PICCOLO
“ il Segno
”
Se non puoi essere strada sii sentiero, se non puoi essere sole sii una stella; vincere o perdere non ha a che vedere con la grandezza, ma bisogna essere al meglio quello che si è Douglas Malloch
Ambiente disarmato Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
Anno X, n.1 - Gennaio 2011
Muraglie cinesi crescono e il Sindaco che fa? Il nostro unico valore sono i boschi
SEGUE A PAGINA 18
Ennesimo sfregio ai Campi d’Annibale. Un muro- fortezza in cemento armato è stato innalzato a ridosso dei boschi di castagno. Nessuno vede, nessuno sente, nessuno interviene.
Ondata di furti di rame Elezioni e dintorni
Intevista a Petrolati
Sebastianelli a pagina 13
Sabato 29 gennaio
Convegno sul castagno A pagina 12
Tabellione a pagina 7
A EC IA R
E
Rasetti a pagina 10
Scontro tra il Pdl e il Comitato Campi Antenne radio-tv di Monte Cavo
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Centro Storico
A pagina 9
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MIA RTO N O PO O AS da
di Tiziano Onesti* Gentile Redazione de “Il Segno”, in questi giorni di vacanza sono andato a far visita ai miei parenti a Rocca di Papa e ho potuto leggere una copia del vostro giornale del maggio 2010 dove si parla della vicenda dei boschi di castagno acquistati dal Comune. L’articolo evidenza l’intento strategico di quell’acquisizione, che qualcuno all’epoca contestò, ma che oggi può essere considerato un atto fondamentale per lo sviluppo del “nostro” paese. Ho potuto leggere con amarezza il riquadro in cui l’autore dell’articolo formula alcune domande sulla mancata attuazione di alcuni passi fondamentali di quella strategia. Essendo stato in qualche modo fautore di quell’intesa tra il Comune e la BNA, sento il dovere di precisare alcuni passaggi a beneficio di tutti. E’ corretto quando si afferma che, dopo l’acquisizione, il Comune non ha più dato seguito a quanto si era detto in quell’occasione. Oggi, a distanza di quasi 10 anni, si può dire che l’acquisizione di una fetta così importante del territorio da parte del Comune è stata sfruttata poco, disvelando solo poche opportunità rispetto a quelle che si potevano cogliere. Sono però dell’idea che le opportunità ci siano ancora tutte, non tanto per l’abilità di chi gestisce il Comune quanto per l’inerzia di un mondo imprenditoriale che non ama le sfide, l’innovazione, ma continua a muoversi sempre e solo su sentieri tradizionali, conservativi, di estrema prudenza. Quando si progettava quest’acquisizione, eravamo dei sognatori ad occhi aperti.
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il Segno - Gennaio 2011 ATTUALITA’ L’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici scrive ai Sindaci Le bestemmie al
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“Cari Sindaci, basta con gli appalti a trattativa privata” Sergio Rasetti Il Presidente dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici Giuseppe Brienza, ha scritto ai sindaci di mezza Italia diffidandoli a proseguire, senza i relativi motivi di urgenza, ad affidare appalti pubblici con “procedura negoziata”, ovvero la concessione degli appalti in modo diretto. Risulta infatti che detta procedura con trattativa privata per affidare servizi, lavori, forniture costa almeno l’8% in più rispetto alla gara pubblica e complessivamente si finisce per spendere circa 1,8 miliardi di euro in più ogni anno. Le cifre dicono che con la procedura negoziata si ottiene un ribasso di circa il 15%; mentre con l’appalto pubblico il ribasso si aggira attorno al 23%. Una differenza di tutto rispetto che resta sulle spalle dei contribuenti. I sindaci si giustificano con il fatto che la trattativa privata assicura più rapidità nell’iter PICCOLO
il Segno
organo mensile dell’associazione culturale
“Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002
DIREZIONE
Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa
DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli
burocratico e si dicono pronti a fare pressione sul Parlamento perché riveda, al più presto, le normative, semplificandole. Ci risulta che quanto sostengono i sindaci corrisponda al vero, ma non sembra che abbiano mai preso serie iniziative per “costringere” il Parlamento a semplificare. Si sono adattati invece molto bene all’uso dell’appalto diretto che però può comportare un più alto rischio di affidare lavori pubblici a imprese poco trasparenti. La Sicilia, una regione che sicuramente ha grande esperienza nel campo si è data, da tempo, regole precise. Palermo, ad esempio, ricorre alla trattativa privata soltanto l’1% delle volte, mentre Roma il 53% e Milano il 63%. Il Presidente Antimafia della Confindustria siciliana ha ricordato che una gara pubblica da garanzia che venga scelta sul mercato la ditta più competitiva e per questo tutte le amministrazioni dovrebbero utilizzare questa modalità. La crisi economica richiede il massimo sostegno nei conREDAZIONE
Noemi Bevilacqua, Gianfranco Botti, Piero Botti, Valentina Bucci, Gaetano Casilli, Stefania Colasanti, Daniela Di Rosa, Paola Gatta, Rita Gatta, Sandro Guidi, Marzia Mancini, Loredana Massaro, Don Franco Monterubbianesi, Marcello Morrone, Noga (Gabriele Novelli), Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Ilaria Signoriello, Sandro Tabellione, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com
fronti di tutte quelle imprese che fanno miracoli per restare sul mercato e gli enti pubblici, che costituiscono il più grande committente nazionale, devono operare sempre con la massima attenzione e trasparenza. Non sappiamo se a Rocca di Papa l’Amministrazione Comunale abbia utilizzato, quante volte e per quali lavori, la trattativa privata ( l’informazione su questi temi è riserva praticamente soltanto agli addetti, visto che il sito internet non è correttamente utilizzato come si dovrebbe ). Quello che chiediamo a quanti si presenteranno candidati alle prossime elezioni comunali è di volersi impegnare ad utilizzare sempre il metodo più trasparente negli appalti e in tutti gli atti della casa comune. Il punto sul quale si dovrebbe essere d’accordo è che la pubblica amministrazione ha bisogno urgente di recuperare credibilità agli occhi dei cittadini e quanto sopra è il minimo che si può chiedere a chi vuole farsi confermare come classe dirigente o vuole, con la prossima tornata elettorale, accedervi. ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta
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Grande Fratello e il silenzio della Chiesa di oggi
E’ servita una bestemmia pronunciata da un concorrente del Grande Fratello per far indignare il direttore dell’Avvenire, giornale cattolico. Ci chiediamo come mai, programmi come questo che confliggono così largamente con i valori cristiani, non siano messi all’indice regolarmente dalla stampa cattolica e dai vari rappresentanti della chiesa. “Politica” delle buone relazioni, direbbe qualcuno, soprattutto con chi al governo, può decidere vantaggi o svantaggi per la chiesa e le sue innumerevoli organizzazioni collaterali. Questa “Politica” l’abbiamo ben notata con quella “morbidezza di intervento” in relazione a “incidenti di percorso sulla vita, privata ma anche pubblica, di alcuni Capi politici”. La gerarchia della chiesa, conosce bene i “vizi” di cattolici e non; tanto da sapere che non gli conviene prenderli di petto. E’ meglio sottacerli e al caso denunciarli in modo generico. C’è da augurarsi che non si vogliano cattolici in politica, coerenti soltanto per quello che fa più comodo. A programmi come quello di cui parliamo, dove si espongono da anni, ad un pubblico intellettualmente intorpidito: persone come merci, sentimenti, desideri sessuali, mancanze di talento, ignoranza, corpi in mutande, discorsi incomprensibili e quasi demenziali, aspiranti a un successo mediatico che ammazza di delusione decine di migliaia di giovani lasciati davanti a una tv imprevedibile che li droga nell’intelletto mentre qualcuno ci fa soldi a palate; nessuno moralmente a posto dovrebbe concedere alcuna tregua. In questi primi giorni dell’anno in cui la Rai ci invita a rinnovare l’abbonamento alla televisione, unico modo per consentire all’azienda di continuare ad esistere come azienda pubblica, evitando quella completa privatizzazione che tanto piacerebbe a qualcuno desideroso di comprarla in blocco per farne un uso come quello del Premier che ci ha conquistato il potere; dobbiamo chiedere alla politica di liberarla dalla sua presenza soffocante, dall’invadenza dei partiti, di lasciare all’azienda tutta la libertà di gestione della quale c’è bisogno per garantire un’informazione e una programmazione libera, democratica e decente. Soprattutto non alla ricerca di superare in negativo la qualità di tante televisioni private. Per questo, programmi come l’Isola dei Famosi, trasmesso dalla Rai convinta di fare un buon servizio ai suoi abbonati, dovrebbero essere, secondo noi, tranquillamente e decisamente, abbandonati. il-sognatore.blogspot.com
3 ATTUALITA’ L’Acquedotto Pugliese da carrozzone a risorsa idrica
il Segno - Gennaio 2011
“Bravo Nichi”, parola della Corte dei Conti
di Andrea Sebastianelli Da diversi mesi è stata avviata una strana campagna anti-Vendola messa in campo da una parte consistente dei vertici Pd, accompagnata da una parte consistente della stampa “amica” di questi stessi vertici. Si sta cercando di affossare il governatore della Puglia, facendolo passare per un sognatore inconcludente, idealista fermo alle sue narrazioni, incapace di mettere in pratica ciò che predica. Insomma, lo si vorrebbe far passare per quello che non è: un politico senza concretezza. E allora è necessario, per ribaltare questo tentativo, parlare di un tema molto concreto: l’acqua. Acqua come valore pubblico e come bene necessario per tutti i cittadini. Nel caso di Vendola l’acqua vuoldire semplicemente “Acquedotto pugliese”, il più grande acquedotto italiano, quello che nel novembre del 2001 l’Enel, guidata da Franco Tatò, voleva acquistare a tutti i costi promettendo di risanarlo per trasformarlo nel più grande rilancio economico italiano. Dichiarava allora Tatò: “il mio convincimento era ed è che il Sud possa crescere e riscattarsi con due strumenti: l’acqua e il turismo”. A quel tempo l’Acquedotto pugliese era pieno di buchi, non solo per l’acqua che si disperdeva a causa di impianti fatiscenti ma anche dal punto di vista dell’indebitamento. Un ente in frantumi su cui l’Enel voleva mettere le mani e non certo per spirito di soccorso. Quell’accordo fallì e a distanza di dieci anni è la Corte dei Conti a certificare il lavoro
svolto dalla Regione Puglia che, grazie a Vendola, ha conservato la gestione pubblica dell’acqua. Lo scorso 22 ottobre l’ente di controllo sui conti pubblici ha certificato che, per quanto riguarda la gestione 2008, le perdite in rete sono state ridotte del 35%, facendo registrare per la prima volta un utile di esercizio di circa 240 mila euro. Una cifra che può apparire poca cosa rispetto alle potenzialità dell’Acquedotto ma che è stata la prima bandierina di vittoria storica messa a segno da Vendola dopo un faticoso lavoro che ha visto interventi straordinari sugli impianti tecnici e l’attivazione di nuovi modelli gestionali per razionalizzare l’organizzazione del personale e i rapporti con l’utenza. Tanto che Ivo Monteforte, dal 2007 amministratore unico dell’Acquedotto Pugliese, ha dichiarato che nel “bilancio 2009 è stato evidenziato un utile di oltre 12 milioni di euro e una riduzione dei costi di gestione per 10 milioni di euro”. Cifre, dati e risultati che testimoniano la concretezza operativa di Nichi Vendola che, oltre a saper narrare sa anche far funzionare quella che una volta si chiamava “cosa pubblica”. Si comprende che questo possa dar fastidio ai fautori della privatizzazione a tutti i costi, che ormai hanno preso piede in modo maggioritario anche nel Pd, e si comprende anche perché questo stesso Pd ha ostacolato fino a che ha potuto la rielezione di Vendola. Ma meno si comprende l’atteggiamento di gran parte della stampa nazionale che ha completamente tralasciato questa notizia o, nel migliore dei casi, le ha dedicato poche righe. Nel 2001 la stessa stampa de-
scriveva a caratteri cubitali il progetto dell’Enel di acquisire l’Acquedotto Pugliese, parlando di rinascita per un settore che veniva considerato da Tatò trainante per l’intero sistema idrico italiano. Vendola fa paura e lo si capisce, ma lo si è capito ancora di più pochi giorni fa quando la sua Giunta ha deciso una sforbiciata del 10% alle indennità e ai compensi, ai gettoni e «a ogni altra utilità comunque denominata, corrisposte dalla Regione ai componenti gli organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione e organi collegiali e ai titolari di incarichi istituzionali di qualsiasi tipo», direttamente o indirettamente in capo alla Regione Puglia. La sensazione è che, con Nichi Vendola, la rivoluzione contro la politica degli sprechi e degli affari sporchi è solo agli inizi.
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SERATA degli INNAMORATI
PAGINA APERTA Una riflessione sulla malattia mentale nell’epoca odierna 4
La paura della pazzia ci spinge a negare il problema di Andrea Giacometti I malati di mente, i pazzi che dir si voglia, sono un aspetto molto scomodo della nostra realtà di esseri umani. Il rischio che ognuno di noi avrebbe potuto, o potrebbe diventare “pazzo”, nel corso della vita, ci spinge a negare il problema, allontanandolo dalla nostra mente, pensando che appartenga sempre ad altri. La realtà è che questo aspetto della vita ci appartiene. Qui ed ora. Negare la dimensione umana ai malati di mente, come avvenina nei manicomi fino alla legge Basaglia e come tuttora avviene quotidianamente, quando i cosiddetti pazzi, vengono trattati meglio da un punto di vista igienico-sanitario, ma continuano a non essere considerati uomini bisognosi di un contatto umano, emotivo, è stata ed è
una "difesa psicologica", con cui l'uomo si disumanizza, per allontanare da se stesso il pericolo della pazzia. La pazzia ha un senso, se lo cerchiamo; infatti anche i pazzi sono in grado di dare emozioni e insegnamenti alle anime che desiderano accogliere l'uomo che sta dietro la pazzia. Superando le paure ed entrando in contatto con i malati di mente, possiamo capire che si tratta di uomini come noi, con una sensibilità diversa, ma con i nostri stessi bisogni di considerazione, approvazione, di carezze, affetto, ma anche di una
Beneficio d ’ inventario
di Ettore Zanca
Il mare ubriaca
“Si sa come si nasce, ma non come si muore e non se un ideale ti porterà dolore”. Modena city ramblers – i cento passi
I viaggi che riportano alle proprie radici sono prima di tutto introspezione. Per questo quello che si impara è più vivo, presente e lucido come uno specchio. Sono ritornato a Palermo, luogo ispiratore di molti miei racconti e articoli. Di Palermo ho parlato e sviscerato quello che mi porto dentro, ho detto della mafia, ho detto degli eroi che da soli, lo sottolineo, hanno provato a contrastarla e l’hanno anche messa in ginocchio. Ho cercato di illustrare il lato affascinante, pericolosamente vicino a una attrice in decadimento ma pur sempre bella, i quella soglia di età in cui o ti ricicli nelle parti di mamma e nonna o come donna single giovane e affascinante non ti si piglia un regista che è uno. Proprio questo paragone purtroppo sembra il più felice per la mia città. L’amore che si prova per Palermo ha un odore strano, non è quello di decomposizione, ma sembra più quello che viene sprigionato dai cibi che ti avvertono di essere in scadenza. Non parlo dei sentimenti di chi sta lontano,
guida autorevole. Sicuramente i pazzi non possono produrre ciò che la nostra società va rincorrendo affannosamente, l'ottima prestazione fisica ed intellettuale, ma possiedono inalterata, genuina, la parte più bella dell'uomo e cioè
quanto di chi la vive, sembra cambiato qualcosa, come se prima ci si alzasse coscienti di amarla e adesso invece i suoi capricci e i suoi appuntamenti mancati alla lunga abbiano disilluso. Quel che è peggio è che non si avvertono nemmeno le esalazioni mefitiche che negli anni di sangue erano presenti. La Palermo che ho nel cuore era estrema, ma sembrava indecisa, di sicuro aveva tanti pretendenti, c’era chi la voleva onesta, persone eroiche che a guardarle adesso e a scorrerne il rosario dei nomi sembra di vedere il manipolo di uomini di Leonida che difendono le Termopili, pochi e soli, ma a volte anche con la speranza di vincere, c’era chi la voleva corrotta e collusa e la stregava con soldi e fama, denaro facile ma di un colore eufemisticamente poco chiaro. La maggioranza non stava né dall’una né dall’altra parte, semplicemente temeva, aveva paura o come si dice da noi “avieva a campari”, doveva vivere. A volte a dirla tutta si assisteva a una sconcertante sarabanda di intellettuali e classi politiche che si proclamavano antimafia e poi davano addosso a chi la faceva, a volte si assisteva a rabbia dei cittadini che da lontano sembrava intolleranza al crimine, da vicino inveivano contro i magistrati, le scorte e le sirene, colpevoli, loro, di turbare la pace. Ho ancora negli occhi il 25 novembre del 1985, quando davanti al Liceo classico Meli, che frequentavo, morirono Biagio Siciliano e Giuditta Milella. Due ragazzi colpevoli solo di trovarsi alla fermata del bus mentre un errore di manovra di una macchina fece allarmare l’autista della scorta di Borsellino che perse il controllo e piombò sugli alunni. Quel giorno la condanna era unanime, i magistrati dovevano andare via da Palermo, erano loro a portare morte e pericoli. Sembra che si sia raggiunta quella pace tanto invocata. I magistrati stanno chini sui codici e ben lontani
il Segno - Gennaio 2011
la parte del "Bambino". E' la parte più arcaica dell'individuo, ancora legata al linguaggio analogico scevra dalle sovrastrutture dell'uomo "civilizzato", un linguaggio che somiglia al linguaggio onirico. Mi è capitato di ammirare dei quadri dipinti da malati di mente: non sono altro che "sogni su tela". E' come se dipingessero direttamente ciò che sognano. Uno di questi pittori pazzi, ha detto riguardo un suo quadro: "Ho fatto un uomo con la mente!"; noi poi gli facciamo dire che lo ha fatto anche con le mani, ma in realtà lui ha ragione, l'ha dipinto proprio con la mente, le mani sono una estroflessione del "sogno continuo", che è l'identità del pazzo. Le mani del pazzo infatti, non seguono le regole artistiche per creare il quadro, piuttosto il loro moto onirico, che costituisce la loro identità. Forse vivendo un po’ di più la nostra dimensione onirica, potremmo liberarci dalla schiavitù dell'efficienza, dell'immagine, del produrre, per godere della bellezza di forme di vita che hanno un fascino tutto da sognare.
dai cittadini, gli arresti di mafia vengono acclamati da pochi volenterosi sotto la questura. La stagione della legalità va in letargo. Nel frattempo si vedono le doppie file selvagge, le persone che ti scrutano come se intuissero che non gli appartieni più e piccoli episodi di illegalità che cuciti insieme fanno una bella coperta grande. Una coperta il cui nome non si pronuncia più con enfasi o paura, una coperta calda e acquiescente, la mia città mi fa piangere, perché mentre vado via, ho l’impressione di vederla acciambellare comoda, la sento fare le fusa. Chi doveva mangiare ha mangiato, chi non poteva si rifarà, lei si addormenta, non spera più che un regista le telefoni per tornare bella, si lascia sfiorire, anche se ancora fa innamorare tanto. Sembra che il clamore e i riflettori si siano spenti. In questi casi ci si potrebbe disperare, se non accadessero piccole cose che fanno ancora sorridere, per esempio vedere dei negozi dedicati a prodotti venduti da terre confiscate alla mafia, incrociare qui e là per il centro ragazzi con sguardo fermo e magliette di addiopizzo. Sembra poco? In una epoca di teli neri, qualche squarcio di luce dona la speranza che invece di un futuro da ciechi magari vivremo mezza vita da guerci.
ATTUALITA’ Sono in forte aumento le denunce per diffamazione su facebook Regione Lazio
il Segno - Gennaio 2011
L’offesa sufacebook può essere pagata a caro prezzo
di Ettore Zanca Ho capito che i tempi stavano cambiando quando sono andato a mangiare una pizza con dei vecchi amici che non vedevo da tempo. Al momento dei saluti nel lasciare in sospeso il modo di rincontrarci, uno di loro mi ha detto con sicumera “ci sentiamo tramite Facebook”. Il mio non esserci su quella piattaforma sociale, mi ha fatto passare per cavernicolo, anche se io so di non esserlo. Lo giuro sulla mia clava e sul mio brontosauro berlina nuovo di pacca. In molti i magnificano la bellezza del potersi sempre rintracciare, dell’essere sempre in contatto. Tuttavia ho capito recentemente che il social network è un riflesso virtuale della vita con una aggravante. Ti fa dire quello che pensi senza filtrarlo. Scrivi di getto e pubblichi senza pensare alle conseguenze. Recentemente in merito alla mia attività forense in campo penalistico ho avuto a che fare con un caso che si trova ad ingrossare sempre più la statistica della diffamazione a mezzo internet. Tale tipo di reato viene sottovalutato e quindi viene frequentemente commesso. Sono moltissime le volte in cui è scattata la querela per frasi irriguardose a mezzo giornali on line o per espres-
sioni offensive. Non pensavo che ancora la casella di “diffamazione a mezzo Facebook”, fosse quasi vuota. Il caso che mi era stato sottoposto riguardava proprio una espressione offensiva pubblicata su una community. Diverso dai casi già contemplati dal codice penale in merito alla diffamazione con mezzi pubblicitari o alternativi alla stampa. Ho scoperto che i giudici sempre più spesso si trovano a che fare con questa fattispecie di reato molto più specifica. Nonostante i togati passino per essere attaccati alla stilografica al punto da scrivere a mano le sentenze, qualcuno di reati a mezzo internet ne capisce eccome. Il Tribunale di Monza nel marzo 2010 ha condannato un uomo per delle espressioni lesive della dignità e del decoro di una donna. Il reo aveva scritto sulla propria pagina di Facebook frasi che alludevano a falsi facili costumi e trascorsi della donna. La querela era scattata. La difesa dell’uomo aveva eccepito che le espressioni seppur offensive si trovavano su una pagina accessibile
a pochi iscritti e quindi il reato si circoscriveva ai conoscenti. Il Tribunale invece condannava il reo a un risarcimento di parecchie migliaia di euro, argomentando che “è pur vero che Facebook ha una serie di pagine personali accessibili a pochi iscritti, ma è altrettanto vero che ognuno degli aderenti a una pagina poi può prendere documenti dalla pagina incriminata e trasferirli sulla propria” si crea un passaparola fondato sui “sei gradi di separazione” che regolano i rapporti di ognuno di noi. Insomma scrivere sul social network è più pericoloso che pubblicare on line. Un articolo su un giornale in web richiede che chi voglia leggerlo debba andarci apposta, nel caso di Facebook ognuno si trova servita sulla propria bacheca la notizia il gossip o il letame riversato della giornata. Fresco. È una sentenza rivoluzionaria che di fatto può regolamentare in maniera più chiara anche la libertà di offendere senza pensare. Di certo aiuta me a giungere a una conclusione. Quando mando a quel paese qualcuno lo faccio oralmente in vicolo buio e senza testimoni, dopo uscendo dal vicolo faccio il classico gesto dell’ombrello ma senza rumore. Mi dovesse vedere qualcuno delle windows di fronte.
