“ il Segno
”
PICCOLO
Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza Albert Einstein
Loro ce
Anno X, n. 6 - Giugno 2011
Elettrosmog, i cittadini vincono la battaglia contro Radio Vaticana
l’hanno fatta
Centro Storico SOS Ambiente Quali
di Davide Palozzi l’amico del lupo Mentre passeggio con Frodo, il mio cane, mi accorgo che la situazione dei nostri boschi non è assolutamente cambiata, anzi direi peggiorata. È veramente giunta l’ora di prendere seri provvedimenti. Faccio parte di un’associazione con il cui simbolo mi sono candidato anche nelle ultime elezioni comunali; questo gruppo è particolarmente sensibile alle questioni ambientali e soprattutto alla tutela degli animali. Adesso, però, parlo anche come semplice cittadino e mi permetto di dare alcuni consigli ai nostri amministratori comunali appena rieletti (quindi dovremo aspettarci un altro lustro di menefreghismo ambientale).
SEGUE A PAGINA 17
soluzioni?
Alle pagine 7 e 9
Polemiche
Mega villa con piscina
A pagina 11
Il dopo elezioni
Più deleghe pertutti
Alle pagine 8 e 9
I bambini dell’associazione “Bambini senza onde” di Cesano hanno vinto la prima difficile battaglia contro Radio Vaticana che con il suo elettromagnetismo ha provocato leucemie e linfomi a Cesano di Roma e in altri comuni limitrofi. Ecco la storia di queste popolazioni che, con la forza della disperazione e con tanto coraggio, hanno combattuto e vinto.
Sebastianelli alle pagine 12 e 13
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ATTUALITA’ Respinto il tentativo di chi puntava sul fallimento del quorum
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Lettera aperta al cittadino che ha disertato il Referendum
di Maria Pia Santangeli Caro cittadino che nei giorni del Referendum sei andato al mare, e certamente hai messo la testa sotto la sabbia, anche se sei partito per la montagna o se sei rimasto a casa, per non pensare - presumo - , per non esprimere una tua opinione, per cancellarti come cittadino insomma. Ti hanno consigliato male: se volevi difendere l’operato del governo, se volevi pagare di più l’acqua, dandola in mano ai privati, se volevi la costruzione delle centrali nucleari, se volevi che la legge fosse PIU’ UGUALE per il Presidente del Consiglio e per i Ministri -a voler essere molto sintetica-, saresti dovuto andare a votare NO per sostenere le tue idee. Dovevi far capire che l’operato del Governo ti sta bene, che lo condividi e quindi difenderlo. Mi dispiace: ti hanno consigliato male. Io ti confesso che, a sentirmi dire di andare al mare, mi sarei sentita presa in giro. Come! Invece di portare PICCOLO
il Segno
organo mensile dell’associazione culturale
“Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale di Velletri n. 5/02 del 19/02/2002
DIREZIONE
Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa
DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sebastianelli
avanti ragionamenti validi per spiegare il perchè della scelta nucleare, per esempio, e di sostenerla con forza, lo stesso Presidente del Consiglio e altri ministri hanno detto che NON sarebbero andati a votare. Invece, sarebbero dovuti andare a votare NO di corsa, per mantenere quelle leggi volute da loro stessi, e inoltre avrebbero dovuto invitare i cittadini a fare altrettanto. E’ proprio una cosa strana: proporre e votare leggi e poi non invitare i propri elettori a sostenerle. Che un capo di governo, che si è sempre
fatto scudo del fatto di essere stato eletto dal popolo, dimostri chiaramente e sfacciatamente di disprezzare il referendum, che del popolo è la massima espressione, è grave. Caro cittadino che sei andato al mare, coll’invitarti a non votare, il Presidente del Consiglio è come se ti avesse detto: 1) tu non hai una testa per pensare; 2) facciamo fallire il referendum, tanto il popolo non conta nulla (ma gli faceva comodo quando contava). Invece, per tua fortuna -perché è una fortuna anche per te- questa volta il popolo ha contato e sarebbe stato meglio che anche tu avessi fatto sentire la tua opinione, anche se contraria a quella della maggior parte dei votanti. Al posto tuo mi sarei sentita citttadina responsabile anche se avessi votato NO. E fossi andata al mare, o in montagna o ai laghi, mezz’ora più tardi. Saluti e auguri per il futuro
REDAZIONE
ILLUSTRAZIONI
Noemi Bevilacqua, Valentina Bucci, Gaetano Casilli, Stefania Colasanti, Daniela Di Rosa, Paola Gatta, Rita Gatta, Daniele Iannotti, Toshi Kameda, Luisa Laurelli, Marzia Mancini, Loredana Massaro, Don Franco Monterubbianesi, Marcello Morrone, Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Andrea Rasetti, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Ilaria Signoriello, Roberto Sinibaldi, Sandro Tabellione, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com
Franco Carfagna, Ermanno Gatta
ilpiccolosegno@libero.it
Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Il contenuto degli articoli, dei servizi, le foto ed i loghi, rispecchia esclusivamente il pensiero degli artefici e non vincola mai in nessun modo il Segno, la direzione e la proprietà. Le inserzioni sono riservate ai soli associati e simpatizzanti ed hanno carattere divulgativopromozionale nel loro stesso ambito. Stampato in proprio
IL SEGNO NON USUFRUISCE DI ALCUN FINANZIAMENTO PUBBLICO nè comunale, nè provinciale, nè regionale, nè statale, nè europeo.
Ringraziamo i nostri sostenitori: Fabrizio, Gianluca, Gianfranco, Paola, Pino, Piero, Gennaro, Andrea, Noemi, Daniele, Marco, Bruno, Augusta, Giulia, Omero, Italia, Sergio, Sandro, Luigi, Marcello, Giorgio, Roberto, Bruno, Nicola, Enzo, Rossana, Nadia, Patrizio, Alberto, Daniela, Rita, Angelo, Gabriele, Giorgio, Mario, Luisa, Vincenzo, Loredana, Stefania, Massimo, Ermanno, Bruna, Paola e Antonello.
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il Segno - Giugno 2011
Il monoteismo spiegato dal filosofo Cacciari
di Loredana Massaro Molto partecipato l’incontro che si è tenuto ad Albano Laziale con il filosofo e politico italiano Massimo Cacciari, organizzato nel ciclo di conferenze “Sinergie. Incontri letterari” e promosso dall’associazione culturale Eureka. Sabato 11 giugno alle ore 17 a Palazzo Savelli, il filosofo ed ex sindaco di Venezia ha tenuto una lectio magistralis sul tema “Il problema dei monoteismi”. “Il monoteismo – ha detto il prof. Cacciari – rimanda necessariamente all'esistenza dei politeismi. Ma si tratta di una differenza vera? La cultura, la civiltà e la filosofia occidentale è monoteista e crede in un solo Dio”. Dopo questa premessa il filosofo è entrato nel vivo del problema. Se crediamo in un solo Dio, come lo pensiamo? Come un Uno. Non determinato. Questo è un paradosso destinato ad attraversare tutto il pensiero occidentale e che reca in sé notevoli ripercussioni sui fondamenti della nostra civiltà, non solo di matrice religiosa ma anche tecnica, scientifica, morale. Citando la filosofia di Filone di Alessandria, Cacciari precisa che se l'Uno è l'Essere, quindi determinato perché abbiamo attribuito all'Uno l'esistenza, allora l'Uno della Bibbia non è Assoluto ma continuamente in relazione con l'esistente o con la natura. Nel Cristianesimo questo paradosso è portato all'estremo perché Dio si fa Carne, Dio è Logos. Possiede molti attributi, addirittura soffre sulla croce come un uomo. San Giovanni dice “Unum sumus” ponendo indissolubilmente la relazione tra l'io e il Padre. L'Islam per esempio reca nel suo pensiero una forte passione per l'Unum che non può essere determinato, in nessun modo contaminato ma anche questo è un dramma e un paradosso per la teologia islamica, in quanto viene maggiormente negata la libertà e la volontà dell’uomo.
il Segno - Giugno 2011
L’indifferenza alla politica, la non partecipazione sono i rischi da temere. L’obiettivo di alcuni può essere quello di farci arrivare a dire: “Sono tutti uguali”, “siamo tutti uguali”. Il modo migliore per far affondare la barca cui siamo tutti. Sul bastimento che rischia di affondare nella burrasca il passeggero che dice: “Che me ne importa, non è mica mio!”. Questo è l’indifferentismo, questo è non partecipare. Così si consegna il paese ai poteri che sanno organizzare e gestire il consenso e che ti portano via tutto. All’apparenza le conseguenze non sono negative. Per esempio puoi usare la politica per ottenere quello che il diritto non ti dà. Se non hai un lavoro cerchi di ottenerlo votando quel politico; se non hai un letto in ospedale cerchi il Consigliere Comunale che hai votato che ti farà il favore di procurartelo. Soltanto questo rischia di diventare la politica quando non c’è partecipazione di tutti: “Non rispetto dei diritti fondamentali, ma semplici scambi”. Tutto questo sembra conveniente ma in realtà non è così perché il politico che ti promette favori mentre ti da una cosa ti toglie tutto il resto. Ti dà il letto in ospedale per tua nonna, un’autorizzazione per aprire una tabaccheria, ti dà mezzo lavoro, ma ti sta togliendo tutto il resto. Ti toglie la possibilità di respirare aria sana, ti toglie il lavoro che ti spetta se sei capace, ti toglie le scuole che dovresti avere per diritto. Indifferenza e non partecipazione sono devastanti e determinano l’occupazione del potere da parte di quelli che non vogliono che si raccontino le contraddizioni. Ma chi racconta il proprio paese non lo sta diffamando ma lo sta difendendo. Il Presidente del Consiglio ha detto:
ATTUALITA’
Sull’indifferenza e la non partecipazione Un cittadino informato sceglie con responsabilità
“Se trovo quelli che hanno fatto nove serie de La Piovra e quelli che scrivono libri sulla mafia (…) giuro li strozzo”. E anche: “C’è stato un supporto promozionale a questa organizzazione criminale (…) ricordiamoci le nove serie de La Piovra e tutta la letteratura, il supporto culturale, Gomorra e tutto il resto”. Esercita un “Supporto Culturale”, dice il Presidente, chi scrive di come si regola la mafia per mettere in atto i suoi crimini, quando dovrebbe essere il primo a ringra-
ziare chi scrive, come fa Roberto Saviano, facendo capire ai cittadini quanto gli stanno togliendo senza che essi se ne rendono neanche conto. E’ l’uomo che a maggioranza è stato scelto dal popolo che è sovrano, una sovranità che sarebbe meglio esercitare informati meglio, abbandonando indifferenza e non partecipazione. il-sognatore.blogspot.com Tratto e adattato da “ Vieni via con me” di Roberto Saviano
La Provincia di Milano guidata da Guido Podestà (PDL), circa 15 giorni fa ha bloccato poco prima di essere inviati in esattoria, un pagamento da 300 mila euro circa ed un altro di 400 mila euro circa destinatari il primo una persona fisica l'altro una società. Mancata copertura? Difetto di forma? Per quale motivo questi due pagamenti sono stati bloccati? Semplicemente perchè si sono accorti che i destinatari delle somme, … non erano creditori dell’Amministrazione Provinciale !!! In pratica questi soggetti non hanno svolto nessun lavoro, nessuna consulenza, nessun servizio, niente di niente per la Provincia di Milano, però stavano per ricevere 700.000 Euro circa. Come è possibile una cosa del genere? L’autorizzazione al pagamento è stata concessa da Alessandro Germinario, assunto un anno fa con l’incarico di direttore del settore Politiche Finanziarie e di Bi-
lancio, anche se lui afferma che la firma non è sua, ma è stata contraffatta. Dice di essere stato incastrato e, per favorire l’accertamento della verità, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico. La vicenda è finita in Procura grazie ad un esposto presentato dalla stessa Provincia, la denuncia è contro ignoti e Germinario attualmente non risulta indagato. In passato Germinario è stato responsabile della segreteria particolare dell’ex assessore lombardo alla Protezione civile Carlo Lio (PDL), quindi ha avuto un incarico da dirigente nella Navigli Lombardi e presidente del cda di Consorzio Stabile, fino all’ingresso nella Provincia di Milano. Vedremo come andrà a finire, ma anche se questa volta è andata bene, viene il dubbio che in altre occasioni “qualcuno” abbia potuto percepire versamenti per attività-servizi-consulenze semplicemente … non svolte. La Pulce
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Democrazia e consenso PAGINA APERTA
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di Daniele Iannotti Da un punto di vista politologico (scienza che si occupa della politica) e filosofico, il concetto di democrazia non corrisponde a quello del senso comune. Nei bar, nelle nostre case e nei talk show televisivi con questa parola si intende dire, infatti, che il potere venga affidato dal popolo a chi ottiene il consenso per governare. Innanzi tutto, occorre precisare che la nozione stessa di popolo è molto vaga perché esso è qualcosa di molto più grande di chi ha il dirittodovere di votare; quindi, già qui, notiamo come si riceve il consenso dal corpo elettorale ma non da tutti i membri della comunità (minorenni, incapaci, stranieri senza cittadinanza, persone che hanno perduto il diritto di voto, ecc). Inoltre, il fatto che ci si esprime attraverso un voto non significa che si debba tenere conto soltanto della decisione della maggioranza. In democrazia essa vince, ma le
minoranze non perdono in quanto lo Stato deve adoperarsi per la loro salvaguardia. Tuttavia, nella quotidiana prassi politica, questo monito viene puntualmente disatteso e per ragioni confessionali, ideologiche o sociali si assiste spesso all’approvazione di leggi che mutilano in senso irreversibile questa differenza; non possiamo obbligare una persona non credente, ad esempio, a dover rinunciare alla fecondazione artificiale eterologa (quella cioè fatta con un donatore esterno alla coppia), perché questo equivale a imporre una privazione rispetto ad una cosa che non è reato, e dunque non ha ragione di essere proibita dalla nostra legge. Lo Stato deve occuparsi del lecito, non delle coscienze e dei peccati. La democrazia non è dunque, per usare una celebre definizione, “dittatura della maggioranza”, è anzi un peso che la stessa ha nel sostenere l’intera collettività. Veniamo al consenso: esso è il mezzo attraverso il quale le persone preferiscono un’opzione
L’anno delle belle bandiere
di Daniela Di Rosa Quest’ anno è stato, almeno per me, l’anno delle bandiere, prima ho esposto e poi tolto l’onnipresente bandiera della pace (c è sempre una guerra di troppo nel mondo) e contro ogni previsione, dato che non sono una nazionalista, che odio i confini e considero la terra la mia patria, ho innalzato quella dell’Italia. Mai ne avevo posseduta una, nemmeno per i mondiali di calcio che mi sono completamente indifferenti, ma “grazie” a Berlusconi e alla Lega Nord che dell’Italia e della sua Costituzione ne hanno fatto uno scempio, che deridono i 150anni della sua unità e chi per essa ha dato la vita, grazie anche al trota figlio di Bossi che insulta il nostro sud e dichiara che per lui l’Italia finisce a Roma… io ho riscoperto la mia appartenenza etnica, sono italiana, non è un vanto ma nemmeno una vergogna. Passata l’onda emotiva per il ritrovato patriottismo che a sinistra mancava (a parte la deplorevole parata dell’Esercito, perchè non sono le armi a rendermi orgogliosa del mio Paese, ma la bellezza, la storia e la cultura) ho dovuto toglierla per far posto alla bandiera
rispetto Platone ad un’altra, però non deve essere assolutamente il lavacro pubblico di tutti i mali, privati o pubblici, delle persone e delle maggioranze (parlamentari o popolari) che animano questo stesso consenso. E perché? Perché ci sono le regole e le leggi che possiedono, tra gli altri, i caratteri dell’astrattezza e della generalità, cioè sono formulate genericamente per poi essere applicate nel caso concreto e nella stessa misura verso ogni cittadino. Tuttavia, le leggi e le regole da sole non sono ancora sinonimo di democrazia perché anche il terzo Reich, l’Italia fascista e la Russia di Stalin avevano leggi e regole, peccato che esse fossero ispirate, guarda caso, dal preciso disegno di assoggettare le minoranze alla maggioranza, di
sul referendum per l’acqua (due bei sì su sfondo azzurrino), alternandola con quella contro il nucleare... per poi toglierle tutte e due dopo la vittoria dei sì e la sconfitta di chi avrebbe voluto mandarci allegramente al mare! Ora con calma rimetterò la bandiera della pace, sempre più insicura e dubbiosa, sono contro tutte le guerre, credo veramente che ci siano altri modi per “esportare” democrazia… poi penso alla Striscia di Gaza, ai territori occupati, al popolo palestinese massacrato e senza patria, alla Libia, a Israele e Gheddafi e il mio pacifismo vacilla! ******
“Se fossi un vero pacifista scenderei in piazza contro la guerra, ma se fossi un pacifista vero scenderei in piazza anche contro Gheddafi, e se fossi un pacifista verissimo scenderei in piazza per difendere i ribelli, i quali però sparano e dunque dovrei -se fossi davvero un pacifista- scendere in piazza per convincerli a deporre le armi, ma se loro depongono le armi Gheddafi li annienterebbe con le sue armi, a meno che prima non venisse annientato con le armi di chi gli sta facendo la guerra perchè vuole difendere i ribelli che anch’io voglio difendere perchè sono un pacifista... O almeno credevo di esserlo”. (tratto da: Riccardo Barenghi su La Stampa)
il Segno - Giugno 2011
azzittire le voci contrarie, e di fare un uso illegittimo della violenza. Negli stati democratici, invece, le forze di polizia hanno il monopolio dell’uso legittimo della forza ma solo per proteggere tutti i cittadini. Quindi, queste leggi che sono la spina dorsale della democrazia debbono essere necessariamente leggi giuste. Come si fa a capire se essi siano tali? La Giustizia è una domanda che il filosofi si pongono da duemilacinquecento anni senza ancora una certezza. Possiamo però dire che le leggi di uno stato sono giuste quando, accanto ai caratteri già citati, sono tali per cui siano ben evidenziati i diritti e i doveri di tutti, senza privilegi ed eccezioni. Dunque, il governo delle leggi, intese come uno Stato di diritto, è la definizione che qui, informalmente e brevemente, appare più piena ma non certo esaustiva per definire la democrazia. C’è però un’ultima questione: Platone additava la democrazia come il governo dei molti (che non sono tutti, si badi bene) e rintracciava in essa il male di essere retta da persone che non sono lì per capacità di governo; non i migliori, ma semplicemente gli eletti. Non vi suona familiare questa considerazione? Certo la democrazia, sulla carta, non fa distinzioni di censo, classe sociale e istruzione, e questo, come rovescio della medaglia, comporta che possano amministrare persone inette perché non selezionate da alcun criterio, eccetto il consenso; proprio la sua l’acquisizione, in realtà, è fatta con dispendio di mezzi economici e comunicativi (tv, partiti, ecc.) e ciò rende in pratica nulla la teorica possibilità data a tutti di poter essere eletti. Ci si mette in lista ma non si viene votati perché non conosciuti e quindi chi più può investire più può farsi notare. Dunque la democrazia è la fiera della mediocrità e dell’arrivismo degli incapaci? Spesso, ahimè, sì; però, è anche l’unica via oggi conosciuta che fornisca, almeno teoricamente, le stesse possibilità di partenza a tutti. È per questo allora che dovremmo proteggerla e migliorarla, tutelando ad esempio la scuola pubblica, palestra di cittadinanza ineguagliabile, e il diritto al lavoro.
