3 minute read

Prova patente col trucco Perché tanti casi a Cremona?

Fornasari

Advertisement

«Ogni “caso” denunziato verrà vagliato dalla

Procura. Sarebbe per il conferimento di lauree o di ogni altro grado o titolo scolastico o accademico, per l'abilitazione all'insegnamento ed all'esercizio di una professione, per il rilascio di diplomi o patenti, presenta, come proprii, dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici e, in genere, lavori che siano opera di altri, è punito con la reclusione da tre mesi ad un anno. La pena della reclusione non può essere inferiore a sei mesi qualora l'intento sia conseguito”. «È importante - prosegue l’avvocato Fornasari - evidenziare anche che l’art.2 della predetta legge prevede conseguenze anche in capo ad un eventuale “suggeritore” poiché a carico del soggetto telecollegato (nella specie, a mezzo di telefono cellulare) con il candidato al superamento dell'esame teorico per il conseguimento della patente di guida, che suggerisca a quest'ultimo le risposte da rendere al test per la prova teorica, è ravvisabile il reato. Sarebbe interessante sapere se esistano dei “suggeritori” improvvisati oppure una diversa situazione». a marzo, i denunciati sono scesi a 5, nello stesso giorno, tutti con auricolari e microtelecamere, e anche in questo caso tutti stranieri residenti in altre province della Lombardia. La situazione sembrava essersi calmata sino a due settimane fa, quando da un funzionario della Motorizzazione è partita una nuova chiamata ai carabinieri, che hanno perquisito un esaminando (straniero di 47 anni residente nel Reggiano) trovando auricolari e un telefonino nascosto collegato all’esterno. Ci si chiede perché tanti scelgano Cremona: che ci sia qui una organizzazione in grado di fornire supporto? E considerati i tanti tentativi, ci si chiede anche quanti l’avranno fatta franca.

IL PARERE DEL LEGALE Proviamo a parlarne con un avvocato cremonese, Gabriele Fornasari : «Credo sia utile sviluppare delle riflessioni serie, almeno al fine della prevenzione. È opportuno chiedersi se la lingua possa costituire una barriera, è ragionevole pensare che ci sia un problema culturale: forse non c’è consapevolezza circa il fatto che per condurre un veicolo è indispensabile acquisire tutte le competenze necessarie alla sicurezza propria e altrui. La repressione penale del fenomeno è l’ultimo baluardo, sarebbe opportuno prevenirlo. Un ruolo determinante è proprio quello dei mezzi di informazione, ma anche l’elevata professionalità delle autoscuole». Intanto fioccano le denunce. «Ritengo che ogni “caso” denunziato verrà vagliato dalla Procura territorialmente competente, secondo i meccanismi tipici delle indagini nel rispetto del codice di procedura penale. In veste di difensore ho motivo di ipotizzare che la fattispecie possa ricadere nell’alveo di quanto disposto dall’art.1 della Legge 19 aprile 1925». Leggiamola: “Chiunque in esami o concorsi, prescritti o richiesti da autorità o pubbliche amministrazioni

E questo, aspetto decisamente interessante quanto allarmante, starà alla Procura stabilirlo. Un’ultima considerazione da parte di Fornasari che allarga il raggio d’azione: «La norma sopra richiamata sanziona anche il comportamento dello studente che alla maturità viene scoperto a utilizzare il cellulare. Il rischio di vedersi annullata la prova dovendo ripetere l’anno scolastico è concreto. La cronaca recente riporta proprio di uno studente che avrebbe potuto svolgere il compito in maniera egregia (sono parole della Preside dell’istituto coinvolto) incappato in questa disavventura. La legge, per concludere, prevede pene piuttosto severe ma è comunque rimesso alla miglior difesa evidenziare tutte le circostanze utili a mitigare od escludere le conseguenze in ragione di quanto effettivamente accaduto».

Tempo di vacanze, pericolo di truffe, non solo per chi si reca col fai da te in luoghi sperduti ma anche per chi semplicemente è alla ricerca di una soluzione molto in voga da qualche anno a questa parte: la casa in affitto breve. Il portale di case vacanze che la fa da padrone da anni come noto è Airbnb, che anche quest’anno ha voluto mettere in guardia i clienti, e lo ha fatto col supporto prezioso della polizia postale. Grazie alla dimestichezza informatica abbinata alle possibilità che offre il web, sono tantissimi coloro che si organizzano le vacanze dal divano di casa in totale autonomia, il che se da un lato rappresenta una grande comodità, costituisce anche una ghiotta opportunità per i malintenzionati. Non è raro infatti imbattersi in tentativi di truffa, ed è proprio per mettere in guardia le potenziali vittime che polizia postale e delle telecomunicazioni e Airbnb hanno avviato una campagna per aiutare i meno esperti a riconoscere e stare alla larga dai tentativi di raggiro più diffusi, individuando i profili più comuni dei truffatori e i consigli per smascherarli, creando in definitiva un vademecum, un vero e proprio decalogo, per muoversi al meglio garantendosi le agognate vacanze in tutta sicurezza

PROPRIETARIO ALL’ESTERO

Una trattativa condotta a distanza perché il finto proprietario afferma di essersi da poco trasferito all’estero fa suonare un primo campanello d’allarme. Allarme che si materializza con la richiesta di un bonifico internazionale. Il truffatore mostra

This article is from: