Allarme!
Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
Anno IX, n. 4 - Aprile 2010
Problema sicurezza nel parcheggio interrato
Estintori inesistenti, bocchette d’acqua non funzionanti, in caso di incendio potrebbe accadere l’irreparabile
Due inaugurazioni Antenne e funicolare. Le nuove Ci risiamo? scuole
SEGUE A PAGINA 16
Rita Gatta a pagina 16
Strade in degrado
ViaVecchia di Velletri
Paola Gatta a pagina 12
Morto in Russia
Ricordando Vladimiro Rita Gatta a pagina 19
EMERGENCY
Regione Lazio
Stipendi dorati
A pagina 9
Due anni di reati
Furti e non solo
Andrea Rasetti a pagina 12
Differenziata
Campane strapiene
Tutti i risultati Sergio Rasetti a pagina 7
Luigi Serafini a pagina 15
Elezioni Regionali 2010
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Venerdì 23 aprile 2010 Degustazione della cucina VEGETARIANA al buffet Venerdì 30 aprile 2010 Le più belle CANZONI ITALIANE dal vivo!
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ROMA e
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di Andrea Sebastianelli Mentre la Polverini non ha ancora ufficializzato il nuovo governo della Regione Lazio, il Sindaco di Rocca di Papa ha iniziato a lanciare i primi allarmi. In pochi giorni ha ricominciato (indovinate un po’?) a parlare dello spostamento delle antenne e della riattivazione della funicolare appellandosi alla neo-presidentessa regionale affinchè si impegni su questi due progetti. Ma non erano già stati conclusi dalla precedente Giunta guidata da Marrazzo?
A due anni dall’inaugurazione del parcheggio interrato posto di fronte alla sede del Parco, emerge l’allarme sicurezza. Gli estintori obbligatori per legge non ci sono più, le bocchette che dovrebbero essere attaccate alla conduttura idrica non funzionano. In caso di incendio, atti di delinquenza o altro che cosa accadrebbe nell’area interrata?
sta con
Par
PICCOLO
il Segno
il Segno
LAZIO
ATTUALITA’
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Perchè il linguaggio becero ottiene sempre più consensi?
Onda su onda e il nero leghista va alla conquista del nord di Daniela Di Rosa Un’onda nera, minacciosa, oscurantista sta invadendo l’Europa, l’estrema destra avanza un pò ovunque, colpa del qualuquismo e dell’ignoranza dilagante ma colpa soprattutto dell’egoismo e dell’ipocrisia della gente. La Lega ha conquistato il nord e lentamente corrode anche il progressista centro; tutti sembrano attratti da un linguaggio becero, elementare. La Lega lancia l’allarme criminalità, terrorizza sugli immigrati ladri e assassini ma vince nei paesi dove il tasso criminalità è più basso, sicuramente buona propaganda per un finto problema! Bossi esulta: “vogliamo il federalismo fiscale”, “vogliamo una banca”, tutto normale... pochi anni fa si gridò allo scandalo perchè Fassino intercettato disse: “Che bello, abbiamo una banca!”. Dov’è la differenza? Anche qui il problema è la propaganda, loro la fanno meglio di noi. Il resto lo lascio a chi ha occhi per vedere, vedere che negli ultimi dieci anni (a parte una piccola parentesi) ha sempre governato il centrodestra: l’Italia è più povera, i nostri figli non hanno futuro, le scuole (le statali) sono peggiorate a favore delle private, la sanità funziona solo al nord. L’unica isola felice del sud è PICCOLO
il Segno
organo mensile dell’associazione culturale “Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002 DIREZIONE Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli
la Puglia governata da Vendola (Sinistra Ecologia Libertà) talmente onesto da essere osteggiato persino a sinistra. La “buona” propaganda è la forza del centrodestra, mentire, mentire sempre e una bugia (per tutti) diverrà verità. Prendiamo il mio argomento preferito, Berlusconi. Mente su tutto e su tutti, da anni cerchiamo di svelare i suoi Umberto Bossi trucchi, da anni gridiamo che mentre l’Italia poi il giorno delle elezioni, qui impoverisce l’unico ad arric- a Rocca di Papa, mentre parchirsi è lui, non ho più voce lavo con due signore, si avviper gridare quanto danno un cina il rappresentante del PDL uomo simile ci arrechi, niente, locale, giovane, credo scolachi lo vota crede solo a lui. rizzato, apparentemente intelSe portassi un filmato dove ligente, il quale mi dice: “tutto violenta una donna, picchia un quello che dite contro di lui è bambino o ruba una vecchietta inventato e tutte le prove del direbbero che è un falso, se lo mondo non mi faranno crevedessero coi loro occhi direb- dere il contrario”, cioè la bero che la donna lo voleva, il stessa cosa che direbbe l’eletbambino lo meritava, la vec- tore tipo (a detta di Berlusconi chietta faceva beneficenza! stesso, e non è una bugia, Tanto sono acceccati dal- basta informarsi) donna, casal’amore per quest’uomo da linga, digiuna completamente non vedere che lui da quindici di politica. anni li sta rovinando! Ho pensato: con questi diriMi ero fatta un’idea di chi fos- genti locali, almeno qui, Bersero gli ingenui creduloni ma lusconi non vincerà mai! REDAZIONE
Noemi Bevilacqua, Piero Botti, Valentina Bucci, Gaetano Casilli, Riccardo Ciotti, Daniela Di Rosa, Piero Fondi, Paola Gatta, Rita Gatta, Sandro Guidi, Marcello Morrone, Noga (Gabriele Novelli), Marco Rapo, Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Sandro Tabellione, Flavia Vitali, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com
ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta
ilpiccolosegno@libero.it
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il Segno - Aprile 2010
Cose dell’altro secolo. O forse no?
Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbe meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti,di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare”. Tratto da quanto scrisse su Benito Mussolini il 1° Maggio 1945 la scrittrice Elsa Morante
ATTUALITA’
il Segno - Aprile 2010
Se “Vendola è un difetto di fabbrica” Le vergognose frasi dell’Arcivescovo di Potenza
Nichi Vendola
Mons. Appignanesi
Pinochet
di Andrea Sebastianelli In pieno scandalo pedofilia, sul sito di Repubblica del 13 aprile 2010 si leggeva: “La Francia contro Bertone che ha assimilato gay e pedofili. A Malta, prima della visita del Papa, scritte contro la Chiesa. Critiche anche da Veltroni. Precisazione del Vaticano: Non ci competono valutazioni mediche, ci riferiamo a omosessualità nella Chiesa e non nella popolazione mondiale”. Ma la precisazione del Vaticano è senza alcun dubbio falsa. Vediamo perchè. In piena campagna elettorale per il rinnovo dei parlamentini regionali, il candidato Governatore della Puglia, Nichi Vendola, omosessuale dichiarato, si trova al centro di un violento attacco da parte di Monsignor Ennio Appignanesi, Arcivescovo Emerito di Potenza. Sentite le sue parole (riportate anche sul sito: www.pontifex.roma.it): “Vendola ha impulsi sessuali disordinati, credendo che questa sua debolezza sia una forma di impunità. In verità ha un difetto di fabbrica, ma non per questo l’utente deve scegliere una macchina difettata. Insomma Vendola è il contrario del vangelo. Un cattolico coerente se lo conosce lo evita”. Quindi i giudizi della Chiesa sull’omosessualità non è vero che erano rivolti solo, come dire, a “personale interno”. Le frasi violente dell’alto prelato rivelano una
Chiesa pronta a condannare i comportamenti sessuali degli altri, i laici, proteggendo però i suoi pedofili; una Chiesa pronta a negare la benedizione al cattolico Welby prima della morte (ricordate il suo caso?) perchè stanco di vivere attaccato a un tubo, ma ben disposta a concedere i sacramenti al dittatore cileno Pinochet, autore di massacri indicibili. Le parole dell’Arcivescovo di Potenza sono rimaste lì con tutta la loro inaudita violenza (si dice o no che ferisce più la parola della spada?) senza che nessuno si preoccupasse di dirgli un banalissimo: ma
Da alcune settimane si rincorrono, sugli organi di informazione di tutto il mondo, le notizie sulla pedofilia nella Chiesa e le reazioni che provengono da varie parti. Dall’estero qualcuno chiede conto perfino al Papa invitandolo a chiedere scusa. Dall’interno, per difenderlo, altri paragonano gli attacchi alla Chiesa per la pedofilia agli aspetti più vergognosi dell’antisemitismo, suscitando aspre reazioni degli ebrei, visto che la Chiesa si trova nella bufera perché alcuni suoi membri hanno fatto cose scandalose che praticamente sono state coperte dalle gerarchie le quali
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fuori di testa
che cavolo sta dicendo Arcivescovo? Ma la cosa più eclatante di tutto ciò è che il vergognoso ordine del Monsignore è stato completamente ignorato dai cittadini pugliesi che hanno votato in massa un Presidente gay in grado di garantire loro diritti, cure sanitarie pubbliche, acqua pubblica, dignità e solidarietà vera. Forse è arrivato il momento anche per le gerarchie ecclesiastiche di immergersi un po’ nella vita reale: curandosi negli ospedali pubblici, faticare a mettere su un paio di pasti decenti al giorno, ecc. ecc. Insomma, ritrovare lo spirito di San Francesco.
Cattolici allarmati e addolorati
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non potevano non sapere. Quindi questa storia con l’antisemitismo non c’entra proprio nulla. Le prese di posizione in difesa della Chiesa provenienti da vari responsabili ecclesiastici sono molte e lasciano disorientati, spesso interdetti, cattolici e non cattolici: “Contro il Papa una canea scatenata di massoni e case farmaceutiche abortiste”; “Un errore rendere pubbliche le debolezze dei preti”; “L’aborto crea più vittime dei preti pedofili”; “La Chiesa cattolica non faccia nessun mea culpa: di che deve scusarsi? Forse avrebbe fatto meglio a mantenere il riserbo sui casi di
pedofilia”; “Sbagliato chiedere perdono. Di che cosa?”; “La Chiesa deve seguire la linea del Papa, prudenza e silenzio. Se nessuno replica alle critiche, queste da sole decadono e il gioco è finito. Non chiedere perdono per colpe che non ha. Doveva mantenere riserbo”. Allarmati e addolorati, da cattolici, ci chiediamo: “Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Siamo certi che eventuali casi di pedofilia, non appena scoperti, saranno dalla gerarchia della Chiesa immediatamente denunciati e i colpevoli affidati alla giustizia dello Stato? il-sognatore.blogspot.com
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ATTUALITA’ Le amare riflessioni di un cittadino il cui candidato ha perso
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Se il candidato è bocciato e lo sponsor resta deluso Ho passato tre mesi d’inferno. Il candidato non mi ha mollato nemmeno per un giorno. Perfino il compleanno di mia moglie ho dovuto trasformare in una cena elettorale. 380 invitati. Nemmeno quello di Veronica quando era in buone con Silvio. Il candidato si è presentato con un regalo importante. Ho saputo poi che era stato pagato da un altro sponsor. Sfortunato come me. Perchè sfortunato? Dopo 48 ore dall’apertura delle urne, tanto ci è voluto per il responso finale, ho saputo che il mio candidato non era stato eletto. Per poche manciate di voti, dice lui. A me la sua candidatura non mi è costata una manciata di euro. Ce ne sono volute 780.000,00 di euro. Uno scherzo da niente! Avevo impiegato tre anni per accumularli come fondi neri. Rischi a non finire. Se tutto andava bene, lui era così sicuro, ci sarebbe stato un re-
cupero decuplicato. Molto di più di qualunque paradiso fiscale. Forse pensava che avrebbe avuto un incarico importante con il quale assegnare facilmente appalti senza troppa burocrazia o che avrebbe potuto decidere a chi vendere qualche bene pubblico dismesso a prezzo supervantaggioso. Chissà! Domande alle quali non avremo mai risposte. Una cosa è certa, mi sono fatto attorno terra bruciata. Tutti quelli che contano mi hanno visto al suo fianco. Recuperare spazio per il mio lavoro, sarà dura. Devo ricominciare con una corte costosa ai nuovi eletti. Lavoro impegnativo ma indispensabile. Aveva ragione mio padre quando diceva che i rapporti con la politica nel secolo scorso erano molto più semplici; bastava un incaricato del partito che agiva per conto di tutti e tu eri più tranquillo che gli affari sarebbero andati nel verso
Beneficio d ’ inventario
di Ettore Zanca
giusto. Oggi invece ogni politico si organizza per proprio conto. Mette in piedi un comitato elettorale, composto da persone che spesso di politica non sanno o interessa nulla, per fare una campagna soltanto di immagine. Il suo volto e
Chi l’ha visto?
Ogni generazione viene catalogata, gli anni 60 erano rivoluzionari, i 70 di piombo, gli 80 paninari e punk, i 90 yuppies. Si sa che la televisione è lo specchio dei tempi che si vivono, il fatto che ultimamente tutto il trash degli anni precedenti ci sembrino capolavori di Fellini, la dice lunga sullo specchio dove ci riflettiamo. Un miracolo se non gli sputiamo contro. Gli inquietanti segnali di omologazione ipnotica che provengono dall’ex tubo catodico ormai lcd, lasciano presagire che questa è la generazione spot, anche nei sentimenti. Abbiamo una emotività da grande fratello. Il giorno prima piangiamo il cadavere ancora caldo di un divorzio, un litigio con un amico, un povero cristo in cassa integrazione, una disgrazia qualsiasi con rispetto della carta costituzionale, ovvero senza distinzione di sesso razza religione e ceto sociale. Il giorno dopo siamo più allegri di prima, prendiamo il caffè con i superstiti che hanno passato la notte, fac-
ciamo settimane bianche, ridiamo davanti a qualsivoglia atrocità, come i due telefonisti intercettati post terremoto all’Aquila. Non c’è un sentimento che duri lo spazio di una sera. Ci puliamo la coscienza con un sms di beneficenza o con l’acquisto equo e solidale, ma se il vicino crepa o uccide poco ci tange, a meno che non bussi pure alla porta di casa nostra. L’unico modo per attraversare per più di un minuto la memoria di varie generazioni, è tenere tutti col fiato sospeso per anni. Costringere il popolo a chiedersi più spesso “ma che fine avrà fatto?”. Anche quando si muore, bisognerebbe avere il macabro talento di farlo in circostanze misteriose e senza il ritrovamento dei resti, come la povera Elisa Claps. Così almeno qualcuno ci piange per 5 minuti, ma due volte e a distanza di 17 anni.
il Segno - Aprile 2010
nome devono imprimersi nel cervello dell’elettore che per settimane viene martellato da una pubblicità visiva alla quale non può sfuggire. Si illude chi crede di non essere influenzato dalle migliaia di manifesti, di ogni colore e grandezza, affissi ovunque e che ti rincorrono anche sulle strade portati in giro da centinaia di autocarri di ogni dimensione. Il mio candidato, ossessionato nel vedere le facce dei suoi concorrenti affisse ovunque, mi ha fatto ristampare decine di migliaia di manifesti da far riattaccare da decine di attacchini ogni giorno sopra a quelli degli altri, in un girone infernale che si è fermato soltanto il 26 Marzo a mezzanotte. Ho dovuto finanziare pranzi e cene, colazioni di massa e Happy hour; guardare in faccia migliaia di partecipanti che, si capiva chiaramente, erano la soltanto per mangiare e bere gratis, quasi tutti con quell’espressione da semi incoscienti che non sanno e non vogliono sapere chi paga e dove prende i soldi per farlo. Sono stati candidati come il mio a far piazza pulita della voglia di molti di partecipare alla vita politica di base. I militanti sono esigenti, pongono interrogativi, esigono risposte chiare. Non ci mettono la faccia se tutto non si svolge alla luce del sole. Ricordano come funzionavano le cose quando i loro padri o fratelli maggiori erano impegnati, quando c’era qualcuno che ti cercava a casa perché il giorno dopo era previsto un dibattito nella sede del partito dove anche tu dovevi esserci per esprimere la tua opinione. Oggi che la politica è diventata un mestiere per almeno un milione di persone, il volontariato che non chiede nulla per se è praticamente escluso. Un volontario può essere troppo invadente, interessarsi a particolari che possono compromettere un buon affare. Agli imprenditori, sponsor per obbligo, non resta che sperare nei piccoli movimenti politici emergenti che alla lunga, se non saranno travolti anch’essi dal sistema, forse riusciranno a ribaltare quest’assurda situazione che sta portando il paese allo sfascio e una possibile dittatura. Intanto da domani ricomincio a ricostituire una riserva di fondi neri perché, se non cambia nulla, tra tre anni mi dovrò accollare un altro candidato. il-sognatore.blogspot.com
L’APPROFONDIMENTO
Se questi sono uomini
il Segno - Aprile 2010
Una vergogna che molti preferiscono non vedere
di Valentina Bucci Arrivano lì alle 9 del mattino, volevano visitare quel posto per vedere con i propri occhi quello che erano riusciti a sentire da alcune radio di poco conto, qualche giornale di frontiera, da racconti scarsi e molto frammentati di quei pochi giornalisti che erano riusciti a sapere qualcosa di più. Informazioni poche, conoscenza di quella realtà scarsa, ma avevano la certezza che quello che accadeva all’interno di quelle mura fosse tremendo, sconvolgente, quasi incredibile. Si aspettavano di trovare situazioni orrende ed indescrivibili, ed iniziarono piano piano a rendersi conto che fosse realmente così nel momento in cui si avvicinarono alla porta, quando li guardarono con timore e con poca fiducia.
Erano giornalisti e non killer pericolosi
Erano dei giornalisti, non erano dei killer, non erano dei malavitosi, avevano semplicemente un compito, quello di informarsi per poter meglio informare. Ma quell’atteggiamento così poco accogliente, già iniziava a metterli a disagio, in fondo il loro era un mestiere, più o meno apprezzabile, ma sempre comunque degno di rispetto e riconoscimento. Riuscirono grazie ai loro permessi e ad un po’ di fortuna ad entrare, ed inizialmente videro delle stanze ben ordinate e pulite, corridoi più che normali, la realtà con cui si stavano confrontando rientrava nella più assoluta normalità, fino a che il loro tragitto proseguì, e vertiginosamente si andarono accumulando racconti, immagini, ambienti desolanti. La durezza e la delirante situazione in cui si ritrovarono immersi fu talmente sconvolgente da tramortirli e da farli sentire come calati per caso in un racconto dell’orrore. Tutto proseguiva con un ritmo molto lento, la loro visita e le chiacchiere scambiate con le persone incontrate in quel brutto posto erano pacate, ma era una calma apparente, era una pacatezza che tratteneva la follia, la follia
Anni Venti, Italiani in partenza verso l’America
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formazioni dettagliate sulla loro posizione. Il trattamento è piuttosto brutale, tanto da spingere la Comunità europea a più riprese ad intervenire controllando l’operato dei centri e richiamando il rispetto di modalità etiche. Attualmente questi sono i racconti riportati da quei giornalisti che sono riusciti a mettere il naso in un contesto simile, ci sono divieti ingiustificati che impediscono alla stampa di poter entrare e verificare quello che continua ad accadere all’interno delle mura di questo centro. Sarebbe bello poter smentire tutto questo, poter non vedere più tutte le violazioni dei diritti umani che lì vengono compiute senza nessun freno.
L’immigrazione, una questione italiana
che poteva esplodere e mandare all’aria quell’inferno fatto di violazioni e soprusi. Vennero delle persone a mettere fine a quello scempio, a quella violenza che li aveva accolti e che non voleva mollarli più, che si aggrappava a loro come ad ancora di salvezza in alto mare: gli ospiti di questo posto non avrebbero voluto mai mandarli via, avrebbero continuato ancora e ancora a raccontargli le proprie orribili esperienze, quelle tremende giornate che vivevano, le terribili ore che scorrevano senza nessun senso, l’agonia di non sapere quando tutto questo sarebbe finito, il pianto al pensiero della loro vita prima, fuori di lì. I giornalisti vennero mandati via, riceverono un trattamento adeguato allo stile del posto, sbattuti senza alcun ritegno, non avrebbero dovuto osare troppo, non dovevano spingersi così oltre con la loro indagine e prendere tutte quelle informazioni, e fu per questo che gli strapparono dalle mani penne, fogli e tutti gli appunti che erano riusciti a prendere per poter denunciare al mondo quello che avevano visto.
Uomini e donne denudati e affamati
Avevano visto uomini e donne
umiliati, denudati, affamati e lasciati come bestie in stanzoni in condizioni disumane, avevano visto ambienti degradati e senza il rispetto delle pur minime condizioni igieniche. A quella gente mancava spesso cibo, agli ammalati non venivano garantite cure ed assistenza, in compenso ai più instabili ed ai più agitati venivano somministrati pesanti dosi di psicofarmaci per sedare i loro comportamenti. Lì dentro avvenivano stupri, avvenivano soprusi di tutti i tipi, non c’era nessun rispetto della dignità umana, nessun diritto veniva riconosciuto a nessuno, umiliazione e degrado erano ordinaria amministrazione. Questo portava spesso molte persone a ribellarsi nelle situazioni più fortunate, in altre ha portato molte persone a suicidarsi. Questo non è un racconto del tutto inventato, è stato liberamente riformulato sulla base di informazioni reali e vere ricavate dalla cronaca degli ultimi tempi. Questo posto non è inventato, né riformulato, né liberamente tratto. Questa è la situazione del Centro di Identificazione e Riconoscimento di Ponte Galeria, alle porte di Roma. E’ una struttura nata per “ospitare immigrati ed immigrate” che vengono rintracciati sul territorio per recuperare in-
E non solo, è stato scritto un rapporto sulla eccessiva violenza e xenofobia con cui viene trattata la questione immigrazione in Italia, e queste severe critiche vengono non soltanto dagli esponenti europei, spesso sono anche gli amministratori comunali e provinciali italiani a lamentarsi della normativa folle e molto spesso incostituzionale a cui devono attenersi. Fuori controllo l’approccio culturale e mediatico che viene fatto su una questione sociale di cruciale importanza che investe tutti e tutte i/le cittadini/e, e soprattutto il lato umano della faccenda è sconvolgente. Sembrano essere spariti del tutto le varie dichiarazioni universali dei Diritti dell’Uomo, i vari trattati internazionali e le convenzioni approvate e sottoscritte dai popoli riuniti in nome della pace. Non può esserci pace senza rispetto, non si possono negare dignità e trattamenti umani a persone senza un motivo, si procede con la punizione del reato d’immigrazione (proposte recenti del governo che qualcuno ha scelto) perché di questo si tratta, punendo con la detenzione e privazione della libertà e della dignità anche chi è semplicemente in attesa del permesso di asilo politico o del permesso di soggiorno, perché lì vengono condotti/e sena motivazioni particolari, solo quella di controllare. Non è un covo di criminali, come vorrebbero che fosse interpretata la cosa, e sinceramente a questo punto ho dei seri dubbi su chi siano veramente i criminali in questo Paese.