il Segno - Giugno 2011
da Tokyo Toshi Kameda Sono passati due mesi e mezzo dalla catastrofe dell’11 marzo. Lo tsunami ha inghiottito tutto. Al momento (alla fine del maggio) le vittime contano 24 mila circa tra morti e dispersi. Molti di questi non riusciamo a trovarli perché o si trovano ancora sotto le macerie o sono stati ingoiati nel mare. 110 mila circa sono ancora sfollati, sopravvissuti ma hanno perso tutto: i propri cari, i figli o i genitori, la casa, i beni, i mezzi di lavoro, ecc.. Un album fotografico non è una cosa che non conta, se un bambino perde una mamma come fa a ricordarsi il suo dolce viso? Tutto questo è il dolore. Non è finita qui. Perché la tragedia non è stata solo una calamità naturale ma è stata causata anche dai nostri errori commessi perché pensavamo soltanto alla comodità della vita. È ancora critica la situazione della centrale nucleare Fukushima numero 1. Una parte dei sopravvissuti possono comunque tornare a ricostruire la propria vita ma l’altra no. La contaminazione radioattiva non consente di prospettare il futuro e nemmeno di mettersi in piedi per cercare i propri cari perché tutto è contaminato. Sono ancora in corso i lavori di raffreddamento delle barre di combustibile nucleare ma in modo provvisorio nel senso che non possono per il momento fare altro che versare acqua per raffreddarle. Questo sta creando un grave problema. Non sappiamo dove depositare tutta quest’acqua altamente radioattiva una volta raffreddate le barre. Già sono state gettate in mare migliaia di tonnellate di acqua contaminata dallo iodio 131 (livelli anche di 7,5 milioni di volte superiori alla norma). Per questo occorre al più presto ripristinare il sistema di raffreddamento circolatorio dell’acqua su cui il governo sta lavorando ma questi lavori sono ostacolati dalla presenza della stessa acqua. Stiamo dentro un circolo vizioso. La situazione della centrale è instabile come prima. Non è ancora superato il rischio di un’esplosione dell’idrogeno. Il livello della radioattività in aria è tendenzialmente in discesa. Solo in quattro prefetture rimane ancora alto. Nel capoluogo di Fukushima ad esempio è 34,8 volte superiore alla media. Non sta però andando meglio se si guarda l’estensione della contaminazione radioattiva. Le sostanze radioattive, soprattutto il cesio, prima si trovavano solo in aria e in acqua, e ora nel pesce, nelle verdure, nella carne bovina, nel cemento estratto dalla fogna e fino al latte materno e il the verde, uno dei nostri prodotti tipici. La contaminazione del the è arrivata fino ad una zona molto distante a sud-ovest e a più di 400 km dalla centrale. Ora si teme più l’esposizione interna di radiazione che esterna e più pericolosa. Siamo così arrivati al livello 7 di gravità dell’incidente uguale a Chernobyl che il governo ha finalmente ammesso dopo un mese. Il che non vuol dire che la situazione si sia aggravata ma semplicemente che lo era già dall’inizio. In un primo momento si
ATTUALITA’
Contro il nucleare, dentro il nucleare
E’ veramente un male necessario?
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presumeva il livello di rischio 6, soprat- Il nostro Toshi tutto all’estero ma anche in Giappone. in tenuta La stessa cosa è anche per la fusione del anti-nucleare nocciolo e per riconoscerla ci sono voluti più di due mesi. Tutto questo, il governo insieme alla Tepco, la compagnia elettrica di Tokyo, lo sapevano e, comunque, lo intuivano ma lo scopo era quello di sottovalutare la gravità per non allarmare la popolazione. Tutt’ora cercano di tranquillizzarci dicendo che la quantità di radioattività emessa in aria è soltanto il 10% di quella di Chernobyl. Però qui non è tenuta in conto l’acqua altamente contaminata finita nel mare che girerà ancora per diversi anni negli oceani. Per lo stesso motivo il governo ha nascosto fino al 3 maggio scorso i dati di Speedi, il sistema per prevedere la diffusione in ambiente delle sostanze radioattive in caso di emergenza. Esso ha grande importanza per prevenire i danni potendo conoscere gli spostamenti della radioattività. Una specie di previsione del tempo in ver- e migliaia di persone di generazione in gesione nucleare. nerazione come abbiamo visto a Chernobyl Tutte queste sottovalutazioni e segretezze e temiamo di vedere ora in Giappone? avranno sicuramente messo in difficoltà i Noi conosciamo una logica simile riguarlavori alla centrale e messo a rischio la po- dante la strategia nucleare. Le armi nupolazione. Non si sa ancora con la preci- cleari sono “il male necessario” per la sione quanta gente, e fino a quanto, è stata deterrenza. Ma se non funzionasse così esposta alle radiazioni. che cosa succederebbe? È la guerra nuDi fronte a questa tragedia non possiamo cleare. Ma questa non è la guerra come noi restare indifferenti dicendo “noi comunque la conosciamo perché la guerra comporta un giorno andremo avanti” (ora si direbbe per la sua definizione i vincitori e i vinti. così). Appena meno di un anno fa, prima La “guerra” nucleare invece no, vede solo dell’incidente alla centrale, il programma la distruzione dell’umanità. Perciò non è energetico nazionale prevedeva l’aumento un male necessario (relativo) ma un male dell’energia nucleare entro il 2030 del 50% assoluto. Oggi ci troviamo di fronte alla (dal 30% sul totale) costruendo altri nuovi stessa logica. La centrale nucleare non è il 14 reattori rispetto ai 54 attuali. Ma ora il male necessario ma il male assoluto perché governo ha deciso di revisionare questo può apportare la negazione dell’esistenza programma. Noi tutti dobbiamo riflettere di tutti gli esseri viventi. Noi dobbiamo sull’uso dell’energia nucleare prendendo in partire da qui. considerazione le altre energie alternative e Non sappiamo ancora bene quando finirà rinnovabili. Su questo tema vi sono diverse questa storia in Giappone. Sono molto preargomentazioni da discutere tra noi e i fau- occupato in modo particolare per i bambini tori delle centrali ma ad ogni modo tutte le che non sono ben protetti come si dodiscussioni porteranno ad un solo punto, o vrebbe, per la popolazione messa fuori accettare il male necessario o respingerlo. dalla conoscenza della pericolosità e per i Se nessuno di loro è in grado di dire che la lavoratori che stanno rischiando la propria centrale è sicura al cento per cento, questo vita per salvarci dal peggio. Non voglio che vuol dire che stanno dalla parte del ragiona- succeda una tragedia simile in nessuna mento de “il male necessario” dicendo “sì, parte del mondo. Tanto meno in Italia. un po’ di male ci sarà ma è pur sempre ne- Poche ore fa mi è giunta una buona notizia: cessario”. nel referendum contro il nucleare hanno Quali sono queste necessità? La crescita vinto i sì. Ho sempre creduto nel popolo economica? La comodità della vita? L’in- italiano, nella sua coscienza umana dadipendenza energetica o altro? E in cambio vanti a questa tragedia. di che cosa? In cambio della vita di migliaia Ma non dimenticate, la lotta continua.
PAGINA APERTA Don Franco Monterubbianesi, fondatore di Capodarco, ha compiuto 80 anni 6
Un rivoluzionario vero che sa parlare a tutti
Caro Don Franco, qualche settimana fa hai compiuto ottant’anni, e siccome sei un amico speciale, per questa volta gli auguri te li mando via stampa. Il giorno della tua festa, circondato da moltissimi amici, mi hai salutato con queste parole: “ecco Daniela, una rivoluzionaria!”. Ero imbarazzata e inorgoglita per quell’aggettivo troppo grande per me, ma il bello è che era un prete a farmelo, io che sono notoriamente una mangiapreti! Ma tu sei, come ho detto sopra, un prete e un uomo fuori dal comune, tu veramente non hai pregiudizi verso nessuno, socchiudi gli occhi e vedi l’anima di ognuno di noi, non il colore della sua pelle, o la religione di appartenenza, non esistono maschi, femmine, sani o malati, ma solo esseri umani.
Trent’anni fa l’incontro a Capodarco che mi cambiò la vita
Trent’anni fa bussai alla tua porta (la comunità di Capodarco a Grottaferrata) avevo vent’anni e un piccolo bambino biondo in braccio, ero alla ricerca di qualcosa ma non sapevo che cosa, la vita “normale” non mi bastava. Quel giorno a Capodarco erano tutti via, incontrai Milly e Memmo, spiegai loro i miei sogni, i miei problemi, le mie speranze e la voglia di cambiare il mondo… volevo cominciare da lì, fare (come si diceva e forse si dice ancora) esperienza… e che esperienza! Cosa non mi ha insegnato Capodarco! La convivenza con ragazzi che venivano da tutta Europa, la tolleranza, il rispetto e l’amore per chi è “diverso” da noi, la consapevolezza che disabili siamo noi con la nostra ossessiva ricerca del bello a tutti costi quando è vero che la bellezza esteriore si vede solo se sei bello dentro, ahi voglia a
il Segno - Giugno 2011
Don Franco quando studiava medicina a Roma
Don Franco oggi
Daniela con Orietta a Capodarco (1980)
farti plastiche! Per non parlare dell’amicizia con Orietta (grande Orietta!) arrivata a Grottaferrata insieme a te. Di lei ricordo soprattutto il nostro indimenticabile viaggio con la Diane due cavalli e la tenda da campeggio montata sul tettuccio. Tu venivi, partivi, tornavi, ascoltavi i nostri problemi e ripartivi per aiutare mille altri come noi, una cosa sapevo allora e so oggi: sei tu il rivoluzionario!
Quando per la prima volta decidesti di portare via i disabili dagli ospedali
Tu giovane prete per la prima volta in Italia decidesti di portare via i disabili dagli ospedali, dai manicomi, e costruire per loro e con loro, comunità e
case famiglia dove dare a tutti la dignità che meritavano e meritano. Poi la ricerca di vita mi ha portato lontano ma dovunque andassi, qualunque strada decidessi di intraprendere vi avevo sempre nel cuore e nella mente, ogni volta che discutevo con un prete o lottavo per le incoerenze della chiesa gli parlavo di Don Franco e di Capodarco. Camminando camminando arrivai a Perugia e a Gubbio... e anche lì bussando
A tutti consiglio di leggere “La storia di una vita”, un libro-foto-documentario che parla proprio di Don Franco Monterubbianesi, un giovane prete di provincia come tanti, arrivato un giorno anche qui a Grottaferrata. Chi volesse avere il piacere di leggerlo potrà richiederlo scrivendo a: fondatore@capodarco.it
alla porta di Angela e Daniele (pure loro esseri speciali) trovai un’altra Capodarco. Oggi sono di nuovo qui, il mondo in fondo è tondo e la vita è un cerchio, si torna sempre al punto di partenza, si parte vuoti e si torna pieni di esperienze, di vita. Ma sì in fondo è vero, ognuno di noi a modo suo è un rivoluzionario! Auguri sinceri da una mangiapreti incallita! Daniela Di Rosa Daniela con altri ragazzi della Cooperativa di Capodarco e il piccolo Lillo (1979-80)
il Segno - Giugno 2011
INDOVINA QUANTI SIAMO?
Al 30 aprile 2011 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 16.236 (maschi 8.079; femmine 8.157). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.212.*
ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità
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NUMERI UTILI
Farmacia Comunale: 06-9499986 Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 339-1669282
La nuova Giunta Boccia si è insediata e i problemi irrisolti restano intatti *dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe
Centro storico, commercio e raccolta “porta a porta”... ecco le cose da fare
di Sergio Rasetti Auguri al Sindaco e ai Consiglieri della maggioranza rieletti a furor di popolo. E tanti auguri al popolo che, anche se ampiamente incazzato, ha rinnovato il mandato agli stessi che lo avevano fatto incazzare. Ora occorre fare subito le cose indispensabili. Precedenza al Centro Storico prima che politici e tecnici se ne vadano in vacanza. Un capitolo del programma elettorale, dopo che per anni è stato notevolmente trascurato, indica l’intenzione di rendere il “Borgo commercialmente attrattivo”. Bene. Cominciamo a togliere i paletti che non sono indispensabili per permettere la sosta breve; averne rimossi soltanto 4 o 5 a pochi giorni dalle elezioni è servito soltanto a lanciare un segnale quindi rimettiamo gli operai al lavoro e sospendiamo il sistema del pagamento dal Belvedere a tutto il Corso Costituente istituendo un rigido controllo. Invitiamo politici e dipendenti comunali a recarsi
in centro senza l’auto personale; comportamento che i commercianti dovrebbero applicare rigidamente visto che i pochi spazi disponibili dovrebbero essere a disposizione dei loro clienti. Provvedimenti semplici che non costano nulla ma costituiscono un contributo importante per chi commercialmente resiste ma non è molto lontano dal dover abbassare la serranda definitivamente. Un messaggio a chi, in questi giorni difficili, sta pensando comunque di sperimentare una nuova attività commerciale e ha bisogno di un sostegno concreto. A seguire dovrebbe essere facile varare altri provvedimenti, concordati con commercianti e residenti, per chi in campagna elettorale si è detto pronto ad occuparsi della rinascita del Borgo. Ci dicono che la raccolta differenziata sta dando buoni risultati. Presto sarà estesa ai Campi D’Annibale e al Vivaro. Nel prossimo futuro potremo contare su un concreto risparmio. Noi nell’approssimarsi della prima scadenza annuale suggeriamo l’attuazione di una importante modifica richiesta da
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Un angolo di via della Fortezza, prima di giungere a piazza Garibaldi, dove si accumulano buste di rifiuti
clienti e esercenti. Occorre adottare una soluzione diversa all’esposizione dei cassonetti sotto il naso di chi siede al tavolo di un bar o ristorante. Gli interessati fanno l’impossibile per tenere pulito al massimo, ma la situazione resta distante da un ambiente profumato alla Christian Dior. Se i responsabili, politici e tecnici, vorranno occuparsi
del problema per concordare soluzioni migliori, si potrebbe ritornare alla normalità e l’aspirazione di Rocca di Papa ad essere considerato un paese civile e a vocazione turistica, soddisfatta. Proprio come ha preso l’impegno di fare chi si è ripresentato agli elettori chiedendo di governare il paese per altri cinque anni ed è stato accontentato.
