PICCO LO
“ il Segno ...quello che gli altri non scrivono...
mensile indipendente
www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it
Colpo Anno XII, n. 2 - Febbraio 2013
Nicolas Gòmez Dàvila
”
La destra al governo
Via 2mila ettari di bosco Con un colpo di mano, l’attuale Commissario del Parco dei Castelli Romani, Orciuoli mani di forbice (nominato dalla Polverini su segnalazione dell’allora Ass.re regionale Mattei, e ora pronto a fare le valigie), vorrebbe tagliare 2.300 ettari di bosco. Una tipica mossa di “stampo elettorale” tesa a ottenere i voti dei cacciatori dei Castelli. Ma il taglio proposto da Orciuoli non solo va contro l’ambiente ma appare del tutto illegittimo.
di mano Gardino degli Ulivi Sono sette in tutto
Il popolo non elegge chi lo cura ma chi lo droga
Sebastianelli a pagina 9
Orti comunali
Debiti Aimeri Srl
Una nuova Confermati Recapitate Il Comune Variante i dirigenti le cartelle rateizza A pagina 10
A pagina 13
Come muore un territorio Approfondimento alle pagine 18 e 19
A pagina 17
A pagina 21
Cinipide del Igiovani di Rocca Emigranti castagno, d’oggi le novità A PAGINA 12
A pagina 14
Domande sul Ripetitori radio-tv Ditta Alfredo Pucci Ditta Alfredo Pucci Condominio Argomento COSTRUZIONI METALLICHE Monte Cavo dimenticato LAVORI A PAGINA 23
A pagina 11
Le nostre rubriche TEMPI Moderni
ROCKa ROCCA
Questioni
Consumo di suolo A pagina 12
Ecco gli EASY-POP A pagina 33
Coda alla vaccinara A pagina 34
di R.Sinibaldi
di M.Onesti
L’angolo di gusto Psicologia di M.Loisi
di B.Benellii
Cyber bullismo A pagina 35
Via Europa, 1 00040 Rocca di Papa (Roma)
Tel. 06 94288299 Cell. 347 9523579 alfredo.pucci@teletu.it www.reteimprese.it/alfredopucci
IN ALLUMINIO PERSIANE BLINDATE INFERIATE SCALE SU MISURA CANCELLI COMBINATE INFISSI IN PVC
2
ATTUALITA’
il Segno - Febbraio 2013
Breve guida sul “nuovo che avanza” dopo gli scandali della politica
Tempo di elezioni tra presentabili e impresentabili di Bruno Fontana Il disgusto dei cittadini è stato tale che ha finito per produrre le prime conseguenze positive nel mondo della politica. Dopo scandali e ruberie fuori da ogni ritegno che hanno sdegnato l’opinione pubblica, eppure alle ruberie dei politici, dei consiglieri e degli amministratori locali gli italiani sono abituati da sempre (ma quando è troppo è troppo, nevvero?) sembra che per le prossime elezioni i partiti si sono attrezzati per ripulire le loro liste (e i loro armadi colmi si scheletri) e intendono presentarsi con facce pulite al posto delle tante cariatidi e inquisiti delle passate legislature. Usare la candeggina sarebbe stato troppo, così ci si è limitati ad usare la scopa, ma è già qualcosa. Con questo obiettivo il Pd ha fatto le primarie e gliene va datto atto, evitando però l’eccessiva rottamazione voluta da Renzi che avrebbe ringiovanito i parlamentari del partito (e magari rimosso l’ulPICCOLO
il Segno
organo mensile dell’associazione culturale
“Editoriale il Segno” C.F. 92028150586
Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002
DIREZIONE
Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa
DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli
timo germe di buon vecchio comunismo che ancora in alcuni alberga). Alcune glorie un po’ appassite delle passate legislature come D’Alema e Veltroni si sono tirate indietro e non saranno più parlamentari (ma probabilmente ministri se il Pd vincerà le elezioni, ci scommetto una camicia e anche due). L’Udc si è trovata costretta a fare pulizie più approfondite, soprattutto in Sicilia, dopo che Monti ha messo un cerbero al controllo delle candidature, in quanto molti ex dirigenti locali di quel partito hanno nelle regioni del Sud delle frequentazioni a dire poco sospette che non si addicono a un signore in loden che guarda all’Europa forse più che all’Italia stessa. Nel Pdl, poi, è successo di tutto e di più, dal dramma alla farsa, come invece si addice all’esteso entourage del buon Silvio, uscito fresco fresco dal suo sarcofago per riprendere in mano il suo partito che stava andando in vacca e dove era iniziata la fase di sfaldamento e di cannibalismo pre elettorale. Bisogna tuttavia dare atto REDAZIONE
Patricia Antolovic, Bruna Benelli, Noemi Bevilacqua, Giulia De Giorgi, Daniela Di Rosa, Bruno Fontana, Paola Gatta, Anna Giovanetti, Daniele Iannotti, Toshi Kameda, Camilla Lombardozzi, Loredana Massaro, Don Franco Monterubbianesi, Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Roberto Sinibaldi, Gennaro Spigola, Sandro Tabellione, Cristiana Zarneri il-sognatore.blogspot.com
al suo Segretario che, oltre alla sua sconfinata pazienza nel sopportare i caprici e i giravolta del suo capo, ha avuto la forze di chiudere le porte ad alcuni arnesi impre- Berlusconi e la Costituzione sentabili, vecchi compagni di merande del suo capo, lotta ai mafiosi con il rischio che nemmeno Alì Baba vor- di ritrovarsi in Parlamento alrebbe nella sua caverna. Ad cuni signori che avevano indaAlfano mancherà un quid, ma gato: per favore non nominate in questo caso ha saputo usare più Falcone e Borsellino il suo Q.I. (Quoziente d’Intel- adesso che siete in politica. ligenza). Non ha potuto tutta- Loro sono morti per non aver via fermare il più voluto abbandonare la lotta impresentabile di tutti, a li- alla mafia. Voi, più prudentevello mondiale, il suo stesso mente vi rifuggiate in Parlacarismatico e ricco capo (tor- mento. Vero, dottor Ingroia? nerà nel suo sarcofago solo dopo avere sistemato le sue PS: tutti i partiti hanno prebeghe giudiziarie e i suoi af- sentato le loro liste per Camera e Senato. La buona fari, cribbio!). Il Grillo sbraitante, sbronzo notizia è che si è fatto non dei suoi stessi sproloqui, oscil- poca pulizia e per molti canlando tra Casa Puond e il Cir- didati è la prima volta. Con un colo degli Anarchici, sembra eccezione, il PDL ripresenta abbia deciso di tornare a fare l’80 per cento dei vecchi eletti. teatro dopo le elezioni, prati- Come farebbe Silvio a non circamente facendosi pagare gli condarsi dei suoi vecchi comspettacoli che ha fatto finora pagni di merenda? Disposti a nelle piazze gratuitamente. tutto, anche a giurare di Un’ultima nota per i magistrati nuovo in aula che Ruby era la che hanno abbandonato la nipote di Mubarak. ILLUSTRAZIONI
Franco Carfagna, Ermanno Gatta
ilpiccolosegno@libero.it
Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i loghi, rispecchia esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono riservate ai soli associati e simpatizzanti ed hanno carattere divulgativo-promozionale nel loro stesso ambito.
Stampa: Il Torchio Arti Grafiche Via Sublacense, km 13,600 Subiaco (Rm) - Tel. 0774-822252
IL SEGNO NON USUFRUISCE DI ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo.
Ringraziamo i nostri sostenitori e collaboratori: Marina, Antonello, Jessica&Davide, Alessia&Gianfranco, Liviana, Emanuela, Luana, Massimo, Massimiliano, Giorgio&Mario, Alessandro, Orofino, Bruna, Catia&Angela, Orlando, Elio&Maria, Federica&Andrea, Andrea, Fiammetta&Giuseppe, MariaPaola&Alessandro, Alfredo, Barbara, Alessandro, Franco, Nadia, Nicola, Paola, Cristina, Omero, Italia, Maurizio, Bruno, Patrizio, Enzo, Rossana, Mario, Bruno, Patricia, Toshi, Giacomino, Paola, Luigi, Roberto, Camilla, Giulia, Federico, Danilo, Vincenzo, Loredana, Anna, Gabriele, Massimo, Annarita, Bruna, Ermanno, Enea, Franco, Dario, Ferdinando, Fabrizio, Giovanni, Gianfranco e Federico.
SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO: Banca CCCR - IBAN: IT11B0709239230000000103028
PILLOLE NON VEDENTI E NULLA TENENTI! GERMANIA 121 CIECHI HANNO RIVISTO LA LUCE GRAZIE ALLE CELLULE STAMINALI.
ITALIA 12.000 CIECHI HANNO RIVISTO LA LUCE GRAZIE A UN CONTROLLO FISCALE.
ALFANO E I POLITICI CHE RUBANO Ha detto ALFANO: “I politici che rubano devono andare a casa”. NO, ALFANO: “I politici che rubano devono andare in galera!!!”.
3 ATTUALITA’ Si vota per le Politiche (Camera e Senato) e per il Consiglio Regionale del Lazio
il Segno - Febbraio 2013
Nel girone dantescodellapolitica scelgo Ingroia o Cinque Stelle? di Daniela Di Rosa Un mese fa ero assalita dai dubbi, sfogliavo un’ipotetica margherita: voto o non voto e se voto chi voto? Dopo lunghe ed estenuanti riflessioni, convinzioni e ripensamenti ormai sull’orlo della disperazione con continue crisi di nervi, avevo preso la mia decisione, non voto: un po’ per appagare il mio bisogno di libertà e un po’ perché l’attuale legge elettorale detta porcellum fa proprio schifo! Poi i sensi di colpa, i ricordi di un lontano zio partigiano che sempre mi ripeteva: “Noi abbiamo lottato, siamo morti per darti questo diritto” poi, abbassando il tono della voce, mi sussurrava: “se non sei tu a
scegliere, qualcuno lo farà per te”. Così a malincuore ho preso la decisione, voto… ma chi? Giorni e giorni a pensare, il voto utile è un ricatto, ci sono già cascata ed è stato inutile. La scelta si è fatta ancora più difficile perchè rimangono due uomini, due movimenti: Grillo, il Movimento Cinque Stelle e l’esercito di bravi ragazzi, o Ingroia, la Rivoluzione Civile con i leader più onesti del parlamento italiano Ferrero e Diliberto.
Sanità e IV settimana
Ancora giorni di riflessione, poi come nei Blues Brothers ho visto la luce e ora so chi votare… ma non ve lo dico (sennò il resto della redazione mi uccide) ma sarà uno dei due!
L’ultima folle spesa della Polverini 70 macchine distruggi-documenti Renata Polverini ha firmato per l’acquisto di 70 tritacarte il 24 dicembre 2012. Tutti gli uffici ne avranno a disposizione almeno uno. La questione, sollevata il 21 dicembre, è stata risolta in tre giorni. Spesa 14 mila euro. Quando vuole la burocrazia può correre come una Ferrari. Ma l’acquisto ha destato molto interesse. A cosa serviranno 70 distruggi documenti negli uffici regionali che tra poche settimane vedranno il cambiamento degli inquilini dei piani nobili? Un fatto inquietante che, ai più fantasiosi, fa tornare alla mente episodi visti nei film sulla
chiuso il lunedì
Via del Porticato 21 Rocca di Papa - Rm Tel. 06.94791088 Cell. 329.7108197
gbruciapadelle@gmail.com
seconda guerra mond i a l e : “Truppe tedesche di occupazione che, prima di ritirarsi distruggevano, bruciandoli, Renata Polverini tutti i documenti degli uffici pubblici”. il-sognatore.blogspot.com
L’ideale per: Ricorrenze Compleanni Feste celibato Pranzi di lavoro Anniversari... a prezzi competitivi!!!
Menù a 15 € (tutto compreso)
APERTO ANCHE SABATO e DOMENICA a PRANZO
Distributori stufe a pellet
Nel 2009 il problema della “quarta settimana” si manifestava già in modo evidente. I consumi delle famiglie con minore disponibilità economica, il 35% circa, tra la prima e la quarta settimana si riducevano del 10%; per le più disagiate arrivavano a m e n o 21%. La spesa per cure mediche era già diminuita del 20%. A gennaio 2013 la spesa per cure mediche della famiglia si è ridotta ancora molto, al punto che il giorno 23, presso un noto ospedale di Albano Laziale, dove alle ore 8 della mattina il centro analisi è di solito affollato, una paziente entrando nella reception e trovandola “affollata” di persone “una”. Chiedeva subito preoccupata: “Cosa succede? Siete in sciopero?”. “No signora, siamo alla fine del mese e da qualche tempo molti pazienti devono aspettare lo stipendio per pagare il ticket”. Buona salute a tutti!!! Sergio Rasetti
Continua l’Offerta di rivestimenti per bagni e cucine a partire da 6,00 € al mq! Via delle Barozze 53 Rocca di Papa 00040 - Roma
TEL./FAX
06.94.99.408
4
L’ARGOMENTO
il Segno - Febbraio 2013
Carla Centioni, dall’impegno sociale a favore delle donne alla politica
“Dalla concretezza dei cittadini attivi può arrivare la soluzione alla crisi di oggi” di Daniela Di Rosa Scorrendo tra i nomi dei vari candidati dei Castelli Romani presenti nelle liste regionali, abbiamo scoperto una donna impegnata concretamente nel sociale. Si tratta di Carla Centioni, che da anni si prende cura di donne che subiscono violenza e di persone spesso affette da problemi psichiatrici. A lei abbiamo rivolto alcune domande. Come nasce la tua candidatura nella lista di Ingroia, Rivoluzione Civile? Quando a novembre lessi l’Appello di Cambiare si Può, lo firmai subito. Anni e anni di politica fatta di disonestà individuale e collettiva, hanno imbarbarito e corrotto il sistema creando una forbice sempre più divaricata tra società civile e politica. Non avendo mai avuto tessere di partito ma facendo politica da tanti anni, ho deciso di sottoscrivere l’appello di Ingroia e, con mio stupore, venni contattata e così è nata la mia candidatura. Dunque puoi essere annoverata a pieno titolo nella cosiddetta società civile? Faccio parte di quella che oggi viene chiamata cittadinanza attiva, cioè persone che provengono da esperienze di politica attiva fatta nell’associazionismo. Dal 1996, quando fu approvata la proposta di iniziativa popolare contro la violenza sessuale sulle donne, ho iniziato a occuparmi di violenza di genere, e dopo un lungo lavoro svolto nel far emergere un problema così difficile da trattare, oggi svolgo il ruolo di responsabile di un Centro per donne e minori in difficoltà dove per lo più si rivolgono donne che subiscono maltrattamenti. Più di venti anni fa con altre persone abbiamo dato vita ad un’associazione che si occupa, ancora oggi, dei diritti dei malati definiti psichiatrici. Questi per-
corsi sul versante dei diritti hanno portato dei risultati importanti, a grandi conquiste di civiltà. Dove pensi di attingere voti, stando fuori dal sistema dei partiti? Sono convinta che ci sia un diffuso bisogno di riappropriarsi del modo di fare politica, credo ci sia un elettorato spento, congelato nel nonvoto, convinto che la politica si occupa solo delle carriere dei capi-partito e non dei problemi quotidiani. Ho fiducia in quelle persone che anche in questo momento di forte crisi, avvertono l’urgenza di un “cambio di rotta”, persone stanche di farsi nuovamente abbindolare dal cosiddetto voto utile, e si domandano: ma utile a chi? Quando parlo di dare un senso altro alla politica, per me significa rivisitarla e allora vado ad attingere alla mia esperienza di lavoro con le donne. C’è tutta una elaborazione teorica che stanno facendo le donne sul concetto di cura, visto come cura della cosa pubblica, cura della dimensione del lavoro, cura delle persone partendo prima di tutto da loro stesse, e questo è un patrimonio che le donne, ma non solo, maneggiano molto bene. Non si corre il rischio di annunciare solo buoni
Carla Centioni
propositi viste le politiche dei tagli degli ultimi anni? Sono una persona molto pratica, abituata a realizzare cose. Mi rifaccio a esperienze di buone pratiche già esistenti ad esempio a Roma. Avere cura a “partire da sé” può significare tante cose, ripensare al concetto del lavoro, dare valore a esperienze di economie di cooperazione e solidarietà, di compartecipazione al lavoro guardando a esperienze sudamericane. A Roma esistono molte pratiche di autogestione che auto-generano reddito, perché autodeterminazione
non significa solo praticare la democrazia ma anche raccordarsi con le esigenze reali, materiali delle persone senza cadere nella trappola della vittimizzazione e dall’assistenzialismo. Penso inoltre che sia di fondamentale importanza far passare il reddito di cittadinanza perché non si può parlare di libertà o di diritti senza un reddito. Rivoluzione Civile può davvero farsi carico di quel rinnovamento di cui tanto si parla? Sì, ultimamente ho partecipato a varie riunioni nei Castelli Romani e quello che più mi ha colpito è l’aver visto che le persone avvertivano un forte senso di responsabilità rispetto alla situazione che viviamo. Ho visto dibattiti accesi proprio perché fatti da persone eterogenee tra loro, ma ho visto anche la forte volontà di capire che quella rappresentata da Ingroia è una zattera che se non l’afferri in un momento di crisi come questo, rischi ai affogare. Fare tutti insieme un passo indietro rinunciando anche ai simboli di partito significa aver realizzato già di per sé un cambiamento.
il Segno - Febbraio 2013
ATTUALITA’
5
Bollette in ritardo, spesso si nasconde una truffa
Illegittimi gli aumenti sull’acqua bene comune
di Luigi Serafini Una caratteristica del Segno è che alcuni suoi lettori ci scrivono ponendoci degli interrogativi su cui poi altri lettori danno utili consigli per le soluzioni. Prendiamo la lettera del sig. Mariano Botti: “Da qualche giorno mi è stata recapitata una bolletta di Acque Potabili per il conguaglio del 2012. Fin qui tutto bene ma poi ho visto che risultava un’altra bolletta non pagata e ormai scaduta di 65 euro. Bolletta che io non ho mai ricevuto”. Una segnalazione che potrebbe testimoniare una semplice dimenticanza dello stesso Mariano. Però potrebbe non essere così visto che un altro amico del Segno ci ha inviato un interessante articolo (tratto dal sito dei consumatori: www.uniconsum.it) in cui si parla proprio di queste bollette scadute ma in realtà mai recapitate ai destinatari che, quindi, sono costretti a pagare gli interessi di mora per il mancato versamento. “Sulla busta -si legge nella pagina web- non c’è nemmeno il vecchio caro timbro postale che attesti la data di consegna, così si pagano interessi di mora senza neppure una minima possibilità di reclamo perché non ci si può nemmeno appellare alla dicitura di antica memoria fa fede il timbro postale. Non c’è. Ritardi e disservizi, insomma, tutti a scapito degli utenti-consumatori”. A questo punto inizia il gioco preferito in Italia denominato lo “scaricabarile”, è un antico gioco che nel nostro Paese non solo perdura da epoca immemorabile, ma trova sempre nuovi adepti, esso consiste nell’addossare ad altri, colpe, responsabilità, oneri, ecc. in modo da rendere impossibile risalire al vero artefice del danno prodotto, il tutto sulle spalle del cittadino-utente che ne rimane unica vittima perché è complicato verificare se tale disservizio (che determina poi l’addebito nelle fatture) sia attribuibile al ritardo con cui Poste Italiane effettua il recapito della corrispondenza o vi-
di Gennaro Spigola Il 12 e 13 giugno 2011, 27 milioni di cittadini hanno deciso con il referendum che l’acqua deve rimanere pubblica come bene comune. Per oggettive responsabilità dei partiti e delle alte Istituzioni che hanno sostenuto il Governo Monti, il referendum sull’acqua non ha trovato applicazione; paradossalmente la bolletta è aumentata del 7% andando a rimpinguare i già lauti guadagni dei gestori. La sentenza del Consiglio di Stato ha sancito che l’illegittimo ed ingiustificato aumento deve essere rimborsato e le bollette ricalibrate per sanare quanto i cittadini stanno impropriamente pagando da 18 mesi. L’Authority, per salvaguardare i gestori dell’acqua e i loro sproporzionati introiti a compensazione da quanto stabilito dalla sentenza sopra citata ha aggiunto un ulteriore balzello alla tariffa vigente, aprendo di fatto una breccia ed evitando che il referendum venga tassativamente applicato. La scelta operata dall’Authority ha trovato nell’immediato la risposta e l’opposizione del Forum dell’acqua che si sta riorganizzando con ricorsi ai vari Tar regionali, per evitare che il risultato referendario venga per la seconda volta rimesso in discussione.
ceversa è da imputarsi alle società che gestiscono i vari servizi (telefonia, energia, gas, acqua, ecc.) che consegnano alle Poste in ritardo le fatture relative ai consumi delle utenze. “Nel linguaggio processuale prosegue la nota di Uniconsum- si usa il termine “probatio diabolica” ovvero diventa impossibile risalire a tale accertamento, poiché da diversi anni sulle buste recapitate con posta ordinaria e quindi anche quelle che contengono le bollette da pagare, non viene più apposto alcun timbro postale né di partenza nè di arrivo”. Se poi consideriamo che tali interessi di mora vengono richiesti a gran parte degli utenti, è facile desumere che milioni di euro entrano nelle casse di compagnie telefoniche, dell’energia, dell’acqua, ecc. Quindi che cosa può fare l’ignaro e indifeso cittadino? Seconso l’Avv. Saverio Cuoco, dell’Unione Nazionale Consumatori, “considerata l’impossibilità di poter dimostrare su chi ricada la responsabilità dei ritardi nel recapito della corrispondenza e quindi potersi rivalere sui diretti artefici di tale danno, i cittadini che avessero ricevuto bollette varie già scadute con richiesta di pagamento di interessi di mora, devono opporsi a tale pretesa, fintanto che non sarà possibile individuare, o attraverso un timbro di consegna delle fatture di pagamento alle
poste o una tracciabilità della corrispondenza ordinaria, chi gli ha procurato questo danno”. Dunque, essendo possibile che dietro tale fenomeno sempre più consistente, possano celarsi manovre di accaparramento indebito di fondi per rimpinguare i bilanci delle società che erogano i vari servizi, o addirittura si possano ipotizzare delle truffe ai danni degli utenti, invitiamo i cittadini che abbiano ricevuto bollette di pagamento già scadute ed abbiano dovuto corrispondere interessi di mora, a scrivere alla Uniconsum che provvederà a inviare una denuncia sia all’Antitrust che alle varie Procure della Repubblica volendo fare chiarezza su un fenomeno che sta assumendo sempre più i connotati di una truffa.
Corso della Costituente, 10 Rocca di Papa
Tel. 329-5635482
6
il Segno - Febbraio 2013
ATTUALITA’
I PARTITI OGGI, UNA DISCUSSIONE ATTUALE/1 ERNESTO ROSSI
ENRICO BERLINGUER
IVAN LO BELLO
“Da dove arrivano i soldi della politica?”