N. verde anti-usura
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Un numero verde contro l’usura a sostegno di famiglie e imprese. A presentarlo lo scorso 11 gennaio presso la sede regionale la Presidente Renata Polverini e l’Ass.re alla Sicurezza, Giuseppe Cangemi. “Con il numero verde regionale 800.86.28.61, e una mail dedicata, antiusura@regione.lazio.it, si vuole fornire supporto informativo e aiuto ai cittadini del Lazio che vivono situazioni di disagio economico o che sono potenziali vittime del reato d’usura”. Operatori specializzati risponderanno a partire dal 17 gennaio dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18, esclusi i giorni festivi. L’iniziativa sarà sostenuta da una forte campagna di comunicazione e sensibilizzazione che nella prima parte dell’anno sarà rivolta alle imprese con lo slogan ‘Chiuso per usura’ e nella seconda alle famiglie con il messaggio ‘L’usura divora’. “La Regione investirà 11 milioni di euro nel prossimo biennio nella lotta all’usura e oggi presentiamo due azioni concrete” ha detto la Presidente Polverini. (A.R.)
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PAGINA APERTA
“Una democrazia sociale a servizio di tutti gli uomini” Le iniziative di “Capodarco” sbarcano a Rocca di Papa
di Don Franco Monterubbianesi Il lavoro che Capodarco si propone ai Castelli con i suoi due progetti: quello delle famiglie di disabili per il “Dopo di Noi che fine faranno i nostri figli?” e quello dei giovani per partecipare al “bilancio solidale obbiettivo 8 per la mondialità”, ferve alla grande.
Il Sindaco di Rocca di Papa, Boccia, a Capodarco per il compleaano di Fabiola
ma pensiamo a tutti i giovani di Rocca di Papa, a come potremmo lavorare insieme ad essi, per prepararci a queste realtà di servizio, come le case famiglia, i laboratori espressivi e di lavoro. Come ci indicano i ragazzi del sud del mondo, con cui stiamo in contatto, dell’America Latina e dell’Africa, per difendere la Natura e i Diritti umani. Quante imprese sociali potrebbero nascere se facciamo rispettare e promuovere nella società questi diritti. Tutto un nuovo sviluppo, per una vera economia solidale.
Una grande opportunità per tutti i Castelli Romani
L’evento a Rocca di Papa con i ragazzi di “Rokkamente”
Due eventi significativi abbiamo vissuto: il primo dicembre abbiamo voluto incontrare alcuni giovani di Rocca di Papa, alla presenza del Sindaco Pasquale Boccia e dell’assessore Valentina Trinca. Erano i giovani del gruppo dei Rokkamente. Otto giovani appassionati e sensibili. Il tema dell’incontro era come gestire insieme, nei sette Comuni che ormai hanno deliberato di sensibilizzare la loro cittadinanza ai temi della mondialità, con il bilancio solidale obbiettivo 8, tutto il lavoro di animazione per questa nuova cultura, per cui siamo ormai in una nuova era. La civiltà planetaria, di cui tutti dobbiamo prendere coscienza, uscendo dal nostro provincialismo. Il sud del mondo è anche casa nostra, come loro qui sono a casa loro. “Abbiamo bisogno di una sintesi nuova che consenta la convivenza armoniosa del “Io con il Noi”, nè individualismo né collettivismo esasperati, ma democrazia sociale e partecipativa” dice il filosofo brasiliano Leonardo Boff. Questo cambiamento radicale dobbiamo affidarlo ai giovani affinché si facciano promotori presso gli enti locali di una nuova politica, che parta dal basso, anche dai problemi irrisolti (o in pericolo) del welfare sociale. Oggi occorre il welfare comunitario, da co-
il Segno - Gennaio 2011
struire sui bisogni di accoglienza, che ogni territorio ha, se non vuole rinchiudersi in un degrado sociale sempre più forte.
Le storie di Fabiola e Roberta alla casa famiglia Milly e Memmo
Per cui l’altro evento, vissuto da settembre a Capodarco, con Rocca di Papa, è l’accoglienza nella casa famiglia “Milly e Memmo”, che sta sostenendo situazioni di disabilità, che hanno bisogno di essere aiutate nel socializzare il loro problema. È stata una graduale presa di coscienza comune tra le famiglie in difficoltà e la nostra disponibilità ad accogliere il loro bisogno per autonomizzare e rendere più serena la loro vita. Ne è nato uno scambio per cui la nostra casa famiglia è divenuta una seconda casa per Fabiola e Roberta, entrambe di Rocca di Papa, che ora la frequentano, frequentando anche il laboratorio espressivo con altri ragazzi, dove abbiamo realizzato un presepio del mondo molto particolare. Abbiamo così festeggiato il compleanno di Fabiola, dove è stato presente anche il Sindaco, nella nostra
casa e il 18 dicembre su un grande avvenimento, che ogni anno si fa a Capodarco di Roma, in cui si premiano le famiglie forti dei disabili, abbiamo voluto che Cristina, sorella di Fabiola, fosse premiata, per il grande amore e sostegno che dà a Fabiola e alla mamma sola. Così Roberta, anche lei in grande difficoltà a causa delle barriere architettoniche, con l’aiuto del Comune, che ha messo a disposizione i propri mezzi e il personale, può frequentarci e trovare spazio per uscire di casa e sognare con noi un futuro più vivo. Lo stiamo intravedendo con la disponibilità del Sindaco.
Una politica che faccia uscire i disabili dalle loro case-prigione
Per questi ed altri problemi di Rocca di Papa, dei disabili chiusi in casa, dovremmo fare nel territorio altre case famiglia, sul modello della nostra, ove anche i giovani siano di casa e portino avanti, con la sensibilità dei disabili, i loro grandi temi. Una casa ove servire ma anche sognare un mondo diverso. È stato bellissimo l’incontro con i giovani di Rokkamente,
Perciò avremo una grande opportunità nel gestire insieme a tutti i Comuni dei Castelli e alle forze sociali, l’ex ristorante La Bazzica, che si trova tra Frascati e Grottaferrata, requisito alla criminalità, che è stato affidato al Comune di Grottaferrata. Vi si deve realizzare la casa della solidarietà in un polo della disabilità. Capodarco con tutte le sue espressioni si mette a disposizione per far sì che tale polo funzioni al meglio anche come volano per ciò che nei vari territori si potrà realizzare, di case famiglia, laboratori sociali e di imprese sociali.
Dall’ex Bazzica parte un nuovo sogno con i poveri della Terra
Questo è l’ultimo sogno che con la ex Bazzica, diventato bene comune, tutti possiamo fare perché sia un vero bene di tutti. Ogni cittadino, in una specie di azionariato popolare, che coinvolga tutte le forze sociali ed economiche, tutte le istituzioni, tutti i Castelli Romani, si deve sentire partecipe. Il sogno presuppone però un grande lavoro comune anche per voi cittadini di Rocca di Papa e dei suoi uomini migliori per servire l’uomo, che ha bisogno di accoglienza e di servizi, al di là delle divisioni e delle emarginazioni che purtroppo viviamo. Solo così trasformeremo la politica dai suoi personalismi. Però dobbiamo dare ai giovani l’opportunità di poter ricostruire quella Politica, con la P maiuscola, con noi terzo settore, che vogliamo stare sempre dalla parte dei poveri della terra e dei deboli del nostro territorio.
il Segno - Gennaio 2011
INDOVINA QUANTI SIAMO?
Al 30 novembre 2010 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.098 (maschi 7.998; femmine 8.100). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.131.*
*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe
ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità
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NUMERI UTILI
Farmacia Comunale: 06-9499986 Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 339-1669282
Duro scontro sulle antenne tra il Comitato Campi e il Consigliere del PDL
Trinca: “Il Comitato fa politica”. Silvestrini: “Prima di parlare s’informi”
di Sandro Tabellione Scoppia la polemica a distanza tra il Consigliere Comunale del Pdl di Rocca di Papa, Roberto Trinca, e il Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale. Motivo dello scontro è la questione delle antenne radiotelevisive di Monte Cavo su cui il Consigliere era intervenuto con un articolo scritto per il periodico “Giorno per giorno”, sul numero di ottobre-novembre scorso. A far arrabbiare il Presidente dei Campi, Gianfranco Silvestrini, sono state alcune affermazioni con cui si accusava il Comitato di aver praticato in questi anni una linea di lotta ambigua, a seconda se al governo regionale vi fosse la destra o la sinistra: morbida, secondo Trinca, quando al governo regionale ci sono stati Badaloni o Marrazzo, dura con Storace e, ora, con la Polverini. Ma non è finita. Lo stesso Consigliere ha poi ribadito che il “suddetto Comitato ripropone il problema ogni volta che ci sono in vista le elezioni”, lasciando intravedere una sorta di ruolo politico gio-
cato dal Comitato a favore del Pd che governa Rocca di Papa. La replica non si è fatta attendere e in una lettera il Presidente Silvestrini ha definito “cervellotiche” le affermazioni dell’esponente Pdl, chiarendo la posizione del Comitato dei Campi rispetto alla lunga battaglia per delocalizzare i tralicci di Monte Cavo, Madonna del Tufo e Costarelle. “Se il Consigliere Trinca avesse avuto il buon senso di informarsi meglio – Il Consigliere Pdl, Roberto Trinca si legge nella nota- forse si sa- bella vista sulle terrazze o sui rebbe accorto che in data 30 ot- tetti delle case ed allietavano le tobre 2009 una rappresentanza tasche di alcuni nostri concittadel Comitato […] è stata rice- dini”. Infine arriva l’accusa fivuta dall’allora Presidente della nale al Consigliere del Pdl: Regione Lazio, dott. Marrazzo “Vorremmo consigliare al no[…], per porre il problema della stro concittadino Trinca che delocalizzazione della antenne a prima di accusare e sparlare graseguito della delibera regionale tuitamente, sarebbe opportuno n. 51 del 2008”. Poi Silvestrini che si documentasse e che faelenca le tante battaglie condotte cesse il politico nelle sedi comdal Comitato nel corso degli petenti facendo valere le ragioni anni, a cominciare da quella per che riguardano tutti i cittadini e liberare il centro storico dalle non la bramosia di apparire”. antenne. “Il Consigliere Trinca Un attacco al vetriolo quello forse non sa o fa finta di non sa- lanciato dal Comitato di Quarpere –continua Silvestrini- che il tiere dei Campi verso il Consicentro storico di Rocca di Papa gliere Trinca, che sicuramente negli anni passati pullulava di lascerà degli strascichi polemici antenne, le quali facevano da anche nei prossimi giorni.
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È stato inaugurato il 21 dicembre scorso, alla presenza dell’Amministrazione comunale, del direttore generale dell’Asl Rm/H, Alessandro Cipolla, e del direttore area consultori, Corrado Calvano, il nuovo consultorio familiare di Rocca di Papa. I nuovi locali, presso la sede l’ex municipio di viale Enrico Ferri, messi a disposizione dall’Amministrazione e ristrutturati dall’azienda sanitaria, offrono finalmente spazi adeguati per l’erogazione di servizi sociosanitari rispondenti ai vari bisogni della famiglia, della donna, dell’infanzia e dell’adolescenza. In questa prima fase lo sportello di accoglienza ai cittadini sarà aperto il giovedì con un medico e un’ostetricia, ma c’è l’intenzione di potenziare ulteriormente i servizi e incrementarli con l’assistenza psicologica e sociale. «È un progetto in cui crediamo fortemente –ha detto l’ass.re ai servizi sociali Valentina Trinca-, anche se a livello regionale, se dovesse essere approvata la proposta di legge Tarzia, la natura stessa dei consultori verrebbe snaturata». Paola Gatta
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il Segno - Gennaio 2011
“Bisogna essere uniti contro la forza economica e il potere degli antennari” L’appello della “Rete Elettrosmog-free Italia” contro i danni delle onde
principio di precauzione il fenomeno di “antenna selvaggia” nel proprio territorio; • Promuovere modifiche di legge (in particolare la Legge 36/2001), sostenendo ogni ipotesi migliorativa rivolta alla riduzione dei livelli di campo elettromagnetico ed alla emanazione dei numerosi decreti attuativi mai varati: ciò grazie ad un forte movimento di opinione espresso in modo a-partitico (non a-politico) nei confronti delle forze parlamentari ; qui sta la forza della Rete! Abbiamo avviato un Blog (http://esmogfree.blogspot.com/) per avere uno strumento di condivisione di informazioni e di pubblicizzazione delle attività delle associazioni, dei comitati, dei vari attivisti sul territorio, affinché diventi un punto di riferimento anche per ogni cittadino che suo malgrado si trova a fare i conti con gli effetti della esposizione a campi elettromagnetici. Vi invitiamo, pertanto, ad aderire ufficialmente alla Rete Elettrosmog-free Italia, tramite il suo blog http://e-smogfree.blogspot.com/ indicando il o i referenti del comitato a cui si appartiene. Il Comitato Promotore della Rete Elettrosmog-free Italia
APPELLO ALLE ASSOCIAZIONI, AI COMITATI DI CITTADINI, AGLI ESPERTI CHE SI OCCUPANO DI ELETTROSMOG
Roma, 26 dicembre 2010
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Il nostro no al processo breve
di Roberto Saviano Signor Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei. Segue a pagina 6
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Umberto Veronesi
Anno VIII, n. 11 - Novembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Stampa locale pubblica e privata
di Sergio Rasetti A Rocca di Papa l’informazione locale è assicurata essenzialmente dalla pubblicazione ufficiale del Comune “Comune Informa” e da “il piccolo Segno” redatto, diffuso e finanziato da un gruppo di volenterosi che cercano di assicurare una minima informazione sulle cose di casa che tutti mormorano, mentre chi di dovere, fa finta di non sentire o conoscere. In tanti attendono, ogni mese, l’uscita de “il piccolo Segno”, sicuri di trovare qualche argomento interessante, descritto da punti di vista non istituzionali, che può far capire meglio la realtà. Le pagine del periodico comunale, stampato su carta di pregio e diffuso in modo capillare, sembrano non rispondere molto alle aspettative di informazione dei cittadini sulle cose della Casa Comunale, sulle delibere di Consiglio Comunale, sulle decisioni della Giunta Municipale, sul lavoro delle Commissioni Consiliari, SEGUE A PAGINA 8
www.noelettrosmogroma.org
L’inchiesta
1975-1985 gli anni che sconvolsero Monte Cavo
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;
SEGUE A PAGINA 8
LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.
Albert Einstein
ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”
Solo debiti e niente turisti
A pagina 8
Allarme Centro Storico
Un residente ci scrive che...
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AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI
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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?
Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.
Paolo Borsellino
Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano
Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello
di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12
A Monte Cavo
Alle pagine 8 e 9
Festa dei 100 anni
Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19
No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944
Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.
Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.
Dopo lo scempio
A pagina 10
A pagina 14
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Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa
Sindaci e Parco A pagina 8
di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.
SEGUE A PAGINA 9
Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare
PrevenzioneAvis Pentima Stalla A pagina 19
A pagina 15
Parla Don Franco
“Vicini agli emarginati”
Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi
Leo Longanesi
Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?
Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.
ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13
Mons. Martinelli nuovo Vescovo
Alle pagine 12 e 13
Fondi Regionali
Lavori di Scavi alla Ecco la recupero Fortezza Via Sacra e... abusi Studi d’Arte
La nipote di M.S.De Rossi
” Riparte la lotta Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
Anno IX, n. 9 - Settembre 2010
A pagina 11
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SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!
di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.
SEGUE A PAGINA 3
Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12
L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.
Alle pagine 5 e 11
Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.
Alle pagine 6 e 7
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informazione e cultura
Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri. Don Franco Monterubbianesi
Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente
Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto. ALLE PAGINE 12 e 13
Giardino degli Ulivi, questione di metodo
di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.
SEGUE A PAGINA 8
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via
Alberto Camus
Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio
Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle
Onna dopo il terremoto
A pagina 17
L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie circa la riattivazione della La stazione occupata storica funicolare. A pagina 10
Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!
Una storia iniziata nel 1919
Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19
La parte crollata del Convento
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi
di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.
SEGUE A PAGINA 5
L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
informazione e cultura
Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.
Michele Serra
A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E
Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo
L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi...
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Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
13 luglio
2008
Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5
Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alleAutorità competenti, affinchè facciano chiarezza
Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9
Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?
di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5
L’Amministrazione resta sul vago
Alle pagine 10 e 11
Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare
A pagina 6
Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti
Potete ingannare tutti per un po’. Potete ingannare qualcuno per sempre. Ma non potete ingannare tutti per sempre. Habram Lincoln
Elettrosmog, polemiche per il mancato trasferimento dei tralicci
Dieci anni di verità, mezze verità ed omissioni di una classe politica asservita ai nuovi potenti
P.C.R. la farsa continua
il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” ” ” ” ” Verità Ecomostri La Variantona Il Silenzio! Il Parco! Speculazioni E’crollato! nascoste Noi, il potere e la verità
il Segno“
Rocca di Papa, Videosorveglianza equivoci e Contro la inciuci di una politica opaca. delinquenza Mancini a pagina 8 Come uscirne?
di Andrea Sebastianelli Nel 2011 Rocca di Papa dovrà eleggere la nuova amministrazione comunale che guiderà il paese fino al 2016. A quest’appuntamento elettorale la politica locale (di destra e di sinistra) dovrà giungere chiarendo ruoli e rapporti tra le forze politiche dei rispettivi schieramenti, le differenze in campo e le idee per la Rocca del prossimo quinquennio poichè l’attuale fase politica roccheggiana è poco entusiasmante soprattutto perché dimostra una confusione generale e generalizzata. Vediamo. SEGUE A PAGINA 16
Inizia la scuola
In attesa di risposte
Rasetti a pagina 9
Strada misteriosa
Salita o discesa?
La Regione Lazio cancella i 2 milioni di euro necessari per spostare le antenne di Monte Cavo. L’amministrazione comunale accusa la Presidente Polverini. Il centrodestra respinge le accuse. Siamo al solito scaricabarile. Intanto i Comitati di Quartiere di Rocca di Papa stanno studiando le iniziative da intraprendere. Una nostra proposta al Sindaco: si faccia carico il Comune, accendendo un mutuo, dei soldi necessari per il trasferimento degli impianti
Articoli alle pagine 12 e 13
E’partita la corsa alle candidature Elezioni amministrative del 2011
Torna “il borsino dei candidati” A pagina 16
Tutto per l’interno (pitture e decorazioni) e l’esterno (quarzi,silicati e silossanici)
il Segno “ Di antenne si muore Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
Anno IX, n. 7-8 - Luglio-Agosto 2010
”
Incominciando col gustare un po’ di libertà, si finisce per volerla tutta. Errico Malatesta (1853-1932)
“Esiste un nesso tra esposizione alle onde e tumori e leucemie”
Lo ha dimostrato una perizia richiesta dal Tribunale di Roma per chiarire le responsabilità di Radio Vaticana su 137 decessi
Quando i Parcheggio Parco politici sono Ascensore intolleranti trappola di Sergio Rasetti Ho avuto rapporti più o meno stretti e confidenziali con Sindaci e politici di ogni livello nelle prime due parti della
mia vita. Dopo aver imboccato allegramente la terza parte, quella che comincia a 60 anni, mi sono imbattuto in uno di questi politici molto preso dal suo ruolo che, come pochi altri, non tollera critiche e posizioni diverse dalle sue, e che, forse infastidito per le cose da me scritte su questo giornale, mi ha definito, in privato, con un “aggettivo forte”.
A pagina 7
Boschi ai privati
Patrimonio di tutti
A pagina 10
Quartiere Vigne
Proteste per la rotonda
Alle pagine 12 e 13
Via libera anche al secondo PUA
Il futuro del Vivaro è fatto di cemento A pagina 8
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Piazza Garibaldi, 21-22 Rocca di Papa (Rm) Tel. 06-94288299 e-mail: caffedelborgoepaninoteca@alice.it
il Segno “ PICCOLO
”
Se io ti dò un dollaro e tu mi dai un dollaro, entrambi abbiamo un dollaro. Se io ti dò un’idea e tu mi dai un’idea, entrambi abbiamo due idee.
informazione e cultura
PICCOLO
mensile indipendente di attualità,
PICCOLO
il Segno “ PICCOLO
Mafiopoli Enzo Biagi
PICCOLO
Via Barozze, degrado Ecocentro Mancini a pagina 9
Alle pagine 11, 12 e 13
Borsino elettorale
”
Ai giovani giornalisti dico: raccontate sempre la verità. Anche se costa molto.
PICCOLO
La Casa Facciamo della salute il punto
Centro Storico
di Roberta Querini Sono stata lontana da Rocca di Papa per 12 anni, quando sono tornata ho trovato il vuoto, ho ritrovato un paese nel degrado. Ho inscritto i miei figli nelle stesse scuole dove andavo io, ma adesso me ne pento. Mi sento responsabile di tutto quello che tutti i giorni devono affrontare. Mia figlia è una studentessa modello ma in questa scuola non riesce ad uscire al meglio. Mio figlio, a soli 6 anni, si ritrova in una classe considerata uno scarto. Nel mese di settembre ho girato, ho chiesto, ho supplicato tutte le persone che dal Comune potevano aiutarci. Nessuna risposta. Ho lasciato Roma dove i miei figli vivevano in una realtà che funzionava. La risposta del Comune è stata questa: “A Roma ci sono i soldi”; mi domando: che risposta è? Non ho chiesto un aiuto economico, ma solo giustizia, sensibilità e responsabilità verso quei bambini che saranno il nostro futuro. Segue a pagina 10
!
PICCOLO
Viale Enrico Ferri Opere pubbliche
Lettera sulla nostra scuola
Periodico mensile dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
32 PAGINE
PICCOLO
Storie sporche
Quello firmato dall’attuale Ministro allo Sviluppo Economico, Paolo Romani, è un vero e proprio atto d’accusa che coinvolge l’ex Governatore della Regione Lazio Piero Marrazzo. Romani, il 3 marzo 2009, chiede a “Piero” di non applicare la delibera regionale del 2008 sullo spostamento dei ripetitori di Monte Cavo per evitare problemi ai cittadini di Roma e agli antennari. E Marrazzo si limita ad eseguire gli ordini in barba ai cittadini di Rocca di Papa e alla delibera approvata dalla Regione. Una storia di verità, mezze verità e omissioni.