ROCCA DI PAPA
8
il Segno - Giugno 2011
Con quattordici delegati è record e ora c’è il rischio delle competenze Parte il Boccia-bis con cinque assessori e una valanga di delegati
Rasetti a pagina 7
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Cultura, eventi, turismo e spettacolo
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Sportello imprese ed e-governement
Giorgio Serafini
Luca Santangeli
Decoro della città e tutela degli animali Politiche dei gemellaggi
Fabrizio Castri
Cimitero, censimento e toponomastica
Roberta Trombetta
Patrimonio storico-archeologico
Giulio Croce
Antonio Gentili Andrea Croce
Murales e patrimonio artistico Promozione attività sportive
Politiche giovanili ed educaz. alla pace
Claudio Botti
Salvaguardia patrimonio castanicolo
Margherita Silvestrini Pari opportunità
Linda Boccanera Michele Gatta
Biblioteca e museo geofisico
Associazionismo e partecipazione
Fabrizio De Angelis Delega alla frazione Vivaro
Lettera sulla nostra scuola
di Roberta Querini Sono stata lontana da Rocca di Papa per 12 anni, quando sono tornata ho trovato il vuoto, ho ritrovato un paese nel degrado. Ho inscritto i miei figli nelle stesse scuole dove andavo io, ma adesso me ne pento. Mi sento responsabile di tutto quello che tutti i giorni devono affrontare. Mia figlia è una studentessa modello ma in questa scuola non riesce ad uscire al meglio. Mio figlio, a soli 6 anni, si ritrova in una classe considerata uno scarto. Nel mese di settembre ho girato, ho chiesto, ho supplicato tutte le persone che dal Comune potevano aiutarci. Nessuna risposta. Ho lasciato Roma dove i miei figli vivevano in una realtà che funzionava. La risposta del Comune è stata questa: “A Roma ci sono i soldi”; mi domando: che risposta è? Non ho chiesto un aiuto economico, ma solo giustizia, sensibilità e responsabilità verso quei bambini che saranno il nostro futuro. Segue a pagina 10
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L’allarme lanciato dalla Cgil scoperchia gli interessi e le infiltrazioni criminali a Roma e nell’intera provincia
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Approfondimento alle pagine 16 e 17
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Il nostro no al processo breve
di Roberto Saviano Signor Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei. Segue a pagina 6
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il Segno “ mensile indipendente di attualità,
Umberto Veronesi
Anno VIII, n. 11 - Novembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Stampa locale pubblica e privata
di Sergio Rasetti A Rocca di Papa l’informazione locale è assicurata essenzialmente dalla pubblicazione ufficiale del Comune “Comune Informa” e da “il piccolo Segno” redatto, diffuso e finanziato da un gruppo di volenterosi che cercano di assicurare una minima informazione sulle cose di casa che tutti mormorano, mentre chi di dovere, fa finta di non sentire o conoscere. In tanti attendono, ogni mese, l’uscita de “il piccolo Segno”, sicuri di trovare qualche argomento interessante, descritto da punti di vista non istituzionali, che può far capire meglio la realtà. Le pagine del periodico comunale, stampato su carta di pregio e diffuso in modo capillare, sembrano non rispondere molto alle aspettative di informazione dei cittadini sulle cose della Casa Comunale, sulle delibere di Consiglio Comunale, sulle decisioni della Giunta Municipale, sul lavoro delle Commissioni Consiliari, SEGUE A PAGINA 8
”
Se io ti dò un dollaro e tu mi dai un dollaro, entrambi abbiamo un dollaro. Se io ti dò un’idea e tu mi dai un’idea, entrambi abbiamo due idee.
informazione e cultura
L’inchiesta
1975-1985 gli anni che sconvolsero Monte Cavo
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha scritto il Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;
SEGUE A PAGINA 8
LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.
Albert Einstein
ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”
Studi d’Arte
P.C.R. la farsa continua
Solo debiti e niente turisti
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Un residente ci scrive che...
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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?
Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.
Paolo Borsellino
Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano
Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello
di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12
A Monte Cavo
Festa dei 100 anni
La nipote di M.S.De Rossi Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19
No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944
Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.
Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.
ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13
Dopo lo scempio
A pagina 10
A pagina 14
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Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa
Sindaci e Parco A pagina 8
di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.
SEGUE A PAGINA 9
Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare
PrevenzioneAvis Pentima Stalla A pagina 19
A pagina 15
Parla Don Franco
“Vicini agli emarginati”
Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6
mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi
Leo Longanesi
Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?
Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.
Mons. Martinelli nuovo Vescovo
Alle pagine 12 e 13
Fondi Regionali
Lavori di Scavi alla Ecco la recupero Fortezza Via Sacra e... abusi Studi d’Arte Alle pagine 8 e 9
” Riparte la lotta Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
Anno IX, n. 9 - Settembre 2010
A pagina 11
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SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!
di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.
SEGUE A PAGINA 3
Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12
L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.
Alle pagine 5 e 11
Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.
Alle pagine 6 e 7
mensile indipendente di attualità,
informazione e cultura
Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri. Don Franco Monterubbianesi
Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente
Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto. ALLE PAGINE 12 e 13
Giardino degli Ulivi, questione di metodo
di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.
SEGUE A PAGINA 8
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Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via
Alberto Camus
Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio
Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi... Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle
L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie Onna dopo circa la riattivazione della La stazione il terremoto occupata storica funicolare. A pagina 17 A pagina 10
Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!
Una storia iniziata nel 1919
Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi
di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.
SEGUE A PAGINA 5
L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
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Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.
Michele Serra
A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E
Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo
L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
13 luglio
2008
Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5
Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapaLa parte crollata del Convento cità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alleAutorità competenti, affinchè facciano chiarezza Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9
Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?
di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5
L’Amministrazione resta sul vago
Alle pagine 10 e 11
Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare
A pagina 6
Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti
Potete ingannare tutti per un po’. Potete ingannare qualcuno per sempre. Ma non potete ingannare tutti per sempre. Habram Lincoln
Elettrosmog, polemiche per il mancato trasferimento dei tralicci
Dieci anni di verità, mezze verità ed omissioni di una classe politica asservita ai nuovi potenti
il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” il Segno “ il Segno “ il Segno “ ” ” ” ” ” Verità Ecomostri La Variantona Il Silenzio! Il Parco! Speculazioni E’crollato! nascoste Noi, il potere e la verità
il Segno“
Rocca di Papa, Videosorveglianza equivoci e Contro la inciuci di una politica opaca. delinquenza Mancini a pagina 8 Come uscirne?
di Andrea Sebastianelli Nel 2011 Rocca di Papa dovrà eleggere la nuova amministrazione comunale che guiderà il paese fino al 2016. A quest’appuntamento elettorale la politica locale (di destra e di sinistra) dovrà giungere chiarendo ruoli e rapporti tra le forze politiche dei rispettivi schieramenti, le differenze in campo e le idee per la Rocca del prossimo quinquennio poichè l’attuale fase politica roccheggiana è poco entusiasmante soprattutto perché dimostra una confusione generale e generalizzata. Vediamo. SEGUE A PAGINA 16
Inizia la scuola
In attesa di risposte
Rasetti a pagina 9
Strada misteriosa
Salita o discesa?
La Regione Lazio cancella i 2 milioni di euro necessari per spostare le antenne di Monte Cavo. L’amministrazione comunale accusa la Presidente Polverini. Il centrodestra respinge le accuse. Siamo al solito scaricabarile. Intanto i Comitati di Quartiere di Rocca di Papa stanno studiando le iniziative da intraprendere. Una nostra proposta al Sindaco: si faccia carico il Comune, accendendo un mutuo, dei soldi necessari per il trasferimento degli impianti
Articoli alle pagine 12 e 13
E’partita la corsa alle candidature Elezioni amministrative del 2011
Torna “il borsino dei candidati” A pagina 16
Tutto per l’interno (pitture e decorazioni) e l’esterno (quarzi,silicati e silossanici)
il Segno “ Di antenne si muore Periodico mensile dell’Associazione
Anno IX, n. 7-8 - Luglio-Agosto 2010
Culturale Terre Sommerse Castelli
”
Incominciando col gustare un po’ di libertà, si finisce per volerla tutta. Errico Malatesta (1853-1932)
“Esiste un nesso tra esposizione alle onde e tumori e leucemie”
Lo ha dimostrato una perizia richiesta dal Tribunale di Roma per chiarire le responsabilità di Radio Vaticana su 137 decessi
Quando i Parcheggio Parco politici sono Ascensore intolleranti trappola di Sergio Rasetti Ho avuto rapporti più o meno stretti e confidenziali con Sindaci e politici di ogni livello nelle prime due parti della
mia vita. Dopo aver imboccato allegramente la terza parte, quella che comincia a 60 anni, mi sono imbattuto in uno di questi politici molto preso dal suo ruolo che, come pochi altri, non tollera critiche e posizioni diverse dalle sue, e che, forse infastidito per le cose da me scritte su questo giornale, mi ha definito, in privato, con un “aggettivo forte”.
A pagina 7
Boschi ai privati
Patrimonio di tutti
A pagina 10
Quartiere Vigne
Proteste per la rotonda
Alle pagine 12 e 13
Via libera anche al secondo PUA
Il futuro del Vivaro è fatto di cemento A pagina 8
BAR GELATERIA PASTICCERIA KEBAB FAST-FOOD FRIGGITORIA e tanto altro....
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il Segno “ PICCOLO
Enzo Biagi
PICCOLO
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PICCOLO
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Ai giovani giornalisti dico: raccontate sempre la verità. Anche se costa molto.
Mafiopoli 32 PAGINE
La criminalità arriva e si stabilizza anche da noi
Il nostro menù speciale
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Capodanno 2011
Buon Natale
Anno VIII, n. 12 - Dicembre 2009
Periodico mensile dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
PICCOLO
il Segno “
(trav. di Via delle Barozze) 00040 Rocca di Papa (Rm)
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All’indomani dello spoglio dei quattro quesiti posti a referendum il 12 e 13 giugno scorso, l’affluenza alle urne a Rocca di Papa si attesta di circa sei punti percentuali al di sopra del livello nazionale. A recarsi alle urne, nelle 12 sezioni della città sono stati in 7151, con una percentuale che sfiora di poco il 60% della popolazione. Una valanga di si in tutti e quattro i quesiti: per la privatizzazione dei servizi pubblici 97,15% i si e 2,85% i no; per la tariffa dell’acqua 97,49% i si e 2,51% i no; per il nucleare 95,45% i si e 4,55% i no; per il legittimo impedimento 96,59% i si e 3,41% i no. «É un risultato importante non solo per la nostra città ma per tutta l’Italia – è il commento del sindaco Pasquale Boccia –. Il raggiungimento del quorum e la grande partecipazione ha posto in evidenza la voglia di cambiamento della maggioranza dei cittadini, chiamati ad esprimersi su questioni fondamentali».
...E I NUOVI 14 DELEGATI
PICCOLO
Rasetti a pagina 10
Bilancio, Patrimonio e Affari Generali
PICCOLO
Via Barozze, degrado Ecocentro Mancini a pagina 9
Opere Pubbliche, LL Pubblici e Mobilità
PICCOLO
La Casa Facciamo della salute il punto
Quello firmato dall’attuale Ministro allo Sviluppo Economico, Paolo Romani, è un vero e proprio atto d’accusa che coinvolge l’ex Governatore della Regione Lazio Piero Marrazzo. Romani, il 3 marzo 2009, chiede a “Piero” di non applicare la delibera regionale del 2008 sullo spostamento dei ripetitori di Monte Cavo per evitare problemi ai cittadini di Roma e agli antennari. E Marrazzo si limita ad eseguire gli ordini in barba ai cittadini di Rocca di Papa e alla delibera approvata dalla Regione. Una storia di verità, mezze verità e omissioni.
Centro Storico
Mauro Fei
Maurizio Querini
PICCOLO
Viale Enrico Ferri Opere pubbliche
Servizi Sociali, Scuola e Sanità
PICCOLO
”
Una ‘lettera confidenziale’tra il Vice-Ministro Romani e Marrazzo, tenuta segreta, ha fermato il trasferimento dei ripetitori da M.Cavo
Storie sporche
Vice Sindaco, Ambiente e Serv. Idrico
Valentina Trinca
PICCOLO
H. Heine
Tipo di assessorato
Silvia Sciamplicotti Urbanistica, Ed. privata e Centro Storico
PICCOLO
Là dove si danno alle fiamme i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini
Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
Roberto Barbante
d
PICCOLO
Buon Natale
Anno IX, n. 12 - Dicembre 2010
Assessore
www.issuu.com/ilpiccolosegno
PICCOLO
il Segno “
Referendum, alle urne il 60% dei roccheggiani
I 5 ASSESSORI...
”
Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via
il Segno
NO ALLA LEGGE BAVAGLIO
PICCOLO
Cinque Assessori e 14 delegati. Sono queste 19 persone che dovranno gestire per i prossimi anni la cosa pubblica e dai quali dipenderà il futuro di Rocca di Papa. A sorprendere è stato soprattutto il numero delle deleghe che hanno suddiviso in altrettanti micro-settori alcuni dei temi più importanti del paese. Il dubbio che molti cittadini hanno è se questa eccessiva “disgregazione” voluta dal riconfermato Sindaco Boccia per accontentare tutti i partiti che lo hanno sostenuto, non sarà prima o poi causa di scontri di tipo istituzionale sulle competenze di ciascun delegato. Per esempio la delega al patrimonio castanicolo non si scontrerà con l’Ass.to di Querini sul patrimonio pubblico? La salvaguardia e la valorizzazione del castagno è un tema fondamentale ed è importante che tutte le competenze coinvolte ragionino seguendo gli stessi obiettivi. Ma questo ragionamento potrebbe valere anche per la cultura e il turismo che potrebbero scontrarsi con le iniziative di altri delegati (esempio: murales, associazionismo, ecc.). E’ certamente presto per dirlo, quindi attendiamo che le prime iniziative vengano portate avanti per poi esprimere il nostro giudizio. Per il momento auguriamo a questi 19 delegati buon lavoro. Luigi Serafini
E’ partito Speculazioni l’assalto mensile indipendente di attualità, informazione e cultura
Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”
Alberto Camus
Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio
L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio
L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7
Comune di Rocca di Papa, votata l’edificazione di 1.200 metri cubi
al Vivaro Sebastianelli a pagina 7
SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9
Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi
di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.
Periodico mensile dell’Associazione Culturale Terre Sommerse Castelli
Anno IX, n. 6 - Giugno 2010
glio 13 lu
2008
Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5
Scuola, dopo Commercianti i tagli niente Parla Italia più classi Verdinelli
di Rita Gatta Recentemente a Rocca di Papa, come tutti sappiamo, sono state portate avanti iniziative politiche volte a migliorare la situazione scolastica: due nuovi edifici sono stati inaugurati il mese scorso, nella zona delle Vigne e ai Campi d’Annibale, con grande soddisfazione da parte di tutti. Purtroppo a queste lodevoli iniziative dell’Amministrazione Comunale non fa riscontro la politica scolastica nazionale. I tagli al personale docente e i provvedimenti tesi soprattutto al risparmio non rendono agevole una programmazione futura della scolarità cittadina.
Andrea Rasetti a pagina 8
Gestione boschi
Si continua a discutere
Paura e terrore per le alte fiamme
Incendiate 3 automobili in pieno centro
A pagina 9
tà noCOvi LORE PER
Picchioverde a pagina 11
Lettera al Sindaco
Mobbing o PARRUCCHIERA fuori di testa che cosa?
