Il Segno giugno 2013

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“ il Segno PICCOLO

...quello che gli altri non scrivono...

L’equilibrista del triplo incarico

mensile indipendente

www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Anno XII, n. 6 - Giugno 2013

Comune - Regione - Parco

Il grande bluff della “casa rosa” Approfondimento alle pagine 20 e 21

Vicenda Per pagare medicibase i debiti Campi d’Annibale

6 milioni dallo Stato

A pagina 10

A pagina 17

Intervista Straniprogetti a Roberto Pistaciclabile Fondi del M5S e Via Cavour A pagina 14

L e n os t r e r ub r ic h e

A pagina 11

IL RACCONTO DEL MESE di Noga

L’angolo della storia di V. Rufini

P ill o le d i ec o no m i a

di M. Artibani

Invito alla lettura

a pagina 36

a pagina 35

a pagina 34

a pagina 35

Il Cipresso abbattuto

San Carlo Borromeo

Se siamo tutti Greci

di L. Massaro

Doppio sogno

Taglio boschivo

Se fai a gara a fare il puro, troverai sempre uno più puro che ti epura.

Pietro Nenni

Alle pagine 24 e 25

Casa della Pace

Lo spiazzo Unprogetto del Piazzò tanti dubbi

La scuola Promesse e i suoi mancate e centro storico problemi A pagina 9

A pagina 15

A Pagina 27

A pagina 13

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ATTUALITA’

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il Segno - Giugno 2013

La classe media è praticamente scomparsa nell’indifferenza della politica

L’Italia fatica, l’ignoranza aumenta eintantoGrillorinunciaa42mlndi €

di Daniela Di Rosa Di tunnel in tunnel, ormai da vent’anni usciamo da un incubo per entrarne in un altro e un altro ancora, la crisi che doveva durare cinque anni forse ne durerà dieci o quindici, ci sono “analisti” economici che parlano di sessanta anni per ritornare ad una pseudo equità fiscale e sociale. Il divario tra ricchi e poveri è ormai così insanabile che almeno da noi, così come in Spagna, in Grecia e in altri Paesi europei, sta scomparendo la società di mezzo, i medio borghesi, quelli che almeno uno stipendio sicuro ce l’avevano, quelli che potevano far studiare i figli e prospettargli un gradino più alto nella scala sociale. Una società che “sceglie” di non studiare perché tanto non serve a niente è una società morta, da qualche parte ho letto che il Piaac (il Programma for the international assessment of adult competencies) promosso dall’Ocse, ha accertato che il 5% degli itaPICCOLO

il Segno

organo mensile dell’associazione culturale

“Editoriale il Segno” C.F. 92028150586

Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002

DIREZIONE

Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa

DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli

liani non è in grado di decifrare singole cifre o lettere (livello da scuola elementare); che il 33% (33% capite? 33 persone su 100) non è in grado di capire o scrivere una breve frase e, una percentuale ancora maggiore, non riesce a decodificare un messaggio orale… è terribile! I nostri genitori erano più preparati dei nostri figli, ecco spiegato il perché del linguaggio sempre più becero dei nostri politici. Caro Vendola, ahi voglia a parlare, non ti capiscono! È molto più facile che comprendano un Berlusconi, un Bossi, un Di Pietro, uno Scilipoti qualsiasi che un poeta della politica per quanto onesto possa essere... anzi, più REDAZIONE

Patricia Antolovic, Bruna Benelli, Noemi Bevilacqua, Giulia De Giorgi, Daniela Di Rosa, Bruno Fontana, Paola Gatta, Anna Giovanetti, Toshi Kameda, Marcello Loisi, Camilla Lombardozzi, Nanci Marietto, Loredana Massaro, Don Franco Monterubbianesi, Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Roberto Sinibaldi, Gennaro Spigola, Sandro Tabellione, Cristiana Zarneri il-sognatore.blogspot.com

Grillo

parli di diritti e dignità per il popolo, più loro voteranno chi di questi diritti ne fa carta straccia (come l’articolo 18, la scuola pubblica o la sanità); in America Obama ha cercato di dare a tutti l’assistenza medica e a scendere in piazza a proteILLUSTRAZIONI

Franco Carfagna, Ermanno Gatta

ilpiccolosegno@libero.it

Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i loghi, rispecchia esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono riservate ai soli associati e simpatizzanti ed hanno carattere divulgativo-promozionale nel loro stesso ambito.

Stampa: Il Torchio Arti Grafiche Via Sublacense, km 13,600 Subiaco (Rm) - Tel. 0774-822252

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Ringraziamo i nostri sostenitori e collaboratori: Jessica&Davide, Roberto,Riccardo, Franco, MariaPaola&Alessandro, Andrea, Orlando, Francesca, Valentino, Gennaro,Camilla, Enzo, Patri, Mario, Antonella&Elisa, Vincenzo, Loredana, Anna, Evangeline&Marco, Frederikke&Andrea, Annarita, Enea, Bruna, Massimiliano, Fiammetta&Giuseppe, Orofino, Cristina, Gianfranco, Mauro, Giorgio&Mario, Bruna, Alfredo, Luana, Nanci, Giulia, Massimo, Diego, Alessandro, Bruno, Antonello, Valentina, Renato, Fabrizio, Giovanni, Alfredo, Italia, Alessia&Gianfranco, Alessandro, Massimo, Toshi, Paola, Luigi, Maurizio, Omero, Nicola, Federico, Gianfranco, Paola, Luisa, Rossana, Patricia, Marco, Franco, Marcello, Roberto, Cristiana, Ermanno e Gabriele.

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stare sono stati proprio i poveri che non l’avevano... sono scemi? No, ignoranti, non avevano capito. Ecco perché Grillo, nonostante sia un intellettuale, nonostante da anni con i suoi spettacoli, le sue arringhe, le sue denunce , i suoi blog ci abbia aperto gli occhi e mostrato il marcio della politica, delle industrie, delle banche... è costretto ad usare un linguaggio triviale, anche osceno altrimenti non lo capirebbero! Certo, ha peccato d’ingenuità, l’esercito di bravi ragazzi si sta dimostrando per quello che è… umano! Qualcuno è in buonafede, qualcun’altro no, qualcuno è un venduto o impreparato o antipatico, qualcuno è di sinistra e qualcuno è di destra, a qualcuno non gliene frega niente e cerca il suo posto al sole. Sono comunque gli unici a non aver preso i rimborsi elettorali, 42 milioni di euro li hanno lasciati a noi, quando li insultano parlando di scontrini bisognerebbe ricordargli questo, perché loro fingono di non saperlo!

Il Segno nel volume sulla piccola editoria

L’Ordine Nazionale dei Giornalisti ha pubblicato recentemente una interessante guida dedicata alla piccola editoria italiana. Il libro riporta i risultati ottenuti dal gruppo di lavoro coordinato dal giornalista Santo Gallo, che su questo tema ha coinvolto diversi Ordini regionali, e associazioni di categoria come l’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana). Il volume è introdotto dal Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, Enzo Iacopino, che ha evidenziato il ruolo e la funzione della piccola editoria locale, spesso (e a torto) ritenuta di serie B. Tra le numerose testate censite vi è anche Il Segno.


il Segno - Giugno 2013

Il Consigliere eletto a Roma che ora vorrebbero cacciare

di Daniela Di Rosa È risaputo che di fronte alla legge siamo tutti uguali anche se (come disse Berlusconi) qualcuno è più uguale di altri! Prendiamo un esempio a caso... il Cavaliere... dal primo giorno della sua discesa in politica era ineleggibile. E lo era non per tutto quello di cui viene accusato, giudicato, prescritto o condannato ma per via di una legge del 1957, secondo cui “è ineleggibile chiunque goda di una concessione statale sia in proprio, che come amministratore o manager”. Però, chissà perchè, tutti i nostri policiti passati, presenti e sicuramente futuri non l’hanno mai fatta applicare e mai lo faranno. Nessuna obiezione era ammessa e se negli anni qualcuno provava a far rispettare la legge, veniva pron-

ATTUALITA’

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Diventare Senatori a vita, non basta essere “unici”

Il Senatore Pd Zanda contro la possibile nomina del Cav.

Luigi Zanda, presidente dei senatori del Partito Democratico, è come Mao Tse-tung, arrogante, provocatore, non rispetta il voto degli italiani. Così lo hanno attaccato i berlusconiani dopo che in un’intervista ad un quotidiano aveva detto “in sessantasette anni di Repubblica non è mai stato nominato nessun senatore a vita che abbia condotto la propria vita come l’ha condotta Berlusconi”. Michela Biancofore, parlamentare Pdl e Sottosegretario alla Funzione Pubblica: “Si diventa Senatori a Vita per altissimi meriti che, sia nella vita da imprenditore che in quella politica indubbiamente contraddistinguono Silvio Berlusconi come unicum”. Non c’è alcun dubbio, Berlusconi è unico. Come imprenditore ha avuto a che fare con questioni fiscali e controversie non indifferenti; come politico ha avuto modo di approvare varie leggi che comportavano ritorni economici alla sua attività di imprenditore e sulle cose di giustizia ha immensi conflitti di interesse. Inoltre metà degli italiani (invidiosi e comunisti, come dice lui) lo detesta; mentre l’altra metà lo ammira, si illudono che con il suo modello politico si salveranno dalla crisi, accettano la sua goliardìa quando mette in ridicolo il Paese. Con questo identikit, unico, qualcuno può pensare di nominarlo Senatore a Vita? tamente ripreso. Incredibilmente, a sinistra, ripetono come un mantra (vedi Matteo Renzi): se vuoi battere Berlusconi devi farlo con i voti, non con la legge! Ma perché? Non voglio sfidarlo alle urne, voglio solamente una giustizia uguale per tutti.. Ora, però, con un’altra legge si vuole cacciare dal Consiglio Comunale di Roma Andrea Alzetta, conosciuto da tutti

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La CostituBerlusconi zione italiana all’articolo 59 recita: “Il Presidente della Repubblica può nom i n a r e Senatori a Vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”. Come si può vedere la Costituzione non prevede una possibile nomina perché si è “unici” ma occorre essersi contraddistinti per ben altri motivi. il-sognatore.blogspot.com

P.S. Dal dizionario, significati dell’aggettivo UNICO: che è il solo esistente, esclusivo, senza confronto con altro, senza uguali, impareggiabile, ineguagliabile, il solo esemplare. Definizioni che calzano tutte, perfettamente, al personaggio in questione.

come Tarzan, candidato di Sel alle ultime elezioni capitoline, un ragazzo che da anni lotta per dare casa a chi non ce l’ha… e sapete perché? Perché nel 1987 (poco più che adolescente) partecipò ad una manifestazione in favore della Palestina! Capito che reato? Altro che il Berlusca, quello manifestava (oddio, c’ero anch’io!) e si sa che i nostri politici odiano i

manifestanti. Chi non ricorda il giovane La Russa, con gli occhi sbarrati, la bocca ringhiosa, in mano un bastone, che picchiava i compagni fuori l’università!? Eppure nonostante le foto inequivocabili l’hanno fatto Ministro. Ma Alzetta no, manifestava, ha creato disordini e va cacciato, eppoi sta a sinistra e quelli del Pd-Pdl proprio non lo sopportano!


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ATTUALITA’

il Segno - Giugno 2013

Gli USA, dopo averci provato con l’America Latina, ci provano con l’Europa

L’accordo segreto sul libero commercio che l’Unione Europea tiene nei cassetti di Nanci Marietto Nella riunione dal 21 al 23 maggio scorso, tra la Comunità Europea e gli Stati Uniti, sono stati discussi gli accordi per un libero mercato unico, transatlantico e “deregolato”. A partire da una dichiarazione di Obama, applaudito dalla Merkel, ci si è avviati verso questa direzione con la UE che sarà presente anche agli incontri che inizieranno il prossimo 14 luglio. Hollande, Presidente francese, è stato il grande assente. Gran parte della stampa non ha parlato di questi accordi quindi è opportuno capire che cosa prevedono. Il libero mercato è un tipo di accordo che gli Stati Uniti stanno proponendo a tutto il mondo avendo l’aspirazione di diventare un grande impero. E’ stato proposto ai Paesi dell’America Latina, ormai stanchi di dittature militari imposte dagli Usa e dei debiti dovuti ai prestiti ricevuti dal FMI (Fondo Monetario Internazionale) a cui seguono misure contro la crescita economica, dato che questi Paesi devono restituire i soldi compresi di interessi. L’ALCA (Accordo del libero Commercio Americano) è un commercio tra i Paesi latino americani e gli Stati Uniti ed impone tasse e prezzi nella totale assenza di regole. Così, grazie alle grandi multinazionali, gli Usa possono dominare il mercato. E’ accaduto, per esempio, tra Stati Uniti e Argentina dove pian piano tutte le industrie e le attività commerciali argentine sono state chiuse per fallimento. Sono rimasti solo i grandi centri commerciali così il popolo argentino, che all’inizio vibrava di allegria, alla fine si è ritrovato a comprare articoli provenienti da tutto il mondo tranne che dal loro Paese. In questo modo l’economia Argentina è arrivata al collasso. Morale della favola: il governo argentino ha cominciato a mettere in vendita

azioni per i suoi fondi (creati per prendere i soldi della gente) venduti in tutto il mondo. Gli italiani che acquistarono quei fondi persero l’investimento visto che l’Argentina, pagati i suoi debiti, non ha potuto mantenere gli impegni e successivamente ha dichiarato fallimento. E’ stato il primo e unico caso di fallimento di uno Stato moderno. Le imprese brasiliane, timorose di fare la stessa fine, scelsero come Presidente Luis Ignacio da Silva Lula, l’unico candidato che contestava l’ALCA. Lula era un operaio e, una volta eletto, mantenne la promessa. Invece il Messico, che ha sottoscritto l’accordo con gli Usa, si trova ora coinvolto in una vera guerra civile interna. Non solo: vista la chiusura di numerose industrie locali, le imprese hanno avviato vere e proprie piantagioni di marijuana, cocaina, ecc., essendo gli Stai Uniti il maggiore consumatore di droghe del mondo. Queste vengono esportate ma con un prezzo alto da pagare per il Messico, l’aumento della criminalità interna che già oggi causa 50 mila morti all’anno. Altri Paesi Latino Americani non hanno accettato l’ALCA, come Equador, Bolivia e Venezuela e per questo gli Usa non perdono occasione per denigrarli e accusarli di tutto. Adesso gli Usa ci stanno provando con l’Europa. L’accordo TTIP (Tran- Lula satlantic Trade ed Investment Partnership) porta la data del 13 marzo 2013 e la pagina web del Consiglio dell’Unione Europea (documento n° 7396/13) risulta “non accessibile”. Nemmeno i deputati europei possono leggerlo, è vietato. E lo stesso Parlamento non ha poteri su questa materia perché legiferare sul commercio è funzione del Consiglio Europeo. Gli Usa, in segreto, prima hanno aspettato che si impiantasse la

crisi economica prodotta dalle banche e poi, con la disoccupazione e la chiusura di numerose imprese, hanno cominciano a proporre l’accordo ai governi dei Paesi europei i cui cittadini, sull’orlo della disperazione economica e sociale, accettano tutto, anche proposte fasulle convinti di uscire fuori dalla crisi. Solo in Italia, dal 2011 a oggi, hanno chiuso 70 mila imprese, 9.500 ristoranti, e ora che la crisi accelera chiudono 30 imprese al giorno. Pochi ricordano che nella passata legislatura del Parlamento Europeo, un deputato del gruppo new global riuscì a mettere la mani su un documento segreto, firmato anche dal governo italiano, secondo cui il TAV (Trasporto ad Alta Velocità) doveva essere fatto per un trasporto svelto tra l’Europa Occidentale (che si doveva specializzare nell’industria della cultura e del divertimento) e i Paesi dell’Est Europeo (che invece dovevano ospitare tutte le industrie). Ciò giustificava il “progetto del TAV” e quando questo deputato lo ha detto alla Tv italiana, venne deriso. Ma alcune settimane fa, quando Quinzi, presidente di Confindustria, ha dichiarato che “le imprese del nord sono nel baratro”, Enrico Letta,

Presidente del Consiglio, ha risposto: “l’industria italiana è importante, fu una politica del passato a provocare la deindustrializzazione. Una politica sbagliata”. Questa dichiarazione conferma che quanto detto in tempi non sospetti dal giovane deputato new global, era vero. Il Pd, insieme al Pdl, era a favore della deindustrializzazione dell’Italia per annetterla, come dicono i francesi, agli Stati Uniti. Ora speriamo che il Pd abbia capito che una politica di questo tipo è molto pericolosa e potrebbe portare l’Europa nel baratro, considerando che gli Stati Uniti nel commercio avranno sicuramente la meglio visto che, per esempio, il dollaro è più debole dell’euro e le tasse medie di diritto di dogana in Europa viaggiano intorno al 5,2% mentre negli Usa sono al 3,5%. Così, per fare solo un esempio, l’Europa potrebbe trovarsi costretta a consumare carne statunitense prodotta con ormoni geneticamente modificati, polli lavati con il cloro, ecc. Infine, visto che l’accordo vieta di formare gruppi d’acquisto di prodotti locali, è facile supporre che tali accordi interesseranno pure le amministrazioni e i monopoli pubblici che avranno servizi commerciali deregolati. Tutto questo sarebbe la fine dell’industria e del commercio europeo.


ATTUALITA’ Anche Papa Bergoglio denuncia la curruzione in Vaticano

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il Segno - Giugno 2013

Ripulire la Chiesa si può ma il Papa fa sul serio? di Daniela Di Rosa C’è nell’aria un leggero vento di pulizia, di rinnovamento, alcune mie radicate certezze vacillano, sarà vero che questo secondo Papa (il primo Ratzinger è sempre in vita) è intenzionato a cambiare le regole in Vaticano? Sogno o son desta? Eppure parla di corruzione all’interno della curia, di lobby gay da smantellare (chiedo scusa a tutti i gay del mondo, forse il Papa voleva dire lobby di preti pedofili), parla di chiesa povera

di San Pietro che non aveva un conto in banca. Prima del conclave dichiarò: “Il nuovo Papa deve essere in grado di ripulire la curia romana. Da qualche mese il nuovo Papa è lui, nonostante la mia famosa diffidenza verso il clero, devo ammettere che ispira simpatia, ha un’aria semplice e bonaria di un prete di campagna ma quello che dice ha qualcosa di rivoluzionario e conferma ciò che da anni si dice del Vaticano, cioè che è uno Stato pieno di corruzione! Allora non ero io, o chi la pensava come me, ad essere in

Com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire, cantava Battiato tanti anni fa. Altrettanto difficile è trovare un’intesa, un accordo tra persone che affrontano lo stesso problema ma con angolazioni diverse. Prendiamo ad esempio il volontariato e specificatamente quello per gli animali, ancora oggi non riconosciuto in Italia, cioè le associazioni non hanno diritto nemmeno a un rimborso spese, a parte qualche sconto dai veterinari e raramente a sterilizzazioni gratuite; tutto è a carico dei volontari e in un momento di crisi come quella attuale i primi a rimetterci sono proprio i nostri amici a quattro zampe. Pochi mesi fa, le grandi sigle associative (Enpa, Oipa, la Lega del Cane, Lav, ecc.) si sono riunite in un coordinamento nazionale… dopo anni di piccole faide hanno capito che insieme si ottengono migliori risultati. Riusciranno tante persone a non litigare tra di loro per un bene comune, l’amore per gli animali? Intanto gli inte-

malafede, non era sbagliato combattere una chiesa ossessionata dai soldi, dal potere e dal sesso, era la verità… e lo dice Papa Francesco! Sicuramente ci saranno smentite, ma voglio credere che sia vera la voglia di ripulire la Chiesa cacciando i venditori dal tempio, via tutti gli Opus Dei, le comunioni e liberazioni, le banche, i politici in odor di mafia che pregano la mattina e ci fregano la sera a braccetto con monsignori milionari alla Don Verzè… non ci credo ma lo spero, così come spero che il vento del cambiamento ri-

Le Ass.ni animaliste dei Castelli Romani hanno dato vita a un coordinamento

ressati (cani, gatti e tutta la fauna) sospirano e sperano! E nella provincia di Roma come va? Le associazioni del posto troveranno un accordo? Il 27 maggio, nella Casa del Volontariato di Ariccia, si sono riunite varie associazioni animaliste e hanno dato vita ad un Coordinamento di associazioni sul nostro territorio. Questa notizia era attesa da anni per poter promuovere le attività di queste associazioni presso gli enti territoriali, in particolare comuni e Asl. In questa riunione è stato eletto Presidente del Coordinamento Paolo Bozzato del-

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guardi il ruolo delle donne nella Chiesa. Mancano i preti? Ci sono migliaia di suore pronte per il sacerdozio, pronte a dir messa, a confessare, a guidare le centinaia di parrocchie sparse sul territorio… Apriti Francesco, oltre alla corruzione in Vaticano c’è l’ingiustizia. E’ ora di farla cessare!

l’associazione “le Colombine” di Genzano, e Vice-Presidente Paola Zampetti di “Arcipelago 2000”. Altre associazioni presenti erano il “Gruppo Animalista Castelli Romani”, “Cucciolissimi” e due associazioni di Grottaferrata e Pomezia. E’ utile ricordare l’importanza di questi gruppi sul territorio, grazie all’impegno e all’operato dei loro volontari, che intervengono spesso a spese proprie, per salvare cani e gatti... malati, abbandonati, per farli sterilizzare, darli in adozione... Per esempio a Genzano, l’Associazione “le Colombine” è riuscita a ridurre del 90%, l’invio di animali nei canili convenzionati grazie alle adozioni, riducendo di molto anche le spese del Comune. L’unione fa la forza, se tutte le associazioni riescono ad unirsi, si potrebbero praticare delle politiche molto più incisive a livello territoriale per le campagne di vaccinazione e sterilizzazione, di lotta all’abbandono e a favore delle adozioni. Patricia Antolovic e Daniela Di Rosa

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6 Per combattere ogni tipo di droga bisogna conoscerne i suoi effetti pratici. E’ per questo che il nostro giornale ha inteso dare il suo contributo riportando una pagina molto dura ed esplicita del libro di Roberto Saviano “Zero zero zero”, dedicato alla enorme diffusione della cocaina. Un capolavoro di ricerca e documentazione messo a disposizione di quanti vorranno comprendere e fare cose concrete per combattere questo flagello dell’umanità.

“A milioni ne fanno uso in tutto il mondo e appartengono ad ogni categoria di persone. Roberto Saviano si è documentato e ne ha scritto con dovizia di particolari”. “Il puscher che mi sta insegnando come si sceglie un target è abituato a considerarsi un farmacista piuttosto che uno spacciatore di cocaina”. “Ho fatto dei corsi, mi sono imbucato in uno di quei consultori dove chi vuole smettere viene minacciato con informazioni del tipo che il 25 per cento degli infarti tra i 18 e i 45 anni è causato proprio dal mio prodotto […]. Ho imparato che agisce sui neuroni, manda in tilt l’equilibrio del sistema nervoso, e nel tempo lo danneggia. Insomma sputtana il cervello. Non solo, è pericoloso anche per il cuore: basta un “richiamino” in più per farlo collassare […] la cocaina è un vasocostrittore, cioè restringe i vasi sanguigni, ti anestetizza”. “Chi si fa spesso soffre di tachicardia, attacchi d’ansia, è facile a cadere in depressione, si diventa irascibili per niente, a volte quasi paranoici. Siccome si dorme poco e si man-

SPUNTI RIFLESSIVI

il Segno - Giugno 2013

Conseguenze della cocaina

gia poco, si tende a dimagrire. Se tiri tanto rischi di fotterti le narici. In fondo cose risapute […] ma quando ho sentito che il mio prodotto non te lo fa più rizzare ci sono rimasto, voglio dire, non che io abbia di questi problemi, ma una bella fetta di clienti mi fa visita proprio per questo motivo […]”. “Dovevo capire, ma […] i maschi non parlano volentieri di certe cose, e così ho chiesto a una mia amica, una tipa tosta […]. Le chiedo come va con il suo ragazzo […] mi chiede come mai questo interesse […]. Io le dico che è solo curiosità, che ci tengo a lei, al suo piacere […]. Parla chiaro, ribatte lei, e a quel punto le spiego che ho sentito dire che il prodotto non funziona tanto bene per quelle cose lì […]”. “Mi racconta del suo fidanzato, all’inizio era grandioso, lei piacere da paura, e lui erezioni da guinness, il risultato erano prestazioni da far invidia a Rocco Siffredi, poi il crollo. Il suo uccello, mi dice,

flaccido, come una salsiccia lasciata a bollire troppo, prima che gli si rizzi passano ore e se lei prova a toccarglielo lui non sente praticamente niente, è come se il calore fosse scomparso e vasi sanguigni pompassero acqua gelata. Lui è depressissimo per ‘sta cosa, non fa che scusarsi, anche quando è da solo non riesce a masturbarsi e allora ha cominciato a prendere il Viagra, prima una dose contenuta, giusto 25 milligrammi, poi è salito a cento milligrammi, ma non c’è stato niente da fare, gli si rizza a metà, e non viene. Non c’è verso di farlo venire e tutta quell’energia che non riesce ad esplodere è dolorosa, fa un male cane, e anche scopare per ore, nell’attesa che finalmente lui schizzi, non è proprio divertente”. “Ora lui è in cura da un andrologo, gli ha confessato di usare il mio prodotto e il dottore non ha battuto ciglio, gli ha detto che se ne presentano tanti come lui e l’unica è mol-

Il 25 per cento degli infarti tra i 18 e i 45 anni è causato dalla cocaina. Agisce sui neuroni, manda in tilt l’equilibrio del sistema nervoso e nel tempo lo danneggia. E’ pericolosa anche per il cuore. La cocaina è un vasocostrittore, cioè restringe i vasi sanguigni

lare il prodotto, ma non è facile. […] metto insieme i pezzi del puzzle, capisco che sto allevando un esercito di depressi sessuali […]”. “Mi dice che anche le donne lo usano, il prodotto, per questo motivo, perché quando lo prendi sei eccitata, vai a mille, ma dal punto di vista sessuale è un disastro, perché il prodotto, tra i suoi effetti secondari, ha anche quello di essere un ottimo anestetico, se te lo passi un po’ sul dente del giudizio che spinge, allora è un conto, ma se smetti di raggiungere orgasmi, già di per se difficili normalmente, allora è tutta un’altra storia”. a cura de il-sognatore.blogspot.com

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ATTUALITA’

il Segno - Giugno 2013

tempi moderni

di Roberto Sinibaldi

Castelliromanigreentour, così si chiama il sito dell’associazione culturale di Albano, che promuove la mobilità ciclistica nei Castelli Romani. “Castelli Romani Green Tour nasce dalla duplice volontà di far riscoprire ai visitatori il valore storico emozionale del nostro territorio, testimoniato dagli artisti di ogni tempo, ma anche di sensibilizzare chi lo abita a tutelarne il patrimonio storico, artistico e paesaggistico, sia per migliorare la qualità della propria vita, sia per contribuire al rilancio dell’economia del territorio stesso”.