Buon Natale
Anno VIII, n. 12 - Dicembre 2009
PICCOLO
”
Una ‘lettera confidenziale’tra il Vice-Ministro Romani e Marrazzo, tenuta segreta, ha fermato il trasferimento dei ripetitori da M.Cavo
il Segno “
PICCOLO
H. Heine
PICCOLO
Là dove si danno alle fiamme i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini
Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
d
PICCOLO
Buon Natale
Anno IX, n. 12 - Dicembre 2010
dei livelli di campo elettromagnetico e la disciplina delle sorgenti nel territorio nazionale. E’ importante trovare un'unità di forze necessaria per controbilanciare la forza economica e lo strapotere mediatico di cui godono i gestori delle tecnologie che elettroinquinano. Impegnandoci tutti noi per dare vita alla Rete Elettrosmog-Free Italia, renderemo questo movimento credibile, autorevole e compatto. Gli obiettivi, concreti e delimitati sono, fra gli altri, quelli di:
www.issuu.com/ilpiccolosegno
PICCOLO
il Segno “
leucemie negli adolescenti, che è riportato nei più recenti studi epidemiologici! Per questo oggi, più di ieri, serve un'azione di denuncia, di informazione, di affermazione di principi e di valori per una “battaglia di civiltà” a difesa della salute, che si concretizzino in incisive modifiche di legge. Crediamo sia necessario l’apporto di tutti, ognuno con il proprio bagaglio di idee e di esperienze, con le proprie capacità tecniche e/o scientifiche, con le proprie capacità comunicative e di coinvolgimento dell'opinione pubblica, provando a costruire insieme un progetto di reale condivisione al servizio di questo obiettivo comune: la riduzione
Parte della vetta di Monte Cavo
”
Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via
il Segno
NO ALLA LEGGE BAVAGLIO
PICCOLO
Carissime amiche, carissimi amici, rivolgiamo questo appello a tutti i soggetti, le associazioni, i gruppi e le forze sociali che si occupano di fare divulgazione sul fenomeno dell’Elettrosmog e che si battono per la tutela della salute e della salvaguardia dell’ambiente dall'inquinamento elettromagnetico. Negli ultimi tempi lo sviluppo delle tecnologie di telecomunicazioni, oggetto di macroscopici e consolidati interessi economici, si è ulteriormente rafforzato, grazie a tecnologie nuove (Wi-Fi, Wi-Max, DVBT, ecc…), alla diffusione di nuovi servizi e, quindi, di nuove sorgenti di emissione elettromagnetica, in qualsiasi ambiente pubblico e privato. Oggi non possiamo fare a meno di osservare le evidenti distorsioni a cui questa squilibrata innovazione tecnologica sta conducendo la nostra società, distorsioni che vengono percepite con preoccupazione non solo dalla società, ma anche dalla comunità scientifica: ne è evidente testimonianza l'aumento di tumori e di
E’ partito Speculazioni l’assalto mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Alberto Camus
Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio
L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
Comune di Rocca di Papa, votata l’edificazione di 1.200 metri cubi
al Vivaro Sebastianelli a pagina 7
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi
di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.
Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
Anno IX, n. 6 - Giugno 2010
20 glio 13 lu
08
Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5
Scuola, dopo Commercianti i tagli niente Parla Italia più classi Verdinelli
di Rita Gatta Recentemente a Rocca di Papa, come tutti sappiamo, sono state portate avanti iniziative politiche volte a migliorare la situazione scolastica: due nuovi edifici sono stati inaugurati il mese scorso, nella zona delle Vigne e ai Campi d’Annibale, con grande soddisfazione da parte di tutti. Purtroppo a queste lodevoli iniziative dell’Amministrazione Comunale non fa riscontro la politica scolastica nazionale. I tagli al personale docente e i provvedimenti tesi soprattutto al risparmio non rendono agevole una programmazione futura della scolarità cittadina.
Andrea Rasetti a pagina 8
Gestione boschi
Si continua a discutere
Paura e terrore per le alte fiamme
Incendiate 3 automobili in pieno centro
A pagina 9
tà noCOvi LORE PER
Picchioverde a pagina 11
Lettera al Sindaco
Mobbing o PARRUCCHIERA fuori di testa che cosa?
(prenotando prima del 25 dicembre ‘10)
Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!
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SEGUE A PAGINA 17
A pagina 17
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Di Rosa a pagina 15
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il Segno - Gennaio 2011
ROCCA DI PAPA
La muraglia cinese arriva ai Campi d’Annibale... offresi visite guidate! Continuano le opere abusive di cemento armato a ridosso del bosco
per le case ed evitare cinte murarie in difesa di fortezze. Non è rimasto che un fazzoletto di bosco accerchiato da ogni lato. Per favore fermiamoci! Non lo chiedo più a chi è preposto alla tutela del bosco e della città, lo chiedo ai cittadini, formiamo un comitato di controllo del territorio perchè i nostri assessori hanno “altro” da fare. Invitiamo i cittadini a un dibattito pubblico, spieghiamo loro che il bosco non è infinito, che non vale più la
Il mega-muro realizzato a ridosso del bosco
Da un Sindaco vincitore del “premio Merli” per l’ambiente ci saremmo aspettati un intervento immediato e invece c’è stato tutto il tempo di realizzare (e forse finire!) un mega-muro in cemento armato alto oltre tre metri, largo 40 cm. A segnalarci la lunga costruzione abusiva sono stati molti abitanti della zona e tanti amanti delle passeggiate nei boschi che oltre ad inviarci la foto in alto hanno commentato la nuova opera, definendola “muraglia cinese” o “muro di Berlino”. Ma la battuta più bella è stata di una signora: “ci mancano due guardie col mitra e anche a Rocca di Papa abbiamo un carcere!”. Possibile che nessuno, vigili urbani, guardie forestali, Parco, ecc. si siano accorti di
questo scempio? E che nessuno abbia il coraggio di dire basta? Non è più pensabile andare oltre... con la giunta Boccia si è arrivati a toccare il punto di non ritorno per i nostri poveri boschi, dovrebbe con coraggio riconsegnare il premio e ammettere la propria impotenza nel salvare il patrimonio boschivo del paese dalla cementificazione selvaggia. Dal momento che molti rocchiggiani non amano il proprio paese, e che non si fanno una piccola baita per vivere ma abbattono decine di alberi per costruire case per figli, nipoti, pro-nipoti, cugini, ecc. ecc. fregandosene dei divieti, il Sindaco dovrebbe mettere almeno delle regole di buon gusto, povrebbe imporre un metraggio
regola del “tu hai costruito perchè io no?”. Perchè a un certo punto per il bene della collettività bisogna fermarsi, ci stiamo mangiando la ricchezza di Rocca di Papa. Oltre a quel muro, se nessuno li ferma, tra un anno ci sarà un’altra casa, un altro muro... il Sindaco pùò fare solo una cosa perchè ciò non si ripeta: abbatterlo o farlo diventare un’attrazione turistica (!), il famoso turismo dell’orrore. Daniela Di Rosa
E lo scempio continua con l’eliminazione dei grandi alberi di castagno
Non si ferma lo scempio ambientale in quest’inizio di anno. Un albero di castagno, tra i più grandi che si potevano ammirare nel quartiere dei Campi d’Annibale (a pochi passi da quello che viene considerato il Corso dei Campi) è stato decapitato con una potatura totale che ha salvato solo i rami più grandi (foto sopra). Stiamo parlando di un castagno la cui circonferenza al tronco era di circa 4 metri, un vero e proprio monumento naturale ormai compromesso per sempre. E dire che Rocca di Papa si definisce la “Città del Castagno”!!!!
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Furti di rame anche nel centro storico e ora il problema è serio ROCCA DI PAPA
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di Andrea Rasetti Le cronache degli ultimi anni ci hanno fatto conoscere la realtà del cosiddetto “oro rosso”, il rame, depredato da vere e proprie bande dedite al furto e al riciclaggio. A farne le spese sono soprattutto le linee ferroviarie ma anche le ville isolate i cui tetti terminano con grondaie e discendenti in rame. Negli ultimi tempi, forse perché ormai chi ha subito il furto preferisce prodotti fatti di altri materiali meno appetibili, queste scorribande stanno interessando anche il centro storico di Rocca di Papa. Il mese scorso alcuni residenti di abitazioni poste nei pressi della Chiesa del Crocifisso, la mattina hanno trovato una non tanto piacevole sorpresa: erano sparite dai tetti sia i discendenti che le grondaie. Sul posto era rimasta solo una cassetta utilizzata la notte appena trascorsa probabilmente per arrampicarsi così da perpetrare l’ennesimo furto. “All’inizio non capivo che ci facesse quella cassetta accanto alla porta della mia casa –racconta una delle vittime- ma appena alzati gli occhi ho capito che cosa era successo”. Ma la questione, oltre all’aspetto criminoso, nasconde anche un altro grosso problema dal punto di vista dell’arredo urbano, poichè è possibile che ora grondaie e discendenti di rame vengano sostituiti con prodotti realizzati in plastica (magari di colore arancione!) o in metallo argentato
Ufficio stampa del Comune
Una rassegna stampa un po’ “particolare”
Una grondaia in rame
che male si addicono alle caratteristiche del centro storico di Rocca di Papa. Un problema che l’amministrazione comunale non dovrebbe sottovalutare poiché potrebbe essere più invasivo di quanto si possa pensare. Ascoltando le storie di altre persone che qui ci abitano da sempre, sembra che questo tipo di furti da un po’ di tempo si stiano ripetendo con regolarità, quasi che dopo aver depredato le ville e le case poste ai piedi del paese, i ladri siano passati a raccogliere anche le ultime briciole di rame disperse a macchia di leopardo in ogni angolo di Rocca di Papa.
Un parcheggio da ripensare Occorrono decisioni concrete per il problema sicurezza Episodi di danneggiamenti di auto e atteggiamenti minacciosi nei confronti di chi protesta. Il parcheggio interrato di Piazza Claudio Villa, nelle ore serali e notturne è ancora preda di vandalismi, schiamazzi, accelerate di auto e moto, frenate repentine. Denunce e segnalazioni, scritte e verbali, alle autorità; occorre un provvedimento adeguato. Da qualche settimana sono stati installati cancelli all’entrata e all’uscita; sembra che saranno chiusi nelle ore notturne. Una cosa è certa, occorrono decisioni sollecite per prevenire irrimediabili accadimenti, dando concreta attuazione alla già annunciata, con grande enfasi,
il Segno - Gennaio 2011
massima atL’ingresso del parcheggio tenzione alla interrato di piazza Claudio Villa sicurezza di cittadini, cose, ambiente. L’ u t i l i z z a zione al meglio della struttura dovrà comunque essere assicurata, perché sarebbe assurdo rinunciarvi. Bisogna trovare la mossa. Le elezioni comunali giusta misura tra impiego sono ormai alle porte, non ladiurno e notturno. Tra ticket sciamo, come al solito, la padiurno e notturno. Tra vigi- tata bollente ai nuovi lanza diurna e notturna. Nes- Amministratori correndo il suno degli Amministratori rischio che questi poi si prenpensa di proporre un sistema dano altri cinque anni solda adottare almeno in via tanto per pensarci. sperimentale? Diamoci una Sergio Rasetti
Ci informano che l’ufficio stampa del Comune invia, probabilmente a centinaia di cittadini che hanno un indirizzo di posta elettronica, la rassegna stampa con articoli di vari giornali che si riferiscono a Rocca di Papa e del quotidiano gratuito di Roma e Provincia “Cinquegiorni” l’intera pubblicazione: 24 pagine. A pagina 23 del numero di martedì 11 gennaio 2011, tra gli annunci, si legge: “Bellissima transessuale 23enne, meglio di una donna, dolcissima e fantasiosa, attiva e passiva, bravissima tel. 000 0000000 colombo fiera”. “Massaggiatrice orientale, matura disponibile e paziente in ambiente riservato…………”. Segue altro annuncio relativo a una top transex brasiliana 5a di seno………. Nulla di nuovo rispetto a quanto siamo abituati a leggere su molti altri giornali, ma ci domandiamo se sia proprio il caso di farsi portavoce di messaggi simili, magari involontariamente, tramite un sito istituzionale, quello del Comune. Noi crediamo che quando si utilizzano gli strumenti che vengono messi a disposizione, nell’esercizio delle funzioni di pubblici amministratori e di pubblici dipendenti, tutti dovrebbero fare la massima attenzione. Ma forse, in questo caso, si tratta soprattutto della voglia di favorire certa stampa “ amica “ che fa commettere sviste pesanti che ci auguriamo non si ripetano. Comunque per il futuro sarebbe meglio limitarsi a segnalare soltanto le notizie che riguardano Rocca di Papa. il-sognatore.blogspot.com
Arrestati mentre rubano legname
I Carabinieri di Rocca di Papa hanno arrestato due cittadini romeni, di 21 e 43 anni, intenti a rubare del legname da un bosco apena sottoposto a taglio regolare. Ora dovranno rispondere dell’accusa di furto aggravato in concorso. I militari diretti dal Comandante Atripaldi, intervenuti dopo alcune segnalazioni, hanno colto sul fatto i due uomini mentre stavano caricando diversi tronchi. Saranno ora processati per direttissima.
il Segno - Gennaio 2011
ROCCA DI PAPA
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Tempi duri per l’Ente alla ricercadeldirettoreperduto
Riceviamo dal Pd Si dimette dopo un mese il nuovo direttore del Parco, Anzellotti
No alle primarie, sì al dialogo
Querini e Labasi
Affermiamo con convinzione che le primarie sono un magnifico esempio di democrazia e di partecipazione politica. D’altronde è altrettanto onesto affermare che non possono essere viste come un atto di coraggio o un sintomo di temerarietà da sbandierare, a seconda delle idee, come vessillo di inutili polemiche e sterili personalismi. Ciò contraddice il vero spirito delle consultazioni primarie che vorremmo rivendicare come strumento inserito nella vita del Paese dall’Ulivo prima e dalla coalizione di centro-sinistra dopo. E vorremmo dire, altresì, con forza e chiarezza che occorre vederle come una sorta di consultazione popolare sulle idee, prima che sul leader candidato. Le primarie, infatti, scaturiscono da una decisione comune in seno alla coalizione qualora le anime interne ne sentano la necessità, e, come dicevamo, solo se precedute da solide convergenze sui programmi. Ma non è questo il nostro caso. «Il direttivo proprio negli ultimi giorni ha decretato all'unanimità che la strada giusta è quella della riconferma - ha dichiarato il segretario locale Enzo Labasi - alla luce del fatto che il sindaco è già passato per lo strumento delle primarie ed ha ben governato operando sempre a favore del bene comune e realizzando numerose infrastrutture, oltre a quanto dichiarato nel programma elettorale del 2007». Una decisione che avalla quanto già dichiarato da assessori e consiglieri, che già da tempo hanno rilanciato la candidatura del sindaco Pasquale Boccia, rinnovandogli stima e fiducia. Una decisione responsabile e consapevole della giusta continuità da accordare all'attuale compagine di governo, eletta cinque anni fa con il simbolo
E’ il 18 novembre 2010 quando il neo-commissario del Parco dei Castelli Romani, Matteo Orciuoli (nominato dalla Polverini) presenta il nuovo Direttore della struttura di Villa Barattolo. Si tratta di Alberto Anzellotti, architetto e dirigente della Regione Lazio (all’Ufficio Centrale Logistica e Beni Strumentali del Ruolo Unico delle Aree Naturali Protette del Lazio), con una consolidata esperienza nel settore per aver diretto il Parco di Bracciano e Martignano. “Una scelta che valorizza in pieno le risorse interne della Regione Lazio e che non implica l’assunzione di nuovi costi per l’amministrazione regionale, in linea con gli indirizzi del Presidente Polverini. L’arch. Alberto Anzellotti è una professionalità d’esperienza e di qualità per uno dei Parchi naturali a struttura complessa del Lazio”. Queste le parole utilizzate allora da Orciuoli. Un mese e mezzo dopo tale nomina, l’Arch. Anzellotti ha rinunciato all’incarico forse perché ha compreso che la politica regionale della destra sui parchi equivale praticamente a zero: zero risorse, zero impegno, zero programmazione, zero efficienza, zero iniziative, zero depliant e zero controllo del territorio. Semplicemente il
dell'Ulivo, e per la quale il secondo mandato rappresenta il proseguimento e la conclusione di un intenso lavoro che ha dato tanto e soprattutto può ancora dare alla città di Rocca di Papa. «Siamo uniti nel sostegno alla lista capeggiata dal sindaco Boccia - dichiara il vicesindaco Roberto Barbante, a nome di tutti gli assessori Valentina Trinca, Roberto Sellati, Marika Sciamplicotti, Mauro Fei, Luigi Ferazzoli e Alberto Cardinali – perché è grande la soddisfazione per l’operato svolto e per i molti ed importanti progetti per il futuro». Con il nuovo segretario e già iniziata una fase di riorganizzazione interna che supporti il Pd quale centro di discussione politica della città e quindi di una vasta alleanza che concretizzi una proposta politica sempre più innovativa. «Ab-
Parco è un ente da tenere sotto cloroformio facendo così aumentare il dissenso da parte dei cittadini e delle amministrazioni dei Castelli Romani che ora, a ragione, potranno dire: “Ma il Parco a La sede del Parco dei Castelli, “Villa Barattolo” che cosa serve?”. In precedenza quest’afferma- prerogative e coinvolgendo mizione era di per sé una balla co- gliaia di cittadini. lossale, perché bastava andare Secondo noi il motivo del rifiuto sul sito del Parco per rendersi dell’Arch. Anzellotti sta proprio conto delle centinaia di iniziative qui, nella ritrovata funzionalità messe in piedi, delle attività di del Parco grazie a un Presidente, controllo esercitate sul territorio, Gianluigi Peduto, capace nel gesfogliare le delibere e gli atti, di- stire gli spintoni anti-Parco provertirsi a scandagliare le carte sui venienti anche dal suo partito (il confini dell’Ente, ecc. ecc. In- Pd); a un Ass.re regionale, Filisomma, il Parco faceva solo il berto Zaratti, che ha visto le posuo dovere di Parco, promuo- tenzialità dell’Ente; e soprattutto veva e salvaguardava le bellezze a un Direttore (che è la figura ambientali dei Castelli Romani. più importante per il funzionaMa evidentemente questa prero- mento di un Parco), Roberto Sigativa infastidiva sia i politici di nibaldi, che ha dato dignità, centrodestra sia quelli di centro- valore e spessore all’Ente di sinistra che malsopportavano un Villa Barattolo. ente che finalmente, dopo 25 Di fronte alla volontà della destra anni di amministrazioni ineffi- regionale di sbarazzarsi dei Parcaci e inutili, aveva deciso di di- chi, visti come freno alle politiventare “vero”, applicando le sue che speculative del cemento, chiunque fosse stato chiamato a sostituire Sinibaldi sarebbe pasbiamo aperto, infatti, dialoghi con sato alla storia come il “Direttore altre forze politiche - anticipa il ca- dell’inizio della fine”. Evidentepogruppo Maurizio Querini – non- mente una persona di provato ché con il mondo delle impegno e professionalità come associazioni culturali e del volon- l’Arch. Anzellotti non se l’è protariato che hanno già mostrato di prio sentita di macchiare con condividere il nostro intento e che questa dicitura il suo ricco e apvogliono arricchirlo con nuove prezzabile curriculum. esperienze legate al territorio e al bene comune. In questo frangente Ora però sembra che un altro di crisi economica, politica, cultu- capro espiatorio da sacrificare rale ed etica, è necessaria una sull’altare del Parco sia stato inclasse politica compatta che sappia dividuato. Apprendiamo infatti prendere decisioni forti, fuori dalla che questa “croce” sarebbe calogica del solo consenso e che basi duta su un altro funzionario, sull’inclusione e sull’autonoma l’Arch. Fabrizio Ferretti di realizzazione del singolo e delle fa- Grottaferrata, che avrà il commiglie la chiave di crescita futura pito di dirigere l’ordinaria (ma molto ordinaria) amministraper una città serena e vitale». Enzo Labasi zione. Staremo ora a vedere Segretario cittadino quali parole userà il CommissaMaurizio Querini rio Orciuoli per “lanciare” il Capogruppo Consiliare Pd neo-neo-direttore. (A.S.)
ROCCA DI PAPA In poco tempo umidità negli spogliatoi e lavori da rifare L’allarme di Arcipelago 2000
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Caro campo sportivo ma quanto ci costi?
Il campo sportivo “Gavini Lionello”
Il Gavini Lionello potrebbe passare alla storia come l’impianto sportivo più costoso del settore dilettantistico della regiona Lazio. Basta entrare negli spogliatoi per rendersi conto che i lavori eseguiti non molto tempo fa sono completamente da rifare. Pareti invase dall’umidità, pavimenti
che sembrano vecchi di trent’anni, anneriti e fatiscenti. Insomma, viste le centinaia di migliaia di euro spese per rifare il look al campo sportivo ci si sarebbe aspettato qualcosa di meglio, almeno dal punto di vista della durata. Lavori terminati solo pochi anni fa e siamo già sul punto di programmarne degli altri. Siamo davvero al paradosso. Vorremmo a questo punto sapere quanto effettivamente l’amministrazione comunale ha speso per le innumerevoli fasi di lavoro che si sono succedute negli ultimi dieci anni... tanto per capire quanto è costata alla collettività quest’opera pubblica, anche considerando che nella programmazione delle opere pubbliche 2010-2013 il Comune ha previsto altri 280.000 euro sotto la voce “ristrutturazione”. Luigi Serafini
Si terrà sabato 29 gennaio il convegno dedicato al castagno e al suo rilancio L’atteso convegno dedicato al castagno (rinviato per neve lo scorso 18 dicembre) si terrà sabato 29 gennaio presso la sala convegni delle Suore d’Ivrea in via Cavour a Rocca di Papa. L’iniziativa, promossa da Claudio Botti dell’Associzione Amici del Castagno, intende mettere al centro della discussione politica,
economica e scientifica proprio la specie più importante per la nostra città, il castagno appunto, la cui conservazione e tutela deve essere considerata prioritaria da parte delle istituzioni pubbliche e dei produttori privati del settore. A parlare di questo tema ci saranno importanti personalità scientifiche, a cominciare
dal dott. Giorgio Grassi dell’Istituto Sperimentale per la frutticoltura, il prof. Lorenzo Fazzi dell’Ass.ne nazionale città del castagno, e la dott.ssa Carla Nati, ricercatrice del CNR. Sarà presente anche il Sindaco di Rocca di Papa, Boccia, e il suo colega del Comune di Canepina (Vt), Palozzi. Si inizia alle 15.30. (P.G.)