“Oggi nei partiti “La democrazia comandano boss inquinata dal e sotto-boss” votodi scambio”
“Le organizzazioni dei partiti sono macchine per fabbricare voti... Nelle democrazie moderne il successo dei partiti politici dipende dell’efficienza della loro macchina, e l’efficienza della macchina dipende essenzialmente dai quattrini disponibili. La stampa dei giornali, l’affitto dei locali, gli stipendi degli impiegati, l’affissione dei manifesti, l’organizzazione dei congressi, le automobili, i viaggi, la posta, inghiottono parecchi milioni ogni mese... Da dove saltano fuori tutti questi quattrini... Ogni partito al governo dispone di cariche, incarichi, enti da gestire o da controllare con i propri uomini, e quindi è logico e naturale che costoro, dovendo al partito da cui provengono la nomina, dirigano o amministrano con i criteri loro imposti o suggeriti....”. (Ernesto Rossi,1897-1967, economista, uno dei fondatori del Partito Radicale, Le serve padrone, “Il Mondo”, 24 giugno 1950)
“I partiti non fanno più politica... I partiti di oggi sono sopratutto macchine di potere e di clientela con scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più disparati, talvolta anche loschi, senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”... I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, le università, la Rai tv, alcuni grandi giornali... E il risultato è drammatico. Tutte le “operazioni”... vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica...”. (Enrico Berlinguer, segretario PCI dal 1972 al 1984, La questione morale, 1981)
“Una piaga che permane è il voto di scambio: un fenomeno clientelare che è diventato una patologia capace di inquinare il funzionamento della democrazia e di rafforzare le continue commistioni tra classe politica e mafia. Se il consenso di un politico dipende dall'appoggio di un pezzo della criminalità organizzata, le attività mafiose sono garantite... Anche l’espansione elefantiaca della macchina pubblica al Sud è stata un meccanismo di distorsione del mercato del lavoro. Il pubblico ha una cultura del lavoro profondamente diversa di quella industriale. Si manifesta come un apparato che distribuisce risorse per alimentare il sistema assistenziale e clientelare, non per dare servizi...”. (Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia dal 2006, Mafia e mercato, Prodotto Interno Mafia, 2011)
La cultura dell’illecito si è diffusa anche grazie a partiti irresponsabili di Patricia Antolovic Ho voluto citare questi autori (Ernesto Rossi, Enrico Berlinguer e Ivan Lo Bello), molto diversi nel loro orientamento politico, che esprimono lo stesso concetto: i partiti sono referenziali a loro stessi. Oggi alla vigilia delle elezioni, stanno ancora parlando di moralità, con una definizione tutta propria, con un Paese che attraversa una crisi economica senza precedenti. E’ demoralizzante che dopo più di 60 anni i grandi partiti
italiani non abbiano ancora risolto il problema che mina la democrazia e lo sviluppo economico. Non esiste in Europa un Paese dove così tanti indagati siedono in Parlamento, abbiamo una folta burocrazia e una trasgressione diffusa perchè poco punita. L’onestà, il merito, le competenze non sono premiati così come non sono sufficientemente puniti gli illeciti, la corruzione, gli abusi di ogni tipo. La cultura dell’illecito è ormai diffusa e i nostri partiti hanno una grande responsabilità: negli altri Paesi si usu-
fruisce di servizi e infrastrutture pagati dalle tasse, invece in Italia non c’è un giorno dove non si parli di corruzione e tangenti incassati da alcuni nostri politici... Dobbiamo avviarci verso un grande cambiamento culturale per integrarci ad un modello europeo, più moderno ed efficiente, dove l’interesse generale venga prima di quello del partito. I partiti non devono cercare un consenso immediato per ottenere il potere, ma farci delle proposte per una crescita che crea nuovi posti di lavoro. Questo è il ruolo della poli-
tica, creare le condizioni perchè si sviluppi l’economia e con essa l’occupazione. La litigiosità che ha caratterizzato il ventennio passato, non ha permesso di trovare accordi per affrontare la globalizzazione, per cambiare una legge elettorale che tutti criticano, per ridurre le spese dello Stato, abolendo per esempio le Province... Serve in questo momento critico, una svolta culturale per ridiventare una società civile, una condivisione su un progetto comune: fare ripartire il nostro Bel Paese dopo anni di non crescita.
il Segno - Febbraio 2013
7
ATTUALITA’
I PARTITI OGGI, UNA DISCUSSIONE ATTUALE/2
Sull’acquisto dei cacciabombardieri F-35 si fa tanta propaganda elettorale
“Tutta la verità sugli F-35 e sull’aumento delle spese militari” di Flavio Lotti* Bersani dice una cosa e ne fa un’altra. Dice di voler tagliare le spese militari e allo stesso tempo consegna ai generali altri 500 milioni per continuare a fare la guerra in Afghanistan nel 2013. E’ successo lo scorso 22 gennaio in Parlamento. Lo stesso giorno il Partito Democratico ha autorizzato con un semplice ordine del giorno l’ingresso dell’Italia nella guerra in Mali, stracciando l’articolo 11 della nostra Costituzione. Un fatto senza precedenti nella storia repubblicana. Un ordine del giorno e un assegno in bianco consegnato ai Generali per le spese. Nessuno sa quanto ci costerà questa nuova avventura militare in Africa e Bersani naturalmente non ha chiesto neanche un preventivo. A guardar bene oltre il fumo della propaganda, Bersani non vuole tagliare le spese militari. Vuole solo tagliare le spese per gli F-35. Attenzione alle parole “tagliare le spese per gli F-35”. Bersani non ha detto che non vuole comprare gli F-35 ma solo che ne vuole comprare di meno. Magari non 90 ma 70 o 50 o 30. Qual è il numero giusto per Bersani? Qualcuno glielo chieda per favore. Nel frattempo gli italiani devono sapere che: 1. l’Italia ha già speso 2,7 miliardi di dollari per comprare questi cacciabombardieri con il pieno consenso del Partito Democratico; 2. il 28 marzo 2012 il Partito Democratico si è rifiutato di approvare una mozione presentata dall’On. Savino Pezzotta che proponeva la cancellazione del programma F-35;
Un F-35
3. il Ministero della Difesa ha già ordinato nel 2012 tre F-35 impegnando altri 270 milioni con il pieno consenso del Partito Democratico; 4. l’accordo Italia-Usa per l’acquisto degli F-35 porta la firma di Lorenzo Forceri del Partito Democratico (2007); 5. l’anno scorso il governo Monti ha aumentato la spesa militare italiana di altri 1.300 milioni di euro portando la nostra spesa militare dal 18 al 28% con il pieno
consenso del Partito Democratico; 6. l’anno scorso il Partito Democratico ha sostenuto e approvato una legge che: 1. assegna alle Forze Armate più di 230 miliardi per i prossimi 12 anni senza aumentare di un solo grado la nostra sicurezza; 2. aumenta di fatto la spesa pubblica; 3. taglia il personale per comperare i cacciabombardieri F35 e altre armi; 4. trasforma le Forze Armate in uno strumento da guerre ad alta intensità incompatibile con l’articolo 11 della Costituzione; 5. costringerà i Comuni alluvionati o colpiti da una catastrofe naturale a pagare il conto dell’intervento dei militari; 6. non prevede alcuna cancellazione degli sprechi e dei privilegi né una vera riqualificazione della spesa militare. Quel che si può dire va detto chiaro e forte. *Presidente della “Tavola della Pace”, organizzatore della “Marcia per la pace Perugia-Assisi”, candidato di Rivoluzione Civile alle elezioni politiche 2013
A Grillo non compete Beppe Grillo, il principe del monologo da un palco o sul web, non si confronta pubblicamente. Quando è costretto a farlo dimostra di quale pasta è fatto il “leader nuovo”. Stessi ingredienti di quello che “scese in campo”. Alla domanda: “Ma lei è antifascista?”, ha risposto: “E’ un problema che non mi com-
pete”. Grillo fa il paio con Berlusconi che alla domanda: “Lei si sente antifascista?”, aveva risposto: “Ho altro a cui pensare”. E se la batte bene anche con il ministro del Governo Monti che ha provato a cancellare la festa del 25 aprile per motivi ”economici”. In questi uomini la preoccu-
pante assenza dei “fondamentali” necessari alla classe dirigente, per affrontare la vera e propria “resistenza occupazionale, sociale ed economica”, si salda strettamente all’immensa distanza che hanno frapposto con storia, Costituzione, democrazia, libertà. Tra pochi giorni ci attende uno sforzo sovraumano: “votare evitando un salto nel buio”. il-sognatore.blogspot.com
d a A l e s s a nd r o
l e g n a d a a r d e r e - g i ar d i n ag g i o p o r t i ci i n c as t a g no - p o t a t u r e
Vendita e assistenza pneumatici di tutte le marche Rocca di Papa - Via Frascati, 16 - Tel. 06.9497048
LEGNA da ARDERE
Quercia € 12,50 al quintale Castagno € 8,50 al quintale
R O C C A D I P AP A
V i a F r as c a t i , 2 2 6 t e l . 06 -9 49 6 20 4 - 3 3 3- 11 78 9 73
8 da Tokyo Toshi Kameda Il Giappone aveva smesso di pensare con la propria testa e fino all’11 marzo di due anni fa credeva alle parole del potere. Ora però, dopo aver pagato un prezzo altissimo, sembra che si stia svegliando. Così è iniziata una mobilitazione massiccia che non si vedeva da decine di anni, con una differenza: stavolta non sono stati i partiti a organizzare il movimento antinucleare ma sono stati i singoli cittadini (che prima erano indifferenti) a coinvolgere i partiti. C’è sempre un momento storico in cui la massa va al di là della visione dei partiti, i quali, di fronte a questo movimento di base, rimangono a bocca aperta (come è successo negli anni ‘70 in Italia per i referendum). Il movimento antinucleare, infatti, sta mettendo alla prova sia la destra che la sinistra su un tema centrale come quello dell’energia. Qui ci si pone una domanda: l’antinucleare è di sinistra o di destra? Ora tutte le sinistre sono diventate antinucleari. Dico “ora” perché prima i comunisti esultavano per gli esperimenti delle armi nucleari sovietiche, così come tutti vedevano nell’uso civile del nucleare una speranza per il futuro. Dopo l’11 marzo nessuna sinistra osa affermare tutto ciò. Rimane però un nodo da sciogliere. Alcuni si domandano: “Come mai la sinistra, essendo progressista, è contraria all’energia nucleare?”. Io non so dare una risposta chiara perché non mi sono mai posto una domanda del genere. Il progressismo -dicono- è il fondamento della sinistra, perciò la stessa sinistra non può essere critica sul nucleare per non essere antiscientifica. Comunque, al di là di questo, ora tutte le sinistre nipponiche (“stalinista”, “trotskista”, “revisionista” e “opportunista”) sono unite contro il nucleare. Le destre, invece, sono ancora indecise. La destra in generale, dice Ambrogio Santambrogio (Destra e sinistra, Laterza, 1998), è «fattuale» nel senso che un “dato fatto” ritenuto fondamentale «deve essere così semplicemente perché è così», rispetto alla sinistra che appare «progettuale» e «artificialista». Quindi, di fronte al nucleare la destra si divide in due: quella nazionalista con «un forte impulso verso il dominio, il desiderio ardente di dare la priorità al proprio popolo o alla propria nazione senza tener conto dei sacrifici degli altri»; e quella patriota con «la volontà di sostenere e difendere se stessa e ciò che ama» (Johan Huizinga, Patriotisme en nationalisme in de Europeesche geschiedenis tot het einde der 19e eeuw, 1940). La destra nazionalista è decisamente nuclearista, convinta che uno Stato forte necessiti dell’energia nucleare per la crescita economica e il probabile armamento nucleare. Questo sentimento nazionalista, rappresentato dal Partito Liberaldemocratico, è abbastanza diffuso tra la gente.
DIRETTA da TOKYO
il Segno - Febbraio 2013
Contro il nucleare, dentro il nucleare
Destra e Sinistra di fronte al nucleare Vi è poi la cosiddetta “Nuova Destra” formatasi verso la fine degli anni Sessanta, rappresentata da Issui-kai insieme all’Esercito di Volontari del Fronte Unico, che si distingue da quella vecchia per aver cambiato la rotta da “pro-americanismo” ad “anti-ameriUna manifestazione della Rete tratta dal libro canismo”. “Il post nucleare da parte della destra” di Daisuke Hariya Quindi questa Nuova Destra, che si mobilitò contro la guerra in Irak del palloncini colorati perché ciò che conta è 2003, ora ha dato vita alla “Rete per il «il legame tra gli uomini al di sopra delpost nucleare” per dimostrare (dice l’ideologia» (Hariya). nel suo libro “Il post nucleare da parte Non è mia intenzione associarmi ai didella destra” Daisuke Hariya, rappresen- scorsi di Alain de Benoist, fondatore della tante della “Rete” e presidente dell’Eser- Nuova Destra in Francia, ma credo sia cito) che «il post nucleare non è né di importante ascoltare e studiare questa loro destra né di sinistra», ma di tutti. Così trasformazione. De Benoist ha elencato la destra ha deciso di invadere il campo «gli obiettivi di alto profilo attorno ai storicamente più consono alla sinistra. Il quali si può pensare che si ritroveranno un loro slogan è: «Difendere la vita dei domani uomini e donne che ancora ieri bambini e la terra meravigliosa». “Terra” appartenevano a diverse aree politiche e intesa come “madre terra”, la natura, la culturali». Bisogna passare -dice- «da una famiglia, la casa e le tradizioni che lo ricerca sistematica di spazi di realizzaStato mette in discussione. Qui si nota zione del valore a una mercantilizzazione più un senso patriottico che nazionalista. generalizzata di tutte le forme di attività Certo, essendo sempre un partito di de- umana»; «contestare le visioni marginali stra, si preoccupa sì della sicurezza na- di destra e di sinistra, favorire il primato zionale ma da un’angolatura diversa: dei valori della gestione in nome del bene avendo il Giappone le centrali nucleari comune» e «trovare i mezzi per salvadiventa vulnerabile a possibili attacchi guardare la diversità dei popoli e delle esterni. culture senza coltivare la xenofobia o Inoltre, la Nuova Destra è sempre pre- l’odio». sente alle manifestazioni antinucleari- Conclude De Benoist: «Non più “né deste a fianco della sinistra e infatti non stra né sinistra”, piuttosto “e destra e sisono mancate polemiche visto che la ban- nistra”. Assumendo ciò che di meglio e diera nipponica (sventolata dalla Nuova di più vero esse hanno. Potrà essere queDestra) per la sinistra è il simbolo del- sto un modo per non essere più paralizl’imperialismo. Anche lo stile di questa zati e per smettere di essere ciechi. Vale destra è cambiato: non è più quello tra- a dire difendere non più le idee di destra dizionale, non indossano più la divisa o di sinistra, bensì le idee giuste» (La fine militare mostrando i muscoli e semi- della dicotomia destra/sinistra, in: Denando terrore in chi la pensa diversa- stra/Sinistra, Antonio Pellicani Editore, mente ma si fanno vedere con pupazzi e 1997).
9
il Segno - Febbraio 2013 INDOVINA QUANTI SIAMO?
Al 30 novembre 2012 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.823 (maschi 8.356; femmine 8.467). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.416.*
ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità
*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe
NUMERI UTILI
Farmacia Comunale: 06-9499986 Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 339-1669282
A2 settimane dalle elezioni la destra cerca i votidei cacciatori Breve storia
Colpo di mano al Parco tolti 2mila ettari di bosco di Andrea Sebastianelli Al Parco regionale dei Castelli Romani starebbero per approvare una deliberazione per sottrarre al territorio dell’area protetta 2.300 ettari di bosco. Per giustificare un atto così nefasto per l’ambiente, il Commissario Straordinario del Parco, Matteo Orciuoli mani di forbice – nominato dalla ex Giunta Polverini – ha incaricato professionisti esterni al Parco di redigere una relazione di VAS (Valutazione Ambientale Strategica), che bolla come “non di pregio” i boschi degli estesissimi versanti del Monte Artemisio, ritenendo quindi che non siano da tutelare. Un solo elemento è sufficiente a dimostrare la pretestuosità di questo provvedimento: verrebbe escluso dai confini del Parco un bosco di castagno che, per le sue qualità ambientali, la Comunità Europea ha ritenuto di riconoscere come zona SIC (Sito di Importanza Comunitaria), in applicazione della Direttiva “Habitat”. La verità è che si tratta di una spudorata manovra elettorali-
stica del Commissario del Parco Orciuoli e, per suo tramite, dell’ex assessore regionale Marco Mattei, per rincorrere i voti di qualche centinaio di cacciatori, a Velletri e Lariano. È appena il caso di evidenziare un aspetto fondamentale: questa deliberazione, al di là degli effetti puramente elettoralistici, non produrrebbe alcuna conseguenza giuridica perché i confini del Parco resterebbero gli stessi fino a quando la regione Lazio non approvi qualcosa di diverso. Dunque in pratica
si avrebbe solo una grande confusione e qualche illusione. Invitiamo comunque la direzione del Parco a non prestarsi a giochini elettorali di questo tipo. Un’area protetta ha tra i suoi fini istituzionali quelli della tutela. Ridurre il territorio di un Parco di 2.000 ettari, oltre a non avere senso dal punto di vista ambientale, infliggerebbe un duro colpo alla generale credibilità del sistema delle aree protette regionali e a quella personale degli artefici di un simile espediente.
dei confini del Parco dei Castelli
Ripercorriamo brevemente le tappe più significative che hanno portato agli attuali confini (12 mila ettari) del Parco dei Castelli Romani. Il 31 marzo 1998 l’Arch. Paolo Ravaldini in qualità di Commissario ad acta, (nominato dalla Regione Lazio dopo una crisi di natura politica che bloccava di fatto le attività del Consorzio di Gestione del Parco composto dai Sindaci dei Comuni fondatori), delibera i confini definitivi dell’area protetta. Fino a quel momento esistevano soltanto confini provvisori. L’11 gennaio 2000 il Tar del Lazio si esprime sulla nuova perimetrazione, confermando che “per effetto dei poteri attribuiti al Consorzio degli Enti Locali dalla legge istitutiva del Parco, l’Ente gestore (o chi lo sostituisce legittimamente) può operare anche ampie integrazioni rispetto al perimetro definitivo del Parco stesso”. Quattro anni dopo, il 21 ottobre 2004 la Direzione Regionale Affari Giuridici e Legislativi, emette un altro parere secondo cui la legge istitutiva del Parco “ha previsto una perimetrazione provvisoria dell’area protetta (quella a forma di drago, n.d.d.) ed ha attribuito al consorzio di gestione la funzione di elaborare, contestualmente al piano di assetto, la proposta di perimetrazione definitiva”. Il 21 giugno 2005 l’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio conferma ulteriormente la “validità a tutti gli effetti del perimetro più ampio adottato dall’organo di gestione”.
TE FFER O I D GRAN sulle T ELLE P A E STUF
Rocca di Papa tel. 06.9498826
Lunedì chiuso
Proietti e Del Nero Piazza G. Di Vittorio, 4
10
ROCCA DI PAPA
il Segno - Febbraio 2013
Il Consiglio Comunale ha recentemente approvato una nuova Variante
Giardino degli Ulivi, nuovo cemento aspettando le opere pubbliche Nel Consiglio Comunale del 9 gennaio scorso è stata approvata “ufficialmente” la Variante al Piano di Recupero denominato “Il Giardino degli Ulivi”. Tale scelta, secondo il Sindaco Boccia e l’Assessore Sciamplicotti, è motivata dal beneficio derivante dall’ampliamento della scuola e la cessione alla comunità di un piccolo locale da adibire a sede del Comitato di Quartiere. A tali presunti “benefici” non corrisponderebbero, sempre secondo il Sindaco e l’Assessore, aumenti delle originarie cubature concesse, ma unicamente un loro cambio di destinazione urbanistica e d’uso. A questo punto verrebbe da dire evviva, finalmente da un uso indiscriminato del territorio si è passati ad una gestione oculata e responsabile basata sull’interesse pubblico, ma... c’è sempre un ma. A guardare le carte e gli elaborati tecnici, quanto affermato dal Sindaco e dall’Assessore, non sembra trovare un riscontro oggettivo. Nello specifico dovremmo chiarire: 1) Il menzionato ampliamento della scuola in realtà è stato già eseguito. Sarà giusto ricordare, però, che la palestra dell’edificio scolastico non risulta agibile e idonea all’attività didattica, perciò, il plesso scolastico non rientra negli standard previsti dalla vigente legislazione. 2) Le originarie cubature del Piano di Recupero prevedevano (essendo appunto un Piano per il recupero urbanistico di un esistente insediamento) servizi e spazi pubblici ad uso di TUTTO il territorio. Permettere di cambiare la destinazione d’uso da servizi pubblici e privati in residenze e attività commerciali, non solo fa venir meno lo scopo del Piano di Recupero, ma crea un ulteriore aggravio e peso urbanistico su un zona prevalentemente residenziale e già precedentemente riconosciuta priva di servizi e
La prima tabella dei lavori per il “Giardino degli Ulivi”
IL COMMENTO
Un Piano di Recupero che non recupera di Sergio Rasetti Ancora importanti concessioni edilizie per il Giardino degli Ulivi. Un’impresa che dopo 20 anni lievita ancora e trasforma il Quartiere Vigne in una vera e propria appendice di Grottaferrata che, come è noto, ha sposato cemento e asfalto. I nostri Amministratori le presentano come una rimodulazione di cubature già concesse, ma al posto di opere a servizio della comunità indigena e forestiera si costruiranno altre case e superfici commerciali. Si potrà trasformare la residenza per anziani in appartamenti. Si sistemerà una concessione, che ha seguito una procedura poco comprensibile, con la quale si autorizza la costruzione di una palestra e di alcune aule per la scuola elementare, cose che in realtà sono state già realizzate da alcuni anni. Dopo le importanti modifiche già concesse al primo progetto: costruzione del parallelepipedo Carrefour, spostamento, chissà dove, del parcheggio pubblico per lasciare il posto a quello privato, ora si è approvata anche una riduzione di cubatura del 50% già destinato alla sede parrocchiale per trasformarla in spazi commerciali, mentre al posto di un albergo si edificherà per altri 30 appartamenti. Il motivo principale per il quale il piano di recupero era stato approvato: dotare l’intero quartiere dei minimi standard urbanistici necessari, con queste ultime modifiche, viene completamente tradito. Chi si sarebbe aspettato questa politica urbanistica da un Sindaco che nel 2006 aveva promesso l’opzione “zero consumo del territorio e zero cubatura edilizia da realizzare” e che, anche per questo, aveva ottenuto nel 2009 un premio nazionale per la difesa dell’ambiente?
infrastrutture. In particolare le variazioni più evidenti di destinazione della Variante saranno: a) La nuova sede parrocchiale (chiesa, ministero pastorale e foresteria) non avrà più l’originaria estensione di circa mq 2.100 oltre alle attrezzature per lo sport e la ricreazione, ma sarà limitata ad una superficie di circa mq 1.200. L’area non occupata dalla struttura parrocchiale sarà occupata da un nuovo Edificio Commerciale di 1.000 mq (circa 4.000 metri cubi). b) Tre palazzine per un totale di 30 appartamenti e una superficie di circa mq 1.750 prenderanno il posto del previsto albergo di circa mq 1.600. c) L’esistente Casa per Anziani, già oggetto di variante rispetto alla originaria destinazione d’uso turistico-ricettiva, verrà ulteriormente variata in residenziale per tutta la sua superficie di circa mq 1.500. A tutto ciò si dovrà aggiungere che fino ad oggi non risultano fruibili o realizzate le originarie opere pubbliche di urbanizzazione come strade, parcheggi verde e spazi attrezzati che il posizionamento di sbarre, cancelli e recinzioni rendono di fatto di uso esclusivo. Per quanto esposto chiediamo che l’Amministrazione Comunale, e in particolare il Sindaco Pasquale Boccia e l’Assessore Marika Sciamplicotti, tutelino l’interesse pubblico e la salvaguardia del territorio con atti concreti che individuino opere e infrastrutture che possano migliorare e valorizzare il “Sistema Quartiere” senza inseguire l’avidità e gli interessi degli investitori privati. Basta con le case e i super e i supermercati!!! Il Movimento per Rocca di Papa
il Segno - Febbraio 2013
11
ROCCA DI PAPA
Che ne è delle centraline 24h24 rilevatrici delle onde elettromagnetiche?