Questi gli obiettivi dell’associazione, che ha definito una serie di proposte per andare a conoscere i Castelli in bici. Si tratta di biciclette a pedalata assistita; biciclette elettriche che non presumono sforzi fisici particolari. Si gira con facilità, in sicurezza e con la presenza di una guida che illustra tutte le particolarità e le bellezze del percorso scelto. Ci sono itinerari per tutti i gusti, che comprendono anche una meritata sosta finale per degustare i prodotti tipici della cucina locale. L’idea è quella di dimostrare

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La “mobilità ciclistica” tra paesaggio e cultura

che esiste un altro tipo di sviluppo, non necessariamente fondato sulla costruzione infinita di case e macchine, strade e mattoni, ma sull’efficace integrazione tra le risorse paesaggistiche e culturali, sull’attivazione di politiche accuratamente progettate e condivise tra tutti gli attori coinvolti: gli abitanti dei centri storici, gli operatori culturali, i fruitori del paesaggio, i produttori e i consumatori di pro-

Tre Leggi per un’Italia civile Avviata la raccolta firme per tre proposte referendarie

di Danilo Gentilini Lunedì 27 maggio è iniziata la raccolta di firme per tre proposte di legge che ruotano intorno al grave problema delle carceri in Italia. E’ possibile firmare presso l’ufficio elettorale del Comune di Rocca di Papa sito in Corso Costituente (per firmare bisogna avere compiuto 18 anni ed essere iscritti alle liste elettorali del comune). La raccolta termina a fine agosto ma l’obbiettivo è quello di raggiungere la quota necessaria per metà luglio, auspicando che si possano superare le 50.000 firme necessarie. Ecco nel dettaglio le tre proposte di legge:

Introduzione del reato di tortura nel codice penale Sono le norme che introducono il reato di tortura nel Codice Penale italiano, così come previsto dalle convenzioni internazionali sottoscritte e ratificate dal nostro paese.

Per la legalità e il rispetto della Costituzione nelle carceri Sono le norme che introducono nel nostro ordinamento la figura del Garante nazionale dei detenuti, la conversione della pena in caso di mancanza di posti disponibili nelle carceri, modifica alla recidiva, ai benefici e all’accesso alle pene alternative. Modifiche alla legge sulle droghe: depenalizzazione del consumo e riduzione dell’impatto penale Sono le norme che prevedono la completa depenalizzazione del consumo di sostanze, la rimodulazione delle pene, la revisione dei fatti di lieve entità e l’accesso ai programmi di recupero per i detenuti tossicodipendenti.

Per avere maggiori informazioni è possibile collegarsi al link di riferimento delle associazioni e movimenti che hanno aderito alla raccolta: www.3leggi.it

dotti enogastronomici, gli imprenditori interessati e le amministrazioni locali. La realizzazione di questi obiettivi comporta da una parte un processo di cittadinanza attiva, dall’altra lo sviluppo di un’imprenditoria nuova, che presuppone un ripensamento delle attuali politiche del territorio e di considerare le risorse culturali e ambientali come straordinari promotori di benessere e ricchezza.

OccupyPd, si è svolta l’assemblea nazionale

Domenica 19 maggio la città di Prato ha ospitato l’assemblea nazionale di OccupyPd, il movimento interno al Partito Democratico che contesta, fin dalla sua formazione, l’alleanza con il Pdl di Silvio Berlusconi decisa dai vertice democratici. Agli oltre 200 partecipanti si sono aggiunte altre 101 sedie vuote, a simboleggiare lo stesso numero dei franchi tiratori Pd che, affondando la candidatura di Romano Prodi alla Presidenza della Repubblica, hanno di fatto aperto la strada all’inciucio nazionale.

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maggior resa calorica minor ingombro di combustibile maggior risparmio rispetto a GPL e Metano emissioni Co2 quasi nulle pagamenti personalizzati detrazione fiscale fino al 50%


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da Tokyo Toshi Kameda Ogni evento di terremoto in qualsiasi parte del mondo fa da noi notizia essendo il Giappone (come l’Italia) uno dei Paesi più sismici. Non so se vi è mai capitato di vedere in tv un’esercitazione di studenti in caso di emergenza. Noi ritenevamo, e riteniamo, di essere abbastanza preparati così come credevamo sicure le centrali nucleari, compresa quella di Fukushima I. Ma non era così. L’incidente, infatti, venne causato dalla mancanza di corrente elettrica. Perché venne a mancare? Secondo la TEPCO (la Compagnia elettrica di Tokyo) il generatore elettrico d’emergenza è stato ingoiato da uno tsunami inimmaginabile. Questo è vero. Ma la domanda è: perché era necessario il generatore d’emergenza? A che cosa doveva supplire? Per il terremoto è crollato il traliccio dell’alta tensione (vedi foto) e, danneggiato il convertitore elettrico, era impossibile distribuire elettricità. Questo è successo ben prima che arrivasse lo tsunami. Le norme non prevedono specifici provvedimenti per questi eventi, considerando le centrali come qualsiasi altra industria. E poi non è difficile immaginare che qualche pezzo possa essere stato danneggiato dal terremoto visto che quattro reattori del Fukushima I sono tra i più vecchi essendo stati costruiti tra il 1971 e il 1978. Quindi è sbagliato dire che “se non fosse stato per lo tsunami non sarebbe successo nulla” come vorrebbero far credere i nuclearisti. Invece è esattamente il contrario: “se il terremoto non avesse abbattuto il traliccio non sarebbe successo nulla”. Ricordo che subito dopo l’incidente, quando non si sapeva ancora con precisione che cosa e come era potuto accadere, in Italia avevano già individuato, molto frettolosamente, la causa nello tsunami. Ma l’Italia, in quel momento, voleva a ogni costo portare avanti il progetto del ritorno al nucleare. La TEPCO e il potere politico non vogliono approfondire la relazione esistente tra l’incidente e il terremoto, altrimenti la compagnia elettrica oltre a risarcire tutti i danni dovrebbe comparire anche davanti al tribunale. Una legge del 1961 sul risar-

DIRETTA da TOKYO

il Segno - Giugno 2013

Contro il nucleare, dentro il nucleare

Se le centrali si trovano su “faglie attive”...

cimento dei danni nucleari, stabilisce che una società nucleare sarà esente dal risarcimento qualora i danni provengano da una calamità naturale come lo tsunami oppure da disordine sociale. Al momento è impossibile accedere in tutti i luoghi per accertare gli effetti distruttivi del terremoto perché sono altamente contaminati dalle radiazioni. E anche nei pochi casi in cui l’indagine è stata avviata, il lavoro viene ostacolato dalla stessa Compagnia. Nel febbraio del 2012 quando la commissione parlamentare d’inchiesta sull’incidente voleva accertare il dispositivo d’emergenza di raffreddamento posto al quarto piano del reattore numero uno, sospettando che potesse essere stato danneggiato dal terremoto già prima dello tsunami, la Compagnia fermò l’indagine dicendo che era pericoloso entrare nel contenitore del reattore e la commissione vi rinunciò. Un anno dopo si è saputo che era tutto falso ma la commissione era già stata sciolta anche se il suo ex presidente ha intenzione di chiedere una nuova indagine. Da sempre sappiamo bene che è molto rischioso costruire centrali nucleari su un terreno altamente sismico. Lo è ancora di più se vengono costruite su faglie attive come si può vedere nella mappa. Una faglia è “una frattura della roccia che mostra evidenze di movimento tra due masse rocciose da essa divise” (da Wikipedia). Nel nostro caso si tratta di faglie che si mossero tra 130 e 120 mila anni fa e potrebbero muoversi anche in futuro. Tra queste, ben 110 faglie attive potrebbero provocare un terremoto superiore al settimo grado di magnitudo. Sono cinque le centrali sospettate di essere state costruite, a dispetto della legge, proprio sopra le faglie. Ma come è stato possibile? Questo è avvenuto perché i sopralluoghi sono stati affidati sempre alle compagnie mentre gli organi di sicurezza davano solo conferme formali. Nel luglio scorso, contemporaneamente alla riattivazione di due reattori (gli unici I punti neri sono il sito delle centrali nucleari con il simbolo del reattore. attualmente in funLe linee sono le faglie attive (tratto da: DAYS JAPAN 2011/6) zione), il governo,

Il traliccio dell’alta tensione caduto a terra (foto tratta da: http://photo.tepco.co.jp/ var/rev0/0000/3672/120217_08.jpg)

invece di accertare i rischi prima della riattivazione, ha emanato una direttiva alla Compagnia elettrica di Kansai per lo svolgimento di ulteriori indagini sulle faglie attive. Ora altre centrali rischiano la chiusura, come quella di Suruga, gestita dalla Compagnia dell’energia nucleare del Giappone, dopo la dichiarazione del 15 maggio dell’Autorità della Regolazione Nucleare che ha accertato l’esistenza di faglie attive proprio sotto la centrale, oppure a Nord quella di Higashidori in provincia di Aomori e della Compagnia di Tohoku per la quale, il 17 maggio, è stata verificata la probabile esistenza di faglie attive. Ora bisognerà aspettare la fine di agosto quando sarà concluso il sopralluogo presso la centrale di Mihama in Fukui gestita dalla Kansai e presso quella di Shiga in provincia di Ishikawa della Compagnia di Hokuriku. Non è nemmeno esclusa la centrale di Ooma in fase di costruzione (vedi articolo del novembre 2012). Senza dimenticare che ci potrebbero essere anche altre faglie attive, oggi nascoste. Di fronte a questi rischi sono sorpreso dal fatto che sono molti a preoccuparsi della chiusura di queste centrali, a partire dal sindaco del comune di Suruga e dalla Compagnia che non vogliono accettare le conclusioni dell’Autorità di controllo per la sicurezza che, bisogna riconoscerlo, sta svolgendo un lavoro serio. Il timore è che dopo le elezioni della Camera alta, che si terranno nel prossimo mese di luglio con la probabile vittoria dell’attuale governo, qualcuno metta mano nella neutralità e nel rigore dell’Autorità. Il governo liberal-democratico insieme al Partito buddista di Komei, presentando il 5 maggio un documento sulla strategia per la crescita economica, ha ribadito la necessità dell’energia nucleare confermando la riattivazione di ogni centrale che risulterà allineata alle nuove norme di sicurezza elaborate dall’Autorità e pronte per luglio. La “Mura” nucleare è dura a morire. toshiditalia@yahoo.co.jp


il Segno - Giugno 2013

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 30 aprile 2013 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.882 (maschi 8.354; femmine 8.528). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.294.*

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

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NUMERI UTILI

Farmacia Comunale: 06-9499986 Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 346-3684911 06-9499151 (casa)

L’ultimo taglio boschivo ha dato vita a uno spiazzo aeroportuale! *dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

Il fallimento delle politiche boschive non arretra e dai tagli non si incassa il dovuto

di Roberto Sinibaldi I boschi di castagno di Rocca di Papa sono sottoposti a ceduazione, sono cioè tagliati circa ogni venti anni. I tagli creano delle radure, punteggiate da poche matricine, le piante guida che rimangono per favorire la successiva ricrescita degli alberi. Recentemente in località Piazzò, lungo il sentiero che parte dalla sbarra posta a circa a metà della strada per Monte Cavo, in direzione Grotticelle (un sito archeologico con tombe arcaiche), ci si imbatte in uno spiazzo che sembra il risultato di un bombardamento al napalm, le bombe incendiare utilizzate dagli americani in Vietnam. Alla fine del viottolo, molto ampliato per far passare gli enormi camion che trasportano gli alberi sramati, è stato realizzato uno spazio di manovra per i tir. Quello che era un tranquillo sentiero nei boschi, con una vera e propria galleria formata dalle chiome degli alberi, si è trasformato in una specie di eliporto assolato, polveroso e dilavato dalle

piogge. Attaccata a un albero c’è la tabella delle autorizzazioni al taglio. I nomi dei tagliatori sono sempre gli stessi. Il Comune vende i tagli mettendoli all’asta, ma spesso vanno deserte. Succede così che si passi a trattativa privata e il Comune accetti offerte, quasi sempre a ribasso. Il risultato ultimo è che i tagli li fanno ditte dai nomi ricorrenti e gli introiti per il Comune sono minori del previsto. Se a questo aggiungiamo un danno ambientale difficilmente stimabile dal punto di vista economico, ma

Il vasto taglio boschivo in loc. Piazzò

sicuro da quello paesaggistico,

Un’autostrada in mezzo al bosco

TRATTORIA

lo scenario è completo. Certo, il bosco in qualche anno porrà rimedio e ricrescerà. Le ferite attuali pian piano scompariranno, ma bisogna aspettare. Per i mancati introiti alle casse comunali invece non c’è niente da fare, se non cambiare metodi. Intanto, il Comune sta accelerando sul progetto dell’impianto a biomasse e siamo sorpresi che l’associazione l’Alveare, sempre pronta ad informare i cittadini sulle iniziative inerenti il castagno, abbia preferito far passare in sordina un incontro incentrato proprio su questo progetto.

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ROCCA DI PAPA

il Segno - Giugno 2013

Arriva il mega-prestito statale per pagare i debiti con le aziende Cassa Depositi e Prestiti concede 6 mln di € ma a pagare saranno i cittadini

di Luigi Serafini Arriva una boccata d’ossigeno per i Comuni indebitati. Lo scorso 15 maggio, infatti, Cassa Depositi e Prestiti (in base al Decreto Legge n. 35 dell’8 aprile 2013) ha diffuso gli elenchi dei Comuni che avevano richiesto il contributo per saldare i debiti accumulati con i fornitori. Alle pubbliche amministrazioni è stato concesso un contributo pari al 62% della cifra inizialmente richiesta. Per quanto riguarda l’area dei Castelli Romani, i Comuni che hanno presentato la domanda sono stati Ariccia, Albano Laziale, Ciampino, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata e Rocca di Papa. Il Comune che aveva richiesto il contributo più alto è stato quello di Frascati (24 milioni di euro), seguito da Ciampino (circa 13 milioni) e Rocca di Papa (quasi 11 milioni). Ovviamente se facciamo un raffronto tra il numero di abitanti di ciascun Comune rispetto ai soldi richiesti, emerge che (tra i Comuni di media grandezza) due amministrazioni comunali, Frascati e Rocca di Papa, sono quelle che hanno chiesto le cifre più alte, segno evidente che l’indebitamento con i fornitori è arrivato a livelli più che preoccupanti. Un altro aspetto interessante è quanto peserà su ogni cittadino il prestito ottenuto da Cassa Depositi e Prestiti. Anche in questo caso il Comune di Frascati risulta essere primo, visto che i soldi incassati peseranno su ogni frascatano per quasi 705 euro. Segue Rocca di Papa con 387 euro per ogni residente. Insomma, i fornitori verranno finalmente pagati ma saranno ancora una volta i cittadini a farsi carico del nuovo debito contratto con lo Stato. Infatti, i Comuni che hanno ricevuto il prestito, dovranno restituirlo seguendo un “piano di ammortamento a rate costanti, comprensive di quota capitale e quota interessi, con durata fino a un massimo di 30 anni”. Nel caso in cui un Comune non effettui i pagamenti stabiliti, Cassa Depositi e Prestiti li tratterrà direttamente dall’Imu, tassa il cui destino non è ancora chiaro. Se a questo aggiungiamo che dal gennaio 2014 le amministrazioni pubbliche dovranno pagare i fornitori entro 30 giorni, il quadro è completo. E il Comune che non righerà dritto aprirà le porte al commissariamento. Infine, è importante segnalare anche i Comuni virtuosi (almeno sulla carta) che, malgrado la crisi generale, non hanno avanzato alcuna richiesta di prestito: Castel Gandolfo, Lanuvio, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Rocca

Debiti della Pubblica Amministrazione

Domande dei Comuni dei Castelli Romani accolte da Cassa Depositi e Prestiti il 16 maggio 2013

Comune

Ariccia

Albano Laziale Ciampino Frascati

Genzano

Grottaferrata

Rocca di Papa

n. di abitanti

18.555

prestito richiesto prestito concesso debito pro-capite

2.600.000,00

1.625.025,42

38.529

13.167.310,17

8.229.697,60

24.364

8.000.000,00

5.000.078,22

10.708.672,46

6.250.141,96

40.516 21.285 21.039 16.149

6.583.143,00

87,57

6.583.143,62

162,48

24.000.000,00 15.000.234,68

704,73

2.841.310,05

1.775.846,56

213,59 205,22 84.40

387,02

di Roberto Sinibaldi 387 euro per ogni roccheggiano. Questo è quello che dovremo ridare allo Stato nei prossimi anni. L’attuale amministrazione di Rocca di Papa, non potendo pagare i creditori, ha chiesto alla Cassa Depositi e Prestiti la discreta sommetta di 10 milioni e 700 mila euro. Nel maggio 2013 lo Stato ha concesso sei milioni e 250 mila euro, che dovranno essere restituiti al massimo entro i prossimi trent’anni. Il Comune userà questi soldi per pagare i fornitori e far funzionare i servizi. Insomma per l’ordinaria amministrazione. Questo significa che i soldi in cassa sono finiti e le tasse pagate dai cittadini normalmente non bastano per bilanciare le entrate e le uscite. Insomma, al Comune spendono di più di quello che entra. Ma forse è vero anche il contrario, ossia che entra meno di quello che dovrebbe. Un esempio? La Tarsu, la tassa sulla raccolta dei rifiuti, a Rocca di Papa la pagano circa il 52% dei cittadini. Quindi c’è una grossa evasione, alla quale negli anni nessuno ha posto rimedio. Si sapeva da tempo, ma l’amministrazione ha preferito non intervenire in maniera incisiva. È brutto dirlo chiaramente, ma il respiro della programmazione politica spesso segue i tempi elettorali. Cinque, o dieci anni in caso di riconferma dello stesso sindaco. Dopo non si sa chi verrà, chi governerà, chi e se potrà rimettere a posto i conti. E così può succedere che un sindaco si concentri sul tempo del suo mandato (Boccia sarà sindaco solo per altri tre anni). A Rocca di Papa abbiamo il sospetto che sia accaduto proprio questo: è più facile chiedere un prestito allo Stato, ripartire le spese tra i cittadini – quelli che pagano le tasse – e rimandare la restituzione del prestino entro i prossimi decenni. Insomma, pagheranno altri. Ovvero, sempre noi; non certo chi ci ha messo in questa situazione. È la politica bellezza.

Priora e Velletri. A questi va il nostro plauso, mentre gli altri dovrebbero spiegarci che uso hanno fatto dei soldi pubblici negli ultimi anni. Domanda che vorremmo fare anche al primo cittadino di Rocca di Papa. “Questa emergenza è stata causata da un atteggiamento incurante, dilatorio, pressappochista e irresponsabile di chi ci ha governato negli ultimi anni - dice il Consigliere Comunale Emanuele Crestini questi soldi chiesti in prestito non serviranno infatti per un progetto straordinario o per risanare il centro storico ma solo per far fronte alle spese correnti”. A Rocca di Papa, tra i creditori ci sono molte ditte, Aimeri, T.M. Service, la Cooperativa “Progetto Colonna” e tante altre società che chiedono il saldo di fatture pregresse. “Molte ditte -aggiunge Cre-

stini- si sono viste costrette a precettare il Comune per ottenere il saldo dei propri crediti come l’impresa “Bartolini” che deve avere circa 240mila euro per aver ristrut- Crestini turato nel 2010 l’impianto sportivo “Gavini Lionello”, o l’ASP di Ciampino che ha inviato al Comune un decreto ingiuntivo per il pagamento di debiti pregressi pari a 850mila euro. Il momento è grave -conclude- e non ci possiamo più permettere di sobbarcarci gli errori di amministratori incapaci. Chi sbaglia deve lasciare”.


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PistaciclabileeparcoviaCavour progettiinsensati ideati per chi? L’amministrazione continua a portare avanti scelte senza fornire risposte

Una pista molto poco... ciclabile

L’area dell’ex Colonia in Via Cavour dove dovrebbe sorgere un parco pubblico

di Sergio Rasetti Il coro è assordante ma vanno dritti per la strada tracciata con una buona dose di superficialità, senza preoccuparsi delle conseguenze che resteranno indelebili per il paese già avviato su una strada senza vie di uscita, senza vie di fuga. L’ultima opera pubblica, una PISTA CICLABILE realizzata ai Campi d’Annibale, lascia di stucco anche gli appassionati delle due ruote. La Regione non è stata a guardare per il sottile e ha finanziato un’opera che sembra una vera e propria strada per residenti e ortolani. La Presidentessa Polverini, troppo impegnata a pensare alle sue future fortune politiche e soddisfare appetiti politici locali, anche se alla sua opposizione, ha concesso più di qualche finanziamento “particolare” come quello della nostra “Pista Ciclabile” (la vicenda del mausoleo di Affile dedicato al fascista Graziani lo testimonia). Nessun dubbio che di piste ciclabili ce ne vorrebbero per chilometri, ma farne una nel cuore dei Campi d’Annibale dove è già regno di mountainbike ci sembra assurdo, ridicolo, una presa per i fondelli se non peggio. L’intenzione di chi ha pensato quest’opera probabilmente era quella di soddisfare la richiesta di viabilità accettabile per

quanti si sono trasferiti a vivere in quei luoghi per i quali non è possibile nessun piano di urbanizzazione, tanto meno costruire strade. Un escamotage rischioso, le conseguenze del quale si potranno costatare nel breve periodo. Ai ciclisti probabilmente resterà a disposizione, molto presto, un ex pista ciclabile sconquassata da camion e trattori diretti ai lavori boschivi Ma un’altra incredibile opera pubblica è alle porte. Si tratta di un Parco Didattico Comunale. Lo vogliono fare proprio dove sorgeva quella meravigliosa terrazza antistante il fatiscente Grande Albergo. Doveva essere restaurata a spese dell’impresa, che ci metteva altri 625mila euro per una nuova strada, e consegnata alla città; ma è crollata miseramente durante i lavori di costruzione del condominio sorto al posto dell’ex Albergo. Sarebbe una struttura difficilmente accessibile per i cittadini, praticamente una vera e propria riserva per i residenti dei condomini limitrofi. Dopo la mancata realizzazione della prevista strada di collegamento tra Via Cavour-Via Valle Vergine-Via delle Barozze, dovuta alla mancata autorizzazione del Parco Regionale dei Castelli Romani (sulla quale stranamente i politici locali non hanno fatto “miracoli” come per il mega parcheggio al Carpino, le stravolgenti varianti per il Giar-

di Marcello Loisi Il Movimento per Rocca di Papa ha denunciato l’avvio di una serie di lavori di manutenzione straordinaria di un tratto di strada ai piedi di Monte Cavo, che va da via Vicinale delle Faete a via Monte Pennolo, nel quartiere dei Campi d’Annibale. Questi lavori interesseranno solo due dei cinque chilometri del percorso, ma il costo stimato ammonta alla cifra di oltre 284mila euro. Praticamente, 140.000 euro a chilometro! Quest’opera rientra nel progetto di “realizzazione di percorsi ecologici e pista ciclabile in località Campi d’Annibale”, perciò il Comune dichiara che verrà utilizzato “asfalto ecologico”, un fondo stradale è composto da materiali ecologici (inerti, terre e calce), adatti per sentieri e piste ciclabili, appunto, ma non per la circolazione di automezzi, che deteriorerebbero questa leggera pavimentazione in poco tempo. Dobbiamo notare, però, che la strada in questione è utilizzata dai residenti (anche delle tante case costruite nella zona delle Faete, più di qualcuna, sembra, abusivamente) e anche per il transito dei mezzi pesanti per il taglio degli alberi. Classificare come “pista ciclabile” una strada percorsa quotidianamente da automezzi sembra un artificio per accaparrarsi i fondi regionali per le piste ciclabili. Al contrario, per il Codice della strada, una “pista ciclabile” è un percorso protetto o comunque riservato alle biciclette, dove il traffico motorizzato è escluso. Nel caso di transito di autoveicoli è facile prevedere che la pista ciclabile entro breve diventerebbe un colabrodo. Siamo forse davanti all’ennesima operazione volta ad asfaltare, cementificare e urbanizzare ulteriori aree verdi di Rocca di Papa? Quali sono le ragioni del costo così elevato di quest’opera di “manutenzione”? Ed infine, con un bilancio disastrato come quello del nostro Comune, perché investire soldi pubblici per un’opera così ambigua?

