Il Segno febbraio 2012

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PICCOLO

il Segno Addio Olimpiadi

Anno XI, n. 2 - Febbraio 2012

Le Olimpiadi del 2020 avrebbero cementificato il Vivaro

Vivaro salvo?

Notizie sul Piano Regolatore di Rocca di Papa

di Marco Putano* Invio, lusingato, la mia personale interpretazione della normativa relativa a “Misure di salvaguardia – Applicabilità e decadenza del Piano Regolatore di Rocca di Papa” , così come richiestomi dagli amici del “Piccolo Segno” che ringrazio e saluto con cordialità. Segue a pagina 11

Sul Piano Casa

Scontro tra De Santis e Movimento

A pagina 19

Con il “no” del Governo Monti alle Olimpiadi di Roma, falliscono anche i tentativi dell’amministrazione comunale di Rocca di Papa di portare a termine una delle più grandi cementificazioni dal dopoguerra a oggi nella verde frazione del Vivaro, nota per il Centro Coni e per i suoi paesaggi incontaminati. Ma il Sindaco non demorde e promette che i progetti previsti per le Olimpiadi saranno comunque portati a termine

Neve, è stato fatto proprio il possibile? Pro e contro il piano del Comune

Alle pagine 8, 9 e 10

non solo Assunzioni da Sindaco Intimo... Arriva la Brandani

A pagina 12

Rivoluzione negli Uffici Comunali

Nascono 2 nuovi settori, Forestale ed Elettrosmog A pagina 13

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ATTUALITA’

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Una generazione allo stremo vede la nascita di un regime di Marco Putano Sì, stiamo morendo, e lo stiamo capendo, vivendo, subendo. La proposta di annullare il valore legale dei titoli di studio è l’ultimo dei numerosi provvedimenti che hanno ammazzato la mia generazione. Siamo partiti dall’introduzione di forme di lavoro precarie, che hanno generato la reale impossibilità di crescita economica e sociale (l’acquisto di una casa, la limitata capacità economica per intraprendere attività di impresa o per metter su famiglia, e non vi illudete sulle Srl semplificate, tenerle in vita costa moltissimo... così pure come farle morire), e via via sempre provvedimenti a ledere la nostra dignità sociale, economica, culturale. In questo gioco al ribasso, su tutto - della qualità del lavoro e quindi della vita, della qualità della rappresentanza politica e quindi delle istituzioni con riflessi, ancora una volta, su società, economia e ambiente - ora tocchiamo il fondo con questa allucinante proposta di annullare il valore legale delle nostre lauree, dei nostri corsi post PICCOLO

il Segno

organo mensile dell’Associazione Culturale

“Editoriale Il Segno”

Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002

DIREZIONE

Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa

DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli

laurea, delle nostre specializzazioni, dei nostri master e dei nostri dottorati di ricerca. Un’azione infame promossa da una generazione di vecchi ignoranti che si ergono autoreferenzialmente a “professori”, che non vantano nessuno dei titoli che vanta la mia generazione ma che paradossalmente loro conferiscono senza detenerle. Pensate, ho conseguito un dottorato di ricerca, e nessuno dei membri delle varie commissioni presenti nello svolgimento dello stesso (ammissione, percorso di ricerca, esame finale), vantava il titolo che loro si apprestavano a riconoscermi. REDAZIONE

Noemi Bevilacqua, Valentina Bucci, Stefania Colasanti, Daniela Di Rosa, Paola Gatta, Rita Gatta, Daniele Iannotti, Toshi Kameda, Loredana Massaro, Don Franco Monterubbianesi, Marcello Morrone, Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Roberto Sinibaldi, Gennaro Spigola, Sandro Tabellione, il-sognatore.blogspot.com

Abbiamo più cultura di loro, più conoscenza e più capacità, ma non abbiamo il potere, invece loro sì e lo usano per annientarci e ridurci a bestie. Sì, sta nascendo un nuovo regime dittatoriale, e lo stiamo capendo, vivendo, subendo. Si sta instaurando una nuova forma di regime, una nuova forma di dittatura, mutuata dalla dittatura di epoca romana repubblicana, quando in caso di crisi, Consoli e Senato, conferivano al “Dux” per soli 6 mesi di tempo tutto il potere al fine di risolvere la crisi del momento. Sembra di dover ammettere che la democrazia, nelle forme attualmente espressa, sia incapace di risolvere le grandi questioni fondanti per una società civile e progredita. Oppure, e io protendo per questa ipotesi, sono i detentori del potere ad essere, o incapaci di interpretare la “democrazia”, o assoluti malfattori che si mascherano dietro le istituzioni democratiche al solo fine di esercitare il loro malefico potere. Stiamo morendo, ma non siamo ancora morti. E quindi, che fare? Tanto per citare di nuovo gli antichi romani “Mors tua, vita mea”. ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

ilpiccolosegno@libero.it

Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i loghi, rispecchia esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono riservate ai soli associati e simpatizzanti ed hanno carattere divulgativo-promozionale nel loro stesso ambito. Stampato in proprio

IL SEGNO NON USUFRUISCE DI ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo.

Ringraziamo i nostri sostenitori: Maria Pia, Gianfranco, Patrizio, Nadia, Rossana, Luisa, Italia, Omero, Giulia, Franco, Emanuela, Massimo, Giorgio&Mario, Paola, Luigi, Rita, Vincenzo, Mario, Massimo, Gianfranco, Fabrizio, Luana, Alessandro, Bruna, Luciana, Toshi, Raffaello, Federico, Bruno, Orlando, Nicola, Anna, Giovanni, Luigi, Gianluca, Pino, Enzo, Antonello, Catia, Elio, Fabrizio, Catia&Angela, Emanuele, Stefania, Alessandro, Paola, Roberto, Gennaro, Ilaria e Daniele.

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il Segno - Febbraio 2012

La giustizia e la responsabilità civile dei giudici

I vecchi alleati si ricompattano in Parlamento e portano ad Arcore e Pontida un successo con il voto segreto. I “nominati” al seggio parlamentare pagano così le cambiali “politiche” firmate per essere posti tra i primi nelle liste elettorali. Una di queste cambiali riguardava la “messa in riga della Magistratura” e con il voto alla Camera sulla Responsabilità Civile dei Giudici, l’incasso è stato effettuato. Un Magistrato, se il Senato confermerà quanto deciso dalla Camera, quando si troverà a decidere la colpevolezza di qualcuno con un grosso potere economico e politico si chiederà: “Mi conviene dichiararlo colpevole? E se per un motivo imperscrutabile riesce a dimostrare che ho sbagliato e poi mi chiede i danni? Meglio non correre il rischio. Io lo assolvo per insufficienza di prove”. Questo può essere il risultato se il Senato confermerà quanto fatto dalla Camera senza la revisione complessiva della materia come chiedono tutti i Magistrati italiani. Se l’attuale Parlamento gode della necessaria dignità e fiducia per decidere su argomenti così importanti, lo lasciamo valutare ai lettori; noi ci chiediamo soltanto se chi ha definito i Giudici di Milano “Avanguardia politica rivoluzionaria” (Pdl, febbraio 2011) può avere la legittimazione storica – politica – culturale e morale di mettere mano alla Riforma della Giustizia. il-sognatore.blogspot.com


ATTUALITA’ Il Festival di Sanremo si conclude avvolto dalle polemiche

il Segno - Febbraio 2012

La “farfallina” di Belen vola sulla “predica” di Celentano

di Daniela Di Rosa Non ho visto Sanremo ma è come se l’avessi fatto. Quest’anno lo scandalo sono state le parole di Celentano e una “peccaminosa” farfallina (capirai che scandalo!): il primo ha detto che “Famiglia Cristiana e il quotidiano L’Avvenire andrebbero chiusi”... io troppi ne farei chiudere, a partire dal Giornale, Libero, Il Foglio, La Padania... ma mica li chiudono, sono parole, solo parole e se uno non è più libero neanche di parlare stiamo davvero messi male. La provocazione consiste nello spararla grossa, tipo che un giornale cattolico, organo del Vaticano, dovrebbe occuparsi di religione e non di politica. Non è forse vero? Chi disse “date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”? Celentano lo ha solo ribadito. La chiesa pretende di indirizzare verso la fede le nostre coscienze ma si intromette nelle nostre vite; prentende privilegi che a noi poveri cristi non sono concessi, perdona ai suoi preti peccati terribili come la pedofilia e condanna all’inferno i nostri figli gay o lesbiche; allontana “preti di strada” come Don Gallo (l’angelo dei poveri e degli emarginati) ma accoglie felicemente nella sua casa un prete come don Verzè

(amico di ricchi, potenti e mafiosi). Un uomo che sperperava denaro degli ammalati per comprarsi un aereo privato, o per farsi un magnifico ufficio con annessa zona tropicale con svariati animali esotici, il tutto all’ultimo piano del San Raffaele, ospedale per malati oncologici! Avete forse sentito levarsi lo sdegno del Papa, o della curia? Certo che no! Solo silenzio, anzi... al funerale il “buon” Al Bano ha cantato per lui! Troppo poco ha detto Celentano e ad essere precisi era stato il cantante giorni prima ad essere attaccato brutalmente dal settimanale Famiglia Cristiana, e sapete perché? Perché i soldi del suo cachet aveva deciso di darli in beneficienza non alla chiesa ufficiale ma proprio a don Gallo e ad altre associazioni. Ora è ovvio che la libertà di stampa è sacra e deve essere tutelata dalla legge così come il pensiero è libero e tutelato, in Italia non c’è la pena di morte (per fortuna) ma a quante persone senti dire: ah,

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ci fosse la pena di morte! Ad ogni tornata elettorale mi mangio il fegato e penso: ma perché devono votare tutti? Gli imbecilli, i preti, le suore... perché il mio voto deve essere equiparato al voto di un incompetente? Mi lamento… ma so che è giusto così, è la democrazia, imperfetta, ma è l’unica che conosciamo. Per quanto concerne la “farfallina” vicina alla “patatina”, sai che novità e che scandalo! Ci sono sul palco tre belle ragazze (in fondo siamo un popolo di guardoni frustrati e maschilisti), che cosa fa una per lasciare il segno? Se è intelligente parla (vedi Geppi Cucciari) se non lo è... mostra! Tutto qui, il problema è di chi guarda!

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Un primo bilancio della stagione venatoria

Mentre la canèa venatoria pretende la caccia a febbraio a ogni costo, con l’alibi della caccia in deroga, si chiude la contabilità dei morti e feriti umani durante la stagione di caccia 2011-2012. Il bilancio nazionale, ancora purtroppo largamente provvisorio, parla finora di 25 morti (24 cacciatori, 1 cercatore di funghi scambiato per un cinghiale) e di 69 feriti (58 cacciatori e 11 comunissime persone) in tutta Italia. Nella stagione venatoria 2010-2011 in tutta Italia si sono registrati ben 35 morti, dei quali 34 cacciatori e 1 persona comune, ben 74 feriti, dei quali 61 cacciatori e 13 persone comuni. Il trend negli ultimi 3 anni è in deciso aumento. I morti e i feriti fra gli animali in una stagione venatoria si stimano in centinaia di milioni. Un po’ troppo sangue per un preteso sport, no? Stefano Deliperi Lega per l’Abolizione della Caccia, Gruppo d’Intervento Giuridico, Amici della Terra

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Ventotto anni dopo la scomparsa di Emanuela Orlandi

“Non ci stancheremo mai di lottare per sapere la verità” di Emiliano Frattaroli* Speranza, commozione e rabbia, questi sono i sentimenti che aleggiavano a Roma in Piazza S. Apollinare di fronte alla chiesa, accanto alla scuola di musica, da cui Emanuela Orlandi uscì e scomparve nel nulla il 22 giugno 1983. Centinaia di persone giunte da tutta Italia hanno voluto manifestare la loro voglia di verità, la voglia di abbattere quel muro di omertà che ormai da più di 28 anni è stato innalzato sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Ognuno con una foto, e molte giovani ragazze con la fascetta nera sulla fronte, come amava indossarla Emanuela. Pietro, il fratello di Emanuela, ha ribadito le difficoltà incontrate nella ricerca della sorella e sottolineato le vicende a dir poco strane che contornano il suo rapimento – «Proprio la chiesa di S. Apollinare custodisce la salma di Enrico De Pedis, detto “Renatino”, uno dei più feroci capi della “Banda della Magliana”, che si

Pietro Orlandi, fratello di Emanuela

presume coinvolto nella sparizione di Emanuela, e con il nulla osta del Ministero dell’Interno e del Vicariato. Emanuela inumata con Renatino? Non ci credo. Piuttosto non sono certo sia ancora viva, ma siccome non è mai stato trovato il suo corpo, nessuno mi può vietare di crederla ancora in vita. Nel 2010 noi familiari siamo stati sottoposti all’esame del Dna. Da oltre un anno aspettiamo che la magistratura

esegua l’ispezione sulla tomba di De Pedis. Ispezione per la quale c’è già la piena disponibilità del parroco. Purtroppo non ci sono magistrati con un forte senso della giustizia e non c’è un Vaticano con un po’ di coraggio. Anche se credo che la Santa Sede si stia muovendo. E’ una mia speranza». Pietro Orlandi conclude dicendo - «Ci vorrebbero dei magistrati come Falcone e Borsellino». Le numerose per-

In punta di piedi

Come imparare ad amare la natura e gli animali di Annarita Rossi Fu proprio quello zio, saggio e paziente, il primo amico di penna, fu principalmente lui ad insegnarmi a non temere gli animali e ad osservare la natura. Avevo iniziato a corrispondere molto presto, appena imparato a leggere e a scrivere, gli scrissi una lettera. Lui ero lo zio che abitava in un altro Continente, per me ancora più distante di quanto fosse realmente, così la corrispondenza era continua e sempre tanto attesa. Mi raccontava di quei rari fiori che crescono nel deserto e che egli stesso aveva piantato, dei dromedari, delle gazzelle e dei rapaci. Mi spiegava come alcune specie animali e vegetali si erano dovute adattare a un habitat così ostile come il deserto; io invece gli raccontavo dei miei progressi a scuola e a danza, gli spedivo le foto dei saggi.

Venne un paio di volte a trovare la famiglia in Italia e mentre mi portava al parco mi mostrava come gli insetti delicatamente si posavano sui fiori. Quando un giorno mi impaurii alla vista di un ragno, pacatamente mi disse che non dovevo temere gli insetti in quanto erano loro ad aver paura di me ed era quello il motivo per il quale rapidamente ma silenziosamente mi passavano davanti. Cominciai a notare che gli animali in effetti erano discreti e mai invadenti, che volassero o stessero a terra, si muovevano come se danzassero in punta di piedi. Un lieve sfioramento sulla gamba, volgo lo sguardo, è la coda di un gatto che mi ha scelto per fare le fusa. Affacciata alla finestra tendo un’occhiata alla balaustra e noto un passerotto, disteso sul prato al sole, apro gli occhi e vedo una coccinella sulla maglietta, più avanti una farfalla muove le ali a rilento mentre è po-

il Segno - Febbraio 2012

sone presenti nella piazza, parlavano di Emanuela come se fosse una loro parente, una figlia o una sorella e ognuno ha incontrato e incoraggiato Pietro con sincero trasporto. Era presente anche “Penelope” l’Associazione delle famiglie e degli amici delle persone scomparse, che ha invocato la verità anche sulle vicende legate alle sparizioni di Elisa Claps e Mirella Gregori. Cinquantamila persone hanno firmato la “Lettera appello al Papa” (seimila adesioni sono state registrate nella pagina di Facebook per la verità su Emanuela Orlandi), tra cui nomi noti come Dario Fo e Franca Rame, Dacia Maraini, Michele Baldi (Movimento per Roma) e vari parlamentari: Mariella Bocciardo, Carla Castellani, Franco Stradella, Marco Zacchera e Giuseppe Scalera (Pdl), Luciano Agostini, Giovanni Burtone, Cesare Marini, Marco Carra e Carmen Motta, Walter Verini (Pd), Anita Di Giuseppe e Antonio Palagiano (Idv), Giuseppe Gianni e Antonio Razzi (Pt), Gabriella Carlucci (Udc), Fabio Gava (gruppo misto – Liberali per l’Italia). * Tratto da: www.romacapitalemagazine.it

sata su di un fiore. Gli animali osservano, scrutano, si incuriosiscono e poi si avvicinano. Comunicano con le espressioni del corpo ma tanti anche con quelle degli occhi. Vedo uno scorpioncino sulle scale di casa, è immobile, si finge morto, ha paura di me. Nei secoli tanti animali si sono resi addomesticabili, mentre l’uomo si conquistava la loro fiducia. Alcune specie si sono estinte ed altre purtroppo si estingueranno presto a causa del surriscaldamento globale. Fermiamo questo indicibile depauperamento della natura, permettiamo alle aree verdi di rimanere tali senza cementificare ed inquinare suoli e risorse idriche, ne vale la sopravvivenza di tante specie e l’integrità di quell’equilibrio indispensabile, il quale, anch’esso, si tiene per così dire in punta di piedi.


