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Scrive a Mattarella per tutelare i disabili
VANNI RAINERI
Non è la prima volta che Leopoldo Oneta , presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili (Anmic, che da poche settimane ha la nuova sede nel padiglione 8 dell’Ospedale di Cremona), muove le acque dense della burocrazia e dell’indifferenza per difendere i sacrosanti diritti di chi è costretto a muoversi in carrozzina o con le stampelle.
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Pochi giorni fa Oneta ha inviato una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella , oltre che a diverse sedi istituzionali, avente come oggetto “cultura dell’attenzione all’handicap”.
Par te dal raccontare quanto gli è accaduto nella località balneare di Gabicce Mare l’estate scorsa, allegando il ricorso “in cui ho tentato inutilmente di far capire quali sono le esigenze di una persona sessantottenne costretta a deambulare con protesi (stampelle) e di tenere sempre a portata di mano la propria auto, naturalmente e coscientemente senza arrecare intralcio o difficoltà al traffico o ledere i diritti di altre persone”.
Oneta lamenta di non essere stato convocato dal Prefetto di Pesaro Urbino per ascoltare le sue ragioni. “Una località turistica può presentarsi ben favorevole ad accogliere le persone con handicap e lo dimostra mettendole a loro agio, con molti posteggi dedicati vicini alle strutture ricettive, con scivoli o marciapiedi sgombri da moto e biciclette. Questo purtroppo a Gabicce Mare non è assicurato”.
Nel caso specifico Oneta aveva parcheggiato l’auto nei pressi dell’hotel (da considerare che nella zona non ci sono parcheggi per disabili), in una zona in cui esiste divieto di sosta e fermata in alcuni orari della giornata, ed è stato multato. Il veicolo, afferma Oneta nel suo ricorso, non costituiva alcun intralcio alla circolazione, portava evidenziato il simbolo indicante le condizioni di disabilità fisica e la segnaletica non era adeguata alle indicazioni normative.
Sempre nel ricorso si richiama il Decreto del presidente della Repubblica 503/1996, che afferma: “Alle persone detentrici del contrassegno… viene consentita… la circolazione e la sosta… purché ciò non costituisca grave intralcio al traffico nel caso… oppure quando sia stata vietata o limitata la sosta”. “Quale intralcio al traffico - chiede Oneta - avrebbe arrecato la sosta della vettura in uno stallo predisposto per la sosta?”.
Risultato: ricorso respinto e somma da pagare quadruplicata. Un esito diverso rispetto a un caso
Cremona, che, spiega Oneta nella lettera a Mattarella, “risulta molto più attenta e sensibile alle problematiche della mobilità delle persone con handicap”.
Leopoldo Oneta, che vive a Torre de’ Picenardi, è stato presidente delle cooperative sociali Santa Federici e Storti Maria di Casalmaggiore, nonché del Terzo Settore Casalasco. “Sono certo che rivolgendomi alla Magistratura potrei ottenere giustizia - conclude la lettera -; a caro prezzo, ma ottenerla. Non è questa la via che perseguirò… vorrei strapparLe l’impegno di sensibilizzare ancor più i rappresentanti delle istituzioni”.
Proseguono gli interventi di riqualificazione e sostituzione degli arredi urbani nelle aree verdi e nei parchi di Cremona. Nei giorni scorsi sono stati rimossi cestini in ferro ammalorati che si trovavano in piazza Aldo Moro, è stata collocata una panchina sul tratto ciclabile via Flaminia-via S. Rocco, che va ad aggiungersi alle due già installate. Due panchine sono state inoltre sistemate ai bordi del campetto da calcio di via Castelforte. Sono state poi rimosse un panchina in via Rialto, altre tre nell’area giochi di via Fabio Filzi, sostituite da altrettante nuove, e nel giardino di via S. Allende a San Felice. Questi interventi sono stati effettuati anche per venire incontro alle esigenze di cittadini e comitati di quartiere. Entro luglio saranno disponibili altre 50 panchine e 5 tavoli da pic nic in plastica riciclata che saranno collocati in varie aree della città sempre per rispondere a richieste e segnalazioni. Si è deciso di optare per arredi in plastica riciclata in quanto rappresenta un importante riutilizzo delle materie di scarto in un’ottica di riduzione dell’impatto ambientale. Tale materiale inoltre garantisce una durata maggiore rispetto al legno, con minori costi di manutenzione e una maggiore resistenza nel tempo anche nel caso di eventuali atti vandalici.
VEICOLI TRASPORTO DISABILI
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Primo luglio 1940: il governo del maresciallo Philippe Pétain si installa a Vichy, una cittadina termale francese situata sul bordo settentrionale del Massiccio Centrale, nel dipar timento di Allier. Questo evento e questa data sono due fatti cruciali nella storia dell’Europa: in quel momento finisce una guerra e ne comincia un’altra, che tuttavia non sarà mai dichiarata da nessuno a nessuno.
La guerra che finisce è quella tra l’Asse Roma-Berlino e la Francia, quella che comincia è quella tra il governo di Vichy e quello britannico. Parliamo per prima cosa del conflitto che precede l’installazione del maresciallo Pétain a Vichy.
Come Il Maresciallo Petain
DIVENNE CAPO DI STATO (16 GIUGNO 1940)
Il 10 giugno 1940, davanti all’inarrestabile avanzata tedesca, il governo abbandona Parigi ritirandosi a Bordeaux, dove, il 15 e il 16 giugno, si tengono tre riunioni di gabinetto che culminano con la caduta del governo.
Uno dei primi siluri ad abbattere il gabinetto di Paul Reynaud è lanciato il 15 giugno, quando il premier francese s’incontra con l’ammiraglio François Darlan , comandante in capo della marina. Nel corso del colloquio il secondo dice esplicitamente al primo che sarebbe stato impossibile trasferire l’esercito francese in nord Africa.
Il secondo siluro arriva dall’ottantaquattrenne vice premier maresciallo Philippe