La terrazza storica dell’ex Grande Albergo alla Colonia in Via Cavour prima di essere abbattuta

dino degli Ulivi, la strada che deve nascere a seguito del recupero della Funicolare che comporta un immenso solco asfaltato in pieno bosco) ora la decisione di metterci una toppa che ha dell’incredibile: vogliono fare un giardino che

bambini, mamme e anziani non potranno mai frequentare. Noi, in questo caso, siamo perfettamente in sintonia con i Consiglieri Comunali di opposizione: spendere quei soldi per altre urgenti necessità del paese.


ROCCA DI PAPA

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il Segno - Giugno 2013

Venduta la Farmacia Comunale il Comune incassa 570mila euro Ad aggiudicarsi l’importante attività è stata la dott.ssa Giuseppina D’Apolito

di Paola Gatta L’ultima asta è andata a buon fine e la farmacia comunale del centro storico di Rocca di Papa, via Leonida Montanari (dopo che ben due bandi erano andati deserti), è stata venduta. Il prezzo che il Comune andrà ad incassare sarà di 570mila euro, di poco inferiore rispetto alla base d’asta del secondo bando. Ad aggiudicarsi la gestione dell’attività, la cui cessione aveva provocato numerose polemiche tra le forze politiche e i cittadini del Centro, è stata la dott.ssa Giuseppina D’Apolito, che ha battuto gli altri quattro farmacisti concorrenti, tra cui il dott. Scarfò già titolare della farmacia di viale Silvio Spaventa. Rispetto al secondo classificato, il dott. Carlo Pellegrino, l’offerta della D’Apolito è stata superiore di quasi 31mila euro. Alla fine il Comune è riuscito quindi a vendere questo bene, e lo ha fatto tutto sommato incassando il massimo di quello che si poteva prevedere, segno che l’asta è stata ben organizzata. Infatti l’offerta risultata vincente è stata giudicata idonea dal Rag. Ercole Gatta che dunque ha dato l’ultimo via libera all’aggiudicazione finale, avvenuta con determinazione del 5 giugno scorso, dopo il verbale redatto dalla commissione comunale composta

dall’Avv. Anna Maria Fondi, dalle dott.sse Annarita D’Andrea ed Elisabetta Santangeli, e dalla segretaria comunale Stefania Panzironi. Se il capitolo “farmacia comunale” ormai si è chiuso, restano sul campo i dubbi su una dismissione di bene pubblico che aveva anche un grande significato simbolico, essendo stato il primo presidio per il quale le vecchie amministrazioni roccheggiane si erano molto battute. I dubbi, inoltre, permangono anche perché, molto probabilmente, i soldi incassati (la dott.ssa D’Apolito ha già versato una caparra di 120mila euro) andranno a sanare parte dei debiti contratti dall’ammi-

La crisi non rallenta la presa ma i più testardi non mollano. Due dei nostri commercianti del Centro Storico reagiscono mettendo in campo interessanti proposte. La prima è l’orario continuato effettuato tutti i mercoledì per offrire un servizio anche nelle ore con meno traffico e più comode per i clienti. La seconda è un vero e proprio cambio di orizzonte che capovolge l’atavica diffidenza, tra di loro, dei commercianti, un atteggiamento che spesso ha penalizzato proprio il commercio roccheggiano nel suo insieme. E non è un caso che l’iniziativa arrivi da due ragazzi che con passione e tenacia portano

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nistrazione Boccia per le spese considerate correnti. Alla dott.ssa Giuseppina

D’Apolito, che sicuramente impareremo ad apprezzare, auguriamo buon lavoro.

L’idea, geniale, di due commercianti del Centro Storico di Rocca di Papa

DiDtittataAAllffrreeddooPPuu cccici Via Europa, 1 00040 Rocca di Papa (Roma) Tel. 06 94288299 Cell. 347 9523579 alfredo.pucci@teletu.it

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avanti le loro attività. Ecco l’idea, piccola ma geniale: chi acquista per almeno 30,00 euro in uno dei due negozi riceve un buono sconto del 10% da utilizzare per acquisti presso l’altro negozio. Chi si è inventato questo simpatico sistema che oltre a favorire il commercio è vantaggioso anche per i consumatori? Due attività: “Airone Abbigliamento donna” (Corso Costituente n. 67 - tel. 06.9496600) e “Via Duomo 7 Abbigliamento uomo” (Via Duomo, 7 - tel. 06.9497920). Chissà che anche altri non seguano il loro esempio... un fruttivendolo che si abbina a un macellaio, e via dicendo. (S.R.)

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il Segno - Giugno 2013

di Daniela Di Rosa L’anno scolastico si è concluso e, come avviene in questi casi, è tempo di bilanci per valutare il “sistema scuola” nel suo insieme. A Rocca di Papa questo bilancio si compone di varie ombre ma non mancano ovviamente aspetti positivi e incoraggianti. A cominciare dall’alta professionalità e competenza del corpo docente, fino all’impegno degli operatori scolastici, il cui lavoro spesso finisce in secondo o terzo piano. Apriamo invece il capitolo delle ombre, sperando che il prossimo anno scolastico inizi senza quei problemi che ne hanno caratterizzato quello appena terminato. EDILIZIA SCOLASTICA Non possiamo non cominciare con lo stato delle strutture scolastiche. Le denunce portate alla luce dal Consigliere Comunale Emanuele Crestini, rilanciate con grande evidenza dal Segno, hanno scoperchiato una realtà che molti ritenevano fantasiosa. Ogni plesso scolastico di Rocca di Papa ha seri problemi, alcuni di piccola altri di grave entità. Problemi che, nella maggior parte dei casi, restano ancora in piedi. Fino a poche settimane fa (quando la pioggia torrenziale faceva pensare all’arrivo dell’inverno invece che all’estate) le infiltrazioni d’acqua nella scuola media di Pocek continuavano inesorabili. Così come alcuni problemi nei plessi dei Campi d’Annibale non hanno trovato soluzione malgrado gli annunci dell’amministrazione. Problemi risolti quasi del tutto invece nella struttura (nuova) di via dei Gelsomini, quartiere Vigne, dopo una serie di lavori che hanno ripristinato la sicurezza dei luoghi. Anche per il plesso del centro storico molte questioni rimangono aperte.

SERVIZIO MENSA Un altro capitolo da aprire riguarda la mensa scolastica. Dopo aver finalmente nominato la nuova commissione che dovrà valutare la qualità dei pasti serviti, resta un problema che si era verificato già all’inizio dell’ultimo anno scolastico, cioè il fatto che tale servizio comincia molte settimane dopo l’apertura delle scuole, creando non pochi problemi soprattutto a quei genitori impegnati per

I danni della politica lista pagando la scuola ROCCA DI PAPA

lavoro. Infatti, diverse mamme stanno chiedendo al Sindaco di intervenire per tempo affinchè il nuovo anno scolastico veda contemporaneamente la garanzia del servizio mensa. Una cosa che appare ovvia ma che a Rocca di Papa ovvia non è. Ci dice una di queste mamme, Sandra Cippitelli: “Con la chiusura delle scuole per la pausa estiva, noi mamme lavoratrici ci troveremo con l’annoso quesito di tutti gli anni. Cioè: un bambino figlio di genitori che lavorano entrambi, di solito frequenta una scuola a tempo pieno, questo soprattutto negli anni della materna (asilo) e della primaria (elementare), per cui è ovvio prevedere che ci sia un servizio mensa... E qui viene il bello... anzi il brutto! Nelle scuole pubbliche di Rocca di Papa il servizio mensa inizia circa tre settimane dopo la riapertura della scuola, questo vuol dire che un genitore deve portarlo alle 8,30 e andarlo a riprendere alle 12,30. Sono ormai quattro anni che chiedo per quale motivo solo a Rocca di Papa succeda questo, pensi quale grande problema può trovarsi ad affrontare un genitore che lavora magari a Roma, o in un posto dove non può prendere permessi… che fa? si mette in ferie? Tutti gli anni la risposta è sempre la stessa: Il Comune dà la colpa alla scuola, la scuola la dà al Comune, e intanto noi genitori lavoratori/lavoratrici ci troviamo ad affrontare problemi e spese di baby-sitter, ecc.”. Ecco, questo è un problema che con un po’ di impegno e buonsenso si potrebbe facilmente risolvere. A settembre ve ne daremo conto.

SERVIZIO SCUOLABUS Altro capitolo il trasporto degli scolari. E qui le cose si complicano ulteriormente perchè qualche giorno fa il Comune ha affisso un avviso in cui, informando i genitori che sono aperte le iscrizioni per il servizio di trasposto scolastico 2013-2014, dice anche che i pulmini potranno ospitare appena 112 bambini delle scuole materna ed elementare. Chi non

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Così il Consigliere Crestini sullo scuolabus

“Un fatto grave che crea disagi a genitori e bambini”

“Invece di aiutare i ragazzi e facilitare loro la frequentazione delle scuole di Rocca di Papa che di per sé già cadono a pezzi - afferma il Consigliere Emanuele Crestini - l’amministrazione Boccia pensa bene di limitare il trasporto per le scuole, che rappresenta un servizio essenziale per i genitori che lavorano”. Al Consigliere Crestini sono arrivate infatti le testimonianze di diverse madri che denunciano un servizio di trasporto scolastico insufficiente, circoscritto a determinate zone e non in linea con gli orari di uscita delle scuole. A tutto questo si vanno ora ad aggiungere anche le limitazioni imposte dal Comune che vanno ad aumentare il lungo elenco di disservizi. “E’ mai possibile che a Rocca di Papa tutto quello che è semplice e funzionante negli altri Comuni diventa qui complicato e improduttivo? Questa amministrazione - conclude Crestini - non va mai incontro alle esigenze della cittadinanza e pure nella gestione del trasporto non riesce a fornire un servizio adeguato, creando solo ulteriori e gravi disagi agli alunni e ai genitori”.

rientrerà in graduatoria dovrà arrangiarsi come può. Ma non è finita, l’avviso dice anche che i bambini delle scuole medie (esclusi quelli della frazione Vivaro) per recarsi a scuola dovranno utilizzare gli autobus del servizio pubblico Schiaffini. Le proteste non sono mancate e alcune mamme hanno scritto sia al Sindaco Boccia sia al Consigliere Comunale Crestini per porre una serie di domande. Scrive, per esempio Tania Fondi: “Sono veramente rammaricata e amareggiata dalla lettura della locandina, distribuita dalle assistenti scuolabus ai bambini, dove per il prossimo anno 2013-2014 vengono informati che (i bambini delle medie, n.d.r.) non potranno più usufruire dello scuolabus ma delle circolari! Per l’ennesima volta ho pensato che forse poteva essere una soluzione... ma poi ho riflettuto e mi sono detta, ma quali circolari? Queste ultime non coprono, purtroppo, tutto il territorio del nostro Comune e gli orari non sono compatibili con le uscite dalle scuole. Beh, ho anche pensato che, come al solito, non sarà stata un’iniziativa presa da lei (il Sindaco, n.d.r.), visto che è molto attento ai problemi del nostro Comune, quindi mi sono permessa di

scriverLe (al Sindaco, n.d.r.) affinchè possa riflettere sulle decisioni prese sulle “spalle” dei bambini (11-13 anni), ai quali il prossimo anno scolastico non sarà garantito il trasporto scolastico e forse, vista anche la dislocazione della scuola media, faranno anche fatica a tornare a casa nei tempi giusti e potersi dedicare allo studio, in modo sereno e costante”. Il problema è serio perchè dire, per esempio, a bambini di 11 anni (che per la prima volta lasciano le elementari per le medie) che devono essere autonomi negli spostamenti è davvero poco responsabile. Concude la signora Tania: “A questi bambini il Comune sta togliendo nuovamente il diritto allo studio, poi ci lamentiamo che i genitori preferiscono portare i figli nelle scuole dei paesi limitrofi. Mi dispiace ma non ci sto! Questa volta devono trovare la soluzione! Ricordo che nella sua campagna elettorale... Boccia disse: “dobbiamo rilanciare le scuole del nostro Comune e incoraggiare i genitori a non portare i figli nelle scuole degli altri Comuni”... ma le scuole cadono a pezzi e adesso ci hanno anche tolto lo scuolabus”. Anche su questo vi aggiorneremo.


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ROCCA DI PAPA

il Segno - Giugno 2013

“Questi politici hanno fallito ora è il momento dei cittadini”

Intervista a Roberto Fondi, esponente roccheggiano del Movimento 5 Stelle

di Marcello Loisi Le ultime elezioni politiche hanno reso visibile l’incredibile crescita del consenso riscosso dal Movimento 5 Stelle. Questo fenomeno è stato rilevato anche a Rocca di Papa, dove il movimento ha raccolto circa il 30%. Potenzialmente, quindi, questo gruppo è il primo “partito”, anche se bisognerà aspettare le prossime elezioni comunali per confermare il risultato. «Il Segno» ha chiesto a Roberto Fondi, uno dei principali esponenti a livello locale del movimento, di esporre le loro posizioni in merito ad alcuni temi di attualità politica.

La situazione di difficoltà riguardante la raccolta dei rifiuti, a Rocca di Papa, è sotto gli occhi di tutti. È innegabile che ci sia qualche problema. Che cosa ne pensa il movimento? “Siamo in una situazione drammatica. Non arriviamo a differenziare neanche il 30% dei rifiuti, mentre il restante finisce tutto in discarica. Ciò comporta un aumento dei costi di smaltimento, i quali sono passati, in un anno, da 2.100.000 euro a quasi 3.500.000. Si tratta di mancanza di controllo, cattiva gestione o interesse da parte dell’amministrazione comunale?”.

A quale tipo di interessi si riferisce? “Ce ne sono molteplici. La filiera dei rifiuti produce ricchezza, e intorno alla ricchezza spesso di creano dei viziosi circoli di favori. Specialmente a livello politico, sembra che ci sia una regìa nascosta guidata dai grandi poteri, come il “boss dei rifiuti”, Manlio Cerroni”.

Quali iniziative avete in mente riguardo la gestione dei rifiuti? “La nostra proposta è quella di rescindere il contratto con la Aimeri e istituire un’azienda municipalizzata che operi sul

territorio del nostro comune. Estendendo la differenziata ai Campi d’Annibale, predisponendo più controlli sulla qualità della raccolta dei rifiuti e aumentando la percentuale di differenziazione, la spazzatura potrebbe trasformarsi in una risorsa economica. Non scordiamoci che alcuni paesi europei importano i rifiuti – opportunamente differenziati – per riciclare i materiali e rivenderli”. La rescissione del contratto, però, non può avvenire finché sussistono dei debiti del Comune nei confronti della Aimeri. Si tratta di circa 3 milioni di euro. “Non sono state considerate le penali che avrebbe dovuto pagare la Aimeri per le ripetute e gravi inadempienze dell’azienda, le quali sono sempre passate sottotraccia. Questo atteggiamento ha sottratto alle casse comunali risorse ingenti, ma è stata la stessa amministrazione comunale a non monitorare le attività dell’azienda e a non applicare le penali. Alla luce di questo, sembra assurdo che sia proprio il Comune ad avere un debito nei confronti della Aimeri: dovrebbe essere il contrario!”.

Circa la metà dei cittadini di Rocca di Papa non ha pagato la tassa sui rifiuti, la TARSU. Che ne pensa? “Dal bilancio si evince che il Comune dovrebbe recuperare 4.200.000 euro, ma l’anno scorso è riuscito a recuperarne solo 212.000. Occorre estendere la raccolta differenziata su tutto il territorio comunale e procedere a controlli più frequenti e sistematici”.

Il Comune ha chiesto un prestito di 10 milioni di euro alla Cassa Depositi e Prestiti, ma gliene sono stati dati solo 6,2. Il fatto che questa richiesta venga fatta per le attività ordinarie dell’amministrazione, sembra essere la conferma di un preoccupante buco di bilancio.

Roberto Fondi

“È anche la dimostrazione dell’incapacità dell’attuale compagine politica. Per quanto riguarda il m5s, stiamo ancora studiando il bilancio per avanzare delle proposte volte al risanamento delle casse comunali. Una di queste iniziative è sicuramente il bilancio partecipato, che potrebbe essere realizzabile anche grazie alle tecnologie. Mi riferisco, ad esempio, alla ripresa streaming dei consigli comunali. Per risolvere i problemi attuali bisogna cambiare non solo i politici, ma anche la mentalità politica. Pensare solo alla propria carriera politica comporta un imperdonabile abbandono delle istanze dei cittadini, i quali dovrebbero informarsi e partecipare attivamente alla vita politica.

Occorre concepire la cosa pubblica come un’azienda, nella quale la ricchezza viene equamente distribuita tra i proprietari, cioè i cittadini. Un’azienda nella quale, però, chi sbaglia paga”.

A Pomezia, alle ultime amministrative, ha vinto Fucci, candidato Sindaco m5s. Che significato ha? “Significa che uniti si vince... finalmente abbiamo un comune della provincia di Roma a cinque stelle... sono sicuro che ne vedremo delle belle. Adesso abbiamo la conferma che anche a Rocca di Papa si può fare, partecipiamo e lavoriamo su tutto il territorio avendo come faro che illumini il cammino m5s-grillofucci”. Corso della Costituente, 10 Rocca di Papa

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ROCCA DI PAPA L’Amministrazione ottiene soldi dalla Regione per uno stabile messo in vendita

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il Segno - Giugno 2013

Un progetto perlacasa della pace ma l’ex municipio verrà ceduto di Andrea Sebastianelli Da un po’ di tempo Rocca di Papa è condizionata dalle “case”. Dopo “la casa rosa”, la villa sottratta alla malavita e affidata al Comune e oggi ridotta in un degrado assoluto, è la volta de “la casa della pace”. Si tratta di un bando, deciso dall’allora Ass.re regionale all’ambiente Zaratti, finalizzato al recupero di strutture pubbliche da adibire a luoghi di discussione e dialogo. Pensate che Boccia si sia lasciato sfuggire questo fiumiciattolo di fondi pubblici? Certo che no! E allora l’amministrazione comunale l’8 febbraio 2011 ottiene il finanziamento dalla Regione Lazio. Ma oggi, anche questa vicenda, come quella della “casa rosa”, rischia di finire sotto inchiesta visto che l’edificio per il quale la Regione ha già stanziato dei soldi per l’esecuzione di lavori, è in realtà nell’elenco approvato dai Consiglieri Comunali riguardante la dismissione di beni pubblici. Voi spendereste soldi per una proprietà che avete messo in vendita? Per qualche piccola riparazione può darsi ma non certo per eseguire lavori straordinari per un importo di 110mila euro! Questa infatti è la cifra che il Comune ha ottenuto per il progetto de “la casa della pace”, un’opera

già inserita nell’elenco dei lavori pubblici 2011-2013, approvato dal Consiglio il 14 marzo 2011. Dopo appena un mese, il 12 aprile, la Giunta Boccia approva anche la delibera dei lavori da eseguire ma tre mesi dopo lo stesso Consiglio Comunale detta le linee guida per la vendita del patrimonio pubblico, comprendente proprio la palazzina di Viale Enrico Ferri. Un’amministrazione attenta ai soldi pubblici e in crisi permanente di liquidità, avrebbe subito fermato il progetto “casa della pace” o, al limite, avrebbe dirottato i soldi stanziati dalla Regione su un altro edificio. Invece no, il Comune ha continuato a viaggiare su due binari ben sapendo che prima o poi, quei binari, sarebbero diventati uno solo e allora i due treni sarebbero arrivati a scontrarsi. Se da una parte ha messo in vendita l’ex municipio di Viale Enrico Ferri dall’altra ha predisposto un progetto per ristrutturare il secondo piano dello stesso ex municipio. Roba da pazzi... se non addirittura da Corte dei Conti o da magistratura! Ma il paradosso non finisce qui, perchè una delle prerogative del bando non era solo quella di eseguire dei lavori ma anche (e soprattutto) di creare strutture permanenti e funzionanti. Infatti, diversi

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Comuni che hanno ottenuto quello stesso finanziamento hanno inaugurato veri e propri luoghi d’incontro. E’ il caso di Cerveteri (Roma) che ha aperto uno spazio dedicato all’aggregazione; oppure del Comune di Acquapendente (Viterbo) che ha riqualificato un immobile dotandolo delle strumentazioni necessarie per l’avvio delle attività; o ancora del Comune di Roccagorga (Latina) che ha aperto una casa per l’aggregazione giovanile. Strutture funzionanti e operative 365 giorni l’anno. Invece a Rocca di Papa si chiedono e si prendono soldi per un edificio già messo in vendita. Non solo. Nello stesso edificio il Comune ha già eseguito alcuni lavori per la messa a norma della stanza

adibita a laboratorio musicale e sala prove (altri 50mila euro finanziati sempre dalla Regione). In totale, per la palazzina messa in vendita, lo Stato italiano ha pagato lavori per 160mila euro! Non potendo al momento consultare tutta la documentazione esistente sull’argomento, rivolgiamo al Sindaco e ai Consiglieri Comunali alcune domande: i soldi sono già stati incassati dal Comune? I lavori previti sono già stati eseguiti? Se invece la Regione non li ha ancora saldati, il Comune che fa? Li prende, dichiarando contemporaneamente che l’edificio di Viale Ferri sarà tolto dall’elenco delle svendite? Oppure semplicemente li rimanda indietro annullando il progetto?

Orario Continuato

Lunedì chiuso

CIAMBELLE degli SPOSI

Al secondo piano dovrebbe nascere “la casa della pace”

venerdì 21 giugno - venerdì 5 luglio - venerdì 19 luglio

SERATE di MUSICA e KARAOKE


ROCCA DI PAPA

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De Santis e il ritorno del “figliol prodigo” L’ex esponente Pd-Sel riapproda nel Pd

Il Consigliere Comunale di Rocca di Papa, Maurizio De Santis, eletto alle ultime elezioni amministrative del 15 maggio 2011 in qualità di candidato Sindaco di una lista civica (Rocca Futura) opposta al Sindaco Boccia, starebbe per fare il grande salto dai banchi dell’opposizione a quelli della maggioranza. L’entrata in maggioranza potrebbe essere ufficializzata nel prossimo Consiglio Comunale, anche se molti si aspettavano che ciò sarebbe avvenuto già lo scorso 28 maggio. Da diversi mesi la posizione di De Santis sui vari temi riguardanti l’amministrazione comunale appare molto soft se non addirittura elogiativa rispetto alle politiche messe in atto dalla Giunta roccheggiana. Per il Consigliere si tratterebbe comunque di un ritorno alle origini, avendo ricoperto sia incarichi di tipo politico che amministrativo con l’attuale Giunta. È stato infatti segretario della sezione locale dei Ds; assessore nella giunta comunale guidata da Carlo Ponzo; assessore e Vice-Sindaco nella prima Giunta targata Boccia. Incarico quest’ultimo dal quale venne rimosso dopo un rimpasto di metà mandato rimasto tutt’oggi senza motivazioni ufficiali. Il 15 ottobre

2011, a pochi mesi dal suo ingresso nel Consiglio Comunale (che gli costò anche l’espulsione dal Pd avendo contrastato la lista Boccia), De Santis comunicò il suo passaggio a Sinistra Ecologia e Libertà, partito che lo aveva sostenuto all’interno della lista civica. Ma anche in questo caso, dopo pochi mesi, entrò in rotta di collisione con alcuni esponenti di Sel di Rocca di Papa a causa della mancata opposizione in Consiglio Comunale al cosiddetto “Piano casa” varato dalla Presidente del Lazio, Polverini. Se le indiscrezioni dovessero essere confermate si aprirebbe l’ennesimo capitolo della “saga” politica di Maurizio De Santis, il cui titolo potrebbe essere (parafrasando una famosa parabola di Gesù), “il ritorno del figliol prodigo”. Ma, purtroppo, qui il vangelo è fuori posto: si tratta di cambiamenti che fanno pensare molto banalmente a convenienze elettorali. Dalla stentorea opposizione politica della fase elettorale (solo qualche mese fa) si passerebbe a una più comoda posizione nella maggioranza di governo. E pazienza se qualche elettore aveva votato il nostro eroe per la sua intransigente opposizione al sindaco Boccia. (L.S.)