ATTUALITA’ L’appello di Italia Nostra per fermare la cementificazione il Segno - Febbraio 2012

Basta cemento ai Castelli difendiamo il territorio di Enrico Del Vescovo* L’area dei Castelli Romani è da tempo gravemente minacciata da un’espansione preoccupante dell’edilizia diventata ormai irrefrenabile. La fisionomia dell’area sta subendo una radicale trasformazione con la conseguente perdita irreversibile dell’identità originaria. Il territorio vive una situazione di emergenza idrica, prova ne sia, in particolare, l’abbassamento del livello dei laghi, il progressivo depauperamento ed inquinamento delle falde idriche, conseguenza di uno sfruttamento indiscriminato del territorio, del crescente carico antropico e delle numerose perforazioni e prelievi abusivi. Durante gli ultimi anni si è assistito anche al ricorso fin troppo frequente a strumenti urbanistici in deroga agli stessi piani regolatori comunali: patti territoriali e piani di utilizzazione aziendale, ad esempio, hanno aggravato una situazione già da tempo insostenibile. Verosimilmente si può ritenere come, in realtà, per alcuni comuni, considerando l’intera cubatura di edilizia esistente, comprensiva cioè anche di quella abusiva e degli alloggi inutilizzati o fatiscenti, sia stata raggiunta ormai da tempo la soglia massima del numero di

1) Svolgere tutte quelle azioni amministrative e politiche intese all’adozione definitiva del Piano d’Assetto. 2) Evitare a priori il ricorso a strumenti urbanistici in deroga ai piani regolatori. 3) Fare ricorso esclusivamente a varianti di salvaguardia che riducano effettivamente in modo drastico la crescita delle cubature nel territorio comunale. 4) Valorizzare i centri storici, tutelando gli immobili d’epoca passata e favorendo il restauro ed il riutilizzo di quelli eventualmente in disuso. 5) Garantire la trasparenza delle informazioni circa la qualità dell’acqua in distribuzione sul territorio rendendo pubblici sul sito informatico i dati relativi alla qualità dell’acqua distribuita e quelli relativi al bilancio idrico comunale. Sono state già raccolte 1.140 firme online per il suddetto appello. Desidero esortare chi non lo avesse ancora fatto a sottoscrivere e diffondere il seguente appello per limitare la cementificazione progressiva del nostro territorio. Avverto chi lo avesse già fatto su firmiamo.it a non sottoscrivere l’appello per evitare errori di duplicazione. *Presidente di Italia Nostra Castelli Romani

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Se un Sindaco chiama l’Esercito per una nevicata abbondante, paga uno spalatore 70 euro, una ruspa 800 euro, un bobcat 200 euro. Con la neve alta due metri nessun Sindaco può guardare tanto per il sottile. La domanda, come direbbe qualcuno, sorge spontanea: “Che cosa fanno tutto il giorno 150mila soldati in tempo di pace?”. Bisogna pagare per farli soccorrere anziani, malati e bambini? L’Esercito avrà sicuramente problemi di bilancio, ma quello che abbiamo sentito in questi giorni non ci è per niente piaciuto. La macchina Italia è ridotta proprio male! Lo sapevate che i Comuni compilano tutti gli anni le liste di leva anche se il servizio militare è ormai esclusivamente su base volontaria? In un paese civile si potrebbe organizzare un valido servizio civile e in caso di necessità, come una nevicata abbondante, tutti i giovani “di leva” dovrebbero essere attivati in modo proficuo. il-sognatore.blogspot.com

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A proposito di Liste di leva e militari professionisti

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abitanti prevista dallo stesso piano regolatore, tenuto conto del fatto che la dotazione standard per abitante è pari a 90 m3. In particolare si osserva come in questi ultimi decenni, gli standard edilizi per i parcheggi ed il verde pubblico non siano stati quasi mai rispettati, assistendo ad una crescita abnorme delle cubature, decisamente superiore e sproporzionata rispetto alla crescita naturale della popolazione, favorendo in tal modo un carico antropico divenuto insostenibile. L’istituzione del Parco Regionale dei Castelli Romani ha avuto proprio lo scopo di difendere e preservare l’integrità ambientale e culturale dei Castelli Romani. La legge istitutiva regionale n. 2/1984 prevede nell’articolo 11 l’adozione del Piano d’Assetto quale elemento cruciale ed indispensabile per il corretto funzionamento del Parco stesso. Nonostante l’importanza di tale strumento e la gravità della situazione sopra descritta il Piano d’Assetto non è ancora diventato legge regionale. Premesso quanto sopra, Italia Nostra Castelli Romani rivolge un appello a tutte le amministrazioni comunali dei Castelli Romani affinché decidano di assumere come propri i seguenti cinque impegni fondamentali:

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da Tokyo Toshi Kameda Coprirsi bene con stivali, doppi guanti di stoffa o di gomma, cappello, mascherina antipolvere e, se si usa l’acqua, anche impermeabile e maschera per gli occhi; salire sul tetto di casa, per prima cosa raccogliere le foglie e il muschio, lavarlo con acqua utilizzando una spazzola e, infine, sciacquarlo con acqua ad alta pressione. Questo non è un semplice manuale di pulizia ma quello della decontaminazione radioattiva per le pareti esterne di casa, il giardino, le strade, ecc.. Oltre alle ricette speciali di cucina (vedete l’articolo sul numero di novembre), abbiamo anche questo. Le esplosioni della centrale Fukushima n. 1 hanno contaminato in modo leggero (o pesante che sia) tutto il Paese. La priorità della decontaminazione spetta soprattutto alle zone pesantemente colpite dalle radiazioni per ridurre il rischio di esposizione e far sì che gli abitanti possano tornare a casa. Sono tanti i luoghi da decontaminare. Oltre alle case, ci sono scuole, parchi pubblici, ospedali, edifici vari, strade, ecc.. Il Ministero dell’Ambiente, lo scorso gennaio, ha presentato il programma di decontaminazione per le zone speciali (una superficie di circa 27mila ettari) che presentano livelli di radiazione inferiori a 50 millisievert (mSV) l’anno e le operazioni inizieranno la prossima primavera per terminare nel marzo del 2014 così da consentire a 60mila famiglie evacuate di rientrare a casa. L’obiettivo è quello di portare al di sotto dei 10 mSV i livelli di radiazione nelle zone contaminate fino ai 20 mSV e al di sotto dei 20 mSV nelle zone fino a 50 mSV (l’evacuazione scatta quando i livelli superano i 20 mSV). Invece per le zone che superano i 50 mSV, al momento sono previsti soltanto dei modelli di decontaminazione e ciò vuol dire che il rientro a casa non avverrà in tempi rapidi. I problemi da risolvere ovviamente sono ancora tanti. Prima di tutto non si sa ancora dove depositare il terreno radioattivo grattato in superficie visto che è stata respinta la proposta del governo di individuare il sito di deposito transitorio nelle zone altamente contaminate della provincia di Fukushima, compresi i comuni che ospitano due centrali nucleari. Poi c’è l’acqua utilizzata e a sua volta contaminata che non può che contaminare l’ambiente finendo in mare o nella terra. Rimangono problematici anche i livelli di 20 o 10 mSV elevatissimi rispetto a 1 mSV consentito dalla legge per la popolazione in genere e a 5,2 mSV per gli addetti ai lavoro (vedete l’articolo apparso sul numero di luglio-agosto). Ma non basta “pulire” solo le zone abitate. Il paesino di Kawauchi, in provincia di Fukushima, distante una ventina di chilometri dalla centrale, con poco più di 3mila abitanti tutti evacuati, si è candidato ad essere la “prima città del ritorno” nei quartieri meno contaminati, ma a questa speranza del Sindaco hanno risposto in

DIRETTA da TOKYO

il Segno - Febbraio 2012

Contro il nucleare, dentro il nucleare

Avviata la fase della Decontaminazione pochi. Come altre città, anche Kawauchi è circondata dalla natura e il 90% del territorio è formato da zone agricole, boschi e montagne. Seppur si riuscisse a “pulire” l’intera città sarà difficile difenderla dalle radiazioni depositate da vento e pioggia. Le azioni di decontaminazione non saranno semplici visto che l’area è molto vasta e che per organizzare il tutto serviranno parecchi soldi (fino ad ora il governo ha stanziato circa 10miliardi di euro). Qualcuno ha proposto di spostare intere popolazioni garantendo loro tutto ciò che avevano prima a cominciare da casa, lavoro e istruzione. Anche se tutto questo non sarà subito realizzabile, si dovrebbe fare il possibile almeno per i bambini. Nella città di Koriyama (provincia di Fukushima), distante 60 chilometri dalla centrale, i 14 bambini si sono rivolti all’autorità giudiziaria per evacuare tutti gli scolari dalla città nella quale il novembre scorso sono stati rilevati in un bambino alti livelli di radiazione (0,66 microsievert l’ora, ossia 7,92 mSV l’anno). Alla fine di dicembre, dopo una sentenza a loro sfavorevole, hanno fatto ricorso all’Alta Corte (corrispondente alla Corte d’Appello italiana). Non è meno difficile la decontaminazione delle zone più distanti dalla centrale perché le radiazioni si addensano in particolare dove la pioggia è più concentrata, ossia sui tetti, per le strade, sotto le grondaie e dentro i tubi di scarico (come è stato rilevato l’ottobre scorso nella città di Kashiwa, provincia di Chiba) posta a circa 200 chilometri dalla centrale. Ai primi di febbraio un alto livello di cesio è stato individuato in un canale abbandonato posto a fianco di una scuola elementare di Yokohama (provincia di Kanagawa, a 250 km dalla centrale). Anche in questo caso la segnalazione è stata possibile su iniziativa dei cittadini. Non essendo state fatte rilevazioni a tappeto è dunque possibile che i punti altamente contaminati, e quindi da

decontaminare, siano ancora molti. La decontaminazione, già di per sé difficile, lo diventa ancora di più se le radiazioni continuano ad accumularsi. E’ il caso di un appartamento costruito con cemento contaminato nella città di Nihonmatsu (provincia di Fukushima). In una stanza al pianoterra sono stati registrati livelli di radiazione tra 0,9 e 1,24 microsievert l’ora. Lo hanno scoperto quando la ragazza che vi abitava, sottoponendosi a controlli, è risultata avere un’alta contaminazione di radioattività rispetto agli altri ragazzi. Qui hanno trovato rifugio alcune famiglie fuggite dalle zone contaminate ma alla fine si sono trovate in un ambiente ugualmente compromesso. Un dramma nel dramma. Il materiale con cui è stato prodotto il cemento proveniva da una cava della città di Namie altamente contaminata essendo posta ad appena 26 chilometri dalla centrale. Tra l’11 marzo e il 22 aprile 2011 le 5.200 tonnellate di materiale usato per costruire abitazioni, scuole, ospedali, strade, ecc., sono state vendute a 20 imprese edili di Fukushima, a 2 imprese di cemento e a 200 imprese esterne. Adesso le Autorità stanno cercando di rintracciare i destinatari ma non sarà facile visto che in alcuni casi manca pure il registro di vendita. Perché è successo questo? La scusa è sempre la stessa. Il governo non immaginava che venisse utilizzato materiale esposto a radiazioni. Una scusa già sentita nel caso della carne bovina contaminata (vedete l’articolo apparso sul numero di novembre scorso). Quindi, tutto si poteva facilmente prevenire. Allora mi domando: dov’è finita quell’efficienza della società e dello Stato nipponico tanto decantata nel mondo?


il Segno - Febbraio 2012

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 31 dicembre 2011 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.420 (maschi 8.169; femmine 8.251). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.308.*

*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

ROCCA DI PAPA

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NUMERI UTILI

notizie, informazione, attualità

Dopo il no del Governo alle Olimpiadi di Roma del 2020

Il Sindaco cerca altre strade per cementificare il Vivaro

di Andrea Sebastianelli Nello stesso momento in cui il Presidente del Consiglio Monti negava il sostegno alla candidatura di Roma per le olimpiadi del 2020, sembra che dalla sede comunale di Corso Costituente si sia levato un grido di dolore. Di colpo l’amministrazione guidata dal Sindaco Boccia ha visto crollare i numerosi programmi speculativi che avrebbero fatto del Vivaro il più grande cantiere edile dal dopoguerra a oggi. Nuove scuderie, nuovi edifici per il riposo dei cavalli, un nuovo edificio per

In mountain-bike al Vivaro

le cure mediche, nuovi magazzini, magari un museo dedicato al cavallo; e poi ancora qualche edificio per ospitare i visitatori con annessi e connessi (bar, ristorazione, trattoriola... ecc. ecc.). E chissà, anche qualche nuova pista di allenamento... o qualche altra pista di gara di ultima generazione... e infine i parcheggi necessari a garantire i posti auto. E poi anche le gare di mountain-bike nei boschi a ridosso della frazione: vuoi mettere delle belle piste fatte con il cosiddetto materiale ecologico (che poi è sempre una specie di cemento ma solo più costoso e raffinato) rispetto ai sentieri in

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terra di castagno che cambiano di continuo a causa di rami caduti, foglie, pioggia, ecc.? Insomma, montagne e montagne di soldi pubblici con un solo scopo: rendere la frazione del Vivaro simile a un villaggetto turistico quando in realtà sarebbe sufficiente conservare così com’è quell’immacolata cornice di verde visto che tutt’intorno è un brulicare di mattoni. Il problema è che limitarsi a conservare smuove pochi capitali, per di più quasi a costo zero. Meglio trovare finanziamenti (pubblici ma preferibilmente privati) per tirare su metri cubi di cemento approfittando delle olimpiadi. Ora che il sogno olimpico è svanito (noi del Segno tifavamo per il no fin dall’inizio), l’amministrazione Pd non demorde annunciando che al Vivaro, in un modo o nell’altro, le opere si faranno. Che cosa voglia dire “in un modo o nel-

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l’altro” non lo sappiamo. Come non sappiamo ancora che idea abbia del Vivaro l’amministrazione roccheggiana di centrosinistra a parte i progetti di speculazione cementizia. Purtroppo la politica degli sprechi degli ultimi trent’anni ci ha portato a guardare con timore anche una manifestazione sportiva che se non avesse rappresentato il trampolino di lancio e di consolidamento per i soliti potenti costruttori sarebbe stata davvero un evento di grande valore. Con le olimpiadi archiviate non ci rimane che continuare a tenere gli occhi aperti, anche perchè Boccia è un po’ come quel tipo che “una ne fa e cento ne pensa”. Purtroppo siamo sicuri che il Vivaro è ancora ben presente nella sua testa... ma anche noi nel nostro piccolo un’idea del Vivaro (diversa dalla sua) ce l’abbiamo e lotteremo affinchè la frazione venga tramandata anche alle future generazioni con i suoi paesaggi e le sue bellezze naturali.

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ROCCA DI PAPA

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La neve si scioglie ma restano le polemiche

il Segno - Febbraio 2012

Pro e contro il piano anti-neve messo a punto dal Comune roccheggiano

Questa volta il Piano ha funzionato

Un plauso all’organizzazione del Piano antineve comunale. Dopo la mediocre prova di dicembre questa volta ha funzionato e le strade sono state pulite immediatamente. Già dalla mattina di venerdì del 3 febbraio e poi di sabato 11 febbraio, a poche ore dalle forti nevicate che hanno interessato tutta l’Italia, Rocca di Papa era raggiungibile senza particolari problemi, le vie di accesso al paese sono state spazzate da diversi mezzi e nei giorni seguenti la neve accumulata a piazza della Repubblica è stata trasportata via. L’impiego continuo dei mezzi spargisale ha evitato la formazione di ghiaccio e il risultato generale è stato di grande efficienza. Rimane qualche perplessità sulla visione soprattutto automobilistica dello spazzamento, infatti molti marciapiedi sono rimasti com’erano, anzi talvolta con altra neve accumulata dagli spazzaneve, sopra quella naturale. Il marciapiede della panoramica di via Roma, per esempio, è rimasto in queste condizioni e quindi impercorribile per molti giorni. Ma anche in tanti vicoli del centro storico c’è stato qualche disagio. Diversi residenti hanno contribuito a dare man forte alle squadre del Comune spa-

Rocca di Papa sotto la neve

lando a mano molti tratti, ma sarebbe stato assai meglio se fosse passato anche un piccolo bobcat, un mezzo meccanico, che essendo di dimensioni limitate non avrebbe avuto problemi di ingombro e avrebbe potuto rendere praticabili almeno le parti più accessibili e frequentate del centro storico. Roberto Sinibaldi

Ma i disabili sono stati abbandonati

Gentile direttore, mi ritrovo nuovamente a scrivere al suo giornale per denunciare la gravissima negligenza sulla pulizia delle strade di Rocca di Papa da parte dell’amministrazione comunale tutta. Abito in via San Francesco

D’assisi (gli olmi) e come precedentemente scritto su “il Segno” di novembre 2011, sono disabile, le medicine e la forza di volontà mi aiutano a reagire, ma questa volta ho passato giorni di inferno chiusa in casa aiutata per “l’approvvigionamento” di cibo e medicine da una carissima amica, Silvana del Caro il cui figliolo Emmanuele fa parte della Protezione Civile. Le strade principali, le piazze sono state puntualmente sgombrate dell’enorme quantità di neve dagli addetti ai lavori. Ma in questa via, venerdì 3 e sabato 4 febbraio nessuno, dico nessuno, si è degnato di spargere sale e di dare una minima pulita. Non conosco le condizioni del centro storico, delle vie e viuzze dimenticate

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da dio, perché non posso fisicamente arrivarci. A Rocca di Papa nevica ogni anno (non è Roma dove nevica ogni 25 anni); dunque la prevenzione, i soccorsi, la pulizia da parte del Comune, dove erano?! Pensa agli anziani soli, ai disabili, ai commercianti che alle 6 del mattino erano pronti a fare il lavoro malgrado i disagi enormi. Pensa alle persone che, dalla finestra, ho visto cadere sul ghiaccio e neve fresca. Pensa agli uomini e ai ragazzi della Protezione Civile che per 48 ore sono stati gli unici a spalare la neve e spargere sale negli anfratti inaccessibili. Grazie ragazzi! Onore a voi! Nell’unico giorno in cui sono riuscita ad uscire ho sentito lamentele, le mie stesse indignate lamentele. C’è da pensare che forse non gliene frega nulla a nessuno, ma ascoltate bene cari amministratori, noi che paghiamo puntualmente le tasse siamo arrabbiati. Voi che siete nostri impiegati pagati con i nostri soldi quando scenderete a valle per cercare voti sotto elezioni, offrendo caffè, infilando bigliettini in tasca, voi che organizzate pranzi e cene elettorali, cari amministratori che non amministrate un bel nulla... statemi lontani e vergognatevi se ne siete capaci pensando alla mole di negligenze attuate in questa settimana ai danni dei rocchigiani, pensate se avete madri e padri anziani che un giorno avranno bisogno di aiuto come noi handicappati, mi auguro di andarmene da qui e non vedere più le vostre facce. Solo una parola: vergognatevi! Viviana Bisi

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il Segno - Febbraio 2012 Il Corso impraticabile

“Boccia! Scendi in piazza, c....zo!!!”

