Il Segno aprile 2009

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PICCOLO

“ il Segno

Non temo la cattiveria dei malvagi ma il silenzio degli onesti

Caoscalmo mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 4 - Aprile 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Martin Luther King

Botta e risposta sul nuovo Piano Regolatore tra Sindaco e progettista

Boccia: “Il Piano è riservato” Putano: “Ci dica perchè”

Dopo la “lettera aperta” pubblicata sul numero scorso del Segno, il Sindaco ha replicato all’Arch. Putano, curatore del nuovo Piano Regolatore di Rocca di Papa, attraverso alcune dichiarazioni pubblicate sul quotidiano provinciale “Cinquegiorni”. La contro-replica dell’Architetto non si è fatta attendere. Per Boccia “il Piano si trova oggi in una condizione di riservatezza”, ma Putano lo incalza con nuove domande: “Perché il Sindaco omette di darmi risposte specifiche sulle questioni sollevate? A quali elementi di riservatezza fa riferimento?”. Oggi più che mai sarebbe necessaria un’assemblea pubblica per spiegare ai cittadini che cosa sta succedendo.

Tiro al piccione 1876, le ricerche del De Rossi Regione Lazio contro il Parco Scavi a Monte Cavo Il nostro impegno Per trovare i “fasti” perduti a sostegno Arredo Urbano Metà mandato del reddito

ARTICOLI A PAGINA 8

di Andrea Sebastianelli In questi ultimi mesi si stanno alzando di molto i toni contro il Parco Regionale dei Castelli Romani. La stranezza è che contro l’ente di Villa Barattolo confluiscono delle trasversalità che dovrebbero preoccupare. Il centrodestra roccheggiano, che pure al suo interno vede la presenza di alcuni ambientalisti seri (che per il momento hanno deciso di tacere lasciando campo aperto agli altri), ha deciso di condurre una vera e propria “guerra” vedendo nel Parco e nei suoi dirigenti “il male assoluto”. Il Sindaco di Rocca di Papa, allo stesso modo, sembra malsopportare l’esistenza del Parco, sentendosi forse imprigionato dal dover coinvolgere spesso gli uffici dell’ente regionale in molte questioni inerenti la cittadina. SEGUE A PAGINA 9

A pagina 20

La nuova Iniziano moda dei le grandi paletti manovre Il Centro Storico è stato invaso da decine di paletti in ferro per evitare che gli automobilisti indisciplinati occupino posti proibiti... ma intanto tutti attendono l’arrivo di Alberto Tomba. A pagina 17

La Giunta Boccia è arrivata a metà strada del suo percorso amministrativo e a Rocca di Papa iniziano le “consultazioni” tra le forze politiche per preparare le coalizioni del futuro. A pagina 16

di Alessandra Tibaldi * Quello che il governo nazionale dichiara impossibile, la Regione Lazio, grazie alla Sinistra, lo ha già realizzato. E’ il reddito minimo garantito per i disoccupati, gli inoccupati ed i precariamente occupati. Continua a pagina 6


ATTUALITA’

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Un genocidio dimenticato nel cuore dell’Europa

Furono quasi 8 mila i morti del genocidio di Srebrenica

vittime del massacro furono circa 7.800, sebbene alcune associazioni per gli scomparsi e le famiglie delle vittime affermino che furono oltre 10 mila. Un vero e proprio sterminio di massa. Ma chi è Ratko Madlic? E’ un militare serbo. Nel 1992 viene nominato capo dell’esercito serbo-bosniaco della Republik a Srpska durante la guerra del 1992-95 in Bosnia-Erzegovina che insieme a Radovan Karad-

Ratko Madlic, capo dell’esercito serbo all’epoca della strage di Srebrenica

nessuno si muove, se non ci sono interessi ci saranno ancora altre Srebrenica, e mentre in Italia alcuni festeggiano l’entrata nel Popolo delle Libertà di Alleanza Nazionale c’è qualcun’altro che combatte per la libertà. Srebrenica no mas! Hasta Pronto

Se i Parlamentari sono solo dei... dipendenti

“…Adesso in Parlamento si è lì con due dita ad approvare tutto il giorno emendamenti di cui non si conosce nulla. Quando ho fatto il paradosso del capogruppo che vota per tutti, era per dire che gli altri sono veramente lì non per partecipare, ma per fare numero”. L’uomo a cui è stato affidato il nostro Paese la pensa così. I suoi parlamentari li ha scelti uno per uno e se adesso stanno lì a fare soltanto numero e a votare quello che vuole lui senza sapere nemmeno cosa stanno facendo

Beneficio d ’ inventario

di Ettore Zanca

zic (ex Presidente) ha dato vita a questa macchina infernale. Nel mondo attualmente si stanno combattendo più di 100 guerre civili, le guerre dei fantasmi. Nessuno se ne occupa e a nessuno sembra importare nulla proprio come successe a Srebrenica. Un manipolo di uomini ha fatto ciò che voleva senza mai, dico mai, essere fermato da chi poteva, o meglio doveva fermare ciò che è stato. Ma si sa, se non c’è il petrolio...

Vite che si incontrano

Mio padre tanto tempo fa si trovava in Sardegna per lavoro, conobbe un bambino malato di anemia mediterranea, col suo stesso gruppo sanguigno, gli donò il sangue per una serie di trasfusioni, salvandogli la vita, non seppe mai più nulla di lui, né amava raccontare la storia per farsi bello. C’è una donna che ho conosciuto sul treno Roma-Verona, che aiuta tante persone con varie ferite esistenziali, loro scrivono e lei risponde, a tutti. Ha cominciato tanti anni fa e molti l’hanno conosciuta col passaparola. Non vuole denaro, non è una psicologa, non lo fa per nessun motivo particolare. Ha conosciuto una infanzia di abusi e ne è uscita, conosce la sofferenza e vuole solo donare una parola di conforto a chi la chiede. Un Vicesindaco di un piccolo comune, fa tutto tranne che il politicante, è un dottore che “sente” su di sé le difficoltà dei suoi pa-

è soltanto perché, se si informano e volessero dissentire sanno che perderebbero di sicuro il posto. Già, perché ormai abbiamo tutti l’impressione che i parlamentari che lo sostengono si sentono suoi dipendenti. Siamo sicuri che tanti iscritti e elettori della disciolta Alleanza Nazionale, con sentimenti veramente di destra, saranno fieri di avere un nuovo capo che supera di gran lunga ogni capo che hanno avuto nell’era repubblicana. il-sognatore.blogspot.com

zienti, organizza incontri per cultura e solidarietà, non sta vicino ai cittadini solo poco prima delle elezioni, ma tutti i giorni, trascina tutti col suo entusiasmo, ricorda molto il professor Keating, interpretato da Robin Williams nell’Attimo fuggente. Una psicologa ha in cura un uomo con un profondo buio dentro l’anima, con una flebile luce scrive poesie, L'amore parla con i vecchi col tratto infantile e sincero. La psiqualcuno vuole bene ai più cologa decide di lontani anche per telefono fargliele pubblicare. Forse così il l'amore fa guerra agli idioti buio fa un po’ agli arroganti pericolosi meno paura. fa bellissima la stanchezza C’era un uomo avvicina la fortuna quando può malato di sclerosi multipla. Non griL’amore fa dava all’ingiustiIvano fossati 2006 – Sony music zia o alle avversità della vita, anzi era felice. La malattia gli aveva dato l’occasione di conoscere tante persone attente al prossimo che non avrebbe mai conosciuto da sano. Tutte queste storie non hanno nulla in comune, se non chi ne è stato spettatore, a volte basterebbe sollevare gli occhi dal proprio petto e guardare con gli occhi di bambino assetato di conoscere. Quel bambino è ancora dentro di noi, basta ascoltarlo e lasciarlo giocare, forse sapremmo ascoltare di più il prossimo senza anteporre la parola “io”.

il Segno PICCOLO

di Marco Rapo L’Olocausto e le Foibe non sono i soli massacri atroci del secolo, ce ne sono altri, molti altri, uno molto vicino a noi sia in senso geografico che temporale. Parlo del massacro di Srebrenica, forse molti non sanno neanche che cosa sia, forse perchè dei massacri non “interessanti” importa molto poco. Che cos’è Srebrenica? E' una piccola cittadina dell’ex Jugoslavia. Il massacro di Srebrenica fu un genocidio e crimine di guerra, consistito nel massacro di migliaia di musulmani bosniaci nel luglio 1995 da parte delle truppe serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Madlic nella zona protetta di Srebrenica che si trovava al momento sotto la tutela delle Nazioni Unite. È considerato uno dei più sanguinosi stermini di massa avvenuti nella nostra Europa dai tempi della II guerra Mondiale di Hitler. Secondo fonti ufficiali le

il Segno - Aprile 2009

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale Velletri n. 5/02 R.S. del 19 Febbraio 2002 DIREZIONE Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa DIRETTORE RESPONSABILE Giuseppe Caldarelli DIRETTORE Andrea Sebastianelli REDAZIONE Noemi Bevilacqua, Piero Botti, Silvio Cajonello, Federica Capogna, Gaetano Casilli, Riccardo Ciotti, Andrea Croce, Ilaria D’Alessandro, Daniela Di Rosa, Piero Fondi, Rita Gatta, Sandro Guidi, Noga, Marco Rapo, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Andrea Selli, Giulia Serafini, Luigi Serafini, Sandro Tabellione, Flavia Vitali, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

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Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Articoli, opinioni e giudizi, impegnano solo l’autore.

Stampato in proprio


ATTUALITA’

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Quanto è attuale la Costituzione Italiana? Se ne è parlato ad Anagni con l’On. Leoluca Orlando

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Affinchè non ci siano più ‘urla nel silenzio’

di Ettore Zanca Vorrei raccontarvi una storia, in cui si incrociano altre storie, in cui ognuno prende qualcosa dall’altro, prima di proseguire il proprio percorso personale. Descrivere fotogrammi esistenziali che immortalano persone nello stesso scenario per pochi attimi non è facile, come direbbero gli Stadio “la vita è troppa per una canzone sola, ma bisogna provare a cantarla”. Lo scenario è una conferenza tenuta dall’On. Leoluca Orlando dal titolo “La Costituzione e la sua attualità”, il luogo è l’Istituto Regina Margherita di Anagni, il giorno 13 marzo 2009. Uno speciale ringraziamento al Preside, Prof. Chiararia, per avermi invitato. Le parole pronunciate dall’On. Orlando sono state interessanti, in merito a una comunità che andrebbe rieducata a scremare i talenti dai portatori sani di mediocrità, tante parole interessanti e mai noiose sull’importanza del trasferirsi per lavoro che deve essere inteso non come un supplizio ma come un’occasione di nuove esperienze. In tutto questo c’erano suoni e vite che si incrociavano in una stanza e nessuno sapeva davvero quanto importante fosse quel momento. Non perché si parlasse di Costituzione, non me ne voglia l’On. Orlando che ha parlato in maniera non banale di una carta che consideriamo arcaica e non lo è; non me ne voglia anche perché lo stimo, è stato Sindaco a Palermo, rendendola molto più a misura d’uomo (su ciò

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che venne dopo stendo un tendone da circo pietoso, dato che sono andato anche via). Io ho ascoltato dei suoni intrecciati, il suono del silenzio che diventa un urlo, la dignità di due esponenti di un’associazione che si chiama proprio così, “Urla nel silenzio”, che hanno pronunciato a bassa ma ferma voce i loro nomi, Mattei, Falvella, fratelli di vittime degli anni di piombo, mi hanno sussurrato la loro storia, senza pretendere di dargli una dignità politica, né un’appartenenza, volevano e vogliono solo che si comprenda umanamente, senza dare un colore alla morte, il dolore che ancora adesso provano, come se tutto fosse successo un giorno fa, non

dal 1946

Se deciderete di poggiare la Vostra “Lista di Nozze” presso di noi, saremo felici di aggiungere un nostro prezioso regalo ai tanti e magnifici che riceverete nel giorno più bello della Vostra vita!!!

tanti, troppi per la giustizia, giorni fa. Il suono della voce giovane ma ferma di una ragazza, che esprimeva il suo timore perché le istituzioni non lascino soli i cittadini, sembra retorica, ma lei era preoccupata perché abita sotto il termovalorizzatore di Colleferro e vorrebbe capire come stanno le cose, lo ha chiesto con una ferma dolcezza, figlia di un’età anagrafica che ancora non gli appartiene. Lo ha chiesto a nome di una torma di giovani presenti, che tutto mi sono sembrati fuorché disinteressati, parlavano è vero, anche tra loro, sorridevano, anche in maniera aggraziata, avevano un suono comune anche loro, quello di chi spera. Leoluca Orlando durante il convegno di Anagni sulla Costituzione

Liste di Nozze

con le migliori marche: senza obbligo d’acquisto

complementi d’arredo... e non solo!

P i a z z a D u o m o , 7- 1 2 - R o c c a d i Pa pa - Te l . 0 6 - 9 4 7 4 9 0 6 8 - C h i u s o i l l u n e d ì


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di Odeh Amarneh Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha condannato Israele per le “gravi violazioni dei diritti umani dei palestinesi” arrecate con l’offensiva militare a Gaza. La risoluzione è stata approvata ma non ha comportato nessuna conseguenza, riproponendo, purtroppo, uno schema ormai noto. La risoluzione è stata approvata con il voto favorevole dei Paesi africani, asiatici, in via di sviluppo e non allineati (33 sì), l’astensione dell’Europa (13 voti) e il no del Canada. Pur esprimendo profonda preoccupazione per la situazione della popolazione civile, si sono astenuti i Paesi membri dell’Unione Europea, fra cui l’Italia, oltre alla Svizzera, al Giappone, alla Corea del Sud, alla Bosnia, al Camerun e all’Ucraina. Ma di che cosa è stato riconosciuto colpevole lo Stato di Israele? Innanzitutto per il bombardamento di scuole, ambulanze, luoghi di culto, ospedali, magazzini della Croce Rossa ed emittenti televisive oltre che per il massacro della popolazione civile. Si rammenta che in diverse occasioni si è sparato contro palestinesi che sventolavano la bandiera bianca! Se tutto ciò non bastasse, Israele ha utilizzato bombe a grappolo al fosforo bianco, armi bandite dalla Convenzione di Ginevra, armi che producono una vera e propria devastazione immediatamente e dopo il lancio. Ma sono state usate anche nuove

ATTUALITA’

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Massacro inumano contro i palestinesi

Israele condannato per violazione dei diritti umani

armi, ancora più pericolose: le Dime, che provocano il taglio del corpo in due o la bruciatura delle gambe. Ranucci, giornalista di Rainews24, nel 2004, aveva documentato come tali armi venissero sperimentate nel territorio di Gaza ed aveva dimostrato come le vittime principali di tali armi fossero proprio i bambini che, anziché perdere “solo” le gambe perdevano la vita.