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di Sergio Rasetti Piero Ottone (uno dei maggiori giornalisti italiani) ha riassunto in un breve articolo la tragedia italiana in 5 punti. Degli scandali connessi ai Lavori Pubblici ricorda che le vie per eseguirli tramite le procedure normali sono sempre intasate così come quelle adottate nelle emergenze. Procedure complesse bloccate da ricorsi e controricorsi hanno riempito l’Italia di opere attuate a metà o abbandonate completamente. Così si ricorre ormai a vie straordinarie, scorciatoie che sono diventate la normalità tramite le quali si evitano quei rigidi controlli che, soprattutto per opere pubbliche come avviene in tutti i paesi normali, dovrebbero essere di regola. Così i principali eventi della vita nazionale diventano tutti straordinari. In un paese come il nostro, predisposto alla corruzione, hanno così preso il volo accordi sottobanco, favoritismi, abusi, arricchimenti illeciti. La Magistratura che si è permessa di intervenire è stata messa sotto attacco. “Il Premier dell’Amore” è sceso, ancora una volta, in campo a sostegno degli inquisiti e contro i magistrati. Ha dichiarato che essi puniscono coloro che danno prova di bravura e ha esclamato: “Vergognatevi!”. E’ aggressivo il Premier con i magistrati, forse perché quasi ogni giorno essi trovandosi ad incrociare, svolgendo il loro
PAGINA APERTA
Tragedia italiana in “cinque atti”
Dopo le riflessioni del giornalista Piero Ottone
Quel bel mondo quasi scomparso di api e farfalle di Annarita Rossi Il battito delle sue ali è quasi impercettibile. E’ così delicato quel tocco nel momento in cui si posa su di un fiore. Mamma guarda, una farfalla! Com’è colorata! Così grande l’avevo vista soltanto nel libricino che mi hai regalato! E’ bellissima, vero? Disse la mamma al suo bambino. Mamma posso portarla a casa? No cucciolo mio, lei è nata per essere libera, per volare di fiore in fiore e ne soffrirebbe tanto se tu la catturassi per portarla in città. Le farfalle vivono al massimo tre mesi dal momento che per la prima volta schiudono le ali abbandonando la loro crisalide. Sono utili all’ambiente, continuò a spiegare la mamma, ed è importante che non scompaiano. La maestra ci ha spiegato che prima è un bruco e poi si trasforma in farfalla, gli disse il
il Segno - Aprile 2010
bambino. E’ vero mamma che prima di diventare farfalle alcuni bachi fanno anche la seta? Sì, è un processo incredibile quello delle farfalle, gli rispose la mamma. Quella leggera creatura li accompagnò per un po’ durante la loro passeggiata, talvolta precedendoli, altre posandosi sullo zainetto del bambino. I caldi raggi del sole e quel cielo così azzurro, tutto sembrava essere perfettamente in armonia, sì, quella era proprio una splendida giornata di primavera. Nella vallata il silenzio era dolce come l’aria che si assaporava, ancora tiepida ma avvolgente proprio per quel suo lieve tepore. Un ronzio catturò l’attenzione del bambino che esclamò: mamma guarda, è come l’Ape Maia! Anche l’ape si era appena posata su di un fiore e meticolosamente con le zampine e la lingua stava prendendo del polline. Quel giorno avrebbero fatto una piacevole escursione fino a raggiungere un luogo dove poter ammirare le api al lavoro. La
lavoro, questioni che lo coinvolgono direttamente sono costretti ad approfondire le pratiche relative. Intanto la stampa pubblica intercettazioni di persone inquisite e di altre che si trovano lì per caso. In altri Paesi gli innocenti sono protetti dalla legge. Da noi sono abbandonati alla loro sorte. Tragedia in 5 atti: Disfunzione degli organi statali. Scorciatoie per aggirare regole e giusti controlli. Malcostume. Capo del Governo contro l’ordine giudiziario. Indiscrezioni giornalistiche che coinvolgono in modo pesante anche innocenti. Se la maggioranza degli italiani non avesse capito di trovarsi al cospetto di una vera e propria tragedia e non cominciassero a reagire, stiamo veramente correndo il rischio che eventi simili a quelli del secolo scorso si possano ripetere con le relative immaginabili conseguenze.
mamma glielo aveva promesso. Durante il percorso il bambino chiese: ma come fanno le api a fare il miele? La mamma pacatamente e con vocaboli semplici e chiari cominciò a spiegare al figlio l’operoso ed affascinante mondo delle api. Quel paziente ed industrioso lavoro che le api svolgono per tutta la loro esistenza lasciò il bambino incantato. Finalmente giunsero ad un casolare dove poter comprare del buon miele. Si apprestarono alle arnie, le api nel loro alveare lavoravano, ma non erano tante. Li raggiunse l’apicoltore. La mamma disse all’uomo che erano intenzionati ad acquistare del miele. L’apicoltore le rispose che purtroppo non ne aveva a disposizione in quanto vi era stata un’inspiegabile moria di api, quale accade purtroppo sempre più spesso in diverse parti del mondo da un po’ di tempo e che soltanto da alcuni giorni aveva ricominciato la sua attività con quelle poche api che potevano vedere.
Ripresero la strada del ritorno ma senza riuscire a vedere altre farfalle, né altre api. Il bambino rimase proprio deluso. La mamma, anch’essa amareggiata provò a far capire al figlio quanto sia fondamentale rispettare quello che ci circonda, non prendendo sempre la macchina per fare brevi tragitti, non sprecando l’acqua, non inquinandola lasciando i rifiuti sparsi in giro e poi dividendo la spazzatura come già facevano a casa e che questo ed altro sarebbe compito di tutti gli uomini i quali dovrebbero impegnarsi ancora di più per salvaguardare il Pianeta. Poi aggiunse: intanto piccolo mio noi dobbiamo fare tutto quello che possiamo affinchè alla prossima primavera e a tutte quelle che verranno potremo vedere forse ancora una volta le api e le farfalle. Le farfalle sono i primi indicatori dello stato di salute ambientale, la scarsità è il tipico segnale che l’aria che respiriamo è inquinata. Dai gas di scarico alle emissioni industriali, ai pesticidi, le attività dell’uomo stanno divorando gli odori della natura inquinandola ed ecco perché anche le api stanno morendo. Sarebbe veramente triste se un giorno una mamma al suo bambino dovesse dirgli: c’erano una volta le api e le farfalle che …
il Segno - Aprile 2010
INDOVINA QUANTI SIAMO?
Al 28 febbraio 2010 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 15.839 (maschi 7.823; femmine 7.873).*
*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe
ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità
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NUMERI UTILI
Farmacia Comunale: 06-9499986 Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 339-1669282
A distanza di due anni il parcheggio interrato è un vero e proprio pericolo E’ arrivato il momento di mettere mano alla sicurezza del parcheggio interrato
di Sergio Rasetti Ormai sono molti quelli che lasciando l’auto nel parcheggio interrato di Piazza Claudio Villa si chiedono ogni volta “Ma sarà sicuro questo posto? A me sembra troppo abbandonato e se stesso. In caso di incendio chi, quando e come interverrebbe? Degli estintori si vedono soltanto le figure del posto estintore. Delle manichette si vedono soltanto cassette vuote e se apri le saracinesche, di acqua, forse nemmeno una goccia. Altri impianti di sicurezza non se ne vedono. Telecamere, sensori di fumo o di calore sembrano oggetti mai inventati. Ci sarà una sirena che si attiva in caso di pericolo?”. Questi sono gli interrogativi che si pongono gli utenti più attenti del parcheggio, molti dei quali farebbero volentieri a meno di utilizzarlo, se non fosse per il fatto che quello è restato l’unico posto dove non si è costretti a pagare l’ennesimo balzello per usare l’auto, senza l’incubo del ticket che scade, la relativa ammenda elevata dagli addetti al servizio e l’affannosa ricerca degli stessi per regolarizzare la cosa. Evento veramente insopportabile. Il locale, capiente di circa 80 auto, risulta sempre affollato. Spesso occupato al completo. Difetti e pregi della struttura possono essere valutati da ognuno. Entrata e uscita poco agibili. Colonne che rendono difficile parcheggiare. Rischio di allagamento di una parte dell’area in caso di pioggia insistente. Rischio di furti o danneggia-
menti agevolati Il parcheggio interrato di fronte alla sede del Parco pieno di automobili dall’assenza di un qualsiasi controllo. Dei pregi non siamo in grado di fare alcuna descrizione. L’uso che si fa della struttura, dimostra che essa è divenuta un elemento indispensabile per la vita cittadina, quindi un sito che deve essere disponibile per un’utilizzazione al massimo delle possibilità e con il massimo della sicurezza per gli utenti e le loro autovetture. Consapevoli delle difficoltà riferito da vari cittadini, si senCi facciamo portavoce di nu- della finanza pubblica, sugge- tono spesso antifurti di auto in merosi cittadini nel chiedere riamo di sperimentare forme sosta suonare, il locale è ogl’adozione immediata di tutte diverse di utilizzazione con getto di frequentazioni notle misure previste da leggi e abbonamenti a basso costo turne di persone che si regolamenti sulle autorimesse giornalieri, notturni o mensili abbandonano ad atti vandalici, pubbliche, anche se com- per coprire anche i costi di una schiamazzi e comportamenti plesse e costose; perché la si- vigilanza serale e notturna, Nei punti in cui dovrebbero curezza di persone e cose deve della quale c’è un’estrema neesserci gli estintori, c’è essere sempre messa al primo cessità. soltanto il cartello posto nella vita della comu- Una rapida soluzione è necesnità. saria anche perché, a quanto Le manichette che dovrebbero essere collegate all’acqua corrente, in caso di incendio, non sono attivate
che mettono in pericolo la sicurezza di persone e cose. Siamo certi che l’Amministrazione Comunale vorrà mettere, al più presto, in essere tutti i provvedimenti del caso.
ROCCA DI PAPA
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il Segno - Aprile 2010
Niente di nuovo in Bilancio, qualche sgravio e nessun sacrificio per i politici Un milione di euro entreranno grazie alle contravvenzioni e all’autovelox
di Sergio Rasetti In un vuoto soffocante nella zona riservata al pubblico si è svolta, il 15 Marzo 2010, la riunione del Consiglio Comunale con all’ordine del giorno l’approvazione del Bilancio di Previsione per l’anno 2010. Cittadini presenti al dibattito n° 1 (uno). L’isolamento nel quale si lasciano i pubblici amministratori dovrebbe essere preso in esame da tutti con grande attenzione. Ridotti a votarli senza alcun riferimento ideale, per parentela o amicizia, per appartenenza alla stessa parrocchia o squadra di calcio e senza sapere nemmeno su quali questioni importanti spenderanno il loro impegno, li lasciamo poi completamente soli, Amministratori e Consiglieri, a decidere e fare e disfare tutto ciò che in cinque anni passa nel palazzo comunale. Non si è manifestata l’asserita partecipazione della società civile, quella che si impegnerebbe nei Comitati di Quartiere, nel Centro Anziani, nelle associazioni culturali, artistiche e sportive. Centinaia di persone che si mantengono lontane dalla politica istituzionale, perché? Interrogarsi su questo aspetto è importante e urgente e pensiamo che per primi gli attuali Amministratori se ne dovrebbero fare carico. Amministratori che hanno pre-
sentato un Bilancio di Previsione che tiene conto della grave crisi economica e tenta di soccorrere i cittadini più in difficoltà, mentre continua a tenere dritta la barra dell’importante impegno sulla scuola. Di fronte ai tagli operati dal Governo ai Comuni il bilancio riesce per il 2010 a mantenere le tariffe del 2009. ICI, addizionale IRPEF, rifiuti solidi urbani non subiscono aumenti; mentre il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sarà migliorato con la raccolta porta a porta riorganizzato nel centro storico e nel quartiere Vigne. Fiore all’occhiello dell’Amministrazione resta l’impegno nel Settore Sociale per il quale, gradualmente, c’è stato un aumento di investimenti del 65% dal 2006 al 2010. Così non pagheranno la tassa
volte, ma anche se corriamo il rischio di annoiare vogliamo richiamarlo di nuovo, è un mancato “intervento restrittivo sulle indennità” degli Amministratori che poteva essere adottato per dare un segnale significativo della politica al Paese in crisi; mentre anche la diminuzione del numero degli Assessori sarebbe stato accolto molto positivamente. Un bilancio caratterizzato da “un’anima di responsabilità sociale e territoriale” come è stato detto nella relazione previsionale e programmatica, letta dall’Assessore Marika Sciamplicotti, se avesse contenuto un “quanto tangibile” proveniente direttamente dalla politica, sarebbe giunto ai cittadini come un messaggio di speranza che in questo Paese, l’Italia, non tutto è perduto. Così non è stato e noi torniamo, su questo punto, a chiedere un ripensamento che è possibile in ogni momento. Intanto sarebbe bene che elettori e cittadini dessero tutti una mano, consigliando personalmente gli interessati di fare il passo richiesto, molto utile, particolarmente per coloro che vorrebbero tornare, nella ormai prossima tornata elettorale comunale, ad occupare un seggio da Consigliere Comunale.
sui rifiuti i pensionati sociali con casa fino a 70m/q e con un reddito minimo (ma quanti saranno? n.d.d.); migliora il sostegno ai diversamente abili, agli invalidi e agli anziani; si mette al centro chi ha bisogno e l’attenzione alle famiglie. I punti più interessanti sono stati sottolineati nei vari intereventi di maggioranza e opposizione; così il pubblico (presente, come già detto, una persona) ha conosciuto le previsioni di entrata che meritano un’attenzione particolare. Sono previste entrate per contravvenzioni di euro 1.000.000 e di euro 500.000 per rilascio di concessioni edilizie. Due fonti di finanziamento importanti. La prima si configura come un accanimento punitivo nei confronti degli automobilisti, ormai esasperati dall’uso dell’autovelox che non determina più sicurezza nella circolazione. La seconda perché dietro questa cifra ci sono migliaia di metri cubi da edificare mentre la stessa molto difficilmente sarà spesa per la creazione delle infrastrutture necessarie a queste nuove edificazioni ma impiegata per spese comunali correnti e il rapporto cittadini – servizi disponibili, subirà un’altra discesa peggiorando notevolmente la qualità della vita. Altro punto sottolineato più
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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?
Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).
La criminalità arriva e si stabilizza anche da noi
L’allarme lanciato dalla Cgil scoperchia gli interessi e le infiltrazioni criminali a Roma e nell’intera provincia
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di Roberto Saviano Signor Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei. Segue a pagina 6
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Anno VIII, n. 11 - Novembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Stampa locale pubblica e privata
di Sergio Rasetti A Rocca di Papa l’informazione locale è assicurata essenzialmente dalla pubblicazione ufficiale del Comune “Comune Informa” e da “il piccolo Segno” redatto, diffuso e finanziato da un gruppo di volenterosi che cercano di assicurare una minima informazione sulle cose di casa che tutti mormorano, mentre chi di dovere, fa finta di non sentire o conoscere. In tanti attendono, ogni mese, l’uscita de “il piccolo Segno”, sicuri di trovare qualche argomento interessante, descritto da punti di vista non istituzionali, che può far capire meglio la realtà. Le pagine del periodico comunale, stampato su carta di pregio e diffuso in modo capillare, sembrano non rispondere molto alle aspettative di informazione dei cittadini sulle cose della Casa Comunale, sulle delibere di Consiglio Comunale, sulle decisioni della Giunta Municipale, sul lavoro delle Commissioni Consiliari, SEGUE A PAGINA 8
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;
SEGUE A PAGINA 8
LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.
Albert Einstein
ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”
Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?
Dieci anni di verità, mezze verità ed omissioni di una classe politica asservita ai nuovi potenti
Studi d’Arte
P.C.R. la farsa continua
Solo debiti e niente turisti
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Allarme Centro Storico
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informazione e cultura
Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano
Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.
Paolo Borsellino
Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello
di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12
A Monte Cavo
Alle pagine 8 e 9
Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19
informazione e cultura
Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944
Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.
ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13
Dopo lo scempio
A pagina 10
A pagina 14
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Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa
Sindaci e Parco A pagina 8
di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.
SEGUE A PAGINA 9
Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare
PrevenzioneAvis Pentima Stalla A pagina 19
A pagina 15
Parla Don Franco
“Vicini agli emarginati”
Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi
Leo Longanesi
Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?
Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.
Mons. Martinelli nuovo Vescovo
Alle pagine 12 e 13
Fondi Regionali
Lavori di Scavi alla Ecco la recupero Fortezza Via Sacra e... abusi Studi d’Arte
Festa dei 100 anni
La nipote di M.S.De Rossi
No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...
mensile indipendente di attualità,
Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.
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SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!
di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.
SEGUE A PAGINA 3
Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12
L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.
Alle pagine 5 e 11
Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.
Alle pagine 6 e 7
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri. Don Franco Monterubbianesi
Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente
Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto. ALLE PAGINE 12 e 13
Giardino degli Ulivi, questione di metodo
di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.
SEGUE A PAGINA 8
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via
Alberto Camus
Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio
Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle
Onna dopo il terremoto
A pagina 17
L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie circa la riattivazione della La stazione occupata storica funicolare. A pagina 10
Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!
Una storia iniziata nel 1919
Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19
La parte crollata del Convento
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi
di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.
SEGUE A PAGINA 5
L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
informazione e cultura
Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.
Michele Serra
A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E
Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo
L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi...
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Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
13 luglio
2008
Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5
Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alleAutorità competenti, affinchè facciano chiarezza
Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9
Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?
di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5
L’Amministrazione resta sul vago
Alle pagine 10 e 11
Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare
A pagina 6
Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
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mensile indipendente di attualità,
Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Leo Longanesi
1975-1985 gli anni che sconvolsero Monte Cavo
il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” ” ” ” ” Verità Ecomostri La Variantona Il Silenzio! Il Parco! Speculazioni E’crollato! nascoste Noi, il potere e la verità
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti
Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!
di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.
Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12
L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.
Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.
informazione e cultura
Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri. Don Franco Monterubbianesi
Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente
Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto. ALLE PAGINE 12 e 13
Giardino degli Ulivi, questione di metodo
di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via
Alberto Camus
Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio
Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle
L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie Onna dopo circa la riattivazione della La stazione il terremoto occupata storica funicolare. A pagina 17 A pagina 10
Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!
Una storia iniziata nel 1919
Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
informazione e cultura
A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E
Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alle Autorità competenti, affinchè facciano chiarezza Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9
20 glio 13 lu
08
Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5
Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?
di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5
L’Amministrazione resta sul vago
SEGUE A PAGINA 3
Alle pagine 5 e 11
Alle pagine 6 e 7
SEGUE A PAGINA 8
A pagina 19
SEGUE A PAGINA 5
Alle pagine 10 e 11
Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare
Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti A pagina 6
Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura! Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!
Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.
Michele Serra
La parte crollata del Convento
Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi
di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.
mensile indipendente di attualità,
Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo
L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi...
PICCOLO
mensile indipendente di attualità,
PICCOLO
In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi
PICCOLO
informazione e cultura
PICCOLO
Se io ti dò un dollaro e tu mi dai un dollaro, entrambi abbiamo un dollaro. Se io ti dò un’idea e tu mi dai un’idea, entrambi abbiamo due idee.
PICCOLO
mensile indipendente di attualità,
PICCOLO
La task-force del Comune
Studi
di Roberta Querini Sono stata lontana da Rocca di Papa per 12 anni, quando sono tornata ho trovato il vuoto, ho ritrovato un paese nel degrado. Ho inscritto i miei figli nelle stesse scuole dove andavo io, ma adesso me ne pento. Mi sento responsabile di tutto quello che tutti i giorni devono affrontare. Mia figlia è una studentessa modello ma in questa scuola non riesce ad uscire al meglio. Mio figlio, a soli 6 anni, si ritrova in una classe considerata uno scarto. Nel mese di settembre ho girato, ho chiesto, ho supplicato tutte le persone che dal Comune potevano aiutarci. Nessuna risposta. Ho lasciato Roma dove i miei figli vivevano in una realtà che funzionava. La risposta del Comune è stata questa: “A Roma ci sono i soldi”; mi domando: che risposta è? Non ho chiesto un aiuto economico, ma solo giustizia, sensibilità e responsabilità verso quei bambini che saranno il nostro futuro. Segue a pagina 10
Enzo Biagi
PICCOLO
AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI
Dissesto idrogeologico
Lettera sulla nostra scuola
Ai giovani giornalisti dico: raccontate sempre la verità. Anche se costa molto.
PICCOLO
SEGUE A PAGINA 8
ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”
!
PICCOLO
di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;
Periodico mensile dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
32 PAGINE
PICCOLO
Noi, il potere e la verità
Buon Natale
Anno VIII, n. 12 - Dicembre 2009
PICCOLO
Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.