Mattinata bufera di neve – va via anche la corrente e pure il telefono – niente campo per i telefonini – non mi preoccupo – alle 12 i vicini si allarmano, hanno due gemelli di un anno scendiamo, spaliamo oltre mezzo metro di neve, sblocchiamo il cancello – con il jeeppone sovietico esco a fatica per valutare la situazione – Ore 13: il deserto, incontro solo altri tre fuoristrada massicci e una macchina dei vigili – nessun mezzo attrezzato – giro tutta la zona – ogni tanto il jeeppone s’imbarca – quasi mi diverto, ma mi sto incazzando sempre più – nessuna ruspa – nessuno spazzaneve – nessun soccorso – chiedo ai vigili dov’è il sale – al comitato di quartiere – è chiuso – non c’è

ROCCA DI PAPA

sale – continuo il giro – desolante! - rientro velocemente e convinco i vicini ad andarsene con un Range Rover del fratello arrivato nel frattempo – comincio a ricevere telefonate di gente nel panico – ordino di non uscire assolutamente e di non preoccuparsi, importante è avere cibo in casa! Dove cazzo sta il Sig. Sindaco e il suo tanto decantato piano antineve presentato in pompa magna alla stampa nei giorni scorsi? Boccia dove sei? Scendi in piazza, cazzo!!! L'Italia è piena di tanti piccoli Schettino che, finché non fanno catastrofi epocali, continuano ad agire indisturbati!!! Piccoli e grandi sindaci capaci solo di fare i pavoni con la fascia tricolore, parassiti del lavoro altrui. Finché i cittadini non si ribelleranno, tutti questi Schettino faranno sempre più danni. I generali devono dimostrare di meritare i gradi stando in campo con i loro soldati!!! Angelo Cavalli

Ai Campi nè acqua nè luce

Per due giorni consecutivi sono rimasto senza acqua e senza luce. Abito nella zona dei Campi d’Annibale (via Rocca Priora) e in queste 48 ore in cui ci siamo sentiti abbandonati a noi stessi, non abbiamo visto nè esntito nessuno che si interessasse dell’acca-

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Strade impercorribili sotto piazza Garibaldi

duto. L’Enel ormai ti fa solo digitare dei numeri e mai che ti faccia parlare con qualcuno. Al Comando dei Vigili Urbani nessuno ha saputo dirci la durata del black-out. Insomma, a due passi da Roma siamo rimasti al freddo e al gelo senza possibilità di potersi Cittadini spalatori in Via Campi d’Annibale lavare. Antonio Gatta

Elogi per la Protezione Civile

Vorrei elogiare i ragazzi della Protezione Civile di Rocca di Papa. Li ho visti sempre in movimento, soccorrendo questo o quel cittadino, correre a destra e a sinistra con i loro mezzi cercando di fare il possibile. Il Comune dovrebbe dare loro maggiori mezzi e risorse così da essere sempre all’altezza delle emergenze. Questi giovani sono dei volontari (veri volontari: cioè non sono pagati da nessuno) che svolgono il loro servizio con

Cittadino all’opera ai Campi d’Annibale

grande passione e spirito di sacrificio. Li voglio ringraziare. Simone Mancini

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ROCCA DI PAPA

Il vero problema è stato il ghiaccio

Un piano anti-neve con troppe falle

Questa seconda ed annunciata nevicata sul nostro paese, non ha colto di sorpresa i protagonisti del Piano Neve. Infatti, solo la presenza costante e numerosa degli agenti della Polizia Locale e della Protezione Civile ha alleggerito il disagio degli automobilisti. Nonostante il solerte impegno degli stessi, è stato necessario attendere due giorni per avere le strade parzialmente sgombre da neve, mentre i marciapiedi venivano lasciati completamente coperti di neve ghiacciata. Nella nevicata pre-natalizia, il Consigliere Romei aveva sollecitato un più adeguato intervento, poiché evidente era l’impreparazione del Piano Neve. Ma perché in questo paese, soltanto dopo sollecitazioni costanti, assillanti richieste d'intervento e promesse di ricorso a sfere di potere più elevato, ci si muove per il bene pubblico? E perché l’intervento riguarda sempre ed esclusivamente alcune zone note? Nel paese vi sono strade completamente dimen-

Via Michele Stefano De Rossi

ticate, persone che da giorni tentano invano d’uscire da casa, anziani isolati nelle loro minuscole cucine in attesa disperata di un parente. Alcune considerazioni agghiaccianti: 1. Dove sono finiti i soldi che fino ad oggi non sarebbero stati mai utilizzati per il buon funzionamento del Piano Neve? 2. Chi è il responsabile effettivo ed ufficiale del Piano Neve? Tanti cittadini come il consigliere Romei sono rimasti attaccati per giorni al telefono alla ricerca del responsabile e di un mezzo che liberasse la strada dalla superficialità e dal menefreghismo di questa Amministrazione. Tanti, come lo stesso Romei, si sono adoperati per liberare le strade dall’incombenza della neve, nonostante il tanto decantato Piano Neve. Infine, come se non bastasse, il nostro Sindaco ha deciso di tenere gli uffici pubblici aperti nei giorni 6 e 10 febbraio, nonostante l’ordinanza emessa dal Prefetto della Provincia di Roma che prevedeva la chiusura di tutti gli Uffici Pubblici di Roma Capitale e dei Comuni della Provincia. Cosa dire? Silvio Cajonello

Dopo la neve il ghiaccio. Il vero problema soprattutto per chi si deve muovere a piedi (anziani in particolare) sono le strade ricoperte di lastre di ghiaccio. La cosa che mi ha sorpreso è che nessuno abbia provveduto a gettare il sale sulle strade così da evitare che la neve sciolta si trasformasse in ghiaccio. Il centro storico,

il Segno - Febbraio 2012

Spalatore dell’Esercito nel centro storico

dopo essre rimasto per giorni interi coperto di neve senza che nessuno la togliesse (almeno in mezzo alle strade e ai vicoli) è stato poi in preda a questo ghiaccio. Solo dopo alcuni giorni qualcuno si è visto gettare qualche palata di sale qua e là. Cosa che mi ha permesso di uscire di casa dopo non so quanti giorni. Però anche i cittadini dovrebbero provvedere loro stessi a pulire e a sorvegliare le strade a ridosso delle proprie case. Se ognuno facesse il proprio dovere le difficoltà sarebbero molto di meno. Gerardo Biancucci

Bus in funzione malgrado la neve

Viale Silvio Spaventa

Non era mai accaduto che dopo una nevicata tanto abbondante riuscissi a prendere un autobus Cotral da piazza della Repubblica. Stavolta ci sono riuscito segno che il piano ha funzionato. Matteo Gabrielli

Piazza della Repubblica


il Segno - Febbraio 2012

di Luigi Serafini E’ stata approvata il 2 febbraio scorso lanuova delibera relativa all’aggiornamento degli oneri concessori inerenti la costruzione di nuovi edifici e la ristrutturazioni di quelli vecchi. Gli oneri concessori (si chiama così il tributo da versare nelle casse comunali per l’esecuzione di lavori nel settore edilizio) sono stati rivisti in seguito all’aggiornamento deciso dall’Ordine degli Architetti di Roma il 18 maggio del 2011. L’ultima delibera comunale in tal senso era stata approvata alla fine di novembre del 2007. Ma andiamo a vedere nel dettaglio. In caso di costruzione di edifici nuovi bisognerà versare al Comune una cifra (per ogni metro cubo) che va dai 218 ai 388 euro a seconda della tipologia della struttura (abitazioni semplici, di lusso, uffici, ecc.). Discorso diverso per quelli che vengono definiti “stabilimenti industriali”, i cui conteggi vengono effettuati non in base ai metri cubi ma ai

ROCCA DI PAPA La delibera comunale è stata approvata lo scorso 2 febbraio

Oneri concessori, ecco le nuove tariffe

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ADEGUAMENTO COSTI DI COSTRUZIONE E RISTRUTTURAZIONE

Costruzione di nuovi edifici

abitazioni di lusso, uffici, alberghi, case di riposo abitazioni scuole

stabilimenti industriali

€ al m3 (m. cubo) € al m2 (m. quadro) € 388 € 218 € 218

- fino a ml 6 di altezza x piano

€ 321

- oltre ml 8 di altezza x piano

€ 406

- oltre ml 6 fino a 8 di altezza x piano

€ 354

Ristrutturazioni edifici esistenti

€ al m3 (m. cubo)

R10 - sostituzione servizi igienici

€ 46

R20 - adeguam.to servizi igienici e impianti

€ 78

R30 - adeguam. serv. igienici e rif. pavimenti

€ 130

R50 - ristrutturazione totale dell’immobile

€ 221

R40 - adeguam. serv. igien. con varianti distr.

metri quadrati. Le aliquote, in questo caso, variano a seconda dell’altezza della struttura che parte dai 6 metri. Gli euro da versare possono andare da un minimo di 321 a un massimo di 406 per ogni metro quadrato. Infine, ci sono gli oneri con-

€ 155

cessori per le ristrutturazioni, e sono quelli che interessano il maggior numero di cittadini. Le aliquote previste dal nuovo regolamento comunale possono riguardare la sostituzione o l’adeguamento dei servizi igienici (da € 46 per una semplice sostituzione fino a un

Elaborazione grafica Il Segno

massimo di € 155 se nella ristrutturazione sarà modificato anche il progetto iniziale della stanza) o la ristrutturazione totale dell’immobile (in questo caso il costo per ogni metro cubo sale fino ai 221 euro). Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere al Comune.

Notizie sul Piano Regolatore di Rocca di Papa

La normativa di riferimento al livello nazionale è rappresentata dalla Legge 1902/52 e dal DPR 380/01, e, per la Regione Lazio, dalla Legge regionale 38/99. Mentre la Legge 1902/52 fissa in anni cinque dalla data di adozione del Piano il periodo massimo di sospensione delle determinazioni sulle domande di concessione di costruzioni, il DPR 380/01 all’art. 12 commi 3 e 4 contempla la divisione in tre o cinque anni a seconda che lo strumento urbanistico sia stato sottoposto all’amministrazione competente oltre o entro l’anno dalla conclusione della fase di pubblicazione. La Legge Regione Lazio 38/99 all’art. 66bis, confermando quanto già disposto dall’art. 5 della Legge Regione Lazio 24/77 (articolo scritto solo per il Comune di Roma ma che probabilmente si può applicare anche ad altre amministrazioni), ha fissato in cinque anni le misure

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

di salvaguardia, così come previsto dalla citata Legge 1902/52, ma a decorrere dalla data di adozione. Quindi, stando ad una interpretazione restrittiva della norma, considerato che il nuovo Piano è stato trasmesso in Regione oltre un anno dalla data di adozione, il termine di durata delle norme di salvaguardia è di tre anni dalla data di adozione, quindi nel caso di Rocca di Papa, sarebbero già decaduti nel giugno 2010. Tuttavia le citate norme regionali potrebbero essere interpretate in termini più estensivi e portare a cinque gli anni di durata delle norme di salvaguardia con decorrenza, è opportuno richiamarlo, dalla data di adozione. Considerato che siamo nel febbraio 2012, qualunque sia l’interpretazione normativa assunta, io ritengo nel caso di Rocca di Papa, che le norme di salvaguardia decadono con sicurezza nel 2012, o a giugno o a settem-

bre se si fanno decorrere i cinque anni, rispettivamente, dalla data di adozione o pubblicazione del piano adottato, o a luglio, se si fanno decorrere i tre anni dal momento della chiusura delle contro-deduzioni, avvenute oltre un anno dalla data di adozione. Quindi, a mio parere, da settembre 2012 qualunque sia l’interpretazione delle norme citate, salvo che non siano già decadute, le norme di salvaguardia del nuovo Piano (e ivi tutte le normative in variante) decadono, e di fatto vige di nuovo il vecchio Piano Regolatore Generale. Per eventuali relazioni con la data del 21 dicembre 2012 indicata dai Maya per la fine del mondo, chiedete pure a Voyager! Cordiali saluti e buona fortuna. Marco Putano *Architetto e ideatore del PRG di Rocca di Papa


ROCCA DI PAPA “Il Comune non c’ha un euro” ripetono... e intanto assumono Rocca di Papa

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Ufficio del Sindaco, c’èunanuovaassunzione Anna Brandani, ex Presidente del Consiglio Comunale di Rocca di Papa

di Luigi Serafini Con la crisi economica, a tutti i livelli, che stiamo attraversando, ci sono ancora amministrazioni comunali che ampliano i loro uffici di rappresentanza e d’immagine. Si tratta del Comune di Rocca di Papa che lo scorso 2 febbraio

tempi moderni

ha nominato una nuova dipendente al servizio diretto dell’Ufficio del Sindaco malgrado in Consiglio Comunale non facciano altro che ripetere che “i soldi non ci sono” e che “la crisi ci costringe a vendere anche il patrimonio pubblico” (vedi farmacie comunali, boschi, ecc. ecc.). Ma evidentemente per “gli amici degli amici” qualche euro nel cassetto si trova sempre, soprattutto se bisogna trovare spazio a qualche politico rimasto senza incarichi. La new entry è una politica nota a Rocca di Papa. Si tratta di Anna Brandani che nella scorsa legislatura ha ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale e che alle ultime elezioni comunali non si era ripresentata decidendo di farsi da parte. Almeno fino ad oggi. Attraverso la delibera il Sindaco fa sapere che lo staff del suo Ufficio “non riesce ad assolvere alle sue molteplici funzioni”, e quindi si rende necessario assumere una seconda persona che curi il cerimoniere del primo cittadino (costo fino al prossimo dicembre: 6.600 euro). Bisognerà dirlo al Premier Monti: ma quale crisi! A Rocca di Papa gli affari vanno bene e le assunzioni (neve a parte) fioccano!

di Roberto Sinibaldi

Il sito Internet del comune normalmente è lo specchio della politica che lo ha generato. A Rocca di Papa se ne trae la conclusione che viviamo in una politica in perenne allestimento. Infatti, scostato il primo velo, le prime pagine del sito, ci si imbatte ripetutamente nella stampigliatura “in allestimento”. Eh sì, a molti mesi dall’aggiornamento del sito, peraltro a lungo sollecitato da questo giornale, il comune ha provveduto a dare una veste nuova alla pagina iniziale, ha aggiornato diverse sezioni questo va riconosciuto - ma molti temi, molte sezioni rimangono tristemente vuote. Così tutto è rimandato alle calende greche. Per la politica amministrativa del nostro paese il parallelo è lampante: gli

Boccia sulla gru per la posa della prima pietra del parcheggio del Carpino

Una politica “in allestimento” esempi sono noti e solo per citarne alcuni, riguardano parcheggi solo cominciati, funicolari annunciate trionfalmente di cui si è persa memoria, isole ecologiche e depuratori comunali sequestrati dalla magistratura, ristrutturazioni di edifici pubblici tristemente fermi alle sole facciate, lavori di rifacimenti stradali annunciati da cartelli, pure quelli divelti e dimenticati. Sentiamo già echeggiare la flebile linea di difesa che, con il fraseggio roboante caro a chi ci governa, ripete solo parole e

non porta alcun concetto. Ma se i soldi non ci sono, come dicono i nostri cari amministratori, perché ci si profonde in inaugurazioni, annunci, pose della prima pietra, comunicati e convegni? Ma pure quelli avranno un costo! E la credibilità perduta? Si dice sempre che i cittadini non devono allontanarsi dalla cosa pubblica, ma qui la politica sta su un altro pianeta. E mentre si perpetua il rito delle inaugurazioni con comizi e buffet, i cittadini aspettano disciplinati in coda una mezza pensione alle poste.

il Segno - Febbraio 2012

aderisce alla “Consulta Antimafie” della Provincia

Nicola Zingaretti

di Sandro Tabellione Il Comune di Rocca di Papa ha aderito alla “Consulta antimafie” della Provincia di Roma, un organismo creato dal Presidente Zingaretti per sostenere la cultura della legalità e contro le illegalità sempre più diffuse anche nel nostro territorio. L’adesione arriva dopo che il 29 novembre scorso i giovani del Pd di Rocca di Papa avevano organizzato un interessante incontro-dibattito dal titolo “Zero passi”, per mettere in evidenza come le mafie italiane siano ormai presenti anche a Roma e nei Castelli Romani. In quella occasione il Sindaco Boccia promise che anche Rocca di Papa sarebbe stata in prima linea a favore della legalità. E così è stato. Apprendiamo quindi con piacere questa decisione dell’amministrazione comunale che ora potrà contare su un’arma in più per contrastare le infiltrazioni criminali nelle gare pubbliche e nell’aggiudicazione di importanti servizi territoriali. La delibera, approvata il 2 febbraio scorso, ha dato il via libera alla convenzione che, tra le altre cose, prevede “l’individuazione di interventi, indirizzi e linee guida idonee al raggiungimento di tali finalità”. Uno dei compiti della Consulta antimafie sarà quello di redigere ogni anno un rapporto sulle infiltrazioni mafiose nell’area metropolitana e sulle politiche di contrasto alla criminalità messe in atto dalle istituzioni pubbliche. Un primo passo molto importante.