(prenotando prima del 25 dicembre ‘10)
Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!
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Dopo le ultime elezioni comunali è mancata una vera analisi del voto ROCCA DI PAPA
il Segno - Giugno 2011
Dopo una tornata elettorale nelle sedi dei partiti della “Prima Repubblica” si facevano riunioni con gli iscritti e gli elettori per fare “l’analisi del voto”. Una riflessione ragionata e collettiva per capire più da vicino le scelte degli elettori, le ragioni dei successi o degli insuccessi di liste e candidati. Le conclusioni di questo lavoro costituivano il punto di partenza per riavviare l’impegno sul territorio di eletti e militanti e dare il necessario supporto politico ai rappresentanti nelle istituzioni. Si realizzava una continuità di partecipazione e impegno di centinaia di persone che non lasciavano soli gli eletti nella gestione della “cosa pubblica”. Nel tempo della “Seconda Repubblica” questa analisi collettiva è passata di moda. I risultati nudi e crudi dicono chi ha vinto, chi ha perso, con
tempi moderni
quanti voti e quante preferenze per ciascun candidato. Tutto qui. Dei perché se ne discute tra pochi a porte chiuse, dove recriminare è arte praticata da ogni partecipante che sta lì ad occuparsi soltanto del suo caso personale e non vuole sentir parlare di possibili conflitti di interessi per chi dovrà assumere cariche nella nuova Amministrazione. Ma come uomini navigati, anche i più giovani imparano subito a riconoscere la rotta che più conviene; al primo impatto suddividono le deleghe in decine di rivoli, che probabilmente non confluiranno mai tra di loro, per accontentare tutti. I settori più importanti tornano naturalmente ad essere affidati, come in un giro di valzer ballato da 3-4 persone, agli stessi che li curavano precedentemente; perché l’opera, a loro che l’hanno va-
rata, appare così perfetta che deve essere completata senza cambiamenti di sorta. Perfino l’area artigianale sulla Via dei Laghi, capannoni in uno degli angoli più belli del mondo, gli appare ancora una scelta perfetta che risposano come si fa con un coniuge fedele. Come faranno quelli che, in Consiglio e fuori, si oppone-
di Roberto Sinibaldi
La furbizia è un sottoprodotto dell’intelligenza: chi è furbo non è detto che sia intelligente, chi è intelligente non ha bisogno di essere furbo. È così? Nell’immaginario prevalente no! I furbi sono visti con reverente sussiego, ammirati per quello che fanno; o che non fanno, nel più classico esempio dell’evasione fiscale. Decenni di conformismo sociale hanno calpestato qualsiasi tentativo di critica, offuscando l’orgoglio civile dei cittadini onesti, che per questo spesso scontano il non piccolo prezzo della solitudine. Circondati da gente che pagherebbe pur di vendersi, in molti sembrano pronti a contrastare l’assurdo, imposto come senso comune dalla politica italiana. Al di là della
Furbi ma non intelligenti curva della nostra esperienza, qualche possibilità di riscatto si intravede dopo l’esito delle ultime elezioni. Il rischio è però sempre in agguato: qualche furbissimo che ci venga a riproporre tattiche machiavelliche, talmente bizantine da dimostrarsi finora sempre perdenti. A livello nazionale, regionale e anche locale, il tafazzismo della sinistra è stato spesso una guarentigia per un cambiamento che tutto cambia perché nulla cambi (e forse la citazione è
fin troppo alta), basato sul congenito moderatismo del Pd. Danno una mano a mantenere tutto fermo i molti buoni a nulla, ma pronti a tutto, che costellano i mille rivoli della politica più deteriore. Noi cittadini dobbiamo ritrovare una piena capacità di critica, un pensiero analitico e proteso al bene comune, una logica semplice e condivisa, l’orgoglio di appartenere ad una società. In una battuta: riconquistare i diritti di cittadinanza.
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vano sulle cose sbagliate che il dott. Boccia faceva approvare dal vecchio Consiglio Comunale e ora sono entrati nella squadra, direttamente o delegando persona fidata, a reggere la botta di un’Amministrazione che non rettifica nulla di quanto deciso nei cinque anni precedenti? Tornando ai risultati elettorali i numeri delle preferenze ad alcuni candidati attraggono l’attenzione di quanti si attardano a ragionarci sopra e a voler capire. Un caso interessante è quello dell’aumento di preferenze ottenuto da un candidato già ricco di consenso nel 2007 che, pur avendo avuto un ruolo da amministratore importante, ruolo che gli è stato in questi giorni riconfermato, non si era mai distinto per aver pronunciato discorsi indimenticabili in Consiglio Comunale, convegni o dibattiti di partito, conferenze, inaugurazioni o quant’altro. Qualcuno era pervaso dal sospetto che fosse vittima di una sorta di raucedine politica che gli impediva di esprimersi in queste sedi. A risultati resi noti la riflessione attonita di molti: “Ma questo come fa ad avere tanto consenso se di politica non parla mai, non è un frequentatore di riunioni istituzionali e di partito, non ha fatto una campagna elettorale visibile come tutti gli altri?”. Da qualche tempo “il corpo elettorale” riserva sorprese che bisognerebbe analizzare con attenzione perché sono estremamente preoccupanti. il-sognatore.blogspot.com
POLITICA
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il Segno - Giugno 2011
Il Centro Storico ha urgente bisogno di una serie di interventi risolutivi
Il rilancio dell’antico quartiere di Rocca di Papa è ormai un sogno lontano
di Daniela Di Rosa Da qualche tempo se devo comprare qualcosa ho preso l’abitudine di andare al mercato, non guardo il giorno, uno vale l’altro, il lunedì Grottaferrata, grande, tante bancarelle, trovi veramente di tutto, il mercoledì Ciampino, altrettanto grande se non di più e fornitissimo, anche quello di Rocca Priora vale la pena di visitare... luoghi spaziosi, parcheggi... Venerdì scorso decido di andare al nostro mercato, scendo a piedi, tanto il posto per l’auto non lo trovo, passo per il Carpino, il panorama è così bello che dimentichi il par-
Via Gramsci
cheggio ma soprattutto il palazzone costruito davanti al teatro, distruggendo un antico fontanile, e pensi alle foto fatte in quel luogo un paio di anni prima, potevi sostare, bere e riempirti gli occhi… ora il panorama se lo gode il proprietario. Vado oltre, passo davanti al Duomo, salgo la salitella e lo sconforto mi sale al cuore, negozi in fila chiusi, poche persone, per lo più anziane, ti rincuori un po’ quando arrivi in piazza Garibaldi (conosciuta come piazza dell’erba), con i due bar, la trattoria e la splendida veduta, ma c’è solo una bancarella che vende verdura e poca, pochissima gente. Proseguo e noto le saracinesche abbassate di quasi tutti i
sono aperte le iscrizioni per settembre
negozi di via Gramsci (ora sottoposta all’ennesimo restauro del manto stradale con lavori che durano in media pochi anni... e chi paga? ovviamente i cittadini con le tasse), mi ricordo la pizzeria, chiusa ormai da anni, l’abbigliamento, la sartoria, la tappezziera, l’alimentari... tutti chiusi, le bancarelle sono poche, per lo più vendono frutta e verdura, che tristezza! Proseguo e me ne vado senza comprare nulla. Perchè Rocca di Papa che reputo il più bello dei Castelli Romani sta morendo lentamente? Dov’è che i nostri politici sbagliano? Perché non dare quei locali ad affitti bassi e farne un centro artigianale e culturale? E’ forse l’unico paese con 16 mila abitanti a non avere una libreria, come si spiega questo decadimento? Da un mese è iniziato il Boccia-bis, doveva essere l’anno del cambiamento ma così non è stato, non vedo un grande futuro per questo paese moribondo, in tutta Italia un vento nuovo ha spazzato via il vecchio, Pisapia a Milano, De Magistris a Napoli… persino Genzano e Ariccia hanno voglia di ricominciare, qui no, i nostri giovani o sono stati fermi e ininfluenti (come i ragazzi de La fabbrica di Niki) o hanno
appoggiato per vari motivi, alcuni validi altri meno, la vecchia classe dirigente. Da noi niente rivoluzione. Tra cinque anni, chissa? C’è stata un’epifania di deleghe, a che scopo? Io che sono maliziosa e pure un po’ cattiva penso per tenere buoni tutti, per appagare un po’ di vanità, ma più che altro per far credere che le persone delegate contino qualcosa; ma ancor di più per non avere opposizione. Spero di sbagliare ma so già come andrà a finire, qualcuno se ne andrà, qualcuno accetterà tutto, qualcuno (come me) si pentirà e qualcuno in buona fede o in mala fede farà da supporter per le prossime elezioni. A quelli in buona fede chiedo di preparare questa Giunta ad un alto senso di democrazia ad accettare la prossima volta le primarie e forse anche qui arriverà il vento del cambiamento che farà rinascere il paese, risanerà il centro storico e risveglierà i boschi… per adesso ragazzi vigilate! Mi viene in mente una bella frase di Mark Twain: “Tra vent’anni non sarete delusi delle cose che avete fatto, ma da quelle che non avrete fatto. Allora levate l’àncora, abbandonate i porti sicuri, esplorate, sognate, scoprite”.
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ROCCA DI PAPA Polemiche a Marino per una villa abusiva di Rocca di Papa
il Segno - Giugno 2011
Mega-villaabusiva,conpiscina, della moglie dell’Assessore
Sta alzando un vespaio di polemiche nella vicina città di Marino una lettera inviata al Sindaco Palozzi da alcuni esponenti della sinistra cittadina (Mirko Laurenti, Flaviano Marrucci e Maurizio Aversa) in merito a una villa abusiva di circa 200 metri quadrati realizzata recentemente nel Comune di Rocca di Papa. Il motivo è che la mega opera, sottoposta a sequestro dal Parco dei Castelli Romani lo scorso 1mo aprile, confermato poi dall’ingiunzione alla demolizione firmata il 12 dello stesso mese dal responsabile dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Rocca di Papa, apparterrebbe secondo i tre politici alla moglie di un assessore marinese, tutt’ora in carica, che con la consorte condividerebbe lo stesso domicilio. Da qui la richiesta di dimissioni avanzata da Sinistra Ecologia e Libertà e dalla Federazione della Sinistra di Marino. I redattori della lettera hanno accusato il Sindaco di centrodestra (da poco rieletto) di non essersi pronunciato “fino ad ora su un grave fatto di trasparenza e di illegalità che ha coinvolto un suo uomo in Giunta: l’assessore al Bilancio Marco Ottaviani”, il quale “tramite un proprio congiunto, il 12 aprile scorso, ha subito l’interessamento di un provvedimento per l’abbattimento di una villa abusiva in Rocca di Papa, in quanto questa, in uso anche all’assessore, ha violato le leggi sul Vincolo Paesaggistico; le leggi sul Vincolo Si-
smico; le leggi di tutela in quanto Area all’interno del Parco dei Castelli; le leggi di tutela in quanto Terreni di notevole interesse pubblico”. L’opera in questione, realizzata in Via Borgo Valle Vergine, leggendo la descrizione contenuta nell’ingiunzione alla demolizione, può davvero essere definita una megaalla demolizione redatta lo scorso villa, essendo L’ingiunzione 12 aprile dall’Ufficio Tecnico di Rocca di Papa composta da “un piano terra e un piano in- e -udite udite!- una vasca di terrato per un totale di circa mq metri 10,50 per 5,60 “con 200 collegati tra loro da una un’altezza di circa ml. 1,80 atta scala esterna [...] realizzato in presumibilmente -si legge ancemento armato e tamponato in cora nell’ingiunzione firmata muratura [...] manto di tegole dal tecnico Di Filippo- a coalla romana, discendenti in struire una piscina”. rame [...] infissi in ferro con Resta un’ultima domanda: posgrate anti-intrusione”. sibile che un cantiere edile di Ma non è finita: “Il manufatto queste proporzioni, posto nei esternamente risulta ultimato in pressi del depuratore di Borgo ogni sua parte con intonaco e Valle Vergine che ultimamente tinteggiatura [...] portico in pie- ha visto un via-vai non indiffetra corredato da travi e travi- rente per le note vicende, sia celli di castagno [...] e superfici stato individuato solo a consluesterne lastricate per altri 350 sione di tutte le opere abusive? mq”. A cui bisogna aggiungere Solo la magistratura potrà chiaun viale e un garage (tutti rigo- rire queste e altre domande. rosamente in cemento armato) (A.S.)