Sporcizia di Natale
il Segno - Gennaio 2011
Sos nel canile-lagher di via dei Colli. Altra cagnetta sbranata
La piccola Suky, sbranata nel canile di via dei Colli
Alla vigilia di Natale apprendiamo dell’ultimo scempio consumatosi nel rifugio di via dei Colli a Rocca di Papa. Una innocua e dolcissima cagnetta meticcia tigrata, di nome Suky, di appena 7 kg, è stata aggredita a morte da una lupa, ospite nella stessa struttura, molto aggressiva e dominante con i suoi simili, lasciata libera di muoversi tra gli altri cani indifesi che spesso subiscono attacchi e ferite. La piccola bassetta è morta fra atroci sofferenze a causa dei morsi riportati. Questa è l’ennesima prova della gestione insensata e irresponsabile, più volte da noi denunciata, che vige all’interno della struttura. Chiediamo nuovamente con forza e determinazione alle Istituzioni di intervenire. Ancora una volta chiediamo di tutelare gli animali segregati nella struttura dando la possibilità alla nostra associazione, che ha varie richieste di adozione, di assicurare a questi animali una speranza di riscatto. Associazione Arcipelago 2000 onlus
In via Palazzolo si ripete la “moda” di gettare i rifiuti in ogni angolo del bosco Ha trascorso il Natale in famiglia. Moglie, figli, genitori, suoceri, fratelli, sorelle, cognati e nipoti. Piatti e bottiglie di plastica colorata. Vini e spumanti bianchi e rossi di ogni regione. Regali ben confezionati sotto l’albero. Letterine di Natale sotto il piatto. Dolci di ogni tipo e contenuto calorico. Auguri! Auguri! Bambini a mezzanotte nasce Gesù. Voglio seguire la messa del Papa in televisione. Ho fatto cinquina! Mettete altra legna nel camino. Chi ha preso il bambinello dalla scatola? Un Natale come tanti altri. E lui, il giorno dopo, si comporta come forse ha fatto tante altre volte. Mette tre sacchi di rifiuti in macchina e li va a buttare nel bosco in Via Palazzolo, probabilmente non molto lontano da casa sua. Persone che si comportano così avrebbero bisogno di una rieducazione coatta. Non credete? il-sognatore.blogspot.com
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Il delitto di Umbertino porta lontano
Usura, estorsioni e riciclaggio
Le indagini avviate dopo il delitto di Umberto Morzilli, avvenuto a Roma il 28 febbraio 2008, hanno portato a smascherare una organizzazione criminale dedita all’usura, al riciclaggio, alle estorsioni e alla truffa. A capo del gruppo c’era un imprenditore di origine siciliana, che a Grottaferrata aveva avviato un ristorante In IV e V pagina
Per non dimenticare
Mostra su Chinnici
La “Fondazione Rocco Chinnici” sta portando nei paesi del Belice una mostra itinerante dedicata alla vita e alle idee del magistrato anti-mafia ucciso da un’autobomba a Palermo il 29 luglio 1983. Il primo delitto di Mafia che inaugurò la stagione delle stragi.
In VII pagina
il Segno
il Segno
RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA
supplemento al n. 1 - Gennaio 2011 de “il Segno”
Bruxelles Una legge sulla confisca ai beni mafiosi In III pagina
Gherardo Colombo a Frascati con la “sua” giustizia In VII pagina
L’assassinio di Umberto Morzilli del 28 febbraio 2008
N. Verde News da anti-usura Mafiopoli
In VII pagina
In ultima pagina
Operazione “White Wolf” contro il clan della droga
In VI pagina
Newco Mafia/1 la nuova mafia
La Mafia del 2010, Reale o Corallo?
In II e III pagina
Di che specie è la Mafiadel2010?CorallooReale? NEWCO MAFIA/1
come cambiano le mafie
di Ettore Zanca Esistono due serpenti dai colori e forma molto simili. Differiscono per le sfumature e per un particolare letale. Il serpente Reale è innocuo, ma ha i colori e la forma del serpente Corallo, velenoso. Il primo si mostra indisturbato, quasi cosciente che assomigliando al secondo nessun predatore lo azzannerebbe, il Corallo viaggia sottotraccia e aggredisce senza remore e di sorpresa.
LA BIOLOGIA PER CAPIRE LA NUOVA MAFIA
La biologia sembra prestare elementi utili allo studio della nuova mafia. Infatti sembra che a Palermo si sia sviluppata una sorta di “mafia Reale”. Più attenta al controllo del territorio e al mantenimento della posizione. Nel processo d’appello in corso a Palermo contro il clan dei Lo Piccolo, eredi palermitani del boss Provenzano, hanno deposto quattro collaboratori di giustizia, Manuel Pasta, gestore dei proventi destinati alla cosca, molto vicino ai Lo Piccolo; Salvatore Giordano, reggente del mandamento Zen che si è pentito senza essere ancora nel mirino degli inquirenti; Marcello Trapani, avvocato e intermediario del clan; e infine Antonino Nuccio, che gestiva di fatto tutta la logistica delle estorsioni. Le loro dichiarazioni sono ormai cosa nota già dal primo grado, ma il loro approfondimento lascia intravedere una struttura criminale più votata all’aspetto gestioil Segno
nale e meno al rituale. Da quanto emerge la mafia dei primi anni 2000, cerca manodopera e affida incarichi prima ancora che curarsi di “combinare”, ossia affiliare. Rimane in primo piano la cura dei proventi fondamentali per sopravvivere, da mantenere con intimidazioni, ma anche tollerando atteggiamenti di dissociazione dei commercianti che non pagano il pizzo.
IL PIZZO E’ UNA PIAGA CHE SI ESPANDE
Sembra esserci un ridimensionamento, dettato anche dall’atteggiamento più ribelle nel territorio, come la nascita del comitato Addiopizzo. Le estorsioni e il pizzo si allargherebbero anche ai commercianti al dettaglio, venendo incontro alle disponibilità economiche del “tassato”. È come se ci fosse un momento
“La DIA nella relazione più recente conferma la tesi dei collaboratori di giustizia, che affermano una netta lontananza dal periodo corleonese e le trattative con servizi segreti deviati, ma lancia l’allarme in merito a cosche maggiormente predisposte a una potenza di fuoco incontrollata”
di stasi. Forse proprio qui sta il problema che scinde nettamente le opinioni dei politici da quelle dei tecnici, che stanno “sul pezzo” come la DIA. Mentre gli ambienti politici considerano l’argomento mafia quasi risolto, parlando di cosche in agonia, ribadendo i successi, indubbiamente ottenuti, ma da chi si fa il mazzo per anni interi per catturare i latitanti, la DIA non è convinta. Se guardassimo meno telegiornali e leggessimo più relazioni semestrali dell’organo antimafia d’indagine, avremmo un quadro meno confortante. La DIA nella relazione più re-
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cente conferma la tesi dei collaboratori di giustizia, che affermano una netta lontananza dal periodo corleonese e le trattative con servizi segreti deviati, ma lancia l’allarme in merito a cosche maggiormente predisposte a una potenza di fuoco incontrollata, o difficile da gestire. In particolare viene posta l’attenzione sulle molte domande che ancora non trovano risposta sull’omicidio Fragalà, difficile da tipizzare. Non se ne capisce l’impronta, come il morso di un serpente che non si capisce che tipo sia. Non che la situazione sia da definire del tutto pacifica. La
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La prima mafia in “stile americano” in una foto del gruppo “Al Capone Blues Band”
NEWCO MAFIA/1
come cambiano le mafie
risorsa fondamentale della mafia, oltre al pizzo, rimane il traffico degli stupefacenti. Come confermato anche dai collaboratori di giustizia che hanno recentemente deposto. Allo Zen, quartiere ormai noto di Palermo, si usavano come magazzini addirittura le palestre destinate alla collettività.
OGGI GLI STESSI COLLABORATORI SI DEFINISCONO “MAFIOSI”
Più che per quanto detto in sede di Corte d’Assise dai quattro collaboratori, elementi da ribadire già forniti in primo grado, le deposizioni si sono distinte per i particolari, per quelle sfumature che appunto distinguono un tipo di fenomeno. Ad esempio non si notava remora nell’usare da parte loro le parole “mafia” o “mafioso”, vocaboli che fino a poco tempo fa erano considerati più di uso alla popolazione che ai veri e propri appartenenti a Cosa Nostra. Oppure risalta anche il fatto che le responsabilità di gestione dei vari mandamenti venivano affidate anche a persone non ancora iniziate col rito della “punciuta”, impensabile nella mafia di Riina e Provenzano. Si accenna anche a collegamenti col mondo del calcio e delle scommesse, argomenti non ancora del tutto chiari, alla luce di accenni a contatti esterni che non coinvolgono comunque il Palermo Calcio nei rapporti illeciti. Rimane fuori un cesto di dilemmi, molte domande, sembra che non ci siano fari sufficienti a illuminare i gangli, i collegamenti tra il territorio e il livello più elevato, a cominciare dagli appalti, fino a finire a contatti più impensabili, almeno a occhio nudo. Nel film dell’evoluzione della criminalità, c’è il timore che sia sfuggito il fotogramma subliminale, quello che persuade a non farsi troppe domande su quello che viaggia sottotraccia. Ciò che collega a un livello più alto, un livello che potrebbe venire dimenticato o sotterrato. Come un serpente Corallo scambiato per qualcosa di meno cruento. Rimane insomma una domanda: Mafia Reale, o Mafia Corallo?
Notizie da Bruxelles
Entro il 2011 una legge europeasullaconfiscadeibeni «Mi aspetto di presentare entro il 2011, una proposta per rafforzare il quadro legale europeo per la confisca dei beni criminali». Con queste parole la Commissaria europea per la Giustizia, Cecilia Malmstrom, ha annunciato l’intenzione della Ue di preparare una direttiva per coordinare a livello europeo il meccanismo di sequestro dei beni mafiosi. La commissaria lo ha annunciato in un videomessaggio presentato durante la conferenza sulla lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione organizzata al Parlamento europeo da Flare (Freedom Legality And Rights in Europe, emanazione internazionale dell’associazione Libera di Don Ciotti). «La criminalità organizzata è intollerabile in una Unione europea costruita sul rispetto dei diritti umani e della legge – ha detto Malmstrom – Il crimine non deve essere un affare redditizio. Per questo per la Ue è una priorità sviluppare una politica moderna ed efficace per la confisca e recupero dei patrimoni criminali». Rispondendo indirettamente alle richieste in tal senso arrivate dallo stesso Don Ciotti e dai tanti relatori della conferenza, la commissaria ha osservato che «la confisca colpisce i gruppi criminali: si sa che i malviventi preferiscono passare anni in galera piuttosto che perdere i loro soldi». «Finora –
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proteggere l’economia legale e che comprenderà una serie di iniziative per combattere la corruzione e le frodi contro gli interessi finanziari dell’Unione». Inoltre la Ue ha intenzione di far sì che entro il 2014 tutti gli stati membri si siano dotati di autorità centralizzate per la gestione dei beni criminali confiscati e recuperati, attualmente presenti in 20 dei paesi della Ue. Ilaria Signoriello
Ostia e litorale romano
Diminuiscono i reati nel 2010 è -17%
Diminuiscono i reati nel territorio di Ostia e dintorni, sul litorale romano. Riguardo al fenomeno della criminalità predatoria, i reati sono passati dai 1.227 del 2009 ai 1.026 del 2010, 201 in meno, pari al -17%, mentre l’attività di prevenzione ha portato a un notevole abbattimento del tasso dei furti, passati da 890 a 597 (-33%). Secondo i dati, i furti in abitazione sono diminuiti passando da 125 a 96 In calo anche quelli di auto, passati da 243 a 184 e quelli presso gli esercizi commerciali da 57 a 44.
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ha aggiunto nel videomessaggio – le confische sono state modeste. Basti pensare che nel Regno Unito nel 2009 sono stati sequestrati beni per 185 milioni di euro, ma secondo studi del governo britannico i proventi criminali nel 2006 ammontavano a 18 miliardi di euro». Secondo la commissaria, la direttiva che vedrà la luce il prossimo anno «farà parte di una iniziativa più ambiziosa, diretta a
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di Andrea Sebastianelli Usura, riciclaggio di denaro, estorsioni e truffe. Questo l’intreccio criminale emerso in seguito all’operazione “Il gioco è fatto”, scattata nella Capitale la notte del 22 settembre scorso dopo due anni di indagini condotte dalla Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma. Un risultato rilevante che ha portato allo scoperto un vero e proprio giro di affari con il coinvolgimento di ex esponenti dalla Banda della Magliana, della Camorra e del clan dei Casamonica. Un sodalizio costruito intorno a figure chiave. Secondo le indagini della Squadra Mobile di Vittorio Rizzi e della sezione Criminalità Organizzata di Luca Armeni, la testa pensante del gruppo era un ristoratore di Grottaferrata, Francesco Mario Dimino, titolare del noto locale «Sapori di Sicilia». Il resto dell’organizzazione era formata da altri insospettabili professionisti: Simone Scorcelletti (pierre romano), Stefano Loconte (assicuratore), Massimo Alessandro (assicuratore), Gabriele Carbone (assicuratore), Armando Rinolfi (gioielliere) Fabrizio Testaguzza (commercialista) e Ernesto Rampini (avvocato penalista). Il gruppo si chiudeva con Guerino Casamonica, che svolgeva la funzione di recupero crediti. Le manette sono scattate per 11 persone, mentre le indagini hanno riguardato altri 23 sospettati.
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Usura, estorsioni e riciclaggio
Con l’omicidio Morzilli del 2008 il “gioco è fatto”
Sopra: alcuni componenti della Banda della Magliana e, in alto, il capo De Pedis A lato: l’omicidio di Morzilli del 2008 in un servizio del TG5 del 29 febbraio
Ma come si è arrivati all’operazione “Il gioco è fatto”? Le indagini furono avviate nel 2008, dopo l’omicidio di Umberto Morzilli, freddato a Roma nel quartiere popolare di Centocelle. Ripercorriamo le tappe principali di quella vicenda, su cui le indagini sono ancora aperte e potrebbero far emergere nuovi particolari sulle infiltrazioni criminali a Roma e provincia.
L’OMICIDIO MORZILLI E’ il 28 febbraio. Siamo a Roma, in piazza delle Camelie, incrocio con via Tor de Schiavi. Morzilli, 51 anni, poco dopo le 11 del mattino, mentre sulla sua mercedes percorre la rotatoria, viene avvicinato da una moto di grossa cilindrata con due uo-
mini a bordo. Da una pistola partono quattro colpi che lo uccidono all’istante. “Una vera e propria esecuzione della malavita” dichiarano gli investigatori. L’assassinato, conosciuto con il soprannome di “Umbertino”, è noto per diversi precedenti. Il Nucleo Speciale di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza comincia a interessarsi a lui nel 2002, quando Morzilli si trova a ricoprire il ruolo di liquidatore di una società, la “Toro 91”, che aveva affari anche nei Castelli Romani, e a Rocca di Papa in particolare. CHI ERA “UMBERTINO” Il nome di Umberto Morzilli figura più volte in inchieste sulla malavita della Capitale e in quelle che hanno riguardato
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gli intrecci economici fra la criminalità, le speculazioni edilizie e il mondo della finanza. Da sempre legato -secondo gli inquirenti-, alla Banda della Magliana e in particolare ad Enrico Nicoletti (definito dal giudice Lupacchini, la “banca” della banda), figura tra le persone indagate nel maggio 2007 nella vicenda del crack del finanziere Danilo Coppola. Quando, nel luglio 2007, Morzilli finisce nel registro degli indagati ha già alle spalle una condanna a tre anni di reclusione per tentata estorsione nell’ambito di un’inchiesta che coinvolge anche i figli di Enrico Nicoletti, Tony e Massimo, arrestati insieme a lui nel maggio 2003. In quell’occasione Morzilli e gli altri vengono accusati di
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“Il gioco è fatto” in dettaglio
Ecco chi è Francesco Mario Dimino
Volevano vendere anche la sede della questura di Roma, la palazzina di via San Vitale per 900 mila euro, e per questo avevano già incassato una caparra di 50 mila euro. Questa è solo l’ultima delle tante truffe messe a segno dalla banda composta da 11 persone arrestate dalla Squadra Mobile di Roma. I criminali avevano messo a segno truffe a commercianti, professionisti, impiegati e ad esponenti del mondo dello spettacolo e delle forze dell’ordine. Oltre a proporre l’acquisto di immobili, venivano proposte anche assunzioni, millantando amicizie politiche. In modo fittizio avevano venduto anche l’appartamento del giocatore della Roma Cafù, la casa dell’ex presidente della Lazio Cragnotti, fino alla palazzina della Coin di via Cola di Rienzo. Il gruppo però intascava solo le caparre. Per le operazioni potevano contare su una serie di amicizie e complici come avvocati, commercialisti, agenti immobiliari e assicuratori. Alle vittime venivano dati gli appuntamenti spesso nella sede del tribunale civile di Roma poiché vantavano amicizie negli ambienti legali. Ma il gruppo prestava anche il denaro a
tassi usurai e per ricevere il pagamento delle rate utilizzavano anche personaggi di spicco dell’ex Banda della Magliana e della malavita romana, tra cui alcuni esponenti dei Casamonica. Il gruppo era capeggiato da Francesco Mario Dimino. Ma chi è questo personaggio di origine siciliana, proprietario del ristorante di Grottaferrata “Sapori di Sicilia”, accusato di essere al vertice di una rete criminale che operava su tutto il territorio romano compiendo affari illegali grazie a usura, riciclaggio di denaro, estorsioni e truffe? Francesco Maria Dimino, 45 anni, è un imprenditore romano nato a Sciacca, in cui poco tempo fa è stato anche presidente della locale squadra di calcio che militava nel campinato di Promozione. Una gestione durata poco più di due mesi, per evitare il fallimento restituì il sodalizio ai vecchi proprietari, promettendo però di “portare un giorno il calcio saccense nelle categorie professionistiche”. Ma le cronache giudiziarie si occuparono di lui già sei anni fa. Nel 2005, infatti, fu coinvolto in un’altra maxi-inchiesta su mafia, usura e riciclaggio. Il suo nome venne associato
a Enrico Nicoletti, ritenuto il “cassiere” della Banda della Magliana, e ai figli di quest’ultimo, Antonio e Massimo. Anche in questo caso l’inchiesta partì a causa della compravendita, ritenuta sospetta, di un bar-tavola calda collocato a ridosso di piazza Euclide a Roma, e il cui titolare con minacce e intimidazioni fu costretto a vendere l’immobile e la licenza per 100 mila euro, contro un valore di mercato stimato allora in 500 mila euro. Gli interessi di allora della banda sembrano gli stessi di quelli emersi oggi con l’operazione “il gioco è fatto”. Si sa, i lupi perdono il pelo ma non il vizio. (A.S.)
Dall’omicidio Morzilli all’operazione “Il gioco è fatto” estorsione e riciclaggio. I Carabinieri, all’epoca dei fatti, li accusano di aver chiesto una tangente di 200 mila euro ad un commerciante e di aver fatto esplodere un ordigno all’interno di un negozio della vittima dell’estorsione. Gli inquirenti della Procura di Roma, invece, nel 2007 accertano che Morzilli tra il 1999 e il 2001 ha rapporti di affari con Danilo Coppola in relazione all’acquisto, da parte dell’immobiliarista, di due alberghi, tra cui il famoso “Daniel’s”.
L’INCHIESTA SI SPOSTA AI CASTELLI ROMANI L’inchiesta avviata dalla Procura di Roma porta ai Castelli Romani, precisamente a Rocca di Papa. Come detto, Morzilli il 12 dicembre del 2002 viene nominato liquidatore della “Toro 91”. Attraverso il
provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari (che porterà agli arresti di Coppola), sappiamo che “due settimane più tardi, il 26 dicembre 2002, la “Toro 91” cede a un’altra società, la “SPI.CA.”, un terreno situato a Rocca di Papa, esattamente in via delle Barozze, al prezzo di 350 mila euro più iva”. Quindi, l’operazione speculativa partita dalla “Toro 91” con l’acquisto del terreno di Rocca di Papa, prosegue. “Il 27 novembre del 2003- si legge nell’ordine di custodia cautelare- la “SPI.CA.” a sua volta vende l’immobile realizzato sul terreno di Rocca di Papa, alla “Cantieri del Sud” (intestata per il 98 per cento a una fiduciaria, ma riferibile a Coppola; il restante 2 per cento, nel 2004, finisce a Luigi Marotta, un salernitano con precedenti
poco rassicuranti) al prezzo di cinque milioni e mezzo di euro più iva”. Un guadagno netto di oltre cinque milioni di euro. Ed è lo stesso Gip a far notare come sia la “Cantieri del Sud” che la “SPI.CA.” sono “società riferibili al Gruppo Coppola”. Intrecci fitti che attirano l’attenzione dei finanzieri proprio su Umberto Morzilli, uno strano imprenditore, titolare di un’officina, proprietario di una Ferrari e di una barca. Tra i documenti sequestrati dalla Guardia di Finanza vi sono anche le prove dell’acquisto di un altro terreno, questa volta in Umbria, a Torgiano, sempre in nome e per conto della società “Toro 91”. Gli inquirenti puntano sulla vendetta o sul regolamento di conti per spiegare la morte di “Umbertino”. Per questo le piste battute furono subito
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Andrea Sebastianelli
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il traffico di droga, il riciclaggio e le estorsioni, e dopo due anni le indagini, con l’operazione “Il gioco è fatto”, hanno effettivamente scoperchiando una ragnatela di insospettabili professionisti a servizio di un’organizzazione criminale diffusa. Le due vicende, quella di Morzilli a Rocca di Papa e l’arresto del ristoratore di Grottaferrata (senza tener conto dell’imprenditore della ‘Ndrangheta Cosimo Virgiglio che dimorava a Monte Porzio Catone), dimostrano come ormai i Castelli Romani siano uno dei territori più amati dalle organizzazioni criminali per collocare le basi dei loro interessi criminali e per svolgervi anche i loro loschi affari, a cominciare dal riciclaggio di denaro sporco.