ROCCA DI PAPA

il Segno - Febbraio 2012

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Cambia l’organizzazione del Comune con la nascita di due nuovi Uffici

Prendono il via l’Ufficio Forestale ed Elettrosmog. Chiude l’Ambiente

di Paola Gatta Cambia la macchina amministrativa di Rocca di Papa con la rivoluzione degli Uffici comunali. L’amministrazione guidata da Pasquale Boccia ha infatti deciso di ampliare l’organigramma operativo approvando la nascita di due nuovi uffici pubblici, quello Forestale e quello tutto dedicato all’Inquinamento elettromagnetico, temi centrali e determinanti per il nostro paese. Apprendiamo con soddisfazione questa scelta perchè finalmente si è messo mano nelle delicate questioni riguardanti l’organizzazione interna, fermo restando l’impegno di gran parte dei dipendenti pubblici. Una decisione comunque che vede luci e ombre. Infatti se da un lato i due nuovi Uffici sono importanti e indispensabili (visti i fallimenti nel settore forestale e nella lotta alle antenne di Monte Cavo malgrado le periodiche promesse) si comprende di meno la soppressione del settore Ambiente (accorpato ai Lavori Pubblici) che pure era diventato un punto di riferimento per numerose questioni locali (dai rifiuti al randagismo, fino agli interventi di tipo idro-geologico). Comunque sia, con la nuova delibera n. 8 del 2 febbraio

scorso, diventeranno otto le macro-aree comunali: Ufficio di staff del Sindaco, Affari Istituzionali, Risorse Umane, Urbanistica, Lavori Pubblici e Ambiente, Socio-scolastico, Cultura e Turismo, Polizia Municipale, Bilancio. Un’altra scelta che lascia perplessi riguarda l’organizzazione dell’Ufficio di Staff del Sindaco. Forse Boccia si sente un po’ Alemanno (nel senso che ama le strutture ampie con molto personale) e allora al

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suo interno ha previsto ben sei sotto-aree: oltre al Gabinetto del Sindaco, ci sono i settori: Comunicazione, Rapporti Istituzionali, Rapporti con i media, Cerimoniale e URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico). Appare davvero strano che in un Comune di 16mila abitanti chi comunica con i giornali non ce la faccia anche a comunicare con i cittadini o con le altre istituzioni pubbliche. Non osiamo immaginare di quanti uffici si circonde-

rebbe Boccia se dovesse diventare Sindaco di Roma, cioè di una città da 6 milioni di abitanti! Anche per il Turismo sarebbe stato meglio sganciarlo dai Servizi Sociali ma effettivamente a Rocca di Papa le politiche turistiche (visti gli scadenti risultati) sono veramente roba da servizi sociali! Ora la nuova macchima amministrativa dovrà dimostrare di ottenere i risultati che Boccia si attende. Ancora non sappiamo come saranno sviluppati i Settori Forestale e Inquinamento Elettromagnetico e chi sarà posto alla loro guida ma certo è che questi Uffici avranno un gran lavoro da fare. Più volte sul nostro giornale avevamo auspicato la nascita di un ufficio comunale dedicato esclusivamente alla lotta alle onde elettromagnetiche, diventando il punto di riferimento di cittadini, comitati e associazioni che da anni si battono contro i ripetitori radio-tv di Rocca di Papa. Crediamo che il primo passo di un Ufficio di questo tipo sia quello di garantire i cittadini che i limiti di esposizione alle onde emesse dagli impianti di trasmissione rispettino la legge vigente, creando le attrezzature idonee per effettuare direttamente e in piena autonimia i livelli dell’elettrosmog.

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ROCCA DI PAPA L’Associazione aveva chiesto maggiore tutela del territorio Antenne radio-tv

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il Segno - Febbraio 2012

Piano Casa, la Giunta Boccia... La storia boccia la proposta del Movimento infinita

di Sergio Rasetti Il Piano Casa Regionale, è quasi certo, creerà ulteriori problemi alla salute del territorio che i più informati già indicano come moribondo. L’ansia di soccorrere l’economia con l’ottica degli speculatori, ha fatto nascere nella nostra regione un piano che molti dicono “fatto su misura dei palazzinari e non delle famiglie”. Comunque localmente si potevano mettere dei paletti a difesa dei siti più significativi dal punto di vista ambientale, architettonico, storico, urbanistico con una delibera di Consiglio Comunale e il Movimento per Rocca di Papa ha sollecitato l’Amministrazione Comunale a provvedere entro il 31 gennaio 2012, termine ultimo per poterlo fare. Un semplice atto consiliare che avrebbe costituito una base importante per la salvaguardia reale del territorio comunale. Uno strumento rilevante a disposizione degli amministratori attuali e futuri. Una regola per scongiurare il facile rilascio di concessioni in deroga alle norme nazionali e regionali che, a casa nostra, sono diventate lo sport preferito delle ultime Amministrazioni. La proposta del Movimento per Rocca di Papa, a detta dell’Assessore Marika Sciam-

di Gennaro Spigola Ho letto sull’ultimo numero de “Il Piccolo Segno” di gennaio 2012, che viene riproposto per l’ennesima volta il solito problema delle antenne posizionate a Monte Cavo. Voglio ricordare, senza voler fare della polemica spicciola, che nell’ottobre 2009 venne svolta presso la tra i cittadini su questioni im- sede del Comitato di Quartiere portanti come questa, mo- Campi d’Annibale, una riustrano di aver appeso al nione fra tutte le forze politiche chiodo dell’indifferenza prin- presenti nel territorio, le Istitucipii e impegni presi e tirano a zioni e gli altri Comitati di campare accontentandosi di un quartiere con all’ordine del incarico simbolico mentre le giorno il problema delle andecisioni importanti le pren- tenne a Rocca di Papa. dono sempre gli stessi: quelli Dopo aver sviluppato un inteche al momento opportuno si ressante dibattito tutti i presenti rifiutano, chissà perché, di concordarono, stando alla cermettere nero su bianco per di- tezza certificata da vari studi fendere meglio gli ultimi an- italiani ed europei determinati goli della “Regina dei da convegni ad hoc, che le antenne avevano (ed hanno) Castelli”. degli effetti esiziali sulla cittadinanza e che l’unico modo per risolvere il problema radicalmente, le antenne non andavano delocalizzate spostando la problematica Gianfranco Silvestrini del Comitato Campi su altri territori e Alvaro Fondi de La Destra, sono stati ma bensì doveprotagonisti di una polemica sulle antenne vano essere abbattute utilizzando in alternativa strumentazioni d’avanguardia come avviene da tempo in altre realtà europee. Sono passati due anni ed impegni dei firmatari di quel scana) cucinata ad arte dalla proprietaria ed ottima famoso “ordine del giorno” padrona di casa, signora Luisa. Il bello di queste se- (probabilmente finito e volutarate, oltre la qualità ottima del cibo, è appunto la mente dimenticato in qualche convivialità, il senso dell’unione tra i partecipanti cassetto) non ce ne sono stati teso non solo al mangiare ma anche, e soprattutto, per dare continuità a questa noal conoscersi e al dialogare cordialmente nello spi- bile causa. rito di una comunità unita nell’amore per Rocca di Per evitare di mettermi in conPapa. La padrona di casa ti accoglie sulla porta, pre- traddizione vi comunico la mia sentando tutti i commensali fra loro e, solo quando disponibilità ad avere un insi è tutti presenti, inizia la cena che peraltro è sem- contro con tutti coloro che inpre succulenta e supportata da un ottimo servizio al tendono rendere attuale quanto tavolo. Altro appuntamento molto apprezzato è concordato liberamente con stato quello della cena di San Valentino! l’ordine del giorno dell’ottobre Cristiana Zarneri 2009.

plicotti, è stata studiata da politici e tecnici comunali che non l’hanno ritenuta utile perché Rocca di Papa sarebbe già ampiamente garantita dalla protezione legislativa regionale e nazionale vigente. Un’affermazione che non corrisponde alla realtà, visto lo sviluppo urbanistico disordinato nel quale siamo precipitati, evidentemente perché quelle leggi sono state utilizzate con il criterio della “manica larga”. Il Partito Democratico a Rocca di Papa ha stranamente assunto una posizione molto diversa da quella presa in Consiglio Regionale dove ha votato contro il Piano Casa perché colmo di gravissime “falle”. Il “nostro Partito Democratico” non ha voluto adottare alcun provvedimento per tutelare meglio il “Bene Comune”. Ci rattrista costatare come anche l’opposizione di destra e di sinistra in Consiglio Comunale si attardi su posizioni distanti dagli interessi del paese e dei cittadini. In particolare ci allarma l’atteggiamento di appartenenti alla sinistra di maggioranza e di opposizione che invece di attivare l’attenzione e il dibattito

Gli amici del bar-enoteca di Via Frascati

Con cadenza mediamente bimestrale, l’Enoteca Superbar di Luisa Filippi, sita in via Frascati a Rocca di Papa, organizza magnifiche cenette a tema. Lo scorso sabato 28 gennaio, ad esempio, si è tenuta la serata del cacciucco (fantastica zuppa di pesce to-

Boschi di Rocca di Papa

Tutti da Luisa... il sabato sera


il Segno - Febbraio 2012

ROCCA DI PAPA

Parcheggio interrato, furti in serie ai danni delle automobili in sosta Nel parcheggio di piazza Claudio Villa è di nuovo emergenza sicurezza

di Roberto Sinibaldi Il parcheggio interrato di piazza Claudio Villa (poco più in basso di piazza della Repubblica) è pubblico e gestito dall’Amministrazione comunale, ma è terra di nessuno. Se ti azzardi a lasciarci la macchina di notte è quasi certo che subirai qualche danneggiamento o qualche furto, come sanno bene gli abitanti della zona. Il posto pare che sia mal frequentato, la sera tardi è il ritrovo di chi evidentemente non ha di meglio da fare. Gli atti di vandalismo vanno avanti da tempo, le forze dell’Ordine fanno quello che possono, ma certo è difficile cogliere sul fatto bande di piccoli teppisti, anche se molto spesso sono noti. L’Amministrazione comunale, evidentemente a conoscenza del problema, ha fatto installare due pesanti cancelli nelle rampe di accesso e di uscita già dall’anno scorso (casualmente prima delle elezioni comunali). L’intento sembrava quello di mettere un argine al pascolo notturno di qualche ladruncolo. I cancelli però non sono stati mai chiusi, né si capisce come potrebbero visto che si tratta di un parcheggio pubblico. Trasformarlo in parcheggio a pagamento? Chiuderlo solo la notte? Dare le chiavi ai chi lo utilizza? Sembrano tutte ipotesi scartate dall’Amministrazione, ma certo era meglio pensarci prima di spendere denaro pubblico per qualcosa che poi resta inutilizzato.

Una soluzione ventilata da chi ha esperienza in queste cose suggerisce l’installazione di qualche telecamera. L’effetto deterrente sar e b b e immediato e nel caso di ulteriori vandalismi sarebbe facile individuare i responsabili. L’Amministrazione comunale, che vantava tra i propri obiettivi la sicurezza e che per questo ha effettivamente installato alcune telecamere in giro per la città, potrebbe installarne qualcuna anche nel parcheggio interrato, probabilmente sarebbero più efficaci e meno costose dei due cancelli che stanno arrugginendo. Certo, il parcheggio avrebbe bisogno comunque di una gestione un pochino più attenta: basti pensare che chi usa l’ascensore (certamente un ottimo servizio) non può segnalare la sua presenza in caso di guasto, nell’ascensore manca infatti un campanello di allarme o comunque un dispositivo di segnalazione.

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L’interno del parcheggio di fronte alla sede del Parco con la cancellata che resta aperta giorno e notte

Eco-centro di via delle Barozze, approvato il progetto definitivo

E’ stato finalmente approvato, dopo il sequestro della Procura, il progetto definitivo di adeguamento dell’ecocentro posto a ridosso di via delle Barozze. Spesa complessiva dell’opera: 190mila euro, di cui 173mila concessi dalla Provincia di Roma e i restanti 17mila dal Comune di Rocca di Papa. Responsabile del procedimento è l’Arch. Paolo Terribili che dal 19 gennaio scorso è diventato responsabile dell’Ufficio Ambiente al posto di Elisabetta Santangeli. I lavori, assicurano al Comune, dovrebbero avere inizio a breve così i cittadini potranno tornare ad utilizzare il sito oggi ancora sottoposto a sigilli. (L.S.)

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Riceviamo da Sel

“Cominciamo a costruire un partito forte nel territorio”

Stefano Galli

Dopo aver allestito a metà novembre nell’Aula Consiliare del Comune l’iniziativa a carattere economico, sociale e ambientale “Disastro Italia”, in data 19 Gennaio si è riunito il Circolo Sel “Enrico Berlinguer” di Rocca di Papa per dibattere e sviluppare un confronto sulla situazione politica nazionale e con particolare attenzione a quella locale. Nel progresso della discussione è emersa da più parti, chiara e leggibile, l’esigenza di intraprendere un percorso che abbia come meta la costruzione di una forte presenza di SeL sul territorio, con la partecipazione quindi di tutte le forze di cui ne fanno parte, a partire innanzitutto da una analisi delle politiche realizzate dalla giunta guidata dal Sindaco Pasquale Boccia fortemente critica riguardo soprattutto ad alcune tematiche che per Rocca di Papa sono diventate ormai fondamentali ed urgenti. Abbiamo registrato, inoltre, una notevole convergenza sulla necessità che il dibattito a cui siamo chiamati debba essere l’occasione per il definitivo superamento di steccati e recinti per liberare forze nuove, creative e portatrici di un diverso approccio alla politica, desiderosi con questo di cominciare a seminare un terreno che in un futuro molto prossimo possa restituire i frutti necessari per affrontare una nuova stagione politica. Stefano Galli Coordinatore Circolo SeL Rocca di Papa “Berlinguer”

ROCCA DI PAPA Stando al cartello l’opera doveva essere terminata a febbraio

il Segno - Febbraio 2012

Parcheggio del Carpino, l’inaugurazionefantasma

di Paola Gatta “Inizio dei lavori: 23 settembre 2010 - Fine dei lavori: febbraio 2012”. Non lascia scampo il cartello di esecuzione dei lavori (foto a lato) che da quasi due anni campeggia al Carpino (piazza Valeriano Gatta) dimostrando così che il crono-programma dell’opera non solo non è stato rispettato ma nemmeno siamo vicini alla sua conclusione. E i tempi si allungheranno ulteriormente. Dagli uffici tecnici comunali nessuno spiega i motivi che hanno determinato un simile ritardo e che cosa accadrà del parcheggio multipiano rimasto un cantiere fantasma. Abbiamo anche cercato di contattare (inutilmente) la società affidataria dell’incarico, la Si.Ge.A. Costruzioni Spa di Napoli. Nessuna risposta. In realtà il ritardo dell’opera non è una novità. Già qualche anno fa (il 26 settembre del 2008) il Comune di Rocca di Papa dichiarava, tramite l’allora assessore ai lavori pubblici Roberto Barbante, che il parcheggio sarebbe stato conse-

gnato nel giugno 2010. Ora siamo già al secondo annuncio fallito ma almeno dateci un’altra data in cui si prevede il termine dei lavori. Come farebbe “Striscia la notizia” anche noi del Segno leghiamo un fiocchetto al dito per ricodarci dell’evento. In quel comunicato del 2008, tra l’altro, era scritto che il parcheggio del Carpino “da leggenda metropolitana da oltre cinquant’anni” presto sarebbe

I giovani imprenditori di Rocca di Papa vanno sì incoraggiati ma anche... protetti