Albert Einstein
PICCOLO
informazione e cultura
d
mensile indipendente di attualità,
PICCOLO
PICCOLO
il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” ” ” ” ” Mafiopoli Verità Il Parco! E’crollato! azioni Specul Il Silenzio! L’inchiesta nascoste
il Segno - Aprile 2010
ROCCA DI PAPA
9
E dopo 5 anni scatta il vitalizio pensionistico
Stipendi d’oro per gli eletti alla Regione Lazio
La candidata del centrosinistra Emma Bonino aveva promesso in caso di vittoria un taglio immediato degli stipendi e dei vitalizi di consiglieri regionali, segreterie e portaborse. L’intervento non è all’ordine del giorno dell’agenda del nuovo presidente Renata Polverini. La quale ha tuttavia annunciato, nei giorni scorsi, un taglio agli stipendi dei dirigenti della Regione, anche per trovare le risorse necessarie a rinnovare i contratti dei lavoratori precari. Gli emolumenti di presidente, consiglieri e assessori regionali dovrebbero rimanere almeno pari a quelli previsti dalla attuale normativa. Si va dai circa 8.900 euro netti di un consigliere semplice, vale a dire senza altri incarichi, ai 9.500 euro netti di un capogruppo, fino agli oltre 11.200 euro netti al mese dei presidenti della giunta e del consiglio regionale. Ma andiamo con ordine. Gli emolumenti delle cariche politiche della Pisana sono disciplinate dalla legge regionale 19 del 1995 e dalla legge 27 del 2000. Le voci che compongono lo stipendio mensile del parlamentino e dell’esecutivo regionali sono quattro: l’indennità di carica e quella di diaria, che sono fisse, più l’indennità di
funzione e quella chilometrica per i rimborsi viaggi, che sono variabili. L’indennità di carica viene corrisposta in uguale misura a tutti i consiglieri e agli eventuali assessori esterni ed è agganciata all’indennità che viene pagata a deputati e senatori. Non può tuttavia superare l’80% dell’importo dell’indennità parlamentare. La legge la fissa a 4.252,35 euro, al netto delle quote contributive per il vitalizio e l’indennità di fine mandato, nonché della ritenuta fiscale. L’altra indennità non variabile è la diaria, stabilita a 4.003,11 euro su una base di 18 presenze mensili, da ridurre di 222,39 euro per ogni giorno di assenza dalle sedute del Consiglio o delle Commissioni consiliari. Ci sono poi le indennità variabili. Ai consiglieri che svolgono particolari incarichi istituzionali, spetta una indennità di funzione al netto delle ritenute fiscali: 2.311,43 euro al governatore e al presidente del Consiglio regionale; 1.783,08 euro ai vice presidenti della giunta; 1.485,89 euro agli assessori e vicepresidenti del Consiglio; 891,50 euro ai presidenti dei gruppi e delle commissioni consiliari e ai consiglieri segretari; 594 euro ai vicepresidenti di Commissione. Altro costo variabile sono i
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La sede della Regione Lazio, “La Pisana”
rimborsi viaggi. Il consigliere regionale, se non ha un’auto di servizio, ha diritto ad un rimborso pari al quinto del prezzo di un litro di benzina per i chilometri percorsi in andata e ritorno da casa fino alla Pisana, per 18 presenze mensili. Il rimborso è ridotto di un diciottesimo per ogni assenza. Il rimborso minimo è di 647,19 euro e spetta anche a chi abita a Roma. Ma non manca chi, nella passata legislatura, per qualche centinaio di euro in più, è arrivato a spostare la residenza fuori dalla capitale. Il semplice assessore non ha diritto ad alcun rimborso. Nello stipendio è compresa anche la trattenuta per il vitalizio: 1.594,63 euro che dopo 5 anni danno diritto ad un vitalizio mensile pari a circa il 35% dello stipendio. Cifra che arriva al 60% dopo due legislature e al 70% con tre o più mandati. L’età minima per vedersi riconosciuto il vitalizio, che non spetta agli assessori che non siano anche consiglieri, è di 55 anni. Prima delle ultime elezioni, i consiglieri non riconfermati che godevano del vitalizio erano 120: 35 con una legislatura, 50
con due e altri 35 con tre o più legislature. Numeri che andranno ritoccati al rialzo a fine mese, quando l’ufficio elettorale centrale della Corte d’Appello di Roma convaliderà i nomi dei nuovi eletti. IN SINTESI La normativa Gli emolumenti delle cariche politiche alla Pisana sono disciplinate dalla L.R. 19 del 1995 e dalla 27 del 2000. Voci fisse e variabili Le voci che compongono lo stipendio mensile del parlamentino e dell’esecutivo regionali sono quattro: l’indennità di carica e quella di diaria, che sono fisse, più l’indennità di funzione e quella chilometrica, per i rimborsi viaggi che sono variabili. L’indennità di carica Viene corrisposta in uguale misura a tutti i consiglieri ed è agganciata all’indennità di deputati e senatori. Non può superare l’80% dell’indennità parlamentare. Il vitalizio Nello stipendio lordo è compresa anche la trattenuta per il vitalizio, pari, dopo una legislatura, a circa il 35% dello stipendio. Articolo tratto da «Il Sole 24 Ore - Roma»
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A Rocca di Papa vince il centrosinistra ma all’appello mancano circa mille voti
10
Cade l’autosufficienza delPartitoDemocratico All’appello mancano mille voti. Sono i voti persi dal centrosinistra nelle ultime elezioni regionali a Rocca di Papa. Nel 2005 la lista Marrazzo prese 5.269 voti (il 63,70%) mentre oggi la coalizione di centrosinistra ha avuto 4.229 voti (il 58,59%). Se guardiamo al PD il risultato è ancora più allarmante. Cinque anni fa la lista Uniti nell’Ulivo (formata da DS e Margherita) prese ben 4.097 voti (cioè il 54,06%). Oggi il PD (che riunisce sia i DS che la Margherita) ha avuto 2.852 voti (il 42,63%). Un minimo storico da quando il centrosinistra governa Rocca di Papa. Questo vuoldire che il PD (che governa da solo) non rappresenta nemmeno il 50% dei roccheggiani. Se nel 2011, in occasione delle elezioni comunali, si applicasse a Rocca di Papa la legge elettorale prevista per i Comuni sopra i 15 mila abitanti, con questo risultato il PD sarebbe andato al ballottaggio. Una riflessione seria da parte di chi governa il paese andrebbe fatta sui motivi di questa debacle, ma invece abbiamo visto dei manifesti super-trionfalistici che denotano o un’incapacità di analisi politica, oppure la necessità di gridare alla vittoria per placare malumori interni. Che ne è dell’autosufficienza del PD che da solo governa il paese? Sul fronte della sinistra, c’è da dire che le forze che qui si collocano (Sinistra Ecologia e Libertà, Rifondazione e Verdi) mantengono inalterato il loro elettorato. Nel 2005 presero 547 voti (7,58%) mentre nel 2010 hanno avuto 533 voti (ma quasi l’8%). Un risultato (visti i tempi per la sinistra nazionale) niente male. Di Pietro ottiene un buon risultato con 447 voti (6,68%) mentre nel 2005 aveva ottenuto soltanto lo 0,36% (27 voti). A destra, l’assenza della lista del PDL, ha convogliato i voti soprattutto sulla candidata Presidente, che ha avuto 2.948 voti (la Lista Polverini ne ha avuti 1.848). In crescita il risultato del centrodestra rispetto a cinque anni fa, quando il candidato Storace prese 2.775 voti, passando dal 33,55% del 2005 all’attuale 41% (+7). Se pensate che il PD a Rocca di Papa (anche grazie al traino di Ponzo) stà intorno al 43%, il dato parla da solo. Ottimo risultato per La Destra di Storace che ha toccato quasi il 6% con 401 voti con il candidato Buonasorte che ha praticamente doppiato i voti del segretario nazionale Storace. Anche qui il lavoro fatto territorialmente ha portato i suoi frutti. Sparisce praticamente l’UDC di Casini che perde 246 voti (aveva il 5,33% nel 2005 e oggi si ritrova ad aver superato di poco il 2%).
ROCCA DI PAPA
il Segno - Aprile 2010
ELEZIONI REGIONALI 2010 ELEZIONI REGIONALI 2005 Emma Bonino
centrosinistra
Renata Polverini
centrodestra
voti 4.229
58,59%
voti 2.948
40,84%
Centrosinistra 42,63%
voti 275 (2)
4,11%
6,68%
voti 226
3,37%
voti 61
0,91%
voti 154
3,37%
voti 33
0,49%
voti 32
0,47%
Centrodestra 27,62%
voti 158
2,36%
voti 46 voti 46 voti 33 voti 32 voti 21
Francesco Storace
centrodestra
voti 2.775
63,70% 33,55%
voti 4.097(1)
54,06%
voti 206
2,72%
voti 224 voti 117 voti 27
2,96%
1,54% 0,36%
Note: (1) La lista “Uniti nell’Ulivo” era formata da DS e Margherita poi confluiti entrambi nel PD. (2) La lista “Sinistra Ecologia Libertà” si compone dei Verdi, parte del PdCI e parte di Rifondazione.
Centrodestra
voti 1.848 voti 401
centrosinistra
voti 5.269
Centrosinistra
voti 2.852 voti 447
Piero Marrazzo
5,99%
0,68% 0,68% 0,49% 0,47% 0,31%
voti 886
11,69%
voti 404
5,33%
voti 577 voti 371 voti 62 voti 33 voti 30 voti 14
7,61%
4,90% 0,82% 0,44% 0,40% 0,18%
Tutte le preferenze dei candidati ROCCA DI PAPA
il Segno - Aprile 2010
Preferenza x preferenza a Rocca di Papa
Elezioni Elezioni Regionali Regionali Differenza 2005 2010
Nome del Candidato
Ponzo Carlo
Mancini Claudio Di Stefano Marco Dalia Francesco
D’Annibale Tonino
46
307
- 261
33
/
/
10 /
Ambrosi Piero
+ 15
15
/
/
35 /
15
Di Carlo Mario
/
12
Valentini Daniela
11
Battaglia Augusto
/
14
15
Gargano Simone
+ 52
29 22
Montino Esterino
- 13 / /
11
+1
/
/
16
11
-5
Elezioni Elezioni Regionali Regionali Differenza 2005 2010
Nome del Candidato
Zaratti Filiberto Nieri Luigi
Tibaldi Alessandra Nome del Candidato
Spigola Gennaro
127
102
+ 25
16
8
+8
35
6
/
14
Maruccio Vincenzo
+ 29
Elezioni Elezioni Regionali Regionali Differenza 2005 2010
100
Hack Margherita
Nome del Candidato
- 1.066
33
Fichera Daniele
Bucci Claudio
2.986
62
Astorre Bruno
Nome del Candidato
1.920
/
/ /
Elezioni Elezioni Regionali Regionali Differenza 2005 2010
43
/
/
Se mille voti vi sembran pochi
Preferenza x preferenza a Rocca di Papa Nome del Candidato
La “guerra” delle preferenze a Rocca di Papa è Perazzolo Maurizio stata ovviamente vinta da Pascucci Rocco Carlo Ponzo. Però il suo risultato vede, rispetto alle Zezza Maria passate elezioni regionali Martelli Massimo del 2005, una perdita di oltre mille voti. Ad aver de- Paris Antonio terminato questo forte calo Brozzi Mario è stato soprattutto un aspetto, cioè un’ammini- Gatti Gianfranco strazione comunale troppo chiusa nei suoi palazzi, di- Tarzia Olimpia sinteressata completamente Illuzzi Nicola ai problemi reali del paese. Il risultato di questo mal- Vicari Alessandro governo lo ha pagato Ponzo Lupi Ferdinando che, però, si è rifatto in altre zone della Regione essendo Palmieri Pino uno dei pochi Consiglieri uscenti ad aver aumentato i Abate Luigi suoi consensi. Segno che lui Miele Angelo ha ben lavorato ma purtroppo ha dovuto fare i Saponaro Francesco conti con chi, localmente, Villoresi Pamela sembra quasi remasse contro. A chi sono andati i mille Battilocchio Aless. voti di Ponzo? Difficile Casciani Gilberto dirlo. Certamente non ad Astorre (-261), nè alla siniNome stra, nè alla destra. Semplidel cemente si sono dispersi o Candidato persi (fate voi). A sinistra si segnala il buon risultato Buonasorte Roberto dell’Ass.re uscente Zaratti Storace Francesco (2.000 voti in più rispetto al 2005) mentre a destra Nome quello di Perazzolo nella del lista Polverini. Ha ben suCandidato perato la prova anche l’altro candidato locale, Gennaro D’Ambrosio Raffaele Spigola (Rifondazione), Sbardella Pietro con 100 preferenze.
/
Elez. Elez. Region. Region. 2010 2005
Diff.
/
Nome del Candidato
Elez. Elez. Region. Region. 2010 2005
Diff.
22.355 23.231 -876
Brozzi Mario
22.417
/
/
Ponzo Carlo
15.958 14.972 +986
Melpignano Gius.
17.111
/
/
15.489
/
/
Di Stefano Marco Mancini Claudio Mei Mario
Foschi Enzo
Lucherini Carlo
Dalia Francesco
Elezioni Elezioni Regionali Regionali Differenza 2005 2010
21.745
/
/
15.599 13.988 +1.611 15.493 15.922 -429 14.775
/
/
14.297 15.421 -1.124 12.040 14.525 -2.485 11.293 16.400 -5.107
Tarzia Olimpia
Saponaro Franc.
Abate Luigi
Nome del Candidato
Storace Francesco Buonasorte Rob.
21.545 5.902 +15.643 16.733 5.513 +11.220 Elez. Elez. Region. Region. 2010 2005
15.174 4.050
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Diff.
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169
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53
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98 51 45 40 32 31 30 29 26 25 19 17 16 13 12 12
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Elezioni Elezioni Regionali Regionali Differenza 2005 2010
89
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41
cand. Pres.
20
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Elezioni Elezioni Regionali Regionali Differenza 2005 2010
I più votati alla Regione Lazio
27
Astorre Bruno
Montino Esterino
11
16
Nome del Candidato
Nieri Luigi Zaratti Filiberto
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Elez. Elez. Region. Region. 2010 2005
Diff.
7.812 10.283 -2.471 5.839 3.870 +1.969
Nome del Candidato
Elez. Elez. Region. Region. 2010 2005
Diff.
Nome del Candidato
Elez. Elez. Region. Region. 2010 2005
Diff.
Hack Margherita
Sbardella Pietro
7.205
15.844
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ROCCA DI PAPA 2008 Diffusi i dati sulla criminalità 2007-2008 0
12
il Segno - Aprile 2010
TIPOLOGIA DEL CRIMINE Attentati Strage Omicidi volontari consumati Infanticidi Tentati omicidi Omicidio preterintenzionale Omicidi colposi Lesioni dolose Percosse Minacce Ingiurie Violenze sessuali Atti sessuali con minorenne Corruzione di minorenne Furti Ricettazione Rapine Estorsioni Usura Sequestri di persona Associazione per delinquere Associazione di tipo mafioso Riciclaggio e impiego denaro Truffe e frodi informatiche Incendi Danneggiamenti Danneggiamento seguito da incendio Contrabbando Stupefacenti Sfruttamento della prostituzione Delitti informatici Contraffazione marchi e prodotti Violazione proprietà intellettuale Altri delitti TOTALE DELITTI
2007 0 0 1 0 2 0 0 4 0 1 0 0 0 0 153 2 1 0 0 0 0 0 0 1 1 29 1 0 1 0 0 0 0 18 215
0 0 0 0 0 0 6 0 2 1 0 0 0 132 1 1 0 0 0 0 0 0 0 2 35 0 0 8 0 0 0 0 20 208
A Rocca di Papa un biennio di reati stabili
I dati (vedi tabella a lato) diffusi dall’Osservatorio Tecnico Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, riferiti al biennio 2007-2008, per quanto riguarda Rocca di Papa mettono in evidenza un sostanziale equilibrio dei reati commessi. A farla da padrone è il reato di furto (153 denunce per furto nel 2007) che ha visto una diminuzione importante nel 2008 pari a un totale di 132 denunce. Insieme al furto c’è il reato di danneggiamento che invece ha visto un aumento dei casi (passati dai 29 del 2007 ai 35 del 2008). In forte aumento anche le denunce legate al consumo di droghe. Si è passati da un solo caso segnalato nel 2007 agli 8 riportati nel 2008. Inoltre, se nel 2007 c’erano stati 2 casi di tentati omicidi e un caso di omicidio volontario, nel 2008 nessuno di questi reati si è ripetuto. In generale, le denunce presentate alle Autorità competente sono
state 215 nel 2007 e 208 nel 2008 (segnando una differenza in negativo di 7 casi). Insomma, il 2007 e il 2008 sono stati anni sostanzialmente tranquilli per Rocca di Papa, segno che la presenza dei Carabinieri e del Corpo Forestale dello Stato (presenti con i rispettivi Comandi) si è sentita all’interno del territorio comunale. Andrea Rasetti
10 DOMANDE AL SINDACO DI ROCCA DI PAPA
1
che attendono una risposta da 271 giorni
Sig. Sindaco, dopo tre anni dalla sua elezione ritiene che il fenomeno dell’abusivismo edilizio su tutto il territorio comunale sia ormai stato messo sotto controllo?
2
Sig. Sindaco, approvare vari piani di edificazione estesi a pioggia su tutto il territorio comunale con varianti al Piano Regolatore vigente, decise di volta in volta, pensa sia stata la scelta più opportuna?
3
Sig. Sindaco, non crede che affidare deleghe a Consiglieri ed incarichi a tecnici per i quali si può configurare un possibile conflitto di interessi con le proprie attività professionali o commerciali non garantisce imparzialità e obiettività nelle decisioni amministrative da prendere?
4
Sig. Sindaco, non crede che la principale vigilanza su abusi edilizi, dislocazione e legittimità delle antenne, controllo del territorio comunale per prevenire i reati ambientali spetti, in particolar modo, ai Vigili Urbani che in seconda battuta possono chiedere la collaborazione di Parco, Forestale, Carabinieri e non viceversa?
questro per l’inchiesta avviata dalla magistratura. Più recentemente, nel mese di giugno 2009, la Divisione Anticrimine della Polizia ha arrestato due pluripregiudicati accusati di aver acquisito illecitamente diversi beni immobiliari (tra cui alcune ville di Rocca di Papa) per conto della criminalità organizzata. Non sarebbe il caso di istituire una commissione consiliare che metta la lente d’ingrandimento sull’intero territorio di Rocca di Papa al fine di verificare l’esistenza o meno di acquisizioni sospette di terreni ed immobili da parte di personaggi o società “chiacchierate”?
6
Sig. Sindaco, vuole spiegare ai suoi cittadini come mai in Consiglio Comunale è stata proposta e approvata dalla sua maggioranza la richiesta di tenere fuori dal perimetro del Parco Regionale il Centro Storico, i Campi d’Annibale e il Quartiere Vigne, scelta che comporterebbe la contemporanea esclusione dal perimetro del Parco perfino della sua sede istituzionale? Ci elenca, per favore quali sarebbero i vantaggi per la comunità roccheggiana?
Sig. Sindaco, sulla vicenda del Piano di As7 setto del Parco, Lei ha chiesto l’istituzione di Sig. Sindaco, il 28 febbraio 2008 venne as5 sassinato a Roma Umberto Morzilli, ritenuto una fascia all’interno del Parco adibita alla dagli inquirenti un personaggio vicino alla caccia. Ci può spiegare chiaramente qual è la posizione della Sua amministrazione in merito? “Banda della Magliana”. Morzilli, attraverso alcune operazioni speculative, Sig. Sindaco, ad occhio nudo le antenne aveva acquisito dei terreni in Via delle Barozze per 8 televisive e radiofoniche che svettano nei circa 350 mila euro. Terreni poi rivenduti, a distanza nostri boschi nell’ultimo anno sembrano esdi pochi anni, a 5,5 milioni di euro e sottoposti a se-
sere aumentate in modo esponenziale. Ci può, per favore, assicurare che la situazione è tenuta costantemente sotto controllo dalla sua amministrazione e garantire ai cittadini che la salute di tutti è salvaguardata da controlli puntuali delle potenze stabilite dalle leggi vigenti? Ci può dire se sono stati eseguiti controlli a sorpresa, e quando, sulle potenze di trasmissione in esercizio?
9
Sig. Sindaco, ci può spiegare perché Lei, che sui temi dell’inquinamento dovrebbe essere maggiormente sensibile visto che i roccheggiani subiscono da oltre trent’anni i danni provocati dai ripetitori radio-tv, è tra i firmatari della lettera con cui alcuni primi cittadini dei Castelli, malgrado la contrarietà di gran parte dei cittadini, hanno chiesto all’allora Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, di velocizzare l’iter per la realizzazione del termovalorizzatore di Albano che dovrebbe sorgere a poche centinaia di metri dall’ospedale cittadino e a ridosso degli abitati?
10
Sig. Sindaco, come mai sul periodico “Comune Informa” appaiono solo interviste a Lei, agli Assessori e ai Consiglieri Comunali mentre non viene svolta alcuna comunicazione di servizio (facendo conoscere ai cittadini per esempio le delibere approvate dalla Giunta e dal Consiglio; gli approfondimenti sul nuovo Piano Regolatore; le Ordinanze emesse, ecc.)? E come mai i Consiglieri di minoranza non hanno diritto a nessuno spazio su tale organo d’informazione istituzionale per far sapere ai cittadini anche il loro punto di vista?
Visto che il Sindaco di Rocca di Papa non risponde alle nostre dieci domande, rivolgiamo questi stessi interrogativi anche agli Assessori e ai Consiglieri Comunali di maggioranza e opposizione.
4
supplemento al n. 4 - Aprile 2010 de “il Segno”
n.
‘Ndrangheta ai Castelli, il pentito che fa paura anche alla politica L’hotel Villa Vecchia a Monte Porzio
Rocco Molè
Elemosine Aziende e minori criminali Nel Lazio il fenomeno dell’accattonaggio passa attraverso lo sfruttamento di centinaia di minori. A rivelarlo è il rapporto presentato dall’Osservatorio Regionale sulla Legalità e la Sicurezza. Un quadro che fa luce su molti aspetti inquietanti, a cominciare dall’acquisto dei bambini.
In VII pagina
Sequestrate 15 aziende e quote riferite a ben 21 società, 170 conti correnti, automobili di lusso, oltre a ville ed appartamenti. Questi sono i numeri di una vasta operazione che ha scoperchiato il filo di collegamento fra la ‘ndrangheta e il clan dei Casamonica a Roma e nella provincia.
In VI pagina
il Segno
il Segno
RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA
di ANDREA SEBASTIANELLI Il 22 dicembre scorso l’«Operazione Maestro», avviata dalla Dda (Direzione Distrettuale Antimafia) di Reggio Calabria, irrompe nei Castelli Romani e precisamente a Monte Porzio Catone dove viene posto sotto sequestro l’hotel di lusso “Villa Vecchia” (che ora ha ripreso le sue attività sotto la guida di un Commissario), ritenuto base della ‘ndrina dei temutissimi Molè. La mega struttura alberghiera alle porte di Roma, secondo gli inquirenti, serviva a riciclare il denaro derivato dalle attività illecite condotte nel porto di Gioia Tauro. Nell’operazione sono state arrestate 26 persone, tra cui Cosimo Virgiglio, considerato il principale referente amministrativo della cosca Molè, nonché amministratore di una società di import-export con la Cina operante proprio nel porto di Gioia Tauro. Lo stesso Virgiglio che, per conto della cosca, seguì le trattative per acquisire “Villa Vecchia”. Infatti, l’acquisizione del complesso alberghiero, da parte della ‘ndrangheta, avvenne nel 2007 attraverso intimidazioni e minacce nei confronti di un’imprenditrice di Sabaudia che, pur avendo un contratto di gestione della durata di dieci anni, fu costretta a lasciare la struttura.
