la qualità della vita è piacevole: il clima ha un particolare equilibrio che permette di stare bene in tutti i mesi dell’anno e questo ha sempre invogliato la gente a vivere qui da noi. Se a questo aggiungiamo il fatto che abbiamo un patrimonio artistico e naturalistico invidiabile, direi che è davvero rattristante vedere questa situazione di stallo totale. Una soluzione che invoglierebbe la gente a tornare a Montalto potrebbe essere quella di trovare un prezzo concordato per tutti gli alloggi e appartamenti presenti sul territorio comunale in modo che la gente abbia una scelta più vasta e i costi non siano troppo esagerati". 3)"Secondo me andrebbe potenziata l’illuminazione pubblica e il sistema di videosorveglianza. Dico questo perché nelle ore notturne c’è poca luce per le vie del paese e credo sia fondamentale per la sicurezza della popolazione. Inoltre le telecamere permetterebbero a tutti noi di essere più tranquilli visti i tempi che corrono. Credo che qualcosa in più si potrebbe fare però capisco che le risorse siano poche". 4)"Più che su Montalto, gli scandali della Cantina di Broni hanno gravato sull’immagine dell’Oltrepo intero. Purtroppo il nostro splendido territorio ha subito una forte penalizzazione a fronte di quanto successo e ne stiamo subendo le conseguenze. E’ un fatto spiacevole e mi auguro che si risolva tutto il prima possibile". Francesco e Barbara Prè, titolari di un punto vendita di prodotti agricoli 1)"Non è per nulla facile lavorare in queste condizioni perché il periodo non è dei migliori per l’economia della zona. Noi ci stiamo impegnando molto e vogliamo che la situazione economica migliori perché adesso è veramente dura. Auspichiamo quindi una svolta nel minor tempo possibile. Ciononostante riusciamo ad andare avanti tranquillamente". 2)"Per quanto riguarda la nostra attività non manca niente, forse non vale lo stesso per i bar, i ristoranti o gli altri negozi che hanno più bisogno di turismo rispetto a noi. Certo è che di gente se ne vede poca però
Angela Mazza, titolare di una farmacia
Walter Dovati
1)"L’andamento dell’economia del nostro paesino credo sia lo stesso per tutti i comuni del circondario perché sembra essere un problema che affligge tutta la zona e non solo Montalto. Di certo sono passati i tempi d’oro in cui la gente girava e spendeva, adesso si fa molta più fatica però, in un modo o nell’altro, si
Angela Mazza
il Periodico
Elia Tarantini, titolare di un'azienda agrituristica 1)"Per quanto riguarda il numero di affluenze all’agriturismo non ci possiamo di certo lamentare, anzi, benché il nostro locale sia piuttosto piccolo, di gente ce n’è sempre tanta e siamo molto contenti di questo. Anche le altre attività alberghiere del paese noto con piacere che stanno lavorando. I più penalizzati restano probabilmente gli altri negozi che devono far fronte allo spopolamento del paese".
Francesco e Barbara Prè sulla nostra tipologia di vendita questo dato influisce in maniera molto velata". 3)"L’amministrazione sta facendo un buon lavoro sinceramente. Hanno poche risorse a disposizione e le stanno impegnando nel modo giusto però il problema risiede altrove. Il paese è bello e ben tenuto però non basta e purtroppo la situazione è questa" 4)"La nostra attività è quella più legata al mondo vitivinicolo rispetto alle altre. Dobbiamo dire che per ora non abbiamo sentito un cambiamento radicale rispetto a prima, anzi sembra quasi che non sia successo ancora niente. Tuttavia riteniamo che i primi segnali di crisi si inizieranno a vedere l’anno prossimo, quando i produttori dovranno fare i conti con le
Elia Tarantini
GIUGNO 2016
2)"Non so se sia possibile, ma io vedo nel Castello un elemento di assoluto rilancio turistico-economico di Montalto. Mi ricordo che un tempo era dedicato alle visite guidate mentre ora è perennemente chiuso e questo credo sia un vero peccato. Vista la sua portata artistica si potrebbe utilizzarlo come motivo primario di attrazione per invogliare i turisti a venire qui da noi. Un’altra cosa fondamentale è la manutenzione sia stradale che delle vie centrali del paese perché la viabilità è un nostro punto debole. Infine penso che si possa valorizzare maggiormente anche l’aspetto naturalistico grazie ai numerosi sentieri di cui siamo dotati, attrezzandoli con una segnaletica migliore e tenendoli in ordine". 3)"La mia idea è quella che l’Amministrazione Comunale stia facendo il proprio dovere in questo ambito. L’iniziativa più interessante è quella di invitare 7/8 ristoranti di Montalto a cucinare nelle cantine del centro in modo da poter degustare le eccellenze culinarie della nostra terra abbinate all’ottimo vino dei colli oltrepadani. E’ con iniziative del genere che si può rilanciare concretamente l’economia". 4)"Per adesso direi che non si sono ancora visti i risultati delle conseguenze perché la situazione sta attraversando una fase di stallo. Forse quando non arriveranno i primi pagamenti ai produttori vitivinicoli allora inizieremo a vedere i risultati dello scandalo. Quello che mi rammarica è il fatto di notare che, tra qualche agricoltore, ci sia paura di quello che può succedere. Personalmente ritengo invece che sia il caso di stare tranquilli e aspettare che la magistratura faccia il suo corso e, solo allora, capiremo come
MONTALTO PAVESE
35 conseguenze dello scandalo. E’ ancora troppo presto per fare la conta dei danni, però sicuramente avrà degli strascichi nel nostro settore".
il Periodico
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LIRIO
"i politici si fanno vedere solamente quando si vota"
GIUGNO 2016
Cagnoni: "Siamo uno dei comuni più poveri dell'intera provincia"
Alessio Cagnoni
Di Alessandro Marchesi Lirio è uno dei comuni più piccoli in termini demografici di tutta la Provincia di Pavia. E’ il chiaro segnale di come le campagne e i centri rurali si stiano svuotando a fronte di un incremento dei trasferimenti nelle aree metropolitane che garantiscono maggiori offerte di lavoro. Il lavoro più difficile ce l’hanno gli enti comunali che sono i primi (forse gli unici) che si sentono in dovere di tutelare la popolazione cercando di offrire alternative credibili per invogliare la gente a rimanere in collina. Di tutti questi aspetti e del programma amministrativo del Comune di Lirio ce ne ha parlato il Sindaco Alessio Cagnoni che ha risposto ad alcune nostre domande. Partiamo dal problema più annoso che affligge il suo comune e gli altri piccoli paesini di collina. Lirio conta poco meno di 150 abitanti e questo non è un dato confortante per le previsioni future. Cosa state facendo per fronteggiare lo spopolamento? "Stiamo parlando di uno dei comuni più poveri e meno dotati di risorse dell’intera Provincia di Pavia e quindi ci risulta praticamente impossibile attuare politiche di investimenti corposi se non quando la Provincia o la Regione ci danno una mano in modo concreto. Stiamo assistendo ad un cambio radicali delle abitudini sia lavorative che culturali in quanto, fino a qualche anno fa, i giovani stavano da noi per aiutare la famiglia nei lavori dei campi, ora invece le aziende impiegano per lo più stranieri e i nostri ragazzi cercano lavoro nelle città metropolitane lasciando in via definitiva la zona montana. Il nostro impegno è sempre forte per tenere viva la nostra comunità anche in un’epoca storica in cui non è facile sicuramente portare avanti questi tipi di iniziative". Una soluzione che permetterebbe estinguere comuni così piccoli dal nostro territorio potrebbe essere l’unione di essi in modo tale da dimezzare le spese di gestione. Cosa ne pensa a riguardo? "L’idea di unire i comuni più piccoli creando qualcosa di più grande e più forte la considero sicuramente una soluzione intelligente e credibile. In questo modo si darebbe vita a enti locali molto più forti sul piano economico e che quindi potrebbero compiere sforzi più ingenti per garantire servizi efficienti. Oltre a questo, assisteremmo ad un dimezzamento delle spese di gestione, cosa non da poco se si pensa alle decine o centinaia di migliaia di euro che le casse dello Stato centrale risparmierebbero. Questi fattori andrebbero ovviamente a facilitare la vita dei cittadini allentando la pressione fiscale. A tal proposito mi auguro che si possa trovare quanto prima un accordo che vada in questa direzione". La Politica a livello provinciale, regionale e nazionale vi sta dando una mano in questo campo? Quanto è vicina alle esigenze dei piccoli comuni rurali?
"Purtroppo deve ammettere, a malincuore, che i politici si fanno vedere solamente in concomitanza del richiamo alle urne. Ci sentiamo lasciati soli e senza armi per poterci difendere. Un territorio come il nostro ha troppo bisogno di essere tutelato a causa delle innumerevoli problematiche e degli infiniti svantaggi che ha rispetto alla zona del Pavese e della pianura. Pertanto, abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia una mano sul serio ad andare avanti, senza fare promesse elettorali ma stando sul territorio in modo attivo e portando avanti iniziative che tutelino la nostra gente. Spero che questa situazione cambi quanto prima". Passando a quanto fatto dalla sua giunta in questi anni, siete stati molto attivi per quanto riguarda i lavori pubblici. Non è così? "Nonostante non ci siano soldi per fare progetti a lungo termine e nonostante la crisi abbia colpito anche e soprattutto i comuni più piccoli, siamo riusciti a portare a termine alcune opere che ci eravamo prefissati di realizzare. In primis, siccome è un tema molto attuale ultimamente viste le strade che abbiamo in Oltrepo, abbiamo riasfaltato la maggior parte delle strade comunali: uno sforzo non da poco ma a cui teniamo molto poiché crediamo che sia indispensabile per la popolazione avere delle strade su cui ci si possa muovere senza tanti problemi. Inoltre abbiamo ristrutturato l’antico pozzo che si trova al centro del paese e che rappresenta il fiore all’occhiello del nostro patrimonio artistico". In ambito turistico siete molto attivi nonostante siate una piccolissima realtà. Quali speranze avete per l’estate? "Posso dire con piacere che, da un anno a questa parte, è sorta la nuova Pro Loco che si sta dando tantissimo da fare e voglio rivolgere loro i miei più sinceri complimenti. Ogni domenica, presso il centro sportivo, si suona, si danza e si canta fino a tarda notte: un modo sano e gioviale che permette a tutti noi di stare insieme e divertirci. Per quanto riguarda il programma dell’estate, sempre la nuova Pro Loco ha studiato un fitto programma di eventi che coprono un po’ tutte le esigenze e un po’ tutte le fasce d’età. Quello che ci auguriamo è solamente che il tempo ci dia una mano e che tutto possa andare nel verso giusto per portare un po’ di gente qui da noi e dare un po’ di visibilità a Lirio che ne ha tanto bisogno". Essendo ormai arrivati a metà del suo mandato, cosa si sente di dire
in merito a questa esperienza? "E’ sicuramente stata una piacevolissima esperienza che ho potuto condividere con tutti i miei collaboratori e con tutti i cittadini di Lirio. La strada da fare è ancora lunga e abbiamo ancora in programma di fare molto altro visti che i problemi da risolvere si presentano quotidianamente. Non vogliamo lasciare nulla al caso ma vogliamo cotinuare sulla strada giusta per dare alla popolazione ciò che si merita e ciò che chiede. Auspico un miglioramento dal punto di vista economico cosicché anche gli enti locali più piccoli e meno dotati di risorse possano portare avanti iniziative consistenti. La voglia di proseguire non manca e quindi sono sicuro che le cose andranno nel verso giusto". Quindi quali iniziative avete in programma per gli anni che mancano? "L’intenzione è quella di continuare su questa falsariga perché riteniamo sia la strada giusta e quindi sarebbe un vero peccato non perseverare nel lavoro che stiamo facendo. Una priorità assoluta che mi sono prefissato di portare a termine prima della fine del mio mandato è la ristrutturazione del cimitero. Voglio assolutamente trovare i fondi per poter iniziare questo lavoro che richiederà un po’ di sforzo economico ma che darà alla mia gente qualcosa concreto. Non sono momenti facili ma vogliamo onorare in pieno l’impegno che ci siamo presi, ragion per cui dobbiamo dare alla collettività dei segnali tangibili che siamo vivi e stiamo lavorando".
il Periodico
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"PUNTO E VIRGOLA" IL GIORNALE DEI RAGAZZI DI MORNICO LOSANA
di
Valentina Villani
"Mornico Lo Sa" è un'associazione culturale nata nell'anno 2013 e in poco tempo, divenuta punto d'incontro per ragazzi e bambini attraverso attività di vario genere. L'associazione, situata all'interno del palazzo comunale, in una saletta interamente allestita dai ragazzi, offre un valido servizio "Bibliopoint" e spazia da laboratori di cucina, a quelli di artigianato, arte, cultura, storia e tanto altro. "Mornico Lo Sa", presta anche attività nell'ambito sociale, aiutando la fascia più anziana del paese nella gestione domestica giornaliera, andando per loro a fare la spesa, acquistando medicinali o fornendo supporto nel pagamento delle bollette. Dallo scorso anno ha preso vita un'importante progetto, al quale i ragazzi sono molto legati: il giornalino "Punto e Virgola", scritto e disegnato interamente dai ragazzi, che affrontano diverse tematiche: attualità, scienza, recensioni di libri, usi, costumi, tradizioni locali e approfondimenti attraver-
so dei veri e propri report in loco. "Punto e Virgola" è ormai divenuto una passione per i giovani mornichesi, ma non solo, il giornalino è l'anticamera di un grande sogno, un sogno itinerante, infatti, attraverso la vendita del giornale, i ragazzi stanno mettendo da parte i ricavi per poter acquistare un apecar: "Il nostro desiderio è allestire l'apecar con tante cassette di legno e portare in giro i nostri servizi attraverso una sorta di Bibliobus" - raccontano - "Consegneremo il nostro giornalino a domicilio, potremo effettuare un servizio di noleggio libri e faremo più comodamente la spesa per gli abitanti del paese che ne avranno la necessità ". La presidente dell'associazione, Laura Perinetti, sottolinea come il loro intento sia avvicinare le persone, di qualunque livello culturale ed età, al sapere, all'arte, alla storia, all'esercizio pratico della creatività, attraverso un approccio innovativo. "Miriamo a coinvolgere, divertire, interessare, interagire ed insegnare a guardare il mondo con occhio critico, Punto e Virgola è stata davvero un'idea eccezionale,
MORNICO LOSANA
"Il nostro desiderio allestire un apecar e portare in giro i nostri servizi"
Laura Perinetti in primis perché li ha aiutati a sentirsi maggiormente legati al territorio; lodevole è il loro grande impegno e l'incredibile serietà nonostante la loro giovane età, s'impegnano assiduamente e con costanza nel portarlo avanti ed i risultati sono evidenti, infatti sta riscontrando un'enorme successo". I piccoli” giornalisti di "Mornico Lo Sa" alle domande qual è il loro ruolo all’interno della "redazione" e cosa li appassiona, hanno così risposto.
Alessandro Castaldi
Francesca Lanati
Lorenzo Liberali
Alessandro Morini
Giulia Piazza
Filippo Tettamanti
Francesco Vicini
Maria Vicini
Alessandro Castaldi, 12 anni
"Ero un po' una frana a scrivere, ma ho scoperto che se tratto un argomento che m'interessa particolarmente tutto cambia. Un'altra cosa che amo del giornale è che posso mettere in luce alcune problematiche legate al paese, chiaramente per fini del tutto costruttivi".
Francesca Lanati, 14 anni
"Ciò che più mi piace di "Punto e Virgola" è che ognuno di noi, indipendentemente dall'età, può raccontare emozioni e pensieri".
Lorenzo Liberali, 15 anni
"Essere la redazione di un giornale è bello, ci riuniamo nel week – end ed ognuno di noi esprime le sue opinioni, fa proposte e lavoriamo sulle varie tematiche. Ciò che mi è rimasto impresso particolarmente è stato il servizio in loco sull'ex cava di gesso: è stato bellissimo fare indagini ed approfondimenti; mi piace molto anche la vendita diretta del giornalino".
Alessandro Morini, 12 anni
"Mi occupo della realizzazione di disegni inerenti il
tema del mese, l'argomento che mi è piaciuto di più è stato l'articolo sul palio 2.0; mi piacerebbe scrivere di ambiente e natura. Far parte del giornalino vuol dire far parte di un gruppo di amici, dove nessuno è più o meno bravo, ma dove ognuno è bravo a modo suo. Penso che sia un'esperienza bella e che mi sta facendo crescere".
Giulia Piazza, 19 anni
"Penso che "Punto e Virgola" abbia dato a tutti noi la possibilità di esprimere le proprie opinioni e di confrontarsi gli uni con gli altri, senza mai essere giudicati, ma soprattutto ha dato la possibilità a ragazzi di diverse età di riunirsi e diventare un unico gruppo".
Filippo Tettamanti, 14 anni
"Quello che mi è rimasto particolarmente impresso è stato realizzare un servizio sul posto. Abbiamo fatto visita ad un'azienda agricola locale, dove tra interviste e fotografie, abbiamo redatto un vero e proprio report".
Francesco Vicini 11 anni
"Andare al giornalino è per me molto importante,
perché posso incontrare i miei amici. Al giornalino possiamo discutere di vari argomenti e poi li raccontiamo alla gente. La prima volta che si va alle riunioni si ha un po' vergogna, la seconda inizia già ad essere molto divertente: prendiamo il tè e la riunione dura una mezz'ora. Una volta abbiamo collaborato a finire un racconto iniziato da uno di noi: la storia di un ragazzo che voleva sapere cosa c'era alla fine dell'arcobaleno. Ogni persona ha un suo compito, ma in generale dobbiamo raccontare quello che succede a Mornico. Ci incontriamo tutti i sabati e domeniche, chiunque voglia aggiungersi al nostro gruppo è benvenuto".
Maria Vicini, 14 anni
"A me piace molto andare al giornalino, perché è un modo per trovarsi, stare in compagnia e creare qualcosa di bello tutti insieme. Nella condivisione di quest'esperienza ho trovsto stimolo per scrivere e mi fa essere fiera il fatto che le altre persone leggano ciò che racconto. Mi piacerebbe scrivere un pezzo sugli animali, visto che mi piacciono molto, magari in una delle prossime uscite...".
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"IL PROGETTO CHE NOI ABBIAMO sI CHIAMA CITTà SICURA"
di
Vittoria Pacci
Il legame con il territorio. Così Cesare Ercole , con un passato ed un presente di lungo corso con la Lega Nord, ha motivato la decisione di tornare protagonista della politica attiva candidandosi alla carica di sindaco di Broni. A lui abbiamo posto 10 domande su cosa intende "fare" nel caso di una sua vittoria alle elezioni amministrative di domenica 5 Giugno. Qual è la parola chiave del vostro programma elettorale? "Tre parole schiette: Trasparenza, competenza, efficienza". Cosa farete subito, entro l'anno dall'elezione? "Nel nostro pieghevole c'è scritto l'impegno dei primi cento giorni: apertura Piazza Garibaldi, rivisitazione dei parcheggi pubblici, nuovo regolamento dei servizi sociali e dei servizi a domanda individuale, rivisitazione degli oneri di urbanizzazione a favore delle ristrutturazione del centro storico, incentivazione all’ apertura di piccoli negozi con abbattimento delle imposte comunali, potenziamento dell'illuminazione pubblica e videosorveglianza, sistemazione della rete stradale periferica, studio accurato della viabilità senza tralasciare la riorganizzazione della macchina comunale con una ridefinizione dei ruoli, chi fa e cosa fa". Quali sono i vostri progetti per ampliare e/o difendere l'offerta turistica? "Queste sono progettualità che non possono essere previste e studiate nel breve periodo, ma occorre gestire una serie di idee con le componenti virtuose della nostra comunità. Bisognerà ridisegnare i vari appuntamenti fieristici della città, con formule nuove che si adeguino ai nostri tempi. Studiare una fiera dell'artigianato locale, dei prodotti locali della tecnologia presente nel nostro territorio. Ripensare ad una nuova idea di mercato settimanale facendolo diventare itinerante. A me piace per esempio l'idea del mercato rionale! Libera collaborazione con la nostra pro-loco per la gestione degli appuntamenti in città. Per ultimo l'uso del Teatro Carbonetti con la conferma degli appuntamenti annuali di grande successo, non dimenticando che il rilancio delle iniziative culturali troverà sempre il mio consenso". Che tipo di iniziative concrete pensate di mettere in atto per sicurezza dei cittadini di Broni? "La videosorveglianza è sicuramente un deterrente per la microcriminalità ma non basta. Il progetto che noi abbiamo si chiama Città Sicura alle cui basi stanno investimenti, prevenzione ed educazione. Collaborazione con le forze dell'ordine, collaborazione con il volontariato, collaborazione con gli istituti scolastici. Attento controllo sul rilascio delle residenze, attento controllo sui requisiti igienico-sanitari delle abitazioni date in locazione, lotta all’accattonaggio, e controllo dei giardini pubblici, luogo di solito di incontri strani". Vino, in questo momento "spinoso" per l'Oltrepò ma soprattutto per Broni, qual è la Vostra su questa vicenda che coinvolge pesantemente l'economia di Broni? "Fermo restando che stiamo parlando di un brutto
BRONI
Ercole:"Unioni civili, non celebrerò mai questo tipo di unione"
Cesare Ercole
caso che ha coinvolto una azienda privata e come tale va trattato, ritengo che un Sindaco non può non interessarsi dei fatti accaduti nel proprio territorio. Se poi trattasi di una realtà socio-economica che coinvolge decine e decine di operatori viticoltori, parte importante dell'economia della città, il sindaco deve chiedere spiegazioni alla presidenza, al cda ed alle istituzione preposte ai controlli. Deve aiutare il territorio ad uscire da questo empasse che sta producendo gravissimi danni alla nostra economia reale". La vostra opinione sull'unione dei comuni. "Totalmente d'accordo. Le economie di scala garantirebbero maggiori finanziamenti per i cittadini, ma attenzione non devono diventare carrozzoni politici di questo o quel partito". Broni e i giovani, quali opportunità per restare? "E' il problema prioritario: i giovani ed il lavoro. Il problema della disoccupazione che coinvolge i giovani ed i meno giovani deve essere affrontato a
livello alto istituzionale, il comune può interagire con le realtà locali creando le basi affinchè si creino nuovi posti agendo sul piano di governo del territorio, facilitando le start-up giovanili, detassando chi assume i giovani di Broni. Ma queste azioni sono solo il corollario di una politica che guarda la finanza e che distrugge la dignità dei giovani" Centri di accoglienza si o no? "Molto brevemente no!". Unioni civili, le celebrerete? "I cittadini devono sapere cosa pensa il loro sindaco su questo tema e su altri temi anche di bioetica. Ho già avuto modo di esprimermi in un convegno pubblico. Personalmente non celebrerò mai questo tipo di unione. Per me il matrimonio è fatto da un uomo ed una donna punto. Certo è che nella mia lista ci sono varie sensibilità e se qualche consigliere vorrà celebrarle libero di farlo. Referendum costituzionale di ottobre, si o no? "Senza il minimo dubbio è un no secco".