Emanuele Gatta è un giovane imprenditore di Rocca di Papa che, a un certo punto, dopo aver studiato e acquisito competenze nel suo settore, ha deciso di investire soldi e profesionalità nel suo paese aprendo il ristorante “Altri tempi” posto in via Marino, proprio a ridosso di piazza della Repubblica. Ultimamente ai suoi danni (e quindi della sua giovane attività di ristoratore) sono avvenuti una serie di piccoli attentati. Una volta hanno staccato dal muro l’insegna luminosa; un’altra hanno rotto delle sedie; un’altra ancora hanno sporcato in modo anomalo uno degli ingressi del locale. Piccoli ma continui atti di delinquenza che lasciano pensare a qualcosa di voluto e programmato. Crediamo che l’imprenditoria giovanile oltre ad essere incoraggiata debba anche, in qualche modo, essere protetta.

divientato realtà. Una realtà che però ancora non riesce a tagliare il fatidico traguardo e i cittadini che vivono a ridosso della piazza cominciano a temere che siamo ormai di fronte a una delle tante opere incompiute di cui l’Italia è purtroppo ricca.


il Segno - Febbraio 2012

A sostegno del Senatore anche il Comitato Difesa Cittadini di Rocca di Papa e Castelli

Il “Comitato difesa diritti dei cittadini di Rocca di Papa e Castelli Romani” plaude e si associa a quanto richiesto nella nuova interrogazione parlamentare del senatore Pd Roberto Di Giovan Paolo sul commissariamento dei Parchi Regionali del Lazio, rivolta al Ministro per gli Affari regionali, il turismo e lo sport, Pietro Gnudi. Alla precedente richiesta, del 7 aprile 2011(Governo Berlusconi), il parlamentare non ha mai avuto risposta per cui, nella nuova interrogazione del 18 gennaio 2012, egli ribadisce la richiesta al Governo di richiamare la Presidenza della Regione Lazio affinché adempia all’obbligo di legge di nominare i Consigli Direttivi dei Parchi e che, tra l’altro, non consente la prorogatio dei commissari per oltre 45 giorni dalla data dell’insediamento delle nuova Giunta regionale (aprile 2010), in conformità alle disposizioni della legge regionale n. 12/1993. Il “Comitato difesa diritti dei cittadini di Rocca di Papa e Castelli Romani” e gli altri riuniti nel Coordinamento dei Comitati difesa diritti dei cittadini del Lazio, per voce del presidente Pasquale Ingafù, intraprenderanno tutte le iniziative atte a tutelare la partecipazione dei cittadini alla gestione dei Parchi regionali del Lazio, tramite i componenti designati dai Comuni ricadenti nelle aree protette. Pasquale Ingafù Presidente Comitato Difesa Diritti dei Cittadini di Rocca di Papa e Castelli Romani

ROCCA DI PAPA Il Senatore Pd, Di Giovan Paolo, presenta un’interrogazione

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“Commissariare il Parco è stato un atto illegittimo”

Il senatore Pd, Roberto Di Giovan Paolo, ha presentato un’interrogazione parlamentare sui commissariamenti dei Parchi Regionali decisi dalla Governatrice Polverini. Essendo un tema di grande rilevanza (e quindi trascurato dai periodici locali e regionali) e visto che Rocca di Papa ospita la sede del Parco dei Castelli Romani, pubblichiamo l’interrogazione integralmente, sorpresi del fatto che nemmento l’amministrazione locale a guida Pd abbia dato risalto al tema portato alla ribalta da un suo senatore (sarà forse perchè il Sindaco Boccia dialoga meglio con il Commissario Pdl Orciuoli che con il vecchio Presidente Pd, Peduto?). Ecco il testo integrale: “PREMESSO che: la legge quadro nazionale sulle aree protette, la n. 394 del 1991 (modificata dalla legge n. 426 del 1998), in attuazione degli articoli 9 e 32 della Costituzione, detta i princìpi fondamentali per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del Paese; in conformità con questa norma nazionale, la legge regionale n. 2 del 1984 istituì il Parco Regionale dei Castelli Romani con l’obiettivo di tutelare l’integrità delle caratteristi-

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che naturali e culturali del vulcano laziale dei monti Albani e valorizzare le risorse ai fini di una razionale fruizione da parte dei cittadini, per contribuire al riequilibro territoriale ed allo sviluppo sociale ed economico delle popolazioni interessate; l’articolo 14 della legge regionale n. 29 del 1997 - Consiglio direttivo e Presidente, sancisce che il Consiglio direttivo dura in carica per la durata del mandato del Presidente della Giunta regionale che lo ha costituito ed è rinnovato entro quarantacinque giorni dalla data dell'insediamento delle nuova Giunta regionale, in conformità alle disposizioni della legge regionale 3 febbraio 1993, n. 12 (Disciplina transitoria del rinnovo degli organi amministrativi di competenza della Regione Lazio); CONSIDERATO che: la Giunta Polverini si è insediata ad aprile 2010 ma il Parco Regionale dei Castelli Romani, come tutti gli altri Parchi regionali, ad agosto 2010, è stato commissariato e lo è tuttora, nonostante la Regione abbia ricevuto tutte le designazioni dei vari enti, previste dalla stessa norma; il Consiglio direttivo, espressione dei cittadini dei Comuni del Parco, delle Associazioni ambientaliste e della Provincia di Roma, non può (articolo 14 della legge n. 29 del 1997 ed

articolo 10 dello Statuto) applicare il regolamento ed il piano dell'area naturale protetta, adottare i bilanci preventivi e consuntivi, stilare il programma pluriennale di promozione economico e sociale ed i progetti per l'utilizzazione dei fondi destinati agli investimenti, esercitare i poteri di indirizzo e controllo per la gestione dell'ente in conformità alle direttive della Regione, deliberare in ordine alle altre questioni amministrative di carattere generale non rientranti nelle competenze del direttore o non delegate al Presidente e non poter nominare il Direttore del Parco, si CHIEDE di conoscere cosa intendano fare i Ministri in indirizzo per garantire il rispetto degli articoli 9 e 32 della Costituzione italiana, e se intendano sollecitare la Regione Lazio affinché, pur nel rispetto delle prerogative regionali, non vengano meno i diritti individuali e collettivi dei cittadini italiani residenti nel Lazio, che si legano al termine della straordinarietà del commissariamento e la conseguente firma dei decreti di nomina dei componenti il Consiglio direttivo del Parco Regionale dei Castelli Romani così come quelli di tutti i Parchi della Regione Lazio che si trovano nella identica situazione di stallo”.

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ROCCA DI PAPA

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il Segno - Febbraio 2012

“II Sindaco Ordina” ma a quanto pare nessuno esegue Raccolta fondi

Perchè le Ordinanze comunali rimangono solo carta straccia?

di Sergio Rasetti Visitare siti istituzionali su internet, consente di fare scoperte interessanti, a volte inquietanti. Navigando nel mare che si vuole far apparire tranquillo omettendo o edulcorando informazioni importanti che i cittadini attendono sul sito del Comune di Rocca di Papa, ci imbattiamo in Ordinanze che ci lasciano sconcertati: ORDINANZA N. 176 del 13/10/2011. IL SINDACO […] a seguito della relazione di servizio redatta da personale dell’U.T.C. e personale della Polizia Locale per sopralluogo […] dal quale si evidenziano situazione di pericolo per la mancata manutenzione delle strutture ivi presenti, attraverso la quale si richiede la chiusura immediata del Parco fino ad ultimazione dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria […], ORDINA LA CHIUSURA IMMEDIATA DEL PARCO LANDSBERG fino al termine dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria”. ORDINANZA N. 201 del 14/12/2011. IL SINDACO […] vista la segnalazione del Comando di Polizia […] dalla quale risulta che a seguito di sopralluogo effettuato presso il fabbricato sito in Via Frascati, precisamente di

fronte all’intersezione con Via Lucatelli […] hanno potuto costatare quanto segue: Fabbricato in grave stato di abbandono […] tetto che evidenzia disconnessioni del manto […] tegole mancanti o rotte […] distaccate e poste sul margine con pericolo di caduta […] presenza di piccoli massi in bilico che […] durante le giornate ventose dondolavano pericolosamente […] è in condizioni tali da poter generare pericolo per chi dovesse transitare […] si è proceduto in modo provvisorio ad interdire il transito pedonale sul tratto di marciapiedi sottostante l’edificio con il posizionamento di nastro bianco e rosso. RITENUTO doversi intimare il proprietario […] al ripristino delle condizioni di sicurezza entro il termine di 15 giorni […], ORDINA […] L’IMMEDIATA MESSA IN SICUREZZA DEL FABBRICATO A PROPRIA CURA E SPESE entro e non oltre 15 giorni dalla data della notifica della presente Ordinanza. AVVERTE […] che non ottemperando alla presente Ordinanza, si provvederà […] alla realizzazione d’ufficio delle opere sopra menzionate […] con il recupero delle spese so-

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stenute dall’amministrazione comunale […]. Al momento di andare in stampa i cittadini che tutti i giorni si imbattono nei luoghi menzionati da queste due ordinanze, e noi con loro, assicurano di non aver visto sul luogo transenne, cartelli, segnaletica varia, lavori in preparazione o in corso; niente che richiami l’attenzione dell’ignaro passante o del genitore che porta il bambino al Parco Landsberg. L’incolumità di tutti a repentaglio come nulla fosse.

L’edificio pericolante all’inizio del ponte

Sarebbe interessante ascoltare una spiegazione plausibile dei responsabili di ogni livello. Quello che ci meraviglia è che al tempo di internet, che dovrebbe rendere tutto più certo e tempestivo, a Rocca di Papa ci sembra di essere negli anni dei documenti totalmente cartacei in cui un’Ordinanza Sindacale poteva finire in fondo ad un cassetto e addio all’immediata esecutività.

10mila euro per Gloria Boccanera

L’Associazione Culturale Rocca Forte ha consegnato lo scorso giovedì 26 gennaio, in aula Consiliare, la cifra di 9.913,02 euro a Gloria Boccanera. Tale cifra corrisponde a quanto raccolto per l’iniziativa di beneficenza “Inno alla vitapro Gloria Boccanera”. Ringraziamo per questo eccezionale risultato tutti i volontari che ci hanno sostenuti, i musicisti che si sono offerti di suonare, le attività commerciali che hanno voluto ospitare i raccoglitori per le offerte, il Comune di Rocca di Papa per il sostegno... e soprattutto la straordinaria generosità e solidarietà dimostrata da tutti i cittadini! Piacevolmente sorpresi dalla partecipazione riscossa dall’iniziativa, rinnoviamo i nostri migliori auguri a Gloria. Rocca Forte Onlus


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ROCCA DI PAPA

il Segno - Febbraio 2012

Va in scena su Facebook lo scontro

Al centro del dibattito le diverse opinioni sul Piano Casa della Polverini

trailMovimentoeilConsigliereDeSantis

di Sergio Rasetti Interessante e inquietante la querelle su Facebook tra esponenti del “Movimento per Rocca di Papa” e il Consigliere comunale Maurizio De Santis, già candidato Sindaco della lista “Rocca Futura”, in relazione all’influenza del Piano Casa regionale sul territorio di Rocca di Papa. Interessante, perché dimostra che le scelte politiche locali non sono soltanto cosa loro, degli addetti alla politica, ma interessano tanti altri che non sono disposti a quella delega in bianco rilasciata agli eletti visti i risultati poco edificanti degli ultimi anni. Inquietante, perché il rappresentante di una lista che sosteneva “lo sviluppo non come sfruttamento, depauperamento e cementificazione ma come contenimento, rivalutazione e riappropriazione delle risorse esistenti” non tiene conto della realtà di Rocca di Papa pur conoscendola molto bene “dal di dentro” avendo ricoperto negli anni recenti ruoli importanti di amministratore. Negli interventi su Facebook, De Santis dice che “l’orrendo Piano Casa Polverini ha un’incidenza minima su Rocca di Papa per i vincoli esistenti, che non si può far passare come il problema dei problemi facendone un feticcio ideologico e accusa il Movimento di vecchi slogan e battaglie fuori tempo”. Un’ottica che non ci tranquillizza e non vorremmo che sia tratta dall’esperienza fatta sul campo da amministratore, nella quale tutti gli attori sembrano fare a gara a chi si accontenta di ottenere il meno possibile con nuovi slogan e battaglie che sembrano moderne. Noi vogliamo ricordare a De Santis, agli altri Consiglieri e a tutti quelli che “amano Rocca di Papa” che il problema dei problemi è e resta uno soltanto: “Capire che c’è bisogno di rafforzare i veri vincoli per difendere il paese ormai aggredito anche dall’esterno; rinnovare la volontà di salvaguardare i siti più significativi con specifiche delibere di Consiglio Comunale; vigilare sempre in modo che non sia mai più concessa alcuna deroga”. La proposta del “Movimento per Rocca di Papa”, se accolta, avrebbe consolidato le garanzie di salvaguardia e dato respiro agli amministratori sempre pressati dalle più “fantasiose” richieste. Ora che il dado è tratto, il tempo utile per deliberare è scaduto il 31 gennaio, chiediamo pubblicamente a De Santis,

e non soltanto a nome dei “pochi superstiti” ma anche a nome di tanti altri che lo hanno votato, di garantire una vigilanza attenta, su tutti gli atti dell’amministrazione comunale, affinché non sia mai più fatta passare sotto silenzio alcuna concessione che

Da sinistra: Morana, De Santis e Nieri

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comprometta il bene e l’interesse pubblico.

Rudere

e opera incompiuta

L’amministrazione comunale Boccia, nel depliant sul programma elettorale del 2011, così presentava la nuova sede municipale di piazza della Repubblica.

Nella realtà il nuovo municipio è ancora ridotto in questo stato. La tabella dei lavori indicava come consegna dell’opera il 1 aprile 2009!

INFO: 06 93 80 10 36 (anche segreterie telefoniche)


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Credenzetta

Tagliare, oh, oh

di Gianfranco Botti

Questa volta lo spunto è stuzzicarello davvero: amministrazione tecnica al comune. Via sindaco e assessori, dentro i tecnici. Se è accaduto per il governo nazionale potrebbe succedere pure per gli enti locali. Regioni, province, comuni. Il motivo sarebbe forte: fanno debiti, sprecano, fanno clientelismo. Con un’Italia in fallimento, un delitto proseguire così. Fuori i politici e i politicanti, spazio a persone qualificate. Un ingegnere, un architetto, un economista, un avvocato. Da noi chi potrebbero essere? E poi pieni poteri. Lette le carte, messesi le mani nei capelli, i tecnici le pubblicherebbero. Per la trasparenza, che non è una gentilezza, è un obbligo. A carte viste, nessuno avrebbe più giustificazione per la personale indifferenza alle cose pubbliche. Intanto i tecnici comincerebbero a tagliare. Gli scialacqui, le regalie, le cianfrusaglie. A tagliare in fretta e con l’accetta. E in diversi diventerebbero rossi per rabbia. A rimediare sono in tanti. La pacchia finirebbe, la cassa respirerebbe. Nella circostanza lo spunto finisce qui, non lo sviluppo, lo riprenderò. Aggiungo solo che chi scrive, e scrivendo non si procura risentimenti, non intinge la penna nell’inchiostro, l’intinge nell’acqua.

SCALFARO Ricordo di Oscar Luigi Scalfaro, di quando da ministro degli Interni, portato da Guarinoni e Saba de La Spiga, parlò nella nostra aula consiliare. A intervento concluso, lo accostai, mi presentai. Ero capogruppo democratico-cristiano. Ci appartammo, gli parlai del guaio dell’antenne, di quanto ci affliggessero. M’ascoltò, con partitica attenzione; prese appunti, con pignoleria di magistrato. Ci avrebbe pensato lui. Passarono giorni. Mi telefonò il segretario: caro Botti, per l’antenne niente da fare, il ministro capisce quale risultato avremmo rimuovendole, ma non ce la fa, l’affare è grosso, spinoso, intrecciato. Su per giù le stesse battute che dopo mi beccai dal senatore Severino Lavagnini, sottosegretario agli Interni, e dal deputato Vincenzo Vita, sottosegretario alle Telecomunicazioni, miei vicini di tavola quella sera che a Villa Fiorita venne presentato Carlo Ponzo candidato sindaco per la prima volta. Non ditelo voi, lo so da me. Io conto niente. Contano due piste. Prima: ri-

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il Segno - Febbraio 2012

guardo all’intreccio dell’antenne, per quel che risulta, niente è cambiato, né a Roma né in loco, che è latino semplice come quello della pro-loco. Seconda pista: in Governo e in Regione sono passati non solo sporchi berlusconiani, pure amici e compagni.