Dario Nanni rieletto in Campidoglio Dario Nanni, Comandante in aspettativa della Polizia Locale di Rocca di Papa, ce l’ha fatta e, per la seconda volta, ha conquistato (quota Pd) l’ingresso nel Consiglio Comunale di Roma. Con oltre 3.700 preferenze, infatti, Nanni è stato premiato per i cinque anni di lavoro svolto tra i banchi dell’opposizione, tra i più attivi e battaglieri nel contrastare le politiche fallimentari dell’ex Sindaco Alemanno. A lui vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro.

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“Rocca Futura, un’esperienza da archiviare”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Da sin.: Vitali, Morana, De Santis e Nieri

Il 21 marzo 2011, con l’obiettivo di ricostruire una città sostenibile, diciannove cittadine/i, provenienti da esperienze politiche diverse, decisero diDanilo sottoscrivere un programma di cambiamento. IlRomei Programma, sinteticamente, si qualificava per il contrasto all’illegalità, per la tutela dei beni comuni e del territorio; privilegiava interventi pubblici di qualità e non di quantità e che, soprattutto, non fossero espressione di interessi privati. Dopo due anni, disattendendo ogni aspettativa, risulta evidente che: 1. nessuna iniziativa è stata presa per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita istituzionale e contrastare l’illegalità; 2. nessuna opposizione si è fatta in Consiglio Comunale per contrastare le discutibili e non condivisibili scelte della Giunta Boccia. E’ giunto il tempo di chiedere scusa a tutti i cittadini che con il loro voto hanno espresso un’idea di cambiamento e fare la cosa più giusta: archiviare l’esperienza di “Rocca futura”. Il rispetto degli elettori, veri sostenitori di questa esperienza, e dei sottoscrittori del programma richiede la consapevolezza che: nessuno potrà più parlare in nome di “Rocca futura” né rappresentarla nelle sedi istituzionali. Auspichiamo che in tutti i cittadini si rafforzi l’idea di cambiamento e la volontà di ricostruire un paese migliore. Lettera firmata da: Piero Fondi, Flavia Vitali, Bruno Fondi, Carla Anastasio, Antonella Garbato, Ludovica Mantelli, Francesco Tartaglione, Aldo Morana, Patrizio Tagliaccica, Giampaolo Suatti, Massimo Cutietta, Stefano Galli, Franco Portelli

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Continua l’eterno scaricabarile ma il Comitato Campi non molla Il Comitato di Quartiere torna a occuparsi della questione dei presìdi medici

di Sandro Tabellione Torna d’attualità la questione dei medici di base dislocati quasi tutti in un’unica palazzina di piazza della Repubblica lasciando di fatto scoperto soprattutto il quartiere dei Campi d’Annibale. Già qualche mese fa ci eravamo occupati della vicenda portando a conoscenza dei lettori di una nota del Dipartimento Programmazione Economica e Sociale della Regione Lazio che, il 15 novembre 2012, aveva scritto al Comitato di Quartiere dei Campi per informarlo che la Asl RmH avrebbe dovuto indicare l’obbligatorietà per l’apertura di almeno un secondo studio medico ai Campi all’interno di una “rilevazione di zone carenti”. Ora, dopo sei mesi, la Asl RmH, per voce del suo Commissario Straordinario, dott. Claudio Mucciaccio, e del Direttore Sanitario, dott. Antonio Celiberti, ha scritto al Presidente Silvestrini del Comitato di Quartiere comunicandogli che “nel corso del 2012 non è stato possibile individuare ambiti territoriali carenti di medici di Medicina Generale, in quanto -prosegue la nota- non sono pervenute da parte della competente Direzione Regionale, richieste di rilevazione di zone carenti”.

Ancora una volta sembra di trovarsi di fronte al solito scaricabarile fra istituzioni dove, alla fine, non si riesce mai a capire nè di chi sono le responsabilità nè a chi spettano determinate azioni e decisioni. Il rammarico per la risposta ricevuta è stato espresso dallo stesso Presidente Silvestrini. “Trovo assurdo che dopo tanto tempo ci vengano date risposte che non risolvono il problema ma anzi lo rendono ancora più misterioso. La Regione Lazio ci scrive il 15 novembre 2012 per dirci che la Asl competente dovrà effettuare le nuove rilevazioni tese a individuare zone carenti e adesso, il 28 maggio 2013 la Asl ci dice che la Regione non le ha richieste”. Le uniche rilevazioni effettuate dall’Azienda Sanitaria Locale, si apprende nella stessa lettera, sono state quelle inerenti la pediatria di libera scelta per la quale non sono state riscontrate particolari emergenze di assistenza. Quindi nessun nuovo pediatra potrà essere collocato ai Campi. Il Commissario Mucciaccio ha comunque assicurato che “la situazione di disagio rappresentata sarà tenuta nella dovuta considerazione in occasione della prossima rilevazione delle zone carenti”. A questo punto resta da capire se tali rilevazioni verranno effettuate con

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Una riunione al Comitato Campi

sicurezza oppure se si assisterà nuovamente a questo scaricabarile su chi deve richiederle. Fatto stà che il Comitato Campi le continuerà a pretendere. “I cittadini sono stanchi di aspettare e intanto devono

continuare a spostarsi per potersi recare dal proprio medico di base -continua Silvestrini-, ma noi comunque non ci arrendiamo e proseguiremo questa battaglia che interessa un quartiere di 7mila abitanti”.

Giovedì 4 luglio nell’aula consiliare

Il Comitato Centro incontra i cittadini

La riunione del Comitato di Quartiere del Centro Storico con i cittadini, annunciata sul numero di maggio del Segno, si terrà il prossimo giovedì 4 luglio alle ore 17.30 presso l’aula consiliare del Comune di Rocca di Papa. Al centro dell’incontro ci saranno i numerosi temi che riguardano il primo quartiere roccheggiano, dal servizio “porta a porta” dei rifiuti alla viabilità, dal rilancio del commercio a quello delle attività culturali. Tutti i residenti sono invitati a partecipare.

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In attesa di conferme, il timore è serio. Da alcune settimane infatti si fanno sempre più insistenti le voci secondo cui l’attuale sede della Polizia Locale, messa nell’elenco delle dismissioni di beni pubblici, starebbe per essere venduta. Resta dunque il problema di dove sarà collocato il Comando dei Vigili visto che solo qualche anno fa era stato spostato proprio nella sede attuale perchè ritenuta più idonea e centrale per lo svolgimento delle operazioni ordinarie e di vigilanza. Ancora non abbiamo conferma che tale vendita ci sia effettivamente stata però le stesse voci dicono anche che la Polizia Locale sarà probabilmente trasferita nei locali che oggi ospitano la Protezione Civile nel quartiere dei Campi d’Annibale, a fianco del Centro Anziani. Anche su questo punto non vi sono ancora nè conferme nè

Vigili e Protezione Civile, sarà girotondo delle sedi? ROCCA DI PAPA

il Segno - Giugno 2013

Rifiuti in via della Portella dopo 3 mesi stanno ancora lì

La sede della Protezione Civile

smentite. Ma se così fosse sorge il problema della Protezione Civile che qualcuno vorrebbe già riportare nei locali posti sotto al ponte di piazza della Repubblica. Dalle stelle... alle stalle, cioè sotto i ponti! (P.G.)

Carissimo direttore volevo segnalare il totale abbandono dei rifiuti da circa 3 mesi in via della Portella (Campi d’Annibale) di tutti i generi e che gli operatori del settore, nel momento in cui le scrivo, non si curano di rimuovere. Io sono costretto a gettare la mondezza in altri cassoni poichè è veramente indecente. Via della Portella è stata ribattezzata via della Discarica. Vergogna!

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L’Avv. Grasso e il Consigliere Romei

Mentre scriviamo, Acque Potabili, la società che gestisce il servizio idrico a Rocca di Papa, stà recapitando le cartelle relative al conguaglio dei consumi. Intanto sembra che si stia per concludere la vicenda delle bollette contestate da una cinquantina di cittadini che, su iniziativa del Consigliere Comunale Danilo Romei, attraverso lo studio dell’Avv. Grasso di Grottaferrata, si erano opposti al pagamento delle stesse ritenendo sbagliate le cifre richieste. L’accodo con Acque Potabili, infatti, sarebbe vicino e la quasi totalità degli utenti dovrebbe alla fine pagare una cifra molto inferiore a quella inizialmente dovuta. “Sono molto soddisfatto ha detto Romei- perchè i diritti di questi cittadini sono stati alla fine rispettati”.


ROCCA DI PAPA IlConsiglioComunaledecidesullanuovatassarifiuti Una risposta e una proposta

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il Segno - Giugno 2013

Quattro rate per la Tares con la paura del rincaro di Giulia De Giorgi Il 29 aprile 2013 a Rocca di Papa si è riunito il Consiglio Comunale per discutere dei tributi sui rifiuti e sui servizi. La legge n. 214/2011 ha istituito in tutti i Comuni del territorio nazionale il tributo comunale Rifiuti e Servizi (TARES). Il decreto legislativo n. 35/2013 contiene le “Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali”. Alcune di queste disposizioni prevedono che la scadenza e il numero di rate di versamento del tributo siano stabilite dal Comune con propria deliberazione e che ai fini del versamento delle prime due rate del tributo i Comuni possano inviare ai contribuenti i modelli di pagamento precompilati già predisposti per il pagamento della TARSU (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) o della TIA1 (sistema di finanziamento comunale della gestione dei rifiuti) o della TIA2. Con queste premesse il Consiglio Comunale delibera di stabilire per l’anno 2013 quattro rate per il versamento della TARES e di stabilire che per il pagamento delle prime tre rate della TARES il Comune di Rocca di Papa provvederà ad inviare ai contribuenti i modelli di pagamento precompilati dichiarando tale atto immediatamente esecutivo. I Consiglieri presenti erano 12. Solo 4 di loro (Enrico Fondi, Emanuele Crestini, Danilo Romei e Maurizio De Santis hanno votato contro l’immediata esecuti-

vità dell’atto che di fatto mette, ancora una volta, mano nelle tasche dei cittadini. Il Consigliere Crestini ha poi sottolineato l’iniziativa “rifiuti zero” del Movimento 5 Stelle e infatti, nel blog del movimento, si parla ampiamente di questo: dell’estensione della raccolta differenziata porta a porta in tutti i Comuni, dello sforzo di noi cittadini per ridurre i nostri rifiuti per esempio (cito testualmente) “prendendo accordi con negozi o catene di distribuzione per permettere ai cittadini di trovare al supermercato detersivi alla spina e prodotti sfusi, bevande con vuoto a rendere,

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prodotti senza imballaggio o con confezioni biodegradabili” e del compostaggio domestico che prevede “bonus fiscali sul pagamento della Tarsu alle famiglie che riciclano in casa, in appositi contenitori, i rifiuti organici, da cui deriva humus per la concimazione del terreno”. Le alternative ci sono e sono possibili. Tutto sta alla volontà dei cittadini e delle istituzioni affinché quelle che oggi sono solo delle prospettive diventino presto realtà.

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di Roberto Sinibaldi Che qualche articolo del Segno possa dare fastidio ai palazzi del potere locale, uno lo mette in conto, ma che da lì poi si possa sostenere che il giornale sia aprioristicamente prevenuto rispetto all’amministrazione comunale ce ne corre. Vediamo i fatti: qualche giorno fa Rocca di Papa è stata scossa dalle tensioni relative allo scarso funzionamento del servizio raccolta rifiuti. La spazzatura accumulata agli angoli delle strade e le manifestazioni del personale dello stesso servizio, per il loro mancato stipendio, sono cosa nota. Il Segno, nel numero di maggio, ne ha dato conto. C’era la cronaca dei fatti, la ricostruzione delle cause e un’analisi delle difficoltà economiche dell’Amministrazione. Qualche giorno dopo l’uscita del giornale l’Assessore al bilancio del Comune, Maurizio Querini, ha voluto apostrofare il comportamento del giornale con un moto di contrarietà, ma senza dire una parola sulla sostanza delle nostre osservazioni. Per quanto le sue fossero più che altro lamentazioni sarcastiche, vale forse la pena di riprenderle, visto che Querini è pur sempre il responsabile politico dei bilanci economici del nostro Comune. Offriamo dunque all’Assessore al bilancio uno spazio nel quale possa spiegare ai cittadini come mai il Comune non ha più soldi. Dove sono finiti tutti gli importi delle tasse? E perché siamo costretti a prendere mutui per far fronte alle spese ordinarie? Non ci pare che siano dettagli, né tantomeno preconcetti. Il dubbio è che Querini, e forse qualche altro componente della Giunta Boccia, considerino l’attacco la migliore difesa. E invece di opporre ragionamenti sulle analisi dei fatti preferiscono battute di scherno contro chi muove loro qualche critica.

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il Segno - Giugno 2013

di Andrea Sebastianelli La cosa peggiore che può capitare al direttore di un giornale (soprattutto se a diffusione territoriale) è quella di lasciare i lettori interdetti e in preda alla confusione. In parte è ciò che è accaduto con l’uscita del numero di maggio del Segno, avvenuta il giorno 18. Era un sabato e, nella stessa mattinata, il quotidiano Il Messaggero “Area metropolitana”, conteneva un articolo incentrato sulla nostra stessa notizia (a cui il Segno riservava il paginone centrale) riguardante le condizioni della “casa rosa”, il bene sequestrato alla malavita in via dei Principi e affidato nel 2010 al Comune che avrebbe dovuto trasformarlo in una casa alloggio per donne in difficoltà. Vicenda portata alla luce da un attivo Consigliere Comunale, Emanuele Crestini. Stessa notizia due mondi opposti. “A chi credere?” si sarà domandato il lettore incappato nelle due diverse cronache. Quella che ai nostri occhi, dopo aver passato settimane a leggere documenti, appariva come una negligenza molto grave da parte del Comune di Rocca di Papa visto che in due anni non era riuscito, come promesso al Tribunale, a “custodire” la villa nel modo dovuto lasciandola depredare come un fortino dagli Apaches (al momento della consegna era completa di tutto, compreso televisore e lavatrice – è tutto scritto su un verbale), per Il Messaggero era la dimostrazione della capacità del Sindaco Boccia di trovare la soluzione. Già il titolo era abbastanza eloquente: “Villa confiscata alla criminalità, pronti i fondi per ristrutturarla”. L’articolo appariva ancora più chiaro: “Il progetto presentato dal Comune di Rocca di Papa […] è stato infatti tra i vincitori del bando della Regione Lazio per l’ero-

A P P R O F O N D I M E N T O

Verità mezze verità e omissioni

I 130mila euro per risistemare la villa confiscata ai criminali (e affidata al Comune) non ci sono

Storia di un grande bluff L’articolo apparso sul Messaggero del 18 maggio

gazione di fondi destinati agli immobili confiscati a mafia e criminalità, perché venissero utilizzati per finalità sociali”. Resta da capire perché il fallimento palese, chiaro e accertato di un primo cittadino su un fatto palese, chiaro e accertato, possa di colpo, per qualcun’altro, diventare un successo. Forse la spiegazione la troviamo in un libro del 2006, “La scomparsa dei fatti” di Marco Travaglio (ed. Il Saggiatore). Scriveva Travaglio: “Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia. O da riporto”. Ma forse, nel nostro caso, si è trattato solo di superficialità (anche al sottoscritto è capitato qualche volta). Prendere per buone le affermazioni di un Sindaco senza avvertire il bisogno di verificarle, però, è un fatto grave. Soprattutto se quelle affermazioni hanno il solo scopo di coprire le maga-

gne raccontando ai lettori-cittadini qualcosa che, di fatto, ancora non esiste. Ma entriamo nel dettaglio. Sul Messaggero, il Sindaco Boccia ha affermato, riferendosi al finanziamento regionale: “Tra pochi mesi quindi avremo una Casa rosa di cui il territorio ha grande bisogno…”. Sulla stessa linea anche Annalisa Gentilini, responsabile dei Servizi Sociali del Comune, che al Tuscolo (numero di giugno) ha confermato: “Sappiamo che ora i soldi ci sono e che Rocca di Papa aggiungerà valore al suo impegno sociale”. Ma le cose stanno proprio così come ce le raccontano? Sarebbe bastato scrivere una mail al responsabile del Dipartimento Programmazione economica e sociale della Regione Lazio (cosa che noi abbiamo fatto il mese scorso ottenendo risposta dopo pochi minuti) per capire che quei

Boccia

soldi annunciati dal Sindaco, almeno per ora non arriveranno, semplicemente perché la graduatoria finale dei 108 Comuni ammessi (Determinazione n. B09041 del 22/11/2012), stilata dalla commissione giudicatrice, ha visto Rocca di Papa classificarsi soltanto all’81° posto (per un progetto da 129.000 euro). Nella stessa graduatoria, solo per fare un esempio, il progetto da 900mila euro per l’ex Bazzica, predisposto dall’amministrazione di Grottaferrata, si è piazzato al 43° posto scatenando la delusione sia dell’allora Sindaco Mori che di Don Franco Monterubbianesi, fondatore di Capodarco e capofila del progetto, il quale ancora oggi manifesta la delusione per essere arrivati vicini al traguardo ma di non essere riusciti a ottenere il segue a pag. 21


E intanto a Castel Gandolfo un bene confiscato è stato inaugurato dall’associazione “Libera”

Gli scout al lavoro

segue da pag. 20

contributo regionale. Il motivo non è difficile da capire (anche in questo caso bastava leggersi il bando e le relative determinazioni regionali. Cosa che noi abbiamo fatto). La dote del bando, infatti, era di 16.500.000 euro e, in base alla graduatoria definitiva, questi soldi saranno appena sufficienti a finanziare i primi 35 progetti (forse 36 con un piccolo sforzo). Quindi, facendo due conti, è facile comprendere che se dal n. 1 al n. 35 si consumano 16,5 milioni di euro, per arrivare a finanziare la “casa rosa” di Rocca di Papa (81° posto) servirebbero altri 18.696.000 euro (dal n. 36 al n. 80). Dal n. 81 (Rocca di Papa) al n. 108 servirebbero poi altri 11.142.000 euro. In totale per tutti i 108 progetti

Il gruppo di Libera Castelli Romani

Milvia Monachesi

Foto Sciurba

sul territorio. Ora il Comune di Castel Gandolfo, per completare il recupero pieno del Castelletto, ha presentato un progetto alla Regione Lazio finalizzato alla creazione di 19 officine dedicate alle arti e ai mestieri e per dare vita a un centro di aggregazione giovanile. La bella iniziativa, purtroppo, è stata turbata poche ore dopo l’inaugurazione, per una lettera contenente un proiettile indirizzata proprio alla prima cittadina di Castel Gandolfo, Milvia Monachesi che, malgrado l’accaduto, si dice serena e ancora più motivata nel sostenere azioni e interventi come quelli portati avanti da “Libera” in tutt’Italia. Nella provincia di Roma, nel corso degli ultimi anni, sono stati 448 i sequestri di beni e aziende realizzati con proventi di illecita provenienza, solo nei Castelli Romani (compreso Ciampino) questi sequestri sono stati 51,

inseriti in graduatoria servirebbero circa 50 milioni di euro. Una cifra che la Regione Lazio difficilmente potrà stanziare da qui al 2015 (l’ultimo anno in cui la graduatoria resterà in vigore). E’ come se un cittadino, arrivato 90° a un concorso per dieci posti da usciere, organizza una festa per essere comunque entrato in graduatoria nella speranza che quelli prima di lui rinuncino al posto. Appurato tutto ciò, quindi, per noi del Segno era ovvio mettere in risalto due aspetti della “casa rosa”: degrado della villa e “mala custodia” da parte del Comune, relegando la questione del finanziamento regionale ai margini. Anche perché in questo caso avremmo dovuto aprire un capitolo sulla qualità del progetto presentato. Invece per Il Messaggero, la notizia su cui

segno che anche i nostri territori sono ormai parte integrante del sistema criminale basato soprattutto sul riciclaggio di denaro sporco. (A.S.)

concentrare l’attenzione era proprio il finanziamento della Regione “ottenuto” da Boccia che aveva così portato a casa un grande risultato (!). Come abbia potuto, poi, il Sindaco di Rocca di Papa dichiarare che “tra pochi mesi”, grazie al finanziamento regionale, il progetto si concretizzerà, resta un mistero. Le cose sono due: o ha mentito sapendo di mentire, oppure anche lui non conosceva la graduatoria stilata dalla commissione regionale (cosa ancora più grave visto che il Sindaco ha anche un contratto a tempo pieno con la Regine Lazio) convinto, come la sua responsabile di settore, che presto avrebbe incassato l’assegno di Zingaretti . Ma Boccia non si è limitato a fare queste dichiarazioni, le ha anche ribadite. Qualche settimana dopo, in-

il Segno - Giugno 2013

Mentre a Rocca di Papa assistiamo a un bene confiscato andato in malora, lo scorso 9 giugno a Castel Gandolfo (in via dei Pescatori) è andata in scena l’altra faccia della medaglia, ossia l’apertura del “Castelletto”, l’edificio sottratto alla criminalità organizzata (nella fattispecie ad alcuni membri della disciolta Banda della Magliana) e affidato all’Associazione “Libera” di don Ciotti. Il risultato è stato appunto l’apertura al pubblico della bellissima struttura dopo che sia gli associati di “Libera” sia un gruppo attivo di scout hanno provveduto a rendere agibile il giardino. Silvia Barbieri, referente dei Castelli dell’associazione antimafia, ha espresso la sua gioia parlando proprio del valore che ha l’essere riusciti a restituire alla collettività un bene tolto ai criminali. Sono proprio questi successi che incoraggiano a proseguire sulla strada del sequestro, della confisca e quindi, come ultima tappa, l’acquisizione da parte dello Stato attraverso associazioni impegnate concretamente

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A P P R O F O N D I M E N T O

fatti, le ha ripetute ad Alfredo Digiovampaolo, bravo giornalista di RaiTre (messe poi in onda sia nel programma Buongiorno Regione che in uno speciale di Rainews24), assicurando che tra due mesi quella struttura sarà funzionante e attiva. Dopo la storia di questo “grande bluff”, però, il problema resta irrisolto: una struttura sottratta alla criminalità è stata abbandonata a se stessa, esclusivamente per incapacità e negligenza. E anche se il Comune avesse ricevuto il contributo per risistemare tutto, la gravità sarebbe rimasta inalterata: sperperare soldi pubblici per rimediare a un danno provocato dal mancato controllo di un ente pubblico, è doppiamente grave. Andrea Sebastianelli


ROCCA DI PAPA

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“Ecco i servizi che forniamo al Comune” LA LETTERA DELLA “T.M. SERVICE”

Gentile Direttore, mi trovo ancora una volta a scrivere al suo giornale a proposito degli “scoop” dei suoi giornalisti. Naturalmente mi riferisco al numero di febbraio e alla notizia relativa ai 37.000 euro di ricavato della T.M. Service, mi duole farle presente che il ricavato della Società in questione è ben superiore ai 37.000 euro sopracitati, e non sono certamente io a doverle insegnare che il ricavo (non ricavato) di una Società è determinato dal fatturato sottratti i costi della commessa. Questo per significarle che il fatturato della mia Società è proporzionale ai costi sostenuti per la gestione dei servizi, che vorrei ricordarle non sono solamente il noleggio dell’attrezzatura, ma la gestione totale di tutte le sanzioni al Codice della Strada del Comune di Rocca di Papa (circa 10.000 l’anno). Per gestione si intende l’assistenza a tutta la procedura che parte dall’elevazione del verbale (sia esso relativo all’autovelox, piuttosto che ad altre violazioni al CdS) fino al pagamento/ricorso/messa a ruolo/archiviazione dello stesso, per questi servizi la mia Società mette a disposizione tre apparecchiature del valore di oltre € 25.000,00 ciascuna con costi di gestione e manutenzione che si attestano in circa € 3.000,00 l’anno, fino ad un mese fa forniva rullini (dal costo di oltre € 4,00 l’uno), sviluppo e stampa presso un laboratorio fotografico (di Rocca di Papa), un operatore che sovrintende al funzionamento dell’apparecchio, e minimo 2 persone presso il Comando di Polizia Locale per un totale di oltre 60 ore a settimana, e provvede sempre a sue spese a far stampare i verbali presso un centro di stampa specializzato. Tutte queste spese vengono sostenute e

ampiamente anticipate dalla mia Società che, vorrei farle presente, di quei 37.000 euro urlati a gran voce non ha visto ancora traccia, anzi vorrei farle presente che anche noi come altre Società ben più grandi e titolate della mia siamo “vittime” dei crediti della Pubblica Amministrazione e che i miei dipendenti, come la sottoscritta, sono indietro di parecchi stipendi, ma nonostante questo prestano il loro servizio sempre puntualmente e con grande professionalità garantendo al Comune di Rocca di Papa (come ad altri) le entrate delle sanzioni al CdS. Per quello che riguarda l’eventualità che questo servizio possa costare meno se effettuato in-house dal Comando di Polizia Locale non sta certo a me giudicarlo, fino all’anno scorso costava su ciò che l’Ente incassava e comunque non è mai costato oltre il 17% (questi dati provengono dall’ufficio di P.L.).Vorrei poi segnalare alla sua giornalista Paola Gatta che il Comune non ci “elargisce” nulla, semmai paga e con ritardo ciò che è dovuto. La ringrazio per lo spazio che ha voluto concedermi. Mariachiara Cecilia Amministratore Unico della Società T.M. Service Srl

Strisce Blu ai Campid’Annibale il Comitato scrive al Sindaco

Piazza G. Di Vittorio ai Campi

Il Comitato di Quartiere Campi d’Annibale ha recentemente scritto al Sindaco di Rocca di Papa in merito ad alcune voci secondo cui le tanto odiate/amate “Strisce Blu” sarebbero presto approdate anche nel popoloso quartiere dei Campi. “Se tutto ciò fosse vero -si legge nella nota firmata dal Presidente Silvestrini- l’amministrazione commetterebbe un grande errore perchè i cittadini dei Campi, come ben sapete, non hanno nel proprio quartiere nessun servizio pubblico: banche, medici, pediatria, posta, uffici comunali e quant’altro”. Il Comitato, quindi, ribadisce il suo secco no all’attuazione di parcheggi a pagamento che per ora invadono solo il centro storico. (L.S.)