Ripetitori radio-tv di M.Cavo scomparsi dall’agenda politica di Marcello Loisi Nel 2011, in occasione delle elezioni comunali, uno dei temi più frequenti era quello delle antenne di Monte Cavo. In molti si sono spesi per la loro rimozione e delocalizzazione, in nome soprattutto della salute, della tutela del paesaggio e dei beni archeologici. A ridosso dell’appuntamento elettorale, sono stati organizzati affollati incontri e promosse eclatanti azioni (la lettera dei 13 sindaci alla Regione) per risolvere la questione. Era in cantiere addirittura l’idea di posizionare delle centraline rilevatrici – attive 24 ore su 24 – capaci di misurare il grado di esposizione alle onde elettromagnetiche emesse dalle antenne, segnalando gli eventuali superamenti delle soglie di sicurezza. Ma oggi, lontani dagli echi delle elezioni del 2011, sembra che le antenne siano scomparse: non da Monte Cavo, ma dell’agenda dei sindaci. Secondo le analisi condotte in passato dall’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale), le onde elettromagnetiche non oltrepassano i parametri di legge, quindi non dovrebbero essere dannose per l’uomo. Rimane comunque la necessità di ripristinare un equilibrio paesaggistico oggi violato. La rimozione delle antenne consentirebbe una riqualificazione di tutta l’area, tenendo a mente che si tratta anche del sito dell’antico tempio latino di Giove Laziale che, insieme alla Via Sacra, costituisce un rilevante patrimonio archeologico, e anche una possibile attrattiva turistica. Peccato che oggi, arrivati sulla sommità di Monte Cavo, si abbia la spiacevole sorpresa di ritrovarsi in una selva di torri trasmittenti, antenne e parabole recintate da
2013
2006
2010 reti metalliche. Le antenne sono abusive (come ha più volte dichiarato il sindaco di Rocca di Papa), del resto è impensabile che qualcuno abbia potuto rilasciare le autorizzazioni necessarie per un simile scempio. Perché le amministrazioni locali non fanno di questo problema uno dei punti centrali della loro azione? Da notare soprattutto l’ambiguità con la quale ha agito la Regione Lazio della signora Polverini. Inizialmente, ha emanato un provvedimento con il quale ordinava lo spostamento delle antenne, ma successivamente i tagli regionali hanno colpito anche i finanziamenti necessari alla delocalizzazione. Contempo-
La sommità di Monte Cavo con la Via Sacra assediata dalle antenne
raneamente – e non è una nota di colore – Franco Fiorito impersonava un sistema di potere che dissipava senza freni i soldi pubblici. Nel frattempo, di centraline rilevatrici neanche l’ombra. Dobbiamo forse aspettare le prossime campagne elettorali per sentire parlare di nuovo delle antenne di Monte Cavo?
Il Dream Caffè oltre ad essere un bar-pasticceria con prodotti di alta qualità scelti accuratamente per soddisfare ogni vostra esigenza, organizza anche rinfreschi, dolci e torte personalizzate per ogni evenienza, aperitivi a buffet e gastronomia fredda A Rocca di Papa in Via Campi d’Annibale 76/A
Tel. 06-9497681
Via Pozzo del Principe, 42 - Rocca di Papa (Rm) Tel./Fax 06.94.95.046 - Mobile: 347.48.89.364 e-mail: eurotermica.cm@virgilio.it
12
ROCCA DI PAPA
il Segno - Febbraio 2013
Cinipide del castagno, L’Alveare comincia a raccogliere le galle L’associazione “L’Alveare” è stata recentemente incaricata dalla Regione Lazio della raccolta delle galle (le escrescenze che si formano sui rami di castagno in cui il Cinipide - detto appunto “galligeno” - depone le uova) nella zone in cui l’anno scorso furono effettuati i primi lanci dell’antagonista naturale del parassita: il Torymussinensis. Per l’associazione, la raccolta delle galle è stata coordinata dall’agronomo dott. Franco De Angelis e all’operazione, svoltasi lo scorso 30 gennaio, oltre a due agenti di polizia urbana e a due operai del Comune di Rocca di Papa, hanno partecipato anche il rappresentante della Re-
gione dott. Nuccitelli e una nutrita rappresentanza di operatori del Parco. La raccolta delle galle, che sono state subito inviate all’ufficio fitopatologico della Regione, serve a verificare l’attecchimento e la diffusione del Torymus, per poterne giudicare l’efficacia e graduare nel migliore dei modi i prossimi lanci. Rocca di Papa è il primo Paese del comprensorio in cui ha avuto luogo questo tipo di raccolta e questo “primato” assume un significato particolare anche per la stretta collaborazione fra la Regione, il Comune e il Parco. Uno dei principali obiettivi dell’Alveare, infatti, è proprio
Il consumo di suolo
tempi moderni di Roberto Sinibaldi Qualche giorno fa Berlusconi ha promesso un condono tombale, sia fiscale, sia edilizio. Il giorno dopo ha corretto un po’ il tiro in seguito alle rimostranze degli alleati leghisti. Ma è da tempo che il Pdl ci prova, come dimostrano le parole del senatore Francesco Nitto Palma, ex ministro della Giustizia nell’ultimo governo Berlusconi e attuale commissario regionale del Pdl in Campania: “Qualcuno mi ha paragonato al personaggio Cetto La Qualunque che prometteva un pilastro per ogni bambino nato. I veri delinquenti sono state le Istituzioni della Campania che hanno consentito abusi per oltre 20 anni. La nostra proposta è la riapertura del condono edilizio del 2003 contenuta in un nostro disegno di legge”. Eh sì, ci hanno provato in tutti i modi a far passare una leggina vergogna, l’ennesima, per sanare migliaia di costruzione abusive distribuite su tutto il territorio campano, isole comprese. Una cocciutaggine politica, figlia di un calcoletto opportunistico pre-elettorale che ancora di più in questi giorni è diventata un “salva vita” per un establishment allo sbando. Negli ultimi dieci anni, in Cam-
quello di favorire la collaborazione e la sinergia fra tutte le Istituzioni che hanno competenza sui boschi di Rocca di Papa. Il passaggio dalla pura e semplice salvaguardia dei castagneti roccheggiani alla loro trasformazione in vera e propria risorsa, capace di coniugare la più rigo-
Voti in cambio di cubature
pania sono state realizzate sessantamila case abusive, alla media di seimila l’anno, diciassette al giorno, denuncia Legambiente. A Ischia ci sono centoventimila vani abusivi per una popolazione di sessantamila abitanti. Secondo l’Osservatorio nazionale sui consumi di suolo, in Lombardia in sei anni sono spariti 26.700 ettari di terreni agricoli: è come se fossero emerse dal nulla cinque città grandi come Brescia. Nel nostro Paese esistono due milioni di case non censite, farle emergere significherebbe risanare una parte dei conti pubblici. Secondo l’Istat, in Italia fra il 1990 e il 2005 sono stati divorati dal cemento 3,5 milioni di ettari cioè un territorio grande più del Lazio e dell’Abruzzo messi insieme. Per fare un confronto, in tutta la Germania, dal 1998, il consumo di territorio non può crescere oltre gli undicimila ettari l’anno; in Gran Bretagna dal 1999 il 60% dell’edilizia abitativa deve essere realizzato in aree già urbanizzate. Invece in Italia si continua ancora a puntare dappertutto sul cemento, che privilegia un’attività, quella edilizia, che offre posti di lavoro solo di
breve durata, ma che danneggia il turismo, perché si mangia il territorio e ci fa perdere la bellezza del paesaggio. In una parola: il cemento è antieconomico. Noi siamo figli del Novecento, che ci ha insegnato che è la certezza dell’applicazione di regole condivise a determinare un sistema democratico, in cui la politica o è garante di decisioni e procedure o è altra cosa. Al contrario lo scivolamento verso una dimensione sempre più mercantilistica della pianificazione urbana, di fatto attenta alla città come bene comune, attaccando le forme dell’abitare si attaccano le relazioni sociali che le determinano. Bruciando intere parti di territorio si mettono in discussione gli elementi fondanti dell’identità collettiva.
Il Cinipide del castagno
rosa tutela ambientale con lo sviluppo economico e occupazionale, richiede un’azione concorde di tutti i protagonisti. Ma le buone notizie non sono finite. FORMAZIONE DEGLI OPERATORI Alla fine di febbraio inizierà un corso organizzato dalla Regione Lazio per la formazione degli operatori che nei prossimi anni dovranno eseguire i lanci del Torymussinensis, l’insetto antagonista del Cinipide galligeno del Castagno. Al corso, coordinato dalla dott.sa Bianchi, responsabile dell’Ufficio Fitopatologico della Regione, e dal suo collaboratore dott. Nuccitelli, parteciperà anche un incaricato dell’associazione “L’Alveare” di Rocca di Papa. La lotta al Cinipide richiede infatti interventi mirati che dovranno protrarsi per sette o otto anni: il tempo stimato necessario affinché si raggiunga l’equilibrio biologico fra le specie antagoniste e si possa considerare salvo il patrimonio castanicolo locale. La formazione di operatori locali in grado di agire in maniera professionale è una precondizione indispensabile per il progetto di valorizzazione dei boschi di Rocca di Papa. Quello che inizierà a fine mese sarà dunque soltanto il primo di una serie di corsi di formazione cui potranno partecipare in primo luogo i giovani, in modo che le iniziative di tutela e sviluppo dei castagneti in fase di progettazione, trovino pronto il personale locale necessario a gestirle. L’Alveare
il Segno - Febbraio 2013
di Giulia De Giorgi La Giunta comunale ha deciso i responsabili delle varie aree ammnistrative di Corso Costituente. In totale si tratta di sette settori (Affari Istituzionali, Urbanistica, Lavori Pubblici e Ambiente, Servizi Socio-Culturali, Bilancio e Sviluppo, Polizia Locale e Risorse Umane-Partecipazione popolare). Sette aree da cui dipende la funzionalità e l’organizzazione della complessa macchina amministrativa. Si tratta di “incarichi dirigenziali conferiti a tempo determinato secondo criteri di competenza professionale e in relazione agli obiettivi indicati nel programma del Sindaco Boccia”. Questo è possibile perchè il Comune di Rocca di Papa non ha mai istituito figure dirigenziali al suo interno e quindi, di anno in anno, deve decidere i responsabili indipendentemente dalla loro qualifica funzionale. Ma andiamo a vedere nel dettaglio. Per quanto riguarda il dirigente del Settore Affari Istituzionali, è stata confermata Anna Maria Fondi, Avvocatessa di grande esperienza e capacità, arrivata al Comune nel 1997 con l’elezione a Sindaco di Ponzo. La sua indennità annuale per le responsabilità assunte (è anche vice-segretaria comunale), che vanno ad aggiun-
13
ROCCA DI PAPA
Infunzioneinuovioraridiaperturaalpubblicodegliuffici
Confermati i dirigenti dei 7 settori comunali gersi allo stipendio, sarà di circa 13.500 euro. Confermata anche la dott.ssa Annarita D’Andrea nel ruolo di responsabile del Settore Bilancio e Sviluppo. Per lei l’indennità di ruolo (oltre stipendio) sarà di 12.700 euro. Altri 12mila euro andranno ai responsabili dei Settori SocioCulturale (dott.ssa Annalisa Gentilini, nominata anche nuova direttrice della biblioteca comunale di viale Enrico Ferri), Urbanistica e Lavori Pubblici (geom. Rocco Di Filippo) e Risorse Umane-Partecipazione popolare (Giovanni Gatta). Infine, in qualità di dirigente del Settore Vigilanza e custodia (Polizia Locale), è stato confermato il comandante Patrizio Onesti. La sua indennità per il ruolo ricoperto sarà di 8 mila euro (in quanto Onesti si divide tra Rocca di Papa e il Comune di Colonna che hanno sottoscritto un’apposita convenzione).
OVUNQUE TU SIA Videosorveglianza Ambienti Pubblici e Privati, Uffici, Ville Appartamenti, Esercizi Commerciali, Registrazione Visione da PC, SmartPhones, Tablets
Internet Voce TV via Satellite fino a 20 Mega Videoconferenza Multipunto HD su Internet Accesso DSL, WiFi, 3G www.gordionet.com info@gordionet.com Mobile 335.6414657
WÉààAáát UÜâÇt UxÇxÄÄ| Psicologa-Psicoterapeuta Svolge attività terapeutica con bambini, adolescenti e adulti presso il suo studio sito in
Via Ascanio, 3 - Albano Laziale (Roma)
Per contatti: 331.6171362 E-mail: dottoressabenellibruna@virgilio.it
Ma le novità nell’organizzazione amministrativa non sono finite. Infatti dallo scorso 4 febbraio sono entrati in vigore i nuovi orari di apertura al pubblico degli uffici comunali. In questo caso si tratta di una sperimentazione con il “fine di armonizzare il disbrigo delle attività amministrative con le esigenze dei cittadini”. Gli orari di ricevimento -si legge sul comunicato stampasaranno lunedì e venerdì dalle 9.00 alle 13.00, il mercoledì dalle 8.15 alle 11.00, il martedì e il giovedì dalle 15.00 alle 17.30. Gli orari di apertura dell’ufficio Anagrafe, invece, vista la particolare natura del servizio, non hanno subito variazioni e rimangono i seguenti: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e il martedì e giovedì anche dalle 15.30 alle 17.30. Con questa variazione i cittadini dovrebbero avere più facilità di accesso agli uffici.
Biblioteca Comunale
Lascia Cofini arriva la Gentilini Lo storico direttore della biblioteca comunale di Rocca di Papa, il dott. Carlo Cofini, ha lasciato il suo incarico e ora si potrà godere la sua meritata pensione dopo circa 37 anni di servizio. A Carlo, che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare soprattutto per la sua passione e per la sua testardaggine (se non fosse stato per lui la biblioteca sarebbe probabilmente rimasta nelle sale fatiscenti di Corso Costituente), va il saluto del Segno. Allo stesso modo facciamo un grande in bocca al lupo alla neo-direttrice, dott.ssa Annalisa Gentilini (foto) impegnata da sempre nelle attività socio-culturali del Comune.
14
ROCCA DI PAPA La crisi economica si fa sentire anche a Rocca di Papa
il Segno - Febbraio 2013
Notizie liete
portafogli I giovani roccheggiani... Perde con ben 600 € e gli viene ecco i nuovi emigranti restituito intatto di Daniela Di Rosa Crisi, crisi... una vecchia canzone ripeteva nel ritornello: che cos’è questa crisi? Precisamente non so che cosa sia, so solo che a fasi alterne ritorna e colpisce la stragrande maggioranza dei comuni mortali… gli altri, i ricchi, nemmeno la sentono anzi, proprio in periodi di crisi fanno gli affari migliori. Noi italiani sono almeno tre anni che ne subiamo le drammatiche conseguenze, ad un certo punto è spuntato fuori lo spread, sale scende… ma prima dov’era? I mutui non si pagano più, non si comprano più case, chi ce l’ha è costretto a svenderle... e chi compra? Chi i soldi ce l’ha e può speculare! La crisi colpisce ovunque, su al nord e giù al sud, quasi tre milioni di disoccupati (record), buste paga col valore di trenta anni fa! I nostri figli che non studiano più (meno 20% di iscritti alle università), prima la fuga dei cervelli, i laureati se ne vanno e portano la loro competenza fuori dall’Italia, ora ricomincia l’emigrazione di manodopera come negli anni Cinquanta, magari senza le valigie di cartone ma sempre con la malinconia di lasciare il proprio paese. A me piace viaggiare, conoscere, ma amo l’Italia e qui voglio vivere, probabil-
Emigranti di ieri
mente anche loro. Pure Rocca di Papa risente della crisi e anche noi abbiamo i nuovi emigranti. Giorni fa una signora parlando col direttore del nostro mensile raccontava di suo figlio costretto a emigrare in Australia, “è troppo lontano” ripeteva, “sì... avrà un lavoro, magari ben retribuito, avrà una casa e un futuro migliore, tra qualche anno sarà integrato e felice della scelta fatta! Ma adesso è troppo lontano”. Mentre raccontava di suo figlio un’altra donna ci diceva di suo nipote, “per fortuna lui è più vicino, in Germania, potrà venire per le feste o d’estate”. Così, parlando con loro, abbiamo scoperto che almeno altri dieci giovani roccheggiani sono partiti alla ricerca di un posto di lavoro. E la politica che fa? Quella nazionale ne parla e poi li ignora mentre allunga l’età pensiona-
Emaila Marmi Snc di Orofino Prospero Via San Sebastiano, 43 00040 Rocca di Papa (Rm) Tel: 06-94790065 Fax: 06-9494053
mail: info@orofinomarmi.it www.orofinomarmi.it
bile e discute di pensioni… ma un Paese senza giovani invecchia e muore, chi spende? Chi va al cinema? Chi segue la moda? Chi la musica? Chi esce la sera? Chi si sposa e fa figli? Chi fa progetti? Non certo gli anziani e così tutto resta fermo e una società ristagna. A Rocca di Papa che si fa per loro? Quali sono le politiche giovanili dei nostri governanti? Boh! Nessuno lo sa. Il Pd (prima Ds-Margherita) governa il paese da quasi vent’anni ma di creare opportunità di lavoro e di interessi per i giovani neanche a parlarne. Gli unici giovani che hanno trovato posto sono quelli che hanno fatto politica diventando Assessori e Consiglieri (la politica oggi è il posto più sicuro). Per gli altri nulla. Prendiamo i turisti che potrebbero fare di Rocca il paese più ricco dei Castelli. Dovrebbero arrivare a frotte visti i mega parcheggi che si fanno ma chi li accompagnerà per i boschi e su per i sentieri naturalistici (ma ci sono ancora?) se i nostri ragazzi emigrano? Il turismo potrebbe essere una prospettiva lavorativa per i nostri ragazzi… l’unico problema è che politiche turistiche non se ne vedono. Capovolgendo il titolo di un film, Questo non è un paese per giovani... eppure potrebbe diventarlo.
Rocca di Papa si sta dimostrando una cittadina davvero onesta e rispettosa degli altri, anche in un momento di crisi economica. Nei mesi scorsi, infatti, avevamo pubblicato sul nostro mensile i ringraziamenti di due roccheggiani che, avendo perduto il portafoglio, lo avevano ritrovato intatto grazie all’onestà di altrettanti cittadini modello. Ora ci risiamo. Lo scorso mercoledì 6 febbraio un operaio edile di Rocca di Papa, Marco Pirozzi, nel parcheggiare la sua automobile presso il parcheggio di piazza Claudio Villa (di fronte alla sede del Parco dei Castelli) senza accorgersene perdeva il portafoglio contenente assegni e ben 600 euro. A distanza di qualche minuto capitava in quello stesso luogo un signore di Monterotondo, Antonio Castiglioni, di professione rappresentante (tra i negozi da lui serviti vi è anche la ferramenta New Design di Paola). Antonio non ci ha pensato un attimo e si è recato presso il Comando dei Carabinieri di Rocca di Papa che prontamente ha rintracciato Marco dandogli la bella notizia. Marco ci teneva a ringraziare Antonio attraverso le pagine del Segno. Un bell’esempio di onestà e di civiltà da cui non possiamo che imparare. (P.G.)
di Marina Ticconi
dal 1991
Il negozio delle cerimonie e non solo, con confezioni particolari e artigiane, vi aspetta con il nuovo campionario 2013 ricco di novità. “BOMBONIERE SOLIDALI QUADRIFOGLIO” - “GAI MATTIOLO - “CUPIDO” “VIA VENETO” - “TARUSCHIO ITALY” - “COMPANY” Abitini per battesimo a per damigella Sconti speciali a tutte le coppie di sposi del 2013 e come sempre uno spazio con il 50% di sconti! Corso Costituente, 55 - Rocca di Papa Tel./Fax: 06.9494120
il Segno - Febbraio 2013
ROCCA DI PAPA Scuola materna ai Campi
Staff del Sindaco, tutti riassunti di Luigi Serafini Anno nuovo facce vecchie si potrebbe dire scherzando un po’ (sperando che nessuno si offenda). Il 2013 ha infatti portato alla conferma di tutto il personale di cui si compone il cosiddetto staff del Sindaco di Rocca di Papa. Infatti, i contratti delle due unità lavorative, scaduti lo scorso 31 dicembre, sono stati approvati nuovamente dalla Giunta comunale (delibere n. 155 e 156). La dott.ssa Michela Emili potrà dunque proseguire nel suo Brandani ruolo di “Addetta alla segreteria del Sindaco” curandone la comunicazione, i rapporti con la stampa e i media nonchè l’organizzazione di eventi e iniziative. Costo 1.445 euro mensili fino al termine del mandato del primo cittadino Boccia (cioè fino al 2016 a meno Boccia che non si verifichi una inaspettata crisi am ministra tiva ). Questo contratto può essere scaricato e letto direttamente sul sito ufficiale del Comune (www.comune.roccadipapa.roma.it). Resta un piccolo particolare: la Emili è anche direttore editoriale e proprietaria de “Il Grillo”, periodico filo-amministrativo che viene distribuito proprio a Rocca di Papa, per cui ci sarebbe un piccolo conflitto d’interesse tra il suo incarico politico-professionale e quello di editare un giornale. Ma lasciamo stare.