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Caduta massi in Via Rocca Priora
Via Rocca Priora, la strada che congiunge il quartiere dei Campi d’Annibale alla frazione del Vivaro, è a serio rischio caduta massi. In pieno bosco, a 50 metri dalla cappelletta posta a ridosso dell’ex cava di lapillo, infatti, il costone a monte ha messo in evidenza decine di massi, alcuni davvero di grandi dimensioni, che con la pioggia o con un semplice dilavamento del terriccio friabile potrebbero piombare di colpo sulla carreggiata mettendo a rischio la sicurezza di automobilisti e abituali camminatori della domenica. Alcuni grossi sassi già si notano a bordo strada e l’impressione è che altri piomberanno sull’asfalto se non saranno approntati alcuni interventi di consolidamento e messa in sicurezza. Un nostro lettore ci ha già segnalato una sua disavventura, che solo grazie a riflessi prontissimi è riuscito ad evitare il peggio, sterzando velocemente nel tentativo di aggirare uno dei sassi venuti giù. Il caso (o la fortuna) ha voluto che dall’altra parte della carreggiata non arrivasse nessuno altrimenti staremmo a raccontare un’altra storia. Speriamo che ora il Comune intervenga ripristinando la dovuta sicurezza alla pubblica incolumità. Andrea Rasetti
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il Segno - Giugno 2011
di Andrea Sebastianelli Il 24 febbraio del 2011 la lotta contro l’elettromagnetismo ha segnato in Italia la sua prima vittoria storica. Fino a quel momento ogni protesta, ogni denuncia contro i tralicci radio-televisivi era destinata al fallimento. Il 24 febbraio 2011, davanti alla Corte di Cassazione, si è infatti concluso il primo processo penale contro Radio Vaticana intentato dai comitati di cittadini di Cesano di Roma (zona a nord della Capitale). Dieci anni di dibattimenti in aula, di confronti spietati tra esperti, o presunti tali, del settore, di racconti drammatici di chi aveva perso familiari e amici a causa delle onde silenziose. Dieci anni per costruire una verità che ora è legge: Radio Vaticana fin dal 1999, a prescindere dal superamento dei limiti d’emissione, ha molestato i cittadini turbandone il modo di vivere quotidiano (art. 674 del Codice Penale, “getto pericoloso di cose”). Ho seguito per molti anni le vicende dei cittadini di Cesano, come giornalista ma soprattutto come persona che non vuol far finta che a Rocca di Papa non esiste un problema elettrosmog e, con esso, il diffondersi di linfomi e leucemie, soprattutto tra i più giovani. A Monte Cavo vi è la più alta concentrazione di tralicci radio-televisivi d’Europa e se la politica ha deciso di voltarsi dall’altra parte ciò non toglie che i cittadini possano condurre da soli le battaglie per la legalità e la salute. Ma questo, a parte qualche raro caso, da noi non è ancora accaduto. Adesso la vicenda di Cesano di Roma è stata raccontata in un libro (“Bomba atomica, inchiesta su Radio Vaticana”, Editori Riuniti, € 15,00) che ogni roccheggiano dovrebbe leggere per acquisire consapevolezza sulla questione e capire che anche la battaglia più dura e difficile, alla fine, può
A P P R O F O N D I M E N T O
La legge è uguale per tutti anche per Radio Vaticana
Lo studio epidemiologico del dott. Andrea Micheli ha messo in evidenza il nesso esistente tra la presenza di tralicci radio-televisivi e l’insorgenza di leucemie e tumori. Un libro ricostruisce la lunga lotta intrapresa dagli abitanti di Cesano contro la potente Radio Vaticana essere vinta. Gli autori del libro sono un giornalista radiofonico, Alessio Ramaccioni, un fotoreporter freelance, Edoardo Lucci, e un avvocato penalista esperto in diritto dell’ambiente, Francesca Romana Fragale, che fin dalle prime fasi, ciascuno con le proprie competenze, hanno seguito l’evolversi dello scontro fra cittadini consapevoli e il potente colosso mediatico del Vaticano. Ma torniamo alla sentenza storica della Cassazione, che oltre ad accertare il superamento dei limiti di legge, le molestie e i disturbi alla popolazione, sancì definitivamente che le persone imputate (dei tre imputati oggi soltanto uno è ancora in vita) erano responsabili dell’accaduto aprendo così la strada anche ai risarcimenti. Ora l’altra grande battaglia che attende i “Bambini senza onde” e il “Coordinamento dei Comitati di Roma Nord” è il processo per “omicidio colposo plurimo”, ancora in fase di svolgimento e su cui purtroppo incombe il rischio della prescrizione. Elemento fondamentale di questa ulteriore tappa della giustizia è lo “Studio Marconi” (presentato nel luglio del 2010 dopo quattro anni di paziente lavoro), una perizia epidemio-
Tralicci a Monte Cavo
logica condotta dal dottor Andrea Micheli (foto sotto) dell’Istituto nazionale dei tumori, che ha stabilito, per Radio Vaticana, “un’associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale all’emittente ed eccesso di rischio di morte per leucemia”. Per quanto riguarda l’altra emittente oggetto dell’indagine, Maritele, impianto radio della Marina Militare, “lo Studio Marconi suggerisce che vi sia stata un’associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini e che le strutture di Maritele, in modo limitato e additivo, abbiano plausibilmente contri-
buito all’incremento di quel rischio”. Le conslusioni del lavoro del dottor Micheli lasciano pochissimi dubbi, anche perchè tale studio rappresenta l’unica risposta scientifica all’alto numero di patologie che si continuano a riscontrare a Cesano, Olgiata, La Storta, La Cerquetta, S. Maria di Galeria, Osteria Nuova, Anguillara, Campagnano e Formello. In realtà già nel 2001 venne svolta un’indagine epidemiologica dall’Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio, dal titolo eloquente: “Mortalità per leucemia nella popolazione adulta e incidenza di leucemia infantile in un’area caratterizzata dalla presenza di un sito di emissioni di radio frequenza”. Le conclusioni di questa ricerca vengono così raccontate
Il secondo processo per omicidio colposo plurimo rischia la prescrizione
il Segno - Giugno 2011
nel libro: “In questa indagine che [...] prendeva in considerazione anche i residenti da zero a quattordici anni, erano messi in evidenza i dati relativi nel periodo 1987-1999 di leucemia infantile registrati a Roma con quelli diagnosticati nelle zone a ridosso dell’emittente. Risultato: a Cesano e dintorni il rischio di contrarre la leucemia risultava notevolmente più alto”. Inoltre lo studio verificò che allontanandosi dal traliccio di Radio Vaticana la percentuale di ammalati tendeva a diminuire. Un altro dato inconfutabile si ricavava da una indagine statistica dell’Istituto Superiore di Sanità che analizzò le cause di mortalità nella popolazione italiana nel 1994. Per quanto riguarda il Lazio, “su 759.506 bambini in età compresa tra zero e quattordici anni, si sono registrati ventiquattro decessi per leucemia: uno ogni 31.646”. A Cesano, nel 2000, in quella stessa fascia d’età composta da circa seimila bambini, il rapporto era di un morto per leucemia ogni tremila. Era dunque evidente già all’inizio del duemila il nesso tra onde elettromagnetiche e gravi patologie. Ma lo studio del dott. Micheli apporta qualcosa in più, a cominciare dalle malattie prese in considerazione che semplicisticamente definiamo “lucemie e tumori del sistema emolinfopoietico”. Ossia: leucemie, linfomi non-Hodgkin, linfoma di Hodgkin e mieloma. I soggetti sottoposti ad analisi epidemiologica dovevano essere residenti nel periodo compreso fra il primo gennaio 1997 e il 31 dicembre 2003. Le conclusioni sono a dir poco agghiaccianti: in totale sono stati individuati 210 decessi (105 uomini e 105 donne), di cui ben 69 ascrivibili alla presenza del traliccio di Radio Vaticana, 73 a quello di Maritele, e 68 a entrambe le emittenti. “Per quanto riguarda le sole leucemie -si legge ancora nel libro- il rischio di decesso per chi ha vissuto per almeno
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La vetta di Monte Cavo
dieci anni nell’area compresa tra sei e dodici chilometri di distanza dall’emittente è circa 6,6 volte più elevato rispetto a chi vive nella stessa area da meno di un anno”. Lo Studio Marconi ha poi scoperto “una maggiore incidenza nella popolazione femminile rispetto a quella maschile, il che suggerisce che la condizione abitativa, che probabilmente è più alta tra coloro che sono disoccupati, casalinghi e pensionati, espone a un rischio più alto di coloro che vanno occupati da qualche altra parte”. Le parole conclusive del dottor Micheli, durante la presenta-
zione in aula del suo lavoro, sono ancora più sorprendenti: “In questo campo, analogie si trovano solo negli studi sull’esposizione alla bomba atomica”. Il coraggio dei “Bambini senza onde” e del “Coordinamento dei Comitati di Roma Nord”, che hanno continuato la loro battaglia come fece Davide contro Golia, dovrebbe essere preso a esempio da tutti, particolarmente da chi vive analoghe condizioni senza riuscire a trovare le giuste soluzioni. E anche la politica dovrebbe farla finita di far finta di occuparsi di elettrosmog mettendo in piedi
A P P R O F O N D I M E N T O
ridicole “commissioni grandi rischi” (così le chiamano per far vedere che sono importanti) mentre invece dovrebbe semplicemente cominciare a informarsi su quello che hanno fatto a Cesano. Recentemente mi è capitato di chiedere ad alcuni politici di Rocca di Papa se conoscessero (chiedere se l’avessero letto mi pareva troppo) lo Studio Marconi del dottor Micheli. La maggior parte non l’aveva nemmeno sentito nominare, mentre alcuni pensavano che si trattasse di un lavoro storico sulla telefonia. E dire che i cittadini li hanno pure rivotati! Andrea Sebastianelli
ROCCA DI PAPA Sarà presentato a ottobre con la rivista Ci scrive il segretario de La Destra 14
il Segno - Giugno 2011
“La nostra scelta Cattolici moderati, il movimento di Saba di andare da soli” La politica torna in primo piano a Rocca di Papa anche dopo le elezioni amministrative. Diamo infatti notizia della nascita del Movimento politico “Cattolici moderati, Città per l’uomo”, ispirato –come ci ha spiegato Massimo Saba- essenzialmente ai valori del cattolicesimo sociale e al discorso che Benedetto XVI ha tenuto in occasione della preghiera mariana per il 150° dell’Unità d’Italia, il 27 maggio nella Basilica di S. Maria Maggiore, in cui il Papa, facendo riferimento al contributo che la chiesa italiana ha dato in questi 150 anni “per la costruzione del bene comune e della Città dell’uomo”, ha chiesto all’episcopato italiano “di non esitare e stimolare i fedeli laici a vincere ogni spirito di chiusura, distrazione e indifferenza, e a partecipare in prima persona alla vita pubblica. Incoraggiate -dice il Papa ai vescovi-, le iniziative di formazione ispirate alla dottrina sociale della Chiesa, affinché chi è chiamato a responsabilità politiche e amministrative non rimanga vittima della tentazione di sfruttare la propria posizione per interessi personali o per sete di potere”. Una delle attività del movimento sarà la pubblicazione di un periodico, “Città per l’uomo”, diretto dallo stesso Saba. “La collocazione politica –ha concluso Massimo Sabafarà riferimento a due assi portanti: centro e moderazione, con ispirazione ai valori del cattolicesimo, in particolare a quello sociale, da Leone XIII a Bene-
d e t t o XVI. Il Movimento, c o s ì c o m e previsto nello Statuto, in occasione delle con- Massimo Saba sultazioni elettorali presenterà proprie liste o sosterrà candidati che faranno riferimento ai valori costitutivi del Movimento stesso”. La presentazione pubblica del Movimento si terrà nel mese di ottobre. Andrea Rasetti
Il motivo per cui non ci siamo aggregati alla Lista di Enrico Fondi in queste ultime elezioni amministrative è subito detto: non potevamo concorrere con un candidato a Sindaco del centro-sinistra e segretario locale del Psi di Bobo Craxi. Noi eravamo disposti ad entrare in lista con la presunta e non tale lista di centro-destra se solo si fosse deciso per un personaggio più moderato. Tale lista non poteva comunque rappresentarci, la nostra coerenza e l’onestà ci distingue dai partiti e associazioni concorrenti. Decine di simboli (24) messi lì per far numero e dar colore allo striscione della vec-
I risultati elettorali ottenuti a Rocca di Papa confermano e migliorano la crescita che il nostro partito ha riscontrato sul territorio regionale dove in diverse amministrazioni ha visto confermare ed aumentare la propria azione politica amministrativa con la elezione di giovani sindaci e capaci amministratori. A Rocca di Papa nello specifico il dato elettorale inequivocabilmente testimonia il quadruplicamento dei consensi ottenuti. Un ringraziamento va alla nuova classe dirigente che in
c o s ì p o c o tempo e in maniera positiva è riuscita a dare rappresentanza ad Luciano Ciocchetti un elettorato moderato presente sul territorio roccheggiano. I complimenti vanno al neo consigliere Mario Gatta tra i più votati nell'intero comprensorio comunale e al commissario cittadino Armando Serafini per l'impegno e la passione dimostrata in questi ultimi mesi. A Rocca di Papa così come in altri territori interessati al voto UDC ha premiato nella scelta di programmi chiari e trasparenti e soprattutto possibili, affiancati da candidati sindaci con caratteristiche omogenee per capacità onestà e disponibilità ad una buona e corretta gestione della Res Pubblica. Luciano Ciocchetti Vice Presidente Regione Lazio
“A Rocca di Papa l’Udc è in crescita” Le congratulazioni dell’On. Ciocchetti
c h i a volpe. Simboli come Fli, U d c , Nuovo Psi, Repubblicani, ecc. L’ultimo Alvaro Fondi simbolo che tanto faceva gola è il PdL tanto conteso da vari personaggi che vantavano di fare tale politica per il paese, invece l’hanno consegnato nelle mani di chi questa politica oltre a non averla mai fatta la disprezzava (vedi le considerazioni sul Referendum), il socialista Enrico Fondi. Questo dimostra il potere feudale di Roma su Rocca di Papa. Ciò non si può dire della politica de “La Destra” che ha piena autonomia territoriale. C’è da dire un’altra cosa, che in queste ultime amministrative ci ha resi perplessi, l’aggregazione di “Rifondazione Comunista” con la Lista Civica di Pasquale Boccia Sindaco uscente e riconfermato, proprio Rifondazione che elogiava la raccolta firme fatta da loro contro “La privatizzazione dell’acqua” ha appoggiato chi dell’acqua ha fatto un lusso (ci sarà una contropartita. Noi crediamo di sì). Chissà che fine faranno… faranno la fine dei Verdi (dove sono finiti?!) che come diciamo noi de “La Destra” - avendo ragione son come i cocomeri “Verdi” fuori e “Rossi” dentro. Attendiamo a breve il “letargo” dell’opposizione. Su un siffatto panorama e nella certezza che tale batosta sia stata utile. Riluce fulgida, luminosa e splendente una sola aspettativa determinata, decisa, concreta e ben definita: La Destra. La quale, tra lo sbalordimento di tutti, ha addirittura aumentato i voti rispetto alle regionali 2010 fermandosi a quota 448 (5,14%). E proprio a questi nostri grandi elettori va il ringraziamento di tutti i candidati della lista “La Destra Storace”. Orgogliosi della nostra scelta! Il Direttivo de “La Destra” di Rocca di Papa
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ROCCA DI PAPA Continua il nostro approfondimento sulla realtà castanicola di Rocca di Papa
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La multifunzionalità e la valorizzazione del castagno
di Giorgio Grossi* Cosa è la “multifunzionalità”? qualcuno la chiama plurifunzionalità, altri polifunzionalità. E’ una caratteristica che significa rispondenza a molte funzioni, cioè a molte attività, compiti, facoltà. Quanto a multifunzionalità, il castagno è pianta davvero unica e tradizionalmente preziosa: svolge funzioni produttive (dà frutti pregiati per il consumo fresco e per la trasformazione, quotati sui mercati nazionali e esteri; dà buoni assortimenti di legname da lavoro e paleria; dà miele, tannino, biomasse, materiali per erboristeria, prodotti del sottobosco quali funghi e piccoli frutti), protettive (dal dissesto idrogeologico, dal degrado del suolo e del clima), naturalistiche (mantiene biodiversità animale e vegetale, mantiene carbonio nei manufatti di legno), paesaggistiche, ricreative, didattiche, nutritive ed altro ancora. Una cosa, più è multifunzionale e più è utile, perché te ne porti dietro una sola ma con quella risolvi molti problemi. Siccome il castagno è multifunzionale, la gente se lo è portato dietro ovunque poteva. Soprattutto la gente povera e i montanari. Ma anche i Romani antichi, che lo diffusero in tutt’Europa e non solo. Il castagno infatti richiedeva non troppe attenzioni (bastava seminare e aspettare, ma presto si imparò a innestarlo e a potarlo) a fronte dei vantaggi che forniva (cibo conservabile, fuoco, legno per attrezzi, pali e travi, materiali per gli animali, assestamento del terreno, ecc). Nel medio evo dava sostentamento a molti monasteri e furono proprio i monaci (per lo più i benedettini, che avevano il motto “ora et labòra” cioè “prega e lavora”) a studiarlo, selezionare le varietà migliori, diffonderle in coltivazione ammaestrando sulle cure da applicare ai frutteti e ai boschi. Nacque così un rapporto nuovo tra uomo e castagno, che sino all’Epoca Moderna portò i montanari a
Il cinipide del castagno