R E T E
Operazione “White Wolf”, colpo al clan della droga
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma EUR hanno individuato ad Amsterdam uno dei soggetti sfuggiti alla cattura nel luglio 2009 nell'ambito dell'operazione "White Wolf". L'uomo, un pregiudicato bosniaco di 50 anni, si era rifugiato nella Capitale Olandese, dove le locali forze dell'ordine lo hanno fermato in esecuzione del mandato di arresto europeo emesso nei suoi confronti. Il 50enne, dopo l'estradizione, è stato preso in consegna dai Carabinieri all'aeroporto di
Fiumicino, ove è giunto sotto scorta, per poi essere associato al carcere di Regina Coeli. L'indagine "White Wolf" portò, nel mese di luglio 2009, all'esecuzione di 48 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei componenti di un gruppo criminale, formato per lo più da soggetti di etnia Rom, dedito al traffico internazionale di cocaina. Nel periodo interessato dalle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, fu documentata l'av-
venuta introduzione nel territorio Nazionale di 60 chilogrammi di cocaina proveniente da Spagna e Olanda. Il quantitativo medio annuo della droga introdotta in Italia si aggirava intorno ai 150 chilogrammi, con un volume d'affari per la banda stimato in circa 13 milioni di euro. La droga entrava nel territorio Nazionale grazie ad autovetture di grossa cilin-
Sgominata la band transnazionale
L’indagine è stata condotta dalla Squadra Mobile di Roma L’Italia come ponte per il trasferimento dei clandestini dalle Regioni dell’Afghanistan ai Paesi del centro e nord Europa, operato dietro pagamento di ingenti somme di denaro versato dai congiunti dei migranti unitamente alle somme occorrenti ai costi del trasferimento e mantenimento degli stessi. Per i trasferimenti delle somme in denaro pattuite per l’ingresso illegale utilizzato il sistema “hawala”, che consente l’anonimato dei soggetti “hawalard”coinvolti nei vari transiti di denaro. E’ quanto emerso da un’indagine congiunta delle Squadra Mobile delle Questure di Roma e Bolzano e della Digos della Questura di Frosinone, coordinata dal Servizio Centrale Operativo e coordinata dai Sostituti Procuratori della Direzione distrettuale antimafia presso la Procura di Roma Leonardo Frisani e Francesco Polino, conclusasi con l’emissione di 48 ordinanze di custodia cautelare in carcere
emesse a firma del G.i.p. Maria Bonaventura. All’Ufficio immigrazione della Questura di Roma è stato invece affidato il supporto sul fronte della trattazione dei clandestini e dei riscontri ulteriori di specifica competenza necessari alle indagini. L’organizzazione criminale, composta da soggetti, prevalentemente di origine afgana, con base operativa anche a Roma, era affiliata ad un più esteso gruppo criminale transnazionale origi-
nariamente di origina curda e finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed al procacciamento e/o alla falsificazione di documenti validi per l’espatrio, con ramificazioni in diversi Stati tra cui l’Afghanistan, Pakistan, Iran, Grecia, Turchia, Francia, Svezia, Norvegia e Regno Unito. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta il 12 gennaio presso la Procura della Repubblica di Roma.
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drata munite di appositi doppi fondi: in un caso per il trasporto della "polvere bianca" fu utilizzata anche una lussuosa Ferrari, successivamente sequestrata dai Carabinieri. Il capo dell'organizzazione, attualmente detenuto, curava personalmente i contatti con i narcotrafficanti in Olanda e Spagna, dove spesso andava per trattare l'acquisto di grosse partite di sostanza stupefacente. Le telefonate intercettate tra gli associati erano nei dialetti rom, sinto e caldaras, lingue per le quali non risultava iscritto alcun interprete ufficiale. La traduzione fu resa possibile grazie all'impiego di una persona delle stesse origini, nominata interprete dall'A.G. con generalità di copertura per tutelarne l'incolumità. Da notare, infine, che l'organizzazione era solita muoversi con particolare efferatezza, determinazione e capillare controllo del territorio, entrando in aperto contrasto, per la spartizione del mercato, con i componenti di un'altra famiglia Rom. In una circostanza, gli appartenenti ai due gruppi criminali diedero vita ad un inseguimento lungo le strade di Rotterdam (Olanda), armi in pugno per tentare l'uno di sottrarre all'altro con la forza la partita di droga appena acquistata. Andrea Rasetti
n° antiusura: 800.86.28.61
Un numero verde contro l’usura
Incontro-dibattito a Frascati il prossimo 1 febbraio, 20.30
Gherardo Colombo, “quale giustizia?”
La giustizia è uno dei temi al centro del dibattito politico attuale: alcuni ritengono che sia necessaria una riforma del sistema giudiziario; altri, invece, preferiscono difendere la Costituzione, ritenuta una delle migliori del mondo, ma spesso Un numero verde contro l’usura a sonon ancora attuata. Gherardo Colombo, stegno di famiglie e imprese. A pregià magistrato di “Mani pulite”, rappresentarlo lo scorso 11 gennaio presso la senta una delle figure più autorevoli sede della Regione Lazio la Presidente nella storia del diritto italiano e presenRenata Polverini e l’Assessore alla Siterà il suo libro “Sulle regole” a Frascati curezza, Giuseppe Cangemi. il prossimo martedì 1 febbraio. L’inizia“Con il numero verde regionale tiva, promossa dall’associazione cultu800.86.28.61, e una e-mail dedicata, La Presidente della Regione rale “Alternativ@mente”, e dal titolo antiusura@regione.lazio.it, si vuole forLazio, Renata Polverini “Quale giustizia?”, si terrà presso le Scunire supporto informativo e aiuto ai citderie Aldobrandini (Piazza Marconi) tadini del Lazio che vivono situazioni euro nel prossimo biennio nella lotta alle ore 20.30. Dopo l’intervento del di disagio economico o che sono po- all’usura e oggi presentiamo due dott. Colombo, seguirà un dibattito metenziali vittime del reato d’usura”. azioni concrete - ha spiegato la Presi- diato da Enrico Del Vescovo. Operatori specializzati risponderanno dente Polverini -. Nel Lazio le province a partire dal 17 gennaio dal lunedì al di Latina e Frosinone sono le più colvenerdì, dalle 9 alle 18, esclusi i giorni pite dal fenomeno, ma anche a Roma festivi. L’iniziativa sarà sostenuta da bisogna tenere alta l'attenzione. La una forte campagna di comunicazione campagna verrà realizzata anche gra- alle Questure e le Prefetture. Da qui a e sensibilizzazione che nella prima zie al recupero di risorse che non erano qualche mese avremo un prospetto più parte dell’anno sarà rivolta alle im- state impegnate dalla precedente am- chiaro di quella che è la situazione del prese con lo slogan ‘Chiuso per usura’ e ministrazione e rischiavano di andare fenomeno dell'usura nella Regione e nella seconda alle famiglie con il mes- perse”. quelle che sono le richieste dei cittadini saggio ‘L’usura divora’. L'assessore Cangemi ha sottolineato che rimangono vittime del fenomeno”. “La Regione investirà 11 milioni di che “i dati raccolti verranno inoltrati Andrea Rasetti
In memoria di Rocco Chinnici, un magistrato in direzione ostinata e contraria
In occasione del 27mo anniversario dell’omicidio di Rocco Chinnici (che inaugurò la stagione delle stragi di mafia) la Fondazione che porta il nome del magistrato palermitano sta promuovendo nel Belice (ma speriamo che presto raggiunga anche altre parti d’Italia) una mostra itinerante per non dimenticare. Nell’attentato del 29 luglio 1983 un’autobomba piazzata in via Pipitone Federico a Palermo, oltre a Chinnici causò anche la morte di due carabinieri della scorta e del portiere dello stabile dove abitava il Consigliere Istruttore del Tribunale di Palermo. La “Mostra alla memoria” è stata pensata come un vero e proprio percorso temporale in
di DANIELA DI ROSA
cui, come in una macchina del tempo, si riesce ad avvertire il clima di quegli anni e lo spessore morale di un magistrato come Rocco Chinnici, deciso a non abbassare lo sguardo e la coscienza di magistrato di fronte
alla mafia. I pensieri di Chinnici accompagnano i visitatori che riescono così a seguire le tappe della sua vita, guidati anche dalle testimonianze di colleghi e familiari. Verrebbe da dire che questa mostra descrive nel modo migliore una domanda ricorrente: “come si diventa eroi?”. Alla fine ci si accorge che eroi si diventa non per volontà ma semplicemente perché i valori che si hanno non si è disposti a svenderli per niente e per nessuno. Sono dei macigni, delle rocce che resistono a tutto e a ogni spinta contraria. Vengono in mente le parole di un album di De Andrè, “In direzione ostinata e contraria”. Ecco, Rocco Chinnici è stato ostinato nel perseguire l’organizzazione criminale più forte del mondo, ed è stato contrario quando la politica rallentava la sua azione anti-mafia. Rocco Chinnici
il Segno
di ROMA e PROVINCIA
gennaio 2011 - n.
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il Segno
VII RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE
deve essere d’esempio soprattutto per i giovani, verso i quali Chinnici nutriva una grande speranza. Scriveva il magistrato: «La mia fiducia è nelle nuove generazioni. Nel fatto che i giovani, credenti, non credenti, della sinistra, democratici, di nessuna militanza politica, si ribellano, respingono il potere della mafia. Questa è la grande speranza che sta germogliando».
NEWS da 10 gennaio, Roma
ARRESTATI A ROMA BONNIE E CLYDE
MAFIOPOLI
Da tempo gli investigatori della Squadra Mobile della Capitale, diretta dal dott. Vittorio Rizzi, erano sulle tracce di R.C. e C.V., lui 50enne e lei di 10 anni più giovane. I due, entrambi romani pregiudicati, sono ritenuti responsabili di una serie di rapine ai danni di banche di Roma e Tivoli, avvenute tutte nel corso del 2010. Le indagini hanno avuto inizio nel mese di settembre dello scorso anno, a seguito della rapina avvenuta ai danni della Cassa di Risparmio di Firenze di via Paisiello, nel quartiere Pinciano. La coppia è stata individuata e fermata in un bar di via Augusto Terenzi, nel quartiere Tuscolano. All’interno dell’appartamento abitato dai malviventi, gli agenti hanno recuperato parte della refurtiva dell’ultima rapina e sequestrato documenti falsi che servivano a favorire la loro latitanza. I due, sono stati arrestati in esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare ed accompagnati presso il carcere di Rebibbia. 12 gennaio, Roma
“OPERAZIONE REPLAY” CONTRO IL RICICLAGGIO
Erano specialisti nella contraffazione di documenti e nel riciclaggio di veicoli ma, all’alba del 12 gennaio, gli agenti della Polizia Stradale di Roma, dopo mesi di indagine, hanno messo fine alle loro attività illecite, eseguendo le ordinanze di custodia cautelare in carcere, disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma per i reati di riciclag-
gio, ricettazione e falso. Nel 2009, nell’ambito delle attività di controllo del territorio, gli agenti delle Stradale hanno sequestrato dei veicoli riciclati da cui poi ha avuto inizio tutta l’attività di indagine, intercettazione e pedinamenti che ha portato ad individuare i responsabili: A.V. nato a Teramo nel 1967, L.G. di Roma nato nel 1969, M.L. nata a Roma nel 1965, M.O.M. nato a Roma nel 1961, P.R. nato a Roma nel 1969 e C.W. nato a Roma nel 1972 ed al sequestro di 27 veicoli di media ed alta gamma di provenienza furtiva. A carico dei responsabili, che sono stati trasferiti al carcere di Rebibbia e di Regina Coeli, sono state effettuate anche delle perquisizioni che hanno consentito il sequestro di veicoli rubati, di documenti falsi, di software atti alla falsificazione documentale e di software atti all’alterazione di parti elettroniche di veicoli.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno portato a termine un’intensa attività d’indagine che ha permesso la scoperta di un vasto e complesso sistema di frode ai danni dello Stato. L’attività trae spunto da una segnalazione dell’INPS di Civitavecchia inerente all’elevato numero di richieste di iscrizione alla gestione separata del medesimo ente da parte di cittadini romeni che dichiaravano di svolgere attività di lavoro autonomo, nella maggior parte dei casi come podologi. Le investigazioni hanno condotto ad individuare una donna di origine romena che, attraverso la falsificazione di atti pubblici e certificazioni amministrative, ha consentito a numerosi suoi connazionali di soggiornare sul territorio italiano accedendo a quelle prestazioni sociali, come l'assistenza sanitaria, garantite esclusivamente a soggetti residenti. 150 sono i cittadini romeni coinvolti i quali, a fronte del pagamento di 400 euro, ottenevano dalla donna la documentazione inerente all’apertura di una partita iva e l’iscrizione alla gestione separata INPS. (A cura di Andrea Rasetti)
I Carabinieri del Nucleo Operativo di Frascati hanno arrestato un italiano 29enne, rinvenendo presso la propria abitazione alcune dosi di cocaina e hashish. Nei giorni precedenti i militari avevano eseguito alcuni servizi di osservazione, notando uno strano movimento di giovani nei pressi di un piccolo supermercato. Successivamente hanno fatto scattare il blitz: il gestore del supermercato è stato fermato e accompagnato presso il proprio domicilio dove è stata eseguita la perquisizione. I militari hanno rinvenuto e sequestrato diverse
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“Nel Lazio operano clan dei Casalesi nel pontino mentre la ‘ndrangheta si occupa maggiormente di riciclo di denaro sporco nei grandi locali del centro della Capitale. Le cosche sono spesso in contatto con ciò che rimane della Banda della Magliana, senza dimenticare l’ingerenza di famiglie nomadi quali i Casamonica o i Di Silvio”. ALL’INTERNO
L’avvocato Finirà la antiSaviano Mafia? L’arresto di Michele Santonastaso, l’avvocato anti-Saviano, difensore del boss Francesco Bidognetti del clan dei Casalesi, dimostra che la mafia dei colletti bianchi è un pericolo sempre in agguato
Bianca La Rocca di SOS Impresa
“Il gioco è fatto”
Undici arresti e decine di perquisizioni a Roma per l’indagine denominata ‘Il gioco è fatto’, che ha svelato un sodalizio criminale dedito all’usura, al riciclaggio, all’estorsione e alla truffa
di Andrea Sebastianelli Lo scorso 21 settembre è stata la giornata contro l’usura promossa da SOS Impresa di Confesercenti, che ha messo in evidenza un giro di affari che raggiunge 20 miliardi di euro. E la regione Lazio figura tra i primi posti in questa drammatica e sconcertante classifica. In questo numero della nostra “Rete Antimafie” troverete quindi un approfondimento per comprendere la diffusione e la radicalità di quelli che un tempo venivano chiamati strozzini o cravattari e che spesso oggi fanno capo a gruppi criminali organizzati con strutture capillari ben distribuite nel vasto territorio laziale. Troverete anche la triste storia di un usurato che grazie alla sua tenacia, all’amore della propria famiglia, al supporto delle forze dell’ordine e di SOS Impresa, ha saputo denunciare gli aguzzini iniziando una nuova vita dopo aver subito minacce d’ogni tipo al limite della sopportazione umana. Un atto di coraggio prima di decidere di farla finita. Nel Lazio sono circa 28 mila i commercianti finiti in questa ragnatela da cui appare difficile potersi liberare. Ma rivolgendosi alla rete capillare messa in piedi da SOS Impresa, uscire dal tunnel dell’usura non è più impossibile. Buon approfondimento.
PADRE PUGLISI
Un recente dossier di Daniele Poto, dell’Associazione “Libera”, ha portato alla luce le strade che le organizzazionizioni criminali (‘Ndrangheta, Camorra, Cosa Nostra e Sacra Corona Unita), attraverso il calcio tentano di percorrere per riciclare denaro sporco, controllare il giro di scommesse clandestine, comprare partite e gestire persino i settori giovanili. Un caso su tutti, quello del Potenza Calcio, il cui presidente Giuseppe Postiglione, fu arrestato nel novembre del 2009. L’inchiesta della Procura scoperchiò una fitta rete di collegamenti tra la società e gli ambienti criminali NE LLE PAGINE IV e V
Giuseppe Postiglione
Altro colpo Paolo Borsellino Cent’anni Appalti nel mirino al clan di storia I PM della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria hanno chieso le prime condanne per gli imputati della ‘Ndrangheta accusati di svolgere affari illeciti nel porto di Gioia Tauro. Ad accusarli le dichiarazioni di Cosimo Virgiglio che ai Castelli gestiva l’hotel Villa Vecchia.
Proseguono le azioni delle forze dell’ordine contro il clan dei Casamonica che controllano l’usura e i traffici di droga a Roma e provincia. I Carabinieri di Castel Gandolfo hanno arrestato tre esponenti dell’omonima famiglia rom, in seguito ad un blitz condotto in un’abitazione di Ciampino.
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RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA
il Segno
il Segno
supplemento al n. 11 - Novembre 2010 de “il Segno”
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supplemento al n. 12 - Dicembre 2010 de “il Segno”
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Casamonicary sto Gli eredi della Magliana
Chi sono i Casamonica? Come hanno conquistato la Capitale? Quando iniziarono la loro scalata all’egemonia criminale della regione? Il clan, che oggi conta oltre 600 adepti, sembra ormai avere ramificazioni che ricordano quelle della famosa Banda della Magliana, di cui sono gli unici e veri eredi. In IV e V pagina
Il libro del mese
Grottaferrata L’ex ristorante diventa un bene comune
In VI pagina
Nasce la Rete per la legalità contro l’usura e il racket
In VI pagina
Roma e Lazio “riciclone” di... denaro sporco delle mafie Carceri che News da
Organizzare scoppiano Mafiopoli il coraggio Quella di Pino Masciari e della sua famiglia è una storia che non può essere dimenticata. Pino è un imprenditore calabrese che non cede al ricatto e ai soprusi della ‘Ndrangheta ma con tenacia e coraggio riesce a scardinare un sistema criminoso ritenuto prima di lui invincibile.
il Segno
Con 3,3 miliardi di euro ogni anno l’usuraimbavaglia un’intera regione
11 Le mafie nelpallone
RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA
il Segno
SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO Banca Credito Cooperativo Castelli Romani IBAN:IT11B0709239230000000103028
supplemento al n. 10 - Ottobre 2010 de “il Segno”
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il Segno
Stampato in proprio
Il Segno non usufruisce di alcun finanziamento pubblico, nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo.
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RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA
il Segno
il Segno
FUGGE ALL’ESTERO IL BOSS DELLA ‘NDRANGHETA
MANETTE AL PUSHER 29ENNE INSOSPETTABILE
Manoscritti e foto anche se non pubbliil Segno cati non si restituiscono. Il contenuto organo dell’associazione culturale degli articoli, dei servizi, le foto ed i “Terre Sommerse Castelli” loghi, rispecchia esclusivamente il Registrazione Tribunale di pensiero degli artefici e non vincola Velletri n. 5/02 del 19/02/2002 mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono DIREZIONE riservate ai soli associati e simpatizVia dei Monti, 24 - Rocca di Papa zanti ed hanno carattere divulgativopromozionale nel loro stesso ambito. DIRETTORE
RESPONSABILE Andrea Sebastianelli
13 gennaio, Roma
12 gennaio, Frascati
RETE di GIORNALISTI e SCRITTORI ANTIMAFIE di ROMA e PROVINCIA supplemento al n. 1 (gennaio 2011) del mensile indipendente
dosi di cocaina e di hashish, sostanze da taglio, materiale vario per il confezionamento e bilancini di precisione. Il giovane 29enne, insospettabile incensurato, è stato arrestato e sarà processato con rito direttissimo, dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
In VII pagina
Ritratti d’autore
Falcone, l’uomo che volava molto in alto
Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo della Rete? Da oggi puoi consultare tutti i numeri dei nostri mensili collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura! DI ROSA in VII pagina
In VII pagina
In VI pagina
La storia di Padre Pino Puglisi, ucciso dalla Mafia perchè le sue parole facevano più paura delle pallottole. ETTORE ZANCA in II e III pagina
In VI pagina
In VII pagina
In VII pagina
La vita e la storia del giudice Borsellino assassinato il 19 luglio 1992 nel cuore della sua Palermo. ETTORE ZANCA in II e III pagina
In VII pagina
In III pagina
In ultima pagina
In II e III pagina
il Segno - Gennaio 2011
ROCCA DI PAPA
“Le idee del 1997 sono solo un lontano ricordo” Intervista a Bruno Petrolati sul futuro del centrosinistra
di Andrea Sebastianelli Le elezioni comunali si avvicinano e il clima che si avverte a Rocca di Papa è che questa consultazione sarà una sorta di voto sui 14 anni di amministrazione guidata prima dall’Ulivo e ora dal solo Pd. Quattordici anni ininterrotti nei quali non sono mancate polemiche, scontri e intrighi di palazzo, culminate nella cacciata del vice-Sindaco Pd De Santis avvenuta due anni fa, rimasta a tutt’oggi senza spiegazioni. Per comprendere dunque la portata di quest’appuntamento elettorale abbiamo rivolto alcune domande a Bruno Petrolati, figura storica della sinistra roccheggiana (segretario del Pci, ass.re all’Ambiente dal 1997 al 2002, segretario dei Ds dal 2002 al 2003) che nel 1997 fu uno degli artefici della riconquista del municipio di Corso Costituente, allora regno indiscusso di Enrico Fondi. Che clima politico si respirava a Rocca di Papa nel 1997 e come riusciste a scardinare un potere che allora sembrava invincibile? “Il clima politico che si viveva nel 1997 è lo stesso che si vive oggi. A mio giudizio oggi, come allora, si avverte la necessità di un reale rinnovamento della classe dirigente di Rocca di Papa. Non c’è dubbio che la cristallizzazione di posizioni di potere comporta lo stallo dell’attività amministrativa, si instaura una sorta di autoreferenzialità che nuoce alla politica e alla amministrazione comunale. Allora era Enrico Fondi la figura politica intorno alla quale per oltre 15 anni si era costituito un gruppo di potere che condizionava la vita politica e amministrativa di Rocca di Papa. Oggi le condizioni politiche sono le medesime di allora: c’è un gruppo dirigente che per longevità politico/amministrativa ha superato ogni record e, come è evidente, si è appannata l’attività di governo del paese. Come riuscimmo a scardinare il sistema di potere che allora sembrava blindato? Lo sforzo fu quello di superare le divisioni che avevano portato alla spaccatura del Pds di allora e poi di unire le forze del campo del centro-sinistra per dare vita a uno schieramento ba-
sato su una grande proposta politica e di rinnovamento, aperta al contributo dei cittadini, e incentrata sull’asse formato da Pds e Popolari con l’allargamento a Rifondazione Comunista. Sostanzialmente fummo i precursori dell’idea che portò alla nascita dell’Ulivo in campo nazionale. Questo sforzo fu premiato dagli elettori di Rocca di Papa che ci consentirono di battere la corazzata di Enrico Fondi e di far eleggere Carlo Ponzo sindaco”. Dopo 14 anni che rimane di quella “grande proposta politica e di rinnovamento”? “Secondo me dopo 14 anni quel tentativo è fallito e lo dico con tristezza. L’entusiasmo allora era tanto. Ci definivamo il “gruppo dei romantici della politica” e l’impatto fu dirompente. Appena insediatici annullammo la variante al Piano Regolatore approvato in tempo di record da Enrico Fondi, acquisimmo al patrimonio pubblico altri 700 ettari di boschi privati, demmo vita all’ass.to all’ambiente che fino a quel momento era praticamente inesistente a Rocca di Papa, mettemmo mano alla pianta organica assumendo 7 vigili urbani, si stava attenti alla programmazione economica attraverso un’oculata gestione del bilancio comunale, e poi il grande cambiamento avvenne nella trasparenza amministrativa, nell’impegno quotidiano, nell’entusiasmo che veniva profuso, con la chiarezza degli obbiettivi da raggiungere”. Questo è quello che riusciste a fare appena scardinato il potere di Enrico Fondi… ma ripeto la mia domanda: che resta di tutto questo dopo 14 anni? “Non resta nulla. Negli ultimi anni l’amministrazione comunale è stata impegnata esclusivamente sul quotidiano e il paese non è cresciuto né dal punto di vista ambientale né dal punto di vista socio-economico. Dal 1997 hanno chiuso i battenti due alberghi e la crisi del commercio è stata devastante soprattutto per il centro storico. Non c’è stata, e non c’è, la capacità di mettere in campo un progetto chiaro in grado di rispondere alla domanda: come risolviamo i problemi per rilanciare Rocca di
Papa? Si vive alla giornata senza programmazione e questo produce l’effetto di risolvere problemi spiccioli dimenticando il futuro di un intero territorio. Non c’è, e se c’è non e chiara, l’idea di sviluppo di Rocca di Papa”. Quando c’è stata secondo te questa svolta in negativo? “La svolta c’è stata verso il quarto anno della prima amministrazione di Carlo, quando subentrò la visione della politica come professione, la politica fatta da professionisti che hanno lo scopo di creare consenso per costruire carriere, tralasciando il bene della collettività. Quando si insegue il consenso fine a se stesso la politica che si occupa del bene comune non esiste più. In tredici anni di guida ininterrotta e per di più con un’opposizione praticamente inesistente si sarebbe potuto e dovuto fare molto di più”. Come se ne può uscire da questa fase? “Con la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini. A Rocca di Papa c’è bisogno di un colpo d’ala in grado di lanciare una nuova proposta che sappia accendere speranze di cambiamento. Il compito dei partiti è proprio quello di saper motivare i cittadini, stimolandone la partecipazione… altrimenti non si capisce a che cosa servono. Negli ultimi cinque anni non c’è stata una sezione aperta, un luogo dove parlare di politica. Questo è indicativo. Anche l’ultimo congresso del Pd, a cui io aderisco, mi è sembrato più il disbrigo di una pratica burocratica che l’appuntamento più importante per una forza politica. E’ stato l’emblema di come si intende la presenza dei partiti nel paese. In un venerdì pomeriggio si è concluso un congresso senza discussione e senza dibattito con la mera conta dei voti. Se fossi Walter Veltroni troverei mortificante sapere che in un congresso del partito, tenutosi peraltro nell’aula del Consiglio Comunale, la mozione da lui rappresentata abbia raggiunto percentuali da plebiscito… e mi domanderei: ma è normale, che cosa sta succedendo a Rocca di
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Papa? Attraverso quali criteri vengono scelti i dirigenti? A chi ubbidiscono? Soprattutto mi domanderei se quel voto è indicativo di un partito, plurale, libero e democratico”. Concretamente, se ne potrebbe uscire con le elezioni primarie per la scelta del candidato Sindaco? “Secondo me dipende dagli schieramenti che si compongono. Se il PD, come ha confermato, vuole presentarsi da solo alle elezioni è giusto che indichi in piena autonomia il candidato sindaco. Se invece si costituisce una coalizione trovo giusto che il candidato sindaco sia individuato attraverso elezioni primarie di coalizione”. Che fai, adesso cominci a parlare in politichese? Primarie sì anche senza Pd o primarie no visto che il Pd va da solo? “Forse non mi sono spiegato: se un partito, qualsiasi esso sia, partecipa alle elezioni con una propria lista trovo che sia giusto che indichi autonomamente il proprio candidato sindaco. Se, invece, la lista che compete alle elezioni è l’espressione di una coalizione di partiti, trovo corretto ricorrere alle primarie per scegliere il candidato sindaco tra una rosa di nomi indicati dalle forze che compongono la coalizione stessa. In ultima analisi per le primarie non esiste una regola scritta: resta una scelta dei partiti”. Qual’è il tuo auspicio per Rocca di Papa? “Io amo il mio paese e devo dire che c’è bisogno di un’ondata di cambiamento che parta soprattutto dai giovani. Ho visto per esempio la presenza de “La fabbrica di Nichi” anche a Rocca di Papa, ed è un segnale incoraggiante. Ma io mi aspetto molto dai giovani del Pd: spero che sappiano dare una nuova spinta in grado di risollevare le sorti del nostro paese attraverso programmi di sviluppo chiari che sappiano definire il futuro di Rocca di Papa”.