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"La sicurezza dei cittadini deve essere di tipo preventivo"
Maggi: "Centri di accoglienza fittizi che procurano solo guadagni facili" di
Vittoria Pacci
Il nostro sogno è una politica partecipata: nessuno deve sentirsi escluso da questo progetto, Ezio Maggi candidato sindaco di Broni intende coinvolgere tutte componenti sociali nella gestione futura del "re di pais". A lui abbiamo posto 10 domande su cosa intende "fare" nel caso di una sua vittoria alle elezioni amministrative di domenica 5 Giugno. Qual è la parola chiave del vostro programma elettorale? "Democrazia partecipata". Cosa farete subito, entro l'anno dall'elezione? "Ci impegneremo in tutte le opere per le quali il reperimento dei fondi risulterà agevole, mentre avremo cura di controllare accuratamente il bilancio dell’Ente per esaminare tutte le possibilità di spesa e investimenti". Quali sono i vostri progetti per ampliare e/o difendere l'offerta turistica? "Broni non è prettamente zona turistica nel senso stretto del termine, ma ugualmente abbiamo in programma la creazione del Parco Naturale del Recoaro, Valle Maga e Monte Oriolo per dare possibilità di passeggiate, percorsi ginnici e itinerari a cavallo, in modo da permettere alle nostre famiglie e ai turisti di godere della bellezza delle nostre colline, incentivando al contempo l’offerta per un turismo gastronomico-enologico utilizzando l’Enoteca e il Museo del Vino che creeremo ad hoc". Che tipo di iniziative concrete pensate di mettere in atto per sicurezza dei cittadini di Broni? "La sicureza dei cittadini deve essere soprattutto di tipo preventivo: quindi potenziamento dell’illuminazione pubblica nelle zone più marginali, installazione di colonnine di allarme e pronto intervento in punti strategici della città assieme a nuove telecamere, utilizzo di volontari per il controllo e la manutenzione dei giardini pubblici e in genere delle zone verdi e controllo dei punti più a rischio (ad es. piazzale del Cimitero) con adeguati incentivi economici e mezzi appropriati". Vino, in questo momento "spinoso" per l'Oltrepò ma soprattutto per Broni, qual è la Vostra su questa vicenda che coinvolge pesantemente l'economia di Broni? "In parte ho già risposto al punto 3), comunque il comune deve solo adottare una linea che previlegi la parte produttiva oltrepadana, cioè gli agricoltori, che hanno sempre lavorato duramente, rifuggendo da polemiche e strumentalizzazioni. In questo momento ci si deve fermare a ragionare sul come uscirne bene e in modo positivo e non sul perchè e sul colpa di chi, compito della Magistratura". La vostra opinione sull'unione dei comuni. "E’ una proposta che ci vede da sempre favorevoli perché permetterà di risparmiare cifre notevoli e dare nel contempo servizi più efficienti ai cittadini". Broni e i giovani, quali opportunità per restare?
Ezio Maggi
"Questa è una questione molto importante che non dobbiamo affrontare da soli in alcun modo. La nostra proposta di Democrazia Partecipata tocca proprio questi grandi temi, che dovremo tentare di risolvere confrontandoci con i principali attori sulla scena, in questo caso i giovani stessi. Creeremo innanzitutto una Consulta Giovani promuovendo dibattiti alla ricerca di soluzioni reali che possano trovare ascolto e risoluzione in sede Comunale, alla luce, non dimentichiamolo, delle risorse che ci troveremo a disposizione". Centri di accoglienza si o no? "I Centri di accoglienza fittizi che procurano solo guadagni facili a chi li gestisce sulla pelle di povera gente non ci vedono d’accordo".
Unioni civili, le celebrerete? "Siamo favorevoli a qualsiasi forma di unione tra persone di sesso diverso, per intenderci tra uomo e donna, per tutelare la famiglia tradizionale, come evidenziato nel nostro programma. Comunque ci adegueremo alle Leggi dello Stato, applicandole dove dovuto". Referendum costituzionale di ottobre, si o no? "Per il momento la battaglia referendaria è più una questione politica che pratica, quando si parlerà più dei contenuti della riforma ci faremo un’idea più precisa e ci esprimeremo con più cognizione di causa, alla luce di quel poco che si conosce siamo attualmente per il no".
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avere più agenti a disposizione per il patttugliamento della città
Di Vittoria Pacci
Occorre un nuovo progetto di governo basato sul confronto e sul dialogo. Antonio Riviezzi vice sindaco di Broni nella passata legislatura intende dare un suo imprimatur come candidato Sindaco di Broni. A lui abbiamo posto 10 domande su cosa intende "fare" nel caso di una sua vittoria alle elezioni amministrative di domenica 5 Giugno Qual è la parola chiave del vostro programma elettorale? "Sono più di una; se dovessi riassumerle, direi novità, attenzione per le esigenze dei cittadini e del territorio e condivisione. La mia visione di governo della città è basata su un nuovo approccio fatto di confronto e dialogo, tant’è che il programma di Unione Civica è stato scritto insieme ai cittadini, partendo dalle centinaia di proposte e suggerimenti ricevuti durante i numerosi incontri che abbiamo organizzato nelle scorse settimane. La condivisione in particolare sarà un criterio che adotterò sempre. Se il mio predecessore può qualche volta aver tirato dritto per la sua strada io terrò assolutamente fede al mio modo di essere". Cosa farete subito, entro l'anno dall'elezione? "Oltre ad occuparci della sicurezza dei cittadini di Broni, con le proposte che troverete elencate alla risposta seguente, fin dal primo giorno lavoreremo sodo per risolvere le priorità che ci hanno segnalato i cittadini. Riguardo alla salute, oltre a portare a termine la bonifica della ex Fibronit (per cui l’Amministrazione comunale ha già ottenuto il completo finanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente) e il conseguente smaltimento dell’amianto presente nel sito industriale e nella ex scuola Baffi, stiamo studiando delle misure per incentivare la rimozione dell’amianto anche da parte dei privati e proporremo il potenziamento dell’Ex ospedale Arnaboldi con l’apertura di nuovi ambulatori specialistici. Altra priorità saranno le manutenzioni e la cura della città e delle frazioni; a partire già dal 2016, destineremo maggiori risorse per le manutenzioni di strade, marciapiedi e aree verdi non solo delle zone centrali ma anche di quelle periferiche; ci adopereremo per un maggiore decoro per i cimiteri, rivedremo la viabilità cittadina, aumenteremo i parcheggi attorno al centro funzionali alle attività commerciali, rivedremo e, nelle vie dove occorre, istituiremo nuovi parcheggi per i residenti, daremo impulso allo sviluppo attraverso il rilancio delle attività commerciali e degli esercizi pubblici; infine istituiremo uno sportello giovani per favorire il loro inserimento lavorativo e ci occuperemo della cura del centro e dell’arredo urbano". Quali sono i vostri progetti per ampliare e/o difendere l'offerta turistica? "Innanzitutto l'apertura dell'Infopoint nel palazzo municipale e la reception del "wine tour" presso l'Enoteca regionale. Dai dati registrati dalla Provincia del 2015 emerge che la metà dei turisti che vengono in Provincia di Pavia sono diretti in Oltrepò Pavese e questo fa ben sperare. La qualità dell'accoglienza può fare la differenza. Per questo motivo ci adopereremo anche per organizzare nuove tipologie di manifestazioni che possano contribuire al rilancio della vocazione turistica del territorio, incrementare le presenze in città e contribuire a sostenere il commercio al dettaglio. Senza dimenticarci dell’abbellimento dell’arredo urbano e dell’apertura del Parco naturale di Recoaro". Che tipo di iniziative concrete pensate di mettere
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Riviezzi: "Unioni civili, applicheremo le norme vigenti"
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Antonio Riviezzi in atto per sicurezza dei cittadini di Broni? "Riguardo alla sicurezza di famiglie ed anziani, io e la squadra di Unione Civica abbiamo in cantiere il potenziamento del sistema di videosorveglianza della città con l’installazione di nuove telecamere agli ingressi della città e delle principali vie e frazioni, la creazione del Corpo di Polizia sovra-comunale coinvolgendo i comuni limitrofi così da avere più agenti a disposizione per il pattugliamento anche serale della città, la possibilità di avvalersi di personale qualificato di vigilanza privata per azioni di controllo del territorio a supporto delle forze dell’ordine ed il potenziamento dell’illuminazione pubblica anche nelle aree attualmente sprovviste con l’installazione di punti luce a LED, più luminosi e a basso consumo". Vino, in questo momento "spinoso" per l'Oltrepò ma soprattutto per Broni, qual è la Vostra su questa vicenda che coinvolge pesantemente l'economia di Broni? "Ferma l’autonomia delle aziende circa le scelte gestionali interne, gli enti locali devono cercare di favorire il recupero dei danni d'immagine recati al territorio dalle recenti vicende con una politica che punti fortemente alla qualità dei prodotti ed a fare sistema tra i soggetti attori del mondo del vino. L'apertura dell'Enoteca Regionale a Broni e di Casa Oltrepò a Casteggio vanno proprio in questa direzione" . La vostra opinione sull'unione dei comuni "Lo stato sta spingendo per l'unificazione dei piccoli comuni con contributi importanti. Io penso che non sarà comunque una strada facilmente percorribile nel breve periodo; sarebbe già un bel risultato riuscire ad aggregare a livello sovracomunale - per zone geografiche omogenee intorno ai comuni più grandi - i servizi pubblici più importanti. Ciò produrrebbe sicuramente un risparmio di risorse che potrebbero essere reinvestite nei servizi ai cittadini". Broni e i giovani, quali opportunità per restare?
"Non c’è nessuno che può capire le esigenze e i desideri dei giovani di Broni più del sottoscritto, che per motivi di età si reputa ancora in questa categoria. Scherzi a parte, sono tanti i progetti che abbiamo predisposto per far sì che non solo i giovani trovino le motivazioni per restare, ma anche per essere orgogliosi di essere di Broni. In particolare, punteremo sul miglioramento delle strutture sportive della città. Completeremo la Scuola Elementare Baffi con relativa nuova palestra in via De Gasperi, che sarà a disposizione non solo degli studenti ma anche degli sportivi della città. Valorizzeremo l’Istituto Superiore con un nuovo indirizzo linguistico e ci adopereremo con la Provincia perché il progetto del nuovo Liceo diventi realtà. Realizzeremo aree “wi fi free” e apriremo lo “Sportello Giovani” che si occuperà di varie attività, tra cui la formazione, l’inserimento lavorativo, l’organizzazione di momenti di aggregazione, ecc. Promuoveremo la realizzazione delle opere di Street art di artisti locali per abbellire le strutture abbandonate. Progetteremo nuove manifestazioni, eventi, concerti, sagre e feste. Ci impegneremo per avere stagioni teatrali ed eventi culturali più accattivanti anche per i giovani a cui riserveremo delle agevolazioni in collaborazione con scuole ed Università". Centri di accoglienza si o no? "Non ci sono centri di accoglienza a Broni, perciò non è una questione all’ordine del giorno". Unioni civili, le celebrerete? "Come avviene anche in tutti gli altri ambiti della vita amministrativa, gli Uffici preposti applicheranno le norme statali vigenti". Referendum costituzionale di ottobre, si o no? "Saranno i cittadini a scegliere cosa reputeranno meglio; non ho mai avuto la presunzione di dare indicazioni a nessuno, e a maggiore ragione non lo farò se sarò eletto, visto che sarò il sindaco di tutti , assolutamente ‘super partes’".
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è un vero problema che continua a peggiorare
"Di fronte al tema profughi non penso abbia molto senso essere contrari" di
Edoardo Depaoli
Argomento di discussione da un anno a questa parte, per la città di Stradella è la questione migranti. Abbiamo quindi deciso di intervistare alcuni ragazzi, che vivono il quotidiano ponendo loro i seguenti quesiti. 1)Tema profughi fa sempre molto discutere. Sei a favore o contrario? 2) Sei soddisfatto di come sia gestita questa emergenza? 3) Hai idee da proporre per una gestione migliore? Martina Mondini 1)"Sono a favore infatti faccio parte anche di un’ associazione che si chiama Laboratorio di dialogo tra le culture. Penso che sia necessario dare un aiuto a queste persone che scappano da fame e guerra e che sia necessario favorire l'integrazione". 2)"No non sono soddisfatta di come viene gestita in quanto molti speculano su questa emergenza e l'Italia è lasciata sola dall'Unione europea. Spesso non viene garantito un posto adeguato per i migranti". 3)"A mio parere sarebbe necessaria una soluzione condivisa da tutti gli Stati europei. Considerando che l'Europa supera i 200 milioni di abitanti, una spartizione equa dei migranti nei vari Paesi europei garantirebbe un futuro migliore ai migranti e anche un minor problema per l'Italia. Sarebbe inoltre necessa-
rio garantire la scuola per tutti per fare in modo che si integrino nella società a pieno".
Paolo Calderoni 1)"Di fronte al tema profughi non penso abbia molto senso essere contrari. Le decisioni sono state prese dall'alto e non molto si può fare per opporvisi. Non mi pare che i richiedenti asilo ospitati al centro di accoglienza di Stradella abbiano creato alcun tipo di problema agli stradellini e alla quiete pubblica in generale. È anzi triste vedere come per una spero minoranza della cittadinanza essi siano diventati una sorta di capro espiatorio a cui attribuire tutte le colpe dei fatti negativi che accadono sul territorio. I problemi seri di Stradella sono ben altri, ma purtroppo una parte della popolazione a volte si dimostra miope a riguardo. 2)"Di fronte a emergenze del genere le alternative non sono molte ed è giusto che siano stati seguiti gli ordini arrivati dalla Prefettura. Stradella si è già dimostrata disponibile e in futuro è ragionevole che altri comuni siano ben disposti al riguardo". 3)"Una volta che queste persone avranno tutte le carte in regola sarebbe importante trovare loro un'occupazione da svolgere. Suppongo che i profughi stessi non desiderino passare il resto del loro tempo seduti su una panchina a guardare i propri telefoni. I lavori da fare sarebbero parecchi, dalla manutenzione delle strade al mantenimento della pulizia e del decoro urbano, e potrebbero essere affiancati da altri stradel-
lini momentaneamente senza lavoro che desiderano dare il proprio contributo per rendere più gradevole la nostra città". Silvia Sarchi 1)"Il tema profughi è molto complicato. Personalmente, non sono né totalmente favorevole né totalmente contraria a riguardo. C'è da dire che è un vero e proprio problema che continua a peggiorare. Siamo arrivati ad una situazione estrema, ormai sono diventati troppi i clandestini in Italia. Ritengo che non ci si possa definire contrari ai profughi perché la maggior parte di loro sono persone che scappano dalla guerra e sono qui solo alla ricerca di una vita migliore. Ma sinceramente non sono neanche felice di avere tutte queste persone sparse per la mia città a far niente, pur non essendo per colpa loro, e potenzialmente pronte a fare danni. Credo però che, come in tutte le cose, ci debba essere rispetto reciproco". 2)"Ammetto di non essere super informata a riguardo ma non mi ritengo pienamente soddisfatta di come venga gestita la cosa. Penso che mettere tutte queste persone in un capannone non sia la giusta soluzione, soprattutto se non possono lavorare né rendersi utili in altri modi a causa delle incoerenti leggi italiane" 3)"Credo che l'unica cosa da fare sia tenere sotto controllo queste persone, dando loro dei diritti ma soprattuto dei doveri. Magari una prima cosa da fare potrebbe essere l'impiegare la loro forza lavoro nell'interesse della collettività, con lavori socialmente utili".
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vo, è sbagliato. Certo, questo suppone uno sforzo da parte nostra, che però dobbiamo essere orgogliosi di fare. Ovviamente c'è un problema alla radice che deve essere estirpato, guerre e povertà che spingono le persone fuori dalle loro case. Ma non possiamo starcene a guardare senza fare niente. Inoltre sarebbe opportuno migliorare le informazioni riguardanti questa tematica". 2)"Sì. Essendo volontaria di Croce Rossa so bene come loro, per esempio, stanno portando avanti organizzazione ed integrazione. Ovviamente, la situazione è delicata e c'è bisogno di tutto l'aiuto e la tolleranza possibili, anche da parte dei semplici cittadini". 3)"Sarebbe bello poter coinvolgere i ragazzi non solo in attività ludiche ma anche lavorative o di volontariato, per dare loro la possibilità di sentirsi davvero parte della comunità, ma non so se questo sia possibile o meno per ragioni burocratiche. Inoltre, so che a Pavia si organizzano corsi di italiano per ragazzi profughi: dovremmo seguire questo esempio, oppure fomentare la partecipazione di tutti i ragazzi a corsi di questo tipo. L'integrazione passa anche attraverso la lingua". Giulia Fiamberti 1)"Assolutamente a favore. Credo che questi soggetti prima che profughi siano persone e come tutte le persone abbiano il diritto di crearsi un futuro migliore; inoltre credo che l'immigrazione, se gestita nel modo corretto, possa essere una risorsa per tutti noi, che dovremmo impegnarci di più per creare integrazione".
Martina Mondini
Silvia Sarchi
Lorenzo Fogazzi 1)"Il tema dei profughi fa molto discutere, perché in Europa e anche in Italia vi sono molti partiti e movimenti che strumentalizzano questo fenomeno e attuano un populismo che si potrebbe definire alquanto squallido. Secondo me non è questione di essere a favore o contrari, perché si parla di vite umane che lottano con le unghie e con i denti per riuscire a raggiungere dei paesi migliori e quindi tutto ciò deve essere affrontato con solidarietà". 2) "Non sono soddisfatto di come viene gestita questa situazione perchè molte persone utilizzano questi profughi (che sono persone come tutti noi) come strumenti di propaganda, sia di buonismo ipocrita, sia di razzismo. Allo stesso tempo il fenomeno migratorio viene inculcato nelle menti delle persone come il problema principale che sta distruggendo l'Italia per distogliere l'attenzione dai problemi veri del nostro paese come per esempio il
che li metta l'Europa o i cittadini con le numerose tasse penso sia veramente vergognoso. Ci sono moltissimi Italiani che hanno sempre lavorato che oggi, purtroppo, dormono per strada oppure in macchina, altri non hanno lavoro non hanno cibo. I nostri pensionati non hanno una pensione decente che consenta loro di vivere tranquillamente nel paese dove hanno lavorato e pagato le tasse. Penso che prima di aiutare altre persone bisognerebbe preoccuparsi di quest'ultime che hanno dato moltissimo all'Italia". 3)"Per quanto riguarda le idee per migliorare questa questione non spettano a me ne ai cittadini. Chiaramente fosse per me prima di tutto aiuterei i cittadini italiani e poi se ho le forze mi preoccuperei dei problemi di queste persone . Sicuramente impedirei o per lo meno diminuirei gli sbarchi in Italia e cercherei una diffusione piu omogenea ovvero in tutti i paesi e non che il 90% in Italia. Quindi riassumendo limiterei le partenze, cercherei
Paolo Calderori
Lorenzo Fogazzi
Anna Filipponi
lavoro in primis, anche qui i profughi vengono strumentalizzati come causa principale della disoccupazione dei cittadini italiani". 3)"Secondo me un primo passo che bisogna fare è quello di informare i cittadini riguardo a questo fenomeno oggettivamente, infatti insieme a Luca Truddaiu, responsabile dell'area Stradella - Broni del giovane movimento Azione Democratica, ho organizzato un convegno sull'immigrazione a Stradella nel quale si spiegano oggettivamente, grazie agli interventi di esperti sul tema dell'immigrazione, i dati, le cause e l'accoglienza in Italia dei profughi nei centri predisposti, cercando quindi di informare i cittadini senza attuare una stupida propaganda". Matteo Braghieri 1)"Il tema profughi è molto serio e complesso. Per quanto mi riguarda, escludendo una qualsiasi ideologia politica, sono contrario all'idea della continua accoglienza. Non voglio si pensi che il mio sia un discorso razzista, ma ragiono in questo modo perché vedendo e sentendo attraverso telegiornali e giornali la situazione che vige oggi in Italia penso che, l'Italia stessa non sia in grado di aiutare questi ragazzi". 2)"Non sono soddisfatto di come viene gestito questo problema perchè questi ragazzi ricevono alloggio e cibo gratis. Qualcuno i soldi li mette per questa situazione e
una diffusione in tutti i paesei in modo coerente ovvero i paesi più grossi e potenti li spingerei ad accogliere molta piu gente rispetto all'Italia e per ultima cose cercherei di risolvere il problema alla base ovvero a casa loro dando loro una mano a combattere le guerre. Chiaramente tutti insieme non solo l'Italia. Tutto questo però dopo aver risolto i numerosi problemi in Italia". Anna Filipponi 1)"Favorevole, per semplici ragioni umanitarie. Chiudere i cancelli a chi è in difficoltà, qualsiasi sia il moti-
2)"Non sono pienamente soddisfatta della gestione di questa emergenza perché spesso queste persone non vengono messe nelle condizioni adeguate per poter svolgere una vita dignitosa e per poter trovare futuro anche al di fuori dell'Italia". 3)"Per una gestione migliore credo che sia fondamentale la collaborazione da parte degli altri Stati, in modo da mettere in campo ciascuno le proprie risorse e riuscire a condivedere l'impegno di accoglire queste persone nel modo migliore".