fondare i villaggi là dove terreno e clima permettevano che la pianta crescesse bene, producesse il tanto e il buono da poi barattare col grano e altri prodotti della pianura. Oggi, la multifunzionalità del castagno è preziosa per effettuare la valorizzazione del territorio montano. Io vedo due tipi di valorizzazione: 1: chi è nato in un luogo, paese, o chi sceglie di diventarne cittadino adottivo, se a quel luogo ci tiene lo valorizza innanzitutto per se, per i propri occhi, la propria famiglia, con orgoglio: e allora lo tiene pulito, ne parla bene, agisce per migliorarlo. 2: si valorizza il proprio territorio per poter così richiamare i turisti (ce ne sono di diversi tipi), innanzitutto per vendere loro servizi e prodotti, ma anche per scambiare conoscenze, esperienze, cultura e programmi. Forse a Rocca di Papa tutto questo può sembrare difficile o impossibile, a chi ancora porta in sé il ricordo delle castagne come cibo simbolo di povertà (qualcuno addirittura non riesce a mangiarle più), o il ricordo dei malpagati lavori in bosco come un duro passato da dimenticare. Invece il castagno, questo concentrato di utilità, costituisce ancora un baule di ricchezze, che per
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molti resta ancora da scoprire, conoscere e rivalutare. Il castagno infatti risponde ottimamente ai bisogni della moderna popolazione (quella cittadina, assai più della montana), di chi cerca serenità e tranquillità, verde e salute, relax, ristoro, posti in cui fare passeggiate o percorsi di ginnastica all’aperto, in cui far giocare i bimbi e riposare gli anziani; ma anche del miglior turista che, per conoscere e orientarsi nel luogo di villeggiatura, vuol sapere quali fauna e flora ci sono (il castagno ha una funzione naturalistica di primo piano, nel mantenere la biodiversità animale e vegetale). In Italia si sono moltiplicate le “aree attrezzate”, le “fattorie didattiche”, i “musei all’aperto”, le “attività culturali in castagneto” (mostre di fotografia, pittura, eventi musicali, corsi estivi, e tanto altro). La funzione didattica del castagno era inizialmente la più sfruttata dalle scuole dei piccoli centri, poi allargata a scuole esterne di vario grado: il castagneto è una vera e propria “aula didattica” per giovani e adulti, di botanica, micologia, idrologia, gestione umana delle risorse con percorsi di osservazione, guide naturalistiche, collezioni ecc. In Rocca di Papa, l’impiego della multifunzionalità del castagno per giungere a valorizzare il territorio è favorita da molti fattori, ben predisponenti: vicinanza di Roma (piena di cittadini stressati che cercano evasione; ma anche di funzionari stranieri di elevata cultura); rispetto ai paesi dei Castelli romani ha posizione elevata, sistema agroforestale caratteristico, argomenti di richiamo didattico; è sede di un Parco Regionale, che si interessa di ambiente e suoi valori; ha trascorsi storici del tutto propri, legati strettamente al carattere montanaro e al castagno. E tanto di più. *già CRA-Frutticoltura, Roma e Caserta
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Questo è il motivo principale per cui scrivo per l’ennesima volta un articolo di denuncia sulle condizioni vergognose e ormai a limite della tollerabilità, di cui forse chi sta incollato sulla sua poltrona a custodire il potere non si rende nemmeno conto. Solo chi ama veramente la natura può apprezzare quale ricchezza rappresenta il verde, il paesaggio e la vastità delle macchie roccheggiane. Per prima cosa bisognerebbe controllare l’accesso nelle zone verdi attraverso sbarre o tornelli in modo da impedire l’ingresso con automobili, motocicli e moto da cross che, oltre a inquinare l’aria, provocano anche inquinamento acustico nocivo per gli animali. Ho visto che sulla via della Molara, il proprietario, Santovetti, ha già provveduto a sue spese, e lo approvo, ad impedire l’ingresso in alcune zone più interne del bosco con sbarre removibili che permettono solo agli addetti ai lavori o ai residenti di entrare. Il controllo dell’accesso impedirebbe anche che il bosco si trasformi in una discarica a cielo aperto nociva alle piante, agli animali e anche all’uomo. Proprio in una delle mie frequenti passeggiate, mi è capitato di vedere una volpe soffocata da un sacchetto di plastica ingoiato, probabilmente, mangiando tra i rifiuti. Un’altra volta, invece, ho avuto la fortuna e il piacere di vedere, a brevissima distanza, un’intera famiglia di cinghiali: c’erano tre adulti, penso che siano state tre femmine, e ben una quindicina di cuccioli poco più grandi di un gatto e dal pelo molto chiaro;
L’OPINIONE
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erano quasi le otto di sera, d’estate, le bestiole attraversavano in fila indiana come scolaretti; un’adulta guidava la fila, una stava ferma sul ciglio della strada e l’altra chiudeva la fila. Una scena veramente commovente, quasi incredibile da vedere a meno di venti metri di distanza. Quando ti trovi di fronte a queste cose sei costretto a pensare a quale potrà essere il loro destino, quale quello degli altri animali del bosco e quale il nostro. Un altro gravissimo problema sta minacciando le nostre macchie ossia la presenza di un virus che sta facendo ammalare i castagni, stando attenti ci si accorge che tutte le piante ne sono affette ed esiste il reale pericolo che possa contami-
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narne altre varietà, pare che alcuni alberi di noce ne siano già stati colpiti. Ho provato a proporre un programma politico mio, illudendomi di poter aiutare questo bel paese al quale mi sento fortemente legato, qui sono nato e cresciuto e spero che tutte le belle parole scritte sui programmi elettorali siano messe in atto veramente e che non rimangano, come sempre, solo inutili lusinghe. Non voglio augurare buon lavoro a nessuno vorrei solo che s’interessino veramente a questi problemi, l’ambiente è importante tanto quanto la salvaguardia degli animali. A questo proposito vorrei anche ricordare la situazione ignobile nella quale si trovano i poveri cani collocati
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vicino alla pompa di benzina sulla strada dove termina il mercato e dove, un giorno passando un vigile mi ha anche detto di non avvicinarmi perché erano pericolosi; mi domando come possano essere pericolosi animali che si tengono in piedi per miracolo. Come fa un Comune come Rocca di Papa che ha il territorio più vasto tra tutti i paesi dei Castelli a non trovare un luogo più consono per sistemare queste povere bestie. A questo punto voglio citare la frase del Mahatma Gandhi che spesso mi capita di ripetere “Il grado di civiltà di un popolo si misura dal modo in cui trattano gli animali”. Davide Palozzi l’amico del lupo
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ROCCA DI PAPA Enzo De Angelis replica a un nostro articolo 18
“Le vostre critiche infondate sul teatro”
In merito all’articolo da lei pubblicato a pag. 22 dell’edizione di maggio del Piccolo Segno dal titolo “Voce ai talenti emergenti ma il Comune fa flop” le preciso i motivi per i quali la manifestazione in questione non si è potuta svolgere nel Teatro Civico. Gli organizzatori della manifestazione “Italia Music Awards” hanno richiesto l’uso del Teatro Civico, per intercessione del Comune di Rocca di Papa, soltanto una decina di giorni prima dell’evento. Per una manifestazione artistico culturale così rilevante e a carattere nazionale non è stata fornita all’ATC nessuna credenziale al riguardo e nemmeno il volantino fattoci pervenire dal Comune riportava riferimenti di alcun genere in merito. Riguardo il periodo richiesto, tra il 16 e il 20 maggio, il Teatro Civico di Rocca di Papa era già impegnato per il montaggio e le prove dello spettacolo “Non è una voglia X”, nel programma della stagione teatrale 2010-2011 e andato in scena il 21 e 22 maggio. Successivamente a tale data, ai
sensi della Convenzione stipulata tra l’ATC e l’Istituto Comprensivo Leonida Montanari, il Teatro Civico era già impegnato fino al 10 giugno per le prove e la messa in scena dei quattro saggi relativi ai progetti sviluppati nel corso dell’anno scolastico. Purtroppo non è la prima volta che questo giornale polemizza sulla gestione del Teatro Civico di Rocca di Papa chiedendo “…una maggiore disponibilità verso le altre entità artistiche che godono dello stesso diritto di usufruire di un servizio pubblico (e non privato)…” sarebbe quindi opportuna da parte sua e di tutti i cittadini interessati una puntuale lettura e diffusione dello Statuto dell’ATC e del Contratto di Servizio che regola la gestione pubblica del Teatro Civico. Le ricordo infine che è buona norma prima di scrivere un articolo informarsi dalla controparte su come sono andate realmente le cose e non gettare discredito sulle persone che gestiscono con amore e dedizione e soprattutto trasparenza il Teatro Civico di Rocca di Papa. Cordiali saluti, Enzo de Angelis Presidente dell’ATC
Gentile Enzo De Angelis, prima o poi se ne dovrà fare una ragione del fatto che la gestione del teatro civico di Rocca di Papa, come tutte le gestioni di beni pubblici, può essere soggetta a critiche e a giudizi diversi dai suoi. La sua lettera conferma che la kermesse “Italia Music Awards” si è dovuta accontentare della modesta sala del Sacro Cuore (che anche se accogliente e ben tenuta non ha niente a che vedere con un teatro) e rafforza le critiche da me espresse poichè dice che la richiesta era stata avanzata ben 10 giorni prima (cosa che ignoravo) dello svolgimento delle annunciate selezioni di nuovi artisti. Mi viene da farle una domanda: se domattina la chiama Francesco De Gregori (butto qui un nome a caso) che le dice che avrebbe bisogno di un piccolo teatro per fare delle prove, che cosa gli risponde? Che il teatro di Rocca di Papa è impegnato? Che ci sono i saggi di fine anno? Che il pro-
gramma annuale non permette sovrapposizioni? Ho trovato alquanto ingeneroso il suo apprezzamento su ciò che il nostro mensile scrive nei riguardi del teatro. Fin dalla sua nascita abbiamo seguito con molta attenzione gli spettacoli messi in scena e abbiamo svolto un doppio servizio (gratuito), ai cittadini e anche a voi che del teatro siete gli organizzatori e i responsabili, scrivendo recensioni, annunciando spettacoli, facendo interviste. Semplicemente svolgiamo il nostro ruolo: elogiamo quando c’è da elogiare e critichiamo quando riteniamo giusto farlo. Non sarà certo un suo disappunto a farci smettere di parlare del teatro cittadino che, in quanto luogo d’arte pubblico, appartiene a tutti i cittadini di Rocca di Papa e non soltanto a chi è iscrtto alla vostra associazione. Cordiali saluti, Andrea Sebastianelli
“Dovete abituarvi a ricevere critiche” La contro-replica del nostro direttore
il Segno - Giugno 2011
Gli allievi di Santa Cecilia al Teatro Civico
Di nuovo la musica il filo affabulatore che domenica 5 giugno, alla presenza delle Autorità cittadine ha legato, in un’atmosfera di note scandite al pianoforte, il selezionato pubblico del Teatro Civico di Rocca di Papa. Alcuni tra i migliori allievi della Scuola di pianoforte dell’Accademia di Santa Cecilia, accompagnati dalla Prof.ssa Cinzia Damiani hanno contribuito a trascinare i presenti in un vortice musicale travolgente. Tra gli autori, Robert Schumann, compositore del periodo romantico dell’Ottocento, con brani ricchi di passionalità e sentimenti; di Felix Mendelssonhn –La caccia– e di Aram Katchaturjan –Toccatasono stati interpretati al pianoforte dal nostro bravo concittadino Andrea Rufini (IV anno); altre sinfonie di Emmanuel Chabrier, Aleksandr Skrijabin, Adrian Romero, Alexande Arutiunian, sono state magistralmente eseguite da Emanuele Candiolo (IV anno), Nadia Jeliazkova e Maria Stefania Erriu (2° triennio), Diego Moccia e Tancredi Cannavò (2° triennio). Il repertorio si è concluso con i brani di Oliver Messianen, autore francese contemporaneo e Astor Piazzolla, uno tra i migliori compositori e musicisti argentini, di origine italiana, creatore del “nuovo tango” con influenze jazz e elementi innovativi. Guan Jun e Marco Bosco (entrambi del 2° biennio) hanno interpretato la parte conclusiva della manifestazione eseguendo i brani di Oliver Messianen, autore francese contemporaneo, Amen de la Création e Amen de l’agonie de Jésus. Durante l’ascolto attento e partecipato, il pubblico ha tenuto presente quanto detto dalla professoressa Damiani poco prima dell’esecuzione: comunica Messianen attraverso le note i suoi sentimenti più profondi, i colori, le emozioni. La maggior parte delle sue composizioni sono di carattere mistico ed esprimono la Fede del grande musicista. Nell’Amen dell’agonie de Jésus, per esempio, si possono “udire” le scudisciate date a Gesù, i colpi di martello sul legno della croce, la gravità pesante del dramma che vive il Figlio di Dio a conclusione della sua Passione. Tutta l’opera concorre a creare uno scenario, un’atmosfera, un pathos nella musica che si espande ed il pubblico si è lasciato catturare, rimanendone coinvolto, dalle note che le dita dei musicisti facevano vibrare sui tasti del pianoforte, quasi riuscendo a “vedere” attraverso la musica. Il brano malinconico Adios Nonino, dedicato dal grande Piazzolla al padre, pochi giorni dopo la sua morte, è uno dei pezzi più coinvolgenti e rivelatori della bravura del grande Piazzolla. Magistralmente eseguito sempre dai pianisti Jun e Bosco ha concluso la bella serata travolgendo il pubblico in un’emozione viva. Rita Gatta
Cultura e La campagna romana nei ricordi di Ellis Cornelia Knight
il Segno - Giugno 2011
di Rita Gatta Tempo fa, nel 1997, la Libreria Cavour di Alberto Collacchi diede alle stampe un bel libro di Raimondo del Nero “Tuscolo tra pace e guerra”, mostrando una fine sensibilità e cura nel valorizzare risorse letterarie e culturali del territorio. Nel maggio dello scorso anno ancora una volta La Cavour Libri ha permesso la realizzazione di un altro bel volume, presentato ad Ariccia nella Sala Maestra il mese di aprile, alla presenza del primo cittadino Emilio Cianfanelli, dell’Architetto Francesco Petrucci, Conservatore di Palazzo Chigi e del redattore di Castelli Romani Mario Leoni. Si tratta del volume “Descrizione del Lazio ovvero La Campagna di Roma” di Ellis Cornelia Knight (17571837), per la prima volta tradotto dall’inglese all’italiano da Alessandro Badiale. L’autrice pubblicò a Londra nel 1805 quest’opera corredata da illustrazioni da lei stessa eseguite che riproducono alcuni scorci dei Castelli Romani, così come la visitatrice ebbe modo di vederli e visitarli durante il soggiorno a Roma con la madre dal 1775, entrando a far parte del ristretto numero femminile di viaggiatori del Gran Tour. Il bravo Alessandro Badiale ha fedelmente riportato quanto osservato e descritto dalla Knight durante il suo viaggio: gli usi, le tradizioni e i costumi del nostro territorio nei primi anni dell’Ottocento. Partendo da un excursus storico e geografico con un accenno alle antiche leggende greche e romane, la viaggiatrice inglese narra aneddoti, descrive particolari angoli, borghi e offre piccole curiosità. Seguendola nel suo itinerario dai Laghi si arriva ai diversi paesi dei Castelli fino alle coste del Lazio, allontanandosi poi verso Tivoli e altri territori a est di Roma. Le splendide immagini riproducono le incisioni all’acquaforte su fondo giallo della stessa autrice che visitò queste zone, nel mese di ottobre, dopo le piogge di settembre. Nel volume alcuni paesi vengono fedelmente denominati come in uso a quei tempi; per esempio città di Laricia, Grotta Ferrata, Galoro, Gensano e così via. Credo che ogni lettore della zona troverà prioritario, non appena sfoglierà le pagine dell’interessante vo-
... dintorni
lume, andare a sbirciare le pagine del “proprio territorio” e le relative immagini: non potevo esimermi, anzi! E mi sono commossa nel vedere la croce che spicca in piccolo spiazzo di terra, in quella che oggi è la trafficatissima Piazza della Repubblica: di fronte, tra gli edifici che costeggiano una salita (l’attuale Corso Costituente), si intravede il campanile della Chiesa dell’Assunta e, sulla collina dove oggi sorgono fitte fitte geometriche simmetrie abitative, poche casupole tra la folta vegetazione. Sulla piazza uno stanco viandante con il cappello, seduto e appoggiato vicino a un masso, si riposa con il fagotto legato ad un’asta. Cespugli e sassi e, forse, un recinto sulla destra dove a quei tempi sorgeva il Convento dei frati demolito nei primi del ‘900 e il vicino cimitero. Paese di Rocca del Papa è il titolo della tavola n. 13. La Knight argomentando di Rocca parla, tra l’altro, delle giovani donne descrivendole come molto attraenti; esse si occupano in inverno della raccolta del ghiaccio e al giorno, per questa occupazione, ricevono “un paolo e un pasto”; aggiunge che “le genti di Rocca del Papa sono in genere molto laboriose e la salubrità dell’aria dona loro una freschezza di colore e una vivacità nell’aspetto che sono molto gradevoli”. Rimarca infine la conformazione caratteristica del paese, “posto sul ripido pendio della montagna e le case sembrano collocate una sul tetto dell’altra”. Conclude dicendo che le strade, salvo la principale, sembrano “gradini tagliati nella roccia e hanno un accesso molto difficile”. La descrizione del paese è abbinata subito dopo ad una argomentazione storica su Monte Cavo (Mons Albanus), dove il panorama è “sorprendentemente ampio e piacevole” e arrivando sulla cima “si possono trovare delle sensazioni piene di ammirazione e di piacere… accresciuto dalla