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ROCCA DI PAPA
Il mondo è “un oceano di cuore”
I disabili realizzano il presepio universale
di Ilaria Signoriello Mentre fuori si consumava l’ormai consolidatissimo rito commerciale del Natale e la frenesia per i pacchi da mettere sotto l’albero lasciava poco spazio al valore spirituale del Natale, a Grottaferrata, un gruppo di ragazzi e ragazze molto speciali ha voluto, invece, regalare a noi tutti e alla cittadina di Grottaferrata in particolare, il Presepio del Mondo. Un regalo che rappresenta anche un augurio molto impegnativo per questo 2011 da poco iniziato. Un presepio molto particolare realizzato dai ragazzi del “VivaIo” e del “Centro di Formazione Professionale di Capodarco”, che su di un grande mappamondo, da loro stessi costruito, hanno indicato per i vari continenti quei segni di speranza su cui costruire un futuro di pace. In un momento di profondo smarrimento e di crisi globale, che non è solo crisi economica, i ragazzi hanno voluto scuotere le nostre coscienze per mostrarci come, nonostante la crisi, l’umanità abbia in sè la forza di risalire la china e guar-
dare con speranza ad un futuro diverso, un futuro migliore. Tanti sono i “segni” di speranza che i ragazzi hanno indicato. Ne voglio ricordare alcuni, come i bambini lavoratori dell’Africa che si sono organizzati per far riconoscere e rispettare i loro diritti fondamentali. Oppure gli indigeni dell’America Latina che lottano per la salvezza della Madre Terra. O ancora i non violenti come Gandhi, Aun San Suu Kyi e Maria Teresa di Calcutta, la cui forza morale e spirituale è il “segno” di pace che ci ha donato il continente asiatico. Il mappamondo è sorretto da tre “gambe” che rappresentano la grande conquista dell’Europa, ovvero i principii su cui si fonda lo Stato di diritto: la libertà, l’uguaglianza e la fratellanza. Ma è stata Fabiola, una ragazza di Rocca di Papa, ad indicare la strada da seguire per un futuro di pace. Fabiola con una semplicità disarmante ci ha detto che sul mappamondo mancava la cosa più importante: “un oceano di cuore”. Lascio a voi lettori del “Piccolo segno” trovare il senso profondo di ciò che Fabiola ci ha detto con una tenerezza sconvolgente, così come è sconvolgente la semplice verità che c’è nelle sue parole, che colgono il
Apre la nuova aula Scuola dell’infanzia alle Vigne
Nuova sezione comunale di Scuola dell’Infanzia a Rocca di Papa nel plesso scolastico di Colle delle Fate, in via dei Gelsomini: è stata inaugurata alla ripresa delle attività didattiche dopo la pausa natalizia, il 10 gennaio, alla presenza delle autorità cittadine e scolastiche, il Sindaco Pasquale Boccia e la Vice preside Loredana Annese (foto a lato). Soddisfatti i genitori dei bambini che erano rimasti “in riserva” nella graduatoria di Istituto. Il Comune di Rocca di Papa si è fatto carico, anche grazie a un contributo regionale, della gestione della sezione stessa e i bambini avranno modo di essere accolti dalle 8.30 alle 16.00. Il servizio è stato affidato alla Cooperativa Sanicoop e si avvale della competenza di tre docenti e di una coordinatrice. Numerose e valide sono le iniziative che l’Amministrazione di Rocca di Papa porta avanti per il mondo della scuola: in occasione delle festività natalizie, da una serie di elaborati grafici realizzati da tutti gli alunni dell’Istituto Comprensivo Leonida Montanari, sono state realizzate artistiche cartoline di Natale:
La nostra Daniela Di Rosa con Orietta di Capodarco e il mappamondo-presepe
senso più profondo del Natale. Il Presepio del Mondo è un regalo di certo molto speciale per la città di Grottaferrata e non solo. Un regalo che vuole essere anche stimolo di riflessione per questo nuovo anno.
il Segno - Gennaio 2011
La pace infatti, non la si può solo pretendere. La pace chiama in causa ciascuno di noi. Quindi il mio augurio, per tutti i lettori, è che il 2011 porti a ciascuno di voi “un oceano di cuore”. Grazie Fabiola.
La proposta di un lettore per le “liste della spesa”
Vorrei invitare i lettori del Segno a scrivere pubblicamente ai politici nostrani che presto saranno alle prese con la campagna elettorale comunale. Come elettori abbiamo tutto il diritto di presentare la “nostra lista della spesa” e dovrebbero essere proprio loro, i candidati, a prenderla con se e pescarci dentro se saranno eletti e governeranno il paese nei prossimi cinque anni. Ma forse saremo costretti ad assistere al solito spettacolo: quello nel quale appaiono, in troppi, intenti a curare i casi loro. Attenzione, con il “federalismo fiscale” se la “musica” non cambia le tasche di ogni cittadino saranno sempre di più saccheggiate. E’ proprio questo il momento più indicato di fare una vera e propria selezione, escludendo e includendo in modo oculato. Basta rifletterci un poco di più delle volte passate per scegliere i candidati più validi. Per favore, signor direttore, metta a disposizione nelle prossime edizioni del suo mensile lo spazio per le “liste della spesa” che i lettori vorranno inviare; sono convinto che farà piacere a molti concittadini. La ringrazio anticipatamente. G. Gatta
distribuite a tutte le famiglie, sono state utilizzate anche dall’Amministrazione comunale per augurare Buone feste a tutti, cittadini e non. Poco prima della chiusura della scuola per le festività, nell’ambito delle attività programmate dal gruppo di lavoro sull’integrazione e intercultura, è stato favorito, alla presenza delle Autorità scolastiche e della Città, un incontro tra diverse rappresentanze etniche alle quali appartengono gli alunni del centro storico. Uno scambio di cultura, alimentare e non che ha favorito un avvicinamento e una conoscenza tra tutte le famiglie residenti nel territorio. Ben vengano queste iniziative: forse la Cultura “non si mangia” come ha detto qualcuno, ma fa crescere e maturare i futuri cittadini, portandoli ad essere un domani veri uomini, con una coscienza civica, volta alla conoscenza e alla solidarietà verso il prossimo. Rita Gatta
ROCCA DI PAPA Il CdQ Centro Storico terrà l’assemblea pubblica il 12 marzo Italia dei Valori scrive 15
il Segno - Gennaio 2011
“Troppi problemi irrisolti, Pronti il Comune non ci ascolta” per il voto
Il Comitato Centro Storico nell’augurare alla cittadinanza un sereno Anno Nuovo comunica le problematiche affrontate nell’ultimo anno. Portiamo avanti le istanze dei cittadini, istanze che riguardano più che altro problemi di gestione della vita quotidiana: pulizia del paese, buche nelle strade, tombini ostruiti, trasporti...; numerose sono le lettere che a questo riguardo abbiamo scritto all’Amministrazione, la maggior parte delle quali sono rimaste purtroppo senza risposta e senza alcun riscontro nei fatti. Per questo siamo molto amareggiati e crediamo doveroso farne partecipi i residenti del Centro Storico. Quando siamo convocati dall’Amministrazione ci vengono comunicate le “grandi opere”, ad esempio la funicolare, la nuova sede del Comune... ma dove sono? Si parla di rivalutare il centro storico: sono forse cinque fioriere e due panchine? Solo da cinque anni è stato fatto il manto stradale di piazza della Repubblica e delle strade del centro, oggi sono tutte da rifare (la Piazza è “rattoppata” mentre dovrebbe essere il biglietto da visita del paese, senza contare i soldi dei cittadini usati male) e i lavori di rifacimento sono fermi; le strade sono sporche – Scalette, via della Fortezza, passeggiata di Via Roma...Per pubblicare i tuoi annunci : ilpicco los e gn o @libe ro .it
La presidentessa del CdQ Centro, Patricia Fondi
con accumuli di immondizia (nonostante promesse fatte e le nostre ripetute richieste e suggerimenti per un miglioramento del servizio); il parcheggio di Piazza Claudio Villa appare “abbandonato” (manutenzione, sicurezza e pulizia), e nelle strade intorno c’è un parcheggio selvaggio. Non vogliamo più grandi an-
nunci/promesse ma “piccole opere” per fare “grande” il nostro paese, vera base di una civile quotidianità, sulla quale si possono poi innestare le grandi opere. Ci sembra di non chiedere la luna ma ordinari doveri di una amministrazione. Siamo sempre stati e saremo sempre disponibili a collaborare con l’Amministrazione per un miglioramento del nostro paese e pertanto vi invitiamo a partecipare numerosi all’Assemblea cittadina che il nostro Comitato terrà il 12 marzo prossimo ore 10.00 presso l’Aula Consiliare. Sicuri della vostra collaborazione, ringraziamo per il sostegno, chiedendo il vostro impegno a mantenere pulita la nostra città, rispettando giorni e orari della differenziata, ricordandoci anche che le strade sono di tutti e non solo dei cani. CdQ Centro Storico
Ciclo di conferenze in Aula Consiliare
L’Universo senza segreti
Cinque appuntamenti per conoscere l’universo, i pianeti, le meteoriti, l’origine del cosmo. Questo e tanto altro nel ciclo di seminari organizzati dalla Specola Vaticana in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Si è cominciato con le meteoriti (il 14 gennaio) e con l’universo (il 21 gennaio) presso l’aula consiliare. Il prossimo atteso appuntamento è per l’11 febbraio con una conferenza sulla storia della Specola Vaticana, uno degli osservatori più antichi del mondo. La serata proseguirà alle 20.30 con le osservazioni del cielo presso L’Osservatorio Astronomico Fuligni del Vivaro.
Rivolgo un saluto ai miei concittadini e l’augurio di buon anno pieno di soddisfazioni e serenità. Tanto per Bruno Fondi, fare chiarezza, Italia dei Valori di Rocca di Papa si presenterà alle prossime elezioni amministrative, nell’area di centrosinistra, lavoreremo per una maggioranza allargata a tutte le forze politiche che si riconoscono nei valori democratici, costituzionali e liberali. Per quanto riguarda eventuali elezioni primarie, per Italia dei Valori non sono una priorità ma se fossero proprio necessarie non ci tireremo indietro. Ad oggi preciso inoltre che non abbiamo nessun accordo politico né con partiti, né con liste civiche. D’ora in avanti siamo pronti per un confronto sui programmi e sulle persone per un cammino serio basato sulla democrazia, la legalità e sulla tutela dei diritti dei cittadini. Ricordo che la sezione locale di IDV si trova in Corso Costituente n. 12 ed è aperta a tutti coloro che si riconoscono nei succitati valori e che vorranno impegnarsi per una politica seria e fattiva, ogni giorno a fianco dei cittadini di Rocca di Papa. Per contatti ci si può rivolgere ai seguenti n. telefonici: 069495337 – 339-6747650. Bruno Fondi Segretario cittadino IDV
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ROCCA DI PAPA
il Segno - Gennaio 2011
BOTTA E RISPOSTA A PROPOSITO DEL CONSIGLIO COMUNALE SULLE ANTENNE
La parola al Segretario de “La Destra”
La replica di Daniela Di Rosa
“La colpa delle antenne “Sulle antenne le non è del centrodestra” colpe sono trasversali” A riguardo dell’ultimo Consiglio Comunale (11 Dicembre 2010 = antenne) come da Voi riportato nell’articolo di Daniela Di Rosa, voglio precisare che i 2 milioni di euro erano in preventivo, l’Assessore Mattei ha confermato come del resto Ponzo, che i soldi erano pochi e lo stesso Ponzo ha poi aggiunto che gli antennari avrebbero provveduto alle spese stesse qualora fosse stato individuato un sito alternativo (di fatto, come dimostrato con queste dichiarazioni, la Delibera Regionale del 2008 prevarica quella del 2001 della Giunta Storace). “La Destra” di Rocca di Papa, durante tale Consiglio ha esposto un manifesto (non pubblicato da voi), il vostro giornale unico mezzo d’informazione a Rocca di Papa asserisce di essere indipendente ma, di fatto, omette quando ci sono dichiarazioni che contrastano il centrosinistra. Con notizie di parte (penso) non si aiuta a dare una reale visione politica e amministrativa, cosa per la quale voi dite di combattere, pertanto vi preghiamo di essere al di sopra delle parti (se possibile), dare a Berlusconi la colpa delle antenne, dimenticando che in oltre trent’anni ha Governato spesso, in Comune sempre,
alla Provincia, alla Regione ed al Governo il centrosinistra (dimenticando la Legge D’Alema a favore di Rete 4) e come del resto il conflitto d’interessi mai risolto! Forse i vostri capi sono d’accordo con Berlusconi?! A voi dicono ciò che non faranno Mai?! Chi portava in giro per il paese Vita, che dichiarava: “le antenne le toglierò!”? Circa il punto che in “trent’anni il paese (Rocca di Papa) non ha mai votato a destra” forse è da vedere nel clientelismo palpabile del centrosinistra che forse usa come “cartina di tornasole” le antenne da oltre trent’anni, poiché non siamo certo noi che diciamo e non manteniamo le promesse. Riguardo alle aperture delle sezioni, forse dimentichi che dal 2000 la nostra sezione è stata sempre aperta (solo per pochi mesi è stata chiusa…per la vendita del locale) e sempre al Centro Storico, pagata con contributi personali, proprio per essere al di sopra d’interessi di parte… Per noi la politica vuol dire lealtà verso i cittadini, fare ed essere trasparenti al di sopra di ogni interesse partitico e… non vado oltre. Distinti Saluti Alvaro FONDI Segretario Cittadino de “LA DESTRA”
Il segretario cittadino de “La Destra” Alvaro Fondi conferma che in effetti i 2 milioni di euro per il problema antenne c’erano ma erano troppo pochi per risolvere la questione… continuo a chiedermi che fine abbiano fatto e perché non utilizzarli per un serio monitoraggio delle onde elettromagnetiche? Tornando al Consiglio Comunale dell’11 dicembre ricordo correttamente di averti detto che non avrei pubblicato la foto del manifesto perché speravo veramente in un incontro costruttivo fuori dalle logiche di partito, mi ero illusa che la salute dei cittadini fosse più importante delle nostre bandiere... non è così, almeno per la destra e il centrodestra. Io la mia tessera, in quell’occasione, l’ho lasciata a casa insieme alla bandiera, ero lì come cittadina... e come giornalista ho solo riportato i fatti, cioè le continue provocazioni di un’opposizione di centrodestra di solito poco agguerrita nei Consigli precedenti. Ripeto: saranno le elezioni comunali che si avvicinano? Circa l’indipendenza del Segno, lo siamo a tal punto da essere gli unici a criticare spesso e fortemente il Sindaco Boccia e la sua giunta di centrosinistra. Personalmente non ho capi, nè
leadermaximi, quello è semmai un problema vostro o del Pdl, basta vedere l’idolatria per Berlusconi. Sì, sono convinta anch’io che D’Alema abbia fatto un accordo con Belusconi all’epoca della Bicamerale, per questo non ho mai avuto tessere del Pd, nè prima ancora dei Ds, certi inciuci non mi sono mai piaciuti! E’ vero che Rocca di Papa è schiacciata dal clientelismo, ma in questo caso è preferibile non parlare di colori e appartenenze politiche, non sporchiamo le opposte ideologie con gli opportunisti, i corrotti e i corruttori. E’ vero, qui (come altrove) vige la logica del profitto, ho un terreno da edificare, un figlio da far lavorare, la nuora da sistemare, ecc. ecc… ho conosciuto decine di persone anche di destra “vendere” il proprio voto per un favore più o meno prezioso, ma tutto questo non basta a spiegare perché il centrodestra qui non vince mai. Fate voi un’attenta analisi. Anche la nostra politica è fatta di lealtà, trasparenza e onestà ma verso l’intera città, e sempre in linea con la democrazia e nel rispetto della Costituzione, la stessa che il centrodestra cerca di distruggere in tutto il paese e questo a Rocca di Papa forse l’hanno capito! Daniela Di Rosa
il Segno - Gennaio 2011
le voci della piazza elez
...il BORSINO dei CONSIGLIERI - chi sale e chi scende -
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La nuova legge elettorale prevede la diminuzione del numero dei Consiglieri Comunali e del numero degli Assessori. A Rocca di Papa i Consiglieri passeranno dai 21 attuali a 16 mentre gli Assessori dai 6 attuali a 4. Quindi anche tra i candidati al Consiglio c’è chi resterà a bocca asciutta e per questo sono iniziate vere e proprie alleanze e/o scontri tra Consiglieri e Assessori uscenti per riconquistare la poltrona di Corso Costituente. Per questo motivo da oggi iniziamo anche “il BORSINO dei CONSIGLIERI”, cercando di raccogliere le cosiddette voci della piazza, le sole in grado di sfondare il muro del silenzio delle forze politiche e degli esponenti politici. Un po’ per gioco, un po’ per informare insomma... nell’attesa che i candidati a Sindaco, i candidati al Consiglio Comunale, i partiti politici, le liste civiche e le associazioni scoprano le loro carte e i loro piani per le prossime elezioni amministrative. Ai candidati Sindaco, ai candidati al Consiglio Comunale diciamo soltanto di non arrabbiarsi di fronte alle “voci di piazza” ma di ascoltarle con simpatia e un tantino di leggerezza! Roberto Barbante
Marika Sciamplicotti
Giorgio Serafini
Anna Brandani
Roberto Sellati
Mario Casciotti
candidatura sicura PD candidatura incerta PD
Alberto Cardinali
candidatura incerta PD
Fabrizio Castri
candidatura incerta PD
Luigi De Santis
candidatura sicura PD
candidatura incerta PD
candidatura sicura PD
candidatura sicura SEL
Valentina Trinca
Flavia Vitali
candidatura sicura PD
candidatura possibile PD
Marco Rapo
Maurizio Querini
candidatura possibile PD
candidatura sicura PD
Andrea Croce
Simone Pizziconi
Mauro Fei
Margherita Silvestrini
Giorgio M. Coppola
Luigi Ferazzoli
Stefano Galli
Aldo Morana
Gulio Croce
Davide Palozzi
candidatura sicura PDL
candidatura sicura PD
candidatura sicura PD candidatura sicura Rifond.
candidatura sicura PD
candidatura possibile PD
candidatura possibile IDV
candidatura incerta PDL
candidatura sicura SEL
candidatura sicura SEL
Mario Gatta
candidatura possibile PDL
candidatura sicura PDL
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e il BORSINO delle COALIZIONI
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Lista civica
CENTROSINISRA. Il Pd avrebbe già messo in cassaforte il sì dell’Udc, dell’API di Rutelli, e del partito di Di Pietro. A sinistra Rifondazione, Sinistra Ecologia e Libertà, Sinistra Critica, Verdi e il Movimento a 5 stelle, avrebbero trovato una linea comune basata sulle elezioni primarie per la scelta del candidato Sindaco. In alternativa potrebbero accordarsi per un candidato comune. CENTRODESTRA. La Destra sarebbe intenzionata a procedere in solitaria. Il Pdl avrebbe quasi incassato il sì del nuovo partito di Fini. Una lista civica dovrebbe chiudere il quadro della coalizione.