Matteo Braglieri
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ROSSI CANDIDATO SINDACO "ROVESCALA DA VIVERE"
di
Valentina Villani
Sergio Rossi, candidato sindaco per "Rovescala da vivere" è un volto nuovo della sfida elettorale di Rovescala. Rossi si mette in gioco con un gruppo misto, composto da qualche volto già conosciuto nell'ambito amministrativo comunale, ed una buona fetta di personaggi nuovi che, con una grande passione, hanno deciso di mettersi in gioco. Nel caso di sua elezione, quale sarà la prima iniziativa che porrà in essere? "Ammesso di trovare qualche referente provinciale, cercheremo di puntare ad interventi mirati su alcune strade dal traffico molto importante all'interno del nostro comune, ad oggi disastrate, insicure e pericolose. Altra tematica per noi molto importante sarà un controllo generale sulla viabilità interna e, come da programma, se eletti, partiremo da subito con la sistemazione di alcuni punti critici, come la realizzazione dei marciapiedi in Via Borroni, ad esempio. Altra operazione importante da effettuare nell'immediatezza sarà un incontro con i cittadini, per avere un quadro preciso delle loro esigenze e successivamente, dopo una serie di attente valutazioni, muoverci di conseguenza". Nel programma della vostra lista, quali sono i punti principali che vi differenziano dai vostri avversari? "Sicuramente alcune opere pubbliche, come ad esem-
pio la sistemazione della facciata dell'edificio comunale, come già asserito lo studio per la realizzazione di un marciapiede in Via Borroni, inoltre manterremo una particolare attenzione alla manutenzione del cimitero. Una riqualificazione importante per Viale Frascati, la Pineta ed infine interverremo sul locale società, per consentire un maggiore e più sicuro utilizzo per attività sociali e promozionali". Oggi il tema sicurezza è "un grande problema": nel caso di sua elezione, quali iniziative concrete metterà in atto per proteggere la tranquillità degli abitanti del suo comune? "Ampliamento del controllo sul territorio, attraverso l'implementazione di un circuito di videosorveglianza già esistente che estenderemo anche alle frazioni. Aumenteremo la collaborazione con le polizie locali dei comuni limitrofi e con l'arma dei carabinieri, ma soprattutto faremo in modo di attivare un servizio di ascolto attento della cittadinanza riguardo tematiche inerenti la sicurezza e sull'occupazione di immobili non in linea con le normative vigenti". Quali sono le iniziative che intende "portare avanti" per incrementare le manifestazioni e le attività turistiche del suo comune? "Abbiamo pensato di attivare una collaborazione con le università in ambito di viticoltura, per una mirata innovazione delle tecniche colturali della vite e sulla sostenibilità dell'agricoltura. Ci impegneremo per attivare nuove iniziative, innanzitutto per dare
ROVESCALA
"Vorremmo realizzare un punto d'incontro per viticoltori e produttori di food"
Sergio Rossi una mano alle realtà locali vitivinicole e commerciali esistenti, allo scopo di un'importante promozione delle nostre eccellenze, attraverso l'organizzazione di eventi che attirino il turismo a Rovescala, insieme ad una solida partecipazione locale. Sosterremo le associazioni che abbiamo in loco e la gestione del centro polisportivo, migliorandone le attività. Punteremo ad un mirato rinnovamento del nostro portale web, perchè diventi punto di riferimento per il turismo ed i servizi ai cittadini. Garantiremo la continuità dei grest per i bambini, creeremo percorsi ciclo-pedonali, nel rispetto dell'ambiente e delle coltivazioni e, dulcis in fundo, vorremmo realizzare un punto d'incontro per viticoltori ma non solo, vorremmo potervi unire anche i produttori di food".
PRIMA ESPERIENZA IN CAMPO POLITICO PER LA LISTA "UN FUTURO PER ROVESCALA"
Scabiosi: "Il territorio è la vite e Rovescala è il bonarda" di
Valentina Villani
Una lista tutta nuova, composta da elementi che non hanno mai avuto alcuna esperienza in amministrazione comunale prima d'ora: è questa la doppia sfida di Marco Scabiosi e del suo entourage. Nel caso di sua elezione, quale sarà la prima iniziativa che porrà in essere? "Vorremo lavorare per la popolazione anziana, sia attraverso il decisivo appoggio del servizio attuale di Auser, che sta lavorando molto positivamente sia ricercando nuovi elementi di rinforzo da inserire. A completamento abbiamo studiato diversi servizi da offrire quali ad esempio un collegamento tra le frazioni ed il centro, che possa permettere un maggior coinvolgimento nella vita sociale giornaliera (spesa, bar, futuri centri ricreativi) e convenzioni per la pulizia delle abitazioni, servizio di lavanderia e simili. Per quanto riguarda i giovani invece, vorremmo concretizzare un progetto ludico-formativo, in modo da poter offrire una valida alternativa ai continui viaggi verso attrazioni lontane e far vivere loro serenamente il tempo anche in paese. Da valutare subito anche la situazione dei campi sportivi, che allo stato attuale, presentano una gestione poco chiara e poco funzionale. Infine, vorremmo ridonare decoro al paese, attraverso una maggior pulizia ed attenzione per il territorio". Nel programma della vostra lista, quali sono i punti principali che vi differenziano dai vostri avversari?
"Mi sento di dire in piena sincerità che entrambe le liste hanno portato alla luce le problematiche del paese quindi i programmi sono, nelle loro linee principali, molto simili. Voglio però sottolineare come sia stata nostra volontà stilare il programma quasi fosse una lettera aperta ai cittadini, non elencando solo la nostra visione di amministrazione in modo schematico ma motivando ogni scelta, punto per punto, al fine di riuscire a trasmettere maggior credibilità nei confronti di chi lo legge. Ovviamente, essendo tutti alla prima esperienza, abbiamo un vantaggio/svantaggio, se così lo si può definire: i nostri concittadini dovranno fidarsi delle nostre idee e dei nostri progetti". Oggi il tema sicurezza è "un grande problema": nel caso di sua elezione, quali iniziative concrete metterà in atto per proteggere la tranquillità degli abitanti del suo comune? "Innanzitutto vogliamo quanto prima tornare a collaborare con i comuni limitrofi e, in tempi brevi, cercare di intensificare le azioni di vigilanza sul territorio, anche attraverso l'implementazione della videosorveglianza nei punti strategici. Avvieremo quanto prima valutazioni sulla possibilità di stipulare apposite convenzioni con società di vigilanza professioniste". Quali sono le iniziative che intende "portare avanti" per incrementare le manifestazioni e le attività turistiche del suo comune? "Di idee ne abbiamo tante e sono tutte meritevoli di attenzione. Il nostro concetto fondamentale è che il
Marco Scabiosi territorio va pubblicizzato in modo continuo ed efficace. Abbiamo un'utenza milanese da recuperare e, senza timori, ci muoveremo anche verso una visibilità internazionale. Il territorio è la vite e Rovescala è il bonarda: questo deve essere il punto di partenza su cui far ruotare qualsiasi iniziativa. Per l’immediato punterei quindi ad una forte promozione del territorio, in relazione al suo prodotto d’eccellenza ed alla sua innegabile bellezza e ricchezza storico-ambientale, ad incontri di carattere scientifico-culturale e, visto il buon momento, ad eventi enogastronomici di qualità".
MONTU BECCARIA
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Quaroni “balla da solo", ma rimane l'incognita quorum
"Il sogno nel cassetto sarebbe la fusione con qualche comune vicino" di
Valentina Villani
Per la prima volta da settant'anni a Montù Beccaria ci sarà una sola lista ai nastri di partenza, ma la vittoria non è scontata: ora servirà il quorum. Pier Amedeo Quaroni corre contro se stesso con la lista di continuità "Una nuova Montù" ma, come da legge, per la riconferma servirà il 50% più uno dei votanti. Lei e la sua lista vi ripresentate come unici candidati, a suo giudizio perché avete lavorato bene durante l'ultimo mandato e quindi nessuno si è sentito di fare opposizione, oppure crede che ci sia una disaffezione dei cittadini nei confronti della politica? "Credo che la nostra amministrazione si sia prestata in maniera particolare per accontentare un po' tutti. Sono dieci anni che amministro e, in questi anni, siamo riusciti a realizzare tantissime opere, a fornire tutti i servizi necessari alla cittadinanza e, cosa molto importante, abbiamo ridotto un debito considerevole dal 2006 ad oggi, senza togliere alcun bene al comune e ai nostri cittadini. Credo che anche chi stava in opposizione si sia reso conto che abbiamo lavorato bene, senza fare troppe differenze. In questi anni ho cercato di essere un pò il sindaco di tutti". Durante l'ultimo mandato avete fatto molte cose, qual è stata quella che ritiene più "giusta" e invece l'errore che non ripeterebbe?
"Abbiamo fatto diverse azioni importanti, come ad esempio il riuscire ad accedere ad un contributo considerevole di fondo perduto, pari a circa 830mila euro, riservato ai comuni sotto i 5mila abitanti, che ci ha permesso di sistemare buona parte delle nostre strade ed in particolare ci ha consentito il rifacimento del centro storico in porfido, dando un aspetto completamente diverso al paese. Sinceramente non c'è nulla di particolarmente rilevante che non rifarei, piuttosto ci sarebbero molte altre cose da fare" Qual è l'intervento che iniziato nello scorso mandato intende portare a termine nel prossimo? "Ci sono diverse cose che stiamo valutando, materialmente non abbiamo iniziato nulla che dobbiamo portare a termine. Proseguiremo con la sistemazione delle strade e, cosa che ci sta particolarmente a cuore, è la realizzazione di una nuova palestra per le scuole, poiché quella attuale risale ancora ai tempi di costruzione dell'edificio scolastico: una struttura assolutamente non adatta a chiamarsi palestra. Abbiamo già individuato un'area adiacente alle scuole che potrebbe essere la soluzione ottimale; stiamo inoltre avviando una procedura con l'associazione nazionale per i beni confiscati, poiché abbiamo un grosso complesso immobiliare nel centro del paese che, qualora riuscissimo a far nostro, potremmo realizzarvi diversi progetti, primo fra tutti un centro per anziani auto sufficienti". Qual è il "sogno nel cassetto" che come sindaco vorrebbe realizzare nel prossimo mandato? "Il sogno nel cassetto sarebbe la fusione con qual-
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che comune vicino: ciò ci permetterebbe di ampliare i servizi e porterebbe nelle casse comunali entrate considerevoli". La sua opinione sulle Unione dei Comuni? "Diciamo che le unioni ormai han perso un po' il treno, Pier Amedeo Quaroni i finanziamenti che portano sono molto limitati rispetto a qualche anno fa, quando invece fruttavano interessi considerevoli. L'incentivo maggiore da parte dello Stato oggi è quello che si riceve dalle fusioni, quindi l'ideale per un comune come il nostro sarebbe la fusione con quelli limitrofi". I giovani, quali opportunità per restare? "Come comune abbiamo ancora tutti i servizi essenziali, una struttura di istruzione che parte dall'asilo nido ed arriva fino alle scuole medie: diciamo che non ci manca molto. Siamo vicini a centri importanti pur trovandoci in un comune collinare, dove anche l'aria che si respira e l'ambiente sono buoni: penso che ci siano tutti gli ingredienti per rimanere. In questi anni, abbiamo visto molti ritorni di giovani che si sono insediati con le loro famiglie presso il nostro comune e questo non può farci che un immenso piacere".
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A Montescano l'opposizione insorge contro il primo cittadino
di
Valentina Villani
"Da un articolo tratto dal vostro giornale lo scorso mese, ho potuto apprendere le parole del sindaco Brega, inesattezze per la precisione, e vi spiego anche il perché" – non usa mezzi termini la consigliera d'opposizione Lorena Boldura, rivolgendosi alle dichiarazioni rilasciateci dal primo cittadino Enrica Brega nel numero del mese passato. "Brega parla di coesione all'interno del comune, mi domando se conosca il significato della parola, magari con i sindaci dell'Unione potrà essere coesa, ma non di certo con la sottoscritta, con la quale ha sempre fatto solo dell'ostruzionismo". In che senso Boldura? Ci spieghi meglio "In consiglio non mi lascia mai parlare e non presta mai attenzione a noi dell'opposizione, se non pungolata insistentemente da interpellanze ed interrogazioni. Inoltre, vorrei informare i lettori che in due anni di amministrazione non ha ancora mostrato nulla di concreto. A tal proposito ci terrei porre al nostro primo cittadino uan domanda: gentilissimo sindaco Brega, ci illustrerebbe meglio i punti o gli obiettivi raggiunti ad oggi? Il decoro urbano è praticamente inesistente, ed è davanti agli occhi di tutti, basta fare un giro per il paese per accorgersene". Per decoro urbano a cosa si riferisce? "Mi riferisco alla fontana Missaga, nostro monumento storico e per la quale in passato si sono spesi parecchi soldi pubblici, oggi versa in condizioni fatiscenti. Le luci sono ormai in disuso, un anno e mezzo fa, attraverso un'interrogazione in sede di consiglio, avevamo fatto presente la cosa ma, ad oggi, non sono ancora state riparate; l'acqua della fontana non è potabile, ma non vi è alcun cartello che lo indichi. Mi riferisco poi alla rampa disabili, unico punto di accesso per i portatori di handicap agli uffici comunali e lo studio medico, ad oggi non accessibile: otto mesi fa abbiamo presentato un'ordinanza in consiglio, ci è stato risposto che avrebbero provveduto, ma nessun segnale dall'alto. Infine mi riferisco all'albero di grosse dimensioni che sta per cadere, al momento sorretto unicamente da una piccola recinzione, non oso pensare se dovesse crollare cosa potrebbe accadere, anche perché si trova a ridosso di una strada a
Fontana Missaga
Lorena Boldura scorrimento veloce. Anche questo è stato segnalato al sindaco Brega e, non avendo ricevuto risposta alcuna, mi sono presa l'impegno nei prossimi giorni di incontrare il comandante della polizia provinciale, per esporgli il problema e trovare una valida soluzione. L'unica cosa che posso dedurre da questi atteggiamenti è che il sindaco Brega passa le sue giornate a leggere il giornale in comune, anziché fare il suo mestiere". Affermazione forte la sua, perché dice così? Si riferisce a qualcosa in particolare? "Dico ciò perché sembra che non si accorga di quello che le accade intorno. Al parchetto giochi ad esempio, hanno divelto i cancelli, ma lei non ne sapeva nulla. Ha dichiarato di dedicare due ore al giorno a servizio del comune, vorrei chiederle se vuole una medaglia per questo e
MONTESCANO
Lorena Boldura: "In consiglio non mi lascia mai parlare"
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ricordarle che per questo lavoro percepisce uno stipendio e che, quando ha accettato la carica, sapeva bene di incorrere a doveri istituzionali. Molto spesso si assenta dal lavoro per recarsi in comune, lo sanno i cittadini che in quel caso dobbiamo anche pagare il suo datore di lavoro? Le sue cariche istituzionali le potrebbe svolgere in un altro momento della giornata, per far risparmiare qualcosa alle casse comunali, che ultimamente non se la passano di certo bene. In un'altra sua dichiarazione che ho appreso da una testata locale il sindaco Brega dichiara che a Montescano ci sono poche attività ma eccellenti, vorrei chiedere al signor sindaco se tra queste attività che le ritiene così eccellenti vi sia anche l'unico negozio di generi alimentari presente sul territorio comunale?". Perchè ha menzionato proprio il negozio di alimentari? "Quel negozio è l'unica risorsa che abbiamo in paese, ma viene tagliato regolarmente fuori da ogni cosa, non vi portano nemmeno le locandine degli eventi. Dicono che sia il covo della minoranza, ma noi non siamo dei briganti e quello non è il nostro covo, semplicemente, a differenza del sindaco, ci teniamo a dare una mano ai piccoli esercizi commerciali rimasti per dargli la possibilità di restare in vita".
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ZENEVREDO
un "forestiero" il candidato sindaco della lista "ITALIA REALE"
Caleffi: "Formare un gruppo di persone, per fare in modo che vigilino sul paese" di
Valentina Villani
Afro Silvio Caleffi è un forestiero, come del resto tutti i componenti della sua lista, infatti vive e risiede a Rivanazzano. E' pensionato, di conseguenza ha molto tempo libero e vorrebbe sfruttarlo per realizzare qualcosa di concreto, per aiutare il prossimo, come ad esempio fare il sindaco. Il suo sogno è riportare la monarchia in Italia, si candida a Zenevredo con la lista "Italia Reale – Stella e Corona". Nel caso di sua elezione, quale sarà la prima iniziativa che porrà in essere? "Innanzitutto parlerò con la popolazione, per capire e studiare attentamente i bisogni e le necessità di ogni cittadino, vorrei a tal proposito istituire un rappresentante per ogni frazione, che farà da tramite tra i cittadini e l'amministrazione comunale per fare in modo che ci venga segnalato giornalmente ciò di cui hanno bisogno, così da essere sempre vicino ad ognuno di loro, questo in sostanza è un po' il primo pensiero di “Italia Reale. Incrementeremo la percentuale della raccolta differenziata, attraverso un maggior coinvolgimento dei cittadini: azione che comporterà un'importante riduzione sulla tassa rifiuti. Istituiremo un servizio farmaci a domicilio per gli anziani e i disagiati ed un servizio di trasporto pubblico, almeno
una/due volte alla settimana, per fare in modo che anche chi non ha le possibilità, possa spostarsi anche nei paesi limitrofi". Nel programma della vostra lista, quali sono i punti principali che vi differenziano dai vostri avversari? "Non conosco con precisione ogni punto dei nostri avversari, ciò che posso affermare con certezza è che noi staremo vicini alla nostra gente, daremo loro spazio e li ascolteremo, perché la nostra idea è che un sindaco da solo non basta e nemmeno i suoi consiglieri, ciò che serve per portare avanti un paese è la collaborazione tra amministrazione e popolazione. Il municipio sarà una casa di vetro, perchè per noi la legalità è un valore imprescindibile". Oggi il tema sicurezza è "un grande problema": nel caso di sua elezione, quali iniziative concrete metterà in atto per proteggere la tranquillità degli abitanti del suo comune? "Sono sottufficiale dell'Arma dei Carabinieri in pensione, dunque la sicurezza per me è sempre in prima linea. Al momento a Zenevredo mi segnalano la presenza di solo due telecamere di videosorveglianza, servirà sicuramente un ampliamento importante di questi servizi. Successivamente vorremmo formare un gruppo di persone, attraverso corsi mirati, per fare in modo che vigilino sul paese, metteremo in guardia tutta la popolazione ed i comportamenti che dovranno adottare per non cadere in trappole di malintenzionati, criminali e simili. Ho notato che c'è poca il-
Afro Silvio Caleffi luminazione in alcuni punti del paese, in inverno poi le strade sono molto buie: cercheremo di aumentarla, almeno nei punti più importanti". Quali sono le iniziative che intende "portare avanti" per incrementare le manifestazioni e le attività turistiche del suo comune? "Vogliamo cercare di realizzare nuovi negozi in paese, dare un maggiore sostegno alle realtà esistenti, allargare le zone dei parcheggi e magari realizzare una piscina comunale. Allestiremo una biblioteca e daremo sostegno agli agricoltori nella loro produttività, nella cura e nella difesa del territorio".
"CONCENTRAZIONE DEMOCRATICA": PARTICOLARE ATTENZIONE AL TEMA DEL SOCIALE
Gramegna: "Implementazione di tutto quello che è il servizio sicurezza" di
Valentina Villani
"Concentrazione Democratica" è il nome della lista di Pietro Gramegna, volto già molto conosciuto a Zenevredo, poiché sindaco uscente e presente all'interno dell'amministrazione comunale da diverso tempo. La lista di Gramegna si direbbe sia una lista di continuità, in quanto buona parte dei candidati ha fatto già parte dell'amministrazione comunale negli anni passati. Nel caso di sua rielezione, quale sarà la prima iniziativa che porrà in essere? "Sicuramente ci concentreremo particolarmente sul sociale, in quanto a livello di opere, sia per quanto riguarda le manutenzioni ordinarie che le straordinarie, non abbiamo particolari necessità. Abbiamo deciso di porre una particolare attenzione sul tema del sociale, poiché ci siamo accorti che tra la gente c'è molto bisogno e spesso si fa fatica a dare risposte, perché chiaramente viviamo in un momento dove anche per i comuni non è semplice andare a soddisfare tutti i bisogni di cui necessitano i cittadini". Nel programma della vostra lista, quali sono i punti principali che vi differenziano dai vostri avversari? "Innanzitutto premetto che ho avuto modo di riscontrare come dall'altra parte scrivano ciò che noi stiamo facendo da ormai dieci anni. Detto questo, sostanzialmente puntiamo su due tematiche per noi molto importanti: in primis la sicurezza ed il rifacimento globale dell'illuminazione pubblica, passan-
do ad un sistema innovativo di illuminazione a led, che porterà dei benefici economici a breve termine. Altra tematica su cui puntiamo molto è l'ambiente: nei mesi passati siamo stati premiati come il primo comune "riciclone" della provincia, puntiamo quindi a migliorare sempre di più questo aspetto. Inoltre, andremo a porre un particolare occhio di riguardo alla situazione amianto, per cui abbiamo pronta una convenzione con ditte autorizzate allo smaltimento, le quali faranno un prezzo convenuto ed agevolato alle famiglie, così chi lo riterrà opportuno potrà avvalersi dell'intervento di queste aziende a prezzi però ridotti”. Oggi il tema sicurezza è "un grande problema": nel caso di sua rielezione, quali iniziative concrete metterà in atto per proteggere la tranquillità degli abitanti del suo comune? "Come già accennato, una delle tematiche principali su cui puntiamo e che ci differenzia dai nostri sfidanti è la sicurezza. Quindi implementazione di tutto quello che è il servizio sicurezza, che non implica solo la videosorveglianza, di cui il comune è ben coperto in ogni punto del paese, intendiamo anche aumentare il servizio di vigilanza, realizzabile attraverso la convenzione del servizio vigili, che abbiamo in essere con altri comuni. Presidi concreti sul territorio e grande sinergia con le forze dell'ordine". Quali sono le iniziative che intende "portare avanti" per incrementare le manifestazioni e le attività turistiche del suo comune?