Il randagismo cresce ma i Sindaci incolpano i cani

Israele deve essere condannato per i crimini internazionali commessi, non solo l’ONU deve emettere sentenze contro questa nazione, ma l’Unione Europea, gli Stati Uniti e tutte le singole nazioni: non può esistere uno Stato che, con il pretesto dell’autodifesa, massacri un altro popolo e poi gli si chiedano semplicemente delle scuse per “eccesso di difesa”! Negli ultimi anni ci siamo abituati agli “strilli” della stampa che denunciavano i massacri effettuati, senza provocare più la nostra indignazione. Dove dobbiamo arrivare prima di protestare? Tiziano Terzani, giornalista pacifista, sottolineava come noi umani ci sentiamo superiori agli animali poichè siamo l’unico essere vivente in grado di utilizzare la ragione ma, quando si tratta di risolvere problemi internazionali, ci comportiamo come e peggio delle “bestie”. Tutto risolvibile con la mediazione e la discussione, il ricorrere alla forza non può e non deve essere mai accettato. Sevizie e violenze su alcuni cani

Quanto accaduto in Sicilia deve far riflettere tutti

di Annarita Rossi Il mio compleanno quest’anno è passato in modo silente, avendo l’influenza non me ne sono neanche accorta che compivo gli anni se non fosse stato per quelle terribili notizie che ancora oggi collego a quella giornata di ricorrenza. L’orribile sorte toccata ad un bambino in Sicilia morto sbranato da un branco di cani e poi ancora quella di una turista tedesca ridotta in fin di vita sempre da un branco di cani nella stessa zona, sono episodi che non dovrebbero mai accadere in un paese civile. Più che comprensibile quindi la psicosi scoppiata tra la gente in Italia ma quei fatti così raccapriccianti non sarebbero accaduti se soltanto si trattassero gli animali con un po’ più di amore e dedizione. Lo pseudo-proprietario di quei cani infatti li teneva in condizioni inaccettabili dandogli da mangiare solo e saltuariamente carne cruda, facendogli così esternare quell’istinto bestiale che li avrebbe fatti

agire in quel modo terrificante. I cani sono discendenti del lupo ma non per questo sono animali cattivi. Hanno soltanto bisogno di un capo branco, un proprietario disposto ad accudirli e che non li porti ad incattivirsi per sopravvivere. In Italia purtroppo il randagismo è un fenomeno in crescita ma la responsabilità è soltanto dell’uomo. Non si possono regalare gli animali ai bambini e poi sbarazzarsene quando si va in vacanza o quando il cucciolo diventato grande non diverte più. Non si tratta di un giocattolo! Gli animali abbandonati vanno incontro spesso a maltrattamenti di ogni tipo, muoiono di stenti, per avvelenamento ma anche per malattie e non di rado causano incidenti stradali durante il loro vagabondare e la soluzione non deve e non può essere di certo quella di abbatterli. Che belle le vacanze in estate, ma ogni anno puntualmente la nota dolente del ritrovamento di cani abbandonati da persone che per andare in ferie se ne disfano con indifferenza. Favorevole alle norme a tutela del cane e del padrone spero che tra i provvedimenti

vi sia presto anche l’attuazione di un intervento di sterilizzazione per cani e gatti e l’istituzione di ulteriori canili e rifugi anche se in cuor mio, auspico tanto in estate di non dover venire a sapere che i canili sono stracolmi ancora una volta. Il cane non è quel temibile killer quale viene accusato essere soprattutto adesso, esso è da sempre amico dell’uomo e con il suo amore incondizionato è di aiuto a persone sole come pure agli anziani e ai malati oltre che essere persino disposto a morire pur di difendere il suo padrone. Tali tragedie quindi si potrebbero evitare, mostrando non solo ai cani, ma a tutti gli animali, un briciolo in più di umanità anziché un’arrogante e provocatoria bestialità.


ATTUALITA’ Alcune anomalie nel Sistema Italia dopo il Congresso del Pdl

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Dallo sciopero virtuale di Brunetta alla storia di AN

di Andrea Croce Mentre in Francia operai e impiegati rinchiudono i dirigenti delle loro aziende per protestare contro il taglio d’organico, in Italia il nostro Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta propone, a colpo di decreto–legge, lo sciopero virtuale (si ricordi che legiferare per decreto-legge equivale a delegittimare la funzione legislativa affidata al Parlamento, e non al Governo, se non “in casi di necessità ed urgenza” ai sensi dell’art. 76 della Costituzione). E’ vero che i servizi minimi in caso di sciopero devono essere garantiti, ma non vi sembra un po’ eccessivo? E dove va a finire il diritto di scioperare, costituzionalmente garantito? Se prima, per fare un esempio, un docente di scuola superiore,

aderendo ad uno sciopero rinunciava alla sua retribuzione sì, ma esercitava un diritto sacrosanto, ora, secondo il Ministro Tornello, lo stesso professore rinuncerà comunque al suo stipendio (ovviamente solo quello del giorno dello sciopero) ma sarà obbligato a recarsi a scuola per fare lezione. Non Il Ministro Brunetta credo ci sia bisogno di aggiungere altro, perché dente del Consiglio, si candiquesto non è scioperare-vir- derà alle elezioni europee (o tualmente ma non-sciope- almeno così dice), nonostante rare… Ma gli Italiani dove egli non possa ricoprire nello stanno? Questa però non è stesso tempo il mandato di eul’unica anomalia del nostro rodeputato e quello di Capo Paese, già, perché noi non ab- del Governo. E’ la legge che lo biamo fatto la Rivoluzione, ma vieta, ma questa “legge” non abbiamo avuto il Risorgi- sembra spaventare Silvio Bermento: infatti Sua Emmittenza lusconi. Non capisco però che (Travaglio docet), già Presi- fine faranno i voti che prenderà

Intervista esclusiva alla cantante spagnola Veronica Romeo

“Ognuno deve fare il possibile per salvare il Pianeta Terra”

di Marco Rapo Riscaldamento globale. Parliamone un po’ sul Segno cercando di spiegare che cos’è questo fenomeno di cui si parla tanto, ma a volte se ne parla a sproposito. Innanzitutto si dice riscaldamento globale il fenomeno per cui tutta l’atmosfera del pianeta si riscalda a causa dell’aumento di emissioni di anidride carbonica ed altri gas, principalmente provocato dalla combustione di carburanti di origine fossile, che danno origine al cosiddetto “effetto serra”. Questa è la definizione che la scienza dà, ma c’è qualcuno che può aiutarci a capire di più? Beh, diciamo di sì. In questo numero in “esclusiva” per il piccolo Segno intervistiamo Veronica Romeo, la cantante che in Spagna è ora sulla cresta dell’onda per la sua musica e per il suo impegno nel sociale. Allora Veronica, sò che hai molto a cuore il problema del surriscaldamento del globo, hai dei consigli da dare per “vi-

vere” un po’ meglio il nostro pianeta? “Piccoli gesti fanno grandi cose, gesti che facciamo tutti i giorni, per esempio usare le lampadine a basso consumo, avere in casa un buon isolamento termico così da avere un’adatta temperatura sia d’estate che d’inverno, spegnere lo scaldabagno quando non serve. Ti dò un buon consiglio, io quando vado in frutteria compro sempre i prodotti sfusi, mai impacchettati, così evito di produrre residui di spazzatura. Insomma, cerchiamo di trattare il nostro pianeta come se fosse casa nostra”. I media secondo te come trattano l’argomento e come viene recepito? “Bene, immagino che questo va in funzione di quello che interessa, o sbaglio? Come in ogni cosa ci sono più versioni. Chi dice che il riscaldamento esiste e lo tratta in una certa maniera chi dice che non esiste e lo tratta in un’altra. Quello che è chiaro è che ognuno di noi deve mettere il proprio tassello per far sì che la ge-

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perché, ahinoi, li prenderà. Stesse perplessità verso Antonio Di Pietro, che questa volta segue Silvio. Un’ultima cosa, poi chiudo o rischio di meritarmi l’appellativo di orrido dipietrista o di cattocomunista: il 27 marzo scorso è nato il Pdl, il partitofusione (ma senza perdita di identità: praticamente un miracolo!) costituito da fu Forza Italia e fu Alleanza Nazionale. Mi astengo da inutili parole, ma voglio porre una questione seria, di valore a coloro che hanno sempre dato il voto a Fini e ai suoi. AN nacque come partito a difesa della legalità, contro il sistema delle poltrone del potere. Analizziamo la situazione di oggi. In riferimento allo spauracchio della legalità, i missini siedono ora accanto ai forzisti, diretti eredi di Bettino Craxi (che non ha mai brillato per troppo rispetto delle leggi), retti da un Presidente (tessera numero 1816 della massonica Loggia P2) il cui rapporto con la legge fa ribrezzo come il sale nel caffè. Per quanto riguarda l’opposizione al sistema, beh Fini presiede la Camera dei Deputati, nel sistema ci sta dentro fino al collo. Come concilierete, amici di AN, queste anomalie con il vostro credo politico? Ai posteri l’ardua sentenza.

Veronica Romeo

nerazione futura abbia un mondo come minimo nelle stesse condizioni dell’attuale e non peggiore. Quello che voglio fortemente è potenziare i media a favore della sensibilizzazione del problema con corsi educativi”. Nel tuo tour c’è anche l’Italia? “Purtroppo non c’è una data in Italia, però spero di venirci presto, ho voglia di presentare al pubblico italiano la mia musica”. Per maggiori informazioni: www.veronicaromeo.com.


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PAGINA APERTA

“Nel Lazio il reddito minimo garantito è legge. Grande vittoria per la Sinistra” SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

La legge, approvata dal Consiglio regionale, centra un obiettivo di straordinaria portata politica e sociale basato su un’innovativa azione di sistema nelle politiche del lavoro e di welfare. Un provvedimento che pone il Lazio al livello dei Paesi europei che, con l’esclusione dell’Italia e della Grecia, prevedono tutti forme di sostegno al reddito di base. Quando abbiamo avviato il percorso che consente oggi al Lazio di proporsi come regione pilota per una nuova stagione di diritti sociali, avevamo dinanzi sicuramente un altro mondo. Oggi più di ieri, nel pieno di una gravissima crisi economica, le istituzioni devono sapersi dotare di strumenti in grado di rispondere alle esigenze di tutte e tutti coloro che rischiano altrimenti di sprofondare nel baratro della precarietà e della povertà. Con l’approvazione della legge sul reddito minimo garantito la Regione Lazio, ancora una volta, dimostra di avere una volontà politica pari ad una capacità pragmatica di intervenire: stiamo parlando, infatti, dell’erogazione di 580 euro mensili quale contributo diretto a disoccupati, inoccupati, lavoratori precariamente occupati residenti nel Lazio da almeno 2 anni, con un reddito non superiore a 8 mila euro e iscritti alle liste di collocamento dei centri per l’impiego. I comuni avranno la possibilità

di Alessandra Tibaldi * di integrare questa erogazione monetaria con una serie di prestazioni indirette – cofinanziabili dalla Regione – volte a garantire l’accesso ai servizi primari (mobilità, attività e servizi di carattere culturale, ricreativo o sportivo, gratuità dei libri di testo). I beneficiari possono fare richiesta presso il comune capofila del distretto socio-sanitario cui appartiene il loro comune di residenza e, per il Comune di Roma, ai municipi di residenza, i quali provvederanno a trasmetterla al centro per l’impiego territoriale competente. Le Province, sulla base dei criteri individuati dalla Giunta regionale anno per anno con proprio regolamento, stileranno le graduatorie. Si parte con una sperimentazione di 40 milioni di euro, 20 per l’anno in corso e altri 20 per il biennio successivo, che in previsione potranno essere ulteriormente incrementati. Questa legge può, dunque, agire da apripista per una futura ed auspicata legislazione nazionale per il reddito di base e per una complessiva ridefinizione delle politiche del welfare, ma soprattutto, anche alla luce del dibattito nazionale di queste ore lanciato dal segretario del Partito Democratico, può costituire un terreno di comune iniziativa politica per le opposizioni ed in particolare per tutta la Sinistra. Una necessità resa tanto più urgente dalla crisi economica in atto, che sta generando un

ulteriore abbassamento delle tutele per i più deboli. Non possiamo pensare di uscirne con una semplice “manutenzione” degli strumenti legislativi ed economici sinora adottati; dobbiamo provare a rimettere in campo parole d’ordine e perfino suggestioni che hanno accompagnato la nostra storia, quella dei movimenti femminista, ecologista, altermondialista e pacifista, individuando nel nuovo rapporto tra lavoro e risorse ambientali, tra tempi di vita e tempi di produzione, i presupposti per un’alternativa di società. In questo senso il nodo inscindibile tra crisi politica e crisi economica mette alla prova tutti noi. Per noi che abbiamo scelto di impegnarci nel processo costituente della sinistra, consapevoli della straordinaria drammaticità della situazione economica e politica oltre che della torsione autoritaria e regressiva sul piano dei diritti sociali e civili che sta vivendo il nostro Paese, questo è l’unico terreno su cui ricostruire uno spazio di iniziativa e di proposta politica di sinistra. Una sinistra che c’è, quella che non si evoca ma si costruisce giorno per giorno, fuori e dentro le istituzioni, attenta alle nuove domande di futuro e forte delle proprie ragioni. *Assessora al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili della Regione Lazio del gruppo “la Sinistra”

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In crisi stampa e tv

Sky spicca il volo?

di Silvio Cajonello La sostituzione di Paolo Mieli alla direzione del Corriere della Sera ha dato inizio al valzer delle nomine. Al suo posto è arrivato Ferruccio De Bortoli, già direttore del quotidiano di Confindustria (Il Sole 24 Ore), a sua volta sostituito dal direttore del TG1, Gianni Riotta. Nel 2008, i giornali italiani hanno avuto una forte diminuzione delle vendite e un netto calo degli introiti pubblicitari. E anche per quest’anno le previsioni non sono molto diverse. Questa situazione di declino economico porterà con sé dei cambiamenti nell’organizzazione di tv e giornali italiani, con l’emergere di un nuovo soggetto televisivo che, al pari di Rai e Mediaset, può far sentire il suo peso. Si tratta di Sky che ha adottato un po’ la “tecnica” della televisione pubblica, basando i suoi introiti soprattutto sugli abbonamenti e solo marginalmente sulla pubblicità (a differenza dei due colossi). Quindi, già quest’aspetto rende Sky meno vulnerabile di Rai e Mediaset. Non è un caso che Sky stà mettendo in piedi una programmazione di tutto rispetto, con programmi e intrattenitori (vedo l’ultimo arrivato: Fiorello) in grado di attrarre un pubblico sempre più vasto. La Rai nell’ultimo anno ha perso 53 milioni di euro di introiti; Mediaset ha registrato un -2,4%. E la crisi dei giornali stampati potrebbe presto arrivare a livelli inimmaginabili fino a ieri.

Legge sul reddito minimo garantito, ecco chi ne ha diritto La legge sul reddito minimo garantito approvata dal Consiglio Regionale del Lazio il 4 marzo 2009 è la prima in Italia. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge (15 giorni dopo la pubblicazione sul BURL) sarà varato il regolamento che ne descriverà il funzionamento e l’attuazione. La legge prevede l’erogazione di una somma di denaro non superiore a 7.000,00 euro l’anno (pari a circa 580 euro mensili), Beneficiari: - disoccupati - lavoratori precariamente occupati che non abbiano superato la soglia di reddito prevista per la cancellazione dalle liste di disoccupazione.

- lavoratori temporaneamente privi di retribuzione, perché costretti da gravi motivi di salute e familiari a usufruire di periodi di aspettativa non retribuita. Requisiti richiesti: - residenza nella regione da almeno 24 mesi al momento della presentazione della domanda - iscrizione ai Centri per l’impiego - reddito personale imponibile non superiore a 8.000 euro nell’anno precedente - non aver maturato i requisiti per il trattamento pensionistico. I soggetti beneficiari saranno individuati ogni anno e soltanto questi potranno accedere al beneficio tramite una graduatoria.

Ad esempio: se i soggetti beneficiari del reddito minimo nella Provincia di Roma saranno individuati tra le lavoratrici precarie, di età compresa tra i 25 e i 35 anni, le domande per la concessione del sostegno economico dovranno essere presentate solo da chi possiede tali requisiti. Tramite una graduatoria saranno ammessi alla concessione del beneficio i soggetti che si trovano in condizioni di maggiore svantaggio. Modalità di accesso alle prestazioni: le domande dovranno essere inoltrate annualmente al Comune capofila del distretto sociosanitario a cui appartiene il Comune di residenza.


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L’INTERVENTO

L’ Italia di oggi e le responsabilità del centrosinistra

Il Paese sta mutando mentre la buona politica è merce rara

di Sergio Rasetti La realizzazione del progetto prosegue inarrestabile. Complice la crisi economica, il perenne mal funzionamento della giustizia, l’invasione di clandestini che arrivano da ogni parte del mondo spinti da povertà, fame, guerre, ingiustizie e dittature feroci; la brutta immagine che la politica e la pubblica amministrazione danno di sè, gli italiani si sono abbandonati al più sfrenato pessimismo; si allontanano dall’impegno politico lasciando campo libero a troppi che vogliono occuparsi soltanto dei loro interessi personali e di gruppo.

Il rischio è quello di mettere sotto controllo l’intera Magistratura

Accade così che Governo e Parlamento mettono mano a modifiche impensabili fino a pochi mesi fa. E lo fanno a colpi di decreti di fiducia, con la quale è impossibile ogni miglioramento, con il consenso di una parte del popolo stordito dalla crisi economica. Si vuole mettere sotto controllo politico la Magistratura quando sarebbe necessario garantire ancora di più la sua autonomia, pretendendo dai magistrati di stare lontani dalla politica e soprattutto mettendo a disposizione della giustizia leggi chiare, semplici e applicabili. Al forte allarme sociale dovuto alla criminalità non si risponde investendo risorse in uomini e mezzi ma si prevede di risparmiare limitando le intercettazioni telefoniche mentre la criminalità è maestra nell’utilizzare tutte le più sofisticate apparecchiature. Berlusconi vuole ridurre le intercettazioni del 90%, Di Pietro risponde che la polizia scoprirà così il 90% di reati in meno, chi avrà ragione? Per far contento il popolo indignato si

chiama in campo l’esercito che costa più della polizia e non è preparato ad un servizio di vigilanza contro la criminalità; si autorizzano ronde di cittadini sul solco della “guardia padana con le camicie verdi” e scendono in campo divise della destra politica che costringono Polizia e Carabinieri a sorvegliarli perché non creino guai irreparabili.