Continua in IV
ROCCO CHINNICI Allarme Expo 2015 In un libro due giornalisti svelano il “mistero” delle infiltrazioni criminali nella capitale morale d’Italia, Milano. Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra sono già pronte ad entrare nel gioco degli appalti per spartirsi i 20 miliardi di euro stanziati per l’Expo del 2015.
In VII pagina
Chi era Rocco Chinnici, il giudice assassinato a Palermo il 29 luglio 1983? Scopritelo in questo “ritratto d’autore”.
ETTORE ZANCA in II e III pagina
Rocco Chinnici, tutta questione di chimica
Ritratti d’autore,
ROCCO CHINNICI di ETTORE ZANCA In ogni sfaccettatura del bizzarro diamante che è la vita c’è una chimica. È chimica se nasci, se muori, è chimica se t’innamori e se ti arrabbi, se credi in qualcosa o no. Tutta una combinazione di elementi. Gli studiosi la chiamano biologia, i poeti sentimento. Il Dr. Chinnici Rocco, professione integerrimo Consigliere Istruttore del Tribunale di Palermo, la chimica l’ha conosciuta in ogni suo aspetto. La morte e il male, si possono debellare, ma per combattere un cancro devi mischiare gli elementi buoni per renderli forti. Così fece Rocco, quando a capo dell’ufficio istruzione nel 1979, intuì che la mafia si evolveva il doppio del normale e il tessuto connettivo non era lacerabile, se non con sostanze altrettanto caustiche, ma legali.
UN MALE DA ESTIRPARE TRAMITE UN POOL
Disse a un pugno di giudici istruttori che avrebbero dovuto centellinare e combinare i loro dati, le loro carte processuali sulle cosche, le indagini per estirpare il male. Ognuno di loro avrebbe avuto maggiore spettro visivo e aiuto. La creatura bella e forte stava per venire al mondo grazie a un papà burbero, ma buono. Il Pool Antimafia. A recitare quei nomi adesso vengono i brividi. Una lega metallica forte e resistente, con l’anima intelligente ed elastica. Menti come Falcone, Borsellino, Di Lello, Guarnotta; braccia esecutive come quelle di Beppe Mon-
il Segno
tana, Ninni Cassarà. Rocco aveva creato il vaccino al cancro. Gioacchino Caponnetto che gli successe, lo perfezionò avvalendosi di Giancarlo Caselli e Ferdinando Imposimato. In questa invenzione fece molto la chimica, quella dei sentimenti di Rocco, capace di mettere insieme intelligenze pulite presenti nel covo di serpi che era e a volte continua a essere il Tribunale, almeno nelle sue porte devastate da spifferi di delazione.
ROCCO CHINNICI, “DURO COME UNA ROCCIA”
A tutti questi veleni Rocco cerca antidoti, definito dagli stessi mafiosi, duro e inavvicinabile come la roccia. Il Dr. Chinnici sapeva che in Procura, luogo dove si dovrebbe curare il male del crimine si annidavano un sacco di portatori poco sani del
“C’è un bambino che sta guardando la tv il pomeriggio di quel brutto giorno. I genitori non gli spiegheranno quelle immagini di dolore, alla sua domanda su cosa stanno facendo vedere, risponderanno: “è un palazzo scoppiato per una fuga di gas”
virus mafioso, tanto che si chiudeva in ascensore con il Procuratore Capo Gaetano Costa, per aggiornarlo sulle indagini. Rocco e Gaetano erano l’esempio che gli elementi diversi a volte si combinano benissimo. Rocco battagliero e propositivo, Gaetano con forte senso morale, che lo porta alla condanna a morte delle cosche, reo di aver firmato degli ordini di cattura personalmente, dato che nessun altro voleva affondare il colpo. Un giorno Rocco si sveglia presto, come sempre. È una bella giornata, calda, foriera del torrido che solo Palermo a luglio può dare. Chissà se
RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA
Rocco dal balcone di casa sua riesce a sentire l’odore della salsedine. Magari ne avrebbe bisogno per rifarsi le narici. Ultimamente le esalazioni mefitiche che respira sono aumentate.
PRONTI I MANDATI DI CATTURA PER I CUGINI SALVO
È arrivato a un passo dall’aver scoperto il tendine che collega il braccio armato della mafia ai suoi affari economici. Sta per spiccare una serie di mandati di cattura verso i cugini Salvo, proprietari di una esattoria che
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4
il Segno
II
29 luglio 1983, l’attentato a Rocco Chinnici
Ritratti d’autore,
ROCCO CHINNICI regge l’economia siciliana, la avvolge anzi, ha anche importanti novità in merito agli omicidi di Mattarella e La Torre. L’entusiasmo lo aveva portato anche a informare preventivamente le vedove delle due vittime, su “importanti novità” che presto avrebbe rivelato. Potrebbe provare un senso di soddisfazione, che per Rocco e per tanti altri non può dirsi pace. L’aria del mattino è tiepida, ancora gradevole, Rocco guarda le sue ampolle di scienziato della legalità, i suoi faldoni, si appresta a un’altra giornata di lavoro. Come sempre arriveranno Mario, Salvatore e Giovanni a fargli da scorta per portarlo in tribunale, nell’androne lo accoglierà il portiere Stefano, che nonostante le insistenze di non farlo lo accompagnerà fino alla macchina.
29 LUGLIO 1983, A PALERMO E’ UN GIORNO COME UN ALTRO
È un giorno come un altro quel 29 luglio del 1983. Rocco ha conosciuto varie forma di chimica, quella del nascere, del vivere con onestà. Purtroppo in quel giorno è destinato a conoscere la devastazione di un elemento come il tritolo. C’è un bambino che sta guardando la tv il pomeriggio di quel brutto giorno. I genitori non gli spiegheranno quelle immagini di dolore, alla sua domanda su che cosa stanno facendo vedere, risponderanno: “E’ un palazzo scoppiato per una fuga di gas”. Il bimbo ascolta il cronista in sottofondo che parla di “strage di mafia” e allora pensa che la mafia sia il gas che ha fatto scoppiare tutto. Cambia la storia ma non la chimica. Ora che è cresciuto quel bimbo sa di Rocco e del tritolo. Ma continua a pensare che la mafia sia un gas. Inodore, insapore, ma capace di devastare se solo ti ci avvicini e accendi la luce. Ma pensa anche che quella luce va accesa, con il coraggio che ha avuto Rocco nel farlo. Un grazie particolare per la realizzazione di queste righe a Salvo Palazzolo e Nicola La Rocca (Fondazione Chinnici-www.fondazionechinnici.it). Un affettuoso e sentito saluto per quello in cui credono anche a: Antonio Calabrò, Riccardo Orioles e Toti Domina (testate Ucuntu e I Cordai), Giada Licalzi (Fondazione progetto legalità) e Luigi Garlando.
Una breve biografia
Con lui nasce il Pool Antimafia insieme a Falcone e Borsellino Rocco Chinnici è nato a Misilmeri (PA) il 19 gennaio del 1925 Nel 1966 dopo essere stato pretore a Partanna, viene trasferito al Tribunale di Palermo presso l’ufficio istruzione, ovvero il luogo dove vengono condotte le indagini penali del tribunale. Convinto assertore del metodo collaborativo dei magistrati, li esorta a unire le loro competenze e carteggi. Riesce a fare emergere un gruppo particolarmente capace, che annovera Giovanni Falcone tra gli altri, ma anche un emarginato Paolo Borsellino, che viene segnalato proprio da Falcone come magistrato capace e non valorizzato. Ottiene molti successi giudiziari nel campo delle indagini sul traffico di droga, ma il suo merito maggiore è essere arrivato a un passo dall’arresto dei cugini Salvo, che di fatto gestivano la parte economica dei proventi ma-
Giovanni Paparcuri, oltre a molte altre persone tra cui due bimbi. L’esplosione fu talmente violenta che il tettuccio della 127 superò i 26 metri d’altezza del palazzo per finire ancora 13 metri più in là. Conduceva indagini molto mirate in un’epoca in cui non c’era antimafia né metodi di ricerca scientifica adeguati. È medaglia d’oro al valor civile e a lui è intitolato un premio.
La Fondazione Rocco Chinnici, in collaborazione con il Movimento Città Nuova di Misilmeri (città natale di Rocco Chinnici), ha curato la realizzazione di un DVD contenente brani, interviste ed altri documenti riguardanti la vita e il lavoro di Rocco Chinnici. La Fondazione inoltre mette a disposizione documenti già in possesso della Fondazione (relazioni, interventi in convegni, fotografie, ecc.) oltre a quelli ottenuti dalla RAI in qualità di materiale d'archivio.
La realizzazione tecnica del documento è stata curata da Nino Bananno, misilmerese, tecnico di produzione della RAI. Il DVD è particolarmente rivolto ai giovani ed alle scuole, presentandosi come strumento multimediale che, oltre a descrivere il lavoro di Chinnici ed il particolare periodo storico in cui il magistrato operò, può essere importante fonte di riflessioni e di attività di ricerca che prendano spunto dal già ricco materiale in esso contenuto.
www.fondazionechinnici.it
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Rocco Chinnici
UN DVD SULLA FIGURA DEL GIUDICE CHINNICI
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di ROMA e PROVINCIA
fiosi attraverso una esattoria che controllava praticamente tutta l’economia isolana. Il suo metodo indagatorio lo porta anche a un passo da mandanti ed esecutori di due efferati omicidi di mafia, quello di Pio La Torre (30 aprile 1982), segretario regionale del Pci e quello di Piersanti Mattarella (6 gennaio 1980), Presidente della Regione. Chinnici morì il 29 luglio del 1983 alle otto del mattino, lo uccise una carica di tritolo posta dentro una 127 davanti la sua abitazione. Insieme a lui morirono il maresciallo Salvatore Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta, parte della sua scorta, oltre al portiere stefano Lisacchi, che aveva l’usanza di condurlo fino all’auto. Ferito l’altro membro della scorta,
IV
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Ora quel Cosimo Virgiglio è diventato collaboratore di giustizia ed è un fatto importante visto che la ‘ndrangheta è la società criminale con il minor numero di “pentiti”. A tremare è soprattutto il mondo della politica e dei suoi collegamenti con le cosche calabresi. Un intreccio emerso con chiarezza dalla deposizione rilasciata da Cosimo Virgiglio il 12 marzo scorso nel corso del processo “Cent’anni di Storia” davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale di Palmi. Rispondendo alle domande dei pubblici ministeri della Dda di Reggio Calabria, Roberto Pennisi e Roberto Di Palma, il collaboratore di giustizia (assistito dall'avv. Giorgio Alessio), interrogato per otto ore ha parlato soprattutto del boss di Gioia Tauro, Rocco Molè (assassinato in un agguato il primo febbraio del 2008), con alcuni esponenti della politica regionale calabrese. «Ho conosciuto Rocco –ha detto Virgigliol’ultima volta che è uscito dal carcere, nel 2007. Me lo presentò il suocero Giuseppe Speranza a casa sua. Rocco voleva iniziare un’attività d’importazione di scarpe dalla Cina e aveva bisogno di qualche doganiere che facilitasse l’uscita della merce ma io gli risposi che non potevo aiutarlo nell’elusione dei controlli doganali». L’imprenditore 34enne in aula ha poi detto che per voce dello stesso Molè seppe della sua intenzione di far nominare presidente dell’autorità del porto, al posto di Giuseppe Guaccia in scadenza di mandato, Vito Foderaro (dipendente di una società che si occupa di pratiche doganali
R E T E
A N T I M A F I E
Gli interessi delle cosche calabresi svelati dal pentito Cosimo Virgiglio
all’interno del porto). Nomina che però non andò in porto. Sempre in quell’occasione, Virgiglio apprese da Molè della possibilità di avvicinare l’allora Sindaco di Gioia Tauro, Giorgio Dal Torrione (anche lui imputato nel processo), perchè durante la campagna elettorale la sua famiglia lo aveva appoggiato garantendogli diversi voti. Virgiglio ha anche riferito che Rocco Molè avrebbe pensato in qualche modo di utilizzare l’appoggio elettorale “che aveva dato ad un consigliere regionale di cognome Tripodi (Pasquale, n.d.d.), chiarendo che si trattava di un medico di Reggio Calabria che faceva parte del partito di Mastella nel centrosinistra, al quale la “famiglia” aveva garantito un pacchetto di voti durante le elezioni regionali del
2005”'. Dulcis in fundo non poteva mancare l’interesse delle cosche per i futuri lavori per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. «Rocco aveva un grande progetto –ha raccontato il collaboratore di giustizia–. Sapeva che con l’inizio dei lavori per il Ponte sullo Stretto, Gioia Tauro avrebbe avuto un grande ruolo nella gestione e nello stoccaggio dei materiali di costruzione e puntava a essere il primo gestore dell’attività logistica per potersi inserire nel giro di affari». Nell’interrogatorio Virgiglio ha insomma confermato, seppur ridimensionando alcuni aspetti, quanto dichiarato subito dopo il suo arresto, avvenuto il 22 dicembre, nel carcere di Rebibbia a Roma davanti al pool antimafia. In quell’occasione
il Segno
l’imprenditore chiarì alcuni aspetti che nel luglio del 2008 portarono al fermo di 21 persone tra presunti affiliati, imprenditori e politici della Piana di Gioia Tauro. L’altro aspetto su cui si dovrà fare chiarezza riguarda gli interessi delle cosche calabresi nell’area a sud di Roma e in particolar modo proprio nella vicenda di “Villa Vecchia” a Monte Porzio Catone. Durante l’operazione del 22 dicembre venne sequestrata anche una cassaforte, posta all’interno di uno degli uffici dell’hotel, contenente molti documenti sulle attività condotte da Cosimo Virgiglio. Documenti che gli inquirenti stanno valutando e che potrebbero fornire ulteriori risposte e approfondimenti sui numerosi interessi dei Molè nell’area dei Castelli Romani.
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RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA
L’Hotel Villa Vecchia di Monte Porzio Catone
V
Ecco le intercettazioni che inchiodano Virgiglio...
La ‘ndrangheta e l’affare ai Castelli Romani
Le intercettazioni telefoniche e ambientali condotte dalla Dda (Direzione Distrettuale Antimafia) di Reggio Calabria sono state fondamentali per portare alla luce gli interessi della ‘ndrangheta nell’area dei Castelli Romani, individuando un vasto giro di merce contraffatta proveniente dalla Cina che sbarcava nel porto di Gioia Tauro, e i cui proventi, secondo l’impianto accusatorio dei pm Roberto Di Palma e Michele Prestipino, erano destinati ad essere riciclati in immobili e attività commerciali a Roma e nel basso Lazio. In uno stralcio di colloquio tra Angelo Boccardelli (titolare della società «Ita» proprietaria dell’hotel Villa Vecchia) e l’esponente di una delle cosche della ‘ndrangheta, Virgiglio, al rifiuto del primo di voler vendere la proprietà alla ‘ndrangheta, il secondo risponde: «Io ti ho promesso da agosto a mo’. Ti ho detto: “Angelo, queste persone te le caccio via” e tu mi hai abbracciato. E poi io te le ho cacciate via».
Durante le trattative per l’acquisto dell’hotel, Cosimo Virgiglio insisteva: «Già i riggitani se avevano i coglioni di sotto dovevano sistemarli in macchina, con due pistole qua e di dirgli ce ne stanno altri due davanti casa di tua madre... vai e firma adesso. Però non ebbero i coglioni di farlo». Che Virgiglio sia riconducibile alla ‘ndrina dei Molè emerge da una conversazione con un altro indagato, anche questa intercettata. Spiegando i motivi della preferenza accordata ai Molè rispetto a quella dei Pesce, Virgiglio dice: «Tu parli con loro, parlano di titoli, parlano di acquisti di banche, parlano di finanziarie, di società per azioni, di investimenti all’estero». E di Rocco Molè aggiunge: «Rocco fra i tanti fratelli è il grande fratello». Una frase che testimonia, secondo gli inquirenti, lo spirito imprenditoriale della cosca. Che la ‘ndrangheta volesse investire i proventi delle attività illecite nel basso Lazio sarebbe provato
R E T E
anche da altre intercettazioni effettuate all’interno del carcere. Ed è proprio grazie alle intercettazioni ambientali cha la Dda ha potuto ricostruire i metodi minatori con cui le cosche hanno costretto l’imprenditrice a lasciare i ristoranti. (A.S.)
A N T I M A F I E
Tra i beni sequestrati società di Monte Porzio e Colleferro I Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno diffuso un elenco dei beni sequestrati nell’ambito dell’operazione “Maestro”, che il 22 dicembre 2009 è culminata nella custodia cautelare per 26 persone, appartenenti o colluse con le cosche della ‘ndrangheta che gestivano operazioni illegali all’interno del porto di Gioia Tauro. E’ stato altresì diffuso l’elenco delle persone arrestate.
BENI SEQUESTRATI PER 50 MILIONI DI EURO 1. patrimonio e quote sociali della società denominata “C.D.E. S.r.l.”, riconducibile a Cosimo Virgiglio; 2. numero di partita IVA 05914920482 con sede in Sesto Fiorentino (FI); 3. patrimonio e quote sociali della struttura alberghiera denominata “Villa
Vecchia”, avente sede in Monte Porzio Catone (RM), formalmente intestata alla “I.T.A. S.r.l.” – Investimenti Turistici Alberghieri con sede in Colleferro (RM); 4. patrimonio e quote sociali della società denominata “Virgiglio Project S.r.l.” avente sede legale in Monte Porzio Catone (RM); 5. patrimonio e quote sociali della società denominata “Virgiglio Receptivity S.r.l.” con sede legale in Monte Porzio Catone (RM). Il valore totale dei beni posti sotto sequestro è superiore ai 50 milioni di euro.
26 LE PERSONE TRATTE IN ARRESTO Ecco le persone coinvolte nell’operazione “Maestro”: Antonio Albanese di Gioia Tauro (RC), Angelo Boccardelli di Segni (RM), Gregorio Cacciola di Rosarno (RC), Pietro Francesco Ca-
liga di Polistena (RC), Agostino Cosoleto di Oppido Mamertina (RC), Francesco Cosoleto di Cinquefrondi (RC), Rong Rong Dai (cittadina cinese), Antonio Filippine di Canolo (RC), Giuseppe Fortebracci di Roma, Alessandro Giorni di Cascina (PI), Domenico La Rosa di Polistena (RC), Domenico Lucà di Rosarno (RC), Wanli Lyn (cittadino cinese), Ernesto Malaffari di Gioia Tauro (RC), Rossano Marando di Gioia Tauro
il Segno
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il Segno
RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA
(RC), Angelo Politanò di Taurianova (RC), Francesco Spanò di Taurianova (RC), Nicoletta Rocco di Polistena (RC), Giuseppe Speranza di Gioia Tauro (RC), Rossella Speranza di Gioia Tauro (RC), Francesco Tripodi di Cinquefrondi (RC), Massimo Vallone di Rosarno (RC), Cosimo Virgiglio di Rosarno (RC), Gesuele Zito di Polistena (RC). Resta ancora irreperibile Giorgio Hugo Balestrieri di Faglia (PI).
Scoperte a Roma decine di aziende legate alla criminalità
di Andrea Rasetti Calabria-Campania-Roma. Lungo questa direttrice opera un’estesa rete criminale fondata su un sodalizio diventato ormai un dato di fatto: l’accordo tra alcune cosche della ‘Ndrangheta calabrese e il clan dei Casamonica di Roma e provincia. L’operazione condotta lo scorso 28 marzo dalla Polizia Anticrimine della Questura di Roma, diretta da Rosario Vitarelli, ha portato al sequestro di beni per un valore di circa 10 milioni di euro. Ma il fatto eclatante è stato soprattutto l’aver smascherato un giro di società e cooperative che gestivano appalti sia con enti pubblici che privati per un’ulteriore valore di 40 milioni di euro. Società che, senza l’interevento preventivo degli uomini della Questura, avrebbero messo definitivamente piede anche nel delicato
settore dello smaltimento dei rifiuti in Campania. Al centro dell’affaire ‘Ndrangheta-Casamonica vi erano due insospettabili. Pietro D’Ardes, un ex ispettore del lavoro già rinviato a giudizio lo scorso anno dalla Procura di Palmi per associazione a delinquere, e Rocco Casamonica, capo dell’omonima famiglia che gestisce il vasto giro di usura nella Capitale. Ruolo chiave nell’intera vicenda era proprio quello giocato da D’Ardes, il quale già in passato si era trovato al centro di indagini giudiziarie per i suoi rapporti con il clan dei Casalesi. Il sodalizio composto dai due boss aveva come punto centrale la costituzione di società in Campania e in Calabria finalizzate e riciclare i capitali illeciti attraverso la partecipazione a gare d’ap-
palto soprattutto nel territorio laziale. Roma e provincia, infatti, ormai hanno assurto il ruolo di territori in cui le cosche criminali ripuliscono i soldi di illecita provenienza, come confermato anche dalla recente vicenda dell’hotel di lusso Villa Vecchia di Monte Porzio Catone, in cui la ‘Ndrangheta faceva confluire i proventi delle attività condotte nel porto di Gioia Tauro in Calabria (vedi articolo nell’approfondimento). In totale sono state sequestrate 15 aziende e quote riferite a ben 21 società, 170 conti correnti, automobili di lusso, oltre a ville ed appartamenti. Tra le aziende ha fatto scalpore il
POOL ANTIMAFIA A VELLETRI
coinvolgimento di “Cooperativa Lavoro” i cui operatori gestiscono il traffico di migliaia di container nel porto di Gioia Tauro. Sono stati accertati i collegamenti con le cosche dei Piromalli, degli Alvaro e dei Molè. A Roma alcune delle società sequestrate si occupavano invece della gestione dei parcheggi per conto di enti pubblici, nonché di servizi mensa e supermercati.