Gentile sig.ra Mariachiara Cecilia, grazie per averci scritto ma in realtà non si tratta di nessuno scoop visto che la nostra collaboratrice Paola Gatta si è limitata a dare risalto alla Determina n. L5 del 23 gennaio 2013, dal titolo: “Liquidazione della quota spettante alla T.M. Service S.r.l. relativa ai proventi delle contravvenzioni [...] pagate al 19.07.2012, e del compenso spettante all’utilizzo del dispositivo per il controllo elettronico della velocità (ottobre-novembre-dicembre, 2012)”. Paola Gatta ha solo aggiunto qualche considerazione personale che può ovviamente non piacere. E’ vero invece che ha dimenticato (Paola Gatta) di dire che i 37mila euro erano riferiti a specifiche fatture. Per il resto condivido ciò che lei scrive comprendendo anche le difficoltà della sua azienda ad incassare il dovuto, come tante altre aziende che purtroppo a causa delle lentezze della p.a. si trovano strette in una morsa sempre più pericolosa. Comunque, il nostro mensile non ha alcuna “visione” preconcetta rispetto alle attività svolte dalla sua azienda. La ringrazio anche perché, a differenza di altri, risponde alle nostre sollecitazioni. Andrea Sebastianelli

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il Segno - Giugno 2013

ROCCA DI PAPA

Politica senza democrazia in attesa di “Acea ATO2”

Ancora ignoti i motivi del mancato passaggio di gestione

di Gennaro Spigola E’ oramai da diverso tempo che la politica ha completamente cancellato dal suo codice genetico le parole democrazia e trasparenza che diventano determinanti per rendere partecipi i cittadini, che nelle campagne elettorali a tutti livelli, vengono chiamati a dare il loro consenso che nel tempo si sta sistematicamente affievolendo e che trova lo sbocco “naturale” nell’astensionismo. I cittadini per poter capire gli orientamenti politici dei rappresentanti delle istituzioni , vista la totale refrattarietà ad avere il confronto, si trovano costretti ad utilizzare le congetture, l’ipotesi, come strumento d’analisi, rischiando anche qualche azzardo ma che purtroppo è l’unico parametro accessibile. La città di Rocca di Papa, pro-

prio per effetto di quanto sopra espresso, diventa il prototipo della contraddizione della politica che in questi anni ha comportato per i cittadini una miriade di problematiche che sono state espresse in ogni numero mensile del Segno senza che trovassero le dovute soluzioni. Ne elenco alcune per dare il senso di quanto segnalato: abusivismo, antenne elettromagnetiche, raccolta differenziata, erogazione acque potabili. Tutte sono state motivo di continua critica alle istituzioni in carica , le quali con la totale reticenza hanno sempre accantonato qualsiasi confronto con i cittadini, arrivando ad affievolire

l’unica possibilità d’informazione programmando i Consigli Comunali di mattina; ne voglio prendere soltanto uno ad esempio che nell’ultimo periodo sta facendo molto discutere: la gestione dell’acqua che ad oggi è ancora assegnata alla società Acque Potabili di

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Torino che sta comportando per gli utenti una serie di complicazioni sia per quanto riguarda l’erogazione e le bollette che spesso sono sballate. Non si capisce il motivo politico ed istituzionale che frena l’assorbimento da parte di ACEA ATO2, quando tutta la provincia di Roma è rientrata a far parte della nuova gestione. Precedentemente la motivazione addotta dal Comune era quella che i depuratori non fossero idonei, ma una volta bonificati si sarebbero dovuti accelerare i tempi di acquisizione che permetterebbero di avere un servizio più efficiente e meno oneroso. Richiamandomi alle ipotesi ed alle congetture, probabilmente certezze, sollecito l’attuale giunta comunale a fornire ai cittadini (se ne dispone) delle risposte esaustive in merito alla gestione dell’acqua. P.S. Visto che siamo in tema di richiesta mi permetto di rivolgere una domanda diretta al Sindaco ed all’Assessore ai Lavori Pubblici: a quando la definizione dei lavori dell’ex Hotel Europa?


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ROCCA DI PAPA

L’equilibrista del triplo incarico

Dopol’assunzionediBoccia alla Regione

di Andrea Sebastianelli Il Sindaco Pasquale Boccia ci ha inviato una “rettifica” (in risposta all’articolo pubblicato sul nostro blog inerente il suo nuovo incarico con contratto a tempo pieno presso la Regione Lazio) che pubblichiamo qui accanto. Leggendo la premessa (cioè: “Invito alla rettifica delle distorte informazioni diffuse”) c’è venuto da pensare che forse avevamo sbagliato o che non avevamo capito bene. Poi, letta con la massima attenzione, abbiamo colto qualche salto logico, quello sì, ma nessuna rettifica sui dati dell’articoletto in questione. Ricapitolando: il Sindaco ha un incarico a tempo pieno (a tempo determinato) nella segreteria dell’Ass.re alle Politiche sociali della Regione Lazio, Rita Visini. Questo risulta confermato. Il Sindaco prende un doppio stipendio (più esattamente uno stipendio dalla Regione Lazio e una diaria dal Comune di Rocca di Papa). Questo risulta confermato. Il Sindaco precisa che la diaria del Comune è ridotta del 50%, ovvero ridotta di 23.693,16 euro su base annua, come prevede la normativa. Questo risulta confermato, ma nessuno l’aveva messo in dubbio. Altri dettagli, come i titoli di studio del primo cittadino, pur risultando di modesto interesse, contribuiscono a definire il profilo istituzionale del Sindaco, che è diplomato in un centro studi privato. Questo risulta confermato. Che cosa si rettifica dunque? Nulla di nulla. E dove sarebbe la strumentalizzazione di cui parla il Sindaco? Evidentemente per Boccia dare risalto a notizie vere è “strumentalizzarle”. No caro Sindaco, dare spazio a notizie accertate di fatti di pubblico interesse è esercitare il diritto di cronaca e di critica. Apprendiamo invece che il Sindaco è “presente in Comune 4 giorni a settimana”. Il quinto

giorno di lavoro evidentemente lo dedica al suo incarico in Regione. Ma se quell’incarico è a tempo pieno, come fa a svolgerlo in un solo giorno? La pubblica amministrazione in genere è molto prodiga, specialmente con i politici, non vorremmo che questo fosse un altro caso di stipendio “pieno” ma lavorando una volta a settimana (cioè 4 giorni al mese), visto che gli altri giorni – per diretta ammissione del primo cittadino – sono tutti impegnati. Apprendiamo dunque che la Regione Lazio, con la sanità ridotta come sappiamo e con i tanti debiti certificati, può permettersi il lusso di pagare “a tempo pieno” un consulente per lavorare solo quattro giorni al mese. Ma al di là del tempo necessario a fare il Sindaco, quello che lascia più perplessi per un simile incarico, è l’opportunità politica; una volta si diceva così. Può un Sindaco, che rappresenta un pezzo del governo del territorio, con i suoi interessi, richieste, aspettative, far parte della segreteria di un Ass.re regionale che proprio negli ambiti di competenza di un Sindaco potrà andare ad incidere con le proprie scelte programmatorie? Con la destinazione di risorse pubbliche? Con l’avvio di progetti territoriali? Con scelte che, in ultima analisi, possono premiare o lasciare al palo questa o quell’amministrazione comunale? Noi pensiamo semplicemente che sia inopportuno. Magari non sarà vietato dalla legge, ma certamente per la trasparenza e la correttezza che il nuovo corso del Presidente Zingaretti ha impresso alla Regione Lazio, la consulenza del Sindaco Boccia con la Regione sarebbe un’esperienza da chiudere immediatamente. Nella lettera il Sindaco dice anche che quest’incarico serve ad “abbattere le distanze tra gli Enti locali e gli organi sovraordinati”, cioè avvicinare la Regione ai Comuni. E la Regione per fare questo deve pagare un Sindaco? Con tale assurda logica ogni primo cittadino po-

il Segno - Giugno 2013

Così la spiega il Sindaco Boccia

Spett.le Direttore Responsabile de “Il Piccolo Segno”

INVITO ALLA RETTIFICA DELLE DISTORTE INFORMAZIONI DIFFUSE SUL BLOG Il 24 MAGGIO 2013 CON TITOLO “SINDACO A MEZZO SERVIZIO?”

A seguito dell’articolo pubblicato nella giornata del 24 maggio u.s. “Sindaco a mezzo servizio?” si specifica quanto segue: Il mio incarico nella segreteria regionale dell’assessore alle Politiche Sociali, a tempo determinato, si configura come un riconoscimento per il lavoro svolto e la mia esperienza nel settore, ma non è assolutamente un minus per la città di Rocca di Papa. Usufruendo, infatti, delle agevolazioni previste per gli amministratori, sono presente in Comune 4 giorni a settimana, riuscendo ad ottemperare a tutti i miei obblighi e non venendo mai meno al bene dei cittadini che rappresento. Anzi, ritengo che l’incarico che mi è stato offerto, nell’intento di abbattere le distanze tra gli Enti locali e gli organi sovraordinati, sia un valore aggiunto per la Città stessa. A ciò va aggiunto che, come prevede la normativa, la mia diaria ha subito un abbattimento del 50%, così come gli oneri di previdenza, per un risparmio netto per l’Ente di 23.693,16 euro su base annua, che su mio suggerimento, verranno destinati al settore Servizi Sociali. Di ciò, in virtù del rispetto che devo alla Città e a tutti i cittadini, ho dato comunicazione nella prima seduta utile in Consiglio comunale. Sono dispiaciuto che il Vostro giornale abbia voluto strumentalizzare questo incarico facendolo passare per un mio disinteresse per la Città, quando ciò che mi spinge è esattamente il contrario. Certo di aver sufficientemente chiarito i termini della vicenda invio distinti saluti e resto in attesa della pubblicazione del contenuto della presente. Il Sindaco

trebbe pretendere di essere assunto da un ente superiore. Ma non basta, perchè il Sindaco di Rocca di Papa, da poco più di un mese, ha assunto anche un altro incarico, quello di Presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Parco dei Castelli Romani. Dunque, ricapitolando, con il contratto di lavoro regionale, siamo a tre: una tripletta niente male, Comune-ParcoRegione. Effettivamente dobbiamo riconoscere che i nostri politici sono tutti dei geni perchè, a differenza dei comuni mortali, riescono a fare anche tre cose insieme. Ma ne potrebbero fare anche quattro, cinque o sei. Perchè in definitiva anche questo è il loro lavoro: trovare incarichi di tipo politico. Sono degli equilibristi che neanche il Circo Togni potrebbe trovarne. Infine, per non essere da meno

Pasquale Boccia

del suo primo cittadino, stessa sorte è toccata all’Ass.re al Bilancio di Rocca di Papa, Maurizio Querini. Anche lui ha sottoscritto un bel contratto con la Regione Lazio per un posto nella segreteria dell’Ass.re regionale al Bilancio. Il conflitto di interessi, in questo caso, diventa ancora più palese. Comunque, per tagliare la testa al toro, chiediamo al Sindaco di inserire sul sito del Comune il contratto che ha sottoscritto con la Regione Lazio, così ogni cittadino potrà conoscere obiettivi, modalità, costi e tempi di lavoro. Per concludere, resta tutt’oggi valido, dopo circa 160 anni, ciò che scriveva Alexis de Tocqueville: «La libertà di informazione è la sola difesa reale contro la tirannide della maggioranza».


il Segno - Giugno 2013

Dopo il Com.te dei Vigili... ora anche il Sindaco è a mezzo servizio!

Boccia e Ponzo

di Sergio Rasetti Non bastavano le vendite programmate di beni immobili, boschi, farmacia, il rilascio di licenze edilizie che danno un gettito effimero, lo spendere quel poco ancora a disposizione per “piste ciclabili”; ora è arrivato anche il Sindaco a tempo parziale (uno o due giorni a settimana spesi per un incarico in Regione) dopo quello ridotto al 50% del Comandante dei Vigili Urbani diviso con un altro Comune, Colonna. Possono sembrare scelte opportune in linea con la spending rewiew della quale si parla tanto (revisione della spesa per individuare le possibili voci da tagliare ed evitare inefficienze e sprechi; il significato lo abbiamo capito finalmente anche noi su internet) ma sembrano scelte sbagliate perché il nostro Comune non è dotato di una super efficienza e il risparmio dovuto dalla conseguente decurtazione dei rispettivi compensi per Sindaco e Vigile probabilmente non potrà compensare la minore efficienza della macchina comunale dovuta alle loro parziali assenze. Sarebbe stato meglio che due figure così importanti fossero restate a lavorare a tempo pieno sul nostro territorio. Non sono certamente esse che dovrebbero essere tagliate per risparmiare. Con un poco di buona volontà non sarebbe difficile individuare qualche decina di inefficienze e sprechi da eliminare. L’incarico del Sindaco presso la Regione ci fa riflettere sull’articolo 39 dello Statuto Comunale che recita: “Al Sindaco, al Vice Sindaco, agli Assessori ed ai

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ROCCA DI PAPA

A A un po’ per ATIR , un po’ per ECENZ D S

Una laurea a sua insaputa Che i politici non sappiano mai che gli succede intorno, ormai lo abbiamo capito tutti. Che siano case in cui abitano o lauree che sfoggiano per il benemerito titolo di dottore, fa poca differenza. Il Sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, ha sempre detto di avere una laurea. Sono anni che si firma dottore sui manifesti pubblici. In molti siti Internet è riportata la cantilena “Pasquale Boccia, nasce a Santa Maria la Scala, frazione di San Giuseppe Vesuviano (Na). Negli anni universitari si trasferisce nei Castelli Romani e precisamente a Rocca di Papa che diventa, di fatto, la sua città elettiva. Dopo

aver conseguito il diploma preso una laurea (e non un di Laurea di dottorato in diploma in un centro studi “Social Welfare”… ”. Qual- privato), tanto è vero che che volta il Sindaco avrà nella sua biografia cita gli pure visto la sua bioanni universitari. grafia, forse avrà Vogliamo essere inBoccia in una anche notato dulgenti e lo asfoto del 1989 qualche manifes o l v i a m o sto del Comune, dall’accusa di ma forse non si “usurpazione di è accorto che il titoli e onori” suo nome era (art. 498 del preceduto dal codice penale) titolo di dottore. che per gioco In Italia siamo qualcuno potutti dottori, la trebbe sollevare. magniloquenza Del resto la laurea spagnoleggiante è di dottorato in “Social una caratteristica mediWelfare” non esiste, terranea e anche al Sindaco quindi il Sindaco non ha deve piacere molto. Certa- usurpato alcun titolo e, vermente Boccia deve essersi rebbe da pensare, neanche davvero convinto di aver l’onore.

E sulla laurea in Social Welfare l’opposizione chiede le sue dimissioni

Sull’uso improprio del titolo di “dottore” e quindi sull’esistenza di una laurea inesistente, il Consigliere Comunale Emanuele Crestini, tra i più attivi nel portare alla luce fatti che altrimenti resterebbero nascosti, ha presentato un’interrogazione consiliare a cui recentemente il Sindaco Boccia ha risposto confermando di non essere in possesso di una laurea. Nella stessa risposta il primo cittadino roccheggiano ha anche Consiglieri Comunali è vietato ricoprire incarichi ed assumere consulenze, anche a titolo gratuito, presso il Comune, nonché presso enti, aziende ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo ed alla vigilanza dello stesso”. Non riusciamo a comprendere come sia possibile che la Regione possa invece affidare incarichi o consulenze ad un Sindaco del suo territorio che è contemporaneamente sottoposto al suo controllo e vigilanza.Misteri dell’interpretazione delle leggi e regolamenti. Ciascuno li adatta alle proprie necessità e convenienze.

fatto sapere che il titolo tanto discusso era dovuto alla partecipazione ad un corso presso un “centro studi privato”. “Il Sindaco di Rocca di Papa, ha quindi commentato Crestini- ha sempre detto che aveva una laurea, ma ora, a distanza di anni, si scopre che non è vero. Il risultato chiaro è che non ha detto la verità ai cittadini, cosa ancora più grave perché l’ha fatto nel suo ruolo istituzionale di Sindaco. Ha mentito sapendo di men-

tire. Per la stessa ragione -continua il giovane Consigliere- il giornalista Oscar Giannino pochi mesi fa si è dimesso dal partito che aveva appena fondato e ha lasciato la politica. Il sindaco dovrebbe avere un sussulto di dignità e rispetto per la fascia tricolore che indossa e dimettersi. Il problema -conclude- non è avere o non avere una laurea, il problema è dire la verità ai cittadini, cosa che il Sindaco non ha fatto”.

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26 Si è concluso il 23 maggio il progetto formativo tenuto dall’Avis Rocca di Papa nelle scuole della città. Tutte le classi partecipanti si sono riunite presso l’auditorium Sacro Cuore ai Campi d’Annibale per tirare le somme di un percorso volto ad avvicinare i ragazzi ai valori e all’importanza della donazione del sangue. Archiviato l’impegno con i più piccoli, per l’Avis comincia un’altra importante iniziativa. Per tutto il periodo estivo, infatti, in occasione della donazione del sangue, sarà eseguito il test del PSA a tutti i donatori di sesso maschile di età compresa fra i 45 e i 65 anni. L’adenocarcinoma della prostata è diventata la neoplasia più frequente nei soggetti di età superiore ai 45-50 anni, ed è la terza causa di morte per cancro, dopo i tumori del polmone e del colon-retto. La diagnosi precoce del cancro della prostata, quindi, ha assunto un ruolo rilevante, grazie soprattutto alla determinazione sierica del PSA (Antigene Prostatico Specifico); per questo motivo, l’Associazione Americana di Urologia (AUA) e l’Associazione Americana per il Cancro

ROCCA DI PAPA L’iniziativa è dell’Avis Rocca di Papa

Al via il test del PSA per prevenire il cancro

(ACS) consigliano che tutti gli individui di sesso maschile, al di sopra dei 45-50 anni, vengano sottoposti, almeno una volta l’anno, al dosaggio dei livelli ematici del PSA, attraverso un semplice prelievo del sangue. Quando la malattia si chiama cancro, nessuna chemioterapia, radioterapia è più efficace della diagnosi precoce; forse, eseguendo “a tappeto” il dosaggio del PSA nella popolazione maschile, potremmo vedere ridurre il rischio di

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

La campagna ambientale dei Giovani Pd di Rocca

Abbiamo avuto modo di vedere negli ultimi tempi come molti cittadini e rappresentanti politici si siano attivati riguardo ad un problema endemico per il nostro paese: lo scarico abusivo dei rifiuti. Mentre tante volte si cerca di strumentalizzare il fatto, crediamo che il vero spunto da cogliere in queste situazioni sia la condanna dell’inciviltà di chi li commette: un atteggiamento dannoso per la comunità, soprattutto in un paese come il nostro, il cui ambiente è una risorsa caratteristica e fondamentale per un futuro sviluppo. Condividiamo lo spirito delle iniziative promosse da gruppi di volontari, in particolare quello dei membri di Roccabike, che si sono dedicati a ripulire dall’immondizia parte del bosco infestato. Ma soprattutto apprezziamo l’aver voluto dare un esempio pratico di cosa significhi senso civico. Esempio che abbiamo voluto seguire anche nella nostra iniziativa “guerrilla gardening”: mentre c’è chi infesta di rifiuti aree verdi, noi abbiamo voluto riqualificare un’area pubblica rendendola più verde ancora: è l’aiuola al termine di via Vecchia di Velletri, un luogo simbolico per questo tipo di lotta, dato che una delle foto sui nostri manifesti (apparsi nei primi giorni di giugno) ritrae proprio quell’angolo. A chi si serve del bene comune come di una discarica, noi abbiamo voluto rispondere con un regalo al nostro paese. Il nostro intento, vuole essere quello di risvegliare il senso di appartenenza al paese, contro atteggiamenti che rivelano egoismo, asocialità e un’idea deresponsabilizzante di ciò che è “bene comune”: come se fosse considerato effettivamente “di nessuno”, e quindi come se ci si sentisse legittimati a declinare il rispetto che merita ciò che invece è di ogni roccheggiano! La lotta ambientalista è anche una battaglia simbolica per le giovani generazioni: la cura ed il rispetto per l’ambiente sono requisiti fondamentali nella progettazione di un futuro collettivo sostenibile su tutti i piani; lungimiranza che la generazione passata ha dimostrato di non avere, aggravando la situazione dei giovani di oggi. Luigi De Giovanni, segretario dei Giovani Pd

Il Gruppo dell’Avis

morte per carcinoma prostatico, così come è avvenuto per il cancro della mammella. Normalmente, solo minime quantità di PSA circolano nel sangue perciò, livelli elevati di tale proteina possono indicare la presenza di un tumore in fase iniziale. Anche se non sempre elevati livelli di PSA sono sinonimo di carcinoma prostatico, valori di PSA superiori a 4 µg/ml sono l’indicazione di qualcosa che non va, tutti i donatori inclusi nello studio ri-

il Segno - Giugno 2013

sponderanno ad un breve test anamnestico-urologico, che permetterà d’interpretare meglio il risultato ottenuto con il dosaggio del PSA; il PSA, infatti, s’innalza anche in caso di infiammazione della prostata (prostatite), infarto prostatico, iperplasia prostatica benigna o, dopo metodiche diagnostiche, come l’esplorazione rettale e l’ecografia trans-rettale. Vista la sua semplicità ed importanza, il consiglio direttivo ha deciso anche per quest’anno di acquistare i kit per il dosaggio del PSA, per tutto il periodo estivo, grazie anche al parziale contributo ricevuto dalle vostre offerte del 5x1000, ritenendo che il donatore, sottoposto ad un esame non richiesto dalla legge, prenda coscienza dell’importanza della donazione, non solo come atto di solidarietà verso gli altri ma anche come momento di controllo preventivo della propria salute. Per qualsiasi informazione o prenotazione per eseguire il test, si può contattare l’Avis telefonicamente (06-94286108 il martedì e giovedì dalle ore 17:30 alle 19:30) o via mail: info@avis.roccadipapa.it

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“Laboratorio Centro Storico” il fallimento di una promessa il Segno - Giugno 2013

“Sono stato fortunato a non perdermi un importante riunione convocata dal Sindaco il 27 Aprile nell’aula del Consiglio Comunale per costituire il “Laboratorio del Centro Storico”. Non che fossi stato invitato, ma l’argomento mi interessava e mi sono presentato con la sentita speranza che l’iniziativa sia una “cosa seria”. Non simile a quella di “Agenda 21” promossa al tempo del Sindaco Ponzo, poi presa in scarsa considerazione. Sarebbe utile, a questo proposito, “riesumare” anche progetti e documenti che i più informati dicono essere chiusi, forse dimenticati, negli armadi comunali. Costituirebbero, se ritenuti ancora validi, una buona base di partenza. Il “Laboratorio” sarà comunque un luogo dove tutti, senza eccezione alcuna, come hanno assicurato il Sindaco e l’Assessore Marika Sciamplicotti delegata a coordinare i lavori, potranno apportare il loro contributo di idee sulle iniziative da intraprendere per far “risorgere” il centro storico. Come è stato spiegato anche dall’Ing. Mallamo, direttore dei lavori della rinascente funicolare, importanti finanziamenti sono già disponibili e ci sono buone possibilità di incrementarli con ulteriori, notevoli, risorse destinate a trasporti e altri lavori pubblici. L’attenzione dell’Amministrazione Comunale si concretizza finalmente, dopo anni di de-

23 anni dopo

Era l’aprile del 1990 e sul mensile “Il Roccheggiano” Ermanno Gatta (nostro vignettista di ieri e di oggi) così disegnava la scalinata che collega Viale Enrico Ferri con Il Belvedere e Via Gramsci. Dopo 23 anni siamo nella stessa identica situazione!