L’obiettivo è di dividere ulteriormente sindacati e lavoratori

Al lavoro sottile per dividere i sindacati delle grandi confederazioni che già ha ottenuto un notevole successo, mentre i lavoratori sembrano aver perso la consapevolezza dell’importanza fondamentale dell’unità e del diritto di sciopero conquistato con dure lotte dai loro padri, si aggiunge l’intervento del governo per “regolare” il diritto di sciopero nei servizi che sarebbe un buon punto di partenza per estenderlo poi a tutto il resto del mondo del lavoro. Mentre i diritti di tutti i cittadini sanciti dalla Costituzione non sono ancora stati applicati come nel campo della sanità, della casa per tutti, del lavoro per tutti, dell’istruzione per tutti in una scuola pubblica, nel diritto alla sicurezza nel campo del lavoro, nell’applicazione della pena certa per ogni tipo di reato, la maggio-

ranza pensa di cambiare la Costituzione con l’obiettivo di dare più potere a qualcuno che intanto si è fatto già una legge su misura che gli permette di non poter essere giudicato se commette un reato mentre ricopre una delle più alte cariche dello Stato. Con un importante contributo della Chiesa, praticamente scesa in campo politico, si mettono le mani in tanti aspetti della vita dello Stato che dovrebbe essere laico ma non riesce ad esserlo perché troppi politici nelle decisioni parlamentari votano regole dettate da motivi di credo religioso, che spesso non riescono personalmente a rispettare neanche nella vita privata, dimenticando che le leggi di uno Stato devono assicurare a tutti pari diritti e dignità a prescindere dal credo religioso. Una situazione affatto rosea, ed era prevedibile. In un Paese dove le televisioni ti parlano di cucina, di problemi di cuore, ti presentano centinaia di giovani aspiranti veline, cantanti, ballerini, attori, ti intrattengono con presentatrici e ospiti che mettono in primo piano tette e cosce, ti tengono sulla corda per aprire un pacco che hai finanziato pagando il canone, ti intrattengono giorno e notte con il Grande Fratello, ti fanno diventare uno che guarda dal buco della serratura, è praticamente normale che ci si lasci sfilare sotto il naso diritti che una volta erano

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irrinunciabili. Per quanto riguarda la parte politica alla quale ci sentiamo più vicini, crediamo che i comportamenti personali, politici e privati, di alcuni abbiano contribuito notevolmente al crollo della vicinanza e del consenso. Quando ti fai assegnare una casa di pregio dagli enti pubblici a un affitto irrisorio per il tuo stipendio; quando cambi tenore di vita come se avessi vinto al superenalotto; quando fai assumere tuo figlio o nipote in un ufficio pubblico sfruttando la tua influenza politica; quando ricoprendo una carica amministrativa tolleri di fatto gli abusi dei tuoi cittadini; quando usi i servizi di Stato per andare a vedere la partita e magari ci porti pure moglie e figlio; quando al seguito di viaggi di Stato ti porti dietro una pletora di parenti e amici; quando al tuo segretario personale pagato dal Parlamento non gli fai un regolare contratto e non gli versi nemmeno i contributi di legge; quando fai altre mille cose che un cittadino qualunque se ci prova passa un guaio ma tu no, non fai un buon servizio alla credibilità della politica e anche tanti di quelli che hanno avuto il fegato di battersi con passione e senza paura, vagano smarriti per colpa tua; abbandonano il campo lasciando purtroppo sempre più nudo e indifeso il Paese in mano a chi, di certo, non è capace e non ha intenzione di fare le cose giuste.

Che immagine danno di loro molti politici del centrosinistra?

Mentre resti attaccato con mille ventose al posto che ti hanno dato quelli come me, ti sei dimenticato del patto d’onore che avevi assunto al momento della tua candidatura e marci tranquillamente da solo, o consigliato chissà da chi, prendendo decisioni importanti che riguardano il futuro senza curarti molto della base politica e elettorale che prenderai in considerazione soltanto alla prossima tornata elettorale. Le batoste elettorali del centro sinistra dipendono, in grande parte, dall’immagine che tanti dei suoi rappresentanti danno di sè che, agli occhi di molti, non appare affatto diversa da quella dei loro antagonisti, più che dagli errori politici che possono essere stati commessi.


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NUMERI UTILI

Centralino Municipio: 06-942861 Parco Regionale: 06-9479931 Comando Carabinieri: 06-94749007 Corpo Forestale: 06-94288032 Biblioteca Comunale: 06-9499281 Polizia Municipale 06-94286134

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

il Segno - Aprile 2009

NUMERI UTILI

Farmacia Comunale: 06-9499986 Ufficio Postale: 06-9496926 Museo Geofisico: 06-9496230 Osservatorio Vivaro: 06-94436469 Clinica San Raffaele: 06-9428601

Boccia:“IlPianoèinunafaseriservata” Putano: “Che cosa c’è di riservato?” Botta e risposta tra Sindaco e progettista del PRG dopo la nostra “lettera aperta”

di Andrea Sebastianelli Dopo la “lettera aperta” dell’Arch. Marco Putano, progettista del nuovo Piano Regolatore di Rocca di Papa, pubblicata sul numero scorso, sembrava che niente dovesse accadere. Invece, sfogliando il quotidiano “Cinquegiorni” del 17 marzo abbiamo casualmente letto alcune dichiarazioni del Sindaco Boccia in merito alle affermazioni di Putano. Eccole: “Non posso contrappormi all’inquietante posizione di una persona che ha progettato e delineato lui stesso il Piano Regolatore e che ora non fa più parte dell’ufficio speciale che sta lavorando sul Prg, ma che più volte ha fatto richiesta di poter rientrare nello stesso. Tra l’altro –ha detto ancora Boccia- il piano è in posizione di riservatezza mentre le valutazioni di questo signore (Putano, n.d.r.) lo valutano come se fosse operativo”. La risposta del Sindaco ci inquieta più della “lettera aperta” dell’architetto, visto

che il Sindaco dice che “il Piano è in posizione di riservatezza” senza dirci che cosa ci sarebbe di riservato e perchè. Due giorni dopo, sempre su “Cinquegiorni”, è arrivata una breve replica di Putano, il quale risponde al Sindaco ribadendo i suoi punti di vista. Scrive Putano: “Nelle dichiarazioni riportate, il Sindaco Boccia dice che il sottoscritto avrebbe “più volte fatto richiesta di poter rientrare” nell’ufficio speciale che sta lavorando al Piano. Smentisco categoricamente –continua Putano- e preciso che il sottoscritto ha firmato una convenzione con il Comune di Rocca di Papa avente per oggetto la realizzazione di due “prodotti specifici”: il Documento preliminare di indirizzi ai sensi dell’art. 32 Lg. R. 38/99 e lo Schema di PUGC ai sensi degli artt. 29-30-31 della citata legge. Tali prodotti sono stati da me regolarmente consegnati e, seppur con ritardo, regolarmente saldati. Tuttavia la stessa convenzione stabili-

sce che l’incarico di “consulenza per il coordinamento dell’ufficio di piano” si esaurisce con le contro-deduzioni al Piano. Pertanto come potrei richiedere di rientrare in una struttura dove, formalmente, sono ancora parte integrante? Ad oggi, nessuno mi ha chiesto di prestare la mia consulenza in merito alla valutazione delle osservazioni pervenute, né la disponibilità a prestare la mia consulenza per la formulazione delle contro-deduzioni, né tanto meno –conclude Putano- il mio incarico è stato formalmente recesso”. Poi il curatore del nuovo PRG roccheggiano, pone alcune domande: “Perché il Sindaco omette di darmi risposte specifiche sulle questioni da me sollevate? A quali procedure fa riferimento quando parla di “giudizi”? A quali elementi di

Il Sindaco Boccia

riservatezza fa riferimento? Io, da architetto urbanista, non comprendo e chiedo sommessamente spiegazioni”. Risposte che, se arriveranno, sicuramente appariranno su altri giornali e non sul Segno. Ma noi cercheremo di essere ben vigili e scrupolosi nel passare in rassegna ogni informazione, anche grazie ai colleghi giornalisti che ci informano di tutto o quasi.

A proposito del Piano Regolatore e delle posizioni espresse dal suo progettista

L’architetto Marco Putano con la sua lettera pubblicata da “il Segno” di Marzo ha praticamente aperto la strada a numerosi interrogativi che i cittadini faranno bene a porsi per poi chiedere serie spiegazioni alle autorità competenti attraverso un dibattito pubblico. Il piano, adottato all’unanimità dal Consiglio Comunale, poteva seguire un’iter molto veloce e invece sembra essersi impantanato nella vecchia procedura per non aver rapidamente proceduto all’approvazione delle controdeduzioni alle osservazioni e per non aver ancora elaborato i regolamenti e le norme di attuazione nel rispetto delle indicazioni scaturite dalla partecipazione di decine di cittadini ai la-

vori di Agenda 21 e del Piano di Sviluppo Socio Economico che hanno rappresentato, come ha ricordato l’Architetto Putano, i pilastri del nuovo piano regolatore. Questo fatto sembra voler dire che la “politica reale” voglia riprendere in mano le decisioni sul futuro del paese alla vecchia maniera. I politici sembrano voler dire: “Non vi accorgete che con Agenda 21 abbiamo scherzato? La quasi totalità di Consiglieri e Amministratori non ha neanche partecipato ad Agenda 21! Qui decidiamo noi che abbiamo il mandato dal popolo!”. Che Dio ce la mandi buona! Intanto ci chiediamo se per caso il “licenziamento politico” di un Vice Sindaco nel recente

passato, che era stato il primo attore dei lavori di Agenda 21, non sia avvenuto proprio per contrasti su queste questioni. il-sognatore.blogspot.com

P.S. Dall’intervento di un Consigliere in Consiglio Comunale ci è sembrato di capire che l’Architetto Putano non avrebbe titolo a dire la sua sulla prosecuzione dell’iter del piano regolatore. Strana tesi questa. Il progettista non avrebbe titolo a contestare il possibile sconvolgimento del suo piano, già approvato tra l’altro dal Consiglio Comunale? Pretese di politici che non sanno come giustificare la loro presenza sui banchi del Consiglio Comunale.


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il Segno - Aprile 2009

Giardino degli Ulivi, stop ai lavori per verificare la validità dei permessi

La Procura di Velletri ha avviato un’indagine dopo l’esposto del Consigliere Morana

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Sotto i riflettori sono finiti i permessi n. 50 e n. 51 rilasciati dall’Ufficio Tecnico

di Gaetano Casilli Indagine avviata dalla Procura di Velletri sul cosiddetto “Giardino degli Ulivi” (loc. Casalaccio-Via Frascati) dopo l’esposto presentato dal Consigliere Aldo Morana. Nel mirino sono finiti due permessi (n. 50 e n. 51 del 14 dicembre 2007) rilasciati dall’ufficio tecnico del Comune di Rocca di Papa per la realizzazione, il primo, di un edificio con destinazione d’uso a “residence”; il secondo per la realizzazione di un edificio con destinazione d’uso “commerciale”. “Successivamente –si legge nell’esposto- sono state richieste varianti in corso d’opera presentate rispettivamente in data 29 maggio 2008 per la prima e in data 22 luglio 2008 per la seconda”. Richieste che avrebbero ricevuto parere favorevole dalla competente commissione, per poi finire sul tavolo della Sovrintendenza ai Beni Ambientali il 22 ottobre 2008. A fine gennaio di quest’anno, incuriosito dall’andamento dei lavori in corso d’opera, il Consigliere di Sinistra Democra-

tica verificava non solo che “le autorizzazioni alle varianti non erano ancora state rilasciate e né inviate alla competente Sovrintendenza”, ma che il permesso n. 50 aveva subito delle modifiche sostanziali con il cambiamento di destinazione d’uso da “residence” a “casa di riposo”. Anche per il permesso n. 51 le modifiche sarebbero state Uno dei cantieri del “Giardino degli Ulivi” tali “da far prefigurare un nuovo edificio con motivo per cui abbiamo ritemovimenti di terra in diffor- nuto di dover presentare un mità dal planivolumetrico ap- esposto presso la Procura di provato dal Consiglio Velletri”. Comunale”. “Pur avendo ma- La situazione è comunque in nifestato queste motivazioni evoluzione, visto che la Proagli uffici comunali –ci ha cura ha subito ordinato la sospiegato Aldo Morana- i lavori spensione dei lavori in attesa hanno continuato senza sosta, di poter verificare l’intera do-

cumentazione al fine di chiarire i dubbi e le perplessità manifestate fino ad oggi. L’indagine dovrà in pratica verificare “la conformità delle volumetrie riferite al permesso n. 50 soprattutto nel “realizzato” piano sottotetto, nei lucernai non previsti, e nelle altezze e cubature del fabbricato”. Nel caso del permesso n. 51, la Procura dovrà verificare se le variazioni attuate siano o no di “competenza del Consiglio Comunale” e se “l’entità degli sbancamenti e dei movimenti di terra non contrastino con la normativa paesaggistica vigente e con quella contenuta nel piano stesso”. Infine, un’altro aspetto delicato riguarda la conformità degli edifici realizzati e in corso di realizzazione, ovvero se siano conformi all’Accordo di Programma siglato l’11 luglio del 2002 tra la Regione Lazio e il Comune di Rocca di Papa e ratificato dal Consiglio Comunale poche settimane dopo. L’impressione è che la vicenda non si concluderà molto presto.

Tiro al piccione contro il Parco

Ora sembra che anche alcuni Comitati di Quartiere di Rocca di Papa si stiano aggiungendo a questo tiro al piccione, sostenendo le ragioni dei cacciatori (che chiedono aree per l’esercizio venatorio e quindi non vogliono che il Parco si consolidi). Appunto: una trasversalità che mette pensiero e su cui il Pd (che da solo governa Rocca di Papa) dovrebbe fare chiarezza al più presto. L’impressione, detta chiaramente, è che tutti temano di perdere il potere di “decidere” che cosa fare del proprio territorio, potere che spesso ha portato a speculazioni, investimenti edilizi, cementificazioni selvagge, ecc. E visto ciò che è accaduto nel corso degli ultimi trent’anni, non sarebbe affatto male che tale potere venga tolto a chi forse ne ha abusato senza dover rendere conto a nessuno. Ma perché oggi il Parco è sotto tiro? La

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA risposta è semplice: perché oggi stà portando avanti serie politiche ambientali e territoriali che, se condotte in modo continuativo, conserveranno le nostre zone facendo esplodere il turismo sociale e ambientale che tutti, a parole, dicono di volere, ma poi nei fatti se ne guardano bene da incentivare. Ancora una volta sono gli interessi di pochi a sopraffare gli interessi di tutti. Il nostro giornale ama le battaglie difficili e per questo ha deciso di avviare una raccolta di firme a sostegno del Parco Regionale dei Castelli Romani che rappresenta una ricchezza e una garanzia per il futuro. In ogni parte del mondo, dove esiste un parco esiste turismo, sviluppo e alta qualità della vita. I parchi sono amati dai cittadini e dalle amministrazioni che li vedono come una grande opportunità. Da noi alcuni Sindaci e forze politiche, invece, sembrano tremare al solo pensiero

di doversi confrontare con leggi e regolamenti dello Stato che il Parco ha solo il dovere di far rispettare. Infine, vorremmo appellarci ai cittadini e ai nostri lettori: non cadete nel tranello dei soliti politici che cercano di aizzarvi contro l’esistenza del Parco, accusandolo di ogni misfatto. Nel momento stesso in cui fanno questo, tenete presente che cercano di usarvi. Di usare la vostra buonafede per i loro pessimi scopi. E a rimetterci saranno le future generazioni, i vostri figli e nipoti, che in queste terre dovranno costruire la loro vita. Spetta a noi oggi fare in modo che le loro aspettative possano trasformarsi in realtà e difendere il Parco significa difendere le bellezze e le ricchezze naturali che fin da bambini abbiamo imparato ad amare e con cui abbiamo sempre convissuto. Andrea Sebastianelli


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di Marco Rapo “Ho vedute in vita mia grandi e belle estensioni di paese. In piano, sui mari, sui laghi, ma una vista come l’avevo dal balcone della mia camera a Rocca di Papa e che tanto campo offrisse, all’immaginazione, alle grandi memorie, al gusto artistico ed alla poesia non l’ho incontrata in nessun luogo e neppur che le si avvicinasse...”. Queste è quanto Massimo D’Azeglio dedicò a Rocca di Papa, ma ora, D'Azeglio, scriverebbe le stesse cose? Forse... Mi è capitato tra le mani un opuscolo illustrativo intitolato “Guida alla Città”, in verità premetto, non l’avevo mai letto! Ho cominciato a sfogliarlo e ad ogni riga mi impressionavo sempre di più... e pensavo “ma è uno scherzo! E’ un pesce d’aprile”. Comicità allo stato puro. Altro che Zelig, Colorado, il Teatro Tenda... qui ci si diverte senza neanche pagare il biglietto! Una mescolanza di bugie, di falsità, inganni, comiche mai viste in vita mia! Ma per far capire di che cosa stiamo parlando (a chi ancora non ha avuto la gioia o la sfortuna di leggere questo indimenticabile opuscolo) commentiamo alcuni passi... i più rilevanti, i più comici.

