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CARO AFFITTI PER STUDENTI E FAMIGLIE Dopo le tende, quali soluzioni?

È SEMPRE PIÙ EVIDENTE LA NECESSITÀ DI AZIONI SUL VERSANTE SIA DELL’OFFERTA SIA DELLA DOMANDA

Sul primo versante, l’iniziativa più rilevante da intraprendere dovrebbe avere come obiettivo l’ampliamento dell’offerta di alloggi affittati a canoni concordati, che sono più bassi di quelli di mercato. Ne beneficerebbero tutti gli inquilini alla ricerca di abitazione a basso canone.

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Sui canoni concordati si applica la cedolare secca con l’aliquota del 10%, omnicomprensiva di ogni altra imposta; ai locatori i comuni praticano uno sconto sull’Imu. Sebbene con un’aliquota del 21%, anche i canoni di mercato possono essere tassati con la cedolare secca. In entrambi i casi, si tratta di un’alternativa all’Irpef vantaggiosa anche per i proprietari tassati con l’aliquota marginale più bassa. Nell’anno fiscale 2021, i contribuenti che hanno beneficiato della cedolare al 10 e 21% sono stati rispettivamente 990 mila e 1,9 milioni. È segno che la differenza positiva tra canoni di mercato e canoni concordati è superiore, soprattutto per i proprietari con i redditi più elevati, al vantaggio fiscale ottenuto applicando rispettivamente la cedolare al 21 e al 10%. Per incentivare una maggiore diffusione dei canoni concordati - rileva il prof. Raffaele Lungarella, docente di economia applicata -, l’applicazione della cedolare secca dovrebbe essere consentita solo su questi contratti. Nessuno dei governi precedenti ha preso questa decisione e difficilmente la prenderà quello attuale, che prevede, anzi, di estendere la cedolare secca anche agli immobili non residenziali.

QUALI SONO GLI AIUTI GIÀ IN VIGORE, PER FAR FRONTE A QUESTA SITUAZIONE?

Il principale canale di aiuto agli studenti fuori sede è la detrazione fiscale del 19% su una spesa massima per l’affitto di 2.633 l’anno, con un risparmio di 500 euro, pari al canone di un mese per un posto letto in una grande città. Nel 2021 se ne sono avvalsi 232.724 contribuenti, su un canone medio di 1.646 euro, per complessivi 383 milioni di euro. L’importo medio è più basso dell’importo massimo su cui può essere calcolata la detrazione, verosimilmente perché nella maggioranza dei casi entrambi i genitori hanno fiscalmente a carico lo studente. Ne deriva che il numero di studenti per i quali è stata applicata la detrazione è notevolmente inferiore a quello dei contribuenti che ne hanno beneficiato: poco più di 145 mila, un dato molto più basso di quello degli studenti fuori sede. I due numeri delimitano l’area dei casi di evasione fiscale totale o parziale.

Per ridurre quest’area occorre ampliare la platea dei beneficiari e contemporaneamente aumentare la capacità di pagare degli studenti. Occorre superare i limiti attuali che subordinano l’agevolazione ai contratti di locazione degli alloggi, nei comuni sede delle università, ubicati ad almeno 100 chilometri di distanza in una provincia diversa da quella in cui risiede lo studente. Inoltre, dovrebbe essere possibile applicare la

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