Il nostro
Invece per quanto riguarda il secondo incarico (anche questo in qualità di “Addetta alla segreteria del Sindaco”), si tratta di Anna Brandani, la cui nomina fece scoppiare alcune polemiche già due anni fa visto il ruolo politico che la Brandani ricopriva all’interno del Consiglio Comunale precedente quello attuale (ne era Presidente). Per la delibera riguardante la Brandani, però, è accaduto un fatto che ci convince poco anche se qualcuno dirà che si è trattato semplicemente di un errore. Infatti, scaricando tale delibera dal sito comunale appare solo la prima pagina (dove viene riportato l’oggetto e l’elenco degli amministratori presenti alla riunione di Giunta) e la quarta, che è l’attestato di pubblicazione. La seconda e la terza pagina, seppure presentano il numero di pagina al centro, sono completamente bianche. Quindi non siamo riusciti a sapere quanto percepirà la Brandani, per quanto tempo e di che cosa si dovrà occupare. Supponiamo che continuerà a svolgere la mansione di “cerimoniera del Sindaco”. Ora non vogliamo entrare nel merito di questi contratti ma ci sembra che in un momento di difficoltà economica per tutte le famiglie, anche il Comune dovrebbe tagliare un po’ al suo interno soprattutto in ruoli di cui francamente si potrebbe fare volentieri a meno. Perchè risparmiare sulle luminarie di Natale, decidendo di non mettere nemmeno un lumino, se poi si continuano a praticare azioni criticabili nell’uso dei soldi pubblici? Attendiamo risposta.
Sabatoedomenica riscaldamenti accesi?
L’inaugurazione della scuola ai Campi
di Sergio Rasetti Segnalare verbalmente un problema che riguarda la comunità a un politico o a un dipendente pubblico, difficilmente produce un risultato positivo. Il politico risponde che se ne occuperà; il dipendente ti consiglia di scrivere la tua segnalazione e farla protocollare. Il secondo caso risulta, quasi sempre, indigesto al volenteroso che vuole collaborare nell’interesse della comunità (per il politico siamo già abituati a risultati scarsi); la segnalazione resta soltanto verbale e destinata al dimenticatoio. Il sistema finisce per arrecare danni economici che possono essere anche rilevanti. Proviamo a collaborare ufficialmente informando i lettori del Segno che a loro volta potranno informare e sollecitare i responsabili a provvedere (visto che naturalmente i responsabili non sono tenuti a leggere il giornale). Questa volta ci invitano a segnalare che l’impianto di riscaldamento della nuova scuola materna ai Campi d’Annibale resterebbe sempre acceso anche di sabato e domenica, giorni di completa chiusura. Un immediato controllo ci sembra doveroso, così come l’attenzione a tutti gli altri aspetti nella gestione della cosa pubblica che, con i tempi che corrono, bisogna assolutamente rendere meno costosa. P.S. Il giornale è a disposizione di quanti vorranno collaborare
`xÇ∞ de lm
Bis di primi es e* - Linguine all’astice - Risotto alla crema di scampi Secondo - Frittura di calamari - Gamberoni alla griglia Contorno - Insalata Mista 1/2 bottiglia d’acqua
Euro 16,00 a persona
(esclusivamente su prenotazione) * Valido dal 16 al 28 febbraio 2013
15
NO V ITA’
2013
Da oggi il ristorante Vecchia Stazione arriva anche a domicilio! Potete ordinare telefonicamente al n. 06.94.95.151 oppure on-line sul sito: www.justeat.it/vecchiastazione
CONSEGNA GRATUITA! Via Focicchia 47 - ROCCA DI PAPA (RM) Tel. 06-9495151 - Cell. 338-7711334
16
il Segno - Febbraio 2013
ROCCA DI PAPA
Il Movimento 5 Stelle di Rocca comincia dai diritti dei cittadini di Paola Gatta Sono nati da poche settimana ma appaiono già molto attivi. Stiamo parlando del Movimento5Stelle Rocca di Papa, messo su da una decina di persone mosse da una sola convinzione: cambiare lo stato delle cose che vediamo intorno a noi. Organizer del gruppo m5s è il roccheggiano Roberto Fondi convinto che la politica debba rinnovarsi sotto ogni punto di vista e che questo cambiamento è ormai imminente: “Una nave da crociera che solca l’oceano -ci dice Roberto- se cambia di qualche millesimo di grado la sua rotta alla fine arriverà in un posto completamente diverso. Ecco, questo è quello che dobbiamo fare noi... impegniamoci, basta poco per cambiare questo scempio e vedrete, ci riusciremo”. L’ultima vicenda su cui il gruppo roccheggiano (si
Scelti i nuovi revisori del Comune Il 26 novembre scorso è scaduto l’incarico a Revisore Unico dei conti del Comune di Rocca di Papa deliberato dal Consiglio Comunale nel 2009. Adesso l’amministrazione di Corso Costituente ha nominato tre nuovi revisori in base alla legge vigente che prevede che la scelta venga fatta attraverso un sorteggio tra gli esperti iscritti in un apposito registro detenuto dalla Prefettura di Roma. A metà dicembre si sono svolte le operazioni di sorteggio. Si tratta dei dottori Giuseppe Mangano, Lorella Santucci e Matteo Cioffi, che hanno accettato l’incarico. Il loro sarà un lavoro molto delicato visto che dovranno supervisionare i bilanci, le entrate e le uscite dell’amministrazione comunale. L’incarico avrà una durata triennale, e scadrà nel 2015. Giulia De Giorgi
Il Movimento 5 Stelle di Rocca
chiama Meetup) ha posto la sua attenzione è l’iscrizione agli istituti scolastici. Racconta ancora Roberto: “Ho fatto l’iscrizione alle medie per mio figlio online, come prescrive la nuova normativa, e sapete che cosa ho notato? Che ci fanno dichiarare il falso, ecco come siamo ridotti, indottrinati e portati ad essere come loro, falsi. Nell’iscrizione si parla di “contributo volontario” da dover
versare, ma quale volontario? E’ obbligatorio e in più è necessario sottoscrivere un’ “assicurazione contro terzi”. siamo messi proprio male -continua l’esponente del movimento di Grillo- non si rendono neanche più conto delle cose che ci fanno fare e non so se ci si può appellare a qualcosa, magari solo per principio”. Infine, m5s pone la sua attenzione sulle modalità di rim-
borso dei libri scolastici recentemente apparso sul sito del Comune di Rocca di Papa. “L’avviso è apparso sull’albo pretorio online del Comune il 21 gennaio. Ma vi pare possibile? Come sempre la macchinosa burocrazia arriva in ritardo. Vi rendete conto? come può un semplice cittadino sperare di ottenere un rimborso se le regole te le fanno conoscere a ridosso della scadenza di un bando? Lo scontrino fiscale, per esempio, non è accettato ma serve la fattura del rivenditore dei libri. Se effettivamente il Comune voleva informare i cittadini avrebbe dovuto farlo tra luglio e settembre, quando i genitori comprano i libri per la scuola dei figli”. Il Movimento5Stelle, seppur ancora giovane, sembra piuttosto battagliero e deciso a non delegare più i cosiddetti politici di professione.
Ilaria Cucchi: “Il mio impegno per i più deboli” di Daniela Di Rosa Mancano pochi giorni alle elezioni politiche e nessun candidato ha trovato il tempo, almeno qui a Rocca di Papa, di incontrare i cittadini per spiegare il proprio programma. In ordine sparso si vedono in giro i capetti dei partiti locali, preferiscono il “porta a porta” (chissà... forse, a tu per tu, protetti dalle pareti domestiche, lontani da orecchie indiscrete possono riproporre lo scambio: voto in cambio di favori). Gennaro Spigola, Per fortuna GenStefano Galieni naro Spigola, e Ilaria Cucchi storico sindacalista roccheggiano, ha colmato per quanto possibile questa lacuna, il silenzio è stato rotto venerdì 12 febbraio, in un incontro nell’aula consigliare. Non eravamo molti ma abbiamo apprezzato il coraggio e l’onestà di chi ci mette la faccia, di chi si preoccupa di spiegare
ai cittadini le sue idee, di darci un motivo per votarli. Con piacere abbiamo ascoltato Ilaria Cucchi, credo che tutti ormai sappiate chi sia, il fratello morì in circostanze poco chiare (in realtà, fin troppo chiare) dopo essere stato fermato dalla polizia. Ilaria era lì in veste di candidata del movimento Rivoluzione Civile, quello di Antonio Ingroia, il magistrato antimafia erede di Falcone e Borsellino, i due magistrati osteggiati e criticati dalla politica finchè erano vivi e scomodi... la stessa politica che li esalta da morti! Il movimento si porta dietro ciò che resta della sinistra storica, quella che non accetta inciuci e che se entrerà in Parlamento darà battaglia sui diritti civili e la precarietà, per il lavoro, per le politiche ambientali e sopratutto per stare dalla parte dei più deboli. Questo Ilaria Cucchi è venuta a dircelo di persona e fa la differenza con gli altri candidati... chissà, forse perchè donna... e a questo proposito rilancio l’appello del movimento Se non ora quando... é questa l’ora per farci sentire, per dire la nostra, donne fidatevi delle altre donne, a chiunque decidiate di dare il vostro voto, quale che sia lo schieramento scelto, fatevi riconoscere e votate una donna.
il Segno - Febbraio 2013
17
Orti comunali, Bocciamanda le cartelle
Il Segno e le notizie troppo negative E’ vero, le notizie di attualità pubblica e politica, difficilmente sono belle. Lo riscopriamo ogni mese preparando il numero del Segno e quando qualcuno, tra il serio e il facèto, ci dice che siamo troppo catastrofici. Il fatto è che sulle notizie locali che riguardano la cosa pubblica, essere positivi non risulta facile. Le situazioni sono quelle che sono e se bisogna descriverle non si possono usare aggettivi non appropriati. Per restare il più possibile nella realtà, al momento, bisogna purtroppo servirsi di quelli negativi. Una piccola discussione a proposito di un panettone artigianale natalizio, che al 30 gennaio faceva ancora bella mostra di se in casa di un signore che frequenta la pasticceria di Piazza della Repubblica, ci ha dato la dritta per la notizia positiva. La notizia è che a Rocca di Papa c’è una storica pasticceria che continua a farsi onore con le sue produzioni, una rete di forni che fanno dell’ottimo pane e dolci buonissimi, unitamente ad altre eccellenze che invitiamo a scoprire o riscoprire. La nostra aspirazione resta quella di poter dare molte notizie positive, sopratutto nel campo della Pubblica Amministrazione, cosa che speriamo si verifichi al più presto. Restiamo a disposizione delle autorità e di quanti volessero comunicarcele per renderne edotti i nostri lettori. (S.R.)
Studio
ROCCA DI PAPA
di Luigi Serafini Tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 molti cittadini di Rocca di Papa si sono visti recapitare delle cartelle da parte del Comune in cui si chiedeva di saldare i vecchi conti con i cosiddetti “orti comunali”, quei terreni di proprietà pubblica soggetti agli usi civici e che i detentori dopo tantissimi anni potevano riscattare pagando una somma. Adesso l’amministrazione roccheggiana ha inviato il pagamento dei vecchi canoni (periodo compreso tra il 1995 e il 2003) su cui molti cittadini (a torto) pensavano di non dovere nulla. Infatti, erano tanti coloro che si aspettavano l’abbattimento delle “indennità di occupazione e dei canoni”, poichè molti politici in campagna elettorale avevano detto che quei soldi non sarebbero stati chiesti. Ma la verità, oggi, è diversa, visto che nella stessa delibera di Giunta (la n. 132 del 22 novembre 2012) si legge: “benché l’amministrazione comunale in tale parti-
Alcuni ex orti comunali
colare momento di crisi economica nazionale avrebbe voluto favorire la cittadinanza procedendo all’abbattimento delle indennità di occupazione e dei canoni, la situazione di cassa comunale estremamente rigida non consente l’abbattimento degli importi dovuti dai possessori e/o proprietari dei terreni gravati da uso civico e dei beni patrimoniali”. Insomma, in sintesi, avrebbero
Notizie liete
Diamo il benvenuto a Chiara
Il 22 dicembre 2012 è venuta alla luce la piccola Chiara Cera, nipote di Mario Clementi, uno dei più noti e apprezzati operatori della società Aimeri e da oggi anche uno dei più giovani nonni d’Italia con i suoi 47 anni! A Chiara facciamo tanti auguri, così come li facciamo ai suoi genitori, Daniele Cera ed Eleonora Clementi, ovviamente ai quattro nonni (Mario e Raffaella, e Pino ed Eleonora) e ai suoi numerosi zii, tra cui Riccardo che con i suoi 6 anni (è l’ultimo figlio di Mario Clementi) è anche uno degli zii più giovani di Rocca.
I T T BO
Consulenza tributaria - Contabilità CENTRO CAF - 730 - 740 - Successioni ISEE - Calcoli IMU - Visure catastali Prestiti personali - Cessioni del quinto dello stipendio Finanziamenti auto, vacanze, acquisti tecnologici, studio, sport, ricevimenti e ristrutturazioni Consolidamento di più finanziamenti in una sola rata
voluto non far pagare un euro ai cittadini ma avendo la cassaforte pubblica in rosso sono stati costretti a farlo. Domanda: perchè Boccia e company non lo hanno detto e scritto nel loro programma politico durante la campagna elettorale del 2011? Però un aiuto la Giunta ha voluto darlo prevedendo la possibilità di procedere a una rateizzazione delle indennità richieste ma solo per cifre superiori a 500 euro, come se pagare in un’unica soluzione 500 euro, coi tempi che corrono, sia uno scherzo da niente! Questo dimostra come i politici vivano su un loro mondo perchè se solo vivessero di un piccolo stipendio capirebbero che 500 euro sono proprio una bella sommetta per chi mensilmente ne guadagna 1.200. Ai cittadini non resta che pagare e stare zitti!
Consulente: Botti Emanuela Viale Silvio Spaventa,14 00040 Rocca di Papa tel. 06/9499489 Mobile: 349/5925723 - E-mail: studiobotti@tiscali.it ASSICURAZIONI AUTO ASSICURAZIONI VITA, INFORTUNI, CASA, FAMIGLIA e ALTRI RAMI PIANI D’ACCUMULO a BREVE e LUNGO TERMINE INVESTIMENTI a BREVE e a LUNGO TERMINE FONDI PENSIONE - TFR ....E TANTO ALTRO ANCORA!
18
il Segno - Febbraio 2013
di Giulia De Giorgi Nel 1912 l’ingegnere Leopoldo Parodi Delfino e il senatore Giovanni Bombrini vengono incaricati dal Governo Italiano di costruire un’industria di esplosivi per l’Esercito Italiano, in previsione dell’imminente guerra mondiale; il luogo prescelto è Colleferro, 30 km a sud di Roma, e la fabbrica prende proprio il loro nome. Nasce così la Bombrini Parodi Delfino S.p.a., chiamata comunemente BPD, che nel 1968 diventa Snia e nell’ ‘80 Fiat. Fin dai primissimi anni della sua attività, la BPD mette in atto una politica di smaltimento dei rifiuti tossici generati dalla produzione industriale piuttosto dissoluta e sanzionabile. Tutto ciò è facilmente riscontrabile nel fatto che a seguito di frequenti e gravi episodi di ritrovamenti di sostanze tossiche, di morìe di diverse specie di animali (mucche, cavalli e pecore) che avevano avuto a che fare con il fiume Sacco e con i terreni ad esso adiacenti, è stata insediata una apposita Commissione parlamentare di inchiesta al fine di accertare i fatti, stabilire le responsabilità e ripristinare la legalità. Nel frattempo la situazione è stata aggravata da una drastica riduzione dei fondi dovuta al declassamentto di Colleferro da “Sito di Interesse Nazionale” a “Regionale” da parte del Ministro dell’ambiente Corrado Clini. Ancor più sconvolgente è stato il ritrovamento nella Valle del beta-esaclorocicloesano (BetaHCH), una sostanza tossica dovuta allo scarto della lavorazione di un pesticida (il lindano) messo fuori legge nel 1978. Secondo un campionamento eseguito nel 2008 dal Dipartimento di epidemiologia della ASL di Roma per conto della Regione Lazio nell’area di tre comuni (Colleferro, Segni e Paliano), il 55% degli agricoltori, abituati a consu-
A P P R O F O N D I M E N T O
INQUINAMENTI
In queste settimane i Castelli Romani hanno subito l’ennesimo schiaffo da parte dei cosiddetti poteri forti. La vicenda è quella del termovalorizzatore (una sorta di grande caldaia in cui si bruciano i rifiuti) che dovrebbe nascere ad Albano Laziale e su cui i Sindaci del territorio hanno sempre giocato una partita fatta di verità, mezze verità e omissioni. La stessa partita che una trentina di anni fa portò a violare la vetta di Monte Cavo che da quel momento divenne sede di decine e decine di ripetitori radiotelevisivi provocando
un inquinamento elettromagnetico che ha fatto di Rocca di Papa una delle aree più a rischio dal punto di vista ambientale della provincia di Roma. Per comprendere che cosa significherà per i Castelli Romani l’avvio di un termovalorizzatore, la nostra Giulia De Giorgi ha realizzato un reportage nel Comune di Colleferro (Roma) che ospita due linee di termovalorizzazione, un cementificio e altri impianti industriali. Una storia da cui dovremmo imparare.
Come muore un territorio
Il caso del Comune di Colleferro mare cibi che loro stessi producono, possiede un tasso elevatissimo di Beta-HCH, ed esso si presenta maggiore negli agricoltori più anziani. Questa molecola tossica si accumula nei grassi e non è smaltibile se non tramite l’allattamento. Allo stato attuale, nonostante la dichiarata pericolosità del beta-HCH, le suddette analisi non sono state estese a tutti gli altri abitanti dei tre comuni ma solo a coloro che abitano nelle vicinanze della Valle. I siti di maggiore rilevanza da questo punto di vista sono conosciuti come Arpa 1, Arpa 2 e la Cava di pozzolana, che venivano utilizzati come vere e proprie discariche nelle quali gli operai della ex Snia-BPD sotterravano fusti di rifiuti, ferri vecchi e il famigerato Beta-esaclorocicloesano. Colleferro è stata scelta anche come sito di due termovalorizzatori che smaltiscono rifiuti attraverso una combustione alimentata a CDR (combustibile derivato da rifiuto). Questo impianto consta di due distinte unità: “Colleferro 1” e “Colleferro 2” che risultano essere di proprietà rispettivamente delle società Mobilservice Srl ed E.P. Sistemi Spa. L’impianto, dotato di Aia (Autorizzazione integrata ambien-
Il futuro delle nostre città?
tale), è gestito dalla società Gaiagest Srl. I dati delle emissioni vengono continuamente trasmessi sia al Comune di Colleferro sia all’ARPA sia alla Regione Lazio ma recentemente l’ERAS (Rapporto Epidemiologia Rifiuti Ambiente Salute) dopo un attento studio parla così della situazione di Colleferro: «I risultati dello studio indicano che l’esposizione all’inquinamento atmosferico di background causa nella popolazione esposta un incremento delle ospedalizzazioni per disturbi respiratori. La frequenza di ricoveri per cause respiratorie è aumentata in seguito all’attivazione dei termovalorizzatori e l’analisi ha evidenziato un aumento delle ospedalizzazioni per patologie
dell’apparato respiratorio soprattutto tra i bambini e le bambine residenti in aree ad alta concentrazione di questo inquinante. [...] Dunque, in una situazione già complessa dal punto di vista della qualità dell’aria, l’attivazione dei termovalorizzatori ha significato, per i residenti a Colleferro, un aumento del rischio di ricovero per problemi connessi all’apparato respiratorio del 31% (eccesso che raggiunge il 79% se si considerano le infezioni acute delle vie respiratorie) per i soggetti più esposti al PM 10 rispetto ai residenti nelle aree a bassa esposizione. Un aumento del rischio di ospedalizzazione a seguito segue a pag. 19
19
ANCHE AI CASTELLI ROMANI I PROBLEMI NON MANCANO
Questioni ancora aperte
*
Arsenico nell’acqua potabile e diminuzione dei flussi
Gran parte dei Comuni dei Castelli ha il grave problema dell’arsenico presente in maniera preoccupante nell’acqua potabile che mette a rischio soprattutto la salute dei bambini. Inoltre, da alcuni decenni, il flusso idrico di tutto il territorio è in costante diminuzione a causa dell’eccessiva antropizzazione. Una diminuzione che non accenna a diminuire e che i Sindaci spesso sottovalutano.
il Segno - Febbraio 2013
Tralicci radio-tv di Monte Cavo La vetta di Monte Cavo a Rocca di Papa dagli anni ‘70 ospita un centinaio di impianti radiofonici e televisivi che hanno fatto di Rocca di Papa il luogo più inquinato d’Europa per l’elettrosmog. Malgrado proteste e manifestazioni nessuna indagine epidemiologica sistematica è stata condotta al fine di studiare gli effetti delle onde elettromagnetiche sui cittadini esposti 24 ore al giorno.