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Ellis Cornelia Knight
grande quantità di lauri che ancora crescono qui”. Il convento dei Frati Passionisti, spiega la viaggiatrice, sorge dove imponente si ergeva “l’altare di Giove” ed è visibile “una grande porzione di un muro circolare che era quello dell’antico tempio. Sul terreno… alcune parti di cornicioni che mostrano buone sculture. Quando noi eravamo in visita gli scalpellini erano occupati nel fare una conchiglia per l’acqua santa da un pezzo di un altare antico”. In un giorno limpido, informa la Knight “l’occhio può godere del più ampio e sublime panorama che si… estende fino a quasi l’Adriatico (sic) e comprende parte del territorio napoletano con una lunga catena degli Appennini”. Motivo di delusione è invece quando un velo di nebbia ricopre tutto il panorama a valle “tutta la scena ha l’aspetto di un’isola in mezzo a un immenso lago o di un edificio collocato sulle nubi”. Continua poi la nostra viaggiatrice valorizzando il patrimonio mineralogico di produzione vulcanica che spinge gli appassionati a salire sulla cima del Mons Albanus. Non c’ è che dire: grazie ad Alessandro Badiale ho fatto un bel tuffo nel passato! Qui mi fermo: sollevo lo sguardo verso la cima dell’attuale Monte Cavo… ogni ulteriore commento preferisco lasciarlo a chi fino ad ora ha avuto la pazienza di seguirmi nella lettura…
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L’angolo della storia
CULTURA
Il lungo “accordo” tra Stato e Chiesa
di Vincenzo Rufini All’indomani della Breccia di Porta Pia, il 20 settembre 1870, quando i bersagliere del generale Raffaele Cadorna penetrarono nella città eterna ponendo termine al potere temporale dei Papi, si aprì un contenzioso tra lo Stato italiano e la Santa Sede destinato a durare 59 anni, e che gli storici e i politici dell’epoca definirono: La Questione Romana. Fu una contrapposizione che lacerò le coscienze degli italiani contrapponendoli in modo feroce: da una parte i patrioti risorgimentali, i quali avevano combattuto le guerre per l’indipendenza nazionale ed ora, realizzata l’unità della penisola, volevano eliminare dalla gestione della cosa pubblica la Chiesa che, perlomeno nella sua gerarchia, aveva avversato il processo unitario sotto ogni forma. Dall’altra parte i cattolici, i quali erano a loro volta divisi in ferventi patrioti, e quindi nella particolare e delicata situazione di dover essere fedeli a due enti: quello civile, rappresentato dallo Stato, e quello religioso, incarnato dalla Chiesa, cercando sempre di ottemperare ai doveri del cittadino, imposti dal potere laico, senza incorrere nei fulmini del potere religioso. Ai margini della vita sociale vi erano i cattolici cosiddetti “intransigenti”, che non accettavano il fatto compiuto dell’unità nazionale e vagheggiavano ancora, coltivando una speranza ormai fuori dal tempo, uno stato teocratico e temporale con a capo il Pontefice. Quello che Leone XIII, il Papa regnante dal 1878 al 1903, definì con più eleganza stilistica: “Civil Principato”. Ma in ambedue i fronti contrapposti vi era chi lavorava per un punto dì incontro che avrebbe potuto soddisfare tutti e dirimere la particolare situazione venutasi a creare. Il primo passo fu compiuto dallo Stato italiano. Il 13 maggio 1871 fu approvata dal parlamento la Legge delle Guarentigie (garanzie); l’atto giuridico, redatto da Matteo Raeli Ministro della Giustizia e del Culto del Ministero presieduto da Giovanni Lanza, tendeva a risolvere la diatriba traendo ispirazione dall’assunto ca-
vourriano: “Libera Chiesa, libero Stato”. La Legge delle Guarentigie era una buona legge ma venne violentemente respinta da Papa Pio IX che ebbe a definirla: “Un mostruoso prodotto della giurisprudenza rivoluzionaria”, nell’enciclica “Ubi Nos” in cui affermava, tra l’altro, che il potere temporale non poteva venir disgiunto dal potere spirituale. Fu questo il primo sbarramento posto da una delle parti in causa alla soluzione del problema. Bisognerà aspettare la morte di Pio IX e l’elezione al sacro soglio di Leone XIII per veder esperire un ulteriore tentativo di conciliazione. Nel 1887 padre Luigi Tosti dà alle stampe il suo famoso libello “La Conciliazione”. Il 1 marzo 1889 sulla rivista La Rassegna Nazionale appare un saggio non firmato, ma in realtà scritto da monsignor Geremia Bonomelli dal titolo: “Roma, l’Italia e la realtà delle cose”. Ambedue i tentativi però, anche se fatti in via ufficiosa, vengono sconfessati dalla gerarchia ecclesiastica, le passioni e gli interessi contrapposti sono ancora troppo forti per un accomodamento. Nel periodo dell’Italia giolittiana si registra una stasi del problema, in quanto lo statista di Dronero basava la sua politica verso la Santa Sede con la formula geometrica delle rette parallele che procedono senza mai incontrarsi. E’ nel periodo che segue la fine della Grande Guerra che si verifica un altro tentativo di conciliazione; questa volta con un sostanziale assenso delle alte gerarchie ecclesiastiche e del governo dell’epoca, presieduto da Vittorio Emanuele Orlando. Il capo del governo recatosi a Versailles per la conferenza della pace ha dei colloqui con monsignor Cerretti, che agiva con l’imprimatur del Segretario di Stato vaticano Pietro Gasparri. A Versailles la Chiesa non partecipava alle trattative di pace tendenti a ridisegnare la nuova Europa uscita dalla conflagrazione della guerra, in quanto glielo vietava una clausola inserita nel Patto di Londra del 1915 negoziato con le potenze dell’Intesa da Giorgio Sidney Sonnino, all’epoca Ministro degli esteri. La chiesa in questo periodo di tempo, il 1919, era retta da Benedetto XV,
un Papa fautore di una linea di equilibrio e di moderazione, destinata a favorire, secondo le intenzioni del Pontefice, un accordo con lo Stato italiano che risolvesse la Questione Romana. Anche Orlando era favorevole alla trattativa ma la ferma opposizione di Vittorio Emanuele III Re d’Italia, fece naufragare il tentativo. La quasi sessantennale diatriba fu invece risolta l’11 febbraio 1929, con la firma dei Patti Lateranensi tra il capo del governo italiano Benito Mussolini e il cardinal Pietro Gasparri, Segretario di Stato della Santa Sede. L’accordo consistente in un Concordato, un Trattato e una Convenzione finanziaria, pone definitivamente termine alla Questione Romana. Un ulteriore strascico dell’antica questione si ebbe nel 1947, durante i lavori dell’Assemblea Costituente chiamata ad elaborare la nuova Carta Costituzionale; si pose il problema se inserire nel dettato costituzionale i Patti Lateranensi. Il dibattito protrattosi dal 4 al 25 marzo sviluppò una discussione tra i partiti politici dell’epoca che raggiunse forme di elevata disquisizione culturale, tanto da risaltare a futura memoria la grande pregnanza formale e sostanziale, della classe dirigente dell’epoca. La posizione dei partiti poteva far propendere per l’esclusione ma le previsioni furono stravolte dalla posizione assunta da Palmiro Togliatti, segretario del Pci, il quale con grande senso di realpolitik seppe interpretare i sentimenti della base del partito, in preponderanza religiosi, anteponendoli alle convinzioni sue e della dirigenza del partito, sensibili all’ateismo e all’agnosticismo. Esprimendo un parere favorevole all’inclusione contribuì alla realizzazione della pace religiosa e a depotenziare uno strumento di divisione degli italiani che per troppi decenni aveva avvelenato la vita del paese.
il Segno - Giugno 2011
Invito alla lettura
Il mago dei numeri
di Loredana Massaro “Il mago dei numeri” è un libro per bambini e adolescenti di Hans Magnus Enzensberger, scrittore, poeta e saggista tedesco, che esplora la matematica. Narra di un ragazzino di nome Roberto che detesta la matematica ma nei suoi sogni incontra una volta mago, che assomiglia a un diavoletto, che riesce a insegnargli la materia, utilizzando metodi divertenti e creativi. Si tratta di “un libro da leggere prima di addormentarsi, dedicato a chi ha paura della matematica“, in cui l’autore ci fornisce la chiave di lettura del testo: partendo dai concetti basilari – il numero 1 da cui si possono costruire tutti gli altri numeri, e il numero 0 – il mago accompagna il suo giovane allievo in un viaggio avventuroso alla scoperta degli elementi fondamentali della matematica: i numeri naturali, gli irrazionali, le frazioni, le costruzioni geometriche, il pi greco, le successioni di Fibonacci, il triangolo di Tartaglia… Per farlo crea scenari fantastici – boschi di numeri 1, piscine di numeri, paesaggi innevati che si trasformano in cinema – su cui far vivere magie di ogni tipo: serpentoni di numeri 9, lepri che parlano, calcolatrici grandi e morbide come comodi divani, matitoni giganti che scrivono in cielo e sull’acqua, numeri trasformati in ragazzi. E alla fine del suo viaggio onirico, dopo aver visto di persona alcuni tra i più significativi matematici della storia (Archimede, Bertrand Russell, Eulero e Gauss, Cantor) ed essere stato insignito del titolo di “apprendista dei numeri”, il ragazzo scoprirà compiaciuto che le scoperte fatte gli hanno insegnato un modo di ragionare che gli permette di risolvere in modo rapido e piacevole quei compiti di matematica che, una volta, viveva come torture. Arricchito dalle splendide illustrazioni di R. Susanne Berner, ha tra i suoi pregi principali, la capacità di mostrare che cosa voglia dire insegnare ossia imparare a ragionare, a porsi domande e cercare risposte mai scontate; il piacere di usare il cervello e di non accontentarsi di risposte preconfezionate; imparare è una continua scoperta e una grande avventura dove l’impegno e la costanza richiesti permettono di essere più felici e di vivere meglio.
STORIE
il Segno - Giugno 2011
IL RACCONTO DEL MESE
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Rifiuti
uando, il cittadino più mattiniero del Paese, come ogni mattina, si trovò ad atdi Noga traversare la piazza si fermò esterrefatto a metà: al centro del giardino si ergeva, arcigna e scura, una quantità di rifiuti ammucchiati a forma di piramide. Una montagna di rifiuti. Era ben realizzata la piramide: con i frigoriferi vecchi e le lavatrici arrugginite alla base e a salire, fra un mobile sfasciato, una pila di calcinacci e una quantità di squinternati copertoni di ruote di autoveicoli, i rifiuti meno ingombranti, non meno arcigni e minacciosi. Alla sommità svettava un lungo ramo nodoso inalberante uno straccio nero: sembrava la bandiera dei pirati. Il cittadino rimase a bocca aperta e non riuscì più a muoversi. Chi aveva avuto quella stramba idea? E mentre rimaneva così immobile gli si appressò un tremolante vecchietto con una espressione incredula e sgomenta, il quale, dopo un attimo di esitazione, si avvicinò alla piramide e improvvisamente spalancò la bocca mettendosi a strillare come un ossesso mostrando così quei quattro o cinque denti rimastigli. Non si capiva bene cosa stesse urlando, ma tanto bastò perché gli abitanti delle abitazioni lì presso si affacciassero alle finestre e rapidamente uscissero avvicinandosi alla piramide dei rifiuti. Si formò una folla silenziosa, incredula e rabbuiata. Qualcuno fece il giro della piramide e quindi mettendosi le mani davanti alla bocca come un megafono annunciò: “Qua dietro c’è un cartello!”. l che molti dei convenuti si precipitarono a leggerlo: -“Stanotte abbiamo ripulito una piccola area del bosco che circonda il paese! Avete visto quanti rifiuti?”. E terminava con un laconico: - “Pensiamoci” seguito da una sfilza interminabile di punti esclamativi. Nel frattempo la notizia si era sparsa rapidamente e molti cittadini avevano deciso di raggiungere la piazza dove giunti pensarono bene, loro malgrado, di avvicinarsi il più possibile alla piramide con l’intento di costatarne l’effettiva consistenza. Ognuno di essi volle dire la propria: è uno scherzo; è un avvertimento; ma cosa è? Sono stati gli “extra”; avvertiamo i Carabinieri; no! E’ meglio la Polizia; sarà forse opportuno avvertire i Vigili del Fuoco... Insomma, nessuno sapeva cosa pensare. Arrivarono anche i ragazzi della vicina Scuola Media accompagnati dai professori i quali, presi alla sprovvista di fronte a quella inaspettata situazione, non sapendo cosa fare, semplicemente avvertirono gli alunni di non avvicinarsi alla
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piramide. Infine, caracollando raggruppati lungo il Corso, giunsero le Autorità. Calò un silenzio premonitore: cosa avrebbero deciso? l Comandante dei Vigili Urbani, dopo un brevissimo e concitatissimo parlottìo con il Sig. Sindaco, con ampi gesti fece allontanare tutti perché, disse, la situazione può diventare improvvisamente pericolosa. Non furono date ulteriori indicazioni: le Autorità non sapevano cosa fare. A metà mattinata giunse un ordine perentorio: provvedere immediatamente allo sgombero e al ripristino della situazione di normalità. L’ordine proveniva dal Sig. Prefetto. “Accidenti! – mormorò a mezza bocca il Sig. Sindaco – e dove li metto tutti questi rifiuti?”. Lo stallo era totale: nessuno era in grado di disporre alcun che di conclusivo. Quando, ormai era mezzogiorno, un uomo grande e grosso sgomitando tra la folla si presentò alle Autorità e con una voce alta e stentorea annunciò: “Ho un’impresa di trasporti speciali. Ve lo risolvo io il problema”. E così dicendo estrasse dalle tasche i documenti necessari che furono subito puntigliosamente controllati dal funzionario presente più alto in grado. A questo punto la situazione sembrava risolta: la ditta del comune non avrebbe potuto in alcun modo provvedere allo smaltimento. La ditta comunale non aveva né i mezzi né gli uomini. L’uomo grande e grosso osservava le Autorità con un cipiglio ora interrogativo ora minaccioso. Era evidente a tutti: lui quello smaltimento lo voleva realizzare a tutti i costi! La risoluzione sembrava ormai a portata di mano e i cittadini cominciarono a sfollare velocemente alla spicciolata. Il Sig. Sindaco mandò a chiamare il segretario comunale perché redigesse un verbale puntiglioso della situazione e, convocato sul tamburo il Consiglio Comunale, fu definitivamente deciso di affidare lo smaltimento dei rifiuti a quell’uomo presentatosi così a proposito. Il segretario porse il verbale al Sig. Sindaco il quale, sfilata la penna stilografica dal taschino, tracciò la propria firma mentre l’uomo grande e grosso soddisfattissimo corse via subito dopo, a gambe levate. Ormai era lui che aveva in mano la situazione e infatti nel giro di poche ore la piramide dei rifiuti fu smantellata, debitamente “differenziata” e smaltita... chissà dove. 22 aprile 2011
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Frammenti
di Scrittura
In transito/10
(squarci di mambo) di Stefania Colasanti
Il samaritano sospira e mi chiede di voltare lo sguardo sulla mia destra dove centinaia di uomini donne e bambini riposano all'ombra di grandi teli bianchi e stringo forte Sara mentre uno dei troppi lenzuoli scopre il bellissimo volto da madonna creola di Lourdes. Il cuore corre all'impazzata per fuggire dal mio petto. Il frastuono del mio pianto rende le parole dell'uomo impercettibili –l’abbiamo trovata circa sei ore fa, lei è rimasto sotto le macerie solo per quattro ore e, grazie a Dio, è in buone condizioni. Riguardo al vecchio uomo non abbiamo nessuno che risponda al nome di Huncan-. Chiudo gli occhi e cerco la mia Julia, temo di domandare, ho il terrore per la risposta. Tengo stretta mia figlia. L'ospedale da campo è affollato. Su questo letto da campeggio con Sara al mio fianco chiedo al buon Dio di Lei. Eccola di nuovo la voce angelica e rassicurante di Mambo, ecco di nuovo la nenja del Velho, ecco il volto di Julia. Il medico si avvicina – Signore, poco fa hanno estratto dalle macerie una donna identificata come sua moglie, Julia Anderson, mi dispiace. Ero un uomo morto, ora sono rinato per non dimenticare il mio viaggio, un viaggio speciale con destinazione Sara. Nella mia mano custodirò il tuo sacchetto magico, Mambo, come un Raro Diamande. 10/Fine
Lo scorso 14 giugno è nata Sofia Vittoria, figlia del nostro collaboratore Andrea Rasetti. A lui e alla moglie Angela vanno le nostre congratulazioni per il lieto evento. Anche all’altro nostro prezioso collaboratore, Sergio Rasetti, facciamo gli auguri per essere diventato nonno insieme alla moglie Vittoria e ai nonni materni Franco e Silvana.
CULTURA
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Un racconto di sogni, incubi e disillusioni
“Russian Roulette” di Lilith Di Rosa Trappolini Esperienze di vita vissuta raccontate in forma di diario di Paola Gatta Abbiamo appreso con molto piacere che un giovane del nostro paese, Lilith Di Rosa Trappolini, ha scritto il suo primo libro basandosi su una storia in parte da lui vissuta. Si tratta di un’opera che mette in evidenza il disagio di vivere di molti ragazzi, il tutto scritto in forma di diario con un linguaggio crudo che potrà sconvolgere chi non è avvezzo a un certo tipo di letteratura. Per saperne di più abbiamo rivolto quattro brevi domande all’autore. Come mai hai sentito il bisogno di scrivere questo libro? “Mi ero trasferito in Olanda, ad Amsterdam, e mentre ero alla ricerca di lavoro il tempo libero lo trascorrevo scrivendo. E’ stato un atto spontaneo come un lento discendere nel mio io interiore”.