Guida alla città: “Molto vivace è il commercio, che si compone di una miriade di esercizi” (??)

Recita: “Rocca di Papa è stata sempre interessata dal fenomeno degli affitti stagionali”... Quali? Forse 20-25 anni fa! Ora Rocca di Papa, da ciò che si legge anche sui quotidiani nazionali, interessata al fenomeno degli affitti abusivi a clandestini! Ma proseguiamo... “Sport praticabili...” tra gli altri “parapendio, canottaggio, pesca sportiva”. Cheee? Doveee???!!! Per parapendio forse intendono (loro) quello praticato dalle coste del Lago... Ma quello è illegale!! Io non ho mai visto gente paracadutarsi dalla Fortezza e planare a Piazza Margherita (sarebbe lo stesso illegale). Vogliamo poi parlare del Canottaggio? Famosissimo quello “all’Acqua Frannoa”, al “Pantanello” o alla “Pompa” ma ancora più spericolato e interessante quello di Via

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il Segno - Aprile 2009

“Guida alla città” o l’arte di inventare Tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo... un oceano

Via Duomo, attività commerciali chiuse

San Francesco d’Assisi (gli Olmi) quando piove provate a prendere canoa e remi... e della pesca sportiva? Sì, ma nelle fontane!!! O nelle pozze che si formano in via Gramsci dopo un temporale. Ma chi scrive queste assurdità? Beh, chi le scrive afferma anche che “Molto vivace è il commercio, che si compone di una miriade di esercizi, pronti ad esaudire ogni esigenza dei cittadini locali e dei turisti”. Ma fatela finitaaa! Qui c'è solo una miriade di esercizi chiusi (Via Duomo ne è piena e non solo Via Duomo). Ma come si fa a mandare in stampa certe cose! E il Segno poi, secondo loro, sarebbe una “porcheria di giornale”? Il Segno? Ma fateci il piacere. Basta prendere in giro il paese. Chiedetelo ai commercianti, chiedetelo a chi il paese cerca di mandarlo avanti con le proprie forze. Fatevi un giro a Piazza Margherita alle 21.00 di ogni giorno (fe-

Le Fate del Lago

Negozi in affitto al Duomo

stivi compresi) e guardate veramente che cos’è Rocca di Papa... la terrazza su Roma Capitale? No! La terrazza sulla tristezza! Ritirate subito queste guide, per l’amor di Rocca ritiratele se ne avete ancora in giro e chiedete prontamente scusa... Lavorate per Rocca di Papa. Una domanda: quanto sono costati questi opuscoli? Ecco, cari roccheggiani, questi sono i nostri soldi. “Loro” li spendono così. Muchas Gracias y hasta pronto.

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ROCCA DI PAPA L’Associazione 20-20-20 parla del ruolo del Parco dei Castelli il Segno - Aprile 2009

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“Il perimetro del Parco è già “Lettera stato riconosciuto dal Tar” aperta”

di Marcello Morrone Simone Franceschini è uno dei fondatori dell’Associazione 2020- 20 operante nel territorio dei Castelli Romani e si occupa di lavoro ed imprenditoria dell’ambiente al fine di meglio utilizzare le opportunità della nuova economia verde e da un altro lato di stili di vita e di consumi più consoni a quelli che sono gli obiettivi europei da qui al 2020, ossia riduzione del 20% delle emissioni di anidride carbonica, 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili, 20% di miglioramento della efficienza derivante dal risparmio energetico. Noi del “Piccolo Segno” abbiamo intervistato Simone Franceschini il quale ci ha aperto una finestra su quelle che sono le attuali problematiche del Parco Regionale Castelli Romani. “Proprio ieri -ci ha detto- abbiamo fatto un convegno patrocinato dall’Ente Parco, dal Comune di Velletri e dalla Regione Lazio, è stato un momento di confronto specie sull’aspetto ultradecennale del problema della definizione delle perimetrazioni nei vari ambiti territoriali e comprensoriali, nonostante una normativa vigente che definirei ballerina e poco chiara in quanto fin dagli anni ‘90 con la perimetrazione Ravaldini ci si espresse già con il Tar con il riconoscimento

della validità del perimetro ampio, questo non è stato poi riconosciuto dai politici locali di varie amministrazioni e da qui è sorta la necessità del sentir parlare dei tentativi di ‘ampliare il Parco’ quando in effetti la legge già esisteva, insomma i soliti tentativi di depistare la realtà. Vede –continua Franceschini- si tratta attualmente solo di tabellare e far riconoscere da subito quelli che sono i confini attuali del Parco Castelli Romani che arriverebbero all’incirca alla parte boschiva dell’Artemisio. La diatriba è se i confini del Parco debbano arrivare sulla cresta dell’Artemisio o comprendere anche la parte boschiva”. Qual’è la soluzione migliore tra le due? “Senza dubbio l’area boschiva, perché i confini del Parco devono assumere un valore biologico ed ecologico mentre un confine sulla cresta sembra più un confine militare. Il senso è di andare a coprire tutta l’area boschiva non solo per motivi di tutela ma anche di opportunità che poi vengono date all’interno di

Abbiamo ricevuto una lettera da parte di Quintilia (Rosina) Fondi, una signora di Rocca di Papa di 85 anni, con cui chiede di poter “parlare” direttamente al signor Rodolfo Fondi e ai signori Guglielmo Carnevali e nipoti. Noi non conosciamo la storia, nè abbiamo potuto approfondirla o verificarla, però ci sembra giusto pubblicare quanto ha scritto la signora Quintilia, non foss’altro per il rispetto che dobbiamo a una nostra concittadina classe 1924.

Piantina del Parco Regionale dei Castelli Romani

quell’area al fine di ottenere un certo tipo di sviluppo”. Le risulta che attualmente ci siano attività di taglio illegale all’interno del Comune di Rocca di Papa? “Il Parco per quanto concerne queste operazioni di controllo può farle solo in collaborazione con i vari Comuni anche per un fatto di risorse. A me risulta che l’organico dei guardiaparco sia attualmente di 18 unità su un’area che copre 14 comuni e questo fa capire come in realtà il livello di attenzione e di controllo del territorio è demandato alla collaborazione con le altre istituzioni”.

Il Segno su facebook Per Nonna Lisa Il Piccolo Segno è sbarcato anche su “Facebook”, il noto social-network che sta mettendo in comunicazione utenti da tutto il mondo. Collegarsi al nostro “gruppo” è facilissimo, ovviamente basta essere registrati su www.facebook.com, una volta registrati puoi trovare amici e colleghi o entrare a far parte dei gruppi e proprio tra i gruppi c’è anche il nostro, gli “amici del piccolo Segno” dove tranquillamente si può discutere e aprire nuovi forum di discussione. Così, dopo aver letto il piccolo Segno, ci si possono scambiare opinioni non solo in piazza o al Bar, ma anche su internet. Abbiamo già numerosi “amici” e vorremmo discutere tutti insieme del modo d’essere del nostro giornale e dei temi che interessano la nostra città.

Unalettriceciscrive

La scomparsa degli anziani lascia in ogni famiglia un vuoto difficilmente colmabile. Si perde per sempre un punto di riferimento ed il senso di appartenenza comune riceve da questi eventi un colpo molto duro. Nell’estremo tentativo di arginare e contrastare questo inesorabile impoverimento dell’affettività familiare, ogni anno il 31 marzo, in occasione dell’anniversario della morte di Nonna Lisa, al secolo Maria Luisa Pizzicannella, si riunisce in suo nome la famiglia Giovanetti al completo per un momento di riflessione e di ricordo. Il “programma” della giornata prevede una Messa commemorativa ed un gustosissimo e gioioso pranzo con tanto di poesia e di ricordino. L’augurio è di continuare a rinnovare questa splendida tradizione per rendere questa morte “piena di vita” per la memoria collettiva familiare. Roberta Trombetta

Ecco il testo della lettera: “Il Signor Carnevali ha comprato due posti al cimitero di Rocca di Papa perchè viveva con nonno Salvatore e sapeva che il terreno lo aveva acquistato lo zio Antero Fondi che aveva costruito la tomba e la Cappella per il figlio maschio, Renato, vissuto solo 18 mesi. Antero Fondi, per dare onore al padre, dal notaio fece intestare il tutto a nome di Fondi Salvatore. “Enrico Carnevali ora ha comprato la tomba per la sua famiglia ma i genitori restano nella Cappella di Salvatore. Io non chiedo di togliere i defunti dalla Cappella ma solo di fare un po’ più piccole le casse per fare in modo che mia sorella Laura Fondi ed io, unica erede diretta rimasta di Antero Fondi, possiamo riposare insieme ai nostri cari. “Per legge avranno ragione loro ma io devo dire che mio zio Paolo, fratello di mio padre Antero, finita la guerra tornò dalla prigionìa e acquistò subito la tomba per la sua famiglia e tolse le salme della moglie e della figlia mettendole nella sua tomba perchè lui, vivendo in famiglia, sapeva che la Cappella era solo di Antero Fondi e della sua famiglia”. Quintilia (Rosina) Fondi, nata a Rocca di Papa il 13 ottobre 1924, vedova Guidi, figlia di Antero e Artania Fondi Rocca di Papa, 25 marzo ‘09


ROCCA DI PAPA Il recupero e il rilancio del centro storico roccheggiano deve essere una priorità

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il Segno - Aprile 2009

Facciate degradate, insegne in rovina la Regina dei Castelli... è ammalata

di Sergio Rasetti Domenica mattina. Con un amico passeggio nel centro storico alla ricerca di conferme. Conferme che puntualmente arrivano, quelle di un bel paese antico, descritto da tanti, come immerso in un degrado irreversibile. Ai nostri occhi attenti si presenta un centro storico che sembra sia stato abbandonato da muratori e pittori edili, da elettricisti e pavimentisti, da netturbini e vigili urbani. Le facciate degli edifici in avanzato degrado con intonaci e pitture rovinate dal tempo e dall’incuria. Vecchi cavi elettrici abbandonati e, in parte, penzolanti. Qualche antico lampione arrugginito testimonia che il paese era in qualche modo illuminato anche prima dell’era di Carlo Ponzo. Strade disconnesse o riparate con mille toppe diverse, comprese quelle completamente rifatte di recente. Buste di rifiuti messe fuori anche se è domenica e la raccolta non verrà effettuata. Strade che non hanno visto un servizio di spazzatura da vari giorni. Angoli abbandonati alle erbacce. Vasi di fiori rotti o divenuti contenitori di rifiuti. Panchine dell’arredo urbano distrutte o sparite completamente. Paletti dissuasori della sosta divelti o irrimediabilmente piegati. Tanti negozi chiusi e abbandonati con le serrande orrendamente degradate. Cantine con

Un Centro Storico ricco di storia

P.zza del Crocifisso

Via Monte Cavo

le porte corrose dal tempo. Pali di ferro arrugginiti che non servono più, infissi in terra e sui muri insieme ad anelli, ganci, vecchie insegne in rovina. Angoli dove suppellettili abbandonate restano a fare, per lunghi giorni, mostra di sè. E’ questo e molto altro quello che abbiamo visto nel centro storico del nostro paese che, da troppi anni, la politica ha trascurato ma, tornati a casa, ancora scossi e dubbiosi di aver guardato bene ci siamo detti: “Dobbiamo invitare tutti a fare, al più presto, una passeggiata come la nostra

per verificare se abbiamo sognato”. Ma se eravamo svegli, insieme a tutti gli altri, ci dobbiamo chiedere come è potuto accadere che, in quella conosciuta come la Regina dei Castelli, la situazione possa essere precipitata così in basso. Se non si farà subito qualche cosa, quando con la funicolare rimessa a nuovo sbarcherà qualche turista, dovrà esserci qualcuno pronto a dirottarlo verso un altro paese vicino, per non far conoscere al mondo intero come sia ormai gravemente malata la Regina dei Castelli.

Contro il potere delle Assicurazioni i cittadini non saranno mai più soli di Gaetano Casilli Quante volte ci è capitato di osservare che, in seguito a un incidente automobilistico e non, a fronte di un danno fisico di 10 mila euro, ci fosse un’offerta di appena mille euro e che solo ed esclusivamente a seguito dell’intervento professionale si sia giunti alla liquidazione degli importi dovuti? Capita purtroppo molto spesso. Quindi, o ci si accontenta di ciò che viene offerto (se viene offerto!!!) oppure ci si rivolge a strutture qualificate professionalmente in grado di tutelare realmente il danneggiato. Per approfondire questo delicato argomento abbiamo contattato uno Studio Professionale che se ne occupa quotidianamente con una sede operativa ubicata anche a Rocca di Papa. Si tratta dello Studio di Infortunistica “Pollino” che da

ben 25 anni è impegnato nel settore della sicurezza e della tutela degli automobilisti e dei danneggiati in difficoltà. “L’obiettivo era e rimane –ci dice il responsabile, Riccardo Bisbiglia- quello di fornire un aiuto ed un supporto tecnico ed operativo in grado di risolvere le gravi problematiche che affliggono chi si trova in condizioni di disagio perché vittima di un incidente stradale o di un infortunio. Gli strumenti che vengono forniti all’utente –continua- hanno l’obiettivo di condurre il danneggiato ad ottenere il più giusto risarcimento del danno subito, tutelandolo nell’ambito dei rapporti con le Compagnie di Assicurazioni e della controparte”. Ma non solo, Riccardo, responsabile della Direzione generale ubicata in Gaeta (Lungomare Caboto,196

Via De Luca Umberto

saranno sottoposti a terapie mediche e, a conclusione, sarà svolta una valutazione medico-legale con conseguente quantificazione del danno”. Il tutto presso centri convenzionati di prim’ordine e, soprattutto, gratuitamente. L’esperienza insegna che è solo grazie all’intervento di studi specializzati come “L’Infortunistica Pollino”, che si riesce a far valere un diritto che la compagnia di assicurazione ha rifiutato di Riccardo Bisbigli, responsabile dello Studio di Infortunistica “Pollino” liquidare. “L’intervento dello Studio – - Tel/Fax: 0771/712176), ci conclude Riccardo Bisbigliaspiega altre cose interessanti: non si limita a garantire la tutela “Vengono forniti anche benefici per i soli incidenti stradali ma si diretti in termini di servizi e, nel estende agli infortuni sul lavoro, caso di incidente stradale, può agli incidenti domestici, ai siniessere concessa in uso l’auto so- stri navali e ai danni che subistitutiva, il veicolo danneggiato scono gli autotrasportatori per il sarà inviato in riparazione, il mancato utilizzo del mezzo”. conducente o il trasportato che Insomma, le compagnie di assiabbiano subito lesioni fisiche curazione sono avvertite.