Pubblichiamo l’intervento dell’Ass.ne regionale “Antonino Caponnetto” Un amico residente in uno dei Comuni dei Castelli Romani ci ha inviato nei giorni scorsi una segnalazione riguardante la presenza sul suo territorio di un gruppo campano alquanto sospetto. Quello che al riguardo ci ha maggiormente colpito sono state le dichiarazioni di un Sindaco, il quale, stando a quanto riportato dalla stampa, avrebbe affermato che… si rifiuta di prendere minimamente in considerazione l’ipotesi di un insediamento mafioso sul territorio del proprio comune. Se tali dichiarazioni fossero veritiere, sarebbero estremamente preoccupanti in quanto rivelerebbero un livello di disattenzione ad un fenomeno, appunto quello mafioso, che nella Regione Lazio ha raggiunto picchi inquietanti. Ma ciò deve indurre tutti, a cominciare da noi, a fare alcune considerazioni, ad evitare, soprattutto, che il fenomeno dell’invasione mafiosa anche nei Castelli Romani diventi irreversibile. La Magistratura inquirente a Velletri oggi è diretta da un Procuratore eccellente qual’è il Dr. Piro, un magistrato competente e bravo che vanta una lunga esperienza nella DDA. I segnali della sua presenza sono subito arrivati e si sono visti con l’istituzione presso la Procura
della Repubblica di un pool antimafia (cosa che dovrebbero fare i suoi colleghi soprattutto dei territori al confine con la Campania, come Latina e Frosinone). Quando su un territorio c’è un ottimo Procuratore Capo cresce il livello della qualità di tutto il lavoro investigativo ed i risultati positivi prima o poi si vedranno. Ma sarebbe sbagliato pensare che tutto debba gravare sulle spalle dei magistrati e delle forze dell’ordine. Ogni cittadino ha il DOVERE di collaborare con essi segnalando fatti, sospetti e quant’altro. Nessuno può e deve tirarsi indietro. Ma, per ottenere un risultato concreto, ciò deve avvenire PRIMA che i fenomeni diventino irreversibili, non DOPO. Sono anni che noi ne parliamo, mettendoci, come Associazione di frontiera, a disposizione dei cittadini perbene che vogliono fare qualcosa per evitare che le mafie inquinino tutto il tessuto economico, sociale e, non raramente, anche quelli politico ed istituzionale. Nessun territorio è indenne dal pericolo di insediamento di soggetti e gruppi mafiosi. Nemmeno i Castelli Romani. Noi lanciammo l’allarme qualche anno fa durante un convegno a Nemi. Le mafie nei Castelli Romani
il Segno
di ROMA e PROVINCIA
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il Segno
VI RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE
ci sono e già stanno operando da tempo. Evidentemente non siamo stati creduti, se c’è ancora gente in giro che va sostenendo di… non voler nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi… ecc. ecc… A parte le considerazioni di carattere politico, che non competono a noi, c’è l’esigenza di un impegno più diretto ed attento da parte di ogni cittadino onesto. Bisogna essere consapevoli del fatto che le mafie entrano dappertutto, dovunque ci sia da fare business e, quindi, anche nei Castelli Romani, oltreché nella Capitale e su tutto il litorale. Per contrastarle efficacemente bisogna intervenire in tempo, PRIMA del loro insediamento e non DOPO. E’ dovere di ogni cittadino collaborare personalmente se si vuole o tramite un’Associazione antimafia come la nostra, con Magistratura e forze dell’ordine segnalando tutto quello che si ritiene sospetto. Solo in tal modo si può riuscire a bloccare l’invasione mafiosa del nostro territorio. Altrimenti sono tutte lacrime di coccodrillo e chiacchiere. Associazione antimafia Antonino Caponnetto Regione Lazio www.comitato-antimafia-lt.org
il libro del mese
Tentacoli mafiosi sull’Expo del 2015
di Andrea Rasetti Tutti ricordano le recenti parole del Prefetto di Milano che, davanti alla Commissione Parlamentare Antimafia, disse che “a Milano la Mafia non esiste”. A smentire il Prefetto, oltre ai fatti di cronava criminale più o meno recenti, è un libro scritto a due mani, Davide Carlucci e Giuseppe Caruso, dal titolo inequivocabile “A Milano comanda la ‘Ndrangheta” (edito da Ponte alle grazie, pagg. 266, € 14,00). Si tratta di una vera e propria inchiesta tesa a scoprire e a far capire a un vasto pubblico “come e perchè la criminalità organizzata ha conquistato la capitale morale d’Italia”. Il viaggio dei due autori, entrambi giornalisti d’esperienza sul campo, ripercorre le decine di inchieste, i centinaia di arresti e i numerosi sequestri di droga che hanno interessato Milano e i suoi collegamenti con la criminalità organizzata calabrese, la ‘Ndrangheta appunto. L’inchiesta va a
sbriciolare quel muro di silenzio, tutto lombardo, che preferisce mettere in evidenza la questione dei Rom, degli immigrati oppure la diffusa prostituzione nelle strade, tralasciando del tutto il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel proprio territorio. La goccia che ha fatto traboccare il fatidico vaso di questa sorta di omertà, si è avuto in uno dei Consigli Comunali più accesi di Milano in cui la maggioranza guidata dal Sindaco Letizia Moratti, grazie ad un cavillo, ha fatto saltare l’insediamento di una Commissione Antimafia Cittadina. Carlucci e Caruso ricostruiscono allora le complesse trame delle attività illecite delle varie cosche calabresi, senza dimenticare la presenza di Camorra e Cosa Nostra. Dall’inchiesta emerge una Milano capitale indiscussa della droga a livello europeo. Sullo sfondo affiora l’Expo che si terrà nel 2015 e su cui le cosche e i clan hanno già puntato i loro interessi economici. Si tratta di un evento
Accattonaggio nel Lazio, sale l’allarme sfruttamento dei minori
di DANIELA DI ROSA La ricerca condotta dall’Osservatorio Tecnico Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, in collaborazione con l’ANCI, sui reati commessi a danno dei minori ha preso in esame il fenomeno dell’accattonaggio minorile nel Lazio. Obiettivo primario della ricerca è stato quello di acquisire una conoscenza diretta del fenomeno della vittimizzazione dei minori, delle problematiche connesse al fenomeno e dei luoghi maggiormente interessati dallo stesso. “L’impiego di minori in attività di accattonaggio –si legge in uno dei capitolo del lavoro presentato recentemente- è un
fenomeno che ha presentato negli anni precedenti un continuo aumento, anche a causa degli ingenti guadagni che esso comporta alle famiglie dei minori e alle organizzazioni criminali”. Ai bambini di origine rom si sono aggiunti via via albanesi e rumeni, gestiti spesso da vere e proprie organizzazioni criminali che si occupano di farli entrare in Italia. L’accattonaggio con minori al seguito è un reato perseguito ai sensi della Legge n° 228 (Misure contro la tratta di persone, che ha aggiornato l’art. 600 del codice penale sulla riduzione e mantenimento in schiavitù). “Secondo una sentenza della Corte Suprema di Cassazione
chi sfrutta i minori in qualità di mendicanti può essere sottoposto a carcerazione preventiva”. Molto importante per contrastare questo fenomeno è stato il “Patto per la sicurezza” sottoscritto tra il Ministero dell’Interno e l’ANCI nel marzo 2007. Questo patto ha integrato le azioni di repressione con quelle di prevenzione e assistenza. Chiedere elemosina significa stare per strada ogni giorno, non frequentare la scuola, non giocare, non socializzare con altri coetanei. Significa obbligare il bambino ad una vita che non gli appartiene e obbligarlo a non credere in un futuro migliore. Significa annientare i suoi diritti. “I minori –spiega ancora il rapporto- sono per i loro sfruttatori una fonte inesauribile di guadagno. Si calcola che l’attività di accattonaggio possa portare ad un guadagno
il Segno
medio di 100 euro giornalieri, che possono lievitare se i bambini vengono impiegati in attività criminali come piccoli furti o borseggi”. Stando alle più recenti stime, il valore d’affari dell’accattonaggio in Italia ammonterebbe a 150 milioni di euro. Nel 2008 sono stati conteggiati oltre 2700 minori stranieri sbarcati in Italia. Di questi, ben 2100 sono risultati non accompagnati e questo, in molti casi, dipende dal fatto che sono stati letteralmente “acquisiti” da membri delle organizzazioni criminali che gestiscono le attività di accattonaggio. “Considerando che numerosi sbarchi avvengono in clandestinità e non vengono intercettati dalle forze dell’ordine, si deve presumere che ogni anno vengano introdotti in Italia migliaia di minori, sfruttati sul suolo italiano come mendicanti o baby-prostitute”.
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il Segno
VII RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE
di ROMA e PROVINCIA
in grado di far muovere affari per un valore di 20 miliardi di euro. Per questo l’attento e scrupoloso lavoro giornalistico ha il merito di mettere in guardia da possibili infiltrazioni criminali chi si troverà a gestire la complessa macchina degli appalti. Il libro si compone di 15 capitoli, ricchi di dati e notizie, che pian piano aprono Milano come fosse un arancio i cui spicchi nascondono verità troppo spesso taciute per timore, per eccessiva “disinvoltura” ma soprattutto per una sorta di paura di perdere quel primato della “Milano da bere”.
NEWS da
FUGGE ALL’ESTERO IL BOSS DELLA ‘NDRANGHETA
RESPONSABILE Andrea Sebastianelli
Stampato in proprio
Il Segno non usufruisce di alcun finanziamento pubblico, nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo. SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO Banca Credito Cooperativo Castelli Romani IBAN:IT11B0709239230000000103028
www.issuu.com/ilpiccolosegno Dopo il sequestro dell’Hotel Villa Vecchia di Monte Porzio non si può più far finta di niente
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AL CENTRO DEL GIORNALE
Nuova sede municipale
Lavori in un impegno premiato forte ritardo A pagina 8
Ripetitori radio-tv
La lettera dei “Campi”
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Edificazioni al Vivaro
Ecco il piano del Comune
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il Segno “ SEGUE A PAGINA 8
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Verità nascoste
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Noi, il potere e la verità
di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;
SEGUE A PAGINA 8
”
LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.
Albert Einstein
ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”
AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI
Dissesto idrogeologico
La task-force del Comune
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Vince Franceschini
Pd, congresso senza parole
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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?
Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).
Lettera sulla nostra scuola
di Roberta Querini Sono stata lontana da Rocca di Papa per 12 anni, quando sono tornata ho trovato il vuoto, ho ritrovato un paese nel degrado. Ho inscritto i miei figli nelle stesse scuole dove andavo io, ma adesso me ne pento. Mi sento responsabile di tutto quello che tutti i giorni devono affrontare. Mia figlia è una studentessa modello ma in questa scuola non riesce ad uscire al meglio. Mio figlio, a soli 6 anni, si ritrova in una classe considerata uno scarto. Nel mese di settembre ho girato, ho chiesto, ho supplicato tutte le persone che dal Comune potevano aiutarci. Nessuna risposta. Ho lasciato Roma dove i miei figli vivevano in una realtà che funzionava. La risposta del Comune è stata questa: “A Roma ci sono i soldi”; mi domando: che risposta è? Non ho chiesto un aiuto economico, ma solo giustizia, sensibilità e responsabilità verso quei bambini che saranno il nostro futuro. Segue a pagina 10
La criminalità arriva e si stabilizza anche da noi
L’allarme lanciato dalla Cgil scoperchia gli interessi e le infiltrazioni criminali a Roma e nell’intera provincia
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Approfondimento alle pagine 16 e 17
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Il nostro no al processo breve
di Roberto Saviano Signor Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei. Segue a pagina 6
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Il nostro menù speciale
Antipasto di mare misto (cotto e crudo) Primi piatti Brodo arzille broccoli con pane tostato - Ravioli ripieni di salmone e mozzarella in salsa rosa - Risotto alla crema di scampi Secondi piatti Arrosto misto di pesce (orata, palombo o tonno, calamaro, gamberi, ecc.) Frittura di calamari Contorni Patate al forno - Insalata Sorbetto al limone A MEZZANOTTE Lenticchie con cotechino - Spumante - Dolci natalizi
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Il Silenzio! mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
”
In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi
Leo Longanesi
Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?
Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!
di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.
Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12
L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.
Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.
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Se io ti dò un dollaro e tu mi dai un dollaro, entrambi abbiamo un dollaro. Se io ti dò un’idea e tu mi dai un’idea, entrambi abbiamo due idee.
Stampa locale pubblica e privata
informazione e cultura
Umberto Veronesi
Dieci anni di verità, mezze verità ed omissioni di una classe politica asservita ai nuovi potenti
Studi d’Arte
P.C.R. la farsa continua
Solo debiti e niente turisti
A pagina 8
Allarme Centro Storico
Un residente ci scrive che...
A pagina 9
P o r c e l l a n a b ia n c a
Urbinelli
LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.
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Albert Einstein
Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”
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Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.
Paolo Borsellino
Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...
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Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944
Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.
Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.
Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro
storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano
Alberto Camus
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Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi
Leo Longanesi
Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?
Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema
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Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri. Don Franco Monterubbianesi
Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente
Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto.
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via
Alberto Camus
Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio
mensile indipendente di attualità,
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Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.
Michele Serra
A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E
Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo
L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Nuovi cors i arti sti ci
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Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio
1975-1985 gli anni che sconvolsero Monte Cavo
di Sergio Rasetti A Rocca di Papa l’informazione locale è assicurata essenzialmente dalla pubblicazione ufficiale del Comune “Comune Informa” e da “il piccolo Segno” redatto, diffuso e finanziato da un gruppo di volenterosi che cercano di assicurare una minima informazione sulle cose di casa che tutti mormorano, mentre chi di dovere, fa finta di non sentire o conoscere. In tanti attendono, ogni mese, l’uscita de “il piccolo Segno”, sicuri di trovare qualche argomento interessante, descritto da punti di vista non istituzionali, che può far capire meglio la realtà. Le pagine del periodico comunale, stampato su carta di pregio e diffuso in modo capillare, sembrano non rispondere molto alle aspettative di informazione dei cittadini sulle cose della Casa Comunale, sulle delibere di Consiglio Comunale, sulle decisioni della Giunta Municipale, sul lavoro delle Commissioni Consiliari, SEGUE A PAGINA 8
Noi, il potere e la verità
”
Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via
Speculazioni L’inchiesta
mensile indipendente di attualità,
Anno VIII, n. 11 - Novembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;
il Segno “ PICCOLO
il Segno “ PICCOLO
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Mafiopoli
Periodico mensile dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Enzo Biagi
Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alle Autorità competenti, affinchè facciano chiarezza
Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi
di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.
L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
20 glio 13 lu
08
Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5
il Segno “ il Segno “ ” ” E’crollato! Caoscalmo SEGUE A PAGINA 8
AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI
Dissesto idrogeologico
La task-force del Comune
A pagina 8
Vince Franceschini
Pd, congresso senza parole
A pagina 9
Studi
d’Arte
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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?
Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).
Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello
di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12
A Monte Cavo
ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13
Mons. Martinelli nuovo Vescovo
Alle pagine 12 e 13
Fondi Regionali
Dopo lo scempio
A pagina 10
A pagina 14
Lavori di Scavi alla Ecco la recupero Fortezza Via Sacra e... abusi Studi d’Arte Alle pagine 8 e 9
Festa dei 100 anni
La nipote di M.S.De Rossi Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19
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Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa
Sindaci e Parco A pagina 8
di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.
SEGUE A PAGINA 9
si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.
Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare
PrevenzioneAvis Pentima Stalla A pagina 19
A pagina 15
Parla Don Franco
“Vicini agli emarginati”
Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6
A pagina 11
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SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!
di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.
SEGUE A PAGINA 3
Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una rac-
colta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12
L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.
Alle pagine 5 e 11
Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla
Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.
Alle pagine 6 e 7
ALLE PAGINE 12 e 13
Giardino degli Ulivi, questione di metodo
di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.
SEGUE A PAGINA 8
Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi... Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle
Onna dopo il terremoto
A pagina 17
L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie circa la riattivazione della La stazione occupata storica funicolare. A pagina 10
Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!
Una storia iniziata nel 1919
Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19
La parte crollata del Convento
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi
di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.
SEGUE A PAGINA 5
L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
13 luglio
2008
Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5
Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9
Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?
di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando inte-
resse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5
L’Amministrazione resta sul vago
Alle pagine 10 e 11
Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare
Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti A pagina 6
Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.
Michele Serra
A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E
Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo
Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alleAutorità competenti, affinchè facciano chiarezza Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9 La parte crollata del Convento
Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?
di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5
L’Amministrazione resta sul vago
Alle pagine 10 e 11
Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare
Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti A pagina 6
SEGUE A PAGINA 5
PICCOLO
L’omicidio Molè
Ai giovani giornalisti
dico: raccontate sempre la verità. Anche se costa molto.
PICCOLO
‘Ndrangheta ...ai Castelli Rocco Molè
!
PICCOLO
Tra le novità introdotte nella Legge Finanziaria 2009 vi è la riduzione del numero di Consiglieri Comunali e Assessori. Una mini-rivoluzione che, se confermata, potrebbe scompaginare gli attuali equilibri locali. Vediamo che cosa succederebbe a Rocca di Papa. Attualmente, il Consiglio Comunale è composto da 20 Consiglieri e la Giunta è formata da sei assessori più il Sindaco. Con la riduzione del 20%, prevista dalla Finanziaria, il nudei Consiglieri mero passerebbe dai 20 di oggi a 16 mentre gli assessori dagli attuali sei a quattro. Anche alla Provincia di Roma il numero degli assessori sarebbe ridotto di 1/5 dei Consiglieri eletti. Con l’introduzione di quanto previsto, le liste elettorali del nostro Comune saranno composte dai 12 ai 16 candidati: quindi di fatto diminuiranno i posti in lista e, di conseguenza, la “concorrenza” interna alle liste. In particolare per i Consiglieri di maggioranza significa che anziché 12, ne entreranno in Consiglio 10. Da quanto detto sinora, ovvero che dalla diminuzione dei Consiglieri eletti ne conseguirà anche una diminuzione del numero di posti per i candidati nelle liste elettorali ma sostanzialmente anche una minore concorrenza interna, si potrebbe ragionevolmente prevedere un aumento del numero di liste che si presenteranno alle elezioni comunali anche se, con il nuovo meccanismo, vedranno alzarsi il quorum per far eleggere i propri candidati.
Villa Vecchia
32 PAGINE
PICCOLO
di Andrea Sebastianelli
Buon Natale
Anno VIII, n. 12 - Dicembre 2009
PICCOLO
ALL’INTERNO IL SUPPLEMENTO DELLA “RETE DI GIORNALISTI E SCRITTORI ANITIMAFIE DI ROMA E PROVINCIA”
Nuove regole per le elezioni comunali?
il Segno “
PICCOLO
”
Quando si accendono i roghi, mettiti sempre dalla parte della strega, anche a rischio di salire sul rogo con lei. Indro Montanelli
Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
Anno IX, n. 1 - Gennaio 2010
PICCOLO
il Segno “
PICCOLO
il Segno
ilpiccolosegno@libero.it
Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Il contenuto organo dell’associazione culturale degli articoli, dei servizi, le foto ed i “Terre Sommerse Castelli” loghi, rispecchia esclusivamente il Registrazione Tribunale di pensiero degli artefici e non vincola Velletri n. 5/02 del 19/02/2002 mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono DIREZIONE riservate ai soli associati e simpatizVia dei Monti, 24 - Rocca di Papa zanti ed hanno carattere divulgativopromozionale nel loro stesso ambito. DIRETTORE
il Segno
Si è costituito ai Carabinieri della Compagnia di Frascati, Raffaele Casamonica, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per estorsione, rapina e lesioni personali. Lo scorso 8 marzo, il pregiudicato non fu trovato dai Carabinieri nel corso dell’operazione che portò in carcere altri 3 componenti della stessa famiglia. Forti della loro forza intimidatrice, anche con minacce a mano armata, estorcevano costosi lavori e forniture di materiali di lusso per decorare le loro ville principesche ai danni di artigiani. (A cura di Andrea Rasetti)
12 aprile, Roma
RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA supplemento al n. 4 (aprile 2010) del mensile indipendente
13 aprile, Frascati
ARRESTATO RAFFAELE CASAMONICA
PICCOLO
Un patrimonio di circa 10 milioni di euro composto da immobili, terreni, conti correnti ed auto di lusso, è stato sequestrato dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma a conclusione dell’operazione “Crime contract”. È il risultato di una serie di inchieste portate a termine dalle Procure di Reggio Calabria e di Palmi. I beni sequestrati sono riconducibili a otto componenti della criminalità organizzata romana, legata alla famiglia dei Casamonica. Partendo dall’analisi del patrimonio del clan romano, che nella Capitale ha da sempre gestito affari legati ad usura e truffe, gli investigatori hanno trovato un legame con Pietro D’Ardes, un ex ispettore del lavoro già rinviato a giudizio nel 2009 per associazione a delinquere. Il sodalizio con Rocco Casamonica, il capo fami-
L'operazione «Damasco» è entrata nella quarta fase e, dopo gli avvisi di garanzia emessi l'estate scorsa, la Procura della Repubblica di Latina ha ora concluso gli accertamenti su nove indagati e si prepara per quest'ultimi a chiedere il rinvio a giudizio. Dopo le indagini della Dda di Roma sull'usura mafiosa, sui rapporti tra mafie e pubblica amministrazione, e sull'urbanistica, il Sostituto Procuratore Giuseppe Miliano ha compiuto verifiche su tutte quelle ipotesi di reato emerse nel corso dell'inchiesta, che l'Antimafia, per competenza, ha girato agli inquirenti pontini. Sotto accusa, tra gli altri, questa volta sono finiti anche l'ex consigliere regionale Romolo Del Balzo e l'imprenditore fondano Mario Izzi. Per l'ex assessore ai lavori pubblici di Fondi, l'avvocato Riccardo Izzi, per cui la Direzione distrettuale antimafia di Roma ha già chiesto il rinvio a giudizio considerandolo che l'uomo avrebbe aperto le porte del Palazzo alle mafie, il sostituto Miliano ha ipotizzato il reato di peculato, abuso d'ufficio, concussione e riciclaggio.