ROCCA DI PAPA

clino della qualità della vita dei residenti e del commercio nel centro storico, sulle cose necessarie. L’impegno è che tutto quello che si farà da oggi dovrà essere finalizzato al recupero di una vita serena, al richiamo di un interesse turistico per la storia, il patrimonio architettonico, artistico, culturale, ambientale in un area che già comprende cinque fondamentali siti: Funicolare - Museo Geofisico - Fortezza degli Annibaldi - Teatro comunale - Biblioteca -ora assolutamente non compresi in un contesto unitario. I presenti, che il Sindaco ha voluto nominare uno ad uno, rappresentavano istituzioni, tecnici, associazioni, comitato di quartiere, giovani, artisti, insegnanti, artigiani, commercianti. Un collettivo che, se sarà ascoltato nel laboratorio, saprà indicare le vie più opportune per il raggiungimento dell’obiettivo proposto. Un artigiano, commerciante e artista del nostro centro storico mi ha chiesto: “Tra venti anni, quando un turista verrà a Rocca di Papa e chiederà cosa c’è da vedere, cosa gli diremo? Vai alle Calcare a guardare le case dei primi anni 2000?”. Oppure: “Vai all’Osservatorio, goditi il centro e i suoi vicoli, fai un acquisto e mangia qualcosa; e con la tua macchina fotografica, porta via tutte le immagini che

Il Corso principale di Rocca di Papa

vuoi”. Questo progetto ci da la possibilità di poter dare la seconda risposta; se lo vorranno veramente il Sindaco e la sua Giunta di oggi e i Sindaci e le Giunte di domani”. Sergio Rasetti

Questo articolo venne pubblicato sul numero di maggio 2010 del Segno. A quel tempo eravamo dotati di una buona dose di ottimismo e lo manifestavamo apertamente. Anche gli elettori, seppur con qualche incertezza, ci avevano creduto. Ma adesso dobbiamo con amarezza costatare che quel Laboratorio è restato soltanto una promessa elettorale non mantenuta. La Signora Sciamplicotti è stata chiamata ad altro incarico: As-

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sessore all’Urbanistica. Ora si occupa di case da costruire, di progetti da rimodulare, di varianti agli strumenti urbanistici vigenti, lotta all’abusivismo e del Centro Storico, a quanto ne sappiamo, non ne ha più pubblicamente parlato. Tutti possono vedere che nessuno se ne occupa, residenti e commercianti incontrano difficoltà sempre più pesanti mentre chiusure e aperture di attività si susseguono nell’incertezza più assoluta. Quello che si chiede è che l’Amministrazione si decida a fare, con la partecipazione di tutti, il punto della situazione reale, per dare a ciascuno la possibilità di progettare il suo immediato e lontano futuro. Sergio Rasetti


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di Camilla Lombardozzi Finalmente qualcosa si muove a favore delle attività commerciali, artigianali e professionali di Rocca di Papa. Una iniziativa dell’Associazione “ORA” potrebbe dare un nuovo impulso alle attività economiche della nostra città. L’obiettivo è quello di fornire al consumatore, tramite un sito appositamente creato (www.associazioneora.it), un elenco di fornitori che possano soddisfare tutte le sue richieste; si va dall’impresa individuale artigianale, alla piccola azienda di famiglia che gestisce un negozio o un micro supermercato, all’impresa locale che si dedica alla fornitura di servizi, al magazzino di distribuzione di prodotti edili, alimentari, bevande, legnami, ai ristoranti e pizzerie, pub, farmacie, studi medici e professionali, palestre, ecc. Il consumatore che ha bisogno di un bene o di un servizio può consultare il sito, scegliere il fornitore e contattarlo direttamente, ben sapendo che tutti i fornitori devono rispettare un codice deontologico in termini di serietà professionale, qualità e prezzo. Per raggiungere questo risultato l’Associazione “ORA” ha creato un gruppo di acquisto locale formato appunto da consumatori e fornitori, uniti tra loro da una “carta fedeltà” SPC (Smart People Card) che viene offerta gratuitamente ai cittadini. Attraverso questa carta sarà possibile accumulare punti ogni volta che si farà un acquisto presso i fornitori appartenenti al gruppo, oppure effettuando acquisti online. Punti che poi potranno essere convertiti in buoni carburante, ricariche telefoniche, buoni spesa, buoni sconto, voli e viaggi. “Un modo vantaggioso per recuperare un

ROCCA DI PAPA

il Segno - Giugno 2013

Una rete di commercianti per favorire la crescita Nasce l’Associazione “ORA” a tutela dei consumatori

po’ di svalutazione e quindi aumentare il valore di acquisto dei nostri soldi in questo momento di crisi”, ci dice il presidente dell’associazione, Gian Luca Zitelli. Per i fornitori sarà una opportunità per fidelizzare ancora di più la clientela e battere la concorrenza delle attività esterne al Comune. “Infatti ogni punto vendita affiliato aggiunge Zitelli- guadagnerà da subito nuovi clienti che provengono dagli altri negozi del circuito ben contenti di fare i loro acquisti giornalieri presso le attività del territorio”. Ogni affiliato inoltre, utilizzando un software specifico, potrà inviare comunicazioni con sms e mail per far conoscere ai clienti le offerte o le novità relative ai suoi prodotti. La prima fase operativa dell’Associazione “Ora” sarà quella di contattare tutte le attività di Rocca di Papa e prendere le prenotazioni gratuite di chi vorrà far parte del Gruppo d’Acquisto. Raggiunto un minimo di venti attività si passerà alla fase formale di affiliazione. L’investimento richiesto è molto contenuto e coloro che si iscriveranno all’Associazione “ORA” beneficeranno di uno sconto di circa il 40%. La seconda fase prevede l’organizzazione di gazebo nelle piazze principali della città

dove all’interno saranno distribuite gratuitamente ai cittadini, le Smart People Card e l’elenco delle attività affiliate nel territorio. Ci auguriamo che i commercianti sappiano cogliere questa opportunità che, in un momento cosi difficile, potrebbe dare loro un valido contributo per la ripresa. L’Associazione “ORA” è una organizzazione

no profit che vuole rappresentare il punto d’incontro fra la domanda e l’offerta dei consumatori e fornitori. All’Associazione possono iscriversi gratuitamente tutti i cittadini. Per informazioni: Associazione “ORA” Via Frascati 235 00040 Rocca di Papa Tel. 337.790520 - 069496022 acora235@gmail.com

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Lamento per Tiziano maltrattato

ROCCA DI PAPA

il Segno - Giugno 2013

di Gianfranco Botti L’occasione era ghiotta, rara: si presentavano a Roma, alle Scuderie del Quirinale, quaranta quadri del grande Tiziano. All’indomani dell’inaugurazione della mostra, presente – a sottolinearne l’importanza – il presidente Napolitano, per me, appassionato, fu spontaneo consigliare un pullman per una visita di gruppo a quelli del Centro Anziani. I quali, ben disposti, accolto il suggerimento, preso contatto con Roma, annunciata l’iniziativa, non hanno potuto realizzarla. Per mancanza di adesioni, pressoché nulle. Dal fiasco non ho difficoltà a riconoscere d’essere rimasto crucciato. Per la considerazione che qualcuno può aver fatto (ha fatto) sulla consistenza della mia proposta. “Ma che vai consigliando? Merce fasulla. Lascia perdere. Non permettertelo più!”. Considerazione che non va lasciata sfilare, va ripresa e ribattuta. Non per fatto personale quanto per rispetto alle risultanze della storia dell’arte, da tutti e da sempre convalidate, che indicano in Tiziano uno dei massimi pittori del Rinascimento, quindi uno dei massimi artisti di tutti i tempi. L’affermazione, insisto, non è d’un presuntuoso in cerca di vanagloria, è certificata. Per cui, proporre la visita alla mostra di Tiziano non è spunto farlocco, è spunto valevole, buono per ogni circostanza d’uguale importanza. Pure, la gente non l’ha apprezzato. Fatto del quale, per capire, è bene cercarne i motivi. Uno dei quali potrebbe essere la crisi che stiamo attraversando. Però, c’è un riscontro che lo contraddice: ogni proposta degli Anziani, di spesa pressoché identica ma di contenuto diverso, trova risposta, va in porto. Dipendesse, allora, dallo scarso o nullo interesse per la pittura? Anche qui l’asino casca. Nel ricordare come appena tre anni fa per vedere

La sede del Centro Anziani ai Campi d’Annibale

una mostra di Van Gogh e una di Caravaggio si completassero due pullman per volta. E come è vero che con l’allora consigliere delegato alla cultura, l’ing. Pizziconi, il viaggio fosse gratis e aperto ad ogni età, dare all’età e all’iscrizione. E proponga altrettanto è vero che una bella rappresen- senza appesantimenti. Tiziano col pranzo tanza d’anziani partisse, traendo soddisfa- costava 45 euro, senza pranzo la metà. zione. Possibile che i chiari di luna d’oggi Inoltre: c’è chi per salute non può stare abbiano spento ogni interesse per occa- fuori casa più di quattro ore e chi non può mangiare di tutto. sione d’autenticata qualità? Sia come sia, che, cioè, la mostra di Ti- E c’è pure che determinati argomenti di ziano fosse saltata o per questione econo- carattere fine -concerti di musica sinfomica o per mancanza di sensibilità, una nica, teatro classico, mostre d’arte, premorale mi pare ricavabile dal buco: per sentazioni di libri seri, conferenze….eventi altrettanto produttivi alla cono- mal s’accoppiano, quasi per niente, con scenza e alla crescita estetica -elementi le magnate. E ciò, per il mai sopito connon fini a se stessi, ma costituenti pre- flitto tra materia e anti-materia. Per cui, condizione certa di sviluppo- a favorirne per la prossima mostra-evento nessuna presenza ci vorrà sempre impegno. Della aggiunta di pranzo. Solo: andata-visita pubblica amministrazione, in prima dove- con guida-ritorno. rosità, in seconda, di ogni nicchia di Tanto, tra un ballo e una canzone, per sotto-governo dal pubblico finanziata. mangiare non mancherà occasione. Oggi, quando da tutti i livelli di settore è invocato l’investire in cultura. Per questo, nessun rammarico d’aver consigliato Tiziano, anzi, insisto: in mancanza d’iniziativa comunale il Centro Anziani, per eventi analogamente qualificati, s’attivi per agevolare partecipazione. Non solo dei soci, possibilmente di tutti quanti volessero aderire, senza ba- L’esibizione degli adulti...

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Ballo coreografico del Centro Anziani alla Madonna delle Grazie di Marino

Ancora grande successo per il gruppo di ballo Coreografico del Centro Anziani di Rocca di Papa, in esibizione a Marino in occasione dei i festeggiamenti per la “Madonna delle grazie,” sotto la guida attenta e appasionata degli insegnanti Claudio De Nicola ed Elisa Meconi. Bellissime le coreografie che hanno appassionato e divertito il numeroso pubblico presente, che ha premiato i nostri balle...e dei bambini rini con scroscianti applausi. Gli insegnanti Claudio ed Elisa ci tengono a ringraziare il Comitato Direttivo del Centro Anziani, che mette a disposizione i locali permettendo così ai nostri concittadini di trascorrere piacevoli ore in allegria imparando a ballare.


30 di Luigi Serafini Il “Frusley Street Sport Village 2013”, la kermesse diventata ormai la manifestazione più importante e coinvolgente di Rocca di Papa, si arricchisce di importanti novità come sempre incentrate su sport e divertimento. L’atteso evento si terrà come al solito nel piazzale della ex Funicolare (a ridosso di piazza della Repubblica) sabato 29 e domenica 30 giugno. “Il Gruppo Roma Radio e il Mamilio.it -si legge sul comunicato stampa- sono media partner dell’iniziativa, organizzata dal Frusley Soccer Promotion, con la collaborazione del delegato allo Sport di Rocca di Papa, Antonio Gentili, della Nuova Canarini e dell’AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport), che gode del patrocinio del Comune di Rocca di Papa, della Provincia di Roma e della Regione Lazio”. Ma andiamo a vedere nel dettaglio che cosa propone Gennaro questa edizione. InDraicchio tanto saranno riproposti, visto il successo degli anni passati, “Street Soccer”, “Street Basket”, “Karate” e le immancabili partite di Subbuteo e Play Station. Giochi che hanno il grande pregio di coinvolgere bambini e adulti in un divertimento assicurato condito da sana competizione. Tre le categorie previste: Bambini, Junior e Over. L’iscrizione, come sempre, è completamente gratuita ed è sufficiente collegarsi al sito internet www.frusley.com e compilare il modulo online. Chi non può accedere via web si può invece iscrivere direttamente presso “La casina dei pini” (piazza della Repubblica 7 – tel. 0694749499). Vediamo ora le novità 2013. Per la prima volta si terrà il torneo di “Ruzzle” (domenica 30 alle ore 10:30), realizzato in collaborazione con la testata giornalistica locale “Il Mamilio” di Marco Caroni. Partecipare è facilissimo,

...IN CORPORE SANO

LaprimavoltaaiCastelli il fascino del Wrestling

Ritorna la grande kermesse con importanti novità

basta presentarsi muniti di Smartphone o Tablet e iniziare a giocare per vincere i premi messi in palio. Ma gli appuntamenti con il “Frusley Street Sport Village 2013” non finiscono qui. Infatti, altre due date si annunciano già di grande successo. La prima si terrà il 13 luglio, quando il piazzale della Funicolare vedrà uno spettacolo di Boxe e di Kick Boxing, curato dal maestro Stefano Brunetti; la seconda invece il 21 luglio (ore 21:30) con il famoso Wrestling, che sbarca per la prima volta ai Castelli Romani grazie al gruppo “Roma Wrestling Academy”. Uno spettacolo che saprà coin-

Camilla Fondi campionessa di sciabola

Vista la mancanza di attività sportive a disposizione delle ragazze a Rocca di Papa, numerose sono quelle che si spostano nei paesi limitrofi per praticare il loro sport preferito, pallavolo, nuoto, basket, atletica leggera, pallanuoto... e tantissimi altri. E’ il caso di Camilla Fondi che dall’età di 10 anni si dedica alla scherma e più esattamente alla sciabola femminile ad Ariccia. Dopo aver ottenuto ottimi risultati sia a livello nazionale che internazionale, la giovane atleta roccheggiana ha vinto una coppa del mondo ed è arrivata se-

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volgere l’intera famiglia, figli, genitori… ma anche i nonni! Ancora una volta il Presidente del “Frusley Soccer Promotion”, Gennaro Draicchio, e il delegato comunale allo sport, Antonio Gentili, sono riusciti a sorprenderci.

Camilla Fondi (la prima a sin.) insieme alle compagne di squadra

conda in un’altra competizione e oggi, appena 18enne, è entrata a far parte della squadra dell’Aeronautica Militare. Con le sue compagne, Ilaria Bianco, Alessandra Lucchino e Francesca Buccione, ha anche vinto il campionato italiano asso-

luti a squadre femminili, che si sono tenuti il 2 giugno a Trieste. Auguriamo a Camilla Fondi un buon proseguimento di carriera ricco di successi e soddisfazioni e non le faremo mai mancare il nostro sostegno. Giulia De Giorgi

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il Segno - Giugno 2013

Cultura e

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... dintorni

La Fortezza, tra lotte e assedi Da Annibale contro Roma, alla guerra fra i Colonna e i Farnese

tenne di Monte Cavo. Nel 1534, salito al pontificato Paolo III Farnese, Ascanio Colonna provò a stabilire con il nuovo Papa buoni rapporti, ma dopo alcuni anni venne con quel Pontefice in aperta discordia. Paolo III nel 1539, aumentò il prezzo del sale; Ascanio pretendeva che questo aumento non doveva aver luogo nelle sue terre. In tale contrasto gli esattori pontifici arrestarono alcuni vassalli colonnesi. Ascanio, con i suoi armati, fece scorrerie nell’Agro Romano, razziando bestiame. Quel Pontefice, che non amava la Famiglia Colonna, mosse guerra a Rocca di Papa, con un esercito di 10 mila uomini (Muratori). L’esercito pontificio, iniziò a battere La Fortezza con le sue artiglierie. Pier Luigi Farnese mise il campo a Rocca di Papa ed iniziò ad attaccare. I Farnese entrarono nella Rocca dalla parte dei Campi d’Annibale; perchè dal versante opposto non lo avrebbero mai potuto fare. Le truppe dei Colonna, dopo aspri scontri, dovettero capitolare; e, molti di loro, rimasero uccisi o imprigionati.La Rocca fu messa a ferro e fuoco, e la torre mozzata, ed il Papa Farnese si impossessò di questi territori. I secoli, le nevicate, l’ignoranza, devastarono il Castello, che era l’Arx dei Romani contro Annibale. Oggi, attendiamo con trepidazione di poter ammirare, attraverso gli ultimi scavi, quegli antichissimi e gloriosi bastioni.

L’arrivo del cartaginese costrinse Roma a rafforzare la Rocca

di Piero Botti Proseguendo nell’impegno assunto con questo giornale, quello di tentare di illustrare i monumenti di Rocca di Papa, voglio parlare in questo numero di quel monumento che costituisce, a mio avviso, la caratteristica principale del nostro paese: la Fortezza. Rocca di Papa deve il suo nome a questa Rocca, già in tempi remoti, l’antichissima “Cabum”; città del Latium Vetus (Lazio Antico). ARX ROMANA Tito Livio (XXIV - 9, 9) “All’avvicinarsi del nemico cartaginese Annibale, si collocano rinforzi sulla rocca, sul Campidoglio, sulle mura, intorno alla città, anche sul monte Albano e sulla rocca...”. La rocca è naturalmente una posizione forte (Fortezza) e tale rimane nei secoli. ROCHA DE PAPA Così è citata e ricordata, sempre nei documenti medievali, con le case “assai piccole”, “le casette”, che scendono in modo circolare verso valle, costituendo il Borgo Medievale intorno alla sua Fortezza. Dall’alto, infatti, si notano molto bene questi cerchi “di casette”; dove i roccheggiani hanno sempre vissuto; stretti in vicoletti, a volte di poche decine di centimetri; vicinissimi, tanto da sapere i segreti gli uni degli altri; di conoscere i pregi e difetti, il coraggio, o la viltà di tutti i concittadini. Questi vicoli, questi archi, queste fontane in pietra sperone, questi portali, queste cantine, tutte con grotte profondissime,

sono un monumento di urbanistica antica, da studiare. Spesso, nascondono segreti (vicolo SepolSopra: Prospero c r o Colonna. A lato: Annibale. A destra: il Scaccia); e primo stemma spesso sei della Rocca gnano passi della storia, come “vicolo delle Milizie” che, secondo Alberto Tenerelli, costituiva il percorso quotidiano delle truppe pontificie, che entravano e uscivano dalla Fortezza; come “vicolo della Portella” dal latino: della porta secondaria del castello. GLI ANNIBALDI Arrivano a possedere Rocca di Papa attraverso il matrimonio di Annibale Annibaldi con una figia di Agapito, dei Conti del Tuscolo, potentissima famiglia romana, nel 1090. Ma la Rocca già esisteva; ed era la Rocca del Papa, chiunque ne fosse il reggitore. E’ probabile che gli Annibaldi la fortificarono ulteriormente con i bastioni che questo scavo sta riportando alla luce. Ma, nei secoli dell’Alto Medioevo, altrettanto probabilmente, la Fortezza era già configurata da

quell’Arx Romana di cui parla Tito Livio (“in arce ponuntur”). I Campi iniziano a chiamarsi di Annibale, perchè di proprietà di Annibale Annibaldi. I COLONNA Nell’anno 1426, Antonio, Odoardo e Prospero, figli di Giordano, acquistarono dai fratelli Annibaldi il Castello di Rocca di Papa, per il prezzo di 10 mila ducati d’oro (Archivio Colonna, dove si parla del nostro paese con il nome di Rocca di Papa). Per prevenire le questioni fra i suoi eredi, Martino V (Colonna) con atto del 1 febbraio 1427, assegnò a Prospero il feudo di Rocca di Papa. Di lì a poco i Colonna, tramutarono le essenze arboree nostrane da faggi in castagni. Ma perchè? I territori dei Castelli erano ricoperti tutti da vigneti; e attraverso il castagno, ottenevano i filari di quelle vigne; oggi sostituiti da quelli di cemento. Per motivi economici, sparirono le macchie di faggi, di cui rimangono i nomi: Le Faete, la Faiola, Maschio delle Faeta, sostituite da immensi castagneti. A ricordo di questi boschi, i Colonna lasciarono alcni esemplari di faggi sulle vette dei monti, alcuni furono abbattuti per far posto alle an-

Il Gruppo Archeologico riparte dalla Fortezza

Lo scorso 28 maggio il Consiglio Comunale di Rocca di Papa ha approvato una convenzione tra il Comune e il Gruppo Archeologico Latino “Latium Vetus”, formatosi nuovamente grazie all’impegno attivo e alla passione di diversi giovani roccheggiani e dei Castelli Romani. E’ stato un atto importante perché la convenzione prevedere la valorizzazione e la cura del patrimonio storico-archeologico della cittadina, che per troppi anni è rimasto in balìa di se stesso privando di fatto i cittadini di godere delle sue bellezze. Il neocostituito GAL, che al momento vede la partecipazione di 15 giovani e che opera in stretta collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, tra le altre cose dovrà garantire, dal corrente mese, la riapertura al pubblico della Fortezza degli Annibaldi, l’area che sovrasta il centro storico di Rocca di Papa a cui si accede dai Campi d’Annibale. “Rocca di Papa è un paese con una tradizione storica di grande importanza – spiega Francesco Casciotti,

responsabile del gruppo - basti pensare a quanti turisti da tutta Europa, nell’Ottocento, vennero in questo territorio e portarono via reliquie di grande valore che oggi arricchiscono le collezioni di parecchi musei in tutto il mondo. Noi vogliamo salvaguardare, riprendere e far conoscere il patrimonio di questa cittadina e creare quell'indotto turistico che oggi manca'”. Oltre al sito della Fortezza, il Gruppo Archeogico Latino dovrà occuparsi anche di altri monumenti a cominciare dalla Via Sacra, la strada basolata di epoca romana che conduceva sulla vetta dell’antico Mons Albanus (oggi Monte Cavo), curandone le visite guidate. “Grazie al Gal siamo riusciti a instradare la forte passione e l’amore per la nostra città mostrata da questi ragazzi – afferma il sindaco Pasquale Boccia – in un progetto concreto di rilancio e riqualificazione del nostro patrimonio, veicolo di cultura e risorsa fondamentale per il territorio”. (A.S.)


In Italia più reati L’ARGOMENTO

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Non diminuiscono le violenze contro le donne

di Patricia Antolovic Per sollevare di nuovo il problema della violenza sulle donne e fare muovere i nostri rappresentanti in Parlamento c’è voluta l’ennesima aggressione, stavolta tramite il web, al Presidente della Camera, Laura Boldrini. Adesso si torna a parlare di braccialetto elettronico per gli stalker. Mi sembra che l’intenzione sia solo quella di punire senza occuparsi del problema alla radice. Per non dilungarmi troppo, vi invito a leggere questo passaggio del libro di Riccardo Iacona, “Se questi sono gli uomini”. “...In Italia il numero delle donne uccise dal 2006 a oggi è in costante aumento. Perché? La risposta è nel prezioso rapporto Istat che fotografa l’Italia nel 2006: sono 6.743 milioni le donne tra i 16 e i 70 anni che, almeno una volta nella vita, sono state vittime di violenza, fisica o sessuale, pari al 31,9 per cento della popolazione femminile […], rivelandoci che il fenomeno della violenza fisica e sessuale degli uomini contro le donne ha riguardato un terzo delle donne che vivono in Italia, un dato incredibile. La seconda scoperta fatta dall’Istat è di enorme importanza: svela infatti che il 93% delle violenze perpetrate dal coniuge o dall’ex non viene denunciato. Infine, ci informa che solo il 6,2% è opera di sconosciuti, mentre il resto dei maltrattanti sono partner o ex partner... l’incrocio di questi tre dati certifica per la prima volta l’ampiezza del fenomeno e il suo profondo radicamento nella cultura del nostro paese e nella vita delle famiglie. Nei confronti delle donne c’è, in Italia, una violenza endi Giulia De Giorgi Attenti al phishing! Il phishing è una tecnica informatica fraudolenta, utilizzata per ottenere informazioni personali e riservate mediante l’invio di messaggi di posta elettronica che riconducono a siti falsi, ma apparentemente identici o simili a quelli originali. Quando il bersaglio del phishing è rappresentato dai siti di commercio elettronico (per esempio Ebay) e dai venditori on-line con una buona reputazione (ossia un’alta percentuale di feedback positivi da parte dei clienti) l’obiettivo di queste email truffa è quello di sottrarre le cre-

il Segno - Giugno 2013

La poesia del mese

Non mi stau più ‘e staggioni

di Anna Giovanetti

Non me recordo mai da quandu che so nata giorni de maggio così piovosi e freddi ‘nfatti parecchia gente s’ha recompratu ‘e lena e s’ha reccesu de cursa stufe e camminetti. E pensa’ che maggio etè ‘u mese più bellu co giorni calli, arberi verdi e logge piene de rose e margherite, e mmece pare che tè da nasce ‘ u bambiniellu peffinu ‘e rondini se ne so’ reite!!!

demica così diffusa e così importante nei numeri che scavalca il confine delle case, delle singole storie di coppie, per diventare un tratto della nostra cultura. Non un episodio, non l’epilogo estremo di una storia personale, bensì un segno di arretratezza, non solo culturale, ma persino antropologica, che attraversa una parte grande del paese con cui dobbiamo fare i conti... Un’epidemia di violenza che, anche a volersi disinteressare del femminicidio, dovrebbe allarmare sociologi, psicologi e specialisti vari della salute pubblica e la popolazione tutta, perché una comunità dove i numeri della violenza sono percentualmente così alti, così ben distribuiti su tutto il territorio nazionale, e dove la violenza è diretta verso una parte della comunità, le donne in quanto donne, è una comunità malata tutta...”.