ROCCA DI PAPA Avvistata una coppia di Falchi Pellegrini nel cuore del Parco il Segno - Aprile 2009

Hanno scelto di nidificare nell’area dei Castelli Romani

Grazie al Parco Regionale si possono vedere immagini in diretta

di Gaetano Casilli I falchi tornano a sorvolare il territorio dei Castelli Romani. Infatti, una coppia di rapaci appartenenti alla specie “Falco Pellegrino” è stata avvistata nel cuore del Parco dei Castelli Romani dove gli animali hanno deciso di nidificare. Dietro il ritorno di questi begli esemplari di rapaci vi è il grande impegno dell’Ente Parco che da anni stà conducendo uno scrupoloso monitoraggio che vede impegnati anche esperti ornitologi e documentaristi. “Così come fino a poco tempo fa potevamo soltanto sognare –ha detto il Vice Presidente del Parco, Giancarlo Trombetta- oggi tutti noi davanti ai monitor dei nostri computer possiamo godere delle immagini provenienti dall’interno di una piccola grotta di una parete rocciosa verticale, dove i pellegrini perpetuano, come da innumerevoli generazioni, la loro specie, studiati, controllati e protetti, ma soprattutto indisturbati”. Un risultato importante per il Parco Regionale dei Castelli Romani che da diversi mesi stà ricevendo critiche e attacchi trasversali dalle forze politiche che non riescono ancora a ca-

Il falco pellegrino dei Castelli Romani

pire l’importanza di una istituzione che pone al centro della sua azione la difesa e la salvaguardia del territorio castellano. Ma torniamo ai nostri falchi. Grazie alle moderne tecnologie che funzionano con l’energia ricavata dal Sole, è possibile seguire in diretta ciò che succede nel loro nido. Le riprese, infatti, sono affidate a un sistema di mini-telecamere a circuito chiuso, nascoste con largo anticipo sull’inizio del periodo riproduttivo nelle cavità rocciose utilizzate dalla coppia per de-

porre le uova. “Per mettere in atto questo esperimento –ci spiega ancora Trombetta- è stato necessario effettuare un lungo lavoro di osservazione, per l’individuazione delle cavità interessate dalle attività dei falchi. Dal 1995 ad oggi – conclude il Vice-Presidente- la coppia ha utilizzato alternativamente cinque cavità diverse, poste su un costone ad un’altezza variabile tra i 25 e i 30 metri, e comprese in un area di circa 500 metri lineari”. Per saperne di più: www.parcocastelliromani.it.

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Ricordando don Giuseppe e il suo amore per Rocca di Paola Gatta Venticinque anni fa (era il 2 aprile del 1984) veniva a mancare il compianto Parroco di Rocca di Papa, Don Giuseppe Gianfranceschi, che ancora oggi è ricordato con gioia dai cittadini roccheggiani, frequentatori di chiesa e non. Sì perché Don Giuseppe aveva il grande merito di parlare con tutti, a volte anche in modo brusco, per capire le opinioni degli altri, in un confronto sempre approntato su sincerità e franchezza. Don Giuseppe, poi, amava molto il suo paese. Ho ascoltato tanti quaranta-cinquantenni di oggi, ragazzi e ragazze di allora, che come sentono il nome di Don Giuseppe sorridono e cominciano a raccontare le loro particolari storie dell’oratorio, della comunione, delle iniziative, del cineforum, delle gite, ecc. Tutti lo ricordano con piacere, qualcuno addirittura rammaricandosi di non averlo frequentato più a lungo, qualcun’altro ricordando la propria soggezione quando si trovava al cospetto di Don Giuseppe. Lo scorso 2 aprile, su iniziativa dell’amministrazione comunale, si sono svolte una serie di iniziative per ricordare questa figura e i suoi “meriti acquisiti presso la comunità di Rocca di Papa”. In una sala consiliare traboccante di persone, si sono accavallate molte testimonianze sull’operato di Don Giuseppe relativo a dodici anni di sacerdozio. Subito dopo si è proceduto a dedicare al compianto “amico dei roccheggiani” il Sagrato della Chiesa del Duomo, celebrando infine una messa solenne in suffragio. I roccheggiani porteranno Don Giuseppe sempre nei loro cuori.


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il Segno - Aprile 2009

di Rita Gatta L’Associazione ARoCar (Amici Rotaie Castelli Romani) aderendo a un bel progetto dell’Istituto comprensivo di Rocca di Papa, coordinato dall’insegnante Flavia Vitali, ha permesso agli alunni delle scuole primarie di Rocca di Papa, di tornare indietro nel tempo, facendo immaginare la nostra città e i Castelli Romani ai tempi dei nonni e bisnonni. E’ avvenuto nell’Aula Consiliare il 16 marzo 2009 nel corso di un incontro durante il quale i bambini hanno assistito ad un’interessante presentazione in power point sulla storia della funicolare, relazionata con molta chiarezza da Luigi Rocchi, coadiuvato da Renzo Lav (addetto storico), Giovanni Leone, Aldo Crisanti e Giovanni Zanzonico. Attraverso le slides sullo schermo e osservando anche le numerose cartoline d’epoca, si è delineata l’immagine di una Rocca inizi ‘900, quando l’allora “paese” era collegato al territorio circostante, per mezzo di una funicolare a contrappeso d’acqua. Il signor Rocchi, commentando ogni immagine in modo chiaro e comprensibile, ha fatto “viaggiare” i bambini sul tram che da Roma, ma anche dai diversi Castelli Romani, arrivava a Valle Violata (tra Grottaferrata e Marino); da qui il tram proseguiva per Valle Oscura: là c’era l’antica stazione e da qui partiva verso Rocca di Papa la funicolare, il cui impianto era lungo 300 metri, con vetture di legno da diciotto posti. Tutti abbiamo immaginato di essere viaggiatori: abbiamo atteso l’arrivo presso la stazione a monte che era situata nella località Villini, poco distante dall’attuale sede del Parco dei Castelli Romani. Un salto nel tempo ed ecco tutti i presenti catapultati in avanti, nel 1932, quando fu realizzato un nuovo impianto di funicolare elettrica, la cui stazione inferiore si trovava in località Valle Vergine, detta anche “l’Anello”, per la traiettoria cir-

A P P R O F O N D I M E N T O

Aspettando la funicolare

colare dei binari; il capolinea era situato nei pressi dell’allora Piazza Margherita. I bambini hanno assistito alla proiezione di un filmato sull’inaugurazione di questa nuova funicolare, che cessò la sua attività nel 1963. Alcune testimonianze sono venute proprio da un’insegnante di Rocca di Papa che ha raccontato e descritto i suoi viaggi sulla funicolare in compagnia della nonna. Ha fatto notare come la vettura, all’interno, fosse disposta a gradoni e ha confermato che i sedili di legno non offrivano molta comodità ai passeggeri. Interessati e coinvolti, i piccoli ascoltatori hanno posto numerose domande e osservato i modellini dei vagoni pazientemente collezionati e minuziosamente descritti dagli esperti. Dulcis in fundo, tolto il telone usato per la proiezione, a piccoli gruppi, i bambini con sguardo ammirato e carico di emozionata sorpresa, hanno seguito il percorso del lungo treno in miniatura, disposto su un’enorme piattaforma, ben attenti a non toccare quel piccolo gioiello in miniatura che non s’aspettavano di vedere. Coinvolto anche il Sindaco Pasquale Boccia che ha partecipato, a fine incontro, alla locomozione del modello ferroviario di proprietà del Sig. Giovanni Zanzonico. Si tratta di una locomotiva modello 460 a vapore con carrozze d’epoca III, color Castano Isabella, bagagliaio e carrozze di I o II classe. Il saluto finale è coinciso con un appuntamento a giugno, nella sede del Parco dei Castelli Romani, con l’esposizione di tutto il materiale finora raccolto dagli appassionati, i quali, condividendo e documentando quanto finora reperito e collezionato, ci regalano uno spaccato interessante sulla storia delle ferrovie e tranvie. Tutto ciò permette anche di recuperare memorie storiche del territorio che altrimenti cadrebbero per sempre nell’oblìo. A tutti i collezionisti dell’AroCar va un sentito grazie per la grande disponibilità e competenza!

Quello che sulla funicolare non dicono...

di Gennaro Spigola Ogni qualvolta si avvicina un appuntamento elettorale, locale e non, il cilindro delle contraddizioni fa uscire un “nuovo coniglio”. In diverse occasioni sono state utilizzate le antenne che dovevano essere delocalizzate e quindi togliendo dal nostro territorio gli effetti collaterali che genererebbero, scaricandoli in altre zone, il problema. Alla faccia della responsabilità e della sensibilità!! Oggi la novità è il ripristino della funicolare, sostenendo che ci sono i finanziamenti ma non si capisce quale funzione dovrebbe avere: servizio pubblico? Servizio turistico? Se fosse la prima ipotesi (a mio avviso, paradossale) sarebbe interessante capire il percorso e i collegamenti delle varie zone di Rocca di Papa (vorrei ricordare che lungo la vecchia linea sono state costruite delle abitazioni). Se invece fosse la seconda ipotesi, quella di un servizio turistico, il biglietto costerebbe tra i 10 e i 15 euro (una buona parte del costo della corsa andrebbe utilizzata per ammortizzare i costi), per il funzionamento servirebbero delle assunzioni e che ogni unità lavorativa avrebbe un costo di circa 30 mila euro l’anno, tra retribuzione e versamenti contributivi. Probabilmente chi propone il ripristino della funicolare non conosce molto bene la materia. Se invece di pensare a queste bizzarrie, chi di dovere ponesse il problema di utilizzare in modo razionale i finanziamenti della funicolare canalizzandoli al Cotral per far svolgere in servizio più efficiente con l’aumento delle corse, visto che è l’unico collegamento per raggiungere Roma e poter riassorbire diversi servizi gestiti dai privati, che impegnano gli addetti con carichi di lavoro pesantissimi e retribuzioni bassissime. I politici che sono nelle istituzioni e che governano Rocca di Papa, invece di fare proposte che non hanno delle fondamenta, cominciassero a svolgere assemblee pubbliche, coinvolgendo la cittadinanza, avviando un percorso democratico, iniziando a parlare di tasse e tariffe (rifiuti, acqua e Irpef comunale), Piano Regolatore e abusivismo (troppo spesso tollerato). Un ultimo richiamo alla coerenza politica va fato nei confronti dell’opposizione di sinistra (che avrebbe tutte le caratteristiche per svolgere un ruolo concreto e determinante nell’attività politica svolta nelle istituzioni), che troppo spesso chi la rappresenta scrive o si fa intervistare dai giornali locali e non, minacciando di inoltrare denunce sulle materie sopra citate alla Procura della Repubblica, che sistematicamente rimangono solo delle banali annunciazioni.


Ma la realtà potrebbe essere molto diversa

Cittadini perplessi:“La nuova funicolare sarà come il Ponte sullo Stretto?”

tempi migliori. Riflettendo inoltre sull’idea che la funicolare possa incidere sulla vivibilità del nostro paese sottraendolo al traffico pesante di autobus di linea e turistici, facendoli attestare nell’area della stazione a valle della funicolare, ci siamo convinti che questa è una possibilità molto remota perché non crediamo possibile, nella vita e nella economia reale, attuare un servizio pubblico costituito da: autobus che arrivano alla stazione bassa della funicolare, funicolare che arriva in Piazza della Repubblica, pulmini che portano ai Campi d’Annibale. Già, perché nessuno può pensare che gli utenti del servizio pubblico possano farsi sempre a piedi da Piazza della Repubblica ai Campi d’Annibale e, del resto, se devono portarsi la macchina in piazza o nei pressi della stazione a valle, finirebbero per occupare gli spazi disponibili per tutte le ore del giorno, oltre che, naturalmente, doverne subire i costi relativi. In

La funicolare oggi

conclusione ci sembra che bisogna ancora riflettere e ragionare perché queste sono scelte che non si possono delegare ai soli addetti ai lavori, che del resto sembrano attenti soltanto al fare oggi, senza pensare bene contemporaneamente ai concreti risvolti economici e organizzativi di domani. L’esperienza delle difficoltà di gestione del parcheggio interrato di Piazza Claudio Villa ci dovrebbe aver insegnato già qualche cosa, non credete?

Funiculì, funiculà

di Riccardo Ciotti Mi hanno chiesto cosa ne penso della riapertura della funicolare, e non bastavano quattro parole per spiegare tutto. Il rilancio del turismo a Rocca di Papa è un sogno che tengo dentro, lo ammetto. Rocca di Papa ai tempi dei grandi alberghi e dei personaggi famosi non tornerà più, per fortuna, ma possiamo vantarci di ciò che abbiamo con qualcuno di passaggio. Un turismo non per caso, ma ben mirato, che venga qui e non rimanga deluso. Di cose da vedere ne abbiamo tante, peccato che siano tenute male, o nascoste. Per questo la funicolare sarebbe una buona idea se affiancata a un piano “importante” di rilancio del turismo, adeguando le infrastrutture sia a valle che a monte della funicolare, rendendola utile per tutti, soprattutto per i roccheggiani. Ma se oggi viene l’ipotetico turista e prende la funicolare, visita il nostro bel borgo medievale con un po' di sacchetti di vario colore qua e là ammucchiati, poi visita il museo, le chiese, mangia in una buona osteria, compra un bel ricordo e si fa una passeggiata sulla Via Sacra, poi? Poi troverà un grande appezzamento di terreno disboscato, attraversato da una rete stradale creata con ruspe, passerà affianco di discariche improvvisate con sacchetti di calcinacci e mobili e, dulcis in fundo, un bel altopiano di antenne, ritte come i peli di chi le guarda, e dice fra se e se “tutta questa fatica per questo schifo!”. Ma sicuramente sbaglio, perchè il turista vede lo “schifo” già dalla valle e, appena può, farà inversione prima di arrivare alla funicolare e non la prenderà mai! Allora l'idea della funicolare è bellissima, è tutto il resto che fa schifo. Ma forse alla maggioranza di Rocca di Papa questo sta bene, a me no.

il Segno - Aprile 2009

di Sergio Rasetti Non è nell’immaginario collettivo degli abitanti di Rocca di Papa che la rimessa in funzione della funicolare costituisca un fatto decisivo per la ripresa di una economia cittadina fondata sul turismo che dovrebbe essere l’unico vero indirizzo, progettato e sostenuto da una classe politica e imprenditoriale accorta e capace di guardare al futuro. In queste settimane abbiamo parlato con tanti cittadini di questo progetto, per il quale il nostro giornale si è già dichiarato favorevole, i quali, insieme all’approvazione dell’idea si pongono contemporaneamente numerosi interrogativi sulla effettiva opportunità di procedere nell’esecuzione dell’opera, vista la concreta situazione del paese che non si presenta, allo stato attuale, pronto ad accogliere turisti e ad intrattenerli tanto da costituire un vero e proprio interesse per le organizzazioni turistiche e del tempo libero. Ci ha colpito il concetto espresso da una nostra concittadina di origine siciliana: “A Rocca di Papa vogliamo fare quello che il governo vuole fare con il ponte sullo stretto di Messina, attraversare in tre minuti lo stretto per poi, giunti sull’isola, trovare strade, ferrovie, infrastrutture ancora largamente insufficienti per l’indispensabile sviluppo economico dell’isola”. A questo ragionamento un’altro cittadino presente argomentava che quella situazione i siciliani se l’erano voluta amministrando male e un terzo interveniva dicendo: “Perché a Rocca di Papa abbiamo saputo fare bene? Se siamo restati un paese indietro di chi è la responsabilità? Se non abbiamo realizzato strade comode, spazi adeguati per autobus turistici agevolando le attività alberghiere, se abbiamo privilegiato il fare privato che ha consumato spazi vitali impedendo per sempre la realizzazione delle opportune opere pubbliche indispensabili, di chi è la responsabilità se non la nostra, di noi elettori che abbiamo scelto, evidentemente, gli uomini sbagliati?”. Da questi ed altri ragionamenti ascoltati abbiamo cominciato a pensare che, come sarebbe il caso di fare in Sicilia, prima le opere indispensabili sull’isola e poi il ponte sullo stretto; a Rocca di Papa forse sarebbe meglio realizzare prima le più importanti infrastrutture e gli interventi opportuni per il centro, i luoghi di interesse storico, paesaggistico, ambientale e culturale; rimandando il recupero della funicolare a

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A P P R O F O N D I M E N T O


ROCCA DI PAPA Il PDL comincia a riorganizzarsi mentre nel PD resta l’incognita Maurizio De Santis

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il Segno - Aprile 2009

La Giunta Boccia a metà mandato e già sono partite le grandi manovre

di Gaetano Casilli La Giunta Boccia ha da poco superato metà mandato amministrativo e da alcune settimane sono iniziate quelle che potremmo già definire “grandi manovre” per cercare di comporre il complicato quadro delle coalizioni politiche raccolte intorno a possibili candidati a Sindaco. Il Pdl (già primo partito a Rocca

di Papa), dopo il congresso nazionale sembra aver trovato un nuovo slancio nel tentativo di recuperare il tempo perso negli ultimi anni. Dopo aver messo in piedi un giornale locale di informazione politica, che ancora non sembra affrontare in modo diretto i veri problemi del paese (facendo quindi un favore all’attuale amministrazione Pd), dovrà adesso far emergere un leader in grado di guidare la coalizione verso le prossime sfide elettorali. E proprio la debolezza del Pdl (di non avere ancora una guida forte) è il vero punto di forza del Pd che, con pochi sforzi e qualche inciucio nell’area del centrodestra, potrebbe giocare una partita facile.