A P P R Termovalorizzatore per i rifiuti in fase di realizzazione L’ultima possibilità per evitare la realizzazione ad Albano Laziale dell’impianto O di termovalorizzazione per bruciare rifiuti è la Corte Europea per i diritti dell’uomo a cui si sono rivolti i legali dei No-Inc, l’associazione che da anni si batte contro questo impianto che sorgerebbe vicino al nuovo ospedale dei Castelli F Romani. O Dissesto idro-geologico L’82% dei Comuni italiani (6.633) presenta aree a rischio idrogeologico. Tale N cifra raggiunge il 98% nella Regione Lazio con i Castelli Romani che occupano posizioni di rilievo in questa classifica di demerito. E i nostri Sindaci che cosa D fanno per affrontare il problema? Continua a progettare nuovi palazzi, ville e centri commerciali senza preoccuparsi minimamente del territorio. I M * (Questa è solo una sintesi delle tante questioni ambientali che interessano l’area dei Castelli Romani) “L’esposizione all’inquinamento atmosferico è causa, nella popolazione residente, E N di un incremento delle ospedalizzazioni per disturbi respiratori” (Rapporto Epidemiologia Rifiuti Ambiente Salute, ERAS Lazio, dicembre 2012) T O Impianti a biomasse in fase di progettazione
Sia Rocca di Papa sia Ariccia, paesi confinanti, stanno pensando di realizzare degli impianti a biomassa. Il Comune di Ariccia ha già predisposto un progetto mentre quello di Rocca di Papa (entrambi governati dal centrosinistra) hanno incaricato una società specializzata a redigere il progetto. Ma i cittadini hanno già avviato alcune azioni di protesta.
segue da pag. 18
dell’inizio di attività degli impianti è stato riscontrato anche tra i bambini». Il Rapporto continua riferendosi agli impianti di Colleferro: «In conclusione, i risultati confermano l’ipotesi che l’esposizione all’inquinamento atmosferico di fondo sia causa, nella popolazione residente, di un incremento delle ospedalizzazioni per disturbi respiratori, che si sono ulteriormente aggravate in seguito all’attivazione dei termovalorizzatori. E’ quindi auspicabile una continua sorveglianza epidemiologica della popolazione residente in una delle aree a più elevata criticità ambientale del Lazio». La sigla PM10 identifica mate-
riale presente nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche come le polveri sottili. I limiti per la concentrazione delle PM10 nell’aria sono di 35µg/m³ all’anno e 50µg/m³ al giorno. La media giornaliera al 2013 nella zona denominata Colleferro Europa è di 69µg/m³. Ormai da parecchi anni Pierluigi Sanna, Consigliere del Comune di Colleferro, sostiene importanti manifestazioni e organizzazioni come l’Ugi (Unione giovani indipendenti) per spronare l’amministrazione a battersi con più determinazione e intervenire drasticamente per sconfiggere il male che ha colpito l’intera città. Tra l’altro egli ci dice che sono possibili delle
alternative agli inceneritori che nell’area di Colleferro come altrove sono stati realizzati e che, come ci dice lo studio dell’Eras, non fanno che aggravare una situazione già di per sé precaria. Tra l’altro l’art. 256 del Decreto Legislativo. n. 152/2006 regola l’attività di gestione di rifiuti non autorizzata e prevede sanzioni molto severe per i trasgressori. L’alternativa, ormai universalmente riconosciuta, consiste nella raccolta differenziata porta a porta, che ha un duplice vantaggio: da una parte incrementa i posti di lavoro (l’esempio di Montelanico, che ha assunto due dipendenti in più è emblematico) e dall’altra permette la creazione di una nuova materia prima attra-
verso il riciclo dei rifiuti. Con dispiacere Sanna parla della chiusura dell’Alstom di Colleferro, un gruppo industriale francese leader globale nel settore ferroviario. L’Alstom si occupava della creazione di treni che assemblava in assenza di ciminiere e quindi senza produrre alcuna sorta di inquinamento. Il 4 maggio 2011, però, l’Alstom chiude a causa della mancanza di attività. Muore con lei, almeno per il momento, la speranza di creare industrie eco-sostenibili che potrebbero permetterci di progredire in tecnologia senza regredire in salute. Giulia De Giorgi
20
DIRITTO di REPLICA
il Segno - Febbraio 2013
A leggere la lettera apparsa sul Segno di gennaio 2013 dal titolo “Approvato il Bilancio del Centro Anziani ma servono chiarimenti”, come già in precedenza non firmata, veniamo assaliti da sentimenti quali disgusto e disprezzo per chi vigliaccamente non ha il coraggio di mettere la propria faccia e si nasconde dietro l’anonimato, per formulare accuse che denotano un modo ipocrita di porre le questioni ed una disinformazione voluta, al solo scopo di gettare discredito su un per favore fate parlare chi partecipa, se potevamo fare diversamente se volevamo Comitato che sta cercando di rompere questi ritiene che con la quota che esborsa continuare a mantenere una struttura accoschemi del passato in cui determinate noi riusciamo sempre a coprire le spese. E gliente e pulita, con un arredo sempre più quando ciò non avviene chi è che lo copre? confortevole, continuando, laddove necespersone erano solite sguazzare. Quando parliamo di “ipocrisia” alludiamo Veramente noi vorremmo che tutti i soci sario, ad elargire modesti contributi ai soci al fatto che coloro che scrivono avevano fossero aggiornati, come richiesto nello partecipanti ai soggiorni, alle ditte di pochi tutto il tempo e la documentazione neces- Statuto del Centro Anziani, allora sì che giorni, alle iniziative interne del Centro e saria (il Bilancio 2011 è stato in visione capirebbero appieno la malafede che ha soprattutto continuare a distribuire in occain segreteria per ben 10 giorno) per chie- ispirato gli estensori della lettera al gior- sione delle festività pacchi ed altro. dere chiarimenti in assemblea, sede e mo- nale, quando si fa riferimento al nostro Che facciamo con chi non ha la tessera, ci mento di confronto democratico dove, Statuto e si citano gli articoli 5, 6 e 8 (dove viene chiesto, li cacciamo dal Centro? Asguardandosi negli occhi e non nasconden- non c’è nessun riferimento alla quota), si solutamente no! Non è previsto e non è nodosi dietro lettere anonime, si sarebbe evita di citare l’art. 7 laddove è riportato stra intenzione. Il Centro è di tutti, ma avuto un contraddittorio pubblico alla testualmente: “Le iscrizioni dei suddetti devono però sapere che stanno sfruttando presenza dei soci, sicuramente interessati, anziani avverranno attraverso il versa- coloro che la tessera la pagano. I tesserati, che avrebbero assistito a un dibattito che mento di una quota, da intendersi quale come previsto dallo Statuto, hanno più dinessuno, come asseriscono gli stessi ano- forma di autofinanziamento, stabilita an- ritti e più opportunità di coloro che non lo nimi scriventi, voleva impedire. Forse il nualmente dal Comitato di gestione”. sono. Merita però diversa attenzione chi dubbio che ci assale è che coloro che scri- Ci viene chiesto alla luce del contributo co- seppur volendo è impedito all’iscrizione vono sanno benissimo che il Bilancio munale (anche se dimezzato noi ringra- per ragioni di indigenza. 2011 non era di nostra competenza es- ziamo l’aministrazione di avercelo Per finire vogliamo dire che siamo verasendo noi stati eletti il 18 novembre 2011, comunque mantenuto e di continuare ad mente stanchi di lettere anonime, di sterili quindi per 11 mesi i responsabili in primis assicurarci il pagamento delle varie utenze polemiche, di strumentalizzazioni e false erano altri ed erano loro che avrebbero quali acqua, luce, gas, telefono, ecc.) della affermazioni. Gradiremmo che chi ha quota delle tessere, del disavanzo attivo del qualcosa da dire lo facesse in modo chiaro dovuto dare spiegazioni se richieste. Quando parliamo di “disinformazione” al- 2011, come verranno spesi questi soldi? e diretto e non nascondendosi vigliaccaludiamo al fatto che è vero che esiste uno C’è veramente disinformazione e tanta mente dietro uno scritto anonimo perché schema regionale dello Statuto dei Centri confusione perché si confonde il Bilancio chi lascia all’interno di una pagina di un Anziani, ma se è del 2004 e noi ancora non 2011 con l’anno 2012 già finito. giornale le proprie idee e non si firma è c’eravamo perchè chi c’era non l’ha adot- Per rispondere, essendo i soldi già spesi nel disonesto con gli interessati ma è disonetato? Perchè se faceva divieto di chiedere 2012 e le cifre indicate non invitiamo co- sto soprattutto con se stesso perché non contribuzione si è continuato a chiederle? loro che lo richiedono (essendo in prossi- ha neanche il coraggio delle proprie idee. Perchè coloro che scrivono sanno benis- mità dell’Assemblea dei soci per Ringraziamo il direttore per lo spazio che, simo che non è così, quello è uno schema l’approvazione del consuntivo del Bilancio come ha già garantito, ci offrirà sul periodi indirizzo ma poi ogni Centro Anziani si 2012), alla visione della documentazione dico e gli chiediamo se possibile, qualora è comportato come ha ritenuto più oppor- che sarà presto messa a loro disposizione, arrivassero in futuro nuove missive di pari così ci auguriamo che abbiano il coraggio oggetto, di interpellarci al fine di evitare tuno e più vicino alle aspettative dei soci. Coloro che hanno scritto sanno benissimo di venire in Assemblea e porci qualora le polemiche a puntate e dare al lettore una che i Centi che hanno scelto di non far pa- riscontrino eventuali contestazioni. trattazione completa delle diverse argogare la tessera d’iscrizione non distribui- E’ vero, abbiamo aumentato la quota della mentazioni. scono la colomba a Pasquae un pacco a tessera e di questo come abbiamo già scritto Il Presidente e il Comitato di Gestione Natale (è falso dire che il socio se lo paga nel volantino “dove facciamo ridere”, del Centro Anziani di Rocca di Papa per intero, c’è sempre stato un contributo siamo veramente dispiaciuti e amareggiati, Grazie per le vostre precisadel Cemtro!): questi Centri non erogano il socio deve essere consapevole che non zioni. Circa l’anonimato, l’especontributi ai soci per i sogrienza maturata in qualità di giorni estivi, non acquistano direttore di un mensile locale mi arredi per il Centro, né acquiporta a dire che esso non è semstano prodotti di manutenzione pre da disprezzare perchè ordinaria (quale tinta e deterspesso i concetti e le domande sivi per l’igiene dei locali). A poste hanno valore al di là se chi proposito, vogliamo informare scrive usa firmarsi o no. L’imche i componenti del Comitato, portante è che il contenuto non in modo particolare Melchiorri J.Cavalli morellato GUESS contenga offese gratuite e diffaGiuseppe e Ticconi Dino, matorie. Per quanto riguarda la hanno per due intere settimane richiesta di pubblicare insieme i lavorato alla tinteggiatura dei vari punti di vista, preferiamo locali, aiutati da altri composempre il botta e risposta di nenti del Comitato e l’hanno volta in volta... creando così infatto gratuitamente per i soci, teresse e attesa, ma non mananche per quei soci che in macheranno certo momenti di lafede accusano e ci accusano Corso della Costituente, 32 - Rocca di Papa (Rm) discussione e analisi. di poca trasparenza. Tel. 06-9498667 Andrea Sebastianelli In merito al ballo settimanale
Parola al Comitato di Gestione del Centro Anziani
“Criticaresenzafirmarsi è solo vigliaccheria”
Gioielleria
Orlando Brunetti
Gioielli in argento della linea
il Segno - Febbraio 2013
21
ROCCA DI PAPA
Il Consigliere Comunale Crestini chiede il taglio dei costi della politica locale
Previsto un fondo di solidarietà ma l’amministrazione non decide di Camilla Lombardozzi “In questo momento di crisi economica e di sfiducia nella politica anche un piccolo gesto potrebbe ridare credito agli amministratori comunali” dichiara il consigliere di Rocca di Papa Emanuele Crestini. Il 29 novembre 2012 Crestini aveva infatti presentato una mozione per la rinuncia del gettone di presenza da parte di tutto il consiglio comunale e la questione non è stata ancora presa in esame nè è stata deliberata. Il 15 gennaio 2013 Emanuele Crestini è tornato a bussare all’amministrazione comunale e, insieme all’altro Consigliere Mario Gatta, ha presentato una proposta per creare un fondo di solidarietà regolamentato dai Servizi Sociali sulla base dei gettoni di presenza che do-
La prima seduta dell’attuale Consiglio Comunale di Rocca di Papa. A lato, il Consigliere Crestini
vrebbero essere elargiti da tutti i consiglieri comunali. “Rinunciare ai venti euro lordi ad personam mi sembra il minimo che un amministratore locale possa fare per legittimare il suo operato di fronte alla cittadinanza che fa grandi sacrifici per arrivare a fine mese – afferma Crestini – mi
stupisco che ancora non si sia discussa la mia mozioni e mi chiedo se questo ritardo non sia dovuto alla reticenza dei nostri amministratori che non vogliono rinunciare a nulla”. Di fatto ogni consigliere comunale in questo modo dovrebbe devolvere, togliendosi di tasca propria, il rimborso
previsto per la presenza in aula e decidere di elargirlo al fondo di solidarietà locale. “L’amministrazione Boccia quest’anno ha rinunciato alle luminarie di Natale per devolvere tutto il denaro alle famiglie bisognose di Rocca di Papa – aggiunge il consigliere comunale – e mi chiedo perché ci voglia tanto per decidere di destinare altri soldi per questo fine umanitario. Non vorrei pensare – prosegue Crestini – che quando si tratta di soldi pubblici come quelli delle luminarie non ci sono problemi di rinuncia mentre, quando si tratta di somme personali, non si riesce a sacrificare neppure venti euro”. Ma come finirà? “A questo punto – conclude il consigliere - mi aspetto che la questione venga affrontata e deliberata nel prossimo consiglio comunale”.
Regaliamo 1 mese di corso ZUMBA a chi si iscrive entro febbraio 2013! Lezione di prova gratuita Istruttore Andrea De Angelis
22
il Segno - Febbraio 2013
ROCCA DI PAPA
Dopo il convegno sul castagno organizzato a novembre
Ma i cittadini roccheggiani sono interessati al castagno? Il 10 novembre scorso l’associazione L’Alveare tenne un interessante convegno sul castagno e sulle sue varie potenzialità (frutto, legno, ecc.) a cui presero parte esperti e decine di operatori del settore arrivati a Rocca di Papa da tutt’Italia. Di seguito ospitiamo un intervento del dott. Giorgio Grassi, nostro prezioso collaboratore, teso a chiarire alcune affermazioni e comportamenti scaturiti alla fine del congresso. (A.S.) di Giorgio Grassi* Voglio esternare alcune mie considerazioni su due fatti. Al termine del convegno sul castagno del 10 novembre 2012, organizzato a Rocca di Papa dall’Associazione L’Alveare, il signor Ferruccio Schiavella (è di Segni, e in quasi tutti gli incontri tecnici prende la parola per dire che il cinipide può essere combattuto tramite la muffa Gnomoniopsis, ricevendo ferme critiche scientifiche) se ne è andato chiassosamente adirato, offendendo gli organizzatori e inviando la sera stessa a più testate web un articolo (firmato con Angelo Bini, presidente di una cooperativa del viterbese) molto critico sui contenuti del convegno, elencando una serie di argomenti aggiuntivi che, secondo loro,
dovevano essere trattati. A quell’articolo ovviamente io stesso ho dato una risposta via web, evidenziando che Bini e Schiavella non avevano proprio capito, né l’impostazione tecnica del convegno, né le regole del suo svolgimento. Lo sgarbato comportamento di Schiavella faceva seguito al rifiuto datogli (da me personalmente) di proiettare un dvd che egli aveva presentato nella mattinata stessa (cioè senza preavvisare gli organizzatori) e che egli con insistenza chiedeva di far girare. Purtroppo egli non ha recepito le mie motivazioni, né il mio invito a scrivere le sue eventuali domande sui moduli preposti e in distribuzione (per poterle girare all’esperto dell’argomento) e si è offeso. C’è da chiedersi: se Schiavella e Bini non sono superficiali e sciocchi, forse usano comportamenti prevaricatori e ascientifici per loro fini non dichiarati? Il loro comportamento, mira a disgregare l’associazionismo altrui? A quali e quanti altri finanziamenti regionali sta mirando il viterbese (forse puntando sull’ignoranza scientifica dei decisori laziali)? Ecc. ecc. L’invito al convegno era stato inviato solo per via telematica (e purtroppo, per cause imputabili solo alla segreteria del convegno, neanche a tutti i Comuni delle aree interessate), eppure l’importanza degli argomenti
SERVIZIO A DOMICILIO vasto assortimento di surgelati VINI LE NOSTRE OFFERTE bianchi e rossi Caffè Lavazza Suerte € 1,80
che sarebbero stati trattati e le modalità di discussione che sarebbe seguita avevano destato l’attenzione di molti (agronomi e forestali, imprenditori, operatori vari), che sono intervenuti anche da Regioni esterne, hanno tratto vantaggio e si sono poi complimentati. Ma i roccheggiani non c’erano, Claudio Botti lo ha fatto notare pubblicamente alla fine e Luigi De Santis (“Crastica”) era indignato di tanta assenza. Io ero dapprima frustrato, poi furioso: il convegno era nato per i roccheggiani, trattava la loro realtà boschiva, era organizzato sulle loro domande per fornirgli risposte applicative con importantissime indicazioni economiche e tecniche. Le cartelline distribuite a chi interveniva erano state riempite volutamente con note riguardanti la castanicoltura di Rocca di Papa nei suoi problemi e soluzioni, con i sunti delle relazioni, note sulla letteratura locale, e tanto altro. Proprio per i roccheggiani, tutto fatto per loro e in casa loro! “Ma sai, a Rocca ci sono ancora analfabeti, leggono poco”, li di-
CA R N E PROASPATA PO RC
Collo 1 kg. € 4,99 Polpa 1 kg. € 4,99 Carne macinata 1kg. € 3,99 Coco Pops KELLOGG’S € 3,29 Castelli Romani Bocconcini 1 kg. € 4,99 Prosciutto cotto Fiorucci gr.200 € 1,99 Falanghina Salsicce 1 kg. € 5,50 Chardonnay di Sicilia Coppa di testa Fiorucci gr. 100 € 0,90 Salsiccia norcino Fiorucci gr.180 € 0,99 Arista 1 kg. € 5,99 Montepulciano Pasta fresca all’uovo gr.500 € 1,49 Olevano Bianco e Rosso Pasta BARILLA gr. 500 € 0,67* Còrnati afumata 1kg.€ 4,99 Olevano Romano Dolce Mozzarella FRANCIA kg. 1 € 7,50 Oase afumata 1 kg. € 3,99 Greco di Tufo Insalata in busta gr. 200 € 0,99 Untura 250 gr. € 1,49 Nero d’Avola * ogni 3 confezioni 1 in omaggio Corso Costituente, 58 e Via Duomo, 19 - 00040 Rocca di Papa (Roma) Tel. 06-94749409
fende un roccheggiano. E allora, dico io, non sanno neanche ascoltare? Né capire chi parla? Leggono solo i giornali dello sport? O non gli interessa questo argomento, il sapere, l’inquadrare bene i problemi, il vedere le soluzioni, l’aggiornamento, proprio a loro che vivono in mezzo alla castanicoltura!? “Tanto, gli imprenditori di Rocca che hanno già i soldi, queste cose delle relazioni le sanno per conto loro, loro sì che si informano, o mandano a questi convegni un loro tecnico che poi gli fa fare altri soldi…”. Ma allora voi altri, perché continuate a lamentarvi, a sperare che le cose cambino, senza voler capire che solo mettendovi insieme uscirete da una situazione che non vi soddisfa?! Se neanche andate al convegno per chiarirvi le idee, perdete ogni diritto a chiedere che altri vi tolgano le castagne dal fuoco, mostrate solo pigrizia e dipendenza dai favori personali di altri. “C’è anche che preferiamo far per conto nostro, la cooperativa porta denaro solo se glielo dà l’ente pubblico...”. Ma “aggregazione” non è una parola politica, è un fatto, un’esperienza nuova, un mercato, perché in questo mondo globalizzato chi sta da solo è a perdere. Ricordo che nel numero di novembre del Piccolo Segno, Sebastianelli relazionava sul convegno di Rocca di Papa intitolando “Il castagno è la risorsa che può far crescere l’economia di Rocca”, e lo chiudeva scrivendo “un dubbio atroce: abbiamo l’oro intorno a noi ma non riusciamo a vederlo”. Con quelle due frasi ha centrato la realtà riguardante da un lato il Castagno, dall’altro i roccheggiani.
Comunicà o parte din produsele Romànesti Smàntànà gr. 200 € 0,89 Telemea vacà kg. 1 € 6,90 Salam extra vara kg. 1 € 8,50 Kaizer kg. 1 € 8,50 Mici Cristim gr. 900 € 5,50 Mini Parizer gr. 500 € 2,30 Càrnati Tàrànesti Kg. 1 € 6,50 Parizer de porc Cris-Tim kg. 1 € 6,90 Salam vara extra kg. 1 € 6,90 Pateuri vegetale gr. 200 € 1,45 Carbuni kg. 2,5 € 2,89 PESTE CONGELAT Macro kg.1 € 6,50
si alte produse romànesti
il Segno - Febbraio 2013
23
ROCCA DI PAPA
Il Consigliere Mario Gatta ha presentato un’interrogazione su Monte Cavo
In discussione gli accordi con RDP e la società Condominio M. Cavo di Paola Gatta Una interessante interrogazione consiliare presentata dal Consigliere d’opposizione Mario Gatta ha fatto tornare al centro della discussione la confusione che regna nella vicenda della vetta di Monte Cavo, da decenni occupata dai tralicci di radio e televisioni pubbliche e private. Nel Consiglio Comunale del 9 gennaio scorso, infatti, Gatta ha parlato dell’accordo con la società RDP secondo cui la particella 399 (una particella che si trova appunto sulla vetta del monte) sarebbe dovuta essere ceduta al Comune con lo scopo di realizzarvi un’area a verde pubblico. Scrive Mario Gatta: “Siccome non appare opportuno che si realizzi in quella zona un’area a verde sarebbe invece meglio che la RDP versi al Comune le somme che sarebbero occorse per realizzare detto inter-
vento”. In effetti prevedere un piccolo parco pubblico a ridosso della selva delle antenne appare quanto meno azzardato, a meno che si voglia che i cittadini passeggino proprio sotto le onde elettromagnetiche. Il Consigliere di minoranza ha poi parlato della strada che conduce a Monte Cavo domandando al Sindaco e alla maggioranza: “perchè dal 2000 non si è riusciti a delimitare una volta per tutte le aree di proprietà comunale?”. L’interrogazione si sofferma poi sull’accordo che venne sottoscritto dall’allora Giunta Ponzo con la società degli antennari “Condominio Monte Cavo” secondo cui questi avrebbero dovuto versare annualmente dei soldi al Comune di Rocca di Papa. Si chiede Mario Gatta: “Perchè non è mai stata presentata al Comune la prevista fidejus-
DJ Pizza ha compiuto un anno
Davide e Jessica Esposto hanno vinto la loro sfida Davide Esposto e Jessica Esposto, di 25 e 22 anni, sono due cugini di Grottaferrata che un anno fa (precisamente il 15 gennaio 2012) decisero di tentare l’avventura nel difficile mondo del commercio aprendo una pizzeria (DJ Pizza) nel quartiere di Rocca di Papa “Le Vigne”. Per ringraziare i loro clienti il 15 gennaio 2013 hanno offerto pizza e supplì a metà prezzo e regalato una serie di gadget molto divertenti e simpatici. “Rinnoviamo a tutti i clienti -ci hanno detto Davide e Jessica- il nostro grazie perché un’attività va avanti sì per l’impegno messo ogni giorno nel lavoro che viene fatto, ma anche e soprattutto per coloro che hanno fiducia negli sforzi e nei sogni di chi crede in ciò che fa”. Auguri e un grande in bocca al lupo! La redazione del Segno
Mario Gatta La vetta di Monte Cavo
sione per le questioni inerenti i rapporti con la società RDP e gli occupanti di Monte Cavo?”. Sullo stesso tema l’altro Consigliere d’opposizione, Enrico Fondi, ha chiesto al Sindaco “su quale capitolo
sono stati iscritti i versamenti dei canoni dovuti al Comune dal Condominio Monte Cavo”. Infine, nella stessa seduta, Fondi ha chiesto “se sulla vetta del Monte Faete siano state installate nuove antenne”.
merceria
non solo fili
di Luana
Intimo... abbigliamento e...