Pietro Gramegna "Abbiamo già in campo una manifestazione, che volutamente non abbiamo fatto in questo mese poiché ci sembrava uno spot elettorale. Trattasi di un percorso culturale che unisce nella stessa giornata l'esposizione di opere di Diego Boiocchi, rinomato artista locale, che dipinge con tecniche particolari ed assolutamente all'avanguardia, a visite sul territorio, in particolare alle nostre cantine. Ciò che vorremmo fare sarà implementare periodicamente manifestazioni come questa, per dare un po' di animazione ad ambiente e territorio. Inoltre, abbiamo un centro sportivo molto valido, risorsa da sfruttare, per questo punteremo all'organizzazioni di eventi e manifestazioni ad esso legate".
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"VIVERE SAN CIPRIANO PO": DA SUBITO LA REALIZZAZIONE DELL'ARGINE
di
Edoardo Depaoli
Al centro de programma della candidata sindaco Valentina Bossi, viene posto la costruzione dell’argine maestro, politiche sociali per ragazzi e bambini, con lo sviluppo del parco giochi comunale e servizi di sicurezza a disposizione di tutta la comunità. Nel caso di sua elezione a Sindaco quale sarà la prima iniziativa che porrà in essere? "Intendiamo sin da subito prendere in carico la realizzazione dell'argine per portare avanti i lavori con tempestività, esercitando un costante controllo. Per farlo al meglio abbiamo intenzione di avvalerci non soltanto dell’aiuto di personale esperto e qualificato ma di coinvolgere anche i nostri concittadini. Nessuno, più di chi ci abita, ha interesse a che i lavori siano svolti a regola d’arte. Inoltre, vogliamo attivarci immediatamente per l’avvio di nuovi servizi quali il collegamento con i Paesi vicini e l'incremento della sicurezza dei cittadini". Nel programma della vostra Lista quali sono i punti principali che vi differenziano dai vostri avversari? "Porteremo avanti una politica di costante ascolto dei concittadini coinvolgendoli nelle scelte strategiche. Vogliamo prenderci cura del Paese, restituire a San Cipriano Po il decoro che merita, dedicando attenzione e tempo alla sua manutenzione, avviando interventi di risanamento del cimitero e di alcune aree verdi in particolare. Una volta realizzato
Valentina Bossi l’argine, sarà possibile lavorare per il futuro di San Cipriano Po anche a livello urbanistico. Crediamo infatti che la vicinanza con l’area logistica di Stradella in costante ampliamento possa favorire anche la nostra crescita. Intendiamo rivedere il Piano di Governo del Territorio, recependo il più possibile
SAN CIPRIANO PO
Bossi: "Porteremo avanti una politica di costante ascolto dei concittadini"
le proposte dei cittadini, per valorizzare al meglio lo sviluppo del nostro Paese". Oggi il problema della sicurezza è "un grande problema"; quali iniziative concrete nel caso di sua elezione metterà in atto per proteggere la tranquillità degli abitanti del suo comune? "Abbiamo identificato una serie di iniziative che spaziano da interventi sulla viabilità (ad esempio, segnaletica stradale, specchi, marciapiedi) alla messa in sicurezza del parco giochi e di edifici, sino ad iniziative specifiche per la sicurezza delle persone a partire dall'installazione di telecamere funzionanti" e dal ricercare tutte le sinergie possibili con i Comuni limitrofi, ad esempio, per incrementare il numero di agenti di Polizia Locale che controllano il territorio". Quali sono le iniziative che intende "portare avanti" per incrementare le manifestazioni e le attività turistiche del suo comune? "Vogliamo creare sempre più frequenti ed interessanti momenti di aggregazione perché anche questo, per noi, significa "Vivere San Cipriano Po". Il tutto lo faremo promuovendo lo sviluppo di una proficua collaborazione con le associazioni presenti (Parrocchia, Pro Loco, Protezione civile) oltre che con tutti i cittadini che abbiano progetti e idee per migliorare il Paese".
Paravella candidato sindaco per la lista "IL BENE IN COMUNE"
"Innovare e rinnovare, vorremmo un comune al passo con i tempi" di
Edoardo depaoli
Paravella Marco candidato per la lista "Il bene in comune" pone al centro del suo programma, la realizzazione dell’argine maestro, la costruzione della piazza in zona Boffalora, il miglioramento della viabilità e del parco giochi comunale, così da rendere la città più confortevole a tutte le fasce d’età. Nel caso di sua elezione a Sindaco quale sarà la prima iniziativa che porrà in essere? "La prima iniziativa sarà quella di sfruttare al massimo i mesi estivi che ci attendono, sbloccando alcune risorse disponibili, che ora sono accantonate, per intervenire immediatamente sulla manutenzione delle strade e della gestione e mantenimento della pulizia del paese. Due interventi che si completano a vicenda". Nel programma della vostra Lista quali sono i punti principali che vi differenziano dai vostri avversari? "Io e la mia squadra vogliamo innovare e rinnovare San Cipriano Po, vorremmo un comune al passo con i tempi che sappia dare il giusto risalto e spazio a tutti quei concittadini che con la loro esperienza e le loro speciali abilità sono il valore aggiunto di questo piccolo ma vivace paese.
Oggi il problema della sicurezza è "un grande problema"; quali iniziative concrete nel caso di sua elezione metterà in atto per proteggere la tranquillità degli abitanti del suo comune? "Il Comune di San Cipriano Po è dotato già di 23 telecamere per la videosorveglianza, di cui 3 telecamere infrarossi per la lettura targhe. Il sistema deve essere integrato con una convenzione da stipularsi con la Polizia Locale di Broni o Stradella, in quanto noi abbiamo un solo vigile che deve coprire due comuni, il nostro e quello di Portalbera. Pertanto una convenzione che permetta di avere sul nostro territorio una presenza continua di forze dell'ordine". Quali sono le iniziative che intende "portare avanti" per incrementare le manifestazioni e le attività turistiche del suo comune? "I momenti di svago e aggregazione sono fondamentali per la vita di una piccola comunità come la nostra, abbiamo già la Proloco che per fortuna è molto attiva in tal senso e di questo la ringrazio ma vorremmo ampliare l'offerta per i nostri concittadini implementando le uscite a scopo ludico-culturale (gite, teatro, soggiorni per gli over 60 al mare, ecc. ecc.) anche in collaborazione con i comuni limitrofi, senza dimenticare la nuova struttura coperta che potremo utilizzare per corsi di ginnastica o altro, tornei, e grest estivi".
Marco Paravella
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"UNA NUOVA PORTALBERA" È LA LISTA UNICA ALLE PROSSIME ELEZIONI
di
Edoardo Depaoli
Pierluigi Bruni, sindaco uscente ed unico candidato per queste nuove elezioni. L'obiettivo della lista è dare ai portalberesi una Portalbera più bella, più vivibile, più sicura e più moderna con uno sguardo speciale per le persone più bisognose. Bruni e la sua squadra intendono quindi proseguire il lavoro svolto in questi ultimi cinque anni cercando di lavorare al meglio per il paese, . Lei e la sua lista Vi ripresentate come unici candidati , a suo giudizio, perché? Avete lavorato bene durante l'ultimo mandato e quindi nessuno si è sentito di fare opposizione , oppure c'è una disaffezione dei cittadini nei confronti della politica? "Penso che in un paese di piccole dimensioni come Portalbera sia difficile trovare persone che si vogliano impegnare a fare gli amministratori, tanto meno a fare il sindaco, specie nella situazione in cui i comuni in questi ultimi anni sono stati lasciati, abbandonati a loro stessi, con poche risorse, con vincoli di bilancio e patti di stabilità. L'altro giudizio che posso dire che il sottoscritto insieme ai miei collaboratori ha cercato di lavorare bene rispettando tutti e cercando di andare incontro nel limite delle leggi alle esigenze di tutti i cittadini". Durante l'ultimo mandato avete fatto molte cose, qual è stata la cosa più "giusta" che avete fatto e l'errore che non ripetereste ? "Di cose ne sono state fatte tante, dall'ampliamento
Pierluigi Bruni della sezione nido e infanzia della scuola materna, al doposcuola gratuito per le scuole elementari, per quanto riguarda gli errori, sono convinto che quando una persona lavora può anche sbagliare, solo chi non lavora non sbaglia, però dico anche che se si è convinti di quello che si è fatto gli errori non si vedono". Qual è l'intervento che, iniziato nello scorso mandato, intende portare a termine nel prossimo?
PORTALBERA
Bruni: "Un sogno è la realizzazione di una nuova scuola"
"Certamente terminare i lavori, iniziati grazie al finanziamento di Aipo, del reticolo minore per mettere sempre più in sicurezza dalle alluvioni il paese. Tra gli altri progetti più importanti sicuramente la sicurezza stradale, la sistemazione del centro sportivo e del campo giochi". Qual è il "sogno nel cassetto" che come sindaco vorrebbe realizzare nel prossimo mandato? "Di sogni ce ne sarebbero tantissimi ma bisogna sempre fari i conti con le risorse finanziarie prima di sbilanciarsi, un sogno è la realizzazione di una nuova scuola". La sua opinione sull'unione dei comuni? "Sono sempre stato convinto della positività delle unioni ed il nostro comune è da diversi anni che collabora con altri comuni e spero di continuare migliorando sempre più i tanti servizi che abbiamo insieme. Rimango invece scettico per quanto riguarda la fusione fra comuni". I giovani, quali opportunità per restare? "Problema giovani... Sono molto preoccupato, non vedo spiragli positivi per potere rimanere sul nostro territorio a lavorare. Oramai il lavoro si trova altrove per non dire in altri stati e rispetto alla mia generazione i ragazzi di oggi, molte volte sono costretti a staccarsi dalle proprie famiglie e migrare, con grandi sacrifici per entrambi".
BRESSANA BOTTARONE
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Bressana BOTTARONE: APPROVATA LA PROGRAMMAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI
Torretta: "Riusciremo finalmente a realizzare la tanto attesa pista ciclabile" di
Valentina Villani
Il 2016 ed i successivi saranno anni di grandi opere all'interno della cittadina di Bressana Bottarone, infatti, è stata da poco presentata ed approvata la programmazione dei lavori pubblici previsti per l'anno 2016 - 2018. Così, l'amministrazione Torretta vuol dimostrare ai concittadini di avere le idee chiare, lanciandosi subito in una serie di interventi significativi. In Via Depretis s'intravedono già i cantieri sulla strada, che termineranno entro il mese di giugno con asfaltatura finale, sistemazione di marciapiedi e pozzetti. "Proseguiremo poi con la pubblicizzazione e riqualificazione di Via Rossina, la messa in sicurezza della strada arginale Bressana -Rea e l'ampliamento e sistemazione di alcuni parcheggi "– spiega Torretta. Tra i progetti c'è una grande voglia di riqualificare le zone verdi "Esattamente. Riqualificheremo tutti i parchi presenti all'interno del comune, due dei quali sono già stati sistemati; inoltre, stiamo cercando di acquisire un terreno per poter realizzare un nuovo parco sul Coppa". Penserete anche ai più giovani? "Per i giovani abbiamo in cantiere diverse opere: la realizzazione di un'area street – ball per il gioco del basket in Via Pertini e per il beach volley in Via Roma Argine, il rifacimento del campo da tennis e
infine, per i più temerari, un'area BMK e skateboard. Avevamo già in animo la realizzazione di questi progetti, tuttavia abbiamo dovuto attendere di avere la possibilità di utilizzare l'avanzo di amministrazione e il cambio di destinazione d'uso, al fine di trasformare i parcheggi e le aree dismesse in nuovi spazi fruibili. Sempre restando in tema sport, grazie ad un avanzo di bilancio, riusciremo finalmente a realizzare la tanto attesa pista ciclabile in Viale della Resistenza e, per la fascia più anziana, arriverà la tribuna per il campo delle bocce". Per quanto riguarda lo sport possiamo dire che Bressana entro il 2018 sarà al completo su tutta la linea, mentre in ambito cultura? I lavori al teatro come procedono? "La nostra amministrazione non ama fare il passo più lungo della gamba, ecco perché stiamo procedendo poco alla volta. Il teatro è stato ammodernato e ristrutturato, tuttavia mancherebbero ancora i lavori al palco ma presto riusciremo ad arrivare anche lì. Con grande gioia dei più piccoli abbiamo allargato e riorganizzato la biblioteca comunale e a breve, amplieremo anche la zona dedicata agli adulti". Negli ultimi tempi si è tanto sentito parlare della rete idrica, cosa può dirci in merito? "Il sistema idrico non è di spettanza comunale, prestiamo comunque molta attenzione nel tenere monitorata la situazione esistente. Al momento è presente un piano industriale triennale di Pavia Acque, che prevede una serie di investimenti nella nostra cit-
tadina. Tra i primi progetti ci sarà sla istemazione del depuratore, ormai vetusto e di conseguenza spesso mal funzionante, poiché necessita di diverse manutenzioni. Sul finire del 2019, verrà realizzato un nuovo pozzo di acqua potabile". Progetti nuovi in ambito sociale? "Innanzitutto siamo Maria Teresa Torretta molto soddisfatti della leva civica che ha portato ottimi risultati: per questo motivo proseguiremo in questa direzione. Abbiamo inoltre realizzato un questionario indirizzato agli over 65 con il quale abbiamo già ricevuto buoni riscontri e che servirà per verificare il reale utilizzo delle strutture comunali, le difficoltà che riscontrano i cittadini nei vari servizi e, ove sia necessaria, l'esigenza di nuovi interventi: questa sarà senz'altro una buona base per predisporre un piano di azione importante per quel che riguarda il welfare. Inoltre, stiamo terminando la ristrutturazione dell'area ex asl per adibirla a centro di ritrovo, dedicato alle fasce più anziane".
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primo obiettivo cercare di amministrare con equilibrio e oculatezza
di
Pierfilippo Saviotti
Giancarlo Ferrari, attuale Primo Cittadino di Verrua Po, concorrerà alle prossime elezioni amministrative del 5 Giugno, e proverà a mantenere la carica con la sua Lista “Verrua Attiva”. Nel caso di una sua elezione a Sindaco, quale sarà la prima iniziativa che porrà in atto? "Il primo obiettivo sarà quello di cercare di amministrare come abbiamo fatto fino ad ora, cioè con equilibrio e oculatezza. Andando più sul concreto, dobbiamo innanzitutto finire alcuni lavori già avviati, come la sistemazione delle strade. E poi dobbiamo insistere sul versante della fognatura del Bottarone. Tutto ciò rientra nei piani di aggiornamento del PGT, per dare la possibilità a tante persone che hanno chiesto cambiamenti di destinazione urbanistici, di poter realizzare le loro iniziative. Il nostro motto è cercare di mettere il cittadino nelle condizioni di vivere meglio, e questo sarà maggiormente possibile se si continuerà a impegnarsi seriamente nell’unione dei Comuni di Verrua e Rea Po. Abbiamo la necessità di avere personale, visto che dobbiamo supplire a chi è andato in pensione". Nel programma della vostra Lista quali sono i punti principali che vi differenziano dai vostri avversari? "Le cose che ci differenziano maggiormente sono queste che ho appena elencato. I nostri avversari, e parlo dopo aver letto il programma che hanno pre-
sentato, hanno insistito solamente sul fattore della sicurezza, che è sicuramente una cosa importante. Hanno in programma l’acquisto di molte telecamere, che è certamente un’operazione da fare, ma la reputo impossibile da attuare immediatamente. Parliamoci chiaro, le cose che è possibile fare a breve termine sono altre. Diamo la priorità ai problemi risolvibili in tempi brevi". Oggi il problema della sicurezza è un "grande problema". Quali iniziative concrete, nel caso di una sua elezione, metterà in atto per proteggere la tranquillità degli abitanti del suo Comune? "La sicurezza è un problema sentito sia a livello locale che nazionale, questo lo sappiamo. Io ho più volte interloquito con le Forze dell’Ordine, in modo particolare con il Maresciallo di Bressana, e lui concorda con me che è inutile affrettarsi a mettere delle telecamere con il rischio che funzionino poco e male, occorre installare dispositivi veramente appropriati che servano veramente, e per questo ci vuole un po’ di tempo. Le spese si devono fare in modo oculato, non pensarle con l’unico intento di fornire slogan e seguire le mode del momento. Oltre a questa, ci sono anche altre soluzioni, come per esempio la trasformazione dell’impianto di illuminazione pubblica in luci a led, in modo da permettere innanzitutto al Comune di risparmiare, e poi per aumentare la luminosità e quindi la visibilità". Quali sono le iniziative che intende portare avanti per incrementare le manifestazioni e le attività tu-
VERRUA PO
Ferrari: "Diamo la priorità ai problemi risolvibili in tempi brevi"
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ristiche del suo Comune? "Per quanto riguarda il turismo e la cultura, bisogna ammettere che Verrua non gode di molte attrazioni, però noi, in questo ultimo quinquennio, abbiamo cercato, e cercheremo ancora di valorizzare i monumenti storici che abbiamo, come la chiesa e il campanile che, ricordiamoci, con i suoi 46 metri è il più alto della zona. Dal punto di vista culturale, vogliamo intensificare le funzioni della biblioteca e le attività ad essa legate, cosa che in parte abbiamo già fatto. Infine credo sia importante anche creare un luogo di incontro per i ragazzi. Abbiamo Giancarlo Ferrari già individuato l’area, non appena avremo le risorse completeremo l’opera con l’installazione di giochi per bambini".
l’impegno nella ricerca di fondi regionali ed europei
Lazzari: "La priorità è certamente la sicurezza" di
Pierfilippo Saviotti
Pierangelo Lazzari è il leader della Lista “Insieme per il Cambiamento”, che alle elezioni amministrative di Verrua Po, previste per il 5 Giugno, fronteggerà la lista dell’attuale Sindaco. Nel caso di una sua elezione a Sindaco, quale sarà la prima iniziative che porrà in essere? "La priorità è certamente la sicurezza, quindi concretamente abbiamo in mente l’installazione di videocamere di sorveglianza nei punti sensibili e nelle vie di accesso al paese. Un altro punto di assoluta priorità è anche la creazione di un parco giochi per i più piccoli, il quale vuole essere esclusivamente un punto di aggregazione dei bambini e delle mamme, non un parco attrazione tipo Gardaland solamente finalizzato al divertimento fine a se stesso. Quello che ci interessa è il concetto di aggregazione. Per le fasce d’età più grandi, invece, abbiamo in mente di mettere a disposizione un’area con wi fi gratuito". Nel programma della vostra Lista quali sono i punti principali che vi differenziano dai vostri avversari? "Un primo punto di grande differenza rispetto ai nostri avversari è sicuramente la particolare attenzione che noi mostriamo nel voler rendere efficiente il reticolo idrico comunale. Nello specfico, intendiamo gestirlo noi come Comune e non affidare le gestione a enti terzi. Un’altra differenza è l’impegno che noi
abbiamo dimostrato nella ricerca di fondi regionali ed europei che sono destinati ai piccoli comuni per l’attuazione di progetti finalizzati. Quello che invece ci differenzierà in caso di nostra vittoria sarà il coinvolgimento della popolazione e l’ascolto della cittadinanza. Per questo metteremo in atto un notiziario che raccoglierà tutte le iniziative del Comune e che sarà distribuito gratuitamente ai cittadini, i quali potranno reperirlo in biblioteca. La differenza più sostanziale è che noi siamo un gruppo formato da persone nuove, l’unico che ha un po’ di esperienza sono io che vengo da tre anni da vice sindaco dell’amministrazione uscente, poi ne sono uscito quando ho visto che, a mio parere, è mancata la volontà di impegnarsi seriamente. Per questo ho cercato di creare un gruppo con un entusiasmo grandissimo. Quando si ha un tale entusiasmo, si può già fare molto". Oggi il problema della sicurezza è un “grande problema”. Quali iniziative concrete, nel caso di una sua elezione, metterà in atto per proteggere la tranquillità degli abitanti del suo Comune? "Come ho detto all’inizio di questa intervista, la sicurezza sta molto a cuore alla nostra Lista. Oltre all’immediata installazione di telecamere di sorveglianza, mi sembra possa essere utile il potenziamento del sistema di illuminazione delle vie del nostro paese. Inoltre, un’ulteriore azione che potrebbe portare effetti positivi in questo ambito, potrebbe essere la collocazione di dissuasori di velocità, specialmente nelle strade dove le auto sono solite andare a velocità
Pierangelo Lazzari sostenute". Quali sono le iniziative che intende portare avanti per incrementare le manifestazioni e le attività turistiche del suo Comune? "Noi siamo un piccolo paese, quindi credo che l’importante sia certamente la collaborazione con i Comuni limitrofi, sia per quanto riguarda turismo e cultura, ma anche in qualsiasi altro ambito della nostra amministrazione. Il principio è che l’unione fa la forza. Quello che cercheremo di fare sarà pubblicizzare il più possibile il nostro paese e le nostre iniziative, sia tramite il notiziario di cui parlavo prima, sia attraverso l’utilizzo dei social network".