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il BORSINO dei SINDACI
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CENTROSINISTRA
Rifiutate le elezioni primarie di coalizione, il PD riconferma come suo candidato, il Sindaco in carica Pasquale Boccia
Qualcuno starebbe pensando a candidare Massimo Saba, Udc, in qualità di Sindaco, all’interno di una coalizione civica
Pare certo che Enrico Fondi sarà il candidato Sindaco di una lista civica a cui aderirebbero esponenti di vari partiti, imprenditori e ristoratori-commercianti
Bruno Petrolati, potrebbe partecipare alle primarie per la scelta del candidato di centrosinistra Sel-Rifondazione-Idv-delusi PD-Lista Grillo-Fabbrica di Nichi
Barbara Frittella potrebbe partecipare in quota Sinistra Ecologia e Libertà alle elezioni primarie per la scelta del candidato Sindaco del centrosinistra (senza PD) Gennaro Spigola, esponente di Rifondazione e sindacalista Cgil, potrebbe partecipare alle elezioni primarie del centrosinistra
L’arch. Marco Putano potrebbe essere il candidato Sindaco della Lista del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo o, in alternativa, partecipare a primarie di coalizione
CENTRODESTRA
Roberto Trinca, attuale Consigliere Comunale del PDL, pare in direttura d’arrivo per strappare la sua candidatura a Sindaco
Gino Del Nero avrebbe ritirato la sua candidatura a favore di un altro esponente del centrodestra roccheggiano Alvaro Fondi, Segretario de La Destra, non avrebbe raggiunto nessun accordo con le altre forze del centrodestra e quindi andrà da solo alle elezioni
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Pensavamo che il comune potesse costituire un’azienda boschiva tra le più importanti nell’Italia centrale, fare alleanze commerciali con i privati, far nascere un polo di eccellenza sul castagno a Rocca di Papa (che guardava all’intera filiera di sfruttamento del bosco e del sottobosco), contribuire a creare una competenza distintiva di quel territorio che in qualche modo lo andava a differenziare nel panorama dei paesi del comprensorio castellano. In ultima analisi, si voleva creare un volano di sviluppo duraturo, capace di autoriprodursi nel tempo, generando ricchezza finanziaria diretta per il Comune e occupazione per la collettività. Purtroppo, la spinta propulsiva calava di intensità man mano che si andava avanti nel tempo. Il comune non capiva bene il suo ruolo. I privati, dal canto loro, vedevano come una minaccia l’acquisizione di quella porzione così importante del bosco. Il Comune è un ente fondamentale per lo sviluppo del territorio che gestisce. Chi è chiamato a gestirlo dovrebbe capire il ruolo cruciale che assume quale soggetto capace di incidere fortemente sulle dinamiche economiche, sociali e culturali. Si è preferito fare sviluppo fa-
ROCCA DI PAPA
Il nostro unico valore sono i boschi SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
cendo leva ancora una volta sul comparto dell’edilizia. La sfida dell’azienda boschiva non veniva mai affrontata e, per quel che mi consta, ancora oggi non fa parte di nessun programma di chi aspira a governare quel territorio. Per dovere di cronaca, devo dire che abbiamo riprovato a proporre uno sviluppo economico-sociale fondato su leve diverse da quelle dell’edilizia (non perché l’edilizia non ne debba far parte! Ma, diciamo che l’edilizia non deve rappresentare l’unica chance a disposizione) anche in occasione della redazione del così detto piano generale di sviluppo del paese preparato dall’università degli Studi di Roma Tre e che mi vedeva coinvolto come coordinatore scientifico di quell’iniziativa. Ho coordinato per quasi 2 anni un gruppo di giovani studiosi dell’università; è stata un’esperienza esaltante; abbiamo provato a mettere nero su bianco pagine di grande visione per questo territorio. Ma, al di là del contenuto, è stato interessante
rilevare il grado di partecipazione della cittadinanza (soprattutto nelle fasi iniziali e di confronto con le forze produttive del paese) che ha portato alla condivisione di un documento che poi abbiamo depositato presso la segreteria del comune. Non so se sia stato divulgato o se la cittadinanza ne sia venuta a conoscenza, ma quel documento (diciamo pure corposo) rappresenta un interessante foto (scattata nel 2004/2005) della situazione e delle prospettive di sviluppo di quel territorio. Anche nell’ambito del piano generale di sviluppo abbiamo dato un ruolo centrale allo sfruttamento dell’ingente patrimonio boschivo; ogni iniziativa che veniva proposta veniva vagliata alla luce dei driver strategici fondamentali che, grazie agli incontri fatti con la società civile e con i rappresentanti dell’economia e della politica locale, rappresentavano i vincoli che avevamo individuato per ammettere o meno ogni singolo progetto. Ogni iniziativa
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doveva centrare o, per lo meno orientarsi verso, la finalità strategica che quel territorio ha individuato: rocca di papa città dell’ambiente. Sull’ambiente, sulla sua fruibilità, sul suo sostenibile sfruttamento, sulla generazione di specifiche competenze sull’ambiente, abbiamo costruito ogni parola e ogni intervento proposto nel piano. Rinvio pertanto al documento chi abbia interesse a conoscere i percorsi di sviluppo delineati nel piano che, mi permetto di sottolineare ancora una volta, ruotavano molto intorno al ruolo centrale rappresentato dal patrimonio boschivo. Che si voglia o no sfruttare a pieno il bosco e la sua economia, una cosa è certa: il vostro giornale dovrebbe contribuire a far si che questi argomenti restino sempre presenti e vivi nel dibattito politico e civile del paese, altrimenti si finisce per lasciare ad una certa politica l’utilizzo di argomenti così importanti che vengono tirati fuori solo in occasione del confronto elettorale. La problematica delle antenne insegna. Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro buon anno. Tiziano Onesti *Prof. Ordinario di Economia Aziendale
10 DOMANDE AL SINDACO DI ROCCA DI PAPA
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che attendono una risposta da 537 giorni
Sig. Sindaco, dopo quattro anni dalla sua elezione ritiene che il fenomeno dell’abusivismo edilizio su tutto il territorio comunale sia ormai stato messo sotto controllo?
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Sig. Sindaco, approvare vari piani di edificazione estesi a pioggia su tutto il territorio comunale con varianti al Piano Regolatore vigente, decise di volta in volta, pensa sia stata la scelta più opportuna?
Sig. Sindaco, non crede che affidare dele3 ghe a Consiglieri ed incarichi a tecnici per i quali si può configurare un possibile conflitto di interessi con le proprie attività professionali o commerciali non garantisce imparzialità e obiettività nelle decisioni amministrative da prendere?
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Sig. Sindaco, non crede che la principale vigilanza su abusi edilizi, dislocazione e legittimità delle antenne, controllo del territorio comunale per prevenire i reati ambientali spetti, in particolar modo, ai Vigili Urbani che in seconda battuta possono chiedere la collaborazione di Parco, Forestale, Carabinieri e non viceversa?
temente, nel mese di giugno 2009, la Divisione Anticrimine della Polizia ha arrestato due pluripregiudicati accusati di aver acquisito illecitamente diversi beni immobiliari (tra cui alcune ville di Rocca di Papa) per conto della criminalità organizzata. E ancora più recentemente c’è stata un’inchiesta su un giro di usura che ha coinvolto anche attività commercali di Rocca di Papa, con arresti e sequestri. Non sarebbe il caso di istituire una commissione consiliare che metta la lente d’ingrandimento sull’intero territorio di Rocca di Papa al fine di verificare l’esistenza di acquisizioni sospette di terreni ed immobili da parte di personaggi o società “chiacchierate”?
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Sig. Sindaco, vuole spiegare ai suoi cittadini come mai in Consiglio Comunale è stata proposta e approvata dalla sua maggioranza la richiesta di tenere fuori dal perimetro del Parco Regionale il Centro Storico, i Campi d’Annibale e il Quartiere Vigne, scelta che comporterebbe la contemporanea esclusione dal perimetro del Parco perfino della sua sede istituzionale? Ci elenca, per favore quali sarebbero i vantaggi per la comunità roccheggiana?
Sig. Sindaco, sulla vicenda del Piano di As7 setto del Parco, Lei ha chiesto l’istituzione di Sig. Sindaco, il 28 febbraio 2008 venne as5 sassinato a Roma Umberto Morzilli, persouna fascia all’interno del Parco adibita alla naggio vicino alla “Banda della Magliana”. caccia. Ci può spiegare chiaramente qual è la posiMorzilli, attraverso alcune operazioni speculative, zione della Sua amministrazione in merito? aveva acquisito dei terreni in Via delle Barozze per Sig. Sindaco, ad occhio nudo le antenne circa 350 mila euro, poi rivenduti, a distanza di pochi 8 televisive e radiofoniche che svettano nei anni, a 5,5 milioni di euro e sottoposti a sequestro nostri boschi nell’ultimo anno sembrano esper l’inchiesta avviata dalla magistratura. Più recen-
sere aumentate in modo esponenziale. Ci può, per favore, assicurare che la situazione è tenuta costantemente sotto controllo dalla sua amministrazione e garantire ai cittadini che la salute di tutti è salvaguardata da controlli puntuali delle potenze stabilite dalle leggi vigenti? Ci può dire se sono stati eseguiti controlli a sorpresa, e quando, sulle potenze di trasmissione in esercizio?
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Sig. Sindaco, ci può spiegare perché Lei, che sui temi dell’inquinamento dovrebbe essere maggiormente sensibile visto che i roccheggiani subiscono da oltre trent’anni i danni provocati dai ripetitori radio-tv, è tra i firmatari della lettera con cui alcuni primi cittadini dei Castelli, malgrado la contrarietà di gran parte dei cittadini, hanno chiesto all’allora Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, di velocizzare l’iter per la realizzazione del termovalorizzatore di Albano che dovrebbe sorgere a poche centinaia di metri dall’ospedale cittadino e a ridosso degli abitati?
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Sig. Sindaco, come mai sul periodico “Comune Informa” appaiono solo interviste a Lei, agli Assessori e ai Consiglieri Comunali mentre non viene svolta alcuna comunicazione di servizio (facendo conoscere ai cittadini per esempio le delibere approvate dalla Giunta e dal Consiglio; gli approfondimenti sul nuovo Piano Regolatore; le Ordinanze emesse, ecc.)? E come mai i Consiglieri di minoranza non hanno diritto a nessuno spazio su tale organo d’informazione istituzionale per far sapere ai cittadini anche il loro punto di vista?
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Cultura e
“Quell’uomo va condotto in carcere!”
di Andrea Sebastianelli 128829. Questo è il numero con cui fu classificato il fascicolo relativo a Giuseppe Basili, “fu Tobia e fu Di Lelio Maria”, arrestato a Rocca di Papa la notte del 5 giugno 1937. Il fascicolo, inserito nel Casellario Politico Centrale della Direzione Generale della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, oltre alle foto dell’arrestato, definito “antifascista”, pubblica anche i suoi dati anagrafici e le sue caratteristiche psico-fisiche. Così apprendiamo che Giuseppe Basili nacque a Rocca di Papa il 21 agosto del 1865, esercitava la professione di agricoltore e abitava in via Campi d’Annibale. Ma andiamo a quel fatidico giorno. Il 5 giugno è una serata come tante altre per i roccheggiani. Dopo il lavoro ci si ritrova dentro un’osteria a scambiare quattro chiacchiere e a bere un buon bicchiere di vino rosso. La serata trascorre in allegria anche nella bettola di piazza Valeriano Gatta gestita da Zeffiro Passeri. Ma quella serata Giuseppe se la ricorderà per il resto dei suoi giorni. Il vino, si sà, fa brutti scherzi. Un bicchiere tira l’altro e l’allegria iniziale rischia di diventare una vera e propria sbronza, dove si perdono i cosiddetti freni inibitori. Deve essere andata così a Giuseppe che, ad un certo punto, discutendo con altri compaesani della politica di Mussolini e dei suoi innumerevoli divieti, decide di fare una prova di coraggio, provocato dall’amico di tavolata che lo vuole mettere alla prova: “Vediamo se hai il coraggio di cantare bandiera rossa!”. Giuseppe raccoglie la sfida e così comincia a cantare una strofa di “bandiera rossa”, la canzone comunista messa al bando dal regime fascista. Quel canto viene però intercettato da Guglielmo Serafini, membro della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, che in quel
... dintorni
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Il 5 giugno 1937 un uomo di Rocca di Papa, Giuseppe Basili, viene arrestato con l’accusa di aver intonato la canzone “bandiera rossa” mentre sorseggiava un bicchiere di vino all’osteria di piazza Valeriano Gatta. Questa è la sua storia.
Sopra: l’osteria di piazza Valeriano Gatta (al Carpino) in una foto del 1951. In alto: le foto segnaletiche di Giuseppe Basili. A lato: il verbale della Commissione Provinciale
momento si trovava nell’osteria. Di lì a breve la denuncia è casa fatta. Alle 22.30 Serafini entra nella Stazione dei Carabinieri di Rocca di Papa “denunziando che poco prima, mentre consumava del vino [...] aveva sentito cantare bandiera rossa da uno degli individui che sedevano nello stesso tavolo”. Subito partono le indagini da parte del Sottufficiale di turno e Giuseppe viene fermato e portato in caserma, poichè “dalle dichiarazioni rese dalle persone che erano con lui, era risultato il responsabile del canto sovversivo”. Si procede poi a ricostruire la vita di Giuseppe Basili, mettendo in evidenza i suoi trascorsi politici. “Il Basili -si legge sul rapporto- prima dell’avvento del fascismo, faceva parte della Lega rossa di Rocca di Papa. Non era iscritto a nessun partito però simpatizzava per quello socialista. Dopo la Marcia su Roma -si legge ancora- non ha svolto alcuna attività politica e non ha mai partecipato a dimostrazioni patriottiche. [...] Non è iscritto al P.N.F. (Partito Nazionale Fascista, n.d.r.) e non ha mai dato luogo a rilievi con la condotta in genere”. Insomma, Giuseppe era un uomo che si occupava poco di politica e che semplicemente aveva ecceduto una sera cadendo nelle grinfie di dio Bacco. Tutto poteva fi-
nire lì, anche perchè lo stesso Sottufficiale dell’Arma aveva annotato che Giuseppe “era in istato di semi ubriachezza”. Invece no! Il Comando vuole dargli una sonora lezione e decide di denunciarlo alla Commissione Provinciale “poichè il Basili ha dato luogo ad una manifestazione di carattere sovversivo”. La Commissione Provinciale un mese dopo, nella seduta dell’8 luglio, decide di sottoporlo ai vincoli dell’ammonizione disponendo su di lui l’opportuna vigilanza. I controlli sul Basili diventano incessanti fino al 24 dicembre dello stesso anno, il 1937, quando “con atto di clemenza di S.E. il Capo del Governo, in occasione del Natale” viene “prosciolto dai vincoli dell’ammonizione cui era sottoposto”. Ma la vigilanza sulla sua condotta proseguirà fino al 1942, quando una nota della Questura di Roma comunica al Casellario che “il soprascritto (Basili, n.d.r.) risiede a Marino, ricoverato nell’ospizio delle Suore Camporesi di S. Giuseppe, senza dar luogo a speciali rilievi con la sua condotta in genere”. Che cosa avrà passato in quegli anni il povero Giuseppe? Che pene avranno sofferto i suoi famigliari? Domande che resteranno senza risposte.
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L’angolo della storia
1848, l’anno rivoluzionario
di Vincenzo Rufini Vi sono degli anni nel corso della cronologia temporale che scandisce la storia dell’umanità che marcano profondamente gli avvenimenti che si succedono; sono anni che segnano il discrimine tra ciò che è stato e quello che sarà, invero costituiscono lo spartiacque tra un modo di concepire la vita ormai desueto e giunto al suo epilogo e una concezione nuova della realtà che porta ad effettivi, duraturi e dirompenti cambiamenti. Uno di degli anni che più hanno segnato il voltar pagina del libro della storia è stato il 1848. Un anno che ha chiuso definitivamente l’epoca dell’Ancién Régime e ha aperto le menti ed i cuori degli spiriti liberi ad una visione più umana dell’esistenza. Il poeta polacco Adam Mickiewicz lo definì: “La Primavera dei popoli”. I popoli europei stanchi delle chiusure che i governi di Antico Regime, che avevano ritrovato il potere dopo la parentesi napoleonica, cominciarono ad essere sensibili al vento di cambiamento e di riscatto nazionale e sociale che cominciava a soffiare sull’Europa. Un vento che infiammerà il vecchio continente e farà da seminagione per i futuri cambiamenti, i quali per essere realizzati dovranno attendere ancora il corso del tempo. La società europea era ancora racchiusa nelle ammuffite concezioni proprie di un’epoca che risaliva a prima della rivoluzione francese, ma nel proprio grembo serpeggiavano tutte le aspettative di rivolta che un’oppressione pervicace era in grado di generare. Tali aspettative attendevano solo di essere portate alla luce, come un fuoco fatuo che cova il proprio scintillìo sotto una coltre di cenere, la
CULTURA
quale ha la funzione di ovattare l’ambiente con gli strumenti dell’ipocrisia, del paternalismo e della violenza propri dei tiranni. Il 1848 ebbe la funzione di soffiare sulla cenere e i suoi effetti furono quelli di sviluppare un incendio rivoluzionario che divampò in tutte le società europee, con l’esclusione dell’Inghilterra, già avanzata nella concezione liberale dell’esercizio del potere in cui la borghesia era ben rappresentata e la Russia zarista troppo arretrata e sconfinata per aprire le porte al vento innovativo. In Francia gli effetti dirompenti della sollevazione popolare causarono l’esilio del re borghese Luigi Filippo in Inghilterra e l’instaurazione della repubblica, poi soppressa da Napoleone III. L’Austria vedrà la cacciata del principe Clemens di Metternich, incarnazione fisica del potere assoluto, intelligente, astuto e cinico; negli stati italiani il vento liberale attraverserà tutta la penisola costringendo alla fuga principi e granduchi, infatuerà anche il Papa Pio IX che vedrà con simpatia il movimento nazionale, almeno fino all’allocuzione del 29 aprile 1848, in cui il realismo politico avrà il sopravvento sui sentimenti. La girata di volta del Papa sarà uno degli effetti che portarono alla realizzazione della Repubblica Romana di Mazzini e Garibaldi, Armellini, Saffi e Pisacane; l’instaurazione della Repubblica costringerà Pio IX alla fuga a Gaeta ed alla instaurazione di uno stato laico. Uno stato che verrà sopraffatto nel 1849 dalle armate francesi del generale Oudinot, il quale ripor-
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Invito alla lettura La piazza del diamante
di Loredana Massaro
terà sul trono di Pietro Pio IX e costringerà alla fuga da Roma i suoi artefici. Memorabile la fuga verso il Po di Garibaldi e di sua moglie Anita. In conclusione si può affermare che il ‘48 fu un tentativo rivoluzionario di matrice borghese, di quella borghesia che era arrivata ad avere un ruolo propulsore nella società del tempo e che ora veniva a rivendicare quei diritti che costituivano la ragione primaria per determinare uno sviluppo generalizzato. Le rivendicazioni quarattontesche ebbero un effimero trionfo, subito represso dai governi assolutistici del tempo, ma la loro seminagione servì per creare i presupposti di realizzazione degli elementari diritti umani che vedranno la piena realizzazione, con immensa fatica, nei decenni successivi. In più schiuse le porte alla presa di coscienza di una nuova classe sociale, il proletariato, che avrebbe alzato la propria voce a Parigi nel 1871, nella rivolta che avrebbe preso il nome di Comune di Parigi. Borghesia, principio di nazionalità, proletariato, diritti umani rivendicati furono gli elementi che diedero una spallata finale ad una concezione del potere ormai fuori da ogni cognizione e non più attuabile nell’epoca del nascente progresso.
Natalia è una ragazza spagnola, già fidanzata, cresciuta quasi da sola, orfana di madre e col padre risposatosi subito dopo, quando una sera recatasi a una festa di piazza con una sua amica, gli si para davanti Quimet, un giovanotto dalle idee chiare e di scarsi complimenti, piuttosto controverso ma implacabilmente deciso a sposarla. Natalia è combattuta tra il rammarico di dover dare un dispiacere tanto forte al suo fidanzato e l’inaspettata tempesta che ha scatenato l’arrivo di Quimet, i suoi inseparabili amici, la motocicletta sulla quale ha paura di salire, le sue convinzioni stravaganti, i suoi musi, le sue bizzarrie e la sua arroganza ma soprattutto la forza d’animo e l’incrollabile coraggio di guardare al futuro. Si sposano dunque e un figlio dietro l’altro, Antoni e Rita, perché la famiglia viene per entrambi prima di tutto e con la famiglia arriva anche la tenace e incerta mania di Quimet di allevare colombi in casa. Quasi senza accorgersene Natalia vede a poco a poco i colombi occupare non solo la casa intera ma anche tutto il suo tempo, le sue forze, i risparmi, perfino i suoi pensieri… Al problema dei colombi si aggiunge presto quello degli affari che a Quimet non vanno più tanto bene, con la falegnameria che non riesce a far fronte ai numerosi bisogni della famiglia, soprattutto ora con la sopraggiunta crisi economica e con la guerra civile ormai alle porte. E anche Quimet parte insieme ai suoi amici, si arruola volontario coi miliziani per arrivare a combattere fino in Catalogna. D’improvviso tutto cambia, la felicità come inaspettata era arrivata... inaspettatamente svanisce ora giorno dopo giorno. Natalia resta sola coi bambini ridotti pelle e ossa, la guerra imperversa dappertutto e si è impadronita di ogni angolo della strada, di ogni negozio e vetrina, dilaga sui marciapiedi e i lampioni, al mercato e nei parchi, nelle piazze e nelle Chiese. Natalia che era stata una giovane sposa felice resta improvvisamente sola in una Barcellona dilaniata che vive il disastro dell’abbandono, l’oscuro e inquieto presente che si fa presagio dei giorni a venire. Perde il lavoro, i negozi sono anch’essi deserti, ha già venduto tutte le sue cose e la fame... la fame che le annebbia la vista e sconvolge i pensieri! Trascinando a stento le sue ultime forze decide di farla finita ma…il suo momento non è ancora arrivato, niente di irrevocabile è deciso per lei e i suoi figli e la vita inaspettatamente ritorna a fluire con la stessa sorpresa con cui se ne stava andando...