Sconti eccezionali
dal 2 0% a l 6 0 %
Via Duomo, 3 - Rocca di Papa tel. 06-9497081
Via Duomo 7 Abbigliamento uomo
Ultimi giorni tutto al 50% in attesa della nuova collezione
PRIMAVERA-ESTATE 2013
V i a D u o m o , 7 - R o c c a d i Pa p a - t e l . 0 6 - 9 4 9 7 9 2 0
24
ROCCA DI PAPA Il prossimo 5 maggio si terrà la XV marathon Colli Albani
Tornano le invasioni barbariche... in bicicletta di Marcello Loisi È stata fissata al 5 maggio la data della XVI marathon dei Colli Albani, la manifestazione ciclistica che si tiene ogni anno al Vivaro, presso la Fise (Federazione italiana sport equestri), nel cuore del Parco dei Castelli Romani. Sono molti gli appassionati che già da tempo sono iscritti e attendono con ansia il momento della partenza della gara. La competizione sportiva attira migliaia di partecipanti e curiosi in un contesto naturale che mal sopporta una pressione antropica così rilevante. Il Vivaro è preso annualmente d’assalto dalle automobili in occasione di questo evento e sappiamo che la Fise non è dotata di un parcheggio idoneo (ci sono i prati) ad accogliere una simile quantità di macchine. Come se non bastasse, gran parte dei percorsi “studiati” dagli organizzatori passa attraverso il bosco alle pendici di Monte Cavo, comportando un disturbo notevole per la fauna. Inoltre, le moto che scorrazzano seguendo le biciclette nel bosco, i segni di vernice arancione che sfregiano le rocce e le fettucce di plastica che indicano il percorso (spesso non rimosse dopo la competizione), contribuiscono a rendere questo evento impattante da un punto di vista ambientale. Importante rilevare il parziale
utilizzo delle risorse turistiche che, potenzialmente, potrebbero rappresentare le manifestazioni sportive di questo genere. Invece di essere concentrata in un giorno solo (si tratta di quattro gare, ognuna con centinaia di partecipanti), con ritmi frenetici e pause quasi inesistenti, questi eventi potrebbero essere un’occasione, per Rocca di Papa e per i comuni vicini, di avere delle presenze turistiche, con il relativo indotto economico (ristoranti, alberghi, artigianato). Potrebbero essere proposti itinerari ciclistici (non necessariamente agonistici) tra i Castelli, piccole escursioni, il tutto strutturato in più giorni, in modo tale da consentire realmente di far conoscere il territorio ai partecipanti. Ma ciò implicherebbe una diversa idea di gestione da porre alla base dell’evento, un processo decisionale partecipato insieme agli attori pubblici. Invece, prevale la visione rapace e miope degli organizzatori privati che, ricordiamolo, si fanno pagare dai 17 ai 37 euro a iscrizione. Facili moltiplicazioni ci portano a calcolare, considerando non meno 1.000 partecipanti, un totale di circa 25.000 euro lordi incassati dai promotori, escludendo gli
Bomboniere - Articoli da regalo Il bianco della nostra vetrina fa da sfondo al tuo matrimonio! VIENI A VEDERE I NUOVI ARRIVI Se prenoti entro marzo avrai forti sconti sulla Confettata o sul Tableau
La scorsa edizione
eventuali introiti derivanti dall’offerta ristorativa in loco. A questo punto la domanda emerge con forza: perché i beneficiari dei vantaggi (economici) sono privati, mentre è la collettività (noi tutti) a essere depauperata delle proprie risorse ambientali? Ma rimane un dubbio: nel sito della marathon si legge con sorpresa alcuni “sentiti ringraziamenti” degli organizzatori espressi nei confronti del Parco dei Castelli Romani, della Regione Lazio, dei Comuni di Rocca di Papa, Velletri, Nemi e Lariano; questi enti pubblici che ruolo hanno in questa manifestazione? Le amministrazioni locali dovrebbero ridistribuire i vantaggi tra i diversi attori, ma l’obiettivo minimo rimane comunque la salvaguardia del patrimonio naturalistico, risorsa preziosa e insostituibile. Non si tratta di impedire una manifestazione sportiva, ma di porre un argine all’ennesima invasione barbarica.
il Segno - Febbraio 2013
Accordo Comune, GAL e L’Alveare
Ecomuseo più vicino
Tra le diverse iniziative promosse dal Comune tramite l’Alveare, sta assumendo contorni precisi la creazione di un “Ecomuseo” del bosco e delle attività tradizionali legate ad esso. Grazie alla disponibilità del GAL (il Gruppo di Azione Locale istituito presso la Comunità Montana) e all’interessamento della sua funzionaria dott.sa Patrizia Di Fazio, oltre che della responsabile comunale per il Patrimonio Boschivo dott.sa Annamaria Fondi, sarà possibile, con buona probabilità di successo, realizzare un vecchio sogno di molti roccheggiani. Da anni le personalità locali più sensibili alle tradizioni boschive, come la scrittrice Maria Pia Santangeli, auspicano la creazione di un museo che raccolga attrezzi e documenti dei taglialegna e carbonai roccheggiani. Il problema più immediato, che peraltro si spera di poter risolvere rapidamente, è l’individuazione del locale più adatto per ospitare stabilmente una simile iniziativa. L’Alveare
Il Biscottiere 2 P iz z eri a - P ane Pi zz e T on de
BIGNE’
di S.Giuseppe frappe - castagnole ravioli con la ricotta Viale Enrico Ferri, 63 - Rocca di Papa (Rm) Tel. 06 9499356
il Segno - Febbraio 2013
ROCCA DI PAPA Dal Consigliere Comunale Danilo Romei riceviamo e volentieri pubblichiamo
25
“Il Comune si è lasciato sfuggire la nascita di altri alloggi popolari” La metafora dell’ex albergo
Un fondale per la scena di un film, anzi di una interminabile soap opera: quella di una Amministrazione che promette, di consiglieri comunali che tranquillizzano, di un sindaco che rassicura. È la facciata del’ex albergo Europa, che è la metafora della politica che governa il nostro paese nelle “bollette pazze” di Acque Potabili, nell’annoso problema della pericolosità delle “Antenne a Rocca di Papa” (ho fatto presentare una interrogazione al Parlamento), nella costruzione di nuove case di edilizia pubblica, nell’ascolto di problematiche varie. Una sola è la certezza: c’è sempre il tempo per un cambiamento di rotta, cari miei concittadini! *Consigliere Comunale di Rocca di Papa
Ristorante Pizzeria
LA LONGARINA “lunedì digiuno”
Via dei Colli, 1
(trav. di Via delle Barozze) 00040 Rocca di Papa (Rm)
www.lalongarina.it
Tel. 06 9495135
Venerdì 8 MARZO 2013
S E R ATA “A B RU Z Z E S E ”
€2 musica dal vivo 5,00 degustazione cucina e vini della cantina “Cerulli-Spinozzi”
consegne a domicilio
Interrogazione Pro Loco
Sulla Pro Loco Rocca di Papa, nel Consiglio Comunale del 9 gennaio, è stata presentata un’interrogazione al Sindaco da parte di Mario Gatta secondo cui “la Pro Loco, ai sensi del regolamento comunale sulle associazioni, non sarebbe legittimamente costituita, e nemmeno alla luce della Legge Regionale n. 15/2007”. Lo stesso Consigliere ha poi invitato a chiedere i Bilanci della stessa. servizio per
lo Fara eristoranti o alberghi c c i on lP e
I
di Danilo Romei* Lo scorso 7 dicembre ho organizzato presso l’Aula Consiliare del comune di Rocca di Papa un incontro con il presidente dell’ATER Provincia di Roma per il progetto d’investimento per la creazione di 12 nuovi alloggi nel nostro territorio. Il progetto prevede lo stanziamento immediato di € 1.600.000 per i primi 12 alloggi popolari ed ulteriori € 1.400.000 per la creazione di altri 12 alloggi. Il termine ultimo per aderire al progetto era il 31 dicembre 2012. Pensate che l’attuale Amministrazione Comunale abbia preso al volo l’occasione di far crescere questo paese, di rendersi credibile di fronte ai cittadini che l’hanno votata? No! L’Amministrazione ha pensato bene di lasciarsi sfuggire l’occasione non deliberando assolutamente nulla. Sarebbe bastato inviare un’adesione all’ATER Provincia di Roma e Rocca di Papa avrebbe avuto ulteriori 12 abitazioni da mettere a disposizione per la cittadinanza che più necessita. Quale motivo oscuro o un più trasparente disinteresse ha fatto sì che questo paese perdesse l’ennesima occasione per reagire, rinnovarsi, creando nuove possibilità di vita per famiglie bisognose? Il punto della questione è sempre uno. Gli uomini e le donne di questa Amministrazione, votata a maggioranza da una cittadinanza che credeva fermamente nei loro nomi, non hanno alcun interesse per tutto ciò che concerne il bene del paese e dei suoi abitanti, disconoscendo l’impegno che hanno promesso in fase elettorale, e ringraziando in tal modo per l’elezione ottenuta. Io sono nato in questo paese, lo vivo ogni giorno e con passione tento di fare quello che è bene non mio personale, ma dell’intera cittadinanza, impegnandomi
Fru tta e Verdura
Arrivi giornalieri - Prezzi competitivi
Se vuoi risparmiare da Mahmoud e Marco devi andare! Aperto dal lunedì al sabato 6.00-20.00 Domenica 8.00-13.00 ROCCA DI PAPA - Via Roma 23 - Tel. 320-9753664
26
ROCCA DI PAPA
il Segno - Febbraio 2013
L’amministrazione comunale certifica i crediti della società dei rifiuti
Il Comune rateizza i debiti con l’Aimeri per 3 milioni di euro di Camilla Lombardozzi Tre milioni di euro. A tanto ammontano i debiti contratti dal Comune di Rocca di Papa con l’Aimeri Srl, la società che svolge il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti. Vista la crisi finanziaria che sta interessando l’azienda del Gruppo Biancamano, il Comune ha deciso di riconoscere tale debiti rateizzandone il pagamento in sei rate. I pagamenti dovranno essere effettuati dalla tesoreria del Comune alle seguenti scadenze: poco più di 328 mila euro il prossimo 25 gennaio e poi altre quattro rate da 600mila euro (con scadenza 31 maggio 2013, 30 settembre 2013, 30 novembre 2013 e 31 gennaio 2014) e infine il saldo di circa 200mila euro il 31
maggio 2014. Ovviamente si tratta di debiti accumulati negli ultimi anni (fino allo scorso giugno 2012), perchè poi c’è il pagamento delle fatture correnti (da luglio 2012 a oggi). Anche per questi debiti la Giunta Boccia (delibera n. 7 del 24 gennaio scorso) ha deciso che sarà sottoscritto un altro piano di rientro. Ricordiamo che l’Aimeri si è aggiudicata l’appalto “indetto dal Comune di Rocca di Papa relativo ai servizi di igiene urbana e manutenzione del verde pubblico, per il periodo 1° giugno 2010-31 maggio 2015. Più volte in Consiglio Comunale si è assistito a vere e proprie discussioni circa i crediti vantati dalla società dei fratelli Pizzimbone nei confronti del Comune di Rocca di Papa. I nodi, come si dice, prima o poi vengono al pettine.
Presso il Rifugio di Annibale
Geografia sacra e l’antico culto della Dea Il 19 febbraio alle 19.45 a Rocca di Papa presso il ristorante Il Rifugio di Annibale (quartiere Campi) si terrà un incontro dal titolo: “La visione del mondo: cosmologia antica e i simboli del centro” curato da Sandro Pravisani. Si tratta del secondo ciclo di conferenze sulla Geografia Sacra e l’antico culto della Dea, con speciale attenzione verso il territorio dei Castelli Romani. L’incontro del 2 febbraio scorso, infatti, ha trattato il tema dell’Arte sacra e stregoneria - Templari e altri eretici nella Toscana medievale, in cui Giovanni Feo ha presentato il suo interessante e appassionante libro. Gli incontri andranno avanti fino alla prossima primavera e la partecipazione alle serate prevede un costo di 15 euro, che include la cena (buffet - vegetarian friendly) e la conferenza.È necessaria la prenotazione al numero 06/94792150. Per ulteriori informazioni: 347/4929087. Camilla Lombardozzi
il Segno - Febbraio 2013
27
ROCCA DI PAPA
Parco dei Castelli Liquidati al gestore i proventi delle contravvenzioni
Nuovo corso di micologia per conoscere i funghi
37 mila euro il ricavato per la società TM Service
Il Parco dei Castelli Romani ha organizzato un corso di micologia da cui si potrà imparare a riconoscere i funghi. Il nuovo corso avrà inizio il prossimo 25 febbraio e sarà rivolto a 50 iscritti per una durata di 50 ore. Le lezioni (che si svolgeranno dalle 17.00 alle 19.30), saranno tenute da esperti del settore, e si terranno presso la sede dell’Ente (Villa Barattolo) a Rocca di Papa (via Battisti). Il costo dell’iscrizione è di 25 euro, ridotta a 15 euro per gli ultra 65enni. Alla fine i partecipanti otterranno l’importante attestato che permetterà loro di andare a cercare i funghi con la competenza necessaria.
di Paola Gatta Soldi in arrivo per la TM Service Srl, la società che gestisce il servizio contravvenzioni per conto del Comune di Rocca di Papa e di utilizzo del dispositivo per il controllo elettronico della velocità, chiamato comunemente autovelox. Il totale dell’incasso (si tratta della quota parte dei proventi totali incassati per la violazione del codice della strada) spettante all’azienda che ha sede in viale Silvio Spaventa 16, è di circa 37mila euro. Tale cifra tiene conto delle multe emesse dai Vigili roccheggiani fino allo 19 luglio 2012. Invece, per quanto riguarda gli autovelox (la cui installazione in viale Enrico Ferri e in via
Nozze di Diamante a Rocca di Papa
Francesco e Gabriella, 60 anni di vita insieme
L’autovelox installato in via Rocca Priora ai Campi d’Annibale
Rocca Priora provocò molte polemiche), la liquidazione delle spettanze interessa i mesi di ottobre, novembre e dicem-
EUR
bre 2012. Vista la considerevole cifra elargita, non potrebbe il Comune curare da sé questo servizio?
MARKET
VICINO alla GENTE TEL. 06/9498780
Continuano le nostre
Grandi Offerte!!!
Lo scorso sabato 9 febbraio Francesco Gatta e Gabriella Fondi hanno festeggiato le “Nozze di Diamante” per i loro 60 anni di matrimonio. Francesco (Pubbio per gli amici), che ha 86 anni, ha svolto l’attività di operaio presso la società Galbani ma essendo nato viticultore è ovviamente grande conoscitore di viticoltura e mastro cantiniere. La moglie Gabriella di anni ne ha 84 e molti la ricordano come “Gabriella la Pasticcera” perché in piazza Garibaldi (dove oggi c’è il Bar di Monica) gestiva una pasticceria. Si tratta di una coppia di “roccheggiani doc” da più di sette generazioni: Gabriella, come si dice a Rocca, è della “razza” di Tore Mafò, noto artigiano produttore di scale ai Campi D’Annibale; Francesco, invece, racconta che lui “è Francesco di Fabrizio, di Pubbio, di Lello, di Peppe, di Checchino, de zi’ Lisandro e......... arriviamo così al 1825. Ai due “ri-novelli” sposi vanno gli auguri dei loro quattro nipoti e dei tre figli: Stefania (che vive a Londra), Genny (maestra d’asilo ad Albano Laziale) e Fabrizio (che tutti conoscono perché fa il Vigile a Rocca di Papa). Auguri!
Sugo BIO arrabbiata 3 barattoli € 0,99 Vino TAVERNELLO Rosè 1 lt. € 0,99 GRANA PADANO 1 kg. € 9,90 Pasta VOIELLO gr. 500 € 0,79 Prosciutto crudo Romagna dolce gr.300 € 3,49 Misto pesce surg.lato x risotto/pasta gr.300 € 0,99 Spumante dolce bianco da € 1,00 a bott. Olio extra-vergine Salvatori 1 lt. € 3,39 Caffè LAVAZZA rosso gr. 500 € 4,99 Caffè MAG classico o decaff. gr. 250 € 0,99
E tante altre offerte per i nostri affezionati clienti! APERTO LA DOMENICA MATTINA CON PANE A € 1,20 AL KG
ROCCA DI PAPA - Via Roma 39/B
28 I paesi... degli altri
Les Lias, a due passi da Parigi
di Patricia Antolovic Les Lilas è una cittadina francese di circa 22mila abitanti. E’ separata da Parigi dal “périphérique”, l’equivalente del nostro raccordo anulare. Una delle sue ricchezze è la presenza di una linea di metropolitana che, con 13 stazioni, in 25 minuti conduce i pendolari nel centro di Parigi. Prima degli anni ‘80 la cittadina era costituita principalmente da villette e, lungo il corso, da palazzine basse fatiscenti. Successivamente l’amministrazione comunale decise di realizzare un piano di riqualificazione del corso per rivitalizzarlo, il progetto venne suddiviso in varie fasi. Le vecchie palazzine vennero abbattute, sostituite da immobili di pochi piani; all’ingresso della città, dove c’erano dei terreni abbandonati e una vecchia stazione di benzina, vennero realizzati due palazzi destinati a uffici e negozi; le strade vennero rifatte con dei bei marciapiedi alberati. Venne poi costruita una residenza per studenti e, recentemente, ha visto luce un cinema con sette sale e vari pub e ristoranti... Nel corso degli anni, le palazzine malridotte del corso sono state sostituite da bei palazzi, sono stati creati due parcheggi sotterranei, la carreggiata è stata ridotta a uno stretto doppio senso al fine d’impedire il parcheggio selvaggio, e si è preferito allargare il marciapiede favorendo così le attività commerciali e le passeggiate. Si è abbattuta la vecchia chiesa e ricostruita un’altra, la zona dietro il comune è diventata tutta pedonale e in prossimità della scuola si è creato un parco pubblico con piccoli orti messi a disposizione dei cittadini. Insomma, in poco più di 30 anni le amministrazioni comunali che si sono susseguite hanno rivoluzionato la città e oggi i lavori sono quasi finiti. Oltre a questo progetto urbanistico, la cittadina offre numerosi servizi: una biblioteca, un
il Segno - Febbraio 2013
VAGABONDANDO
In giro per musei...
Museo delle Arti e Tradizioni Popolari
Il luogo dei lavori dimenticati di Marcello Loisi Oggi è difficile incontrare un acquaiolo a Roma oppure scorgere un bottaio intento a lavorare nella sua piccola officina, ma c’è ancora un posto dove è possibile conoscere questi antichi mestieri, e si trova all’Eur. Mi riferisco al Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari, fondato dal 1906 da un etnografo, Lamberto Loria, a Firenze e poi spostato a Roma nel 1956. L’idea che mosse la nascita di questo museo fu quella di conservare le testimonianze di un mondo che, già allora, si percepiva in profondo mutamento, se non sulla strada della scomparsa. I grandi ambienti del museo ospitano diversi manufatti che consentono di comprendere come potessero essere le condizioni di vita e di lavoro delle persone che vivevano tra XIX e XX secolo. Alcuni di questi oggetti, ad esempio, ci parlano del mestiere del carrettiere, colui che trasportava il vino dei Castelli Romani sino alle taverne della Capi-
conservatorio di musica, una piscina comunale, vari centri sportivi comunali dove si possono praticare calcio, atletica, tennis, ginnastica ritmica, pallacanestro, karate, yoga..., 4 parchi e giardini, un centro ricreativo per i ragazzi che funziona quando non c’è scuola (in Francia, il mercoledì non si va a scuola) e durante le vacanze, un centro culturale dove praticare ceramica, disegno, pittura, scultura, mo-
Il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma (Foto Loisi)
tale. Nel museo è appunto conservata una barozza, il carretto tipicamente castellano utilizzato per trasportare il vino, la quale era dotata di una copertura colorata ed è stata eletta a soggetto di molte incisioni di fine Ottocento. Oltretutto, è anche all’origine del nome di via delle Barozze. Le collezioni di oggetti e documenti conservati qui sono uniche in Italia; si va dalle centinaia di ex voto (testimo-
saico, danza, ginnastica, musica e, per chi vuole perfezionare le sue conoscenze, lingua inglese, informatica, ecc. Poi c’è il “club des hortensias”, nome molto più carino dell’appellativo “centro anziani”, dove si svolgono numerose attività (scacchi, canto, teatro, tennis da tavola, ginnastica, acqua gym, ballo e lettura); un teatro che svolge educazione artistica presentando un ampio programma
nianze commoventi) alle colorate teorie di pupi siciliani, dai vestiti tipici delle donne dell’Ottocento all’oreficeria tradizionale. Questo museo costituisce una preziosa occasione per conoscere aspetti di un passato apparentemente lontano, gettare sguardi su un’epoca piena di oggetti veri ma dimenticati nella nostra frenesia quotidiana che si specchia in una virtualità onnivora e senza memoria.
di spettacoli in collaborazione con le scuole... il teatro è anche adibito a cinema e organizza serate per cinefili; un mercato coperto che si tiene due volte a settimana, il mercoledì e la domenica mattina. Infine l’educazione scolastica. Ci sono tre asili nidi pubblici, sei scuole materne, quattro scuole elementari, due scuole superiori e una scuola privata. Può sembrare un sogno ma non lo è. E’ tutto vero. Volevo infine specificare che i francesi pagano due tipi di tasse locali: la “taxe foncière”, pagata dal proprietario dell’immobile in base al suo valore catastale, e la “taxe d’habitation”, pagata da chi risiede nell’immobile, basata sul suo valore locativo. Se il mio Comune mi offrisse tutti questi servizi, l’Imu la pagherei molto volentieri!
il Segno - Febbraio 2013
Cultura e
29
... dintorni
600 lire il bottino, nessuna traccia dei malviventi armati di fucile di Andrea Sebastianelli Già nel 1896 Rocca di Papa era una delle mete più ambite dai turisti romani che soprattutto d’estate amavano trascorrere il fine settimana tra il fresco dei boschi e la buona aria roccheggiana. Tra questi c’era anche il direttore generale del Ministero dell’Istruzione, commendator Giuseppe Costetti, che da luglio faceva avanti-indietro tra Roma e Rocca di Papa dove trascorreva le vacanza la moglie Virginia. Il commendatore ogni sabato sera si metteva in viaggio per Rocca di Papa e poi il lunedì mattina faceva ritorno a Roma per lavorare. Accadde però che un sabato non riuscì a partire per un contrattempo e così decise di prendere il primo treno della domenica che, di solito, giungeva nella stazione di Frascati alle 7.30. Insieme a lui, quella domenica, oltre alla sua domestica, viaggiava anche Attilio Boschi, un altro signorotto romano che come Costetti aveva la moglie in villeggiatura a Rocca di Papa. Insieme arrivarono a Frascati e, per fare prima, invece di attendere la partenza dell’omnibus, la diligenza, decisero di salire su uno dei carrozzini trainati da cavalli che seguiva proprio la tratta Frascati-Rocca di Papa. Vetturino era un certo sig. Santilli e con lui i due si accordarono per il costo del breve tragitto e si misero in viaggio. Giunti vicini alla meta (indicativamente dove oggi c’è il fosso di Via Frascati) accadde qualcosa di imprevisto. Erano circa le 8.30 e nel punto in cui la strada si faceva più ripida e serpeggiante videro sbucare dal bosco vicino due loschi individui, uno alto e uno basso, dal viso coperto e armati di fucile. I due banditi ordinarono al cocchiere di fermarsi ma il sig. Santilli colpì col la frusta il cavallo per aumentarne la velocità. A questo punto però uno dei due malviventi prese velocemente le briglie del cavallo del carrozzino così da farlo fermare. Lo spavento dei malcapitati fu tanto e il bandito più alto, arrabbiato per non aver ubbidito all’alt, schiaffeggiò la domestica del commendator Costetti a mo’ d’esempio ordinando loro di consegnare tutto ciò che possedevano. Colpito nell’orgoglio, Attilio Boschi saltò giù dal carrozzino nel tentativo di reagire alla rapina ma si trovò puntato addosso un fucile con la minaccia che sarebbe stato ucciso mentre l’altro cominciò a colpirlo all’altezza dello stamaco, tanto forte che i bottoni del vestito saltarono tutti. Rassegnati al loro destino e impauriti, decisero di porre fine a ogni resistenza e consegnarono ai due banditi tutto ciò che avevano: orologi, catene e portafogli per un valore di 500 o 600 lire. Senza alcun dubbio un ricco bottino per quegli anni!