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GAZZANIGA: "ottenUTO finanziamento regionale di 107mila euro"
di
Valentina Villani
Pinarolo Po è tempo di bilanci: approvato da pochi giorni e posticipato per motivi tecnici, presenta scelte importanti in tempo di crisi a favore della cittadinanza. "Le tariffe delle imposte sono rimaste invariate, così come i servizi e questo è sicuramente un fattore importante, considerati i tempi di crisi in cui versa la nostra nazione" – sottolinea il primo cittadino Cinzia Carmen Gazzaniga. "E' inutile negare che comunque, allo stato attuale, abbiamo ancora grandi difficoltà, come tutti gli altri comuni del resto, tuttavia riteniamo che le scelte adottate siano comunque positive: il riuscire a mantenere tutti i servizi, soprattutto quelli scolastici e in ambito sociale, è una gran cosa al giorno d'oggi e, al tempo stesso, un grande sforzo da parte della nostra amministrazione. Abbiamo da sempre posto un particolare occhio di riguardo alla persona, dai bambini alle persone anziane e questo non può che darci grande soddisfazione". Sappiamo che avete da poco ottenuto anche un finanziamento regionale... "Siamo riusciti ad ottenere un finanziamento regionale pari a 107mila euro, come risarcimento danni per le alluvioni avvenute nell'anno 2014, che ci permetterà di asfaltare Via Cà de Giorgi, rimasta danneggiata appunto dagli eventi alluvionali. Diciamo che, in periodi come questi, per noi è assolutamente un fattore importante ricevere un finanziamento simile, considerata la condizione in cui versano le strade in
Oltrepò, almeno questo ci permetterà di risanare la situazione, non risolverà i problemi di tutto il paese ma è già un buon segnale". L'Unione dei Comuni con Barbianello è già attiva? "Abbiamo ricostituito l'Unione dei Comuni con Barbianello e, con molta probabilità, già da quest'anno porterà un'ottimizzazione ai costi per i servizi gestiti in unione. Abbiamo già in corso una collaborazione per il servizio di vigilanza urbana, che dal 2015 non avevamo più. A breve avvieremo anche ufficio tecnico, protezione civile e tutti quei servizi che si possono gestire all'interno dell'Unione". Quindi lei è a favore delle Unioni? "Certamente. Sono assolutamente favorevole a questo tipo di azioni e sono convinta che le unioni tra i comuni siano una soluzione ottimale per piccole realtà come la nostra, che altrimenti verserebbero in condizioni disastrose al giorno d'oggi. Un futuro florido per i nostri comuni sarà possibile proprio grazie alla gestione associata dei servizi, attraverso le unioni". Prima ha parlato di bilancio, avete anche presentato una programmazione per le opere? "Fortunatamente abbiamo ereditato un paese in cui le grandi opere erano già state fatte, certo, ci saranno comunque dei costi per garantirne il mantenimento. Vorrei inoltre sottolineare che la nostra grande fortuna è data dal fatto di avere valide associazioni di volontariato presenti all'interno di Pinarolo, per noi fondamentali nella gestione di alcuni servizi. Nonostante le difficoltà ho la fortuna di avere un buon gruppo di lavoro e non mi rivolgo solo a quello consiliare,
PINAROLO PO
"La minoranza c'è e come in ogni comune fa il suo lavoro"
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bensì a tutte le realtà presenti in paese. Altro aspetto molto importante è quello di amministrare una Cinzia Carmen Gazzaniga cittadina che risponde bene, comprende le difficoltà e pone fiducia nel tuo lavoro: credo che sia fondamentale al giorno d'oggi, che è anche quello che poi ci spinge a tener duro nonostante le difficoltà, davanti alle quali anche noi amministratori spesso ci sentiamo impotenti". Sappiamo che con l'opposizione non corre buon sangue. Ad oggi i rapporti sono migliorati o restano stazionari? "La minoranza c'è e come in ogni comune che si rispetti, fa il suo lavoro, noi andiamo avanti con il nostro. Non ci sono scontri furibondi, direi piuttosto una diversità di opinioni, espresse in modo assolutamente civile e noi le accettiamo, perché in democrazia ci sta tutto, l'importante è che esista il rispetto, non solo in aula consiliare ma anche fuori: per questo mi sono sempre battuta per questo e continuerò a farlo. Tutto sommato non posso dire che ci siano mai state grosse scorrettezze da parte loro, non sarei corretta se dicessi il contrario".
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EVENTI
"in oltrepo ci capitavo spesso negli anni '70 e '80"
Drupi: "Pavia è la mia tana, il mio rifugio, il mio nido" Di Serena Simula
L'aria misteriosa e i lunghi capelli da indiano d'America, la voce nera e i testi in italiano sempre intensi e pieni di vita vissuta: tutto questo è Drupi, al secolo Giampiero Anelli, cantante e musicista pavese che è ormai una rarità nel panorama musicale della penisola. Mai in televisione, mai alla ricerca della popolarità, negli ultimi anni aveva fatto perdere un po' le sue tracce, preferendo esibirsi lontano dalla sua Pavia e in particolare in quell'est Europa dove il pubblico lo acclama come una star. Dopo una lunga assenza, in zona lo si rivedrà il 18 giugno a Cervesina, dove eseguirà un repertorio costruito in oltre quarant'anni di carriera che comincia dal suo singolo d'esordio "Vado via" (che a San Remo 1973 si posizionò ultima ma divenne un successo internazionale). Visto che dopo tanti anni torna finalmente dalle nostre parti cominciamo l'intervista proprio da qui. Che rapporto ha con Pavia e provincia? "Direi un rapporto fantastico, assolutamente. A Pavia sono nato e ci ho sempre vissuto, non ho mai voluto trasferirmi anche quando ne ho avuto l'opportunità. Pavia è la mia tana, il mio rifugio, il mio nido. Chiamatelo come volete, è il posto in cui tornare sempre". Eppure a suonare non la si vede quasi mai. "Questo non perchè non voglia farlo, ma per altri due motivi. Innanzitutto non posso fare ogni anno uno o due concerti in zona, non avrebbe senso. E in secondo luogo a Pavia hanno una tradizione meravigliosa, che è quella di chiamarmi sempre quando non hanno soldi. Uno non può sempre suonare per la patria, a un certo punto bisogna anche mangiare". E in Oltrepò ogni tanto ci capita? "Ci capitavo più spesso tanto tempo fa, negli anni '70 e '80: agli inizi della mia carriera in zona avevo tanti
ediltecno
amici musicisti e andavamo a sentire i concerti all'Ariston. Era un po' un punto di ritrovo per i tamarri pavesi e vogheresi ma c'ho visto suonare i Deep Purple, i Giganti, gli Equipe e tanti altri gruppi dell'epoca. Quel locale era comunque un mito, un'istituzione". Continuando a parlare di territorio lei è sempre stato più famoso all'estero che in Italia. Come se lo spiega? "Molto semplicemente col fatto che a parte Sanremo, io non sono praticamente mai andato in televisione. E con il tempo, sa, se non vai in televisione magari la canzone di successo se la ricordano ma la tua faccia no. Purtroppo però adesso in televisione la musica arriva solo sotto forma di talent, non ci sono occasioni per fare della buona televisione. per questo vado all'estero". Per cui non c'è rischio di vederla a X Factor o a The Voice? "In linea di principio no ma ammetto che se mi pagassero tanto (ma proprio tanto tanto, eh) potrei anche farci un pensiero". Immagino quindi che anche un ritorno a Sanremo sia da escludere. "Guardi, io credo che ci sia un tempo per tutte le cose. Quando ho fatto io Sanremo era veramente il Festival della Musica Italiana. La musica era protagonista, quel che contava era portare al pubblico delle belle canzoni. Anche se più che ultimi e penultimi posti non ho mai preso (eccezion fatta per "Soli" nel 1982), andavo lì perchè sapevo che gli spettatori avrebbero davvero ascoltato la mia musica, che avrei fatto conoscere il mio lavoro. Oggi ho la sensazione che tutto questo non esista più, la musica a Sanremo è diventata un rumore di fondo, contano più i vip e le passerelle che i brani in gara. Quindi no, non presenterei oggi una canzone al Festival per farla giudicare a qualcuno che con tutta probabilità non ha mai scritto un brano in vita sua. Diverso sarebbe se mi chiamassero loro: in quel caso, avessi tra le mani una canzone giusta, potrei pensarci" Lei ha suonato con tanti famosi artisti internazionali soprattutto negli Stati Uniti, ha conosciuto anche
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Paul Mc Cartney. "L'ho conosciuto, sì, ma non direi certo di poter vantare un'amicizia con lui. L'incontro avvenne in Inghilterra: la mia casa discografica all'epoca era anche la sua, così si organizzò una cena e ci trovammo seduti allo stesso tavolo. Non abbiamo scambiato che qualche battuta, non sono nemmeno riuscito a farmi un'idea del personaggio". Parliamo del suo pubblico: che rapporto ha con loro? "Sono meravigliosi, i miei fan mi seguono con costanza invidiabile fin dagli esordi nonostante io continui ad essere poco reperibile sui canali tradizionali. Ma non solo, col passare degli anni mi rendo conto che ci sono anche tanti giovani ai miei concerti: forse ne sentono parlare dai loro genitori, forse si stanno riavvicinando a questo genere di musica, non saprei dire il motivo della loro presenza però mi fa molto piacere vedere che ai piedi del palco si sta avviando un ricambio generazionale". Il suo ultimo album "Ho sbagliato secolo" è uscito nel 2013. Non è quasi ora di farne un altro? "No, no, per carità. Fare i dischi adesso non serve a niente, a meno che tu non abbia dietro la casa discografica giusta, è uno spreco di soldi. Se volessi produrmelo da solo non avrei la forza di promuoverlo come si deve, per cui almeno per ora lascio perdere. Pezzi nuovi ne ho, ne scrivo sempre, ma preferisco suonarli durante i live che pensare a inciderli". Quindi niente tv, niente San remo, niente dischi. Solo tournèe? "Per ora sì, solo tournèe. Ma d'altronde non c'è niente di strano: sono un musicista, e per prima cosa i musicisti suonano per il pubblico. Come nei due casi precedenti, però, mai dire mai. Non è detto che in futuro non mi venga voglia di tornare in studio a registrare un nuovo disco, a impegnarmi in una nuova produzione e poi in una nuova promozione. Chi lo sa, potrei sempre cambiare idea".
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RALLY CAMPAGNOLO
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Di Piero Ventura
Non tutto è amaro ciò che risulta nel bilancio della trasferta dei piloti e co-piloti pavesi in terra veneta per l’edizione 2016 del Rally Campagnolo. Se per Matteo e Claudia Musti, se per Riccardo Canzian e Davide Pisati, se per Fabio Cadore la gara è stata da dimenticare, c’è invece chi da questa gara ha ricevuto grande soddisfazione regalando nel contempo momenti interessantissimi al pubblico degli appassionati, momenti che riconducono la memoria di chi scrive agli anni in cui, nel rallysmo che contava, vie erano due dolci e graziose fanciulle che le “suonavano” di santa ragione a maschietti dai nomi altisonanti, si trattava allora delle triestine Donatella Tominz e Gabriela Mamolo che dal 1971 al 1974 erano divenute il vero incubo di parecchi piloti ufficiali. Ragazze capaci al volante della 124 Sport Spider prima e della 124 Abarth poi, di stupire e vincere il Rally di Jugoslavia, di fare un terzo ed un quarto posto all’Isola d’Elba, di salire due volte sul podio al Saint Raphael e via dicendo. Oggi a ravvivarmi quel lontano ricordo sono due altrettanto giovani e graziose fanciulle, la vicentina Lisa Meggiarin e la vogherese Silvia Gallotti. Un’accoppiata vincente, sia sotto l’aspetto agonistico-professionale che quello umano. Piacenti e intriganti fuori dalle corse, aggressive e determinate all’interno di un abitacolo. Lisa e Silvia, campionesse in carica del Trofeo A 112, campionesse di bravura; Meggiarin-
MOTORI
Meggiarin - Gallotti: di nuovo sul gradino più alto del podio
Al centro Silvia Gallotti e Lisa Meggiarin
Gallotti, l’equipaggio vincente al Campagnolo nel citato Trofeo dello Scorpione. Due ragazze, che stanno facendo di questa loro grande passione per questo sport una ragione di vita, due donne, un equipaggio,
che da chi manovra questa disciplina dall’alto della sala dei bottoni meriterebbe maggiore attenzione. Quella giusta attenzione che permetterebbe a questa specialità di tornare ritingersi di rosa, come un tempo.
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MOTORI
CAMPIONATO ITALIANO RALLY AUTO STORICHE
Va a Da Zanche-De Luis il Rally Storico Campagnolo - Gara No per i pavesi Di Piero Ventura
L'equipaggio valtellinese a bordo della Porsche 911 Rsr Gruppo 4, composto da Lucio Da Zanche e Daniele De Luis, taglia il traguardo con il miglior tempo assoluto, aggiudicandosi il 2. Raggruppamento della gaga vicentina. Centrano la seconda piazza assoluta i toscani Alberto Salvini e Davide Tagliaferri, con la Porsche 911 RSr, mentre completano il podio e vincono il 4. Raggruppamento il biellese Davide Negri in coppia con la trevigiana Betty Tognana, su Lancia Delta Integrale. Ai vicentini Nereo Sbalchiero e Alberto Ferracin chiudono primi nel 3. Raggruppamento con la Porsche 911 e i torinesi Nello Parisi e Giuseppe D'Angelo, su Porsche 911 S Rododendri HR, si aggiudicano la gara del 1. Raggruppamento. Il rally si è deciso sull’ultima prova speciale, dove i tredici chilometri della frazione di Recoaro assegnano la prima posizione del quarto round del CIR Auto Storiche al valtellinese Lucio Da Zanche, quando il sei cilindri della Por-
sche Gruppo B di Guagliardo-Granata, dopo che hanno to nella prova d’apertura nonostante il cedimento di dominato la competizione per tutto il giorno ha deciso una valvola del 6 cilindri di Stoccarda. Altro pavese di esalare l’ultimo respiro. Gara da dimenticare inve- costretto a prendere anticipatamente la strada di casa ce per i pavesi in gara nel tricolore. Dopo la sfortunata è stato l’oltrepadano Fabio Cadore alle note di Zivian trasferta in terra sicula, il giovane driver di Broni Ric- sull’Audi Quattro fermata da un guasto meccanico. cardo Canzian, ha visto sfumare anche in terra veneta Prossimo appuntamento tricolore il25 giugno con il una grande occasione a causa di una foratura che ne ha Rally Lana Storico. pregiudicato la gara, che lo vedeva al vertice della classe 2 litri, settimo assoluto nella classifica generale con la Opel Kadett GTE Gruppo 4. La lista s'è arricchita dei ritiri di Matteo Musti in gara con la sorella Claudia, fermati subito dalla rottura del motore della Porsche, dopo aver fatto segnare il L’Opel Kadett GT/E di Canzian-Pisati quinto tempo assolu-
CAMPIONATO ITALIANO RALLY - Rally Adriatico
Scandola-D'Amore vincono Bene Testa-Mangiarotti Di Piero Ventura
Cingoli (Macerata) – Nella prova tricolore marchigiana a confermarsi re nella polvere è stato Umberto Scandola, in coppia con Guido D'Amore, al volante di una Skoda Fabia R5, che ha così vinto la gara per la quarta volta consecutiva. Una vittoria netta anche a marcarlo stretto ci hanno pensato due piloti Simone Campedelli, Ford Fiesta R5 Gpl, e Denis Colombini, anche lui come il vincitore su Skoda Fabia R5. Il primo, al debutto sulla Fiesta alimentata a Gpl della Orange 1 Racing preparata dalla Brc, ha stupito per la facilità con la quale è riuscito a realizzare tempi di assoluto rilievo. Il secondo sammarinese, tra l'altro non in lizza per il tricolore rally, non ha fatto che confermare le sue grandi doti sulla terra. Appena giù dal podio invece gli altri due contendenti al titolo tricolore, Giandomenico Basso, con la sua abituale Ford Fiesta R5 della BRC, ma questa volta alimentata a benzina e, il toscano Paolo Andreucci, Peugeot 208 T16. Per quanto riguarda la classifica assoluta di Campionato Andreucci rimane leader con il solo Umberto Scandola che esce dal rally con qualche speranza in più di raggiungere il toscano ancora solo al comando. La gara, organizzata dalla Prs Group era valida anche per il Campionato Italiano Rally Junior, per il Campionato Italiano Due Ruote Motrici e per il Trofeo Rally Terra. Tra i più giovani, ad emergere dalla polvere delle strade bianche marchigiane c’è stata l’accoppiata composta da Giuseppe Testa insieme a Daniele Mangiarotti con la loro Peugeot 208 R2 ufficiale. Il giovane driver molisano ben coadiuvato sul sedile di destra dal co-pilota pavese, si è infatti imposto nella due frazioni previste conquistando la vetta della classifica e scavalcando il siciliano Marco Pollara, finito rovinosamente fuori strada anche se senza conseguenze fisiche. A Imola Nicelli in crescendo
Una domenica che difficilmente dimenticherà Davide Nicelli. Sul tracciato intitolato alla memoria di Enzo e Dino Ferrari, dopo Gara 1 da dimenticare, l’alfiere del team Essei diretto da Lorenzo Delucchi conquista il secondo posto di classe in Gara 2 nel terzo atto dell’ F2 Italian Trophy. In Gara 1, condizionata dalla pioggia iniziata a cadere poco prima del via, il pilota stradellino ha optato per la gomma Rain, nonostante il meteo lasciasse qualche incognita e tendesse a migliorare. Una scelta che alla fine si è rivelata errata, perché nel momento in cui le condizioni della pista sono migliorate, ecco che la sua Dallara 308 ha dovuto alzare i tempi sulla lunga distanza facendolo finire nelle retrovie in cui, è stato otre tutto centrato da una manovra errata di un avversario. In Gara 2, partito infondo alla griglia, Davide Nicelli trova il podio conquistando il secondo posto di classe giungendo alle spalle di Dario Caso. Nella manche che ha visto la safety car entrare in pista per ben quattro volte, il portacolori dell’Essei non ha commesso errori tanto da recuperare posizioni su posizioni e finire la sua corsa a cavallo della top ten assoluta.
Daniele Mangiarotti e Giuseppe Testa
F2 Italian Trophy - Imola
Nicelli in crescendo
Nicelli sul secondo gradino del podio in Gara 2
Di Piero Ventura Una domenica che difficilmente dimenticherà Davide Nicelli. Sul tracciato intitolato alla memoria di Enzo e Dino Ferrari, dopo Gara 1 da dimenticare, l’alfiere del team Essei diretto da Lorenzo Delucchi conquista il secondo posto di classe in Gara 2 nel terzo atto dell’ F2 Italian Trophy. In Gara 1, condizionata dalla pioggia iniziata a cadere poco prima del via, il pilota stradellino ha optato per la gomma Rain, nonostante il meteo lasciasse qualche incognita e tendesse a migliorare. Una scelta che alla fine si è rivelata errata, perché nel momento in cui le condizioni della pista sono migliorate, ecco che la sua Dallara 308 ha dovuto alzare i tempi sulla lunga distanza facendolo finire nelle retrovie in cui, è stato otre tutto centrato da una manovra errata di un avversario. In Gara 2, partito infondo alla griglia, Davide Nicelli trova il podio conquistando il secondo posto di classe giungendo alle spalle di Dario Caso. Nella manche che ha visto la safety car entrare in pista per ben quattro volte, il portacolori dell’Essei non ha commesso errori tanto da recuperare posizioni su posizioni e finire la sua corsa a cavallo della top ten assoluta.
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Dal 15 al 25 Giugno ultima tornata di votazioni su Facebook Ultimo mese: i voti social e dei giudici valgono doppio
PANCHINA E PALLONE BLU
60 il Periodico DAL 15 AL 25 GIUGNO VOTAZIONI SU FACEBOOK: ULTIMO MESE VOTI DOPPI
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Sabato 25 giugno al Club House di Salice Terme la Finalissima di
Nicolò Tucci
Ultimo mese di votazioni, Tondo è spedito verso la vittoria de "Il Periodico News Panchina Blu", inseguono Bissacco e Pagano. Quest'ultimo ha superato nell'ultima votazione fatta dai capitani (voto doppio per l'ultimo mese) mister Landini, allenatore che proprio l'anno scorso aveva dominato il concorso.
Fabio Tondo Mister è saldamente al primo posto, come mai tutto questo affetto?Pensa ormai di aver vinto? "L'affetto credo che derivi da quello che ho fatto nelle varie squadre che ho allenato negli anni. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con i giocatori anche quelli che non ho mai allenato. Pensare di aver vinto ancora no, avrò vinto quando ne sarò certo”. Pagano ha superato Landini, Bisacco è al secondo posto, come giudica i suoi avversari? “Sono amico di Pagano, Bissacco e Landini. Sono contento di cimentarmi in questa classifica con loro perché sono persone che sanno di calcio. Li giudico positivamente perché dove sono stati hanno lasciato sempre un segno. Ottimi allenatori e ottime persone". Tra i calciatori è duello: Piras - Ferrari – Pellegrini -Purica, chi merita di vincere? "Personalmente ho una venerazione per Ferrari che ho allenato allo Zavattarello: ragazzo serio, preparato e gran portiere. Pellegrini e un attaccante super e fortissimo. Piras lo conosco poco anche se mi hanno parlato bene di lui. Ma personalmente voterei per il duo Ferrari - Pellegrini. Piras è giovane e ha tempo". L'anno prossimo siederà ancora sulla panchina della Portalberese? “Sono stato contattato da più squadre ma ho deciso di restare a Portalbera perché sta nascendo un nuovo assetto societario e quindi un buon progetto”. CARLO BISACCO Mister Tondo è saldamente al primo posto dall'ini-
zio, pensa che sia il miglio allenatore dell'Oltrepò pavese? “Tondo è un bravissimo allenatore, ma da trent’anni a questa parte sono io il miglior allenatore dell’Oltrepo (ride NdR)”. Lei è l’unico allenatore della terza categoria presente nei primi 3 , come mai? ”Perchè ho alle spalle tantissimi anni di carriera e ho allenato tutti i giocatori come se fossero dei figli , e perciò credo che questo affetto lo abbiano notato. Penso di aver lasciato un buon ricordo ad ognuno di loro”. Tra i calciatori è duello Piras - Ferrari - Pellegrini, chi merita di vincere? "Penso che siano tutti giocatori di un livello superiore ma io rimango folgorato tutte le volte che vedo giocare Montagna (APOS Stradella)”. L'anno prossimo siederà ancora sulla panchina del Broni? "I dirigenti del Broni sono amici veri, ho visto con il tempo l’impossibilità di formare una squadra davvero competitiva per cercare la promozione. Molti giocatori che militano i squadre di categorie superiori, che potrebbero aiutarci, non vogliono scendere in terza categoria. Per quanto riguarda il mio futuro
forse… magari al 99% l’anno prossimo allenerò una squadra con le maglie giallo-nere”. ALESSANDRO PAGANO Mister tondo è saldamente al primo posto dall'inizio, pensa che sia il miglio allenatore dell'Oltrepò pavese? chi meritava di vincere la panchina blu (miglior allenatore dell'Oltrepò pavese) "No so se sia il migliore ma dal momento che ha più voti dal popolo è insindacabile. Penso che dovrebbe vincere chi ha più voti dagli addetti ai lavori”. Nell'ultimo mese ha superato Landini, nonostante quest’ anno abbia fatto categoria superiore, come mai tutto questo affetto dai giudici capitani? “Probabilmente ho lavorato meglio di Landini.” Tra i calciatori è duello Piras - Ferrari - Pellegrini, chi merita di vincere? ”Penso che debba vincere Ferrari non per la stagione ma per le stagioni. Poi ho avuto il piacere di allenarlo e posso dire che dietro al giocatore c è una persona con valori umani importanti. Pellegrini per vincere ha un solo modo venire a Bastida il prossimo anno”. 4) L'anno prossimo siederà ancora sulla panchina del Bastida? ”Si, sarò ancora a Bastida.”