IL GIORNO DELLA MEMORIA Quello del 14 Febbraio 1944, tragico per il primo bombardamento aereo. Nel farlo riprendo un mio contributo al libretto che il parroco Don Giovanni Busco curò nel 1994, nel 50° della vigliaccata, col titolo “Rocca di Papa 1944”, “sia per rendere omaggio alle tante Vittime e ai loro eroici soccorritori, sia per dare alle generazioni future ammonimento e speranza”. Casi Amari Ero piccolo, non avevo sett’anni, non dovrei intromettermi. Però me lo permetto. Perché i bombardamenti io l’ho beccati come uno grosso, in presa diretta, senza intermediari. Hanno sapore schifoso. Dopo 50 anni ancora non ne incontro uno peggiore. Fatto di sirena, motori sordi, deflagrazioni, spostamento d’aria, calcinaccio, soffocamento, urla, sfascio, feriti, morti. Febbraio e Maggio, due appuntamenti, due volte in prima linea. A otto metri, quanto è largo il corso, la prima. Io, scendendo a destra, a casa di nonna Artania, le bombe a sinistra, di fronte. La giornata era bella, fredda come di un Febbraio qualsiasi. Le fumate bianche che quei ricognitori andavano scrivendo in cielo portavano a pensare alla maglia del laziale Silvio Piola sulle figurine. Che saranno? Che faranno? Scambi di battute. Amiche e parenti, da una loggia all’altra. Preoccupazione. Presentimento? Dopo Roma, dopo Frascati, dopo Marino, tocca a noi. La sirena parte piano dal campanile, poi si fa intensa, mette paura. Altre volte aveva fischiato senza conseguenze, falsi allarmi. Stavolta suonò tardi. I primi scoppi le si sovrapposero. In grotta, chi stava, stava; di chi non s’era messo prima, nessuno fece in tempo ad infilarsi. Rocchiciani contro bombe. Poveracci, destinati a perdere. Lo spostamento d’aria ti schiaccia al muro, mano forzuta premuta sullo stomaco. Il calcinaccio t’avvolge, ti soffoca, te lo ritrovi dappertutto. Respiri polvere, ingoi polvere. Labbra, lingua, palato, esofago, pieni. Organi secchi, estranei. Mammeta prende acqua dalla conca con la mano, si sbriga, te la strofina in faccia. La credenza che vomita cocci di bicchieri e piatti non copre le urla. Isteriche, dolorose, disperate. I muri ti crollano addosso. Se non li vedi , li senti, pesano. Feriti. Morti. Sette di fronte a me. Fra essi, la sora Clorinda, levatrice, anche mia, prima vista per i miei occhi. Fuori era buio. Non buio notte. Buio tempesta. Ultimi giorni di Pompei. Rocca è in ginocchio. Divisa in due. Una dentro il cerchio, cer-

La cerimonia in onore dei caduti del 7 novembre del 2010

chio di fuoco, cerchio d’inferno, cratere di nuovo. Non ragiona, non piange. Non può. Muta, inebetita, impietrita. L’altra, esterna, fortunata, ha visto, ha sentito. Può ragionare. Corre, s’interroga: dove? chi? I cacciabombardieri bianco-stellati, stormo maledetto, hanno tolto il disturbo. I manovratori avranno pensato a noi? Speriamo di sì, per amore d’umanità. Eppure Rocca, a quell’ora, gli deve essere apparsa splendida, a piena luce stagliata sul fondale scuro d’alberi, alberi d’inverno, senza foglie, senza abusivismo. Alberi dei Monti, delle Faete, di Monte Cavo, di Prato Fabio, di Via Roma, della Ruccia, di Valle Scura. Rocca, vittima sacrificale, supina, violentata, senza difesa. Obiettivo segnato. A bassa quota, indisturbato, l’aereo può rallentare, prendere la mira, fare i propri comodi, richiudere i portelli – riabbottonarsi i pantaloni- e ripartire. Così fa.

********* Elenco nominativo delle vittime del primo bombardamento del 14 Febbraio 1944, “affinché esse siano sempre presenti nel ricordo affettuoso e nella preghiera” (tra parentesi l’età, per quanti s’è potuta stabilire). De Dominicis Ida, Bordone Salvatore (47), Bordone Vincenza (19), Bordone Maria (16), Bordone Lucia (13), Fondi Enrico (30), Giansanti Leda (11), Giansanti Anna Maria, Cecconi Donato, Gullotta Antonio (22), Fazi Natalina (22), Gatta Maria (23), Lucarini Valentina (10), Lucarini Maria Teresa (3), Emili Temistocle (12), Casciotti Luciana (19), Querini Haidé (32), Benemeglio Clorinda (60), Querini Angelo (37), Carnevali Roberto (21), De Angelis Milena (42), Fondi Mirella (17), Pizzicannella Emma (58), Ambrogioni Maria (68), Gatta Dino (21), Gatta Mario (76), Polidori Leonilde (60), Giansanti Giuliana (20), Gatta Eugenio (18), Giovanetti Maria (18), Gatta Angelo (7), Gatta Marisa (4), Santangeli Lucia (66), Gatta Alessandro (5 mesi).

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Cultura e

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La scuola e il valore dell’istruzione nell’Ottocento

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di Rita Gatta Siamo nell’anno successivo all’Unità d’Italia, ma la nostra Comune di Rocca di Papa fa parte della Comarca di Roma (sorta di delegazione amministrativa) e il Pontefice Pio XI è il capo spirituale e materiale dello Stato Pontificio; sovrano d’Italia Vittorio Emanuele II, Abraham Lincoln è il Presidente degli Stati Uniti d’America e in Inghilterra regna la Regina Vittoria… L’8 ottobre 1862 si riunì a Rocca di Papa il Consiglio Comunale, presieduto dal 1° Anziano Carlo Botti, facente funzioni di Priore e furono discussi vari punti; tra questi, fu approvata all’unanimità per ballottazione con 15 palle bianche favorevoli e nere contrarie nessuna, la concessione di un sussidio (un’elemosina) di 30 scudi1 come risposta all’istanza fatta dai R.R. P.P. Passionisti di Monte Cave. I religiosi, infatti stavano affrontando in quel periodo delle spese straordinarie di restauro del Convento e riadattamento della cisterna annessa. Il Cavaliere Giacomo Botti, Consigliere, nella sua arringa dichiarò giusta e ragionevole la richiesta, avendo i Padri Passionisti diritto a tutti i riguardi possibili, stante i molteplici vantaggi che arrecavano a tutto il Paese. La stessa assemblea votò pure il Preventivo del 1863 e, tra le varie voci in merito, fu preso in esame, il rapporto presentato dai deputati delle pubbliche scuole, verificando che la popolazione da varj anni versa in una condizione la più cattiva declinando di male in peggio, che la gioventù lasciata in balia dell’ozio si abbandona a ogni sorta di licenze, di furti e di delitti e che i gravi disordini avvenuti nei scorsi mesi di estate derivano dal totale quasi abbandono della pubblica istruzione, ossia dalla scarsezza di scuole divenute impotenti a soddisfare ai bisogni di una popolazione quanto rozza ed ignorante, altrettanto crescente e numerosa. Per riparare tali inconvenienti e prevenire mali maggiori, la Magistratura (l’Assemblea era composta da quattro Magistrati e dodici Consiglieri) propose l’istituzione di una pia casa di pubblica istruzione mediante una spesa annua di 300 scudi al fine di ottenere un miglioramento nel paese sia nel rapporto morale che civile e religioso. Questa decisione importante sarebbe comunque stata presentata all’E.mo Sig. Cardinale Vescovo di Frascati per ottenerne approvazione e consenso. Sempre riguardo all’istruzione, nel Bilancio preventivo per il 1863 si approvarono

... dintorni

tra le spese, 120 scudi annui per lo stipendio dei Maestri delle pubbliche scuole e 120 per le Maestre Pie, 12 per l’affitto della Scuola delle fanciulle, oltre ai già citati 300 scudi per lo Stabilimento di una pia casa d’istruzione. A puro titolo di cronaca e per un confronto indicativo, abbracciando il connubio istruzione-sanità, per il medico condotto vennero stanziati in quella occasione 240 scudi, 180 per il Chirurgo condotto, 6 per l’Ostetrica pei poveri e 24 scudi per la casa del medico. Una riflessione: a quei tempi, circa centocinquanta anni fa, l’equazione istruzione-condotta di una popolazione era qualcosa che veniva presa in esame anche in una piccola realtà quale quella del nostro territorio, che registrava all’epoca, poco meno di tremila anime2: si discute e si approva nel documento appena esaminato, l’istituzione di scuole al fine di ottenere un recupero morale e civile dei cittadini che a quei tempi, tra l’altro, raramente frequentavano luoghi deputati per l’istruzione, affidata comunque nella maggior parte dei casi, ai religiosi. Facendo riferimento alla nostra attualità, sappiamo che recentemente molto è stato fatto per le scuole della nostra città, anche se molto dovrà essere ancora ultimato, perfezionato. Allargando la nostra visuale alla prospettiva nazionale non si riesce purtroppo a trovare un atteggiamento così

operoso e cosciente nei confronti del mondo della scuola e un’attenzione così mirata verso i giovani. Eppure credo che in tutti noi sia viva e pressante la consapevolezza che allora come oggi, senza istruzione “un popolo verrà inevitabilmente deprivato del suo futuro…” . Possiamo non condividere tutti che le generazioni future non meritino questa condanna?

NOTE 1. Uno scudo era diviso in 100 baiocchi. Tuttavia, non è semplice indicare il valore che avesse nel periodo che stiamo tenendo in considerazione; dal libro di C. M. Guarinoni – Le chiese parrocchiali di Rocca di Papa - si apprende che nel 1788 un registro per i battesimi fu acquistato dall’allora Arciprete Santovetti per 75 baiocchi. Il pane in quel periodo costava grosso modo circa 3 baiocchi al chilo. Quel registro fu pagato con l’equivalente di venticinque chilogrammi di pane… Tra questa indicazione e il periodo a cui si riferisce il documento intercorrono più di settanta anni e ciò rende ancora meno semplice la nostra ricerca di comparazione e di attribuzione al valore d’acquisto della moneta papalina.

2. Appendice del libro di C. M. Guarinoni scritto in collaborazione con il compianto Don Giovanni Busco “Le chiese parrocchiali di Rocca di Papa” – La Spiga


CULTURA

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Anche le donne impegnate nei lavori del taglio boschivo L’atterrata/3 - Dal libro “Boscaioli e carbonai nei Castelli Romani”

Con quest’ultima parte, inerente il lavoro svolto dalle donne nei boschi di Rocca di Papa, concludiamo l’approfondimento sulla nostra cultuta boschiva tratto dal capitolo “L’atterrata” del libro della nostra Maria Pia Santangeli, “Boscaioli e carbonai nei Castelli Romani” (ed. Edilazio, 2005).

di Maria Pia Santangeli Se il taglio del bosco era abbastanza vicino al paese, a mezza mattina o nel primo pomeriggio arrivavano donne e ragazzette con bagnarole di metallo sotto il braccio: venivano a raccogliere ‘e tacchette - tacchie a Rocca Priora - i pezzetti di tronco che schizzavano via dai tagli dell’accetta. Erano buoni per accendere il fuoco e per alimentare la stufa. Non costavano nulla. In seguito le donne sarebbero venute a raccapezzare altri scarti: ‘e schiazze dalla squadratura dei travicelli e i canali dalla scorzatura dei pali. Buttatura o ciocchettu era detto un pezzo

del tronco contenente un grosso nodo, veniva scartato da ‘u stuccatore e ammucchiato nelle legna da ardere, le donne non potevano prenderlo. Arrivavano a gruppetti: - Riccà piàmo ‘e tacchette -, diceva una di loro con una sfumatura di preghiera nella voce. Sapevano che i boscaioli non le volevano tra i piedi per timore di qualche incidente. - Sì, ma allontanatevi, perché ‘e pertiche ve cascano’ n gapo... Le donne si buttavano svelte a raccogliere ‘e tacchette, scavalcando i tronchi e i fitti rami a terra. - Chistu piézzu etè ‘u miu... - Chistu etè ‘u miu... Si muovevano da una ceppaia all’altra, frugando per terra come uccelli affamati loquaci e riempivano le bagnarole, attente a mettere intorno uno strato di bastoncelli ordinati e dentro alla rinfusa ‘e tacchette. Poi, aiutandosi l’una con l’altra - Che me ‘mponi?- Si issavano le bagnarole sulla testa sopra ‘a coroia, il cercine, che con un gesto abituale attorcigliavano a forma di anello e aggiustavano sulla sommità del capo.

Le donne in un libro

Il libro sarà presentato a marzo in Aula Consiliare di Cristiana Zarneri Anna Mancuso, Presidente dell’Associazione di volontariato “Salute donna”, Consigliere Comunale a Monza, autrice del libro “Da Via Venezian” edito nel 2004 da Bellavite, nel mese di marzo sarà a Rocca di Papa per presentare il suo secondo libro, “Una terrazza sull’Africa” (stesso editore del primo). L’autrice costruisce un romanzo che può essere letto come una storia d’amore e come riscoperta della vita nel suo senso più autentico e profondo. Una storia che ci dà forza e speranza poiché ci accompagna per mano nei meandri della ‘vita oltre la vita’, intesa come un’infinita

catena di amore universale, di caldo e immenso abbraccio. Un romanzo che ama molto la Sicilia e ne descrive dettagliatamente luoghi e particolari storici. E’ la storia di un uomo, un medico, percorsa sin dalla sua infanzia, segnata dal primo tradimento: quello di un padre con il quale si riconcilierà solo in punto di morte. Il susseguirsi della vita, dalla fanciullezza sino alla maturità di uomo e medico, il susseguirsi di amori, a volte anche improbabili, fino a trovare quello vero, che gli darà la forza di capire il senso della sua esistenza attraverso l’abbraccio, appunto, della ‘vita oltre la vita’. Perché “fino

Chi non si era portato uno straccio, poteva farsi ‘a coroia di felci, ma non era lo stesso, non erano abbastanza alte e morbide e il duro della bagnarola si sentiva di più sulla testa. Quando il bosco era lontano, nessuno disturbava gli uomini delle compagnie.

a quando gli uomini non capiranno di essere mortali, Il Sindaco Boccia non impare- e la scrittrice Mancuso ranno a vivere”, scrive, con estrema diffondere una diversa cultura lucidità, Annamaria Mancuso. della malattia oncologica, che Finalità di questa presentazione va dalla promozione del Coè anche l’apertura di una nuova dice Europeo contro il cancro sede dell’associazione di vo- alla diffusione ed insegnalontariato “Salute donna” (della mento di tecniche che portino quale la Mancuso è fondatrice verso una diagnosi il più pree Presidente) a Rocca di Papa. coce possibile della malattia. Il L’associazione “Salute nostro desiderio è di riuscire a Donna”, nata nel 1994 presso fare sempre di più affiancando l’Istituto Nazionale Tumori di gli operatori dell’Istituto TuMilano per volontà proprio di mori. Per una consultazione on Annamaria Mancuso, dopo una line visitate il sito www.salutetoccante esperienza di malattia donnaweb.it. (tumore al seno), cresce rapida- Si ringrazia il Sindaco Pasquale mente grazie all’impegno degli Boccia e l’Assessore alla culspecialisti dell’Istituto e dei vo- tura Simone Pizziconi per lontari che, con grande dispo- averci permesso di organizzare nibilità, lavorano per tale evento.


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TEATRO

“Cleopatra... morì la vipera”

In anteprima il nuovo lavoro teatrale della compagnia diretta da Piero Botti

di Piero Botti Se i maestri meritano tutti rispetto, la Storia lo merita al massimo. Non è maestra di aritmetica, di grammatica o di inglese, la Storia è addirittura maestra di vita. Materia che per importanza supera di gran lunga ogni altra. Ma con la Storia, dopo averla imparata e rispettata, si può anche scherzarci. Questa la possibilità da cui sono partito per scrivere “Cleopatra, morì la vipera”. Non un testo serioso, ma un ritratto garbato e malizioso. Non un concerto classico, ma una canzonetta orecchiabile. Non un balletto come Il Lago dei Cigni, ma una danza beduina, suonata con gli strumenti d’oggi, alla ricerca dei suoni antichi degli zingari del deserto. I sapientoni, quelli con (virtuale) caramella all’occhio, rimasti bloccati ai libri di scuola, troveranno forse da ridire su questa mia lettura di una delle più discusse donne dell’antichità. Chi, invece, verrà a teatro senza pregiudizi, a mente libera, vedrà Cleopatra come è stata davvero: femmina verace, buona e cattiva, colta e spietata, figlia della dea Iside e attratta dal piacere; avida di potere, attenta al bene del popolo. Maria Del Nero riesce benissimo ad indossare i panni della regina egizia. In un ruolo che, se a prima vista sembra diverso da quello riuscitissimo della Badante Cubana, in sostanza ne è la continuazione, basato sul fascino e sulla malizia sua e delle ancelle, elementi che scandiscono lo spettacolo, gli conferiscono vivacità. Le giovani interpreti che la circondano risultano intonate a Cleopatra, nel canto, nella grazia, nell’affiatamento scenico. Giulio Cesare (Giorgio Serafini) parla il romanaccio, ma poi cita in latino le massime eterne della sapienza, racconta il trionfo celebrato sul Monte Albano, sottolineando l’importanza che l’attuale massacrato Monte Cavo aveva allora per tutta la Romanità classica. A far risaltare il legame che univa Roma e noi c’è pure un’ancella cabense, cioè di Cabum (l’attuale Rocca di Papa), parlante un latino antico somigliante assai al nostro dialetto, quello più genuino. Il collaudato Massimo Onesti è uno spregiudicato mercante di schiavi, stranamente tormentato da rimorsi ma implacabilmente sottomesso all’avidità di denaro. Rappresentazione viva di certi finanzieri d’oggi, all’apparenza dignitosi, in realtà sfruttatori alla grande delle possibilità speculative dei mercati globalizzati. Alessandro Gatta, Simone Pizziconi, Luigi Sellati, Gianni Fondi, il giovane Guglielmo

Lato, le altre attrici e ballerine – Mariangela Cimini, Sara Cuculi, Valentina Gabrielli, Marianna Calicchia, Stefania Vaccaro – aggiungono sostanza e solidità al gruppo. Con la scenografia dell’artista (e già collaboratore del Segno) Ermanno Gatta. E lo spettacolo proprio su questo si basa: sul lavoro di gruppo. Gruppo provato, calibrato, lucidato. Animato da calore umano, pieno di scrupolo nella ricerca dell’effetto desiderato, gruppo acceso da senso del collettivo. Tanto noi intendiamo quando facciamo riferimento al teatro civico, espressione del paese, della sua potenzialità recitativa.