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BENI PER 10 MILIONI DI EURO SEQUESTRATI AI CASAMONICA
QUARTA FASE DELL’ “OPERAZIONE DAMASCO”
PICCOLO
26 marzo, Roma
9 aprile, Fondi
PICCOLO
La polizia ha eseguito 12 arresti nel Lazio nei confronti di altrettante persone, per associazione per delinquere di stampo camorristico. L’operazione ha colpito un gruppo accusato di riciclaggio di capitali di provenienza illecita. L’indagine ha permesso di scoprire due holding imprenditoriali, operanti tra le province di Roma, Latina e Napoli nel settore dell’edilizia, gestite da soggetti legati al clan Mallardo, di Giugliano in Campania. Sequestrati beni per 400 milioni di euro.
Roberto Pannunzi, broker della ‘ndrangheta, arrestato in Spagna nel 2004, già detenuto nel centro clinico del carcere di Parma, con il regime della sorveglianza speciale, fugge dalla clinica romana, dove si trovava ricoverato per gravi motivi di salute. La fuga del Pannunzi viene scoperta dalle Forze dell’Ordine dopo una quindicina di giorni dall’avvenimento, tempo sicuramente più che sufficiente per consentire al boss un trasferimento all’estero. Gli investigatori ritengono che Roberto Pannunzi possa essere considerato “la più alta espressione del narcotraffico” della ‘ndrangheta ed interlocutore privilegiato dei produttori di cocaina colombiani; avrebbe dovuto scontare una pena definitiva di 16 anni e mezzo di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.
glia dell’organizzazione criminale romana, aveva portato alla costituzione di 15 aziende, 13 società di capitali e 21 cooperative tra Lazio, Campania e Calabria.
PICCOLO
12 ARRESTI PER ASS.NE DI STAMPO CAMORRISTICO
PICCOLO
23 marzo, Latina
MAFIOPOLI
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 4 - Aprile 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Non temo la cattiveria dei malvagi ma il silenzio degli onesti Martin Luther King
Botta e risposta sul nuovo Piano Regolatore tra Sindaco e progettista
Boccia: “Il Piano è riservato” Putano: “Ci dica perchè”
Dopo la “lettera aperta” pubblicata sul numero scorso del Segno, il Sindaco ha replicato all’Arch. Putano, curatore del nuovo Piano Regolatore di Rocca di Papa, attraverso alcune dichiarazioni pubblicate sul quotidiano provinciale “Cinquegiorni”. La contro-replica dell’Architetto non si è fatta attendere. Per Boccia “il Piano si trova oggi in una condizione di riservatezza”, ma Putano lo incalza con nuove domande: “Perché il Sindaco omette di darmi risposte specifiche sulle questioni sollevate? A quali elementi di riservatezza fa riferimento?”. Oggi più che mai sarebbe necessaria un’assemblea pubblica per spiegare ai cittadini che cosa sta succedendo.
Tiro al piccione 1876, le ricerche del De Rossi Regione Lazio contro il Parco Scavi a Monte Cavo Il nostro impegno Per trovare i “fasti” perduti a sostegno Arredo Urbano Metà mandato del reddito
ARTICOLI A PAGINA 8
di Andrea Sebastianelli In questi ultimi mesi si stanno alzando di molto i toni contro il Parco Regionale dei Castelli Romani. La stranezza è che contro l’ente di Villa Barattolo confluiscono delle trasversalità che dovrebbero preoccupare. Il centrodestra roccheggiano, che pure al suo interno vede la presenza di alcuni ambientalisti seri (che per il momento hanno deciso di tacere lasciando campo aperto agli altri), ha deciso di condurre una vera e propria “guerra” vedendo nel Parco e nei suoi dirigenti “il male assoluto”. Il Sindaco di Rocca di Papa, allo stesso modo, sembra malsopportare l’esistenza del Parco, sentendosi forse imprigionato dal dover coinvolgere spesso gli uffici dell’ente regionale in molte questioni inerenti la cittadina. SEGUE A PAGINA 9
A pagina 20
La nuova Iniziano moda dei le grandi paletti manovre Il Centro Storico è stato invaso da decine di paletti in ferro per evitare che gli automobilisti indisciplinati occupino posti proibiti... ma intanto tutti attendono l’arrivo di Alberto Tomba. A pagina 17
La Giunta Boccia è arrivata a metà strada del suo percorso amministrativo e a Rocca di Papa iniziano le “consultazioni” tra le forze politiche per preparare le coalizioni del futuro. A pagina 16
di Alessandra Tibaldi * Quello che il governo nazionale dichiara impossibile, la Regione Lazio, grazie alla Sinistra, lo ha già realizzato. E’ il reddito minimo garantito per i disoccupati, gli inoccupati ed i precariamente occupati. Continua a pagina 6
Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura! SEGUE A PAGINA 3
Alle pagine 5 e 11
Alle pagine 6 e 7
il Segno - Aprile 2010
ROCCA DI PAPA
Sulla sicurezza sono tante le cose che restano da fare
Necessari maggiori controlli sull’intero territorio comunale Dopo l’aumento dei vigili urbani non ci sono più scusanti
Leggiamo sempre i comunicati stampa della nostra Amministrazione Comunale e attendiamo, con attenzione, la concretizzazione delle decisioni che vengono illustrate, curiosi di costatare in che misura la macchina amministrativa è in grado di corrispondere agli indirizzi che i politici immaginano decisivi per il bene della città. Dal comunicato n° 9 del 2010 apprendiamo che si è fatto il punto della situazione sulla vigilanza, viabilità e sicurezza riguardanti la città. L’organico degli agenti, portato a 14 con le ultime assunzioni, permetterà di effettuare maggiori controlli sull’abusivismo. Si eseguirà un monitoraggio sugli autoveicoli per verificare la regolarità di revisioni e delle emissioni di fumi. Sarà controllato il patrimonio boschivo, la dotazione di servizi igienici di tutti gli immobili usati come abitazione. Saranno eseguiti controlli delle attività commerciali. Musica per le orecchie della cittadinanza più responsabile che, da tanto tempo, è in attesa che si facciano tutte queste cose dovute ma, fino ad ora, fatte praticamente soltanto quando richieste insistentemente o con la carta bollata in mano.
Tutti vorranno costatare i risultati di questo impegno rinnovato tra alcuni mesi e capire se si sarà trattato di cosa concreta o soltanto di un comunicato immagine, buono per la carta stampata, da dimenticare dal giorno dopo. Noi cogliamo I vigili di Rocca di Papa durante un Consiglio l’occasione per elencare richieste che let- stradale più sicura, si è rivelato tori e cittadini ci pregano con- soltanto un modo per aumentinuamente di scrivere tare le entrate nelle casse coPer prima cosa, il controllo del munali. territorio sia compito di tutti I controlli di tutte le attività ilgli agenti in servizio, unico legali che si svolgono nelle modo per monitorare costante- zone boscate devono essere mente ogni angolo del paese. veramente contrastate per proAssegnare un’area ben indivi- teggere l’unica ricchezza che duata ad ognuno di essi po- ogni anno può assicurare un trebbe evitare ritardi reddito importante alla comusignificativi. Il controllo su re- nità. I suggerimenti raccolti, visioni e fumi emessi, molto che ci siamo permessi di deimportanti per sicurezza e di- scrivere, contribuirebbero a riminuzione dell’inquinamento, collocare il paese in una zona potrebbe sostituire parte del- di legalità, indispensabile per l’uso dell’autovelox, che men- poter sperare in un futuro mitre sembra molto poco efficace gliore. per rendere la circolazione il-sognatore.blogspot.com
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Fallimento PCR, “Dissipazione di denaro pubblico”
Vi aggiorniamo sulla vicenda relativa al fallimento della PCR Spa (Promozione Castelli Romani), la società che vede tra i Comuni fondatori anche Rocca di Papa. Prima della fuoriuscita di altri Comuni (tra cui Monte Porzio) anche il Parco aveva deliberato a favore della liquidazione della società turistica a causa delle “perdite determinatesi negli ultimi esercizi” ammontanti a circa 600 mila euro. Nella delibera del Parco, tra l’altro, si legge che “mantenere operativa la PCR Promozione Castelli Romani Spa non corrisponde ai criteri di economicità ed efficacia di cui ai Principi Generali della gestione della pubblica amministrazione”. E ancora più avanti si parla di “dissipazione di risorse economiche pubbliche”. Tutto bene, ma chi paga per un carrozzone voluto dai politici? (A.S)
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ROCCA DI PAPA Polemiche per l’ondata di furti notturni nel quartiere dei Campi d’Annibale
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il Segno - Aprile 2010
Il Sindaco: “Rocca di Papa è sicura” ma il Comitato chiede più attenzione Recentemente in via dei Monti alcuni individui, in piena notte, hanno condotto diverse azioni tese a rubare automobili, attrezzi automatici da giardino di cospicuo valore, creando allarme tra la popolazione residente. Subito dopo l’amministrazione comunale, per voce Piazza Di Vittorio ai Campi d’Annibale del Sindaco Boccia, ha un po’ rididi Marcello Morrone mensionato il fenomeno dicendo che Nelle ultime settimane molto si è in fondo a Rocca di Papa non si viparlato di sicurezza, soprattutto vono situazione di effettivo allarme nella zona dei Campi d’Annibale dal punto di vista della sicurezza. E oggetto di diversi furti da parte dei infatti il primo cittadino ha fatto “soliti ignoti”. esplicito riferimento alle denunce efIl Comitato di Quartiere dei Campi è fettivamente presentate che sono tornato per l’ennesima volta a chie- uno dei numeri più bassi dell’intera dere l’intervento delle forze dell’or- provincia di Roma. dine e del Comune affinchè venga Certo, c’è da dire che spesso il cittagarantita una vigilanza idonea che dino, una volta subito un furto di possa coprire il più grande e popo- poco valore, preferisce non presenloso quartiere roccheggiano. Pur- tare una denuncia perchè timoroso di troppo, spesso, Polizia e Carabinieri dover perdere tempo a girare tra un non hanno nè mezzi nè forze suffi- ufficio e un altro per poi vedersi arcienti per coprire vasti territori, per chiviare la pratica senza un nulla di cui può capitare che soprattutto di fatto. A proposito... ma l’attuale gonotte avvengano visite inaspettate verno non aveva promesso i vigili di nei propri appartamenti. quartiere?
Rocca di Papa e... l’evoluzione della specie
Sono un cittadino di Rocca di Papa e da alcuni anni sto rimpiangendo i bei tempi passati. Non voglio parlare delle cose che prima funzionavano (turismo soprattutto) ma del modo di essere dei rocchiciani. Una volta c’era una popolazione unita, che insieme cercava di affrontare i problemi della collettività. Oggi ognuno pensa a se stesso, poi se tutt’intorno succedono sfaceli pazienza. A nessuno importa più dell’altro. Con rammarico, un vostro lettore. Salvatore De Santis
“Le mie impressioni dopo un anno”
Come ogni anno, anche nel 2010 Toshi ha trascorso un mese a Rocca di Papa
di Toshimitsu Kameda Ogni volta che torno qui l’Italia è sempre movimentata. Proprio per questo l’Italia mi affascina molto in qualsiasi situazione si trovi, nel bene o nel male. In poco tempo ho partecipato a diverse manifestazioni per sentire un’aria politica in generale. Non si finisce mai parlare di un’anomalia italiana. Per primo i conflitti dei poteri tra il governo e la magistratura. Nella democrazia stabile non può succedere una cosa simile. Ne vedo il radicalismo politico molto pericoloso. E poi ancora Tangentopoli! La nuova Tangentopoli o era già finita tanti anni fa? Di certo esistono tutt’ora le corruzioni ma
non più la Tangentopoli di allora sistematica. Forse quella di oggi sarà più selvatica. Non so quale sarà peggio. Mi ricordo che verso la fine della vecchia Tangentopoli un noto giornalista disse che l’Italia ha perso un’occasione di rinnovamento. La politica è stata rinnovata con il realizzarsi della democrazia dell’alternanza ma qualcosa di fondo è ancora rimasta intatta. Mancava il rinnovamento culturale e la presa della coscienza civile. La Tangentopoli non sta solo in alto ma anche nella micro realtà quotidiana. Mai il clientelismo, mai l’amicizia mischiata con il favoritismo pubblico, mai il compromesso. Tornando a Rocca di Papa mi sono trovato in un’atmosfera culturale diversa. In meno di un mese sono stato a tre incontri
culturali come la letteratura e l’arte. Me ne sono meravigliato. È stata una cosa bellissima. Ho assistito alle prove del da poco ricostruito concertino. Mi avrebbe fatto piacere assistere a uno spettacolo in dialetto al teatro (purtroppo i biglietti erano già esauriti). Contrariamente ho trovato il paese in via di “desertificazione” urbanistica. Ho saputo di un’iniziativa, l’album degli artisti roccheggiani. Spero che non finisca solo per essere pubblicato ma partendo da esso possa arrivare ad organizzare una giornata degli artisti, ognuno esponendo la propria attività artistica. La cultura è l’acqua per portare il verde nel deserto. Sono sicuro che anche tra un anno troverò l’Italia movimentata ma spero nel bene. Arrivederci presto. Buona fortuna.
Case di “Campane sempre piene e riposo i rifiuti restano per strada” abusive ROCCA DI PAPA I cittadini si lamentano per il servizio di raccolta differenziata
il Segno - Aprile 2010
di Luigi Serafini Raccolta differenziata. Molti ne parlano ma spesso i risultati sono piuttosto esigui. Prendiamo il caso di Rocca di Papa e in particolare la raccolta differenziata effettuata attraverso le cosiddette campane (carta, vetro e plastica). Il sig. Remo Del Vescovo ci ha scritto evidenziando che nel
Campane per la differenziata
suo quartiere, Campi d’Annibale, trova spesso le campane strapiene traboccanti dei vari rifiuti differenziati. “Sono costretto a girare per tutto il paese alla ricerca di campane in grado di ospitare i miei rifiuti differenziati” ci ha scritto. Questo è un problema reale che oltre a provocare l’insoddisfazione da parte dei cittadini produce
Una “rete solidale” mentre Peppe resta ad aspettare
Lo scorso 13 aprile si è tenuto il primo incontro organizzativo della “Rete Solidale di Fraternità tra Cittadini”. Erano presenti il Sindaco Boccia, l’Ass.re ai Servizi Sociali Trinca, le Parrocchie (Campi D’Annibale e Centro Storico), i rappresentanti locali della Caritas Diocesana di Frascati, Il Movimento Umanità Nuova, l’associazione “Feriae Latinae” ed altre organizzazioni roccheggiane di volontariato. Come si apprende dal comunicato stampa emesso dall’ufficio del Sindaco, “il progetto mira a formare una rete di fraternità al servizio della città e dei cittadini, con il coordinamento e il sostegno dell’amministrazione comunale. Uno dei punti cardine di questa organizzazione -si legge ancora- sarà la formazione degli operatori. Infatti si tratterà anche di dare valori e principi nuovi, una nuova visione di una cultura del dare”. Avendo raccontato, sul numero scorso del Segno, la vicenda drammatica del nostro concittadino Giuseppe Dusmeri, costretto a vivere in condizioni a dir poco vergognose, al limite della civiltà e della dignità umana (sulla cui vicenda
anche l’inserimento nelle teste della fatidica domanda: “servirà a qualcosa il fatto che mi metto lì a dividere a casa i vari tipi di rifiuti?”. Quindi il Comune dovrebbe aumentare il numero di giri di svuotamento delle campane. Ora, c’è da dire che la raccolta tramite le campane stradali ha fatto il suo tempo. Molti Comuni l’hanno abbandonata del tutto a causa degli alti costi di raccolta e trasporto e anche perchè spesso i rifiuti non vengono ben selezionati in quanto chiunque potrebbe buttare nella campane per il vetro anche carta e plastica. Quindi una volta svuotata la campana, il suo contenuto andrà comunque trattato e visionato in appositi centri. Ora speriamo che con l’estensione del sistema “porta a porta” differenziato, il problema del sig. Remo possa risolversi nel modo più semplice. Resta il fatto che il ruolo del cittadino è fondamentale per un buon servizio.
Giuseppe Dusmeri
nessuno dell’amministrazione ha ritenuto di farci sapere qualcosa), vorremmo consigliare la neo costituita “Rete Solidale di Fraternità tra Cittadini” di cominciare ad occuparsi anche di cose concrete, di chi ha veramente bisogno di aiuto, lasciando un po’ da parte facili proclami. Riempirsi la bocca di solidarietà, fraternità, ecc. ecc., serve a poco se non si interviene sulla vita quotidiana e sulle sofferenze e i diritti di chi subisce troppo spesso l’indifferenza della comunità. Speriamo quindi che per il nostro “fratello” (per citare un’espressione di francescana memoria) Peppe Dusmeri si possa intravvedere qualche lume di speranza. Ringraziamo anticipatamente chi si occuperà seriamente del suo caso. Paola Gatta
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Ancora una volta, sul nostro territorio comunale, è stata individuata dalla polizia una struttura adattata a casa di riposo, in via Casal Romito, priva di qualsiasi autorizzazione. Sei donne anziane, alcune delle quali non in grado di deambulare, erano affidate a persone non abilitate a svolgere questo tipo di lavoro, le quali somministravano farmaci, tra l’altro non correttamente conservati, privi delle necessarie prescrizioni mediche. Simili fatti scuotono e allarmano la pubblica opinione. Alla esigenza di recuperare la fiducia nelle istituzioni e un atteggiamento collaborativo da parte di tutti, deve fare riscontro un impegno più pressante delle istituzioni. Polizia Urbana, Carabinieri, Asl RM H non dovrebbero lasciarsi mai più sfuggire sul nascere situazioni di illegalità così gravi. Chiudere gli occhi o distrarsi davanti a simili eventi che, anche ai più disinformati, non possono che apparire illegali, oltre che sbagliato, è un comportamento che determina il deterioramento della vita collettiva e individuale, in un vortice negativo al quale nessuno dovrebbe mai arrendersi. Sergio Rasetti
ROCCA DI PAPA Inaugurate dall’amministrazione comunale le due nuove strutture scolastiche
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il Segno - Aprile 2010
Le politiche scolastiche un fiore all’occhiello per il nostro paese di Rita Gatta Due nuovi edifici scolastici sono stati inaugurati alla presenza delle Autorità competenti, dei genitori, delle insegnanti e soprattutto dei bambini: si tratta della nuova scuola di Colle delle Fate, in via dei Gelsomini, località Le Vigne e del nuovo complesso scolastico in Via Vecchia di Velletri, ai Campi d´Annibale. La prima struttura, presentata alla cittadinanza il 19 marzo e da anni attesa nella nostra città, ospiterà gli alunni della Scuola Primaria e una sezione della Secondaria inferiore, per ora formata da due classi; la Scuola dell´Infanzia, per il momento resterà in funzione nell´attuale complesso scolastico in Via Europa, opportunamente rinnovato negli spazi già esistenti. Questo provvedimento, concordato tra le Autorità competenti, si è reso necessario in seguito a un incremento della popolazione scolastica nella zona bassa della nostra città: il prossimo anno dovrebbero aprirsi due nuove classi prime, anziché una. Tempestivi saranno i lavori per ampliare il nuovo complesso in Via dei Gelsomini e permettere così anche ai piccoli alunni dai tre ai cinque anni di raggiungere i loro compagni. Il nuovo edificio offre spazi interni ed esterni molto ampi e nel piano superiore entrerà in funzione una biblioteca. Un sogno lungamente cullato, finalmente è realtà. Così come è reale e tangibile la nuova struttura scolastica inaugurata il 26 marzo, ai Campi d´Annibale: ampia, spaziosa, colorata con i colori dell´arcobaleno, circondata di verde, si sviluppa su un unico piano e comprende quattro aule, più i locali necessari per il funzionamento della vita scolastica. Al piano inferiore dell´edificio è già funzionante il centro cottura che distribuisce i pasti nelle mense delle scuole cittadine. Entrambe innovative, le strutture rispettano i parametri ambientali ed ecologici, offrendo anche spazi verdi e ben curati che alunni e insegnanti potranno gestire nel migliore dei modi, interagendo armonicamente con il paesaggio circostante. Il primo cittadino di Rocca di Papa, dott. Pasquale Boccia non nasconde la propria soddisfazione e a nome di tutti coloro che hanno interagito e interagiscono nell´ambito didattico-educativo, amministrativo, sociale, ambientale dichiara che proprio gli sforzi comuni portano poi a un risultato brillante per la nostra Città. E nella soddisfazione di un´attenzione così mirata alla scuola, all´istruzione,
L’inaugurazione della scuola nel quartiere delle Vigne
all´educazione, spontanea emerge, già citata in occasione dell´inaugurazione della prima scuola, una riflessione autorevole e competente che abbraccia tutte le sfaccettature del sociale, eredità di una grande nostra concittadina che da poco ci ha lasciati, Chiara Lubich: “La promozione dell´individuo e la promozione della comunità sono legate tra loro... l´idea di educazione va di pari passo con la concezione di essere umano in un´ottica profondamente religiosa, premessa di rispetto totale per ogni persona”.