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Intervista ai quattro top-players che dominano le classifiche
di
Nicolò Tucci
Un portiere, un difensore, un centrocampista e un attaccante, tutti sono in lizza per vincere un premio, solo uno vincerà "Il Periodico News Pallone Blu". Le classifiche si stanno delineando, Pellegrini supera Piras, che però rimane al comando nella classifica dei migliori centrocapisti dell'Oltrepo, B.Ferrari e Tacconi inncece sono quasi certi di una loro vittoria nella propria categoria. Matti Pellegrini Ultimo mese, è battaglia con Piras, perchè dovrebbero votare lei su Facebook? "Piras potrebbe vincere il pallone blu anche il prossimo anno, mentre io potrei non partecipare più a questo spettacolare concorso. Non mi ritengo inferiore a nessuno che gioca in eccellenza figurarsi in promozione”. I giudici si sono schierati dalla sua parte, a suo giudizio perché? "I giudici/mister secondo me si sono schierati dalla mia parte perché sono persone del mondo del calcio. Il calcio è uguale in tutte le categorie, cambia la qualità e la velocità, ma ritenere uno forte o scarso è valutabile obbiettivamente da tutti coloro che di calcio un po' ne capiscono”. Tondo sta sbaraglia la concorrenza, secondo lei è lui il miglior mister dell'Oltrepò? "Mister Tondo non l'ho mai avuto come allenatore e non saprei dire come lavora. Un allenatore io lo valuto per il lavoro svolto durante tutta la settimana non per i risultati della domenica, comunque se è lì è perché se lo merita". L'anno prossimo resterai a Voghera? "Questa è la domanda più difficile, la mia voglia di rimanere la conoscono in molti, i tifosi, la città e tutti quelli che mi circondano, sembra che non ci sia la stessa idea da parte della dirigenza. Anche perché se io fossi un dirigente, sapendo i sacrifici che un giocatore ha dovuto affrontare scendendo così tanto di categoria, non lo farei aspettare, è controproducente per i piani futuri, ma sono opinioni di uno che poteva dare di più, come mi è stato detto”. Kristian Piras Ultimo mese, è battaglia con Pellegrini, perchè do-
vrebbe votare te su Facebook? " D o v re b b e ro votarmi perchè a livello morale e personale sarebbe una soddisfazione concludere la mia prima stagione importante con questo riconoscimento". I giudici si sono schierati dalla parte di Pellegrini, mentre sui sociale sei molto più forte, secondo te come mai? "Beh Pellegrini è già affermato da anni in queste categorie, penso sia normale e giusto che i giudici riconoscano il valore del giocatore che è davvero molto forte" Tondo sta sbaragliando tutti tra i mister, secondo lei è lui il miglior mister dell'Oltrepò? "E’ il mio primo anno in una prima squadra e sono stato allenato da un solo mister per ora, non conoscendo altri allenatori non posso giudicare chi sia il migliore". L'anno prossimo resterai a Casteggio? "Qui a Casteggio si sta davvero bene, difficile trovare ambienti migliori nei dintorni. Ora è finito un anno lungo e faticoso ma con molta probabilità penso di rimanere qui anche l’anno prossimo”. BRUNO FERRARI Ultimo mese, è battaglia Piras - Pellegrini, secondo te chi merita di vincere? "Sono due bravissimi giocatori, però vista la mia amicizia con il Pelle, che è una colonna del Voghera, dovrebbe vincere lui perche se lo merita vista la carriera, e poi Piras ha da la sua l’età e quindi sono convinto che lo vincerà”. Sei ad un passo dal vincere il miglior portiere dell'Oltrepò, ti senti il più forte? "Non sta a me dirlo, però mi fa un grande piacere vedere che i mister continuano a dare la mia preferenza, e ringrazio tutti quanti, comunque c’è una classifica con nomi importanti la mia presenza costante in classifica dimostra che ho lavorato bene in questi anni". Tondo sta sbaragliando tutti tra i mister, secondo te è lui il miglior mister dell'Oltrepò?
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il Periodico GIUGNO: ogni mi piace varrà due voti
"Tondo merita di vincere, è un grande allenatore ed un grande uomo, se sia il migliore non lo so, tra gli allenatori ci sono nomi meritevoli di vincere grazie alle diverse caratteristiche che ciascuno possiede. Se vincesse Fabio vorrebbe dire che ha lasciato il segno in ogni giocatore che ha allenato". L'anno prossimo resterai a Bastida? "Bastida è una grande famiglia oltre che una grande squadra, non ci sono i presupposti per abbandonare questa squadra, anche se nel calcio mai dire mai". Nicolò Tacconi Ultimo mese, è battaglia Piras- Pellegrini, secondo te chi merita di vincere? "Per me Pellegrini, è un giocatore fuori categoria e quindi non si discute neanche chi debba stare al primo posto". Sei ad un passo dal vincere il miglior difesore dell'oltrepo, ti senti il più forte? "Non so se mi sento il più forte ma sicuramente mi sento il più bello.(ride NdR)". Tondo sta sbaragliando tutti tra i mister, secondo te è lui il miglior mister dell'oltrepo? "Dire se sia il migliore dell'Oltrepò o meno non sta a me, per me è un buon allenatore e son contento per le grandi possibilità che ha di vincere la Panchina Blu". L'anno prossimo resterai a Bressana? "A Bressana per me è come giocare a casa mia, ci sono cresciuto e ci sono tornato l'anno scorso dopo due anni che ho passato altrove. Se rimarrò non dipenderà solo da me, ma anche dal mister e dal DS, quindi meglio farla a loro questa domanda".
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varzi-pontenizza-godiasco: primo esperimento di unione dei comuni
DI Giacomo Braghieri
Il campionato 2015-2016 è da incorniciare per gli esordienti B ed i giovanissimi Nizza, Eupalla gli ha sorriso; entrambe le formazioni hanno vinto il campionato, gli esordienti sono rimasti imbattuti per tutta la stagione. Questi ragazzi giocano al "Carlo Chiappano" di Varzi, fanno parte dell'unione dei settori giovanili di Varzi, Pontenizza e Godiasco. È un sodalizio nato da pochi anni che sta portando ad ottimi risultati sul campo. Più di cento giovani calciatori selezionati in un area che va dal Penice a Godiasco S.T.hanno l'opportunità di cementare amicizie condividendo vittorie e sconfitte, facendo spogliatoio, inseguendo la palla per passione. È il primo vero esperimento di unione dei comuni, lo si deve all'impegno e all'intelligenza di dirigenti, genitori e “nonni” appassionati. Abbiamo intervistato Pietro Farina, gloria del Varzi Calcio, team manager del settore giovanile della valle Staffora. Quando è nata l'unione delle giovanili della valle Staffora? "L'accordo tra A.S. Varzi , G.S. Nizza , Anspi Godiasco è partito nel 2013. Le squadre nate da questo sodalizio sono: Allievi, Giovanissimi, due team di Esordienti, i Pulcini 2006-2007, i Pulcini 2005, i Primi Calci, per un totale di un centinaio di ragazzi coinvolti sui campi di tre centri sportivi. Ogni
squadra è seguita da uno staff tecnico sotto la supervisione di due dirigenti: Mizar Mancinelli e Tino Pernigotti". Questi ragazzi fanno visite periodiche? "Le visite mediche sono obbligatorie a cadenza annuale". Cosa rende sostenibile questo importante settore sportivo? "Il settore giovanile è autofinanziato dai genitori dei ragazzi per una determinata quota, poi è sostenuto dalle amministrazioni comunali dei vari comuni consorziati". Ci parla delle squadre? "La felicità somiglia molto ad un bambino che corre dietro una palla per fare gol, i nostri Giovanissimi ed Esordienti B hanno vinto i gironi a cui hanno partecipato, le altre formazioni hanno ottenuto ottimi piazzamenti in classifica. Gran parte del merito per questi buoni risultati va a tre qualità che i giocatori hanno dimostrato: lo spirito di gruppo, la tenacia, il livello tecnico in crescita. Sono attitudini che s'imparano sul campo giocando e sono utili nella vita". In breve la sua storia di calciatore ed appassionato. "La mia storia di calciatore dagli anni '60 è tutta nel mio paese, prima come Zincor Varzi, poi come A.S. Varzi. Ho esordito a Robbio a 17 anni ed ho finito nel 1983 con il calcio giocato. Sono stato dirigente nel G.S. Nizza per 10 anni. Per 15 anni sono stato
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Calcio giovanile: "Passione, volontariato, organizzazione, spensieratezza e salute"
semplicemente osservatore. Ora sono tifoso dei miei nipoti e sono tornato volontario come dirigente del settore giovanile per tramandare la mia passione e la mia esperienza. L'educazione allo sport, i valori. I ragazzi devono divertirsi, imparare a conoscere e rispettare gli avversari ed essere educati in campo. Per raggiungere questi obiettivi bisogna creare uno spirito di gruppo. Il calcio richiede allenamento e tenacia collettiva . Noi ci fermiamo qui, il resto appartiene alla famiglia ed alla scuola. I tre calciatori del Varzi più forti di tutti i tempi? "Ne cito solo uno: Gianni Deglialberti. Ha esordito nel Varzi per poi andare in squadre più blasonate come la Vogherese, il Fiorenzuola e la Portalberese. Dopo queste importanti esperienze è tornato nella squadra del suo paese a dare un contributo in campo alle fortune dell’A.S. Varzi". Cos'è il calcio giovanile? "È passione, volontariato, organizzazione e certo per chi va in campo, spensieratezza e salute". È soddifatto dei suoi ragazzi? "Siamo tutti molto soddisfatti, colgo l'occasione per auguare a tutti loro e delle buone vacanze!".
Da sx in piedi: Farina – Gabusi – Dedomenici – Ossola – Buscaglia – Pagani – Poggi – All. Serra – Vice Marchetti In ginocchio da sx: Camerini – Marchetti – Dellagiovanna – Pedemonte – Plaka – Vigo – Sarto – Mancinelli.
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VOGHERA - IRIA PALLANUOTO: L'IDEA PARTITA DA UN GRUPPO DI AMICI
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Alessandro Aschei: "La fratellanza alla base della nostra attività"
Alessandro Aschei DI Lorenzo Cafarchio Non solo calcio all'ombra del 45esimo parallelo, anche altre discipline cercano un posto al sole nel panorama vogherese. In questi giorni ci siamo affacciati a bordo piscina per parlare con Alessandro Aschei, vice-presidente e capitano dell'Iria pallanuoto. Nati nel 2011 e hanno appena terminato la loro terza stagione agonistica. Aschei, un bilancio sull'ultimo campionato... "Disputiamo il torneo di Pallanuoto Italia, un competizione amatoriale, in contrapposizione con la FIN - Federazione Italiana Nuoto - che non riconosce il giusto merito al nostro sport. Quella da me capitanata è la squadra master e dopo una partenza a bomba ci siamo arenati chiudendo la stagione al settimo posto, con un bilancio di 5 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte. Ma abbiamo sempre espresso un buon gioco e quello che ci ha penalizzati è stata la partenza anticipata del campionato, iniziato già a novembre, in anticipo rispetto agli anni precedenti". Il problema di questi alti e bassi? "L'infortunio del portiere Marco Zucchi. L'estremo difensore più forte della competizione che oltre a difendere la nostra porta è anche presidente della società, ed uno straordinario uomo spogliatoio. La sua mancanza ha influenzato il rendimento della squadra". L'obbiettivo iniziale qual era? "Sarò onesto, puntavamo a vincere la manifestazione e a sconfiggere, finalmente, i rivali dell'HST Varese old, compagine contro la quale abbiamo una forte rivalità. Sono tutti ex giocatori, molti anche professionisti, che si sono dimostrati negli anni molto scorretti verso di noi. Quest'anno siamo riusciti nell'impresa di batterli per la prima volta" Nelle tre stagioni finora disputate avete giocato a Voghera solo una manciata di volte, alla piscina "Riccardo Dagradi", l'ultima il 15 Maggio, come mai? "Il motivo principale è che ogni giornata di campionato si svolge su 2-3 campi gara in cui si giocano tutte le sfide, sia quelle master che quelle delle giovanili. In città abbiamo giocato solo una volta all'anno perché tutte le formazioni sono dell'hinterland a nord di Milano". Il pubblico? "Molto caloroso, sugli spalti c'erano i ragazzi del settore giovanile, i parenti dei giocatori, gli amici e gli appassionati che ci hanno incitato con cori e battimani, risultando uno dei pubblici più caldi di tutto il girone. Inoltre la struttura è perfetta per la pallanuoto, dotata di ampie vetrate con un'ottima luminosità ed una visibilità perfetta per gli arbitri". Facciamo un passo indietro, partiamo dalla fondazione... "Era il dicembre 2011. L'idea è partita da un gruppo
di 6-7 ragazzi, tra i quali io, che si volevano unire per giocare in vasca. Ma non avevamo materiale umano e mezzi". Chi eravate? "Oltre a me, Marco Sinigalia, Matteo Spina, Emanuele Rezzani - primo presidente del club - Cesare Cavagna, Marco Zucchi e Francesco Dentone, formato il gruppo ci siamo tuffati in piscina". I primi ostacoli? "Tre: imparare a giocare, ci tengo a precisare che la pallanuoto era a tutti sconosciuta, avere un allenatore e recuperare il materiale. Nell'estate del 2012 abbiamo conosciuto Francesco Ladisa, che ora vive in Spagna e gioca nel Real Madrid, il quale ci ha insegnato l'arte della pallanuoto". Poi le prime gare... "Era Ladisa contro tutti, noi giocavamo per lui. La nostra forza nel frattempo si palesava ed era il gruppo, un vero gruppo di amici. Abbiamo convinto Francesco ad abbandonare Pavia per venire a vivere a Voghera. La fratellanza è alla base della nostra attività". Avete un motto? "All'inizio era quello degli spartani, ripreso dal film 300, ora è ad maiora - verso cose più grandi - che ci rispecchia meglio". Torniamo al campo... "Nel 2013 ci siamo iscritti al primo campionato, le basi erano poste e grazie al lavoro di Ladisa eravamo pronti a sfidare gli avversari in competizioni ufficiali. La prima annata siamo giunti noni in classifica, ma tutto girava intorno alla nostra stella, noi non avevamo ancora esperienza sufficiente. Il secondo anno è arrivato in panchina Stefano Bissaco, ancora alla nostra guida, che ci ha dato un'identità, facendoci imparare a non dipendere da un solo giocatore. Il torneo ci ha visto sesti in graduatoria con la terza miglior difesa del torneo". All'inizio della scorsa annata sono arrivati anche acquisti d'esperienza... "Da Roma è giunto Francesco Tonini, con un passato in A2 nel ruolo di estremo difensore, ma nella nostra squadra gioca fuori dai pali". A Voghera, intano, si sparge la voce... "La gente si interessa, mormora e Christian Marzullo ci ha raggiunto direttamente da Piacenza, a lui vanno sommati quattro atleti di Valenza, paese in cui la compagine locale è sparita, e alcuni ragazzi dalla Lomellina". Avete anche un settore giovanile... "Questa è la seconda annata, siamo riusciti a creare due squadre una under 13, l'altra under 17. Sono allenate dal nostro presidente e da Simone Zunini. Posso dire che rappresentano una grande soddisfazione, i più grandi non hanno mai disputato un campionato vero e proprio, ma tutte le amichevoli giocate contro Tortona hanno registrato la vittoria del settore giovanile vogherese. Puntiamo tanto su di loro, rappresentano il nostro futuro".
Con le strutture a disposizione come vi trovate? "L'impianto Dagradi è gestito da una società di Carugate che non è presente in piscina, ed ha nominato una direttrice alle prime armi. L'impostazione è alla milanese le vasche si sono trasformate in una sorta di palestra. Abbiamo poco spazio, i più giovani si allenano in due corsie, quattro metri, come giocare a calcio in un corridoio. Ogni anno ci chiedono sempre più soldi, noi ci alleniamo alla sera, quando non c'è più nessuno nella struttura, ma ci vengono attribuite tutte le spese supplementari. Paghiamo la stessa cifra di chi si allena al pomeriggio". Che accordi avete? "Per ora siamo riusciti a fare fronte alle spese economiche. Chiediamo 250€ a giocatore a stagione per finanziarci, ma siamo tutti studenti o appena sbarcati nel mondo del lavoro. Dall'anno venturo la piscina ci chiederà più danaro e non sappiamo se la squadra master si allenerà ancora a Voghera, mentre le giovanili resteranno in città". Non avete interpellato il comune? "Non siamo mai riusciti ad avere un rapporto diretto con l'amministrazione comunale. Abbiamo chiesto più volte aiuto, inizialmente ci siamo iscritti all'albo delle associazioni comunali partecipando alle assemblee indette, ma non si è riuscito a cavare un ragno dal buco. Vogliamo entrare nelle scuole, sopratutto medie ed elementari, per avvicinare i più giovani alla nostra disciplina ed avere una sede sociale creando un punto d'aggregazione in una città ormai morta. Ma nessuna risposta ci è arrivata". Avevate individuato un posto per realizzare una sede? "Sì, la nostra attenzione era caduta sull'ex Scovenna che per noi sarebbe l'ideale. Ci siamo presentati in comune con la richiesta protocollata e dopo mesi di silenzio, a due settimane dalle ultime elezioni a Voghera, Carlo Barbieri chi ha contattato per un incontro nel quale avremmo dovuto visionare la struttura, insieme all'allora assessore allo sport Graziano Percivalle, ma al momento dell'appuntamento nessuno si è fatto vivo. In compenso due giorni dopo, sui giornali, abbiamo letto che l'Oltrepò Voghera voleva la struttura per farne una foresteria. Alla fine non hanno concluso nulla per i costi troppo alti di ristrutturazione, che noi avevamo specificato, ci saremmo accollati". Prima dell'arrivo del commissario Pomponio avete avuto altri confronti con Palazzo Gounela? "Dopo le votazioni ci siamo messi in contatto con Gianfranco Geremondia, ex assessore allo sport, che ci ha proposto la biglietteria dello stadio Parisi nel piazzale della piscina. Ma la gestione dello stabile è di competenza dell'Oltrepò Voghera. Abbiamo parlato con i dirigenti della squadra di calcio, ma ci hanno detto di aspettare e non si sono mai più fatti vivi". Torniamo al campo, il futuro cosa vi prospetta? "Innanzitutto il futuro delle giovanili, vogliamo iscrivere l'under 17 al campionato della loro categoria per fargli maturare esperienza ed espandere l'organico migliorando, anche, la pubblicità nelle scuole. Per la squadra maggiore, invece, non siamo sicuri di partecipare ad un nuovo torneo di Pallanuoto Italia, restiamo troppo lontani dal fulcro della gestione della manifestazione e veniamo snobbati. Le ipotesi sono due, iscriverci ad un campionato UISP oppure in un torneo dell'Emilia Romagna. La base deve essere vincere, siamo pronti per portare a casa il primo posto".
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Egregio direttore, Mio figlio è al terzo anno delle elementari e si trova piuttosto bene, anche se sono un paio di volte che mi dice che un’insegnante gli urla sempre contro. Ora, siccome capisco che gestire bambini non è facile, non ho dato troppa importanza alla cosa, immaginando che semplicemente questa donna a volte usasse un tono alto e lui lo percepisse come un "urlare", paragonandolo dentro di sé al tono che altre maestre usano (per quanto credo che sappia ben riconoscere un urlo, visto che anche a me capita di lanciarne ogni tanto...). L'altro giorno, però, ad una festa di un compagnetto di classe, altre mamme mi hanno raccontato la stessa cosa: tutti i bimbi non amano particolarmente questa insegnante per il suo modo di porsi,
senza mai un sorriso ed anzi alzando spesso la voce e qualche volta apostrofandoli con termini denigratori. Io so benissimo che è normale, che possa capitare (in fondo si tratta di venti bambini di otto anni che ancora devono imparare soprattutto a stare fermi), non voglio certo farne un affare di stato, ma a questo punto credo sia il caso di indagare un po': capisco appunto che l'alzata di voce possa capitare, ma se mio figlio e molti i suoi amichetti si lamentano solo di questa insegnante, vuol dire che è l'unica a farlo sempre... altrimenti si lamenterebbero delle urla anche delle altre maestre, no? Intendiamoci, capisco bene che la scolarizzazione richieda disciplina, non sto certo dicendo che voglio che mio figlio sia abbracciato e sbaciuc-
chiato come le facevano all'asilo, solo mi chiedo fino a che punto sia giusto che un'insegnante, che ha a che fare appunto con bimbi di otto anni, entri puntualmente in classe con l'aria truce e pronta a gridare al minimo errore o se qualche cosa non è fatto correttamente. Dare dei titoli denigratori ai bambini non mi sembra il miglior modo di educare e di insegnare.
DAI LETTORI
Rivanazzano Terme: Fino a che punto è giusto che un' insegnante alzi la voce?