L’assalto alla diligenza Una “tranquilla” domenica del1896
Destò ripugnanza soprattutto la circostanza raccontata poi da Giuseppe Costetti circa un anellino di poco valore che usava portare a un dito in memoria di una sua figliola morta bambina e a cui il commendatore era molto legato. Malgrado avesse chiesto ai due banditi di lasciargli quel piccolo ricordo non ci fu nulla da fare, rubarono anche quello. Dopo la rapina i due fuggirono sui loro cavalli facendo perdere le tracce nel fitto bosco di castagno. Rimasti immobili cercarono di calmarsi, in quell’istante si trovò a passare da quelle parti sul suo cavallo il figlio di un formaio di Rocca di Papa, al quale sia il Costetti che il Boschi, dopo avergli raccontato tutto, urlarono di andare subito alla stazione dei Carabinieri così da informarli dell’accaduto affinchè intervenissero. Ma nel voltarsi, avendo dato al cavallo una forte strattonata, questi lo fece cadere giù e il povero ragazzo si ruppe anche una gamba. Una giornata nefasta sotto ogni punto di vista, tranne che per i due malfattori. Di lì a pochi minuti giunse la diligenza da Frascati carica di viaggiatori e, tra questi, c’erano anche due Carabinieri che, appena saputo del fattaccio, cominciarono a girare in lungo e in largo i casolari della zona nel tentativo di trovare qualche traccia dei malfattori.
Mentre ispezionavano una di queste abitazioni, videro due uomini a cavallo. Vi si avvicinarono e domandarono loro da dove venissero. “Dalla macchia dove siamo stati a raccogliere dei funghi”, risposero i due. Ma per il modo poco sicuro con cui risposero e anche perchè i due erano uno alto e uno basso come i banditi, decisero di arrestarli e di procedere con il riconoscimento. I Carabinieri li bendarono e la domestica disse di vedere una certa rassomiglianza con uno dei due banditi ma non potè essere più precisa. La notizia dell’assalto alla carrozzina e della rapina fece molto scalpore non solo a Rocca di Papa e Frascati ma anche a Roma dove il commendator Costetti era molto conosciuto. Infatti, a indagare sulla vicenda, fu inviato anche un certo Wenzel della Squadra Mobile di Roma, oltre all’ispettore capo della Questura, cavalier Giunti, che già operava in questa zona dei Castelli. La Questura e la Prefettura di Roma furono letteralmente prese d’assalto dai parenti dei villeggianti che in quel momento si trovavano a Rocca di Papa e anche la stampa cominciò a mettere in dubbio la sicurezza dei cittadini chiamando in causa proprio le forze dell’ordine. I due malviventi non vennero mai trovati ma quanto accaduto fece segnare il crollo del turismo a Rocca di Papa per diversi anni.
30
L’ARGOMENTO
il Segno - Febbraio 2013
“Il teatro ci educa all’umanità... andateci e ve ne accorgerete...”
Il teatro? Una concreta trincea di resistenza contro la superficialità di Laura Novelli nizzato per confluire nella Spiro Avendo frequen- creazione di un mondo “fit- Scimone tato assiduamente tizio” che è sempre in qualil teatro italiano – che modo analogo alla e in particolare ro- realtà e che della realtà mano – per oltre evoca emozioni, sentimenti, vent’anni e riflettendo sulla conflitti, sentimenti facensua funzione oggi, in una so- doli rimbalzare su un piano cietà sempre più veloce, tecno- “altro” e mostrandoli in logica, globale, “connessa” e azione al pubblico. Non è votata al consumo culturale dunque importante cosa si mordi e fuggi, mi viene da porta in scena, se un testo pensare per prima cosa che compiuto, un lavoro fisico, esso sia una trincea di resi- un monologo, un dramma, stenza contro l’effimero e la una commedia, quanto il superficialità imperanti. E fatto che si ha teatro “ogni anzi, dirò di più: proprio in qual volta ci sia una relaquesti tempi di crisi econo- zione tra almeno un attore mica ed etica, il teatro si im- che agisca dal vivo in uno pone con prepotenza come una spazio scenico e uno spettatore si trasforma in avanguardia, delle poche roccaforti di uma- che dal vivo ne segua le ma il succo della rappresentanità ancora in piedi. Una roc- azioni”. Questa è la linfa teo- zione è sempre lo stesso: ricaforte necessaria e rica che nutre buona parte specchiare il mondo e inespugnabile. Importante della scena novecentesca aggiungere qualcosa all’uninella misura in cui può essere (penso soprattutto alle rifles- verso/mente/emozione di chi importante l’unica arte in cui sioni e ai lavori di un grande lo fruisce. Sono convinta, inl’uomo incontra l’uomo dal regista come Peter Brook) ma fatti, che frequentare il teatro vivo, in cui i corpi degli attori l’idea del teatro come incontro sia un privilegio enorme, pere degli spettatori elaborano viene da lontano, poiché ci ché esso ci permette di capire un’esperienza “insieme”, in riannoda direttamente alla fun- come entrare in empatia con cui le parole dei primi arrivano zione rituale che esso svolgeva l’umanità, come farci carico direttamente all’intelletto degli presso società evolute quale dell’altro, come comprendere altri e le cose succedono “ora”. quella greca. E sebbene nei se- la complessità dell’animo Sebbene non sia l’unica forma coli la scena abbia dismesso i umano. La scena, in definitiva, di arte scepanni di rito è davvero maestra di vita. Peter Brook nica dal vivo religioso o Lo diceva bene Federico Gar– basti citare sociale o poli- cìa Lorca in una sua celebre la danza o la tico assunti definizione: “Il teatro è scuola performance nell’antichità di pianto e di riso, è una libera – il teatro ha (oltre alla tra- tribuna dove gli uomini posinfatti un gedia clas- sono mettere in evidenza moquid che lo sica, mi rali vecchie o equivoche e rende indivengono in spiegare, con esempi vivi, spensabile mente il norme eterne del cuore e del alla società, dramma litur- sentimento umano”. Ma lo utile alla cregico medie- dice altrettanto bene un nostro scita emotiva vale e il teatro drammaturgo di tutti, tanto politico di contemporaneo più dei gioBrecht), essa molto apprezvani. resta sempre zato da pubUna semplice e comunque blico e addetti definizione etimologica del un evento impossibile senza ai lavori, il sicitermine suonerebbe più o una relazione, uno scambio. liano Spiro Scimeno così: la parola “teatro” Dunque, qualcosa che si cele- mone, con una frase che amo proviene dal greco théatron, bra, che ha una sua sacralità ripetere e ripetermi ogni volta che significa spettacolo e che laica e un suo decoro, che lo che mi trovo a sperare che la cultura del teatro entri in Italia a sua volta proviene dal verbo salvaguardano dalla morte. théaomai , io vedo. Esso è per- Ovviamente le sue forme cam- in ogni casa, in ogni scuola. ciò essenzialmente un’arte biano, i linguaggi si sintoniz- “L’uomo – dice Scimone - è della vista. Meglio: un insieme zano con le rivoluzioni pieno di umanità. Il teatro ci di parola, gestualità, musica, storiche e culturali; la moder- educa all’umanità. Andate a danza, vocalità e suono orga- nità lo contagia, la tradizione teatro e ve ne accorgerete.
L’umanità esiste anche nel quotidiano solo che non ce ne accorgiamo, perché corriamo. Non abbiamo pause. Il teatro è questo spazio di pausa, di silenzio, di raccoglimento in cui l’umanità deve brillare. Ma se vogliamo farlo dobbiamo essere veri altrimenti sembreremmo finti anche al pubblico. Chi fa teatro deve essere vero”. E questa verità, questa ricerca di verità ha tracciato la storia del palcoscenico per millenni. Certamente il teatro – quando fatto bene e in modo intellettualmente onesto – mira alla verità ma non è onnipotente. Viceversa, esso è piccolo, discreto, una forma di cultura appannaggio, purtroppo, di pochi. Ciò vale soprattutto per l’Italia, un Paese in cui ancora oggi - e tanto più oggi - esso viene avvertito dalla maggioranza delle persone e dei giovani come qualcosa di distante, di inaccessibile, di costoso. Questa “malattia” del nostro teatro è però “un’anomalia”, se solo pensiamo che all’estero (basti considerare la Gran Bretagna, la Germania, la Francia) le cose stanno molto diversamente e che qui l’amore per lo spettacolo Garcia Lorca
viene inculcato nelle nuove generazioni con naturalezza, attraverso pratiche educative assolutamente vincenti. Se fossi ministro della cultura o dell’istruzione, promuoverei segue a pag. 31
il Segno - Febbraio 2013
31
L’ARGOMENTO
“Il teatro agita, scuote pensiero e anima, Spunti di letteratura mette in subbuglio le nostre certezze, Salinger, traduce in poesia il vissuto regalandogli una risonanza che va oltre il rappresentato” la biografia segue da pag. 30
con determinazione progetti mirati ad inserire la pratica teatrale e la visione di spettacoli nelle scuole di ogni ordine e grado. Ma sono solo un’appassionata indefessa. E allora non posso che difendere il mio punto di vista: andate a teatro, portateci i piccoli, gli adolescenti, i giovani studenti. Staccateli dal computer e avvicinateli alla verità della vita, alla poesia dell’umanità. A furia di frequentarlo, ne carpirete il segreto più intimo: saper tradurre in bios scenico la verità complessa e tortuosa dell’esistenza con quello sguardo sghembo che gli appartiene per natura. Visione sempre “altra” rispetto alla realtà e sempre in fuga da ciò che appare scontato o “normale”, il teatro suggerisce rispecchiamenti tra verità e finzione, mostra passioni universali strappandole al cuore di storie discrete, minute, nascoste. Il teatro agita, scuote pensiero e anima, mette in subbuglio le nostre certezze perché accade adesso. Perché comunica nell’intimità di un incontro umano che possiede sempre la sacralità di un rito. Esso, in definitiva, traduce in poesia il vissuto, regalandogli però un sovratono (“oberton”, lo chiamava il grande regista russo Sergej Ejzenštejn), una risonanza che va oltre il rappresentato. Quando uno spettacolo “risuona”, allora diventa memoria. Memoria intima e memoria collettiva. Consideriamo, a conforto di ciò, quanto peso Prezzo dei biglietti: 14 euro interi, 12 euro ridotti, soci ACS 10 euro, riduzioni per over 65 e minorenni
abbia avuto la drammaturgia di Shakespeare nella vita e nella civ i l t à culturale dell’occidente. Ancora o g g i noi, uomini e donne Il regista del terzo russo Sergej millenEjzenštejn nio, ci attacchiamo alle sue parole, ai suoi personaggi, alle sue trame. E stessa cosa vale per la tragedia greca o per altri grandi autori come, ad esempio, Ibsen, Pirandello, De Filippo, Goldoni, Molière, Čechov, che difficilmente scompaiono dai nostri cartelloni teatrali. Quanto detto restituisce certamente una visione parziale della complessità del teatro. Parziale ma comunque emblematica di quel suo valore intrinseco in nome del quale esso resiste da millenni alle tumultuose intemperie della storia umana. Laura Novelli
Il cartellone del Teatro Civico Rocca di Papa
Direttore Artistico: Alberto Querini
STAGIONE TEATRALE 2013 Via San Sebastiano, 20 - www.associazioneacs.it
domenica 17 FEBBRAIO (ore 18.00), “Cartellone Giallo” presenta:
“NEMICI COME PRIMA” Testo di Gianni Clementi regia di Ennio Coltorti con: Ennio Coltorti, Pietro De Silva, Adriana Ortolani, Giulia Ricciardi e Loredana Piedimonte Costumi: Logos - Scene: Alessandro Chiti
Info: 06 9499340 329 2681546 acs@associazioneacs.it
di Camilla Lombardozzi Tutti noi ricordiamo con grande ammirazione ed un po’ di nostalgia il romanzo “Il giovane Holden”, nato dalla mano dello scrittore statunitense J.D. Salinger, spentosi il 27 gennaio 2010 alla veneranda età di 91 anni; e bene è proprio di qualche giorno fa la notizia che il prossimo settembre, anno corrente, verrà pubblicata in America sino ad arrivare nelle librerie italiane, la biografia di Salinger, considerato forse l’autore più controverso, riservato e maniaco della sua privacy della storia. La biografia che si intitolerà “The Private War of J.D. Salinger”, edita da Simon & Schuster, racchiude il lavoro di ben otto anni, comprendente più di centocinquanta interviste ai vari collaboratori di Salinger, i quali sono rimasti totalmente influenzati dal suo modo di scrivere e dalla passione che metteva nel suo lavoro. Le pagine clou del libro sono quelle dedicate all’intervista che J.D. Salinger rilasciò ben trenta anni prima della sua morte, riportata integralmente all’interno della biografia. Gli autori dell’attesissimo libro sono David Shields e Shane Salerno, i quali sono onorati di aver avuto l’occasione di scrivere la biografia di uno dei grandi maestri della letteratura. Shane Salerno oltre ad essere uno scrittore è anche uno sceneggiatore ed ha realizzato in omaggio a Salinger un documentario sulla sua figura, che sarà trasmesso dalla PBS nella duecentesima puntata della serie televisiva American Masters. La casa editrice Simon & Schuster, in una recente intervista ha asserito: “Siamo onorati di essere gli editori di ciò che crediamo sarà un libro importante su una delle figure più amate e più particolari del 20° secolo. Molti di noi hanno letto The Catcher in the Rye e, ad un certo punto nella nostra vita, avremmo voluto conoscerne meglio l’autore. Adesso, siamo finalmente in grado di farlo”. La casa editrice e gli autori hanno promesso di restituire un’immagine completa, esaustiva e veritiera della figura di J.D. Salinger, facendo emergere quella sua caratteristica di maniaco della privacy pronto a cacciare qualsiasi fotografo e giornalista appostato vicino alla sua abitazione. Segui Camilla sui suoi blog: http://ibisbeticidomati.wordpress.com/ http://lesportiveromane.wordpress.com/
32
il Segno -Febbraio 2013
LA RECENSIONE
La regina d’Egitto interpretata da Maria Del Nero
Cleopatra, exploit per l’opera di Piero Botti di Vincenzo Rufini La stagione teatrale al Teatro Civico di Rocca di Papa si è aperta con una prima d’eccezione, la commedia “Cleopatra” del maestro Piero Botti. In questa sua ultima, cronologicamente parlando, fatica teatrale Piero Botti ha voluto deliziare la platea con quel suo tocco alla Lubitsch che gli è proprio e che viene riverberato in tutte le sue opere. In quest’ultima commedia l’autore ha voluto abbinare la contestualità storica ad una brillante e metaforica lettura dell’avvenimento. La scena si svolge ad Alessandria d’Egitto sotto il Regno di Cleopatra, della stirpe dei Tolomei, il cui esercizio regale del potere si svolge sotto l’egida di Roma, al tempo non ancora un Impero ma già padrona di gran parte del mondo allora conosciuto. L’atmosfera è impregnata dall’attesa della visita di Cesare, l’uomo più potente di Roma e sentimentalmente legato alla regina. Gli avvenimenti, o meglio i pettegolezzi, investono la corte Tolemaica, tanto da sembrare di grande attualità le riflessioni, affidate ai vari personaggi, dei vizi e delle debolezze umani, identici allora come lo sono ora. Cleopatra, impersonata dalla brava attrice Maria Del Nero, si muove con grazia e spigliatezza in una corte di vipere, avendo l’accortezza di non mostrare mai il suo autentico pensiero, sia riguardo a Cesare e sia riguardo all’eunuco Mammuth, da tutti ritenuto tale ma in realtà amante della regina. Maria Del Nero dà un ulteriore tocco di classe con la sua presenza autorevole e convincente, conferendo al ruolo regale quanto basta per apparire distante dai sottoposti ma, al contempo, mai distaccata. Il ruolo di Cesare è interpretato con sottigliezza da Giorgio Serafini e ricalca nella fattispecie ciò che effettivamente il Grande dell’antica Roma è stato: un uomo incarnato nel potere e deliziato dai piaceri della corte ma che subisce il fascino della regina e inconsapevolmente si fa manovrare da lei. Mettendo in rilievo le consuetudini antiche Botti ci porta con mano deliziosa e briosa a confrontarci con le eterne ed ataviche passioni e debolezze di noi umani, le quali sono elementi talmente insite nella natura umana che nessun progresso tecnologico potrà mai eliminare del tutto. Gli altri protagonisti del lavoro teatrale appaiono tutti in grado di affrontare la scena con la maestria propria degli
attori consumati. Uniquique suum, ed ecco le tre ancelle di Cleopatra, veri e propri motori della reggia, Mentesan, nella finzione scenica Mariangela Cimini, autorevole e sicura del suo ruolo; poi Morabona (Marianna Calicchia) e Albabel (Valentina Gabrielli) anche loro brave e sicure del loro talento. A tal proposito è stata favolosa la trovata di inserire nei loro dialoghi, o meglio dicerie, la stoccata in dialetto; ed ancora il filosofo Diogene (Alessandro Gatta ne esprime l’identità), la principessa di Persia, Jasabah (Virginia Serafini dai modi propri di una nobile orientale), la sua ancella Samer (la brava Sara Cuculi dalla voce melodiosa degli angeli), di seguito gli altri attori Guglielmo Lato, nel ruolo di Belfic, e Rolf Seifert, in quello di Attakat, ambedue esprimentisi con grandi capacità recita-
Maria Del Nero e Guglielmo Lato
tive; un encomio particolare a Gianni Fondi, interprete di Annanuk. Una menzione a parte merita l’attore di lungo corso Massimo Onesti, nel ruolo del mercante di schiavi Tuttosak, il quale si eleva con disinvoltura raggiungendo un livello alto d’interpretazione, soprattutto nel monologo in cui mette a nudo l’inutilità della vita dei malvagi che nel loro io sono consci di essere vuoti e disperati. Perfetta la scenografia, ottime le musiche, deliziose le danzatrici, appropriata la voce narrante. Dulcis in fundo il riconoscimento dovuto all’attore, autore e regista Piero Botti che calca la scena da padrone del logos, vero dispensatore di cultura a piene mani, faro assoluto del teatro locale, di cui ne ha fatto una passione inoculata agli appassionati del genere con acume e sensibilità.
Cleopatra, gli appunti del regista di Piero Botti I numeri sono questi: 352 spettatori paganti, 800 euro versate per l’affitto del Teatro Civico, tre serate di arte molto partecipate. Ma il nostro spettacolo dal titolo “Cleopatra”, andato in scena il 18, 19 e 20 gennaio, è di più. Un orchestra sul palco, con musicisti e cantanti straordinari; dal Conservatorio al nostro teatro, per capirci; costumi di scena sontuosi, scenografie e coreografie artistiche, tanta passione e, diciamolo pure: tanto talento. Si è già scritto abbastanza su questi argomenti, ma per chiudere è necessario che io come coordinatore di tutto il lavoro, esprima ancora un paio di pensieri. Infatti, voglio ringraziare tutti gli artisti che hanno lavorato solo per passione, per il bene di Rocca di Papa, per far vivere il nostro teatro, questo è bene ricordarlo. In modo parti-
c o l a r e , l’eclettico G i a n n i Fondi, che ha aiutato tutti e recitato alla grande, come tutti. Del resto, Gianni è una colonna del nostro teatro, una di quelle colonne che sorreggono la struttura, prezioso in fase di preparazione come in scena. Grazie allo scenografo, al narratore, ai tecnici, alle truccatrici; un esempio per coloro che parlano e sparlano, si lamentano, avvelenano, ma poi non risultano abili neanche per leggere “le preghiere dei fedeli”. Grazie al pubblico, noi non chiediamo sovvenzioni pur avendo i requisiti per poterlo fare; recitiamo perchè sappiamo che dopo la fatica arriva sempre il “tutto esaurito” a portarci gioia e soddisfazione. Che dire per chiudere con
Cleopatra? Maria Del Nero, che ha recitato in questo ruolo, è il ritratto della nostra Rocca: bella, magnifica, solare anche con la neve; le altre attrici sono Rose rosse che fanno innamorare e incantano; sono meravigliose. Gli attori sono artisti veri e persone eccezionali. Aggiungo per chiarezza, e per sgombrare il campo da dubbi, che i miei amici sono venuti tutti a sostenermi, lo hanno fatto perchè sapevano che tenevo alla loro presenza. Infine, sto pensando di portare in un teatro romano Cleopatra. Sarebbe davvero bello ed entusiasmante.