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Maria Del Nero, protagonista del nuovo spettacolo teatrale di Piero Botti

Espressione di un’attività non ordinaria, trasparente, senza protagonismi, senza fini di lucro. Svolta perché ci sentiamo in grado di dire qualcosa, in grado di proporre due ore “diverse”, interessanti, divertenti, a chi vorrà venirci a vedere.

Grande successo per la Festa di Sant’Antonio dedicata agli animali

di Luciano Gatta A Sant’Antonio Abate sempre, nei secoli, a Rocca come in tutti i paesi di campagna, s’è voluto bene assai. Protettore degli animali, in una situazione consolidata di moneta scarsa, quasi rara, con un’economia ridotta al limite della sopravvivenza, a lui ci si affidava perché somari e somare, cavalli e cavalle, muli e cani, non avessero disgrazie, malattie o morte. Erano importanti, gli animali, per il lavoro, per il trasporto. Significavano pane le cavalcature, i cani da caccia carne, i cani da gregge protezione. Allora, festa per Sant’Antonio Abate, e partecipazione popolare sentita. Con prete benedicente davanti alla chiesa, gente interessata agli addobbi delle bestie, attesa per il carro di Bettino, mandarini, mortella, mortaretti. Addirittura un proverbio: Sant’Antonio con la barba bianca, se non ha fioccato poco ci manca. La festa negli ultimi anni stava subendo un arretramento. Oggi, i cavalli sono sport e passione, i cani compagnia. Economicamente costituiscono spesa, non risorsa. Funzionano i veterinari, ricomprarli non preoccupa. Però, lasciar decadere una festa tradizionale secolare, segnerebbe un altro

colpo per l’identità paesana, al passato collegata, dal passato traente radici. Identità paesana che già versa, per svariati motivi, in serio pericolo. Allora, s’è mosso l’assessorato alla cultura e alla promozione della città. “Ci siamo risolutamente attivati – ci ha detto il consigliere delegato Simone Pizziconiper non farla scomparire, per rilanciarla, per darle nuovo lustro, per procurare rinnovato interessamento alla festa”. Svoltasi domenica 22 gennaio scorso con vivo successo. “Piena è stata la collaborazione ricevuta – ha continuato l’ingegnere- e qui voglio ringraziare sentitamente tutti. Il Circolo Ippico Furnari, nelle persone di Bruno Battisti, Alberto Battisti, Francesco Furnari, Andrea Furnari, Pino Furnari, Andrea Trinca, Stefano Botti, Gianni Trinca, tutti i soci del circolo e operatori; il Gruppo Randagio, con Davide Palozzi e Giorgio Serafini; la Polizia municipale, la Protezione civile, il Centro Federale Pratoni del Vivaro, il Corpo Forestale e, molto ammirati, i Carabinieri, esibitisi con due binomi di cavaliere e cavallo”. “E’ mio dovere precisare – ha continuato – che s’è trattato di collaborazione effettivamente volontaria, per spirito

di partecipazione, costata niente, impegnativa, efficiente. Un progetto che ha previsto tre mesi di lavoro intenso e continuativo”. La sfilata, partita dalla Pompa, col carro di Sant’Antonio tradizionalmente addobbato, portante il gonfalone comunale e il Tricolore, con due carri carichi d’animali, due carrozze d’epoca, con i citati Carabinieri, con cavalieri del Parco regionale, con 70 cavalieri dei circoli ippici, con una muta di cani husky, e con diversi cittadini accompagnanti animali di proprietà, si è snodata fino a Piazza della Repubblica per ritornare, lungo Viale Enrico Ferri e il Rapelliccio, alla Pompa. Dove s’è avuta la Benedizione, e dove si sono realizzati ristorazione, esibizioni a cavallo, giochi popolari, carosello degli anelli e lotteria. “Abbiamo voluto un percorso lungo, e più lungo sarebbe stato senza gli inevitabili intralci al traffico – ha aggiunto Pizziconi- perché con la riproposizione della festa storica di Sant’Antonio vogliamo cominciare a recuperare l’unitarietà territoriale e umana di Rocca di Papa, valore formatosi nei secoli, assolutamente da non disperdere, da ricostruire”.


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L’angolo della storia

L’Opinione Pubblica

di Vincenzo Rufini Al tempo della seconda guerra del Golfo (ma sarebbe più appropriato dire la terza, in quanto la prima guerra venne combattuta tra Iran e Iraq per il controllo del terminale petrolifero dello Shatt Al-Arab), tra le forze della Nato e il regime di Saddam Hussein il giornale più autorevole del mondo, il New York Times, sentenziò che al mondo esistevano due superpotenze: gli Stati Uniti d’America e l’Opinione Pubblica. Che gli Stati Uniti fossero una superpotenza, l’ultima rimasta tale dopo la dissoluzione dell’Urss e in attesa che la potenza economica cinese abbia completato la sua espansione anche nell’ambito militare, tanto da poter controbattere gli Usa, è un fatto acclarato. Ma l’elevazione a superpotenza dell’Opinione Pubblica, risultava un fatto nuovo, ad una presa d’atto superficiale, anche nell’era tecnologica. A ben vedere il giornale newyorkese aveva visto giusto; nel tempo attuale un singolo soggetto, sia esso uno Stato economicamente, militarmente e politicamente forte, non può da solo determinare le sorti del pianeta Terra. Altri fattori e altri soggetti sono apparsi nel teatro mondiale ed uno di questi soggetti è, appunto, l’Opinione Pubblica. Grazie al proliferare, anche in modo inconsulto, dei media, internet in primis, siamo bombardati dalle informazioni come un fuoco di artiglieria, ma ciò che più alimenta il potere dell’Opinione Pubblica è la straordinaria capacità e facilità di interagire con i social networks, i quali permettono agli utenti di esprimere la propria opinione in tempo reale, in modo di esercitare una forma di pressione sui soggetti preposti a prendere decisioni di carattere generale. Alle vecchie marce pacifiche,

CULTURA

alle petizioni firmate a milioni, a tutte le vecchie forme di pressione sociale e psicologica sui poteri costituiti si aggiunge ora con forza dirompente questa nuova forma di espressione tecnologica. Ovviamente l’Opinione Pubblica è dall’ennesima rivoluzione tecnologica che ha acquisito una forma di potere, giacché nei tempi andati la sua voce risultava àfona, se non proprio muta. Nell’antica Agorà (Piazza) greca gli uomini liberi potevano discorrere sui vari percorsi culturali, politici e sociali che si prospettavano sulla scena del mondo, mentre chi non era libero non aveva voce in capitolo. Così la situazione si è protratta per secoli con una casta privilegiata preposta a dirigere le sorti dell’umanità e la stragrande maggioranza di essa destinata a subire in silenzio le decisioni, spesso i capricci, altrui. Dal primo vagheggiare del Rinascimento, con isolati tentativi di affermare il libero arbitrio repressi col fuoco, come nei casi del boemo Huss e del nolano Giordano Bruno, passando per la Riforma di Martin Lutero e il tentativo di riforma dell’etica cristiana di Erasmo da Rotterdam. Attra-

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Invito alla lettura di Loredana Massaro

Avviso ai naviganti

versando il secolo del razionalismo in cui Cartesio enuncia il famoso dogma laico: “Cogito, ergo sum” (Penso, dunque sono), fino al settecento dei Lumi in cui vengono sbandierati ai quattro venti i diritti dell’uomo e del cittadino, auspice il forcipe della Rivoluzione francese, in cui vengono gettate le basi per una presa di coscienza e determinazione affermativa dell’Opinione Pubblica. L’Ottocento con i suoi movimenti di nazionalità e di emancipazione dei popoli propagherà questo diritto ad intervenire sulla cosa pubblica, fino a giungere al ventesimo secolo in cui le masse formanti l’Opinione Pubblica segneranno in modo indelebile l’intero secolo. Ora il vaso di Pandora che racchiudeva il libero arbitrio è stato dischiuso e nulla potrà più silenziare l’umanità; giusto compimento pratico che realizza l’eterna espressione formulata da Cartesio nel secolo decimosettimo.

Nuovo Corso di Archeologia al Museo di Albano

E’ iniziato il XXXI Corso di Archeologia e Storia Antica promosso dai Musei Civici di Albano Laziale. Il tema di questo nuovo approfondimento culturale saranno i santuari e i luoghi di culto dei Colli Albani. In totale saranno dieci gli incontri tenuti da docenti di grande spessore e qualità, tra cui il Prof. Fausto Zevi dell’Università di Roma La Sapienza che parlerà del Santuario di Juno Sospita di Lanuvio; la dott.ssa Giuseppina Ghini della Sovrintendenza ai Beni Archeologici del Lazio che si occuperà del Santuario di Diana aricina. La prima lezione si è tenuta il 16 febbraio con la presentazione del Corso e un primo approfondimento generale, curato dalla dott.ssa Silvia Stassi, sulla “presenza del sacro nel territorio albano”. Il Corso proseguirà fino al prossimo 19 aprile. Per informazioni: tel. 06-9325759; mail: museo@comune.albanolaziale.rm.it

Edna Annie Proulx (Norwich, 22 agosto 1935) è una scrittrice statunitense di origini canadesi, vincitrice del Premio Pulitzer per la narrativa con il romanzo Avviso ai naviganti. Nata a Norwich, nel Connecticut, vive in un piccolo paese del Wyoming. Altri suoi libri sono Distanza ravvicinata, Quel vecchio asso nella manica, I crimini della fisarmonica e il noto Gente del Wyoming, una raccolta di testi molto concentrati tra cui si distingue il racconto Brokeback Mountain. Quoyle è un giornalista che vive a Brooklyn. Un giorno viene licenziato e contemporaneamente abbandonato da sua moglie che lo lascia senza soldi e con due figlie a carico. Mentre la sorte gli si rivolta contro, Quoyle decide di fare una scelta coraggiosa: prendere il primo traghetto per Terranova con le due figlie, per andare a vivere ai confini della realtà, in un paese coperto di neve quasi tutto l'anno. Qui, tra mille peripezie, Quoyle riesce a organizzare un giornale per i pescatori e ridare un senso e un futuro alla sua vita. Ricco di atmosfere suggestive e di sospensione, Avviso ai naviganti è una storia semplice che racconta la vita di un uomo dal destino avverso e rassegnato all'inutilità della vita. “Avviso ai naviganti” offre un viaggio piacevole e meditativo dentro il cuore dei personaggi e dona al lettore la possibilità di prendersi uno spazio personale e guardare fuori da sé stesso per vedere la durezza dell’esistenza umana e la semplicità della sua condizione. Quoyle è un imprevedibile eroe dei nostri tempi alle prese con una natura selvaggia per riscoprire le proprie origini. La sua rivincita dipende dalla sua capacità di restare ad ascoltare, con la deformazione professionale e l’interpretazione univoca del mestiere di cronista, le storie, le leggende o soltanto le chiacchiere che gli abitanti di Terranova gli rivolgono. Malgrado le polemiche che il libro ha suscitato, Annie Proulx è molto più di un’ambientalista: anzi, è un’ambientalista al quadrato, perché per lei l’uomo non solo è un elemento integrante dell’ambiente, ma è anche malgrado tutto il più sventurato degli animali.


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STORIE

Il fascino del corpo tra calore e colore

Esposizione di Roberto Folgori e Giovanna Verger

di Rita Gatta Caldi colori e immagini in bianco e nero, scene epiche e fredde foto di cronaca “imbrattate” di rosso, soggetti che catturano lo sguardo come una dolcissima Natività con un San Giuseppe dal naso camuso e dallo sguardo dolcissimo che pare tener testa a quello indiscutibilmente tenero di Maria, e l’immagine ricca di cromatismi più violenti e accesi che rappresentano un ritratto, quello di Dan David, grande filantropo e genio di un’impresa dal fatturato a infiniti zeri… Queste solo alcune delle opere di un’interessante mostra d’arte esposte nell’Aula consiliare di Rocca di Papa dal 16 al 18 dicembre, iniziativa inserita nell’ambito dei festeggiamenti del Natale rocchegiano. Roberto Folgori e Giovanna Verger i due artisti protagonisti della serata. Ricerca e studio di plastici movimenti, esaltazione del corpo e uso espressivo dei colori, le opere della Verger regalano al visitatore emozioni e ricerca di introspezioni parallele: quasi sembra immedesimarsi, chi osserva l’opera, nella ricerca dell’artista quando nel momento della sua creatività fa confluire nei colori e sulla tela le sue emozioni più violente. Scarica nell’arte i suoi vissuti, li plasma e li rende vivi, comunicando un proprio pensiero che tende alla speranza, alla fede, alla gioia anche quando tutto sembra volgere in negativo. Così nella Zattera riunisce le individualità più rappresentative del Pianeta e, emuli Ulisse, li conduce alla terraferma che si intravede in lontananza sullo sfondo carico di luce. Amante della fotografia che trascina

anche nella sua arte, Roberto Folgori espone le sue opere che, ci tiene a dirlo sulla sua brochure, non vende, regala a chi “pensa interagirà con forza con essi, ricevendone emozioni e contribuendo al loro perenne modificarsi”. Sulla tela immagini fotografiche in bianco e nero sulle quali l’artista incide con il rosso, quasi a voler sottolineare le proprie emozioni e le proprie sensazioni. Ama creare con elementi, dice sorridendo e si lascia poi andare al racconto che ha come protagonista un gran benefattore, Dan David. Ebreo recentemente scomparso a Londra era nato in Romania, fu colui che “inventò” le cabine fotografiche per le foto tessera e fu un grande successo imprenditoriale. Ricchissimo, creò la Fondazione con un fondo di cento milioni di dollari e che prende il suo nome: annualmente, con una borsa da un milione di dollari, premia tre Personalità e Istituzioni che si distinguono nel campo della cultura, politica e scienza; i premiati a loro volta mettono a disposizione di studenti e ricercatori il 10 per cento del loro premio. Anche il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha avuto l’onore nel maggio scorso di ricevere questo premio a Tel Aviv. Una curiosità che ci riguarda da vicino: la Fondazione Dan David ha avuto modo di offrire un aiuto anche all’Istituto di Santa Teresa a Rocca di Papa, che si occupa di minori in difficoltà. Piacevole la serata in compagnia di amici e artisti si è conclusa con un momento di gradevole convivialità: l’arte regala oltre alle emozioni di chi sa viverla, anche momenti di gioiosa condivisione.

La poesia del mese

di Anna Giovanetti

Temporale notturno

Già verso sera, mentre il sole scendeva all’orizzonte, nuvoloni neri salivano minacciosi coprendo il cielo quasi per intero,

ma dietro ai nembi scuri, si aprivano un sentiero gli ultimi raggi ancora luminosi.

Nel grigio cupo del mare in lontananza, una saetta apparve repentina e un tuono scosse, rimbombando, la marina e altri ne seguirono a distanza. Ecco adesso scroscia la pioggia impetuosa sbattuta contro i vetri dal vento di maestrale e mentre violento infuria il temporale,

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Manifestazione a Roma a favore dei diritti in Siria

L’intero Medio Oriente è al centro di uno scontro planetario in cui la voglia di libertà e di giustizia per cui sono già morti tanti siriani si è già persa. A giocare con la vita e la morte dei siriani oggi ci sono tutte le potenze del Medio Oriente e i “grandi” della Terra. A loro non interessano i diritti umani. Per loro i diritti umani sono solo un’arma da scagliare contro qualcuno quando serve. Oggi si può gridare contro le stragi e domani se ne può provocare una anche peggiore. La posta in gioco è sempre un’altra: il potere, la supremazia, l’egemonia, il dominio. Per questo domenica 19 febbraio si è svolta a Roma una manifestazione nazionale di solidarietà con il popolo siriano indetta dal Consiglio Nazionale Siriano. Il regime di Assad va condannato per tutte le atrocità commesse ma la sua condanna non può diventare il pretesto per altri massacri. Per questo oggi non possiamo che lavorare per fermare gli scontri e le armi. Impedire che ai morti si aggiungano altri morti. Spegnere l’incendio: non c’è un obiettivo più urgente! I piani per sostenere l’opposizione armata o per intervenire militarmente al loro fianco sono una follia di cui non possiamo essere complici. Non risolvono alcun problema e ne creano uno immensamente più grande. Il modello, se mai un modello esiste, fatte le debite differenze, non può essere la Libia ma il Libano. Qualcuno dirà che è un’utopia, ma se non ci mobilitiamo subito per fermare la violenza ne finiremo risucchiati. Tavola della pace Perugia, 17 febbraio 2012 è notte fonda e la città riposa. Io sto tranquilla nel caldo del mio letto, ma non ho ancora voglia di dormire e con la pioggia che scende, mi piace di sentire il vento, che sbatte forte le persiane e strapazza degli alberi le cime. Poi piano piano la pioggia viene meno e il vento sembra stanco di soffiare, rombano più lontano adesso i tuoni e sento solo la gronda sgocciolare. Così lentamente si allontana il temporale; io chiudo gli occhi e comincia a sbadigliare, lascio per qualche ora questo mondo, stringo il cuscino e aspetto... di sognare!