Nel Pd, però, esiste l’incognita Maurizio De Santis, ex Vice-Sindaco e attuale dirigente democratico provinciale, estromesso un anno fa per motivi mai chiariti dall’amministrazione comunale. Secondo alcuni, De Santis avrebbe già sondato il terreno per costruire una sorta di lista civica, coinvolgendo una parte del Pd non contenta dell’attuale Giunta, una parte dei partiti di sinistra e le associazioni territoriali. La domanda che invece si starebbero ponendo dentro il PD roccheggiano riguarderebbe l’opportunità o meno di ricandidare l’attuale Sindaco Boccia. Candidata potrebbe essere la Sciamplicotti (attuale Ass.re al Bilancio). In questo caso Boccia potrebbe finire alla presidenza della Comunità Montana. Per quanto riguarda i partiti di sinistra, tre di questi (Sinistra Democratica, Verdi e Comunisti Italiani) hanno aderito a

Bilancio 2009 approvato, ma si poteva fare di più

di Sergio Rasetti Mercoledì 25 Marzo il Consiglio Comunale di Rocca di Papa ha approvato a larga maggioranza il bilancio 2009. Un buon bilancio, considerando la situazione, che si ripromette di fare il possibile in favore di quanti, si teme, potrebbero essere

colpiti dalla grave crisi economica in corso che già, come gli amministratori hanno sottolineato, ha manifestato i suoi primi sintomi locali. Il bilancio prevede il contenimento delle spese non indispensabili o che si possono rimandare a tempi migliori, per lasciare quanto è più possibile al soccorso delle famiglie che ne avranno estrema necessità. Un riconoscimento alla sensibilità dei nostri amministratori che avrebbe assunto un significato più alto se il Consiglio Per gli sposi che prenoteranno il loro avesse preso in conalbum fotografico entro il 30 aprile 2009 siderazione le proposte del in premio una vacanza da sogno consigliere Aldo Corso Costituente, 51 - ROCCA DI PAPA (RM) - Tel. 06-9498649 Morana, di Sinistra

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“Sinistra e Libertà”, la nuova formazione politica costruita intorno a Vendola. Rifondazione Comunista, invece, dovrebbe restare con il proprio simbolo, anche se un’unica lista a sinistra non sembra improbabile. Resta aperto il nodo di Giulio Croce, Consigliere di Rifondazione, che dovrebbe lasciare il posto a un esponente dei Verdi in base ad un accordo delle scorse elezioni amministrative. Dall’altra parte della barricata, “La Destra” di Storace appare molto vitale anche in forza del risultato delle scorse elezioni politiche e provinciali, in cui raggiunse una percentuale ragguardevole (oltre il 4%). Rimane da decifrare il ruolo di Massimo Saba, il quale potrebbe essere proprio quel leader che manca al Pdl, oppure potrebbe costruire intorno a sè una coalizione bipartisan capace di attrarre tanti delusi locali di destra e di centro. Staremo a vedere.

Democratica, che prevedevano la riduzione della pressione fiscale sulle famiglie di Rocca di Papa per circa 400 mila euro Aldo Morana contenendo: addizionale Irpef e Tassa sui rifiuti, diminuendo le indennità di carica degli amministratori, le spese per le consulenze, manifestazioni, feste e spese generali. Ci dispiace che queste proposte siano state lasciate cadere nel vuoto dal Consiglio Comunale. Ma noi, che per lungo tempo non siamo stati in seconda fila nel sostegno politico di questi uomini e donne, non vogliamo rinunciare a chiedere a Sindaco, Assessori e Consiglieri di dare un tangibile segnale di disponibilità personale, lasciando almeno il 10% dei loro giusti emolumenti ad un fondo di solidarietà destinato al soccorso di chi, cittadino di Rocca di Papa, ne potrà avere più bisogno.


ROCCA DI PAPA Decine di paletti in ferro disseminati in ogni angolo e strada il Segno - Aprile 2009

Nuovo motto del Comune, Le cose “Più paletti... per tutti!” da fare!

di Marcello Morrone Sembra che Alberto Tomba (sì proprio lui, il grande sciatore italiano) abbia deciso di trasferirsi a Rocca di Papa. A convincere l’ex campione mondiale sarebbero state le decine e decine di paletti che stanno spuntando in giro per tutto il paese creando un vero e appassionante percorso degno dei più illustri slalom giganti vinti da Tomba negli anni d’oro. Via Gramsci, Corso Costituente, Duomo, Piazza Valeriano Gatta, Via Cesare Battisti e molte altre strade, vicoli e piazzette, hanno visto spuntare questa sorta di bandierine grigio-metallo onde evitare che automobilisti indisciplinati parcheggino fuoriposto. Il paletto equivale alla resa della pubblica amministrazione che, nella pratica, è come se dicesse: noi non siamo in grado di controllare ciò che accade sulle nostre strade, a multare le macchine fuori-posto e a far rispettare le normali regole del vivere civile, quindi siamo costretti a installare i paletti di ferro. Un nostro simpatico amico sta contando i paletti uno per uno e sul prossimo numero cercheremo di dirvi con esattezza quanti sono. Già sappiamo che Rocca di Papa potrebbe entrare nel Guinness dei Primati. La cosa strana, inoltre, è il modo in cui vengono installati questi pali. Tutto avviene al-

l’improvviso, buca, palo, cemento, senza sentire nessuno. Alla faccia della campagna elettorale del 2006 in cui Boccia diceva che la partecipazione e il coinvolgimento sarebbero state le caratt e r i s t i c h e dell’amministrazione comunale. Nessuno ha avvertito il dovere di aprire un confronto o una discussione, né con i commercianti del centro storico, né con le associazioni, né (a quanto ne sappiamo) con il neonato Comitato di Quartiere che sulla vicenda è rimasto in assoluto silenzio a differenza, per esempio, del Comitato dei Campi d’Annibale che, al solo sentir parlare dell’eventualità che anche ai Campi stessero per essere montati i paletti, è subito intervenuto fermando sul nascere l’intenzione. Sia ben chiaro: i paletti, come tutte le “armi” che hanno il compito di aumentare la qualità della vita favorendo le passeggiate e l’abbassamento dell’inquinamento, vanno bene se adottate insieme a politiche di rilancio del turismo e della cultura territoriale. Nel caso di Rocca di Papa queste politiche non ci sono e, quindi, i paletti

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I paletti in Via Gramsci

E quelli in Via Duomo

da soli rischiano di danneggiare ulteriormente quel piccolo commercio già fortemente penalizzato dallo stato di disattenzione verso il primo quartiere roccheggiano. Intanto, molti cittadini starebbero valutando la possibilità di chiedere l’installazione di qualche paletto davanti alla propria porta, visto il nuovo slogan adottato virtualmente dal Comune: “Più paletti per tutti!”. Vi ricorda qualcosa?

Quartiere Campi

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di Giulia Serafini Il Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale è tornato a scrivere all’amministrazione per segnalare alcuni dei problemi più urgenti. La lettera, firmata dal Presidente Gianfranco Silvestrini, fa riferimento all’incontro avuto con Sindaco, Consiglieri e Assessori lo scorso 13 febbraio, per fare il punto della situazione del quartiere. Tra i problemi vi sono l’asfaltazione di alcune strade (anello tra Via Vecchia di Velletri e Montepennolo, zona campo sportivo; la disastrata Via dei Monti); il prolungamento della pubblica alluminazione in Via Maschio delle Faete e in Via Monte Pennolo; il prolungamento del marciapiede in Via Campi d’Annibale e la risoluzione del problema connesso al funzionamento del Consultorio Comunale.

Prot. Civile in Abruzzo

Anche la Protezione Civile di Rocca di Papa sta portando il suo aiuto alle popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto. I ragazzi e gli uomini del gruppo roccheggiano sono partiti con i mezzi in loro dotazione lo scorso 6 aprile. Al loro ritorno ci faremo raccontare quest’esperienza. In bocca al lupo!

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ROCCA DI PAPA

il Segno - Aprile 2009

L’articolo “Il muro della Chiesa”, apparso sul numero di febbraio del Segno, ha animato la discussione su un tema d’attualità, i rapporti fra lo Stato e la Chiesa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

La risposta dell’autrice

Leggo con curiosa attenzione ogni notizia che viene riportata nel vostro giornalino ma per la prima volta sento il bisogno e la necessità di scrivervi. La voglia di rispondere all’articolo della sig.ra Di Rosa (forse giornalista o forse solo amante delle chiacchiere come me) mi nasce dall’assoluta indignazione per le sue affermazioni e le sue accuse, tutte false e assurde secondo il mio modesto punto di vista. Innanzitutto tengo a precisare che tutti noi battezzati siamo parte integrante della Chiesa Universale e in quanto tali non possiamo condividere ne tantomeno accettare offese e attacchi di questo genere. Mi chiedo dunque con quale diritto la suddetta sig.ra si permette di giudicare tutti i roccheggiani che come me credono in Dio e manifestano la loro fede; e mi chiedo con quale coraggio si permette di disprezzare e contestare le nostre usanze e tradizioni e soprattutto i nostri pensieri. Come se non bastasse se la prende con le statue della Madonna (peraltro già esistenti prima del suo arrivo) e di Padre Pio esposte nelle nostre strade che non deturpano affatto il paesaggio o il panorama e che non creano alcun tipo di fastidio visivo ne tantomeno umano. Invece di criticare un’ intera comunità sulla base di niente, potrebbe aprire gli occhi e la mente e partecipare ad eventi eccezionali che richiamo l’attenzione di centinaia di fedeli. La sig.ra poteva partecipare il giorno 12 febbraio alla processione che ha aspettato l’arrivo della Madonnina di Lourdes sulla piazza dei Campi d’Annibale e l’ha accompagnata con canti e preghiere fino alla Chiesa del Sacro Cuore dove poi si è celebrata una cerimonia gioiosa ed emozionante.

Premetto che non sono una giornalista e che non amo le chiacchere inutili, mi piace però discutere su temi “importanti”, invece non sopporto confrontarmi con l’arroganza di chi con assoluta convinzione afferma che dico cose false e assurde e non mette in dubbio le prorie assurdità e falsità! Non credo che tutti i battezzati (inconsapevoli, perchè neonati) compresa io, si sentano parte integrante di questa Chiesa... anzi è vero il contrario, la crisi è accertata con il calo delle vocazioni e con l’avvicinamento ad altre Chiese, vedi Protestanti, Testimoni di Geova, Valdesi, Anglicani, ecc. ecc., per non parlare degli atei in costante aumento. Non giudico chi crede, nè chi manifesta la propria fede, pretendo solo un pò di rispetto per chi non è cattolico; come si permette e con che coraggio giudica me? Il suo pensiero è infantile e prepotente e penso che lei non abbia alcun senso estetico nè amore per l’arte nè considerazione degli altri (il suo prossimo). Ho assistito tante volte a manifestazioni religiose popolari e le trovo persino belle nel loro folklore, ma la fede e Dio sono un’altra cosa. Le dirò che più conosco chi prega e meno credo. E Gesù la pensava come me, stando a Matteo (VI, 5-6): “Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare nelle sinagoghe o nelle piazze [...]. Tu, invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto”. Chissà che io non sia più vicina al cielo di lei! Faccio parte di una comunità molto più grande di quella cristiana... è quella umana, e non si sofferma ad adorare statue e immagini ma ad amare l’uomo,

La mia indignazione Nell’epoca del ritorno per le vostre parole all’oscurantismo, sul ruolo della Chiesa grazie a Dio sono atea Poteva partecipare in uno degli anni passati (o potrà provarci almeno quest’anno) alla “Calata della Madonna” nella Chiesa dell’Assunta per rendersi veramente conto di quanta fede e quanta ammirazione provano i roccheggiani per la madre di Gesù e quanto sia importante ed emozionante far parte di una grande e importante comunità, anche cristiana. Ennesima critica, che ritengo semi-credibile, mossa dalla sig.ra Di Rosa riguarda il comportamento della Chiesa nei riguardi del caso Englaro e quindi dell’eutanasia. Senza neanche riportare frasi virgolettate ritenute offensive, e senza sapere su cos’altro attaccarsi, dichiara di sentirsi (in quanto favorevole) giudicata e condannata della Chiesa e dal Papa. Ma detto chiaramente penso che, a differenza nostra che possiamo avere idee diverse e prendere qualsiasi posizione, quest’ultimi possano e debbano per forza schierarsi a favore della vita e impegnarsi a favore della sua salvaguardia. Detto tutto ciò porgo a voi tutti, giornalisti e non, lettori e non, la seguente domanda: chi sta alzando veramente un muro? La Chiesa che da sempre crede e porta avanti la stessa parola, le stesse convinzioni e la stessa fede? O chi non crede in niente di reale e profondo e si dedica con tanta facilità alle critiche insensate invece di contribuire in modo sano e costruttivo alla vera crescita della nostra comunità? Mi scuso se questa mia lettera risulti scritta in modo non ineccepibile o risulti poco gradevole per voi e per tutti i lettori… e vi ringrazio, in anticipo, per l’eventuale e gradita pubblicazione. Cordialmente Saluto. Adriana Pierluigi

la natura, gli animali, se un dio esiste è tra loro e non in Chiese che grondano oro! Provate ad immaginare Gesù vestito da Papa, si sentirebbe ridicolo, o San Francesco, il poverello di Assisi, si vergognerebbe! Per Eluana le chiedo invece un pò di silenzio, inutile spiergarle la differenza tra eutanasia e accanimento terapeutico, non la capirebbe, accetti la sua, la mia, la nostra volontà di staccare la spina e lasciarci andare, come disse Woytila alla fine del suo cammino, “alla casa del Padre”. Dovete avere una gran paura del giudizio divino se preferite vivere incoscienti attaccati ad una macchina pur di ritardare l’incontro con Lui. Che cosa avrete fatto mai di male? Vorrei ricordarle come la Chiesa nel passato ha portato nel mondo la parola di Dio: inquisizione, caccia alle streghe, Giordano Bruno, Galileo o, più semplicemente, gli Indios comprati per fame; parliamo della donna nella religione, offesa, umiliata, non ammessa al sacerdozio perchè inferiore, relegata al ruolo di serva, in fondo nata da una costola di Adamo perciò sottomessa a lui e peccatrice, però c’è la Madonna, Vergine madre, assoggettata... comunque mai persona. Secondo lei non essere cattolici significa non credere in niente? E’ molto cattivo e offensivo per più della metà dell’umanità questo pensiero. Termino con una frase: “In questi tempi di insopportabili riflussi xenofobi e razzisti, non più il Crocifisso, non più segni religiosi di qualsiasi tipo negli uffici e spazi pubblici, ma i nostri dodici principi fondamentali”. Firmato: Don Alessandro Santoro, prete delle Piagge a Firenze. Daniela Di Rosa


ROCCA DI PAPA Via Borgo Valle Vergine, la civile protesta dei cittadini Altri avvelenamenti

il Segno - Aprile 2009

Dopo circa un anno isampietrinismottano

di Gaetano Casilli In Via Borgo Valle Vergine i sampietrini, a distanza di poco più di un anno dalla risistemazione della strada, cominciano a muoversi come fossero parti di un puzzle. La pioggia e il passaggio delle automobili stanno pian piano portando via il materiale di riempimento tra una pietra e l’altra provocando così problemi soprattutto ai pedoni che rischiano di inciampare. “Non è possibile –afferma arrabbiato un residente- che rischiamo di trovarci nuovamente nelle condizioni di un anno fa, quando la strada era davvero pericolosa a causa di diverse buche”. Non sappiamo se la strada sia ancora sottoposta a garanzia a seguito dei lavori eseguiti, comunque il fatto è certo: con il passare dei giorni i sampietrini semoventi aumentano sempre più (particolarmente nella parte finale di Via Borgo Valle Vergine) e fra breve si creeranno le solite buche e voragini. “Il Comune che aspetta ad intervenire adesso?” ci dice una signora, scesa in strada dopo averci visto parlare dell’argomento con altri suoi vicini di casa. “Inter-

venire ora –incalza il sig. Paolo- significa risolvere subito il problema, invece aspettare mesi vuoldire dover spendere tanti bei soldi”. Effettivamente, con un piccolo intervento teso a stuccare per bene le pietre, tutto potrebbe essere risolto senza eccessivi traumi sia di tipo economico per il Comune sia di disagio per i residenti. “Già viviamo in una strada che, non avendo una via d’uscita verso le Barozze, ci costringe a veri e propri sacrifici soprattutto nel periodo invernale quando nevica o ghiaccia. Quindi avere un manto stradale buono è il minimo che possiamo pretendere” ripete la signora di prima. Per chi non è pratico di questa via, e per meglio comprendere i disagi che hanno i residenti, spieghiamo che si tratta di una strada ovviamente a doppio senso di marcia, molto ripida e piuttosto lunga, con curve e contro-curve. Tanti buoni motivi, come hanno detto in coro i cittadini, per pretendere ciò che dovrebbe essere normale, avere un manto stradale quantomeno decente e, comunque, non pericoloso.