La nuova scuola ai Campi d’Annibale
Antenne e funicolare, ci risiamo? SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Le cose sono due: o ci hanno raccontato delle colossali balle, dicendoci che per le antenne restava solo il nodo del Ministero mentre per la funicolare era tutto pronto (soldi, progetto e bando di gara), oppure su queste due cose si è giocata solamente l’ultima campagna elettorale. Il Sindaco, invece di informarci sempre e solo su ciò che vorrebbe fare, dovrebbe dirci come stanno veramente le cose rispondendo a tre domande: sui ripetitori radio-tv di Monte Cavo la Regione, prima delle ultime elezioni regionali, aveva concluso il suo iter o no? Per il ripristino della funicolare che cosa manca da parte della Regione Lazio? E infine: il nuovo Piano Regolatore che
fine farà adesso? Sono domande semplici che molti cittadini oggi si pongono, visto che il Sindaco ha anche scritto ufficialmente a Renata Polverini invitandola ad impegnarsi per sfrattare le antenne e per riattivare la funicolare. Non vorremmo che il primo cittadino abbia deciso di ricominciare quell’odioso scaricabarile che in trent’anni non ha accertato un minimo di responsabilità amministrative sulla vicenda di Monte Cavo vetta. Il fatto sarebbe molto imbarazzante perché trasformerebbe quella che Boccia definisce “l’amministrazione del fare” nell’amministrazione delle chiacchiere. Andrea Sebastianelli
ROCCA DI PAPA Molti disagi per i cittadini di una zona dei Campi
il Segno - Aprile 2010
Via Vecchia di Velletri, una strada di ‘serie B’
di Paola Gatta Strade dissestate e senza illuminazione. A Rocca di Papa molti interventi sono stati fatti dall’amministrazione comunale (anche grazie alle tante sollecitazioni del Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale) ma evidentemente esistono zone di “serie A” e zone di “serie B”. E’ il caso di Via Vecchia di Velletri, la strada posta a ridosso del famoso Ristorante “Polentone” e confinante con la nuova scuola inaugurata poche Via Rocca Priora, un’altra delle settimane fa. Si tratta di un strade disastrate di Rocca di Papa tratto di strada non molto lungo, qualche centinaio di metri, eppure sono diventate di pubblica competenza, qui sembra di vivere nella periferia più mentre per Via Vecchia di Velletri sembra lontana del paese. Le buche sono una con- che i problemi siano insormontabili. suetudine, e anche il pericolo per autovet- “Qui non abbiamo neanche i secchioni per ture e persone è diventato un’abitudine. i rifiuti” aggiunge un altro signore visibilSenza parlare dell’illuminazione comple- mente indignato per le condizioni della tamente assente. strada, aggiungendo che “come viene la “Dicono che la strada è privata ma anche sera dobbiamo stare in ansia per i nostri noi siamo cittadini che pagano le tasse” si figli, costretti a portarsi dietro una pila tasfoga una signora che abita in questa scabile per evitare di cadere nelle tante vostrada da oltre dieci anni. Infatti, questo ragini”. fatto che la strada sarebbe privata è un Una situazione al limite della decenza, aspetto poco edificante per un’ammini- anche perchè più volte lo stesso Comitato strazione, poichè stiamo parlando di una presieduto da Gianfrando Silvestrini, ha via aperta al transito come decine di molte posto la questione all’amministrazione coaltre. Non crediamo che trasformarla in munale senza ottenere risposte esaurienti una strada pubblica sia difficile. Molte ma solo promesse. Vi aggiorneremo sulstrade, a quanto ci risulta, negli ultimi anni l’evolversi della situaione.
Maratonina di Primavera
Si è svolta lo scorso 18 aprile la prima edizione della “Corsa di Primavera” organizzata dall’associazione “Feriae Latinae” con il patrocinio del Comune di Rocca di Papa. La corsa ha percorso i sentieri più caratteristici del paese, a cominciare dalla Via Sacra. L’appuntamento è per la seconda edizione.
Le date delle prossime donazioni
MAGGIO
GIUGNO
LUGLIO
venerdì 28
venerdì 25
sabato 24
domenica 9 domenica 13 domenica 11
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30 giorni di “cattivi” ...e “buoni” pensieri
di Gianfranco Botti
MITULE: piastrelle per gioco, da piazzare il più vicino possibile a un bersaglio (lecchiu). Vocabolo elegante di diretta derivazione latina, dal verbo “mittere” nel significato di: lanciare.
PECCATO CHE NON FRUTTANO In periodo pre-elettorale capita di trovarsi in mano un foglio riassuntivo di finanziamenti per lavori pubblici. E’ normale, ha una logica. Quella di dichiararsi provvidenziali per la comunità che dà le preferenze. “Votatemi. Perchè io garantisco stanziamenti che senza di me non avreste”. In tempi di scomparsa di ideologie e di bandiere, non solo ci sta badare al sodo, è consigliato. E questo è il lato “dritto” della padella. Poi, però, scatta il lato “a rovescio”: “Perchè devo votare proprio quello? Con tutti i difetti che ha...!”. E anche per questo di risvolto c’è posto. Da sempre. Lo afferma addirittura il Vangelo: nessuno è profeta in patria. Solo che, dato che qualcuno al comando dovrà comunque andarci, a parità di difetti è meglio che arrivi chi assicura finanziamenti. Che, nel caso nostro, sembrano davvero sostanziosi, se effettivi. Però, e mi rifaccio a un’impressione non individuale, ma condivisa e riscontrata, tali provvidenze sembrano assimilabili a certi formati di pasta: non fruttano.
CARAVAGGIO MIO! Faccio riferimento alla conferenza sul pittore Caravaggio per emettere una sentenza. “Quando l’iniziativa è annunciata con manifesto firmato dal Sindaco, quando l’aula ospitante è quella consiliare, chi ci va non deve dire grazie a nessuno, nessuno deve pretendere riconoscenza o gratitudine. E se chi ci va trova lo spunto per intervenire con proprietà e misura, non solo è autorizzato, va stimolato a farlo”. Poi, c’è sempre chi alla logica comunitaria si contorce, è inevitabile. Ma realizza un fuor d’opera, limitato e limitante. Come tutto quello che viene da chi sosta a rimirarsi a l’ombelico, e non innalza lo sguardo.
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ROCCA DI PAPA Il rilancio dei murales riparte da una cittadina calabrese Campionati Kick Boxing
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A Diamante per non dimenticare i murales Un vicolo di Diamante
Passeggiando tra i vicoli di Rocca di Papa, oltre che per la bellezza delle tortuosità intriganti di stradine seminascoste da archetti o da improvvise prospettive, si resta incantati anche da inaspettate opere d´arte che impreziosiscono i muri cittadini: i murales. Dipinti circa trent´anni fa da pittori allora coordinati da Miro Fondi, indimenticato artista della nostra città, offrono alla vista profili cromatici che lasciano sorpresi gli stessi Rocchegiani, quando li sfiorano soprappensiero. Alcune opere, purtroppo, sono state danneggiate dal tempo e dall´incuria, ma un intervento di restauro potrebbe riportarli alla loro originaria bellezza. Chi viene a visitare la nostra città, spesso si sofferma ad osservarli e così è capitato ad un cittadino calabrese di Diamante, il quale entusiasticamente ha fatto in modo che i Sindaci delle due Amministrazioni si incontrassero lo scorso 10 febbraio nell´Aula Consiliare di Rocca di Papa, visto che i murales sono un denominatore che accomuna le due località. Nella cittadina calabrese, nota nel mondo per i suoi dipinti a parete, ogni anno a settembre, in occasione della Sagra del peperoncino, numerosi artisti impreziosiscono con i loro dipinti le vie del centro abitato. Du-
rante l´incontro tra i due Primi Cittadini Pasquale Boccia e Ernesto Margono è stato messo in cantiere un gemellaggio artistico con Diamante, città in provincia di Cosenza; il nostro Sindaco ha auspicato una ripresa della bella iniziativa artistica nella nostra città e questo non può che trovare consensi tra noi cittadini: un´idea positiva perché affratella e accomuna con l´arte, due realtà lontane e può essere stimolo potente contro i pregiudizi che a volte ancora feriscono chi vive la nostra bella Italia come unica realtà da amare. Educare alla conoscenza e alla tolleranza si può, avvicinando e cercando punti in comune. Chi scrive non può fare a meno di pensare alla Calabria con affetto e nostalgia, ricordando anche un altro gemellaggio, avvenuto qualche anno fa tra i bambini di una classe di Colle delle Fate con i loro coetanei di Gerace, in provincia di Reggio Calabria. Un´esperienza ricca di soddisfazioni, nata da una prolungata corrispondenza scolastica tra gli alunni che ha permesso, dopo quattro anni, di ospitare a Rocca di Papa i bambini calabresi, grazie al contributo e all´impegno della nostra Amministrazione; l´ospitalità è stata ricambiata l´anno successivo con entusiasmo dalle Autorità scolastiche e politiche di Gerace. Proprio in questi giorni si ha notizia di un contatto telefonico di tre ragazze, ora studentesse della scuola superiore, le quali hanno deciso di riagganciare i contatti e di rinnovare quella conoscenza iniziata sui banchi di scuola a sette anni. Ben vengano quindi queste iniziative che nella bellezza dell´arte e nello scambio culturale uniscono e avvicinano realtà, annullando distanze e permettendo di percorrere comuni itinerari di solidale fraternità. Rita Gatta
Per una ragazza tetraplegica e un signore ipovedente
Urgente richiesta di aiuto! Salve, vi chiedo un piccolo aiuto per una ragazza tetraplegica che abita a Frattocchie e per un signore ipovedente che abita a Marino centro, entrambi a me cari. Avrei bisogno di un esperto di: modalità facilitata uso Windows + software per riconoscimento vocale e/o OCR + lettori
vocali di libri al pc che potesse fornirmi sia i software (o il modo veloce per procurarmeli) sia insegnarmi ad usarli, in modo tale che poi io possa insegnare a loro. Potete aiutarmi? Potrei (stile “banca del tempo”) ricambiare con lezioni di solfeggio, trascrizione di spartiti al pc, o
consulenza bibliografica per tesi e tesine (lavoro da anni nelle biblioteche). Grazie mille per quanto potrete fare o far fare, basta magari solo spargere voce (Castelli o Roma), saluti! Marta Di Flumeri (Genzano di Roma)
Per contattare Marta: m.diflumeri@tiscali.it
il Segno - Aprile 2010
Trionfo a Milano per Antonello Gabrielli
Antonello Gabrielli
di Andrea Rasetti Il 13 e 14 marzo si sono svolti al Palalido di Milano i campionati italiani di Kick Boxing, uno sport in forte crescita che combina le classiche tecniche delle arti marziali orientali ai colpi di pugno propri dello sport occidentale. L’altra cosa da dire è che i campionati italiani, specialità “full contact” terza serie categoria 63 kg, sono stati vinti da un atleta roccheggiano, Antonello Gabrielli (noto gommista di Rocca di Papa conosciuto con il simpatico soprannome di “a gnella”). Un successo in parte inaspettato visto che Antonello, che aveva iniziato questo sport nel 1994 a 14 anni, aveva poi dovuto sospendere l’attività agonistica per ben otto anni, fino allo scorso anno, quando decise di ridedicarcisi con la stessa passione e professionalità. E dopo appena un anno è arrivata la vittoria di Milano. “E’ stato molto emozionante –ci ha detto Antonello- anche perché i sacrifici fatti sono stati davvero molti. Ci tengo a ringraziare la palestra Body Fight dei Fratelli Liberati di Roma, in cui mi alleno regolarmente e in cui ho trovato un ambiente perfetto in grado di far emergere le qualità degli atleti”. Infatti, ai campionati italiani si sono imposti altri atleti del Team Liberati: Daniele Gasperini (specialità “low kick” categoria 63 kg); Iacopo Scaringella (specialità “low kick” categoria 71 kg); Mirko Murru (specialità “full contact” categoria 71 kg). A riprova che quando una palestra è seria i risultati prima o poi arrivano. Al Team Liberati, ai suoi atleti e soprattutto al nostro concittadino Antonello Gabrielli, vanno i nostri migliori complimenti.
il Segno - Aprile 2010
Cultura e
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La storia di Valdimiro, soldato morto in Russia
di Rita Gatta Ho davanti a me una foto. E’ un giovane ragazzo in posa un po’ di profilo, guarda divertito l’obbiettivo del fotografo, sorride e un paio di sottili baffetti rende ancor più simpatico il suo atteggiamento. Indossa un gilet scuro su una camicia bianca e sulla testa un fez bianco. Mori i corti capelli che incorniciano l’orecchio, appena prolungandosi in una accennata basetta. Gli occhi brillano, la mascella larga accentua la sua virilità e par di notare un accenno di fossette sulle guance. Una festa? Un momento goliardico di carnevale? Gli occhi si spostano su un’altra foto; il ragazzo di prima indossa una trasandata divisa militare da lavoro: la camicia con le maniche ripiegate sui gomiti, infilata alla bell’e meglio in un paio di pantaloni molto comodi, troppo lunghi, che formano grinze sopra pesanti scarponi impolverati. Ha i capelli folti, corti, pettinati all’indietro. Una cartucciera di traverso spallafianco, rende ancora meno ordinata la camicia che produce pieghe irregolari alla pressione del cuoio. Anche qui il ragazzo sorride, in posa tra due grossi camion militari che lo sovrastano. Si riescono a leggere le targhe dei due automezzi che hanno una copertura di tela sul tetto dell’abitacolo di guida. Sono impolverati, ma in buono stato. Sullo sfondo si intravedono alberi dalla chioma verde, la giornata è assolata. Su questa seconda foto, vecchia e consunta come la prima, sono indicati con grafia incerta, i dati del ragazzo: un autiere che apparteneva all’82° Reggimento fanteria C.C. Regatale (P.M. 152 R). L’82° Reggimento fanteria faceva parte del CSIR (Corpo di spedizione italiano in Russia), Divisione autotrasportabile “Torino” comandata dal Generale di divisione Luigi Messe; erano circa sessantaduemila uomini. Nel 1941 tutte le truppe si ricongiunsero presso il fiume Dnieper. Nella battaglia di Petrikovka ebbero la meglio sui nemici: le unità italiane ottennero risultati positivi. Numerose furono le operazioni militari successive con esiti altalenanti e in condizioni proibitive per i nostri soldati che oltre al nemico dovevano fronteggiare anche il micidiale inverno russo, dove si tentava di sopravvivere a 30-40 gradi sotto zero. La divisione Torino iniziò il ripiegamento in colonna il 21 dicembre del 1942 in marcia a piedi o con pochi mezzi rimasti efficienti ... Lo sguardo torna alla foto; sempre con scrittura incerta, vi si
... dintorni
legge una muta preghiera, una speranza che non vuole svanire: raccomanda a chiunque possa dar notizia di questo soldato, di comunicare al padre Giuseppe, in via Achterman, un vicolo nell’antico quartiere bavarese di Rocca di Papa. Quel giovane uomo sorridente, infatti, non è mai più tornato in Patria. Sulla sua tomba, nel cimitero di Rocca di Papa, osservo un’altra bella immagine di questo giovanotto in un atteggiamento fiero. Vi leggo la data di nascita: 18 maggio 1918 e, al posto della data di morte, un laconico “disperso in Russia”. Le sue spoglie non riposano nel nostro camposanto: sono rimaste in quella terra innevata e ghiacciata per lunghi mesi dell’anno, con una temperatura quasi sempre sotto lo zero. Qui c’è solo la sua memoria e alcuni dei familiari che per lungo tempo hanno sperato e atteso. All’anagrafe era registrato come Valdimiro Gentilini (si sa, a volte qualche impiegato distratto modifica un po’ i nomi), ma per i suoi familiari è, come correttamente deve essere, Vladimiro. Dall’estratto dell’atto di morte risulta deceduto il 16 marzo del 1943 a Novo Liada. La registrazione dell’atto è stata compilata nel 1994, quando è arrivata alla famiglia la comunicazione ufficiale del suo decesso. Era quasi primavera qui nei nostri boschi, quel 16 marzo di sessantasette anni fa, e forse lui già pregustava di respirarne di nuovo il profumo; i suoi sensi, la sua gioventù non era fiaccata dall’odore acre delle bombe e del sangue, dal freddo e dagli stenti patiti: gli avevano comunicato che sarebbe tornato in Patria. Lo immagino stremato, ma carico di fiducia e rinnovato entusiasmo mentre sta per salire su un convoglio che finalmente ricondurrà in Italia, alla sua Rocca: potrà finalmente riabbracciare sua madre Letizia, suo padre Peppino, i suoi fratelli e le sue sorelle. Chissà se fa in tempo a sentire quel sibilo nell’aria, quel fischio assassino che non gli dà neppure il tempo di sollevare gli occhi verso il cielo! Quella bomba nemica per sempre cancella i suoi sogni, i suoi progetti, il suo sorriso, la sua esistenza. Non posso fare a meno di ricordarlo con qualcosa che nasce dal cuore e che attraverso lui, abbraccia chiunque ne abbia condiviso con coraggio i sacrifici, le speranze e il tragico epilogo.
Vladimiro
Un pensiero valica i monti si allontana da te in un cielo antracite di fumo di bombe pensi a chi ami lontani gli affetti ma il cuore vede con gli occhi dell’amore e ripensi a quei boschi che hai lasciato alle lacrime della madre quando hai salutato alla speranza di tornare
Hai visto solo morte violenza di un fratello contro un altro guerra, sangue rosso sulla gelida neve ghiaccio sporco macchiato d’odio cielo riflesso nelle pupille spente di chi un attimo prima confidava nel cuore quelle stesse speranze per te linfa vitale per non smettere di sognare
E quel sibilo traditore ti sorprende cristalli nelle iridi si frantumano i pensieri si specchia il cielo nell’azzurro dei tuoi occhi spenti. Da tempo ti penso fragile stelo anzitempo reciso ma lasciarti non posso nell’oblio è per te ch’ora scrivo per te,Vladimiro.
Rita Gatta
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L’angolo della storia
CULTURA
Il ruolo e le funzioni del giornalismo
di Vincenzo Rufini Dall’epoca in cui la civiltà sumerica inventò la scrittura l’essere umano ha sentito il bisogno di trascrivere il proprio bagaglio di ricordi, di impressioni, di vicende viste e vissute. Elaborando, così facendo, quella corrente della letteratura che va sotto il nome di giornalismo. I cui albori si possono far risalire agli scritti di Erodoto e Tucidide, i massimi storici greci del mondo antico, i quali prima ancora di svolgere un’opera storiografica forniscono un dettagliato resoconto degli avvenimenti succedutisi nell’antica Ellade negli ultimi secoli prima del cristianesimo. Questa tecnica particolare di scrittura si evolverà nel corso dei secoli fino ad assumere un ruolo importantissimo nella nostra età contemporanea. Il suo punto di discrimine, o se vogliamo di cesura, che prefigura quello che poi diverrà il giornalismo propriamente detto lo possiamo localizzare nel periodo del tardo secolo quindicesimo, quando Gutenberg inventa la stampa a caratteri mobili. Un’invenzione che permette la divulgazione di testi scritti ben maggiore delle antiche pergamene. Il giornalismo nell’era moderna e post moderna procede di pari passo con il progresso scientifico, tecnologico e sociale. Alle moderne tecnologie rimane, però, affiancata l’inchiesta su fatti specifici, che ha costituito il nerbo e l’essenza del giornalismo in ogni epoca. Esempio di indagine giornalistica per antonomasia, tanto da divenirne un classico studiato delle università delle comunicazioni sociali, è il caso Watergate, in cui viene riassunta tutta la sostanza del giornalismo, sia esso come megafono delle vicende umane e sia come contraltare del potere costituito. Un contraltare che deve fun-
gere da organo di controllo e servire da sprone per evitare che il potere trascuri di rendere conto all’opinione pubblica dei suoi atti. Il caso Watergate ha inizio all’inizio degli anni settanta del ventesimo secolo e parte da un semplice e all’apparenza insignificante fatto di cronica: una effrazione in un grande albergo di Washington, il Watergate, appunto. E’ per la sagacia di due giornalisti del Washington Post, uno dei principali quotidiani degli Stati Uniti, quali Carl Bernstein e Bob Woodword, che il giornalismo d’oltreoceano, inizia a scrivere una delle sue pagine migliori. Come gli antichi scout che nel leggendario west seguivano le piste dei cavalli, così i nostri due cronisti tampinano per molti mesi la pista dell’effrazione all’albergo, sede del comitato elettorate dei democratici americani. Nel corso dell’indagini si imbattono in uno scandalo politico di enormi proporzioni e nel contempo devono tenere duro sulle pressioni che esercitano su di loro la direzione e la proprietà del giornale, le quali erano determinate ad assegnare ad altre inchieste i due giornalisti, visto che non riuscivano a produrre gli effetti sperati dall’indagine giornalistica. Ma la loro testardaggine li porta a perseguire e alla fine a svelare uno dei più grandi intrighi della storia statunitense, in cui verrà coinvolto il presidente stesso, il repubblicano Richard Nixon, costretto dalle rivelazioni del Post a dimettersi. Lo svelamento dell’indagine, porta a rivelare le trame illegali escogitate dal presidente Nixon ai danni dell’opposizione democratica. Il Caso Watergate assurge a
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Mio figlio cerca lavoro, s’impegnama... di Mauro Artibani
pietra miliare della storia del giornalismo, esaltandone le capacità, l’onestà intellettuale, il coraggio e la determinazione nel lavoro d’inchiesta. In tutte le epoche e in special modo nella nostra società aperta, il ruolo che la carta stampata e i nuovi mass media hanno consiste nel tenere uno sguardo fisso sia sui cambiamenti e sulle aspettative della società, tanto da amplificarne le richieste per poterle vedere realizzate, quanto nel monitorare con ossessiva acutezza il potere, che nelle società libere è espressione della volontà popolare e a quest’ultima deve rendere conto. Un giornalismo asservito al potere costituito tradisce e stravolge la sua funzione, fino a divenire megafono strumentale di interessi particolari e inficiando l’evolvere della società. Un giornalismo, invece, che deontologicamente assolve la sua funzione di guida e di controllo ha una parte determinante nell’evoluzione della pubblica opinione, iniettandole continuamente dosi di informazione, di cultura, di erudizione e di apertura mentale. Tutte emanazioni proprie del giornalismo, cui potrebbe essere applicata come postilla la frase che nella finzione scenica del film: “ L’ultima minaccia”, il grande attore Humphrey Bogart, nel ruolo di direttore di un giornale che sfida il potere corrotto, pronuncia al telefono: “E’ la stampa, bellezza”.
Simone, mio figlio 24 anni, cerca lavoro, si dà da fare, si informa; scrive, ciatta, invia curriculum. Qualcosa si muove, viene contattato dalla Adecco per conto di Alitalia Cai. Una segretaria gli offre di fare operazioni di check-in all’aeroporto di Fiumicino. Carico e scarico bagagli, 30 ore settimanali, 450 € lordi al mese e niente più. Mio figlio, non ha debiti può quindi spendere, fare la sua parte: acquistare, consumare, generare ricchezza, far riprodurre dando continuità al ciclo economico come fan tutti.