il Segno - Febbraio 2013 Molti anni fa, quando magari a casa ancora non si possedeva uno stereo, spesso si andava al bar, oltreché per incontrarsi con gli amici, per discutere di calcio e giocare a carte o al flipper, anche e soprattutto perché c’era il jukebox, quello strano scatolone di metallo e plastica con certi disegni di luci intermittenti e colorate e che si attivava soltanto con delle monete, e si metteva in funzione soltanto per una cosa: per ascoltare musica! Al suo interno, attraverso un vetro a cui si cercava di avvicinare il più possibile, c’erano dei numeri e a fianco dei titoli (come oggi per le macchinette da caffè per ufficio) e questi titoli avevano nomi strani e particolari, alcuni in inglese, altri in italiano e così stavi lì, anche per lunghi momenti, a scorrere i titoli per poi finalmente scegliere quale canzone ascoltare fra Beatles, Camaleonti, Dik Dik, Caterina Caselli, Nomadi, Paul Anka, Rolling Stones, Nico e i Gabbiani, Temptations, Joe Tex, Gianni Morandi, Arethra Franklin, Rita Pavone, James Brown!!! Quanti titoli di cantanti di musica leggera, di gruppi soul o rock! Poteva succedere che accanto all’ultimo successo di Lucio Battisti trovavi un pezzo degli Who o dei Pink Floyd, sotto ai Rokes una canzone di Claudio Villa o Domenico Modugno e così via fra musica di ogni genere, fra titoli conosciuti e altri sconosciutissimi ma che potevi imparare a conoscere soltanto inserendo le 50£ per 1 pezzo o 100£ per 3 brani soddisfacendo così subito la tua curiosità su quei cantanti o gruppi mai sentiti e che magari dopo qualche mese potevano addirittura scalare le classifiche e diventare degli hit ascoltati da tutti e tu allora, nel tuo piccolo, potevi sentirti in parte legato a quel brano che entrava così a far parte della colonna sonora della tua vita e dei tuoi ricordi dei primi ascolti musicali. Quanti brani musicali ci hanno accompagnato via via che siamo cresciuti? Tantissimi! Italiani, stranieri, rock, pop, musica leggera, reggae, discomusic! Ma quante di queste canzoni ancora ce ne ricordiamo? Quante ne abbiamo dimenticate? Qualche volta, adesso, può succedere che si capita su una stazione radio o si sta a una festa ed ecco che riascolti quel brano che ti piaceva tanto e di cui non ricordi nemmeno più il titolo e ora te lo ricanti, lo rivivi di nuovo. Gli EasyPop, formazione che opera sul nostro territorio, hanno avuto la brillante idea di crearsi un repertorio che attinge proprio a quei brani da jukebox ma in un arco di tempo molto esteso e che va suppergiù dagli anni ‘50 fino agli anni ‘80, cosicché nei loro concerti si può balzare da un brano di Harry Belafonte come ‘Banana Boat’ a ‘Such Shame’ dei Talk Talk, da ‘Che Bambola’ di Fred Buscaglione a
33
MUSICA e CINEMA
di Massimo Onesti
EasyPop
la Juke-Box Band ‘More Than Woman’ dei Bee Gees, o ancora da ‘Barbara Ann’ dei Beach Boys a ‘Grease’ dell’omonimo film! Ect.ect! La loro grande peculiarità è quindi la versatilità e il non essere legati prettamente a un genere facendo sì che la riproposizione dei pezzi sia molto sciolta e frizzante non cercando di rifarne una copia pappagallesca, come fanno molte band-cover di oggi, o scivolando in atteggiamenti scimmiotteschi che cercano di rifare il verso ai cantanti del passato, ma avendo una caratura propria pur rimanendo fedeli e lineari alla versione originale e quindi cercando di riportarne lo spirito che caratterizzava i brani in questione, senza eccedere in perso-
nalismi o in virtuosismi esibizionistici. Gli EasyPop, che ruotano intorno alla figura del musicaltrainer Luca Fiorentini che comincia a cantare dalla fine degli anni ‘60, alternandosi in varie formazioni di musica pop fino a diventare un musicista freelance dagli anni ‘80, si compongono inoltre di: Angelo Zottino - bassista e voce - proveniente dall’area romana prog-rock; Franco Gatta alla chitarra solista e ai cori, di estrazione rock-country; Viola Fiorentini - voce solista, con tendenze soul-jazz; Patrizio Pirrone batteria - cresciuto fra generi disparati come il reggae, il rock e il blues; Errico Fucetola - sax - con una lunga esperienza in band or-
Nuovo Cinema Paradiso di Giulia De Giorgi Con i premi BAFTA (British Academy Film Awards) alla migliore colonna sonora; Golden Globe per il Miglior Film Straniero; BAFTA al miglior attore protagonista, Nicola Carraro, BAFTA al miglior attore non protagonista; BAFTA alla migliore sceneggiatura originale; BAFTA al miglior film non in lingua inglese; David di Donatello per il miglior musicista e European Film Awards per il miglior attore, Nuovo Cinema Paradiso si attesta come uno dei film più premiati del regista Giuseppe Tornatore. La vita tranquilla di Salvatore Di Vita, affermato regista trapiantato a Roma, viene sconvolta nel cuore della notte dalla notizia della morte del suo amico Alfredo che lo obbliga a ripercorrere tutte le tappe della sua infanzia ormai opache. Ci troviamo in un piccolo paese siciliano, Giancaldo, alla fine degli anni Quaranta. Al termine della guerra i divertimenti che la popolazione può permettersi non sono molti ma il cinema è sicuramente quello che più di tutti tiene alto il morale del paesino. Il parroco della Chiesa, nella quale si tenevano le proiezioni, era solito censurare tutte le scene dei baci che gli attori del tempo si scambiavano considerate troppo audaci per l’epoca. L’addetto al taglio delle pellicole era proprio Alfredo che dentro la sala di proiezione trascorreva tutta la sua vita. A causa di un grave incidente Alfredo perde la vista, le attività del cinematografo però non si fermano poiché egli affida al piccolo Salvatore, che tutti
chestrali. Il jukebox quindi ritorna alla ribalta con gli EasyPop, sorta di band nostop, per lunghi tratti capaci di suonare ininterrottamente, alternandosi nel ginepraio dei brani, degli stili e dei generi come in un interminabile medley muovendosi nel territorio di Roma e dei Castelli Romani fra feste private e di piazza e proponendosi anche nelle scuole, affrontando quindi questo discorso di recupero musicale soprattutto da un punto di vista culturale e didattico, per far conoscere alle nuove generazioni i brani che, in tempi addietro, hanno fatto ballare, sognare, innamorare i loro genitori, i loro zii e, perché no?... anche i loro nonni.
o l t re l o sc h e r m o
conoscevano come Totò, il compito di mandarle avanti al posto suo. Salvatore ora può vedere tutte le proiezioni senza doversi nascondere e guida la sala cinematoRecensioni grafica con grande pascinematografiche sione per molti anni. Proprio in questo periodo Salvatore incontra il suo primo amore: Elena. La storia, però, non conoscerà il lieto fine che Totò era solito vedere nei film poiché i due verranno separati ingiustamente. Dopo aver ripercorso tutta la sua gioventù in una sola notte, Salvatore torna nella sua terra natia per dare l’estremo saluto ad Alfredo che tanto calorosamente lo aveva esortato ad andarsene da quel piccolo paese della Sicilia, privo di occasioni e di possibilità, per inseguire il suo sogno, il suo vero sogno ed affermarsi come regista. Decisive furono le parole che l’amico gli disse: “Non voglio più sentirti parlare, voglio sentir parlare di te”. Salvatore rivede Elena, ormai donna, madre e moglie. I due consumano una notte di passione nella struggente consapevolezza che quella sarebbe stata la prima ma anche l’ultima. Il film termina con l’immagine di Salvatore che, seduto in sala, proietta la pellicola che Alfredo gli aveva lasciato in dono: i suoi occhi mostrano una vera commozione per quella pellicola che scorrendo mostra tutti i baci che il parroco aveva ordinato di tagliare. Era in questo modo che Alfredo lo stava salutando per sempre. Questo era l’ultimo regalo di Alfredo che, oltre ad una vera amicizia, aveva donato a Totò la passione di ricreare un Nuovo Cinema Paradiso.
34
il Segno - Febbraio 2013
TEMI D’OGGI
Pillole A tu per tu con la tivù ECONOMIA
Tra la solita tivù Produttori la scoperta di Mtv e consumatori di
di Mauro Artibani*
.... ...............
sate, mi sono sintonizzata su MTV, pensavo di vedere come ai miei tempi una serie infinita di video musicali e invece con sorpresa ho trovato un canale pieno di programmi interessanti, alcuni orribili come Geordie shore, ma altri veramente carini, la serie Modern family è alla terza stagione e cerco di non perdere una puntata, o New girl, o l’impronunciabile The Inbetweener, o la serie ambientata in un ospedale, Scrubs, per non parlare dei Soliti idioti. Spesso, se qualcuno mi chiama, rispondo (imitando uno dei due): Dicaaaa!
......... ..........
uestioni di... g Q o ..... ............. ...... .... ust
.
Assilli da performance per far funzionare l’Economia dei consumi. Performa più chi lavora alla produzione o chi si esercita nella consumazione? Un bel dilemma. Le cose stanno pressappoco così: quelli che fabbricano beni e servizi producono più di quanto vengono retribuiti; questo non consente, quando tocca acquistare, di poterlo fare trasformando quel tutto in ricchezza. Non smaltito, quel fabbricato perderà valore, saturerà la scorte, genererà un eccesso di offerta che non andrà ri-prodotta, ancor meno lavoro; meno remunero ancor più insufficiente. Et voilà, la crisi. Già, eppure proprio in tal sistema produttivo, circolare e continuo, il primo esercizio sta lì per consentire di poter consumare, il secondo per far ri-produrre. Quando, per la bassa resa d’esercizio di tali esercizi, questo non accade, si imballa il meccanismo dello scambio, il mercato si blocca. Si dirà: ma i due tizi sono la stessa persona. Già, prigionieri l’uno dell’altro. Vabbè ma per poter uscire dalla crisi, a chi toccherà fare di più e meglio? Sì, insomma, chi volete libero? E’ severamente vietato lavarsene la mani! * Studioso dell’Economia dei consumi
di Daniela Di Rosa Dopo un po’ di mesi ri-parlo di tv, ero troppo annoiata a ripetere le stesse cose, da anni ormai i programmi e i personaggi sono sempre gli stessi con piccole variazioni sul tema e allora perché sprecare tempo a parlarne quando basterebbe fare un elenco? Cominciamo: “I pessimi”: ci metto dentro tutta la De Fillippi, la Clerici, la D’Urso, la Venier e il belloccio accanto (non ricordo il nome), i Conti, i Bonolis, i Vespa, i Verissimo, i quarti e quinti gradi, i tronisti e i vecchi tromboni in disarmo, Belen con la sua farfallina, sconvolta per l’imminente parto. “I discreti”: con dentro Fazio e la Littizzetto, i Volo e la Bignardi con la Cucciari. Poi “i bravi” come Santoro e Travaglio e tutti i servizi pubblici e le piazze pulite comprese Report e i Bellissimi di Rete 4, Rai Movie, Rai5, Iris e Rai Storia (serve sempre conoscere il passato per capire il presente). Tempo fa, in ricordo della mia gioventù e perché negli altri canali non c’era niente di interes-
La coda alla vaccinara
di Marcello Loisi Ci sono dei piatti che stanno lentamente scomparendo dalle tavole delle famiglie romane e dei Castelli. Gran parte di queste pietanze a rischio d’estinzione ha come protagonista il cosiddetto “quinto quarto”, ossia le parti meno nobili (cotiche, interiora, testa, coda) degli animali da macello. I vaccinari che, verso la fine dell’Ottocento, lavoravano presso il mattatoio di Testaccio, venivano pagati sia in moneta, sia in natura con questi tagli di carne poco pregiati. Le mogli dei lavoratori, dunque, si dovettero armare di creatività e pazienza per inventare e mettere a punto vari modi di cuciwww.professionalconsumer. nare questi “scarti” di wordpress.com lavorazione. Uno dei piatti che
nacque in questo modo è proprio la coda alla vaccinara, piatto povero che, solo negli ultimi anni, sta ritornando in auge nelle taverne tipiche e anche nei ristoranti più blasonati della Capitale. La coda alla vaccinara è una pietanza che, oltre a richiedere dei lunghi tempi di preparazione, difficilmente incontra il gusto dei palati avvezzi al finger food. Gli ingredienti necessari per 6 persone sono: - una coda di bue tagliata a pezzi (fatevi aiutare dal macellaio); - un sedano intero; - 500g di pomodori pelati; - una cipolla sminuzzata; - due spicchi di aglio interi; - due cucchiai di olio extraver-
gine di oliva; - due bicchieri di vino bianco; - due chiodi di garofano; - sale q.b.; - pepe q.b. Preparazione: 1) rosolare i rocchi nella pentola con l’olio; 2) aggiungere la cipolla e l’aglio, lasciare imbiondire e bagnare col vino; 3) aggiungere il pomodoro e i chiodi di garofano e aggiustare di sale e pepe; 4) lasciare cuocere a fuoco basso per circa 3-4 ore, fino a quando la carne non tende a staccarsi da sola dall’osso; 5) pulire e lessare il sedano; 6) servire la coda con un paio di coste di sedano.
il Segno - Febbraio 2013 di Annarita Rossi Cammino per il sentiero e ascolto il mio respiro. E’ quasi un’ora che cammino, la mia andatura è costante. L’aria di montagna era frizzantina quando sono partita, adesso invece il sole inizia a scaldare il mio volto. Il silenzio che sembra immenso in realtà è accompagnato da diversi suoni. Gli uccellini cinguettano, si richiamano e le fronde degli alberi danno un carezzevole fruscio alla mia camminata. In lontananza sento uno scampanellio ma non riesco a vedere il bestiame, a malapena ne carpisco la provenienza. Mi inerpico per un breve tratto obbligato, la segnaletica avverte che da quella parte la cima si raggiunge in altre due ore. Arrivo a una radura e si apre un’altra veduta. Continuo facendo attenzione a dove mettere i piedi in quanto ci sono dei sassi tra l’erba. Mi inebrio di un profumo di erba e di fiori che mi piacerebbe saper riconoscere ma mi entusiasmo ugualmente apprezzandone forme e colori. Quanti tipi e conformazioni diverse, a margherita, a stella, a calicetto, bianchi, gialli, rosa e viola ma anche striati. Oltrepasso un ri-
TEMI D’OGGI
Natura ed emozioni
L’angolo della psicologia
covero ed ecco le mucche sparse ma equidistanti se ne stanno a ruminare pacificamente. Si fanno avvicinare e persino accarezzare. Una di loro mi lecca il dorso della mano con la sua lingua ruvidissima, poi mi segue lentamente. Cammina dietro di me per un bel po’ ma il pastore le viene incontro correndo e richiamandola più volte. Mi accingo ad entrare in un bosco, subito avverto il fresco dell’ombra degli alberi e vengo sopraffatta da un intenso odore di sottobosco. Mentre continuo a camminare cerco di individuare quell’odore penetrante e guardandomi intorno scorgo qua e là dei funghi. Ci voleva proprio questo tratto refrigerante, il sole è quasi a picco adesso! Sento anche dell’acqua ma ancora non la vedo, poi incontro un piccolo ruscello, alzo la testa e più avanti sulla parete destra della montagna attraverso dei rami intravedo la cascata. La salita comincia a farsi sentire. Vi sono dei
Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli
I
La vita in (20) lettere di Enea Trinca
I Mariti dopo aver litigato con le Mogli IMMEDIATAMENTE corrono al negozio a fare la spesa, almeno come clienti hanno sempre ragione. IMMAGINATE una donna che dice: la Maschera di fango fa molto bene alla pelle. Ma voi avete mai visto una “scrofa carina”? A Milano l’aria è talmente INQUINATA che gli uccelli non cinguettano, “tossiscono”. Siate INDIFFERENTI di fronte al vostro nemico così facendo potete vincere diverse battaglie. I politici corrotti INTENDONO candidarsi alle elezioni sperando di essere eletti nella lista dei Caduti in prescrizione. Un bevitore INCALLITO si perde dentro un bicchiere d’acqua.
35
il T o c c o
di Ermanno Gatta
tratti semi-attrezzati, un passamani in legno e degli scalini, anch’essi costruiti con dei tronchetti di legno. Finalmente esco dal bosco e vedo la vetta che pare vicina ma so che non è così. Sento dei fischi provenire alla mia sinistra, le marmotte mi hanno avvistata e si stanno dando l’allarme. Di fronte a me in alto un rapace volteggia magnificamente nel cielo terso. Deve essere a caccia. Il mio battito pian piano rallenta e sta quasi tornando alla normalità. Devo recuperare per affrontare l’ultimo stacco che mi porterà al punto più estremo. Mi accorgo che una farfalla si è posata sulla mia mano. Lei non appare disturbata nonostante io continui a camminare muovendo ritmicamente i miei bastoncini. E’ di un colore bellissimo, arancione, con delle nitide macchie nere, è talmente perfetta che sembra dipinta a mano. Alla sua vista mi sento rasserenare e penso che forse questa piccola e delicata creatura mi conosce già, magari un tempo era il mio amato gatto, chissà. Ascolto il mio respiro e mi accorgo che ogni singola sensazione, ogni emozione avvertita durante questa escursione, ciascun pensiero, ogni cosa è arrivata tra un battito di cuore e l’altro. Continuo a guardare la farfalla che è praticamente immobile sulla mia mano. Sono quasi arrivata in cima, muovo gli ultimi passi e davanti a me c’è l’infinito. La farfalla accenna un battito di ali e vola via, anche lei al ritmo del mio cuore.
Cyberbullismo Il mio lavoro nelle scuole superiori, mi ha portato ad affrontare il tema del cyberbullismo, ossia l’estensione del fenomeno del bullismo ai nuovi mezzi di comunicazione (telefonate, sms, mms con testi e immagini volgari, offensivi o minacciosi, o calunnie riguardanti altre persone, o diffusione di informazioni private, video, foto intime, attraverso mail, chat, blog, facebook, twitter ecc.). Questa forma di bullismo è più insidiosa, perché la vittima non sa con chi ha a che fare, e trova difficile evitare che il fenomeno si diffonda a macchia d’olio. Ho appreso da racconti di adolescenti, che spesso sono i maschi che per vendicarsi delle loro ex, diffondono foto intime delle ragazze a tutti i loro amici e conoscenti. A volte, la vittima, non si rende conto subito di essere stata presa di mira, ma solo dopo che le calunnie si sono già largamente diffuse. Il cyberbullo, infatti, ha tutto il tempo per agire indisturbato e potendo incarnare diverse finte identità, ha più probabilità di non essere mai scoperto. La vittima si trova così ad essere talmente in imbarazzo, da non voler più farsi vedere, a scuola, in palestra, in tutti i luoghi dove può essere presa in giro, o guardata con scherno. E’ accaduto anche e può sempre accadere, che personalità fragili, non reggano a tutte queste pressioni, al timore che i genitori vengano a sapere, o possano vedere le loro foto compromettenti e sapere che sono state guardate da decine di altre persone, e compiano un gesto estremo. Un’adolescente americana sovrappeso, chattava con un ragazzo online, mai visto, che si mostrava interessato a lei, inizialmente molto gentile, ma che poi divenne malevolo e cattivo, ella si tolse la vita, e si scoprì poi, grazie alle indagini, che era il frutto dell’invenzione di due donne, sue conoscenti. Cosa fare allora? Rinunciare a chattare, o ad avere un profilo facebook, è una scelta troppo radicale, bisogna, proteggersi attraverso le impostazioni della privacy, non farsi ritrarre senza abiti, o in pose audaci, non dare troppa confidenza a chi non si conosce e soprattutto, ogni volta che si ha il sentore di qualcosa di strano o che non ci fa star bene, avvertire i propri genitori e/o la polizia quando è necessario.
Ultima pagina
il Segno - Febbraio 2013
il Segno dei tempi
nei disegni del Maestro Franco Carfagna Rocca di Papa era rinomata per le orchestrine che si sono succedute prima e dopo la II guerra mondiale. Ne sanno qualcosa i ballerini dei Castelli e di Roma che ogni domenica arrivavano nel nostro paese, salendo con la funicolare. Ad aspettarli c’erano ragazze pronte a indicare la sala da ballo migliore. Questo gesto era interessato perchè, se accompagnate, non pagavano il biglietto d’ingresso. Ma la sera, quando questi ballerini (che erano chiamati “forestieri”) si rimettevano in viaggio, c’erano sempre dei rocchisciani ad aspettarli alla funicolare. E allora volavano spesso cazzotti e sberle se qualcuno non si era comportato bene con le ragazze del posto. Si ballava anche da Santovetti (ex “albergo Miramonti” e futura sede del municipio a piazza della Repubblica). L’orchestrina più famosa era composta da Querino Querini detto Pallicchiò (Chiù) alla batteria; al bangjo c’erano Gino Fondi e Ugo Giorgi; alla tromba Venceslao D’Andrea detto Torciotto (la migliore tromba che Rocca di Papa abbia mai avuto... dopo di lui il vuoto); al violino e al pianoforte Giuseppe Cippitelli meglio conosciuto come Cippariellu, esperto elettricista (quando mancava la luce per le strade di Rocca si dava sempre la colpa a lui anche se era stato un fulmine!); alla fisarmonica lo storico Dionisio, attuale “Screpante” e maestro; al sax Dino Trinca sostituito anche da Umberto Cippitelli. Dopo la guerra la gente era avida di divertimento per aver trascorso molti mesi nei rico-
Balli e orchestrine di una volta
veri. Si ballava tutti i pomeriggi nel mese di Carnevale, si organizzavano anche le feste dei partiti e alla fine della musica si doveva portare le dame a buffet ma molte di esse rimanevano in mezzo alla sala perchè l’accompagnatore aveva solo i soldi per l’ingresso. Dopo la guerra si ballava al “Righi”, alla “Prorocca”, alla “ex Colonia” (Palazzo Anzaloni) e al “Pappagallo”. Poi d’estate si preparavano sale da ballo all’aperto. Una volta, a Monte Cavo (sempre a Carnevale) venne organizzato un ballo in maschera con costumi cinesi dal titolo “Una notte a Pechino”! L’orchestra di cui dicevamo, fece esperienza anche al Vivaro in occasione di un matrimo-
nio ma accadde che si fece notte inoltrata... e tra una bevuta, una mangiata, una suonata e una ballata, nessuno si rese conto che aveva fatto un metro di neve. Non potendo tornare a Rocca, il padre della sposa li fece dormire nella stalla con il somaro, il maiale, le galline e i conigli. La mattina dopo, strumenti in spalla, tornarono a casa. Non si sa se fecero un bel bagno (resta tutt’oggi un segreto mai svelato). Il maestro Carfagna vuole ringraziare il sassofonista di allora, Umberto, che con il suo racconto ha ispirato questo disegno. Così abbiamo voluto ricordare le belle orchestrine del nostro paese che, con la loro musica, attiravano tanto turismo!
Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it - www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it
Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico OPERE PUBBLICHE E PIANI URBANISTICI A gennaio ho letto un articolo del Sognatore sull’IMU 2012 nel quale si chiede all’amministrazione comunale di far pagare a tutti per pagare meno. L’argomento mi sembra strettamente collegato alle spese per le opere pubbliche. Ma è vero che il Comune realizza opere pubbliche nelle zone dove non si può costruire, perché fuori dei piani di edificazione approvati, per - servire i disagiati- che ci sono andati ad abitare? Ma è questa una cosa che si può fare? E se non è legittima chi l’autorizza commette un reato? Vorrei saperne qualche cosa di più,
visto che dove abito io con tanto di licenza approvata e profumatamente pagata di strada asfaltata luce pubblica e tutto il resto non se ne parla proprio. Lettera firmata VIA DELLE BAROZZE LAVORI INFINITI! Vorrei porre l’attenzione sulla viabilità di via delle Barozze. Tale via è stata recentemente ristrutturata nel tratto iniziale, benissimo. Considerato che la zona è stata negli ultimi, notevolmente cementificata, quando si provvederà, come promesso dal Sindaco nel 2009, ad iniziare i lavori per la sistemazione dell’intera tratta? La suddetta via
manca di segnaletica, di marciapiedi, di illuminazione costituendo un costante pericolo per i pedoni che si trovano a dover percorrere la strada. Infine una curiosità: la rotatoria con via delle Calcare chi l’ha progettata? Roberto Grasso LISTE ELETTORALI PULITE C’è la campagna elettorale. Berlusconi chiede di fermare i suoi processi perché deve fare altro e non può seguirli adeguatamente. Deve scegliere i suoi candidati e riprendere in mano le sorti del Paese. Il caso è unico al mondo. A decidere chi starà in Parlamento è un capo super proces-
sato. L’opinione pubblica chiede pulizia e Lui è costretto ad escludere nomi eccellenti iscritti in tanti procedimenti giudiziari. “Siete vittime di magistrati comunisti, avete tutta la mia solidarietà. Vi lascio fuori per il bene del partito”. Ma la pulizia non la fa fino in fondo. Alfano tira un sospiro di sollievo quando ha la conferma che anche Cosentino è stato escluso della lista, ma deve preoccuparsi di ben altro. Dovrà vedersela con Berlusconi, Ghedini e gli altri inquisiti che in Parlamento si occuperanno, a tempo pieno, unicamente di una riforma (ad personam): quella della giustizia. Lettera firmata