Camminando e girando per il Centro Storico

Rifiuti in mostra da oltre 2 anni

di Paola Gatta Rifiuti vari accumulati Lo spettacolo è di quelli che non si vorreb- in un terrazzino di bero mai vedere. Siamo nel centro storico di Via Santovetti Rocca di Papa, in Via Santovetti (a circa 12 metri dal Corso). Appena entrati in questa stretta via, sulla destra vi è una piccola terrazzetta in cui sono accatastati rifiuti di vario tipo: sedie, coperte, stracci, ferri, ecc. probabilmente i resti di lavori eseguiti chissà quando. Infatti, domandando a chi in questa strada ci abita da sempre, scopriamo che quest’accumulo si trova lì da alcuni anni. Chi dice due, chi tre, chi addirittura quattro. Co- goli più belli di Rocca di Papa si assista a munque sia, non è tollerabile che negli an- questi spettacoli indecenti oltre che indecorosi. Si dirà: ma quell’area è privata e nessuno può pulirla se non i prodi Marco Sferco e Fabio Sanna prietari. E allora che il Comune provveda a rintracciarli opInternet Point - Phone Center pure a “ordinare” la Assistenza rimozione di questa Vendita Pc e Notebook discarica. er segnalare situaFotocopie - Fax - Stampa da file zioni simili nel cenPlastificazioni tro storico, scriveteci una letCorso Costituente, 11 - ROCCA DI PAPA (RM) tera indicando l’area Tel./Fax 06-9494191 - fmtecnologie@alice.it degradata.

F.M. Tecnologie

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Le analisi hanno confermato il sospetto iniziale

Sul numero di settembre 2008 del Segno, la sottoscritta in un articolo denunciava l’avvelenamento di venti cani nei pressi di Via Pozzo del Principe ai Campi. In quell’occasione venne prelevata una ciotola contenente i resti del boccone utilizzato per la strage. Quel campione venne portato all’Istituto Profilattico per essere analizzato. Qualche settimana fa è arrivata la risposta e i sospetti sono stati confermati. Si trattava di un veleno che spesso viene utilizzato contro le lumache. Quindi l’avvelenatore, potrebbe essere uno dei possessori dei terreni o degli orti della zona che, come molti orticoltori, fanno uso di queste sostanze. A distanza di sei mesi, dobbiamo segnalare molti altri avvelenamenti verificatisi in tutta Rocca di Papa. Il cane della foto (Via Albalonga) era già stato segnalato al Comune da alcuni residenti quando era ancora in vita ma nulla è stato fatto. Da troppo tempo nel nostro paese avvengono questi misfatti. Tutti ricordano il cuccioline legato, gettato nella fontana e lasciato annegare. Oppure il pastore tedesco trovato impiccato sempre ai Campi d’Annibale. Speriamo che ciò non abbia più a verificarsi. Daniela Di Rosa

Adotta un cane

Qualche giorno fa le volontarie animaliste di Rocca di Papa hanno salvato dalla strada alcuni animali abbandonati. Si tratta di un pastore tedesco femmina di circa 2-3 anni (foto sopra) trovata a Rocca di Papa con due cuccioli e di una cucciolotta di appena 1011 mesi (foto a lato). Entrambe cercano un nuovo padrone che possa amarle e accudirle. Per informazioni rivolgersi ai seguenti numeri 338-7768966, 346-3079377.


Cultura e

Alla ricerca dei “fasti” perduti

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... d’intorni

il Segno - Aprile 2009 Lo studioso Michele Stefano De Rossi

La Via Sacra in una stampa del XVIII sec. A lato: testa di Giove

Sonetto per Monte Cavo

di Andrea Sebastianelli Il 13 luglio del 1876 il prof. Guglielmo Henzen, primo segretario dell’Istituto Archeologico Germanico, scrisse una lettera all’allora Ministro della Pubblica Istruzione, chiedendo l’autorizzazione per avviare una campagna di ricerche archeologiche sulla vetta di Monte Cavo, il mons Albanus dei popoli latini. “Eccellenza, -si legge nella missiva- avendo il sig. Principe Colonna acconsentito acciocchè l’Istituto Archeologico Germanico intraprenda degli scavi sul Monte Cavo e precisamente nel giardino dei Padri Passionisti con lo scopo di trovarvi ulteriori frammenti dei fasti delle ferie latine, anticamente ivi esistiti, il sottoscritto si rivolge all’Eccellenza Vostra pregandola di voler accordare il permesso per l’esecuzione di tali scavi”. La risposta non si fece attendere e il giorno dopo (altrochè la burocrazia di oggi!) la Direzione Archeologica di Roma, per conto del Ministro, inviò l’autorizzazione richiesta. Gli scavi ebbero inizio il 20 settembre e la direzione fu affidata allo studioso Michele Stefano De Rossi, che a breve si sarebbe trasferito proprio a Rocca di Papa diventandone uno dei suoi cittadini più illustri. La prima relazione scritta dallo stesso Henzen, per fare il punto sulle ricerche, porta la data del 5 ottobre 1876. Scrive l’insigne professore tedesco: “Quantunque lo scopo principale fosse la ricerca dei fasti delle ferie latine, nondimeno si è cercato di fissare per essi qualche dato rela-

tivo alla topografia di quel sito, facendo alcuni tasti (saggi di scavo, se vesteste n.d.r.) vicino a quel A li tiempi d’i Romani po’ più prima dapuò giune ‘a Rocca punto ove la strada ea puro Monte Cava, se ne jeste antica (la Via d’ello ‘ngima p’a via ‘a ggente Sacra, n.d.r.) si na- stea ‘n tempiu ruosso ‘ssai a minchionà sconde sotto una ‘ndo jeanu a pregà, e po’ de cursa a cure maceria”. Uno di li patrizzi e li plebbei, pe’ scappà! questi “tasti”, ese- Giove, re de tutt’i dei. guito il 22 settemVa po’ mo’ po’ bre, portò alla luce Po’ co’ l’anni li Cristiani logo ‘ngima una cisterna profonda 5 metri sul scaccestenu i Pagani co’ quadunu cui fondo furono rinvenuti dei e llu tempiu ‘bbandonatu che cammina: mancu dellu sì rivatu frammenti di marmo con iscri- se troveste strasformatu a refiatà zioni, probabilmente riferibili ‘n conventu romitoriu che te ve’ voja de scappà! proprio ai tanto ricercati “fasti ando’ iea a pregà De llu monumentu delle Ferie Latine”. Inoltre, il De ne la natura riccu de storia Rossi rinvenne dei tubi di chi volea passa’ gnente j resta d’a vecchia piombo anch’essi con iscrizioni, ‘na vita pura. gloria: alcuni mattoni con bollo e diversi frammenti in terracotta. La mat- Po’ più appriessu, vardi l’antenne tina del 30 settembre, ricomin- llu conventu ch’au ‘ppiccatu ciando un’altra giornata di scavo, sconsacratu già da tiempu se troveste strasformatu lle belle piante ch’au tajatu presso il piano della suddetta ci- ‘n arbergu rennomatu sbracatu pe’ tera sterna, apparve un cunicolo tran- ‘ndo’ jeanu a villeggià ‘n pezzu de muru sitabile per circa 15 metri, “al di forastieri ‘mportanti de llu conventu là del quale -scrive sempre il de rossa popolarità. ‘n vedi futuru prof. Henzen- stava probabil‘nc……….to gridi: mente la cassetta per la distribu- Come ‘n certu Pirandellu - Giove vie’ qua, zione dell’acqua, di cui sono stati che ‘n giornu mannaje ‘n furmine trovati frammenti”. de tempu bellu senza pietà! – L’indagine portò poi al rinveni- da frate cappuccinu Rita Gatta mento di un frammento del piede sinistro di una statua togata e di una in questa zona, i religiosi trovarono “costruparte di capitello in stile corinzio. Michele zioni a grandi massi e gli avanzi di una Stefano De Rossi invece di eseguire uno stipe” votiva, riferita alla sacralità del luogo. scavo in estensione, preferì procedere per Appena avviato il saggio di scavo, gli ope“tasti” un po’ dappertutto. In uno di questi rai roccheggiani rinvennero due monete di tentativi portò alla luce “una chiavica in re- epoca medievale e una di epoca romana in lazione con una stanza col pavimento a mo- bronzo, un frammento di “aes rude” (una saico che dovea raccogliere le acque del sorta di panetto di bronzo) e vari frammneti tetto della medesima per versarle ove il di un vaso in terracotta. monte declina”. Gli scavi furono così portati a termine con Il 21 ottobre gli scavi furono spostati nella la volontà di condurre una nuova campagna parte dell’orto tenuta a prato, in cui il De di ricerche. Rossi, basandosi sulla pianta del codice Ma bisognerà attendere qualche anno prima Barberiniano, supponeva l’esistenza del- di poter tornare a scavare sulla vetta di l’area centrale del tempio di Giove. Proprio Monte Cavo.


Un caso letterario STORIE

il Segno - Aprile 2009

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No degli editori italiani, il successo arriva postumo Lo rifiutarono dicendo:“E’ un cumulo di iniquità”

di Federica Capogna Il capolavoro in questione è “L'Arte della gioia”. Un libro postumo, abbandonato in una casa dopo essere stato rifiutato dai principali editori italiani, stampato poi in pochi esemplari da Stampa Alternativa nel 1998. In Italia il romanzo toccò una fortuna decisamente intangibile, pochissime copie nelle librerie, pochissime vendute. Ma è fuori che cominciò a destare fermento, tanto per iniziare in Germania... Il romanzo infatti fu affidato da Angelo Pellegrino, che ne pubblicò un migliaio di copie a sue spese, ad una giovane agente letteraria che s’occupava dei Paesi di lingua tedesca. Questo cadde nelle mani di una “geniale scopritrice di talenti sconosciuti” che lo passò ad una parigina editrice “nota per il suo coraggio”, che lo fece prontamente tradurre... Insomma, il successo de “L'Arte della gioia” mette le sue radici in Francia e ad oggi vi sono moltissime sue traduzioni in giro per il mondo. “E’ un cumulo di iniquità.(...)“ ; “Ma che ho a che fare io con questa roba?!”... queste le risposte narrate da Pellegrino nella sua pre-

I

l Professore abitava una villetta situata ai margini del bosco ed alla fine di una radura erbosa ricolma di pianticelle nane. Da quando si era ritirato dal lavoro si era sistemato al piano terra, in una stanzetta minuscola ma piena di ricordi e soprattutto di libri: i suoi libri e le sue pubblicazioni ed i suoi diari. Da quella stanzetta poteva ammirare il bosco, la radura e sentire lo scorrere dell’acqua di un torrentello, che segnava il confine della sua proprietà. Non viveva solo: Maria, che lo aveva seguito in tutti i suoi spostamenti durante una intera vita di lavoro, si era rifiutata di installarsi al piano terreno: lei voleva quella bella cameretta, sotto lo spiovente del tetto, che formava una mansardina allegra, con un armadio in legno ed una grande finestra. Il Professore aveva acconsentito: del resto senza Maria in tutti quegli anni come avrebbe fatto? Come non accontentarla? La località era molto tranquilla: lungo la strada sterrata che conduceva alla villetta e che proseguiva verso il bosco non transitava molta gente: qualche coppietta, a volte un gruppo di ragazzini in bicicletta, ogni giorno la solita vecchietta in cerca di erbette per i suoi conigli. Però la quiete veniva tragicamente interrotta durante la stagione venatoria: i cacciatori passavano di mattina molto presto e parlavano fra di loro e le loro voci rimbombavano paurosamente nelle ultime

fazione al libro intitolata “Lunga marcia dell’Arte della gioia”, fornitegli da alcuni grandi critici italiani nel momento in cui gli venne proposto. Più che uno spaccato polemico, ad ogni modo, questo vuole essere una specie di spot pubblicitario, un momento di propaganda per “commercializzare” (nel senso ironico del termine) un nome tanto meritevole di menzione quanto l’operato di colei che lo indossa. Goliarda Sapienza (un nome davvero invidiabile, chi non vorrebbe portarlo, preannunciatore di felicità e ricchezza intellettuale!), appassionata, appassionante scrittrice, teatrante, attrice cinematografica. Nata a Catania da famiglia socialista e rivoluzionaria, nei suoi romanzi la si sente scalpitare: cerca d’includere tutto in un momento, scorci storici inevitabilmente abbattutisi sui personaggi, influenzandone gli animi, scelte, amori, cadute, salvezze, amicizie, amarezze. Il romanzo ha già una quarantina d’anni (l’autrice lo cominciò nel 1967, terminandolo nel 1976) ma in realtà è tanto giovane

poichè da poco ne sentiamo parlare con la dovuta frequenza (ancora non sufficiente direi, ma decisamente migliorata rispetto al punto di partenza). Questo forse dovrebbe farci riflettere su quanto a volte i nostri orizzonti, per quanto privilegiati nel loro grande abbraccio di tradizioni ed identità, siano un tantino contenuti rispetto ad altri Paesi. Com’è possibile che lo stesso testo passato sotto silenzio dopo essere stato inviato a diversi critici e scrittori di un Paese, in altri venga definito come “magnifico, magico, commovente: un capolavoro”?

IL RACCONTO DEL MESE

L’innocenza del leprotto di Noga

ore della notte. Per non parlare dei cani, che evidentemente si scambiavano opinioni ad alta voce sulla prossima battuta di caccia. Tutto questo per il Professore era veramente insopportabile e svegliandosi apriva le imposte ed apostrofava quegli “esseri armati” come li chiamava lui, pregandoli di smetterla e di cambiare percorso o meglio, attività. I cacciatori non rispondevano mai: erano nel loro diritto e quella parte di bosco era molto promettente per l’attività venatoria. Ultimamente, prima dell’inizio della stagione della caccia, il Professore aveva notato che un visitatore clandestino, durante la notte, si era affacciato dal muretto che faceva da supporto a dei grandi vasi con dei girasoli i cui semi, cadendo, rimanevano nel terriccio accanto agli steli. Guardando con attenzione aveva notato che i semi erano scomparsi rimanendone però qualche traccia rosicchiata. Per diverse notti si ripetè la visita. Il Professore, che asseriva essere gli animali le creature più innocenti del mondo, voleva assolutamente scoprire chi fosse il visitatore notturno. E si appostò nascondendosi dietro il tronco di

un grosso albero che cresceva subito al di là dell’ingresso. Non dovette aspettare molto: in cielo troneggiava una luna piena sfolgorante di luce. Il visitatore si presentò: era un leprotto vispo ed all’apparenza molto giovane che fece un giro attorno ai vasi poi, rassicurato, si appoggiò con le zampe anteriori al bordo di essi (questa sì che era una novità! Pensò il Professore) e, trovati i semi, li divorò velocemente trinciandoli scrupolosamente con i suoi dentoni. Il Professore era soddisfatto: un leprotto divoratore di semi di girasole sarebbe diventato ormai il terzo inquilino della villetta. Ma anche quell’anno iniziò la stagione venatoria: i cacciatori passarono e ripassarono vicino alla villetta. Il Professore si arrabbiò ogni volta, ma loro tiravano dritto verso il bosco con i loro cani alle costole. Il leprotto per diverso tempo non si fece vivo. I girasoli non avevano più semi. Ma Maria ed il Professore riempivano in continuazione i vasi di ogni bel di Dio. In un pomeriggio inoltrato, dopo la battuta, il gruppo dei cacciatori passò davanti alla villetta. Il Professore spalancò le imposte e si af-

facciò alla finestra: i carnieri erano ricolmi. I cani avevano un’andatura molto fiera e molto soddisfatta. L’ultimo cacciatore della fila, oltre al carniere, aveva appeso alla cintola, con un gancio metallico, un animaletto peloso. Il Professore guardò meglio e lo riconobbe: era il suo leprotto! E no! Questo poi no! Uscì di corsa e si pose davanti all’uomo agitandogli le braccia sotto il viso: -Eh! No! Il leprotto no! Non era assolutamente necessario ucciderlo! Che diavolo! L’uomo, poverino, non rispose: non poteva capire lo sfogo del Professore, il quale, puntandogli un dito sul petto, continuò: -Hai ucciso un innocente, ti rendi conto? Chi è più innocente di un leprotto che agisce solo per istinto! Mi comprendi? L’uomo non comprendeva e mentre i suoi compagni gli lanciavano dei fischi per sollecitarlo a raggiungerli, il Professore si accasciò a terra affranto. E la sera, seduto sulla sua poltrona di pelle, raccontò a Maria la disavventura dell’innocente leprotto. Maria al termine del racconto, alzandosi dalla sedia ed avviandosi alla sua mansardina per coricarsi, disse rivolta al Professore: Caro Professore il leprotto era sicuramente innocente, ma quanti leprotti umani in questo momento muoiono? Io vado a letto e spero di non fare dei sogni pieni di leprotti innocenti appesi alle cintole di uomini armati. Buonanotte! 8 marzo 2009