STORIE
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IL RACCONTO DEL MESE
Serapo
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ulla linea dell’orizzonte marino nuvole dalle groppe ancora argentee corrono velocemente in alto verso il cielo ap- di Noga pena arrossato dalla luce del sole al tramonto. Gabbiani fermi nel vento stanno in alto mentre uccelli rapaci li osservano. Sulla riva le spume del mare si fanno più bianche e il cielo a sprazzi occhieggia di azzurro. Un uomo è accovacciato sulla sommità di un cocuzzolo di sabbia. I ricordi gli giungono onda dopo onda : ricordi degli anni più giovani e ancora più indietro... Le nuvole ormai calano, veloci, oltre la linea scurita dell’orizzonte. Un vento teso e freddo si è levato e le barche, sciolte le vele, ne approfittano e escono dai ripari affrontando il mare aperto, speranzose e battagliere. Le onde si frangono con più forza. Le spume nel vento raggiungono il volto dell’uomo che si deterge con un gesto come
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Alla scoperta del Belli Iniziativa alle “Mimose”
se volesse scacciare un calabrone apparso improvvisamente nel giardino incantato della sua infanzia: lontano dal mare, vicino ai vigneti, ai filari di acacie, inseguendo conigli dagli occhi rosati... L’uomo, sul movimento delle onde, accenna un ritmo lento movendo il tronco avanti e indietro, avanti e indietro. Movimento che , a poco a poco , si trasforma in un dondolìo continuo e inizia una cantilena:” Sega moneta le donne di Gaeta che filano la seta, la seta e la bambagia...” l vento è calato. Le nuvole hanno definitivamente abbandonato l’orizzonte. I gabbiani si sono posati sulla sabbia e zampettano in cerca di cibo. L’uomo è triste, i ricordi gli si accavallano uno sull’altro e nulla potrà mai più districarli. E’ sopraggiunta la sera e quindi la notte. Tutto si perde nel buio... qualsiasi cosa. Serapo, giugno 2010
Una bella serata in compagnia di Gioachino Belli, il grande poeta romano arguto e pungente, quella trascorsa il 14 gennaio presso il pub-pizzeria “Le mimose” di via dei Laghi. L’iniziativa, pensata da Gabriele Novelli (che i lettori del Segno conoscono con lo pseudonimo di Noga) è stata inserita nel cartellone delle proposte culturali del Comune di Rocca di Papa ed è subito diventata un evento da ripetere. Ai presenti, oltre ad alcune delle più belle poesie in romanesco del Belli, sapientemente interpretate da Alfredo Piacentini, è stato anche presentato un menù speciale dedicato proprio al poeta. Altra chicca, la locandina dell’evento, disegnata dallo stesso Noga.
La poesia del mese
Anno nuovo
Un altro anno passa nell’archivio e dei ricordi arricchisce il fardello un anno come tanti già passati forse più brutto o forse anche più bello! Un anno da poter dimenticare con sconfitte dolori e delusioni o che vorresti si ripetesse ancora perché ti ha dato gioie e soddisfazioni. Comincia il calendario con gennaio e pensi a quanto tempo hai ancor davanti
di Anna Giovanetti
ma poi foglio per foglio i mesi passano e quando te ne accorgi non ne son rimasti tanti. Poi ti prepari a festeggiar l’ultimo giorno e ogni volta pensi la stessa cosa: che l’anno vecchio porti tutto via e che quello che arriva colori tutto rosa!!! Ma ogni anno trascorso amici cari rimane nel passato o bello o brutto e il potere del tempo è proprio questo che prima o poi dimentichiamo tutto!!!
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Frammenti
di Scrittura
In transito/5
(squarci di mambo) di Stefania Colasanti
Lascia perdere quel freno che usavi tra noi, quel silenzio audace che nasceva in te per evitare le litigate stupide, rilascia l'acceleratore dell’essenza straordinaria che ti racchiude, vai donna mia, vai! Diventa corvo e nutri la mente di ogni cosa, cattura ogni particella della nostra vita, divora ogni attimo di ieri e raggiungimi. Che importa se un giorno è passato, non ne scorre un altro senza che io abbia amore da darti. Ma va bene così, anche se per riabbracciarti dovrò vivere in questo loculo di speranza. Quante volte ti ho tradito, ho abbattuto i sogni, ucciso le tue speranze. Mai ho amato come amo te, mai come ti amo ora -MAI- ho sfiorato altri corpi. Hai detto Haiti, ed è lì che ci ritroveremo, lì, dove la magia e i profumi speziati, rinvigoriranno la nostra unione. Le valigie, i tuoi abiti leggeri, le risate seduti in business class, il brindisi con lo champagne. Gli animali di nuvole scoperti da Sara, il gioco più bello a cui abbia mai giocato. Ritirare i bagagli, cercare un taxi per il nostro albergo, un cinque stelle superior. Quella signora in bermuda e cappello di paglia mi aveva strattonato per arrivare prima alla macchina bus. Avete sorriso e vi siete allontanate per comprare due cappelli identici a quello della ladra di taxi, mentre facevo la guardia ai bagagli e al successivo passaggio. Una donna, di venticinque anni, dai lunghi capelli neri e ricci, è apparsa all’improvviso. Indossava una gonna a balze bianche e blu. Una camicia candida scopriva con grazia il suo decoltè. Agitava la veste con la mano sinistra mostrando il suo candido sorriso, mentre, con un sospiro, sussurrava piano qualcosa: DEATH, DEATH IN HAITI. Era di una bellezza devastante, in un secondo ha ucciso tutti i miei valori, ha rimosso la mia famiglia, sradicato le mie fondamenta. E’ colpa di questa DIVINA CREATURA se questa terra, pusillanime davanti a questa DEA, ha deciso di devastarsi, squarciando le strade e ingoiando migliaia di cuori? 5/Continua
Gli innamorati di Goldoni per la regia di Piero Botti SIPARIO APERTO
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di Paolo De Luca Impegno grosso, quello del Laboratorio Artistico Domus Artis, per una delle commedie più gettonate sulla scena nazionale, Gli innamorati, che ha dato e seguita a dare gloria a Carlo Goldoni, autore definito da Silvio D’Amico, storico dell’argomento, il padre del teatro italiano moderno. Amore, fedeltà, amicizia, rabbia, gelosia, saggezza e gioia, questi gli ingredienti compresi nell’intreccio che, insieme alla passione, lo elevano a classico intramontabile, attraente e godibile… sempre. Con questa edizione, curata da Piero Botti, ci si propone di far salire sul palco del teatro civico lo spirito artistico del ‘700. I teatranti, con il loro “viaggio” fatto di spostamenti tra città e villaggi; la loro arte, insieme patrimonio e sostentamento; la loro capacità di richiamare, soddisfare ogni pubblico, quello sofisticato ma anche quello popolare. Attraverso la vena, ricercata e studiata, di improvvisare per suscitare l’applauso con la battuta ad effetto, anche quella non inserita in copione
ispirata dal luogo e dal momento. Piero Botti, sperimentato operatore teatrale, appassionato di Goldoni (da lui infatti già rappresentato) ha impostato la regia con questo intendimento: al di là del copione, proporre arte utilizzando il teatro. La sua compagnia, che nelle ultime stagioni ha spopolato con “La badante cubana” (scritta dallo stesso Piero), si ritrova infervorata nella messa a punto di un’edizione de “Gli innamorati” che vuole caratterizzarsi oltre che per una convincente recitazione, anche per divertimento e musica affidata al clavicembalo di Valentina Gabrielli, alla mandola dell’immancabile Silvio Querini, alla chitarra di Lorenzo Querini e alla voce di Sara Cuculi. Massimo Onesti, Maria Del Nero, Giorgio Serafini, Alessandro Gatta, Gianni Fondi e Luigi Sellati sono ormai interpreti collaudati, di affidabile rendimento. Virginia Serafini, Guglielmo Lato, Mariangela Cimini e Silvia Fondi, giovani promesse ben avviate.
Maria Del Nero, protagonista de Gli innamorati
Piero Botti sul palco introduce e racconta il ‘700, le sue atmosfere, i sapori, l’ambiente, gli amori. Tutto condito da brio e giocosità. La Domus Artis con questa rappresentazione vuole fare spettacolo e divertire. Per questo cercherà di andare oltre il testo inserendo riferimenti paesani, del passato, del presente impastando frou-frou alla francese con la frittata ai broccoletti e le “vozze” nostrali. Quindi, tutti a teatro il 4, 5 e 6 marzo prossimi, per “Gli innamorati” di Goldoni e regia di Piero Botti.
Il cartellone del Teatro Civico Rocca di Papa
Direttore Artistico: Alberto Querini
dal 30 gennaio al 10 febbraio 2011
Via San Sebastiano, 20 - www.associazioneacs.it
Domenica 30 gennaio L’Associazione culturale Logos presenta:
“C’è una certa Annalisa per te”
di Sandra Conti regia di Ennio Coltorti con Ennio Coltorti, Francesca Draghetti, Sandra Conti e Simone Crisari
Scene: Vincenzo Sorbera Costumi: Rita Forzano Musiche: Aeneas
Giovedì 10 febbraio
“A ruota libera”
di Michele La Ginestra e Adriano Bennicelli regia di Sergio Zecca con Michele La Ginestra, Francesca Baragli, Claudia Campagnola, Massimo De Giorgio,Vania Lai e Matteo Vacca
Scene: Opusincentrum Disegno luci: Francesco Mischitelli Aiuto regia: Morgana Giovannetti
PREVENDITA: Presso la cartolibreria “La cartaria”, Corso Costituente, 14 Rocca di Papa (no il sabato) Altre informazioni: cell.re 347-6024928 tel. 06-9499340 Botteghino: aperto 1 ora prima dello spettacolo
il Segno - Gennaio 2011
Al Teatro Cinema al femminile
E’ cominciata lo scorso 13 gennaio la rassegna cinematografica dal titolo “Il cinema dal Profumo di donna” presso il Teatro Civico di Rocca di Papa. Il progetto, nato da un’idea di Claudia Mirandola, appassionata cinefila, darà voce alla creatività femminile dietro la macchina da presa, attraverso la proiezione di sei film di altrettante registe donne. La rassegna è dedicata a Sally Menke, montatrice statunitense delle pellicole di Quentin Tarantino, con una nomination all’Oscar nel 1994 per il miglior montaggio per il lavoro svolto proprio su “Pulp Fiction”, e nel 2010 per “Bastardi senza gloria”. «Ho voluto tramite questa rassegna esplorare il cinema femminile a 360 gradi – spiega Claudia - a partire dal ruolo operativo del montaggio, passando dalla regia per arrivare poi al ruolo delle attrici». Una sagoma nera a forma di donna riproporrà tutte le sere i ringraziamenti al mondo femminile in stile Almodovar: “A Bette Davis, Gena Rowlands, Romy Schneider… a tutte le attrici che hanno fatto le attrici, a tutte le donne che recitano, a tutti gli uomini che recitano e si trasformano in donne, a tutte le persone che vogliono essere madri, a mia madre”. Il primo film della rassegna è stato “Point Break” di Kathryn Bigelow, seguiranno per i giovedì successivi “Lezioni di piano” di Jane Campion, “Maria Antonietta” di Sofia Coppola, “Persepolis” di Marjane Satrapi, “Tano da morire” di Roberta Torre e per finire “Mars, dove nascono i sogni” di A. Melikian. Questo il calendario delle proiezioni: - giovedì 20 gennaio, ore 21.00, “Lezioni di piano” di Jane Campion; - giovedì 27 gennaio, ore 21.00, “Maria Antonietta” di Sofia Coppola; - giovedì 3 febbraio, ore 21.00, “Persepolis” di Marjane Satrapi; - giovedì 17 febbraio, ore 21.00, “Tano da morire” di Roberta Torre; - giovedì 24 febbraio, ore 21.00, “Mars, dove nascono i sogni” di A. Melikian. Buona visione... ne vale davvero la pena! Andrea Rasetti
il Segno - Gennaio 2011
RIFLETTORI
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L’angolo della psicologia
Gli animali del Grande Fratello e quelli del Grande macello
di Daniela Di Rosa
Questa volta voglio parlare di animali, quelli veri, non quelli che vivono nel porcile del Grande Fratello, lascio in pace le “maialine” sconce e i porcellini bestemmiatori tanto non scandalizzano nessuno, nemmeno la Chiesa se la sente di condannarli perché dovrebbe condannare una grossa parte della società che li guarda e, chissà, magari ci si rispecchia! È terribile ma è così, molti esseri umani fatti come noi amano ancora quel programma, non si annoiano anzi si divertono! Dieci anni di Grande Fratello, involgarendosi sempre di più pur di non perdere spettatori (che pe-
raltro perde), cancellato in diverse nazioni (compresa l’Olanda dove è stato inventato), qui da noi resiste e trascende fino alla nausea. E pensare che eravamo il Paese dei poeti, quelli del: fatti non fummo per viver come bruti! Mah, così va il mondo, cerchiamo di non seguire la corrente. Oggi voglio consigliarvi un video, cercatelo su Byoblu.com, si chiama “inferno animale”. Vi lascio con questa nota: “Ogni anno, 48 miliardi di animali nascono, vivono e muoiono in un inferno che neppure il peggiore dei gironi danteschi avrebbe
Cosa pubblica e laicità
C’era qualche cosa che disturbava nel calendario degli eventi natalizi di Rocca di Papa, ma non riuscivo a metterla a fuoco. Poi, la lettera di un medico a un giornale nazionale mi ha permesso di capire cosa fosse. Il medico, che si dice cattolico praticante, contesta il fatto che, per il terzo anno consecutivo, il Presidente del Senato, Schifani, ha destinato i proventi del Concerto di Natale, organizzato dal Parlamento italiano, all’ospedale di Roma Bambino Gesù. Il medico professore ordinario alla Sapienza e direttore in un ospedale romano, trova poco comprensibile che il ricavato di una iniziativa pubblica del Parlamento fosse destinato a un’istituzione privata, quale è l’ospedale Bambino Gesù, se pure convenzionato con la sanità pubblica italiana. Come è noto, argomenta, l’ospedale è di proprietà del Vaticano, gode di numerosi privilegi fiscali, i suoi dipendenti non devono superare alcun concorso, non pagano le tasse al fisco italiano, etc. etc. e può usufruire di numerosi legittimi finanziamenti privati come tutti sanno dagli organi d’informazione. Per lo scrivente sarebbe stato più opportuno destinare il contributo ad uno dei reparti pediatrici degli ospedali pubblici che, seppure strutture di eccellenza, soffrono, di frequente, di gravi carenze finanziarie. Se ai Castelli Romani la Provincia destinasse una risorsa finanziaria simile all’ospedale Regina Apostolorum di Albano (struttura privata efficiente regolarmente convenzionata con il Servizio Nazionale), nessuno avrebbe qualche cosa da obiettare? Il fatto è che troppi amministratori pubblici fanno ormai fatica a praticare la dovuta laicità negli atti pubblici; mischiano facilmente sentimenti privati a doveri istituzionali e molti di loro, secondo convenienza, dimenticano, a tempo, i principi privati, ma li richiamano ogni volta che gli conviene. Fortunatamente moltissimi cattolici italiani, come il medico del quale abbiamo parlato, non sono opportunisti, disattenti o interessati per fatti personali e la cosa si può correggere. Bisogna impegnarsi e sollecitare senza indugi quanti localmente sono incaricati di un ruolo pubblico a fare quanto dovuto per separare sentimenti privati e doveri istituzionali. il-sognatore.blogspot.com
Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli
Depressione
Barbara D’Urso
saputo immaginare. Molti campi di concentramento al confronto erano amene località di villeggiatura. Gli allevamenti industriali sono peggiori della peggiore fantasia di uno scrittore di horror, luoghi nei quali miliardi di creature viventi, in grado di provare emozioni e percepire il dolore, conducono una vita di atroci sofferenze, dalla nascita alla morte. Molti non vedono mai la luce del sole, vivono in strette gabbie nelle quali non possono neppure voltarsi, le loro dimensioni sono artificialmente gonfiate al punto che la struttura ossea cede. Quelli che vivono ammassati, e sono 9 milioni ogni anno, diventano aggressivi e si mordono la coda, le galline esasperate si mordono continuamente, così i loro becchi vengono amputati con le forbici…“. Non è una buona visione ma è utile per prendere coscienza del dolore che provochiamo e forse domani comprerete uova solo da galline a terra e mangerete carni che non provengono da allevamenti industriali. Basta leggere l’etichetta.
il T o c c o
di Ermanno Gatta
Gent.mi lettori, per chi fosse interessato, si terrà presso il C.P.A. Studio di Psicologia e Psicoterapia di Albano Laziale, via Ascanio 3, sabato 29 gennaio alle ore 16,30, l’incontro gratuito da me tenuto, dal titolo “Depressione: vittime di noi stessi o artefici del nostro futuro?”, nell’ambito degli “Incontri del sabato” che riprendono il 22 gennaio ore 16,30 con il Dott. Gerbino presso la sala Consigliare del Comune di Ciampino. Nell’incontro sulla depressione illustrerò il disturbo, la sintomatologia, le varie forme di depressione e come è possibile affrontarla, combatterla e sconfiggerla e l’atteggiamento giusto da adottare di fronte ad un malessere psicologico tanto diffuso e trasversale (ne possono essere colpiti tutti, bambini, adolescenti, adulti e anziani, di quasiasi razza, credo religioso e ceto sociale). Vi aspetto numerosi il 29 presso il C.P.A. di Albano. Auguro a tutti un anno di felicità e soddisfazioni. Se volete pormi dei quesiti in anticipo, potete scrivermi all’indirizzo mail: dottoressabenellibruna@ virgilio.it
Il lavatoio di il Segno dei tempi p.zza Garibaldi nei disegni del Maestro Franco Carfagna Ultima pagina
il Segno - Gennaio 2011
A Rocca di Papa i lavatoi pubblici erano tre, uno a balle, uno a monte e quello sotto piazza Garibaldi in via Scalinata del mattatoio. Tutte le rocchiciane di una volta, con la bagnarola in testa, si recavano in questi luoghi per lavare i loro panni e per scambiare due chiacchiere. Uno dei lavatoi meglio conservati è proprio quello di piazza Garibaldi. Come si vede dal disegno del maestro Carfagna, è lungo una ventina di metri ed è formato da due vasche, una utilizzata per sgrassare i panni col sapone e l’altra (dove cade l’acqua – u picchione in dialetto) per il risciacquo. Grazie a una bella idea dell’amministrazione, questo lavatoio è stato restaurato e quindi è tornato al suo vecchio splendore, dopo l’abbandono e la sporcizia degli ultimi anni, ed è ora perfettamente riutilizzabile. Anche quella a monte, la più grande con i suoi 30 metri di lunghezza, è stata ristrutturata tempo fa ed è pienamente funzionante e curata dagli stessi cittadini. Invece la fontana a balle è ormai solo un lontano ricordo. La vasca era lunga 27 metri mentre ora ne rimane una porzione di appena tre e, cosa ancora più grave, è stata riempita di calcinaccio! Ma torniamo al nostro lavatoio sotto piazza Garibaldi. Si tratta del fontanile più giovane, “costruito intorno agli anni Trenta” ci ha raccontato “Bimbillo”, storico macellaio e severo custode del mattatoio di via San Sebastiano (oggi trasformato in teatro civico). Anche il locale del fontanile in prece-
denza era un mattatoio (da qui il nome del vicolo) e, tornando indietro nel tempo (di una novantina d’anni), non possiamo non pensare all’operaio-macellaio che doveva caricarsi sulle spalle un mezzo maiale o un bue e salire la ripida scalinata che sbuca a piazza dell’Erba. Così i nati prima della seconda guerra mondiale ricorderanno bene “u ‘nzipu” che, andando avanti e indietro da via San Sebastiano, distribuiva pezzi di carne ai vari macelli sparsi nel centro storico.
Comunque sia il nostro lavatoio è tornato al suo splendore e il Sindaco ha pensato bene di curarne anche l’apertura e la chiusura affidandone le chiavi a chi vuole conservare questa bella tradizione. Ancora oggi le signore Lea, Maria, Anna, Lucia, Teresa e Augusta ci ricordano che i panni lavati a mano al lavatoio hanno un altro profumo, quel profumo che riempiva tutta casa di pulito facendo arrivare i complimenti da tutta la famiglia!
Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it
Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico
CONSIDERAZIONI SU SCUOLA E CULTURA Follia, quale altro termine è più adatto a definire una tale situazione? Da un lato un governo furbo dall’altro bambini sciocchi e vittime di una massa che non comprende. E’ da dementi protestare per l’istruzione barricandosi a scuola. E’ da infimi serpi che ci si aspettano leggi atte a mascherare l’infamia di una classe dirigente piatta e meschina. Ma perché tante polemiche? Semplice! Noi che desideriamo cambiare le cose in modo pacifico, noi che crediamo non alla violenza, ma alle parole, siamo tra l’incudine e il martello. Siamo insofferenti alla politica interna del nostro paese, ma non vogliamo unirci a masse
violente, formate da bambocci che si infiammano senza informazione, senza giudizio, senza chiarezza! È proprio la chiarezza che manca. Per cosa protestiamo? È la domanda che molti non si pongono. Non si agisce bloccando stazioni o sbarrando le porte di un edificio pubblico. L’illegalità non può essere utilizzata aspirando a un paese più giusto. Per quanto riguarda la situazione del nostro Stato le parole sono insufficienti ed inadatte a mostrare quanto sia grande il nostro dissenso. Mi limiterò a dire che amiamo la cultura, la sapienza e l’istruzione e che questa sorta di triade è colpita giorno per giorno. Considero emblema della minaccia alla bellezza del nostro patrimonio culturale
così come all’educazione scolastica, la caduta della casa dei gladiatori a Pompei. Schiller scrisse: “Vedete, risorta è l’antica Pompei, di nuovo si erge la città di Ercole”. E’ rimasto solo da chiedersi se Pompei e Ercolano, allegorie della sapienza, torneranno ad essere un ricordo. Davide Ottaviani
DITECI TUTTO SUI POLITICI! Carissimi, colgo l’occasione, se permettete, di darvi qualche consiglio riguardo agli articoli sul giornale: essendo un giornale prettamente... locale e vista l’imminenza delle prossime elezioni amministrative sarebbe più opportuno parlare delle cose di Rocca e meno delle mafie, anche perchè i
mezzi di comunicazione nazionali ne parlano e ne dicono. Vorrei essere informato sulle persone che governano Rocca, gli intrallazzi di palazzo, ecc. Lo so che spesso lo fate... vorrei di più, senza guardare in faccia i... colori che portano, quando andrò a votare vorrei essere sicuro di non prendere un’altra fregatura. Organizzate una giornata al mese di “Puliamo Rocca”, mi da un grande fastidio vivere in mezzo ai boschi, e vedere lo schifo della monnezza ai margini delle strade o come concime... del sottobosco. Fate una campagna contro gli irregolari che buttano l’immondizia per strada. Io vi sarò, accanto se serve aiuto. Distinti saluti. G. Succurro