Lettera firmata Rivanazzano Terme
Stakanovista del lavoro a Menconico Egregio direttore, a Menconico si sta verificando un caso straordinario di stakanovismo del lavoro, degno di essere segnalato: non si riesce infatti a chiudere definitivamente il rapporto di lavoro con il responsabile dell’ufficio tecnico che doveva essere collocato in pensione il 1 luglio 2015 in base alla Legge in vigore in tutto il territorio nazionale ma non a Menconico, come si vedrà. Ho iniziato personalmente a sollevare il “problema” durante il Consiglio comunale tenutosi il 30 aprile 2015 ottenendo la piccata risposta dell’assessore al lavori pubblici sig. Cerati che esclamò nel silenzio assordante dell’aula: «è la fortuna del nostro Comune avere un geometra così». Ad una mia successiva richiesta di conoscere i motivi per cui non veniva
collocato in pensione nei tempi previsti, il Sindaco rispondeva che il pensionamento sarebbe avvenuto al compimento del 67° anno di età, senza specificare in base a quale legge. Poi, improvvisamente, l’accelerazione: il 29 gennaio scorso la Giunta decideva di collocarlo in pensione a partire dal 1 marzo perché, scrivono, «avrebbe raggiunto i limiti di età» senza dare alcuna comunicazione su come verrà assicurato in futuro il servizio: si poteva già intuire dove si sarebbe andati a parare. Da notare che due giorni prima, il 27 gennaio, si radunava il Consiglio comunale al quale, ovviamente, fu tenuta nascosta l’imminente decisione. Il 27 febbraio la Giunta decide di affidare al neo pensionato l’incarico di responsabile UT per mesi 4 (sicuramente prorogabili) a titolo completamente gra-
Perché due pesi e due misure? Tutti uguali per la legge. Caro direttore, Vorrei che qualcuno mi spiegasse perché vengono sanzionati giustamente i divieti di sosta o il mancato pagamento del parcometro e assolutamente non vengono sanzionati coloro che alla lettera con i loro comportamenti violano ogni riga del divieto indicato nei cartelli che, anche se poco visibili, sono posti sulle nostre strade e che riporta una ordinanza tuttora in vigore. Mi riferisco a quelle persone che ogni giorno e a tutte le ore si improvvisano parcheggiatori e tentano di venderti di tutto anche con una certa insistenza nel parcheggio dell’ospedale di Voghera; naturalmente sono ben vestiti con magliette e scarpe Nike, jeans e cappellini NY, cuffiette e ovviamente I-Phone o Samsung Galaxy in mano! Le leggi vanno rispettate da tutti e a maggior ragione da chi è ospite della nostra città e del nostro Stato, come noi del resto dobbiamo fare nei loro Paesi. Perché due pesi e due misure? E non mascheriamoci dietro la solita parola "profughi"... questi scusate, non lo sono e credo che sia ormai chiaro a tutti. Purtroppo si diventa inevitabilmente scortesi perché sappiamo tutti che nessuno di questi è senza tetto, e gode di vitto, alloggio, colazione, pranzo e cena, vestiario e biancheria. Se vogliono far passare il tempo, prendano scopa e ramazza e rendano un servizio in cambio della nostra ospitalità che se le cose vanno avanti così, sarà senza scadenza. Ettore Belcredi - Voghera
tuito, con il solo rimborso spese sostenute. Pensate un po’ a quale fulgido esempio siamo di fronte: un dipendente che dopo tanti anni di assiduo e proficuo lavoro decide ora, a 67 anni di età, di continuare a collaborare gratuitamente! Meraviglioso: da additare ad esempio e magari da segnalare per una civica benemerenza. Il 27 aprile apprendiamo infine dall’albo pretorio web del Comune che il Sindaco, con decreto datato 1 marzo, conferisce l’incarico dirigenziale al neo pensionato- consulente che mai lo aveva avuto quando era in servizio e se ne guarda bene dal comunicare la sua decisione al Consiglio comunale. Una vicenda che ha dell’incredibile e che sottopongo volentieri all’attenzione dei suoi molti e attenti lettori. Alessandro Callegari - Menconico
Stradella: alberi mutilati
Gentile direttore, viviamo in una società senza più "buon senso". Aristotele diceva: "In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso". Percorro alcune strade e piazze di Stradella dove è possibile vedere come alberi nella loro maestosità con chiome immense e rigogliose siano mutilati e ridotti a dei "pali" senza nemmeno un ramo, snaturati nella loro essenza più vera. Potature così "selvagge" rendono l’albero esposto a varie malattie e lo rendono instabile, anche perché lentamente le piogge s’infiltrano e fanno marcire l’albero stesso. Vorrei che qualche esperto in materia spiegasse il motivo, a tutti i cittadini, di queste "orribili" e "dannose" potature. Ci sono regolamenti comunali con descritte le modalità con cui eseguire le potature a regola d’arte. Questa è la normalità ormai. Mi fermo a parlare con alcune persone e rispondono: "Eh... è per sicurezza", ma quale sicurezza mi chiedo io ragionando con un po’ di logica! In Italia crollano strade, si staccano pensiline dai fabbricati per eventi naturali come forte vento, si scoperchiano tetti, ma come risposta cosa fa l’uomo d’oggi, taglia alberi, li mutila. In questa nostra società non c’è più rispetto di nulla, nemmeno della “bellezza della natura”, abbiamo perso la sensibilità verso il nostro pianeta, noi ci dimentichiamo troppo spesso che siamo solo ospiti in questo mondo. Vi cito una frase di un grande architetto del novecento, Frank Lloyd Wright: "Il miglior amico della terra dell’uomo è l’albero. Quando noi usiamo gli alberi con rispetto e parsimonia, noi abbiamo una delle più grandi risorse sulla terra". Gianfranco Perduca Stradella
Salice terme – Alcool, bottiglie rotte e cartacce, non mettiamo la testa sotto la sabbia.
Le scrivo questa mia per esprimere un parere ed esporre un umilissimo consiglio, a proposito del problema «alcool», bottiglie rotte e cartacce a Salice Terme e nel parco. Premetto: sono solo un turista che da qualche anno frequenta la vostra località termale. A mio giudizio molto spesso sono alcuni degli stessi esercenti dei locali pubblici ad essere i primi responsabili del «degrado» salicese. Non diamo sempre la colpa ai ragazzi, che certamente avranno le loro colpe, ma che vista l’età sale in zucca di molti esercenti. Ora, siamo sempre ai soliti discorsi, è vero ma invece di imporre restrizioni, proviamo a responsabilizzare i gestori dei locali. Poniamo che siano loro a tener pulita la strada antistante i locali, per esempio, nel raggio di 50 metri. Invitiamo gli stessi gestori a istituire una sicurezza ed una sorta di «coprifuoco» notturno oltre il quale non è più possibile fare schiamazzi. Questo per sensibilizzare di più al decoro ed alla crescita cittadina magari poi premiando i gestori più responsabili con qualche agevolazione o permesso extra. Di sicuro però, rimane l’educazione cittadina che continuerà a mancare. Rifletteteci e non mettiamo la testa sotto la sabbia. Claudio Fappani - Busto Arsizio
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SPECIALE RALLY 4 REGIONI
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TABELLA DISTANZA TEMPI
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Prova Speciale S.1/2 Rocca di Montalfeo P.S. 1 / 2 Rocca di Montalfeo – Alta Collina – Pozzol Groppo Il Rally 4 Regioni 2016 si apre con una doppia Prova Spettacolo davvero speciale, in notturna e sotto le potenti luci delle torri faro che illuminano tutte le curve più avvincenti. Lo start è sulla Strada Comunale Salice Terme – Montalfeo – Godiasco, appena oltre l’abitato di Montalfeo e dopo un primo breve tratto che alterna falsi piani e salite ridotte, fino al km 1,60,
procede completamente in salita e con alcune curve particolarmente tortuose sino ad Alta Collina. Il fondo è completamente asfaltato e alterna punti con una buona aderenza a tratti più sconnessi, che mettono alla prova la perizia degli equipaggi. La carreggiata e medio-stretta e non permette sempre di tagliare, soprattutto nel tratto centrale tra Godiasco e Cabanon (km 1,50 – 2,46). È una prova che richiede una guida precisa, ma che permette anche di mettere in luce doti velocistiche. Informazioni È possibile accedere al P.S. dallo start nell’abitato di Montalfeo (arrivando da Salice Terme e dal palco partenza), da Godiasco (via Pedemonti incrocio strada Alta Collina) o dalla frazione Alta Collina, in prossimità alla fine della Prova. È comunque consigliabile evitare di avvicinarsi con l’auto alle strade della gara ed è fortemente sconsigliato accedere in auto all’area delle P.S. prima della chiusura delle strade per le difficoltà di parcheggio e il rischio di intralciare il regolare svolgimento della prova stessa. Lunghezza prova: 4,30 km Altimetrie: Start 189m, Altitudine massima e arrivo 433m Data: Venerdì 10 giugno Shakedown: dalle 15.45 alle 17.46 Passaggio 1° concorrente P.S. 1 ore 21.20 P.S. 2 ore 23.10 Chiusura strade dalle ore 14.30 all’1.00
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Prova Speciale S. 3/6/9 Oramala P.S. 3 / 6 / 9 Oramala
Seconda prova del Rally 4 Regioni, il circuito di Oramala è caratterizzato da un fondo interamente su asfalto che garantisce una buona aderenza generale. La prova prende il via a Casa Schiavo, subito dopo il bivio per Poggio Ferrato, con una salita che prosegue per 4,00 km e richiede una guida tipicamente rallistica per affrontare passaggi e curve mozzafiato su un fondo medio-stretto con un asfalto impegnativo. Si prosegue fino al km 5,00, sempre su carreggiata medio-stretta (e asfalto buono), dove si “pennella”, come si dice in gergo, con qualche staccata secca per riuscire a ottenere buoni tempi. Da qui sino alla conclusione della prova il percorso è tutto in discesa, ancora su carreggiata medio-stretta ma su fondo sconnesso: la guida ora richiede un ritmo fluido e molta attenzione per i passaggi e le staccate più impegnative. Si tratta di una prova che richiede una guida molto precisa, senza errori, con poche possibilità di tagliare. Informazioni È possibile accedere dallo start a Casa Ponte, a piedi, e fermarsi nelle aree autorizzate previste per il pubblico. Per chi preferisce avvicinarsi in auto, si può arrivare al circuito dal bivio tra Ponte Nizza e Molino del Conte percorrendo la SP 137, direzione Pizzocorno, proseguendo sino a Poggio Ferrato. In Val di Nizza: prima dello start, svoltare al bivio per la frazione Monticelli e seguire per Poggio Ferrato; sulla SP 7, superare il bivio per lo start fino a Molino Cassano Inferiore, quindi prendere la direzione Poggio Ferrato. Per chi preferisce godersi l’ultimo tratto e l’arrivo si può salire a piedi da Varzi in direzione Albareto lungo la SP 155. È fortemente sconsigliato accedere in auto all’area delle P.S. prima della chiusura delle strade per le difficoltà di parcheggio e il rischio di intralciare il regolare svolgimento della prova stessa.
Lunghezza prova: 10,13 km Altimetrie: Start 410m, altitudine massima 770m, arrivo 430m Data: Sabato 11 giugno
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Passaggio 1° concorrente: P.S. 3 ore 12.11 P.S. 6 ore 15.46 P.S. 9 ore 19.21 Chiusura strade dalle ore 11.00 alle 23.00
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Prova Speciale S. 4/7/10 Castellaro CASTELLARO
PS 4 - 7 - 10
Trasferimento Prova Speciale Postazione intermedia Postazione di emergenza Postazione di sicurezza
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P.S. 4 / 7 / 10 Castellaro Il tratto di Castellaro costituisce la terza prova del Rally 4 Regioni e si caratterizza per un fondo completamente asfaltato dotato di buona aderenza. Dallo start, circa 200m dopo il bivio di Varzi per Castellaro, la partenza è in salita fino al km 5,00: il tratto, molto “guidato”, ha una carreggiata medio-stretta e fondo leggermente sconnesso. La prova si conclude con una leggera discesa, sempre su carreggiata medio-stretta ma su asfalto migliore, sulla quale bisogna pennellare per una guida redditizia in termini di tempo. Si tratta di una P.S. che, per la conformazione del fondo e le poche possibilità di tagliare, richiede grande impegno ai conduttori, precisione e accortezza. Informazioni Si può accedere alla prova a piedi dallo start, fermandosi nelle aree autorizzate previste per il pubblico, oppure, per vedere le ultime curve prima dell’arrivo, salendo a piedi da Castellaro, sempre sulla SP 91. È fortemente sconsigliato accedere in auto all’area delle P.S. prima della chiusura delle strade per la carenza di parcheggi e il rischio di intralciare il regolare svolgimento della prova stessa. Lunghezza prova :7,40 km Altimetrie: Start 414m, altitudine massima 767m, arrivo 763m Data: sabato 11 giugno Passaggio 1° concorrente: P.S. 4 ore 12.56 P.S. 7 ore 16.31 P.S. 10 ore 20.06 Chiusura strade dalle ore 11.00 alle 23.00
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Prova Speciale S. 5/8/11 Cecima P.S. 5 / 8 / 11 Cecima
Quella di Cecima è una Prova Speciale storica del Rally 4 Regioni, gareggiata molte volte e utilizzata come prova conclusiva nell’ultima edizione del 1986: allora, con l’organizzazione del mitico Siropietro Quaroni, contava ben 33 km di percorrenza. Oggi, la P.S. parte sulla SP 135 in direzione della frazione Busanca, poco oltre il bivio con la SP62. Dallo start, il percorso è in salita per i primi 5 km e presenta una carreggiata medio-stretta caratterizzata da fondo in asfalto con numerosi tratti sconnessi: una vera sfida per piloti e navigatori, ai quali è richiesta una guida impegnativa ed estremamente attenta per evitare che la vettura si scomponga nei tratti più complessi e nei quali è più facile perdere l’aderenza. Sugli ultimi 2,40 km il fondo migliora, ma la carreggiata rimane medio-stretta e gli equipaggi non potranno abbassare l’attenzione.Informazioni: È possibile accedere alla prova, a piedi, dallo start, posizionato circa 200 m dopo il bivio per la frazione Busanca, prendendo la SP135. Rimanendo sulla SP62, invece, si percorre il circuito al contrario e si arriva alle aree autorizzate previste per il pubblico in prossimità della fine P.S.. Non è opportuno avvicinarsi con l’auto allo start, perché coincide anche con il traguardo e il punto di incrocio dei concorrenti, per non interferire con la gara. Altri accessi sono costituiti dalle strade secondarie che portano alla frazione Busanca, il bivio sulla SP135 in direzione di Serra del Monte, oppure dalla Val Curone (Brignano Frascata), percorrendo la SP109 verso Serra del Monte. In questi ultimi casi è importante ricordare che queste vie costituiscono punti di evacuazione per le ambulanze e non è possibile sostare in prossimità dei bivi. È altrettanto sconsigliato accedere in auto all’area delle P.S. prima della chiusura delle strade per la quasi totale assenza di parcheggi e il rischio di intralciare il regolare svolgimento della prova stessa. Lunghezza prova: 7,40 km Altimetrie:Start 320m, altitudine massima 503m, arrivo 379m Data : sabato 11 giugno Passaggio 1° concorrente: P.S. 5 ore 14.04 P.S. 8 ore 17.39 P.S. 11 ore 21.14 Chiusura strade dalle ore 11.00 alle 23.00
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Tutte le Regine Tricolori del "4 Regioni"
Nei rally moderni oggi si parla di Wolkswagen, Hyundai, Ford, Skoda, Peugeot ecc. tutte Case d’Oltralpe o d’oltre Oceano. Anche in quelli storici, ora sono le Porsche 911 a dettare legge, stranamente capaci di mettersi alle spalle vetture che un tempo erano per loro imprendibili come le Lancia Fulvia HF, Stratos, 037, le Fiat 124 SS e Abarth, le 131 Abarth, Alfa, Ferrari ecc. Eppure non è sempre stato così, ci sono stati tempi in cui in Italia esistevano scuderie famose per il loro impegno sportivo con auto derivate dai modelli di serie prodotti dalle nostre industrie. Erano gli anni Settanta quelli in cui in Italia esplodeva la motorizzazione e l'auto era ancora vista come una cosa positiva, da conquistare, come un piacere, anni in cui nascevano i grandi rally dove misurarsi sportivamente. La Provincia di Pavia (soprattutto l’Oltrepo), salì agli onori delle cronache per il suo Rally; il 4 Regioni. Ma, cos’era il “4 Regioni”?Per i più giovani, per chi non c’era diciamo che nel 1971, l’Aci Pavia si lanciò nella “grande follia”, ovvero, l'organizzazione di un rally che si sarebbe distinto per la sua durezza. Nacque così il Rally Internazionale 4 Regioni. Ben 1.656 chilometri ricavati tra i più impegnativi asfalti e sterrati dell’Appennino lombardo, emiliano, ligure e piemontese, furono il teatro del primo atto di una splendida avventura durata sino al 1986. La vittoria di Lampinen con la Fulvia HF, in un’edizione massacrante che vide solo 17 vetture al traguardo e la partecipazione della Lancia ufficiale che piazzò tre vetture ai primi tre posti, nonché di Fiat che gli contrastò la vittoria sino al termine, consacrarono immediatamente il 4 Regioni tra i rally da guardare con ammirazione e rispetto. Da lì in poi, per la manifestazione pavese fu un crescendo continuo. Nel 1972, grazie ad una gara ancora più dinamica, ci fu una bella vittoria Fiat con Paganelli-Russo sulla 124S, che pareggiò i conti con i cugini di Casa Lancia la quale, oltre a Balestrieri-Bernacchini, Barbasio-Sodano e Pelganta-Maiga schierò al via anche i freschi vincitori del Montecarlo, Munari-Mannucci. Nel 1973 ci furono innovazioni, si scoprirono tratti ancora più affascinanti e tecnici, resi impervi dal diluvio che accompagnò tutta la prima tappa. Fortunatamente il sole brillò per l’intera durata
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4 Regioni 2011 - la 124 Abarth di Brambilla-Brambilla della seconda, così come brillò la vittoria di Balestrieri-Maiga sulla Lancia Fulvia HF 1600. Il rally era ormai divenuto di validità europea, e in quel periodo la Lancia Stratos, la “Regina dei Rally”, dominò il 4 Regioni per un intero lustro. Munari-Mannucci vinsero nel ’74 e ’75, Darniche-Mahe fecero loro le edizioni ’76 e ’77, mentre Carello-Perissinot si aggiudicarono quella del ’78. L'edizione del 4 Regione 1976 fu altresì designata quale prova di riserva per il Campionato Mondiale Rally, proprio in quell'anno il suo anfitrione, Siropietro Quaroni, portò alcune innovazioni nel modo di far correre i rally inserendo le ronde lunghissime e affascinanti. Le case automobilistiche, soprattutto straniere, guardavano con attenzione e timore a questa manifestazione capace di esaltare piloti e mezzi, ma anche in grado di mostrarne i limiti. Un’altra grande innovazione, Quaroni l’apportò nel 1981, quando creò il “Circuito di Cecima” un anello collinare, più tortuoso e impegnativo del famoso Nurburgring. A iscrivere i propri nomi nell’albo d’oro della manifestazione furono solo grandi rallysti. Dopo quelli già citati, nel ’79 fu la volta dei compianti Attilio Bettega e Maurizio Perissinot con la Fiat 131 Abarth davanti agli iberici Zanini-Petisco (Seat) e Cerrato-Guizzardi (Opel Kadett GTE), nell ’80, si ebbe il primo acuto straniero per merito dei transalpini Beguin-Lenne con la Porsche, che vinsero davanti a Tabaton-Redaelli (Stratos) e Vudafieri-Mannucci (Fiat 131 Abarth). Doppietta Ferrari nel 1981 con le 308 dei francesi Andruet-Emanuelli ed dei nostri Pregliasco-Mannini. Il secondo successo straniero con una tripletta delle Opel Ascona dal cuore italiano, preparate infatti da Conrero, si ebbe invece nel ’82 grazie a Luky-Penariol, Tony-Rudy e Biasion-Siviero, questi ultimi passati sulla Lancia 037 vinsero l’anno successivo davanti a Cerrato-Cerri (Opel Manta) e CinottoCresto (Lancia 037). Sempre con la Lancia 037, Vudafieri Pirollo si aggiu-
dicarono l’edizione 1984, portando a 12 le vittorie di un’auto italiana nelle 14 edizioni del rally fin lì disputate. Il 1985 segno purtroppo il preludio alla fine. Difficoltà economiche, una situazione politico-sportiva delicata e la scarsa collaborazione, indussero Quaroni a desistere dal mandare in scena l’edizione numero
La stratos di Pennati Belluschi-Portio a Pozzol Groppo
La Fiat 131 di Ruggeri-Fronti quindici, che fu ripresa l’anno successivo in tono minore e prima che calasse definitivamente il sipario sul 4 Regioni Ormezzano-Mello con la Toyota Corolla riuscirono a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro di una gara di per sé irripetibile di cui, comunque, con grande entusiasmo di tutti, gli uomini dell’Aci Pavia ne vogliono rinverdire i fasti. Ma vediamo da vicino le regine italiane che in quegli anni contribuirono a rendere grandioso un rally il cui ricordo è ormai indelebile.