SIPARIO APERTO “Il cassetto nel sogno” ha portato in scena una celebre opera di George Feydeau

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Sarto per signora, e non solo

il Segno - Aprile 2009

Un pubblico divertito ha assistito ai vari colpi di scena incentrati sulle “corna”

di Federica Capogna Una deliziosa commedia messa in scena lo scorso 15 marzo presso il Teatro Civico di Rocca di Papa dalla Compagnia “Il Cassetto nel Sogno” ha riassunto tutti i toni del tradimento nella chiave più grottesca e ironica del termine. Sotto la regia di Massimo Pettinari e Guglielmo Ferraiola si è svolta una delle recentemente riconosciute celebri opere di George Feydeau. Sempre considerato poco adatto e poco rispettoso dei canoni dell’Académiè Française di metà ‘800, questo è un autore il cui merito è stato riconosciuto solo dal 1951, a trent’anni dalla sua morte, grazie all’azzardo di un coraggioso Jean Meyer che, all’epoca direttore artistico del Centre d’Art Dramatique, decise di mettere in scena una delle sue opere. Il filo conduttore dei suoi lavori sembra essere una concatenazione di caratteristiche tra cui il malinteso, la gelosia, il tradimento, i paradossi. Una serie di divertentissimi equivoci tanto lontani ed eterogenei si mischiano in modo scomposto fino a essere tutti facenti parte di una stessa vicenda. Questo quello che ac-

* Biglietto: € 10,00

cade nel “Sarto per Signora” attraverso le voci e i movimenti degli attori sulla scena che abilmente e ognuno a modo proprio intraprendono una personale via ironica. Feydeau diceva: “Se vuoi far ridere, prendi dei personaggi qualsiasi: mettili in una situazione drammatica, e fa in ‘angolazione comica. Ma soprattutto non lasciarli dire o fare nulla che non sia strettamente determinato dal loro carattere, innanzitutto, e poi dall’azione. Il comico è una rifrazione naturale di un dramma”. E così la vicenda davvero verosimile si vede costellata di una serie di assurdità. Il dottor Moulineaux tradisce sua moglie Yvonne, figlia della signora Aigreville (la quintessenza della suocera tipicamente “odiosa”) con Susanna (...con molta panna!...), moglie del signor Aubin, che a sua volta ha un'amante, Rose, ex prostituta, ex "amichetta" di Moulineaux, ed ex moglie del signor Bassinet! Il signor Bassinet, vero ingenuo completo di tutta la faccenda, da cui guadagnerà il ritrovamento della moglie (che lo aveva lasciato un giorno per un Ufficiale) e un buon affare

Ridotto: € 8,00

Sopra: George Feydeau A lato: la locandina dell’opera

(l'affitto di un appartamento che in precedenza ospitava una sartoria). Dubbio, sospetto, contraddizione, voltafaccia, tutti ingredienti abilmente mescolati attraverso l'impiego di una serie di trovate sorprendenti: i rapidi e musicali cambi di scenografia attuati sotto gli occhi dello spettatore dagli attori stessi tra un atto e l'altro; la scelta dei costumi orientata verso gli anni 30 (l’opera uscì nel 1887); l'inserzione di una squisita ragazza che con dei cartelli in mano, cosparge la rappresentazione di pungenti e simpaticissime indicazioni (o puntualizzazioni). E' una commedia vivace e spiritosa; prende con la risata e

Il cartellone del Teatro Civico Rocca di Papa

l’allegria pur toccando un tema piuttosto amaro ma (ahinoi!) molto frequente, da sempre: le corna. Riderne in gran stile fa sicuramente in modo di alleggerirne il peso, o almeno, restituirle senza gran senso di colpa a chi per primo le ha “donate”! Infatti, come direbbero altrove, "at last but not least", ecco il personaggio di Etienne (“fedele” maggiordomo) che chiude la pièce lasciandoci tutti a bocca aperta chiudendo il cerchio in modo del tutto inaspettato... Direttore Artistico: Alberto Querini

dal 18 aprile all’8 maggio 2009

Via San Sebastiano, 20 - Tel. 06-9499340 - 347-6024928 - www.associazioneacs.it

APRILE sabato 18 (ore 18.00) ATCL, in “Masked, legami di sangue” (Hastor) Regia di Maddalena Fallucchi Biglietto € 7,00

APRILE giovedì 26 (ore 21.00) Il sipario trasparente, in “La locandiera” (Goldoni) Regia di A. Casella e S. Tibaldi Biglietto € 10,00

MAGGIO * venerdì 8 (ore 21.00) ATCL, in “Casa Tolstoj” (D. Maraini) Regia di Dominick Tambasco

L’atteso spettacolo “Marescià... quando ci vò... ci vò!” de La Strana Compagnia, per la regia di Mario Giovanetti, verrà presentato al pubblico nella programmazione di settembre 2009


RIFLETTORI

il Segno - Aprile 2009

Da Di Vittorio a Saviano, la forza del coraggio

di Daniela Di Rosa

Da tre mesi non avevo più voglia di parlare di Tv, nè di guardarla, meglio un buon libro o un bel film. Dopo una forma acuta di rigetto ho ripreso a vederla ma a piccole dosi... e niente era cambiato, il solito frullato di giovani talenti e vecchie glorie a spartirsi un po’ di soldi e celebrità senza mai mostrare un piccolo segno d’intelligenza o almeno di pudore. Poi una domenica sera ci fu una lotta tra me e l’altra me per due programmi: Report su Rai Tre e lo sceneggiato dedicato a DiVittorio su Rai Uno. Rimasi sorpresa che da un sondaggio quasi nessuno sotto i sessant’anni sapeva chi fosse, un contadino, quasi analfa-

beta, primo sindacalista e fondatore della CGIL. I nostri diritti di lavoratori li dobbiamo a lui; nonostante i poveri natali riuscì ad entrare in Parlamento per merito della sua forza e della sua intelligenza, non come oggi che si chiamano Onorevoli personaggi come Borghezio, o Calderoli o Gasparri. Avrei un’elenco di persone e quasi tutte concentrate nel Popolo delle Libertà, li sceglie bene Berlusconi... a sua immagine e somiglianza! Mercoledì 25 marzo, Fabio Fazio ha vinto la prima serata, battendo persino l’ennesimo squallido reality, quasi 5 milioni di persone hanno visto il

suo speciale su Saviano, il giovane autore di Gomorra, minacciato dalla Camorra e costretto a vivere 24 ore su 24 sotto scorta. Il suo sorriso malinconico, lo sguardo triste per come veniva trattato dai ragazzi dell’hinterland napoletano, dai suoi conterranei, ha alzato il velo d’omertà che copre la malavita organizzata di quei luoghi ed ora è solo! E’ terribile ciò che produce l’ignoranza, il Sud è affamato, violentato, e la gente difende gli aguzzini... è paura o collusione? Le giunte comunali sono piene di camorristi o affiliati e chi li vota se non il popolo? Ovvio che non tutta la Campania è camorrista o tutta la Sicilia è mafiosa, basta vedere le ultime manifestazioni, quella di solidarietà a Saviano a Casal del Principe o quelle contro il racket a Palermo ma pochi giornali ne parlano, i tg di “re biscione” le evitano, anzi alcuni famosi giornalisti italiani lo attaccano, così per partito preso, per invidia del suo coraggio e

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Giuseppe Di Vittorio

Roberto Saviano

dell’apprezzamento che riceve in tutto il mondo; l’accusano di avere l’ossessione della Camorra (come accusano noi di avere l’ossessione di Berlusconi) ma è solo sete di verità, voglia di giustizia, eppoi se uno ha la forza delle sue idee, la certezza di stare nel giusto, va avanti sino in fondo! C’è stato chi ha combattuto un intero ventennio prima di veder riconquistata la libertà... per lui la lotta è più dura e più lunga perchè non lotta contro la politica ma contro la delinquenza... e quella è annidata dovunque, anche dentro di noi. Ha ragione Saviano, la lotta contro tutte le mafie deve diventare di moda. Non lasciamolo solo.

Resistenza a Milano Attenti al phishing!

di Andrea Sebastianelli di Marcello Morrone Otto giorni fa, lunedì 23 marzo, Mohammad Basharat, un nego- Attenti al phishing! Il phishing è una tecnica informatica fraudoziante pakistano di 35 anni è finito in coma dopo una brutale ag- lenta, utilizzata per ottenere informazioni personali e riservate megressione. I rigurgiti nazistoidi stanno diventando purtroppo una diante l’invio di messaggi di posta elettronica che riconducono a “normalità” nel nostro Paese. Quando si dice gettare benzina sul siti falsi, ma apparentemente identici o simili a quelli originali. fuoco. Il 5 aprile Forza Nuova ha organizzato un mega raduno Quando il bersaglio del phishing è rappresentato dai siti di comcon tutta la peggiore destra europea a Milano, città medaglia d’oro mercio elettronico (per esempio Ebay) e dai venditori on-line con per la Resistenza. E proprio a ridosso del 25 aprile (Festa della una buona reputazione (ossia un’alta percentuale di feedback poLiberazione). Qualche giorno fa il segretario nazionale di Forza sitivi da parte dei clienti) l’obiettivo di queste email truffa è quello Nuova, Roberto Fiore, aveva pure rilanciato, con un invito che di sottrarre le credenziali di accesso di questi utenti adducendo fanpiù provocatorio non si poteva: «Venga anche l’Anpi (l’Associa- tomatiche cause di “aggiornamento” o “problemi tecnici” del sito. zione Nazionale Partigianid’Italia, n.d.r.) al nostro convegno. L’email fraudolenta, di solito, invita i malcapitati a “verificare i Quello che abbiamo organizzato è un incontro che vuole creare un dati del loro account” reindirizzandoli su pagine controllate da propositivo confronto tra le forze identitarie d’Europa sulle prin- truffatori pronti a carpire i dati che verranno inseriti. cipali tematiche odierne, partendo dalla crisi economica mon- Tra gli scopi perseguiti dal phishing su piattaforme di e-comdiale». Quindi per lui «le polemerce, c’è il furto dell’idenmiche scatenate dall’Anpi sono tità del venditore per mettere ridicole e strumentali». in vendita a suo nome proSolo un mese fa a Bergamo dotti e oggetti che non sahanno potuto organizzare un ranno mai inviati agli corteo in pieno centro, praticainconsapevoli compratori, mente indisturbati. L’opposisenza il rischio di essere scozione in Consiglio Comunale perti. aveva chiesto al Sindaco di MiSe volete conservare la vostra lano, Letizia Moratti, di impereputazione di buon venditore dire ai neofascisti di sfilare ma ed evitare che qualcuno bussi il loro ordine del giorno non è alla vostra porta per reati che stato discusso a causa dell’opnon avete commesso, cestiposizione dei capigruppo di nate queste email e segnalate maggioranza. E il vicesindaco ogni tentativo di phishing: Riccardo De Corato se n’è semmolte piattaforme di commerplicemente lavato le mani dicio elettronico, in collaboracendo: «Il problema non è zione con le forze dell’ordine, nostro ma della Questura». Permettono a disposizione recaché difendere la dignità della piti e indirizzi specifici procittà, per lui, è solo un problema prio per le segnalazioni di Ermanno Gatta di ordine pubblico. anti-spoofing.

il T o c c o


il Segno dei tempi il Segno - Aprile 2009

nei disegni del Maestro Franco Carfagna

I “manicari”. Così si chiamavano i boscaioli che lavoravano direttamente nel bosco o all’imposto di legnami, preparando i manici per gli attrezzi. Un’attività, questa, che si svolgeva per l’intero anno senza interruzioni. D’inverno, durante le attività di spurgo (un taglio di “pulizia” dei boschi di castagno) si tagliavano le cosiddette “perti-

I vecchi “manicari”

chelle” o “verghelle”, alberi di appena 11 anni. Il taglio doveva essere effettuato alla base, vicino al ciocco (“peticagna”), per ricavarne dei manici che servivano per le pale, i picconi, le vanghe, le zappe, ecc. Questi manici dovevano essere di “peticagna” e non di ramo, perché è una parte molto elastica dell’albero, a differenza dei

Ultima pagina

rami che tendono a spezzarsi. Così, mentre d’inverno si lavorava nei boschi tagliando le “pertichelle”, in primavera si lavorava al banco (come si vede nel disegno del maestro Carfagna). Anche il banco di lavoro era realizzato artigianalmente: si prendeva un tavolone di circa 5 o 6 cm di spessore lungo 2,5 m e largo 30 cm; veniva fatto un buco al centro per consentire l’innesto di una mazza per stringere il manico e una scorza di circa 4 cm di spessore lunga 80 cm e piegata ad arco che serviva da pedivella. I “manicari” incaricati di svolgere questo lavoro utilizzavano “la rasora”, che era l’attrezzo principale che serviva per lisciare il manico arrotondandolo prima da una parte e poi dall’altra. Altri attrezzi utilizzati erano gli “stronchini” e l’immancabile “ronca”. Per raddrizzare il manico si infuocava sulla fiamma viva. Quello del “manicaro” era un lavoro stancante, i muscoli delle braccia e della schiena erano in continuo movimento. Anche il nostro Carfagna per alcuni anni ha svolto questo duro lavoro. Così, se qualcuno volesse approfondire l’argomento potrebbe rivolgersi direttamente a lui per avere spiegazioni più dettagliate.

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@tiscali.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

BONIFICA IN VIA M. CAVO CAMPAGNA Gent.mo Direttore, sono un lettore de “il Segno” e vi ringrazio delle notizie che mensilmente ci fate arrivare. Spesso purtroppo le notizie non sono quelle che vorremmo, ma spero che lo stimolo a riflettere che voi ci date con l’informazione potrà contribuire a migliorare le cose. Abito in via Montecavo Campagna, la via che dopo una bella salita arriva alla Via Sacra, all’altezza della chiesetta di S. Rita, e poi continuando si arriva alla “loggetta” che è uno spettacolo… ma, prima di prendere la salita, c’è un largo dove la sporcizia ed i calcinacci ecc. ecc. sembra che

ti consiglino di non proseguire (poveri turisti)! Finalmente oggi è tutto pulito, è arrivata una ruspa ed un camion e voilà… e per le piccole cose mi sono armato di rastrello e scopa e buona volontà e tutto è migliorato. Ora quello che voglio dire è: a Rocca, non abbiamo tante località turistiche e la Via Sacra dove passano tutti i giorni turisti e viandanti, ed anche allegramente le nostre scolaresche è una cosa bella! Mettiamoci un po’ di ottimismo e scarichiamo i rifiuti nelle discariche e non per strada ed i nostri figli saranno più orgogliosi di noi!!! Gerardo Bellanti Avevamo segnalato questa di-

SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO: Banca di Credito Cooperativo dei Castelli Romani - N. conto 103028 - Abi 7092 - Cab 39230

scarica sul numero di febbraio, con tanto di fotografia. Bisogna dire grazie all’Ass.re all’Ambiente di Rocca di Papa, Alberto Cardinali, che I lavori di bonifica in Via Monte Cavo Campagna è intervenuto con prontezza per ricon- particolare attenzione. Spesegnare questi luoghi alla loro riamo che anche coloro che bellezza. Come lei dice, molti usano scaricare immondizia turisti attraversano questa nei boschi riescano a capire il strada per recarsi sulla Via danno che fanno a noi tutti. Sacra, quindi è necessaria una Andrea Sebastianelli

Ringraziamo i nostri sostenitori: Gianfranco, Sergio, Orlando, Paola, Nicola, Alberto, Patrizio, Antonello, Lorella, Marina, Enzo, Rossana, Bruno, Giorgio, Oscar e Franco.


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