Fate molta attenzione al phishing!

denziali di accesso di questi utenti adducendo fantomatiche causa di “aggiornamento” o “problemi tecnici” del sito. L’email fraudolenta, di solito, invita i malcapitati a “verificare i dati del loro account” reindirizzandoli su pagine controllate da truffatori pronti a carpire i dati che verranno inseriti. Tra gli scopi perseguiti dal phishing su piattaforme di e-commerce, c’è il furto

dell’identità del venditore per mettere in vendita a suo nome prodotti e oggetti che non saranno mai inviati agli inconsapevoli compratori, senza il rischio di essere scoperti. Se volete conservare la vostra reputazione di buon venditore ed evitare che qualcuno bussi alla vostra porta per reati che non avete commesso, cestinate queste email e segnalate ogni tentativo di phishing: molte piattaforme di commercio elettronico, in collaborazione con le forze dell’ordine, mettono a disposizione recapiti e indirizzi specifici proprio per le segnalazioni anti-spoofing.

Ci semo sbrigati tutti a fa’ ‘u cambiu de staggiò, a remette sotto naffettalina, cappotti giacche e coperte pesanti, ma ‘o sole ancore non se vede e chisà pe quant’aru se varà avanti.

Speremo solu che o’ callu riva subbitu, che no remane n’cielu, come diceanu ‘e vecchiette, tenemo bisognu tutti de rescallacce l’ossa, de magnacci n’gelatu, de remettice sandali e camicette! Tenemo bisognu de’ ‘o sole che ci scalla, de icci a fa’ ‘n’bellubagnu au mare, de sentì proprio a ddora dell’estate n’zomma de revede’ ‘e staggiò come so’ state create!

Ma se ‘e staggiò so’ cambiate , ‘a corpa è pure a’ nostra che pe volè fa troppo stemo sfascenno ‘u monnu n’monnu che da tantu bellu sta diventenno bruttu pecchè co ‘a scusa de ‘u progressu c’è consentitu tuttu alemo ‘vvelenatu i fiumi, i mari e l’aria.

Alemo taiatu l’arberi pe fa’ postu au cimentu e a tera è menu forte e più n’quinata, cerchemo de fermacci n’tiempu pecchè ‘a Natura… …s’è bellu che stufata!!!

WÉààAáát UÜâÇt UxÇxÄÄ| Psicologa-Psicoterapeuta Svolge attività terapeutica con bambini, adolescenti e adulti presso il suo studio sito

in Via Ascanio, 3 Albano Laziale (Roma) Contatti: 331.6171362

dottoressabenellibruna@virgilio.it


il Segno - Giugno 2013

L’incontro con Re Curchill nell’opera di Hamed Awad

di Loredana Massaro Domenica 5 maggio presso il Teatro comunale “Don Bosco” di Lanuvio, lo scrittore e giornalista Hamed Rafiq Awad, in Italia per celebrare il 65° anniversario della Nakba, ha presentato in anteprima il suo nuovo libro, Re Churchill, in occasione del suo tour italiano, che lo ha visto partecipe del Festival del giornalismo di Perugia. Assieme all’autore sono intervenuti: Salameh Ashour, Presidente della Comunità Palestinese di Roma e del Lazio, lo scrittore Giuseppe Bevilacqua, la giornalista di Rai Tre Alessia Schiaffini e il delegato alla Cultura del Comune di Lanuvio, Alessandro De Santis. E’ la Palestina una terra da raccontare insieme alla vastità della sua produzione culturale e nella sua ultima opera, l’autore parla dei pregiudizi occidentali, del potere della conoscenza e di un’identità “che non muore, come i diritti”. Re Churcill (edito da Camenia e tradotto in italiano da Odeh Amarneh e Diab Haitali) è un’opera teatrale in cinque atti che racconta la storia di quella piccola delegazione palestinese che, nel 1921, partì da Gerusalemme alla volta di Londra, per incontrare Winston Churchill, allora ministro delle Colonie della Gran Bretagna, e perorare la causa del popolo palestinese e la contrarietà alle promesse fatte al Movimento sionista con la Dichiarazione Balfour, nel 1917. Un episodio della storia a molti sconosciuto, e che potrebbe apparire di minore importanza. Se non fosse per quel paradigma che è in grado di delineare: quell’ “oggi come ieri” che dimostra quanto le cose, in Palestina, non siano cambiate. A distanza di anni da quell’episodio, il comune denominatore delle relazioni tra la Palestina e l’Occidente è rimasto lo stesso: pregiudizio, indifferenza, non riconoscimento di diritti, e prima ancora di dignità e umanità. Ahmad Rafiq Awad ha esordito dandoci una bella testimonianza sui Castelli Romani: “Sto cercando - ha detto - di osservare ogni cosa e vi confesso che qui fuori di Roma sto ritrovando cose che mi fanno tornare alla storia, mi fanno tornare all’origine, mi fanno rivivere emozioni che mi

LIBRI

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appartengono e che non torneranno più. Ho sentito il dovere di scrivere questo libro per dare una risposta a una descrizione della storia della Palestina non veritiera, quando si dice che è senza popolo, che la Palestina dovrebbe essere data a un popolo senza terra. Questo libro fornisce l’origine della nostra cultura. Siamo un popolo che ha varie credenze, non abbiamo un’unica identità nazionale, ci sono persone i cui discendenti sono anche ebrei, infatti la Palestina è sempre stata un esempio forte, a livello internazionale, di una straordinaria convivenza tra musulmani, cristiani ed ebrei. E’ un territorio che dovrebbe appartenere veramente a tutto il mondo, perché da noi non è mai uscita una divisione etnica o religiosa oppure un confronto o uno scontro religioso. Accanto alla legge c’è sempre stata una forma democratica di partecipazione. Considero la Palestina come un esempio di sforzo a livello internazionale straordinario, dove c’è sempre stata una confidenza tra cristiani ed ebrei. Eravamo considerati fino

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a qualche anno fa l’avanguardia del laicismo. Nel libro parliamo del 1921 quando questo gruppo di rappresentanza decide di andare direttamente a Londra per incontrare Churchill, e lì purtroppo non è stato dato loro nessun riconoscimento. Ecco il segnale dell’ingiustizia, ecco una cosa indegna per tutta la comunità europea, la vergogna di non aver voluto difendere per oltre novant’anni tutto quello che è accaduto da allora, e tutt’oggi non si vuole riconoscere la volontà di un popolo di veder riconosciuta la propria terra. Ha quindi preso la parola Salameh Hashour: “La pace non può mai essere considerata un valore vago, la pace è un valore assoluto, dobbiamo sapere cosa significa la parola pace, la parola pace vuol dire che quando dico che sono vicino a un’altra persona, mi sento al riparo, mi sento al sicuro. Noi chiediamo la pace a tutto il mondo. Coloro che stanno al governo oggi in Israele hanno fatto in modo di rifiutare di portare a termine gli accordi di pace di Oslo. Sono loro stessi che hanno comunicato l’odio nella società e nella comunità ortodossa degli ebrei che vivono in Israele, hanno portato la violenza e hanno rifiutato ai palestinesi l’uso dei loro territori, non vogliono la pace e la convivenza. Molti ebrei nel mondo rifiutano quello che oggi Israele stesso decide, è questa la violenza che noi dobbiamo fermare. Bisogna sapere, conoscere, studiare, comprendere le ragioni di entrambi le parti, poi giudicare. La pace è possibile solo se c’è la volontà, la disponibilità, la predisposizione alla fratellanza tra i popoli… bisogna ripristinare la giustizia. Quello che a noi è successo è la storia di un popolo che sta aspettando una risposta. Questo libro parla anche di un fallimento, il fallimento della democrazia internazionale europea. Abbiamo bisogno di voi, perché gli europei hanno qualcosa a che fare con noi”.

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troverai anche l’archivio recente di tutti i numeri del Segno

AVVISO

Chi non avesse letto l’ultimo numero del Segno può trovarne sempre una copia presso il BAR CENTRALE di P.zza della Repubblica a Rocca di Papa (tel. 06-94749042) che gentilmente ci ha dedicato uno spazio


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di

Pillole ECONOMIA di Mauro Artibani

Se siamo tutti Greci

il Segno - Giugno 2013

In ricordo di Heath Ledger scomparso a soli 28 anni

di Camilla Lombardozzi Il 22 gennaio 2008 Hollywood annuncia la scomparsa di uno degli attori più versateli che abbia conosciuto, Heath Ledger, trovato senza vita nel suo appartamento di So Ho a New York, aveva 28 anni. Esami più approfonditi hanno stabilito che la prematura morte è stata causata dagli effetti combinati di farmaci, ansiolitici, sonniferi e analgesici quali: idrocodone, diazepam, ossicodone e alprazolam, che l’attore prendeva dietro normale prescrizione medica. Oggi l’attore viene nuovamente ricordato grazie ad una serie-documentario tedesca intitolata “Too Young to Die”, la quale ripercorre la vita del promettente attore naturalizzato americano, descrivendone la sorprendente carriera cinematografica. Nella serie troviamo, inoltre, molte interviste a colleghi, quali attori e registi che hanno collaborato con lui. Per citarne qualcuno, Christopher Nolan regista del Cavaliere Oscuro, il quale nel terzo e conclusivo film della trilogia, non ha voluto, in segno di rispetto e stima per l’attore deceduto, nessun altro che interpretasse Joker, per tali ragioni decise di modificare il terzo capitolo della saga, estromettendo appunto il personaggio di Joker e quello di Harley Quinn, psicologa e futura fidanzata di Joker, nata dai fumetti della DC Comics. La serie-documentario si concentra soprattutto sugli aspetti più intimi della personalità di

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www.professionalconsumer.wordpress.com

H e a t h Tolkien L e d g e r, grazie al padre dell’attore Kim Ledger, che ricorda la profonda sensibilità umana ed artistica che il figlio metteva in Heath Ledger ogni sua interpretazione. E’ nota, infatti, la maniacale documentazione e preparazione che Heath faceva sui personaggi che si accingeva ad interpretare. In un estratto del documentario, Kim Ledger mostra il diario in cui il figlio aveva annotato e collezionato tutti i materiali, foto, schizzi e appunti che gli sarebbero serviti per calarsi ed immedesimarsi al meglio nel ruolo del personaggio di Joker, tra questi, troviamo anche i consigli ricevuti dall’attore Jack Nicholson, che nel lontano 1989 interpreterò il folle Joker in Batman di Tim Burton. L’interpretazione che Ledger diede del rivoluzionario psicopatico Joker, divenne ed è un’icona culturale memorabile, un vero e proprio cult della cinematografia Hollywoodiana.

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Gola... “la porta dei vizi”

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Rigore? Rigore! Risanamento? Già 7 “pacchetti austerità” sottoscritti! E’ finita? Non è finita! Si tenta un’iperbole, la svalutazione competitiva: si riducono stipendi, salari, pensioni ed occupazione; si va in deflazione, falliscono il 25% delle piccole Aziende, altre tornano nella competizione internazionale per vendere, che so… yogurt e vacanze. In casa intanto non riescono a comprare manco più la feta ed il Pil, nel quarto trimestre 2011, va giù del 7% annuo. Già, non sembrano esistere scorciatoie, ancor meno soluzioni facili. Tanto vale tentare soluzioni impossibili: l’alfabeto greco ci consente di scrivere, pensiamo attraverso le parole greche; con la filosofia, che lì nasce, articoliamo quel pensiero; non paghi fondano quella democrazia che ci governa e lo sport olimpico che sfida genti e le accomuna. Tutta roba loro, cui nessuno ha mai pagato tributo. Pagare il debito dei diritti, all’impiego smodato di quei precetti della “civiltà occidentale” che ogni istante ci abita, un dovere. Pagare il nostro debito acciocché possano ripagare il loro ci redime. Un risarcimento dovuto, che nessun tribunale della storia potrebbe negare. Tra i maggiori indebitati sta l’intera “filosofia tedesca”: ops!

PAGINA APERTA L’attore di Hollywood venne trovato senza vita a New York

di Marcello Loisi Nella storia della cucina, le bizzarre usanze dell’antica Roma resistettero alle influenze straniere per molti secoli, fino al Medioevo, quando il cibo divenne peccato di gola. Prima nei monasteri e poi nelle città, la gola era considerata come la “porta dei vizi”, attraverso la quale gli altri peccati capitali potevano “entrare” per corrompere l’anima dei buoni cristiani. Questa conce-

zione del cibo deriva da quella del “peccato naturale” del primo uomo e della sua conseguente cacciata dal paradiso terrestre. In quel caso, fu l’ingordigia a favorire l’ingresso degli altri peccati, in particolare della superbia di Adamo ed Eva dimostrata nei confronti dei precetti del Signore. Il peccato di gola, però, si differenziava dagli altri vizi poiché era legato a una necessità vitale per l’uomo, ossia quella del sostentamento alimentare. Era quindi necessario codificare il limite oltre il quale il naturale mangiare diveniva “peccare”. I monaci, quindi, misero a punto un complicato sistema di regole e divieti atti a limitare il contatto “vizioso” con il cibo, come l’imposizione del silenzio durante i pasti in convento e i

digiuni che, in alcune forme estreme, furono causa di gravi casi di anoressia, specialmente nell’ambito delle suore di clausura. Per un lungo periodo il rapporto tra l’uomo e il cibo fu difficile e la Chiesa dettò le regole del convivio anche fuori dai monasteri. Anche i nobili dovevano attenersi ai dettami cristiani in fatto di cucina e alimentazione. I prìncipi e gli aristocratici in genere dovevano essere di buon esempio per la popolazione, ma contemporaneamente dovevano cedere al vizio della gola “condannati” dal loro status sociale


il Segno - Giugno 2013

L’angolo della storia

CULTURA

Carlo Borromeo il santo degli ultimi

di Vincenzo Rufini L’anno in corso vede il succedersi di numerose ricorrenze di avvenimenti che nel passato hanno determinato il corso della storia umana, basti citare il cinquecentesimo anniversario della pubblicazione del “Principe”, di Niccolò Machiavelli, prontuario indispensabile per ogni storia delle dottrine politiche. Ma per ciò che riguarda Rocca di Papa si festeggia il quattrocentesimo anniversario da che Carlo Borromeo è divenuto patrono della nostra cittadina. La sua elezione a Patrono risale, appunto, al 1613 appena tre anni dopo la sua canonizzazione e ciò avvenne nella chiesa del Crocefisso (nel cuore del quartiere bavarese), che in quei tempi fungeva da parrocchia. Fra “12 bollettini di santi ne furono cavati 3 a sorte per mano di un fanciullo, il quale alla fine ne scelse solo uno: Carlo Borromeo”, come riporta con precisione filologica il parroco storico di Rocca di Papa monsignor Luigi De Angelis nel suo libro “Rocca di Papa - Notizie storico-religiose e artistiche”. All’epoca il mito di Carlo Borromeo era molto popolare e in più era stato imparentato con la famiglia Colonna, veri e propri deus ex machina (in pratica i padroni del paese) di Rocca di Papa. La sua ricorrenza venne fissata per il 4 novembre e per 242 anni fu celebrata in quel giorno, ma nel 1855, sotto il Regno di Pio IX, un decreto pontificio stabilì che la ricorrenza fosse celebrata la terza domenica di luglio, per l’occasione il pittore Domenico Tojetti (il giorno 14 luglio) rappresentò il santo in un grande dipinto tuttora esposto nella chiesa dell’Assunta. Per 140 anni la terza domenica di luglio vide i festeggiamenti del santo patrono, poi, nel 1995 fu deciso di riportare la celebrazione al suo giorno naturale, il 4 novembre. Non fu però una decisione definitiva, in quanto la ricorrenza fu spostata, in anni recenti, alla prima domenica di luglio. Il con-

tinuo alternarsi delle date di celebrazione evidenzia la dicotomia tra l’aspetto prettamente religioso, proprio in tutto ad una figura austera ed aliena da ogni ludicità, quale era appunto il Borromeo, e la festa folcloristica che si tiene in estate per soddisfarne il portato gaio e giocoso. Ma che figura è stata Carlo Borromeo? Indubbiamente una forte personalità, molto appropriata per i suoi tempi, in cui la chiesa poneva in modo aristocratico il primato Romano rispetto alle spinte centripete luterane. Nella sua personalità si rifletteva l’avversione per ogni forma di ludicità, come sta a dimostrare la sua energica lotta contro ogni tipo di festa carnascialesca di cui il governatore di Milano, il marchese d’Ayamonte, se ne era fatto propugnatore al fine di alleviare lo spirito del popolo. Borromeo nell’occasione eresse un vero e proprio muro contrappositivo al solo fine di distogliere il popolo dal fare gioioso ed indurlo a seguire una vita di tipo ascetico, aliena da ogni altra forma diversa dai precetti rigorosi della chiesa dell’epoca. Al contempo insieme alla custo-

dia vigorosa e rigorosa del dogma, Borromeo affiancava una totale affezione verso gli afflitti e gli ultimi, come fa fede la sua totale dedizione a coloro che vennero colpiti dal flagello della peste, scatenatasi il giorno 11 agosto 1576. Carlo Borromeo aveva una personalità diametralmente opposta all’altro Borromeo, il cardinal Federigo immortalato dal Manzoni nei “Promessi Sposi”. Tanto Carlo perseguiva il fine di porre la dottrina cattolica al centro dell’esistenza, tanto più Federigo poneva al centro del suo apostolato l’amore di donazione, l’Agape esaltato recentemente nell’enciclica “Deus Caritas Est”, di Joseph Ratzinger. Carlo Borromeo ha incarnato in tutto e per tutto lo spirito del Concilio di Trento, ovvero la riaffermazione di quella dottrina che il luteranesimo e la nascente modernità cominciavano a porre in discussione.

Castelli di scrittori E’ tornata la grande kermesse culturale

La Biblioteca comunale di Frascati ha istituito da anni, presso la sua sede, l’archivio degli scrittori dei Castelli Romani, che raccoglie le opere degli Autori nati o residenti in uno dei suoi comuni. Si tratta di un importante fondo che ha il valore di un censimento, in costante aggiornamento, di quanto viene prodotto nei diversi ambiti letterari: narrativa, poesia, storia, archeologia e saggistica su tutto il territorio dei Castelli Romani Nella prospettiva della valorizzazione dei talenti letterari locali, l’Assessorato alle Politiche culturali del Comune di Frascati, in sinergia con la Biblioteca Archivio Storico comunale, ha realizzato nell’anno 2012 la manifestazione “Castelli di scrittori - Rassegna di Autori ed Editori dei Castelli Romani”. Il notevole successo ottenuto ha posto in evidenza che l’iniziativa risponde ad una precisa e pressante domanda culturale e per tale motivo, quindi, si è pensato di riproporla anche quest’anno. Per l’edizione corrente, proseguendo nell’obiettivo di valorizzare le risorse intellettuali territoriali, si è pensato di istituire anche un concorso letterario denominato “Giovani scrittori glocali”, volto a scoprire nuovi talenti letterari. La manifestazione, che ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Roma e della Regione Lazio, è stata anche oggetto di una nota di encomio da parte del Consiglio Regionale del Lazio.

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Invito alla lettura

Doppio Sogno

di Loredana Massaro Il libro è un racconto di Arthur Schnitzler scritto nel 1925. L’autore è conosciuto soprattutto per aver messo a punto un artificio narrativo, il monologo interiore, al quale fece spesso ricorso nelle sue opere per descrivere lo svolgersi dei pensieri dei suoi personaggi. Una coppia dell’alta borghesia e i suoi tentativi di evasione da una routine fatta di feste in maschera, case da sogno, vacanze lussuose, centri commerciali dove si può comprare anche quello che non serve. Lui è un brillante medico con una cerchia di pazienti d’alto rango e di ambienti esclusivi, lei fa la brava madre e la perfetta donna di casa, non ha bisogno di lavorare. Si amano, sono belli e colti. Ma quasi in sincronia la noia prende il sopravvento e li circonda entrambi per dividerli poi simmetricamente. Il vuoto della loro vita si ripercorre verso l’estraniazione dell’uno dall’altra. Lei sogna (Schnitzler era amico di Freud) di giorno e di notte ripetutamente di fare l’amore con uno straniero conosciuto un anno prima durante una vacanza. Lui invece passa una notte intera con una prostituta e poi, mentre vaga per le strade di Vienna, per caso si ritrova in una festa privata, più volte invitato ad allontanarsi per la pericolosità, insiste per partecipare a quella che ha tutta l’aria di essere un’orgia, un rito satanico o una messa nera, fugge di lì il mattino seguente e viene a sapere di un omicidio. Tutto quello che dovrebbe dare la sensazione di una grande trasgressività, reca invece i segni di una banalissima decadenza interiore, come una trappola mortale per l’anima. I due coniugi si spiegano e si ritrovano per Natale a far spese in un centro commerciale insieme alla famiglia. Chi può dire se si lasceranno o resteranno insieme, oppure se il tutto potrà essere l’inizio per riempire di senso la loro vita? Dal libro è stato girato un film di successo nel 1999, per la regia di Stanley Kubrick, ultima sua fatica rimasta incompiuta per la sopravvenuta morte del regista. Il film ha segnato anche la fine del matrimonio tra i due attori Nicole Kidman e Tom Cruise, interpreti principali della pellicola.


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STORIE

IL RACCONTO DEL MESE

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Il Cipresso abbattuto

passeri più anziani, che da anni vivenao fra i rami del Cipresso, quella mattina volarono tutti insieme per andare a beccare il di Noga grano vicino al fiumiciattolo, a fondo valle. I più giovani e le femmine con le nidiate rimasero invece fra i rami in attesa di cibo. Era molto presto e il solo ancora non si affacciava oltre il muro di cinta della casupola lì a fianco nel cui giardino, da più di quarant’anni, il Cipresso cresceva in letizia, anche se ormai era un poco stanco, ma ancora forte e felice dei suoi passeri conguettanti. Quando il sole finalmente superò il muro di cinta, lungo la strada sottostante rotolò un rumoraccio metallico accompagnato da un nero fumo di macchinario in movimento.

G

li abitanti uscirono dalla casupola e, spalancato il cancello d’ingresso, fecero entrare, insieme al rumoraccio e al fumo, il macchinario che, aggiustatosi al suolo, si avvicinò al Cipresso e ad un segnale di uno degli uomini iniziò a segare i rami più grossi. Poco dopo l’albero cadde a terra conun grande schianto ed il tronco fu sezionato in tanti pezzi, come rocchi di colonna dorica. L’operazione fu tanto veloce e spedita che l’anima dell’albero fece appena in tempo a rifugiarsi in una pianticella senza importanza cresciuta l’ accanto. Poi prese il volo e velocissimamente si diresse al luogo di ritrovo di tutte le anime degli alberi abbattuti.