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Quando le italiane vincevano i Rally Lancia Fulvia Coupè e Lancia Stratos
LANCIA FULVIA COUPE’: HF, 1.3S e "Fanalone". Nel 1965, in casa Lancia nacque la Fulvia Coupé, un'elegante e sportiva, a 2 posti più 2, dall'aspetto elegante, dalle finiture curate (come la plancia rivestita in vero legno) e dalle prestazioni brillanti che divenne un enorme successo commerciale, grazie alla bellezza della linea e, in un secondo tempo, all'impulso derivante dalle numerose vittorie nei rally, culminate con la conquista del Campionato Internazionale Rally 1972 (Antesignano del Campionato del Mondo Rally che sarà istituito l'anno successivo). La Fulvia Coupé era spinta, al momento del debutto, da un motore V4 di 1216 cm³ da 80 CV. Grazie al peso contenuto in 950kg, la piccola sportiva raggiungeva i 160 km/h. Incoraggiata dall'ottima tenuta di strada e dalle doti telaistiche della vettura, la Lancia introdusse subito (1966) un potenziamento a 88 CV del motore sulla versione HF alleggerita con l’introduzione di cofani e portiere realizzati in una speciale lega d'alluminio e magnesio denominata Peraluman. La carrozzeria venne alleggerita, grazie all'eliminazione dei paraurti e alla semplificazione dell'allestimento interno. Esteticamente la Coupé era riconoscibili per la banda verniciata giallo/blu su cofani e tetto e per l'elefantino, sempre giallo/blu, sui parafanghi anteriori. Con l'introduzione del motore 1298 da 90 CV della Rallye HF e 1,3S, la Fulvia Coupè vinse il Rally dei Fiori e fu prima al Rally di San Martino di Castrozza (uno di questi ormai non comuni modelli sarà portato in gara al Rally 4 Regioni storico 2016 dai pavesi Minotti-Zavoli). Grazie a questi risultati, si giunse al preludio di una vera versione sportiva da far correre nei Rally, che avvenne l'anno successivo grazie ad una serie di modifiche: pistoni, albero motore, rapporto di compressione, carburatori e potenza portata a 101cv. Memorabile la vittoria di Andersson-Davenport al Rally di Spagna davanti ai compagni di squadra, MunariLombardini e “Jorge”- Barcenas e quella ottenuta da Munari-Lombardini con la 1.4 prototipo al Tour de Corse nel ’67, oltre alla conquista del Campionato Eu-
La Stratos di Gobbi-Torlasco ropeo da parte di Claudio Maglioli con la 1300, ispirarono in Casa Lancia la versione “HF fanalone” di serie che, con propulsore potenziato a 143 CV e dotato di radiatore dell'olio, prese il posto della versione standard nel 1968. Intuendo le potenzialità della vettura, Lancia sviluppò ulteriormente l'HF. Il risultato fu la Rallye 1,6 HF del 1969 (detta appunto "Fanalone", per via della coppia di fari più interna più grandi di quella esterna): 1584 cm³, 160cv. La "fanalone" permise alla Lancia di aggiudicarsi innumerevoli vittorie compresa quella di Lampinen-Davenport al 4 Regioni del ’71, di Ballestrieri-Maiga, sempre al 4 Regioni del ’73, senza dimenticare il capolavoro di Munari-Mannucci al Rally di Montecarlo del ’72. Molti i piloti dell’Oltrepo che la impiegarono nel rally di casa, ma pochissimi i quali la portarono al traguardo del 4 Regioni. Ricordiamo: Codognelli, 19° nel 1974, Castagnola, 19° nel 1975 e Albertazzi 22° nel 1976. LANCIA STRATOS Con un’impostazione meccanica d’avanguardia, grazie al suo motore trasversale montato praticamente in posizione centrale, il passo ridottissimo che le garantiva doti di maneggevolezza eccezionali e la carrozzeria, completamente in fibra di vetro, disegnata da Bertone, la Stratos si presentò sul palcoscenico agonistico internazionale come la nuova pretendente al titolo mondiale rally. Il suo telaio con struttura monoscocca centrale portante era di concezione espressamente agonistica e permetteva degli interventi rapidissimi in caso di problemi, grazie anche ai due cofani completamente amovibili sulle vetture da gara e alla notevole accessibilità di tutte le parti meccaniche. Un’altra piccola rivolu-
zione nel progetto Stratos era costituita dalla scelta di una diversa gommatura per avantreno e retrotreno che permetteva di aumentare notevolmente le sue doti di tenuta di strada. La Lancia nacque con il motore 2.418 cc con 6 cilindri a V di 65°. La carriera agonistica della Stratos ebbe inizio nel 1972 con un debutto non proprio entusiasmante al Giro di Corsica: Sandro Munari dovette ritirarsi per problemi alle sospensioni. Bisognò aspettare il 1973, invece, per festeggiare la prima delle numerosissime vittorie di questa rivoluzionaria berlinetta: al Rally Firestone in Spagna, sempre guidata da Munari, la Stratos fece mangiare la polvere a tutti i suoi avversari. Il primo titolo mondiale marche arrivò nel 1974. Subito dopo il Montecarlo del 1975 fece il suo debutto la ancor più “pepata” versione con testata a 4 valvole per cilindro, che riusciva a scatenare una potenza di 300/305 Cv. Con questa configurazione meccanica la Stratos si aggiudicò ancora due titoli mondiali costruttori proprio nel 1975 e poi ancora nel 1976. Dopo il trionfale successo del “Monte” del 1977 il suo destino venne deciso dalla politica aziendale del gruppo Fiat, che preferì privilegiare la appena nata 131 Abarth, in quanto più rappresentativa per l’immagine della produzione di serie. Così, tristemente, una vettura pienamente vincente si vide negare un futuro ancora certamente competitivo. Gli appassionati pavesi, ricorderanno le 5 vittorie consecutive della Stratos al Rally 4 Regioni: 1974 in livrea Marlboro con Munari-Mannucci. Ancora con Munari-Mannucci nel 1975 (livrea Alitalia). Guidata da Darniche-Mahe in livrea Chardonet nel 1976 che si riproposero anche l’anno successivo sempre con la stessa colorazione, mentre nel 1978, fu la volta di Carello-Perissionot (Stratos Pirelli). Nonostante la Stratos continuasse a essere un’automobile senza rivali, il gruppo Fiat smise di utilizzarla come vettura ufficiale nel Mondiale Rally nel 1977. Con questa vettura, i piloti locali che maggiormente si misero in luce al 4 Regioni, furono: Antonio Codognelli, 9° nel 1978, 12° nel ’79 e 21° nel 1981; Alberto Alberti, autore di una grande prestazione nel 1980, quanto al comando davanti a tutti i big fu costretto al ritiro e suo padre, Giovanni Alberti, 17° nel 1981. Nelle recenti edizioni storiche del rally pavese, sulle sue strade si sono potute ammirare le Stratos di Piero Gobbi, di Pennati Belluschi e del tedesco Walter.
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Quando le italiane vincevano i Rally Lancia Rally 037 - FIAT 125
LANCIA RALLY 037 La 037, oltre al suo blasone è ricordata anche per essere stata l'ultima auto a trazione posteriore a conquistare il titolo iridato. Nata da una collaborazione con Pininfarina, Dallara e Abarth, non fu altro che un'evoluzione della Fiat Abarth 030 del 1974: una vettura da corsa prodotta in soli due esemplari. La versione stradale della Lancia 037 - prodotta in 200 esemplari per ottenere l'omologazione Gruppo B - fu presentata al Salone di Torino 1982 ed era mossa da un motore 2.0 litri a quattro cilindri derivato da quello della Fiat 131 Abarth, in grado di conferirle una potenza di 205 CV, di farle raggiungere una velocità massima di 220 km/h e di farla accelerare da 0 a 100 km/h in meno di sette secondi. La versione da gara erogava invece 260 CV, valore che salì a quasi 280 nel 1983. Nel 1984 la cilindrata salì a quota 2,1 litri con una potenza oscillò tra 325 e 330 CV, 350 nella stagione 1985. La scelta di adottare un compressore volumetrico sulla Lancia 037 si rivelò azzeccata: infatti, consentì di eliminare il ritardo di risposta tipico delle unità turbo e offrire una spinta migliore ai bassi regimi, fondamentale nei rally. Il comportamento stradale sui fondi a scarsa aderenza era penalizzato dalla trazione posteriore, sull'asfalto la coupé piemontese era invece in grado di offrire prestazioni incredibili. Il debutto della 037 non fu dei migliori, avvenne in aprile del 1982 al Costa Smeralda con Alen costretto al ritiro per problemi al cambio. Si dovette aspettare ottobre per registrare il primo successo che giunse al Pace Rally in Inghilterra grazie a Markku Alén, seguito poi da quello di Tognana al San Marino e a quello ottenuto da Tabaton al Valle d’Aosta. Bastò qualche miglioria durante l’inverno e l’anno successivo la 037 si aggiudicò il Mondiale costruttori (ultima trazione posteriore iridata di sempre).Nel 1984 la vettura subì numerose modifiche tecniche ma perse competitività contro le rivali a quattro ruote motrici. L'unico successo iridato (nonché l'ultimo) arrivò al Tour de Corse con la doppietta firmata da Marku Alén e Miki Biasion. Il 1985 fu un anno da dimenticare per la Lancia, non solo sotto l’aspetto dei risultati dove raccolse un magro secondo posto di Biasion in Portogallo, ma per qualcosa di ben più grave. Al Tour de Corse Attilio Bettega perse la vita nella quarta prova speciale quando con la sua 037 e si schiantò contro un
La Fiat 125 S in livrea Polsky albero. Il 1986 fu il canto del cigno per la vettura di Chivasso, l’unico risultato mondiale fu il secondo posto di Carlos Bica in Portogallo. Al Rally 4 Regioni la Lancia Rally 037 riuscì ad imporsi 2 volte, la prima nel 1983 con Biasion e la seconda l’anno successivo con Vudafieri. Nel 1986, furono due piloti locali a schierarsi al via con la 037, Giorgio Buscone, costretto ad un repentino ritiro e Filippo Musti, che per una distrazione gettò al vento la vittoria ormai in sue mani. Nelle edizioni storiche di questi ultimi alcuni modelli della 037 son stati portati in gara dagli stradellini Claudio Covini e Andrea Brega, dal preparatore Beppe Volta con Chantal Galli e da Matteo Raggi e Daniele Gallini. FIAT 125 LA PIETRA MILIARE Se si dovesse chiedere ad un appassionato di citare una berlina sportiva italiana di fine anni Sessanta, la risposta potrebbe sembrare scontata: molti punterebbero certamente su un'Alfa Romeo, magari sull’apprezzatissima Giulia. Troppo spesso però ci si dimentica di un altro modello che ha rappresentato per anni l'alternativa a chi non voleva l'aggressività un po' ostentata della berlina del Biscione, senza per questo rinunciare alle prestazioni. Stiamo parlando della Fiat 125, una berlina di segmento medio-alto che all’epoca incontrò il favore del pubblico totalizzando oltre 600.000 esemplari prodotti. Nel 1968, la 125 diventò Special. Mantenendo inalterata la cilindrata il motore venne potenziato fino alla soglia dei 100 cv e il cambio, da 4,
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diventò finalmente a 5 marce. Furono proprio i rally il terreno di caccia preferito per la 125 Special, che ottenne risultati interessanti guidata per lo più da giovani piloti del tempo. La casa madre non volle però comparire in veste ufficiale nonostante l’inconfondibile livrea, verde oliva con cofani neri e banda longitudinale gialla. L’iniziativa fu imitata egli anni a seguire da Fiat Polonia che si presentò sui campi di gara internazionali con le sue 125S bianche-rosse con cofani neri su cui campeggiava però la scritta “Polski Fiat” (un modello in livrea polacca sarà al via dell’edizione di quest’anno del 4 Regioni, condotta dal pilota di Mezzanino, Carlo Verri). Al Rally 4 Regioni del 1971 le Fiat 125S in gara furono 7 condotte da signori piloti quali: Bisulli, Smania, Tecilla, Sorich, Marchi, Bai e dal debuttante Pelganta. Al traguardo di quella massacrante edizione ne giunsero solamente 2, quella di Bisulli-Zanuccoli (sesti assoluti) e Pelganta-De Marco (diciassettesimi). Nel 1972 furono già 17 al via, tra cui quelle condotte da: Fagnola, Torriani, Giubar, Brambilla, Gerbino e Schon. Il miglior piazzamento nella gara vinta dalla Fiat 124S ufficiale di Paganelli davanti alle Fulvia di casa Lancia condotte da Barbasio e Pelganta, fu ottenuto da Gerbino-Mannini (undicesimi assoluti). L'impiego della 125, anche se di breve durata, fu la pietra miliare che segnò l'ingresso ufficiale della Fiat nelle competizioni rallystiche.
La Lancia 037 di Covini-Brega
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Quando le italiane vincevano i Rally FIAT 131 Abart e Ferrari 308 GTB
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FIAT 131 ABARTH RALLY
Dalla berlina Fiat 131 Mirafiori presentata al Salone di Torino nel 1974, nacque nel 1975 la Fiat 131 Abarth Rally Corsa che nell’anno del debutto vinse il Rally 100.000 Trabucchi e il Rally delle Valli Piacentine. L'anno successivo fu quello dell'esordio nel panorama internazionale e la 131 non fallì l'esordio al Rally dell'Isola d'Elba (valido per il campionato europeo) dove conquistò una doppietta con gli equipaggi Alen - Kivimaki e Bacchelli - Rossetti. Gli appassionati pavesi ebbero modo di apprezzare le qualità della nuova vettura grazie ad una performance spettacolare offerta da Bobo Cambiaghi ed Emanuele Sanfront sulle strade del 4 Regioni in cui furono secondi alle spalle della Stratos di Darniche. Alen - Kivimaki concessero poi il bis al Rally dei 1000 laghi valido per il mondiale, il 1978 fu anche l'anno del titolo italiano conquistato da Vudafieri - Mannini. Intanto, sulle strade dell’Oltrepo, Attilio Bettega e “Icio” Perissinot la portano al successo nel 4 Regioni. Il 1980 fu invece l'anno di Walter Rohrl, questi regalò alla 131 la sua prima ed unica vittoria al Montecarlo, dove salì sul podio anche l'equipaggio svedese Waldegaard - Thorzolelius, e alla fine della stagione conquisterà altre quattro vittorie e due secondi posti che gli permisero di vincere il Campionato Piloti e consegnarono alla Fiat il suo terzo titolo costruttori. Tornando al 4 Regioni, in campo locale, chi si distinse al volante della 131 furono Filippo Musti e Francesco Fiori i quali ottennero il 19° posto nel 1981, e il 9° sia nel 1982 che 1983. Le stagioni 1981-1982 furono le stagioni del declino. FERRARI 308 GTB Nell’epoca d’oro quando il Gruppo 4 fu sostituito dal Gruppo B anche le Rosse ebbero la loro parte. In particolare la Ferrari 308 GTB da rally. L’11° Rally 4 Regioni passò agli annali come l'edizione più famosa sia per l'epilogo, che per l’invenzione di una “piesse” in circuito ovvero quello di Cecima appunto, ben 16
Fiat 131 Abarth
La Ferrari 308 di Luky-Cazzaro km da percorrere 3 volte e mezzo. Sia per la presenza delle Ferrari. Fu un successo incredibile. Il circuito fu l'ultima prova speciale della gara e vide la rimonta rocambolesca di Andruet (Ferrari 308 GTB) su Pregliasco al volante di una vettura gemella, favorita anche da un testacoda di quest'ultimo. Ammirare le due Ferrari lanciate nella cavalcata favolosa lungo lo spettacolare Circuito di Cecima, un nastro d’asfalto che come un lungo serpente si adagiava tra le colline attorniato da un pubblico strabocchevole fu uno di quegli spettacoli destinati a rimanere indelebili nella memoria degli appassionati che a migliaia si posizionarono lungo i quasi 17 chilometri del percorso. La 308 GTB (Gran
Turismo Berlinetta) fu prodotta a partire dal 1975 la cui meccanica era basata sul generoso motore 3000 cc a 8 cilindri, rese la Ferrari 308 in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,5" e raggiungere la velocità massima di 256 km/h. Si trattava di prestazioni di grande rilievo per l'epoca, che furono alla base del suo successo sia commerciale che sportivo. Nell’edizione 2011 della rievocazione Storica del Rally 4 Regioni, gli appassionati pavesi hanno potuto godere dello spettacolo offerto da Luky al volante della 308, alla fine secondo alle spalle della Porsche del vincitore Matteo Musti. La Ferrari 308 di Luky-Cazzaro (3).jpg
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Quando le italiane vincevano i Rally FIAT 124 Sport Spider FIAT 124 SPORT SPIDER A seguito del successo della Fiat 124 berlina, furono preparate nel 1966 le versioni sportive della vettura, la 124 Sport Coupé e la 124 Sport Spider. Quest’ultima, fu realizzata sul telaio accorciato della berlina ed equipaggiata con un motore 4 cilindri bialbero di 1438cm³ in grado di erogare 90 CV e imprimere alla vettura una velocità massima dichiarata di 170 km/h. Le buone prestazioni della debuttante Fiat 124 spider, l’affidabilità unita ad una linea molto gradevole oltre a un buon rapporto qualità prezzo, indussero i gentlemen–driver privati a portarla immediatamente in gara in varie competizioni sia velocità che rallistiche. Però, al rally di Montecarlo del 1970 non passò inosservato il fatto che le Fiat 124 spider di “genlteman driver” quali Rubbieri–Cavriani, Paganelli–Russo, Trombotto–Bossola e Rattazzi–Fassat, avessero i seguenti numeri di targa TO 01061. TO 01062, TO 01063, TO 01064. Da quel giorno, l’impegno ufficiale della casa torinese non fu più un segreto, anche se i responsabili dichiararono che non esisteva un reparto corse Fiat ma che l’intervento della casa automobilistica era limitata all’assistenza in gara ai piloti clienti. Le Fiat 124 spider al Montecarlo si comportarono in maniera più che soddisfacente, pur risentendo della modesta potenza rispetto al peso, 100 cv per 920 kg e già al rally dell’Elba la Fiat 124 Spider fu prima assoluta con l’equipaggio Paganelli–Russo. La spider torinese nel 1971 affrontò i rally più importanti a livello nazionale ottenendo risultati di rilievo come il secondo posto nel Campionato Italiano e al Rally 4 Regioni ottenne il 4° e 5° posto rispettivamente di Trombotto e Ceccato. Qualsiasi dubbio sull’impegno ufficiale della Fiat nei rally era ormai completamente fugato. Nell’arco dell’anno la casa automobilistica torinese compì un passo importantissimo incorporando l’Abarth e preparandosi per vivere l’annata successiva da protagonista. Le modifiche apportate portarono un incremento di circa quaranta cv, rispetto alla versione di serie che ne erogava 110. La vettura, completa di roll-bar, abbandonò la scomoda capottina in tela per un più funzionale hard-top in materiale vinilico di colore nero. Il 1972 fu un anno di grande aspettative per la Squadra Corse Fiat che vennero
puntualmente rispettate. Raffaele Pinto in coppia con Gino Maccaluso si aggiudicarono il Campionato Europeo e la Mitropa Cup. Lindberg si affermò in due importanti gare come l’Acropoli e il rally delle Alpi Austriache, mentre gli appassionati pavesi applaudirono il successo di Paganelli-Russo al Rally 4 Regioni. A questo punto, tutto fu pronto per il debutto di una vettura nata dall’incorporamento della casa dello scorpione. Nacque la Fiat 124 Abarth. La nuova arma di casa Fiat debuttò nelle gare ufficiali in occasione del Montecarlo del 1973, prova d’apertura del neonato Campionato Mondiale Marche Rally. Le attese furono molto alte ma l’annata si rivelò alquanto sfortunata causa una lunga serie di inconvenienti, a volte incredibili. Nel mese di Settembre debuttò la 124 Abarth con la cilindrata di 1839 cc e 180 cv al Rally di San Martino di Castrozza conquistando la seconda posizione con l’equipaggio Pinto-Bernacchini. Per la stagione 1974 apportarono nuove soluzioni e sul finire della stagione debuttò anche la versione di 1756 cc con testata a 16 valvole munita di iniezione meccanica Kugelfischer in grado di sviluppare ben 210 cavalli che scelse il Rally delle Quattro Regioni come banco di prova con Paganelli-Russo giunti secondi alle spalle dell’invincibile Stratos di Munari e davanti ai compagni di squadra Cambiaghi-Sanfront. Al Rally del Portogallo le 124 Abarth ottennero un’importante tripletta, classificandosi con gli equipaggi Pinto-Bernacchini, Paganelli-Russo e Allen KIwimaki ai primi tre posti. Si disse che quella del 1974 sarebbe stata l’ultima stagione per la 124 Abarth in quanto il Reparto Corse Fiat che stava collaudando altri interessanti modelli come la X1/9 Abarth e la 0/30 che poi diventerà la Lancia Beta Montecarlo. Nei programmi Fiat, la X1/9 era destinata a sostituire la Fiat 124 Abarth durante l’annata 1975 ma il brillante risultato dalla 124 Abarth al Montecarlo: tre equipaggi classificati alle spalle dell’ invincibile Lancia Stratos di Sandro Munari e la scoppiettante doppietta ottenuta al Rally Tap del Portogallo a fronte degli scarsi progressi della X1/9, i piani in casa Fiat cambiarono. La stagione continuò brillantemente con la Fiat 124 Abarth che ottenne altre importanti affermazioni al Rally delle
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La 124 Abarth di Nicola Trovato
Alpi Orientali, al 10000 Trabucchi, al rally di Polonia, al rally di Jugoslavia e numerosi piazzamenti, che consentirono all’equipaggio Verini-Rossetti di aggiudicarsi il Campionato Europeo rally e il Campionato Italiano con Cambiaghi e Sanfront. Per il quarto anno consecutivo la fiat 124 Abarth ottenne la seconda posizione nel Campionato Mondiale marche. Nel 1976 l’avventura della Fiat 124 Spider Abarth finì, là dove iniziò timidamente ben sei anni prima. La squadra Corse Fiat Abarth si presentò al via con tre equipaggi: Alén-Kivimaki, Cambiaghi-Scabini, Verini-Rossi che si classificano rispettivamente al sesto ,al settimo e al quindicesimo posto. Per la grintosa spider piemontese fu il canto del cigno . L’attività agonistica della Fiat 124 Abarth continuò con i piloti privati sino alla scadenza della sua omologazione, ottenendo ancora lusinghieri risultati come il sesto posto assoluto al Sanremo del 1976 di Livio Lorenzelli, anno in cui, anche parecchi piloti oltrepadani, da Rinaldo Brambilla a Filippo Musti, da Alessandro Ghezzi a Francesco Fiori, a Pozzi, Spalla ecc la portarono in gara al Rally 4 Regioni. A distanza di 35 anni, nel 2011, lo stesso Rinaldo Brambilla affiancato da figlio Vittorio, la schierò al via della prima rievocazione storica del Rally 4 Regioni denominata 4 Regioni Amarcord.
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