Può Simone con tal reddito smaltire le quantità di merci necessarie al sostegno della crescita economica? La risposta arriva dall’FMI (Fondo Monetario Internazionale, n.d.d.) che, per bocca del capo economista Olivier Blanchard, chiede di rialzare il tetto dell’inflazione al 4% per combattere più efficacemente una eventuale crisi sistemica. Ullallà: viene messa in campo la tecnica per scongiurare i rischi di deflazione alzando l’obiettivo di stabilità dei prezzi nel medio periodo, dalla BCE già fissato al 2%. Mio figlio potrà avere così a fine mese 450 - 4% = 432 € di reddito, insufficiente per acquistare le quantità di merci necessarie a sostenere la crescita economica, inidoneo altresì per combattere efficacemente una eventuale crisi sistemica. Glielo dite voi a Simone? Per approfondire il tema: PROFESSIONE CONSUMATORE Paoletti D'Isidori Capponi Editori - Marzo 2009
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Una foresta di fiori
STORIE Il libro capolavoro dello scrittore nigeriano Ken Saro-Wiwa
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Quando le parole diventano testimonianza di coraggio
di Maria Pia Santangeli Riflessioni del nigeriano Ken Saro-Wiwa (1941–1995) sono risuonate forti e incisive lette da Roberto Saviano nella trasmissione Che tempo che fa in memoria ed onore di molti scrittori e giornalisti che hanno sofferto la prigione, l’esilio o addirittura perso la vita a causa delle loro parole contro. Di Ken Saro-Wiwa sappiamo della sua lunga impari lotta contro la Shell, a causa dello scempio operato dalla multinazionale del petrolio nel delta del Niger; sappiamo della sua ingiusta impiccagione per opera del regime militare nigeriano e la candidatura al Nobel per la pace nel 1997; si conosce, almeno di nome, il libro ritenuto a ragione -o a torto- il suo capolavoro, Sozaboy, contro l’atroce assurdità della guerra, ma poco noto è l’altro suo libro pubblicato in Italia -il primo tradotto in italiano per merito della casa editrice Socrates nel 2004: Foresta di fiori. Titolo emblematico, che subito fa pensare ad una foresta lussureggiante, ingentilita da grandi fiori multicolori, ma la foresta africana dell’immaginario europeo non c’è. Già nel titolo l’ironia che percorre tutto il libro è totale.
I
Diciannove racconti, diciannove storie, uomini e donne, analfabeti e laureati, giovani e vecchi, mendicanti e affaristi, poliziotti corrotti e candidi cantastorie, casalinghe e camerieri, abitanti della città e abitanti dei villaggi, in particolare di Dukana, il villaggio simbolo. Ognuno colto in un segmento della sua vita quotidiana, ognuno che racconta, spesso in prima persona. Libro corale dunque: protagonista di fatto è la Nigeria nella sua complessità, in bilico fra quello che noi occidentali chiamiamo progresso e le superstizioni del passato, fra il desiderio di riscatto e di onestà e la corruzione imperante, fra la ricchezza di pochi e la povertà di molti. Contraddizioni stridenti che si risolvono armoniosamente solo nell’unitarietà della scrittura che riflette lo sguardo affettuoso e insieme ironico e divertito con cui lo scrittore osserva il suo popolo e in qualche modo se stesso. Alcuni, dandole un’occhiata superficiale, avrebbero potuto considerare Dukana una radura nella foresta tropicale abitata da tre o quattromila anime: uomini, donne e bambini che vivevano in capanne di fango traballanti
IL RACCONTO DEL MESE
passeri più anziani, che da anni vivevano fra i rami del Cipresso, quella mattina volarono via tutti insieme per andare a beccare il granoturco vicino al fiumiciattolo, a fondo valle. I più giovani e le femmine con le nidiate rimasero invece fra i rami in attesa di cibo. Era molto presto e il sole ancora non si affacciava oltre il muro di cinta della casupola lì a fianco nel cui giardino, da più di quarant’anni, il Cipresso cresceva in letizia, anche se ormai era un poco stanco, ma ancora forte e felice dei suoi passeri cinguettanti. Quando il sole finalmente superò il muro di cinta, lungo la strada sottostante rotolò un rumoraccio metallico accompagnato da un nero fumo di macchinario in movimento. Gli abitanti uscirono dalla casupola e, spalancato il cancello di ingresso, fecero entrare, insieme al rumoraccio e al fumo, il macchinario che, aggiustatosi al suolo, si avvicinò al Cipresso e ad un segnale di uno degli uomini
di Noga
Il Cipresso abbattuto
Su richiesta di alcuni lettori del Segno, riproponiamo i primi racconti di Noga pubblicati sul nostro mensile. Quella che qui riproponiamo è la storia di un Cipresso e dei suoi piccoli ospiti. Buona lettura o ri-lettura!
iniziò a segarne i rami più grossi. Poco dopo l’albero cadde a terra con un grande schianto ed il tronco fu sezionato in tanti pezzi, come rocchi di colonna dorica. operazione fu tanto veloce e spedita che l’anima dell’albero fece appena in tempo a rifugiarsi in una pianticella senza importanza cresciuta lì accanto. Poi prese il volo e velocissimamente si diresse al luogo di ritrovo di tutte le anime degli alberi abbattuti. I passeri caddero a terra: alcuni ripresero il volo ed altri, i più piccoli ed inesperti, morirono o rimasero dimenticati al suolo. E morirono qualche
L’
giorno dopo. I più anziani, al ritorno dal campo del granoturco, si lasciarono andare alla disperazione e poi decisero di fuggire lontano affrontando chissà quale destino. Il giardino fu eliminato e al suo posto fu edificata una piccola costruzione. E da quel giorno tutte le notti l’anima del Cipresso torna al suo antico posto ed aspetta che il vento, portando i semi per il mondo, faccia rinascere un’altra pianta nel medesimo luogo e che il piccolo edificio, brutto e squallido, cada per sempre in rovina. Novembre 2003
La copertina del libro di Ken Saro Wiwa edito dalle Edizioni Socrates, Roma, 1° rist. 2009
e che conducevano una vita miserabile, mantenendosi con piccole coltivazioni nella foresta o pescando nelle insenature piene di esalazioni intorno al villaggio…Nessuno degno del proprio nome e in debito di fedeltà verso Dukana avrebbe mai potuto condividere un simile punto di vista. Una scrittura chiara, asciutta, ritmata da brevi frasi, con frequenti dialoghi vivacissimi. Si avverte chiaramente che Ken SaroWiwa ha molto cavato, per usare un’espressione di Leonardo Sciascia, ha tagliato all’osso, evitando ogni sbavatura. La denuncia, le amare considerazioni sul penoso destino del suo popolo costretto a vivere -o meglio a sopravvivere- in un territorio desolato dall’inquinamento, restano quasi sempre nello sfondo. Le fiammate dei pozzi di petrolio appaiono soltanto qua e là nel mezzo di una descrizione, nel mezzo di un dialogo, comunicando in questo modo un maggior senso di verità. Vedevamo spesso in lontananza una fiammata di gas, che ci rammentava che questo è un paese ricco di petrolio e che proprio dalle viscere di questa terra proveniva il liquido tanto ambito, che alimentava gli ingranaggi della civiltà moderna… E il mio pensiero andò agli uomini e alle donne di Dukana che recitavano la propria vita sullo sfondo di grandi forze che non avrebbero mai capito. Più che dalla denuncia, che pure è presente, ma non prevale, lo scrittore, in questo libro, si è lasciato prendere dal piacere di raccontare, di sorridere, raggiungendo in questo modo un equilibrio sapiente tra l’amarezza e il sorriso. Ad un poverissimo funerale, in cui il morto viene calato nella fossa senza neanche uno straccio che lo avvolga, un amico del defunto pronuncia un saluto di commiato: -Tu giaci qui coraggioso cacciatore. Giaci, pover’uomo, lontano dagli esattori delle tasse, i grandi mentitori. Hai pagato l’ultima tassa a Oyeoku, il tuo dio. Giaci e guardaci vivere lentamente questa morte nella vita, la nostra vita che è un peso e un orrore. Ma guardaci sorridere come la luce del sole, cantare come il grillo, nonostante tutto. Un libro scritto magistralmente, un incitamento alla vita -nonostante tutto- che fa riflettere molto e molto sorridere e soprattutto amare Ken Saro-Wiwa, esemplare eroe dei nostri tempi, come straordinario scrittore.
Il mio particolare ricordo Indiani d’America del maestro Nicola Arigliano SIPARIO APERTO
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a cura di Francesco Signorello
di Roberto Casciotti I ricordi riaffiorano in questi giorni, dopo la recente scomparsa del Maestro Nicola Arigliano. Rammento quando mi fu proposto di far parte del gruppo che avrebbe accompagnato Nicola, l’emozione era tanta ed anche un certo timore mi pervadeva: sentivo tutto il peso della responsabilità di dover supportare un artista così importante nel campo del Jazz. Abbiamo vissuto momenti emozionanti insieme, con entusiasmo e tanta voglia di fare buona musica. A dispetto della sua età era instancabile e sempre proiettato verso nuove avventure. Si distingueva per la sua simpatia, pronto allo scherzo e con la battuta facile, per la sua maestria nel canto e nell’intrattenimento; ma colpiva soprattutto per la sua grande umiltà. Un prezioso insegnamento da fare proprio e mettere a frutto. Ciao Maestro, il tuo ricordo sarà sempre vivo in chi, come me, ha avuto la fortuna di incontrarti.
Nelle città dell’uomo bianco
Un sincero grazie a Roberto
Abbiamo chiesto a Roberto Casciotti, musicista roccheggiano, di scriverci un suo particolare ricordo dello straordinario Nicola Arigliano, venuto a mancare di recente. Roberto ha scritto poche parole (a lato) ma molto profonde che denotano la sua sensibilità e la sua capacità di ricevere e trasmetere emozioni. Questo perchè anche Roberto Casciotti è un musicista di talento che, con la sua batteria, riesce a varcare i confini della materia. Di seguito riportiamo un breve escursus sulla sua attività. Roberto Casciotti ha studiato con importanti musicisti di fama internazionale come Claudio Gioannini (Percussion Institute of Technology di Los Angeles), Claudio Mastracci (Drummers’ collective di New York), Ron Savage (Berklee College of Music) e Giordano Rebecchi (S. Cecilia di Roma). Ha partecipato al “Sanremo Rock Festival ‘98” ed ha portato in scena il musical Chorus Line assieme a Marco Maltauro e Claudio Pallottini. Ha suonato con artisti del calibro di Karl Potter, Rodolfo Maltese, Gatto Panceri, Claudia Marss, Harold Bradley, Joy Garrison, Crystal White e Mari Hubert. Insegna presso la Staff Music School di Roma e Viterbo. (A.S.)
Il cartellone del Teatro Civico Rocca di Papa
Direttore Artistico: Alberto Querini
dal 17 al 25 aprile 2010
Via San Sebastiano, 20 - www.associazioneacs.it
APRILE sabato 17 (ore 21.00), domenica 18 (ore 18.00), sabato 24 (ore 21.00), domenica 25 (ore 18.00)
M.TH.I. e ATC (Associazione Teatro Civico) presentano:
“L’uomo invisibile”
regia di Annalisa Biancofiore
con Alberto Querini, Silvia Morganti, Alessandro Catalucci, Tania Benvenuti, Gabriele Sisci, Livia Saccucci e Maria Amabile Milioto.
PREVENDITA: Presso la cartolibreria “La cartaria”, Corso Costituente, 14 Rocca di Papa (escluso il sabato)
Altre informazioni: cell.re 347-6024928 tel. 06-9499340 Prezzi dei biglietti: 10 euro interi, 9 euro ridotti
CAPO SEATTLE:
“Non c'è tranquillità nelle città dell'uomo bianco. Non si ode il fruscio delle foglie che si aprono in primavera né il frullare delle ali degli insetti... e cos'è la vita se un uomo non può sentire il richiamo del caprimulgo o il gracidare delle rane di notte, attorno allo stagno?... Ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. Se l'uomo sputa sul suolo, sputa su se stesso. Questo sappiamo... non e la terra che appartiene all'uomo ma l'uomo alla terra. Tutte le cose sono unite tra loro come il sangue che lega una famiglia. Ciò che accade alla terra accade ai figli della terra. Non è l'uomo che ha tessuto la ragnatela della vita; lui ne è solo un figlio. Ciò che fa alla ragnatela lo fa a se stesso”. Tratto dal libro: “Leggende degli indiani d'America” Ed. Demetra
RIFLETTORI
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Quando il digitale ti salva dal “nulla” televisivo
di Daniela Di Rosa
Parliamo del digitale terreste. A parte il fatto che ogni due o tre giorni devo riposizionare tutti i canali perchè ogni tanto si verifica un fermo immagine, è stata una benedizione, oltre ai films quasi tutti d’autore, o comunque belli (riproposti purtroppo per mesi e mesi) ho la possibilità di vedere e rivedere su Rai Storia un’infinità di documentari, reportage, biografie, docufiction. Tutto ciò che riguarda il nostro passato remoto o prossimo. Ora ho scoperto Rai Extra, dove invece posso rivedere programmi anche del giorno prima, mettiamo quelli che
trasmettono in tarda serata come ad esempio Parla con me della Dandini, oppure Report, perchè non sempre la domenica sera si è in casa, o ancora Anno Zero... non lo perdo mai, ma è un piacere rivedere Santoro che zittisce l’odioso Ignazio La Russa! Il digitale permette di farsi il proprio palinsesto, per quanto cerchino di omologare il pensiero di tutti con la TV generalista Rai-Mediaset (in parte ci stanno riuscendo) c’è sempre una metà che non si omologa. Esiste una parte d’Italia che se ne frega dei naufraghi famosi, si disinteressa dei balli stellati, dei cantanti bambini o
25 aprile e Primo Maggio addio?
Il Sindaco leghista Elena Zanola, maestra elementare, che amministra da 10 anni la cittadina di 22 mila abitanti a 20 chilometri da Brescia nega l’autorizzazione a celebrare in piazza il 25 APRILE e il PRIMO MAGGIO. Alla richiesta del Partito Democratico la prima cittadina ha risposto: “Come da prassi consolidatasi negli ultimi dieci anni, gli spazi pubblici non vengono utilizzati dai partiti per manifestazioni politiche di alcun genere, ad eccezione delle occupazioni per i comizi e i gazebo in occasione della propaganda elettorale”. Dalla risposta risulta evidente che sono dieci anni che a Montichiari i partiti e tutti i democratici hanno tollerato la sospensione della democrazia e della Costituzione e probabilmente è proprio per fatti come questo che Berlusconi e compagni pensano di poter fare cambiamenti come piace e serve a loro. Intanto a Pecorella, comune della provincia di Piacenza, luogo simbolo della Resistenza, il Sindaco Franco Albertini del PdL ha cancellato Piazza 25 APRILE per intitolarla al Cardinale Jacopo da Piacenza, vissuto qualche secolo fa; manifestando la volontà di spianare il ricordo della Resistenza e dell’unità antifascista che sono i valori fondanti della Costituzione. “La libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. Piero Calamandrei, discorso agli studenti. Gennaio 1955. Un mes- di saggio lontano che sembra tornare Ermanno tragicamente attuale in un’Italia Gatta che si fa governare, al centro e in periferia, da chi vuole liberarsi delle regole fondamentali che hanno assicurato, nel bene e nel male a tutti, 62 anni di libertà. Sergio Rasetti
il T o c c o
L’angolo della psicologia
Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli
Barbara D’Urso
degli sconosciuti col fattore x, che pur di non vedere il ritorno delle pupe e i secchioni sono disposti a rivedersi Fantozzi contro tutti, perchè anche in quella “cagata pazzesca” di film c’è sempre una fioca luce d’intelligenza grazie a Paolo Villaggio, tutt’altro che stupido, solo furbacchione... basta leggersi la piccola rubrica che ha sul quotidiano L’Unità. C’è gente che davanti alla D’Urso (detta “poppe al vento”) ha la nausea: come si può parlare di tragedie umane e riprendere le sue tettone rifatte, la finta lacrimuccia e poi giù a mostrare il meglio che ha, oppure vedere una cicciona lasciva che “balla” sulle note dell’Ave Maria vestita da angelo con movenze più disgustose che sensuali? Qualcuno, non ricordo chi, ha detto che il nudo è il nostro burqa! Se il mondo musulmano umilia le donne coprendole, il nostro mondo “evoluto” ci umilia scoprendoci! Ad ognuno le sue perversioni, purchè ci sia sempre spazio per chi “ha sete di cultura e fame di sapere”.
Scrive Maria Teresa: “Sono la mamma di due bambini un maschio di 12 anni e mezzo e una femmina di 5 anni. Sono particolarmente preoccupata per mio figlio, perché dopo i compiti si collega ad internet e ci passa tanto tempo, ma non mi sento nemmeno di consigliargli di guardare la televisione, dal momento che in tv ci sono solo donne nude, scene di sesso più o meno esplicite e anche i cartoni animati sono pieni di volgarità e scemenze. Come si possono divertire i bambini di questa età specie quando è inverno e sono costretti a stare dentro casa?”.
Cara Maria Teresa comprendo bene le sue preoccupazioni, condivise da molte altre mamme. Io stessa come psicologa-psicoterapeuta nell’esercizio della mia attività clinica con bambini e adolescenti ascolto spesso discorsi come i suoi, e mi tengo informata sia parlando con i miei piccoli pazienti, sia guardando direttamente i programmi per l’infanzia, e mi sono resa conto che occorrerebbe essere presenti e vigilare sugli spettacoli televisivi. Ormai perfino i cartoni animati fanno riferimenti sessuali espliciti, che i bambini al di sotto di una certa età magari non colgono, ma che possono turbare i preadolescenti come suo figlio, che sta affrontando la pubertà. Le consiglio di incoraggiare suo figlio alla lettura di libri o di fumetti, e di aiutarlo a distribuire meglio le ore libere tra attività diverse come lo sport, o il gioco con gli amici. Potrebbe anche responsabilizzarlo chiedendole di aiutarla in piccoli lavori domestici, alla fine occupandosi di varie cose, non si focalizzerà più solo su internet. Cordiali saluti. Per scrivere alla Dott.ssa Benelli: dottoressabenellibruna@ virgilio.it
Avis, una bella storia
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28 anni fa un gruppo di amici, con a capo il nostro “Enzone” (Enzo D’Alessandri) e incoraggiati da Don Giuseppe Gianfranceschi, aprirono anche a Rocca di Papa la sezione dell’Avis. Una scommessa che non solo è stata vinta ma che ha dimostrato come l’impegno e la passione possano raggiungere ogni traguardo. Dopo tanti sacrifici arrivò anche la prima sede. Si trovava in Viale Enrico Ferri e per segnalare la presenza dell’Avis fu apposta una targa dipinta su un pezzo di compensato dal nostro maestro Carfagna (sempre presente nelle iniziative importanti). Quel locale però non era attrezzato per accogliere i donatori e quindi bisognava chiedere ospitalità all’Avis di Albano. Successivamente si riuscì a portare in piazza un’emoteca mobile. Una domenica soprattutto resterà nella storia, quando questo gruppo di irriducibili decise di allestire una vera e propria tenda da campeggio per raccogliere le donazioni di sangue. Enzo coordinava il tutto ma montare la tenda non era cosa facile. Ma alla fine, malgrado una grande sudata e qualche dito pestato da qualche martellata, l’operazione di montaggio pareva conclusa. Enzo ordinò allora di mollare le corde e, d’un tratto, la tenda si afflosciò con un forte boato. Si optò allora per un più semplice ombrellone (stile spiaggia). La temerarietà di questi “eroi dei nostri tempi” è poi andata avanti negli anni. Un’altra giornata da raccontare è quella che vide Rocca di Papa coperta di neve proprio nella domenica delle donazioni. Che fare? Chiunque altro avrebbe scritto un cartello per avvisare che le donazioni erano rinviate. Ma non loro che si misero all’opera per accogliere i donatori. Chi andò a procurarsi i cornetti per le co-
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il Segno dei tempi
nei disegni del Maestro Franco Carfagna
lazioni, chi andò a prendere i cerotti e le garze, chi le medicine necessarie, chi cominciò a spalare davanti alla sede… insomma, quando anche i medici sembravano rassegnati, ecco che i locali dell’Avis erano pronti per accogliere i roccheggiani donatori malgrado la neve. Che altro dire dell’Avis? Che le difficoltà non mancano mai. Anche oggi che hanno una sede ai Campi ben strutturata e adatta alle loro esigenze, i problemi affiorano sempre (per un macchinario che non funziona bene, per spese improvvise, ecc.). Però loro sono sempre pronti a rimboccarsi le maniche e a risolvere ogni problema, senza fare troppe chiacchiere. Grazie Avis per quello che avete fatto in tutti questi anni e per quello che ancora state facendo e farete.
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Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico
13 ANNI FA IL PRIMO ALLARME TERREMOTO Il gruppo La Voz, in questi giorni ha effettuato varie ricerche sul fenomeno del surriscaldamento globale, all’improvviso ci è capitatO sotto mano (grazie al lavoro di Gino Rossetti), un articolo risalente a 13 anni fa (vedere foto a lato). Il direttore dell’osservatorio di geofisica dell’epoca metteva in allarme che nel 2010 ci sarebbe stato un terremoto che avrebbe scosso l’Italia con epicentro proprio in Abruzzo! Sempre l’osservatorio avrebbe annunciato che il prossimo secolo (si parla sempre di dichiarazioni di 13 anni fa) porterà un forte movimento sismico in tutto il
mondo. L’ente aveva fatto centro, i movimenti tellurici che hanno scosso il pianeta in questi mesi erano stati messi in evidenza da questo documento e dai comunicati dell’osservatorio di Geofisica. Proprio La Voz, nel gennaio passato, aveva contribuito all’invio di generi alimentari per la popolazione di Puerto Principe in Haiti, il gruppo è stato il primo in assoluto non solo in Italia ma in Europa per tempestività. Dopo 4 giorni grazie alla Cruz Roja e alla Policia Nacional Colombiana sono stati recapitati alla capitale haitiana i primi generi alimentari. La Voz si sta battendo molto per far conoscere questi “feno-
meni” che stanno cambiando il nostro pianeta, il più rilevante il fenomeno del “surriscaldamento globale”, insieme alla famosa cantante spagnola Veronica Romeo che si sta battendo per sensibilizzare l’opinione pubblica con varie campagne, La Voz è in prima linea in questa e in altre iniziative come la lotta alla violenza sulle donne, la Pedofilia (che in questi giorni ha scosso il mondo della Chiesa) che il gruppo tratta dalla sua nascita (ovvero un anno). Resta il fatto che la “riscoperta” di un allarme lanciato dall’osservatorio di geofisica passato inosservato
più di 13 anni fa dovrebbe far riflettere. Abbiamo ri-scoperto e tirato fuori quest’articolo per far capire alla gente che i problemi, quelli veri, specie in natura sono sempre prevedibili. Frane, terremoti, inondazioni danno sempre un campanello d’allarme, basta solo essere capaci di captarlo e non lasciarlo nel dimenticatoio come successo 13 anni fa. Gruppo La Voz