Si tratta di un libro autobiografico? “Non mi piace dire quanto sia o no autobiografico, in realtà c’è vita vissuta, vita raccontata, molta fantasia, sogni, incubi, speranze e disillusioni”. Ti sei ispirato a qualche autore in particolare? “Sono tanti gli autori che mi hanno influenzato, anche inconsciamente. Quando rileggevo ciò che scrivevo notavo le somiglianze. Anche se Miguel Carnevali con il suo “Il primo Dio”, un capolavoro dell’inadeguatezza al mondo di alcuni di noi, è stato sicuramente il libro che più mi ha colpito”. Come si può acquistare il libro?
u m e r o s t v s e icali p i e t t R
THE WALL/1 QUANDO IL ROCK INDOSSA LO SMOKING
Si può dire come da quel lontano 1979 (l’anno di uscita del disco) l’opera rock di The Wall nel tempo abbia acquisito ormai una rilevanza e un’importanza fondamentale nel panorama della musica e dell’arte contemporanea intersecandosi con temi di forte richiamo sociale, etico e politico prendendo spunto dal raccontare la storia di un giovane o forse di una intera generazione, di un certo modo di essere proprio di quei ragazzi nati e vissuti dopo la 2da guerra mondiale con, prodotti da quel conflitto, gli strascichi e i traumi che non sono ancora del tutto sopiti e flebilmente agitano ancora i loro veli oscuri e forse li agiteranno per sempre. Istantanea di una generazione, certamente reale e che ha i suoi
il Segno - Giugno 2011 Una giovinezza da abbandonare controvoglia, la lotta impari contro il passare del tempo, la fuga dalla follia e dalla città che la rappresenta, tra fantasia e realtà, tra sogno e vita vissuta, la descrizione sottoforma di diario di una esistenza incomprensibile
“Attraverso il sito internet www.altromondoeditore.com, cercando Lilith Di Rosa Trappolini oppure digitando il titolo “Russian Roulette”. Lì si possono leggere anche alcune pagine in anteprima”. Il libro può essere richiesto anche scrivendo una semplice mail al nostro giornale: ilpiccolosegno@libero.it.
di Massimo Onesti
precisi e ben inquadrabili riferimenti, ma anche istantanea di un’umanità che in ogni epoca ha avuto le sue guerre e le sue conseguenze, i suoi detriti, le sue paure, il suo rinchiudersi, da parte di un io lacerato, dentro il proprio Muro. Quando uscì il disco nel 1979 nell’attualità musicale dell’epoca si scontravano, dopo i fasti del rock, del progressive e di una certa musica pop colta e cantautorale, due ben distinti fenomeni: la disco-music e il Punk, diversissimi anni luce fra di loro, anche se poteva succedere che il sabato o la domenica lo stesso ragazzo che si foggiava alla maniera di Tony Manero (personaggio di John Travolta protagonista del film “La Febbre del sabato sera”) il venerdi o gli altri giorni potevamo vederlo vestito come un irriverente Jonny Rotten o Syd Vicious (i leader dei Sex Pistols). Era in atto quindi una nuova
trasformazione sia sociale che musicale che era come se volesse scrollarsi di dosso l’impegno degli anni appena trascorsi per portarsi o verso l’annichilimento della discoteca o verso una ribellione nichilista, poco costruttiva e più che altro spesso (auto-) distruttiva come il punk per cui The Wall, con i suoi grandi temi e dilemmi, in questo contesto poteva sembrare quasi anacronistico. La cosa strana per chi amava profondamente i Pink Floyd e li venerava come una band di culto e poco propensa alle dimensioni canzonettistiche era quella di ascoltare brani di The
Wall (soprattutto Another brick in the wall) addirittura in discoteca e questo per molti fu una specie di trauma anche perché sembrava in questo disco come se i Floyd avessero abbandonato le atmosfere dilatate e le lunghe suite per pezzi più immediati e brevi. Per poter capire, riconoscerne lo spessore e amare questo capolavoro, per quanto mi riguarda, avrei dovuto attendere l’uscita del film nel 1982. Mai un’opera così alta del Rock poteva fare a meno delle sue componenti essenziali: Musica-Testi-Immagini, essendo un corpo unico e legati indissolubilmente fra di loro, cosicché musicalmente trovano posto accanto alle classiche ballate psichedeliche (The thin ice, Mother, Confortably Numb), momenti più decisamente rock quasi hard (In the flesh, Young lust, Run like hell), molto inusuale per i Pink o anche tratti lirici e sinfonici (Bring the boys back home, The trial) e la grandezza della band inglese in questa opera è stata quella di dare forza e significato musicale a seconda di come si sviluppasse la storia accompagnandola in modo esaustivo, oltre alle immagini, anche con disegni animati molto efficaci e di notevole fattura artistica. 1/Continua
RIFLETTORI
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L’angolo della psicologia
La cacciata di Santoro lancia la nuova tv
di Daniela Di Rosa
Due settimane fa è andata in onda l’ultima puntata di Annozero, con record di ascolti, otto milioni e mezzo di persone hanno assistito all’addio di Santoro dalla Rai e non certo per sua volontà ma per volontà del padrone di tutte le tv, ometto il nome, tanto sapete tutti chi è! La cosa assurda è che era l’unico programma di Rai2 che non solo copriva le spese ma faceva guadagnare alla Rai circa sette milioni dieuro, una cifra enorme visto il recente fallimento del programma di Sgarbi. La Rai è
un’azienda in deficit, perde spettatori e pubblicità eppure chiude l’unico programma che faceva ascolti e introiti a vantaggio di Mediaset di proprietà del Premier, non è un po’ strano? Anche il destino di Report è incerto, così come quello di Iacona, Fazio e Saviano (Vieni via con me)... e gli otto milioni di telespettatori? Sono un esercito che nessuno sembra intenzionato ad ascoltare, tutto ciò per far tacere le uniche voci diverse in una tv pregna di reality, soapopera e intrattenimento. Per esaltare il nulla televisivo
Le notizie taciute
Dopo la Busi e la vicenda dei montatori di Milano ora arriva un nuovo “problema” per Augusto Minzolini. Elisa Anzaldo, conduttrice del TG di mezzanotte di Rai1, ha preso carta e penna ed ha scritto: “Caro direttore, Ti chiedo di essere sollevata dall’incarico di conduttrice del Tg1 della notte. Ritengo non sia più possibile per me rappresentare un telegiornale che, secondo la mia opinione, ogni giorno rischia di violare i più elementari doveri dell’informazione pubblica: l’equilibrio, l’imparzialità, la correttezza, la completezza…” ed ha puntualmente elencato alcuni di tali casi accaduti negli ultimi tempi: “...dallo scarso peso dato ai manifesti anti-pm di Roberto Lassini, agli sviluppi dell’inchiesta Minetti-Fede-Mora. Dal fatto che non c’era notizia nei nostri titoli delle 20 del 6 aprile dell’apertura del processo Ruby a Milano... Non si comprende perché i telespettatori del Tg1 non abbiano avuto notizia della proposta di modifica, da parte di un parlamentare, dell’articolo 1 della Costituzione... e le taciute critiche del ministro Galan al ministro Tremonti che ha reso necessario l’intervento del premier? …perché abbiamo ignorato, nonostante fossero disponibili i mezzi, la nuova emergenza rifiuti a Napoli sino a quando il governo non ha nuovamente inviato l’esercito? …non meritava una notizia, nel decreto dello sviluppo, la concessione delle spiagge per 90 anni? E la notizia che il governo ha sollevato conflitto di attribuzione dei poteri alla Consulta per non avere la Procura di Milano considerato un legittimo impedimento la partecipazione del premier ad un consiglio dei ministri? E l’arresto di due assessori leghisti per tangenti? …e le sole tre righe per dire che c’è stata la chiusura delle indagini sull’inchiesta per i grandi eventi, con la richiesta di rinvio a giudizio per ‘ex capo della Protezione Civile?...”. Certo che questo elenco (non esaustivo) è impressionante. Ed ora cosa farà il nostro buon Minzolini, prov- di vederà ad una epurazione dal video Ermanno di Elisa Anzaldo come ha già fatto Gatta con i non allineati Tiziana Ferrario, Piero Damosso, Paolo Di Giannantonio e la Busi? O permetterà ad Elisa di restare a lavorare in redazione, come caposervizio alla cronaca rosa? La Pulce
il T o c c o
Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli
L’abuso sessuale infantile
Michele Santoro
devono far sparire tutto il resto. A chi giova tutto ciò, non alla Rai che perde i suoi “pezzi” migliori, ma sicuramente ad un’altro gruppo privato, La Sette pronta ad accogliere in massa i giornalisti e i programmi migliori con annessi i milioni di fedeli telespettatori, insieme ad una fetta consistente del mercato pubblicitario. Povera Rai, in cambio riceverà magari uno stuolo di vip, vippetti, vippacci e i loro gossip, prestati, regalati o svenduti da Canale 5 che non sa più che farsene! Nell’ultima puntata di Annozero, Castelli (uno degli esponenti di spicco della Lega di Bossi) gridava che non aveva più intenzione di pagare il canone per certi programmi... perchè allora dovremmo pagarlo noi? Il pubblico ha risposto al Ministro con fischi, ricoprendo Santoro di applausi e ovazioni come una sorta di liberazione unita ad un incitamento a proseguire, tanto loro (noi) lo seguiranno ovunaue, anche su La Sette.
Io ritengo che al mondo non esista crimine peggiore dell’abuso sessuale perpetrato ai danni di un minore. Ho guardato alcuni giorni fa, una trasmissione in tv, dove hanno parlato dei preti pedofili, attraverso la testimonianza di uomini giovani, che si sono esposti in pubblico per denunciare queste violenze. Pensate ad un bambino (maschio o femmina), che dopo i compiti, vada in chiesa e venga molestato da qualche sacerdote anziano… Oppure pensate a un bambino che venga abusato in casa sua, da un genitore, o dal nonno o da qualche altro parente… O ancora a un bambino che venga abusato a scuola… Oppure un bambino, la cui sfortuna sia stata quella di nascere in un Paese dove si pratichi il turismo sessuale, e venga riempito di farmaci contenenti ormoni, per accelerare lo sviluppo sessuale… Non c’è una situazione di abuso meno traumatica di un’altra, ma in tutti questi e/o altri casi c’è sempre un minore che soffre e spesso non sa come comunicarlo. Come accorgersi che nostro figlio è stato vittima di una violenza? Ascoltatelo, osservatelo, guardate i suoi disegni, osservate i suoi giochi (se sono inadeguati all’età e presenta riferimenti sessuali spiccati) se notate delle anomalie cercate di capire se c’è qualcosa che non va. Un minore abusato, può presentare insonnia, o incubi, avere crisi di ansia, pianto immotivato, paura degli adulti, disturbi del linguaggio, depressione, potrebbe tentare di farsi del male, avere un comportamento regressivo o diventare violento. Una maggiore attenzione al comportamento dei vostri figli, può evitare loro ulteriori sofferenze (anche quando non si tratta di abuso ma di qualche altra situazione che non ha il coraggio di rivelarvi). Per scrivere alla Dott.ssa Benelli: dottoressabenellibruna@ virgilio.it
il Segno - Giugno 2011
il Segno dei tempi
nei disegni del Maestro Franco Carfagna
Il murales di Diamante
Ultima pagina
Sul numero scorso il maestro Carfagna, proseguendo il suo viaggio alla scoperta dei nuovi murales di Rocca di Papa, si era fermato proprio sotto piazza Garibaldi. E il suo percorso ricomincia da qui, prendendo la ripida scalinata del mattatoio che sbuca proprio a fianco della piccola edicola di giornali. Qui la splendida piazzetta offre spunti originali, a cominciare dalla fontana detta della barcaccia (attribuita al Bernini), fino alla lapide che ricorda i rivoluzionari roccheggiani che nel 1855 si ribellarono adottando il motto mazziniano “Dio e Popolo”, dichiarando Rocca di Papa Repubblica (anche se per pochi giorni). Da qui si procede a destra verso via della Fortezza, e proprio all’inizio di questa salita potrete notare un altro murales. Proprio di fronte potrete sedervi su una scalinata in pietra sperone per riposarvi un po’ e per ammirare in tutta calma quest’opera. Si tratta di un murales composto da diversi piani di osservazione tendenti al blu fino all’ocra, al verde e alla terra di Siena bruciata. Partendo dal basso (fino al color ocra) è raffigurato simbolicamente il mare di Diamante, la città calabrese gemellata con Rocca di Papa; poi i colori ocra, verde e terra di Siena trasmettono le sfumature delle campagne e dei boschi del nostro paese; il tutto attraversato da una fascia rossa che si attorciglia. Sono i pesci che dal mare caldo di Diamante si alzano verso i monti di Rocca di Papa trasformandosi in uccelli. I l sole, in alto a sinistra, trasmette il calore della terra calabrese, unito a quello di Rocca di Papa. L’opera in questione è stata realizzata proprio da una giovane artista di Diamante, Annalisa Petrelli, che ha accompagnato il murales con una scritta a mo’ di dedica. Mentre dipingeva sul muro, Annalisa dialogava molto con i roccheggiani che passando di là gli chiedevano spiegazioni sul significato dell’opera. Ora speriamo che questo gemellaggio artistico con la città di Diamante continui all’insegna dell’arte e dello scambio culturale, magari inviando in Calabria un gruppetto di artisti roccheggiani per dipingere anche lì un murales che si aggiungerebbe agli oltre 200 già presenti sulle pareti della case del centro storico di Diamante. Un vero e proprio museo a cielo aperto.
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Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico
CHIARE, FRESCHE... AMARE ACQUE Egregio direttore, il problema distribuzione acqua a Rocca di Papa si fa sempre più critico per gli abitanti dei Campi di Annibale, versante Via Alberobello. Sono ormai parecchi mesi che la distribuzione dell’acqua viene interrotta all’improvviso lasciando le abitazioni senza un goccio d’acqua. Nessuno degli enti preposti ha la bontà di avvisare la popolazione del disagio e sia la società Acque Potabili che il Comune ci rispondono che ciò è dovuto solo a problemi tecnici. Tali problemi sono sempre i soliti: i pozzi (non si sa quanti pozzi ci sono?), le pompe (altrettanto quante pompe esi-
stono), le condutture fatiscenti nonché le cisterne non più adatte; insomma è da molto tempo che il problema va avanti e il disservizio è enorme. Anni prima il problema si presentava per carenza di acqua specialmente in estate. Dopo lunghi lavori che hanno portato ad altri periodi di mancanza di acqua, siamo sprofondati in una situazione drammatica, tipo terzo mondo. Allora a questo punto chi è secondo lei il responsabile di tale immane inefficienza?. Il Sindaco con tutta la giunta comunale? La ditta appaltatrice? Oppure viene creato il problema critico per... chissà quale interesse? Mi rivolgo a lei che conosce bene, come mezzo di comunicazione citta-
dina, tutti i retroscena di questa problematica per poter essere giustamente informato sullo stato/sviluppo di questa calamità che grava sul nostro paese. Mi scusi per lo sfogo la saluto cordialmente. Gabriele Foffi
PIOGGIA DI METEORE SULLE AIUOLE Caro Direttore, vorrei mettere a sua conoscenza e di tutta la cittadinanza della pioggia di meteoriti avvenuta nel nostro paese nei giardini di Piazza della Repubblica, enormi massi di tufo si trovano ora sul manto erboso. Nel nostro paese tutto si risolve con l’impiego di soluzioni estremamente creative: prima paletti di ferro per non far
parcheggiare le auto, ora massi di tufo per non far giocare i bambini sul prato. Forse era meglio piantare arbusti, che ne pensate? Saluti. Orlando Brunetti
FONTANELLE IN... PERDITA Ho notato che alcune tra le fontanelle più belle di Rocca di Papa hanno il pulsante malfunzionante e questo è causa di perdite d’acqua insopportabili. Non sarebbe il caso di provvedere a sistemare quelle rotte, facendo in modo che l’acqua non venga sprecata? Non penso che sia una cosa troppo difficile da fare. Che ne dite? Grazie. Luciano Gatta