Al via il taglio di un altro pino

I

passeri caddero a terra: alcuni presero il volo ed altri, i più piccoli ed inesperti, morirono o rimasero dimenticati al suolo. E morirono qualche giorno dopo. I più anziani, al ritorno dal campo del grano, si lasciarono andare alla disperazione e poi decisero di fuggire lontano affrontando chissà quale destino. Il giardino fu eliminato e al suo posto fu edificata una piccola costruzione. E da quel giorno tutte le notti l’anima del Cipresso torna al suo antico posto ed aspetta che il vento, portando i semi per il mondo, faccia rinascere un’altra pianta nel medesimo luogo e che il piccolo edificio, brutto e squallido, cada per sempre in rovina Rocca di Papa, novembre 2003 L’ultimo pino tagliato, era il 24 maggio 2013

Questo bel racconto del nostro Noga, ci permette di tornare su un tema che alla redazione del Segno sta molto a cuore, la tutela e la salvaguardia degli alberi. Da diversi mesi, purtroppo, si contano a decine le autorizzazioni comunali tese ad eliminare diverse specie arboree, soprattutto pini e castagni. Una metodologia che, prima di essere attuata, dovrebbe per lo meno provare a salvare l’albero che si vorrebbe tagliare. Una città come Rocca di Papa che si fregia di farsi chiamare “città dell’ambiente” o “città del bosco” dovrebbe essere anche il luogo in cui la tutela di ogni albero dovrebbe essere tenuta in seria considerazione. L’ultimo esemplare di pino fatto a fette (lo scorso 24 maggio), anche se appariva grande e rigoglioso, è quello che vedete nella foto. Stessa sorte toccò anni fa al pino dei giardinetti (2003), ad alcuni cipressi monumentali del cimitero (2005) e a decine di altri alberi di grande stazza e anzianità. Il caso più eclatante rimane quello del faggio di Monte Cavo (600 anni d’età), ritratto in varie cartoline d’epoca, tagliato nel 1990 per far posto al basamento di un traliccio radio-tv. (A.S.)

il Segno - Giugno 2013

Harry Potter ...all’asta Spunti di letteratura

di Camilla Lombardozzi Le peripezie del maghetto più amato della letteratura, Harry Potter, hanno appassionato grandi e piccini, non è un caso che il settimo ed ultimo romanzo abbia lasciato un po’ di nostalgia nei cuori dei tanti fan, appunto perché rappresentava l’epico finale delle avventure della scuola di magia e stregoneria di Hogwartz. La storia di come Harry Potter prese vita la conosciamo tutti, l’autrice J. K. Rowling tracciò i personaggi principali mentre era su un treno, a fine corsa il quadro generale era completo e nel 1997 la casa editrice Bloomsbury pubblicò il primo dei sette romanzi, “Harry Potter e la pietra filosofale”, da cui poi vennero tratte le trasposizioni cinematografiche. Vi chiederete perché tornare a parlare del maghetto più celebre della letteratura?! E bene, esiste un unico esemplare della prima edizione di Harry Potter e la pietra filosofale arricchito dai disegni e dalle annotazioni della Rowling, venduto pensate un po’ alla modica cifra di 150mila sterline ad un’asta di beneficenza. L’acquirente, per ovvie ragioni rimasto anonimo, si è portato a casa un romanzo unico, il quale contiene innumerevoli commenti a margine sulla stesura, la scrittura, le fiabe di Beda il Bardo, la nascita del Quidditch e sugli animali fantastici presenti nella scuola di Hogwartz. La copia dal valore di 150mila sterline è del 1997, anno in cui il primo romanzo di Harry Potter venne pubblicato; si sa, tuttavia, che la Rowling non è nuova ad aste di beneficenza, bisogna ricordare, infatti, che l’11 giugno 2008 la catena di librerie Waterstones, organizzò un’asta intitolata “What’s Your Story?”, oggetto dell’asta furono tredici racconti brevi di circa 800 parole, il cui ricavato veniva donato alla Dyslexia Action (associazione impegnata nel dare supporto a bambini affetti da dislessia). Il racconto della Rowling fu venduto per 25mila sterline e raccontava il prologo di Harry Potter, in cui due maghi, James Potter e Sirius Black, a cavallo di una motocicletta venivano inseguiti da poliziotti babbani. La breve storia chiude con una frase della scrittrice: “Dal prologo sul quale non sto lavorando, ma è stato divertente”. Segui Camilla sui suoi blog: http://ibisbeticidomati.wordpress.com http://lesportiveromane.wordpress.com


il Segno - Giugno 2013

MUSICA e CINEMA

“PostePay Rock in Roma 2013”

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Conferenza stampa di presentazione

di Massimo Onesti

Roma diventa il centro del Rock internazionale!

All’interno dell’Ippodromo delle Capannelle di Roma anche quest’anno ha preso il via la seconda edizione della manifestazione “Rock In Roma” che sta vedendo esibirsi nei circa due mesi di durata (dal 5 giugno al 29 luglio) fra le migliori e più significative band del pianeta, in una diversità di generi che spaziano dai Green Day ai Deep Purple, da Bruce Springsteen ai Rammstein, dai Sigur Ros agli Smashing Pumpkins (con Mark Lanegan come gruppo d’apertura), da Neyl Young a Iggy Pop and The Stooges, dai Toto agli Atom For Peace di Thom Yorke dei Radiohead, da Mark Knopfler ai Blur e tanti altri ancora fino ai connazionali Max Gazzè e Daniele Silvestri, proponendo quindi come un percorso ideale del Rock dagli albori fino ad oggi. Il festival è dislocato su tre differenti arene: la White Stage con capacità di circa 30mila persone e che ospiterà sicuramente il concerto di Bruce Springesteen, con a seguire la Red Stage sulle circa 10mila unità e a finire la Black Stage con 3mila. Per ogni concerto che potrà iniziare, a seconda se si prevedono più gruppi per un’unica serata, anche dalle 18.30 fino a oltre le 24.00, sarà scelta la location più adatta in base alle previsioni, scaturite da prevendita e prenotazioni, sulle presenze. Prenotazioni, a detta degli organizzatori, che stanno arrivando copiose da ogni parte del mondo: oltre che naturalmente dall’Europa, anche da Paesi lontani come Cile, Canada, Israele, Usa, Australia, India, etc. E per questo l’evento riveste carattere cosmopolita e si pone anche come occasione di rilancio turistico per la città tutta, prevedendo quindi un’organizzazione capillare riguardo i trasporti sia aerei che ferroviari con sconti sui biglietti dei treni intorno al 40% e con flussi continui e regolari di servizi di navette soprattutto dall’aeroporto di Ciampino e dalle stazioni ferroviarie della Tiburtina e di Capannelle, sia inte-

ragendo con delle strutture alberghiere che propongono dei pacchetti a prezzi vantaggiosi associati al festival. La manifestazione organizzata dalla “The Base Srl” con direttori artistici Sergio Giuliani e Maxmiliano Bucci vede la compartecipazione attiva come main partner, per il secondo anno consecutivo, di Poste Italiane che propongono degli sconti sul prezzo dei biglietti fino al 15% per chi li acquisterà attraverso le tessere prepagate di Postepay Visa, come ha illustrato il responsabile Market Intelligence di BancoPosta, Luca Leoni.

Dopo il successo dello scorso anno con un giro d’affari di 7-8 milioni di euro, quest’anno gli organizzatori prevedono di arrivare fino ai 10-11 milioni ponendosi quindi come una realtà consolidata e con sempre più sviluppi futuri sia per quanto riguarda anche un’attività di scouting su gruppi emergenti che potranno avere dei piccoli palchi a disposizione per proporsi e poter partecipare così al concorso che va sotto il nome di “Postepay Rock in Rome Factory”, sia cercando di ampliare, in futuro, il discorso dei concerti a Roma anche in stagioni diverse dall’estate dando

una continuità all’evento che può essere un’opportunità anche per creare occupazione ai giovani, come lo sarà in questa edizione del 2013 con l’impiego effettivo di circa 350 persone. Ci sarà inoltre un’attenzione particolare per questioni importanti e sociali come quella attualissima della violenza sulle donne proponendo un contest “No Violenza Donne – Voce ai giovani: una gara di idee”, promosso dall’Aied (Associazione Italiana Educazione Demografica) insieme al “Cocoon Projects”, per giovani che abbiano delle proposte e dei suggerimenti su come contrastare questo triste fenomeno. Questo festival si annuncia veramente come un evento nuovo per la città di Roma, in grado di rivoluzionare il rapporto singhiozzante, per strutture e logistiche, della nostra città con il mondo della musica che, oltre che per lo sviluppo artistico, diviene sempre più catalizzatrice di crescita economica, sociale e di scambio fra culture e persone di tutto il mondo, per cercare di ridurre le distanze del nostro pianeta e in grado di far progredire insieme i popoli. Informazioni sul festival e sulle prevendite: www.postepayrockinroma.com www.the-base.it tel. 06-54220870 (anche per info su diversamente abili)

La grande bellezza di Paolo Sorrentino di Giulia De Giorgi La grande bellezza è un film del 2013 diretto e sceneggiato da Paolo Sorrentino. Il protagonista è Jep Gambardella, scrittore e giornalista di successo che arrivato al suo 65esimo compleanno decide di intraprendere un viaggio interiore per capire cosa la vita gli avesse dato e cosa lui si fosse guadagnato con i propri sforzi. Un libro scritto anni e anni fa lo aveva portato al successo e dopo più nulla, nessuna idea, nessuna voglia, nessuno slancio. Fa da sfondo Roma, in tutta la sua bellezza. Che cosa aveva spinto Jep ad essere quello che era: protagonista indiscusso delle feste che aveva il potere di farle e, insieme, di farle fallire, continuamente circondato da bellissime donne e da arrampicatrici sociali… Tutto questo per cosa? Perché aveva trovato rifugio nella superficialità? Era forse intrappolato in un mondo che non poteva o voleva abbandonare? Circondato da tutti ma capito da nessuno. In fondo solo. Fragile se rammenta il passato. Innamorato solo del ricordo dell’amore, un amore giovane finito tanti anni fa. Si tratta di un film soggetto ad una molteplicità di interpretazioni. Le chiavi di lettura sono varie e spetta a chi lo guarda trovare ed esprimere la propria. Quello che ci lascia è una lunga rifles-

Mauro Del Nero

sione su cosa sia la grande bellezza. Si dice che la bellezza sia negli occhi di chi guarda, quindi sono le persone che rendono bella una cosa, la vita, un momento, una sensazione. Per Jep cos’è la bellezza? Il ricordo puro dell’amore vissuto in gioventù o una vita sregolata, che confonde il giorno con la notte, spesa a fare baldoria? E’ davvero questa la grande bellezza? O forse è solo un accontentarsi, vivere la vita facendo finta di nulla, chiudere gli occhi davanti alle difficoltà, alle falsità facendo finta che non esistano solo per essere “normali”. Ma cos’è la normalità in fondo se non essere veri, sinceri, almeno con noi stessi? E forse è davvero questa la grande bellezza: essere noi stessi.


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Bridget Jones Torna la single più amata della letteratura

di Camilla Lombardozzi Si sa, Helen Fielding, ha fatto appassionare milioni di lettori, quando nel lontano 1996 fu pubblicato il suo romanzo “Il Diario di Bridget Jones” da cui poi venne tratto il film con protagonista la simpatica ed affascinante Renée Zellweger. L’enorme successo fece sì che la Fielding scrisse anche il seguito del fortunato romanzo, ovvero, “Che pasticcio Bridget Jones”, anch’esso divenuto poi il sequel della prima pellicola, in cui finalm e n t e Bridget e Darcy si dichiarano il loro amore. Tu t t a v i a , Bridget Jones bisogna ammetterlo, sia i lettori che i telespettatori aspettavano un ulteriore romanzo, diciamo un epico finale che potesse concludere un’ipotetica trilogia, ma la Fielding non ne sembrava molto interessata, o almeno sino ad oggi… infatti per il prossimo mese di ottobre, la simpatica ed intelligente Bridget Jones tornerà finalmente nelle librerie inglesi, per poi sbarcare successivamente nel resto del mondo. Il nuovo romanzo si intitolerà “Bridget Jones: Madabout the boy”, la scrittrice non ha voluto rilasciare informazioni in merito a questo Boy misterioso, si potrebbe ipotizzare un figlio… per coronare la storia d’amore tra Darcy e Bridget? Non ci resta che aspettare l’uscita del libro per saperlo. C’è attesa per questo ritorno sulle scene della single più amata della narrativa contemporanea, soprattutto perché Hollywood non tarderà a riportare sul grande schermo la famosa Bridget Jones. Helen Fielding ha sempre dichiarato di essersi ispirata, per dar vita al personaggio di Bridget, alla scrittrice britannica Jane Austen, in particolar modo al celebre romanzo “Orgoglio e Pregiudizio” del 1813, dove infatti ritroviamo il nome del signor Darcy, che per segno del destino nelle adattazioni cinematografiche di entrambi i film (Il Diario di Bridget Jones ed Orgoglio e Pregiudizio) è interpretato dall’attore Colin Firth.

Risparmiare energia, per star meglio noi e il mondo VAGABONDANDO

il Segno - Giugno 2013

di Noemi Bevilacqua Quasi quotidianamente si sentono servizi in merito al costo eccessivo della benzina, al fatto che un numero crescente di cittadini utilizzano i mezzi pubblici anziché la macchina per andare al lavoro solo per ridurre le spese. Ma quanti servizi abbiamo sentito in merito al fatto che le nostre automobili potrebbero essere costruite con la possibilità di ridurne i consumi? Da tempo è in fase di discussione una nuova normativa europea che imporrebbe ai produttori di automobili di fabbricare autovetture che consumino meno benzina e conseguentemente producano meno C02. Ma nessun telegiornale ne ha parlato, come non si è parlato delle discussioni che da anni si fanno in materia. Non dobbiamo dimenticare che l’Italia e l’Europa tutta hanno ratificato il trattato di Kyoto che prevede, appunto, la riduzione di emissioni di anidride carbonica. Di-

In giro per musei...

verse associazioni a livello internazionale si stanno battendo per imporre alle varie case automobilistiche una produzione di CO2 pari a 120 grammi per chilometro, pari ad un consumo di 5 litri per 100 chilometri. Ma la battaglia sarà dura perchè diverse nazioni sono contrarie a questa normativa in quanto produttrici di macchine di grossa cilindrata o SUV. Paradossalmente mentre ratifichiamo trattati sulla riduzione di emissione di gas serra, parliamo di inquinamento ogni giorno, sottolineiamo che la benzina costa troppo, gli industriali continuano a produrre auto che consumano e inquinano mentre tante, troppe persone, continuano a comprare SUV. Se tutti riducessimo un po’ le nostre emissioni e risparmiassimo un po’ delle varie forme di energia il nostro pianeta starebbe meglio e noi di conseguenza! Per maggiori informazioni, andate sul sito http://www.e-terra.it/

Palazzo Massimo... a due passi dalla stazione di Marcello Loisi A pochi passi dalla Stazione Termini, a Roma, sorge Palazzo Massimo, un palazzo ottocentesco che ospita una delle più importanti collezioni di arte classica esistenti. Il museo dispone di quattro piani, nei quali sono esposte le opere: sculture, affreschi, mosaici, monete e gioielli. Questi reperti testimoniano lo sviluppo dell’arte romana dalla fine dell’impero all’età tardo-antica (dal II secolo a.C. al v secolo d.C.). Il nome del palazzo si deve a Massimiliano Massimo che lo fece costruire alla fine dell’Ottocento. L’edificio svolse la funzione di collegio d’istruzione fino agli anni ’60 del secolo scorso, quando fu acquistato e restaurato dallo Stato, utilizzandolo come una delle quattro sezioni del Museo Nazionale Romano (le altre sono nelle Terme di Diocleziano, nella Crypta Balbi e

Museo Nazionale Romano

Palazzo Massimo a Termini

a Palazzo Altemps). Le molte sculture, esposte al pian terreno e al primo piano, testimoniano l’elaborazione, da parte dei romani, dell’estetica e dell’arte greca. Tra i numerosi capolavori conservati, spiccano il Pugilatore in riposo, la statua di Augusto Pontefice Massimo e il Discobolo Lancellotti. Al secondo piano, mosaici e affreschi documentano il tipo di decorazioni che ornavano alcune tra le residenze romane più

prestigiose. L’esempio più notevole di queste pitture è sicuramente il giardino dipinto della Villa di Livia, una stanza interamente affrescata con un giardino, reso sorprendente da un sapiente gioco di prospettive. Nel piano interrato, invece, sono presentate diverse collezioni di monete antiche, preziosi suppellettili e raffinati gioielli. Qui è custodita anche la “mummia di Grottarossa”, la mummia romana di una bambina vissuta nel II secolo d.C.


il Segno - Giugno 2013

di Annarita Rossi In provincia di Rieti esiste una bella realtà che si chiama “Parco Abatino” (www.parcoabatino.org), un giardino faunistico che ospita e cura animali in difficoltà provenienti da laboratori di vivisezione, zoo e circhi ma anche dissequestrati da detenzioni illegali. E’ stato così non molto tempo fa che ho avuto la possibilità tramite un permesso speciale di visitare questo Parco altrimenti non aperto al pubblico proprio perché trattasi di una Onlus, la quale, non ricevendo sufficienti finanziamenti si avvale anche delle donazioni di privati. Arrivata in questo luogo immerso nel bosco tra i Monti Lucretili, ad accogliermi, oltre alla proprietaria del Centro, due grossi cani San Bernardo insieme a due meticci e a un bel gatto che affettuosamente sin da subito si fanno accarez-

La vita in (20) lettere

TEMI D’OGGI

Un rifugio peranimali in difficoltà

zare. Mi immergo immediatamente in una molteplicità di suoni non comuni e in effetti come mi incammino scorgo alla mia destra in grandi voliere dei grossi pappagalli variopinti e altri uccelli rari, poi alla mia sinistra in enormi recinti scimmie che saltano, giocano e si controllano il pelo a vicenda, tipico loro atteggiamento sociale. E’ stato ricreato per tutti, per quanto possibile, un habitat naturale con tronchi di alberi, reti e passerelle per i più piccoli. Offro delle mandorle alle scimmie le quali si impegnano a prelevarne il frutto spaccando il guscio con delle

O

di Enea Trinca

Per essere felicemente sposati, OCCORRE che anche tua moglie lo sia

Dopo un incidente stradale non preoccuparti dei danni, l’importante è che non vi siete fatti niente, OFFRI un cognac all’interlocutore per lo scampato pericolo dopo di chè aspetta che arrivi la Polizia.

E’ OPPORTUNO ascoltare dei consigli degli altri ma non trascurare il tuo che è il migliore.

Non bisogna bere per dimenticare, ORGANIZZA il tuo cervello per dimenticare di bere.

Dire che l’Italia è OTTIMAMENTE amministrata da politici senza corruzione e privilegi può far ridere anche chi non ne ha troppa voglia.

Chi è morto per la libertà giustamente viene definito un Martire, chi l’ha OTTENUTA deve difenderla per essere alla pari.

il T o c c o

di Ermanno Gatta

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L’angolo della psicologia

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

pietre. Proseguo la mia visita in questo immenso parco osservando ancora tante altre scimmie delle specie più diverse poi vado dalle linci, dai gufi e dai lama. La proprietaria mi accenna un po’ della triste storia di alcuni di questi esemplari che solo per le scimmie il numero che ad oggi è stato raggiunto è di un centinaio. E ognuna di loro viene chiamata con il proprio nome! Mi congratulo per questo suo operato che è una missione a tutti gli effetti ma prima di andarmene sulla soglia della porta di casa dove lei vive all’interno di questo parco, una volontaria mi mostra una piccola scimmietta di pochi giorni contenuta in un cestino di vimini riscaldato con bottiglie di acqua calda sul fondo e con una grande scimmia di peluche a proteggerla. La piccolina non è stata accettata dalla madre, comportamento purtroppo non poco frequente in cattività. Me ne vado via con impresso nella mente lo sguardo di quest’ultima piccola creatura e penso: “Chissà se sopravviverà?”. Di certo so però che la proprietaria farà di tutto per farle da mamma.

A scuola con i BES

La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, fornisce indicazioni operative per realizzare il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni in situazione di difficoltà, non solo per quelli in possesso della certificazione della disabilità, prevedendo l’eventuale adozione di misure compensative. Sono inclusi nella categoria dei Bisogni Educativi Speciali, tre sotto-categorie: l’area della disabilità, l’area dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale. Per disturbi evolutivi specifici si intendono oltre ai disturbidell’apprendimento anche i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, compreso il Disturbo da deficit d’attenzione ed iperattività, mentre il funzionamento intellettivo limite (il cosiddetto borderline cognitivo) può essere considerato un caso di confine tra la disabilità e il disturbo specifico. Tutte queste problematiche possono non essere certificate ai sensi della Legge 104/92, non dando così il diritto di avere l’insegnante di sostegno. La Legge 170/2010, rappresenta un punto di svolta perché mira a garantire per gli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) il diritto all’istruzione attraverso misure didattiche di supporto dirette alla riduzione del disagio relazionale ed emozionale, prevede l’adozione di forme di verifica e di valutazione adeguate alle capacità e alle necessità formative degli studenti e intende assicurare uguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale. Tutto ciò richiede una preparazione specifica degli insegnanti e degli assistenti educativi che hanno il compito di incrementare la collaborazione tra la scuola, la famiglia e i servizi sanitari, durante il percorso di istruzione e di formazione. Per scrivere alla dott.ssa Benelli: dottoressabenellibruna@virgilio.it


il Segno dei tempi

nei disegni del Maestro Franco Carfagna Il maestro Carfagna stavolta ci porta ai tempi in cui i Campi d’Annibale (“’e Prata”) erano una grande vallata verde tanto da sembrare la California. Non c’erano le tribù dei Navajos ma l’area, priva di case e cemento, era ugualmente animata da personaggi straordinari che, come i Siux o gli Apaches, girovagavano da mattina a sera. Questi personaggi erano allevatori di mucche, piccoli imprenditori che fornivano latte fresco e carne all’intero paese, favorendo anche il turismo da cui traevano sostentamento intere famiglie. Tutto questo era possibile perché ‘e Prata erano incontaminate e lì i “vaccari” (così venivano chiamati in dialetto) potevano far pascolare gli animali in tutta tranquillità. Tutti i rocchisciani gli volevano bene e apprezzavano il loro lavoro, anche quando attraversavano le strade del paese per raggiungere le stalle che erano dislocate nel centro storico. Al loro passaggio lasciavano spesso dei ricordini non proprio profumati ma all’epoca non c’era l’obbligo di raccogliere gli escrementi e infatti i rocchisciani neanche reclamavano, anche perché l’attività delle vacche significava la sopravvivenza per molte famiglie. Ora, affinché resti memoria di questi personaggi così da farli conoscere anche alle nuove generazioni, cerchiamo di ricordare i

I grandi “vaccari” di una volta

Ultima pagina

il Segno - Giugno 2013

più noti senza seguire un ordine visto che tutti erano importanti. Per elencarli useremo ‘e nòmere (i soprannomi): Cazò, Toppa Nera, Forgiò, Brocca, Lucianinu, Gregolinu, Trippetta, Gino ‘u cane, Sirvio de Cicciò, ‘u Sartinu, Paparotto, ‘a Fiacca, ‘ntonio Zampa, Giulio ‘u Gobbu, Torre de Giggi, ‘a Vecchia, Mario ‘u Tartaru, Eziettu, Ranieru, Pio de Ranieru, ‘u Bisciaru, Marcello de Pecorella, Ginettu, Luisa de Vendetta, Torre, i Figorò, Calistò, ‘u Toscanu, Germanio de Pucettuolu,

Sirvio ‘e Ciò. E infine i più famosi (e viventi): Richettu Zampa del Vivaro, che ancora prosegue la sua attività, e Silvano. I nomi di questi eccellenti vaccari sono rimasti impressi nei ricordi del nostro Carfagna e ci sentiamo onorati nell’averli elencati. Ci scusiamo in anticipo se abbiamo dimenticato qualche amico “vaccaro”. Infine, un saluto particolare a Brozze (detto Richettu de Mascarò) e al figlio Forgiò per aver collaborato con noi nella stesura di queste belle memorie.

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it - www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

SE LA LAUREA NON ESISTE Per un errore formale nella dichiarazione dei redditi di qualche anno addietro, un paio di mesi fa ho pagato 353 euro, che con spese, interessi e maggiorazioni varie sono arrivati a quasi 400. L’Agenzia delle Entrate non ha creduto alla mia buona fede e sono stato multato. Sul blog del Segno leggo con stupore che il “dottor” Pasquale Boccia, Sindaco di Rocca di Papa, non è affatto laureato, come invece ha affermato per anni. Qui non si tratta di errori formali, come nel mio caso, ma di qualcosa che assomiglia di più a una dichiara-

zione mendace. Certamente al Sindaco nessuno chiederà di pagare una multa. Ma almeno che chieda scusa ai suoi concittadini. Lettera firmata MURALES E INCIVILTA’ Ho notato che alcuni bei murales del centro storico di Rocca di Papa sono imbrattati o addirittura danneggiati. L’inciviltà anche in questo paese è in crescita però bisognerebbe poter fare qualcosa per risistemare queste opere. Una in particolare, che si trova in un vicolo graziosissimo di Via Fosso Martino, poco prima di un ar-

chetto, è stata addirittura graffiata con dei robusti chiodi. Perchè non provare a restaurare questo murales per dimostrare che l’inciviltà non vince? Gianfranco Vitale

APPELLO PER IL GATTO “ROMEO” Romeo, un gatto nero dolcissimo, dallo scorso 30 maggio non ha più fatto ritorno a casa e i suoi padroni lo cercano disperatamente. Romeo, che ha due anni ed è sterilizzato, si è allontanato dal quartiere dei Campi d’Annibale (esattamente da Via Rocca Priora). Porta un collarino verde e non

ha microchip. Per avvistamenti contattare: elisa.zingaretti@hotmail.it 340-8505474.


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