Il mito dei Genesis ritorna sulla vespa di Bucciarelli MUSICA

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Vivendo come molti oltre che di famiglia, lavoro, socialità, anche di arte, musica e cultura, apprezzo vivamente i corposi approfondimenti Progressive della rubrica di Massimo Onesti, i cui scenari hanno appassionato ed attraggono ancora generazioni per un genere immortale. Qualora decideste di riaffrontare i Genesis, segnalo e credo già di vostra conoscenza, a Roma si è tenuto il concerto opera cult The Lamb Lies Down on Broadway dei canadesi The Musical Box (http://themusicalbox.net/), come saprete prima cover mondiale autorizzata dai Genesis i quali oltre che suonare con loro in alcune occasioni (Collins, Hackett), hanno concesso diritti e donato costumi e scenografie originali dei concerti anni ‘70, rimanendo folgorati come tutti noi dal livello di riproduzione, praticamente una fotocopia con la riproposizione fedele dei brani e delle teatralità delle singole turnee. In concomitanza all’evento che ha visto The Musical Box presenti quasi ogni anno in Italia, è con mio vivo piacere riesumare e condividere delle foto dell’82 ai tempi di una turnee che

vide i Genesis esibirsi in due sere al Palaeur. Le foto che ritraggono Mike Rutherford bassista chitarrista dei Genesis sulla mia vespa (il sottoscrito a destra con un amico sulla sinistra) hanno fatto il giro del mondo, quella di Rutherford pubblicata sul Sounds e sul The Book of Genesis. Chessò un trafiletto “Risorgono i Genesis”, una parte della nostra storia ed anche quella di molti amici roccheggiani che, come da testimonianze, si ritrovavano in piazza per andare insieme ai concerti della band. Alla soglia dei 50 anni, la vita oltre che di patimenti è fatta anche di questi ricordi e passioni. Andrea Bucciarelli

u m e r o s t v s e icali p i e t t R

Speciale Prog Exhibition/2 IL RITORNO DELLA STORIA DEL PROGRESSIVE ITALIANO Seconda parte Il palco intanto viene rivoluzionato per far posto all’ultimo gruppo della serata, I New Goblin di Claudio Simonetti, ma problemi tecnici legati alle tastiere ne ritardano di molto l’inizio e a questo punto la De Capitani ci racconta che ci sarà una piacevole sorpresa fuori programma, prima della fine del festival, sorpresa nata proprio durante il pomeriggio fra l’incontro di personalità così varie e particolari del panorama musicale prog internazionale. Autori fra le più belle colonne sonore di film thriller, soprattutto per Dario Argento, i nuovi Goblin protendono oggi

verso un’accentuazione di alcune dinamiche sperimentali ed elettroniche trasportando il pubblico verso un’orgia di tastiere sostenute dalle ritmiche vigorose e possenti del basso e della batteria in cui s’inseriscono i riff, alcuni portati all’eccesso, ma graffianti e lancinanti, di Massimo Morante, membro fondatore dei Goblin insieme a Simonetti. Le atmosfere suscitate dai New Goblin , che in momenti anche scenici, per le luci e le ombre, oltreché per i tecnicismi elettronici, ricordano molto i Tangerine Dream, gruppo d’avanguardia del cosiddetto Krautrock degli anni ‘70, sono di grande impatto sonoro e naturalmente

di Massimo Onesti

trascinanti verso una bolgia infernale eppure fredda; in alcuni pezzi comunque potrebbe avvertirsi la mancanza di una voce non necessariamente tradizionale, ma anche particolare e in linea con la sperimentalità del gruppo. Nel mezzo dell’esecuzione del loro pezzo sicuramente più famoso e che li portò all’attenzione del grande pubblico, cioè di “Profondo Rosso”, ecco in scena nel bel mezzo del brano, con occhiali scuri e

il Segno - Febbraio 2012

vestito di nero, uno dei chitarristi più originali e geniali non solo del prog ma di tutto il rock in generale, ossia quello Steve Hackett che, dopo aver militato brillantemente in uno dei gruppi più celebrati del progressive, i Genesis, ha proseguito in una carriera solistica molto corposa in cui svaria dal rock a trame medievaleggianti e acustiche, fino alla musica classica. Insieme ai New Goblin, Steve ci regala uno dei pezzi dei Genesis con l’incipit fra i più suggestivi del progressive: “Watcher of the Skies”, brano che soprattutto all’inizio è tratteggiato dalla tastiera e dove in questa occasione è Claudio Simonetti a destreggiarcisi egregiamente e con la partecipazione, ad echeggiare la voce di Peter Gabriel, del cantante Vincenzo Misceo dei The Lamb (coverband dei Genesis). Naturalmente il momento è emozionante e Steve nel suo solito modo di fare all’apparenza timido trascina tutti con i suoi riff precisi e limpidi. E così siamo alla fine, dove Iaia de Capitani presenta l’altro ‘alter ego’ organizzatore di questa manifestazione, Franz Di Cioccio (foto a lato), che ci esterna tutta la sua felicità e commozione per trovarsi insieme a questi artisti con cui è cresciuto, ascoltandone i dischi, e per cui oggi, avendo l’occasione di trovarvisi insieme, non gli resta che svelarci quella sorpresa di cui avevamo i sentori e che non poteva essere che una grande session: con Franz e tutti gli ospiti presenti, da Richard Sinclair al basso, Mel Collins al sax, Martin Barre e Hackett alle chitarre, Martin Allcock alle tastiere. Eseguiranno una trascinante “Locomotive Breath” dei Jethro Tull e un blues molto sostenuto adatto anche per scambiarsi fra loro momenti solistici con il pubblico riversatosi tutto sotto il palco con gl’innumerevoli scatti fotografici naturalmente a immortalarne l’evento. Insomma una consistente cavalcata di ben cinque ore di musica piena e intensa che celebra, a parte la presenza straniera, quanti modi diversi di fare prog ci sono stati e ci sono in Italia, ma soprattutto quanta buona musica scorra ancora in questa nostra penisola! 2/Fine


RIFLETTORI

il Segno - Febbraio 2012

di Daniela Di Rosa

Politica in tv? Troppa... meglio staccare la spina

Ad ognuno i propri santi, chi segue Sanremo e chi, come me Santoro, ma il primo batte sempre il secondo e Santoro (con il suo Servizio Pubblico), già finito su una piattaforma di reti private, per la settimana festivaliera finisce in soffitta. Certo, non si resta a secco di approfondimento politico, ci sono altri programmi simili… ma io sono abituata a lui, al suo modo di intervistare, ai suoi collegamenti esterni, agli interventi di Travaglio e alle vignette di Vauro... il resto o mi annoia, come Ballarò (di cui vedo solo l’inizio di Crozza e i sondaggi) o mi indispettisce come Piazza pulita

(La7) non per i contenuti ma perché il conduttore, già collaboratore di Santoro, alla sua cacciata dalla Rai, senza nessuna remora, accettò di fare un programma identico, perdipiù nello stesso giorno (il giovedì) e alla stessa ora, un tradimento bello e buono. Di conseguenza non lo guardo per principio. Così come non guardo più In onda (sabato e domenica su La7) con Telese dopo la cacciata della Costamagna e l’arrivo dell’insopportabile Porro. Eppoi ormai i programmi di approfondimento politico sono troppi, anche elencarli tutti è difficile, tolti Report e

Sacchetti di plastica affondano l’Oceano

Secondo alcuni studiosi, Il Pacific Trash Vortex ha raggiunto una dimensione doppia rispetto a quella degli Stati Uniti. È la discarica più grande del pianeta e si è formata principalmente a causa dei sacchetti di plastica usa e getta. Cresce costantemente il Pacific Trash Vortex, l’accumulo di rifiuti di plastica che galleggiano nell’Oceano Pacifico. Con decine di milioni di tonnellate di detriti che fluttuano tra le coste giapponesi e quelle statunitensi, si tratta di fatto della più grande discarica del pianeta. Secondo scienziati ed oceanografi, fra cui Marcus Eriksen, direttore di ricerca presso l’Algalita Marine Research Foundation, la sua estensione ha ormai raggiunto “livelli allarmanti”: forse “il doppio di quella degli Stati Uniti”. Un fenomeno, quello dei sacchetti usa e getta, di cui si sta discutendo molto in Europa, ma che finora ha portato solo l’Italia a metterli definitivamente al bando. Tanto che, secondo una consultazione pubblica della Commissione europea sull’uso delle buste di plastica non biodegradabili, a cui di hanno partecipato oltre Ermanno 15mila cittadini dell’Ue e Gatta centinaia fra associazioni, Ong ed università, “il 70 per cento degli europei vuole che il bando italiano venga esteso al resto dei Paesi membri”. Stefano De Santis

il T o c c o

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L’angolo della psicologia

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli

Presa diretta (entrambi su RaiTre) che sono un altro genere, ci sono -a partire dalla mattinaAgorà (sempre RaiTre), Omnibus e L’aria che tira (La 7). Il pomeriggio, invece, quasi nulla, spettegules, tragedie, melodrammi e operette. Per fortuna esistono Iris e Rai Movie con films ripetuti però fino alla nausea; e Rai5 e Rai Storia... ma quest’ultima solo poche volte riesce ad andare oltre la Seconda guerra mondiale, Hitler e Mussolini. In settant’anni ne sono successe di cose nel mondo ma Minoli non se ne è accorto! La sera, oltre a Servizio pubblico e Ballarò, ci sono Piazza pulita, Otto e mezzo, L’ultima parola, Gli intoccabili, L’infedele, Matrix e Porta a porta... ma gli ultimi due alternano la politica con disgrazie, omicidi e soubrettine varie. Alla fine, persino io stacco la spina e mi vedo un bel giallo, o una commedia e, se ho voglia di horror, dò un’occhiata ai naufraghi dell’Isola dei famosi… lì ti rendi conto di che cosa può fare un uomo per un pugno di soldi!

Trauma da stress

Episodi catastrofici come quello dell’affondamento della nave da crociera Costa Concordia, possono causare in coloro che lo hanno subito un disturbo d’ansia denominato Disturbo Post Traumatico da Stress. Tale disturbo insorge, infatti, in seguito ad un evento traumatico che abbia implicato la morte o nel quale siano presenti la paura della morte o la minaccia all’integrità fisica propria o di altri. Questo evento che è stato vissuto con sentimenti di impotenza, viene rivissuto in seguito persistentemente, attraverso ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi che comprendono immagini, pensieri o percezioni, o possono presentarsi sottoforma di incubi, ma anche di illusioni e allucinazioni, o addirittura episodi dissociativi di flashback nei casi più gravi. La persona potrà esperire un disagio psicologico intenso, ogni volta che coglierà un aspetto di somiglianza in un altro evento che assomiglia a quello traumatico, e quindi tenderà all’evitamento persistente degli stimoli associati al trauma, sforzandosi per evitare pensieri, sensazioni, conversazioni, attività, luoghi e persone che evocano i ricordi del trauma, fino ad arrivare alla rimozione di alcuni aspetti riguardanti la catastrofe. Ciò può comportare una riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività, che normalmente verrebbero svolte con piacere dal soggetto, nonché sentimenti di distacco o estraneità verso gli altri, appiattimento dell’affettività, diminuzione della fiducia nel futuro e inoltre alcuni sintomi fisiologici e neurovegetativi come disturbi del sonno, irritabilità, mancanza di concentrazione, ipervigilanza ed esagerate risposte di allarme. Si consiglia, dunque, una psicoterapia e se è necessario anche una cura farmacologica sotto stretto controllo medico. Per scrivere alla dott.ssa Benelli: dottoressabenellibruna@ virgilio.it


il Segno dei tempi

nei disegni del Maestro Franco Carfagna Quella che il maestro Carfagna vi vuole raccontare è la storia di uno strumento musicale molto curioso. Quando il concertino folkloristico degli Screpanti gira per le strade di Rocca, subito l’attenzione va su questo strumento che, per il suo movimento sussultorio (avanti e indietro, su e giù), fa venire in mente qualcosa di malizioso, di ancestrale… quel gesto che dai tempi di Adamo ed Eva ha accompagnato l’intera umanità. Si tratta di uno strumento molto diffuso e in ogni paese lo chiamano in modo diverso ma sempre, il nome, fa riferimento a quel movimento. A Napoli è conosciuto come “caccavella” o come “putipum”, mentre a Rocca di Papa lo chiamano “’a ozza”. Nessuno però conosce la sua storia. Come nasce? Chi lo ha inventato? In esclusiva vi proponiamo la versione raccontataci da Umberto Cippitelli, sassofonista e musicista roccheggiano. Intanto bisogna dire che non si può comprare in un negozio ma deve essere costruito partendo da un fusto cilindrico di legno. Poi è necessaria una pelle d’animale conciata sottile e una canna vuota legata al centro del cilindro con la pelle che deve essere molto tesa. Infine, per suonarlo, è necessario tenere in mano una spugna bagnata. Secondo Umberto questo strumento sarebbe stato inventato a Napoli da un musicista che, entrando un giorno in una delle “case allegre” di via delle Chiaje (al civico 69) sbirciò da una porta e rimase colpito dal movimento intravisto. Quella scena gli illuminò il cervello… andò a casa e realizzo la caccavella. Al di là se questa storia sia realmente accaduta, resta il fatto che “’a ozza” ha spesso decretato il successo dei concertini folkloristici, proprio grazie al suo suono e soprattutto alle sue caratteristiche maliziose. Nei 93 anni di storia degli Screpanti, la “ozza” è sempre stata presente. Sono tanti i roccheggiani che hanno avuto l’onore di suonarla e, tra questi, i più famosi sono Colomardi, Rinaldo e Casporò. Oggi a suonare la “ozza” è proprio il nostro Franco Carfagna che lo fa da ben 37 anni, da quando cioè cominciò nel 1975! A lui va il premio della longevità “anche se” –ci racconta“prima o poi dovrò mettermi a riposo e allora ci sarà bisogno di

La “vera” storia della “ozza”

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il Segno - Febbraio 2012

un nuovo ozzista”. Lanciamo quindi l’appello ai giovani di Rocca di Papa: fatevi avanti!

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico amministratori e cittadini si tenti radio di Roma per aver La giustizia e la verità non la CHIAREZZA confrontassero con chiarezza e superato i limiti di radiazioni otterremo forse mai ma alE... VOCI DI PIAZZA Non passa giorno che, seduti in semplicità; così il disagio pub- elettromagnetiche. E’ arrivata meno facciamoci sentire, grila conferma che le onde ci diamo la nostra disperazione e un bar cittadino, si sente qual- blico sarebbe superato. Lettera firmata bombardano continuamente e rendiamo la vita difficile a cuno che chiede al barista o solo qualche volta vengono questi antennari che ci stanno altro avventore se è vero che scoperti tali abusi. Qui stiamo distruggendo la vita. Combatun amministratore è stato sen- PDL E CONTROLLI morendo e ci ammazzano vo- tiamo tutti insieme uniti, politito dai carabinieri, finanza o ANTIEVASIONE polizia per qualche anomalia I controlli antievasione di que- lutamente. Che cosa deve suc- tici e popolazione. Amedeo Querini amministrativa. Da tempo si sti giorni non piacciono al Pdl. cedere per scatenare la respira incertezza e sospetto. I berlusconiani denunciano ribellione? Io sono arrivato al Un clima che non va bene per una presunta demonizzazione limite. Già l’anno scorso vi FONTANELLE... la comunità. Ci si divide in della ricchezza. E’ facile repli- avevo scritto per la faccenda SENZA ACQUA preoccupati che venga alla care che essere danarosi non è delle antenne, voi scrivete, par- Caro Direttore, le scrivo per luce qualche serio misfatto e una colpa, esserlo senza pagare late ma tanto non succede mettere in evidenza che molte contenti che siano rese pubbli- le tasse è decisamente uno niente, tutto rimane uguale a fontanelle comunali del centro prima e i rocchiciani conti- storico non danno più acqua. I che verità dette sottovoce, schifo. M. B. nuano ad ammalarsi. Gli ospe- pulsanti a scatto non funziosulle quali nessuno può o dali intorno sono pieni di nano e quindi chi ha sete non vuole mettere sul piatto prove cittadini di Rocca di Papa, può bere. O il comune le ripara certe. Il pessimismo a 360 LA NOSTRA LOTTA gradi sembra aver preso piede CONTRO LE ANTENNE basta farsi un giro. La gente oppure che le tolga definitivacompletamente e non è una Ho letto l’articolo sulle de- soffre, si dispera, i familiari mente. Orazio Gatta bella cosa. Sarebbe bene che nunce nei riguardi di tre emit- piangono e non sanno che fare.


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